Sotto Cieli Alieni

di FabTaurus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Considerazioni da Incursore ***
Capitolo 2: *** Guerra! ***
Capitolo 3: *** Vino, sangue e doni avvelenati ***



Capitolo 1
*** Considerazioni da Incursore ***


Foibe di Stihr 3
 
78° 55' 9.18”Nord - 134° 23'0.23”Est
 
Vorken si accasciò sfinito su di un cumulo di terra bruciata, scrutando torvo l'ammasso di rottami da cui era appena strisciato fuori. Un cazzo pogrom, pensò mentre l'emicrania lo assaliva, doveva essere solo un cazzo di pogrom di ribelli sotto-armati e disorganizzati! 
Un lavoretto facile, così glielo avevano presentato. 
-“Ridicoli primitivi che a stento imbracciano armi a proiettili metallici”. - erano state le parole del Maggiore. 
Certo! E poi dal nulla di un canyon, ecco che salta fuori un cazzutissimo BEk-34 a farmi un culo così! ... Mi buttava addosso atomiche! Fottutissime atomiche a basso potenziale come caramelle!
Con rabbia si strappò via il casco di plastoceramica rinforzata e trovando l'ammaccatura che gli causava la fastidiosa pressione alla testa, lo gettò assieme ai resti fumiganti del ricognitore che per poco non si era trasformato nel suo sarcofago.
Lontano chilometri, lassù oltre i contrafforti di basalto della gola in cui era caduto, rosseggiava il cielo di Stihr 3 perennemente congelato in un tramonto senza fine. Laggiù invece, nell'oscuro fondo del fiordo in cui nemmeno la luce osava scendere, Vorken, grazie alle sue retine modificate, ammirava il levarsi di alti pinnacoli e l'ergersi di maestosi torrioni. Le immani concrezioni rocciose, frutto di un’erosione millenaria, in certi punti erano così imponenti da superare in altezza lo stesso bordo della forra, svettando come orridi arti fossili nella luce ardente del sole rosso. 
E proprio fra quelle guglie infestate da ombre, in cui la negra oscurità era così fitta e crudele da intimorire persino il sole morente, un cacciatore più arguto di lui si era sistemato in attesa.
Era in volo da ore e stava ancora analizzando i dati e le poche informazioni in suo possesso quando il computer di bordo gli aveva segnalato la presenza di un'anomalia. C'era vita là sotto, acquattata da qualche parte tra le ombre. 
Senza esitare il velivolo si era quindi silenziosamente immerso nel crepaccio. Serpeggiando tra guglie e pinnacoli era sceso di diverse centinaia di metri, quando di colpo, dall'alto di una torre di roccia, un'ombra si era staccata gettandosi nel vuoto.
Nello stesso istante in cui i sensori avvisavano il calcolatore di bordo della presenza estranea, i circuiti innestati nella corteccia cerebrale di Vorken si erano sovrascritti autonomamente sul pilota automatico, proiettandolo direttamente nel velivolo. Per l'Incursore Vorken, vestire un corpo di carne o uno meccanico aveva smesso di fare la differenza in guerre lontane parecchi anni luce e decenni biologici, tanto che nemmeno percepì la metamorfosi dei suoi sensi quando vista, udito, olfatto divennero dati altimetrici e barometrici, rilevatori di velocità, analisi atomiche dell'aria e scansioni laser-radio. 
Grazie a ciò aveva immediatamente percepito tutti i dettagli del corpo che stava precipitando verso di lui. BEk-34. Esoscheletro Biointelligente: un mostruoso corpo sintetico mosso da un’intelligenza biologica. 
Indipendente e Autocosciente. 
In una parola: imprevedibile. 
Con una complicata serie di manovre lo Shard era riuscito ad evitare l'assalto dell'esoscheletro, che senza scomporsi si era ancorato nuovamente alla roccia.
In pochi femtosecondi il corpo biosiliceo del BEk era stato agganciato da tre puntatori laser e mentre il cervello biologico dell'Incursore era intento a risolvere complicati algoritmi nel tentativo di prevederne i movimenti come in una abnorme partita a scacchi, i circuiti superconduttori vagliavano trilioni di azioni possibili per abbattere il nemico con la miserabile dotazione d'armi che si ritrovava.
Bisturi laser e amplificatore sonico. 
Dopotutto la missione non riguardava l'abbattimento di Macchine da Guerra e il suo piccolo ricognitore Shard era notevolmente inadatto per uno scontro del genere.
Con movenze rapidissime l'esoscheletro era risalito lungo la parete rocciosa di uno degli obelischi basaltici, e mentre alcune appendici lo tenevano ancorato alla roccia, una prima salva di razzi era sfrecciata in aria, subito seguita da una seconda e da una terza. 
La virata dello Shard fu in quel momento quasi istintiva, non così la precisione del bisturi laser che, calibrato al millimetro, squarciò l'involucro esterno degli ordigni, neutralizzandoli uno a uno senza esplosioni; uno tuttavia, evidentemente difettoso, detonò a mezz'aria.
Per un istante eterno, l'oscurità della gola venne squarciata da un lampo di raggi gamma ad altissima energia, subito seguiti da un esplosione atomica che arse a quattro milioni di gradi ogni cosa nel raggio di un chilometro.
Compreso lo stronzo infame dentro il BEk.
L'onda d'urto susseguente finì il lavoro dell'impulso elettromagnetico e il piccolo velivolo d'attacco, con i motori antigravitazionali fuori uso si era fracassato sulle pareti di roccia della gola per poi precipitare al suolo.
Un vecchio esoscheletro d'assalto risalente a quando?  Alla Guerra dei Tre Soli?  Vecchio sì, ma secoli superiore alle loro conoscenze! Dove vuoi che questi scarafaggi l'abbiano trovata tecnologia così...deve esserci lo zampino degli Zercariani. 
Fortunatamente lo scafo in idrotitanio aveva assorbito la maggior parte dei colpi e al resto ci aveva pensato la sua vecchia armatura da incursore. Quasi con affetto Vorken rimirò la lucida superficie nera che rivestiva i suoi arti e ripreso fiato, si alzò. 
Stringendo i denti e irrigidendo i muscoli resistette alla prima ondata di vertigini finché non si affievolirono. Appena il senso di nausea si fu quietato consultò il bracciale computerizzato cercando di rilevare la propria posizione. Dopo qualche secondo imprecò violentemente, calciando lontano un pezzo di metallo.
'Fanculo, il fall-out causato da quell’insetto disturba ancora il rilevatore.  Forse riconfigurandolo...
Le dita volarono come falene sulla superficie dello schermo inesistente mentre i sensori sui polpastrelli registravano e convertivano il movimento in segnale.  
Non funziona niente, merda. Quelli dell’Armeria Generale mi sentiranno... come si fa ad avere tecnologie così! . 
La rabbia tornò a montargli nel petto. 
Consultando nuovamente lo schermo olografico del bracciale visionò i parametri vitali registrati dalla pseudo-cute che indossava sotto l'armatura e per sicurezza programmò una dose da 15 mg di Synthkor. 
Il lieve pizzicore dell'ago ipodermico installato nel bracciale fu immediato e subito seguito da una potente sferzata di energia. 
La schiena gli s'inarcò quando i muscoli di tutto il corpo si contrassero freschi e scattanti, mentre il cervello veniva subissato da miliardi di pacchetti di dati sensoriali del tutto nuovi e il cuore accelerava i battiti pompando il sangue al doppio del ritmo. 
Dopo appena qualche secondo di ambientamento, la vista gli si snebbiò e riuscì a ragionare di nuovo, assai più lucidamente di prima. Come prima cosa si sgranchì velocemente per verificare la fluidità dei propri movimenti.
Ottimo, sembra sempre di tornare giovani ... anche l'armatura ha reagito bene all'impatto. 
Completata l'ultima serie di movimenti, passò in rassegna le armi che aveva con sé e il viso gli si contrasse in una smorfia d'insoddisfazione. Coltello di cristallo lågdiano, tre cariche d'antimateria e ovviamente i tirapugni a impatto incastonati nelle nocche dei guanti. 
Una pistola sonica o un generatore di campi a microonde non mi sarebbero per nulla dispiaciuti.
Controllò per l'ultima volta il bracciale, più per un riflesso che per una vera curiosità, sapendo benissimo di essere troppo vicino all'epicentro dell'esplosione atomica perché la gran parte dei sensori potesse funzionare. Ringraziò invece la buona fattura della pseudo-cute, senza la quale le dosi di radiazioni assorbite sarebbero state tali da danneggiare anche per il suo corpo potenziato. 
Proprio allora per una stana combinazione sinaptica, una gelida consapevolezza lo colse.
Aspetta... cazzo...i BEk-34 sono stati tra i primi modelli di esoscheletro a montare una capsula di sicurezza antiatomica. Merda! Quell’insetto è ancora in circolazione!
Una silente esplosione di luce cancellò ogni traccia di vita.

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**LASCIARE UNA RECENSIONE dovrebbe
essere un DOVERE di ogni LETTORE**
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Capitolo 2
*** Guerra! ***


Info per i primi lettori della storia: il capitolo precedente è stato lievemente(forse un po' più che lievemente) ristrutturato per esigenze di concorso ma anche dopo aver dato ascolto alle vostre recensioni.Questo capitoletto di infima lunghezza vorrebbe essere la conclusione del racconto così come lo invierò al concorso(quindi capitoli 1+2), e serve da punto di giunzione con il vero seguito, che è attualemnte in lavorazione e che scriverò solo per il vostro diletto. Non preoccupatevi quindi, molte cose vi aspettano in capitoli di ben maggior spessore, quindi non infuriatevi. =). Per il momento buona lettura(,per quanto breve).


Ufficio del Magg. Sebek O'Kerst
Incrociatore "Gloria Imperiale"
Terza sottoplancia, primo modulo, settima porta
 
Il Maggiore Sebek venne distratto dall'aiutante di campo che entrava nell'ufficio. 
- Sì, che c'è?- chiese con aria tediata, rimettendosi subito al lavoro. 
L'aiutante, un giovane terrestre che si addestrava per prendere i gradi di ufficiale, fece un saluto scattante. - È appena giunta la notizia, Signore. È finita. Il Capitano Incursore Vorken è deceduto.  Ci chiedono che cosa devono fare del corpo.-
Il Maggiore si fermò un attimo per squadrare il giovane di fronte a lui, il sopracciglio sinistro visibilmente alzato.
- ...dei resti del corpo. Il nostro Contatto chiede direttive precise su come trattare i resti...-
- Che non tocchi niente. Che sparisca nei Cunicoli assieme ai suoi viscidi compagni e ci rimanga. Le misere spoglie del Capitano sono di nostra competenza.-
Sul suo viso spuntò un pallido sorriso e scosse il capo.
- Peccato. Era un bravo combattente. Un ottimo prototipo. Avvisa i Costruttori. Invia tutti i dati che abbiamo raccolto in questi anni. A breve avremo bisogno di suoi simili- 
Mentre l'aiutante stava per andarsene, Sebek sollevò ancora lo sguardo. 
- Un'altra cosa - disse. -Non dimenticarti di trasmettere il comunicato stampa sulla Terra e in tutto l'Impero: " Orrida morte per il Capitano Incursore Vorken, trucidato a tradimento a colpi di atomiche. La minaccia Zercariana è sempre più pressante”. Deve suscitare le più forti emozioni. coinvolgi pure i ragazzi della Propaganda. Mi raccomando la gente deve riconoscere nel Capitano  il proprio figlio. Sarà un'ottima pubblicità... ah si, e fai erigere Statue d'Onore nei Parchi degli Eroi- 
L'aiutante annuì e Sebek si rimise al lavoro. 
Avremo la nostra Guerra, pensò soddisfatto.

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**LASCIARE UNA RECENSIONE dovrebbe
essere un DOVERE di ogni LETTORE**
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Capitolo 3
*** Vino, sangue e doni avvelenati ***


 

Stihr 3, Capitale
 
45° 22' 5.23”Nord - 180° 44'0.00”Est
 
Nonostante gli scontri si fossero conclusi da ormai quasi due settimane standard, neri fumi si levavano ancora dalla città morente come fetidi miasmi di un corpo divorato dalla cancrena.
A parecchie centinaia di piedi da terra, al riparo da quegli orridi vapori, una lattiginosa escrescenza vetrosa emergeva dallo scafo dell'incrociatore che levitava pigramente, avvoltoio troppo sazio ma ancora crudelmente insoddisfatto. 
Dietro quegli imponenti bastioni di cristallo e metallo, il Contrammiraglio scrutava rapace lo scempio che le sue armate avevano arrecato al tessuto architettonico della città, complimentandosi con i Colonnelli al suo cospetto e gustando vero cibo. 
Cibo Terrestre, oltretutto.
Comodamente seduto a un mastodontico tavolo organico, che si mormorava essere la copia esatta di un tavolo preistorico risalente alle Guerre Navali dei Primi Uomini, gustava prelibatezze dimenticate. 
Alle sue spalle stava il suo Stato Maggiore e ai fianchi del tavolo invece alcuni Ufficiali. In piedi.
Come volgari inservienti, sibilava più d'uno.  
-Ottimo lavoro, Uomini- disse infine, dopo aver deglutito un boccone piuttosto impegnativo di carne. Carne vera, cresciuta su ad animali vivi, non il surrogato di laboratorio che veniva rifilato agli ufficiali inferiori, e nemmeno la compressa di proteine pure e lieviti che la soldataglia ingoiava mattina e sera. 
-Vi farà piacere sapere che l'Imperatore, Gloria e Onore alla sua Persona, è rimasto piacevolmente colpito dalla rapidità con cui ho sottomesso questa regione di confine. Per questo motivo, e per mia gentile intercessione, ad alcuni voi è stato concesso un contratto di baronato con valenza bisecolare sui possedimenti appena conquistati. Capitano Flint e Caporale Rill’so complimenti, a voi la co-baronia di Setha 7 e il controllo del sistema solare Setha per conto dell’Imperatore; Capitani J’hrho, Kurt, Silva a voi invece il co baronato per Irivia 5 e le sue due lune sempre con annesso controllo sul sistema solare. E infine…- il Contrammiraglio si sciacquò la bocca con un sorso di vino, vino vero, - Maggiore O'Kerst a voi la Baronia di questo splendido pianeta, Stihr 3, da poco tornato sotto l’ala benevola dell’Impero.-  
Fuori dalla cupola,  i neri fumi continuavano a sollevarsi dalle macerie, mentre la rossa e fredda luce  della stella Stihr illuminava la desolata superfice spoglia del pianeta.
Avvelenati sono i regali dell’Impero, un detto che era più che semplice leggenda.
Con un'unica mossa, gli Alti Generali avevano formalmente concesso onorificenze di grane valore degli eroi, liberandosi al contempo di territori di confine molto scomodi da gestire, relegando nel margine più pericoloso dell’Impero i fautori della guerra; e se il fato fosse stato benevolo, quella stessa guerra che avevano creato e che tanto in alto li aveva portati, ben presto li avrebbe spazzati via.
Il Contrammiraglio fece trillare un minuscolo campanellino d’argento che era sempre stato sul tavole di fianco alle pietanze.
Servitori comparvero silenziosi, porgendo coppe di cristallo ai vari ufficiali, colme di vino bianco annacquato per tutti, eccetto i nuovi Baroni, cui vennero offerti neri calici colmi di forte vino rosso.
Scuro e corposo, del colore del sangue.
Come da protocollo, il Contrammiraglio si alzò , facendo cenno ai cinque di disporsi di fronte a lui. Fatto ciò alzò il suo calice, opportunamente  empito di nuovo.
- È davvero un piacere ed un onore essere al vostro cospetto miei...Baroni.- e mentre l'ultima parola echeggiava nel solarium, le sue labbra si arricciarono in un ghigno appena trattenuto.
- Come Nobili, ora non siete più Uomini ma Cavalieri dell’Impero. Siete la Spada della Vittoria e lo Scudo del Popolo. L’Occhio dell’Imperatore e la Mano della Legge, è questo ciò che siete. Non dimenticatelo mai. Ricchezza e prosperità a voi e Eterna Vita all’Impero.– il ghigno da appena trattenuto ora era palese.  
Tutti bevvero, in silenzio, calici bianchi e calici neri.
I sei calici neri bevvero sapendo di brindare con il propri stesso sangue.
 

 

Foibe di Stihr 3

79° 63' 8.38”Nord - 134° 45'6.33”Est

 

Sussurri e bisbiglii nella grotta oscura.
-3...2...1...contatto-
Uno sfrigolare di scintitille.
Un occhio si aprì nelle tenebre.





 

E Rieccomi Qua, che pubblico qualche misera riga dopo mesi di silenzio stampa. sappate solo che sono le 4 di mattina e io sono pure un po' ubriaco. forse è per questo che lo pubblico, aspettassi domani probabilmente cestinerei tutto come sto facendo da mesi a questa parte. buna lettura e spero qualcuno lasci un commento. =) io vado a letto

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