A different point of view

di liberasognatrice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontri inaspettati ***
Capitolo 2: *** Cambiamenti improvvisi ***
Capitolo 3: *** Cibi improbabili ***
Capitolo 4: *** Duetti insoliti ***
Capitolo 5: *** Giardini infidi ***
Capitolo 6: *** Fine incredibile ***



Capitolo 1
*** Incontri inaspettati ***


A different point of view

 
1.Incontri inaspettati

Era una giornata afosa di pieno Luglio, Kurt e Blaine erano sdraiati in un parco sotto l’ombra di una grande quercia, in cerca di un po’ di refrigerio. Il moro era sdraiato con la testa sulle gambe del più grande, il quale era appoggiato con la schiena al tronco dell’albero ed era intento nella lettura di un romanzo.
-Kurt…-lo chiamò cercando di attirare la sua attenzione
-Mmm- rispose senza alzare gli occhi dalle pagine e non prestandogli molta attenzione
-Io stò morendo di caldo… e poi inizio ad avere anche un po’ fame.- Kurt alzò gli occhi dal libro per posarli sul volto un po’ sofferente del suo ragazzo. I capelli imprigionati nel gel erano impeccabili, ma una gocciolina di sudore gli iperlava la fronte, scivolando sulla tempia. Doveva ammettere che anche in quelle condizioni Blaine rimaneva comunque bellissimo. Si stava perdendo per l’ennesima volta nei suoi occhioni ambrati, dimenticandosi di tutto il resto, quando venne richiamato.
-Kurt… Kurt? Mi stai ascoltando?- si ridestò dai suoi pensieri tornando sulla terra
-Si certo! Hai fame. Ma abbiamo mangiato solo due ore fa! Non è possibile che tu non sia ancora sazio!- Blaine lo guardò dal basso con i suoi occhioni da cucciolo, hai quali non riusciva mai a dire di no.
-Lo so… ma io non mi riempio come te, con solo un insalatina leggera. Oltretutto scondita.- Kurt si accigliò
-Blaine ci saranno trentacinque gradi se va bene! Non puoi pretendere di mangiare un piatto di pasta o qualcosa di più pesante! Lo dicono tutti i dottori, quando fa caldo bisogna fare pasti leggeri.-
-Certo, ma dicono anche di non uscire nelle ore più calde e di bere molta acqua! E noi siamo al parco alle tre del pomeriggio, senza una bottiglietta d’acqua fresca! E io inizio ad avere anche sete!-
Kurt dovette ammettere che il suo ragazzo non aveva tutti i torti e che, anche se erano all’ombra, faceva un caldo infernale. Diede un’occhiata al suo libro poi a Blaine e decise che era meglio continuare la lettura in un altro momento, altrimenti avrebbe dovuto raccogliere i resti sciolti del moro con un cucchiaino.
-Va bene. Mi sembra di aver visto una fontanella da quella parte. Facciamo una tappa lì e poi magari andiamo a sgranocchiare qualcosa.- Blaine scattò in piedi in un attimo, come se quel programma gli avesse ridato tutte le forze in una volta. Kurt invece si alzò più lentamente, non voleva rischiare di avere un fastidioso giramento di testa, a causa di quel caldo. Mise il suo libro nella tracolla di Louis Vuitton e poi si incamminarono verso la fontanella, tenendosi per mano. A causa di quel caldo più di mezza Lima era in ferie in qualche altro posto, il che rendeva la cittadina semi deserta e concedeva un po’ più di libertà ai due innamorati.

Prima di raggiungere la tanto agognata fonte d’acqua, i due ragazzi vennero fermati da una strana vecchietta, che gli sbarrò la strada. Entrambi la guardarono senza capire e Kurt notò come il suo gusto nel vestire lasciava molto a desiderare. Aveva una gonna lunga fino ai piedi di un color borgogna, con qualche toppa quà e là di colori scuri e un sacco di bordi sfilacciati; all’altezza del bacino aveva un’altra stoffa, giallo paglierino,  legata con un grosso nodo sul fianco. Nella parte superiore del corpo indossava un vecchio camicione blu, con un cordino intrecciato all’altezza del seno e le maniche a sbuffo. Sembrava una vecchia strega del medioevo, le mancava solo il cappello a punta che invece aveva sostituito con una specie di turbante viola, dal quale fuoriuscivano ciuffi di capelli grigi. Sembrava un arlecchino al femminile, per tutti quei colori messi assieme! Quello che invece colpì di più Blaine, erano i gioielli che indossava, due grossi orecchini a cerchio dorato, una moltitudine di anelli di diverso tipo e colore, che adornavano quelle mani rugose con le unghie lunghe laccate di nero. E soprattutto tutte quelle collane al collo, ne riusciva a contare quattro ma sembravano molte di più, era un’intreccio di fili neri, cordini di cuoio, spago e una catenella dorata. Quella più corta aveva come ciondolo un dente aguzzo, sicuramente di un animale, poi ce n’era una piena di perle di legno intarsiate, un’altra aveva come ciondolo un ciuffo si piume di vario tipo, ma quella che attirò maggiormente la sua attenzione era il medaglione alla fine della catenella dorata. Un disco piatto con delle incisioni tutto attorno e in mezzo una pietra d’ambra.
-Buongiorno ragazzi!- la voce della donna era leggemente roca e si distingueva benissimo l’accento latino, sicuramente non era di quelle parti –mi presento, sono la Maga Sabaita del circo Andaluso che si è fermato in città ieri sera. Vorrei invitarvi allo spettacolo di stasera, sono sicura che non ve ne pentirete. E poi magari potri leggervi le carte e vedere cosa vi prospetta il futuro...- Kurt e Blaine si scambiarono un’occhiata scettica, poi il più grande prese la parola, interrompendo la maga e il suo elenco di tutte le pratiche magiche.
-La ringraziamo molto per l’invito e per… la premura che ha avuto nell’informarci, ma il circo non fa proprio per noi e, senza offesa, non ho mai creduto nella cartomanzia.- la maga sorrise affabilmente ai due
-Ah siete due scettici! Scommetto che non avete mai dato una possibilità alle carte! Ma non è mai tardi per cominciare.- Kurt la guardò un po’ spazientito, era una che non demordeva subito.
-Già, ma penso che rimarremo con il beneficio del dubbio! Ora se ci lascia passare, avremmo una certa fretta.- la donna squadrò il più alto, per poi volgere lo sguardo al più basso che non aveva proferito parola.
-E tu che mi dici? Non ti andrebbe di dare una sbirciatina nel tuo futuro?-
-Emm… no… la ringrazio molto.- purtroppo il moro non aveva usato un tono categorico come il suo ragazzo e la maga persistette.
-Non devi dare retta al tuo ragazzo.- Blaine rimase interdetto da quella frase
-Come fa a sapere che è il mio ragazzo?!- la donna sorrise
-Bhè io sono una maga! È normale che sappia queste cose.- Blaine era ancora stupito e un po’ iniziava a provare soggezione per quella vecchia, Kurt invece era più che spazientito, lui aveva sentito abbastanza. Prese sotto braccio il suo ragazzo, deciso ad aggirare la donna.
-Blaine andiamo! Lascia perdere questa ciarlatana!- iniziò a strattonare il moro che sembrava pietrificato, anche se non credeva all’esistenza delle maghe o delle streghe, Blaine evitava sempre di chiamarle ciarlatane o svitate o pazze, era una precauzione per un’eventuale esistenza della magia. E se tutte le favole avevano un fondo di verità, allora non si doveva mai e poi mai insultare una maga, a meno che non si volesse una bella maledizione o una fattura! Purtroppo per lui, Kurt non sembrava del suo stesso pensiero e l’aveva appena offesa!
-Mio caro ragazzo, io non sono affatto una ciarlatana! E te ne accorgerai presto!- detto questo la donna li superò sparendo.
-Ma.. dov’è finita? Un’attimo fa era qui e ora non c’è più!- Blaine era sconvolto
-Adesso non fare il bambino credulone! Come minimo si è nascosta dietro ad un albero!-
-E che mi dici del fatto che sapeva che eri il mio ragazzo?!- Kurt alzò gli occhi al cielo esasperato
-Magari ci ha visti venire in qua mano nella mano?! E visto che i ragazzi di solito non si tengono per mano avrà intuito che eravamo gay!-
-Sì ma…- Kurt lo zittì, non aveva voglia di discutere se quella donna era o meno magica.
-Siamo arrivati alla fontana! Non avevi una gran sete tu?- Blaine lo guardò rassegnato, aveva capito che per il suo ragazzo il discorso di prima era già chiuso. Si avvicinò al rubinetto della fontana per dissetarsi e quando alzò gli occhi dal getto d’acqua intravide un luccichio nell’erba a qualche metro di distanza da lui. Si alzò assottigliando gli occhi per tentare di capire cos’era quel luccichio.
-Blaine che stai facendo?- Kurt si avvicinò al moro, attento a non bagnarsi con gli schizzi d’acqua della fontanella.
-Lo vedi anche tu quel luccichio?- il ragazzo dagli occhi azzurri guardò nella direzione che gli era stata indicata e sì lo vedeva anche lui.
-Sì lo vedo perché?- non capiva cosa volesse fare il suo ragazzo
-Secondo te cos’è?- o forse era meglio dire non capiva perché il suo ragazzo fosse così interessato a quella cosa luccicante!
-Non ne ho la più pallida idea ma..- non finì la frase che Blaine era già partito in quella direzione per darsi da solo una risposta, e chissà perché a Kurt non sembrava assolutamente una buona idea.
-Blaine che fai? Lascia perdere!- il moro si era accovacciato per prendere la fonte di quello scintillio – non lo sai che la curiosità uccide il gatto?!- ma sembrava che a Blaine non importasse, quindi decise di raggiungerlo per vedere anche lui cosa aveva trovato.
Quando furono di nuovo fianco a fianco, il riccio si alzò mostrandogli quello che aveva in mano: un medaglione.
-È quello della maga! Ce lo aveva addosso prima. Lo so bene perché l’ho fissato a lungo per tentare di decifrare le scritte incise sopra!- Kurt diede un rapido sguardo al gioiello prima di restituirglielo
-E ci hai messo molto?! No perché a me sembra leggibilissimo!- Blaine guardò l’oggetto sgomento, era certo che quando l’aveva addosso la maga era in un’altra lingua e non in inglese!
-Ma.. ti giuro che prima che non era così!-
-Allora non sarà lo stesso oggetto! Però devo dire che quell’ambra è del colore dei tuoi occhi, impressionante, ha anche le stesse pagliuzze!- Blaine ignorò totalmente il commento sui suoi occhi
-Penso che dovremmo restituirglielo.-
-A chi scusa?- Kurt non poteva crederci
-Alla maga! Andiamo al circo e glielo restituiamo!-
-Oh no no no! Non ci penso proprio!- il più alto si voltò e iniziò a camminare spedito
-E dai Kurt! Cosa ti costa?- Blaine iniziò ad andargli dietro, tentando di convincerlo in tutti i modi, ma il suo ragazzo fù irremovibile.
-E va bene! Non andremo a restituiglierlo! Ma almeno aspettami.- Il ragazzo dagli occhi azzurri si fermò di botto –Grazie!- ripreso a camminare per il parco, la seconda meta era cercare qualcosa da mangiare per Blaine, ma lui sembrava più interessato a quel medaglione che si rigirava tra le mani.
-Secondo te cosa vuole dire questa frase- Kurt gli stava per rispondere che non gli interessava ma il moro andò avanti imperterrito leggendo ad alta voce l’incisione – “Una diversa visione delle cose, può aiutare ad aprire gli occhi sulla verità”- una potente luce gialla si sprigionò dalla pietra accecando entrambi e poi il buio.





Note dell'Autrice

Salve a tutti!! Spero che questo breve capitolo introduttivo vi sia piaciuto! :) lo so che per ora non è niente di chè ma dal prossimo si scoprirà se quella strana vecchietta è davvero una maga o se ha ragione Kurt ed è invece una ciarlatana. La storia non sarà lunghissima, penso che in massimo 3 o 4 capitoli si concluda e la lunghezza sarà più o meno come questo primo capitolo! :) penso anche che li pubblicherò a giorni, entro fine settimana volevo concluderla! :)
Bhè spero di ave scritto qualcosa di carino e decente! comunque se volete farmelo sapere lasciate una recensione!

Un Bacio Liberasognatrice :)

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Capitolo 2
*** Cambiamenti improvvisi ***


2.Cambiamenti improvvisi


Quando Kurt riuscì a riaprire gli occhi, si sentì piuttosto frastornato e disorientato. Quel fascio di luce improvviso gli aveva provocato un bel malditesta. Provò a massaggiarsi le tempie, ma qualcosa non andava. Non si sentiva le dita e difatti non aveva più le dita! Al posto delle sue braccia adesso aveva due paia di ali piumate marroncine. Si sentì svenire di nuovo, ma un rumore alle sue spalle lo allarmò, rimandando lo svenimento. Quando si voltò si ritrovò faccia a faccia, anzi meglio dire becco a muso, con un grosso gattone tigrato grigio e nero. Il suo piccolo cuore da uccellino iniziò a battere a mille e, memore della povera fine che aveva fatto Pavarotti, tentò di calmarsi o per lo meno tentare di spiccare il volo, ma lo sguardo ambrato del gatto lo fermò. Quello, e la frase che disse.

-K-kurt? Sei tu?- non poteva crederci, avrebbe riconosciuto quella voce ovunque, quel micio era Blaine! Allora non era stato l’unico ad essere trasformato.
-Sì sono io. Ma che diavolo ci è capitato?-
-Io… penso che la maga ci abbia stregato… per faci capire che non era una ciarlatana….- la voce di Blaine era un po’ titubante
-Ma non dire sciocchezze! Non è possibile!! Non esiste la magia nella realtà!- Kurt non poteva crederci, anzi non voleva crederci, sicuramente era tutto un sogno, doveva solo darsi un pizzicotto sul braccio e tutto sarebbe tornato alla realtà. Purtroppo per lui non aveva più il pollice opponibile e con tutte quelle soffici piume non riusciva a fare niente.
-Che stai facendo?- Blaine si era messo seduto, la coda circondava il suo corpo e teneva la testa leggermente piegata da un lato, con le orecchie che si muovevano captando ogni minimo rumore.
-Stò tentando di darmi un pizzicotto così questo sogno assurdo finirà!- Kurt tentava di capire come funzionavano quelle sue nuove braccia e in più provava a darsi quel maledetto pizzicotto. La scena era molto buffa, anche perché dopo poco aveva iniziato a saltellare qua e là, muovendosi in modo inconsulto.
-Non penso che ci riuscirai e comunque rimango della mia idea che siamo vittime di una magia.- l’uccellino si bloccò, guradando male il grosso micio, e poi si arrese.
-Ok mettiamo che tui abbia ragione, e che tutto questo non sia un sogno ma una stregoneria. Che cosa dovremmo fare adesso?- Kurt incrociò le ali al petto e Blaine pensò che non aveva mai visto un uccellino mettersi in quel modo, ma evitò di ridere o di farglielo notare, era già abbastanza nervoso di suo.
-Penso che dovremmo rintracciare Maga Sabaita e chiederle di spezzare l’incantesimo- l’uccellino Kurt, sbuffò e soppesò la frase spostando il peso da una zampina all’altra.
-E dove pensi di trovarla quella maledetta donna? Non mi dire che dovremmo cercarla per tutta Lima a piedi!-
-Penso che se andiamo al circo Andaluso, siamo sicuri di trovarla. E comunque tu non devi camminare, visto che puoi volare!- Kurt si focalizzò sulla prima frase, il problema volo non era ancora pronto ad affrontarlo, visto che non aveva ancora capito come diavolo funzionavano quei cosi.
-Perfetto! Lo sai che quel circo si è fermato esattamente dall’altra parte della città rispetto a dove siamo noi ora?!- questo non fece demordere Blaine, che rimase comunque della sua idea.
-Allora è meglio che ci mettiamo in marcia!- si alzò sulle quattro zampe e fece quattro passi un po’instabili. Kurt si sentì sollevato nel vedere che non era l’unico ad avere qualche problema con la trasformazione e con quei nuovi arti. Mentre Blaine tentava di capire come coordinare le zampe anteriori con quelle posteriori, Kurt provava a spiccare il volo dispiegando le ali e sbattendole su e giù in modo affannato.
 
Dopo una decina di minuti i due riuscirono a muoversi e ad apprezzare le nuove caratteristiche dei loro corpi, il moro gradì parecchio l’agilità felina e l’udito molto sviluppato, mentre si accorse di avere una gamma cromatica più limitata, a differenza del suo ragazzo, che invece aveva appena scoperto che gli uccelli riuscivano a vedere come gli esseri umani e anche meglio, poichè riuscivano a percepira anche gli ultra violetti, ma la cosa che preferì fù la capacità del volo.
Aveva sempre sognato di volare, come del resto ogni persona sulla terra che non soffrisse di vertigini, e adesso si librava libero nell’aria ed era una sensazione fantastica! Il cielo non aveva più limiti per lui e pensò che passare un po’ di tempo con quelle sembianze non era poi così male. Guardò in basso per vedere come se la cavava Blaine con quel cambiamento e notò che anche lui ci aveva preso gusto, provando una serie di scatti e di salti per poi fermarsi ed infilarsi in qualche modo il medaglione magico al collo, il quale stranamente si adatto incredibilmente al suo corpo, posandosi sul suo piccolo petto peloso.

-Sai Kurt, penso di aver capito il significato di questa frase.- l’uccellino planò su di lui, atterrandogli davanti.
-Già! Anch’io, anche se speravo in una delucidazione un po’ meno.. drastica!-
-Bhè credo che la maga abbia voluto rendere la cosa più divertente.- Kurt sbuffò, per quanto gli permetteva quel nuovo becco
-Più divertente per lei forse!-
-Credo di sì. Probabilmente era anche una piccola rivincita per quando l’hai chiamata ciarlatana..-
-Stai insinuando che questo è tutta colpa mia?!- Kurt era indignato, non poteva crederci che Blaine gli stava dando la colpa! Che cosa ne sapeva lui che quella donna faceva sul serio!
-No non ho detto questo, è solo che mi era parsa un po’ offesa e si sa quanto siano suscettibili le persone magiche… . Non voglio darti la colpa, non potevi saperlo.- il gattone lo guardo con gli occhioni dolci, la pupilla era grande quanto tutto l’occhio e a Kurt ricordò il Gatto con gli stivali di Shrek, al quale non riusciva a resistire. E vedere Blaine così gli fece dimenticare quella piccola arrabbiatura. Il moro si accorse dell’effetto ben riuscito e decise di cambiare argomento finchè era in tempo.
-Ora, capisco perché tu sia stato trasformato in un passerotto, del resto quando duetti con quegli uccellini sei meglio di Biancaneve, ma perché io sono un gatto?- Kurt non sapeva se essere lusingato o offeso da quel commento
-Forse per la tua curiosità, e per il mio commento che ho fatto quando hai preso in mano il medaglione! Che poi si è rivelato vero!-
-Ma questo medaglione non mi ha ucciso!-
-No, ma guarda come siamo finiti!- Blaine non seppe come ribattere, visto che come al solito il suo ragazzo aveva ragione. Comunque non ebbe il tempo perchè Kurt riprese la parola un po’ scocciato.
-È meglio se ci mettiamo in cammino, sarà un lungo tragitto visto che non possiamo andare in macchina.-
-Ok, da che parte andiamo? Da questa visuale non riesco molto ad orientarmi e tutti questi rumori che sento in più mi confondono ancora molto.- Blaine si gratto con la zampa posteriore il retro dell’orecchio.
-Facciamo così io ti guiderò dall’alto e tu mi dirai se incontri qualche problema sulla terra.- detto questo si alzò in volo prima di indicare una direzione che li portava fuori dal parco e partire insieme.
 
Nella mente del piccolo passerotto Kurt, rimbombavano le parole che aveva letto Blaine “una diversa visione delle cose, può aiutare ad aprire gli occhi sulla verità” aveva compreso che la maga voleva dimostragli che fosse davvero magica, ma qualcosa gli diceva che non era l’unica cosa che voleva fargli capire e la nuova visuale della città, vista d’alto, stava tentando di suggerirgli qualcosa, ma il suo piccolo cervello da uccellino faceva fatica ad assimilare tutte quelle informazione in una volta, inoltre iniziava ad essere stanco. Aveva bisogno di poggiarsi un attimo da qualche parte e maledì quella vecchia per non averlo trasformato in un uccello migratore, almeno avrebbe potuto volare più a lungo, invece che fermarsi per riposarsi ogni due per tre.

Blaine, dal canto suo, aveva preso questa trasformazione come una vera e propria manna dal cielo. Lui si stava divertendo molto nei panni da gatto ed era curioso di scoprire tutte le qualità che avevano i felini ed a rispondere a tutte le sue domande inespresse su cosa pensavano i mici o come vedevano al buio o come funzionava la coda. Quasi non si accorse che Kurt si era fermato sulla staccionata che delimitava il parco.
-Blaine! Fermati un attimo, io ho bisogno di riposarmi o crollerò al suolo.- il micione Blaine si fermò alla base della staccionata ed iniziò a leccarsi il morbido pelo, ingurgitandone una dose indefinita, quando arrivò alle parti intime Kurt si coprì gli occhi con un’ala.
-Ok questo potevo risparmiarmelo!! Ti prego non farlo più. Sapere che sei tu e che… non voglio neanche pensarci!!- Blaine alzò il muso senza capire e poi successe una cosa che non si sarebbe mai aspettato. Il suo stomaco brontolò ed improvvisamente Kurt divenne per lui un’ottimo spuntino!
-Emm… Blaine? Perché mi guardi in quel modo?- il grosso gatto aveva puntato la preda e si era acquattato con la coda che sbatteva rapida da una parte all’altra. Kurt fece appena in tempo a spiccare il volo che Blaine era scattato sulla staccionata intento a divorarlo. La caccia era aperta.
-Blaine che diavolo stai facendo??!!- il più grande ormai stava urlando in preda al panico e cercava di scappare dalla grinfie del suo ragazzo, che sembrava aver spento completamente la ragione abbandonandosi all’istinto primordiale. Purtroppo per Kurt non era riuscito a recuperare molte forze e dovette cercare un posto abbastanza in alto per sfuggire al suo inseguitore.
Si posò su un ramo abbastanza elevato di un pino vicino, pensando di essere al sicuro. Quanto si sbagliava!
Blaine iniziò ad arrampicarsi sull’albero usando le unghie come rampini da montagna. Doveva cercare di farlo rinsavire prima che fosse troppo tardi. Si guardò attorno velocemente in cerca di qualche idea, contemporaneamente il grosso felino si avvicinava inesorabile, poi la vide! Quello che faceva al caso suo!
Kurt si spostò su un altro ramo, esattamente sopra a Blaine, ed inziò a beccare l’attaccatura di una pigna, sperando di riuscire a staccarla prima che il suo inseguitore lo raggiungesse e che soprattutto quel metodo improvvisato funzionasse!
Ormai era a qualche secondo da lui, diede una beccata più forte e la pigna si staccò, finendo esattamente sulla testa di Blaine che dalla botta cadde sul terreno, ovviamente a quattro zampe come ogni gatto che si rispetti!
Quando Kurt si sporse dal ramo per vedere come stava lo sentì miagolare dal dolore e lo vide leccarsi una zampa per poi passarsela sulla zona colpita del capo.
-T-t-tutto bene?- era ancora in preda all’ansia e alla paura che quel metodo poco ortodosso non avesse funzionato
-No che non va tutto bene! Mi hai appena tirato una pigna in testa!- Kurt tirò un sospiro di sollievo, aveva funzionato!
-Così impari a tentare di mangiarmi!- Blaine lo guardò triste e sconsolato
-Mi dispiace Kurt.. non l’ho fatto apposta. Io non so cosa mi sia preso. Era come se non potessi più controllare il mio istinto. Mi dispiace davvero tanto! Te l’avevo detto che avevo fame...-
-Bhè una cosa è certa. Prima di riprendere il cammino dobbiamo fare una cosa fondamentale: sfamarti!-



Note dell'Autrice

Ciaooo!! ve l'avevo detto che sarei tornata presto! ed ecco che si scopre cosa ha combinato quella luce accecante del medaglione! allora cosa mi dite? come vi sembrano questo Kurt!Bird e questo Blaine!Cat? io mi stò divertendo un sacco a scrivere di loro in queste sembianze! spero anche voi! :) Bhè se volete lasciarmi un commento io sono quì! 
Prima di salutarvi devo ringraziare tutte quelle persone che l'hanno letta e quelle due anime pie che l'hanno recensita! esatto stò proprio parlando di voi Laudia93 e kekkafox!! :)
Ok! Ci si vede al prossimo capitolo! :)

Un bacione Liberasognatrice

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Capitolo 3
*** Cibi improbabili ***


3.Cibi improbabili


Blaine si sentiva ancora molto in colpa per il tentato omicidio nei confronti del suo ragazzo, Kurt aveva ragione prima di riprendere il cammino doveva trovare qualcosa da mangiare. Ma cosa? Cosa mangiavano i gatti? La prima cosa che gli venne in mente furono i croccantini o i patè.
-Kurt io non voglio mangiare dei croccantini…- il passerotto lo guardò comprensivo, non aveva mai pensato di fargli mangiare dei croccantini
-Niente croccantini! E soprattutto niente roba viva! Questo è certo!- il micione abbassò lo sguardo pentito sulle sue zampette, Kurt non aveva intenzione di dimenticare presto il piccolo inconveniente di poco prima.
-Allora cosa mi consigli?- il più grande si guardò attorno cercando un’altra idea geniale come quella della pigna, ma magari un po’ meno drastica.
-Potresti avvicinarti a quel chioschetto che vende hot dog e hamburger e vedere se i tuoi occhioni dolci lo addolciscono, così da farti dare qualcosa da mangiare.- Blaine si girò addocchiando il suddetto chioschetto.
-Bhè sicuramente è meglio che dare la caccia a dei poveri topini.-
-Sicuramente.-
Blaine si diresse verso l’uomo che stava servendo due ragazzi e quando gli fù ai piedi si sedette, tentando di attirare la sua attenzione dandogli piccole zampate sulla gamba. Kurt intanto si era avvicinato, osservando la scena dall’alto di un albero. Se un micio così bello sarebbe venuto da lui, quando era umano, lo avrebbe sicuramente riempito di coccole e di cibo! Ma sembrava che quell’uomo non fosse della sua stessa idea, infatti appena si accorse di Blaine se lo scrollò dalla gamba, iniziando ad urlargli contro coloriti insulti il tutto coronato da un bel calcio nel sedere, che gli fece provare l’ebrezza del volo scaraventandolo a qualche metro di distanza.
Kurt guardò la scena esterefatto, non riusciva a credere che ci fossero delle persone così senza cuore! La rabbia gli crebbe dentro all’improvviso e doveva fare qualcosa per ripagare quel torto che era stato fatto al suo ragazzo. Spiccò il volo verso quell’orribile uomo ed iniziò a beccarlo sulla testa pelata, poi fece una cosa che non si sarebbe mai aspettato da se stesso, completò l’opera con una bella chiazza di escremento su quella capoccia stupida.
Quando raggiunse Blaine lo trovò molto scosso e più dolorante di prima. Stava per chiedergli, per la seconda volta nel giro di qualche minuto, come stesse, ma venne preceduto.
-Non chiedermi come stò! Potrei risponderti male. E per la cronaca questa è l’ultima volta che do retta ad una tua idea!- Kurt si sentiva mortificato, non pensava che ci fosse gente così crudele con i gatti.
-Bhè.. possiamo dire che siamo pari…- Blaine lo guardò malissimo
-Pari un corno! In tutte e due le volte quello che ci ha rimesso fisicamente sono io!- l’uccellino Kurt voleva ribattere che se non gli avesse tirato quella pigna lui sarebbe diventato il suo pasto, ma il gattone sembrava aver annusato qualcosa di interessante e lui voleva chiudere la questione spuntino il più presto possibile.
-Hai sentito qualcosa di buono?-
-Credo di aver intercettato l’odore del pesce- Kurt lo guardò impressionato
-Wow riesci a sentire la puzza della pescheria ad un isolato di distanza! Davvero ammirevole.- Blaine lo guardò con soddisfazione e orgoglio
-Già! E penso che al mio stomaco vada bene mangiare un po’ di pesce fresco.- il passerotto lo guardò un po’ schifato
-Pesce fresco? Vuoi dire crudo??!-
-Kurt sono un gatto adesso. Devo arrendermi ai gusti da felino, non posso fare lo schizzinoso.- il suo ragazzo però non era molto convinto.
-Ok allora seguiamo il tuo naso.-
Si incamminarono verso la pescheria, Blaine fece totale affidamento al suo naso, che sembrava orientarsi a meraviglia e ogni tanto alzava lo sguardo per vedere se Kurt riuscisse a tenere il suo passo o se dovesse fermarsi un attimo a riposare.
D’altro canto Kurt cercava di tenere duro e di fermarsi il meno possibile, voleva arrivare a quella pescheria il più velocemente, prima che a Blaine tornasse l’istinto del gatto cacciatore e decidesse di ritornare sui suoi passi.
Finalmente dopo un quarto d’ora di cammino videro l’insegna “Pescheria di Joe”. Blaine si fermò davanti al negozio e Kurt lo raggiunse planando sull’asfalto rovente del marciapiede.
-Bene come pensi di fare? Non penso che il vecchio Joe faccia entrare un gatto nel suo negozio e men che meno gli da una sardina!- il moro continuava a guardare la vetrina pensieroso poi ebbe si illuminò.
-Ci vai tu!-
-Come scusa?- Kurt non capiva cosa gli stesse passando nella mente –Non ci penso nemmeno! Io ci tengo alla mia pelle, anzi alle mie piume!-
-Ma non devi fare niente di chè, ti intrufoli dentro quando un cliente apre la porta, poi ti appoggi sul piccolo davanzale della finestrella in alto e quando qualcuno stà per uscire afferri al volo il primo pesce che capita e sgusci fuori! Semplice no?!- Blaine era molto soddisfatto di quel piano improvvisato, era geniale! Purtroppo per lui Kurt non sembrava vedere la genialità.
-Per chi mi hai preso? Per un condor?! Sono un passerotto! Il peso massimo che riesco a trasportare sarà un pezzetto di pane!-
-E dai Kurt! Quanto vuoi che pesi una sardina o un’alice?!- il grosso gattone lo guardò con gli occhioni dolci e il piccolo passerotto non resistette come al solito.
-Sappì che usare questi mezzucci è sleale!- Blaine sorrise, per quanto può sorridere un gatto, soddisfatto.
-Sai che in guerra come in amore non esistono regole!-
-Sì ma noi non siamo in guerra!-
-No, ma io ti amo!- a Kurt iniziò a battere il cuoricino, come ogni volta che glielo diceva. Non si sarebbe mai abituato a sentire quelle due parole magnifiche.
-Ti amo anch’io. Ma questo non toglie il fatto che mi stai mandando al patibolo!-
-Non essere così melodrammatico! Non sei mica Rachel!-
-No ma..- non finì la frase perché Blaine gli fece notare che una cliente stava entrando nel negozio e che doveva sbrigarsi e cogliere al balzo l’occasione. Kurt sbuffò ma poi prese il volo entrando per un soffio nella pescheria.
 
Il locale non era molto grande, c’erano due banchi pieni zeppi di pesce di qualunque tipo, posizionati ad elle e nell’angolo che creavano era situata la cassa. Il passerotto Kurt appena entrato schizzo in alto, sul davanzale della piccola finestra. Sembrava che nessuno si fosse accorto della sua presenza, meglio così pensò. Fece una rapida panoramica di tutto l’ambiente, costatando che c’erano quattro clienti, una dei quali teneva per mano un bimbo che avrà avuto sette o otto anni. Spostò poi la sua attenziano agli espositori, cercando un tipo di pesce abbastanza piccolo da poter trasportare e puntando la sua attenzione alle sardine ordinate una a fianco all’altra.
Il pescivendolo stava servendo un’anziana signora, aveva poco tempo per scegliere la traiettoria e la sardina designata, perché dopo era tutta questione di tempismo. Appena la signora avrebbe aperto la porta lui sarebbe scattato prendendo il pesce ed uscendo subito. Doveva volare il più velocemente possibile, per far sì che il suo piano funzionasse.
La donna stava prendendo il sacchetto con la sua spesa, a momenti avrebbe aperto la porta. Kurt posò lo sguardo sul pesce da prendere e aspettò di sentire il campanello della porta d’ingresso per scattare in volo.
Dling. L’uccellino partì di scattò fiondandosi sulla sardina, appena presa nel becco schizzò verso la porta. Ce l’aveva quasi fatta, ma il caso volle che a quella maledetta signora cadde il bastone, così lasciò andare il pomello facendo richiudere la porta e sbarrando la strada a Kurt.
Da quell’istante successe il putiferio!
Il vecchio Joe si accorse del piccolo ladro e del suo bottino, iniziando a sbraitare. I clienti iniziarono a tentare di prendere il povero Kurt, il bimbo in particolare, che chiedeva alla mamma se potevano portarselo a casa. Kurt non sapeva che fare e svolazzava di qua e di là tentando di evitare le mani e la scopa che stava brandendo il proprietario contro di lui. Le forze iniziavano ad abbandonarlo e lui non aveva idea di come uscire da quell’inferno.
 
Nel frattempo Blaine era fuori dalla pescheria che aspettava il suo spuntino. Dopo un po’ decise di avvicinarsi alla porta di vetro e tentare di vedere com’era la situazione all’interno. Rimase sconcertato, sembrava che dentro fosse in atto l’apocalisse e il suo ragazzo era intrappolato! Vide che davanti alla porta c’era una vecchietta intenta a raccogliere il suo bastone, pareva che fosse totalmente ignara di quello che le stava accadendo alle spalle. A Blaine balenò solo una parola in testa: sorda! Nonostante ciò provò a richiamare la sua attenzione attraverso il vetro, dando delle zampate alla porta e miagolando in modo disperato e drammatico. Fortuna volle che la donna lo notasse e fece la cosa che Blaine si aspettava, aprirgli la porta.
Kurt appena vide il varco per l’uscita ci si fiondò, schivando per un pelo la scopa. Si allontananò il più possibile da quella trappola infernale, appoggiandosi a un ramo basso di un albero a qualche metro di distanza dall’entrata del negozio. Qualche secondo dopo venne raggiunto dal suo ragazzo ed appena fù sotto di lui, mollò la sardina che aveva nel becco, facendola precipitare esattamente davanti al gatto, il quale ci si accanì subito sopra, come se non mangiasse da settimane intere.
Finalmente l’uccellino riuscì a tirare un sospiro di sollievo ed a riprendere un po’ di energie. Stava osservando Blaine leccarsi i baffi per quello spuntino, quando sentì un odore familiare. Gli ricordava molto la nauseante puzza che faceva il secchio pieno di vermi di suo padre, quando andava a pesca con lui, ma questo non aveva niente di nauseante. Senza nemmeno rendersene conto stava zampettando nella direzione di quell’odore e contemporaneamente il suo stomaco gli diceva che doveva mangiare qualcosa, poiché tutto quello svolazzare nel negozio lo avevo sfinito.
Si accorse troppo tardi di quello che stava facendo. Ormai aveva già ingoiato il verme!


Note dell'Autrice

Ri-ciao! wow non pensavo di riuscire a postare anche oggi! Chiedo scusa se ci sono degli errori o delle frasi senza senso (spero vivamente di no!) ma non l'ho riletta volevo postarvela stasera! se vado avanti così entro fine settimana posto l'intera storia!! :D *incrocia le dita* bhè che dire in questo capitolo vediamo i nostri eroi alle prese con le nuove abitudini alimentari! chissà cosa succederà nel prossimo, riusciranno ad arrivare al circo e spezzare questo incantesimo? continuate a seguirmi e vedrete! ;)
ok devo assolutamente ringraziare laudia93 sia per la recensione (ti adoro tesoro!!) e soprattutto per le due splendide fan art che mi ha fatto! e che appena trovo una soluzione le posto così per farvi vedere questi capolavori!! e poi devo ringraziare anche Kekkafox che mi ha recensito lo scorso capitolo! :) e tutte le persone che hanno messo la storia tra le preferite ricordate e seguite e tutti i lettori silenziosi!! Grazie a tutti davvero!!!
Un bacione grande! Liberasognatrice

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Capitolo 4
*** Duetti insoliti ***


4.Duetti insoliti
 
Blaine si accorse della faccia schifata di Kurt solo dopo aver spazzolato completamente la sardina, lasciando solo la piccola lisca.
-Kurt cos’hai?- il piccolo uccellino lo fulminò con lo sguardo
-Non fare domande e inizia a muoverti! Sono stufo di essere un pennuto!- il gattone decise di fare come gli era stato detto, qualcosa gli diceva che sarebbe stata una pessima idea indagare più a fondo.
 
E così si rimisero in marcia, Kurt riprese quota e Blaine lo seguiva da terra senza fare domande.
La visuale dall’alto e l’agilità felina si rivelarono molto utili, poiché permisero di prendere un sacco di scorciatoie, attraversando giardini o saltando muretti.
Kurt si stava godendo il panorama di Lima dall’alto, scoprendo un mondo completamente a lui sconosciuto, quello dei tetti! Non immaginava quanta roba potesse esserci sopra alle case e soprattutto quanti oggetti dimenticati! Per non parlare di tutte quelle grondaie intasate dalle foglie secche e dal fango incrostato. Si chiedeva come potesse scorrere l’acqua dentro a quei poveri tubi intasati. Lui e suo padre pulivano sempre tutta la grondaia specialmente durante l’autunno e l’inverno, ma sembravano essere gli unici.

Dopo un po’ decise di contare quanti freesbee o quanti palloni fossero abbandonati sui tetti, era arrivato ad una ventina quando fù attratto da qualcos’altro decisamente più interessante e divertente. Esattamente sotto di lui Blaine stava cercando di acchiappare una povera farfallina bianca, facendo dei buffi salti quà e là. Era così carino che decise di non disturbarlo e di osservarlo in silenzio. Non era certo che quel gioco fosse frutto solo dell’istinto felino, Kurt era convinto che la parte umana di Blaine si stesse divertendo un mondo a saltellare dietro a quella farfalla.

Purtroppo per seguire quell’insetto stavano deviando il loro cammino, il passerotto abbassò lo sguardo per riferirlo al micio, ma non fù quella la cosa che gli uscì dal becco.
-Oh mio Dio! Blaine lasciala subito!! Cosa stai facendo?!- il moro guardò il suo ragazzo con l’espressione colpevole, poi abbassò lo sguardo sulle sue zampette, indeciso sul da farsi. Kurt planò davanti a lui con sguardo severo
-Lasciala immediatamente!- il gatto alzò una zampa dopo l’altra lasciando libera la farfalla, che se ne andò via zigzagando in modo precario
-Non hai niente da dire in tua discolpa?- Kurt aveva puntellato in qualche modo le due ali sui suoi fianchi, il che lo rendeva molto buffo, ma Blaine non poteva ridere di quella posa, non era proprio il caso.
-Io… emm… non era mia intenzione farle del male… mi dispiace….- il passerotto lo guardò per qualche momento poi si addolcì
-Va bene. Ma niente caccia alle farfalle d’ora in poi! E nemmeno ai topini!-
-Promesso, croce sul cuore.- Blaine fece un x immaginaria all’altezza del cuore con l’unghia, facendo sorridere Kurt che riprese quota per continuare il viaggio.
 
Dopo una mezzoretta di cammino Kurt aveva già dimenticato l’episodio della farfalla e aveva decisamente preso gusto a volare, iniziando a rilassarsi. Blaine se ne accorse perché iniziò a sentirlo cinguettare allegramente, inizialmente erano melodie scordinate fra loro, ma poi presero forma in una canzone precisa: Perfect di P!nk. La sua voce era ancora più bella se possibile e il moro non resistette molto, dopo poco si unì alla canzone con i suoi miagolii. Si fermarono sotto una finestra per mettere tutta la loro energia in quel duetto insolito. Peccato che i gatti non sono nati per cantare, a differenza degli uccellini, e che il pubblico che li ascoltava non stava gradendo la performance, soprattutto quella di Blaine. Infatti il povero micio si trovò all’improvviso completamente zuppo. La padrona della casa sotto la quale si erano fermati, aveva deciso di interrompere quello strazio con una bella secchiata d’acqua.
Kurt era piegato in due dal ridere, si teneva la pancia con l’ala tentando di riprendere fiato, Blaine d’altrocanto era ancora shockato e se ne stava immobile con lo sguardo fisso. L’uccellino dopo essersi riperso dall’ilarità della scena, si avvicinò iniziando a preoccuparsi per l’immobilità del suo ragazzo.
Quando gli fù atterrato di fronte, Blaine si prese la rivincita, iniziò a scrollarsi di dosso tutta l’acqua che aveva accumulato il suo pelo, inzuppando a sua volta il passerotto. Fatto questo cominciò a leccarsi il pelo, sistemandolo. Adesso era Kurt quello immobile con lo sguardo perso nel vuoto e Blaine quello che sogghignava sotto i baffi.
-Così impari a ridere delle disgrazie altrui!- disse il gattone con nonchalans, mentre finiva di pettinare il suo pelo tigrato, riportandolo all’ordine originale, così come faceva quando imprigionava i suoi riccioli nel gel.
L’uccellino si diede una piccola scrollatina, diventando una palla di piume che prontamente lisciò.
-Ok ok ho capito la lezione.-  Blaine si avvicinò dandogli una leccata che gli scompigliò di nuovo tutto il piumaggio –Blaine! Ma che fai?!-
-Sei più carino così, sembri un batuffolo di cotone!- Kurt lo guardò storto
-Finchè non ti deciderai di liberare i tuoi poveri ricci da quella gabbia infernale chiamata gel, io sistemerò le mie piume come voglio!-
-Ma questo cosa c’entra?- il gattone lo guardò confuso
-C’entra eccome! Ora muoviamoci che siamo solo a metà strada!- detto questo spiccò il volo di nuovo lasciando Blaine ancora più confuso di prima.
 
Ormai erano quasi arrivati, dovevano solo scegliere se aggirare una via oppure tagliarla attraversando il giardino di una villetta. Alla fine optarono per la scorciatoia, entrambi iniziavano ad essere stanchi delle loro forme e volevano tornare al più presto umani.
Ma si sa, la fretta è una brutta consigliera…


Note dell'Autrice

Ciaoo a tutti! Bhè questo è il terzultimo capitolo! Ed è anche leggermente più corto di quelli precedenti, ma la storia voleva così! :) spero di non aver fatto madornali errori (non l'ho ricontrollato per la voglia di postarlo subito!!)  Grazie mille alle persone che stanno seguendo la storia e soprattutto a chi la recensisce!! E come avevo promesso ho trovato un modo per farvi ammirare le bellissime fanart che mi ha fatto laudia93!! una la trovate quì -> 
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=278948508877661&set=a.278948468877665.52984.203203109785535&type=1&theater
e
 l'altra quì -> http://www.facebook.com/photo.php?fbid=278948548877657&set=a.278948468877665.52984.203203109785535&type=1&theater

B
he non ho altro da dire!  ci si vede al prossimo capitolo!! 
Un bacio Liberasognatrice

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Capitolo 5
*** Giardini infidi ***


5.Giardini infidi

Kurt sorvolò il cancello in inferiata mentre Blaine passava attraverso le sbarre sottili. Si ritrovarono all’interno di un grandissimo giardino verdeggiante che costeggiava una villa alttrettanto immensa. Erano nella parte benestante di Lima, dovevano superare quella casa e si sarebbero trovati nella zona più periferica della città, grandi spiazzi di terra battuta dove doveva essersi fermato il circo. Naturalmente prima di arrivare ai tendoni dovevano camminare ancora un bel po’, i riccastri non volevano essere disturbati dalle risate della gente.
-Kurt, non so te, ma io ho sete. Camminiamo ormai da ore sotto il sole cocente. E inizio a sentire la gola secca.- il passerotto gli si fermò accanto
-Devo essere sincero, anch’io inizio ad avere bisogno di acqua. Facciamo così, ora faccio il giro della villa per vedere se hanno una fontanella nel giardino, poi torno quì.-
-D’accordo ti spetto qui, ma fai in fretta.- Kurt spiccò il volo e Blaine si guardò intorno, faceva troppo caldo per stare lì sotto al sole. Vide che poco distante c’era un gabbiotto per gli attrezzi che faceva un’invitante ombra fresca. Aveva detto a Kurt che l’avrebbe aspettato lì, ma quella zona in ombra non era poi così distante da dove si trovava, l’avrebbe sicuramente visto!
 
Il giro dell’intera casa si rivelò più lungo di quanto il passerotto avesse immaginato. Fortunatamente, esattamente dalla parte opposta dove si trovava Blaine, c’era una fontanella con l’acqua cristallina che scorreva ininterrottamente. E poi si parlava di siccità e di non sprecare l’acqua! A Kurt venne il nervoso per quella vista, ma allo stesso tempo dovette ringraziare i padroni di casa, sarebbe stato difficile girare il rubinetto senza i pollici opponibili.
Non resistette e si fermò a bere un po’, oltre ad essere cristallina, l’acqua era anche fresca e senza accorgersene si ritrovò a farsi il bagno dentro quella bacinella. Ora che aveva le piume belle pulite e anche un po’ umide, di sentiva più fresco e rigenerato.
Quando tornò da Blaine lo trovò sdraiato per tutta la sua lunghezza e con gli occhi chiusi. Non poteva credere che si fosse addormentato! Gli si avvicinò atterrandogli davanti al muso.
-E così mentre io sono in avanscoperta tu ti fai un bel pisolino?! Non mi sembra molto corretto nei miei confronti! Hei! Mi stai sentendo?- gli picchiettò sul musetto, attirando finalmente la sua attenzione.
Il grosso gatto aprì gli occhi e a Kurt gli si gelò il sangue. Non erano gli occhi di Blaine!
-Oh oh- il micio appena si rese conto di cosa aveva davanti, si mise in posizione d’attacco, pronto a scattare. Il passerotto era immobilizzato dal terrore, il suo cervello gli gridava “scappa!!” ma i suoi arti sembravano essere scollegati da esso. A momenti il gatto sarebbe scattato in avanti e per il povero uccellino non avrebbe avuto più scampo.
-Kuuuurt!!!!!!- il grido di Blaine lo fece riscuotere da quello stato di immobilità, facendogli spiccare il volo appena in tempo. Peccato che quello era un grido di richiesta d’aiuto!
 
 
Blaine si era appena steso all’ombra del gabbiotto, assoporandosi un momento di pieno relax, quando sentì dei rumori provenire da un lato della struttura. Ovviamente non gli venne in mente il detto “la curiosità uccide il gatto” e si diresse verso quei rumori, non pensando neanche al fatto che Kurt così non l’avrebbe più visto.
Appena ebbe girato l’angolo vide una lunga catena legata al terreno, senza pensarci molto iniziò a seguirla per vedere dove finiva.
Pessima idea!
Quando alzò il muso si ritrovò faccia a faccia con un bulldog bianco e nero, con uno sguardo a dir poco socievole. Appena l’animale si accorse di Blaine iniziò a ringhiare ferocemente per difendere il proprio territorio. Il micio ebbe la forza di fare solo una cosa: gridare
-Kuuuurt!!!!!!-
 
Kurt era ancora alle prese con il gatto sosia, che gli stava letteralmente alle calcagne. Per riuscire a sfuggirgli dovette volare molto in alto, ma questo non fece desistere il predatore, che decise di seguirlo comunque a distanza. Quando il passerotto raggiunse Blaine , vide che anche lui era nella sua stessa situazione. Un grosso cane lo stava rincorrendo.
-Blaine stò arrivando resisti!- il micio alzò un attimo lo sguardo verso il suo ragazzo, poi verso il suo inseguitore. Doveva correre più veloce o lo avrebbe raggiunto. Poi si ricordò che il bulldog era legato alla catena e che quindi prima o poi doveva fermarsi per forza.
Nel frattempo Kurt stava cercando qualcosa per distrarre il cane dalla sua caccia. Si guardò attorno sperando di trovare un’altra pigna, ma vide qualcosa di meglio: un nocciolo.
Iniziò a bombardare il bulldog con le nocciole, ma non sembrava che questo rallentasse la sua corsa, semmai lo infastidiva soltanto.
-Ai! Kurt hai preso me non il cane!!-
-Scusa Blaine! Senti continua a correre, l’unica soluzione che abbiamo è che finisca la catena!-
-Lo so! È quello che stò facendo!- la voce di Blaine era un po’ irritata e questo trattenne Kurt da dire altro. Inoltre stava per avere altri problemi lui. Per poter mirare bene si era abbassato di molto e non si era accorto che il gatto-sosia era tornato alla carica. Evitò per un pelo una zampata e dovette abbandonare i soccorsi per il suo ragazzo. Iniziò a zigzagare tentando di seminare il feroce felino. Non riusciva a prendere molta quota perché le forze stavano piano piano esaurendo, l’unica soluzione era riuscire a seminarlo, magari uscendo da quel giardino infernale.
 
Blaine ormai non ce la faceva più, sentiva che a momenti sarebbe ruzzolato sul terreno e che quel demonio gli sarebbe saltato addosso. Mise male una zampa anteriore e rotolò davanti a sé. Ormai era spacciato, se lo sentiva. Prima di alzare lo sguardo, per affrontare fiero la sua imminente fine, sentì un rumore come di uno che si strozza e poi un forte ansimare. Alzò di scatto lo sguardo e vide il bulldog bloccato dalla catena, tutto proteso in avanti, che si affannava per tentare di raggiungere la sua preda a qualche centimetro di distanza.
Blaine non potè che tirare un sospiro di sollievo e riprendere un attimo fiato. Poi non resistette e iniziò a ridere come un cretino ed a insultare il cane che non poteva fare niente.
-Ah! Adesso non fai più il gradasso eh?! Povero povero piccolo demonio.- gli camminava davanti prendendosi beffe di lui
-Blaaaaiiiiinee!!!!- la voce di Kurt gli fece interrompere quella rivincita. Quando si voltò vide che gli stava volando incontro e che era inseguito da un gatto identico a sestesso. Appena il passerotto lo superò anche il suo sosia gli passò accanto senza degnarlo di uno sguardo. Doveva fare qualcosa subito.
Peccato che la vista di due gatti, invece che uno, fece infuriare ancora di più il grosso cane che, con uno strattone più forte, ruppe una maglia della catena, liberandosi.
-Oh oh.- Blaine riprese la folle corsa, per mettersi in salvo.
Ora, se i padroni di casa fossero usciti in giardino, si sarebbero trovati davanti una scena da cartone animato molto esilarante. Il proprio cane che inseguiva un gatto, che inseguiva un altro gatto, che inseguiva un passerotto. Molto divertente per uno spettatore, un po’ meno per Kurt e Blaine.
-Kurt dobbiamo uscire da qui!-
-È quello che sto tentando di fare!-
Davanti a loro c’era l’altra parte della recinzione, purtroppo che non era più a sbarre, ma a maglie strette. Blaine non ci serebbe mai passato.
-Emm.. Kurt..-
-Sì ho visto!- il passerotto si guardò velocemente attorno in cerca di un’alternativa – il bidone davanti a te! Saltaci su e tenta di farlo cadere, se no ci liberiamo di solo uno dei due inseguitori!- Blaine vide il bidone e dovette fare un’ulteriore sforzo, per riuscire a superare il gatto che aveva davanti, e saltarlo in modo da farlo cadere.
La Dea Bendata per una volta guardò dalla loro parte e riuscirono a superare indenni la recinzione. Dovetterò riprendere fiato entrambi e aspettare cinque minuti che i loro cuori riprendessero il battito regolare. Blaine fù il primo a parlare.
-Mi sembra di essere appena uscito da una puntata di Tom&Jerry.- Kurt lo guardò indeciso se insultarlo o ridere della battuta.
-Bhè Tom, io sono appena riuscito a sfuggire a Silvestro! Quindi non lamentarti!- si guardarono un attimo e poi scoppiarono a ridere. Un colpo di cannone li fece fermare.
-Credo che ormai manchi davvero poco ai tendoni.- il passerotto guardò nella direzione dalla quale era venuto il rumore.
-Lo penso anch’io. Dai muoviamoci, non vedo l’ora di mettere le ali attorno al collo di quella maga da quattro soldi!-


Note dell'Autrice

Ed eccoci arrivati al penultimo capitolo! nel prossimo finalmente arriveranno a destinazione, ma non dico altro! ;) spero vi sia piaciuto come gli altri e spero vivamente che non ci siano errori! Ringrazio come sempre tutte le persone che stanno leggendo la storia e quei due angeli che la stanno recensendo! :) grazie mille!
Al prossimo capitolo!!
Un Bacione Liberasognatrice

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Capitolo 6
*** Fine incredibile ***


6.Fine incredibile
 
Finalmente arrivarono all’accampamento del circo. Il grosso tendone a righe bianche, rosse, gialle, e blu era già montato e tutto attorno c’erano le roulotte degli artisti e qualche tenda colorata. Notarono con sommo piacere che non c’erano gabbie di animali, ma solo qualche saltimbanco che si esercitava fuori all’aria aperta.
-Bene. Ora che facciamo?-
-Bhè mi sembra più che ovvio Blaine. Cerchiamo Maga Sabaita, gli ridiamo quell’arnese che hai al collo e le facciamo spezzare l’incantesimo.- il gattone lo guardò pensieroso
-E come facciamo a trovarla? Guardiamo in ogni roulotte? O chiediamo informazioni a qualche circense?- Kurt lo guardò incredulo
-Ma certo! Chiediamo informazioni! Mi sembra la cosa più sensata da fare, ma penso che sia meglio rivolgerci ad un animale, tipo quel gatto nero là in fondo. Magari potresti chiedergli dove alloggia la maga!- -Ottima idea.- Kurt non poteva crederci. Il suo tono sarcastico non era stato minimamente colto da Blaine, il quale si stava dirigendo proprio verso il micio nero. Si sbattè un’ala sulla fronte, ancora incredulo che il suo ragazzo stesse andando a chiedere informazioni ad un gatto. Poi lo seguì, tenendosi a debita distanza. Non voleva ripetere la scena alla Titty e Silvestro.
 
Blaine si avvicinò al gatto, aspettò che finisse di pulirsi il pelo e poi provò a parlargli
-Hey, ciao. Scusa se ti disturbo ma volevo chiederti se sai dove alloggia Maga Sabaita.- il micio nero lo guardò come se non avesse detto niente e poi riprese a leccarsi il pelo lucido.
-Non credo che capisca la lingua parlata.- il moro alzò gli occhi verso Kurt, che era appollaiato su un ramo dell’albero più vicino
-E come dovrei parlargli?-
-Non lo so. Prova con il gattese.- Blaine lo guardò confuso
-Io non lo conosco il gattese.-
-Sei un gatto! Devi conoscerlo per forza!- il micio guardò il suo simile davanti a lui e riprovò ad instaurare una conversazione
-Miaaaoo, mia miao miiiiiiaaao, miaaao miaooo miaaa miamia miaoo.- Kurt non riusciva a trattenersi dalle risate e il gatto nero non sembrava essere interessato da quello che gli stava dicendo Blaine. Poi all’improvviso smise di farsi la toeletta, guardò il moro e iniziò a soffiargli rizzando tutto il pelo.
-Emm… Blaine … cosa gli hai detto?-
-Io non ne ho la più pallida idea.- il gatto nero non sembrava intenzionato a lasciar perdere la questione ed aveva iniziato anche a fare dei miagolii piuttosto sinistri e inquietanti.
-Liquirizia?! Perché stai facendo tutto questo baccano?- dalla roulotte vicina uscì una donna con in mano un rossetto e mezzo labbro truccato. Blaine e Kurt la riconobbero subito, era Maga Sabaita!
-Hey! Lei! Ci ritrasformi subito in umani!!!- Kurt era partito subito all’attacco svolazzandole attorno e intimandole di riportarli alla forma originale. Blaine invece decise una tatica più soft, le si avvicinò iniziando a strofinarsi contro le sue gambe e cercando di farle vedere il medaglione che aveva perso al parco.
-Aah adesso capisco. Ti sei fatta dei nuovi amici, vero Liquirizia?- la gattona nera non era molto contenta di vedere la sua padrona attorniata da altri animali e decise di farglielo capire soffiando nuovamente al micio rivale.
-Liquirizia! Adesso basta! Smettila di fare la gelosa. È solo un povero randagio.- raccolse Blaine da terra portandoselo al seno e solo in quel momento notò il ciondolo sul petto del micio.
-Aspetta, aspetta. Ma questo è il mio medaglione!- Kurt gli si posò sulla spalla tentando si farle capire, a gesti, che loro erano i due ragazzi che si era divertita a trasformare, quel pomeriggio al parco. Per ogni gesto e cinguettio che faceva, Blaine annuiva con il capo. La Maga era molto divertita da quella scenetta, aveva capito subito appena visto il medaglione, chi erano in realtà quel gatto e quel passerotto, ma vedere quest’ultimo gesticolare all’impazzata era una cosa troppo comica per farla interrompere subito. Quando vide che quell’uccellino sembrava essere sul punto di strapparsi le piume di dosso, decise che era arrivato il momento di farlo smettere.
-Ok, ok, fermo. Non vorrai rovinare questo splendido piumaggio spero.-Kurt si fermò guardandola speranzoso.
-Allora hai capito chi siamo?-
-Mi dispiace non parlo il cinguettese. Ma immagino che mi stai chiedendo di riportarvi alla vostra forma originaria.- entrambi annuirono energicamente. La vecchietta ridacchiò allegramente.
-Oh mi piacerebbe molto, ma non posso spezzare l’incantesimo.- a Kurt crollò il mondo addosso, non poteva crederci. Avevano attraversato tutta Lima a piedi, avevano affrontato negozianti irritati, cibi schifosi, secchiate d’acqua, animali pazzi e carnivori e adesso quella vecchia gli diceva che non poteva spezzare l’incantesimo?! Stiamo scherzando?!!

Blaine potè chiaramente vedere i pensieri del suo ragazzo, senza che esso li esprimesse a voce. Erano più o meno gli stessi che stavano passando per la sua mente, con la differenza che Kurt sembrava essere sul punto di un esaurimento nervoso di dimensioni apocalittiche. Il moro guardò con gli occhioni dolci la maga, tentando di persuaderla a spezzare l’incantesimo.
-Puoi guardarmi così tutto il giorno, ma sono abituata alla mia Liquirizia. Anche lei quando vuole ottenere qualcosa mi guarda in quel modo e ormai sono immune!- Blaine abbassò lo sguardo depresso.- Comunque stavo dicendo, non posso spezzare l’incantesimo finchè non mi dimostrate di aver imparato la lezione. Soprattutto tu, peperino.- diede un leggero buffetto a Kurt ed appoggiò a terra Blaine.
- E ora che facciamo?-
-Bhè mi sembra la parte più facile. Le facciamo capire che il suo incantesimo ci ha aperto gli occhi su nuove prospettive.- Kurt non sembrava molto convinto delle parole del suo ragazzo, ma non sembravano avere altra scelta.
Iniziò a pensare a tutta quella stramba e roccambolesca avventura e la prima cosa che gli venne in mente fù la panoramica dall’alto di Lima e la bellissima sensazione del volo. Il ricordo venne poi sostituito dalla sensazione viscida del verme che gli scendeva lungo la gola e dalle folle corse per scampare ai predatori, animali e non. Di certo gli uccelli non avevano vita facile, ma non era certo che la maga l’avesse trasformato per fargli vedere quanto fosse difficile la vita dei volatili.
Ripensò al primo incontro con la donna e gli vennero in mente le parole che le aveva detto “Blaine andiamo! Lascia perdere questa ciarlatana!” e la risposta della vecchia “Io non sono affatto una ciarlatana! E te ne accorgerai presto”. E finalmente capì. La maga voleva solo dimostrargli che aveva torto e che doveva sempre mantenere una mente aperta, anche per le cose che gli sembravano impossibili o improbabili. Mai giudicare un libro dalla copertina! E soprattutto mai insultare una possibile strega! Ora aveva capito.
 
Intanto che Kurt rifletteva per conto suo, anche Blaine cercava di ricomporre tutti i pezzi. Sicuramente la sua lezione era diversa da quella del suo ragazzo. Ripercorse mentalmente la giornata e l’unica cosa che gli venne in mente fù: “la curiosità uccide il gatto!” Sembrava perseguitarlo quel modo di dire, o forse era quella la sua lezione. Forse doveva essere più cauto e moderare la sua curiosità, forse doveva pensarci un po’ di più prima di prendere oggetti sconosciuti da terra o seguire strane catene legate al terreno.
 
Mentre entrambi riflettevano per conto loro ed arrivavano piano piano alle conclusioni giuste, i loro corpi stavano riprendendo la loro forma originale. Le ali di Kurt si stavano allungando come tutto il suo corpo e le piume si stavano trasformando nei suoi costossissimi vestiti firmati. La coda di Blaine si stava ritirando, così come il suo pelo tigrato, i baffi e le orecchie. Quando entrambi arrivarono alla fine delle loro risoluzioni erano tornati completamente umani.
Blaine appena se ne accorse abbracciò stretto il suo ragazzo, facendolo quasi soffocare.
-Bene, vedo che l’incantesimo è servito a qualcosa. Ora se mi restituite il medaglione io torno nella mia roulotte a sistemarmi. Sapete tra poche ore devo leggere le carte a un po’ di gente.-
-Oh certamente!- il moro le restituì il cimelio, maneggiandolo con molta cura.
-Grazie mille. Liquirizia, vieni!- detto questo la maga sparì dentro il suo alloggio insieme alla gatta nera.
 
Blaine le seguì con lo sguardo finchè non si chiusero la porta alle spalle, poi si voltò verso il suo ragazzo, il quale non aveva proferito parola da quando erano tornati umani. Se ne stava immobile, con gli occhi chiusi.
-Kurt… Kurt?-
 
 

-Kurt…Kurt? KURT!- la voce di Blaine lo risvegliò di soprassalto.
-Che c’è? Che è successo? Siamo tornati umani?- quando aprì i suoi occhioni azzurri si ritrovò sotto la grande quercia al parco, con il libro che stava leggendo tra le braccia  e il suo ragazzo inginocchiato di fianco a lui con una mano su una sua spalla. Probabilmente lo aveva appena scosso per risvegliarlo.
-Emmm.. siamo sempre stati umani e siamo ancora al parco. E tu ti eri addormentato. Dev’essere molto stimolante quel libro per farti appisolare così profondamente.- stava ridacchiando di gusto, ma Kurt aveva ancora in testa il sogno che aveva fatto. E si sentiva un po’ confuso. Sembrava tutto così vero…
-Ah… e comunque non stavo dormendo! Riposavo gli occhi. Sai con questo sole accecante..-
-Sii certo…in ogni caso mentre tu riposavi gli occhi io ho sentito i ragazzi per fare qualcosa stasera.-
-E..?- Blaine si mise comodo con un sorrisone a trentatrè denti, era sicuramente una cosa di suo gradimento, altrimenti non l’avrebbe tirata così a lungo.
-E… abbiamo deciso di andare al circo stasera! Non sei contento?!- a Kurt sembrò di essere inondato da una secchiata d’acqua gelida
-Oddio! No! Il circo no!!-
 

Fine!

 



Note dell'Autrice

Ta-dan!!  che ve ne pare? vi è piaciuta la fine? sono riuscita a fare l'effetto a sorpresa? spero di si e spero che non vi abbia deluso. :) bhè che dire la storia è finita e io mi sono divertita molto a scriverla! Spero che vi sia piaciuta dall'inizio alla fine e che non abbia fatto molti errori ortografici e non! XD un dovuto ringraziamento a Kekkafox e laudia93 che mi hanno commentato tutti i capitoli! Vi ringrazio immensamente!! ringrazio tutte le persone che l'hanno messa tra le preferite ricordate e seguite e tutti quei lettori silenziosi! :)
Geazie mille a tutti!!
Alla prossima storia! Un Bacione Liberasognatrice :)

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