The Night Wish

di 666 Dark Lunacy 999
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


2002

2002. Mezzanotte e mezza.

Tuomas Holopainen si grattò stranito la nuca poi sospirò pesantemente. Incrociò le braccia e tossicchiò nervoso, facendo ricadere gli occhi azzurri a terra, sopra la cesta in vimini che aveva davanti ai piedi. La piccola creatura che c'era al suo interno emise uno strano versetto divertito, vedendo l' espressione confusa di Tuomas.

- Oh, che cazzo ci fai con la porta aperta? - esordì Marco Hietala, da dietro le sue spalle, facendogli fare un mezzo balzo - E' inverno e siamo quattordici gradi sotto lo zero.... la vuoi chiudere quella stramaledetta...? - le parole gli morirono in gola, alla vista di ciò su cui Tuomas continuava a sospirare e guardare da quasi cinque minuti - Oddio... - fu il suo unico commento, mentre il tastierista si chinava per prendere finalmente fra le braccia il cesto.

- Come ci è finito qui? -

- Cosa cazzo lo chiedi a me? - sbottò Tuomas, scostando le coperte da davanti il viso di un neonato che si passò le manine sugli occhi e li guardò vago - Nevica e fa freddo! - esclamò Marco, alzando gli occhi al cielo, nella direzione in cui scendevano i fiocchi di neve - Portalo dentro, non vedi come trema? -

Tuomas si voltò verso di lui, scambiando uno sguardo confuso e agitato con il bassista - Ma... se... chi l'ha lasciato qui è ancora in giro? - chiese - Non dovremmo...? -

- So cosa stai pensando - il bassista iniziò a giocherellare con una treccia della sua barba, assumendo uno sguardo serio che non gli si addiceva per niente - Non possiamo andare a cercarla! Non sappiamo nemmeno chi sia, cosa vuoi fare, andare in giro chiedendo a chiunque di chi sia questo bambino? -

- Ehi - con i capelli spettinati, la matita sbavata e i vestiti in disordine, fece la sua apparizione Tarja, con due enormi borse sotto gli occhi - Abbiamo fatto baldoria fino adesso... mi ero appena addormentata in sala! Cos'è successo? -

Marco sospirò e riprese in mano l'immancabile bicchierini di Vodka, che svuotò in due sorsi, sotto lo sguardo poco convinto della singer - Sto parlando con voi!! - esclamò lei. E, quando vide il cesto appoggiato accanto al tastierista -momentaneamente assente per via dello scandaloso regalino trovato fuori dalla porta- e al bassista -momentaneamente assente per via del troppo alcool rigurgitato in tutta la serata-.

Lei scosse il capo, rendendosi conto che fino all' domani Marco e Tuomas non sarebbero riusciti a formulare una frase di senso compiuto, perciò decise di avvicinarsi, lentamente ma decisa, al cesto accanto ai due, che si abbandonarono sul divano straziati. Appena Tarja vide il neonato fece un semibalzo e trattenne a stento un urlo - Ma che diavolo... - Lo prese in braccio tendendo gli avambracci distesi in avanti, così da averlo abbastanza lontano per poterlo esaminare meglio. Alla fine se lo avvicinò al petto, facendogli appoggiare la testa contro il seno - Cosa ci fa qui? - fu la sua unica domanda.

Tuomas sospirò - Hanno suonato al campanello e io sono andato ad aprire... c'era un cesto con delle coperte e sotto c'era quel bambino -

- E se io non gli avessi dato la meravigliosa idea di rientrare e di portare dentro il bambino, ora sarebbe ancora lì a fissarlo pensando a chissà che - aggiunse di malavoglia il bassista, agitando per aria il bicchiere ormai vuoto.

Tarja abbassò gli occhi azzurri sulla testa coperta dal cappuccio azzurro del bambino e lo accarezzò dolcemente, iniziando a cullarlo - Lo hanno abbandonato... - mormorò, più che altro parlando con se stessa, mentre bassista e tastierista si scambiavano uno sguardo eloquente - Perché non ci siamo arrivati? - domandò Marco a bassa voce.

- Sai - rispose Tuomas sussurrando e sporgendosi di più verso l'amico - Dev'essere tutta la birra e la Vodka, parlando per te, che abbiamo buttato giù -

- Giusto - ribatté Marco - Ma allora perché Tarja ci è arrivata subito? -

Il moro si scostò bruscamente da lui e lo guardò perplesso, facendo scuotere i capelli scuri - Forse perché il suo l'istinto materno ha vinto sul suo enorme ego... -

- Smettetela, ubriaconi! - sbottò lei - Dobbiamo trovare una soluzione! Questo piccolo avrà pur sempre una madre... e noi abbiamo bisogno di materiale nuovo per il cd che dobbiamo incidere! -

Senza spiegazione Tuomas e Marco erano finiti nel mondo dei sogni, per l'effetto dell'alcool, pensò lei, tirando un sospiro e tornando a guardare il bambino - Allora dobbiamo sbrigarcela da soli... anzi, da sole - disse, mentre le labbra si aprivano in sorriso leggendo il nome cucito nel piccolo pigiamino che la piccola indossava.

- Così ti chiami Kaija, eh? -

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo uno ***


Grazie

Grazie... Grazie davvero per tutte le vostre recensioni! Mi aiutano ad andare avanti... Un bacio anche a chi a solo letto!Special Thanx to : Martiguns (Angi... Angiolessa? Davvero, non mi hai ancora riconosciuta? Sì, grazie per l'informazione, ho corretto subito!!^^)Scarlet Angel (Grazie ^^)musicaddict(Eheh...tu e la mia sorellona siete fuorissime XD)Tinkerbell91(certo, anche se non so quanto possa durare questa fanfic... Felice che sia di tuo gradimento ^^!!Wish I Had An Angel è anke una delle mie preferite...)Kagome14(grazie infinte, ma certo, spero ke questo secondo chap ti sia piaciuto)DiabolikalRapture(sempre e comunque....eheh, grazie  a te, cara)Rhye and Embrido(oddio, il vostro commento mi ha fatto molto piacere... davvero!spero ke questo capitolo non vi abbia deluso, allora...^^ Mi spiace, ma Tuomas è già impegnato con la sottoscritta :p)e la my sweet sorell, nonché la mia beta, Kuji13(Grazie... x aver riguardato il chap...^^)!

 

 

Kaija rispose emettendo una sottospecie di urletto divertito che fece muovere Tuomas nel sonno, mentre Marco si limitò a grugnire sommessamente - Scusali, sono dei porci - sentenziò piano Tarja, riavvicinandosela contro e dirigendosi in cucina - Stando di fuori avrai preso freddo... E' meglio farti un po' di latte caldo, che ne dici? -

- Tarja!!Oddio, Tarja ubriaca che parla da sola!E' da riprendere -

La singer si voltò di scatto, trovandosi davanti la faccia più sconvolta che avesse mai visto fare al chitarrista Emppu Vourinen. Appena si fu calmato un po', mostrò la bambina che teneva fra le braccia e, sicuramente, la sua reazione fu più che strana - Ma chi è questa meraviglia, eh? - chiese, strappandola letteralmente dalle braccia di Tarja e facendole toccare il naso con il suo - Ciao, tesorino! Ma ciao ciao ciao... dai, fallo un sorriso... un sorriso solo... no... non metterti a piangere...! Che carina, mi ha vomitato sulla giacca nuova... -

- Oh, mollala! - esclamò Tarja, riprendendosi Kaija - L'hai spaventata... - iniziò a cullarla piano cercando di calmare il pianto isterico della bambina, mentre uno scazzatissimo Jukka Nevalainen faceva il suo ingresso nella cucina - Santo Dio! - sbraitò - Ma che cazzo ci fa qui un neonato? -

- E' quello che mi sono iniziato a chiedere anch'io... - commentò sovvrapensiero Emppu, grattandosi spaesato il mento e guardando storto Tarja e Kaija - Mi ha svegliato il tuo parlare da sola, perciò sono venuto a vedere in cucina e... ti trovo con in braccio una neonata! -

La singer sbuffò e appoggiò la piccola sul tavolo - Io non c'entro niente in questa storia - disse, cercando di mantenere la calma - Tuomas e Marco l'hanno trovata fuori della porta al freddo e l'hanno portata dentro... per fortuna l'ho vista e gliel'ho strappata di mano, non oso immaginare cosa avrebbero potuto fargli se... -

- Se? - chiese Jukka - E' una bambina! Una bambina! E noi dobbiamo fare un cd nuovo... un cd nuovo! -

- Credo che ripetere le stesse parole per due volte non tolga il fatto che questa bambina abbia momentaneamente bisogno di qualcuno che la tenga d'occhio - pensò ad alta voce il chitarrista, prendendo in braccio Kaija e iniziando a coccolarla - E' vero, dobbiamo incidere l'album nuovo ma... abbiamo abbastanza tempo, no? -

Tarja abbassò lo sguardo a terra e si mordicchiò il labbro: tenere un bambino era una responsabilità enorme per lei, senza contare che erano tutti abbastanza nervosi per il continuo lavorare sul cd. Ma alla fine, dopo vari sbuffamenti e strette convulsive delle dita intrecciate, diede la sua risposta - Va bene - mormorò - Ma troviamo sua madre al più presto, per piacere. Una bambina diventerebbe un peso in più sulle nostre spalle. -

- Come se quello di Jukka non bastasse già, vero? - chiese il chitarrista, beccandosi un 'occhiataccia da parte del batterista che si chiuse nel suo silenzio, incrociando le braccia e sbuffando - Ma non dovremmo decidere tutti assieme? - chiese dopo un po' - Infondo ne risentirà tutta la band, o no? -

Tarja non rispose neanche, fece cenno ai due di seguirla in sala, dove Tuomas e Marco dormivano pacifici ruminando di tanto in tanto. Con un modo di fare molto gentile, tirò Marco per la barba e diede un pizzicotto sul braccio a Tuomas, facendoli svegliare con una mezza imprecazione che venne mangiata da uno sbadiglio - Che cazzo fai, Tarja? - domandò Tuomas, massaggiandosi il punto dolente.

Per risposta indicò la piccola in braccio a Emppu che, grazie al continuo dondolare le braccia avanti e indietro, era riuscito a farla addormentare - Kaija - disse - Siamo giunti alla conclusione che, per quanto stupido possa sembrare nonostante l'impegno che ci siamo presi... - fece un mezzo sospiro, accompagnato da un sorrisino - ... la terremo con noi finché non troveremo la madre -

Tuomas scambiò uno sguardo leggermente stupito con il bassista, poi si alzò di scatto e andò da Emppu, prendendo in braccio la bambina stando ben attenta a non svegliarla - Ciao, Kaija - mormorò - Adesso noi saremo i tuoi quattro papà e la tua mamma scorbutica... -

- Scorbutica, a chi, scusa? -

- Ehi, Tuomas - sghignazzò Marco - Perché non l'allatti ormai? -

- Ahah - fece il tastierista, ritornando a sedersi senza smettere di coccolare la bambina - Con i bambini si rimorchia, o sbaglio? - chiese rivolto a Emppu che, ridendo, lo guardò con una strana espressione complice che fece leggermente rabbrividire Tuomas - Hai intenzione di passare per il padre disperato che cerca la donna della sua vita per lui e per il proprio figlio, figlia in questo caso? - chiese il chitarrista.

Tuomas si guardò attorno, mugugnò un qualcosa di incomprensibile e poi si mise a tossicchiare nervosamente - Capito - sussurrò Tarja a Emppu - Per lui è solo una buona occasione per abbordare qualche adorabile ragazza single -

- Bhe, sposata no eh, Tarja - aggiunse saggiamente Marco, riempiendosi nuovamente il bicchiere di Vodka - Ah - esclamò dopo un po' mentre il resto della band fissava la bambina fra le braccia del tastierista - Io non l'ho ancora tenuta in braccio come si deve! -

Jukka lo guardò e le sue guance assunsero un colorito vagamente assomigliante al rosso - Bhe... neanche io... -

- Credevo non ti interessasse - disse stupito il chitarrista, facendo fare alle sopracciglia un balzo verso l'alto.

- Come no! Sta per entrare a far parte delle nostre vite!... - sbuffò, vedendo l'espressione poco convinta di Tarja e degli altri - ... E' vero! Potrebbe darci degli spunti per il cd, dobbiamo trattarla bene e... e... E va bene, guardate che guance adorabili!! Se potessi le morderei... -  

- Comunque - Tarja scosse il capo e sospirò stancamente, facendo svolazzare i capelli scuri - Il fatto che ora teniamo questa bambina, non deve uscire da qui, capito? Capito, Emppu? -

- Perché guardate sempre me? - si difese lui, facendo assumere agli occhi il classico sguardo da cerbiatto ferito, che fece incazzare ancora di più la singer Tarja.

Lì vicino, Tuomas fece finta di non sentire gli insulti che la singer rivolse al chitarrista, ne tanto meno le risate degli altri. Tacque, guardando la bellezza candida e il profumo di neonato che emanava Kaija... Non seppe dire come, ma si era già affezionato a quel batuffolo rosa. Le guance, come aveva detto Jukka, erano davvero adorabili, come gli occhi e i capelli scuri.

Una meraviglia.

E con quella meraviglia, avrebbe finalmente trovato l'amore della sua vita. O almeno, così voleva credere.

 

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