'Dove c'è amore c'è vita'

di Vitzi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 'C'è una sola felicità nella vita, amare ed essere amati' ***
Capitolo 2: *** ‘Nei sogni e in amore non ci sono cose impossibili.’ ***
Capitolo 3: *** ‘Quando si è innamorati non si riesce a dormire perché la realtà alla fine è meglio dei sogni.’ ***
Capitolo 4: *** ‘L’amore, e la tosse, non possono essere nascosti.’ ***
Capitolo 5: *** ‘Non c’è rimedio per l’amore, se non amare di più.’ ***
Capitolo 6: *** ‘ll corso del vero amore non scorre mai liscio.’ ***
Capitolo 7: *** ‘Ti amo non solo per quello che sei, ma per quello che sono io quando sto con te.’ ***
Capitolo 8: *** ‘Non si può mai perdere amando. Si perde sempre se ci si trattiene.’ ***
Capitolo 9: *** ‘Ci si innamora non trovando la persona perfetta, ma vedendo perfetta una persona imperfetta.’ ***
Capitolo 10: *** ‘Le donne vogliono essere amate non perché sono carine, o buone, o di buona famiglia, o graziose, o intelligenti, ma perché sono se stesse.’ ***



Capitolo 1
*** 'C'è una sola felicità nella vita, amare ed essere amati' ***


Erasa 'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi
Capitolo I
‘C’è una sola felicità nella vita: amare ed essere amati.’ George Sands

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'Il mio nome è Erasa e ho 17 anni' scrivo distrattamente sul banco. La lezione è così noiosa che non so come faccia Videl a rispondere a tutte le domande della prof. Mi stiracchio e mi dondolo sulla sedia, metto la penna in bocca e guardo la professoressa di inglese. Nella scuola non accade mai nulla di nuovo, sono sempre più dell'idea che non esista posto peggiore di Satan City in cui vivere, per una ragazza bella e solare.
Alzo la mano per andare in bagno, ma qualcosa attira la mia attenzione. Mi volto verso la mia migliore amica che si porta l'orologio alla bocca e inizia a parlare. Ottimo, un'altra missione. La vedo uscire di corsa, e quando è sulla porta mi lancia uno sguardo di sfuggita e sussurra qualcosa : il guerriero dai capelli d'oro. Sorrido senza volere, ecco qualcosa capace di sollevarmi il morale. «Prof posso andare in bagno?»chiedo.
Forse per il fatto che sono fremente, o per il fatto che ci sono già andata troppe volte la professoressa scuote la testa«Non adesso, aspetta la ricreazione.»
Sbuffo e uso il mio asso nella manica, mi alzo ed esclamo«Professoressa, non vorrà che rivernici tutta la classe di rosso vero?»
A quel punto non sono le pareti a cambiare colore ma è il viso della mia cara prof. Sorrido quando annuisce ed esco velocemente. Non so dove sia Videl, ma chiederò fuori.

Raggiungo in fretta il luogo della rapina, usando la mia auto rossa. Due ladri hanno rapinato una gioiellieria. Arrivo troppo tardi. I ladri sono a terra legati e non c'è traccia del guerriero dai capelli d'oro. Sbuffo e faccio per tornare indietro, ma Videl mi riconosce.
«Erasa! Non ti ho detto di venire!»esclama puntandomi un dito contro.
Io faccio finta di non vederla, è lontana parecchi metri. Torno all'auto, giro l'angolo e...
STONK!
«Ehi!»esclamo cadendo a terra.
«Oh... ehm scusa... sono di fretta...»dice un ragazzo dai capelli neri porgendomi la mano.
«Non mi sembra una scusa per far del male ad una bella ragazza com...» alzo lo sguardo e lo vedo in viso.
Dev'essere un angelo. Quant'è bello! Devo dargli il mio numero.
«Mi chiamo Erasa, tu sei nuovo di qui? Non ti ho mai visto.»esclamo quando mi ha fatta alzare.
Lui non ha tempo di rispondere, perché sento dietro di me le grida di Videl«Andiamo Era, ti dò un passaggio!»
Mi giro verso la mia amica per rispondere un sì secco, e quando mi volto per rivedere il ragazzo lui è sparito. Dannata Videl!

Vado verso la mia amica con il broncio, non le dico niente del ragazzo misterioso, anche perché è l'ultimo pensiero che ho in mente al momento. Devo fare un favore ad un amico. Salgo sul velivolo di Videl e le chiedo«Allora... con i ragazzi come va?»
Lei sbuffa e fa la sua solita espressione di sfida«Sai che mio padre non approverebbe uno più debole di lui, e dato che lui è il più forte del mondo, ecco... credo che rimmarrò single ancora per un po'!»
«Io non so come tu faccia!» sbotto fissandola «Insomma, hai un sacco di spasimanti e alcuni sono delle vere prelibatezze, e poi hai Sharpner! Pende dalle tue labbra, perché non esci con lui qualche volta?»
Lei sorride«Sai che non è il mio tipo Era!»
Annuisco, aveva ragione, ma non le avrei permesso di spezzargli il cuore. Lui era un mio grande amico, forse l'unico.

Il resto della giornata passa lento e monotono, quando suona l'ultima campanella scappo a casa. Non rivolgo la parola a Sharpner, perché i miei pensieri sono interamente per il ragazzo misterioso. Mi sforzo di ricordare i dettagli: di che colore aveva gli occhi? Azzurri. O erano marroni? No forse più tendenti al nero. E i capelli? Quelli neri di certo, sparati sulla testa... e il viso era così... affascinante... Quando parlavamo continuava a saltellare sul posto, perché aveva così tanta fretta? E che ci faceva lì? Era uno dei rapinatori... oppure... forse era il figlio del gioielliere! Smetto di pensare a lui solo quando arrivo a casa. Mi sistemo sotto le coperte e aspetto, cosa? Aspetto di rividere il ragazzo misterioso e qualcosa mi dice che lo rivedrò molto presto.

***

Il giorno dopo a scuola ad aspettarmi c'è una sorpresa fantastica. Un nuovo compagno, con i capelli neri, gli occhi neri, e un bellissimo sorriso. É il ragazzo misterioso. Non gli dico niente, voglio vedere se si ricorda di me. Quando entra in classe però ha uno strano sguardo, fissa Videl e la guarda come se avessero appena discusso su qualcosa. Non mi interessa, voglio vedere cosa farà quando mi riconoscerà. Sorrido quando si siede di fianco a me e mi presento «Ciao, sono Erasa» aspetto con ansia la sua reazione. Mi ero già presentata il giorno prima. Lui sorride e dice«Io sono Gohan»
Ti sei già dimenticato di me?? avrei voluto gridare, invece dico«Lei è Videl e lui è Sharpner» entrambi sorridono.

La giornata passa in fretta, conosciamo meglio quello strano ragazzo di campagna e poi suona la campanella della ricreazione. Noto con stupore che Videl è molto interessata a lui, si vede lontano un miglio che le piace. 'Purtroppo lui ricambia' penso amaramente. Però può darsi che non sia per questo che i due continuano a mandarsi sguardi fulminei, forse, forse... Videl ha detto di averlo già visto stamattina alla rapina in banca. Era presente anche lì, allora non era il figlio del gioielliere? Poco importava, mi ero persa un'altra volta l'arrivo del guerriero dai capelli d'oro, e a quanto pare anche Videl. La accompagno al velivolo e le dico«Allora, Gohan ti piace?»
Lei sbuffa e mi guarda in cagnesco«Non osare dirlo mai più! E poi non credo che sia forte quanto mio padre, sembra abbastanza...»
«Però il fisico non gli manca, non puoi dire di no...»la blocco.
Lei arrosisce un poco«Dai, smettila Era... è solo un amico, anzi nemmeno, è un conoscente.»
Sorrido, però dentro sono leggermente triste. 'Videl però se lo merita, è una brava ragazza.' dice la parte razionale di me. La parte irrazionale invece vorrebbe strangolare la mia amica. Mi contengo e torno verso la mia auto. Mentre cammino nel parcheggio vedo Gohan. É strano, sta rientrando a scuola. 'Avrà dimenticato un libro.' penso'É così affascinante...' Si volta verso di me di scatto, come se avesse percepito qualcosa, forse sto pensando a voce alta. Alza una mano in segno di saluto, faccio per ricambiare, ma qualcosa mi sbatte contro una gamba. Quella cosa inizia a piangere, mi volto e vedo una bambina con due codini biondi per terra. Sbuffo, sua madre dovrebbe stare più attenta, che ci fa una bambina nel parcheggio di un liceo? Poi rammento che il nuovo parco è proprio di fianco e l'unica via per accedervi è questa. Mi abbasso per aiutarla ad alzarsi e le chiedo «Dov'è la tua mamma?»
La bimba smette di piangere ed esclama dolcemente«Andavo a salutare Gohan, lo zio mi aspetta là.» indica verso sinistra.
Mi volto e vedo un uomo in avvicinamento. L'uomo è alto con i capelli neri a caschetto, gli occhi azzurri, muscoloso,indossa un paio di orecchini d'oro. Sobbalzo, è così affascinante. Il suo fascino mi attira verso di lui come una calamita. Che sia lui il figlio del gioielliere?

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Angolo dell'autore
Grazie a tutti voi che state leggendo! Dato che è la mia prima fan fiction non so se sia bella o brutta per questo ho bisogno dei vostri suggerimenti ^^ Recensite pure, anche se volete criticare, sono pronta ad imparare nuove cose :)
Detto questo, alla prossima, _afrinca_




 

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Capitolo 2
*** ‘Nei sogni e in amore non ci sono cose impossibili.’ ***


Erasa2 'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi
Capitolo II
‘Nei sogni e in amore non ci sono cose impossibili.’ Janos Arnay

Odio gli umani. È il pensiero più frequente nella mia mente da quando mia sorella ha sposato quel pelato. Almeno una cosa bella è uscita dalla loro unione, Marron è la creatura più dolce che io abbia mai visto. Ovviamente non lo dico in giro, quello che ci diciamo io e lei resta segreto, come un gioco, a lei piacciono i giochi. E ora un'umana le parla, come osa? Mi avvicino svelto per allontanarla. Doveva solo salutare Gohan non fermarsi a parlare con gli umani. Gohan... non sono mai riuscito ad odiare nemmeno quel ragazzo, a pensarci bene mi fa solo pena, uno con le sue capacità non dovrebbe frequentare una scuola pubblica. La donna alza lo sguardo su di me, è giovane, forse non è nemmeno maggiorenne, ma chi può dirlo con quel trucco che ha in viso. I suoi occhi si aprono sorpresi, si volta di nuovo verso la mia Marron e le dice qualcosa. Aumento il passo.
«Marron, quante volte ti ho detto di non parlare con gli estranei?»sbotto stanco.
Le prendo il braccio e la tiro verso di me. Qualcosa mi ferma. La ragazza ha preso l'altro braccio della mia Marron.
«Lasciala.»dico in tono minaccioso.
La ragazza bionda spalanca gli occhi blu ancora di più. Non sembra spaventata, anzi, sorpresa e in un certo senso compiaciuta. Cerco di nascondere il rossore che inizia a colorarmi le guance.
«Non le permetto di trattare così una povera bambina!»esclama improvvisamente.
Sento l'aura di Gohan che si avvicina. Come osa quell'umana? Se solo sapesse quanto sono pericoloso, forse...
«Zio, andiamo al parco?»dice Marron tirandomi la maglietta.
Mi mordo la lingua, ho voglia di uccidere qualcuno, ma non posso farlo con la piccola nei paraggi.
Mi avvicino al viso della ragazza e sussurro vicino al suo orecchio«Lei non è una povera bambina e tu non hai nessun diritto di...
«Gohan!»strilla Marron staccandosi dalla mia presa e da quella della ragazza.
La vedo correre verso il saiyan. Quando lo raggiunge lui la stringe a sé«Ehi piccola!»
Ho voglia di staccargliela dalle mani, ma so che nessuno mi ruberà Marron. Sento degli occhi su di me, volto di poco la testa e mi ritrovo ad una spanna dall'umana. Mi stacco di scatto, e stavolta il rossore sulle mie guance è evidente. Dannata femmina. Cosa mi prende?
Vado verso Gohan e lui mi guarda truce «Diciassette cerca di non farti notare troppo.»
Faccio un sorriso sarcastico, mentre dico«Senti chi parla, il guerriero dai capelli d'oro.»
Mi compiaccio vedendo il rossore sulle guance del ragazzo e mi allontano. Dopo pochi passi, però sento la donna chiedere a Gohan con frenesia «Come hai detto che si chiama? Diciassette? Ma non è un numero?»
Sento Gohan sorridere e mi immagino che si stia grattando la testa, faccio schioccare la lingua. Il solito furbo.

***

Devo dimagrire! Perché il vestito dell'anno scorso non mi entra più? Cerco di entrarci, devo riuscirci a costo della vita!
«AAAH!» strillo furiosa.
«Era calmati!» mi intimida Videl.
«Per te è semplice, da quando stai con Gohan, non so come hai perso una decina di chili!»
La vedo arrossire e sorrido maliziosa«Cosa fate nel tempo libero? E i capelli? Ti davano troppo fastidio?»
Mi arriva una cuscinata in faccia talmente forte che cado sul letto. Scoppio a ridere e vedo sorridere anche lei.
Poi mi raggiunge sul letto e si sdraia, guardando il soffito«E te invece? Con l'uomo misterioso? Non credi che sia troppo vecchio?»
È raro che io arrossisca, però lo faccio lo stesso. Non posso farne a meno. Sono passati alcuni mesi da quando ho visto quel... Diciassette? E da quel giorno non faccio altro che pensare a lui. Il suo modo di fare... era così... dannatamente sexy. Ogni giorno speravo di rivedere la piccola Marron, ma niente di niente. Come se non bastasse Gohan e Videl avevano iniziato a frequentarsi, dicevano che non stavano insieme, e ci credevo, ma fino ad un certo punto. Io e Sharpner ci eravamo accorti che l'orologio di Videl suonava molte volte ormai, e spesso uscivano insieme. Forse Videl nemmeno si accorgeva che Gohan la seguiva, o forse era tutto calcolato. Era così dannatamente romantico. Io invece ero terribilmente triste, andare dietro ad un uomo di cui non si sa nemmeno l'età e a malapena il nome.
«Forza... mettiamoci le scarpe, la festa inizierà fra poco...» disse Videl alzandosi dal letto.
La prendo per un braccio «Scusa se non ti ho risposto, ma ero immersa nei miei pensieri... »
«Fa niente» risponde Videl sorridente.
Le voglio tanto bene penso. 
Indosso i tacchi, mentre Videl si avvicina alle sue scarpe da ginnastica. Sono più veloce di lei e gliele prendo. «Mettiti i tacchi o sarò costretta a buttare queste dalla finestra!»
Videl diventa furiosa ed esclama «Erasa è solo una dannata festa!»
«Organizzata da Gohan però!» continuo io.
«Non è vero! È stata organizzata da Bulma, una vecchia amica di famiglia di Gohan. A quanto pare ci saranno tutti i loro più cari amici e noi. Gohan ha cercato di fermarla, ma lei ha voluto invitare anche noi quattro.» strilla lei.
Io annuisco«Quindi ci sarà anche la madre di Gohan, credo sia meglio vestirsi bene per lei, quel vestito non starebbe bene con un paio di scarpe, non trovi?»
Vedo che Videl sta per gridare dalla rabbia e sorrido porgendole i tacchi. Quando se li infila usciamo.
Appena fuori dalla villa, nell'immensa limousine mi rendo conto della situazione ed esclamo«Hai detto Bulma!»
Videl mi guarda sorpresa «Si, perché? La conosci?»
Spalanco gli occhi «È la donna più ricca di questo pianeta! Anche più ricca di te! È la proprietaria della Capsule Corporation, era sul giornale ieri, si è fatta un taglio niente male...»
Videl nonostante la mia rivelazione non sembra muovere un muscolo. Io guardo il cielo sbuffando«Sei sempre la solita!»


Arriviamo alla festa con un'ora di ritardo per via del traffico. La casa è enorme. Entriamo e mi accorgo soddisfatta che sono tutti vestiti elegantemente, i tacchi non mancano certo a nessuna delle donne presenti. Videl mi presenta la madre di Gohan, una donna affascinante e piena di carattere. Poi vedo anche il padre, un uomo verde e alto. Quando chiedo a Videl da chi ha preso Gohan tutta la sua bellezza lei mi risponde dal padre, ma io non ci vedo questo granché. Tra l'altro i suoi genitori sembrano odiarsi, povero Gohan! E io che mi lamento dei miei. 
Raggiungiamo il centro della sala e il mio sguardo cade su una donna e un uomo. Lei è alta con i capelli biondi ed è molto bella, mentre lui è un nano con i capelli neri. Più li guardo più mi ricordano qualcuno...
«Siete uno schianto!» esclama un vecchio con la bava alla bocca avvicinandosi.
Sono lusingata del complimento, ma quando lo vedo avvicinare le mani cerco Videl con lo sguardo. Lei è ancora più scandalizzata di me. Fortunatamente una voce grida «Genio non importunare le ragazze!»
Mi volto e vedo Bulma, la padrona di casa. È in un bel vestito azzurro, come i suoi capelli e i suoi occhi. Ci sorride e non posso fare a meno di farlo anche io, se avessi avuto carta e penna le avrei chiesto l'autografo. Per poco non mi sciolgo quando vedo il marito. Anche se dalle foto sembrava più affascinante e più alto, dal vivo è uno spettacolo. Videl mi prende per il gomito, mi volto verso di lei che indica con lo sguardo Gohan. La seguo e raggiungiamo lui e Sharpner.
«Erasa! Finalmente sei arrivata!! Questo luogo è pieno di matti!»sussurra alla fine il mio migliore amico.
Io sorrido e faccio finta di non aver sentito. Vedo Gohan mangiarsi Videl con gli occhi e sorrido«Ehi Gohan attento, se si pagasse per guardarla, andresti in bancarotta!»
«Ma fortunatamente sono gratis!» sorrise Videl. Questo cambiamento da parte sua non me lo sarei mai aspettata. Forse era un segnale? Voleva stare da sola con lui? Probabile.
Prendo Sharpner per un braccio e mi allontano«Noi prendiamo da bere!» li lascio facendo l'occhiolino a Videl.
Il ragazzo dai lunghi capelli biondi mi guarda spaesato e io sorrido di rimando. Andiamo verso il tavolo del ponce, mi verso da bere e urto per sbaglio contro una persona.
«Ehi! Ma ti sembra il modo?» sbotto furiosa.
L'uomo si volta e quando il suo sguardo di ghiaccio mi percorre per poco non svengo. È lui. L'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere ad una festa. Diciassette. Mi ha riconosciuta e a quanto pare non gli dispiace affatto rivedermi. Lo fisso e da sopra la sua spalla vedo due occhi di ghiaccio fissarmi, gli occhi della bella bionda. Sembra sconvolta. Che mi sia sporcata il vestito?

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Angolo dell'autore
Grazie a tutti voi che state leggendo! Questo il mio secondo capitolo :) #youdon'tsay?!?#
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito e mi scuso per aver pubblicato il seguito così tanto in ritardo!
Spero vi sia piaciuto, baci
_afrinca_

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Capitolo 3
*** ‘Quando si è innamorati non si riesce a dormire perché la realtà alla fine è meglio dei sogni.’ ***


Erasa3 'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi
Capitolo III
‘Quando si è innamorati non si riesce a dormire perché la realtà alla fine è meglio dei  sogni.’ Dr. Seuss


Non riesco nemmeno a pensare razionalmente. Era passato tutto quel tempo. Spero che mia sorella non mi stia guardando. Eppure sentivo i suoi occhi su di me, e anche quelli del "pelato". Sta di sicuro ridendo. Rimango immobile, ma vorrei stringerla a me. Non so cosa mi prenda. Calmati maledizione! Ricordo a memoria il giorno in cui l'ho incontrata e le sensazioni provate appena ci siamo separati. Ne ho parlato subito con mia sorella, ed è stata la scelta più giusta? Ancora non lo so.

~
«Siete tornati! Vi siete divertiti al parco?» aveva detto mia sorella vedendoci entrare. Aveva cambiato subito espressione non appena aveva visto i miei occhi gelidi. Aveva baciato in fretta Marron e poi le aveva detto dolcemente «Perché non vai di là, tesoro? Papà ti aspetta.»
La piccola era andata in fretta, lasciando soli me e mia sorella. Lei si era recata in cucina e quando ero entrato mi aveva intimato di chiudere la porta. Dopo la gravidanza era ancora più pericolosa, se possibile, ma era per questo che l'adoravo.
«Che è successo? Cos'è quella faccia?»aveva quasi strillato.
Senza volere avevo arrossito e questo l'aveva fatta infuriare «Stai... stai scherzando? Le tue guance sono diventate rosse Diciassette! Cosa mi stai nascondendo?»
Cercavo, inutilmente, di sembrare il più cinico possibile quando avevo detto«Una ragazza mi ha parlato oggi.»
Diciotto rimase per un po' stupita, poi era scoppiata a ridere. Quando avevo visto i suoi muscoli facciali flettersi sospirai di sollievo, non avevo idea di come l'avrebbe presa.
Mi aveva risposto in fretta«E? Non riesci più a dimenticartela? Ti ha stregato non è così?»
«Ho paura, non sto scherzando e lo sai. Non voglio essere debole.» avevo sussurrato, stringendo i pugni e guardando verso il basso.
Diciotto aveva smesso subito di ridere e si era avvicinata«Stai forse dicendo che sono debole?»
Non avevo pensato a questo, così avevo spalancato gli occhi stupito. Anche lei era stata innamorata, eppure eccola qui, feroce come un tempo. Fortunatamente dopo un po' si smetteva di amare. Avevo risposto senza pensarci«Sorella, non sono come te. Il mio solo desiderio è uccidere, non voglio amare nessuno, mi basta vivere la mia vita in pace.»
«Ma tu già ami qualcuno! Ami Marron e me! E poi... poi non è così semplice, te ne accorgerai. E se per lei è la stessa cosa verrà a cercarti. Ne... ne so qualcosa... Ricordi come mi sono innamorata di Crilin? È stato solo uno sguardo... ma da lì in poi non l'ho più dimenticato. Forse per noi cyborg è più facile innamorarsi... forse ci si innamora di una persona sola... » arrossì improvvisamente.
Mi ero avvicinato e l'avevo presa per le spalle «Quindi cosa devo fare per non pensare più a lei, ai suoi occhi... al suo viso... al suo corpo... a... perché sorridi? È una cosa seria!»
«Sei ridicolo e innamorato. Non avrei mai creduto di vivere abbastanza a lungo per vederti così...» aveva sospirato lei, chiundendo il discorso
                                                                                                                                                                                                              ~
Eppure lei lo sapeva. Non avrei mai detto a nessuno che mi ero abbassato al livello di amare... eppure sembra impossibile dimenticarsi di lei. E ora eccola lì, di fronte a me. A volte la vedevo a scuola, ma non volevo che lei vedesse me, che mi riconoscesse. Sapevo di piacerle e di non farle affatto paura, forse era per questo che ero attratto da lei. Crilin ha saputo tutto pochi giorni fa, Marron ha spifferato di aver incontrato una ragazza con me e che ero diventato tutto rosso. Tutto ciò è bastato per farlo scoppiare a ridere di fronte alle mie guance di nuovo rosse. Diciotto mi ha detto che se l'avessi rivista avrei dovuto mandarla via e trattarla male. Se invece l'amavo davvero non ce l'avrei mai fatta, secondo lei. E ora che faccio? Parlo con questa ragazza o la lascio per sempre. Tutto ciò è ridicolo!
«Mi dispiace di averti sporcato la maglietta...»borbotta lei muovendo le labbra rosee e guardando il bicchiere di ponce, che aveva fra le candide mani, appena riempito, ora vuoto.
Mi asciugo velocemente. Lei scoppia a ridere quando inizio a strofinarmi la maglietta. La sua risata è come ossigeno puro sott'acqua per me.
«Che c'è?»sbotto, non potendo fare a meno di sorridere.
«Non verrà mai via così! Più la strofini più la sporchi! Devi cambiarla...»
La vedo arrossire e non capisco. Ora mi sento totalmente appannato, ho solo voglia di stringerla a me.
«Fratello, ho io la maglia pulita, vieni di là.» una voce fredda mi riporta alla realtà.
Diciotto mi porta via velocemente, e non faccio nemmeno in tempo a lanciare un'ultimo sguardo alla bionda. Lei mi guarda incuriosita e un po' delusa, poi la vedo andare via con un ragazzo dai capelli lunghi e biondi. Che sia il suo ragazzo? Mi mordo il labbro e stringo i pugni, sentendo un dolore acuto ai palmi delle mani. Diciotto mi spinge più veloce. Mi guardo intorno. Tutti mi fissano, anche Gohan e Vegeta... capisco il loro disappunto. Ho sorriso. Io non sorrido mai. Mai. Lei...

***
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Raggiungiamo Gohan e Videl in fretta. Il ragazzo moro sta squadrando Diciassette, come tutti nella stanza. Non appena sparisce con dietro sua sorella tutti si guardano intorno spaesati, finché Bulma non prende in mano la situazione annunciando una gara di ballo. Arrossisco, è colpa mia se tutti lo guardano così?
«Junior, ti presento Videl, Erasa e Sharpner.. sono miei compagni. Ragazzi lui... lui è un po' come un secondo padre per me, mi è sempre stato vicino...» dice Gohan presentandoci all'uomo verde.
Il verde delle guance diventa rosso, poi rosa confetto. Sorrido, si vogliono davvero bene quei due, ma non è suo padre!
«Tuo padre è morto?» chiedo.
Videl mi guarda male, che cos'ho fatto adesso? È semplice curiosità.
Gohan sta per rispondere quando un bambino gli sbuca da sotto le gambe«Fratellone chi sono questi?»chiede poi.
Io sorrido e mi chino per guardarlo. È un bambino adorabile, ha dei capelli davvero strani, chissà chi è il suo parrucchiere... della città del Sud di sicuro!
«E lui è Goten mio fratello più piccolo, Videl... tu lo hai già conosciuto.» dice Gohan rivolgendosi alla mia migliore amica.
Io tossico ed esclamò con fare ammiccante «Goten, hai visto questi due in camera da soli?»
Gohan diventa bordeaux, Videl anche e pure Sharpner, probabilmente lui per gelosia. Goten mi guarda con gli enormi occhi neri spalancati «No, noi ci alleniamo tutti i giorni per il torneo, cioè io e Gohan... però Videl ci rallenta sempre perché vuole imparare a volare, ma non è forte come n...»
Gohan gli tappa la bocca in fretta, mi volto verso Videl e vedo che ha una strana espressione. È sicuramente soddisfatta, troverò le prove che mi servono per incastrare i piccioncini.
Mi allontano dal gruppo, anche se sono stata occupata tutto questo tempo Diciassette non è mai uscito dalla mia testa. Vado verso la porta da cui è sparito con la sorella, quando la raggiungo Bulma mi ferma. Ha un sorriso malizioso, chissà cosa vorrà. La guardo e sorrido, mi sbarra la strada, così esclamo «Dovrei andare al bagno»
La donna sorride e beve dal suo calice, quello che sembra un superalcolico. «Davvero? Non stai andando a imbucarti con qualche invitato, vero?»
Rimango impassibile, anche se, era la mia idea principale «E con chi? Con Hulk? L'uomo verde?»
Bulma scoppia a ridere e rido a mia volta, però lei non si scosta dalla porta. «È urgente» sussurro«Non vorrei macchiare il vestito»
La donna mi guarda e sorride «Sai... usavo anche io quel trucco alla tua età. Quindi ora dimmi che cosa ti ha detto quello lì.»
Rimango senza parole. Quella donna è piena di risorse ed è terribile. «Chi?» chiedo.
Bulma sorride e poi esclama«C-17»
«C... C che?» sbotto confusa.
Bulma mi guarda male, poi spalanca gli occhi e sorride«Oh! Non sai nemmeno il suo nome, allora scusa, è solo che Diciotto sembrava così confusa...»
Sorrido a mia volta e la scavalco, poi la sento urlare «Trunks! Tesoro mio accompagna la signorina al bagno!»
Impreco a bassa voce. Mi sta controllando, ma perché? Cos'avrà di tanto speciale questo Diciasette? E ha una sorella che si chiama Diciotto? Che fantasia!
Un adorabile bambino dai capelli viola a caschetto mi raggiunge di corsa, con riluttanza mi porge la mano e arrossisce appena quando gliela stringo.
«Il bagno è da questa parte...»borbotta piano.
Lo seguo verso corridoi che sembrano infiniti, mi chiedo come facciano ad orientarsi lì dentro. Trunks però è sicuro e mi accompagna alla toilette. Entro e lo lascio sulla porta. Mi sembra di essere una specie di star sorvegliata a tutte le ore. Sarebbe bello. Noto che c'è una finestra molto ampia nel bagno, non sapendo cosa fare la apro. Guardo il meraviglioso giardino interno della Casule Corporation con stupore e felicità. Se mi sposassi con questo Trunks forse tutto questo un giorno sarebbe mio! I miei pensieri vengono però interrotti dalla donna bionda. O come aveva detto Bulma : Diciotto. Cammina svelta, ma è da sola. È il mio momento voglio parlare con Diciassette. Guardo l'altezza del bagno, siamo al quarto piano, ma fortunatamente c'è un enorme albero, proprio vicino alla finestra. Cerco un ramo vicino... eccolo! C'è un ramo che fa al caso mio. Salgo sul bordo della finestra, quando sento bussare. «Trunks! Sono una signorina! Non mi lasci nemmeno la mia privacy?» grido in preda al panico, se fosse entrato non avrei avuto scuse.
Trunks tossisce«Io... io volevo solo chiederti se potevo andare... tanto la strada è semplice...»
«Certo vai pure!» dico, forse con troppo entusiasmo.
Ok ora pensiamo a non morire. Mi aggancio al ramo sporgendomi dalla finestra, riesco a metterci una gamba, e poi sono finalmente a cavalcioni. Mi fermo per un po' a prendere fiato. Erasa cosa stai facendo? Sei in altissimo! E per cosa? Per un ragazzo che hai visto appena due volte e che non ricambia nel 99% delle possibilità? Sei scema! Scaccio via la parte razionale di me e cerco di capire come fare per scendere. Vedo due rami più in basso, se mi calo su quelli e poi su quelli ancora sotto è fatta. Se cado da qui mi schianto prima contro due rami, poi a terra. Se cado da quest'altra parte, invece, cado direttamente a terra. Decido che è meglio rischiare di cadere su uno dei rami e mi sporgo per raggiungere con il piede il ramo sotto. Lo tocco e mi lascio cadere, però l'altro piede non tocca il ramo. Cado con la schiena all'indietro, cerco di aggrapparmi al tronco, ma non faccio altro che graffiarmi le mani, poi il vuoto. Mi sento precipitare. È finita.

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Capitolo 4
*** ‘L’amore, e la tosse, non possono essere nascosti.’ ***


Erasa4 'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi
Capitolo IV
‘L’amore, e la tosse, non possono essere nascosti.’ George Herbert

Sarebbe bastato davvero un attimo? Qualche secondo di più e sarebbe piombata a terra sfracellandosi. Tremo al solo pensiero delle sue belle gambe coperte di sangue. Cosa?? Ma che diamine mi prende?? Tremo al solo pensiero delle sue belle gambe sfracellate?? Io? C-17, il cyborg senza cuo...
«Uh...»sospira la ragazza in braccio a me.
La guardo e non posso fare a meno di sorridere, i capelli biondi corti sono scompigliati e sudati, il viso è cosparso di piccole goccioline, gli occhi sono chiusi e le enormi ciglia nere sembrano... morbide. Devo smetterla di guardarla in questo modo. C-18 mi ha espressamente vietato di... anche solo vederla di nuov...
«Ah... la... la schiena...» borbotta ancora cercando di muoversi.
Purtroppo quel terribile sorriso continua a infiammarmi il volto. La vedo aprire gli occhi lentamente... quando le sue iridi mi fissano, rimango colpito dai suoi occhi blu. Ogni volta che li vedo sono più splendenti...
La reazione non è quella che mi aspettavo. Mi aspettavo, infatti, di vederla scendere di corsa e gridare come una gallina isterica, ma invece continua a fissarmi e ricambia il sorriso. Poi un lieve color porpora le dipinge le guance con pennellate uniformi.
«..grazie...» sospira dopo aver preso fiato.
Sento il suo cuore aumentare i battiti, mi viene voglia di stringerla a me, toccare le sue labbra che sembrano così carnose... i suoi seni sodi... le sue cosce seducenti...
Senza accorgemene la faccio scendere velocemente.
Noto il disappunto nei suoi occhi limpidi. Continua a fissarmi anche quando mi allontano, sento il suo sguardo. Sono ormai a diversi metri da lei, quando mi fermo. Che stai facendo? cerco di darmi una risposta e la parte razionale di me la trova subito Me ne vado, è la cosa più giusta. Annuisco a me stesso, ma non posso fare a meno di voltarmi, e la vedo, perfetta, con un viso tra lo spaventato e il deluso, la bocca dolcemente socchiusa, gli occhi iniziano a diventare un vero e proprio oceano riempendosi di acqua, le mani, vicino al viso, ferite e piene di tagli. Mi volto e mi allontano ancora di più. Non posso.

***

Sento le lacrime scendere inesorabilmente. Non capisco il perché. Non ho mai pianto per un ragazzo, eppure molti mi hanno spezzato il cuore. Però... il suo sguardo... quello è bastato per trafiggermi nel profondo. È come se mi avesse pestato il cuore con un piede. Mi ha salvata, è ovvio. Se non fosse stato per lui sarei morta, ma allora perché adesso se ne sta andando velocemente? Sono così orribilmente schifosa? Scoppio a piangere ancora più forte. Forse stavolta... stavolta credevo che sarebbe stato diverso. Da come si era comportato, credevo che... che mi amasse... amore... una parola così grossa per una sedicenne. Forse dovrei smetterla di guardare troppi film... ma perché mi ha spezzato il cuore così? Forse sono tragica. Non mi interessa, mi sento male, credevo mi amasse e mi sono illusa di qualche sguardo. E allora perché mi guardava in quel modo, in quel modo in cui nessun ragazzo mi ha mai guardato, quel modo... come se fosse appunto innamorato? Le lacrime smettono di scendere per tristezza, ma continuano quelle della rabbia. Ora sono terribilmente delusa e arrabbiata con lui e con me stessa. Perché non l'ho fermato? E perché lui mi ha illusa? È solo uno stronzo come tutti gli altri.
«Era! Ti ho cercata dappertutto!» mi grida Videl alle mie spalle.
Quando mi volto, mi fiondo subito fra le sue braccia e piango. Al momento voglio solo piangere. Sento che non siamo sole, probabilmente tutti gli invitati si stanno spostando in giardino. Non mi interessa, al momento voglio solo piangere.
«Su, su... non so cosa sia successo per ridurti così ma sono sicura che tutto si sistemerà!»
«Voglio... » cerco di frenare i singhiozzi che mi impediscono di proferire parola «Voglio solo andarmene lontano da queste persone.»
Sento Videl allentare l'abbraccio e mi distacco un po' per vedere il suo volto. Non vedo solo il suo, tutti gli invitati ci guardano, Bulma ha gli occhi lucidi e mi guarda con compassione, come se capisse... come se avesse passato la stessa situazione. Notando il mio sguardo si avvicina, e allora sono io ad allontarmi di corsa verso l'uscita.
Le lacrime non si fermano, colpisco qualcuno quando passo, ma nessuno tenta di fermarmi, tra tutti i volti ricordo quello della bionda, i suoi occhi confusi lanciavano lampi di sfida. Una sfida che avrei accolto molto presto.

***
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Devo dimenticarla. penso mentre tiro l'ennesimo pugno al muro.
«Hai già distrutto tre muri di casa, pensi di continuare ancora? Così sarò costretta a ospitarti da me.» sbotta mia sorella entrando.
Non sono in vena di chiacchere. La colpisco con un'onda energetica, che lei, però, schiva immediatamente.
«Non sono qui per lei.» dice mettendo in chiaro le cose fin da subito.
Sbuffo, poteva inventarne una migliore. Tuttavia prendo l'asciugamano e mi asciugo il petto, bagnato di sudore. Quando mi siedo a bere una pepsi le chiedo se ne vuole un po'.
«Fratello vivi in una topaia! Come puoi... fa lo stesso... sono qui per chiederti di partecipare al prossimo torneo Tenchaichi.» dice lei sedendosi su uno scatolone di fronte a me.
Per sbaglio, o forse no, le sputo il contenuto della bibita in faccia. Lei lo schiva irritata, poi continua«Smettila! Se vincessi quei soldi, forse potresti costruirti una casa decente!»
«Questa non va bene?»chiedo irritato.
Lei guarda il cielo e si colpisce i fianchi con le mani «Diciassette! Hai un letto e un frigorifero, due muri intatti e gli altri distrutti. Un tetto che sta in piedi per miracolo!»
Ho finito la pepsi. Apro il frigo e prendo una birra aprendola con i denti.
«Ma mi stai ascoltando?» strilla lei «Partecipa al torneo e la dimenticherai.»
Quello era un colpo basso. La guardai per la prima volta, i miei occhi erano minacciosi, ma la sua risposta fu l'indifferenza.
«L'ho già dimenticata.»dico serio.
Lei si avvicina e quando il suo viso è a una spanna dal mio comprendo cosa vuole fare, tento di allontarmi, ma ormai le sue labbra hanno già baciato la mia guancia.
Scatto via, contro il muro «Che stai facendo?» urlo.
Diciotto si volta e se ne va, impassibile.
La seguo e la precedo davanti alla porta«Perché l'hai fatto?»
Mia sorella mia guarda la guancia«Tu non l'hai ancora dimenticata, e non lo farai mai se non ti concentrerai su qualcos'altro. Il torneo è un ottimo svago. Io ti ho avvertito.»
Così dicendo, sparisce dalla mia vista.

***

Continuo a rigirarmi nel letto. È ovvio che io non riesca a dormire. Sono a casa di Videl, ormai sto da lei da due giorni e non esco dalla sua camera. Suo padre non se ne interessa molto, anzi, spesso lo becco a spiarmi. Ma non credo che quello che vede lo renda soddisfatto, si perché, io, Erasa, salto la scuola a piangere per un ragazzo. O meglio, questo è quello che voglio far credere a tutti. Ho due obbiettivi, e voglio portarli a termine entrambi. Sono legati fra di loro, ovviamente. Solo che mi devo sbrigare, il torneo è domani. Sono le sei del mattino, Videl è appena uscita con una chiamata urgente. Suo padre le ha detto che è ad allenarsi, ho sempre stimato Mr Satan, anche se ora dubito di lui, dopo averlo conosciuto meglio. Ma, si sa, l'apparenza inganna.
Mi alzo e vado a fare colazione, passo il resto della mattinata a guardare la televisione e a girare per l'enorme villa. Lascio messaggi a casa, ma sono sicura che nessuno si preoccupi della mia assenza. Verso mezzogiorno mi trovo il cellulare fra le mani, e mi viene un'idea. Malsana forse?
Inizio a digitare sullo schermo il messaggio e spero che la mia amica abbocchi 'Videl passo da casa un attimo, sarò di ritorno per le quattro. Nel frattempo potresti inviatare Gohan, non voglio che mi scappi, ho bisogno di ripetizioni!'
Sorrido soddisfatta dopo aver inviato il messaggio, poi, dopo due ore, prendo la giacca ed esco in giardino.
Ed eccoli arrivare sulla navicella di Videl. Gohan scende per primo e si fa accompagnare alla porta. Mi stupisco della velocità con cui si muovono i due e del fatto che per Gohan non sembra la prima volta nella villa. Mi avvicino soddisfatta alla porta sul retro ed entro, facendo il minimo rumore. Guardo i due entrare. Mi aspettavo che non appena Gohan chiudesse la porta alle sue spalle, Videl si sarebbe buttata su di lui e avrebbero iniziato a spogliarsi e così sarei entrata in scena io, dicendo che li avevo fotografati e che ormai dovevano dirmi la verità. Troppissimi film Erasa, davvero troppi. Gohan chiude la porta e Videl lo conduce nello studio, per poi dire «Erasa arriva fra due orette, nel frattempo ti va di allenarci?»
Rimango sorpresa, non sapevo che Gohan sapesse combattere, per un attimo credo di aver perso l'occasione di immortalarli.
Sbuffo e Gohan volta rapido la testa verso il punto in cui sono nascosta.
«Sei sicura che siamo da soli in casa?»chiede.
Videl sembra seria quando risponde«Si... sarà una donna delle pulizie...»
Gohan annuisce, ma resta serio e soprattutto non pensa alla domanda rivoltagli dall'amica.
Sorrido soddisfatta quando vedo un sorriso di sfida sul volto di Videl. Dopo poco dice«Ehi Gohan, prendimi se ci riesci!»
Mi immagino che corrano per la villa come due bambini e per poco non svengo quando vedo che la mia migliore amica prende il volo.
Gohan sorride, poi torna serio«Videl non credo... che sia una buona idea... se se... se ci vedesse qualcuno...»
Oh cavolo! Rovina sempre tutto! Mi allungo e faccio partire lo stereo, la musica rock si espande sui muri della villa. Videl guarda nella mia direzione poi sorride «Erasa deve aver imposto il timer, o forse hai attivato il comando vocale... prendimi!»
La scena che si protrae davanti ai miei occhi negli istanti successivi mi fa sorridere. Gohan insegue Videl per la casa a ritmo di musica, si inseguono ridono e scherzano. Poi Gohan stringe Videl tra le braccia. Le loro guance arrossiscono, i loro volti si avvicinano, i loro nasi si sfiorano, le loro labbra si baciano, dolcemente, in aria.
«Questo è anche meglio di un film...»sospiro.
So che dovrei apparire sulla scena e far vergognare i due, ma non ci riesco. Sono così belli e felici che non riesco a pensare ad altro se non al fatto che forse esiste il principe azzurro. Il mio pensiero cade di nuovo su Diciassette, il mio primo obbiettivo è stato raggiunto, ora tocca al secondo. Deglutisco e ripenso agli occhi della bionda, suo fratello sarà mio.

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Angolo dell'autore
Saaaaaaaalve sono di nuovo qui ^.^
Spero che questo capitolo vi sia piaciuuuto ringrazio tutti quelli che hanno recensito *^*
Purtroppo in questi giorni non ho avuto connessione ç___ç
Spero che la storia vi stia entusiasmando, se non è così ditemi cosa c'è che non va e tenterò di migliorarlo!
Continuo ancora più presto, promesso :**
Baci
_afrinca_

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Capitolo 5
*** ‘Non c’è rimedio per l’amore, se non amare di più.’ ***


Erasa5 'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi
Capitolo V
 ‘Non c’è rimedio per l’amore, se non amare di più.Henry David Thoreau

Videl e Gohan sono sempre più strani. Continuano a negare di stare insieme, ma io li ho visti chiaramente baciarsi. Sto ascoltando la lezione di Gohan che mi rispiega tutto ciò che mi sono persa in questi due giorni di scuola, dalla fisica all'inglese. Sbadiglio, è ormai da più di tre ore che continua a spiegare ininterrottamente. Videl è andata ad allenarsi, ciò vuol dire che siamo da soli.
«Gohan, possiamo fare una pausa?» esclamo cercando di interropere la sua interminabile spiegazione.
Lui annuisce, fermandosi di colpo «C'è qualcosa che non hai capito?» chiede.
Mi alzo in piedi e prendo un bicchier d'acqua, nello studio di Videl non manca mai.
«Non è questo... è che ho la testa da tutt'altra parte...»esclamo.
Lui sorride mostrando una fila di denti bianchi e perfetti«Me n'ero accorto, che cosa ti turba?»
Mi morsi il labbro e, cercando tempo per pensare alla risposta, misi il bicchiere sulle labbra e bevvi. Dopo aver mandato giù alcuni sorsi mi feci coraggio.
«Sai... pensavo alla festa, ho visto così tante persone che non conosco... mi piacerebbe approfondire sulla tua famiglia.»
Lo sguardo del ragazzo si oscura, allora riprendo velocemente«Trunks, ad esempio, è il figlio di Bulma... e? Come si chiama suo marito? Ha un nome che inizia con la V mi pare... Verduro?»
Riesco a strappare un sorriso a Gohan, anche se non capisco perché, lui risponde, alzandosi a sua volta e prendendo da bere «Si chiama Vegeta e sì, Trunks è suo figlio e di Bulma.»
Ora è il momento di fare la cosa che ti riesce meglio Erasa, parlare.
«Ah! E... ma non sono sposati?»
Gohan arrosisce«Si... insomma una speci...»
«Ah capisco... ma sono vostri parenti? Cioè... perché sembrate tutti così uniti?»
Gohan mi fissava le labbra cercando di fermare con lo sguardo il flusso di parole«È una storia complicata...»
«Mi piacciono le storie complicate! E nella storia c'entra anche il capellone moro? Quello nano che sembra stia con la top model?»
Il ragazzo sorride di nuovo«Sì... Crilin è sposato con C-18, hanno una figlia Marron, lo so... sono strana come coppia...»
«Si... l'ho trovato anche io. Mi chiedo dove si siano potuti conoscere... in un pub forse? In una discoteca non credo, lui è troppo ridicolo per frequentare certi posti, non so se mi capisci.» lo guardai con aria di superiorità.
Gohan sembrava non capire, così rispose«Veramente si sono conosciuti combattendo.»
«Oh!» esclamo sedendomi sulla sedia e facendo cenno a Gohan di sedersi di fronte a me«Combattendo dici? Pensa un po'! Come i genitori di Videl!»
«Sua madre combatteva?»chiede lui.
Erasa la situazione ti sta sfuggendo di mano, riprendine il controllo.
«Questo chiedilo a Videl, caro! Capisco che avendo altro da fare, di certo parlate il giusto!»
Gohan arrossisce e allora continuo, argomento Videl chiuso.
«Pensavo... che nome è C-18? Chi è che si chiama così? Un numero? Perché?»
Gohan diventa paonazzo«È... è strano lo... lo... so... sai credo che dovrei chiederglielo... non ho mai fatto caso al suo nome...»
Ero delusa per quella risposta.«Di certo non hai tempo per pensare al suo nome con il culo che si ritrova!»
Gohan arrossisce ancora, ma io continuo«E... e poi chi c'era alla festa... quello... quello con i capelli neri a caschetto... gli orecchini, mi sembra che C-18 l'abbia chiamato fratello...» ecco.
Spero che Gohan non sappia del fatto che piango per lui da due giorni e che è quello il motivo per cui sono lì. Il cuore inizia a battermi forte quando il ragazzo alza un sopracciglio. Risponde veloce senza sentimento, come se lo disprezzasse«Quello è C-17, è il suo gemello.»
Inizio a tremare, sto per scoprire qualcosa su di lui, forse scoprirò il perché mi ha trattata così?
«Lui, lui... da come l'hai detto sembra che lo odi? Provi rancore per qualcuno Gohan? Non lo credevo possibile! Che ti ha fatto? Ti ha soffiato una ragazza? Ti ha investito il gatto?»
«Ha quasi ucciso il mio migliore amico»dice lasciandomi senza fiato.
Quindi? Il suo grande segreto è il fatto che è un assassino?
Gohan vedendo la mia espressione riprende, è come se io non ci fossi adesso, deve sfogarsi e sono la persona più vicina. Tanto meglio, almeno scoprirò che cosa mi nasconde C-17.
«Gli altri dicono che è cambiato, ma io non ci credo, è sempre distaccato e sono pronto a giurare che non vede l'ora di farci fuori tutti.» si ferma e prende fiato.
Ne approfitto e dico con il cuore in gola «È un pirata della strada? Ha quasi investito tuo padre? E cosa intendi per 'Non vede l'ora di farci fuori tutti'?»
Gohan alza la testa e mi fissa, come si accorge solo ora che sono io la sua interlocutrice. «Stacci lontano Erasa. Non è un ragazzo con cui ci puoi provare, con lui richi la vita.»
Rimango senza parole e arrossisco sotto quello sguardo magnetico. È serio, più che serio, mi sembra addirittura che i capelli si muovano verso l'alto.
Si alza di scatto ed esce lasciandomi sola con i miei pensieri.

***

Non ce la faccio più. Basta esci dalla mia maledetta testa!! grido a me stesso. Ma Erasa mi sorride e il cuore mi si scioglie, poi vedo le lacrime rigare il suo bel viso. Mi sono reso ridicolo davanti a tutti! Sono a casa di mia sorella, busso alla porta. Mi apre lei immediatamente, forse aspettava qualche visita. È strano come sia cambiata per amore. Con un semplice aguardo capisco che dobbiamo fare veloce e con un altro la seguo in camera da letto. Quando chiude la porta alle sue spalle, dopo avermi fatto entrare, esclamo«Sorella aiutami! Ho bisogno di aiuto! Non so cosa mi prenda, non sono più io! Penso a cose carine... a... a cazzate!»
La mia sorellina mi raggiunge e mi tocca la fronte«Non hai la febbre, quindi rassegnati. La ami e non la dimeticherai. Non c'è rimedio nell'amore se non amare di più. Io l'ho provato come te, e ho capito, dopo aver fatto soffrire me stessa che amavo Crilin, anche solo dopo un semplice bacio, anche solo dopo uno sguardo. Lui era il nemico, ma io mi sono innamorata lo stesso. Io non potevo stare con lui per quello, ma...» alza la voce improvvisamente lasciandomi di stucco«...ma Erasa non è una tua nemica! Tu puoi stare con lei liberamente! Non capisco che cosa te lo impedisca, cazzo!»
Mia sorella non dice mai parolacce. Deve essere più grave di quanto pensi. In un attimo capisco quello che ha sofferto quando giravamo per le città in cerca di vestiti. Cercava di stare calma, ma il suo unico pensiero era farsi bella per il pelatone, o meglio, data la statura, pelatino. Mi sono sempre chiesto che cosa avesse di speciale quel nano, e la risposta arriva ora: proprio un bel niente. Solo che mia sorella si era innamorata, con uno sguardo, esattamente come me.
Voglio rispondere 'Niente mi impedisce di starci! Infatti ora vado da lei e mi dichiaro!' ma l'unico pensiero è quello di uscire dalla questa casa. È più forte di me, non posso amare, sono un cyborg! Almeno con me il Dottor Gelo ha fatto un buon lavoro, quello schifoso... è tutta colpa sua se noi possiamo innamorarci. Ma è inutile prendersela con i morti, l'ho capito dopo anni di esperienza, ormai siamo macchine con sentimenti.
Esco dalla porta, sento mia sorella dirmi di fermarmi ma vado dritta verso l'uscita. In corridoio trovo Marron che tenta di abbracciarmi, la scanso con un braccio, la piccola vola contro il muro, è svenuta. Non mi interessa di nessuno al momento. Esco ma sulla soglia trovo Gohan. Era lui l'ospite.
«Sta' lontano dalla mia amica.»sussurra minaccioso, è parecchio arrabbiato i capelli assumono un colore giallognolo.
So che mi potrebbe stendere con un dito, ma è più forte di me, perciò ribatto«E chi la vuole quella puttana?»
Lo vedo, sta per uccidermi, meglio morire che vivere ancora così. 
Le mie aspettative sono infrante quando prende il volo e se ne va, non vuole darmela vinta. Lo inseguo. Nemmeno io voglio.
Che ti prende? Sei impazzito? Ti farà fuori! La risposta arriva subito, e rabbrividisco quando mi sento dire a voce alta «Se non posso stare con lei, tanto vale morire.»
Gohan atterra in una zona deserta, è la resa dei conti.
Sorrido spavaldo e atterro.
Gohan esclama stringendo i pugni«Erasa non ti merita.»
Ecco. penso. Sorella, ecco. È lui il mio ostacolo, non mi resta che abbatterlo, come hai fatto tu.


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Angolo dell'autore
Ehiiiiiiiiiii!
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuuutoooo ringrazio tutti quelli che hanno recensitoooo *OOO*
(Ma quant'è bello 17?! *Q*)Se non avete capito qualcosa sarò felice di chiarirlo! Alla prossimaa! :**
Baci
_afrinca_

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Capitolo 6
*** ‘ll corso del vero amore non scorre mai liscio.’ ***


Erasa6 'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi
Capitolo VI
 ‘ll corso del vero amore non scorre mai liscio.William Shakespeare

Videl corre in camera sua, sta cercando Gohan per tutta la casa, è sparito da quando è uscito dallo studio.
«Sei proprio sicura che non ti abbia detto dove andava?» chiese, sembrava terrorrizzata.
Sorrido«Perché ti preoccupi tanto? Sarà di sicuro andato a casa! Ti sei dimenticata che ti ha fatto tagliare i capelli, di sicuro perché tenendoli lunghi gli ricordavi la sua terribile madre! Sai l'ho vista una sola volta, ma ho capito cosa è capace di fare, ha una specie di aura malvagia... rabbrividisco al pensiero. Vedrai che Gohan si è dimenticato di fare qualche compito e la madre lo aspetta a casa pronta a dargli un bel calcio nel culo!»
Videl sbuffa e guarda il cielo sollevando gli occhi velocemente.
Dico«Che c'è? Hai paura che rovini il bel culetto del tuo Gohan? Non ti preccupare, sarà ancora utilizzab...
«Erasa! Basta!» Videl è rossa con un peperone quando grida.
È davvero preoccupata.
«Ehi, dove vai?» grido vedendola correre fuori.
Lei non si volta nemmeno e spicca il volo. Strano che lo faccia di fronte a me, deve essere proprio grave. Corro e l'afferro per una caviglia, ero molto brava in atletica.
«Lasciami Era!»grida lei scalciando.
Siamo molto in alto e se cado mi sfracello«Vuoi uccidermi?»grido.
Lei si rende conto improvvisamente della situazione e mi da una mano, il mio peso la fa atterrare bruscamente, ma con un colpo di fortuna riesce a rialzarci in fretta prima di raggiungere terra.
«Sei impazzita? Potevi morire!»grida Videl. 
Incrocio le braccia e mi volto «Mi spieghi cosa stavi cercando di fare? Io vengo con te se Gohan è in pericolo. È colpa mia se è andato via prima del previsto...»
Videl è paonazza«Che gli hai fatto?»
Arrossisco«Ho cercato di... di farmelo...»
«Di FARTELO??» grida inferocita la mia migliore amica, ha un colorito che va dal rosso, al viola, al blu, al verde.
Scoppio a ridere come una matta, tanto che mi strucco tutta.
Videl si accorge di aver avuto una reazione spropositata e arrossisce guardando il prato.
Cerco di calmarmi, poi sorrido e infine dico«Videl, torniamo serie.. dov'è Gohan?»
Lei mi fissa con gli occhi spalancati poi si tocca le tempie.
«Cosa stai facendo?»chiedo.
È pazza. Forse ho esagerato... 
«Erasa prendiamo il mio aereo, muoviamoci! Gohan è nei guai, sento sento... che la sua aura aumenta... è fortissimo.»
La guardo con gli occhi spalancati«Sei... sei... come fai a capirlo mettendoti le mani sulla testa?»chiedo mentre lei mi prende il gomito e mi spinge dentro il velivolo graffiandomi la coscia.
«Fai piano!»la rimprovero.
Lei è serissima e prendiamo il volo immediatamente. Non ho idea di dove stiamo andando, ma Videl è sicura, spero che non sia pazza come credo.

***

Gohan mi fissa, quel ragazzo è strano, scatena una potenza infernale quando si arrabbia. Ora è allo stato del super saiyan di primo livello, ma sta aumentando a dismisura. Quando mi colpisce alla nuca, praticamente non lo vedo, ma il colpo lo sento eccome. Cado a terra con la faccia immersa nel fango. Mi alzo con fatica, ma cerco di non darlo a vedere. Mi asciugo il viso e sorrido soddisfatto, anche se fossi morto, almeno avrei difeso il mio onore.
«Non voglio ucciderti. Vattene e sta' lontano dai miei amici.» dice spavaldo, sorridendo appena.
Si sta prendendo gioco di me? «Non vuoi uccidermi? E chi se la beve?»
Cerco di ridere fragorosamente, ma ciò che mi esce dalla bocca è un rantolo di dolore. Sento il sangue scorrermi dai capelli, gocciolare fino a terra. Non ce la faccio.
«Diciassette, vattene per... perfavore... non rovinare la vita di una povera ragazza.»supplica Gohan, quasi non credo alle mie orecchie.
Ha detto che farei solo del male a Era... Erasa... è questo il suo nome. Perché le dovrei fare del male se la amo? Ma questo quel ragazzotto non può davvero capirlo. Non posso dirgli :'Hei, io il cyborg assassino, spietato senza cuore sono innamorato di una ragazzina e sono pazzo di lei, non le farei mai del male!' Gohan avrebbe riso. Già non posso accettarlo io, e mia sorella nemmno, figuriamoci gli altri...
Sento un rumore familiare... come un aereoplano, solo più piccolo. Ovviamente Gohan non lo sente. Spero che non sia il pelato.
«Diciassette smet...»lo colpisco forte alla pancia, torna normale e si piega per il dolore.
Gli occhi sono vitrei. Ovviamente è solo un attimo, tra poco mi colpirà a morte. Un dolore lancinante alla testa mi costringe ad abbassare il capo, e questo basta per lasciare a Gohan il tempo di sferrarmi un pugno a sua volta. Va a colpire lo stomaco e mi fa cadere con il sangue alla bocca. Credo di non aver mai provato così tanto dolore in vita mia, e ripenso a Cell sconfitto da due colpi di quel ragazzo, quando io ero dentro il suo corpo, io ero parte di lui e mia sorella con me. Lui aveva sconfitto noi tre insieme, la sua potenza era ineguagliabile. Tremo al pensiero della morte. Non so perché ma non riesco a pensare a non vivere più, ora.. ora che avevo finalmente una ragione per divertirmi con mia sorella, Marron, e... sì anche lei, Erasa.
Forse ora capisco, non voglio morire, voglio vivere per riuscire a conquistare il suo cuore. Forse ora capisco come è avvenuto il cambiamento in mia sorella, come lei ha deciso di mostrarsi buona agli occhi di tutti. Io... io mi vergogno tutt'ora del suo comportamento da umana, ma è l'unica cosa che possiamo fare, oltre a morire. Ma io voglio vivere, ho deciso, lo farò per Erasa.
Apro gli occhi sentendo una mano su di me, Gohan vuole assicurarsi che io sia morto. Quando vedo due enormi palle azzurre mi sento vivo, o sono sopravvissuto o sono in paradiso, ma la seconda la scarto a prescindere con tutti i morti che mi sono portato dietro.
Cerco di alzare la testa e di mettere a fuoco il resto del viso. Quando vedo il suo sorriso richiudo gli occhi e mi addormento, spero di non avere un'espressione rilassata.

***
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«Gohan ti ammazzo con le mie mani! Perché hai combattuto contro di lui? Che ti ha fatto?»continua a urlare Videl.
Il ragazzo porta sulle spalle C-17 io non riesco a smettere di guardare il suo cranio sporco di sangue, e non riesco a dimenticare il suo sorriso non appena mi ha visto. Fortunatamente l'ho visto solo io sorridere, ora è serio e sembra arrabbiato. È così affascinante che mi viene voglia di baciarlo dappertutto. Erasa datti un contegno. Forse è morto. Morto? No, è vivo, Gohan lo ha assicurato. Non capisco perché Videl è così arrabbiata, dovrebbe essere contenta che il suo ragazzo è forte come suo padre, no? Forse anche di più! Erasa cosa dici? Mr Satan è il campione del mondo, ha sconfitto Cell!  E poi Gohan non è il suo ragazzo, non ancora.
Improvvisamente entrambi si voltano verso di me, sobbalzo, che mi abbiano sentito, forse ho parlato di nuovo a voce alta!
«Era, mi dispiace...»dice Gohan sotto lo sguardo di Videl, probabilmente la ragazza l'ha costretto a chiederle scusa, ma per cosa?
Poi capisco, Gohan voleva uccidere C-17 perché io sono innamorata di lui? No, non ha senso, lo avrebbe se fosse lui quello innamorato di me, ma dopo la sera alla festa non cred... un momento... il sorriso di prima, così sincero, vero. Come un segno, forse è innamorato di me, o forse mi ha scambiata per un angelo, o meglio, angela. Chissà come li vedono gli uomini gli angeli, delle donne mezze nude? O completamente nude? Non credo sia il momento di pensare a questo. E Gohan? Lui vede Videl nuda? Ora sto esagerando.
«Mi spiegate perché non stiamo andando verso l'ospedale??
» li interrompo.
Gohan si volta e per un attimo mi sembra che arrosisca, invece Videl aveva la mia stessa espressione sorpresa.
«Aspetta un attimo... quella è la Capsule Corporation? Che ci facciamo qui?» esclama la mia migliore amica.
È come se Gohan aprisse gli occhi per la prima volta. Esclama«Avete ragione ragazze, ora vado infatti, ero qui per... perché ho lasciato una cosa a casa di Bulma. Ci metto un attimo, poi vado dritto all'ospedale, vi telefono!» grida correndo verso l'enorme edificio.
Videl gli sbraita dietro qualche nome, poi si volta verso di me e mi fa cenno di andare.
«Ma io voglio restare»dico quasi senza pensarci.
Lei sorride appena, poi sbotta«Erasa smettila di farti i viaggi! Sei troppo esagerata, non è detto che sia innamorato di te, non esiste l'amore a prima vista!»
Questa frase mi ferisce, Videl è strana, forse l'ho proprio stancata.
«Scusa se credo ancora nell'amore. E soprattutto se non sono fortunata come te.» me ne vado.
Spero che Diciassette mi venga a cercare per dimostrare a Videl che si sbaglia. Ti prego, ti prego, ti prego!




Angolo dell'autore
Ciaaaaaao!
Scusate se ho aggiornato così tardi, ma non mi andava la connessione oggi ç____ç
Grazie a tutti quelli che hanno recensito e anche a chi legge solamente, davvero :D
A preestoooooo sperooo :'DDDDDD
Baci
_afrinca_

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Capitolo 7
*** ‘Ti amo non solo per quello che sei, ma per quello che sono io quando sto con te.’ ***


Erasa7 'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi
Capitolo VII
‘Ti amo non solo per quello che sei, ma per quello che sono io quando sto con te.’ Roy Croft

So che non dovrei essere qui. E allora perché ci sono? Perché credo di dovere qualcosa a lui, dopotutto mi ha salvata una volta. E se cadi ancora? Lui non ti salverà di nuovo! Vuol dire che morirò per una buona causa... o almeno credo. Ho scavalcato il cancello della Capsule Corporation, è passata un'ora, ma Gohan non è ancora uscito da lì. Che aspetta? Che Diciassette muoia? È per questo che mi sono messa in testa di salvarlo. Sto cercando di arrampicarmi su un albero, di nuovo, la finestra è lì vicina, mi basterebbe dare un'occhiata. Sento delle voci.
«Bulma, quanto ci vorrà?»è Gohan!
«Qualche minuto, non è grave, passami la chiave inglese... anzi no, aspetta, forse riesco a ricoleggare i circuiti tramite il computer.»dice la donna con i capelli blu. Sembra che abbia qualche cosa in bocca, forse una sigaretta?
Mi viene voglia di urlare :'Gohan che stai facendo? Dov'è C-17? Ti sembra il momento di riparare un televisore?', invece non lo faccio e continuo a salire.
Poi ecco la finestra, mi affaccio e sento Bulma esultare«Fatto! È tornato come prima!»
Non riesco nemmeno a dare una sbirciatina al tavolo da laboratorio, dove di sicuro si trovava il televisore. Forse vedo qualcosa... delle... delle gambe? Un televisore con le gambe? Che gente strana! In un attimo mi ritrovo appesa con un braccio solo ad un ramo sottile, non voglio cadere ancora, così mi sposto velocemente su un altro ramo sfruttando la forza delle mie braccia snelle. Quando sono stabile metto la testa dentro la finestra, dalla quale esce un sacco di fumo. Sento Gohan urlare«Diciassette, mi dispiace... ma ora ti abbiamo sistemato!»
Sentire la risposta mi fece accantonare la pelle, la sua voce è fredda, gelida, mi penetra lentamente dentro il cuore lasciando un gelo mai sentito prima.
«Lasciatemi stare, o sarà peggio per voi.»
Diciassette esce proprio dalla finestra a cui mi sto affacciando, sussulto e indietreggio più che posso sul ramo. Per poco non cado, ma la mano salda di C-17 mi tiene sollevata da terra. Mi fissa, nei suoi occhi vedo solo rabbia e disgusto, mi viene da piangere, ho sbagliato a venire qui, ho sbagliato.
Ora mi rendo conto di essere fra la vita e la morte, ma più dalla parte della morte. Gohan aveva ragione, Diciassette è pericoloso ed è lui che mi tiene in vita. Supplico«Per favore, per favore, ho paura, fammi scendere...»
Nei suoi occhi vedo un cambiamento, sembra terribilmente triste, mi fissa e sembra che le lacrime stiano prendendo il posto della rabbia. Ma è solo un'illusione, in un attimo tornano freddi e gelidi, mi fa scendere lentamente e dolcemente. Il suo viso si avvicina al mio e mi sussurra«Sono stato uno sciocco a credere che tu fossi diversa, sei come tutti gli altri.»la sua voce mi ferisce, nel profondo.
Sono senza parole, ho fatto un disastro. Prima gli piacevo, forse, ma ora? Ora mi odiava. E anche io avrei dovuto fare lo stesso. Mi guarda un'ultima volta con lo sguardo carico di tristezza e rimorso, poi prende il volo. Resto ferma a guardarlo, anche io avrei dovuto odiarlo. Ma allora perché non ci riesco?

***

Volo veloce verso casa. Ma quando arrivo c'è una brutta sorpresa ad attendermi, essa è distrutta. Sono senza speranze, me n'ero completamente dimenticato. L'ho distrutta io, e allora come fermare quella furia omicida che ho nel corpo? Chiudo gli occhi, ma vedo solo il volto di Gohan. Quell'essere ha osato risparmiarmi la vita. Quell'essere ignobile. Ma perché ce l'ho tanto con lui? C'è un altro motivo, un altro... lui mi ha fatto capire che la ragazza in realtà è come gli altri, che ha paura di me. Mi ha chiesto di risparmiarla. Mi sono illuso per niente, non posso piacere a una così. È tutta colpa di Gohan? O è stato lui a farmi capire la verità? Perché ora mi sento triste? Dove vado? Mi sdraio e cerco di dormire sulle ceneri della casa, ormai non mi resta nient'altro da fare.
Apro gli occhi e vedo la luna, ma quant'ho dormito? Resto lì guardando il cielo, una stella brilla più delle altre. Ora, ora so cosa fare. Mi alzo e mi pulisco alla meglio, poi volo, lontano verso Satan City. Il mio corpo si muove da solo, la mia mente lavora veloce, devo sapere, devo. Ripenso a quando io e la mia sorellina giravamo per le città distruggendo i negozi, rubando, divertendoci. Ma in quel periodo non mi ero mai sentito così. Così come Diciassette? Innamorato... l'amore è proprio una malattia...
Arrivo alla sua finestra, la osservo mentre dorme. È sdraiata in obliquo su un letto matrimoniale, russa, ma alle mie orecchie sembra una dolce melodia. Proprio in quel momento si volta, mostrando il cuscino che stringe fra le mani, c'è sopra uno strano viso. Mi sembra un cantante, ma non ricordo i nomi. Entro in silenzio, cercando di non urtare nulla con il corpo. Mi siedo sul letto e il suo respiro si ferma. Non riesco a resistere e le accarezzo il viso, poi la vedo muoversi. Si sta svegliando. In un attimo tutte le mie certezze si infrangono, e se... se, se non mi amasse come la amo io?

***

Apro gli occhi, ho sentito dell'aria sul viso, la finestra si dev'essere aperta di nuovo. Mi alzo dal letto lentamente e la vado a chiudere, quando torno verso il letto vedo una figura a lato della stanza. Oddio un ladro. Ho sempre aspettato questo momento. È giunta l'ora di far vedere ai miei genitori di cos'è capace la loro Erasa. Torno verso il letto come se non avessi visto nulla. Ovviamente il ladro non sa che tengo una padella sotto il letto da quando ho visto la madre di Gohan prendere a padellate il figlio qualche mese prima. Funziona bene. La faccio scorrere fuori lentamente, sento il ladro avvicinarsi.
«Erasa... io...»
SBAM!
Oh cavolo! Ma ha detto il mio nome... tengo la padella in mano, mi faccio scudo con essa, la stanza è immersa nel buio totale. La luce della luna è nascosta dalla finestra.
«Chi sei? Come fai a sapere il mio nome? Sei forse un maniaco? Mi segui? Lo so... sono maledettamente bella!»
Il ladro non risponde, lo sento muoversi«Fermo lì! Non avvicinarti alla finestra o ti colpisco.» il ladro si ferma.
Brava Erasa, brava, continua così. «Sei... sei forse della CIA o dell'FBI? Dell'NCIS?» Troppi film Erasa, troppi.
Sento l'uomo avvicinarsi, non so se ho il coraggio di colpirlo ancora...
SBAM!
«Stammi lontano schifoso!»grido sentendo la padella vibrare.
I miei genitori non sono in casa, ma non voglio che lui lo sappia, spero che scappi dopo questo mio urlo.
«Ti chiedo scusa, ora me ne vado.»
Quella voce... impossibile...
«Diciassette...»
dico come se fosse la cosa più ovvia al mondo che un uomo sconosciuto entri in camera mia a quest'ora.
Accendo la luce e vedo il suo viso, è sorpreso di sentire il suo nome. Anche io sono sorpresa di averlo detto, così ha capito che gli interessi stupida!
«Che... che ci fai qui?» chiedo dopo aver deglutito.
Lui mi guarda ancora e mi perdo nei suoi occhi nocciola, è perfetto.
«Sono qui perché sono stanco.»dice lui.
Potrei rispondere allora dormi, ma credo che se il motivo è quello, allora è venuto per dormire con me? Non posso fare a meno di compiacermi all'idea. Quando mi riprendo rispondo«Stanco di cosa?»
Arrossisco senza volere, nella stanza si è creata una strana tensione, inizio a sudare. Diciassette apre la finestra e la luce della luna sostituisce quella artificiale che viene spenta dalla mia mano, come stregata.
«Sono stanco di sentirmi strano, di sentirmi male, diverso, è tutta colpa tua. Spiegami, perché con te sono diverso?»
Quelle parole mi fanno quasi sciogliere«Mi dispiace di essere solo un male per te...» abbasso il viso.
In un attimo Diciassette è di fronte a me, mi alza il viso con una mano. Vedo la luce della luna dietro la sua testa, i suoi occhi brillano, sorride. È strano non l'ho mai visto sorridere in pubblico, forse per la mia espressione, o forse perché legge nel pensiero torna serio e inizia a togliere le mani dalle mie spalle. Ma a me piace quel contatto. Non voglio che smetta ora. Arrossisco per ciò che sto per fare, poi lo faccio. Avvicino le labbra alle sue e lo bacio, lui risponde subito, come se avesse voluto farlo da tempo. Le nostre lingue si intrecciano e sento uscire dalla sua gola un ringhio soddisfatto, sorrido anche io, poi mi stacco. Improvvisamente tutte le emozioni che avevo appena provato mi sembrano un sogno, sono ghiotta di quelle labbra e a quanto pare anche lui lo è, perché si attacca alle mie di nuovo, affamato. Continuiamo a baciarci illuminati solo dalla luce della luna.

***

Non ho mai provato questi sentimenti, mi viene da gridare di gioia, io? Sì io. La stringo fra le mie braccia e le faccio capire che la proteggerò sempre. La magia di quella notte è indimenticabile, sento la stanchezza della giornata appassire lentamente, e una nuova voglia, il desiderio si insinua dentro di me. La voglio.
Mi fermo, nella mente mi passa in testa il suo viso, quando mi ha chiesto di risparmiarle la vita, ha paura di me.
Questa è una cosa che non deve succedere, deve capire che io la proteggerò da tutto e da tutti, fino a quando me lo permetterà.
Per questo la bacio ancora, poi le do un bacio sulla fronte e le do la buonanotte. Non stasera Diciassette, avrai il tuo momento.
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Angolo dell'autore

Ehilà!!
Eccomi ancora qui! Scusate se ho aggiornato così tardi, ma dovevo concentrarmi al meglio :D
Spero che non sia uscito uno schifo e che vi piaccia questo capitolo, soprattutto la scena del bacio :33
Quant'è bello Diciassette? Bene ditemi cosa ne pensate, ciaooooo :D
Baci
_afrinca_

p.s.
mi piacerebbe se faceste un salto anche nelle drabble che sto iniziando a scrivere (pubblicità per me! >_<) Grazie comunque a chi lo farà :D

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Capitolo 8
*** ‘Non si può mai perdere amando. Si perde sempre se ci si trattiene.’ ***


Erasa8 'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi
Capitolo VIII
Non si può mai perdere amando. Si perde sempre se ci si trattiene.’ Barbara De Angelis

A quanto pare in città c'è un nuovo eroe, dicono che si chiama Great Saiyaman. Che nome buffo, chi mai si potrebbe chiamare 'Fantastico uomo-saiya'? Dev'essere un pazzoide. Eppure molti dicono che ha salvato molte vite, secondo alcuni è lo stesso ragazzo dai capelli d'oro, il quale è sparito ormai da un pezzo. Vorrei davvero sapere di chi si tratta e a quanto pare anche Sharpner. Porta al collo una macchina fotografica e desidera smascherare il 'fallito' come lo chiama lui. Ci stiamo recando al torneo Tenchaichi, Videl parteciperà, e a quanto pare anche Great Saiyaman. Nonostante sia un tipo strano è veramente affascinante.
«Era, ma i tuoi non vengono a vedere la vittoria di mio padre?»mi chiede Videl.
Sta guidando il suo velivolo giallo.
«No, sono via per lavoro. Non so esattamente dove...»rispondo.
Sharpner mi guarda di soppiatto ed esclama«E allora perché ieri sera non hai fatto una festa? Avevi casa vuot... ma non è che eri con un ragazzo?»
Non posso fare a meno di arrossire, il mio migliore amico se ne accorge«Ah! Scoperta! E così non mi dici nulla, eh? Scommetto che nemmeno Videl ne sa qualcos...»
L'aereo frena improvvisamente, Videl ha gli occhi fissi sul vetro. Un altro velivolo sta passando, per poco non lo prendevamo in pieno. Vedo chi guida e, non posso fare a meno di sorridere, è Bulma.
«Guidate con più attenzione!» grida un donna con i capelli neri, capisco subito che è Chichi, la madre di Gohan e un brivido mi corre lungo la schiena.
Capisco perché suo marito l'ha lasciata. A quanto pare l'avvenimento della giornata non è solo il torneo, bensì il ritorno del padre di Gohan. Videl dice che sono stati separati da anni, anche da prima che nascesse il piccolo Goten. Ora invece il padre si è iscritto al torneo. Pare che quello precedente l'abbia vinto proprio lui. Per questo Videl è eccitata, anche se è convinta di andare in finale con suo padre spera che Goku, così si chiama il padre di Gohan, combatta contro Satan. 'Il vecchio campione contro il nuovo'. Credo che il padre di Gohan non abbia molte speranze.
Il velivolo adesso è davanti a noi, vediamo molta gente all'interno. Videl è convinta che dentro ci sia Gohan, e allora perché non lo segue? Prende un'altra strada, esterna.
«Videl ma non c'era Gohan lì sopra? Potevamo seguirli e scendere insieme!»dico.
Mi sembra che Videl arrossisca appena«No, Era, è meglio se prendiamo un'altra strada.»
«Ah! Potevi dirlo subito che sei rimasta incinta e non volevi dirlo alla madre!»
Il velivolo inchiodò e per poco non ci sfracellammo a terra. Fortunatamente Videl riprese il controllo di se stessa abbastanza in fretta.
«Erasaaaaa smettila!»grida.
La guardo sconvolta«Non so cosa ti prenda oggi! Sei parecchio nervosetta... sai le donne incinta lo sono e dimmi, hai le voglie?»
La faccia che fece dopo mi fece zittire«Facevo solo per chiedere...»dico.
Mi volto verso Sharpner è bordeaux«Videl non mi dire che hai già fatto ... con quell'intellettuale da quattro soldi!»
Mi rivolto verso Videl, lei adesso sorride soddisfatta«Mio caro, di sicuro è più dotato di te. E poi non è affar tuo. Sappi che mi sto interessando agli eroi ultimamente.»
Questa frecciatina fa zittire il mio migliore amico che sbuffa e si volta irritato.
«Su ragazzi! Non fate così!»dico, poi mi rivolgo esclusivamente a Videl«Se non l'hai ancora fatto come fai a sapere che è più dotato di Sharpner?»
Il mio migliore amico sogghigna, mentre Videl si volta rossa, viola e blu«Erasa finiscila! Se per questo non l'ho mai visto nemmeno a Sharpner, intendevo di intelligenza!»
«Ah... sarà...» E se Gohan e Videl l'avessero già fatto? Non posso perdermi uno scoop così piccante.

***

Arriviamo nell'arena dopo una ventina di minuti. Videl non sta nelle pelle, non vede l'ora di combattere. Dice che deve andare in bagno e non si vuole fare accompagnare. Sharpner vuole seguirla. Non ho altro da fare, perciò lo assecondo. Noto subito che non va affatto in direzione dei bagni, la cosa si fa eccitante. Sharpner è rosso d'invidia, e lo capisco, perché proprio in quell'istante Videl si allunga per dare un bacio furtivo a... Great Saiyaman?! Ma... ma lei non sta con Gohan?
«Che stanno facendo?»dico incapace di controllarmi.
Sharpner ci mette un po' a rispondere. Prima fissa ancora un po' i due, ora chiacchierano e sorridono spensierati«Lo sapevo, lo sapevo! Quei due stanno insieme segretamente! Non glielo permetterò mai!»
E così sparisce. Noto che va nella direzione del fioraio, chissà cosa si è messo in testa.
«Ciao!» dice una voce dietro di me.
Mi volto e sorrido raggiante al bambino, che riconosco come il fratello di Gohan.
«Ehi piccolo!» colgo al volo l'occasione «Io e te dobbiamo fare un discorsetto sul tuo fratellone...»
Lui mi guarda sempre con il sorriso stampato sulle labbra«Sai che oggi torna papino?»
Sorrido, devo attaccarlo ora. Prima che arrivi qualcuno. «Bello bello... senti piccolo, ma Gohan e Videl...»
Lui mi guarda con gli occhi spalancati«Sono amici.»
Sorrido ancora mordendomi il labbro«Si... si... ma...» mi viene un'idea«La mamma che dice di loro?»
Lui sembra finalmente illuminarsi«Una volta a tavola ha chiesto quando si sposeranno!»
Cosa?? Allora Videl è incinta! A sedici anni?! «Videl aspetta un bambino?»chiedo.
Goten mi guarda dubbioso, poi dice«Cosa significa? Vuoi dire che la cicogna porterà un bambino al fratellone?»
Mi sbaglio o i suoi occhi si sono illuminati? Cambio strategia«Mmm... allora piccolo... mettiamo le cose in chiaro. Mi devi promettere che seguirai tuo fratello e Videl ovunque vadano, in cambio ti darò questi...»tiro fuori delle monete dalla tasca.
«Che bello! Mamma sarà felice, dice che grazie al matrimonio i soldi non ci mancheranno più!»risponde lui.
«È peggio di quanto pensassi! Tua madre sta tentando di far sposare quei due?» mi metto una mano sulla bocca in gesto teatrale «È ovvio che Videl tradisca Gohan con Great Saiyaman!»
Abbasso lo sguardo e vedo che Goten sta masticando la moneta che gli ho dato.
«Ma che fai?!» strillo prendendogliela di bocca.
«Scusa, credevo che fosse educato assaggiarlo.»
Ho perso la pazienza, quanti anni ha questo? Due?!
«Ascoltami bello. Voglio sapere se Gohan e Videl stanno in camera da soli facendo strani rumori. Se non mi informerai per bene dirò a tua madre sono la figlia della maestra, le dirò anche che mia madre mi ha detto che ti comporti molto male.»
La reazione è più esagerata di quanto mi aspettassi«Non è giusto!»le sue labbra si incurvano in un'espressione di tristezza infinita.
È dolcissimo. Così dolce che... «E invece lo farò! Dimmi se Videl e Gohan fanno... si rinchiudono in camera e starò zitta!»
Il bimbo annuisce, sembra che stia per piangere.
Bene. E anche questa è fatta, ora troviamo il mio principe.

***

La mia principessa. Non riesco a pensare ad altro. Ed ora eccola lì. Parla con il figlio di Goku, si muove velocemente, sembra arrabbiata, poi di nuovo serena. Che strana donna. Mi tocco le labbra. Il sapore delle sue è ancora lì indelebile dalla sera prima. Non ho detto niente a mia sorella, dovrei farlo? Non lo so ancora, voglio... voglio baciarla ancora prima. La vedo salutare Goten e guardarsi intorno, come dispersa. Vedo che i suoi occhi cercano qualcosa, o qualcuno. So di essere io. Me lo dice il mio cuore. Mi sposto appena, giusto per farmi intravedere da lei. Cerco di sorridere il più sicuro possibile, ma sono certo che sia uscita una specie di smorfia. Ma lei mi vede. Mi sorride, mi corre incontro. Quando la stringo fra le mie braccia, immergo la testa nei suoi corti capelli e aspiro dolcemente il suo profumo. 'La mia droga sei tu.' penso.
«Non pensavo venissi...»mi sussurra.
Nella sua voce noto un velo di tristezza, misto alla felicità.
«Sai... ho pensato molto questa notte... credo che dovresti sapere la verità.» sussurro.
Siamo lontani da sguardi indiscreti, dietro alcune piante. Spero che mia sorella non mi veda. Se scoprisse quello che sto per fare...
«Quale verità?» mi chiede sorridendo.
I suoi occhi blu mi illuminano la giornata.
«Non eri curiosa di sapere perché ho per nome un numero?» le chiedo.
Lei scoppia a ridere e mi bacia. È ancora così strano per me. Eppure ho vissuto per anni senza provare queste emozioni... come ho fatto a sopravvivere?
«Sei strano sai? Quando sei con gli altri sei diverso...»mi dice lei, il viso leggermente triste.
Non voglio che stia male, le dico«Erasa, sono diverso per te. Non so cosa mi prenda... ma... ma sei d'appertutto... stasera, dopo il torneo ti passo a prendere a casa tua. Ti porto in un posto... diciamo... romantico.»
La vedo sorridere. Percepisco in lei una gioia che mi scalda il cuore. La bacio dolcemente. Non posso farne a meno.
«Allora è deciso?»mi chiede lei, poco prima di lasciarmi.
Le stringo la mano«Allora è deciso.»
Ci baciamo un'ultima volta, poi con rammarico me ne vado.
Non so perché lo sto facendo, se mia sorella me lo chiedesse probabilmente risponderei :'Perché sono un pazzo'. Ma mia sorella non saprà mai niente. Almeno fino a domani.



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Angolo dell'autore

Oooook so che questo capitolo fa schifo D':
Siate cattivi con me, me lo merito!
Ringrazio gli 8 che hanno messo la storia tra le seguite, i 3 che l'hanno messa fra le preferite e tutti quelli che hanno recensito, grazie tante, davvero*w*
Come avrete notato in questo capitolo ho cercato di attenermi al manga e all'anime il più possibile. Spero di esserci riuscita, insomma, credo che questa storia segreta potrebbe incastrarsi bene nella storia di Dragon Ball, non trovate?
Bene bene bene, scusate ancora per la schifezza che fa questo capitolo! >_< Se avete critiche o miglioramenti esponete pure!  :33
Inoltre spero di avervi almeno un po' incuriosito, come la prenderà Erasa? Starà con Diciassette anche dopo tutto quello che ha fatto? Anche se ha ucciso migliaia di persone? E cosa succederà al torneo? Questo già lo sapete, perciò, a presto! :D

Baci
Dafne

p.s.
mi piacerebbe se faceste un salto anche nelle drabble che sto scrivendo (pubblicità per me! >_<) Grazie comunque a chi lo farà :D

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Capitolo 9
*** ‘Ci si innamora non trovando la persona perfetta, ma vedendo perfetta una persona imperfetta.’ ***


Erasa9 'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi
Capitolo IX
Ci si innamora non trovando la persona perfetta, ma vedendo perfetta una persona imperfetta.Sam Keen

Videl... Videl... Videl... non riesco a crederci. Quel mostro l'ha quasi uccisa. Spopovich mi sembra dica di chiamarsi. È altro, grosso e pelato. Le enormi nervature che gli percorrono il corpo mi fanno rabbrividire. Eppure Videl sapeva della sua partecipazione, sapeva che non era forte, dato che suo padre l'aveva sconfitto con le mani legate dietro la schiena. E allora perché è stata sconfitta? Se Great Saiyaman non fosse intervenuto non so se Videl sarebbe ancora in vita. Il suo gesto è stato da vero eroe. Io e Sharpner stiamo correndo come dei matti alla ricerca di Videl, non sappiamo dove l'hanno portata, sarà qua in giro. Passiamo sotto archi in continuo, ma nessuno dei due ha ancora letto la parola 'infermeria'.
«Ehi! Ma quello non è Great Saiyaman?» grido vedendolo correre di fronte a noi.
Lui ci guarda e sembra sorpreso in negativo, poi continua a correre.
Sento Sharpner ringhiare prima di gridarmi «Seguiamolo!»
A quanto ne sapevo la sua macchina fotografica si era rotta, proprio quando lui aveva fotografato l'eroe smascherandolo. Eppure quel buffo ragazzo mi ricordava qualcuno. Ora... senza il casco, se solo avessimo potuto avvicinarci un po' di più..
Niente da fare è sparito.
«Ma dov'è?»chiedo a vuoto.
Sento i rumori del torneo, è meglio tornare di là.
«Sharpner, forza andiamocene, vedrai che Videl starà benone! È in buone mani.»
Il mio amico scuote la testa fermamente «Era, tu va' pure. Io voglio scoprire chi è Great Saiyaman.»
«Come ti pare.» dico tornando verso lo stadio.
Cammino in fretta contando i passi. Non posso negarlo: sono preoccupatissima per la mia migliore amica. Videl mi è sempre stata vicina, anche se so di non essere un bella compagnia a volte.
Vedo da lontano lo stadio, entro e prendo posto. Noto che tra il pubblico ci sono Bulma e il resto della compagnia. Vedo la madre di Gohan alzarsi e urlare «Smettetela di fischiare! Vedrete di cosa è capace mio...» se non sbaglio Bulma le tappa la bocca. Sorrido, sono curiosa di vedere chi è il padre di Gohan. Mi sistemo al mio posto e aspetto.
Dopo una ventina di minuti ecco ottime notizie di Videl. Sta bene. Anzi è in piedi che fa il tifo per Great Saiyaman.
«Ehi, Sharp... non ti ricorda qualcuno?»chiedo finalmente al mio migliore amico, tornato da poco.
Lui sbuffa«È tutto il giorno che cerco di capire chi è!»
L'urlo di un amico di Sharp mi fa finalemente aprire gli occhi«Ma come ragazzi! Non lo riconoscete? È Gohan!»
«GOHAAN??» grida Sharpner.
Io sorrido, è proprio vero. Allora Videl non lo tradiva! «È  vero è proprio lui! VAAAAAI GOHAAAN!»grido in modo che lui possa sentirmi.
Lo vedo irrigidirsi, si volta e sorride salutando. Ormai è stato smascherato, così si toglie gli occhiali e quella specie di turbante che aveva in testa. Ora è proprio lui.
C'è un po' di silenzio, poi l'incontro inizia. Noto che i due non si muovono, partono subito i fischi del pubblico. Il commentatore non sa cosa fare, poi, improvvisamente si alza un vento fortissimo. Quasi come in una magia Gohan viene circondato da una luce dorata. Mi fa quasi emozionare, è così... surreale. Vorrei toccarla. Poi i suoi capelli si alzano verso il cielo, lui ringhia con la bocca. C'è bisogno di fare certi versi in pubblico?! Poi i suoi capelli diventano d'oro. Sento la gente gridare tra il pubblico e poi applaudire. E così Gohan è Great Saiyaman ed è anche il ragazzo dai capelli d'oro. E non solo. Sento parlottare due anziani di fianco a me. Lei dice«Tesoro... sembra il figlio di Chichi, ti ricordi che dicevamo che era diventato un teppista?»
Il vecchio annuisce«Oh, sì che mi ricordo. È quel ragazzino che ha combattuto contro Cell. Credevo fosse morto!»
Rimango allibita, quel ragazzino lì? Quello bello, fiero e coraggioso. Non posso negare di essermi presa un cotta per lui, in passato, quando lo seguivo dal mio televisore. Gohan... cos'altro ci nascondi?
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***

Oh no! Sta andando tutto a rotoli. Sento l'aura di Gohan sprigionarsi come un fiume in piena. E capisco che sono stato fortunato ad essere stato risparmiato. Il ragazzo continua ad aumentare la sua aura, ma quando si stabilizza succede una cosa imprevista. Due uomini, grossi e pelati, perché sono sempre tutti pelati? Gli corrono incontro e lo immobilizzano. Sento la sua aura spegnersi lentamente. Fino a che sparisce del tutto. Che Gohan sia morto? Perché gli altri non sono intervenuti? Persino Goku ha lasciato che quei due mostri assorbissero il figlio.
Volano via. Subito sono seguiti, da Goku, Vegeta, Junior, persino quel pelatino di Crilin! Un altro uomo è con loro.
Decido di andarne a parlare con mia sorella. Atterro proprio di fianco a lei, siamo nascosti, nessuno ci può vedere.
«Che sta succedendo?»chiedo.
Lei sbuffa e sembra sorpresa di vedermi«Che ci fai qui tu?»
«Che sta succedendo?»ripeto restando impassibile.
«Crilin e gli altri sono andati a sconfiggere un nuovo nemico. Il periodo di pace è finito. Io però voglio restare per vincere il primo premio. E ora dimmi, che ci fai qui?»
Le sue parole mi congelano il cuore. Un nuovo nemico? Periodo di pace finito? Poteva voler dire solo una cosa. Morte e distruzione. Non ero pronto per lasciare Erasa. Senza fiatare volo via.
Devo trovarla e parlare con lei prima che tutto questo finisca.
La cerco fra il pubblico quando i miei occhi incontrano i suoi, noto una strana felicità dipingersi sul suo volto.

***

Eccolo. Vuol dire che sta succedendo qualcosa di brutto, me lo sento. Lo lascio avvicinarsi a me e mi lascio prendere e portare via in volo. Sharpner ha gli occhi spalancati, poverino, ha appena visto Videl e Gohan volarsene via mano nella mano. È ridotto peggio del povero Satan.
Stringo forte a me Diciassette, e arrossisco un po'. Non sono ancora abituata a toccarlo...
Volare con lui è una delle cose più belle che mi sia mai capitato. Putroppo non riesco a dirglielo. Ora ho la testa confusa, chi erano quelli e che volevano da Gohan? E perché si è tinto i capelli? E perché la madre di Gohan aveva urlato e pianto stringendosi a Bulma? Qualcosa mi diceva che non era affatto per l'incolumità del figlio, che si era ripreso subito, ma era per i soldi del torneo.
Atterriamo su un isola, il mare è calmo.
«È questo il luogo speciale in cui volevi portarmi?»chiedo.
Lui scuote la testa«No, è troppo lontano da qui, e abbiamo poco tempo.»
«Poco tempo?»ripeto guardandolo con aria interrogativa.
Lui annuisce e si avvicina velocemente a me, quasi non lo vedo. Mi bacia dolcemente accarezzandomi i capelli. La gioia che mi assale è impossibile da descrivere.
«Ti amo.» dice.
Resto senza parole. Nessuno me lo aveva mai detto così francamente. Gli occhi grigi di Diciassette brillano. Sorrido e lo bacio ancora stringendolo a me«Vorrei solo sapere cosa sta succedendo adesso. L'appuntamento non era per stasera?»
Lui sorride, poi torna improvvisamente serio. Si siede per terra e mi prende fra le sue braccia. Restiamo un po' in silenzio cullati dal rumore del mare che si infrange sulla sabbia.
«Devo.. ti ho mentito..» mi dice franco.
Scendo dalle sue gambe e gli stringo la mano, poi mi siedo accanto a lui e mi appoggio alla sua spalla.
«Riguardo a cosa?» chiedo spaventata.
E se non amasse come dice?
«Ho... ho avuto un passato disastroso.»
«Oh, ti capisco! Anche la mia famiglia non è normale, sai una volta i miei hanno cercato di vendermi a una donna!»
Lo sento sorridere, decido che è meglio stare zitta per una volta e farlo parlare.
«Io non ho i genitori. I miei non sono mai esistiti, o... o almeno credo...» ora sembra confuso.
Ma il mio unico pensiero è : niente suocera! Yattaaaa!
Lui continua«Avevo una specie di padre. Si chiamava... Gelo. Ma tutti lo conoscono come Dottor Gelo.»
Rabbrividisco. Forse lui non se l'aspettava ma io sapevo chi era quell'uomo. Lui... lui è stato cresciuto da quel mostro?! Sto in silenzio in attesa.
«So che può sembrare strano, ma nonostante tutto io odiavo l'uomo che mi aveva creato.»
Bene lo odiava. Cooosa?«Che ti aveva creato?» chiedo incredula.
Lo sento sorridere, mi bacia i capelli.
«Ecco la parte complicata. Promettimi che qualunque cosa dirò mi crederai.»
Rimango un po' allibita, poi annuisco.
«Io sono un cyborg. Un computer, un robot. Creato dal Dottor Gelo allo scopo di uccidere un essere chiamato Goku.»
Mandare giù una frase così ridicola risultò più difficile del previsto. Un robooot?
«Però... - si affretta ad aggiungere - ...sono umano. Sono stato creato su basi umane. Provo sentimenti umani, e, insomma, ormai sono uomo in tutto e per tutto, dopo che Crilin ha espresso quel desiderio al drago...»
Desiderio? Draghi? Adesso era troppo. Mi viene da ridere, ma tento di trattentermi. Ecco Erasa, solo i pazzi possono innamorarsi di te.
Poi improvvisamente sento una tristezza infinita. Solo i pazzi. Sei sola Erasa, sola. Mi alzo. Ho le lacrime agli occhi.
«Perché mi stai prendendo in giro?»chiedo.
Lui si alza a sua volta contrariato in volto.«Siediti per favore, non ho finito.»
Annuisco di malavoglia, ma stavolta sto lontana da lui.
«Io ho ucciso migliaia e migliaia di persone. Forse avrai sentito parlare di due uomini e una donna che giravano per le città decimandole. Ecco io sono uno di quei due uomini e la donna è mia sorella. Dopo aver ucciso il Dottor Gelo che ci aveva riportato alla vita e sconfitto Gohan e il resto della sua famiglia, abbiamo deciso di prenderci una pausa. Le cose che sono successe dopo sono troppo complicate da raccontare a parole. Ma sappi che noi siamo cambiati, adesso mia sorella è sposata e ha una figlia, con l'uomo che avevamo come nemico!»
«Sei stato tu...»dico scoppiando in lacrime.
Lui non capisce e mi guarda interrogativo.
«Non ti ricordi delle persone che hai ucciso, eh? Hai ucciso i miei nonni e tutti i miei zii. Hai sterminato la mia famiglia, mostro! Credevo che fosse stato il Dottor Gelo, ma senza volere hai appena confessato! Come... come ho fatto a innamorarmi di uno come te?! Come?? Gohan mi aveva avvisata. Dovevo... dovevo dargli ascolto...»
Vedo il viso di Diciassette contorgersi in un'espressione di dolore acuto. Mi dispiace vederlo così e non riesco ancora a credere che sia stato lui, lui, l'essere che ha ucciso i miei nonni, l'essere che mi ha rovinato la vita. Ci siamo trasferiti a Satan City per dimenticare, ma da cinque anni a questa parte non ho mai smesso di piangere per loro. Per la mia famiglia. Non posso credere di essermi innamorata del mostro che ha fatto tutto ciò. Corro via e piango. Solo dopo mi rendo conto di essere su un'isola. Sono senza scampo. Non ho paura di lui, so che non mi ucciderà. Non riesco fare a meno di pensare a cinque anni prima, al torneo di Cell... alla distruzione. Come poteva quel Crilin aver sposato un cyborg che aveva ucciso così tanti innocenti? Non posso perdonarlo.
Mi volto sentendolo vicino a me. E lì a pochi passi, ma sembra lontano anni luce. Sento le lacrime sgorgami sul volto.
«Portami via di qui» dico ingoiando la saliva.
Lui si avvicina e fa per prendermi la mano, quando un'esplosione ci distrae entrambi. Mi volto di scatto e vedo il viso di Diciassette impallidire.
«È cominciato...» mi sussurra.
Mi viene in mente solo ora che Videl e Gohan sono spariti, o meglio, volati via, insieme ad altri.
«Diciassette che cosa dici? Di cosa parli?» chiedo tremante.
Ho un terribile presentimento.
«Sento un'aura potente... aspettami qui.» dice e vola via.
Sono senza parole. Sono su un'isola dannazione!

***

Volo via. Le ho detto di aspettarmi ma non so se ritornerò. L'esplosione è stata una bella scusa in effetti. Sono un codardo. Perché scappo? Ho paura? Ma di cosa? Delle sue lacrime e della sua tristezza.
Non mi sarei mai aspettato che lei fosse stata coinvolta da me e da mia sorella, indirettamente. Era il periodo d'oro per me. Girare il mondo distruggendo città e spezzando famiglie. Ma ora mi rendevo conto di aver sbagliato. Tra quelle famiglie c'era una bambina, una bambina bionda, con gli occhi azzurri. Erasa... mi dispiace per quello che ti ho fatto... eppure perché non riuscivo a dirlo a voce alta?
E ora che c'è? Sento un'aura in avvicinamento. Sento anche un'aura forte, sembra al livello di Gohan, anzi forse è inferiore. L'aura del pelato e quella di Junior sono sparite. Videl. Ecco chi è. Ora la vedo, è la migliore amica di Erasa.«Ehi! Fermati!» grido.
Lei mi sente e mi guarda. Sembra stanca, vedo che delle piccole goccioline le scivolano lungo le guance. Ha gli occhi stanchi e arrossati. 
«Che c'è?» chiede.
È diffidente. Gohan deve avergli raccontato qualcosa.
Arrossisco senza volere. Non ho pensato come dirglielo... «La tua amica... Erasa... è su un'isola a Nord da qui... ehm... ti aspetta...»
La vedo spalancare gli occhi«E che ci fa su un'isola sperduta?»
Sparisco non voglio che mi veda arrossire di nuovo.
Almeno adesso è al sicuro.
Non mi resta che... che? Mi fermo. Impossibile. L'unica ragione che dava un nuovo senso alla mia vita era, ora, sparita. Erasa non mi voleva più. Come aveva fatto Crilin a perdonare mia sorella? Anche io poteva ricevere il perdono, o era una cosa concessa a pochi? Rivedo il volto di Erasa cosparso di lacrime, la sua voce stridula e ferita mentre mi accusava di avergli rovinato la vita. È vero, gliel'avevo rovinata.
E ora per cosa vivo se le persone che amo non ricambiano? Diciotto... ora sembra lontana anni luce, è solo un pallido riflesso di ciò che era, di ciò che è adesso la mia Erasa. Marron è così piccola e fragile...
«Erasa perché mi hai fatto questo? Dio perché non posso amare anche io come lei? Perchè???» grido. 
Senza pensarci su. Ho fatto un guaio. Spero che Dende non mi abbia sentito. Popo e i suoi pettegolezzi di palazzo mi spaventano, se qualcuno sapesse che mi sono innamorato... io?
Volo via, lontano, faccio capriole in aria, poi vedo una casa. Grido di gioia, un grido che mi esce dal profondo del cuore.
Vedo una signora uscire di casa a raccogliere i pomodori. Scoppio a ridere, che cosa raccogli se non hai famiglia da sfamare? Se non conosci l'amore?
Distruggo la sua casa e vedo il fumo salire al cielo. Scoppio a ridere, rido come un matto, finché non sento un pianto.
Nella casa c'è un bambino. Il pianto smette quando il tetto crolla definitivamente.
Atterro. Che cosa mi prende? «A me piace uccidere.» Ma suona più come una domanda che come un'affermazione. Nessuno mi avrebbe più visto, mai.
Se non posso avere Erasa, che senso ha vivere.
Chiudo gli occhi e mi concentro. Le vene sulla mia fronte pulsano.
PUF!
Apro gli occhi e mi guardo le mani. Sono vivo, mi sono dimenticato che Crilin ha disattivato il dispositivo di distruzione nel mio corpo.








Angolo dell'autore
Capitolo depresso!! D':
Ok è il penultimo, ci voleva un po' di depressione. Sono appena tornata dal mare e sono tutta bruciata, sto soffrendo insomma ç___ç
Ringrazio chi continua a sostenermi, grazie a tutti *^* Sssssppppero di non aver deluso nessuno, ditemi cosa ne pensate lasciando un commentino e mi farete felicissima :33
Se avete critiche o miglioramenti esponete pure!  :33
Vi saaaaaluto!

Baci
Dafne

p.s.
mi piacerebbe se faceste un salto anche nelle drabble che sto scrivendo (pubblicità per me! >_<) Grazie comunque a chi lo farà :D

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Capitolo 10
*** ‘Le donne vogliono essere amate non perché sono carine, o buone, o di buona famiglia, o graziose, o intelligenti, ma perché sono se stesse.’ ***


Erasa10 Eccomi qui con l'ultimo capitolo! Spero vi piaccia e non vi deluda. Che dire? Grazie a tutti quelli che hanno sempre recensito e che mi hanno seguito sin da principio e anche chi si è aggiunto, dopotutto meglio tardi che mai! Grazie Grazie! E poi? Poi basta! Ho già detto che spero di non deludere nessuno? Lasciatemi un pensierino, voglio solo sapere cosa ne pensate, se fa schifo lo bidono subito D':
Grazie ancora, tanti bacini per voiiii♥ :)


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'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi

Capitolo X
‘Le donne vogliono essere amate non perché sono carine, o buone, o di buona famiglia, o graziose, o intelligenti, ma perché sono se stesse.’ Henri Frederic Amiel

Le lacrime assalgono il mio viso. Diciassette mi ha ingannata, e tutto... tutto per cosa? 'Non lo so!' Urlo a me stessa. Non ho notizie di lui da un mese, nemmeno da Videl. Un mese pieno di lacrime e pianto. Gohan... Videl mi ha chiamata qualche settimana fa, Gohan è morto. Sono disgustata dalla notizia, com'è possibile? Chi può averlo ucciso? Il mio solo pensiero va a Diciassette. Lei dice che non ne sa niente. Ed io continuo a piangere. Non so che altro fare. Videl dice anche che il mondo finirà presto, e io? Io sarò sola, come sono sempre stata. Le lacrime scorrono sempre più veloci e i singhiozzi sono ormai difficili da nascondere. Non voglio morire senza aver amato. Eppure qualcosa mi dice che io ho già amato, o meglio, ho amato e perso.
«Non hai perso.»una voce fredda e glaciale mi penetra nelle viscere.
Non mi ero accorta di parlare a voce alta. Mi volto di scatto e non bado alle lacrime che continuano a bagnare il letto.
«Che ci fai tu qui?» sento la nausea montare.
Non poteva esserci persona più vicina a lui di quanto non lo fosse quella che ora stava in piedi di fronte a me.
«Lui sta male per te.»dice d'un fiato.
Le mie orecchie si rifiutano di ascoltare. Cosa?
«Il mondo potrebbe esplodere da un momento all'altro. Ti consiglio prendere una decisione in fretta. Devo scappare. Tieni.» dice porgendomi un bigliettino.
Lo prendo dalle mani della fredda Diciotto e la vedo sparire, le tende della finestra si muovono un poco.
Leggo il biglietto con le lacrime agli occhi. Non è altro che un indirizzo. Che mi aspettavo? Un invito a cena o un regalino di scuse? Da chi, da Diciassette? Quel mostr...
«Perché non riesco a perdonarti?»grido guardando verso l'alto.

***

Il grido disperato non sfugge dalle mie orecchie. È ovvio che si riferisce a me. È così ovvio... stringo i pugni. Quando ho sentito l'aura di mia sorella avvicinarsi alla sua avevo paura che la volesse uccidere, invece, per una volta, mi ha aiutato.
Mi sposto dalla casa, ormai a me estranea. Le cose si sono svolte così in fretta... quel Majin Bu ha fatto di tutto e di più alla città ed Erasa sta per partire con i suoi genitori verso altre terre. Come se non bastasse, adesso per lei è come che la storia si ripeta e ha paura che tutto si perda di nuovo. Ha paura della morte. E come biasimarla? Mi sdraio sul letto, in una casa abbandonata. Chissà... chissà quanto ci metterà a trovarci quel Majin Bu...

***

Infilo le chiavi nella macchina e parto. Ingrano la terza e spingo con foga il piede sull'acceleratore. La macchina sussulta. Devo andare da loro, devo chiedere aiuto a loro. Raggiungo la curva e la imbocco. Scendo dalla macchina dimenticandomi le chiavi, ma fa lo stesso, di questi tempi in questa zona non c'è nessuno. Corro più veloce che posso, entro dal grande cancello e corro ancora. Svolto alla statua con l'angelo ed eccole. Le due lapidi più belle che avessi mai visto. Quella di mia nonna, con un delicato angelo e la madonna, quella di mio nonno con una semplice croce. Sospiro e mi chino per accarezzare le parole incise nella dura pietra. 'So che non sono belle parole nonni, ma vi vendicherò.' Ecco qual'era stata l'unica frase che ero stata capace di dire. Me l'ero dimenticata. In tutti questi anni non ho mai avuto un'occasione come questa per mantenere la promessa.
«Scusatemi...- dico fra le lacrime - ...scusatemi se non sono riuscita ad essere altruista. Ho pensato solo a me stessa e a ciò che era meglio per me. Non ho pensato abbastanza a mamma e a papà e non sono... non sono mai venuta a trovarvi... non... non so davvero cosa...»la voce mi si spezza dai singhiozzi.
Mi inginocchio e piango sbattendo i pugni per terra.
«L'amore fa schifo! Io amo voi, ma amo anche... anche lui! Nonostante tutto quello che vi ha fatto! Ma... ma come posso scegliere chi lasciare...?» dico lasciando che le lacrime mi righino il volto.
Aspetto la risposta. Sento un uccellino cantare, molte anatre gracchiare nello stagno accanto. E poi, poi vedo un enorme falco solcare il cielo. Purtroppo non sento nessuna voce. Mi guardo le mani, piene di terra ed erba. Mi guardo intorno, il cimitero è già stato attaccato da Majin Bu. Penso con rabbia a tutto ciò che è cambiato nella mia vita e grido con rabbia verso il cielo. Era chiedere troppo una normale vita liceale?

***

Perché non riesco a stare lontano da lei? Come mai sono in un cimitero a vederla piangere? Non sento cosa dice, eppure mi sembra che parli di me. Ora grida. Mi viene voglia di correrle incontro e stringerla fra le braccia. E allora perché non lo faccio?
Prima che possa darmi una risposta sono da lei e la stringo a me. Piange appoggiata alla mia spalla e mi stringe con più forza.
«Ti amo Diciassette e spero che tu non sia uno stronzo...»
Con la voce rotta dall'emozione il cyborg esclama, prima di baciarla dolcemente«Io ti ho sempre amata, sin dalla prima volta che ti ho vista, Erasa.»
La sento piangere più forte tra le mie braccia. Sorride e mi bacia, cerca il mio corpo con le mani, che infila dolcemente sotto la maglietta.
La bacio lungo il collo e risalgo fino all'orecchio, dove mi soffermo. Lei si stende sul prato e io mi stendo su di lei dolcemente. Non so cosa mi prenda, ma come al solito con lei sono diverso. Capisco però che lei lo sta facendo perché soffre e non per amore. O mi sbaglio? Dopottutto chi ci vede in un cimitero?
La mia parte animalesca prende il sopravvento e la bacio alzandole la coscia. La sento sorridere e stringermi ancora più forte a sé. Mi toglie la maglietta e le sue unghie lunghe mi graffiano dolcemente la pelle nuda. Sorrido di piacere. Quella ragazza è capace di farmi provare emozioni sconosciute. Le sfilo la maglietta e cerco il gancetto del reggiseno. Un lieve rossore le imporpora la delicata pelle bianca. Mi bacia, poi si ferma.
Si alza e si rimette la maglietta. Guarda il cielo, seguo il suo sguardo e vedo un falco cadere a terra. Un cacciatore l'ha colpito. Per Erasa la cosa sembra più grave, come se... come se quel misero uccello facesse parte della sua famiglia. Vedo gli occhi riempirsi di nuovo di lacrime. Dov'è finita la voglia d'amore di poco fa?
«Che succede?»chiedo con voce, tra il suadente e il tranquillo.
È una voce strana che non ho mai usato con nessuno. Lei mi guarda, poi mi corre al collo e mi bacia.
Un bacio lungo e prolungato. Non so perché ma non mi piace. Quando si stacca le lacrime sono ancora di più.
«Ho... ho deciso...»dice ferma.
Guarda verso il basso e le alzo il mento«Cosa?»
Non appena i suoi occhi color cielo incontrano i miei color ghiaccio, qualcosa si frantuma. Le lacrime si impossessano ancora di lei e abbassa la testa.
«Ho deciso chi lasciare...»le lacrime le intasano la gola e si ferma.
Singhiozza forte e la stringo a me, ma si stacca velocemente. Stavolta qualcosa nel suo sguardo è cambiato.
Mi fissa decisa«Diciassette io ti amo, ma non posso lasciare i miei nonni, non come ho fatto fino ad ora. Perciò...-la voce le si rompe- ...ti lascio!»sputa fuori come la più terribile delle offese.
Ed è così che mi risulta. Le mie orecchie si rifiutano di ascoltare«C...cosa?»dico.
Sento le lacrime di rabbia salirmi agli occhi.
Lei piange ancora«Sparisci dalla mia vita!»grida, per poi correre via.
Resto fermo. Immobile. Gli occhi fissi sul punto da cui è appena scomparsa. Le mani ripassano il petto dove lei aveva posato le sue dolci labbra. Mi viene voglia di seguire la scia delle sue dolci lacrime, racc
oglierne una ad una.
«Stavolta è finita davvero.»dico
.
Mi volto verso le tombe dei nonni di Erasa. Le sfioro appena con un dito.
«Mi dispiace. Avete vinto voi. Scusate per il male che ho fatto a voi e a vostra nipote...»
È la prima volta che mi scuso. Guardo verso l'alto e vedo un altro falco. Vorrei essere libero come lui, come ero un tempo. Prima di conoscere l'amore.

***

Raggiungo casa velocemente. Il viso di Diciassette mi assilla. Dobbiamo scappare e in fretta. Vedo mia madre mettere le valigie in macchina e sorrido a mio padre che è al posto del guidatore. Mi asciugo svelta le lacrime.
«Dove sei stata?»grida mio padre.
Mando giù un grosso 'pezzo' di saliva«Dai nonni...»
Lui mi guarda comprensivo, poi sorride. Mi madre sale in macchina e la seguo velocemente.
«Allora? Tutti pronti?»chiede sorridendo.
Un sacco di flashback mi passano davanti agli occhi. Era già successo allo stesso modo cinque anni prima. Solo che alla domanda non avevo risposto.
«Sono pronta.»dico sorridente.
Mia madre mi accarezza la mano comprensiva, poi mio padre mette in moto.
Mi volto, come cinque anni prima a guardare la casa che stiamo lasciando. È la seconda volta che la mia vita cambiava, ma questa volta è stato peggio della prima. Non posso fare a meno di fermare la lacrima che scende dalla guancia.
«Torneremo.»sospira mio padre.
Gli sorrido e gli chiedo di accendere la radio. Purtroppo non c'è musica, tutti i canali sono bloccati dai notiziari.
'Il mostro chiamato Majin Bu sta seguendo una scia ben precisa, la prossima città è, miei cari e sfortunati concittadini, Satan City! Vi consiglio di fare le valige, sempre che non sia troppo tard-'
Mio padre la spegne con un colpo deciso. Lo guardo con gli occhi spalancati colmi di terrore.
«Perché non mi hai detto che era questa la prossima città?»grido.
Una gocciolina gli scende dal viso«Amore volevo solo essere vicino a voi...»dice cercando di trattenere le lacrime.
Mia madre invece piange come una fontana. Siamo spacciati. È palese.
Riguardo la casa sognante, non ci sarei mai più tornata. Neanche a dirlo, essa esplode causando un rombo assordante. L'esplosione ci fa catapultare in avanti. Non vedo più niente, se non il sedile. Quando la macchina è stabile sento dolore alla fronte. La macchine è capovolta. Dò un calcio allo sportello ed esco.
«Mamma! Papà!»grido avvicinandomi al posto di guida.
Vedo mio padre uscire e cercare di tirare fuori mia madre.
«Stiamo tutti bene...»dice lui. So che avrebbe voluto aggiungere anche un 'per ora'.
È strano ma non provo alcuna tristezza a morire. Ho lasciato l'amore alle mie spalle. Ed è la cazzata più grande che io abbia mai commesso.
Mio padre indica un punto nel cielo, e troppo tardi mi accorgo che si tratta di Majin Bu. Dal vivo è ancora più spaventoso che dalle descrizioni, l'enorme ciuffo rosa punta verso di noi. Mi stringo alla mia famiglia e chiudo gli occhi.
Il colpo non arriva, quando li apro vedo Diciassette fronteggiare il mostro. Con le lacrime agli occhi prego che vinca. Dopo qualche colpo, però, è a terra anche lui. Lo raggiungo fra le lacrime. Quando mi vede sorride. Sussulto, non avrei mai creduto di vederlo così«Non mi lasciare...»dico.
Lui mi prende la mano e la stringe delicatamente«Non ti lascerò mai.»
Sorrido e lo bacio, poi sento qualcosa colpirmi la schiena. Un enorme luce rosa mi abbaglia. È la fine. Mi resta un'ultima cosa da fare : Diciassette, ti perdono. Almeno quell'angelo sarebbe volato in paradiso...

***

Majin Bu raccolse i cioccolatini. Due erano buffi, sorrise quando li vide. Un ragazza con i capelli corti e uno con i capelli più lunghi, erano di fianco, come per mano. Per casualità era nato un solo cioccolatino, con entrambi i ragazzi. Sorrise e batté le mani, aveva deciso : quello lo avrebbe mangiato per primo.



Dafne_18

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