L'amore proibito

di Punkeise
(/viewuser.php?uid=143740)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lei e la sua amara vita ***
Capitolo 2: *** Nuova vita, stessi problemi. ***
Capitolo 3: *** Una strana sorpresa ***
Capitolo 4: *** La strana storia di un devil pervertito ***
Capitolo 5: *** Un giro pericoloso! ***



Capitolo 1
*** Lei e la sua amara vita ***


Ciao a tutti!
Mi presento sono Martydance ma potete anche chiamarmi Punkeise!
Questa storia è stata già pubblicata ma ho voluto eliminarla e riscriverla decentemente!
Ho lasciato questo sito un po' di tempo fa e ora ho deciso di ritornarci e finire le mie storie iniziate!
Ora vi auguro buona lettura e recensite in tanti! :D
Continuerò ad almeno 2 recensioni!

Capitolo 1:

In una piccola cittadina nei pressi di Los Angels, in una casa dai toni pastello una ragazza era sdraiata a terra circondata da scatoloni,cianfrusaglie e una marea di libri impolverati.
Ormai la trafila era sempre la stessa e la ragazza si era abituata.
''Basta...'' sospirò fissando un punto fisso sul soffitto bianco.
Basta scatoloni.
Basta viaggi.
Basta visite.
Basta questa vita...
Nello stomaco della giovane si formò un nodo, un senso di rabbia e nervosismo.
''Perchè proprio io'' continuava a chiedersi tutte le volte.
''Perchè proprio io dovevo avere questa vita difficile; non ho una casa per colpa di quella ...'' preso un sospiro ''sfigata di mia sorella''. Rabbrividì al sol pronunciare quel nome.
Per lei, sua sorella Britney, provava un odio profondo, la considerava la causa della sua vita infelice e tutta la rabbia che aveva represso da anni usciva alla vista della piccola neonata. Non capiva neanche lei il perchè di tutto quel disprezzo per un bebè ma non poteva farne a meno

Dal piano di sotto arrivò un urlo che svegliò la ragazza dai soliti pensieri.
''Courtney vuoi darti una mossa per favore! Porta subito giù gli scatoloni!'' disse la madre con tono stanco.
Courtney non rispose, si limitò a sospirare e a prendere gli ultimi scatoli.

''Sempre a darmi ordini quella...''
Non riusciva a trovare conforto neanche nella madre, sempre agitata e preoccupata per la sorella malata di cuore.

Ed ora per l'ennesima volta doveva andarsene da quella casa, che non le sembrava neanche tanto sua.
Aveva cambiato tante città e nessuna la aveva colpita particolarmente, anzi tutto e tutti le sembravano uguali o forse era lei che non riusciva a vedere oltre il suo brutto carattere che le impediva di aprirsi e fare amicizia. Ma questa volta una ragazza era riuscita a vedere al di là dello sguardo sufficiente e orgoglioso di Courtney capendo che in fondo in fondo lei non era così antipatica.

''Addio Bridgette...'' sospirò con un velo di malinconia che le copriva i meravigliosi occhi color cioccolato, che negli ultimi anni avevano sempre un velo di tristezza e rassegnazione.
La ragazza nascondeva la sua rabbia mostrando un lato di sé arrogante e antipatico.

''Mamma...'' bisbigliò posando il pesante scatolone sul tavolo della cucina.
''Devi dirmi qualcosa?! '' tagliò corto lei alle prese con medicinali e medicazioni varie.
''Perchè dobbiamo andarcene?''
Il suo sguardo fissava il pavimento di legno mentre attendeva, speranzosa, la risposta.
''Lo sai benissimo il perchè...'' sopirò.
''Non esiste solo lei...'' ribatté la ragazza.
''Senti bene Courtney ora lei è la cosa più importante!''
''Spero che muoia!'' sputò Courtney senza neanche sapere veramente che cosa aveva detto ma semplicemente per liberasi di quel fastidioso senso di rabbia.
La madre sconvolta dalle parole pesanti della figlia, avanzò veloce e decisa e sferrò un forte schiaffo a Courtney.
'' Non permetterti...!'' bisbigliò la madre.
La mora si riprese, girò lo sguardo, fissò la madre con astio poi sillabò:'' Fottiti!''
Detto questa prese il suo scatolone e andò nel furgone aspettando la partenza.
''E' veramente un schifo...'' disse mentre prendeva posto e aspettava che il lungo viaggio iniziasse.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Nuova vita, stessi problemi. ***


Ehi! *schiva un pomodoro*
Ok,ok...sono in mega ritardo ma il mio fottuto computer si è rotto e quindi niente EFP! D:!
Ma ora godetevi il capitolo :3
Recensite in tanti, voglio sapere cosa ne pensate :D!
Vi lascio leggere in pace ora...alla prossima!
(continuo a 2 recensioni ^^)

Dopo un'ora,che a Courtney sembrò un'eternità, il camion carico partì di mobili,scatoloni colmi di cianfrusaglie e valige.
Il viaggio fu molto molto lungo e arrivati tutti erano stanchi e stressati, specialmente Courtney.
La ragazza infatti non riusciva a sopportare la sola presenza dei genitori,passarci ore assieme era impensabile.
Tanti discorsi inutili, tante parole sprecate, buttate al vento! Troppe raccomandazioni sentite e risentite che i suoi dicevano,meccanicamente e senza troppo entusiasmo, ogni volta che cambiavamo casa.

La mora scese dal camion esausta fisicamente e mentalmente, con la testa che le pulsava e pronta a buttarsi sul suo nuovo letto e dormire fino all'indomani per dimenticare l'orribile giornata appena trascorsa, ma si trovò davanti una brutta sorpresa che la demoralizzò. Non solo, anche la sua famiglia, che non aveva grandi aspettative sul nuovo acquisto, restò a bocca aperta trovandosi davanti,anziché una casa di periferia,una vera e propria catapecchia.
''Bello schifo...'' mormorò la ragazza senza farsi molti problemi e ignorando la reazione dei genitori.
''Non si può pretendere molto Court, questa cosa costa molto meno ed è in una zona periferica...'' rispose il padre con poca convinzione. ''Almeno qua ci sono dei centri dove poter operare Britney!'' si intromise la madre cambiando completamente discorso.
Questo atteggiamento della madre faceva imbestialire la ragazza! Sua sorella spuntava sempre fuori, come il prezzemolo!
A quel punto Courtney, completamente esasperata, sbottò:'' Mamma tu riesci a sempre ad infilare Britney da qualche parte vero?! Tanto per voi esiste solo lei e le sue stupide cure!''
''Piantala Court, ogni volta la stessa storia! Hai rotto!'' cercò di tagliare corto senza entrare nel vero e proprio discorso, che non avevano mai affrontato seriamente.

Court entrò dentro casa e si precipitò nella nuova camera.
A lei piaceva molto quella camera, e anche se la casa e il contesto facevano schifo quella piccola cameretta le piaceva! Sarebbe stata il suo rifugio, il posto dove andare per sfuggire dalla famiglia e da tutte le liti, semplicemente un luogo tutto suo.
La ragazza si buttò sul soffice materasso socchiudendo gli occhi e cercando di liberare la testa. Ma la sua pace fu interrotta dall'intrusione della madre che arrivò carica di scatoloni.
La mora sorpresa chiese:'' Scusa ma di chi sono quegli scatoloni?!''
''Di tua sorella'' risposa distrattamente la madre, continuando a contare gli scatoli.
''Cosa?! Io non voglio quello sgorbio in camera mia!''
''Sentimi bene Courtney, piantala di parlare così di tua sorella chiaro?!''
''Ma vaffanculo!'' urlò la ragazza con le lacrime agli occhi stufa di quella situazione assurda che si era infiltrata nella sua vita.
Scappò velocemente giù dalle scale e si precipitò sul retro nel giardino che sembrava più una foresta!
Senza guardare continuò a correre per il giardino ignorando i graffi dei cespugli troppo alti e delle bruciature delle ortiche che facevano da tappeto al giardino.
Si fermò solo quando notò una cosa diversa da alberi e cespugli.
Si trovò davanti a sé un casetta, probabilmente una capanno degli attrezzi, abbastanza malandato, con il tetto sfasciato e le finestre rotte, ma ancora stabile. Impulsivamente la ragazza entrò pensando che quel piccolo e insignificante luogo potesse diventare il SUO luogo, dove essere se stessa!

Entrò.

Era buio.

La paura aumentava ad ogni passo.

Sembrava tutto a posto fino a quando...

Un urlo ruppe il silenzio che incombeva nel capanno.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Una strana sorpresa ***


Buongiorno o Buonasera :D! ( dipende da l'ora del giorno in cui leggete questo capitolo u.u)
Allora ci ho messo una vita ma adoro questo capitolo *^*!
Ci saranno molto sorprese d'ora in poi!
Recensite in tanti, adoro sapere cosa pensate!
Una bacione!
P.<3

Per qualche strano motivo entrai, non so come spiegare, ma qual posto così insignificante poteva diventare il mio luogo, il mio rifugio.
La mia curiosità aumentò e impulsivamente entrai senza pensarci su troppo.
Lentamente mi incamminai cercando di non inciampare; la luce era scarsa e rischiai di cadere un paio di volte.
Improvvisamente mi bloccai!
''Ho sentito un rumore'' pensai.
Mi fermai per ascoltare meglio e capire se quel rumore era solo frutto della mia immaginazione.
Passarono i minuti...niente.
Ripresi a camminare cercando di tranquillizzarmi ma non riuscii perchè risentii dei rumori...rumori di passi!
Questa volta, no, non era la mia immaginazione!
Per un minuto andai nel panico, non capivo cosa o chi facesse quel rumore!
Avevo paura, come non avevo mai avuto! Mi sudavano le mani, la testa mi pulsava per i troppi pensieri e una sensazione di caldo soffocante mi investì!
''Questo caldo prima non c'era...'' pensai '' E poi, ok che siamo in estate,ma qui sembra ti stare in un forno!'' dissi asciugandomi la fronte sudata.
Non finii la frase che mi ritrovai davanti una figura scura, possente! Quel corpo emanava un forte calore, quasi innaturale...
Non ebbi neanche tempo di reagire che l'uomo misterioso mi prese per il collo, stringendolo con le sue calde possenti mani che si irrigidivano a ogni mio piccolo movimento.
''Finalmente ti ho preso bastardo, non mi disturberai più! Questa volta non hai scampo; farai la fine del tuo amichetto! Addio...'' sussurò l'uomo con un ghigno malefico stampato sul viso, illuminato da qualche flebile raggio di luce che filtrava dalle finestre rotte.
Notai quella voce, così possente e roca ma allo stesso tempo giovanile.
Probabilmente quell'essere era un ragazzo, di sicuro non un vecchio, ecco!
Ma non potevo indagare più di tanto, ero in una situazione sfavorevole e non potevo pensare all'età ora, cazzo!
Dopo accadde tutto in pochi secondi! Si accese una fiammata che in poco si ingrandì e diventò gigante, che illuminò la stanza e fui costretta a chiudere gli occhi per la troppa luce.
In quel momento così confuso per la prima volta ebbi veramente paura di morire... Quel pazzo sconosciuto voleva farmi del male per qualche motivo e io imprigionata dalle sue mani potei solo piantare un urlo strozzato cercando di fargli un po' di pietà.
I minuti passarono e io contavo il tempo che mi rimaneva per vivere ma non successe nulla...il capanno era invaso dal silenzio e interrotto soltanto dai miei respiri affannati.


Avevo tra le mani uno scricciolo anzi dell'omone che mi aspettavo di afferrare e stritolare con le mie mani.
Chi era questa? Che cazzo ci faceva in quel posto? Forse era la nuova fidanzata di Mark? Non potevo saperlo; sapevo solo che avevo tra le mani una ragazzina innocente che aveva scoperto ''il mostro del capanno''.
Aumentai la fiamma per illuminare la stanza e per vederla bene in faccia e rimasi piacevolmente sorpreso e sul viso mi comparse un ghigno compiaciuto. Probabilmente la ragazza se ne accorse e rimase confusa; Aveva due bellissimi grandi occhi cioccolata, contornati da una matita blu che le illuminava lo sguardo, aveva la pelle scura e dei capelli castani corti. Delle lentiggini e delle labbra carnose lucide grazie al gloss le impreziosivano il viso.
Era semplicemente stupenda.
Pieno di sensi di colpa la lasciai lentamente, quasi con la paura che scappasse dal mostro che ero; ma lei rimase immobile, paralizzata e m fissava incuriosita!
Non sapevo che dire e così mi uscirono dei bisbigli, delle parole buttate a caso.
Lei reagì di colpo urlandomi contro! ''Chi cazzo sei!? Cosa ci fai in casa mia mostro?!'' sbotto lei con l'ira negli occhi.
Restai sorpreso dal suo coraggio! Le presi il mento e mi avvicinai fino a toccarle il naso minuto.
''Ehi bambola non fare la gattina cattiva, potrei farti del male sai'' sussurrai con il mio solito ghigno stampato sulla faccia.
''Bambola?! Senti ragazzino non ti permettere! Non mi fai paura sai!'' disse con un velo di incertezza nella voce.
Cosa?! Un'insulsa ragazzina sfida me, il devil che è riuscito a battere Sulfus, il re dei diavoli! Ora se la vedrà con il sottoscritto! Duncan Nelson non si fa mettere i piedi in testa da nessuno!

Io, povera ragazzina che pesa 50 chili cagati che osa sfidare un gigante?!
Probabilmente avevo fatto una mossa azzardata, ma non poteva mancarmi di rispetto!
La fiamma che aveva illuminato la stanza si spense in un minuto e io venni spintonata sul muro del capanno violentemente.
Che cosa voleva fare ora quel pazzo?
 Mi sentii la sua mano scorrermi sulla coscia e un brivido freddo mi attraverso la schiena.
Spero che non voglia fare quello che sto pensando se no sono veramente fottuta.
Con una lentezza impressionante il ragazzo si avvicinò alla mia bocca.
Sentii i suoi respiri caldi sulla mia pelle e questo contatto mi rendeva sempre più nervosa.

Non volevo violentarla, no! Volevo solo fargliela pagare, niente di che!
Ma la prossima volta la pagherà molto cara!
Semplicemente gli sussurrai:'' Senti bella, non mi sfidare, non sai di cosa sono capace, quindi io ti lascio se prometti di lasciarmi in pace e di stare muta, se no ti tappo personalmente io la bocca! Sono stato chiaro?
Lei annui debolmente e allora io mi allontanai dandole le spalle, a quel le urlai:''Sparisci!''
''Come'' mugolò lei incredula.
''Ho detto sparisci!'' ripetei io.
''No'' protestò la mora.
''Come scusa?!''
''Io resto qua!''
''Prometti di non stressarmi?'' dissi.
''Ok...''sbuffò lei.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** La strana storia di un devil pervertito ***


Ma ciaoo cari lettori :3!
Perchè sono così esaltata? Forse perchè ho in progetto di scrivere una storia ispirata ad un bel film che ho visto l'altra sera!
Ma passiamo alla storia attuale..cercherò di aggiornare un po' prima del solito, se riesco ^^''!
Vorrei sapere i vostri pareri sul capitolo!
Grazie in anticipo!

Ringrazio chi ha recensito fino ad adesso!
-martiloveme
-Le_Emilette
-CourtG
-lady luna love
-Strawberry88
-delenalove
-kodacha98
-lale99
-Dark_kiss

Grazie a tutti <3!
PS: Tante recensioni ragazzi *-*


Il devil si sedè a terra, dando le spalle alla mora, accese un maestoso fuoco e incominciò ad intagliare un pezzo di legno, cercando di ricreare la forma di una freccia.
La ragazza alle sue spalle, allora, poté notare meglio l'aspetto del misterioso ragazzo.
Le spalle incurvate erano muscolose e ricoperte da vari tatuaggi abbastanza inquietanti.
Courtney rabbrividì alla vista di teschi sanguinanti e coltelli fissati con l'inchiostro sulla pelle chiara di lui.
Notò i capelli neri con dei piccoli riflessi rossi intenso; dalla schiena da due grosse ferite ormai cicatrizzate spuntavano due enormi ali rosse da diavolo che gli davano un'aspetto spaventoso ma intrigante allo stesso tempo.
La ragazza restò ferma svariati minuti ad osservare le ali imponenti dell'essere che aveva davanti cercando di fare delle ipotesi sulla sua storia e sulla sua provenienza.
I suoi pensieri furono interrotti quando il ragazzo si girò e lei fu impressionata dal suo sguardo tanto bello quanto inquietante. Due occhi di un azzurro chiarissimo la rapivano, non riusciva a non guardarli.
''Cos'hai da guardare?!'' sbottò il devil irritato.
La ragazza si ''svegliò'' e immediatamente cominciò a bombardarlo di domande. Quel ragazzo la intrigava, era un diavolo, era un mostro...semplicemente era il suo segreto.
''Come ti chiami?'' chiese.
''E cosa te ne frega a te!?''
''Come ti chiami?'' insiste lei. Doveva sapere e non avrebbe mollato.
''Duncan'' sbuffò il devil, che immediatamente si rigirò e continuò la sua attività. Lui non aveva la minima intenzione di raccontare la sua vita ad una sconosciuta e confessarsi come in chiesa. Ma lei sembrava più interessata del previsto e gli avrebbe reso le cose difficili. Cominciò a bombardarlo di domande.
''Sei un diavolo, giusto?'' chiese lei indicando le enormi ali.
''Oltre che sexy sei anche intelligente!'' disse ironicamente il devil.
''Che ridere!'' sbuffò Courtney ''E che ci fa un devil sulla terra!?''continuò lei senza cambiare l'espressione del viso, seria e concentrata su di lui e sulla sua storia.
''Perchè ti interessa tanto'?!''
''Perchè si'' rispose decisa lei.
''Bè lo so...sono un tipo sexy e interessante, ma non per questo devi rompermi le palle!'' sbraitò il devil esasperato.
''Perchè non mi costa niente uscire e dire a tutti di te, carino'' disse Courtney con un ghigno malefico stampato sul viso.
Il devil spalancò gli occhi sorpreso e penso subito di andare lì e spaccare la faccia alla bella bambolina ma poi pensò che era meglio assecondarla, almeno se ne starebbe stata zitta poi.
''Ti spiegherò tutto di me se poi dopo sparisci dalla mia vista!'' sbuffò lui.
La ragazza annuì scocciata ma accettò il compromesso, si sedè a terra e si mise comoda pronta ad ascoltare la strana storia.
''Allora...'' iniziò lui ''Sono un devil, un diavolo e sono sulla terra perchè sono stato esiliato sia dall'inferno che dal paradiso''
''Ma i diavoli non stanno in paradiso!'' disse perplessa la ragazza a bassa voce, con la paura di interrompere Duncan.
Lui sembrò non sentire o apposta fece finta di niente e continuò indisturbato il racconto.
''All'età di 17 anni sono morto in una sparatoria durante una rapina e, dato i comportamenti che ho avuto in vita, sono diventato, o forse ero destinato ad essere, un diavolo; L'inferno non è così male se rispetti le regole, ma io non lo faccio!
''Duncan Nelson non rispetta le regole! Così Sulfus, il capo dell'inferno, mi ha spedito in paradiso sperando che di farmi cambiare, ma si era sbagliato...'' Il devil si fermò per un attimo e sorrise, probabilmente ricordando qualcosa di particolarmente piacevole.
Passò vari minuti così, poi ricordando la presenza di Courtney fece sparire quel sorrisetto idiota e riprese deciso.
''E lì ho avuto una relazione con la figlia del re degli angeli...quella verginella si è rilevata una vera porca!'' detto questo scoppiò in una fragorosa risata mentre Courtney rimase sconvolta, con occhi e bocca spalancati, senza credere a quello che aveva appena sentito. Questo ragazzo era veramente uno sfacciato pervertito per permettersi di fare certe cose.
Lui notò l'espressione sconvolta e si avvicino lentamente, a gattoni, come se lui fosse il predatore e lei la piccola preda.
Con le sue grandi mani le prese il mento e si avvicinò fino a quando i due nasi non si toccarono. La ragazza notevolmente imbarazzata cercò di sottrarsi dal quel contatto così intimo ma venne fermata dalle possenti mani di Duncan che la bloccarono.
''Non volevo sconvolgerti bella, forse alla tua età non dovresti sentirle certe cose...ora vai bambolina, ho finito con te!'' le disse investendola col suo alito caldo, che sapeva di fumo e poi le diede un dolce bacio sul naso,che le fece arrossare il viso,prima di sbatterla a terra e cacciarla.
''Vattene Courtney e non venire più a disturbarmi!'' urlò lui.
Lei si alzò dolorante, si tolse la terra della maglietta e, dopo aver fulminato Duncan con lo sguardo, girò i tacchi e si avviò verso casa.

''No caro, non ti libererai facilmente di me'' penso lei.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Un giro pericoloso! ***


Ma salve lettori!
Lo so...sono in mega ritardo ma c'è un buon motivo!
Aspettavo di avere tante recensioni T.T!

Coro:'' Povera illusa!''

Il fatto è che ricevo poche recensioni e mi piacerebbe aumentarle un pochetto...
Non sono particolarmente soddisfatta di questo capitolo ma fatemi sapere che ne pensate eh ;)!

Ciao e alla prossima :D!


Irritata per essere stata sbattuta da quel cretino, corsi in camera mia ignorando i richiami dei miei che pretendevano un aiuto con gli scatoloni e il resto.
Entrai velocemente in quella che doveva essere la mia camera ma capii che non era così.
''Che ci fai qui?'' sussurrai sbalordita.
Nessuna risposta.
Ripetei la stessa domanda alzando la voce.
Di nuovo nessuna risposta.
Non so neanche io perchè continuavo a rifare la domanda sapendo che non avrei mai ricevuto una risposta.
Mi avvicinai lentamente al lettino, cercando di non fare rumori e di evitare quindi lamentele. La vidi e d'istinto le accarezzai la nuca ma accorgendomi di quello strano contatto ritirai la mano inorridita e sorpresa.
Perchè lo stavo facendo!? Lei non merita le mie attenzioni! Lei non merita di essere amata, lei non merita niente!
Velocemente postai il lettino nella stanza accanto, per allontanare la fonte delle mie paranoie.
Mi sedei sul letto rosato e mi massaggiai le tempie doloranti per i troppi pensieri, quando ad un tratto sentii una ventata di aria calda arrivarmi sulla schiena.
''Duncan...'' bisbigliai.
''Oh, mi hai sentito!'' disse il devil, entrato senza permesso nella stanza, rischiando di prendersi un calcio nei gioielli.
''Cosa vuoi Duncan?'' dissi alquanto irritata.
''Niente'' sorrise il devil.
''E allora perchè sei entrato per di più senza il mio permesso?!'' urlai girandomi di colpo e fissandolo come peggio potevo.
''Perchè cara Courtney'' disse con la sua aria strafottente ma fottutamente irresistibile ''Io faccio quello che mi pare quando mi pare!'' Intanto lui si era avvicinato e ormai i nostri nasi si toccavano ma, anche se imbarazzata,non riuscii a staccare gli occhi dal suo sguardo glaciale che mi fissava desideroso.
Ma se pensava che sarebbe successo qualcosa si sbagliava di grosso!
Non ebbi neanche il tempo di protestare che lui mi buttò sul letto e si tolse la maglietta bianco sporco piena di buchi.
Arrossii violentemente vedendolo lì mezzo nudo, con un fisico da urlo.
''Sei un'idiota'' sussurrai.
Lui si stese, si avvicinò alle mie labbra ma io prontamente mi scostai!
Senza perdere una piega lui si alzò, prese la maglia e si avviò verso la finestra e prima di spiccare il volo mi disse:'' A presto, principessa!'' ''Questo cretino mi darà più problemi del previsto'' sbottai sperando che mi sentisse ma non fu così.
Nervosa ed irritata dalla giornata particolarmente pesante mi cambiai e mi misi a letto e di colpo mi addormentai.


La mattina dopo la ragazza si svegliò di buon umore e, dopo aver fatto una sostanziosa colazione, si avviò verso il capanno.
''Permesso...'' sussurò Courtney entrando nella casetta.
''Che vuoi Courtney...?'' disse lui con tono stanco ed annoiato.
''Vieni con me?'' sorrise la ragazza stranamente allegra.
''E dove dovrei venire?''
''In bicicletta, andiamo a farci un giro...ti va?!'' disse lei un po' dubbiosa di essere sembrata ridicola.
Lui la fissò stranito e poi sbottò:'' Io non ho una bicicletta!''
''Bè, ti do quella di mio padre!'' sorrise la mora.
Lui borbottò qualcosa che assomigliava a ''la bici è da neonati''
''Non sai andare in bici!'' scherzò lei.
Ma il devil si girò verso la ragazza e fece la faccia di un bambino che era stato preso a rubar marmellata dalla dispensa.
''Non sai andare in bici?!''
Lei era sconvolta.
''Sai, sono passati tanti anni dall'ultima volta...'' provò a giustificarsi lui.
Lei non disse niente e scoppiò una fragorosa risata che fece irritare Duncan; notandolo Courtney si fermò e lo spronò a provare con lei e dopo tanto insistere accettò e i due si avviarono in un strada isolata per non essere disturbati.

                                                                                                                       ***

''Parti'' ripetè scocciata la ragazza.
''Devi darmi tempo!'' urlò Duncan esasperato.
''E' la quarta volta che sali su quella maledetta bici e stai fermo per un'ora!''
Ancora dopo un'ora i due erano rimasti fermi senza neanche fare qualche metro.
Il forte Duncan aveva letteralmente il terrore di salire sul quell'aggeggio per lui pericolante e la mora cominciava a perdere la poca pazienza che aveva.
''Giuro che se non parti giro i tacchi e me ne vado!'' disse lei suonando nervosamente il campanello della sua bici color oro.
''Ok, ora parto!'' sbottò il devil convinto.
''E stato un piacere conoscermi!'' fece il segno di croce, per poi mettere le mani sul manubrio e, con un'espressione terrorizzata sul volto, cominciare a pedalare.
Aumentò la velocità sempre più sicuro di se stesso e Courtney dovette metterci tutta la sua forza per raggiungerlo.
''Vuoi rallentare cretino?!'' gli urlò la mora col fiatone.
''Eh no! Ora che ci ho preso la mano chi mi ferma più Principessa!''
E invece Duncan avrebbe dovuto fermarsi, tutto successe in un secondo!
Lui si girò un'ultima volta per vedere la faccia stanca e supplicante di Courtney e per rivolgerle uno sguardo pieno di soddisfazione, per poi rigirarsi e trasformare la sua espressione da felice a terrorizzato notando che a pochi metri da lui la strada finiva e veniva chiusa da un grande muro di mattoni.
Cercò di frenare coi piedi ma lo schianto era inevitabile!
Ci fu soltanto un grosso tonfo poi il silenzio più totale.
Nessun urlo, nessuna richiesta d'aiuto...Duncan era sparito!
Courtney sconvolta si buttò giù dalla bici, lasciando che cadesse rovinosamente e si rigasse il telaio colo oro, precipitandosi a vedere più da vicino.
Notò la bici col telaio piegato in due e qualche schizzo di sangue sulla parete ma di Duncan neanche l'ombra.
 ''Duncan dove sei?!'' provò ad urlare un paio di volte ma senza risposta.
Si rannicchiò su se stessa in preda al panico stringendosi la testa come fosse una pallina anti-stress, incapace di calmarsi.
''Perchè gliel'ho fatto fare!?'' continuava a ripetersi amareggiata.
Piena di sensi di colpa si alzò, raccattò la sua bici e si avviò verso casa con un'espressione triste.

Chissà ora dov'era Duncan, se era vivo o se era semplicemente in un altro posto a fare chissà cosa...

 Nessuno lo sa tranne il sottoscritto...


Lo so che è più corto del solito ma ditemi se fa proprio proprio schifo...
Il prossimo sarà più lungo e ricco di novità!
Scoprirete dov'è finito quel pervertito di Duncan e vedrete molte novità nella vita di Courtney ;)!


Adioss!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1093087