Only you and me

di Melys
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I want Damon, just him. ***
Capitolo 2: *** Two days ago... ***
Capitolo 3: *** Three days ago... ***
Capitolo 4: *** Four days ago... ***
Capitolo 5: *** A new Threat ***
Capitolo 6: *** The Return ***
Capitolo 7: *** Everything happens for a reason ***
Capitolo 8: *** The decisive meeting ***
Capitolo 9: *** L'importante è non perdersi ***



Capitolo 1
*** I want Damon, just him. ***


I want Damon, just him.



Era seduta sul divano di casa Salvatore, si guardava intorno mentre ripensava a tutti qui momenti passati con Damon; Quando l’aveva spaventata la prima volta che si erano conosciuti e quando l’aveva fatta ridere, in quei momenti di sana amicizia. Quando la casa era diventata di Elena perchè Damon lo aveva deciso. Ora lui non c’era, non avrebbe più fatto ridere Elena e non ci sarebbe stato quando Stefan avrebbe avuto uno di quei momenti no per il sangue umano.
“Va tutto bene Elena?”
“Si Stefan, va tutto bene.”
Com’era facile ingannare Stefan, Damon non ci avrebbe mai creduto. Non stava bene, le mancava, come mai le era mancato qualcuno prima d’ora.
“Che ne dici di andare a mangiare qualcosa?”
“No grazie ma non mi va.”
“Sei sicura? Verrebbero con noi anche Caroline, Bonnie e Jeremy e chiunque tu voglia.”
“Chiunque io voglia?”
“Certo.”
“Voglio Damon, solo lui.”
Per un attimo fu sorpresa anche lei di quello che aveva appena detto ma poi tornò sui suoi passi e continuò.
“Perchè è andato via senza nemmeno dirmi niente?”
“Elena ne abbiamo già parlato, Damon ha il suo carattere e se decide di fare una cosa non torna indietro.”
“Tu lo hai lasciato andare via!”
“Nessuno poteva fermarlo.”
“Io potevo fermarlo.”
Stefan non replicò, si voltò e se ne andò sbattendo la porta. Elena si mise a piangere, voleva Damon ora più che mai e il motivo era semplice anche se non del tutto chiaro. Lei aveva sempre voluto Damon.




Ps: Premetto che magari non ho scritto bene o non potrà piacere la storia, ma io mi diverto a scrivere e se devo scrivere di loro due la cosa è più piacevole. E’ una storia inventata, prenderò spunto da alcuni episodi Delena e dai momenti sia brutti che belli della coppia. Se vi piace seguitemi e fatemi sapere cosa ne pensate. Non sò quanto sarà lungo ma a breve posterò un altro capitolo.

Melys

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Capitolo 2
*** Two days ago... ***


Two days ago...



Correva, si voltava per vedere cosa la inseguiva ma non vedeva niente, ad un tratto cadde e quando rialzò la nuca lo vide. In piedi davanti a lei c’era Damon. Aveva delle ferite e del sangue gli usciva dalla fronte.
“Come ti sei fatto questo Damon.”
Ma lui non rispondeva, si allontanava sempre di più finoa scomparire, inghiottito da una morsa di tenebre oscure.
“Damon, Damon no!!!”
Con un ultimo grido Elena si svegliò di soprassalto nel suo letto, in quella casa ormai vuota senza Jenna, erano le sei di mattina, Jeremy dormiva e Alaric era già pronto per andare a lavoro. Anche lui non aveva detto nulla riguardo alla partenza di Damon, eppure sembrava fossero diventati amici. Si alzò dal letto e si vestì in fretta. Uscì di casa e aprì le braccia al cielo, c’era un’aria fresca e pulita, quel poco di vento che bastava a portarsi via i pensieri, perchè non aveva più voglia di pensare, ora più che mai voleva solo ...
“Elena.”
Come un sussurro all’orecchio, la fece trasalire. Non c’era più sulla sua pelle quel venticello fresco, tutto era calmo solo una voce continuava a chiamarla.
“Elena, perdonami.”
Era Damon , lo sentiva, non sapeva come ma lo percepiva, la sua voce era inconfondibile anche se era poco più che un sussurro.
“Damon , sei tu?”
“Damon ti prego, torna da me. Fallo per me.”
“Elena, con chi stai parlando?”
“Jeremy, hai visto qualcosa?”
“Visto cosa? Elena dai stai impazzendo.”
“Non sto impazzendo, torna pure a dormire non ti scomodare.”
“Ehi qualcosa non va?”
“Elena dice di sentire qualcosa.”
“Elena ti prego torna in casa, sei solo scossa tutto quì.”
“Era lui, te lo giuro era lui.”
“Damon?... Fantastico, Damon esci fuori se sei tu.”
“Stefan andiamo smettila di prendermi in giro.”
“Elena sai cosa credo? Che per colpa di mio fratello tra di noi sta andando tutto a rotoli.”
“Forse Damon è solo capitato perchè noi non dovevamo stare insieme.”
Non sapeva se si sarebbe pentita di quello che aveva fatto ma era ciò che si sentiva di fare, la relazione con Stefan stava diventando pesante, e insostenibile. Tornò in camera sua, Stefan probabilmente era dietro la porta ad origliare, e Jeremy era tornato a letto. Nessuno capiva ciò che lei provava, stava conoscendo dei lati di se e dei suoi amici che non conosceva prima.
Erano passati già due giorni ed Elena sentiva un vuoto indescrivibile dentro.




Ps: Allora, questo che ve ne pare? Ho deciso di creare un paio di capitoli dove conto i giorni di assenza di Damon e quello che provocano su Elena, che inizia ad avere degli incubi e sente Damon che le sussurra alle orecchie, nessuno le crede e sembra che Stefan sia infastidito dal comportamento di Elena, che si concentra di più su Damon che su di lui. Credo non sia male ma i giudici siete voi, fatemi sapere cosa ne pensate. A presto con il prossimo capitolo.
Melys

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Capitolo 3
*** Three days ago... ***


Three days ago...



Questa volta l’incubo era diverso, c’era anche Stefan e in mano aveva la sua collana con dentro la verbena.
“Elena mettila, ti servirà sempre.”
Gliela stava per porgere quando Damon arrivò veloce e la prese. La collana ora penzolava tra le mani di Damon, che si avvicinava sempre di più ad Elena; Ma lei non aveva paura, anzi non aspettava altro che riaverlo vicino. Si svegliò e si mise a sedere in mezzo al letto. Pensava e ripensava a Stefan, a quello che stava succedendo e al dolore che gli stava provocando con la storia di suo fratello. Non poteva diventare di nuovo l’indecisa Elena, non doveva di nuovo dimenticarsi di Damon, lo aveva già fatto una volta e lui di punto in biano se n’era andato. Mancava ormai da tre giorni, e nessuno eccetto Elena sembrava accorgersene.
“Buongiorno.”
“Stefan, da quanto sei lì?”
“Sono arrivato adesso, mi ha aperto Alaric.”
“Sono ancora le sei? Pensavo più tardi.”Si lasciò cadere sul letto.
“Già, io non riuscivo a dormire e così sono venuto da te, dobbiamo parlare.”
Si rimise di nuovo a sedere.
“Di cosa vuoi parlare?”
“Di Damon. Di noi.”
“Dimmi la verità Stefan. Perché se n’è andato? So che tu lo sai.”
“Va bene. La sera prima che partisse stavamo discutendo e siccome tu non riuscivi a perdonarlo per la sua ennesima bravata ha deciso di allontanarsi per un pò, per decidere cosa voleva farsene della sua vita.”
“Tutto quì? Ma perchè non è venuto da me, avremmo risolto, in fondo avevamo litigato come facevamo di solito.”
“E’ che stavolta sentiva di non meritare il tuo perdono.”
“Non capisco. Perchè pensava questo? Cosa glielo ha fatto pensa...”
Si fermò di colpo e poi si ricordò.
“Questa volta non ti perdonerò. Comunque voglio che sia chiara una cosa, c’è Stefan, sarà sempre Stefan!”
Aveva detto questo a Damon, lo aveva ferito e ora lui se n’era andato per colpa sua.
“Ero arrabbiata, non volevo davvero dire quelle cose.”
Si mise il viso tra le mani e iniziò a piangere, Stefan corse da lei e l’abbracciò forte.
“E’ tutta colpa mia.”
“Shh... No, non è colpa tua. Tu gli hai solo detto ciò che pensavi in quel momento.”
“Ma non le pensavo capisci?”
“Io e te stiamo insieme Elena. E’ questo che conta.”
Elena non ebbe il coraggio di replicare e si lasciò andare ad un pianto che aveva dentro ormai da tre maledettissimi giorni.




Ps: Okkey, ecco il terzo capitolo. Premetto che non mi piace molto quello che ho scritto, ho lasciato che Elena avesse un attimo di esitazione anche su Stefan, ma sono consapevole che la storia non può essere tutta rosa e fiori altrimenti diverrebbe noiosa. Spero vi piaccia, a breve il quarto, finchè ho tempo posto ;). Un ultima cosa volevo ringraziare chi mi segue. Grazie di cuore, è bello sapere che la mia storia piace a qualcuno.
Melys

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Capitolo 4
*** Four days ago... ***


Four days ago...



Un altro giorno, un altro incubo. Tutto si ricollega a Damon. Questa volta si trovano nel salotto dei Salvatore, all’apparenza sembrerebbe tutto normale, se non per il fatto che Damon è accasciato ai piedi del divano, con una ferita profonda al ventre sinistro. Il sangue scorre ma lui sembra non curarsene. Elena invece corre verso di lui in suo soccorso, ma il divano diventa sempre più lontano fino a scomparire lasciandola di nuovo nella sua camera, dentro il suo letto.
“Sono stufa di questi incubi. Damon dove sei?!”
Fece fatica ad alzarsi, sul comodino c’era un biglietto.
“Buongiorno Elena, sono venuto quì presto ma eri così bella e ti ho lasciata dormire, mi sono permesso di organizzarti una giornata con Bonnie e Caroline che ne dici? Se decidi di andarci loro ti aspetteranno al solito cafè. Stefan.”
Strinse il bigliettino tra le mani del tutto indecisa sul da farsi. Da un a parte c’era la preoccupazione per Damon, che la fermava e la obbligava a restare chiusa in se stessa. Dall’altra c’erano le sue due vecchie amiche, che avrebbero potuto aiutarla a ritrovare Damon. Decise così di andarci, con la convinzione di parlare di Damon e non d’altro. Si vestì di corsa e si diresse verso il cafè in centro. Il loro punto d’incontro.
“Eccola, finalmente la nostra Elena è uscita dalla sua tana.”
“Caroline, ti vedo in forma oggi.”
“Si, perchè sono uscita di nuovo con la mia amica, che da un pò di tempo era in letargo.”
Si mise a ridere mentre dalla porta del cafè usciva Bonnie, con i nostri soliti drink.
“Elena, finalmente mi hai fatto davvero preoccupare.”
“Bonnie...Mi siete mancate davvero ma...”
“Oh no Stefan ci aveva avvertite, ascoltami bene, se n’è andato. Se n’è andato senza nemmeno dirti perchè, allora spiegami perchè tu dovresti stare male per lui?”
“Caroline non è così semplice d’accordo? E’ stata colpa mia, gli ho detto delle cose orribili, cose che lui non meritava.
E ora me ne pento amaramente.”
“Secondo te dove può essere?”
Bonnie era intervenuta, e al contrario di Caroline aveva deciso di ascoltarmi.
“Non ne ho idea, Stefan non mi sa dire altro ma ultimamente sento di non potermi fidare di lui. Non so perchè mi stia succedendo questo ma dopo la morte di zia Jenna l’unico con cui riuscivo a parlare era Damon. Avevamo creato un bellissimo rapporto, però si stava spingendo troppo avanti così ...”
“Così gli hai detto che tu amavi Stefan e che lui per te era solo un amico. Be che c’è di male scusa? Hai detto la verità no?”
Caroline riusciva a mantere la calma in qualunque situazione, il che era rassicurante in alcuni momenti ma in altri dava sui nervi.
“E’ questo il punto. Ero arrabbiata, ora come ora non so se sia la verità.”
Bonnie e Caroline rimasero spiazzati dalla confessione di Elena, aveva chiaramente fatto intendere che molto probabilmente non c’era solo Stefan per lei.
“Elena ascolta. Tu e Stefan vi siete messi insieme perchè vi amavate, poi un giorno arrivò Damon e mise un pò di disordine nelle vostre vite. Volevate che se ne andasse e ora sembra aver ascoltato la vostra richiesta. Però tu mi stai dicendo che non lo vuoi davvero quindi mi viene da pensare: dov’è finita la vecchia Elena di sempre?”
“Forse non c’è più Car, e sapete cosa vi dico? Che è un bene. Non desideravo che Damon uscisse dalle nostre vite, forse all’inizio ma poi è cambiato ed è diventato il Damon che io adoro.”
“Qualunque cosa tu faccia voglio che tu sappia che noi ci saremo sempre per te.”
“Grazie ragazze. Vi voglio bene.”
“Anche noi!”
Quella conversazione durò quasi un ora, il resto del tempo lo trascorsero passeggiando per il parco nazionale. Tutta la giornata era praticamente volata, il sole stava per tramontare e le tre amiche si erano salutate per prendere ognuna direzioni diverse. Mentre tornava a casa Elena udì dei rumori provenire da un albero, si fermò cercando un respiro calmo che non intralciasse i rumori. Mentre si concentrava su quell’albero altri rumori più forti provenivano dagli alberi dietro di lei. Chiunque ci fosse non voleva essere scoperto.
“Chi c’è?”
Non rispose nessuno, allora provò di nuovo, stavolta menzionando Damon.
“Damon, sei tu?”
I rumori cessarono e proprio davanti a lei fu lanciata la collana che solo il giorno prima aveva in dosso. Non se n’era accorta ma non l’aveva al collo quel giorno. La prese immediatamente e se la legò al collo. Se erano segnali che Damon era lì non riusciva a capire perchè non si facesse vedere.
“Damon ascolta, so che sei tu. So anche che ti sta succedendo qualcosa, lo vedo nei miei sogni.”
“Va via Elena.”
Una voce rauca ma famigliare le ordinò di andarsene. Non c’erano dubbi era LUI.
Tornò a casa stanca ma preoccupata, era Damon ma le aveva urlato contro, senza contare che non si faceva vedere ed era già il quarto giorno che mancava.


Ps: Ecco il quarto capitolo. Damon inizia a farsi sentire di più, e visto che non voglio farvi aspettare troppo a lungo per non annoiarvi nel prossimo capitolo inizierete a capire che fine abbia fatto Damon, se è davvero in pericolo o se sono solo incubi di Elena. Seguitemi ancora. Grazie di cuore. Alla prossima.
Melys

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Capitolo 5
*** A new Threat ***


A new threat


Dopo quello che era successo era impossibile non crederle. Raccontò della collana e di come aveva parlato con Damon, Stefan sembrava preoccupato e chiedeva maggiori dettagli, fu questo a scatenare in Elena molti dubbi.
“Stefan perché sei così agitato?”
“Dove l’hai visto?”
“Stavo tornando a casa, gli alberi che ci sono all’angolo che porta a casa.”
“Tu resta quì, vado a controllare.”
“No, aspetta. Non t’interessava poco tempo fa.”
“Elena, ti ha preso la collana. Non è in se.”
“Chi ti dice che l’abbia presa lui? Non credo farebbe mai una cosa del genere, e se invece fosse in pericolo e non ha il coraggio di dircelo?”
“Mio fratello, è sempre in pericolo. Il suo scopo e procurarsi guai e poi risolverseli. Ma stavolta ha messo te in mezzo, per fare un dispetto a me. Pensavo avesse messo da parte il rancore.”
“Come puoi dire questo? E’ cambiato. Lo sai meglio di me.”
“No, Damon non cambierà mai.”
Elena si sentì ferita per il tono freddo e distaccato di Stefan, como poteva parlare così di suo fratello. Damon era in pericolo non sapeva come ma lo sentiva. I suoi incubi quella notte non la raggiunsero il che era molto strano. Forse Damon quella sera era al sicuro. Quando Stefan uscì da casa Elena rimase sola di nuovo su quel divano immersa in mille pensieri. L’odore di alcool era li e anche il profumo di Damon, non erano spariti anzi erano più forti. Sembrava fosse stato lì poche ore fa o giorni fa. Quando si alzò dal divano per seguire la scia del profumo questo la portò in camera di Damon, c’erano cose sparse d’appertutto, una foto di Elena e delle camicie sul letto. Non voleva rovistare tra le sue cose ma sentire Damon vicino a lei la faceva sentire meglio quindi prese una camicia e l’annusò. Il suo profumo era lì. Dolce e forte allo stesso tempo. Ma c’era anche qualcos’altro. Sangue! Intanto giù c’era stato un forte boato, Elena prese la camicia in fretta e la mise in borsa. Scese di corsa e vide la porta scardinata a terra. Fuori dalla porta non c’era nessuno, Elena uscì molto lentamente, non vide nulla. Chi poteva essere stato?
“Elena!”
Un ragazzo, alto, robusto con i capelli neri come la notte e gli occhi di un giallo acceso era ora davanti a lei, alla distanza di 4 metri circa.
“Chi sei?”Elena indietreggiò.
“Finalmente c’incontriamo.”
“Non te lo ripeterò,chi sei?”
“Il tuo peggiore incubo.”
Sorrise maliziosamente e fece per scagliarsi contro di lei. Elena si aspettava di averlo già addosso, invece si ritrovò a guardare l’aria che veniva sferzata velocemente. Quando si fermarono Elena riuscì a vedere Damon. Era lì, in carne ed ossa.
Non era un miraggio, non era solamente una presenza o un sogno era LUI.
“Damon.”
“Elena va dentro corri.”
Elena ubbidì ma rimase sul ciglio per poter guardare cosa sarebbe successo.
Il combattimento andava avanti, il nuovo vampiro sembrava forte, aveva già ferito Damon al braccio, e lo aveva scagliato più volte a terra, ma lui non si scoraggiava e tornava sempre all’attacco.
Iniziavano a rallentare, avevano esaurito le forse probabilmente.
“Ci rivedremo Elena. Non finisce quì.”
Si voltò e scappò via, Damon non lo inseguì e rimase fermo nel viale.
“Damon, vieni dentro. Parliamo.”
“Elena. E’ bello rivederti.”
“Non rimanere lì ti prego.”
“Potrebbe arrivare Stefan, meglio di no.”
Sorrise, era il solito sorriso solo con un pizzico di amarezza.
“Guardati le spalle, non uscire di casa se non con Stefan o gli altri.”
“Chi era quel vampiro? Perchè mi ha attaccato?”
“Mi stai facendo le domande per farmi entrare?”
Un altro sorriso comparve sulla sua bocca.
“Si, è una mia nuova tattica. Stavolta sono io a farti domande per farti restare.”
Damon emise una lieve risatina e decise di entrare.



Ps:Ecco il quinto capitolo, "una nuova minaccia", vi avevo promesso che avrei fatto scoprire di più su di lui, ebbene è tornato da Elena, e l'ha appena difesa da un vampiro mai visto prima. Ho inventato un altro personaggio che avrà un ruolo importante come minaccia nei confronti di Elena. Allora la domanda che vorrei che voi vi poniate è: Damon resterà o lascierà che Stefan faccia l'eroe ancora una volta? Lo scorprirete nei prossimi capitoli. Spero vi sia piaciuto anche questo. A presto. Grazie ancora perchè mi seguite e commentate.
Baci.
Melys

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Capitolo 6
*** The Return ***


The Return


Era ormai da cinque giorni che Damon mancava, ed Elena ancora non credeva che finalmente poteva riabbracciarlo.
“Mi hai fatto preoccupare.”
Arrossì subito dopo averlo detto.
“Non credevo di mancarti così tanto.”
“Perdonami Damon, tutto quello che è successo. Ero arrabbiata.”
Damon si voltò a guardarla, i suoi occhi erano bellissimi, ti ci perdevi dentro ed è quello che in quel momento fece Elena. Per un attimo solo un istante rimase nei suoi occhi.
Poi lui si voltò.
“Non hai nulla da perdonarti, sei quì con me adesso. E’ questo il tuo perdono.”
“Vorrei non te ne fossi mai andato. Cosa è successo da quel giorno?”
“Mh, sembra che tua madre non abbia estinto un debito.”
“Cosa? Isobel? Ma cosa centra lei adesso?”
“Quella specie di vampiretto, si chiama Fernando. Ha aiutato tua madre un paio di volte dopo che io l’ho trasformata!!”
Si alzò dal divano e si avvicinò all’alcool, restando di spalle.
“E cosa vuole?”
“Vuole il suo premio. Sai gira voce tra i vampiri – bevve un sorso – che il tuo sangue sia prezioso.”
“Mia madre non...”
“No, lei non aveva in mente te. Solo che è morta prima e così Fernando ha scelto il suo premio da solo.”
“Tu come hai scoperto tutte queste cose?”
Si versò altro whisky e si voltò di nuovo verso Elena.
“Quando me ne sono andato, sono capitato in un bar. L’ho ucciso appena me l’ha detto.”
“Chi, chi hai ucciso?”
“Uno dei suoi servi. Era ubriaco e si è fatto sfuggire tutto.”
“Ferma tutto, ora m’interessa l’inizio. Perchè te ne sei andato?”
“Sono di troppo mia cara Elena.”
Posò il bicchiere e bevve direttamente dalla bottiglia. “Fermo Damon, no mettila giù.”
Si alzò e gli prese la bottiglia di mano.
“Non sei mai stato di troppo.”
“Il mio adorato fratellino la pensa così, senti Elena mi dispiace aver rovinato la tua vita, mi tolgo dai piedi tutto quì e tu non devi fare niente, devi solo sederti e continuare la tua vita con Stefan.”
Si sedette sul divano scansando Elena che rimase in piedi ancora scioccata da ciò che aveva sentito.
“Stefan ti ha detto qualcosa per farti andare via non è così?”
“Io non mi faccio comandare dal mio fratellino.”
“No certo questo lo so. Però dopo il nostro litigio le sue prediche hanno contribuito ad allontanarti ancora di più.”
“Forse.”
Si riprese la bottiglia velocemente e si sedette di nuovo.
“Damon, io non so cosa stia succedendo ma tutto ciò che succede a te io lo vedo e sto male lo capisci?”
“Non dire sciocchezze, sei diventata una vegente?”
Rise e rimase ancora attaccato alla bottiglia.
“Okkey, ti sei fatto una ferita alla fronte tre giorni fa e una ferita al ventre sinistro due giorni fa.”
Rimase soddisfatta dall’espressione da ebete di Damon.
“Okkey, tu sogni me, cos’altro vedi?”
“Niente, vedo te ogni volta che sei in pericolo.”
“Tutto quì?”
“Tutto quì!” - Ammise facendo spallette. –
“E’ davvero strano. Comunque sarà meglio che vada.”
“No, non ti perderò un altra volta.”
“Dammi un motivo valido per restare.”
“Io, resta per me.”
Damon abbassò la testa, il motivo era validissimo e lui lo sapeva. Non ebbe il coraggio di replicare così si avvicinò ad Elena molto velocemente, le accarezzò il viso e chinò il capo su di lei, erano vicini, le labbra quasi si sfioravano ma poi Damon si ritrasse.
“Stefan!”-disse in tono seccato-
“Toglile le mani di dosso.”
“Sta tranquillo fratellino non è mia intenzione farle del male.”
“Io ti ammazzo.”
“Stefan no!”
Elena si mise davanti a Damon , Stefan indietreggiò e si mise a braccia conserte.
“Damon resterà quì, e finchè sarà quì io sarò quì.”
“E’ lei la padrona della casa amico.”
Con un sorrisetto lasciò il salotto e si diresse in camera, Stefan rimase irritato dalla battuta di suo fratello e guardò Elena con aria infuriata.
“Perchè?”
“Perchè mi ha salvato la vita, ecco perchè.”
“Come?”-assunze un espressione sorpresa-
“Un nuovo vampiro, del passato di Isobel.”
“Ma cosa vuole da te?”
“Sembra che io sia il suo premio.”- Detto questo si voltò-
“Vado a prendere un paio di cose e avviso Jeremy che dormo quì per un paio di giorni.”
“D’accordo.”
Elena si avvicinò alla porta e scorse dietro al muro del corridoio Damon che la guardava, era di nuovo lì con lei e i suoi occhi lo provavano.



Ps: Ecco quì il sesto capitolo, Damon resta, e resta per LEI! Stefan ovviamente è irritato dalla sua presenza, ed è anche preoccupato perchè Elena ha scoperto che in un certo senso anche Stefan aveva contribuito a farlo andare via. Spero vi piaccia l'idea del premio, ho deciso di mettere in pericolo Elena di nuovo, dopo aver dato il suo sangue a Klaus si è sparsa voce che Elena avesse un sangue magico, solo una leggenda ma che pare abbia suscitato in alcuni vampiri una vera e propria "sete". Che altro dire seguitemi ancora, e ancora grazie per i commenti :)
Melys

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Capitolo 7
*** Everything happens for a reason ***


Everything happens for a reason


Quella note Elena dormì sul divano, ed ebbe di nuovo un incubo.
Era da sola, al parco. Era tutto buoio e si sentivano solo passi intorno a se.
“Elena, dammi ciò che mi appartiene.”
“Lei non deve darti nulla.”
Era Damon, stava discutendo con Fernando ma Elena non li vedeva, era troppo buoio. Sarebbe stato azzardato per lei chiamare Damon, lo avrebbe distratto e poi chissà cosa sarebbe accaduto.
“Lasciala stare, non te lo ripeterò pi
ù.” Fernando si mise a ridere, una risata maligna e disgustosa.
Una provocazione per Damon che accettò. Si scagliò contro il vampiro fendendo l’aria, molto velocemente. Elena ancora non vedeva e poteva solo ascoltare.
“Ahh”
Era l’urlo di Damon, era successo qualcosa, nulla più si muoveva. Non poteva starsene lì così iniziò a chiamarlo.
“Damon.” –Nessuna risposta -
“Damon no, rispondimi, Damon.”
“Elena svegliati, svegliati.”
Si svegliò con le lacrime agli occhi. Accanto a lei c’era Damon. Non aveva nessuna ferita e non sembrava nemmeno stanco.
“Oh Damon, sei quì!”
Lo abbracciò forte e Damon ricambiò.
“Che ti è preso Elena?! Urlavi e stavi piangendo.”- Le asciugò le lacrime. –
“Ho fatto uno di quei sogni.”
“Ancora? Ma stavolta io non sono nemmeno uscito di casa.”
“C’ero anche io, Fernando – ancora scossa rabbrividì solo a pronunciare quel nome – voleva qualcosa, qualcosa che appartiene a lui ma che ho io, e non sembrava parlasse del sangue.”
“Non capisco, devo capire di che si tratta, esco ci vediamo dopo okkey? ... Ah Elena, non uscire di casa ti prego, voglio sapere che tu sia al sicuro.”
Fece per andarsene ma Elena lo bloccò.
“Non andare, anche io voglio sapere che tu al sicuro. Chiediamo a Bonnie, se poi lei non sa spiegare queste anomalie, ti lascerò andare.”
“Bonnie? – Si mise a ridere – quella strega mi odia.”
“Non è vero, e poi aiuterà me, lo ha già fatto una volta.”
“Io mi fido di te, ma penso che non ti aiuterà.”
“Se ti fidi non hai nulla di cui preoccuparti.”
Sorrise e si alzò, andò in bagno e diede un ultimo sguardo di avvertimento a Damon.
“Tranquilla baby non scappo.” - Sorrise di nuovo. –

Quando Elena uscì, Damon era lì ad aspettarla.
“Non sei scappato, mi aspettavo di doverti venire a cercare di nuovo.”
“Ehi, sei tu il capo.” Rise e si avvicinò ad Elena.
“Non ho fatto altro che guardarti stanotte, Stefan crede che ti abbia preso la colana e mi abbia inventato tutto. Mio fratello ti ama, e non vuole perderti. Ma io ti amo di più e neanche io voglio perderti, per niente al mondo.
Tutto accade per una ragione Elena, questi sogni ci hanno tenuti in contatto, tu sapevi di me e io ero sempre accanto a te. Questo male anche se è un male ci ha uniti di più e rispetto l’amore che hai per Stefan, ma ti vedo confusa e non dirmi che non è vero. Perciò aspetterò che tu prenda una decisione, nel frattempo sei pur sempre la sua ragazza quindi ... “- Si avviciò di più a lei e le baciò la fronte. –
Elena ora si sentiva in colpa, Damon stava male, l’amava ma lei era ancora legata a Stefan. Forse aveva ragione, o meglio. Aveva ragione, certo. Lei era confusa, molto, perchè ora Damon non era solo quell’amico conosciuto per caso o quasi che la faceva stare male e bene allo stesso tempo;
Ora Damon era quel qualcosa che era accaduto per una semplicissima ragione.


Ps: Ho dovuto riscrivere tutto perché stranamente non mi faceva vedere nulla -.-''. Comunque questo è il settimo capitolo, scusate il ritardo colpa della scuola. Si sofferma sui sentimenti di Damon che lascia per un attimo il suo essere scontroso e diventa dolce e sicuro di se. Spero vi piaccia questo capitolo e anche tutta la storia, il como in cui sta andando avanti. Grazie.
Baci
Melys

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Capitolo 8
*** The decisive meeting ***


The decisive meeting

Damon e Elena andarono da Bonnie, che non fu di certo felice di ricevere un vampiro in casa.
“Bonnie, grazie per averci fatto entrare.”
“Sta tranquilla, per te lo sai che farei di tutto.”
“Grazie Bonnie, ti prego dimmi che oggi non cercherai di uccidermi.” – sorrise –
“Oh no Damon, oggi dovrò dedicarmi ad Elena.” – rispose sarcastica, poi si rivolse ad Elena. –
“Raccontami dei tuoi sogni, e di questo nuovo vampiro.”
“Fernando, un vampiro millenario cerca Elena per un oggetto, che a quanto pare gli appartiene.”
“Grazie Damon, ma credo che Elena sia in grado di spiegarmi tutto anche senza il tuo aiuto.” – sorrise irritata –
“E’ quello che ha detto Damon, di Fernando non so nulla, solo attraverso i miei sogni riuscivo a vedere Damon in pericolo.”
“Pensa, ti ha battuta. E’ riuscita a indovinare tutte le mie ferite.”
“Damon ti prego.” Elena guardò Damon a mo di rimprovero e poi continuò.
“Puoi dirmi perchè faccio questi sogni? Io non ho mai avuto un qualche sorta di potere e tu lo sai molto bene.”
“Si, in effetti è strano. Ma se non fosse un tuo potere? Mi servirebbe sapere qual’è l’oggetto che cerca così tanto questo Fernando. Forse c’è un collegamento non ci avete pensato?”
Damon inarcò il sopracciglio e Elena scosse la testa.
“Quindi vuoi dire che Elena ha davvero un oggetto che potrebbe collegarla a me?”
“Forse, il perchè si colleghi a te non lo so, ma esistono sapete? Furono creati dalle streghe più antiche, le crearono per far si che se una di loro venisse presa le altre potevano vederle. Funziona con la forza del cuore. L’amore.!”
Damon e Elena si guardarono, mentre Bonnie si alzò per cercare un libro e anche per lasciarli soli.
“E’ incredibile no? E’ l’amore a guidarti verso di me. Ma non capisco davvero come...”
Elena non lo fece continuare.
“Damon, di questo ne riparleremo, da soli e quando tutto sarà finito. Ti prego adesso concentriamoci su questo oggetto.”
“Va bene. Allora strega hai trovato qualcosa?”
“Si, ecco gli oggetti più comuni che possono avere questo tipo di incantesimo.”
Il libro era aperto davanti a loro, una serie di oggetti passavano davanti agli occhi dei tre.
“Allora, un anello, una spilla, un bracciale, una collana...”
“Un attimo, la collana. Damon tu me l’hai restituita, chi l’aveva presa?”
“Fernando era riuscito ad entrare una notte, ma io l’ho aspettato fuori e sono riuscito a prenderla. Hai ragione, l’oggetto è la collana.”
“Ma com’è possibile, la collana è un regalo di Stefan non di mia madre.”
“Be’ forse tua madre ha assunto una strega con l’incarico di darle questo potere.”
“Mia madre riusciva a trovarmi ovunque ora che ci penso.”
“Va bene, l’oggetto è la collana. Ora rimane solo lu, lo eliminerò devo solo rimettermi in forze.”
“Bonnie grazie.”
“Elena, voglio aiutarvi. Non posso lasciare la mia migliore amica nelle mani di un vampiro stremato e di un altro che vuole ucciderla.”
“Ehi, io l’ho difesa in questi giorni e continuerò a farlo chiaro? E poi a cosa serve una strega?”
“Io dico a molto. Andiamo.”

Andarono di nuovo a casa, Damon bevve del sangue umano per rimettersi in forza mentre Elena e Bonnie raccontavano a Stefan di quello che avevano scoperto.
“Me ne occupo io Elena.”
“No Stefan, è troppo pericoloso e poi Damon non te lo permetterebbe mai.”
“Elena sei la mia ragazza e ti amo, non poso rischiare di perderti.
“Frena bello, neanche io voglio perderla. Resta pure a casa con i tuoi coniglietti me ne occuperò io.”
“Non ci sei riuscito prima perchè dovresti riuscirci adesso?”
“Prima non sapevo cosa volesse. Non uccido tutti quelli che ho davanti fratellino dovresti saperlo.”
Stefan non replicò, Elena intanto discuteva con Bonnie su cosa fare.
“Potrei provare un incantesimo. Potrei farcela, è un vampiro qualsiasi. Voglio dire non è uno tipo Klaus no?”
“No, ha solo più anni tutto quì. Me ne occuperò io, non preoccuparti Elena.”
Uscì dalla porta seguito da Stefan.
“Stefan torna a casa.”
“Voglio aiutarti.”
“Non ho bisogno del tuo aiuto.”
“Dove stai andando?”
“Al parco. E comunque devi proteggere Elena.”
Intanto Elena si ricordò della visione-sogno.
“Bonnie, mi ero dimenticata di dirtelo.”
“Cosa?”
“Ieri notte, anche se Damon era accanto a me, io l’ho sognato. C’ero anche io e loro combattevano.”
“E’ possibile che la collana abbia fatto una cosa inversa.
Invece di mostrarti i momenti reali ti ha mostrato il futuro.”
“Ma può farlo?”
“Che io sappia, solo un antenata di mia nonna può farlo. Ma lei è morta, tua madre avrebbe dovuto evocarla.”
“Non abbiamo tempo, andiamo so dove andare.”
“Dove sono? E poi è troppo rischioso, lascia che se ne occupi Damon.”
“Non capisci, Damon moriva in quel sogno.”
Elena era sconvolta, doveva assolutamente salvare Damon. Corsero al parco dove videro Stefan straiato a terra.
“Stefan, Bonnie va da lui io cerco Damon.”
Bonnie si recò da Stefan, mentre Elena corse lungo una pineta.
Erano lì, Damon e Fernando. Stavano combattendo, già molto lentamente. Il sole stava tramontando. Tra poco il peggior incubo di Elena si sarebbe avverato se non fosse intervenuta.
Strinse la collana a se e poi se la tolse. Aveva deciso. Gliel’avrebbe data. Anche se questo significava dargli maggiore potere.
“Elena, dov’è?”
“E’ al sicuro sta tranquillo, devi riprenderti, ma quì non ho sangue.”
“Non fa niente, Damon ci è riuscito?”
“Non lo so, aspettiamo.”
“Elena, dammi ciò che mi appartiene.”
“Lei non deve darti nulla.”
“Lasciala stare, non te lo ripeterò più.”
Eccolo, il dialogo che precedeva l’urlo di Damon.
“Eccola, vieni a prenderla.”
“Elena no, va via.”
“Con molto piacere.”- In un attimo fu da Elena, ma Damon lo raggiunse e lo scaraventò lontano da lei. -
“Va via, che ti salta in mente.”
“Damon, non capisci, ti ucciderà.”
Fernando tornò all’attacco prendendo Damon dalle braccia, gliele stava per rompere ma Elena ritentò con la collana.
“Vieni quì, prendi questa io te la darò lascialo stare.”
“Non finchè non mi darai la collana, posala a terra.”
Elena ubbidì, posò la collana a terrae poi indietreggiò, ora era scoperta. Fernando poteva avvicinarsi a lei molto di più e avrebbe potuta ucciderla. Non c’era più la collana a proteggerla.
Fernando lasciò Damon e prese la collana. Era concentrato così tanto che non vide Damon da dietro con un tronco di un albero spezzato. Glielo infilò nel cuore. Fernando diventò color cenere e si accasciò a terra. Damon prese la collana e la diede di nuovo ad Elena. Ora tutto era finito finalmente.



Ps: Eccoci al penultimo capitolo, la storia si è più o meno conclusa ma non mi sono sbilanciata su cosa succede poi a Damon e Elena, per loro volevo usare l'ultimo capitolo, tutto per loro. Spero mi seguiate ancora per l'ultimo capitolo e che la storia vi sia piaciuta.
Melys

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Capitolo 9
*** L'importante è non perdersi ***


L'importante è non perdersi


La notte era trascorsa in modo tranquillo, se non per alcuni gemiti provenienti da Damon, non si era ancora ripreso dalla lotta.
“Buongiorno Elena.”
“Buongiorno Damon. Stai bene?”
“Si, una favola.”
Si avvicinò ad Elena e ne cinse i fianchi.
“Dove eravamo rimasti ieri?”
“Damon, io ci ho pensato a lungo, la tua scomparsa mi ha totalmente sconvolta e poi quei sogni...”
“Shh... Perchè invece di parlare non stai zitta e mi dai quelle labbra? Le desidero dal primo giorno in cui ti ho vista.”
Le loro labbra si avvicinarono, fu un bacio lunghissimo, alternavano pochissimi millesimi di secondo per prendere fiato e poi continuavano, indisturbati, tutto intorno a loro non esisteva. La sensazione che Damon provava non riusciva a descriverla, lo colmava, non era più vuoto, in quei minuti per la prima volta si sentii vivo, con un cuore che batte a mille all’ora e il sudore che scende dall’emozione.
“Ti amo.”
“Ti amo anche io.”
Due sole parole per colmare il silenzio di quella stanza, quasi imbarazzata di aver assistito a quel bacio.
“E’ così? Lo ami?”
“Stefan! Io ti posso spiegare.”
“Sono un vampiro Elena, cosa credevi che non ti avessi sentito?”
“Ehi calmati okkey? Non le parlare così.”
“Sta zitto! Hai rovinato tutto, perchè solo questo sai fare.”
“Ora basta Stefan. Sono stato troppo a lungo a raccogliere i tuoi cocci e tu non ti sei degnato nemmeno di un misero grazie. Io sono quello che combina guai solo perchè tu devi sembrare un perfezionista, l’eroe della situazione, il mangia conigli buono. Sono stanco di essere il cattivo. Elena ama me. Hai sentito bene e ora ti pregherei di andartene.”
“Damon calmati ti prego.”
Elena era seriamente preoccupata. Aveva paura che i due fratelli potessero scontrarsi, a causa sua e tutto questo non doveva accadere.
“Stefan ti prego, cerca di capire. Quando ci mettemmo insieme amavo solo te, e ti ho amato a lungo, ho cercato di reprimere l’amore che stava nascendo per Damon, l’ho fatto ci puoi giurare se l’ho fatto. Ci litigavo sempre, mi distanziavo e tutto questo lo ha portato vicino alla morte. Non amo entrambi, non amo tutti e due i fratelli Salvatore. Ne amo uno solo. DAMON!”
“Tutto questo è impossibile, mi hai cercato quando mi allontanavo, ci abbiamo provato. Ci siamo spinti oltre i limiti, ricordi? Un vampiro e un umana non possono stare insieme ma noi lo abbiamo fatto.”
Stefan, anche lui smebrava avere un cuore in quel momento. Ma sapevano tutti che la ferita di Elena lo avrebbe portato in un solo posto, ad essere un solo e unico vampiro. Il rippah. La paura era tanta, nel cuore di Elena i sentimenti combattevano tra di loro, la pena per Stefan e l’amore per Damon.
“Lo so Stefan, lo so e ti prego di perdonarmi se non ho mantenuto la promessa che ci siamo fatti. Damon mi ha stravolto e credo che in realtà a me servisse questo, un amore che mi consuma, un amore forte che mi svegli ogni giorno dai sogni e mi porti alla cruda verità. Il nostro amore era dolce ma mi faceva dormire ogni volta. Mi dispiace Stef.”
“Lascia perdere Elena, Stefan ormai è andato.”
Stefan corse via, più veloce della luce direi. La stanza era di nuovo silenziosa. Damon prese Elena per la mano e la portò di sopra. I loro corpi erano così diversi, la temperatura calda di Elena abbracciava quella gelida di Damon. Ma questo non li fermò, nessuno poteva fermarli. Ne Stefan, ne la diversità tra loro, nessuno al mondo li avrebbe fermati. Ora che si erano trovati non potevano perdersi per nulla al mondo.



Ecco l'ultimo capitolo che vi avevo promesso, mi dispiace davvero tanto se vi ho fatto aspettare così a lungo, non so nemmeno se lo leggerete, mi auguro di si. E mi auguro anche che vi piaccia, rileggendolo mi è parso di aver perso un pò la mano per queste cose, forse sarà pieno di errori e piuttosto noioso. Grazie comunque a chi mi segue ancora e a chi recensirà, ovviamente le critiche saranno ben accette, bisogna sempre imparare dagli errori. :) .... baci Melys

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