La posta del cuore di Luss-chan

di _hicchan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 0-Prologo: La casetta rosa dell'amore ***
Capitolo 2: *** Consiglio 1 - Problemi al cubo ***
Capitolo 3: *** Consiglio 2 - All we know is falling ***
Capitolo 4: *** Consiglio 3 - Mafiatona ***
Capitolo 5: *** Consiglio 4 - Ti aspetterò ***



Capitolo 1
*** 0-Prologo: La casetta rosa dell'amore ***


LA POSTA DEL CUORE DI LUSS-CHAN

0-PROLOGO: LA CASETTA ROSA DELL’AMORE

 

Il primo ad accorgersi della strana epidemia di manifesti che dilagava per la città di Namimori, fu Kusakabe, il quale informò immediatamente Hibari, il quale… beh, lo sapete. Il quale, quindi, partì subito per una spedizione punitiva, accompagnato dal fedele Hibird. Giunse ad una casetta rosa, con tetto rosa, finestre a forma di cuore rosa, e una grande insegna luminosa rosa che diceva “WELCOME TO LOVE WORLD”, e di cui tutte le ‘O’ erano a forma di cuore. Tutto quel rosa non fece altro che irritare ancora di più il Guardiano della Nuvola dei Vongola.
Buttò giù la porta con un calcio, e si ritrovò catapultato in una stanza rosa, con tavoli rosa, sedie rosa, tappeti rosa, tende rosa, e persino computer rosa! Hibari era ormai al limite, e i malcapitati presenti nella stanza avevano percepito moooolto bene il suo cambiamento d’umore. Si avvicinò ad un uomo (?) e, presolo per la cravatta, gli intimò di dirgli chi fosse il suo capo, e dove lo avrebbe potuto trovare. Quello capitolò subito, e indicò tremolante una porticina laterale rosa, che aveva un’insegna a forma di cuore rosa sopra, che diceva “DIRETTORE – BUSSARE PRIMA DI ENTARE”. Anche la ‘O’ di questa insegna era a forma di cuore. Hibari lasciò l’uomo, e con nonchalance spalancò la porta con un calcio.
Davanti a lui si trovava, seduto ad una scrivania rosa, un tizio che conosceva fin troppo bene, ma che avrebbe preferito non conoscere affatto. Questo reagì con calma e si sistemò il ciuffo di capelli, poi esclamò, in falsetto: «Ma che piacere vederti qui, Hibari-chan!» Il contatore della rabbia di Hibari sal’ di una tacca. «Scusa se non mi alzo in piedi, ma stavo facendo il pedicure, perciò-» L’uomo si trovò uno dei tonfa di Hibari a due centimetri dal naso. «Che diavolo stai facendo, Lussuria?»
«Come cosa sto facendo? Sto lavorando, sciocchino» Un’altra tacca.
«Io mi riferivo a questo.» Tirò fuori dalla tasca un poster rosa, con sopra una foto in costume del Varia, in una posa ammiccante.
«Kyaaa, hai visto il mio poster!» rispose quello tutto emozionato.
«Era impossibile non vederlo. Hai tappezzato la città con questa-» si fermò un attimo per cercare il termine adatto. «questa oscenità, ecco.»
«Squalo deve aver fatto un buon lavoro, allora! Mi devo ricordare di dargli un premio…» disse arricciando le labbra in quella che doveva essere un bacio. «Ne vuoi uno anche tu, Hibari-chan?»
Un’altra tacca salì sul contatore di Hibari. Il tonfa stavolta colpì Lussuria in pieno. «Non chiamarmi Hibari-chan.» disse serio. Il colpo l’aveva fatto sbilanciare e cadere dalla sedia, rosa anch’ella, così Lussuria si spolverò i vestiti e si rialzò. «Ma guarda che hai fatto!» esclamò. «Ora dovrò ricominciare da capo il pedicure!» Il contatore della rabbia di Hibari era entrato nella ‘Zona Pericolo’. Lussuria continuò. «Ma torniamo a noi due. Chi è la fortunata che ti fa disperare così tanto da farti venire a chiedere un consiglio sull’amore da me?»
Hibati assestò un calcio in faccia al Varia, facendolo sanguinare dal naso. «Idiota. Sono qui per far chiudere questa pagliacciata.»
Lussuria si sistemò gli occhiali da sole, serio. «Dare consigli sull’amore non è una pagliacciata! E’ una cosa nobile, e-» Non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò per terra, con Hibari che gli puntava un tonfa in faccia. «Lo ripeterò una sola volta: chiudi questa baracca, altrimenti prenderò provvedimenti.» Allentò la presa, poi si girò e uscì dalla stanza.
«Ma chi si crede di essere quello!» commentò Lussuria.
«Ah, è sottointeso che dovrai rimuovere dalla città tutti i manifesti e i volantini, chiaro?» disse Hibari rientrando nella stanza, per poi uscire di nuovo. Quando Lussuria fu sicuro che se ne fosse andato, radunò i suoi dipendenti, e si preparò a fare un discorso. Salì su un tavolo, e, con una scopa in mano come microfono, iniziò a parlare.
«Miei cari, noi tutti qui abbiamo un unico obiettivo: quello di aiutare le persone ad essere felici. E ora arriva questo qui e dice che non possiamo più farlo. A voi sembra giusto? A me no! Perciò, è ora che ci alziamo, e prendiamo una posizione: l’amore non può essere sconfitto!» fece una pausa ad effetto, e quelli radunati lì esultarono trionfanti. «Chi è con me?» Tutti risposero con un grido. «Bene, e ora al lavoro!» «Sìssignore!»
Ognuno tornò al proprio posto e ricominciò il proprio lavoro. Lussuria tornò nel suo ufficio e riprese a farsi il pedicure. Ad un certo punto sentì bussare alla porta. «Avantiiiii~»
Uno dei suoi dipendenti entrò. «Capo, c’è una ragazza che vuole parlare con lei.»
Lussuria sorrise malizioso. «Falla entrare.» Non si sarebbe fatto mettere i piedi in testa da quel ragazzino presuntuoso. [NdA: anche se l’ha già fatto LOL]
 
Prossimamente, il 1° capitolo… chi sarà la prima cliente di Lussuria? Riuscirà a risolvere il suo problema d’amore? Scopritelo!
 



 Ok, capitolo (e intera storia) all’insegna del nonsense. Vi giuro, l’idea per ‘la posta del cuore’ di Lussuria l’ho sognata stanotte e, ancora un po’ a ridere e ancora un po’ disgustata, ho deciso di farci una storia sopra. Vi avverto che il rosa sarà onnipresente nella storia, spunterà fuori anche quando meno ve lo aspetterete, sarà una specie di stalker che seguirà noi e i personaggi durante tutta la durata della storia. Ringrazio in anticipo tutti quelli che decideranno di recensire, seguire o mettere fra i preferiti la storia: GRAZIE! Ora vi saluto, un bacio,
_hicchan

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Capitolo 2
*** Consiglio 1 - Problemi al cubo ***


CONSIGLIO 1 – PROBLEMI AL CUBO

«Prego, da questa parte.» L’uomo la accompagnò dentro una porta rosa. Al suo interno trovò la persona che era venuta a cercare. «Prego, accomodati!» disse in un tono molto gentile.
«Spero di non disturbare…» disse timida.
«Tesoro, ma che stai dicendo? Luss-chan è qui per te! Come ti chiami?»
«…Yuni» rispose timidamente. Lussuria spalancò la bocca sbalordito. «Aspetta aspetta aspetta… sei quella Yuni?» La ragazza annuì, e si levò la parrucca che portava. «Non ti avevo riconosciuta con questo travestimento! Ma… come mai ti sei travestita?»
«Shhh! Nessuno deve sapere che sono qui… nemmeno Gamma-san.»
Ormai la curiosità di Lussuria non poteva più essere trattenuta. «Raccontami tutto dall’inizio» disse, dopo aver tirato fuori un blocco per gli appunti rosa e una penna rosa con delle piume rosa alla fine.
Yuni iniziò a raccontare tutto. Raccontò di come Gamma avesse insistito affinché andasse a scuola, come tutti i ragazzi normali, di come all’inizio non avesse fatto amicizia con nessuno, dell’incontro con Fumihiko, il ragazzo più popolare della scuola, e di come poi lei si fosse pian piano innamorata di lui. Lussuria aveva le lacrime che gli scendevano lungo il viso, totalmente coinvolto nel suo telefilm mentale. Si asciugò le lacrime con un fazzoletto rosa, e chiese a Yuni in cosa voleva il suo aiuto.
«Ecco, vedi… non so come confessarmi!» esclamò, arrossendo tutta. «Una volta c’ero quasi riuscita, però delle ragazze del ‘Fumi-kun Fan Club’ mi hanno preso da parte e detto che avrei fatto meglio a non farlo, che non dovevo montarmi la testa, dopotutto mi ero trasferita da poco e Fumihiko era diventato mio amico solo per gentilezza… a quel punto sono scoppiata a piangere e sono tornata a casa. Non ho più parlato con Fumihiko da quel momento.» ammise infine.
Il senso della giustizia si risvegliò in Lussuria. «Lascia fare a me, ci penso io!» disse prendendo Yuni per le spalle. «Dimmi solo i nomi di queste ragazze, che me ne occupo io» disse, facendo l’occhiolino.
«No! Non usare la violenza, ti prego… non vorrei che Fumihiko venga a sapere che faccio parte della Mafia…» lo implorò. Lussuria non poté far altro se non capitolare.
«Va bene, troverò un altro modo. Tu non ti preoccupare, Yuni-chan!»
«Grazie mille! Tornerò presto, mi raccomando!» si rimise la parrucca e uscì. «Ah» rientrò «Per favore non dire niente a Gamma-san, ok? Si arrabbierebbe un mondo se lo venisse a sapere!»
«Non ti preoccupare, c’è il segreto professionale» rispose il Varia.
«Grazie ancora!» salutò Yuni, per poi uscire.
Lussuria tornò al suo posto e appoggiò la testa sulle mani per pensare. Non si sarebbe mai aspettato un primo incarico così importante! Ma il problema era un altro: come risolvere la situazione senza usare la violenza?
«Ti sei cacciato in un bel pasticcio» disse una voce di fronte a sé. Lussuria alzò la testa e si trovò davanti, sulla scrivania, Mammon.
«Ma tu… che cosa ci fai qui? Anzi, meglio: come sei entrato?»
«Sono sempre stato qui. Mi piace spiare le persone per poi ricattarle. Questo mi sembrava il posto più adatto, e a quanto pare ho fatto centro. Il boss dei Giglio Nero innamorato… un segreto persino per il suo collaboratore più stretto. Mi chiedo per quanto durerà…» all’Arcobaleno sfuggì una risatina malvagia.
«Nooooooooooooo! Non ti permetterò di rovinare l’amore puro e innocente di una fanciulla!» disse di tutta risposta Lussuria, puntando l’indice in faccia a Mammon.
«… Dì la verità, ha sempre sognato di dire una cosa del genere.»
«Come lo sapevi?»
«Il problema non è che lo so io, è che presto lo sapranno tutti gli altri… a meno che tu non mi paghi, è ovvio.» tirò fuori un registratore vocale. «Hai tempo fino a domani per decidere. Faresti meglio a decidere in fretta…» detto questo, svanì.
Lussuria rimase immobile come un baccalà per qualche minuto. «Ecco un altro che si crede di essere chissachì… me la pagherà quel bastardo!»
Si scacciò dalla mente l’ennesima intrusione e tornò a concentrarsi sul suo lavoro. Stabilì una lista di cosa da fare: per prima cosa avrebbe osservato da lontano Fumihiko, poi avrebbe provato a parlarci di persona, e infine avrebbe parlato con le ragazze che avevano aggredito Yuni. Avrebbe deciso il piano d’azione dopo.
Alzò la cornetta rosa del telefono e compose un numero. Uno squillo. Due squilli. Tre squilli. Quattro squilli. Cinque squilli. Sei squilli. Sette squilli. Otto squil-«VOOOOOOOOOOOOOI!»
«Squalo, quante volte ti ho detto che non è così che si risponde al telefono?»
«VOOOOI! Non m’interessa. Che cosa vuoi? Sono impegnato. Il boss mi ha affidato un incarico della massima importanza… non ho certo tempo per te. Già mi hai incastrato l’altra volta per attaccare quei ridicoli manifesti in giro per la città, non me la farai di nuovo.»
«Eddai… ti prego… tipregotipregotiprego!» Lussuria si mise a fare la lagna al telefono.
«NO! *tu tu tu tu tu tu*» Lussuria attaccò sconsolato. Chi avrebbe potuto usare al suo posto?



Ecco il secondo capitolo! La faccenda si complica sempre di più... ebbene sì, se non mi complico la vita non sono felice! xD Ho voluto aggiungere Mammon perché lo adoro come personaggio, e un po' mi rivedo nel suo atteggiamento da ricattatore sadico *muahahahahahahahaha*. Che dire? Spero di aggiornare presto! Un bacio,
_hicchan

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Capitolo 3
*** Consiglio 2 - All we know is falling ***


CONSIGLIO 2 – ALL WE KNOW IS FALLING

Lussuria uscì dalla casetta rosa ed entrò nella limousine rosa che il boss a malincuore gli aveva concesso, sospirando amaramente. Il primo giorno di lavoro era stato un fiasco (rosa) totale! Prima Hibari, poi, come se non fosse già abbastanza, Mammon…
Entrò nella lussuosa villa dei Varia e si diresse nella sua stanza, per poi buttarsi sul letto rosa. Rimase fermo in quel modo per qualche minuto, poi allungò il braccio sul comodino e prese il romanzo rosa che stava leggendo in quel momento. Era stato scritto da una giovane scrittrice emergente, che per il momento aveva preferito rimanere anonima, lasciando solo le iniziali, “H. M.”. Era una storia struggente ma appassionante, che parlava di una ragazza che pur di far capire al suo lui, un certo Anust («Che nome strano, forse è straniero» aveva pensato Lussuria), i suoi sentimenti, si era addirittura travestita da barca! Quel pezzo lo faceva sempre commuovere.
Aprì il libro dove era rimasto, e iniziò a leggere.
«Oh, Anust-kun Anust-kun, perché sei tu Anust-kun?Rinnega tuo padre e rinnega il tuo nome; o, se non vorrai, sii il mio amore giurato, e io-»
«VOOOOOOOOOOOI!» la porta della stanza fu fatta a fettine da Squalo, che entrò urlando a squarciagola. «Chi ti credi di essere tu, per non salutare il boss quando arrivi?» gli urlò puntandogli la spada alla gola.
«Calmati, Squalo-chan. Vuoi un biscotto?» rispose Lussuria.
«VOOOOOOOOI! Ma per chi mi prendi? Non sono mica uno di quegli-»
«Suvvia, sciocchino, stavo scherzando!» disse Lussuria ammiccando. Lo spadaccino rabbrividì. «Beh, in ogni modo va a salutare il boss, e fallo in fretta, prima che cambi idea.» disse uscendo dalla ormai inesistente porta.
«Aspetta Squalo-chan!»
«CHE C’E’?»
«… come hai intenzione di ripararmi la porta?»
«… arrangiati.»
«…»
***
«Obiettivo in vista, ha appena girato l’angolo. Com’è da te la situazione? Passo.»
«VOI, niente di nuovo. Passo.»
«Mi raccomando, non perderlo di vista, passo.»
«VOI, ricevuto, passo.» Squalo non credeva che alla fine l’avrebbe convinto. O meglio, minacciato. Quello che importava è che alla fine aveva ceduto. Un po’ come risarcimento per la porta tagliuzzata, un po’ come prezzo da pagare per aver il silenzio di Lussuria su quella “piccola” questione della missione importante del capo… che in realtà era falsa. «VOOOI. Sono sicuro che è stato Mammon a dirglielo. Non ci si può fidare di quel nanerottolo. Si fa comprare troppo facilmente.» pensò Squalo.
«VOI, sta venendo verso di te, passo.»
«Visto. Vediamo un po’ che sta combinando…» Lussuria uscì con la testa dal cespuglio in cui si stava nascondendo e si guardò intorno. Il suo obiettivo – Fumihiko, ma chiamarlo obiettivo lo rendeva più professionale, o almeno così pensava - era appena entrato in una libreria e stava sfogliando dei libri nella sezione “romanzi per ragazze”. «Oh, quel ragazzo mi piace sempre di più» pensò.
Il ragazzo alzò la testa, e si girò per salutare una ragazza alta, coi capelli biondi raccolti in una treccia, vestita (o meglio, svestita) in un miniabito verde pistacchio attillato abbinato agli occhiali da sole e alla borsa. La ragazza saltò letteralmente addosso a Fumihiko per dare un’occhiata al libro che teneva in mano, e ne approfittò per avvinghiarsi al suo braccio. Il ragazzo la lasciò fare. Rimasero nella libreria un altro quarto d’ora, poi Fumihiko comprò un libro in cassa ed uscirono insieme.
«Mi devo avvicinare» pensò Lussuria «non sento niente di quello che dicono. Squalo-chan, mi senti? passo.»
«VOI, forte e chiaro, passo.»
«Mi avvicino un po’ per ascoltare meglio. Tu non ti muovere, passo.»
«VOI, ricevuto, passo.»
Lussuria si destò elegantemente dalla scomoda posizione in cui era rannicchiato, mostrando il suo travestimento: un’elegante signora vestita in un impermeabile rosa, con borsa rosa, occhiali da sole rosa e foulard per coprire la testa rosa. Iniziò a camminare con ampie falcate, attraversò la strada e si mise a camminare dietro ai due ragazzi.
«Hei, Fumi-kun, ti piace il mio vestito? L’ho comprato proprio stamattina!» disse lei tutta sorridente.
«Ti dona molto» rispose lui gentilmente.
«Hei, Fumi-kun?»
«Dimmi, Saito-san»
«Perché hai comprato quel romanzo? E’ un libro da ragazze!»
«Oh, ma non è per me. E’ un regalo per una persona importante.»
«Chi è questa persona importante?»
«E’ una mia amica molto, molto carina e simpatica.»
«Hei, Fumi-kun, quindi è per me?» disse raggiante «Come sapevi che adoro questo genere di libri?» cercò in tutti i modi di prendere la bustina del regalo dalle mani di Fumihiko, che continuava a scansarla da una parte all’altra.
«Non è per te» disse.
«Su, non fare il timido Fumi-kun!» rispose lei, tentando ancora di prendere il regalo, sicché Fumihiko fu costretto a tenerlo in alto, in modo che la ragazza, che nonostante la sua altezza era più bassa del ragazzo, non potesse prenderlo.
«Ti ho già detto che non è per te!» esclamò irritato. Lei però non si perse d’animo e saltò, riuscendo a prendere il sacchetto, ma si sbilanciò e finì addosso a Fumihiko, facendo cadere tutti e due a terra, uno sopra l’altro.
In quel momento, dall’altra parte della strada, Lussuria sentì gridare un “aspetta, Yuni-san!”. Si girò di scatto, e vide Yuni correre via all’impazzata, con le mani al viso, subito seguita da… Gamma?!
«Yuni-san, aspetta! Perché stai correndo via?»
«Merda!» pensò Lussuria.



E' un po' che non aggiorno, vero? Scusate T.T Capitolo più lungo del solito (e dei miei standard ò.ò) in cui succedono taaaaaaaaante cose u.u mi dicono sempre che nelle mie storie l’azione tarda sempre a partire, perciò questa volta ho deciso di darmi una mossa xD Il titolo del capitolo è il nome di un album dei Paramore, e la canzone che ascoltavo mentre scrivevo si chiama "All we know", e mi sembra abbastanza appropriata per come si sente Yuni in questo momento u.u Ascoltatela se vi va, io li amo <3 Ringrazio Brilly_nya, Kyoite e MaRmOtTeLlA per aver messo la storia fra le seguite, e Hibari Kyoya per averla messa fra le ricordate^^ (bel nick, by the way u.u). Un bacio,
_hicchan

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Capitolo 4
*** Consiglio 3 - Mafiatona ***


CONSIGLIO 3 – MAFIATONA

Lussuria afferrò Fumihiko per un braccio, facendo cadere per terra la ragazza, e iniziò a correre. Attraversò la strada svestendosi di tutto il rosa, compresi quei fantastici 15 cm rosa di Prada che aveva comprato una settimana prima, e si mise a inseguire Gamma che inseguiva Yuni, trascinando il ragazzo.

«Ma… cosa diamine? Che cos’era quel mostro rosa che ha rapito il mio Fumi-kun?» Così anche Aoi Saito, la ragazza-pistacchio, si cambiò le scarpe mettendosi un paio di sneakers – ovviamente abbinate al suo vestito – che aveva nella borsa, e partì anche all’inseguimento di Fumihiko e del suo rapitore in rosa.
Si creò una scenetta abbastanza comica: una ragazzina che piangeva, che veniva inseguita da un mafioso in giacca e cravatta, che stava per essere raggiunto da un gay, che trascinava per un braccio un povero ragazzo semi-svenuto, che veniva rincorso da una tettona in miniabito verde, che veniva accompagnata da un misterioso “boing boing”.
 
*DLIN DLON*
«Se siete interessati ad acquistare una meravigliosa foto-ricordo di questa scena a soli 50 € iva esclusachiamate ora il numero 199.55.73.log3 27costo di chiamata:17€/min + scatto alla rispostae la riceverete di-ret-ta-men-te a casa vostra!spese di spedizione non comprese nel prezzo
Che aspettate? Chiamate subito l’ 199.55.73-»
«MAMMON! Si può sapere cosa stai facendo nel bel mezzo della MIA storia?!»
«Suvvia, calmati Lussuria. Ne sto solo approfittando per fare un po’ di soldi alle tue spalle.»
«FUORI. DA. QUI. ORA.»
«Bene, vi lascio tornare alla vostra storia che tanto nessuno leggerà mai e-» *KABOOM*
«… Devo imparare a non far arrabbiare l’autrice.»
*DLIN DLON*
 
«Squalo, Squalo mi ricevi?»
«VOI, forte e chiaro.»
«Piano B, ripeto, piano B»
«VOI, affermativo.» Squalo tagliò a pezzi il suo nascondiglio e iniziò anche lui a correre, finché non vide in lontananza la stramba colonna di persone che correvano.
 
*DLIN DLON*
«Se siete interessati ad acquistare un sensazionale filmato di Squalo che corre alla Baywatch, chiamate subito il numero 199.55.73.log3 27 per approfittare dell’offerta paghi 3 prendi due! Il tutto a soli settant-»
«MAMMON! Ora basta! E’ già la seconda volta che interrompi la MIA storia! Se vuoi fare soldi vallo a fare nella TUA di fan fiction!»
«Non ti permetterò di rovinare l’amore puro e innocente di una fanciulla!»
«… Continua pure caro Mammon»
«Bene, come stavo dicendo, chiamate il numero 199-» *KABOOM*
*DLIN DLON*
 
Squalo li raggiunse, chiedendosi da dove venisse quello strano odore di polvere da sparo, e li superò uno per uno, finché non raggiunse Gamma e lo buttò a terra, immobilizzandolo.
«VOI, piano B eseguito.» disse a Lussuria quando lo vide passare.
«Ben fatto Squ-schan, sapevo di poter contare su di te!» gli rispose, ammiccando e lanciandogli un bacio.
«Hei, Vongola, lasciami!» si lamentava il povero Giglio Nero.
«Senti, se ti lascio andare non mi scollerò più quel rompipalle di dosso, VOI. Quindi tu stai qui buono e fermo, ok?»
***
«Fermati Yuni-chwan!» Yuni si girò, notando il cambiamento di voce, e vide Lussuria. Tuttavia, continuò imperterrita. «Yuni-chan, ti posso spiegare! È stato un malinteso!»
«Potresti lasciarmi ora?» chiese il peso che il Varia stava trascinando.
«No! Devi parlare con Yuni-chan e spiegarle cosa è successo!»
«Cosa dovrei spiegarle?» chiese il ragazzo, che si ritrovò prontamente con il segno di una mano sulla guancia.
«Stupido! Non vedi che sta piangendo? Va’ da lei e consolala»
Yuni ormai era arrivata alla sua residenza. Entrò di corsa, sbattendo le porte, e si rannicchiò sul letto. Perché non aveva seguito il consiglio di Gamma ed era restata in casa? Perché aveva cercato a tutti i costi di incontrare per caso Fumihiko? Perché, perché, perché? Era stata così stupida a pensare di avere qualche possibilità… ovviamente lui sarebbe stato meglio senza di lei, Saito-san era la ragazza più popolare della scuola, lo dicevano tutti che si sarebbero messi insieme!
«Ooooooooooooooooooooh! *crash*» Qualcuno entrò nella stanza di Yuni, mandando in frantumi la finestra da cui era passato.
«L-lussuria? E… Fumi-kun?»
«C-ciao Yuni-san…» rispose il ragazzo, evidentemente imbarazzato, mentre si alzava in piedi spolverandosi i vestiti. Si guardarono, e arrossirono.
*chomp chomp chomp* Si girarono verso Lussuria.
«Oh, non fate caso a me, continuate pure!» disse, ingurgitando popcorn come se fosse al cinema. Aveva persino preparato una cinepresa per registrare la scena! Ah no, quello era stato Mammon, che guardava la scena con un’ aria di superiorità. Aspetta… Mammon?
«Ma che sta succedendo qui? Che ci fate tutti voi in casa mia?»
 


Scusate, scusate, scusate! Il mio ritardo è imperdonabile ç.ç Un po’ sono andata in vacanza, ma per il resto… pura e semplice pigrizia >.< Il titolo (per chi non l’avesse capito) è un incrocio fra “mafia” e “maratona” xD Il finale è orribile, lo so, ma ho dovuto dividerlo a metà perché era venuto troppo lungo @.@ Ringrazio come al solito tutti voi che supportate e seguite la storia: Black_Wings, Brilly_nya, Hebi no Gin, Kyoite, MaRmOtTeLlA, Hibari Hyoya, Ansem6 e MitsukinoKaze :D Grazie mille <3 A presto,
_hicchan

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Capitolo 5
*** Consiglio 4 - Ti aspetterò ***


CONSIGLIO 4 – “TI ASPETTERÒ” 

Chiunque fosse entrato in quel momento nella stanza della piccola grande Arcobaleno, sarebbe probabilmente rimasto nauseato o quantomeno disgustato dalla mancanza di privacy dei due piccioncini. Ma era l’incontro del secolo, e nessuno dei due Varia lì presenti (chi per un motivo e chi per un altro) se lo sarebbe mai perso.
Yuni, fosse stata un’altra situazione, avrebbe chiamato Gamma in suo aiuto, ma con Fumihiko lì… no no no, non poteva farlo.
Deglutì con difficoltà.
Il primo a parlare fu Fumihiko. Si fece coraggio – preso da non si sa dove – e, superato in parte l’imbarazzo iniziale, iniziò. «Ehm… Ecco, Yuni-san, non so da dove iniziare… forse dovrei innanzitutto scusarmi per questo ingresso così… improvvisato? Ah ah» si lasciò scappare una risatina nervosa. Continuò «Quel tizio rosa laggiù mi ha detto di spiegarti e consolarti, ma il problema è che non so per cosa… Ahi!» Il ragazzo si portò una mano sulla nuca, appena colpita da qualcosa, e si girò verso Lussuria, che era pronto a lanciare altri popcorn minatori.
«Scusati per l’incidente con il pistacchio!» bisbigliò.
«Cosa?»
«Scusati per l’incidente con il pistacchio, ORA!» Fumihiko ripensò alla sua giornata, e si ricordò che effettivamente i vestiti di Saito-san erano verdi… se poi erano color pistacchio non lo sapeva. Non si intendeva molto di colori… Ma di certo poteva affermare che erano verdi. Li aveva visti da molto vicino…
«Ah!» arrossì di colpo, rievocando nella mente l’imbarazzante scena di poco prima. «Yuni-san! Se è per quello che è successo prima con Saito-san…» Yuni tremò per un istante, ma lui la vide bene. «Ti posso assicurare che è stato solo un incidente… voleva insistentemente un regalo che avevo comprato perché era convinta che fosse per lei, mentre in realtà non lo è… anzi, veramente sarebbe per te…» ammise arrossendo.
C-cosa? Aveva sentito bene? Fumihiko aveva comprato un regalo per… lei?!
«Che… che cosa hai detto, scusa?» Yuni non era padrona di sé.
«Che il regalo era per te… hey Yuni-san? Ti senti bene? Sei un po’ pallida… Yuni? Yuni? Rispondi, Yuni-san!»
***
Quando aprì gli occhi, era sera. Si trovava nella stanza di Gamma. Aspetta, perché era lì? E che fine aveva fatto Fumihiko? Provò ad alzarsi, ma non ci riuscì. Si sentiva così debole…
«Finalmente ti sei svegliata, Hime [“principessa” in giapponese]» le disse una voce molto familiare da vicino.
«Gamma-san? Che ci fai qui? Cosa è successo?»
Lui sospirò, apprensivo. «Come cosa è successo? E’ successo che una certa ragazzina di costituzione fragile ha corso a perdifiato per quasi tre chilometri e si è sentita male. Ecco cosa è successo.»
Yuni sentì un enorme senso di colpa che gravava su di lei.
«Ma per fortuna che c’era qui un tuo compagno di classe che ha chiamato un’ambulanza, che però non è servita, dato che poi sono arrivato io. Mi sono dovuto liberare di quel fastidioso Vongola che mi aveva bloccato… e non è stato facile. Anzi, ora vorrei sapere perché ho incontrato ben due Vongola in un giorno solo, e uno era persino in camera tua, assieme a un tuo compagno di classe»
Yuni arrossì. «E’ una lunga storia…»
«Abbiamo tutto il tempo del mondo» disse, tamponandole delicatamente la fronte con un fazzoletto bagnato.
***
«Uh, abbiamo rischiato grosso» disse il Varia del Sole mentre si riposava appoggiandosi a un albero.
«Già…» ammise Fumihiko, trascinato in un’altra corsa folle da Lussuria.
«E quel buono a nulla di Mammon se l’è data a gambe non appena è arrivato Gamma. Me la pagherà-»
Una risatina malvagia lo interruppe. «Sei tu che mi pagherai…o il tuo piccolo segreto non sarà più tale…ti ricordo che hai tempo fino a stasera…» Un’altra risatina.
«Aaaagh, che tu sia maledetto, Mammon!» imprecò.
«Certo che però» continuò Fumihiko «mi sarebbe piaciuto dirglielo di persona a Yuni-san, e non con quella lettera…»
«Quale lettera?» chiese il Varia con aria interrogativa.
***
«A proposito» disse Gamma, dopo aver ascoltato attentamente la storia di Yuni e le sue infinite scuse, «c’è un pacchetto per te. L’ha lasciato Fumihiko. Lo vuoi aprire?»
Yuni annuì, e Gamma glielo passò. Lei lo aprì, e dentro vi era un libro, un romanzo rosa intitolato “Ti aspetterò”. Aprì la copertina, e una lettera cadde sulle sue ginocchia. «Per Yuni-san» Incuriosita, la aprì e iniziò a leggere.
 
Cara Yuni-san,
Avrei voluto tanto dirtelo di persona, ma probabilmente mi sarà mancato il coraggio. Cercherò di dirlo il più brevemente possibile: la settimana prossima mi trasferisco in Inghilterra con i miei genitori. Mio padre ha avuto una promozione, e l’hanno mandato alla sede principale della sua ditta, che si trova appunto a Londra. Io e mia madre andremo con lui, e in questo modo potrò frequentare scuole migliori di quelle di Namimori.
Lo so, fa male, e anch’io sono rimasto per un po’ di tempo indeciso sul da farsi, ma questa mi sembra la scelta migliore per il mio futuro.
Tornerò sicuramente in Giappone, quando avrò finito gli studi, e allora potremo dirci tutte le cose che non ci siamo potuti dire finora…
“Ti aspetterò”,
Fumihiko.
 
Grosse lacrime scendevano sulle guance di Yuni e cadevano sulla lettera. Gamma guardava in silenzio, e le stringeva la mano teneramente.
«Su su» la consolava «ha detto che ritornerà…»
 

CAPITOLO EXTRA: CHE FINE HA FATTO SAITO-SAN?

«Fu… mi… kun…» la ragazza si trascinava per terra stremata. Aveva ben presto deciso di levarsi le scarpe – si sarebbero rovinate! – e ora non riusciva più a fare un passo. Correndo, il suo vestito verde nuovo si era strappato, e camminando a gattoni per terra l’aveva resa più sporca di un maialino. Era arrivata davanti alla scuola, ma più avanti di così non riusciva ad andare. Con un po’ di fortuna, la mattina seguente qualcuno l’avrebbe aiutata.
«Tsk. Che razza di straccioni sono costretto a vedere davanti alla mia scuola.»
La ragazza si girò lentamente, e vide Sua Altezza il Presidente del Comitato Disciplinare di Namimori Hibari Kyoya che la fissava in malo modo dall’alto in basso. Non ebbe nemmeno il tempo di rabbrividire.
La mattina dopo, davanti all’ospedale di Namimori, venne trovata e ricoverata d’urgenza una ragazza di nome Aoi Saito, che aveva riportato ferite multiple da arma contundente. L’aggressore è ancora oggi sconosciuto alle forze di polizia, e con ogni probabilità il caso cadrà in proscrizione.

 


 
*TATATA* Fine prima parte *TATATA*
Ci avevate sperato fino all’ultimo che si mettessero insieme, eh? E invece no u.u Colpo di scena! Ma quanto sono sadica e malvagia *muahahahahahah* *feel like Mammon* Non vi preoccupate, la storia continuerà! Dopotutto dobbiamo ancoravedere come Lussuria sarà morso a morte da Hibari e sputtanato in pubblico da Mammon  riuscirà a sconfiggere Hibari e Mammon! xD
Ho aggiunto un capitoletto extra sulla fine della povera (?) Saito-san… ha avuto quello che si meritava u.u
Spero continuiate a seguirmi come prima (o più di prima 8D), un bacione,
_hicchan

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