.Is α ρröмisє.™ di _OrsettoGommoso_ (/viewuser.php?uid=224605)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 3: *** Chapter One. ***
Capitolo 1 *** Prologo. ***
Cher e Liam
Prologo:
Cher Lewis,
ragazza diciottenne, bionda, non molto alta e snella. Nata a
Wolverhampton in Inghilterra, figlia di genitori non sempre presenti
per colpa del loro dovuto lavoro. Erano proprietari di un lussuoso
Hotel, che si trovava nella locatità di Brighton. Quando era
piccola, di lei molto spesso si occupavano i genitori del suo migliore
amico, Liam Payne. Liam era un semplice bambino di 7 anni quando
conobbe Cher. Non sapeva cosa voleva dire "vera amicizia",
perciò fece una promessa che forse non avrebbe potuto mantenere.
13 anni prima.
La
piccola bambina era sul prato, stava giocando con le sue piccole
bambole. Si divertiva, l'aria era fresca e leggera, e oltre a lei
c'erano pochi bambini. Sua mamma, normalmente, stava parlando con le
sue amiche d'infanzia. La piccola, non badava molto a quello che faceva
sua madre, ma si soffermò sul giochino di un bambino non molto
lontano da lei. Ovviamente le avevano insegnato le buone maniere,
perciò si avvicinò tranquillamente a il bambino. Aveva i
capelli di un marrone leggero e gli occhi color oro, inoltre aveva
l'aria di uno simpatico, ma Cher era timida, gli avrebbe chiesto solo
in prestito il giochino. Si piegò sulle ginocchia dopo di
ché, gli picchiettò la spalla. Il bambino si girò,
guardando Cher, davvero dolcemente. " Ciao, ho visto il tuo giochino e mi chiedevo se potresti prestarmelo." gli indicò il trattore che il piccolo teneva in mano, così per fargli capire quel che voleva. " Ciao, si però lo voglio indietro dopo." si preoccupava se glielo avrebbe reso o meno, mentre guardava la bambina con occhi pieni di dolcezza. " Si, te lo rendo dopo, grazie di avermelo prestato. Sei il mio amico. " detto questo, gli dette un piccolo bacino sulla guancia, lasciando il bambino, stupefatto. " Ok, io sono Liam. " si presentò, tendendogli la piccola manina colorata di un rosa molto chiaro. " Io sono Cher. Giochiamo insieme? "
Cher si presentò e gli chiese se avrebbe accettato di giocare
con lei. Liam la guardò per un pò ma poi annuì,
seguendo la piccola Cher, sulla sua tovaglietta dove aveva lasciato le
sue bambole. Si sedettero e incominciarono a inventarsi storielle da
far recitare ai loro giocattoli. " Tu quanti anni hai? " chiese Cher, curiosa di sapere l'eta del bambino. " Ho 7 anni. Tu? " disse Liam mentre faceva rotolare, la barbie di Cher. " Io ho 5 anni. E fai piano che mi rompi la bambola. " lo rimproverò lei, levandogli la sua barbie dalle mani. " Scusa. Comunque, io non ho ancora avuto un'amica.
" le disse lui tristemente. Come poteva, un bambino come lui, non avere
ancora un'amica. Cher lo considerava già tale, era un bambino
tranquillo e simpatico. Ma questo era quello che pensava lei. " Io sono tua amica, e tu sei mio amico no?
" le chiese la piccola dolcemente. Nel caso avesse detto di no, se ne
sarebbe andata e avrebbe portato via tutti i suoi giochini, lasciandolo
solo. " Si, ti va di essere la mia migliore amica?
" la domanda più carina che avessero mai fatto a Cher. In quel
momento, anche se era ancora piccola per capire cosa volesse dire "vera
amicizia", era felice di avere un suo migliore amico. All'asilo, dove
andava, non aveva mai avuto un maschio come amico. " Si. Però promettimi che non mi lascerai, anche quando saremo ragazzi grandi.
" se glielo avrebbe promesso, avrebbe dovuto mantenere la sua promessa.
Cher, anche se piccola, sapeva chi perdonare e chi non. " Te lo prometto Cher.
" le disse Liam, prendendo la manina di lei. Negli'occhi si vedeva solo
la verità, era un bambino alquanto intelligente e se non
l'avrebbe mantenuta davvero, se ne sarebbe pentito un giorno. " Ti voglio bene Liam.
" disse Cher, facendo con le piccole dita una C sul braccio del
bambino. Mentre stavano giocando, la voce roca della mamma di Liam, li
fece ritornare alla realtà. " Liam, su vieni. Dobbiamo andare.
" una donna sulla trentacinquina. Era bellissima a parere di Cher.
Capelli lunghi e marroni le ricadevano lungo la schiena. Aveva l'aria
di una donna dolce, come il figlio dopotutto. " Ciao Cher. Ci vediamo presto.
" le dette un dolce bacio sulla guancia e si incamminò verso la
madre. Quest'ultima salutò Cher con un sorriso smagliante.
11 anni dopo.
Era una fresca mattina di giugno, mentre la ragazza dormiva." Cher, Cher. Svegliati. Devi salutare Liam. Ricordi va a Londra per tre mesi.
" la madre di Cher, era occupata a svegliare la figlia. Si Liam, il suo
così detto migliore amico, stava per lasciarla o per tre mesi o
per sempre. Aveva scoperto di essere un'ottimo cantante, perciò
aveva deciso di partecipare ad un'edizione di X-Factor. Cher era felice
che avesse una passione per il canto e che forse sarebbe riuscito a
passare i provini, ma aveva paura che si dimenticasse di lei. " Oh
mamma, lasciami dormire. Tanto una volta lì si
dimenticherà di me. Avrà così tante fan, che io
sarò l'ultimo dei suoi pensieri. " Non voleva
vederlo, ma non perché lo odiava, ma perché non voleva
piangersi a dosso e non voleva vederlo andare via forse per sempre. " Santo
cielo Cher, non fare la bambina piccola, sai quanto lui ti vuole bene,
e sarà più che difficile dimenticarti. " sua madre era una ottimista, non pensava mai al peggio che potesse succede e da una parte, era un bene. " Oh al diavolo, basta. Lasciami sola, non voglio ne' parlare ne' vedere nessuno. E adesso esci dalla mia camera.
" detto questo Cher, rifugiò di nuovo la testa nel morbido
cuscino. Sua madre avrebbe capito, o almeno era quello che sperava lei.
Alzò leggermente il capo per vedere se sua madre era ancora in
camera, ma per sua fortuna non era così. Oramai dubitava che si
fosse riaddormentata, perciò si avviò alla sua scrivani.
Gurdò la sveglia che segnava appena le dieci e mezza,
perciò decise di accendere il suo amatissimo computer. Si mise a
leggere gli articoli sulla vita delle star, pensando che fra poco
poteva esserci anche quella del suo migliore amico. Ma a distrarla da
questo fu il rumore assordante del clacxon di una macchina parcheggiata
davanti alla villa di Liam. Da questò dedusse che il momento
tanto atteso dal ragazzo fosse arrivato. Le tendine di casa Payne
facevano copertura alle finestre, rendendo la casa triste. Dal portone
d'ingresso, ne uscì la madre di Liam, con una piccola valigia in
mano. Dopo essersi chiusa alle spalle la porta, la donna, si
recò dentro l'auto che si affrettò a partire. Cher,
nonostante tutto, si sentiva una pessima migliore amica, forse non
avrebbe più avuto l'opportunità di vederlo di persona, ma
tramite uno stupido computer. Adesso, però non doveva
deprimersi, ma affrontare la vita anche senza di lui. Si sarebbe
trovata un nuovo migliore amico, degno della sua amicizia e che sappia
mantenere le promesse.
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Capitolo 3 *** Chapter One. ***
storia a capitoli 1
Capitolo
1°
ATTUALMENTE
CHER HA 18 ANNI, MENTRE LIAM NE HA 2O.
Da
quella mattina di giugno, ovvero quando Liam partì per le audizioni
per X-Factor, io ero diventata l'attuale verginella, acida e
asociale. Sinceramente speravo che non le avesse passate, ma solo per
poter rimanere nel fantastico rapporto che avevamo. Ma il mio sperare
non era servito a parecchio, adesso lui girava tutte le città
possibili assieme ai suoi cinque compagni. Ah
si quasi mi dimenticavo, il parere della giuria delle audizioni,
dichiarava che Liam lo vedevano meglio come parte di un gruppo, e per
puro caso anche altri quattro ragazzi avevano partecipato, e allora
bhè che dire, UN CONTRATTO DISCOGRAFICO ED E' TUTTO. Voi
adesso giustamente vi starete chiedendo come io possa sapere tutte
queste cose anche se di lui oramai non mi interessavo parecchio.
Allora, ricapitoliamo, la loro Band al momento è a successi
mondiali, e per questo molte ragazzine
innocenti, o forse tutta la Gran Bretagna è accecata
dalla bravura e dalla bellezza di questi cinque. Io di bello ci
trovavo molto poco, erano i soliti ragazzini che facevano canzoni di
successo universale e poi sparivano dalla faccia della terra. Ma
adesso ritorniamo a noi e precisiamo che meno parleremo di quei
ragazzini e del loro successo meglio staremo tutti. Io sono Cher, il
mio aspetto bhè, sono normale, come tutte le ragazze della mia età.
I miei capelli sono biondi, ne' boccolosi ne' lisci spiattelati. Ho
occhi celesti, molto spesso contornati dalla linea della matita. Si,
sono una che ama truccarsi, ma non a mo' di prostituta o puttana, amo
semplicemente essere in ordine. Io penso di avervi raccontato tutto,
adesso ho paura che sappiate più voi di me eh. Ah si dimentico di
dirvi che ho un fratellino, ebbene si, ha appena un anno ed è la
cosa più preziosa che ho. Ma adesso bando alle ciance, se siete
curiosi sbirciate un po la mia solita routine giornaliera.
Lunedì
17 dicembre.
-
buon
salve signori, siete in ascolto sulla radio più fashion di Londra,
qui che vi parla è Mark Mende...* detti una manata alla
sveglia-radio per metterla a tacere, oh fottuto Mark.
Non poteva esserci risveglio migliore di quello. Ero ancora sul
letto, benché fossero di già le 7.15. Per mia fortuna la scuola
che frequentavo distava solo cinque minuti da casa. Dovevo alzarmi,
ma aimè quel materasso era così comodo che ci si sarebbe
addormentato pure un sasso. Portai il mio corpo fuori dalla camera
da letto, per precipitarmi in cucina. Arrivai di sotto nel luogo da
me stabilito, ma non ci trovai nessuno, e io che diavolo mangiavo
adesso? Di solito c'era MAMMINA che preparava il tutto. Per far
rimanere la casa intatta e per non far svegliare il piccirullo che
tanto amavo, quel giorno avrei fatto senza. Dopo una decina di
minuti, la preparazione era finita e a voglia di mia madre dovevo
togliermi di casa subito. Come previsto anche alle 7.45 il cielo in
Gran Bretagna era penoso. Mentre camminavo lungo il marciapiede,
sentivo i vecchini che discutevano sul cosa fare per pranzo..eh
sempre i soliti. Cinque minuti dopo, mi trovavo già davanti alle
mura dell'inferno, dove miriadi di ragazzi del primo, secondo,
terzo, quarto e quinto anno come me, facevano capolino davanti al
cancello d'entrata. Io sinceramente la mattina non aspettavo nessuno
di particolare al cancello, non avevo una mia migliore amica, si
avevo persone a cui tenevo parecchio, ma da quel poco che ho
imparato nessuno sarà mai migliore di nessuno. Eh
adesso ci si mette anche la parte di me poetica, addio mondo.
Il suono della campanella si era sparso per tutto il cortile
risvegliando i bei addormentati. Mi affrettai ad entrate, o dopo
sarei rimasta spiaccicata dai tipi grossi e muscolosi che si
lamentano pure se stai davanti al tuo stesso armadietto. La mia
classe era la 5°d ovvero la classe dei deficienti. C'erano le
ragazze figlie di papà, i nerd, i fighetti e le persone normali
ovvero stupidi come me. Entrai nell'aula dove già metà degli
studenti avevano preso posto. Il mio compagno di banco era il tipo
più trasgressivo che potesse esistere. Penso che venga in classe
solo per vedere qualche puttanella con la minigonna. Con molta
svogliatezza mi spaparanzai sulla seggiola di legno aspettando
l'entrata shock del professore di francese. “ ciao Lewis, mi
accontenterai una volta?” stupido compagno di banco. Con
l'accontentarlo intendeva che mi mettessi una maglietta troppo
trasparente come oramai tutte in classe avevano. “ No coglione non
intendo accontentare ne' te ne' i pervertiti uguali alla tua specie”
detto questo lo ignorai semplicemente. Ah approposito lui si chiama
Julian Beterovich, ma il nome più adatto sarebbe
pervertito-maniacale-coglione.”
sai Cher ti consiglio di guardare la scadenza del
latte prima di berlo, sei troppo acida.” avevo una voglia di
sputargli nel viso pari a quella di vedere il pulcino
pio morto spiaccicato per terra, la quale era molta.”
ma che dici almeno io nel frigo ce l'ho il mangiare. Tu cosa hai
tette alla brace? O culi al microonde?” mi ero già bacata la
minchia di parlare con quel cretino. Già il fatto che respirava mi
dava noia, uno di questi giorni gli avrei dato fuoco.” si può
darsi, sono gustosi, potresti provarli anche tu ogni tanto.”
ribattè lui. Ma stare
zitto per tutta la giornata no eh? Mammina santa
quanto lo odiavo, presuntuoso, modesto e pellegrino. Ok pellegrino
non c'entra nulla ma bho ci stava bene. Decisi di lasciarlo stare
prima o poi si sarebbe zittito da solo, almeno speravo. Il
professore di fracese, ovvero colui che mi salvò la vita dal
demente accanto, aveva preso posto alla cattedra, come tutti gli
insegnanti. Dopo vari minuti passati a fare l'appello e a discutere
sul progetto che ci aveva assegnato di fare, la lezione cominciò. “
Lewis prestami un foglio!” mi urlò nell'orecchio lo
stronzo. “
Beterovich comprateli, e se non hai soldi impara a dire PERFAVORE.”
gli risposi
io già annoiata del suo comportamento. Detto questo lui si girò
chiedendolo ai compagni che erano posti dietro di noi. Dopo un'ora
passata a parlare sull'esame che ci aspettava a fine anno, il
professore lasciò l'aula e noi alunni per dirigersi non so dove. Ci
aspettavano altre tre ore di laboratorio di chimica, la materia più
odiosa che ci possa essere! Stupida
te odi tutte le materie. Sta
zitto tu! No, stai
zitta tu. Oddio
adesso mi mettevo a parlare anche con me stessa, aiuto.
-
3
ore dopo.
-
Ah
finalmente anche questa giornata di rompimento scolastico è finita.
Ero sul marciapiede di casa, quando mi soffermai a guardare la casa
di Liam dove adesso gli unici che ci stavano erano i suoi genitori.
Anche se non lo ammettevo a me stessa mi mancava e non poco. Ogni
tanto andavo da sua madre, per parlare un pochino di come andava il
successo dei ragazzi, anche se non mi importava. Mi distolsi da
quelli spiacevoli pensieri e entrai nel vialetto di casa. Infilai la
chiave nella serratura e gli feci fare due giri. Mia madre era al
suo attuale lavoro, ovvero segretaria e mio padre, bhè mio padre a
vendere macchine. Ero sola con mio fratello che per fortuna dormiva
di già. La prima cosa che feci? Salire in camera mia!
-
Passai
una buona mezzoretta al computer a parlare con mio cugino adottivo,
quando mi venne sonno così decisi di rilassarmi e di prendermi un
po' di pausa.
-
-
1
ora dopo. Mi stavo godendo al meglio la mia pausa relax, per
modo di dire, visto che mio fratello aveva
incominciato a piagnucolare incessantemente. Andai velocemente nella
stanza dei miei dove nella culla si trovava il mio piccolo orsetto!
Lo presi in braccio cercando in qualche modo di rassicurarlo. In
qualche modo che non so come si riaddormentò, così lo riposi nel
suo comodo lettino. Stavo per entrare in camera mia quando il
telefono di casa suonò. Ma
marina santa, ma a casa vostra non esiste il relax? Scesi
le scale che portavano in salotto, alzai la cornetta e risposi. *
Pronto? Chi parla, io sono Cher!* dissi io con nonchalance. * Cher
cercavo proprio te, sono la mamma di Liam! Devo darti una bellissima
notizia.* mi disse la donna dall'altra parte del telefono. Chi sa
qualche notizia aveva da darmi! Oh
sai mio figlio ti pensa ancora, oppure, Cher ,Liam si sposa e la sua
ragazza aspetta un bambino. Veramente fantastico ma
preferivo di no. * Ciao Karen. Se stai per dirmi che tuo figlio si
sposa perché sta per avere un bambino dalla sua attuale ragazza,
risparmia fiato non voglio saperlo.* Gli risposi io a tono. Solo
dopo mi accorsi di averla trattata veramente malissimo così mi
scusai. * Ehm scusami tanto, io non vol...* prima che potessi finire
lei mi precedette con il suo solito tono da donna sbarazzina. Era
una ragazzina secondo me!
* non ti devi scusare comunque no non penso che la sua ragazza sia
incinta e tantomeno voglio dirti questo. E' solo che Liam domani
torna da il suo tour per le vacanze natalizie, tanto per stare un po
con la sua famiglia e le sue amicizie d'infanzia! Ti chiedo per
favore di venire alla festa di domani che gli abbiamo preparato. Ne
sarei molto felice, e se decidi di esserci, Liam arriva alle 5.OO
perciò per le quattro dovresti essere a casa nostra. Spero in una
tua risposta positiva.* mi comunicò il tutto, mentre io mi ero solo
soffermata sul fatto che Liam avesse una ragazza. Stupida
Cher, cosa pensavi che uno come lui, sopratutto adesso che è una
star non abbia una ragazza? Pensi male allora!. Stupidi
filmini mentali, magari si erano lasciati adesso. Bho chi lo sa. *
Si ci sarò. Dopotutto è stato il mio migliore amico per parecchi
anni.* detti una risposta senza sapere il significa dopodiché Karen
mi salutò con il suo solito fare allegro e riattaccò. Nemmeno il
tempo di pensare, che tutto era già stato deciso, e io mi ero
appena accorta di non volerci più andare, ma non volevo deludere la
madre di Liam, era una seconda madre per me. Quando la mia non
poteva esserci per motivi di lavoro chi si prendeva cura di me? Lei.
Chi mi dava
da mangiare quando io ero troppo piccola per potermelo fare da sola?
Lei.
Bene Cher e allora tu ci andrai e non farai discussioni di nessun
tipo, pensa che potrai riabbracciare il tuo amico e potrai rivedere
i suoi bei occhi dorati. PENSA SEMPRE POSITIVO. Uh
che strano la vocina malefica dentro di me si è addolcita e ha
detto qualcosa di sensato.
-
Continua....
-
*Spazio
mee*
-
Yeah
buddie, allora, si è un po penoso, un po troppo. Ma l'unica cosa
che vi chiedo è di recensireee. Giusto per sapere se posso andare
avanti o se faccio una brutta figuraa.
-
Piovono
PAYNE. Muahahah, ma secondo voi io sono normale? Secondo mia madre
dovrei farmi una radiografia al cervello, un sia mai che ci trovano
il fango.
-
Cooomunque,
mi volevo scusare davvero per il fatto che è dal 22 di agosto che
non pubblico, ma ci sono stati dei problemi personalii. D:
-
Comunque
sia RECENSITE IN TANTE :) Almeno vado avanti il prima possibile. HO
MOOOLTA FRETTA ahahah.
-
Per
chi avesse Twitter il mio nome utente è...ohhhh _sairus_
-
Okaaay
mi dileguooo. RECENSITEE. * fa ciao con la manina*
- Lei è Cher.
- Lui è Julian.
- Alla prossima bellezzee. *-*
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