Don't you remember?

di Proud GleekSmiler
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Rachel aprì gli occhi sentendo un forte mal di testa.
Dove sono?

Si girò e vide un infermiere che entrava. Capì di essere in un'ospedale. 
- Buongiorno signorina, si sente meglio?
- Sì, credo...

Perché, prima si sentiva male?

- Le chiamo subito il dottore.

Passò la mattinata facendo controlli e tentando di capire cosa le chiedesse il medico. 

- Quindi non ricordi niente della sera dell'incidente?
- Non ricordo niente in generale. 

Il dottore la guardò preoccupato. 

- Va bene, per oggi basta così, ti puoi riposare e oggi pomeriggio arriveranno i tuoi genitori e i tuoi amici a farti visita. Buona giornata Rachel.
- Mi scusi... potrebbe dirmi come faccio di cognome?

Il medico si girò e la guardò, perdendo quel briciolo di spernza rimasta.

- Berry, Rachel Berry.
- Grazie...

Dentro di sé si sentì malissimo per aver fatto quella domanda.
Non riusciva a ricordare qualcosa che risalisse a prima dell'incidente, era come se fosse appena nata, anche se dai suoi pensieri capiva di aver già vissuto.
Per quanti anni, poi?
Mentre il dottore le parlava dei danni ricevuti al cervello, sentiva di saper già qualche cosa che diceva, sentiva di averla già studiata.

"Sai leggere, scrivere e ricordi tutti i vocaboli, questo è un ottimo segno"
Questo, le avevano detto. Eppure lei avrebbe preferito ricordare almeno i genitori, piuttosto che qualche vocabolo scientifico. 

Per ingannare l'attesa, iniziò a immaginare come fossero. 
immaginò suo padre alto, moro con gli occhi color nocciola come i suoi, che lavorava in un ufficio e seguiva il football.  Quel tipo di persona socievole, aperta e divertente, che fa amicizia con tutti. 
Sua madre, invece, la ideò come una donna di classe e molto elegante. Poco più bassa del marito, con lunghi capelli castani e occhi verdi. Un'insegnante, magari, o un avvocato. 

- Sei pensierosa?

Rachel si girò verso l'infermiere, Daniel, l'unico nome che conoscesse.

- Un po'. 
- A cosa pensi?
- Ai miei genitori.
- Te li ricordi?
- No, li sto immaginando...
- Parlando per esperienza, non è una buona idea. Ho visto molti ragazzi come te e spesso sono rimasti delusi avendo grandi aspettative.
- Vorrei solo sapere se rivedendo persone che conosco, riesco a ricordare qualcosa. Vanno bene anche un carcerato e una tossicodipendente. 
- Be', spero per te che non sia così. 

Rachel sorrise e aspettò con ansia le 5 del pomeriggio, orario di visite. 

- - -


- Rachel, sono i tuoi genitori, li faccio entrare?
- E lo chiedi?
- Protocollo. 

Rachel, emozionata per l'incontro, sorrise e vide Daniel uscire, per poi rientrare con due uomini sulla cinquantina.
- Ciao tesoro, che bello vedere che stai bene.
- Ci sei mancata tantissimo. 

Rachel continuò a sorridere rispondendo con un timido "ciao". 
Dopo arrossì e disse a bassa voce:
- Mi dispiace chiedervelo, ma non so come... 
- Oh, certo cara. Vedi, lui è Leroy e io sono Hiram.
Dopo un altro momento di silenzio, Rachelprese coraggio e disse ad alta voce la domanda che le ronzava in testa dall'inizio:
- Non ho capito bene, voi siete mio padre e mio zio o cosa..
I due si guardarono ed entrambi pensarono che non volevano fare quel discorso un'altra volta. 
- No, siamo noi i tuoi genitori. Dopo esserci sposati abbiamo... pagato tua madre affinché potesse portarti in grembo per poi lasciarti a noi. 
- E... la conosco?
- No...
Rachel capì di aver fatto troppe domande e per smorzare un po' la tensione disse:
- Be', meglio, una persona in meno da ricordare. 
Non sapevano che altro dirsi e Rachel, che si sentiva un po' in colpa per quel silenzio, azzardò un:
- Abbiamo un buon rapporto? 
- Oh, sì, non litighiamo quasi mai e...
Iniziarono a parlare di delle loro tradizioni e di altre cose che Rachel cercò di memorizzare il più possibile. 
Sorrideva, rideva e qualche volta dava la sua opinione. 
- Okay tesoro, noi andiamo e ti lasciamo un po' di tempo con i tuoi amici.
- Ci vediamo domani.
- Va bene, ciao. 

Dopo qualche minuto vide entrare un ragazzo moro, un po' basso e sorridente.
- Rachel! Che bello rivederti!
Quelle parole dette con così tanto calore fecero sentire bene Rachel, che arrossì e si ritrovò nella stessa situazione imbarazzante di poco prima. 
Il ragazzo capiì subito perché non riusciva a finire la frase.
- Blaine Anderson. 
Vedendo che le stava stringendo la mano, Rachel chiese:
- Stiamo insieme?
- Ahahahaah, no, no, sono il tuo migliore amico. Anche se l'altro ieri, poco prima che partissimo, hai detto di avere una cotta per me.
- Sul serio? E tu che mi hai detto?
- Niente, perché poi sono arrivati i tuoi e siamo saliti in macchina . 
- Ah... certo che devo essere molto sicura di me per aver fatto il primo passo.
- Be', praticamente neanche mi conosci e mi hai chiesto se stiamo insieme, quindi suppongo di sì. 
- Scusa, eh, se qui nessuno mi dice niente della mia vita sociale. 

Risero entrambi. Rachel si sentiva a suo agio con lui, non le sembrava strano che prima avesse una piccola cotta. Fortunatamente, con a memoria, si era cancellata anche quella. 
Meglio per me, l'ultima cosa a cui posso pensare adesso è un ragazzo.
- Quindi sono single?
- Yes. 
- Bene, un peso in meno sulla coscienza. 
-Perché? 
- Perché mi sarei sentita terribilmente in colpa a non riconoscere una persona che mi dovrebbe amare. 
- Fidati che per un amico non è poi così diverso. 
Rachel si morse un labbro.
- Siamo molto legati noi, vero?
- Sì...
- Lo sento, lo sento anche adesso. E ti prometto che tra qualche giorno tornerà tutto come prima. 
Peccato che non abbia la minima idea di come fosse prima.
- Va bene.
- Allora dimmi, dove andavamo di bello prima dell'incidente?
- Alle provinciali. 
- Di cosa? 
- Del glee club. 
- E.. cos' è il glee club?
- Santo cielo...









Note dell'autrice:
vi piace l'idea? Probabilmente no, però a me sì. No, non sono ispirata a 'La memoria del cuore',  ma ho trovato ispirazione in un personaggio che perdeva la memoria in un libro che ho letto quando sono partita. 
In teoria il primo capitolo era un po' più lungo, ma ho deciso di tagliare la fine e metterla nel prossimo perché altrimenti questo era troppo lungo per essere un primo capitolo. E niente, spero vi piaccia. 



  

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


[..]

- E.. cos'è il Glee club?
- Santo cielo... 


Rachel si accorse che Blaine aveva le lacrime agli occhi.

- Scusa, non volevo. 
- No, scusami tu. Dunque, il glee club è il gruppo di canto corale coreografato, e noi li abbiamo abbandonati nel momento del bisogno.
- In un coro se mancano due voci...
- Questo lo posso dire io, non tu che sei la solista indiscussa.
- Sul serio?
- Sì, fai di tutto per avere gli assoli.
- Mamma mia, devo essere insopportabile.
- A volte...
- Non dovevi dirlo.
- Ahahah, ma è il prezzo per essere così eccezionale.

Rachel sorrise arrossendo.

- Sono così brava a cantare?

Blaine annuì.

- Comunque... dicevo: a quanto mi hanno raccontato, Mercedes ha improvvisato la ballade, mentre ci sono stati più problemi per accordare la voce di Santana con quella di Finn....
- Avevo anche un duetto?
- Sì.
- Be', e abbiamo vinto?
- Sì..
- Allora siamo eccezionali.

Blaine sorrise, poi qualcuno bussò alla porta.

- Posso?
- Ciao Finn!

Rachel si girò verso il ragazzo affacciato alla porta.
Alto, capelli corti e castani, occhi verdi.
- Ciao Finn...
- Rachel, che bello rivederti tutta intera!
- Be', sì, poteva andare peggio.

Finn prese una sedia e si sedette vicino a loro.

- Allora? Di cosa parlavate?
- Di te e di come ti ho dato buca.

Finn sorrise.

- Non ti preoccupare, l'importante è che stai bene.
- Sono sicura che sei stato grande lo stesso.
Finn arrossì di botto e Blaine sorrise, guardandoli maliziosamente.
- Ragazzi, mi spiace disturbarvi, ma la signorina deve mangiare.
- Dan, 5 minuti.
- Non posso.
- Va bene, ciao ragazz, grazie di essere venuti.
- Di niente, andiamo Finn?

Dopo un po' essere uscito, Finn tornò.
- Scusa, ho lasciato la felpa.
- Ahahahah eccola, te la stavo per riportare.
- Grazie...
- ... Finn?
- Sì?
- Soo felice di averti... rivisto, 
- Anch'io. 
Finn sorrise e se ne andò.


Perché è mi sento così strana in questo momento?

- - -


- Blaine, mi sai dire chi è Barbra Straisand?
- Ciao, buongiorno anche a te, sono felice di vederti.
- Scusa, è che ho questo nome in testa da stamattina e non so chi sia.

Blaine sorrise amaramente.

- Non avrei mai creduto che un giorno avresti detto queste parole. Be', come dire... Barbra è il tuo idolo, la tua cantante preferita. Sai tutto di lei e ti commuovi ogni volta che senti o canti le sue canzoni. È protagonista del tuo film preferito, Funny Girls, che sai a memoria. Hai sempre detto che ti senti in sintonia con lei come con nessun altro, e il tuo più grande sogno è incontrarla e diventare come lei.
- Wow, sono anche così ambiziosa.
- Come nessun altro.
- E tu mi sei ancora amico?
- Be', sai com'è, eri così sola e mi facevi così pena che...
- Ma smettila!
- Ahahahah, a proposito, ti sei svegliata con qualche altro nome in testa?
- No, ma un certo Kurt Hummel mi ha inviato un messaggio dicendomi che non può venire a trovarmi fino alla prossima settimana, ma visto che uscirò nei prossimi giorni dall'ospedale, mi ha chiesto se usciamo insieme. Lo conosci? 
- Lo conosco di nome, stava con voi l'anno scorso, poi ha cambiato scuola per via dei bulli che non lo lasciavano in pace. Adesso sta alla Dalton, una scuola privata. 
- Forse potrebbe aiutarmi a ricordare qualcosa.
- Sicuramente non perderà tempo a farti rivedere tutti i musical esistenti sulla terra, è un altro fissato come te. Spero che li ricorderai, sarebbe un peccato altrimenti. 
- Già... mi farebbe piacere conoscerlo.
- Anche a me.
- Non lo conosci? 
- No, sto adesso al primo anno. 
- Ma hai detto che siamo migliori amici!
- Siamo cresciuti insieme...
- Ah...
- E comunque l'anno scorso ero piuttosto geloso di questo Kurt, parlavi sempre di lui. 
- Mi piaceva?
- No, è gay dichiarato.
- Ah... e siamo amici?
- A modo vostro... vi litigavate gli assoli, ma in fondo vi volete bene. 
- Bene, dai. Gli scrivo se possiamo uscire venerdì prossimo, mi accompagni?
- Certo, ma quindi ti lasciano tornare a casa? 
- Devo finire dei controlli, poi torno a casa e continuerò a chiacchierare con la psicologa. 
- Perfetto... Oh, Mercedes mi ha inviato un messaggio, tra un po' arrivano.
- Chi?!
- Quelli del glee.
- Oddio, presto, parlami di loro così magari azzecco almeno i loro nomi. 
- Credo sia un po' tardi...

Rachel sentì le voci dal corridoio e si mise le mani nei capelli.
-Ehi Rachel!
- Come stai?
- Non credevo che lo avrei mai detto, ma ci sei mancata. 
- Ti trovo bene.

O santo cielo...


- Sì... ciao ragazzi, anch'io sono contenta di ... rivedervi. Mi spiace avervi abbandonati l'altro giorno, ma a quanto mi dicono la mia presenza non era essenziale.
- Oh, ma se n'è sentita la mancanza. 

Rachel sorrise alla ragazza di colore che le aveva detto quella frase. Fissò uno a uno, tutti quelli che le stavano di fronte e riuscì a riconoscere solo il professore, per il semplice fatto che si vedeva che era più grande. 

Abbassò lo sguardo imbarazzata, nella speranza che qualcuno prendesse l'iniziativa e si presentasse.
Blaine se ne accorse e pensò di iniziare dicendo:
- Ecco, loro sono Santana e Mercedes.
Rachel sorrise.

- Credo che siate molto più brave di me per aver improvvisato...
- Cavolo, Rachel! La prossima volta che te ne esci così avvisami, che così io registro e quando ti torna la memoria te lo faccio risentire. 
- Santana... sei la solita. Comunque, io sono Tina. 
- Io Artie
- Brittany!
- E io Mike.
- Noah Puckerman ma... Puck.
- E io sono Sam. 

Rachel fece un cenno di saluto a tutti e disse: 
- Sapete? Spero di ricordarmi di voi presto, siete proprio un bel gruppo
- Siamo, vorrai dire.

Rachel sorrise e annuì. 
Quando se ne andarono, si accorse di una ragazza bionda che era rimasta in disparte e non aveva aperto bocca.
Poi prese il cellulare, e iniziò a sfogliare le foto.

Le scese una lacrima.

Si sentiva in famiglia, ma fuori posto, nello stesso momento. Sapeva che loro erano i suoi amici, eppure si sentiva estranea. Era una sensazione orribile, la parte peggiore di tutta quella storia.

Spero solo finisca presto.


Note d'autrice:
Rieccomi qui! A perseguitarvi MWAHAHAH (?)
No, okay, va bene. Questo capitolo è un po' il completo del primo, rimane sempre nell'introduzione. Dal prossimo le cose iniziano a muoversi. Yep.
Baci,
Vale.

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