You are so beautiful.

di louis stripes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** What a stupid guy. ***
Capitolo 2: *** Please, don't leave me here! ***
Capitolo 3: *** Oh, fuck you. ***
Capitolo 4: *** I'm sorry, sistah. ***
Capitolo 5: *** New enter. ***
Capitolo 6: *** Not him, not again. ***
Capitolo 7: *** And you are? ***
Capitolo 8: *** Nothing, Zayn. ***
Capitolo 9: *** It doesn't metter, you are beautiful. ***
Capitolo 10: *** What the fuck?! ***
Capitolo 11: *** I've been crying, I've been dying over you. ***
Capitolo 12: *** A perfect asshole. ***
Capitolo 13: *** Damn, I'm in love. ***
Capitolo 14: *** Hai il ciclo, tesoro? ***
Capitolo 15: *** Scream. ***
Capitolo 16: *** I miss my best friend! ***
Capitolo 17: *** Che giornata popo de merda. ***
Capitolo 18: *** My angel ***
Capitolo 19: *** Brain vs. Heart ***
Capitolo 20: *** We are cooks ***
Capitolo 21: *** Mistake ***
Capitolo 22: *** I hate japanese. ***
Capitolo 23: *** You're fottuta. ***
Capitolo 24: *** All we wanna have is fun. ***
Capitolo 25: *** Get it right. ***
Capitolo 26: *** What have I done? ***



Capitolo 1
*** What a stupid guy. ***


Diciassette anni compiuti, una vita davanti, rovinata da uno stupido ragazzo con un criceto in prognosi riservata al posto del cervello. Il mio amatissimo fratello maggiore, tanto intelligente quanto simpatico e amorevole con la sua sorellina, talmente tanto da averle rovinato diciassette anni pieni.
L'odio per quel ragazzo, Harry - che nome di merda, non so come faccia a sopportarlo. - cresce ogni giorno di più, e ancora mi chiedo come facciamo a condividere lo stesso sangue.
“Avanti Chloe, non esagerare. Era solo un quaderno!”
“Solo un quaderno, SOLO UN QUADERNO? Si da il caso, che quel quaderno me l'abbia regalato Melany prima di partire. C'erano tutti i nostri ricordi là dentro!”
Uno dei più bei ricordi che avevo era stato bruciato da quel mentecatto di mio fratello e i suoi amici, che dovevano cercare qualcosa per accendere il camino. Io mi chiedo, perchè dovevano accendere il camino in pieno Luglio? Gliel'avevo anche chiesto, ma per paura della risposta lo feci stare zitto quasi immediatamente.
L'ho già detto che lo odio, no?
E bene lo ripeto: Io lo odio.
“Ma perchè diavolo sei tornato? Non te ne potevi stare nella tua adorata casetta vicino al mare con quegli altri coglioni patentati dei tuoi amici? Hai già sfracassato le palle per diciassette anni, e quando finalmente mi ero liberata di te, torni a rompermi l'anima!” Mi voltai dall'altro lato, correndo verso la mia stanza e chiudendogli la porta in faccia.
Odiare quella sottospecie di essere umano mi veniva molto semplice, e spontaneo anche.
A tre anni mi aveva rubato e perso il ciuccio fluorescente con le stelline verdi che tanto adoravo.
A sette anni aveva staccato la testa e le gambe a tutte le mie bambole preferite - anche se a volte lo facevo da sola. - e non mi aveva nemmeno chiesto scusa.
A undici anni mi aveva sputtanata davanti a tutti i suoi compagni di classe il giorno del suo compleanno, dicendo che avevo una cotta per uno di loro, mi vergognai un casino.
A quattordici anni fui vittima della stronzetta della scuola, che mi derise davanti a tutta la mensa scolastica, Harry assistette senza dire nulla, rideva e basta.
E ancora oggi si chiedeva - seguito dai miei genitori, che tonti anche loro. - perchè non potevo sopportare la sua presenza? Ma vaffancactus!

“Chloe, Harry, dobbiamo dirvi una cosa importante.”  Balzai dal divano con le orecchie aperte per sentire cosa volevano dirci di tanto importante i nostri genitori.
“Spedite Harry nel Burundi?” Mi fece una linguaccia, e io ricambiai.
“No tesoro.”
“Avete finalmente capito che sono io la persona più ragionevole della casa? Ce ne avete messo di tempo.”
Quello sgorbio si mise a ridere, io lo fulminai con lo sguardo.
“No Chloe, è una cosa seria.” Rispose seria mia madre, sedendosi lentamente sul divano.
Mmmh, bene. Cosa c'è più importante di far sparire per sempre quell'individuo riccioluto?
“Mamma. Sei incinta?” L'ho detto che mio fratello è veramente rincoglionito, ma Harry, ti pare che sia davvero incinta? Ma che ti sei fumato? Aspetta..
“Harry non sparare minchiate! Non sei incinta, vero?” I miei - i nostri. - scoppiarono a ridere, quindi, falso allarme, nessuno è incinto(?).
“E che palle, parlate!” Imprecò Harry.
“Bene. Io e vostra madre dovremmo partire fra qualche giorno per l'America, per motivi di lavoro.”
“Ohw, che bello, una vacanza.”
Ho sempre voluto andare in America, insomma, lì ci vivono le più importanti Star del mondo. Cantanti, attori, e chi più ne ha più ne metta, e poi è figheria andare in America. New York, Los Angeles, Las Vegas. Che bellezza, un pò di svago, senza quel rompipalle di Harry-
“No Chloe, andiamo solo io e tuo padre. Tu rimarrai con tuo fratello, alla casa al mare.”
I taxi gialli, i grattacieli..Frena un attimo. Che cazzo hai detto, madre!?
“Ma io sono lì con i miei amici quest'estate, mamma!” Ben detto, fratello! Fai vedere quanto sei uomo, combatti per i tuoi diritti!
“Infatti, tua sorella verrà con te. Vi diveritrete un mondo, ne siamo sicuri!” Nononononono, e poi no! Dov'è finita l'America? 
“Io non passerò l'estate con lui e i suoi amici.”
“Oh andiamo, neanche li conosci tesoro.”

Appunto, chi minchia vuole conoscerli- 
“Passerete l'estate insieme, chiuso il discorso.”
Io. Fratello. Casa al mare. Amici suoi. Estate. Insieme
.

E' stato bello vivere, Jhonny Depp, ti ho sempre amato.



CIAAAO A TUTTI!

Questa è la mia prima FF, spero che vi piaccia. Siate comprensive.
'Sto capitolo è minuscolo, lo so, ahimè.
Vabbè, non ho altro da dire a parte che "Recensiteee!" AHAHAH. 
Alla prossima, byeeee!


-Love_MichaelCorvin.

 

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Capitolo 2
*** Please, don't leave me here! ***


Ma porca zozza, porco cactus, porca merda, porca dinamite!
L'ultima cosa che voglio in questo momento è passare l'ultimo mese dell'estate con quel cetriolo marcio di mio fratello e i suoi amichetti della minchia.
Che poi, per frequentare gente come mio fratello, devono essere proprio dei deficienti assurdi, come mio fratello daltronde. Anche se penso che il suo livello di stronzaggine e stupidità, sia illimitato e insuperabile, perciò.
“Mamma non puoi farmi questo. Vuoi farmi rincretinire completamente in casa di quell'essere?”
Era inutile, nemmeno con le suppliche mia madre mi avrebbe portata con lei e papà, pffff.
“Chloe, si da il caso che tu sei mia sorella minore. Quindi hai preso quasi tutto da me.”
Conati di vomito. Mi veniva il voltastomaco al solo pensiero, è vero, ci somigliamo parecchio.. Lui ha i capelli ricci, io anche. Lui ha gli occhi verdi, io anche. Lui ha le fossette quando sorride, io anche. Lui è alto, IO NO!  Sono parecchio più bassa di lui, la cosa mi da molto fastidio.
“Tu sei stupido, io almeno posso vantarmi di un quoziente intellettivo molto più elevato del tuo.”
Harry mi alzò il medio, e cominciò a mangiare voracemente la sua ciotola di cereali, che fece cadere non appena provò a versarci dell'altro latte.
“Lo vedi? Non possiamo assolutamente essere parenti, che razza di idiotaa!”
“Oh avanti smettetela voi due! Dovrete passare un mese insieme nella stessa casa, cominciate a regolarvi già da adesso. E pulite questo schifo che avete combinato!” Combinato? Adesso parla anche al plurale?!
“Ma è stato lui!” Imprecai io.
“Non mi importa, pulite ugualmente!” Dopo di che, BOOM. Mamma era sparita dalla cucina, sbattendo la porta, lasciandoci in preda ai nostri litigi da fratelli.
“Hai visto che hai combinato, coglione!” Gli puntai un dito contro, ma lui mi respinse immediatamente.
“Sei tu che ti sei lamentata come una bambina di due anni. Senti, mamma ha ragione. Dovremmo mettere da parte i nostri diverbi,  per una buona convivenza insomma.” 
Mi porse la mano, io la guardai un pò schifata, per poi stringerla saldamente. Me ne sarei pentita molto, ma molto presto.

* * *

“Ti aiuto a portare le valigie?”
Papà, l'unico utile e degno della mia stima in questa santissima famiglia! 
“Si, papino. Ah, papino, lo sai che ti voglio tanto, tanto, tanto, bene?” Mi prese le valigie di mano, e gli saltai addosso abbracciandolo, cercando di abbindolarlo, di solito con lui funzionava. Era mamma quella tosta in questo tipo di cose.
“Chloe, lo so che per te è un'agonia andare a stare da Harry e i suoi amici. Ma non possiamo portarti con noi, e poi pensa al lato positivo, avresti la possibilità di instaurare finalmente un buon rapporto con il tuo fratellone!” Merda.
Di solito era face corrompere mio padre, e non ci stavo riuscendo, minchia il mondo stava per finire!
“E tu questo lo chiami lato positivo? Per di più, non conosco manco per sentito dire i suoi amici, chissà con che gente dovrò vivere!”
“Ma che dici! Di sicuro Louis te lo ricordi, stava sempre qua da piccolo!”
Louis, Louis, Louis, Louis.. Ah si, Louis bel culo Tomlinson, si me lo ricordo abbastanza bene. Era un ragazzino stronzo almeno quanto mio fratello, anche più stupido volendo, mi ricordo che una volta invece di mettere il sale nell'acqua della pasta, ci mise un quintale di zucchero. 
Quella volta stavo per morire avvelenata, Dio che schifo.
“Non voglio nemmeno immaginare chi siano gli altri.”
“Andrà tutto bene, ora entra in macchina e conserva gli insulti per dopo.” Detto fatto.
Aiutai mio padre a mettere le valgie in macchina, - era una bella valigia enorma, wooh. - fra poco sarebbe scoppiata, le mie valigie, quelle dei miei genitori, e il misero borsone di Harry, che aveva lasciato la maggiorparte della roba nella casa al mare.

“Ciao ragazzi, fate i bravi!” No, non andate via, portatemi con voi!
“Ciao, buon viaggio.” Li salutammo entrambi, io avevo voglia di rincorrere la macchina come nei film, magari poi si sarebbe fermata e alla fine sarei partita felice e contenta con loro. O magari l'auto avrebbe fatto retromarcia, schiacciandomi come una sardina, sull'asfalto bollente. 
Che bella fine!
“Vieni, entriamo”
Dall'esterno la casa sembrava la capanna di Heidi e il suo adorato nonnino, solo un pò più grande e colorata, ma il genere era lo stesso. Ci mancava solo quella specie di oblò che faceva da finestra a quella bambina eremita che parlava con i monti e si faceva quelle povere caprette.
Capra, capra, capra! Direbbe Sgarbi.
“Chi c'è dentro?”
“Lo vedrai fra un secondo, sorellina.” Ti sputo in un occhio se continui.
Harry aprì la porta, ed entrammo in casa, ero curiosa di vedere i suoi amici.
“Siamo arrivati..” Mmh, dai Harry, troppo entusiasmo in questa frase! 
Vidi un ragazzo alzarsi dal divano, due scendere le scale, e uno uscire dalla cucina con in mano un pacco di patatine, sorriderci e venirci in contro allegramente.
“Ragazzi, mia sorella, Chloe.”
Riconobbi immediatamente Louis, che mi salutò per primo, era davvero cambiato, non era più il solito bamboccio troppo cresciuto. Si era fatto più carino, ma devo dire che anche gli altri non scherzavano per niente. “Chloooe, da quanto tempo! Ti sei fatta più bella, non hai più brufoli!” Però tu hai la solita faccia di cazzo!
“Mmh, si grazie.”
“Piacere, sono Liam.” Si avvicino a me, porgendomi la mano, uno dei ragazzi presenti nella stanza. Si, tu sei bello. Alto, castano e con un faccino molto dolce, credo sia uno a posto.
“Io sono Niall!” Lui era il ragazzo che stava mangiando animatamente le patatine, aveva due occhi da fare invidia al cielo e al mare messi insieme, i capelli biondissimi per via del sole,e bhè ispirava simpatia, carino anche lui.
“Zayn” L'ultimo Bronzo di Riace rimasto si fece avanti porgendomi la mano, minchia, lui si che era spettacolare. Alto, magro, moro, e con uno sguardo che ti scioglieva letteralmente, anche se lo conoscevo appena, mi stava già simpaticissimo. Eh si, tu sei altamente stuprabile.
“Harry, ci avevi descritto tua sorella come una nana brutta e scorbutica. Sei un bugiardo!” Lo scherzò Niall, io mi limitai a lanciare sguardi di fuoco a mi fratello, quel grandissimo coglione.
“Harry, vai a farti unculare da un elefante.” La finezza.
“Sulla scorbutica, avevo pienamente ragione.”



HOLAAAAA.
Perchè in spagnolo? Io non l'ho nemmeno studiato, LOL.
Anyway, secondo me questo capitolo è una vera merdataa! E' mezzanotte, accontentatevi.
La finezza di Chloe raggiunge limiti inimmaginabili AHAHAHAHA.
Fateci l'abitudine, sarà più o meno sempre così!
Grazie alle due recensioni già ricevute, spero che aumenterete:)
Anche io voglio mettere un uscita figa.. vediamo.. #LiveWhileWe'reYoung. - non è ancora uscita, ma la adoro già! -
#LWWY.

-Love_MichaelCorvin

 

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Capitolo 3
*** Oh, fuck you. ***


Oh, fuck you.

 

 

Ero in quella casa da quanto, dieci, quindici minuti? E bene, perché io e Harry stavamo già litigando come dei cani furiosi? Ormai era sempre la stessa cosa!
“Te lo ripeto, Chloe. Se vuoi rimanere in questa casa dovrai dormire nella mia camera, altrimenti quella è la porta!”
“Nella tua stessa stanza non dormo, a costo di dover restare sul pavimento.” Mi sedetti sul divano con i pugni serrati e le braccia incrociate, in segno di protesta.
Non sarebbe stato capace di buttare sua sorella fuori di casa, almeno spero.
“Sentimi bene, non ci sono altre camere libere, a parte quella di Lou, ma non ti lascerò di certo dormire con lui.” E perché no? Idiota!
Non solo ero costretta a dormire con quella sottospecie di essere umano – mio fratello – per di più, avendo la possibilità di dormire con ‘Louis ho un culo che parla solo’, non potevo sfruttarla!
Sbuffai, ormai arresa.
“Tua sorella ha ragione, ha bisogno della sua privacy. Perché non dormi tu con Louis e le cedi la camera?” Parole sante, Liam nonsoancorailtuocognome.
“Ma scherzi? Non cederò la mia camera a lei.” Pronunciò quel ‘lei’ come se stesse parlando di un animale, ma ormai ci avevo fatto l’abitudine alla sua indifferenza nei miei riguardi, furono invece i ragazzi a rimanerne un po’ sbigottiti. Faceva male a volte, ma ero più forte di lui, non mi facevo abbattere così facilmente.
“E’ tua sorella, Harry.” L’apostrofò Zayn, come se volesse prendere le mie difese. Eh bene ce l’hai la lingua, pensavo fossi muto, mi stavo quasi preoccupando.
Sorrisi amaramente, puntando un dito contro Harry, che indietreggiò.
“Per me è un insulto essere chiamata sua sorella!” Risposi tranquillamente, mentre quella zucchina sbiancava. Spalancò gli occhi, per poi mettere su il broncio come i bambini dell'asilo. Che poppante.
Continuammo a lanciarci sguardi di fuoco, come se volessimo scannarci proprio lì, in quel momento.
“Direi che la situazione si sta scaldando troppo. Harry, che c’è, non ti va di dormire con me? Avevi detto che mi amavi!” Louis improvvisò un finto piagnucolio,  davvero patetico. Oh dio, no. La loro ‘Bromance’ o come cazzo culo si chiama, lasciatela fuori, mi sta parecchio sulle palle.
“Ma porca.. Hai vinto, ti lascio la camera.” Sorrisi soddisfatta, mentre lui sembrava sull’orlo di una crisi isterica.
“Bravo Hazza.” Si congratulò Niall, ma come lo aveva chiamato? Hazza? E che minchia voleva dire? Hazza. Mazza. Cazza. Cazzo. Pazzo. Scasso. Sasso. Boh, magari avevo sentito male io, vabeh.
Presi la mia valigia e mi avviai verso le scale, soddisfatta della mia impresa, quando lo sentii parlare, ancora.
“Non si ringrazia?” Eh? Scordatelo, checca.
“Muori, Harry.” Sparii nella scalinata che conduceva alla mia adorata cameretta. La mia cameretta, suona molto, ma mooolto bene! La mia cameretta! FUCK YEAH!
Questa è la dimostrazione, mio caro fratellino, che quando voglio qualcosa, lotto come una pazza finchè non la ottengo, e quando succede ve ne potete andare tutti a fare in culo!
Lo sapevo che questi sarebbero stati dei giorni orrendi, tenebrosi, catastrofici, bruttissimi, e sapevo benissimo che se fossi stata per tutto il mese in questa casa con questi psicopatici, avrei finito con l’impazzire.
Magari avrei dovuto scrivere un testamento,  o una lettera, nella quale raccontavo i miei ultimi istanti di vita, chi lo sa, magari un giorno qualcuno avrebbe trovato queste ‘pagine perdute’ e ci avrebbe pubblicato un libro. Sarebbe potuto diventare un Best Sellers, ci avrebbero girato anche un film che avrebbe raggiunto un miliardo di incassi.
Già immagino il titolo ‘La mia ultima estate’, possibilmente girato e diretto da Tim Burton in persona, sai che meraviglia sarebbe uscita fuori!
Forse stavo un po’ esagerando, dopo tutto ero lì da solo qualche ora, ma come si dice ‘Il buongiorno si vede dal mattino’? E bene, quel mattino\pomeriggio era cominciato una vera merda.

Passai il resto della giornata - per quel poco che era rimasto – nella mia stanza, e tra il sistemare la mia roba, farmi una bella doccia rinfrescante, e l’escogitare un metodo efficace per uccidere Harry durante la notte, si fece l’ora di cena.
Scesi le scale ed entrai in cucina, dove - a mio malgrado – mi stavano aspettando tutti.
“Ehi Chloe, siediti, fra poco si mangia.” Niall mi accolse sorridendo, gli sorrisi anche io e mi sedetti vicino a lui.
“Ce ne hai messo di tempo per scendere, stavamo venendo a chiamarti.” Mormorò Liam, sorridendo.
Stavo quasi per rispondere, ma Harry mi precedette con una delle sue solite frasi nonsense.
“Potevi anche rimanertene sopra.” Hai rotto le palle, minchione.
“Bhe, tu potevi anche nascere con un cervello. Ma come vedi Dio non è sempre dalla nostra parte, fratellino.” Gli risposi, prendendo una parte della sua guancia tra l'indice e il pollice. Delle risate riempirono la cucina, io feci l’occhiolino a Harry, che in quel momento sembrava in preda ad una crisi di nervi.
“Chi ha cucinato?” Chiesi curiosa, mettendomi comoda, seduta a gambe incriciate sulla sedia.
“Il supermercato.” Rispose Louis, togliendo fuori dal forno una teglia di pizza, molto probabilmente surgelata.
Ordinare una pizza vera no, eh?
“Siamo sicuri che è commestibile?” Domandò Harry, guardando con aria schifata la porzione che gli era stata data.
“Mangia e stai zitto, Hazza.” Lo apostrofò Liam. Di nuovo quel nome, Hazza, cominciava a starmi sulle scatole.
“Perché lo chiamate così?” Chiesi mentre davo un morso al pezzo di pizza che avevo in mano.
“E’ un soprannome che gli abbiamo dato. Ti piace?” Riconobbi la voce di Zayn, che fino a quel momento se ne era stato zitto. Mi voltai di scatto verso di lui, e ne rimasi quasi incantata. Minchia, è la perfezione 'sto ragazzo.
Continuai a guardarlo, rimanendo quasi imbambolata di fronte al suo sguardo perforante. Dicevamo, Chloe?
“Il nome o la pizza?” Che sono scema. Zayn rise. Dio mio che bella risata, che bella bocca, che bei denti, porco ficus quanto sei bello Zayn.
“Entrambi!” Si intromise Niall, che stava addentando già il quarto pezzo. Calma Niall, se continui così ti affoghi come un pollo.
“Allora, la pizza è mangiabile. Il soprannome invece, fa praticamente cagare agli stitici.” Risate, di nuovo.
Continuammo a mangiare normalmente, io e Harry non parlavamo, ne ci cagavamo di striscio, Niall mangiava come se fosse appena tornato dal deserto, Louis faceva le sue solite battutine, Liam era tranquillo, e Zayn era sempre Zayn.
“Parla un po’ di te. Allora..sei fidanzata?” L’acqua che stavo bevendo mi andò di storto, e finii per sputarla per terra, mentre Harry rischiava di affogarsi con l'aria. Niall, che domande fai?
“Figurati, chi si metterebbe mai con una pazza nevrotica e isterica come lei.” Oh, vaffanculo! Mo basta. Questa è la goccia che fa traboccare il vaso, Harry.
Mi alzai di scatto, battendo fortemente i pugni sul tavolo. Lo guardai in cagnesco, sotto lo sguardo degli altri che mi guardavano confusi e sbigottiti.
“Bhè, tu russi come un porco in crisi respiratorie, e se non ti lavi i capelli per tipo due giorni finisci col puzzare peggio di una discarica abbandonata. Eppure sei stato fidanzato parecchie volte, Harold.” Lo stuzzicai sull’ultima parola, odiava il suo nome intero, a me invece, facevano cagare sia Harry che Harold.
I ragazzi rimasero a bocca aperta, Harry era rimasto spiazzato, ormai paonazzo in viso, io invece sentivo di aver vinto, si insomma mi sentivo potente.
“Scusate, mi è passata la fame.” Girai i tacchi e feci per andare verso le scale, prima di sbattere ad un mobile fuori dalla cucina. Porca puttana che dolore. Muovo un piede, salendo un gradino, ma delle voci provenienti dalla cucina mi incuriosiscono, e mi blocco.
Mi avvicino alla porta.“Ahia, colpo basso Harry..” Gli diede una pacca sulla spalla, Louis. Non sto origliando, sto solo..origliando.
“E’ forte tua sorella.” Lo appuntò Zayn, con un sorriso beffardo sulle labbra.
“Da che parte stai, Zayn?” Harry si accigliò.
“Da quella della ragione, Harry.” Il diretto interessato sbuffò, per una volta, aveva capito di aver perso contro sua sorella, cioè me.
Si era forse accorto di essere stato troppo burbero, e che forse era veramente arrivata l’ora di smettere con l’odio?



 

HOLAAAAAA.

Mannaia a 'sto spagnolo!
Finalmente sono riuscita a sfornare sto maledettissimo terzo capitolo!
Non immaginate nemmeno che c'è voluto per scriverlo, considerando che l'ho
cancellato per ben due volte! #COGLIONA.
A tutte le volte che l'ho riscritto, lo avevo imparato a memoria AHAHAHA.
Anyway, Harry e Chloe non la vogliono proprio smettere di litigare, eh?
Magari il loro rapporto andrà a puttane letteralmente èwè
Chloe comincia a fare pensierini su Zayn! AHAHAHAHA
Chi non li farebbe!
Comunque, per qualche giorno non posso aggiornare, nooo çwç
Grazie a tutte quelle che mi seguono e che recensiscono:)
Ora vado, che sto facendo l'angolo autrice più grande del capitolo AHAHAHAH
Byeee my looooove:**
#LWWY.

-Love_MichaelCorvin.


 

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Capitolo 4
*** I'm sorry, sistah. ***


"Avviso ai deboli di stomaco, questo capitolo fa letteralmente cagare.
Ho visto l'ultimo film di Underworld, e ci sono rimasta male, perchè voglio sapere come continua.
E magari lo scoprirò fra qualche anno, porca zozza!
Vabbè, se vi va leggete, mi dileguo(?)"


I'm sorry, sistah.

 

Stronzo. Coglione. Minchione. Testa di cavolfiore. Essere orripilante. Figlio di putt.. Ah no, abbiamo la stessa madre, mi cornificherei sola. Anche se le corna non c’entrano una beata minchia, vabeh.
Dicevo? Ah si.
Egocentrico, falso, filibustiere, fanatico, avventato, irritante, irriverente, scorbutico, odioso, petulante, noioso, puttano, troio. Quanto amore per mio fratello, ma davvero tanto.
Dopo ieri sera non sono più uscita dalla mia camera, stavo per farci le radici, magari sarebbe uscita fuori una bella piantina, magari di Marijuana, così Louis potrebbe fare rifornimento di tanto in tanto. Senza nemmeno pagare tanti soldi, pff, che vita facile che offro! Non pensiamo male.
Qualche volta, i ragazzi, sono venuti a bussare alla mia porta, probabilmente farmi parlare con Harry, o semplicemente parlare con loro.
Ma andiamo, con tipi così non si può solo parlare..
Com’è che fa quella canzone obbrobriosa di Raffaella Carrà, con David Guetta? ‘Aaah, aah, a far l’amore comincia tu!’ Che grande cagata, che poi, Raffaella Carrà e David Guetta! E utt’inni para vrigogna? (Traduzione = e non ti vergogni?)

Sono le 10: 12. Sono nel letto. Ho sonno, e anche fame.
Non ho la forza di muovere un muscolo,  e se incontro Harry sono capace di prenderlo a sprangate sulle gengive e a farci dei posacenere con i suoi denti. Per le sigarette di Zayn, eheh.
Mi faccio coraggio – ahimè – , alzo il culo dal letto, e scendo in cucina, dopo aver sbattuto qua e la per tutta la casa, per via delle palpebre che non si decidevano ad aprirsi.
Entrai in cucina, diretta verso il frigorifero.
“Buongiorno!” AAAAAH! Un ladro! Minchia, chi è il coglione che mi urla nelle orecchie a prima mattina?!
“Ma porca puttana troia di eva! Niall, e vai a fare in culo! Mi hai fatto prendere uno spasmo, brutto deficiente!” Non feci nemmeno in tempo a finire la frase, che Niall era già per terra, piegato in due dalle risate.
“Ben sveglia, piccola di casa.” Questa voce però la riconosco.
“Owh, buongiorno anche a te Zayn.” Gli sorrisi, lo fece anche lui, mandandomi per poco in iperventilazione. Vuoi farmi morire, ah? Se continui così ci riesci.
“Ma tu non eri nervosa fino a due secondi fa?” S’intromise il biondino, con aria alquanto interrogativa.
“Lo vedi questo?” Presi la prima cosa che vidi – in questo caso, un mestolo – e glielo puntai contro con sguardo assassino.  Il piccolo folletto irlandese – nuovo soprannome, yeah. – annuì, spaventato.
“Bene, te lo faccio salire su per il culo, e te lo faccio uscire dalle orecchie. Poi vediamo chi diventa nervoso!” Oh, e facciamoci rispettare.

Mi sedetti al tavolo, con i miei amici inseparabili. Ovvero cereali, biscotti e plumcake, e cominciai a mangiarli voracemente, considerato che la sera prima ero rimasta a due miseri pezzi di pizza.
“Sei uguale a tuo fratello.” Un colpo di tosse mi assalì. Mi era andato di storto un coco-pops.
“Ma anche no, Zayn.” Risposi freddamente, continuando a mangiare come un maiale, imperterrita.
“Invece si, vi somigliate molto, in tutto.” Oh, ma vai a cagare con i cavalli, Niall.
“Invece no. Io lo odio, lui mi odia. Siamo fratelli solo per pura sfiga, se potessi lo scambierei con un cactus, sarebbe molto più utile di lui.”
“Secondo me siete molto simili. Insomma, siete due rompipalle incalliti, e non vi fate mettere i piedi in testa da nessuno, dovreste semplicemente parlare, e chiarire.” Hai per caso detto che sono una rompipalle, Malik? Aah, ecco come va di cognome! Malik! Minchia, che nomi di merda in ‘sta casa.
“Parlare con lui? E’ impossibile, e poi è un bugiardo. La prima cosa prima che mi ha detto prima di venire a stare qui è stata quella di provare ad andare d’accordo. E lui cosa fa? Esattamente il contrario.”
“E’ un maschio, Chloe..” E mo che cazzo c’entra, me lo spiegate?
“Però, che occhio, Niall.” Alzai gli occhi al cielo, e lui scrollò le spalle, io ancora non capivo il significato della sua frase. Sempre se ce l’aveva.
“Niall intendeva dire che noi maschi siamo fatti così, pensiamo una cosa e ne facciamo un’altra.” Bhè, fate proprio cagare allora.
“Questo non mi tranquillizza molto, sai?” Lui si mise a ridere, io ancora non continuavo a capire, Niall mangiava, la mia colazione per di più.
“Non potete litigare ogni volta, potrebbe finire male, un giorno potreste anche non parlarvi più.” Oh, che liberazione che sarebbe!
“Dio non fa certi miracoli, Zayn..”
“Dico sul serio. Se continuate così finirete per detestarvi più di quanto non lo facciate ora, col passare degli anni vi perderete di vista, fino a diventare due perfetti estranei. Fidati, sono cose che succedono, io lo so, dei miei amici hanno fatto questa fine, e non voglio che capiti anche a te e Harry. Siete due persone alle quali tengo molto, mi dispiacerebbe.” Cioè, tu tieni a me? Ci conosciamo da due giorni.. No, ma questo è vero amore. Si Chloe, autoconvinzione, la stai facendo bene.
“Mmh. Forse ci parlerò più tardi.” Non riesco a credere di averlo detto, io che parlo con quel pirla di mio fratello, bah.
Che poi, ora che ci penso – io che penso, wooh – Harry, Louis e Liam, dove sono? Non credo proprio che siano ancora a dormire, non con tutto il casino che ho fatto prima almeno.
“Ma gli altri dove son..” Neanche il tempo di pronunciare le ultime parole, che si sentii aprire la porta d’ingresso, e le voci dei ragazzi subentrare in casa, e in cucina. Cazzo.
Io e Harry non ci salutammo nemmeno, non gli rivolsi un minimo sguardo.
“Ehm Liam, vieni con me, mi serve il tuo aiuto per aggiustare il motore della macchina. Sì..della macchina!” Disse Niall, titubante, facendo cenno con gli occhi a Liam.
“Da quando hai la macchina tu?”  Risposi io, puntandogli un dito contro. “Veramente è quella di Louis. Infatti deve venire anche lui, e vado anche io, avranno bisogno di me!” S’intromise Zayn prendendo Louis dal polso. Dopo di che, sparirono, lasciandomi con mio fratello in cucina. Volevate lasciarmi con lui così chiarivamo e non vi scassavamo più i maroni per tutta l’estate? Bhe, andate a fare in culo. With love.

Harry si avvicinò a me. Cosa vuoi? Chiamo la polizia se ti avvicini ancora, i pompieri, carabinieri, guardia di finanza, o i militari.
“Lo so, mi odi. Sono uno stronzo, so anche questo. Ti ho sempre trattata uno schifo, e anche se non me lo facevi capire, so che ti faceva male..” Noo, cosa te lo fa pensare? Hai chiamato un’indovina e te lo sei fatto dire pagandola?
“..Sono un idiota, almeno secondo il tuo parere, e non posso darti torto..” Non solo secondo il mio parere, tu sei un idiota e basta. E' scientificamente provato.
“..Mi sto anche prendendo per il culo da solo, pensa un po’. Però sei mia sorella, e anche se non sono un fratello coi fiocchi, cercherò di migliorare, sempre se mi perdoni.” Wooh, e tutte quelle parole se l’è scritte e imparate a memoria per poi venirmele a recitare, come le pappardelle che ci imbacuccavano in testa le maestre delle elementari?
Lo guardai innervosita, per poi farmi uscire un semplice ‘Mmh, non so’ Ma proprio adesso vieni a dirmi tutta sta roba? Sicuramente Louis e Liam gli hanno fatto capire che razza di minchione è, e si sarà pentito! Forse..
“Chloe,ti prego. Farò tutto quello che vuoi! Giuro! Basta che mi perdoni.”
“Tutto dici?”
“Tutto.”
“Tutto, tutto, tutto?”
“Si, tutto.”
“Ma proprio tutto, tutto, tutto, tutto?”
“Cazzo, si! Ho una sorella completamente idiota.” We we, calmati amigo.
“Ok, ti perdono. Ora corri in camera mia e sistemami il letto.”
Mi abbracciò, lasciandomi di stucco, non ero abituata a tutto questo affetto mieloso da parte sua, mi ci sarebbe voluto un po’.
“Fila!” Gli urlai nell’orecchio. E sparì.

Non pensavo che ci tenesse così tanto, insomma, mi ha sistemato il letto, pulito la camera, lavato e stirato i vestiti sporchi, e mi sorrideva sempre in modo alquanto irritante. Cominciavo a credere davvero che fosse, gay. Ghghgh, che schifo, se ci prova con me lo castro!
Forse dovevamo davvero smettere di comportarci così, solo a pensare alle parole di Zayn, mi vengono i brividi, certo, odio Harry, ma la mia vita senza di lui sarebbe..non sarebbe la mia vita ecco. Ho sempre desiderato che si comportasse meglio con me, ma non l’ha mai fatto,e ora che finalmente lo stava facendo, dovevo respingerlo? Naa..

E’ sempre mio fratello, no?



HOLAAAAAA! Ho finito di vedere i quattro film di Underworld, noooo D:

Questo capitolo penso sia il più brutto che abbia mai scritto.
Ma presto o tardi, dovevo fare ragionare quei due!
E fare la sentimentale è stato difficilissimo.
Non ci sono abituata, infatti si vede! çwç
Mamma mia, secondo me non lo leggerà nessuno e riceverò anche le critiche D:
Scusate davvero, ho scritto malissimo, è che sono appena tornata e dovevo aggiornaaaaaaare!
Anche perché voglio andare avanti con la storia.
E ho in mente tante cose divertenti! AHAHAHHAHA.
Bah, non so più che dire..
Prometto che il prossimo capitolo sarà migliore.
Si svolgerà in spiaggia, e ci sarà un nuovo personaggio! MUHAHAHA(?)
Ok, basta, scusate ancora, byeeeeee:*

#LWWY.

-Love_MichaelCorvin.

 

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Capitolo 5
*** New enter. ***


*Un giorno, metterò anch’io il banner. Una volta aver capito in che modo farlo.*

New enter.


 
“Chloe, sbrigati!” Urlò molto delicatamente Harry, dal piano di sotto, credo che l’avessero sentito anche i vicini.
Erano passati un paio di giorni dalla nostra ‘discussione’ e le cose avevano cominciato ad andare per il verso giusto, almeno in parte.
Certo, ci scannavamo ancora prendendoci in giro e robe simili, ma avevamo anche i nostri momenti dolci, che arrivavano al massimo ad abbracci di due-tre secondi. Come inizio mi andava bene, e credo che lui la pensasse ugualmente.
“Minchia, non trovo il costume. Dannazione!” Scesi di fretta e furia nel salone urlando come una disperata, mettendomi le mani tra i capelli.
“Ma se l’hai usato ier.. Wooh.” Louis si voltò verso di me, e rimase con la bocca con questa forma ‘O’, ehi bocca larga!

“Ehm, Chloe.” Sussurra Zayn, con la voce strozzata. Mi guardo intorno, confusa.
Anche Liam e Niall avevano assunto l’espressione di Louis, fu in quel momento che abbassai lo sguardo notando che indossavo solo un pantaloncino e un top, che usavo raramente per dormire. Cazzo, che vergogna. Avrei dovuto ricordarmi che in casa non c'erano mamma e papà, bensì cinque ragazzi maggiorenni.
“Brutti pervertiti!” Tentai di nascondere l’imbarazzo, inutilmente, e cominciai a sentire le guance colorarsi di un rosso acceso. Improvvisamente piombò Harry dal nulla, spuntava come il mal di testa quello lì.
“Dai si sta facendo tard..Ehi, smettete di guardare mia sorella come dei maniaci!” Mise le mani davanti agli occhi di Louis, per poi dare un calcio ben piazzato a Niall, che diede uno schiaffo a Liam, che tirò a sua volta l’orecchio a Zayn.
“Ma che diamine ho fatto io?” Rispose quest’ultimo, ancora più confuso di me, passandosi una mano sull'orecchio indolensito. Sei nato.Per farmi morire ogni volta che ti vedo. Ti va bene come motivazione, Malik?
“Tu c’entri sempre. Andate a finire di prepararvi, voglio andarci a mare.” Concluse Hazza, prima di entrare in bagno.
Si, Harry, solo perché vuoi rivedere le ragazze del giorno precedente, mpf, patetico.
“Si, ok. Adesso volete dirmi dov'è il mio fottutissimo costume?”
“Ieri li ha stesi Zayn, chiedi a lui.” Rispose secco Liam, prima di salire sopra a finire di cambiarsi, seguito da Niall e gli altri.
Cercai con lo sguardo Zayn, senza buoni risultati però. Il salotto era sgombro, di lui neanche l'ombra. Era sparito, mannaia, quando mi serve ‘sto cristiano non c’è mai, porca merda.
“Zayn?” Provai a chiamarlo.
“..Malik?” Ancora niente, che pirla.
“Jawaad?” Magari risponde, ma niente ancora.
Amplifon migliora la vita, brutto stordito!
“Osama? Bin Laden? Terrorista talebano? Dio mio, dove sei?”
Sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla, mi voltai, e c’era lui, lì, senza maglietta e con in mano il mio costume.
Mi serve una bombola d’ossigeno, ma anche due, o tre del tutto, porca pigna.
“Adesso mi dici che c’entra Bin Laden.”
“E' un famoso terrorista, insomma, bombe, pakistan, ti dice niente? Lo conosci sicuro, magari era anche il tuo vicino di casa.” Mi guardò con aria interrogativa, per scoppiare a ridere in una risata fragorosa. Dio quel sorriso, e quegli occhi, minchia, glieli caverei.
“Chloe, ho origini pakistane, ma sono nato e cresciuto in Inghilterra, non farti strane idee.” Mi ha presa per una rincoglionita?
“Certo, dite tutti così voi israeliani.”
“Pakistani, per metà anche.” Si avvicinò a me, scompigliandomi i capelli. Mi prendi in giro? Cosa vuoi che importi se sei Pakistano, Israeliano, Ebreo, Egiziano o Iracheno? Ma cose da pazzi, bah.
“E’ uguale. Dai vai a prepararti, Buddha.” Gli diedi una pacca sulla spalla.
“Augh!” All’indiana, Zayn? Si avvicinò ancora un po’, schioccandomi un bacio sulla guancia, per poi salire al piano di sopra. Ora collasso.

Piccolo promemoria: mai andare a mare con gli amici di tuo fratello, che non hanno una relazione con una ragazza dall’età di dieci anni, potresti denunciarli per molestie mentali.
Sulle relazioni dall’età di dieci anni, ovviamente scherzo, non sono così messi male. O almeno credo.
“Minchia, minchia, acciminchia. Quello è Tom Daley, cazzo! Liam, Liam, Liam, è lui!” Picchiettai nervosamente la spalla di Liam, che si mise a sedere sull’asciugamano, guardando il punto che stavo indicando.
“Chloe, fumati meno canne.” A guardare bene, infatti, non era lui. Però, cavolo, ci somigliava un casino!
“Magari fosse stato lui..” Risposi con aria sognante.
“Ti piace Daley?” No, mi fa letteralmente cagare. Pensa, se me lo ritrovassi un giorno nel salone, stiracchiato sul divano, con in dosso solo il costume, lo caccerei fuori a pedate nel culo.
“Penso che solo ad una lesbica non piacerebbe un tipo come lui.”
“O ad una suora.” Ecco, cominciamo a ragionare.
“Minchia, come vorrei farmi un bagno con Tommy.” Tommy, da dove cazzo culo mi era uscito ‘sto soprannome terrificante?
“Però portati la suora, almeno davanti a lei non fai cose sconce.”
“Secondo me le farebbe lei. Tipo, t’immagini la suora che si butta in acqua con lui? Magari prende la rincorsa da una scogliera e mentre salta urla ‘Per Nazareth!’ invece di ‘Per Narnia!’”
Cala il silenzio. Un secondo dopo vedo Liam piegato in due sulla sabbia, con le mani sullo stomaco per cercare di trattenersi. Vederlo così mi viene da ridere, e infatti lo faccio, ripensando ad una scena del genere.
Gli altri sono ancora in acqua, noi due siamo gli unici sdraiati sotto il sole, sull’asciugamano, a pensare a Tom e alle suore.
Il bagno lo avevo fatto prima, e si era concluso con una specie di lotta in acqua, nella quale Zayn si era offerto di prendermi sulle spalle. Il momento più bello della mia vita, anche se gli stavo tirando i capelli per non cadere, vabeh.
Devo ammettere che tutti e cinque con il costume sono.. molto graziosi. Andiamo Chloe, passano molti aggettivi nella tua testa, graziosi è proprio l’ultimo di questi.
“Entrate in acqua!” No, voglio stare qui a pensare a Tom e a fare pensieri perversi su Zayn, ok? Ok.
“Andiamo?” Mi domandò Liam.
“Va tu se ti va, io rimango qui.” Mi sorrise, si alzò avvicinandosi all’acqua e disse che rimaneva a farmi compagnia.
Ci stendemmo di nuovo sulla spiaggia, a parlare del più e del meno, quando sentimmo una voce, anzi, delle urla, provenire dal parcheggio.
“Ma porca puttana! Brutta macchina di merda di mio padre, non puoi fermarti proprio adesso! Ma che cazzo, sia maledetto il giorno in cui quel vecchio rimbambito mi ha prestato ‘sto catorcio! Cazzarola!” Chi è sta scaricatrice di porto? Parla la finezza in persona.
Ci alziamo e ci avviciniamo alla voce, che si scopre essere una ragazza, mi sembra familiare il modo in cui parla.
“Sembri quasi tu.” Annunciò Liam. Ah, ecco perché mi sembrava alquanto conosciuto quel tono.
“Serve aiuto?” Ci avvicinammo alla ragazza.
“No,  cioè si, cioè no. La macchina di mio padre non parte, non posso tornare a casa. Ho anche il telefono scarico. Io la chiamerei sfiga.” Già, anche io.
“Sicura che non sia la benzina?” Chiese Liam, squadrandola dalla testa ai piedi.
“Certo, mi hai presa per una rincretinita?” Ti stimo, sorella.
“Sta tranquilla, risolveremo. Comunque sono Chloe, lui è Liam.” Le porsi la mano, che non tardò a stringere.
“Dylan.” Rispose lei cambiando espressione, sorrise anche, Liam invece aveva un espressione da ebete stampata su quella faccia da orsetto bastonato.
“S-se vuoi possiamo darti un passaggio noi, non ci sono problemi.” Le propose amorevolmente Liam, balbettando. Ma come non ci sono problemi, come diamine facciamo ad entrare tutti in una sola macchina?
“Si, qualcuno dei ragazzi andrà a piedi, devono smaltire.” Come se fossero grossi, idiota.
“Ragazzi?” Chiese Dylan confusa.
“Quei coglioni là in spiaggia che ci stanno guardando come fossimo degli alieni. Vieni, te li presentiamo.”
Scendemmo giù e presentai Dylan a tutti, ponendo loro il suo problema, alla fine fummo tutti d’accordo. Harry e Niall tornavano a casa a piedi, Harry accettò subito, per via di qualche ragazza nei dintorni, sicuramente.
“Bene, meglio se andiamo, così accompagniamo Dylan.”
“Okay, andiamo.”
Accompagnammo Dylan a casa sua, che era anche piuttosto vicina alla nostra, ma prima di farla scendere le chiesi il numero. Mi serviva una ragazza in questa vacanza, e poi lei era davvero molto simpatica, andava d’accordo anche con i ragazzi, in particolare Liam.
“Com’è simpatica Dylan..” Mi disse quest’ultimo una volta entrati in casa.
“ Si Liam, è proprio questo ciò che pensi.”



HOLAAAAAA CHICAS!
Bang, due capitoli in un giorno! Che scassamento, no?
Non so voi, ma a me questo capitolo fa morire.
Credo di essermi ripresa da quella merdata precedente.
La scena della suora e di Tom, è, diciamo un esperienza di vita. AHAHAHAHAH.
Mi raccomando, da oggi in poi, quando vi tuffate urlate ‘Per Nazareth!’
Vi prenderanno per delle malate mentali. #IKNOW.
E Dylan, che ne dite di lei?
A me piaaace, poi ve la descrivo più avanti.
E Zayn che fa morire Chloe, ne vogliamo parlare? KAHKDFHGA.
Vabbè, è mezzanotte e sto dando i numeri.
Byeeee miei tessssssssooorii:*
#LWWY.


-Love_MichaelCorvin

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Capitolo 6
*** Not him, not again. ***


*Il banner è andato a pettinare le giraffe, nel polo nord*


Not him, not again.


Oggi mi sono svegliata estremamente postiva, allegra, e piena di energie. Sarà il fatto che ho sognato Zayn e Logan Lerman che ballavano la danza del ventre in costume davanti a me?
Bah, conoscendomi, può darsi.
Per di più, sono stata svegliata verso l’ora di pranzo da Niall, e aprire gli occhi ritrovandosi davanti due perle azzurre, è una delle cose più belle che possano esistere. Dopo Jhonny Depp e Tom Daley, ovviamente.
In casa c’erano mio fratello, Liam e Niall, Zayn doveva fare un salto a casa sua per prendere nonsocosa, e Louis lo ha accompagnato.
Fortunatamente dovrebbero tornare oggi, ma in ogni caso senza di loro non ci si diverte, come farò a resistere senza vedere Zayn girare in boxer per la casa? Che Dio sia con me.
“Ma Zayn e Louis quando tornano?” Chiesi a Niall, scendendo le scale insieme a lui.
“Vorrai dire quando torna Zayn.” Eh? Oh porca pigna, ha capito tutto. Brava Chloe, lo capirebbe anche un asino che vola. Gli asini volano? A quelli dell’intervallo dicevano sempre ‘Lo smilzo che vola!’ come gli asini, quelli dell’intervallo sono asini. Tranne Secchia, lo odiavo. Ok, sto dilagando un po’ troppo..
Alle parole di Niall sbiancai, cercando di divagare.
“Chloe, guarda che si vede che stravedi per lui!” Acciminchia.
“No, cioè si, ma anche no! Merda..” Niall mi sorrise, passandomi un braccio tra le spalle, e spettinandomi i capelli, già scomposti di loro.
Scendemmo in salone, trovando Liam che giocava al nintendo, precisamente a ‘Giulia passione cucina’ – io preferisco Cooking Mama – e Harry a leggere un giornalino. Mio fratello legge i giornalini Porno! Aspettate, mio fratello leggi. Sacrilegio.
Mi avvicinai a lui, cercando di vedere cosa stesse leggendo di così tanto interessante, ma non vedevo una minchia, così gli afferrai il giornalino dalle mani.
“Maniaco! Non si leggono i por..Il mondo di patty?” Non è vero, è impossibile. Avrei preferito un porno a ‘sto punto, che mondo di merda.
“Harry, ti prego non dirmi che sei frocio.” Liam e Niall ci guardavano sconcertati.
“Ma quale frocio. Tu non hai la minima idea di quante ragazze abbiano fatto un giro sulla giostra Styles.” Ok, i particolari non mi interessano più di tanto, Harold. “E comunque, era solo per vedere di cosa parlava il mondo di Patty, non l’ho mai visto. E non avevo nulla da fare, perciò.” E non ringrazi in cielo?
Io l’ho visto tutto, e credimi, ho tentato il suicidio.
“Bene te lo spiego io in due parole. Il Mondo di Patty è una sottospecie di telefilm argentino, che ha come protagonista Patty, diminutivo di Pattumiera. E’ una bimbetta petulante con le trecce bionde, un apparecchio, occhiali che le coprono la faccia da cogliona e delle ghiandole lacrimali capienti come il Lago di Garda.” Liam e Niall scoppiarono a ridere alla parola ‘pattumiera’, per poi continuare con il resto delle parole. Harry invece mi guardava stranito, ma allo stesso tempo curioso.
“C’è dell’altro?” Chiese.
“Oh si. Devi sapere che piangere è la sua specialità, se ci fosse una laurea, la prenderebbe immediatamente senza sforzi. Sua madretrova una scusa per non dire a Leandro chi è il padre di Patty, e lei come da copione, piange. Qualcuno va all'ospedale, Patty piange. Matias le dice che la ama – non so con quale coraggio – e Patty piange. E’ la sua azione più comune.” Niall e Liam continuavano a ridere imperterriti, buttati per terra con le mani sullo stomaco, ormai li abbiamo persi, pace all’anima loro.
Dopo di che, chiudo il giornaletto di Harry, e lo accartoccio.
“Dovresti trovarti una ragazza, fratello.” Sarebbe anche ora.
Mi alzo di scatto dal divano, avvicinandomi a quegli altri due.
“Portatelo in discoteca, ve ne prego.” Indico Harry, che sembrava sempre più confuso. “Sarà fatto!”
Popolo di rooomaa’ Uh, la mia suoneria per i messaggi, avete presente colorado? Ecco, Popolo di rooooma, lui.
Guardo il display del telefono, c’era un messaggio da parte di Dylan.
Dopo a me va di fare un giro, facciamo un salto da Starbucks. Ti va? Dylan’ Si, meglio di stare in casa con un fratello arrapato, e con due deficienti che trovano molto più divertente giocare al nientendo che uscire, si, mi va.
Certo, passo da casa tua. A dopo. Chloe’ Le rispondo, prima di andare a preparare il ‘pranzo’ e mangiare con gli altri.
Si vede che mancano due componenti della banda, a tavola non ci si diverte più di tanto, anche perché non posso fissare Zayn, perciò non ha senso neanche mangiare.
Non è possibile, io che dico che non voglio mangiare, chiamate un esorcista! Zayn, me la pagherai cara.
Mio fratello era sconcertato, non mi aveva mai visto mangiare così poco da quando sono nata. Da piccola, gli fregavo le merendine, e mangiavo qualsiasi cosa lui lasciasse.
Il pomeriggio fu ancora più monotono, niente mare, niente Zayn, solo divano, televisione, e cartoni animati.
“Uuh, c’è Spongebob, azzardati a cambiare e ti castro.” Minacciai Liam, che mi guardò leggermente terrorizzato.
Niall fu d’accordo con me. Harry invece dormiva, la voglia di fargli uno scherzo era irrefrenabile, ma mi ci trattenemmo.
Popolo di roooomaa’ Un messaggio, di nuovo.
Possiamo scendere tra poco?Non so che fare! Dylan”
‘Mi hai salvata, arrivo. Chloe’
Mi andai a preparare, pantaloncini, maglietta, converse e soldi, la mia vita è completa.
“Dove vai?” Chiese Niall curioso.
“Esco con Dylan. Ah, si Liam, te la saluto.” Lo feci stare zitto, anticipando la sua domanda, lui mi sorrise.  Mi diressi verso la porta, e non appena la aprii, andai a sbattere contro Zayn.
“Ehi, dove vai così di fretta?”
“Esco con Dylan. Ah, ciao Lou.” Salutai Louis con la mano, lui ricambio strizzando gli occhi e sorridendo, prima di entrare in casa.
“Vuoi che ti accompagno?” Domandò Malik.
“No, grazie non ce ne bisogno. Vado che faccio tardi, ciao.” Salutai tutti, e diedi un bacio sulla guancia di Buddha, che sembrò gradire.


“E così, sei la sorella di Harry, conosci Louis da un paio d’anni, i tuoi ti hanno obbligata ad andare in vacanza con i ragazzi, e hai una leggera ossessione per Zayn.” Domandò Dylan, mentre sorseggiava la sua granita alla menta.
“Hai afferrato il concetto.” Spiegai.
“E lui lo sa?”
“Boh, ma in ogni caso lo sanno tutti ormai.” Ammisi, facendo spalluccie.
“E Liam..Cioè, è fidanzato?” Bingo. Se Liam fosse in contatto con me tramite auricolare, sono sicura che sarebbe svenuto.
“Certo, è sposato e ha una figlia.” Dylan, che per poco non si affogava con la menta ghiacciata, mi guardò sbalordita. Idiota, scherzo!
“Ti sto prendendo per il culo, dai!” Sembrò riprendere un po’ di colorito, poveretta che spavento.
“Ma che simpatica. Mi hai tolto minimo dieci anni di vita!” Lo so, si vedeva dalla tua espressione.
“Ti piace Liam, eh? Secondo me piaci anche tu a lui, diventa rosso quando dico il tuo nome.” E non solo lui, Dylan è diventata un peperone arrostito.
“Ma non sparare minchiate. Davvero diventa rosso?”
“E bene si.” Lei sorrise, quasi le si illuminarono gli occhi. Era davvero graziosa Dylan, alta, fisico nella norma, con due bei occhioni verdi, coperti dal ciuffo biondo miele.
Continuammo a parlare e a bere le granite, finchè qualcos’altro attirò la mia attenzione.
“Porca puttana!” Urlai, attirando l’attenzione di un po’ di gente.
“Che c’è?” Chiese agitata Dylan.
“C’è Michael!”
“Porca puttana! Ma chi è?” Si, sei scema, ma mi stai simpatica anche per questo. E poi, bhe, Michael è Michael, uno stronzo patentato, anche più di Harry. E ce ne vuole.
“E’ un mio amico. Prima eravamo migliori amici, stavamo sempre insieme, andavo spesso anche a casa sua, studiavamo insieme e uscivamo anche. Frequentavamo la stessa comitiva, ma eravamo in classi diverse. Sta di fatto che purtroppo mi innamorai di lui, specialmente quando mi fece capire che gli piacevo, ero al settimo cielo. Solo che poi sparii, per un po’ di tempo, e quando si fece vivo, venni a sapere che era stato con tre o quattro ragazze nel frattempo.” Mi fermai per prendere un po’ d’aria, e per trattenermi da tirare pugni sui muri, dalla rabbia per Michael.
“Che stronzo.”
“Dopo di che perdemmo tutti i contatti, preferivo non parlargli proprio, non volevo ricascarci.” Ammisi, abbassando lo sguardo e facendo forme geometriche sconosciute con le dita, sul tavolo del bar.
“Immagino. Tuo fratello lo sapeva?”
“Si, non gli è mai stato simpatico.”
“La deve pagare quel coglione.” Dylan si alzò dal tavolo, cercai di bloccarla, per paura di quello che aveva intenzione di fare, ma lei mi sussurrò un ‘Stai a vedere’ e si avvicinò al bancone.
Prese un’altra granita, andando sempre più vicina a Michael, che era alla cassa.
Non appena gli fu ad due centimetri di distanza, fece finta di inciampare, rovesciandogli tutta la granita sulla maglia, sporcandola completamente. Dio, io amo quella ragazza, se fossi lesbica la sposerei.
La facci di Michael in quel momento era epica, da fotografare, Dylan si stava letteralmente trattenendo dallo scoppiargli a ridere in faccia.
“Oh, scusami non ti avevo visto.” Recitò Dylan.
“Sta più attenta, faresti meno danni.” Oh, ma che antipatico, per un po’ di ghiaccio sulla maglia.
“Sicuramente!” Dylan uscì, e mi fece segno di raggiungerla, e così feci, ma dovetti passare di fianco a Michael, che – per mia sfortuna – si accorse di me. Scappa Chloe, cazzo, corri, magari non ti ha ancora vista. Corri. Spaccagli un vaso in testa.
“Chloe!” Merda.
Mi bloccai all'istante. “Ohw, ciao Michael.” Feci l’indifferente. Non era cambiato per niente, stessa espressione, stesso sorriso. No, Chloe, non lui, non di nuovo.
“C’entri qualcosa?” Scappa, magari non ti insegue.
“Non so di cosa tu stia parlando.” Si, come no.
“Con quella ragazza, intendo.”
“Quale ragazza? Ah, si, ho visto la scena di poco fa. Mi dispiace per la tua maglia, comunque no, non la conosco nemmeno! Ora dovrei andare, ciao Mike.” Mike? Da quanto tempo che non lo chiamavo così, da quanto tempo che non sentivo la sua voce. Dio, basta Chloe!
Mi girai di scatto, per uscire dal bar, quando mi bloccò nuovamente, afferrandomi il polso.
“Aspetta! Un giorno di questi ci vediamo?” No, non posso, e non voglio! Io ti odio, mi hai fatta stare male, troppo anche. Non devo ricascarci, io ti ho scaricato nel cesso, tu e tutti i ricordi che portavano a te!
“Si, certo.” Sei una perfetta idiota, Chloe Styles.
Era per questo che non volevo parlargli, perché lo evitavo, conoscevo troppo bene l’effetto che mi faceva, e la cosa non prometteva nulla di buono.


HOLA RACAAZZE!

Rieccomi con un altro noiosissimo capitolo.
AHAHAH no, dai, a me piace.
Sia chiaro, non ho nulla contro i gay, anzi li rispetto molto.
La parte del mondo di patty AHAHAHAHAHAH. Cercate su nonciclopedia, vi ammazzerete dal ridere!
Michael, eeh, Michael.
I riferimenti a fatti e persone sono puramente casuali. #MaAncheNo. Per chi volesse saperlo, Michael è ispirato al personaggio di underworld,adjlkdka.
Diciamo che è una cosa passata.
Nella storia posso avere la vendetta che non ho avuto nella vita(?) No okay, sto scherzando, non pensate male. AHAHAHAHAHAHA.
AHAHAHAH, sto male, ok.
Ma oggi è 29? Diiiio, tanti auguri a Liam! Ti fai sempre più bello, Payne:’)
Fai 19 anni e sembri pure più grande!
Boh, non so che dirti, ti auguro il meglio. #ComeSeMiSentisse.
E non dimentichiamoci del grande Michael – non lo stronzo – Jackson.
Jacko:’) Rimarrai il numero uno.
Oggi avresti dovuto fare 54 anni, ma gli auguri non te li toglie nessuno.
Vabbè, ora vado, che sto rompendo troppo.
Grazie a chi mi segue, vi adoro tutte:’)
Byeee, love ya!
#LWWY

-Love_MichaelCorvin.


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Capitolo 7
*** And you are? ***


*Il banner non c'è, e non ci sarà mai. Addio.*

And you are?


Quella brutta sensazione nella quale pensi di aver commesso una cazzata irrimediabile, dalla quale non potrai nasconderti o scappare così facilmente.
Ecco, mi sentivo esattamente in questa situazione, aver detto di si a Michael era stato, me ne sarei pentita molto presto, ahimè.
Ma perché cazzarola non penso prima di parlare? Come nella canzone di Fabrizio Moro, la adoravo anche.
Qualche oretta dopo, accompagnai Dylan, e tornai a casa, sperando di poter sfogarmi con qualcuno.
“Harry, devo parlarti.” Urlai sbattendo fortemente la porta d’ingresso, con la mia solita delicatezza da elefante.
I ragazzi erano tutti in salone, in ghingheri – si dice così? – e questa cosa mi mise in agitazione.
“Non ora, stiamo uscendo.”
“E’ importante!” Imprecai, supplicandolo.
“Ma stiamo uscendo! A proposito, vuoi venire?” No! Devo dirti una cosa urgente, razza di scorfano!
“Minchia Harry, no non voglio. Ma devo parlarti!”
Harry sbuffò, gli altri mi osservavano, stavo urlando un po’ troppo.
Mi prese per un braccio e mi portò in cucina.“Avanti, dimmi.” Presi un bel respiro, sedendomi sul ripiano della cucina.
“Micheal è qui.” Harry spalancò la bocca e strabuzzò gli occhi, in presa ad una crisi respiratoria acuta.
“Quel coglione è in casa mia? Ma io lo gli stacco le gambe e ci gioco a cricket!” Oh che dolce, ma comunque idiota.
“Non a casa, cretino. L’ho visto prima!”
“Aah.. Ma io le gambe gliele stacco lo stesso.” E’ mio compito farlo, ok? Harry sapeva che era stato uno stronzo, e infatti lo odiava un casino.
“Harry, muoviti porco giuda!” La finezza, Louis.
“Devo andare. Parla con Zayn, magari ti è d’aiuto.” Mmh, ok.. No, aspetta. Zayn rimane a casa? Io rimango a casa sola con Zayn? Okay, sto per andare in iperventilazione acuta.
“Lui rimane quì?”
“Si, ma ci raggiunge più tardi.” Ah, che bella merda.
Dopo di che mi salutò, insieme agli altri, e uscirono di casa, lasciandomi in preda agli spasmi.
Zayn era sopra a ‘vestirsi’ credo, svelato il motivo per il quale non mi era ancora venuto un ictus.
Parli del diavolo e spuntano le corna mi dicono.
Eccolo, in tutta la sua dannatissima perfezione, scendere dalle scale, in pantaloni, e con la camicia sbottonata. Mi salutò facendomi un sorriso, uno di quelli da stupro, si. E gli ormoni di Chloe ballano la conga.
Per qualche assurdo motivo,arrossii violentemente, e mi voltai dall’altra parte, sedendomi comodamente sul divano. E per comodamente intendo con la testa sul braccio del divano, un piede sul tavolino e l’altro piede su un altro divano al mio fianco.
E’ pur sempre casa mia!
“Stai comoda?” Sbucò dallo schienale del divano, appoggiandosi con i gomiti.
“Certamente.” Con una mossa svelta saltò lo schienale, e si mise a sedere vicino a me.
“Che dovevi dire ad Harry?” Che ho incontrato Tom Daley, gli ho chiesto di fare una foto, e, guardandomi negli occhi, si è reso conto di quanto sono fantastica e ha confessato di amarmi e di voler metter su famiglia con me.
“Uhm, niente di che.” Distolsi lo sguardo dai suoi occhi. Afferrai il telecomando, e accesi la tv.
“Chloe.” Non sono affari tuoi.
“Ho incontrato una vecchia conoscenza, e mi ha turbato un po’.” Chloe Styles, coerenza zero. Sta zitta, brutta coscienza di merda.
“..Il tuo ex?” Domandò perforandomi con lo sguardo.
“Cosa? Oh, no, non pensare male. E’ un amico, diciamo.”
Zayn aveva una faccia interrogativa – che poi, una faccia interrogativa, com’è? – evidentemente voleva sapere di più. Ti accontento, mio principe.
Sei patetica, Chloe. Taci, stronza!
“Si chiama Michael. Qualche tempo fa si è comportato molto male con me, e non ci parliamo da un pezzo ormai, lo evito sempre. Ma l’ho rincontrato, e come se niente fosse mi ha anche chiesto di vederci qualche volta. Ma io non voglio.”
Zayn sembrava spiazzato, e anche sorpreso.
“E il problema dove sta? Basta dirgli di no.” Se fosse stato così semplice, l’avrei già fatto, non credi?
“Io non sono mai riuscita a dirgli di no.” Abbasso lo sguardo. Purtroppo è la verità, non riesco a dire ‘no’ a nessuno. E’ così semplice poi.
“Perchè, lui ti piace” Mi domandò lui, con un tono leggermente più acuto. “No, cioè.. No, figurati.” Oh dio, mi piaceva? No, ma dai! Però sentivo di aver mentito, forse sotto sotto un po’ mi attirava ancora, rivederlo mi ha scombussolato le idee. Dopotutto sono ancora sicura del fatto che Zayn mi piace di più, anche se non mi caga di striscio.
E allora perché ti sta parlando, e si sta interessando al tuo problema, se non ti caga? Taci, coscienza! Muori, troia.
“Aah, vabbè allora non sarà tanto difficile respingerlo. E poi tranquilla, ci sono io. Basta chiedere.” Mi fece l'occhiolino, accarezzandomi la guancia. Il suo tono era sincero, e per un momento pensai di essere nel posto giusto, con la persona giusta. “Grazie” Gli sorrisi. Si alzò dal divano e salì al piano di sopra, si erano fatte le 21:13, evidentemente doveva finire di prepararsi per poi uscire.
O magari sarebbe rimasto con me.
Andai in cucina, presi delle schifezze per cena – pacchi di patatine, le scorte segrete di Niall, che tutto sono meno che segrete – e mi andai a sedere nuovamente sul divano, pronta per ingozzarmi.
Niente può tirarmi su di morale come le patatine, la nutella, e la fabbrica di cioccolato, specialmente perché c’è Johnny Depp.
Il film inizia, e comincio a perdermi guardando cotanta bellezza rinchiusa in un suolo uomo. I miei film mentali continuano, fin quando non suona il campanello. Ma chi minchia suona la porta a quest’ora? Giuro che se è mio fratello che dice che si è scordato le chiavi, gli stacco il naso a morsi.
Mi alzai – controvoglia – dal divano, e andai ad aprire la porta, pronta a tirare una pantofola di Liam in faccia allo stronzo che rompe le palle a quest’ora.
“Si può sapere chi cavolo è.. Che ci fai tu qui?!” Strizzai gli occhi, incredula della persona che si trovava davanti a me. “Sono felice anche io di vederti, Chloe.” Rispose Michael, con tono strafottente, prima che gli chiusi la porta in faccia.
Ma Zayn è caduto nella cesso? Spero per lui che non gli sia arrivato un attacco improvviso di diarrea.
Sospirai, e riaprii la porta.“Che diavolo ci fai qui?”
“Lasciando perdere quello che hai fatto prima, comunque, ero passato per vedere se volevi venire a fare un giro.” Con te? Ma pop i nent. (Proprio per niente)
“Avvertire prima, no?”
“Ho perso il caricatore del cellulare, non potevo chiamarti.” Il solito rincretinito.
“Ma i tuoi ci sono? Li volevo salutare!” Continuò imperterrito.
“No, non ci sono. Sono qui con mio fratello e i suoi amici.”
“Aah, vabeh. Vieni allora? Non ci vediamo da tanto.” Merda, e ora che faccio? Chloe, devi dirgli di no, di no! E ti sembra facile! Infatti lo è, deficiente!
D'un tratto sento qualcuno poggiare una mano sulla mia spalla. “Chloe, hai aperto tu. E tu saresti?” Disse Zayn, passando velocemente un braccio intorno al mio collo.
“Michael.” Rispose, irrigidendosi.
“Lui è Zayn, un amico di mio fratello. Lui, invece, è Michael.” Feci le presentazioni, ma quei due non sembravano volere essere amichevoli. “Già, e sono anche molto amico di Chloe. Stava per uscire con me, mi dispiace. Magari un'altra volta, Michael.”
“Si, certamente. Ci vediamo Chloe. E' stato un piacere.” Sorrise beffardo, Zayn fece una smoria, guardandolo storto, per poi chiudere la porta d'ingresso con una certa forza.
Sospirai, guardandolo.
“Grazie. L'ho scampata.” Mi sorrise.
“Figurati, dovere.” Era un po’ rosso in viso, che dolce.
“Ma perché lo hai trattato così?” Devo tirargli le parole di bocca? Eh bene, lo faccio volentieri.
“Non può invitarti ad uscire come se niente fosse. E poi lo hai visto com’era conciato? E’ ridicolo, dai. Non è nemmeno tanto bello, ha un naso grande quanto giove.” Ma non è vero! Okay, forse un pò.
“Sei geloso, Jawy?” Dai, adesso ci sta il bacio! Come nel film, lui la prende dai fianchi dicendo ‘Si, sono geloso di te, amore mio’ e si baciano. Un classico.
“Per averti lasciata perdere, è un emerito coglione.”  Mi passò una mano tra i capelli, sfiorandomi la guancia, e poi uscì di casa.
E questo che minchia voleva dire?



HOLAAA GIIIIIRLS.
Questo capitolo è un po’ una cacchetta, lo so.
Ma Zayn geloso, ne vogliamo parlare?:’)
Tra lui e Chloe, chi lo sa, magari nei prossimi capitoli potrebbe succedere qualcosa.. #MORITE DI CURIOSITA! MUAHAHA.
Vi voglio bene, si! <3
E poi Harry, che difende la sorella? #EPICO.
Insomma devo dire che Michael sta simpatico a tutti! AHAHAHAHAHA.
In effetti è simpatico, e anche carino.
Chloe che parla con la sua coscienza, è simpatica, dai.
AHAHAHAHAH ‘Muori, troia!’ Sono dolcissime! #STOMALE.
Il prossimo capitolo sarà migliore, giuro.
Chi di voi ha visto la twitcam dei 1D oggi?
AHAHAHAHAH io stavo crepando dalle risate!
Vabeh, ora evaporo, che ho già rotto abbastanza.
Vi adoro tutte, grazie tante per tutte le recenzioni!
Siete fantastiche, dalla prima all’ultima:*
Adioooooossssss, steeeeelle!
#LWWY.

-Love_MichaelCorvin

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Capitolo 8
*** Nothing, Zayn. ***


Nothing, Zayn.




Ok, è scientificamente provato che il mio adorato fratello è un’emerita testa di cazzo.
E’ l’una di notte passata, e io sono costretta a svegliarmi dal mio coma vegetativo sul divano per andare ad aprire la porta a quei cinque maledettissimi minchioni, che hanno dimenticato le chiavi di casa.
Sul telefono ho avuto cinque chiamate perse da Harry, tre da Liam e una da Niall, che evidentemente cercavano di farmi aprire, mentre il campanello suonava ininterrottamente.
“Vi farei rimanere chiusi fuori! Quant’è vero che mi chiamo Chloe e che vivo con uno sconsiderato!” Sbraitai mezza assonnata dalla porta.
“Dai Chloe, apri che me la sto facendo a dosso! Porco giuda!” Urla Niall, per me la poteva fare anche nel giardino.
Ma io mi chiedo.. Come diamine facciamo io e Harry a far parte della stessa stirpe? Insomma, in famiglia siamo tutti intelligenti – o quasi – me compresa! E poi arriva lui, quell’eccezione che conferma la regola.
“Per favore, apri! Di notte fa parecchio freddo qua fuori, sai!?” E io me ne fotto altamente che fa freddo! Vorrà dire che starete fuori a congelare, e domani mattina vengo in giardino munita di asciuga capelli, a sciogliervi. – se mi va – Ok? Ok.
“Chloe apri questa merda di porta, ti ricordo che mi devi un favore.” Dice Zayn.
Che stronzo, mettere in mezzo la storia di Michael di qualche ora prima, giusto per non prendere un po’ di freddo! Ma vafancul tu, sorta e patta. (Non credo che volete sapere il significato)
“A vostro rischio e pericolo. Poi non dite che non vi avevo avvertiti.”
Apro lentamente la porta, riuscendo a scorgere a poco a poco le facce scongiuranti, facendo spuntare sul mio viso uno sguardo non da assassino, ma da serial killer ricercato da 5 anni dall’FBI.
Loro avanzano un po’ terrorizzati, Harry specialmente. Lo guardo come se volessi ucciderlo con le mie stesse mani, tagliarlo in tante piccole fette, e poi mandarlo al macellaio più vicino. “Hai tre secondi per dileguarti.”
3..2..1.. Comincio ad inseguirlo per tutta la casa, sotto gli occhi dei ragazzi che ci guardano divertiti.
“Ma dai, può capitare di dimenticare le chiavi!” Dice Harry cercando di trovare rifugio dietro il tavolo, io lo raggiungo posizionandomi dalla parte opposta. Tipo come nei film, immaginatevi la scena.
“Certo. A me può capitare, a Louis, a Zayn, a Tom Daley può capitare! Ma a te no, sei già stupido di tuo. In questo modo confermi la tua reputazione da imbecille incallito!”
Harry scappa, di nuovo, io faccio per inseguirlo ma due mani mi bloccano per le braccia. Zayn.
“Calmati, ok?” Mi gira verso di lui. No, non mi calmo! Porca minchia! Mi avete svegliato nel bel mezzo della notte, mentre stavo sognando Liam Hemsworth che mi chiedeva di sposarlo, in costume, davanti a Miley Cyrus che si faceva uscire il fumo dalle orecchie!
“Ma è un cretino!”
“Si lo so che è un cretino.” Harry nel frattempo si è fermato dietro Louis, cercando di riprendere un po’ di fiato. “Ma tu adesso sei un po’ troppo nervosa, per colpa del sonno. Ora ti porto in camera tua, ti fai una bella dormita, e ne riparliamo domani mattina. Ok?” Dice tranquillo Zayn, guardandomi dritto negli occhi. Come faccio ad essere ‘ok’ se nel mio stomaco è scoppiata la terza guerra mondiale tra ormoni e ovaie? Me lo dici?
“Ok..” Dico, un po’ arresa e un po’ sotto shok.
“E’ tutto a posto, la porto di sopra. L’hai scampata, Hazza.” Scampata un corno, domani mattina – se ho le forze – lo metto le frullatore e me lo spalmo sui biscotti.
“Ti da fastidio se ti prendo in braccio?”
Minchia. L’ha chiesto davvero? No, ma io gli svengo addosso. “Fai pure!” Mi prende in braccio – mi aspettavo a mo’ di principessa, invece mi prende alla meno peggio – e mi trascina in camera, poggiandomi sul letto.
“Dormi, pulce.” Mi lascia un bacio sulla fronte, e poi esce.
Pretende anche che riesca ad addormentarmi dopo tutto quello che è successo nel giro di dieci ore? Ma anche no.
E poi, pulce? Dovevo prenderlo come un nomignolo affettuoso, o come un insulto rivolto alla mia purtroppo elevata bassezza? Quel ragazzo è incomprensibile, oh.

E infatti, come avevo detto e programmato, quella notte non chiusi occhio. Sarà stato lo scombussolamento di quello che era successo con Michael, o la scena di Zayn che si preoccupava per me e faceva il geloso. Bah, non ne ho idea.
Sta di fatto che io sono stata l’unica a non dormire, considerando che si sentivano i ragazzi russare fino alla mia camera.
Fortunatamente, dopo un bel po’ di tempo, mi addormentai, fino a svegliarmi all’una passata – di giorno, stavolta. -
I ragazzi sicuramente non erano a casa, dato che sono riuscita a rimanere a letto fino a quell’ora senza sentire urla, risate, o litigi vari tra quei cinque.
Mi alzai – contro voglia, ovviamente -, affamata più che mai, e scesi al piano di sotto, diretta verso la zona ‘cibo’.
In cucina trovai un biglietto con sopra scritto: ‘Non volevamo svegliarti, dopo il casino di ieri sera poi! Torniamo tra poco, ti abbiamo lasciato qualcosa di commestibile da mangiare. A dopo xx’ Mmh, almeno qualcosa di buono la sanno fare. A parte gli ‘xxx’ a fine biglietto, minchia quanto cazzo li odio, fanno troppo Gossip Girl, e io amo Gossip Girl.
Appunto per questo nessuna anima in terra deve permettersi di prenderne spunto, tanto meno nei bigliettini squallidi come questo.
Mi hanno lasciato del cibo? Si, un po’ di crostata, presa in un bar per giunta. Vabeh, mi accontento, anche se fa cagare gli stitici.
Io la saprei fare meglio, e io non so cucinare.
Una volta rientrata in salotto – ancora in pigiama, e con i capelli all’aria -  sento aprire la porta d'ingresso, e mi si presenta davanti il mulatto, seguito a ruota dagli altri.
“Zayn, che minchia hai fatto?” Mi soffermai sul suo ciuffo, era..biondo. Oh God, why?
“Figo, no?” Intervenne Niall.
Figo una ceppa, sembra Malgioglio.
“Ti ha cagato un uccello in testa?” Mi rivolsi nuovamente a Zayn, che stava ridendo.
“Chloe!” Mi riprese Harry.
Oh, ma che vuole? Non è mica colpa mia se Malik ha dei gusti a dir poco terrificanti.
“Ohw, scusa. A che livello di Super Sayan sei, Jawy?” Soffocai una risata, come gli altri.
Colpo basso, eh?
“Dai scusa, anche con quella merda in testa sei bono ugualmente, eh!” Sentii lo sguardo di tutti addosso a me, e li vidi spalancare la bocca.
“Come scusa?” Mi domandò Zayn ridendo.
Ops, ho parlato troppo.
“Volevo dire che ti sta veramente bene, complimenti!” E ora che faccio? Mannaggia a me e alla mia boccaccia! Cristo!
“Ma se prima hai detto che faceva schifo.” Zitto, Tomlinson, se non vuoi che ti ficchi una carota nel culo e te la faccia vomitare.
E vedi che ne sono capace, pirla.
“Cambio spesso idea, io.”
Feci spallucce e salii nuovamente al piano di sopra, per nascondermi dalla vergogna di un attimo prima. Ne approfittai,  feci una bella doccia, e mi vestii per stare in casa, dato che sicuramente non sarei uscita tanto facilmente.
Mi sdraiai sul letto, a guardare il soffitto e a pensare. Cosa poteva passarmi nella mente se non Zayn? Minchia, Chloe pensa ad altro!
Mmh, allora penserò a Tom, a Liam Hemsworth e a Logan Lerman, che mi organizzano una festa a sorpresa in discoteca, magari con uno streap-tease fatto da loro in persona.
Però, non è mica male come idea..
“Posso entrare?” La voce di Zayn mi fece risvegliare dal mio stato di trance.No,non puoi entrare, sto sognando ad occhi aperti, non vedi!?
“C-certo..” Minchia, adesso vuole dirmi che mi odia, e non gli piacerò mai, e che quella di oggi è stata la figura di merda del secolo. Cazzo!
“Che fai?” Scherzi?
“Faccio filmini mentali su personaggi famosi molto attizzanti.” Non riesco a credere di averlo detto.
“Forse era meglio se non te lo chiedevo.” Si mise a ridere, coinvolgendomi. Che bello che è, è un angelo.
E’ di un bello impossibile, come dice Gianna Nannini, anche se nella sua canzone il tipo fantomatico che descrive ha gli occhi verdi.
“Posso chiederti una cosa?” Domandai. Fece cenno di si con la testa.
“Sono così tanto rompipalle, noiosa ed esaurita?”
Si mise a ridere, ma che minchia ti ridi? Idiota.
“Si, sei una rompipalle, e anche un po’ pazza. Ma di certo non sei noiosa. Mi fai ridere in qualsiasi situazione, riesci anche a tirarmi su di morale, sei estroversa e prendi sempre il lato positivo delle cose, mi piace molto il tuo carattere. Dici tutto ciò che ti passa per la mente, e te ne freghi di quello che la gente pensa di te. Sei particolare.” Wooho. Non credevo che pensasse tutte queste cose su di me. “Detto questo, ti va di venire fare un giro con me, oggi?”
Per tutti i pinguini dell'antartide, Zayn Malik mi ha chiesto di uscire con lui? Minchia, spero di averci sentito bene.
Certo. Cioè, si volentieri.”
Improvvisamente, sentii la mia coscia vibrare.Controllai il display del cellulare, mi stava chiamando mio padre. Proprio adesso doveva cercarmi, in tutto questo tempo? Ma al diavolo!
“Papà.”
“Ehi tesoro, come stai?” Bene, prima che interrompessi tutto, mannaia agli addominali di Tom Daley! Eh?
“Bene, bene.” Zayn, che era ancora di fronte a me, mi guardava divertito.
“Sono contento, te l’avevo detto che ti saresti trovata bene. Tuo fratello è lì con te?”
“No, è di sotto.”
“Ah, passamelo,” Ma nemmeno morta mi schiodo da questo letto, chiamalo tu, no? E che cazzo.
“E’ in bagno, chiamalo più tardi. Ora devo andare..a fare la ceretta, si. Ciao paaaaapi.” Attaccai velocemente la chiamata, sbuffando.
Zayn mi guardava ridendo, spaparanzato ormai sul mio letto. No, ma con comodo, eh.
“Come si chiamano i tuoi?” E mo che cazzo c’entra?
Ah si, quando chiederà la mia mano ai miei, dovrà pur sapere i loro nomi!
“Stephanie e Alan.” Risposi.
“Tuo padre si chiama Alan?” No, Goffredo. Ma ci stai con la testa, o nella tua mente stai dando da mangiare ai criceti?
“No, il mio cane.” Lo scherzai.
“Hai un cane? Non lo sapevo!” Rispose sorpreso. Ditemi che mi sta prendendo per il culo.
“No, veramente ho un gatto.”
“E come si chiama?”
“Alfredo.”
“E Alan chi è allora?”
Vi prego, ditemi che adesso spuntano degli uomini con delle telecamere urlando ‘Sei su scherzi a parte!’ Non può essere così cretino.
“Nessuno, Zayn. Nessuno.”

Help me.




HOLAAAAAAAA.

Scusate il ritardo, avevo detto che avrei aggiornato ieri sera.
E invece D:
Non ho avuto tempo, e ispirazione. #sorry.
Ma sono riuscita a partorire ‘sto capitolo.
Che ne pensate?
Non è uno dei migliori, lo so. Però è accettabile.
Ho cambiato la descrizione della storia, e l’ho inserita nel capitolo!
La cosa del ciuffo di Zayn non potevo non metterla! AHAHAHA.
Mi ricorda troppo un tipo che conosco, anche se è l’opposto di Malik.
Brutto, alto, grosso e puzzolente.
Nel prossimo capitolo metterò l’uscita tra Chloe e Zayn*w*
Ho già parecchie idee!
Ora vado che devo uscire. #FUCKYEAH.
Bai bai pipol!
#LWWY


-Love_MichaelCorvin.

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Capitolo 9
*** It doesn't metter, you are beautiful. ***


It doesn't metter, you are beautiful



“Ehi, Styles!” Urla Liam. 
Io e Harry non capiamo a chi dice, perciò ci giriamo entrambi come due perfetti idioti.
“Quale dei due cerchi?” Domanda Harry.
“Quella bella.” Oh, che dolce.
Liam è un orsacchiotto puccioso, è una cosa che ho sempre pensato, dalla prima volta che l'ho visto. Capisco perchè piace a Dylan.

Tutte 'ste parole perchè mi ha fatto un complimento, sono una 
leccaculo.
“Anche io sono bello, mamma me lo dice sempre!” Improvvisa un finto piantolino, sperando che qualcuno gli vada vicino dicendo 'Oh no Hazza, tu sei molto bello'. 
Ma Louis è in bagno, quindi niente complimenti.
“Dimmi pure, Liam.” Mi siedo vicino a lui, sul pavimento di fronte la TV, trasmettevano Lilo e Stich. 
“Mi devi aiutare.” Abbassa il tono della voce.
“In che cosa?” Urlo, attirando l'attenzione. Lui mi fa cenno di abbassare la voce. “Ohw, scusa. Dicimi.”
“Vorrei invitare Dylan a uscire, ma non so come fare.” Oh, ma che dolce. E' nervoso!
“Invitala e basta! E' una ragazza alla mano, non saprei, portala alle giostre.” Io mi divertirei un casino alle giostre, mamma mia.
E io e Dylan abbiamo gusti molto simili, perciò.
“Sicura?” Feci si con la testa, sorridendogli. E lui mi abbracciò. “Grazie. Ho saputo che tu devi uscire con Zayn. Nervosa?” Noo, cosa te lo fa pensare? 
“Un pò, sono una che parla troppo. Chissà quante minchiate sparerò, oh Gesù.” Liam ride, io non ci trovo molto da ridere.
“Andrà tutto bene, sta tranquilla.” Se lo dici tu mi fido, ma se va male giuro che ti caccio di casa e ti mando al circo in pasto ai leoni.
Continuammo a guardare Lilo e Stich, uno dei cartoni più belli a mio parere, e Liam ne sembra davvero preso. Tutti e due siamo sdraiati per terra con la faccia quasi sullo schermo, come dei bambini. 
Stich no cattivo, Stich coccoloso’ Ripetiamo insieme alla televisione, aggiungendo degli ooh finali, mentre gli altri ci guardano con un aria tra il divertito e lo sconvolto.
“Siete strani, voi due.” Dice Harry, posizionandosi sul divano, insieme a Louis e Zayn. Niall si siede sulla poltrona, ridendo. Lui ride e mangia, che vita sedentaria.
“E' un cartone, e tu stavi per farti scendere le lacrime!” Continua, poi, ridendo ancora.
“Azzardati a dire qualche altra cosa contro Lilo e Stich e ti ficco il telecomando nel naso, Hazza." Tento di zittirlo, riuscendoci perfettamente.
“Zayn, pregherò per la tua vita, stasera.” Mi sentii ribbollire, diventando rossa fino alla radice dei capelli, e ho tanti capelli devo dire.
“Starò attento.” Risponde con nonchalance. Gli faccio una linguaccia.
Che cattivi, manco fossi una pazza maniaca schizzofrenica, al diavolo.

“Dove mi porti?” Chiedo a Zayn, una volta uscita insieme a lui da casa. Però, fa un bell'effetto dirlo! Usciti insieme, usciti insieme, io e Zayn, wooh. 
“Dove vuoi andare, ti ci porto.” Che galantuomo. Ma andiamo, che lo sappiamo tutti che infondo sei un tamarrone di periferia. E poi mi hai chiesto tu di uscire, dovresti avere le idee chiare! 
Che pirla. Mi viene in mente un idea. “Andiamo al parco giochi, allora” Gli urlo nelle orecchie, facendolo sobbalzare.
“Vada per il parco giochi, pulce.” 
Ci incamminiamo verso il famigerato parco giochi, che non è molto lontano. Che genialata, siamo in un paesino minuscolo, e normale che è tutto vicino.
Scorgo da lontano gli scivoli, le altalene, e quei cosi che vanno su e giù quando sali sulle estremità. Insomma, capitemi.
“Vieni, stendiamoci sull'erba.” Mi prende per mano e mi trascina nei giardini, sedendosi, e facendomi sedere vicino a lui.
Giuro che ora muoio.
Probabilmente se passasse Tom Daley con suo fratello davanti a me in questo momento, non mi farebbe ne caldo ne freddo.
Certo, se mi salutasse o ci provasse con me, la cosa sarebbe differente. Ma per ora qui c'è Zayn, solo Zayn, e questo mi basta e mi avanza.
“Ti prego Zayn, appena puoi fai sparire quel ciuffo biondo, è terrificante.”
“Non ti piace?” Disse crucciato.
“Ti starebbe anche bene. Ma mi ricordi un tipo che conosco, ed è una scena raccapricciante.” Che schifo, io questo tipo lo odio. Solo a pensare che ci potrebbe essere lui vicino a me in questo momento.. Bleah.
“E' bello, almeno?” Se prima pensavo che tu fossi scemo, ora ne sono convinta.
“Mmh, se per bello intendi un misto tra la stazza di Hulk - senza muscoli, solo lardo - i denti di Shrek, e la flatulenza di una fogna. Si, è molto bello.” Un mostro, che schifo. Ed era pure fidanzato! 
“AH. Ma io sono diverso!” Su questo non ci piove, mio caro Zayn Jawaad Malik. Tu sei la prima essenza della perfezione, e dovresti saperlo bene ormai.
“Non c'è dubbio, credimi.” Mi sorrise.

Continuammo a stare in quel parco per un pò di tempo, parlando, scherzando e guardando i bambini giocare e cadere come delle ciavole dagli scivoli e dalle altalene.
Poveretti, chissà che dolore.
“A che pensi?” Mi chiese vedendomi sovrapensiero. Non credo voglia sapere cosa penso.
“A quanto sia impossibile il fatto che Tom Daley passi a braccietto con Logan Lerman in questo momento. Mpf, fottuta distanza.” Gli risposi, e si mise a ridere, quasi sconvolto.
“Tu sei strana. Guarda, c'è il bancone dei gelati, prendo due cornetti?”
Annuii - entusiasta all'idea dei cornetti - e vidi Zayn allontanarsi.

Dopo qualche istante mi arrivò una pallonata in testa, che mi fece sobbalzare. Mi voltai di scatto rotrovandomi davanti un bambino tutto ciccia, i capelli alzati in una mini cresta e la collana d'oro con il crocifisso.
Il classico figlio di mafioso. 
“Potresti ridarmi la palla?” Mi chiede irritato. Ma io ti sputo in faccia, sgorbio!
“E tu potresti chiedere scusa?” Gli rispondo, tenendo la sua adorata palla in mano.
“Ma se eri tu che stavi in mezzo alle scatole, dammi la palla!”
Brutto barile di birra!
Ma figurati, se ti ridò il pallone, i tuoi amici faranno fatica a distinguervi l'uno dall'altro!
“Vuoi sapere dove te la metto 'sta palla? Su per il cu..” Mi sentii bloccare, e qualcuno afferrò quel pallone dalle mie mani.
 “Ecco la tua palla, scusala ha il ciclo.” Intervenne Zayn, restituendo la palla a quella bratta schifosa. 
“Devi litigare anche con i bambini?” Quello non è un bambino, come minimo se n'è mangiati quattro! “Shh, non parlare proprio. Tieni il cornetto.” 
“Le noccioline mangiale tu.” Gli porsi nuovamente il gelato. Lui mi guardò con aria interrogativa. 
“Perchè?” Mi fanno schifo!
“Non mi piacciono, mio padre da piccola se le mangiava sempre per me.” Mi giustificai.
Detto fatto, prese il mio cono e ne mangiò le noccioline, per poi ridarmelo. E' da sposare.
“Grazie.”
Un momento, le labbra di Zayn hanno toccato il mio gelato, e io ora lo sto mangiando. Minchia, io ho baciato Zayn Malik!
Sogna, sogna.
Poco dopo ci alzammo, diretti verso nonsodove, e ci passò per l'ultima volta, davanti, il barile di birra. Si, il bimbo tutto ciccia.
Istintivamente gli feci una linguaccia.
“Tanto sei brutta!” Mi urlò, prima di volatilizzarsi con i suoi amichetti. Feci uno scatto per saltargli a dosso e riempirlo di botte, ma Zayn mi bloccò, ridendo.
“Ma l'hai sentito? E' uno stronzetto!”
“Dai, è un bambino! Non importa quello che dice, tu sei bellissima ugualmente.” Mi sorrise. 




HOLA BELLEZZZZZZEE! Dovrei smetterla con questi Hola, ma non so che dire.

Ho rispettato i tempi e ho messo il capitolo v.v
Come sono braaava:') 
Ok, che ne pensate? A me piace, anche se non è il migliore..
Ma Liam e Chloe che guardano Lilo e Stich? #CUTE.
Ammettetelo, anche voi adorate Stich, io lo amo un casino. E' coccoloso, minchia!
Ah, alla fine Liam e Dylan sono usciti insieme, chissà che è successo.
E Zayn e Chloe? AHAHAHAHAH 
Come promesso, ho descritto il tipo che mi ricordava Zayn, un mostro AHAHAHAH.
La frase finale fa scena, e si comincia a capire cosa pensa Zayn di lei.
Vabeh, ora vado. 
Ciaaaaaaooooo:*
#LWWY.


-Love_MichaelCorvin

 

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Capitolo 10
*** What the fuck?! ***


What the fuck!?

 

Sei bellissima. Sei bellissima. Sei bellissima. Sei bellissima. Sei bellissima.
Le parole di Zayn rimbombavano nel mio cervello ogni secondo, mandandomi in un alto stato di confusione.
Non riuscivo nemmeno a parlare, dopo quella frase ero rimasta imbambolata a fissare il vuoto, con la bocca aperta e gli occhi sognanti. Intorno a me sentivo tante campane che suonavano ininterrottamente, come nei film insomma.
“Chloe? Chloe!” Zayn mi stava scuotendo, riportandomi alla realtà.
“Mi piacciono i treni!” Ma che cazzo ho detto?
Lo sapevo che almeno una cazzata avrei dovuta spararla. Porca trota.
“Sicura di stare bene?”
“Benissimo! Mai stata meglio, te l’assicuro.”
“Ah, sembravi entrata in trance dopo che ho det..” Lo bloccai quasi subito, per evitare altre figure pietose. “Guarda, un topo-cane!” Indicai una sottospecie di Chiwawa che stava passando davanti a noi in quel momento.
Mio dio che brutto quel cane.
Io odio i Chiwawa, o almeno me li fanno odiare.
“Guarda il padrone.” Mi disse lui.
Effettivamente non posso stabilire chi fosse peggio. Il padrone – sempre se era maschio dichiarato – era vestito in una maniera penosa.
Una camicetta azzurra con delle specie di borchie sulle spalle, un cappello bianco dal quale fuoriusciva un ridicolo ciuffetto di capelli, pantaloncini di jeans, calzettoni lunghi con delle strisce, e le gambe lisce, più delle mie.
Avrà testato su di lui il nuovo Roll-on di Veet.
“Veet, perché voi valete.”
“Quello è l’Oreal, scema.” Mi ammutolì Zayn.
Eh si, lui di prodotti di bellezza se ne intende, penso che ci tenga più lui all’aspetto esteriore che io, bah.
Le risate furono interrotte dalla suoneria del cellulare di Zayn, un bell’iPhone 4S. Riccone.
“Che cazzo vuoi?” Rispose al telefono con molta nonchalance. “Dai Harry, non può andare Liam? Lo so che è con Dylan, ma io sono con Chloe!” Frena un attimo. Mio fratello ti ha chiesto di fare nonsocosa, e tu non vuoi andare perché sei con me? Iperventilazione mode on.
“Sei un rompipalle, quasi quanto tua sorella.” Stronzo. Si voltò verso di me – che in quel momento lo stavo uccidendo mentalmente – e mi sorrise, accarezzandomi una guancia.
Hai detto che sono una rompipalle, schiatta. Scherzavo, mi servi vivo.
“Va bene, a dopo, ciao” Chiuse la telefonata, sbuffando.
“Era Harry.” Sei molto perspicace.
“Qualcosa me l’aveva fatto capire, sai?” Mi sorrise, anzi si mise a ridere. Un sorriso da stuprare, per colpa sua diventerò una maniaca professionista.
“Dobbiamo andare a fare la spesa, stasera hanno invitato un loro amico per cena.”Che cazzo di palle.
“Non poteva andare lui?”
“Ti prego, non fare domande. Mi scoccio almeno quanto te ad andare.”
“Vabeh dai, andiamo.”
Ci incamminammo verso il supermercato più vicino, che raggiungemmo in una decina di minuti.
Era molto grande per essere in un misero paesino di mare, altro che la Coop.
Una volta entrati, ci dividemmo, entrambi con un carrello a portata di mano.
Mi avvicinai al reparto da me nominato ‘schifezze’. Mmh, patatine, nel carrello. Niall deve aver finito le altre. Caramelle gommose, nel carrello.
Cioccolato, cioccolato ovunque. Questo per me è il paradiso, seppellitemi qui, ve ne prego.
In pochi minuti avevo riempito il carrello con pasta, patatine, caramelle, cioccolato di tutti i tipi, bevande varie, e ogni altro tipo di cibo che nuoce gravemente alla salute, insomma.
“Ma quanta roba hai preso!?” Mi chiese fissando la quantità di porcherie che avevo messo nel carrello.
“L’essenziale!”
“E’ una semplice sera, Chloe. Non il cenone di capodanno. Che poi a capodanno non si mangiano tutte queste zozzerie.” Ehi, non offendere le mie caramelle, offendi anche me in questo modo.
“Ma evita, Allah.” Gli diedi un pugno sulla spalla, facendogli come minimo il solletico, vabeh.
“Paghiamo e andiamo via.”
Alla cassa, per colpa di tutta la roba che avevo preso, venne fuori una bella cifra e Zayn – dopo avermi squadrata con occhi da assassino – dovette svuotare mezzo portafogli. Ooops.
Eravamo strapieni di buste, a piedi per giunta, perciò il ritorno a casa fu piuttosto faticoso. L’unica cosa positiva fu quella di poterlo osservare ogni secondo, senza che lui se ne accorgesse, poiché era tropo impegnato a non fare cadere tre buste di spesa.
Quant’è bello, quanto? Tanto, tanto.
Arriammo a casa, finalmente, e venne ad aprire Louis.
“Eccovi finalmente!” Lo fulminai con lo sguardo, Zayn idem.
“Non fiatare.” In cucina trovai tutti gli altri, compresi Liam e Dylan che parlavano animatamente lanciandosi occhiatine troppo sospette.
“Ah, voi due qua state!”
“Tenete queste minchie di buste.” Zayn buttò sacchi sul tavolo, sedendosi esausto su una sedia. Gli altri ci guardarono straniti, mentre cominciavano a mettere a posto li cibo. Quando Niall aprì la mia busta, corse ad abbracciarmi, per via delle patatine eccetera.
“Non potevi andare tu a fare la spesa?” Domandò Zayn a Louis, per poi spostarsi su Harry.
“Ma voi eravate già in giro..” Eh si, giustamente!
“I piccioncini non volevano essere disturbati mentre facevano le loro cose?” Chiese Harry con tono malizioso.
“Il piccione te lo ficco nel culo e te lo faccio uscire dalle orecchie, Harry.” Sbuffai. Zayn si mise a ridere, guardandomi. Cazzo ti guardi? Difendimi, idiota! Ormai gli uomini di oggi non hanno valore, oh.
“Almeno sono simpatico.” Continuò Harry.
Come una bratta sotto al cuscino.
“Adesso però vi mettete a cucinare!” Imprecai io.
“Macchè, dopo ordiniamo le pizze.” Rispose Niall, mettendosi comodo sul divano.
Cioè, mi hanno fatto interrompere l’uscita con Zayn per andare a fare la spesa per una cena alla quale avremmo dovuto mangiare una squallida pizza?
 Ma jatvinn a far incul! (Andate a fanculo)
“Zayn, mantieni la calma.” Si ripeteva made in pakistan.
“Vi vorrei tanto spellare vivi e dare la carne in pasto alle bestie, ma sono clemente, quindi mi ritiro in camera. E tu vieni con me!” Afferro Dylan per un braccio e la trascino al piano di sopra, facendola sedere di fronte  a me sul letto.
Pretendevo che mi raccontasse l’uscita con Liam, era ovvio.
“Dovresti dirmi qualcosa” La incitai.
“Ah, si..” Guardò altrove, sorridendo. Vuole tenermi sulle spine la stronza.
Afferrai una forbice che stava sulla mia scrivania, puntandogliela contro per minacciarla.
“Ti taglio tutti i tuoi bei ciuffetti biondi se non parli” Si mise a ridere, per poi cominciare a raccontare. “Nei minimi dettagli, mi raccomando” Puntualizzai.
“Mi sono divertita un casino. Liam è dolcissimo, e anche simpaticissimo! Mi ha portata alle giostre, volevo andare su tutte le montagne russe, e lui, nonostante si cagasse in mano, è venuto lo stesso.” Le si illuminavano gli occhi a parlarne, mi faceva tenerezza. Sono fatti per stare insieme quei due. Poi continuò. “Quando partivano chiudeva gli occhi e mormorava qualcosa, io ridevo come una pazza. Alla fine sembrava sempre che volesse rimettere.  Mi ha anche regalato un pupazzetto a forma di panda, che ha vinto per me. Che carino che è. Ha detto che vorrebbe uscire di nuovo con me, e altre cose dolcissime.”
“E tu nel frattempo che facevi? Ruttavi?”
“No! Cioè, solo qualche volta..” Dio mio. “Aah! Ho fatto anche la mia figura di merda storica”
“Dimmi!” Già m’immagino.
“Allora, eravamo seduti su un muretto a mangiare lo zucchero filato, vicini vicini. Stavamo parlando, fin quando un brutto uccellaccio mi vola praticamente sulla faccia, facendomi spaventare. Ho lanciato un urlo che mi avranno sentita anche in Polinesia, e per di più mi è finito lo zucchero nei capelli.” AHAHAHAHAH. Neanche a me potrebbero capitare certe cose, e io sono molto sfigata devo dire.
Mi misi a ridere come una rincretinita, piegata in due sul letto ad immaginare la scena.
“Che ti ridi! Ho fatto una figura..” Rispose, prima di mettersi a ridere con me. “E Liam che ha fatto?”
“Quello che stai facendo tu adesso, rideva.” Oh Dio.
Dopo qualche minuto scendemmo nuovamente, dagli altri ragazzi, in cucina.
“Chi è sto tipo che avete conosciuto?” Chiese mio fratello, quindi lui non lo conosceva.
“Uno simpatico, vi piacerà.” Non dobbiamo mica sposarcelo, ma spero per loro che sia davvero simpatico, ci manca solo un prete in casa.
“Come si chiama?” Domandai curiosa.
“Si chia..” La voce di Niall fu interrotta dal campanello. Era arrivato probabilmente.
“Sarà lui, vado ad aprire.” Disse Louis.
Quando tornò in cucina, aveva una spiacevole sorpresa per me, Zayn, Harry e Dylan. Stavo bevendo, e sputai tutta l’acqua in faccia a Liam. Povera vittima.
“Ragazzi, lui è Michael.”
Merda.



HOLAAAAAA.

Che bello finire un capitolo con la parola 'Merda' AHAHAHAH.
Rieccomiiiii.
Scusate l'assenza, non ho avuto tempo D:
Beh, che ve ne pare del capitolo?
A me piace, sinceramente. Che dolci Chloe e Zayn.
Ma anche Liam e Dylaaan.
La figura di Dylan è epica. LOL
Ho notato che siete circa 10 ad aver messo la storia tra i preferiti. #THANK YOU.
Vi adoro:') questo è il mio contatto di twitter  @asdfghjkchloe_ Seguitemi:)
Il prossimo capitolo sarà un pò triste, vi avverto.
Ciaaaaaaaao:*
#LWWY.

-Love_MichaelCorvin.

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Capitolo 11
*** I've been crying, I've been dying over you. ***


Ehii, scusate il ritardo. Ecco il capitolo triste.
Volevo avvisarvi che in un puntò del capitolo, parlerò tipo in terza persona.
Ho indicato il tutto con dei trattini . ---
Ah, se mettete ‘Blow me, di P!nk, mi fate contenta.

Spero vi piaccia.


 


I've been crying, I've been dying over you.





Ditemi che è uno scherzo, che quel ragazzo ha solo una maschera in faccia. Che sia tutta una balla organizzata per vedermi morire nel giro di qualche secondo.
Se così non fosse, beh, sono letteralmente fottuta.
“Ciao a tutti.” Ma ciao cosa, dove, quando? Esci da casa mia immediatamente se non vuoi che ti caccio a pedate nel muso.
“Ehi amico!” Lo salutò Niall, seguito da Liam e Louis.
Harry era sbigottito, stava per farsi uscire le pupille dalle orbite, Zayn stringeva i pugni sul tavolo, Dylan sembrava molto confusa, e io.. Io ero diventata una bomba a mano, potevo esplodere da un momento all’altro.
“Perché quelle facce?” Domandò Louis, confuso.
Notai con la coda dell’occhio, Zayn e Harry mandarsi uno sguardo d’intesa, ma non ci feci molto caso. Stavo per scattare e saltare addosso a Michael per urlargli le più brutte parole che erano nel mio vocabolario, ma fui trattenuta per un braccio.
Zayn mi stava tirando, e mi mise a sedere su di lui. “Stai buona.” Mi sussurrò nell’orecchio.
“Lo conosciamo già Louis. E’ un piacere rivederti, Michael.” Harry si fece spuntare un sorriso alquanto falso sul volto, al quale Mike sembrò cedere.
“Anche per me. Ah, ciao Chloe. Zayn. Ragazza della granita.Merda. Si è ricordato dello spiacevole incidente di qualche giorno prima, meglio di così non potrebbe andare.
Vidi Dylan sbiancare, per poi diventare tutta rossa. Tutti la guardavano confusi.
“Si chiama Dylan.” Puntualizzò Liam, mettendole un braccio attorno al collo.
Da quando Liam Payne è così possessivo?
Io non riuscivo ad aprire bocca, non fuoriusciva nemmeno una sillaba da parte mia. E pure ne vorrei dire tante, troppe, ma sto muta.
Io che non parlo, è una cosa più unica che rara.
“Ah, vedo che non c’è bisogno delle presentazioni.” Concluse Louis.
Avrei passato una serata terrificante, ne ero più che convinta, conoscevo fin troppo bene Michael. Era un tipo molto aperto ed estroverso, riusciva a stringere amicizia con chiunque in pochissimo tempo, una delle sue poche qualità. Ma che minchia dico, ha un bordello di qualità, solo che io sono una delle poche che conosce quelle peggiori, ovvero la falsità E poi ha un sorriso spettacolare, una risata coinvolgente, quasi quanto quella di Niall, ed è assolutamente bellissimo. Capelli scuri, occhi chiari, alto e magro. Se fossi un maschio diventerei gay.
Quelli che inizialmente non lo conoscono, finiscono per adorarlo in men che non si dica. Ma io lo conosco fin troppo bene, ahimè.
Non mi faccio abbindolare da lui.
“Ordiniamo le pizze?”
“Niall, possibile che non pensi mai ad altro che non sia il cibo? Sei un pozzo senza fondo!” Ed era vero. Minchia.
“Gelosa che lui non ingrassa, e tu si?” AH AH AH. Le battutine simpaticissime del caro Michael, che non fanno mai ridere nessuno.
Se non fanno ridere nessuno, perché stanno ridendo tutti?
Harry era scoppiato a ridere, Louis e Niall anche, perfino Liam e Dylan. Zayn si conteneva, sapeva che l’avrei distrutto di botte. Ma non fu sufficiente, poiché si lasciò uscire una risata anche lui.
“Tu sta zitto, bastardo.” Gli pestai un piede, essendo seduta su di lui mi veniva più comodo.
Aspetta, in tutto questo trambusto non mi ero accorta di essere seduta su Zayn, porca puttana. Porco cactus sono seduta su Zayn.
“Michael ha ragione, qualche anno fa eri un po’ cicc..” Gli lanciai una pantofola addosso per farlo stare zitto. “Harry, non dire quella parola. Ero solo un pochino in carne, stop.” Si misero di nuovo a ridere.
E’ così tanto bello prendersi gioco di me? Cioè, fate ridere anche me allora!
“Eri grossa, davvero?” Domandò a sua volta Louis, ridendo.
“Voglio vedere una foto!” Mi urlò Niall nelle orecchie.
Adesso lo ammazzo.
“Non ero grossa! E tu non vedrai nient’altro che la tua faccia spiaccicata sul pavimento se non chiudi la bocca.” Lui indietreggiò, quasi impaurito, mentre io incrociavo le braccia sul petto, offesa.
Non si offendono le donne, minchia.
Devo smettere di ripetere minchia. Minchia.
“Lasciatela stare, poverina.” Zayn mi strinse di più a se, mandandomi in iperventilazione acuta. Solo Tom Daley potrebbe risvegliarmi da questo shock.Oh forse no, poiché vedendolo andrei direttamente in coma farmacologico.
“State insieme voi due?” Domandò Michael, con un tono alquanto arrogante e divertito.
Zayn si mise a ridere, allentando un po’ la presa su di me.
“No, non stiamo insieme.” Rispose con tranquillità, mentre il mio cuore sembrava spezzarsi in due.
“Secondo me hanno una relazione segreta.” Liam, che minchia dici? Ma magari.
“Ah, scoperti. Vi incontrate di nascosto per fare porcherie?” Oh dio, ma dove mi tocca vivere.
“Tu fai porcherie con mia sorella? Puttano!” Harry, non ti fare il preoccupato, non ti crede nessuno.
“Oh, ma smettetela di fare gli idioti! Se volessimo stare insieme, lo diremmo, no?” lo ammutolì Zayn.
Questo vuol dire che non vuole stare con me e che non gli piaccio minimamente.
Ho voglia di buttarmi in un burrone, con Tom Daley che mi fa compagnia.
“Vogliono negare fino alla fine.” Replicò Liam.
“Payne, o ti tappi la bocca, o te la faccio chiudere io in un modo molto spiacevole.” Risposi prendendo in mano l’altra pantofola, con una faccia da ‘So bene come usarla’.
“Allora, vogliamo mangiare o no?” Zi padrone.

“Sicura che te la mangi tutta?” Chiese Niall per la ventesima volta, rivolgendosi stavolta a Dylan.
“Si Niall, la mangio tutta. Non so, se hai fame, mangiati i piedi!” Buona questa. Ma meglio non incitarlo, ne è veramente capace, credimi.
“Sta zitta, che lo fa veramente.” Rispose schietto Zayn.
Nel giro di qualche minuto finimmo tutti quanti di mangiare. Come avevo ben previsto, tutte le persone presenti in casa, trovavano molto divertente Michael e i suoi modi di fare.
Ridevano ad ogni singola cazzata che sparava, perfino mio fratello, che fino ad un ora prima lo odiava.
Io ero l’unica che non si faceva smuovere da tutte le sue moine inutili, era un falso. E lo sarebbe rimasto. Per sempre.
“Chi vuole giocare a Obbligo o verità?” Oh no, io odiavo quel gioco. E guarda caso era stato Mike a proporlo. Sono sempre più dell’idea che quel ragazzo voglia rendermi la vita impossibile.
“Non ci giocherà nessuno, è infantile” Risposi sicura di me.
“Per me, invece, va bene.” Rispose Harry.
“Si, anche per me.” Lo seguì Dylan.
“Si! Ravviviamo un po’ la serata.” Concluse Louis.
Come non detto.
I primi turni non andarono poi tanto male.
Louis che fa finta di partorire.
Niall che da un bacio sulla guancia a Michael.
Harry che dice chiede a Dylan di sposarla. Seguito dallo sguardo assassino di Liam.
Zayn che beve tre bicchieri di coca-cola e aranciata insieme.
E io che mi preoccupavo per queste cavolate, che esagerata!
“Michael, devi baciare Chloe.” Dicevo, non è niente di preoccupante, solo uno stupidissmo gioco. Ma al diavolo, sembra che me lo fanno apposta, cazzo. Non lo farò nemmeno pagata.
Michael fece per avvicinarsi a me, sotto lo sguardo di tutti gli altri.
Era troppo vicino, sentivo il suo respiro addosso, avevo perso letteralmente il controllo di me stessa.
“Sogna, Mike.” Lo respinsi, facendolo rimanere scioccato, e me mi alzai da terra.
“Non lo farò ne ora ne mai. Ok? Buonanotte a tutti.” Corsi in camera e sbattei fortemente la porta.
Forse avevo esagerato, forse no. Ma io non volevo baciare quel verme, dopo tutto quello che mi aveva fatto.
Sarebbe stata soltanto una vittoria per lui, mentre io mi sarei sentita uno schifo.
---
Erano rimasti tutti un po’ colpiti dalla reazione di Chloe, certo, se lo aspettavano che avrebbe respinto Michael. Ma di sicuro non immaginavano che sarebbe corsa in camera sua, senza dare alcuna spiegazione per giunta.
Zayn era piuttosto compiaciuto, si poteva definire molto contento che Chloe avesse rifiutato quel bacio. Neanche lui immaginava quale fosse la ragione della sua stessa felicità, anche se si capiva perfettamente dal sorrisetto beffardo che aveva su viso.
“Ma che le è preso?”
Solo Dylan e Harry potevano capirla bene, conoscendo tutta la storia dall’inizio alla fine.
“Vado a parlarle.” Si cimentò Harry, ma venne bloccato dalla voce di Dylan. “No Harry, è meglio se va lui.” Indicò Michael, che era il più confuso di tutti.
“Va bene.” Si alzò da terra, diretto verso Chloe.
“Attento a quello che le dici.” Lo avvertì Zayn, afferrandolo per il braccio e guardandolo in malo modo.
Michael non sembrò ne intimorito, ne tanto meno spaventato dall’avvertimento del moro, e quasi ignorandolo del tutto, salì al piano di sopra.
---
Ero stesa sul mio letto a distruggere, con le mani, un cuscino, quando sentii bussare alla porta, che si aprì subito dopo.
No, ma permesso, eh.
“Ehi. Posso?” Eccolo, la causa di tutti i miei problemi di quel momento. Volevo mandarlo via, ma era arrivato il momento di parlargli, se lo avessi respinto avrei peggiorato la situazione.
“Che hai?” Si avvicinò fin troppo a me, sedendosi sul mio letto.
“Nessuno ti ha dato il permesso di sederti qua, mi pare.” Come nessuno ti ha dato il permesso di piombare nella mia vita, in questo momento, come ne sulla fosse.
“Posso sapere che ti ho fatto?” Ma che grande faccia da culo. Ha anche il coraggio di chiedermelo.
“Sei sempre in mezzo alle palle, Michael. Adesso piombi anche in casa mia e fai strage con la tua simpatia, ma solo io so che razza di stronzo sei veramente.” Cercavo di non guardarlo negli occhi per non cedere, ma mio veniva quasi impossibile.
Lui mi guardava perplesso e confuso.
“Di che stai parlando?” La sua indifferenza mi dava fastidio, era come se non si rendesse proprio conto! Volevo urlargli in faccia e sbatterlo fuori.
“Te lo spiego subito.” Presi un respiro profondo e continuai. “Tu ed io eravamo come una cosa sola. Ricordi? Poi qualcosa è cambiato, e senza che me ne rendessi conto, tu non c’eri più per me. Sei stato uno stronzo,un bastardo, un coglione, e potrei continuare all'infinito. Mi hai fatta sentire una merda.”
Sentivo le lacrime arrivare a fiotti, ma le mandai indietro, con grande sforzo. “I veri amici, cosa che pensavo che fossimo, non si trattano così. Non ti parlavo più, è vero, ma tu non hai mai fatto niente per aggiustare le cose. E ora ricompari, ma vattene a fanculo.”
Ripresi fiato guardandolo, e stringendo i pugni. Era sbigottito.
“I-io, cioè.. Ti piacevo, seriamente?” Madonna, come sei perspicace. Ti prenderei a legnate.
“Diciamo che mi piacevi, ma poco.” Ti sognavo tutte le santissime notti, però sognavo di ucciderti.
“Anche tu a me.” Lacrime, trattenetevi ancora per un po’. Non manca molto.
Io sono forte, non piango davanti a lui.
“E pure non hai avuto scrupoli a fartene tre o quattro, ignorandomi del tutto.” Sorrisi amaramente, guardandolo dritto in faccia.
“Mi dispiace, fa male vederti così a causa mia.. Non potrò rimediare in qualche modo?” No, cazzo, no! Brutto troio, puttano di merda. Presi coraggio, e gli risposi. “Ci hai pensato troppo tardi.” Abbassai nuovamente lo sguardo, cominciando a piangere leggermente.
“Spero solo che Zayn possa renderti felice, si vede che ci tiene molto a te” Mi illuminai a quelle parole. Zayn ci teneva?
“E’ meglio che tu vada” Distolsi lo sguardo, facendo scendere una lacrima sulle lenzuola.
Si alzò lentamente, lasciandomi un bacio sulla fronte. “Ti voglio bene. Ciao Chloe.” Disse quando era ormai sull’uscio della porta, prima di chiuderla e lasciarmi in preda ai miei pianti.
Sono ridicola, lo so.
Purtroppo si sentivano forti e chiari, motivo per il quale Harry si catapultò da me, dopo aver visto Mike andar via.
“Che è successo?” Corsi ad abbracciarlo. Mi strinse fortemente, accarezzandomi la testa. “Credo di aver capito, hai fatto quello che dovevi fare, è tutto ok.”
Ma tutto ‘ok’ un corno! Sto una cacca.
“Ma tutto okay una beata minchia! Quanto sono scema. E’ sempre così difficile perdere un’amicizia simile.” Tentai di dire tra un singhiozzo e l’altro.
“Lo so. Ma ci siamo noi con te, puoi fidarti. Ti vogliamo bene e non sarai mai e poi mai sola.” Ora lo so, Harry.
“..saluta tutti da parte mia mo che scendi. Non penso che uscirò da qui prima di domani mattina.”
“Mmh, ok. Riposa, notte.” Mi abbracciò un ultima volta, e uscii, lasciandomi sola. Mi ci voleva.
Ricominciai a piagnucolare, affondando la testa nel cuscino e cominciando a morderlo.
Ora so cosa vuol dire, dire addio a una persona che per te ha significato molto. Certo, non è mica morto, ma diciamo che siamo sullo stesso ripiano. Ma io per lui ho lottato, diciamo che ho combattuto una guerra che non necessitava del mo contributo, ecco.
I've been crying, I've been crying, I've been dying over you.
Tie a knot in the rope,
Tryna to hold, tryna to hold.
But there's nothing to grab, so I let go.
Sapevo che questo momento sarebbe arrivato, speravo solo non in questo terrificante modo.






HOLAAAAAA.
Scusate se non ho aggiornato ieri, non ho avuto tempo.
Anyway, finalmente l’ho partorito. Che ne pensate?
Verso la fine è un po’ triste lo so. Vabbè, sta storia mica può sempre far ridere,oh. HAHAHAHAH
Ho dato una frase della canzone Blow Me, come nome del capitolo. #YEAH.
Finalmente Michael lo abbiamo cacciato fuori dalle palle. HAHA povero.
Zayn si farà avanti, o si farà avanti Chloe?
O nessuno dei due? AHAHAHA.
Vi tocca aspettare un po’ per scoprirlo.
MUAHAHA. Sono crudele.
Piuttosto, ma avete visto i ragazzi ieri sera?
Io no, mi sono addormentata! #SFIGGHY.
Ma ho visto qualcosa su internet, Gif e robe varie.
Hanno vinto tre premi, cazzarola! #SO PROUD! E Katy che bacia Niall e Harry?
AHAHAHHA che dolce:’)
Mi è dispiaciuto non poterli vedere in diretta. Volevo vedere quando li hanno proclamati vincitori..
Erano contentissimi, e lo sarei stata anche io. Penso che avrei urlato come una fossennata.
Vabeh, li vedrò sabato AHAHAHA.
Il mio twittah!    @Asdfghjkchloe_
Ora vado che sto parlando un po’ troppo LOL
Baci
#LWWY.

-Love_MichaelCorvin

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Capitolo 12
*** A perfect asshole. ***


A perfect asshole.



Quella notte, stranamente, mi addormentai facilmente, finchè non cominciai a fare sogni a dir poco assurdi.
Del tipo che ero partita per Londra, ma l’aereo, dopo dieci minuti, deve atterrare, non so per quale motivo. Io scendo, con altre persone. Ci giriamo e l’aereo è ripartito senza di noi.
Il paesaggio era stranissimo, il cielo era sul nero\viola scuro, c’erano alberi verdi e montagnelle ovunque, sembrava di stare in un videogioco di Crash.
Tutto d’un tratto mi ritrovo in una camera d’albergo con un casino di letti enormi, e io giustamente prendo il più grande. Entrano in camera altre mie amiche, dicendo che eravamo a Milano e che dovevamo frequentare il liceo là. Che roba bizzarra.
Devo smettere di mangiare cioccolata prima di andare a dormire.
Mi svegliai quasi di soprassalto, dandomi dei piccoli colpetti sulla testa.
Controllai l’orario, prendendo il telefono dal comodino. Le 9:13.
Porca puttana, è prestissimo!
Rimarrei ancora nel letto, ma sento che sto per farci la muffa. E ho anche fame. Come sempre d'altronde.
Decido così di alzarmi e di scendere al piano di sotto, dato l’orario, sicuro nessuno dei ragazzi sarà sveglio.
La cucina è vuota, appunto.
Devo prendere i biscotti, ma sono abbastanza in alto per me. Mi alzo sulle punte, ma vado a dare una testata contro una mensola.
“Porca puttana!” Sbraito.
Riesco a raggiungere il mio obiettivo, dopo di che vado verso il frigorifero per prendere l’aranciata, ma urto con il piede il piedistallo di un mobile.
“Mannaia a Gesù Cristo, la Madonna e tutti i santi!” Mi ritrovo fare il segno della croce per le bestemmie. Ma il mio povero piede è ancora più dolorante di prima.
La giornata non poteva cominciare in modo migliore.
“Ehi, che fai già sveglia?” La voce di Louis interrompe il silenzio, facendo saltare in aria sia me, che un cucchiaino che avevo in mano.
Ancora assonnato, si passa una mano sugli occhi, e si mette a ridere per la mia scena di qualche secondo prima.
“Potrei farti la stessa domanda.” Mi sorrise, e si sedette vicino a me.
“Tuo fratello russa parecchio.” Rispose, ridendo, e facendo ridere anche me, che nel frattempo mi ero cimentata nel divorare i biscotti.
Notavo che Louis mi guardava in modo strano, con aria interrogativa, come se volesse sapere qualcosa.
Oh, ci sono arrivata.
“Lou, non mi va di parlarne.” Spalancò gli occhi. “Come hai fatto a capirmi?” Eheh, leggo nella mente, caro il mio Louis Tomlinson. Tomlinson, che cognome strano. Da piccola lo sbagliavo sempre, credevo che non sarei mai riuscita a dirlo correttamente.
 “Sesto senso femminile.” Feci spallucce, tornando concentrata sulla mia aranciata e i miei biscotti.
Se li stava mangiando con lo sguardo, il che mi fece capire che avevo preso quelli che gli piacevano di più.
Gli avvicinai il pacco, sorridendogli. Lui fece lo stesso, e li prese con molta delicatezza. Tradotto in lingua potabile, ne prese un paio e li divorò manco fosse un porco.
Ora che ci facevo caso, Louis era davvero un bel ragazzo. Non uno di quelli che dici ‘Bah, fattibile’. No, era proprio bello.
Aveva sempre il sorriso sulle labbra, in ogni occasione, e i suoi occhi erano spettacolari. Qualche anno fa mi piaceva anche, prima di rendermi conto di che razza di stupido era. Ma certe cose non cambiano mai, a mio parere rimane sempre bellissimo.
Non fatevi strane idee, è un mio amico, stop.
I miei pensieri furono interrotti da Liam e Niall, che ci raggiunsero sorridenti in cucina.
“Buongiorno!”
“Come mai già svegli?” Domandai.
“Abbiamo sentito le tue bestemmie dalle nostre camere.” Minchia.
Forse ho urlato un po’ troppo. Ma giusto un po’.
Si sedettero anche loro per fare colazione, guardandomi come faceva prima Louis.
Oh no, basta vi prego. “Come stai?” Mi chiese Liam.
Sentivo che stava per cominciare un fastidioso interrogatorio, al quale non avevo la benché minima idea di rispondere.
“Sto bene. Solo, non cominciate con le domande. Non le sopporto.” Affondo la testa nel bicchiere, bevendo le ultime gocce rimaste. I due annuiscono. I cazzi miei, sono cazzi miei. Oh.
“Minchia, che idea che ho avuto. Oggi vi va un picnik?” Oddio, metti che poi ci assale un orso? O mi morde un serpente?
Mamma mia.
“Per me va bene.” Ok, come non detto.
“Idem per me. Quando scendono quei due li avvertiamo, saranno d’accordo sicuramente.”
“Posso chiamare anche Dylan? Liam, non ti da fastidio vero?” Lo stuzzicai sull’ultima frase, facendolo diventare completamente rosso. Che tesoro, era in imbarazzo.
“Chloe, avrò la mia vendetta.” Gli lasciai un bacio sulla guancia, prima di uscire dalla cucina. “Vado a fare una doccia.”

“Le chiavi. Cazzo le chiavi della macchina, le chiavi della macchina. Ok, calmo Louis, erano qui. Le avevi sotto il naso. Dove minchia sono le chiavi della macchina?” Louis urlava come un fossennato, sembrava un diavolo. Però era buffo.
Considerato che stava cercando le chiavi che aveva in mano da una mezz’ora buona.
“Le hai in mano, pirla.” Bravo Niall.
“..ma lo sapevo perfettamente.” Cercò di giustificarsi Louis, inutilmente, dato che stavano tutti ridendo per la sua immane figura di merda.
Stavamo per uscire di casa, quando un braccio mi afferra per il fianco, facendomi sussultare.
“Ehi.” Disse sorridendomi, Zayn. Porca puttana ora mi viene un ictus.
“Miao.” Ok, sto letteralmente impazzendo. Miao? Ma da dove mi è uscita sta minchiata? Che gran figura, complimenti vivissimi Chloe.
Mi misi una mano davanti la bocca, lui me la tolse un istante dopo essere morto dalle risate.
“Mmh, bau?” Oh, bene, sfotti pure!
“Ti diverte così tanto?” Gli diedi un colpetto nello stomaco, facendolo ansimare.
Assai.” Rispose con voce spezzata, che stronzo.
Ma uno stronzo bello. Simpatico, dolce e bellissimo. Uno stronzo coi fiocchi. Uno stronzo perfetto.
Entrammo in macchina. Io, Zayn e Harry, nella sua macchina, mentre gli altri nella macchina di Louis.
Dopo aver preso Dylan, ci dirigemmo nel posto dove avremmo dovuto pare il famigerato picnik, un post che Louis diceva di conoscere bene.
Sgombro di persone, e molto, molto grande.
Ci arrivammo nel giro di diedi minuti, e, come aveva detto Louis, era davvero grande.
Davanti a noi c’era un enorme spiazzo verde, circondato da alberi altissimi,che gran figata!
“Mettiamoci qua!” Urlò Liam.
“Si, però mangiamo, che ho fame” Non dico nemmeno chi ha detto la frase, oramai è scontato.
“Quale grande novità.” Lo scherzò Dylan. Ogni giorno la stima per quella tipa aumentava. E non ero l’unica a pensarlo, Liam era d’accordo con me.
“Simpatica.” Rispose il biondo, con una linguaccia.
“Lo so, lo so.”
Mi veniva da ridere a guardarli, e infatti lo feci.
Sistemammo la tovaglia per terra, cioè il primo straccio che Zayn si ritrovò sotto mano, prima di scendere da casa.
mangiammo panini, patatine e altre schifezze portate da casa, la maggior parte della roba l’avevo comprata insieme a Zayn.
A pensare a quell’uscita, mi spuntò un sorriso, che non passò inosservato tra gli altri.
“E tu che ti ridi?”
“Non sto ridendo Niall, sto sorridendo. Che è diverso.” Puntualizzai.
“Si è innamorata.” Alla frase di Louis divenni tutta rossa, e cominciai a sputacchiare l’acqua che stavo per ingoiare.
“Delle battute di Dylan, ovvio.” Si giustificò nuovamente, Louis, facendomi l’occhiolino.
Ecco, Louis aveva capito perfettamente.
 Gli altri fecero una specie di sospiro, Zayn alzò lo sguardo verso di me, sorridendomi. Che diavolo voleva dire quel sorrisetto? Minchia, mi manda in confusione ‘sto ragazzo.
Dovrò andare in prognosi riservata per colpa sua, me lo sento.



HOLAAAAAAAAAA.
Eccomi qua, scusate se è un po’ corto, ma è solo di passaggio.
Nel prossimo capitolo potete aspettarvi di tutto AHAHAHAHA.
Credo che riuscirò a metterlo domani, lo giuro! #YEAH.
Eh si, domani mia madre parte. Così non caga le palle dicendo che devo staccare il computer.
E papà, beh, si fa i cazzi suoi. AHAHAHA.
Eniuei, vi piace il capitolo? ‘Na merdata, no? #LOL.
Non è nulla di speciale.
Ho visto i VMAs, AJDAHFL. Stavo saltando e urlando come una diavola, porco cane.
Che sono bravi i miei idoli. Che bella Miley Cyrus <3
Per non parlare di P!nk, Taylor Swift e Demi.
Approposito di Demi, amo la sua canzone ‘Skyscraper’.
Sono in fissa con ‘sta canzone, come con Believe di Justin.
Vabeh, minchia quanto parlo. HAHAHAAH
Vado, notte a tutte
#LWWY.

-Love_MichaelCorvin

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Capitolo 13
*** Damn, I'm in love. ***


Damn, I'm in love.


“Fa un caldo bestiale.” Annunciai. Era vero, si moriva quel giorno. Nonostante fossi sdraiata, comodamente, con le gambe sopra quelle di Niall e la testa su quelle di Louis, che era a sua volta sdraiato sull’erba.
“Ci credo, hai la lana al posto dei capelli.” Rispose diretto Harry, che era seduto tranquillo con il telefono in mano.
“Guarda che anche tu hai i capelli ricci.” Puntualizzò Tomlinson. Gli feci segno di battermi il cinque, posizionando la mia mano davanti la sua faccia.
Zayn mi fissava crucciato, e quando alzavo lo sguardo verso di lui, immediatamente lo abbassava.
Lo odio un casino quando fa così, vorrei prenderlo a cazzotti. Si, e poi quando ti sfiora diventi un cagnolino ubbidiente. Questi sono dettagli discutibili.
“Facciamo una partita a pallone?”
“Si, almeno allentiamo la noia.”
“Voi due giocate?” Chiese Niall indicandoci. Io feci cenno di no con la testa, e Dylan si affiancò a me.
“Dai almeno una delle due, siamo dispari.” E certamente, Dylan è quella sportiva, io devo rimanere sola come una rincoglionita?
E mi sembra giusto.
“Non insistete, la mira di mia sorella non è una delle migliori. Se non volete ritrovarvi in ospedale con il naso rotto, beh.”
Simpatia portalo via.
“Vabeh, andiamo allora.” Uh, Zayn, il gatto allora non ti ha mangiato la lingua, che bella notizia.
Si allontanarono di qualche metro, sistemando le porte e il campo immaginario. Una cosa che invidio ai maschi è che si adeguano a tutto.
Qualche istante dopo squillò il telefono di Dylan, e la vidi alzarsi per rispondere e parlare. Decisi così di ascoltare un po’ di musica, ma il mio iPod era scarico. Porca puttana. Potrei prendere quello di mio fratello, si!
Ah no, l’ha lasciato a casa. Mi fido solo di Niall, lui è l’unico con dei gusti accettabili, almeno secondo il mio parere.
Niall, posso usare il tuo iPod?” Urlo in stile ‘scaricatrice di porto’, verso di lui, che mi fa cenno di si con la testa.Perfetto.
Mmmh, vada per la riproduzione casuale. Oddio è partita Believe di Justin Bieber! Ah giusto, Niall è un suo fan sfegatato.
Scommetto che la maggior parte delle canzoni presenti in quell'aggeggio, sono le sue. Però dai, non è brutta come canzone.
‘Cause everything start from something, but something would be nothing. Nothing if your heart didn’t dream with me, where would I be if you didn’t believe?
Canticchio il ritornello della canzone mentre l’iPod me la trasmetteva nelle orecchie, ad altissimo volume.
Nonostante avessi le cuffiette, chiunque fosse vicino a me anche di un metro, avrebbe sentito tutto.
“Stai ascoltando Believe?” Si avvicinò Dylan, che aveva finito la sua conversazione con nonsochi. Le feci cenno di si con la testa, e lei cominciò a saltellare come una bambina isterica.
“Si, stai bene?”
“Ovvio. Adoro quella canzone.” Qualcuno oltre a Niall che è strafissato con Justin. Un evento epico!
Le passai una cuffietta, e cominciammo a cantare insieme a squarciagola, anche se sembravamo due trichechi con la racta, ma fa niente.
I ragazzi stavano ancora giocando a calcio, uno degli sport – a parere mio – più ridicoli esistente su questo sputo di terra.
Io mi chiedo, che senso ha correre come dei diavoli dietro ad un pallone? La cosa triste è che ci guadagnano anche milioni a farlo, mentre qui si fa la fame. Mi sento tanto una patriottica.
“Guarda Liam che bravo.” Affermò Dylan guardandolo giocare. Effettivamente era bravo, ma anche se avrebbe fatto pena, lei avrebbe affermato il contrario.
“Oddio, è uno spettacolo porno!” Pochi secondi prima che lo dissi, infatti, Zayn, Liam tutti gli altri si erano tolti la maglietta, rimanendo a petto nudo.
Comincia a piacermi veramente tanto questo gioco.
“O buon Dio.”  
Sembravano degli Dei scesi in terra. Addominali scolpiti, molto scolpiti. Sudati, molto sudati. Però che schifo, magari puzzavano pure!
“Stai sbavando, chiudi quel forno!” Sbraitai contro Dylan, che si mise a ridere, per poi ritornare a fissare i ragazzi – Liam – come una maniaca.
In quel momento rimpiansi di non essere andata a giocare, ma probabilmente se avessi accettato, sarei rimasta immobile come una mongola nel campo, a fissarli.
Quindi, meglio godersi la vista da qui.
“Chloe, Chloe, Chloe! Risvegliati e dammi retta!” Dylan mi stava scuotendo, e fui costretta a distogliere lo sguardo da tutto quel ben di Dio.
“E’ una mia impressione, o quei ragazzi là infondo ci stanno venendo incontro?” Minchia, davvero! Però, che carini. Aspetta, sono dei visi conosciuti.. No tranquille, non si tratta di Michael.
“Andy, Logan!”Uh, mi sa che Dylan li conosce. Infatti ci vengono proprio incontro, sorridenti.
“Ehi Dylan!” La salutano, abbracciandola.
“Lei è Chloe. Chloe, loro sono Andy e Logan, due vecchi amici.” Però, hai capito tu che amici che ha. Carini.
“Piacere.” Strinsi la mano ad entrambi, che mi sorrisero.
“Che fate qui, da sole?” Domandò uno dei due, probabilmente Andy. Che memoria che hai Chloe, li hai conosciuti nemmeno due secondi fa e già non li distingui. Taci.
“Oh, non siamo sole. Siamo con quei ragazzi la giù, amici anche loro.” Indicò quei cinque dementi che si ostinavano a giocare a calcio.
Mi voltai verso di loro, che ci stavano fissando, e che ci sentivano anche. Io e Zayn ci lanciavamo le solite occhiatine strane, di cui non conoscevo ancora il significato.
“Ah. Comunque, volete venire a fare un giro?” Domandò..Logan. Si, era lui.
“Volentie..”  “AAAAH!” La voce di Dylan fu interrotta da un urlo.
Mi voltai, Zayn era accovacciato a terra,tutti gli altri attorno a lui. Mi sentii mancare. I ragazzi lo avvicinarono a noi, facendolo stendere.
“Che hai fatto!?” Chiesi preoccupata, sedendomi vicino a lui. Mi sorrise, finalmente. “Una storta..” Indicò la caviglia. Minchia, che pirla!
Gli porsi subito un po’ di ghiaccio, per alleviare il dolore e per evitare che la caviglia si gonfiasse. “Ehm, meglio se facciamo un’altra volta ragazzi” Dylan liquidò i due tipi. Che peccato, sembravano simpatici.
“E ora come giochiamo?” Cioè, sto povero cristiano si fa male, e voi pensate a come potete giocare? Bah.
“Posso giocare io se volete!” Oh oh. Dylan che gioca. AHAHAH.
“Sei sicura di esserne capace?” Domandò Liam, ridendo. Lei non rideva, anzi.
“Dimmi soltanto dove devo tirare, e statti zitto.” Si prevede una brutta, ma proprio brutta, partita.
Tornarono a giocare, lasciandomi con Zayn dolorante. Mi avvicinai ancora un altro po’ a lui. Sembrava che gli facesse davvero male, poveretto.
“Ti fa male?”
“Un po’.” Mi veniva voglia di abbracciarlo, ma mi limitati a sorridergli, fissandolo più di prima. “Mi fa piacere vedere che ti preoccupi per me.” Si, sei un pirla. E' normale che mi preoccupo per te, idiota!
“Beh, è il minimo.” Era una conversazione leggermente imbarazzante, non sapevo che dirgli, ne tantomeno lo sapeva lui.
Improvvisamente lo vidi fare una smorfia, probabilmente di dolore, e avvicinarsi verso di me. Era vicino, parecchio, molto più del normale.
Adesso mi bacia, oddio, oddio. Non sono pronta psicologicamente, mi devo preparare per questo genere di cose. Oddio, è vicinissimo, lo sta per fare!
“Ti puoi spostare un secondo? Dovrei prendere dell’altro ghiaccio.” Ecco come rimanere di merda. E che cazzo.
E’ proprio strano, prima fa il dolce, e poi non mi caga di striscio.  Sbuffai, indisposta. Mi guardò stranito, mentre si poggiava dell’altro ghiaccio sulla caviglia dolorante.
“Beh che hai da guardare? Pensa a farti passare il dolore, va.” Presi nuovamente l’iPod e mi stesi sull’erba.
Non volevo ne sentirlo, ne vederlo, ne tantomeno rivolgergli la parola. Lo detestavo, lo odiavo, se avessi avuto un vaso a portata di mano, gliel’avrei spaccato in testa! Porca puttana.
Comincio davvero a credere che non gli interesso minimamente, eppure non può essere così tanto rincretinito da non accorgersi di come gli sbavo dietro.
Anzi, di come impazzisco ogni volta che sorride, parla, o mi sfiora semplicemente.
Selezionai tutte le canzoni triste che conoscevo, e le ascoltai una ad una, mi rilassavano, stranamente.

Sentivo uno strano formicolio addosso. Mio dio, era Zayn che mi toccava! Si stava avvicinando a me pericolosamente, aveva intenzione di chiedermi scusa.
Aprii gli occhi di scatto, ma invece della sua figura slanciata, vidi un orrendo lucertolone camminarmi sul braccio.
AAAAH! CHE SCHIFO!” Saltai in aria, urlando. Zayn, e anche gli altri – che giocavano ancora – si voltarono verso di me, scoppiando in una risata fragorosa.
“E che cazzo, oggi non me ne va bene una! Ma porca troia.”
“Stai calma!”
“Calma un accidente, Zayn! Che cazzo.” Gli urlai addosso, ero incazzata nera, specialmente con lui.
“Dai era solo una lucertola.” Azz, hai detto niente.
“Ma vorrei vedere la tua reazione, se una bestia del genere di camminasse addosso.” Non la smetteva di ridere, il che mi fece stare stranamente meglio.
“Andiamo a fare due passi, ti va?” Domandò alzandosi in piedi e porgendomi la mano.
“E la caviglia?”
“Ehm, mi è passata! Era solo una piccola storta.” Qui sento puzza di bruciato. E, a meno che non stia andando a fuoco qualcosa, Zayn non me la conta giusta.
Mi alzai, e dopo aver fatto segno agli altri, cominciammo a camminare, fino ad arrivare vicino ad un laghetto. C’erano parecchie persone.
Zayn camminava tranquillamente, come se non gli fosse successo assolutamente nulla.
“Però, ti è passata in fretta.”
“Eh già..” Perché non riesco ad arrabbiarmi con te, perché!?
“Non prendermi per il culo.” Lo stava facendo alla stragrande, e la cosa cominciava ad infastidirmi. “Va bene. Non mi sono fatto veramente male, era solo una scusa..” Colto in fragrante.
“Idiota! E l'avresti fatto perchè..?”  Gli mollai la mano, guardandolo negli occhi.
“Non volevo che andassi in giro con quei tipi, ok?” Tutto qui? Era, geloso? Che perfetto coglione.  
In quel perfetto istante, passarono dei ragazzi vicino a noi, che mi fissarono, manco avessi scritto in faccia 'Ehi, sono una mongospastica in crisi epilettica!'.
“Quello ti sta guardando il culo!” Urlò Zayn, cercando di non farsi sentire da quei tipi strani.
Scoppiai a ridere. “Vabbè lascialo fottere.” GLi risposi, per osservare la sua reazione.
“Nessuno deve guardarti il culo.” Mi misi a ridere più di prima, lui sbuffò. Non pensavo fosse così. Può sembrare un cattivo ragazzo, quello stronzo e distaccato, ma invece è l’esatto contrario.
“Che c’è, sei geloso?” Domandai prendendolo in giro.
Si.” Non feci neanche in tempo a rispondere, che le sue labbra si poggiarono delicatamente sulle mie, mandandomi momentaneamente all'altro mondo.
Rimasi un po’ spiazzata, ma ricambiai il bacio non appena feci mente locale della situazione. Nel mio stomaco in quel momento non c’erano semplici farfalle, ma una mandria inferocita di elefanti impazziti. Aspettate, adesso si sono aggiunti anche i rinoceronti che ballano la macarena.
Avevo il presentimento che le mie gambe avrebbero ceduto da li a poco, considerando che le sentivo molli, anzi, non le sentivo proprio.
Non avevo la forza di muovere una singola parte del corpo, stavo andando in fibrillazione.
Mi cinse i fianchi con le braccia, attirandomi verso di lui.
Era una specie di sogno, il più bel sogno di tutti, dal quale non avrei mai e poi mai voluto svegliarmi.




HOLAAAAAA.
Tatatataaaaaaan! Parte la musichetta figa.
Ecco a voi, il famoso bacio, FUCK YEAH! Non immaginate da quanto avrei voluto scriverlo.
Sembrava impossibile, ma ce l’abbiamo fatta. (Amaro montenegro, sapore vero)
No, ok. Sto male AHAHAHAHAH.
Che ci posso fare, sono una malata mentale. LOL.
E’ inutile, Zayn geloso è spettacolare.
La scena della lucertola, comunque, mi è successa davvero! Ero a mare, sdraiata sull’asciugamano.
Sento qualcosa sfiorarmi il piede, apro gli occhi, e mi ritrovo sta bestia!
Con la differenza che ero con mia madre, e non con cinque fighi della madonna.
AH, oggi qualcuna ha cominciato la scuola? Buon rientro!
Io comincio il 17, primo liceo. Mi sto cagando in mano D:
AHAHAH, vabeh, è tardi e sto sclerando. Ricordate il mio twitter  @asdfghjkchloe_
Notte belle!
#LWWY.

-Love_MichaelCorvin.

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Capitolo 14
*** Hai il ciclo, tesoro? ***


Hai il ciclo, tesoro?



Avete presente quella strana sensazione di felicità, quando ad esempio vostro padre vi compra un iPhone senza dirvi niente? O quando da piccole, tornavate a casa, e trovavate l’ovetto kinder nel frigorifero?
Ecco, mi sentivo esattamente in quel modo, felice come non mai, speravo solo che fosse vero.
Oh Dio, e se non stavo baciando Zayn? Se aprivo gli occhi e non era lui quello poggiato sulla mia bocca? Ma allora sei proprio scema, non pensavo che il tuo livello di stupidità arrivasse a tanto. Ma sta zitta tu, brutta papera ossigenata! Ti stai insultando da sola, io sono solo la parte ragionevole di te, stesso aspetto. AH.
Incredula, mi staccai poco dopo.
“Mi dai un pizzicotto?” Chiesi istintivamente, provocando in lui una risata bellissima. Come sempre, d'altronde.
“Chloe, non stai sognan..” Lo bloccai. “Tirami un pizzicotto e non lagnarti.” Allungò il braccio verso il mio stomaco, provocandomi un dolore allucinante.
Buttai un urlo, tirandogli poi uno schiaffo sul petto. “Ti ho detto di darmi un pizzicotto, non di togliermi la carne!”
“Sei stata tu a chiedermelo! E poi te l’avevo detto che non era un sogno.” Rispose dandomi un bacio a fior di labbra. Ok, secondo me lo fa apposta per vedermi morire.
“Sei uno stronzo.”
“Ti ricordo che stai parlando tu, Chloe.” Il modo in cui dice il mio nome mi fa andare in fibrillazione, è..sexy, troppo.
Andammo avanti così per un po’ di tempo, ero nervosa ed emozionata, ma cercavo di non darlo a vedere, ci mancavano solo ulteriori figure di merda.
E non ero assolutamente in vena di farne altre, non ora, non con lui.
Ci sedemmo su una panchina, c’erano meno persone di prima, ma speravo che tornassero quei ragazzi, almeno avrebbe avuto la scusa per baciarmi di nuovo.
“Posso farti una domanda?” Domandai di getto. Lui dapprima mi guardò confuso, poi sorrise e annuii. “Quando ieri Mike è andato via, ha detto qualcosa?” Non riesco a credere di aver detto il suo nome senza dare di stomaco.
WOHOO! Chloe vince, ragazzi.
“Niente che poteva interessarmi. Però vorrei sapere cosa ha detto a te, tanto da farti rimanere in camera a piangere, quello stronzo.”
“Abbiamo semplicemente chiuso, un’amicizia in meno. Però le vere amicizie non fanno stare male, evidentemente quella era una falsa.” Abbassai lo sguardo, in preda alla tristezza. No, di nuovo, no!
Sono emotiva, non riesco sempre a controllare le mie emozioni, ma l’ultima cosa che voglio e fare la debole davanti a lui.
“Sei stata molto male per questa faccenda. Perché non ti sei spiegata prima?” Mi alzò il viso con un dito, sorridendomi. Sorrisi a mia volta.
“Preferisco non parlare di certe cose con gli altri, non capirebbero, e io non sento il bisogno di spiegare.”
“Io ti avrei capita invece, potevi parlarne con me quando volevi. Che ci sto a fare sennò? Sappi una cosa, se quella testa di minchia ti si avvicina ancora, lo prendo a cazzotti nel muso. Ti ha fatta anche piangere, e il tuo viso è troppo bello per essere rovinato da delle inutili lacrime, Chloe.” Non ha detto tutte queste cose, vero? Ha detto che ho un viso bello.
Non grazioso, non tenero, bello. “P-puoi ripetere?” Sono egoista, lo so. Ma volevo sentirglielo dire di nuovo. Che c’è di male?
“E’ inutile che lo ripeto, è la verità. Vuoi farti dire che sei bella? E io ti dico che sei bellissima, anche se non sai di esserlo.”
You don’t know, you don’t know you’re beautiful!Ah, no. I One Direction non sono famosi in questa storia.
Mmmh, facciamo finta che questa sia una canzone di.. Renato Zero.
“Quando qualcuno mi dice ‘sei carina’ o ‘sei bella’ penso che mi stia prendendo per il culo, oppure che io gli faccia pena.”
“Pensi che io ti stia prendendo per il culo?”Si avvicinò lentamente a me, mandandomi il cervello in corto circuito. Non riuscivo a spiccicare mezza parola, il che è alquanto preoccupante!
Ci stavamo per baciare di nuovo, quando il mio telefono cominciò a squillare: era mia madre.
“Ma porca puttana! I miei devono sempre chiamare nei momenti meno opportuni, comincio a pensare che me lo facciano a posta.” Zayn si mise a ridere, incitandomi a rispondere e a mettere il vivavoce.
Sbuffai, ma lo feci.
“Mamma..” Risposi seccata.
Tesoruccio della mamma!” Oh Gesù, che figura di merda.
“Ti prego, evita! Che c’è?”
“Hai il ciclo, tesoro? Pff. Comunque io e tuo padre stiamo tornando dall’America, se vuoi tornare a casa ti veniamo a prendere subito!” Spalancai gli occhi, Zayn mi seguì, dopo aver smesso di ridere.
EH? COSA? No, io voglio restare qui!”
Ci fu un momento di silenzio, seguito dalla risatina irritante di mia madre. Era fatta così, rideva sempre e prendeva ogni volta il lato positivo delle cose. Scherzava su qualsiasi cosa, credo di aver capito da chi ho preso.
“C’è qualcuno che ti piace, eh? Alan, tua figlia si è innamorata!” Doppia figura di merda. I miei genitori si sono specializzati nel ‘mettere in imbarazzo i propri figli’, credo che abbiano anche un libro a riguardo.
Mamma!” Sbraitai. Zayn continuava a ridere, io ero diventata rossa fino alla radice dei capelli.
“Ma non c’è nulla di male , alla tua età poi!”
“Ma non può essere che mi sia fatta degli amici, e che mi trovi bene? No, eh?”
“Oh certo, potrebbe. Ma ho un buon udito, e sento che c’è un ragazzo affianco a te che ride. E dimmi, è un amico di Harry, vero? Mmh, quello biondino, o per caso Louis?”
Perfetto, ha anche sentito Zayn! E ora tira perfino ad indovinare. Sospirai, ormai arresa di fronte all’evidenza.
“Moro, pelle ambrata, sorriso mozzafiato, ti dice nulla?” Sorrisi nel dirlo.
“Frena gli ormoni, tesoro. Vabeh, allora ci vediamo fra qualche settimana, ci sentiamo amoruccio della mamma!”
“Si mamma, cià.” Le chiusi il telefono in faccia, ero sicura di essere diventata rossa come un peperone. Se non peggio.
Zayn era praticamente piegato in due, rideva talmente tanto che non respirava neanche.
Se continuava così si sarebbe affogato con l’aria.
“Finiscila.” Gli diedi un calcio.
Continuò a ridere, poi si ricompose un po’. “Va bene, amoruccio della mamma.” tentò di imitare la voce di mia madre, prendendomi animatamente per il culo. L’unica cosa che ricevette fu un pugno nello stomaco.
“Okay, okay, ho finito!” Alzò le mani in segno di resa. “Dai andiamo, ci staranno cercando.”
Mi prese per mano e tornammo dai ragazzi.

“Liam, che ti è successo?” Domandò Zayn allarmato. Liam era steso per terra e si teneva del ghiaccio sulla faccia. Gli altri ridevano.
“Dylan lo ha quasi ucciso.” Rispose Niall tra una risata e l’altra. Guardai la biondina, che nel frattempo era diventata rossa in viso.
“Ma non l’ho fatto apposta!” Si giustificò lei.
“Volete spiegarmi che è successo?” Imprecai.
“Stavamo giocando tranquillamente, la palla è capitata a Dylan, doveva tirare e l’ha fatto. Solo che ha preso in pieno Liam.” Scoppiai a ridere, immaginando la scena di Liam che cade a terra per la pallonata.
Certo che Dylan, per quanto ci provasse, non riusciva mai a farne una buona con Payne, fare figure di merda era diventata la sua passione.
“Scusa, non volev.o”
“Tranquilla.” Si abbracciarono. Che dolci.
“Ehm, ehm.” Sentimmo dei colpi di tosse, provenienti da Harry, che mi stava guardando accigliato. Poi spostò lo sguardo su Zayn, e infine sulle nostre mani intrecciate.
Solo in quel momento ci rendemmo conto di essere ancora in quel modo. Zayn si mise a ridere stringendo ancora di più la mia mano, io, invece, divenni completamente rossa.
“Ehm, Harry ti saluta mamma.” Non era vero, ma dovevo cambiare discorso, prima di aprirne uno piuttosto imbarazzante.
“Ma non è ve..” Diedi un pugno a Zayn, che stava per parlare. “Smettila di colpirmi!” No, sei un minchione, e ti colpisco quando mi pare e piace!
“Io l’avevo detto ieri che stanno insieme!” Ci accusò Liam, con un tono di ironia.
Il naso te lo stacco del tutto, Payne.
“Ieri non stavamo insieme.” Risposi, imbarazzata.
Gli altri si misero a ridere, squadrandoci. “Perché, oggi si?” Domandò Louis, ridendo ancora.
Non sapevo che dire, insomma, ci siamo baciati, ma stavamo insieme? Stavo per balbettare qualcosa di incomprensibile anche agli alieni, quando Zayn mi precedette rispondendo sicuro di se. “Si.” Minchia.
“E finalmente!” Urlò Dylan, prima di prendere la rincorsa e saltarmi addosso, abbracciandomi. Non respiravo.
“D-dylan n-non  r-re-spiro..”
“Cazzi tuoi!” Che stronza. Mi lasciò poco dopo, facendomi prendere fiato.
Superate le domande imbarazzanti, ci stendemmo tutti quanti sull’erba. “Stasera andiamo al cinema?” Domandò Niall.
“Si!”
“Va bene.”
“Si, andiamo.”
“Per me va bene, ma che trasmettono?” Speravo solo non un Horror, mi cago in mano solo all’idea.
“Screem 4.”
Merda.



HOLAAAAAA.
Scusate il ritardo, non avevo per niente idee in questi giorni. Vabeh, l’importante è che ho aggiornato.
Mi scuso, il capitolo fa veramente pena.
L’unica parte divertente è.. Oddio, non c’è nemmeno, che schifo. D:
Almeno Zayn e Chloe sono usciti allo scoperto, e stanno insieme ufficialmente!
Nel prossimo capitolo racconterò del cinema, ci sarà da ridere. AHAHAH.
Comunque, volevo dirvi che il 17 riprendo la scuola..
Quest’anno comincio il liceo, e sarà un po’ complicato per me aggiornare spesso, considerati gli impegni. #NOOOOOO D:
Spero che almeno una volta a settimana ci riesca, o il sabato o la domenica.
Grazie tante per le recensioni, sono 51!
Per non parlare delle preferite, ahsfjhflkjagk. #LOVE.
Vi ringrazio tantissimo, vi adoro tutte!
Vi ricordo il mio twittah     @asdfghjkchloe_
Grazie ancora, baaii baiiiii
#LWWY

-Love_MichaelCorvin.


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Capitolo 15
*** Scream. ***


Scream.
 

“No, no, no, no, no, no, no!” Ripetevo in continuazione mentre entravo in macchina, seguita da Zayn che mi teneva per il braccio.“Andiamo, per un film” Disse Harry, ridacchiando.
Un film, un film?! Io odio i film Horror, me li sogno la notte, anzi. A dirla tutta, per colpa di questi stronzi che fanno i cattivi in questi film, non riesco proprio ad addormentarmi in tranquillità!
“Un film una beata minchia!” Risposi acida.
Entrammo in macchina, e passammo a prendere Dylan, come sempre ormai. Ci stava già aspettando sotto, e , non appena ci vide, entrò sorridente, sedendosi vicino a me.
“Ciao!” Disse euforica. A lei piacevano i film Horror, a quanto pare, perciò il fatto di doverne vedere uno, non la smuoveva affatto.
“Come fai ad essere così tranquilla?” Domandai mentre mi torturavo le mani.
“Perché non dovrei esserlo? Stiamo andando a vedere un film, non ad incontrare Obama.” Rispose ridendo, guardandomi. “Tu invece sembri in preda ad una crisi isterica, distraiti!”
“Ok, hai ragione.. Mmmh, vediamo, mi piace come ti sei vestita!”
“Ecco, brava! Comunque grazie, anche tu” Minchia, un complimento da Dylan.
Guardandola bene era vestita molto casual, cioè, un paio di jeans stretti, supra viola e una maglietta semplice a maniche corte, con uno spacco dietro che le lasciava un po’ scoperta la schiena.
Io sembravo una sciattona, nonostante avessi provato a vestirmi da ragazza, senza buoni risultati ovviamente.
Jeans chiari - stretti naturalmente - converse bianche, e una maglietta verde acqua, con degli spruzzi di azzurro.
Mi ero anche messa un po’ di matita e di mascara, questi sono progressi!
In una decina di minuti eravamo già davanti al cinema, incredibile in quel paesino c’era perfino un cinema multisala.
Scendemmo dalla macchina, e tutti fecero per entrare, io invece, mi fermai davanti all’insegna di fronte al cinema. C’era l’immagine di Scream con un coltello in mano, e quella faccia da drogato perso, sulla maschera.
Sentii una braccio circondarmi il fianco. “Vuoi rimanere impistonata qua, o entri con noi?” Mi disse Zayn, con uno di quei sorrisi da stupro.
Deglutii rumorosamente. “Non lamentatevi quando capirete che le mie urla, supereranno quelle delle vittime di quel coglioncello con la maschera.”
Si mise a ridere, lasciandomi un bacio sulle labbra, facendomi entrare, anzi, trascinandomi nel cinema.
Gli altri erano già davanti la biglietteria, c’era abbastanza gente, ma non così tanta da riempire la sala, ahimè.
“Andate a prendere i posti!” Urlò Liam.
Con calma, amigo.
“Se non ci date i biglietti, non possiamo entrare, imbecille.” Lo ammonì Niall.
“Uh, che peccato, non possiamo entrare! Vabeh, sarà per la prossima volta..” Mi volto, decisa a scappare da quell’incubo, ma vengo bloccata per un braccio.
E che cazzo, che me ne andasse bene una! “Tu stai qua.” Non era Zayn, era Louis stavolta. Mi trascina dentro la sala, e riusciamo a prendere i posti.
“Io in mezzo a voi due, perfavore!” Indicai Zayn e Louis, che si stavano mettendo vicini. Zayn mi prese per mano, facendomi sedere al suo fianco. Tomlinson, mi sorrise semplicemente.
Eravamo disposti in questo modo: Harry vicino a Louis, io in mezzo a Louis e Zayn, Liam vicino a Zayn, e Dylan e Niall alla fine.
Notai con la coda dell’occhio, Niall, che aveva già comprato le patatine, e se le stava mangiando animatamente con Dylan.
“Riuscirete a conservarle per la fine del primo tempo?” Domandò Liam, stupito.
Scoppiai a ridere. “Liam, quei due non arrivano nemmeno ai primi dieci minuti del film.” Scoppiammo tutti a ridere.
In quel momento, le luci si spensero, facendo illuminare lo schermo gigante.  C’erano le solite pubblicità, che di solito odiavo, perché non finivano mai, e io avevo sempre voglia di vedere il film.
Invece sta volta pregavo che durassero anche più del previsto, considerando che mi stavo letteralmente cagando in mano.
Afferrai per il colletto della maglia, sia Louis, che Zayn, portandoli all’altezza della mia faccia. “Sia ben chiaro, se vi stringo troppo le mani, è solo per non urlare come una diavola, ok?” Puntualizzai.
“Sei una fifona.” Rispose Louis, scompigliandomi i capelli.
“Io la mano te l’avrei stretta in ogni caso.” Mi sussurrò Jawy nell’orecchio, facendomi rabbrividire. Porca puttana quant’è dolce, come lo zucchero filato. Un attimo, a me fa schifo lo zucchero filato!
“Basta che non me la rompi.” Replicò.
“Ci proverò.” Gli diedi un bacio sulla guancia, e il film cominciò.
Stringi i denti, stringi i denti Chloe! Andrà tuuuuuuutto bene. Si, col cazzo – che non ho – andrà bene!
Ecco la prima scena.
Due perfette coglione sono da sole in casa, e parlano del killer che si aggira per la città, ma nessuno – ovviamente – ci crede. Ma guarda un po’? Squilla il telefono! E chi sarà mai? Il lupo mangia frutta!
Ah, no, ho sbagliato gioco. Ricapitoliamo. Chi sarà mai?
Quello stramaledettissimo stronzo con la maschera! Ripete sempre la stessa frase per telefono, ‘Qual è il tuo film Horror preferito?’. Brutto figlio di troia. Le tipe che rispondono al telefono – delle battone assurde. – non ci fanno caso, ma dopo un po’, suona anche il campanello della porta.
Dato che sono molto furbe, vanno anche ad aprire, e vengono accoltellate come delle carni da macello dal serial killer spietato. Che perfette idiote.
La scena si ripete più volte, con altre ragazze però, considerando che erano le varie parti dei film che andavano in quel periodo, in quella schifosissima città. Squartati, si chiamava il film.
Che nome di merda!
Il film trascorse lentamente, almeno per me, e ad ogni scena che includesse sangue, urla, o stronzi con le maschere, mi aggrappavo al braccio di Zayn, coprendo gli occhi.
“Dimmi quando finisce la scena!” Una ragazza, amica delle protagoniste, infatti, stava per essere accoltellata, nella sua camera, mentre parlava al telefono con quelle tizie. Mi tappai le orecchie, per non sentire le urla. “E’ finita.”  Guardai lo schermo, ma in quel momento, il killer aveva trafitto lo stomaco della ragazza.
AAAH! VAFFANCULO!” Urlai. Lui, scoppiò a ridere.
Mi accarezzò la testa – manco fossi un cane – lasciandomi poi un bacio sui capelli. “Dai, è finta davvero.”
Alzai lo sguardo, timorosa, la scena orrenda era finita davvero.
 Dopo qualche altro omicidio, arrivò finalmente l’intervallo del primo tempo, non ne potevo più.
“Sto film mi fa morire dal ridere!” Mi bloccai.
Come diavolo può far ridere, una cosa del genere!?
“Chloe, sei bianchissima!” Disse Niall, preoccupato.
“Poverina, se la sta facendo sotto!” Rispose Harry, ridendo come un pazzo, come risposta ebbe semplicemente un calcio nelle parti basse.
FUCK YEAH.
“Andate a prendere qualcosa da mangiare?” Come avevo previsto, Dylan e Niall avevano già finito le patatine.
“Lo dicevo io che le finivano prima della prima parte del film.” Risposi. Mi stavo leggermente riprendendo.
“Ehm, veramente le abbiamo finite durante la pubblicità iniziale.”
Che porci.
“Vabeh, vado a fare i rifornimenti.” Annunciò Zayn.
“Vengo con te!” Mi aggrappai al suo braccio.
Al bar prendemmo pacchi di patatine a volontà, almeno mangiando mi distraevo un po’.
“Il film ti sta piacendo?” Mi chiese, alzando un angolo della bocca.
“Mi prendi per il culo?”
Si mise a ridere, io incrociai le braccia al petto, sbuffando. Mi venne vicino, prese il mio viso tra le mani, e mi baciò.
I soliti elefanti, si rincorrevano nel mio stomaco, e non avevano la minima intenzione di smettere.
Ci staccammo – contro voglia – almeno per me. “Andiamo.”

“No, no! Brutta rincoglionita di merda, non andare da quella parte, ti ammazza! Ecco, tu non mi ascolti, e finisci squartata da un ritardato con la maschera!” Urlai leggermente.
Un ragazzino davanti a noi, si girò, spazientito. “Ma stai zitta, sto cercando di guardare il film!”
Aveva una voce familiare, e anche la stazza mi ricordava qualcuno già visto precedentemente. Ma si, era il barile di birra del parco!
“Senti, mobidik, se non chiudi quella boccaccia io ti-” Come sempre, mentre cerco di mandare a fare in culo quella palla di lardo, Zayn mi blocca, mettendomi una mano davanti la bocca.
La mordo.
“Chloe!”
“Era quel bambino stronzo, quello che mi ha tirato la pallonata in testa, e ha detto che sono brutta! Ma si è visto? Se prova a specchiarsi, lo specchio si rifiuterebbe di rifletterlo!” Dico, incazzata nera, ma senza urlare.
“Lascia perdere quel marmocchio.”
Pff, mannaia a te.
Il film finisce, per mia grandissima fortuna, e si scopre che l’assassino era la nipote della protagonista, insieme ad un suo amico.
Che grandissima zoccola.
Usciamo tutti insieme, io e Zayn per mano, così come Dylan e Liam. Un momento, da quando Liam e Dylan si tengono per mano?
Una persona ragionevole direbbe ‘Dai, saranno cose loro, ce lo diranno al momento giusto.’ Ma io non sono una persona ragionevole, perciò mi farò i cazzi loro.
“Dylan, devi dirmi qualcosa?”
“Io? No, ma ch.. Ah, si. Forse.” Brava bambina. Mi viene incontro, mollando un attimo Liam. “Prima, ci siamo baciati.” BINGO.
“Davvero!? Quando, come, dove?” Urlo saltellando. Mi tira uno schiaffo sulla testa, mi fermo. “Non urlare, cazzona! Comunque, prima quando gli ho chiesto di accompagnarmi a prendere l’acqua. Ci siamo fermati a parlare un po’, eh.. Vabeh, hai capito.” Capito che, se non parli? “No, non ho capito. Potreste anche aver scopato nel bagno, eh!” Mi diede un altro colpo.
“Ci siamo baciati, ok?” Era diventata tutta rossa, poiché aveva anche urlato, attirando l’attenzione degli altri. Scoppiai a ridere, per poi tornare tra le braccia del mio ragazzo.
Minchia che figata dirlo! Il mio ragazzo, il mio ragazzo. Che per di più è Zayn, perciò, doppia figata!
“Dai, non era male il film.” Ammisi. Tutti mi guardarono sbigottiti. “Cioè, se non ci fossero tutte quelle urla, e il sangue. Non sarebbe male.”
“Ma se ti sei cagata in mano per tutto il tempo, e urlavi pure!” Disse Harry.
“Hazza, non parlare. Mi hai stritolato il braccio per due ore piene.” DOPPIO BINGO. Anche Harry si era spaventato, non mi sento l’unica.
Distolgo lo sguardo, e vedo in lontananza la palla di lardo che cammina, che ci viene in contro insieme ai suoi amichetti della minchia.
“Lei è la cagasotto!” Si mette a ridere come un coglione, seguito dai suoi amici.
“A quest’ora tu non dovresti essere nel letto a leggere la favoletta?” Risponde Zayn, prendendo le mie difese.
Ah ah! Non sai che dire, e palla di lardo? In momenti come questi ringrazio di stare con un ragazzo come Zayn, oh.
Rido, e faccio la linguaccia al bambino puttano.
“Zitto, Fonzie. Quel ciuffetto che hai in testa, fa letteralmente schifo.” Oh, no, l’ha insultato.
“Tu! Brutto ciccione, io ti ucci-” Sono io a bloccarlo per il braccio stavolta. “Senti, palla, vai a casa, prima che ti ci spedisco io.” Lo minaccia, Louis. Però si sa far valere.
“Quel bimbetto stronzo, non lo sopporto.”
“Avanti Zayn, lascia perdere quel marmocchio.” Gli faccio il verso, lui sbuffa. Mi alzo sulle punte – sono bassa, sigh sigh – lasciandogi un bacio sulla guancia, abbracciandolo.
“Queste zozzerie, le fate a casa!”
“Non incitarli! Chissà che potrebbero fare a casa, e la casa è la mia.” Urla Harry, schifato. Scoppiamo a ridere.
Vado verso la macchina.“Ah, Chloe.” Mi chiamano tutti in coro.
“Si?”
“Qual è il tuo film horror preferito?”
STRONZI.


HOLAAAAAAA.
Come state? Io bene, lalalaa.
Sono molto euforica, si vede? Non so nemmeno perché AHAHAHAH.
Eniuei, vi piace il capitolo? A me non tanto, ma comunque mi accontento. Vedete di accontentarvi anche voi, ok? Ok.
AHAHAHAHA. Dai scherzo, se non vi piace vi comprendo, fa cagare D:
Io odio i film horror, me li sogno davvero la notte!
Per non parlare di Scream 4, quando l’ho visto, con una mia amica, mi stavo cagando addosso.
Era l’una di notte, eravamo sole a casa, in una casa ISOLATA dal mondo. AHAHAH. Immaginate un po’.
Maaaa, avete visto? Liam e Dylan si sono baciti, wawawawaaa*w*
Sono troppo dolciosi insieme, mi piacciono un casino. A voi?
Vabeh, per non parlare di Chloe e Zayn! Devo trovare un nome per la coppia..
Vediamo.. Chayn? O Zaloe? Madonna, fanno cagare sti nomi! AHAHAHAHA.
Comunque, ci tenevo a pubblicare un ultimo capitolo prima della scuola.
Non è l’ultimo, sia chiaro! Solo che non aggiornerò tanto spesso.
Domani comincia, lalalaaa. Non ho paura, sono emozionatissima!
Insomma, primo liceo scientifico. Non si scherza!
E ho anche scoperto che mi farà l’accoglienza un figo della madonna*www*
Da domani finisce la pacchia, tuuuutte a scuola. Che depressione, oh AHAHAHAH.
Vabeh, ora vado. Ciaaaaaaao:*   Twittah  @asdfghjkchloe_
#LWWY.

-Love_MichaelCorvin

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Capitolo 16
*** I miss my best friend! ***


I miss my best friend!


I can’t win, I can’t reign, I will never win this game, without you. I’m lost, I’m vain, I will never be the same, without yooooou!
Sono praticamente impallata con questa canzone, anche se preferisco 32843482 volte la versione di Glee.
Da quando me l’ha dedicata Zayn, l’ascolto giorno e notte, mentre mangio, mentre bevo, anche mentre sono al cesso! La mia finezza non ha limiti.
Eh bene, Zayn Malik mi ha dedicato questa canzone, wohoo. Eravamo in macchina, passa la canzone in radio e cominciamo a cantarla insieme, lui intonava tutte le note, io sembravo una scimmia in calore. E nonostante tutto diceva che cantavo bene, e mi ha anche dedicato la canzone.
Ditemi se non è da sposare, cazzoculo.
La sera dopo il cinema, come immaginavo, non riuscivo a dormire, poiché immaginavo che Scream potesse spuntare dal mio armadio, o da sotto il letto, e accoltellarmi ripetutamente. Perciò sono andata a dormire con Zayn, anzi, diciamo che mi sono intrufolata nel suo letto senza nessuna delicatezza, facendolo saltare in aria.
Ma almeno ho dormito, questo è l’importante!
Anche se quando sei nello stesso letto di un Dio greco di quel genere, beh, non pensi proprio a dormire. If you know what I mean.
Il giorno dopo ci hanno trovati insieme, ovviamente hanno pensato tutti male, ma la cosa più divertente è stata la foto che mi ha scattato quel coglione di Niall.
Ci sono io spaparanzata sul letto, con tutte le coperte addosso, la bocca aperta e una gamba sopra Zayn, che era rannicchiato su se stesso per il freddo.
Tralasciando il resto, passiamo ad oggi. Minchia, sto morendo dal freddo, sta diluviando, e io sono rinchiusa in casa con quei cinque deficienti che giocano alla play non calcolandomi minimamente.
“Qualcuno mi caga?”
“Il bagno è da quella parte.” Risponde Harry.
“La tua simpatia mi stupisce ogni giorno di più, te lo giuro.” Sbuffo, e mi butto a peso morto sul divano, dove c’era Niall che messaggiava.
“No, ma fai pure eh.” Ride, indicando la mia gamba sul suo ginocchio.
“Sono stanca, mi fanno male le ossa, nessuno mi caga, nemmeno il mio ragazzo.” Scandisco bene le ultime parole, cercando di farmi sentire dal diretto interessato. Si gira verso di me, ridendo. Wow, mi ha perfino calcolata! Da segnare sul calendario. Quello dei Maya però.
Zayn si alza e mi viene in contro, dandomi un bacio sulle labbra. “Così ti va bene?” Sorride, mentre parla. “Oddio Zayn, hai fatto questo enorme sforzo! Tesoro sarai stanco, torna a sederti!” Gli faccio la linguaccia, e come non detto lui torna a sedersi per terra, a giocare.
Grazie dell’interessamento, eh!
“Sei una forever alone, Chloe.” Vaffanculo Niall.
“Sai che non ti conviene metterti contro di me, puffo.” Puffo. Oddio, ci somiglia ad un puffo. Lui ha gli occhi azzurri, e i capelli biondi! Allora somiglia più a Puffetta, quella zoccolona. Gli altri puffi non hanno i capelli biondi, o meglio, non credo che abbiano capelli.
I puffi hanno i capelli!? Dilemma.
“E’ una minaccia?”
“Uomo avvisato mezzo salvato. Sempre se sei un uomo, su questo ho ancora qualche dubbio.” Niall contorce il naso, e prima che possa mettersi ad urlare e a riempirmi di insulti, mi alzo dal divano e corro in cucina. “Brutta stronza!” Ops.
S’è incazzato! Oooooooooh.. Come i Turborabbies di Colorado. Turbotabbies, Turbotabbies, fan-no ciao! Ciao ciaaao, ciao ciaaaao! E poi ti prendono a parolaccie. Che tesori.
Prendo il telefono e chiamo Dylan, dato che non so che cazzo fare.
Dopo tipo trenta secondi di continuo ‘Tu-tu-tu-tuu’ la cogliona, finalmente, risponde.
“Che cazzo vuoi?” La delicatezza.
“Mi annoiavo, perciò ho pensato ‘Ehi, scassiamo la minchia a Dylan!’ e quindi ti ho chiamata.” Concludo.
“E dici bene. Stavo cercando di dormire.”
“Sono le sei del pomeriggio, che cazzo dormi a fare?”
Le nostre conversazioni sono sempre molto fini e delicate, devo dire.
“Per colpa della tosse e del raffreddore, stanotte non ho chiuso occhio, dannazione.”
“Sfigghy.” La sento starnutire una volta, poi un’altra, e poi un’altra ancora. Scoppio a ridere involontariamente, mentre lei si soffia il naso, tossisce, e ride nello stesso momento. Wow, Dylan è multifazionale, mi dicono!
“Non ridere, puttana! E-e-cciù!” Starnutisce di nuovo, io non riesco a trattenere le risate. Non fa tanto ridere il fatto che starnutisce, ma come starnutisce! Sembra una specie di trombone otturato.
In quel preciso istante, entra Malgioglio la vendetta, in cucina. (Zayn.)
“Dai, ti lascio alla tua perfettissima salute, ciao!”
“Vaffanculo, stronza. Ciao!”
Chiudo la telefonata, e Zayn si avvicina, sedendosi affianco a me. Quant’è bello, è perfetto cazzo. Ha i capelli anche un po’ più lunghi di prima, o meglio, il ciuffo più lungo di prima. La tinta bionda se ne sta andando quasi del tutto, e i suoi capelli nerissimi tornano sempre più in fretta.
Mi sorride, prendendomi la mano. Madonna, sembriamo in un confessionale. Per tutta risposta mi alzo, andando verso il lavandino, mentre lui rimane seduto come un cunno.
“Devi dirmi qualcosa?” Gli domando. Nel frattempo si alza, venendomi in contro.
“Sei odiosa quando fai così.” Non mi hai cagata per tutto il giorno, è il minimo che io possa fare. “Oh, questo lo sapevo già. Altro?” Si avvicina sempre di più, io indietreggio.
“Sei una stronza.” Grazie. “Sei irritante e scorbutica.” Troppi complimenti in così poco tempo, davvero.
“Che galanteria..” Avanza nuovamente, solo che stavolta, non riesco ad indietreggiare ancora, perché ci sono i mobili. Che peccaaato.
Mi cinge i fianchi con un braccio, mentre l’altro lo porta su una mia guancia, avvicinando sempre di più il suo viso al mio. “Però sei bellissima.” Sentivo il suo respiro addosso a me, e per quanto fino a due minuti prima stessi morendo di freddo, ora mi sarei buttata in una vasca ghiacciata.
“Quando la smetterai di dire cazzate?”
“Quando la smetterai di mandarmi fuori di testa?” Ah, io ti mando fuori di testa? Prova ad entrare nel mio stomaco quando mi parli e vedi che minchia c’è dentro, che ancora non l’ho capito bene.
“Ti ho detto di smetterla di dire cazzate, rincoglionito.”
“La smetterò di dire cazzate, se tu la smetterai di pensare che io ti dica cazzate.” Discorsi troppo complicati per me.
Gli sorrido. “Dai, facciamo finta che ho capito.” Lui scoppia a ridere, la risata più bella del mondo, porco cane.
“E’ per questo che mi mandi fuori di testa. Sei simpatica, spiritosa, e sdrammatizzi sempre tutto. Parli in faccia alla gente, spari parolacce e minchiate a non finire, e a volte sei anche dolce. La perfezione in persona.” Senti chi parla.
“Da quale pulpito viene la predica. Sei tu quello perfetto qua, di certo non io. Ed è una cosa che penso dal fottutissimo giorno in cui ho messo piede in questa fottutissima casa. Tu, sei la perfezione che respira, e non riesco a credere di averlo detto ad alta voce.” Mi stringe ancora di più a lui, e la poca distanza che prima divideva i nostri visi, scompare praticamente del tutto quando sento di nuovo le sue labbra sulle mie.
Ne sono più che certa, non credo che mi abituerò mai all’effetto che mi fa.
E se quasi svengo quando ci baciamo, quando saremo nello stesso letto – e non per dormire – muoio del tutto? Pensieri perversi mode on.
Continuiamo a baciarci, e quello era tutto meno che un bacio normale e casto, ma non pensate male.
“Potete andare in camera a fare certe cose, eh.” Ci stacchiamo immediatamente, quando sentiamo la voce di Louis, che era entrato di soppiatto in cucina, probabilmente per bere. Era irritato.
“Non stavamo mica scopando, Lou.” Risponde Zayn, mentre mi teneva la mano. Devo dire che sei molto diretto, poi dici a me, Jawy.
“E ci mancherebbe! Chloe è ancora piccola per certe cose, dopotutto tu le passi due anni belli e buoni.” Oddio, ma nemmeno mia madre fa certi discorsi. E poi, posso capire Harry, ma Louis, che cazzarola vuole?
“Ok, il discorso si sta facendo imbarazzante.”
“Sono cose che devi sapere, non ti hanno spiegato niente i tuoi? E a scuola? Una volta da me si faceva educazione sess..” Lo blocco. “Louis, dannazione! So bene che vuol dire, senza la tua spiegazione, o quella dei miei. So quello che faccio, fra qualche mese sarò maggiorenne, e in ogni caso non stavamo facendo nulla di così male! Minchia, trovati una zita e fatti un po’ i cazzi tuoi!” Rimane spiazzato dalla mia risposta. Sorride amaramente, e poi esce dalla cucina sbattendo la porta.
Mi porto una mano davanti alla bocca. Ho esagerato, troppo.
Dopotutto Louis è il mio migliore amico, e l’ho trattato male.
“Vado a parlargli.”
“No, vado io Zayn.” Gli lascio un bacio sulla guancia e vado a cercare Louis, trovandolo poi nel portico, su una panca, a suonare una chitarra. Non sapevo che sapesse suonare, tanto meno cantare.
Ed era anche bravo, tutti in quella casa lo erano, tranne me, tranne meeee. Fabri Fibra a palla, YO! No.
“Posso sedermi?” Indico la sdraio affianco a lui.
“La casa è tua, non devi chiedermelo.” Risponde distaccato, senza rivolgermi un minimo sguardo. Era per cortesia, Louis. Pff.
Mi siedo, ma lui sembra non essersene nemmeno accorto. Continua a strimpellare imperterrito le corde di quella chitarra, con lo sguardo basso.
“S-sei bravo.. a suonare, intendo.” Sorride per un attimo, per poi tornare serio.
“Grazie.”
Dannazione, sai perfettamente che sono una persona piuttosto orgogliosa e non mi apro spesso con la gente. Dovresti capire che voglio solo chiederti scusa, non posso fare mica tutto io! Ma se non stai facendo un cazzo. E tu non rompere!
“Ehm, la chitarra è tua?” Domando cercando di prendere un qualsiasi discorso. Lui sbuffa, smette di suonare per un attimo, e mi guarda, scocciato.
“Avanti, che c’è?” Ouu, calmo calmo amico.
“Volevo scusarmi per prima, ho esagerato con le parole..” Dico. Alza lo sguardo verso di me, guardandomi negli occhi. Sono azzurrissimi, i suoi. I miei in confronto fanno letteralmente schifo. “No, ho esagerato io. Hai ragione, dovrei farmi un po’ gli affari miei.”
“No, cioè forse si.. Ma avrai avuto i tuoi motivi per dire quelle cose, e io invece non ne avevo per risponderti in quel modo. Scusa.”
“Il punto è che quelle cose le dicevo per te, ma avrei potuto risparmiarmele. E’ solo che.. No, vabbè, lascia stare.” Solo che cosa? Cosa? Odio quando la gente fa così, mi da fastidio un casino. Mannaia a lui mannaia. “E’ solo che..?” Nessuna risposta. Nada. Lui torna con lo sguardo basso, a suonare la chitarra. Ora perdo la pazienza porco diavolo.
“Louis, ti conviene parlare. Sono curiosa, mi conosci.” Esita ancora un po’.
“Allora?” Domando.
Stringe i pugni, quasi timoroso. “..è solo che da quando stai con Zayn non ci stiamo calcolando più di tanto. Mi manca la mia migliore amica.”
“Cioè, sei geloso?” Lui strabuzza gli occhi e spalanca la bocca, rivolgendomi uno sguardo confuso. Comincia a fare gesti strani con le mani, come per negare tutto quanto. “Si, cioè, no, però si. Ma non in quel senso, solo una gelosia da amici, se così si può dire. Prima stavamo più insieme e ci divertivamo, ora non così spesso, anzi, mai.”
Istintivamente appare un sorriso sul mio viso, e abbraccio Louis. Rimase spiazzato all’inizio, era distaccato, ma poi si lascia andare e mi stringe anche lui, accarezzandomi i capelli.
Mi era mancato, aveva ragione, lo stavo trascurando.
“Mi dispiace, Lou.” Sussurro mentre mi stringo ancora  più forte attorno a lui.
“Ti voglio bene.”
“Anche io, Chloe.”
 


HOLAAAAAAAAAAAAAA.
Madonna, quanto tempo che non aggiornavo:’) Non ho avuto molta ispirazione v.v
Ma l’importante è che sono riuscita a pubblicare il capitolo, no?
Ok, mi rispondo sola. Siii, finalmente l’hai pubblicato, bravissimaa!
Ecco a cosa porta la depressione. AHAHAHAH. #SFIGGHY IO.
Diciamo che da adesso in poi comincia la parte più particolare della storia, ma non vi anticipo niente.  MUAHAHA.(?)
Si potrebbe dire che cominciano i problemi, ma ci saranno anche le parti più belle.
Ho già tutto in mente, so già come far finire la storia xD Ma non pensiamo già alla fine, ancora ce ne vuooooooole.
Eniuei, bhe, come è andato il rientro a scuola? Qualcuno ha cominciato il liceo come me?
Io sono allo Scientifico, è una figata pazzesca. In classe mia sono tutti simpaticissimi, specialmente le ragazze dei paesi. AHAHAHA.
Il primo giorno mi è andato alla grande, quello che mi piace mi ha fatto accoglienza e poi mi ha scritto su facebook. ADHSAHFKASFJHFS. SCLERO TIME.
Oggi ho fatto anche una bella figura di merda in palestra.
Colpisco la palla, a pallavolo, cammino all’indietro, perdo l’equilibrio e cado di culo. AHAHAHAHAHAHAHAHA.
Vabeh, ringrazio tutte le 73 recensioni ricevute, chi ha messo nei preferiti la storia, eccetera. Vi adoro:*
A presto!
AAAH, E’ USCITA LWWY! MADONNA CHE BELLA, LA SO A MEMORIA ASAHGJASJHFS.
#LWWY.

-Love_MichaelCorvin

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Capitolo 17
*** Che giornata popo de merda. ***


Che giornata popo de merda.



“Ci conviene rientrare, fra poco il portico sarà pieno zeppo d’acqua.” Mormorò Louis, ancora abbracciato a me, riferendosi alla pioggia che non aveva la benché minima voglia di rallentare la sua discesa.
Mi staccai - un po’ controvoglia - da lui.  “E allora perché cazzo sei venuto qui?” La mia solita finezza.
“Perché volevo fare una scena a mo’ di film, ok?” Effettivamente la scena di qualche minuto prima mi ricorda un casino The Last Song, anche se la situazione non ci azzecca una ceppa.
Solo il luogo, la casa è praticamente la stessa! Solo che non siamo direttamente sul mare, e che non c’è una dannatissima tana di tartarughe che serve a fare l’esca per i ragazzi belli. Fanculo a tutti.
“Allora ti dico che come attore faresti veramente schifo. Ma con affetto.” Dico, sorridendo e dandogli un bacio sulla guancia.
Lui ride, si stacca e mi mozzica un braccio. Sto cannibale di merda. “Hai un sapore pessimo!” Ma sei serio? “Ma con affetto.” Continua cercando di imitare il mio tono di voce, scoppiando a ridere come un coglione.
Dopotutto, chi riderebbe alle proprie battute che per di più non fanno neanche ridere? Un coglione, Louis Tomlinson.
 “Mi è mancato sfotterti.” Mi fa la linguaccia, ridendo ancora. Che idiota di merda.
“Entriamo, prima che ci vado giù con le parole pesanti.” Mi alzo e vado verso la porta d’ingresso, sperando che qualcuno mi apri.
Busso. Nessuno mi caga.
Busso di nuovo. Peggio del primo tentativo.
“Perché cazzo non apre nessuno?” Sbraito in preda ad una crisi di nervi.
“Niall starà mangiando e non sente. Zayn sarà chiuso in bagno a specchiarsi, Liam a parlare con Dylan in camera sua, e tuo fratello si fa le seghe.” L’ultima frase se la poteva anche risparmiare, adesso mi sognerò la notte la scena di Harry che fa..dio che schifo, non fatemi pensare.
Spazientita, dopo la quarta bussata - e non delicata - prendo il cellulare e provo a chiamare quella testa di minchia di Malik.
“Squilla?” Domanda Louis. “Certo, coglione.”
I  tututu del telefono continuavano ininterrottamente, quella testa di cavolfiore di Zayn non aveva la minima idea di cosa gli sarebbe successo da li a poco, se non mi avesse aperto la porta. “Chloe, che c’è?” Risponde finalmente Zayn, proprio quando stavo per chiudere.
“Vorreste per caso alzare il culo e venire ad aprire la porta? Qui diluvia, e siamo fuori come dei cunni!” Urlo.
Sento la risata di Louis, e anche quella di Zayn dall’altra parte del telefono.
“Hanno messo la musica ad alto volume, per questo non sentono.”  Bene, che deficienti.
“Vabeh, vieni ad aprirmi tu allora.”
Silenzio.
“In questo momento non posso..” Che diamine devi fare di così importante? Devi solo fare qualche passo, mettere la mano sulla maniglia, e aprire la porta. Stop.
Che impedito.
“Certo che puoi, ora vieni e aprimi.”
“Chloe, sono in bagno! E’ una seduta importante e faticosa.” Oh Gesù sceso in terra, che schifo. I particolari se li può risparmiare, sto rincoglionito.
Louis scoppia a ridere più di prima, mentre io mi spazientisco troppo. “Guarda, era meglio se non ti chiamavo!” Chiudo la telefonata, e guardo Louis torva. Sta ancora ridendo.
“Non hai le chiavi, vero?” Domando supplicante. “Se avessi avuto le chiavi non saremmo ancora qui, non credi?” Giusto.
Ora la domanda è, come dannazione facciamo ad entrare in casa? Semplice, non esiste risposta.
“Ci tocca entrare dalle finestre che danno sul salone.”
“Perché proprio quelle?” Domando io.
“Perché sono le uniche a cui possiamo arrivare, a meno che tu non ti voglia arrampicare fino a secondo piano, eh.” Ohi simpatia.
Sbuffo. La cosa brutta, è che quelle finestre sono le uniche raggiungibili, ma anche le uniche a cielo aperto. Perciò, ci aspettava una bellissima doccia.
“Andiamo.”
Louis si incammina verso il retro del portico, per raggiungere le finestre, io lo seguo, cercando di bagnarmi il meno possibile, anche se abbiamo ancora un tetto sulla testa, ma vabeh.
“Sta attenta, ci sono delle piccole pozze d’acqua.”
“Certo.” Non appena termino la parola, metto il piede in una delle pozze indicate da lui, e scivolo in avanti facendo una spaccata che mi fa bestemmiare tutti i santi.
“Porca puttana!” Urlo. Louis scoppia a ridere, e mi porge la mano per rialzarmi. “Sei un’impedita, Chloe.”
“Fanculizzati.” Mi rialzo, con un po’ di fatica, e cerco di pulirmi un po’ i vestiti. Ma perché devo sporcarmi le mani inutilmente, quando c’è Louis?
Senza pensarci due volte, lo tiro dalla maglia, mi ci pulisco, sporcandolo tutto. Aveva una faccia che era un misto tra incazzata, sbigottita, e furiosa.
“Dai, sbrighiamoci!”
“Che stronza..” Dice prima di continuare a camminare.
Raggiungiamo le finestre, e ci buttiamo sotto la pioggia.
“Cazzarola, i capelli! Li ho lavati oggi.”
“E te li rilavi! Adesso passa da quelle cazzo di finestre e muoviti, che devo andare in bagno porca troia.” Sbraita Louis, battendo i piedi per terra. Scoppio a ridere nel vederlo impazzire, lui sbuffa incrociando le braccia al petto.
“Dai, sbrigati!” Mi incita ad entrare velocemente, mentre io cerco disperatamente di arrampicarmi per riuscire ad arrivare a quella puttana di una finestra.
“Aiutami, pirla!” Sbuffa.  “Te l’ho detto che sei un’impedita!” Dice prima di prendermi dai fianchi, cercando di alzarmi il più possibile.
Stavo quasi per arrivarci, quando per appoggiare la mano, lei scivola per via dell’acqua, facendomi cadere addosso a Louis, per terra, in una pozza di fango.
“Che diamine di schifo!”  
“Levati, che pesi!” Mi rialzo, e cerchiamo di riprovare la scena di un minuto prima. Sperando di evitare eventuali cadute.
Però quando mi solleva, mi fa male alla pancia, e di conseguenza mi dimeno involontariamente, finendo col dargli un calcio nel muso. Cazzo. Lascia immediatamente la presa, e cade nuovamente per terra.
“Tu sei un pericolo pubblico, Chloe Styles.”
“Scusami, non volevo!”
“E vedi pure! Vabbè, vado prima io, poi ti alzo quando sono sopra.”
Con uno slancio raggiunge subito la finestra, ed entra. “Dai sali, cogliona.” Ou, piano con le parole, che io sono fragile e sensibile. …Battuta! AHAHAHA.
Mi allunga la mano, e finalmente, anche io rivedo la luce della mia adorata casa. Ma ovviamente, deve succedere qualcosa.
Metto il piede sul davanzale della finestra, ma, essendo bagnato, scivolo in avanti, cadendo con la faccia per terra, dato che Louis si era scansato per non cadere nuovamente anche lui.
“AHAHAHAHAH. Dio mio, tu sei nata scema, mi sa.” Dice Louis, in preda alle risate.
Mi sollevo dolorante da terra, guardandolo con uno sguardo da assassina, pronta a sferrare il colpo finale sulla sua vittima. Non riesco nemmeno a parlare, potrei dire cose poco delicate.
Insomma, che bella giornata di merda.
“Ah, Chloe..” Vedo Louis mettersi la mano in tasca, e poi portarla dietro la testa, per grattare la nuca e guardarmi stranito. “..avevo le chiavi nella tasca dietro ai pantaloni.” Ditemi che sta scherzando. No, ma io lo prendo a sprangate nelle gengive!
“Ma che è successo qui?” Prima che io potessi fargli davvero male, una voce, quella di Liam, spunta dalle scale. Dietro di lui ci sono tutti gli altri, che ci guardano confusi. Louis spiega velocemente l’accaduto, e gli altri scoppiano a ridere, piegati in due.
“NON. UNA. PAROLA.” Dico.
“Andate a farvi una doccia, che siete tutti bagnati.” Ti sembra facile, io non riesco nemmeno a muovermi, sono tutta indolenzita porca puttanazza.
“Vuoi che ti prenda in braccio?” Made in pakistan si è espresso. “Non ho la forza di insultarti e prenderti in giro, perciò sì.” Zayn ride, e mi prende in braccio a mo’ di principessa. Che teneero.
Saliamo le scale, e arriviamo in camera mia. “Sono bagnata Zayn, bagno tutto.”
“Sei piena di lividi, prima dovresti metterti del ghiaccio. Per l’acqua, beh, prendo l’asciugamano.” Lo adoro quando è così premuroso, cioè quasi mai, ma vabeh, l’importante è il pensiero.
Mi lascia in camera, sul letto ed esce. Mi fanno male le gambe, mi fa male tutto, mannaia a Louis mannaia. Però a ripensare alle scene di prima, mi viene da ridere. Che figure di merda che faccio io, mamma mia.
“Ecco, mettilo sulla gamba.” Zayn torna in camera, porgendomi il ghiaccio e sedendosi sul mio letto, affianco a me.
“Grazie. E-e-cciù!” Ci mancava solo il raffreddore. Porca puttana.
“Puoi evitare di starnutirmi in faccia?” Dice lui, mentre si pulisce il viso con una mano, poverino.
“Scusa.” Rido leggermente.
“Hai chiarito con Louis?”
“Si, è tutto a posto.”
“Bene. Alla fine che aveva?” Non avevo intenzione di dirgli che era geloso.
“Era un po’ nervoso, niente dicchè.”
“Mmh, ok..” Si avvicina pericolosamente  a me, facendomi stranamente sudare. Mi da un bacio sulla punta del naso, poi sulla guancia, e infine sull’angolo della bocca. Rischia di farmi impazzire, così.
“Prima che ci interrompesse, dove eravamo rimasti?” Rido in una maniera odiosa, e lui mi zittisce baciandomi sulle labbra. Gli elefanti si facevano sentire ancora, ma cercavo di non dargli troppo peso.
Il bacio stava andando parecchio oltre, ma un leggero pizzicore al naso, mi fece staccare e allontanare immediatamente da Zayn. Mi giro dall’altro lato e starnutisco peggio di Dylan.
“Dannazione.” Mormoro tra me e me.
“Credo che tu debba riposare un po’.” No, cazzo, non adesso! Non voglio riposare, acciminchia.
“Ti sta salendo un po’ di febbre secondo me. Fatti una doccia e vai a letto, è meglio.” No, non voglio!
Sbuffo. “Mpf, va bene..” Sorride leggermente, per poi lasciarmi un bacio a fior di labbra.
“Brava bimba.”



HOLAAA.
Eeeehi, finalmente ho aggiornato, mi siete mancate! Beh, che ne dite del capitolo?
A me fa morire, rido ogni volta che lo leggo. AHAHAHAH.
Chloe cade in pratica sempre, un po’ come me insomma. AHAHAHAHA. Cado e inciampo ovunque, è una cosa impossibile!
Sono una sfigata, lo so.
Ma vogliamo parlare di Zayn al cesso? LOOOOL.
Non ho la minima idea di come mi sia venuta in mente, ma faceva ridere. AHAHAHAHAHAHA.
Sono una drogata.
Comunque, voi, come state? A scuola tutto bene? A me si, per fortuna. Con quel tipo non ci stiamo sentendo, anche se lo vedo ogni giorno.
Che bello che è aljfkljkfhkkfjha.
Vi ricordo il mio twitter, belleees.   @asdfghjkchloe_ 
seguitemi. È un ordine. AHAHAH scherzo, dai.
Vabbè, vado che vi sto sfracassando la minchia. E la mia finezza si fa sentire.
AHAHAHA byeeeee:*
#LWWY.

-Love_MichaelCorvin.

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Capitolo 18
*** My angel ***


My angel.


Ricordatemi di non andare più in discoteca due giorni dopo che mi sia passata la febbre, durata per di più cinque giorni pieni.
Per colpa di quell’alpaca mongoloide di Louis William Tomlinson, mi ero beccata un influenza bella e buona. E mentre tutti andavano a mare o uscivano, io rimanevo in casa come una gnorra, in coma vegetativo sul divano a consumare pacchi e pacchi di fazzoletti, con Zayn che me li passava.
Almeno lui era rimasto con me, era stato caritatevole, non che estremamente dolce.
Ma ritorniamo alla discoteca.
Sono in questa sala enorme, piena zeppa di persone che si strusciano tra di loro - probabilmente senza neanche conoscersi – la musica mi sta praticamente sfracassando i timpani, e mi sento più tappata di un cesso otturato.
Per non parlare del vestito che ho addosso. Strettissimo da togliere il respiro – non a qualche pervertito, ma a me che non riesco a far entrare aria nel mio corpo – tacchi da far venire le vertigini, e talmente tanto mascara sulle ciglia, che se sbatto le palpebre, si incollano tra di loro. In poche parole, sembro una battona, e detesto questa cosa.
Mio fratello si sta scatenando a ballare con tutte le ragazze che gli capitano sotto tiro, e anche Louis e Niall non sono da meno. Liam e Dylan si stanno divertendo a fare la figura degli idioti, ballando come il tipo di Gangnam Style che fa quelle mosse a stile ‘ranocchio in calore’.
E poi ci sono io, su un divanetto squallido, che mi trattengo dal non svenire in mezzo a tutta questa gente.
“Sicura di sentirti bene?” Sento la voce di Zayn entrarmi in un orecchio.
“Mai stata meglio.” Si, sto cazzo.
Zayn si avvicina lentamente, sedendosi poi affianco a me. Poggia una mano sulla mia guancia, e poi sulla mia fronte.
“Non hai febbre, ma sei un po’ stordita mi sa.”
“No, sto bene.” Continuo a recitare la mia farsa, non mi va che lui pensi che stia male, altrimenti vorrebbe portarmi a casa. E l’ultima cosa che voglio è rovinargli l’uscita.
“Sicura?” Domanda guardandomi con quegli occhi facilmente stuprabili. Gli sorrido lievemente. “Si. Andiamo a bere qualcosa, mi sto annoiando.”
Zayn mi prende per mano, e ci dirigiamo verso il bancone dove danno i peggiori alcolici mai esistiti.
Magari se ne prendo alcuni, smetto di sentirmi così, o almeno non ci faccio parecchio caso.
“Cosa prendi?”
“Qualcosa di forte.”
“Non avrai intenzione di ubriacarti? Diventeresti più pazza di come sei adesso, e saresti difficile da controllare.” Mi urla nelle orecchie, a causa della musica che si fa sempre più forte. In questo momento Katy Perry potrebbe cantare un po’ più a bassa voce Teenage Dream? Non riesco a sentire una mazza.
“Perché, più pazza e sclerotica di così, si potrebbe?” Sorrido divertita, prima di cominciare ad ingoiare un liquido a me sconosciuto presente mio bicchiere.
Sento la gola andare a fuoco, ma non è così male dopotutto. “Chloe, vacci piano. Non sei abituata all’alcool.”
“Tranquillo, è tutto sotto controllo.”

Zayn.
E’ tutto sotto controllo, diceva. E’ solo un po’ di mojito, diceva. Sto benissimo, diceva.
Comincio a pensare che non devo più dare retta alle cazzate che spara Chloe Styles, quando si trova in una discoteca.
Dopo i suoi piccoli drink, non l’ho vista più. Ora si trova in mezzo alla pista, insieme a Dylan, a ballare e urlare come una specie di lavandaia, con tutti i presenti la guardano come se fosse un alieno.
“Quella è Chloe?” Sento una voce dietro le mie spalle, che scopro essere quella di Niall.
“Purtroppo per tutta la gente in questo locale, sì, è lei.” Niall ride divertito, mentre osserva la scena. “Posso sapere che diavolo ti ridi?” Gli domando spazientito.
“E' una scena buffa, sai? Fino a poco tempo fa ci saresti stato tu al suo posto, con la differenza che avresti concluso la serata portandoti qualche sconosciuta a letto. E' strano l'effetto che ti ha fatto Chloe, e poi lei si sta solo divertendo, fino a qualche giorno fa stava chiusa in casa moribonda.” Sbuffo, irritato, mentre Niall mi da una pacca sulla spalla, con un espressione alquanto serio.
Ha pienamente ragione, chiunque mi incontri per strada a primo impatto penserebbe che io sia un ragazzo facile, che se ne passa una ogni notte, che fuma e che va male a scuola. Ma l'apparenza inganna, no?
E poi, adesso c'è Chloe. Non so cosa faccia di particolare per mandarmi fuori di testa, fatto sta che ci riesce e basta. Lei è divertente, simpatica, estroversa, un po’ acida, e forse sclerotica, ma è adorabile, e..si sta strusciando in una maniera orripilante con un ragazzo. O meglio, uno schifosissimo ragazzino sta cercando di strusciarsi con la mia ragazza, per di più ubriaca.
“Per me si sta scatenando un po’ troppo.” Rispondo a Niall a denti stretti, prima di lasciarlo lì e andare verso Chloe.
Ancora non si è resa conto della vicinanza di quel lurido ragazzo al suo corpo, è troppo ubriaca forse.
“Zaaaayn!” Urla, quando mi vede avvicinarmi. La prendo per i fianchi, per evitare che perda letteralmente l’equilibrio.
Intanto, quel tipo non le ha ancora staccato gli occhi di dosso, o meglio, non ha ancora staccato gli occhi dalle sue gambe, e dal suo fondo schiena.
“Vuoi una sua foto autografata, per caso?” Lui mi guarda con aria strafottente, mentre barcolla, probabilmente per il troppo alcool ingerito. “Che c'è? E’ carina.” Ti spappolo la faccia, brutto stronzo.
“Lo so, è molto carina. Ma è impegnata, quindi trovati un altro impiego, gonzo.”
Lo liquido all’istante, lasciandolo con una faccia confusa. GO ZAYN, GO ZAYN.
“Poverino, che ti ha fatto?” Domanda Chloe con voce innocente.
“Niente, per sua fortuna.” Continuo a tenerla tra le mie braccia, mentre la sento farsi sempre più sbilenca.
“Zayn..” Ha una faccia strana, bianca cadaverica, sul giallognolo. “Credo di non sentirmi troppo bene.”
Davvero? Hai bevuto 5 o 6 drink super alcolici, ti sei messa a ballare come un’esaurita, hai saltato per tutta la sala, e per di più è probabile che tu abbia ancora l’influenza.
“Ti porto a casa.” La prendo per mano, faccio un cenno agli altri, e insieme a lei mi dirigo verso l’uscita.
“Ho una casa?” No, vivi sotto ai ponti.
“Sì, anche bella grande.”
“E vivo lì?”
“Sì.” Sbuffo.
“E tu?”
“Vivo con te, per ora.”
“Che figata! Anche Dylan vive con noi?”
“No, lei non vive con noi.”
“Che peccato. Secondo te è lesbica?” Mi blocco sul colpo, strizzando gli occhi e voltandomi di scatto verso di lei. Lei mi guarda con aria interrogativa, mentre io tossisco.
Si vede che è molto ubriaca.
“No. E’ fidanzata con Liam.”
“Con Liam? E io che pensavo che mi amasse davvero.”
Oddio, con che razza di gente ho a che fare.
“Sarà una lunga serata.”

Chloe.
“Chloe, stai bene?” No, grandissimo pezzo di idiota, sto vomitando come un turco in questo schifo di cesso. Non. Sto. Bene.
“Certo, una meraviglia. Non potrei stare meglio di così, eppure 'sto solo rimettendo come un turco.” Sbraito, mentre continuo a vomitare. Sento la porta spalancarsi, e scorgo la figura di Zayn con la coda dell'occhio.
“Ci sei andata giù pesante. Ti aiuto, aspetta.” Si piega vicino a me, prendendo i miei capelli e levandoli dal viso sudato.
“Mi disp..” Non finisco la frase, che un altro conato di vomito mi assale la gola, costringendomi a piegarmi ancora verso il cesso. Finezza.
“Sshh, non parlare.” Mi accarezza una guancia. “Dio mio, stai vomitando l’anima.” Non me ne ero accorta! Molto perspicace, mi dicevano.
Credo di aver finito a questo punto. Mi alzo lentamente, nonostante l'alcool mi abbia fatto perdere l'orientamento e la forza fisica.
Mi sbilancio un po’ troppo, e perdo l’equilibrio. Zayn mi afferra in tempo, arpionandomi la vita con le braccia.
“Non muoverti.” Mi prende in braccio. E’ da sposare, ne sono sempre piàù convinta.
A questa vicinanza riesco a vederlo ancora meglio in tutta la sua bellezza. Dio, è perfetto. Ha un viso perfetto, delle labbra perfette, degli occhi perfetti. E’ la perfezione che cammina.
“Occristo mi sento la testa scoppiare, come se mi stessero prendendo a martellate.”
“E’ normale, tu cerca di stare tranquilla.” Gli occhi mi si chiudono da soli per la stanchezza. Non è solo per la sbornia, non era la prima per me, ma probabilmente l’influenza non è ancora del tutto sparita.
Arriviamo in camera mia, e Zayn mi poggia sul letto, prima di stendersi affianco a me.
“Sono un completo disastro.” Affermo, poggiando la testa sul suo petto.
“Sì, lo sei.” Tu, lurido sporco bastardo.
“Dovresti dire ‘Oh no Chloe, non lo sei.’ Avanti, riproviamoci.” Sento la sua risata nelle orecchie, e mi sento leggermente meglio.
“Oh, sono un disastro..” Ripeto con tono teatrale.
“Oh no Chloe, non sei un disastro. Sei anche peggio.” Mi da un bacio sulla fronte “Ma non fa niente, mi piaci anche se sei un disastro.” Un po’ contorta come cosa.
“Ti ho rovinato la serata.” Abbasso il tono della voce, ma senza smettere di guardarlo.
“Sai che me ne frega della serata, ce ne saranno altre. L’importante è che tu stia meglio.” Mi avvicino per dargli un bacio, ma penso che il sapore di vomito e alcool non sia il massimo, perciò mi limito a stringerlo forte e accoccolarmi sul suo petto.
“Non so come tu faccia a sopportarmi, seriamente. Sono un disastro ambulante, combino casini appena mi muovo.  Vado in discoteca, mi ubriaco e do di matto, eppure tu sei sempre lì a sorreggermi. Te lo ripeto, non so come diamine fai, se io fossi al tuo posto mi prenderei a sprangate nelle gengive ogni singolo secondo. Ci sono un centinaio di ragazze molto più belle, simpatiche, e sicuramente più femminili di me. Tu hai scelto la più scioffata.” Lo vedo sorridere, il sorriso più bello sulla faccia della terra. Se io provo a sorridere così, come minimo mi devo coprire la faccia con un sacco.
“Sai, a me non interessano tutte queste imperfezioni. Che imperfezioni non sono, per di più. A me non importa delle altre ragazze, saranno anche delle modelle, simpatiche ed educate, ma non sono te. Delle ragazze che ho avuto, nessuna mi faceva stare bene come fai tu, nessuna mi faceva ridere così tanto. Nessuna era così impacciata, scorbutica, acida e rompicoglioni come lo sei tu. Nessuna aveva il tuo senso dell'umorismo, la tua risata, i tuoi modi di fare. Nessuna mi ha fatto innamorare come hai fatto tu. Sei speciale, sei perfetta nelle tue imperfezioni, sei..perfetta per me.”
Questo è tutto un sogno, Zayn non mi ha davvero detto queste cose, vero? E io non sto per piangere, vero? Oh, al diavolo.
Sento gli occhi inumidirsi, e lentamente alcune lacrime mi rigano il viso.
“Hai visto cosa hai fatto? Mi hai fatta piangere, stronzo. Sarai contento, no? Sto piangendo pe..” Non finisco la frase, che le sue labbra si fiondano sulle mie, come se non avessero bisogno d’altro.
Meno male, stavo andando in panico e non sapevo assolutamente cosa dire. Con una mano Zayn mi accarezza la guancia, asciugandola.
Si stacca solo per un attimo, guardandomi dritto negli occhi. “Ti amo.” Sussurra sulla punta delle mie labbra. “Anche io.” Ora non mi dovrebbe vietare nessuno di piangere, no? E’ come essere in Paradiso, con l’angelo più bello che possa esistere. Il mio angelo.


HOLAAAAA.
Oddio, quanto sono sdolcinata, porco cane. Ma ci credete?  Mi faccio schifo da sola per tutte le cose dolci che ho scritto. Ma ripeto, mica posso sempre fare solo ridere,lol.
 Sono troppo brava, oh. AHAHAHAHAH scherzo.
Zayn e Chloe sono qualcosa di aaifehajkhc, lo so, ma vogliamo parlare di Chloe ubriaca?
E dai, è stata la parte più divertente! Niente da fare, io adoro scrivere questa storia, penso che quando la finirò cadrò in depressione.
Non disperiamoci già da adesso AHAHAHAH
Comunque, voglio dedicare un po’ di tempo alla coppietta, prima di far succedere qualcosa di inaspettato……… MUAHAHAH.
Approposito. Volevo ringraziare tutte quelle che mi seguono, e che mi sopportano.
Non deve essere facile AAHAHAHAH ho messo una One Shot, per chi volesse cacarsela u.u 
Ah. E poi, il primo che commenterà questo capitolo, gli regalerà la 100esima recensione! YEEEEEEEE.
Vaabeh, si sta facendo tardi, devo prepararmi che devo andare ad una festa.
Quiiindii, ciaaaao a tutte!
#LWWY.

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Capitolo 19
*** Brain vs. Heart ***


Brain vs. Heart



Quella mattina sembrava che non volessi proprio alzarmi dal mio comodo lettino, anzi, io non avevo la minima intenzione di alzarmi da quel fottutissimo letto.
Aprii lentamente gli occhi, rendendomi conto di trovarmi in una posizione alquanto perfetta.
La luce filtrava lievemente dalla finestra leggermente socchiusa, e qualche piccolo raggio di sole arrivava al viso di Zayn, pochi centimetri distante dal mio.
Vederlo dormire era uno spettacolo magnifico, gli occhi serrati, i muscoli rilassati, la bocca schiusa e i capelli perfettamente scompigliati. Ero appoggiata con la faccia sul suo petto, con entrambe le braccia su di esso, mentre lui aveva la testa china verso la mia, un braccio intorno alle mie spalle e un altro sul cuscino.
Sarei rimasta in quella posizione in eterno, ma purtroppo madre natura ci ha fatti con dei bisogni, e io dovevo proprio andare a svolgerne uno in quel preciso istante.
Mi scrollai delicatamente dalla presa di Zayn, cercando di non svegliarlo, ma senza un buon risultato.
“Mmh..” Mugugnò qualcosa di incomprensibile ai normali esseri umani, aprendo leggermente un occhio. “Non andartene..” Disse cercando di mettere qualche vocale e consonante insieme per dare vita ad una frase con qualche nesso logico. “Devo andare al cesso.” La mia finezza si riconosce anche alle..8:49 del mattino.
“Aspettami qua, torno subito.” Lo liquidò in un attimo, correndo subito in bagno.
I miei occhi hanno ancora qualche leggero problema ad aprirsi del tutto, motivo per il quale vado a sbattere contro lo stipite della porta del bagno, cadendo rovinosamente per terra. “Porca troia!” Cazzarola. Che dolore.
Con un po’ di fatica mi rialzo, e mi chiudo in quella stanza a fare quello che dovevo fare. I particolari non importano a nessuno, almeno spero.
Mi avvicino poi al lavandino e alzo lo sguardo verso lo specchio. Oh signore che orrore.
La mia faccia è un miscuglio tra quella di un panda e di un orsetto lavatore. Il trucco sbavato della sera precedente, i capelli all’aria e la faccia bianca. Sembro uscita da un film dell’horrore. Da Orphan precisamente. Sembra la scena in cui la bambina-adulta si sciacqua la faccia facendo colare tutto il trucco, in preda ad una crisi post-omicidio.
La sbornia di ieri sera mi ha lasciato una brutta impronta, a parte la faccia da coma e il vuoto nello stomaco, sento ancora un leggero mal di testa.
Apro il rubinetto facendo scorrere lentamente l’acqua, per poi buttarmela in faccia per sembrare meno spaventosa. Diciamo che ora vado un po’ meglio. Solo un po’ però.
Esco e ritorno in camera. Zayn era ancora nel letto, con gli occhi leggermente socchiusi e il sorriso stampato sul volto.
Mi butto a peso morto su di lui, facendolo sussultare. “Chloe non sei molto leggera.” Dice con la voce spezzata. Che stronzo.
Gli do un colpo sul braccio, prima di sistemarmi meglio nel letto e accovacciarmi al suo fianco.
“Come ti senti oggi?” Si gira verso di me, accarezzandomi un braccio.
“Leggermente meglio, ma ho ancora mal di testa.”
“Ieri ci sei andata giù pesante..” Credo proprio di sì, anche se ricordo vagamente quello che è successo da quando ho cominciato a bere, fin quando sono arrivata a casa. Il vomito invece, lo ricordo troppo bene.
“Per un momento sei anche passata all’altra sponda, sai?” Ride.
Strabuzzò gli occhi fissandolo, incredula. Cioè, non mi sarò mica strusciata addosso a qualche ragazza facendo cose poco consone?
“Che cazzo stai dicendo!?” Gli urlo in faccia. Scoppia a ridere di nuovo, buttando la testa all’indietro. “Zayn sono seria, minchia. Che cosa intendevi con per un momento sei anche passata all’altra sponda?” Glielo domandai con tutta la serietà possibile, ma per quanto ci provassi, non riuscivo minimamente a farlo smettere di ridere.
Lo fulmino con lo sguardo, e lui sembra ricomporsi. “Mi hai chiesto se Dylan era lesbica.” Porca balena spiaggiata. Spalanco la bocca. “E quando ti ho detto che era impegnata con Liam, ci sei rimasta molto male.” Per tutti i trichechi obesi del mondo, ero davvero così ubriaca? Oh Gesù sceso in terra.
“Oddio. Ne ho sparate altre?” 
“Niente di tanto preoccupante.” E meno male. Mi sarei rinchiusa in casa per il resto dei miei giorni. “Però stavi per farmi fare una rissa con un ragazzo.” Dannazione. Il suo tono è più basso, ma non sembra arrabbiato, ne tantomeno nervoso. Solo..divertito?
Alzo gli occhi al cielo. “Sentiamo.” Lo incito a parlare.
“Ah niente, semplicemente mentre ballavi un ragazzo si era avvicinato un po’ troppo a te, e puntava sulle tue gambe. L’ho mandato via prima che potesse farti una radiografia completa.” L’ho sempre detto che è un gelosone di prima categoria. La prima essenza della gelosia, Zayn Malik.
“Aspetta.. Io, ballavo!?” Domando sconcertata, mentre lui mi fissa incredulo. Cioè, non solo mi sono ubriacata e ho detto tutte quelle cazzate, mi sono anche messa in ridicolo in una discoteca pubblica, ballando?
“Io ti dico che un ragazzo ti stava praticamente stuprando con gli occhi, e tu mi chiedi se ti sei messa a ballare? Ma che hai nel cervello, segatura?” Non sei libero di insultarmi così apertamente!
“Oh, andiamo! Quando ballo sono letteralmente ridicola! E poi tu non parlare, che mi stupri con gli occhi ogni volta che indosso un qualsiasi abito leggermente scollato.” Sorride lievemente, alzando un angolo della bocca e schioccando la lingua tra i denti. Sto per morire, aiuto.
“Io sono il tuo ragazzo, posso fare questo e altro.” Mpf, ma perfavore. No, okay, puoi fare quello che vuoi, me nei limiti da me segnati, sia chiaro.
“Comunque è vero, quando balli sei ridicola.” Vaffanculo. Lo guardo storto facendogli la linguaccia, lui si mette a ridere. Mi giro dall’altro lato.
“Ti sei offesa?” Non ti rispondo, stronzo. Continuo a stare zitta. Lo sento avvicinarsi, e quando poggia una mano sul mio fianco, rabbrividisco. Spero che non se ne sia accorto, cazzus. “Chloe..” Soffia nel mio orecchio, con le labbra praticamente sul lobo. Nonono, stai fermo porca puzzola.  “L’hai voluta tu.” Non appena finisce la frase, sento la sua bocca poggiarsi delicatamente sul mio collo, lasciando a poco a poco piccoli baci su di esso.
Oddio mi manca l’aria. Vorrei fermarlo, se solo mi fosse rimasto un briciolo di razionalità.
E' un continuo cobattimento tra cervello e cuore.
Continua come aveva cominciato, fino ad arrivare alla spallina della maglietta, eh.. oddio no. Mi riprendo dallo shock in cui ero momentaneamente caduta, alzandomi di scatto e mettendomi seduta a gambe incrociate sul letto.
“Non provarci nemmeno! Maniaco.” Gli punto un dito addosso, facendolo indietreggiare.
Lui ride maliziosamente. “Come se ti stessi dando fastidio.” Effettivamente..
Non faccio in tempo a contrabattere, che Zayn afferra la mano che gli avevo puntato contro e mi trasporta sotto di lui. “Stai cadendo in trance..” Sussurra prima di baciarmi.
Istintivamente porto le mani dietro il suo collo, passandole tra i capelli ancora spettinati, mentre sento la sua mano scendere sotto la mia maglietta.
Avrei fatto anche io la stessa cosa con lui, se solo avesse indossato una maglietta, ma, come era di sua abitudine fare, aveva dormito con solo dei pantaloncini in dosso.  
Sorrisi sulle sue labbra, fermandomi per un secondo, per poi ricominciare a baciarlo come se nulla fosse. “C-chloe..” Ma che voleva adesso? Aspetta, la voce non era la sua. “Chloe, Zayn.. La colazione!” Di nuovo la stessa voce. Era Niall.
Zayn si staccò ansimante da me. “Dobbiamo scendere.” Per mia grandissima sfortuna. “A quanto pare si.”Dopo di che ci alzammo.
Era la seconda volta che, per un motivo o per un altro, venivamo interrotti nel bel mezzo di effusioni troppo effusive(?), e questa cosa cominciava a darmi ai nervi.

“Quindi, ricapitoliamo. Ieri sera hai alzato troppo il gomito, Zayn ti ha portato a casa, hai cominciato a delirare, hai vomitato, avete dormito insieme, e stamattina stavate per andare oltre finchè Niall non vi ha interrotti?” Mi ripetè Dylan per la quarta o quinta volta minimo.
“Sì, Dylan. Sì.” Ero a casa sua. Quel pomeriggio volevo evaquare da quella casa, avevo bisogno di passare del tempo con gente del mio stello quoziente intellettivo, non come quelle sottospecie di scimmie con le quali convivo.
“E tutto questo me lo dici solo ora!?”
“Oh scusa, non pensavo volessi essere avvertita mentre vomitavo il cenone di capodanno, o come dici tu, andavo oltre con Zayn. Ma ti senti quando parli?” Sbuffai, ricominciando a torturare il pupazzo di peluche che avevo trovato sul letto di Dylan.
Lei era seduta su una sedia girevole, con le gambe appoggiate comodamente sulla scrivania presente nella sua camera.
“No grazie. Comunque, anche io dovrei raccontarti delle cosuccie.” Uuuh, cosa sentono le mie orecchie.
“Tutto, pur di non sentire cazzate simili a quelle che sparano quei decerebrati. Avanti, sputa il rospo.” Dylan ride.
Mi sentivo tanto una di quelle vecchiette che sparlano con le loro amiche dei pettegolezzi che giravano per il piccolo paese, in quel momento.
“Allora.. Quando sei andata via con Zayn, mi sono avvicinata a Liam e gli altri, che prima del mio arrivo stavano parlando di qualcosa di segreto, credo, poiché quando sono arrivata alle loro spalle, hanno smesso improvvisamente di blaterare. Quando si sono voltati verso di me stavano trattenendo qualche risata, mentre Liam era diventato tutto rosso. Questo mi fa pensare che stessero parlando di me..” Dice tutta euforica. Che poi, Dylan è euforica ogni volta che nomina il nome di Payne, ma vabeh sono dettagli.
“Continua!” La incito a parlare. “Si, scusa. Vabeh, poi loro se ne vanno lasciando delle pacche sulle spalle di Liam. In quel momento non ci ho fatto molto caso, però poi lui si è girato verso di me e abbiamo cominciato a parlare, e in seguito anche a ballare.” Si fermò un attimo per riprendere fiato. Le brillavano gli occhi, sembrava una bambina alla quale avevano appena regalato un palloncino colorato.
“Non ti fermare ogni secondo, parla, minchiona!” Sbraito con la mia solita finezza da elefante.
“Datti una calmata! Vabbè dicevo, abbiamo parlato e ballato, però Liam sembrava strano, più timido del solito. Anche io non ero da meno, la situazione cominciava a farsi imbarazzante, finchè.. Beh, finchè dopo averlo incitato più volte, alza lo sguardo di scatto e mi chiede di fare coppia fissa insieme a lui.” Annuncia tutto d’un fiato, tenendo – non so per quale strano motivo – gli occhi serrati.
Faccio ancora un po’ di fatica a credere a quello che ha appena detto, ma sono felice che Liam si sia deciso a dichiararsi nel vero senso della parola, e a farsi avanti. Sapevo che lo voleva da tanto tempo, ma che non trovava mai il momento o il modo giusto per farlo.
La stessa cosa per Dylan, che gli sbavava dietro da quando lo aveva conosciuto. Quando c’era lui nei dintorni, perdeva la ragione – sempre se ne avesse mai avuta – , cominciava a dire cose insensate e respirava a fatica.
“Sono contentissima per voi!” Mi alzo di scatto dal letto, andando ad abbracciarla. Stranamente, lei ricambia, sarà la felicità a farle quest’effetto.
Improvvisamente sento il telefono vibrare. Dopo essermi staccata da Dylan, controllo il display: un nuovo messaggio, da parte di Zayn.

I ragazzi hanno avuto la stralunatica idea di preparare una pizza, in occasione della partita di stasera. Perfavore raggiungeteci il prima possibile, prima che la casa diventa una discarica.
A dopo, Zayn. xx

Sorrido nel leggere il messaggio.
“Chi era?” Chiede curiosa Dylan, mentre si aggiustava un ciuffo biondo che le era ricaduto sugli occhi.
“Preparati al peggio. Stasera si cucina a casa mia.”



HOLAAAA.
Ho aggiornato prestissimo, avete visto? uu
Perché io sono una prava pimpa. LOL Che ne dite del capitolooossss? AHAHAHA Zayn e Chloe che vengono interrotti nei loro momenti cruciali, eheheh.
Pensieri perversi mode on. AHAHAHAHAHAH
Volevo avvisarvi del fatto che credo che (oddio quanti ‘che’ ahah) tra tipo due capitoli, cominceranno gli scombussolamenti della storia. Ma non vi anticipo nulla. MUAHAHA.
Come sono misteriosa. LOOOOL
Approposito, se dopo questa FF ne comincio una nuova, voi la seguireste? Ho già parecchie idee, credo che la farò su Louis mlmlml.
Passate anche dalla mia One Shot  Always and forever.
Mi fareste contente D:
Vabeeh, vado che fra un pò comincia Eclipse.    Twittah. @asdfghjkchloe_
Ciaaaaaiiiii:* (Oddio, io lo odio sto ciai.)
#LWWY.

-Love_MichaelCorvin.
 

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Capitolo 20
*** We are cooks ***


We are cooks.



“Dici che dovrei vestirmi meglio?” Oh Dio sceso in terra. E’ la 938492 volta che Dylan mi ripete questa grandissima stronzata. Perché, andiamo, è una stronzata.
Non ha bisogno di vestiti particolari per una semplice cena tra amici, ma credo di sapere perfettamente che sia per via di Payne.
“Ti ho detto di no. N-O. A Liam andresti bene anche con un sacco della spazzatura in faccia, e ti prego!” Sputai mentre mi allacciavo le scarpe, di fretta e furia. Eravamo anche in ritardo. Perfetto.
Uscii correndo dalla camera di Dylan, trovandola poi intenta a riflettersi in uno specchio presente nel corridoio. Io la uccido.
“Essì che stai bene! Muoviti, non voglio trovare la casa in fiamme.” La afferro per il polso, trascinandola giù per le scale, rischiando di accappottarmi una decina di volte.
Lei mi guarda sconvolta. “Casa in fiamme?” Esattamente.
“Mio fratello non è un grande cuoco. Ti dico solo che una volta, per scaldare un po’ di latte, ha acceso uno strofinaccio.” Dylan mi guarda ancora più sconvolta di prima, mentre un momento dopo è piegata in due per via delle risate. Ride, poi si ferma di botto.
Mi guarda con aria innocente, poi scoppia a ridere nuovamente. Io mi ritrovo a sbuffare, e a tirarle calci per farla riprendere. Ma niente da fare.
“Non ce la faccio!” Ride ancora come una pazza isterica in preda ad una crisi nervosa. “Siete una famiglia di ritardati mentali, rinchiudetevi tutti! AHAHAHAHA.”
Non mi trattengo, e scoppio a ridere insieme a lei. In altri casi, l’avrei presa a cazzotti nel muso per via dell’insulto, ma la sua risata è troppo contagiosa.
“Finiscila immediatamente.” Cerco momentaneamente di fare la persona seria e responsabile. Quale non sono. E infatti non ci  riesco, poiché scoppio a ridere sguaiatamente, facendomi scappare qualche grugnito.
Ho sempre detto di essere molto fine.
“Ok, dai. Ricomponiamoci. Andiamo che finiscono la pizza sennò.”
“Se ne verrà fuori mai una pizza, vorrai dire.” Ridiamo insieme – ancora – prima di uscire di casa e dirigerci di corsa verso il manicomio.
Ergo, verso casa Styles.

Dopo aver corso come delle scellerate nevrotiche – lo sembravamo davvero – siamo arrivate a destinazione, anche se sentivamo addosso lo sguardo dei poveri passanti che ci avevano viste.
Effettivamente non era un bello spettacolo, anche se faceva parecchio ridere. Ogni dieci passi Dylan si fermava in mezzo alla strada per ridere, e io dovevo trascinarla manco fosse un cane. Ad un certo punto, per prenderla dal braccio, mi sono girata di scatto e sono andata a sbattere contro un lampione, cadendo rovinosamente a terra.
Credo di aver urlato tutti i Santi possibili ed immaginabili, mentre quell’altra cogliona rideva sbattendo le mani contro il marciapiede.
Una vecchietta sull’ottantina ci ha anche guardate storte, e quando è passata affianco a noi – spaventata – posso giurare di averla sentita dire. ‘Alla vostra età io studiavo, non facevo uso di droghe! Monellacce.’
Ci mancava soltanto che ci prendesse a borsettate.
Busso alla porta, nervosa. “Finalmente!” Ci apre un Liam sorridente. Neanche il tempo di entrare, che lui e Dylan si stanno scambiando effusioni.
“Che schifo.”
Vado verso la cucina, da dove sento provenire strani schiamazzi, mischiati ad urla e risate.
Lo spettacolo che mi si pone davanti, avrei preferito non vederlo in questa vita. Louis cerca di impastare una specie di poltiglia giallognola che Dio solo sa da cosa è composta, Harry gira il sugo in una scodella, Niall mangia i resti di formaggio sparsi sul tavolo, e Zayn..bhe, lui si sta specchiando in una padella.
Per non parlare delle condizioni pietose in cui è ridotta la cucina. C’è farina – mischiata al sugo, ovvero pomodori schiacciati male - dappertutto, sulle sedie, sul tavolo, sulle loro facce, perfino sul frigo. 
“Ah. Ciao Chloe!” Saluta Louis facendo un cenno con la mano.
“Ehi pulce, sei arrivata.” Questo è Zayn. Solo lui si ostina a chiamarmi in quell’orrendo modo. Si avvicina a me per salutarmi, lasciandomi un bacio sonoro sulla guancia.
Io sono immobile di fronte a quello scempio di cucina. Sto zitta per non urlare e prenderli a calci uno ad uno.
“Ehi, tutto ok?” Domanda Niall, alzando la faccia dal cibo.
Lo fulmino con lo sguardo, e sembra impaurirsi.
“Allora, vediamo che stavate facend.. Oddio mio, una discarica!” Mi urla Dylan nelle orecchie. Io sono ancora immobile.
“E’ così disordinato?” Chiede Harry, incredulo. Gli altri fanno spallucce, per dargli ragione.
“Infatti, c’è solo un po’ di farina qua e la..” No. Questa proprio non l’accetto. Sto perdendo le staffe. 3..2..1..
“Solo un po’ di farina? Solo un po’ di farina!?” Mi ritrovo a strillare come una lavandaia impazzita. Gli altri ammutoliscono.
“Adesso voi uscite da questa fottutissima cucina, e sparite dalla mia vista per almeno un ora.” Abbasso un po’ il tono, ma mantenendo sempre una certa rabbia. “Che sia chiaro, dopo tutto questo schifo lo pulite voi! E ora sparite, immediatamente, brutti porci! AH, e voi due rimanete qua dentro, dovete darmi una mano a cucinare.” Indico con l’indice Zayn e Louis, prima di far sparire gli altri nel salone.
I due presenti mi guardano impauriti. Avanzo verso la loro direzione, senza smettere di trucidarli con lo sguardo, loro indietreggiano.
“Non ho intenzione di uccidervi, per ora.” Annuncio lentamente. “Passatemi ciò che vi chiedo e non vi succederà nulla. Uscirete incolumi da questa stanza.” Sento Louis deglutire rumorosamente, seguito poi da Zayn, che un momento dopo ride divertito. Io sbuffo, non riuscendo a mantenere il tono da capo dittatore. E’ più forte di me, oh.
“Bene, Louis, passami un mattarello.” Mi avvicino al tavolo, alzo le maniche della maglietta, e comincio a impastare.
“Zi padrona.” Louis indietreggia per prendere ciò che gli ho chiesto, ma tempo 2 secondi e sentiamo un tonfo. Mi giro spaventata e lo trovo disteso per terra, con un nuovo schiacciato sotto il piede.
Lui e Zayn non riescono a contenere le risate, io cerco di rimanere impassibile.
“Ecco a te.” E’ Zayn a passarmelo. Il mattarello. “E vedi di calmarti, pulce.” Mi sussurra in un orecchio, prima di lasciare un semplice bacio sul collo. Brutto stronzo.
Faccio finta di niente, lui ride. “Bene, allora, leggiamo la ricetta.” Mi schiarisco la voce, mentre i due bradipi si affiancano ai lati del tavolo, con in mano cucchiai, forchette e sacchi di farina.
“Sbriciolate il cazzo del lievito e scioglietelo nell’acqua tiepida, per poi aggiungere un fottutissimo cucchiaino di sale e uno di olio. Dio che schifo. Versate il tutto sulla spianatoia, no aspettate.. Che minchia è una spianatoia? Bah.”
Mi fermo un attimo, mentre quei due ridono come dei pazzi. Sbuffo.
“Vabeh, mettete la farina in questa cazzo di spianatoia, versateci l'acqua con il lievito ed impastate fino ad avere un impasto morbido ed elastico.” Ci fermiamo un attimo a guardare quello che ne è uscito fuori. Non sembra molto commestibile.
“Mmh, più che un impasto per la pizza sembra vomito di capra. Io non lo mangio, che schifo.” Oh Louis, quanto la fai lunga.
“Non rompere il cazzo che non ho.” Sputo. “Dicevamo. Fate una palla e mettetela a lievitare coperta. Poi tiratela finemente con il fottutissimo matterello e mettetela nelle teglie. Distribuite sulla base della pizza i pelati schiacciati – quella merdina che voi chiamate sugo - con l'olio e l'origano e la mozzarella tagliata, che si è mangiata prima Niall. Versate l'olio extravergine e infornate la pizza.”
Passano i minuti, tanti minuti, e finalmente l’impasto sembra diciamo più omogeneo e osservabile.
Zayn mette il tutto nel forno, e, soddisfatto, esulta passandosi una mano sulla fronte. Anche Louis sembra soddisfatto. Insieme si voltano l’uno verso l’altro, dandosi il cinque e facendo un saluto simile a quello che facevano Zac e Cody al grand hotel.
La cosa triste è che quei due bronzi di Riace dei gemelli Sprouse, non hanno niente a che vedere con due imbecilli come Zayn e Louis.
Sbuffo sonoramente, ripulendomi le mani nel lavandino.
“Sei una brava cuoca.” La voce di Zayn interrompe il silenzio. Non faccio in tempo a girarmi e rispondere, che me lo ritrovo davanti, tutto sorridente.
Io non resisto ai suoi sorrisi, cazzarola. “Questo lo vedremo quando la pizza sarà pronta.” Bene, Chloe a quanto pare il ruolo della sostenuta non ti esce molto bene. Specialmente con Malik.
“Sei arrabbiata?” No, mi avete solo ridotto la cucina in uno stato leggermente pietoso, che sarà mai.
“Giudica tu!” Lo prendo dalle spalle, facendolo voltare verso quel casino. Faccio cenno anche a Louis di guardare. Mi fissa un attimo – ridendo – per poi voltarsi anche lui, senza smettere di ridere. “Effettivamente c’è un bel casino qua dentro.” Dice Louis. “Mi sa che ci tocca dare una pulita, Zayn.” Gli da una pacca sulla spalla.
Zayn improvvisa un finto pianto, mentre l’amico lo consola abbracciandolo. Patetici.
“Io esco da qua dentro, voi pulite. Anzi, vi chiamo quegli altri.” Li lascio con questa frase, apro la porta e butto un urlo verso il salone.
Harry, Liam e Niall! Andate a pulire in cucina.” Penso che mi abbiano sentita anche in Polinesia.
Sembrano voler fare resistenza. Li fulmino con lo sguardo. “In cucina. Ora.” Si alzano di scatto, passandomi di fianco per entrare in cucina. “Dobbiamo smetterla di farci sottomettere da una ragazza..” Sussurra Niall a mio fratello. Gli altri ridono. “Attento a quello che dici, biondo.” Gli faccio una linguaccia, e chiudo la porta alle mie spalle.
Mi siedo a fianco Dylan sul divano, che era intenta a guardare Mtv music.
“Adoro ‘sto canale.” Mi ritrovo a dire. “E’ solo un canale dove passa la musica, ohi sperta.” AH AH AH.
Sbuffo. “Ma almeno c’è musica decente.
“Ma quale musica decente! Non ho mai beccato una volta, e sottolineo una, Justin Bieber che cantava. E’ un ingiustizia! Mettono sempre quelle merdate assurde che Dio solo sa a cosa servono, e Justin mai. Che mondo di merda.” Ou, calmina eh. Dylan è una belieber sfegatata, motivo per il quale va d’amore e d’accordo con Niall, oltre al fatto che mangiano come due maiali.
“Oh dai, non mettono musica così terribile.” In quel preciso istante comincia Gangnam Style. Salto in aria scoppiando a ridere. Dylan mi guarda sconcertata.
“Dicevi!?” Mi punta un dito contro.
“Oh, andiamo! Ammettilo che anche tu vorresti imparare il balletto che fa questo decerebrato.” Dico io.
“Effettivamente..”
Non ci penso due volte, e mi alzo in piedi sul divano, invitandola a fare lo stesso. Mi segue, e cominciamo a ballare pietosamente quel balletto spaventoso.
“Oppa Gangnam Style!” Urliamo in coro. Sembriamo due rane zoppe e goffe, ma è troppo divertente. Come da programma, mentre cerchiamo di improvvisare un ballo, cantiamo le parole indecifrabili di quella canzone. “Ma io non so cosa dice!” Mi urla nelle orecchie. “Improvvisa come me!” Ad esempio io, a parte Oppa Gangnam Style, capisco ‘Uie no, co uie nane noo, bebe bebe nano mo cio nano mo! Eh eh eh sexy lady, op op op’.
Perché io sono trasgry.
Improvvisamente la porta della cucina si spalanca. “Chloe sai per caso dov’è il detersiv.. Oh madre dei Sumeri.” Ci voltiamo di scatto, trovando Niall impalato a guardarci. Scoppia a ridere rumorosamente facendo affacciare tutti gli altri, che lo seguono ridendo.
“Ditemi che quella non è mia sorella.” Stronzo di un fratello.
“Ditemi che quella non è la mia ragazza.” Mormora Liam, riferendosi a Dylan.
“A me non dovete dire niente, purtroppo so che quella è la mia ragazza, ormai mi sono rassegnato.” Zayn Jawaad Malik hai due secondi per sparire dalla mia vista, dopo di che ritieniti morto e sepolto.
“Ma come siamo spiritosi.” Scendo dal divano, mettendomi seduta. “Comunque sono sotto il lavandino, idioti.”
“Ok, è quasi pronto comunque.” Annuncia Liam.
“Tornate dentro, sguatteri.” Dico guardandoli. Come sono simpatica AHAHA. Zayn sembra non aver sentito, infatti mi viene incontro. Amico caro, la cucina è dall’altra parte, ti servirebbe un Tom Tom.
“Hai sbagliato direzione, Zayn.” Si mette a ridere. “Io non credo proprio.” Con uno scatto mi cinge i fianchi, e mi bacia. Le farfalle non tardano ad arrivare.
Mi devo abituare, mi devo abituare, mi devo abituare. Oh, al diavolo.

“E passa quella palla!”
“Dai che è libero, passa coglione!”
“Ma guarda che vroccolo! Ma non ci vedi? Poi ti lamenti che perdi, ohi mongoloide!”
Le partite di calcio sono sempre così emozionanti. Volano insulti di tutti i generi, anche dalle persone più educate. No, non è questo il caso, non ci sono persone educate e fini in questa casa. O forse si, Liam. Però anche lui deve avere un lato oscuro, infondo.
“Brutto pirla di merda, potevi fare goal! Brutto imbecille, sto rincoglionito che non passa mai la palla! Sei una checca, una checca! Cambia mestiere, idiota!” Ecco, come non detto. Anche Liam sa fare il tamarrone di periferia.
I ragazzi sono con gli occhi puntati sul televisore, intenti a guardare la partita di nonsochi. La pizza l’hanno divorata nei primi minuti del primo tempo, e sembra che sia venuta anche molto bene dopotutto.
Io e Dylan non ci stiamo capendo niente, mi sembra di vedere solo degli omini che corrono dietro ad un pallone.
“Sta partita mi ha rovinato la serata.” Dice Harry, sbuffando sonoramente.
“Ma davvero.” Continua Liam.
“Almeno la pizza era buona.” Conclude Niall. E giustamente il commento al cibo deve sempre farlo lui, oh.
“Eh figurati..” Borbotto, passandomi un ciuffo di capelli dietro l’orecchio.
“Vorresti insinuare qualcosa, Styles?” Odio che mi chiami con il mio cognome, perché è lo stesso di Harry, ma a lui suona meglio.
“Non ho le forze per fare nulla,perciò chiudi la bocca. Horan.” Mandai indietro la testa, appoggiandola sul braccio del divano.
Il sonno si stava impossessando di me, a poco a poco.
“Si sta facendo tardi, Dylan, ti accompagno a casa.”
“Mmmh, okay.” Apro leggermente gli occhi, giusto in tempo per vedere Dylan alzarsi dal divano e dirigersi insieme a Liam verso la porta d’ingresso.
Mi alzo svogliatamente per salutarla, prima che vada via.
“Bene. Io vado a dormire, vi auguro di fare i peggiori incubi. Buonanotte!” Detto questo corro in camera mia, indosso il pigiama –maglietta e pantaloncino e mi sdraio sul mio lettino.
Sento bussare la porta. “Che volete ancora!?” E che cazzo.
“La buonanotte..” Uuuh, è Zayn. Apro un occhio. Si avvicina e mi abbraccia, per poi baciarmi lentamente. “La pizza alla fine era buonissima, complimenti.” Un altro bacio. “Stai crollando.” Mormoro qualcosa di incomprensibile, da tradurre in un si, e lui scoppia a ridere.
“Vabeh, buonanotte piccola pulce.”
“Buonanotte Jawyy.” Mi lascia un bacio sulla fronte, ed esce.


HOLAAA.
Oggi è piccolino il mio ‘Hola.’ Si, sono depressa. Mi scuso per il capitolo, fa anche cacare. Mi dispiace.
Ci ho messo anche due giorni a scriverlo. D:
Non sono proprio in vena, mamma mia. E' uscita la notizia che i One Direction andranno a Milano l’1 Novembre, ad X Factor.
Bella merda. Sempre al nord, e mi pare ovvio.
Non ho niente contro il nord sia chiaro, anzi sono felicissima per tutte quelle che li incontreranno, se li incontreranno.
Però che ci posso fare, ci sono rimasta male.. ecco che vuol dire abitare in culo all’Italia. Però io il primo novembre sono a Milano!
Cioè, parto e vado a Milano, ma non per loro. Se li incontro è una grandissima botta di culo AHAHAHAHA.
Vaaabhe, comunque, il capitolo è di passaggio. Dal prossimo in poi aspettatevi di tutto. Specialmente dal prossimo. MUAHAHAHAH.
Passate dalla mia OS lalala.   
Ora vado che ho sonno, cià uu
#LWWY.

-Love_MichaelCorvin

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Capitolo 21
*** Mistake ***


Mistake.



Amo terribilmente dormire, è una delle cose che mi esce meglio, ed è anche rilassante. Capitan ovvio.
Mio fratello dice che quando dormo sono anche sopportabile, perché non emetto alcun suono, quindi non gli rompo i coglioni. Ma non ha capito che lui i coglioni a me li rompe anche solo respirando, perciò.
Dicevo? Ah si. Dormire è bello. Stare nel letto sotto le coperte,al calduccio, senza nessuno che ti scassa i maroni, e per di più si fanno anche i sogni! Certo, se però i sogni si trasformano in incubi, le cose cambiano.
Una volta ho sognato che una mia vecchia professoressa delle medie – che odiavo, e che odio – mi interrogava su tutto il programma,e io ero al primo anno del liceo.
Che puttana, mi perseguitava anche lì.
Oppure ci sono le volte che a causa della quantità industriale di cibo mangiata la sera precedente, non si riesce a prendere sonno, o peggio, ci si sveglia nel bel mezzo della notte.
E ovviamente, a chi poteva capitare? A me. Porca troia.
La stanza è ancora immersa nel buio più assoluto, saranno state le tre e mezza di notte, quando decido di alzarmi dal letto e scendere al piano di sotto.
Non ci vedo una minchia.
Cammino lenta, con le mani avanti per non sbattere ai muri, e alzo i piedi ritmicamente come se stessi salendo le scale, per non inciampare. Riesco a uscire dalla mia camera, e per fortuna, il corridoio dove ci sono anche le stanze dei ragazzi, è leggermente più illuminato.
Passo di fronte a quella che doveva essere la camera di Liam e Niall, e vedendo la porta mezza aperta, mi ci affaccio un attimo.
Niall russava come un porco, Liam gli tirava calci. Che teneri. Subito dopo mi trovo di fianco quella di Harry e Louis, la porta era praticamente spalancata, perciò si poteva vedere perfettamente Harry stiracchiato comodamente sul letto, e Louis in un angolino.
Mi sa che siamo di famiglia così.
La stanza di Zayn, per mia sfortuna, è serrata.
La porta chiusa. Con la delicatezza che mi ritrovo, aprendola, potrei fare un rumore assurdo, anche perché ‘ste porte di merda cigolano appena le sfiori. E poi non vorrei svegliarlo.
Decido di farmi i cazzacci miei e scendo in cucina,arrivandoci sana e salva, incolume.
Che dio mi benedica.
Apro il frigorifero, prendo l’acqua e la poggio sul mobiletto a fianco. Tutto questo con le luci spente,sono un cazzo di gatto. YO.
Sento dei rumori strani provenire dalle scale. Cazzo. Un ladro. Okay Chloe, mantieni la calma, bevi l’acqua e vai via.
Non faccio nemmeno in tempo a pensarlo, che sento due mani circondarmi i fianchi, e un respiro pesante e caldo, posarsi sul mio collo.
E’ Zayn.
Istintivamente mi giro, afferrando il suo collo e baciandolo. Inizialmente era come impassibile, ma un secondo dopo stava già cercando la mia lingua.
Gli passo una mano fra i capelli e..erano,cioè, sembravano più corti. E, toccando le spalle, sembravano molto più robuste del solito.
Anche il suo profumo è diverso, ormai il suo riuscirei a distinguerlo in ogni momento. Ma il punto non è questo, io non riesco comunque a smettere di baciare quelle labbra,manco avessero sopra la colla.
Ditemi che non sta succedendo davvero.
Ditemi che sto solo sognando, un brutto e terrificante sogno.
Mi stacco bruscamente da..chiunque egli sia,accendo la luce,e svengo. No, non svengo, ma ci sono quasi.
“L-Louis!?” Balbetto scioccata e imbarazzata, trovandomi Louis davanti,alquanto rosso in viso.
“Chloe..” Si porta una mano dietro la testa, grattandola, mentre io scuoto la mia scoraggiata.
“No, no, no, no! Oddio non può essere.”
“Spiegami la situazione, non ci sto capendo nulla.” Lui non ci sta capendo nulla?
“Tu non ci stai capendo nulla?! Ho pensato che fossi Zayn! Sono fottuta. Ma si può sapere che cazzo stavi cercando di fare?!” Cerco di contenere il tono della voce, ma mi è quasi impossibile.Louis avanza calmo, tentando di calmarmi.
“Ehi, calma! Non pensavo avessi reagito così, insomma, non credevo ci fossimo baciati. Volevo solo farti spaventare!” La sua voce è più calma della mia, ma per qualche strano e ovvio motivo io non riesco a calmarmi per niente,anzi, sono nel panico più assoluto.
“Ah, tu le persone le spaventi così?” Domanda retorica. Fa per rispondere, ma poi si blocca.
“E comunque, potevi tranquillamente allontanarmi, tu sapevi benissimo che io, beh, ero io!” Ok, neanche io so che sto dicendo.
Louis mi guarda un po’ confuso. “Oh andiamo, qualunque ragazzo se si ritrova una ragazza che lo bacia in quel modo, la prima cosa che pensa non è certo quella di allontanarla!” Cerca di spiegare mettendo le mani avanti. Arrossisco fino alla punta dei capelli, effettivamente mi sono spinta un po’ troppo in avanti.
Ma pensavo fosse Zayn, il mio ragazzo, non il suo migliore amico!
“Ma io,cioè tu,cioè noi, oh cazzo, non so nemmeno che devo dire. Sono nella merda porca, puttana!”
La mia voce si fa sempre più stridula, sono sull’orlo di un pianto isterico. Se Zayn scoprisse quello che è successo..Dio, non voglio nemmeno pensarci.
“Ehi,ehi,calmati. Non è niente di grave, cioè, finchè lo sappiamo solo noi due non sarà niente. Fidati di me.” Mi prende le mani, guardandomi negli occhi, cercando di abbozzare un sorriso.
Di quelle pozze azzurre mi fido cecamente, è di me che non mi fido affatto. Ho una boccaccia tremenda, potrei farmi scappare tutto. E non voglio.
Non posso.
Sento un groppo alla gola. “Sono una cogliona, è tutta colpa mia. Porco spino.” Louis ride. E certo, ridiamo pure.
“Non è vero, sono stato io a prenderti alla sprovvista.”
“Ma ti ho baciato io. E quello non era un bacetto qualsiasi,Louis.
“Tu pensavi fossi Zayn,e..io non sarei dovuto arrivare così all’improvviso.”
“Siamo due teste di cazzo.”
“Questa volta,e dico solo questa, non posso darti torto.”
“Dovrei ridere?” Alza un angolo della bocca,ridendo sommossamente.
“Non necessariamente. Comunque Chloe,scusa..Per averti messa in questo casino insomma.”
“Figurati. Ci siamo finiti entrambi,ne usciremo in qualche modo,spero.” Cercai di sorridergli, provando a sembrare il più serena possibile, e lui fece lo stesso con me.
“Promettimi che non gli dirai nulla.”  
“Tranquilla, so meglio di te come reagirebbe. La prenderebbe male, è suscettibile e potrebbe pensare di tutto,e io non voglio che accada. Non voglio che tu stia male, o che vi lasciate per colpa mia.” E’ sincero.
So perfettamente anche io che Zayn si incazzerebbe, chiunque lo farebbe, anche io. Ma non credo di poter resistere senza di lui, sarebbe un agonia, ormai fa parte della mia vita, ci è entrato all’improvviso, e io non voglio che ne esca in alcun modo.
“Però Chloe, sai bene che prima o poi..”
“Si, lo so. Glielo dirò,solo non adesso.”
Mi voltai per posare quello che avevo tirato fuori dal frigo, e posso giurare di essere diventata rossa in viso per la strana situazione in cui mi trovavo.
“Forse è meglio se torniamo a dormire.” Aggiunge Louis, con un mezzo sorriso sulle labbra.
“Già.” Mi allontano a poco a poco. “Buonanotte, Louis.” Salgo di fretta in camera, sbattendo con forza la mia porta.
Mi butto sotto le coperte e mordo il cuscino.
Sono incazzata. Incazzata nera.
Anzi, nel mio cervello ci sono un miscuglio di emozioni, nelle quali prevalgono il nervosismo, l’angoscia e la tristezza.
Non riesco davvero a pensare cosa potrebbe succedere quando Zayn scoprirà tutto, perché diciamocelo, presto o tardi lo verrà a sapere.
Non  mi rivolgerebbe più la parola, potrebbe anche andare da Louis e cominciare a prenderlo a pugni, e in questo caso mi sentirei una perfetta merda,anzi peggio. Una bella merda schiacciata sull’asfalto in una giornata piovosa.
Non potrei sopportare una cosa del genere, rovinerei semplicemente un amicizia perfetta tra i due, ed è l’ultima cosa che voglio.  
Nell’ultimo periodo, Zayn è diventato una parte fondamentale di me, come se facesse parte del mio corpo, e senza una parte del corpo non si può vivere, o meglio, si vive male. Ma io vivrei anche peggio, perché se Zayn fosse diventato il mio cuore? Come vivrei senza cuore? Non potrei farcela.
Ora  non voglio sembrare un emo depressa che sta per tagliarsi le vene, ma lui è indispensabile nella mia vita.
Non ce l’ho con Louis, non è colpa sua, in certi aspetti non è nemmeno colpa mia.
Ma la cosa che mi da terribilmente fastidio, e che, probabilmente è anche quella più preoccupante e che mi fa incazzare maggiormente, è che a me quel bacio un po’ è piaciuto.
Anzi, mi è piaciuto proprio.


Non ho dormito per tutta la notte, come immaginavo. O meglio, per qualche minuto mi prendeva il sonno, chiudevo gli occhi e facevo finta di dormire. Ma mi svegliavo per paura di fare incubi e robe del genere.
Mi sono girata e rigirata nel letto, pensando incessantemente alle parole di Louis ‘o che vi lasciate per colpa mia.’
Lasciate. Lasciate. Lasciate. Lasciate. Lasciate. Lasciate. Lasciate. Lasciate.
Mamma mia che depressione. Dopo una notte insonne, sono giunta ad una conclusione: io e Louis faremmo finta di nulla, e nessuno verrà a sapere niente.
Magari dirò questa cosa a Zayn in punto di morte, o me la porterò direttamente nella tomba. Chi lo sa.
“Dio,hai due occhiaie. Non hai dormito stanotte?” Chiede Harry, mentre si siede a tavola per fare colazione.
Evito lo sguardo di Louis,sicura che mi stesse guardando. “Se ho le occhiaie, evidentemente non ho dormito.” E la mia acidità mattutina si fa sentire,yo.
“Buongiorno!” Tremo nel sentire quella voce. Zayn è appena entrato in cucina, senza maglietta.
Sputo i cereali che avevo in bocca.
“Zayn, che qui abbiamo una minorenne, contieniti.” Dice Liam, divertito dalla mia reazione.
Ridiamo tutti quanti, poi ci mettiamo a fare colazione insieme. Zayn ovviamente si siede vicino a me. Mi sorride. Cazzo che sorriso.
Anche a prima mattina è perfetto, io sembro una specie di pazza rinchiusa in un ospedale psichiatrico, con i capelli all'aria.
“Non hai dormito?” No cazzo, non ho dormito. Ho le occhiaie, una faccia da zombie, mi reggo a mala pena in piedi.
Non ho dormito.
“Oggi è parecchio suscettibile, attento a quello che le dici.” Lo avverte Niall, costringendomi a lanciargli sguardi alquanto assassini.
“Avrà il ciclo.”
“Naa, è proprio sciroccata di suo.” No, ma fate come se non ci fossi, tanto vi state facendo solo i fatti miei,eh.
“Avete finito?” Sbuffo.
“Suppongo di si.”
“Bene. Salgo di sopra.” Mi alzo da tavola, sotto lo sguardo confuso di tutti. Sono sicura di aver sentito cose tipo 'Ma che ha?', 'E' strana.' 'Avrà la luna storta.' Louis, invece, era stato tutto il tempo con la testa bassa.
Oggi non sono proprio in vena di fare niente, a parte prendere tutti a male parole. Mi capita di svegliarmi così. Ma oggi ho motivi specifici.
Afferro il cellulare per mandare un messaggio a Dylan, ed entro in bagno.
Sono nella merda più assoluta. Ho combinato un guaio, porca putty. Devi aiutarmi, ti prego. Posso venire da te?’ Digito alla velocità della luce il testo,per poi inviarglielo.
Risponde all’istante.
‘Mi fai preoccupare. Oggi non ci sono, torno stasera, quando torno ti chiamo, o passo da te. Posso stare tranquilla fino ad allora, o morirai prima?’
Mi scappa una risata. Riesce a sdrammatizzare tutto, oh. E’ incredibile quella cogliona.
‘No,figurati. Io sono indistruttibile,yo. Ricorda, Roxy è come un puma!’
Ho sempre adorato quella frase.
‘Okay, vedrò di trovare al più presto una cura per la tua rara forma di malattia. Nel frattempo, fumati meno canne. Ci sentiamo dopo Roxy.’
Poggio il telefono di fianco lavandino, e mi butto sotto la doccia. Lascio scorrere il getto gelido sulla mia pelle.. Ok, odio le descrizioni. Mi sciacquo alla meno peggio i capelli, li asciugo, e indosso i primi stracci che trovo.
Maglietta e jeans.
Ho voglia di andarmi a fare un giro, magari mi schiarisco un po’ le idee.
“Io esco un pò!” Faccio per aprire la porta, quando una mano mi afferra il polso. “Aspetta.” Uh,Zayn.
Si allontana un secondo, prende in mano un mazzo di chiavi. “Vengo con te.”
Porca merda.
Usciamo di casa, senza dirci una parola. Mi sento un po’ in imbarazzo, come se fossi insieme ad uno sconosciuto.
“Chloe, vuoi dirmi che diavolo ti prende oggi?”
“Niente. Perché?” Proprio niente, fidati di me, sto benissimo. Non ti sto nascondendo niente.
“Non contare cazzate, che hai?” Mi scuote le spalle, costringendomi a guardarlo negli occhi.
“N-niente davvero, è solo che..” Glielo dico, o non glielo dico? “Non mi sento tanto bene e ho, ho..litigato con Dylan. Ma è già tutto a posto.”
Grandissima cazzata.
Sorride dolcemente. “Sicura?” No, non sono sicura.
“Si,certo!” Sorrido a mia volta. “Dai andiamo, voglio camminare.” Afferra la mia mano, stringendola.
Mi sento terribilmente in colpa, ma non voglio perderlo per nessun motivo al mondo.




HOLAAAA.
TATATATAAAAAN. Ecco il famoso soqquadro(?) So che adesso qualcuna di voi dirà 'Brutta stronza di merda, cosa hai fatto!?!'
Ma io vi amo lo stesso, LOL.
Adesso siamo arrivati al punto cruciale della storia, mancano al massimo una decina di capitoli, anche molti di meno, e dovrei finire. ODDIO NO, NON CE LA FACCIO.
Sigh sigh. AHAHAH
Comunque scusate il ritardo, spero che mi perdonerete. Ho avuto una settimana pesante, per via della scuola..
Interrogazioni, compiti in classe e così via. Oh, il liceo è tosto! D:
Ma non potrei mai dimenticarmi di voi e della mia storia e.e
QUANTO CAZZO SONO DOLCE. AHAHAHAHA
Ho notato che sono arrivata a circa 80 mi piace alla storia.
No, ma io quanto vi amo? Quanto? Se potessi vi sposerei tutte. Ringrazio anche quelle che recensiscono, e quelle che lo fanno in silenzio, nella loro mente(?)
Ultimamente le recensioni sono diminuiute, perciò..
Aggiorno solo se arrivo almeno a 12 recensioni. Quindi mettetevi sotto u.u
Vabeh, vado che sto facendo l'angolo autrice più lungo del capitolo LOL
Notte bellissime.
#LWWY

-Love_MichaelCorvin

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Capitolo 22
*** I hate japanese. ***


I hate Japanese.



“Io ho un pò fame. Tu?” Domanda Zayn, voltandosi verso di me, che ero impegnata a giocare a Fruit Ninja col suo cellulare. Quanto minchia amo quel gioco. Sono una campionessa.
Però nella vita reale non so sbucciare nemmeno una mela.
“Non molta..” Dannazione, Chloe, se fai la sostenuta anche sul cibo, non crederà di certo che l'unico problema che hai, è il litigio con Dylan!
Scuoto la testa. “Cioè si. Sto morendo di fame!” Mi guarda un pò stranito, sussurrando un 'Okaaay.' Minchia, con tutti 'sti cambiamenti di umore sono sicura che mi prenderà per pazza. 
Ci alziamo da terra – ma quando usciamo insieme, possibile che andiamo sempre al parco? – e neanche a fare un passo, che inciampo su un sasso. “Fanculo.” 
Sul viso di Zayn si fa spazio un sorriso divertito. Minchia quant'è bello. E io sono una cogliona, ho i sensi di colpa fino al midollo. E' da quando siamo usciti di casa che penso 'Non posso stargli così vicino dopo ave r baciato Louis in quel modo.' Ma ogni volta cerco di scacciare via quel pensiero.
“Che ne dici se andiamo al Giapponese?” ALT. STOP. FERMI TUTTI.
Che acciminchia hai detto, Buddah?
Strabuzzo gli occhi. “E dai,non fare quella faccia. Vedi che si mangia bene.”
“Non voglio trovare uno scarafaggio o un verme nel mio piatto,grazie ma passo.” Mi allaccio le converse, slacciate per chissà quale assurdo motivo.
“Guarda che quelli che li mangiano, sono i cinesi.” Ah, perchè voi adesso vorreste dire che trovate qualche differenza tra i due? Tutti brutti, bassi e con gli occhi a mandorla. E poi hanno una fantasia con i nomi, Chang, Yang, Jin, Chen.
Non sono razzista, eh.
“Vabeh siamo là, sono tutti gli stessi.” Zayn scoppia a ridere, mettendo in mostra ancora una volta i suoi denti perfetti.
No ma io svengo regolare.
“Chloe, i giapponesi non mangiano vermi e robe varie” Tenta di formulare una frase tra una risata e l'altra “loro mangiano tutto a base di pesce. E riso, tanto riso.” Si porta una mano sul ciuffo, aggiustandolo. Swisssh.
Il pesce mi piace, il riso anche. Insieme non li ho mai provati. Ma che male c'è, tanto paga lui, no? Che scroccona della minchia che sono.
Sbuffo. “Se mi viene una congestione alimentare, la colpa è tua.”
“Ma smettila.” Mi da una pacca sulla spalla leggermente troppo forte. Infatti mi sbilancio, perdo l'equilibrio e cado col culo a terra.
E siamo a due. 
Zayn scoppia a ridere, per la mia figura di merda, e per il mio poco equilibrio.
“Oddio, ho ucciso Chloe! Che liberazione.” Oh, ma vaffanculo Malik.
“Aiutami ad alzarmi, coglione.” Mi porge la mano, in preda ad una risata isterica, la afferro e lo spingo giù con me. Adesso è lui quello col culo a terra, anzi, la faccia a terra. Povero.
“Ok, questa me la sono meritata.” Rido anche io. Lo prendo dal colletto della maglia, e gli lascio un bacio sulle labbra, che non tarda a ricambiare.
Si stacca lasciandomi come una fessa. “Dai, andiamo.”

Dai su che non è male, vedrai che ti piacerà. Non è neanche tanto lontano. Ne uscirai soddisfatta, e soprattutto a pancia piena!
Piccolo promemoria. Ricordatemi di non dare mai retta alle parole di Zayn, quando ha fame. Porco dio.
“Un tavolo pel due?” Una cameriera alta un metro e una banana e con una faccia da prendere a bastonate, ci viene incontro non appena mettiamo piede nel ristorante. Che ristorante non si può neanche definire, è un buco. E poi è tutto buio. Le uniche fonti di luce sono i display dei cellulari delle persone sedute.
“Si. Grazie.” La signorina ci porta al nostro tavolo e ci sediamo. Mi guardo un pò intorno. Okay, 'sto posto fa schifo, ma c'è abbastanza gente. Dalla cucina arriva un urlo in una lingua strana, giapponese appunto. Mi giro di scatto e noto che erano solo i camerieri che parlavano tra di loro.
“Ma in che razza di posto mi hai portata?” Alzo un pò troppo il tono della voce, infatti un pò di persone si voltano verso di me, sconcertate. “Che minchia vi guarda..” Mentre parlo, mi arriva un pezzo di pane dritto in bocca.
Zayn, fai un favore all'umanità, soccombi. No, okay, sto scherzando.
“Scusatela.” Sussurra a quella gente, che torna poi a farsi i cazzacci propri. “Perchè non stai un pò zitta?” Stavolta si rivolge a me.
Faccio gli occhietti dolci. “Non riesco ad arrabiarmi con te, che palle. Uno a zero per Chloe Styles.” Il mio cognome detto da lui è così..sexy. Oh andiamo, tutto di lui è sexy. Anche le dita dei piedi.
“Modestamente. Sono troppo simpy.” 
Qualche minuto dopo, arriva un cameriere - mi pare che sia maschio - con i menù in mano. Do' un occhiata veloce al pezzo di carta davanti a me. L'unica cosa che riesco a capire è la parola 'Menù' in alto. E' scritto tutto in giapponese il resto.
Guardo Zayn e noto che lui sta leggendo tranquillamente.
Se gli dico che non capisco una minchia, faccio un'altra figura di merda, e supero il mio record. Mi sforzo un pò di più. Cazzo queste non sono parole, sono gereoglifici egiziani! 
“Hai scelto?” Mormora, vedendomi in difficoltà.
“Sto scegliendo.” Cero, come no.
Lo sento scoppiare a ridere. Merda.
“A meno che tu non conosca il giapponese..” Si sporge in avanti, prendendo il foglio dalle mie mani. “la parte in inglese è dietro.” Ecco, che figura del cacchio.
“Pff. Lo sapevo perfettamente.” Autoconvinzione, la sto facendo male.
“Si, come darti torto.”
In quel momento, la stessa cameriera che ci ha accolti all'entrata, si posiziona davanti al nostro tavolo, con quella faccia da gatta morta. “Volete oldinale?” Le scoppio a ridere in faccia, ma vengo fermata da un calcio da parte di Zayn.
La tipa ci guarda sconcertata. “Faccio io. Allora, porti del Sashimi, un pò di Hokasawa, Nagashimi, e Toshimabu.” Se questi sono nomi di piatti da mangiare, io sono la moglie di Johnny Depp.
“Da bele?” Ma perchè i giapponesi si ostinano a dire tutte le parole contenenti la lettera R? Non la sapete pronunciare,porcoddio! Fatevene una ragione. 
“Acqua. Possibilmente potabile.” Rispondo.
“Allivano subito.” La cameriera gira i tacchi e va via. La guardo da dietro, e noto che ha praticamente il culo raso terra. Una nana di gomma.
“Cristo che brutta.” Bisbiglio. Zayn mi sente, e si volta verso di lei. “E' inguardabile, raccapricciante.” Continuo io.
“Magari lei ha pensato la stessa cosa di te. Le hai anche riso in faccia.”
Scrollo le spalle. “Tanto non mi capisce.”
Poso il mio sguardo sul tavolo. Voglio qualcosa da sgranocchiare durante l'attesa. Affianco al piatto c'è una bustina, con dentro due..grissini! Che buoni. Li afferro, ma prima di mangiarli, mi rendo conto che non sono grissini. 
Le cazzutissime bacchette, le avevo scordate. Non le so manco usare. 
Nel giro di qualche minuto arrivano le ordinazioni, e infilzo la bacchetta in un coso che c'era nel mio piatto. Zayn scoppia a ridere. “Dio quanto sei scema. Quelle devi metterle tra le dita.” Altra figura di merda.
Faccio finta di niente, e ingoio un pezzo di pesce e riso. Il sapore che mi invade la bocca è un misto tra fegato di mucca e vomito di cammello. Che schifo. Continuo a mangiare, per non sembrare scortese.
Occristo, adesso rimetto.
Zayn invece fra un pò si mangia anche il piatto. “Non fi piace nienfe?” Chiede con la bocca piena.
Scuoto la testa. “Caffo. Fe lasci del cibo, devi pagare la diffevenfa.” Sputo l'acqua che stavo cercando di bere per togliere quel sapore orrido.
Non solo fa tutto schifo, devo anche pagare di più? Ma fanculo. Alzo una mano per attirare l'attenzione di qualche cameriere, ma ritorna quella cogliona di prima. La sto odiando.
“Mi scusi, ma se lo lascio devo pagare?! Al paese mio questa essele flegatula.” Magari così mi capisce. Sorride. Ma che cazzo ti sorridi? Che domani muori.
“No pleoccupale. Tu qui plima volta, io no faccio pagale te diffelenza.” Ecco, ora ragioniamo.

Dopo di che, Zayn le chiede il conto, che ci viene portato immediatamente. Paghiamo, e usciamo fuori da quel locale. Zayn è un pò scoraggiato, forse anche incazzato, insomma, l'ho fatto correre via.
Non ne combino una giusta, oh.
“Scusami.” Mormoro silenziosamente, ma non abbastanza, dato che mi sente.
Con le mani in tasca, e lo sguardo basso, si volta verso di me. “Per cosa?”
“Per prima. Il ristorante, la cameriera, le figuracce. Sono un disastro con i piedi.” Dovrei anche aggiungere 'Il bacio con Louis del quale tu non sai nulla.' ma sto zitta che è meglio.
Lui sorride. “Non devi scusarti.” L'ho detto io che è troppo dolce, troppo, troppissimo.
“Ti ho portata io qua, sapendo che avresti fatto storie sul cibo. E poi è stato divertente.” Si mette a ridere, e lo seguo anche io ripensando alla cameriera.
“Beh, almeno qualcosa di buono.” Continuando a ridere, si avvicina lentamente a me. Insintivamente indietreggio, fino a toccare con la schiena un muro. Senza pensarci troppo, Zayn si impossessa delle mie labbra, fondendole con le sue. Sento la sua presa calda e forte circondarmi i fianchi, e un secondo dopo porto le mie mani dietro al suo collo infilandole tra i capelli perfetti. La sua, invece, scivola dietro la mia schiena, facendomi aderire maggiormente al suo corpo, insieme ad una scarica di brividi che mi percorrono tutta la spina dorsale. Il mio cervello è andato completamente in tilt, al diavolo i brutti pensieri, io voglio solo lui.
Una vecchietta sulla settantina ci passa di fianco,alquanto schifata. “Sporcaccioni!” Ci stacchiamo subito, guardandoci negli occhi per poi guardare la signora, e scoppiamo a ridere.
Sento la tasca dei jeans vibrare, un messaggio da parte di Dylan.
'Io sono a casa mia, se vuoi venire.' 
Le rispondo immediatamente.
'Arrivo.'
“Mi accompagni da Dylan?”
“Ma non avevate litigato?” Cazzo, davvero. E ora che mi invento?
“Ehm si, infatti dobbiamo fare pace!” Non mi convinco nemmeno da sola.
“Ohw,okay. Andiamo.”






HOLA.
No, non è un sogno, sto veramente aggiornando. Dopo più di una settimana, oddio scusatemi. Sono in tremendissimo ritardo, peeeeerdonatemi. Non avevo la minima idea di cosa scrivere çç
E il tempo non c'era, perciò. Poi a scuola la situazione non è delle migliori, mi sto facendo il culo per recuperare un brutto voto in chimica. Oggi ho fatto l'interrogazione, dovrebbe essere andato bene LOL
Rido ma dovrei piangere. AHHAHAHAHAHAHA
Comunque, questo capitolo fa parecchio schifo. Aggiorno a 25 notofiche uu L'altra volta siete arrivate a 19 aslkjdkals io vi amo.
Ripeto non avevo idee per questo capitolo, ma proprio zero.
Perciò ho raccontato la cosa del ristorante giapponese, che mi è capitata a Milano qualche giorno fa.
Ero con mia madre e mio fratello, non immaginate nemmen le risate che mi son fatta. AHAHAHAHAHAAHAHAH.
In quei giorni sono stata depressissima, anche perchè i One Direction erano li.
Nella mia stessa città cazzo. Respiravano la mia stessa aria. Guardavano il mio stesso cielo. E io ero chiusa in casa, perfetto.
Che odio. Poi vabeh, le canzoni sono spettacolari, 'sto in fissa con Rock Me.
Cristo che bella, per non parlare di Little things, e del video. 
Una frase che gira su twitter mi ha colpita 'Nei loro video ci sono sempre quelle ragazze perfette, in little things quella ragazza sei tu.' Mamma mia, i brividi.
Ok, la finisco qui. Notte belle
#LWWY

-Love_MichaelCorvin

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Capitolo 23
*** You're fottuta. ***


You're fottuta.


Mi faccio accompagnare a casa di Dylan, da Zayn, a piedi. E bene si, a piedi, tre kilometri a piedi, con un caldo che ti fa sciogliere gli organi, e un pakistano che non fa altro specchiarsi alle vetrine dei negozi per sistemarsi il ciuffo.
Più di una volta mi sono ritrovata a camminare e parlare da sola, poiché quella grandissima testa di minchia di Malik si era fermato ad ‘ammirarsi.’ Così tornavo indietro, sbattendo i piedi per terra e sbuffando, e lo tiravo per il braccio sentendomi le peggio bestemmie nelle orecchie.
Niente da fare. Quando Dio distribuiva la vanità, lui gli si è buttato addosso, minacciandolo di fargli saltare la casa, e di spacare botilia e amazare familia.
Non penso che Dio si sarebbe messo contro un tipo del genere, ceh.
Arriviamo a casa di Dylan, finalmente, e ringrazio tutti i santi presenti nel cielo, di esserci arrivata sana e salva.
La casa di Dylan è una di quelle classiche villette sul mare, con il cancelletto all’entrata, il giardino con portico incluso, e la porta d’ingresso. E’ molto carina, anche se più piccola della mia.
“Ci vediamo dopo?” Alzo lo sguardo verso Zayn.
“Non lo so. Forse mi fermo a dormire qua.” Affermo avviandomi verso il campanello. Lui annuisce, prima di stamparmi un bacio sulla guancia e andare via.
Lo saluto facendogli un cenno con la mano, per poi ricominciare a suonare imperterrita quel dannatissimo campanello, al quale Dylan non si accennava a rispondere.
Drin. Niente.
Driin. Nada.
Driiin. Niet.
Ok, comincio a perdere la pazienza. Afferro il cellulare dalla tasca, e compongo il suo numero, che non so per quale motivo mi ritrovo a conoscere a memoria. ‘Il numero da lei chiamato, non è al momento raggiungibile. La preghiamo di richiamare più tardi.’ Ma vaffanculo.
Va bene. Devo pensarci da sola allora. Vediamo,il cancello d’entrata non è tanto alto, sarà massimo un metro e settanta di altezza.
Azz, hai detto niente. Chloe tu sei una nana di un metro e sessanta, dove minchia vuoi andare in queste condizioni?
Ciancio alle bande.
Mi tiro i capelli in una coda fatta alla meno peggio, e comincio ad arrampicarmi. Non è così difficile. Arrivo in cima, troppo tardi per ricordarmi di avere le vertigini. Porto un piede indietro e tengo le mani attaccate saldamente al cancello mezzo arrugginito, finchè non sento il rumore di una porta aprirsi, e delle voci provenire da essa.
Okay, devo sbrigarmi.
“Che diamine stai facendo?” Beccata in pieno.
Cerco di poggiare un piede in una delle aste metalliche del cancello, ma sento praticamente il vuoto sotto di me. Perdo l’equilibrio e cado rovinosamente sulle mattonelle di marmo. Oh povero culo.
“Chloe!” Quella voce.
Mormoro un fanculo tra me e me, cercando di alzarmi, inutilmente. Alzo lo sguardo, ritrovandomi davanti una testa pelata, e due occhi azzurri che mi squadrano preoccupati.
“Stai bene?” Domanda Dylan sbucando da dietro di loro, che più che preoccupata sembra sull’orlo di una risata isterica.
“Si. Non avete mai visto nessuno cadere? Aria, perfavore!” Faccio segno con le mani di allontanarsi, ma l’unica reazione che ottengo sono delle sonore risate da parte loro. Ovviamente nessuno si degna di darmi una mano a sollevarmi da terra.
“No grazie non ho bisogno di aiuto. Faccio da sola.”
Detto questo mi ritrovo una mano a pochi centimetri dal viso, e la afferro senza pensarci due volte. Louis.
“Perché stavi scavalcando il cancello?” Chiede con molta nonchalance Liam, il pelato.
Un momento. Da quando Liam è pelato? Stamattina posso giurare di averlo lasciato con tutti i capelli in testa.
“Al citofono non rispondete. Dylan il telefono lo tiene come soprammobile, e io che dovevo fare, rimanere fuori in attesa di qualche buon samaritano?” Mi alzo lentamente passandomi una mano sui jeans, completamente sgualciti. Acciminchia sono anche strappati.
Perfetto.
“Ah sì. Mi sono scordata di dirti che il citofono non funziona, e il cellulare è scarico.” Risponde Dylan.
“E quando avevi intenzione di dirmelo?” Il mio tono di voce diventa leggermente più acuto. Sono incazzata per i miei jeans, cazzo.
“Non saprei, magari la prossima volta ti mando un piccione viaggiatore.” La simpatia.
Potremmo continuare all’infinito per i miei gusti, ma qualcuno mi anticipa tossendo per cercare di attirare l’attenzione. Ci voltiamo, verso un Liam alquanto esasperato. E pelato. Ah giusto, perché lui è pelato?
“E tu da quando sei scrozzato?”
“Da qualche ora. Ti piace? Ho voluto cambiare un po’ taglio, però non ero sicuro del fatto che mi stessero bene. Cioè, ho sempre portato i capelli corti, ma in questo modo mai, era comunque una scelta bizzarra. Ma a quanto pare mi preoccupavo per niente!” Ok, calma. Liam ha preso la rincorsa. Vi prego fermatelo, mettetegli una polpetta in bocca, una pistola, un cactus. Ma fatelo stare zitto porco cane.
“Okay amico, ha afferrato il concetto.” Afferma Louis dandogli una leggera pacca sulla spalla.
Ora che ci faccio caso, anche Louis ha un aspetto leggermente diverso. I capelli lisci e perfetti che è solito avere, sono alzati in un ciuffo e sparati verso un lato, completamente in disordine. Gli danno un aria più sbarazzina. In poche parole, è un figo della madonna.
“Ma comunque. Cosa ci fate qui voi due?” Certo, io non potrei proprio parlare, dato che sono sbucata scavalcando un cancello, ma fa lo stesso.
“Ero venuto a far vedere il nuovo taglio a Dylan!”
“Essì, a questo ci sono arrivata anche io. Ti si è inceppato il disco?” Mi fa la linguaccia, ma da parte sua può sembrare solo una cosa tenerissima.
Louis sorride, facendo schioccare la lingua tra i denti. Dio che cos’è. Si passa una mano tra i capelli, sistemando il ciuffo.
Zayn due la vendetta.  
“Eravamo venuti ad avvertire Dylan della festa di sabato.”
“Quale festa?”
“Ma quella del mio compleanno, ovvio!”
Liam fa il compleanno? E io me lo sono dimenticata? No, non me lo sono dimenticata, semplicemente lo conosco da solo un mese e non ho mai saputo il giorno della sua nascita.
“Ah, figo. Dove lo festeggi?”
“In spiaggia. Sarà una festa strafiga.” Ah beh, contento tu. “Adesso andiamo.. Ah Chloe, Zayn era con te?” Non so per quale motivo, ma a quella domando il mio sguardo si posa per una frazione di secondo su Louis. I suoi occhi, gelidi, puntati nei miei per un battito di ciglia.
“Ehm,si. Mi ha lasciata qua, e credo sia tornato a casa.”
“Perfetto grazie.” Dylan e Liam si salutano con un tenero bacio sulla guancia, io mi limito a fare un cenno con la mano ad entrambi, sotto lo sguardo indecifrabile di Louis.
Entro in casa di Dylan, convinta ormai che la sera l’avrei passata lì, anche se non mi aveva ancora invitata.

“Oh cazzo. Chloe, sei proprio fottuta!” Continua a sbraitarmi contro Dylan da almeno venti minuti, dopo che le ho raccontato la vicenda.
Io continuavo a picchiettare nervosamente il bracciolo della poltrona a guantone presente in camera sua, sulla quale ero comodamente sdraiata.
“Devi dirgielo. Sai bene come finiscono queste cose, sfuggono sempre di mano alla fine.” Grazie dell’incoraggiamento.
“Sei molto d’aiuto tu, eh.” Affermo acida, affondando la testa in un cuscino antistress.
“Scusa. Ma più tempo farai passare, peggio sarà. Dopotutto devi solo dirgli che è scappato un bacio con Louis, non l’hai manco fatto apposta! Non può arrabbiarsi così tanto come temi tu.”
“Ma infatti non è tanto di questo che mi preoccupo. Il fatto è che io non sono rimasta..indifferente a quello che è successo con Tomlinson, ecco.” Abbasso lo sguardo, prendendo a fissare i miei calzini fluorescenti.
Il verde fa molto di moda quest’anno, non trovate?
“Allora sei nella merda.”
“Ripeto. Sei molto d’aiuto.”
“Ma ciancio alle bande. Sabato è il compleanno di Liam. AAAAAAAAHHH.” Si alza di scatto dal suo letto e comincia a saltellare per tutta la camera. Sembra una mongospastica sull’orlo di una crisi nervosa.
“Che gli regalerai?”
“Boh, non saprei. Domani mattina andiamo in giro a cercare qualcosa di accettabile, okay?”
“Owh, va bene.”
“A proposito! Devo farti vedere una cosa bellissima. Chiudi gli occhi, dai dai dai.” Okay, è pazza.
Mi prende per un braccio, quasi staccandolo dal resto del corpo, e mi costringe a portarmi due mani davanti gli occhi. “Mi raccomando,non sbirciare” E chi ci pensa minimamente. Cammino per qualche centimentro, sbattendo di continuo a mobili e altre cianfrusaglie presenti in massimo dieci centimetri cubi di spazio. “Okay, apri!”
“Tu sei proprio stran..Per tutti i capperi fritti invocati da Hannah Montana!” Davanti a me si trova la figura più afrodisiaca esistente su questo pianete, anche più di Zayn e Louis messi insieme.
“Oddio! Dove l’hai preso? Lo voglio anche io porco cazzo.” Mi ritrovo a strillare come una dodicenne arrapata, di fronte al poster di Tom Daley in costume.
“In edicola, babe. Era sulle nuove celebrità del momento, Daley ci rientra per lo scalpore creato alle olimpiadi.” Modestamente, tutto grazie a noi Daleyers.
“Spacchiamo i culi, fratella.”
Ci battiamo un cinque in stile Zac e Cody al Grand Hotel, e poi scendiamo in cucina, dove troviamo la madre di Dylan, Pattie, e suo fratell Ryder, un pulcioso quindicenne.
“Oi mà, che si mangia?” Domanda sedendosi sguaiatamente sulla prima sedia che trova.
Io mi accomodo delicatamente, almeno per dare una buona impressione,eh.
“Quello che trovi nel frigo, amore.”
Per qualche assurdo motivo, Dylan si lascia scappare un rutto degno di nota. Minchia, sta quasi superando i miei livelli!
“Sei una scaricatrice di porto.” Mormora suo fratello, prendendola in giro.
“Taci, scarafaggio con le zecche.” Oddio, sembriamo io e Harry.
Suo fratello potrebbe anche essere simpatico tutto sommato, se solo non ci provasse spudoratamente con me da quando mi conosce.
“Oh, Chloe non spaventarti troppo di questi due. Purtroppo ho allevato delle bestie, e non so ancora perché siano diventati così.” Dichiara esasperatamente Pattie, provocandomi una leggera risata.
“Si figuri, io e mio fratello siamo anche peggio volendo..”
La serata continua così, fin quando non decidiamo di tornare in camera, praticamente esauste e a pancia piena.
Dopo il ristorante giapponese, qualsiasi cosa mi avrebbe fatto ritornare l’appetito, perfino la torta alle alghe di mia zia Charlotte. E per chiarire, quella torta fa letteralmente pietà.
“Senti, cozza. Io adesso dormo, ci vediamo domani mattina.” Dice Dylan, prima di scaraventarsi sul materasso sgualcito del suo letto.
Essendo un letto a castello, mi tocca dormire sopra, e io odio dormire sopra. Ho il terrore di cadere, da quando ero piccola.
“Dylan, e se casco per terra?”
“Mi sotterro dalle risate.”
“E se mi faccio male?”
“Sei fottuta.”
“E se..” Cerco di continuare, ma una pantofola mi colpisce la faccia. “Minchia Chloe, dormi e basta.” Le luci si spengono, e cala il silenzio più totale.
Mi giro e mi rigiro nel letto, senza riuscire a prendere sonno. Fisso il soffitto, anche se l’unica cosa che riesco a vedere è il buio pesto che riempie la stanza.
Secondo me quella perchia sta già dormendo.
Mah, tentar non nuoce.
“Dylan..”
“Che cazzo vuoi!?” Okay, è sveglissima.
“Ho acidità di stomaco. Se senti dei gas poco profumati, sappi che non è il gatto.”
Sbuffa. “Buonanotte Chloe.”


HOLAAAAAA.
Vi prego non uccidetemi. Si lo so sono in ritardassimo, mi odiate, non seguirete più la mia storia ecc.
Ma ho dei buoni motivi! Allora, per cominciare so che molte di voi pensano che abbia abbandonato la storia. NON E’ COSI’. Tranquille.
Ultimamente ho studiato molto a causa di qualche insufficienza da recuperare, sapete, la fisica è una brutta bestia çç
Mannaia a me che ho scelto di andare al liceo scientifico, oh.
Coooomunque, sono tornata, avete visto? c:
Si lo so, sto capitolo fa pena, ma non avevo molte idee. Però alcune scene mi è piaciuto scriverle, insomma, diciamo che a volte fa anche ridere!
Non è il massimo, ma io mi accontento. Spero siate buone e clementi con una povera liceale novellina. :c
Per quanto riguarda Louis, ha cambiato look, e Chloe ha un esplosione di ovaie in cordo. Loool HAHHAHAHAHAHAH
Vi dico solo che per il prossimo porete aspettarvi di tutto, ma prooooooooprio tutto. HAHAHAHAAHAHHA. Non vi dirò nulla.
Bah non so che dire, spero vivamente di poter aggiornare il più presto possibile çç Settimana prossima ho anche i colloqui, sto messa male. HHAHAHAAHHAAHAH. No dai, non così tanto.
E’ l’impatto con la scuola nuova, e tutto sommato non sta andando tanto male. Autoconvinzione mode on. lol
Per il prossimo capitolo dovete far arrivare a 15 recensione questo, altrimenti niente. Uu
IO vado, nooooootte.
#LWWY

-Love_MichaelCorvin

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Capitolo 24
*** All we wanna have is fun. ***


All we wanna have is fun.





Nei film solitamente si vedono sempre quelle ragazze semplici che si cimentano a fare shopping con le loro amiche, tornando, di conseguenza, a casa con circa una ventina di buste. Girano tutti i negozi della città per trovare gli abiti adeguati - sempre strafighi - e ne comprano poi a bizzeffe, prosciugando quasi completamente la carta di credito generosamente prestata dal paparino ricco sfondato.
E magari se ne escono con certe frasi ‘Vado a fare un pò di compere’ per poi rientrare con tutto il guardaroba estivo, invernale, autunnale e primaverile rinnovato da cima a fondo.
Io personalmente ho sempre odiato fare shopping, non mi è mai piaciuta la calca di gente ammassate alla cassa, ma non solo questo.
Io odio andare in giro per negozi e basta, qualsiasi sia l'acquisto che devo fare, e ora, mi trovo in un bel casino.
“Allora, questa dici che va bene?” Alzo lo sguardo verso Dylan, che si trova in piedi davanti a me con in mano una camicia rossa a quadri, mentre io sono seduta esausta su un divanetto.
“Si.” Rispondo senza curarmi della sua domanda e della sua faccia rassegnata.
“Stai ripetendo sì ad ogni cosa che ti sto facendo vedere. Saresti capace di dirlo anche davanti a una giacca stile anni ‘50.”
Sbuffo. Sbuffa. Risbuffo. Risbuffa. Risbuffo io. “Chloe, cristo basta! Non sei di grande aiuto, eh.”
L'hai capito adesso? Sono tipo due ore che le ripeto che odio andare in giro a fare spese, che quando dovevo andare con mia madre a comprare anche solo un jeans, facevo delle storie assurde e mi inventavo di tutto pur di non staccarmi dal divano.
Aveva anche detto ‘Dai, facciamo presto, prometto.’ Ma presto un corno, cazzo. Siamo chiuse qui dentro da circa venti minuti, e fino ad adesso abbiamo visto soltanto una maglietta blu intenso e la camicia che ha nelle mani.
Per non parlare dei cinque e ripeto cinque negozi di scarpe che abbiamo visitato poco fa. Minchia deve solo fargli un regalo di compleanno, non sta andando a sposarsi con l'erede al trono della spagna. Non ha molto senso questa cosa.
Mi alzo in piedi. “Questa camicia va benissimo, a Liam stanno bene i quadri. Adesso la prendi, usciamo da questo cazzutissimo negozio di merda e torniamo a casa.” Strillo prendendola da un braccio e accigliandomi.
“Ma se non gli piace..”
“Se non gli piace torna qui e la cambia, non è un tuo problema!”
Ci riflette qualche secondo, spostando lo sguardo da me alla camicia ripetutamente, per poi annuire e dirigersi verso la cassa a passo svelto.
Sia ringraziato Gesù Cristo.
La seguo. “Quanto viene questa camicia?” Domanda alla commessa.
“45 sterline.” Azz, ha ditt nent.
Dylan la guarda strizzando gli occhi, per poi pagare, ormai arresa. Usciamo dal negozio, finalmente, e decidiamo di camminare un po’, o meglio: decide di camminare un po’.
Dopo circa dieci metri sono già stanca morta, così mi siedo su una panchina. No dai, scherzo, non sono una vecchia rachitica, mi siedo sulla panchina per allacciarmi meglio le converse azzurro puffo.
“Ehi, quelli non sono i ragazzi?” Chiede Dylan, seduta a fianco a me, indicando un gruppo di ragazzi poco distanti da noi.
Alzo lo sguardo verso la direzione da lei indicata, e noto con piacere che sono davvero quelle cinque scimmie imbecilli. C'è anche Zayn. Ora che ci faccio caso non lo sento da ieri, sembrerà stupido e infantile ma mi manca terribilmente, in questi giorni siamo stati distaccati. Che cosa terrificante.
Finalmente uno di loro, Niall, si accorge di noi, e urla poco delicatamente i nostri nomi, facendo girare tutte le persone presenti.
Ci alziamo in piedi e li raggiungiamo. “Ma buongiorno bellissima.” Zayn mi posa un braccio intorno al collo, lasciandomi un bacio leggero sulle labbra. “Buongiorno Malgy.” Mi prende la mano.
Dylan salta addosso a Liam, stringendolo fortissimo, e lui ricambia l'abbraccio sorridendo. Saluto tutti gli altri con un cenno della mano, Louis compreso.
“Allora, avete comprato il regalo di compleanno per Liam?” Domanda mio fratello, riferendosi alla busta.
“Si.”
“Che mi avete preso?” Chiede con aria curiosa il diretto interessato, cercando di sbirciare all’interno della busta che teneva Dylan stretta nella mano.
“Lo vedrai domani sera, pirla.” Rispondo acida, facendogli la linguaccia.
“Dove siete diretti?”
“Bah, ci stavamo facendo un giro perchè avevamo voglia di una colazione decente, il latte che abbiamo a casa è scaduto. Ma abbiamo finito, e adesso dovremmo ritirarci. Vi unite a noi?” Chiede Louis, sempre sorridendo. Mi ci avvicino un attimo, senza mollare la presa dalla mano di Zayn. “Si. Ah, Louis, lo sai che ti stanno bene i capelli così?” Il mio sguardo si posa sul suo ciuffo alzato e disordinato, che gli dona un sacco.
“Grazie Styles in miniatura.”

“Cosa. Cazzo. Mi. Metto.” Apro frettolosamente l’armadio, scartando ogni minimo vestito mi si ponga davanti agli occhi.
Troppo vecchio, troppo largo, troppo nuovo, troppo brutto, troppo azzurro, troppo stile mia nonna, troppo vomito di camaleonte.
Che poi, cosa cazzo dovrei indossare ad una festa sulla spiaggia?
Nel frattempo Niall è seduto comodamente sul mio letto, e mi fissa sconcertato mentre impazzisco sulla scelta dei vestiti più adatti. Lo avevo chiamato per un consiglio decente da buon amico, ma l’unica cosa che gli sta riuscendo facile fare è ridere.
“La smetti di agitarti come una gallina con le doglie?” Annuncia divertito.
“No, okay? E’ una cosa seria, è un dilemma, un problema!” Sbatto ripetutamente i piedi sul pavimento, imprecando.
“Ma dai. Guarda me, pantaloni fino al ginocchio e una maglietta a mezze maniche. Stiamo andando alla festa di compleanno di Liam, non al matrimonio di William e Kate.” Risponde alzandosi in piedi.
Sbuffo irritata, ritornando con la testa immersa nei cassetti del mio armadio.
Suppongo che un paio di pantaloncini e una maglietta vadano bene. Acchiappo un pantaloncino di jeans che arriva alla coscia, e una maglietta blu scura e attillata, da coprire poi con un copri spalle nero.
Le vans grigie dovrebbero andare più che bene, suppongo. Entro di fretta in bagno, mi lego i capelli e mi sciacquo la faccia e i denti. Tento di infilarmi la maglietta e i pantaloncini, ringraziando il cielo di non averli messi alla storta, e mi siedo sul water per allacciare con più facilità le scarpe.
Mi alzo e vado verso lo specchio, cominciando a truccarmi mettendo un po’ di matita e del mascara. Okay, missione compiuta, sono pronta.
Bussano alla porta. “Hai finito? Ci aspettano, dai.” La voce di Harry è talmente fastidiosa a volte.
Ma che dico, la sua voce è sempre fastidiosa.
“Arrivo!”
Esco dal bagno con i capelli ancora arruffati per la fretta, e vado in contro a mio fratello e a Niall.
“Liam è andato a prendere Dylan una quarantina di minuti fa, Louis e Zayn sono andati a prendere la torta, manchiamo solo noi. Ed è tardi.” Mi informa uno dei due, mentre scendiamo le scale rischiando di accappottarci q348932 volte.
Annuisco frettolosamente, e in pochi minuti entriamo in macchina. Nel tragitto ne approfitto per aggiustarmi meglio e sistemarmi i capelli, prima che qualcuno mi scambi per una sclerotica appena uscita da una lavatrice in modalità centrifuga.
Nel giro di pochissimo tempo arriviamo nel luogo dove si sarebbe dovuta tenere la famosa festa, e ciò che si presenta davanti ai miei occhi mi lascia sbigottita. Sulla spiaggia ci saranno circa un centinaio di persone, probabilmente tutti invitati da Liam e qualche infiltrato, e non possono mancare neanche i banconi con il cibo, e specialmente i dj. Ci facciamo spazio tra la confusione e a poco a poco riesco a scorgere la testa pelata di Liam e quella bionda di Dylan, in mezzo ad altre persone.
“Ehi, finalmente siete arrivati!” Il festeggiato ci viene incontro. “Auguri pelatino.” Gli cingo le spalle in un abbraccio lasciandogli un bacio amichevole sulla guancia. “Auguri brò.” Gli si stringono in un abbraccio anche Niall e Harry. “Grazie a tutti.” Schiude le labbra facendo spazio ad un sorriso a 69 denti. E’ troppo felice, chissà magari Dylan gliel’ha data.
“Ti sei vestita bene, un miracolo divino. Il papa da twitter avrà pregato il santo padre per te e il tuo buon gusto!” Mi apostrofa Dylan, osservandomi da capo a piedi.
Che simpaticona. “Non so se prenderlo come un insulto o un complimento. Nell’indecisione lo prendo come un insultimento.” Mi lascio scappare una risata. Dai, era bella. Insulto-complimento, insultimento! E’ fantastica. No ok basta.
Lei mi guarda rassegnata. “Ma non ti ho insegnato proprio nulla? Il tuo senso dell’umorismo mi irrita le ovaie, Chloe.”
Mi da una pacca sulla spalla. Ma che stronza.
“Ma fanculizzati. Piuttosto, sai dove posso trovare il mio ragazzo?”
“Quale dei due, mademoiselle?” Sbatte le palpebre, trattenendo una risata sarcastica.
Io la uccido. La trucido. Le grattugio le dita dei piedi. Le vomito addosso.
Zayn. Mia cara stronzetta. E non fare più battuttine simpatiche come queste, rischieresti di farmi morire per le troppe risate.” Le faccio la linguaccia.
Ride, e indica verso la folla. “L’ho visto alle casse dei dj.”
La ringrazio e mi dirigo verso quel truzzo patentato – che poi non ha nemmeno la patente – di Malik.
Mi faccio spazio tra la gente, c’è chi si struscia, chi si ubriaca, chi mangia come un porco..ah no, quello è Niall. Dicevo? Ah si. Chi balla, chi parla, chi si fa il bagno in acqua con tutti i vestiti addosso, e, ah eccolo, un pakistano con un ciuffo alto quanto un grattacielo newyorkese.
Sta ballando in un modo alquanto ridicolo, oddio mi sto seriamente vergognando. E’ un truzzo, è un truzzone.
“Ehi John Travolta, frena i tuoi istinti da ballerino.” Gli poso una mano sulla spalla, e si volta di scatto verso di me, sorridendo.
“Eddai, così mi offendi.” Mette su il broncio, prendendo un espressione da cucciolo bastonato. E’ stuprabile anche in questo modo, ma come diavolo fa?
“Oh poverino, quasi quasi piango.” Scoppia a ridere, e lo seguo anche io. Mi prende per un braccio e mi trascina dietro alle casse, da dove proviene una musica a dir poco assordante.
C’è un tizio che non ho mai visto che muove ritmicamente le mani sui piatti, e devo dire che è proprio bravo. “Stan! Lei è Chloe, la mia ragazza, vive con me Liam e gli altri.” Il tipo mi sorride e allunga la mano verso di me.
“Piacere.” La stringo. “Senti, mi faresti fare due giri con questa bella console?” Gli domanda Zayn a voce bassa. “Vuoi fare colpo sulla tua ragazza eh? E bravo il musulmano. Va bene amico, ti lascio la mia bambina, ma azzardati a rovinarla e ti polverizzo. Come dite voi? Spaco botilia amazo familia, ci siamo intesi?” Gli lancia uno sguardo assassino, prima di scoppiare a ridere, seguito dalle risate di Zayn e il mio sguardo sconcertato.
“Sta a vedere.” Mi sussurra nell’orecchio lasciandomi un bacio sulla guancia. Ora voglio proprio vedere che combina.
Si mette in testa un paio di cuffie in testa con microfono incorporato. “Prova, prova..” Oddio. “Ehm, buonasera a tutti gente!” Occristo. Tutte le persone presenti si voltano verso la console, guardando Zayn. Vedo anche Liam e Dylan, Niall, Harry e Louis. “Stasera siete tutti qui per festeggiare il compleanno del mio amico Liam, ringrazio tutti da parte sua. Beh, 19 anni non si compiono ogni giorno. Ma bando alle ciance, siete pronti a scatenarvi?” Urla con tutta la voce che ha nelle corde vocali, e, con mia sorpresa, tutti gli invitati urlano insieme a lui appoggiandolo. “E allora andiamo! L’estate sta finendo, quindi stasera ballate, urlate, ubriacatevi, fate quello che cavolo vi pare, ma divertitevi!” La folla urla ancora di più.
“Buon compleanno Payne!” Indica Liam, che lo ringrazia con un cenno della mano e comincia a ballare scatenandosi sulle note di California Girls di Katy Perry.
In pochi minuti vedo tutti i presenti scatenarsi e ballare, proprio come aveva detto Zayn. Continua a ‘suonare’ se così si può dire, e di conseguenza mi ritrovo a ballare da sola, fin quando non sento una mano posarsi sulla mia spalla.
Mi volto. “Ehi.” Louis.
“Tommo! Non ti avevo visto.”
“Ero con degli amici.. Lo sai che sei particolarmente bella stasera?” Dice con tranquillità, ma io posso essere sicura di aver sentito le mie guancie andare a fuoco.
“Ehm, grazie.”
“Figurati, è la verità. Balliamo?” Sorride debolmente, porgendomi la mano.
Tentenno leggermente. Guardo Zayn, impegnato a fare il dj professionista. “Ma si, perché no.” Afferro saldamente la mano di Louis, e cominciamo a metterci in ridicolo davanti a tutti.

“Okay, direi che  mi sono scatenata un po’ troppo.” Annuncia Dylan, sedendosi a fianco a me al bancone delle bibite.
“A chi lo dici. Ho la testa che mi scoppia.” Mi porto una mano sulla fronte.
“Io fra un po’ vomito. Ho detto a Liam che mi sarei fermata un po’, e lui è andato da quei pazzi dei suoi amici. Guardali, ballano come scimmie!”
Effettivamente ci sembrano molto delle scimmie, specialmente lui e Harry. Però è il suo compleanno, deve divertirsi il più possibile.
“Ah, guarda, io ho ballato con Louis, e sono più che distrutta. Non pensare male. E ora l’ho perso di vis..O porca merda.” Spalanco la bocca alla vista di Louis che si scambia effusioni esagerate con una bionda ossigenata con due iceberg al posto delle labbra, e dei palloni gonfiabili al posto delle tette. Una troia.
“Che succede?”
“Guarda tu stessa. Gli ha ficcato la lingua in gola!” Troia. “Eh beh? Tu e Zayn avrete fatto di peggio.” Il sarcasmo non ci sta molto bene in questa situazione.
“Parli del diavolo..” Non colgo subito il significato della sua frase, quando vedo arrivare Zayn e gli altri, meno che Louis.
Tempismo perfetto.
“Questa è la serata più bella della mia vita!” Strilla Liam completamente eccitato, e scommetto anche un po’ brillo, abbracciando Dylan dalla vita. Zayn fa lo stesso con me, cingendomi con le braccia.
“In assoluto, la migliore! E complimenti a Malik, chi se l’aspettava che fosse così bravo a fare il dj.” Continua Harry, dandogli una pacca sulla spalla. Il mio sguardo è ancora su quei due, che non sembrano intenzionati a scollarsi.
Troia.
“Guardate Louis come si da da fare!” Scimmiottano Niall e Zayn, facendo dei versi poco normali e ridendo come dei cretini. Io non ci trovo niente da ridere.
“E’ ubriaco marcio, eppure non perde l’occasione, e bravo Lou.” Il braccio di Zayn preme ancora sul mio fianco, ma sento che sto per diventare incandescente, e potei scioglierlo da un momento all’altro.
“Tutto bene?” Mi domanda a voce bassa, a due centimetri dal mio viso. Distolgo lo sguardo da quei due polpi. “Eh? Ah, si, tutto apposto.” Gli sorrido flebilmente.
Non convincerei nessuno, neanche un sordo muto.
“Non sembrerebbe. Sembri sconvolta per loro..” Il suo tono è basso, ma abbastanza duro. “Cosa? Oddio no, ma che vai a pensare. E’ solo uno spettacolo un po’ raccapricciante, si stanno mangiando vivi, non respirano nemmeno. Mi fa leggermente senso.” Abbocca, abbocca, abbocca, abbocca. “Beh, in effetti sono un po’ esagerati.” Ride. Sono un fottuto genio. “Però credo che io e te riusciremmo a fare anche di peggio..” Sorride malizioso, lasciandomi un bacio sulle labbra, che non tardo ad approfondire.
Non qui Malik, contieni i tuoi istinti maschili.
“Dici che Liam si arrabbia se ce ne andiamo prima?” Sussurro cercando di prendere un po’ di fiato.
“Naa. La festa è quasi finita, potremmo anche andare.” Mi prende la mano.
Gli sorrido e cominciamo a muoverci per andare via dalla festa. Avvertiamo Dylan e gli altri che stiamo andando via inventando che mi sento un po’ male – cazzata – e corriamo via.
C’è molta meno gente rispetto a qualche ora fa, ma di certo i festeggiamenti non finiranno qui. Sorpassiamo tutti, e ovviamente non possiamo evitare di passare davanti a Louis e la papera ossigenata, che sono passati dallo sbranarsi a toccarsi energicamente. Ma che maiali.
La mia non è gelosia, è solo rabbia, suppongo. Ma poco importa, da qui a qualche ora non mi importerà più niente di Louis, spero solo che tornino tardi a casa.




HOLAAAAA.
……………….ciao…………a……..tutte……..come…..va…….?
E partirono gli insulti di tutti i tipi HAHAHAHAHAHAHA. Okay, mi odiate un casino, ma credetemi, io mi odio più di quanto non la facciate voi(?) Non ha senso questa frase, ma vabeh.
Mi scuso terribilmente per l’immenso ritardo, credo di aver superato quello della scorsa volta. Çwç
Scusate. Scusate. Scusate. Scusate. Scusate.
Vi chiedo umilmente perdono, lol. No, seriamente, ho passato delle settimane orrende, la scuola mi sta opprimendo e ho dovuto recuperare parecchie insufficienze.
Altrimenti, ‘ciao ciao’ computer, che significherebbe ‘ciao ciao’ efp. E io non voglio che questo succeda. lol
Fortunatamente sabato finisco la scuola, e ho dato parecchie interrogazioni in questi giorni. Dai, posso confermare di non avere nemmeno un insufficienza nel primo trimestre.
Vi chiedo ancora scusa per il ritardo, suppongo che molte di voi adesso non mi seguiranno più. D:
Non vi biasimo, insomma, sono una lumaaca. HAHAHAHAHA
Però per farmi perdonare ho fatto un capitolo bello lunghetto, contente? c:
Qui c’è il compleanno di Liam, e se avete capito bene Chloe è un po’ gelosa, e sta per farsi Malik mlmlml.
Fa leggermente cagare come capitolo, ma spero vi piaccia ugualmente.
E boh, non so che dirvi, ripeto ancora una volta scusa, e ringrazio quelle che mi seguono e che hanno messo la mia storia tra i preferiti. Non finirò mai di ringraziarvi abbastanza. c’;
Avrei tante altre cose da dire su quello che sta succedendo in questi giorni, ma non voglio annoiarvi ancora, perciò vado c:
Notte belle
#LWWY                       @jawaadkebab  is my twittah.


PS. Ho cambiato nooome su efp asdhkjahfk.
-Louis stripes

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Capitolo 25
*** Get it right. ***


Get it right.


What have i done?I wish I could run,
away from this ship going under.
Just tryning to help out everyone else,
now I feel the weight of the world is
on my shoulders.
What can you do when

your good isn't good enough, and all
that you tuch tumbles down?


Lea Michele, Get it right.




“Abbassa la testa!” Mormora Zayn sulle mie labbra, tenendomi saldamente dalle gambe e dalla schiena, a mo’ di principessa dei cartoni animati. Purtroppo non faccio in tempo a focalizzare per bene le sue parole, e sbatto la testa contro lo stipite della porta. Abbiamo cominciato bene devo dire.
Ahia!” Impreco massaggiandomi le tempie con le mani, cercando di non cascare completamente a terra. Zayn sorride per poi ritornare a baciarmi e a farmi passare per il corridoio, buio. Adesso c’è la parte più difficile, più ardua, più complicata, più difficoltosa, ovvero riuscire ad entrare in quella fottuta camera senza devastare mezza casa. Ce la faranno i nostri coraggiosi eroi a riuscire nella loro impresa? Non perdetevi la prossima puntata di ‘siamo negati anche a scopare!’
Come sono simpy qnd sn agitata ihih.
Coming from pakistan continua a camminare lungo il corridoio e a reggermi saldamente, fin quando un leggero tremolio proveniente dalla sua gamba sinistra non mi fa pensare a una probabile perdita di vita.
Infatti nel giro di due secondi Zayn inciampa nei suoi stessi piedi, per colpa di un rialzo del tappeto, e cadiamo entrambi a terra. Io con la faccia spiaccicata sul pavimento, lui con la schiena a terra e le gambe all’aria. Siamo due impediti. “Mi sono rotta il naso. Sanguino. Aiuto, polizia, carabinieri, ambulanza, vigili del fuoco!” Comincio a dare pugni al pavimento e ad urlare cose senza senso.
Sento qualcuno tirarmi un piede. “Non urlare, svegli tutto il vicinato!” Malik mi tappa la bocca mettendoci una mano sopra, e tirandomi verso di lui mi prende il viso tra le mani.
Mi fa luce col telefono sul naso – ma non puoi alzarti e premere l’interruttore della luce? – assumendo un’espressione strana, per poi scoppiare a ridere.
“Non hai niente, né sangue, né ossa rotte.” Sorride.
“Sicuro? Nono ho il naso, non so, viola? O verde?” Domando portandomi un dito sul naso. “Niente di niente.”
Si sposta un po’ da me e si toglie la maglia nera che aveva indosso, rimanendo così a petto nudo davanti ai miei occhi.
Spalanco la bocca istintivamente, e la richiudo un secondo dopo essermi accorta della bavetta che colava da un angolo. Tieniti strette le ovaie, non si prevede nulla di buono.
“Emh, n-non credo che il corridoio s-sia adatto per fare..beh, hai capito.” Bisbiglio silenziosamente senza smettere di far passare il mio sguardo dai suoi pettorali, al suo viso.
Pettorali, viso, pettorali, viso, pettorali, viso, viso, pettorali. Posso morire anche seduta stante. Zayn scoppia a ridere, prima di alzarsi e tendermi una mano. Io sono in punto di stato di shock e tu ti metti a ridere come un procione con gli spasmi?
“Non avevo quell’intenzione. Fa caldo, e magari se cominciamo a eliminare qualche pezzo già da adesso, arriveremo incolumi fino a quella porta laggiù.” Afferro la sua mano, mentre con l’altra indica la porta della sua camera, mezza aperta.
“Ah beh, l’avevo capito, che ti pensi.” Alzo gli occhi al cielo. “Dove eravamo rimasti?” Mi trascina contro il muro riprendendo a baciarmi ininterrottamente, e io non gli do la possibilità di smettere. Le sue mani si insinuano nella mia maglia, accarezzando lentamente la mia schiena, e provocandomi una serie di brividi fino alle punte dei capelli.
Molla la presa dai miei fianchi e scende fino alle gambe, senza smettere di baciarmi, mi solleva da terra e mi aggrappo fortemente a lui. Comincia a muoversi lentamente verso la camera, ormai vicina. “Ce l’abbiamo fatta, eh.” Mormora col fiato corto, soffiando sulle mie labbra.
Vedo la luce della speranza!” Sbraito.

***

“Chloe!” Urla.
“Dylan!” Urlo a mia volta, correndo in mezzo alla strada verso di lei. Corro come una disperata, incacchiandomi come minimo 7-8 vecchiette al secondo. Il mio è un continuo “Mi scusi” “Permesso” “Scusi” “Si levi dalle palle”, roba da paperissima. Ma io può, skst pipol.
Nel frattempo anche Dylan ha aumentato il passo raggiungendomi più velocemente, e finalmente le sono davanti. Cominciamo a saltare senza un motivo ben preciso come due mongo-spastiche con problemi di autocontrollo mentale, ricevendo occhiate scandalizzate da tutti i passanti.
D’un tratto mi blocco. “Stop!” Si ferma di colpo anche lei. “Che cazzo stiamo facendo?” Domando piegando la testa di lato, con una faccia leggermente confusa.
“Non ne ho idea. Sembriamo due bambine che hanno ingerito troppo zucchero a colazione e che sono state appena prese per girare ‘best friends forever solo a disney channel’.” Risponde alla velocità della luce facendomi impiegare qualche secondo per capire, e un attimo dopo scoppio a ridere seguita a ruota da lei.
Simpol bat effectiv.
“Eniuei peipi, devo raccontarti una cosa! AAAAH.” Ricomincio a saltare. “Anche io!” E ricomincia a saltare anche lei. Siamo punto e da capo.
“Okay ma fermiamoci, stiamo rischiando il ricovero in un ospedale psichiatrico.” Taglia corto Dylan. “Uhm, si. Hai ragione.” Ci guardiamo un secondo con il sorrisetto sulle labbra. “Starbucks?” Diciamo nello stesso momento. “Telepatia compy.”
Nel giro di una decina di minuti raggiungiamo lo starbucks, che ormai è diventato la nostra seconda casa.
A mio parere il cameriere, che si chiama George, potrebbe tranquillamente venire al nostro tavolo con aria disinvolta e chiederci ‘ehi ragazze, vi porto il solito?’ e noi rispondere un flebile ‘si, joe.’.
Prendiamo posto al nostro solito tavolo, sempre vuoto – lo abbiamo marchiato bitches. – ai bordi ci sono infatti scritti i nostri nomi, e qualche insulto al poco gusto dei clienti di passaggio.
Credo che mi mancheranno questi momenti quando finirà l’estate e torneremo alle nostre vecchie, noiose, e banali vite.
“Allora, dicevamo?” Mi chiede mentre sorseggia il suo frappuccino alla cannella. Addento un muffin con le scaglie di cioccolato, e le rivolgo uno sguardo esaltato.
“Bene. Beh, insomma, come devo dirtelo.. Io. Zayn. Letto. Insieme. Ieri Sera.
Dylan strizza gli occhi e rischia di affogarsi con la cannuccia, per poi spalancare la bocca e battere le mani come una foca isterica. “Ma anche io volevo dirti questo!” Trilla eccitata.
Sei andata a letto con Zayn ieri sera!?” Alzo un po’ troppo il tono della voce, per fortuna c’è poca gente e mi ha sentita solo un vecchietto intento a leggere il giornale.
“Ma sei del tutto rincoglionita? No, idiota, intendevo con Liam!” Sospiro di sollievo. Aspetta, sollievo un corno. Minchia, hai capito a Liam.
“Davvero? Occristo sceso in terra con tutti gli apostoli, e com’è stato? Liam è un porcone, eh, eh, eh?” Mi tira un biscotto in faccia e mi fa cenno di stare zitta.
“Sei imbarazzante, chloe. E comunque non ti racconterò certo i particolari, cogliona di merda. Ti basta sapere che Payne è la persona migliore che io abbia mai conosciuto, e devo ringraziarti per questo.” Sorride. Un sorriso da innamorata. Un sorriso da ebete.
“Oh, figurati.” Torno a mordicchiare la mia colazione. “Ehi, non pensare di passarla liscia tu. Sei andata a letto con Zayn-ho un ciuffo di dimensioni bibbliche-Malik, e secondo me hai fatto qualche figura di merda.”
“Non è vero! Ochei, forse si, ma sono dettagli. Comunque ho capito una cosa molto importante, ieri sera.” Mi fa cenno di continuare. “Ecco, ieri quando ho visto Louis slinguazzarsi con quella sgualdrina da quattro centesimi, mi è venuto il latte alle ginocchia. Ma non ha niente a che vedere con quello che proverei se vedessi Zayn fare una cosa del genere con un’altra, e ieri notte ho avuto la prova di essere seriamente innamorata di lui. Non ho bisogno di niente per essere felice, niente che non sia un idiota pakistano che non sa nuotare.” Non riesco neanche a credere di essere riuscita a dire una cosa così lunga, e sdolcinata, a Dylan. Adesso vado a sotterrarmi.
“E’ una cosa positiva. Non gli dirai niente di Louis, quindi?”
“Non credo. Tanto ormai non penso che lo scoprirà.”
“Mmmh, capito. Finiamo e andiamo a casa, dai.”
Terminiamo di mangiare e usciamo dal locale, dirette verso casa mia. Non ci dovrebbe essere nessuno, sono soltanto le 11:26 e i ragazzi erano scesi prima di me, o almeno Zayn e Niall. Harry e Louis non erano proprio tornati a casa, e a quanto pare Liam ha avuto di meglio da fare ieri notte.
E infatti, non c’è nessuno. Tiro fuori le chiavi e apro, per poi entrare dentro e buttarmi sul divano, rischiando di cadere, come sempre. Dylan si siede sfasciatamente sulla poltrona, e ne approfitta per appoggiare un piede sul tavolino.
“Leva quei cosi lordi e fetusi dal mio tavolo, non voglio chiamare la disinfestazione.” Mi manda un’occhiataccia infuocata e toglie le sue zampaccie dal ripiano in vetro.
“Ah, che bello. Adesso sono sicura di me stessa, e Zayn non saprà mai quello che è successo.” Mi sdraio più comodamente sul divano.
Sento un cigolio dalla cucina. “Che cosa non saprò mai?” O merda, merdosa, merdissima. Sono nella merda. “Ehm.. N-niente, cosa non dovresti sapere?” Rizzo in piedi come una molla, osservando Zayn davanti a me con in mano una coca cola. Dylan osserva la scena pietrificata. “Hai detto che non saprò mai cosa è successo, a cosa ti riferivi?” E ora cosa cazzo minchia mi invento? Dov’è la fata turchina quando mi serve? Tanto lo sanno tutti che Cenerentola è una troia e fa le corna al principe.
“Ho detto una cosa simile? HAHA. No, avrai capito male.” Comincio a grattarmi nervosamente la nuca, e ad indietreggiare.
Nel frattempo sbucano Harry e Liam dalla porta sul retro. Cazzo.
“Ehi ragazzi, che succede?” Domanda mio fratello, mentre Liam va verso Dylan che si limita a dirgli di stare zitto. Liam annuisce.
“Succede che tua sorella mi nasconde qualcosa. Chloe, vorresti parlare per favore?” Avanza verso di me, e posso sentire un pizzico di durezza nella sua voce. Cazzo. “N-niente..” Si apre la porta d’ingresso, lasciando passare infine Niall e Louis. Benissimo, siamo al completo.
“Buongiorno!” Trilla allegramente Niall, prima di ricevere una gomitata da Louis, accortosi della situazione di tensione.
“Sto cominciando ad innervosirmi. Dimmi cosa cazzo mi nascondi. Hai detto che è successo qualcosa, e che io non lo saprò mai. Bene, ora voglio saperlo. Quindi, rispondimi, cosa diamine è successo?” Il suo tono si fa sempre più duro, e nervoso. Ho paura.
Il mio sguardo saetta per un momento verso Louis, che sembra anche più preoccupato di me, avendo capito tutto.
“Chloe cazzo, parla!” Stavolta urla, e viene trattenuto da Harry, che lo tira per un braccio.
“Amico, calmati.”
“Sono calmo. Ma lo sarei ancora di più se tua sorella si degnasse di spiegarmi che cazzo sta succedendo, perché sinceramente non ci sto capendo più nulla.” Torna a fissarmi, e vedo Louis avvicinarsi a noi.
“Zayn, non mi sembra il caso di alzare così tanto la voce..” Mormora cercando di farlo stare più calmo.
“Io non sto alzando la voce! Voglio sapere cosa ha da nascondermi la mia ragazza.” Minchia cazzo culo cazzo minchia. Guardo Louis, ormai rassegnata. O parlo o parlo.
“Ochei. Beh..” Comincio a parlare ma vengo bloccata dalla mano di Louis. “E’ colpa mia. Qualche giorno fa ho baciato Chloe, per sbaglio. Lei non c’entra assolutamente niente.” Lo guardo per un momento, con l’intenzione di ucciderlo.
Nella stanza cala il silenzio, tutti hanno la bocca spalancata, Zayn ha lo sguardo assente e sembra essere su un altro pianeta. Non ho il coraggio di muovere un solo muscolo.
“Z-zayn i-io..”
“Stai zitta. Perché, cazzo, perché?!” Urla verso di noi. Ho ancora paura. “Ti giuro che non è stato fatto apposta, pensavo fossi tu e..” Mi blocca. “Un corno! Che vuol dire che non è stato fatto apposta, eh? Adesso due persone si baciano così, per caso, per volere della sorte? Ecco spiegato il motivo della tua assurda gelosia, ora capisco perché ieri avevi quella faccia, era per lui! Io mi fidavo di te, mi sono sempre fidato, mi è sembrato di dimostrarti che ci tengo veramente a te, pensavo che per te fosse lo stesso.” Tutte le sue parole mi rimbombano incessantemente nel cervello, provocandomi uno sconforto assurdo. Sento le lacrime premermi sugli occhi e cominciare a rigarmi le guancie.
“Zayn, davvero, Chloe non c’entra niente!”
“Tu sta’ zitto! Sei il primo traditore qui, minchia Louis ti credevo un amico, e tu cosa fai? Baci la mia ragazza e pretendi anche che io mi calmi e vi dia ragione! Sapete che vi dico, siete due stronzi traditori!” Si avventa verso di Louis, e per un momento immagino una scena orrenda: loro due che si prendono a pugni. Ma fortunatamente si ferma e grida soltanto.
Non ho il coraggio e la forza neanche di rispondergli, tanta è la tristezza che mi assale. La cosa peggiore, è che ha anche ragione.
“Zayn adesso basta, non ti permetto di parlare  così a mia sorella. Avranno sbagli..” La voce di Harry viene interrotta dal suono del campanello.
Ma adesso chi cazzo è? Sicuramente la polizia, qualche vicino avrà sentito le urla e si sarà spaventato. Se così fosse, vi prego portatemi in prigione.
Harry apre la porta. “..mamma?” Ditemi che ho sentito male.
“Harry, tesoro mio, che bello rivederti!” Intravedo la figura di mia madre da dietro la porta.
“Occazzo.” Mormoro.




HOLAAAAA. vi è mancato il mio hola? lol
Scussssssssateeeee. Sono in perenne ritardo, anche più dell’altra volta, e sinceramente non so proprio cosa dire per farmi perdonare.
Beh, spero che il capitolo basti.
E’ stato svelato tutto a quanto potete vedere e vi annuncio che manca veramente poco alla fine. çç Ho cercato di renderlo più simpatico possibile, per via del finale depry :c
Se vi ha depresso questo, non immaginate nemmeno cosa vi aspetta nel prossimo HAHAHAHAHA. Ma che cazzo mi rido?
Beeeene, starei volentieri a raccontarvi i cazzi miei qui, ma non posso, devo ancora fare chimica °-° amo ‘sta faccina, lol.
AH! Prima di andare volevo ringraziare tutte coloro che seguono la mia storia, e spero che continuiate a farlo, soprattutto adesso che manca poco alla fine. Siete tutto per me, e adoro sempre le vostre recensioni, perciò, grazie di tutto c’:
Adesso vado a finire i compiti HAHAHA.
bai bai pipol
#LWWY.


-louis stripes.

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Capitolo 26
*** What have I done? ***


Chiedo scusa a tutti coloro che hanno fino ad ora letto la mia storia. Non so ancora come ringraziarvi per le recenzioni e tutte le cose carine che avete scritto man mano che leggevate i miei capitoli. Mi dispiace aver abbandonato tutto, e intendo proprio tutto. Non ho piu seguito niente di tutto cio, a partire da Efp per finire ai oned. Anche volendo non sarei potuta entrare nel mio account perche avevo purtroppo perso la password, ma ieri me la sono ricordata e ho iniziato a rileggere i capitoli e mi sono resa conto di voler continuare a scrivere. Insomma, credo che aggiungerò qualche altro capitolo per terminare al meglio la mia storia, non pretendo che mi seguiate, anzi non me lo aspetto nemmeno. io comunque terminerò la storia, grazie ancora :)

 


What have I done?
 

Non può essere vero, non posso credere che stia succedendo tutto così velocemente. insomma, da un giorno all'altro mi ritrovo in casa di mio fratello con i suioi amici, mi innamoro di uno di loro, ne bacio - per un fottutissimo sbaglio - un altro, quello lo viene a sapere e come se non bastasse cosa succede? Arrivano i miei genitori a completare la simpaticissima scenetta. Certo, so di essere stata da sempre una persona alquanto sfigata, ma non credo di aver rotto tanti specchi in vita mia o di aver sorpassato cosi tanti gatti neri per meritarmi tutto ciò, o forse si, ma non ricordo. Nella mia mente ora non c'è spazio ai pensieri inutili, sono solo frustrata, atterrita, triste e distrutta, vorrei poter scavarmi la fossa in questo preciso istante per la vergogna.
«E beh, non corri a dare un bacio alla mamma?» Esclama mia madre rivolgendosi ad Harry con un tono scherzoso, allargando le braccia. Mio fratello sembra come paralizzato, ma per un attimo si riprende e va ad abbracciare mia madre, pre poi salutare mio padre.
Una volta salutato il piccolo pargolo riccioluto si rendono conto anche della presenza di altre persone nella stanza, tra cui me, la loro adorata figliola. «Chloe!», mi urla mio padre sorridendo. Corro ad abbracciarlo, e faccio lo stesso con mia madre. Nel frattempo gli altri stavano a guardare, Zayn era di pietra, Louis mi guardava con occhi tristi.
«Ragazzi, loro sono mamma e papà. Stephanie e Alan. Mamma, papà, loro sono Niall, Liam, Zayn, e per finire Louis..che conoscete già» , si salutarono.
«Finalmente vi conosciamo! Louis, come sei cambiato, ti sei fatto più alto, sei proprio un bel giovanotto» Disse mia madre avvicinandosi a Lou, passandogli una mano tra i capelli, scompigliandoli. Mamma ti prego, evitiamo certe figure. «La ringrazio» Rispose lui accennando un sorriso.
«Perchè queste facce tristi? E' per caso successo qualcosa?» Alle parole di mio padre sbiancammo tutti, Zayn invece diventò paonazzo in viso. Sentivo che stava per scoppiare. Lo vidi sbruffare, prendere le chiavi della macchina e  dirigersi verso la porta. «Zayn..» Afferrai il suo polso trattenendolo per un secondo, mentre lo guardavo con occhi supplicanti. I suoi invece, erano pieni di collera. Tirò un sospiro e e si allontanò da me. «Io esco, scusate» Pronunciò quelle parole rivolgendosi ai miei, poi sbattè la porta e uscì fuori.
Non avevo nulla da dire, volevo solo piangere.
«Bene, qui la cosa non mi quadra, potete cortesemente spiegare cosa sta succedendo qui dentro?» Mia madre era confusa e anche scioccata. Mi guardava, sapeva che c'entravo io. 
«E come diavolo si permette quel ragazzo a sbattere così violentemente la porta di casa mia?» Disse mio padre leggermente alterato. Lo guardai malissimo. Cioè cazzo cane, sta succedendo il peggio casino dopo la seconda guerra mondiale e tu vai a notare solo che ha sbattuto la porta?
Rimasero tutti zitti. Harry mi guardava come per dire 'vai da lui, che aspetti?' io cercavo conferma negli occhi di Louis, gli unici che in quel momento riuscivo a sostenere. Liam e Niall si grattavano la testa. Alla fine risposi «Mamma, papà, sono contenta che siate venuti qui, mi mancavate tanto. Ma io ora non posso spiegarvi, vi prego di non avercela con me, però devo subito uscire di casa. Harry e gli altri vi spiegheranno tutto» Mentre lo dicevo continuavo a guardarli, ma nel frattempo avevo gia preso il cellulare e mi ero avvicinata alla porta.
Mia madre mi fece cenno di andare, mio padre si limitò a sospirare. «Spero solo sia per una buona causa, avanti vai, non vorrai farlo scappare» Amo mio padre, l'ho mai detto? E bene lo dico ora, amo il mio papino-ino-ino.
Corsi verso di lui e gli schioccai un bacio sulla guancia, poi uscii per raggiungere Zayn.

***
Lo scrosciare dell'acqua che si infrnageva sugli scogli mi aveva sempre dato, fin da piccolo, una sensazione di calma interiore, per non parlare dell'aria e del vento flebile che mi passavano tra i capelli, arruffandoli. Quiete.
Appogiai delicatamente la sigaretta tra il labbro superiore e quello inferiore, poi tirai. Ero fuorioso, devastato, deluso, incredulo. Avevo veramente creduto in Chloe, in quello che sarebbe potuto succedere tra di noi, nonostante lei fosse soltanto la sorellina scorbutica e lunatica del mio migliore amico. L'avevo vista entrare per la prima volta in casa con la sua aria scocciata, e sin da quel momento avevo capito che era strana, ma allo stesso tempo speciale, e bellissima. Si, bellissima. Inizialmente pensavo di doverle soltanto stare lontano, per le mie esperienze avrei potuto farle del male, dopotutto mi conosco, conosco la mia reputazione da badboy, l'avrei solo fatta soffrire. E invece ci ho provato, ho tirato fuori il lato migliore di me, ed era tutto perfetto con lei, con quella 'ragazzina': era così che la chiamava harry, quando ci parlava di lei. Quando erano ancora in lite diceva che era una ragazzina insopportabile, antipatica e molto noiosa, voleva sempre avere ciò che voleva e si lamentava sempre.
Io, però, di quella ragazzina, di quella bimba dagli occhi vivaci e dai capelli ricci, mi ero innamorato. Mi ero fottutamente ed incoscentemente innamorato.
E mi ha traditp, nonostante tutta la fiducia che avevo riposto in lei, ha baciato Lou. Loro hanno tentato..hanno provato si, a spiegarmi come realmente sono andate le cose, ma io non ci ho visto più, la mia ragazza doveva solo essere mia. E non perchè voglio essere possessivo o altro, è una questione di principio, e se lei veramente ci teneva a me, non avrebbe mai dovuto farlo, o almeno avrebbe dovuto raccontarmi tutto. Non l'ha fatto, e io sono troppo orgoglioso.
Sono in preda alla collera, vorrei distruggere tutto. Mi limito ad alzarmi, prendere un sasso e scagliarlo nell'acqua, il più lontano possibile dalla riva. Rabbia.
Mi allontano dalla spiaggia, cammino per almeno una mezz'ora, non so dove sto andando, forse non lo voglio nemmeno sapere. Il paesino qui non è così grande, non posso andare chissà dove.
Trovo una panchina, mi ci siedo, accendo un'altra sigaretta.
Il telefono continua a squillare, sarà la decima telefonata, non rispondo. Non ho visto nemmeno una volta il display, ma so già chi è. Non rispondo.
Chiudo gli occhi per cinque minuti, minuti che diventano sempre più lunghi. Alzo la testa, guardo il cielo. Nero. NUvole e nuvole si stanno sovrapponendo l'una sull'altra per via del vento, prevedo una bella botta d'acqua, sarà meglio spostarmi.
Non ho voglia di tornare a casa ora, inizio a camminare e mi avvicino a delle tettoie, per ripararmi dall'imminente pioggia. Non faccio nemmeno in tempo a pensare che inizia a piovere.
Una pioggia fina ma continua.
Corro.
Sono quasi vicino casa, penso tra me e me. Qualche altro vicoletto e ci sono. Giro un angolo e sento qualcuno parlare, anzi, sbraitare.
***

«Ma porca puttana, tutto va male, tutto porca minchia. Quello non si trova, il cellulare non prende e ora sta anche piovendo. Ottimo direi» Mi accascio rassegnata su un gradino poco riparato da un balcone, almeno cerco di non bagnarmi ancora.
Ho cercato Zayn dappertutto, al lago, al parco, vicino le campagne, in spiaggia, niente. L'ho chiamato decine di volte e non mi ha mai risposto, con questo tempo sarà tornato a casa.. No, non lo avrà fatto, lui è troppo orgoglioso. Sarebbe capace di restare a dormire sotto i ponti piuttosto che tornare a casa e vedere le facce sbigottite dei miei e quella mortificata di Louis.
Alzo gli occhi al cielo, è sempre più scuro.Ci rinuncio. Mi ripiego su me stessa, una goccia cade sulla mia mano, e no, non è pioggia. Incomincio a singhiozzare.
Oh al diavolo, adesso inizio anche a piangere come una mocciosa a cui hanno rubato il palloncino. Dai Chloe, sii forte, alzati in piedi e inizia una nuova vita!
Ma chi voglio prendere in giro, sto una merda.
Oltre al rumore delle gocce che cadono sull'asfalto sento altri rumori, come delle scarpe zuppe d'acqua che camminano nelle pozze, i rumori si fanno sempre più acuti. Benissimo, ci mancava solo lo stupratore di turno.
Nel giro di un minuto, una figura alta e asciutta si presenta davanti a me, ma per via della pioggia non riuscivo a capire bene chi fosse. Forse Harry mi è venuto a cercare per riportarmi a casa.
Il tipo davanti a me sposta il cappuccio dalla testa, e rimango quasi del tutto paralizzata non appena scorgo chi è.
«Piccola Chloe» Un ondata di alcool e fumo mi pervadono l'olfatto, facendomi salire i conati di vomito. Mi alzo.
«Cosa ci fai qui tutta sola? Sta piovendo, ti bagni.. Dai vieni con me, ti porto a casa» Dice afferrandomi il braccio e avvicinandosi al mio viso. «No, Michael, grazie tante, ma preferisco andare sola a casa. Tu piuttosto, prenditi una mentina» Ha un alito che farebbe rivoltare anche un topo morto.
«Ti sto offrendo il mio aiuto, come puoi rifiutare?» Sospira. Ora vomito.
«Michael, puzzi cristo santo. Non voglio il tuo aiuto, non voglio l'aiuto di nessuno, voglio solo rimanere sola in questo momento, anche con la pioggia. E ora, se non ti dispiace, vado via. Ah, e tu, vattene a casa che è meglio, in queste condizioni puoi anche finire sotto una macchina. Sei ubriaco perso» Gli volto le spalle e inizio a camminare, pensando di averla scampata. Ci mancava solo il suo aiuto e la sua presenza e questa giornata poteva entrare nel guinness delle giornate più brutte.
Faccio due passi, manco in tempo a fare il terzo che mi sento strattonata per un braccio. In un nano secondo mi ritrovo spiaccicata ad un muro, con Michael davanti a me. Il suo corpo aderiva al mio, tremavo, ma cercavo di sembrare calma.
«Ti ho detto che ti porto a casa. Cosa fai ora, mi resisti? Non ci sei mai riuscita piccola, e non ci riuscirai ora» Il suo tono faceva spavento, sapevo che era effetto dell'alcool, lui non era mai stato così. Tentai di indietreggiare ma avevo il muro completamente aderito alla mia schiena, allora cercai di allontanarlo.
«Michael, lasciami andare»
Mi mise le mani addosso, urlai.

 
***
 
La voce mi era familiare, fin troppo. E stava urlando, stava decisamente urlando. Non deve essere lei.
Inizio a correre, la voce si fa sempre più vicina, corro a più non posso. Giro l'ultimo angolo e mi si pone davanti una scena che non auguro a nessuno di dover mai vedere nella propria vita. Non riconosco il ragazzo, ma dalle sue urla capisco che è lui, quel verme schifoso di Michael, che in quel momento stava stringendo con una mano la nuca di Chloe e con l'altra la sua coscia.
Mi avvento su di lui e gli scaglio un pugno talmente forte che l'avranno sentito anche a casa, ma spero di no. Sono incazzato, non so se lo sono più con Chloe o con quell'essere che ora giaceva per terra, sotto la pioggia, davanti ai miei occhi.
«Ma sei coglione, stavo solo cercando di portarla a casa..» Si passò una mano sulla faccia, e mormorò qualcosa di incomprensibile, era visibilmente ubriaco. Per un momento il mio sguardo si posa su Chloe, agganciata a quel muro con le lacrime che le rigavano il viso ancora terrorizzato.
«Tu, lurido scarto fetente di questa terra, avvicinati a lei ancora una volta e ti giuro che ti faccio pentire di essere nato, e fidati, non ho nessuna voglia di scherzare» RInghiai a denti stretti contro di lui, che si alzò barcollando e andò via.
Sentii Chloe che continuava a piangere, mi avvicinai a lei, la vedevo tremare, ero talmente vicino al suo corpo che potevo captare ogni sua minima sensazione. Aveva smesso di piovere.
«Stai bene?» le chiesi.
Lei annuì, sconvolta. «Vieni, la macchina è qui vicino»
Camminammo per circa dieci minuti, lei dietro di me, nessuno si azzardava a spiccicare mezza parola. Raggiungemmo la macchina ed entrammo, non avevo intenzione di portarla a casa, non era nelle condizioni più adatte, avremmo fatto un giro, e , una volta calmata, avrebbe dormito nel suo letto.
«Zayn, io.. insomma, grazie, per prima. Per quanto riguarda Lou-» La interruppi subito. «Non voglio sentire una parola» Ringhiai.
La vidi sbiancare e con la coda dell'occhio potevo vedere le sue lacrime scendere copiosamente, mentre io continuavo a guidare.



 





Ehi, ciao a tutte. Eccomi qui dopo tipo un anno e mezzo..
Che dire, non so proprio come farmi perdonare, probabilmente vi siete
scordate tutte della mia storia, ma non fa nulla. Le motivazioni della mia
assenza le ho spiegate già sopra, quindi sarei soltanto ripetitiva
In questo capitolo ho trasmesso tutta la malinconia possibile, sono spiacente ahaha
ma spero che almeno vi sia piaciuto, ho perso un po' la mano a scrivere :)
Insomma, se ci siete, battete un colpo.
Baci

 

Love_MichaelCorvin
 
 

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