Il frutto proibito è sempre il più dolce.

di AmeliaRose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Punizione ***
Capitolo 2: *** Amelia Simmons ***
Capitolo 3: *** Vecchi Amici ***
Capitolo 4: *** Dubbi ***
Capitolo 5: *** Pansy Parkinson è la strega più cattiva che io abbia mai conosciuto. ***
Capitolo 6: *** Crucio ***
Capitolo 7: *** Litigi ***
Capitolo 8: *** Inchiostro verde ***
Capitolo 9: *** Tattica ***
Capitolo 10: *** Amelia la strega ***
Capitolo 11: *** Via da Azkaban ***
Capitolo 12: *** Duello? ***
Capitolo 13: *** Un piccolo consiglio. ***
Capitolo 14: *** La quiete prima della tempesta ***
Capitolo 15: *** La Fine ***



Capitolo 1
*** 1. Punizione ***


Era una mattina d'estate e io me ne stavo beato disteso sul letto. Mi voltai verso la finestra e guardai il cielo, poche nuvole macchiavano il cielo azzurro. Sentì dei passi avvicinarsi alla mia stanza e mi alzai, non volevo farmi trovare ancora a letto da mia madre. Non volevo che mi prendesse per uno sfaticato. Poco dopo entrò e si fermò a guardarmi.
 
-Draco, uscirai da questa stanza prima o poi" mi rimproverò mia madre.
 
-Io esco madre!" dissi guardandola negli occhi.
 
-Si, solo per mangiare e per andare in bagno" mi disse severa. "Da quando tuo padre è stato arrestato sei così privo di vita" disse osservandomi meglio "sei troppo pallido lo sai?"
 
-Per te sono sempre pallido" dissi scocciato.
Mia madre incrociò le braccia e mi fissò per qualche secondo.
 
-Allora non mi lasci altra scelta Draco, ti dovrò portare in un posto e sarai costretto a uscire" disse.
La fissai per qualche secondo, non capivo cosa le frullava in quella testa.
 
-Dove vorresti portarmi?" chiesi con finta curiosità.
 
-Dato che non riesci ad apprezzare il tuo mondo e a viverlo, sono costretta a portarti nel mondo dei babbani" disse severa.
 
-Non puoi farlo" urlai "Non puoi portarmi in mezzo a quella feccia, mio Padre non l'avrebbe mai fatto" urlai più forte.
Mia madre mi passò una pergamena e cominciai a leggerla.
 
-Non ci posso credere, mio Padre concorda in questa tua scelta?" chiesi arrabbiato.
 
-Si, considera la tua punizione. Ora datti un rinfrescata e prepara i bagagli, tra due ore si parte" e detto questo, uscì da camera mia sbattendo la porta.
Sbuffando obbedì a mia madre, ma ero ancora arrabbiato con lei e mio padre, questa punizione è troppo severa per me, mischiarmi a forza con quelle feccia, con quei traditori del proprio sangue, rabbrividì al disgusto.
Mezz'ora dopo ero già lavato, mancava solo indossare la camicia. Mi guardai allo specchio, ero pallido ma si sà quello è il mio colore naturale, guardai il mio avambraccio sinistro e fissai a lungo il marchio nero che era tatuato sopra. Non bruciava per fortuna.
Fissai il baule per qualche istante, cercando di capire cosa dovevo o non dovevo portare nel mondo babbano. Optai per dei vestiti non troppo vistosi, poi se ne avevo bisogno avrei comprato qualcosa la, sempre se era di mio gradimento. Impiegai una buona ora a sistemare il baule, di solito erano i miei servitori a pensarci ma decisi di fare da solo, almeno mi tengo occupato.
Presi la bacchetta che si trovava sul comodino di fianco a letto e scesi al piano di sotto. Il baule di mia madre era già davanti alla porta, chiamai un elfo domestico e gli ordinai di posizionare il baule vicino a quello di mia madre. Uscì di casa e guardai il mio enorme giardino, i pavoni stavano ancora dormendo. Mi andai a sedere sui scalini e guardai nuovamente il cielo. Era l'unica cosa che mi calmava al momento, da quando mio padre è stato arrestato, guardare quell'azzurro mi rendeva tranquillo.
Poco dopo sentì il portone aprirsi e mi girai. Mia madre mi stava guardando e fece cenno di alzarmi. Obbedì.
 
-Le regole sono semplici. Userai la magia solo se sarà necessario e intendo solo quando sarai in pericolo" disse sempre severa.
 
-Mi stai dicendo che mi devo comportare come un babbano qualsiasi?" chiesi acido.
 
-Esatto! Non ci saranno elfi domestici con noi quindi dovremo arrangiarci" disse lei prendendo il baule.
 
-Per quanto tempo durerà questa punizione?" chiesi con disgusto.
 
-Fino a quando non cambierai il tuo modo di comportarti. E ora Draco, prendi il baule che andiamo nella nostra abitazione temporanea" disse lei. Andai a prendere il baule senza lamentarmi e vidi mia madre mettere una mano sulla mia spalla. Due secondi dopo ci materializzammo in un cortile, mi guardai attorno, non c'era anima viva. 
 
-Dove siamo esattamente?" chiesi.
 
-In un paesino un pò fuori Londra, ma a te non deve importare" disse lei mentre estraeva la bacchetta, sussurrò l'incantesimo e aprì la porta.
 
-Non avevi detto niente magia?" chiesi secco.
 
-Questa regola vale per te Draco, sei tu quello in punizione" disse lei acida. "Ora va di sopra, la tua stanza è la seconda porta a destra. Torna di sotto dopo aver finito con il baule" disse lei entrando in una stanza un pò più avanti. Sbuffai, presi il baule e con fatica salì le scale.
Ma come diamine facevano questi babbani a vivere in questo modo? Si fatica a fare qualsiasi cosa, fortuna che sono nato mago!
Arrivai in cima alle scale con in fiatone e trascinai il baule fino alla seconda porta a destra. Aprì la porta e guardai il suo interno, a essere onesto non era male. La stanza era molto grande e spaziosa, aveva una grande finestra con delle orribili tende marroni. Entrai nella stanza e guardai meglio. Vicino alla porta a sinistra si trovava una libreria piena di libri babbani e una cassettiera, nella parte a destra invece si trovava un'enorme scrivania con sopra vari fogli bianchi, delle piume e delle boccette d'inchiostro, a quanto pare mia madre è stata qui. Invece nella parete a sinistra, si trovava un letto con le coperte dello stesso colore delle tende. Andai alla finestra e guardai fuori. Le case erano tutte uguali, steccato dello stesso colore bianco, stessi fiori, stesso colore del muro e stesso albero di ciliegio. L'unica cosa che di diverso era il nome nella cassetta delle lettere, anche noi ne avevamo una, di colore verde con scritto Malfoy. Andai a prendere il baule che avevo lasciato fuori dalla mia stanza e cominciai a mettere in ordine miei vestiti nella cassettiera. Finito ritornai davanti alla finestra e guardai fuori. Nel giardino della casa di fronte c'era una ragazza dai lunghi capelli rossi con in braccio un gatto bianco. Stava parlando con un signore vestito tutto di blu che le porgeva una bottiglia con un liquido bianco, doveva essere latte. La ragazza sorrise e prese la bottiglia, salutò il signore ed entrò in casa.
Scossi la testa, questi babbani sono proprio strani! Decisi che era ora che scendere di sotto e una volta entrato nella stanza dove era entrata anche mia madre la guardai.
 
-Ora che si fa?" chiesi annoiato.
 
-Escì, parla con la gente, divertiti" disse lei mentre sfogliava un libro di cucina.
 
-Stai scherzando vero?" Io Draco Malfoy che si diverte con quella feccia? Neanche da morto!
 
-Penso che sia arrivato il momento di smettere con questa ossessione di frequentare solo maghi dal sangue puro" disse lei "Penso che visto i nostri trascorsi sia utile frequentare i babbani" disse lei posando il libro.
 
-Mi stai dicendo che hai dei rimorsi?" chiesi.
 
-Perchè tu no?" mi chiese lei. "Ricordo la tua faccia quando Tu Sai Chi era al potere, ho visto il tuo sguardo quando uccideva i babbani" disse.
 
-Non farò mai amicizia con dei babbani" dissi guardandola negli occhi.
 
-Allora vorrà dire che staremo qui per molto tempo" disse lei alzandosi. "Ora, andiamo al mercato babbano, da quello che ho sentito vendono della buona frutta" disse prendendo un sacchetto pieno di monete babbane. "E tu ovviamente mi accompagnerai"
 
- E se non venissi?" chiesi facendo un sorrisetto.
 
-Non costringermi a usare le maniere forti Draco" disse lei con aria severa. 
Sbuffai nuovamente e la seguì fuori casa. Attraversammo l'intera via fino a raggiungere una piazzetta piena di gente che guardavano le bancherelle piene di oggetti da cucina e cibo. Io e mia madre ci facemmo strada tra la folla fino a raggiungere una bancherella che vendeva la tanto desiderata frutta di mia madre. La guardai mentre osservava con cura ogni singolo frutto, si stava comportando da babbana, che umiliazione. 
 
- Mi potrebbe dare un chilo di mele e due di pesche?" chiese una voce femminile di fianco a me. Guardai la ragazza e la riconobbi subito, era la ragazza di stamani. Mai un babbano si era avvicinato a me senza pagarne le conseguenze. La ragazza mi guardò e notai i suoi occhi verdi. In qualche modo m'incantai.
 
-Draco?" sentì mia madre chiamarmi e mi voltai di scatto. Ma che diavolo mi prende?
"Ho preso tutto il necessario, possiamo andare" disse prendendomi per un braccio.
Non stavo qua da neanche un'ora e già m'incantavo a guardare le ragazze babbane. Arrivammo a casa e andai in camera mia. 
 
-Amelia muoviti che c'è papà al telefono" urlò una voce fuori. Andai alla finestra e guardai fuori. La ragazza dai capelli rossi stava correndo da una donna dai capelli neri, diede a lei le buste con la frutta ed entrò in fretta dentro casa.
Quindi la ragazza dai capelli rossi si chiamava Amelia. Dovevo ammetterlo, Amelia è uno strano nome per una babbana.
Vidi un gufo volare sopra i tetti delle case di fronte a me, poco dopo mi notò e si diresse verso di me, aprì subito la finestra e il gufo andò a schiantarsi sul letto. Presi la lettera e la aprì. Era di Zabini. Anche lui come me, si trovava in un vilaggio babbano con i suoi zii, per far capire che il sangue puro non è tutto. Ma cosa diavolo sta succedendo? Si sà che il sangue puro è importante! 
Corsi in cucina da mia madre.
 
-Ma che avete tutti quanti?" chiesi quasi urlando.
 
-Non rivolgerti a me con questo tono!" disse lei alzandosi dalla sedia.
 
-Perchè ora vi importa dei babbani? Fino a poco tempo fa neanche li notavate!" dissi sempre con lo stesso tono.
Lei mi guardò severa.
 
-Dopo la battaglia a Hogwarts, tutti noi abbiamo capito che quello in cui credevamo non era giusto, per anni ci hanno fatto credere che il sangue puro era importante ma non è così. Quello che noi abbiamo fatto non è giustificabile, ed è per questo che ora noi facciamo in modo che voi impariate a rispettare i babbani, per non creare un'altra stupida guerra o far del male ai babbani" disse lei.
 
-La punizione serviva solo come scusa!" dissi seccato.
 
-Diciamo di si" rispose lei "ma in ogni caso, la magia non vi è permessa finchè starete qui" aggiunse.
Abbassai lo sguardo.
 
-Ci addomesticate allora" dissi 
 
-No, vogliamo solo farvi capire che i babbani sono come noi, senza poteri magici ma come noi." disse mettendomi una mano sulla spalla.
"Comunque, la famiglia Simmons ci ha invitato per pranzo, credo che sia una tradizione babbana invitare i nuovi vicini" 
 
-E chi sarebbero?" chiesi acido
 
-La famiglia che abitano davanti a noi, mi pare che hanno anche una figlia della tua età" disse mentre prendeva una mela dal sacchetto. "Credo che sia il caso che tu vada a prepararti, manca poco all'ora di pranzo". Mi voltai di malavoglia e andai in camera a prepararmi. Indossai una semplice camicia azzurra con dei Jeans babbani. Finito, scesi di sotto dove mia madre in veste babbana mi stava aspettando.
 
-Quanto manca a questa tortura?" chiesi secco.
 
-In verità è già ora di andare" disse lei. Uscimmo di casa e prima di uscire dal cancelletto mi guardò.
"Mi raccomando Draco, comportati bene, sennò sarò costretta a dire tutto a tuo padre. E sai che succede quando tuo padre si arrabbia" disse lei mentre usciva dal cancello.
 
-Cosa vuoi che faccia? E ad Azkaban e ci resterà per il resto della sua vita" dissi acido mentre entravamo nel cortile dei vicini.
 
-Non resterà per tutta la vita in prigione, ma di certo non vorrai che torni arrabbiato con te vero Draco?" disse sorridendo. Arrivammo davanti alla porta e mia madre suonò il campanello. Poco dopo la porta si aprì e due enormi occhi verdi mi guardarono.

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Capitolo 2
*** Amelia Simmons ***


La ragazza sorrise e mi guardò.
 
-Dovete essere i Malfoy, accomodatevi pure" disse facendoci entrare.
 
-Spero di non essere troppo puntuale" chiese mia madre ricambiando il sorriso.
 
-Oh no, amo le persone puntuali" disse la madre di Amelia comparendo all'entrata.
Perfetto, un punto in più da parte di mia madre, anche lei ama la puntualità.
 
-Draco, sii educato, saluta" disse dandomi un colpetto sulla spalla. La guardai, il suo sguardo mi metteva paura.
 
-Salve signore e grazie per il vostro invito a pranzo. Sono onorato." recitai.
Amelia alzò il sopracciglio alla parola onorato.
 
-Di nulla ragazzo, lei è mia figlia Amelia e io invece sono Mary" disse la madre della ragazza "Ora se volete seguirmi in sala da pranzo servirò tra breve il pranzo" disse entrando nella stanza affianco. La seguimmo, la sala da pranzo era carina, anche se la stanza era abbastanza piccola. Nel centro si trovava un lungo tavolo in mogano e delle sedie dello stesso legno e colore con sopra dei cuscinetti bianchi di pizzo. La tavola era apparecchiata per quattro persone, i calici erano in cristallo mentre i piatti erano in ceramica con delle posate in argento distribuite sopra a dei tovaglioli in pizzo. Almeno avevano gusto nell'apparecchiare la tavola. Guardai le pareti della stanza, erano bianche con appesi dei quadri, alcuni raffiguravano Amelia, sua madre e suo padre credo. Altri invece Amelia o i suoi genitori. Mi sedetti vicino a mia madre mentre la rossa davanti a me. Mary arrivò con una zuppiera e l'appoggiò sul tavolo, prese i nostri piatti e ci servì, una volta seduta cominciammo a mangiare. L'assaggiai. Zuppa di carote, era buona, anche se quella che mangiavo a casa era ancora meglio.
 
-Allora Draco, in quale scuola vai?" mi chiese Amelia.
La guardai, non potevo certo dirgli che andavo a Hogwarts.
 
-Va alla Highgate School" disse mia madre "Tu Amelia?"
La ragazza mi guardò sospettosa.
 
-Io vado alla Belmont, sono all'ultimo anno" disse lei posando il cucchiaio sul tovagliolo. "Highgate hai detto? Ho sentito dire che è una delle migliori scuole britanniche, ovviamente parlando di istruzione. So che l'ultimo anno non è obbligatorio, ci andrai?"
 
-No, ho già appreso abbastanza" dissi.
Lei fece un sorrisetto e mangiò un'altro pò di zuppa. Mia madre e Mary cominciarono a parlare della festa che si terrà tra un mese in questo orrendo paese. Spero che non si metta in testa di andarci, perchè io non ne ho intenzione.
 
-Credo proprio che io e Draco parteciperemo a questa festa" disse mia madre.
 
-Preferirei rimanere a casa" dissi guardandola.
Mi fulminò con gli occhi.
 
-Oh tu verrai" disse mia madre "Sai le regole".
Sbuffai, ero stufo di tutto questo, ed è solo il primo giorno.
Mary portò via il primo, mia madre l'aiutò a portare via i piatti sporchi. Amelia invece, mi guardava continuamente, è irritante.
 
-Vuoi una foto per caso?"chiesi acido.
 
-No" disse lei sorpresa.
 
-Allora smettila di guardarmi"
 
-Sennò?" chiese lei incrociando le braccia.
 
-Te ne pentirai" dissi io serio.
Lei cominciò a ridere, si alzò e andò alla finestra.
 
-Tuo padre?"mi chiese senza degnarmi di uno sguardo.
 
-Gli affari tuoi quando?" chiesi acido.
 
-E' solo una domanda" disse secca "Non ti credere il centro del mondo Malfoy, dalle tue parti sarai pure il migliore, il più importante e il più figo ma qua sei nessuno".
 
-Perchè, tu invece cosa sei?" 
 
-Una persona migliore di te" ribatté secca.
Cominciai a ridere.
 
-Migliore di me? Una con il sangue sporco?" risi di gusto.
Amelia mi guardò malissimo, vedevo chiaramente negli occhi il fuoco della vendetta.
 
-Amelia? Siediti che ora si mangia il secondo" disse sua madre entrando nella stanza seguita da mia madre, entrambe portavano dei piatti con del cibo. La ragazza si andò a sedere e cominciammo a mangiare. Finito di pranzare, ci offrirono il thè, mia madre e la madre di Amelia chiacchierarono un pò, mentre io e la ragazza dai lunghi capelli rossi ci guardavamo con aria di sfida. Il campanello suonò, Amelia si alzò di scatto e andò ad aprire la porta.
 
-Thomas" urlò. Thomas? E' chi diamine è questo?
 
-Scusate, penso che il ragazzo di Amelia sia arrivato" disse Mary alzandosi dal divano.
 
-Non si preoccupi, io e Draco dovremmo andare ora. Grazie mille per questo pranzo signora Simmons, la prossima volta la inviterò io" disse mia madre dolcemente. 
Questi babbani la stanno trasformando!
Mia madre si alzò e io l'imitai, non vedo l'ora di uscire da questa casa babbana, spero che nessuno dei miei amici sia da queste parti!
Salutammo la signora Simmons e uscimmo di casa. Notai Amelia era in giardino e che parlava con un ragazzo alto, muscolo, dai capelli neri e occhi azzurri. Doveva essere Thomas.
 
-Ciao Amelia" saluto mia madre.
 
-Ciao anche a lei signora Malfoy" disse con un sorriso "Draco" mi salutò acida. Feci un cenno di saluto e chiusi la porta del cancelletto. Attraversammo la strada e entrammo in casa.
 
-Non è stato male vero Draco?" mi chiese mia madre guardandomi.
 
-Ti prego, è stato orribile!" dissi incrociando le braccia.
Sbuffò.
 
-Vedi di cambiare perchè con questo comportamento non si va da nessuna parte" disse mentre prendeva una ciotola dalla mensola.
 
-Spero che tu non mi voglia portare veramente a quella festa del paese, non mi va affatto essere toccato anche per sbaglio da quei babbani" dissi ad alta voce.
 
-Oh si che ci andrai Draco, se proprio vuoi, puoi invitare Zabini, almeno, non sarai solo" disse lei. Meglio di niente.
 
-E va bene" dissi mentre uscivo dalla cucina. Salì in fretta le scale ed entrai in camera mia. Scrissi la lettera in pochi minuti, arrotolai la pergamena e mi guardai attorno. Non avevo un gufo! Andai di sotto da mia madre.
 
-Come posso mandare la lettera a Zabini se non abbiamo un gufo?" chiesi irritato. Mia madre mi prese tra le mani la lettera e mi guardò.
 
-A questo ci penso io Draco. Vado a casa e spedisco la lettera via gufo. Non fare danni mentre sono via o la pagherai" disse. Si materializzò subito.
Andai nuovamente nella mia stanza e mi affacciai alla finestra.
Amelia e quel Thomas erano seduti sul prato e parlavano. A un certo punto mi guardò, questa babbana ama sfidare la gente, beh, ha trovato pane per i suoi denti.

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Capitolo 3
*** Vecchi Amici ***


Sono passate due settimane e le cose sono leggermente migliorate. Mia madre mi aveva permesso di tenere un gufo in camera, almeno mi sarei tenuto in contatto con i miei amici. Scoprì che solo io e Zabini eravamo in punizione, questa cosa mi faceva uscire di testa. Ogni giorno lo passavo in casa, tranne qualche volta al mercato con mia madre a prendere del cibo. Ogni tanto dalla finestra vedevo Amelia e il suo fidanzato, sempre seduti sull'erba a parlare o a baciarsi. Proprio un pessimo spettacolo. 
 
-Oggi pomeriggio starai da solo" disse mia madre entrando in cucina in veste non babbana.
 
-Come mai?" chiesi abbastanza curioso.
 
-Oggi vado a trovare tuo padre" disse mentre si sistemava il cappello blu notte.
Mi concentrai nuovamente sulla gazzetta del profeta. "Mi hai sentito Draco?" mi chiese in tono severo.
 
-Si, ti ho sentito madre" dissi secco.
 
-Vuoi che dica qualcosa a tuo padre da parte tua?"
 
-Solo un non grazie per avermi portato qui" dissi acido. Lei scosse la testa.
 
-A stasera Draco" disse. Si materializzò.
Lanciai la gazzetta nel cestino e mi alzai. Visto che mia madre tornava in serata, potevo uscire e materializzarmi a casa di qualche mio amico oppure a casa. Poi mi ricordai che aveva informato tutti della punizione e accantonai l'idea.
Aprì la porta di casa e guardai fuori. Il pomeriggio prometteva bene, il cielo limpido senza nuvole e un caldo infernale. Bene, vorrà dire che uscirò di qui. Andai in camera, mi lavai e mi cambiai. Indossai una maglietta bianca e dei jeans babbani, presi qualche soldo che usava questa feccia e uscì. M'incamminai per la via, le case sono completamente uguali, devo dire che non hanno fantasia.
 
-Malfoy fuori di casa? E per giunta da solo?" chiese una voce dietro di me. Mi girai e vidi Amelia da sola con una tracolla sulla spalla.
 
-Che fai? Mi segui?" chiesi con un sorrisetto.
 
-Non darti troppa importanza Draco, vado solo a prendere i libri. E visto che per andare in piazza questa è l'unica via possibile per raggiungerla beh, non ho altra scelta che farla" disse.
 
-Che peccato" dissi secco.
Camminammo insieme a debita distanza e una volta giunti in piazza ci dividemmo senza salutarci. Mi guardai attorno, non avevo mai notato che era piena di negozi, al mattino quando ci andavo c'erano solo bancherelle, probabilmente coprivano la vista dei negozi. Avevo voglia di mangiare qualcosa di fresco, così decisi di andare in gelateria. Arrivato davanti alla vetrina, notai che era ancora chiuso. Guardai il cartello che era appeso fuori, mancavano dieci minuti all'apertura. 
 
-Guarda un pò chi c'è qui" No, non poteva essere. Mi girai e guardai le persone che si trovavano davanti a me.
 
-Potter" sussurrai. 
 
-Malfoy" disse.
 
-Che ci fai in questo villaggio babbano?" 
 
-Non sono affari tuoi Weasley
 dissi secco guardando il rosso.
 
-Hey, devi portarci rispetto visto che ti abbiamo salvato la vita, o te lo sei già dimenticato?" chiese Potter guardandomi male.
Rimasi in silenzio, in fondo non aveva tutti i torti.
 
-Allora, che ci fai qui?" mi chiese nuovamente.
 
-Vacanze" mentì.
I due ragazzi cominciarono a ridere, in effetti era impossibile credere che un Malfoy, la famiglia dal sangue puro frequentasse questo posto come vacanza.
 
-Voi che ci fate?" chiesi cercando si spostare l'attenzione su di  loro.
 
-Non ti deve importare Malfoy" disse Hermione guardandomi male.
 
-Non rivolgerti a me in quel tono lurida mezzosangue" le intimai.
Potter e Weasley mi puntarono contro le bacchette e io indietreggiai di un passo. 
 
-Che diamine state facendo?" chiese Amelia comparendo dal nulla.
 
-Tu sei?" chiese Hermione guardandola.
 
-Amelia Simmons, sfortunatamente vicina del signor sono il migliore Malfoy" disse lei 
Il trio cominciò a ridere.
 
-Non ho chiesto il tuo aiuto" dissi acido.
 
-Non sono venuta qua per darti una mano signorino, ma mi stai impedendo di entrare nel negozio" disse indicando il fioraio che si trovava accanto alla gelateria. Mi spostai e lei entrò.
Guardai nuovamente il trio, avevano messo via le bacchette.
 
-Ora dobbiamo andare" disse Harry guardando i suoi amici.
 
-Non m'importa" dissi.
 
-Ci si vede" disse Harry. Dopo che se ne furono andati, lasciai perdere il gelato e m'incamminai verso il centro della piazza, dove si trovava una statua con dei scalini. Mi andai a sedere e mi guardai in giro, pian piano la piazza si stava riempiendo di gente e di bambini. Vidi Thomas cercare qualcuno tra la folla. Guardai il negozio di fiori e vidi Amelia uscire con dei sacchetti e appena vide il suo ragazzo gli corse incontro. Poi la coppia andò verso una locanda e entrarono. Sbuffai, era noioso passare le giornate da solo, in un villaggio babbano dove odiavo la razza che ci abitava.
 
-Malfoy" mi salutò un ragazzo alle mie spalle.
Mi girai e sorrisi.
 
-Zabini, i tuoi sanno che sei qui?" chiesi alzandomi.
 
-No, sono fuori per commissioni e mi è venuto in mente di venir fin qua a farti un saluto" disse facendo l'occhiolino. "Allora come te la passi?" mi chiese mentre si sedeva nei scalini.
Sbuffai.
 
-Come puoi notare, non me la passo affatto bene. Sto in questo villaggio con questa feccia. E' disgustoso." dissi sedendomi vicino a lui.
 
-Ti capisco benissimo, sono messo come te" disse lui. "Non vedo l'ora di tornarmene a casa, almeno posso fare quello che voglio" aggiunse.
 
-Anch'io non vedo l'ora di tornare" sussurrai. Vidi Amelia uscire dalla locanda da sola, e dal suo modo di camminare e dallo suo sguardo, si vedeva che  era arrabbiata con qualcuno.
 
-Ho voglia di divertirmi" disse lui 
 
-Che hai in mente" chiesi curioso. A volte aveva delle belle idee.
 
-Mi manca il torturare la gente" disse fissandomi. Distolsi lo sguardo. A me non mancava affatto. "Sei cambiato Malfoy" disse lui. "Una volta, avresti accettato subito"
 
-Le persone cambiano" dissi alzandomi.
 
-Certo, ma il lupo perde il pelo ma non il vizio" disse lui alzandosi.
 
-Fidati, ho perso sia il pelo che il vizio"dissi mentre m'incamminavo verso casa. Lui mi seguì, come un ubbidiente cagnolino.
 
-Quindi saresti un lupo addomesticato?" chiese lui confuso.
 
-No, solo che non m'importa più torturare i babbani o i mezzosangue".
Rimanemmo in silenzio per un pò, entrammo nella mia via e vidi in lontananza Amelia.
 
-Secondo te, la prendo da qua?" mi chiese lui estraendo la bacchetta.
 
-Cosa vuoi fare?" chiesi allarmato.
 
-Solo divertirmi, come ti ho già detto" disse lui alzando un sopracciglio dalla sorpresa.
 
-Meglio che eviti" dissi guardandomi in giro.
 
-E perchè mai?" chiesi confuso.
 
-Due motivi. Il primo è che siamo in pieno giorno e  il secondo, siamo in una via piena di persone dentro casa, se uno di loro ti vedesse, sei messo male" dissi.
 
-Sempre più strano" disse mentre metteva via la bacchetta. Alzai le spalle e mi fermai davanti a casa.
 
-Allora ci vediamo alla festa" disse Zabini
 
-Si" risposi.
 
-Bene" disse lui. Mi salutò e s'incamminò verso la piazza. Guardai la casa di Amelia e notai solo ora che lei era seduta sopra ai piedi dell'albero. Piangeva.
La ragazza mi guardò e si asciugò le lacrime con la manica della maglietta.
 
-Che hai da guardare tu?" chiese secca.
 
-Non ti fa onore piangere davanti agli altri" dissi osservandola.
 
-A me non importa" disse lei alzandosi
 
-Ti piace mostrarti debole davanti agli altri?" chiesi stupito.
 
-Siamo tutti umani ed è normale essere deboli, non c'è nulla di cui vergognarsi" disse lei.
A un certo punto la mia mente fu invasa dai flashback, la guerra di Tu-Sai-Chi, mangiamorte non per scelta, Hogwarts, Silente, paura, sangue, morte, lacrime, perdita di persone care.
Tirai fuori dalla tasca un pezzo di cioccolata di Mielandia e glielo passai a lei.
Lei mi guardò stupita.
 
-Ti sentirai meglio" dissi io.
 
-Grazie" disse lei mangiandone un pezzo.
 
-Non sono cattivo come tu pensi" dissi incrociando le braccia.
 
-E' impossibile non pensarlo visto che ti dai delle arie" disse lei.
 
-Sono fatto così" dissi con un alzata di spalle.
 
-E come mai sei così dolce con me ora?" chiese sventolando il pezzo di cioccolata.
La fissai negli occhi.
 
-Fino a poco tempo fa, ho nascosto la mia debolezza fingendo di stare bene. Nessuno si accorse di nulla, non c'era nessuno con me ai quei tempi, ero completamente solo. Questa tua situazione, quella tua frase mi ha fatto ricordare quello che ho passato" dissi " So come ci si sente, volevo solo" m'interruppi cercando di cercare le parole giuste "dirti che tutto si sistemerà".
La ragazza mi sorrise. Feci un cenno di saluto ed entrai in casa. Mi sedetti di fianco alla porta. Dannazione, questi babbani mi stanno rendendo vulnerabile!
Sentì uno schiocco secco in cucina e mia madre ricomparve.
 
-Non dovevi tornare stasera?" chiesi guardandola.
 
-Si ma ho fatto presto" disse lei. "Stai bene?" mi chiese guardandomi preoccupata.
 
-Si"dissi mentre mi alzavo. "Sono solo questi babbani che mi rendono" ma non finì la frase.
 
-Diverso" concluse mia madre. 
Andai alla finestra e guardai nuovamente Amelia, non piangeva più. Forse, qualcosa di buono in questa vita l'ho fatta.

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Capitolo 4
*** Dubbi ***


Pov. Narcissa.
 
"Tesoro, Draco come sta?"
"Non molto bene, non ha ancora accettato la sua punizione"
"Non ti preoccupare, lo farà prima o poi"
"Ha conosciuto anche una ragazza, una nostra vicina. Dovresti vederli, sembrano cane e gatto"
"Come noi all'inizio"
"A te dispiace?"
"Che mio figlio parla con una babbana? O che si possa innamorare di lei? No, ormai la penso diversamente e lo sai"
 

Il campanello suonò e mi "svegliò" dalla conversazione avuta il giorno prima con mio marito. Guardai l'orologio appeso sul muro. Otto e mezza. Mi alzai dalla sedia e andai ad aprire la porta.
 
-Amelia, che ci fai qui? Hai bisogno di qualcosa?" chiesi dolcemente facendola accomodare in casa.
 
-Ehm non proprio. Oggi pomeriggio io e mia madre andremo al mare e volevamo invitarvi" disse rossa in viso. Sorrisi, mai in vita mia sono stata al mare. Non sapevo neanche cosa fare a dire il vero. 
 
-Non penso venire" dissi analizzando la situazione. Amelia smise di sorridere. "Credo che Draco possa però" aggiunsi.
 
-Non credo che lui voglia venire da solo, credo che non voglia fare nulla a meno che non sia costretto" disse pensierosa. "Ieri ha incontrato delle sue conoscenze, hanno tirato fuori dei rametti e lui si è spaventato, è strano non trova?" chiese guardandomi meglio.
Deglutì. Non sapevo nulla!
"Comunque, mi scusi per il disturbo signora Malfoy" disse ritornando a sorridere.
 
-Non ti preoccupare cara" dissi ricambiando il sorriso. Accompagnai Amelia alla porta e una volta chiusa salì in camera da mio figlio. Spalancai la porta e lui sobbalzò dal letto dallo spavento.
 
-Per la barba di Merlino, volevi farmi morire di paura?" chiese indignato Malfoy massaggiandosi il petto.
 
-Perchè non mi hai detto che ti hanno puntato delle bacchette contro?" chiesi arrabbiata. Malfoy parve non capire, poi sbuffò.
 
-Quella rossa non sta mai zitta vero?" chiese mentre si alzava.
 
-Dovresti ringraziarla invece" dissi incrociando le braccia la petto "Chi erano?" chiesi cercando di rimanere calma.
 
-Il trio delle meraviglie" disse lui acido "Potter e la sua combricola".
Sospirai.
 
-Vedi di stare attento Malfoy, così ti farai ammazzare" dissi uscendo dalla stanza.
Potter aveva salvato mio figlio, ma se lo minaccia nuovamente, la pagherà con la vita.
 

Pov. Amelia.
 
Ritornai a casa e mi buttai sul divano esausta.
 
-Cosa hanno detto?" chiese mia madre entrando in salotto sorridendo.
 
-Non potranno venire oggi" dissi cominciando a giocare con il laccio della maglietta "ci andremo da sole in spiaggia" dissi sorridendo.
 
-Va bene" disse prendendo la borsa "Vado al mercato, vuoi venire?" mi chiese guardandomi.
 
-No, voglio stare a casa stamattina" dissi mentre prendevo il telecomando. Mia madre annuì e uscì di casa. Cominciai a fare zapping, a quanto pare in estate le reti televisive trasmettono solo repliche di vecchi telefilm. Spensi il televisore e mi affaccia alla finestra. Vidi la finestra della camera di Draco aperta ma lui non era affacciato. Di nascosto sbirciavo la sua finestra, non perchè amavo farmi gli affari degli altri, ma perchè Draco mi affascinava. Non è un ragazzo come gli altri, lui ha qualcosa più degli altri. Ma non so cosa esattamente. Vidi sua madre uscire di casa da sola. Sbuffai, se Draco si comportasse in modo normale con me gli chiederei di uscire. Cominciai a fantasticare su di lui quando sentì il campanello suonare. Andai alla porta e ci trovai Thomas.
 
-Che vuoi?" chiesi acida. "Non sei il benvenuto qua traditore" dissi ad alta voce.
 
-Non cominciare a fare scenate" disse prendendomi per il polso e facendomi male.
 
-Lasciami" dissi quasi urlando. Thomas cadde verso di me, come se fosse stato spinto da qualcuno, peccato che alle sue spalle non ci fosse nessuno.
"Che diamine fai? Vattene o chiamo la polizia" dissi dopo avergli dato una sberla in pieno viso. Thomas si alzò e scappò via. Ancora per terra, guardai verso la finestra e trovai Malfoy, posso giurare su ciò che ho più caro, che aveva un bastoncino simile a quello dei suoi amici in mano.
 
 
Pov Draco.
 
Chiusi velocemente la finestra. Sono stato uno sciocco, non mi dovevo far coinvolgere in quel modo. Dovevo lasciar correre. Ha visto perfino la mia bacchetta, ora sarà solo questione di minuti prima che lei venga qua a chiedere spiegazioni. Mi andai a sedere sul letto. Calma Draco - pensai cominciando a calmarmi - lei era troppo lontana per vedere la bacchetta, è una babbana non può sapere certe cose! Respirai profondamente, maledetto questo posto che mi rende debole! Mi alzai e andai in cucina e versai dell'acqua fredda in un bicchiere. Finito di bere, mi sentì decisamente meglio, la babbana non si sarà accorta di nulla. Sentì picchiettare alla finestra e andai a vedere, un gufo aspettava di entrare. Aprì la finestra e lui entrò andandosi a posare sulla sedia. Slegai il rotolo di pergamena legato alla sua zampa e cominciai a leggere.
 
 
Caro Draco,
Zabini mi ha informato della tua punizione. Questo nuovo metodo dei tuoi genitori mi disgusta. Non c'è punizione peggiore che farti passare del tempo in un paese babbano popolato dalla feccia. Mi ha informato che lo hai fermato quando voleva divertirsi con una rossa babbana. Spero che tu non ti sia innamorato o preso una cotta per lei! Ma che sto dicendo, tu Draco Malfoy non ti innamoreresti mai di una babbana, dico bene? Ricordo vagamente quando il tuo sguardo si posava su quello della mezzosangue Granger. So che a lungo andare la punizione può dare alla testa, quindi non ti permettere! Noi due ci dobbiamo sposare come stabilito dalle nostre famiglie. Attendo al più presto una tua risposta.
Tua per sempre,
Pansy.
 

Buttai la lettera nel cestino. Ma come osa quella viziata scrivermi quelle parole? Andai in camera e presi un foglio. Cominciai a scrivere.
 
 
Cara Pansy, 
non ti preoccupare, non mi sono dimenticato del nostro futuro matrimonio. Anche se l'unica che ci guadagna qua sei tu. In ogni caso, sta tranquilla. Non m'innamorerò MAI di una traditrice del proprio sangue. 
Ci sentiamo presto.
Draco.
 

Ritornai in cucina, arrotolai la pergamena e la legai al gufo. L'animale uscì dalla finestra e rimasi a guardarlo. All'improvviso mi ritornò in mente una sua frase - Spero che tu non ti sia innamorato o preso una cotta per lei! - come potevo prendermi una cotta per Amelia? Non era nulla di speciale, era una babbana. Chi si potrebbe mai innamorare di una ragazza dai lunghi capelli rossi e occhi da cerbiatta color verde speranza? Come può una persona sana di mente amare la sua pelle profumata di pesca? Scossi violentemente la testa. Non potevo credere che io, un Malfoy, parlasse in questo modo di una babbana. La vergogna s'impossessò di me. -Spero che tu non ti sia innamorato o preso una cotta per lei! - La verità è che non lo so nemmeno io.

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Capitolo 5
*** Pansy Parkinson è la strega più cattiva che io abbia mai conosciuto. ***


-Draco, mi spieghi che cos'era quel rametto?" mi chiese Amelia.
La guardai. Sono passati tre giorni da quella mattina e ora mi trovo nel suo giardino, seduto per terra di fianco a lei, i Simmons ci avevano invitato a cena da loro.
 
-Perchè t'interessa?" chiesi giocando con dei fili d'erba.
Lei alzo le spalle.
 
-Così, tanto per parlare" disse lei osservandomi.
 
-Avevo trovato quel rametto per terra e me lo sono portato a casa, semplice no?" chiesi io irritato. Odio quando mi fanno domande del genere, specialmente dai babbani.
 
-Scusa signor importanza" rispose acida la ragazza. Sentimmo dei passi avvicinarsi a noi e guardai la strada, Thomas l ex fidanzato di Amelia ci stava guardando.
 
-Vedo che ti sei già consolata" disse lui, dal modo di parlare e camminare, sembrava ubriaco.
Lei non rispose, aveva gli occhi ridotte in fessure e lo guardava attentamente, senza parlare.
 
-Si" disse infine. La guardai incredulo. Che diamine voleva dire?
 
-Pff, il biondino e tu?" cominciò a ridere "Non ci credo neanche se mi comparisse David Bowie davanti ai miei occhi" disse incrociando le braccia.
Che voleva dire? Che non sono degno di stare insieme a una ragazza? Che sembrava impossibile?
 
-E allora? Non è difficile da credere" risposi secco.
Lui mi guardò sospettoso.
Amelia appoggiò la sua testa sulla mia spalla, sentì il suo profumo di Lavanda, era molto buono. Strinsi i pugni.
Thomas sputò per terra e se ne andò.
Amelia si alzò da terra e mi guardò.
 
-Grazie Malfoy" disse lei sorridendo.
 
-Non lo faccio per te che sia chiaro" dissi guardandola male.
Mi guardò confusa
 
-Ah, lo fai per il tuo ego ferito" disse lei alzando le spalle.
 
-No, io se voglio posso stare con chi mi pare" dissi.
 
-In ogni caso, è meglio che torniamo dentro casa" disse lei facendomi cenno di entrare. Entrammo in casa e salimmo in camera sua, visto che entrambe le nostri madri si stavano abbandonando in vecchi ricordi. "Sai, da piccola mi succedeva sempre" disse lei dopo essersi seduta sul letto dalle lenzuola azzurre.
 
-Cosa?" chiesi guardando la stanza, era grande. Il letto si trovava sotto alla finestra, scaffali enormi si trovavano a destra e una grande scrivania sulla sinistra. Tutto era di colore azzurro e blu.
 
-Di far capitare cose strane e inspiegabili" disse lei fissandomi.
 
-Cosa ti fa pensare che eri proprio tu a far accadere quelle cose?" chiesi io ricambiando lo sguardo.
 
-Diciamo che quando ero in pericolo volevo che accadessero delle cose strane e accadevano" disse lei con un alzata di spalle.
Di solito queste cose accadevano a noi maghi da piccoli, era impossibile che accadessero anche a lei, è una babbana! Sicuramente si trattava di coincidenze.
"Qualcosa non va Malfoy?" chiese lei notando la preoccupazione nel mio volto.
 
-No" dissi "E' tutto apposto".
La guardai, e se fosse una strega? No, non può essere. Se lo fosse, la lettera sarebbe arrivata e l'avrei vista sicuramente nei i corridoi o le lezioni.
Sentì mia madre chiamarmi e scesi di sotto, era ora di andare a quanto pare. Finalmente aggiungerei.
Salutammo Amelia e sua madre e tornammo a casa.
 
-E' stata proprio una bella serata non trovi Draco?" chiese mia madre.
 
-Bella no ma diciamo interessante" dissi guardandola.
 
-Interessante?" chiese curiosa.
 
-Amelia mi ha raccontato cosa le succedeva da piccola, cose che solo a un piccolo mago può accadere" dissi cercando di spiegarmi "E' possibile che la lettera non sia stata smarrita?"
Lei mi scrutò per qualche secondo.
 
-Non essere sciocco Draco, le lettere arrivano sempre a destinazione" disse "Forse non hanno accettato la situazione e non l'ha fatta andare" 
 
-Spiegati meglio" chiesi acido. Odiavo quando non rispondeva chiaramente.
 
-Nelle lettere bisogna rispondere e dare la conferma entro il trentun agosto, non hanno spedito la conferma" disse mentre entrava in cucina.
La seguì disgustato.
 
-E quale razza di babbano non conferma una cosa del genere?" 
Non riuscivo a capire.
 
-Non esistono solo i maghi che odiano i maghi ma babbani che ci odiano" disse lei "E' un giusto equilibrio delle cose".
 
-Mi stai dicendo che c'è una remota possibilità che Amelia è una strega?" chiesi io stupito.
 
-Esatto" disse lei "Ora smettila di parlare e fila di sopra, è tardi".
Obbedì a mia madre e dopo essermi messo sotto alle coperte mi addormentai in un sonno senza sogni.
 
 
Mi svegliai alle prime luci dell'alba, tutti dormivano e fuori c'era un silenzio inquietante. Nemmeno gli uccellini cinguettavano, sembrava un paese vuoto. Mi cambiai alla svelta e uscì di casa, mi piaceva la quiete mattutina.
Arrivai in piazza, deserta. Strano, mi aspettavo come minimo uomini che preparavo le bancherelle con la frutta da vendere più tardi.
Sentì uno schiocco secco.
 
-Sveglio così presto?" chiese una voce dietro alle mie spalle.
Mi girai irritato, conoscevo fin troppo bene la sua voce.
La ragazza dai capelli a caschetto mi guardava con un ghigno in volto.
 
-Pansy" salutai
 
-Malfoy" disse lei
 
-Perchè sei qui?" chiesi secco
 
-Sono venuto a trovare il mio futuro sposo, non sei contento?" chiese lei sorridendo.
 
-Contento come se avessi un ungaro spinato alle calcagna" dissi incrociando le braccia.
La ragazza cominciò a ridere.
 
-Smettila con questa pagliacciata Draco, so che mi vuoi" disse lei "So che per te non è un matrimonio d'interesse" disse alzando un sopracciglio.
Sbuffai, com'è possibile che sia cosi cieca?
Pansy si avvicinò a me e mi prese a braccetto.
 
-Accompagnami a casa tua Draco, devo dare una cosa a tua madre" disse facendo un sorriso tirato.
Alzai gli occhi al cielo e mi diressi assieme a lei a casa. Durante il tragitto non potevo non sentire la forza con cui mi teneva, come una morsa di un cobra.
Arrivati a casa entrai con lei, dal rumore in cucina capì che mia madre era sveglia.
 
-Madre abbiamo visite" dissi ad alta voce dirigendomi verso lei.
Entrato in cucina notai l'espressione di mia madre nel vedere Pansy. Fece un sorriso finto.
 
-Oh cara, è un piacere vederti" disse lei allargando le braccia e abbracciandola.
 
-Anche per me signora Malfoy" disse lei tutta uno zucchero.
 
-Quale buon vento ti porta qui?" chiese lei
 
-Devo darle una cosa da parte di mia madre" disse tirando fuori dalla borsa una pergamena.
La consegnò a mia madre e la lesse in silenzio.
Finito mi guardò un pò spaventata.
 
-Beh, puoi dire a tua madre che bisogna mettersi d'accordo per tale avvenimento" disse guardando di nuovo la lettera.
 
-Lo so" disse Pansy sorridendo.
 
-Puoi dire a tua madre e a tuo padre che sono invitati da noi per il thè di domenica mattina" disse.
 
-Ovviamente riferirò" disse avvicinandosi a me "E ovviamente riceverete la conferma via gufo" disse prendendomi per mano. Poi mi fissò "Mi accompagni alla porta?" chiese lei dolcemente.
L'accompagnai alla porta come voleva.
 
-Hei Draco". Amelia mi stava salutando dal giardino. Pansy si girò di scatto e la guardò male.
 
-Non dirmi che.. quella è la famosa rossa?" chiese schifata
Alzai le spalle, non avevo intenzione di litigare. Guardai Amelia e feci un cenno di saluto. 
Pansy lo notò e si avvicinò al mio orecchio.
 
-Tanto tu sei mio" disse sussurrando.
Uscì di casa e dal giardino senza più dire niente e rientrai.
 
-Che succede domenica?" chiesi annoiato a mia madre una volta raggiunto la cucina.
 
-Domenica beh" disse guardandomi, come in cerca delle parole esatte per dirlo " Domenica iniziano i preparativi del tuo matrimonio".

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Capitolo 6
*** Crucio ***


Il cielo era limpido senza nuvole, un venticello leggero entrò nella mia stanza scompigliandomi i capelli. Il gran giorno è arrivato finalmente. Oggi saremmo andati dai Malfoy a chiacchierare del matrimonio tra me e Draco. Sono così eccitata! Finalmente tra breve sarò la signora Malfoy e non solo, possederò una fortuna. Infatti i Malfoy oltre a essere i maghi più potenti e famosi sono anche i maghi più ricchi del nostro mondo.
Avrò tutto quello che desidero, i vestiti più belli, i gioielli più scintillanti e qualsiasi altra cosa io voglia. La mia attenzione, con mia grande sfortuna, si posò sul cestino della carta straccia.
Avrei sposato il mago che tutti desiderano, tutti tranne me. Mi avvicinai al cestino e tirai fuori una pergamena strappata a metà e ne lessi il contenuto.
 

Dopo quello che farai con quell'essere, non pensare di ritornare da me. Fa la tua scelta Pansy. O me o Lui.
Z.
 

Zabini. L'unico uomo che io amo veramente. Per tutti questi anni, ha dovuto sopportare Malfoy e ai miei falsi complimenti che dedicavo a lui. Ma dietro a questo comportamento si cela un terribile ordine. I miei genitori vogliono il meglio per me e secondo loro il meglio porta il cognome Malfoy. Per anni gli ho pregati di farmi scegliere l'uomo che desidero ma loro non mi hanno mai dato ascolto. Mia madre cercò di consolarmi dicendomi solo una cosa sola. "I soldi ti consoleranno mia cara, l'unica cosa che ti legherà a lui sono i suoi soldi". Con l'avanzare del tempo, capii che potevo stare sia con lui che con Zabini. Se non fosse che quest'ultimo cambiò idea. Solo sua o niente.
Guardai il cielo. Soldi o Amore? Guardai nuovamente la pergamena e l'appallottolai e la gettai nuovamente nel cestino.
Solo una cosa posso fare ora.
 
-Pansy, scendi immediatamente o arriveremo in ritardo dai Malfoy" urlò mia madre dal piano di sotto. Presi il mio mantello e scesi di corsa. I miei genitori erano già davanti alla porta, mio padre mi prese per mano e ci materializzammo in una sudicia via del paese dove stava momentaneamente Draco. Camminammo vicini e mi guardai attorno. Sui muri c'era attaccato un manifesto e dalla data, stasera ci sarebbe stata una festa di paese. Se le cose sarebbero andate per le lunghe, io e Draco saremmo usciti e gli avrei riferito la mia brillante idea.
Arrivammo a casa sua dopo dieci minuti buoni di camminata. Entrammo nel vialetto e mi girai. La ragazza dai capelli rossi era in giardino, stava sotto all'albero a leggere un libro. Disgustata mi girai. La Signora Malfoy ci aprì e dopo un caloroso saluto ci fece entrare.
 
-Signora Malfoy, secondo me questa sua punizione è troppo dura per suo figlio" disse mio padre ammiccando.
 
-Io e mio marito abbiamo deciso questa punizione e finchè lui non avrà capito la lezione, staremo qui" disse gelida.
Ci fece accomodare in cucina e dopo esserci seduti su sedie in legno bianco scomode andò a chiamare Draco.
Il mio futuro marito arrivò poco dopo. Indossava una camicia bianca e dei pantaloni gessati neri. Era ovviamente splendido.
Ci salutò con un sorriso finto e si andò a sedere vicino a me. Sorrisi.
Sua madre ci preparò il Thè e una volta servito lo bevemmo in silenzio.
 
-Allora Signora Malfoy, parliamo dell'unione dei nostri figli" disse mio padre per rompere il ghiaccio.
La madre di Draco lo guardò per qualche secondo in silenzio.
 
-Ho fatto visita a mio marito un paio di giorni fà, abbiamo discusso a lungo su questo e lui pensa che sia un pò troppo presto" disse lei.
 
-Ma eravamo d'accordo" disse mio padre ad alta voce.
 
-Non urli mai più a mia Madre" disse Malfoy alzandosi e guardandolo con sguardo omicida.
Mio padre lo fissò e cominciò a ridere.
 
-Questo comportamento ti fa onore Malfoy" disse "Ma eravamo d'accordo tutti su questa cosa" aggiunse tranquillamente.
 
-Non credo ai matrimonio d'interesse" aggiunse Malfoy.
Mia madre aprì la bocca dallo stupore.
 
-Ma voi due vi amate" disse lei posando la tazzina sul piattino.
Malfoy cominciò a ridere.
 
-Amarci? Ma come può pensare a una cosa del genere? Vostra figlia non è la ragazza giusta per me e io non lo sono per lei. Racconta quante volte tu e Zabini siete andati nei scuri corridoi a baciarvi e a fare i vostri porci comodi" disse guardandomi.
Deglutì e guardai terrorizzata i miei genitori. Loro non sapevano che mi ero concessa a Zabini.
"Non la voglio sposare" disse nuovamente.
 
I miei genitori si alzarono e io li guardai.
 
-Scriverò a tuo padre Malfoy! Avrete presto notizie da parte mia! Ora Pansy muoviti" mi ordinò mio padre.
Guardai Draco con disgusto. Ora ne avrei passato delle belle grazie a lui.
Ma la pagherà cara.
Mi alzai e seguì i miei genitori fuori casa, senza salutare i due Malfoy. La ragazza davanti a me stava ancora leggendo il libro.
Sorrisi.
Draco non sarà l'unico a pagare, questo è poco ma sicuro.
 
---
 
Pov. Draco
 
-Si può sapere cosa ti è preso?" mi urlò mia madre appena i Parkinson se ne furono andati.
Scossi la testa.
 
-Non voglio sposare una a cui importa solo dei miei soldi" dissi sbuffando.
 
-E tu cosa ne sai Draco?" chiese lei furiosa.
 
-Da anni sta con Zabini" dissi io acido "Non vuole me ma lui e non può opporsi perchè i suoi genitori vogliono che sposi me e non lui" dissi sedendomi sul divano.
Lei mi guardò e si calmò.
 
-Questo per me è più che sufficiente" disse lei mentre si sedeva di fianco a me. Guardai fuori dalla finestra e vidi Amelia leggere un libro dalla copertina gialla e sospirai.
"Sbaglio o stasera uscirai con lei?" chiese mia madre sorridendo.
 
-Usciamo come amici, ultimamente il suo ex ragazzo le sta troppo addosso ed è abbastanza manesco. Le ho chiesto di uscire così per farla stare al sicuro" dissi guardandola. Questa scusa era troppo evidente anche per me. Mi alzai e mi avvicinai alla finestra, ogni giorno che passava non potevo fare a meno di guardare i suoi bellissimi occhi verdi e desideravo tantissimo accarezzargli i lunghi capelli rossi. Scossi la testa.
Diamine Draco, un pò di contegno!
Andai in camera mia e mi distesi sul letto. Ora dovevo solo aspettare la sera.
 
 
 
Il campanello suonò e andai ad aprire la porta. Amelia con un vestitino verde corto al ginocchio mi sorrideva.
 
-Pronto?" mi chiese felice.
Annuì e dopo aver salutato mia madre uscì di casa. La presi sottobraccio e ci incamminammo verso la festa.
 
-Allora, con Pansy?" mi chiese.
Le avevo detto quasi tutto e non perdeva occasione per prendermi in giro. Parecchio irritante direi.
 
-Nulla, forse me la sono levata dalle scatole" dissi con un sorriso sul volto. Lei mi guardò confusa per un pò ma poi alzò le spalle.
Arrivammo alla festa del paese e rimasi a bocca aperta. Mille luci erano appese sopra ai tendoni dove ognuno vendevamo cose diverse. Altri invece per avere dei pupazzi bisognava guadagnarseli attraverso dei giochi. Nell'aria sentivo odori diversi ma piacevoli. Patatine fritte, caramelle gustose, nocciole tostate, panini imbottiti, zucchero filato e tanto altro ancora. Sebbene avessi da poco cenato, sentì la pancia brontolare.
 
-Da dove cominciamo?" chiese Amelia eccitata. La guardai, i suoi occhi sembravano quelli di un bambino davanti all'albero di natale pieno di regali. Sorrisi, quella vista era molto piacevole.
Andammo per primo in un tendone dei giochi a premi, giocammo insieme. Vinsi un unicorno e lo regalai a lei, sapevo che le piacevano i peluche. Mi ringraziò e notai che era diventata rossa.
Girammo per un bel pò tra i vari tendoni, comprando caramelle e patatine fritte. Ci andammo a sedere in una panchina un pò lontana dal caos a mangiare.
 
-Mi sono divertita stasera" disse lei prendendo una patatina.
 
-Anch'io" dissi sinceramente. Sentì un rumore alle mie spalle e mi girai. C'erano solo cespugli e alberi dalla corteccia scura.
 
-Qualcosa non va?" chiese lei guardandomi.
 
-Nulla" dissi. Strano, forse è per colpa di quei rumori della festa.
Mangiammo un pò in silenzio finchè non sentì di nuovo quel rumore. Mi alzai e andai a controllare sotto lo sguardo attento di Amelia. Nessuno.
 
-Di solito i gatti passano vicino ai cespugli" disse Amelia.
 
-Peccato che io non sia un cespuglio" disse una voce fin troppo famigliare uscire da dietro a un albero.
 
-Pansy" sussurrai.
La ragazza alzò il braccio e notai la bacchetta puntata verso Amelia.
Sorrise.
 
-Crucio".


Angolo Autrice:
Saaalve a tutti, mi scuso per il mio ENOOORME ritardo nel postare il capitolo, ma tra influenza e il lavoro ho veramente poco tempo. Spero che il capitolo vi piaccia.
Vostra
AmeliaRose

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Capitolo 7
*** Litigi ***


Amelia cominciò a urlare, contorcendosi a terra. Corsi verso Pansy gettandola a terra. Le urla di Amelia cessarono. Guardai con tutto l'odio che potevo provare quell'essere che aveva provocato così tanto dolore alla mia amica. La ragazza dai capelli corvini mi guardò stupita.
 
-Come hai osato?" mi chiese Pansy urlando. Mi alzai velocemente da terra e le puntai la bacchetta.
 
-Sapevo che eri perfida e cattiva Pansy, ma non fino a questo punto" dissi guardandola con sfida.
 
-Proprio tu parli Draco? Tu! Tu che hai passato mesi assieme a Lui, tu osi dare della perfida e cattiva  a me?" chiese ridendo. Rimasi in silenzio, con la coda dell'occhio guardai Amelia. Ancora a terra ci guardava stupita e confusa, non poteva credere a quello che aveva appena provato.
 
-Io sono cambiato Pansy, cosa che dovresti fare anche tu. " dissi ad alta voce. "E poi non te l'ha detto nessuno che non si origlia le conversazioni altrui?" chiesi fissandola attentamente.
 
-Non stavo origliando niente Draco. Sono venuta fin qui per proporti un affare. Ma quando ti ho visto con quella feccia proprio non ho resistito a farle del male." disse e poi sputò per terra. Alzai un pò la bacchetta pronto ad attaccare. In passato di certo non avrei fatto nulla, anzi, sarei stato al posto di Pansy. Ma ora le cose sono cambiate.
 
-Che affare?" chiesi curioso.
 
-Si tratta del nostro matrimonio" disse lei sorridendo "Ci sposeremo e poi ognuno è libero di stare con chi vuole, ovviamente nessuno dei nostri genitori lo verrà a sapere" aggiunse.
 
-No" dissi deciso "Piuttosto preferisco morire". Pansy mi guardò male, prese la bacchetta per terra e guardò Amelia.
 
-Se è quello che desideri Malfoy, allora ti accontenterò" disse. Poi sentì uno schiocco secco e Pansy svanì. Misi via la bacchetta e andai di corsa verso Amelia. L'aiutai ad alzarsi e una volta in piedi lei si allontanò da me. Mi guardava con la paura negli occhi.
 
-Non ti voglio far del male credimi" dissi cercando di essere convincente alle sue orecchie.
 
-Dopo quello che ho provato e sentito non ti credo" disse lei tenendo il tono della voce basso. "Sapevo dentro di me che tu eri strano, ma non fino a questo punto" aggiunse senza togliermi gli occhi di dosso.
 
-Fidati di me, lei non tornerà a farti del male, non lo permetterò" dissi avvicinandomi a lei. Amelia fece qualche passo indietro, con le lacrime agli occhi.
 
-Non avvicinarti a me mostro" urlò, la guardai per qualche secondo in silenzio. Mostro? Io? Quello che ha cercato di difenderla da quella che la voleva morta? Credo che la maledizione l'abbia resa pazza, ha completamente invertito i ruoli. Amelia cominciò a correre verso le bancherelle per poi scomparire alla mia vista. La seguì, cercando di non andare a sbattere contro le persone e ai banconi. Imbucai la via dove abitavamo entrambi ma di lei nessuna traccia. Arrivai davanti a casa sua e notai che la luce della sua stanza era già accesa. Devo ammettere che corre veloce la ragazza. Guardai per qualche secondo la finestra della sua stanza ed entrai in casa mia. Mia madre mi venne incontro con uno strano sorriso in volto.
 
-Allora, com'è andata l'uscita con Amelia?" mi chiese felice. Le raccontai tutto e una volta finito il racconto era pallida in volto.
 
-Questa cosa non passerà inosservata stanne certo Draco, mando subito una lettera ai genitori di Pansy" disse mia madre mentre entrava in cucina.
 
-Non servirà a nulla, la loro famiglia fa questo genere di cose da anni" dissi mentre lei scriveva qualcosa su un rotolo di pergamena.
 
-Allora scriverò al Ministro della Magia, lui farà qualcosa. Ora tolleranza zero per chi commette questi crimini ai babbani" disse guardandomi. "Ora va a letto" mi ordinò. Diedi la buonanotte a mia madre e mi recai nella mia stanza, indossai velocemente il pigiama e guardai fuori dalla finestra. A quanto pare Amelia sta dormendo, la luce della sua stanza è spenta. Andai a letto e mi addormentai subito.
 
 
---
 
 
Mi sveglia di soprassalto a causa delle urla che giungevano dal piano di sotto, senza cambiarmi uscì dalla mia stanza  e di corsa raggiunsi la cucina, il luogo da cui provenivano le urla. La madre di Pansy urlava contro mia madre, era rossa in viso. Appena mi vide mi guardò malissimo e mi puntò un dito contro.
 
-Tu signorino Malfoy come hai osato dare della cattiva ragazza a Pansy? Come hai solamente osato?" urlò avvicinandosi sempre di più a me. "Tu che sei stato dalla parte dell'Oscuro Signore" aggiunse sempre urlando. Ne avevo abbastanza! Ho fatto i miei errori, questo è vero. 
 
-Non parlare in quel modo a mio figlio!" urlò mia madre mettendosi in mezzo tra me e la madre di Pansy.
 
-Il ragazzo finirà in guai seri Narcissa" disse guardandola con sfida.
 
-Per te sono solo la signora Malfoy!" urlò mia madre rossa in viso. La madre di Pansy rimase in silenzio e sparì in uno schiocco secco. "Come osa quella cagna insultare me e te" disse poi guardandomi. Alzai le spalle. Mia madre sospirò e si andò a sedere in una sedia vicina.
 
-Perchè è venuta qui?" chiesi curioso. 
 
-Per il matrimonio e per il fatto che hai difeso una babbana" disse lei stanca.
 
-Non voglio sposare Pansy" dissi schifato.
 
-E nemmeno io e tuo padre lo vogliamo Draco. Dobbiamo trovare un modo per evitare questa catastrofe" disse lei alzando gli occhi al cielo.
 
-Pansy voleva propormi un accordo" dissi "Voleva che ci sposassimo e poi ognuno era libero di frequentare chi voleva" aggiunsi. Sbuffò.
 
-Tanto vale evitare del tutto questa finta unione" replicò lei.  "Draco sinceramente, chi vorresti sposare in futuro?" mi chiese lei guardandomi "Sempre ammesso che tu ti voglia sposare. Non mi dispiacerebbe dei nipoti in casa" aggiunse con occhi sognanti. La guardai per qualche secondo. "Chi vorresti sposare in futuro?" all'improvviso il viso di Amelia comparve nella mia mente, sorrisi. Scossi violentemente la testa, non potevo fidanzarmi e tanto meno sposarmi con una babbana. Anche se volessi, lei non si avvicinerebbe neanche a me. Andai in camera in silenzio e guardai fuori dalla finestra, prima di tutto, devo chiarire con Amelia e poi mi sarei occupato personalmente di Pansy.

Angolo Autrice:
Saaalve tutti, prima di concludere il capitolo volevo solo scusarmi per l'enorme ritardo con cui ho postato il capitolo, purtroppo ho il pc da comprare visto che quell'altro è passato a miglior vita çwç
Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento.

AmeliaRose

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Capitolo 8
*** Inchiostro verde ***


Suonai il campanello di casa Simmons e aspettai che qualcuno mi aprisse. Poco dopo la madre di Amelia mi aprì e con un enorme sorriso mi fece accomodare dentro casa.
 
-A cosa devo questa visita?" chiese mentre mi accompagnava in salotto.
 
-Devo parlare di alcune cose con Amelia. E' in casa?" chiesi educatamente.
Lei annuì e guardò il soffitto.
 
-E' da ieri che sta nella sua stanza, non vuole uscire e tanto meno mangiare" disse "Non è da lei" aggiunse guardandomi pensierosa.
 
-Posso provare a parlarci?" chiesi.
 
-Ovviamente" disse sorridendo. "Ti ricordi dove si trova la sua stanza?" mi chiese.
 
-Certo" risposi. Uscì dal salotto e andai al piano di sopra. Arrivai davanti alla sua porta e mi fermai. Bussai tre volte ma nessuna non ricevetti risposta. Inutile avvisare che ero io. Come minimo avrebbe sbarrato la porta con qualsiasi mobile della camera. Entrai senza permesso e la vidi sdraiata a letto che guardava il soffitto. Era pallida, molto pallida. Mi avvicinai a lei senza fare rumore. Amelia mi guardò e velocemente si allontanò da me spaventata.
 
-Non voglio farti del male" dissi.
 
-Che ci fai tu qui? Come osi entrare in camera mia dopo quello che è successo ieri sera?" disse ad alta voce. Sospirai.
 
-Non sono stato io a farti del male ricordi? Ho cercato di difenderti!" dissi cercando di non perdere la pazienza. "Voglio spiegarti cosa sono" aggiunsi. Amelia mi guardò silenziosamente, chissà cosa pensava. Lentamente si avvicinò a me e si andò a sedere sul letto.
 
-Racconta Draco. Ma non ti avvicinare a me" disse. Annuì.
 
-Sono un mago. E questa è la mia bacchetta magica" dissi mentre estraevo la bacchetta "Ogni mago ne ha una e ci può fare quello che vuole" aggiunsi.
 
-Ma non mi dire" disse lei irritata.
 
-Ogni mago deve frequentare una scuola di magia per imparare a usare gli incantesimi solo per scopi buoni. Anche se molti la usano per far del male alle persone" dissi guardandola.
 
-Che scuola avresti fatto? Dubito che alla Highgate School insegnino queste cose" chiese lei guardandomi male.
 
-Come molti altri maghi e streghe ho frequentato la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts". Amelia si alzò dal letto e andò verso la scrivania.  Rimasi in silenzio, in attesa di altre domande. Si voltò verso di me.
 
-Raccontami della tua scuola, di questa Hogwarts" disse con uno strano tono nella voce.
 
-Hogwarts è stata fondata dai quattro maghi più famosi dell'epoca. Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso, Priscilla Corvonero e Salazar Serpeverde. Crearono quattro case chiamate Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. In queste case si viene smistati tramite il Cappello Parlante e una volta entrata in una di queste case non si può più cambiare" dissi.
 
-E tu in quale casa sei stato smistato?" chiese lei curiosa.
 
-Ovviamente in Serpeverde" dissi orgoglioso.
 
-Ovviamente?" chiese lei confusa. 
 
-Si, la migliore casa è Serpeverde" dissi sempre orgoglioso.
 
-Che hanno le altre case di brutto?" chiese 
 
-Ovviamente non sono come noi, di purosangue! Nei serpeverde entrano solo i purosangue anche se ultimamente le cose sono cambiate" dissi un pò irritato.
 
-Quindi le altre case vengono frequentate dalla feccia, feccia come me" disse lei irritata.
Rimasi in silenzio. Non potevo negare quello che avevo appena detto.
-Non ho mai visto una struttura con il nome Hogwarts" disse lei pensierosa.
 
-Per forza, la nostra scuola è un castello nel mezzo delle montagne, ai piedi del castello c'è un lago nero e una foresta, chiamata la foresta proibita" dissi sorridendo.
 
-Se fossi stata una strega, di certo non sarei finita a serpeverde e immagino che ti avrei odiato come ti avrebbero odiato i miei compagni" disse lei in sovrappensiero.
 
-Molto probabile" dissi. Mi avrebbe odiato. Sentì male al cuore, il motivo? A me sconosciuto. Credo.
 
-Secondo te in quale casa sarei finita?" chiese lei avvicinandosi a me senza paura.
La guardai e pensai ai suoi comportamenti che avevo notato durante la mia permanenza, permanenza che dura anche ora.
 
-Tassorosso" dissi. Si, il cappello parlante avrebbe concordato con me.
 
-Parlami di questa casata" chiese lei eccitata.
Sorrisi.
 
-Come ogni casa, Tassorosso ha un suo animale nello stemma, che sarebbe il tasso. Invece i suoi colori sarebbero il giallo e il nero." mi bloccai.
 
-E poi?" chiese lei.
 
-Non so altro, per entrare nelle proprie casate bisogna accedervi tramite un quadro parlante che ti chiede la parola d'ordine e solo i membri di quella casata la sanno. Non so come sia il suo interno." dissi. Rimase delusa da questo.
 
-Praticate sport?" chiese lei. Sapevo già che questo interrogatorio sarebbe durato tantissimo.
 
-Si e si chiama Quidditch" dissi. Il suo sguardo si fece confuso. "Il Quidditch è uno sport che si pratica su dei manici di scopa volanti" spiegai. "Si usano quattro palle, la pluffa che viene usate per segnare i gol tramite tre cerchi che vengono usati come porte. I tre cacciatori hanno il compito di passarsi la pluffa e di segnare i punti. Poi vengono usati due bolidi che servono per disarcionare i giocatori. Di loro se ne occupano i due battitori che hanno il compito di allontanare i bolidi dalla propria squadra tramite delle mazze corte di ferro. Poi, la pallina più importante viene chiamata boccino. Di quello se ne occupano i cercatori. E' una pallina velocissima e pochi possono vederla. Per questo non tutti sono portati per essere cercatori"
 
-E tu facevi parte della squadra della tua casata?" chiese lei curiosa.
 
-Ovviamente" risposi "Ero il cacciatore della mia casata" dissi fiero.
Sorrise.
 
-Pansy era nella tua stessa casata vero?" chiese lei 
Annuì.
-Immaginavo" rispose distogliendo lo sguardo da me.
 
-Non ti farà più del male. Te lo prometto" dissi mentre mi avvicinavo a lei. Amelia mi guardò e sorrise.
 
-Ormai ho patito il male più peggiore che una persona potesse provare. Non ho più paura di lei" disse fiera. Le accarezzai i lunghi capelli rossi, erano soffici al tocco. Mi piacevano.
Io e Amelia ci guardammo negli occhi per interminabili secondi, mi avvicinai al suo volto e lei si avvicino al mio. Le nostre labbra si stavano per sfiorare. Sentimmo bussare alla porta e ci allontanammo, la madre di Amelia entrò.
 
-Oh finalmente cara ti sei alzata da quel letto!" disse lei sorridendo "Grazie Draco, tutto merito tuo" disse la donna ringraziandomi. Ricambiai il sorriso. "Comunque, tra poco è pranzo. Vuoi rimanere qui?" chiese 
 
-Grazie per l'invito ma ora vado a casa" dissi guardando Amelia.
 
-Ti accompagno alla porta" disse la ragazza. Mi accompagnò fino alla porta e me la aprì.
 
-Non ti preoccupare di Pansy" dissi rassicurandola ancora una volta.
 
-Non ho più paura di lei, lo sai." disse lei sorridendo.
Annuì.
 
-Inchiostro verde" sussurrò la ragazza. La guardai confuso.
 
-Nulla" disse la ragazza "Passa una bella giornata Draco". La salutai e andai a casa mia.
Solo una volta chiusa la porta di casa capì il significato di "Inchiostro verde". E sinceramente, non potevo crederci.

Angolo Autrice:
Salve e scusate per il mio terribile ritardo ma tra il pc rotto e un lutto che ho dovuto affrontare ho avuto veramente poco tempo per postare! Chiedo venia. Comunque, spero che il capitolo vi piaccia :3 
Un'altra cosa, le mie amiche mi hanno diciamo costretta ad aprire una pagina intitolata "AmeliaRose" dove posto le fan fiction e varie cose riguardanti il mondo di Efp. Se volete farci un salto, la troverete Qui.
 
AmeliaRose

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Capitolo 9
*** Tattica ***


Amelia è una strega, almeno questo è quello che dice mia madre e quello che penso io. Come poteva sapere dell'inchiostro verde? Inchiostro con cui si scriveva le lettere d'ammissione di Hogwarts? E poi, un normale babbano non avrebbe chiesto tutte quelle cose con quella tranquillità che aveva lei, solo una che "sapeva" poteva comportarsi così. Almeno questo è quello che penso io. Chiesi a mia madre cosa si poteva fare ora, lei mi disse che non si poteva fare nulla dato che questa è la sua decisione. Non sa che cosa si è persa. "Immagino che ti avrei odiato come ti avrebbero odiato i miei compagni" le sue parole mi tornare in mente, mi colpirono come un coltello affilato. In ogni caso, mi avrebbe odiato comunque. 
 
-Draco?" mi chiamo mia madre dal corridoio.
Usci dalla mia stanza e la guardai. 
 
-Dimmi madre" 
 
-Stamani ho ricevuto un gufo da parte dei Parkison, vogliono incontrarci per parlare di quello che è accaduto e del vostro futuro" disse lei acida.
 
-Non ho voglia di andarci" dissi secco. Rientrai nella mia stanza. Mia madre mi seguì e mi guardò male.
 
-Tu verrai con me Draco. O preferisci fare visita a tuo padre ad Azkaban?" mi chiese lei con uno strano sorriso in volto. Sapeva che non avrei osato mettere piede in quel posto. 
 
-Mi preparo e scendo" dissi irritato. Lei uscì e chiuse la porta alle sue spalle. Mi vestì alla svelta, una volta finito guardai fuori dalla finestra. Amelia stava salendo sopra a una cosa chiamata macchina. Chissà dov'è diretta.
Uscì dalla stanza e mi recai da mia madre. Lei mi fissò.
 
-Ricordati Draco, non perdere le staffe come l'ultima volta. Non voglio che ti arrabbi con quella gente" disse lei mentre si metteva un mantello color avorio.
 
-Come potevo non arrabbiarmi? Ti urlava addosso" dissi cercando di non ricordare quel giorno.
 
-Draco, noi Malfoy siamo gente di classe. Non ci abbassiamo al loro livello" disse mentre mi metteva una mano sulla mia spalla "Ricordati, i Malfoy sono i migliori". Chiusi gli occhi, sentì il pavimento mancare sotto ai miei piedi per un secondo. Quando riaprii gli occhi mi resi conti che ci trovavamo davanti a un enorme cancello con un'enorme P in mezzo, dietro un castello splendeva al sole. Mia madre aprì con la bacchetta il cancello ed entrò. Io la seguì, guardai il loro giardino ben curato. Le siepi enormi erano tagliate in modo accurato formando vari animali. Un serpente, un lupo, una tigre. Più in la si poteva vedere un laghetto con alcuni cigni che indisturbati nuotavano. Senza rendermene conto mi trovai davanti al portone e dopo due colpi al batacchio un elfo domestico ci aprì. Fece un inchino e ci accompagnò fino a un salotto. I colori della casa erano argento e verde. Tanto per stare in tema con la loro antica casata. 
 
-La signora e il signore Parkison con la loro deliziosa figlia verranno tra breve" disse l'elfo domestico. Fece un inchino e sparì.
 
-Deliziosa un corno" sussurrò mia madre. Sorrisi. 
 
-Non avevi detto che non dovevamo abbassarci a certi livelli?" chiesi sorridendo. Mia madre mi fulminò con lo sguardo. Sentì un colpo di tosse. Erano arrivati, certo che si lasciano desiderare questi.
Il signore e la signora Parkison con la loro "deliziosa" figlia si sedettero nella poltrona davanti alla nostra e ci guardavano con sguardo severo.
 
-Allora, ci avete convocato qui" cominciò a parlare mia madre "Quindi sta a voi iniziare il discorso".
Il signor Parkison si schiarì la voce.
 
-Bene, non abbiamo cambiato idea" disse lui con tono grave "Accadrà quello che abbiamo deciso anni fa, cioè i nostri figli si sposeranno".
 
-Sai bene che mio marito e io abbiamo cambiato idea" disse mia madre con lo stesso tono di voce.
 
-Narcissa" disse la signora Parkison.
 
-Per te sono la signora Malfoy" disse mia madre guardandola male. Sorrisi.
 
-Stavo dicendo" continuò "Sappiamo entrambe cosa significano questi matrimoni combinati, devono accadere per far si che il sangue puro continui a esistere" disse con voce che trovavo irritante ogni minuto di più "Non vorrai che tuo figlio si sposi con una che ha il sangue sporco, vero?" chiese disgustata la donna.
 
-A me e a mio marito non importa più del sangue, sai, queste battaglie sono inutili. Sceglie il cuore, non la famiglia. E per la cronaca, io e mio marito ci siamo sposati perchè ci amiamo e non come te" disse mia madre.
I Parkison rimasero in silenzio per un pò.
 
-Allora che si fa?" chiese Pansy.
 
-Non lo so mia cara" disse suo padre guardandola.
 
-Se non fosse per quella non sarebbe accaduto nulla di tutto questo" disse lei fingendo di piagnucolare. La fulminai con lo sguardo.
 
-La babbana?" chiese sua madre con tono disgustato.
 
-Si" disse lei.
 
-Un Malfoy innamorato di una babbana, mai sentita" sputò suo padre.
Mia madre mi guardò, innamorato era una parola grossa. Ero attratto da lei.
 
-E anche se fosse?" chiese mia madre in collera "Non potete farci niente" disse lei. "Draco, andiamocene da qui. Questo matrimonio non si farà, se avete ancora problemi andate a trovare mio marito. Magari lui vi convincerà a far sposare sua figlia con Zabini". Mia madre mi prese per il braccio e mi trascinò fuori casa e con uno schiocco secco, tornammo a casa.
 
 
Pov. Pansy.
 
Codardo! Anzi, cordardi! Sapevo che frequentare babbani causava danni, ma non mi sarei mai immaginata dei danni così gravi. Mio padre e mia madre guardavano il vuoto. Non mi avrebbero mai permesso di sposare Zabini. Poi..
 
-E se uccidessimo la babbana?" chiesi io con un filo di voce. I miei genitori mi guardarono a bocca aperta. "Insomma, lui era mio! Se togliamo di mezzo quella lurida feccia tornerà da me" dissi decisa e arrabbiata.
 
-Cosa te lo fa pensare?" chiese mia madre sorpresa.
Sorrisi.
 
-Se uccido la sua babbana, capirà che ucciderò chiunque si mette in mezzo tra me e lui" dissi "e lui non me lo permetterà. L'unico modo per non farlo è proprio questo, accontentarmi".

Angolo Autrice:
Saaalve a tutti, scusate per l'enorme ritardo con cui posto il capitolo ma ho avuto molti problemi. Comunque, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Se volete, ho aperto una pagina che trovate 
Qui.
Grazie a tutti e al prossimo capitolo :)
 
AmeliaRose

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Capitolo 10
*** Amelia la strega ***


Pov. Amelia.
 
Sono passati più o meno cinque giorni dalla rivelazione di Malfoy. Inutile dire che sospettavo qualcosa, sapevo che era diverso ma non avrei mai immaginato che sia così diverso. Draco Malfoy un mago. Ripensai nuovamente al quel giorno e al quasi bacio. Sentì le guance bruciare.
 
-Che ti prende cara?" mi chiese mia nonna guardandomi attentamente. Dopo quel giorno, decisi che era meglio per me rimanere il più lontano possibile da Malfoy, la sua non so cosa sia, amica, ex amica, ha cercato di uccidermi o almeno questo è quello che credevo. Il dolore che avevo sentito era un dolore inimmaginabile, non avevo mai provato tale dolore in vita mia.
"Amelia?" mi richiamò mia nonna. La guardai e sorrisi.
 
-Nulla nonna, stavo solo pensando" risposi.
 
-Quello lo avevo notato. E ho notato anche le tue guance rosse. Stai pensando al ragazzo che ti piace vero?" mi chiese facendomi l'occhiolino. Se avessero potuto, ora le mie guance prenderebbero fuoco.
 
-Più o meno" dissi sincera. 
 
-Ti va di parlarne?" chiese lei.
 
-Non so bene cosa fare con lui. Nel senso, a volte sembra carino con me poi tutto di un colpo cambia! Si crede superiore a me e agli altri. Non capisce che questo comportamento è sbagliato e che può ferire la gente" dissi sfogandomi.
 
-Ma nonostante questo ti piace vero?"
Ci riflettei un attimo.
 
-Si" dissi.
Mi piaceva, mi piaceva Draco Malfoy. Mi piaceva quel sciocco mago. Sto impazzendo a quanto pare.
 
-Vedrai cara, tutto si sistemerà. E se lui prova qualcosa per te fidati che cambierà" disse mentre si alzava dalla sedia a dondolo. "Credo che sia il caso di andare a dormire non credi?" mi chiese indicando l'orologio sul muro. Lo guardai, Undici. 
 
-Va bene, buonanotte nonna" dissi dopo averle dato un bacio sulla guancia. La nonna ricambiò la buonanotte e andai nella mia camera. Dopo aver chiuso la porta aprii il mio baule e presi il diario.
Il nome Hogwarts, l'avevo già sentito. O meglio letto. 
Presi una lettera nascosta dentro al diario e la aprii.
Avevo mentito a lui, avevo mentito su chi sono veramente.
Comincia a leggere il contenuto della lettera, la lettera scritta con inchiostro verde.
 

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS.
 
Direttore: Albus Silente.
(Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Esorcista, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso, Confed. Internaz. dei Maghi)
 
Cara Signorina Simmons.
Siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà
l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
I corsi avranno inizio il 1o settembre. Restiamo in attesa della Sua risposta via gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v.
Con ossequi,
Minerva Mcgranitt
Vicedirettrice
 
Richiusi la lettera e guardai fuori dalla finestra.
Ricordavo bene il giorno dell'arrivo di questa lettera, è stato il giorno più bello ma anche il più brutto della mia vita.
Mamma l'aveva trovata davanti alla porta di casa, per terra. La prese e cominciò a leggerla. Ricordo ancora la sua espressione quando entrò in cucina con la lettera in mano, lo sguardo preoccupato ma allo stesso tempo spaventato. Ricordo che tremava quando aveva passato la lettera a papà.
Papà la lesse molte volte, io ancora piccola attendevo con impaziente di sapere cosa stava succedendo, mamma non rispondeva alle mie domande, non mi guardava.
Ricordo che papà prese per mano la mamma e la portò in salotto, ordinandomi di stare in cucina a finire la colazione. Obbedì, pensavo che quella lettera fosse solo per loro, non per me. Quando uscirono dal salotto si avvicinarono a me, mi mostrano la lettera. Ero incredula, ero una strega. Nella mia mente già avevo creato mille avventure magiche che avrei passato con i miei nuovi amici e amiche streghe. Ma poi mamma parlò. Ricordo ancora quelle parole, quel giorno le sue parole erano una lama conficcata nel mio cuore. Disse "Amelia cara, noi non abbiamo intenzione di mandarti in quel posto piena di gente stramba e piena di gente pericolosa. Sappiamo che sei strana, che hai qualcosa che gli altri bambini normali non hanno. Ma noi l'abbiamo accettato perché sei nostra figlia ma non accettiamo questo". Piansi moltissimo quel giorno, supplicai mille volte mio padre e mia madre ma nulla. 
Alla fine, feci quello che volevano loro. Cercai di dimenticarmi di quella lettera e di vivere una vita normale anche se a volte mi capitavano cose strane, non normali. Quando ero in pericolo ne uscivo sempre illesa, quando qualcuno mi faceva del male quello che pensavo li capitava. Questa cosa mi spaventava, ma ci convivevo.
Di tanto in tanto mi capita di pensare alla mia vita da strega, alle mie possibili lezioni, alle mie avventure. Sorridevo sempre, sapevo che era una vita migliore di quella che stavo passando. Il legame che avevo con i miei genitori si era spezzato quel giorno, a casa parlavamo di rado tranne quando avevamo ospiti, fingevamo sempre di essere una famiglia unita e felice.
Riguardai la lettera, se avessi insistito magari li avrei convinti, se avessi insistito avrei avuto una vita diversa. Senza rimpianti.
Ora non ho altro che questo, rimpianti. 
Mi andai a distendere sul letto, una lacrima scese lungo la mia guancia. Se avessi insistito, non avrei avuto nulla a che fare con Malfoy e quella ragazza. Sospirai infastidita. All'improvviso sentì dei passi avvicinarsi alla mia porta, mi alzai subito da letto. Erano passi troppo leggeri per essere la nonna. La porta si aprì lentamente, sentì il mio cuore battere fortissimo. Erano ladri?
Dalla luce che entrava dalla finestra vidi una chioma cespugliosa entrare in camera, si avvicinò a me e vidi il suo volto.
L'avevo già vista, era la ragazza con cui aveva litigato Malfoy in piazza.
 
-Ciao Amelia, sono Hermione Granger. Ho il compito di portarti via di qui, senza discussioni però" disse la ragazza prendendomi per un polso e trascinandomi lungo il corridoio. Non la fermai. In fondo non volevo altro che questo. Un avventura da strega.
 
-E chi ti ha dato questo compito?" chiesi irritata.
 
-Non abbiamo tempo" disse con il mio stesso tono.
 
-Mia nonna" sussurrai.
 
-Non ti preoccupare per lei, le ho fatto personalmente un incantesimo di memoria. Domani mattina si sveglierà e non ricorderà nulla di questi cinque giorni passati con te" disse mentre uscivamo di casa. 
Fuori ci aspettavano un ragazzo con una cicatrice a forma di saetta in fronte e un ragazzo dai capelli rossi. Notai che erano muniti di scopa.
Li guardai imbarazzata. 
 
-Sali con Harry" disse Hermione mentre saliva sulla scopa con il ragazzo rosso. Harry mi guardò e sorrise porgendomi la mano, la presi imbarazzati e salì con lui sulla sua scopa. Un secondo dopo ero a due metri d'altezza. Mi strinsi forte a lui e partimmo. Sorrisi, il fresco vento notturno mi scompigliava i capelli ma a me non importava. Diamine sto volando su una scopa volante! Il panorama era a dir poco spettacolare, i lampioni illuminati sfrecciavano sotto di noi mentre le case erano buie, nessuno poteva sospettare di noi. Il silenzio che regnava era paradisiaco. Dopo un pò sentii le mani congelate e Harry notò questo.
 
-Non ti preoccupare, siamo quasi arrivati" disse lui ad alta voce.
Annuii e guardai di nuovo sotto, non mi ero accorta che ora volavamo sopra a campi deserti, cercai di guardai in avanti e vidi in lontananza una specie di castello con le finestre illuminate. Forse quella era la nostra destinazione? A quanto pare si, visto che cominciavamo a volare verso terra. Appena tocca il suono smontammo dalla scopa e guardai l'enorme cancello nero.
Hermione con un colpo di bacchetta aprì il cancello e entrammo, Harry fece illuminare la sua bacchetta facendoci poi strada. Arrivammo davanti all'enorme portone e Hermione colpii molte volte il batacchio. Poco dopo ci aprii lui. 
Draco Malfoy.
 
Angolo Autrice:
Scusate ancora per il ritardo, ma come sempre ho avuto molte cose da fare >.<
Questo capitolo per molti può risultare noioso ma per me, era giusto far sapere agli altri la sua storia, almeno una parte :)
A presto.
 
AmeliaRose

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Capitolo 11
*** Via da Azkaban ***


Pov. Amelia
 
Draco ci fece entrare in casa di fretta. Una volta chiusa la porta fece un cenno a Hermione, la ragazza mi prese per un braccio e salimmo le scale. Che avevano in mente?
 
-Che sta succedendo?" chiesi curiosa e spaventata.
 
-Questo te lo dirà Malfoy a tempo debito" disse la ragazza irritata.
Sbuffai, Malfoy di qua, Malfoy di là. Ma perchè ogni volta che mi succedeva qualcosa c'era sempre di mezzo lui? E poi, perchè stavo antipatica a Hermione?
Camminammo lungo un corridoio e arrivammo davanti a una porta di legno scuro e ci fermammo.
"Questa è la tua nuova stanza. Tra poco Malfoy verrà qui e ti spiegherà tutto" e scese nuovamente le scale. Entrai nella stanza, era più grande di camera mia. La prima cosa che notai erano le pareti color grigio. Colore negativo. E io odio il negativo. Un bellissimo letto a baldacchino si trovava al centro della stanza. Vicino alla cassettiera invece c'erano le mie valigie. Un momento, che ci facevano qui?
Sentì bussare la porta e mi girai verso di essa. Malfoy entrò e mi guardò, in silenzio.
 
-Allora?" chiesi acida.
Lui in risposta alzò un sopracciglio.
"Che ci faccio qui?"
 
-Pansy sta cercando di ucciderti" disse freddo.
Rimasi stupita.
 
-E come fai a sapere che le sue intenzioni sono vere?"
 
-Ti ha cercata a casa e quando non ti ha trovata, si è scagliata contro tua madre." disse "Non ti preoccupare, non le ha fatto niente o almeno non le abbiamo permesso di farle qualcosa" aggiunse dopo aver visto il mio viso pieno di terrore.
 
-E lei ora dov'è?" chiesi
 
-A casa, le abbiamo cancellato i ricordi" rispose con un alzata di spalle.
 
-Senti Malfoy, quello che hai appena fatto l'ho trovato veramente un gesto carino però non è necessario" dissi "Insomma, prima o poi Pansy si stancherà di tutto questo e avrete un pò di pace" dissi sorridendo.
 
-Pansy non la smetterà finchè non sarai morta e non mi avrà sposato" disse lui freddo. "E di sposarla non ne ho la minima voglia" aggiunse.
 
-Mi sembra troppo uccidere per gelosia" dissi "Non capisco perchè lei è gelosa di me" aggiunsi.
 
-Per Pansy tutto è un buon motivo per uccidere qualcuno" disse lui andando verso la finestra.
Guardò fuori come se fosse alla ricerca di qualcosa.
"E' gelosa di te perchè mi piaci Amelia" 
Rimasi in silenzio. Non potevo credere che Malfoy avesse infranto la barriera dell'orgoglio e avesse ammesso la sua verità, sempre se di verità si tratta visto il suo modo di parlare della feccia, cioè di me. O almeno quello che crede che io sia.
Mi avvicinai a lui. Malfoy non mi degnò di uno sguardo.
 
-Anche tu mi piaci Malfoy"ammisi 
Lui fece un sorrisetto.
 
-Perfetto" disse lui un pò meno freddo. "Ora dovrai essere stanca, ti consiglio di andare a letto. Domani mattina ti spiegheremo cosa farai qui" disse guardandomi. 
 
-Va bene" dissi confusa. Mi sarebbe piaciuto continuare sull'argomento, chissà, magari ci scappava un bacio tanto desiderato. Arrossii, Malfoy mi guardò perplesso.
 
-Buona notte Amelia" disse mentre apriva la porta.
 
-Buona notte Malfoy" dissi delusa.
La porta si chiuse alle sue spalle, lasciandomi sola in quella stanza grigia.
 
 
Pov. Malfoy
 
Scesi le scale di corsa. "Perfetto" ma quanto sono stato stupido a rispondere così? Perchè proprio in quel momento dovevo avere un attacco di panico? Almeno le ho detto la verità! Un Malfoy innamorato di una strega mezzosangue.
Scossi la testa, mezzosangue. Una parola che non ha più significato per me ormai.
Entrai in salotto e guardai il famoso trio seduti sul divano.
 
-Sono grato" dissi lentamente "per quello che avete fatto" 
Harry sorrise compiaciuto.
 
-Qual'è il piano ora?" chiese Ron
 
-Non ho intenzione di battermi con Zabini" dissi "Cercherò un modo per sistemare le cose" dissi.
 
-Per me è una sciocchezza, pure per una come Pansy questa situazione è troppo ridicola" disse Hermione seccata "Uccidere per gelosia? Ma ti prego. Non è innamorata di te, vuole solo il tuo oro e stare con Zabini" aggiunse. "Potrebbe esserci qualcos'altro sotto"
 
-Si, vuole il mio oro" dissi io freddo "Ucciderebbe anche per questo"
 
-Ok" disse Hermione "Ucciderà Amelia ma tu non la sposerai comunque" disse lei incrociando le braccia al petto.
 
- E se fosse proprio questo il punto?" disse Ron "Nel senso, ucciderà Amelia perchè sa che a te piace, così tu sarai costretto a sposarla per far in modo che lei non possa più uccidere altre ragazze per cui tu ti potresti prendere una cotta" aggiunse il rosso. Ci pensai, per una volta il rosso aveva detto qualcosa di sensato. E se fosse veramente questo?
 
-E se ci parlassi io?" chiese una voce fin troppo famigliare alle mie spalle. Quella voce così glaciale che ti faceva gelare il sangue nelle vene. Quella voce.
Il trio si alzò di scatto e mi girai lentamente.
Mio padre avanzava verso di me. Era messo male, i capelli erano luridi, i vestiti sporchi e molto magro.
 
-Non pensavo uscissi così presto" dissi sbalordito.
 
-E' così che si accoglie il proprio padre?" mi chiese guardandomi gli occhi. Abbassai lo sguardo, odiavo quando faceva così, specialmente quando mi guardava così. Mi faceva sentire inferiore.
 
-Caro non aggredirlo così" disse mia madre. Alzai lo sguardo e vidi che mio padre sorrideva. Mi abbracciò forte a lui. Si, Azkaban gli ha dato alla testa. Non mi abbracciava mai, almeno non in presenza di conoscenti.
 
-Cosa intendi con e se ci parlassi io?" chiesi
 
-Parlerò con suo padre" disse lui "Chiariremo tutto" aggiunse. "Dov'è la ragazza?" chiese poi guardandosi in giro.
 
-A dormire" dissi seccato. "Come mai sei uscito così presto?" chiesi.
 
-Sconto di pena" disse 
 
-Proprio un bel sconto".
Mia madre mi guardò malissimo.
 
-Caro non è il caso che tu vada a farti un bel bagno?" chiese mia madre dolcemente.
 
-Credo che tu abbia ragione" disse "Ci vediamo domani, stasera manderò una lettera al padre di Pansy, è probabile che domani li riceveremo" aggiunse. "Buonanotte a tutti" ci salutò e se ne andò.
 
-Comportati bene con tuo padre Draco! E' appena uscito da Azkaban e tu ti comporti così?" mi chiese arrabbiata mia madre.
 
-Credo che sia il caso di andare" disse Hermione. Il trio si alzò dal divano e ci salutò. Una volta andati mia madre mi guardò, in attesa di una risposta.
 
-Cercherò di comportarmi meglio madre" dissi secco. Lei annuì e se ne andò, credo proprio da mio padre. Salii le scale e andai davanti alla camera di Amelia. Dovevo parlare, almeno scusarmi. Bussai ma non ricevetti risposta. Aprii piano la porta ed entrai. Amelia era distesa sotto alle coperte e dormiva, Un raggio di luna illuminava il suo viso rendendola ancora più graziosa. Mi avvicinai a lei e le diedi un bacio sulla guancia. Amelia non si svegliò, dormiva beata nel letto. Uscì dalla sua stanza e mi recai nella mia. E' questo quello che si sente quando ci si sta innamorando?
 
Angolo Autrice:
Ed ecco il nuovo capitolo, spero vi piaccia :)

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Capitolo 12
*** Duello? ***


-Draco Malfoy svegliati subito" urlò mia madre. Mi svegliai all'improvviso e guardai mia madre, era in veste elegante, veste che di solito usava quando avevamo visite. Mi girai verso la finestra, il sole si era appena svegliato. Ma che diamine stava succedendo?
"Finalmente il signorino si è svegliato, lavati e vestiti alla svelta, abbiamo visite" disse severa.
 
-Perché?" chiesi seccato.
 
-Perché ieri sera tuo padre ha mandato un gufo ai Parkinson spiegando la sua decisione riguardo il tuo matrimonio e parlando ovviamente di Amelia. Li riceveremo in mattinata, dopo colazione" disse sempre severa. "Spicciati e raggiungici a tavola. Amelia è già pronta" e uscì.
Perfetto, mi aspettava una mattina orrenda. Velocemente mi lavai e mi vestii, uscì da camera mia e raggiunsi la mia famiglia e Amelia in sala da pranzo. 
 
-Buongiorno figlio mio" mi salutò mio padre appena mi vide entrare. Lo osservai. Sempre lo stesso, solo che questa volta era più pulito.
 
-Buongiorno anche a lei padre" risposi freddo. Guardai Amelia, era splendida. Indossava un vestito lungo che toccava fino a terra, di color rosso sangue. I suoi capelli erano raccolti in una crocchia stretta. "Amelia" la salutai. La ragazza dai capelli rossi mi guardò.
 
-Draco" mi rispose fredda. Mi andai a sedere vicino a lei e mi versai del thè nella tazza. Bevvi in silenzio, ascoltando la conversazione tra mio padre e mia madre. Per la barba di Merlino, tra poco mi viene il diabete a sentire i loro "Tesoro, mi sei mancato tanto" e "Anche tu cara, ogni giorno lontano da te era un agonia". 
 
-Che cosa faremo oggi con i genitori di Pansy?"chiesi all'improvviso a mio padre. Lui mi fissò per qualche secondo, forse per trovare le parole giuste.
 
-Spiegherò al signor Parkinson che non voglio più che tu e sua figlia vi sposiate" disse mentre si versava un pò di the nella sua tazza.
 
-E se loro rifiutano?" 
 
-Allora dovrò contrattare con loro" disse con semplicità. Ero confuso. E come diamine voleva contrattare?
 
-In ogni caso" dissi con noncuranza "Spero che questa storia si concluda presto". Con la coda dell'occhio vidi Amelia guardarmi, chissà cosa stava pensando.
Finimmo la colazione in silenzio e ci spostammo in salotto. Ora dovevamo solo aspettare.
 
Pov. Amelia
 
Una strana creatura comparve davanti a noi, dicendoci che erano arrivati i Parkinson. Sentì lo stomaco contorcersi, avevo paura. E come darmi torto alla fine, la loro figlia vuole uccidermi!
Quella strana creatura ritornò con tre persone, il signore e la signora Parkinson e Pansy. La ragazza mi guardò con disgusto e dovetti contenermi dall'alzarmi e mollarle un pugno in pieno viso. Gli ospiti si andarono a sedere nel divano davanti a noi in silenzio.
 
-Sono contento signori Parkinson di ricevervi oggi" disse il signor Malfoy per rompere il ghiaccio. "E' necessario rompere il nostro accordo. I nostri figli non si sposeranno più."
 
-Gli accordi vanno mantenuti signor Malfoy. Noi crediamo, anzi sappiamo che nostra figlia è perfetta per suo figlio" disse il signor Parkinson rosso in viso "E vostro figlio è perfetto per nostra figlia". Poi mi guardò "E' questa la ragazza che ci ha dato tanti guai?" chiese squadrandomi.
 
-Si" disse la signora Malfoy. 
Il Signor Parkinson fece una smorfia
 
-Una lurida babbana" disse a bassa voce.
Draco si alzò di scatto, rosso in viso.
 
-Non osi più chiamarla così" disse urlando. Il padre di Draco mise una mano sulla spalla del figlio facendolo sedere.
 
-Sapete che il nostro pensiero sul sangue pure è cambiato. Moderate i termini a casa nostra sennò sono costretto a cacciarla da casa mia" disse freddamente. "
Mi alzai dal divano guardando i signori Parkinson davanti a me.
 
-Ha torto signore" dissi cercando di restare calma o meglio, sembrare calma "Sono una strega, o meglio lo sarei come lo è sua figlia se avessi frequentato Hogwarts. Ho ricevuto la mia lettera d'ammissione quando avevo undici anni ma purtroppo i miei genitori non mi hanno dato il permesso di frequentarla." Silenzio. Nessuno diceva niente. All'improvviso Pansy cominciò a ridere.
 
-Complimenti Draco, l'hai addestrata bene" disse sempre ridendo.
 
-Non ho fatto niente. Lei sta dicendo la verità" disse lui secco. Pansy mi fulminò con lo sguardo. Aveva una rivale in amore, per di più una strega come lei. 
 
-In amore vince chi è più forte" sussurrò lei "Se veramente sei quella che dici di essere, non avrai problemi a batterti con me in un duello" disse guardandomi negli occhi. "Vince chi rimane vivo" e sorrise.
 
-Non credo che sia il caso di fare un duello" disse prontamente il signor Malfoy.
 
-Per me va bene" dissi gelida. Volevo batterla, umiliarla. Ora come ora non so come avrei fatto senza bacchetta e sapere gli incantesimi giusti ma ci avrei provato. Draco mi guardò, notai che era un pò preoccupato.
 
-Per te va bene Draco?" chiese Pansy.
 
-Se è quello che vuole Amelia allora si. A patto che sia io ad aiutarla con gli incantesimi" disse guardandomi. Annuii. Almeno avrei avuto un aiuto.
 
-Perfetto" disse il Signor Parkinson alzandosi dal divano "Tra un mese vedremo chi avrà la meglio. Sarà il caso che lei signorina dai capelli rossi, si procuri una bara al più presto" Il Signore e la Signora Malfoy accompagnò la famiglia Parkinson alla porta, facendomi restare sola con Draco.
 
-Ti devo piacere molto" disse il ragazzo, lo guardai male "Insomma, ti batti per me" aggiunse.
Sospirai.
 
-Ti sto dando solo una mano Malfoy. Una mano per liberarti di lei" dissi guardandolo negli occhi.
 
-Nessuno si è mai spinto così per aiutarmi" disse Draco
 
-C'è sempre una prima volta" risposi. 
Draco mi abbracciò velocemente, stringendomi forte a lui. Dopo pochi secondi si staccò un pò da me e mi guardò, avvicinò il suo volto al mio e mi baciò. Spalancai gli occhi dalla sorpresa e notai una lacrima argentea scorrere sulla sua guancia.

Angolo Autrice:
Ed ecco il nuovo capitolo. Si, è un pò moscio (?) ma il bello verrà nei prossimi capitolo. Almeno credo >.<
Mi scuso per il ritardo con cui ho postato ma ho avuto dei problemi con il pc x.x
Spero vi piaccia :)

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Capitolo 13
*** Un piccolo consiglio. ***


Pov. Amelia
 
-Amelia, é expelliarmus non expelliarmas!" mi rimproverò nuovamente Malfoy. Sbuffai.
 
-Scusami tanto, ma sai, ho tantissimi incantesimi nella testa e mi confondo!" dissi acida. Sono passati più o meno tre settimane e mezzo dalla visita dei Parkinson. Il giorno stesso i Malfoy mi portarono a comprare la mia bacchetta magica. E' lunga dieci pollici e tre quarti, leggermente elastica con nucleo di unicorno e legno di corniolo. Dopo aver comperato la bacchetta tornammo a casa e iniziò il mio addestramento, prendevo appunti e facevo molta pratica. Ogni tanto ci venivano a trovare Potter e la sua combriccola e mi aiutavano. Anche se Hermione continuava a guardarmi male. M'insegnarono lo schiantesimo, il sortilegio scudo,  l'incantesimo di disarmo anche se con questo incantesimo avevo parecchi problemi, a volte mi veniva e molte altre volte no. Il padre di Malfoy mi disse che molti maghi e streghe hanno problemi con questo incantesimo e questa cosa mi risollevò il morale. Draco voleva anche insegnarmi le maledizioni senza perdono, per sapermi difendere un pò meglio ma i suoi genitori erano contrari, così anche Potter, Ron e Hermione. Poi m'insegnarono tanti altri incantesimi che loro ritenevano "utili". Sono tantissimi e già il fatto che me ne ricordo metà si può considerare un miracolo.
 
-E' il caso che tu vada a dormire" disse secco Malfoy "Ci vediamo domani mattina alle dieci. Sii puntuale" disse mentre riponeva la bacchetta all'interno della sua giacca. Annuii e senza dire altro o dare la buonanotte uscii dalla sua stanza e me ne andai nella mia. Da quella notte, la notte in cui entrambi confessammo di provare qualcosa per l'altro non c'era stata più occasione di parlare o di approfondire la cosa. E questa cosa non la tollero, anche perché Malfoy si comporta più duramente con me, sembra che gli dia anche fastidio. Entrai in camera e mi gettai a letto, ancora vestita. Mi addormentai subito, sognando Pansy che mi lanciava addosso maledizione a non finire.
 

Pov. Draco.
 
-Dovresti essere più dolce con lei Draco" disse una voce alle mie spalle. Mi girai di scatto.
 
-Hermione" dissi sorpreso "Che ci fai ancora in casa mia?" chiesi acido.
 
-Questo non ti riguarda" disse la ragazza dai capelli cespugliosi.
 
-In realtà si, dato che sei a casa mia". Lei mi fissò per qualche secondo.
 
-Ho dovuto chiarire certe cose con tua madre" disse con voce altezzosa. La guardai, sapevo cosa. Mia madre da tempo voleva scusarsi con lei per quello che le aveva fatto sua sorella.
 
-Bene, buonanotte" dissi  dandogli le spalle.
 
-Dico sul serio Draco. Lei ci tiene a te" disse con voce appena udibile. Mi rigirai verso di lei. "E so che tu tieni a lei, lo vedo dal modo in cui la guardi, dal modo in cui ti impegni per aiutarla" aggiunse. "Però stai esagerando, dovresti darle un pò d'aria".
 
-Stai scherzando Granger?" chiesi sorpreso "Se non s'impegna a fondo, rischia di morire" le feci notare.
 
-Si, per te" disse lei "Ed è abbastanza brava nel ricordarsi più della metà degli incantesimi e ha avuto così poco tempo" ribatté lei.
 
-E cosa dovrei fare? Darle un giorno libero?" chiesi alzando la voce.
 
-Si. Magari assieme. Lontani da qui ma in un posto sicuro" disse la ragazza. Sbuffai. Posti del genere non esistono. Non esistono per nessuno. "Pensaci Draco, potrebbero essere gli ultimi giorni che passerete assieme". Rimasi in silenzio, Hermione mi guardò attentamente. "Ora devo andare, pensa a quello che ti ho detto stasera". Mi superò e senza darmi la buonanotte lasciò villa Malfoy.
 

Angolo Autrice:
Prima di iniziare, volevo scusarmi con voi per l'enorme ritardo con cui posto il capitolo. Ho avuto parecchi problemi personali e ho avuto poco tempo per aggiornare la storia.
So che questo capitolo è corto ma é necessario dato che il prossimo capitolo sarà più lungo.
Spero che vi sia piaciuto.

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Capitolo 14
*** La quiete prima della tempesta ***


Pov. Amelia
 
Mi svegliai alle prime luci dell'alba. Avevo appena fatto un'incubo terribile. Mi alzai dal letto e andai davanti alla finestra, l'aprii e feci entrare un pò di vento freddo. Dei brividi percorsero il mio corpo sudato. Ero ufficialmente in paradiso. Sorrisi, sono una sciocca. Mi sto spaventando solo per un incubo che non ricordavo quasi più. A parte Pansy che mi uccideva. Mi chiedo se i sogni dei maghi o delle streghe si avverino di tanto in tanto. Spero che questo mio sogno non si avveri mai. Guardai fuori, tutto era tranquillo e silenzioso. Nessun uccellino cinguettava e nessuna nuvola nera carica di pioggia minacciava questa giornata. Anche se, molto probabilmente, l'avrei passata chiusa qui dentro con Draco che mi sbraitava come muovere il polso e come pronunciare correttamente un incantesimo di difesa o un incantesimo "speciale". Un insegnante molto sexy devo ammettere. Sentii bussare alla porta, mi girai di scatto spaventata. Era molto presto, nessuno a quest'ora mi aveva disturbato prima. Presi la vestaglia dalla sedia di velluto rosso, la indossai e andai ad aprire la porta. Draco Malfoy mi stava fissando con uno strano sorriso sul volto.
 
-Sai che ore sono signor Malfoy?" chiesi scocciata.
 
-Certo signorina Simmons. Sono le quattro e mezza del mattino" disse lui guardando l'orologio appeso alla parete della mia camera. 
 
-E dimmi caro, quale buon vento ti porta a quest'ora a bussare alla porta di camera mia?" chiesi incrociando le braccia.
 
-Non è camera tua, è in prestito finché le situazione non verrà risolta." disse "E sono qui solo per avvisarti che passeremo la giornata assieme" aggiunse.
 
-Come se non le passassimo già tutte insieme" dissi acida.
 
-Questa giornata sarà diversa. Non sarà come le altre e per altre intendo passare il tempo a provare un incantesimo dietro l'altro" disse sorridendo "La passeremo in un posto segreto. Da soli. Senza esercitarci o parlare di incantesimi". Rimasi sbalordita.
 
-E come passeremo il tempo? Così, per curiosità" chiesi dubbiosa. E' una trappola, ne sono sicura!
 
-Non posso dirti il luogo ma posso solo dire che sarà una giornata piacevole" disse Malfoy facendo il vago. Lo guardai a lungo.
 
-Da soli hai detto? Non è per caso un appuntamento?" chiesi divertita. Le guance di Malfoy si fecero leggermente più colorate.
 
-I Malfoy non danno mai appuntamenti" disse acido. 
 
-E se non accettassi questo tuo invito?" chiesi sottolineando bene la parola invito.
 
-Nessuno ha mai rifiutato un invito da parte dei Malfoy" ribattè il ragazzo biondo.
 
-C'è sempre una prima volta Draco".
 
-Amelia, fammi questo piacere" chiese lui con aria stanca. Sbuffai, magari mi sarei divertita sul serio oggi.
 
-E va bene Malfoy, hai vinto" dissi "E quando si va in questo posto segreto?" chiesi un pò curiosa.
 
-Alle otto. Ti consiglio di dormire ancora un pò" disse sorridendo. "A dopo Amelia". Malfoy si voltò e scese le scale. Posso giurare di aver sentito un "Come ho detto, nessuno rifiuta un invito dai Malfoy". 
 

Pov. Malfoy
 
Mancavano pochi minuti alla partenza e Amelia non era ancora pronta. Le donne sono sempre così. Si da un orario per incontrarsi e vengono sempre in ritardo! Guardai il cesto con il cibo sul tavolo, i miei elfi domestici avevano preparato delle prelibatezze niente male. Prelibatezze ovviamente degne dei Malfoy. Mia madre entrò in cucina e mi salutò con un bacio sulla guancia. Alzai gli occhi al cielo. Per la barba di Merlino, quando capirà che non sono più un poppante?
 
-Tutto pronto per oggi?" chiese mia madre mentre si sedeva.
 
-Ovviamente madre" risposi.
 
-Sei sicuro di aver preso tutte le precauzioni?" chiese lei preoccupata.
 
-Ovviamente madre" risposi di nuovo. Lei mi guardò dubbiosa. 
 
-Va bene Malfoy. Comunque sai cosa fare in caso di pericolo".
 
-Non ti preoccupare cara, Draco sa benissimo cosa fare in caso di pericolo" disse mio padre entrando in cucina. "E' preparato a tutto il mio erede" aggiunse. Sembrava stanco ma in forma.
 
-Scusa per il ritardo Draco" disse Amelia entrando in cucina. Indossava dei Jeans stretti scuri. una maglietta lunga nera e dei stivali dello stesso colore. Si era fatta la coda di cavallo. Molto, molto carina direi.
 
-Non ti preoccupare Amelia, voi donne siete sempre in ritardo" dissi con noncuranza. Amelia alzò un sopracciglio. 
 
-Come iniziare la giornata in stile Malfoy" disse acida. Presi il cesto e guardai i miei genitori.
 
-Torneremo prima che faccia buio, non state in pensiero" dissi.
 
-Divertiti figliolo" disse mio padre mentre si faceva versare dell'altro the. Feci segno ad Amelia di seguirmi e uscimmo di casa.
 
-Non useremo le scope vero?" chiese lei preoccupata.
 
-No, useremo la materializzazione" risposi. Lei mi guardò confusa. "Te lo mostro, è complicato spiegarti come funziona". La presi per mano. Ci materializzammo nel luogo che tanto amavo. Loiret, ci passavo le estati in questo posto quando ero piccoli. Questo posto mi porta in mente bellissimi ricordi.
 
-Ma è bellissimo" disse la ragazza guardando il paesaggio che si mostrava davanti a noi. "E una cosa Malfoy. La prossima sarà l'ultima volta che userò quel metodo per viaggiare! Pensavo di morire" disse infastidita. Sorrisi.
 
-Tutti abbiamo avuto quella sensazione all'inizio" dissi "Basta abituarsi".
 
-Io non voglio abituarmi a quella sensazione" disse facendomi capire che non ne voleva più parlare. Presi una tovaglia dal cesto e la posai aperta. Mi sedetti e misi il cesto in mezzo alla tovaglia. Amelia mi guardò con un sorriso a dir poco spaventoso.
 
-Sai Malfoy, visto il paesaggio romantico, il cesto da picnic e il resto, sembra proprio un appuntamento".
 
-Ti sbagli!"
 
-Sarà, ma nessuno mi toglierà questo pensiero dalla testa" disse lei mentre si stendeva a terra. Mi guardai attorno. Sembrava un appuntamento vero e proprio. O forse lo era, ma ero troppo orgoglioso per ammetterlo. O forse, nemmeno io sapevo cos'era tutto questo.
 
-Facciamo colazione che è meglio" dissi mentre aprivo il cesto e prendevo dei tramezzini al formaggio e una caraffa di succo si zucca. Mangiammo per un pò in silenzio, eravamo troppo, almeno credo, imbarazzati per parlare.
 
-Parlami delle tue avventure a Hogwarts" disse Amelia. La guardai.
 
-Quali avventure vuoi sapere?" chiesi un pò spaventato. Non volevo che sapesse tutto.
 
-Ho sentito in giro che odi Potter" disse dopo aver dato un boccone al terzo tramezzino. Sollevato da questo cominciai a raccontarle tutte le avventure, almeno in parte, tra me e Potter. Dal primo anno all'ultimo. Avevo saltato la maggior parte dell'ultimo anno.
 
-Secondo me sei arrabbiato perché aveva scelto Ron a te" disse lei dopo un pò. Cominciai a ridere. 
 
-Io geloso di Ron? Da quel rosso che vive in un buco?" chiesi ancora con le lacrime agli occhi.
 
-Non so dove viva lui ma si, quel Ron"
 
-Ma ti prego, non sarò mai geloso di Potter" dissi acido. Amelia mi guardò a lungo in silenzio. Poi alzo le spalle e si verso del succo di zucca nel bicchiere.
 
-Pensavo che mi avresti raccontato tutto tutto" disse senza guardarmi negli occhi.
 
-Che intendi?" chiesi confuso.
 
-Tua madre mi ha raccontato della battaglia di Hogwarts" disse lei a bassa voce. Cosa? Le avevo chiesto di non raccontarle niente! Ora che penserà di me?
 
-Quella battaglia, quello che ho fatto distrugge la mia immagine" dissi. Amelia mi guardò.
 
-La tua immagine? O quello che hai fatto ti uccide così tanto da non raccontarlo?"
 
-Non penso che la cosa ti riguardi" dissi freddo. Amelia si morse un labbro.
 
-Non ti sto giudicando Draco. Quello che hai fatto lo hai fatto solo per tener alto l'onore della tua famiglia e credo anche per salvare la vita di tua madre. E' molto probabile che se tu non avessi accettato l'offerta di voi sapete chi, avrebbe ucciso tua madre. Quello che hai fatto è si, sbagliato. Ma l'importante è che tu abbia capito gli errori che hai commesso e hai cercato di rigar dritto. Non commettendo più i stessi sbagli. Il fatto che tu sia diventato un mangiamorte" disse prendendo il mio braccio "non mi spaventa. Perché so che sei stato costretto a diventarlo. Quello che importa é quello che sei ora." disse. Amelia lasciò il braccio e abbasso lo sguardo. "A me non importa cosa dicono gli altri su di te perché ti conosco. E so che sei cambiato dai tempi della battaglia". Il discorso breve ma intenso di Amelia mi fece stare meglio. Nessuno, neanche i miei genitori, mi avevano fatto un discorso del genere.
 
-Grazie" dissi. Non sapevo cosa dire.
 
-Per cosa?" 
 
-Per quello che hai detto" dissi guardandola negli occhi. Sorrisi. " Ti va di andare in città? Tanto per visitare il luogo". Amelia annuii. Misi tutto nel cesto e presi la ragazza per mano.
 
-Non useremo ancora quella cosa per viaggiare vero?" chiese preoccupata. Risi.
 
-Non ti preoccupare, per ora cammineremo e basta".
 

Pov. Amelia
 
Ci materializzammo davanti a villa Malfoy. Le tenebre stavano per calare. Ripensai alla giornata di oggi, colazione sulla collina, un giro in città, pranzo di nuovo sulla collina e pomeriggio passato a parlare di Hogwarts, di Hogsmeade e di negozi magici. Appena finirà tutta questa storia ci devo fare un salto! Non vedo l'ora di vedere tutte quelle cose. Entrammo in casa e andammo in salotto, dove Narcissa e Lucius stavano leggendo dei libri sul divano. Appena ci videro, chiusero i libri e ci fecero tante domande sulla giornata appena trascorsa, se ci fossero stati problemi o se il tempo era buono. Rispondemmo a tutte le loro domande, senza tralasciare nessun dettaglio. Tra me e Draco non c'era stato nessun contatto fisico, solo qualche camminata mano nella mano. Non che m'infastidisce anzi, ma volevo riassaporare nuovamente le sua labbra. Ma vista la situazione, temevo che fosse fuori luogo. Era solo un "invito". Alle dieci, dopo una deliziosa cena, salutammo i Malfoy e ci dirigemmo nelle nostre stanze in silenzio. 
 
-Grazie per la giornata Amelia. Non mi divertivo così da anni credo" disse Malfoy dietro di me.
 
-Di nulla Draco. Grazie a te per l'invito" dissi guardandolo sorridendo.  Il ragazzo arrossii leggermente.
 
-Penso che sia più un appuntamento che un invito" disse a bassa voce. Sorrisi.
 
-Ti vergogni di dirlo Draco?" chiesi divertita.
 
-No"
 
-O forse ti vergogni di essere uscita con una mezzosangue figlia di babbani?" chiesi smettendo di sorridere.
 
-No" rispose nuovamente infastidito.
 
-Sicuro Malfoy?" chiesi. Draco si avvicinò a me e mi baciò. Non un bacio a stampo o un bacio di quelli che si scambiano i fidanzati alle prime uscite. Un bacio vero, appassionato! Un bacio che faceva alzare la temperatura dell'intera villa. Draco mi strinse forte a se, mentre io ricambiavo il bacio nel suo stesso modo. Draco si staccò da me e mi guardò.
 
-Sicuro Amelia". Sorrisi. "E ora cara buonanotte" disse mentre apriva la porta della mia stanza.
 
-Buonanotte Draco". Draco mi diede un'altro bacio, anche se breve e sorrise. 
 
-E sogni d'oro" disse. Lo guardai scendere le scale e entrai in camera. Chiusi la porta e mi buttai stanca sul letto. Mi addormentai in pochi minuti sognando però un ragazzo dai capelli biondi.
 
 
Avviso.
Salve a tutti. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Devo avvisare che non posterò fino al mese prossimo. Mi ospitano per un mese a Londra e partirò domani.
Scusate per il disagio.
A presto.

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Capitolo 15
*** La Fine ***


Il grande giorno, se si può dire, è arrivato. E' mattino, troppo presto ancora che la battaglia abbia inizio. Draco sembra sveglio, dalla sua camera non sentivo altro che rumori di sedie spostate e dell'aprirsi e chiudersi delle finestre. Mi guardai allo specchio, sembravo un fantasma. Pelle pallida, occhi vitrei e pure i miei capelli sembrava più pallidi, morti. Sono un morto che cammina a quanto pare. Andai in bagno, mi lavai e indossai abiti puliti. Uscii dalla camera e andai a farmi un giro per la villa. 
I pavoni che di solito passeggiavano per il parco dormivano, nessun uccello in volo ma si poteva benissimo sentirli cinguettare sempre quelle note. Note che non ti stanchi mai di ascoltare. Mi sedetti a terra e accarezzai l'erba fresca. Un venticello accarezzò i miei capelli e chiusi gli occhi assaporando quel momento. 
 
-Già sveglia?" mi chiese una voce alle mie spalle.
 
-Dimmi come posso dormire in questo momento" dissi sorridendo. Sentii Draco sedersi accanto a me e aprii gli occhi. "Tu cosa ci fai sveglio a quest'ora?" chiesi guardandolo.
 
-Dimmi come posso dormire in questo momento" disse il ragazzo imitando la mia voce. Sorrisi nuovamente. 
 
- Non credo di farcela sai?" dissi sincera. Draco mi lanciò un'occhiataccia.
 
- Abbiamo lavorato tanto Amelia. Ce la farai, ne sono sicuro" disse lui sicuro.
 
- Ma Pansy è più brava di me. Lei è stata a Hogwarts, ha avuto più tempo di me e ha avuto anni per esercitarsi". Draco scosse la testa.
 
-Non è così brava come credi, fidati" disse Draco. "Pansy ha la capacità di alzare un polverone per niente e poi non è molto brava negli incantesimi di difesa" ammise.
 
- Se in un mese sono riuscita a imparare la maggior parte degli incantesimi, Pansy avrà avuto tempo per perfezionarsi negli incantesimi di difesa". Draco rimase in silenzio.
 
-In ogni caso, avete le stesse probabilità di vittoria. Dunque non buttiamoci giù" disse Draco a bassa voce. Annuii. Devo ammettere che non ha tutti i torti la serpe. Restammo in silenzio un bel po', entrambi stavamo pensando a qualcosa di personale. Almeno io. "Andiamo a fare colazione, ho detto ai miei domestici di preparare qualcosa" disse dopo un po' alzandosi. Lo seguii fin dentro alla villa e in cucina. Guardai l'ora. Era passata più o meno un'ora. Dannazione, passa velocemente il tempo oggi. La tavola era imbandita di un po' di tutto. C'erano ciotole di frutta, corn flakes, latte, bacon, uova, verdure e un'enorme brocca di succo di zucca.
 
- Mi ricorda vagamente l'ultimo pasto dei carcerati nel braccio della morte" dissi con gli occhi sbarrati.
 
- Prego?" disse Draco confuso.
 
- I babbani, come li chiamate voi, quando commettono un reato grave il giudice gli da la pena di morte. Prima di morire gli danno un foglio dove scrivono ciò che gli piace mangiare. Viene chiamato l'ultimo pasto" dissi io sedendomi sulla sedia più vicina.
 
- Che razza di giustizia avete voi?" chiese Draco schifato.
 
- Voi non avete una pena del genere?" chiesi curiosa.
 
- Si ma molto più umana della vostra" disse Draco sedendosi davanti a me.
 
- E come?"
 
- Si chiama il bacio del dissenatore. Ti prende l'anima, ma più di tanto non senti male. Ma lo danno solo a quelli che cercano di fuggire da Azkaban. Almeno credo" disse il biondo mentre prendeva delle uova e della pancetta. Certo, come se succhiare via l'anima alle persone fosse un modo più umano di rendere giustizia e per andarsene. Tutte le morti hanno del dolore. Presi della frutta e la misi nel piatto e mi versai un po' di succo di zucca nel bicchiere. Draco guardò il mio piatto.
 
- Dovresti mangiare di più sai? Devi essere in forza per oggi" mi rimproverò.
 
- Non ho molta fame" ammisi. "Sto troppo in ansia per mangiare di più". Draco sospirò. Sentii dei passi nel corridoio e poco dopo entrò Narcissa. Indossava un vestito lungo nero e i capelli raccolti in una crocchia stretta sulla testa.
 
- Buongiorno cari, bella giornata non trovate?" disse con enfasi.
 
- Ci mancava anche questa" sospirò rassegnato Draco.
 
                             ---
 
-Ma quanto ci mettono?" chiese Draco per la centesima volta. Non faceva altro che fare la stessa domanda da un ora e continuava ad andare avanti e indietro per la stanza. Sta cominciando a irritarmi questo suo comportamento. Si può ben dire che Draco è più agitato e ansioso di me! 
 
- Smettila di fare così Draco" disse Narcissa "Stai facendo innervosire Amelia". Sorrisi alla Signora Malfoy. Almeno in questa stanza qualcuno capiva il mio stato d'animo e non cercava di rendermi più ansiosa.
 
- Devo ammettere che sono in ritardo. E i Parkinson non sono mai in ritardo" disse pensieroso il signor Malfoy. Sentii uno schiocco alle mie spalle, un elfo domestico era comparso dal nulla. La creatura fece un enorme inchino.
 
- Mi dispiace disturbarvi padroni, i signori Parkinson sono arrivati" fece di nuovo un inchino.
 
- Benissimo, vai ad aprire. Noi arriviamo subito" disse il signor Malfoy. L'elfo s'inchino nuovamente e sparii con uno schiocco secco. La signora Malfoy seguii il marito fuori dalla stanza mentre io e Draco aspettavamo impazienti il loro ritorno con gli ospiti indesiderati. 
 
- Quando tutto sarà finito andremo a festeggiare. Faremo una festa che durerà più di un giorno. Inviteremo tutti, persino Potter e l'allegra combriccola" disse nervosamente. Sorrisi.
 
- Saresti così felice da invitare Potter e i suoi amici?" chiesi dubbiosa. Alzò le spalle.
 
- Amelia, vogliono che tu uscissi" disse Narcissa entrando nella stanza. Annuii e la seguii. Con la coda dell'occhio vidi Draco seguirci. Ovviamente voleva vedere come andava a finire. Uscimmo dalla villa e vidi i signori Parkinson e la loro figlia che sorridevano. Sembravano certi della vittoria di Pansy. 
 
- Amelia, hai fatto come ti ho detto all'ultimo nostro incontro?" chiese il padre di Pansy.
 
- Cioè?" chiesi cercando di ricordare.
 
- Hai già comprato la bara?" chiese sorridendo. Draco sbuffò sonoramente. 
 
- Smettiamola con queste battute squallide" disse ad alta voce. "Iniziamo questa battaglia." disse secco.
 
- Hai proprio voglia di vedere la tua amata morta vero Draco?" chiese Pansy con un sorriso maligno in volto. Presi la bacchetta che avevo nella tasca dei pantaloni e la guardai. "La gattina ha tirato fuori gli artigli a quanto pare" aggiunse sbalordita. Cominciò a ridere.
 
- Andiamo Pansy, stai prendendo tempo" disse Draco con uno strano sorriso "A quanto pare tu non hai fatto bene i compiti" aggiunse sicuro.
 
- Le regole sono semplici, vince chi rimane in vita. Si possono usare tutti gli incantesimi" disse lei. Prese la sua bacchetta. "Cominciamo e voi spettatori fate spazio" aggiunse. Sospirai. Pansy puntò la bacchetta verso di me.
 
- Stupeficium" urlò. Un lampo rosso mi venne addosso facendomi cadere parecchi metri indietro. Sentii Pansy ridere. Mi alzai e le puntai la bacchetta verso di lei.
 
- Petrificus Totalus" urlai. Pansy si spostò velocemente evitando il mio incantesimo, dannazione! Pansy sorrise. 
 
- Stupeficium". L'incantesimo mi mancò per un soffio.
 
- Levicorpus" urlai. Pansy venne sollevata in alto da una gamba facendola rimanere a testa in giù. La sua bacchetta cadde a terra.
 
-E questo incantesimo dove l'hai imparato?" chiese Pansy cercando di scendere.
 
-Potter" dissi sorridendo. Vidi Draco mormorare qualcosa. 
 
- Mettimi giù, questo incantesimo non vale" disse lei piagnucolando. Mi avvicinai a lei.
 
- Sei stata tu a dire che potevamo usare qualsiasi incantesimo" le rammentai.
 
- Finiscila" disse Draco. Alzai la bacchetta e gliela puntai sul viso. Ora che l'avevo intrappolata mi sembrava sciocco tutto questo.
 
- Ti lascerò andare se lascerai in pace Malfoy" dissi guardandola negli occhi.
 
- Mi devi uccidere" disse.
 
- Ti avrei uccisa lo sai? Solo che ora trovo tutto questo sciocco e non credo affatto che tu voglia morire. Sai benissimo che Malfoy non ti sposerà se tu vincessi, anche se questi era nei patti" dissi "Perché non ci mettiamo una pietra sopra? Io vivo, tu vivi. Tu sposerai chi vuoi e sarai felice immagino. Che ne dici?" chiesi. Dopo una decina di secondi Pansy annuii.
 
- Liberacorpus" dissi. Pansy venne liberata e cadde a terra.  Mi voltai e andai verso i Malfoy.
 
- Avevi programmato tutto vero?" chiese Draco.
 
- Ovviamente. Ho tutto sotto controllo" dissi sorridendo.
 
- Incarcerus" Vidi della funi apparire dal nulla che mi imprigionarono. Caddi a terra così come la mia bacchetta. Qualcuno mi girò e vidi Pansy con un sorriso pazzo sul volto.
 
- L'hai bevuta sul serio sporca mezzosangue?" disse con una risata isterica "Mai voltare le spalle al nemico! E' una regola basilare di un duello, specialmente di questo! Ma davvero hai pensato che avrei lasciato Draco? Andiamo, chi mai rinuncerebbe a un buon partito?" chiese lei puntandomi la bacchetta addosso. "Ho tutto sotto controllo" disse imitando la mia voce "Come se tu potessi, sono una Parkison! Per la barba di Merlino, nessuno mi può uccidere." Una luce verde colpii il petto di Pansy scaraventandola lontana di parecchi metri. Le funi che mi tenevano legata sparirono dal nulla così come erano arrivate. Vidi il padre di Pansy correre verso la figlia e chinarsi su di lei. Mi alzai e mi guardai attorno. Che diavolo era successo? Vidi Malfoy con la bacchetta alla mano. I suoi genitori lo guardavano stupiti. Sentii i genitori di Pansy urlare il suo nome disperati. Andai verso di loro e vidi il corpo della ragazza. Era bianca come un lenzuolo e aveva gli occhi aperti, erano spenti. Draco l'aveva uccisa.
 
 
Sono passati mesi da quel giorno.
I genitori di Pansy chiamarono le autorità magiche spiegando quello che era successo. Malfoy venne comunque processato ma non condannato. Aveva salvato una strega dalla morte certa.
I signori Parkinson non si fecero più vedere ne sentire. Una volta finito il processo, festeggiammo. La festa durò più di un giorno, come Draco mi aveva promesso.
Ora vivo assieme ai Malfoy, mia madre sa tutto ora e anche se non era contenta della mia decisione l'accettò senza dire nulla.
Riguardo me e Draco, viviamo la nostra "relazione" giorno per giorno. Con tranquillità, consapevoli che ora niente e nessuno potrà dividerci.


Angolo Autrice.
Ed eccoci qui finalmente. Spero che la storia e il finale vi sia piaciuto. 
Volevo ringraziare tutte le persone che hanno recensito la storia, messo la storia tra le seguite/ricordate/preferite e volevo ringraziare anche le persone che hanno letto la storia in silenzio.
Un ringraziamento speciale va anche a Ed Sheeran e ai Bastille che mi hanno accompagnato con le loro canzoni in ogni capitolo.

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