I'm lost, I'm vain, I'll never be the same without you.

di AllieSanders
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Wedding; ***
Capitolo 2: *** We can live like Jake and Sally; ***
Capitolo 3: *** Confusion; ***



Capitolo 1
*** Wedding; ***


“Ed è per questo, Rachel Barbra Berry, che io ti chiedo di non sposare Finn Hudson, ma di restare con me ora e per sempre.” Puck stava provando questo discorso ormai da ore e si sentiva un idiota; queste erano cose stupide, cose che solitamente faceva Finn o Artie o Mike ma non lui, Noah Puckerman. Era il più figo dell’intero McKinley, e allora perché stava male per la più viziata ed egocentrica ragazzina di tutto l’Ohio occidentale? I suoi occhi, oh, quando Rachel lanciava un misero sguardo a Puck lui impazziva completamente. “Perché?” questa domanda risuonava nella sua testa da mesi ormai, Finn era il suo migliore amico, non poteva fargli questo, di nuovo. C’era già passato con Quinn, e riconquistare la fiducia di Finn era stato già abbastanza difficile, non poteva fargli un’altra volta del male. Rachel. Rachel. Rachel.
“Driin” Puck si voltò e prese il cellulare.
Da: Rachel Berry
Ore: 19:07

“Ciao Noah, mi spiace disturbarti, magari in questo momento sarai con una delle tue ragazze e, niente, volevo chiederti se volevi accompagnarmi a prendere il vestito per il matrimonio domani pomeriggio. Ci saranno anche Kurt e Mercedes, avrei bisogno di un tuo consiglio, sarebbe importante per me.”
Noah si limitò a lanciare il cellulare contro il muro, la stava perdendo e doveva agire, in fretta.
 
 
“Driin.” Un altro sms.
Da: Rachel Berry
Ore: 23:18

“Noah, mi stai evitando. Non mi offenderò se mi dirai di no, lo so che hai di meglio da fare.”
 
Da: Noah Puckerman
Ore: 23:20

“Ci sarò, a costo di perdere la mia reputazione da duro. Ti voglio bene.”
 
 
Quella notte Puck non riuscì a chiudere occhio, provava e riprovava discorsi su discorsi, Rachel amava Finn, lui era una garanzia, l’avrebbe accompagnata a New York e avrebbero vissuto felici e contenti. No, non poteva andare così. “Pensa Puck, pensa.”



“Noah, tesoro alzati, devi andare a scuola!”
La madre di Puck era fissata con la puntualità, letteralmente, e odiava che i suoi figli arrivassero tardi. A Noah non importava, ma per non sentire le lamentele di sua madre la accontentò. Non fece nemmeno colazione, prese la macchina e partì come una furia verso il liceo. Arrivò lì davanti, ogni giorno era uguale. Già dal cortile si potevano capire le varie cerchie di studenti: cheerleaders, giocatori di football, secchioni, orientali, sfigati, il glee club. Parcheggiò ed eccola lì, con il suo solito look misto tra una bambina di 8 anni e una nonnetta, Rachel Berry in tutto il suo splendore; accanto a lei, un omone di un metro e 90. Le loro dita erano intrecciate, entrambi sorridenti. Si avvicinarono a Puck, che nel frattempo stava avendo le palpitazioni; oh, sembrava tanto un ragazzino alla prima cotta!
“Ciao fratello!” disse Finn dando una leggera pacca sulla spalla dell’amico. “Noah” sorrise Rachel. Lui accennò un finto sorriso e decise di andare ad importunare la nuova cheerleader, Lauren, una biondina niente male.
 
 
“Non trovi Noah…diverso per ora?” chiese Rachel a Quinn.
“Perché dovrebbe essere diverso? E’ sempre il solito bambinetto sciupafemmine che crede di poter avere tutto il mondo ai suoi piedi con un solo sguardo, niente di nuovo. O mi sbaglio?”
“Mmmh no no, chiedevo.”
Rachel sentiva qualcosa di strano nell’amico che, dal momento in cui lei e Finn avevano annunciato il loro matrimonio, aveva assunto un atteggiamento freddo e scontroso nei suoi confronti e ciò le faceva del male visto che era uno dei suoi migliori amici. Subito dopo la lezione di storia decise di parlargli; lo trovò nel corridoio, stava flirtando con la nuova ragazza, Lauren, ma decise di avvicinarsi lo stesso.
“Tu, pussa via” disse acida alla biondina.
“E tu saresti?” rispose lei.
“Calma, calma. Ci vediamo dopo tesoro” intervenì Puck, con il suo solito “charme”. Quando Rachel fu sicura che la cheerleader non sentisse, si rivolse all’amico. “Cos’hai?”
“Cosa dovrei avere?”
“Sei strano, Noah. E’ successo qualcosa?Ho sbagliato io? Parlamene.”
“Sto benissimo” disse noncurante il ragazzo. “E se vuoi scusarmi, adesso avrei geometria, Artie mi aspetta” fece un cenno con la mano e andò via.
Poche ore dopo i due si ritrovarono alle prove del Glee, Rachel era in ritardo e tutti la stavano aspettando. “Scusate il ritardo ragazzi, stavo cercando uno spartito. Professor Schue, vorrei cantare una canzone per un amico che si trova qui.”
“Va bene Rachel, sentiamo.” Acconsentì Schue.
 

“And I never thought I'd feel this way
And as far as I'm concerned
I'm glad I got the chance to say
That I do believe I love you
And if you should ever goaway
Well then close your eyes and try
To feel the way we do today
And then if you can remember
Keep smilin', keep shinin',
Knowing you can always count on me
For sure, that's what friends are for
In good times and bad times
I'll be on your side forever more
That's what friends are for
Well you came and opened me
And now there's so much more I see
And so by the way I thank you
And then for the times that we're apart
Well then close your eyes and know
These words are coming from my heart
And then if you can remember
Keep smilin', keep shinin',
Knowing you can always count on me
For sure, that's what friends are for
In good times and bad times
I'll be on your side forever more
That's what friends are for
Keep smilin', keep shinin',
Knowing you can always count on me
For sure, that's what friends are for
In good times and bad times
I'll be on your side forever more
That's what friends are for
Keep smilin', keep shinin',
Knowing you can always count on me
For sure, that's what friends are for
In good times and bad times
I'll be on your side forever more
That's what friends are for
That's what friends are for
"
 
"Ti voglio bene Noah” disse la ragazza appena terminò la canzone. Noah l’abbracciò. Avrebbe voluto tenerla per sempre con sé, non lasciarla mai. Fu un abbraccio così dolce e sincero che Rachel pianse.
Terminate le prove del Glee, Rachel accompagnata dai suoi tre amici andò a scegliere l’abito da sposa. “Ci pensate, ragazzi? Io mi sposerò. Sposerò Finn e andremo a New York. La mia vita è perfetta!” disse estasiata Rachel. “Non parlare troppo in fretta signorina, non si sa mai quello che succede! Sono felice per te però, e ti voglio bene!” rispose Mercedes. Kurt annuì. Finn non apriva bocca, era tornato cupo e silenzioso. Giunti a destinazione Rachel iniziò a dare ordini alla commessa che le fece provare almeno una dozzina di vestiti, senza soddisfarla. Puck si limitava a sorridere ogni tanto, quella situazione gli stava solamente facendo del male e doveva uscirne al più presto. Sbadigliò stropicciandosi gli occhi e quando li aprii vide una creatura magnifica davanti ai suoi occhi. Rachel era appena uscita dal camerino con un nuovo vestito, era abbastanza semplice e arrivava alle caviglie ma addosso a lei sembrava il più bel vestito d’alta moda mai creato.
“Sei bellissima” si limitò a dire. Nel frattempo Mercedes e Kurt stavano impazzendo, estasiati più di Rachel.
“Sarà un matrimonio perfetto! E io potrei farti i capelli! Oh sì, ti farò uno chignon, sarai bellissima!” urlò Kurt. Le due ragazze risero mentre Puck si stava tormentando pensando a quanto la data delle nozze fosse vicina. “Devo agire” ripeteva tra sé e sé. “Adesso andiamo a mangiare qualcosa” suggerì Kurt sostenuto da Mercedes “Io passo” si limitò a dire Puck. “Si, anch’io. Vado a casa, non vedo i miei papà da un’intera giornata, sicuramente gli mancherò. Puck, mi riaccompagni?”
“Certamente.” Rispose il ragazzo. Gli amici si salutarono e Rachel rimase sola con Noah.Dopo qualche minuto di silenzio capii che era il momento di rompere il ghiaccio. “Ti è piaciuta la canzone oggi?” “Si, era molto bella” Silenzio. -Di solito quando non si sa di cosa parlare si usa la scusa del tempo- pensò Rachel, “fa caldo, non è vero Noah?” “Io sto bene” silenzio. “Siamo arrivati” disse il ragazzo spegnendo il motore davanti a casa Berry. “Noah, qual è il problema?” –diglielo- diceva una vocina dentro la testa di Noah –parla, dille che la ami- “Devo parlarti di una cosa molto importante Rachel, che potrebbe rovinare la nostra amicizia, per sempre. Vuoi saperlo davvero?” la ragazza ci pensò un attimo. “Assolutamente sì, Noah. Nulla potrebbe rovinare la nostra amicizia, non potrei permetterlo.”
 
 
 
 
Angolo dell’autrice:
TADAAAAAAN! Ciao a tutti, sono Allie e questa è la mia prima storia su Glee. Sono assolutamente pro Puckleberry (ma va?) e boh loro sono uriejndfk *feel like a fangirl* LOL fatemi sapere cosa ne pensate in una recensione, accetto qualsiasi tipo di critica u.u
A  presto,
Allie.

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Capitolo 2
*** We can live like Jake and Sally; ***


Rachel guardava Noah dubbiosa, non capiva quale fosse il problema e soprattutto il silenzio del ragazzo le metteva ansia. Nella testa di Puck giravano mille pensieri che creavano un vortice di parole confusionarie. Gli ultimi cinque minuti erano stati un misto di “Vedi, io ti volevo dire che è giusto il matrimonio ma sai com’è cioè io hai capito cioè perché è tutto così difficile oddio non ci riesco” e di risposte da parte di Rachel, tutte uguali, che diceva “Noah parla, respira e parla, mi metti ansia così! Vieni al succo!” . Noah fece uno, due, tre, quattro respiri profondi, chiuse gli occhi per qualche istante, si voltò, guardò Rachel dritto negli occhi e le si avvicinò lentamente; era sul momento di dire/fare qualcosa ma accennò un “no” con la testa ed indietreggiò. Ormai era troppo tardi, doveva dire qualcosa alla ragazza che stava per essere divorata dall’ansia. “Ecco, Rachel Barbra Berry, volevo dirti che tu stai per sposare Finn ma nessuno dei due mi ha chiesto di fare il testimone! Cioè, sono Noah Puckerman il figo e non farò il testimone! Stiamo scherzando?” Rachel si stampò una mano sulla faccia ed iniziò a ridere. “Tu, Noah Puckerman mi stavi per mandare in coma solo per dirmi questo? Cavolo, sei uno dei miei migliori amici! Volevo solo aspettare il momento giusto, io e Finn abbiamo diviso i testimoni con un “pari e dispari” perché volevamo gli stessi testimoni e tu sei toccato a me! Eri così strano in questi giorni che avevo temuto il peggio, credevo che non volessi venire al matrimonio o che so io, mi hai fatta così spaventare! Sei uno sciocco!” Rachel così abbracciò Puck, che la strinse più forte che mai. La sua testa sprofondò nei lunghi capelli di Rachel, profumavano di miele, proprio come la sua pelle. Avrebbe voluto poterla baciare, come aveva fatto un po’ di tempo prima. Le sue labbra erano così morbide! Invidiava Finn, ancora una volta. Lui riusciva ad ottenere tutto, era il ragazzone buono che tutti adoravano mentre Puck era semplicemente quello di cui nessuno si fidava, che era finito in riformatorio, che rubava nei negozietti, che buttava i secchioni nella spazzatura. Nessuno l’aveva mai capito, tranne Rachel. Lei con poco era riuscita a trovare il vero Noah Puckerman. Una volta erano a casa sua, stavano provando una canzone per il Glee e Rachel gli disse “Sei come i brownies, Noah. Duro fuori e morbido dentro. O come il torrone, è lo stesso. Alla fine, quando qualcuno ti assaggia (si fa per dire) capisce realmente quanto buono tu sia.” E lui, idiota come sempre, le aveva risposto “Vuoi mangiarmi, Berry?” alla fine, avevano passato il pomeriggio a cucinare brownies. E adesso erano lì, solo loro due, in un tenero abbraccio che sembrava non avere fine. “Devo andare, Noah. Ci vediamo domani al Glee club” disse Rachel interrompendo quel momento, e dando un bacio sulla guancia di Puck. “Rachel, aspetta. Io..”
“Si?”
“Niente. Ti voglio bene
“Te ne voglio anche io, Noah.”
Puck si assicurò che Rachel fosse entrata in casa e sfrecciò via, correva con la sua auto senza una meta fissa, sapeva che quella sera sarebbe successo qualcosa ma per una volta ascoltò la sua coscienza: non poteva permettere che la rabbia vincesse, ancora. Aveva bisogno di un amico, del suo migliore amico, ma purtroppo lui era la persona meno indicata da chiamare. E così iniziò a pensare. “Sam? No, è troppo amico di Finn, mi tradirebbe. Mike? No, non mi capirebbe. Kurt? E’ il fratello di Finn. Blaine? E’ il ragazzo di Kurt. Rory? Non siamo amici. Artie! Ecco chi, si, lui!” In men che non si dica si fiondò a casa di Artie, nonostante l’orario, senza preavviso. Artie non capiva quella visita, forse Puck voleva una mano in geometria o voleva copiare dei compiti, ma non era nel suo stile, decisamente.
“Puck, sai quanto piacere mi faccia vederti, ma sono le dieci, come mai sei qui?”
“Amico, ho bisogno di te.”
“Sono qui per questo!” disse Artie, nonostante non capisse.
“Ti ricordi quando ti ho aiutato ad uscire con Brittany?”
“Si..” rispose il ragazzo, titubante.
“Ho bisogno di una mano con una ragazza” Artie scoppiò in una sonora e sincera risata.
“Tu, Noah Puckerman, quello che se l’è fatta con tutte le ragazze del McKinley chiedi aiuto a me, lo sfigato sulla sedia a rotelle?” continuava a ridere.
“Senti, è già abbastanza imbarazzante, non renderlo più difficile! Ecco, c’è questa ragazza, è bellissima, il mio cuore fa boooooooommmmm quando la vedo, non è mai successo con nessun’altra ee non so come dichiararmi!”
“Puck, tu fai venire un orgasmo ad ogni ragazza solo guardandola, dov’è il problema?!”
“E’ fidanzata.. quasi sposata, diciamo.” Artie ci pensò un attimo, e poi la sua espressione rilassata si trasformò in stupore, poi ansia e ancora stupore.
E’ Rachel.”
“Amico, come hai fatto?!” urlò Puck
“Come la guardi! Tu, tu non sai come la guardi! Sembri la Beiste che, dopo non aver mangiato per due settimane, vede un tacchino farcito! Ti brillano gli occhi! E quando canta?Oh Puck, dovresti vederti quando la senti cantare! Credo di non averti mai visto così, mai!”
Puck si coprì il viso con le mani ed arrossii. “Visto? Anche sentir parlare di lei ti fa questo strano effetto!”
“Sono fottuto, Artie! Lei si sta per sposare e Finn è il mio migliore amico, non posso fargli questo, non posso!”
“Voglio aiutarti amico, ci riusciremo, fidati di me.”
 
 
 
Spesso, ai ragazzi del Glee, veniva detto di esprimere le proprie emozioni nel modo che gli riusciva meglio, ovvero, cantando. Puck pensò bene a queste parole, e così, passò tutta la notte a provare una canzone che avrebbe dedicato a Rachel, forse così gli sarebbe risultato più semplice esprimere ciò che provava.
“Ragazzi, il compito di questa settimana…”
“Professor Schue, posso cantare una canzone?” disse Puck interrompendo il professore.
“Non puoi aspettare, Puck?”
E’ importante.. per favore.”
“Va bene.”
 
We can live like Jack and Sally if we want
Where you can always find me
And we'll have Halloween on Christmas
And in the night we'll wish this never ends
We'll wish this never ends”

 
 
 
Le note di “I miss you” emozionarono Rachel, nemmeno lei riuscii a capirne il motivo. “We can live like Jake and Sally if we want”, queste parole le rimbombavano in mente. “Scusate” si limitò a dire per poi correre via piangendo. Quinn le corse dietro, e Finn, decisamente confuso, abbandonò la sala di musica. Artie e Noah si scambiarono un’occhiata di approvazione, il primo passo era riuscito alla perfezione.
 
 
Noah camminava disinvolto nei corridoi lanciando occhiatine alle ragazze del secondo anno, solo alle più carine ovviamente. Improvvisamente si ritrovò un omone davanti, decisamente incazzato.
“Puckerman, hai per caso dedicato quella canzone a Rachel?”
“No, amico, perché avrei dovuto?!”
"No, niente, scusami. Sono iperprotettico, lo sai. Scusa"
Lo sguardo di Finn si rilassò e dopo aver dato una pacca sulla spalla dell’amico si allontanò per raggiungere il corso di grammatica.
 
 
 
Da: Rachel Berry
A: Noah Puckerman
Ore: 14:34

Noah, stasera alle 19:30 a casa mia, dobbiamo parlare
 
Da: Noah Puckerman
A: Rachel Berry
Ore 14:39

Ci sarò, piccola.
 
 
Ore: 19:16
Puck si era preparato alla perfezione, e si sentiva stupido, di solito non badava a queste cose, non ne aveva bisogno, le ragazze gli cadevano ai piedi anche con un sacco dell’immondizia addosso, ma per Rachel aveva fatto un’eccezione. Indossava una camicia nera che aderiva perfettamente ai suoi addominali, dei jeans e le solite converse logore. Prese le chiavi della macchina e sfrecciò verso casa Berry. Il cuore gli batteva forte, chissà cosa voleva dirgli Rachel. Forse aveva capito tutto, e l’unica cosa che gli avrebbe detto sarebbe stata “Noah, lascerò Finn, voglio stare solo con te” , allora avrebbero vissuto insieme, sarebbero andati a New York in un appartamento con una bella vista e magari avrebbero comprato un cane, un uccellino o un pesce rosso. Un gatto no, a Noah non piacevano i gatti. In men che non si dica arrivò davanti a quella casa, che ormai conosceva abbastanza bene, fece due o tre respiri profondi e scese dall’auto. Arrivò davanti alla porta, suonò e davanti a lui comparve una figura esile, simile ad una piccola gnoma. Sì, la chiamava sempre così, lei era la sua piccola gnoma. Puck fece per abbracciarla, ma Rachel si scostò. Gli fece un segno, come per seguirla, ed in silenzio entrambi salirono le scale che portavano al piano superiore. Entrarono nella sua stanza, e lei si appoggiò sul letto.
“Siediti, Noah”
“Cosa devi dirmi?”
“Ho bisogno di te. Ho bisogno del mio Noah.” Puck si era seduto sul letto accanto a Rachel e lei lo abbracciò, scoppiando a piangere. “E se fossi una cattiva moglie? Se non permettessi a Finn di realizzare i suoi sogni? O peggio, se lui non mi amasse abbastanza? Oh Noah, sono così spaventata!”
Tu sei perfetta Rachel. Sarai sempre perfetta, Finn ti ama, e poi come faresti a non essere una buona moglie? Hai sempre tutto sotto controllo, non ti sfugge niente! E hai un talento così grande! Ti voglio bene Rachel e qualsiasi cosa accada io sarò il tuo Noah, e niente e nessuno ci separerà mai. Te lo prometto mia piccola Berry. Non ti abbandonerò mai.
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autrice:
Ciao a tutti ragazzi! Se siete arrivati fin qui significa che avete letto anche questo capitolo, grazie, grazie di cuore. Non è dolcissimo questo Puck? Aw, lo adoro. Volevo ringraziare
iwashere e GretaSallingGleek per le recensioni, mi hanno fatto tanto, tanto piacere! :3 Come sempre, vi chiedo di recensire anche questo capitolo per farmi capire se la storia vi piace o meno e anche per avere qualche consiglio, se è necessario! Fatemi sapere, ci tengo!
 
Al prossimo capitolo,
Allie.

 

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Capitolo 3
*** Confusion; ***


“Resta con me stanotte, Noah. Non lasciarmi da sola.”  A quella richiesta, Puck sussultò. Avrebbe voluto rimanere, con tutto se stesso. Non c’era nemmeno una cellula del suo corpo che avrebbe rifiutato quella richiesta, ma qualcosa di oscuro e sconosciuto, forse la famigerata coscienza, gli diceva di non farlo. “Non credo che i tuoi papà sarebbero molto d’accordo, Berry.” –ottima scusa, bravo cervello!- pensò il ragazzo, soddisfatto di se stesso. Fece per andarsene, ma Rachel afferrò la sua mano “non torneranno prima di  tre giorni, hanno deciso di fare un altro di quei viaggi solo per coppie gay” –cazzo- urlò Puck nella sua mente. “E Finn? Dovresti approfittarne!” “No, Noah. Vorrei che il mio amico dormisse qua con me stanotte, per favore.” La guardò dritta negli occhi, no, non poteva resistere, fanculo la coscienza, fanculo Finn, fanculo tutti. “E va bene! Ma non ho un pigiama” “Noah, lo so benissimo che dormi in mutande, non dire stronzate! Vado a prenderti una maglia, almeno sarai più coperto!” rise soddisfatta. Puck ci pensò un momento, quella era un’opportunità, un’ottima opportunità. Prese velocemente il cellulare e scrisse ad Artie.
Da: Noah Puckerman
A: Artie Abrams
Ore: 20:53

Artie sono da Rachel, stanotte dormo qua, domani ti spiego bene! Mi butto?”
 
Da: Artie Abrams
A: Noah Puckerman
Ore: 20:55

Attento a non buttarti da un balcone amico, o finirai come me! Ahahahahah, sto scherzando, buttati, assolutamente! Poi mi racconti!
 
Da: Noah Puckerman
A: Artie Abrams

Ore: 20:57
Sei un coglione! E’ tornata la mia bella, ti saluto!
 
“A chi scrivi?” disse Rachel lanciando dei vestiti a Puck. “Ad Artie. Mi ha detto di portargli il libro di geometria domani, ma non credo che lo farò!”
“Mmh capisco. Ho in mente molte cose da fare stasera! Allora, per prima cosa faremo dei pop corn e poi vedremo “L’amore ha due facce” e sì, se te lo stai chiedendo c’è Barbra in questo film! E infine..”
“Sssh, signorina. Iniziamo da questo intanto, che ne pensi?” disse Noah mettendo un dito sulle labbra di Rachel. Lei ebbe un fremito, le sue mani erano così belle. “Ci.. ci sto! Però prima devo fare una doccia. Non sbirciare e fai come se fossi a casa tua.”
Rachel era in doccia da almeno venti minuti e Puck girava a vuoto per la stanza, alla ricerca di qualcosa da fare. Se fosse stata un’altra sarebbe sicuramente entrato in quella doccia, facendole conoscere il vero Noah Puckerman, ma lei era Rachel e non avrebbe mai fatto una cosa simile. Era alla ricerca di un fazzolettino, quel maledetto raffreddore lo stava torturando e, aprendo un cassetto a caso, vide un diario bianco: “Il diario segreto di Rachel. Non aprire o ti castro la scritta era rigorosamente fucsia con delle paillettes attorno. –Lo apro o non lo apro? Le scelte sono due, e io dovrei fare quella più saggia. Coscienza, dove sei quando servi? E se ci fosse scritto qualcosa su di me? Tutto potrebbe cambiare, potrei capire perfettamente cosa fare e come agire. E se mi scoprisse? Sarò attento. Si. Lo apro. Tre. Due. Uno. No, non ce la faccio. Oh, ma chi se ne frega!-
 
Caro diario,
oggi è stata una giornata.. discreta. I miei papà non c’erano e quindi ho dovuto fare colazione da sola, una volta arrivata a scuola, con il mio solito charme, credevo che qualcuno avrebbe potuto sporcare di granita il mio nuovo maglioncino con le renne. Oh, quant’è carino! Comunque, Noah Puckerman, si, quello figo, mi è passato davanti con un bicchiere di granita e.. aspetta, tieniti pronto.. non me l’ha lanciato! Mi ha semplicemente detto che era all’uva e l’aveva preso per me! Quant’è tenero! E poi è ebreo, sono sicura che piacerebbe molto ai miei papà. Però c’è Finn, lui è perfetto. E fidanzato. Beh ho finito con Noah, adesso continuiamo con la mia giornata. La professor…

 
 
Caro diario,
scusa se non scrivo da molto, ma sai com’è, una diva è sempre impegnata! Ti aggiornerò molto velocemente su ciò che mi è successo per ora:
Noah Puckerman (ti ricordi di lui, vero?) ci ha provato con me. Si, siamo stati insieme pochi giorni e devo dire che andava bene, ma il mio cuore batte solo per Finn. Sai, Finn è davvero dolce, peccato che stia ancora con Quinn  e poi lei…

 
 
Caro diario,
Finn è..

 
 
Caro diario,
non sai cos’ha combinato oggi Finn! Allora, eravamo..

 
 
Finn è meravigli..
 
 
Caro diario,
io e Finn stiamo insieme! E’ success..

 
 
-Devo trovare qualcosa di più recente, qualcosa in cui ci sia anche io!- pensava Puck.
 
 
Caro diario,
Finn mi ha chiesto di sposarlo. Ovviamente ho detto di si, e stiamo organizzando le nozze. Io lo amo, ma, si possono amare due persone contemporaneamente? Perché sono sempre così confusa? Fingo di essere sempre forte, sempre allegra, ma dentro mi sto consumando lentamente. Credo di aver fatto la cosa peggiore della mia vita lasciandomi scappare Noah. E’ una persona meravigliosa e ringraziando il cielo è mio amico, quindi credo che mi starà sempre accanto, anche se non come vorrei io. Con affetto, tua Rachel.

 
 
Caro diario,
io e Noah siamo sempre più vicini. Come devo fare? Avrei così tanta voglia di baciarlo, di lasciarmi avvolgere tra le sue possenti braccia e non mollarlo più. Sono così confusa.

 
 
Caro diario,
ho deciso che stasera chiederò a Noah di dormire a casa mia. Forse è sbagliato, ma ho bisogno di stare al suo fianco, lo necessito. Adesso starà per arrivare, meglio che vada a prepararmi.
Tua, Rachel

 
 
Noaaaaaaah!” la voce di Rachel distrasse Puck, posò velocemente il diario al suo posto e si sdraiò sul letto, fingendo che non fosse accaduto niente.
“Dimmi bellezza”
“Sei pronto per il film?”
“Assolutamente” sorrise lui.
Rachel era esaltata, probabilmente quello era il suo film preferito, conosceva le battute a memoria. Noah invece, si stava annoiando. Continuava a pensare a quel diario, cosa ci fosse scritto. Si parlava anche di lui, d’altronde. Non voleva confondere Rachel ancora di più, ma era come se entrambi volessero nascondere quel profondo sentimento che li univa. Prese il telecomando e mise in pausa.
“Ma cosa fai? E’ il pezzo più bello!”
“Devo parlarti.”
Rachel cambiò espressione in viso, poi si rilassò, pronta ad ascoltare.
“Ti ricordi, l’altra sera in macchina? Non volevo dirti quella stronzata del testimone, non me ne frega niente. Cioè io.. Oh, al diavolo le parole!” così Noah, senza finire il suo discorso, unì le sue labbra a quelle di Rachel. Quel bacio, inizialmente inaspettato e sicuramente molto casto, si trasformò in un qualcosa che di casto non aveva proprio niente! Le loro lingue si intrecciavano in un gioco che non sembrava finire, e dopo svariati minuti ricominciarono a respirare autonomamente. “Wow” si limitò a dire Rachel. “E non hai visto niente” . Puck si limitò a prendere in braccio la ragazza e a portarla al piano superiore, i due si adagiarono sul letto e lui fece per toglierle la camicia da notte, rigorosamente di seta, ma Rachel non volle. “Andiamoci piano, Puckerman” “Come preferisci, piccola” così il ragazzo appoggiò delicatamente le sue labbra su quelle di Rachel che prima lo assecondò ma poi preferì staccarsi. “Stiamo sbagliando, di nuovo. Finn non merita questo. Và via, Noah.
“Ma.. Rachel!”
Và via, ti prego.”
Noah obbedì, e raccolte le sue cose scese di corsa le scale. Appena fuori dalla casa iniziò a calciare ogni bidone della spazzatura che si trovava davanti. Questo non era forse ciò che voleva anche Rachel? Perché aveva reagito così? Tutto ciò che serviva adesso era una grandissima sbronza che avrebbe, non risolto, ma placato momentaneamente quel forte dolore che proveniva dall’interno.
 
 
Le tempie di Rachel pulsavano forte e lei cercava di “curare” il dolore massaggiandole lentamente, le mani però le tremavano e non riusciva al meglio nel suo intento; inoltre, il cuore batteva all’impazzata e le bruciavano gli occhi a causa delle numerosissime lacrime che aveva versato fin’ora. Aveva tradito Finn, di nuovo. Era una traditrice, una sporchissima traditrice. Come avrebbe potuto tenere la sua mano o baciarlo ancora? E peggio, come avrebbe potuto sposarlo?
 
 
Ore 02:49
Il telefono di Quinn vibrava da circa mezz’ora ma lei non aveva la forza di alzarsi dal letto e andarlo a prendere. Però, non sopportava nemmeno quel fastidiosissimo rumore nel cuore della notte che le impediva il sonno.
“Pronto?” disse automaticamente senza nemmeno guardare chi fosse il destinatario di questa chiamata tanto strana.
Qu..Qu..Quinn sono Rach..el ti prego vieni a.. a.. a casa.. casa mia è urgente
 
 
 
Angolo dell’autrice:
Ciao a tutti!
Grazie a chi è arrivato fin qui, aw <3 Grazie specialmente alla mia carissima
iwashere che ha recensionato anche l’altro capitolo, e ad una “nuova arrivata”  Deadpools95, ti ringrazio ancora per la recensione :3 Poi, beh, che dire? Questo Puckerman è la dolcezza e la nostra Berry invece è confusa, fin troppo! Aspetto con ansia qualche recensione affinchè mi facciate capire se vi piace la storia o meno, o se avete consigli da darmi! Ah , dimenticavo, un grazie alla mia Bonni e alla mia Bea, siete l’ammore, grazie per il supporto! Vi voglio un gran bene girls!
 
With love,
Allie. 

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