Una nuova vita

di Eruannie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro ***
Capitolo 2: *** Capitolo_2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo_3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo_4 ***



Capitolo 1
*** L'incontro ***


Sono le 3 di mattina. A Des Moines alle 3 di mattina non c'è nessuno sveglio, o almeno così penso io. Mi sono trasferita qui da poco, e non conosco nessuno. So solo che qui abitano i componenti del mio gruppo preferito, gli Slipknot. Proprio per questo mi sono trasferita qui, perchè la loro musica è una delle poche cose che ormai mi fanno stare bene. E sapere in qualche modo di averli vicini penso mi faccia stare meglio. A Des Moines inizio una vita completamente nuova. Mi sono trasferita in questo posto così lontano perchè tutte le persone che pensavo mi volessero bene mi hanno deluso come non mai. E io avevo preso tutte le mie cose ed ero partita per il posto che i miei idoli chiamavano casa. E ora sono qui, nella camera di questo vecchio appartamento nella periferia della città, a guardare dalla finestra le strade desolate che mi circondano. Mi piace questo posto. Mi piace la notte, tutto è così calmo. E questo calma anche me. Non sono ancora andata a vedere la città e, nonostante l'ora, decido di andare a fare una passeggiata. Metto un paio di jeans a sigaretta neri e una maglia dei Metallica che ho da quando ero alle medie. Indosso le mie converse rigorosamente nere e mi guardo allo specchio. Riflessa vedo una ragazza discretamente magra, con la pelle bianca come il latte e un viso dolce, ma con un'espressione triste. Due occhi azzurri gonfi da giorni a causa delle lacrime versate in solitudine. Sembro un cadavere. Per cercare di migliorare un po metto un rossetto rosso scuro e mi sistemo leggermente i capelli neri tinti la sera prima. Prendo le chiavi della mia nuova casa ed esco, avviandomi verso il centro. I lampioni ai lati delle strade, accesi nel buio più profondo, rendono l'atmosfera tetra come non mai. In giro non c'è anima viva, e c'è un silenzio inquietante. Non mi piace il silenzio, mi piace riempirlo con la musica. Tiro fuori dalla tasca del mio giubbotto in pelle l'mp3 e mi infilo le cuffiette. Clicco play e parte Gently, degli Slipknot. Canzone totalmente adatta all'ambiente, penso. Cammino, cammino e cammino ancora. In lontananza vedo un'insieme di gente. Spengo l'mp3, e mi dirigo verso le persone. C'è un pub ancora aperto, e dentro c'è un gruppo sta suonando. Decido di entrare, mi siedo al bancone e ordino una birra media. Mi metto ad ascoltare il gruppo. Sono un gruppo Punk di ragazzi che avranno 16 anni, ma suonano bene. Sono proprio bravi. Decido di stare qui ad ascoltare. Stanno facendo alcune cover dei Misfits. In mezzora, il pub si svuota e restano solo una ventina di persone. Sto ordinando un'altra birra, quando vedo tre ragazzi entrare. Quei tre ragazzi io li conosco bene, sono stati attaccati nelle pareti di camera mia per anni. Sono Chris Fehn, Corey Taylor e Joey Jordison.

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Capitolo 2
*** Capitolo_2 ***


Non voglio sembrare ridicola, quindi mantengo la calma e mi volto lentamente ad ammirarli per qualche secondo. In quei pochi secondi, i miei occhi incontrano inaspettatamente quelli di Joey. Rimaniamo a fissarci per una manciata di secondi, che a me sono sembrati anni. Poi mi giro a bere un sorso di birra e mi rimetto ad ascoltare il gruppo. Stanno suonando "Die, Die My Darling" quando sento una mano che mi tocca la spalla. Mi giro e mi ritrovo faccia a faccia con Joey Jordison. Resto a bocca aperta, e per fortuna inizia lui a parlare: "ehmm, ciao. Ti avevo notata dal mio tavolo e pensavo aspettassi qualcuno, poi ho visto che nessuno arrivava e, bè, sono venuto io. Piacere, io sono Joey" Mi porge la mano, la stringo. "Piacere, Rossana. Ma chiamami Rox. Non aspettavo nessuno comunque, tranquillo. Sono nuova di qui e non conosco proprio nessuno" "Ah, bè ora conosci me! Quindi ora vivi qui?" "Eh si, appena trasferita dall'Italia" "Wow! Adoro l'Italia, è un paese molto bello! Come mai te ne sei andata?" "Bè...è una storia lunga e complicata, ti annoierei" "Ho tempo, e dubito di annoiarmi se la storia è anche complicata, perchè cercherei di capirla con tutte le mie forze" "Sei veramente molto gentile.." "...non vuoi parlarne vero?" "eh.. si in effetti preferirei evitare. Sai, sono venuta qui per iniziare una vita nuova, e ancora non mi va di parlare di come è finita quella vecchia" "Dai, tranquilla, non dovevo insistere io, sai di solito non sono così, è solo che cercavo di capire il motivo per cui i tuoi stupendi occhi sono gonfi e il tuo sguardo ha un non so che di triste. Ma me lo potrai dire un'altra volta" "Certo" "Allora, come mai hai scelto Des Moines per riiniziare?" "ehmm... Anche questo te lo dico un'altra volta, non vorrei sembrare ridicola" "Ahahah, addirittura ridicola?" "Direi di si!" "Ahahahah vabbè dai, allora mi dirai anche questo un'altra volta!" "Esattamente!" "Sei molto simpatica... Ma tra 10 minuti il pub chiude, e io sinceramente sono stanco morto... Ti va se ci vediamo, hmmm, tipo domani?" "Si certo!" Ci alziamo dal bancone, mi rendo conto solo ora che ormai eravamo rimasti solo io, Joey e il barista che non aspettava altro se non che noi ce ne andassimo. Pago le mie due birre e usciamo dal locale. Mioddio, e ora come lo saluto? Joey mi si avvicina e dice: "Bè, dove abiti? Se non ti dispiace ti vorrei accompagnare, non ho intenzione di lasciare una bella ragazza vagare da sola alle 4 di mattina!" "In effetti, accetto volentieri! Abito al 876, Filmore Street" "Mmm, si ho presente, un mio caro amico abita lì vicino..." Chiacchierando e camminando arriviamo davanti al mio appartamento. Joey mi abbraccia, con un abbraccio pieno di amore, un abbraccio di quelli che non ricevo da molto tempo. Ho proprio bisogno di questo abbraccio, e non lo lascio scappare. Stiamo abbracciati per cinque minuti, io starei così per ore ed ore, ma so che lui è stanco. Ma non mi lascia, e io sto trattenendo le lacrime. Non si sa come, ma lui se ne accorge. "Rox, tutto bene?" "Sssi...sisi tranquillo, è solo che... non ricevevo un abbraccio così da tanto tempo" "Potrei abbracciarti così per tutta la vita" "Joey..." "Dico sul serio, sei una ragazza stupenda, ti conosco da un'ora e già ti...ti voglio bene." "Anch'io Joey, anch'io... Scusami, sono stanca morta, a poco mi addormento in piedi, ci vediamo domani?" "Certo, ti và se vengo a prenderti e andiamo a fare colazione insieme?" "Si, perfetto! Ora?" "Mmmm, 10 e mezza?" "Perfetto, a domani allora! Buonanotte, Joey" "Buonanotte e sogni d'oro anche a te, Rox" Entro in casa, non vorrei lasciarlo andare via così. Ma sono veramente tanto stanca. Quando sono partita per Des Moines il mio sogno era quello di incontrarli, incontrare gli Slipknot. E ora che finalmente il mio sogno si è realizzato, mi sento strana. Cioè, si sono felice, immensamente felice. Ma sono anche strana. Le delusioni che mi hanno portato qui si fanno sentire. Mi rendo conto che sono solo diffidente, diffidente da quel "ti voglio bene" che oggi Joey m ha donato. Ho paura, un giorno anche lui mi deluderà? No, no. Impossibile. Lui è Joey Jordison, lui non mi deluderà mai. Lo so. Forse grazie a lui riuscirò ad iniziare una nuova vita. Fuori ha iniziato a piovere, la pioggia mi rilassa. Guardo l'ora: le 5. Metto un pigiama tirato fuori in precedenza da una delle 3 valigie. Mi butto sul letto. Ho un deja-vù dell'abbraccio ricevuto poco tempo prima. Sorrido, e subito dopo mi addormento.

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Capitolo 3
*** Capitolo_3 ***


COME ON!! Here we go again m**********r! People=shit. La mia sveglia. Quindi sono le 9 e 30. Non la spengo, lascio che Corey continui a cantare. Mi alzo e mi butto sotto la doccia. Quando esco, sono le 10 meno un quarto, quindi posso fare tutto con calma. Vado in cucina e metto su un caffé, giusto per svegliarmi. Poi torno in camera, ora devo decidere come vestirmi. Jeans, ovviamente a sigaretta, grigi e t-shirt dei Black Sabbath. Mi trucco leggermente, giusto per essere più presentabile della sera prima. Ma non oso guardarmi allo specchio, lo evito totalmente. Non voglio vedere se ora sembro un cadavere come lo sembravo questa mattina. Il caffé è pronto, lo bevo con calma. Guardo l’ora: 10 e 20. Sono pronta in anticipo, come mio solito. Ma non sono l’unica… È appena suonato il campanello. Vedo dalla finestra chi è, come se già non lo sapessi. Joey è davanti la porta di casa mia, capelli lunghi, jeans e maglietta nera. È bellissimo. Prendo la borsa e gli apro. “Buongiorno Rox, dormito bene?” “Sisi, e tu?” “Anche… sai, ti ho sognata” “Veramente? E com’era il sogno?” “Stupendo. Non mi ricordo cosa succedeva, ma siccome c’eri tu era sicuramente meraviglioso.” “ehmmmm… mi fai arrossire così!” “Sei bellissima lo stesso. Dai, andiamo, ti porto in un bel posto” “Sssi” Joey mi apre la portiera della sua macchina e io salgo. Poi lui si mette al volante e partiamo. Guida veramente bene. “Allora, dove mi porti?” “Ehh, lo scoprirai presto!” Viaggiamo per una decina di minuti, passando per strade deserte in mezzo ai boschi. La macchina si ferma davanti ad un locale davvero carino, in mezzo agli alberi. Entriamo e ci sediamo in un tavolo vicino alla finestra. Dopo poco arriva la cameriera: “Ciao ragazzi… Joey! È tanto tempo che non ti fai vedere qui! Come stai?” “Bene, grazie Ivy. Che torte avete oggi?” “Mmm, oggi c’è la crostata alle fragole, strudel di mele e torta al cioccolato; cosa volete?” “Io un cappuccino e una fetta di torta al cioccolato, tu Rox?” “Uguale a te, grazie” “Okay bellezze, 10 minuti e vi porto tutto” Ivy si allontana e Joey mi sorride. Ha un sorriso meraviglioso, da togliere il fiato. Gli sorrido anch’io. “Rox… Hai proprio un bel sorriso.” “Stavo per dirti la stessa cosa, grazie comunque” “Dimmi qualcosa di te!” “Fammi qualche domanda e io risponderò.” “Mmm, colore preferito?” “Rosso, il tuo?” “Anche il mio è il rosso! Gruppo musicale preferito?” “Ehmmmm… Lo conosci molto bene diciamo… Gli Slipknot.” “Ahaha veramente?” “Eh si, pensavo di passare per ridicola a dirtelo, ma in un certo senso siete voi il motivo per cui sono venuta a Des Moines” “Per conoscerci?” “No, semplicemente per avervi vicini. Non mi aspettavo di conoscervi, quando ho visto te, Corey e Chris entrare in quel pub a poco mi veniva un infarto. Poi quando sei venuto a parlarmi…bè è stato meraviglioso. Seriamente, io non voglio conoscerti perché sono una tua fan o perché so che fai parte degli Slipknot. Voglio conoscerti perché sta notte mi hai fatto stare veramente bene.” “Stai tranquilla Rox, si vede che sei una brava persona, so che non te ne stai approfittando di me. Sono contento di averti parlato, questa notte, perché sennò non avrei mai conosciuto una persona straordinaria come te. Mi sono solo stupito sapendo che sei nostra fan perché di solito questi appena ci vedono ci saltano addosso e ci chiedono autografi e foto. Ora invece, sono contento di sapere che tra i nostri fan c’è gente come te. E voglio continuare a conoscerti, non ti lascio scappare così facilmente.” “Grazie Joey, sei più stupendo di quello che mi aspettavo.” “Te l’ho detto sta notte ma te lo ripeto perché ,non so per quale motivo, una parte di me mi dice che ne hai bisogno: ti voglio bene” “Joey, quella parte di te ti dice giusto, ne ho un bisogno immenso. Anch’io ti voglio bene, Superball” “Wow, sai anche il mio soprannome! Era tanto tempo che non mi chiamavano così, mi fa piacere che questo soprannome sia stato rispolverato proprio da te” “Ahaha grazie” “Smettila di ringraziarmi Rox! Sta arrivando Ivy con la nostra colazione, finalmente. Ho una fame..” Infatti è appena arrivata Ivy con i nostri due cappuccini e le nostre due fette di torta al cioccolato. Anch’io ho fame, e nel giro di cinque minuti sia io che Joey finiamo tutto. “Anche tu avevi fame, eh?” “Eh si! Era tutto buonissimo” “Lo so, vado un attimo a pagare e poi ti porto a fare un giro per il centro di Des Moines” “Okay, gra…” “Non provare a ringraziarmi” “Ahaha okay okay!” Joey va al bancone e paga, poi saluta Ivy e insieme usciamo dal locale e saliamo in macchina. Partiamo.

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Capitolo 4
*** Capitolo_4 ***


“Quindi ora mi porti in centro?” “Si, ti faccio vedere un negozio che ti piacerà” “Sono curiosa!” “Lo so, proprio per questo ora ti ascolti questo cd e stiamo in silenzio fino a quando non arriviamo” “E che cd metti?” “Ehhh, me lo devi dire te!” I don't know why I never told you I don't know why I never tried “Vol. 3, the subliminal version! E questa è Prelude 3.0, ovviamente… Amo questa canzone” “Anche a me piace molto… Mi fa pensare a Paul… ” “…Paul… Se ci sto male io che sono solo una fan, non posso immaginare quanto ci stai male tu..” Una lacrima scende dai miei occhi, velocemente, ma Joey la vede, anche lui ha gli occhi gonfi, ma non piange, anzi, ora sorride. “Rox, Paul era una persona stupenda, veramente fantastica; ma evidentemente era la sua ora, e sicuramente adesso, lassù, sta meglio di come stava qui. Il giorno prima che morisse lo vidi e non so perché, sentivo che dovevo assolutamente abbracciarlo, più forte che potevo. E lo abbracciai, più forte che potevo. Gli dissi che gli volevo bene, un’infinità di bene. Lui mi rispose che anche lui me ne voleva un’infinità, ma non poteva fermare il destino. Disse che ormai era troppo tardi per smettere con quella merda, e che aveva una brutta sensazione. Tutti e due piangemmo, e lui mi fece promettere di tenere a bada la band e di continuare a suonare. Mi disse di stare sempre accanto a Bre e alla sua bambina. Poi ci salutammo, e ci ripetemmo, per l’ultima volta, che ci saremmo voluti bene per sempre, nonostante tutto.” Joey inizia a piangere, vederlo triste mi faceva morire. “E Paul ti vorrà bene per sempre, Joey. Lui non vuole che tu pianga, non ancora una volta per lui. Lui vuole che tu sia felice, sei felice?” “S-si, ed in parte lo devo a te” “M-me?” “Si, te. Perché con te riesco ad aprirmi, e da tempo non riuscivo più a farlo con nessuno. Mi sono leggermente chiuso in se stesso dalla sua morte, sai, ero molto affezionato a lui. Era come un fratello maggiore. Eravamo legatissimi. Perderlo è stato uno shock. Ovviamente, non solo per me, per tutti i ragazzi del gruppo. Ma bisogna andare avanti no?” “Si, è quello che vuole lui” “…tu non te ne andrai vero?” Mi guarda, con degli occhi dolcissimi, pieni di tristezza, ma allo stesso tempo pieni di amore. E a quegli occhi io non so dire di no, non posso. E poi, non ci sono motivazioni per andarsene, perché finalmente sono felice. “No, Joey, non me ne andrò. Io non sono il genere di persona che se ne và, sono il genere di persona che resta. Ti starò vicina, sempre. Penso sia arrivato il momento di dirti perché me ne sono andata dall’Italia. Detto questo, capirai che non ho motivazioni per tornare indietro.” “Grazie” “Mio padre si è ucciso, ed ero praticamente rimasta senza amiche. Ne avevo solo una, e lei ha deciso di seguire il suo futuro marito in Inghilterra. Ha fatto bene, anche se mi ha lasciata sola. Adesso è felice, e questo è l’importante. Ci sentiamo comunque ogni giorno. Mi aveva detto di andare con lei in Inghilterra, ma non me la sentivo di lasciare la mia famiglia dopo il lutto. Allora sono rimasta in Italia. Con l’andare dei giorni sono entrata in depressione, non vedevo più nessuno, mi ero isolata completamente e non mangiavo più. Sono arrivata a pesare 38 kg, e da quel momento ho capito di avere un problema. Ne parlai con la mia famiglia, ma per tutti io stavo bene. Ma io non stavo bene. Ogni volta che ero sola piangevo, e vomitavo. Non riuscivo a vivere più. Mia mamma faceva finta di niente, e ogni volta che mi veniva trovare nell’appartamento che avevo affittato per stare lontano da tutti riprendeva solo il mio comportamento e mi faceva pesare ogni cosa sbagliata che facevo. Nessuno mi dimostrava più un minimo di affetto. Tranne la mia migliore amica, che però era in Inghilterra. Una sera litigai con mia mamma, per l’ennesima volta, e decisi di venire qui e di iniziare una nuova vita. Lo dissi a mia madre. Sono qui da 2 settimane, non la vedo da un mese e lei non si è mai fatta ancora sentire. In sostanza, me ne sono andata perché non c’era più nessuno che mi volesse bene là.” “Rox… Mi dispiace, io ti voglio bene” “E anche io ne voglio a te. È che fin da piccola io ho avuto il difetto di affezionarmi subito alle persone, io voglio bene da subito. E questo mi ha fregato, perché io volevo bene, e nessuno ricambiava.” “Ma ora basta, io ricambio. E qui ti troverai bene, ne sono certo. Troverai tanta gente che ti apprezzerà, perché sei una ragazza meravigliosa. E se qualcuno ti deluderà, ci sarò io a consolarti, sempre. Ci sarò io a volerti bene. Sempre.” “Grazie Joey, sei… Quello di cui avevo bisogno” “E tu, Rox, sei quello di cui avevo bisogno io” “È stato Paul… È stato Paul a farci incontrare” “Lo penso anch’io. Grazie, Paul” “Si, Grazie Paul” Nathan aveva fermato la macchina da un pezzo. Siamo in un parcheggio desolato. Ci sono solo altre 4 macchine parcheggiate. Before I Forget fa da sottofondo. Joey mi guarda, e mi sorride. Entrambi abbiamo gli occhi arrossati, ma non ci importa. Perché siamo insieme. Usciamo dalla macchina, e Joey mi viene incontro e mi abbraccia. Non sono mai stata meglio in vita mia. Stare fra le sue braccia è una cosa… indescrivibile. “Ora ti porto nel negozio di cd migliore di Des Moines” Me lo dice con un sorriso dolce, che lo rende più bello del possibile. Entriamo in questo negozio, ed è stupendo. “Wow, Joey è stupendo” “Lo so, per questo ti ci ho portato. Ci sono cd di ogni genere, e ce ne sono anche di introvabili.” “Potrei passarci la mattinata” “E puoi, tanto ormai è mezzogiorno, all’una chiude e noi due andiamo a pranzo fuori” “Decidi tutto te, eh?” “Mmm, si. Dopo pranzo ti porto in un negozio di strumenti musicali e questa sera ti faccio conoscere il gruppo. Andiamo a mangiare da Corey, che tra l’altro abita vicino a casa tua” “Wow! Programma meraviglioso!”

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