Nord & Sud

di The Awesome Tomato
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scoperte e ricordi ***
Capitolo 2: *** Notte ***
Capitolo 3: *** Noia ***
Capitolo 4: *** Lo amo ***
Capitolo 5: *** Ultimo giorno ***
Capitolo 6: *** Partenza ***
Capitolo 7: *** Consigli ***
Capitolo 8: *** Attesa ***
Capitolo 9: *** Arrivo ***
Capitolo 10: *** Confessione ***



Capitolo 1
*** Scoperte e ricordi ***


Germania. Ora vi chiederete che cazzo ci faccio dal patata-macho beh, ve lo spiego subito, quell’idiota di mio fratello doveva andare dal bastardo per il fine settimana e non sopportando l’idea di lasciarmi solo, mi ha supplicato/costretto ad accompagnarlo, mi disse “Vedrai che ti divertirai, Germania non è come credi è forte, gentile e mi allaccia sempre le scarpe~!” era entusiasta del suo ‘amico’
“Diavolo, Veneziano! Me lo hai già detto un milione di volte! Non me ne fotte un cazzo, io non vengo da quella testa di patata!” mi strinse ed iniziò a piangere
Frateeellooo!” continuò così finche non cedetti. In aereo poi la grande notizia “Romano, io e Germania stiamo insieme~” spalancai gli occhi e guardai mio fratello con terrore
“Che diavolo hai appena detto?” urlai, sembrava che stessi per esplodere
“N-non ti arrabbiare” troppo tardi, lo avevo già preso per il collo ed iniziato a prendere a testate
“Perché cazzo non me lo hai detto prima idiota di un fratello?!”
“Perché se l’avessi fatto, avresti tentato di portare la tua pistola!”… non era poi così stupido.
Infine eccoci qua, all’aeroporto di Berlino, davanti all’ammasso di muscoli ed un’altra persona...
“Veeh~ Fratello, lui è Prussia il fratello di Germania!” disse Veneziano dopo aver abbracciato i tedeschi e baciato il suo ragazzo… che schifo… “Prussia, lui-”
“Hey Sud! È da un po’ che non ci vediamo, sei cresciuto molto!” mi guardò ed arrossii
“Vi conoscete?” chiese la patata e la coppia ci guardò sorpresa.
Sì conoscevo Prussia, fu molti secoli fa, quando ero ancora sotto il controllo di Spagna
 
---Flashback---
“Questo pomodoro è così bello! Posso darlo a Spagna per scusarmi per aver rotto il vaso…” non mi andava di scusarmi però non avevo altra scelta, dopo tutto quello che gli combinavo “Ha pure combattuto per me contro Turchia e Francia, uno dei suoi migliori amici” girai l’angolo e sbattei contro qualcosa, anzi, qualcuno “Ma che cazzo?
“Oh scusa klein, non ti avevo notato… cosa è successo qui?” Guardò intorno ed io incominciai ad arrossire e piangere
“Non è colpa mia se è caduto quando stavo passando! Maledizione!” Improvvisamente sentii dei passi dietro di me
“Ecco dov’eri Pru-Woah! Cosa? Romano!” ecco si è arrabbiato “Hai idea di quanto costi quel vaso?! Ma perché non stai più attento?” sospirò “Se solo fossi un po’ più come tuo fratello…” di nuovo mio fratello, tutti lo amano, sempre e solo lui mai me
“Veramente sono stato io, il fantastico me si stava facendo un giretto per la casa e non ha visto il piccoletto, sono inciampato ed il vaso, non reggendo la mia magnificenza è caduto” si abbassò per potermi guardare in faccia “Tutto bene, carino?” a quella distanza, riuscivo a cogliere tutti i particolari, vidi i suoi capelli bianchi ed i suoi occhi rossi, faceva paura cazzo! Allo stesso tempo, però mi dava una strana sensazione
“S-si, bastardo” rise e vidi che si portò via Spagna… io mi mangiai il pomodoro, era molto gustoso.
Il giorno dopo gli amici di Spagna erano ancora qui e tra loro, ovviamente, c’era anche Francia “Maledizione” se quel bastardo di Spagna non mi avesse costretto a portare loro da mangiare e bere, che inoltre volevano tutti e tre cose diverse, non sarei mai entrato nella stanza.
Come entrai, vidi il ragazzo con i capelli bianchi che teneva la testa appoggiata al tavolo, aveva uno sguardo sconsolato ma come mi vide si tirò su e mi salutò “Ciao, tu sei Sud Italia, vero?”
intervenne subito Spagna “Sì, non è carino? Romano, saluta Prussia~” guardai Prussia che mostrava un sorriso beffardo
Fottiti!” e corsi via ignorando i richiami di Spagna, più tardi passando davanti alla porta sentii il motivo per cui l’albino era triste: era stato rifiutato da Ungheria… di nuovo. Senza rendermene conto, mi precipitai nell’orto e scelsi il più grande e bel pomodoro che c’era e tornai dai tre, mi diressi con passo incerto verso il prussiano e gli porsi il pomodoro “Se non ti vuole, allora non ti merita affatto!” mi girai ma non feci in tempo ad andarmene perché due braccia estremamente forti mi circondarono
Danke klein… anzi, Sud” mi diede un bacio sulla guancia e mi sentii la faccia andare in fiamme “Kesesese! Sei diventato più rosso di questo pomodoro!”
“Aw~ sei così carino Romano~! Perché non ne porti uno anche a me?”
“Z-zitto bastardo!” in un qualche modo riuscii a liberarmi e corsi via, prima di lasciare la stanza però riuscii a sentire Prussia che disse “Davvero buono”.
Mi rifugiai nella mia stanza ad ascoltare i battiti del mio cuore, sentivo una strana sensazione che cresceva, ero… felice?
---Fine Flashback---
 
Rimasi a fissarlo per un po’ di tempo “T-ti ricordi di me?” non me lo aspettavo proprio, in fondo erano passati anni
“Certo che mi ricordo di te, hai forse dimenticato quanto sono fantastico?” no, non l’ho affatto dimenticato “Comunque anche tu ti ricordi di me a quanto pare hahaha!”
“Tsk non credere che sia una cosa positiva, bastardo”
“Ma come fate a conoscervi?” mi girai di scatto verso la testa di patata ed urlai
“Fatti i cazzi tuoi, crucco!”
Fortunatamente, intervenne mio fratello “Su, andiamo a casa! Sono stanco ed ho fame, fratello, tu mi aiuterai a fare la pasta~!” non risposi solo perché Prussia mi precedette
“Ok West, chiama un taxi io mi occupo dei bagagli” detto questo partimmo per andare a casa dei tedeschi.
La giornata passò stranamente tranquilla, per quanto riguarda il patata bastardo, faceva di tutto per non farmi irritare, in poche parole, mi ignorava ed a me andava benissimo così, suo fratello invece continuava a parlarmi, mi diceva di quanto fosse fantastico e cazzate varie… era interessante.
Arrivò l’ora di andare a dormire e nella stanza che mi era stata assegnata, mi misi a riflettere sulle varie scoperte della giornata
“Prima di tutto, Prussia è il fratello maggiore della patata; secondo, si ricorda di me…” a quel pensiero arrossii e sentii lo stomaco contorcersi, cercai di riprendermi “Terzo, ma quel cazzo di uccellino che gli gira sempre intorno è ancora vivo?! Non è fottutamente possibile, cazzo!” mi lasciai cadere sul letto “Quarto, esiste ancora” mi addormentai.

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Capitolo 2
*** Notte ***


“G-Germania” aprii gli occhi ancora un po’ assonnato
“Eh?”
un rumore “Ger-”
“Questa è la voce di mio fratello! Che cazzo sta succedendo di la?” uscii dalla stanza cercando di capire da quale parte provenissero quei rumori, mi fermai davanti ad una porta
“Io non lo farei se fossi in te” la voce proveniva dalla parte opposta del corridoio mi girai per guardarlo in faccia, col buio che c’era fu molto difficile ma notai che era appoggiato al muro ed indossava una canottiera e dei boxer, non che ci fosse qualcosa di strano in questo, anche io indossavo solo i boxer… allora perché diavolo sono arrossito?!
“Fottiti, li dentro c’è mio fratello” anche nell’oscurità, capii che stava facendo il suo solito sorrisetto
“E tu credi che voglia essere interrotto?”
mi impuntai “Certo, chissà cosa gli sta facendo quel-” venni interrotto dalla voce ansimante e piena di piacere di mio fratello, questo era troppo
“Senti Sud, dato che sarà impossibile dormire, ti va di andare a fare un giro? Sai, Berlino di notte è davvero bella” mi aveva appena invitato ad uscire con lui, vero?
“E cosa cazzo ti fa credere che uscirò con un bastardo come te?”
“Germania, ah!” sbiancai
“Questo?” rispose, il suo sarcasmo mi faceva incazzare parecchio “Ti aspetto giù in salotto, a dopo carino~” scomparve nell’oscurità
“Bene, maledizione!” tornai nella mia stanza a scegliere cosa indossare, avevo portato i vestiti più brutti che avevo dicendomi che non mi sarebbero certo serviti, i tedeschi hanno un gusto orribile “Ora come faccio?Cazzo!” passato qualche minuto a lanciare camice e giacche da tutte le parti, riuscii a trovare un completo che si addiceva ad un italiano, scesi ed incontrai Prussia, nonostante fosse vestito alla bell’e meglio stava benissimo, quando mi vide sorrise
“Stai bene, ammettilo ti sei vestito così perché sapevi di uscire con il fantastico me!”… sì
“C-certo che no, figurati se mi vesto bene per uscire con il fratello del patata-macho!”
“Hahaha come vuoi, andiamo?” così la nostra serata iniziò.
Andammo in centro “Che ne dici di mettere qualcosa sotto i denti tanto per cominciare?”
“Come se qui intorno vendessero cose commestibili” si fermò
“Aw~ andiamo Sud, scommetto che non hai nemmeno mai assaggiato niente” io mangiare quella roba tedesca? Mai!
“Certo che no, non voglio morire da intossicazione alimentare”
“Hey, non è mica cibo inglese sai, potresti anche provarlo!”
“Neanche per sogno!”
si mise a pensare per un po’ poi rispose “hehe ho capito! Non lo assaggi per paura di scoprire che è fottutamente buono” ma perché cazzo insiste? “Tu non-” “Scommetto che non hai nemmeno mai assaggiato una birra, cavolo che brutta vita” mi arrabbiai
“Parla della tua, fottuto bastardo tedesco!”
“Veramente sono prussiano… volevo dire, ero” rimase a fissare il vuoto con un’espressione triste negli occhi… cazzo… “Andiamo assaggia la birra, solo una e se non ti piace, ti compro tutto ciò che vuoi” Che ripresa rapida!
“Tsk! Come se volessi qualcosa da questo posto” sospirò
“Cavolo Sud, sei davvero difficile! Ci sarà pure qualcosa che desideri” eccome se c’è
“Andarmene via da questo fottuto paese e tornarmene a casa”
“Qualcosa di più concreto?”
“Del vino, ora andiamo in un bar, maledizione” ne trovammo uno dal nome impronunciabile, a quanto pare il suo preferito, quando entrammo salutò il barista e ci sedemmo in un tavolo vicino ad una finestra, arrivò subito un cameriere
“Guten Abend, das übliche?”
“Ja danke, auch für den kleinen Mann”
aspettai che il cameriere se ne andasse e chiesi “Che minchia avete detto?”
“Non preoccuparti, lo scoprirai presto” questo mi fece preoccupare molto invece “Oh eccole qui” non feci in tempo a voltarmi che mi trovai di fronte un boccale enorme di birra
“Che-”
“Hahaha! Che espressione fantastica! Su, bevi e poi avrai tutto il vino che vorrai” maledizione
“Hai i soldi almeno? Sappi che se non ne hai abbastanza, ti lascio qui”
“Non preoccuparti” tirò fuori una carta di credito “Questa sera paga West, è colpa sua se non riusciamo a dormire, no?” sorrisi
“Strano ma hai fottutamente ragione!” fece una faccia sorpresa
“Allora sai sorridere anche tu Sud!?”
“Fottiti idiota”
“Dai, stavo scherzando~ dovresti sorridere di più, sei molto più carino così” a quell’affermazione, arrossii furiosamente e mi nascosi bevendo la birra… grave errore
“Hahaha! Vacci piano!”
“Cazzo” almeno il rossore passava per vergogna
“Allora com’è? Non è la bevanda più fantastica che esista al mondo?”
“No, per niente” in realtà non era affatto male ma ovviamente, non lo avrei mai ammesso con nessuno. Passammo il resto della notte a bere, io ottenni finalmente il mio vino, mangiare degli snack e parlare, una volta chiuso il bar girammo per le vie di Berlino ed a fine serata, ci conoscevamo meglio di chiunque altro. Eravamo… amici? Col cazzo!
Tornammo a casa esattamente per colazione, ovviamente preparata da Veneziano “Ti sei divertito Sud?” chiese mentre entravamo in casa, io annuii
“Sì, molto” entrammo in cucina e ci accorgemmo degli altri “Ciao fratello” ovviamente ignorai la patata
Buon giorno! Dove siete stati~?”
“Ciao Nord! Siamo stati un po’ fuori”
intervenne il crucco “Fino a quest’ora?”
“Problemi, testa di patata?” Prussia mi prese per le spalle
“Andiamo Sud, rilassati un po’ e siediti” lo ascoltai
“Posso chiederti una cosa?” mi guardò sorpreso ma rispose subito
“Certo, ma non chiedermi perché sono così fantastico, a questo non c’è risposta, lo sono e basta Kesesese!” meglio ignorarlo
“Perché chiami me Sud e mio fratello Nord?” alla domanda, tutti lo guardarono in attesa della risposta
“Beh non siete mica nord e sud Italia?”
“Sì ma tutti chiamano mio fratello Italia, io invece Romano”
“Questa è una cazzata, se rappresentate entrambi un solo paese, perché solo uno dei due viene chiamato Italia? È da stupidi!” si voltò completamente dalla mia parte “Ti da fastidio?”
“N-no anzi, mi fa p-piacere…”
intervenne nuovamente il bastardo “Allora se la cosa ti fa piacere, potrei chiamarvi anche io-”
“Vuoi farti i cazzi tuoi una buona volta?!”
questa volta parlò mio fratello “Veeh~ Germania lascia perdere, in realtà gli stai simpatico~”
“Sì Nord, talmente simpatico che lo riempirebbe di piombo! Hahaha!” rise anche mio fratello, sul serio, fa apposta o è davvero così stupido? Temo che non lo scoprirò mai.
Finita la colazione, ce ne andammo tutti camera a cambiarci per uscire e seguire il programma fatto dalla patata appositamente per noi, una volta tornato in soggiorno, Prussia non era più in casa.

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Capitolo 3
*** Noia ***


“Hey patata-macho, dov‘è finito Prussia?” mise da parte il giornale che stava leggendo intanto che aspettava e mi guardò per qualche secondo, probabilmente cercava le parole adatte per non farmi incazzare
“È uscito dicendo che non avrebbe passato tutto il giorno a stancarsi in giro per i musei, non gli piace come ho programmato la giornata” quel bastardo…
“Andremo in giro per i musei TUTTO il giorno?” ma è pazzo?
“Sì, pensavo fosse un’attività interessante”
“Pensavi male brutto-” fui attaccato alle spalle
“Fratello, non litigare di prima mattina~ sarà divertente!” mi girai verso mio fratello
“Tanto divertente quanto un bastone ficcato su per il culo!”
“Romano!” finse di essersi arrabbiato
“Andiamo? Siamo già in ritardo sul programma” oddio aveva segnato pure gli orari, uscimmo di casa e sospirai “Sento che sarà una lunga e noiosa giornata” mi ignorarono e salimmo in macchina.
Visitammo un museo dove c’erano molti oggetti riguardanti i vari re prussiani, una volta usciti nel giardino, non ne potevo più anche per la notte insonne, ci sedemmo su una panchina per riposarci un po’ e come mio fratello saltò letteralmente addosso al crucco, invece di urlargli contro, me la svignai, non fu molto difficile trovare l’uscita del parco, purtroppo per me però, non avevo idea di dove diavolo mi trovassi.
Poco distante da lì incontrai Prussia, non fu molto sorpreso di vedermi da solo “Ciao Sud, ti stai divertendo?” fottiti, tu ed il tuo sorrisetto del cazzo
“Traditore bastardo, avresti potuto avvertirmi!” lo fulminai con lo sguardo, cercando di trasmettergli tutta la mia rabbia… fallii miseramente
“Kesesese! Cosa avresti fatto? Saresti venuto con me?”
“Sì maledizione!” smise di sorridere
“Davvero?” incrociai le braccia ed arrossii
“C-certo, tutto pur di non stare solo con quei due e poi… siamo amici, no?”
“Lo siamo?”
urlai “Ovvio che lo siamo, idiota! Ora portami in qualche posto divertente o ti ammazzo!”
“Kesesese! Come vuoi freund~” mi cinse le spalle, mi irrigidii ed arrossii furiosamente al contatto, la giornata non poteva che migliorare, giusto?
Sbagliato, inizialmente andò bene perché ci mettemmo a chiacchierare del più e del meno, poi incontrammo Ungheria… ma che diavolo ci fa a Berlino?
“Ciao Romano, cosa ci fai qui? Prussia ti ha forse preso in ostaggio? Se vuoi rimedio subito” fece un’espressione dannatamente spaventosa e tirò fuori una padella
“Lui è mio ospite. Che ci fai qui?”
“Niente di speciale, sono solo venuta a dare un’occhiata alla fiera” si misero a parlare senza nemmeno cercare di coinvolgermi, questa situazione mi mise molto a disagio, in fondo un tempo a Prussia piaceva Ungheria e sembrava che ci fosse stato davvero qualcosa tra i due, in quel momento sembravano così affiatati ed intimi “Bene, devo andare ora e… Romano?” mi strappò via dai miei pensieri e mi mise in disparte
“Si?”
sorrise “Non farti influenzare da questo qui, ok? Non lo vuole ammettere ma non piace a nessuno”
“Come scusa?” che ha detto questa bastarda?
“Si comporta pure come se fosse ancora una nazione, che pena eh?” ma non eri sua amica? Non ti accorgi che ti sente a questa distanza?! E tu che fai Prussia, non reagisci?
“Beh se a te non sta simpatico allora fottiti, ti darei ragione se dicessi che è un coglione totale, che è irritante e che non sa fare un cazzo di niente in cucina ma non ti azzardare a dire che non piace a nessuno, chiaro? Per tua informazione, tutti i suoi amici sono fottutamente fortunati perché LUI ti aiuta se ne hai bisogno, se non vuoi avere più niente a che fare con lui, solo perché non è più una nazione, affari tuoi.” Entrambi stettero immobili a fissarmi con gli occhi sbarrati, attirai anche l’attenzione dei passanti… è stato imbarazzante ma non potevo certo ritirare tutto ed il mio coraggio era sfumato, non mi potevo continuare “Bene, ora se ci vuoi scusare” presi la mano di Prussia e me ne andai chissà dove immerso nei miei pensieri, incapace di spiegarmi il perché della mia scenata, a quanto pare Prussia si riprese, non si stava più facendo trascinare ma camminava al mio fianco
“Danke Sud….”
“N-niente, però non ti aspettare che ti difenda sempre, l’ho fatto solo perché mi fanno incazzare le persone che si comportano così” non sembrava lo stesso coglione di sempre
“Ok, grazie” mi strinse di più la mano… un momento… CI STIAMO TENENDO PER MANO?! Arrossii e mi allontanai da lui
“C-che” lui guardò la sua mano vuota e poi si rivolse a me con il suo sorrisetto trionfante “Sei stato tu a prendermi la mano niedlich, non fare quella faccia, anche se è adorabile~” era tornato quello di prima
“Fottiti, coglione!” tutto tornò alla normalità e noi riprendemmo la nostra giornata.

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Capitolo 4
*** Lo amo ***


“Dove andiamo?” gli chiesi dopo una decina di minuti che camminavamo
“Sei impaziente eh? Hahaha!”
“Non è che mi vada di girare a zonzo per la città senza avere una meta precisa, per di più con uno come te!” ok, questo non è propriamente vero ma chi se ne frega
“Stiamo andando alla fiera~”
“…” ad un tratto Prussia perse il suo entusiasmo
“Non ti piacciono le fiere?” chiese, nel suo tono si sentiva una punta di delusione
“Non quelle piene di crucchi”
“Hahaha! Non preoccuparti Sud, ci sono qui io a farti divertire!” aveva ragione, gli feci uno dei miei rari sorrisi
“Si, andiamo” e ci avviammo, non so perché ma con lui mi sentivo al sicuro, sapevo che mi sarei divertito… povero illuso “AAAAAAAAAAAAH! CAZZO!” come prima cosa andammo su una giostra infernale, saliva lentamente per poi scendere di scatto, quel bastardo volle pure fare più giri, si divertiva un sacco ed io non potevo fare altro che urlare, imprecare ed aggrapparmi saldamente a lui… quest’ultima parte non mi dispiaceva affatto.
Una volta finito il nostro quinto giro, finalmente, mi ascoltò “Maledizione, non possiamo cambiare giostra? Non ne posso più e mi fa male la gola a forza di urlare , cazzo!”
“Hahaha! Nessuno ti ha detto di farlo, comunque hai ragione, mi sono stufato di questa giostra al terzo giro” gli lanciai uno sguardo omicida
“Allora perché diavolo hai insistito per altri giri?”
“Perché era divertente vederti strillare ed aggrapparti a me! Hahaha!” quel bastardo, gli diedi un pugno nello stomaco e me ne andai in direzione delle panchine, non potevo di certo tornare a casa da solo non sapendo la strada, no? “E dai Sud, ti sei divertito anche tu!” ma è deficiente?
“No che non mi sono divertito!” si sedette accanto a me, in quel momento scoprii che non fu per il pugno che gli avevo dato che ci mise dieci minuti buoni a venire da me ma perché, invece di venire subito, si era fermato ad una bancarella a prendere delle caramelle… fottiti!
“Non sei felice di aver passato tutto il tempo aggrappato al magnifico me?” guardai altrove, non potevo certo dirgli di si, dovevo pensare a qualche cosa “Sei arrossito, allora ho ragione! Kesesese!”
“Z-zitto maledizione! Ora è il mio turno di scegliere la giostra” si appoggiò allo schienale della panchina, accavallò le gambe e con il suo solito sorrisetto, mi fece un ampio gesto con un braccio per invitarmi a scegliere “B-bene, andiamo in quella” senza nemmeno guardare di cosa si trattasse, ne indicai una, l’unica cosa che mi importava era che non dipendesse dalla gravità
“Wow Sud, non pensavo che scegliessi una cosa simile!” più preoccupato che incuriosito guardai cosa avevo ‘scelto’… la casa degli orrori
Cazzo!” sono un cretino
“Come vuoi, sappi che sono sempre disponibile se dovessi avere paura, Kesesese!” almeno un lato positivo c’era, mi cinse le spalle e ci dirigemmo verso la casa, intanto mi maledicevo in tutti i modi possibili. Il resto della mattinata passò in modo più o meno piacevole.
Purtroppo non durò a lungo, la stanchezza si faceva sentire ed anche il cellulare, guardai chi fosse
“Che diavolo vuole ora mio fratello?”
“Si saranno accorti che te ne sei andato”
“Dopo due ore?”
sorrise “Magari erano molto presi, non rispondi?”
“Bastardo… Pronto?”
“WAAAH Fratello! Finalmente hai risposto, è da ore che cerco di chiamarti, pensavo ti fosse successo qualcosa! WAAAH!” mi stava assordando con tutte quelle grida
“Zitto idiota sto bene, non rispondevo solo perché non sentivo il cellulare”
“Ci credo, dal tanto che urlavi! Hahaha!” questa volta un pugno in testa non glielo toglieva nessuno
“Veeh? C’è Prussia con te?”
“Non preoccuparti Nord, bado io a tuo fratello!” ci fu un rumore in sottofondo
“Bruder?”
“Si, West?”
“Che hai intenzione di fare?” che cazzo sta dicendo questo qui?
“Niente, non vedo cosa ci sia di male nell’uscire un po’ con un amico”
“Un momento, voi due siete amici?”
non riuscii a fermarmi, mi dava sui nervi “Problemi brutto patata-macho? Poi che cazzo te ne frega?”
rispose Veneziano “Ma è una cosa bellissima! Siete diventati amici così in fretta~ Germania, non è fantastico? Veeh~” il bastardo ci mise un po’ prima di rispondere
“S-si… credo”
“Allora un giorno potreste diventare amici anche voi~”
mi misi ad urlare “Chi diavolo vuole diventare amico del patata bastardo?”
“Andiamo Romano, ti ho già detto che è meglio di quello che sembra ” ero davvero arrabbiato
“Non me ne fotte un cazzo, idiota! Io non-” Prussia mi prese il cellulare di mano
“Ok, scusate ma dobbiamo andare, mi è venuta fame”
“Ma-”
“Ciao!” e riattaccò.
“Lo odi proprio West eh?” iniziammo a dirigerci verso uno stand dove vendevano del cibo
“Non lo sopporto proprio, prima fa il lavaggio del cervello a mio fratello, poi invade casa spaventando me ed i turisti, infine esce insieme a mio fratello, mi sta rovinando la vita!” fece un sorrisetto
“Però grazie a lui, ci siamo rincontrati” non risposi e guardai dritto davanti a me per evitare i suoi occhi. Ordinammo qualche schifezza e trovammo una panchina dove poter mangiare tranquillamente “Senti Sud, che ne dici di tornarcene a casa dopo? Non abbiamo dormito ieri notte e tu hai anche fatto un viaggio, inoltre credo che i due non ci lasceranno dormire nemmeno questa sera”
“Costringerò Veneziano a dormire in camera con me”
sorrise “Non credo che accetterà, in fondo è l’ultima sera che passate qui, domani pomeriggio tornate in Italia, no?” aveva ragione, il giorno dopo saremo tornati a casa e non l’avrei più rivisto per un bel po’
“Già, non ci avevo pensato…” mi rabbuiai, non volevo andarmene così presto, non dopo essere riuscito a rincontrarlo!
“Che c’è che non va Sud? Sei triste perché il fantastico me non ti farà più compagnia? Beh è logico, chi non sente la mia mancanza? Hahaha!” mi strinsi nelle spalle e feci un timido sorriso
“In fondo ci siamo appena conosciuti, mi sarebbe piaciuto sapere un po’ di più su-” sbadigliai
“Questa è una risposta più che adeguata, ora finiamo di mangiare ed andiamo, se non sbaglio la coppietta non sarà a casa prima di due ore circa” ignorò completamente la mia risposta! Il tragitto per casa fu molto silenzioso, io perché ero estremamente triste, lui… che cazzo ne so io, se ne stava zitto e basta! Entrammo in casa e ci dirigemmo entrambi nelle rispettive stanze, chiusi la porta, tirai le tende e mi buttai sul letto
“Coglione!” ci ero rimasto male, comunque mi addormentai quasi subito, ero fin troppo stanco.
“Hey Sud, svegliati” mi sentii scuotere dolcemente ed aprii gli occhi per trovarmi davanti lui
“Prussia, ma che-” mi mise un dito sulle labbra e parlò con voce molto bassa
“Shh, non dire niente altrimenti gli altri due ci scoprono” fece un sorriso compiaciuto ed i suoi occhi brillavano illuminati dalla poca luce che passava dalla finestra “Scusa se prima non ho fatto caso a ciò che hai detto, non volevo… Sei arrabbiato?”
me lo chiede pure?! “Certo che lo sono, idiota!” si avvicinò a me
“Se le cose stanno così, so come rimediare. Hehehe” venne sempre più vicino a me, avevo la faccia in fiamme ed il cuore batteva all’impazzata, si fermò a pochi centimetri dal mio viso… mi stai prendendo per il culo? pensai, lui non accennava a muoversi ed io diventavo sempre più impaziente, alla fine coprì la distanza che mancava e ci baciammo. Cazzo, era ora! Le sue braccia mi stringevano all’altezza delle vita, le mie invece lo cingevano al collo, eravamo entrambi desiderosi di farci sempre più vicini l’uno al corpo dell’altro. Come interrompemmo il bacio, mi lasciai sfuggire un sospiro scontento, lui rise ed infilandosi sotto le coperte, mi baciò di nuovo… era una sensazione bellissima, non mi ero mai sentito così bene, iniziò ad accarezzarmi il viso ed i capelli e mi sussurrava parole romantiche che se non fossi stato così preso, le avrei considerate schifosamente dolci
“Prussia, io non credo che… mio fratello-” mi guardò
“Non preoccuparti, non torneranno molto presto, abbiamo tutto il tempo che vuoi” può sembrare strano ma mi convinse, riprese ad accarezzarmi e strozzarmi… COSA?! “Che diavolo?” mi svegliai col fiato corto, mi ritrovai con le coperte tutte aggrovigliate intorno ed appiccicato al cuscino che avevo abbracciato come se fosse una persona “Un sogno? E che cazzo!” mi dispiaceva parecchio che fosse solo un sogno ma perché mi dispiaceva? “Non sarò mica… no, impossibile, di quel coglione? No!” però non potevo ignorare ciò che provavo quindi mi misi ad analizzare i miei sentimenti “Dunque, ogni volta che lo vedo sono felice, ci rimango male se mi ignora” però questo succede con ogni amico, vero? Dovevo cercare alto “Con lui arrossisco spesso ma non per la vergogna, mi rattristo se non lo vedo felice, lo cerco se non c’è…” arrossii ma cercai di continuare “L-lo sogno praticamente ogni volta da quando sono qui, lo difendo se qualcuno lo insulta ed infine, preferisco uscire con lui che cercare di allontanare quella patata bastardo da mio fratello…” l’ultimo punto mi fece aprire gli occhi “Cazzo, lo amo” la parola mi ronzò in testa per un po’ di tempo, era la prima volta che mi capitava e questo sentimento non mi dispiaceva affatto. Realizzato ciò, mi riaddormentai impaziente di scoprire come la mia mente mi avrebbe presentato di nuovo la confessione di Prussia, con tutto quello che ne avrebbe conseguito.

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Capitolo 5
*** Ultimo giorno ***


Mi svegliai con l’odore di pasta nell’aria, questo voleva dire solo due cose: mio fratello era tornato ed era ora di pranzo.
Scesi ed andai in cucina ancora un po’ intontito “Oh, ciao fratello!” Veneziano mi salutò agitando il cucchiaio che usava per mescolare il sugo, in quel omento il crucco fece una faccia terrorizzata guardando le gocce di pomodoro che andavano da tutte le parti, prese detersivo e strofinaccio e si mise disperatamente a pulire, sorrisi e solo allora mi accorsi che era presente anche lui
“C-ciao Prussia, sei g-già sveglio?” non potevo fare a meno di balbettare ed arrossire mentre mi avvicinavo al tavolo e mi sedevo di fianco a lui, era sempre stato il mio posto da quando eravamo arrivati quindi, nessun problema
“Ciao Sud, non potevo non svegliarmi con questo odorino! Sei tutto rosso, sicuro di stare bene?” cercò di mettermi una mano sulla fronte ma gli diedi uno schiaffo
“S-sto bene, non preoccuparti bastardo” mi fissò per un po’ di tempo
“Ok, come vuoi”
“La pasta è pronta~!” distribuì i piatti e mangiammo in silenzio, poi parlò il patata-macho e rovinò tutto
“Oggi pomeriggio cosa volete fare? Io avrei in programma di visitare altri mus-”
“Col cazzo!” io e Prussia rispondemmo quasi contemporaneamente, ci guardammo in faccia e ci sorridemmo a vicenda
“Senti West, io e Sud andiamo a farci un giro dato che sappiamo come divertirci, tu portati il piccolo Nord dove ti pare e ve ne state assieme dato che è l’ultimo giorno, ok?” non avevo obbiezioni a riguardo…
mio fratello a quanto pare si “Eh? Ma io volevo passare la giornata tutti insieme! Poi i musei mi hanno stufato!” che rompi coglioni, per una volta che non ti urlo di stare lontano dalla patata, vacci no? Idiota di un fratello!
“Per me va bene Nord, tu sei d’accordo Sud?” certo che no, maledizione!
“Fate quel diavolo che volete” finimmo il nostro pranzo cercando di organizzare il pomeriggio, decidemmo di prendere un Taxi ed andare al lago Wannsee
“Non vedo l’ora di fare il bagno! Veeh~”
“Anche io Nord, ci divertiremo un sacco, vedrai!”
“Sì” grandioso, andavamo a fare il bagno in mezzo a tanti crauti, evviva…
“Non abbiamo nemmeno i costumi da bagno, idiota!” mi intromisi nella loro ‘piacevole’ conversazione, anche perché non mi andava a genio che Prussia parlava con mio fratello e non con me
“Che problema c’è? Possiamo sempre andare nell’area nudisti~”
“Non credo che a Sud e West piaccia molto l’idea” per niente!
Intervenne la patata “Ci sono dei negozi di costumi da bagno nelle vicinanze, non c’è problema e tu Italia, hai il costume” inutile dire che l’idea di comprare roba tedesca non mi piaceva per niente
“È vero, l’ho comprato l’estate scorsa! Prussia, tu puoi prestare a Romano uno dei tuoi~” sia io che Prussia lo guardammo
“Perché io?” ottima domanda
“Perché sicuramente mio fratello non vorrà mai comprare qualcosa e non indosserà mai un costume di Germania! È la soluzione migliore, siete amici no?” in effetti era la cosa meno sofferente che si poteva fare, scrollò le spalle
“Ok” io mi limitai ad annuire.
Andammo tutti nelle stanze e mentre preparavo tutto l’occorrente per la giornata, bussarono alla porta, non c’era nemmeno bisogno di chiedere chi fosse “Entra” la porta si aprì ed apparve l’albino con un paio di costumi da bagno
“Allora, quale preferisci?” fissai entrambi i pezzi, uno aveva la bandiera prussiana, l’altro invece era verde, pieno di uccellini gialli alternati dalla scritta ‘Pio’ in verde più scuro
“Nessuno, sparisci!” si sedette sul letto
“Dai non fare il difficile, se vuoi un parere penso che con questo” alzò il costume verde “Saresti estremamente adorabile~”
“Fottiti, me ne comprerai uno quando saremo là”
“Scusa ma perché devo comprartelo io?”
“Perché io non spreco soldi per cose simili!” ci pensò su
“E se fregassi dei soldi a West?” non era male come idea
“Va bene, vorrà dire che prenderò il più costoso che trovo”
rise “Per me non ci sono problemi”
“Adesso vattene” si alzò
“Come vuoi, ci vediamo dopo Sud” e se ne andò.
Arrivati al lago, trovammo un posto dove appoggiare le nostre cose, Veneziano si era subito spogliato lanciando i vestiti per aria e buttato in acqua “Venite, l’acqua è perfetta~ Germania, vieni!” il bastardo si non rispose e mise a riordinare i vestiti di mio fratello, si spogliò e lo raggiunse
“Quanto cazzo è muscoloso quello?!” mi girai e vidi Prussia che si stava spogliando, rimasi immobile a contemplare la sua pelle pallida e la sua schiena, aveva un costume nero e bianco con un’aquila sul retro, grazie a dio era girato e non si accorse della mia espressione da ebete e del mio rossore, per distrarmi mi misi anche io in costume
“Wow Sud, stai benissimo! Hahaha!” arrossii
“B-beh, è un costume come un’altro”
“Ti dona molto e ti mette in risalto il culo! Hehehe!” non risposi e mi affrettai a raggiungere gli altri.
Fratello non trovi che l’acqua sia stupenda?”
“Si, nulla in confronto a casa nostra però” fece il broncio
“Non puoi mica pretendere che sia identica!” in effetti aveva ragione
“Kesesese! Propongo una battaglia di spruzzi” io gli lanciai un’occhiataccia, Veneziano lo guardò tutto allegro e la testa di patata gli rispose
“Bruder, non mi semb-” fu colpito da uno spruzzo
“Veeh~ è un’idea bellissima! Facciamolo!”
finito di tossire, rispose “Se proprio volete, penso non ci siano problemi” si, così ti affogo!
“Per me va bene”
“Perfetto! Facciamo Nord e West contro i fantastici me e Sud, ok?” ha detto ‘i fantastici’ vero? Non ho capito male?
“Ma io voglio stare un po’ con te! Praticamente non siamo mai stati insieme da quando sono qui!” di nuovo mio fratello, sempre pronto a rovinare tutto ed ovviamente, i due bastardi lo assecondano
“Sei furbo Nord, vuoi assicurarti la vittoria facendo squadra con il magnifico me eh? Kesesese!” finalmente parlai
“Un momento, IO dovrei stare in squadra con LUI?” indicai il crucco
“Si~” sarà una rottura “Sarà molto divertente!” io e mio fratello non condividiamo molte idee…
Siccome non potevo uccidere il bastardo biondo, optai per affogare la causa della mia rabbia… mio fratello
“WAAA! Mi dispiace, mi dis- calmati Fratel-” era estremamente divertente fino a che non arrivò Prussia a fare lo stesso con me
“Tutto bene Nord?”chiese
“S-si, grazie” si scambiarono un sorriso e l’albino si avvicinò all’orecchio di Veneziano, lui ridacchiò e se ne andò in direzione della patata che a quanto pare, aveva appena rimesso il costume, era evidentemente imbarazzato
“Maledetto imbroglione!” gli dissi, si avvicinò a me con un’aria fottutamente spaventosa ed un sorriso ancora più terrorizzante
“Ora sono io il tuo avversario~” lo guardai in preda al panico
“C-chigi!” alla fine, in un qualche modo, riuscii a sopravvivere alla battaglia.
Potrà sembrare strano ma il pomeriggio passò in modo piacevole anche in presenza del mangia patate, sembrava rilassato e questo lo rendeva meno antipatico del solito, non che mi stesse simpatico o altro però non mi faceva incazzare.
Tornati a casa, io e Veneziano, ci mettemmo a preparare la cena ed a chiacchierare, era la prima volta che eravamo soli, non c’era nemmeno la testa di patata a pulire ogni singola cosa che toccavamo, improvvisamente mio fratello andò su un argomento che non mi sarei mai aspettato
“Romano?” non mi chiamava spesso per nome, la cosa mi preoccupava “Cosa ne pensi di Prussia?” appunto
“C-cosa intendi?” sospirò continuando a mescolare gli spaghetti
“Lo sai cosa intendo, vi ho osservati oggi e tu sembravi così felice~” lo guardai aveva davvero capito tutto?
“Beh, penso che sia normale essere felici mentre si scherza con i propri amici, no?” annuì subito
“Si ma non in quel modo, Romano io voglio-”
“Hey Italia, quanto ci vuole? Il magnifico me è affamato!” saltammo entrambi per lo spavento e lo guardammo
“A-ancora cinque minuti, mi hai spaventato bastardo!” Veneziano ridacchiò
“Perché non prepari la tavola intanto? Ci saresti davvero molto utile~” ci pensò su
“Va bene Nord, vado subito” e sparì dalla stanza “Allora Romano… lo ami?” arrossii e mi mossi a disagio
“V-Veneziano io… c-credo di si”
“Davvero?” lo guardai dritto negli occhi cercando di non mettermi a piangere
“S-si, ma non dirlo in giro, maledizione!” spalancò gli occhi, mise le mani davanti alla bocca ed arrossì lievemente
Congratulazioni Fratello!”
“WAAAAA!” mi saltò addosso, tutto quello che videro i due tedeschi una volta entrati in cucina fu due italiani in terra uno sopra all’altro, quello sotto sembrava un pomodoro dal quanto era rosso, imprecava e cercava di allontanare l’altro che, sopra di lui, gli aveva messo le braccia al collo e lo stava riempiendo di baci.

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Capitolo 6
*** Partenza ***


“Veeh~ Germania! Perché non andiamo a fare un giro? È la nostra ultima serata e non voglio passarla in casa!” il bastardo lo guardò stancamente
“Come vuoi, però non possiamo stare fuori molto se no domani chi ti sveglia?” mio fratello non lo ascoltò, aveva già iniziato ad esultare ed era corso tutto contento a prepararsi, me ne andai anche io ma come mi vide, mi fermò subito
“Che stai facendo?”
“Che cazzo di domanda, vado a prepararmi, no?” scosse la testa
“No! Tu e Prussia restate a casa a divertirvi~” spalancai gli occhi
“Cosa?” sorrise innocentemente
“Vedi di non rovinare tutto con il tuo orgoglio, capito?”
“V-Veneziano?!” arrivò una voce dal soggiorno
“Italia, sei pronto?”
“Veeh arrivo~!” e sparì, sembrava stupido ma in realtà era un calcolatore doppiogiochista, aveva deciso la serata fin da questo pomeriggio e così facendo, avrebbe passato tutto il tempo solo con il suo ‘ragazzo’.
Il piano di mio fratello era buono, peccato che non aveva preso in considerazione il patata-macho, alla fine uscimmo tutti con grande dispiacere di Veneziano e mio. Andammo in diversi posti alcuni divertenti, altri meno ma tutto sommato fu bello passeggiare per le vie della città, ad un certo punto, Prussia mi prese la mano per fermarmi, il cuore mi balzò in gola al contatto e mi bloccai
“Senti Sud, visto che è la loro ultima sera, che ne dici di lasciarli un po’ soli?” ero pienamente d’accordo
“Ma sono stati soli praticamente tutto il tempo!”… cretino…
“E se ti offrissi del buon vino?” grazie al celo aveva insistito
“Offre ancora il bastardo?” mi sorrise mettendosi le mani sui fianchi
“No, io” finsi di pensarci un po’ su e guardai altrove
“Va bene, andiamo” così io ebbi la mia serata con Prussia e Veneziano sarebbe stato contento di non trovarci più con loro.
Girammo per la città, Prussia mi diceva il nome di ogni monumento che vedevamo, si vedeva che andava fiero del paese di suo fratello, in fondo una volta era anche stato il suo
“Spero che ti sia divertito qui, nonostante il tuo odio per West” sorrisi a quell’affermazione
“Sono riuscito a sopravvivere” grazie a te
“Tutto qui? Non ringrazi il fantastico me che ti ha fatto compagnia per tutto il tempo?”
“Ma che esaltato! Comunque penso che tu abbia ragione, quindi grazie per non avermi lasciato da solo con quei due coglioni” il suo sorriso si allargò
“Di niente freund” giusto, dimenticavo che eravamo amici ma a questo si può benissimo rimediare in seguito, infine andammo in un bar dove mi offrì un vino niente male, passammo un po’ di tempo lì quando arrivò una chiamata dal crucco “West? Spero che vi stiate divertendo tu e Nord… ma è prestissimo!... ok arriviamo, ciao” riattaccò e si alzò
“Che diavolo vuole il bastardo?”
“Mi sarebbe piaciuto stare qui ancora un po’ con te ma hai un aereo da prendere domattina, è ora di andare”
“Che si fotta tuo fratello, posso sempre dormire in aereo!” scosse la testa
“No è meglio così, devi anche preparare i bagagli” a questo non potei controbattere, mi rivolse un sorriso dispiaciuto ed andò a pagare, il ritorno a casa fu molto silenzioso.
Le luci della casa erano tutte spente, ad eccezione di quella della camera del mangia patate bastardo, Prussia mi accompagnò alla porta della mia stanza
“Allora buona notte Sud, ci vediamo domani” sospirai
“A domani, ciao” lo vidi allontanarsi ed avvisare suo fratello che eravamo tornati, entrai in camera mia ed accesi la luce
“WAA! Gli occhi!” saltai
“Ma che cazzo?!” mi voltai e vidi mio fratello seduto sul letto che si copriva il volto “Che diavolo ci fai qui?”
“Ti aspettavo, voglio parlare con te” incrociai le braccia
“Al buio?” cercò di guardarmi
“Non volevo che Germania mi sgridasse dicendomi di andare a dormire!” mi sedetti affianco a lui
“Di cosa vuoi parlare?” si girò verso di me e fece un sorriso ampio
“Vi siete divertiti?”
“Abbiamo solo parlato, niente di più” fece una faccia molto delusa
“Fratello non dovrò mica insegnarti a flirtare~” lui insegnare a me?!
“C-certo che no! Io sono bravissimo in queste cose! Figuriamoci se devo essere aiutato dal mio fratello idiota!” sorrise
“Ok, però ricordati che lui è di origini germaniche, non latine e tu non hai esperienza con loro~” maledizione, ha ragione
“O-ok, allora come d-dovrei fare?” il suo sorriso si allargò
“Non ne ho idea!” questo mi fece incazzare molto
“Cazzo, Veneziano ora ti ammazzo!”
“Ma non è colpa mia! Germania non mi lascia parlare spesso con lui, quindi non lo conosco molto!” lo iniziai a strozzare “A-ascolta fratello, so come puoi fare!” lo lasciai andare e subito si allontanò da me “C’è una persona che lo conosce benissimo, un amico che avete in comune~” ci pensai su
“Intendi quell’asino di Spagna? Non gli parlerò mai di queste cose!” al solo pensiero mi vergognava da morire
“Ma gli hai sempre confidato tutto!”
“Si ma secoli fa, quando ero ancora piccolo!” si avvicinò
“Secondo me sarebbe più che felice di aiutarti… preferisci chiedere al fratellone Francia?” mi venne un colpo
“Cazzo no!”
“Bene allora chiama il fratellone Spagna e digli che quando torni vuoi parlargli!”
“Ma perché subito? Non posso aspettare un po’ di tempo?” ero molto a disagio a parlare di queste cose
“No, inoltre lo sto già chiamando~” che cazzo ha detto? E quando diavolo mi ha preso il telefono?
“Bene squilla, tieni” mi lanciò il cellulare, stavo per riagganciare quando si sentì una voce stanca ma felice dall’altra parte del telefono
“¡Hola Romano! ¿Cómo estás?” guardai mio fratello che mi incoraggiava a parlare
“B-bene, domani torno dalla Germania e mi domandavo se avessi un po’ di tempo… devo p-parlarti di una c-cosa” Veneziano mi fece l’occhiolino e tirò in su i pollici
“È successo qualcosa?” dalla sua voce si sentiva che era preoccupato
“No, cioè… niente di così grave, devo solo chiederti qualche consiglio” si sentì un sospiro di sollievo
“Ok Roma ti aspetto, ti preparerò anche la paella~”
“Bene a domani, ciao”
“Ciao e salutami Ita~”
“Certo, ciao” riagganciai e guardai mio fratello “Contento adesso?”
Si!” mi alzai per togliermi i vestiti
“Il bastardo ti saluta”
“Ok, ah prima di dimenticarmene, ti ho già preparato i bagagli, ho lasciato fuori solo un vestito per domani”
“Grazie… credo” mi infilai sotto le coperte e sentii Veneziano andarsene “Vai dal bastardo?”
“Certo, è l’ultima notte no?” e ti pareva “Dai non arrabbiarti, solo perché tu non puoi farlo con Prussia, non vuol dire che anche io debba astenermi!” sbarrai gli occhi e mi tirai su
“Veneziano!”
“Eek! D-devo andare, ciao!” corse via come un razzo
“Idiota” tornai a coricarmi e mi addormentai.
Stranamente non mi svegliai tardi come al mo solito quel giorno, non volevo lasciare Prussia così presto, non dopo aver capito i miei sentimenti “Maledizione” andai in cucina per farmi un po’ di caffè e trovai mio fratello “Veneziano, cosa ci fai in piedi a quest’ora?” mi guardò, era triste
“Potrei chiederti la stessa cosa, fratello… caffè?” mi sedetti di fianco a lui
“Si, grazie”
“Ecco, è bello caldo~” rimanemmo in silenzio per un po’ poi Veneziano parlò “Non ti dispiace andartene così, senza dirgli niente? Secondo me dovresti parlargli” sospirai
“No è meglio così, prima voglio chiedere a Spagna cosa ne pensa e soprattutto qualche dritta” annuì
Fratello che ne dici di preparare la colazione ai nostri bei tedesconi~?” ‘bei tedesconi’?!
“O-ok, ma tu fai per il tuo ed io per il mio, non ti aspettare che ti aiuti a preparare del cibo per quel mangia patate!” si alzò di scatto tutto felice
“Ok!”.
Mezz’ora dopo arrivò il patata-macho tutto perfettamente in ordine, appena in cucina si diresse verso Veneziano e gli diede un bacio… che schifo
“Guten morgen Liebe”
Buon giorno Amore!” che invidia! Solo dopo altri tre o quattro baci, si accorse della mia presenza ed arrossì parecchio
“Oh, buon giorno Romano” non mi girai nemmeno, non si meritava la mia attenzione
“Tsk!”
“Vistò? Oggi è di buon umore~”
“Se lo dici tu” ma dove cazzo è quell’albino bastardo?
“Germania! Prussia non è ancora sveglio?” rimasi ad ascoltare impaziente della risposta
“No, sai che non si sveglia mai presto” c’era da aspettarselo
“Che guaio ora che facciamo fratello? La colazione si raffredderà” sai che me ne importa della colazione, la cosa più importante è che non mi avrebbe accompagnato all’aeroporto…
“Che si fotta, me la mangio io se non arriva!” appena finito di parlare sentii dei passi dietro di me
“Cavolo Sud sei già così acido di prima mattina?” mi voltai a guardarlo, si era svegliato così presto?
“Cosa ci fai sveglio a quest’ora bastardo?” si lasciò cadere su una sedia al tavolo
“Non mi volevo perdere la vostra partenza, poi nell’aria c’era un profumino niente male… È per me, vero?” indicò il piatto che avevo in mano, arrossii e glielo porsi
“Non farti strane idee, te lo do solo perché ne ho fatto troppo per me!” lo prese avidamente
“Hehehe! Danke Sud~” arrivò l’ora di partire, eravamo tutti molto dispiaciuti ma il lavoro non poteva attendere ulteriormente, all’aeroporto la coppietta si diede un profondo ed appassionato bacio con grande dissenso di noi fratelli maggiori
“Ich liebe dich Italia” almeno questa volta poteva chiamarlo per nome… che schifo!
Ti amo anche io Germania~” e si baciarono di nuovo
“Ragazzi, dateci un taglio!” si voltarono a guardarci e Veneziano mi disse
“Perché non saluti anche tu? Dobbiamo andare” arrossii e mi voltai verso Prussia
“A-allora, ciao grazie per avermi fatto compagnia” gli porsi la mano per stringere la sua… cazzo, non voglio andarmene!
“Di niente Sud” mi prese la mano e con mia grande sorpresa, mi trascinò in un abbraccio molto forte “Mi mancherai, siamo stati bene insieme eh, freund?”… ‘amico’… “Ah, prima di dimenticarmene, vorrei che prendessi questa” mi diede una collana a forma di croce, come quella che il mangia patate aveva regalato a mio fratello molto tempo fa “Consideralo una specie di souvenir, in segno di amicizia” di nuovo quella parola: ‘amico’ mi misi in punta di piedi e gli diedi un bacio sulla guancia, a quanto pare lo presi di sorpresa perché mi guardò come se fossi un fantasma
Ti voglio bene, molto più che ad un amico. Ciao” mi voltai e mi incamminai per salire sull’aereo
“Aspetta! Ciao Prussia, Germania”
“Chiamami quando siete arrivati”
Si, ciao! Fratello aspettami!” mi raggiunse e prendemmo posto a sederci ed iniziò il suo discorso senza senso “Veeh~ sei stato davvero carino prima, sai? Eri tutto rosso ed anche lui lo era! È stato bello da parte sua farti un regalo però quello che gli hai detto, potevi benissimo evitare di usare l’italiano, non avrà capito niente!” Veneziano non capiva niente
“È proprio quello che volevo idiota!” si fece piccolo nel suo sedile
“Ma perché? Non vuoi metterti con lui?”
“Si ma non mi sento ancora pronto, prima devo chiarire un paio di cose” guardai fuori dal finestrino ed incrociai le braccia immerso nei miei pensieri
“Romano?” ha usato il nome, brutto segno pensai subito
“Che cazzo vuoi?” esitò per un attimo
“Ho invitato Germania a venire da noi per il fine settimana, il mese prossimo”
“Bene, ne approfitterò per parlare con Prussia” silenzio “Veneziano?”
“Ecco, v-vedi… mi sono dimenticato di invitare anche lui!”
“Che diavolo hai detto?!” lo iniziai a strozzare
“M-mi dispiace! Non picchiarmi! WAAAA! P-puoi sempre chiamarlo t-tu no?” smisi di torturarlo solo per lanciargli uno sguardo omicida
“Sentiamo, perché mai dovrei invitarlo io?”
“Perché siete amici e così potrai anche ottenere il suo numero di cellulare~” non aveva tutti i torti
“Bravo fratellino, per una volta non sei stato tanto stupido” sorrise in modo ebete
“Veeh~” mi diede il numero e lo chiamai, non ci mise molto a rispondere
“Ja?” parlai in modo molto incerto
“C-ciao, sono io”
“Ciao Sud, che c’è sentivi già la mancanza del tuo magnifico amico? Come darti torto! Kesesese!” in parte era vero
“Zitto coglione, ho scoperto che mio fratello si è dimenticato di invitarti in Italia il mese prossimo quindi… ci ho pensato io”
“Posso davvero venire?” sospirai
“Se non vieni mi incazzo, chiaro?”
“Hahaha! Ok, allora ci vediamo Sud!” aveva accettato
“C-ciao” riattaccai e tornai a guardare fuori ignorando Veneziano che continuava a fare propositi per il nostro futuro.

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Capitolo 7
*** Consigli ***


Arrivati in Italia, ebbi solo il tempo di disfare e preparare nuovamente la valigia mentre Veneziano mi comprava il biglietto più conveniente possibile per la Spagna, tornammo di corsa all’aeroporto dove presi il mio volo
“Spero che il fratellone Spagna ti possa aiutare!” annuii
“Lo spero anche io, scusa se ti lascio fare tutto il lavoro da so-” scosse la testa
“Non preoccuparti, tu sei più importante di un mucchio di fogli” ecco che esce il lato altruista di mio fratello, quello che tutti adorano
“Veneziano…” mi vennero le lacrime agli occhi
“Fratello, devi correre o perderai il volo!”
“Vado, ciao!” scappai via
Buon viaggio~”.
Arrivato a destinazione, trovai Spagna che mi stava aspettando con un sorriso stampato sulle labbra
“Roma! Finalmente sei arrivato, da quanto tempo che non ci vediamo!” iniziò ad accarezzarmi la testa e fare il suo solito sorriso da cretino “Allora, di cosa volevi parlarmi?” fu difficile scrollarmelo di dosso
“Possiamo andare a casa tua prima? Sto morendo di fame!”
“Ok, ricordami di darti qualche pomodoro prima che tu riparta~”
“Ne hai raccolti troppi anche questa volta?” sorrise “Tsk, asino!” andammo a casa e mi aiutò a disfare i bagagli
“Quanto hai intenzione di stare?” ci pensai su
“Penso di ripartire domani” si rattristò
“Così presto? Pensavo volessi restare un po’ di più!”
“Come se non avessi niente di meglio da fare che stare qui con te!”
“Aww Roma~ così mi ferisci! Vado a preparare il pranzo, intanto riposati pure, devi essere stanco” chi cazzo sarebbe riuscito a dormire, avendo come obiettivo quello di confessare di essere innamorati di un tuo amico?! “Non molto, andrò a fare una doccia”
“Ok, chiamami se dovesse servirti qualcosa~” se ne andò tutto felice in cucina ed io mi diressi in bagno portandomi tutti i miei prodotti ed un asciugamano.
Pranzammo in giardino, era una bellissima giornata assolata e ventilata
“Adesso possiamo parlare?” arrossii all’istante
“P-perché tutta questa fretta?” insisteva un po’ troppo
“Perché sono preoccupato per te, poi Ita mi ha chiamato e mi ha detto che probabilmente avresti fatto di tutto per evitare l’argomento!”
“Che bastardo!” lo scusò subito
“Non è colpa sua, è solo preoccupato per te, tutto qui~” gonfiai le guance
“Non deve!” mise i gomiti sul tavolo ed appoggiò il mento sui dorsi delle mani mentre mi fissava con i suoi occhi verdi e penetranti
“Allora?” non avevo vie d’uscita, sospirai
“Vedi, c-c’è una cosa che volevo chiederti…”
“Questo l’ho capito, vai avanti”
“E-ecco… credo di essermi… i-innamorato di una p-persona” spalancò gli occhi
“¡Es una cosa maravillosa! Il boss ti darà tutti i consigli che vuoi!” era parecchio eccitato da questa notizia “Roma, non mi coinvolgi mai in queste cose~! Sono così felice per te! Chi è? La conosco?” esitai “Roma?” diventai sempre più rosso ma non potevo più tirarmi indietro
“… P-Prussia…” lo dissi talmente a piano che non lo sentii nemmeno io
“Come scusa?”
“Prussia, maledizione!” questa volta urlai, mi alzai pure dalla sedia
“… Ah” tutto qui? Solo un fottuto ‘Ah’?! “Questo non me lo aspettavo proprio… quindi sei venuto da me per-”
“Mi serve sapere che tipi gli piacciono!” sbottai, ero imbarazzato e la sua reazione non aiutava affatto
“Calmati Roma, non preoccuparti ti aiuto, prima però posso farti una domanda?”
“Che cazzo vuoi?” mi risedetti ed incrociai le braccia
“Com’è successo?”
“Non lo so, me ne sono reso conto da poco, passando del tempo con lui ci siamo conosciuti meglio e… non c’è molto da dire, mi piace e basta!” finimmo di pranzare e ci trasferimmo sotto un albero, il luogo perfetto per una siesta purtroppo però Spagna non era dello stesso parere
“Prussia eh? Potreste stare bene assieme, lui è un esaltato ma tu gli farai abbassare le cresta hehehe! Assieme farete disperare Ita e Germania però hahaha!” come scusa?
“Sai già di Veneziano e del bastardo?” sembrava molto confuso
“Si, perché non dovrei?”
“Perché io l’ho saputo quando ero sull’aereo per Berlino, cazzo!” va a dirlo prima a lui che a me?
“Beh ma adesso lo sai anche tu no?” Veneziano è morto “Comunque tornando al discorso di prima, non so che tipi possano piacergli, non ha mai avuto una relazione, solo cose da ‘una notte e via’ niente di più” questo non andava affatto bene
“Perfetto” mi mise una mano sulla spalla
“Non preoccuparti Roma, possiamo benissimo arrivarci da soli~” un barlume di speranza
“Come?”
“Come prima cosa, definiamo bene ciò che gli piace, una volta era interessato ad Ungheria quindi gli piace essere trattato male, su questo non hai problemi hahaha!” gli lanciai un’occhiataccia “È un pervertito e gli piacciono indifferentemente sia uomini che donne, nemmeno su questo hai problemi” certo che no, sono fottutamente figo!
“Continua, non mi convince molto ma è sempre meglio di niente”
“Che altro, gli piacciono le cose carine come pulcini e panda”
“Questo lo so già”
“E tu sei davvero carino~” lo colpii dritto allo stomaco
“Ahi! Che cattivo… Ama leggere e scrivere, è un appassionato di film horror ed ama la storia”
“Un momento, lui legge?” scoppiò a ridere
“Certo! I suoi preferiti sono libri storici e filosofici. Adora stare all’aria aperta, come un tempo quando era ancora una nazione, va matto per il gelato, internet ed il suo corpo-”
“Chi non andrebbe matto per un corpo simile?” mi guardò in modo strano e solo dopo qualche secondo mi resi conto di averlo detto ad alta voce “V-volevo dire-”
“Roma!” e mi saltò addosso “Sono così contento che finalmente ti sei innamorato!”
“N-non è mica una cosa nuova, sono stato con molte ragazze”
“Farsi la ragazza solo perché è carina non è la stessa cosa!” effettivamente, non aveva tutti i torti
“Va bene, lasciami maledizione!”
“Non ti serve nessun consiglio, sarai ricambiato sicuramente vedrai, la cosa importante è che sii te stesso, se ti ha regalato quella collana, hai molte possibilità che sia già innamorato di te” collana? Guardai in basso e vidi che la mia camicia era sbottonata tanto quanto bastava per far vedere la croce che portavo
“Q-questo è solo una cosa che mi ha dato in segno di amicizia, niente di più” si sporse per avvicinarsi di più a me e sussurrò
“Si però prima d’ora l’aveva data solo a suo fratello” la mia faccia era in fiamme “Ma guarda come si è fatto tardi, è ora di fare un po’ di giardinaggio, che dici mi aiuti?”
“Perché cazzo arrossisco, maledizione!” mi alzai e lo seguii in casa per mettere dei vestiti adatti a lavorare.

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Capitolo 8
*** Attesa ***


Tornai in Italia il giorno seguente con grande dispiacere di Spagna, mio fratello mi aspettava a casa con un bel piatto di lasagne ed una raffica infinita di domande che smontai subito
“È stata solo una perdita di tempo, non mi ha dato neanche un consiglio! Ha detto che sarebbe andata bene, basta che sia me stesso”
“Ha ragione”
“Certo, io sono la persona più amabile di questo fottutissimo mondo!” piangevo dalla rabbia
“Dai, non essere arrabbiato, ti aiuterò il più possibile!” fissai Veneziano dritto negli occhi
“Davvero?! C-come?” mi si avvicinò e fece un sorriso malizioso, non lo avevo mai visto così
“Vedrai~” speriamo in bene.
Era passata una settimana da quando ero tornato dalla Germania, avevo pensato talmente tanto a Prussia che iniziavo ad odiarlo
“Cazzo, adesso lo chiamo e gli dico di fottersi e che non lo voglio più vedere” presi il cellulare ma venni subito aggredito da qualcosa
“Fratello! Non farlo, te ne pentirai!” quel qualcosa era Veneziano “Non è nemmeno cortese!” che cosa me ne poteva importare della cortesia, ero nel panico! Il mio cellulare fu sequestrato.
Il giorno dopo, mi arrivò una chiamata e di conseguenza Veneziano mi restituì il telefono
“Pronto?”
“Sud! Pensavo non rispondessi più!” il mio cuore saltò, mi guardai intorno per vedere se ero solo ma a quanto pare, la privacy era del tutto fuori questione, mio fratello mi seguiva ovunque per evitare che facessi qualche minchiata
“Che vuoi bastardo?” una risata
“Quanto mi mancava essere chiamato così~! Volevo soltanto sapere come sarà il tempo, per regolarmi con i vestiti” … il tempo…
“Hai chiamato per una cosa del genere? Non ti sembra un po’ presto?”
“Sì ma West vuole iniziare a mettere da parte le cose da portare-”
“Perché diavolo non ha chiamato mio fratello?” questa cosa non aveva senso
“Nord non risponde, a proposito, spero che stia bene”
“Sì sta bene, ha solo perso il cellulare” si sentì un rumore in sottofondo
“West, avevo ragione io, mi devi una birra!” fanno pure scommesse su queste cose?
“Dì al mangia patate bastardo che dovrebbe fare caldo per tutto il mese”
“Danke Sud, ci sentiamo, ciao!”
“Ciao” riagganciai e mi rivolsi a Veneziano “Non rispondi alle chiamate del crucco?” si strinse nelle spalle
“Volevo farti cambiare idea sul fatto di non invitare Prussia!”
“…”
“Sei arrabbiato?” mi voltai per uscire dalla stanza lasciandolo indietro
“Il tempo passa dannatamente lento!” e me ne andai
“Veeh~”.

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Capitolo 9
*** Arrivo ***


Finalmente era giunto il giorno, oggi sarebbe cambiato molto e dipendeva tutto da me
“Ripensandoci, non è che mi piaccia poi così tanto” Veneziano sbuffò, era stufo dei miei continui ‘attacchi di codardia’ come li chiamava lui
Fratello, smettila di dire stupidaggini!” a quanto pare il fratello gentile ed idiota aveva lasciato lo spazio a quello schietto, non che non lo fosse anche prima però metteva sempre tutto sul divertente o cose simili “Si può sapere perché hai paura di essere felice?” questa domanda era inaspettata, specialmente se a formularla era mio fratello però, dopo tutto il suo sostegno, meritava una risposta sincera
“Perché ogni volta che sono felice, va storto qualcosa…” mi rattristai e Veneziano mi abbracciò
“Vedrai che questa volta non succederà, ci sono io ad aiutarti”
“Fratello…” risposi all’abbraccio, ad un certo punto, si sentì la voce all’altoparlante che annunciava l’arrivo dell’aereo proveniente da Berlino “Sono arrivati” più che a lui, l’avevo detto a me stesso.
Emersero dall’ammasso di gente e noi ci sbracciammo per farci notare
“Germania, Germania! Da questa parte!” poco dopo riuscimmo ad incontrarci.
Ciao!” disse Veneziano e saltò tra le braccia della patata-macho che rispose al saluto ed all’abbraccio, mi rivolsi a Prussia
“Ciao bastardo, benvenuto in Italia” sembrava molto eccitato all’idea di passare il fine settimana qui
“Ciao Sud! Felice di vedermi?” non immagini nemmeno quanto
“Già a dietro a sparare cretinate? Andiamo.”
Quella mattina andammo a visitare il Colosseo non appena misero in casa i bagagli, Prussia era estasiato all’idea di essere qui, si faceva foto ovunque cercando di prendere anche il monumento, ad un certo punto mi prese per un braccio e mi tirò verso di sé, avvicinando la sua faccia alla mia, io ero completamente rosso e nel panico poi… scattò una foto
“Kesesese! È venuta benissimo! Tu sembri un pomodoro come al solito. Hahaha!” ero visibilmente deluso ed anche Veneziano che aveva assistito alla scena, i due tedeschi ci guardarono un po’ confusi poi il crucco decise di lasciare perdere mentre Prussia chiese
“Che c’è?” rispose mio fratello
“Sei senza speranza, Prussia~”
“Che ho fatto questa volta?” lo guardai
“Niente!” proprio NIENTE.
La giornata passò in modo piacevole, visitammo anche la fontana di Trevi
“Wow! È molto più bella che in foto!”
“Certo che lo è idiota!”
“Prussia, sai che se lanci delle monete nella fontana ed esprimi un desiderio, questo si avvera! Veeh~” sorrise
“Avevo sentito qualcosa del genere, lo facciamo?”
“Si~” Veneziano lo asseconda sempre, sono entrambi così infantili però è vero che se lo faccio posso aumentare le possibilità di successo, non che ci creda comunque. Pensai, feci un lungo sospiro
“Se proprio ci tenete” subito dopo eravamo tutti e quattro con in mano una moneta dando le spalle alla fontana.
“Sud, cosa hai desiderato?” arrossii
“N-non si deve dire, a-altrimenti non si avvera”
“Romano ha ragione~” poi andammo in un ristorante a far capire a quei crucchi cosa voleva dire la parola ‘cibo’.
Nel pomeriggio restammo in casa perché la testa di patata non riusciva a resistere sapendo che aveva ancora tutti i vestiti in valigia, Veneziano andò ad aiutarlo quindi io decisi di aiutare Prussia bussai alla porta della sua stanza “Entra pure” “Ciao bastardo, serve una mano?” “No, ho quasi finito” mi guardai intorno “Che disastro, non sei nemmeno capace di mettere i vestiti nell’armadio?” mi avvicinai per mettere un po’ di ordine “Apprezzo molto Sud ma davvero, non mi sembra il caso di-” nel prendere una maglia, ci sfiorammo le mani ed io mi ritrassi immediatamente arrossendo e sussurrando “S-scusa” dovevo dirglielo, non potevo nascondere ulteriormente i miei sentimenti “Senti Prussia, io-” “Bruder, hai finito?” entrò la patata muscolosa, la prima cosa che vide fu la maglia che avevo lasciato cadere “…” si avvicinò, la raccolse e la mise nell’armadio, quando lo aprì vide il caos “… sembra che ci sia appena stata una guerra…” iniziò a riordinare tutto “Ci si mette pure West adesso!” si rivolse a me e mise le mani sui fianchi “Che stavi dicendo?” indietreggiai di un passo in direzione della porta “N-niente, vado a vedere che combina Veneziano” scappai via.
La cena fu tranquilla, i due ospiti erano stanchi dal viaggio e quindi non parlavano molto, appena finimmo di mangiare Prussia si ritirò in camera sua, sembrava avesse qualcosa di importante da fare “Dove cazzo è andato?” chiesi agli altri due sperando che ne sapessero di più di me
“Sarà andato a scrivere” rispose il crucco… scrivere?
“È vero, lui scrive tutti i giorni quello che fa su un diario, è un’abitudine che ha fin da quando era piccolo~”
“Ah, non lo sapevo…” fissai la porta sperando che riapparisse ma non succedeva
“Germania, mi sto annoiando! Perché non facciamo un gioco?” disse buttandosi tra le braccia del patata-macho
“Cosa vorresti fare?” rispose lui stringendolo di più a se
Si mise a pensarci su “Veeh~ perché non giochiamo a Risiko? Piace sia a te che a Prussia e non si combatte sul serio!” si rivolse a me con un’espressione felice “Fratello, vai a chiamare Prussia!” detto questo mi fece l’occhiolino e tornò al suo ragazzo
“O-ok vado…” mi alzai e mi diressi in camera sua, ad ogni passo arrossivo sempre di più ed il cuore mi scoppiava… era l’ora di dirgli tutto.

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Capitolo 10
*** Confessione ***


Bussai alla porta con la mano tremante, ero estremamente agitato “P-Prussia? S-sono io, Romano… posso entrare?” la porta si aprì quasi subito e me lo ritrovai davanti
“Ciao Sud, entra pure” si fece da parte ed entrai, mi diressi verso il letto e mi ci sedetti sopra “Allora, a cosa devo l’onore?” si mise a ridacchiare e si sedette di fianco a me
“V-Veneziano ha p-proposto di… fare una partita a Risiko t-tutti insieme…” il suo sorriso si allargò
“Quel gioco è fantastico! Io sono bravissimo, vi batterò in pochissimo tempo hahaha!” non risposi e spostai il mio sguardo su un libro sul comodino vicino al letto “Che c’è Sud, qualcosa non va?”
“Quel libro…” seguì il mio sguardo, un po’ confuso
“Oh, questo! È uno dei miei diari, è di quando ero ancora una nazione, ogni tanto me li rileggo” fece un sorriso triste
“Deve essere dura, non avere più un popolo e tutto il resto” mi dispiaceva molto per lui
“Non mi fermo molto a pensare al passato, non ne vale la pena… è completamente non fantastico!” un po’ lo capivo, in fondo anche io non venivo riconosciuto come Sud Italia da nessuno, l’unico era lui…
Improvvisamente fui colto da un attacco di coraggio e mi inginocchiai sul letto fissandolo dritto negli occhi
“Che stai facendo?” gli misi le braccia intorno al collo e lo baciai, lui fu colto di sorpresa, si irrigidì e mi spinse via “S-Sud? C-che ti succede?”
“Ti amo e ti voglio, adesso!” con il viso in fiamme, ripresi a baciarlo e cercai di farlo sdraiare sul letto ma sfortunatamente, lui era molto più forte di me e non aveva la stessa mia voglia
“C-cavolo, guarda che ore sono! V-vado a farmi una bella doccia… p-per il gioco, ci penso ok? Ciao!” e scappò via, rimasi immobile a guardare la porta chiusa davanti a me, sentivo le lacrime rigarmi le guance
“M-mi ha… rifiu… ta… to…” sapevo che sarebbe potuto finire così ma faceva comunque male, non ero mai stato rifiutato fino ad oggi “Col cazzo che mi rifiuta, quel bastardo non uscirà da questa stanza da single!” giurai a me stesso e corsi in camera mia per ricompormi ed entrare in ‘modalità Latin Lover’ mentre uscivo dalla stanza incontrai mio fratello
“Romano?! Che ti è successo?” lo fissai per qualche secondo e gli risposi
“Giocate pure voi due, non aspettateci…” e continuai il mio cammino, entrato in camera mi levai la camicia per mettere su quella che avevo appena comprato per andare ad un appuntamento con una tipa conosciuta qualche tempo fa... non mi dispiaceva affatto ‘sacrificarla’ “Tutto pur di non soffrire così” sembravo un disperato e sinceramente, lo ero. Tenni slacciato qualche bottone per far vedere che portavo la collana che mi aveva regalato, mi spettinai leggermente i capelli e mi guardai allo specchio “Fottutamente figo!” esclamai e corsi nella stanza di Prussia ad aspettarlo con ovviamente le luci spente, di certo non sarebbe scappato questa vola.
Sentii che si stava avvicinando perché canticchiava ad alta voce una canzone su se stesso quindi, mi potei preparare al meglio, mi misi di fianco alla porta pronto per chiuderla quando sarebbe entrato “Che bella doccia rilassante…” si voltò appena in tempo per vedermi mettere la chiave in tasca, lo guardai per qualche secondo, indossava solo due salviette: una all’altezza della vita e l’altra sopra la testa per potersi asciugare i capelli
Ciao Prussia” feci una strana risata e lui sembrava parecchio sorpreso di vedermi lì
“Hey Sud, come mai qui? Non dovresti essere a giocare con Nord e West?”
“Veramente…” mi avvicinai lentamente a lui “Io voglio giocare con te” non mi sarebbe scappato!
“A-ah senti, io non credo-” lo zittii con un bacio e lo buttai sul letto
“Io invece credo di si!” iniziai a baciarlo sul collo e poi sul petto, la mia faccia non aveva mai scottato così tanto, tremavo ed il cuore mi batteva a mille ma non mi importava, se fossi stato rifiutato ancora, non avrei retto…
“Sud, fermati…” perché cazzo non mi fermi tu se non vuoi?!
“Ti amo” lo guardai negli occhi poi ripresi a baciarlo continuando a ripetere quelle poche parole, con la voce rotta e le lacrime che scendevano dai miei occhi. Improvvisamente, la situazione si è capovolta, io ero sdraiato contro il materasso e Prussia era sopra di me e mi guardava fisso negli occhi
“Potrei sparire da un momento all’altro… non so nemmeno perché sono ancora vivo! Non possiamo…” mi coprii gli occhi
“Lo so maledizione! Credi che sia così deficiente da non averci mai pensato?! Non mi importa, ti amo troppo per non stare con te… s-se sparirai… vorrei c-che lo facessi tra le m-mie braccia” continuai a piangere, come cazzo faceva a non capire? Lo sentii sospirare
“Anche io ti amo” lo guardai incredulo, mi amava? Me?! Proprio me, tra tutti?
“D-davvero?” non volevo darmi false speranze
“Davvero… se non ti importa che un giorno potrei sparire allora, non mi sembra il caso di continuare a fingere, no?” si chinò su di me e mi baciò, fu lungo ed intenso, proprio come uno di quelli che mi dava nei miei sogni anche se molto più bello.
Finalmente ero amato, il cuore mi sarebbe scoppiato da quanto ero felice e potrei dire che lo stesso valeva per Prussia, la notte trascorse così in fretta… ci addormentammo sul tardi quella notte, l’uno nelle braccia dell’altro.
La mattina dopo quando mi svegliai, trovai il letto vuoto “Prussia?” nessuna risposta, andai nel panico ma quando mi guardai intorno, vidi dei vestiti per terra, a meno che non fosse entrato un ladro, Prussia si era vestito ed era uscito dalla stanza, mi alzai di malavoglia e ripresi i miei vestiti sparsi sul pavimento ed uscii, andai in cucina e lo trovai li al suo posto
“Buon giorno fratellone!” mi salutò Veneziano
“Ciao fratello… patata-macho…” il bastardo mi guardò sorpreso, non l’avevo mai salutato di mia spontanea volontà, mi rivolsi al mio amante “Buon giorno Prussia!” mi chinai su di lui, gli misi una mano dietro la testa lo tirai verso di me e lo baciai, sentii un “Veeh~” di apprezzamento da parte di Veneziano e la patata che tossiva a causa del caffè andatogli di traverso, Prussia mi prese la cravatta per evitare che mi staccassi da lui troppo presto e quando interrompemmo il bacio mi disse
“Buon giorno a te, carino” mi sedetti accanto a lui ed iniziammo a fare colazione tutti insieme.

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Ok gente, questo è l'ultimo capitolo della storia ma sinceramente, non è che mi vada molto a genio quindi, se mi darete delle buone ragioni, potrei anche fare un seguito... dipende tutto da voi. Alla prossima FF, mi raccomando recensite in tanti!
Ciao!

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