Walking through them parte prima: Infanzia

di La_Matricola
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo primo: Allora?! ***
Capitolo 2: *** capitolo secondo: mi dispiace ***
Capitolo 3: *** capitolo terzo: una voce nel silenzio ***
Capitolo 4: *** capitolo quarto: Baby Loki alla scoperta degli abbracci ***
Capitolo 5: *** capitolo quinto: Il cugino Ryan ***
Capitolo 6: *** Lezione prima, capitolo sesto: contatto umano ***
Capitolo 7: *** Lezione seconda, capitolo settimo: aiutando Maddy ***
Capitolo 8: *** lezione terza e quarta, capitolo ottavo: Cellulare e retrovia ***
Capitolo 9: *** Lezione quinta, capitolo nono: scherzi mattutini e maiali in calore ***
Capitolo 10: *** capitolo decimo: ODINO HA SENTENZIATO ***



Capitolo 1
*** capitolo primo: Allora?! ***


Un tonfo sordo rimbombò nell'aere terso di quella mattina. Uno stormo di corvi si levò alto nel cielo, gracchiante più che mai, e spaventato da qualcosa. Madeleine, alzò gli occhi al cielo, e guardò incuriosita lo stormo involarsi dalla foresta al limitare del paese. lasciò cadere lo strofinaccio. Non aveva mai visto uno stormo così grosso e agitato. Era successo qualcosa laggiù. Corse fuori sulla strada, e inforcò la bicicletta. Si fermò qualche casa più avanti, e lasciò il suo fedele mezzo di locomozione, sul vialetto con noncuranza. Corse nel giardino sul retro di una casupola classica americana.
 
-Lucky! LUCKY!- gridò, correndo alla staccionata. Un ragazzo dai capelli rossi, sulla trentina, sollevò il viso dal saggio di fisica che stava leggendo, e sistemò gli occhiali.
 
-Maddy?- la guardava con le sopracciglia aggrottate, e il dito indice infilato tra le pagine del tomo.
 
-dev'essere successo qualcosa nella vecchia foresta! Non hai sentito quel tuono? Non sembra verrà a piovere! Vieni, devo capire cos'è stato!- si agitava, scompigliando i capelli biondi a ogni movimento della testa. La felpa overize frusciava mollemente ad ogni cambio di posizione, e rimbalzava quando saltellava ipereccitata. 
-Ti prego, Lucky! Vieni! Non posso andare da sola!- gli chiese, irrequieta, con gli occhi sbarrati e le mani che non riuscivano a stare ferme. Il giovane sbuffò, e posò il libro accuratamente sulla sdraio, inforcò anch'egli la bicicletta e uscì sul viale.
 
-Giuro che se era solo un tuono, ti uccido a...a...librate!- le disse lui, incerto su quale tipologia di arma usare. Maddy rise, e accellerò la pedalata. 
-seguimi!- gli urlò, conducendo il duo. Si addentrarono tra gli alberi, seguendo a ritroso la scia di animali terrorizzati che scappavano in cerca di rifugio altrove. Lucky si guardava intorno, sempre più sconcertato.
 
-dovrò rimandare la data della tua morte, Maddy... Qui probabilmente hai ragione...- le disse, tra un ansimo e l'altro. Finalmente giunsero in un punto in cui gli alberi più bassi e gli arbusti si erano piegati per un violento spostamento d'aria. Davanti a loro, un cerchio di erba piegata, e un giovane uomo steso al centro. Maddy lasciò cadere la bicicletta, e si diresse verso quel figuro sconosciuto.
 
-Maddy!!- le urlò Lucky. Ma lei non si fermava. Rallentò il passo, e si portò vicino all'uomo. Aveva il volto coperto da capelli neri, e la pelle era piuttosto pallida. Era alto, e atletico. Doveva essere forte, dati i muscoli definiti sulle braccia e sul torace. Indossava solamente dei pantaloni aderenti e una maglietta sudaticcia. Maddy si chinò per osservarlo, e Lucky le si fece accanto.
 
-secondo te chi è?- le chiese, bisbigliando. Maddy fece spallucce e scosse la testa. Si guardò intorno, e tornò a guardare perplessa l'uomo steso a terra.
 
-Il problema è...da dove è arrivato? Non ci sono sentieri qui! E perchè le piante sono piegate?- passò qualche attimo a riflettere, infine scattò in piedi. 
-Lucky! Aiutami a portarlo alle biciclette. Lo terrò appoggiato a me sulla canna della bici. Ma devo portarlo al sicuro e al caldo.- esclamò, indicando a gesti a Lucky cosa fare. Il giovane scosse la testa e alzò le mani.
 
-non pensarci nemmeno! Non ti lascerò portare a casa un uomo sbucato dal nulla!- le disse contrariato. Maddy, indispettita, si portò un pugno chiuso su un fianco, e lo guardò con aria di sfida.
 
-in fin dei conti ho 28 anni. Sono adulta. E so menare. E poi siamo in due contro uno svenuto. Come la metti?- Lucky sbuffò nuovamente, e afferrò l'uomo per le spalle, mentre lei  lo prendeva per le caviglie. Lo portarono fino alla bicicletta di Maddy, e lo misero a cavalcioni sulla canna, mentre con un po di fatica Maddy montava sul sellino. 
 
-ci vediamo a casa mia. Stasera. Quando spero si sarà svegliato.- disse Maddy a Lucky, e prese rapidamente la via per la città, seguita dall'amico. L'uomo svenuto ciondolava tra le sue braccia tese sul manubrio. Fu un'impresa portarlo fino a casa, ma ci riuscì egregiamente. 
Imboccato il vialetto, scese delicatamente dalla bicicletta, e sostendendo l'uomo con una mano, riuscì a farlo scivolare dalla canna fino a terra. Appoggiò la bicicletta del garage, e tornò ad occuparsi di quel tizio venuto dal nulla. Lo afferrò sotto le ascelle e sollevandolo un po' da terra, lo trascinò fino in casa e da li, sul divano. Gli fece impacchi freddi, e li posò sulla fronte. Scostando i capelli, si accorse di quanto quell'uomo fosse bello. Aveva i lineamenti marcati, ma eleganti. Aveva un viso fine, e un'espressione nobile. Il tutto corredato da un fisico mozzafiato. Maddy sorrise soddisfatta, scrutandolo nei minimi dettagli. Si alzò a riportare la ciotola dell'acqua ormai intiepidita nel lavandino, quando percepì un gemito sommesso. Si era svegliato. Lasciò cadere la ciotola nel lavabo e corse nuovamente al capezzale di quell'uomo.
Strizzava gli occhi e si portava, lamentandosi, ripetutamente le mani alla fronte. Sibilò, aspirando l'aria, e finalmente aprì gli occhi. Maddy ne rimase folgorata. Erano due pozze limpide, azzurre come l'acqua di un lago glaciale. E trasparivano dolore. L'uomo dagli occhi blu si guardò intorno, smarrito, e infine guardò lei. La squadrò un paio di volte, aggrottando le sopracciglia nero pece come i capelli.
 
-...e tu chi sei?- le chiese, con una voce profonda e lievemente roca. Mai Maddy aveva udito voce più bella e importante. 
 
-io sono Madel...- non fece in tempo a finire la frase che l'uomo la zittì con un cenno della mano.
 
-è un nome umano. Dimmi. Mi trovo sulla terra?- le chiese. Maddy inclinò il capo e rise, divertita.
 
-sta scherzando?- gli chiese, sorridendo. L'uomo le rivolse uno sguardo irato e infastidito.
 
-osi ridere di me, umana?- aveva pronunciato "umana" con disprezzo. Maddy smise di ridere. Quell'uomo faceva seriamente. Forse era malato di mente. Era schizzofrenico. Poteva farla fuori se era un serial killer. Decise di assecondarlo. Abbassò il capo in segno di rispetto.
 
-no signore.- iniziò. -soltanto non ho il piacere di conoscerla, eccellenza!- concluse, con tono riverente e quasi sottomesso. L'uomo si mise seduto, e la guardò sollevando la testa, con aria fiera e sostenuta.
 
-io sono Loki, principe di Asgard, figlio di Odino, fratello di Thor, dio del Tuono e del Fulmine.- Loki? Odino? Thor? Certo che se aveva manie di grandezza, più in grande di così non poteva pensare. Paragonarsi agli dei addirittura. Che alla fine paragonarsi a Loki non era nemmeno un gran paragone. Il mondo sapeva cos'era successo qualche mese prima, in nord America. Loki aveva dimostrato l'esistenza degli dei uccidendo più di 80mila persone in due giorni, e tentando di assoggettare il mondo. Di colpo, un'illuminazione percorse il cervello di Maddy. Da quando era bambina, sapeva ricordarsi i volti di chi incontrava come minimo due volte nella vita. E sapeva associarli a nome e cognome. Una memoria fotografica insomma. Che spesso le era venuta in aiuto. E anche in questo caso. Alzò lo sguardo sull'estraneo, e riconobbe in una visione d'insieme, le fattezze del dio Loki in persona. Deglutì nervosamente, e per evitare ulteriori casini, si inginocchiò al cospetto del dio. Loki sorrise. Se l'aspettava in fondo, era un'umana, ed è la recondita natura umana il voler essere assoggettati a qualcuno. Era il loro destino quello di inginocchiarsi, da quando sono nati. Sono fatti per essere comandati. 
 
-potente Loki, come posso servirla umilmente, mio signore?- cominciò Maddy. Aveva paura. Davanti a lei stava l'uomo che aveva ucciso migliaia di persone. E lei era li in ginocchio. Loki soffiò rumorosamente. 
 
-siete troppo stupidi, umani, per poter essere dei buoni servi. Farò da solo.- fece un gesto per ottenere dell'acqua nel bicchiere che aveva di fronte, ma non accadde nulla. Maddy guardava, perplessa. Loki ripetè e ripetè quel gesto, ma nulla. Di colpo, ricordò la sentenza di Odino, in cui lo privava di armi e poteri. Era inutile. Quanto un umano. Si lasciò andare alla disperazione. Lasciò cadere il braccio mollemente sul divano, e si appoggiò con la schiena all'indietro, sollevando una nuvoletta di polvere e profumo di vaniglia. 
 
-mio signore, qualcosa non va?- chiese Maddy, preoccupata per quello che stava succedendo. Loki gemette.
 
-è anche inutile che ti inginocchi, Madeleine. È questo il tuo nome?- maddy annuì.
-odino mi ha condannato a vagare tra di voi, senza poteri ed armi. Sono uno di voi ora!- disse sconsolato, alzando le braccia in segno di resa. Maddy si alzò molto lentamente, e si sedette sull'altro capo del divano. Aveva troppa paura della reazione di Loki se lei avesse osato sedersi al suo fianco. Lui si alzò e si accostò alla finestra, guardando di fuori. Si voltò verso di lei, con aria incuriosita.
 
-Dove ci troviamo, umana?- le chiese. Maddy si alzò in piedi e aprì la porta d'ingresso, mostrando con un cenno la strada a Loki.
 
-Siamo a Toronto. In canada. - Loki aggrottò le sopracciglia, e Maddy sbuffò. Sembrava di parlare con un bambino.
 
-appena sopra il luogo in cui ha combattuto qualche mese fa, sua eccellenza.- aggiunse, con fare annoiato. Loki esclamò un oh! mormorandolo, e uscì cautamente dalla casa, come un animale indifeso. Sembrava un cucciolo in esplorazione della nuova abitazione. Si guardava intorno, e camminava piano. D'un tratto partirono gli spruzzatori automatici nel giardino, e Loki trattenne a fatica un gemito spaventato, ma indietreggiò di qualche passo. Si voltò a guardarla indicando lo spruzzatore. Maddy sorrise, divertita e intenerita al contempo. Un omone potente come lui si lasciava spaventare da uno spruzzatore minuscolo.
 
-è un'irrigatore...è un piccolo spruzzatore d'acqua, piantato nel terreno. Serve per far crescere l'erba verde e non farla seccare.- gli spiegò, addossandosi allo stipite della porta, con le braccia incrociate. 
Lucky sbucò dal viale, affannato sulla bicicletta, e appena giunto da lei, la lasciò cadere rumorosamente in terra. Loki si eresse in tutta la sua altezza. Aveva deciso che il problema spruzzatore sarebbe stato rimandato. ora c'era il problema "altro umano". Lo guardò con fare sprezzante, e allungò una mano davanti a se, fermando il giovane.
 
-Ti ordino di fermarti, umano!- pronunciava sempre quella parola con lo stesso tono altezzoso e schifato con cui si era rivolto a Maddy. Lucky inclinò il viso e sistemò gli occhiali.
-In ginocchio!- ordinò ulteriormente Loki. Lucky non obbedì, e anzi, osò schernire il principe di Asgard.
 
-senta signore, si calmi...se ci dice da dove viene...- gli propose accomodante Lucky. Loki piantò saldamente i piedi a terra, e strinse i pugni.
 
-Io sono Loki, principe di Asgard, figlio di Odino, fratello di Thor, dio del Tuono- ricominciò la manfrina. Maddy, dato lo svolgimento della situazione, corse accanto a Loki, e lo afferrò delicatamente per la maglietta.
 
-Loki, signore, se entrasse un attimo in casa, potrei portarle qualcosa di rinfrescante da bere. - gli propose in tono servizievole. Loki lasciò perdere l'umano. Anche quello era a data da destinarsi, come l'irrigatore. Seguì invece Maddy in cucina, e si accomodò su uno degli sgabelli, al bancone. Maddy gli portò dell'acqua con ghiaccio e andò a sedersi accanto a Lucky sul divano. Lui la guardava con un aria irata, mista a curiosità e preoccupazione.
 
-Vorresti spiegarmi?- le chiese, indicando Loki con un cenno della testa. Maddy si voltò a guardarlo: stava spiluzzicando le noccioline nella ciotola, e le guardava come fossero aliene. In effetti per lui lo erano. Sorrise e tornò a guardare Lucky, che la fissava con insistenza.
 
-Allora?- le chiese.

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Capitolo 2
*** capitolo secondo: mi dispiace ***


-Allora?- le chiese. Maddy non sapeva cosa rispondere. Come riusciva a spiegargli che effettivamente quello che gli stava di fronte era il vero Loki, il vero terribile criminale, che aveva tentato di sottomettere la Terra intera, ma che ora si trovava sulla Terra stessa, privo di poteri, e completamente vulnerabile come qualunque altro umano. Esitò qualche secondo, infine prese un profondo respiro e afferrò le mani a Lucky.
 
-dimmelo, Maddy. E' un pazzo scatenato che si crede Loki. Dai. Dimmelo avanti!- rise - voglio sentirmi dire "Oh Lucku, avevi ragione, è un pazzo, non dovevo portarlo a casa come niente fosse!"- le fece il verso accentuando una voce femminile oltremodo fastidiosa. Maddy lo fissò dritto negli occhi e scosse la testa. Lui ripetè il gesto, corrucciando la fronte.
 
-come no... mi vuoi dire chi è?- 
Maddy guardò in basso, poi si voltò di nuovo verso Loki, che ormai le noccioline le aveva finite, e stava litigando con la ciotola perchè non ne autogenerava delle altre. Tonrò poi a guardare Lucky. Lui guardò Loki, poi Maddy, poi di nuovo Loki. Nei suoi occhi comparve un'aria spaventata. Aveva realizzato che quello che Maddy non voleva dirgli era semplicemente che quell'uomo stralunato e sfatto, era il vero Loki, il vero principe di Asgard. E loro due l'avevano accolto nella loro comunità. Strinse le mani a Maddy.
 
-è pericoloso, Maddy! non possiamo tenerlo qui! metterebbe in pericolo la comunità intera!- 
 
-Ma non ha poteri!! Odino l'ha scagliato in esilio sulla terra, e lui è senza alcun potere! Non farebbe male nemmeno a una mosca!- d'improvviso, Loki sbattè una mano violentemente sul tavolo, spiaccicando un fastidioso moscone che gli ronzava intorno al viso da parecchi minuti. Soddisfatto, prese l'insettino per le ali, e lo scaraventò nel bidone della spazzatura. Maddy, dopo aver osservato attonita la scena, tornò a girarsi verso Lucky.
 
-no, forse alle mosche farebbe male...e fa male...ma senza poteri non potrebbe uccidere nessuno!- gli strinse le mani a sua volta. Un'aria speranzosa ed esaltata le si dipinse sul volto. -pensaci Lucky! E' debole, è fragile, è malleabile. Potremmo riforgiare il suo carattere!-
 
Lucky spalancò gli occhi. Rimase in silenzio qualche minuto a riflettere. Aveva seguito Maddy ovunque fosse andata, qualunque cosa avesse deciso di fare. Anche la più folle, la più pazza, la più pericolosa. Erano amici fin da sempre, la adorava, le voleva bene come sua sorella. Ma riforgiare il carattere di un dio. Quello non poteva farlo. L'avrebbe lasciata sola con il suo destino, era deciso. Alzò lo sguardo sul dio, e poi lo spostò nuovamente su Maddy, che lo guardava sorridente e speranzosa. Sperava che Lucky la seguisse anche in questo progetto, folle progetto, ma pur sempre un'altra avventura da compiere insieme, come avevano fatto fin'ora. Erano amici d'infanzia e Lucky era praticamente un fratello per lei. Non poteva abbandonarla proprio ora.
 
- no, Maddy.-
NO?
il suo animo speranzoso si fracassò in migliaia di minuscoli frammenti, con un fragore assordante. 
 
Loki sembrò gelarsi. Sembrò aver sentito quel fragore. In realtà stava seguendo con lo sguardo l'ennesimo moscerino che svolazzava allegro per la stanza alla ricerca di una via d'uscita. Oltre ad accantonare il problema irrigatore e nuovo umano, doveva accantonare anche quello delle ciotole vuote che non si riempivano automaticamente al suo volere. In quel momento doveva assolutamente sbarazzarsi di quel fastidiosissimo insetto. Sapeva acchiappare al volo le frecce di quel montato di Hawkeye, poteva acchiappare anche uno stupidissimo moscerino. Maddy tornò al suo principale problema, lasciando Loki ai suoi.
 
-no? ma Lucky...-
 
-no Maddy. Non ti impedirò di farlo, ma dovrai farlo senza di me. Non mi metto contro gli dei.- disse, risoluto, alzandosi dal divano e lasciando le mani della sua migliore amica. Era il primo no che le diceva, il primo progetto a cui non prendeva parte. Ma questo non era un viaggio in sudafrica programmato all'istante, senza pericoli. Questo era riprogrammare il carattere di un killer, di un dio pazzo scatenato con manie di possesso rispetto ai popoli di altri pianeti! Significava fatiche immense e rischi inimmaginabili! E se Odino gli volesse restituire i poteri di punto in bianco? Con Thor aveva funzionato positivamente, aveva salvato l'America quella volta da una crisi pazzesca, e aveva riscattato il suo posto ad Asgard. Ma Loki. Loki era un altro paio di maniche. Non poteva rischiare così tanto. Si aggiustò gli occhiali e guardò Maddy.
 
-...mi dispiace.- gli occhi di Maddy facevano trasparire l'alone grigiastro di tristezza che velava il suo cuore. Il suo migliore amico l'aveva rifiutata. Era disperata. L'aveva seguita ovunque, in capo al mondo se necessario. E questo era il primo folle progetto che non avrebbero affrontato insieme. Non era pronta psicologicamente a un rifiuto. Si sentiva spezzata  a metà. Lui era il suo scoglio fermo, su cui appoggiarsi in caso di crisi. E senza di lui, non sapeva che fare.
 
-...devo...devo andare ora... scusa... ti chiamo dopo ok?- Lucky indietreggiò fino alla porta, e la salutò con la mano. Guardò Loki l'ultima volta, e poi chiuse la porta alle sue spalle. La serratura che scattava sembrò a Maddy la serratura di una prigione. Era sola. E si era imbarcata in quel progetto. Doveva farcela. Poteva. Anche senza lui. Senza Lucky. Si fermò a pensare. Era veramente sola. NOn aveva nessuno su cui contare tranne lui. E l'aveva abbandonata. Si prese la testa tra le mani, e si appoggiò alle ginocchia, sconsolata. 
 
Loki sollevò la testa dal moscerino che stava torturando e guardò l'umana che aveva di fronte. Era abbattuta. Sedeva sul divanetto, e se ne stava con la testa tra le mani, immersa nei singhiozzi di un pianto sconsolato. Si alzò dallo sgabello e si pose di fronte a lei. Sotto quella scorza dura e aspra, giaceva un cuore dolce e burroso, che aveva tirato fuori spesso con suo fratello prima che le cose precipitassero. Forse, pensò, quella era un'occasione per tirarlo fuori nuovamente. Si ricordava dei momenti fraterni che aveva passato con Thor, anche da bambino. Era buono, in fondo. Molto in fondo. Ma lo era. La guardò, questa volta con aria meno spavalda, ma più...umana. Odiava ammetterlo. Ma l'aveva fatto. L'aveva guardata umanamente.
Maddy inspirò rumorosamente con il naso, e si asciugò le lascrime con una manica. Guardò Loki, interrogativa.
 
-cosa vuoi?- gli chiese, fredda, in mezzo ai singhiozzi. Maddy gli aveva dato del tu, ma Loki non ci prestò molta attenzione. La guardò nuovamente, e le passò un pezzo di carta assorbente appena strappata da rotolone sul bancone della cucina.
 
-credo che questo possa venirti d'aiuto.- disse, porgendoglielo. Maddy lo guardò stupita. Lei ancora non aveva fatto niente, ma già questo era un gesto di gentilezza che Loki non avrebbe mai fatto. Prese il fazzoletto e si soffiò il naso, accartocciandolo e gettandolo nel bidone della spazzatura.
 
-grazie, comunque...- aggiunse. -non credo sia da te aiutarmi mentre piango.- Loki scosse la testa. -appunto.- Maddy sorrise a mezza bocca, e Loki ricambiò. Maddy tornò a sedersi, afferrando un cuscino e chiudendosi a riccio con le gambe. Loki la guardò interrogativo.
 
-fate sempre così voi umani, quando...- gesticolò con le mani descrivendo dei cerchi in aria. -...quando siete giù di morale?-
maddy inspirò nuovamente.
 
-non so come sia per le altre persone, ma credo che almeno per quanto mi riguarda io l'abbia sempre fatto. Trovo questa posizione confortante. E' come abbracciarsi da soli.-
 
-oh...- mormorò Loki, sedendosi all'altro capo del divano. Maddy lo guardò per qualche istante, e inspirò un'ultima volta.
 
-Tu. hai bisogno. di un bagno.- guardò la maglietta sudaticcia. - e di abiti nuovi.-
 
-Odino mi ha requisito l'intera armatura. sono rimasto con gli abiti...- un lieve rossore solcò le guance di Loki mentre parlava. abbassò il tono di voce. -...intimi, come li definite voi.-
 
Maddy arrossì a sua volta. Quindi praticamente era come se fosse in boxer. Scosse la testa per scacciare l'immagine di un Loki seminudo, che seppur attraente rimaneva imbarazzante da pensare con lui presente. 
 
-si. hai bisogno di pantaloni e magliette nuove.- prima di andarsene, suo fratello Nicholas, aveva lasciato qualche maglietta e jeans ancora nell'armadio nella sua camera. Il resto lo aveva seguito al college.
 
-mio fratello Nicholas ha lasciato qualche abito, potresti provarli. Dovreste avere circa la stessa taglia.- propose. - ma prima hai decisamente bisogno di un bagno.- 
Loki si guardò i vestiti. Erano decisamente macchiati e sporchi. E puzzavano. Doveva adattarsi alla moda degli umani finchè il suo periodo di detenzione sulla terra non fosse finito. Si alzò deciso dal divano, ponendosi le mani sui fianchi.
 
-indicami dunque dove posso trovare questi abiti.- le disse. Maddy si alzò posando il cuscino di nuovo sul divano.
 
-Prima seguimi.- gli disse.-tu devi farti un bagno. agli abiti ci penso io.-
Lo condusse fino al bagno, e gli passò delle salviette pulite.
 
-ti lascio da solo. vado a cercare qualche maglietta passabile, e dei pantaloni. tu prenditi il tempo che vuoi.- non ottenne risporta, ma solo lo scroscio dell'acqua nella vasca, e il rumore dei piedi nudi che camminavano sul pavimento freddo. Maddy sorrise. In fondo, il comportamento che Loki aveva avuto quella sera mentre lei piangeva era già una piccola dimostrazione che un cuore quel mostro ce l'aveva.
Un dolce tenero cuore, sotto una scorza dura, e acida. Una scorza dura, acida, e bellissima. E affascinante. Maddy si fermò a guardare il suo viso riflesso nello specchio e rise. Non poteva essersi presa una mirabolante cotta per un criminale. Un criminale interstellare, se così si poteva definire. Eppure quel suo modo di fare, sprezzante, unito a quel lato dolce che seppur in minima parte aveva dimostrato quella sera, la affascinava! Unito inoltre ai suoi occhi azzurri e a quei capelli neri, che contrastavano con il pallore della sua pelle. Era un uomo a dir poco bellissimo. E doveva scoprire se riusciva ad essere così bello anche all'interno di quel guscio di straordinarsia bellezza. Tornò a guardarsi nello specchio. E sorrise a se stessa. Si, era completamente cotta di lui. E sarebbe andata fino in fondo al progetto che aveva in testa. Tornò alla porta del bagno e bussò lievemente.
 
-Loki? Ti ho portato i vestiti puliti.- la porta si aprì sotto la pressione della sua mano. 

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Capitolo 3
*** capitolo terzo: una voce nel silenzio ***


-Loki? Ti ho portato i vestiti puliti.- la porta si aprì sotto la pressione della sua mano. Non l'aveva chiusa. Maddy sorrise e sbuffò divertita. Che Dio sbadato. Entrò a passo felpato.
 
-CRISTO SANTO!- urlò lasciando cadere i vestiti in terra e voltandosi imbarazzata. Le stava di fronte praticamente nudo! Divenne violentemente rossa, e corse fuori dalla stanza. La porta si richiuse alle sue spalle, e vi ci si appoggiò sopra, ansante. Era profondamente imbarazzata! Eppure aveva bussato! Probabilmente non l'aveva sentita. Ma se questo era il modo di comportarsi dalle sue parti, il ragazzone avrebbe dovuto cambiare radicalmente. Maddy non voleva trovarselo di fronte completamente nudo ogni qual volta avesse fatto la doccia. si coprì il volto con le mani, soffocando una risatina nervosa.
 
-scusa, scusa, scusa, veramente! Oddio...- erano le uniche cose che gli sapeva dire. -giuro che non ho visto niente!- che gran cazzata! Che gigantesca, enorme, stupida cazzata aveva appena detto! Com'era possibile non vedere niente quando uno ti sta davanti come niente fosse, senza alcun vestito addosso, come mamma l'ha fatto!? Rise nuovamente, un po' meno nervosa. Che stupida.
 
-non scusarti! non ti avevo sentito bussare, è colpa mia.-
"...è colpa mia.". Scusa? Era Loki quello che parlava o chi altro? Loki chiedeva scusa a lei? C'era qualcosa che non adava in lui. Ma non volle indagare oltre, e corse al telefono, per ordinare una pizza. Quando era nervosa, voleva la pizza. Qualsiasi. Ma che fosse una dannatissima pizza. Con tanto, forse troppo pomodoro.
 
C'era qualcosa che non andava in lui. Loki. Si fermò a guardarsi allo specchio, dritto, nei suoi occhi azzurri. Era sempre lui, non era cambiato. Non aveva poteri, ok, ma era lui. Era Loki. Perchè aveva chiesto scusa? Perchè l'aveva aiutata a tranquillizzarsi dopo un pianto? Non era il suo solito comportamento. C'era qualcosa che non andava. Quella donna gli faceva un effetto assurdo. Lo faceva calmare. Gli faceva smettere gli abiti del cattivo ragazzo, del killer, e riusciva a grattare via quella scorza dura e amara che ricopriva il suo vero io. Graffiava, graffiava. E questo lo lasciava stranito. Non faceva male. Il tutto veniva via, sfogliandosi, come pezzi di carta. Ma mai nessuno gli aveva fatto ciò. A nessuno mai aveva permesso di guardare dentro di lui, e di scoprire che in fondo qualcosa di buono c'era. Ma gli strati che lo ricoprivano erano evidentemente troppi, e troppo duri, e non lo lasciavano uscire quel pizzico di bontà. Ma non gliel'avrebbe data vinta così presto. Avrebbe dovuto lottare con tutte le sue deboli forze per poterlo spogliare del suo guscio protettivo. Sapeva benissimo lui stesso, che in fondo era una persona come chiunque altra. e non era così cattivo di natura. Odino l'aveva allevato alla bontà. Ma la sua natura da figlio di Laufey, da Jotunn aveva preso spesso e volentieri il sopravvento. E lui l'aveva enfatizzata ai massimi storici. Si infilò la maglietta che Maddy aveva lasciato cadere sul pavimento freddo. Era poco più grande del necessario, ma almeno era pulita e profumava. Indossò i jeans, e si pettinò i capelli nero corvino. Guardandosi allo specchio rise amaramente. 
 
-ora sono uno di loro anche nell'aspetto.- mormorò, posando il pettine sulla mensolina di vetro fumè. -ma ancora non sono uno di loro. Mai potrò esserlo.- si disse, guardandosi negli occhi. Uscì dalla stanza, e si diresse verso il salotto e la cucina. Un profumo intenso si stava diffondendo in tutto l'appartamento. E gli metteva fame.
 
-di cosa si tratta? cos'è questo profumo?- chiese a Maddy. Il suo tono era curioso, ma denotava una gran fame. Maddy sorrise, aprendo la scatola appena ricevuta dal fattorino, e mostrandogli il saporito contenuto.
 
-Pizza!-
 
-Pizza?- ripetè lui. -ma...cos'è?- Maddy sbuffò, e gli tolse una fetta, mettendola su un piattino. Loki lo prese tra le mani, fissando quella fetta molliccia, e rossastra.
 
-non fare tanto lo schizzinoso, e mangia. ti piacerà!- Loki guardò titubante la fetta di pizza, e se la portò alla bocca. Quella ragazza non sembrava tipa pericolosa da poterlo avvelenare o uccidere. E quel cibo emanava un profumo così invitante. Volle rischiare. Ne addentò un angolino. Gli occhi gli si illuminarono. Una serie di universi di sapori gli si pararono davanti.
 
-Non l'avevo mai...mangiato prima d'ora! com'hai detto che si chiama? Pizza?-
 
-si, pizza. Pizza margherita. E' un cibo italiano.- Maddy sorrise. Era proprio come un bambino alle prime armi, stava scoprendo le usanze terrestri e a quanto pare gli piacevano parecchio. ne prese una fetta anche lei e si mise a mangiare. In fondo tutta quella tensione le aveva messo parecchia fame e aveva bisogno di sfogarsi divorando famelicamente una fetta di buona pizza. Loki continuava a mangiare di gusto, finchè non ne fu sazio. Non le aveva lasciato la terza fetta, ma si accontentò di ciò che aveva potuto mangiare. Lui si stese sul divano.
 
-davvero buona quella pizza.. mangiate solo quella?- le chiese. Maddy rise allegramente.
 
-ma no, assolutamente! anche se mi nutrirei volentieri di sola pizza, abbiamo bisogno anche di altro... domani ti mostrerò qualcosa.- gli rispose, accendendo la televisione. Loki sgranò gli occhi, sendendosi di scatto.
 
-e quello?-
 
-è un televisore. Non ne avrete su ad Asgard.-
Loki fece cenno di no con la testa. La anchorwoman al telegiornale tornò sull'argomento "invasione degli dei", e mostrò una fotografia di Loki. Stava riprendendo ciò che era accaduto e parlava dei miglioramenti e del ripristino delle zone colpite.
 
-perchè c'è la mia faccia li?- chiese Loki, come preoccupato, indicando la televisione.
Maddy sorrise.
-stanno parlando di quello che hai combinato qualche mese fa, ricordi?- Loki sorrise come soddisfatto.
 
-ricordo benissimo!- Maddy si rattristò guardando quel sorriso.
 
-potresti anche non esprimere quella soddisfazione! hai ucciso migliaia di innocenti!-
 
-siete miliardi sulla terra, qualche migliaio in meno non cambia nulla non trovi?- Loki alzò il tono di voce, per sottolineare ciò che aveva compiuto. Maddy strinse i pugni. In quelle migliaia c'erano suo padre e suo zio, due soldati al servizio del Canada, corsi in America da volontari per aiutare nelle operazioni di soccorso. Non erano più tornati a casa. Una lacrima le solcò il volto.
 
-una certa differenza fa!- gli urlò contro. -ma forse non te ne rendi conto!- la voce era rotta dal dolore, gracchiava e non riusciva a mantenere un tono sostenuto. Ma Maddy strinse più forte i pugni, fino a sbiancare le nocche.
 
-dimmi quale? ho tolto ottantamila bocche in più da sfamare sulla terra! avrete più ricchezze per voialtri!- Loki si era alzato in piedi e la guardava con un'espressione irata negli occhi. Non sarebbe cambiato nulla senza quelle persone! A lui non cambiava, e a lei nemmeno! Per quale dannatissimo motivo se la prendeva così tanto?
Maddy ebbe una fitta allo stomaco che la piegò a metà, udendo quelle parole. Dovette sostenersi al bancone della cucina. Le lacrime solcavano copiose le sue guancie, e i gemiti volevano uscire dalla gola, sempre più forti, sempre più alti.
 
-quale? vuoi saperla? HAI UCCISO MIO PADRE E MIO ZIO, LASCIANDOMI DA SOLA AL MIO DESTINO! ECCO QUALE DANNATISSIMA DIFFERENZA C'E'! TU NON LO CAPISCI CAZZO! NON TI CAMBIA NIENTE!- urlava, ancora ferita dal dolore della perdita dell'unico genitore rimastole. Sbraitava infuriata contro Loki. -NON TI CAMBIA LA VITA! BEH LASCIA CHE TE LO DICA, L'HAI CAMBIATA A ME! CAZZO LOKI!! MA CHE MENTALITA' DI MERDA AVETE!?- cadde bocconi, stremata dalla furente litigata, con le lacrime e i singhiozzi che prendevano il sopravvento, il viso stretto tra le mani. -non lo capisci, tu non potrai mai capire..- mormorava. Loki era inerme. Una donna così forte, così audace da sbraitargli in pieno viso tutto il suo dolore e il suo coraggio, come un lupo feroce, così non l'aveva mai vista. Non sapeva cosa fare. Non sapeva se aiutarla, se non fare nulla, non sapeva cosa dire. Semplicemente se ne stava in piedi, a guardarla piangere. Non aveva pensato al dolore causato. Non immaginava che gli umani fossero capaci di tali emozioni. Semplicemente non sapeva. Maddy si alzò in piedi, e lo guardò arcigna.
 
-...non potrai mai capire.- mormorò, fissandolo nelle pupille. Loki si sentì percorso da una scossa gelida, e un brivido gli fece tremare ogni centimetro di pelle. Maddy se ne corse in camera, salendo le scale. Loki si sedette sul divano, poggiando la fronte sul palmo della mano. Era davvero quel mostro? Era lui? Il mostro di cui i genitori parlano ai figli quando vanno a dormire? Cos'era diventato? Soffiò rumorosamente,e si stese, appoggiandosi ai cuscini. Si sarebbe fatto perdonare. Sarebbe cambiato, solo per Madeleine. Per curare la profonda ferita che le aveva procurato, e per aiutarla a capire che uomo era veramente.
una porta si aprì sul corridoio, e dei passi si avvicinarono alla balaustra. Maddy si affacciò, guardandolo sul divano. I loro sguardi si incrociarono. Loki aveva gli occhi umidi, e brillavano illuminati dalla luce che filtrava dall'esterno.
 
-e comunque...buonanotte Loki.- gli disse, fredda, rientrando nella sua stanza, e chiudendo la porta con uno scatto metallico. Loki tornò ad appoggiare la testa al cuscino e rannicchiò le gambe, voltandosi verso il muro.
 
-buonanotte Madeleine...- mormorò, senza essere udito. Una voce nel silenzio.

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Capitolo 4
*** capitolo quarto: Baby Loki alla scoperta degli abbracci ***


Loi grugnì, assonnato. Aveva dormito sul divano di Maddy, e ora il sole lo stava svegliando prima del tempo. Che impertinente. Si stropicciò gli occhi, e si mise seduto. In testa gli passò la promessa della sera precedente. Doveva cambiare, poteva farlo, e l'avrebbe fatto, per Maddy, e per farle guarire quella ferita che lui le aveva inferto senza che lei lo avesse provocato. 
Era la prima volta che si rendeva conto di quello che aveva fatto. Si portò una mano sulla fronte, appoggiandosi ad un ginocchio. Scosse la testa, e sorrise a mezza bocca.
Era tutta colpa, o forse merito, ancora non lo sapeva, di Madeleine. Quell'umana, strillandogli contro il suo dolore e il suo coraggio di ricominciare da sola, gli aveva aperto gli occhi. Aveva compiuto una serie di mirabolanti cazzate. E non l'aveva mai capito, accecato dalla sete di potere. Mollò il braccio sulle ginocchia, e strinse entrambi i pugni, guardando fisso nel vuoto.
Poteva cambiare. Quella donna gli aveva dimostrato che il Loki cattivo faceva veramente schifo, e che sotto sotto doveva tirare fuori il Loki buono, il Loki asgardiano, quello che a suo tempo aveva saputo amare la sua famiglia seppur adottiva.
Tutto quel uccidi-uccidi distruggi-distruggi non l'aveva portato da nessuna parte, razionalizzò. Anzi, aveva soltanto ottenuto di farsi esiliare sulla Terra. I suoi sogni di potere e dominio erano sfumati, non era riuscito a realizzarli. Si, era stato re per poco tempo, ma voleva di più. E allora si era incazzato a bestia con i Midgardiani, quel popolo di inetti adatti solo a spettacolari genuflessioni di massa. Ma anche il quel caso, nulla aveva risolto. Forse, la felicità che tanto aveva sognato di realizzare mostrandosi per perversamente maligno, non se la meritava, e non l'aveva mai ottenuta. Se si fosse mostrato per quello che in realtà era da sempre, forse, un po' di felicità "pulita" l'avrebbe ottenuta anche un mostro abominevole come lui.
Era determinato al cambiamento. Avrebbe fatto di tutto. A cominciare dal cambiarsi gli abiti! Si era addormentato con i vestiti della sera precedente e non era molto in caso di gironzolare con gli stessi abiti in  cui aveva riposato. Si diresse assonnato verso i bagno per darsi una svegliata con una manciata d'acqua gelida. Le goccioline di acqua rotolavano lungo le braccia, riempiendolo di brividi ovunque. 
Entrò poi in quella che doveva essere la camera di Nicholas, e si tolse dall'armadio una maglietta gigantesca e dei jeans.  Si sentiva non poco stupido in quelle vesti, ma d'altronde non poteva indossare altro. Gli mancava la sua armatura. Verde, oro, color bronzo a tratti... la adorava! Ma ad ogni modo doveva fare l'abitudine a questo nuovo modo di vestire. Almeno la maglietta era verde, questo lo confortava un po'.
Si diresse verso la cucina, e ci trovò Maddy. Ma da dove era sbucata!? Non l'aveva sentita.
 
-buongiorno...- mormorò. Maddy si voltò a guardarlo, ancora accigliata, e gli porse una tazza di thè caldo.
 
-buongiorno.- gli rispose fredda. -questa è tua.- qualche gocciolina corse giù per il bordo della tazza, schiantandosi a terra in un *plick* , che risuonò alto nel silenzio di quella mattina. Loki strinse le mani sulla tazza calda, e si sedette sul primo sgabello che aveva a tiro.
 
-scusa.- le mormorò. Maddy si voltò, con la tazza stretta nelle mani, e si sedette di fronte a lui.
 
-come?- gli chiese. Loki alzò lo sguardo su di lei.
 
-scusa, ho detto.-
 
-almeno le scuse le sai fare.- gli rispose lei, affondando il viso nella tazza. Almeno una cosa la sapeva fare bene. Le piaceva parecchio quell'uomo, ma aveva ucciso suo padre senza alcun motivo. Le cose stridevano. Forse se le avesse dimostrato di saper cambiare, e con un pizzico del suo aiuto, forse in quel caso ci avrebbe ripensato. Forse. Appoggiò la tazza sul bancone, e tornò a guardarlo. Loki stava prendendo un sorso dalla tazza, sempre con lo sguardo basso. Si sentiva veramente in colpa, o la stava ingannando? Era pur sempre il Dio degli Inganni, qualcosa poteva ancora fare. Ma quel leggero velo di sana tristezza che offuscava il suo sguardo, quello dava a Maddy la certezza che no, non era un inganno. Lui era veramente desolato. Loki poggiò la tazza davanti a se, e guardò Maddy negli occhi.
 
-Giuro che cambio, Maddy.-
 
-Perchè mai dovresti farlo?- non voleva far vedere che quelle parole le avevano dimostrato chi era Loki in verità, e che ciò la rallegrava parecchio. Rimase dunque dura, e fredda nei toni di voce.
 
-perchè...- cominciò lui. sospirò. -perchè sei stata l'unica che ha avuto il coraggio di affrontarmi e farmi capire che schifezza sono diventato, e che quello che ho sempre fatto non mi ha portato la felicità che volevo. Perchè ti ho ferito, ho ferito altre persone, senza che le avessi mai viste, o che avessero mai fatto qualcosa. Ho deluso mio padre, mia madre, mio fratello stesso che nonostante tutto mi ama ancora!! Ma ho fatto male anche a me stesso!- Maddy lo zittì, ponendogli l'indice sopra le labbra, delicatamente. Lui la guardò sgranando gli occhi.
 
-ti credo.- gli disse, con un velo di commozione nella voce. -lo so, ieri sono stata avventata, ti ho urlato contro. Ma Loki, obiettivamente, se non l'avessi fatto, tu non avresti capito di sicuro, e non saresti qui a chiedermi scusa.- sentì Loki sorridere sotto la punta del dito indice, e capì che quello era un sorriso vero e sincero. Qualcosa stava cambiando il lui. Lo avvertiva.
 
-mu auuuteaaai?- le disse, tentando di parlare con il dito di Maddy ancora sopra la sua bocca.
 
-cosa? oh...- Maddy rise, levando la mano, e tornando alla tazza. 
 
-ho detto, Mi aiuterai? mi aiuterai a cambiare?- le chiese nuovamente Loki. Maddy sorrise, intenerita da quella richiesta. Loki invece si maledisse miliardi di volte. Ma sapeva che lo stava facendo per se stesso, e per Lei. Quel barlume di gioia nei suoi occhi, lo spronava a continuare. Forse, i midgardiani non erano buoni solo a genuflettersi davanti a lui. Forse, c'era qualcosa di più, e lei quel qualcosa lo aveva certamente. I suoi occhi azzurri brillavano, facendo trasparire quanto gioiosa fosse all'interno del suo cuore. Maddy sorrise nuovamente.
 
-si, Loki.- gli disse, prendendogli una mano. -sono qui, e voglio aiutarti. Ma tu, collabora però. Il lavoro non serve a me, serve a te.- Loki annuì deciso. Maddy capì che voleva veramente cambiare. Sarebbe stato un lavoro faticoso, ma ce l'avrebbero fatta. Entrambi. Maddy gli lasciò la mano, e gli spinse la tazza di fronte. Gli sorrise, beffarda.
 
-comincia lavando le tazze, Dio degli Inganni.- gli disse, ridendo. Loki sbuffò, e raccolse entrambe le tazze, posandole nel lavello.
 
-il detersivo é nell'armadietto davanti alle tue ginocchia. Su, su... lavora, Loki, lavora!- Maddy rise nuovamente, e se ne andò verso il bagno, sciogliendosi i lunghi capelli biondi. Aveva bisogno di una doccia. L'avrebbe aiutata a pensre alla prossima fase. 
Il getto di acqua bollente le percorse tutto il corpo, mentre se ne stava appoggiata con la fronte al muro della doccia. 
-Pensa, Maddy, pensa.- Idea! Doveva prima di tutto fargli capire come si vive sulla terra. Se lo sarebbe tirato dietro al lavoro alla caffetteria, e avrebbe spiegato al suo capo che lui era...era.. suo cugino, e che aveva deciso di darle una mano, ovviamente gratis, per quel giorno alla caffetteria. Non era male. Sperava soltanto che non facesse le sue solite scene da divetta montata. Di colpo l'acqu si fece gelida, e Maddy cacciò un urlo, uscendo di corsa dalla doccia, con ancora i capelli insaponati.
-IO TI ODIO LOKI!!!- gli urlò, aprendo giusto un poco la porta del bagno. Lo sentì ridere divertito.
 
-TI ODIOOOOOOO!!! QUESTA ME LA PAGHI, STRONZETTO!- richiuse sbattendo la porta dietro di se, e tornò nella doccia, augurandosi che quel pazzo avesse terminato con le tazze. Fortunatamente la doccia rimase calda per tutto il tempo. Se ne tornò in salotto, con Loki che le mostrava il lavoro appena compiuto egregiamente.
 
-si, si, sei stato bravo...ma porca di quella vacca, Loki!! Dillo, l'hai fatto apposta prima!- Loki rise nuovamente appoggiando le tazze nell'armadietto sopra la sua testa. Richiuse le ante e si voltò verso di lei. Maddy sorrideva, fingendo un'aria furente. Loki fece spallucce, ridendo ancora. Lo divertiva troppo quella scena!
Maddy gli tirò uno spintone amichevole.
-sei uno stronzo ammettilo!!! Dio quanto sei stronzo!- ridevano entrambi, e Loki le bloccò i polsi.
-dai... uno scherzo... ogni tanto, un briciolo di perfidia la potrei mantenere!-
 
-si vabbè, ma mi hai fatto congelare! ma quanto sei bastardo!- Il campanello trillò, e Maddy si diresse ad aprire. Davanti a lei, Lucky.
 
-Lucky, cosa...-
 
-sono venuto a vedere come va...- la guardò, incuriosito. I capelli bagnati e una gigantesca maglietta soltanto addosso. Pensò subito al peggio.
-dimmi che non è come penso, ti prego dimmi di no...- le chiese, preoccupato, indicandola. Maddy si guardò. Effettivamente aveva l'aspetto di una appena uscita da una notte di sesso selvagio. Rise, scuotendo la testa.
-no tranquillo! non è come pensi!- Lucky tirò un sospiro di sollievo a quelle parole. Altrimenti avrebbe dovuto ricredersi su Maddy. Si sistemò gli occhiali, e infilò le mani in tasca.
 
-cos'hai deciso di fare? procedi?- Maddy annuì.
 
-si, Lucky. Io e lui ieri sera abbiamo discusso animatamente, lui sosteneva che ciò che aveva compiuto qualche mese fa non aveva portato conseguenze, io mi sono incazzata a bestia e gli ho detto che mio papà e Zio Charlie non erano più tornati a casa dopo che l'avevano fronteggiato. E' seriamente dispiaciuto, Lucky. Gli ho letto la tristezza negli occhi. Vuole cambiare. Dice che gli ho fatto capire che tutto quello che aveva sempre fatto per avere felicità e potere non aveva funzionato, e che vuole una felicità raggiunta lecitamente, senza piani sanguinosi.-
 
-ti fidi di lui?- Maddy sospirò. Faceva fatica a credergli fino in fondo, ma si poteva fidare almeno un po'.
 
-non del tutto, ma quanto basta, Lucky.-
 
-quindi si?-
 
-si..- si guardarono qualche istante, e Lucky la strinse forte a se.
 
-sei sempre la solita Maddy. Ti prego, stai attenta... non voglio ti succeda nulla.-
 
-Ti voglio bene anche io, Lucky.- mormorò Maddy, ricambiando l'abbraccio. Lucky la baciò sulla fronte.
 
-devo andare ora. E' tornata Shaquila e non ci vediamo da molto...-
 
-capisco...- Lucky si avviò sul vialetto. Maddy si ricordò improvvisamente del ragazzo con cui aveva una storia Lucky, un certo Stephen.
 
-LUCKY!- gli gridò, sventolando una mano.
 
-COSA?-
 
-E CON STEPH?-
 
-TUTTO A POSTO DIREI!! TI SCRIVO DOPO IL RESTO! CIAO MADDY!-
 
-CIAO!-
Se ne rientrò in casa. Lucky la guardava.
 
-perchè vi siete abbracciati? E' successo qualcosa?- le chiese. Maddy scosse la testa.
 
-macchè, no.. è solo un modo per dirci che ci vogliamo bene l'un l'altro... non lo fate mai?-
 
-da noi si usano delle vigorose pacche sulla spalla. Gli abbracci sono riservati alla famiglia.- Maddy esclamò un ah! stupito. 
 
-quindi non hai mai abbracciato nessuno al di fuori della tua famiglia?-
 
-solo mia madre.-
 
-oh...- Maddy gli andò incontro e lo abbracciò delicata. Loki rimase con le braccia lungo il corpo, stupito di quello che stava facendo.
 
-mi spieghi cosa...cosa stai facendo?- le chiese, con gli occhi spalancati.
 
-ti faccio capire com'è abbracciare una persona che non sia tua madre.- gli rispose lei, con la voce ovattata dalla maglietta di Loki. Lui arrossì, e sorrise.
 
-non è male...- le disse, piano. Maddy sentì le parole rimbombare nella cassa toracica di Loki, appoggiandoci l'orecchio.
 
-dovresti abbracciarmi anche tu, magari...- rise piano. Loki esitò qualche istante, e portò le braccia intorno a Maddy.
 
-sei calda!-
 
-ma dai!? oh che scoperta! il genio dell'anno!- Maddy sciolse l'abbracciò, e gli diede una nuova spintarella, ridendo.
 
-ma ci pensi anche o ti vengono naturali!?- risero entrambi. Loki era ancora paonazzo in volto. Non era abituato ad abbracciare persone a random, ma quella sensazione di calore, e il battito del cuore di Maddy sulla sua pelle, erano confortanti. Lo facevano sentire bene.
 
-comunque mi piace quando mi abbracci! mi fa sentire bene!-
Maddy sorrise, scuotendo la testa.
 
-ed ecco che comincia l'infanzia! baby Loki alla scoperta degli abbracci- Rise, più che divertita, intenerita.

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Capitolo 5
*** capitolo quinto: Il cugino Ryan ***


-E QUINDI STAMMI A SENTIRE!- Maddy gli urlava dalla sua camera da letto al piano di sopra. Era appena salita a rivestirsi, e gli stava spiegando quello che aveva in mente. Uscì saltellando su una gamba e sistemandosi i jeans. Loki la guardava come si guarda una pazza. Quella donna non era del tutto a posto, ma gli andava a genio e quindi non gli importava quando pazza fosse. Maddy scese le scale, sistemandosi la maglietta, ancora inumidita sulle spalle per via dei capelli bagnati. 
 
-dicevo, stai un po' a sentire il piano che ho in mente.- gli stava di fronte, agitando le mani in modo estremamente teatrale. Loki la guardava, non sapeva se più divertito dalla follia di quella donna o interessato al piano che Maddy aveva studiato per inserirlo nel mondo midgardiano. Maddy si mise una mano sul fianco con decisione quasi professionale.
 
-allora, tu oggi verrai con me alla caffetteria, e sarai il mio cugino in visita che invece di stare a casa da solo ha deciso di darmi una mano al lavoro, ovviamente gratis, almeno per oggi- si lasciò sfuggire una risatina divertita. -quindi, potrai imparare quello che noi chiamiamo "contatto umano"! Parlerai con i clienti, il tutto senza...- fece una pausa, e si avvicinò a lui, inginocchiandosi a terra e puntandogli un dito nel mezzo del petto. Lo guardava con aria di rimprovero, come farebbe una mamma con il proprio figlio. -...quel tuo modo di fare arrogante. Non. Tirare. Fuori. Storie. Assurde. Del tipo "io sono Loki, figlio di Odino" e blablabla- si alzò prendendogli il viso con entrambe le mani. Loki la guardava con gli occhi sgranati.
 
-abbiamo capito, Dio degli Inganni?- gli chiese Maddy. Loki annuì, non potendo rispondere data la presenza delle mani che rendevano il suo viso l'equivalente di una fetta di prosciutto in mezzo a un sandwich. Maddy lasciò la presa e sorrise soddisfatta, salendo verso il bagno al piano sovrastante per asciugarsi i capelli. Loki rimase seduto sul divano a pensare a quello che lo aspettava e al fatto che non avrebbe potuto presentarsi come Loki. Un pensiero orribile gli balenò in testa. NON POTEVA PRESENTARSI COME LOKI! Le persone l'avrebbero riconosciuto! Una fisionomia come la sua non passava inosservata. E considerando che la sua fotografia era stata trasmessa in quella specie di schermo parlante che Maddy chiamava televisore, probabilmente anche gli abitanti del paese erano in grado di riconoscerlo. E questo lo spaventava! Se fosse caduto nelle mani dei Midgardiani, l'avrebbero probabilmente rinchiuso a vita in un carcere di massima sicurezza, senza dargli la possibilità di riavere i propri poteri e tornare ad Asgard a detenzione finita. Un brivido di terrore lo scosse da capo a piedi. Gli piaceva stare con Maddy, gli piaceva stare con lei, sulla Terra. Era molto simpatica, e molto carina, ma per quanto gli piacesse starsene li, Asgard un po' gli mancava. Gli mancavano i suoi poteri, stare senza era difficile per uno che era abituato ad usare la magia per ottenere quello che voleva ogni volta. Corse per le scale, raggiungendo Maddy nel suo bagno privato.
 
-Maddy!!- la chiamò. Dal bagno non ottenne risposta, soltanto un ronzio cupo e monotono. Si mosse piano, ed entrò a vedere cosa stava succedendo. Maddy era a testa in giù e soffiava dell'aria sui capelli da una specie di macchinario scuro e oblungo.
 
-MADDY!- il ronzio di quell'aggeggio copriva la sua voce e Maddy non lo poteva sentire. Questa cosa lo innervosiva parecchio. Si chinò per cercare il viso di Maddy sotto quella massa di capelli biondi, e le agitò una mano davanti agli occhi. Maddy spense il macchinario che stava utilizzando, e si rialzò, guardando Loki.
 
-allora. Due cose.- iniziò lui. Alzò l'indice, indicandole la prima. -cosa diavolo è quello?- 
 
-è un asciugacapelli... un phon per intenderci.- gli rispose lei.
 
-ah. E come funziona?- le chiese nuovamente Loki. Maddy sorrise beffarda, e gli puntò contrò il phon, aziondando l'aria calda che investì il viso di Loki in pieno, lasciandolo a boccheggiare come un pesce fuori dall'acqua. Un pesce capelluto con gli occhi azzurri in assenza di ossigeno!
-così!!- esclamò lei, ridendo.
Loki continuava ad aprire e chiudere la bocca, tentando di scostare il getto d'aria con le mani, ma non funzionava. Maddy spense il phon e lo appoggiò sul mobiletto bianco, accanto a lei. Loki riprese fiato, sistemandosi i capelli che gli si erano spostati all'indietro. Sembrava un corvo spettinato, con quei capelli sfatti. Tornò a guardare Maddy, che ancora rideva, e sorrise anche lui.
 
-ok, si, ti sei vendicata! ma veniamo al punto. C'è un'altra cosa che devo chiederti.- Maddy smise di ridere, vista l'espressione seria di Loki.
 
-che c'è, Loki?-
 
-e se..- Loki sospirò, in ansia. -se mi riconoscessero, i tuoi clienti? Come facciamo?!- Maddy si appoggiò di schiena sul lavello. Non ci aveva pensato. Incrociò le braccia e le caviglie una sull'altra e abbassò lo sguardo a terra, accigliandosi. Loki camminava avanti e indietro, preoccupato.
Maddy si illuminò. Bastava che Loki non si vestisse con i suoi colori, a cui normalmente era associato, e che lasciasse quella pettinatura a "leccata di mucca affettuosa" per una più casual.
 
-vieni qui, tu...- Gli intimò. Non aveva idea di ciò che Maddy avesse per la testa, ma le gambe parevano muoversi verso di lei contro la sua ferrea volontà. Maddy infilò le dita nel capelli corvini di Loki, e li spettinò, rendendoli pari a una criniera di un leone appena svegliato. Le ciocche di capelli andavano ovunque, e non avevano più quella pettinatura ordinata e odiosamente precisa che solitamente avevano. Così era molto più sbarazzino.
 
-Levati la maglietta verde!- Loki non mosse un muscolo.
 
-ma lo sai che io vesto quasi sempre di verde! Non puoi negarmi almeno questo vezzo!- tentò di convincerla ma non bastò. Maddy gli levò la maglietta con la forza, lasciandolo li, a petto nudo. Rimase qualche secondo a guardarlo. Non aveva la prestanza di Thor, ma insomma se la cavava egregiamente anche lui, quel genietto smilzo e ostinatamente malvagio. Scosse la testa e gli sorrise, scomparendo al piano di sotto. Scelse una maglietta azzurra e la portò a lui. Gli sorrideva soddisfatta mente lui si infilava la t-shirt di Nicholas.
 
-vedi?- gli disse, allegra. - si intona con il colore dei tuoi occhi!- Maddy si gelò un attimo a pensare a quello che aveva detto. Gli aveva appena detto che si intonava ai suoi occhi con un tono trasognato! No, Maddy, non puoi innamorarti di lui! Ricordati chi è, pensò. Ma è così carino. Un'altra voce aveva fatto capolino nella sua testa, e litigava furiosamente con l'altra. Avrebbero litigato per un bel po'. Tornò a guardare Loki, lasciando che quelle due petulanti vocine confabulassero da sole.
 
-si intona a cosa scusa?- le chiese lui, evidentemente imbarazzato. Un lieve rossore aveva infiammato le sue guance, e guardava Maddy con gli occhi lucidi.
 
-dimentica quello che ho detto.- gli si fece vicino, sistemandogli un angolo della maglietta.
 
-così sembri un normalissimo ragazzo in visita alla cugina! Non ti chiamerò Loki, per oggi- *anche se il suo nome direi che ti piace, considerando che al posto del cuore hai una batteria heavy metal quando ci pensi!* di nuovo quella vocina nel suo cervello. *e comunque puoi chiamarlo Ryan* per una volta aveva sparato un'idea soddisfacente.
 
-ti chiamerò Ryan, almeno per la lunghezza del turno di lavoro.- gli gesticolò davanti al viso, sorridendo e indietreggiando di qualche passo.
-Ricapitolando, tu oggi ti chiamerai Ryan, sarai il mio cugino in visita dall'Inghilterra e mi darai una mano gratuitamente.- Loki annuì. Sarebbe stato difficile rispondere al nome di Ryan, ma sarebbe stato vigile e attento a rispondere sempre, senza mettere Maddy in imbarazzo. Maddy saltellò sul posto come una scolaretta eccitata, battendo le mani.
 
-e bravo Loki!! volevo dire, Ryan! In camera di Nicholas devono esserci delle sneakers e una giacca, prendi quelle. La giacca in particolare, fuori di gela. Ti aspetto in macchina.- Maddy si involò per le scale, lasciando Loki da solo davanti allo specchio del bagno, mentre si guardava i capelli scompigliati e la maglietta azzurra. Lui odiava quel colore. Non si intonava alla carnagione! Sbuffò. Almeno l'avrebbe aiutato a calarsi nel personaggio di Ryan. Il verde gli mancava proprio! Scese di nuovo nella camera al piano terra, e infilò le scarpe e la giacca, infine raggiunse Maddy sul vialetto. Era seduta in una gigantesca scatola di metallo rosso e rombante. Le si fece vicino, e Maddy abbassò il finestrino sul lato del passeggiero.
 
-questa è una macchina?- Maddy annuì.
 
-è la mia macchina.- Loki sporse la testa all'interno, guardandosi intorno.
 
-quindi ogni umano ne ha una?- dal finestrino entravano refoli gelidi di aria autunnale, che riempivano di brividi Maddy.
 
-senti, vuoi continuare a far conversazione affacciato al finestrino oppure non so...ti decidi ad entrare così, sai, per caso...- Loki aprì la portiera, ed entrò richiudendola con un forte strattone. La macchina oscilò leggermente.
 
-beh, sicuramente per oggi non si aprirà la portiera in curva. Vacci piano, Iron Man.- esclamò lei, ridendo. Loki sbuffò infastidito. Odiava Iron Man. Odiava Tony Stark. Quel filantropo playboy miliardario, nascosto da un'armatura di ferro, una divetta egocentrica. Non lo sopportava proprio.
 
-evita di fare paragon..- non fece in tempo a terminare la frase che Maddy premette sull'acceleratore, e la macchina balzò in avanti.
Non era decisamente abituato a uno scatto del genere. Affondò le unghie nel sedile, e rimase così fino a destinazione. Maddy scese, e gli aprì la portiera.
 
-se ti piace tanto quel sedile, puoi dirmelo, che te ne faccio procurare uno tuo personale...ma quello almeno mollalo...- Loki la guardava con ancora gli occhi sbarrati.
 
-tu sei pazza!! andavi velocissima! non farlo mai più- Maddy rise e sbuffò, muovendo il polso mollemente.
 
-certo che sei particolare!- esclamò, portandosi entrambe le mani sui fianchi e chinandosi a guardarlo dritto negli occhi. -un Dio grande e potente come te si lascia spaventare dalla guida di una donnina minuta come me...sei ben strano, Loki!- concluse, prendendolo per la giacca e tirandolo fuori dalla macchina con forza. Loki incespicò sul marciapiede e si appoggiò alle spalle di Maddy. La guardò arcigno, e si sistemò il giaccone. Maddy chiuse la macchina e cacciò le chiavi in borsa.
 
-dai vieni, fifone... comincia la tua prima lezione!-
 
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note dell'autrice!
 
si lo so, questo capitolo è parecchio noioso...dal prossimo, inizieranno a chiamarsi "lezioni"... :P Loki dovrà pur imparare qualcosa.. sta gattonando nel mondo umano, riuscirà Maddy a farlo alzare sulle gambine e a fargli fare i primi passi in autonomia?
 
al prossimo capitolo, ragass! 
un bacio a tutti!
-marty <3-

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Capitolo 6
*** Lezione prima, capitolo sesto: contatto umano ***


appena entrato nella caffetteria, un forte odore di fritto e di dolce gli investì le narici e da li salì come un tornado al cervello, facendogli perdere per un istante il senso dell'equilibrio. Si appoggiò al muro, e soffiò forte dal naso. Maddy gli si fece vicino, e si alzò sulle punte, sussurrandogli qualcosa all'orecchio.
 
-si va in scena, ragazzone. Improvvisa, e seguimi. Ma ti prego..- gli disse, scendendo nuovamente sui talloni, e prendendogli delicatamente una mano. -non fare cazzate, Loki.-
Il suo sguardo era qualcosa di magnetico. Trasmetteva tutta la preoccupazione che qualcosa andasse storto, e Loki sapeva dentro di se che avrebbe fatto tutto il possibile per non venire allo scoperto, e che non avrebbe deluso Lei. Le sorrise, per rassicurarla un po'.
 
-tranquilla, Maddy, andrà tutto bene, ne sono certo.- le strinse lievemente la mano, e poi la lasciò andare. Maddy sentiva il cuore battere forte in gola e nella testa. Aveva una fottutissima paura che Loki ne combinasse un'altra delle sue. Se l'avessero scoperto, ci sarebbe andata di mezzo anche lei, e non voleva. Incrociò le dita nelle tasche e si diresse sorridente al bancone. -Phil!- esclamò, allargando le braccia. Un omone di circa sessant'anni comparve da dietro il divisorio della cucina, agitando una spatola. 
 
-Mad! Finalmente! Pensavamo tutti non stessi bene!- le rispose lui, gettandole un grembiule e uno strofinaccio.
 
-naah Phil, è soltanto colpa del mio cuginetto inglese laggiù! Ryan! Hey, Ryan!- Loki non si girava. Porca zozza. Decise di chiamarlo più forte. -RYAN! sei sordo!?- finalmente Loki si voltò in sua direzione e le sorrise. Maddy gli fece cenno di avvicinarsi. Trassero entrambi un sospiro di sollievo quando Loki fu accanto a lei. Maddy gli passò un braccio dietro la schiena e lo presentò a Phil.
 
-Phil, lui è Ryan, mio cugino! E' in visita dalla ridente Inghilterra, e è ancora un po' rintronato, per questo m'ha fatto ritardare! Giusto Ryan?- gli tirò una gomitata nel fianco. Loki si piegò con uno sbuffo e la guardò, ridendo nervosamente.

-oh, si, certo- si schiarì la voce. -è tutta colpa mia!- Maddy rise nuovamente, forse urlando un po' troppo. Era veramente nervosa, e Loki che faceva il sordo e non si girava al nome di Ryan non la tranquillizzava di certo. Appoggiò le mani sul bancone, dopo aver indossato il grembiule e guardò Phil.
 
-per oggi ci potrebbe dare una mano, che dici?- gli propose, mormorando. Phil guardò Loki, pardon, Ryan, e tornò poi a guardare Maddy, sorridendole.
 
-tienilo d'occhio, eh, Mad... non fargli combinare cazzate.- le passò un altro grembiule. -mi raccomando.- si feceero l'occhiolino e Maddy fu libera di tornare da Loki. Lo prese per una mano, e sparì nello stanzino, chiudendosi la porta alle spalle. Gli fece indossare il grembiule e lo legò sulla schiena. Guardandolo negli occhi, gli sistemò le ultime cose. Loki se ne stava immobile, si lasciava fare. In fondo era la sua prima lezione di "umanità" e avrebbe dovuto seguirla attentamente, quindi aveva deciso di non opporre troppa resistenza. Maddy gli sistemava i vestiti come una mamma chioccia, amorevole e delicata. Ma il suo sguardo puntualmente cadeva su quello glaciale e così intrigante di quell'omone dai capelli neri, che se ne stava inerme a quanche millimetro di distanza da lei. 

*direi che non riesci proprio a staccargli lo sguardo di dosso, giusto, caruccia?* di nuovo quella  vocina nella testa. Ma per una volta dovette darle retta. Non aveva assolutamente sparato le 
solite fregnate. La freddezza con cui poi lui la guardava mentre lo aiutava, la mandava su di giri. Era così bello, non un'imperfezione, non una ruga. Soltanto quelle piccole rughette d'espressione che adornavano il suo etereo volto, rendendolo ancora più affascinante. Se lo immaginava sempre nei suoi sogni con l'armatura, e l'elmo dorato e cornuto. Il verde gli donava proprio. Un altro sguardo, e Maddy riemerse annaspando dai suoi pensieri. Loki le sorrise. Maddy arrossì, abbassando lo sguardo sulla tasca del grembiule. La lisciò ripetutamente con le dita, tentando di distrarsi dal pensare nuovamente al fascino criminale di Loki. Lui tossicchiò nervosamente.
 
-Maddy...- le disse, quasi sottovoce. -penso che quella tasca non si liscerà più di così...- le prese le dita delicatamente e le tolse dal grembiule. Maddy le posò sulle sue spalle.
 
-Lo so, lo so, è che sono parecchio nervosa, ho paura che potresti combinare cazzate, Loki...- di nuovo quel luccichio negli occhi di quella donna. Loki perse qualche battito del cuore, per poi 
ricominciare più rapido di prima. Capiva quanto lei fosse preoccupata. Non poteva deluderla. Dopo la serata precedente, aveva imparato a temerla quasi quanto temesse Thor incazzato che ruotava il martello in un periodo di forte astinenza sessuale. 
 
-stai tranquilla, andrà tutto bene. Se succedesse qualcosa, mi rinchiudi nello stanzino e mi picchi a sangue. Ti autorizzo, eh!- le disse, ridacchiando, e alzando le mani in segno di resa. Risero sommessamente entrambi, e rimasero in un silenzio quasi imbarazzante. Maddy prese parola.
 
-senti, forse è meglio andare a lavorare. Starsene chiusi in uno stanzino non convincerà gli altri che sei mio cugino!- Loki pareva perplesso.
 
-spiegati meglio.- le chiese. Maddy ruotò gli occhi.
 
-ti spiegherò più avanti ragazzone,adesso esci e fai il tuo lavoro.- uscirono entrambi dallo stanzino, e si diressero al bancone. Maddy gli lanciò uno straccetto.-per ora, lava i piatti. Quello lo sai fare bene, a quanto pare.- rise, mentre Loki le mostrava la lingua. Maddy lo guardò per qualche istante, e strinse lo strofinaccio che teneva tra le mani. Distogli i pensieri, Maddy, distogli i pensieri. Guardò il cliente che le stava di fronte, e gli rivolse un enorme sorriso. Loki osservò tutta la scena. Maddy raccoglieva l'ordine su un foglietto di carta con una matita, lo passava a Phil, il quale le passava qualche istante dopo, la pietanza pronta per essere servita al cliente che aveva ordinato. Maddy condiva il tutto con enormi e ampi sorrisi, che le illuminavano il viso. Poteva farcela. Maddy diceva che il suo sorriso le stroncava i battiti cardiaci, quando parlava al telefono con un'amica. Avrebbe avuto un buon effetto, almeno sulle donne, mancia assicurata. Maddy, ritirato il piatto vuoto, lo portò a Loki.
 
-tocca a te, Big Boy. Dimostrami che sei capace.- gli sussurrò all'orecchio, accenndandogli con la testa un cliente che si era appena seduto. Un uomo massiccio, burbero, attaccato alla bottiglia di liquore sin da quell'ora. Loki la guardò.

-ma scherzi, lui? sei fuori per caso? Maddy, lo vedi che uomo è? mi provocherà!-
 
-e tu non reagire, semplice!- gli rispose lei allegra. Dopo averci pensato tutta la giornata, Maddy si alzò sulle punte e gli schioccò un bacio sulla guancia, leggero.
 
-forza cuginetto, lavorare!- Loki era arrossito. Gli faceva quell'effetto, quella midgardiana? Avrebbe rimediato, uno dei problemi che si aggiungeva alla lista, insieme all'irrigatore, a Lucky, al moscerino e alle tazze. Si diresse, quasi titubante, verso il cliente, sfoderando uno dei suoi sorrisi migliori. Il cliente alzò la faccia dal bicchiere di bourbon, e lo guardò, infastidito.
 
-e tu cos'hai da sorridere, bambolina?- gli disse, con voce roca e annebbiata dall'alcool. Loki deglutì nervosamente. Doveva resistere. 
 
-vorrei prendere la sua ordinazione.- gli chiese, gentile e sorridente. Forse un po' meno sorridente. Non era una bambolina. Maddy osservava la scena con il cuore in gola. Sperava, pregava che Loki non si incazzasse.
 
-senti, Biancaneve. Sorridi di meno, lavora di più e porta il tuo bel culetto in cucina, voglio una pila di sette pancake, e con troppo sciroppo.- Biancaneve? Una smorfia rabbiosa attraversò il volto di Loki. Piantò saldamente le mani sul bancone, e con una afferrò lo spiritosone per il bavero della giacca. Odiava i nomignoli. Lui era Loki Laufeyson. Non era una bambolina,tantomeno biancaneve. Che anche se non avesse la più pallida idea di chi fosse, gli aveva già sfrucugliato gli attributi. Avvicinò con forza il volto dell'uomo al suo, fiatandogli contro il suo disappunto.
 
-non è così che funziona- sibilò. L'uomo lo guardava spaventato. -Ti ho chiesto gentilmente cosa desideri, e tu mi tratti come una puttanella da quattro soldi. Non funziona così il gioco. Io non sono la tua bambolina, ne Biancaneve. Io sono Ryan. E adesso appoggi il tuo grasso culo su quello sgabello, e ricominci. Cosa. Desidera. Signore?- ringhiò, furente. L'uomo caracollò in terra, e si rialzò, terrorizzato. Uscì precipitandosi fuori dalla porta, e non mise più piede in quella caffetteria. I clienti rimasero in silenzio, come le commesse, finchè non proruppero in un urlo di gioia. Maddy gli saltò al collo, riempiendolo di baci sulle guance. L'aveva liberata da un supplizio. Quell'uomo, Steven, era continuamente ubriaco già da quell'ora e tartassava le commesse del locale. Lo odiavano, ma lo temevano anche, perchè scattava facilmente peggio di Hulk. Il resto della giornata trascorse tranquillo, e Loki dette prova di autocontrollo. Con lo sguardo cercava Maddy. Voleva farle vedere quanto era bravo, e quanto si desse da fare per cambiare. Maddy gli sorrideva sempre, e ogni volta più felice. E questo lo rallegrava dal profondo, facendogli mancare il respiro ad ogni dente che si scopriva. Ma si era ripromesso che ci avrebbe lavorato su. A casa il clima era meno teso, parlavano più spesso, Maddy rideva, Loki era tranquillo. Maddy aveva appena terminato di ridere, quando si fece vicina a lui. Per la prima volta si sedevano uno accanto all'altra, senza timori. Infilò le mani tra le ginocchia e si voltò a guardarlo.
 
-mi è piaciuto come hai affrontato quell'uomo oggi.- Loki sorrise soddisfatto.
 
-dimentichi che sono un Dio. Non ho paura di nulla.- rimase un attimo a pensare in silenzio. -a parte di Thor quando è incazzato , e di te quando sei incazzata nera.- Maddy sorrise, spingendolo amichevolmente.
 
-lo sarò di meno, d'ora in poi.- disse, a mezza voce, allegra. Sbadigliò teatralmente, e alzò le braccia. 
 
-nnngh... direi che ho sonno, Loki... buonanotte?- Lui la guardò teneramente, e le sorrise come solo lui sapeva fare. Maddy di nuovo perse un centinaio di battiti, per ricominciarli tutti insieme. Si sentiva accaldata, e dovette alzarsi per non dare troppo nell'occhio. 
 
-buonanotte!- le rispose dunque Loki. Maddy lo baciò sulla fronte e sparì in camera da letto, gettandosi tra le coperte.
 
*sei scema! sei completamente scema!* la vocina aveva ripreso a parlare.
 
-ma stai un po' zitta, nonnetta petulante e pettegola!- la zittì, e si rotolò sul cuscino,stringendolo forte a se. Si addormentò con un sorriso sulle labbra.

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nota dell'autrice!

capitolo scritto mentre mi riguardo The Avengers, e molte volte avrei voluto scrivere soltanto *gaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah*  per quanto ero intenta a sbavare per Loki, ma mi sono trattenuta egregiamente!
un bacio a tutte le mie lettrici che mi hanno sempre recensito in questa nuova avventura, e al mio ragazzo/betareader che mi legge le cose che scrivo! *muah* e che gentilmente ha accettato di convivere con questa mia perversione mentale per Loki... <3
un bacio a tutte
ci vediamo al settimo capitolo!
*muah*
marty <3

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Capitolo 7
*** Lezione seconda, capitolo settimo: aiutando Maddy ***


 
il risveglio di Maddy fu azzurro ghiaccio. Solo perchè Loki la guardava come un ebete, standosene chinato sopra il suo viso, con le mani dietro la schiena. Rimasero qualche istante in silenzio a fissarsi, finchè Maddy decise di parlare.
 
-senti, Dio degli Inganni, io vorrei alzarmi. Se mi spieghi cosa stai facendo sopra la mia faccia mi faresti un piccolo favore. -proferì, stropicciandosi gli occhi. Loki si alzò e le porse una tazza di thè caldo, sorridendole. Maddy guardò il thè, guardò Loki, poi il The, poi Loki. Finchè non le girava la testa a furia di cambiare soggetto da guardare. Lo guardò perplessa e senza dire una parola indicò la tazza che stringeva in una mano.
 
-volevo dimostrarti che il tuo allievo sta facendo progressi!- le spiegò lui, aprendo la finestra per far entrare un po' di fresco. Ma quello che entrò fu un gelo polare, con carovana di pinguini al seguito, che gelò Loki in un istante. Decise di chiudere la finestra, forse non era stata una buona idea aprirle. Scuotendosi via il freddo, si sedette accanto a Maddy.
 
-come ti è parsa la giornata di ieri, Loki?- gli chiese affondando il viso nella tazza per un'ampia sorsata di thè caldo. Loki si voltò verso di lei.
 
-oh è andata bene direi! Sono riuscito a mantenere una certa malvagità anche ieri!- esclamò lui, sorridendo soddifatto. Maddy alzò il viso dalla bevanda e gli sorrise.
 
-almeno era a fin di bene!- Loki abbassò la testa e sorrise, portandosi una mano dietro la nuca.
 
-già..- mormorò. Non era male compiere qualcosa a fin di bene, ma non era quello che gli tartassava la testa. Era qualcos'altro.  Era quella fantomatica frase che Maddy aveva pronunciato nello sgabuzzino. "forse sarebbe meglio andarsene...non si conviceranno che sei mio cugino" cosa stava a significare? E poi, cosa significava anche quella storia dell'amicizia? Loki voleva capire, voleva far luce su un altro dei modi di fare midgardiani. E poi, voleva anche tentare di spiegarsi perchè arrossisse e il cuore gli battesse forte quando Maddy lo guardava alcune volte. Un'uomo del suo rango non avrebbe mai potuto innamorarsi di una semplice midgardiana. Eppure quella giovane aveva qualcosa che lo attirava. Forse era la folta e lunga chioma bionda che gli ricordava il fulgente sole asgardiano al mattino, ma anche gli stupidi capelli boccolosi di quel pompato di suo fratello Thor. Gli si dipinse una piccola smorfia di disprezzo sulle labbra, ma continuò a ragionare. Forse, alzò lo sguardo su Maddy mentre beveva, forse erano i suoi occhi blu intenso, che parevano un mare in tempesta. Oppure la pelle candida, le labbra rosse e morbide, i lineamenti delicati. Sospirò. Quella donna era parecchio attraente. Certo non era una possente guerriera, o un'eterea sacerdotessa, ma aveva forme minute e aggrazziate che gli rammentavano quelle di un'agile ballerina. E non era male, a parer suo. Era carina. Maddy si accorse del suo sguardo e gli sorrise, prima di fiondarsi a finire l'ultimo sorso. Loki prese coraggio.
 
-Maddy, mi spieghi cosa significano quelle cose che mi hai detto ieri nello stanzino?- Maddy quasi si strozzò per la domanda postale, e tossì viiolentemente, strabuzzando gli occhi. Loki si alzò preoccupato, ma Maddy gli fece cenno di risedersi che non era nulla. Poggiò la tazza sul comodino e si asciugò le labbra, schiarendosi la voce.
 
-vedi Loki...- iniziò. Come avrebbe dovuto spiegarglielo? Doveva dirgli che "se fossi rimasta ancora un po' li, ti avrei sbranato e non sarei stata gentile" oppure doveva tirare fuori qualche scusa? Optò per la seconda, con le ire della vocina petulante che a quanto pare si era risvegliata pure lei. -Quando due persone se ne stano isolate, rintanate, e sono un uomo e una donna, beh ecco, non fanno certo pensare che facciano qualche gioco da tavolo, non credi?- Loki ci mise un attimo a comprendere, ma il forte rossore che tendeva al violaceo sulle sue gote, denunciava il fatto che si, aveva capito. Oppure stava morendo soffocato e sarebbe diventato un puffo cianotico di li a poco. Ma se ne stava tranquillo, quindi niente Puffo, e niente Gargamella sulle sue tracce. Maddy storse le labbra, sperava di incontrare Gargamella. Ma avrebbe dovuto rimandare il tutto. I piedi di Loki a quanto pare erano molto interessanti, dato che li guardava da qualche minuto. Maddy si avvicinò a lui, camminando carponi tra le coperte. 
 
-va tutto bene?- chiese prendendogli la mano. Loki si schiarì la voce e la guardò, sorridendole.
 
-oh si, tutto a posto.- le rispose convinto. Ma non fino in fondo. Non era mai stato fortunato con le donne, e se insomma Maddy avesse dimostrato un certo interesse sarebbe stata una bella conquista. Si ricordava di quando erano adolescenti, quando Thor faceva strage di cuori e di vergini tra le ragazzette di Asgard, mentre lui gli aveva sempre fatto da spalla ed era sempre stato rifiutato perchè troppo mingherlino e debole. Alle donne lassù piacevano i muscoli e l'intelligenza passava il più delle volte in secondo piano.
 
-qual'è la lezione oggi?- le chiese, distogliendo i pensieri. Maddy sorrise allegra.
 
-oggi mio caro- afferrò un elastico e raccolse i capelli -mi accompagni a fare la spesa, e mi dai una mano con alcune cose. Che ne dici?- Loki la guardò stranito. Avrebbero fatto compere insieme? Lui non era nemmeno abituato a prendersi qualcosa al mercato di Asgard, c'erano ancelle che gli davano tutto, che fosse cibo, abiti, o armi. Deglutì, leggermente in ansia. 
 
-o-ok Maddy...allora vado a prepararmi, hm?- le disse, indicando le scale, e alzandosi dal letto.
 
-hm!- rispose lei, sistemandosi la coda di cavallo. -tra poco scendo anche io.-
Loki si stava sistemando i capelli come Maddy li aveva sistemati il giorno precedente. In pratica sbatteva la testa in quattro direzioni, ed ecco fatto. Il corvetto spettinato del giorno prima con gli occhi azzurri era tornato al nido. Si infilò una maglietta verde acido. Non stava lontano da quel colore. Anche se Maddy lo denudava ogni volta. Un paio di pantaloni neri, le sneakers del giorno precedente ed era pronto. Si infilò il giaccone e osservò Maddy scendere dalle scale. Un maglione enorme giallo limone su dei jeans azzurro chiaro molto stretti. Davvero. Molto stretti. Aveva delle gambe magnifiche. Rimase incantato a guardarla mentre scendeva, con i capelli raccolti apparentemente senza cura, qualche ciocca che cadeva ai lati, e il passo leggero. Afferrò la giacca e gli diede un buffetto sul mento.
 
-guarda che se non chiudi la bocca, entrano le mosche.- gli disse. -vieni pesciolino, si va a far compere.
Il supermercato era. ENOOOORME. Non aveva mai visto tante cose tutte assieme, tutte in scatola, tutte in ordine. Musica che si diffondeva nell'aria, e luci fastidiosamente alte. Era disorientato. Ma la lezione di Maddy la stava seguendo e applicando bene. La aiutava in tutto e non diceva una parola. Gli piaceva vederla felice, e soddisfatta. E lui finalmente si sentiva appagato. Qualcuno lo lodava per qualcosa che stava facendo, e non lo rimproverava più. Oppure non lo menava. O lo imprigionava. O lo costringeva a scatenare chitauri. Ma dettagli. 
Rientrati a casa, fecero nuovamente il punto della situazione. Loki procedeva bene, stava imparando a gestirsi nel mondo umano, ma c'era qualcosa tra quei due, che Maddy avrebbe dovuto ben presto spiegargli. Erano attratti come calamite. E le loro facce camaleontiche lo dimostravano egregiamente. Anche le vocine petulanti nella testa di Maddy le davano ragione. Gli avrebbe spiegato. Sorrise guardandolo sistemare le ultime cose, e gli si fece accanto.
 
-sei...sei diventato bravo, Loki...direi che stai facendo passi da gigante per soli due giorni di pratica...- Loki sorrise e Maddy morì per un istante per poi tornare in vita. La strinse forte. Negli abbracci doveva migliorare ancora, pensò Maddy senza fiato per la stretta vigorosa.
 
-L-Loki...non respiro! GHHH!- mormorò lei, e Loki la lasciò andare. Un paio di colpi di tosse e fu di nuovo in se.
 
-volevo dirti grazie, ma missà che devo lavorare sugli abbracci!-
 
-puoi sempre usarmi come cavia!- lo disse senza pensarci. E se ne accorse quando Loki fu diventato rosso quanto il vestito di babbo Natale. Un babbo Natale a dieta. 
 
*cazzo.* Loki le si avvicinò prendendola per i fianchi. Maddy lo guardava paonazza in volto.
 
*cazzocazzo* la strinse a se, dolcemente, passandole le mani sulla schiena. Una serie di brividi la scuotevano da cima a fondo. Appoggiò il viso nell'incavo della sua spalla, e inspirò. Il suo profumo era inebriante. Rimase con gli occhi chiusi per qualche istante, mentre sentiva Loki portarla sempre più a se.
 
-grazie Maddy- mormorò, parlandole all'orecchio. Maddy rabbrividì e le sembrò che le gambe non fossero più capaci di stare in piedi volontariamente. Si aggrappò con forza ai suoi bicipiti.
 
-p-prego Loki.- *ah, cazzarola...* trasse un sospiro soddisfatto. Doveva trattenersi dal saltargli alle labbra come una vampira in cerca di sangue.

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nota dell'autrice!

ci avviciniamo a grandi passi verso quello che chiamerei un finale a luci rosa porcellino. un semi-finale. prevedo altri capitoli. credo diventerà una serie.
bacioni, aspetto recensioni! (viva le rime baciate! LOL)
marty <3

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Capitolo 8
*** lezione terza e quarta, capitolo ottavo: Cellulare e retrovia ***


Erano passati alcuni giorni, e Loki aveva imparato praticamente quasi tutto ciò che di base si doveva sapere sull'umanità. Aveva ancora qualche problema con la tecnologia. Non riusciva in particolare a rapportarsi con il telefono cellulare. Maddy si ricordava benissimo la prima volta che Loki aveva preso in mano quell'aggeggio, e l'aveva girato e rigirato tra le dita, guardandolo, scrutandolo, persino fiutandolo. L'aveva poi appoggiato sul tavolo, e stava a guardarlo, pensando che facesse qualcosa da solo, senza bisogno di dargli alcun imput. Se ne stavano li, una battaglia di sguardi tra un dio Asgardiano, e un banalissimo Nokia, che non poteva far altro che illuminarsi all'arrivo di telefonate e messaggi. E ogni volta che lo schermino si illuminava, Loki sgranava gli occhi. Ma non si sognava di prendere il mano il cellulare e di leggere cos'era arrivato. Oltretutto era un regalo di Maddy quel Nokia, in modo che se fosse successo qualcosa lui avrebbe potuto chiamarla in qualunque momento al lavoro. Si ricordava benissimo anche quando finalmente aveva deciso di fargli capire come si usava.
Più che un bambino, le ricordava un nonnetto alle prese con i computer o i telefonini dei nipoti.
 
-Loki, lascia che ti spieghi due cosucce sul tuo amico Nokia.- le disse, facendolo sedere sul divano, e mettendosi accanto a lui con il telefono in mano. Loki guardò il cellulare e poi tornò a Maddy.
 
-ah, questo affarucolo ha un nome?- Maddy roteò gli occhi e scosse la testa. Quella domanda proprio l'aveva smontata pezzo per pezzo come un mobile dell'Ikea. Lo consegnò nelle mani di Loki, e estrasse dalla tasca il suo.
 
-no, Loki, non è un nome... ti ho già spiegato cos'è...- lo incitò a rispondere, dandogli una piccola gomitata su un braccio. Lui guardò il telefono e passò il pollice sopra la scritta Nokia, come se dovesse assorbire energie vitali o informazioni da quelle inutili 5 lettere argentate. 
 
-è una marca!- rispose tutto contento lui. -giusto?- la guardava con speranza. Sembrava volesse dire "vedi che bravo? sono bravo? dimmi che sono bravo!". Un bambino in ansia da prestazione. Maddy annuì, sorridendo.
 
-comunque, Loki. Adesso... sblocchiamo la tastiera?- lo seguiva passo passo, indicandogli prima sul suo telefonino, e poi facendogli ripetere l'azione sul suo di cellulare. Loki seguiva e ripeteva il tutto a bocca aperta. Soprattutto quando Maddy gli insegnò a cambiare il tema di base del telefonino. Loki, appena vide lo schermo del cellulare cambiare colore, e le icone cambiare forma, esclamò un lungo e meravigliato "oooo", con le labbra a cerchio, talmente perfetto che Giotto ne sarebbe stato invidioso. E poi rise. Rise soddisfatto, e con un pizzico di furbizia tipica di Loki. La guardava, guardava il cellulare e rideva.
 
-vedi? ho capito!- e si mise a smanettarci sopra manco un adolescente. Un rumore frenetico di tastini del cellulare riemì la stanza. Maddy gli fermò le dita.
 
-vacci piano, ragazzone, ti slogherai i pollici!- gli tolse il telefono dalle mani, e gli salvò il suo numero.
 
-ora, se succedesse qualcosa, questo è il mio numero, questo è quello di Lucky. Chiami me o chiami lui, saremo da te il prima possibile!- Loki mosse mollemente il polso, e sbuffò.
 
-bof, dimentichi che sono Loki, dio degli Inganni!-
 
-si, Dio degli inganni dei miei stivali. Senza poteri sei un comune midgardiano- a stare tutto il giorno con Loki, ormai aveva imparato ad esprimersi come lui. Ormai non era più umana, era midgardiana. E aveva fatto il callo a trovarselo praticamente nudo appena terminata la doccia, a farsi docce di colpo gelide perchè quel cretino apriva l'acqua apposta, e a non trovare la mousse volumizzante perchè quel vanitosetto la usava di nascosto e la finiva.
un giorno ne aveva messa fin troppa. Sembrava Amy Winehouse senza le ciocche lunghe. Era corso su per le scale da Maddy con aria colpevole. Ma sinceramente, voleva una mano per far tornare la sua cara, dolce, chioma nera.
 
-se cerchi la mousse è finita. Ma non sono stato io.- Maddy lo guardò allucinata, trattenendo a stento le risate. Mugolava risatine, guardando quei capelli abnormi. Appena si fu calmata, riprese fiato e si appoggiò all'armadio.
 
-senti, Bart Laufeysimpson. Non mi interessa se hai finito la mousse.- gli disse ridacchiando.
 
-ma non sono stato io!!- la guardava con sguardo gelido, tentando di mantenere una parvenza di serietà e finta fintissima preoccupazione per la Mousse deceduta.
 
-sisi, certo...- rise nuovamente. Era inguardabile con quei capelli. Non riusciva a smettere di ridere. -scusami è che..- rise ancora. Lo sguardo semi preoccupato di Loki riguardo ai suoi capelli, la fece smettere di ridere. -Loki...- gli disse con tono tenero, avvicinandosi a quell'aberrazione tricotica. -non me ne frega un piffero della mousse... ma ti prego.. lavati via quel quantitativo industriale che porti sui capelli!! Sei... sei ridicolo, scusami!! Ma è così!- Loki fece gli occhi da cucciolo bastonato. Aveva le lacrime pronte ad uscire, già ai blocchetti di partenza.
 
-sono...ridicolo!?- le chiese con la voce tremolante. Maddy lo strinse a se, circondandolo con un braccio dietro la schiena.
 
-dai no, Loki...solo con questa pettinatura!- gli disse, tentando di trasmettergli un po' di serenità. Loki tirò su con il naso rumorosamente.
 
-davvero!? Non sono ridicolo sempre, vero?- le chiese, con quell'aria da donna in cerca di complimenti. Maddy sbuffò.
 
-senti, Adriana Lima, andiamo di sotto a lavarci sti capelli...e comunque no, non sei ridicolo di solito...solo se combini cazzate come questa lo sei.- Loki ci aveva preso gusto. Gli piaceva ricevere complimenti dalle persone. Continuò allora su questa strada.
 
-cosa pensi di me allora?- manteneva quella vocina tanto tenera, che sapeva avrebbe fatto effetto a Maddy e l'avrebbe fatta continuare.
 
-se non fai il pirla sei a posto!- gli rispose lei, che stava cominciando ad innervosirsi per quella sfumatura caratteriale di Loki. Era estremamente vanitoso. Solo non lo aveva ancora dato a vedere con lei. 
 
-davvero? è questo che pensi di me?- internamente, Loki, si stava scompisciando dalle risate. La stava portando sulla sua strada! E Maddy non capiva. Il problema è che Maddy queste cose non le sopportava assolutamente. E Loki l'aveva fatta innervosire.
 
-senti divettina vanitosa, vuoi sentirtelo dire?- era esplosa come la bomba nucleare. -sei un figaccione della madonna ogni dannatissimo giorno e vederti sculettare in casa mia di certo non mi aiuta a non dirtelo!!!- Maddy si tappò la bocca, sgranando gli occhi e guardando Loki che rifletteva la sua stessa espressione stupita. 
 
-osantapolenta!- fu l'unica cosa che Maddy riuscì a dire prima di scappare in salotto lasciando Loki ai suoi capelli. Gli aveva praticamente detto tutto! Uno sbuffo e una risativa nervosa lasciarono involontariamente le sue labbra. Loki rimase di sale. Maddy pensava questo di lui? Non riusciva a non pensare alla frase di prima, e  per quello continuava ad arrossire come un peperone. Ma anche lui pensava circa questo di Maddy. Solo non voleva dirle nulla. Si, forse qualcosina. Si affacciò sulla porta del bagno.
 
-Maddy?- la chiamò. Maddy rispose flebile.
 
-si?-
 
-grazie, anche tu sei carina.- e richiuse la porta. Un passo notevole, si disse. Era soddisfatto. Sorrise e andò a sciaquare via la quintalata di mousse dai capelli, per farli tornare passabili. 
Maddy ancora pensava a ciò che aveva appena detto. Che, le era sparita la sabbiolina filtrante da cervello a bocca? Pareva di si. Ma almeno lui le aveva detto grazie, e le aveva detto che la trovava carina. Quella si che era una situazione imbarazzantissima. 
 
-questa sera sarà difficile intavolare un discorso.- mormorò tra se e se. -senza finire li...- Loki uscì in quell'istante a torso nudo dal bagno, con una salvietta si frizionava i capelli, e lasciava scorrere le gocce sulla pelle nuda. Lo stava facendo apposta, si. L'aveva deciso. Dava al pubblico ciò che desiderava: lui. 
Maddy smise di parlare, di riflettere, di pensare e di respirare. Lo guardava inebetita. Si riscosse di colpo, alzandosi in piedi, e puntandogli contro un dito.
 
-tu!! lo fai apposta!!!- gli gridò contro. Loki rise gettando indietro la testa, e annuì facendo spallucce.
 
-almeno non mi guardi solo le retrovie.- l'aveva presa in castagna. Maddy arrossì, sorridendo, e abbassando lo sguardo.
 
-hm..- fu l'unica cosa che seppe dire. Loki lasciò andare la salvietta, e si avvicinò a lei. Le sollevò il viso. Questa volta sapeva cosa fare. ci aveva pensato e ripensato. Quello che provava era amore. Le farfalle che svolazzavano fastidiosamente nello stomaco, i continui rossori, il cuore che perdeva battiti. Si era innamorato per la prima volta. Rimasero a guardarsi per alcuni istanti. Le sorrise e la sentì perdere il controllo dell'equilibrio,e  afferrarlo alle spalle. La portò a se con vigore e la baciò dolcemente, in un abbraccio di labbra. Davanti ai suoi occhi scorse un futuro possibile, avrebbe voluto portarla con se ad Asgard. Avrebbe voluto averla accanto per la vita. Era immerso in un universo parallelo in quel momento. Galleggiava, e l'unico appoggio erano le labbra morbide di Maddy. Lei si lasciò andare mollemente, tra le sue braccia. Era quello che aveva desiderato. Loki, ormai un uomo cambiato, la stringeva a se, avvolgendola con le sue braccia, e baciandola dolcemente. Le labbra bruciavano, volevano di più, sempre di più. Ma lui si ritrasse, pudico. Era pur sempre il suo primo vero amore. Non voleva affrettare le cose. Era lei a volerle affrettare. Lo tirò nuovamente a se, in un twist di labbra, di pelle, di lingua. Loki arrossì, ma non si staccò mai dal suo bacio, ne dalla sua presa. Il tempo parve fermarsi per loro due, quella sera. 

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nota dell'autrice!

....ecco la prima sfumatura di rosa... ma non finirà qui! :P
buona continuazione!
un bacio grande a tutti e tutte
marty <3

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Capitolo 9
*** Lezione quinta, capitolo nono: scherzi mattutini e maiali in calore ***


Maddy riaprì gli occhi, e incontrò quelli glaciali di Loki. Gli sorrise, abbassando lo sguardo e portando leggera, una mano sul suo petto. 
 
-sai, Loki, non era sicuramente il fine serata che mi aspettavo.- Loki inclinò il capo, e lasciò andare la presa, sedendosi sul divano e facendole cenno di sedersi accanto a lui.
 
-e come mai?- le chiese, mentre Maddy si accoccolava nel suo abbraccio. Sentiva il suo cuore battere forte.
 
-beh perchè dopo esserti sbottata contro dicendoti che passo gran parte del tempo a guardarti sculettare, Loki, pensavo che questa sarebbe stata la serata più imbarazzante della mia vita!- esclamò divertita lei, indicandosi e indicandolo. -e invece mi trovo qui!- Rise. Loki parve deluso da quello che Maddy aveva detto. Il suo sguardo si rabbuiò. Pensava di aver fatto qualcosa di giusto, per una volta, baciandola. Almeno sperava di averlo fatto, perchè era riuscito a dare una spiegazione a quello che sentiva, ma a quanto pareva aveva combinato un altro casino. Proprio ne non faceva una giusta, nonostante si sforzasse fino in fondo per riuscirci. Maddy parve leggere quella tristezza che velava lo sguardo di Loki. 
 
-hey... ho detto qualcosa che non va?- gli chiese, preoccupata. Loki le sorrise, stringendole delicatamente una mano.
 
-no, tranquilla. Sono io che probabilmente ho sbagliato. Insomma, guardati! Ti meriti meglio di me! Io per quanto possa cambiare rimarrò per sempre conosciuto come Loki, Dio degli Inganni, e non va bene! Ti farei soffrire, e- Maddy lo zittì con la mano. A quanto pare, pensò Loki, si divertiva a troncargli le frasi e i discorsi. La guardò perplesso.
 
-non provare nemmeno a finire quella frase, Loki Laufeyson.- gli disse, e lasciò andare le labbra di Loki. -tu sei cambiato Loki. L'ho potuto vedere nei giorni in cui abbiamo convissuto! Sei Loki, vero, sei il dio degli inganni, vero anche questo. Sei un criminale intergalattico, vero, certamente. Ma tu sei molto più di questo. Sei quello che c'è qui dentro.- gli poggiò un dito sul cuore. Loki rimase un attimo a guardarlo, e tornò a guardare Maddy. -non me ne frega assolutamente di quello che pensi di essere, a me importa quello che sei ora.- gli schioccò un tenero bacio sulle labbra, e si accoccolò nell'incavo della sua spalla. Quel bacio sembrò a Loki una folata di vento dopo la tempesta. Aveva spazzato via tutte le nubi dalla sua mente. Improvvisamente si trovò a pensare che la fortuna per una volta nella sua vita aveva girato dalla sua parte. Nonostante fosse stato esiliato sulla Terra, si trovava semisdraiato seminudo su un divano con una donna meravigliosa abbarbicata sul suo fianco. Si voltò a guardarla, e il suo pensiero volò a Thor.
 
*visto fratellino?* pensò alzando gli occhi al soffitto. *non sono l'unico che sa fare conquiste nel genere femminile! prendi questo, incassa e torna a palazzo, biondina palestrata!*
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Thor si sentì fischiare tremendamente l'orecchio destro, e lasciò cadere il martello a terra, interrompendo la battaglia di colpo. Tentava di far smettere quel rumorino fastidioso, ma non accennava a cessare. Il nemico lo guardò, perplesso, abbassando le armi.
 
-Thor, va tutto bene? possiamo riprendere o la dichiaro vinta a tavolino?-
 
Thor tentò un'ultima volta di sbloccare l'orecchio, e finalmente quel fischio fastidioso cessò di trapanargli i timpani. 
 
-ora va un po' meglio... possiamo ricominciare!- riafferrò velocemente Mjolnir e si lanciò gridando furente contro il nemico.
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-Maddy?- mormorò Loki. Sentiva perfettamente il suo cuore battere veloce, e il suo respiro solleticargli il collo. Maddy chiuse gli occhi, e si strinse ancor più alla spalla di Loki.
 
-hm?- gli rispose, mezza assonnata.
 
-grazie Maddy per questa sera...- Maddy non rispose. -Maddy?- Loki la guardò attentamente. Si era addormentata. E russicchiava. La testa le stava scivolando giù dalla spalla di Loki, lentamente, e i muscoli allentavano la loro presa sul suo braccio, scattando lievemente. Loki sorrise, intenerito. un solo bacio, pensò, aveva questo effetto sugli umani? Era qualcosa che avrebbe dovuto dunque chiarire, insieme ad altri punti nella lista. Afferrò saldamente Maddy tra le braccia, e la portò in braccio. Il capo di Maddy si reclinò all'indietro, con la bocca semiaperta. Russava ancora. Le braccia ciondolavano senza vita. Loki sbuffò, alzandosi. Era anche mingherlina la midgardiana, ma manteneva un buon peso specifico. Ogni passo, ogni gradino che saliva, era per lui l'equivalente di una scalata al monte più alto dell'universo. Era paonazzo in volto, ma doveva e poteva farcela a portarla fino a letto, quella Principessa russante.  Faticò a portarla all'interno della camera senza che lei sbattesse testa e braccia ovunque, ma alla fine ci riuscì. Tirò un sospiro di sollievo appena fu davanti al letto. La depositò delicatamente sul materasso e le posò una coperta addosso. Aveva le braccia sfatte, non era forzuto come suo fratello. Scese nuovamente in camera sua, la camera di Nicholas.
 
Maddy il mattino dopo aveva deciso di dare retta a una voce fastidiosamente penetrante nel suo cervello. Le aveva proposto qualcosa di estremamente idiota e adolescenziale. Augurare il buongiorno a Loki saltandogli a tradimento sulla pancia. Maddy si espresse in un sorriso sghembo. Aveva proprio assorbito ogni minimo dettaglio del comportamento di Loki. Scese le scale, leggera, e si avvicinò furtiva alla camera di Loki. Lo sentiva respirare profondamente, ancora immerso nel sonno. Fece capolino dalla porta, e lo osservò dormire. Aveva i capelli sparsi sul cuscino, e un braccio sopra la fronte. Il resto era disteso sul materasso. Maddy ghignò, e si portò davanti al letto. Mentalmente fece il countdown, e saltò sopra Loki, lanciando un urlo di battaglia e atterrando pesntemente sulla sua pancia. Loki scattò seduto, sbuffando come una fisarminica sfiatata, e ricadde all'indietro. Nel buio riusciva a vedere la sagoma di Maddy, sdraiata sulla sua pancia, che rideva come una matta.
 
-ma tu sei scema!- le inveì contro Loki, mantenendo un tono scherzoso. -sei completamente matta! Capisco ora perchè Phil ti chiama Mad!! tu non sei a posto, donna!!- Maddy rotolò su un fianco, e puntellandosi sui gomiti, gattonò fin sopra il suo viso, sorridendogli.
 
-buongiorno!- esclamò lei. Loki la spinse sull'altro lato del letto, massaggiandosi la pancia.
 
-buongiorno sto cazzo! A momenti mi fracassi i gioielli qua sotto! sei pazza!- ribattè lui, facendo il finto offeso e rotolando su un fianco. Maddy lo abbracciò cingendolo in vita e appoggiando il viso sulla sua schiena. 
 
-dai uomo ceramica! mi stupisco che tu non sia andato in mille pezzi quando Hulk ti ha sbattuto come una coperta ad un picnic.- Loki rabbrividì. Poteva sembrare divertente, ma in realtà faceva un male cane.
 
-ti prego non farmici ripensare.- mormorò lui. Maddy si alzò su un braccio e gli schioccò un bacio sulle labbra.
 
-dai, alzati se vuoi mangiare qualcosa.- Maddy si alzò dal letto ma Loki la riafferrò per un braccio e la sbettè sul materasso, mettendosi sopra di lei. Negli occhi di Maddy passò una scintilla maliziosa. Loki scosse la testa.
 
-non pensare che ti si trombi ora, donna!- le disse, buttandosi sulla sua pancia di peso. -volevo solo ricambiare il piacere.-
Maddy soffiò rumorosamente, e rise. Qualche colpo di tosse convulso e riuscì nuovamente a respirare.
 
-senti vaso Ming, se vuoi mangiare fammi alzare, altrimenti a stecchetto e ti ritrovi a trasformarti in una tazzina da caffè per quanto perderai peso!- ribattè Maddy. Loki la lasciò alzare, in fondo, il suo stomaco abbaiava dalla fame. La guardò uscire dalla stanza, mentre cercava di sistemarsi quella mega maglietta che usava per pigiama e coprirsi la maggior parte di gambe possibile.
 
-MADDY?- le urlò lui dalla camera.
 
-CHE VUOI?!- ribattè lei, con la gentilezza di un orso in letargo.
 
-SE SCULETTI ANCORA UN PO', MI SARA' DIFFICILE TRATTENERMI, SAI...- si diresse in cucina, e trovò Maddy a guardarlo in tralice. Gli passò il piatto con i toast al cioccolato.
 
-sei un porco!- gli disse lei, ridacchiando. Loki sbuffò e roteò gli occhi.
 
-madddddaaaai Maddy!- le rispose lui. Maddy si schiacciò la punta del naso con due dita.
 
-OINKOINKOINK!- gli disse, ridendo. Loki si sedette al bancone, e si mise a mangiare guardandola di sottecchi. 
*OINK OINK  a chi?*, pensò. *vedrai poi*
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nota dell'autice!
ci avviciniamo al finale per questa parte, che reintitolerei "infanzia"...
manca poco all'adolescenza di Loki, e ancora menò al passaggio nell'età adulta...
imparerà quella che è la vita di coppia, e cosa farà quando Odino deciderà di reintegrarlo ad Asgard?
un bacio a tutti i lettori e le lettrici...
alla prossima!

marty <3

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Capitolo 10
*** capitolo decimo: ODINO HA SENTENZIATO ***


Odino guardava il cielo tingersi d'oro, quella sera. Emise un lungo sospiro. Pensava a Loki, pensava alla punizione che gli aveva inflitto. Erano passate alcune settimane ormai dal giorno in cui l'aveva cacciato quasi a calci su Midgard, privandolo dei poteri e delle vesti regie. Frigga gli si fece accanto, da moglie amorevole, e gli posò delicatamente una mano sulla spalla. Odino la guardò, e poi tornò a fissare il tramonto..
 
-lo so, caro. Lo so quello che pensi.- Odino gemette, e guardò Frigga negli occhi, unendo la sua mano con quella della moglie.
 
-Sono passate già diverse settimane, marito mio. Non pensi che Loki sia cambiato nel frattempo?- la voce di Frigga era sempre dolce, sempre così soave. Fin troppo convincente, pensò Odino. Si era lasciato trascinare nelle decisioni della moglie in passato, ma questa era troppo importante. Loki, suo figlio adottivo, ma pur sempre suo figlio, si meritava una punizione severa per ciò che aveva osato fare e precedentemente premeditare. Non poteva di certo tornare indietro, richiamarlo ad Asgard, reinvestirlo dei propri poteri e del proprio titolo nobiliare, come fosse nulla. Scosse dunque la testa senza staccare lo sguardo da quello di sua moglie.
 
-oh dolce moglie mia, dolce Frigga.- si portò le lunghe e morbide dita della compagna alle labbra e le baciò con delicatezza. -comprendimi. Loki ha fatto grossi errori, non posso di certo tornare sui miei passi e riammetterlo a palazzo.- le disse, con un tono sempre risoluto. Frigga lo guardò, con una luce speranzosa negli occhi. Loki era un criminale, ingannevole, particolarmente intelligente e furbo, ma non perquesto lo odiava da relegarlo a Midgard per il resto della sua vita. Era suo figlio adottivo, e lo amava quanto amasse Thor. Per lui era stata una madre dolce e presente, ma sapeva quanto Loki avesse sofferto della preferenza da parte di Odino rispetto a Thor. Loki era sempre stato scartato per via della scarsa prestanza fisica rispetto invece al fratello prestante e votato alla guerra. Lui aveva sempre fatto affidamente all'intelligenza e ai poteri magici, che sin da piccolo erano sempre stati presenti nella sua quotidianità. Le mancava, in fondo, suo figlio. Lui l'aveva sempre considerata sua madre, la abbracciava, e le stava vicino. negli ultimi tempi le cose erano diventate difficili, ma Frigga sapeva che sotto quella scorza da cattivo, Loki era il suo bambino, timido e schivo, quello che nascosto dietro la colonna osservava gli allenamenti di suo fratello e suo padre, bramando ardentemente di divenire anche lui così prima o poi. Frigga sorrise, con gli occhi umidi di lacrime, e portandosi al viso la mano di suo marito.
 
-ti capisco.- mormorò, con la voce rotta dall'emozione. Odino la guardò per qualche istante, e la abbracciò dolcemente.
 
-lo so, tesoro. Ti manca.- sospirò profondamente. -manca un po' anche a me, è pur sempre mio figlio, seppur di razza differente.- guardò di fronte a se, e riprese l'autocontrollo che sentiva scivolargli via lentamente, goccia a goccia. Lasciò andare la presa sulla moglie e la guardò dritta in viso, severo, come sempre.
 
-ma è un criminale! e come tale va trattato!- nella testa gli risuonavano ancora le parole "io non sono tuo figlio!" pronunciate appena prima della condanna definitiva.
 
 
 
 
-Loki!!- la sua voce risuonava tuonante tra le mura del palazzo. Odino si alzò dal trono, facendo scivolare lentamente la veste sulla seduta dorata. Loki si congelò la dov'era arrivato nel salone. Il suo manto verde oscillò sui fianchi, morbido. voltò appena la testa verso Odino, ghignando come suo solito.
 
-Loki figlio mio, Hai creato solo guai, lasciando una lunga scia di sangue dietro di te. Per questo sarai punito.- Thor stava a guardare dietro una colonna, appoggiato con una spalla al freddo marmo. Era preoccupato per come suo padre avrebbe potuto punire Loki. Ma l'aveva implorato di trattarlo con rispetto. Era pur sempre suo figlio. 
 
Loki sogghignò irato. Lui non era suo figlio, ne mai si era sentito tale. Si voltò di scatto, puntando lo scettro pesantemente a terra.
 
-IO NON SONO TUO FIGLIO!!!- gli sbraitò contro. Frigga ebbe una fitta al cuore, e dovette sedersi in lacrime, sostenuta da Thor. Odino scese le scale che lo conducevano sul lungo corridoio davanti al trono. Gradino. Per. Gradino.
 
-e allora, Loki, sarai punito come un qualsiasi altro Asgardiano.- Odino alzò una mano contro di lui. Loki in cuor suo tremava. Sapeva, intuiva cosa lo aspettava. Ma non poteva soccombere all'ammettere di essere suo figlio, giusto per evitare una condanna all'esilio.
 
-IO, ODINO, PADRE DI TUTTI GLI DEI, CONDANNO TE, LOKI, ALL'ESILIO SU MIDGARD, PRIVATO DEL TUO RANGO NOBILIARE, PRIVATO DELLE TUE ARMI...- Loki sogghignò. Non gli cambiava niente perdere il rango di principe di Asgard o l'armatura.
 
-...E PRIVATO IN ULTIMO DEI TUOI POTERI. RIMARRAI SU MIDGARD FINO AD ESILIO REVOCATO. ODINO HA SENTENZIATO, SIA FATTO CIO' CHE HA ORDINATO!- tornò a sedersi. Sapeva di aver fatto la cosa giusta. Incrociando lo sguardo di Frigga, le sue certezze di tramutarono in speranze. Sperava di aver fatto la cosa giusta. 
 
 
 
 
-io non lo riporterò indietro ora, Frigga- furono le sue ultime parole, prima di lasciarla sola, sul gigantesco balcone di palazzo. Thor aveva seguito ogni istante, opportunamente celato dietro a un muro. Si tolse l'elmo, lasciando i capelli scorrere al vento, che giocherellava con il suo mantello. 
 
-fratello...- mormorò tra se e se, voltandosi a guardare il Portale. L'ultimo a cui aveva parlato era stato lui, quando erano saliti da Midgard ad Asgard. D'un tratto gli tornarono alla mente tutti quei momenti in cui erano stati fratelli, si erano sentiti fratelli. Prima che Loki cambiasse in quello che era ormai diventato. Una lacrima gli solcò involontariamente la guancia destra, disperdendosi nella barba incolta e bionda. Thor non piangeva. Nemmeno per suo fratello. Sperava in cuor suo che accadesse a Loki una nuova "Jane" che lo cambiasse e gli facesse scoprire quel briciolo di dolcezza rimasto sedato in fondo al suo cuore. Ci sperava davvero. 
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note dell'autrice!
con quetso capitolo giungo al termine della prima parte "Infanzia"...
ci vediamo all' "adolescenza" 
bacio!!!!
marty <3

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