Salve
a tutti! Eccomi qui con una nuova FanFiction Housesca! Come al solito
la
seconda parte di Bittersweet in love è in lavorazione, non
è mica facile!
Comunque,
questa FF parte dal momento in cui lei, Chase e Foreman,
nell’episodio Half
Wit, vanno a casa di House per parlagli. (vi consiglio di guardarvi
l’episodio
su youtube, perché non posso darvi troppe spoilerate! ^__*.
Ho provato ad immaginare
cosa sarebbe successo se Cameron invece di andarsene insieme ai due
colleghi
fosse rimasta, incazzata nera, a parlare con House…
Spero
che vi piaccia, non è una one shot, ma non sarà
troppo lunga, la coppia sarà
House/Cam, non penso che ne aggiungerò altre, una storia
senza pretese, ma per
la quale sono gradititissimi i commenti!!!
Un
bacione
Lev
CAPITOLO
I
-Hai
ragione! Tu non mi piaci!- Foreman scosse il capo ridendo amaramente,
dopodiché
uscì da casa di House, Chase lo seguì a ruota,
senza pronunciare una parola,
ancora scioccato dalla notizia che avevano appena appreso.
Cameron
fece per seguirli, ma poi si arrestò, decisa a mettere in
chiaro l’intera
situazione. Seguì House che si stava dirigendo verso la
propria camera da
letto, -House!- esclamò chiudendo la porta
d’ingresso, era furiosa…
House
si fermò, chiuse gli occhi traendo un lungo sospiro, poi si
stampò in faccia un
ironico sorriso di circostanza e si voltò verso di lei,
affrontandola. –Tu…tu
hai mentito, sul tuo cancro?- la voce di lei era tremante di rabbia, la
sua
espressione sconvolta, lui annuì semplicemente –mi
pare di avervi già chiarito
i motivi per cui l’ho fatto no?- disse con tono freddo,
distaccato.
Lei
chinò
il capo, forse concentrandosi per mantenere il controllo che in quel
momento
minacciava di abbandonarla disperatamente, quando lo rialzò,
per guardarlo in
viso si accarezzò istintivamente le labbra, pensando al
bacio che c’era stato
quel giorno stesso, un bacio “inutile” per
così dire, lui non era malato…
Lui
rise,
seguì il movimento della mano di lei dopodiché
piegò la testa di lato –oh…ma
guarda! La crocerossina inizia a pentirsi del bacio dato allo
zoppo… ora che
non sono più in pericolo di vita stai cominciando a pensare
che sia stato un
grosso sbaglio eh?-, lei lo guardò negli occhi, nei suoi
meravigliosi occhi
azzurri… -ti ricordo nuovamente che tu hai ricambiato il mio
bacio- lui
sorrise, -mi stavo calando nella parte, dovevo auto convincermi di star
per
morire, e più cose si sono provate meno rimpianti si hanno
no?- lei si avvicinò
di un passo, lui istintivamente indietreggiò
–sarei stata un rimpianto quindi?-,
lui alzò gli occhi al cielo, -ecco, datele una mano e lei vi
prenderà tutto il
braccio!-.
Lei
si avvicinò ancora di un passo, osservando divertita il
conseguente passo
indietro di lui, -hai paura di me?- gli chiese sorridendo, lui rispose
con il
solito sarcasmo –io mi sono appena svegliato, non si sa mai
che mi possa fare
una donna irritata nel pieno della notte!- lei rise, una risata
cristallina,
che fece deglutire House, che seriamente cominciava a temere quei
momenti con
lei…
-Avanti,
sei due volte me, potresti tranquillamente buttarmi per
terra…- disse lei
riprendendo le parole dette in precedenza da lui,* se ne accorse, ma
non vi
fece caso, tentava disperatamente di mantenere una distanza tra i loro
corpi. –E
comunque…- proseguì lei avanzando di ancora un
passo –non sono pentita del nostro bacio…-
si interruppe, ebbe un
attimo di incertezza di cui House approfittò immediatamente,
contrattaccando, le
si avvicinò pericolosamente. Questa volta fu lei ad
indietreggiare. –Ah no?-
lei arrossì leggermente abbassando lo sguardo –e
allora perché scappi da me?-
le chiese con il sorriso a fior di labbra, lei rialzò lo
sguardo –lo sto
facendo per te!- ribatté secca, causando un moto di sorpresa
nel diagnosta,
-oggi io ti ho baciato, e tu non ti sei spostato, come scusa hai usato
il fatto
che ogni donna prima di morire dovrebbe conoscere un po’ di
dolcezza! Inoltre se
ti avessi chiesto una qualche altra spiegazione avresti potuto dire che
la
disperazione della tua imminente morte ti aveva fatto perdere il
controllo…- House
trattenne il respiro, sapeva dove voleva andare a parare la
donna… -però se ora
io ti baciassi nuovamente non solo proverei che la tua teoria della
“merce
avariata” non è valida, ma se tu ricambiassi non
avresti giustificazioni
plausibili, e mi conosci ormai, ti assillerei per trovare una
spiegazione al
tuo gesto…e tu hai paura, paura di non saper cosa
rispondere, paura di perdere…-.
Lui
sorrise
incerto, sentiva che la barriera costruita attorno al suo cuore si
stava
inesorabilmente sfaldando, ma replicò comunque
–uhm…però non credo come potrai
provare tutto ciò che dici visto che non mi bacerai, non ne
hai il coraggio, o
meglio, non ne hai la minima intenzione!- non disse quelle parole per
provocarla, le disse perché ci credeva…ma quelle
parole furono interpretate
male, e lei avanzò di un altro passo, costringendolo con le
spalle al muro.
Lui
deglutì
a vuoto, lo sguardo che saettava ovunque nella stanza come a voler
cercare una
via di fuga, finché lei non avvicinò le proprie
labbra alle sue, donandogli un
casto bacio… -è questo…-
sussurrò lei parlando quasi sulle sue labbra, -è
questo il momento adatto per fermarmi, fino a qui puoi usare la scusa
del: mi è
saltata addosso buttandomi contro una parete… se ti bacio di
nuovo e tu mi
lasci fare…questa scusa non vale più…-.
Lui
non
disse nulla, lei riavvicinò nuovamente le labbra alle sue,
ricongiungendole…fu
lui ad approfondire il bacio, le loro lingue si incontrarono come il
pomeriggio
passato, lui fece cadere il bastone per stringerla a se, in una morsa
passionale che lei ricambiò con piacere.
Si
separarono,
guardandosi negli occhi, poi lui la baciò di nuovo, si
spostò dal muro e prese
ad avanzare, unito a lei per le labbra, verso la camera da letto.
Capite le sue
intenzioni Cameron gli sollevò la maglietta grigia che
indossava, lui alzò le
braccia facendosela sfilare, rimase a torso nudo, poi sempre baciandola
lui le
aprì e le sfilò il cappotto, poi fece lo stesso
con la camicetta, facendola
rimanere in reggiseno e jeans.
Entrarono
nella stanza, lui chiuse la porta con una mano…
In
auto
Chase interpellò Foreman, -credi che sia ancora
lì?- lui fece spallucce, -se c’è
ancora penso che lo stia picchiando, era veramente arrabbiata!- Chase
annuì,
ignaro come il collega di quello che stava in realtà
succedendo.
*l’ultimo
episodio della seconda stagione, quando Cameron tenta di fermare House
mentre
esce dalla propria stanza con la flebo attaccata al braccio.
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