Not all Slytherins don’t know love

di champagne supernova
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hogwarts ***
Capitolo 2: *** La Cerimonia dello Smistamento ***
Capitolo 3: *** Il Ballo del Ceppo ***
Capitolo 4: *** Dissennatori e duelli ***
Capitolo 5: *** Il segreto -quasi- svelato ***
Capitolo 6: *** Blake ***
Capitolo 7: *** Il Voto Infrangibile ***
Capitolo 8: *** Lost and insecure, you found me ***
Capitolo 9: *** Love is the most powerful spell ***
Capitolo 10: *** Dobby, l'elfo libero ***
Capitolo 11: *** L'ultima battaglia ***
Capitolo 12: *** Diciannove anni dopo ***



Capitolo 1
*** Hogwarts ***


Hogwarts

 

-Stella- mi chiama mio padre -svegliati, amore. È ora-

Lancio la coperta per aria e comincio a saltare sul letto.

-Oh, la mia piccola principessina è felice-

-E come potrei non esserlo? Questo sarà il mio primo giorno Hodwarts!-

-Hogwarts, cucciola- mi corregge sorridendo, per poi prendermi per la vita e farmi scendere dal letto.

-Dov'è Luna?- gli chiedo, guardandomi intorno.

-Sta facendo colazione. Ora vestiti e scendi. Tra mezz'ora saremo King's Cross-

 

***


Il mio carrello è abbastanza pesante ma evito di lasciarlo a mio padre. Luna è accanto a me. Devo dire che io e mia sorella non ci somigliamo per niente. Sì, siamo entrambe bionde e carine, ma lei è sempre sul suo pianeta. Luna non è mai stata una ragazza socievole, non ha tanti amici; al contrario di me.

-Stella- mi chiama Luna, indicando le piattaforme 9 e 10 -guarda!-

-Okay, ragazze- dice mio padre, facendoci fermare -ci siamo. Allora, tutto quello che dovete fare è correre verso quel muro senza fermarvi. Chi va prima?-

-Io!- dico, emozionata.

Stringo il manico del carrello e comincio a correre. Dopo qualche secondo mi ritrovo circondata di gente, di... maghi.

Sono un po' a disagio perchè non c'è neanche un viso conosciuto e Luna e mio padre non arrivano.

-Tutto bene, mia cara?- mi chiede una signora paffutella con i capelli rossi.

-Mio padre e mia sorella non arrivano più- dico, triste.

-Oh, non ti preoccupare, c'è ancora tempo. È il tuo primo anno, vero?-

Annuisco, calmandomi un po'. Ma quando vedo il ragazzo con i capelli neri e arruffati, gli occhiali tondi e la cicatrice a forma di fulmine sulla fronte mi prende il panico.

-Ma t-tu sei- dico lentamente -Harry P-Potter-

-Sì, sono io- risponde sorridendo dolcemente.

-Stella!- urla mio padre, venendo verso di me -scusa ma Sunny (il gatto di Luna) era scappata- ansimando, rivolge uno sguardo alla signora con i capelli rossi -grazie-

-Oh, nessun problema, signor... scusi ma non conosco il suo nome-

-Xenophilius. Xenophilius Lovegood- accarezza i lunghi capelli di mia sorella -e lei è l'altra mia figlia: Luna-

-Molto piacere- si stingono la mano -io sono Molly Weasley. E loro sono i miei figli: Percy, Fred, George, Ginny e Ron- dice, toccando la testa di ognuno mentre pronuncia i nomi -e lui è...-

-Harry Potter. Quale onore-

Ma prima che potesse aggiungere altro, il conducente del treno urla di cominciare a prendere posto. Mentre tutti salgono sul treno, io rimango bloccata giù perchè Luna è scoppiata in lacrime (-non voglio partire, papà. Vieni con noi!-) e papà doveva consolarla.

Cinque secondi prima della partenza riusciamo a salire. Luna aveva trovato posto nel primo scompartimento, insieme a delle ragazze che aveva conosciuto a Diagon Alley.

-Ehy, Stella!- mi sento chiamare. È Harry Potter, con la testa fuori dal suo scompartimento. Lo raggiungo e sorrido -puoi stare con noi, se ti va-

Annuisco, mentre lui e Ron mi aiutano con il bagaglio. È in quel momento che noto una ragazza nello scompartimento. Ha i capelli lunghi e disornati.

-Ciao- dico, avvicinandomi. Lei sorride e si presenta: è Hermione Granger. Mi presento a mia volta e mi siedo accanto a lei, con Ron e Harry di fronte.


Cominciamo a parlare, ma qualcuno ci interrompe con una piccola, fredda parola: -Potter- un ragazzino con i capelli biondo platino è fermo sulla porta del nostro scompartimento. Ha un ghigno malefico dipinto sul volto, ma è comunque (mooolto) carino.

-Malfoy- risponde Harry, scocciato.

-Girano voci che hai invitato una ragazza a stare nel tuo scompartimento-

Rivolge un'occhiata a Hermione e dice: -no, non è la mezzosangue-

-Ehy- dico io, alzandomi -come ti permetti?-

-Stella- mi chiama Hermione, con la testa bassa -lascia perdere-

-No!- mi rivolgo a Malfoy -Chi ti credi di essere?-

-Uuh, aggressiva la ragazza- dice, guardandomi con un irresistibile scintillio negli occhi -mi piace. Non dovresti stare con questi sfigati. Perchè non vieni con noi?- con un cenno indica due ragazzi alle sue spalle.

-No, grazie. Preferisco stare con questi sfigati-

I ragazzi dietro Malfoy mi guardano con disgusto, ma lui no. Anzi, mi scruta sorridendo.

-Se cambi idea- dice lentamente -fai un fischio-

I tre ragazzi se vanno e io mi risiedo.

-Non c'era bisogno di difendermi. Ora sei sulla sua lista nera!-

-Secondo me no- dice Ron -da come ti guardava... oh miseriaccia, tu piaci a Malfoy!-

-Naah, non è vero-

-Stella, penso che Ron abbia ragione-

Superato l'argomento molto imbarazzante comincio a vederla: Hogwarts.

Rivolgo uno sguardo a Ron, Harry e Hermione. E se fosse l'inizio di una bella amicizia?



Ecco come ho immaginato Stella, anche se ora ha solo undici anni :c


 

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Capitolo 2
*** La Cerimonia dello Smistamento ***


La Cerimonia dello Smistamento


Hogwarts è un castello immenso. Appena entrati ci ha accolto la professoressa McGranitt, una signora dall'aspetto poco giovane e severo. Ci conduce verso la Sala Grande, dove siamo sotto gli occhi del resto del corpo studentesco e docenti di Hogwarts.

Cominciano a chiamare i nomi degli studenti del primo anno, uno a uno: dovranno indossare il Cappello Parlante, che dirà loro quale sarà la Casata (tra Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde) in cui rimarranno per tutti gli anni ad Hogwarts.

Improvvisamente qualcuno dietro di me mi tocca la spalla, con l'intento di farmi girare. È il ragazzino che è dopo di me nell'elenco, quello con i capelli biondo platino del treno: Malfoy.

-In che Casa vorresti essere?-

-Io... non lo so- Harry mi aveva detto che non voleva essere Serpeverde perchè alla fine tutti passano al lato oscuro della magia. Preferiva essere Grifondoro, dato che in quella Casa c'erano tutti i Weasley e anche Hermione.

-Io vorrei essere Serpeverde-

Chissà perchè...? penso.

-Sarebbe bello essere nella stessa Casa, no?- Faccio un piccolo e indifferente cenno con la testa ma resto zitta dato che ora è il turno di Luna.

Dopo qualche secondo, il Capello Parlante afferma: -Corvonero!-

Quelli seduti al tavolo di quella Casata cominciano ad applaudire mentre Luna va verso di loro.

Deglutisco, nervosa.

-Lovegood Stella-

Ci siamo.

Mi avvio verso il Capello e mi siedo sulla sedia. La McGranitt me lo ripone delicatamente sulla testa.

-Mmh, vedo intelligenza e ambizione in questa giovane ragazza- dice a voce abbastanza alta, ma poi riprende sussurrando in modo che solo io possa sentirlo -Tu e tua sorella sceglierete strade diverse in futuro. Una sceglierà il bene, l'altra il male-

-Chi sceglierà il male?- sussurro.

-Lo capirai, Stella. Ora lasciami pensare alla Casa-

Resto in silenzio, nervosa.

-Serpeverde!-

Oh, no!

Quelli di Serpeverde cominciano a esultare facendo una standing ovation. Luna sembra triste, ma Harry, Ron e Hermione lo sembrano ancora di più.

Malfoy sembra al settimo cielo. Una ragazza mi fa segno di andare verso di lei.

-Vuoi sederti?- mi chiede, spostandosi un po' per farmi spazio.

Io annuisco e prendo posto accanto a lei. È minuta, con dei capelli biondi e lisci.

-Sono Daphne Greengrass, e tu?-

-Stella Lovegood-

-La ragazza che era prima di te ha il tuo stesso cognome-

-Sì, è mia sorella-

-Anche io ho una sorella ma ha due anni in meno di me. Si chiama Asteria-

-Malfoy Draco- sento chiamare.

Lo osservo mentre cammina verso il Cappello, con un'aria strafottente.

-Serpeverde!- dice quasi subito.

Draco corre verso il tavolo, seguito dagli applausi. E dove si siede? Di fronte a me, ovviamente. Con uno di quei due suoi amici accanto: Goyle.

Anche un'altra amica di Daphne è Serpeverde: Pansy Parkinson. Bassina, lineamenti duri, capelli neri a caschetto. Abbraccia Daphne e si siede accanto a me. Anche l'altro amico di Malfoy, Tiger, è Serpeverde.

-Ora non starai più con quegli sfigati- dice ridendo, dando un colpetto sulla spalla di Draco.

Malfoy prende il suo calice e lo tiene sospeso, verso di me. Mi fa l'occhiolino e mima con le labbra a noi.

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Capitolo 3
*** Il Ballo del Ceppo ***


Il Ballo del Ceppo

 

*tre anni dopo*

 

La fama di Harry Potter non è l'unica cosa che è cresciuta in questi anni. Anche i miei sentimenti per Draco si sono fatti più forti. Mi sono resa conto di avere una cotta per lui al secondo anno e solo Hermione, Harry e Ron lo sapevano, dato che avevo deciso di confidarmi con loro al terzo anno.

-Oh, Dio- aveva detto Harry.

-Tra tutti gli studenti, Stella, perchè lui!?- Ron era sconvolto.

-Lo sapevo!- trillò Hermione. Allora abbiamo cominciato a parlare l'una sopra l'altra sotto gli occhi di Ron e Harry, che ci guardavano stralunati.

 

 

-No, Tiger- dico, seria -non ho intenzione di farti copiare il mio compito sulla metamorfosi dei licantropi!-

-Neanche quello sugli animagus?- chiede tristemente. Scuoto la testa, scocciata.

-Stella!- mi sento chiamare. Mi volto e vedo Pansy che corre saltellando verso di me con il sorriso stampato in faccia. La guardo con una faccia strana, dato che lei è una di quelle ragazze che raramente sorride.

Mi prende per la manica dell'uniforme e mi trascina nel bagno delle ragazze. Lancia un piccolo urlo, ma poi si calma.

-Cos'è successo?- le chiedo, preoccupata.

-Draco... io... Ballo del Ceppo... insieme!-

-Ti ha invitato al Ballo?- lei annuisce, prendendomi le mani e costringendomi a saltare con lei.

-Dobbiamo dirlo a Daphne! Però prima devo andare in bagno, aspettami- dice, lasciandosi sfuggire una risatina.

Ma io esco velocemente dal bagno e corro verso il dormitorio dei Grifondoro; ho bisogno di Hermione.

Evito Percy che mi urla dietro -non si corre in corridoio!- e salgo le scale, sperando che non cambino direzione.

Rallento per via del fiatone e degli occhi che lacrimano.

-Serpeverde, che ci fai qui?-

È Fred, con sorriso divertito sul volto.

-Non ora Fred-

-Ma io sono George-

-E io sono Fred. Stella, non ci riconosci più?- chiede George.

-Smettetela-

-Oh, ormai ci conosce troppo bene per cascarci come quando era al primo anno-

-Dov'è Hermione?-

-L'ho vista andare nel bagno delle ragazze- afferma Fred -Ma perchè piangi?- urla, ma io sono già distante perchè ho ricominciato a correre.

Ecco Hermione, intenta a uscire dal bagno, ma io la trascino di nuovo dentro.

-Che hai?-

-Draco ha invitato Pansy al Ballo!-

-Oh, Stella. Mi dispiace- dice, abbracciandomi. A quel punto lascio che le lacrime scorrano libere sulle mie guance.

-Per tutto questo tempo ho pensato di piacergli e... Dio quanto sono stupida!-

-No, non sei stupida. È lui che è senza cuore-

-E ora cosa faccio? Mio padre ha speso tantissimi galeoni per il mio vestito, ma non voglio andarci al Ballo-

-Se tu non vieni non vengo neanche io-

-Verrò. Non voglio rovinarti la festa, anche perchè ci andrai con Viktor-

Hermione mi asciuga le lacrime e dopo aver insultato un po' Draco usciamo dal bagno, dirette alle prove per il Ballo.

 

***

-Il Ballo del Ceppo è una tradizione del Torneo Tremaghi sin da quando ha avuto inizio. La sera della vigilia di Natale, noi e i nostri ospiti ci riuniremo nella Sala Grande per una serata di bene educate frivolezze!- dice la professoressa McGranitt. Prega Gazza di far partire la musica, e cominciano a formarsi alcune coppie. Harry viene verso di me e mi prende la mano.

-Allora è vero?- dice, mettendomi la mano sul fianco.

-Se ti riferisci a Draco e Pansy... sì, è vero-

-Devi dimenticarlo-

-Non è facile-

-E con chi andrai al Ballo alla fine?-

-Potrei farti la stessa domanda. Com'è andata con Cho?-

-Male, ha detto no-

-Anche tu dovresti dimenticarla-

-Come hai detto tu, non è facile-

Finita la lezione di ballo, tutti gli studenti vanno nella Sala Grande per il pranzo.

Proprio mentre addento una patatina fritta un gufo dal piumaggio scuro lascia un pacco sul tavolo, di fronte a me.

C'è un biglietto:

 

Stella, come sta andando l'anno scolastico? Spero bene, e spero anche che ti divertirai tanto al Ballo del Ceppo. Ecco il vestito, mi dispiace solo che non è quello che mi avevi chiesto. Ma quando l'ho visto ho pensato che l'avresti amato. Dimmi che ne pensi il prima possibile attraverso Rudolph (il gufo dal piumaggio scuro) così invierò il vestito a Luna.

Un bacio, papà.

 

Scarto velocemente il pacco e prendo il vestito in mano. È nero, senza spalline, con un nastro rosa pastello che avvolge alla vita e con tanti strati di tulle. È vero, non è quello che avevo chiesto, ma è comunque stupendo.

-Che bello!- dice Pansy. Io non le rivolgo neanche uno sguardo, perchè sono troppo arrabbiata. Io e lei siamo amiche, e pensavo avesse capito che avevo una cotta per Draco.

Scrivo due righe per ringraziare papà e rimando indietro il gufo. Subito dopo un biglietto volante mi arriva di fronte al volto. Si apre da solo e cominciano a esplodere dei fuochi d'artificio in miniatura. Poi dal biglietto esce un piccolo aereo, che con il fumo forma la scritta 'vieni al Ballo con me?' Imbarazzata, mi guardo intorno in cerca del ragazzo che mi ha inviato il biglietto. Tutti mi stanno guardando perchè lo spettacolino con i fuochi ha attirato l'attenzione, ma solo uno mi sta sorridendo: Blaise Zabini.

Blaise è uno dei pochi ragazzi di colore della scuola, è alto, bello e socievole. Frequentiamo insieme la maggior parte dei corsi ma siamo compagni solo a pozioni.

Non avevo mai pensato che Blaise avesse qualche interesse per me. Non ci penso neanche e annuisco. Non permetterò che Draco e Pansy mi rovinino il Ballo.

 

***

Sono nella Sala Comune con Pansy. Stiamo entrambe aspettando i nostri accompagnatori.

-Non vedo l'ora che arrivi Draco- dice lei, sistemandosi il vestito.

-Pansy, posso chiederti una cosa?-

-Certo-

-Ti piace?-

Ma Pansy non fa in tempo a rispondermi perchè Draco entra nella camera.

-Wow- dice guardandola -sei stupenda. Andiamo?-

Fanno un passo ma Pansy sussulta.

-Gli orecchini!- e corre via.

Draco posa lo sguardo su di me -tu hai capito cos'è successo?-

-Ciao anche te- replico, acida.

-Scusa- dice vedendomi in contro, sorridendo teneramente -dov'è Blaise?-

Eccolo lì, sulla porta. Indossa uno smoking elegante e ha una rosa in mano.

-Sei pronta?- mi chiede, sorridendo. Gli sorrido a mia volta, ma prima di avviarmi verso di lui mi giro verso Draco e gli dico: -ti odio-

Raggiungo la Sala Grande insieme a Blaise, e subito vedo Hermione ballare con Viktor. Saluto entrambi e poi comincio a ballare Blaise un lento.

-Ancora non capisco perchè mi hai invitata-

-Perchè penso che tu sia una persona stupenda-

Poggia la sua fronte sulla mia e sorride. Sorrido a mia volta, tranquilla. Ma quando avvicina le sue labbra alle mie comincio ad innervosirmi, anche perchè noto che Draco e Pansy stanno ballando dietro Blaise.

Lo bacerei solo per farmi vedere da Draco ma non ci riesco. Mi stacco da lui e lo allontano con una mano.

-Stella!- urla mentre io esco dalla Sala Grande tutta addobbata.

Mi siedo sulle scale isolate e mi passo una mano sul viso. Cerco di non piangere mentre immagino le risate che si starà facendo Draco in questo momento, prima di baciare Pansy.

Ma non è così, perchè lui in questo momento è in piedi davanti a me.

-Che ti è successo?-

-Niente- dico alzandomi con l'intento tornare nella mia stanza. Ma Draco mi blocca.

-Perchè non sei da Blaise?-

-Perchè lui vuole da me... quello che io vorrei da un altro. Tu perchè non sei da Pansy?-

-Perchè tu sei più importante, Stella. Oh, Dio. Io non ce la faccio più, capisci? Tu mi piaci. Mi piaci dal primo giorno che ti ho visto, nello scompartimento di Potter tre anni fa. Pensi che avrei invitato Pansy al Ballo se avessi saputo che Blaise voleva invitare te?-

Prende fiato, guardando in basso.

-Pensavo davvero che tra noi poteva esserci qualcosa, ma tanto a te piace un altro-

-Draco- dico, guardandolo negli occhi -ma quanto sei stupido?-

-Eh?-

Con il cuore a mille mi avvicino a lui e lo bacio, facendolo restare di sasso. Però poi si rilassa, ricambiando dolcemente il bacio. Mi stringe a sé per poi mettermi al muro. Gli passo una mano tra i capelli e apro leggermente la bocca per lasciare spazio alle nostre lingue.

Mi stacco un attimo da lui e mi lascio scappare una risatina.

-Perchè ridi?-

-Niente- dico, circondandogli il collo con le mani -sono solo felice-


  

questo è il vestito di Stella :)  

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Capitolo 4
*** Dissennatori e duelli ***


Dissennatori e duelli

 

Dopo quel bacio al Ballo io e Draco siamo diventati inseparabili. Persino Harry e Ron avevano affermato che Draco sembrava un'altra persona, sembrava più gentile.

E mentre lui si era fatto una nuova reputazione, io dovevo vedermela con Pansy.

-Me lo sarei aspettato da tutti- dice, mentre sale su per le scale diretta all'aula di astronomia -ma non da te-

-Pansy tu non capisci. Tra me e Draco c'è sempre stato qualcosa-

-Ma lui ha invitato me al Ballo! Perchè non sei rimasta con Blaise? Dio quanto vorrei che tu fossi stata una Grifondoro, così Draco non ti avrebbe mai neanche rivolto uno sguardo-

-Cosa vuoi che faccia? Che lasci il ragazzo che mi piace da due anni?-

-Perchè non facciamo decidere a lui?-

-Se ti ha mollato al Ballo per me cosa ti fa credere che ritornerà da te?-

-Allora risolviamocela tra noi-

-Cos'hai in mente?-

-Fatti trovare a mezzanotte nel Club dei Duellanti. E vieni da sola-

-Tu sei pazza. Non capisci che anche se perdessi Draco non mi lascerebbe?-

-Questo è da vedere-

Mi fermo sulle scale e lascio che se ne vada al suo corso. Sospirando mi dirigo verso il mio di corso: pozioni.

Dalla sera del Ballo io e Blaise non ci siamo rivolti la parola, quindi posso solo immaginare quanto sarà imbarazzante dover collaborare.

Entro in classe in cerca del suo volto ma non lo trovo. C'è solo Piton insieme alla metà della classe, che prende posto.

-Lovegood- mi chiama Piton. Mi avvicino a lui -Flitt è il tuo nuovo compagno di laboratorio-

-Cos'è successo a Blaise?-

-Ha chiesto un altro compagno-

-Perchè?-

-Non lo so e non mi interessa saperlo- dice lentamente.

La dolcezza di Piton mi farà venire il diabete prima o poi.

Mi siedo accanto a Flitt e gli chiedo di Blaise. Ma risponde con un banale -mi dispiace, non lo so-


***

23.35

Più che altro sono preoccupata per Blaise, non per il duello.

Avevo chiesto a Fred e George di chiedere in giro. Ed eccoli lì, sulla soglia della Sala Comune dei Serpeverde, con il fiatone.

-La Foresta Proibita- dicono all'unisono.

Oh, no. Mi alzo di scatto e, armata di bacchetta, comincio a correre verso la Foresta.

-Blaise!- urlo -Blaise!-

Nessuna risposta, solo un ululato.

Comincio a ripetermi degli incantesimi efficaci in caso di un attacco da parte di qualche creatura magica, ma non me ne viene in mente neanche uno.

Accelero il passo perchè sento come se l'ululato si stia facendo sempre più vicino.

Infatti un enorme lupo mannaro proprio a venti metri da me. Mi sta fissando con i suoi occhi grandi e giallastri, ansimante. Poi riprende a ululare e si avvicina velocemente a me.

-Crucio!-

Il lupo mannaro cade a terra all'istante, contorcendosi. Mi allontano velocemente, ma quando mi ritrovo davanti a una scena agghiacciante sono costretta a fermarmi.

Blaise, steso per terra, e un centinaio di dissennatori sopra la sua testa. A turno gli stanno distruggendo l'anima.

Sono nel panico. Ho dimenticato il nome dell'incantesimo che mi serve!

-Oddio, oddio!- pochi secondi ancora e Blaise sarà spacciato.

Oblivion... Bombarda Maxima... Expelliarmus... Ex... Ex... -EXPECTO PATRONUM!- urlo così forte da creare una barriera di luce chiara così grande da far allontanare tutti i dissennatori da Blaise.

Alcuni non si arrendono e continuano a tornare sul ragazzo, ma io ripeto più volte l'incantesimo, e alla fine, riesco a farli andare via tutti.

Mi avvicino a Blaise e gli prendo la testa tra le mani, cercando di farlo riprendere. Ma niente.

-Non morire, Blaise. Non morire- dico, scossa dai singhiozzi.

Con un incantesimo di levitazione riesco a sollevare Blaise. Mantenendo la concentrazione, riusciamo a tornare a Hogwarts senza problemi.

Silente e Piton sono sulla soglia, fuori dal castello.

-Signorina Lovegood, ci stavamo chiedendo perchè un'alunna del quarto anno fosse fuori...- Silente posa lo sguardo su Blaise, sconvolto.

-Cosa gli è successo?-

-I dissennatori lo stavano per uccidere- dico, scoppiando a piangere. Il senso di colpa mi sta divorando viva. In fin dei conti è solo colpa mia se Blaise era nella Foresta.

-Severus, porta il ragazzo nell'infermeria. E tu, Stella, vieni con me-

Seguo Silente fino al suo ufficio, dove mi fa accomodare.

-Hai infranto le regole andando nella Foresta Proibita- dice, dandomi le spalle -tuttavia, se non l'avessi fatto a quest'ora Blaise Zabini sarebbe... morto. Quindi non verrai espulsa, ma avrai comunque la tua punizione. Lascerò che sia Piton a decidere. Puoi andare-

Lentamente mi avvio verso la Sala Comune, stravolta e in lacrime. Ma una voce femminile e trionfante mi ferma -Sei in ritardo. Cominciavo a pensare che non saresti venuta-

È Pansy, sulla soglia del Club dei Duellanti. Ha le braccia conserte e un aria da snob che mi fa venire voglia di provare una Maledizione Senza Perdono su di lei all'istante.

-Zitta, Pansy-

-Hai paura, Lovegood?-

-Ho detto zitta- mi volto di scatto e le lancio addosso un incantesimo, che sfortunatamente schiva.

Sorride e indietreggia, salendo sulla passerella per duellare.

-Che il gioco abbia inizio-

Cominciamo a lanciarci addosso incantesimi su incantesimi, producendo scintille di tutti i colori.

-Serpensortia!- urla Pansy. All'istante sulla passerella appare un lungo serpente a sonagli, che velocemente si avvicina a me.

-Imperius- urlo al serpente. Questo si ferma, si volta verso Pansy, e, sotto il mio comando, prova a morderla più volte.

-Crucio!- urla al serpente, che comincia a contorcersi.

Poi, ansimante, Pansy si rivolge a me: -Avada...-

-Petrificus Totalus!- urla qualcuno velocemente. Il corpo di Pansy di irrigidisce fino a diventare completamente bloccato.

Non ho bisogno di voltarmi per capire chi mi ha salvato dalla morte certa: Draco.

Lui è lì, vicino alla porta, con la bacchetta tesa verso Pansy.

Lo guardo, piena di gratitudine, e mimo un grazie con le labbra.

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Capitolo 5
*** Il segreto -quasi- svelato ***


Il segreto -quasi- svelato

 

Rivolgo un'ultima occhiata alla classe di Babbanologia (una materia più che inutile secondo me) prima di uscirci definitivamente.

È l'ultimo giorno del mio quinto anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Gli alunni nei corridoi sono in festa e io ho intenzione di festeggiare con loro, ma Draco mi prende per mano e mi trascina nell'angolo più appartato di Hogwarts.

Mi stampa un bacio sulle labbra e sussurra un semplice ciao.

Prima di poter aprire bocca per salutarlo a mia volta, la voce di mia sorella mi interrompe.

-Stella?-

-Sì?- mi volto verso di lei, un po' scocciata.

-Papà vuole sapere se verrai con noi a Londra per le vacanze-

-Ho già detto a papà che non verrò. Non voglio passare le vacanze in mezzo a i Babbani-

Luna sospira e si allontana, senza dire una parola.

-E tu che farai quest'estate?- chiedo a Draco.

Lui ci pensa un attimo, arricciando le labbra -porterò la mia ragazza a conoscere i miei genitori-

-Be', penso che sarà mooolto felice di accettare la proposta- dico, lasciandomi abbracciare.

 

***


Prima di andare a stare da Draco, lui era venuto a conoscere mio padre.

-Ti piacerà, vedrai- gli dico, mentre camminiamo diretti verso casa mia -è un po' strano, ma ti piacerà... eccoci, siamo arrivati-

Sorriso a Draco e busso alla porta. Dentro si sente il rumore di una pentola che cade a terra e di passi svelti. Ed ecco mio padre, con i capelli così chiari da sembrare bianchi, la pelle marmorea e gli abiti rovinati.

-Stella- dice lui, abbracciandomi -mi sei mancata-

-Anche tu mi sei mancato-

Papà rivolge uno candido sguardo a Draco.

-Tu devi essere il ragazzo di cui la mia bambina mi scrive sempre-

-Ehm sì, penso di essere proprio io- dice ridendo nervosamente, mentre stringe la mano di mio padre.

Per un attimo un silenzio imbarazzante prende il sopravvento.

-Papà- dico io, sorridente.

-Sì, principessa?-

-Ci fai entrare?- chiedo, senza smettere di sorridere.

-Oh, certo!- risponde scoppiando a ridere. Entrando noto il solito casino: cianfrusaglie su cianfrusaglie. Possibile che papà non si decida a dare una sistemata? Insomma, è un mago! Non ci vorrebbe poi tanto per dare una ripulita.

Io e Draco ci sediamo mentre papà prepara il thè.

-Allora, che programmi avete per l'estate?- ci chiede.

-Staremo da me e...- dice Draco -... be' per ora è questo il programma-

-E chi ci sarà con voi?-

-I miei genitori-

-Bene, bene-

Ricala il silenzio imbarazzante.

-Forse è meglio andare- dico a Draco.

-Sì, i miei ci stanno aspettando-

Salutato mio padre io e Draco ci smaterializziamo, per poi ritrovarci di fronte ad un'enorme villa.

Quella donna vestita di nero davanti alla porta deve essere la madre di Draco. Pensavo che sarei stata molto nervosa ma invece sono tranquilla, almeno lo sono finché non la vedo in faccia.

Entrambe rimaniamo di sasso.

-Tu- dice, sconvolta. Io scuoto la testa, mimando un no con le labbra.

-Tu- ripete, accennando un piccolo sorriso -tu sei la ragazza che ha rubato il cuore del mio piccolo Draco- Narcissa si avvicina a me e mi stringe forte a sé, bisbigliandomi nell'orecchio cinque fatali parole -facciamo i conti più tardi-

-Dov'è papà?- chiede Draco.

-Aveva un impegno, tornerà stasera tardi-

 

***

Lucius non ha reagito come sua moglie, dato che lui non sa niente, come Draco.

Durante tutta la cena sono stata sotto gli occhi tristi di Narcissa. Fortunatamente appena mandato giù l'ultimo boccone, Draco mi mostra la mia camera.

-Vuoi già dormire?-

-Sì, sono un po' stanca-

-Mi dispiace, ma prendendo di stare almeno cinque minuti con te- dice con un sorriso malizioso dipinto in faccia, mentre chiude la porta alle sue spalle.

Mi attira a sé e lascia una scia di morbidi baci sul mio collo.

-Draco- dico io, seria -basta-

-Che c'è?-

-Voglio dormire- dico ridendo.

Lui sospira, sorridendo. Poi si sdraia sul letto e mi fa segno di accomodarmi accanto a lui.

-Bene, dormiamo-

Okay, non ho modo di liberarmi di lui.

Ho seriamente bisogno di stare sola, devo pensare. Se avessi saputo che Draco era il figlio di Narcissa non avrei mai accettato di andare da lui.

 

 

06:35

 

Fortunatamente dopo un paio d'ore Draco si era deciso a tornare nella sua camera. Preparo il mio borsone e esco furtivamente dalla stanza, dirigendomi verso il salone.

Ma prima che io possa smaterializzarmi, una voce femminile sulla soglia del salone mi blocca.

-Non così in fretta-

-Narcissa, ti prego- dico, sulla soglia della disperazione -devo andare-

-E Draco? Lui lo sa?-

-No. Ma glielo avrei detto se avessi saputo che tu eri sua madre!- scoppio a piangere, inginocchiandomi.

-Devo farlo... è l'unico modo- dico, scossa dai singhiozzi. Narcissa viene verso di me e mi abbraccia.

-Ho paura, Narcissa. Non ho mai avuto così tanta paura in vita mia-

-Shh- dice, cullandomi tra le sue braccia -tu sei la ragazza più coraggiosa che conosca. Draco è fortunato ad averti-

-E cosa farò quando lo scoprirà?-

-Ma pensavo che la cosa fosse segreta-

-Lo è, ma prima o poi lo scoprirà. Non potrò tenere questo segreto per sempre-

-Sono sicura che riuscirà a capirti, e a perdonarti. Ora vai, odiano aspettare-

Alzandomi mi asciugo le lacrime. Afferro il borsone e rivolgo un ultimo sguardo a Narcissa, prima di smaterializzarmi.

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Capitolo 6
*** Blake ***


Blake

*questo capitolo sarà raccontato in 3° persona in modo che si possa capire il punto di vista di ognuno*


I Malfoy sono gli ultimi ad arrivare nella Sua casa, perchè hanno passato tutta la mattina a cercare di capire perchè Stella se ne sia andata senza dire niente.

-Finalmente, cominciavamo a pensare che non vi sareste uniti a noi- dice Lui.

-Ci perdoni, mio Signore. Abbiamo avuto un contrattempo-

-Avanti, sedete- i Malfoy prendono posto vicino a Piton, l'uno accanto all'altro, tranquilli. Tutti tranne Narcissa.

-Se posso chiedere, mio Signore- dice lei -come mai ci ha riuniti?-

-Sono felice di questa tua domanda, Narcissa. Tra qualche minuto tutto vi sarà chiaro- rivolge uno sguardo alla ragazza accanto a Narcissa -Bellatrix, vai a vedere se la nostra ospite è pronta-

-Sì, mio Signore- velocemente si alza, e tendendo lo sguardo basso si avvia verso un'altra stanza.

-Blake- dice Bellatrix -sei pronta?-

-Quasi, ho bisogno di aiuto con la cerniera- dice Blake.

Blake si alza per facilitare il compito a Bellatrix.

-Così giovane e già così piena di odio. Dove ti hanno tenuta nascosta per tutto questo tempo?- le chiede ridendo.

-Ad Hogwarts!- risponde Blake, unendosi alla sua risata.

-Ed è per questo che ci sarai di grande aiuto, mia cara-

Blake si posiziona di fronte allo specchio, sistemandosi l'abito. Non capisce che bisogno c'è di indossare quel vestito. Sembra uno di quelli che usano le spose, però nero. È senza spalline, con il corpetto ricamato e la gonna a balze (come quello che c'è nella copertina di Fallen di Lauren Kate).

Bellatrix torna nell'altra stanza e dice -è pronta, mio Signore-

Voldemort si alza e si posiziona di fronte alla porta della stanza, coprendo Blake.

-Non essere timida, mia cara. Entra, ho portato degli amici-

Amici? pensa Blake, sconcertata.

Blake entra nella stanza, facendosi coraggio.

Voldemort si posiziona dietro di lei e le poggia le mani sulle spalle fredde.

-Lei è Blake- dice -diventerà una Mangiamorte-

Partono gli applausi di tutti. Ma tre persone si limitano a fissare Blake, increduli: Piton, Lucius e Draco.

-Stella- dice quest'ultimo, pietrificato. Nella testa del ragazzo rimbombano troppi punti di domanda per riuscire a capire qualcosa.


 

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Capitolo 7
*** Il Voto Infrangibile ***


Il Voto Infrangibile

 

*una settimana prima*

 

Cammino tranquillamente per Diagon Alley in cerca di una nuova penna d'oca, dato che quell'imbecille di Tiger si è seduto sopra quella vecchia, spaccandola a metà.

Comprato quello che mi serve esco dal negozio. Comincio a tornare sui miei passi verso il passaggio segreto, ma vengo bloccata da due signori.

-Una studentessa di Hogwarts, giusto?- Rivolgo un'occhiata perplessa a entrambi e poi un'altra allo stemma della mia uniforme.

-Che volete?- lentamente avvicino la mano alla mia bacchetta con l'intento di prenderla, ma loro sono più veloci e, con qualche strano incantesimo, riescono a farmi perdere i sensi.

 

***

Apro gli occhi, disorientata. Tento di muovermi ma ho le mani legati dietro la schiena.

Nella stanza ci sono i due uomini di Diagon Alley, una ragazza dai capelli neri e folti, un'altra con i capelli scuri e delle ciocche bionde e c'è anche un altro uomo: è basso, brutto come un topo, con una mano di metallo.

-Dove sono?- chiedo, con la testa pulsante -che sta succedendo?-

-Codaliscia- la ragazza con i capelli neri si rivolge a faccia da topo -chiamalo-

Faccia da topo si alza la manica della giaccia, mostrando uno strano tatuaggio sull'avambraccio: il Marchio Nero.

Preme la bacchetta sul Marchio e chiude gli occhi, per non far notare i lampi di dolori in essi.

Sono nella tana dei Mangiamorte.

Ed eccolo lì, che cammina lento verso di me. Tu-Sai-Chi, Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, il ragazzo un tempo conosciuto con il nome di Tom Riddle: Voldemort.

Si ferma a qualche passo da me e mi esamina.

-Codaliscia, non è così che trattiamo gli ospiti. Slegala- faccia da topo, tendendo la testa bassa, corre verso di me e slaccia le corde che mi impediscono di muovere le mani.

-Come ti chiami, mia cara?- dice Voldemort, mostrandomi un terrificante sorriso.

-Stella. Stella Lovegood- ma lui sembra non aver ascoltato. Sembra... incantato, da qualcosa che brilla sul mio petto: la collana dei Doni della Morte che mi ha regalato mio padre.

Solleva la piccola collana con la mano fredda e mi rivolge uno sguardo.

-Forse possiamo metterci d'accordo-

-Cosa vuoi da me?-

-Come osi dargli del tu!?- urla la ragazza dai capelli neri e lo sguardo da psicopatica.

-Taci, Bellatrix- dice Voldemort, serio.

Mi scruta, con quei suoi occhi piccoli e maligni. Mi guarda come se potesse leggere la mia anima.

 

Ho nove anni. Io e Luna stiamo aiutando nostra madre con un esperimento. Lei ama gli esperimenti. Se non fosse per nostro padre li farebbe tutti i giorni, nessuno escluso.

-Ci siamo quasi- dice lei, fiera del suo lavoro.

-Ragazze, venite! È pronta la cena- urla papà dal piano di sotto. Io e Luna corriamo subito fuori dal laboratorio, ma mamma no: lei vuole terminare ciò che ha iniziato.

È una questione di secondi e... BOOM!

La casa è in fiamme, siamo tutti in lacrime e mamma? Lei non c'è più.

 

-Papà, cosa sono i Doni della Morte?-

Riassume il tutto dicendo -La Bacchetta di Sambuco, la più potente al mondo. Il mantello dell'invisibilità, unico. E la Pietra della Resurrezione, capace di richiamare i cari defunti a sè-

Ho solo un pensiero in testa: se avessi la Pietra, potrei far tornare in vita mia madre.

 

Ansimo, mentre riprendo controllo della mia mente, dato che Voldemort ha appena fatto un tuffo nel ricordo più oscuro che ho: la morte di mia madre.

-E così- dice il Signore Oscuro, fissandomi con quei suoi occhi di ghiaccio, privi di alcuna emozione se non odio-anche tu hai bisogno di qualcosa. Quanto sei disposta a dare, quanto sei disposta a perdere, per avere la Pietra della Resurrezione?-

-Darei tutto, pur di riavere mia madre con me-

-Saresti disposta a diventare una Mangiamorte e promettermi lealtà assoluta, pronunciando il Voto Infrangibile?-

-Solo se mi promette che, qualunque cosa accada, io avrò la Pietra-

Voldemort sorride e annuisce lentamente.

-Narcissa- dice Lui -a te l'onore-

La signora con i capelli scuri con le ciocche bionde si avvicina a noi, con la bacchetta in mano. Voldemort mi invita a porgergli la mano. La sua presa è solida e fredda come il ghiaccio.

-Vuoi tu, Stella Lovegood, promettere eterna lealtà al Signore Oscuro?-

Respiro, evitando lo sguardo di Voldemort -lo voglio-

Una piccola scia luminosa circonda le nostre mani, e quando questa si spegne, Voldemort lascia la presa.

Il Voto è stato fatto.



-Oh, un'ultima cosa- dice Voldemort -il tuo nome è così sdolcinato. Dovresti cambiarlo. Che altri nomi ti piacciono?-
 
-Be', mi è sempre piaciuto Blake ma...-
 
-Sì, mi piace. Da oggi tutti dovranno chiamarti così-
 
A quanto pare Stella non esiste più. Ora c'è solo Blake. 

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Capitolo 8
*** Lost and insecure, you found me ***


Lost and insecure, you found me

 

-Stella- dice, pietrificato.

-Draco- dico, con il cuore che batte a mille.

-Voi- dice Voldemort, con tono divertito -vi conoscete?-

-Siamo fidanzati-

-Non credo proprio- afferma lui. Si alza e se ne va. Tento di inseguirlo ma faccia da topo mi ferma.

Mi tiene bloccata da dietro, stringendomi il collo con la mano metallica. Bellatrix si avvicina e mi afferra il polso, porgendolo al Signore Oscuro.

Tiene la bacchetta puntata sul mio avambraccio. Il Marchio sta prendendo forma. Per qualche secondo cerco di controllare il dolore, ma non ci riesco. Urlo, sempre più forte. Codaliscia molla il mio collo per tenermi la bocca chiusa. Vedo gocce di sangue toccare il pavimento, insieme alle mie lacrime.

Poi i due mollano la presa, e Voldemort allontana la sua bacchetta con aria soddisfatta. Cado a terra, cercando di impedire ad altro sangue di uscire dal mio braccio. Tiro su con il naso e mi asciugo le lacrime.

-Benvenuta tra noi- dice con un sorriso che mostra i denti appuntiti.

-Potete ritirarvi- questa volta si è rivolto ai Mangiamorte, che uno dopo l'altro, spariscono. Tutti tranne Piton e i Malfoy.

Il professore viene verso di me, sempre con quella sua faccia indifferente. Vorrei che provasse un minimo di pietà, ma niente. O se la prova, non lo da a vedere.

-Mi dispiace- dico in lacrime, evitando il suo sguardo. Lui si inginocchia accanto a me, prendendomi la mano. Punta la bacchetta sul Marchio e un po' di sangue smette di colare.

-Nessuno, oltre a noi, dovrà saperlo-

-E chi dovrei dirlo?- dico scocciata.

-Se non sbaglio dei amica di Potter e compagnia, no?-

Annuisco, continuando a piangere -non lo saprà nessuno-

E anche Piton sparisce, insieme a Lucius. Rimaniamo solo io e Narcissa.

-Lo sapevo- dico io, riferendomi a Draco.

-Va' da lui- propone Narcissa -dimostragli che non è finita-

Mi aiuta ad alzarmi e mi asciuga una piccola lacrima che penzola sul mio mento. Tenendo sollevato il vestito, corro a cercarlo.

-Draco!- lo chiamo -Draco!-

Nessuna risposta.

Ho rovinato tutto. Scoppio a piangere, scivolando contro un muro. Mi porto le ginocchia al petto e cerco di calmarmi, ma è tutto inutile.

Sento mancarmi il respiro, quindi cerco l'uscita di quella casa infernale.

Forse, per la prima volta nella mia vita, la fortuna è dalla mia parte: Draco è seduto su un gradino, fuori casa.

Mi siedo accanto a lui e appoggio la testa sulla sua spalla.

-Perdonami- dico io, sperando con tutto il cuore che non mi respinga.

Draco sospira -certo che ti perdono. Dimmi solo perchè l'hai fatto-

-Lui mi ha promesso la Pietra della Resurrezione in cambio-

-Non dovresti fidarti di Lui; è pericoloso... tutto questo lo è. Ma perchè non me l'hai detto subito?-

-Se avessi saputo che eri il figlio di quei Malfoy, te l'avrei detto-

Draco si volta verso di me e mi abbraccia -niente più segreti, okay?-

Annuisco, affondando il viso nel suo petto. Qualcuno lassù è dalla mia parte.

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Capitolo 9
*** Love is the most powerful spell ***


Love is most powerful spell

 

Durante il Voto non avevo pensato alle conseguenze della mia scelta.

Massì, cosa vuoi che mi faccia fare?, avevo pensato, uccidere qualcuno?

Lo pensavo davvero, ma mi sbagliavo.

Anche Piton aveva pronunciato un Voto Infrangibile, per aiutarmi nella mia missione.

 

 

-Guardami- dice Draco, prendendomi delicatamente la testa fra le mani -durerà un attimo e poi sarà tutto finito. Ti prego, non piangere- mi stampa un bacio sulla fronte e mi lascia entrare nella torre di astronomia.

Silente è solo, fortunatamente.

-Che ci fai qui, Ste...- si interrompe -Blake. È così che ti chiamano adesso, no?-

Non rispondo. Mi limito a fissarlo, con la bacchetta tesa verso di lui.


-Blake, tu non lo farai. Tu non appartieni al Suo mondo. Non sei un'assassina-

-Lei non capisce! Io devo farlo! Altrimenti ucciderà tutte le persone che amo-
prendo fiato -ucciderà il mio Draco-

-Ah, è proprio vero che l'amore è l'incantesimo più potente di tutti-


Un rumore di passi mi impedisce di muovermi. È Bellatrix, insieme a altri Mangiamorte.

-Bene- dice lei lentamente -guardate chi abbiamo qui-

-Bel lavoro, Blake-
mi sussurra nell'orecchio.

-Buonasera Bellatrix- dice allegramente Silente -penso sia l'ora delle presentazioni, tu no?-

-Vorrei tanto, Albus-
risponde lei -ma credo che siamo tutti pieni di impegni-

-Fallo!-
continua, rivolgendosi a me.

-Non ha il coraggio- commenta un Mangiamorte -lo finisco io a modo mio-

-No!-
trilla Bellatrix velocemente -il Signore Oscuro è stato chiaro. Deve essere lei a farlo. Coraggio, Blake. ORA!-

-No-
Draco è appena entrato nella stanza, ma è stato Piton a parlare. Mi volto verso di lui, con lo sguardo impaurito, ma anche pieno di gioa e gratitudine.

-Severus- dice Silente, con la pietà negli occhi -ti prego-

-Avada Kedavra-
una fatale luce verde illumina la stanza, per poi finire dritta su Silente, scaraventandolo giù per la torre.

Bellatrix scoppia in una delle sue solite risate divertite, mentre Draco mi accoglie tra le sue braccia, stringendomi forte in un modo che non aveva mai fatto prima.



Angolo autrice

Buonaseeeera pipol (?) Eccoci qui, al nono capitolo di questa fanfiction. Vi piace? Lasciate una recensione. Non vi piace? Lasciatela comunque. Ci tengo a sapere che ne pensate c:
Un bacio, G.
 


 

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Capitolo 10
*** Dobby, l'elfo libero ***


Dobby, l'elfo libero

 

Piton è l'ultimo ad arrivare nella villa dei Malfoy. Non riesco a distogliere lo sguardo dalla donna sospesa a mezz'aria. Draco, sotto il tavolo, mi sta tenendo per mano.

-Porti novità, confido- dice Lui a Piton.

-Avverrà sabato prossimo, al calar della notte-

Uno dei Mangiamorte nega, azzardando un'altra ipotesi. E mentre i due si scambiano occhiatacce, Bellatrix si propone per uccidere Harry. Ma Voldemort specifica che deve essere lui ad ucciderlo.

I Suoi piani sono più che chiari. Fa per parlare di nuovo, ma la donna sospesa emette uno strano lamento.

-Codaliscia- lo chiama Lui -non ti avevo forse detto di far tacere la nostra ospite?-

Con la bacchetta Voldemort la avvicina al tavolo. È in quel momento che mi accorgo che è... -Charity Burbage- il Signore Oscuro la guarda con aria disgustata -insegna Babbanologia a Hogwarts-

La donna posa lo sguardo su me e Draco, ma poi si volta lentamente in cerca degli occhi di Piton.

-Severus- ma prima di poter aggiungere altro, Voldemort pronuncia quelle due fatali parole, e mette fine ai suoi lamenti. Una lacrima scende sul viso della professoressa, mentre Voldemort invita Nagini a servirsi della cena.

 

 

 

Molti dei Mangiamorte partono per attaccare Harry, ma io sono costretta a rimanere nella villa con Bellatrix, per una specie di allentamento. Narcissa è rimasta con noi, dato che non si fida di sua sorella.

-Pronta, Blake?- mi chiede Bellatrix, con aria di sfida. Narcissa è sulla soglia della porta, insieme a Draco. Non nego di avere paura: Bellatrix è una che non ha pietà per nessuno, e dubito capisca il significato del termine allenamento.

Annuisco, impugnando saldamente la mia bacchetta.

-Expelliarmus- comincio io, e con la mia mira perfetta, riesco a disarmare Bellatrix. Lei ridacchia e raccoglie la bacchetta.

-Ottimo, davvero- sembra sincera, ma lo sguardo da assassina mentre urla stupeficium non è altrettanto convincente.

-Incendio- una scia di fuoco esce dalla bacchetta di Bellatrix. Vedo Draco cercare di avvicinarsi ma sua madre glielo impedisce. Riesco a spegnere le fiamme con un potente aguamenti. Talmente potente da “sotterrare” Bellatrix nell'acqua. Narcissa scoppia a ridere, mentre sua sorella sputa della acqua dalla bocca. Emette una falsa risata mentre la sua bacchetta produce scintille di tutti i colori, ma io riesco a evitarle tutte. Fino a che...

 -Sectumsempra!- strilla lei. Ora so di essere spacciata.

-No!- urla Draco a sua volta. Io cerco di schivare l'incantesimo, ma è quasi inutile. Cado a terra, mentre il sangue cola dal mio braccio sinistro: la pelle è totalmente lacerata.

Draco si getta accanto a me, cercando di far fermare le mie grida.

-Sei impazzita?- urla Narcissa a Bellatrix -Severus! Severus!- lo chiama.

-Che c'è?- chiede scocciato, entrando nella stanza.

Quando mi vede, fa uscire tutti dalla stanza. Si alza le maniche dell'abito e prende la sua bacchetta

-Vulnera Sanentur- continua a ripetere questo incantesimo come una specie di ninna nanna, fino a quando il mio braccio torna come nuovo.

Piton mi prende in braccio e mi porta fino in camera mia. E chi avrebbe mai pensato che lui avesse un cuore tanto grande da portarmi addirittura fino alla mia stanza? Ero convinta che mi avrebbe lasciata mezza morta sul pavimento.

-Massimo riposo- taglia corto, uscendo dalla stanza.

-Grazie- mi affretto a dire, ma forse Piton è già lontano.


***


Un rumore improvviso attira la mia attenzione. Bellatrix deve aver avuto una delle sue solite crisi di nervi dato che Voldemort non le affida mai dei compiti.

Vado nel salone, ma lo spettacolo che mi ritrovo davanti è molto diverso da quello immaginato. Perchè dei Mangiamorte stanno tenendo “prigionieri” Ron, Hermione e... Harry?

-Giusto in tempo, Blake- mi dice dolcemente Bellatrix.

-Blake? Lei non si chiama Blake- protesta Hermione.

-Zitta!- si affretta a dire Bellatrix -sudicia mezzosangue-

Vedo Ron ribollire dalla rabbia, ma io scuoto la testa, cercando di fargli capire che deve restare calmo, se vuole restare vivo.

-Blake, Draco- Bellatrix si volta verso di noi -venite qui, tesori miei-

Prende il ragazzo che dovrebbe essere Harry per i capelli e lo fa inginocchiare. È assurdo il modo da cui passa dalla dolcezza all'aggressività.

-Allora, è lui?- entrambi ci soffermiamo a fissare il volto del ragazzo: è gonfio, al limite della deformità, e la cicatrice a forma di saetta non c'è. Io scuoto la testa, anche se so che è Harry. Anche Draco nega. Bellatrix sospira, girandosi verso l'uomo che tiene ferma Hermione.

-Cos'è quella!?- Bellatrix indica una spada.

-L'ho trovata nella borsa della ragazza- ma prima che possa aggiungere altro, lei tira fuori la bacchetta e lo colpisce con uno strano incantesimo.

Afferra la spada e ordina a Codaliscia di portare Ron e Harry nei sotterranei, mentre lei resterà con Hermione per fare una chiacchierata, da donna a donna.

-Bellatrix, ti prego- la imploro -lascia che parli io con lei. Mi farò dire tutto, te lo giuro-

-FUORI!- strilla Bellatrix così forte da far tremare il lampadario sopra le nostre teste. Draco mi afferra per un braccio e mi trascina a forza fuori dal salone.

-Che stai facendo!?- mi sussurra, arrabbiato.

-Cerco di impedire che Hermione venga uccisa!-

-Oh, no- dice Draco, bloccandomi i polsi -non a costo della tua di morte-

Sento Hermione lanciare un urlo agghiacciante.

-Almeno lasciami andare a vedere come stanno Ron e Harry- bisbiglio a mia volta. Draco lascia andare la presa, sospirando.

Corro giù nei sotterranei.

-Ragazzi?-

-Stella, perchè Bellatrix ti ha chiamata Blake?-

-Lunga storia, Ron. Adesso fammi pensare a qualche incan...- una figura minuta esce dall'ombra -Luna?-

-Oh, ciao sorellina, come stai?-

-Solo tu potresti certe domande in questo momento- ma prima che io possa tentare di spaccare la serratura con bombarda maxima qualcosa mi afferra la gamba.

-Dobby!- lo chiama Harry -no! Lei è con noi!-

Il piccolo elfo si stacca dalla mia gamba e mi rivolge uno sguardo innocente.

-Dobby chiede scusa. Dobby non sapeva che lei fosse amica di Harry Potter-

-Non importa, piccolo- gli stringo la mano -aspetta un attimo. Tu sei un elfo, quindi puoi smaterializzarti ovunque, giusto?-

L'elfo annuisce.

-Dobby, devi farmi un favore. Entra nella cella e porta Olivander e Luna a...-

-A Villa Conchiglia- afferma Ron

-Sì, lì è perfetto. Tu pensa a loro mentre io...- ecco un altro urlo terrificante -...cerco di rallentare la strega-

Corro su per le scale. Bellatrix sta parlando con Unci-Unci, un folletto che lavora alla Gringott. Noto Draco nella stanza, insieme ai suoi genitori, quindi entro tranquillamente.

-Considerati fortunato, folletto- Bellatrix rivolge uno sguardo a Hermione -lo stesso non potrà dirsi per questa qui-

-Expelliarmus- Ron è entrato nella stanza di corsa, insieme a Harry. Lucius fa per colpire, ma viene scaraventato via da una luce bianca. Prima che possano partire altre scintille, Bellatrix urla -fermi!-

Tiene Hermione per i capelli, con una grossa scheggia di vetro puntata alla gola.

-Giù le bacchette- i ragazzi obbediscono, e Draco le raccoglie. Sospiro, mentre la faccia di Harry torna normale.

-Bene, bene, bene. Harry Potter- continua Bellatrix -giusto in tempo per il Signore Oscuro. Chiamalo- Lucius, ancora vacillante, si tira su la manica della giacca, ma viene interrotto da un misterioso cigolio. Tutti alziamo lo sguardo, in tempo per vedere Dobby che smonta un pezzo di lampadario. Questo cade, facendo indietreggiare Bellatrix, che molla la presa. Aiuto Hermione a rialzarsi e la spingo verso Ron.

Dobby ora è dall'altra parte della stanza, con Unci-Unci, Ron, Harry e Hermione accanto.

-Stupido elfo!- urla Bellatrix, furiosa -potevi uccidermi!-

-Dobby non intendeva uccidere- dice lui, con voce insicura -Dobby voleva solo mutilare... o ferire gravemente-

Narcissa gli punta la bacchetta contro, ma con uno schiocco di dita gliela fa volar via.

-Come osi togliere la bacchetta a una strega!?- Bellatrix è ancora più furiosa -Come osi sfidare i tuoi padroni!?-

-Dobby non ha nessun padrone- afferma -Dobby è un elfo libero! E Dobby è venuto a salvare Harry Potter e i suoi amici- tutti si attaccano a lui, pronti per smaterializzarsi, ma Bellatrix lancia verso di loro il frammento di vetro.

Spariscono, ma con loro anche la scheggia.

Esco velocemente dalla stanza e mi smaterializzo anche io, diretta a Villa Conchiglia. Atterro nella sabbia bagnata, a qualche metro da Ron e Hermione. Abbraccio quest'ultima, che ricambia calorosamente.

-State tutti bene?- chiedo. Loro due annuiscono, mentre mi alzo e corro verso Luna. Mi volto in cerca di Harry . È inginocchiato sulla sabbia, con il corpo di Dobby tra le braccia.

Mi avvicino a lui tanto da rendermi conto della macchia scura che si allarga sul petto di Dobby.

-Stai tranquillo- gli dice Harry, in lacrime -noi ti guariremo-

-Harry, posso?- lui annuisce, posando Dobby sulla sabbia.

-Vulnera Sanentur- ma niente. Riprovo. E ancora, e ancora, fino all'orlo di una crisi.

-Accidenti! Perchè non funziona!?- getto la bacchetta lontano -mi dispiace, Harry-

In quel momento riesco a sentire il cuore di Dobby rallentare, fino a smettere completamente di battere.

-Vattene via- dice qualcuno alle mie spalle. È Ron.

-Che stai dicendo?- gli chiede Harry.

-Ha fatto abbastanza- risponde serio -Stella, Blake o qualunque sia il tuo nome, vattene. Torna da Malfoy. Torna da Voldemort. Ma restaci-

-Ron, come puoi dire una cosa del genere?- lo rimprovera Hermione.

-Lascia stare, Hermione. Se è quello che vuole, me ne andrò-

Recupero la mia bacchetta e dopo aver rivolto un'ultima occhiata al trio, mi smaterializzo lasciandomi alle spalle un'amicizia.

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Capitolo 11
*** L'ultima battaglia ***


L'ultima battaglia

 

Il ritorno ad Hogwarts è stato più complicato di quanto temessi. Ormai i miei rapporti con Harry, Ron e Hermione sono come la gentilezza di Bellatrix: inesistenti.

Voldemort ha già iniziato a seminare il panico. Il resto di Serpeverde è stato portato nei sotterranei da Gazza, ma io, Draco, Goyle e Blaise (che era riuscito a perdonarmi per la storia del Ballo) ci siamo diretti verso la Stanza delle Necessità, sperando di trovarci Harry.

E infatti eccolo lì, mentre fissa qualcosa in una piccola scatola.

Tutti e quattro gli puntiamo la bacchetta contro.

-Cosa ti porta qui, Potter?- dice Draco.

-Potrei chiederti la stessa cosa- replica Harry.

-Hai una cosa che mi appartiene. E la rivorrei indietro-

-Cos'è che non va in quella che hai?-

-È di mia madre. È potente ma non è la stessa cosa. Non riesce... a capirmi. Sai cosa intendo-

-Perchè non gliel'avete detto?- chiede Harry, dopo qualche secondo -A Bellatrix. Sapevate che ero io. Non avete detto niente-

-Avanti- ci dice Goyle -non fate gli scemi. Fatelo fuori- ma prima che Harry possa tirare fuori la sua bacchetta, arrivano Hermione e Ron... mano nella mano.

Io e lei ci scambiamo un'occhiata di intesa, ma Ron mi sta fulminando.

-Ci devi delle spiegazioni, Blake- dice lui.

-Mi chiamano così e basta, Ronald-

-Basta chiacchiere- dice Blaise.

-Expelliarmus- urla Hermione.

-Avada Kedavra- strilla a sua volta Goyle.

Il braccio comincia a fare male, quello con il Marchio inciso nella pelle. Cerco sostegno su un mobile dietro di me.

Vai via... o morirai... sento dire da una voce agghiacciante quanto inesistente. Deve essere Voldemort.

-Draco- dico io, afferrandolo per la giacca -dobbiamo andarcene da qui-

-No! Potter ha la mia bacchetta, e la rivoglio-

-Lascia stare la bacchetta. Dobbiamo andarcene-

Ma ormai lui non mi presta attenzione, quindi decido di andarmene.

Esco dalla Stanza delle Necessità e mi dirigo fuori dalla scuola.

 

***

Nella Foresta regna l'oscurità. Hagrid è stato catturato e legato dai Mangiamorte e di Harry ancora nessuna traccia. Sono in ansia per Draco, dato che me ne sono andata dalla Stanza delle Necessità senza di lui.

Nagini mi passa accanto, sfiorandomi la gamba. È in quel momento che una piccola ma grande lampadina si accende nella mia testa.

-Imperio- sussurro al serpente, che si ferma immediatamente.

Perfetto, penso.

-Non c'è traccia di lui, mio Signore- Gli dice un Mangiamorte.

-Pensavo venisse- Lui si volta con aria triste, evitando quello di Bellatrix. Ma è in quel momento che arriva Harry, con passo deciso.

-Harry?- chiede Hagrid -no!-

-Harry Potter- dice lentamente Voldemort -il ragazzo sopravvissuto- prende fiato, puntandogli la bacchetta contro -venuto a morire-

-Avada Kedavra-

Tutta la foresta si illumina di un accecante verde smeraldo, e solo qualche secondo più tardi riesco di nuovo a distinguere le forme, tra cui Harry, che è steso per terra.

-Il ragazzo- dice con un filo di voce Bellatrix -è morto?-

Mi faccio coraggio e mi avvicino a Harry. Sembra morto, ma quando gli chiedo se Draco è ancora vivo, lui annuisce leggermente. Noto qualcosa nella sua mano, qualcosa simile a una piccola pietra rettangolare. Ma ora non è il momento giusto per esaminarla.

-È morto- affermo io, girandomi verso Voldemort.

 

***

Cammino accanto a Hagrid, rimanendo concentrata per controllare la mente Nagini.

L'entrata della scuola si riempie di studenti mentre Voldemort annuncia che Harry Potter è morto.

-Da oggi in poi porrete la vostra fiducia in me- dice lentamente, per poi voltarsi verso i Mangiamorte e ripetere nuovamente che Harry Potter è morto. Parte una risata generale.

-E adesso è il momento di dichiararvi- continua -venite avanti e unitevi a noi. O morirete-

-Draco- lo chiama Lucius, tenendo la mano tesa verso di lui.

-Draco- ripete sua madre -vieni qui-

Lui si fa coraggio, e sotto gli occhi di tutti, cammina verso Voldemort, che lo accoglie con una specie di abbraccio.

-Nessun altro?- chiede Lui.

È il momento.

-Io avrei una cosa da dire- affermo io.

-Sì, Blake?-

Faccio avvicinare Nagini a me, e Voldemort rimane pietrificato.

-Non pensi sia arrivato il momento di mantenere la promessa, Voldemort?-

-Come osi!?- strilla Bellatrix.

Punto la bacchetta contro Bellatrix. Le lancio addosso incantesimi su incantesimi, fino a quando Voldemort dice basta.

-Sii ragionevole, Blake. Ogni cosa a suo tempo-

-NO!- tuono io -la Pietra, per Nagini-

Lui ridacchia.

-Io non ho la Pietra. Non ho mai avuto la Pietra. E in ogni caso, non l'avrei mai consegnata a te-

-Lo so, lo so. Lasciami dire che è stato quasi un piacere, Voldemort-

È in quel momento che Harry si getta giù dalle braccia di Hagrid. Sorrido per poi smaterializzarmi con Nagini, mentre nell'aria echeggiano le urla di Voldemort.

La torre di Astronomia è più cupa del solito. Dall'alto riesco a vedere Lui impazzire.

-Come ti uccido?- dico a Nagini, che è ancora sotto il mio controllo.

-Non sei un serpente qualsiasi, tu. Un semplice Avada Kedavra sarebbe inutile. Andiamo, Nagini. Cerchiamo un modo efficace per ucciderti-

Scendo le scale, tranquilla. Scaravento qualche Mangiamorte lontano da me prima di trovarmi di fronte al Capello Parlante, che contiene al suo interno qualcosa di scintillante. È una spada, la stessa per cui Bellatrix aveva torturato Hermione.

-Expelliarmus- urla qualcuno, facendomi volare via la bacchetta.

-Neville? Che diavolo stai facendo-

-Ti impedisco di aiutare Voldemort-

-Aiutare? Neville, sto cercando un modo per ucciderlo!-

-Dimostralo-

-Tieni- gli passo la spada -uccidi il serpente. Ti basta come prova? Io devo pensare a un'altra cosa ora-

Mi allontano, evitando incantesimi e maledizioni.

-Bellatrix- la chiamo, con l'intento di farla girare.

-Questo- le lancio addosso la maledizione Cruciatus, che sfortunatamente evita -è per avermi prestato quell'orribile vestito nero-

-Questo è per il Marchio- ho l'adrenalina a mille -questo è per l'allenamento-

-E questo- riesco a centrarla con Petrificus Totalus -è per Hermione. Nessuno tocca le mie amiche- con un ultimo tocco preciso, la mia bacchetta riesce a farla in mille pezzi.

Con Harry che si occupa di Voldemort e Neville di Nagini, mi resta un'ultima cosa da fare.

Mi dirigo verso la foresta, nel punto avevo mentito a Voldemort, dicendogli che Harry era morto.

Cerco tra l'erba scura con le dita, fino a trovare quello che ho cercato di ottenere da Voldemort: la Pietra della Resurrezione.

Non ho idea di come usarla, quindi mi limito a stringerla tra le mani e a chiudere gli occhi.

Li riapro e il cuore mi balza in gola.

-Mamma- dico con un filo di voce.

-Bambina mia- mi sorride leggermente. Mi ero dimentica di quanto le somigliassi.

-Finalmente potremo stare insieme, come una volta-

Ma lei non sembra entusiasta quanto me. Scuote la testa.

-Io non appartengo al tuo mondo, Stella-

-Ma io pensavo che...-

-Hai pensato tanto, bambina mia. Troppo-

-No, no. È facile, tu devi solo...-

-Basta illudersi, Stella. Basta pensare che tutto sia facile-

Mi prende la testa tra le mani e mi asciuga una lacrime.

-Non sei debole, ma non sei neanche la più forte. Devi imparare quali sono i tuoi limiti, okay?-

Annuisco, chiudendo gli occhi.

-Dì a tuo padre che lo amo. Dillo anche a Luna. E ricorda che non hai bisogno che io sia al fianco, perchè io sarò sempre qui- indica il mio cuore la mano -dove conta davvero-

Svanisce, lasciandomi sola nella Foresta con un vuoto dentro che forse non si colmerà più così facilmente.

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Capitolo 12
*** Diciannove anni dopo ***


Diciannove anni dopo


 

Cammino verso il binario 9, con mio figlio accanto.

-Eccoci qui- gli dico.

-Ma dov'è il binario 9 ¾?- mi chiede.

-È nascosto. Tutto quello che devi fare è correre in mezzo al binario 9 e 10 senza fermarti. Sei pronto?- lui annuisce e comincia a correre. Qualche secondo dopo è già scomparso. Lo raggiungo e lo trovo con gli occhi chiusi e il cuore a mille.

-Ehi, tutto bene? Guarda che sei ancora intero-

Lui apre velocemente gli occhi e sospira, divertito.

-Andiamo a cercare tuo padre, va'-

Camminiamo un po', superando maghi e streghe in lacrime mentre i propri figli salgono sul treno diretto a Hogwarts.

-Mamma- mi chiama mio figlio -e se mi mettono in Serpeverde?-

Scoppio a ridere.

-Che c'è di male? Io e tuo padre eravamo in quella Casa-

-Davvero?-

Annuiscono, prendendolo per mano.

Ecco Draco, insieme a sua moglie Asteria, la sorella minore della mia vecchia amica Daphne, e il loro bambino.

Li saluto con la mano e passo avanti, fino a trovarmi a qualche metro da Hermione che sta sistemando i capelli di sua figlia.

-Hermione!- la chiamo, correndole in contro. Ci abbracciamo, facendoci scappare qualche lacrima.

-Ciao, Blake- Ron è in piedi dietro Hermione.

-Blake? E chi è?- entrambi ridiamo.

-Oh, dai- gli dico, facendo gli occhi da cucciolo -abbracciami-

Sorride e si arrende, stringendomi tra le braccia possenti.

Arriva Harry, insieme a Ginny e i loro figli.

Parte un enorme abbraccio di gruppo.

-Harry, ha i tuoi occhi- dico io, riferendomi uno dei suoi figli, il secondogenito probabilmente.

-Già. Mentre il tuo è tutto suo padre-

-A proposito di questo- dice Ron -non ci devi qualche spiegazione?-

-Sì, penso proprio di sì-

-Eccolo che arriva- annuncia Hermione.

Alzo la mano per farmi vedere tra la folla.

-Blaise!- lo chiamo -Blaise, siamo qui!-

-Ciao ragazzi- mi scocca un bacio sulle labbra e scompiglia i capelli di nostro figlio.

-Okay, prendendo spiegazioni. Avrei scommesso 1000 galeoni su te e Draco- dice Ron.

-Perchè non hai scommesso? Ci avremmo guadagnato qualcosa- replica Blaise.

-Dai, spiegateci!- dice sorridendo Hermione.

-Allora... dopo la morte di Voldemort non mi sono sentita unita a Draco come prima. Siamo diventati freddi l'uno con l'altro. Abbiamo smesso di vederci, e anche di parlarci. Insomma, era finita. Un giorno ero al Paiolo Magico con delle amiche quando ho visto Blaise. Abbiamo parlato e abbiamo cominciato a uscire un po', e dopo anni di fidanzamento...-

-... ci siamo sposati- si intromette Blaise -e poi è arrivato Tom-

-Tom?- chiede Ron -come quel Tom?-

-Sì, come quel Tom-

-Perchè?-

-Pensaci bene. Senza quel Tom, questo Tom non sarebbe mai nato-

-Eh sì, ha ragione- dice Hermione e Ron. Ma prima che lui possa ribattere, il conducente urla che è arrivato il momento di salire sul treno.

Abbraccio mio figlio e gli bacio la fronte.

-E ricorda che non è importante in che Casa sarai smistato. L'importante è che tu viva al meglio i tuoi anni ad Hogwarts-

Gli sorrido e lo lascio salire sul treno. Blaise mi circonda le spalle con un braccio e io appoggio la testa sulla sua spalla e cerco di non piangere, mentre il treno diretto ad Hogwarts parte per far vivere ai nostri figli tante nuove avventure.




Angolo autrice

AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH pensavate che Stella si sarebbe sposata con Draco eeeeeeh? Scusate ma mi sembrava troppo scontato, e a me piacciono i colpi di scena. Avete fatto una faccia tipo questa 
o mi sto facendo troppi film mentali sulle vostre reazioni?
Anyway, la fanfiction è finita, e spero tanto tanto tanto tanto tanto tanto
tanto tanto tanto tanto tanto che vi sia piaciuta. Recensite e andate in pace

#muchlove

-giulia

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