I will miss you.

di LoMejorSeraReir_
(/viewuser.php?uid=186716)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** A volte le parole feriscono più delle mani. ***
Capitolo 3: *** Non merito di stare con te. ***
Capitolo 4: *** Ma non poteva essere lei. ***
Capitolo 5: *** Ma il rumore non veniva dalla porta. ***
Capitolo 6: *** Dovevo farmi perdonare. ***
Capitolo 7: *** Fra mezzora al bar. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


*ALLYSON*

                                                     Image and video hosting by TinyPic

- Il guaio ormai è fatto, non posso più fare niente, capisci? - stavo parlando al telefono con la mia migliore amica, discutevamo di un grande errore che avevo commesso. Io ero arrabbiata ma non avevo intenzione di tornare indietro. Pure lui aveva sbagliato comportandosi in quel modo.
- Quindi hai intenzione di stare lì con le braccia conserte a vedere Harry, l’amore della tua vita, andarsene come se tra voi non fosse successo mai niente?! Svegliati  Allyson!!! - disse Graziella rimproverandomi, quasi urlando.
- Ma non posso farci niente se non gli piaccio, ok? Che pensi che a me non dispiaccia vedere un amore durato più di due anni, andare a finire così? - ribattei ormai sull’orlo delle lacrime.
 
*HARRY*

                                                      Image and video hosting by TinyPic

Camminando in riva al mare, con le luci della notte, delle stelle e dei pochi lampioni intorno, mi siedo su uno scoglio attaccato alla riva e mi fermo a pensare. Com’è successo tutto questo? Com’è possibile che il minuto prima stavamo benissimo e poi, in un batter d’occhio, si è perso tutto? La nostra storia, il nostro amore, persi così in un attimo. Che stupido che sono stato. Abbiamo sbagliato entrambi, ho fatto male a prendermela così tanto con lei. Ho detto delle cose così brutte! Mi sono lasciato trasportare dall’enfasi, dalla rabbia, senza accorgermi che era tutto un enorme errore. Ma ormai quel che è fatto, è fatto. Non si può tornare indietro. E io ho preso una decisione. Me ne andrò, devo farlo: non posso sopportare il fatto di vederla ogni giorno senza poterla toccare, senza poterle parlare. Partirò, ormai è deciso. Ma devo dirglielo.

Prendo il cellulare e inizio a digitare il mio messaggio d’addio. Avrò cancellato almeno tre volte le parole da mandarle. Ma poi decisi:

“Ho pensato tanto a tutto quello che è successo questa sera. E ho preso la mia decisione. Stanotte sento il peso del cielo, delle stelle, del mondo come mai mi era successo. E questo è perché non ti ho più con me. Ammetto di essermi sbagliato, spero che prima o poi potremmo perdonarci. Ma nel frattempo … me ne vado. Parto, si. Non potrei sopportare il fatto di averti vicino e lontano allo stesso tempo, potrei sbagliare ancora, e peggiorare la situazione. Scusami. I will missi you, babe xx.” 

// Salve io sono DirectionerC e questa è la mia FF :D Spero vi piaccia, se vi va lasciate una recensione, mi farebbe piacere :) //

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** A volte le parole feriscono più delle mani. ***


Image and video hosting by TinyPic

                                  

*ALLYSON*

Stavo ancora parlando al telefono con Graziella quando mi arriva un messaggio al cellulare. Vedo sul display il suo nome, incuriosita ed emozionata allo stesso tempo apro il messaggio e vedo che è abbastanza lungo, questo non è da lui. Graziella continuava a parlare ma io non la stavo ascoltando, stavo fissando le parole sullo schermo del mio cellulare. Non era possibile, forse era uno scherzo!
- Grazi, zitta un attimo. Mi è arrivato un messaggio. E’ di Harry. Dice che parte, che ha paura di peggiorare la situazione rimanendo qua. – le dissi ormai piangendo.
- Oh no! E ora? Che cosa hai intenzione di fare? – aveva la voce preoccupata.
- Non lo so, io non voglio perderlo. Ma sento che adesso non si può rimediare, non posso tornare da lui come se niente fosse successo. Scusami Grazi, ma ora ho bisogno di pensare. Ti dispiace se ci sentiamo dopo? -
- Non ti preoccupare Ally, a dopo. Ricordati che non sei sola.- disse con una voce dolce e riattaccò.
Mi stesi sul letto, non avevo idea di quello che avrei fatto. Rimasi lì sdraiata al buio, a pensare. Dopo una decina di minuti decisi: dovevo vederlo prima della sua partenza, almeno per spiegarci meglio cos’era successo. Così mi alzai e andai in bagno, mi feci una doccia veloce, e poi mi misi davanti allo specchio. Avevo un aspetto orribile. Mi vidi lì riflessa, una ragazza dai lunghi capelli castani, tendenti al rosso, due grandi occhi marroni e poche lentiggini sul naso. Avevo un occhio nero, tutta colpa di Harry, ancora non capivo perché frequentasse con certa gente!
Velocemente tornai nella mia camera ed indossai un semplice jeans e una canottiera violetta, sopra misi un copri spalle. Scesi al piano di sotto dove avvisai mia madre che uscivo e già prima di sentire il suo “ok” ero fuori, all’aria fresca della sera. Sapevo dove andare, immaginavo dove poteva essere. Così mi incamminai, sola, pensando a tutto quello che era successo.
 
Image and video hosting by TinyPic

                                  

*HARRY*
Ero ancora seduto su quello scoglio e i ricordi mi assalivano insieme alle prime lacrime che sentivo cadere sul mio viso, non mi preoccupai di asciugarle o nasconderle. Quello scoglio, quel mare, quella spiaggia, quante emozioni quel posto. Il loro primo appuntamento era stato proprio lì, era stata una bellissima serata: prima una cenetta leggera al ristorante poco distante, poi la lunga passeggiata al chiaro di luna. Da allora ci erano tornati spesso dopo le loro uscite, quando volevano stare un po’ soli. Era lì che avevano festeggiato il  loro primo anniversario. Io avevo organizzato tutto alla perfezione, Allyson pensava me ne fossi scordato invece gli stavo facendo una bellissima sorpresa. La sera l’avevo portata come al solito in giro, come un normale appuntamento. Poi siamo venuti su questa spiaggia, era un mesetto che non venivamo insieme. Poco distante dalla riva avevo montato una tendina, tutto intorno candele e dentro un materasso, con un mazzo di fiori. Ne è stata contentissima. Quella sera abbiamo fatto l’amore per la prima volta, non lo scorderò mai.
Mentre continuavo a pensare a tutti i bei momenti passati con lei non mi accorsi che qualcuno si avvicinava. Fino a che non me la ritrovai proprio davanti, allora distolsi lo sguardo dalle onde e lentamente girai la testa. Era proprio lei, bellissima come al solito, lì davanti a me. Avevo la strana sensazione che fosse un sogno, ma poi lei parlò ed mi fu’ subito chiaro che non lo era.
- Sapevo che ti avrei trovato qui – mi disse con un sorriso storto.
- Si, avevo … bisogno di pensare. E questo è il posto migliore. –
- Non partire, per favore. Fammi spiegare quello che è successo – sentivo la sua voce che tremava, ancora le importavo.
- No Ally, lo so cosa è successo. Anch’io ho sbagliato e ti chiedo scusa ma non posso rimanere qui. – anch’io iniziavo ad emozionarmi, come sempre quando parlavo con lei.
- Tu la vedi con i tuoi occhi, fammi spiegare veramente quello che è successo, per favore – me lo disse con un tono quasi supplichevole così che accettai e lei iniziò a raccontare.
- E’ successo tutto così velocemente che non me ne sono resa conto. Tutto è iniziato all’inizio di questa settimana, quando mia sorella ha avuto l’incidente. Mi sono spaventata a morte, sai. E non avevo nessuno che mi stesse vicino, tu non c’eri. E così, mentre passeggiavo per sbaglio ho incontrato lui … e da qui è nato tutto, mi ha vista male, e mi ha consolata. E poi si è spinto un po’ troppo in là, ma io l’ho fermato, non ho voluto, mi devi credere!  Poi ovviamente ho messo le cose in chiaro, non volevo ferirti, e da allora non ci siamo più visti né tanto meno sentiti. E’ finito tutto quel giorno. Te lo giuro. – Concluse il suo racconto con un sospiro, una lacrima le aveva rigato il volto e io mi ero affrettata ad asciugarla.
- Ti credo Ally, ma ora fai parlare me. C’è una parte della storia che non sai. Io non c’ero, è vero. Ma tu non mi hai nemmeno avvisato. Hai ragione, era un paio di giorni che ci stavamo trascurando, ma sapevi di poter contare su di me sarei venuto correndo. Non c’era bisogno di fartela con il mio migliore amico! Poi proprio lui? Con tante persone che ci sono in giro, proprio con Louis? -
- Scusami, ho sbagliato, ti chiedo mille volte scusa. Ma è stato solo un bacio! Niente di più, sul serio! E poi, non stai dicendo che pure tu hai sbagliato! O hai dimenticato chi mi ha ridotto così? – dicendolo indicò il suo occhio nero e gonfio e io mi sentii tremendamente in colpa.
-  Hai ragione, ero con una ragazza. Ma non è successo niente. Era semplicemente una vecchia amica, che ha confuso tutto perché le ho chiesto di uscire. Tra noi non è successo niente, neanche un piccolo bacio! Abbiamo solo parlato. Poi lei è venuta a sapere di quello che era successo e ti ha fatto questo, io non le ho detto niente! –
- Ok ok … e tutte le stronzate che mi hai detto? Quelle sono state che mi hanno fatto soffrire di più, non un pugno. Sai a volte le parole feriscono più delle mani! - 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Non merito di stare con te. ***


                                                                                                    Image and video hosting by TinyPic

*ALLYSON*
Avevo pronunciato quelle ultime parole con tutta la rabbia che avevo dentro. E a quel punto non ce la feci più, scoppiai a piangere e mi nascosi il viso dalle mani. Lui pronto mi afferro le mani e mi abbracciò forte, in un lungo abbraccio pieno di tutte le parole non dette.
Dopo pochi minuti mi sussurrò qualcosa all’orecchio.                 
- Scusami, scusami, scusami! Sono stato un’idiota. Non merito di stare con te. – disse, anche lui era sull’orlo delle lacrime, la voce gli tremava e la sua stretta era sempre più forte.
Respirai profondo per mantenere la calma e riuscire a parlare.
- No, è anche colpa mia, perdonami! Non mi lasciare sola ti prego, non partire. –
- Ma devo farlo, non capisci? La mia vita è vuota senza di te, ma non posso stare con te sapendo tutto quello che è successo – disse.
Mi staccai da quell’abbraccio per guardarlo negli occhi, e mi accorsi che non mentiva. I suoi occhi erano sinceramente addolorati, ma si vedeva dall’espressione che non riusciva ad avermi vicino.
- Ti  faccio così schifo che non puoi avermi vicino? – sbottai arrabbiata e incredula
- Come al solito stai fraintendendo tutto! Non mi fai schifo, al contrario. Io ti amo, ti ho sempre amata e per questo non posso permettermi di restare qui e vederti superare la nostra storia, rifarti una vita, essere felice con un altro ragazzo. Non potrei sopportarlo!
- Allora è questo! Pensi che io non ti amo? Io non ho intenzione di buttare nel cesso tutto questo tempo passato insieme. Sei la cosa più importante della mia vita. Non voglio perderti. – Ormai stavamo quasi urlando.
Harry a queste parole scoppiò in lacrime silenziose. Era uno strazio vedere quei bellissimi occhi verdi pieni di lacrime silenziose. Così gli passai il pollice sulla guancia asciugandole e accarezzandolo. Poi mi affrettai a continuare a parlare.
- Ho un’idea. Ricominciamo da capo. Facciamo che tu sia l’altro ragazzo con cui io mi rifarei una vita. Per favore, non lasciamo che il nostro amore vada perso, riproviamoci. Non credo di trovare mai più qualcuno come te, ti prego. – ormai lo stavo supplicando, sentivo veramente di amare quel ragazzo dagli occhi verdi, sembrava impossibile che tutto finisse.

*HARRY*
Quelle parole continuavano a risuonarmi in testa facendomi sentire sempre più in colpa “e tutte le stronzate che mi hai detto? Quelle sono state che mi hanno fatto soffrire di più, non un pugno. Sai a volte le parole feriscono più delle mani!”
La vidi scoppiare in lacrime, ero stato veramente uno stupido. La strinsi forte a me in un abbraccio per dirle tutto quello che non riuscivo.      
- Scusami, scusami, scusami! Sono stato un’idiota. Non merito di stare con te. – le dissi con la voce più ferma e dolce che riuscì a trovare, sentivo gli occhi bruciare e le lacrime minacciavano di uscire da un momento all’altro.
Litigammo ancora, mi aveva frainteso, io l’amavo. Lei era sempre più arrabbiata e sembrava disperata. Mi disse che mi amava, di non lasciarla mai, di non partire.
A quelle parole rinunciai a trattenere le lacrime e loro iniziarono a cadere calde e silenziose sul mio viso. Lei pronta mi accarezzò facendole scomparire e mi propose una cosa. Mi disse che voleva cominciare da capo, che voleva che riprovassimo.
Nella mia testa c’era un miscuglio di emozioni, non sapevo cosa rispondere, certo l’amavo ma non volevo che mi ferisse un’altra volta, e non volevo nemmeno ferirla io. So di essere debole sotto questo punto di vista, nella nostra relazione l’avevo tradita molte volte senza che lei lo sapesse, è più forte di me. Ma lei è diversa, con lei sento un fuoco che non sento con nessuna.
- D’accordo – iniziai esitante – Accetto, ma solo perché penso che tu sia la donna della mia vita. Ma facciamo proprio tutto da capo, come se non ci conoscessimo. Io sono un nuovo Harry e tu una nuova Allyson. Ci stai? –
Lei per tutta risposta mi sorrise e corse via, dall’altra parte della spiaggia. “A quanto pare non mi ama così tanto come dice, perché se ne va e non accetta?” Ma prima di poter anche concludere il pensiero la vidi che si avvicinava, non mi stava nemmeno guardando, camminava verso di me con lo sguardo fisso sulle onde, con in viso una strana espressione come se non riuscisse a non ridere ma si sforzasse di rimanere seria. Era sempre più vicina e io la guardavo incuriosito finché non arrivò a pochi metri da me, ma non si fermava. Mi arrivò addosso, ci scontrammo.
- Ciao, scusa non ti avevo visto! – Mi disse porgendomi la mano per farmi scendere dallo scoglio e farmi avvicinare alla spiaggia. Io ero incredulo. – Piacere comunque, io sono Allyson Rouge. – Mi disse con un sorriso smagliante.
- Ehm.. piacere mio. Io sono Harry Styles – Ci stringemmo la mano e poi entrambi scoppiammo a ridere.

 
                                                                                                                                                                                                                                           _____________

Salve a tutti voi che state seguendo la mia FF (?) ! Spero che fino a qua vi piaccia. Cosa succederà fra Allyson e il signorino Styles? Eh eh lo scoprirete nella prossima puntata!! Vi assicuro che ci saranno tanti colpi di scena! Quindi, continuate a seguirmi, e magari recensite? Che mi fa taaanto piacere *O*

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Ma non poteva essere lei. ***


*ALLYSON*
Ridemmo fino ad avere entrambi mal di pancia. Mi sentivo felice, sentivo di essermi tolta un peso dallo stomaco, era una sensazione bellissima stare di nuovo così con lui.
- Allora che dice signorina Rouge, viene a fare un passeggiata con me? – disse cercando di riprendere fiato e di fare il serio.
- Oh ma certo signor Styles, accetto ben volentieri. – gli dissi sorridendo.
Mi fece un inchino e poi mi prese per mano. Con l’altra mano si tolse le scarpe per camminare sulla sabbia. E io ridendo feci lo stesso. Mano nella mano ci incamminammo. Sembrava uno scenario da film: noi due, la luna, il mare. Era bellissimo, poi quella sera c’era un cielo meraviglioso pieno di stelle e con la luna piena. Ci sedemmo vicino la riva, sempre mano nella mano a chiacchierare. Il tempo passò volando. Quando stavo con lui i minuti diventavano ore e le ore diventavano secondi. Non successe nient’altro quella sera, parlammo tanto, del più e del meno finché il mio cellulare non squillò e rovinò quell’atmosfera magica.
- Pronto? – dissi con noncuranza, non avevo nemmeno guardato chi mi stesse chiamando, mi stavo perdendo negli occhi di quel ricciolino.
- Dove cazzo sei finita Allyson?! – una voce urlante mi traforò il timpano facendomi tornare sulla terra ferma, era mia madre.
- Ehm..ciao mamma! Sono sulla spiaggia, sto tornando.. –
- Muovi subito quel tuo bellissimo culetto e riportalo immediatamente qui, ma lo sai ce ore sono, piccola peste? A quanto pare no! Te lo dico io sono quasi le tre del mattino, mi hai fatto prendere un infarto quando mi sono svegliata e tu non c’eri! – mia madre mi urlò il suo monologo all’orecchio così forte che dovetti allontanare il cellulare, e riuscì a sentire anche Harry.
- Si, mamma arrivo subito, scusa. – dissi e riattaccai. Mi voltai verso Harry che mi guardava incredulo.
- Hai il coprifuoco? – disse con un sorriso beffardo dipinto in volto.
- Non ho il coprifuoco, amore della mia vita – dissi con una voce ironica – solo che ho 18, sto con mia madre, mia sorella non sta bene, mio padre è sperduto nel mondo chissà dove e mia madre, giustamente, si è spaventata. La verità è che abbiamo del tutto perso la cognizione del tempo. –
- Si hai ragione, andiamo ti riaccompagno a casa. -
 
*HARRY*
Mi rimisi le scarpe e lei fece lo stesso, ci alzammo e iniziammo a correre verso la strada di casa sua. Era abbastanza distante e a quell’ora le strade erano inquietanti, non me la sentivo di lasciarla sola. Non parlammo durante il tragitto. Ci fermammo solo quando arrivammo a due isolati dalla sua villetta, per riprendere un poco fiato. Camminammo più lentamente, mano nella mano. Quando nel buio una figura si avvicinava verso di noi. Era una ragazza. Ma non poteva essere lei. Proprio ora che si era riconciliato con Allyson, proprio ora che potevano essere felici. Mano a mano che la figura si avvicinava diventava sempre più nitida e io la guardavo con rancore e tristezza venire verso di noi con aria decisa. Rallentai ancora di più il passo, indeciso su cosa fare. Allyson si girò verso di me con sguardo interrogativo e iniziò a dire
- Dai Hazza, che sono in ritardo mia madre mi ucc.. – non finì di parlare perché aveva visto che il mio sguardo era puntato verso qualcos’altro. Seguì il mio sguardo finché anche il suo si posò su quella ragazza che si avvicinava. L’aveva riconosciuta anche lei, ma era incredula, come poteva essere lei?
Arrivo vicino a noi, e si fermò con un sorrisetto sulla faccia, era sola. Salutò.
- Ciao Harry! Quanto tempo che non ci vediamo! -  disse e mi stampò un bacio sulla bocca che ovviamente non ricambiai, rimasi lì come paralizzato.
Lo sguardo della ragazza ispezionò tutto il mio corpo quando vide che la mia mano era intrecciata a quella di un’altra ragazza alzo lo sguardo. E rimase un po’ stupita dal vedere la proprietaria di quella mano.
- Ciao, sorellina. -  disse Allyson con la voce piena di disprezzo.   

___________________________________________

Hi :D Eccomi qui con un altro appassionante (?) capitolo di questa FF :D Che ve ne pare? Recensite in tanti, ve ne prego :) Mi rendete felicissima *u*

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Ma il rumore non veniva dalla porta. ***


*ALLYSON*
Non poteva essere vero, perché era lì? Quando era arrivata in città? E perché ha baciato il mio Harry?!
- Ah, sei tu. Ciao Allyson. – disse con il suo solito tono superiore. Non riuscivo a trattenermi, avevo una gran voglia di tirarle un cazzotto in faccia!
- Sorellina, Belle, perché non te ne vai a quel paese? Noi abbiamo da fare non ti possiamo accompagnare oggi, ci vediamo un altro giorno, eh babe? – le dissi con la voce più gentili che riuscii a trovare.
- Oh Allyson, la mammina ti aspetta a casuccia? – Puttana, che voce da oca che ha.
- Si, mi aspetta a casuccia al contrario di nostro padre che ti fa andare in giro sola, fino a quest’ora. Sai perché? Perché lei mi vuole bene. –
- Ciao Allyson, ciao Harry. – non le piaceva sentir parlare di mio padre in quel modo. Ci salutò, fece l’occhiolino ad Harry e apostrofò con le labbra un “Chiamami” e poi si allontanò sculettando. Da un paio di metri di distanza gridò – Ah Ally, salutami la tua mammina – e scoppio in una risata.
- Andiamocene, che mia madre veramente mi uccide. – dissi a Harry seccata. Ricominciammo a camminare anche se lentamente, Harry sembrava un po’ scosso.
- Mi sono perso qualcosa?! Che cazzo significa “sorellina”? – sbottò con aria di rimprovero.
- Ehi bellino, abbassa il tono. Quella arrabbiata dovrei essere io, ti ha baciato! E si, è mia sorella. Ma è una storia lunga. – Eravamo arrivati davanti casa mia. – Ascolto la cazziata di mia mamma, poi ti chiamo e ti racconto, ok? – gli dissi con voce dolce.
- Ok – mi sorrise, mi diede un bacio sulla guancia, mi abbracciò e se ne andò.
Entrai in casa sorridendo, ma cambiai subito espressione vedendo mia madre ad aspettarmi seduta nell’ingresso con due occhiaie pazzesche. Era molto arrabbiata.
Mi sgridò. Almeno dieci minuti. Poi le raccontai del mio incontro con Belle. E ne fu tubata quanto me.
- Quindi è in città.. e se è qui lei, ci dev’essere anche tuo padre. – disse preoccupata.
- Si, ho paura. – dissi.
- Non ti preoccupare, non ti torcerà un pelo, è cambiato. Non si azzarderà nemmeno ad avvicinarsi. – mi disse e mi abbracciò. La paura le aveva fatto dimenticare la rabbia. Ricambia l’abbraccio e le sussurrai che ero stanca e che andavo a dormire.
Arrivata nella mia camera, mi misi il pigiama e presi il telefono.
 
*HARRY*
Ero arrivato a casa, ero già a letto e aspettavo la sua chiamata.
Driin Driin
Presi subito il telefono.
- Pronto?! –
- Ehi, sono io. – sembrava stanca e triste.
- Ally, cos’è successo? –
- Bhè.. mia madre mi ha sgridata e basta. Scusa se ci ho messo tanto a chiamarti, è durata più del previsto! –
- Non ti preoccupare. Mi spieghi di tua sorella? – non volevo sembrare indiscreto, ma ero troppo curioso.
- Non c’è niente da spiegare. E’ semplice la storia. Mio padre e mia madre si frequentavano, lei è rimasta incinta di mia sorella, quella brava e bella, Santana molto giovane e subito dopo si sposarono. Quattro anni dopo ebbero me. In quel periodo a mio padre andava tutto male con il lavoro e diventò violento. Maltrattava mia madre, mia sorella e anche me. Ci picchiava. Una volta è arrivato anche ad abusare di me, quando avevo sei anni. E così mia madre chiese il divorzio. Venne fuori che mio padre l’aveva tradita. Aveva avuto un’altra figlia, Belle, quando io avevo più o meno tre anni. Così lui se ne andò dalla sua nuova famiglia e ci lasciò qui sotterrate nella merda. E ora è tornato in città. – mi raccontò tutto d’un fiato, non le piaceva parlarne. E io mi sentivo a disagio. Rimasi in silenzio, non sapevo che dirle. Sentii che iniziava a piangere, sentivo i suoi singhiozzi, non potevo restare lì.
- Oh Ally, non ne sapevo niente, ti prego non piangere, mi fai stare male. Vedrai, non ti toccherà, se solo ci prova dovrà vedersela con me. – dissi cercando di tirarla su. La sentii abbozzare una risata.
- Scusa Harry se non te l’ho mai detto, ma mi fa male parlarne.- silenzio. – Ci sentiamo domani? Ho bisogno di risposare.. –
- Certo, non sei sola! A domani – sorrisi e riattaccai. Sapevo cosa fare.
*ALLYSON*
Ero distesa a letto a piangere con il viso immerso nel cuscino in modo che mia madre e mia sorella nelle stanze accanto non potessero sentirmi. Era passata più o meno mezz’ora da quando avevo attaccato con Harry. Ad un certo punto sentii bussare mi tirai di scatto a sedere. Ero spaventata. Ma il rumore non veniva dalla porta..
__________________
Allooora :) Che succederà ai nostri protagonisti? Chi sarà che bussa? Curiosi? ^^
Lasciate una recensioncina (?)  

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Dovevo farmi perdonare. ***


*ALLYSON*
Era un rumore rado, non come quando qualcuno bussa alla porta, non era un “TOC TOC” continuo. Era più come un TOC. Silenzio. TOC. Silenzio. E proveniva dalla finestra. Mi alzai dal letto e mi avvicinai, mi sporsi poco per vedere cosa succedeva: fuori c’era qualcuno che lanciava delle pietruzze alla finestra, ma al buio non si riusciva a capire chi era. Aprì la finestra e mi sporsi un po’ di più e una voce mi chiamò.
- Ally, sono io, sono Harry – disse in un urlo sussurrato (?)
- Harold! Che ci fai qui? –
- Fammi salire che ti spiego! Afferra la corda e tienila stretta arrivo – non mi diede nemmeno il tempo di capire quell’affermazione che mi arrivo tra le mani una corda molto spessa. Iniziò a fare forza e io cercai di sostenerlo, ma non facendolo legai la corda ad un piede del letto e tornai alla finestra dove lui iniziava a scalare la parete della mia stanza fino a raggiungermi al davanzale della finestra. Lo feci entrare e lo abbracciai forte.
Ci sedemmo sul letto e iniziammo a parlare.
- Perché sei venuto? – chiesi con ancora qualche lacrima in viso, ma con un gran sorriso.
- Ma mi pare ovvio, ti ho sentita male. Ho pensato che avessi bisogno di qualcuno che ti stesse accanto, ed eccomi qua! Poi dovevo farmi perdonare, quindi ti ho portato una cosa. – così dicendo uscì fuori dallo zaino che aveva sulle spalle un pacco dei miei biscotti preferiti, una commedia e un piccolo peluche. Rimasi senza parole. Era il ragazzo perfetto, come potevo averne dubitato? Lo abbracciai come ringraziamento, poi mi alzai presi il computer dalla scrivania e lo accesi. Iniziammo a vedere il film e mangiare i biscotti, insieme, entrambi sdraiati a letto e abbracciati. Finché non caddi in un sonno profondo tra le braccia dell’amore della mia vita.
 
*HARRY*
Quanto è bella quando dorme.
Continuai a guardarla tenendola tra le mie braccia. Finché anch’io mi addormentai. Verso le cinque mi svegliai. Le baciai la fronte e attento a non svegliarla mi alzai. La corda era ancora attaccata al letto, più silenziosamente possibile ridiscesi sulla strada. Andai al bar più vicino e comprai la colazione. Un cornetto caldo con la nutella, dei pancake e da bere un succo di frutta, il suo preferito.
Tornai sotto la sua finestra, e feci la solita scalata per arrivare in camera sua. Ora che ci pensava era stata una fortuna, la sera prima, aver indovinato la finestra, proprio accanto c’era quella della madre. Immaginando la reazione che avrebbe avuto se avesse bussato alla sua finestra repressi una risata e posai la colazione per la sua amata sulla scrivania. Presi un bicchiere con dell’acqua e ci misi dentro due fiori che avevo raccolto nel giardino. Presi un pezzo di carta e scrissi un biglietto.
On the other side of the world. It don't matter I'll be there in two, I'll be there in two, I'll be there in two. I still feel it every timeIt's just something that you do Now ask me why I want to. It's everything about you.”
Lo lasciai accanto la colazione e me ne andai. 

_________________________

Che dite? *w* Vi piace? Forse è un po' classico, cioé di quelle cose che si sentono e bla bla bla ma a me sembra dolce quello che ha fatto Harold :) 
Lasciatemi la vostra opinione e leggere in tanti, mi fa taanto piacere vedere delle recensioni *--* Nel prossimo capitolo succederà qualcosa di inaspettato! Curiosi? ^^ xx

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Fra mezzora al bar. ***


*ALLYSON*
 
Quando mi svegliai erano le 7 e non vedendo più Harry accanto a me mi rattristai. Mi alzai e andando verso il bagno gettai un’occhiata alla scrivania. Vidi un vassoio. Sopra c’era un cornetto alla nutella, due pancakes e un succo di frutta, il mio preferito.
Accanto c’era un biglietto, lo presi e lo lessi sempre più emozionata.
Ormai lacrime di felicità  mi bruciavano gli occhi e avevo un sorriso ebete stampato in faccia. Quanto amavo quel ragazzo.
Feci colazione e andai in bagno a lavarmi.
Una volta sotto la doccia, con il getto dell’acqua fresca che mi aiutava a pensare, decisi che avrei fatto impazzire Harry quel giorno, in qualche modo dovevo ricambiarli il favore.
Mi misi davanti all’armadio e passai una buona mezzora a scegliere come vestirmi per essere allo stesso tempo provocante ma non sfrontata. Alla fine decisi per una maglietta, di quelle larghe che arrivano fin sotto il seno e lasciano scoperta la pancia, grigia con un pantaloncino di jeans abbastanza corto, come scarpe indossai delle semplici converse grigie, di giorno preferisco non usare tacchi.
Andai davanti allo specchio ed osservai il risultato, ero più che soddisfatta, i vestiti che avevo scelto mettevano in risalto le mie forme. Ora mancavano solo i capelli. Li lasciai sciolti e misi solo un cerchietto che aveva un piccolo fiocco a sinistra, grigio.
Quando finalmente ero pronta per uscire e si erano fatte le 9 mi ricordai di avvisare Harry che ci saremmo visti. Sorridendo presi il cellulare.
“Ci vediamo fra mezzora al bar del capo :)”
Inviai il messaggio e scesi in cucina. Trovai mia madre seduta al tavolo mezza addormentata.
- Ciao mamma - le dissi tutta contenta.
- Ehi tesoro - aveva la voce stanca.
- Cosa c’è? Non stai bene? - le chiesi preoccupata sedendomi accanto a lei.
- No, tranquilla. E’ solo che non ho dormito bene. Tu piuttosto? Per chi ti sei fatta così bella? Esci? - mi disse facendo un sorriso.
Le risposi con un sorriso a trentadue denti per poi dirle - Mi sto riavvicinando ad
Harry -
- Veramente? Sono contenta, mi piace quel ragazzo! E’ proprio bravo, perché non lo inviti a pranzo un giorno di questi? -
- Posso? Oggi glielo chiedo grazie mamma!! - ero felicissima, mi alzai e le diedi un bacio.
- Mamma esco che sono in ritardo, ci vediamo a pranzo -
- Divertiti e stai attenta - mi accompagnò alla porta e io uscì.
Arrivai al bar un poco in ritardo e lo trovai seduto su una panchina di spalle rispetto a dove venivo io.
Era bello anche da dietro.
 
*HARRY*
 
Erano le 9 quando mi arrivò il suo messaggio che mi diceva di vederci. Avevo solo mezzora per prepararmi così andai subito sotto la doccia e poi corsi a vestirmi. Mi misi un semplice jeans con una maglietta verde acqua, converse marroni come il berretto che non manca mai, anche se siamo in estate.
Uscito di casa vado verso il posto dell’appuntamento.
Lei ovviamente era in ritardo, come al solito. Così mi sedetti su una panchina ad aspettarla. Erano passati circa cinque minuti quando sento due mani che mi tappano gli occhi. Subito il suo profumo invade le mie narici e un sorriso si fa spazio sulla mia faccia. Delicatamente mi libero da quella presa e mi volto.
E’ bellissima.
Quella maglietta metteva in risalto il suo seno già prosperoso e lasciava poco spazio all’immaginazione. Fu la prima cosa che vidi visto che io ero seduto e lei in piedi davanti a me. E rimasi diversi secondi a fissarla, come imbambolato.
Lei se ne accorse, mi prese il mento fra le mani e mi sollevò la testa.
- Stai attento che fra poco ti esce la bava - mi disse scherzando.
- Scusa... è che... ti è cresciuto dall’ultima volta. - non ero riuscito a trattenermi dal fare quella osservazione, subito diventai rosso e abbassai lo sguardo. Quando lo rialzai lei sorrise maliziosa e mi fece l’occhiolino.
- Ehm cambiando discorso, che dici di una passeggiata? Io ho già fatto colazione, sai -  mi disse sorridendo.
Che sorriso meraviglioso, mamma mia.
- Ah si? Uhm allora facciamo una passeggiata -
Mi alzai e mano nella mano ci incamminammo chiacchierando.
 
___
 
Ciau *^*
Allora intanto perdonatemi tanto per l’assenza, è stato un periodo brutto e non avevo voglia di scrivere.
Ma ora
soono tornata con un nuovo appassionante (?) capitolo!!
Com’è? Vi piace? Spero di si :3
Recensite, recensite e … recensite: mi fate felice <3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1105807