This isn't me

di Tonyo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° Chapter: Pilot. ***
Capitolo 2: *** 2° Chapter: Spiacevoli conoscenze. ***
Capitolo 3: *** 3° Chapter: Il riscoprirsi del passato. ***
Capitolo 4: *** 4° Chapter: I miss you. ***



Capitolo 1
*** 1° Chapter: Pilot. ***


.spegni quella cavolo di sveglia Puck, ho ancora troppo sonno, ieri sono tornato tardi> Disse con voce rauca di uno appena sveglio < Bello il mio fratellino, quanti cuori hai spezzato ieri sera, eh?  Sei proprio come il tuo fratellone! ma comunque rimani un mocciosetto, a proposito… mica vorrai fare tardi il primo giorno di scuola al McKinley?!? Dovrai far parte della squadra di football, far impazzire milioni e milioni di ragazzine come me e magari ti darò qualche consiglio sul fumo…ti passerò il testimone, io andrò via e tu prenderai il mio posto, mi raccomando rendimi fiero… bla bla blaaa bla bla blaaa> Jacob, il fratello minore di Noah, si era fermato a “non vorrai mica fare tardi il primo giorno di scuola”, visto che si era riaddormentato con molta facilità. Puck, doveva andare a lavoro e accompagnare il fratello con la decappottabile avuta in regalo per la promozione, quindi temendo di fare tardi, visto che questa mattina le toccava la piscina dei Desprite, una delle famiglie più esigenti del quartiere, incominciò a innervosirsi.
Silenziosamente si avvicina al letto del fratello e furtivamente tira il lenzuolo facendolo cascare a terra. In modo autoritario lo fa filare in cucina a fare una veloce colazione preparata dalla mamma prima. Jacob, un po’ frastornato dalla caduta, sorseggia dalla sua tazza I<3NY un po’ di caffè lungo e ogni tanto da dei morsi enormi alla brioche comprata al bar del piano di sotto che si trovava al suo fianco in modo nervoso pensando quanto era spaventato dalla nuova scuola, dai nuovi amici e dai nuovi insegnanti. Anche se era più studioso del fratello temeva terribilmente l’insegnate di geografia europea perché odiava soprattutto la materia. Il fratello lo scrolla e lo incita a finire la colazione, quindi ingurgita anche gli ultimi bocconi di uova strapazzate e di pancetta per poi correre nell’armadio a scegliere la maglietta più adatta per il primo giorno. Finalmente, dopo aver indossato la maglietta dell’Hard Rock , i Jeans nuovi e preso la chitarra, corre in macchina dove l’aspettava Noah che bussava istericamente. Finalmente sono fuori al McKinley e Puck saluta tutti gli amici di squadra e tutte le ragazze che aveva “conosciuto per bene”, almeno lui così le appellava. In modo molto pacchiano, alza il volume dello stereo truccato e mette in mostra il suo nuovo gioiellino; Jacob, imbarazzato dalla situazione, saluta gli amici del fratello con un sorriso sforzato e non vede l’ora di uscire fuori da quella situazione. Sceso dalla macchina, prende la chitarra dal cofano per il provino al Glee e poi perché la porta sempre con se perchè ogni luogo è buono per strimpellare qualche piccola musichetta improvvisata al momento. Si incammina verso l’ingresso e arriva in aula magna dove c’è l’incontro con i nuovi alunni, dopodiché vengono divisi per i vari corsi. Incomincia a prendere confidenza con un ragazzo, Blake e chiacchierando scoprono che seguiranno molti corsi insieme durante l’anno, e gli ritorna immediatamente il sorriso e spensieratamente passa velocemente la mattinata. Jacob e Blake vanno a pranzo insieme e quest’ultimo lo accompagna da un gruppo di suoi amici, ma improvvisamente lascia cadere disordinatamente i libri di matematica per terra,  increspa leggermente il viso in una faccia sbalordita come un emoticon e pronuncia delicatamente, quasi come se non riuscesse ad uscire quel nome, "Kitty".



Salve ragazzi :3 sono un Gleek sfegatato e spero che questa mia prima FanFiction vi piaccia :D

xoxo Tonyo!

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Capitolo 2
*** 2° Chapter: Spiacevoli conoscenze. ***


Kitty, la classica ragazzina bionda, snella e con il viso appena truccato, pronunciò elegantemente "già sono famosa in questa scuola?!" e poi stizzosamente raccolse i libri di Jacob sparpagliati per il pavimento. Prima che il ragazzo potesse dire una vocale, la fanciulla gli strinse la mano e si presentò in modo molto distaccato, dopodiché con una scusa si allontanò un attimo dal gruppo. Jacob, un po’ deluso, smorzò un sorriso falso e strinse la mano anche agli altri due presenti. Dopo un minuto intero di silenzio che pareva un’eternità, Blake ruppe il ghiaccio consigliando ai vecchi e al nuovo amico di andare a prendere il vassoio dal signore della mensa. Arrivato il turno di Jacob, egli pronunciò a bassa voce, perché temeva di essere riconosciuto, "prendo ques…". Nemmeno il tempo di completare la frase, ascolta da dietro il banco la voce del signore della mensa che aveva incominciato a parlare ad alta voce, mettendo in difficoltà il ragazzo e la sua comitiva "Ma tu sei il fratellino di Noah! Ma come sei cresciuto, mi ricordo di te quando giocavi ancora alle macchinine. Il famoso Puck , e chi si dimenticherà di tuo fratello, quante ne ha combinate qui, al McKinley, chissà quando ci verrà a trovare, ora lavora a tempo pieno e non ha tempo per noi". Jacob, con lo stesso timbro di voce, forse solo un po’ più nervoso, pronunciò "ci conti!", mentre raggiungeva gli amici, due ragazzi della sua età ma dalla statura moooolto più possente si avvicinano e gli urlano contro "LOOOOSEEER"; quello più alto dei due continuò " a tuo fratello è piaciuto “cadere accidentalmente” in quel cassonetto? Si è divertito? Mio fratello si è davvero divertito tanto quel giorno, chissà perché non è stato punito dalla Coach quando l’ha visto col coltellino, forse se la fa con lei adesso". Il più basso accompagnò l’amico con una rumorosa risata durata più del dovuto. Jacob si sentiva in catene, non sapeva come reagire, era comunque più piccolo di stazza e avrebbe fatto la stessa fine del fratello, ma non voleva arrendersi perché sarebbe stato etichettato così per tutto l’anno, come un loser. Poggiò lo zaino con delicatezza sul pavimento, il vassoio sul tavolino e diede un pugno sull’occhio del più alto. Allora quest’ultimo posò anche esso il vassoio e lo zaino e lo minacciò facendogli un ringhio < non sai in che guaio ti sei messo, spero che tua molto veloce a correre!> Jacob spaventato prende lo zaino e corse via dalla mensa. Durante questa fuga, si sentiva la voce del signore che serviva il cibo che diceva . Mentre Jacob correva per i corridoi del McKinley viene tirato nel bagno delle ragazze da una mano esile, non capace da sola di tirarlo dentro ma lui accettò volentieri l’aiuto. Era Kitty, lei lo zittì  e provò a baciarlo in uno dei bagni, ma lui l’allontanò e gli chiese il perché della falsa, perché aveva finto di non conoscerlo e cose del genere. Lei allora sempre con la sua innaturale compostezza sussurrò < io non posso perdere tempo con te ne con qualsiasi ragazzo, andrò a Yale come mia sorella e mi diplomerò come lei, con voti altissimi. Sei stato solamente una distrazione estiva e ora non posso permettermi un ragazzo, mi distoglierebbe troppo dal mio obiettivo, e poi quella sera non c’è stato niente! Si, siamo stati bene ma è passato. Inoltre tu sei un loser, io sarò la reginetta del ballo…magari se entri nella squadra di football potrei anche fare un pensierino. Se ora non ti va di divertirti, fa niente! Ritorno di la e finisco il mio pranzo light, devo mangiare poco che alle 2,15 ho il provino per le cheerios; se "accidentalmente" ti esce qualcosa di bocca giuro che ti ammazzo, non posso rovinarmi la reputazione> Jacob voleva tratteneva le lacrime, faceva di tutto per farlo. Avrebbe voluto distruggere tutto ma si limitò a dire "Bene, lo stesso per me… non avevo il coraggio di dirtelo ma non vali niente per me, e che cavolo sono il fratello del famoso Puck! Non potrei mai affezionarmi ad una ragazza, sarebbe innaturale". Dopo aver sbattuto la mano sulla parete, corse fuori dai bagni; si guardò dietro sperando di evitare i due ragazzi che lo inseguivano. Mentre camminava velocemente in questo modo così innaturale, andò a sbattere contro un ragazzo con un ciuffo super cotonato, una borsa lunga e dei pantaloni attillatissimi. Questo gli urla con una voce un po’ stridula < hey, attento a dove metti i piedi> poi continuò tra se e se < ma guarda un po’ queste matricole, sembrano degli animali da dover domare, speriamo che il professor Schue ci riesca!>. 


Saaaalve ^_^ ecco il secondo capitolo..spero vi piaccia anche questo e vi prego, fate qualch recenzione T_T Grazie in anticipo :D <3

xoxo Tonyo

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Capitolo 3
*** 3° Chapter: Il riscoprirsi del passato. ***


Jacob corse in aula, in ritardo, per fare anche l’ultima ora di matematica, dopodiché avrebbe avuto il provino del Glee. Non era in grado di seguire una parola che il professore pronunciava e allora incominciò uno dei suoi lunghi monologhi interiori.
 
“Non capisco nulla di quello che sta dicendo questo tizio… ho tutt’altro nella mia mente, come posso liberarmi di quei due mega-fusti, non ho voglia di rincontrarli sono troppo vulnerabile, temo terribilmente di dover fare a pugni, cavolo odio la violenza! Però non voglio nemmeno essere etichettato per tutta la mia vita come il solito loser, qui passerò ben 4 anni della mia vita e già mi sembrano un’eternità. Sono stato preso in giro fin troppe volte alle scuole medie, riesco ancora a immaginare le voci dei ragazzi e delle ragazze nei corridoi… quei stupidi appellativi come finocchio, gay, grassone. Posso capirli sul grassone… perché effettivamente avevo qualche chilo di troppo. Ma sul finocchio? Non mi offendeva la parola di per se, perché esserlo non è una cosa negativa, non è una malattia, ma come faccio a farglielo capire a quella mandria di teste bacate? Mi offende il loro modo di dirlo, erano disprezzanti, malvagi, acidi. Come al solito tornavo a casa e smorzavo le lacrime nel mio soffice cuscino dove versavo litri di lacrime. Le mie giornate erano accompagnate da un barattolo di nutella da 400gr in una mano e un pacco di fazzoletti nell’altra.
Davvero meritavo e ancora adesso merito tutto questo? Ho pensato mille volte alla fuga, o addirittura al suicidio ma perché avrei dovuto farlo? Li avrei solo accontentati e sarebbero riusciti nel loro intento. Un pomeriggio lessi su un sito che dopo la morte di alcuni ragazzi o ragazze suicidi soggetti a bullismo, venivano comunque presi in giro sui social network. Questo fa davvero male e mi logora dall’interno. Come è possibile che un mondo che crea cose così belle possa essere anche così cattivo? Ho bisogno di andare via dall’Ohio e appena diplomato correrò a NY, magari alla Juilliard. Faccio davvero così schifo? Merito davvero tutto questo? A volte penso che tutto questo mi succede per una ragione, forse lo merito, forse ho fatto qualche errore da piccolino che non ricordo nemmeno ma che mi ha portato a tutto questo”.
 
Mentre pensava a tutto questo, prese il sopravvento la fine della sua storia con la biondina Kitty, che si è stata una semplice cotta estiva, ma lo faceva comunque soffrire.
 
“Quella sera…eravamo maledettamente legati da un’alchimia…riuscivo a sentirla e sapevo che il fato era dalla nostra parte. Dopo quella cena sulla spiaggia preparata da me, facemmo il bagno di sera, ci divertivamo a bagnarci con quell’acqua ricordo salatissima. Bevemmo davvero tanto spumante e dopo qualche chiacchiera ravvicinata, un bacio, anzi il bacio, il mio primo bacio…il più bello probabilmente. Ricordo quel momento con molta gioia anche se probabilmente lei non ricorda niente. Mi allontanò per un momento dalle sue labbra perché aveva paura, tanta paura perché maltrattata da un suo ex ma poi ricordo ancora le parole che gli pronunciai :è tutto ok, sono diverso dagli altri, ti darò tutto il tempo che vuoi e ti dimostrerò la mia diversità con il tempo. E fu li che con una lacrima all’occhio sinistro mi ribaciò. Che splendida serata!”
 
“Hei, hei…BUONGIORNO! Puoi ripetere cosa ho detto? Gentilmente…ripeti tutto ciò che detto o vai fuori. Non solo arrivi in ritardo ma non segui nemmeno la lezione…inizi davvero male l’anno scolastico!” Tuonò nervosamente il professore.
“Mi scusi ma ho di meglio a cui pensare” urlò e poi continuò “posso andare a sciacquare un po’ il viso?” chiedendolo a voce bassa.
Il professore capì il soggetto e gli permise di andare a sciacquare il viso per evitare che i compagni potessero vedere le lacrime che non era riuscito a trattenere. Jacob, si bagnò il viso, ma non ci riusciva del tutto perché le sue mani tremavano e non riusciva a fermarle. Ad un certo punto sentì una voce avvicinarsi che faceva ”loooseeeer esci fuori su, ti stiamo aspettando…” giusto il tempo di completare la frase, che il fusto che aveva prepotentemente attaccato col suo destro a pranzo, entrò nel bagno e lo alzò prendendolo per la maglietta. 


Salve ^_^ sono Tonyo u.u ho fatto un capitolo un pò più lungo ^_^ spero vi piaccia :) è anche un pò uno sfogo per me e spero lo leggiate con piacere :D

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Capitolo 4
*** 4° Chapter: I miss you. ***


Jacob non reagì, non riuscì a muovere un dito perché troppo giù per tutto quello che era successo, per la giornata di merda che ha avuto. Frankie, il fusto più alto, prese Jacob e lo costrinse a mettere la testa nel water. Dopo qualche minuto entrò nel bagno degli uomini un ragazzo, quello col ciuffo cotonato e i pantaloni attillati. Con una voce autoritaria, o almeno provò a farla, cacciò fuori Frankie e l’amico che prima di uscire non perse l’occasione per dire una delle sue frasi a sproposito “ecco il frocio col suo finocchioso fidanzatino”. Jacob cercò di pronunciare:
-“non avevo bisogno d’aiuto, non dovevi! La prossima volta non immischiarti, che posso cavarmela!”.
Allora il tipo cotonato, imitando la voce della matricola disse scherzosamente:
-“si, avevi proprio la situazione sotto controllo…e io sono Patty Lupon! Comunque mi chiamo Kurt, Kurt Hummel… Piacere di conoscerti! Forza, ti porto dal professor Shue! Che può aitarti”
“Jacob Puckerman e si” disse in modo stizzoso “sono il fratello di Noah, ti prego non voglio commenti”.
-“Figurati, non m’importa del tuo albero genealogico… però a pensarci bene… chi l’avrebbe mai detto?!…siete così diversi ma allo stesso tempo così simili. è nei tuoi progetti entrare nel Glee? Oggi ci sono le audizioni. Se vuoi ti do una mano a rinfrescarti e prepararti per il provino, e sempre se vuoi ti presento gli altri membri del gruppo e il mio ragazzo, Blaine”.
-“Ra-Ra-Ragazzo? Sei gay?“.
-“Si, e ti prego risparmiati commenti aspri su questa storia, ne ho avuti fin troppi in questi 4 anni in questa scuola, ho cambiato anche istituto per sfuggire a tutto questo ma è stato inutile. Sembra strano, ma il cuore mi ha riportato qui e il mio ragazzo mi ha seguito.”
-“Figurati ne ho avuti fin troppi anche io di questi problemi… di certo non mi metto a giudicare, e si… ho portato la chitarra proprio per fare il mio provino… ma non ho provato un granché, speriamo bene!”
-“Tutti vengono ammessi al Glee, soprattutto adesso che mancano molti membri”
-“Tanto meglio! Allora, che dici mi do una sciacquata e andiamo?”
-“Per me va benissimo!”
 
I due uscirono dal bagno e incominciarono a chiacchierare su di loro e i loro interessi fino a quando non arrivarono dal professore Will e dagli altri membri del Glee, loro era in teatro aspettando qualche anima viva che volesse fare il provino ma niente fino ad’ora. Solamente Jacob che era seduto sulle poltrone più dietro. Kurt era andò avanti dal prof per presentargli la nuova recluta. Jacob era molto nervoso e continuava a torturare la custodia della sua chitarra acustica costatagli 2 anni interi di regali dei nonni e genitori. Dopo qualche minuto di chiacchiera tra Will e Kurt, quest’ultimo urlò il nome di Jacob per farlo avvicinare. Jacob si alzò e si avvicinò molto lentamente  tanto da essere incitato dal professore stesso per velocizzarsi. Jacob con voce bassa disse “vorrei fare il provino per il Glee, mi dica lei quando posso partire”. Allora il professore lo fece salire sul palco; Jacob, dopo aver accordato abilmente la sua chitarra in pochi secondi, incominciò a testare ciò facendo alcuni accordi . Poi si alzò e diede gli spartiti ai musicisti che aveva dietro. Si presentò avanti a tutti dicendo “Salve, mi chiamo Jacob Puckerman e vi canterò I miss you dei Blink 182“
 
(I miss you I miss you)
(I miss you I miss you)

Where are you and I'm so sorry
I cannot sleep I cannot dream tonight
I need somebody and always
This sick strange darkness
Comes creeping on so haunting every time
And as I stared I counted
The Webs from all the spiders
Catching things and eating their insides
Like indecision to call you
and hear your voice of treason
Will you come home and stop this pain tonight
Stop this pain tonight

Don't waste your time on me you're already
The voice inside my head (I miss you miss you)
Don't waste your time on me you're already
The voice inside my head (I miss you miss you)

Don't waste your time on me you're already
The voice inside my head (I miss you miss you)
Don't waste your time on me you're already
The voice inside my head (I miss you miss you)
Don't waste your time on me you're already
The voice inside my head (I miss you miss you)
Don't waste your time on me you're already
The voice inside my head (I miss you miss you)

I miss you (miss you miss you)
I miss you (miss you miss you)
I miss you (miss you miss you)
I miss you (miss you miss you)
(I miss you miss you).

 
 
 
Mentre cantava, rimembrava nella sua mente delle scene, come dei flash back. I momenti più fantastici tra lui e la ormai non più sua Kitty. Ricordava il loro dolci baci in spiaggia, i loro giochi in acqua, le loro lunghe serate sui teli da mare a riva e ricordava tutto non più con tristezza ma con infinita gioia. Ma poi i felici flashback lasciano spazio alla crudele realtà e al modo in cui si erano lasciati. Il padre di Kitty si era reso conto della storia e non voleva che continuasse tanto da partire prima per dividerli. Jacob era all’oscuro di tutto, e proprio quella mattina, insolitamente più fredda delle solite, decise di fargli una sorpresa; porto con se la chitarra e si posizionò sotto la finestra della sua camera, perché aveva deciso di svegliarla cantandogli la canzone che era in spiaggia il giorno del loro primo bacio. Loro non conoscevano il titolo di quella canzone ma lui si era messo a cercarla tutto il giorno precedente su internet, finalmente l’aveva trovata e voleva dedicargliela…si chiamava “I miss you”. Jacob ricordava tutto, ma proprio tutto di quelle vacanze a Sidney. Sarebbe voluto volare indietro nel passato per aggiustare le cose, per stargli più accanto ma non poteva e l’unica cosa che gli rimaneva era quella canzone che porterà sempre nei suoi ricordi e nel suo cuore.
 
Mentre canta gli cadevano raramente delle lacrime dagli occhi, ma non gli importava perché doveva continuare. Qualche secondo dopo mentre gli mancava l’ultima strofa incominciò a guardarsi intorno per vedere i visi dei presenti, che avevano assunto quasi tutti un’espressione allegra. Ma poi alzò lo sguardo sui balconcini e vide Kitty, che dopo aver finito in palestra dalle cheerios, aveva saputo del provino di Jacob e voleva infondergli un po’ di fortuna indirettamente. I loro sguardi si incrociarono e lui sorrise sperando che lei ricambiasse ma niente… lei scappò via.
Jacob aveva finalmente finito di cantare e tutti lo applaudirono, ma in quel momento non gli interessavano gli applausi perché aveva solo una cosa in mente, la biondina che aveva conosciuto a Sidney. Corse via dal teatro se pur il professore l’aveva chiamato più volte. Schue allora si limitò a urlargli “domani avrai il responso del tuo provino, sarà pubblicato nella bacheca dei studenti”.
 
Jacob raggiunse Kitty e la bloccò per un braccio e gli chiese:
-“perché eri li? Perché sei venuto ad ascoltarmi, perché devi illudermi, prendermi in giro… non pensi che merito una tregua?
Con le lacrime agli occhi Kitty lo pregò di essere lasciata:
-“lasciami, mi fai male, non vali più niente per me, non è successo niente fra di noi e devi dimenticare tutto”
-“allora perché piangi e perché dovrei dimenticare tutto?”
-“non posso dirti il perché. Costringendomi a dirtelo,ti faresti del male da solo”
-“preferisco sapere tutto che rimanere col rimorso”
-“beh, beh, io ecco…un altro ragazzo occupa un posto nel mio cuore”
 
Allora Jacob le lascio il braccio ma lei non andò via rimase lì per cercare di abbracciarlo e magari rincuorarlo.
-“dai non rimanerci male in fondo tra di noi non c’è stato che un bacetto e poi cosa pretendi? Io appartengo ad una famiglia altolocata, perché dovrei infatuarmi di te? Un pezzente!” Disse in modo non del tutto convincente.
-“hai ragione non era niente ma ora lasciami stare, ti prego. Sto per sentirmi male, davvero va via, VA VIAA!” urlò Jacob.
Egli voleva nascondere il suo stato, aveva incominciato a tremare e a piangere, un pianto di sfogo.
 
Kitty scappò via nei bagni e incominciò a piangere per la situazione che si era creata. Lei lo amava davvero tanto, non l’aveva dimenticato e non aveva nessun altro nel suo cuore ma troppe cose li ostacolavano.

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