Little crazy thing called love

di Amy e Clau
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Un appello fuori dal comune ***
Capitolo 3: *** I ragazzi del terzo piano ***
Capitolo 4: *** Scoperte sconcertanti ***
Capitolo 5: *** Soap-opere vs. Telenovelas ***
Capitolo 6: *** Falliti! ***
Capitolo 7: *** Quattro collane e una sciarpa ***
Capitolo 8: *** Situazioni imbarazzanti ***
Capitolo 9: *** Pigiama Party per 2 ***
Capitolo 10: *** Icidenti di percorso ***
Capitolo 11: *** Disastro su tutti i fronti ***
Capitolo 12: *** BECCATI!!! ***
Capitolo 13: *** Nuovi amici... ***
Capitolo 14: *** Seba il giustiziere ***
Capitolo 15: *** Indovina chi viene a chiedere scusa? ***
Capitolo 16: *** DANCING QUEEN ***
Capitolo 17: *** Appuntamento ***
Capitolo 18: *** Strategie davanti alla macchinetta ***
Capitolo 19: *** I Cucciolotti della nonna ***
Capitolo 20: *** Lo zio Jack colpisce ancora! ***
Capitolo 21: *** Sonnambulismo ***
Capitolo 22: *** DELITTI IMPERFETTI,ovvero:disavventura notturna ***
Capitolo 23: *** Risvegli traumatici ***
Capitolo 24: *** BOCCIUOLO!!! ***
Capitolo 25: *** Gli innumerevoli talenti di Saulo ***
Capitolo 26: *** PIANO FURBO ***
Capitolo 27: *** Amica dell'anno! ***
Capitolo 28: *** Back to Home ***
Capitolo 29: *** Nuovi guai in vista ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 Salve, innanzitutto grazie e complimenti per aver aperto la pagina. Prima di iniziare a raccontare, vorremmo chiarire alcuni punti per rendere più comprensibile il corso della storia. Innanzitutto il racconto è ambientato nell’Italia dei giorni nostri, in un tipico liceo scientifico: perciò abbiamo italianizzato i nomi di tutte le rockstar e soci presenti all’interno della storia. Ecco una legenda per facilitarvi:
Stefano Adleri: Steven Adler(Guns n Roses)
Aiazzoni Saulo: Slash (Guns n Roses)
Amore Crizia:Courtney Love (moglie di Kurt Cobain)
Bacco Sebastiano: Sebastian Bach (Skid Row)
Bongiovanni Giovanni: Jon Bon Jovi (Bon Jovi)
Caca Michele: Duff McKagan (Guns n Roses)
Cobagno Caio: Kurt Cobain (Nirvana)
Everlina Erina: Erin Everly(prima moglie di Axl Rose)
Ferrari Perla: Perla Ferrar(moglie di Slash)
Isibelli Goffredo: Izzy Stradlin(Guns n Roses)
Lennoni Giovanni: John Lennon(Beatles)
Lagerback Annika: Annika(ex moglie di Izzy Stradlin, il cognome è inventato perché non saapiamo quello vero)
Lilli Tommaso: Tommy Lee(Motley Crue)
Mercurio Federico:Freddy Mercury(Queen)
Olmi Susanna: Susan Holmes(moglie di Duff McKagan)
Ripamonti Carolina: Carolina(moglie di Steven Adler, anche questo cognome è inventato)
Rosa William: William Axl Rose(Guns n Roses)
Sesto Niscola:Nikki Sixx (Motley Crue)
Simuri Stefania: Stephanie Seymur(seconda moglie di Axl Rose)
Smetti Adriana: Adrianna Smith(ex fidanzata di Steven Adler)
Taileri Stefano: Steven Tyler(Aerosmith)
Abbiamo detto tutto. Buona Lettura!!

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Capitolo 2
*** Un appello fuori dal comune ***


 “Ok, ok ragazzi! Per favore, sono le sei di mattina non fate tutto questo fracasso con i bagagli, oh santo cielo, mi verrà un attacco di cuore, lo sento!” “Rilassati Carmen, in fondo è normale che siano emozionati...e poi io ho il fischietto per ogni evenienza” Il professore di scienze fece l’occhiolino alla prof. Lei sbuffò: “Va bene….” E poi gridò alla folla: “Ragazzi, venite qui, devo fare l’appello per controllare che ci siate tutti! Allora. Adleri Stefano?” “Presente! E non vedo l’ora di partire!” “Molto bene. Aiazzoni Saulo?” “Emmmh.,. io? Sì sì ci sono...” “Amore Krizia?” “Sì, eccomi qui!” urlò una vocetta squillante. “Che il ciel ci protegga… Bacco Sebastiano?” “Non è ancora arrivato prof, ha detto che sarà un po’ in ritardo!” Urlò qualcuno dei ragazzi. “Bè, gli converrà sbrigarsi se non vuol rimanere a piedi…Bongiovanni Giovanni?” “Ci sono!” “Ah…Mffff…ihih…Caca Michele?” “Sì, e non rida del mio cognome per favore!!” “Cobagno Caio? Sì ci sei… Everlina Erina?” “Presente” “Ferrari Perla?” “Sì!” “Isibelli Goffredo?” “Pres… Presente” “Alza la voce Goffredo, non ti sento mai! Lennoni Giovanni?” “Sì, ci sono” “Lagerback Annika?” “Eccomi” “Lilli Tommaso?” “sì” “Mercurio Federico? Sì, tu ci sei…insieme anche a Olmi Susanna. Ripamonti Carolina?” “Presente!” “Rosa William…? Oh, speriamo non ci sia!” “Eccomi!! Professoressa, ci sono! Sono in ritardo ma ci sono!” Il ragazzo correva a perdifiato trascinandosi dietro anche Sebastiano. “Oh, perfetto e con te c’è pure il tuo amico Bacco! Incredibile, perfino oggi devo segnare un ritardo sul registro…! Sesto Nicola?” “presente” “Simuri Stefania?” “Eccomi prof” “Smetti Adriana?” “Sì sì..” “…E Taileri Stefano?” “Presente” La professoressa prese fiato e concluse: “Perfetto. Ci siamo tutti”
Eee…Stop! Questi sono i ragazzi della classe 3° A del liceo scientifico di Milano. E questo è il giorno della partenza della loro gita scolastica.
In pochi minuti un groviglio di gente schiamazzante si catapultò sull’autobus e, in men che non si dica, all’interno della classe si verificò uno spaccato della società. Gran parte dei ragazzi, e anche alcune ragazze, si accaparrarono i gettonatissimi posti sul fondo dell’autobus, e insieme cominciarono a cantare coretti più adatti a uno stadio che a un viaggio, accompagnati dal sottofondo musicale della chitarra di Goffredo. Più avanti due ragazze, Adriana e Stefania erano nel bel mezzo di una discussione piuttosto accesa, ma nessuno ci faceva caso. Quelle due litigavano talmente spesso che tutti ci avevano fatto l’abitudine. Eppure inspiegabilmente nessuno sapeva il motivo di tanto astio. Spostando lo sguardo ancora un po’ più avanti si incontravano due figure singolari: Erina Everlina, insieme alla sua amica Annika erano sedute insieme, lontane dal resto del gruppo. Erina era una ragazza timida e poco appariscente. Non era né alta né bassa, né magra né grassa. La parola giusta per lei era Insignificante. Annika era la sua migliore amica, che spiccava per il suo abbigliamento strambo e il suo buffo accento scandinavo. “Ehi Erina, perché continui a girarti verso il fondo? Vuoi andare dietro con gli altri? Se vuoi, possiamo spostarci.” Erina sembrò svegliarsi da un sonno profondo. “Co… Come? No, no non voglio andare dietro, sto benissimo qui.” E si voltò immediatamente. In realtà lei stava fissando William Rosa, del quale era segretamente innamorata, ma la sola idea di andargli vicino e anche solo parlargli la terrorizzava. Annika nel frattempo la guardava in modo perplesso: “Dai, in fondo sembra divertente. Tutti ridono. Andiamo almeno a sentire di cosa stanno parlando” E senza aspettare una risposta si alzò, prese la sua terrorizzatissima amica per mano e la trascinò sul fondo dell’autobus schiamazzando: “Ragazzi, ci siamo anche noi, stringetevi un po’”. Annika trovò un angolino libero vicino a Goffredo che suonava da solo la sua chitarra e cominciarono a chiacchierare del più e del meno. Erina invece fu lasciata in balìa della folla e si ritrovò nel bel mezzo di un girotondo drammatico. Senza sapere dove sedersi, fu passata di mano in mano e finì per ritrovarsi in braccio a uno per uno dei suoi compagni. Finché, a un certo punto, si ritrovò per uno strano scherzo del destino anche in braccio a LUI, che le fece un mezzo sorriso e le disse “Ciao, come te la passi?” Panico. Ma come c’era finita lì?! Le si mozzò il fiato, cominciò a sudare e con la forza della disperazione corse verso il suo posto. Lì cominciò ad ansimare e a pensare e sé: “oddio mio oddio mio oddio mio!! Che figuraaaaaaa!!!! Perché a me?? Oh, cavolo, è tutta colpa di…Annika!!!!” Annika le era comparsa improvvisamente davanti: “Che c’è, perché hai urlato?” disse senza scomporsi. Erina si riprese e poi scoppiò: “Annika!! Santa pazienza ma perché l’hai fatto?! Bella forza trascinarmi in mezzo a loro e poi mollarmi da sola per andare a far salotto con chicchessia! Oddio che figuraccia!” Annika alzò il sopracciglio consapevole che la sua amica stava un po’ impazzendo. “Si può sapere che è successo di tanto scandaloso?” “Sono finita addosso a William…e lui mi ha detto ‘Ciao, come te la passi?’!!” “Wow…davvero sconcertante…” Erina cominciò a piagnucolare: “Tu non capisci…” “Che cosa? Che tu ti preoccupi per niente? In fondo che è successo? E’ stata pura casualità. Tutta questa preoccupazione porterebbe a farmi credere che William ti interessa” Erina sobbalzò e guardò la sua amica che nel frattempo aveva assunto un’espressione stupidissima, come se fosse certa che la sua affermazione sarebbe stata smentita su tutti i fronti e che infine si sarebbero fatte due risate. Erina invece rispose soltanto: “eemh…ecco, vedi, in realtà…” Annika perse per pochi secondi il sorriso, ma lo recuperò in fretta, e disse: “Allora è vero, ti piace William. Non per buttarti giù ma mi dispiace per te. Non fraintendermi, tu non hai niente che non va, ma non mi sembri proprio il suo tipo di ragazza. Sinceramente a me non piace, non vedi come si atteggia? Su non fare quella faccia, mi ricordi un sacco mia cugina Filippa quando l’anno scorso ha perso la gara della trota salmonata contro di me. Avresti dovuto vederla, una tragedia, ma in fondo se l’è cercata, io l’avevo avvertita che la trota una volta pescata va stordita facendole fare una giravolta, ma lei…” “Ok, ok basta. Ho afferrato il concetto! Questa gita è iniziata male, e potrebbe finire anche peggio…”.
 
Ok, questo è il nostro primo capitolo di questa nuova follia! Povera Erina! La gita migliorerà mai per lei? E che succederà? Lo scoprirete nel capitolo due! Amy e Clau

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Capitolo 3
*** I ragazzi del terzo piano ***


 Dopo un periodo di tempo che parve interminabile alla povera Erina, incastrata da un lato a rimuginare sulla sua figuraccia, dall’altro costretta ad ascoltare gli sproloqui delle altrettante figuracce di Filippa, la cugina norvegese di Annika, l’autobus uscì dall’autostrada. La voce squillante della prof.  esclamò al megafono: “Bene ragazzi, ricomponetevi che tra mezzoretta arriviamo ad Assisi in hotel!”. “Non posso sopportare ancora mezzora ad ascoltare di Filippa e delle trote salmonate! Che qualcuno mi salvi!” pensò Erina disperatamente con gli occhi a palla (a furia di sentir parlare di pesci, cominciava a sentirsi anche lei una trota…). A esaudire quasi per magia la sua richiesta, apparve Giovanni Lennoni, il suo fidato compagno di banco. “Ehi, Erina, come va?”. Insomma…” rispose lei che non si era ancora ripresa dallo shock. “Che cosa è successo?” chiese Giovanni premuroso. Forse un po’ troppo premuroso. La scena non sfuggì all’occhio vigile di Annika, che da mesi tentava di convincere Erina del fatto che Giovanni aveva una cotta per lei. Erina diceva che non era vero, che lui era ancora innamorato di Yoko, la sua ex che era tornata a vivere in Giappone, ma ad Annika non la si dava a bere  facilmente ed era convinta che gatta ci covasse… . “Ecco vedi, ho appena fatto una figuraccia terribile con William e…” “Aspetta, perché ti importa scusa?” “Bè, perché mi piace. Ma tu non lo dirai a nessuno perché sei il mio migliore amico, vero?” chiese Erina facendo gli occhioni dolci a cui Giovanni (e la maggior parte delle persone, a dire il vero) non sapeva resistere. “Certo che non lo dirò a nessuno ma…tu stai attenta, ok? Lui è uno spaccone che gioca coi sentimenti delle ragazze!!” “Oh, se è per questo non c’è pericolo” si intromise Annika, “ dato che William non sa nemmeno che esiste!”. Gli amici. Erina cadde in una spirale di disperazione, mentre Giovanni gongolò tra sé e sé dando dello stupido a William: “Alla facciaccia tua William! Io la conquisterò!!!”.  E’ davvero un peccato distruggere i sogni altrui, quindi proseguiamo con la narrazione. Finalmente arrivarono al parcheggio dell’hotel, un edificio sgangheratissimo dall’aria cadente che portava il nome di ‘Hotel Trieste’ (la ‘e’ centrale si era staccata dall’insegna e adesso si leggeva solo ‘Hotel Triste’)e giunse il fatidico momento dell’assegnazione delle camere. “Ok…vediamo un po’…ragazzi, vi concediamo una libertà limitata! Allora…Adleri Stefano,con chi vuoi stare?” “Ma con Saulo,è ovvio!” rispose con un sorrisone a 36 denti “Hey un secondo!”si intromise Saulo “io non voglio stare con lui, lui guarda le telenovelas!!” “Sono soap opere!!!” protestò Stefano. “Ora basta ! Saulo, vai con Stefano, tanto con Michele non ti ci facci stare dopo quello che avete combinato l’anno scorso in gita! Vi devo ricordare il bagno allagato?!?” “Ok…”biascicò Saulo. La prof continuò: “E già che c siamo, anche tu Rosa: scordati che ti metta in camera con Sebastiano! Siete una mina vacante voi due insieme!” “Prof, lei mi sottovaluta” disse William con tono caldo e  suadente “Sarò anche una mina vacante, ma lo so far bene, e in più sono anche molto bello! Non è vero, ragazze?” Le presenti si limitarono ad ignorarlo, mentre la prof ribolliva: “Rosa piantala subito!! Tu starai in camera con Goffredo!” La prof ignorava che mettere in camera William con Goffredo era come aggiungere benzina sul fuoco! “sul vostro stesso piano staranno anche Adriana e Crizia, e Annika e Erina” “Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!” urlò Erina. Tutti si voltarono verso di lei. “Cioè, insomma, il terzo piano è parecchio in alto e…” “Suvvia, un po’ di sollevamento pesi non ti farà male, sei così gracilina cara…” replicò Adriana sarcastica. William e Crizia scoppiarono a ridere, mentre Goffredo la ignorò per rivolgere un sorriso ad Annika. Erina sarebbe sprofondata volentieri! Così gli abitatori del terzo piano cominciarono a incamminarsi su per le scale, Erina in testa,trascinata da Annika, ma, una volta arrivate, si accorsero di aver dimenticato le chiavi della stanza nella hall. Erina si fece prendere da spirito di iniziativa, anche perché voleva essere lontana quando Annika avrebbe aperto la sua valigia, dalla quale fuoriuscivano oggetti di dubbia provenienza, leggi trote e ami da pesca. Si catapultò quindi giù per le scale, quando inciampò in una trota caduta dalla valigia di Annika e si ritrovò lunga e distesa sul pianerottolo, quando  nel suo campo visivo apparvero due piedi ai quali  erano attaccate due gambe, un busto, una faccia…e che faccia! “Non ci posso credere!” pensò Erina.
Chi mai avrà visto Erina? ( se avete un briciolo di fantasia, è facilmente intuibile, un milione di dollari a chi lo indovina per primo! Più uno Slash in omaggio! E un set di pentole e padelle e…no un secondo, stiamo divagando). Speriamo che questo capitolo vi sia piaciuto, e se così è stato, dovete assolutamente leggere il prossimo perché sarà anche meglio! Baci
Amy E Clau 

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Capitolo 4
*** Scoperte sconcertanti ***


 Non ci posso credere!” pensò Erina. “Ehi, che fai lì per terra?” chiese William ( avevate capito che si stava parlando di lui, vero?!?). “Ecco, vedi, io…la trota!” Erina mostrò a William il pesce che teneva in mano, “e poi, la chiave…ma io non volevo!!”. “Che?!! La trota?!” William afferrò il pesce dalle mani di Erina e lo osservò attentamente, per poi gettarlo con noncuranza alle sue spalle. Errore madornale. La trota colpì in pieno la prof. che stava salendo le scale per andare a controllare che gli alunni si stessero comportando bene. “Chi è stato??????!!!!!!!??????!!!!!!!” sbraitò con una furia assassina negli occhi. William, consapevole che stavolta fare il cascamorto non sarebbe servito a niente (non serviva mai, a dire il vero, ma di questo lui non se ne rendeva conto), afferrò Erina per il braccio e le sibilò: “Presto, vieni con me!” e se la trascinò dietro. La poveretta quasi sveniva “Venire con lui?! E dove?!” pensò terrorizzata. Nel frattempo William si era nascosto in una nicchia del corridoio e le aveva messo una mano sulla bocca per non farla parlare, mentre con l’altra la teneva ferma per i fianchi. “Non muoverti!” le sussurrò all’orecchio. Un brivido la corse lungo la schiena. “Ma dove vuoi che vada???!!!!” pensò tra sé e sé, ma si trattenne dall’urlarlo. La prof. intanto percorreva furiosa a grandi passi il corridoio, alla ricerca del colpevole del misfatto. Non appena ebbe svoltato l’angolo, William tirò un sospiro di sollievo, e lasciò andare Erina. “L’abbiamo scampata bella, eh?” esclamò sorridendo. Ma quando si voltò la ragazza era già sparita.
“Annikaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!” Erina entrò in camera gridando come una furia, “non ti immagini nemmeno cosa…un secondo, come hai fatto a entrare in camera senza le chiavi?”. “Bè, dato che tu ci stavi mettendo un’eternità ho usato una delle mie forcine…Si può sapere che fine avevi fatto?” “Oh non puoi immaginare che cosa mi è successo!” “Oddio, cos’è successo?!”. Erina le raccontò tutto. Come al solito Annika gelò il suo entusiasmo. “Ah, tutto qui! Pensavo a qualcosa di più piccante!” “Ma che dici!!!” Erina arrossì. “Scusa cosa volevi succedesse in mezzo al corridoio?!” “Non lo so, ma nelle soap che guarda sempre mia nonna i protagonisti si incontrano nelle situazioni più assurde! E comunque, perché sei scappata in quel modo? Per una volta che avevi l’occasione per poter fare una conversazione!!”  “Ma che conversazione, e conversazione!! Già stavo cominciando a balbettare sulle tue trote!! A proposito, è comunque colpa tua!” “Ah certo! Diamo sempre la colpa alle mie trote! Ad ogni modo, sai che sono i nostri vicini di camera? Prima ho visto Goffredo entrare, abbiamo fatto due chiacchiere, mi ha parlato di voler pubblicare un album o cose del genere… E’ simpatico, sai? Anche se in classe non parla tanto.”  “Oh andiamo, ma chi, quello lì? Annika, non me lo sarei mai aspettato!” “Ho solo detto che è simpatico, non che mi piace a differenza di UNA CERTA PERSONA! E comunque dopo viene a trovarci, quindi forse ci sarà anche William….” “CHE COSA?????E ME LO DICI COSI’?? Ho bisogno di minimo tre ore per rendermi presentabile!! CHE MI METTOOOOO?????”
 
Nel frattempo, nella stanza a fianco… “E lo sai, Annika è davvero una forza, anche se parla sempre di pesci, non è stramba come pensi, anzi è molto simpatica, le ho detto che voglio pubblicare un album solista punk-trash-metal-barbecue dal titolo “Abbassa il volume nonna!”. Sembrava molto impressionata!” “Geff….tu sei davvero scemo!” “Senti da che pulpito…ma mi spieghi cosa stai facendo?” William si era tolto la maglietta e stava scrupolosamente esaminando una fascetta di garza che aveva annodata sul braccio destro. “Che ti sei messo lì? Sembra una di quelle fasce che si legano i calciatori! Da quando ti dai allo sport?” lo prese in giro Goffredo. William rimase stranamente in silenzio, senza reagire alla provocazione. “Ehi, mi hai sentito? Perché non rispondi?...Che hai combinato stavolta?” chiese Goffredo sospettoso.”Perché giungi sempre alla conclusione che io debba aver combinato qualcosa?!” “Perché  è sempre così. Avanti, sputa il rospo!” “Ok…” William slegò la fascetta dal braccio, rivelando un tatuaggio. “Ah, ti sei tatuato una ragazza! Ma lo sai che sembra proprio…oh cazzo!! Ti prego, dimmi che non è Adriana!!” “Ok, non è lei!” “Bugiardo!!” “Ma sei tu che mi hai detto di dirti che non era lei!!” “Ma io non intend…oh, insomma, adesso mi racconti TUTTO, chiaro?!” Goffredo si era calato molto bene nella parte del poliziotto malvagio. “Ok, senti, è successo alla festa di compleanno di Sebastiano…Stefano era collassato in uno dei bagni, e lei era rimasta da sola…insomma, lo sai che a me è sempre piaciuta, così, è successo… . Sarebbe finita lì, ma poi lei il giorno dopo è venuta a cercarmi, ed abbiamo continuato a vederci per un po’…e l’altra sera ero in giro con Seba, eravamo ubriachi, e così mi sono fatto fare il tatuaggio…non mi sono davvero fermato a pensare… .” “La cosa non mi stupisce per niente. E si spiega anche perché stamattina siete arrivati in ritardo. Ma William, con tutte le ragazze che ci sono, proprio lei che è la ragazza di Stefano? Se lo scopre il gruppo va a puttane!” “Infatti la voglio scaricare, ma non so come! E poi sono nella merda se lo viene a sapere Stefania!” “Esci con quella snob?!” “Certo, è una figa…e poi guarda che è simpatica…” “Sarà…ah, mi sono dimenticato di dirti che dopo dobbiamo andare da Annika, ha detto che mi farà vedere la sua collezione di ami da pesca…” “DOBBIAMO?” “Sì amico, mi devi un favore dato che non dirò a nessuno chi rappresenta quel tatuaggio…e cerca di essere gentile con la sua amica, quella Erina! Annika mi piace davvero e non voglio che TU rovini tutto!!” “OK…” bofonchiò Wiiliam malvolentieri. Si presentava una gita ricca di complicazioni…
Ok, la situazione si sta evolvendo…Ma non siamo ancora giunti al punto clou! Grazie a chi ci segue, che la forza della trota sia con voi! Baci
Amy e Clau

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Capitolo 5
*** Soap-opere vs. Telenovelas ***


 Saulo uscì dal bagno fischiettando, ma si bloccò di colpo sulla porta: “Stefano!! Ma che cosa stai facendo?! Ti avevo tassativamente proibito di guardare le telenovelas!!!” “E, come ti ho già spiegato centinaia di volte, questa non è una telenovela, è una soap-opera!”. Saulo sbuffò mentre si avvicinava all’armadio per cambiarsi; “Roderick, no!!” sbraitò nel frattempo Stefano. “Si può sapere che succede?!” sbottò Saulo a quel grido. “Roderick è sposato con Antoniette, ma si è innamorato di Joanna e vuole lasciare la moglie per lei! Ma quella vipera di Antoniette finge di essere incinta per tenersi il marito, e così Roderick sta dicendo a Joanna che non possono più vedersi! Ma così facendo rinuncia al suo UNICO VERO AMORE!! Nooo, Roderick!!!!” piagnucolò Stefano. Saulo decise di ignorare l’amico. “Sai, un po’ mi ricorda la mia situazione!” il proposito di ignorare Stefano andò in frantumi a quest’affermazione: Saulo si voltò scioccato e disse: “Come?! Adriana è incinta?!” “Ma che dici, pezzo di cretino?!!! No che non lo è!!!! Intendevo, che anche io sono impegnato con una ragazza, ma me ne piace un’altra!” “Ah sì? E chi??” chiese Saulo che, anche se si atteggiava da duro, sottosotto era un gran pettegolo. “Carolina, la vicina di banco di Adriana. L’amica di Susanna e Perla.” “Aaaah…” sospirò Saulo, che al nome di Perla si era un filo distratto. Si riprese subito: “E quale sarebbe il problema?” “Come quale?! A parte che penso le piaccia Tommaso, ma poi io sto con Adriana! Sono affezionato a lei e non voglio farla soffrire”. “Scusa amico, ma sei un vero idiota. Quella ti ha fatto le corna anche con il peggiore cesso, senza contare che ci prova (e ci riesce)  con William quando tu non ci sei. Ma anche quando ci sei, solo che tu sei troppo imbecille per accorgertene!!!” “Non è affatto vero! Lei è una brava ragazza!” “Stasera ti dimostrerò che ho ragione.” “Fai pure, tanto non ti credo. Parli solo perché sei invidioso!!” “Invidioso?!?!?! E di cosa?!?!” “Del fatto che io ho ben due ragazze a cui pensare, mentre TU nemmeno una, perché l’unica che ti piace va dietro a un altro!!”. A queste parole Saulo ammutolì. Era vero, lui aveva una cotta spaziale per Perla, ma era anche innegabile che a lei piacesse Sebastiano…lui e i suoi stramaledetti capelli lisci effetto seta!! Ma tirare in ballo la questione, da parte di Stefano, era stata una vera carognata. Si voltò e sempre in silenzio si diresse verso la porta. “ E dai, amico, aspetta!! Mi dispiace, non volevo offenderti!!”. Saulo si blocco a pochi centimetri dall’uscio: “Io cercavo solo di darti un consiglio da amico. Se non ti fidi, bè, peggio per te” così dicendo sbattè violentemente la porta dietro di sé. Si diresse a grandi passi verso la stanza dell’unica persona che poteva capirlo, perché era anche lui sulla sua stessa barca. Bussò un paio di volte: “Michele, apri!! Sono Saulo!”.
Nel frattempo, in un’altra stanza, Erina e Annika si stavano dando da fare per prepararsi al fatidico incontro. Erina alla fine, con grande disappunto di Annika, aveva optato per un anonimo maglione terra di Siena bruciata, dei jeans scoloriti e un paio di ballerine. “Così sembri la mia prozia Inge che va a un funerale…il suo!” “E’ che non voglio sembrare troppo appariscente… e non voglio dare l’idea che mi interessi” “Ma così sembra che tu abbia rubato i vestiti dagli scatoloni della Caritas” “E tu invece sembri un catarifrangente, che cavolo ti sei messa addosso?!” In effetti Annika aveva dato il meglio di sé: zatteroni rosa fuxia nella cui suola nuotavano pesciolini di plastica in un liquido azzurro, leggins in lurex blu cobalto, e per completare il tutto un top verde mela acido letteralmente inondato di paiette luccicanti. Annika ignorò il commento dell’amica perché era dilaniata da un dilemma in fatto di accessori: il boa di piume di struzzo color glicine o il cappello da cowboy con le lucine intermittenti? Forse tutti e due….Ma in quel momento lanciò un grido disperato. Erina si spaventò. Non era da Annka fare così, di solito era lei a lanciarsi in urla melodrammatiche. “Che succede?” esclamò preoccupata. “Mi si è scucito il top su un fianco!!!!”  “Non puoi mettertene un altro?” “NO, io voglio questo, è il mio abito migliore!!” “Ok senti, non piangere così, vado giù alla hall a chiedere se hanno ago e filo, ok?” “Grazie Erina, sei davvero un’amica”
Erina zampettò fuori quatta quatta e si diresse verso le scale, quando un altro urlo sovrumano, questa volta proveniente da un’altra stanza, la fece sobbalzare.  Si avvicinò alla fonte del rumore, che era la porta della stanza di Adriana e Crizia. “E quindi, capisci, si è fatto un tatuaggio per ME!!” “L’hai già visto?” “No, me l’ha detto ieri notte al telefono, lo vedrò stasera, forse” “Ma gli altri? E Stefano soprattutto?” Erina nel frattempo aveva combattuto contro la sua coscienza, e aveva deciso di rimanere per capire di chi stessero parlando Adriana e Crizia. “Ma cosa vuoi che capisca Stefano… Di lui non mi preoccupo. Più che altro mi preoccupa il suo amico, Saulo, ho come l’impressione che sappia qualcosa di quel che è successo!” “Bè, non ti arrabbiare Adri, ma stamattina ho sentito Carolina che parlava con Perla, e le ha detto che Stefania sta uscendo con William” A quel nome Erina drizzò le antenne. “Questo lo so già, me l’ha detto lei stessa oggi sull’autobus! Ecco perché stavamo litigando! Quella vipera! Ma William mi ha detto che non è vero niente e di stare tranquilla. E’ anche meglio che non sappia di quel che è successo tra me e lui la sera del compleanno di Seba, altrimenti ce l’avrei sempre alle calcagna!” Erina rimase scioccata da quelle parole. Con gli occhi colmi di lacrime(ancora) si voltò, e corse verso camera sua.
Povera la nostra Erina! Le cose si fanno sempre più difficili per lei! Cosa succederà? Ovviamente lo saprete nel prossimo capitolo!! Baci
Amy e Clau

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Capitolo 6
*** Falliti! ***


 Erina corse in camera sua con gli occhi velati di lacrime. Il ragazzo di cui era innamorata pensava fosse una scema, usciva con la più carina della classe e come se non bastasse aveva anche una tresca con quell’odiosa di Adriana! Tutte a lei! Spalancò la porta e si lagnò: “Annika, non crederai mai a cosa ho sentito…ma… mi spieghi che cosa stai facendo?!” “Bè, siccome tu ci stavi DI NUOVO mettendo un’eternità ad arrivare, ho provato a vedere se potevo usare uno dei miei ami da pesca per riparare lo strappo…funziona, sai! Ed è molto più resistente del normale filo da cucito…ma perché stai piangendo?” Annika finalmente si accorse delle lacrime dell’amica. Erina, tra un singhiozzo e l’altro, le raccontò della conversazione che aveva origliato. “Che cosa?! Quei due hanno una tresca?! Da quando??” “Dalla festa di Sebastiano…” “La festa di Sebastiano?! E perché NOI non siamo state invitate?!?” “Oh, lascia perdere Annika!! Non capisci?! Già di mio non avevo un granché di possibilità di piacergli, ma se devo competere anche con Stefania e Adriana, non ho davvero chance!!!!!” “Bè, forse se ti cambiassi quel maglione…” “Non mi cambierò maglione!!!!!!!!!!! Me ne starò rintanata sotto le coperte a piangere e disperarmi fino all’ora di cena! Con permesso!” detto questo, Erina si nascose per intero sotto l’ampia trapunta del letto, lasciando la sua amica piuttosto stupita a finire di rammendare il suo top.
 
Nel frattempo Michele era andato ad aprire al povero Saulo. “Ehi amico, che c’è?” “Posso entrare? Nicola e Tommaso ci sono?” “Tommaso è andato a fare un giro, Nicola è sotto la doccia.” “Bene, meglio così” disse Saulo entrando e chiudendo velocemente la porta dietro di sé. “Si può sapere che c’è?!” sbottò a quel punto Michele. “Ho litigato con quel coglione di Stefano”. “Cosa?!? E perché?!” Saulo raccontò in breve il litigio all’amico. “Non ti sembra di essertela presa un po’ troppo? E poi, è vero che Adriana fa la gattamorta con tutti, ma non hai prove che abbia mai tradito Stefano.” “Ma quali prove e prove!!!! Io lo so per certo, le conosco le tipe come lei!!! E comunque, anche se avessi torto, lui poteva evitare di tirare in causa Perla!!” “Bè, ma in fondo si è solo limitato a dire la verità” “Bell’amico che sei, tu come reagiresti se ti sputassero in faccia che non hai la bencheminima chance con Susanna perché è troppo bella e intelligente per te??!!!” “Abbassa la voce, cazzo!! Potrebbero sentirti!!” “Ma se lo sanno tutti!!! L’unica a non esserne ancora al corrente è proprio lei!!!”. Michele sospirò. Saulo sospirò. “Sembriamo delle cazzo di adolescenti di una rubrica per cuori infranti” commentò il riccio. “Ma noi siamo adolescenti” replicò il biondo, “e abbiamo anche il cuore infranto!” “Caca, porco cazzo, così mi fai deprimere! E piantala!!” “Scusa…”. I due tacquero. Dopo un po’, Michele chiese: “Secondo te a Susanna piace Federico?” “No, Michy, sono solo amici…A Susanna piacciono i tipi colti e sofisticati, comunque, come quei fighetti della scuola privata accanto al nostro liceo!” “Li odio quelli!!” “Ma scusa, Maddalena, quella con cui esci, non va mica a scuola lì?” “Bè, e questo che c’entra?! Lei non è una fighetta!” “Vero, ma…” Saulo fu interrotto da un bussare proveniente dalla porta. “Sarà Tommaso” disse Michele, alzandosi per andare ad aprire…ma invece di Tommaso si trovò davanti Stefano. “Ehi, Michy, Saulo è qui per caso?” “Che sei venuto a fare?!” lo apostrofò Saulo. “Senti, volevo chiederti scusa, ok? Non volevo urtare la tua fragile sensibilità e…” “E smettila di parlare come uno dei protagonisti delle tue telenovelas! Sei perdonato cazzone!” scoppiò a ridere il riccio. “Grazie, amico!” sorrise Stefano raggiante, “Ma comunque io guardo le soap-opere!”.
 
 
Altra stanza, altri problemi… “Aaah, che bello, non vedevo l’ora di andare in gita!” esclamò Carolina entusiasta. “Sì, anche se questo hotel è così deprimente…” commentò Stefania. “Oh, andiamo Stefi, che cosa pretendevi da una gita scolastica?” rise Carolina. Lei era l’unica ragazza a essere amica di Stefania. Le sue amiche, Susanna e Perla, non capivano come facesse a sopportarla. Ma la verità era che ciò che accomunava Stefania e Carolina, più che la reciproca simpatia, era l’odio che provavano entrambe per la stessa ragazza… “Ormai Adriana non la sopporto più!” sbraitò infatti Stefania. “Che è successo ancora?” “Stamattina sull’autobus le ho detto che ieri pomeriggio sono uscita con William, e lei mi ha guardato con quel sorrisino da tiraschiaffi e mi ha detto che lo conosceva abbastanza bene da sapere che non sarebbe mai uscito con una smorfiosa come me!! Ma come si permette??!! Crede di avere l’esclusiva su di lui?!?! E poi non è nemmeno il suo ragazzo!! Possibile che Stefano non le dica niente?!” “Già, lui non si accorge che lei è una vipera…” sospirò debolmente Carolina. Il problema che lei aveva con Adriana infatti non era a causa di William, ma di Stefano…Aveva una cotta gigantesca per lui, ma era già fidanzato e non si rendeva conto della falsità della sua ragazza… “Non crucciarti così, tesoro” le disse Stefania “prima o poi Stefano ci arriverà su. E comunque, male che vada, hai sempre Tommaso!” “Ma che dici! Tommaso è solo un mio amico!” “Sì, e io sono brutta…” “Modesta, eh? E comunque, anche tu hai uno spasimante!” “Ah sì? E chi?!” “Ma Caio, è ovvio! Il tuo adorato vicino di banco! Si vocifera che si sia cambiato la camicia solo per te!” “Scherzi, vero?! E poi che schifo, quello non si lava nemmeno!!” “Dai, non essere cattiva, guarda che in fondo è carino…” “Smettiamo di parlarne, che se no mi passa l’appetito…Scendiamo a cena?” “D’accordo.” Le due ragazze uscirono chiudendo lentamente la porta dietro di loro.
Oook, anche se l’abbiamo diviso a metà, questo capitolo è venuto comunque un po’ lunghetto…Grazie per essere arrivati fino alla fine! Il capitolo seguente l’abbiamo già postato, così potete vedere come va avanti la storia…ma vi avvisiamo che dovrete aspettare ancora un pochino prima del fatidico appuntamento…Muahahahahah, siamo perfide! Baci,
Amy e Clau
Piccola nota: Maddalena, che non appare nel’elenco del prologo, corrisponde a Mandy Brixx, ex moglie di Duff.

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Capitolo 7
*** Quattro collane e una sciarpa ***


 Perla si stava distrattamente mangiucchiando le unghie, mentre la sua migliore amica nonché compagna di stanza, Susanna, continuava a blaterare della sua ultima conquista, Gianpiero, che Perla riteneva una delle persone più noiose del sistema solare, secondo solo a Alberto Angela, forse. “E poi mi ha portato a sentire un concerto di Vivaldi e…” a Perla sfuggì uno sbadiglio. “Perla, ma mi stai ascoltando?!” “Sì, sì, hai detto che coso, Pierpiero, ti ha portato al concerto di Vivaldi e…” “GIANpiero, non PIERpiero…” “Sì, sì, comunque Susy, cambiando discorso…” proseguì Perla, che voleva stuzzicare un po’ l’amica: “Hai notato come sta bene Michele con quel nuovo taglio di capelli? Non pensi ispiri cose poco caste?” chiese melliflua. Susanna arrossì violentemente: “Chi, lui? Sì, non sta male con i capelli così, ma comunque Pierpiero, cioè, Gianpiero, è molto più colto e…” “Sì, ma non stavamo parlando della sua cultura, ma della sua carrozzeria! Andiamo, non mi dirai che il tuo Pierpie…volevo dire, Gianpiero è più figo! Insomma, è una specie di incrocio tra Mr Bean e Duffy Duck!!” “Devo andare a sistemarmi i capelli” troncò la conversazione Susanna dirigendosi in bagno. “Ok, ma non metterci troppo, che tra poco si scende per la cena!” le ricordò Perla, lasciando cadere l’argomento. Che testa dura era Susanna! Lei e il suo orgoglio! Aveva evidentemente una cotta per Michele, perché nasconderlo? Prima o poi sarebbe riuscita a farglielo ammettere. E magari sarebbe anche riuscita a far ammettere a Sebastiano di provare qualcosa per lei. Lui le piaceva così tanto, a parte per i suoi SPLENDIDI capelli, perché era l’unico dei ragazzi della classe (escluso Federico) a non trattarla come un’aliena per il suo comportamento da dura e un po’ sopra le righe. Ma quando gli aveva confessato i suoi sentimenti, Sebastiano le aveva detto che la considerava semplicemente un’amica; tuttavia, Perla non era il tipo da arrendersi così facilmente, e sapeva che prima o poi lui avrebbe ceduto.
 
 
Da una camera all’altra, si stava propagando il caos per prepararsi alla cena; Saulo, Michele e i rispettivi compagni di stanza avevano ingaggiato una lotta di cuscinate all’ulrimo sangue, ignari del casino che producevano; in un’altra stanza Federico, Stefano Taileri e Sebastiano discutevano tranquillamente di musica, prendendosela con calma. Federico era un ripetente, non perché non studiasse, ma perché aveva perso qualche anno per motivi di salute; di fatto era, insieme a Susanna, uno dei più bravi della classe, e dato che era più grande e saggio (ma soprattutto perché faceva copiare i compiti) era idolatrato dal resto dei compagni. Stefano, il migliore amico di Federico, era anche lui un ripetente, ma a causa delle continue bocciature. A differenza dell’amico non rientrava nella cerchia dei più popolari: avendo amici più grandi nelle altre classi, non aveva legato molto coi suoi compagni, che tra l’altro lo prendevano anche un po’ in giro per via della sua bocca enorme. Sebastiano, dal canto suo, nonostante fosse tra i più popolari era un ragazzo gentile, e non aveva problemi a stare in compagnia degli altri; in un’altra stanza ancora Adriana e Crizia continuavano a lamentarsi di Stefania: la prima a causa di William, la seconda di Caio, per il quale aveva una cotta pazzesca, nonostante avesse la tendenza a non lavarsi troppo spesso; quest’ultimo stava proprio compiendo un gesto eroico per Stefania: aveva deciso di lavarsi i capelli! “Sei sicuro si volerlo fare?!” gli chiesero i suoi amici, i due Giovanni, un po’ stupiti da tanta intraprendenza. Loro tre, Lennoni, Combagno e Bongiovanni, appartenevano al gruppo out della classe, ma non se ne curavano troppo: Bongiovanni era troppo ottimista, Lennoni troppo pacifista e Combagno troppo menefreghista per curarsene. Nonostante i caratteri assai diversi, inieme formavano un buon gruppo di amici. “Sono sicuro: è una questione della massima importanza!”. Chiuse gli occhi, si fece coraggio e…si mise lo shampoo sui capelli.                                                                                                                  
 
Cosa non si fa per amore! Ma forse, quello che aveva più problemi era William, attanagliato, proprio come Annika, da un dubbio atroce in fatto di accessori: la bandana rossa o quella azzurra? Dilemma!! A interrompere i suoi pensieri apparve Goffredo, che esclamò: “Come sto?!?” A William per poco non venne un colpo: Goffredo indossava un paio di pantaloni di pelle gialli, una camicia viola prugna, quattro collane pacchiane e una sciarpa dello stesso colore della camicia. “Ma come ti sei conciato?!?” “Dal tua commento deduco che sto una meraviglia!! Vado a dire ad Annika che passiamo da lei dopo cena, vieni con me?” “Allora sei proprio deciso! Comunque no, vengo tra poco, devo ancora decidere che mettere…” “Come vuoi…” Goffredo si affrettò verso camera di Annika e bussò. Venne lei ad aprirgli: la porta si aprì lentamente, Geff vide la sagoma della ragazza pazzamente abbigliata e…Sbam! Colpo di fulmine! Come aveva fatto a non notarla fino ad allora?!? Aveva un gusto fantastico nel vestire! “C-ciao Annika…volevo dirti che passeremo più tardi da te, adesso stiamo scendendo a cena…vieni con me?” “Certo…Ehi Erina, stiamo andando a cena!” E Erina, da sotto le coperte: “Vai pure, io arrivo tra dieci minuti…” “Ok, ciao!”. La porta si chiuse. Poco dopo Erina si decise a sgusciare fuori dalla camera, svoltò l’angolo e…si ritrovò davanti William! Stavolta però le dava di spalle, ed Erina fece in tempo a nascondersi. Lui però non era solo: con lui c’era Adriana. Erina stette immobile ad osservare la scena. “Oh, ma che bello il tuo tatuaggio!” “Senti, Adriana, devo dirti una cos…” ma la ragazza fu più svelta di lui e in lampo gli fu addosso, e lo baciò. Fu un bacio piuttosto lungo, e mentre lo osservava Erina provò verso Adriana istinti omicidi che non aveva mai provato prima. Quando lei si stacco, disse: “Forza, andiamo, gli altri si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto!!” “Ma Adri, io dovevo dirti una cosa importante!” “Me la dici dopo, tesoro! Adesso corri!” I due scomparvero dietro l’angolo, lasciando Erina sola col suo cuore infranto.
 
 
Ok, questi due ultimi capitoli sono stati un po’ statici, ma servivano per esplicare meglio i vari intrecci. Vi promettiamo che nei prossimi succederanno più cose! A presto,
Amy e Clau

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Capitolo 8
*** Situazioni imbarazzanti ***


 La professoressa Carmen era seduta al tavolo dei professori, e mentre aspettava che il suo collega Alfredo scendesse per la cena osservava la sua bizzarra classe e la scala gerarchica in cui si era suddivisa. Il tavolo alla sua sinistra, quello dei “vip” come li chiamava lei, era composto da Rosa, lo studente più odiato e i suoi quattro amici. Carmen davvero non si capacitava di come un tipo tranquillo come Goffredo ( in realtà la prof aveva un debole per lui!) potesse prendere parte a un tale baccano. Seduti insieme a loro c’erano l’inseparabile Sebastiano dai capelli perfetti, quei due buffi personaggi Nicola e Tommaso e quattro ragazze: Adriana e Crizia da una parte, Stefania e Carolina dall’altra. Insieme continuavano a schiamazzare e facevano un gran baccano. Gli altri studenti stavano seduti al tavolo di destra ed erano decisamente più tranquilli. “Che fai Carmen?” Esclamò Alfredo da dietro la prof, facendola sobbalzare. “Niente! Stavo solo osservando” “Oh, anche tu t’immagini tutti i gossip e gli intrallazzi della classe nei momenti di noia? Tu che ne pensi? Io credo che il giovane Lennoni abbia una cotta per la piccola Erina. Fanno sempre coppia in laboratorio” “Alfredo! E’ poco professionale! E comunque si vede lontano un miglio che a Erina piace quella piaga divina di Rosa! Continua a fissarlo durante le lezioni di latino, invece di stare attenta a me che spiego la perifrastica passiva!” “Che peccato! Quel giovane mi sta simpatico! E che ne pensi di Saulo cotto di Perla?” “Pff, figuriamoci, come  al solito non capisci niente! E’ ovvio che lei ha una cotta per Sebastiano, lui le ha appena chiesto di sedersi al tavolo con loro e lei ha accettato subito! Devo dire che in effetti ha dei bei capelli, ma non mi ha mai voluto dire che shampoo usa! Adesso che ci penso mi stupisce che Susanna e Federico non siano seduti al tavolo dei vip” “Carmen, stavolta sei tu che non ci arrivi, ora è Susanna che vuol tenere sulle spine il nostro Michele Caca!” “Oh ma dai! Lei è troppo intelligente. Sono molto fiera di lei, è davvero carina, potrebbe fare anche la modella se volesse, ma sono sicura che si dedicherà a una professione più seria e adatta alle sue capacità!” “ Hai visto come si è vestita Annika?! Ha lo stesso stile di Goffredo, non credi che sarebbero una bella coppia?” “Ma per favore! E poi smettiamola di spettegolare, siamo peggio di loro! Sembriamo due comari!” “Hai ragione. E poi, di sicuro, non è vero niente!”
 
Nel frattempo la cena era finita e i ragazzi si stavano organizzando per andare a fare un giretto in città. Goffredo avrebbe voluto rimanere in hotel, aveva promesso ad Annika che sarebbe andato a trovarla, ma si vergognava a dirlo ai suoi amici e non sapeva che scusa inventarsi per rimanere, così si limitò ad accodarsi al gruppo, salutando da lontano la ragazza. Erina guardò Annika e disse “Hey, ma lo lasci andare via così?” “Senti che parla, miss ‘non-mi-faccio-sfuggire-le-occasioni’, e comunque aveva detto che FORSE sarebbero passati, non mi aveva mica chiesto di sposarlo, piuttosto che dici se andassimo anche noi a fare un giro?” disse Annika sorridendo, ma in realtà c’era rimasta malissimo. “Ok…” mormorò Erina poco convinta e a loro si aggregò anche Giovanni Lennoni. I tre girarono a zonzo per un po’, finchè non decisero di fermarsi in  un bar per prendere qualcosa. Fortuna (o sfortuna, dipende come la si vede) volle che in quel bar si fossero rintanati anche i loro compagni ‘vip’. A Erina prese il panico e sussurrò: “No no, dai vi prego andiamo via!!” Ma era troppo tardi! Saulo li aveva scorti da lontano, e anche se normalmente non gli aveva mai rivolto la parola decise, PROPRIO QUELLA SERA, di essere socievole, e complice qualche bicchiere di troppo, si mise a sbraitare: “EHI, voi tre là in fondo!! Venite qui con noi!!!!” “Ok, arriviamooo!!” Urlò Annika nonostante Erina tentasse disperatamente di comunicarle con l’alfabeto morse che non aveva assolutamente intenzione di avvicinarsi. Per sua fortuna le altre ragazze erano già andate via. Per sua sfortuna invece si ritrovò seduta proprio tra William e Giovanni. Imbarazzante. Anche William era un po’ fuori, e cominciò a conversare allegramente: “Ehi, si può sapere poi che fine hai fatto stamattina? Mi sono girato ed eri sparita” “Perché, che è successo stamattina?!” Si intromise Giovanni con tono sospettoso e anche vagamente minaccioso. “Ah niente, lei era inciampata, poi c’era la trota allora è arrivata la profe e noi ci siamo nascosti, e poi PUFF, lei era sparita!” “Fortuna che hai una spiegazione più che ragionevole” rispose Giovanni con tono sarcastico. “Ehi, mi stai prendendo in giro?! Erina digli qualcosa!” si lamentò come un bambino aggrappandosi alla ragazza. Erina cercò una via d’uscita ma Annika era immersa in una conversazione con Goffredo. “Bé, ecco, io…devo andare in bagno!” Si alzò di scatto e corse verso la toilette senza voltarsi indietro, quando si accorse che qualcuno la stava seguendo. Si voltò un po’ preoccupata e si accorse che si trattava di Giovanni. “Ehi, che c’è?”  “Senti, sono stufo di stare qui. Sto tornando in Hotel, vieni con me?” Erina guardò verso il tavolo. Sarebbe stata stupida a sprecare quell’occasione, anche perché era una delle poche volte in cui lui era senza una ragazza attorno, ma davvero non ne aveva il coraggio. Perciò sorrise e disse “Certo, andiamo” e uscirono dal bar, dopo aver avvertito Annika. Lei a malapena la guardò, tanto era presa da Goffredo. William fece lo stesso.
 
Erina era nel bagno di camera sua, già in pigiama, mentre si stava lavando i denti. Giovanni era rimasto con lei fino a poco prima a vedere una stupida sit-com in TV, ed Annika era appena tornata e continuava a blaterare. Che brutta serata! Nell’altra stanza anche William, dal canto suo, era costretto ad ascoltare i farneticamenti dell’amico su Annika, ed era già l’una di notte! “Senti invece di stare qui perché non vai da lei? Non avevi detto che dovevi passare  a trovarla?” “Adesso?! Ma è tardi!!” “E chissenefrega! Cadrà ai tuoi piedi!” “Ok, ma vieni anche tu!” “Io?! Io che c’entro?!?!” “Devi tenere occupata la sua compagna di stanza, voglio restare un po’ da solo con Annika!” “Che palle che sei! No, scordatelo, con me non attacca!!”
 
“Non ci posso credere, ha attaccato!!” pensò William mentre era costretto a sorbirsi l’ennesimo resoconto di Annika sulla pesca. L’idea di andarsene via con Erina adesso non solo non lo infastidiva più, ma addirittura lo consolava, dato che non avrebbe resistito ancora a lungo in quella stanza! Solo che la ragazza non era ancora uscita dal bagno. “E questo…” continuava a farneticare Annika, “è il grande lancio” Annika afferrò una canna da pesca e iniziò a mimare i gesti “Ore una, ore due, un quarto alle tre, doppia piroletta, figura della teiera e via che vola! Questo è il grande lancio!” William borbottò: “Sembra colta da una crisi epilettica…” “In effetti ricorda te quando balli…” ribattè Goffredo. “Che cosa?! Basta, io me ne vado!...” sbottò William, mentre la porta del bagno usciva un Erina completamente ignara dei suoi visitatori, “…e lei viene con me!” concluse il rosso afferrandola per un braccio e trascinandola via, tra lo stupore di Annika e Goffredo.
 
Ad Erina stava per venire un’altra crisi di panico! Che ci faceva lui lì?! E perché lei si era messa quello stupido pigiama con gli orsacchiotti?!? “M-ma dove stiamo andando?!” “In camera nostra, i piccioncini vogliono restare soli, quindi…” “Ma io sono in pigiama!” “E allora? Tanto non ti vede nessuno!” Nel frattempo aveva aperto la porta della stanza. “Ma il mio ha su gli orsacchiotti!!” oddio, stava farneticando. William sollevò un sopracciglio: “Bè, anche Stefano ha un pigiama con su gli orsacchiotti, non mi scandalizzo mica. Allora, entri o no?!” William si era stravaccato sul suo letto. Erina entrò e timidamente si sedette sul bordo del letto opposto, quello di Goffredo. “Anche tu hai un pigiama con gli orsacchiotti?” chiese. Ma che era scema?! Era sola con lui nella sua stanza e lai si metteva a parlare di PIGIAMI?!?! “No, io non dormo col pigiama. Ma Goffredo ne ha uno a righe, sembra un marinaretto!” “E tu come dormi?” “In mutande!” Erina arrossì. “Che c’è, ti ho messa in imbarazzo?” “N-no, figurati…” “Allora non ti dispiace se mi tolgo questi pantaloni di pelle, sono davvero fastidiosi!” e iniziò a spogliarsi. “No fermo ma che fai!?!?!” si mise a strillare lei. “Allora è vero che sei in imbarazzo!” “Sì, ok, va bene, contento?! Ora ti rivesti?? Non è carino da parte tua!” “Ok, come vuoi! Sei davvero strana, una qualsiasi ragazza a questo punto mi sarebbe già saltata addosso!” “La piantiiiiiiiiiiiiiiiii!!!” Erina non ne poteva più, si teneva le mani sugli occhi per non guardare, ma perché non la piantava di prenderla in giro?! “Dai, puoi anche guardare adesso sai, mi sono rivestito! Certo che sei pesante!” “Ok…” mormorò aprendo gli occhi. Non si aspettava di trovarselo così vicino. Sobbalzò. La stava fissando negli occhi con uno sguardo curioso e vagamente indagatore, ma non ironico. Come se stesse cercando di capirla. Le si stava avvicinando sempre di più. Erina non riusciva a muoversi, rimase immobile, chiuse gli occhi e…
 
Ooook, lo sappiamo, siamo perfidissime! Ma non preoccupatevi, scoprirete tutto nel prossimo capitolo! Vi vogliamo bene, hasta la vista,
Amy e Clau

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Capitolo 9
*** Pigiama Party per 2 ***


 Erina rimase immobile, chiuse gli occhi e…William esclamò: “Certo che tu e la tua amica siete davvero strane!” La ragazza spalancò di colpo gli occhi: “Che cosa?!” “Sì, non fate altro che farneticare di trote e…” “Ma quella è Annika non sono io!! A me il pesce neanche piace!” William scoppiò a ridere. Era davvero buffo il modo in cui quella ragazza pestava i piedi sul pavimento, arrossiva e cercava di discolparsi. Si accorse di essersi bloccato a fissarla. “P-perché mi guardi così?” “Niente, stavo solo pensando…Sono quasi due anni che ti conosco e non so niente di te…” “Questo perché non mi hai mai rivolto la parola!” “Per esempio…” proseguì ignorando volutamente il suo commento, “Hai fratelli? Animali domestici? Qual è il tuo colore preferito? Hai il ragazzo?” chiese tutto di getto. “No, no, verde, NO!!” “Bè, sei stata molto esaustiva…non hai il ragazzo ma ti piace qualcuno?” Erina arrossì tantissimo. “Ecco, lo sapevo! E’ della nostra classe?” “NO, ASSOLUTAMENTE NO!!” “Allora è della nostra classe! Chi è? Dai dimmelo non lo dirò a nessuno!!” “No, non te lo dirò!” “Allora è vero che c’è qualcuno! Se non me lo vuoi dire, tirerò a indovinare, allora…scommetto è Lennoni, fate sempre coppia insieme!” “No, lui è solo mio amico!” “Già, e poi con quel taglio di capelli… io non lo farei fossi in te! Mmmmmh…Michele! Con il suo faccino trae in inganno molte ragazze, ma non lasciarti abbindolare!” “No, non è Michele!” “Allora Sebastiano, con quei capelli…anche se devo dire che comunque i miei sono più belli!” “Non è nemmeno lui!” “Allora chi?! Ci sono! Ti piace Goffredo ma non puoi dirlo perché piace alla tua amica!!!” “Ma la smetti di sparare cavolate?! Tanto non te lo dico comunque!” “Ehi, non è che anche tu sei cotta di me come la prof?!” “Non dire stupidaggini, la prof non ha una cotta per te, ti odia!” “Non è che mi odi, abbiamo solo delle piccole divergenze!” “Sì, come no…” “Ehi, ragazzina, fai del sarcasmo?! Non osare!! Tanto lo so che sei pazza di me!” e senza alcun preavviso si le si buttò addosso e iniziò a farle il solletico. “Smettila, ahahaha, dai, ti prego, ahahahahah…” “Chiedi scusa!” “Ahahahahah, ok, va bene, va bene…scusa! Non volevo prenderti in giro!” “Accetto le tue scuse!” William smise di farle il solletico. Erano tutti e due sdraiati sul letto di Goffredo, e lui era finito sopra di lei…Erina si chiese perché diavolo non si spostava…stava semplicemente lì a fissarla con quegli occhi…verde…il suo colore preferito…William intanto stava pensando che quella ragazza era davvero carina, non da far girare la testa come Adriana o Stefania, ma di una bellezza semplice, naturale…Si avvicinò di più a lei, in fondo che male c’era?! Lui non aveva la ragazza, lei nemmeno, e un bacio non aveva mai ucciso nessuno…Goffredo spalancò di colpo la porta: “Eilà, compari, che…no, sul serio, che state facendo?!?!?!” William si tirò su di scatto. Erina si alzò e in fretta e furia usci dalla stanza mormorando un debole ‘buona notte’. “Ma che combini?!?!” tuonò Goffredo. “Prima Adriana, poi Stefania, adesso lei??” “Senti, la stai facendo più grossa di quello che è, non abbiamo fatto niente! Comunque, forse è un bene che tu sia entrato proprio in questo momento. L’ultima cosa che mi serve sono altre complicazioni!” “Il tuo primo pensiero razionale!! Amico, bisogna uscire a festeggiare!!!” “E i tuoi timori per il coprifuoco che fine han fatto?!” “E’ per una buona causa! William Rosa e il suo primo pensiero razionale! Che serata gente!!”
Nel frattempo si erano fatte circa le tre di notte. Un urlo risuonò. “Annikaaaaaaa!!!!!!!!!” “Oh, no, di nuovo…” Erina prese la sua amica e iniziò a strozzarla. “Ehi ma che ti prende adesso?!” “Razza di stupida, non potevi tenere impegnato Goffredo ancora per un po’??” Annika ebbe uno scatto da lottatore di wrestling e in pochi attimi placcò la sua amica con una mossa in pieno stile Mike Tyson. “Ehi….no, Annika lasciami..wow sei davvero forte.. ok ok scusa scusa ma lasciami subito!” Ma Annika non aveva intenzione di farle del male, era solo esplosa per la contentezza. “GOFFREDOO!!!Goffredo Goffredo Goffredo Goffredo, oh come suona bene il suo nome! Ma aspetta un attimo, TU SEI QUI!! Devo raccontarti tutto nei minimissimi dettagli!! Waaaaaah” E cominciò a saltellare su e giù. “OHMIODIOOOOOOOO!!!Allora, gli ho mostrato tutta la mia collezione di ami da pesca, e gli ho parlato della vita in Norvegia, e lui mi ha raccontato un po’ della sua. Lo sapevi che lui e William sono in affido dalla nonna di Saulo? Oh, ma questo cosa importa! Insomma, abbiamo parlato, poi lui ha detto che era interessante, e abbiamo scherzato e riso e….” “E ti ha baciata?” “No. Ma mi ha fatto i complimenti per il mio vestito e ha detto che sono bellissima. E domani mattina vuole fare la camminata all’Eremo delle Carceri con me!WAAAAAAAAAAAH!!Aspetta un secondo: tu volevi dirmi qualcosa?” “Sì, che il vostro tempismo è diabolico, quasi quanto il vostro modo di vestire!” E raccontò tutto all’amica. “WOW!! Ma che forza! Hehehehehe….l’avevo detto io…” Anche se lei era sempre stata la prima a distruggerle le speranze. “Io non mi farei troppe illusioni… in fondo sta ancora con Adriana, quindi..” “Ah, già, avevo dimenticato quel piccolo particolare. Se vuoi posso chiedere informazioni a Goffredo!” “Ok ma…CON DISCREZIONE” “Discrezione è il mio secondo nome” “Credevo che il tuo secondo nome fosse Ylva” “Sì, sareste decisamente una splendida coppia” Commentò Annika con sarcasmo. E ridendo se ne andarono (finalmente) a dormire.
 Ma le aspettative di Erina furono brutalmente distrutte la mattina seguente. Stefania, per prevenire qualsiasi mossa da parte di Adriana, si era attaccata fin da subito a William come una cozza, e a lui sembrava fare piacere. Che coltellata. Non l’aveva nemmeno salutata a colazione. Per fortuna Giovanni aveva accettato con entusiasmo di accompagnarla su per la salita, evitandole così di fare da terzo incomodo con Annika e Goffredo. L’aveva detto lei che quella gita sarebbe stata un completo disastro!
Ebbene sì, proprio quando le cose sembravano andar bene, crolla tutto come un castello di sabbia in una giornata di vento. Che sfortuna, povera Erina! Ovviamente il seguito nel prossimo capitolo! Baci,
Amy e Clau

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Capitolo 10
*** Icidenti di percorso ***


 Erina, scortata dal fedele amico Giovanni e i suoi due soci, l’altro Giovanni e Caio, si avviava mesta lungo la tortuosa salita che conduceva all’Eremo delle Carceri, luogo di rifugio del celebre San Francesco. Il suo cuore era distrutto quasi quanto i suoi piedi; Annika era rimasta indietro a parlare con Goffredo tutto il tempo, e come se non bastasse Giovanni Bongiovanni continuava a raccontare storielle spiritose (almeno secondo lui) che in realtà non facevano ridere nessuno… . William era già sparito oltre la curva successiva (non avrebbe mai detto che fosse così atletico), sempre con Stefania alle costole. Anche il povero Caio era triste. L’oggetto del suo amore nemmeno si era accorta che si era lavato i capelli!! Colto da grande depressione, mormorava cose senza senso del tipo: “Odora come giovani spiriti…mmmmh, sarebbe un buon titolo per una canzone…”. “Ma che va farneticando?” chiese Erina perplessa a Lennoni. “Oh, quello è un pazzo visionario! Crede perfino che un giorno diventerà un grande cantante! E poi, che titolo stupido per una canzone, sarebbe molto meglio, che so…Obladì obladà!” “Wow, che titolo a effetto!” si complimentò sarcasticamente Erina. “Non c’è mica bisogno di essere così acida…” “Scusa Giovi, ma sai che c’è un motivo…” Erina infatti aveva raccontato all’amico tutto quello che era successo la sera prima, facendolo segretamente ribollire di rabbia. L’avrebbe preso a pugni, quel pel di carota! Tuttavia, cercò di tranquillizzarla: “Oh, lascialo perdere, non ci pensare più, ok? Siamo qui per divertirci!!” “Se lo dici tu…” replicò Erina poco convinta, e riprese la faticosa salita.
 
Dopo aver visitato l’eremo, la classe si accingeva nel ripercorrere la discesa. Intanto era già calata la sera. Era stata una lunga camminata! Annika non aveva avuto nessun problema, era abituata a scalare ghiacciai, mentre  Goffredo, anche se non l’avrebbe mai ammesso, era segretamente distrutto! Annika decise che al ritorno avrebbe camminato con Erina per farsi perdonare per averla lasciata sola la mattina ma soprattutto per far riprendere fiato al povero Goffredo. La bionda zampettava allegramente su e giù, blaterando a vanvera. Erina annuiva e sorrideva, fingendo di ascoltarla, ma in realtà pensava ai fatti suoi; così non si accorse di una radice sporgente e…badabam! Inciampò e cadde rovinosamente rotolando per qualche metro. Finché non andò a sbattere contro un tronco. Un tronco con un paio di Doc Martens ai piedi. “Ti prego fa che non sia lui, ti prego fa che non sia lui” pregò (invano) Erina nella sua testa. Infatti… “Si può sapere perché tu inciampi sempre?!” Nel frattempo Annika l’aveva raggiunta e aveva iniziato a parlottare con Goffredo, che faceva la strada con William “Ecco, io…” “Ah, lascia perdere” E l’aiutò sbrigativamente ad alzarsi. Annka e Goffredo intanto avevano proseguito la strada sempre continuando a parlottare, mentre William ed Erina erano rimasti indietro, nel più totale silenzio. Erina si accorse che la fascetta sul tatuaggio si era allentata e si scorgeva parte del disegno. Non poté trattenersi dal commentare: “Nuovo tatuaggio eh? E’ piaciuto a Stefania? A proposito, che fine ha fatto?” “E io che ne so, credo stia facendo la strada con Carolina” Borbottò William cercando di coprire il tatuaggio e sperando che la ragazza cambiasse argomento. Speranza vana. “Mmmh, e chi rappresenterebbe di preciso?!” “Eeeemh…mia cugina!” “Ah sì eh?…coff,coff falso,coff coff..” “Come hai detto scusa?” “NO,niente…E a Adriana è piaciuto?” “Che centra Adriana?” “OH,così, il tatuaggio le somiglia un po’…Ma è solo un caso, giusto?!” Terminò con tono quasi minaccioso, e senza dargli il tempo di rispondere affrettò il passo lasciandolo indietro. William era preoccupato. Sembrava quasi che quella ragazza sapesse qualcosa, e se fosse andata a dirlo in giro?! Questo proprio non poteva permetterlo.
 
Annika nel frattempo aveva deciso di chiedere delucidazioni a Goffredo, come aveva promesso a Erina, ma tralasciando la parte della discrezione: “Senti Geff, ad Erina piace William, ieri sera la stava per baciare, ma oggi non l’ha nemmeno guardata. Sai per caso che cosa frulla nella sua mente bacata?” Goffredo rimase spiazzato per un secondo. “Bè, ecco…mi dispiace per la tua amica, ma la situazione è più complicata di quello che sembra…” “Ti riferisci alla faccenda di Adriana?” “E tu come cavolo fai a saperlo?!?!” “Ecco, vedi…” ed Annika raccontò di come Erina avesse per sbaglio ascoltato la conversazione di Adriana e Crizia. “Senza offesa, ma il tuo amico è un vero idiota!” “Lo so, però è pur sempre mio amico…Annika, ti prego, non devi dire a nessuno di quello che sai! E nemmeno Erina!” “Stai tranquillo Goffredo, sappiamo mantenere i segreti… o perlomeno, quelli importanti!” “Bene. E senti, consiglia alla tua amica di concentrarsi su altro. Non credo abbia molte chance, con anche Stefania di mezzo poi…” “Sì, credo sia la cosa miglio…” “Annika!” In quel momento sopraggiunse Erina da dietro, afferrò l’amica per un braccio e la trascinò avanti: “Sbrigati, siamo già in ritardo!”. “Ok, ok, ciaooooooooooo Goffredooooooooooooooooo!!!!”. Poco dopo Annika aveva finito di raccontare a Erina la conversazione avuta  prima con il ragazzo. “E quindi ti prego, non devi dire niente, ok?!” “Ok…” mormorò a bassa voce la ragazza, che si sentiva sfruttata e presa in giro. Tutte a lei capitavano!
 
Più indietro, un William assai preoccupato stava esternando a Goffredo i suoi timori: “…e quindi io credo che sappia qualcosa…” “Non solo qualcosa, sa proprio tutto!!” “Che?!?!” Goffredo raccontò all’amico tutto ciò che gli aveva detto Annika, compreso il fatto che Erina aveva una cotta per lui. William sorvolò su quest’informazione per soffermarsi su qualcosa di ben più grave: “Come sarebbe a dire che sanno tutto?! E Adriana non poteva tenere la bocca chiusa?!” “Non puoi prendertela con gli altri solo perché TU sei un completo IDIOTA. E comunque, anche se non te lo meriteresti, ho fatto promettere ad Annika di tacere, e di lei ci si può fidare.” “E’ dell’altra che io mi preoccupo, se continua con quelle allusioni non esattamente velate. Aspetta un secondo Goffredo!! Che cos’è che hai detto prima? Che le piaccio?!” “Bè, sì, ma…” “Ok, allora non sarà difficile convincerla a tenere la bocca chiusa!! Userò tutto il mio charme!” “Non ti sembra di aver già combinato abbastanza guai?!? E poi mi sembra poco carino sfruttare così le persone…” “Macché sfruttare e sfruttare! Voglio solo parlarle, Goffredo…in fondo, che cosa può succedere di male?”
La risposta è: parecchio! Siamo arrivati ad un punto critico: Erina parlerà oppure manterrà il segreto? Come sempre al prossimo capitolo! Baci,
Amy e Clau
 
 

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Capitolo 11
*** Disastro su tutti i fronti ***


 Il giorno seguente, nonostante piovesse a dirotto e la temperatura fosse scesa drasticamente, la classe, sempre scortata e capitanata dai prof, fece una lunga visita alle chiese e ai luoghi di culto di tutta Assisi. Verso sera la professoressa Carmen concesse ai ragazzi un’oretta di svago in giro per la città prima di rientrare in hotel, e molti ne approfittarono per darsi allo sfrenato shopping nei negozietti di souvenir. Erina avrebbe voluto rientrare subito, lei non sopportava il freddo, ma Annika non era della stessa opinione: “Oh, andiamo, approfittiamone dato che abbiamo un’ora libera!” “Ma si gela!!” “pff, esagerata, avresti dovuto sentire la temperatura che raggiungevamo al mio paese in Norvegia nei mesi invernali! Lì sì che si gelava, non saresti durata due giorni!” “Ok ok, non  c’era bisogno di tutto questo discorso. Se vuoi andare andremo. Ma con noi vengono anche Giovanni, Caio, e….l’altro Giovanni! A proposito, hai notato che William per tutta la visita ha continuato a fissarmi con un’aria strana? Lo sta facendo anche adesso! Oh mamma, viene verso di noi!!”  William si era avvicinato al gruppetto: “Ehi gente, andate da qualche parte? Non è che per caso potrei unirmi a voi?” Erina e Annika si scambiarono uno sguardo sospettoso mentre  il povero Giovanni Lennoni aveva già cominciato a borbottare sottovoce: “Ecco, figuriamoci, ci mancava solo questo qua!” Erina prese la parola. “Se vuoi venire, per noi va bene.  Stefania e gli altri tuoi amici ti hanno abbandonato, per caso?” William si risentì: “No, non mi hanno abbandonato, hanno solo deciso di tornarsene in hotel e io non volevo andare con loro, tutto qua! Così ho pensato di unirmi a voi, non pensavo ci fossero problemi!” Annika percepì che la situazione sarebbe potuta degenerare da un momento all’altro in un litigio, ma contava sul buonsenso di Erina. Per sicurezza si affrettò a metter pace da subito. “Ragazzi, non cominciate a battibeccare. Dai Erina, andiamo” E, prendendola per un braccio, la trascinò in testa al gruppetto. “Potevi evitarti la battutina su Stefania e company! Sai quanto è permaloso, ti saresti tirata la zappa sui piedi!”  “Sì, hai ragione…ma volevo capire cosa aveva in mente!” “Magari non ha in mente niente. Forse vuole solo passare un po’ di tempo con te!” “He he...sì, come no!”
E le due amiche cominciarono a ridacchiare.

I ragazzi furono costretti a girare per un sacco di negozi, perché Annika si era messa in testa di mandare ricordini a tutti i suoi parenti, compresi i suoi zii in Lapponia e sua cugina Filippa. Durante tutta quell’estenuante maratona di compere Erina le era stata appiccicata come un cagnolino, e, di tanto in tanto, si girava a osservare William. Il ragazzo continuava a fissarla con un’aria strana e le era stato spesso vicino. “Possibile” pensò Erina “Possibile che Annika abbia ragione? Possibile che sia venuto perché voleva stare con me? Ma allora perché non mi parla, eppure continua a tenermi gli occhi incollati addosso? Forse è davvero possibile che io gli piaccia!!” E dentro di sé si esaltò e cominciò a fantasticare. Ah, povera Erina quanto si sbagliava. Le mire di William erano ben altre. Altro che piacere, lui voleva solo tenerla d’occhio e controllare che non si lasciasse scappare la faccenda di Adriana! “Devo monitorare la situazione, ma non posso andare avanti così. Speravo si staccasse dalla sua amica, così le avrei parlato in santa pace,  ma non si scolla da Annika! Ah, solo tempo sprecato!”
 
Erina quella sera si sentiva stanchissima. Non avrebbe voluto neanche scendere a cena, e infatti rischiò di addormentarsi più volte con la faccia nella minestra. “Ehi, bell’addormentata, su, che è ora di andare a nanna. Sono andati tutti in camera ma tu stavi già ronfando alla grande da un po’!” La prese in giro Annika prima di salire su per le scale due gradini alla volta e sparire in camera loro. Erina salì le scale lentamente, e stava per girare l’angolo del corridoio quando una mano le afferrò il braccio e la fermò. “William!! Ma che diamine fai?? Dio, che spavento mi hai fatto prendere! Ma che ci fai qui da solo in corridoio, sono già tutti a dormire!” William le fece segno di abbassare la voce. “Lo so, scusa , ma aveva assoluto bisogno di dirti una cosa importante e oggi non ho trovato il momento giusto” il cuore di Erina fece una capriola. Lui proseguì: “Eeehm.. .ascolta… hai presente la faccenda mia e di Adriana?” L’entusiasmo di Erina si raggelò all’istante. “Oh… certo, era questo di cui volevi parlarmi?” “Eehm… sì. Il punto è questo:io so che tu… sai! E lo sanno già fin troppe persone, Annika, Goffredo… e anche tu. Avrei preferito che la faccenda non si diffondesse tanto, anche perché se lo venissero a sapere le persone sbagliate io finirei nei casini, e dunque, per evitare ulteriori danni, ti sarei davvero molto grato se non ne parlassi troppo in giro. Anzi, se non ne parlassi proprio!” Erina si sentì tradita. “In poche parole, mi stai chiedendo di tenere la bocca chiusa?!” “Tenere la bocca chiusa non è un’espressione politicamente corretta? Preferisci ‘tacere per una buona causa?’ ‘Avvalersi della facoltà di non parlare?’” “Non arrampicarti sui vetri! Ma certo, tu vuoi che io stia zitta perché hai paura che i tuoi amici…e Stefania… vengano a sapere di quello che hai fatto. Sei un vigliacco William!”  “Ehi bambina, non ho bisogno di sentirmi far la predica da te! Basta già Goffredo per questo!” “E Goffredo fa bene! Tu non vuoi che ti siano fatti notare i tuoi errori, solo perché vuoi apparire duro e intoccabile. Ti credi tanto furbo, ma la verità è che sei un coniglio William Rosa!” Non poteva credere alle sue orecchie. La dolce e piccola Erina lo stava…sgridando? Lei stava facendo la predica a LUI?! Nessuno aveva mai osato mettergli i piedi in testa, ma non pensava che la prima sarebbe stata proprio lei! Si sentì strano per un secondo, ma si ricompose subito. “Sì. Sì, hai ragione sono un coniglio! E anche uno stronzo e un idiota. E’ esattamente come credi tu e come credono tutti. Non hanno il coraggio di dirmelo, ma lo pensano. E so anche di fare una marea di cazzate, non c’è bisogno che tu me lo faccia notare!” “Se lo pensano tutti allora perché non provi a rifletterci anche tu?! E sai una cosa? Io non lo pensavo! Io non stavo ad ascoltare quello che dicevano gli altri, dentro di me speravo che tu fossi diverso da come ti dipingevano! L’altra sera ci ho creduto davvero, sei stato simpatico, mi sono divertita con te. Ma probabilmente mi sono sbagliata, perché avevano ragione, sei esattamente quello che sembri!!” E così dicendo si voltò per non mostrare le lacrime che ormai le cadevano a goccioloni, e corse in camera sua sbattendo la porta dietro di sé.
 
“Allora? Come è andata?” Chiese Goffredo appena vide William entrare. “Di merda, ovviamente! Sapessi  cosa è riuscita a dirmi dietro!” e così raccontò all’amico di come si era svolto quello spiacevole colloquio. “…E poi, alla fine se n’è andata così! Tzh, quella è stupida!” Goffredo esplose. “Adesso basta” urlò. “Erina è stupida, ma non nel senso che credi tu! E’ una persona troppo onesta per concepire la disonestà nelle persone a cui vuol bene! E lei te ne vuole!! Sebbene Dio solo riesca a capire perché!!” E anche Goffredo se ne andò in bagno sbattendo la porta, lasciando un William totalmente esterrefatto.                                                                                 
Salve gente, qui Amy alla tastiera (con tanto di mouse). Per questo capitolo abbiamo avuto un po’ di problemi tecnici, siccome la mia socia Clau è in vacanza e per ciò ho dovuto occuparmene da sola. Spero di essere stata all’altezza del compito e che il capitolo vi sia comunque piaciuto. XD Cavolo la situazione fa scintille! Cosa faranno adesso William e Erina? Lo scopriremo solo leggendo. Per ora vi saluto e ringrazio di cuore ancora.
Amy e Clau (spiritualmente)

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Capitolo 12
*** BECCATI!!! ***


 “Annikaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!” “Oh, no, DI NUOVO!!!” pensò Annika scocciata. “Che è successo Erina?” “Sono una perdenteeeeeeeee…” e piagnucolando le raccontò della conversazione appena avuta con William. “Uuuuuh, che colpo basso! E adesso che hai intenzione di fare? Lo andrai a dire a Stefano?” “No, cioè, non lo so…da un lato vorrei fargliela pagare, ma anche se lui si è comportato male, questo non significa che debba farlo io!” “Sì, mi sembra un comportamento molto maturo da parte tua…allora, quali terribili torture vuoi infliggerli? Pizzicotti sulla schiena? Sgambetti? Ascolto di musica tecno?” “Non è il momento di fare la spiritosa Annika!Abbiamo problemi più grandi!Che cosa devo fare???” “Oh,non fare niente. Tanto prima o poi la cosa verrà fuori comunque!” Mai parole furono più sagge….

 
    William bussò mestamente alla porta. Si sentiva uno schifo. Prima quella ragazzina gliene aveva dette dietro di tutti i colori, come nessuno aveva mai osato fare, poi anche il suo migliore amico gli aveva voltato le spalle ( come nessuno aveva mai osato fare). La porta si aprì e Adriana comparve sulla soglia. “William che ci fai qui?” “Sei sola? Ho bisogno di parlare con qualcuno.” “Certo,entra.” “Ecco, vedi, il fatto è che…qualcuno è venuto a sapere della nostra storia…e…non so se terrà la bocca chiusa…” “Che cosa?!? Chi è?! Dimmelo, sono sicura che riesco a convincerlo! Come sai so essere MOLTO persuasiva…” “Sì, LO SO, ma il fatto è che non si tratta di un lui, ma di una lei…” “Bè, otre che molto persuasiva so essere  anche MOLTO perfida… Avanti, dimmi chi è!! E’ Stefania, ci potrei giurare!!” “No, non è Stefania…” William si stava già pentendo di essere andato da Adriana. La sua intenzione era di chiudere lì la storia con la scusa che la faccenda era saltata fuori, non si aspettava una reazione così aggressiva da parte della ragazza, se l’avesse piantata, chissà come avrebbe reagito…D’altro canto, non voleva nemmeno nominare Erina, perché di sicuro Adriana l’avrebbe fatta fuori…Come uscire da quel casino? “Allora vuoi dirmi chi è?!?” “Senti Adri, lascia perdere ok? Non avrei dovuto metterti così in agitazione, ok? Ci penso io…” “Come vuoi, ma ascolta…Questa potrebbe essere la nostra occasione per uscire allo scoperto! Insomma, io sono stufa di continuare a fingere, voglio stare con te! Non sei stanco anche tu di mentire in continuazione?” “Adriana, ma noi non possiamo stare insieme! Non voglio rovinare l’amicizia con Stefano, ci conosciamo da sempre, e sinceramente credo che la soluzione migliore sarebbe…” ‘finirla qui’ stava per dire William, ma la ragazza non lo lasciò finire di parlare…Lo baciò all’improvviso, con rabbia, per impedirgli di dire quello che lei più di ogni altra cosa non voleva sentire… ‘ è finita’…NO, lei non l’avrebbe permesso…costi quel che costi. 
“Che sta succedendo qui!?!?!?!?!?!?!”  Adriana finalmente si staccò da William e si voltò verso la soglia della camera. Lì c’era Stefano, che fissava la scena con un’ espressione a metà tra il sorpreso e il furioso. William sbiancò. Ecco, ora sì che era nella merda! “Rispondete!!!!!!!” “Amore, non è come sembra?!?!” “Ah davvero????? Perché sai cosa sembra?!?! Sembra che la MIA ragazza sia attaccata con la supercolla a uno dei miei MIGLIORI amici, mentre io resto a guardarli come un povero idiota!!!!” “Stefano, ascolta…” “Tu devi stare zitto!!!!!!!!!!! Io ti ammazzo!!!!!!!!!!!!!” Stefano si gettò su William con uno slancio furioso e iniziò a pestarlo di brutto. William reagiva a fatica, un po’ perché Stefano picchiava davvero duro, un po’ perché in fondo sapeva di meritarsele. Adriana continuava a gridare presa dal panico, tanto che accorsero sulla scena della rissa tutti i ragazzi del terzo piano, Erina compresa. E Annika: “Ehi Erina, tu su chi scommetti?” “Io punto su Stefano!!” si intromise Saulo con entusiasmo. “Bah, non saprei, è vero che è incazzato, però credo che William possa batterlo…” “La piantate?! E tu Saulo, perché non mi dai una mano invece di fare scommesse?!?” sbottò Goffredo che tentava di separare i due. Saulo afferrò Stefano, mentre Geff raccolse William da terra e lo stese sul letto. “Sappi che non finisce quiiiii!!!!!” urlò Stefano mentre veniva trascinato via dal riccio. Nel frattempo Adriana si era allontanata litigando furiosamente con Crizia: “Come ti è saltato in mente di dare la chiave della nostra stanza a Stefano?!?” “Ha detto che voleva farti una sorpresa, io come potevo sapere che c’era William in camera??” “Potevi pensarci, invece hai rovinato tutto!!!!” “Io??? Che colpa ne ho io se tu sei una doppiogiochista???”. Mentre loro continuavano a litigare, anche Goffredo si era allontanato con Annika, continuando a lamentarsi della stupidità del suo migliore amico. Nella stanza rimase solo Erina, insieme a William che dopo la rissa era più di là che di qua. Gli si avvicinò: le era dispiaciuto davvero che Stefano l’avesse ridotto così, ma in fondo sapeva che se lo meritava. Lui aprì debolmente gli occhi: “E tu chi sei? Un angelo?” Accidenti, era davvero andato! Doveva aver subito una commozione celebrale. “Ehm, no, io sono la tua coscienza!!” “Davvero?” “Sì, e devo rimproverarti perché ti sei comportato davvero molto male con una ragazza!!” “Adriana?” “CHE CAZZO DICI IMBECILLE?!?!?!?!?!?!” “Dai, Erina, stavo solo scherzando…” “Ma allora non hai subito una commozione celebrale! E io che mi preoccupavo anche, sei davvero un bugiardo!!” “Bè, neanche spacciarsi per la coscienza di qualcuno è una cosa molto onesta, sai?” Erina arrossì. “Bè, ecco…” “Ciononostante…” proseguì William, “hai davvero ragione. Sono stato davvero uno stronzo con te, e mi dispiace sul serio.”. A Erina cadde la mascella per la sorpresa. Aveva sentito male o l’orgogliosissimo William Rosa le aveva appena chiesto scusa?! “Bè, non dici niente?” “Ok, scuse accettate, ma non farlo mai più.” “Promesso. Senti, non è che mi daresti una mano a raggiungere la mia stanza? Credo di non reggermi in piedi.” “Guarda, ti aiuterei volentieri, ma purtroppo purtroppissimo devo aiutare Annika a riordinare i suoi ami da pesca! Sono sicura che saprai cavartela da solo! Ciao!” e prendendosi quella piccola rivincita Erina uscì dalla stanza, mentre William le urlava di tornare indietro.


Rieccoci!! La Clau è tornata dai monti portando con sé l’ispirazione! Scherzi a parte, ci dispiace di non aver aggiornato per un po’, ma promettiamo che torneremo presto in carreggiata! Al prossimo capitolo! Baci,
Amy e Clau


P.s. Abbiamo un fantastico peluches a forma di tricheco arancione che è UGUALE all’Axl di adesso. L’abbiamo chiamato Axlino ed è la nostra nuova mascotte!!! Ok, anche se non ve ne importa un ca..volo, gioite con noi! Alla prossima!!!!
    

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Capitolo 13
*** Nuovi amici... ***


 “E quindi mi ha chiesto scusa, Annika!!!!!!!! Non è fantastico?????” “Sei sicura che fosse proprio in sé? Magari ha subito una commozione celebrale!!” “Comunque sia, quello che ha fatto è davvero una cosa riprovevole!” commentò acidamente Giovanni Lennoni che era venuto a trovarle (a trovare Erina, nella fattispecie). Ormai infatti la notizia si era sparsa a tutta la classe compresi i professori, che stavano spettegolando tra di loro dell’accaduto. “Sì, ok, non ha fatto una bella cosa, però…” “Però niente Erina, non ci si comporta così, è davvero una persona meschina!” “Ehi, Giovanni, vacci piano con le parolacce!!” “Annika, ‘meschino’ non è una parolaccia!” “Ah, ok…Allora va bene…Insomma, è il migliore amico di Goffredo, ma sinceramente devo dire che penso si sia comportato davvero male, non importa quali siano le sue ragioni, capisci Erina?” “Siete solo degli egoisti, siete invidiosi perché per una volta finalmente sono felice!” e se ne andò irata sbattendo la porta. Si bloccò fuori dalla camera, tendendo le orecchie: dalla stanza di fronte provenivano ancora le urla di Adriana e Crizia che litigavano, mentre in quella accanto, la camera di William, era stranamente silenziosa. Evidentemente era riuscito a trascinarsi da solo, alla fine. Ma improvvisamente la porta cigolò e si aprì…Erina fecce appena in tempo a nascondersi dietro l’angolo, per poi vedere Stefania che si accingeva ad uscire, accompagnata da William ( alias il rosso doppiogiochista).  “Grazie Stefi, sei stata davvero molto gentile a venire a trovarmi…” “Figurati, è stato un vero PIACERE!” ‘Ma quanto è gattamorta quella?!?!’ pensò Erina con un moto di rabbia che raggiunse picchi astronomici quando i due si salutarono in modo non esattamente ‘casto’. Piena di tristezza e risentimento, ma stavolta, senza piangere, imboccò l’altra parte del corridoio, incerta sulla propria meta.



Stefania camminò ancheggiando fino alla propria stanza. “Carolina! Non ti immagini nemmeno cosa è successo!” “Ah sì,ho saputo di William! Che cosa brutta!” “Ma che cosa brutta, questa è l’occasione che aspettavamo per aver campo libero. E soprattutto Adriana è fuori gioco” “Non ti seguo…” “Cara piccola dolce ingenua Carolina, con Adriana fuori dai piedi William sarà tutto per me e Stefano tutto per te” “Sarà, però a me un po’ dispiace” “ Sei troppo buona Caro, in fondo Adriana se l’è cercata e anche William si è meritato le botte… Non credere che io sia andata subito a strisciare ai suoi piedi. L’ho fatto stare un bel po’ sulle spine. Comunque adesso stiamo insieme!!” Carolina, che stava bevendo, sputò tutto per terra. “Che cosa?? Ma lui si è,tipo,mollato da solo un’ora con la sua ‘amante’ e tu ti ci fidanzi? Lo chiami lasciare una persona sulle spine questo??” “Bè, sempre meglio approfittarne prima che lo faccia qualcun altro. E anche tu dovresti sbrigarti ad andare a ‘consolare’ Stefano’!” “Bè, immagino che non vorrà parlare con nessuno adesso…e poi avevo già promesso a Tommaso che oggi l’avrei accompagnato in città a comprare dei francobolli per le cartoline…” “Ah, il caro Tommaso interessa a qualcuno allora! Però tesoro devi deciderti! Non puoi tenere il piede in due scarpe come ha fatto Adriana. Hai visto come è finita la cosa!” “Che cosa?? Io non sono come Adriana, e con  Tommaso siamo solo amici. E io e Stefano non stiamo insieme, quindi se non ti dispiace adesso devo andare! A più tardi!” e uscì come una furia.. “Oh,quanto siamo suscettibili….comunque sia, Evvai!!!!!! William è mio, tutto mio, accattaparaaaaaaaaaaa!!” E cominciò a saltellare facendo balletti stupidi. Lasciamola gioire.
Erina nel frattempo girovagando per i corridoi del terzo piano si ritrovò davanti alla porta di Stefano. Spinta da un irrefrenabile impulso, bussò alla porta. Fu proprio Stefano ad aprirle. Dietro di lui si intravedeva la stanza buia, con le persiane abbassate, e apparentemente vuota. Non c’era traccia di Saulo. “Sì? Che c’è?” chiese Stefano abbastanza stupito nel trovarsi Erina davanti. Non si erano quasi mai parlati in tutti quegli anni, e non capiva che cosa volesse quella ragazzina da lui. “Senti non è che abbia molta voglia di vedere persone adesso…” “Devo dirti una cosa, ci metterò poco…Posso entrare?” “Mhh…ok…” bofonchiò Stefano con poca convinzione, e la fece entrare. L’unica fonte di luce nella stanza proveniva dalla TV accesa, ed Erina si accorse con divertimento che Stefano indossava il famoso pigiamo con gli orsacchiotti di cui le aveva parlato William. Ripensare a lui le fece venire un groppo alla gola. “Ecco, quello che volevo dirti è che…” “Sìììì?” “Ecco, io…” “Che cosa?” Stefano normalmente era una persona paziente, ma in quel momento stava iniziando a innervosirsi. “Io volevo solo chiederti scusa”. “E per cosa?” “Io, ecco…Io sapevo di Adriana e William”. “Cooooooomeeeee?????” A quel punto Erina non riuscì più a trattenere le lacrime, e con una fiumana di parole raccontò TUTTO a Stefano, ma proprio TUTTO, compresa la sua cotta colossale e gli ami da pesca di Annika, senza tralasciare nemmeno l’incontro con Stefania. “Quindi capisci, sono una perdenteeee!!!!” “No, dai non fare così, non è mica stata colpa tua!” Vedere Erina in lacrime aveva riacceso in Stefano il suo istinto più coccoloso, e cercava di consolarla. “Sai che cosa serve in questi casi?” “Che cosa?” “Guardare una puntata di ‘Destini Incrociati’!!!” “La soap-opera di Roderick  e Joanna?! Ma è la mia preferita!!!” “Non ci credo, la conosci!! Saulo mi prende sempre in giro e la chiama telenovela!” “Anche Annika lo fa, ma non capiscono proprio che sono due cose completamente diverse!” “Già, siamo circondati da una manica di ignoranti…Pop-corn?” “Oh, grazie…lo sai che anche io ho un pigiama con gli orsacchiotti?” “Ma davvero? Che carino!!!” e, complice una stucchevolissima puntata di ‘Destini Incrociati’ i due continuarono a chiacchierare per tutta l’ora seguente. Erina capì presto di aver trovato un  nuovo AMICO.


Oh ma che carini che sono Stefano ed Erina! Mi raccomando fateci sapere se pensate che Erina stia diventando troppo piagnucolosa o la storia troppo scontata! Accettiamo qualsiasi suggerimento! Per il resto, come sapete, il seguito al prossimo capitolo! Adieu,
Amy e Clau

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Capitolo 14
*** Seba il giustiziere ***


“E quindi questo è quanto!” concluse William. “Amico, lascia che te lo dica, sei proprio un cazzone!” replicò amabilmente Sebastiano. Federico e Stefano Taileri, che avevano ascoltato il resoconto in silenzio fingendo disinteresse ma non perdendosi una singola sillaba, annuirono concordi. William si era rifugiato da Sebastiano alla disperata ricerca di qualcuno con cui parlare, dato che Goffredo, Saulo e Michele si rifiutavano di rivolgergli la parola. “Lo so, lo so, me l’hanno già detto…Ma ci deve essere un modo per rimediare!” “Parla prima con i tuoi amici…” suggerì pratico Stefano, che nonostante le prese in giro, non covava rancore verso i propri compagni di classe, “e spiegagli che ti dispiace. Tutti possiamo commettere degli errori, no? Magari dovrai insistere, ma alla fine ti perdoneranno. E insieme potrete elaborare una strategia per trattare con Stefano. Non sono così sicuro che potrete tornare amici, ma perlomeno non ti odierà più così tanto.” Gli altri tre erano sbalorditi dalla lunghezza del suo discorso. “Wow, Stefano, tu sì che sei saggio! Visto, Seba, lui sì che mi ha dato una mano, non come te! Sei proprio inutile!” “Ehi, io te l’avevo detto fin dalla mia festa che vederti con Adriana non era una buona idea, ma tu ascoltare i buoni consigli mai ! Se non ti vado bene vai a chiedere una mano al tuo MIGLIORE AMICO Goffredo!” “Dai, non metterti a fare il geloso adesso, siete tutti e due i miei migliori amici…Ma tu non fai parte della mia stessa band! Non posso litigare con Goffredo e con gli altri, o il gruppo va a rotoli…” “Bè, questa sì che è una buona motivazione…Va bene, vorrà dire che ti darò una mano a fare la pace con i tuoi amici!” “Grazie Seb, ma non credo sia il cas…” “Eccome se è il caso, devo controllare che tu non dica niente di stupido…” “Ah, e chiaramente tu sei la persona più indicata, vero?” “Intanto IO non ho quasi sfasciato la mia band e litigato con tutti i miei amici quindi sono di sicuro meglio di te…Vogliamo andare?” “Dopo di te, amico!” E i due uscirono dalla porta. “Ah, i giovani d’oggi!” commentò Federico. “Già, quanti problemi…ma hai notato che bei capelli che ha Sebastiano, secondo te che shampoo usa?”.

Nel frattempo, nella stanza di Goffredo, quest’ultimo stava discutendo insieme a Saulo e Michele. “Cavolo che casino!” Si lamentò Saulo “Stefano ha ragione ad incazzarsi, ma insomma, alla fine quella era una sgualdrina, andava con tutti, non doveva prendersela così tanto, io poi gliel’avevo detto. Anche se William, certo, poteva risparmiarsela” “tu non capisci niente della psicologia dell’animo umano Saulo. Stefano si sente tradito nel profondo da due punti di riferimento fondamentali della sua vita. La sua ragazza e uno dei suoi migliori amici. Non puoi comprendere a fondo la sua sofferenza.” “Michy, quante cazzate stai sparando?? Non è che ti sei messo anche tu a guardare le telenovelas?” “Sono soap-opere. E comunque no!” “Oh, smettetela di litigare voi due! Tanto non avremmo mai potuto formare una band seria. William è stonato!” “Eeeehii!!” Protestò una voce indignata. William era sulla porta accompagnato da Sebastiano. “Oh,ciao Sebastiano…” Disse Saulo in direzione del ragazzo. “…vile traditore..” disse poi voltandosi verso William. “Dai non fate così ragazzi. Veniamo in pace” si intromise Sebastiano. “oh,hai trovato qualcun altro da sfruttare??” Esclamò Goffredo “Io non sfrutto nessuno!” “Ah no? E di Erina che mi dici??” E tutti gli altri “Erina chi??” “Come chi?? La nostra compagna di classe, l’amica di Annika!” E loro “Aaaah…Annika è quella che veste in modo strano vero?” “Non veste in modo strano, ha un sacco di gusto” “Sì,ma non stavamo parlando di questo”Si intromise Sebastaiano “Appurato che il qui presente signor William Rosa è un idiota, e su questo siamo tutti d’accordo…” “sì,sì…hai ragione” “….volete davvero mandare tutto all’aria?! Il gruppo per cui avete lavorato così tanto?!” “Il punto è che non siamo noi che vogliamo mandare tutto all’aria. E’ solo che è Stefano che di sicuro non vorrà più parlare con William” “Questo lo so, ma voi potreste provare a convincerlo, in fondo anche lui tiene alla band, e non vorrà mandare tutto all’aria per un coglione!” “Eeehii!!!” “Tu taci!” “ok, va bene, possiamo provarci… ma forse è meglio se William parli da solo con Stefano” “ Sì, avete ragione,è una buona idea” Approvò Sebastiano “Ehi, no, aspettate un secondo!!” “Mi sembra perfetto. Ringrazia il tuo avvocato William, se ti concediamo una seconda possibilità! Ti perdono per come mi hai trattato solo perché voglio in prestito una tua bandana per stasera!” “Anche io ti voglio bene amico…” “Bene, il mio lavoro qui è finito! Poi ci accorderemo per la mia parcella!” E Sebastiano se ne andò in uno svolazzare di capelli. Saulo commentò “Secondo voi che shampoo usa??” E Michele “E’ inutile Saulo, tanto non avrai mai dei capelli come i suoi!”.

Intanto Annika, molto soddisfatta dell’idea che aveva appena avuto, gironzolava per i corridoi desiderosa di comunicarla al mondo. Incrociò Sebastiano che stava uscendo dalla camera di Goffredo e lo assalì: “Ciaooooooooooooooooooooo Sebastianooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” “Ehm…ciao Annika…come stai?” “Bene, anzi, benissimo, ho appena avuto un’idea fantamegamitica e la prof. Ha detto che è d’accordo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” “Uhm….Che genere di idea?” chiese Sebastiano che iniziava a sentirsi inspiegabilmente preoccupato. “Tieniti forte…Per la fine della gita organizzeremo una festa!!” Seb tirò un sospiro di sollievo. “Ah, una festa, è una cosa fic…” “Sì, ma non una festa qualunque…” lo interruppe Annika, “Sarà una festa in stile ABBA!!!!!!!” “Che cosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa???????????”

Muahahahahahahahaah, rieccoci! Capitolo un po’ di transito, ma se avrete pazienza, quello della festa sarà uno spasso! Alla prossima gente! Baci, Amy e Clau

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Capitolo 15
*** Indovina chi viene a chiedere scusa? ***


 Giovanni Lennoni vagabondava per i corridoi alla ricerca di Erina. Se ne era andato già da un po’ lasciando Annika a farneticare qualcosa riguardo a una festa in stile ABBA, lui non  voleva sapere… Ci era rimasto molto male quando Erina se ne era andata arrabbiata sbattendo la porta; era evidente che non ragionava con obbiettività: come poteva difendere quel tizio?! Giovanni si bloccò all’improvviso in mezzo al corridoio: gli era parso di sentire la risata di Erina, insieme a una voce decisamente maschile. Decisamente infuriato si diresse verso la porta da dove provenivano le risate e bussò violentemente: “Erina lo so che sei lì! Vieni fuori!” con grande sorpresa di Giovanni però, non venne ad aprire William, ma Stefano. “E tu che ci fai qui?!” “E’ camera mia…” ribatté perplesso lui. “Ah, è che mi era sembrato di sentire…” “Ehi, Giovi, che ci fai qui?” “Potrei farti la stessa domanda, Erina!” “Oh, niente guardavamo una puntata di ‘Destini Incrociati’…Tu piuttosto?” “Ero venuto a cercarti…ero preoccupato, eri molto arrabbiata…” “Oh, non importa,è passato tutto…o quasi. Stefano mi è stato molto d’aiuto..” “Ah,sì?!?” Giovanni incenerì Stefano con uno sguardo assassino. Stefano deglutì “Già, ci siamo consolati a vicenda…cioè,NON in quel senso!!” tentò di spiegare Stefano. Per sua fortuna in quel momento intervenne Annika a salvarlo“RAGAZZIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!! Non sapete ancora la novità!!!!!”


Stefano spense il televisore. Erina e i suoi strambi amici se ne erano appena andati. Che idea, una festa in stile ABBA! Gli sarebbe piaciuto partecipare ma non era nello spirito giusto per una festa. Improvvisamente qualcuno bussò alla porta. “Che c’è?? Hai dimenticato una delle tue trote??” borbottò svogliatamente andando ad aprire alla porta. “Guarda che qui non c’è nessun pesc…oh,sei tu…” Stefano si ritrovò davanti nientepopodimeno che William Rosa con un’aria molto dispiaciuta sul volto. Bizzarro, ma poteva anche essere una farsa. “Che cosa sei venuto a fare qui?? A farmi vedere il tuo nuovo tatuaggio??” Un lampo di sorpresa balenò negli occhi di William, cosa che non sfuggì a Stefano. “Cos’è? Pensavi non ci fossi ancora arrivato vero?? Tua cugina, figuriamoci….Non sono così idiota, anche se tu lo pensi, dato che mi hai preso in giro!” “Stefano per favore ascoltami!” “NO!Adesso TU ascolti ME che mi lamento! Sono stufo di venir trattato come l’ultima ruota del carro! Come il tontolone a cui si può fare tutto tanto alla fine ti perdonerà lo stesso! Bè,hai esagerato William!Non sei il re del mondo e non puoi fare tutto quello che vuoi solo perché sei tu a farlo!!” “Hai ragione..” “E anche….Che cosa??” “Ho detto che hai ragione” “Sì. Ovvio che ho ragione. Non pensavo lo avresti ammesso. Credevo fossi venuto qui a cercar rissa” “Bè, non è così. Senti, lo so che sono un coglione e non pretendo che mi perdoni o che torniamo a essere amici, anche se mi piacerebbe, quello che volevo chiederti è di pensare al futuro della band. Insomma, le mie colpe non devono ricadere anche sugli altri. Siamo a un buon punto, non roviniamo tutto per la mia stupidità. Non farlo per me, fallo per gli altri. Fallo per te stesso”.Stefano era esterrefatto. Era il primo discorso non egoistico che William avesse mai fatto da quando lo conosceva. Di sicuro non l’avrebbe perdonato su due piedi, ma sentiva che qualcosa era cambiato in lui. Che fosse merito di Erina? In ogni caso aveva pure il diritto di tenerlo un po’ sulle spine no? “Senti, ci devo pensare. Non lascerò il gruppo per ora, ma vediamo come va, e se continueremo a litigare sarà il caso che io me ne vada. Adesso vattene, voglio restare da solo” “Un’ultima cosa…” “Che c’è??” “Mi dispiace…non te l’avevo ancora detto” “Già. Non me l’hai mai detto! Grazie. Adesso vai,però.” Stefano chiuse la porta dietro di sé. Non aveva perdonato William, questo è certo, ma non avrebbe mandato all’aria il suo futuro. Forse le cose si potevano ancora aggiustare.


Ok, questo era un capitolo di riappacificazione, ma la questione è tutto fuorché chiusa…Un po’ cortino, ma perché il prossimo è davvero lungo, dato che ne abbiamo postati due! Tutto sulla festa! Divertitevi! Baci,
Amy e Clau

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Capitolo 16
*** DANCING QUEEN ***


 ATTENZIONE! ABBIAMO POSTATO DUE CAPITOLI OGGI, QUINDI SE STAI LEGGENDO PRIMA QUESTO, FAI UN SALTO INDIETRO!

“Figuriamoci se Annika non doveva avere un’idea balzana! Non posso credere che la profe abbia acconsentito…Io non ci voglio andare assolutamente!” questi erano i pensieri di Erina il giorno della festa di fine gita. Si guardò riflessa nello specchio: i soliti jeans, ballerine verdi in tono col maglioncino, e un fiocco alla Minnie tra i capelli. Sembrava una venditrice di caramelle, o una gelataia, di certo non una che si accingeva ad andare ad una festa. In quel momento Annika si fiondò come una furia nella stanza. “Allora, sei pront…ti prego, dimmi che non hai intenzione di venire vestita così!!!!!!” “Perché, TU hai intenzione di venire vestita così??” Annika indossava un aderente top argentato, leggins dorati e zepponi, il tutto inondato di brillantini, compresa l’ampia porzione di pelle scoperta e i folti capelli biondi raccolti in un’acconciatura complicata sulla testa. “Taci, io vado BENISSIMO per una festa in stile ABBA, tu invece no! Ed è per questo che ho chiamato delle specialiste!” E allo schiocco delle dita di Annika le due ‘specialiste’ fecero il loro ingresso. “Perla e Susanna sarebbero le tue specialiste?!?”  Perla, fasciata in un miniabito viola, esclamò tutta esaltata: “Fantastico, io ADORO i restyling! Anche se devo dire che sei proprio un caso disperato!” non intendeva offendere, Perla era sempre senza peli sulla lingua quando diceva come la pensava. “Annika, tesoro, sei sicura di non volere un restyling anche tu?” domandò un po’ perplessa Susanna lisciando il suo bellissimo abito bianco. “No, grazie, io sono a posto! E’ lei il problema!!” “Annika, io davvero non credo sia il cas…” “Shhh, adesso lascia fare a noi!! Vedrai che William cadrà ai tuoi piedi!!” “E tu come fai a saperl…un secondo, Annikaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” “Scusa, mi è sfuggito!!” “Tranquilla, non lo diremo a nessuno!! Ma adesso siediti e lasciaci fare il nostro lavoro!!”

In un’altra stanza William e Goffredo erano alle prese con gli stessi problemi di stile. William guardò il suo riflesso davanti allo specchio. Era piuttosto soddisfatto, e questo preannunciava catastrofe! Pantaloni di pelle rosa (anzi, rosso magenta, come teneva a specificare!) infilati in un eccentrico paio di stivali da cowboy bianchi e una camicia bianca larga presa in prestito da Goffredo annodata alla bell’e meglio. Il tutto completato con l’immancabile bandana e un bel po’ di anellame/ braccialettame tintinnante. Come abbiamo già detto, una catastrofe! Non esisteva niente di peggio. Tranne forse l’abito di Goffredo. Senza volerlo si era coordinato con Annika. Anche lui indossava camicia dorata, pantaloni a zampa argentati, zepponi, il tutto inondato di brillantini( ma almeno lui aveva avuto il buonsenso di non metterseli tra i capelli!) “Ma come ti sei conciato Geff?!??!?!?!?!” “Senti chi parla, cowboy dei miei stivali!!” “Resterei qui a discutere con te, ma devo andare a prendere Stefania” “Yuppyy…. Ti è andata bene che Stefano non viene alla festa” “Già, lo so..anche se un po’ mi dispiace…ma non mi perderò una festa per questo! Ci vediamo dopoooo” E uscì dalla stanza saltellando. Goffredo scosse la testa e si guardò allo specchio. Sì, stava davvero bene. Ma se lo avessero costretto a ballare si sarebbe buttato dalla finestra.

La festa era cominciata da poco, e le note assordanti di “Honey Honey” avevano già iniziato a rimbombare nella sala feste dell’hotel. Quasi tutti erano già arrivati. A dire il vero mancavano solo le quattro ragazze che erano rimaste in camera di Erina a darle una mano. Perfino i professori erano già lì, e avevano l’aria di divertirsi anche di più dei loro alunni. Improvvisamente Saulo gridò “ECCO PERLA!!!!” Proprio in quel momento ci fu un momento di pausa tra la canzone che finiva e quella che iniziava in modo che TUTTI sentirono il suo urlo riecheggiare: “Volevo dire…Ecco, PERLA miseria, Michele, mi hai pestato ancora una volta il piede!!” E poi nascose la sua faccia imbarazzata dietro il mare di capelli. Perla, accompagnata da Susanna, sembrava non averci neanche fatto caso. “Bella figura di merda amico!” Lo prese in giro Michy “Taci!Non mi sembra che la tua Susanna sia corsa qui a salutarti! Oddio, hai visto come si è conciata Annika??” Annika fece il suo ingresso trionfale e tutte le luci furono puntate su di lei. Brillava più di una sfera stroboscopica. Quand’ecco…dietro di lei apparve una figura. Era una ragazza. Indossava uno svolazzante abitino in tutti i toni dell’azzurro, scarpe argentate col tacco (non troppo alto, se no inciampava) , i lunghi boccoli castani raccolti in una complicata acconciatura che li rendeva soffici e luminosi e i grandi occhi azzurri truccati in modo da farli sembrare più intensi e penetranti. Insomma, un vero schianto. “E quella chi è?” mormorò strabiliato Michele. “Si direbbe una nuova…Com’è bella!” reincarnò la dose Sebastiano. I due si guadagnarono un’occhiataccia da Susanna e Perla. “Ma quale ragazza nuova!?!? Quella è Erina!!!!” Entrambe erano piuttosto offese. Non pensavano che il loro restyling avrebbe avuto un effetto così portentoso anche sui ragazzi che piacevano a loro!! “Sarà, comunque…vado a chiederle di ballare!” esclamò Sebastiano spintonando Michele. “Eh, no, eh, l’ ho vista prima iooo!!!!!!!!” si lamentò quest’ultimo lanciandosi all’inseguimento dell’amico. Susanna, piuttosto stizzita, si attaccò al cellulare per parlare con il suo adorato Gianpiero, mentre Perla rimase da sola con Saulo. “E allora, Perla, come andiamo??” “Andava meglio prima.” “Già, senti…ti va di ballare?” “OK!!” Saulo restò stupito da questo entusiasmo, ma in realtà era tutta una tattica per far ingelosire e allo stesso tempo tenere d’occhio Sebastiano. Erina intanto era rimasta spiazzata dallo stuolo di ammiratori che la circondavano. Da quando era entrata, tutti le avevano chiesto di ballare, perfino Goffredo, con sommo disappunto di Annika.  Tutti, TRANNE  l’unico con cui avrebbe voluto ballare davvero. In quel momento, mentre ballava svogliatamente un lento abbracciata a Lennoni che non era mai stato così felice, si avvicinò l’oggetto dei suoi desideri, William. E con lui, allacciata al suo braccio come una sanguisuga, l’immancabile Stefania. “Ciao Erina! Sei proprio tu! Non ti avevo quasi riconosciuto!” i suoi occhi brillavano solo di sorpresa e non di quell’ammirazione che Erina aveva visto nei suoi altri compagni di classe. Non aveva fatto colpo. Si sentì uno schifo. A peggiorare le cose, da un lato Lennoni la cinse possessivo in vita, si era decisamente montato troppo la testa, non avrebbe dovuto ballare così tanti lenti con lui; dall’altro Stefania la guardò con un finto sorriso gentile e disse: “Stai davvero bene, cara, era decisamente ora di finirla con quei maglioncini! Oh, William, tesoro, andiamo! C’è la nostra canzone!” ‘Che cosa? La LORO canzone? Dopo solo un giorno e mezzo? E poi sarei IO quella patetica???’ pensò Erina mentre nella sala si diffondevano le note di ‘The winner takes it all’. Dirigendosi verso al pista Stefania si scontrò con Caio: “Guarda dove vai!! Ma…Caio? Sei proprio tu? Profumi…di fragola! Ti sei lavato! Wow, sono davvero colpita!!” “Ho anche cambiato camicia…” “Davvero complimenti. Continua così!Andiamo William!!” E si trascinò dietro il rosso, mentre Caio lo inceneriva con uno sguardo assassino. Avvertì una presenza al suo fianco. Crizia. “Ciao, ti va di ballare?” “Bè…perché no?” Disse Caio lanciando un ultimo sguardo di adorazione verso Stefania.

Nel frattempo Erina si era allontanata da Giovanni e stava tentando di abbandonare la sala, quand’ ecco che Annika l’afferrò per un braccio e la trascinò sulla pista da ballo “Dove vai, adesso c’è il pezzo forte!” Urlò Annika “Ma che stai facendo???” Urlò di rimando Erina “Sta a vedere!! Ho corrotto il DJ e…Goffredo, dove tenti di svignartela??” Goffredo era nel panico. Annika lo aveva costretto a ballare TUTTE le canzoni degli ABBA ma quella no! Quella non l’avrebbe ballata. Non avrebbe perso così la sua dignità! Sfortunatamente per Erina e Goffredo Annika adorava quella canzone. Non avrebbe permesso che la sua migliore amica e il suo quasi ragazzo se la perdessero. Ed ecco le prime note diffondersi. Ebbene sì, si trattava di..DANCING QUEEN!!!!Annika lanciò un urlo di giubilo in norvegese, finlandese, lappone, o anche antico vichingo, qualunque strana lingua parlasse e cominciò a darci dentro con i passi! “Dai, è Facile!! Ora provate voi!!!” urlò Annika in direzione di Erina e Goffredo che erano rimasti spiazzati. In quel momento tutti i riflettori puntarono su loro due. Goffredo sussurò ad Erina “Tagliamo la corda!” “Ok” e entrambi si fiondarono verso l’uscita, ma Goffredo, più lento di Erina, venne bloccato da una mossa degna di Smack Down di Annika, che lo costrinse a tornare in pista e a ballare con lei, mentre i suoi cosiddetti ‘amici’ non facevano altro che urlare “Vai Goffredo!!!” invece di toglierlo da quel casino. Si voltò per un secondo verso Erina che si era bloccata sulla porta e le urlò “Scappa!! Non pensare a meeee!!!!” Erina si fiondò fuori dalla porta,  ripensando all’esito disastroso della serata e alle sue sfortune. Se si fosse voltata a guardare indietro, si sarebbe accorta di un paio di occhi verdi che la seguivano.

Era quasi mezzanotte, e la festa stava per giungere al termine (sì, proprio come Cenerentola: i prof non erano stati molto magnanimi in quanto a coprifuoco). Goffredo si trascinava stancamente, mentre Annika era ancora su di giri, e continuava a ballare colma di energia. Caio, con grandissimo stupore dei due Giovanni, aveva rimorchiato Crizia e si erano ritirati in un angolo appartato. Tutti gli altri ballavano e chiacchieravano tra di loro, divertendosi un sacco. Bè, tutti tranne una. Adriana, nel suo succinto abitino rosso, si guardava intorno alla ricerca di qualcosa. O qualcuno. Finalmente! Dopo aver aspettato tutta la sera, finalmente quella viscida di Stefania si era staccata da William per andare in bagno. Era il momento giusto per parlare con lui. Doveva farlo. L’altro giorno, prima che lei gli saltasse addosso per impedirgli di finire la frase, sapeva che lui voleva mollarla. Era già da un po’ che aveva quella sensazione, nonostante si mostrasse sempre sicura di sé. Tuttavia le sembrava un comportamento da infame mettersi con Stefania senza nemmeno essersi prima chiarito con lei. Così si avvicinò a William: “Bene, ma guarda un po’ chi si vede senza la ‘fidanzatina’ appresso!!” Lui sobbalzò a quelle parole: “Adri, ascolta…” “NO, ascoltami TU! Cos’è questa storia? Dovevamo stare insieme e tu ti metti con quella??” “Smettila di fare la vittima Adriana, ti ho sempre detto che non ci saremmo mai messi insieme! Sapevi fin dall’inizio che la nostra era una storia senza futuro!” “E anche senza importanza, a giudicare dalla velocità con cui mi hai rimpiazzato!” “Non dire così! Senti, lo sai che ti voglio bene…” “Se mi volessi davvero bene staresti con me e non mi anteporresti il gruppo e i tuoi amici!! E non staresti con quella snob!” “Adriana, adesso basta, lo sai che non sopporto le scenate! Tra di noi è finita accettalo!!” “Oh, credimi, non è finita per niente! Te la farò pagare cara!!” gridò prima di girare i tacchi e sparire oltre la porta. Non avrebbe permesso che quegli idioti dei suoi compagni di classe vedessero le sue lacrime.

I due desperados, ossia Michele e Saulo, sedevano mogi, in disparte, a un tavolino. Susanna e Perla erano sedute al tavolo di fronte al loro. La prima non si era più staccata dal cellulare ed era presa da una sdolcinatissima (stomachevole, avrebbe detto Michele) conversazione col suo amato ‘Gianpi’. Perla invece non faceva altro che fissare Sebastiano che ballava in un turbinare di capelli. Annika aveva coinvolto lui e Carolina, insieme a Goffredo, in una specie di quadriglia norvegese, mentre Tommaso e Nicola li prendevano in giro. Improvvisamente, per la gioia di Goffredo e Sebastiano, la musica venne spenta dai professori. “Bene, ragazzi, la festa è finita, ora tutti a dormire!” Gli studenti iniziarono ad uscire alla spicciolata dal salone. Susanna, mentre si alzava dal tavolino, inciampò e cadde dai suoi tacchi vertiginosi. “Aaaaaaaaah, la mia cavigliaaa!!!!!” si lamentò. Il prode Michele corse subito in suo soccorso. “Avanti, ti do’ una mano io ad arrivare a camera tua” “Non c’è bisogno, Caca, può benissimo farlo qualcun altro!” “E chi? Sono l’unico abbastanza alto! Dai non fare la schizzinosa!” “Bè se proprio ci tieni…” borbottò Susanna che in realtà era segretamente entusiasta di essere in braccio a Michele. Nel frattempo Saulo si era avvicinato a Perla: “Bella festa, eh?” “Mhf, sì, insomma…” “Ehi, ciao ragazzi!” li salutò Sebastiano passando loro davanti. “DOVE STAI ANDANDO?????” chiese Perla a un sacco di decibel sopra il normale. “Io, bè, vado a dormire…” replicò lui esterrefatto. “Ah, ok…e non hai…bisogno di una mano?” “Ehm…credo di no…buonanotte Perla! ‘Notte Saulo!” e se ne andò sempre in un turbinare di capelli. “Ehi, Saulo” disse a quel punto Perla che sembrava un po’ triste. “Sì?” “Cos’è che dicevi prima? Che hai il DVD di ‘the school of rock’?” “Certo, me lo sono portato anche in gita!” “Ti andrebbe di vederlo insieme a me? Non ho voglia di andare a dormire…ho bisogno di distrarmi un po’…” “SICURO!!! ANDIAMO!!!!!”.

Ma mentre tutti si divertivano, qualcuno tramava nell’ombra. “Muahahahahahahahaahah, la pagherai, William, oh se la pagherai!!!!” Buio. La stanza è completamente al buio. Una torcia illumina il volto di chi parla. E non è Adriana ma…Stefano! Che cosa starà tramando? Ovviamente al prossimo capitolo!

Ok gente, vi avvisiamo che con questo capitolo si conclude la prima parte della nostra storia, quella della gita. Adesso i nostri pargoli torneranno sui banchi di scuola, e ne vedremo delle belle! Cogliamo l’occasione per ringraziare chi ci legge, ma soprattutto chi ci recensisce regolarmente, ossia Icegirl46 e Snap95. Vi vogliamo bene ragazze, al prossimo capitolo! Baci,
Amy e Clau  
 

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Capitolo 17
*** Appuntamento ***


  
“Bene, ragazzi!! Ora che la gita è finita, è giunto il tempo di riprendere a sgobbare come, se non più di prima! E per ricominciare alla grande, ho deciso di affibbiarvi una ricerca a coppie!”. Tra i banchi si levò un mormorio entusiasta. “Piano, piano, frenate gli animi! NATURALMENTE sarò IO a decidere le coppie!” mormorio di disappunto “Tacete, zoticoni! A me dovevano capitare questi capelloni da strapazzo!!! Bah, comunque…Vediamo un po’ le coppie: Stefano con Carolina, Saulo con Perla, Crizia con Caio…” la profe continuò a snocciolare nomi in ordine alfabetico finché: “…Erina con…ma, sì, con Rosa! Non sia mai che stavolta prenda un buon voto E NON TI AZZARDARE A COMMENTARE!!!!” sbraitò la prof a William, che aveva già aperto bocca per replicare. Il ragazzo sorrise e si voltò verso Erina, per farle l’occhiolino. Lei si limitò a fare un sorrisino scemo, mentre Giovanni, accanto a lei, ribolliva di rabbia.  Dannazione, capitavano tutte a lei! Dopo il fiasco della gita, aveva deciso che si sarebbe definitivamente tolta William dalla testa; ma come avrebbe fatto, se doveva lavorare con lui alla ricerca per un sacco di ore al giorno??? Oltre al danno, la beffa. Ma forse non era tutto perduto! FORSE, era un segno del destino che fossero finiti insieme!! Magari era il buon Dio/ Allah/ Buddha o chicchessia a volerli insieme. Ma il buon Dio/ Allah/ Buddha non doveva avere a che fare con l’appiccicosissima nonché spietatissima Stefania. ‘E allora?? Io non ho paura di lei!! Non fare la codarda come sempre Erina, decidi quello che vuoi e poi prenditelo! Mettiti in gioco, una buona volta! Non hai niente da perdere!’

mentre Erina rifletteva su ciò, William aveva già preso il posto di Lennoni e la guardava sornione: “Allora, ragazza dei pigiami, siamo compagni di ricerca! Fico, non trovi?” “Chiariamo subito le cose, William Rosa, non ho intenzione di fare tutto io, quindi vedi di collaborare!!” “Ma come siamo acide! E comunque io so essere MOLTO collaborativo…” e la guardò ammiccando. Dannazione a lui, perché doveva avere quegli occhi verdi, e QUEL sorriso?? Non poteva avere almeno qualche difetto? No, lui no, doveva essere per forza dannatamente bellissimo. ‘Erina ignoralo, non farti mettere i piedi in testa!!’ “Sì, vabbè, iniziamo a lavorare che è meglio, eh?” “Dai, quanta fretta, aspetta un secondo!! Avremo un sacco di tempo per la ricerca! Parliamo un po’…” “Ehm, ok…” ‘Dai, Erina, sii divertente e sofisticata! Dì qualcosa di interessante!!’ “…fai qualcosa di bello questo week-end?” Erina, cercando di seguire i consigli su un articolo di una rivista per ragazze, sbatté sensualmente (o almeno così credeva lei) le ciglia. A quanto pare però aveva toccato il tasto giusto, perché il viso di William si illuminò di contentezza: “Sì, sabato sera il mio gruppo si esibisce in un locale! Hai mai sentito parlare della ‘Casa del gatto’?” “Come scusa??” “E’ il nome del locale…non ci sei mai stata?” “No, a dire il vero…” “Sul serio?? E dove vai di solito la sera? All’ ‘Arcobaleno’? Al ‘Trovatore’?” “Ma che nomi sono!!!! E comunque no, non ci sono mai stata…a dire il vero non è che esca molto il sabato sera, di solito vado in gelateria con Annika, o Giovanni, e restiamo lì a chiacchierare un po’…” William mimò uno sbadiglio. ‘Complimenti Erina, il tuo piano per apparire sofisticata funziona che è una meraviglia!!’. “E pensi che gli apprensivi genitori permetterebbero all’adorata figlioletta di venire al nostro concerto?” “Mi stai invitando a venire a vedervi?????” ‘Datti un contegno, Erina!’ “Bè, sì, sempre che i tuoi ti diano il permesso…” “Oh, di sicuro non mi daranno mai il permesso, ma posso sempre dire che vado a dormire da Annika…” “Wow, come siamo trasgressive Erina! Non starai cambiando solo per me?” scherzò William. ‘Ovvio, io per te farei qualsiasi cosa!!’ ‘Taci cervello, non sei stato invitato!’ ‘Oh, cazzo, quante ME ci sono nella mia testa?? Fate silenzio!’ “Sì, certo, come no…Volevo venire solo per vedere Stefano!” “Ah,già,siete diventati molto amici ultimamente,vero?!” Chiese William con un tono starno che Erina non seppe identificare. “Già, è molto simpatico. E a te come va con lui? Avete risolto alla fine?” “Béé…diciamo di sì..” William si girò a fissare qualcosa dietro di sé e Erina incrociò gli occhi di Stefano che la fissava da lontano. Quest’ultimo si voltò subito verso Carolina e William si girò di scatto. Cosa voleva dire tutto ciò? Erina non fece in tempo a riflettere sull’accaduto perché venne distratta da un pensiero fulminante: “E Stefania?” “Stefania cosa?””Sì,insomma,dato che è gelosa di qualsiasi essere vivente di sesso femminile che ti sta a meno di due metro di distanza,non le darà fastidio che ci sia anche io al concerto?” ‘Brava Erina,questa sì che è una domanda matura e assolutamente disinteressata. Cervello taci!’ “Ma Stefania non ha nessun motivo per essere gelosa e comunque…lei non viene al concerto…sai, detesta la folla…” William sembrava quasi a disagio a parlare di lei. Chissà che cosa c’era sotto?? ‘ Oh,ma che ti importa, ti ha appena invitata al suo concerto e tu stai lì a pensare??’ ‘Hai ragione cervello, festeggiamo!!’ In quel momento suonò la campanella. “Ok,senti io adesso devo andare..”disse William “Allora verrai sabato?” “Sì,certo” “Bene allora ci vediamo lì. Ciao” “Ciao….” Tre, due, uno….”ANNIKAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” (di nuovo) “Che c’è?” “Devo raccontarti una cosa….” E bla bla bla… “Oh sì, è fantastico!Anche Goffredo mi ha invitato!” e bla bla bla… “Scusami un secondo…STEFANOOOOOO non sai la novità!!!” Erina si mise a rincorrere il ragazzo che stava per uscire in corridoio. “Ti devo aggiornare sull’ultima novità!!” E bla bla bla. Stefano invece di gioire con lei assunse un’aria STRANAMENTE colpevole. “Bé,non sei contento per me?” Stefano deglutì. “Ecco Erina…..Ti devo dire una cosa…”.

Bien, eccoci ritornati sui banchi di scuola…Che birboni William ed Erina, invece di fare la ricerca parlano tra di loro…E cosa avrà combinato Stefano? Fateci sapere se pensate che l’idea del progetto scolastico sia carina oppure un noioso cliché…in quel caso lo toglieremo…Ah, piccola nota: la ‘casa del gatto’, l’ ‘arcobaleno’ e il ‘trovatore’ sono rispettivamente il Cat House, il Rainbow e il Troubadour. E anche per stavolta abbiamo terminato. Alla prossima! Baci,
Amy e Clau

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Capitolo 18
*** Strategie davanti alla macchinetta ***


 Ecco, Erina…Ti devo dire una cosa…”

*FLASHBACK*

“Ti farò un’offerta che non potrai rifiutare!” esclamò Stefano agitando qua e là la torcia come un forsennato. “Ma che vai blaterando?!? E poi scusa perché te ne stai qui al buio?” William accese di colpo le luci, rovinando l’atmosfera di suspense. “Nooooooooooo, William, CAVOLO, hai rovinato tutto!!!” “Senti, dimmi quello che devo fare e facciamola finita con questa pagliacciata!!!!” “Va bene, va bene, ok…hai presente Erina?” “Certo che ho presente…” “Ecco, dovresti invitarla al nostro concerto di settimana prossima!” “Che cosa?? E perché mai??????” “Perché te lo dico IO!!” “Ma-ma…PERCHE’? Tu che cosa ci guadagni?  E soprattutto cosa ne sai tu di Erina? Fino a ieri neanche le rivolgevi nemmeno la parola!!” “Credimi, conosco Erina più di quanto non la conosca tu…e comunque a me non ne viene niente, IO non agisco solo per me stesso!” “Allora lo fai per danneggiare me!!!” “Smettila di pensare che il mondo giri tutto intorno alla tua persona!!! Ti ho promesso che avremmo riprovato a ricostruire i rapporti, quindi perché dovrei danneggiarti!! IO mantengo le promesse! Ti ho solo chiesto un favore, santo cielo!!” “E va bene, e va bene…la porterò al concerto…sperando che Stefania non lo venga a sapere!” “Non dovrebbe essere un problema per te tenere il piede in due scarpe!!” “OK, non hai tutti i torti…ma ancora non capisco lo scopo…” “Lo capirai…anzi, mi stupisco che tu non ci sia già arrivato, ti facevo più intelligente!” “Bah… ti saluto..”.

*FINE FLASHBACK*

“CHE COSA????????? Stupendo, sono DAVVERO una perdente!!!!! Ma come ti è saltato in mente??????????????????????????????????????” “L’ho fatto per aiutarti no?? Perché sono il tuo migliore amico!!!!!” “Un secondo, IO sono il suo migliore amico!!” Lennoni si era intromesso nella conversazione. “Giovanni, non è davvero il momento!!!!” sbottò Erina allontanandosi e trascinandosi  dietro Stefano, mollando i povero Giovi in mezzo al corridoio. “Senti, apprezzo quello che hai fatto per me ma…così faccio la figura della sfigata che non ha il coraggio di chiedere al ragazzo che le piace di uscire e manda qualcun altro!! Roba da quarta elementare!!!!” “Andiamo Erina, lui non sa che tu sai che è tutta una farsa! Questa è la tua grande occasione senza Stefania tra i piedi!Daaai vieni,ci sarà anche Annika!” “Ok….” Bofonchiò Erina, e Stefano esultò sorridendo e cominciò a parlare dell’ultima puntata di ‘Destini Incrociati’. Ma Erina aveva altro per la testa.

Saulo e Michele erano in coda alle macchinette e stavano gongolando tra di loro. “amico,questa sì che è fortuna!” “Già,non poteva capitarci di meglio!Anche se in realtà Perla non sembrava troppo entusiasta della cosa” “Naa,vedrai che è tutta un’ impressione. Che bello!Farò coppia con Susanna!!” “Ciao ragazzi,perché siete così allegri?”Esclamò Federico dietro di loro “Lasciatemi indovinare, è per la ricerca a coppie che ci ha assegnato la prof vero?” “Come hai fatto a capirlo?” “Oh,lo sanno tutti che vi piacciono Susanna e Perla!Tranne loro forse..” “Dacci un consiglio,che dobbiamo fare?” “Bè,dovreste cercare delle occasioni per incontrarvi anche per motivi non scolastici…che so..cosa fate stasera?” “Oh,siamo stati ingaggiati per un concerto alla Casa del Gatto…EHI dici che se chiedessimo loro di venire accetterebbero?” “Se glielo chiedete voi..NO!Ma dato che sono loro amico stasera potrei capitare PER CASO insieme a loro nel locale dove suonate…” “Lo faresti davvero??” “Certo che lo farei!” “Grazie Federico,sei un mito!!”

Mentre Erina e Stefano passeggiavano chiacchierando per i corridoi, Carolina aveva convinto Tommaso ad aiutarla a pedinarli per capire di cosa stessero parlando. ‘Da quando sono così amici? Forse Stefania aveva ragione, doveva farmi avanti appena si è lasciato con Adriana, magari ora è troppo tardi!’ pensava angosciata la povera Carolina, alla quale le sue amiche Susanna e Perla non avevano raccontato della cotta di Erina per William, cosa che avrebbe decisamente risparmiato alla ragazza un sacco di preoccupazioni. “Tommaso, riesci a sentire quello che dicono?” “Ho capito soltanto che stasera il suo gruppo si esibisce alla Casa del Gatto…” “Ma è fantastico!! Ho sempre desiderato sentirli suonare!!!! Tommy, mi ci accompagni, vero????” chiese Carolina facendo gli occhioni dolci. “P-perché non ci vai con Stefania? Lei verrà di sicuro, dato che è la ragazza di William!” “Stefania non viene, non sopporta i locali dove si esibiscono, le chiama bettole…” Inoltre, ultimamente Carolina iniziava a non sopportare più Stefania che stava quasi sempre con William, e quando si scollava parlava comunque solo di lui o faceva battute di cattivo gusto su Stefano o Tommaso…Carolina davvero non ne poteva più di lei! “Per favore, Tommy…” la ragazza decise di giocare la carta degli occhi lucidi. “Oh, e va bene!!” “Grazie grazie grazie!!!!” esclamò lei felice e smise di pedinare Stefano.  

Ed eccoci qua! Il prossimo capitolo è tutto sul concerto (era anche ora, direte voi, trattandosi di musicisti!) e ne capiteranno delle belle ( Annika ha in serbo qualche sorpresa…e non solo lei!)…Perciò baci e…Alla prossima!!!
Amy e Clau   
                            
 
 
 

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Capitolo 19
*** I Cucciolotti della nonna ***


                         
“Nonnaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!” strillò Saulo dal salotto, “abbiamo scritto le liste della spesa!”. “Arrivo ragazzi, un secondo!” Nonna Olga, detta Ola, usci dalla porta della cucina ed entrò in salotto, dove si ritrovò davanti agli occhi uno spettacolo abbastanza buffo: cinque ragazzotti grandi e grossi che tentavano inutilmente di farsi spazio su un minuscolo tavolino mentre scrivevano febbrilmente su un foglietto di carta le cose che occorrevano loro da comprare. Neanche quando facevano i compiti (le rare volte in cui li facevano) Ola li aveva visti così concentrati! “Bene ragazzi, date qua!! Mmmh…” la nonna si mise a leggere le liste: “…bene, mm-mmh, sì, ok…Michele, a che ti serve la matita nera per gli occhi???” “E’ per il concerto di stasera!” rispose il ragazzo leggermente imbarazzato. “Ah già è vero,stasera è la vostra serata!!! Che bello cucciolotti miei!” e andò ad arruffare i capelli dei ragazzi uno ad uno (per arrivare a quelli di Michele dovette salire su una scaletta). “Vi do’ un passaggio col pandino?” “N-no g-grazie nonna! Andiamo in vespa!” “Ok, ma PRENDETE IL CASCO! I vostri amichetti vengono a vedervi? Forse potrei venire anche io…” “Noooooooooo! Cioè, volevo dire…non è il caso nonna, lì c’è tanto baccano…e tu hai problemi di udito!” “Non dire sciocchezze Goffredo! Il mio udito sta benissimo! Però credo che non verrò dopotutto…non mi piacciono i posti affollati…ma appena tornate mi raccontate TUTTO! E NON FATE TROPPO TARDI!!” “Certo nonna,contaci” “Ah, Stefano caro,bisogna dare un passaggio alla tua ragazza?” “Emmmh,nonna,io e Adriana non stiamo più insieme…” “Oh,povero caro mi dispiace,cos’ è successo?” “Stefano guardò di sottecchi William che da dietro la nonna faceva dei gesti per supplicarlo al silenzio. “Oh, sai nonna, le solite cose…non ci piacevamo più tanto…” “Oh,sei giovane…avrai tempo di trovare il vero amore caro! E che mi dite delle vostre fidanzate ragazzi?” E William “Ahahah Michele e Saulo delle fidanzate…questa è bella!!” “Zitto,non mi sembra che la tua abbia fatto i salti mortali per venire a vederti!” “Che centra,almeno io ce l’ho!E poi viene Erina che è una mia amica,voi non avete neanche una fan!” “Ehi,io ce l’ho la ragazza !” Protestò a quel punto Michele “…solo che Maddalena aveva da fare stasera…” “Bè,alla fine quello messo meglio sono io!” Gongolò Goffredo “Taci Geff, Annika non è la tua ragazza!” Replicò malamente Saulo che si era offeso. “Bè,sempre meglio di quel che sei riuscito a rimediare tu!” “Buoni ragazzi, buoni,non litigate…scommetto che dopo stasera tutte cadranno ai vostri piedi,siete così carini e affascinanti!!OH,i miei tesori!!!!!” i ragazzi si precipitarono fuori dalla porta prima che la nonna potesse scompigliargli di nuovo i capelli o, peggio ancora, dargli un buffetto sulle guance. “Un’ultima cosa ragazzi!!” strillò la nonna dalla finestra “GUAI A VOI SE BEVETE!!”.  Scopriremo presto cosa succede a non seguire i consigli della nonna…

Erina fece un respiro profondo e aprì la porta dello studio di suo padre. “Ciao papi!!” “Bocciuolo,luce dei miei occhi, vieni a salutare il tuo papà!” Erina corse ad abbracciare suo padre e per aggiungerci una buona dose di ruffianeria gli schioccò anche un bel bacio sulla guancia. “Papi,mi stavo chiedendo, siccome stasera è Sabato..Annika mi ha invitato a restare a dormire da lei…posso andare?” “Bè…penso non ci siano problemi..ti serve un passaggio?” “No,vengono a prendermi i suoi genitori” “Va bene, allora salutameli,io tra poco esco,stasera ho un impegno di lavoro,ti ho lasciato la cena in frigo,ok?” “Ok,papi,buon viaggio” “Grazie tesoro” Erina chiuse la porta dello studio dietro di sé e iniziò a fare la danza della felicità. Mezz’ora dopo suo padre era uscito e lei aveva finito di preparare il borsone. Aveva ficccato tutto dentro una grande borsa in modo da non sembrare un’idiota che va in giro con la sacca del pigiama e aveva deciso di non mettere i soliti maglioni. Indossava una canottiera colorata,una gonna di jeans e aveva coraggiosamente deciso di riutilizzare le scarpe che aveva messo alla festa di fine gita. Non era affatto male. Erina si diresse a piedi verso la gelateria dove aveva fissato l’appuntamento con Annika in modo da non creare sospetti con i genitori. “Ehi Annika” L’amica era già lì,sfavillante in un completo giallo fluo “Dove sono i tuoi genitori, pensavo di lasciare a loro la sacca col pigiama,così non dovevo portarmelo dietro” “Perché mai avresti dovuto lasciare il pigiama da me?” “Perché io ho detto a mio padre che restavo a dormire da te!” “No,io ho detto ai miei che restavo a dormire da TE!” “COME??E adesso che facciamo?” “Oh,bè,tanto il concerto finirà tardi….e poi al massimo dormiremo sulle panchine come i barboni!Non crucciarti adesso,godiamoci la serata!” “Tu sei completamente fuori di testa Annika…e che cos’è quel coso che hai lì??” “Oooh,è una sorpresa per Goffredo! Te la faccio vedere dopo!” E chiacchierando le ragazze si incamminarono verso la Casa del Gatto.

Casa del Gatto, Backstage

“Sono il migliore, sono il migliore, sono il migliore” continuava a ripetere ossessivamente Michele mentre attuava il suo folle training autogeno. Goffredo se ne stava in un angolino a strimpellare la sua chitarra; pareva la persona più tranquilla del mondo, ma in realtà era agitatissimo per il concerto imminente e sentiva che avrebbe vomitato per la tensione! Saulo non riusciva proprio a stare fermo e continuava a passeggiare nervosamente su e giù, fumando una sigaretta dopo l’altra. William era in piena fase trucco e parrucco e non voleva assolutamente essere disturbato. Dal suo angolino, Stefano osservava la scena. Si sentiva inspiegabilmente triste. Era abituato, prima di ogni concerto, ad avere accanto a sé  Adriana, che continuava blaterare di cose stupide e divertenti per distrarlo e non fargli avvertire l’ansia pre-esibizione. Non voleva ammetterlo, ma le mancava terribilmente. Si era talmente assuefatto alla sua presenza, a darla per scontato, che ora che non c’era più avvertiva un vuoto immenso, proprio all’altezza del cuore. E’ vero, il giorno prima di scoprire la verità su Adriana aveva detto a Saulo che gli piaceva Carolina ma non ne era più così sicuro, probabilmente volava solo togliersi uno sfizio: tanto, anche se fosse andata male, avrebbe comunque avuto Adriana con lui; non poteva sbagliarsi più di così. Quanto avrebbe voluto rivedere il suo sorriso, sentire il ‘pop’ dei chewing-gum che masticava in continuazione, odorare di nuovo il suo profumo al lampone…ma lei non era più lì, non era più sua. Forse non lo era mai stata. Anche quando stavano insieme, lei non pensava a lui, il suo sorriso, il suo profumo, perfino il fastidioso ‘pop’ dei suoi chewing-gum non erano per lui ma per un altro…per uno dei suoi migliori AMICI… . Per un terribile istante Stefano sentì un’ondata di odio inarticolato nei confronti di William, era lui che gli aveva portato via Adriana, la SUA Adriana…l’avrebbe fatto a pezzi, quell’essere egoista che pensava solo a sé stesso. Spinto da un impulso irrefrenabile si alzò e fece per dirigersi verso William, ma si bloccò all’improvviso. Pel di carota aveva abbandonato la sua postazione davanti allo specchio e si era avvicinato a Goffredo con un’espressione che stupì Stefano: sorrideva. Non quei soliti ghigni sarcastici, o i sorrisi alla ‘quanto-sono-fico’. Un sorriso vero, Stefano avrebbe detto, se non avesse conosciuto William, quasi dolce. Il rosso stava dicendo qualcosa a Goffredo, non riusciva a capire che cosa, ma quest’ultimo sembrava essersi rilassato e sorrideva sornione: evidentemente era riuscito calmare il suo celeberrimo panico da palcoscenico. A quella vista tutta la rabbia di Stefano scemò; William aveva avuto un passato difficile, come Goffredo, e non era abituato a dipendere dagli altri; non poteva capire il dolore che gli aveva provocato rubandogli uno dei suoi punti di riferimento, Adriana, alla quale, Stefano se rendeva conto solo ora, si era spesso aggrappato. William non capiva, ma non era colpa sua: col tempo avrebbe imparato ad aprirsi agli altri e secondo lui Erina era la persona giusta con cui farlo. Giusto, Erina! Quel nome riportò Stefano alla realtà. Aveva una missione da compiere!

“Ma, e se dovessi fare una figuraccia?? E se ci fischiano?? E se Annika dovesse pensare che sono un’idiota?” “Francamente, mi stupisce che non lo pensi già. E comunque non lo farà, INCREDIBILMENTE le piaci davvero, ti ha pure fatto uno striscione.” replicò William. “Che cosa???” Goffredo si sporse a guardare il pubblico e notò subito Annika che in prima fila agitava uno striscione con scritto: ‘Geff The Best, abbasso The Rest!’. “Adesso sono ancora più nervoso!!” “Ascoltami bene, Goffredo Isibelli: TU sei il chitarrista più bravo del circondario e andrai alla grande perché sei il MIGLIORE, chiaro?” E William sorrise in quel modo speciale, così raro a vedersi, ma sorprendentemente dolce. Goffredo non poté fare a meno di rispondere al sorriso: sì, quella sera avrebbero spaccato! Nel frattempo uno Stefano sorridente si era avvicinato ai due: “Ciao ragazzi!!! Pronti?????” “Adesso sì” Goffredo sorrise. “Bene, benissimo! William permetti una parola?” e senza aspettare risposta trascinò il ragazzo in disparte. “Bene, ricapitoliamo il piano: ti ricordi le mie istruzioni?” Un  William dall’aria particolarmente scocciata tirò fuori un plico di bigliettini: “Ecco qua, ma lascia che te lo dica, le tue indicazioni non hanno senso: come faccio a essere carino senza dare l’impressione che ci stia provando? E perché devo aprire bocca poco e lasciar parlare lei? Quella è timida, di solito non  spiccica parola e poi perché non posso bere alcolici, cioè, tu pretendi che canti per due ore ininterrotte e poi non posso neanche bere?? E poi non ho ancora capito il perché di tutto questo, e poi…” “Cavolo William, sei proprio una lagna, perché, perché, perché…” lo scimmiottò Stefano “…perché non chiudi il becco?! Si fa così perché lo dico io! Tu attieniti alle istruzioni e andrai bene…e francamente mi stupisce che tu non abbia ancora capito lo scopo, ti facevo più intelligente! Goffredo c’è arrivato!” “E’ vero!” confermò quest’ ultimo. “Pure Saulo e Michele l’hanno capito!” “Già!” “Proprio così!”. “Quindi, in definitiva, sei tu l’unico scemo che non ci arriva! Forza, spremi le meningi” e Stefano si allontanò lasciando un William piuttosto confuso che tentava invano di riordinate i bigliettini con le ‘istruzioni’. Intanto Saulo e Michele sbirciavano il pubblico per individuare Perla e Susanna. “Non le vedo ancora, e tra poco iniziamo! Ecco, lo sospettavo, Federico si è burlato di noi, non verranno!! Ho sempre saputo che non bisognava fidarsi dei tipi coi baffi!!” “Ma che cazzo dici, Saulo! I baffi non c’entrano niente! E poi forse sono in ritardo, o magari sono già qui e non le vediamo perché sono sedute in fondo…Dai un po’ di fiducia a Fede, ha detto che le avrebbe portate, no? Quindi perché non dovrebbe farlo?” “Hai ragione, scusa, è che sono nervoso…spero solo che Sebastiano non si azzardi a venire! Se c’è lui non ho speranze!” “William l’ha invitato, quindi è molto probabile che venga!” “Fantastico, quell’idiota pel di carota non ne fa mai una giusta! Essere inutile!!” “Dai, calmati, non è detto che Sebastiano debba venire per forza, magari ha un impegno! E comunque non pensarci adesso, ora dobbiamo concentrarci esclusivamente sul concerto!!” quasi a sottolineare le parole di Michele, il proprietario del locale si affacciò dietro le quinte e urlò:  “Ehi voi! E’ il vostro turno!!”. I cinque inforcarono gli strumenti. “Bene ragazzi!!” gridò William esaltato, “si va in scena!!!!!!!!!!!!!!”.

Rieccoci, carissime! Bien, in questo capitolo abbiamo introdotto onnipresente personaggio di nonna Ola! Sappiamo che vi sembrerà assurdo che tutti e cinque vivano con lei, ma nel prossimo capitolo spieghiamo il perché…Ci sembrava divertente che vivessero tutti e cinque insieme, fateci sapere che ne pensate! Per quanto riguarda il papà di Erina, sappiamo che il padre di Erin era un musicusta ma non conosciamo molto il suo carattere, noi ce lo siamo sempre immaginato come una specie di mafioso che ADORA la  sua unica figlia (anche se ci sembra che in realtà Erin avesse dei fratelli, ma d’altro canto la nostra non è una storia normale, quindi…). Bè, non c’è molto altro da dire, se non che nel prossimo capitolo ci sarà finalmente il concerto, e ne accadranno delle belle!!! Aurvoire!

Amy e Clau 

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Capitolo 20
*** Lo zio Jack colpisce ancora! ***


 La Casa del Gatto era già affollato quando Federico, Susanna e Perla entrarono nel locale, cosicché dovettero sedersi ad un tavolo in fondo. “Ancora non capisco perché hai tanto insistito per venire qui!” protestò Susanna “nel liceo artistico accanto alla nostra scuola stasera organizzavano un’interessantissima mostra su Van Gogh! Io volevo andare a vederla!!” “Susi ti prego!! Preferirei rimanere ostaggio di una rapina a bordo di un camion dello  spurgo pieno!!” “Non hai mezze misure, eh Perla?” la prese in giro Federico. “Sì, e poi tu se contenta di essere qui solo perché è un locale che di solito frequenta Sebastiano! Qui non incontrerò mai Gianpiero!” “Grazie a Dio!!!” esclamò Perla con foga. “E poi Susi, non ci sarà Gianpiero ma di sicuro c’è Michele!” ribatté Federico. “Che cosa??? Cioè, volevo dire, non è che mi importi, ma come fai ad esserne così sicuro?” “Semplice: stasera la sua band si esibisce qui!” “COSA???” esclamarono in coro Susanna e Perla. “Ma è terribile!” gemeva la prima, mentre la seconda esultava: “Ma è fantastico!”. Le due si guardarono: “Mi toccherà sentire quella musica spacca timpani e violenta!!” si spiegò Susi. “Sì ma vedi il lato positivo (per me): se si esibiscono qui di sicuro Sebastiano sarà venuto a vederli!!!”. La bionda rimase a fissare l’amica basita. “Perla, tu non riesci a pensare ad altro vero?” “Puoi dirlo forte!!” rispose lei con gli occhi a cuoricino. Federico intanto seguiva il loro battibecco ridendo sotto i baffi ( non metaforicamente, aveva davvero i baffi): quella serata si preannunciava molto divertente.

Erina si tormentava nervosamente i capelli aspettando l’ingresso dei ragazzi. Non stava più nella pelle ma era anche tesa. E se avesse fatto una figuraccia dopo,all’appuntamento? In fondo William l’aveva invitata solo perché Stefano l’aveva ricattato. Magari la considerava solo una noiosa palla al piede. Che fare?? Annika di certo non aveva di questi problemi. Continuava a saltellare come un’ossessa sulla sedia stringendo a sé possessivamente il famoso pacco,il cui contenuto non aveva voluto svelare ad Erina. Sfortunatamente per lei e per il resto degli spettatori aveva svelato subito il fantomatico striscione che continuava a far  sventolare accompagnandolo con grida d’incoraggiamento in antico vichingo. Al loro tavolo si erano aggiunti anche Tommaso e Carolina. Tommaso era depresso. Quella sera per accompagnare l’amica alla casa del gatto aveva dovuto bidonare il settimanale torneo di calcetto con Nicola e Vincenzo, che si erano incazzati un casino, e come se non bastasse Carolina non aveva fatto altro che parlare a vanvera per tutto il tempo! Si era perfino fatta prestare da quella squilibrata di Annika una trombetta da stadio e continuava a suonarla e a gridare ‘vai Stefano!’. Non capiva proprio perché avesse insistito tanto per sedersi al tavolo con lei e la sua amica Erina: la prima era da rinchiudere, e la seconda era una timida cronica, che non gli aveva ancora rivolto la parola. Che serata fallimentare. Quando l’avrebbe capito Carolina che aveva una cotta per lei? Doveva forse fare uno striscione come Annika? Stefano era suo amico, ma in quel momento l’avrebbe fatto fuori volentieri. Mentre l’amico si perdeva in queste cupe riflessioni, una Carolina completamente ignara strombazzava a tutto spiano. Si stava davvero divertendo: aveva insistito con Tommaso per sedersi insieme ad Annika ed Erina perché voleva cogliere l’occasione per conoscerle meglio: e aveva fatto bene! Annika era pura energia e la rendeva euforica, mentre Erina, anche se in un modo più pacato, era altrettanto simpatica. Era così contenta: avrebbe visto per la prima volte Stefano suonare! Improvvisamente fu però colta da un atroce dubbio: “Ragazzi, ma voi sapete come si chiama la band?”.In quel momento le luci sul palco si accesero e il presentatore fece il suo ingresso. “Salve gente,stasera vi presenterò un gruppo nuovo,che di sicuro vi sconvolgerà!Siete pronti??”si alzò un boato dal pubblico. “Bene,allora siete pronti peeeeeeeeeeeeeeeeer……i Ganzi e Rozzi!!!” “Stiamo scherzando vero?!?” fu l’udibile protesta di Perla,prima che la sua voce venisse sommersa dal suono roboante delle chitarre. William afferrò il microfono. “Eehi, questa è la prima. Si intitola Benvenuti nella Giungla!”. La musica partì e William iniziò a cantare e a dimenarsi con energia sul palco. La stragrande maggioranza del pubblico femminile ( e anche di quello maschile) lo fissava come ipnotizzata: aveva un tale carisma, un presenza scenica che era impossibile staccargli gli occhi di dosso. Ah, ed era anche un gran figo. Di questo se ne erano accorte tutte, Erina compresa: la sua voce l’aveva totalmente sorpresa, non pensava fosse così bravo. Annika era entusiasta di Goffredo, il modo in cui sembrava un tutt’uno con la sua  chtarra, il guardare solo quella mentre suonava. Amava davvero la sua musica. E poi era un timidono. Decise di lancirgli un urlo di incoraggiamento “VAI GOFFREDOOO!!!” fortunatamente le luci in sala coprireno le guance del ragazzo che erano inspiegabilmente diventate rosse rosse. Carolina manco a dirlo era entusiastissima di Stefano e continuava a strombazzare. Dai posti in fondo Susanna tentava di fare l’indifferente ma non riusciva a staccare gli  occhi da Michele. Si chiedeva come riuscisse a fumare e suonare contemporaneamente. Era così bello con quella sigaretta che gli penzolava dalle labbra. L’unica che sembrava immune era Perla. Il gruppo le piaceva ma non aveva ancora individuato Sebastiano e questo non le faceva piacere. Mentre i suoi occhi vigili scrutavano il locale alla ricerca di una lunga chioma bionda le canzoni si susseguivano una dopo l’altra. Prima il “Signor pietra marrone”, “La regina delle stelle”, “E’ così facile”,”Va bene tutto”, “La città del paradiso” “Penso a te”, “la mia Michela” “Treno notturno”. Erano quasi giunti al culmine e Saulo aveva preso ‘parola. “la prossima canzone è l’ultima, e vorrei dedicarla a una persona speciale, la ragazza che mi piace, una mia compagna di classe che purtroppo stasera non è qui. “ Concluse amareggiato guardandosi intorno. Dalla sua postazione Saulo non riusciva a vedere Perla che era seduta molto in fondo. “Si chiama Perla. La ragazza intendo, non la canzone!La canzone…sì,eeemmh, si chiama Pazienza” Perla dal fondo della sala arrossì mentre Susanna e Fede si spanciavano dalle risate “Smettetela traditori infami!” “Perla,hai un ammiratore,non sei contenta?” “Grrr…” Perla doveva ammettere che la canzone che Saulo le aveva dedicato era davvero bella. Non pensava di piacergli,si sentì stranamente lusingata. ‘Oh, ma che vado a pensare! Queste birre sono davvero forti! E com’è che non ho ancora visto Sebastiano??” Nel frattempo al canzone era terminata e il pubblico era esploso in un boato. Dopo essersi rinfrescati velocemente i ragazzi avevano raggiunto il tavolo di Annika ed Erina. Carolina si era subito attaccata a Stefano in modalità fan assatanata. Lui la trattava gentilmente ma senza entusiasmo. Si era messo a parlare con Tommaso di batterie e tecniche strane. Anche Annika si era subito buttata su Goffredo strillando esaltata “Geff,ho una sorpresa per te!” “Che cos’è..?” mormorò Goffredo vagamente preoccupato. “Aprilo e lo scoprirai!” Goffredo scartò esitante l’involucro e si ritrovò tra le mani un orsacchiotto con il suo nome scritto sopra. “Ti piace? E’ un coccolorso, il tuo nome l’ho ricamato io personalmente. E’ un portafortuna speciale.” Goffredo arrossì fino alla punta dei capelli mentre i suoi amici sghignazzavano, ma sorrise entusiasta a d Annika e le disse: “E’ il regalo più bello che mi abbiano mai fatto”. Mentre i due piccioncini discutevano allegramente di regali e coccolorsi, Federico aveva convinto Susanna e Perla ad avvicinarsi al tavolo. Quando Saulo vide Perla, prima le sorrise, poi sbiancò dal terrore ricordandosi quello che aveva detto nella dedica dell’ultima canzone: non sapeva che lei fosse lì, altrimenti non l’avrebbe mai fatto! Perla l’avrebbe picchiato, ne era sicuro. Nel frattempo Michele aveva inspiegabilmente attaccato bottone con Susanna, e incredibile ma vero, lei rideva alle sue funny joke! Che pena. Federico stava facendo a William i complimenti: “Siete stati davvero bravi ragazzi! Sapete, anche io ho un gruppo…ci chiamiamo i ‘Regina’?” “Come la carta igienica?” “Non sei divertente William.” “Scusa amico. Grazie per i complimenti, ma adesso devo andare!” esclamò raggiante iol rosso mentre afferrava un’ancora intontita Erina per il braccio e la trascinava verso il bancone del bar, seguito da un’occhiata ammonitrice di Stefano. Nel frattempo Perla aveva deciso di chiedere delucidazioni a Saulo. “Senti Saulo, ma la dedica che hai fatto per l’ultima canzone…quella Perla della tua classe che ti piace…bè, ecco…sono io?” “TU? NO!! Cioè, è un’altra Perla…” “Scusa, ma quante Perla che sono in classe con te conosci?” “Ma non è in classe con me ADESSO…è una compagna delle elementari, sai…e poi Perla è un nome comune…” “Oh…ok…” Perla si sentiva un po’ strana. Le aveva fatto piacere quella dedica, e ora scopriva che non era per lei…scacciò subito quei pensieri: “Bè, comunque complimenti, era davvero una bella canzo…uh, c’è Sebastiano! Scansati!!!” esclamò la ragazza esaltata mollando una ben poco femminile gomitata a Saulo per lasciarla passare. In effetti dietro di lui si stava proprio avvicinando Sebastiano, accompagnato da un ragazzo dai lunghi capelli con frangia che ricadeva sugli occhi e sguardo da cucciolo. “Ciao ragazzi! Siete stati davvero fenomenali, ma non sono riuscito a sentirvi tutti, sono arrivato un po’ in ritardo…” “Bè, come si suol dire…meglio MAI che tardi, no?” replicò Saulo che fumava di rabbia e si tratteneva a fatica. Seb, ignaro di tutto, lo corresse: “Vuoi dire meglio tardi che mai, vero? Ah comunque, lui è il mio amico Davide Sabo” “Ma tutti mi chiamano Serpente” aggiunse il ragazzo dall’aria stralunata. “Perché Serpente?” “Mi piacciono i serpenti…” “Sul serio??” esclamò Saulo. “Anche a me! Pensa, ne ho due, si chiam…” “Bene Saulo, allora ti lascio dato che hai trovato qualcuno con cui parlare!” esclamò Perla a quel punto, voltandosi poi radiosa verso Sebastiano. Lui le sorrise del tutto inconsapevole del piano diabolico che Perla tramava tra sé e sé. “Andiamo a bere qualcosa?” propose la ragazza sempre sorridendo. “Ehm…ok! Tanto mi sa che ne avranno per un po’” rispose lui mentre si avviavano verso il bancone. Saulo rimase a fissare Perla che si allontanava mentre Davide gli raccontava del suo serpente. Tutte le sfortune a lui! Intanto Sebastiano e Perla si erano accomodati sugli sgabelli e avevano ordinato da bere. Poco distante da loro, l’appuntamento di William ed Erina stava prendendo una piega decisamente alcolica.

Erina sentì il proprio cuore fare un triplo salto carpiato quando William l’afferrò per il braccio e la trascinò al bancone del bar. ‘Oh cazzo, adesso sono completamente sola con lui e posso contare solo sul mio cervello!’ ‘Che Dio ce la mandi buona!’ ‘Taci cervello, non mi sembra di avere chiesto il tuo parere!’. “E allora!” esordì William interrompendo il bizzarro monologo interiore di Erina.”Ti è piaciuto il concerto?” “Sì mi sei piaciuto…cioè, mi siete piaciuti, nel senso…siete stati bravi…” ‘E il premio ‘demente dell’anno’ va a…Erina Everlina! Cavolo cavolo cavolo!’ Nel frattempo William aveva ordinato da bere. “Che cos’è questa roba?” chiese Erina sospettosa. “Come cos’è?!? E’ Jack Daniel’s ! Ma da che mondo vieni scusa? Cosa bevi di solito?” “Bè, la coca-cola…” “Sì, massimo rispetto per la coca-cola ma…con quella non vai fuori!” “Aspetta un secondo! Vuoi dire che è roba alcolica??” “Solo un pochino…” ‘Parecchio direi!!’ pensò William, ‘ma come tutti sanno non so sostenere una conversazione intelligente da sobrio quindi…che male può fare un goccetto?’. Erina fece un bel respiro profondo, afferrò il bicchiere e buttò giù tutto d’un sorso. Le sembrò improvvisamente di andare a fuoco. “Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargh!!” “Ma sei pazza, mica lo devi bere tutto d’un fiato!” “E io che ne sapevo scusa?? Oddio, non mi sento più la lingua!” “Quanto la fai lunga, non è mica così forte… ma scommetto che papino non approverebbe comunque! Alla fine che scusa hai usato?” “Bè gli ho detto che andavo a dormire da Annika, solo che  Annika ha detto ai suoi che veniva a dormire da me…ed è un casino perché adesso non sappiamo dove andare a dormire!” “Bè, al massimo potete dormire sulle panchine come i barboni…” “Sì,l’ha detto pure Annika, ma non penso proprio! E se c’è in giro qualche maniaco?” “Ti ricordo che stai parlando con il sottoscritto”. “Ma quanto sei spiritoso…lo sai che ti stai auto insultando?” “Non considero ‘maniaco’ un insulto…e comunque…potete sempre venire a dormire a casa nostra!” “Come no. Immagino che i tuoi sarebbero particolarmente entusiasti della cosa!” “Io non vivo coi miei genitori. Sto dalla nonna di Saulo?”. ‘Cavolo, è vero! Annika me l’aveva anche detto!’ “Oh…e perché?” ‘ ‘Inopportuna - girl’ colpisce ancora! Non potevi chiedergli qualcosa d’altro?’ ma William non sembrava turbato. “Mio padre non l’ho mai conosciuto. Il mio patrigno è in prigione per violenza domestica, e mia madre sta in qualche centro per donne maltrattate. Per questo sono in affido dalla nonna di Saulo. Tanto, era come se vivessi già lì con tutto il tempo che passavo a casa sua!” ‘Violenze domestiche? Che intende dire esattamente? Che cosa ha dovuto passare?’. Erina non se l’aspettava. Credeva che William fosse un ragazzo viziato ed abituato ad avere tutto. Non credeva che potesse avere dei problemi, sembrava sempre così sicuro di sé. Ma in effetti, William aveva già dimostrato di portare una maschera, il vero lui era molto più complesso da capire. Con lei si era già aperto una volta, sperava che potesse farlo di nuovo…”Mi dispiace…” bisbigliò sommessamente. “Per cosa?” “Per tua madre…e per tuo padre…e per te…e…” “E’ acqua passata, tranquilla!” William sorrise, ma il sorriso non raggiunse gli occhi, che rimasero velati di tristezza. “Ok…Annika ha detto che anche Goffredo, vive con voi, deve essere bello stare sempre con gli amici!” “In realtà, viviamo tutti insieme. Anche Geff è in affido, i suoi hanno problemi economici e non possono mantenerlo…Stefano è stato buttato fuori da un collegio svizzero…bè in realtà erano otto ma fa niente…i suoi lavorano molto e non lo vogliono a casa loro, così la nonna di Saulo si è offerta di ospitarlo dato che le due famiglie si conoscono da sempre…i genitori di Michele invece sono tipi strani e sono partiti per un anno sabbatico nel cuore dell’Africa…E non si fidavano ad affidarlo ai suoi fratelli, quindi hanno chiesto alla cara nonna Ola se poteva controllarlo lei mentre loro erano via…” “Caspita…quindi vivete tutti insieme appassionatamente!” “Già, ma non è facile come credi, ci sono un sacco di rotture: musica troppo alta, gli infami che ti finiscono i biscotti, la fila per il bagno…Michele ci sta per intere ere geologiche, è un maniaco dell’igiene!!” Erina rise sguaiatamente. Mentre William parlava infatti aveva deciso che quel Jack vattelappesca non era poi così male,  e aveva continuato a scolarselo tranquillamente…E cominciava a sentirsi parecchio strana. Anche il ragazzo la guardò male: “Ma cazzo quanto hai bevuto?? Porco cane, Stefano stavolta mi uccide!” “Non ho bevuto così tanto!” biascicò Erina mentre provava ad alzarsi, ma non riuscì a tenersi in equilibrio e franò rovinosamente prima che William l’afferrasse per impedirle di rovinare al suolo. “Aah, grandioso,  ti devo pure portare in braccio! E adesso che faccio?? Dove ti porto??” Portando Erina a peso morto, mentre quella continuava a ridacchiare, raggiunse il tavolo di Goffredo. Ma lì ebbe una spiacevole sorpresa. Geff aveva decisamente alzato il gomito eora stava in piedi sul tavolo aprlando e gesticolando con foga mentre i presenti lo ascoltavano più o meno interessati. Michele stava continuando a raccontare barzellette a Susanna che di sicuro doveva essere ubriaca marcia perché stava ridendo! Carolina che era stufa di sentirsi ignorata da Stefano e Tommaso si era unita a Annika e continuava a spronare Goffredo nel suo assurdo monologo. Saulo era ancora imprigionato da Davide che continuava a blaterare e di tanto in tanto lanciava delle occhiate furtive al bancone. “E tu chi sei??” Chiese William a ‘serpente’. “Ciao sono Davide” “E’ un amico di Sebastiano!” sbottò Saulo assai contrariato. “Aah,quindi alla fine è venuto. Dov’è?” “E’ al bancone che sta PARLANDO con PERLA!” William rise sotto i baffi ma purtroppo per lui a quel punto Stefano notò Erina sulle sue spalle. “Che cosa le hai fatto???” “Io proprio niente è lei che ha iniziato a bere come una spugna!” “Io ti…” ma venne interrotto da un tonfo. Goffredo aveva perso l’equilibrio ed era scivolato giù dal tavolo. Fortunatamente Annika lo aveva afferrato con uno scatto fulmineo e lo teneva sollevato come se pesasse niente, in fondo lei era abituata a sollevare i tronchi in Norvegia, questo in confronto era una bazzecola. “Grandioso, adesso che ne faccio di lei…e di lui…e anche di lui…!” sbottò William indicando prima Erina, poi Goffrdo e infine Sebastiano, che aveva collassato al bancone con sommo disappunto di Perla e gioia di Saulo. “A lui ci penso io!”esclamò Davide raggiungendo i due al bancone. Perla fumava letteralmente: stava finalmente per confessare ciò che provava e lui sveniva come un sacco di patate?? Ma come si permetteva!!! ‘Serpente’ le sorrise gentilmente e disse: “Non preoccuparti, bella fanciulla, ci penso io!”. Davide afferrò Sebastiano per le spalle e cercò di trascinarlo ma ebbe scarsi risultati, dato che il ragazzo era alto circa il triplo di lui! “Ehm…” si voltò imbarazzato verso Perla “…non è che potresti darmi una mano?”.

Nel frattempo i Ganzi avevano deciso di tornare a casa e di portare Erina con loro. “Non può tornare a casa in questo stato, o suo padre non la lascerà più uscire finché non compie 94 anni!!” aveva infatti esclamato Annika. “Va bene, la portiamo dalla nonna, non penso si arrabbierà più di tanto…” aveva acconsentito William un po’ riluttante mentre teneva in braccio Erina che ncora ridacchiava. Sperava propri che Stefania non lo venisse a sapere, se no sai che casino! “Forse non si arrabbierà per lei, ma per lui di sicuro!” sbottò Saulo indicando con un cenno del capo il povero Goffredo che si era tormentato e russava placidamente tra le braccia di Annika che lo teneva ancora in braccio… “Naaaaaaaaaaaah, non se la prenderà affatto!!!!!”.

OOOOOOOOK, abbiamo finalmente concluso questo capitolo chilometrico. Qualche precisazione: il ‘Vincenzo’ che nomina Tommaso all’inizio è chiaramente Vince Neil, mentre Davide è Dave ‘The Snake’ Sabo, chitarrista degli Skid Row (ooooooooooh che carino Dave! By Amy modalità fan assatanata.). Quanto alla storia della nonna, è completamente inventata, ma ci sembrava giusto far finire quella carogna del patrigno di Axl in prigione…e i genitori di Izzy versavano davvero in problemi economici, mentre Steve è stato veramente sbattuto fuori da un sacco di scuole e i genitori non lo volevano con sé ( poor Stevenuccio by Amy e Clau in modalità ciccipuccettosa). Non ci è dato sapere se i genitori di Duff siano mai partiti per un anno sabatico, ma noi al loro posto l’avremmo fatto, con tutti quei figli! Bene, pensiamo sia tutto. Speriamo di non avervi annoiato. Dasfidania,

Amy e Clau (modalità esausta…)

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Capitolo 21
*** Sonnambulismo ***


 Saulo girò lentamente la chiave nella toppa, pregando ardentemente tra sé e sé che il salotto fosse vuoto. Speranza vana. Non appena aprì lentamente la porta, che cigolò rumorosamente sui cardini, la soave voce della cara nonna gli perforò i timpani: “Vi sembra questa l’ora di rientrare???????? Sono le tre di notte!!!!!!!!” “Scusaci nonna, è che il concerto è finito tardi e poi ci siamo fatti un goccio e…” Saulo si interruppe di botto rendendosi conto dell’errore madornale che aveva appena compiuto. “Che cosa??????? Avete bevuto!?!?!?!” “N-no, certo che no, per lo meno, NOI non abiamo bevuto…” Detto ciò Saulo, Stefano e Michele si spostarono dalla porta, rivelando allo sguardo basito della nonna William che teneva in braccio Erina e Annika che sollevava senza difficoltà il povero Goffredo. “E loro chi sarebbero?” “Salve signora, è un piacere conoscerla, mi chiamo Annika e vengo dalla Norvegia! Sono un’ amica di Goffredo! A proposito, dove posso appoggiarlo?” Nel frattempo Erina biascicò qualcosa del tipo: “S-hic!-a…al..ve!”. “Ehm, nonna, loro sono le nostre amiche, Annika ed Erina…possono restare a dormire qui stanotte?” tentò di spiegare William provando a fare gli occhi dolci. “Santo cielo Willy, quella ragazza è completamente ubriaca!! C’entri forse qualcosa??” “Che cosa???? Perché il vostro dito indice è sempre puntato contro di me???? Fino a prova contraria è Goffredo quello che si è ubriacato!!!!!!” “E infatti domattina riceverà una bella strigliata! Nel frattempo, cara, puoi stenderlo sul divano! Immagino che sia troppo tardi per riportarvi a casa, quindi potete restare a dormire qui…Potete andare nella stanza di Willy e Geff!” “Un secondo!!!! E io dove dormo????” esclamò William. “Tu per una notte puoi stare in camera con Saulo” “Che cosa?? Non ci penso proprio, pel di carota parla nel sonno!!!!” “Saulo, nipote degenere, non protestare! Non può certo stare in quella di Michele e Stefano, è già piena! Adesso siate così gentili da accompagnare le ragazze su di sopra”.

Sempre continuando a lamentarsi sottovoce, Saulo fece strada ad Annika  su per le scale, seguiti da William che teneva ancora Erina tra le braccia, Michele, Stefano e la nonna. Goffredo fu abbandonato a sé stesso sul divano del soggiorno. Una volta entrati nella stanza, Annika cominciò a ispezionare come una pazza il letto di Goffredo e il suo comodino pieno di cianfrusaglie pacchiane, mentre William scaricò con malagrazia Erina sul proprio.
Dopodiché, una volta usciti, la nonna pensò bene di fare ai suoi ragazzi un discorsetto: “Non crediate, solo perché ho lasciato che le ragazze stessero qui a dormire, che io permetta atteggiamenti libertini sotto questo tetto!!!” “Liberchecazzocosa???” chiese Stefano perplesso. “Non dire parolacce, svergognato!” sbottò la nonna tirando uno scappellotto al biondo. “Libertini ho detto, intendo condotta immorale! Perciò GUAI a voi se provate ad avvicinarvi alla loro stanza stanotte! Lo sapete che lascio sempre la porta della mia camera aperta, e se vi becco che tentate di avvicinarvi…” Lasciando la frase in sospeso a mo’ di avvertimento, Ola andò a dormire. “La nonna guardava te mentre lo diceva!” sogghignò Michele in direzione di William. “Non dire cazzate, Michy…perché mai dovrei provare a d andare nella loro stanza?”

 


La notte, in casa Aiazzoni, sembrava apparentemente tranquilla e silenziosa, ma in realtà, nascosti da quella quiete, cinque (bè, quattro, dato che Goffredo era completamente andato) cervelli continuavano a riflettere e ad interrogarsi, senza darsi pace. Nella sua stanza Stefano si era rintanato sotto le coperte e illuminava con la luce fioca di una pila un plico di foto: erano fotografie sue insieme ad Adriana, quando erano andati in gita al museo delle cere, che un turista giapponese bendisposto aveva gentilmente scattato loro. Per tutta la serata aveva volutamente ignorato Carolina, mettendosi a parlare di cavolate con Tommaso; sapeva di averla trattata male, ma la verità era che ogni volta che la guardava non poteva fare a meno di paragonala ad Adriana, e il dolore nel suo petto si riacutizzava. Guardare quelle vecchie foto non poteva che farlo stare più male, ma Stefano era troppo stremato per rendersene conto, e continuò a fissarle finché gli occhi non gli bruciarono per la stanchezza.
 


Nell’altro letto Michele stava gongolando tra sé e sé: quella sera aveva attaccato bottone con Susanna, e lei aveva riso alle sue barzellette! Inoltre quello scemo di Pierpiero o come cavolo si chiamava non si era visto da nessuna parte, e il concerto era stato un successone! Che splendida serata! Il suo migliore amico, nella stanza accanto, pareva non pensarla allo stesso modo. Saulo era seduto alla scrivania, che era ingombra di riviste, fogli e post it , e scriveva febbrilmente su un bloc notes. Stava progettando un piano…di cui purtroppo, non possiamo anticiparvi niente, quindi…non fate domande!
 


William, nel letto, continuava a rigirarsi senza riuscire a prendere sonno. Non voleva ammetterlo, ma era abbastanza infastidito dal fatto Stefania non fosse voluta venire al concerto. ‘Stai scherzando, spero! Io non metto piede in quelle bettole per principio, e poi mi spiace tesoro, ma il sabato sera esco sempre con gli amici del tennis…Comunque, divertiti alla serata di karaoke!’ ‘Non è una serata di karaoke!! E’ un concerto, della mia band!’ ‘Non c’è bisogno che ti agiti tanto amore, in fondo non è una cosa seria no?’. Lì per lì William non aveva dato troppo peso a quelle parole, anche perché Stefi aveva trovato il modo giusto per distrarlo, ma nel ripensarci in quel momento sentiva riaffiorare tutta la rabbia.
Insomma, non chiedeva uno striscione e delle trombette come Annika, ma almeno un po’ di sostegno, cazzo! Dopotutto, era il suo ragazzo.

 

Per fortuna Stefano l’aveva costretto ad invitare Erina, almeno dopo il concerto non era rimasto solo. Sembrava che tutti i suoi amici potessero stare con la ragazza che gli piaceva, tranne lui (e Saulo dopo l’arrivo di Sebastiano). Comunque, Erina era stata abbastanza di compagnia, e lo aveva ascoltato davvero, cosa che nessuna ragazza, nemmeno Adriana che lo conosceva molto bene, aveva mai fatto. Comunque il vero motivo per cui non riusciva a dormire era un altro: da quando sua madre se ne era andata, era sempre stato abituato a tenere una foto di lei che lo teneva in braccio, quando era ancora neonato, sotto il cuscino. Sapeva che era stupido, ma avere vicino quella foto lo faceva sentire meno solo…Adesso però quella si trovava in camera sua, dove la nonna aveva tassativamente vietato di entrare…Ma in fondo Ola aveva il sonno pesante, doveva solo sgattaiolare nella camera, recuperare la foto e tornare indietro.
Cercando di fare il minor rumore possibile, uscì piano dalla stanza. Saulo era talmente preso dal suo piano malvagio da non accorgersene nemmeno. William percorse con passo felpato il corridoio, arrivò di fronte alla porta, girò lentamente il pomello e… “Che cosa credi di fare giovanotto??” la voce della nonna lo fece saltare in aria. Ola, in piedi dietro di lui, lo guardava con cipiglio severo. “Ecco, nonna, io…volevo, sai, prendere…” “Cosa?...Una bandana? Un libro di scuola per studiare? La schiuma da barba per fare uno scherzo a Saulo?”  “La foto della mamma…” A questa parole il viso della nonna si addolcì. “Oh, va bene caro…ma io resterò sulla porta a controllare, non si sa mai…” Sbuffando William entrò.
Per prima cosa notò Annika, che si era infilata il pigiama da marinaretto di Geff e continuava a ripetere nel sonno: “Goffredo, oh Goffredo, ah, Goffredo!”. Patetico.
Il letto di Erina era vuoto. “Ma cos…” improvvisamente si sentì toccare la spalla. Si voltò pensando che fosse la nonna invece si ritrovò davanti Erina, ancora vestita per il concerto, con gli occhi chiusi e le braccia stese in avanti. “Ma che stai facendo??” “William!!!!!” gridò lei senza aprire gli occhi, per poi gettargli le braccia al collo in un abbraccio stritolatore. William si voltò spaventato verso la nonna. “Deve essere sonnambula caro…non la svegliare, ho letto che è pericoloso!”. “Willaaaam…rimani a dormire con me verooo???” supplico l’Erina sonnambula. “E io che dovrei fare??” sbuffò a quel punto il ragazzo. “Assecondala!! Non devi assolutamente farla svegliare! Hai la mia approvazione. Addio caro.” “Che cosa???Tutti quei discorsi sul libert…liber..insomma quella cosa lì e poi mi lascia qua con la psicopatica??”. Nel frattempo si era lasciato trascinare fino al suo letto da Erina, e ci si era sdraiato sopra.
Bè, adesso aveva vicino la foto, anche se non era esattamente quello che aveva in mente. La ragazza intanto si era accoccolata sul suo petto. I suoi capelli gli facevano il solletico e gli portavano alle narici un buon profumo di gelsomino. Cullato da quel dolce aroma e dalla voce di Annika che continuava a ripetere ‘Goffredo!’, finalmente si addormentò.

Bene carissime, rieccoci!!! Scusate per il ritardo con l’aggiornamento, ma anche se la scuola è iniziata solo da una settimana siamo già piene! Comunque eccoci ritornate con un nuovo capitolo! PoorIzzy che è collassato! E che odiosa Stefania! Cioè Axl ti invita a un suo concerto e tu gli dici di no?? Ma sei cretina???? Scusate piccolo sfogo. Comunque per farci perdonare per la prolungata assenza vi abbiamo lasciato un piccolo regalino…un capitoletto extra che risponderà a una domanda che SICURAMENTE vi sarete poste (no, non vi riveleremo niente sul piano malvagio di Saulo, è inutile che insistete….). Per sapere di che si tratta non vi resta che leggere! Alla prossima,

Amy e Clau

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Capitolo 22
*** DELITTI IMPERFETTI,ovvero:disavventura notturna ***



 ATTENZIONE QUESTO E’ IL SECONDO CAPITOLO CHE POSTIAMO QUINDI SE STATE LEGGENDO QUI FATE UN PASSO INDIETRO.
 
Questo è uno special che risponderà a una domanda che ovviamente tutte voi vi sarete poste (se non ve lo siete chiesto fa lo stesso). Cosa è successo a Davide e Sebastiano dopo che i Ganzi se ne sono andati dalla Casa del Gatto?Davide avrà riportato il povero Bacco a casa? Lo scoprirete leggendo. P.S. “Rachele” altri non è che Rachel Bolan bassista degli Skid Row. E sì,è un LUI,nonostante il nome possa trarvi in  inganno

“GGGNNNH…CHE FATICA!!! Non ce la farò mai da solo! Quando tutta questa storia sarà finita lo trasformerò in un hot dog!” ansimò esasperato Davide. Quella ragazza, Perla,l’aveva piantato in asso più di un quarto d’ora fa senza nemmeno dargli una mano, e da allora non era riuscito a spostare nemmeno di un centimetro il povero Sebastiano. Non gli restava che chiamare il suo migliore amico, Rachele, per farsi dare una mano. “Che vuoi Davide?”rispose dopo pochi squilli “Ti è ancora caduto qualcosa nel water?” “No,si tratta di Seb!” “Seb è caduto nel water??!!” “Macchè,no! Siamo alla Casa del Gatto!” “Un gatto è caduto nel water??” “Noooo,lascia perdere i water! Sebastiano è svenuto perché ha bevuto troppo e io non riesco a portarlo a casa, sono qui in Vespa! Tra l’altro la ragazza che parlava con lui, una certa Perla, non mi ha nemmeno aiutato e mi ha urlato contro come se fosse una pazza, neanche fosse colpa mia!Ti prego dammi una mano!!!” “Ok,arrivo tra poco”.

Come promesso Rachele arrivò poco dopo e afferrando Sebastiano per le spalle mentre Davide lo teneva per i piedi iniziarono a trascinarlo fino all’uscita posteriore del locale, per poi spuntare in un vicolo abbastanza buio. “Ehi Rachele” “Che vuoi?” “Certo che sembriamo proprio due assassini che trascinano il corpo” “Ma non dire cazzate” In quel momento una luce bianca potentissima li abbagliò e una voce dal megafono urlò “Mani in alto!Polizia! Siete circondati,posate subito il corpo!” Rachele e Davide per lo spavento mollarono all’istante Sebastiano che precipitò rovinosamente al suolo. Nel frattempo un agente stava parlando a una radiolina “Commissario,abbiamo un problema! Ci sono un tipo mingherlino terrorizzato vestito da Hippie fumato e uno spilungone con i capelli neri,aria da criminale e un piercing a catenella che trasportano un cadavere! Che devo fare?” “Mandameli qui!” “Ehi, io non ho un’aria da criminale! E noi non stiamo trasportando un cadavere!!!” protestò a quel punto Rachele. “Questo sarà il commissario a deciderlo…Antonio, accompagnali in centrale!”. “Aiuto Rachele!” si disperò Davide seduto sul retro della volante, “Non voglio finire in prigione!!! Sono troppo giovane, finirà sulla mia fedina penale! Verrò espulso dall’unione europea!”. “Oh suvvia Davide, stai tranquillo…vedrai che non appena arriveremo in centrale il commissario capirà che si è trattato di un malinteso e ci lascerà andare…” “Sicuro?” “Al cento per cento! Mi sono mai sbagliato forse?”.

“SBATTILI DENTRO!!!” “Che cosa???????” gridò Rachele furioso. “Ma l’avete visto anche voi che non è morto!!!” “Sì, ma potreste averlo avvelenato o narcotizzato, mentre aspettiamo che arrivi il medico legale voi rimarrete qui!” “Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah, lo sapevo, sarò condannato all’ergastolo, la mia vita è finita e non ho nemmeno preso la patente!! C’erano un sacco di cose che volevo fare: mettermi i calzini con le infradito come fanno i monaci tibetani, suonare un didgeridoo, insegnare a un lama a guidare, partecipare ad una giostra medievale, imbarcarmi con Jack Sparrow sulla Perla Nera e….” “Davide, amico, calmati!!!! Non ti daranno nessun’ergastolo!” “Questo lo decidiamo noi, ragazzino!” sbottò un poliziotto abbastanza sgarbato al di là delle sbarre. “Oh, ma andiamo, tutto questo è ridicolo, vi abbiamo già spiegato come è andata!! Il nostro amico ha bevuto troppo e noi stavamo semplicemente tentando di riportarlo a casa!!! Non mi sembra illegale…” sbraitò Rachele esasperato. “Mmmmmh…associazione a delinquere, eh? Bene bene, stai aggravando la tua posizione, ricordati che ogni cosa che dirai potrà essere usata contro di te in tribunale!!” “Ci sarà un processo?!?!” esclamò Davide che ormai era pallido come un lenzuolo. In quel momento il medico legale si avvicinò al poliziotto. “E’ tutto ok…” disse, “ha solo bevuto troppo…” spiegò indicando con un cenno del capo il corpo di Sebastiano che era stato scaricato su una rudimentale barella. “Visto???? Noi gliel’avevamo detto!!!!!!!!!” “Bè, sì, avevate ragione…non siete più accusati di omicidio!” “Questo vuol dire che possiamo andare?” chiese speranzoso Davide. “Certo” il poliziotto sogghignò perfidamente, “ma prima devo compilare QUALCHE carta!!!!” e così dicendo sbatté con violenza sulla scrivania un plico di fogli alto come due dizionari, “nel frattempo, godetevi pure la permanenza!!!!!! Muahahahahahahahah” e iniziando a ridere sguaiatamente si accinse a compilare le carte con estrema lentezza. Sembrava quasi che lo facesse apposta.

Purtroppo qualcun altro invece aveva un bisogno decisamente più immediato. “Ehm, mi scusi…” chiese gentilmente Davide, “potrebbe liberarmi solo un secondo? Dovrei andare in bagno…” “E’ li in bagno!” rispose scocciato il poliziotto indicando un piccolo water in un angolino della cella. “Che cosa??? Quello lì?????? Mai, piuttosto la tengo!!!” “Oh, andiamo Davide, che problema c’è??? Siamo tra uomini!!!” “Che c’entra scusa?? Mai sentito parlare di privacy?” “A che ti serve la privacy? Non è che ti porti le riviste al gabinetto vero?? Ci credo che poi ti ci cadono dentro le cose….” “Ancora con questa storia, quello è stato un incidente…”

I due continuarono a battibeccare finché non si fecero le sei di mattina. Al poliziotto mancavano poche carte da compilare, e nel frattempo Davide la stava ancora tenendo. Mentre saltellava qua e là per la cella cercando di non pensarci, Seb finalmente decise di svegliarsi. Ma non con un risveglio comune. Si svegliò cantando: “Do-re-mi-fa-sol-la-si-doooooooo!!!!!!!!!! Aaaaah, perfetto, l’ugola è apposto! Mammaaaaa, hai fatto le frittelle stamattina? Ehi mamma, lo sai che oggi somigli tantissimo al mio amico Rachele?” “Sono io brutto deficiente!!!!!!!!!!!!!!!!!!” “Rachele? Davide? Perché siete dietro le sbarre? Dove siamo?” “In prigione, dopo che ci hanno accusato del tuo omicidio!!!” “Che cosa??? Questo vuol dire che sono morto e sono diventato un fantasma e posso oltrepassare i muri come Casper????” “NO, ma ti giuro che se non avessi la consapevolezza che poi mi risbatterebbero dentro, ti ucciderei una volta uscito di qui!!!!!” sbraitò Rachele. “Io devo solo andare in bagno!” mugolò Davide a quel punto. “Ma scusa, perché non usi quello comune?” chiese Seb indicando il gabinetto della cella. “E la privacy dove la metti????”. “Bene ragazzi, ho finito di compilare tutti i moduli necessari!” li interruppe il poliziotto aprendo la porta della prigione. “Potete andare, ma vi avverto…Noi VI TENIAMO D’OCCHIO!!!!! Abbiamo anche le vostre foto segnaletiche!!”

“Fantastico!!!” sbottò Davide mentre camminavano lungo il marciapiede (prima aveva fatto una breve sosta nel bagno di un bar) “per colpa tua adesso sono un ricercato!!!!” “Bè, Davide, mi dispiace davvero, ma…io che ne sapevo che ti avrebbero arrestato?? Volevo solo trovare il modo di fuggire da Perla!!!!” “Già, quella poi non mi ha nemmeno dato una mano a portarti fuori, e mi ha anche urlato contro! Ha detto qualcosa a proposito di una cosa importante che aveva da dirti prima che tu svenissi!!!” “Ah sì?” chiese Seb noncurante mentre dentro di sé tirava un sospiro di sollievo. Sapeva cosa Perla stava per dirgli, gliel’aveva già detto altre volte, e lui sarebbe stato costretto, come ogni volta, a respingerla. Quella ragazza proprio non sapeva accettare un no! Le voleva bene come amica, ma non gli piaceva come ragazza, anche perché… “Ehi Seb, andiamo!!” lo chiamò Rachele distogliendolo dai suoi pensieri. “Arrivo!” gridò raggiungendo i due amici. Se si fosse fermato un secondo di più, si sarebbe accorto del flash di una macchina fotografica che lo seguiva.

Muahahahahahahahahah, sì, lo sappiamo, siamo perfide a lasciarvi col fiato sospeso così!!! Chiaramente saremo mute come una tomba, anche perché sono anticipazioni che si riferiscono ai capitoli successivi, quindi…Non vi resta che continuare a seguirci! Vi chiediamo scusa se la storia è un po’ confusionaria o surreale, ma è una cosa che ci è venuta fuori così in 5 minuti, quindi…Speriamo vi sia piaciuta! Baci,

Amy e Clau

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Capitolo 23
*** Risvegli traumatici ***


 Erina sentì un tonfo. Istintivamente si tirò le coperte sopra la testa e cercò di mettersi più comoda sul cuscino. Che era stranamente duro. Sbatté le palpebre ed aprì lentamente gli occhi. E restò paralizzata. Perché le pareti della sua camera erano verdi e non rosa????????? Ah già, giusto, era rimasta a dormire da Annika, che russava placidamente nel letto accanto al suo. Un secondo, perché cavolo Annika indossava un pigiama da marinaretto invece del suo solito con le renne? E a pensarci bene, le pareti della stanza di Annika erano azzurre, non verdi…e quel cuscino era così duro…e iniziava a sentire un forte mal di testa…cosa cavolo era successo??? Erina tentò di sollevarsi dal letto, per guardarsi attorno. E incrociò un paio di occhi verdi che la fissavano sarcastici. “Buon giorno, bella addormentata!!!! Pensi di spostarti da sopra di me in tempi recenti? Sai, sei più pesante di quanto sembri….”  Erina iniziò a sclerare: “Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaggggggggggggggggghhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!! Williaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaammmmmmmmmm!!!!!!!!!!! Che ci fai tu qui??????????????????????????????????????????????????????”. “Ti prego, smettila di urlare…non ti ricordi? Ieri sera vi abbiamo portato  qui perché tu e Goffredo eravate ubriachi….questa è la mia stanza…”. Erina era sempre più nel panico. Vi ricordate? Avevamo detto che William dormiva in mutande…il che non contribuiva a tranquillizzarla...  senza contare che lei gli era praticamente sdraiata sopra. Balzò giù dal letto con uno scatto fulmineo:“Ma che è successo, perché tu sei quiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii?!?!?!?” Erina si esaminò. Era completamente vestita come la sera prima, comprese le scarpe, il che doveva essere una buona cosa, no? E poi c’era Annika nel letto accanto, non sarebbe potuto succedere niente senza che lei se ne accorgesse, giusto? Ma a giudicare dal russare della ragazza, la risposta non era poi così sicura. Erina iniziò a torcersi le mani per l’angoscia: ricordava poco della sera prima…all’inizio era al bancone a parlare con William…aveva completamente rimosso il viaggio per arrivare fin lì, si ricordava solo di una signora piuttosto energica e di Goffredo che veniva abbandonato sul divano…e a un certo punto le sembrava di ricordare William che l’abbracciava…e poi il vuoto. Nel frattempo il rosso che si era accorto della sua preoccupazione e cercava di tranquillizzarla. “Ehi, stai calma, non è successo NIENTE…E poi guarda che comunque sei stata tu a implorarmi di rimanere a dormire con te, io mi stavo beatamente facendo i fatti miei….”. “Non ci credo”. “Invece è verissimo, e ho pure mia nonna come testimone! Sai, credo che tu sia sonnambula…” Erina aveva iniziato a sudare freddo: chissà che stupidaggini poteva aver detto durante il sonno!!!!! Stava per ribattere, quando Annika si svegliò all’improvviso, vide Erina e William in mutande e cacciò un urlo portentoso: “Williaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaam, razza di pervertito, che cosa fai quiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii?????????????????????????????” “Smettila di gridare, o farò sentire a Goffredo la registrazione di te che continui a ripetere il suo nome per tutta la notte!!!!!” “Brutto infame!!!!!!! Non oseresti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” “Oh, sì che oserei!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” Nel frattempo i ragazzi, attirati dal rumore, erano accorsi in massa. “William, ma non ti vergogni??” lo prese in giro Saulo. “L’avevo detto io…” reincarnò la dose Michele. Stefano si limitava a fissarlo con aria delusissima. Per sua fortuna Goffredo era ancora nel mondo dei sogni al piano di sotto. “Non è come sembra, io…” “Oh, piantatela con tutto questo baccano ragazzi, è mattina presto!! Si può sapere che succede??” lo interruppe bruscamente la nonna. Saulo non perse occasione per fare la spia: “Nonna, William si è introdotto furtivamente in camera delle ragazze violando i tuoi sacrosanti ordini. Suggerirei un mese senza paghetta come punizione!” “Sciagurato di un nipote,procurati delle prove prima di fare accuse senza fondamento. William aveva il mio permesso per stare qui!” “Che coosaa?? Dopo tutti quei discorsi sul liber..libert..insomma quella cosa lì!” protestò Stefano. Nel frattempo Anniaka era riuscita a convincere William a eliminare la registrazione di lei che blaterava, mentre Erina era arrossita vistosamente. “sì..perchè…” la nonna si voltò verso Erina che sembrava imbarazzatissima… “ehm…la povera cara si è sentita male…e non volevo svegliare Annika,così..gli ho chiesto di rimanere”a quelle parole Stefano si rilassò, mentre Michele decise di approfittare della situazione per accaparrarsi il primo turno in bagno(era un maniaco dell’igiene) . Saulo non era del tutto convinto, ma chi era lui era opporsi al volere della nonna? Così si buttò a scapicollo giù per le scale in cucina , dove lo aspettava un’abbondante colazione, seguito a ruota da Ola. William prima di uscire dalla stanza delle ragazze per dar loro il tempo di  cambiarsi, si voltò verso Annika sogghignando: “Fossi in te farei in fretta a cambiarmi il pigiama…non sia mai che Gofferdo venga a sapere anche di questo!” E uscì trionfante seguito dalle imprecazioni in antico vichingo di Annika.


Quando William fece il suo ingresso in cucina si ritrovò davanti a una scena piuttosto buffa: da una parte del tavolo Stefano, Saulo e Michele si abboffavano allegramente di torta senza badare alla tragedia che si consumava davanti ai loro occhi: il povero Goffredo stava subendo una lavata di capo epocale per la sbronza della sera prima: “Ma che figure mi fai fare??????? Cosa avrà pensato di te la tua quasi-ragazza!?!?! Zoticone!!!!!!!! E hai volutamente trasgredito i miei ordini!!!!!!!! Penserò tutto il giorno ad una punizione che anche un Vichingo riterrebbe crudele!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” William quatto quatto scivolò al suo posto e addentò con gusto una fetta di torta. Ma mentre masticava si sentiva addosso folli occhi pungenti. Era Stefano, che non aveva ancora abbandonato il suo cipiglio di disappunto. “Mbè? Che cofa c’è?” borbottò senza smettere di masticare. “Lo sai che c’è. Non ti sei attenuto alle mie istruzioni, ti avevo detto di non farla bere!!” “Ma…” “E ti avevo anche detto di non provarci, e vi ritrovo a dormire nello stesso letto, IN MUTANDE…” “Tutto un malinteso! Un qui pro quo, ecco! Non è colpa mia se quella è una pazza sonnambula!!!!!!!” Proprio in quel momento la nonna aveva smesso di urlare contro Goffredo e il silenzio era sceso sulla cucina: Erina era appena entrata  ed era diventata subito rossa come una cosa rossa alla fiera del rosso. Doveva aver sentito tutto. Occhiate di disapprovazione volarono verso William, che tentò di nascondersi inutilmente dietro i capelli di Saulo. ‘Che idiota, adesso l’hai pure offesa!! Ma perché mai questi qui che parlano sempre fanno silenzio proprio quando IO parlo???? E adesso che faccio???????’. Fortunatamente per lui Ola prese in mano la situazione: “Buon giorno cara, come ti senti?” “B-bene signora…mi dispiace davvero per il disturbo…” “Oh, figurati, ci sono abituata, sai, vivendo con questi cinque manigoldi!!! Vuoi una tazza di tè?” “Ecco…grazie…” in quel momento la porta si aprì una seconda volta ed entrò Annika, che mandava fulmini con gli occhi: era ancora incavolata nera per gli pseudo-ricatti di William, e aveva un sacco di rabbia repressa; quando però si accorse di Goffredo, che se ne stava mogio mogio in un angolo, la sua espressione passò subito dal furioso al preoccupato e si buttò su di lui con sentimento: “Oh Geff, stai bene???????” esclamò angosciata, stringendolo in abbraccio stritolatore. Quello fu il turno di Goffredo di arrossire come una cosa rossissima alla fiera del rosso, mentre i suoi amici ridacchiavano. “S-sto bene, Annika, grazie…”. “Bene ragazze, adesso sarà meglio che vi riaccompagni a casa! Vi lascio 5 minuti per finire di sistemarvi mentre vado a prendere le chiavi della macchina!” trillò la nonna. Stefano mollò due energiche gomitate a Michele e Saulo per far capire loro che dovevano sloggiare. I tre uscirono dalla stanza, mentre il riccio bofonchiava qualcosa a proposito della torta che non aveva ancora finito.

In cucina rimasero William ed Erina, mentre Goffredo ed Annika si spostarono in salotto. “Ehm, senti…” cominciò il rosso, impacciato. Ultimamente si trovava nella situazione di doversi scusare troppo spesso, e la cosa non gli piaceva per niente. Non era da lui, cazzo, lui era William Rosa, lui NON SI SCUSAVA MAI!!!!!! Ma avrebbe fatto meglio a trovare il modo di farsi perdonare da Erina, e in fretta, o Stefano l’avrebbe spiaccicato contro il muro. “…io…volevo chiederti scusa per prima, non penso davvero che tu sia una pazza, quella è Annika, no, cioè…insomma, ero solo nervoso perché Michele mi ha di nuovo finito i frollini, non lo pensavo sul serio…anzi, ieri sera mi sono divertito, chiaramente se saltiamo la parte in cui ti porto a peso morto e tu mi tiri i calci…” “Mi dispiace….ma sai proprio non me lo ricordo…comunque, scuse accettate. Era da quando ero piccola che non facevo la sonnambula. Scusa anche per quello. N-non ho…detto cose strane….mentre dormivo, vero?” chiese Erina speranzosa. “No, niente, tranne che mi ami alla follia, chiaro….” “CHE COSA???????” “Ehi, scherzavo!!!!!!!!! No, non hai detto niente…a differenza delle tua amica!!!” “Dai, non prenderla in giro!!!!” “Scusa, ma quella non la sopporto!!!”.


“Quello non lo sopporto!!!!” stava dicendo Annika a Goffredo. “Oh, ma dai, si può sapere che ti ha fatto??” A quel punto la ragazza sbiancò. Non poteva certo dire a Geff della registrazione e del pigiama!! “N-no, cioè, non è per qualcosa che ha fatto, è l’atteggiamento!” “Oh, lascialo perdere! Parliamo di noi!” Alla parola ‘noi’ il cuore di Annika fece una capriola. “Mi sono davvero divertito ieri sera, capitombolo a parte, ovvio, e volevo dirti che lo striscione e il coccolorso sono stati davvero dei pensieri dolci…” la bionda diventò paonazza “Oh, bè, figurati, è stato un piacere…tu sei stato così bravo…” Goffredo fece uno dei suoi rari sorrisi e la guardò negli occhi. Oh, che begli occhi che aveva, così scuri, intensi… “Grazie. Ecco, io…volevo…” Goffredo le si stava avvicinando sempre di più. Annika esultò dentro di sé: ‘Oh, sì, sta per baciarmi, grazie dio Thor!!!!!! Lo sapevo che il rito propiziatorio con il corno vichingo cerimoniale avrebbe funzionato!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!’. Ma proprio quando le labbra di Geff erano a meno di un millimetro dalle sue, la porta della cucina si spalancò di botto: “Eilà, gente!”. Goffredo si staccò subito da lei. Annika si voltò. Non poteva essere. William. Ed Erina. DOVEVA trattarsi di un incubo, per forza. Tutto ciò non era vero, non era appena stata interrotta da un pallone gonfiato fulvo e dalla sua cosiddetta ‘migliore amica’. “Ehi, tutto ok?”. ‘No, non è tutto ok, brutto guastafeste doppiogiochista lurido traditore infame, Goffredo stava per baciarmi, quando ritroverà di nuovo il coraggio per farlo avrò già i capelli bianchi!!!!!!!!!!!!’ ma prima che potesse dar voce ai suoi pensieri, comparve la nonna. “Bene ragazze, possiamo andare. Voi fate i BRAVI, e mi raccomando studiate che lunedì avete la versione di latino!!!!” “Certo, nonna!!! Fa buon viaggio e guida con prudenza!!!!!!” fu la ruffiana risposta di William mentre salutava dalla soglia di casa l’auto che partiva a tutta birra. Chiuse la porta dietro di sé, voltandosi sorridente verso Goffredo. “Bè, che c’è? P-perché mi stai guardando in quel modo??” “IO TI AMMAZZOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!”


Oh, bien, eccoci tornate!!!! Chiediamo IMMENSAMENTE scusa per il ritardo, ma siamo proprio con l’acqua alla gola!! Finita questa settimana, quella delle verifiche (aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggghhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!)
Dovremmo riuscire a postare con più regolarità. Bene, in questo capitolo non abbiamo detto niente del piano di Saulo, ma non preoccupatevi, verrà fuori presto. Che altro?....Bè, direi che è tutto! Ciao a tutte, come sempre ci vediamo al prossimo capitolo!!!! Baci,
Amy e Clau

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Capitolo 24
*** BOCCIUOLO!!! ***


 William fissava nervosamente il campanello. L’idea di incontrare il padre di Erina gli metteva ansia: aveva la sensazione che fosse una persona abbastanza iperprotettiva, e lui non era esattamente il tipo che piaceva ai genitori delle ragazze. Anzi, secondo la rivista “boy watching” (non che fosse sua, chiariamoci! L’aveva rubata a Goffredo, che la leggeva sul gabinetto, solo per farsi due risate) era classificabile nella categoria ‘spaventaparenti’. Trasse un respiro profondo. Insomma, lui era William Rosa, non si sarebbe fatto certo mettere i piedi in testa da un uomo grande il triplo di lui, di carattere vendicativo e con tendenze pseudo-omicide, vero? Deglutendo, si decise finalmente a suonare il campanello.


La porta si aprì da sola, proprio come nei film horror. All’interno era tutto buio, tranne una piccola fiammella rossa che proveniva dalla brace di un sigaro. William si sentì come se improvvisamente l’avessero trascinato sul set de “Il Padrino” ,quando i suoi pensieri furono interrotti da una voce proveniente dall’oltretomba. “Vieni….ti aspettavo…” William deglutì. “Ho sentito molto parlare di te…” ‘Sono anche un ricercato un ricercato della malavita adesso?’ pensò tra sé e sé. “Papà?? Ma che fai qui al buio??” improvvisamente Erina accese la luce. “…e da quando fumi i sigari?!” “Ah..ehm…Bocciuolo! Niente, stavo…mi stavo giusto presentando al tuo amichetto!” sguardo truce verso William. “In realtà non è mio amico…” “Ehi!” “…e comunque adesso andiamo a studiare in cucina! Ciao papi!” “Arrivederci signor Everlina!” “Arrivederci…William!”sguardo MOLTO truce.


In cucina. “Tuo padre è un maniaco del controllo!!” “Naaaah, è solo un po’ apprensivo…e comunque sei in ritardo di un quarto d’ora!!” “Che cosa, solo un quarto d’ora??? Di solito sono due ore standard!!!! Ti prego non farlo sapere in giro, ne va della mia reputazione!!!” “Ma quale reputazione??” “Ehi, guarda che sono-siamo- quasi delle star!” “Ma per favore, vi esibite nelle bettole!” “Non più!!!” “Come??” William si era stampato in faccia un fastidiosissimo sorriso da stregatto. “Indovina!” “Ma che devo indovinare??” “INDOVINA!...no, ripensandoci no, non ci arriveresti mai…il concerto di questo week-end è piaciuto talmente tanto che ci hanno chiesto di suonare al Trovatore” ‘ma che razza di nomi danno ai locali!’ “sabato! Ti rendi conto? “Di cosa?”. William sospirò paziente “Il Trovatore è la pista di lancio di ogni band! Chiunque è stato qualcuno ha suonato lì! Certo, non vuol dire che diventeremo subito famosi, ma col tempo…” “Sembra grandioso…” ‘complimenti per il commento originale!?’ ‘cervello, ancora tu?? Ma non eri andato in pensione??’. “Ti va di venire?” “C-cosa??” “Sì, se eviti di ripetere la performance dell’ultima volta, insomma, a parte il fatto che eri ubriaca marcia e ti ho dovuto portare di peso, è stato divertente!!!” ‘solo a me suona come la scusa più patetica della storia?’ ‘taci cervello, torna da dove sei venuto!’ ‘è inutile che neghi l’evidenza, lo sai benissimo che è stato Stefano a chiedergli di invitarti, in realtà William non ti vuole tra i piedi!’ ‘com’è che sei così acido?’ ‘a chi hai dato dell’acid…’ “Ehi, ci sei? Allora vieni?” “C-certo! Sarà…forte!” “Bene. E adesso al lavoro!” “Sei serio?” “No”.


Qualche ora più tardi. William se ne era appena andato, ed Erina era corsa al telefono. Uno squillo, due squilli… “Pronto?” “Stefanoooooooooooooooooooo!!!!!!!!! Ma come hai osato, UN?ALTRA VOLTA!!!!!” “Ma di che parli???” “Lo sai benissimo! Perché glielo hai chiesto ancora????? Hai visto che completo disastro è stato l’ultima volta!!!” “Chiesto cosa?? A chi??” “A William, testa di rapa!!!! Non negare che gli hai di nuovo chiesto di portarmi al concerto!!” “E invece sì che lo nego!!!” “Mentitore!!!! Non prenderti giuoco di me!!!!!” “Sul serio Erina, non gliel’ho chiesto!!” “Lo giuri?” “Su Saulo!! No, aspetta, non sono credibile…lo giuro su mia nonna!!!!” “Ah…ok…quindi…questo vuol dire….che me l’ha chiesto di sua spontanea volontà?” “Così pare.” “Ti richiamo dopo”. Pausa di un secondo. “Sìììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì!!! Akattapparaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Danza della felicità!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” “Bocciuolo, ma che stai facendo??” “Niente…Ma tu non dovevi finire di fumare quel sigaro?!?”.
 

Michele si guardò intorno spaesato: casa di Susanna era enorme!! Solo il salotto era grande quanto tutta casa sua! “Prego, mettiti comodo” disse lei, per poi voltarsi e vedere Michele spaparanzato sul divano con materasso ad acqua che si divertiva a schiacciare a caso i tasti dei telecomandi per vedere cosa accendevano. “Che figata, hai il digitale terrestre!” Susanna sbuffò scocciata: come si permetteva quel manigoldo di venire a casa sua e di mettere tutto a soqquadro peggio di un’orda barbarica?!?! Stava per intimargli di togliere i piedi dal tavolino di cristallo, quando Michele si voltò verso di lei e fece il suo speciale soriso-ma-quanto-sono-figo-non-puoi-resistermi-ma-allo-stesso-tempo-dolce-e-gentile-con-quel-certo-nonsocchè-che…insomma, avete capito…QUEL sorriso!!! Susanna rimase paralizzata per un secondo. “Ehi che ti prende?” “N-no, niente…adesso alzati da quel divano e mettiamoci a fare questa benedetta ricerca!!” “Sissignora!!”.


 Michele era contento: era da più di un’ora che stavano facendo i compiti, e col passare dei minuti Susanna iniziava a sciogliersi e a diventare più affabile: se le cose andavano avanti così, non avrebbe più avuto bisogno del piano che Saulo aveva pianificato per mettersi con lei! In breve tempo Susanna avrebbe ceduto al suo fascino e al suo innato talento comico e allora nulla avrebbe più potuto separarli! ‘Oh cazzo devo smetterla di dare retta ai deliri di Stefano sulle telenovelas!’ Sì, era tutto perfetto: le aveva appena raccontato una funny joke spassosissima e Susanna si era messa a ridere fino alle lacrime! Stava giusto per raccontarle quella dello scheletro che va dal dottore, quando il cellulare di Susanna iniziò a suonare una ‘musichetta fastidiosa’ (la Primavera di Vivaldi- Dio perdonalo, non sa quel che dice!!). La ragazza lo afferrò e controllò sul display: “Ma è Gianpi!!!” cinguettò simulando felicità. La verità era che si era divertita un sacco con Michele fino a quel momento, e la cosa la metteva a disagio. Lei era fidanzata con Gianpiero, era una storia seria, e lui era innamorato di lei…ma lei era davvero innamorata di lui? Scacciò quei pensieri dalla testa: Michele non avrebbe mai dovuto capire che aveva un debole per lui. Come se gli importasse tra l’altro, una tipa come lei non gli sarebbe mai potuta piacere. Michele, dal canto suo, era furioso: maledizione a quel Pierpiero e al suo dannato tempismo, aveva rovinato tutto!!!!! “Dice che gli manco…che sono la ragazza più bella del mondo…e che mi ama alla follia!!!” ‘Ah sì? Beccati questa Piercoso!’ “Ah davvero? Bè, credo si sbagli, perché io ho scritto la stessa cosa a Maddalena, LA MIA RAGAZZA, la settimana scorsa…E quindi sono spiacente di comunicarti che il tuo ragazzo ti ha detto una bugia!” ‘Ma come si permette quel bastardo di paragonarmi a quella puttanella!!! Oh cazzo ho detto bastardo e puttanella!!! Oh cazzo ho detto cazzo!!!! Santo cielo, non ne uscirò mai!!!! Ma questa me la paga…’ “Bè, Gianpiero mi riempie sempre di complimenti, lui è così dolce e gentile e soprattutto COLTO E RAFFINATO!” replicò Susanna lanciando uno sguardo sprezzante all’abbigliamento a suo parere discutibile di Michele. “Più che colto direi NOIOSO! Sono capace anche io di andare a informarmi su Wikipedia e di ripetere sempre le stesse quattro cose!!! Il tuo fidanzato non solo è un finto sapientone, ma è anche privo di personalità e di carattere!!!!” “Ma come ti permetti di venire a dirimi queste cose in casa mia!!!!! Villano!!!!!! E poi tu non lo conosci per niente e non sai niente di lui, Gianpiero ha UN SACCO di personalità e con lui mi diverto molto e…” “Sì,sì, come vuoi, allora facciamo così: tu resta qui a ‘divertirti’ com il tuo Gianpi ad ascoltare musica classica, mentre io vado a ‘divertirmi’ a modo mio con la mia ragazza, ok?!? Ti saluto!!” detto questo Michele uscì di casa sbattendo violentemente la porta, lasciando una Susanna allibita e piuttosto confusa sul divano con materasso ad acqua.


Michele camminava nervoso lungo il marciapiede: gliel’avrebbe fatta vedere a coso, Susanna sarebbe stata sua! A costo di dover seguire il ridicolo piano di Saulo…
 
Tadadadaaaaaaaaaa!!!!! Rieccoci qui!!! Non siete felici di rivederci? JEhi cosa sono quelle facce truci?? No, no, ragazzi piano, mettete giù i forconi!!! Lo sappiamo, avevamo detto che saremmo riuscite a scrivere con più regolarità, e invece il nulla della tundra per quasi un mese…ci dispiace tanto, ma siamo davvero piene di impegni! Per evitare promesse che non sappiamo se riusciremo a mantenere, vi diciamo soltanto che cercheremo di postare non appena avremo un momento libero! Nel frattempo vi salutiamo con tanto affetto! Baci,
Amy e Clau (che sperano davvero che a qualcuno importi se postano con ritardo o meno…)

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Capitolo 25
*** Gli innumerevoli talenti di Saulo ***


  Goffredo suonò timidamente al campanello a forma di trota di casa di Annika. Invece di fare semplicemente dlin-dlon, come un semplice campanello, partì l’inno nazionale norvegese. La porta si spalancò all’improvviso e Geff  si ritrovò davanti una donna altissima, no, di più, altissimissima, con una lunga e spessa treccia bionda che le ricadeva su una spalla: “Oh, tu tevi esseve Coffredo, ja?” chiese la donna con uno spiccato accento. “S..sì, sono io…” “Oh, pene, io sono matre ti Annika, piacere ti conoscerti, caro!” esclamo tutta pimpante stringendogli energicamente la mano. “Chi è cara?” gridò una profonda voce maschile dall’interno della casa. “Oh, è Coffredo, l’amichetto ti Annika!!” esclamò la giunonica donna trascinando il ragazzo all’interno. Il salotto era arredato come una pescheria e si apriva sulla cucina, da dove proveniva un nauseabondo odore di pesce. Lì un omone gigantesco stava sventrando un mucchio di pesci puzzolenti, e c’era sangue ovunque: sembrava il set de ‘La vera storia di Jack lo Squatratore’, ma senza Johnny Deep. “Oh, ciao figliolo, io sono Hermann, e lei è mia moglie Ingrid, piacere ti conoscerti!” e gli tese una mano sporca di sangue, che Goffredo sviò abilmente. “Cradisci spuntino caro?” disse la signora Ingrid porgendogli un vassoio sul quale troneggiavano bicchierini colmi di un liquido in cui galleggiavano(orrore) delle teste mozzate di pesce!! “Oh cara,hai già fatto fare pallo di penvenuto al ciovane Coffredo?” “Oh,santo Thor, me lo sono skordata!! Fieni figliulo,non essere timido!” Quei due pazzi accesero lo stereo facendo partire una terribile musica folk e lo trascinarono in uno stupido balletto. Goffredo stava già pensando al metodo più veloce per porre fine alla sua miserabile esistenza, quando Annika giunse in suo soccorso. “Mamma!Papà! il ballo di benvenuto no, l’avevate promesso!!” “Oh ma cara ci stavamo difertendo un sakko ,fero Coffredo?” “Emh,ecco io..” “sì sì va bene, adesso dobbiamo andare perché dobbiamo studiare!” “fa pene cari, ma non esagerate, e se vi viene fame ricordatevi che qui c’è sempre lo spuntino pronto! Arrifederci Coffredo” ‘Ma anche no!!’ pensò Coffredo..ops,Goffredo mentre Annika lo trascinava in camera sua (un incrocio tra un fiordo norvegese e…la stanza di una ragazza). “Chi è quel tizio alle pareti?” chiese Geff indicando una specie di vichingo con dei pantaloni di pelo. “Quello è Hans Voitek il mio cantante preferito! ‘Renna stronza’ è la mia canzone preferita ma ‘Oh fiordo mio’ è un brano così  profondo…”. ‘Cavolo, dove me li procuro dei pantaloni di pelo???’ “Senti, iniziamo a fare queste ricerca, ok?” “Ok. Ah, scusa per i miei genitori…a volte sono un po’ imbarazzanti…” “Oh, figurati, e poi, sono in debito con loro…” “Perché?” “Perché è per merito loro se adesso sto parlando con la ragazza più bella della scuola…” “Cosa, Susanna è qui??!!! Dove???????????” “Cos..no, ma che hai capito! Parlavo di te!” “Cos…ah! Oh…bè…grazie…io…” Goffredo le si stava avvicinando sempre di più…l’avrebbe baciata…sì, stava per succedere…Tre centimetri…due centimetri…un centimetro… “Racazzi, siete sicuri che non folete teste ti pesce??”.
 



Dlin-dlon! “Oh ciao Perla ma che piacere averti qu…” “Sì, sì, sì, bando ai convenevoli Saulo, lo sappiamo entrambi che io non vorrei essere qui e tu non vorresti che io fossi qui, ma prima iniziamo e prima finiamo, perciò al lavoro!!!” “Ah…ok…” replicò mogio Saulo, precedendo la ragazza al tavolo della cucina. Mezzora più tardi, il silenzio regnava nella stanza: entrambi i ragazzi fingevano di dedicarsi alla loro parte di ricerca, mentre in realtà pensavano ognuno ai fatti propri… ‘Uuuuh, Sebastiano ha cambiato il suo stato su Facebook, è passato da ‘single’ a ‘impegnato’…con chi??? Chi sarà quella??? Bè, di sicuro sarà una delle tante…e comunque non è ancora ‘fidanzato ufficialmente’, quindi non c’è niente di cui preoccuparsi…spero…in caso contrario la farò fuori!!’ ‘Spero che quando ha detto che non voleva essere qui stesse solo scherzando…Cavolo sta andando di male in peggio, se va avanti di questo passo non potrò nemmeno attuare il mio diabolico piano che prevede…’ In quel momento la nonna, che stava spiando il loro appuntamento da quando Perla era arrivata, decise di intervenire in favore del nipote: “Oh cara, ma che piacere! Tu devi essere Perla! Io sono Ola, la nonna di Saulo!” “Oh, sì, ehm… salve…” “Oh, come va il lavoro ragazzi? Di certo benone, dato che il mio preferito nonché unico nipote Saulo ha un vero talento per le ricerche di Storia!!” “Ah sì??” esclamarono in coro i due ragazzi. “Sì, ma certo! E gli innumerevoli talenti di Saulo non finiscono certo qui! Nessun sa spolverare le porcellane bene come lui! Nessuno riesce a riordinare i venticinque volumi dell’enciclopedia Treccani dalla A alla Z nella mia libreria bene come Saulo! Oh, e i tubetti di dentifricio! Solo lui sa schiacciare il tubetto in modo così preciso, partendo dal fondo, come nessun altro!!” “Wow…come ho fatto a vivere fino ad adesso senza sapere di avere un ragazzo-prodigio in classe!” ironizzò Perla. “Oh, ma non ha solo attitudini intellettuali e pratiche! E’ anche un romanticone e un vero galantuomo, non è vero Saulo?” “Cosa?? Ah, ma…sicuro, certo! Io sono un vero gentleman, farei qualsiasi cosa per aiutare una ragazza in difficoltà!!” “Davvero Saulo? Qualsiasi cosa?” “Ma certo!” “Allora devo chiederti un favore…” “Spara! QUALSIASI cosa!!” “Scopriresti con chi sta uscendo Sebatiano?”.
 


Rieccoci qua, in ritardo di un mese come le star!! Uhm, forse non era propri così la battuta, comunque…Ci dispiace per la brutalità del finale, ma non temete, il fato punirà Perla per quest’ uscita infelice…Che dire, vi abbiamo fatto penare, ma vi promettiamo che nel prossimo capitolo sarà svelato il famoso piano di Saulo (non aspettatevi granché, in realtà è una cagata…). Come sempre, non vi resta che leggere il prossimo capitolo! Adieu,
Amy e Clau

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Capitolo 26
*** PIANO FURBO ***


 Il Trovatore, ore 21.00


Annika si introdusse con passo felpato nel backstage, portando con sé un vassoio ricolmo di teste di pesce, un regalo per Goffredo generosamente elargito da Ingrid e Hans. Il povero Geff era di schiena quando la traditrice gli balzò alle spalle strillando: “Ciao Geff, ho un regalo per te!!!!!!!!!!!!!” “Oh, grazie Annika, ma non era necessa…ouch!” l’espressione del ragazzo mutò da radiosa a disgustata quando si accorse del puzzolente contenuto del vassoio . Annika nel frattempo non si era affatto accorta della disperazione di Goffredo, e aveva continuato a parlare ininterrottamente: “Sai, il pesce contiene fosforo, che è ottimo per la concentrazione, e per la memoria, e a te serve la memoria per ricordarti le canzoni, giusto? Pensavo fosse un’idea carina, se vuoi poi ne puoi offrire anche agli altri, oh, sono così orgogliosa di questa ricetta, devi sapere che risale ai tempi della mia trisavola norvegese e che…” ma Goffredo non aveva ascoltato neanche una parola, distratto dal nauseabondo puzzo del pesce. Il suo cervello lavorava febbrilmente alla ricerca di possibili vie di fuga, e l’unica cose che gli venne in mente fu… “…e poi devi metterle a macerare al sole e…” Con un agile balzo afferrò Annika per i fianchi, e facendola roteare su sé stessa in un casqué da manuale, la baciò. La ragazza, sorpresa, lasciò scivolare a terra il vassoio, il cui puzzo avrebbe impregnato i camerini per anni e anni a venire. Ma nessuno dei due ci fece caso, erano troppo occupati a scambiarsi dolci effusioni. Alla fine fu Geff a staccarsi per primo: “Grazie Annika…è un regalo bellissimo…” “Ma si è spiaccicato sul pavimento…” “Bè ma è il pensiero che conta…non sono molti i ragazzi che possono vantarsi di avere una fidanzata così dolce e premurosa!” “Quindi sono la tua fidanzata adesso?” “Quel bacio non era abbastanza esplicito?” “Wiiiiiiiiiiiii, Grazie dio Thor!!!!!!!!!!!!!!!!” “Come?” “No, niente, rennuccia mia…” “Non tirare troppo la corda adesso” “Ok…”.

Ore 21.30

Il concerto era iniziato da poco e Annika, puzzolente ma felice come una pasqua, si sbracciava in prima fila gridando cose del tipo: “Quello è il mio ragazzo!!!!!!”, mentre Erina, accanto a lei, era tutta agitata, William l’aveva invitata senza che Stefano glielo avesse chiesto, che cosa poteva voler dire? ‘Magari gli piaci!’ ‘Com’ è che sei così incoraggiante, di solito mi tratti a pesci in faccia!’ ‘Ti prego non parlarmi di pesce, che la tua amica qui puzza talmente tanto che sto per vomitare!’ ‘Bè, lei puzzerà anche di pesce, ma almeno ha un ragazzo…’ ‘L’avresti anche tu se non fossi così una piattola! Datti da fare, ragazza!!!!!!!!!!!!!!!!’ “Giusto, lo farò!!!!!!!!!!!!” “Coooooooomeeee???” le gridò Annika in orecchio. “No, niente, ehm…viva Goffredo!!” “Uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuh, sì, hai ragione!!! Vai Geeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeff!!!!”.
  Intanto, seduta al tavolo accanto a quello di Erina e Annika, Perla stava meditando il suicidio. Susanna aveva avuto la ‘bella pensata’ di portarsi dietro quell’ameba del suo ragazzo, Gianpiero, che non faceva altro che lamentarsi dello squallore del locale, e di quanto le persone lì fossero volgari e chiassose (guardando verso Annika), e di come la band non sapesse suonare… “Insomma, guarda il chitarrista, no, non quello con la faccia da ebete, quello a cui la faccia propri non gli si vede! Insomma, è il modo di andare in giro quello?!” “Cosa, ma ti sei visto tu??? E comunque Saulo sta bene vestito così, ha presenza scenica!!” sbottò a quel punto Perla. Gianpi la trapassò con lo sguardo, mentre Susanna e Carolina la fissavano sbigottite. Federico ridacchiava sotto i baffi (era una cosa che faceva spesso e che gli veniva particolarmente bene). “Perché ti scaldi così Perla?” domandò malizioso, mentre Gianpiero era tornato a rivolgere la propria attenzione a Susanna, con la quale stava scambiando stomachevoli effusioni. “Io non mi sto AFFATTO scaldando!” sbottò Perla in uno dei suoi famosi rumorosi ‘bisbigli’: “è solo che Piercoso non lo sopporto, critica tutto e tutti mentre lui è il primo ad avere dei seri problemi…Io volevo solo rimettere a posto quel pallone gonfiato, giusto Carolina??” “Aaaaaaaaaaah, non trovate che Stefano sia particolarmente carino stasera?” “ Cavolo Carolina, sei monotematica, non hai assolutamente nient’altro a cui pensare!!!” “Oh, ma senti un po’ chi parla!!!” “Taci, Fede!”.

Ore 22.30

Saulo scese dal palco grondante di sudore, con un enorme sorriso stampato sulla faccia. “Perché ridi come un deficiente?” “Taci, Pel di Carota, sono in fase di gongolamento per il mio diabolico piano! Muahahahahahahahahah!!!!” “Ok ciao”. Nel frattempo Michele si era avvicinato a Saulo: “Senti, amico…sei sicuro che la tua idea funzionerà? Sono un po’ agitato…” “Sei una fighetta, Michy! Non preoccuparti, andrà alla grande, l’ha detto pure mia nonna!!” “Ne hai parlato con la nonna!!!!!” “Certo, e mi ha dato anche dei consigli utili!!! Bene, bando alle ciance, rivediamo un attimo i punti del piano…”.
Di che stanno parlando questi baldi giovani? Ecco a voi un flashback chiarificatore…

*FLASHBACK*

“Micheleee!!!!” esclamò Saulo spalancando violentemente la porta della stanza dell’amico. “Che vuoi??” “Ho un piano geniale per far cadere ai nostri piedi Susanna e Perla!!!” “Toglierti le scarpe dopo aver fatto jogging??” “No, idiota! Rifletti ( se ne sei in grado, zoticone…): qual è il metodo più veloce per far innamorare di te una ragazza?” “Regalarle dei fiori??” “Ma NO!!!! Farla ingelosire!!!! Fai finta che non ti interessi più, e lei tornerà da te!!!” “E chi l’avrebbe detta questa enorme stronzata??” “L’ho letta su Boy watching!” “ Che cosa?? Tu compri quelli rivista?!?” “Ovvio che no, l’ ho sgraffignata a Gofferdo!!” “E la ritieni una fonte attendibile?” “Bè, è sempre meglio di tutto quello che abbiamo provato fino ad adesso! Ci siamo sempre comportati come degli zerbini, è ora di far capire loro che noi non siamo lì ad aspettare i loro comodi!!!” “Ma questo non produrrà un effetto controproducente? Insomma se ci vedono con delle altre ragazze penseranno che non ci interessano più!” “Au contraire ( l’ho cercato su google traduttore! ), mon ami, alle ragazze piace avere degli ammiratori, e poi conosci il detto: ‘In amore vince chi fugge’! Ho passato la notte a stilare i punti salienti del mio piano!” “Una notte intera per questa cagata??” “Non è una cagata!!!! E’ la soluzione a tutti i nostri problemi!!!” “Se lo dici tu…Allora che cosa dicono questi punti?” “Vuol dire che ci stai???” “Ho forse altra scelta?...” “NO, affatto, bene, sono così contento!!! Dunque, per prima cosa devi invitare Maddalena, non mi interessa se le è morto il gatto o ha la visita dall’odontoiatra, lei DEVE venire, chiaro? E cercate di fare i piccioncini stomachevoli il più possibile in presenza di Susanna! E se proprio vuoi strafare, fai pure l’amicone con il suo fidanzato, quel Pier…Pie..” “GIANPIERO!!! Oooooooooooh, non se ne parla, io quello lo odio!!!” “Non fare il lagnoso Michele, è per il Bene Superiore!!” “E tu che farai?” “Ho corrotto il tipo che era venuto all’ultimo concerto, quel Davide, e mi ha promesso che terrà Sebastiano ALLA LARGA dal Trovatore per tutta la serata, e ho invitato quell’adorabile francesina, Reneé, che praticamente ha una cotta abnorme per me!!” “Modesto…” “E’ uno dei miei innumerevoli talenti!! Vedrai, saranno verdi di gelosia!! L’ unica cosa che manca adesso è trovare un nome all’intera operazione…” “Eeeeeeeeeeehm…che ne dici di Piano Forte?” “Ma che cagata è, dai!!!! E’ troppo altisonante (l’altro giorno mi sono letto il dizionario)!” “Giusto, allora, qualcosa di meno impegnativo…Piano Pirla?” “Meno altisonante non significa che dobbiamo auto prenderci per il culo!! Voglio qualcosa di semplice, ma che sottolinei la nostra arguzia!!!” “Ci sono!!!!!! Che ne dici di PIANO FURBO?!?!” “E’ fantastico!!!! Michele, sei un genio!!!! Brindiamo al nostro imminente successo!!!!!”.

*FINE FLASHBACK*

Michele, con sottobraccio Maddalena, e Saulo,con sottobraccio Reneè, si avvicinarono con passo baldanzoso e sorrisino idiota stampato sulle labbra, al tavolo di Susanna e Perla. “Ehilà ragazze…e Federico. Come va? Possiamo unirci a voi?” “Veramente…” “Oh certo che potete, c’è posto per tutti!”esclamò una gioviale Perla, interrompendo a metà il discorso di Susanna, che era piuttosto infastidita dal fatto che Giampiero e Michele fossero allo stesso tavolo, ed era ancor più infastidita dalla tappetta che gli stava appiccicata addosso come una cozza. Lei doveva essere… “Lei è Maddalena, la mia ragazza!” infatti… “Mentre lei è Reneé, una mia CARISSIMA amica, che si è da poco trasferita dalla Francia…” “Oh, ciao vagazzi, è un vevo piaceve conoscevvi!!” salutò lei con una buffa pronuncia. ‘Pff, che accento stupido!!’ pensò tra sé e sé Perla, ma non si sentì minimamente toccata dalla presenza di Reneé. Bè, più o meno. Reneé aveva una vocetta fastidiosa e continuava a blaterare su quanto Saulo fosse ‘DAVVEVO fantastico!!! Irritante!!!! ‘Sì, sì, vantati pure, tanto sono io quella che gli piace!’ ‘No, aspetta, perché diavolo ho pensato una cosa del genere!??’ ‘Forse sei gelosa?’ ‘Ma che cosa vai farneticando??? Gelosa IO?? Di Saulo poi!!! Ma fammi il piacere!!!’ ‘Sì, sì, se lo dici tu…’ ‘Certo che lo dico io!!! Aspetta un secondo, sto parlando con il mio cervello!!!! Quale idiota farebbe una cosa del genere???’.

Ore 23.00

Michele era incredibilmente riuscito ad attaccare bottone con Gianpi e con discrezione, senza farsi notare, stava provvedendo a toglierselo dai piedi versandogli di continuo da bere per farlo andare fuori di testa. “Oibò Michele, le tue facezie sono davvero amene*!!” “Oh, grazie amico!!” ‘Cosa cazzo vuol dire ameno?? E che roba una facezia???’. Intanto Maddalena, seduta accanto a Michele, ridacchiava come una stupida ad ogni sua battuta. ‘ Ma come fa a uscire con quella?? E’ solo una sciacquetta da quattro soldi, e in più è anche una tappa!! Ma a me che cosa importa??? E perché Gianpiero mi sta ignorando???’ Susanna era visibilmente contrariata, e Michele gongolava tra sé e sé per la favolosa riuscita del piano. Al contrario invece il povero Saulo si stava scoraggiando: Perla non solo non sembrava minimamente gelosa, ma aveva addirittura fatto amicizia con Reneé! “…ed è stato DAVVEVO divertente!!!” “Ahahahahah, che ridere! Saulo, la tua amica è davvero simpatica!!” “Mfg…” “Oh, a proposito!! Ti ricordi del favore che ti avevo chiesto?” A Saulo andò di traverso la birra che stava bevendo. “Ehm, ecco, io…” “Allora, hai scoperto qualcosa? Esce con qualcuna? Chi è??? Oh, sai se viene qui stasera???” Saulo stava per mettersi a piangere disperato. “E-ecco…Io n-non c-credo che verr…” “CIAO RAGAZZI!!!” “Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!” Tutti si voltarono a fissare il povero Saulo, che aveva deciso di esternare la propria costernazione ad alta voce. “I-intendevo dire…Nooo, mi si è rovesciata la birra!!!” La birra era perfettamente in piedi sul tavolo: con un abile gomitata riuscì a farla cadere, proprio sulla camicia di Gianpiero. “Ehi, è di cachemire questa!!!” “Taci tu!!! Seb, amico!! CHE COSA CI FAI TU QUI?!?!?” sibilò Saulo lanciando occhiate assassine in direzione del povero Davide, che nascosto dall’alta persona di Sebastiano tentava di comunicare al riccio qualcosa mimandolo con incomprensibili gesti. Dietro di lui si stagliavano quattro figure altrettanto singolari. “Oh, niente, volevo venire a fare un giro…Non sapevo suonaste qui stasera!” ‘ Perché non te l’abbiamo detto idiota!!!’ pensò Saulo. “A dire il vero Davide non voleva venire…bah,chissà perché! Ah, a proposito, questi sono i miei amici! Rachele (sì e un lui), Salvo e Roberto! Oh,e lei è Maria, la mia ragazza!” Saulo sputò la birra, quella che aveva fregato a Giampiero, in faccia a Michele. Un silenzio di tomba scese per un terribile istante sul tavolo. “Ooooh ma ciao benvenuta, siediti pure, prendi questa sedia!!!” esclamò Saulo  porgendole la sedia di Michele che si era temporaneamente alzato per la sorpresa della birra in faccia e che stava per risedersi e non trovando la superficie della sedia sotto di sé cadde sul pavimento! Sia Maddalena che Susanna si precipitarono a soccorrerlo. “Oh grazie cara, non c’è bisogno che tu mi dia una mano, lo aiuto IO il MIO ragazzo!!” disse Maddalena stringendo gli occhi in due fessure. “Oh…ma certo, hai ragione..” replicò Susanna con un sorriso più finto delle scarpe di Giampi. Nel frattempo Maria si era accomodata sulla sedia, leggermente imbarazzata dall’entusiasmo di Saulo. “E allora, parlateci un po’ di voi!! Quando vi siete conosciuti?? Da quanto tempo state insieme??”Perla non si era mossa di un millimetro da quando la combriccola era arrivata, e i suoi occhi continuavano a spostarsi  da Saulo a Maria neanche fosse strabica. “Oh bè, ecco noi…” “Saulo, posso parlarti un minuto??” la interruppe Sebastiano che sembrava abbastanza irritato. “oh certo! Scusatemi signore!” “Ciao tesovo!” replicò Renèe. A Perla cadde la mascella. “Si può sapere che diamine stai facendo???????” “Amico, sei un genio!!!!! Grazie grazie grazie ti voglio bene!! E mi dispiace di tutte le cattiverie che ho detto su di te!” “Tu vai in giro a dire cattiverie su di me??” “No! Chi è che ha messo in giro voci del genere??” “Ok, basta così! Noi ce ne andiamo!” “Sei sicuro di non voler rimanere ancora un po’??” gli urlò dietro Saulo mentre si avvicinava al tavolo. “Maria andiamocene!!” “Di già? Ma mi stavo divertendo!!” “Mi sono ricordato che… dobbiamo fare qualcosa…da un’altra parte!” “Ok..ciao Davide, ciao Roberto, ciao Salvo, ciao Rachele!! E ciao anche a voialtri! E’ stato un piacere conosc…” “Ok ok sloggiamo!! Oh, ciao Perla, non ti avevo visto….” E sparirono. Perla a quel punto scoppiò a piangere. Prima che Saulo potesse intervenire, quattro baldanzosi cavalieri lo batterono sul tempo. “Oh povera cara…perché piangi?”disse Roberto,il più sensibile. “Io…credevo….e lui..invece…buaahahahaaaaaaaaa!!!” “Oh andiamo, per quello lì?? Non è nemmeno un biondo vero!” replicò Rachele che invece era il più idiota. “Sì, di sicuro una ragazza carina come te avrà uno stuolo di altri pretendenti verso cui rivolgersi…” reincarnò Salvo. “G-grazie ragazzi…siete davvero dolci…” “Fazzoletto?” “Grazie!...e t-ti chiedo scusa Davide se l’altra sera ti ho urlato contro, ti ho scaricato e…” “…e mi hai fatto sbattere in prigione!!” “Che cosa?” ‘Non ci posso credere!!! Ne va via uno, ne arrivano altri quattro!!!!!!!!’ “Davideeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!” “Ehm…sì Saulo?” “Dobbiamo parlare”. Davide deglutì. “A-arrivo…”. “Ti ricordi della missione che ti avevo affidato?” “Ehn…sì?” “Quale parte di TIENI SEBASTIANO ALLA LARGA non hai capito????” “Ecco, mi dispiace, io ci ho provato, ho fatto di tutto, ma quello ha la testa dura!!!” “Ah, lo sapevo, quest’alleanza non s’aveva da fare!! Ma non angustiarti così, mio giovane amico: alla fine le cose si sono comunque rivolte in mio favore, e se voi quattro babbei mi faceste il favore di scollarvi da Perla, potrò brillantemente concludere il Piano Furbo!!!!!!” “Ma di che diamine stai parlando??” “Tu eclissati e basta!!!! E portati via i tuoi amici…” “Agli ordini capo (meglio non contraddirlo, potrebbe diventare pericoloso!!)” . Perla rimase dunque sola con Saulo. E Reneé. “Su, Perla, non piangere così, dopotutto il mare è pieno di pesci no??” “oh, il mio Saulo è così pvemuvoso! Come sei dolce cavo!” “Ehm, grazie Reneé…” Perla si limitava a fissare il vuoto, ignorandoli. ‘Ma perché diavolo Reneé sta ancora qui e non se ne va??? Ah, giusto, l’ho invitata io…Cavolo, non avevo previsto questo dettaglio… E ora come me ne libero per restare da solo con Perla?’ “Andvò un attimo in bagno, vogliate scusavmi…” “Oh aspetta, devo andarci anch’io, ti accompagno!” rispose Maddalena a Reneé. Saulo e Michele si lanciarono sguardi di intesa. Era arrivato il momento della fuga tattica. Ma come convincere Perla e Susanna a venire via con loro? Fortunatamente il dio Thor intervenne in loro aiuto. “Io me ne vado!!!” esclamò infatti Perla a un certo punto, risvegliandosi dalla trance in cui era rimasta fino ad allora. “Aspetta ti accompagno io!!!!” intervenne prontamente Saulo. “Non c’è bisogno, posso andare a piedi.” “Scherzi?? Qui in giro è pieno di brutti ceffi, non è bene per una ragazza girare da sola…Dai, ti do’ uno strappo con la vespa, così fai anche prima!!” “E Reneé?” “Uhm…Reneé, ecco…lei torna a casa…con l’autobus!!!” “Ah ok”. “Un momento, se tu torni a casa con Saulo, con chi torno io?? Gianpiero ormai è totalmente ubriaco, non mai aspettato da lui!!!” sbottò Susanna, guardando con astio il povero Gianpi che, messo fuori gioco da Michele, si era accasciato sul tavolo. “Oh, posso portarti io, sono qui anch’io in vespa!!” “E Maddalena?” “Uhm…Maddalena, ecco…lei…prende l’autobus con Reneé!!” “Ah ok. Andiamo allora”.

Ore 23.15

Stefano si stava davvero divertendo. Finito il concerto si era ritrovato inspiegabilmente da solo, perché i suoi cosiddetti amici l’avevano scaricato per correre dietro alle rispettive ragazze. Si era quindi avvicinato dove erano seduti Carolina e Federico, anche loro scaricati da Perla e Susanna, evidentemente. Strano ma vero, Carolina era senza il suo fidato compare, Tommaso, che si trascinava un po’ ovunque e che lo metteva sempre un po’ in soggezione, forse perché era così alto mentre lui, come i suoi adorabili amici gli ricordavano in continuazione, era ‘un tappo’. Forse era l’occasione buona per parlarci a tu per tu. “Ciao Ragazzi!!!” sorrisone smagliante. “Oh, ciao Stefano, come va? Siete stati davvero bravi!!” “Grazie fede, è un gran complimento detto da te. Posso sedermi?” chiese poi affabilmente a Carolina, che si riprese dallo stato di shock  in cui era piombata alla vista del suo idolo così vicino, e che parlava proprio a lei, e si ricompose: “Oh, ma certo che puoi sederti!!!”. Così iniziarono a parlare del più e del meno, sempre sotto lo sguardo vigile di Federico. “E com’è che stasera sei senza il tuo fedele Tommaso?” “Bè, non è che è il mio ragazzo, non deve per forza essere sempre dove sono io!!” replicò un po’ infastidita Carolina. “Ooooh, non te la prendere così piccola! Io sono più che felice di stare in compagnia di una ragazza carina come te SENZA TERZO IN COMODO” replicò Stefano lanciando uno sguardo di fuoco a Federico. “Oh, hai ragione, è davvero fastidioso quando c’è una terza persona che si aggrega e non capisce proprio che non è desiderat…oh, ma stavi parlando di me?” .
Ma nel frattempo…che è successo a William ed Erina? Il seguito al prossimo capitolo!!


Eeeeh rieccoci qua! Buon Anno a tutti!!!!!!!!!! Peppepeppeppeppe!!!! Ce l’abbiamo fatta, fiù!! E’ stato un capitolo davvero faticoso, quindi grazie per essere arrivate fino alla fine, e sarebbe gradita una recensione per questo lungo lavoro (ma vi vogliamo bene lo stesso)!
E ora, un piccolo spazio allo note time: *amene: piacevoli, casomai non parlaste forbito come il caro Gianpi. Poi, Reneé è ovviamente Reneé Suran, la prima moglie di Slash; Davide e Rachele sono già stati citati nel capitolo speciale, e quindi chiaramente Salvo e Roberto sono Scotti Hill e Rob Affuso, i 2/5 mancanti degli Skid Row. Bien, Primo bacio tra Geff e Annika, che cosa dolce!! Siete contente?? Sì che lo siete!! Bè, in ogni caso noi lo siamo di sicuro!! Ok, adesso ce ne andiamo se no ci montiamo troppo la testa! Alla prossima!! Baci,

Amy e Clau

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Capitolo 27
*** Amica dell'anno! ***


 Per tutta la durata del concerto Erina non fece altro che andare avanti e indietro dal bagno, tanto era agitata. Non appena i ragazzi furono spariti dietro le quinte, sentì il cuore mancarle di un battito. William sarebbe arrivato di lì a poco, e lei non aveva la minima idea di che cosa gli avrebbe detto! Avrebbe dovuto utilizzare tutta la sua glaciale sofisticosità* o sfoderare il suo fascino mediorientale? ‘Ma che diavolo sto farneticando? Devo smetterla di leggere Boy Watching! Oh no ecco che arriva William! Ok, rilassati e vedi di non montarti la testa, lui ha già una ragazza, ti ha invitato solo in qualità di amica! E allora comportati come tale! Cavolo, è vestito tutto di pelle! Mmmmmh, ci sarà da ridere più tardi, dato che stasera ci saranno un milione di gradi! Tornando a noi, cosa direbbe un’amica adesso?!’. Nel frattempo William aveva raggiunto Erina. “Ehi, ciao Erina!” “Oh, ehm…ciao William! Ecco, ehm…sai, ehm…sai i risultati delle partite di questo pomeriggio?” William la guardò come se fosse pazza. Non si sbagliava troppo, a dirla tutta. “I risultati delle partite di calcio?” chiese dubbioso, inarcando un sopracciglio. “Bè, ecco…sì!” “Buahahahahahahahahahahahahahahahahah!” “Scusa, che hai da ridere tanto?!” “Niente, è che sei così buffa!” “Io non son…” in quel momento a Erina squillò il cellulare. “Scusa un secondo…Pronto?” “Erina?!” “Annika, perché mi telefoni adesso?!? Siamo a venti metri di distanza!!!!!” “Perché volevo sapere se stavi parlando con William, non pensavo avresti risposto!!” “E perché non dovrei rispondere al telefono quando squilla?!” “Perché, come ti ho già spiegato, se stessi parlando con William non avresti risposto, ma l’hai fatto! Ciò significa che sta andando tutto male!” “Annika, DEVO andare…” “Si sente proprio che sei a terra…Sei depressa? Io al posto tuo lo sarei! Ti viene da balbettare?” “No, io…” “Deve essere davvero orribile quando qualcuno ti scarica, soprattutto se non si è trattato di un vero…” “Annika!” “Che c’è?!” “Falla finita!!” “Volevo solo comportarmi da amica!” “Bè, non farlo!” “Ok, bene!” “Bene!” Erina riattaccò violentemente, mentre William era rimasto lì come un perfetto idiota, cercando di capire parte della conversazione.. “Chi era?” “Come chi era? Era Annika!!” ‘Cavolo, perché gliel’ho detto?! Adesso penserà che sono un’idiota totale!’ “Annika? Ma siete a venti metri di distanza!!” “Ecco, lo so, lei è un po’…strana…” “Sì, io ho sempre pensato fosse una pazzoide, poi adesso che è la ragazza di Goffredo me la ritroverò sempre tra i piedi!!” “Ehi, non è proprio una pazzoid…” “E di che cosa stavate parlando?” ‘O cazzo!!’ “Ehm…ha perso un orecchino…” “Oh. Ma che interessante…” ‘Uh, non mi invidio affatto in questo momento, e dire che io mi invidio quasi sempre!’ ‘Già, nemmeno io ti invidierei…’ ‘Che cosa?! Taci, cervello!! Oh, un secondo…sono probabilmente l’unico idiota sulla faccia della terra che parla con il proprio cervello! Di sicuro Erina non lo fa!’. “Allooora… ti proporrei di andare a prendere da bere qualcosa, ma dato quello che è successo l’ultima volta, credo sarà meglio cambiare programma e andare fuori a prendere una boccata d’aria, che ne dici? Qui dentro sui muore di caldo” “Sì, certo, mi sembra un’ottima idea!” ‘Fuori non corro il rischio di essere interrotta da scocciatori (leggi Annika), è perfetto!!’. Il vicolo su cui si affacciava l’uscita non aveva un aspetto rassicurante o pulito, e l’aria era fredda, ma era completamente deserto, così Erina si astenne dall’esprimere qualsivoglia lamentela e decise di approfittare dell’occasione e di mettere in pratica i consigli di Boy watching per irretire William nella sua trappola di fascino e sofisticosità. ‘Muahahahahah, è un’idea geniale, perfino Cervello si congratulerà con me!!!’ ‘Io non ne sarei così sicuro…’ ‘Taci.’. William si accese una sigaretta, mentre Erina faceva il punto della situazione e cercava disperatamente di trovare un argomento di conversazione. “Siete stati davvero fantastici stasera! Credi che diventerete famosi adesso?” “Ehm, credo che tu abbia le idee un po’ confuse riguardo al mondo discografico…non è che basta andare in un locale famoso per diventare famosi, bisogna essere notati da un talent scout, venire contattati da una casa discografica eccetera…” “Oh, sì ehm, lo sapevo…uhm, senti, posso chiederti una cosa?” “Dimmi” “Perché mi hai invitato stasera?” “Bè, per lo stesso motivo dell’ultima volta, insomma, mi sei simpatica…” ‘e non volevo essere l’unico del gruppo a presentarsi senza una ragazza, dato che Stefania non voleva venire…’ ma questo William si limitò a pensarlo. “Oh, ma smettila, lo so benissimo che l’ultima volta mi hai invitato solo perché Stefano ti ha ricattato!!” “Cosa!? Ehi, non è affatto vero!!.... Mh, sì, ok, è vero, ma stavolta non mi ha detto niente, ho fatto tutto da solo!!” “Sì, questo lo so, e ti sto chiedendo perché l’hai fatto?”


***


Nel frattempo Annika, dopo aver dedicato una buona mezzora a sbaciucchiare Geff, decise che era arrivato il momento di accertarsi che quel caso umano della sua amica Erina non facesse niente di stupido, così, non appena la vide seguire William fuori dal locale, disse a Goffredo che doveva andare in bagno e li seguì. Una volta fuori, si nascose dietro un bidone della spazzatura, dietro il quale aveva un’ottima visuale dei due piccioncini, e riusciva anche a sentire bene ciò che dicevano: “ … e credi che diventerete famosi adesso?” ‘Ma che domanda idiota!!! Lo sapevo che non dovevo lasciarla da sola!’ “Mamma mia quanto è idiota, pensavo non fosse troppo sveglia, ma non fino a questo punto!” “Sì, lo penso anche io…” “Oh, ciao Adriana…Adriana?! Che ci fai qui?!??” Dietro al bidone accanto a quello dove si era nascosta Annika, la ragazza stava accovacciata e spiava da dietro il coperchio con un binocolo. “Lo stesso che stai facendo tu, no? Spio la coppietta felice!!” “Ma io lo facci per aiutare Erina, tu lo fai per sabotarla!!” “Oh, credimi, non ha bisogno di me per questo, si sabota benissimo da sola!!” “Oh, sta zitta tu, sei solo invidiosa perché Pel di carota ti ha scaricato!! E ora passami quel binocolo!!!” Annika le strappò l’aggegio di mano e tornò a concentrarsi su William ed Erina. “…e ti sto chiedendo, perché l’hai fatto?” stava dicendo Erina. ‘Oh, chissà che cosa le risponderà!!’. “Ecco, perché…perché sei carina, e mi piaci…” William si stava avvicinando sempre di più ad Erina. “Ahah, alla faccia tua Adri, sta per baciarla e tu non puoi fare niente per impedirlo!!!!!” Adriana inarcò scettica un sopracciglio: “Ne sei sicura?” e con uno scatto fulmineo fece rovesciare il bidone dietro il quale si era nascosta Annika, per poi girare velocemente i tacchi e tagliare la corda nell’oscurità del vicolo. William ed Erina si girarono di scatto e la trafissero con lo sguardo. “Ehm…ciao ragazzi!! Come va?”.


***

 



Adriana si allontanò in fretta dal locale e solo dopo aver svoltato l’angolo iniziò a rallentare il passo. Nel frattempo rimuginava tra sé e sé…”Non posso credere che mi abbia scaricato per quella sciacquetta!!! Ma me la pagherà!! Chissà come reagirebbe Stefania se venisse a sapere di tutto questo?”.
*sì, lo sappiamo che si dice sofisticatezza e non sofisticosità, ma volevamo rimanere fedeli ai termini tecnici di ‘Boy Warching’ ( che per la cronaca, non esiste).
Eeehii…siamo piuttosto in imbarazzo…sono passate intere decadi dall’ultimo capitolo postato…vi chiediamo perdono. Ci sono mancati tempo, ispirazione,(voglia), e non sapevamo bene come andare avanti con la storia…e infatti vi chiediamo scusa per questo capitolo che è un concentrato di cliché, ma non importa. In ogni caso ora siamo qui, speriamo che ci siate ancora, e pensiamo di poter tornare a scrivere con più regolarità ora che la scuola sta per finire. Comunque, passando a questioni più frivole, ci piacerebbe sapere: qual è la vostra coppia preferita? Ma soprattutto, che ne pensate di William ed Erina? Siamo curiose di sentire il vostro parere a riguardo. Si accettano suggerimenti. Alla prossima,
Amy e Clau

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Capitolo 28
*** Back to Home ***


 Perla uscì dal locale seguendo Saulo con lenti passi strascicati. Saulo la guardò di sottecchi: sembrava davvero abbattuta. Che fine aveva fatto la Perla sempre sorridente e con il commento sarcastico sempre pronto? ‘Maledizione a Sebastiano, a quella tappa della sua ragazza, a Davide, al tizio col nome da ragazza e anche a Michele già che ci siamo, perché Michele deve sempre essere tra i piedi, e anche Reneé!! Sì, lo so che l’ho invitata io, ma questo non le dava il diritto di star lì a gironzolarmi intorno, non se ne voleva proprio andare!’ Saulo balzò sulla sua vespa verde e disse a Perla: “Stringiti forte!”, mentre gongolava tra sé e sé. Ma la ragazza aveva decisamente qualcosa da ridire: “Tu vorresti riportarmi a casa in vespa?! Ma lo sai che se sei minorenne non puoi portare un passeggero? E’ illegale! E poi scusa, il casco non te lo metti?! E dovresti averne uno di riserva, altrimenti io come faccio? No no non salirò su quel coso…andrò a piedi!!” “Cosa?? Non puoi andare in giro di notte da sola a piedi!” “E che hai intenzione di fare signor protettore di fanciulle,venirmi dietro con la vespa?!” “E’ proprio quello che farò!” “Cosa?” “Sì,andrò molto piano e ti seguirò per accertarmi che non succeda niente di male!” “Cosa?? Tu sei..baah..” “Su su,inizia a camminare, sarà una lunga passeggiata!” “Sgrunt!” Perla iniziò a camminare,mentre dietro di sé sentiva lo (strano a dirsi) rassicurante ronzio della vespa di Saulo. In effetti non le andava proprio di tornare a casa da sola. Ma è anche vero che si sentiva depressa e non aveva voglia di parlare con nessuno, tantomeno con quel buffone di Saulo. Non che Sebastiano fosse molto più intelligente,ma si sa,l’amore è cieco… Dopo aver camminato per un po’ tuttavia avvertì l’impulso di sfogarsi con qualcuno, e lo sventurato Saulo si trovava proprio a portata d’orecchio! “Saulo!!” Saulo inchiodò. “Tu cosa pensi di quella Maria?” ‘Oh,diamine,questa è una di quelle situazioni in cui non vorresti mai ritrovarti!’ “Ah, ecco, bè, io non..” “Cioè,non che mi interessi SIA CHIARO, ma la trovo incredibilmente bassa, e quei colpi di sole che ha nei capelli..Dai,son di cattivo gusto,si vede che non è veramente bionda!E poi….” Perla continuò a lamentarsi per tuuuutto il tragitto senza dare la possibilità a Saulo di replicare neanche una volta. Quando giunsero sotto casa della ragazza il riccio esplose: “ADESSO BASTA!! Non è vero che non ti interessa, ti interessa eccome, perché sono quarantacinque minuti che ti stai lamentando!! Sai,è molto stupido il modo in cui sei corsa dietro a Sebastiano per tutto questo tempo, e credimi, ce ne siamo accorti tutti! E la cosa ancora più stupida è che era palese che lui non ti filasse neanche di striscio. Pensavo te ne fossi resa conto, ma evidentemente c’è voluta la comparsa di questa Maria per accorgertene! E nonostante tutto tu CONTINUI a lamentarti!! Il mio Piano Furbo sarebbe andato alla grande se tu non fossi così irrimediabilmente ottusa!(e se Sebastiano non fosse venuto)!” “..Ma di cosa stai parlando?!???” “Questo non ha importanza!! Quello che conta è che tu ti renda conto che non risolverai niente correndo dietro a uno che non ti considera! Se continuerai a fare così alla fine le altre persone smetteranno di interessarsi a te e tu rimarrai sola! Se solo puntassi gli occhi altrove ti accorgeresti che ci sono persone che si preoccupano per te più di quanto pensi. Magari proprio sotto il tuo naso!!!!” “Ma sotto il mio naso ci sei solo tu adesso Saulo!!” “Già…SOLO io… Va bè senti..lascia perdere,fai finta che non ti abbia detto niente,ci vediamo a scuola…” Saulo se ne andò, sgommando con la vespa,con un’aria veramente afflitta. Nel vederlo allontanarsi Perla si sentì affliggere da uno strano, inspiegabile, spiacevole senso di colpa.
 


Susanna era davvero sconvolta per il comportamento di Gianpiero, era la prima volta che si ubriacava senza preoccuparsi del fatto che doveva riportarla a casa! ‘Da lui non me lo sarei proprio mai aspettato! Credevo fosse una persona responsabile, invece è davvero inaffidabile! Per fortuna che c’è Michele, altrimenti me la sarei dovuta fare tutta a piedi…è stato davvero gentile ad offrirsi di accompagnarmi, non me l’aspettavo proprio…’; la povera Susanna in realtà ignorava che era stato proprio Michele a far ubriacare Gianpiero, faceva tutto parte del “Piano furbo” di Saulo! Mentre la ragazza lo seguiva all’interno del parcheggio, Michele stava gongolando tra sé e sé per la buona riuscita della sua macchinazione. Si sentiva un po’ in colpa per aver mollato lì Maddalena, a dire il vero, ma Susanna, bè…ne valeva sicuramente la pena. “Eccoci qua, questa è la mia vespa…” il mezzo di locomozione di Michele era di uno scintillante color prugna; Susanna in teoria avrebbe dovuto trovare quel colore tremendamente tamarro, ma in realtà…le piaceva molto. “Bella moto!” “Cos..sul serio? Beh, grazie! Non sai che fatica ho fatto per farmela fare di questo colore!” “E’ davvero originale… senti, volevo ringraziarti per esserti offerto di darmi un passaggio, senza di te non so come avrei fatto! Gianpiero è stato davvero irresponsabile!” “Beh dai non esagerare, può capitare a tutti a volte di alzare un po’ troppo il gomito…” Michele si sentiva un po’ in colpa…per cosa poi? E’ vero che aveva un po’ calcato la mano con Gianpiero, continuandogli a offrire da bere, ma mica l’aveva costretto a ingurgitare tutto come un cammello! ‘Coraggio Caca, non farti prendere da scrupoli morali proprio adesso, sta andando tutto alla grande!’ “…anzi, sai una cosa Susanna? Hai ragione. Gianpiero si è comportato davvero male, non volevo dirtelo per non offenderti, ma ciò che ha fatto è davvero deplorevole! Come si fa a mettere in difficoltà una bella ragazza come te?” ‘Ok Michele, adesso forse stai esagerando…’ Susanna arrossì, ma fortunatamente non si notò molto nel buio della notte. “Beh, in ogni caso ti ringrazio. Soprattutto perché per accompagnare me hai dovuto lasciare al locale la tua ragazza” “Oh, Maddalena dici? Sai, non è proprio la mia ragazza…usciamo solo insieme ogni tanto…” “Oh, capisco…” Susanna cercò di nascondere il fatto che la notizia le facesse piacere più di quanto avrebbe dovuto.  “Bene, senti, adesso credo proprio che dovremmo partire, se arrivo tardi i miei genitori si arrabbieranno a morte!” “Certo, eccoti il casco di riserva!” “Wow, non credevo che ti interessassi a questi dettagli!” “Certo, sono uno ligio alla legge io!” In realtà quello era il casco di Maddalena ed era una vera fortuna che se lo fosse dimenticato lì. “Ma…ha dei fiori disegnati sopra! E’ proprio tuo?” “Ecco, no, è…quello che usa di solito mia nonna, cioè, la nonna di Saulo, che però è come se fosse mia nonna e…” “Ok, ok, non importa, era solo per chiedere…” “Bene allora, salta su!” “Sei sicuro che questo coso sia sicuro?” “Certo! E poi, non permetterei mai che ti capiti qualcosa di male…” Susanna arrossì di nuovo “Umf, sì, ok…” bofonchiò imbarazzata. “Reggiti forte!” l’avvertì Michele quando la vespa partì rombando per le strade semideserte. La ragazza non se lo fece ripetere due volte, e si strinse il più stretta che poteva a Michele, aveva il terrore di cadere. Non era mai stata su uno di quei cosi, e all’inizio il panico aveva avuto la meglio; ma man mano che proseguivano, aveva iniziato a trovare divertente il tutto…si sentiva come in uno di quegli stupidi libri di Moccia che piacevano tanto a Carolina, solo che Michele era molto più figo di Riccardo Scamarcio… ‘Ma che diavolo vai a pensare! Tu hai sempre trovato ridicole tutte quelle storie smielate! Questo non è affatto un film!’…ma non poteva fare a meno di sentirsi inspiegabilmente felice. Quando la vespa si fermò davanti a casa sua, sentì una fitta di delusione: avrebbe voluto continuare il tragitto stretta a Michele solo per un altro po’…”Bè, sembra che tu sia arrivata” “Già…”. Susanna si tolse il casco, i suoi capelli erano ancora incredibilmente perfettamente in ordine. “Grazie mille allora Michele, ci vediamo lunedì a scuola!” Susanna gli stampò un rapido bacio sulla guancia e sparì dietro il portone: non voleva restare ancora con il ragazzo, o avrebbe perso totalmente il controllo. Dopo che la vide andarsene, Michele si tocco la guancia dove Susanna l’aveva baciato: “Da adesso non mi laverò mai più la faccia!”.


Eccoci qui! Le vacanze sono iniziate e come promesso ci siamo messe al lavoro! Bè, questa volta non abbiamo molto da dire quindi…Buone vacanze a tutti e speriamo che il capitolo vi piaccia! Bye  bye,
Amy e Clau

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Capitolo 29
*** Nuovi guai in vista ***


 Crizia scampanellò al citofono di Adriana in quella calda domenica di pomeriggio. Essendo la sua migliore amica, Crizia era praticamente sempre piantata a casa sua.
Entrò e trovo Adriana in camera, che sembrava davvero molto concentrata e assorta in un o strano lavoro di ritaglio!


“Cosa stai facendo? Un progetto per educazione artistica?” chiese ironica. “Ma cosa vai blaterando? E poi io non faccio i compiti…Comunque sì, diciamo che è una specie di progetto” disse, e  fece una risatina cattiva. “Ah sì? Un progetto che richiede un bel po’ di carta a quanto pare! Perché stai facendo a brandelli tutti quei giornali?....Hey, ma questo era il numero di Teen Trend che IO ti avevo prestato!!! Adesso è illeggibile, grazie mille!!!” Adriana non ci badò, cominciò a sbuffare e a girare sulla sua sedia di pelliccia di gatto sintetica rosa, chiedendosi perché Crizia non capisse mai le cose al volo alla prima volta.
“Mia piccola ingenua amica, giusto perché devo sempre spiegarti tutto la farò semplice: questo non è un lavoro di bricolage ma una lettera anonima scritta con le parole dei giornali, razza di stupida!!” “….Aaah,ora capisco..”si fermò un attimo a riflettere . “…E scusa, per chi sarebbe?” “He he he, lo scoprirai presto. Se William mi vuole fuori dai piedi, beh, non sa che ha fatto un grandissimo errore a mettersi contro di me! Lui può far finta di niente, divertirsi quanto vuole con quella…quella…scemetta piagnucolosa e insignificante e io dovrei stare a guardare? Niente affatto! E in tutto ciò ci si mette anche Stefania, che crede di recitare la parte della perfetta fidanzata! Ma lei non ha idea di quello che succede alle sue spalle. William vuol tenere il piede in due, tre, mille scarpe? Che lo faccia! Rovinerò sia lui che Erina! qualcuno dovrà pur informare Stefania! In fondo sto facendo una buona azione…” 
Crizia (che in fondo in fondo non era poi così stupida) si sbatté la mano contro la fronte: “Oh, Adri ,non ci posso credere, ancora con questa storia?!? Suvvia, pensavo che la questione si fosse risolta già abbastanza drammaticamente in gita!!Cosa vuoi fare, vendicarti per sempre facendo la spia a Stefania con una lettera anonima?!” “Brava, ci sei arrivata! E’ esattamente quel che farò!” “Ma è assurdo,e anche piuttosto perfido, e…Bah, fai quello che vuoi, ma secondo me dovresti trovarti un hobby…”
 
Il lunedì mattina arrivò presto. Erina stava percorrendo lentamente il corridoio che portava alla sua classe, quando vide William passarle accanto. Incredibilmente di mattina presto il suo cervello non era ancora del tutto connesso (ma diciamocelo: quando mai lo era effettivamente?) o comunque era ancora parzialmente addormentato, perciò la ragazza non perse tempo a fare assurde conversazioni o trip mentali tra sé e sé e in due passi si avvicinò risoluta a William e lo salutò:
“Emmh, hey ciao..!” “Ciao Erina! Sono contento di vederti qui” Erina ridacchiò “Ha ha, bè sai com’è, è lunedì mattina, siamo a scuola, qui ci dobbiamo venire per forza!” William sorrise, probabilmente non rendendosi nemmeno conto della stupidaggine che aveva detto  “Già, purtroppo hai ragione. Ma sono contento di vederti in ogni caso” Erina cominciò ad arrossire come suo solito “Già…anche io sono contenta di vederti. Comunque volevo ringraziarti per la fantastica serata dell’altro ieri. Mi sono divertita molto. E inoltre volevo scusarmi per Annika.. ‘lei la truciderò più tardi’ …sai come è fatta, è fuori di testa ma è innocua!” “Eeeh sì, l’avevo capito…lei e Goffredo stanno alla grande insieme, non so chi di loro sia il più svitato…!In ogni caso, adesso devo andare a copiare i compiti di latino, che non ho fatto, da Susanna. Magari all’intervallo potremmo fare un salto alle macchinette insieme se ti va! Ciaoo” e andando via le sorrise e le fece l’occhiolino.
Erina restò ferma in corridoio e fece un luuuungo sospirone, con un’espressione talmente sognante da far invidia a un pesce lesso!
Ah,l’amore….


Purtroppo Erina era ancora troppo immersa nei suoi sogni idilliaci da non accorgersi che Stefania stava andando a passo di marcia verso di lei, e di sicuro non per augurarle il buongiorno. Troppo tardi.

“E allora?!? Cosa mi significa tutto questo??”le urlò a cinque centimetri di distanza. “Stefania?! Di cosa stai parlando?” “Non fare l’ingenua, lo sai benissimo! Oppure vorresti dirmi che stamattina ho trovato questa lettera nella cassetta della posta per sbaglio!” Stefania le sventolò un foglio non firmato, spiegazzato,  davanti agli occhi, e Erina riuscì a leggere più o meno chiaramente quel che c’era scritto. “Ebbene?? E’ vero o no che sei uscita con il MIO fidanzato almeno per due volte di seguito??Dimmelo ora Erina, abbi il coraggio di dirmelo in faccia, io non so che pensare!” “Stefania, ti giuro che non è come pensi…” Erina sentiva le lacrime che le salivano agli occhi “…Io e William non siamo usciti insieme, mi ha solo invitato ad andare a un suo concerto, tutto qui….” “Questo per me significa uscire insieme!!”  “Ma...ma aveva detto che eri stata proprio tu a rifiutarti di venire, quella sera!” si ricompose e prese un po’ di coraggio “E poi non è successo niente, te l’assicuro! Io e William siamo solo amici!” Stefania fece una risata sarcastica “Tzh, questo lo voglio sperare! E in ogni caso…” A questo punto abbassò il tono della voce riducendolo quasi a un sussurro. “…William può dirti tutto quello che vuole, ma comunque io sono libera di prendere le mie decisioni… tu no! Perciò stai molto attenta a quello che fai. Io sono una persona piuttosto vendicativa, e non mi farò troppi scrupoli. Ma guardati, davvero pensi che lui possa essere anche minimamente interessato a te? Credi che sia rimasto colpito?  Per ora sei stata avvisata…se mi vengono alle orecchie altre voci del genere considerati rovinata! Buona giornata pulcino…!!”
E prima di andarsene la perforò con uno sguardo glaciale.
Erina rimase pietrificata lì con un’espressione a metà fra lo sconfitto e terrorizzato. ‘Oh no, e adesso? Perché deve succedere sempre tutto a me??!!”
 

Ahi ahi ahi, eh sì, povera Erina, tutte a lei, dannazione. Ma in fondo bisogna aspettarsi di tutto quando c’è di mezzo William Rosa. (o, soprattutto, Stefania). Le cose si mettono male….Bè, per ora è tutto. Non ci resta che ringraziare chi legge ancora (e recensisce) questa povera storia mezza abbandonata. See you soon!

Amy e Clau

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