Another Life.

di AmberOfSlytherin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fire Beach. ***
Capitolo 2: *** Cuore lontano. ***



Capitolo 1
*** Fire Beach. ***


Another Life.
Primo Capitolo: Fire Beach.



Axel stava camminando goffamente per strada, ormai abitava da solo da parecchi mesi, ma non si decideva a trovarsi una ragazza, ma il problema è che le donne non lo attraevano, o forse semplicemente non aveva trovato ancora quella giusta.
Fatto sta che quella sera si dovette trascinare controvoglia a lavoro, poiché, visto che i genitori non gli prestavano neanche un centesimo bucato, per mantenersi doveva lavorare. Indossava una maglia a maniche corte bianca con sopra una camicia a scacchi blu e rossa, i pantaloni a vita bassa strappati qua e là e un paio di converse rosse fuoco molto simili a i suoi capelli.
Arrivato davanti a un grande palazzo con un insegna luminosa sopra uno dei negozi sottostanti che diceva “Fire Beach”. Okay, non aveva scelto a posta quel bar, semplicemente gli piaceva il fatto che si trovasse affacciato al mare. E si, esattamente. Lo scorbutico e annoiato Axel faceva il barrista.
Osservo per un po’ la scritta, sospirò e poi si decise ad entrare. Si diresse direttamente agli spogliatoi quando notò che seduta sulla sedia vicino alla cassa c’era Larxene appoggiata con i piedi sulla porticina pieghevole che si limava le unghie annoiata mentre masticava una gomma. Decisamente non la sopportava con quel suo fare sempre indifferente e contrariato a qualsiasi cosa le venisse detta.
Arrivato nello spogliatoio, Axel si diresse verso l’armadietto con il suo nome, mise la combinazione, ma non appena lo aprì una valanga di lettere, tra le 50 – 60, gli cadde sui piedi facendo un po’ di rumore che egli prego che Larxene non avesse sentito, ma purtroppo le orecchie piene di piercing della bionda erano tutt’altro che otturate. In meno di un minuto dall’accaduto era già sulla soglia dell’entrata che portava alla stanza, entrò e mentre Axel cercava di sistemare tutte le lettere di nuovo nell’armadietto, lei ne approfittò per stuzzicarlo “Ah, ah. Ne hai ricevute altre.” Disse in tono ironico “Non sono io che le richiedo.” Tagliò corpo il rosso “Mhà – fece la bionda riprendendo a limarsi le unghie e dirigendosi verso la porta – Chissà cosa ci trovano in te. A me per esempio fai schifo.” Axel rispose con tono mieloso e ironico allo stesso tempo “Grazie, anche io ti voglio molto bene.” Sentì Larxene ghignare per poi voltarsi di nuovo verso il suo armadietto una volta che la ragazza se ne fosse andata.
Il rosso si grattò la testa leggermente imbarazzato e disse fra sé e sé “Dovrò sbarazzarmene!” dopodiché prese la sua divisa da barrista, si tolse i suoi vestiti e indosso la sua ‘uniforme’ che lui tanto odiava.
Non appena fu pronto richiuse l’armadietto, si diresse dietro il bancone del bar e iniziò a lucidarlo prima dell’arrivo dei primi clienti. Larxene non perse l’occasione per provocarlo “Ma mi chiedo, ne hai mai letta almeno una?” lui prima fece finta di niente ma dopo i numerosi ‘E dai Axel! Che ti costa rispondermi’ della bionda decise di accontentarla “Una? Si, credo. Ma è stato tanto di quel tempo fa, che non mi ricordo nemmeno cosa c’era scritto.” Larxene sospirò, ma poi decise di cambiare argomento “Oggi arriva il nuovo apprendista cameriere.” Disse indifferente “Che tipo è?” chiese Axel non mostrando nessun tipo di emozione “Un moccioso, ha 16 anni, credo.” Axel ghignò, ma non poté ribattere perché arrivarono i primi clienti, erano ormai le 19:00 ed era strano che ancora non ci fossero stati clienti.
Era una famiglia. La mamma, il papà e un bambino che poteva avere al massimo quattro anni. Axel tossicchiò in modo da far capire alla sua collega che doveva dimostrarsi gentile. L’uomo si avvicinò alla cassa “Allora.. Un Mojito, un succo all’arancia e un gelato.” Dopo aver pagato Larxene gli consegnò lo scontrino e la famiglia si diresse verso Axel, dopodiché la moglie, che aveva preso lo scontrino, glielo porse: “Allora – disse Axel destreggiandosi con due bicchieri che stava riempiendo dietro il bancone – Come lo facciamo il gelato?” Aprì lo scomparto dei gelati e prese un cono. Il bimbo osservò a lungo i capelli di Axel dopodiché urlò “Fragola!” il rosso sorrise, preparò il gelato e lo porse al padre del bimbo che poi lo diede a quest’ultimo, subito dopo porse i due bicchieri pieni alla donna che li portò al tavolo dove si era accomodato il resto della sua famiglia.
Intanto Axel uscì da dietro il bancone e si avvicinò alla ‘dolce cassiera’ chiedendo a bassa voce “Quando arriva il moccioso?” lei indifferente e tenendo lo sguardo verso la finestra da dove si vedeva il sole tramontare disse “Fra mezz’ora, per stasera inizia il turno alle 20:00.”
La mezz’ora passo in poco tempo. Ci fu abbastanza gente, cinque famiglie, tre o forse quattro coppiette, alcuni gruppi di ragazzi che tornavano da mare e due clienti Vip. Erano le 20:05. Larxene stava facendo degli scontrini, Demyx, che era arrivato da poco tempo, si occupava dei gelati e Axel delle bibite e stuzzicherei varie.
Larxene si avvicinò a Demyx un po’ irritata “Bene, il suo primo giorno di lavoro e fa già cinque minuti di ritardo! Pft. Che tipo. Io NON posso sia servire i tavoli e sia stare alla cassa.” La bionda aveva sottolineato il ‘Non’ e Demyx si mise a ridere, ma soltanto per la parola sottolineata ma perché l’italiano di Larxene lasciava molto a desiderare quando quest’ultima si innervosiva. Axel la rassicurò “Vedrai che fra poco arriva!” e intanto serviva uno strano miscuglio a due ragazzi.
Nel frattempo, qualcuno aveva chiamato Larxene che si era innervosita ancora di più e Demyx colse l’opportunità di prenderla in giro “Fai un bel sorriso Larxy e vai dal cliente!”
All’improvviso il moro si accorse di uno strano movimento in un angolo del locale, una ragazza stava spingendo verso il bancone una sua amica che aveva qualcosa in mano e continuava a ripetere ‘No, ho troppa vergogna! E’ meglio di no.’ E così, essendo il bancone dei gelati vuoto, Demyx decise di allontanarsi per un secondo a vedere cosa stesse accadendo.
Si avvicinò alle ragazze sorridendo “Vi posso aiutare?” una arrossì di colpo e abbassò lo sguardo, ma proprio quando stava per rifiutare il suo aiuto intervenne l’altra strappandole da mano una busta bianca “Si! Potresti darla al tuo amico con i capelli rossi?” gli porse la busta che il moro prese in pochi secondi sorridendo “Certo! Bastava chiederlo!” si allontanò mentre sentiva le due ragazze discutere sulla consegna di quella che a prima vista sembrava una lettera. “Axel!” gridò Demyx lanciandoli la busta non appena il rosso si fu girato “Eccone un’altra da aggiungere alla tua collezione! – gli fece l’occhiolino – Quando pensi di fare pulizie?” Axel tornò al suo lavoro senza neanche degnarlo di una risposta.
Nel frattempo Larxene stava impazzendo servendo i tavoli e facendo scontrini, quando, improvvisamente, si sente tossire dietro la schiena, si gira di scatto e trova in piedi davanti a se un ragazzo alto 1,80 circa, magro, biondo, con gli occhi azzurri, che indossava una maglia dorata che assomigliava molto ai suoi capelli, un pantalone nero che arrivava ai ginocchi e una paio di scarpe da ginnastica.
Spazientita gli disse “Ragazzino, devi aspettare il tuo turno!” lui non si mosse di un millimetro si limitò a dire “Mi chiamo Roxas.” Larxene si irritò ancora di più “Non mi interessa come ti chiam-” ma si dovette interrompere non appena si ricordò del nuovo apprendista cameriere, ma anche dopo essersene resa conto non cambiò la sua acidità “Oh, il signorino ci ha degnato della sua presenza! – fece ironica – Vedi che ore sono? Verrà detratto dal tuo stipendio! E ora fila a cambiarti!” Il biondino sorrise beffardo “Se solo sapessi dov’è lo spogliatoio, o ti piacerebbe ammirarmi?” Okay, meno male che le mani della ragazza erano vuote altrimenti gli avrebbe spaccato qualcosa in testa “In fondo al corridoio a destra, MUOVITI!”
 
 
 
Angolo Autrice:

Allora, eccomi qua, con la mia PRIMA Fan Fiction A CAPITOLI in assoluto! :)
Spero che sia di vostro gradimento e ringrazio chiunque l’abbia letta. Se vi piace, o anche no, scrivetemelo in una recensione, piccola, grande, come volete! Ma mi farebbe piacere riceverne qualcuna. ^-^
Aggiornerò presto perché questa settimana per me sarà di vacanza, quindi penso che tornerò piena di idee. ;)
A presto. **
 
- A. S.



Fan fiction coperta da copyright.
AmberOfSlytherin©

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Capitolo 2
*** Cuore lontano. ***


Secondo Capitolo: Cuore Lontano.

Alto 1,80, non più grasso di 48 kg, capelli biondi sparati in varie direzioni ma fighi, occhi azzurri, camicia bianca attaccata al penultimo bottone che lasciava intravedere il fisico mozzafiato e le maniche accorciate all’altezza del gomito, papillon nero al collo, pantaloni neri attillati che li sottolineavano il sedere sodo, scarpe da ginnastica nere e grembiule nero.
Il nuovo cameriere.
Appena entrato nella sala piena di clientela la reazione fu immediata e varia. Per quanto riguarda il pubblico femminile parti un “Woho!” generale, magari con qualche fischio qua e là. I fidanzati gelosi, o semplicemente i ragazzi invidiosi, invece si giravano dall’altro lato stizziti e irritati. Larxene piombò in mezzo a quell’aria venerativa che si era creata intorno al biondo dandoli uno schiaffo dietro la schiena “Muoviti Playboy!”.
Roxas si avviò sospirando verso il bancone, mentre Demyx rideva per l’espressione che aveva assunto Axel pochi istanti prima, il moro cercò di stuzzicarlo “Ehi, non è che il novellino - lo indicò con il pollice - ti ruberà tutte le ammiratrici?” il rosso non fece in tempo a rispondere che Roxas arrivò dietro il bancone e si rivolse a lui con aria di sfida “Cosa devo fare?” Demyx sbuffò “Inizia a prendere uno straccio e ad asciugare i bicchieri!” il biondo si guardò attorno e trovò uno straccio abbandonato accanto a una bottiglia mezza vuota di Ginger, lo prese in mano e si girò verso la pila di bicchieri che aspettavano di essere asciugati e trasudavano goccioline d’acqua da lavastoviglie. Demyx voleva approfittarne per una delle sue battutine ma un bambino di circa sette o otto anni gli si avvicinò chiedendo un gelato proprio nel momento giusto.
Larxene tornò alla cassa mentre cercava di non impazzire a causa del nuovo arrivato.
Axel, dopo aver osservato la scena rassegnato, tornò a servire bicchieri pieni di alcolici vari, quando all’improvviso la porta del locale si aprì facendo in modo che una ragazza alta all’incirca un metro e settanta, bionda, occhioni azzurri, color del cielo dopo una tempesta, vestita in modo abbastanza provocante e con un largo cappello bianco, simile a quello delle duchesse inglesi, a completare il tutto. Il vestito era un tubino rosso, corto, con una scollatura vertiginosa che però lasciava desiderare di contenuto. La ragazza si avvicinò prima alla cassa e dopo aver preso lo scontrino si diresse verso il bancone, o per meglio dire, verso Axel  “Buonasera.” Aveva un tono flebile e soave ma allo stesso tempo deciso e diretto “Mi dai due American Spritz da portare?” Axel annuì, si chinò, prese da dentro il frigo due bevande di un colore rossastro molto simile ai suoi capelli e le porse alla bionda che dopo averli afferrati, prima di girarsi e andarsene, attirò il barrista a sé, approfittando delle bottigliette di vetro, fino a che non raggiunse con le labbra la traettoria delle orecchie del ragazzo, dopodiché gli sussurrò “La camicia la puoi portare anche sbottonata ogni tanto, almeno per far felice il pubblico.” Nel frattempo la mano della ragazza scivolò sulla camicia del rosso, che ovviamente non era protetta dal grembiule, e strappò via qualche bottone con dolce violenza, dopodiché la ragazza si allontanò lasciando Axel stupito, sorpreso e soprattutto assalito dalle ragazze presenti nel locale che urlavano e cercavano di toccarlo, impedite però da Demyx che gli si era messo davanti come uno scudo, mentre la fantomatica bionda scompariva dietro la folla. Larxene era rimasta a bocca aperta ed era più stupita di Axel, mentre il novellino biondo stava quasi rotolando a terra dalle risate.
La cassiera corse subito dietro il bancone, afferrò il rosso per una mano e lo trascinò nello spogliatoio, l’unico luogo al mondo dove le ammiratrici di Axel non potesse seguirlo. Appena entrati nella stanza/rifugio, Larxene lasciò la presa e si girò verso ‘l’imputato’ ancora troppo shockato da quello che era successo incrociando le braccia al petto “Allora, che ti riempiano di lettere ogni santa sera, va bene. Che ti lusingano di complimenti sul tuo lavoro anche quando sei semplicemente seduto sul bancone a bighellonare, ci posso passare. Che ti fischiano o rimangano di stucco ogni volta che ti vedono, magari chiudendo un occhio, o meglio due. Ma che una cliente mai vista prima arriva nel bar, ti si avvicina e per poco non ti spoglia.. NO!” La bionda furiosa camminava di qua e di là senza una meta precisa agitando le mani verso l’alto in segno di imprecazione, il rosso intanto si tolse la camicia sbottonata/rotta mentre cercava di difendersi “Ho capito, ma non è mica colpa mia se mi stanno addosso! Come posso fermarle? Non sono dotato di poteri sovrannaturali!” fece con tono sarcastico. Larxene si fermò, si voltò verso di lui, ma quando si accorse che aveva il torace nudo distolse lo sguardo e mentre si chinava, prendeva una camicia nuova e gliela porgeva continuando a non guardare, disse “Bhè, forse se avresti una ragazza, le altre perderebbero ogni speranza e ti lascerebbero in pace!” Il ragazzo, dopo essersi messo e abbottonato la camicia, e stavolta anche essersi messo il grembiule, guardò la cassiera e sospirando rispose “Si, ma tra tutte queste.. Ce ne fosse una che mi interessasse!” lei lo guardò stranita “Perché non provi a leggere una di quelle lettere?” disse indicando l’armadietto del diretto interessato “Quell’armadietto.. O dovrei chiamarlo ‘cassetta postale’ trabocca di fogli pieni di sentimenti da parte di più di cento o due cento ragazze, che ti costa leggerne almeno una?” Il rosso sospirò, era vero che leggerne una o due non gli costava niente, ma era anche vero che lui aveva visto almeno la metà delle ragazze che avevano scritto quelle lettere e… NIENTE. Niente, nemmeno un battito un po’ più accelerato, oppure una piccola attrazione. Niente di niente. Anche se quella sera qualcosa l’aveva provato. Nel momento in cui la ragazza gli aveva staccato il primo bottone e aveva fatto scorrere le sue dita lungo il torace di lui, qualcosa l’aveva provata, ma non sapeva se fosse terrore, inquietudine, sorpresa o qualcos’altro.
Ma mentre Axel si abbandonava a quei pensieri, Larxene sospirò, prese la camicia rotta da terra, la piegò per bene e la mise sulla panca accanto a lei “La dovrò aggiustare prima che il padrone se ne accorga.” Dopodiché chiuse il cassetto da cui aveva preso quella nuova e si avviò verso la porta, ma si arresto una volta arrivata alla soglia “Se vuoi, quella ragazza bionda, è ancora qui fuori, è sul tronchetto nel giardino posteriore... - fece una pausa, ma subito dopo, quasi come se avesse previsto la risposta da parte del rosso, disse - Ed è sola.” Axel sgranò gli occhi. Come faceva lei a sapere che stava pensando a quella ragazza? Gli aveva per caso letto il pensiero? Non fece in tempo a trovare risposta a queste domande perché la bionda uscì e tornò al suo lavoro. Il barrista decise invece di non tornare.
Approfittò della porta di servizio che usciva sul retro, proprio accanto al giardino, scavalcò il piccolo steccato a terra e si avvicinò al tronco nominato in precedenza da Larxene. E la trovò lì.
Si era tolta il cappello e aveva lasciato che i capelli biondi venissero spettinati dal venticello marino notturno. Stava bevendo da una delle bottigliette che aveva acquistato poco prima, mentre l’altra era per terra appoggiata con la parte da cui si beve vicino l tronco. Avanzò di poco notando che si era tolta i trampoli tacchi di circa dodici centimetri e aveva i piedi immersi nella sabbia. Le si avvicinò chiedendole con aria ironica “Perché comprare due bottiglie di American Spritz se si è da soli?” Lei sobbalzò, dopodiché si girò verso di lui e sorrise “Pensavo che se avessi trovato compagnia sarebbe stato sgarbato bere senza poter offrire.” Lui fece il giro intorno al tronco ma prima di sedersi si rivolse alla ragazza come per chiederle il consenso e lei, quasi in risposta a quel gesto, annuì.
Axel si accomodò sul tronco/divanetto mentre prendeva la bibita in mano dicendo “Mi devi delle spiegazioni, perché l’hai fatt-“ non riuscì a finire di parlare perché una patatina presa da un pacchetto sbucato dal nulla gli tappò la bocca. La bionda prese in mano la situazione tenendo lo sguardo basso “Bhè, tu sicuramente non lo puoi sapere, ma io ti osservo da molto tempo.” Vedendo con la coda dell’occhio l’espressione stupita del ragazzo, la sconosciuta si lasciò sfuggire una risata e prima che il rosso potesse ribattere gli ficcò in bocca altre cinque o sei patatine per poi continuare a parlare “Se non sbaglio, una volta hai detto a una ragazza che ti si era dichiarata, che non ti piacciono le persone che dicono di amarti senza nemmeno conoscerti.” Lui, mentre cercava di non strozzarsi di masticare le patatine, balbettò un ‘Si, forse’. Lei sorrise sotto i baffi, dopodiché alzò lo sguardo sorridendo e porse la mano verso Axel dicendo “Allora.. Piacere, io mi chiamo Naminé, spero che potremo diventare amici.”
Il ragazzo, che aveva appena ingoiato le patatine, assunse un’aria stupita e confusa. Più andava avanti e più quella serata lo stupiva sempre di più. Ma poi mando tutto a quel paese, sorrise e strinse la mano della ragazza sorridendo “Io sono Axel, se non contiamo quella strega-cassiera lì dentro - indicò la porta con il pollice all’indietro - Sei la prima amica!” i due risero insieme. Axel rise perché era davvero felice di avere finalmente un’amica e Naminé perché finalmente era riuscita a conoscerlo e a parlarci, ma a nessuno dei due importava davvero di questi due motivi, a loro importava solo di avere un po’ di compagnia in un mondo in cui era difficile trovarne.
 


Angolo Autrice:
Buonasera a tutti. :D
Allora, prima di tutto un avviso: So che ora come ora la Fan Fiction sembra tutto tranne che Yaoi, ma fidatevi, non è così e ve ne accorgerete presto. ;)
Per il resto, voglio informarvi che da oggi in poi pubblicherò i capitoli mensilmente, perché fra poco inizia la scuola e quindi devo ricominciare a studiare. D: Un po’ di pazienza, please. :’(
Quindi, ci vediamo tra un mesetto. :)
 
Ah, prima che mi dimentico. Per il primo capitolo non mi aspettavo 3 notifiche, sarei stata felice se anche una sola persona l’avrebbe recensionato, perciò voglio ringraziare LittleHippie_Amber, Nini91 e Bianca_La_Directioner. :D
 
- A. S.

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