Sei il sorriso che mi salva, quando tutto sembrava spento.

di liamshair
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Sei il sorriso che mi salva, quando tutto
                                   sembrava spento.

 
“Alice, bevi ancora un po’ di acqua, lo sai, il dottore ha detto che devi bere molto”
“Papà, ma ho bevuto abbastanza”

 
Alice ha sedici anni e odia essere adolescente.
Alice è una ragazza chiusa in se stessa. Non crede nel “per sempre”  eccetto con una persona: sua cugina.
Alice non parla quasi mai con nessuno. Per sentirsi protetta usa le felpe, quelle gradi.
Ama chiudersi nella sua stanza a leggere e ad ascoltare musica. Ha una libreria enorme  nella sua camera, con tutti i libri messi in ordine; l’unica parte non incasinata della sua stanza.
Alice da piccola ha avuto una malattia ai reni, e da allora, deve bere, tanto e spesso. Non gli funzionavano bene e ha dovuto passare in ospedale sotto osservazione.
Alice è quella ragazza che ha sempre le cuffiette nelle orecchie e passa quasi tutto il suo tempo online.
Ha un migliore amico, si chiama Ed e l’ha salvata.

 
“Ed arrivo, un momento, prendo la felpa”
Passano la maggior parte del tempo insieme.
“Taaanti auguri , Ali!”
“Edward , ti avevo detto niente regalo”
“Ali, è il tuo compleanno, non potevo non regalarti nulla. Dai , ora aprilo”
“Ed, mio dio, è il cd dei coldplay, amo i coldplay!”
“Sono felice che ti piaccia”

 
Alice era pazza dei coldplay.
Quando è sola, loro sono lì, pronti a tirarla su e farla sentire bella.
E’ una ragazza insicura. Odia tutto di se: il suo corpo, i suoi capelli, persino il suo nome.
E’ chiusa in se stessa e non si sente mai ‘abbastanza’.


 

Saaaaalve gente. 
Io sono Lavinia. Oggi al mare mi annoiavo, cosi ho iniziato a scrivere questa FF.  
Mi farebbe piacere se lo leggeste e commentaste (:
Ora vado, ciaaao.

ps. Dimenticavo, su twitter sono @xliamhair c:

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


L’aria.
L’aria è invisibile, trasparente, incolore, inodore, in un certo senso “in’afferrabile”
Essa non è una sostanza semplice, è un miscuglio, formato da gas diversi e ossigeno.
L’aria intorno alla Terra, forma l’atmosfeta, in seguito la toposfera, la stratosfera, e cosi via, fino ad arrivare allo spazio. 
Lo spazio è infinito, proprio come l’amore che provava Alice per Liam: un suo compagno di classe.
 
“Caro diario,
oggi ho incontrato un ragazzo, mi ha rubato il cuore e non me lo restituirà più.
L’ho visto oggi, il suo sorriso è la cosa che mi salva, quando tutto sembra spento.
I suoi occhi. Non avevo mai visto degli occhi così belli. La finestra era aperta e il sole li illuminava. C’era l’anima in quegli occhi.

Alice.”


Liam aveva un cuore grandissimo; gli occhi marroni, un marrone scuro, ti ci potevi perdere dentro; e i capelli castani, con degli accenni al biondo.
Erano in classe insieme ogni giorno. Alice aveva paura di incrociare i suoi occhi e parlargli.
 
“Ragazzi, secondo voi, cosa significa avere l’imprinting con una persona?”

Imprinting (inglese) : impressione.

Avere l’imprinting con una persona significa che dal momento in cui la vedi, tutto cambia. Tutto ad un tratto non è la forza di gravità a tenerti attaccato al pianeta , è lei.  Nient’altro ha importanza, per lei faresti qualunque cosa, sei disposto ad essere qualsiasi cosa.
 
Ma Alice si limitò a dire:
“Gli animali hanno la tendenza istintiva di inseguire la prima cosa che vedono dopo la nascita, ed è più o meno la stessa cosa per noi.”
“Esatto Alice, hai ragione”  
 
Finita la lezione, Alice si diresse verso la ‘sua’ panchina, nel giardino della scuola a leggere.
Passarono Harry, Louis, Niall e Zayn, gli amici di Liam;
ed infine tutto di fretta e di corsa, passò Liam. Egli si voltò per un secondo verso Alice, che distolse subito lo sguardo da lui.
In tre anni di scuola Alice e Liam avranno parlato massimo una decina di volte, anzi, meno.
E se hanno parlato è stato per fargli copiare i compiti o per passargli i bigliettini nelle verifiche.
Lei è timida.



 

Giorno gente!
Il secondo capitolo inizia con l'argomento 'aria' perchè di scienze stavo studiando l'aria lol.
Spero vi piaccia e che se vi va recensitelo, a me farebbe davvero molto piacere.

Io su twitter sono @xliamhair c:

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


A volte Alice è come un vulcano, quando sta zitta a lungo, poi sputa fuori tutto.
Scrive. Lei si sfoga scrivendo.
I vulcani eruttano lava , lei parole e pensieri.
Nella sua libreria ci sono decine e decine di quaderni, pieni di suoi pensieri.
Quello che vede, quello che prova, quello che sente e Liam.
Nei suoi pensieri c’è sempre Liam. E’ lì, non se ne va mai.
 
“Alice, che fai?”
“Guardo la pioggia.”
 
Alice amava sedersi sulla poltrona di casa sua a guardare la pioggia mentre beveva una tazza di te.
Amava stare lì.
 
“Matteo, credi nel ‘per sempre’ ?”
“Perché questa domanda, Ali?”
“Conosci qualcosa che duri ‘per sempre’ ?
“L’universo.”

Universo (latino): tutto intero.

“L’universo sarebbe lo spazio. E’ infinito,  per sempre.”
“Ci sono le stelle, anche loro sono infinite”
“Hai ragione, loro brillano di luce propria, sono di dimensioni enormi”

Alice amava parlare con suo fratello, si sentiva bene.
 
Hey Ali, beh settimana scorsa era il tuo compleanno e siccome mia mamma è amica della tua ha deciso che dovevamo regalarti qualcosa. Sono andato in gioielleria e ti ho preso questo braccialetto con una scritta strana, è latino, e non so che significa; tieni.”
“Grazie Liam, è gentile da parte tua.”
Lui avanzò per abbracciarla e lei si gettò tra le sue braccia; stringendolo forte a se.
Alice, sempre sulla poltrona, decise di aprire il regalo.
Era un braccialetto in argento con una scritta in latino.

Salvami, ti salverò’

Era la prima volta che Alice e Liam avevamo una conversazione, era la prima volta che si abbracciavano.
Il giorno seguente Alice non voleva andare a scuola, non si sentiva molto bene, ma ci andò lo stesso.
Alice era seduta sulla panchina, come tutti gli intervalli.

Hey Ali, che ci fai qui tutta sola?”
“Leggo”

Silenzio.
Quello che c’era tra loro era solo silenzio.

Perché sei sempre sola?”
“Non ho amici”
“Già, nessuno ti vuole”

‘Nessuno ti vuole.’
Alice a quelle parole si sentì come un pugno al cuore.
Si girò verso di lui e lo guardò con uno sguardo vuoto.
Già, vuoto. Non c’era più niente in quello guardo.
I suoi occhi verdi.
Il verde che non c’era più, c’era solo delusione.

“Scusa Ali, non volevo dire così”
“Non c’è bisogno di scusarti”

Alice si strinse le gambe al petto.
Non piangeva, lei non piangeva mai.

Ora però puoi anche andartene dai tuoi amici; almeno tu ne hai”

Liam se ne andò. Vicino ad Alice non c’era più nulla.
Se ne tornò in classe, delusa. Delusa da quella persona che poteva essere l’unica a renderla felice, perché lo era.
Prima di entrare in classe fece una piccola sosta all’armadietto, per prendere i libri della lezione seguente.

Oh scusa, non volevo, davvero”
“No tranquilla, scusami tu”




 

ssssssaaalve gente ! 
grazie per tutte le recensioni che ho abuto nei capitoli precendenti, spero di averne altrettante anche in questo capitolo c: 
Tra poco si tonerà a scuola e io nno sono ancora psicologicamente pronta alla cosa D: 
ora mi levo dalle paalle, buoni ultimi giorni di vancanze. 
Ah dimenticavo, su twitter sono @xliamhair c:

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Alice sorrise, cosa che non faceva da un po’.

“Piacere, sono Simone”
“Alice, piacere mio”
“Sono nuovo di qui, e mi hanno dato l’armadietto vicino al tuo”
“Che bello, scusa ma devo correre in classe.”

Simone era nuovo in quella scuola. Si era trasferito in quella città, quindi non aveva amici.
Alice quando entrava in classe si metteva sempre all’ultimo banco, cosi poteva ascoltare meglio la lezione, e tenere d’occhio tutti i suoi compagni.

“Bene ragazzi, vorrei fare delle domande a qualcuno, giusto una piccola interrogazione.  Alice ti andrebbe di venire?”

Alice annuì.

Lei non aveva paura delle interrogazioni, soprattutto di quelle di scienze, lei non aveva paura di nulla, solo di essere dimenticata.
“Bene Alice, dimmi quello che sai sul Sole, tutto quello che sai..”
“Il Sole è una stella, cioè un corpo celeste di grandi dimensioni , formato da gas ad altissima temperatura. Il Sole è comporto per la maggior parte da ossigeno e da elio.  Il Sole emette energia e brilla di luce propria: ciò è possibile perché al suo interno avviene una fusione detta nucleare che produce temperature elevatissime: la temperatura della superficie del Sole è di circa 6000 °C.
Il sole irradia luce e calore da cui dipende la vita sulla terra.”

“Bene, brava Alice. E mi sai dire qualcosa sui pianeti?”
“Allora, i pianeti sono corpi celesti di forma sferica che non brillano di luce propria , ma riflettono la luce del Sole che li illumina. Tutti i pianeti ruotano intorno al sole con un moto di rivoluzione che si svolge da ovest a est. I pianeti compiono anche un moto di rotazione intorno al proprio asse.”
“Bene, bravissima Alice, devi essere fiera di te stessa, la scienza è a tua materia. Ti sei meritata un nove e mezzo. “

Alice era fiera di se stessa, solo che non faceva altro che pensare a Liam, ed era indecisa se restituirgli il braccialetto o no.

Tornata a casa, si mise nel letto ad ascoltare musica e leggere.
Suonarono al campanello.

“Eeeeeeeeed !”
“Aaaaaali!”
“Come stai?”
“Bene, tu?”
“Bene, mi sei mancato tantissimo”
“Anche tu caccola”

Risero.
 Alice amava ridere con Ed, lui l’aveva salvata da un momento oscuro, nero, orribile.
Sua nonna era morta in un incidente d’auto. Sua nonna era l’unica persona con lui Alice poteva parlare liberamente.
Era come sua madre, l’aveva cresciuta lei.
I suoi genitori erano sempre a lavoro e così stava con la nonna.
 
Quando Alice passava i pomeriggi con Ed era felice, ridevano sempre, giocavano alla play station, ascoltavano la musica, si aiutavano con i compiti e si facevano il solletico.
Erano migliori amici da circa cinque anni, e da quel momento non si lasciarono più.
Non litigavano mai, erano come, inseparabili.

Erano una sola anima, che viveva in due corpi. 

 





sssssssssaaaalve gente! 
scusa se ho pubblicato tardi il capitolo ma in sti giorno non ho avuto tempo. 
la scuola è iniziata e io non c'è la faccio già più çç 
grazie per tutte le bellissime recensioni che ho letto nei capitoli precedenti, mi fa davvero piacere. 
pero vi piaccia anche questo capitolo e spero che lo recensiate in molti c: 
ora mi levo dalle paalloss. bai bai.

aaah dimenticavo su twitter ero @xliamhair e ora sono @xehicono , seguitemi. <3

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


Keep Fighting’  ,  si scrisse sui polsi Alice appena sveglia.
Era il 1° ottobre, ed era la giornata dedicata alle vittime del bullismo.
Alice è stata vittima di bullismo, per la precisione, cyber bullismo.
Alice veniva insultata online e anche a scuola. Le piacevano i coldplay e tutti la prendevano in giro per questo.
Tutti la chiamavano ‘strana’ oppure ‘stupida’ e l’unica cosa che faceva, era piangere.
                                                                                                                     
“Guardate chi c’è! C’è quella strana, quella a cui piacciono i coldplay !”

A tutto questo Alice non reagiva.

“Ma la volete smettere? Ad Alice piacciono i coldplay, qual è il problema?”
“Oh, adesso arriva l’amico a difenderla, perché lei non è capace di farlo da sola”
“Liam, ti prego, vai via, smettila”

Le sussurrò, sull’orlo del pianto.

“No, non me ne vado”
“Liam, vai via!”
“Che c’è Alice? Ora non vuoi essere difesa? Non vuoi che il tuo ragazzo ti aiuti?”
“N-non è il mio fidanzato”   sussurrò Alice piangendo
“Ora basta, andate via tutti!”

Arrivò Simone, e difese Alice.

“S-simone, portami via.”
“Vieni, andiamo.”

Liam rimase lì.

“Non posso crederci. Non mi lasciano neanche vivere adesso. Non posso ascoltare la musica che voglio.
Viviamo in una società di merda. Se ascolti musica pop o delle band, sei una stupida o sei strana, se invece ascolti rap e ti droghi sei il Dio di tutti.
Non ne posso più, non posso più farcela.
Ho bisogno d’aiuto.”
“Non piangere Alice”
“Non piangere? Non piangere? A te non è mai successo tutto questo, vero?
E’ da tre anni che mi insultano e mi prendono in giro per la musica che ascolto. Mi prendevano in giro, e lo fanno tutt’ora, anche online.
Ti rendi conto?”
Tutti dicono che sono inutile, che non servo a nulla e a volte penso ‘se morissi, probabilmente non importerebbe a nessuno’.
Anche il ragazzo che amo pensa che io sia inutile, e che nessuno mi vuole.”


Era la prima volta che Alice piangeva davanti a qualcuno. Lei non lo faceva mai.
Alice e Simone erano nella solita panchina, nel giardino della scuola.
Arrivò Liam, Alice lo vide, distolse subito lo sguardo da lui e si strinse a se.

“Alice, possiamo parlare?”
“Non ho niente da dirti io.”
“Ti prego.”

Simone se ne andò, cosi li lasciò soli.

“Perché ti sei lasciata difendere da quello là, e non da me?”
“Quello là, ha un nome, si chiama Simone. Ora devo andare, sta iniziando a piovere, ci vediamo”

Alice si alzò per andare via, ma Liam la prese per il braccio.

“Credo di provare qualcosa per te”  urlò.

Alice resto in silenzio, a guardarlo negli occhi, mentre l’acqua della pioggia cadeva su di loro.

“Da quando ti ho regalato il tuo braccialetto, per il compleanno, da quando ti ho parlato per la prima volta, ho sentito qualcosa dentro di me.
Ogni volta a lezione di scienze ti guardo. Guardo il modo in cui scosti i tuoi lunghi capelli biondi dai tuoi occhi, guardo il modo in cui ti interessi ogni giorno di più alla scienza,
guardo il modo in cui in classe risolvi velocemente i problemi di scienze, guardo i tuoi modi di fare, il tuo modo di vestirti.
Non posso fare a meno di guardarti.”

disse urlando, per via del rumore della pioggia.
La pioggia aumentava sempre di più, e tutti e due erano bagnati dalla testa ai piedi.
Liam prese Alice per la mano e la portò sotto una tettoia, lì erano riparate dalla pioggia.

“Alice.”

Liam la tirò verso di lui. Erano vicini, potevano sentire il loro cuore che batteva.

“Liam.”

 
 





Ssssssaalve gente.
Scusate se non ho più aggiornato la ff, ma non ho avuto molto tempo.
Spero  che questo capitolo vi piaccia, ho messo davvero tutta me stessa (?)
Su twitter ora sono xtomljnson lol.
Ciao ciao.
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


Liam si avvicinò a lei, e la baciò.
In seguito Alice scappò via, senza dire una parola, se ne andò.
Non poteva crederci, aveva baciato l’amore della sua vita.
Tornò a casa, era felice.

“Alice, dove sei stata? Tutto bene? Hai saputo di Ed?”
“Cosa è successo a Ed?”
“Non hai saputo?”
“Coooooosaaaa?”  urlò con le lacrime agli occhi, preoccupata.
“Ha avuto un incidente in auto con sua mamma.”
“Come sta?” chiese piangendo.
“E’ in coma.”
 
Coma.
Si definisce ‘coma’ un profondo stato di incoscienza.
Alice prese la borsa e uscì di casa, correndo.
Andò in ospedale da Ed.

“Salve infermiera, la camera di Edward Sheeran?”
“Lei chi è?”
“Sono la sua migliore amica.”
“Mi dispiace signorina, sono ammessi solo i parenti.”
“Mi dispiace un cazzo, ci conosciamo da più di otto anni, e i nostri genitori da molto più tempo,
ora mi dica questo cazzo di numero.”
“123”

Alice corse per i corridoi, fino ad arrivare alla stanza numero 123, quella di Ed.
Si fermò sulla porta, si asciugò le lacrime, ma non ci fu verso, non smettevano di scendere.
Aprì la porta, entrò.
Lo vide lì, in quella stanza dai muri e mobili bianchi, attaccato a quelle macchine che lo tenevano in vita.

“Ed, che hai fatto? Oggi dovevamo vederci e fare i compiti insieme, e tu dovevi farmi quelli di inglese, sai che sono negata.
Non sai che è successo oggi..”

Alice cominciò a parlare, come se Ed stesse bene,perché lei sapeva che si sarebbe ripreso.

“Ho baciato Liam. Ci credi?
Ho finalmente baciato l’amore della mia vita, non ci credo ancora. Ho sentito dentro di me qualcosa di strano, come se ci fosse stato qualcosa che svolazzava. Mi sono sentita bene.”

La ragazza, fece un sorriso sforzato, e scostò i rossi capelli di Ed, dagli occhi.

“Lo sai che sei bellissimo? Si si, molto bello, e questa volta non puoi nemmeno contraddirmi.”

Aspettò un’attimo e poi disse:
Vero che ti risveglierai? L’idea che tu stia qui, in ospedale, attaccato a delle macchine che ti tengono in vita, mi distrugge.”  Iniziò a piangere.
Oh, già visite abbiamo oggi!” arrivò il dottore.
Hey bellissima, non piangere, capito? Tutto si sistemerà, te lo prometto.”
“Come sta Edward? Si riprenderà?”
“Non lo so con certezza, ma ci sono probabilità.”
 
“Eccomi dottore.”  arrivò un’infermiera.
“Ehm, è meglio che vada. Arrivederci.”

Si girò verso Ed e gli sorrise.
Alice uscì e si soffermò un attimo sulla porta ad asciugarsi le lacrime.

“Non credo ci siano probabilità che si risvegli.”
Sentì dire dal dottore.



 
 

Saaaaaalve gente.
Spero vi piaccia, boh, a me sembra decente, ahaha.
Dovete ringraziare la mia amica, che mi ha dato l’ispirazione per questo capitolo, lol grazie Mariaclara.
Recensite in molti iasdf che a me piace leggere i vostri commenti.
Dovrete attendere per i prossimi capitoli, anche perché forse inizierò una nuova storia.
Mi levo dalle baaalllosss, cciao.
 
Aaah, su twitter  sono sempre xtomljnson , se volete chiedermi qualcosa sono là c: 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


Era sabato mattina, Alice si sveglio, fece colazione, si preparò e andò in ospedale da Ed.

“Hey pigrone, ancora non ti svegli? Lo sai che stai facendo preoccupare tutti?
Cioè, e poi devi aiutarmi con inglese, io sono una frana.”

Ed non si muoveva, non faceva nulla, era completamente immobile.

“Impedirò ai dottore di staccare quelle macchine, te lo prometto. Perché io so che ti risveglierai.”

Alice lo guardava. Passò una mano sui suoi capelli rossi, e sorrise.

“Ed guarda cosa ti ho portato. Ho caricato sull’ipod delle canzoni di Demi Lovato. L’ascoltiamo?”

Alice gli mise una cuffietta nell’orecchio e premette play.
“Skies are crying, i’m watching
Catching teardrops in my hands…”
-
“Signorina, signorina si svegli.”
“Dottore mi scusi non volevo addormentarmi.”
“Sono le 18.30 , forse è meglio se torna a casa. L’orario delle visite è finito.”
“Si, subito. Ciao Ed, a domani.”

Se ne andò baciandolo sulla guancia.
-
“Dove sei stata fino a quest’ora?”
“Sono stata da Ed, mamma.”
“Non puoi stare così tanto.”
“Ho sedici anni, so decidere per me stessa, non c’è bisogno che decidi per me.”
“Alice, non ho voglia di ligare.”
“Infatti. Adesso me ne vado in camera mia.”

Alice se ne andò sbattendo la porta della sua stanza.
-Perche tutti sono arrabbiati con me? Che cosa ho fatto?
La mia vita è uno sbaglio, io sono uno sbaglio.
Dio si sta portando via la persona che mi conosce meglio, lui è tutto quello che ho.
La nostra è una sola anima, che vive in due corpi.-

“Alice, cosa fai?”
“Niente.” disse chiudendo di scatto il quaderno.
“Come sta Ed?”
“E’ lì. Non si muove, non reagisce, io..
Non so più cosa fare.
Odio vederlo lì dentro, odio vederlo in quell’edificio, odio vederlo in quella stanza, attaccato a quelle macchine. Voglio che finisca tutto questo, Matteo.”  disse guardando il vuoto, e con gli occhi lucidi.
Lui si sveglierà. Ed è forte, ce la farà.”
“E se non dovesse più svegliarsi?   
“Non succederà, perché lui si sveglierà e sarà più forte di prima.
Io ti starò vicino Alice, e insieme supereremo tutto, okay?”
“Non so come farei senza di te. Tu sei l’unico che mi ascolta della famiglia.”
“Ti voglio bene, stella.”

Stella.
Matteo chiamava sempre Alice, stella.
Era il suo modo per comunicare l’affetto che provava verso di lei.
Per Matteo, sua sorella Alice, era tutto.
“Ti voglio bene anche io, pollo.”
 
Era domenica mattina.
Alice si svegliò, e come il giorno precedente, si preparò per andare da Ed.
“Hey Edw..”
Non c’era.
Ed non era più nella stanza.
 

 




sssssssalve peoplee.
spero vi sia piaciuto questo capitolo, perché a me non piace per niente. in questi giorni non ho
l’ispirazione cc
adesso non so per quanto aggiornerò, perché con le vacanze e tutto, sto poco a casa.
aecensite perché a me fa molto piacere ikfncekw.
buon natale a tutte, bellezze.
aah, io su twitter sono sempre xtomljnson , se avete bisogno scrivetemi lì. 
aaaadioss.

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8. ***


(8)
Attenzione.
Leggete lo spazio autrice.

 

Alice era agitata, Ed non era più nella stanza, dove lo avevano portato?
Scusi signorina, non può stare qui.”
“Dov’è Edward?” chiese Alice con le lacrime agli occhi.
“Lo hanno portato a fare una visita, signorina. Stia tranquilla, va tutto bene.”  l’infermiera placò l’ansia di Alice.
Alice si sedette sulla sedia, l’unica nella stanza dell’ospedale di Ed, dove passò notti insonnie, per attendere  il suo risveglio, che non avvenne. Mai.
“Hey splendore, che fai, ora che mi sveglio io, tu ti addormenti?” un ragazzo dai capelli rossi, spostò una ciocca bionda dal viso di Alice, guardandola intensamente negli occhi.
“E-ed, sei davvero tu?”  disse la ragazza, incredula, toccando da tutte le parti il suo meraviglioso viso.
“Mi sei mancato da morire. Ed mio dio, non andartene mai più! In queste settimane, nelle quali eri qui, non sai quante insufficienze  ho preso, in inglese!”  disse giocosamente Alice.
“Rimedierò, promesso. Tu però devi aiutarmi in scienze!”  
Quando era mancato ad Alice, il sorriso di Ed.
Era come se fosse fonte della sua felicità. Si abbracciarono fortissimo, Alice aveva intenzione di colmare tutto il vuoto che aveva lasciato Ed in queste settimane. Non aveva intenzione di stare ancora senza di lui.
L’orario delle visite si era concluso e Alice dovette tornare a casa. Ed si sarebbe fermato in ospedale per ancora un paio di giorni, per svolgere ancora alcuni esami ed accertamenti, ma sarebbe tornato a breve a casa e a scuola.
Durante il tragitto per tornare a casa, Alice pensò.
A lei, a Liam, al risveglio di Ed. Era felice.
Persa nei suoi pensieri, non si accorse che era arrivata a casa.
Matteo! Matteo, si è svegliato. Non posso crederci!” urlò Alice, gettandosi tra le braccia del fratello.
Te lo avevo detto. Hai visto? Lo sapevo, sapevo che si sarebbe svegliato, lui è forte. “  rispose Matteo, passando più volte la mano su e giù, sulla schiena della sorella.
“Ragazzi, questa sera verranno i Payne a cena, quindi mettete a posto la casa. Ah Ali, non sai quanto sia felice per Ed.” intervenne la madre, e spezzando il momento tra fratello e sorella.
I Payne sarebbero andati a cena a casa loro. Al sol pensiero di rivedere Liam dopo il bacio, ad Alice veniva da svenire.
Voleva dirgli tutto quello che prova, e non scappare più, come aveva fatto la volta precedente con il bacio. Amava Liam, e amarlo era un suicidio. Lo amava fino a stare male, fino a consumarsi.

Andò in bagno a farsi una doccia. I lunghi capelli biondi ricadevano sulla sua schiena, e le sue piccole mani li accarezzavano lentamente, passando del sapone tra essi. Il sapone scivolava dai capelli e finiva sulle gambe, la sua carnagione chiara profumava di vaniglia.
Chiuse l’acqua della doccia e si avvolse nell’asciugamano caldo di cotone.
Iniziò a pettinarsi i capelli biondi, facendo ricadere sulle spalle le goccioline d’acqua di troppo.
Prese il phon e iniziò ad asciugarli. Non le piacque il risultato, conclusi di asciugarli, cosi li legò in una lunga treccia pendente sulla spalla sinistra. Soddisfatta del risultato, uscì dal bagno per recarsi in camera sua.
Aprì l’armadio, estrasse un paio di mutandine nere e un reggiseno abbinato. Il colore nero faceva molto contrasto sulla sua pelle chiara.
Mise un paio di pantaloncini corti e una maglietta nera, abbastanza larga, di suo fratello Matteo, che gli ricadeva sul bacino, ricoprendo per intero il suo lato b.
Si sdraiò sul letto e si mise a leggere. Scorreva le pagine una ad una, e non si stancava mai di leggere. Mentre leggeva, il suo viso era rilassato, felice, era tranquilla, si sentiva bene.
Suonarono al campanello, erano già le 20.00 e avrebbe visto Liam a momenti. Stava per andare nel panico.
Si mise dinnanzi allo specchio e osservò attentamente il suo riflesso. Prese un profondo respiro e andò in soggiorno per salutare gli ospiti.

Appena varcò la soglia della stanza, il suo cuore iniziò a battere sempre più forte nel suo petto.
Liam era meraviglioso.
“Buonasera.” disse Alice con tono timido, entrando nel soggiorno.
Alice eccoti, saluta i signori Payne, su.”  la invitò la madre.
Salve Kare, salve Geoff.”
Alice conosceva da tempo i Payne, ma dava loro ancora del lei. Era parte del suo carattere, era sempre molto distaccata dalle persone.
Alice, Liam, andate pure di là, quando è pronto vi chiamiamo.” disse sorridendo la madre di Alice.
Alice, istintivamente, tese la mano verso Liam, il quale accettò con molto piacere il suo gesto. Subito l’afferrò. Alice sorrise e senza dire una parola, lo condusse in camera sua.
Questa è la mia adorabile stanza. Non è un granchè.” disse Alice, chiaramente in imbarazzo.
Mi piace qui. E’ tutto tranquillo. Ti rispecchia molto.”
“Liam senti, io volevo..”balbettò Alice.
No, ascoltami tu. Io mi scuso per quel bacio, è che volevo trovare una conferma per quello che provo verso di te.” disse Liam, riprendendo la mano della ragazza che amava. Esatto, perché lui la amava.
E c-cosa provi?” chiese Alice, guardando i suoi piccoli piedi freddi.
Che ti amo, Alice, ti amo. E se per te non è lo stesso, non fa nulla, io ti aspetterò, ma non rinuncerò mai a te, mai.” Liam era sicuro. Era sicuro di amarla e l’avrebbe aspettata, anche se ci sarebbero voluti anni.
Non c’è bisogno che tu m’aspetta.” Alice sorrise.
“C-cosa?”  domandò Liam, non capendo.
Ti amo anche io, Liam. Ti amo cosi tanto che questo amore mi distrugge. Non ho mai amato cosi tanto nessuno, come sto amando te. Non pensavo si potesse amare cosi tanto da farsi male. Questo amore, pian piano, mi sta distruggendo, e io non credo di potercela fare ancora senza te.
Ti amo da quando eravamo due bambini di sei anni che giocavamo nel prato. Un giorno mi chiesero se sapevo cosa fosse l’amore. Ai tempi non avrei saputo rispondere, ma adesso si. Adesso ti risponderei ‘Liam James Payne’. Ti amo Liam, ora non posso fare a meno di dirlo. Mi piace.“  Alice disse queste ultime parole sorridendo.
Liam la guardò intensamente negli occhi, marrone nell’azzurro.
Spostò timidamente una ciocca di capelli, sfuggita dalla lunga treccia, dal viso di Alice.
Si avvicinò lentamente al viso della ragazza. I loro nasi si sfiorarono, e le loro fronti erano l’una appoggiata all’altra. Le loro labbra si sfiorarono più volte, senza mai toccarsi completamente. Alice sentiva il battito del cuore di Liam accelerare di volta in volta e il respiro pensate sul suo corpo.
Lasciati andare, Alice. Per una volta, almeno.” soffiò Liam sulle labbra dello splendore che aveva dinnanzi.
Alice prese l’iniziativa e si lasciò andare, come le aveva consigliato un paio di secondi prima Liam.
Annullò la distanza che c’era tra loro ed entrambi si persero in un bacio desiderato e agognato da tempo.
Alice decise di lasciarsi andare del tutto. Attorcigliò le braccia al collo di Liam, e di conseguenza, lui mise le braccia sulla sua schiena, tiradola verso di sé e facendo aderire i loro bacini.
La ragazza lo spinse delicatamente verso il letto, facendolo sedere, senza mai staccare le loro bocche, che si stavano cercando e rincorrendo, dopo troppo tempo.
Si sedette a cavalcioni su di Liam, e pian piano si sdraiarono sul grande letto matrimoniale. Le gambe della ragazza, allo strofinarsi con i jeans di Liam, diventarono subito rosse. La sua pelle era molto chiara e fragile, come il suo cuore.
Alice era sopra il ragazzo che le aveva fatto perdere la testa, passava le mani tra i suoi capelli, spettinando il ciuffo che copriva la fronde del ragazzo.
“Alice, sei l’amore. Sei tutto quello che stavo cercando.”soffiò Liam sulle labbra della ragazza.
Alice sorrise e si coricò al fianco di Liam.
“Alice ti prego, sii mia. Io ho bisogno di te.”
Alice annuì timidamente, sorridendo.
Si. Si Liam.” Alice lo abbracciò, per poi strofinare il suo naso sul collo di Liam, e mettere la testa nell’incavo.
Ti amo.” sussurò Alice all’orecchio di Liam e perdendosi nei suoi occhi.
Erano marrone nell’azzurro, di nuovo.
 
 





 

Ragaazze!
Non vi siete dimenticate di me, vero?
In questi giorni pensavo a questa fanfict, e pensavo a quanto mi mancava scriverla.
Allora ho deciso di riprovare.
Mi lasciaaaate una recensione? Spero che ci siano tante lettrici.
In questo periodo, credo, di aver migliorato un po’ il mio modo di scrivere, boh, fatemi sapere.
Se volete che passi a leggere delle vostre fanfict, potete linkarmele nelle recensioni e appena ho tempo, passerò di sicuro.
Ah, su twitter sono @xdrunkofharry c:
Detto questo, mi dileguo.
Un bacio enorme, Lavi.

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