'Dove c'è amore c'è vita' di Vitzi (/viewuser.php?uid=216232)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 'C'è una sola felicità nella vita, amare ed essere amati' ***
Capitolo 2: *** ‘Nei sogni e in amore non ci sono cose impossibili.’ ***
Capitolo 3: *** ‘Quando si è innamorati non si riesce a dormire perché la realtà alla fine è meglio dei sogni.’ ***
Capitolo 4: *** ‘L’amore, e la tosse, non possono essere nascosti.’ ***
Capitolo 5: *** ‘Non c’è rimedio per l’amore, se non amare di più.’ ***
Capitolo 6: *** ‘ll corso del vero amore non scorre mai liscio.’ ***
Capitolo 7: *** ‘Ti amo non solo per quello che sei, ma per quello che sono io quando sto con te.’ ***
Capitolo 8: *** ‘Non si può mai perdere amando. Si perde sempre se ci si trattiene.’ ***
Capitolo 9: *** ‘Ci si innamora non trovando la persona perfetta, ma vedendo perfetta una persona imperfetta.’ ***
Capitolo 10: *** ‘Le donne vogliono essere amate non perché sono carine, o buone, o di buona famiglia, o graziose, o intelligenti, ma perché sono se stesse.’ ***
Capitolo 1 *** 'C'è una sola felicità nella vita, amare ed essere amati' ***
Erasa
'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi
Capitolo I
‘C’è una sola felicità nella vita: amare ed essere amati.’ George Sands
'Il mio nome è Erasa e ho 17 anni'
scrivo distrattamente sul banco. La lezione è così noiosa
che non so come faccia Videl a rispondere a tutte le domande della
prof. Mi stiracchio e mi dondolo sulla sedia, metto la penna in bocca e
guardo la professoressa di inglese. Nella scuola non accade mai nulla
di nuovo, sono sempre più dell'idea che non esista posto
peggiore di Satan City in cui vivere, per una ragazza bella e solare.
Alzo la mano per andare in bagno, ma qualcosa attira la mia attenzione.
Mi volto verso la mia migliore amica che si porta l'orologio alla bocca
e inizia a parlare. Ottimo, un'altra missione. La vedo uscire di corsa,
e quando è sulla porta mi lancia uno sguardo di sfuggita e
sussurra qualcosa : il guerriero dai capelli d'oro. Sorrido senza volere, ecco qualcosa capace di sollevarmi il morale. «Prof posso andare in bagno?»chiedo.
Forse per il fatto che sono fremente, o per il fatto che ci sono
già andata troppe volte la professoressa scuote la
testa«Non adesso, aspetta la ricreazione.»
Sbuffo e uso il mio asso nella manica, mi alzo ed
esclamo«Professoressa, non vorrà che rivernici tutta la
classe di rosso vero?»
A quel punto non sono le pareti a cambiare colore ma è il viso
della mia cara prof. Sorrido quando annuisce ed esco velocemente. Non
so dove sia Videl, ma chiederò fuori.
Raggiungo in fretta il luogo della rapina, usando la mia auto rossa.
Due ladri hanno rapinato una gioiellieria. Arrivo troppo tardi. I ladri
sono a terra legati e non c'è traccia del guerriero dai capelli
d'oro. Sbuffo e faccio per tornare indietro, ma Videl mi riconosce.
«Erasa! Non ti ho detto di venire!»esclama puntandomi un dito contro.
Io faccio finta di non vederla, è lontana parecchi metri. Torno all'auto, giro l'angolo e...
STONK!
«Ehi!»esclamo cadendo a terra.
«Oh... ehm scusa... sono di fretta...»dice un ragazzo dai capelli neri porgendomi la mano.
«Non mi sembra una scusa per far del male ad una bella ragazza com...» alzo lo sguardo e lo vedo in viso.
Dev'essere un angelo. Quant'è bello! Devo dargli il mio numero.
«Mi chiamo Erasa, tu sei nuovo di qui? Non ti ho mai visto.»esclamo quando mi ha fatta alzare.
Lui non ha tempo di rispondere, perché sento dietro di me le
grida di Videl«Andiamo Era, ti dò un passaggio!»
Mi giro verso la mia amica per rispondere un sì secco, e quando mi volto per rivedere il ragazzo lui è sparito. Dannata Videl!
Vado verso la mia amica con il broncio, non le dico niente del
ragazzo misterioso, anche perché è l'ultimo pensiero che
ho in mente al momento. Devo fare un favore ad un amico. Salgo sul
velivolo di Videl e le chiedo«Allora... con i ragazzi come
va?»
Lei sbuffa e fa la sua solita espressione di sfida«Sai che mio
padre non approverebbe uno più debole di lui, e dato che lui
è il più forte del mondo, ecco... credo che
rimmarrò single ancora per un po'!»
«Io non so come tu faccia!» sbotto fissandola
«Insomma, hai un sacco di spasimanti e alcuni sono delle vere
prelibatezze, e poi hai Sharpner! Pende dalle tue labbra, perché
non esci con lui qualche volta?»
Lei sorride«Sai che non è il mio tipo Era!»
Annuisco, aveva ragione, ma non le avrei permesso di spezzargli il cuore. Lui era un mio grande amico, forse l'unico.
Il resto della giornata passa lento e monotono, quando suona l'ultima
campanella scappo a casa. Non rivolgo la parola a Sharpner,
perché i miei pensieri sono interamente per il ragazzo
misterioso. Mi sforzo di ricordare i dettagli: di
che colore aveva gli occhi? Azzurri. O erano marroni? No forse
più tendenti al nero. E i capelli? Quelli neri di certo, sparati
sulla testa... e il viso era così... affascinante... Quando
parlavamo continuava a saltellare sul posto, perché aveva
così tanta fretta? E che ci faceva lì? Era uno dei
rapinatori... oppure... forse era il figlio del gioielliere! Smetto
di pensare a lui solo quando arrivo a casa. Mi sistemo sotto le coperte
e aspetto, cosa? Aspetto di rividere il ragazzo misterioso e qualcosa
mi dice che lo rivedrò molto presto.
***
Il giorno dopo a scuola ad aspettarmi c'è una sorpresa
fantastica. Un nuovo compagno, con i capelli neri, gli occhi neri, e un
bellissimo sorriso. É il ragazzo misterioso. Non
gli dico niente, voglio vedere se si ricorda di me. Quando entra in
classe però ha uno strano sguardo, fissa Videl e la guarda come
se avessero appena discusso su qualcosa. Non mi interessa, voglio
vedere cosa farà quando mi riconoscerà. Sorrido quando si
siede di fianco a me e mi presento «Ciao, sono Erasa»
aspetto con ansia la sua reazione. Mi ero già presentata il
giorno prima. Lui sorride e dice«Io sono Gohan»
Ti sei già dimenticato di me?? avrei voluto gridare, invece dico«Lei è Videl e lui è Sharpner» entrambi sorridono.
La giornata passa in fretta, conosciamo meglio quello strano ragazzo di
campagna e poi suona la campanella della ricreazione. Noto con stupore
che Videl è molto interessata a lui, si vede lontano un miglio
che le piace. 'Purtroppo lui ricambia'
penso amaramente. Però può darsi che non sia per questo
che i due continuano a mandarsi sguardi fulminei, forse, forse... Videl
ha detto di averlo già visto stamattina alla rapina in banca.
Era presente anche lì, allora non era il figlio del gioielliere?
Poco importava, mi ero persa un'altra volta l'arrivo del guerriero dai
capelli d'oro, e a quanto pare anche Videl. La accompagno al velivolo e
le dico«Allora, Gohan ti piace?»
Lei sbuffa e mi guarda in cagnesco«Non osare dirlo mai
più! E poi non credo che sia forte quanto mio padre, sembra
abbastanza...»
«Però il fisico non gli manca, non puoi dire di no...»la blocco.
Lei arrosisce un poco«Dai, smettila Era... è solo un amico, anzi nemmeno, è un conoscente.»
Sorrido, però dentro sono leggermente triste. 'Videl però se lo merita, è una brava ragazza.'
dice la parte razionale di me. La parte irrazionale invece vorrebbe
strangolare la mia amica. Mi contengo e torno verso la mia auto. Mentre
cammino nel parcheggio vedo Gohan. É strano, sta rientrando a
scuola. 'Avrà dimenticato un libro.' penso'É così affascinante...'
Si volta verso di me di scatto, come se avesse percepito qualcosa,
forse sto pensando a voce alta. Alza una mano in segno di saluto,
faccio per ricambiare, ma qualcosa mi sbatte contro una gamba. Quella
cosa inizia a piangere, mi volto e vedo una bambina con due codini
biondi per terra. Sbuffo, sua madre dovrebbe stare più attenta,
che ci fa una bambina nel parcheggio di un liceo? Poi rammento che il
nuovo parco è proprio di fianco e l'unica via per accedervi
è questa. Mi abbasso per aiutarla ad alzarsi e le chiedo
«Dov'è la tua mamma?»
La bimba smette di piangere ed esclama dolcemente«Andavo a
salutare Gohan, lo zio mi aspetta là.» indica verso
sinistra.
Mi volto e vedo un uomo in avvicinamento. L'uomo è alto con i capelli neri a caschetto, gli occhi azzurri, muscoloso,indossa un paio di orecchini d'oro. Sobbalzo, è così affascinante. Il suo fascino mi attira verso di lui come una calamita. Che sia lui il figlio del gioielliere?
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Angolo dell'autore♥
Grazie a tutti voi che state
leggendo! Dato che è la mia prima fan fiction non so se sia
bella o brutta per questo ho bisogno dei vostri suggerimenti ^^
Recensite pure, anche se volete criticare, sono pronta ad imparare
nuove cose :)
Detto questo, alla prossima, _afrinca_♥
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Capitolo 2 *** ‘Nei sogni e in amore non ci sono cose impossibili.’ ***
Erasa2
'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi
Capitolo II
‘Nei sogni e in amore non ci sono cose impossibili.’ Janos Arnay
Odio gli umani. È
il pensiero più frequente nella mia mente da quando mia sorella
ha sposato quel pelato. Almeno una cosa bella è uscita dalla
loro unione, Marron è la creatura più dolce che io abbia
mai visto. Ovviamente non lo dico in giro, quello che ci diciamo io e
lei resta segreto, come un gioco, a lei piacciono i giochi. E ora
un'umana le parla, come osa? Mi avvicino svelto per allontanarla.
Doveva solo salutare Gohan non fermarsi a parlare con gli umani. Gohan...
non sono mai riuscito ad odiare nemmeno quel ragazzo, a pensarci bene
mi fa solo pena, uno con le sue capacità non dovrebbe
frequentare una scuola pubblica. La donna alza lo sguardo su di me,
è giovane, forse non è nemmeno maggiorenne, ma chi
può dirlo con quel trucco che ha in viso. I suoi occhi si aprono
sorpresi, si volta di nuovo verso la mia Marron e le dice qualcosa.
Aumento il passo.
«Marron, quante volte ti ho detto di non parlare con gli estranei?»sbotto stanco.
Le prendo il braccio e la tiro verso di me. Qualcosa mi ferma. La ragazza ha preso l'altro braccio della mia Marron.
«Lasciala.»dico in tono minaccioso.
La ragazza bionda spalanca gli occhi blu ancora di più. Non
sembra spaventata, anzi, sorpresa e in un certo senso compiaciuta.
Cerco di nascondere il rossore che inizia a colorarmi le guance.
«Non le permetto di trattare così una povera bambina!»esclama improvvisamente.
Sento l'aura di Gohan che si avvicina. Come osa quell'umana? Se solo sapesse quanto sono pericoloso, forse...
«Zio, andiamo al parco?»dice Marron tirandomi la maglietta.
Mi mordo la lingua, ho voglia di uccidere qualcuno, ma non posso farlo con la piccola nei paraggi.
Mi avvicino al viso della ragazza e sussurro vicino al suo
orecchio«Lei non è una povera bambina e tu non hai nessun
diritto di...
«Gohan!»strilla Marron staccandosi dalla mia presa e da quella della ragazza.
La vedo correre verso il saiyan. Quando lo raggiunge lui la stringe a sé«Ehi piccola!»
Ho voglia di staccargliela dalle mani, ma so che nessuno mi
ruberà Marron. Sento degli occhi su di me, volto di poco la
testa e mi ritrovo ad una spanna dall'umana. Mi stacco di scatto, e
stavolta il rossore sulle mie guance è evidente. Dannata femmina. Cosa mi prende?
Vado verso Gohan e lui mi guarda truce «Diciassette cerca di non farti notare troppo.»
Faccio un sorriso sarcastico, mentre dico«Senti chi parla, il guerriero dai capelli d'oro.»
Mi compiaccio vedendo il rossore sulle guance del ragazzo e mi
allontano. Dopo pochi passi, però sento la donna chiedere a
Gohan con frenesia «Come hai detto che si chiama? Diciassette? Ma
non è un numero?»
Sento Gohan sorridere e mi immagino che si stia grattando la testa, faccio schioccare la lingua. Il solito furbo.
***
Devo dimagrire! Perché il vestito dell'anno scorso non mi entra più? Cerco di entrarci, devo riuscirci a costo della vita!
«AAAH!» strillo furiosa.
«Era calmati!» mi intimida Videl.
«Per te è semplice, da quando stai con Gohan, non so come hai perso una decina di chili!»
La vedo arrossire e sorrido maliziosa«Cosa fate nel tempo libero? E i capelli? Ti davano troppo fastidio?»
Mi arriva una cuscinata in faccia talmente forte che cado sul letto. Scoppio a ridere e vedo sorridere anche lei.
Poi mi raggiunge sul letto e si sdraia, guardando il soffito«E te
invece? Con l'uomo misterioso? Non credi che sia troppo vecchio?»
È raro che io arrossisca, però lo faccio lo stesso. Non
posso farne a meno. Sono passati alcuni mesi da quando ho visto quel...
Diciassette? E da quel giorno non faccio altro che pensare a lui. Il
suo modo di fare... era così... dannatamente sexy. Ogni giorno
speravo di rivedere la piccola Marron, ma niente di niente. Come se non
bastasse Gohan e Videl avevano iniziato a frequentarsi, dicevano che
non stavano insieme, e ci credevo, ma fino ad un certo punto. Io e
Sharpner ci eravamo accorti che l'orologio di Videl suonava molte volte
ormai, e spesso uscivano insieme. Forse Videl nemmeno si accorgeva che
Gohan la seguiva, o forse era tutto calcolato. Era così
dannatamente romantico. Io invece ero terribilmente triste, andare
dietro ad un uomo di cui non si sa nemmeno l'età e a malapena il
nome.
«Forza... mettiamoci le scarpe, la festa inizierà fra poco...» disse Videl alzandosi dal letto.
La prendo per un braccio «Scusa se non ti ho risposto, ma ero immersa nei miei pensieri... »
«Fa niente» risponde Videl sorridente.
Le voglio tanto bene penso.
Indosso i tacchi, mentre Videl si avvicina alle sue scarpe da
ginnastica. Sono più veloce di lei e gliele prendo.
«Mettiti i tacchi o sarò costretta a buttare queste dalla
finestra!»
Videl diventa furiosa ed esclama «Erasa è solo una dannata festa!»
«Organizzata da Gohan però!» continuo io.
«Non è vero! È stata organizzata da Bulma, una
vecchia amica di famiglia di Gohan. A quanto pare ci saranno tutti i
loro più cari amici e noi. Gohan ha cercato di fermarla, ma lei
ha voluto invitare anche noi quattro.» strilla lei.
Io annuisco«Quindi ci sarà anche la madre di Gohan, credo
sia meglio vestirsi bene per lei, quel vestito non starebbe bene con un
paio di scarpe, non trovi?»
Vedo che Videl sta per gridare dalla rabbia e sorrido porgendole i tacchi. Quando se li infila usciamo.
Appena fuori dalla villa, nell'immensa limousine mi rendo conto della situazione ed esclamo«Hai detto Bulma!»
Videl mi guarda sorpresa «Si, perché? La conosci?»
Spalanco gli occhi «È la donna più ricca di questo
pianeta! Anche più ricca di te! È la proprietaria della
Capsule Corporation, era sul giornale ieri, si è fatta un taglio
niente male...»
Videl nonostante la mia rivelazione non sembra muovere un muscolo. Io
guardo il cielo sbuffando«Sei sempre la solita!»
Arriviamo alla festa con un'ora di ritardo per via del traffico. La
casa è enorme. Entriamo e mi accorgo soddisfatta che sono tutti
vestiti elegantemente, i tacchi non mancano certo a nessuna delle donne
presenti. Videl mi presenta la madre di Gohan, una donna affascinante e
piena di carattere. Poi vedo anche il padre, un uomo verde e alto.
Quando chiedo a Videl da chi ha preso Gohan tutta la sua bellezza lei
mi risponde dal padre, ma io non ci vedo questo granché. Tra
l'altro i suoi genitori sembrano odiarsi, povero Gohan! E io che mi
lamento dei miei.
Raggiungiamo il centro della sala e il mio sguardo cade su una donna e
un uomo. Lei è alta con i capelli biondi ed è molto
bella, mentre lui è un nano con i capelli neri. Più li
guardo più mi ricordano qualcuno...
«Siete uno schianto!» esclama un vecchio con la bava alla bocca avvicinandosi.
Sono lusingata del complimento, ma quando lo vedo avvicinare le mani
cerco Videl con lo sguardo. Lei è ancora più
scandalizzata di me. Fortunatamente una voce grida «Genio non
importunare le ragazze!»
Mi volto e vedo Bulma, la padrona di casa. È in un bel vestito
azzurro, come i suoi capelli e i suoi occhi. Ci sorride e non posso
fare a meno di farlo anche io, se avessi avuto carta e penna le avrei
chiesto l'autografo. Per poco non mi sciolgo quando vedo il marito.
Anche se dalle foto sembrava più affascinante e più alto,
dal vivo è uno spettacolo. Videl mi prende per il gomito, mi
volto verso di lei che indica con lo sguardo Gohan. La seguo e
raggiungiamo lui e Sharpner.
«Erasa! Finalmente sei arrivata!! Questo luogo è pieno di matti!»sussurra alla fine il mio migliore amico.
Io sorrido e faccio finta di non aver sentito. Vedo Gohan mangiarsi
Videl con gli occhi e sorrido«Ehi Gohan attento, se si pagasse
per guardarla, andresti in bancarotta!»
«Ma fortunatamente sono gratis!» sorrise Videl. Questo
cambiamento da parte sua non me lo sarei mai aspettata. Forse era un
segnale? Voleva stare da sola con lui? Probabile.
Prendo Sharpner per un braccio e mi allontano«Noi prendiamo da bere!» li lascio facendo l'occhiolino a Videl.
Il ragazzo dai lunghi capelli biondi mi guarda spaesato e io sorrido di
rimando. Andiamo verso il tavolo del ponce, mi verso da bere e urto per
sbaglio contro una persona.
«Ehi! Ma ti sembra il modo?» sbotto furiosa.
L'uomo si volta e quando il suo sguardo di ghiaccio mi percorre per
poco non svengo. È lui. L'ultima persona che mi sarei aspettata
di vedere ad una festa. Diciassette. Mi ha riconosciuta e a quanto pare non gli dispiace affatto rivedermi. Lo fisso e da sopra la sua spalla vedo due occhi di ghiaccio fissarmi, gli occhi della bella bionda. Sembra sconvolta. Che mi sia sporcata il vestito?
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Angolo dell'autore♥
Grazie a tutti voi che state
leggendo! Questo il mio secondo capitolo :) #youdon'tsay?!?#
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito e mi scuso per aver pubblicato il seguito così tanto in ritardo!
Spero vi sia piaciuto, baci _afrinca_♥
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Capitolo 3 *** ‘Quando si è innamorati non si riesce a dormire perché la realtà alla fine è meglio dei sogni.’ ***
Erasa3
'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi
Capitolo III
‘Quando
si è innamorati non si riesce a dormire perché la
realtà alla fine è meglio dei sogni.’ Dr. Seuss
Non riesco nemmeno a pensare razionalmente. Era passato tutto quel tempo. Spero che mia sorella non mi stia guardando.
Eppure sentivo i suoi occhi su di me, e anche quelli del "pelato". Sta di
sicuro ridendo. Rimango immobile, ma vorrei stringerla a me. Non so
cosa mi prenda. Calmati maledizione!
Ricordo a memoria il giorno in cui l'ho incontrata e le sensazioni
provate appena ci siamo separati. Ne ho parlato subito con mia sorella,
ed è stata la scelta più giusta? Ancora non lo so.
~
«Siete tornati! Vi siete divertiti al parco?»
aveva detto mia sorella vedendoci entrare. Aveva cambiato subito
espressione
non appena aveva visto i miei occhi gelidi. Aveva baciato in fretta
Marron e
poi le aveva detto dolcemente «Perché non vai di
là, tesoro? Papà ti aspetta.»
La piccola era andata in fretta, lasciando soli me e mia sorella. Lei
si era recata in cucina e quando ero entrato mi aveva intimato di
chiudere la porta. Dopo la gravidanza era ancora più pericolosa,
se possibile, ma era per questo che l'adoravo.
«Che è successo? Cos'è quella faccia?»aveva quasi strillato.
Senza volere avevo arrossito e questo l'aveva fatta infuriare «Stai... stai scherzando? Le
tue guance sono diventate rosse Diciassette! Cosa mi stai
nascondendo?»
Cercavo, inutilmente, di sembrare il più cinico possibile quando avevo detto«Una ragazza mi ha parlato oggi.»
Diciotto rimase per un po' stupita, poi era scoppiata a ridere. Quando
avevo visto i suoi muscoli facciali flettersi sospirai di sollievo, non
avevo
idea di come l'avrebbe presa.
Mi aveva risposto in fretta«E? Non riesci più a dimenticartela? Ti ha stregato non è così?»
«Ho paura, non sto scherzando e lo sai. Non voglio essere
debole.» avevo sussurrato, stringendo i pugni e guardando verso il basso.
Diciotto aveva smesso subito di ridere e si era avvicinata«Stai forse dicendo che sono debole?»
Non avevo pensato a questo, così avevo spalancato gli occhi stupito.
Anche lei era stata innamorata, eppure eccola qui, feroce come un
tempo. Fortunatamente dopo un po' si smetteva di amare. Avevo risposto senza
pensarci«Sorella, non sono come te. Il mio solo desiderio
è uccidere, non voglio amare nessuno, mi basta vivere la mia
vita in pace.»
«Ma tu già ami qualcuno! Ami Marron e me! E poi... poi non
è così semplice, te ne accorgerai. E se per lei è
la stessa cosa verrà a cercarti. Ne... ne so qualcosa... Ricordi
come mi sono innamorata di Crilin? È stato solo uno sguardo...
ma da lì in poi non l'ho più dimenticato. Forse per noi
cyborg è più facile innamorarsi... forse ci si innamora
di una persona sola... » arrossì improvvisamente.
Mi ero avvicinato e l'avevo presa per le spalle «Quindi cosa devo fare per
non pensare più a lei, ai suoi occhi... al suo viso... al suo
corpo... a... perché sorridi? È una cosa seria!»
«Sei ridicolo e innamorato. Non avrei mai creduto di vivere
abbastanza a lungo per vederti così...» aveva sospirato
lei, chiundendo il discorso
~
Eppure lei lo sapeva. Non avrei mai detto a nessuno che mi ero abbassato al livello di amare...
eppure sembra impossibile dimenticarsi di lei. E ora eccola lì,
di fronte a me. A volte la vedevo a scuola, ma non volevo che lei
vedesse me, che mi riconoscesse. Sapevo di piacerle e di non farle
affatto paura, forse era per questo che ero attratto da lei. Crilin ha
saputo tutto pochi giorni fa, Marron ha spifferato di aver incontrato
una ragazza con me e che ero diventato tutto rosso. Tutto ciò
è bastato per farlo scoppiare a ridere di fronte alle mie guance
di nuovo rosse. Diciotto mi ha detto che se l'avessi rivista avrei
dovuto mandarla via e trattarla male. Se invece l'amavo davvero non ce
l'avrei mai fatta, secondo lei. E ora che faccio? Parlo con questa
ragazza o la lascio
per sempre. Tutto ciò è ridicolo!
«Mi dispiace di averti sporcato la maglietta...»borbotta
lei muovendo le labbra rosee e guardando il bicchiere di ponce, che aveva fra le candide mani, appena riempito, ora vuoto.
Mi asciugo velocemente. Lei scoppia a ridere quando inizio a
strofinarmi la maglietta. La sua risata è come ossigeno puro
sott'acqua per me.
«Che c'è?»sbotto, non potendo fare a meno di sorridere.
«Non verrà mai via così! Più la strofini più la sporchi! Devi cambiarla...»
La vedo arrossire e non capisco. Ora mi sento totalmente appannato, ho solo voglia di stringerla a me.
«Fratello, ho io la maglia pulita, vieni di là.» una voce fredda mi riporta alla realtà.
Diciotto mi porta via velocemente, e non faccio nemmeno in tempo a
lanciare un'ultimo sguardo alla bionda. Lei mi guarda incuriosita e un
po' delusa, poi la vedo andare via con un ragazzo dai capelli lunghi e
biondi. Che sia il suo ragazzo? Mi mordo il labbro e stringo i pugni,
sentendo un dolore acuto ai palmi delle mani. Diciotto mi spinge
più veloce. Mi guardo intorno. Tutti mi fissano, anche Gohan e
Vegeta... capisco il loro disappunto. Ho sorriso. Io non sorrido mai. Mai. Lei...
***
Raggiungiamo Gohan e Videl in fretta. Il ragazzo moro sta squadrando
Diciassette, come tutti nella stanza. Non appena sparisce con dietro
sua sorella tutti si guardano intorno spaesati, finché Bulma non
prende in mano la situazione annunciando una gara di ballo. Arrossisco,
è colpa mia se tutti lo guardano così?
«Junior,
ti presento Videl, Erasa e Sharpner.. sono miei compagni. Ragazzi
lui... lui è un po' come un secondo padre per me, mi è sempre stato
vicino...» dice Gohan presentandoci all'uomo verde.
Il verde delle guance diventa rosso, poi rosa confetto. Sorrido, si vogliono davvero bene quei due, ma non è suo padre!
«Tuo padre è morto?» chiedo.
Videl mi guarda male, che cos'ho fatto adesso? È semplice curiosità.
Gohan sta per rispondere quando un bambino gli sbuca da sotto le gambe«Fratellone chi sono questi?»chiede poi.
Io
sorrido e mi chino per guardarlo. È un bambino adorabile, ha dei
capelli davvero strani, chissà chi è il suo parrucchiere... della città del
Sud di sicuro!
«E lui è Goten mio fratello più piccolo, Videl...
tu lo hai già conosciuto.» dice Gohan rivolgendosi alla
mia migliore amica.
Io tossico ed esclamò con fare ammiccante «Goten, hai visto questi due in camera da soli?»
Gohan
diventa bordeaux, Videl anche e pure Sharpner, probabilmente lui per
gelosia. Goten mi guarda con gli enormi occhi neri spalancati «No, noi
ci alleniamo tutti i giorni per il torneo, cioè io e Gohan... però
Videl ci rallenta sempre perché vuole imparare a volare, ma non è forte
come n...»
Gohan gli tappa la bocca in fretta, mi volto verso Videl
e vedo che ha una strana espressione. È sicuramente soddisfatta,
troverò le prove che mi servono per incastrare i piccioncini.
Mi
allontano dal gruppo, anche se sono stata occupata tutto questo tempo
Diciassette non è mai uscito dalla mia testa. Vado verso la porta da
cui è sparito con la sorella, quando la raggiungo Bulma mi ferma. Ha un
sorriso malizioso, chissà cosa vorrà. La guardo e sorrido, mi sbarra la
strada, così esclamo «Dovrei andare al bagno»
La donna sorride e
beve dal suo calice, quello che sembra un superalcolico. «Davvero? Non
stai andando a imbucarti con qualche invitato, vero?»
Rimango impassibile, anche se, era la mia idea principale «E con chi? Con Hulk? L'uomo verde?»
Bulma
scoppia a ridere e rido a mia volta, però lei non si scosta dalla
porta. «È urgente» sussurro«Non vorrei macchiare il vestito»
La donna mi guarda e sorride «Sai... usavo anche io quel trucco
alla tua età. Quindi ora dimmi che cosa ti ha detto quello
lì.»
Rimango senza parole. Quella donna è piena di risorse ed è terribile. «Chi?» chiedo.
Bulma sorride e poi esclama«C-17»
«C... C che?» sbotto confusa.
Bulma
mi guarda male, poi spalanca gli occhi e sorride«Oh! Non sai nemmeno il
suo nome, allora scusa, è solo che Diciotto sembrava così confusa...»
Sorrido a mia volta e la scavalco, poi la sento urlare «Trunks! Tesoro mio accompagna la signorina al bagno!»
Impreco
a bassa voce. Mi sta controllando, ma perché? Cos'avrà di tanto
speciale questo Diciasette? E ha una sorella che si chiama Diciotto?
Che fantasia!
Un adorabile bambino dai capelli viola a caschetto
mi raggiunge di corsa, con riluttanza mi porge la mano e arrossisce
appena quando gliela stringo.
«Il bagno è da questa parte...»borbotta piano.
Lo
seguo verso corridoi che sembrano infiniti, mi chiedo come facciano ad
orientarsi lì dentro. Trunks però è sicuro e mi accompagna alla
toilette. Entro e lo lascio sulla porta. Mi sembra di essere una specie
di star sorvegliata a tutte le ore. Sarebbe bello. Noto che c'è una
finestra molto ampia nel bagno, non sapendo cosa fare la apro. Guardo
il meraviglioso giardino interno della Casule Corporation con stupore e
felicità. Se mi sposassi con questo Trunks forse tutto questo un giorno
sarebbe mio! I miei pensieri vengono però interrotti dalla donna
bionda. O come aveva detto Bulma : Diciotto. Cammina svelta, ma è da
sola. È il mio momento voglio parlare con Diciassette. Guardo l'altezza
del bagno, siamo al quarto piano, ma fortunatamente c'è un enorme
albero, proprio vicino alla finestra. Cerco un ramo vicino... eccolo!
C'è un ramo che fa al caso mio. Salgo sul bordo della finestra, quando
sento bussare. «Trunks! Sono una signorina! Non mi lasci nemmeno la mia
privacy?» grido in preda al panico, se fosse entrato non avrei avuto
scuse.
Trunks tossisce«Io... io volevo solo chiederti se potevo andare... tanto la strada è semplice...»
«Certo vai pure!» dico, forse con troppo entusiasmo.
Ok ora pensiamo a non morire. Mi
aggancio al ramo sporgendomi dalla finestra, riesco a metterci una
gamba, e poi sono finalmente a cavalcioni. Mi fermo per un po' a
prendere fiato. Erasa cosa stai
facendo? Sei in altissimo! E per cosa? Per un ragazzo che hai visto
appena due volte e che non ricambia nel 99% delle possibilità? Sei
scema! Scaccio via la parte razionale di me e cerco di capire
come fare per scendere. Vedo due rami più in basso, se mi calo su
quelli e poi su quelli ancora sotto è fatta. Se cado da qui mi schianto
prima contro due rami, poi a terra. Se cado da quest'altra parte,
invece, cado direttamente a terra. Decido che è meglio rischiare di
cadere su uno dei rami e mi sporgo per raggiungere con il piede il ramo
sotto. Lo tocco e mi lascio cadere, però l'altro piede non tocca il
ramo. Cado con la schiena all'indietro, cerco di aggrapparmi al tronco,
ma non faccio altro che graffiarmi le mani, poi il vuoto. Mi sento
precipitare. È finita.
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Capitolo 4 *** ‘L’amore, e la tosse, non possono essere nascosti.’ ***
Erasa4
'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi
Capitolo IV
‘L’amore, e la tosse, non possono essere nascosti.’ George Herbert
Sarebbe bastato
davvero un attimo? Qualche secondo di più e sarebbe piombata a
terra sfracellandosi. Tremo al solo pensiero delle sue belle gambe
coperte di sangue. Cosa?? Ma che diamine mi prende?? Tremo al solo pensiero delle sue belle gambe sfracellate?? Io? C-17, il cyborg senza cuo...
«Uh...»sospira la ragazza in braccio a me.
La guardo e non posso fare a meno di sorridere, i capelli biondi corti
sono scompigliati e sudati, il viso è cosparso di piccole
goccioline, gli occhi sono chiusi e le enormi ciglia nere sembrano...
morbide. Devo smetterla di guardarla in questo modo. C-18 mi ha espressamente vietato di... anche solo vederla di nuov...
«Ah... la... la schiena...» borbotta ancora cercando di muoversi.
Purtroppo quel terribile sorriso continua a infiammarmi il volto. La
vedo aprire gli occhi lentamente... quando le sue iridi mi fissano,
rimango colpito dai suoi occhi blu. Ogni volta che li vedo sono
più splendenti...
La reazione non è quella che mi aspettavo. Mi aspettavo,
infatti, di vederla scendere di corsa e gridare come una gallina
isterica, ma invece continua a fissarmi e ricambia il sorriso. Poi un
lieve color porpora le dipinge le guance con pennellate uniformi.
«..grazie...» sospira dopo aver preso fiato.
Sento il suo cuore aumentare i battiti, mi viene voglia di stringerla a
me, toccare le sue labbra che sembrano così carnose... i suoi
seni sodi... le sue cosce seducenti...
Senza accorgemene la faccio scendere velocemente.
Noto il disappunto nei suoi occhi limpidi. Continua a fissarmi anche
quando mi allontano, sento il suo sguardo. Sono ormai a diversi metri
da lei, quando mi fermo. Che stai facendo? cerco di darmi una risposta e la parte razionale di me la trova subito Me ne vado, è la cosa più giusta. Annuisco
a me stesso, ma non posso fare a meno di voltarmi, e la vedo, perfetta,
con un viso tra lo spaventato e il deluso, la bocca dolcemente
socchiusa, gli occhi iniziano a diventare un vero e proprio oceano
riempendosi di acqua, le mani, vicino al viso, ferite e piene di tagli.
Mi volto e mi allontano ancora di più. Non posso.
***
Sento le lacrime scendere inesorabilmente. Non capisco il
perché. Non ho mai pianto per un ragazzo, eppure molti mi hanno
spezzato il cuore. Però... il suo sguardo... quello è
bastato per trafiggermi nel profondo. È come se mi avesse
pestato il cuore con un piede. Mi ha salvata, è ovvio. Se non
fosse stato per lui sarei morta, ma allora perché adesso se ne
sta andando velocemente? Sono così orribilmente schifosa?
Scoppio a piangere ancora più forte. Forse stavolta... stavolta
credevo che sarebbe stato diverso. Da come si era comportato, credevo
che... che mi amasse... amore... una parola così grossa per una
sedicenne. Forse dovrei smetterla di guardare troppi film... ma
perché mi ha spezzato il cuore così? Forse sono tragica.
Non mi interessa, mi sento male, credevo mi amasse e mi sono illusa di
qualche sguardo. E allora perché mi guardava in quel modo, in
quel modo in cui nessun ragazzo mi ha mai guardato, quel modo... come
se fosse appunto innamorato? Le lacrime smettono di scendere per
tristezza, ma continuano quelle della rabbia. Ora sono terribilmente
delusa e arrabbiata con lui e con me stessa. Perché non l'ho
fermato? E perché lui mi ha illusa? È solo uno stronzo
come tutti gli altri.
«Era! Ti ho cercata dappertutto!» mi grida Videl alle mie spalle.
Quando mi volto, mi fiondo subito fra le sue braccia e piango. Al
momento voglio solo piangere. Sento che non siamo sole, probabilmente
tutti gli invitati si stanno spostando in giardino. Non mi interessa,
al momento voglio solo piangere.
«Su, su... non so cosa sia successo per ridurti così ma sono sicura che tutto si sistemerà!»
«Voglio... » cerco di frenare i singhiozzi che mi
impediscono di proferire parola «Voglio solo andarmene lontano da
queste persone.»
Sento Videl allentare l'abbraccio e mi distacco un po' per vedere il
suo volto. Non vedo solo il suo, tutti gli invitati ci guardano, Bulma
ha gli occhi lucidi e mi guarda con compassione, come se capisse...
come se avesse passato la stessa situazione. Notando il mio sguardo si
avvicina, e allora sono io ad allontarmi di corsa verso l'uscita.
Le lacrime non si fermano, colpisco qualcuno quando passo, ma nessuno
tenta di fermarmi, tra tutti i volti ricordo quello della bionda, i
suoi occhi confusi lanciavano lampi di sfida. Una sfida che avrei
accolto molto presto.
***
Devo dimenticarla. penso mentre tiro l'ennesimo pugno al muro.
«Hai già distrutto tre muri di casa, pensi di continuare
ancora? Così sarò costretta a ospitarti da me.»
sbotta mia sorella entrando.
Non sono in vena di chiacchere. La colpisco con un'onda energetica, che lei, però, schiva immediatamente.
«Non sono qui per lei.» dice mettendo in chiaro le cose fin da subito.
Sbuffo, poteva inventarne una migliore. Tuttavia prendo l'asciugamano e
mi asciugo il petto, bagnato di sudore. Quando mi siedo a bere una
pepsi le chiedo se ne vuole un po'.
«Fratello vivi in una topaia! Come puoi... fa lo stesso... sono
qui per chiederti di partecipare al prossimo torneo Tenchaichi.»
dice lei sedendosi su uno scatolone di fronte a me.
Per sbaglio, o forse no, le sputo il contenuto della bibita in faccia.
Lei lo schiva irritata, poi continua«Smettila! Se vincessi quei
soldi, forse potresti costruirti una casa decente!»
«Questa non va bene?»chiedo irritato.
Lei guarda il cielo e si colpisce i fianchi con le mani
«Diciassette! Hai un letto e un frigorifero, due muri intatti e
gli altri distrutti. Un tetto che sta in piedi per miracolo!»
Ho finito la pepsi. Apro il frigo e prendo una birra aprendola con i denti.
«Ma mi stai ascoltando?» strilla lei «Partecipa al torneo e la dimenticherai.»
Quello era un colpo basso. La guardai per la prima volta, i miei occhi erano minacciosi, ma la sua risposta fu l'indifferenza.
«L'ho già dimenticata.»dico serio.
Lei si avvicina e quando il suo viso è a una spanna dal mio
comprendo cosa vuole fare, tento di allontarmi, ma ormai le sue labbra
hanno già baciato la mia guancia.
Scatto via, contro il muro «Che stai facendo?» urlo.
Diciotto si volta e se ne va, impassibile.
La seguo e la precedo davanti alla porta«Perché l'hai fatto?»
Mia sorella mia guarda la guancia«Tu non l'hai ancora
dimenticata, e non lo farai mai se non ti concentrerai su
qualcos'altro. Il torneo è un ottimo svago. Io ti ho
avvertito.»
Così dicendo, sparisce dalla mia vista.
***
Continuo a rigirarmi nel letto. È ovvio che io non riesca a
dormire. Sono a casa di Videl, ormai sto da lei da due giorni e non
esco dalla sua camera. Suo padre non se ne interessa molto, anzi,
spesso lo becco a spiarmi. Ma non credo che quello che vede lo renda
soddisfatto, si perché, io, Erasa, salto la scuola a piangere
per un ragazzo. O meglio, questo è quello che voglio far credere
a tutti. Ho due obbiettivi, e voglio portarli a termine entrambi. Sono
legati fra di loro, ovviamente. Solo che mi devo sbrigare, il torneo
è domani. Sono le sei del mattino, Videl è appena uscita
con una chiamata urgente. Suo padre le ha detto che è ad
allenarsi, ho sempre stimato Mr Satan, anche se ora dubito di lui, dopo
averlo conosciuto meglio. Ma, si sa, l'apparenza inganna.
Mi alzo e vado a fare colazione, passo il resto della mattinata a
guardare la televisione e a girare per l'enorme villa. Lascio messaggi
a casa, ma sono sicura che nessuno si preoccupi della mia assenza.
Verso mezzogiorno mi trovo il cellulare fra le mani, e mi viene
un'idea. Malsana forse?
Inizio a digitare sullo schermo il messaggio e spero che la mia amica
abbocchi 'Videl passo da casa un attimo, sarò di ritorno per le
quattro. Nel frattempo potresti inviatare Gohan, non voglio che mi
scappi, ho bisogno di ripetizioni!'
Sorrido soddisfatta dopo aver inviato il messaggio, poi, dopo due ore, prendo la giacca ed esco in giardino.
Ed eccoli arrivare sulla navicella di Videl. Gohan scende per primo e
si fa accompagnare alla porta. Mi stupisco della velocità con
cui si muovono i due e del fatto che per Gohan non sembra la prima
volta nella villa. Mi avvicino soddisfatta alla porta sul retro ed
entro, facendo il minimo rumore. Guardo i due entrare. Mi aspettavo che
non appena Gohan chiudesse la porta alle sue spalle, Videl si sarebbe
buttata su di lui e avrebbero iniziato a spogliarsi e così sarei
entrata in scena io, dicendo che li avevo fotografati e che ormai
dovevano dirmi la verità. Troppissimi film Erasa, davvero troppi. Gohan
chiude la porta e Videl lo conduce nello studio, per poi dire
«Erasa arriva fra due orette, nel frattempo ti va di
allenarci?»
Rimango sorpresa, non sapevo che Gohan sapesse combattere, per un attimo credo di aver perso l'occasione di immortalarli.
Sbuffo e Gohan volta rapido la testa verso il punto in cui sono nascosta.
«Sei sicura che siamo da soli in casa?»chiede.
Videl sembra seria quando risponde«Si... sarà una donna delle pulizie...»
Gohan annuisce, ma resta serio e soprattutto non pensa alla domanda rivoltagli dall'amica.
Sorrido soddisfatta quando vedo un sorriso di sfida sul volto di Videl.
Dopo poco dice«Ehi Gohan, prendimi se ci riesci!»
Mi immagino che corrano per la villa come due bambini e per poco non
svengo quando vedo che la mia migliore amica prende il volo.
Gohan sorride, poi torna serio«Videl non credo... che sia una buona idea... se se... se ci vedesse qualcuno...»
Oh cavolo! Rovina sempre tutto! Mi allungo e faccio partire lo stereo,
la musica rock si espande sui muri della villa. Videl guarda nella mia
direzione poi sorride «Erasa deve aver imposto il timer, o forse
hai attivato il comando vocale... prendimi!»
La scena che si protrae davanti ai miei occhi negli istanti successivi
mi fa sorridere. Gohan insegue Videl per la casa a ritmo di musica, si
inseguono ridono e scherzano. Poi Gohan stringe Videl tra le braccia.
Le loro guance arrossiscono, i loro volti si avvicinano, i loro nasi si
sfiorano, le loro labbra si baciano, dolcemente, in aria.
«Questo è anche meglio di un film...»sospiro.
So che dovrei apparire sulla scena e far vergognare i due, ma non ci
riesco. Sono così belli e felici che non riesco a pensare ad
altro se non al fatto che forse esiste il principe azzurro. Il mio
pensiero cade di nuovo su Diciassette, il mio primo obbiettivo è
stato raggiunto, ora tocca al secondo. Deglutisco e ripenso agli occhi
della bionda, suo fratello sarà mio.
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Angolo dell'autore♥
Saaaaaaaalve sono di nuovo qui ^.^
Spero che questo capitolo vi sia piaciuuuto ringrazio tutti quelli che hanno recensito *^*
Purtroppo in questi giorni non ho avuto connessione ç___ç
Spero che la storia vi stia entusiasmando, se non è così
ditemi cosa c'è che non va e tenterò di migliorarlo!
Continuo ancora più presto, promesso :**
Baci _afrinca_♥
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Capitolo 5 *** ‘Non c’è rimedio per l’amore, se non amare di più.’ ***
Erasa5
'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi
Capitolo V
‘Non c’è rimedio per l’amore, se non amare di più.’Henry David Thoreau
Videl
e Gohan sono sempre più strani. Continuano a negare di stare
insieme, ma io li ho visti chiaramente baciarsi. Sto ascoltando la
lezione di Gohan che mi rispiega tutto ciò che mi sono persa in
questi due giorni di scuola, dalla fisica all'inglese. Sbadiglio,
è ormai da più di tre ore che continua a spiegare
ininterrottamente. Videl è andata ad allenarsi, ciò vuol
dire che siamo da soli.
«Gohan, possiamo fare una pausa?» esclamo cercando di interropere la sua interminabile spiegazione.
Lui annuisce, fermandosi di colpo «C'è qualcosa che non hai capito?» chiede.
Mi alzo in piedi e prendo un bicchier d'acqua, nello studio di Videl non manca mai.
«Non è questo... è che ho la testa da tutt'altra parte...»esclamo.
Lui sorride mostrando una fila di denti bianchi e perfetti«Me n'ero accorto, che cosa ti turba?»
Mi morsi il labbro e, cercando tempo per pensare alla risposta, misi il
bicchiere sulle labbra e bevvi. Dopo aver mandato giù alcuni
sorsi mi feci coraggio.
«Sai... pensavo alla festa, ho visto così tante persone
che non conosco... mi piacerebbe approfondire sulla tua famiglia.»
Lo sguardo del ragazzo si oscura, allora riprendo
velocemente«Trunks, ad esempio, è il figlio di Bulma... e?
Come si chiama suo marito? Ha un nome che inizia con la V mi pare...
Verduro?»
Riesco a strappare un sorriso a Gohan, anche se non capisco
perché, lui risponde, alzandosi a sua volta e prendendo da bere
«Si chiama Vegeta e sì, Trunks è suo figlio e di
Bulma.»
Ora è il momento di fare la cosa che ti riesce meglio Erasa, parlare.
«Ah! E... ma non sono sposati?»
Gohan arrosisce«Si... insomma una speci...»
«Ah capisco... ma sono vostri parenti? Cioè... perché sembrate tutti così uniti?»
Gohan mi fissava le labbra cercando di fermare con lo sguardo il flusso di parole«È una storia complicata...»
«Mi piacciono le storie complicate! E nella storia c'entra anche
il capellone moro? Quello nano che sembra stia con la top model?»
Il ragazzo sorride di nuovo«Sì... Crilin è sposato
con C-18, hanno una figlia Marron, lo so... sono strana come
coppia...»
«Si... l'ho trovato anche io. Mi chiedo dove si siano potuti
conoscere... in un pub forse? In una discoteca non credo, lui è
troppo ridicolo per frequentare certi posti, non so se mi
capisci.» lo guardai con aria di superiorità.
Gohan sembrava non capire, così rispose«Veramente si sono conosciuti combattendo.»
«Oh!» esclamo sedendomi sulla sedia e facendo cenno a Gohan
di sedersi di fronte a me«Combattendo dici? Pensa un po'! Come i
genitori di Videl!»
«Sua madre combatteva?»chiede lui.
Erasa la situazione ti sta sfuggendo di mano, riprendine il controllo.
«Questo chiedilo a Videl, caro! Capisco che avendo altro da fare, di certo parlate il giusto!»
Gohan arrossisce e allora continuo, argomento Videl chiuso.
«Pensavo... che nome è C-18? Chi è che si chiama così? Un numero? Perché?»
Gohan diventa paonazzo«È... è strano lo... lo...
so... sai credo che dovrei chiederglielo... non ho mai fatto caso al
suo nome...»
Ero delusa per quella risposta.«Di certo non hai tempo per pensare al suo nome con il culo che si ritrova!»
Gohan arrossisce ancora, ma io continuo«E... e poi chi c'era alla
festa... quello... quello con i capelli neri a caschetto... gli
orecchini, mi sembra che C-18 l'abbia chiamato fratello...» ecco.
Spero che Gohan non sappia del fatto che piango per lui da due giorni e
che è quello il motivo per cui sono lì. Il cuore inizia a
battermi forte quando il ragazzo alza un sopracciglio. Risponde veloce
senza sentimento, come se lo disprezzasse«Quello è
C-17, è il suo gemello.»
Inizio a tremare, sto per scoprire qualcosa su di lui, forse scoprirò il perché mi ha trattata così?
«Lui, lui... da come l'hai detto sembra che lo odi? Provi rancore
per qualcuno Gohan? Non lo credevo possibile! Che ti ha fatto? Ti ha
soffiato una ragazza? Ti ha investito il gatto?»
«Ha quasi ucciso il mio migliore amico»dice lasciandomi senza fiato.
Quindi? Il suo grande segreto è il fatto che è un assassino?
Gohan vedendo la mia espressione riprende, è come se io non ci
fossi adesso, deve sfogarsi e sono la persona più vicina. Tanto
meglio, almeno scoprirò che cosa mi nasconde C-17.
«Gli altri dicono che è cambiato, ma io non ci credo,
è sempre distaccato e sono pronto a giurare che non vede l'ora
di farci fuori tutti.» si ferma e prende fiato.
Ne approfitto e dico con il cuore in gola «È un pirata
della strada? Ha quasi investito tuo padre? E cosa intendi per 'Non vede l'ora di farci fuori tutti'?»
Gohan alza la testa e mi fissa, come si accorge solo ora che sono io la
sua interlocutrice. «Stacci lontano Erasa. Non è un
ragazzo con cui ci puoi provare, con lui richi la vita.»
Rimango senza parole e arrossisco sotto quello sguardo magnetico.
È serio, più che serio, mi sembra addirittura che i
capelli si muovano verso l'alto.
Si alza di scatto ed esce lasciandomi sola con i miei pensieri.
***
Non ce la faccio più. Basta esci dalla mia maledetta testa!! grido a me stesso. Ma Erasa mi sorride e il cuore mi si scioglie, poi vedo le lacrime rigare il suo bel viso. Mi sono reso ridicolo davanti a tutti!
Sono a casa di mia sorella, busso alla porta. Mi apre lei
immediatamente, forse aspettava qualche visita. È strano come
sia cambiata per amore. Con un semplice aguardo capisco che dobbiamo
fare veloce e con un altro la seguo in camera da letto. Quando chiude
la porta alle sue spalle, dopo avermi fatto entrare,
esclamo«Sorella aiutami! Ho bisogno di aiuto! Non so cosa mi
prenda, non sono più io! Penso a cose carine... a... a
cazzate!»
La mia sorellina mi raggiunge e mi tocca la fronte«Non hai la febbre, quindi rassegnati. La ami e non la dimeticherai. Non c'è rimedio nell'amore se non amare di più. Io
l'ho provato come te, e ho capito, dopo aver fatto soffrire me stessa
che amavo Crilin, anche solo dopo un semplice bacio, anche solo dopo
uno sguardo. Lui era il nemico, ma io mi sono innamorata lo stesso. Io
non potevo stare con lui per quello, ma...» alza la voce
improvvisamente lasciandomi di stucco«...ma Erasa non è
una tua nemica! Tu puoi stare con lei liberamente! Non capisco che cosa
te lo impedisca, cazzo!»
Mia sorella non dice mai parolacce. Deve essere più grave di
quanto pensi. In un attimo capisco quello che ha sofferto quando
giravamo per le città in cerca di vestiti. Cercava di stare
calma, ma il suo unico pensiero era farsi bella per il pelatone, o
meglio, data la statura, pelatino. Mi sono sempre chiesto che cosa
avesse di speciale quel nano, e la risposta arriva ora: proprio un bel
niente. Solo che mia sorella si era innamorata, con uno sguardo,
esattamente come me.
Voglio rispondere 'Niente mi impedisce di starci! Infatti ora vado da
lei e mi dichiaro!' ma l'unico pensiero è quello di uscire dalla
questa casa. È più forte di me, non posso amare, sono un
cyborg! Almeno con me il Dottor Gelo ha fatto un buon lavoro, quello
schifoso... è tutta colpa sua se noi possiamo innamorarci. Ma
è inutile prendersela con i morti, l'ho capito dopo anni di
esperienza, ormai siamo macchine con sentimenti.
Esco dalla porta, sento mia sorella dirmi di fermarmi ma vado dritta
verso l'uscita. In corridoio trovo Marron che tenta di abbracciarmi, la
scanso con un braccio, la piccola vola contro il muro, è
svenuta. Non mi interessa di nessuno al momento. Esco ma sulla soglia
trovo Gohan. Era lui l'ospite.
«Sta' lontano dalla mia amica.»sussurra minaccioso,
è parecchio arrabbiato i capelli assumono un colore giallognolo.
So che mi potrebbe stendere con un dito, ma è più forte
di me, perciò ribatto«E chi la vuole quella puttana?»
Lo vedo, sta per uccidermi, meglio morire che vivere ancora così.
Le mie aspettative sono infrante quando prende il volo e se ne va, non vuole darmela vinta. Lo inseguo. Nemmeno io voglio.
Che ti prende? Sei impazzito? Ti farà fuori! La
risposta arriva subito, e rabbrividisco quando mi sento dire a voce
alta «Se non posso stare con lei, tanto vale morire.»
Gohan atterra in una zona deserta, è la resa dei conti.
Sorrido spavaldo e atterro.
Gohan esclama stringendo i pugni«Erasa non ti merita.»
Ecco. penso. Sorella, ecco. È lui il mio ostacolo, non mi resta che abbatterlo, come hai fatto tu.
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Angolo dell'autore♥
Ehiiiiiiiiiii!
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuuutoooo ringrazio tutti quelli che hanno recensitoooo *OOO*
(Ma quant'è bello 17?! *Q*)Se non avete capito qualcosa sarò felice di chiarirlo! Alla prossimaa! :**
Baci _afrinca_♥
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Capitolo 6 *** ‘ll corso del vero amore non scorre mai liscio.’ ***
Erasa6
'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi
Capitolo VI
‘ll corso del vero amore non scorre mai liscio.’William Shakespeare
Videl corre in camera sua, sta cercando Gohan per tutta la casa, è sparito da quando è uscito dallo studio.
«Sei proprio sicura che non ti abbia detto dove andava?» chiese, sembrava terrorrizzata.
Sorrido«Perché ti preoccupi tanto? Sarà di sicuro
andato a casa! Ti sei dimenticata che ti ha fatto tagliare i capelli,
di sicuro perché tenendoli lunghi gli ricordavi la sua terribile
madre! Sai l'ho vista una sola volta, ma ho capito cosa è capace
di fare, ha una specie di aura malvagia... rabbrividisco al pensiero.
Vedrai che Gohan si è dimenticato di fare qualche compito e la
madre lo aspetta a casa pronta a dargli un bel calcio nel culo!»
Videl sbuffa e guarda il cielo sollevando gli occhi velocemente.
Dico«Che c'è? Hai paura che rovini il bel culetto del tuo Gohan? Non ti preccupare, sarà ancora utilizzab...
«Erasa! Basta!» Videl è rossa con un peperone quando grida.
È davvero preoccupata.
«Ehi, dove vai?» grido vedendola correre fuori.
Lei non si volta nemmeno e spicca il volo. Strano che lo faccia di
fronte a me, deve essere proprio grave. Corro e l'afferro per una
caviglia, ero molto brava in atletica.
«Lasciami Era!»grida lei scalciando.
Siamo molto in alto e se cado mi sfracello«Vuoi uccidermi?»grido.
Lei si rende conto improvvisamente della situazione e mi da una mano,
il mio peso la fa atterrare bruscamente, ma con un colpo di fortuna
riesce a rialzarci in fretta prima di raggiungere terra.
«Sei impazzita? Potevi morire!»grida Videl.
Incrocio le braccia e mi volto «Mi spieghi cosa stavi cercando di
fare? Io vengo con te se Gohan è in pericolo. È colpa mia
se è andato via prima del previsto...»
Videl è paonazza«Che gli hai fatto?»
Arrossisco«Ho cercato di... di farmelo...»
«Di FARTELO??» grida inferocita la mia migliore amica, ha un colorito che va dal rosso, al viola, al blu, al verde.
Scoppio a ridere come una matta, tanto che mi strucco tutta.
Videl si accorge di aver avuto una reazione spropositata e arrossisce guardando il prato.
Cerco di calmarmi, poi sorrido e infine dico«Videl, torniamo serie.. dov'è Gohan?»
Lei mi fissa con gli occhi spalancati poi si tocca le tempie.
«Cosa stai facendo?»chiedo.
È pazza. Forse ho esagerato...
«Erasa prendiamo il mio aereo, muoviamoci! Gohan è nei
guai, sento sento... che la sua aura aumenta... è
fortissimo.»
La guardo con gli occhi spalancati«Sei... sei... come fai a
capirlo mettendoti le mani sulla testa?»chiedo mentre lei mi
prende il gomito e mi spinge dentro il velivolo graffiandomi la coscia.
«Fai piano!»la rimprovero.
Lei è serissima e prendiamo il volo immediatamente. Non ho idea
di dove stiamo andando, ma Videl è sicura, spero che non sia
pazza come credo.
***
Gohan mi fissa, quel ragazzo è strano, scatena una potenza
infernale quando si arrabbia. Ora è allo stato del super saiyan
di primo livello, ma sta aumentando a dismisura. Quando mi colpisce
alla nuca, praticamente non lo vedo, ma il colpo lo sento eccome. Cado
a terra con la faccia immersa nel fango. Mi alzo con fatica, ma cerco
di non darlo a vedere. Mi asciugo il viso e sorrido soddisfatto, anche
se fossi morto, almeno avrei difeso il mio onore.
«Non voglio ucciderti. Vattene e sta' lontano dai miei amici.» dice spavaldo, sorridendo appena.
Si sta prendendo gioco di me? «Non vuoi uccidermi? E chi se la beve?»
Cerco di ridere fragorosamente, ma ciò che mi esce dalla bocca
è un rantolo di dolore. Sento il sangue scorrermi dai capelli,
gocciolare fino a terra. Non ce la faccio.
«Diciassette, vattene per... perfavore... non rovinare la vita di
una povera ragazza.»supplica Gohan, quasi non credo alle mie
orecchie.
Ha detto che farei solo del male a Era... Erasa... è questo il
suo nome. Perché le dovrei fare del male se la amo? Ma questo
quel ragazzotto non può davvero capirlo. Non posso dirgli :'Hei,
io il cyborg assassino, spietato senza cuore sono innamorato di una
ragazzina e sono pazzo di lei, non le farei mai del male!' Gohan
avrebbe riso. Già non posso accettarlo io, e mia sorella nemmno,
figuriamoci gli altri...
Sento un rumore familiare... come un aereoplano, solo più
piccolo. Ovviamente Gohan non lo sente. Spero che non sia il pelato.
«Diciassette smet...»lo colpisco forte alla pancia, torna normale e si piega per il dolore.
Gli occhi sono vitrei. Ovviamente è solo un attimo, tra poco mi
colpirà a morte. Un dolore lancinante alla testa mi costringe ad
abbassare il capo, e questo basta per lasciare a Gohan il tempo di
sferrarmi un pugno a sua volta. Va a colpire lo stomaco e mi fa cadere
con il sangue alla bocca. Credo di non aver mai provato così
tanto dolore in vita mia, e ripenso a Cell sconfitto da due colpi di
quel ragazzo, quando io ero dentro il suo corpo, io ero parte di lui e
mia sorella con me. Lui aveva sconfitto noi tre insieme, la sua potenza
era ineguagliabile. Tremo al pensiero della morte. Non so perché
ma non riesco a pensare a non vivere più, ora.. ora che avevo
finalmente una ragione per divertirmi con mia sorella, Marron, e...
sì anche lei, Erasa.
Forse ora capisco, non voglio morire, voglio vivere per riuscire a conquistare il suo cuore. Forse
ora capisco come è avvenuto il cambiamento in mia sorella, come
lei ha deciso di mostrarsi buona agli occhi di tutti. Io... io mi
vergogno tutt'ora del suo comportamento da umana, ma è l'unica
cosa che possiamo fare, oltre a morire. Ma io voglio vivere, ho deciso, lo farò per Erasa.
Apro gli occhi sentendo una mano su di me, Gohan vuole assicurarsi che
io sia morto. Quando vedo due enormi palle azzurre mi sento vivo, o
sono sopravvissuto o sono in paradiso, ma la seconda la scarto a
prescindere con tutti i morti che mi sono portato dietro.
Cerco di alzare la testa e di mettere a fuoco il resto del viso. Quando
vedo il suo sorriso richiudo gli occhi e mi addormento, spero di non
avere un'espressione rilassata.
***
«Gohan ti ammazzo con le mie mani! Perché hai combattuto
contro di lui? Che ti ha fatto?»continua a urlare Videl.
Il ragazzo porta sulle spalle C-17 io non riesco a smettere di guardare
il suo cranio sporco di sangue, e non riesco a dimenticare il suo
sorriso non appena mi ha visto. Fortunatamente l'ho visto solo io
sorridere, ora è serio e sembra arrabbiato. È così
affascinante che mi viene voglia di baciarlo dappertutto. Erasa datti un contegno. Forse è morto. Morto?
No, è vivo, Gohan lo ha assicurato. Non capisco perché
Videl è così arrabbiata, dovrebbe essere contenta che il
suo ragazzo è forte come suo padre, no? Forse anche di
più! Erasa cosa dici? Mr Satan è il campione del mondo, ha sconfitto Cell! E poi Gohan non è il suo ragazzo, non ancora.
Improvvisamente entrambi si voltano verso di me, sobbalzo, che mi abbiano sentito, forse ho parlato di nuovo a voce alta!
«Era, mi dispiace...»dice Gohan sotto lo sguardo di Videl,
probabilmente la ragazza l'ha costretto a chiederle scusa, ma per cosa?
Poi capisco, Gohan voleva uccidere C-17 perché io sono
innamorata di lui? No, non ha senso, lo avrebbe se fosse lui quello
innamorato di me, ma dopo la sera alla festa non cred... un momento...
il sorriso di prima, così sincero, vero. Come un segno, forse
è innamorato di me, o forse mi ha scambiata per un angelo, o
meglio, angela. Chissà come li vedono gli uomini gli angeli,
delle donne mezze nude? O completamente nude? Non credo sia il momento di pensare a questo. E Gohan? Lui vede Videl nuda? Ora sto esagerando.
«Mi spiegate perché non stiamo andando verso l'ospedale??» li interrompo.
Gohan si volta e per un attimo mi sembra che arrosisca, invece Videl aveva la mia stessa espressione sorpresa.
«Aspetta un attimo... quella è la Capsule Corporation? Che ci facciamo qui?» esclama la mia migliore amica.
È come se Gohan aprisse gli occhi per la prima volta.
Esclama«Avete ragione ragazze, ora vado infatti, ero qui per...
perché ho lasciato una cosa a casa di Bulma. Ci metto un attimo,
poi vado dritto all'ospedale, vi telefono!» grida correndo verso
l'enorme edificio.
Videl gli sbraita dietro qualche nome, poi si volta verso di me e mi fa cenno di andare.
«Ma io voglio restare»dico quasi senza pensarci.
Lei sorride appena, poi sbotta«Erasa smettila di farti i viaggi!
Sei troppo esagerata, non è detto che sia innamorato di te, non
esiste l'amore a prima vista!»
Questa frase mi ferisce, Videl è strana, forse l'ho proprio stancata.
«Scusa se credo ancora nell'amore. E soprattutto se non sono fortunata come te.» me ne vado.
Spero che Diciassette mi venga a cercare per dimostrare a Videl che si sbaglia. Ti prego, ti prego, ti prego!
Angolo dell'autore♥
Ciaaaaaao!
Scusate se ho aggiornato così tardi, ma non mi andava la connessione oggi ç____ç
Grazie a tutti quelli che hanno recensito e anche a chi legge solamente, davvero :D
A preestoooooo sperooo :'DDDDDD
Baci _afrinca_♥
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Capitolo 7 *** ‘Ti amo non solo per quello che sei, ma per quello che sono io quando sto con te.’ ***
Erasa7
'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi
Capitolo VII
‘Ti amo non solo per quello che sei, ma per quello che sono io quando sto con te.’ Roy Croft
So che non dovrei essere qui. E allora perché ci sono? Perché credo di dovere qualcosa a lui, dopotutto mi ha salvata una volta. E se cadi ancora? Lui non ti salverà di nuovo! Vuol
dire che morirò per una buona causa... o almeno credo. Ho
scavalcato il cancello della Capsule Corporation, è passata
un'ora, ma Gohan non è ancora uscito da lì. Che aspetta?
Che Diciassette muoia? È per questo che mi sono messa in testa
di salvarlo. Sto cercando di arrampicarmi su un albero, di nuovo, la
finestra è lì vicina, mi basterebbe dare un'occhiata.
Sento delle voci.
«Bulma, quanto ci vorrà?»è Gohan!
«Qualche minuto, non è grave, passami la chiave inglese...
anzi no, aspetta, forse riesco a ricoleggare i circuiti tramite il
computer.»dice la donna con i capelli blu. Sembra che abbia
qualche cosa in bocca, forse una sigaretta?
Mi viene voglia di urlare :'Gohan che stai facendo? Dov'è C-17?
Ti sembra il momento di riparare un televisore?', invece non lo faccio
e continuo a salire.
Poi ecco la finestra, mi affaccio e sento Bulma esultare«Fatto! È tornato come prima!»
Non riesco nemmeno a dare una sbirciatina al tavolo da laboratorio,
dove di sicuro si trovava il televisore. Forse vedo qualcosa...
delle... delle gambe? Un televisore con le gambe? Che gente strana! In
un attimo mi ritrovo appesa con un braccio solo ad un ramo sottile, non
voglio cadere ancora, così mi sposto velocemente su un altro
ramo sfruttando la forza delle mie braccia snelle. Quando sono stabile
metto la testa dentro la finestra, dalla quale esce un sacco di fumo.
Sento Gohan urlare«Diciassette, mi dispiace... ma ora ti abbiamo
sistemato!»
Sentire la risposta mi fece accantonare la pelle, la sua voce è
fredda, gelida, mi penetra lentamente dentro il cuore lasciando un gelo
mai sentito prima.
«Lasciatemi stare, o sarà peggio per voi.»
Diciassette esce proprio dalla finestra a cui mi sto affacciando,
sussulto e indietreggio più che posso sul ramo. Per poco non
cado, ma la mano salda di C-17 mi tiene sollevata da terra. Mi fissa,
nei suoi occhi vedo solo rabbia e disgusto, mi viene da piangere, ho
sbagliato a venire qui, ho sbagliato.
Ora mi rendo conto di essere fra la vita e la morte, ma più
dalla parte della morte. Gohan aveva ragione, Diciassette è
pericoloso ed è lui che mi tiene in vita. Supplico«Per
favore, per favore, ho paura, fammi scendere...»
Nei suoi occhi vedo un cambiamento, sembra terribilmente triste, mi
fissa e sembra che le lacrime stiano prendendo il posto della rabbia.
Ma è solo un'illusione, in un attimo tornano freddi e gelidi, mi
fa scendere lentamente e dolcemente. Il suo viso si avvicina al mio e
mi sussurra«Sono stato uno sciocco a credere che tu fossi
diversa, sei come tutti gli altri.»la sua voce mi ferisce, nel
profondo.
Sono senza parole, ho fatto un disastro. Prima gli piacevo, forse, ma
ora? Ora mi odiava. E anche io avrei dovuto fare lo stesso. Mi guarda
un'ultima volta con lo sguardo carico di tristezza e rimorso, poi
prende il volo. Resto ferma a guardarlo, anche io avrei dovuto odiarlo.
Ma allora perché non ci riesco?
***
Volo veloce verso casa. Ma quando arrivo c'è una brutta sorpresa
ad attendermi, essa è distrutta. Sono senza speranze, me n'ero
completamente dimenticato. L'ho distrutta io, e allora come fermare
quella furia omicida che ho nel corpo? Chiudo gli occhi, ma vedo solo
il volto di Gohan. Quell'essere ha osato risparmiarmi la vita.
Quell'essere ignobile. Ma perché ce l'ho tanto con lui?
C'è un altro motivo, un altro... lui mi ha fatto capire che la
ragazza in realtà è come gli altri, che ha paura di me. Mi ha chiesto di risparmiarla. Mi
sono illuso per niente, non posso piacere a una così. È
tutta colpa di Gohan? O è stato lui a farmi capire la
verità? Perché ora mi sento triste? Dove vado? Mi sdraio
e cerco di dormire sulle ceneri della casa, ormai non mi resta
nient'altro da fare.
Apro gli occhi e vedo la luna, ma quant'ho dormito? Resto lì
guardando il cielo, una stella brilla più delle altre. Ora, ora
so cosa fare. Mi alzo e mi pulisco alla meglio, poi volo, lontano verso
Satan City. Il mio corpo si muove da solo, la mia mente lavora veloce,
devo sapere, devo. Ripenso a
quando io e la mia sorellina giravamo per le città distruggendo
i negozi, rubando, divertendoci. Ma in quel periodo non mi ero mai
sentito così. Così come Diciassette? Innamorato... l'amore è proprio una malattia...
Arrivo alla sua finestra, la osservo mentre dorme. È sdraiata in
obliquo su un letto matrimoniale, russa, ma alle mie orecchie sembra
una dolce melodia. Proprio in quel momento si volta, mostrando il
cuscino che stringe fra le mani, c'è sopra uno strano viso. Mi
sembra un cantante, ma non ricordo i nomi. Entro in silenzio, cercando
di non urtare nulla con il corpo. Mi siedo sul letto e il suo respiro
si ferma. Non riesco a resistere e le accarezzo il viso, poi la vedo
muoversi. Si sta svegliando. In un attimo tutte le mie certezze si
infrangono, e se... se, se non mi amasse come la amo io?
***
Apro gli occhi, ho sentito dell'aria sul viso, la finestra si
dev'essere aperta di nuovo. Mi alzo dal letto lentamente e la vado a
chiudere, quando torno verso il letto vedo una figura a lato della
stanza. Oddio un ladro. Ho sempre
aspettato questo momento. È giunta l'ora di far vedere ai miei
genitori di cos'è capace la loro Erasa. Torno verso il
letto come se non avessi visto nulla. Ovviamente il ladro non sa che
tengo una padella sotto il letto da quando ho visto la madre di Gohan
prendere a padellate il figlio qualche mese prima. Funziona bene. La
faccio scorrere fuori lentamente, sento il ladro avvicinarsi.
«Erasa... io...»
SBAM!
Oh cavolo! Ma ha detto il mio nome... tengo la padella in mano, mi
faccio scudo con essa, la stanza è immersa nel buio totale. La
luce della luna è nascosta dalla finestra.
«Chi sei? Come fai a sapere il mio nome? Sei forse un maniaco? Mi segui? Lo so... sono maledettamente bella!»
Il ladro non risponde, lo sento muoversi«Fermo lì! Non
avvicinarti alla finestra o ti colpisco.» il ladro si ferma.
Brava Erasa, brava, continua così. «Sei... sei forse della CIA o dell'FBI? Dell'NCIS?» Troppi film Erasa, troppi.
Sento l'uomo avvicinarsi, non so se ho il coraggio di colpirlo ancora...
SBAM!
«Stammi lontano schifoso!»grido sentendo la padella vibrare.
I miei genitori non sono in casa, ma non voglio che lui lo sappia, spero che scappi dopo questo mio urlo.
«Ti chiedo scusa, ora me ne vado.»
Quella voce... impossibile...
«Diciassette...» dico come se fosse la cosa più ovvia al mondo che un uomo sconosciuto entri in camera mia a quest'ora.
Accendo la luce e vedo il suo viso, è sorpreso di sentire il suo nome. Anche io sono sorpresa di averlo detto, così ha capito che gli interessi stupida!
«Che... che ci fai qui?» chiedo dopo aver deglutito.
Lui mi guarda ancora e mi perdo nei suoi occhi nocciola, è perfetto.
«Sono qui perché sono stanco.»dice lui.
Potrei rispondere allora dormi,
ma credo che se il motivo è quello, allora è venuto per
dormire con me? Non posso fare a meno di compiacermi all'idea. Quando
mi riprendo rispondo«Stanco di cosa?»
Arrossisco senza volere, nella stanza si è creata una strana
tensione, inizio a sudare. Diciassette apre la finestra e la luce della
luna sostituisce quella artificiale che viene spenta dalla mia mano,
come stregata.
«Sono stanco di sentirmi strano, di sentirmi male, diverso,
è tutta colpa tua. Spiegami, perché con te sono
diverso?»
Quelle parole mi fanno quasi sciogliere«Mi dispiace di essere solo un male per te...» abbasso il viso.
In un attimo Diciassette è di fronte a me, mi alza il viso con
una mano. Vedo la luce della luna dietro la sua testa, i suoi occhi
brillano, sorride. È strano non l'ho mai visto sorridere in
pubblico, forse per la mia espressione, o forse perché legge nel
pensiero torna serio e inizia a togliere le mani dalle mie spalle. Ma a
me piace quel contatto. Non voglio che smetta ora. Arrossisco per
ciò che sto per fare, poi lo faccio. Avvicino le labbra alle sue
e lo bacio, lui risponde subito, come se avesse voluto farlo da tempo.
Le nostre lingue si intrecciano e sento uscire dalla sua gola un
ringhio soddisfatto, sorrido anche io, poi mi stacco. Improvvisamente
tutte le emozioni che avevo appena provato mi sembrano un sogno, sono
ghiotta di quelle labbra e a quanto pare anche lui lo è,
perché si attacca alle mie di nuovo, affamato. Continuiamo a
baciarci illuminati solo dalla luce della luna.
***
Non ho mai provato questi sentimenti, mi viene da gridare di gioia, io?
Sì io. La stringo fra le mie braccia e le faccio capire che la
proteggerò sempre. La magia di quella notte è
indimenticabile, sento la stanchezza della giornata appassire
lentamente, e una nuova voglia, il desiderio si insinua dentro di me.
La voglio.
Mi fermo, nella mente mi passa in testa il suo viso, quando mi ha chiesto di risparmiarle la vita, ha paura di me.
Questa è una cosa che non deve succedere, deve capire che io la proteggerò da tutto e da tutti, fino a quando me lo permetterà.
Per questo la bacio ancora, poi le do un bacio sulla fronte e le do la buonanotte. Non stasera Diciassette, avrai il tuo momento.
Angolo dell'autore♥
Ehilà!!
Eccomi ancora qui! Scusate se ho aggiornato così tardi, ma dovevo concentrarmi al meglio :D
Spero che non sia uscito uno schifo e che vi piaccia questo capitolo, soprattutto la scena del bacio :33
Quant'è bello Diciassette? Bene ditemi cosa ne pensate, ciaooooo :D
Baci _afrinca_♥
p.s.
mi piacerebbe se faceste un salto anche nelle drabble che sto iniziando
a scrivere (pubblicità per me! >_<) Grazie comunque a chi
lo farà :D
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Capitolo 8 *** ‘Non si può mai perdere amando. Si perde sempre se ci si trattiene.’ ***
Erasa8
'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi
Capitolo VIII
‘Non si può mai perdere amando. Si perde sempre se ci si trattiene.’ Barbara De Angelis
A
quanto pare in città c'è un nuovo eroe, dicono che si
chiama Great Saiyaman. Che nome buffo, chi mai si potrebbe chiamare
'Fantastico uomo-saiya'? Dev'essere un pazzoide. Eppure molti dicono
che ha salvato molte vite, secondo alcuni è lo stesso ragazzo
dai capelli d'oro, il quale è sparito ormai da un pezzo. Vorrei
davvero sapere di chi si tratta e a quanto pare anche Sharpner. Porta
al collo una macchina fotografica e desidera smascherare il 'fallito'
come lo chiama lui. Ci stiamo recando al torneo Tenchaichi, Videl
parteciperà, e a quanto pare anche Great Saiyaman. Nonostante
sia un tipo strano è veramente affascinante.
«Era, ma i tuoi non vengono a vedere la vittoria di mio padre?»mi chiede Videl.
Sta guidando il suo velivolo giallo.
«No, sono via per lavoro. Non so esattamente dove...»rispondo.
Sharpner mi guarda di soppiatto ed esclama«E allora perché
ieri sera non hai fatto una festa? Avevi casa vuot... ma non è
che eri con un ragazzo?»
Non posso fare a meno di arrossire, il mio migliore amico se ne
accorge«Ah! Scoperta! E così non mi dici nulla, eh?
Scommetto che nemmeno Videl ne sa qualcos...»
L'aereo frena improvvisamente, Videl ha gli occhi fissi sul vetro. Un
altro velivolo sta passando, per poco non lo prendevamo in pieno. Vedo
chi guida e, non posso fare a meno di sorridere, è Bulma.
«Guidate con più attenzione!» grida un donna con i
capelli neri, capisco subito che è Chichi, la madre di Gohan e
un brivido mi corre lungo la schiena.
Capisco perché suo marito l'ha lasciata. A
quanto pare l'avvenimento della giornata non è solo il torneo,
bensì il ritorno del padre di Gohan. Videl dice che sono stati
separati da anni, anche da prima che nascesse il piccolo Goten. Ora
invece il padre si è iscritto al torneo. Pare che quello
precedente l'abbia vinto proprio lui. Per questo Videl è
eccitata, anche se è convinta di andare in finale con suo padre
spera che Goku, così si chiama il padre di Gohan, combatta
contro Satan. 'Il vecchio campione contro il nuovo'. Credo che il padre di Gohan non abbia molte speranze.
Il velivolo adesso è davanti a noi, vediamo molta gente
all'interno. Videl è convinta che dentro ci sia Gohan, e allora
perché non lo segue? Prende un'altra strada, esterna.
«Videl ma non c'era Gohan lì sopra? Potevamo seguirli e scendere insieme!»dico.
Mi sembra che Videl arrossisca appena«No, Era, è meglio se prendiamo un'altra strada.»
«Ah! Potevi dirlo subito che sei rimasta incinta e non volevi dirlo alla madre!»
Il velivolo inchiodò e per poco non ci sfracellammo a terra.
Fortunatamente Videl riprese il controllo di se stessa abbastanza in
fretta.
«Erasaaaaa smettila!»grida.
La guardo sconvolta«Non so cosa ti prenda oggi! Sei parecchio
nervosetta... sai le donne incinta lo sono e dimmi, hai le
voglie?»
La faccia che fece dopo mi fece zittire«Facevo solo per chiedere...»dico.
Mi volto verso Sharpner è bordeaux«Videl non mi dire che
hai già fatto ... con quell'intellettuale da quattro
soldi!»
Mi rivolto verso Videl, lei adesso sorride soddisfatta«Mio caro,
di sicuro è più dotato di te. E poi non è affar
tuo. Sappi che mi sto interessando agli eroi ultimamente.»
Questa frecciatina fa zittire il mio migliore amico che sbuffa e si volta irritato.
«Su ragazzi! Non fate così!»dico, poi mi rivolgo
esclusivamente a Videl«Se non l'hai ancora fatto come fai a
sapere che è più dotato di Sharpner?»
Il mio migliore amico sogghigna, mentre Videl si volta rossa, viola e
blu«Erasa finiscila! Se per questo non l'ho mai visto nemmeno a
Sharpner, intendevo di intelligenza!»
«Ah... sarà...» E se Gohan e Videl l'avessero già fatto? Non posso perdermi uno scoop così piccante.
***
Arriviamo nell'arena dopo una ventina di minuti. Videl non sta nelle
pelle, non vede l'ora di combattere. Dice che deve andare in bagno e
non si vuole fare accompagnare. Sharpner vuole seguirla. Non ho altro
da fare, perciò lo assecondo. Noto subito che non va affatto in
direzione dei bagni, la cosa si fa eccitante. Sharpner è rosso
d'invidia, e lo capisco, perché proprio in quell'istante Videl
si allunga per dare un bacio furtivo a... Great Saiyaman?! Ma... ma lei
non sta con Gohan?
«Che stanno facendo?»dico incapace di controllarmi.
Sharpner ci mette un po' a rispondere. Prima fissa ancora un po' i due,
ora chiacchierano e sorridono spensierati«Lo sapevo, lo sapevo!
Quei due stanno insieme segretamente! Non glielo permetterò
mai!»
E così sparisce. Noto che va nella direzione del fioraio, chissà cosa si è messo in testa.
«Ciao!» dice una voce dietro di me.
Mi volto e sorrido raggiante al bambino, che riconosco come il fratello di Gohan.
«Ehi piccolo!» colgo al volo l'occasione «Io e te dobbiamo fare un discorsetto sul tuo fratellone...»
Lui mi guarda sempre con il sorriso stampato sulle labbra«Sai che oggi torna papino?»
Sorrido, devo attaccarlo ora. Prima che arrivi qualcuno. «Bello bello... senti piccolo, ma Gohan e Videl...»
Lui mi guarda con gli occhi spalancati«Sono amici.»
Sorrido ancora mordendomi il labbro«Si... si... ma...» mi viene un'idea«La mamma che dice di loro?»
Lui sembra finalmente illuminarsi«Una volta a tavola ha chiesto quando si sposeranno!»
Cosa?? Allora Videl è incinta! A sedici anni?! «Videl aspetta un bambino?»chiedo.
Goten mi guarda dubbioso, poi dice«Cosa significa? Vuoi dire che
la cicogna porterà un bambino al fratellone?»
Mi sbaglio o i suoi occhi si sono illuminati? Cambio
strategia«Mmm... allora piccolo... mettiamo le cose in chiaro. Mi
devi promettere che seguirai tuo fratello e Videl ovunque vadano, in
cambio ti darò questi...»tiro fuori delle monete dalla
tasca.
«Che bello! Mamma sarà felice, dice che grazie al
matrimonio i soldi non ci mancheranno più!»risponde lui.
«È peggio di quanto pensassi! Tua madre sta tentando di
far sposare quei due?» mi metto una mano sulla bocca in gesto
teatrale «È ovvio che Videl tradisca Gohan con Great
Saiyaman!»
Abbasso lo sguardo e vedo che Goten sta masticando la moneta che gli ho dato.
«Ma che fai?!» strillo prendendogliela di bocca.
«Scusa, credevo che fosse educato assaggiarlo.»
Ho perso la pazienza, quanti anni ha questo? Due?!
«Ascoltami bello. Voglio sapere se Gohan e Videl stanno in camera
da soli facendo strani rumori. Se non mi informerai per bene
dirò a tua madre sono la figlia della maestra, le dirò
anche che mia madre mi ha detto che ti comporti molto male.»
La reazione è più esagerata di quanto mi
aspettassi«Non è giusto!»le sue labbra si incurvano
in un'espressione di tristezza infinita.
È dolcissimo. Così dolce che... «E invece lo
farò! Dimmi se Videl e Gohan fanno... si rinchiudono in camera e
starò zitta!»
Il bimbo annuisce, sembra che stia per piangere.
Bene. E anche questa è fatta, ora troviamo il mio principe.
***
La mia principessa. Non riesco
a pensare ad altro. Ed ora eccola lì. Parla con il figlio di
Goku, si muove velocemente, sembra arrabbiata, poi di nuovo serena. Che strana donna. Mi
tocco le labbra. Il sapore delle sue è ancora lì
indelebile dalla sera prima. Non ho detto niente a mia sorella, dovrei
farlo? Non lo so ancora, voglio... voglio baciarla ancora prima. La
vedo salutare Goten e guardarsi intorno, come dispersa. Vedo che i suoi
occhi cercano qualcosa, o qualcuno. So di essere io. Me lo dice il mio cuore. Mi
sposto appena, giusto per farmi intravedere da lei. Cerco di sorridere
il più sicuro possibile, ma sono certo che sia uscita una specie
di smorfia. Ma lei mi vede. Mi sorride, mi corre incontro. Quando la
stringo fra le mie braccia, immergo la testa nei suoi corti capelli e
aspiro dolcemente il suo profumo. 'La mia droga sei tu.' penso.
«Non pensavo venissi...»mi sussurra.
Nella sua voce noto un velo di tristezza, misto alla felicità.
«Sai... ho pensato molto questa notte... credo che dovresti sapere la verità.» sussurro.
Siamo lontani da sguardi indiscreti, dietro alcune piante. Spero che
mia sorella non mi veda. Se scoprisse quello che sto per fare...
«Quale verità?» mi chiede sorridendo.
I suoi occhi blu mi illuminano la giornata.
«Non eri curiosa di sapere perché ho per nome un numero?» le chiedo.
Lei scoppia a ridere e mi bacia. È ancora così strano per me. Eppure ho vissuto per anni senza provare queste emozioni... come ho fatto a sopravvivere?
«Sei strano sai? Quando sei con gli altri sei diverso...»mi dice lei, il viso leggermente triste.
Non voglio che stia male, le dico«Erasa, sono diverso per te. Non
so cosa mi prenda... ma... ma sei d'appertutto... stasera, dopo il
torneo ti passo a prendere a casa tua. Ti porto in un posto...
diciamo... romantico.»
La vedo sorridere. Percepisco in lei una gioia che mi scalda il cuore. La bacio dolcemente. Non posso farne a meno.
«Allora è deciso?»mi chiede lei, poco prima di lasciarmi.
Le stringo la mano«Allora è deciso.»
Ci baciamo un'ultima volta, poi con rammarico me ne vado.
Non so perché lo sto facendo, se mia sorella me lo chiedesse
probabilmente risponderei :'Perché sono un pazzo'. Ma mia
sorella non saprà mai niente. Almeno fino a domani.
Angolo dell'autore♥
Oooook so che questo capitolo fa schifo D':
Siate cattivi con me, me lo merito!
Ringrazio gli 8 che hanno messo la storia tra le seguite, i 3 che
l'hanno messa fra le preferite e tutti quelli che hanno recensito,
grazie tante, davvero*w*
Come avrete notato in questo capitolo ho cercato di attenermi al manga
e all'anime il più possibile. Spero di esserci riuscita,
insomma, credo che questa storia segreta potrebbe incastrarsi bene
nella storia di Dragon Ball, non trovate?
Bene bene bene, scusate ancora per la schifezza che fa questo capitolo!
>_< Se avete critiche o miglioramenti esponete pure! :33
Inoltre spero di avervi almeno un po' incuriosito, come la
prenderà Erasa? Starà con Diciassette anche dopo tutto
quello che ha fatto? Anche se ha ucciso migliaia di persone? E cosa
succederà al torneo? Questo già lo sapete, perciò,
a presto! :D
Baci Dafne♥
p.s.mi
piacerebbe se faceste un salto anche nelle drabble che sto scrivendo
(pubblicità per me! >_<) Grazie comunque a chi
lo farà :D
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Capitolo 9 *** ‘Ci si innamora non trovando la persona perfetta, ma vedendo perfetta una persona imperfetta.’ ***
Erasa9
'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi
Capitolo IX
‘Ci si innamora non trovando la persona perfetta, ma vedendo perfetta una persona imperfetta.’ Sam Keen
Videl...
Videl... Videl... non riesco a crederci. Quel mostro l'ha quasi uccisa.
Spopovich mi sembra dica di chiamarsi. È altro, grosso e pelato.
Le enormi nervature che gli percorrono il corpo mi fanno rabbrividire.
Eppure Videl sapeva della sua partecipazione, sapeva che non era forte,
dato che suo padre l'aveva sconfitto con le mani legate dietro la
schiena. E allora perché è stata sconfitta? Se Great
Saiyaman non fosse intervenuto non so se Videl sarebbe ancora in vita.
Il suo gesto è stato da vero eroe. Io e Sharpner stiamo correndo
come dei matti alla ricerca di Videl, non sappiamo dove l'hanno
portata, sarà qua in giro. Passiamo sotto archi in continuo, ma
nessuno dei due ha ancora letto la parola 'infermeria'.
«Ehi! Ma quello non è Great Saiyaman?» grido vedendolo correre di fronte a noi.
Lui ci guarda e sembra sorpreso in negativo, poi continua a correre.
Sento Sharpner ringhiare prima di gridarmi «Seguiamolo!»
A quanto ne sapevo la sua macchina fotografica si era rotta, proprio
quando lui aveva fotografato l'eroe smascherandolo. Eppure quel buffo
ragazzo mi ricordava qualcuno. Ora... senza il casco, se solo avessimo
potuto avvicinarci un po' di più..
Niente da fare è sparito.
«Ma dov'è?»chiedo a vuoto.
Sento i rumori del torneo, è meglio tornare di là.
«Sharpner, forza andiamocene, vedrai che Videl starà benone! È in buone mani.»
Il mio amico scuote la testa fermamente «Era, tu va' pure. Io voglio scoprire chi è Great Saiyaman.»
«Come ti pare.» dico tornando verso lo stadio.
Cammino in fretta contando i passi. Non posso negarlo: sono
preoccupatissima per la mia migliore amica. Videl mi è sempre
stata vicina, anche se so di non essere un bella compagnia a volte.
Vedo da lontano lo stadio, entro e prendo posto. Noto che tra il
pubblico ci sono Bulma e il resto della compagnia. Vedo la madre di
Gohan alzarsi e urlare «Smettetela di fischiare! Vedrete di cosa
è capace mio...» se non sbaglio Bulma le tappa la bocca.
Sorrido, sono curiosa di vedere chi è il padre di Gohan. Mi
sistemo al mio posto e aspetto.
Dopo una ventina di minuti ecco ottime notizie di Videl. Sta bene. Anzi è in piedi che fa il tifo per Great Saiyaman.
«Ehi, Sharp... non ti ricorda qualcuno?»chiedo finalmente al mio migliore amico, tornato da poco.
Lui sbuffa«È tutto il giorno che cerco di capire chi è!»
L'urlo di un amico di Sharp mi fa finalemente aprire gli occhi«Ma come ragazzi! Non lo riconoscete? È Gohan!»
«GOHAAN??» grida Sharpner.
Io sorrido, è proprio vero. Allora Videl non lo tradiva!
«È vero è proprio lui! VAAAAAI
GOHAAAN!»grido in modo che lui possa sentirmi.
Lo vedo irrigidirsi, si volta e sorride salutando. Ormai è stato
smascherato, così si toglie gli occhiali e quella specie di
turbante che aveva in testa. Ora è proprio lui.
C'è un po' di silenzio, poi l'incontro inizia. Noto che i due
non si muovono, partono subito i fischi del pubblico. Il commentatore
non sa cosa fare, poi, improvvisamente si alza un vento fortissimo.
Quasi come in una magia Gohan viene circondato da una luce dorata. Mi
fa quasi emozionare, è così... surreale. Vorrei toccarla.
Poi i suoi capelli si alzano verso il cielo, lui ringhia con la bocca. C'è bisogno di fare certi versi in pubblico?! Poi
i suoi capelli diventano d'oro. Sento la gente gridare tra il pubblico
e poi applaudire. E così Gohan è Great Saiyaman ed
è anche il ragazzo dai capelli d'oro. E non solo. Sento
parlottare due anziani di fianco a me. Lei dice«Tesoro... sembra
il figlio di Chichi, ti ricordi che dicevamo che era diventato un
teppista?»
Il vecchio annuisce«Oh, sì che mi ricordo. È quel
ragazzino che ha combattuto contro Cell. Credevo fosse morto!»
Rimango allibita, quel ragazzino lì? Quello bello, fiero e
coraggioso. Non posso negare di essermi presa un cotta per lui, in
passato, quando lo seguivo dal mio televisore. Gohan... cos'altro ci nascondi?
***
Oh no! Sta andando tutto a rotoli. Sento l'aura di Gohan sprigionarsi
come un fiume in piena. E capisco che sono stato fortunato ad essere
stato risparmiato. Il ragazzo continua ad aumentare la sua aura, ma
quando si stabilizza succede una cosa imprevista. Due uomini, grossi e
pelati, perché sono sempre tutti pelati? Gli
corrono incontro e lo immobilizzano. Sento la sua aura spegnersi
lentamente. Fino a che sparisce del tutto. Che Gohan sia morto?
Perché gli altri non sono intervenuti? Persino Goku ha lasciato
che quei due mostri assorbissero il figlio.
Volano via. Subito sono seguiti, da Goku, Vegeta, Junior, persino quel pelatino di Crilin! Un altro uomo è con loro.
Decido di andarne a parlare con mia sorella. Atterro proprio di fianco a lei, siamo nascosti, nessuno ci può vedere.
«Che sta succedendo?»chiedo.
Lei sbuffa e sembra sorpresa di vedermi«Che ci fai qui tu?»
«Che sta succedendo?»ripeto restando impassibile.
«Crilin e gli altri sono andati a sconfiggere un nuovo nemico. Il
periodo di pace è finito. Io però voglio restare per
vincere il primo premio. E ora dimmi, che ci fai qui?»
Le sue parole mi congelano il cuore. Un nuovo nemico? Periodo di pace finito? Poteva voler dire solo una cosa. Morte e distruzione. Non ero pronto per lasciare Erasa. Senza fiatare volo via.
Devo trovarla e parlare con lei prima che tutto questo finisca.
La cerco fra il pubblico quando i miei occhi incontrano i suoi, noto una strana felicità dipingersi sul suo volto.
***
Eccolo. Vuol dire che sta
succedendo qualcosa di brutto, me lo sento. Lo lascio avvicinarsi a me
e mi lascio prendere e portare via in volo. Sharpner ha gli occhi
spalancati, poverino, ha appena visto Videl e Gohan volarsene via mano
nella mano. È ridotto peggio del povero Satan.
Stringo forte a me Diciassette, e arrossisco un po'. Non sono ancora abituata a toccarlo...
Volare con lui è una delle cose più belle che mi sia mai
capitato. Putroppo non riesco a dirglielo. Ora ho la testa confusa, chi
erano quelli e che volevano da Gohan? E perché si è tinto
i capelli? E perché la madre di Gohan aveva urlato e pianto
stringendosi a Bulma? Qualcosa mi diceva che non era affatto per
l'incolumità del figlio, che si era ripreso subito, ma era per i
soldi del torneo.
Atterriamo su un isola, il mare è calmo.
«È questo il luogo speciale in cui volevi portarmi?»chiedo.
Lui scuote la testa«No, è troppo lontano da qui, e abbiamo poco tempo.»
«Poco tempo?»ripeto guardandolo con aria interrogativa.
Lui annuisce e si avvicina velocemente a me, quasi non lo vedo. Mi
bacia dolcemente accarezzandomi i capelli. La gioia che mi assale
è impossibile da descrivere.
«Ti amo.» dice.
Resto senza parole. Nessuno me lo aveva mai detto così
francamente. Gli occhi grigi di Diciassette brillano. Sorrido e lo
bacio ancora stringendolo a me«Vorrei solo sapere cosa sta
succedendo adesso. L'appuntamento non era per stasera?»
Lui sorride, poi torna improvvisamente serio. Si siede per terra e mi
prende fra le sue braccia. Restiamo un po' in silenzio cullati dal
rumore del mare che si infrange sulla sabbia.
«Devo.. ti ho mentito..» mi dice franco.
Scendo dalle sue gambe e gli stringo la mano, poi mi siedo accanto a lui e mi appoggio alla sua spalla.
«Riguardo a cosa?» chiedo spaventata.
E se non amasse come dice?
«Ho... ho avuto un passato disastroso.»
«Oh, ti capisco! Anche la mia famiglia non è normale, sai
una volta i miei hanno cercato di vendermi a una donna!»
Lo sento sorridere, decido che è meglio stare zitta per una volta e farlo parlare.
«Io non ho i genitori. I miei non sono mai esistiti, o... o almeno credo...» ora sembra confuso.
Ma il mio unico pensiero è : niente suocera! Yattaaaa!
Lui continua«Avevo una specie di padre. Si chiamava... Gelo. Ma tutti lo conoscono come Dottor Gelo.»
Rabbrividisco. Forse lui non se l'aspettava ma io sapevo chi era quell'uomo. Lui... lui è stato cresciuto da quel mostro?! Sto in silenzio in attesa.
«So che può sembrare strano, ma nonostante tutto io odiavo l'uomo che mi aveva creato.»
Bene lo odiava. Cooosa?«Che ti aveva creato?» chiedo incredula.
Lo sento sorridere, mi bacia i capelli.
«Ecco la parte complicata. Promettimi che qualunque cosa dirò mi crederai.»
Rimango un po' allibita, poi annuisco.
«Io sono un cyborg. Un computer, un robot. Creato dal Dottor Gelo allo scopo di uccidere un essere chiamato Goku.»
Mandare giù una frase così ridicola risultò più difficile del previsto. Un robooot?
«Però... - si affretta ad aggiungere - ...sono umano. Sono
stato creato su basi umane. Provo sentimenti umani, e, insomma, ormai
sono uomo in tutto e per tutto, dopo che Crilin ha espresso quel
desiderio al drago...»
Desiderio? Draghi? Adesso era troppo. Mi viene da ridere, ma tento di trattentermi. Ecco Erasa, solo i pazzi possono innamorarsi di te.
Poi improvvisamente sento una tristezza infinita. Solo i pazzi. Sei sola Erasa, sola. Mi alzo. Ho le lacrime agli occhi.
«Perché mi stai prendendo in giro?»chiedo.
Lui si alza a sua volta contrariato in volto.«Siediti per favore, non ho finito.»
Annuisco di malavoglia, ma stavolta sto lontana da lui.
«Io ho ucciso migliaia e migliaia di persone. Forse avrai sentito
parlare di due uomini e una donna che giravano per le città
decimandole. Ecco io sono uno di quei due uomini e la donna
è mia sorella. Dopo aver ucciso il Dottor Gelo che ci aveva
riportato alla vita e sconfitto Gohan e il resto della sua famiglia,
abbiamo deciso di prenderci una pausa. Le cose che sono successe dopo
sono troppo complicate da raccontare a parole. Ma sappi che noi siamo
cambiati, adesso mia sorella è sposata e ha una figlia, con
l'uomo che avevamo come nemico!»
«Sei stato tu...»dico scoppiando in lacrime.
Lui non capisce e mi guarda interrogativo.
«Non ti ricordi delle persone che hai ucciso, eh? Hai ucciso i
miei nonni e tutti i miei zii. Hai sterminato la mia famiglia, mostro!
Credevo che fosse stato il Dottor Gelo, ma senza volere hai appena
confessato! Come... come ho fatto a innamorarmi di uno come te?! Come??
Gohan mi aveva avvisata. Dovevo... dovevo dargli ascolto...»
Vedo il viso di Diciassette contorgersi in un'espressione di dolore
acuto. Mi dispiace vederlo così e non riesco ancora a credere
che sia stato lui, lui, l'essere che ha ucciso i miei nonni, l'essere
che mi ha rovinato la vita. Ci siamo trasferiti a Satan City per
dimenticare, ma da cinque anni a questa parte non ho mai smesso di
piangere per loro. Per la mia famiglia. Non posso credere di essermi
innamorata del mostro che ha fatto tutto ciò. Corro via e
piango. Solo dopo mi rendo conto di essere su un'isola. Sono senza
scampo. Non ho paura di lui, so che non mi ucciderà. Non riesco
fare a meno di pensare a cinque anni prima, al torneo di Cell... alla
distruzione. Come poteva quel Crilin aver sposato un cyborg che aveva
ucciso così tanti innocenti? Non posso perdonarlo.
Mi volto sentendolo vicino a me. E lì a pochi passi, ma sembra lontano anni luce. Sento le lacrime sgorgami sul volto.
«Portami via di qui» dico ingoiando la saliva.
Lui si avvicina e fa per prendermi la mano, quando un'esplosione ci
distrae entrambi. Mi volto di scatto e vedo il viso di Diciassette
impallidire.
«È cominciato...» mi sussurra.
Mi viene in mente solo ora che Videl e Gohan sono spariti, o meglio, volati via, insieme ad altri.
«Diciassette che cosa dici? Di cosa parli?» chiedo tremante.
Ho un terribile presentimento.
«Sento un'aura potente... aspettami qui.» dice e vola via.
Sono senza parole. Sono su un'isola dannazione!
***
Volo via. Le ho detto di aspettarmi ma non so se ritornerò. L'esplosione è stata una bella scusa in effetti. Sono un codardo. Perché scappo? Ho paura? Ma di cosa? Delle sue lacrime e della sua tristezza.
Non mi sarei mai aspettato che lei fosse stata coinvolta da me e
da mia sorella, indirettamente. Era il periodo d'oro per me. Girare il
mondo distruggendo città e spezzando famiglie. Ma ora mi rendevo
conto di aver sbagliato. Tra quelle famiglie c'era una bambina, una
bambina bionda, con gli occhi azzurri. Erasa... mi dispiace per quello che ti ho fatto... eppure perché non riuscivo a dirlo a voce alta?
E ora che c'è? Sento un'aura in avvicinamento. Sento anche
un'aura forte, sembra al livello di Gohan, anzi forse è
inferiore. L'aura del pelato e quella di Junior sono sparite. Videl.
Ecco chi è. Ora la vedo, è la migliore amica di
Erasa.«Ehi! Fermati!» grido.
Lei mi sente e mi guarda. Sembra stanca, vedo che delle piccole
goccioline le scivolano lungo le guance. Ha gli occhi stanchi e
arrossati.
«Che c'è?» chiede.
È diffidente. Gohan deve avergli raccontato qualcosa.
Arrossisco senza volere. Non ho pensato come dirglielo... «La tua
amica... Erasa... è su un'isola a Nord da qui... ehm... ti
aspetta...»
La vedo spalancare gli occhi«E che ci fa su un'isola sperduta?»
Sparisco non voglio che mi veda arrossire di nuovo.
Almeno adesso è al sicuro.
Non mi resta che... che? Mi fermo. Impossibile. L'unica ragione
che dava un nuovo senso alla mia vita era, ora, sparita. Erasa non mi
voleva più. Come aveva fatto Crilin a perdonare mia sorella?
Anche io poteva ricevere il perdono, o era una cosa concessa a pochi?
Rivedo il volto di Erasa cosparso di lacrime, la sua voce stridula e
ferita mentre mi accusava di avergli rovinato la vita. È vero,
gliel'avevo rovinata.
E ora per cosa vivo se le persone che amo non ricambiano? Diciotto...
ora sembra lontana anni luce, è solo un pallido riflesso di
ciò che era, di ciò che è adesso la mia Erasa. Marron è così piccola e fragile...
«Erasa perché mi hai fatto questo? Dio perché non
posso amare anche io come lei? Perchè???» grido.
Senza pensarci su. Ho fatto un guaio. Spero che Dende non mi abbia
sentito. Popo e i suoi pettegolezzi di palazzo mi spaventano, se
qualcuno sapesse che mi sono innamorato... io?
Volo via, lontano, faccio capriole in aria, poi vedo una casa. Grido di gioia, un grido che mi esce dal profondo del cuore.
Vedo una signora uscire di casa a raccogliere i pomodori. Scoppio a
ridere, che cosa raccogli se non hai famiglia da sfamare? Se non
conosci l'amore?
Distruggo la sua casa e vedo il fumo salire al cielo. Scoppio a ridere, rido come un matto, finché non sento un pianto.
Nella casa c'è un bambino. Il pianto smette quando il tetto crolla definitivamente.
Atterro. Che cosa mi prende? «A
me piace uccidere.» Ma suona più come una domanda che come
un'affermazione. Nessuno mi avrebbe più visto, mai.
Se non posso avere Erasa, che senso ha vivere.
Chiudo gli occhi e mi concentro. Le vene sulla mia fronte pulsano.
PUF!
Apro gli occhi e mi guardo le mani. Sono vivo, mi sono dimenticato che
Crilin ha disattivato il dispositivo di distruzione nel mio corpo.
Angolo dell'autore♥
Capitolo depresso!! D':
Ok è il penultimo, ci voleva un po' di depressione. Sono appena
tornata dal mare e sono tutta bruciata, sto soffrendo insomma
ç___ç
Ringrazio chi continua a sostenermi, grazie a tutti *^* Sssssppppero di
non aver deluso nessuno, ditemi cosa ne pensate lasciando un commentino
e mi farete felicissima :33
Se avete critiche o miglioramenti esponete pure! :33
Vi saaaaaluto!
Baci Dafne♥
p.s.mi
piacerebbe se faceste un salto anche nelle drabble che sto scrivendo
(pubblicità per me! >_<) Grazie comunque a chi
lo farà :D
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Capitolo 10 *** ‘Le donne vogliono essere amate non perché sono carine, o buone, o di buona famiglia, o graziose, o intelligenti, ma perché sono se stesse.’ ***
Erasa10
Eccomi
qui con l'ultimo capitolo! Spero vi piaccia e non vi deluda. Che dire?
Grazie a tutti quelli che hanno sempre recensito e che mi hanno seguito
sin da principio e anche chi si è aggiunto, dopotutto meglio
tardi che mai! Grazie Grazie! E poi? Poi basta! Ho già detto che
spero di non deludere nessuno? Lasciatemi un pensierino, voglio solo
sapere cosa ne pensate, se fa schifo lo bidono subito D':
Grazie ancora, tanti bacini per voiiii♥ :)
'Dove c'è amore c'è vita'Mohandas Gandhi
Capitolo X
‘Le
donne vogliono essere amate non perché sono carine, o buone, o
di buona famiglia, o graziose, o intelligenti, ma perché sono se
stesse.’ Henri Frederic Amiel
Le lacrime assalgono il mio viso. Diciassette mi ha ingannata, e tutto... tutto per cosa? 'Non lo so!'
Urlo a me stessa. Non ho notizie di lui da un mese, nemmeno da Videl.
Un mese pieno di lacrime e pianto. Gohan... Videl mi ha chiamata
qualche settimana fa, Gohan è morto. Sono disgustata dalla
notizia, com'è possibile? Chi può averlo ucciso? Il mio
solo pensiero va a Diciassette. Lei dice che non ne sa niente. Ed io
continuo a piangere. Non so che altro fare. Videl dice anche che il
mondo finirà presto, e io? Io sarò sola, come sono sempre
stata. Le lacrime scorrono sempre più veloci e i singhiozzi sono
ormai difficili da nascondere. Non voglio morire senza aver amato. Eppure qualcosa mi dice che io ho già amato, o meglio, ho amato e perso.
«Non hai perso.»una voce fredda e glaciale mi penetra nelle viscere.
Non mi ero accorta di parlare a voce alta. Mi volto di scatto e non bado alle lacrime che continuano a bagnare il letto.
«Che ci fai tu qui?» sento la nausea montare.
Non poteva esserci persona più vicina a lui di quanto non lo fosse quella che ora stava in piedi di fronte a me.
«Lui sta male per te.»dice d'un fiato.
Le mie orecchie si rifiutano di ascoltare. Cosa?
«Il mondo potrebbe esplodere da un momento all'altro. Ti
consiglio prendere una decisione in fretta. Devo scappare.
Tieni.» dice porgendomi un bigliettino.
Lo prendo dalle mani della fredda Diciotto e la vedo sparire, le tende della finestra si muovono un poco.
Leggo il biglietto con le lacrime agli occhi. Non è altro che un
indirizzo. Che mi aspettavo? Un invito a cena o un regalino di scuse?
Da chi, da Diciassette? Quel mostr...
«Perché non riesco a perdonarti?»grido guardando verso l'alto.
***
Il grido disperato non sfugge dalle mie orecchie. È ovvio che si
riferisce a me. È così ovvio... stringo i pugni. Quando
ho sentito l'aura di mia sorella avvicinarsi alla sua avevo paura che
la volesse uccidere, invece, per una volta, mi ha aiutato.
Mi sposto dalla casa, ormai a me estranea. Le cose si sono svolte
così in fretta... quel Majin Bu ha fatto di tutto e di
più alla città ed Erasa sta per partire con i suoi
genitori verso altre terre. Come se non bastasse, adesso per lei
è come che la storia si ripeta e ha paura che tutto si perda di nuovo. Ha paura della morte.
E come biasimarla? Mi sdraio sul letto, in una casa abbandonata.
Chissà... chissà quanto ci metterà a trovarci quel
Majin Bu...
***
Infilo le chiavi nella macchina e parto. Ingrano la terza e spingo con foga il piede sull'acceleratore. La macchina sussulta. Devo andare da loro, devo chiedere aiuto a loro. Raggiungo
la curva e la imbocco. Scendo dalla macchina dimenticandomi le chiavi,
ma fa lo stesso, di questi tempi in questa zona non c'è nessuno.
Corro più veloce che posso, entro dal grande cancello e corro
ancora. Svolto alla statua con l'angelo ed eccole. Le due lapidi
più belle che avessi mai visto. Quella di mia nonna, con un
delicato angelo e la madonna, quella di mio nonno con una semplice
croce. Sospiro e mi chino per accarezzare le parole incise nella dura
pietra. 'So che non sono belle parole nonni, ma vi vendicherò.' Ecco
qual'era stata l'unica frase che ero stata capace di dire. Me l'ero
dimenticata. In tutti questi anni non ho mai avuto un'occasione come
questa per mantenere la promessa.
«Scusatemi...- dico fra le lacrime - ...scusatemi se non sono
riuscita ad essere altruista. Ho pensato solo a me stessa e a
ciò che era meglio per me.
Non ho pensato abbastanza a mamma e a papà e non sono... non
sono mai venuta a trovarvi... non... non so davvero cosa...»la
voce mi si spezza dai singhiozzi.
Mi inginocchio e piango sbattendo i pugni per terra.
«L'amore fa schifo! Io amo voi, ma amo anche... anche lui!
Nonostante tutto quello che vi ha fatto! Ma... ma come posso scegliere
chi lasciare...?» dico lasciando che le lacrime mi righino il
volto.
Aspetto la risposta. Sento un uccellino cantare, molte anatre
gracchiare nello stagno accanto. E poi, poi vedo un enorme falco
solcare il cielo. Purtroppo non sento nessuna voce. Mi guardo le mani,
piene di terra ed erba. Mi guardo intorno, il cimitero è
già stato attaccato da Majin Bu. Penso con rabbia a tutto
ciò che è cambiato nella mia vita e grido con rabbia
verso il cielo. Era chiedere troppo una normale vita liceale?
***
Perché non riesco a stare lontano da lei? Come mai sono in un
cimitero a vederla piangere? Non sento cosa dice, eppure mi sembra che
parli di me. Ora grida. Mi viene voglia di correrle incontro e
stringerla fra le braccia. E allora perché non lo faccio?
Prima che possa darmi una risposta sono da lei e la stringo a me.
Piange appoggiata alla mia spalla e mi stringe con più forza.
«Ti amo Diciassette e spero che tu non sia uno stronzo...»
Con la voce rotta dall'emozione il cyborg esclama, prima di baciarla
dolcemente«Io ti ho sempre amata, sin dalla prima volta che ti ho
vista, Erasa.»
La
sento piangere più forte tra le mie braccia. Sorride e mi bacia,
cerca il mio corpo con le mani, che infila dolcemente sotto la
maglietta.
La bacio lungo il collo e risalgo fino all'orecchio, dove mi soffermo.
Lei si stende sul prato e io mi stendo su di lei dolcemente. Non so
cosa mi prenda, ma come al solito con lei sono diverso. Capisco
però che lei lo sta facendo perché soffre e non per
amore. O mi sbaglio? Dopottutto chi ci vede in un cimitero?
La mia parte animalesca prende il sopravvento e la bacio alzandole la
coscia. La sento sorridere e stringermi ancora più forte a
sé. Mi toglie la maglietta e le sue unghie lunghe mi graffiano
dolcemente la pelle nuda. Sorrido di piacere. Quella ragazza è
capace di farmi provare emozioni sconosciute. Le sfilo la maglietta e
cerco il gancetto del reggiseno. Un lieve rossore le imporpora la
delicata pelle bianca. Mi bacia, poi si ferma.
Si alza e si rimette la maglietta. Guarda il cielo, seguo il suo
sguardo e vedo un falco cadere a terra. Un cacciatore l'ha colpito. Per
Erasa la cosa sembra più grave, come se... come se quel misero
uccello facesse parte della sua famiglia. Vedo gli occhi riempirsi di
nuovo di lacrime. Dov'è finita la voglia d'amore di poco fa?
«Che succede?»chiedo con voce, tra il suadente e il tranquillo.
È una voce strana che non ho mai usato con nessuno. Lei mi guarda, poi mi corre al collo e mi bacia.
Un bacio lungo e prolungato. Non so perché ma non mi piace. Quando si stacca le lacrime sono ancora di più.
«Ho... ho deciso...»dice ferma.
Guarda verso il basso e le alzo il mento«Cosa?»
Non appena i suoi occhi color cielo incontrano i miei color ghiaccio,
qualcosa si frantuma. Le lacrime si impossessano ancora di lei e
abbassa la testa.
«Ho deciso chi lasciare...»le lacrime le intasano la gola e si ferma.
Singhiozza forte e la stringo a me, ma si stacca velocemente. Stavolta qualcosa nel suo sguardo è cambiato.
Mi fissa decisa«Diciassette io ti amo, ma non posso lasciare i
miei nonni, non come ho fatto fino ad ora. Perciò...-la voce le
si rompe- ...ti lascio!»sputa fuori come la più terribile
delle offese.
Ed è così che mi risulta. Le mie orecchie si rifiutano di ascoltare«C...cosa?»dico.
Sento le lacrime di rabbia salirmi agli occhi.
Lei piange ancora«Sparisci dalla mia vita!»grida, per poi correre via.
Resto fermo. Immobile. Gli occhi fissi sul punto da cui è appena
scomparsa. Le mani ripassano il petto dove lei aveva posato le sue
dolci labbra. Mi viene voglia di seguire la scia delle sue dolci
lacrime, raccoglierne una ad una.
«Stavolta è finita davvero.»dico.
Mi volto verso le tombe dei nonni di Erasa. Le sfioro appena con un dito.
«Mi dispiace. Avete vinto voi. Scusate per il male che ho fatto a voi e a vostra nipote...»
È la prima volta che mi scuso. Guardo verso l'alto e vedo un
altro falco. Vorrei essere libero come lui, come ero un tempo. Prima di conoscere l'amore.
***
Raggiungo casa velocemente. Il viso di Diciassette mi assilla. Dobbiamo
scappare e in fretta. Vedo mia madre mettere le valigie in macchina e
sorrido a mio padre che è al posto del guidatore. Mi asciugo
svelta le lacrime.
«Dove sei stata?»grida mio padre.
Mando giù un grosso 'pezzo' di saliva«Dai nonni...»
Lui mi guarda comprensivo, poi sorride. Mi madre sale in macchina e la seguo velocemente.
«Allora? Tutti pronti?»chiede sorridendo.
Un sacco di flashback mi passano davanti agli occhi. Era già
successo allo stesso modo cinque anni prima. Solo che alla domanda non
avevo risposto.
«Sono pronta.»dico sorridente.
Mia madre mi accarezza la mano comprensiva, poi mio padre mette in moto.
Mi volto, come cinque anni prima a guardare la casa che stiamo
lasciando. È la seconda volta che la mia vita cambiava, ma
questa volta è stato peggio della prima. Non posso fare a meno
di fermare la lacrima che scende dalla guancia.
«Torneremo.»sospira mio padre.
Gli sorrido e gli chiedo di accendere la radio. Purtroppo non c'è musica, tutti i canali sono bloccati dai notiziari.
'Il mostro chiamato Majin Bu sta
seguendo una scia ben precisa, la prossima città è, miei
cari e sfortunati concittadini, Satan City! Vi consiglio di fare le
valige, sempre che non sia troppo tard-'
Mio padre la spegne con un colpo deciso. Lo guardo con gli occhi spalancati colmi di terrore.
«Perché non mi hai detto che era questa la prossima città?»grido.
Una gocciolina gli scende dal viso«Amore volevo solo essere vicino a voi...»dice cercando di trattenere le lacrime.
Mia madre invece piange come una fontana. Siamo spacciati. È palese.
Riguardo la casa sognante, non ci sarei mai più tornata. Neanche
a dirlo, essa esplode causando un rombo assordante. L'esplosione ci fa
catapultare in avanti. Non vedo più niente, se non il sedile.
Quando la macchina è stabile sento dolore alla fronte. La
macchine è capovolta. Dò un calcio allo sportello ed esco.
«Mamma! Papà!»grido avvicinandomi al posto di guida.
Vedo mio padre uscire e cercare di tirare fuori mia madre.
«Stiamo tutti bene...»dice lui. So che avrebbe voluto aggiungere anche un 'per ora'.
È strano ma non provo alcuna tristezza a morire. Ho lasciato
l'amore alle mie spalle. Ed è la cazzata più grande che
io abbia mai commesso.
Mio padre indica un punto nel cielo, e troppo tardi mi accorgo che si
tratta di Majin Bu. Dal vivo è ancora più spaventoso che
dalle descrizioni, l'enorme ciuffo rosa punta verso di noi. Mi stringo
alla mia famiglia e chiudo gli occhi.
Il colpo non arriva, quando li apro vedo Diciassette fronteggiare il
mostro. Con le lacrime agli occhi prego che vinca. Dopo qualche colpo,
però, è a terra anche lui. Lo raggiungo fra le lacrime.
Quando mi vede sorride. Sussulto, non avrei mai creduto di vederlo
così«Non mi lasciare...»dico.
Lui mi prende la mano e la stringe delicatamente«Non ti lascerò mai.»
Sorrido e lo bacio, poi sento qualcosa colpirmi la schiena. Un enorme luce rosa mi abbaglia. È
la fine. Mi resta un'ultima cosa da fare : Diciassette, ti perdono.
Almeno quell'angelo sarebbe volato in paradiso...
***
Majin Bu raccolse i cioccolatini. Due
erano buffi, sorrise quando li vide. Un ragazza con i capelli corti e
uno con i capelli più lunghi, erano di fianco, come per mano.
Per casualità era nato un solo cioccolatino, con entrambi i
ragazzi. Sorrise e batté le mani, aveva deciso : quello lo
avrebbe mangiato per primo.
Dafne_18
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