Amami, ti prego

di Eleonora999
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo giorno ***
Capitolo 2: *** Sentimenti contrastati ***
Capitolo 3: *** Tra una verità e l'altra. ***
Capitolo 4: *** Ignari all'orizzonte ***
Capitolo 5: *** Capitolo di scuse! ***
Capitolo 6: *** Dolore ***
Capitolo 7: *** Consapevolezza ***
Capitolo 8: *** Miracolo ***
Capitolo 9: *** Decisioni ***
Capitolo 10: *** La paura eguaglia l'amore ***
Capitolo 11: *** Un qualcosa di nuovo ***
Capitolo 12: *** Gaia Mater, scoperte! ***
Capitolo 13: *** Tutto chiaro ***
Capitolo 14: *** La vera forza è dentro di noi ***
Capitolo 15: *** Ora che.. Ti amo ***
Capitolo 16: *** Quell'Amore dalla chioma rosso-fucsia ***
Capitolo 17: *** Amami, Ti prego ***



Capitolo 1
*** Un nuovo giorno ***


Fine della battaglia. E’ finita, ma io mi sento morire.

Perché?

 

*** 3 anni dopo ***

Salve sono Strawberry Momomiya, ho 18 anni. Un giorno durante un terremoto mi ritrovai in un'altra dimensione. Era confuso il luogo in cui mi trovavo, finché non mi si parò davanti un gattino, che dolce che era.. Era bellissimo, lo presi in braccio e mi entrò in petto! Da quel giorno la mia vita è cambiata. Il destino dettava per me una vita diversa rispetto alle mie amiche, io e altre 4 ragazze ci ritrovammo la vita scombussolata, diventammo le paladine della terra.
Lui il mio Mark, che profonda delusione, lui mi amava .. ma io?Io lo amavo? Certo che si.. mi dicevo, era importante mi dicevo, ma poi nella mia vita, già abbastanza scombinata tra un chimero e l’altro, c’era lui.
Alieno bellissimo, occhi dorati che quasi ti incantavano, capelli color smeraldo.. Si, era un angelo, un angelo peccatore. Durante le nostre battaglie si fiondava sempre da me dicendomi – “ ciao bambolina “ – cavolo non potevano andare avanti così, due paroline semplici parole che racchiudevano tanto.. amore? No! Gli alieno non provano amore, e allora mi chiedevo spesso il motivo per cui in quegli occhi color del sole, ci vedevo un misto di sentimenti, uno più profondo dell’altro, paura orgoglio dignità passione.. amore? Non lo sapevo, ma di una cosa era certa, lui mi bramava,lui bramava il mio corpo, sì lui mi voleva tutta per se.

****

Ryan: “ Cavolo Strawberry, sei sempre in ritardo, smettila di fare le smancerie con Mark, e degnati PER UNA BUONA VOLTA di venire in orario, il locale è strapieno e le tue amiche da sole non ce la fanno, te ne rendi conto? Stupida ragazzina”. Sorrise vittorioso
Strawberry: “ Scusami Ryan” – in un filo di voce, aveva la testa china e non si lasciava vedere in viso – “Scusami tanto Ryan, mi dispiace, non volevo.. ho dovuto” . Ora stava piangendo.
Ryan  si rese conto che di fronte non aveva la solita Strawberry e questo lo rattristò molto, cosa le era successo? “ Stai bene Straw..” le parole gli morirono in bocca, Strawberry lo abbracciò forte e pianse, pianse come non mai, l’ultima volte che pianse così fu quando, bhe.. Sì, quando lui scomparve. Ryan la strinse a se più forte voleva confortarla e senza farsi accorgere dagli altri la portò al piano di sopra in camera sua, dopodiché le chiese spiegazioni. “Ryan insegnami ad essere come te” – In che senso? – “ Sono debole Ryan, insegnami ad essere forte come te “. Ecco si rimise a piangere, Ryan la strinse ancora più forte “ Strawberry, cosa hai? Hai litigato con Mark? Sai su di me puoi contare” e l’abbracciò, Strawberry si calmò e gli raccontò tutto. “ Ryan ho dovuto farlo, io non lo amavo. Non lo amavo più, lui è dolce con me mi faceva stare bene, ma io non lo volevo. Io in 3 anni a venire ho amato un'altra persona… “ . Ryan lo guardava attento, negli anni a venire fu l unico a rendersi conto che la ragazza che aveva di fronte era innamorata di Ghish, ma testarda come era lo aveva negato, aveva oppresso con forza quel sentimento che pian piano la stava facendo morire. “ Strawberry.. ti manca Ghish? “ disse con un tono di voce molto dolce  quasi non gli apparteneva. Lei tentennò un po’ finché gli rispose “Si…”. Era inevitabile, le sorrise “ vai a casa bella gattina, se hai voglia io ci sarò sempre, ma stai attenta.” Lei si alzò, lo guardò, e sorrise.. Si sorrise come non mai un sorriso che a Ryan lo fece sentire vivo, quell’amore oppresso uscito fuori tra uno sfogo e l’altro ora la stava facendo rivivere
.

Ps.
E' un po corto, ma voglio fare le cose con calma ^^
Sono gradite recensioni negative. Se avete qualche consiglio, o suggerimento non esitate a contattarmi, in più se ci sono eventuali errori vi prego di tenermelo presente GRAZIE *//*
Per tutte le Fan di Ryan (*-* Bellissimo *//* Ehm.. ritorniamo in noi) ho voluto dargli uno sfondo da grande amico. ( Non uccidetemi *implora* ) Iuhauah alla prossima ^^

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Capitolo 2
*** Sentimenti contrastati ***


Si svegliò di soprassalto, era solo un sogno.. non ricordava di cosa aveva appena sognato.
Si sedette sul letto con le ginocchia al petto.
Ed ora perché piangeva? Perché piangeva a dirotto?
Provò a fare mente locale, il sogno.. Si il sogno era colpa di esso se ora si sentiva così. Ma cosa ha sognato? Le domande la stavano uccidendo
.
 

**

Mi girai verso la sveglia, segnava le 3.20 del mattino.
Il mio primo pensiero volò verso Mark, chissà come l’avevo fatto soffrire quando decisi di lasciarlo: “Mark, tra noi non può continuare” – “ma piccola che dici? Non mi ami più forse?” – “Non ti ho mai amato Mark..”.
Devo essere sincera, mi ha sorpreso molto la sua reazione, si è limitato a sorridermi ed abbracciarmi, sussurrandomi “Sarai sempre la mia gattina”, il mio cuore sussultò di soprassalto, non so spiegarmi il motivo ma quel ‘ gattina ‘ mi diede tanto fastidio, così fastidio che feci una smorfia strana che se mi sarei vista ad uno specchio, ci avrei messo la mano sul fuoco, era di disgusto.
Ognuno di noi ha preso strade diverse.
Due anni e mezzo. Sono stata con Mark per ben 2 anni e mezzo. Un po’ mi dispiace, infondo è stato una persona importante nella mia vita. Non me lo so spiegare, ma io non ho mai amato Mark, ero innamorata dell’idea di lui che mi feci in testa, ma crescendo i pensieri cambiano ed insieme ad essi anche le persone. Io sono cambiata, però lo ringrazio, mi ha regalato un ‘Amore’ sincero. Grazie Mark.
Le 4.20, piango ancora, non riesco a ricordarmi il sogno che mi ha reso molto nervosa. Sono sicura che cela una verità a me nascosta, mi fa star male, cosa vorrà dirmi il mio inconscio? 

**

Ed insieme ai turbamenti Morfeo la riaccolse tra le sue braccia, nella beatitudine più totale!

 

_______________________________________________________________________

 

“Cazzo, cazzo, cazzo ed ancora cazzo” sbraitava un alieno dai lunghi capelli color smeraldo.
“ Io non ci vado in missione sulla Terra Pai, hai capito? Non ci vado!” – “Abbiamo bisogno di lei Ghish!” – “Ma perché proprio me? Non poteva andare qualcun altro?” – “ No! Quante volte te lo devo spiegare razza di citrullo? La terra ha  apportato un campo di protezione naturale intorno a se. Qualsiasi cosa intergalattica si avvicini prende fuoco o addirittura viene teletrasportato  in chissà quale dimensione. Tu sei l’unico alieno che la Terra non riconosce come una minaccia. Anche se sei in un astronave puoi passare senza problemi.” (nb: non viene riconosciuto tale perchè il suo unico scopo è sempre stato Strawberry) – “Vai al diavolo Pai.”
Non doveva, non poteva ritornare sulla Terra. Dentro di se stava crescendo un sentimento di rancore, e l’unica cosa che desiderava era ucciderla e andare sulla Terra oltre che a costringerla a seguirlo, doveva anche bloccare il suo istinto omicida.
Era un ossessione, aveva perso la testa per lei, la voleva, la voleva disperatamente, ma non se ne mai interessata, lo respingeva, l’ha fatto soffrire e doveva pagare.
“La odio. Deve morire. Dopo la guerra non mi ha neanche riconosciuto per il mio sacrifico nei suoi confronti. No lei pensava a Mark, il suo adorato e BUON A NULLA Mark. Ma poi cos’ha di così speciale sto’ Mark?” . Ecco sto perdendo di nuovo le staffe, sono in camera mia, ho uno specchio di fronte a me.  Quante belle aliene mi vogliono, quante di loro mi porto a letto, ma ogni notte è sempre lo stesso problema. D’istinto mi avvicino all’orecchio del “ bocconcino “ che ho sotto di me e pronuncio quel nome. BASTA! Non poteva continuare ad andare avanti così. E come al solito ogni notte, ogni stronza adirata mi dice “ Chi cazzo è questa ora? Mi tradisci?”. Ma chi cazzo è lei? Me ne trovo nel letto sempre una diversa.
“Stai zitta Stronza.” Si, le chiudo così. Loro non replicano.
Riprendo padronanza del mio cervello, mi guardo allo specchio.
Mi ammiro, sono proprio cambiato.
Che senso ha piacere a tutte le donne tranne a quella a cui sei interessato? Mi odio per questo.

In preda alla furia più totale Ghish diede un pugno allo specchio, che si frantuma in mille pezzi, come lo era il suo cuore.

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Capitolo 3
*** Tra una verità e l'altra. ***


Sono le 11:00, cavolo Ryan sarà furioso, ma quando gli spiegherò lui capirà. Meglio che chiami al caffè.
Ryan:” Pronto? “
Strawberry:”Buon giorno Ryan, vol..”
Ryan: “ Strawberry sei un idiota sono le 11:00 del mattino, il Mercoledì il locale è sempre strapieno, e tu che fai? Ti prendi la briga di svegliarti tardi ed avere anche la faccia tosta di chiamare? Stupida!! “ si, l’aveva proprio fatto arrabbiare. – “ Senti Ryan, ho la febbre a 38.2 mi sono appena svegliata, non volevo darvi buca al locale, mi dispiace tanto..” ci fu una breve pausa, nessuno dei due parlava finché in un filo di voce Strawberry disse “ Scusami” – “Scusami tu Berry, riposati.. a presto” – “ Grazie Ryan, ti voglio bene “.
Ora che ci penso nel sogno di stanotte c’era anche Ryan.

* breve flash back *

Piangevo tra le braccia di Ryan, lui mi consolava, ma perché?
 Devo cercare di ricordare.

***

“Mammaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa sto morendooo T_T” – “Dai amore non è nulla è un po’ di febbre, passa tra qualche giorno, mangia il brodo di pollo che ti ho appena preparato, vedrai guarirai subito” – “No mamma, ma sai che ti dico? Mi sento già meglio” – urlando a squarciagola correndo in camera “AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHH!!”- “Hahaha che bambina simpatica”.
Arrivata in camera pensò di essere salva per miracolo.
-La mamma quando cucina tutti questi tipi di pietanze è capace anche di stecchire un potente alieno-

Bum..Bum..Bum.. e ora perché mi batte il cuore all’impazzata? Oddio! Certo, si sicuro, è la febbre, meglio che mi rimetto a letto..



“ Al diavolo la missione, al diavolo lei e al diavolo tu PAI” – “Io? Ma che centro? Idiota!” – “ Fai silenzio razza di stambecco in piedi, mi stai urtando con la tua sola presenza” – “Ghish, non fare passi falsi, controllati.”
Un sorriso maligno. “Mi divertirò Pai,oh si, mi divertirò”!

** 2 ore dopo **

Una voce meccanica si preparava all’annuncio della partenza del bell’alieno:”Lancio nello spazio tra 10.. 9.. 8 … 7.. 6.. 5 … 4 .. 3.. 2.. 1 i passeggeri al bordo possono anche rilassarsi, il vostro viaggio è iniziato” – “Stupida voce meccanica -.-‘ “.
Nella rabbia più totale il giovane alieno diede un pugno al macchinario da dove proveniva la voce metallica, di botto si spensero tutte le luci all’interno della navicella, Hà, l’aveva combinata grossa, il sistema di emergenza entrò in azione e fece ripartire tutti i comandi “per fortuna quella vocetta del cavolo non c’è più”.


02.00 AM { 2 di notte}
“Straberry, tesoro sveglia..” – “Mmmh.. mamma che c’è?” – “ Non so se ricordi, ma io e tuo padre dobbiamo partire per un viaggio di lavoro, mi dispiace lasciarti qui a casa da sola, malata poi…”- “ Ma che ore sono mamma… mmh, non ti preoccupare, ci vediamo tra un mese” – “ Si piccola, fai bei sogni, e se vuoi chiamare qualche amica, fai pure” e con un bacio in fronte, fece sprofondare la propria bambina nel sonno più completo.

4.00 AM
Non può essere vero, quegli occhi, quello sguardo che non riesco mai a sostenere, li ho sognati quegli occhi.. il suo sorriso malefico che mi dice “Sto arrivando bambolina..” NO.
Corse in bagno e si sciacquò il viso, aveva ancora gli occhi sbarrati, per quale motivo lo aveva sognato? Un altro flashback “ no, ma è impossibile.. “.
Si guardò allo specchio, sui suoi occhi cadde un velo nero, ecco che davanti ai suoi occhi vedeva tutte le scene del sogno della notte precedente, lei al caffè, piangeva tra le braccia di ryan, gli aveva confessato che aveva rotto con Mark, lei amava..
Si diede un altro sguardo allo specchio “No..” – tremava – “E’ impossibile..”

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Capitolo 4
*** Ignari all'orizzonte ***


Strawberry perché non mi hai seguito?
Perché mi stai facendo soffrire?
Perché non mi vuoi?
Strawberry perché sei nata?
 Perché mi ossessioni?
 Perché … ti .. ODIO! 
TU SARAI MIA SE LO VORRAI O NON.
 DIVERRAI MIA.

 SOLO ED ESCLUSIVAMENTE MIA.!

**

Erano già passati 3 giorni dalla partenza dei genitori della ragazza-gatto.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH UN RAGNOOOOOOOOO VAI VIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA HO PAURAAAAA RYAAAAAN AIUTAMI TI PREGOOOOOOOOOOO” – “ Strawberry, sei insopportabile ed infantile. A 14 anni eri una paladina della giustizia, hai affrontato chimeri di tutti i generi, ed ora hai paura di un insignificante ragnetto?” – “ UCCIDOLOOOOOOOO, UCCIDOLOOOOOOO, AAAAAAAAAAAH SI STA AVVICINANDO” – Ryan, sbuffando si alzò, prese un fazzolettino di carta lo prese e lo lascio libero in giardino – “ Grazie *--* sei il mio eroeee” – “ Non mi sembra che hai la febbre Berry..” – “Si invece solo che mi sento meglio.!” – “Bene, ritorniamo a noi.. C’è qualcosa che non va?.. i tuoi occhi sono spenti, qualcosa ti preoccupa? – Strawberry sussultò, come faceva a comprenderla così infondo? Bhè se non altro chi poteva capirla meglio di lui, il suo migliore amico..
Chinò il viso, era seduta di fronte a Ryan nel salone “ Ryan, hai mai pensato o creduto che io sia stata innamorata di un'altra persona?” – “Certo!” fu la risposta secca del bel americano, proseguì “ Di meeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee Prrrrrrr “ e le fece la linguaccia, risero di gusto.
Strawberry divenne seria “Ryan, davvero.. allora?”- “Si, ma non ti dico di chi, sennò mi prenderai per pazzo!” – “Cioè? Cioèè?” chiese speranzosa. Ryan la guardò fisso negli occhi, si, i suoi dubbi erano chiariti.
Fece un lungo sospiro.. “Straw, cosa hai sognato in queste notti?”
Strawberry divenne dello stesso colore dei suoi capelli, e cercò di mentire “Nu-nulla Ryan, perché?” – “Perché sì, finché non mi dirai la verità io non ti dirò la mia :D”
“Uff, Ryan non ti sopporto..!”
Passarono circa un oretta a parlare di tutto ciò che l’affliggeva in quei giorni, e gli raccontò anche del sogno  che si fece due notti prima – “Mmmh, capisco, e non ricordi il ‘nome’ della persona che io ti chiedo?” – “No..” Mentì di nuovo, infatti evitava in tutti i modi ,nel raccontare tutto, il nome dell’alieno.
“Berry,  anche io ti ho sognato” – “Davvero?” Disse tra l’incredulità e terrore, la testa ‘malata’ che aveva Ryan a volte la preoccupava, e non poco. “Si gattina, ti ho sognata, e indovina un po? Eri appesa ad un palo perché non sapevi cantare”. Strawberry si infuriò così tanto che prese un cuscino, poi un altro, ed un altro ancora, finchè non si ritrovò con il divano in mano, sì, glielo voleva lanciare addosso, dritto in faccia. Non lo sopportava quando faceva così.
Ryan rideva, rideva di gusto, si divertiva tanto quando la faceva arrabbiare, era un hobby! “Straw, sei proprio uno spasso, hahahahaha!” – “Smettila Ryaaaaaaaaaaan, non ti sopporto!” – “Ahahahah calma gatto randagio, e per l’amor del cielo e fatti una lavata hahahaha” . si stava divertendo da matti, anche perché Strawberry odorava di fragole e arance, e punzecchiandola sul suo odore, la fece ulteriormente spazientire!
“Ryaaaaaaaaaaaaaaaan ora l’hai detta grossa, io odoro , profumo! Riccone dei miei stivali” nel frattempo gli lanciò il divano addosso, Ryan che nel frattempo cadde a terra per le risate, il divanetto venne scaraventato fuori dalla finestra. ( come ha fatto la nostra ichigo, non lo so! Ahah). Si guardarono in faccia, ci fu un breve istante di completo imbarazzo, poi scoppiarono a ridere come matti.
Ryan si ricompose e diede una mano a Strawberry a pulire i cocci di vetro, le sorrise gioioso “ Berry, ti adoro quando stai così, sei la mia sorellina.. anzi il mio hobby,sì, sei un hobby. Quando non ho nulla da fare verrò a prenderti in giro di nuovo, lo prometto”, Berry lo guardò fulminandolo, e poi sorrise dolcemente, in effetti si, per lei Ryan era il fratello che non ha mai avuto!
Sotto l’uscio di casa si salutarono, era calata la sera. “Gattina ti pagherò io i danni, in fondo è stata colpa mia se hai rotto.. – scoppiò a ridere di nuovo solo al pensiero di qualche ora prima - .. la finestra, and you remember, don’t worry be happy”. Sorrise.
Mentre vedeva la sua sagoma allontanarsi per prendere la moto pensò “Grazie che esisti Ryan, grazie”
Entrò in camera da letto. Con il sorriso sulle labbra si addormentò.
Ignara che qualcosa nell’aria stava cambiando.
 


 
1.30 AM { di notte }

“Atterraggio sulla Terra tra 5.. 4.. 3.. 2 … 1 ... Barriera dell’invisibilità attivata. Barriera di protezione attivata.” Mentre ascoltava quelle parole meccaniche, Ghish pensava tra se e se ‘ma non l’avevo rotto quell’aggeggio?’ finché un sorriso maligno comparse sul suo volto nell’udire quelle parole “Atterraggio riuscito. Benvenuti sul pianeta Terra.” – “ Finalmente – sussurò – a noi due dolcezza “, si leccò le labbra e con un unico pensiero si diresse nel luogo dove l’avrebbe trovata di sicuro.
L’eccitazione e il sentimento di vendetta crescevano in lui.

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Capitolo 5
*** Capitolo di scuse! ***


Salve ragazze,
innanzitutto ringrazio chi mi segue,
chi ha messo la mia storia tra le preferite e a chi ha recensito.
Mi scuso con il mio ritardo OSCENO,
ma ho dei problemi con il Pc (Idiota di un pc professionale è.é)
In seguito a non so cosa x°D ho perso circa l'80% dei file, e i prossimi 2 capitoli li dovrò riscrivere da capo, in più, ho problemi di linea a non riesco a collegarmi.
Perdonatemi */////*
 
 
Detto ciò, do un forte BACIONE a:
Gely_9_5 che è stata fonte di ispirazione
e
Lady S per avermi fatto un po' di pubblicità.. 
(Muahahahaha)
Tanto lo so che non se ne frega nessuno, ma era giusto avvisare hahahaahahahah
Ciauuu, e alla prossima ^

 
(Che sarà tra breve.. sssssh :P)

Eleonora999

 

PììeSSe: Colgo l'occasione di rispondervi qui ^^

Lady S: Hai ragione, ti ho sganciato addosso una patata bollente xP, ma fidati i prossimi capitoli non saranno da meno (non sono perfida *Fiskietta con le braccia dietro la nuca e si allontana) muahah ♥  
Gely_9_5: Hai ragione sul nome di Strawberry, ma è troppo lungo hahahahaahahahahaha
mistyemily: Grazie mille per i complimenti e.. hai ragione anche tu l'ora scritta per intero suona molto meglio, grazie :D
Mewmisi: Hahahaha si, quando la scrivevo ( scena del ragno ) ridevo al pc, non so neanche dove mia sia uscita. Grazie tante per il complimento che mi hai fatto e.. mhh.. cè, non so che dire (Stupida =-='') Sentirsi dire "Scrivi molto, ma molto bene" mi emoziona *///* hahahaah, continua a recensire :P
Cuoricinalove92: Non è sadico.. vorrebbe solo ehm.. "uccidere" strawberry,, hahahahahahhahah, il continuo della storia cambierà situazione! ( Ti ho lasciato con dei dubbi? :P). Mi sorprenda che ti siano venuti i brividi dalla curiosità, a me sono venuti  nel leggere le vostre F A N T A S T I C H E recensioni :P

 

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Capitolo 6
*** Dolore ***


Ehm, Ciauuuuu buona sera ragazze, mi sono armata di quaderno e penna ed ho iniziato a scrivere il 5° capitolo :P!
Perdonate il mio ritardo, ma purtroppo anche per il sesto sarà lo stesso ( non trucidatemi pleaseee *//* )
Ho attraversato deserti e forse infestate per postare questo capitolo, quindi siate clementi e non uccidetemi per il brutto lavoro che ho fatto T_T
Togliendo gli scherzi da mezzo, come già sapete, se avete letto il capitolo precedente " Capitolo di scuse ", ho dei problemi al pc, problemi di linea, e in più anche se non l ho scritto, ho i lavori in casaaaaaaaa e non ne posso più T_T. Il primo pc che ho trovato l'ho usato per postarvi questo capitolo.
Vi ringrazio ancora del sostegno che mi date ^^ (mi emoziona molto leggere le vostre recensioni, mi mettete di buon umore *-* Thank's) Ps: spero che non vi deluderà :(
Ed ora, buona lettura :)


 

 

Dolore
*quinto capitolo*

 

          
Di soprassalto si svegliò.

Tremava.

Si sentiva osservata, e qualcosa era cambiato, o meglio, stava per cambiare.

Non si sentiva al sicuro, e di quel poco che le era rimasta del dna da gatto, l’istinto non l’avrebbe mai tratta in inganno.

L’odore del zolfo, l’odore del diavolo, odore che lei stessa più e più volte tentò di dimenticare, quell’odore lo associava a lui.

 L’odore delle tenebre.

“Ah, ciao bambolina, pensavo che stessi dormendo ancora” – sussurrò una voce fuori alla porta finestra che affacciava sul piccolo terrazzo della sua camera  – “ Da quanto tempo “.
“GHISH!” gridò nel panico più totale, si aspettava di tutto, ma non lui. Non era pronta per affrontarlo, soprattutto ora che non aveva i poteri. Di solito di fronte ad una minaccia per la terra avrebbe dovuto riacquistare i poteri da felino, ma ciò non accadde, e questo significava solo una cosa, era venuto per lei.

Maledì la sua insicurezza.

Le sorrise, forse le aveva letto nel pensiero. Ma quello non era un semplice sorriso. Quello era un ghigno, un ghigno di chi, a poco a poco, avrebbe preso con la forza ciò che bramava da tempo.

Con lentezza scese al suolo, e con passo svelto entrò in camera di Strawberry.

“Bene bene gattina, non sei felice di avermi incontrato? Non mi sarei mai aspettato un benvenuto così da parte tua.” – solo dopo Strawberry si rese conto di come era vestita, in un primo momento pensava che la stesse prendendo in giro, ma poi, dandosi una breve occhiata al suo corpo, un sentimento la sopraggiunse con violenza disarmante. Paura? Vergogna? Quale prevaleva di più? In effetti ritrovarsi un alieno davanti, ossessionato, o meglio affamato del suo corpo, con indosso solo uno slip e una canotta senza reggiseno, non era il massimo.
Lentamente si avvicinava alla ragazza gatto, con impresso ancora quel ghigno, e sicuro di se, la fece indietreggiare, finché la bella Strawberry, non si ritrovò con le spalle al muro.
Cercò di aprire la porta, ma con scarsi risultati, si diede dell’idiota in quell’istante. Che motivo aveva di chiudere la  porta della propria camera a chiave se era da sola in casa.!?! Da sola? O_O, ora iniziava a tremare come un terremoto in corsa.

Ghish arrivò di fronte a lei, e con ‘quasi’ eleganza le portò le braccia alle spalle, bloccandole ogni via d’uscita.

“Bene bene bene, cara Strawberry, finalmente di nuovo a faccia a faccia, cosa mi racconti di divertente” – e mentre le diceva ciò le squadrava il corpo. E’ incredibile come il tempo cambi esteticamente le persone, di certo non era più brutta, anzi, in quella nuova veste di “ragazza diciottenne” era più che bella. La ragazzina che ricordava, ora, non era altro che un insieme di sensualità ed erotismo formandosi in un unico corpo. Sì, il corpo di Strawberry.

Era una bomba disarmante, e controvoglia frenava i suoi istinti più selvaggi, se non era per la missione che gli era stato assegnato , in quel preciso momento l’avrebbe fatta sua.
Quei codini cosi infantili erano scomparsi, davano spazio ai capelli lunghi fino a qualche centimetro sopra il fondoschiena. Quel fisico, che anche in età più giovane intravedeva qualche forma, con la pubertà si accentuò di più. Grazie alla sola canotta poté intravedere anche il seno. Grande e sodo, era alto e senza reggenti. Gambe lunghe come binari. Era una cosa divina. Era una fottuta DEA, questo era.

Ma non poteva farsi trarre in inganno dai suoi sentimenti, dalle sue sensazioni e dalle sue emozioni.

Con violenza le strinse la gola, e Strawberry, per mancanza di ossigeno interrotto, tossì.

“Che c’è bambolina hai freddo? – rise di gusto – Non fai altro che tremare da quando mi hai visto, sai, non dovresti dormire così, ti prenderesti un malanno. – Strinse ancora di più la presa – O forse è solo paura .. gattina
Non capiva cosa stava accadendo, che ci faceva li Ghish, cosa voleva da lei?

Calde lacrime le bagnarono il volto improvvisamente, ecco cos’ erano quei sogni, la stavano avvertendo, lui sarebbe ritornato.

Le leccò una lacrima e la guardò negli occhi. Era strano, ma in quegli occhi non ci vedeva arroganza, ma soltanto dolore.

“Tu..t-tu no-on mi fa-aarai d-del ma-ale Ghish” cercò di essere più convincente che mai. “Ah, davvero?” e mentre le stringeva ancora di più la gola, con la mano ancora libera le diede un pugno allo stomaco. La lasciò libera, e Strawberry cadde al suolo con sangue alla bocca.

Diede un altro sguardo al suo aggressore, piangeva? Ghish piangeva? No, non era possibile, forse erano le sue lacrime che rendeva tutto fin troppo sfocato. Chiuse gli occhi lentamente e dopo.. il buio!

Ghish si abbassò e si inginocchiò ai lati del corpo dell’amata, aveva la testa china. Stette per qualche minuto così, immobile. Fuori era morto, e dentro stava per morire. C’era una continua lotta tra amore e vendetta, ma la rabbia lo aveva portato a perdere qualsiasi forma di lucidità.

Anche se spesso si ripeteva di odiarla, di vederla morire, in fondo non lo voleva davvero.

La guardò ancora, in quella notte ormai troppo buia, anche un cieco si sarebbe reso conto che gli occhi di Ghish brillavano, brillavano di una luce propria. Dolore, questo era, un grande ed immenso dolore.

“Strawberry perché rifiuti di capire? Vengo qui, cerco di controllarmi e tu cosa fai? Mi sfidi, hai paura di me  lo sento quando ti tocco, lo sento nella tua voce e lo vedo nei tuoi occhi, ma tu sei ostinata. Strawberry …”                                  
                                                                                                                                                      
La prese in braccio e l’adagiò sul letto. Le pulì la bocca dal poco di sangue che le era uscito, a causa del suo gesto per dimostrare a lei e a se stesso che ciò che diceva, quello faceva. La ricoprì con una coperta.

Strawberry stava per riacquistare i sensi, lo notava dai vari gemiti che faceva.

Sorrise, era forte. Era sempre la stessa.

Strawberry aprì appena gli occhi, sentiva del morbido sotto di se, gli occhi ancora pieni di lacrime non le faceva mettere bene a fuoco la situazione che si era creata, se ne andò per un idea che stava sul letto. Lo guardò. Quegli occhi. Erano diversi, erano dolci.. cercò di chiamarlo.. “Gh-Ghish” – la voce le mancava del tutto, sentiva che le forze la stavano abbandonando. Il corpo si faceva più pesante, e sentiva sempre più vicino la presenza di Morfeo.

 Le mise una polverina in testa, in modo da farla andare nel mondo dei sogni.

Il suo cuore ebbe un sussulto quando la ragazza gatto cercò di chiamarlo, ma in quel filo di voce non ci sentiva paura, ma sentiva qualcos’altro, un qualcosa che non capiva, ma era dolce il suo tono. Sorrise ancora una volta. E mentre Strawberry stava per chiudere gli occhi le disse vicino all’orecchio “Non è finita qui Strawberry..” detto ciò, scomparve nel nulla.
“No Ghish, la prossima volta non sarò impreparata, ti aspetterò.” Sorrise.
 
Sul grattacielo più alto di Tokyo, un Ghish nella disperazione più totale diede un urlo di dolore.
“Strawberry…”
 






           

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Capitolo 7
*** Consapevolezza ***


Tadààààààààààààààààà ♫ { sorrido allegramente }
Ecco a voi la stesura del 6° Capitolooo
Yeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeah { applausi *-* applausi tutti per meee *-* }
Vi accenno che sarà un po' noioso all'inizio ^^
Ora vi lascio..
Buona letturaa :P


Consapevolezza
*Sesto Capitolo*
 

“Ciao Ryan”
“Ciao Strawberry, di buon ora sveglia? Come mai?”
“Così.. senti Ryan, posso venire al locale? Devo parlarti, visto che sono in anticipo farò anche una sorpresa alle ragazze”
“Oh, ma certo Strawberry, è successo qualcosa di grave? Comunque anche io ho da dirti delle cose.. allora a dopo”
“Vabbhè.. a dopo biondo”
“Hahah ciao rossa”
-          Non so se Ryan sia la persona giusta con cui parlarne, ma vale la pena di fare un tentativo.. se ne parlassi con le altre non              capirebbero neanche lontanamente la confusione che ho dentro.. Ghish.. –
Così si preparava la giornata di Strawberry, con la testa chissà in quale altro mondo, era molto turbata dalla visita di Ghish, ma nonostante tutto non faceva altro che pensarlo,  più scacciava lui dalla mente e più quello che era successo la notte prima diventava sempre più nitido.
-          “Non capisco il motivo per cui mi hai attaccata, ho avuta paura di te, ma fidati, non si ripeterà una seconda volta” – sorrise nella consapevolezza che quell’affermazione non era per lui, ma bensì per se stessa, lei sapeva che se sarebbe ritornato, avrebbe avuto ulteriormente più paura di prima, e quello che era successo la notte precedente era solo un assaggio.
Ghish era un alieno, e gli alieni non provano amore. –
“ Ghish…” -  calde lacrime stavano sfiorando il suo viso, qualcosa dentro lei stava iniziando ad emergere, ma non sapeva bene cosa, e in più non capiva il motivo per cui piangeva per lui. –
Andò verso l’armadio, prese degli short di jeans un po’ stracciati e anche un po’ larghi sulle cosce, una canotta rosa salmone, una cinta coordinata alla canotta e delle ballerine nere. Dopo di che si dedicò al suo intimo, non sapeva spiegarselo, lei stessa ammise che quello che stava facendo era strano, ma quel giorno, convinta più che mai, decise di essere più accurata nel suo abbigliamento.
Prese delle brasiliane in pizzo, nere con un fiocco rosso ai lati dell’elastico delle mutande, e coordinò un reggiseno, sempre in pizzo, interamente nero, con un unico particolare, aveva un fiocco (anch’esso rosso) al centro sul “balconcino”. Soddisfatta del suo risultato andò finalmente in bagno a farsi una bella e rinfrescante doccia.
Quando uscì dalla camera da bagno inebriò la propria stanza di un odore molto dolce, un mix tra fragole e limone, perfetto!
Era il momento di prepararsi, si vestì, lasciò i capelli sciolti, si mise un po’ di trucco, un lucidalabbra ed era pronta per uscire. Uscita di casa si diresse finalmente a MewCaffè.
“Buon giornooooooooooooooooo”
“Oh Ciao Strawberry, bentornata come stai?” le disse l’americano moro sorridendole.
“Ciauuu Kyle, sto bene grazie – ricambiando il sorriso di Kyle – ma dimmi un po’, dov’è Ryan?”
“Strawberry non è che tra voi c’è del ‘Romantico’?” - chiese
Strawberry, divenne rossa, come poteva pensare che tra lei e Ryan c’era del ‘Romantico’ lui era un fratello per lei.
“Non dire sciocchezze Kyle, io non potrei mai stare con ‘quella cosa’ – disse il biondo sopraggiungendo dalla cucina e indicando Strawberry, che per di più per risposta ebbe.. non ebbe niente e questo lo fece insospettire.. – Strawberry? Ci sei? Ma che hai? Hahahaha ti ho chiusaaaaaaa”
“Ah? Cosa ? Ma che dici Ryan!!!!!” -  Strawberry, non ascoltò minimamente una parola di Ryan, cadde nei suoi pensieri, pensieri che naturalmente erano rivolti a.. lui! - .
“Ryan, devo parlarti…” – Ryan sorrise amarevolmente e le fece segno di seguirla nel laboratorio.


 **


“COMEEEEEEEEEEEEEEE? Cosa è venuto a fare quell’alieno da strapazzo? Cazzo, la terra è di nuovo in pericolo, devo avvisare le altre..”
“NO!” – Disse strawberry nella rabbia più totale, alzandosi di scatto e facendo cadere la sedia per terra.. lasciando un Ryan al quanto sbigottito. Cercò di calmarsi, e riprese fiato – “Scusami Ryan, la terra non c’entra, è venuto per me. Non so ancora cosa vuole da me.. so solo che ho provato piacere nel vederlo..”
Ryan sorrise, così decise di raccontarle la verità.
“Strawberry, lo sai che io e te abbiamo lo stesso DNA? – ma che dice? – forse ti chiederai come mai, bene ora ti spiego tutto. Prima che tu venissi trasformata Kyle sperimentò il dna da gatto su di me. In me non ha fatto nascere poteri, ma solo la capacità di trasformarmi in un gatto, dopo di che tu sei stata trasformata tramite lo stesso dna da gatto mio, quindi in qualche modo io e te, siamo collegati!”
“Spiegati meglio Ryan, non ho capito..” – era incredula.. o_O – “Allora, quando tu sogni qualcosa che ti turba, qualcosa che il tuo inconscio cerca di farti capire quello che tu più e più volte hai tentato di sotterrare, di conseguenza lo sogno anche io. Ma ciò avviene solo in alcuni casi!”
“Ho capito, quindi tu sapevi di chi ti parlavo quando venisti a casa mia.. hahaha che strana situazione” .
“Bhè.. allora, hai capito?” – chiese Ryan, Strawberry doveva capire i sentimenti per Ghish, ma tutto aveva il suo tempo. – “Capire cosa Ryan..? hahaha si ho capito non ti preoccupare”
Detto ciò si abbracciarono.
“Bene oltre a questo volevo dirti che: Mina e Pam sono partite per una sfilata di quest’ultima e torneranno tra una settimana, Paddy è partita in un Tour con il padre, l’ha chiamato “la danza delle scimmie ballerine” o_O valla a capire.. e Lory.. bhè Lory si è presa una pausa di una settimana, è andata in un centro benessere, in più mi hanno detto che si sono tanto dispiaciute di non venirti a salutare.”
Strawberry si rattristò, tutte andarono via, e non si sono neanche degnate di farglielo sapere, veramente non se lo aspettava, finchè la sua attenzione fu attirata da una lettera posta davanti agli occhi.
Alzò lo sguardo e Ryan la guardò dolcemente “ Non prendertela Straw, qui ci sono tutte le spiegazioni, io torno in America per qualche giorno insieme a Kyle, in tal caso il Caffè sarà chiuso per 10 giorni”
“Ryan cosa dovrò fare se lui verrà.. verrà da me?” – “Seguilo” le disse.


 

**

 

Prima di tornare a casa Strawberry passò per il parco Inohara, quanti ricordi la legavano al quel posto.
Ricordava tutto ciò che aveva passato. Come un fiume, scorrevano nella sua mente i ricordi più belli e quelli più brutti. Istintivamente alzò lo sguardo su grande albero, senza farsi una ragione, senza sapere un perché a balzi rapidi e felini si adagiò sul ramo più alto dell’albero. Quell’albero sapeva di lui.

Lui gliela aveva fatto conoscere. Un fruscio di foglie la fece distogliere dai suoi pensieri, si girò di scatto, e vide lui. 


Stava impazzendo, decise di uscire da quella gabbia che si chiamava astronave, doveva fare un giro.
Inspiegabilmente si diresse verso il parco Inohara, verso quell’albero che lo faceva sentire in pace, ma quando arrivò di fronte ad esso fu si bloccò all’istante.
Mai si sarebbe aspettato che lei fosse li, con gli occhi chiusi, piccole lacrime che le rigavano il viso, mai, per quanto ricordasse, l’aveva vista così bella.
“Scusami Ghish.” Disse con voce ferma.
“Straw.. Strawberry che ci fai qui?” Ma cosa gli stava succedendo, balbettava? No! Doveva prendere in mano la situazione!
“Parlarti..”


 

Abbassai il capo inconsapevolmente, era stata una pazzia andare lì.
Ma in fondo fui guidata dall’istinto.
Sorrisi appena.. “Ghish, siediti qua, vicino a me..”


 

Solo ora mi rendo conto che piango, mai cacciate tante lacrime nella mia vita adolescenziale.

Senza dire una parola, feci ciò che lei mi chiedeva.
“Cosa vuoi da me?!?” voleva nascondere la sua tristezza, e la mascherò bene. Era arrogante e presuntuosa. E quella semplice domanda mi fece perdere le staffe. Ancora una volta.

“Stupida ragazzina. Il fatto che io non ti abbia fatta  fuori ciò non vuol dire che sei libera di parlarmi, e in più non devi usare neanche quel tono con me.” – sorrise malizioso. Le prese il mento con due dita e la guardò intensamente negl’occhi, poi si diresse istintivamente verso l’orecchio, glielo scoprì e disse maliziosamente –“Chiaro.. gattina?”
Strawberry iniziava a tremare. Non voleva sembrare arrogante, era una frana anche nel nascondere le proprie sensazioni. Ma una forza dentro se riemerse. Con una mano schiaffeggiò quella dell’alieno. Si alzò in piedi e nella furia più irruente iniziò il contrattacco. Lo ricordava. Se lo ricordava quello che si ripromise la notte precedente prima di crollare dal sonno. Non sarebbe stata impreparata, e glielo avrebbe fatto capire, a suo pericolo, a suo rischio.!


Lo schiaffo era pesantemente forte, si portò una mano alla bocca.
Sangue.
Stupida ragazzina, me la pagherai.
Si alzò di scatto anche lui. Le sorrise. Le mise le mani al collo e con una spinta.. la buttò giù, giù dall’albero.
Lei non reagiva. Vedeva il suo corpo che scendeva giù.. sempre più giù.. voleva vederla sfracellarsi al suolo.

MORTE. Questo voleva.


Mentre la sicurezza l’abbandonava, la paura faceva capolinea dentro di lei.
Avrebbe potuto facilmente reagire e invece? Si lasciava cadere a peso morto.

‘Ghish, ho capito i tuoi tormenti, ma siamo troppo diversi’ – altre lacrime, stavolta lacrime amare, piene di pentimento. Lacrime salate. E mentre il corpo di Strawberry si preparava allo schianto col suolo, dolcemente sorrise – “Perdonami.. Ghish”

Finalmente, avrebbe visto la sua morte in diretta.
Ma qualcosa lo dissolse.
Non lo aveva immaginato
“Perdonami … Ghish” – Stupida, chiedi il perdono, perdono di cosa?

Quelle parole lo rimbombavano nelle mente, non lo aveva sognato, era accaduto. Mancavano solo 30 cm dal colpo con il suolo

Strawberry, 18 anni.
Troppo tardi mi sono resa conto dei miei sentimenti.
Troppo tardi per un cuore,che ha vissuto con gli anni nel tormento  di un finto amore, quel cuore che veniva cercato e respingeva, quel cuore che ora viene respinto.
Ho sempre pensato che la morte era brutta. Che morire per un qualcuno che si sarebbe ricordato di me, era bello.
La morte non è brutta, la morte è come la notte.. porta consiglio.
Sono felice di morire così. Sono felice perché ho capito.

 

**

 

Il buio.

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Capitolo 8
*** Miracolo ***


Salve ragazzeeeee, come va? A me va abbastanza bene, apparte il fatto che due giorni di mare consecutivo hanno portato scottature dolorose su di me T_T.
Ma è anche grazie al mare che mi è venuta questa fantastica ispirazione.
Bhè si, il settimo capitolo già lo tenevo scritto ed era solo da migliorare.
mi sono scritta da parte la mia nuova ispirazione e ho constatato che la nuova "idea" era molto meglio. 
Però mi dispiaceva buttare via un lavoro già finito, così ho mescolato il vecchio lavoro, con quello nuovo..
e.. Caboooom, mi è uscito questo capitolo. Penso che sia il capitolo più lungo che io abbia mai scritto o.o o sbaglio?! Bhè oltre a questo, vi lascio alla lettura si questo capitolo, nella speranza che non sia una delusione.
Se lo è, per favore ditemelo Y_Y
Buona lettura. ♥

Miracolo
+ extra
" Per la nostra dolce pasticciona "
*Settimo Capitolo*





“ Le parole hanno un peso.
  
Pronunciale con cautela.
 
Non buttarle lì, tanto per riempirti la bocca.
 
Soprattutto quando ti rivolgi a qualcuno che ami, misurale.
 
Una parola cattiva, urlata magari soltanto per rabbia o per stanchezza, può lasciare dei segni che nemmeno ti immagini.
 
Ferite profonde che perdono sangue anche a distanza di anni.
 
E lo so che la ragione non sempre può vincere contro l’istinto, ma alle parole, quando proprio sei fuori di te o non sai cosa dire, prediligi il silenzio. ”


 

* *

 
 

“Ma co.. Ahi!” – si mantenne il capo – “Dove mi trovo..!?”
“Ben Svegliata Strawberry…” Le disse un ragazzo entrando in quella presunta.. Camera?
“Chi-chi sei? Ahii.. che mal di testa, dove mi trovo?” La stanza era al buio, tranne per qualche raggio di sole che si faceva spazio tra le veneziane di quella camera.
Almeno aveva una sicurezza, si trovava in una camera, e su un letto.
Il ragazzo allora aprì le veneziane facendo in modo che la stanza riprendesse aria e luce.
Era una camera di un ospedale, ne era sicura.
Il ragazzo si sedette di fianco al suo letto e le strinse la mano.
“Strawberry, lo so sei un po’ intontita, ma vuoi sapere come ti trovi qua?” le sorrise, solo allora Strawberry si degnò di guardarlo in faccia era.. era MARK? Che ci faceva Mark lì? Non capiva più nulla, ma per nascondere i suoi dubbi gli sorrise al suo volta.
“Mark.. cosa è successo?”
“Bhè Strawberry, ti ho trovato nel parco Inohara, ai piedi del grande albero.. e”
“E cosa..? Mark dimmi la verità..!” ma cosa stava succedendo.
“Ti ho trovata lì, tramortita.. in una pozza di sangue..” - la sua voce era frustata, amareggiata come se qualcosa lo stesse facendo soffrire. – “Strawberry, ho temuto il peggio, correvo a più non posso… quando mi son trovato vicino a te.. non potevo crederci.. non respiravi e perdevi sangue dalla testa”.
Strawberry fu molto sconvolta da ciò che le diceva Mark, ma lei,  assolutamente , non ricordava nulla.
Fu in quel momento che si rese conto di dover dar un’occhiata a quello che era, ormai, il suo ex-ragazzo.
Aveva il volto sciupato, stanco. Non era da lui.
“M-ma-ark, ahi mi fa male la testa..” si mantenne ancora di più il capo.
“Dimmi Strawberry, ma non agitarti  e  non sforzarti, ti ascolto.. per favore” le faceva male vederlo così.
Gli sorrise. “Da quanto tempo sono qui..?”
“5 giorni” fu la risposta immediata. Proseguì. “5 giorni che eri in coma…”
“Coma?.. Io non ric-“ – aveva lo sguardo perso nel vuoto. Ricordava, ricordava tutto ciò che le era successo. Lei voleva morire. Lei non meritava di vivere. Lei.. Lui.. “GHISH!” urlò nella disperazione più totale.
Mark che aveva assistito a tutta la scena, rimase incuriosito. Chissà qual’era la verità.
Strawberry si strinse le tempie, aveva gli occhi sbarrati, stringeva la benda che aveva intorno al capo. Era evidente che stava subendo una violenza psicologica da parte dei suoi ricordi.
“NO.” Era smarrito, era furibonda lei.
“NO. NO. NO.” Mark si preoccupò molto, chissà cosa le stava succedendo, impulsivamente l’abbracciò e lei parve calmarsi..
“Mark.. io non dovrei essere qui, tu non dovresti essere qui.”
“Strawberry.. so cosa dovrei fare, ma non ti preoccupare ti lascerò in pace appena ti dimetteranno, io chiamerò il dottore per farti controllare e che ti facciano tutti gli accertamenti.”
La ragazza-gatto sorrise. “Grazie Mark.”
 

 

* * 5 giorni prima * *
 

 
 

‘No.. cosa ho fatto, sono un emerito completo idiota..’. gli doleva il cuore.
“Strawberyyyy” urlò a squarciagola.
Era lì, fermo e impalato. Gli occhi sbarrati.
L’aveva vista.
Lì terra, inerme.
Un’enorme macchia di sangue che man mano diveniva sempre più ampia.
Finalmente si decise di teletrasportarsi a qualche metro sopra di lei.
Lui, lui è stato la causa di questo scempio, non ci credeva.
Timoroso, pian piano scese al suolo.
Una mano si allungò, voleva verificare, voleva sapere se era viva, ma la trasse subito. Sentì una scossa sulla mano, come se gli dicesse ‘hey ma che fai, fermati non toccarla.’ Non aveva tutti i torti, non voleva farle di più di quanto non avesse fatto già abbastanza.
Voleva portala con se, non voleva abbandonarla, ma quelle scosse che riceveva lo costringevano a non avvicinarsi ulteriormente, e in più, in lontananza sentiva una voce avvicinarsi.
A malincuore si nascose sul grande albero.. e lì vide la scena che non avrebbe mai voluto vedere, lui.

 

Ancora lui.

 

Per quanto tempo aveva intenzione di galoppare la sua sfortuna.?
Lo vide avvicinarsi, urlare il nome della sua preziosa gattina.. la alzò sofferente e scappò via, con il corpo di quella ragazza che aveva sempre amato.
Sarebbe partito. Sarebbe andato via.
Avrebbe dichiarato di aver fallito la missione.
Il suo pianeta forse l’avrebbe potuto deriderlo, ma forse era meno grave del senso di colpa che si portava addosso.
L’aveva uccisa, e questo lo uccideva.

 

* *

 

Passarono circa 2 giorni dall’accaduto, ma di abbandonare la Terra non se ne parlava.
Sentiva che qualcosa lo teneva ancora legato li.
In cuor suo sapeva, sperava che Strawberry non era morta, ma l’evidenza lo ingannava.
Lui stesso constatò che non respirava, lui stesso.
Così si affidò al suo cuore. Chiuse gli occhi e dopo un po’ li riaprì.
Si ritrovò in quella che doveva essere una camera d’ospedale, anche sul suo pianeta c’erano.
Lei era lì, intorno aveva dei fili che di conseguenza erano collegati ad un grande macchinario, che ogni tanto emanava un *bip*.
Impulsivamente le toccò la mano sinistra, quel *bip* divenne più frenetico.
Non capiva cosa avesse combinato.
Strawberry impercettibilmente mosse l’indice, ma Ghish non se ne rese conto.
Quei bip prendevano ad andare più velocemente, un rumore così assordante che catturò l’attenzione dei medici fuori alla porta.
In tempo riuscì a smaterializzarsi . Si nascose fuori alla finestra.
Quelle strane finestre erano chiuse, quindi non l’avrebbero mai scoperto, ma potè sentire ugualmente quello che dicevano.
Ed insieme a quelle parole il suo cuore iniziò a galoppare di felicità.
“Ma è incredibile, è un miracolo.. non ci credo. Chiamate il ragazzo”
“S-salve dottore mi dic.. Strawberryyy, sei viva” le strinse le mani.
Il dottore gli sorrise “Ragazzo vostra sorella è viva, ma non è del tutto cosciente..”
“Oh.. Strawberry..” aveva detto di essere il fratello, perché sapeva che Strawberry si sarebbe ripresa, e sapeva anche che se avesse detto che era il fidanzato lo avrebbe spellato vivo.. sorrise.
‘Ma la gattina è figlia unica.. vuoi vedere che quel mollusco..’ stavolta decise di ritornare nella sua astronave, aveva il sorriso sulle labbra.
Da quella sera, per tre notti consecutive continuava a farle visita.



 

* *



 

Passarono tre giorni da quando uscì da quell’ospedale, l’unico suo pensiero stavolta era quello di tornare a casa, farsi una bella doccia e.. riflettere!
‘Allora era questo quello che voleva Ghish? Vedermi morta..?’ una lacrima gentile le bagnò il viso.
Le faceva male sapere che quell’alieno voleva la sua morte, anche se ci avrebbe messo la mano sul fuoco, negli ultimi giorni lo aveva sentito vicino.
Arrivò a destinazione e finalmente, con gioia entrò in casa.
Salì le scale ed entrò in camera sua, era rimasto tutto come quella notte.. la finestra aperta, il letto disfatto. A sua insaputa il suo corpo tremò di paura.

 



Cercò di non pensarci e andò a farsi la doccia.
“Aaaaaaah, ci voleva proprio questa doccia *-*, ma aspetta un attimo, fammi leggere la lettera delle ragazze..”

“Ciao Straw,
 siamo Lory, Paddy, Mina e Pam.
Questa lettera avrà calligrafie diverse perché ognuna di noi ha scritto un pezzo personale solo per te.
Lory: Ciao Straw, sono Lory, in questi giorni mi sento sola, non averti al mio fianco mi rende triste.
Tutte noi siamo tristi. 
Strawberry, spero che verrai il prima possibile al lavoro.
Ho cercato di parlare con Ryan, volevo venirti a trovare, me lo ha vietato.”
«.. Ryan aveva già capito tutto..»
“ ma mi fido comunque delle sue parole, mi ha detto che stai bene e che anche se hai la febbre sei sempre la solita pasticciona hahaha.
In questi giorni
Il locale era pienissimo, e senza di te ci siamo sentite un po’ perse, inoltre quei ragazzi che frequentavano il locale mi torturavano sempre chiedendomi ‘Hey dov’è finita quella bomba della tua amica rossa?’  haha ma ci credi?
Comunque io mi sono presa una vacanza di circa 3 giorni andrò in un centro benessere, mi servirà per rilassarmi, e per tenere i nervi saldi.. Straw, ho da dirti molte cose.
Paddy: Ciao gattonaaaaa come stai?
Lo sai il mio sogno si è avverato, condurrò un tour tutto mio.!
Anch’io volevo venirti a trovare ma Ryan me l’ha impedito.
Pensa per due giorni mi ha incatenato al pilastro del caffè solo perché io lo avevo minacciato del fatto che se lui non mi permetteva di venirti a trovare lo avrei fatto di nascosto..
T____T mi sento insicura senza di teee, guarisci presto, ti voglio troppo bene :P”
«Oh.. Paddy..»
Pam: Strawberry, io non sono il tipo da avere una conversazione molto viva, e neanche il tipo di scrivere lettere. Ma sono il tipo di fare sorprese, ma vedendo i continui rifiuti da parte di Ryan non mi sono azzardata a chiedergli di venirti a trovare.
Strawberry ho visto cose in te, che penso solo Ryan sappia.
Mi limito spesso ad osservarti e..
piccola non preoccuparti, segui sempre il tuo cuore.
Ti voglio bene.
Mina: Hey ritardataria, come stai?
Ti sembrerà strano ma non faccio altro che pensarti, Strawberry mi manchi davvero tanto.
A volte piango, ma non per colpa tua, ma mia, perché quando siamo in compagnia non facciamo altro che litigare.
Ho voluto essere l’ultima a scriverti questo pezzo di lettera, perché mi vergogno un po’ di mettere a nudo i miei sentimenti, e vorrei che solo la diritta interessata ne sappia il contenuto.
Forse non sono come Paddy che ti fa sempre sorridere, non sono come Lory che confida sempre in te, e non sono neanche come Pam, mi dispiace essere quello che tu odi.
Straw, sei un’amica molto speciale per me, anche se non te lo dimostro mai..
Ti ringrazio per avermi scaldato il cuore.. grazie ancora Straw.
Guarisci presto.. Tua Mina..”
«.. Stupida, ti voglio molto bene anche io Mina .. »

Calde lacrime iniziavano a riempirle il viso, era felicissima, aveva delle amiche fantastiche.
Ma la sua attenzione fu attirata dal retro della lettera.

“Ciao amore mio, sono Ryan
Mi sono preso la briga di prendere la lettera delle ragazze, l ho aperta e a loro insaputa ci ho messo anche il mio pezzo di lettera.
Forse questa lettera la leggerai a distanza di giorni, magari perché sei furiosa con le tue amiche, o ancora peggio, come temo è che te ne sei dimenticata.
Non so perché ti sto scrivendo queste righe, ma ne sento il bisogno.
Strawberry, ti ringrazio dal più profondo del mio cuore per avermi donato il sorriso.
Sei la sorella che non ho mai avuto.
 Sei dolce, solare, testarda e anche pasticciona, ma è così che ti ho conosciuto.
Avevi solo 14 anni, eri molto graziosa ed anche combattiva, e pensare che non mi eri neanche simpatica.
Strawberry, spero che per te io sia stato un ottimo amico-fratello.
In questo viaggio in America so già che mi mancherai.
Ho paura di perderti.
Perdonami se non ti dimostro il bene che ti voglio, ma tu lo sai, non ti lamenti.
Ora ti lascio alla lettura di queste righe, ciao piccola ci vediamo tra dieci giorni…
PS: Ghish.. ti ama.”

Altre lacrime.
“Oh Ryan, perché.. perché .. aiutami!” - Aveva preso una decisione. Era il momento di agire, si vestì, e uscì di casa.
La meta? Insicura.
Lei? Insicura.
Dove l’avrebbe trovato? Non lo sapeva. 

 

* *
 

Nel buio della notte, per le strade ormai deserte di Tokyo, una ragazza dall'aria affaticata non demordeva, continuava la sua ricerca urlando il suo nome a squarciagola.

“GHISH!”

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Capitolo 9
*** Decisioni ***


Salve, forse è un po troppo presto per pubblicare il capitolo 8 ma avevo il lavoro finito, valeva la pena pubblicarlo :)
Avviso: Le parti scritte in grassetto sono raccontate in prima persona dai personaggi stessi, le parti normali le racconto io in terza persona :)
Spero che vi piaccia, un bacione e al prossimo aggiornamento!




Decisioni
*Ottavo capitolo*






“GHISH!"


 

 

Non sapevo perché lo stavo facendo.
Correvo senza un meta.
Correvo senza un motivo.
Correvo.
Continuavo ad urlare il suo nome.
Ma di lui neanche l’ombra.
Così mi decisi di andare al parco Inohara, al grande albero. Era inutile girovagare per la città, non lo avrei mai trovato.
Giunta al parco, mi recai al grande albero.
Dei brividi mi sopraggiunsero alla visione di quello che vedevo.
Otto giorni, da quel pomeriggio. Otto giorni e la macchia non scomparve.
Era ancora evidente.
Enorme, rossa.
Il cuore mi si strinse in gola.
Mi guardai intorno, non vedevo e non sentivo nulla e allora mi affidai ai miei geni felini.
Il posto era davvero tranquillo, lì, in quel posto, non c’era quello che cercavo.
Così cambiai direzione e riprovai a cercare per le strade di Tokyo.
Nulla.
Basta, stavolta ero davvero stanca, ma di andare a casa non se ne parlava.

 

 

Allora mi recai sul grattacielo più alto di Tokyo. Il mio posto preferito.



“Oh Ghish, finirai con l’impazzire da un giorno all’altro se continui così!”
Ero stanco di quella sensazione, l’amavo così tanto a costo di rendermi ridicolo.
Ma ogni volta che ci pensavo la rabbia mi assaliva, mi divorava.

 

Mi uccideva.
 


 

Ero andata lì per rilassarmi, non dovevo affaticarmi, se non altro il medico era stato chiaro.
Dopo che mi sono dimessa, Mark è partito per un lungo viaggio diceva che troppi ricordi lo legavano a Tokyo, e a .. me!
Sospirai, mi stesi al suolo e mi misi a guardare le stelle.

 

Che belle!


 

“Avrei giurato di sentire dei passi .. strano. Mhà, forse è solo la mia immaginazione”
Nessuno dei due misero a fuoco che sul quel grattacielo non erano soli, il caso volle che si incontrassero lì.
In quel posto che rendeva la vista fantastica del panorama della città di Tokyo, soprattutto a quell’ora.

 

Nonostante le strade erano deserte, essa brillava.



Una voce, mi girai, non ci credevo.
“Gh-ghish..” – la sua voce, allora non mi sbagliavo quando dicevo di non essere solo.
“No!” - gridai – “Non ti avvicinare, non so cosa potrei farti”
Ma lei era testarda, a passi lenti e un po’ indecisi si avvicinava, sempre di più, lentamente.
Mi stancai del senso di disagio che si era creato, non potevo aspettare che lei mi venisse in contro, l’attesa mi stava risucchiando in un vortice.
Deciso, mi alzai in volo qualche centimetro da terra, e andai verso di lei.
Sorpresa da quell’azione lei rimase immobile davanti a me.
Le presi un braccio con forza e l’avvicinai ancora di più verso di me.
Ma il mio gesto non fu affatto gentile.
Lei, i suoi occhi, il suo corpo, il suo cuore.. aveva paura, lo sentivo, la tensione puzzava del suo odore.
Ma io mantenni fermo il mio sguardo. La guardavo intensamente.
Forse la gattina si sentiva a disagio perché tentò di fare un passo indietro, e di liberarsi, ma io le strinsi ancora di più il braccio.

 

“Allora? Cosa vuoi da me Strawberry?” forse stavo urlando, la vidi irrigidirsi per qualche secondo.
 

 
Già, cosa volevo dal quell’alieno .
Non me lo sapevo spiegare neanche io.
Non sapevo cosa mi  suggerì di cercarlo, sembravo sicura nel farlo, ma non avrei mai immaginato che ad avere un nuovo contatto con lui mi terrorizzava.
“Gh-Ghish..” Cazzo, solo il suo nome riuscivo a dire. La paura mi stava uccidendo!
Mi lasciò il braccio, mi aveva fatto un livido enorme.
Guardai il mio braccio, poi guardai lui.
Maledii il momento in cui lo feci.
I suoi occhi, i suoi bellissimi occhi si erano ridotti a due fessure.
“Stupida” – mi disse in un filo di voce – “Vattene razza di idiota!” – ora mi gridava contro.
Ero immobile dalla paura, volevo fare ciò che lui mi diceva, ma il mio corpo non reagiva.
“Ghish..” – Tentai di chiamarlo, lui per mia sfortuna non mi ascoltò. Con violenza mi prese il braccio che aveva lasciato poco fa. Anche se solo veniva sfiorato sentivo le stelle.
“L’hai voluto tu razza di sciocca terrestre, mi hai rotto con i tuoi giochetti. Tu ora vieni con. Sul mio pianeta. CHIARO?” – l’ultima parola me la gridò in faccia.
Quando mi resi conto che mi stavo per alzare in aria, riuscì, finalmente, a svegliarmi da quella tortura.
“Lasciami Ghish, io-io non voglio venire con te! Mi fai schifo.” Ora gridavo anche io.

 

Caddi con il sedere per terra. Ghish che mi guardava. Lui aveva lasciato la presa.
 


“Mi fai schifo!” quelle parole mi colpirono come un tornado colpisce una piccola e povera cittadina.
Aveva distrutto in me tante cose.
“Vuoi vedere se faccio davvero schifo?” – lei era ancora seduta a terra,  prestava attenzione al dolore che le aveva procurato in seguito l’impatto del suo sedere con il tetto rigido.
Volai verso di lei. E mi misi a gattoni su di lei.
Le strappai la camicetta. Sorrisi sadicamente.
Che bel reggiseno Rosso in pizzo aveva.
E brava la gattina!
Si irrigidì.
Non volevo farle del male.
Ma volevo farle capire chi comandava in quella situazione.

Forse mi persi troppo nei miei pensieri sadici, perché la gattina mi scappò da sotto il naso.
Stupida. Sorrisi ancora. Quel gioco mi stava eccitando.
Riuscii a fermarla e la imprigionai con le spalle al muro.
“Oh no no no Strawberry, non si fa. E’ vero tu sei la gattina, ma ricorda io non sono il topo. Sono un cane, un cane feroce ed affamato – le dissi – e sono affamato di .. Carne!”
Le sfiorai la guancia con la mia lingua, buona.

 

Si irrigidì al quel gesto, ma la cosa non poteva farmi altro che piacere.
 

 

“Ghish, per favore – lo stavo implorando – verrò via con te, te lo prometto..”
Mi guardò un po’ estraniato . “ Se dici il vero ti darò la possibilità di prendere le cose necessarie per te. Se dici  il falso – mi mise una mano al collo, soffocandomi – dovrò ucciderti” mi disse nella felicità più immensa.
“Oo-o-ook-k” gli risposi a fatica.
Dopo un po’ mi ritrovai in camera mia. Lui era fuori al terrazzo della mia camera, aveva le mani alla ringhiera e guardava il cielo.

 

Silenziosamente mi preparai una borsa, con qualche ricambio e le cose essenziali come intimo spazzolino dentifricio e bagno schiuma, il suo preferito.!
Prima di recarmi da lui inviai un messaggio a Ryan “Ryan sono Strawberry, scompariro’ dalla zona. Appena ritornerò ti dirò tutto.”

 


‘ Cavolo Ghish, sei proprio un idiota. Continui a farle del male.’
Istintivamente, sentendomi osservato, mi girai.
Mi ritrovai alle mie spalle una Strawberry con una borsa un po’ più grande del normale e sorrideva.
ASPETTA! Sorrideva?
“Andiamo..?” mi disse dolcemente, mi avvicinai a lei e le presi la mano.
 
Quella fu l’ultima conversazione che fecero l’alieno e la donna-gatto.
Passarono due notti da quell’avvenimento. Ghish la ‘ospitò’ nella sua camera, infondo era l’unica che c’era sulla sua astronave. Strawberry non disse nulla in quei due giorni, si limitava a stare in un angolo.
Non si fidava di Ghish, e l’alieno se ne rese conto.
Infondo Strawberry non è che non avesse fiducia di Ghish, ma in realtà non aveva fiducia di se stessa.
Lo aveva squadrato, studiato, osservato e.. ammirato tutte le volte che Ghish, con indifferenza incredibile, entrava in quella stanza, faceva finta che lei non esistesse, ma in fondo era quello che faceva anche lui.
Il fatto che Ghish era bello, era un dato di fatto, ma dopo quasi quattro anni era veramente cambiato.
Aveva il viso più calcato, l’aria da fanciullo ce l’aveva sempre, ma era più maturo.
Il corpo, molte volte lui entrò a petto nudo in camera, e ogni volta che lo vedeva sentiva caldo al basso ventre.
I capelli, non aveva più quei codini, ma erano sciolti.
Era diventato un Dio.
Passarono delle ore quando l’alieno rientrò in camera. Si sedette sul letto e sospirò.
“Ah Strawberry, hai intenzione di restare in quella posizione per tutto il viaggio? Sai anche le ossa a volte hanno bisogno di sgranchirsi.!” Ammise lui.
“Oh ma io sgranchisco molto bene le mie ossa – fece una pausa – quando non ci sei tu!” Disse severamente. L’alieno sorrise.
Si stese sul letto. Per circa 5-10 minuti calò il silenzio tra loro. Strawberry  spezzò quel momento di puro relax.
“Quando arriveremo sul tuo pianeta?” Ghish che aveva gli occhi chiusi li aprì lentamente e sospirò.
“Il tempo che ho perso sulla terra ha fatto consumare carburante alla mia navicella. Avevo attivato la barriera di invisibilità e di protezione, se avevo carburante a sufficienza potevamo arrivare circa in dieci ore, ma da come vedi sono passati già quasi due giorni”
“Quindi.. quando dovremmo arrivare?” – “Si parla dai 5 ai 10 giorni, tutto dipende dai campi magnetici che ci sono nello spazio, se sono raggiungibili sarà un viaggio breve, se hanno scarso segnale  ci vorrà più tempo del previsto” Ora Ghish chiuse gli occhi, voleva solo riposare.
Strawberry entusiasta di aver capito il discorso di Ghish si alzò in piedi gridando “Ho capito ! Funziona come la connessione internet” ora se la rideva, ma quando si rese conto che Ghish la stava fissando si rimise di nuovo seduta. Lo sguardo di Ghish era inspiegabile. Quegl’occhi nel buio, strano ma brillavano e ciò la fece intimorire.
Dal canto suo Ghish sapeva che lo sguardo che le aveva fatto era ‘pericoloso’ ma desiderava riposare. Solo riposare. Quando guardava qualcosa intensamente al buio, i suoi occhi brillavano, era una caratteristica della loro specie. A volte veniva usata per intimorire i prigionieri. Ma quello sguardo lo fece solo perché voleva un po’ di tranquillità.
Strawberry lo guardò, iniziava a sentire caldo.

Senza rendersene conto si alzò, e si avviò verso il letto di Ghish.
Ghish che era crollato nei suoi pensieri, non percepì affatto la presenza della ragazza che si avvicinava.
‘Adesso.. o mai più!’ penso’ la ragazza-gatto.
Aprì gli occhi solo quando si rese conto che il suo letto sprofondò un po’di più sotto il suo peso, lentamente aprì gli occhi, per lo stupore aveva la bocca dischiusa.
Strawberry si mise a gattoni su di lui, lo guardava, aveva gli occhi lucidi, non se lo sapeva spiegare, ma agì senza pensare.
Lentamente scese sempre di più con il viso.
Unì le sue labbra a quelle di Ghish.

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Capitolo 10
*** La paura eguaglia l'amore ***


Buona sera ragazze! Qualche notturna? Hahaha non credo, cazzo sono le 01.50 di notte.
Facciamo un bel gioco vi va?
Alla fine di ogni Capitolo vi lascerò con una domanda.
Quando avete terminato di leggere il capitolo stesso, rispondete alla domanda.
Chissà, magari ci facciamo due leggere risate leggendo le recensioni di tutte noi..
Oppure no .__.
Lasciamo Perdere, ahahahaha Vabbè se vi interessa ditemelo ^^
Ora vi lascio alla lettura di questo A T T E S I S S I M O reating Rosso^^
Buona lettura :)

 
La paura eguaglia *l'amore*


*Nono Capitolo*




 
 

Lentamente scese sempre di più con il viso. Unì le sue labbra a quelle di Ghish.
 




Ero sconcertato da quello che stava accadendo.
Ritrovarmi lei addosso, con gli occhi umidi di lacrime e che pian piano si avvicinava a me, era davvero troppo.
Il mio “amico” stipulò un armistizio con il cuore e felici gioivano.
Il mio cervello invece era sconnesso.
Fin quando un qualcosa toccò le mie labbra, ed io imbambolato come un cretino non facevo assolutamente nulla.
Il cuore parve uscirmi dal petto, il battito era così forte che quasi non lo sentivo.
Riprendendomi da quel affascinante ‘shock’ ritornai in me stesso, con sorprese al quanto immaginabili.


 




‘Il cane da guardia è stato abbindolato da una semplice bistecca’ pensai con un sorriso beffardo.
Non sapevo cosa mi aveva spinto a prendere quel coltello sul mobiletto dove giacevo fino a pochi minuti fa.
E non sapevo neanche per quale motivo io mi sarei messa a gattoni su di lui.
Ero divisa tra due forze, la pazzia e la voglia di assaggiare le sue labbra.
Istintivamente mi abbassai per baciarlo, e fui molto delusa nel constatare che il bell’alieno sotto di me non ricambiava ciò che io gli stava donando.
E fu lì l’errore.
La pazzia prese il coltello che nascondevo nella gonna e..


 

* * *
 

 
E.. una mano la fermò all’istante


 

* * *

 

“‘Cosa cazzo credi  di fare insulsa umana” – sbraitava un alieno furente – “Vuoi scherzare con il fuoco?”
Strawberry parve svegliarsi da un lungo sonno.
Cosa stava succedendo dentro di lei? La prigionia la stava portando alla pazzia.
Ghish ancora sotto di lei, le teneva bloccato il braccio, la guardò a lungo. C’era qualcosa che non andava, ma non si applicò più di tanto.
Strawberry ancora con gli occhi persi nel vuoto, fece cadere il coltello dalla mano, dove cadde sulla destra del suo ‘rapinatore’. Senza rendersi conto, si mise a sedere sulle parti intime di Ghish. Istintivamente portò le mani al viso, dove iniziò un pianto frustato.
“Co-co-cosa stavo per fare” – Lentamente abbassò le mani e alzò lo sguardo verso Ghish, che a sua volta la stava guardando in un stramaledettissimo modo malizioso, compiaciuto, ma allo stesso tempo furioso.
L’oggetto dei suoi pensieri iniziò a parlare attirando, stavolta, la sua più completa attenzione!
Razza di essere vivente che non merita la vita – disse d’un fiato – hai tentato di porre fine alla mia vita prendendomi alla sprovvista. Ti rendi conto in che razza di guaio ti sei messa?”. Quelle parole la uccidevano, ma non per il contenuto stesso, ma per il modo di essere state pronunciate.
Ogni parola, un misero suono equivaleva ad una coltellata. Lunga, profonda e.. sanguinante.
Strawberry ormai presa dallo spavento, cercò di scappare.
Si alzò da quella posizione ‘scomoda’  corse verso la porta principale.
Ghish guardò la scena compiaciuto, aspettava solo il momento giusto.
Era vicino alla porta quando Ghish si teletrasportò dinnanzi a lei, bloccandole ogni via d’uscita.
“Ehm, no no no Strawberry, volevi scappare? Che senso ha, sei su un astronave. Rassegnati. Sei spacciata” – disse mostrando un dei suoi ghigni migliori, e stavolta si intravedevano anche i canini.
Strawberry tentò di nuovo la fuga, ma fu troppo lenta. Ghish le prese i polsi e con forza la schiantò con le spalle al muro. Riportò i polsi sopra la testa della sua micina e li iniziò il divertimento.
“Lasciami Ghish, mi fai male!”
“Oh no piccolina, io non ti lascio” le disse annusandole i capelli e compiaciuto sorrise – “Vedi piccolina, non sono io a volerti far del male, sei tu che mi costringi!”. La strattonò con forza vicino alla porta, stavolta incastrandola bene! Con la sua gamba le aprì le gambe e le premette il proprio bacino contro il suo.
Strawberry ebbe un sussulto, c’era qualcosa di enormemente duro che le premeva contro, sperava che forse aveva anche lui un coltello, sperava che poteva trattarsi di qualsiasi cosa, ma tutte le sue speranze crollarono sentendo una risata perfidamente divertita da parte di Ghish.
“Non dirmi che non ne hai mai visto uno – alluse l’alieno, si stava veramente divertendo damatti, e soprattutto eccitando! – chissà quante volte avrai toccato quello del tuo adorato Mark”
La ragazza-gatto sussultò.
Era stata ferita, fin dentro l’anima.
Allora era questo quello che pensava Ghish di lei? Che era una sgualdrina?
Con tutto il disprezzo gli sputò in faccia.
A Ghish quel gesto non fece altro che farlo imbestialire di più.
Le strinse ancora di più i polsì, ma stavolta con una sola mano. Con l’altra gli diede un sonoro e forte schiaffo.
Ne aveva abbastanza dei suoi giochetti.
Le strappò la camicetta ed anche il reggiseno.
Strawberry rimase immobile, non si liberava, ormai la sua dignità era già scomparsa da quello schiaffo, anzi forse da quella notte che lui si presentò nel cuore della notte.
Ghish notando questo particolare le lasciò i polsi e si dedicò ai seni.
Uno lo baciava e lo succhiava avidamente, mentre l’altro venne lasciato alla mano destra. Lo palpava, lo schiaffeggiava.
Con la mano sinistra libera scivolò sotto la gonna, ora le stava palpando il sedere in modo frenetico.
Cazzo non c’era niente che non gli piacesse di lei. Tutto era buono. Lei era buona.
Con in testa questi pensieri le morse il capezzolo, le uscì un po’ di sangue, ma non gli interessava. Contemporaneamente strinse l’altro seno così forte, che con un sonoro schiaffo sul sedere fece gemere Strawberry dal dolore.
Era stanco di stare in piedi.
Ma prima di dirigersi sul letto, si recò sulle labbra della ragazza.
Lei non lo guardava, e questo lo fece arrabbiare. Doveva guardare chi le stava facendo cosa.
Doveva vedere il terrore. Lo eccitava.
Con unamano allora l tirò i capelli – “GUARDAMI” – le gridò.
Strawberry girò il capo, ma non lo guardava. Aveva deciso di tenere gli occhi chiusi.
“STUPIDA TI HO DETTO DI GUARDARMI.” – La voce autoritaria le fece aprire gli occhi. Sorrise compiaciuto. – “Bene gattina.. ora mi darai un assaggio di quello che hai dato al tuo amato – calcando la parola amato con tono disgustato – Mark.”
Altre lacrime le rigavano il volto.
No, no doveva succedere così, non voleva.
In una frazione di secondo si ritrovò sul letto.
Ghish la spogliò di tutto e rimase quasi sbalordito. Era semplicemente fantastica, davanti ai suoi occhi.


 

NUDA.



In fretta si tolse la maglia e i pantaloni, e rimase solo con i boxer.
Si abbassò di poco e le sussurrò all’orecchio “Oh Strawberry, qualche giorno di questo tu mi farai impazzire..” sorrise. Le baciò il collo, quel bacio pian piano divenne un segno. Un segno che solo lui conosceva il significato.
Aveva sentito dolore, così si scostò. Lo guardava furiosa. Lo stava sfidando.
“Sei uno stronzo” – gli disse – “ e.. io “. Venne interrotta da un bacio.
Un bacio arrogante, un bacio voluto solo per attapparle la bocca. Strawberry in tutta risposta gli morse il labbro inferiore.
Era stanco. Basta!
Le riprese i polsi e li attaccò allo schienale dell’enorme letto.
Le bacio il collo, fino a scendere sui seni.
Si soffermò un po’ di più su quest’ultimi. Dopo un po’ riprese la sua discesa verso il ventre.
Strawberry parve calmarsi, e ad ogni bacio di Ghish reagiva.
Sentiva caldo. Molto caldo.
Ghish le aprì le gambe e iniziò a danzare con la lingua nell’interno della sua femminilità.
Strawberrry ormai facendosi trasportare dal piacere gemeva. Urlava di piacere.
Ghish si alzò, e si asciugò le labbra. Vedendo che la sua ‘preda’ era rossa in volto e con respiro affannato, non potè far altro che complimentarsi con se stesso.
Pian piano raggiunse di nuovo le labbra di Strawberry e notò un particolare.
Il suoi occhi umidi brillavano. Erano diversi.
Le schiaffeggiò un sorriso e le disse “Gattina, il tuo gatto non ti faceva provar tali emozioni?! O avevi bisogno di un cagnone per arraparti”.
In se per se Strawberry non gli rispose. Cercò di riprendersi dal turbine di emozioni e sensazioni che l’avevano avvolta fin poco tempo prima.
Ghish stavolta si tolse anche i boxer, rimanendo completamente nudo dinnanzi a lei.
Sublime, pensò Strawberry. Finchè non capì le losche intenzioni di Ghish.
“NO! Non così..” si agitava più che poteva. Ghish la penetrò con forza sovraumana .
Qualcosa dentro Strawberry si spezzò.
Ghish spingeva, spingeva più forte e Strawberry urlava, urlava dal dolore. Quella tortura durò pochissimo.
Ghish uscì da lei, le slegò i polsi e le sorrise.
Le accarezzò una guancia e le diede un bacio così dolce, che anche lui stesso stentava a crederlo.
Un bacio così dolce che era stato il primo bacio che Strawberry ricambiò.
Il suo animo si placò. “Da ora in poi, non sentirai più dolore Strawberry, te lo prometto” le sorrise.
Entrò di nuovo in lei. Lentamente, poi sempre più velocemente. E Strawberry stavolta urlava.
Urlava dal piacere. Gridava il suo nome.
“Ghiiiiish!”
“Brava Strawberry, grida ancora il mio nome” – le spinte diventavano sempre più forti.
“Ghiiish!” – per il troppo piacere la ragazza felino aveva gli occhi chiusi.
Ghish le costrinse ad aprire gli occhi – “Guardami quando ti faccio mia.” – un'altra spinta – “GUARDAMI” le gridò.
Strawberry finalmente aprì gli occhi.
Questa era quello che voleva lei? Si.
Erano ormai all’apice entrambi. Ghish stava per uscire quando.. due gambe gli cinsero la vita.
Non le importava delle conseguenze. Voleva sentirsi sua a tutti gli effetti.
Un ondata di calore la penetrò con forza a velocità. Ghish stremato si portò a fianco della sua.. sì SUA amata.
Strawberry aveva l’affanno. Allora era questo l’amore?
“Ghish…” lo chiamò. Nessuna risposta, si stava per alzare quando la sua voce la bloccò.
“Dove vai?” diretto.
“Siccome non hai risposto pensavo che non mi voless e..” fu zittita, anche stavolta da un bacio.
Si ritrovò sotto di lui, di nuovo.
La guardò intensamente. “Strawberry, non sai quanto tempo ho aspettato per far si che tu fossi mia.. solo mia”.
Strawberry gli sorrise. “Ghish.. mi sei mancato in questi anni..” stava per iniziare a piangere.
Ghish le sorrise. Le asciugò le lacrime e l’abbracciò.
Strawberry si addormentò subito mentre Ghish passò la notte sveglio.


 



Questa relazione, avrebbe portato solo guai.

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Capitolo 11
*** Un qualcosa di nuovo ***




Attenzione:
Premetto che il titolo di questo capitolo (a mio parere) non centra affatto con il contenuto stesso. 
Vi auguro comunque una buona lettura ^^.


*Un qualcosa di nuovo*
*Decimo Capitolo*









Il pulito sporco è già
e lo sporco si pulirà.
Tanto spesso troppo bene uguale al male è,

ed il male tante volte il bene porta in se,
vivere e morire fa,
e morir la vita da.

Il cielo è cupo,
come l’animo di molte persone.

 

Mi svegliai tutta sudata, avevo il respiro affannato.
Mi toccai la fronte e mi reggevo il cuore.
Molte volte era accaduto che non ricordavo cosa avessi sognato, ma negli ultimi periodi capitava TROPPO spesso.


Erano passati circa quattro giorni dalla loro partenza sulla Terra.
Erano passati quattro giorni dalla loro ultima conversazioni.
“Andiamo..?” gli dissi dolcemente, si avvicinò e mi prese  la mano.
Chiamarla conversazione poi, non era proprio opportuno, diciamo che ci fu uno scambio di sguardi, parole urlate ma mai pronunciate.


Aspettai che il mio battito cardiaco ritornasse regolare, e mi alzai dal pavimento. La mia sede in quei giorni bui.
Mi recai alla porta andando alla ricerca di Ghish, doveva stare per forza sull’astronave, dove doveva essere se no?!?
Non so come, ma mi ritrovai in un enorme sala, piena di macchine che magari l’intelligenza terreste non avrebbe mai capito.
Di fronte a me c’era un enorme computer, e davanti di esso Ghish che era impegnato a lavorarci, e se non erro forse imprecò qualcosa nella sua lingua.
Forse era troppo preso dal lavoro, perché non si rese conto minimamente della mia presenza.
Quindi mi accingevo ad andarmene, ma la sua voce mi bloccò.


“Ben svegliata strawberry, cosa ti spinge venire qui?” – le disse ancora di spalle.
“Ciao Ghish.. potrei usare la tua camera da bagno?... Sempre se ce l’hai..” – disse nell’imbarazzo più evidente, ma l’alieno non potè notarlo visto che era di spalle. Una risata fragorosa si ampliò nell’enorme stanza .
“Hahahahaha, ma certo che ce l’ho Stupida.” – poi ritornò serio –“ ora va via, sto lavorando.”
Strawberry presa dallo “spavento” per il cambio del tono di voce di Ghish, riuscì a dire solo un flebile “grazie..” (Probabilmente mai arrivato all’orecchio del suo interlocutore)  e si avviò, in quella che doveva essere, anche la sua camera.


Mi avviai in camera di Ghish.
Solo all’ora mi resi conto che c’era l’interruttore della luce. Lo accesi.
e.. WOW rimasi pietrificata di fronte a ciò che mi si scagliò davanti agli occhi.
Mi diedi una ventina di pizzicotti, credevo fosse un sogno, ma non era così.
La camera era tutta Oro, con le tende rosse.
In mezzo alla sala c’era un enorme letto a baldacchino. Anch’esso oro ma con le coperte rosse.
Mi guardai un po’ intorno, non aveva finestre, ma le tende erano state messe per decorare i bordi delle due porte. Una era quella di entrata, la seconda doveva essere quella del bagno, chissà.
Non c’erano tanti mobili, per la precisione due.
Uno era un grande armadio placcato anch’esso d’oro, mentre l’altro doveva essere una cassettiera.. ma si certo! Quella era la cassettiera dove giacevo io circa una mezz’oretta fa. Wow!
L’entrata e l’enorme letto venivano separati da qualche metro. Ad occupare quei metri c’era un enorme tappeto rosso circolare con inciso sopra  uno .. Stemma?!?
Quello sembrava proprio uno stemma ‘reale’.
Esclusi ogni possibilità che Ghish facesse parte dell’alto rango della sua razza.
Non mi ci soffermai tanto, e mi avviai verso la seconda porta che si trovava all’interno della camera stessa.
Non mi sbagliavo, quello era il bagno.
Anch’esso abbastanza grande, aveva un enorme vasca circolare, un lavandino con un rubinetto d’oro ed un water.
Dietro la porta c’erano appese due accappatoi, uno rosa e uno blu.
Mi spogliai e riempii la vasca.
Mi immersi dentro, che sollievo.
Da quanto tempo non mi lavavo? Solo al pensiero mi veniva il voltastomaco.
Terminato il bagno indossai l’accappatoio rosa e andai in camera.
Mi asciugai e mi recai verso l’armadio . Lo aprì e con gran mia sorpresa ci trovai i miei abiti.
Mi vestii e mi sedetti sul letto.
Forse erano passate una manciata di minuti, oppure ore perché mi svegliai.
Un rumore mi dissolse.


“Oh ciao Strawberry, dopo quattro giorni finalmente dormi sul letto – disse Ghish entrando nella propria camera.
“Non pensavo che questa camera fosse così grande…”
“Purtroppo lo è” – disse l’alieno sedendosi affianco a lei. – “ cosa ne pensi allora? Visto che in questi giorni sei stata sprucida, non ti sei mossa dal tuo angolino preferito. Da come sento di sei anche lavata!” disse marcando una leggera nota di divertimento.
Strawberry in sé per sé fece finta di non ascoltare quel tono ‘divertito’ di Ghish e lasciò scorrere.
“Bhè, effettivamente non mi aspettavo che era così, pensavo ci fossero scheletri, catene o addirittura fossati. Non pensavo che tu fossi  cosi di CLASSE.” Calcò la parola classe.
Ghish si innervosì un po’ per quell’allusione, ma dopo un po’ si fece spazio un ghigno.
“Ahh, quante cose non sai di me Strawberry!” – detto ciò si stese completamente sul letto e continuò “Gattina, ora hai visto la camera quindi dovresti essere più sicuro del luogo, come ti ho invitato quattro giorni fa, lo rifaccio anche adesso! Quando hai sonno puoi usare il mio letto senza problemi.!”
“Te lo puoi scordare! Preferisco dormire sul tappeto.” Disse l’ex mew-gatto in preda ad un esaurimento nervoso.
“Ok. Allora dopo ti darò delle coperte.” – si alzò, e si avviò verso il bagno. – “allora io vado a lavarmi. Ciao” e chiuse la porta.
Strawberry si abbandonò finalmente alla morbidezza di quell’enorme letto. Avrebbe tanto voluto dormirci sopra, ma Ghish era il nemico, mai fraternizzare con esso. Anche se nei suoi sogni facevano altro che fraternizzare.
Divenne rossa in volto e scosse la testa.
“Aaah, mi ci voleva proprio.!” Disse Ghish uscendo dal bagno, letteralmente a dorso nudo. Notò subito Srawberry, era strana, al posto della testa aveva un pomodoro. “Gattina ti senti bene? Sei tutta rossa!” disse con un ingenuità che forse non era del tutto persa.
Strawberry scosse di nuovo la testa. “No, non ti preoccupare, non ho nulla, mi dai le coperte che vorrei dormire..?” – Certo che aveva qualcosa. Ghish era fottutamente Divino. Pettorali da Dio. Sguardo magnetico. Capelli liberi da quei codini. Alto. Mamma mia! – “Oh, si ora te le prendo” le disse l’alieno.
Prese le coperte, gliele porse, Strawberry si stese su quel tappeto, che per sua fortuna era  comodissimo e si coprì.
All’improvviso le si parò un ombra davanti, e per lo spavento si alzò a sedere urlando “AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH”.
Ghish per lo stupore cadde col sedere per terra e la guardava un po’ spaesato. Ripresosi cominciò a farle una sfuriata. “ Ma che diavolo ti prende razza di idiota! Ti ho portato il cuscino, non potevi dormire con la testa per terra!” – disse poi alzandosi e lanciandole il cuscino in faccia. Dopo si recò al letto pronunciando un qualcosa di incomprensibile e si mise a letto. Lasciando una Strawberry tra lo stupore e lo spavento seduta in mezzo alla stanza.


Mi stesi sul tappeto e iniziai a pensare, infondo convivere con Ghish non era tanto male, chissà! Nono stupida cosa vai a pensare, più che altro concentrati sul quel ‘qualcosa’ che hai sognato stanotte.
Strano non ricordo nulla.


“Ah Strawberry..” una voce la distrasse dai suoi pensieri.
“Tra due giorni atterreremo sul mio pianeta. Sei pregata di non fare l’idiota che sei, dovrai ubbidirmi perché lì non si scherza! Ora buona notte.!”


Ma che gli viene a questo alieno da strapazzo ! quanto lo odio! Spero che tutto questo finisca presto sennò lo uccido. Giuro che lo uccido!


Notte.” Gli rispose.

 

 




Strawberry, Strawberry, Strawberry... la strada è lunga, quando imparerai a fidarti di me?
Sul mio pianeta solo di me dovrai fidarti, anzi potrai.
Sei 'merce' preziosa.
Stupida..


E con un ghigno maledettamente perfido, /NDio e sexy :Q__ - NDghish -.-\ anch’egli sprofondò nel sonno più completo.





Spazio autrice:
Ciao ragazze :)
Come al solito posto a notte inoltrata.
Questo capitolo non è un granchè, diciamo solo che è un approccio di Strawberry nel luogo dove risiede.
Perdonatemi eventuali errori di battitura, di coniugazione dei verbi.
Ma soprattutto perdonatemi eventuali Orrori di ortografia..
(ammesso che ci siano.. ihiihi)
In questo capitolo ci sono molti indizi che vi faranno capire molte cose dei personaggi, del precedente Reating rosso, e dei prossimi due capitoli ^^.
Ormai la storia sta giungendo quasi la fine, ma potrete cambiarla voi con un semplice commento! :)
Grazie di cuore a tutte coloro che mi seguono, a coloro che hanno inserito la storia tra le preferite, tra le ricordate, a chi mi ha sempre commentato.. e anche criticato ^^, ma ringrazio anche a tutte coloro che hanno solo letto la storia.
Vi abbraccio forte forte, siete il mio sole!

Ps: commentatee commentateee e commentateee.. hahaah ciao ^^


 

Eleonora999



 
 

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Capitolo 12
*** Gaia Mater, scoperte! ***


*Gaia Mater.*
*Scoperte!*

*Undicesimo Capitolo*





E con un ghigno maledettamente perfido, anch’egli sprofondò nel sonno più completo.

 



 
 

Sentiva qualcosa muoversi di fianco a lui. Forse stava sognando perché non si degnò minimamente a controllare se ciò che pensava fosse vero!
Ma dovette ricredersi, una mano gli sfiorò il petto nudo. Adagiandosi su di esso tranquillamente e dolcemente.
Non ci poteva credere.
Con uno scatto scostò la coperta di fianco, e con stupore si trovò Strawberry letteralmente addormentata nella serenità più totale.
Forse per il leggero venticello che causò Ghish nel spostare la coperta, si svegliò.
Un po’ stranita, aprì lentamente gli occhi. La prima cosa che notò è che la sua mano stava appoggiata ‘teneramente’ sul petto si qualcuno.
In un millesimo di secondo divenne Rossa.
Guardò  colui che le stava vicino, si ritrovò due occhi color ambra spaesati, anzi diciamo sorpresi.
Vista dallo spavento si siede e gli da uno schiaffo. Schiaffo che naturalmente Ghish scansa.
“Razza di maniaco depravato che non sei altro, che ci fai qui accanto a me sul tappeto!” sbraitava l’ex eroina della Terra.
“Oh, io non ci faccio niente con te sul tappeto – disse maliziosamente – Ma devi spiegarmi il motivo per cui ti ritrovo qui, e sul mio letto con una tua mano sul mio petto!” disse infine alzando un po’ il tono di voce.
“Tu-Tu-Tuo letto?” deglutì rumorosamente. Già, che cavolo ci faccio qui sopra :S!
Si diede dell’idiota mentalmente, mentre il suo viso diventava più rosso di prima, ma non per la rabbia, ma bensì per vergogna.
“Scu-scusami Ghish, io n.. non s-so c-che si-sia successo..” Cercò di dire tranquillamente, ma non ci riuscì perché balbettava.
“Oh, non ti preoccupare, capisco benissimo che questo è il tuo invito esplicito. Ma sappi io non sono un rozzo e quindi non ho approfittato di te mentre eri in flagranze.” Disse con un ghigno, poi trasformatosi in una risata divertita.
Strawberry perse le staffe e si alzò.
“Va al Diavolo razza di idiota che non sei altro. – ora stava per scoppiare. – Tu non sei un rozzo? TU? Tu che sul grattacielo più alto mi ha stracciato la camicia, tu che hai tentato di ‘ violentarmi ’, Tu che all’improvviso entri in camera mia, nel cuore della notte, mi sbatti contro la porta facendomi sentire la tua erezione? Tu che mi hai schiaffeggiata, tu che mi hai dato un pugno allo stomaco e fatto perdere i sensi.. e hai anche il coraggio di dire che non sei un ROZZO? Ma farmi il piacere.” – fece una leggera pausa, poi continuò. – “Stavo iniziando a pensare che eri uno di alto rango sai?! La tua camera, il tuo bagno. I colori! Sei solo un rozzo, un essere spregevole.”
Ghish dal canto suo, ogni parola che Strawberry gli sputava addosso era come se fosse una pugnalata al cuore.
In 1 minuto quante coltellate era riuscito a incassare? Davvero tante.
Stranamente non faceva una piega. Non rispondeva e stava semplicemente a testa bassa.
Si, perché Strawberry gli diceva la verità, e come si dice, la verità scotta.
Forse avrebbe potuto guadagnare almeno un po’ di attenzione da parte sua se non fossero stati i suoi modi da ragazzo folle. Si, perché era un folle.
Intanto Strawberry aveva scaricato tutta la tensione, la frustrazione che albergavano nel suo cuore.
Ora stava respirando a fatica. Aveva alzato troppo la voce, di conseguenza le faceva male la gola.
Si aspettava una qualsiasi reazione da parte del suo ‘sequestratore’ ma questo non avvenne.
Ghish silenziosamente si alzò dal letto e la sorpassò. Le disse semplicemente “ Preparati, siamo quasi arrivati.”

E’ una lacrima quella? Pensò.

Ghish si diresse in bagno, si fece un bagno lungo. Si asciugò quella lacrima meschina che gli era uscita.
E così, la ragazza tanto amata, lo disprezzava. Dopo l’episodio avvenuto sul l’albero del parco Inohara lei gli aveva chiesto scusa. Aveva detto che aveva capito ciò che provava Ghish, ma ciò non cambiava la situazione.
Lei lo disprezzava all’ora, e lo disprezza ancora adesso.
Era un peso che non poteva sopportare.
Troppo pesante.
E lui, stavolta.. troppo fragile.
 
*Atterraggio sul pianeta Gaia Terra Mater *
 
La voce meccanica risuonò per tutta l’astronave, facendo incuriosire Strawberry…

Gaia .. Non può essere.
Devo trovare Ghish, devo sapere assolutamente delle cose.
Che stupida che sono.

Strawberry correva alla Ricerca di Ghish. Si diede della stupida mentalmente, era in viaggio da cinque giorni, ma non si era mai degnata di chiedergli spiegazioni.
Quel nome, Gaia, la fece pensare.
Trovò Ghish alla porta principale.
“Ghiiiiish” urlò. Egli si girò, e con sguardo furente le fece cenno di avvicinarsi.
Strawberry era un po’ spaventata, quello sguardo, le faceva paura, anzi la terrorizzava. Ma allo stesso tempo lo trovava irresistibilmente fantastici.
Lei era sua prigioniera, e allora come mai non le aveva toccato un solo capello? Ora che era lucida stava iniziando a riflettere su tante cose.
Istintivamente si avvicinò a Ghish. G
hish non le degnava di uno sguardo di niente. Non le parlava.
Aspettava che l’enorme portellone si aprisse. E basta.

Scusami per prima Ghish. Cavolo lui non puo’ sentirmi. E perché poi dovrei scusarmi? Lui è un rozzo. Uno stupratore.. o no? In fondo non l’ha fatto. Non mi ha toccato neanche quando io non so come, sono finita nel suo letto.
Mha meglio così, così non parliamo e non abbiamo nessuno contatto. Menomale..
Eppure mi sento vuota, come un qualcosa dentro me si allontanasse.
Che confusione.

Istintivamente alzò la testa, e guardò Ghish. Era veramente fantastico.
Il grande portellone si aprì, e un enorme luce li avvolse.
Incredibile. Pensò Strawberry!
“Ma questo è il MIO pianeta” – disse nello stupore. Ma una voce le bloccò ogni sua remota fantasia.
“Ti sbagli terrestre!”
Terrestre? Terrestre a chi, e poi non mi ha mai chiamata così.. come mai questa freddezza?
“Questo non è il tuo pianeta, questo è il mio!” – fece una pausa, chiuse gli occhi e sospirò – “Questo è Gaia, terra Mater..” mille pensieri aveva per la testa, tutti riguardavano una cosa, anzi una persona.
La sua ‘prigioniera’
ORA SEGUIMI”.
In silenzio camminarono per svariati minuti per una distesa di prato verde.
Lui davanti, e qualche metro dietro, Strawberry lo seguiva.
Ghish si fermò, e aspettò che Strawberry lo raggiungesse.
“Se vuoi che non ti lasci qui da sola, mezza ai predatori, sei pregata di avere passo svelto.” Stavolta si voltò e la guardò.. si sorprese molto, ma non lo diede a vedere. Strawberry con la testa china, annuiva e .. piangeva. Istintivamente le mise una mano sulla spalla e continuarono a camminare così, ancora per qualche metro.
In lontananza c’era una limousine nera che li attendeva, e l’autista. Anch’esso alieno.
“Prego Signore, non ci aspettavamo questo ritardo da lei.”
“Grazie James, lo so, neanche io mi sarei aspettato questo ritardo. Ma il carburante e altri problemi mi hanno trattenutp più del previsto nell’universo.” Disse ghish, che nel frattempo aveva tolto il braccio dalle spalle della mew gatto, ed entrò in macchina.
Strawberry ascoltò tutto, quando Ghish le tolse il braccio dalle spalle si sentiva fredda. Inspiegabilmente sentiva un bellissimo calore avvolgerle. Calore che giurò, di non aver mai sentito prima d’ora.
“Signore, mi scusi, ma la cavia?” disse l’autista indicando Strawberry.

Io sarei la cavia? Ma che succede..? Pensò Strawberry, guardando Ghish con occhi spenti. Vuoti.

“Falla salire James.”
L’autista obbedì e fece accomodare la ‘cavia’ affianco al proprio padrone.
Strawberry ringraziò l’autista ed entrò in macchina. Ghish aveva la testa poggiata allo schienale e gli occhi chiusi.
C’era un enorme silenzio. Un silenzio soffocante, sia per lui che per lei.
Finchè Strawberry spezzò il silenzio. “Perché io sarei la cavia? Cosa mi nascondi… Ghish? E perché siamo in una limousine.. perché mi chiami terres..”
“Strawberry.. – la interruppe Ghish con voce molto malinconica, lentamente aprì gli occhi.. e la guardò, lei era triste. Lui anche. – benvenuta su Gaia, un posto dove tutto sembra ciò che non è. Tu sei la cavia. Tu ci servi. Dopo sarai libera. Ci sarà una guerra.”
Strawberry scioccata. Non ci credeva. Quel pianeta aveva bisogno di lei? Ma perché..?
Ghish le prese una mano a la strinse.. si avvicinò e la guardò negli occhi: “non temere, io ti proteggerò. Questo non è il tuo mondo. Ci serve il tuo DNA per far si che il nostro pianeta ritorni in forma. La cattiveria delle persone lo hanno ammalato. Perciò ci sarà una guerra. Tu sei la cavia. Tu sei SALUTEM”.
Le lasciò la mano, però continuava a fissarla.
A sua volta Strawberry continuò a guardare Ghish negli occhi.
Gli occhi di Ghish man mano diventavano rossi, e anche gli occhi di Strawberry subivano lo stesso trattamento.
In coro cantavano:

*Guineae porcum hic hodie et dabit nobis ad salutem.
Guineae sus deam.
Guineae sus valde.
In Guinea porcum non vivere in leo.
Guineae sus nos inveniat.
Principis nostri invenies.
In Guinea porcum adducam serenitatem.
Deus voluit ad participes cum eius soror Gaia terra.
In terra est Guinea porcum.
Guineae sus iaculis.
Guineae sus sequitur destructio mali.
Pax triumphum et malum evanescunt.*

Gli occhi di entrambi tornarono normali e Strawberry continuò in trance: La pace trionferà e il male scomparirà… 



Spazio Autrice:
Salveeeeeeee ^^, avete visto? Stranamente ho postato di pomeriggio ^^!
Bhè, effettivamente mi era venuta l'ispirazione mangiando delle patatine o.O
Quindi mi sono diretta al pc, e vi ho regalato l'undicesimo capitolo! Yeeeeeh!
Buona lettura, miei splendori! ^^
Ps La lingua è latino. Ora vi posto la traduzione della canzoncina ^^
a presto, baci!

* La cavia un giorno verrà qui e ci porterà alla salvezza. 
La cavia è una dea.
La cavia è molto forte.
La cavia non vive sul nostro pianeta.
La cavia dobbiamo trovarla.
Il nostro principe la troverà.
La cavia porterà serenità.
Dio volle dividere Gaia da sua sorella Terra.
Sulla Terra c'è la cavia.
La cavia ci salverà.
La cavia ci porterà alla distruzione del male.
La pace trionferà, e il male sparirà. *

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Capitolo 13
*** Tutto chiaro ***


Salve ragazze.
Prima di lasciarvi alla lettura di questo capitolo, vorrei mettere in chiaro delle cose..
Penso che questo sia l’ultimo capitolo che pubblicherò.
Mi sembra di scrivere al nulla.
Poi mi rendo conto che forse non attira la vostra attenzione ( chiunque l’abbia letta ).
Quindi penserò di sospenderla per un po’. ‘ non so, devo pensarci..’
So che a molte di voi non interessa, ma per chi mi segue, e mi ha SEMPRE commentato perché si è appassionata alla mia storia, era giusto avvisare.
Bhè, buona lettura.. bacioni!


*Tutto Chiaro*
*Dodicesimo Capitolo*

 
 

Gli occhi di entrambi tornarono normali e Strawberry continuò in trance: La pace trionferà e il male sparirà…
 


 

Ma che diavolo stava succedendo?
Avevo la sensazione di come fossi caduta in trance..
Guardai Ghish, che a sua volta mi guardava molto severo.. almeno a me sembrava uno sguardo severo.
Forse mi guardava interessato.
Stavamo ancora nella limousine, ero ancora scioccata da quello che mi aveva appena detto.
Il mio DNA, la guerra, io ti proteggerò.. Lui mi proteggerà? Perché mai doveva farlo..
In questo momento vorrei chiedergli tante cose.. ma non riesco a parlare..
“Strawberry, stai bene?” – le chiede il principe alieno.
“Sì Ghish, però spiegami meglio, cosa diamine sta succedendo.. ti prego”
“Hai ragione, ti spiegherò meglio ora. Perché quando avremo modo di arrivare al palazzo, non possiamo parlare.” – palazzo? Quale palazzo, e di cosa sta parlando?! Penso la ‘cavia’.
Ghish notò lo sguardo preoccupato di Strawberry e iniziò a parlare:
“Allora, molti secoli fa il pianeta Terra era gemello al pianeta Gaia Terra Mater. Ovvero il mio pianeta.
Un giorno sulla Terra arrivò un Dio, era il re degli inferi.
Giocò con la psiche di molti abitanti della Terra, facendoli diventare malvagi.
Attaccarono il nostro regno. Ci fu una strage, Terresti contro Terrestri, Alieni contro Alieni. Un vero macello.
Gaia e Terra furono create da due sorelle Gemelle.
Amoris, dea dell’amore e Naturae, dea della natura.
Il re degli inferi sapeva che non poteva attaccarle, perché erano unite e quindi immensamente forti.
Così, come fece con i terresti deboli e vulnerabili, giocò con la psiche delle due sorelle.
A noi è ignoto cosa abbia teoricamente fatto nascere nelle loro menti, ma possiamo farci un idea visto che iniziò una guerra tra la Luce e le Tenebre.
Naturae fu quella che venne più influenzata da Rex Inferos.
Un briciolo di lucidità le permise di mandare via il male, ma prima che accadesse Gaia fu attaccata da un sacrilegio.
Alla morte della Dea stessa il pianeta morirà pian piano, portandosi con esso la vita dei suoi abitanti.
Naturae non visse neanche la metà dei suoi anni. Con la coscienza sporca, si tolse la vita. E insieme alla vita fu legata la vita di Gaia.
Prima di questo il padre delle due gemelle decise di separare le due sorelle.
Amoris fu portata sulla Terra, di conseguenza la Terra fu portata nella vostra Galassia.
Voi umani, siete solo una lunga discendenza di noi alieni.
Il vostro sangue è uguale al nostro sangue.
Quando avete combattuto contro ProfondoBlu, era solo uno stupido gioco di Rex Inferos. Lui ha giocato anche con noi. Da quando Naturae è morta anche noi siamo più deboli.
Voleva che ci fosse stata un’altra stupida guerra.
Terra e Gaia non si riuniranno mai più. Ma almeno ci sarà pace.
Solo con Amoris, Naturae non vivrà nell’oblio.
Solo con Amoris, Gaia sarà unita spiritualmente a Terra.
Solo con Amoris, Naturae troverà la pace.”
“Ghish, ma io che centro in tutto questo?” Non sapeva perché, ma piangeva, neanche come se fosse accaduto a lei.
Ghish sorrise, la sua reazione, le sue lacrime, avrebbero spiegato tutto.
“Tu sei Amoris, Strawberry. Tu conosci l’amore. Tu hai vissuto l’amore.”
“Impossibile Ghish.. io sono una MewMew, non sono una Dea, ho solo 18 anni, e tu.. Tu cosa sei..?” disse in un filo di voce, poi continuò “ Se è vero che io sono solo una discendenza di voi Alieni, perché sono stata chiamata dalla Terra per combattervi.. Perché?”
“Strawberry, Amoris ha il potere di fare sogni veggenti. Sei stata chiamata dalla Terra perché TU l’hai creata. Richiedeva il tuo aiuto.”
“NO ghish, ti sbagli, è stato Ryan a modificarmi il DNA non posso essere una DEA..”
“Strawberry.. Ryan è un angelo. Lui è Lucis. Dio della luce, il tuo più grande amico. Colui che ha formattato il proprio DNA. Colui che ti ha risvegliato da un sonno profondo. Secondo alcune leggende, Lucis è nato da te. Durante la guerra con tua sorella, tu nonostante eri sotto influenza di Rex Inferos, difendevi la luce. Con la separazione di voi sorelle. Tu sulla terra hai separato la tua anima in Luce, Pace e Amore.
Luce, Lucis, reincarnato in Ryan.
Pace, Pacem, reincarnata nella Terra.
Ed infine Amore, Amoris, reincarnata in Te.
Solo che c’è un enorme differenza tra te e Ryan, lui sapeva, e sa.. tutto!”
“Allora Ghish, io sono colei che vi porterà alla salvezza…? Quindi ci avete attaccato perché avete fatto tipo un patto col ‘diavolo’?” – Ghish annuì silenziosamente.
“Ok, allora ho capito.” – fece una pausa.. guardò Ghish con sguardo deciso. – “Ti aiuterò!”

 

 **


“Signore Ikisatashi, siamo arrivati a destinazione.”
“Bene Strawberry, prima mi hai chiesto io chi sono.. Giusto? Bene, adesso lo scoprirai.”
James aprì la porta al proprio padrone, e poi alla ‘ cavia ‘, poi aggiunse: “ prego signorina, mi segua.”
Strawberry si girò dove fino a poco fa c’era Ghish, ma di lui, neanche l’ombra.
Silenziosamente seguì il Sig.James.
No, non si sbagliava quello era un palazzo Reale.
Si diede della stupida mentalmente, aveva dato del rozzo a Ghish, lui.. lui era uno di stirpe reale, non ci poteva credere.
“Mi scusi.. James, dove siamo?”
“Mi è vietato scambiare informazioni con persone estranee alla nostra razza.”
“Ma..p..” non terminò la frase che l’autista, che era anche maggiordomo, la interruppe.
“Ecco signorina, questa è la sua camera. Tra 10 minuti verranno a prenderla dei noti scienziati. Lei dovrà seguirli senza fiatare. Le faranno degli esami. Dopo di che la porteranno dal sire..”
Sire? Oddio, chi è il sire, ma guarda in che guai mi sono cacciata, la dea, la guerra, come posso essere io una dea ._.
Eppure ora che ci penso.. i miei capelli, rosso nel fuxia, hanno il colore del simbolo dell’amore..
Noo ma che vado a pensare, mi sto facendo influenzare.. anche se…
No Strawberry ora basta!

 

*______Nel frattempo
 

 “Sire, come mai questo ritardo?”
“Ah, non farmi pensare Luxi, è pronta la mia camera?”
“Certo signore, le preparo il bagno. Tra un po’ le  manderò Lusil, che le porterà i suoi abiti.”
“Grazie cara..”
Ah, che bello, mi mancavano tutte queste comodità..
Strawberry, Strawberry.. Strawberry.. stupida ragazzina, dal viso angelico e dalle forme prosperose.. tu mi hai fatto impazzire.
Tu mi hai reso folle..
Tu mi hai fatto conoscere il vero dolore, il vero amore.
Purtroppo tutto questo finirà.. tu non mi vorrai mai.
Tu dovrai ritornare sulla terra.
Strawberry, allora è questo il prezzo dell’amore?
Quante concubine mi sono portato qui, in questa camera.
Quante notti ho solo sperato di averti qui con me, al mio fianco..
Quante lacrime ho cacciato per te..
Strawberry, perché non capisci i miei sentimenti..
Strawberry, perché standoti vicino mi fa male il cuore..
Strawberry, che stregoneria è  mai  questa.
E tu Amoris.. Sorella di Naturae, se stai ancora dormendo.. svegliati, e apri gli occhi alla mia dolce.. e tenera gattina

 

**

“Prego signorina, mi segua nei laboratori.
Li ci saranno un paio di scienziati a farle delle analisi.
La prego di fare silenzio.
Li ci sarà anche il sire, mi ha raccomandato di dirle che non dovrà fare sciocchezze.”
Strawberry seguiva la ragazza e ad ogni sua parola annuiva.
Aveva notato che la servitù femminile era veramente bella.. un po’ di stizza, un po’ di gelosia fecero scoppiare il suo cuore..
La ragazza che camminava davanti a lei era veramente straordinaria, aveva più o meno la sua altezza, capelli lunghissimi biondi platino e gli occhi.. oh gli occhi l’avevano colpita più di qualsiasi altra cosa, era color arcobaleno.. bellissimi!
Entrarono in un laboratorio, che a primo impatto era simile a quello di Kyle  e Ryan, pensò.
Anzi, era identico.
La fecero stendere su un lettino.
E dopo il buio.
Si risvegliò nella camera dov’era stata lasciata da James.
“Ma che.. ca-?”
“Ben svegliata, gattina..” disse una voce entrando in camera..
“Ghish.. ma che è succ.. Ma come sei vestito?!?” notando subito gli abiti che indossava Ghish.
“I miei abiti Terrestre. E portami rispetto. Qui non siamo sulla terra. Qui siamo su Gaia. Il mio pianeta. Il mio regno” terminò dicendo con voce fredda. ‘Perdonami Strawberry.. devo. E’ mio compito comportarmi così.’ Pensò l’alieno.
Strawberry dal canto suo non faceva altro che sentire il proprio cuore battere forte.
Il fatto che Ghish era fottutamente affascinante, era un dato di fatto.
Ma con quei abiti addosso.
Un principe..
Era letteralmente da capogiro.
Indossava un pantalone nero attillato, una giacca-camicia bianca con dei bottoncini dorati. Le maniche della giacca avevano un ricamo nero, con dei bottoncini dorati.
In petto c’era uno stemma con sopra delle medagline, che ad ogni passo, risuonavano nel silenzio.
Ai piedi indossava dei stivali bianchi, ma stavolta con dei ricami dorati.
E per terminare, indossava un lunghissimo mantello rosso.
Un qualcosa di divino.
Sentì caldo.
Troppe volte sentiva caldo quando gli era vicino.
Troppe volte era tentata di saltargli addosso.
Convivendo quei giorni con Ghish, cambiò radicalmente i propri pensieri.
Benvenuta su Gaia, dove tutto è ciò che non sembra.. Si! Lui era proprio quello che non sembrava.
“Ghish.. Tu s-se..” non terminò la frase che Ghish la interruppe.
“Si Strawberry, sono il principe di Questo Pianeta.”
No, ora davvero poteva morire.. come poteva essere lui.. un principe..
Ghish si avvicinò lentamente a Strawberry, e lei, per timore o forse vergogna indietreggiò fin quando non cadde sul letto.
“Oh, che invito che mi fai, ma sono desolato non posso accettare” disse ridendo.
Poi le sorrise, le porse una mano per farla alzare.
Strawberry prese la sua mano, e si ritrovò fra le sue braccia..
Impacciata. Imbranata.. Innamorata.. forse
Ghish la stava abbracciando, Strawberry ricambiò..
Calde lacrime le bagnarono il volto “Gh-Ghish.. Ho Pa-pau-ra” disse tra i singhiozzi.
“Hai paura di me.. ?” Chiese Ghish tristemente..
“No.. ho paura dei tuoi scienziati. Gira una brutta aria tra di loro.. Ghish.. credo di doverti spiegare delle cose..”
“Ma che dici, sono qualificati..non sono malvagi. Ci fidiamo di loro! Allora dimmi. Che c’è?”
“Ghish, sulla terra, prima che tu arrivassi, io sognavo te. Sognavo i tuoi occhi.
I tuoi ghigni..
Sentivo perfino il tuo.. odore”
“Sogni Veggenti. Amoris, ti stava avvertendo che io sarei venuto.”
“No. Mi stava aprendo il cuore.”
“Cosa vuoi dire con ciò..” era lui il complicato, allora perché non capiva quello che lei voleva dirgli.
“Ghish.. penso di aver mascherato i miei sentimenti.. con il disprezzo.. e l’odio nei tuoi confronti..”
“Strawberry, parla chiaro Cazzo!” Ora si stava agitando, le strinse le braccia. Strawberry gemette per il dolore.
“Ahi Ghish, mi fai male. Controllati!” Disse strawberry liberandosi dalla sua presa!
“Vedi? E’ questo quello che odio di te! Sono i tuoi modi bruschi che mi fanno ripensare al tuo modo di essere. Perché continui così? Con la forza non otterrai nulla” – disse alzando la voce, poi lentamente si mise seduta a terra, con la testa tra le mani.. – “In più.. non posso rinunciare ai miei sentimenti verso di te, troppe volte li ho nascosti.. e ora vogliono esplodere..” disse tra i singhiozzi, e a voce bassissima.
Ghish non poteva crederci.. Aveva sbagliato tutto.
Potevo averla, ho sbagliato tutto.
Si mise in ginocchio e l’abbracciò.
Un abbraccio caldissimo.. “Strawberry.. sappe ch-“
BOOM. Un boato sfrantumò la parete della camera di Strawberry.
Ghish protesse Strawberry con un campo di energia.
Fumo, macerie e fuoco albergavano ora in quella che doveva essere la camera dell’ex-mew
Un ombra dalla voce sinistra si accingeva ad avvicinarsi..
Strawberry scattò in piedi e gridò: “Maledicas, quibus calamitatem hic.” (Tu maledetto, che ha portato qui sciagura)
Fu avvolta da una luce splendente. “AMORIS dea pacis. Dea amoris. Dea lucis. Tu pro contumeliam. Rex inferos.” (Amoris, dea della pace. Dea dell'amore. Dea della luce.  Pagherai per questo affronto. Re degli inferi. )

 

 


 

“Moriere, soror moriar. Ne mecum certasse. Malum vobis dabo. Sicut soror!”
(Morirai, morirai come tua sorella. Tu non puoi competere con me. Farai una brutta fine. Proprio come tua sorella!)

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Capitolo 14
*** La vera forza è dentro di noi ***


Buona sera ragazze..
Come state? Io non tanto bene..
A parte la depressione che mi è presa qualche giorno fa.. anche le cose con il mio ragazzo non vanno tanto bene..
Quindi ho seguito il vostro consiglio.. e vi posto il tredicesimo capitolo di “Amami, Ti prego”
Premetto che non sarà tanto lungo, e neanche nulla di eccezionale anche perché non sono tanto in vena, però mi rilassa e non mi fa pensare a ciò che mi sta succedendo..
Bhè allora buona lettura..
Ciao :)
PS: Questo capitolo lo dedico alla mia ‘amicona’ Dark__Riddle, anche se la vorrei trucidare, andate a leggere la sua fic. E’ veramente carina.. (A mio parere ** )
 



* La vera forza è dentro di noi *
*Tredicesimo Capitolo*




 

Fu avvolta da una luce splendente. “AMORIS dea pacis. Dea amoris. Dea lucis. Tu pro contumeliam. Rex inferos.” (Amoris, dea della pace. Dea dell'amore. Dea della luce.  Pagherai per questo affronto. Re degli inferi. )

“Moriere, soror moriar. Ne mecum certasse. Malum vobis dabo. Sicut soror!”

(Morirai, morirai come tua sorella. Tu non puoi competere con me. Farai una brutta fine. Proprio come tua sorella!)

 

 



 

Ghish rimase lì, immobile e con lo sguardo sbarrato.
Anzi era sorpreso, ma allo stesso modo turbato.
Strawberry si elevò al centro della sala, una luce accecante si espandeva.
Lei, divinamente bellissima.
I capelli ormai già lunghi della rossa, divennero più lunghi che oltrepassarono le natiche.
Fu avvolta da un fiume di luci sfumate, che danzavano attorno al suo corpo per poi adagiarsi teneramente su quel corpo, ormai perfetto.
Fu creato un vestito greco bianco e dorato.
Aveva dei sandali alla schiava col tacco alto, dorati.
Altre luci color arcobaleno stavolta danzavano intorno al viso di quella che doveva essere, Amoris.
Perline color Oro, e una corona le fu creata, essa d’argento però, con pietre rosse e dorate.
Bracciali circolari comparvero ai polsi della Dea.
Ma quello di cui Ghish ne rimase più affascinato che mai erano i suoi occhi.
Occhi rosa, sguardo sicuro di se. Candide labbra rosa.
Conosceva benissimo quelle labbra, conosceva benissimo quello sguardo.
Conosceva benissimo il colore di quegli occhi.
“Maledictus es, Rex Inferos.” ( Che tu sia maledetto, Re Degli Inferi) – Urlò Amoris. – “Nam pretium dolor ut mortem in animo bellum. Solvere, et adolebit. Orci malus erit memoria.” (Pagherai per il dolore, la morte e la guerra che tu hai portato nelle nostri menti. Pagherai, e brucerai. Gli inferi saranno solo un brutto ricordo.)
Ghish che ancora in disparte guardava da lontano, non se ne rese conto, uno scienziato (uno dei più fidati) lo attaccò alle spalle.
Si sentì soffocare, con le mani constatò che stava soffocando e quella che stava toccando no.. non era il suo collo. Ma una corda.
Ripresosi dallo shock diede una gomitata allo stomaco dello scienziato.
“Maledetto come osi.”
Si liberò da quella mossa e fece comparire i suoi sai e cercò di colpirlo.
Nulla era troppo veloce. E per la prima volta, il principe si sentì debole.
Profondoblu ha giocato con la mente di quest’uomo presumo . Pensò il bell’alieno.
Ma la conferma di ciò che stava pensando non tardò ad arrivare.
Un qualcosa scaraventò Ghish per terra, dove rotolò a pochi metri di distanza.
Intanto lo scienziato si avvicinava e con sorriso malvagio diceva “Mecum ducam in inferno, Principis.” ( Ti porterò con me negli inferi, Principe).
Un altro colpo bene assestato.
Tanta forza, troppa anche per il suo corpo muscoloso, si alzò di qualche centimetro da terra solo per il colpo subito.
Tanto sangue uscì dalla sua bocca.
Ghish paralizzato ancora lì, non riusciva a muovere un muscolo.
Quel pugno così maledettamente potente, lo fece  rabbrividire. Quelle sensazioni le aveva già provate.. Si, sulla Terra, quando si precipitò nel salvare MewBerry, ma quell’infimo essere creato dalle Tenebre, gli tolse la vita con una semplice spinta di spada nello stomaco.
Si, decisamente quel pugno aveva la stessa potenza, e forse, chissà, era riuscito a lacerargli la carne.
Lui, inerme, fermo.
Incapace, così si sentiva, un incapace.
Con le ultime forze si girò nel vedere la battaglia tra Amoris e ProfondoBlu come proseguiva, ma non vedeva chiaro.. solo sfocato.
E mentre chiudeva gli occhi il suo ultimo pensiero fu rivolto, ancora una volta.. a lei
Strawberry, alla fine la storia si ripete, cerco di aiutarti e mi ritrovo con la vita alle strette.
Strawberry l’amore che provo per te è quasi follia, è ossessione.
Strawberry, perdona il mio essere debole, non sono riuscito ad appoggiarti in questa battaglia.
E ora che ti guardo se sempre più bella, altro che gattina, bambolina e così via.. tu, semplicemente la mia principessa.
E dopo il buio.

 

* * *

 

Una risata malefica accingeva ad aumentare vertiginosamente.
“Ostenditur. Ostende te enim qui vos sunt” (Mostrati infimo essere. Mostrati per quello che sei.)
“E Tu così vorresti che io mi mostrassi per quello che sono Amoris?” un’altra risata diabolica.
Silenzio.
Un ghigno.
“O devo dire.. Strawberry!”
Amoris spalancò gli occhi. Come poteva lui sapere di quella ragazza che ospitava il suo animo.
“Amoris, pulchra es, est intelligens. Vestrum, est a amissis bellum.” (Amoris, sei bella quanto intelligente. La tua, è una battaglia persa in partenza.).
E con rapidità si avvicinò a lei.
“Strawberry.. lo so che sei li dentro, non nasconderti da questa Dea.. Vieni, combatti. MUORI. Vieni a morire come ha fatto il tuo principe” le fiatò contro.
Ad Amoris le vennero dei brividi lungo la schiena, ma quella reazione non fu causata da lei, ma da Strawberry.
Le loro anime dovevano fondersi, avevano bisogno di fondersi ma Strawberry rifiutò ogni logica.
Non voleva unirsi ad Amoris. Aveva paura che poi scomparisse. E lei non voleva scomparire.
“Perché non esci fuori, vai a salvare il tuo principe ormai nell’oltre tomba.” Continuava ProfondoBlu incitandola a venire allo scoperto.
“Dea stultus. Te mori. T E M O R I !” ( Stupida dea. Morirai. M O R I R A I !) Gridò il re degli inferi.
Ne aveva abbastanza delle parole. Passò ai fatti.
Le mise una mano alla gola e gliela strinse.
Amoris non provò dolore.
Qualcosa dentro lei si svegliò.
 

 

* * *
 

 
Strawberry sentì una presa alla sua gola. Ma intorno a lei non c’era nulla. Solo il bianco, il bianco divino.
Spalancò gli occhi e ciò che avvenne qualche minuto fa fuori, accadde anche nel cuore della Dea.
Strawberry si trasformò, e assunse le sembianze di Amoris.
Una voce dolce, confortevole e calda le disse. “Gratias. Ut non derelinquat me et lumen in tenebras. Auxilium soror. Nos auxilio soror.” (Grazie mille. Ti prego non abbandonarmi e portiamo la luce nelle tenebre. Aiuta mia sorella.  Aiutiamo nostra sorella!)
Strawberry non rispose, semplicemente agì.
Lei sentiva, sapeva che Amoris non era una DEA reincarnata in lei, no.
Lei era Strawberry. Lei era Amoris.
Lei era la Dea prescelta.
Un fascio di luce colpì ProfonfoBlu, dove per proteggersi dall’attacco della Divinità, si mostrò per quello che davvero era.
Doveva ammetterlo. Era alle strette.
Per proteggersi da quell’attacco era stato forzato a mostrare il suo vero aspetto. Che figura.
Corpo umano a metà busto, nudo e peloso. Faccia e zampe da capra. Corna affilatissime. E in fronte il simbolo degli inferi. Fuoco danzava intorno a lui. Urla di anime gli davano la forza.
“TU, infimo essere, che hai portato scompiglio negli animi delle persone. Tu che hai tolto la vita ad anime innocenti. La pagherai.”
Profondo blu la guardò. Quella era con cui voleva combattere, con Strawberry.
“Ahahahahaaha, mi fai ridere. Tu non porterai mai a termine la mia vita. Ricorda , dove c’è male, li ci sono io.” La guardò ancora, e le fiamme intorno a lui divamparono ancora di più.
“Guarda come ho ridotto lui. Il tuo principe. Sai perché non volevi accettare il suo amore? Perché io albergavo nel tuo animo. Io ho causato tutto questo. E ora non mi servi più.” Rideva.
Una vocina in Strawberry le disse:  “Non deludi, pugnare eam. clamat verba. sum cum te” (Non farti fregare, combattilo. Grida quelle parole. Io sono con te!)
“Quali Parole Dea Amoris, quali” Gridava disperata dentro di se.
“Fode corde et animo. Fodere me, amare.” (Scava nel tuo cuore, nei tuoi sentimenti. Scava in me, nell'amore.)
Nel frattempo ProfondoBlu la stava facendo bruciare nelle fiamme, ma non si rese conto che una luce la protggeva.
Gli occhi di Strawberry divennero rossi. E Urlò.
“Nel profondo ti ho sepolto, senza più darti ascolto. Ti sento gridare e scalpitare. Sei ancora vivo, eh? Non vuoi mollare... Che sciocco! Volevo solo salvarti, evitarti altri infarti. Appena il pericolo fosse passato, io ti avrei liberato. Invece, tu hai rotto le catene, sei evaso dalla mia prigione, tu che ora sei negli inferi, dolore vuoi portare qua. Io sono Amore, tu non puoi capire, né sapere quale scopo ha il mio volere. Mi hanno ferita, tramortita, e il tuo pensiero è inviperito. Ora negli inferi morirai, e li per sempre ci resterai!”
Oltre la voce di Strawberry, si espandeva quella della Dea, che in coro cantava e gridava con lei.
“Penitus ego sepultus,sine te audire. Audio te murmurationis et clamore. Morbi vivere putas? Non vis dimittere ...Quod a stultus! Ego iustus voluit ad nisi, aliis te a cor impetus. Semel periculi transierunt, ego esset dimisit me. Sed vos rupit vincula, sex fugit a carcere, Es in inferno nunc dolor vis ad hie. Ego sum ​​amor,  non intellegens sciat quid facit voluntatem. Ego nocere, sopitum, et cogitationis est ira. Nunc moriemur in geenna, et iam ibi saecula!”
Un enorme luce prese vita dal cuore di Strawberry, che pian piano si espandeva.
Questa luce pian piano prese forma, e dietro al corpo di Strawberry si materializzò un enorme drago bianco, dai ritocchi dorati, e dagli occhi rossi.
Strawberry alzò le mani al cielo e le tese verso profondo Blu.
In quell’istante il drago ad una velocità incredibile si precipitò verso ProfondoBlu, dove a contatto con il suo corpo, si frantumò in mille pezzi arcobaleno.
ProfondoBlu cominciò a ridere. Ma la sua diabolica risata fu stroncata dal suo corpo.
Pian piano si gonfiava, sempre di più, dove ci fu un enorme esplosione.
E mentre il corpo del nemico, si sgretolava e diventava cristallo, si sentiva in lontano un “NOOOOOOOOO”


 

* * *



La stanza reale che era stata affidata a Strawberry ora non era altro che uno spettacolo disastroso.
Strawberry cadde inginocchiata a terra con l’affanno! Guardò il corpo di Ghish solo all’ora si rese conto.
Non le importò della stanchezza, corse verso quel corpo ormai immobile..
Per la fretta stava per cadere circa due tra volte, ma con un salto si trovò accanto al corpo di Ghish..
Calde lacrime le rigarono il viso, prese Ghish tra le braccia.
Ora piangeva dispratamente, stringeva il corpo di Ghish tra le sue braccia..
Il suo abito greco venne macchiato di sangue.


 



Un urlo. La Disperazione.
“GHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIISH!”







 

Spazio Autrice:
Sera Gente :)
Ringrazio infinitamente con tutto il cuore tutte voi che mi avete sostenuto.
Bhè.. Spero che questo capitolo non sia stato confusionario.. 
Per rendervi chiara una cosa, siccome già so che qualcuno mi chiederà "Ma allora Strawberry chi è?" oppure " Dea Amoris Chi è?"
Bene rispondo ora :) Allora Dea Amoris e Strawberry sono semplicemente la stessa persona.
Quella fase è un po' confusionaria, perchè ho voluto rendere forte l'idea della confusione tra l'unione delle due anime.
Ma cosa è accaduto al nostro principino Ghish?
Spero di aggiornare presto.. Un bacio a tutte voi
 

 
 

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Capitolo 15
*** Ora che.. Ti amo ***


Perdonate il mio osceno ritardo, nella speranza che questo capitolo ricompensi il mio errore
ed ora.. buona lettura
Good Fun ♥





*Ora che.. Ti amo*
*Quartodicesimo Capitolo*







Per la fretta stava per cadere circa due tra volte, ma con un salto si trovò accanto al corpo di Ghish..
Calde lacrime le rigarono il viso, prese Ghish tra le braccia.
Ora piangeva dispratamente, stringeva il corpo di Ghish tra le sue braccia..
Il suo abito greco venne macchiato di sangue.

Un urlo.

La Disperazione.

“GHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIISH!”


 

 

“Ghish, sveglia.. è tutto finito, Ghish!” disse Strawberry scrollando il corpo del principe..
“Apri i tuoi occhi, guardami con malizia, parlami.. Ghish sveglia” disse stringendo a se forte il corpo di Ghish cullandosi in preda al dolore e alla paura..
“Per favore parlami, dì che sono la tua micetta.. dì che sei più forte del marmo.. dì che sei solo svenuto..”
Nulla.
Ghish non dava segno di nulla.
Rendendosi conto che il bell’alieno non reagiva, qualcosa dentro se si ruppe.. Lentamente alzò il capo e andò ad osservare il viso del principe..
Sgranò gli occhi, non poteva essere.. non in quel modo.
Era colpa sua.. solo sua.
Strinse ancora di più  a se il corpo di Ghish..
“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO” un pianto disperato la accolse.
Così era finita.
Il pianeta era salvo e i cittadini anche.
Così era finita, con la morte di qualcuno.
Così era finita, con la morte del principe.
Così era finita, nel dolore più atroce.
Il bianco vestito di Strawberry si tinse di rosso grazie al sangue di Ghish. Ma nonostante ciò non volle lasciarlo, continuava a tenerlo forte e stretto a se.
“Tu.. tu non puoi avermi lasciato.. tu sei.. io.. noi.. Non puoi Ghish.. non ora.. non prima.. non dopo.. tu.. se io.. Ghish!”
“PRINCIPEEE” l’aliena dagli occhi arcobaleno si precipitò da Ghish..
“Signorina Strawberry, cosa è successo.. ?” Chiese con tono abbastanza preoccupato.
“Io.. lui.. io la.. la fine, tutto finito, lui qui..” Strawberry stava seriamente avendo una crisi. I suoi occhi erano bui, spenti.. morti.
“Signorina, portiamolo nell’ala ovest del palazzo, lì abbiamo i medici più qualificati!”
“E’ colpa mia. Solo mia.. Lui.. non puo’, non deve essere così..no..” -  Strawberry non ascoltava minimamente una parola di quello che diceva l’aliena. -  “Lui ..”
Uno schiaffo la fece risvegliare dai pensieri, si toccò la guancia dolente, poi guardò l’aliena. Anch’essa aveva le lacrime agli occhi.. e anche i suoi occhi avevano cambiato colore. Quei colori arcobaleno non c’erano più, solo colori scuri si mescolavano tra di loro..
“Cosa crede lei.. E’ una perdita per tutti noi signorina. Il signorino Ghish è stato il miglior principe di tutte le generazioni. A lui dobbiamo molto. Io lo conosco fin da piccola, e posso assicurarla che a volte può essere un gran bastardo.. ma mi creda da la vita per le persone che ama. Lui è il principe cittadino. Lui non si sente migliore di noi. Lui si mette al nostro livello.! Ecco, quindi dobbiamo fare qualcosa. Signorina, andrà tutto bene” disse l’aliena in preda alla rabbia e la tristezza.
Strawberry non credeva a quelle parole, non pensava che il suo popolo lo stimasse fino a tal punto.
Così si decise, e diede una mano all’aliena a portarlo nell’ala ovest.

 

**

 

Lo adagiarono su un lettino, dopo di che furono pregate di lasciare la sala.
“Signorina.. perdonatemi per lo schiaffo..” disse l’aliena seduta vicino Strawberry..
“Ah, non ti preoccupare.. hai fatto bene, se non era per te restavo nel mio mondo – le sorrise – ma dimmi un po’ tesoro.. come ti chiami?”
“Bhè.. è vietato fare amicizia c..”
“Non dirmi che avete un comandamento a gerarchia” la interruppe Strawberry.
L’aliena annui lievemente.. “Bene, ad ogni modo io mi presento.. piacere Strawberry” le sorrise ancora.
L’aliena sorrise, il principino aveva ottimi gusti.


 

**

Ghish fu costretto ad affrontare un intervento.
Passarono circa 5 ore da quando portarono Ghish in quello che si presume sia l’ospedale del palazzo.
L’operazione fu fatta e portarono in camera il principe.

 

**


Strawberry passò tutta la notte al fianco di Ghish.
Grazie ad una luce più ampia poté contemplarlo meglio.
Si che era bello, aveva il viso di un Dio greco.
Era cambiato molto in quei quattro anni..
Gli prese la mano, e con la testa appoggiata sul petto di Ghish, si addormentò.

 

**

 

“Do-dove mi trovo. Cos’è questo tunnel.”
Ghish si guardava attorno, immagini della battaglia giravano intorno a lui.
“Ch-Che roba è mai questa..” si bloccò.

Vide Strawberry con il suo corpo tra le mani. Lei piangeva, ma non capiva cosa diceva. Ad un tratto si ritrovò di nuovo nel buio immenso.
In lontananza, un piccola luce.
“Devo seguire la luce..” corse velocemente verso la luce.
Ma più correva e più la luce si allontanava. Ad un tratto, quando sembrava che la stesse per raggiungere una voce.. o meglio un urlo, strappato dalle lacrime lo bloccò.

 

**



“No.. no.. non è possibile.. GHIIISH!” scattò Strawberry in piedi con ancora la mano di Ghish tra le sue..
Quel suono, sperava, pregava che non fosse vero.. Ghish stava abbandonando tutto.
In quel momento.. voleva morire.
“Emergenza, emergenza.. CAZZOO EMERGENZA, FATE PRESTO IL SIGNORINO.. MUOVETEVI”

 

**


“STRAWBERRYYYYYYY!!” stavolta Ghish piangeva.
Ritornò il buio, ma era un buio troppo vivo.
La voce di Strawberry, la sua disperazione, riecheggiavano intorno a lui.
Ad un tratto si ritrovo nel bel mezzo del nulla. Due luci alle estremità.
“D-Devo seguire la voce di Strawberry.. STRAWBERRYYYY”
Ci- ci sono quasi.. Strawberry non piangere.. no

 

**


“Ghish, riprenditi Ghiiish” piangeva Strawberry.. seguiva i medici che lo stavano portando di nuovo all’ospedale. Era disperata, ogni parte del suo corpo si sgretolava.
Ogni passo che faceva era un frammento del suo cuore che si spezzava.

 

**


“NOOOOOOOOO” gridò Ghish piegandosi per terra dalla disperazione..
Non ce l’avrebbe mai fatta.
Si era arreso.
Ancora una volta.
Fallito.
Lui aveva fallito. La sua vita era fallita. Lui era un fallito.
Ormai sentiva il suo corpo più leggero.. non seppe neanche lui che sensazione era, ma era piacevole
Ancora quella voce.. stavolta piena di tristezza
“Non puoi lasciarmi sola.. ora.. ora che.. Ti amo..”

 

**



“Anche io.. Ti amo”
 



 

Buooooooooooooooooooooooooooooooooona sera Girls, come va?
Oh ca**o da quanto tempo non aggiornavo :S.
Sono proprio un idiota, bhè, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche se è un po' cortino ( non troviate? :O *faccia da ebete tipo manga* ).
Vi dico che anche questo è un po' confusionario, ma vi consiglio di giorcare con la fantasia e di immaginare le scene nella vostra mente, perchè fidatevi, capirete meglio :)
Bhè, al prossimo aggiornamento.. Baci Elle ♥

Ps: Vi ringrazio infinitamente per il sostegno che mi date sempre.
Ringrazio ancora e.. soprattutto Gely_9_5: Grazie mille ♥
 

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Capitolo 16
*** Quell'Amore dalla chioma rosso-fucsia ***


Piccola Nota: Ho avuto un po' di difficoltà con questo capitolo, quindi vi prego non siate troppo cattive con me :).
Come sempre sono apprezzati i consigli, le recensioni positive e le critiche.
Buona lettura ^^.






*Quell'Amore
dalla chioma rosso-fucsia*
*Quindicesimo capitolo*





 

“Anche io.. Ti amo”

 


 

Leggermente aprì gli occhi.
Si ritrovò in una camera, che nonostante fosse bianca era molto regale.
Capì di trovarsi nell’ala ovest del proprio palazzo, visto che l’aria nord est e sud erano state distrutte per i vari attacchi della ‘battaglia’ successa forse qualche ora, o giorno prima.
Lentamente aprendo gli occhi sentì una voce, una voce forse impastata al sonno ed ad un pianto magari poco lontano, una voce che gli ricordava qualcosa, o meglio qualcuno ma di cui non ne riusciva a riconoscere l’identità.
Vedeva un po’ sfocato e gli faceva male lo stomaco.
Quando i sensi ritornarono ad essere molto chiari, si accorse che qualcuno aveva la testa poggiata sulle sue gambe, e rimase stupefatto dal fatto che sapeva benissimo chi fosse.
Quella chioma rossa l’avrebbe riconosciuta tra mille altre chiome dello stesso colore.
“Non puoi lasciarmi sola.. ora.. ora che.. Ti amo..”
'Strawberry…' pensò.
Gli poggiò la propria mano tremante sulla testa della sua amata e in un filo di voce le disse “Anche io.. Ti amo”.
Le forze gli mancavano quasi del tutto e forse Strawberry non lo sentì neanche perché giaceva in un sonno forse più tranquillo.
Passarono circa dieci giorni, e si riprese quasi completamente ma da quella volta non ebbe più notizie di Strawberry.
Ogni volta che si svegliava era circondato da un Pai con la solita aria di strafottenza, ma con uno sguardo più preoccupato, un Tart felicissimo di vedere il suo ‘fratello’ ripresosi e i medici. Ma di Strawberry nemmeno l’ombra.
“Lei è dovuta ritornare sul pianeta Terra” Ghish spalancò gli occhi, come faceva Pai a sapere l’oggetto dei suoi pensieri?
“Se vuoi sapere il perché non l’ho capito bene. Aveva detto di tornare perché doveva dare delle spiegazioni che poi sarebbero tornati i propri genitori – tentennò qualche secondo, poi continuò – non riesco a capacitarmene come una ragazza della sua età vive ancora con i genitori soprattutto visto che anche una specie di paladina.. Mha”. Ghish era ancora un po’ confuso ma riconobbe subito il tono di disprezzo che usò Pai nelle ultime parole.
Riprese il controllo del suo pianeta, ma era cambiato.
Severo e bastardo questo era diventato. Non era più lo stesso.

 

L’amore fa male, soprattutto se l’amore in questione contiene una lunga chioma rossa-fucsia.



 
‘Casa dolce casa.. Chissà Ghish come sta..’
Erano passati circa dieci giorni da quando ritornò sulla Terra.
La sua vita riprese il giusto ritmo.
Casa, università, lavoro. Poi come se non bastasse il solito gruppo di ‘stolti arrapati’ che le facevano il filo.
Così lo aveva nominato Paddy quel piccolo gruppetto di ragazzi e sol al pensiero le si dipingeva un sorriso molto radioso sul viso.
In quei giorni non aveva riso quasi mai.
Troppe cose erano successe in un mese.
Troppe scoperte aveva fatto.
Ma c’era qualcosa che le faceva paura più di tutto, l’amore che provava per Ghish.
Forse l’aveva sempre amato, forse no, non lo sapeva neanche lei.
La prima cosa che fece quando ritornò sulla Terra era quella di spiegare in primis ai suoi genitori di quello che le era accaduto quando erano fuori lavoro, giustamente omettendo le varie aggressioni ‘sessuali’ e i suoi giorni all’ospedale per colpa di Ghish. I genitori sapendo che in passato la loro adorata figlia era una MewMew, la abbracciarono e capirono ciò che era successo. Dopo di che grazia all’aiuto del proprio angelo, o meglio il suo miglior amico Ryan, spiegò la situazione alle ragazze, le quali soprattutto Mina, l’abbracciarono forte dicendo che loro lo sapevano da sempre che lei era una ragazza speciale..
Già così speciale che ormai non rideva quasi più.
 

 

**



 

Passò ancora circa un altro mese, e la laurea in Storie dell’arte era vicina.
La bella Strawberry si laureò con pieno voto: 110/110.
Era una grande soddisfazione quella, le amiche, Kyle, Ryan  e i suoi genitori acclamarono il suo successo. L’abbracciarono e si complimentarono per il lavoro svolto.
Le fu dato anche un premio da parte dell’università. Un premo diviso in due parti, uno in denaro e l’altro in coppa.
Quel giorno però Strawberry non riusciva a raggiungere l’apice della felicità.
In quei momenti mancava qualcosa.. o meglio ancora, qualcuno.
Ci fu una grande festa, e solo per la festeggiata ci furono molti regali.
La giornata passò in fretta, salutò i suoi amici  e si diresse a casa.
“Oh Strawberry, non sai quanto siamo orgogliosi di te” le ripeteva sempre la mamma abbracciando il proprio marito.
“Su caro, di qualcosa alla tua piccolina”
“Bhè si tesoro, siamo veramente orgogliosi di te.. che ne dici se scartiamo i tuoi regali ?” chiese uno Shinataro nell’imbarazzo più totale.


 

**

 

Scartarono ogni tipo di regalo, ma Strawberry fu incuriosita particolarmente da uno, era diverso dagli altri. Questo era piccolino e con un bigliettino che penzolava di lato.
Era sicura, quel regalo non glielo aveva dato nessuno, ma stranamente ritornati a casa lo trovò insieme agli altri.
Un pensiero, un idea, forse la verità attraversò la sua mente come un fulmine.
Lacrime, semplicemente lacrime le caddero dal viso.
Quali sentimenti provava in quel momento? Davvero tanti.
Amore, gioia, tristezza, odio, paura, orgoglio, coraggio e così via. Ogni sentimento era parallelo al suo opposto, ma tutti avvolti da un enorme felicità.
“AAAAAAAH, non ci posso credere tesoro” Anche Sakura piangeva, ma di un enorme felicità. Shintaro invece si disperava dalla trsitezza al pensiero che la sua dolce bambina non era più tanto bambina.


 

**



?: “Signore, ho fatto quello che mi ha chiesto.”
“Grazie mille Berny, ne sono felice” sorrise, che bella sensazione, era tempo che non la provava.


 

**



Aveva ancora il pacchettino tra le mani, correva, correva, ma non sapeva dove stesse andando.
Quella felicità, voleva, ne voleva ancora di più.
Andò al parco Inohara e salì sul grande albero.
Il loro albero.
Prese di nuovo il bigliettino tra le mani, ma stavolta lo lesse ad alta voce.

 

“Will You.. Marry Me?”
(Vuoi sposarmi?)

 

Appoggiò il pacchettino al petto, un'altra lacrima, stavolta piena di gioia e lasciò libera quella risposta che aveva solo pensato, e che ora disse ad alta voce.
 

“Yes, I do. With all my heart, in good times and bad.”
(Si, lo voglio. Con tutta me stessa, nella buona e nella cattiva sorte.)

 

Sorrise, quella risposta era davvero liberatoria, si sentì più leggera, più felice come non lo era stata mai!
All’improvviso una mano le si parò davanti, lentamente alzò gli occhi.
Le parve mancare un battito e forse anche l’aria.
Due occhi ambrati, quegli occhi.. quanto le erano mancati.
La guardavano dolcemente, e quella mano ancora tesa verso di lei.. le sorrise.

 


 

“Allora che ne dici di lasciare tutto.. e venire con me, mia principessa?”
 



 

Fine Capitolo.
Buon Pomeriggio care ragazze, come va?
Innanzitutto mi scuso se il capitolo è corto.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, che non ci siano errori tanto evidenti e che soprattutto non sia caduto nel banale.
Come detto all'inizio, con questo capitolo ho avuto delle difficoltà, però rileggendolo non è tanto male, dai posso dire che mi piace :)
Bhè, ora vi lascio con un grande e fortissimo bacione a tutte voi.
Grazie mille che seguite, VI VOGLIO BENE!

Ps: Stasera o domani pomeriggio pubblicherò una One-Shot (In tal caso vi scrivo nel prossimo capitolo il link della storia se non la pubblicherò stasera), ma stavolta i personaggi saranno Ryan Shirogane e Strawberry Momomiya, se volete fateci un salto
Pss: Il prossimo Capitolo sarà l'ultimo, vi prego di non perderlo. Ci sarà anche il vero Reating Rosso, come dissi già in passato!
Ora vi lascio, ciao a tutte..
Elle


 

Eleonora999

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Capitolo 17
*** Amami, Ti prego ***



*Amami, Ti prego*
*Ultimo Capitolo*






“Nessuno mi ha mai visto nell'anima come mi hai visto tu. 
Nessuno mi è mai entrata nell'anima come ci sei entrata tu.

Ho tanta voglia di te dolce abbraccio, che scalda il mio cuore, non con il tuo amore, ma con l'affetto semplice e delicato.

Ho un sogno: Quello di vivere, condividere, litigare, giocare, parlare, sbagliare, gioire, morire insieme a te.

Non so se è stato il destino o se si è concretizzato un desiderio oppure forse il mio pensiero era così forte da trasformarsi in realtà.
 Ma so per di certo, che ora sarai nella mia vita essa finalmente ha un senso.
La distanza è il vero nemico degli innamorati, ma è anche la cosa che più delle altre, ci fa capire quanto amiamo."

 

Passò una decina di giorni da quella proposta.
Passarono dieci giorni ancora, in attesa di una risposta.
Un attesa che lo bruciava. Un attesa che faceva morire.
Era pronto a qualsiasi evenienza.
No, stavolta non l’avrebbe presa con la forza.
No, perché non lo meritava.
Lei doveva essere trattata da principessa. Lei era la sua principessa.

*                                                                                                                                                 *

“Allora che ne dici di lasciare tutto.. e venire con me, mia principessa?”

*                                                                                                                                                 *

Cosa aveva sbagliato stavolta? Non l’aveva immaginato, i suoi occhi. Quegli occhi pieni di felicità.

Cosa c’era che non andava?



**

 
 

Strawberry si limitò ad abbassare il capo, “Ti darò una risposta tra una decina di giorni”.
Quella frase, lo sconvolse a punto di non reagire. Sorprendentemente non l’aggredì. Non accese nessuna lite verbale.
Con gli occhi gonfi, e mantenendo la voce ferma le rispose “Ti aspetterò, in ogni caso sarò pronto a qualsiasi risposta”.
Ritirò la mano e scomparve.
Si rifugiò in quella che doveva essere il suo posto preferito di quel pianeta.
Sul monte Fuji precedentemente all’arrivo sulla terra fece costruire una villetta. Avrebbe tanto voluto farla vedere anche a lei. Ma la loro rivalità lo impediva.
Lasciò le retini del potere in mano a Pai. Dopo la guerra, divenne caporale delle forze militari, grazie al suo intelletto il pianeta ne riscosse benefici.
Entrò in quell’enorme villetta e si diresse in camera da letto.
Lacrime.
No, lui non si vergognava di piangere.
Un vero principe non si vergogna dei propri sentimenti.
Tutte le sicurezze che aveva sui sentimenti di lei. Lei gli aveva detto che lo amava. Lei era felice della proposta di matrimonio.
Cosa c’era da pensare?
Non lo capiva.
Questo pensiero lo uccideva, lo divorava, lo umiliava.

Non ne poteva più.


 
**
 
 

“Ormai i dieci giorni sono passati.. ma io ancora non so che rispondergli”
Sospirò Strawberry seduta sul letto indossando quell’anello, che non era altro che un piccolo regalo per diventare promessa sposa.
“Mi è tutto così nuovo” – pensava ad alta voce poggiando il viso tra le mani e iniziando a piangere – “io.. io non voglio ferirlo..”

Si stese sul letto e tra le lacrime.. si addormentò!


 
**

 

‘Sono passati quindici giorni.. e questa risposta non è arrivata. Dovrò farmene una ragione..’ pensò Ghish.
Era rimasto 15 giorni sulla Terra, ma di lei neanche l’ombra, così decise di ritornare sul suo pianeta. Riprendere il potere, ed eseguire i doveri di un sovrano.

Il quale lui era.

 
 
**

 

Passò un mese, quella felicità di Strawberry non tardò ad andare via.
Era più triste del solito.
C’era un sentimento che la bloccava, l’aveva capito.
Paura. Semplicemente aveva paura.
Ma aveva sbagliato. Si, aveva decisamente sbagliato.
Gli aveva detto che gli avrebbe dato una risposta in dieci giorni, e non fu così.
Si sentiva una vigliacca, un idiota.
Doveva parlargli.
?:”Pronto?”
“Ciao Ryan.. sai come raggiungere il pianeta di Ghish?”
“Ciao Straw, no.. non lo so” disse Ryan pensieroso. “Ah.. capisco, vabbhè..” ora era decisamente più triste di prima. Se ora lei gli avesse dato la risposta in dieci giorni non si ritrovava così. Con il desiderio di parlargli, di incontrarlo, e che man mano la uccideva. Ma un barlume di speranza si accese nell’udire quelle parole “A meno che… Straw, corri qui al caffè, ti spiegherò tutto nei miglior dei modi” disse Ryan.
Strawberry non se lo fece ripetere due volte, si fece una doccia rapida, si vestì e corse al caffè.
Ryan le chiese di seguirlo nei laboratori. E Strawberry così fece.
“Straw, c’è un modo per andare da Ghish, ma è pura teoria. Non so se funziona. Vedi quella macchina? E’ un tele trasportatore. Ti teletrasporterai nell’alta dimensione, ma da li dovrai cavartela da sola.” Fece una breve pausa, poi proseguì “Ho paura Straw, non mi f..” non terminò la frase che venne interrotto dalla ragazza-gatto “Facciamolo.”
“Strawberry, non capisci è pericoloso,ed è ridicolo. Cosa ti spinge a farlo senza pensarci minimamente.?”Stavolta Ryan era infuriato, odiava quella parte irrazionale dell’ex paladina.
“Ryan quello che non capisce sei tu – disse Strawberry guardandolo severamente – Vuoi sapere cosa mi spinge? Mi spinge una forza più grande di me, e mi fido di questa forza.”
Ryan non l’aveva mai vista così  sicura di sé e ne rimase molto stupito.. poi si arrese “Vabbhè, ora ti do questo, appena sarai sul pianeta di Ghish premi questo bottone, esso automaticamente si materializzerà qui, in questa stanza, chiaro? Così capirò che sarai al sicuro.”
Il cipiglio severe che aveva la ragazza-gatto scomparve, lasciando spazio ad un enorme sorriso. Gli saltò al collo e lo abbracciò. “Grazie Ryan, Grazie” gli disse, Ryan leggermente rosso in viso, per essere preso alla sprovvista ricambiò l’abbraccio e le disse “Mi raccomando stupida..” le sorrise.
Strawberry entrò in quella strana macchina e.. quanto era passato? Minuti, secondi.. o millesimi di secondi? Si ritrovò di fronte al palazzo di Ghish.
Un piacevole sensazione la prevalse, era felice. Contenta!
Presse il bottone che poi, automaticamente scomparve ed entrò nel palazzo di Ghish.
Le guardie erano aumentate, e alcuni di loro non la facevano passare, finché in quell’enorme corridoio, quello che portava alla sala del trono, incontrò l’aliena dagli occhi arcobaleno.
“Signorina Strawberry, Signorinaaa” – l’aliena si precipitò ad abbracciare Strawberry, la quale ricambiò con ulteriore entusiasmo l’abbraccio – “ che fortuna che lei sia qua.!” Disse.
“C’è qualcosa che non va?” Chiese Strawberry con tono preoccupato, ma anche un po’ incuriosita.
L’aliena diventò triste a quella domanda fatta forse ingenuamente “Bhè.. per noi sudditi la felicità del principe è oro. Pensate che alcuni di loro l’hanno chiamato principe solitario” poi guardò Strawberry, e si meravigliò molto vedendo un espressione molto triste sul suo volto “Sapete signorina.. quando lei è andata via per la prima volta, il principe è diventato freddo, cinico e bastardo. Sembrava essere arrabbiato con tutto il mondo” fece una pausa, poi continuò “E’ andato in viaggio per circa quindici giorni, e quando è tornato era cupo, triste, non so .. Signorina, potete aiutarci?”
Strawberry sorrise per riassicurarla, ma se ora Ghish l’avrebbe vista, forse l’avrebbe cacciata, insultata, umiliata. Si, perché secondo lei, lo meritava.
?”Avanti!”
“Signorino Ghish, ci sono visite!” fece capolinea una chioma lunga bionda  e occhi color arcobaleno
“Non voglio vedere nessuno” Disse Ghish con tono dispregiativo, non guardando la figura che man mano gli si avvicinava, il suo sguardo era rivolto altrove.
L’aliena non riuscì a fermarla, ma decise di darle una mano doveva dire qualcosa per far si che il principe si interessasse. “Signorina, non ha sentito? Il principino non vuole vedere nessuno..” disse in modo farsi sentire, ma la reazione che si aspettava non arrivò.
Anzi, si girò completamente quando sentì una voce, una voce a lui molto familiare.
“Non mi importa” Disse Strawberry con tono calmo e fermo, proprio quello di una vera Regina.

L’aliena sorrise, dopo aver chiesto ‘con permesso’ se ne andò lasciandoli soli.


 
**

 

“Non mi importa”
Quella voce, non pensavo che dopo tutto questo tempo mi facesse tremare ancora il cuore.. pensò Ghish.
Per quale motivo era venuta? Come era venuta? Voleva umiliarlo ancora? Cosa voleva? Decise così di essere freddo e distaccato. Si alzò dalla poltrona con fare molto regale e le si avvicinò
“Cosa vuoi!?” le chiese con alquanta freddezza
“Parlarti” Rispose lei allo stesso modo.
“Hahaha sembra di avere un Deja-vu. Io non voglio ascoltarti. Non so come sei venuta, ma te ne puoi anche andare.” Cinico, stronzo, bastardo, orgoglioso … Chiamami pazza, ma i tuoi difetti li amo.. li amo così tanto da farmi male. Pensò Strawberry mordendosi il labbro inferiore.
Gesto che non sfuggì allo sguardo di Ghish. Si mordeva il labbro quando pensava qualcosa che teneva dentro di se, qualcosa di cui ne era così gelosa da non condividerla con nessuno.
“Tu mi hai rapita.
Tu mi hai picchiata.
Tu mi hai mandato in coma.
Tu hai tentato di aggredirmi nel cuore della notte.
Tu hai tentato di abusare del mio corpo.
Tu hai tentato di porre fine alla mia vita.
Dimmi perché alla tua domanda io dovrei risponderti di si.”
Tutto d’un fiato gli disse quelle parole. E lo aveva notato, oh si che l’aveva notato. L’aveva ferito ad ogni pronuncio di una parola.
Ma in quel momento non le importava. Bastava che le dicesse ‘ perché mi ami, e sei felice con me, abbandona tutto e resta al mio fianco.’ E lei era pronta a fare come le aveva detto. Era pronta a buttare tutto al vento, le bastava stargli accanto. Ma ciò non accadde.
Sì, Ghish era stato ferito da quelle parole ma capì che Strawberry voleva giocare, e a modo suo contrattaccò.
“Se vuoi, puoi andare via. Non voglio gente incompetente come te al mio fianco. Non voglio una persona che dice di amarmi e il giorno dopo scompare. Non voglio una persona che promette di dare una risposta in dieci giorni e passati quindici non si fa viva.”
Colpita ed affondata.. pensò Ghish sfoggiando un ghigno di vittoria.
Quella si che era una guerra verbale. Cercavano di trafiggersi, di uccidersi, di umiliarsi a vicenda. Ma più ognuno contrattaccava più l’altro ricambiava.
Una guerra fatta di parole, una guerra così intensa che man mano che ognuno aveva la possibilità  di rispondere si avvicinava. E così si ritrovarono così vicini. Gli occhi di uno tremavano nell’altro. Era amore frustato quello.
Si guardarono, si scrutarono a vicenda finché non fu Strawberry la prima a parlare.
“Ghish, mi hai umiliata”
“Anche tu..” Rispose il principe.
“Hai tentato di uccidermi”
“Anche tu..” Rispose prontamente di nuovo il bell’alieno
“Però.. – tremante alzò le mani e poggiò il viso di Ghish tra di esse, e con gli occhi lucidi, pieni di lacrime lo baciò. Un bacio casto. Un baciò che durò pochi secondi. Ora piangeva, e con la voce che le tremava gli disse – Però.. Ti amo!”
Ghish ancora scosso da quel piccolo bacetto non reagì subito, ma appena si rese conto della situazione l’abbracciò a se forte. “Anche io Strawberry.. Ti amo, ti amo, perdonami”
Un abbraccio così forte che quasi le mancava il respiro.. ricambiò l’abbraccio.
Restarono per qualche secondo in quel modo, poi Strawberry disse “Sì, Ghish.. Ti voglio.”
Quella fu una confessione a cuore aperto.
Il giorno del matrimonio era ormai giunto, c’erano proprio tutti. Ryan, Kyle, Pam, Mina, Lory ed infine i suoi genitori.
Sakura e le ragazze le facevano continui complimenti per l’ottimo abito regalatole da Ghish in persona. La mattina Strawberry al suo risveglio trovò un enorme scatola d’oro con un bigliettino avorio con scritto “Buona giorno futura principessa, questo è un piccolo regalo per te.. Ti amo”, un buon giorno da favola. Sorrise.
L’abito era lungo, portava un busto molto attillato bianco, decorato da diamanti avorio e argentei. Man mano che scendeva il busto si allargava in un enorme gonna con una coda lunghissima. Anch’essa aveva come ritocchi diamanti avorio e argentei. La pettinatura era sciolta, con piccoli boccoli che le scendevano sulle spalle e in testa aveva un velo bianco mantenuto da una corona. Un filo di trucco leggerissimo. Aveva una collana di diamanti e gli orecchini erano due pietre anch’esse di diamanti. Ed infine indossava dei guanti di seta bianchi.
Chiunque la guardasse, faceva girare la testa. Strawberry era meravigliosamente bellissima. Degna della dea Amoris.
La sala del trono fu addobbata per il matrimonio,e secorata in quel modo sembrava ancora di più regale, di quanto non fosse gia.
Al trono c’era Ghish, in tutta la sua maestosità e il prete.
La messa iniziò, e a suon di marcia nuziale Shintaro accompagnava la sua piccolina all’altare!
Ghish appena la vide per poco non sveniva. Aveva immaginato che quel vestito era fatto per lei, ma vederla da vicino. Con quel sorriso radioso. Divina.
Altrettanto Strawberry rimase meravigliata da ciò che indossava il suo sposo.
Indossava dei pantaloni bianchi con le scarpe dello stesso colore.
Sopra aveva una giacca, anch’essa bianca. Con l’unica differenza che quel bianco veniva acceso da vari ‘accessori’ come bottoni oro in sintonia con i ricami delle maniche. Una fascia rossa che era in sintonia con la cravatta che indossava insieme ad una camicia anch’essa bianca. E sempre sulla giacca aveva varie medagliette. E per concludere sul fianco destro aveva una spada. Divino, bellissimo.
La cerimonia iniziò e nella sala si sentivano vari pianti di gioia, ma anche quello di disperazione del padre della sposa. Era felice per il futuro della propria figlia, ma non avrebbe mai voluto allontanarsi dalla sua bambina.
“Ed ora, può baciare la sposa.” Concluse il prete.
Ghish la baciò, dopo di che le tosse la coroncina che le manteneva il velo, e le mise quella da principessa. Strawberry capì che doveva fare la stessa cosa con lui, prese la corona e gliela mise in testa a Ghish. Dopodiché Ghish le tolse il guanto sinistro, e all’anulare le inserì l’anello di matrimonio. Era bellissimo. Oro bianco, con un piccola pietra di diamante. Strawberry fece lo stesso, gli prese la mano sinistra e gli infilò l’anello. Infine si ribaciarono e furono accolti da un clamoroso applauso.
Ci fu una grande festa e Ghish e Strawberry partirono per la luna di miele.
Ghish le aveva promesso di farle vedere tutto i poste che lei desiderava, però voleva farle vedere un posto.
La sua villetta su monte Fuji. Anzi, la loro villetta.
Strawberry rimase spiazzata da quel fascino che quella villa emanava. Si, il palazzo di Ghish era da mozzare il fiato, ma quella villa per lei era un sogno. Quella era la villa dei suoi sogni. Si girò verso Ghish che le sorrideva. Le sorrise a sua volta e gli andò incontro.
“Che c’è Strawberry.. non entri?” Chiese Ghish vedendo che Strawberry non aveva passato il piccolo giardinetto della villa ma gli andava incontro.
Strawberry gli sorrise, gli prese la mano e lo guardò.. “Voglio che tu ci sia sempre, voglio che tu mi accompagni.. Voglio oltrepassare quel cancelletto… con te!”
Quanto amava quella gatta? Nemmeno lui lo sapeva.
Le sorrise, le strinse la mano ed insieme entrarono nella villetta.
Gliela fece vedere da cima e in fondo.
L’ultima stanza da vedere era la camera da letto..
A quella vista Strawberry, le mancò un battito “Dimmi che non è un sogno.. Ghish”
“No che non lo è..” disse Ghish avvicinandosi e abbracciandola per la vita.
Strawberry si girò sotto il suo tocco, e si ritrovò a faccia a faccia con il bell’alieno.
Iniziarono a baciarsi, a toccarsi. Ognuno esplorava a modo proprio. Alcuni passi e Strawberry si ritrovò distesa sul letto sotto Ghish.
Lui la guardava maledettamente serio, anzi, non la guardava ma bensì la ammirava. Strawberry sprigionava un fascino che ne un’aliena e ne una terrestre potesse avere.
Strawberry era Strawberry.. la sua Strawberry.
Si toccavano, si studiavano, si ammiravano.
Mai avevano desiderato così tanto di rifugiarsi tra le braccia del proprio amato.
Mai era stato così grande il desiderio reciproco di appartenersi.
Perché loro sì, volevano macchiarsi di un qualcosa che si sarebbero per sempre portati insieme fino alla morte.
Quei baci divennero tutt’altro che casti.
In men che non si dice si ritrovarono solo con l’intimo addosso.
Ma questo gioco l’aveva condotto fin dal primo momento Ghish, e ora era Strawberry a voler giocare.
Con scatto felino fece distendere il suo sposo sotto di se.
Iniziò a lasciargli una scia di baci infuocati per tutto il petto, leccava, mordeva il collo di Ghish, lo torturava nei modi più possibili e immaginari.
Le piaceva avere controllo. Ci stava prendendo gusto.
Scese con la mano e toccò il membro di Ghish, che ormai era così duro ed eretto che era visibile anche al buio.
Un altro scatto e stavolta Ghish ribaltò di nuovo la situazione.
Fece stendere Strawberry sotto di se e iniziò a baciarle il collo, pian piano scendeva giù.. verso il seno. Le tolse il reggiseno di pizzo e iniziò a leccarle e a morderle il seno destro, mentre quello sinistro era condannato alla tortura delle carezze da parte di Ghish.
Era una dolce tortura quella.
Sensazioni mai provate. Tutte nuove. Era così eccitata che non si rendeva conto che ormai iniziava a gemere di piacere, e questo fece eccitare ulteriormente Ghish.
Ma lui voleva ancora giocare, lasciò i seni e pian piano scese sul ventre.. Glielo accarezzava, ed ogni carezza per Strawberry era una scossa di piacere. Scese ancora più giù e con non troppa difficoltà le divaricò le gambe, le tolse le brasiliane in pizzo e le lanciò per terra insieme al resto dei vestiti. Scese con la bocca nella sua intimità voleva nutrirsi di quel nettare che da sempre aveva sperato di assaggiare e segretamente bramava.
Strawberry sentiva caldo, emozioni veramente fantastiche.. ma non ce la faceva più. Prese il viso di Ghish e lo riportò alla sua altezza. Lo baciò con passione, e Ghish racambiò con altrettanto modo.
La fece distendere di nuovo. Si tolse i boxer e si aggiustò tra le sue gambe.
Avvolti nell’oscurità i loro corpi aderivano perfettamente, Strawberry non sapeva come o quando fosse accaduto, ma si era perdutamente innamorata di lui.
Aveva avvertito il fruscio dei boxer scivolargli lungo i fianchi e ora il suo sesso eretto minacciosamente puntava contro la propria femminilità.
Quella notte stava per provare l’emozione più intensa di tutta la sua vita e non lo stava immaginando, lui era lì in carne e ossa.
“Ghish…”  
Gli occhi del bel principe si accesero come due tizzoni incandescenti. Mai la voce della sua amata era stata così roca. Mai avrebbe immaginato di condividere tutto ciò con lei.
“Strawberry.. hai paura?” le chiese dolcemente, carezzandole la guancia. Lei gli sorrise, e annui.
“E’.. la prima.. volta” disse quasi imbarazzata.
“E’ anche questo che amo di te.. e ora sarai solo mia, mia principessa, lo prometto.. cercherò di non farti male. Ma sappi che sarà un po’ doloroso.” Le disse in un modo così dolce che quasi non gli apparteneva.. “Rilassati per favore..” le baciò dolcemente e lentamente la fronte.
Una spinta.
Dolore.
Lacrime.
Sangue.
Uno Strappo.
Ghish continuò a spingere lentamente facendo aprire di più quell’apertura che solo lui aveva avuto l’onore di aprire. Poi si fermo.
Strawberry piangeva dal dolore. Ma non le importava, abbracciò più forte Ghish.
Quando sentì che si fermò capì che lo fece per lei, e che lui aspettava un ulteriore cenno per continuare. “Ti prego.. Continua.”
Ghish non se lo fece ripetere due volte. Stavolta iniziava a spingere sempre più velocemente.
Quella sensazione di dolore che aveva provato poco prima Strawberry, ora si era tramutata in un enorme piacere.
Urlava, gemeva dal piacere. Gli graffiava la schiena. Ma a Ghish non importava.
E ad ogni spinta le sussurrava all’orecchio “Ti amo.. Ti amo..”
Entrambi arrivarono all’orgasmo, ma non si fermarono. Continuarono nel loro amplesso.
Strawberry volle cambiare le posizioni.
Si mise a cavalcioni su di lui, e iniziò a scendere a salire. Nonostante fosse inesperta a letto era proprio determinata e imparava in fretta. Questo pensiero sporcò la mente di Ghish che visibilmente divenne rosso.
Diede una mano a Strawberry a far meglio quello che faceva, ma non gli piaceva essere comandato, quindi capovolse di nuovo la situazione.
Lei sotto lui sopra “Mia dolce principessa, non puoi sottomettere un principe” le disse sfoggiando un ghigno. Anche lei fece lo stesso e gli rispose “Mio caro principe l’ho fatto per ben due volte”.
In quel letto si stuzzicavano. Continuavano a fare l’amore. Entrambi sentivano quel desiderio forte di appartenersi. Più erano vicini, più volevano averne di più.
Continuarono per un paio d’ore finché stremati e senza fiato si abbracciarono tra quelle lenzuola di seta che erano testimone del loro amore.

“Strawberry.. Continua ad amarmi.. amami ancora, ti prego

Strawberry lo abbracciò, e prima che cadesse in un sonno profondo gli sussurrò

“Non ti lascerò mai più andar via, ti amerò come mi amerai tu. Siamo destinati a stare insieme.. per sempre”.

 





Spazio Autrice:
Buona sera belle ragazze, ed ecco che è terminata la mia prima Fic :)
Sarò sincera, ho avuto non poche difficoltà a scrivere questo capitolo, ho cercato di renderlo abbastanza chiaro, e ho cercato di farlo vivere.. in modo che voi lettrici leggendo sentirete gli stessi sentimenti dei personaggi.
Spero che come finale non abbia deluso.
Bhè, non mi resta che ringraziare tutte voi che ami avete sempre sostenuta, in tutto e per tutto.
Ringrazio coloro che hanno messo questa fic tra le preferite :

1 - Ary the best
2 - Cuoricinalove92
3 - Dark__Riddle 
4 - Erica97 
5 - fedy3 
6 - FIBI 
7 - Gely_9_5 
8 - ilapietro91 
9 - Lady S 
10 - la_bella_
11 - neverdieneversleep
12 - RedDavil97
13 - supermarika1000
 Ringrazio coloro che l'hanno inserita tra le seguite:
1 - Blue Sun 
2 - Desyree92 
3 - fiorucci
4 - Gely_9_5 
5 - MartyMJ
6 - Melody90 
7 - Selene6 
8 - Strawberry_chan93 
9 - Taengo 
10 - Uhahu 
11 - xXdix_infernalXx 
E Ringrazio anche coloro che l'hanno inserita tra le ricordate:
1 - Cuoricinalove92 
2 - Giulia_Cullen
3 - witch4ever 

Ringrazio anche tutte coloro che mi hanno solo letta.
Inoltre ringrazio chi mi ha commentato e seguita fin dalla prima volta (Quando ero una totale frana!), ovvero Lady S e Gely_9_5
Grazie che mi avete seguito in questa 'avventura' e spero che mi seguirete anche in futuro!
Un grandissimo bacione a tutte voi, alla prossima ♥
Ps: nel capitolo precedente avrei detto che avrei messo il link sulla One-Shot sulla coppia RyanxStrawberry, fateci un salto, e lasciatemi un commentino se vi va, oppure Bhò ihiih ^^

http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1209883





 

Eleonora999

 
 

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