The right way

di smarties89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** 15 ***
Capitolo 16: *** 16 ***
Capitolo 17: *** 17 ***
Capitolo 18: *** 18 ***
Capitolo 19: *** 19 ***
Capitolo 20: *** 20 ***
Capitolo 21: *** 21 ***
Capitolo 22: *** 22 ***
Capitolo 23: *** 23 ***
Capitolo 24: *** 24 ***
Capitolo 25: *** 25 ***
Capitolo 26: *** 26 ***
Capitolo 27: *** EPILOGO-Slash ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Salve a tutti! Per vostra (s)fortuna sono tornata con il seguito di Save me!!! Dunque, alcune piccole note...mentre nella storia precedente i punti di vista si alternavano, qui la vicenda sarà raccontata esclusivamente dal punto di vista di Sophia. Inoltre, il corso delle vicende segue l'autobiografia di Slash, da cui mi sono liberamente ispirata. Non so con quanta frequenza riuscirò ad aggiornare questa storia perchè, a differenza delle altre che ho pubblicato, ho pochissimi capitoli pronti...spero che l'ispirazione mi assista!!! :)

 Grazie in anticipo a tutti coloro che avranno la voglia e la pazienza di sopportarmi in questa nuova follia :D 

 

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Los Angeles, settembre 2001

  

  

Saaaaaaaaaaaul, ma ti vuoi muovere??? Faremo tardi, accidenti!!!”

 

Ci sono quasi, amore...arrivo!!”

 

Quante volte me lo ha detto nell'ultima mezz'ora che c'è quasi??? Quel ragazzo a volte è impossibile...ragazzo, va beh...forse una volta. Però nei suoi 36 anni è ancora uno splendore!!! Sono io che lo mantengo giovane, grazie ai miei 5 anni in meno!!

 

Eccomi, piccola...sono pronto!”

 

Finalmente era uscito dal bagno.

 

Saul, lo sai che perderemo l'aereo, vero?”

 

Dai Sophia, non ti agitare...vedrai che ce la faremo!”

 

Dovevamo andare a New York: Slash era stato scelto per suonare al quarantesimo compleanno di Michael Jackson, al Madison Square Garden: lo spettacolo ci sarebbe stato 4 giorni dopo, ma almeno avrebbe avuto il tempo per fare le prove.

Era la sua prima esibizione da dopo l'operazione ed era nervoso, lo vedevo.

 

Senti, è meglio che mi porti dietro uno stetoscopio? Sei agitato...” proposi.

 

Amore, il mio cuore reggerà!”

 

Non lo metto in dubbio...ma non si sa mai...va beh, io me lo metto in borsa, non costa nulla!”

 

Come sei professionale! E comunque fammi toccare le palle per scaramanzia!” mi fece una linguaccia a cui risposi con un finissimo dito medio.

 

Fossi davvero professionale non avrei preso una settimana di ferie dall'ospedale per accompagnarti a un pallosissimo party!”

 

Sarà la nostra prima uscita ufficiale insieme! Foto, paparazzi, interviste!”

 

Appunto, Saul, appunto...”

 

Sentimmo il clacson di un'auto.

 

E' arrivata la macchina, andiamo!”

 

Dopo aver caricato le nostre valigie, andammo all'aeroporto; continuavo a guardare l'orologio e mi sentii stringere una mano.

 

Ti vuoi calmare?”

 

Scusami è che...se perdiamo l'aereo è un pasticcio...”

 

Piccola, sono io che devo suonare, quindi dovrei essere io quello preoccupato...non tu...dai vieni qui...”

 

Mi strinse a sé e sentii subito le sue labbra carnose che si appoggiavano alle mie. Nonostante fosse ormai un anno che vivevamo insieme, quel contatto mi causava ancora le farfalle nello stomaco come una ragazzina.

Passammo il viaggio a sbaciucchiarci e accarezzarsi e, prima che la cosa degenerasse, arrivammo all'aeroporto.

 

Non fossimo in ritardo chiederei all'autista di fare ancora il giro dell'isolato” disse ammiccando il chitarrista, scatenando una mia risata.

 

Le nostre valigie furono caricate su un carrello e ci dirigemmo a fare il check-in; lì c'era già il manager di Slash, Frank, che ci aspettava.

 

Riccio dei miei stivali sei in ritardo!”

 

Manager del mio cazzo, non è colpa mia se ho una fidanzata sempre in ritardo!”

 

Storsi il naso a quella sua affermazione e gli diedi un pugno su un braccio.

 

Che forza, piccola!” mi prese in giro, guadagnandosi un mio dito medio, il secondo nel giro di un'ora.

 

Dai forza facciamo questo maledetto check-in e andiamo!” disse Frank.

 

Dopo aver attraversato tutti i metal detector necessari, riuscimmo finalmente a salire sull'aereo. Eravamo ovviamente in prima classe: poltrone comodissime ed enormi, hostess che ti servivano tutto ciò che volevi...nonostante vivessi con Slash in una delle ville più grandi del nostro ricchissimo quartiere, non mi ero ancora abituata a tutto quello sfarzo. Mi sembrava impossibile che me lo potessi permettere, nonostante il mio stipendio da medico non fosse mai stato da buttare via, anzi!

Sprofondai in una poltrona; sentii solo più nel dormiveglia Slash che mi prendeva la mano. Poi crollai addormentata. 

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Capitolo 2
*** 2 ***


Sophia...Sophia, amore, svegliati. Siamo arrivati”

 

Mi sfregai gli occhi, assonnata...eravamo già arrivati? Wow, era volato quel viaggio...d'altro canto non avevo fatto altro che dormire!

All'uscita dell'aeroporto ci stava aspettando una limousine che ci portò all'hotel dove, insieme a tutte le altre star invitate al party, avremmo pernottato. Inutile precisare che era l'hotel più grande e lussuoso di New York, e che Michael Jackson l'aveva interamente affittato per una settimana. Benvenuti nel mio nuovo mondo! (dove mi sento ancora un pesce fuor d'acqua!!)

Entriamo nella spettacolare hall dell'albergo e il mio sguardo cade su una persona, seduta ad un tavolino lì accanto...oh santissima miseriaccia!!! Non credo ai miei occhi!

 

Saul! Saul! Guarda là!!!” indico, senza farmi vedere, il tavolino.

 

Che c'è?”

 

E' Marlon Brando!!!!”

 

Oh sì, ci saranno un sacco di vip al party”

 

E lo dici così??? Lui è...è Marlon Brando, cazzo!”

 

Slash rise e io feci una smorfia di disappunto. “Calmati, piccola...se cominci così al party ti sentirai male!”

 

Sempre spiritoso Hudson!”

 

Franck ci diede le chiavi della nostra stanza e si accordò con Slash per le prove del giorno seguente.

La camera era una vera reggia...vasca idromassaggio a forma di cuore, letto enorme a baldacchino, ogni possibile lusso e comfort. Un tempo una stanza così non me la sarei potuta permettere manco in cartolina!

 

Bella la stanza, eh?” mi domandò Slaah abbracciandomi.

 

Bella è riduttivo! Ma...che ne pensi di collaudare quella vasca incredibile?”

 

Dico che è un'ottima idea!”

 

Andò ad aprire l'acqua della vasca, per poi tornare da me e cominciare a lasciarmi una scia di baci sul collo, mentre mi sfilava la giacca. Non riuscii a trattenere un gemito e mi strinsi forte a lui, facendo incontrare le nostre labbra. Piano piano i nostri vestiti furono lanciati lontani e ci ritrovammo entrambi in intimo; mi prese in braccio tenendomi per i glutei, che palpò con forza, facendomi gemere ancora di più.

Mi posò per terra vicino alla vasca e mi tolse gli ultimi piccoli indumenti che avevo addosso, facendo poi la stessa cosa con i suoi boxer. Entrammo nell'acqua tiepida senza staccare le nostre labbra; il mio cervello ormai era spento, cosa che puntualmente accadeva quando facevamo l'amore...ovvero, piuttosto spesso...ok, molto spesso.

Dopo un tempo indefinito mi ritrovai a cavalcioni su di lui, muovendomi lentamente e scatenando gemiti e sospiri da parte di entrambi; i miei movimenti divennero sempre più veloci, finchè raggiungemmo l'apice.

 

Che ne pensi di questa vasca?” mi sussurrò, mentre ero ancora su di lui a riprendere fiato.

 

Direi che è fantastica!” risposi sorridendo, per poi tirarmi su.

 

Mi fece accomodare tra le sue gambe, dove restammo tranquilli a rilassarci; era calato il silenzio, rotto soltanto dal mio stomaco che aveva cominciato a brontolare.

 

Qualcuno ha fame qui!” disse Slash.

 

In effetti...durante il volo non ho mangiato nulla...ora sono affamata!”

 

Che ne dici se ceniamo in camera?”

 

Ma io volevo cenare con Marlon Brando!!”

 

Ma per piacere, su...è troppo vecchio per te!”

 

Che c'entra...è pur sempre Marlon Brando, scusa!”

 

Seh seh...va bene!” mi allontanò da sé e si alzò per uscire dalla vasca.

 

Dove vai?”

 

A ordinare la cena! Marlon Brando lo vedrai al party fra due giorni! Fino ad allora ti dovrai accontentare di me!”

 

Uffaaaaaa” sbuffai sogghignando.

 

In realtà stare con lui mi bastava...eccome se mi bastava.  






Angolo ringraziamenti: a  CheccaWeasley, chiaretta78, GiadiX_McKagan, lizardqueen, rocketqueen91   che hanno messo la storia tra le seguite e a CheccaWeasley  che l'ha messa addirittura tra le ricordate!!! Grazie grazie grazie!!! Avviso che non so quando riuscirò ad aggiornare questa storia, vi chiedo perdono e un po' di pazienza! Grazie a tutti :D

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Capitolo 3
*** 3 ***


I due giorni successivi li passai in giro per negozi a New York...era parecchio che non compravo così tanta roba!!! Slash continuava le sue prove e andava tutto bene. Era così felice di essere tornato a suonare e di esibirsi alla festa che aveva un perenne sorriso sul volto.

Il giorno del party cominciarono molto presto i preparativi: ogni coppia invitata aveva a sua disposizione un truccatore, un parrucchiere e un'estetista per prepararsi. Tutto ciò non mi stupì nemmeno troppo: ormai ci stavo facendo l'abitudine.

Dopo quasi due ore sotto torchio il risultato era: trucco leggero e acqua e sapone come piaceva a me, capelli raccolti sulla testa con delle ciocche che ricadevano scomposte, unghie laccate di rosso e abito perfetto...per quell'occasione avevo optato per un abito blu notte senza spalline con la scollatura a cuore che ricadeva morbido fino ai piedi e con uno spacco vertiginoso che si apriva fino a metà coscia.

 

Lo sai piccola che con quel vestito sei uno schianto?”

 

Grazie amore” gli dissi dandogli un leggero bacio a stampo “Anche tu stai molto bene”

 

Non avevo mai visto Slash così elegante: indossava un competo giacca e pantalone nero molto elegante e la camicia bianca, lasciata un po' aperta.

 

Mi sento un damerino...potevo mettere almeno i pantaloni di pelle!”

 

Saul non hai più vent'anni! E poi non sembri un damerino. Per me sei sexy...” gli risposi ammiccando.

 

Baby, non guardami così perchè se no rischiamo che ti strappi via quel vestito e che arriviamo in ritardo al party”

 

Risi. “Andiamo dai”

 

Uscimmo dall'albergo, dove ci aspettavano le limousine; c'era tantissima gente accalcata dietro alla transenne e fotografi e giornalisti che cominciarono a tempestarci di flash e domande mentre uscivamo. Tirammo dritto fino alla macchina dove, appena mi accomodai, tirai un sospiro di sollievo.

Non era la prima volta che venivamo fotografati o beccati da paparazzi da quando stavamo insieme, ma non eravamo mai andati a un party come coppia e, nell'ultimo anno, avevamo cercato di essere più discreti possibile di modo da non fornire a Slash fonti di stress che avrebbero potuto compromettere la sua salute.

 

Tutti quei flash mi hanno accecata...”

 

Anche a me...aveva perso l'abitudine ormai...”

 

Dopo un breve viaggio arrivammo al Madison Square Garden...vidi distintamente il tappeto rosso che portava all'ingresso, dove avremmo dovuto sfilare e metterci in posa per le fotografie. Saul sapeva quanto temessi quel momento, infatti mi prese la mano e me la strinse leggermente.

 

Slash di qua! Di qua! Sorridete!”

 

Slash, è la tua fidanzata ufficiale?”

 

Vi sposerete?”

 

E' vero che lei era la tua dottoressa?”

 

I giornalisti ci stavano tempestando di domande, ma a tutti Slash faceva cenno che non avrebbe detto una parola. L'unica concessione che demmo ai giornalisti fu una fotografia in cui ci baciavamo. Penso di essere rimasta non male, molto peggio!

Una volta dentro pensai che il peggio era passato e invece no! Mi ritrovai a sudare copiosamente mentre osservavo Slash che parlava e stringeva la mano a tantissimi attori, cantanti, musicisti che mai avrei pensato di incontrare nella mia vita...tanto meno, a cui essere presentata come fidanzata di una famosissima rock star!

La festa passò tranquillamente: Slash si esibì sul palco e fu magnifico; passai tutto il tempo a fissarlo con uno sguardo sognante. Dio, quanto lo amavo. A volte mi sembrava ancora impossibile credere che lui fosse mio, solo mio, che vivessimo sotto lo stesso tetto e che fosse l'ultima persona che vedevo prima di dormire e la prima quando mi svegliavo.

Ho impiegato 30 anni per trovare la felicità vera...ma se questo era il risultato, ne era valsa davvero la pena.

Erano già le 3 del mattino quando tornammo in albergo; inutile dire che mantenne la promessa di qualche ora prima...ovvero di strapparmi via di dosso quel bellissimo vestito. 

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Capitolo 4
*** 4 ***


Piccolo avviso! Questo capitolo tratterà una vicenda terribile che ha sconvolto il mondo: l'attentato alle Torri Gemelle. Ero indecisa se pubblicare o no questo capitolo, dato che tratta appunto un episodio di cui, nonostante siano passati quasi 11 anni, porteremo per sempre il segno. Se pensate che sia inadeguato vi pregherei di dirmelo, così che possa rimuoverlo subito.

Il motivo per cui ho affrontato questo argomento è perchè, come avevo specificato nel primo capitolo, sto seguendo le vicende narrate da Slash nella sua autobiografia.

Grazie :)

 

Eravamo ancora a New York l'11 settembre 2001: avevamo in programma di ripartire il giorno dopo. Ma ovviamente nulla andò come avevamo previsto.

Ero in dormiveglia quando sentii Slash parlare.

 

E' già accesa la tv, Frank...no, non sto guardando le news...ok...” sentii che appoggiava sul comodino il cellulare e che si alzava per prendere il telecomando.

 

Cristo santo...” lo sentii dire con un tono che credo di non aver mai udito.

 

Ciò mi fece preoccupare e mi tirai su fregandomi gli occhi.

 

Saul...che succede?”

 

Guarda”

 

Mi indicò la tv dove vidi una scena che mi lasciò sconvolta: un aeroplano aveva colpito una delle Twin Towers. Mi alzai completamente dal letto, andando verso il balcone del nostro albergo: eravamo piuttosto lontani, ma si riusciva a vedere bene cosa stava accadendo.

Tempo di rientrare un attimo nella stanza e potemmo vedere distintamente il secondo aereo schiantarsi sulla seconda torre.

 

Oh mio dio...” mi sedetti sul bordo del letto, con le gambe che tremavano.

 

Vieni Sophia, andiamo da Frank”

 

Mi prese per mano per andare nella stanza del suo manager; sembrava di essere in un film di quelli catastrofici, dove qualche evento naturale sta per distruggere il genere umano: gente che correva da tutte le parti, che urlava, che piangeva. Ci fiondammo in camera di Frank, che stava parlando contemporaneamente al cellulare e al telefono dell'hotel. Ci fece cenno di aspettare, mentre io mi sedevo sconvolta sul divano e Slash mi porgeva un bicchiere d'acqua.

Appena Frank mise giù i telefoni, Slash gli chiese: “Cosa facciamo ora?”

 

Non lo so, Saul, non ne ho idea. Michael e il suo entourage sono scomparsi...saranno riusciti a tagliare la corda...qui ci sono ancora degli invitati, ma non tutti e poi coristi e ballerini. Siamo bloccati qui, temo...”

 

Vuoi dire che dobbiamo restare qui chissà per quanto??? Frank, potremmo rimanere qui per giorni...siamo bloccati in una città sconvolta dove può accadere di tutto.”

 

Credo che questo, per ora, sia il luogo più sicuro dove restare” ribadì Frank.

 

Io ero in stato di shock. “Voglio andare via”

 

Sophia, amore, ora non possiamo. So che sei sconvolta, ma...”

 

Voglio andare via!” urlai più forte.

 

Sophia...” anche Frank tentò di calmarmi ma ero fuori di me.

 

L'aria potrebbe essere stata contaminata da tossine...potrebbero esserci altri aerei pronti a schiantarsi chissà dove...vi prego andiamo via...in qualunque modo...ma dobbiamo lasciare New York!”

 

Slash e Frank non dissero nulla; fu solo quando il mio uomo lanciò uno sguardo molto eloquente al suo manager che questo prese il telefono e cominciò a fare chiamate all'impazzata.

Io ero sempre seduta sul divano con le lacrime che mi scorrevano sulla guance; Saul si sedette accanto a me e mi abbracciò stretta. Restammo in quella posizione per un tempo indefinito, finchè Frank sbucò dall'altra stanza.

 

Una limousine ci sta aspettando all'uscita di servizio. Andate velocemente a prendere le valigie, forza. Non abbiamo molto tempo.”

 

Tempo dieci minuti, eravamo già sul retro dell'hotel a caricare le valigie; salimmo in macchina dirigendoci verso il George Washington Bridge, l'unico ponte rimasto aperto. Riuscimmo finalmente a uscire da New York, proseguendo per il New Jersey fino a Poconos, un villaggio vacanze in Pennsylvania dove Frank ci aveva riservato due stanza.

Appena mettemmo piede nella nostra stanza, mi sdraiai sul letto immediatamente: lo shock era in parte passato ma, ovviamente, non mi sentivo ancora bene.

Slash si sdraiò accanto a me, passandomi un braccio intorno alle spalle facendomi accoccolare sul suo petto. Non dicemmo nulla, ma mi bastò la sua vicinanza per essere un po' più tranquilla.

 

Piccola, facciamo una doccia e poi andiamo a cena?”

 

Annuii come una bambina di due anni e mi avviai verso la doccia. Il getto d'acqua calda mi aiutò a rilassarmi e rimasi lì sotto per circa mezz'ora; poi uscii, mi avvolsi intorno al corpo un asciugamano e tornai di là.

Slash stava guardando la televisione, dove ovviamente ogni canale stava trasmettendo quello che era accaduto poche ore prima. Non riuscivo a guardare quelle immagini, quindi mi voltai di schiena, asciugandomi e cercando qualcosa da indossare in valigia.

Probabilmente lui se ne accorse perchè spense la tv, mi diede un bacio sulla fronte e si chiuse in bagno. Dopo aver indossato un leggero abito di lino bianco andai sulla grande terrazza e guardai il panorama; quel luogo era da favola...sarebbe stato bellissimo farci una vacanza, ovviamente in un altro contesto. Rientrai e cominciai a cercare nella valigia di Slash un pacchetto di sigarette: aveva ripreso a fumare un pochino, un paio di sigarette al giorno. Io non fumavo da circa dieci anni ma in quel momento ne sentivo un bisogno impellente. Ne presi una con l'accendino e tornai sul terrazzo dove, dopo alcuni colpi di tosse, potei gustarmi quella sigaretta.

 

Da quando te fumi?” quella voce inaspettata mi fece sobbalzare. Mi voltai e vidi Slash con un asciugamano intorno alla vita e i ricci bagnati che gli ricadevano sulle spalle. Dio, quant'era bello.

 

Ne avevo bisogno...mi aiuta a rilassarmi un po'”

 

Lui non rispose, limitandosi ad abbracciarmi da dietro e a poggiare il mento sulla mia spalla. Dopo un po' gli dissi:

 

Dai, vestiti, così andiamo a cena!”

 

Dopo aver telefonato a Frank, il quale ci disse che sarebbe rimasto in camera, ci dirigemmo alla sontuosa cena a buffet e ci fecero accomodare a un tavolo con altre coppie. Eravamo seduti con coniugi di mezza età che avevano rinnovato le loro promessi e coppiette appena sposate; capimmo subito che quel luogo non faceva per noi. Sembravano spaventati da noi, non so se fosse l'alone di rock star di Slash o la mia faccia a dir poco stravolta...ma ci guardarono per tutto il tempo con sospetto. Ciò che spaventava noi, invece, era che tutte quelle persone stavano lì, in quell'hotel di lusso a crogiolarsi nel loro amore, senza pensare minimamente a cosa era successo poco prima a New York. Alcuni non ne sapevano nulla e i pochi che lo sapevano alzavano le spalle con indifferenza quando veniva intavolato il discorso.

Restammo bloccati in quel luogo per tre giorni, fino a quando riuscimmo ad arrivare a tappe, volo dopo volo, a LA. 

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Capitolo 5
*** 5 ***


Quando ritornammo a LA impiegammo un po' di tempo per smaltire lo stress che avevamo accumulato; eravamo rimasti pochi giorni a New York ma di certo non erano stati giorni normali.

Avevo ripreso il lavoro in ospedale, dove tutti mi avevano tartassato di domande riguardo a quello che era successo a New York. Il giorno stesso, dopo aver terminato il turno, mi recai a casa della mia amica Priscilla: era incinta di 7 mesi ed era in maternità. Inoltre era costretta a stare a riposo, a causa di alcune contrazioni che aveva avuto, e quindi non usciva mai; andavo sempre io a trovarla.

Mi venne ad aprire la porta e mi abbracciò con foga.

 

Dio, quando ho sentito il telegiornale quel giorno mi sono venute le contrazione ancora più forti, Sophia!” stava per diventare madre, ma la sua pazzia era sempre la stessa.

 

E infatti l'ho immaginato e ti ho mandato subito un sms per tranquillizzarti!”

 

Lei annuì. “Senti, non parliamo di questo evento terribile...ne sentiamo già parlare tutti i giorni alla televisione...poi altro che contrazioni...dimmi un po', come è andato il party?”

 

Beh, è andato benone. Slash ha suonato divinamente...tu non puoi immaginare il suo sorriso mentre era sul palco, Pri...felicità pura.”

 

Sono contenta...quanto materiale medico ti eri portata dietro per un'eventuale emergenza?”

 

Risi, e lei mi seguì. “Avrei potuto soccorrere tutti gli invitati. Lo sai che c'era anche Marlon Brando?”

 

Eccola lì che ricomincia con la sua mania per Marlon Brando!”

 

Ma che palle, anche Slash mi prendeva in giro...cambiando discorso, tu come stai?”

 

Va tutto bene, contrazioni non ne ho più avute. Pare che Alexander abbia deciso di restare ancora un po' nella pancia!”

 

Se ti serve una mano per qualcosa non hai che da dirmelo, lo sai...”

 

Non ti preoccupare...ho già un marito che è super apprensivo, mi ci manca pure l'amica!”

 

Driiiiiiiiiiin

 

Aspetti qualcuno, Pri?”

 

No, ti dispiace andare tu a vedere chi è?”

 

Aprii la porta e mi trovai davanti...il mio uomo.

 

Saul? Che fai qui?” lo osservai: era tutto rosso in viso, i capelli più all'aria del solito e il fiatone.

 

Ma mi vuoi far prendere un colpo, eh??”

 

Cosa stai dicendo?”

 

Perchè hai il cellulare staccato? E nello studio in ospedale non rispondi?”

 

Ho finito il turno e sono venuta qui...e il cellulare sarà scarico...”

 

Ho bisogno di sedermi”

 

Slash entrò in casa senza tante cerimonie e si lanciò sul divano di Priscilla.

 

No, ma prego...accomodati pure!” ironizzò Priscilla.

 

La tua amica è del tutto impazzita! Ero su un set fotografico, no...eravamo rimasti d'accordo che mi avrebbe telefonato circa un'ora fa. Siccome non l'ho sentita ho provato a chiamarla e non mi rispondeva da nessuna parte.”

 

Certo che sei proprio un fidanzato apprensivo, eh...” lo prese in giro Priscilla.

 

Per favore non ti ci mettere anche tu...non ti insulto solo perchè sei una donna incinta!”

 

Fottiti Hudson”

 

Dopo di te, pediatrina del mio cazzo!”

 

Scossi la testa: quei due facevano sempre così, si prendevano in giro e si insultavano in continuazione. Ma dietro questa apparenza poco rosea, erano diventati amici, anche con il marito della mia amica, e questa cosa non poteva che rendermi felice.

 

Dopo altre serie di insulti tra i due, decidemmo di tornare a casa.

Slash mi raccontò di come era andata la sua giornata: aveva fatto un set fotografico per una rivista di musica, per cui gli avevano anche fatto un'intervista. Era comunque sempre inquieto, lo vedevo, e probabilmente era per il fatto che, musicalmente parlando, in quel momento era solo. Non aveva una band. Gli capitava di fare delle jam nei vari club, con musicisti anche piuttosto bravi, ma mai niente di serio; aveva anche composto pochissimo negli ultimi tempi, segno di una mancanza di ispirazione come conseguenza di quel periodo.

Ed è in quel momento che lui è ricaduto nella dipendenza...e io sono stata così scema da non accorgermene subito.
 

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Capitolo 6
*** 6 ***


Quella sera avevo il turno di notte; Slash mi disse che si sarebbe visto con alcuni vecchi amici e sarebbero andati in qualche locale sul Sunset. Ovviamente gli feci tutte le mie solite raccomandazioni: non bere, non fumare troppo, non prendere nessun genere di droghe. Queste cose gliele dicevo ogni santo giorno, anche solo quando andava a fare la spesa o in palestra. Lui ogni volta mi assicurava che lui ormai ne era fuori e non sarebbe caduto in tentazione...del resto aveva un pacemaker, non poteva rischiare di restarci secco.

Sapevo che se voleva era una persona forte e con una grande forza di volontà...ma probabilmente non abbastanza.

Stavo cambiando la sacca della flebo a un paziente quando venni chiamata per un'emergenza al pronto soccorso; davanti alla porta venni fermata da un'infermiera.

 

Sophia, devo parlarle”

 

Non ora, Mary, mi hanno chiamata per un'emergenza”

 

E' proprio di quello che le volevo parlare”

 

Ah, scusami. Dimmi pure”

 

Il paziente ha fatto uso di droga e non ha più circolazione in una gamba”

 

Tipico, ci si sarà addormentato concentrandoci tutto il peso sopra...mi è già capitato, una volta ho visto qualcuno con un principio di cancrena, pensa...”

 

Stavo per aprire la porta che Mary mi fermò ancora.

 

Sophia, il paziente è una persona che lei...diciamo...conosce...”

 

Non ti seguo, Mary...”

 

Ehm...ecco...”

 

Mary non riusciva a finire la frase ed è lì che mi si accese la lampadina. “Cazzo!”

Aprii velocemente la porta e cercai il paziente, sperando con tutto il cuore di essermi sbagliata a causa della mia eccessiva preoccupazione.

Ma quando vidi quella massa di ricci scuri appoggiata al cuscino mi resi conto che non mi ero sbagliata; Slash stava dormendo e aveva nel braccio una flebo per la circolazione nella gamba.

Fui avvicinata da un collega, che mi mise una mano sulla spalla e mi disse:

 

Non ti preoccupare, Sophia, sta bene adesso.”

 

Non risposi essendo ancora in uno stato di trance e sentii il medico allontanarsi; impiegai un istante per poter vedere nell'incavo del suo braccio sinistro un piccolo livido scuro, che poteva indicare solo una cosa: eroina.

Presi una sedia e mi accomodai vicino al letto, aspettando che Slash si svegliasse.

Passò un'oretta e lo sentii muovere; girò la testa verso di me e aprì gli occhi.

 

Sophia...” sussurrò.

 

Sei in ospedale, Saul...”

 

Che...che è successo?”

 

Ti sei addormentato sulla gamba destra e la circolazione era completamente bloccata”

 

Merda. Ti prego Sophia, scusami...”

 

Per cosa, per esserti bucato e avermi fatto morire di paura? Per aver tradito la mia fiducia dopo che mi avevi assicurato che non saresti caduto in tentazione? No, ma è vero...qui l'unica stupida sono io che ti ho sempre creduto.”

 

Mi alzai senza aspettare che mi rispondesse e mi avviai a passa deciso al mio ufficio; avevo bisogno di parlare con qualcuno, ma di certo non potevo chiamare Priscilla alle 5 del mattino.

Mi sedetti e cominciai a riflettere; forse era davvero colpa mia che avevo sottovalutato le altissime possibilità che un ex tossico potesse cadere in tentazione...o forse il fatto che lui fosse demoralizzato dal punto di vista musicale...forse non gli ero stata abbastanza vicino...

Mi alzai diretta di nuovo da lui, sentendomi estremamente in colpa.

 

Scusami, Saul...ho avuto una reazione terribile...è anche colpa mia, che non ti sono stata abbastanza vicino e non ho capito davvero i tuoi problemi...” gli dissi.

 

Amore, sta tranquilla...”

 

Oppure è per la musica...perchè al momento non hai una band. Io mi sono accorta che stai componendo meno del solito e che vai sempre nei club per cercare di suonare con qualcuno, ma...”

 

Mi posò l'indice sulle labbra per farmi stare zitta.

 

Sophia, vuoi sposarmi?” mi domandò; e io rimasi completamente muta a quella domanda del tutto inaspettata.

 

Saul, ti sembra il momento di chiedermi una cosa del genere?”

 

Io non posso vivere senza di te, Sophia, e voglio che tu diventi mia moglie!”

 

Rimasi un attimo titubante, indecisa sul da farsi. Desideravo diventare sua moglie, inutile da dire, ma a una condizione...

 

Ti devi ripulire, Saul...”

 

Amore, è successo solo una volta, quindi ci metterò pochissimo a farlo!! Quindi è un sì?” lui mi sorrise speranzoso e mi si strinse il cuore a quello sguardo...come sempre...

 

Sì, Saul, voglio sposarti. Ma...”

 

Sì sì ho capito, a condizione che mi ripulisco...puoi stare tranquilla per questo. C'è solo un problema, Sophia...”

 

Cioè?”

 

Non ho nemmeno l'anello...”

 

Sorrisi. “Non mi importa nulla dell'anello, lo sai cosa mi interessa!”

 

Avvicinati piccola, voglio baciarti”

 

Mi sporsi verso di lui e appoggiai le mie labbra sulle sue; come sempre accadeva in questi momenti, il mio cervello si staccava del tutto e non esistevamo altro che noi due.

 

Ti amo più della mia stessa vita, Sophia!” mi disse, una volta che ci staccammo.

 

Ti amo anche io, Slash, e non vedo l'ora di diventare tua moglie!” 

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Capitolo 7
*** 7 ***


Stabilimmo la data del matrimonio per il 6 febbraio del 2002 a Maui. Slash aveva mantenuto la sua promessa e si era disintossicato del tutto; stava bene e non davi segni di agitazione o altre cose che potessero insospettirmi.

Decidemmo di invitare pochi intimi al matrimonio: Priscilla e suo marito, Duff e sua moglie Susan, Steven e la sua fidanzata Carolina e Matt con Ace. Poi i genitori miei e di Saul e suo fratello.

Io e il mio futuro marito eravamo già a Maui per i preparativi quando arrivarono gli altri, tutti con lo stesso volo.

 

Sophia!”

 

Ciao mamma! Come stai?”

 

Bene, amore, bene”

 

Ciao papà!”

 

Ciao raggio di sole. Saul, ti vedo in forma!”

 

Ciao John. Sì, sto molto bene ti ringrazio! Hellen, sei sempre più bella!”

 

Eccolo, mio marito: un leccaculo clamoroso! La prima volta che l'ho presentato ai miei genitori eravamo andati a pranzo da loro e Saul non aveva fatto altro per tutto il giorno che elogiare mia madre, la casa, il giardino, l'arredamento...tutto! Mia madre non era mai stata una che si facesse abbindolare tanto facilmente...ma, non so bene come, Slash l'aveva conquistata. Inutile dire che io e mio padre passammo la giornata a sghignazzare per quell'improvvisa metamorfosi di mia madre.

Invece, i genitori di Saul erano buoni e gentili come sempre: mi abbracciarono stretta, ringraziandomi ancora una volta per il fatto di avere aiutato il riccio a prendere la retta via; non sapevano dell'ultima 'caduta' di Slash, avevano già tante preoccupazioni per quel figlio scapestrato.

Dopo aver salutato i genitori e Albion, il fratello di Slash, vidi arrivare verso di me Priscilla: era tornata perfettamente in forma dopo il parto, avvenuto due mesi prima. Avevano lasciato il neonato a casa e quindi anche il loro soggiorno sarebbe durato appena due giorni.

 

Eccola qui, quella che non si sarebbe mai sposata nella sua vita!”

 

Ciao, mia testimone” la abbracciai sorridendo, felice come non mai che lei fosse lì.

 

Fatemi salutare lo sposo!” Priscilla era la solita matta...la maternità non l'aveva cambiata.

 

Salutammo gli ex membri dei Guns e le rispettive consorti e poi accompagnammo tutti nei bungalow che avevamo riservato per loro.

 

Questa sera ci sarà il tuo addio al nubilato, cara Sophia!” disse Priscilla, appena entrammo nel suo bungalow.

 

Pri, non è il caso...”

 

Come non è il caso? Il sole della Hawaii ti ha dato alla testa per caso? Stasera noi ragazze festeggeremo, gli uomini che facciano un po' cosa vogliono!”

 

Risi. “Va bene va bene...non voglio farti arrabbiare!”

 

Sarà meglio, se no ti giochi la testimone! Alle 9 io e le ragazze saremo al tuo bungalow per i preparativi! Saul, sei pregato di non farti trovare!”

 

Detto questo, la mia amica si chiuse in bagno senza nemmeno lasciarci rispondere.

Io, Slash e il marito della mia amico scuotemmo la testa sorridendo e, dopo averlo salutato, io e il mio quasi marito tornammo nel nostro bungalow.

 

Mi faccio una doccia” gli dissi chiudendo la porta del bagno.

 

Mi spogliai gettando tutto a terra ed entrai nella grande doccia; il getto d'acqua fresco mi rigenerò dal caldo che c'era fuori. Ero totalmente immersa nei miei pensieri e feci un salto quando sentii due mani appoggiarsi sui miei fianchi.

 

Ma sei pazzo, Saul? Mi hai fatto morire di paura...”

 

Non volevo spaventarti, piccola” mi sussurrò facendomi venire i brividi, brividi che aumentarono quando mi avvicinò a lui, facendo appoggiare la mia schiena sul suo petto , e cominciò a lasciarmi lievi baci sul collo e sulle spalle.

Subito sentii una notevole eccitazione che invase tutto il mio corpo e, d'istinto, portai subito la mano dietro per accarezzare la sua parte più intima.

Il respiro di Slash si fece sempre più veloce, finchè sentii scendere una sua mano verso la mia intimità; ci torturammo a vicenda per un po', finchè lui mi fece appoggiare con le mani alla parete della doccia e mi fece inclinare. Rapidamente scivolò dentro di me e le sue spinte furono da subito potenti ed energiche; giungemmo al culmine insieme, con un urlo da parte mia.

Dopodiché ci lavammo per bene ed uscimmo dalla doccia.

 

Come mai mi hai fatto questa sorpresina nella doccia?” gli chiedo maliziosamente abbracciandolo.

 

Prendilo come l'ultimo saluto prima di domani!” mi risponde abbracciandomi a sua volta.

 

Slash si vestì rapidamente, dato che aveva appuntamento con gli uomini per il suo addio al celibato e nella doccia avevamo fatto parecchio tardi!

 

Fai il bravo mi raccomando!” gli dissi.

 

Tranquilla, amore, sarò un angelo. Ci vediamo domani all'altare, ok?”

 

Quella frase da film fece fare al mio cuore un balzo nel petto e non potei fare a meno di sorridere a quell'uomo che amavo più di me stessa.

 

Non vedo l'ora”

 

Anche io piccola. A domani” mi salutò con un lieve bacio a stampo ed uscì, riservandomi uno dei suoi sorrisi più belli prima di chiudersi la porta alle spalle.

 

Dopo poco sentii bussare e mi precipitai ad aprire.

 

Ecco la sposaaaa!” urlò Priscilla, entrando nella mia stanza senza troppe cerimonie.

 

Le altre, madri degli sposi comprese, entrarono veloci dietro a Priscilla e si piazzarono tutte in fila davanti a me: erano vestite eleganti e indossavano una fascia con scritto 'amica della sposa', 'madre della sposa' e 'suocera della sposa', a seconda del legame. Scoppiai a ridere vedendole.

 

Ti abbiamo portato il vestito da indossare stasera!” disse allegramente Susan.

 

Mi porse una busta, dalla quale estrassi un abitino di pelle nera decisamente microscopico, e un paio di decolletè vertiginose rosse fuoco.

 

Ma siete pazze? Io non metto questa roba!”

 

Oooh, bando alle ciance, vatti a cambiare subito o sarò costretta a farlo con forza!” disse Priscilla con la finezza che tanto la caratterizzava.

 

Sbuffando, e ridacchiando, andai in bagno e mi cambiai; l'abito era bellissimo, anche se corto, e dovevo ammettere che mi stava divinamente. Uscii dal bagno, barcollando un po' a causa dei tacchi e tornai nella stanza da letto; tutte cominciarono ad applaudire vedendomi così elegante e mi si avvicinarono per farmi indossare la fascia come la loro, ma con la scritta 'la sposa', e un velo corto corto applicato ai capelli con un fermaglio di strass rossi.

 

Ora sei pronta!” urlò Carolina allegramente.

 

Dai, andiamo, è ora di cena!”

 

Ci dirigemmo verso uno dei tanti ristoranti del villaggio, ovviamente diverso da quello dove mangiavano gli uomini, e, appena entrata, rimasi di nuovo a bocca aperta: una sfilza di camerieri mezzi nudi e muscolosi ci stavano aspettando. Scoppiai a ridere quando uno mi si avvicinò e mi fece accomodare a un tavolo.

La cena era a base di sushi ed eravamo servite e riverite da tutti quegli aitanti giovani; fu una festa molto semplice, ma davvero divertente e piacevole.

Inutile dirlo, le mie amiche erano le migliori del mondo. 

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Capitolo 8
*** 8 ***


Il mattino dopo mi svegliai molto presto, anche se il matrimonio era alle 4 del pomeriggio e quindi avevo tutto il tempo che volevo per prepararmi.

Indossai il costume, un vestitino e uscii silenziosamente per non svegliare nessuno; mi sentivo nervosa e ciò di cui avevo bisogno era una nuotata. Mi tolsi il vestito e corsi in acqua. Era fantastica: tiepida, limpida e soprattutto a quell'ora non c'era nessuno. Un paradiso. Nuotai per circa un'ora, pensando al fatto che fra poche ore sarei stata la moglie di Slash; non mi sembrava vero, ero incredibilmente felice. Amavo quell'uomo alla follia, nonostante le sue debolezze e nonostante fossi consapevole del fatto che lui sarebbe potuto ricadere nella dipendenza in qualsiasi momento. Ma l'amore fa miracoli, giusto?

A un certo punto, vidi una persona sulla spiaggia: era Ola, la mamma di Saul. Nuotai verso riva per raggiungerla e, una volta uscita, mi accomodai vicino a lei sorridendole.

 

Tutto bene, Ola?”

 

Sì, bambina, e tu? Sei nervosa?”

 

Un pochino” ammisi “Per questo sono venuta a nuotare. Mi permette di rilassarmi”

 

Sono così felice per voi. Si vede che vi amate alla follia...e poi tu sei la persona migliore per mio figlio. Sei una ragazza seria, intelligente...e soprattutto paziente. Sai bene che ne servirà molta di pazienza con mio figlio, vero?”

 

Che intendi, Ola?”

 

Sei un medico, quindi saprai meglio di me che lui potrebbe ricominciare a drogarsi da un momento all'altro.”

 

Non lo farà, puoi stare tranquilla.”

 

E' tutta colpa mia...avrei dovuto seguirlo di più. Invece io lavoravo sempre, lui andava in giro continuamente, si era fatto cattive compagnie...forse fossi stata una madre più apprensiva...”

 

Ola sembrava sull'orlo delle lacrime.

 

Ola, non piangere. Tu hai cresciuto un figlio meraviglio e forse se tu fossi stata diversa lui non sarebbe diventato quello che è diventato. Non devi darti colpe che non hai.”

 

Grazie, Sophia” la donna mi abbracciò e non potei che ricambiare la stretta.

 

Rimanemmo lì ancora un po' finchè decidemmo di andare a fare colazione; ai tavoli c'erano già sedute le altre.

 

Pensavamo fossi scappata, Sophia!” scherzò Priscilla.

 

Non dire sciocchezze, ero a nuotare!”

 

Ora fai colazione che poi cominciamo i preparativi!”

 

Le ore passarono velocemente e le 4 arrivarono.

 

Andiamo forza!” mi incalzò mia madre.

 

Arrivo”

 

Mi guardai ancora una volta allo specchio: il vestito era una morbida tunica bianca con lo strascico e dei fiori applicati. Gli stessi fiori decoravano i miei lunghi capelli acconciati a boccoli.

Uscii dalla stanza, dove c'era mio padre ad aspettarmi.

 

Sei bellissima” mi sussurrò.

 

Ci avviammo lentamente verso la spiaggia, dove era stato allestito un gazebo, e dove tutti mi stavano aspettando; camminai verso mio marito in quel silenzio surreale, rotto solamente delle onde che si infrangevano sul bagnasciuga. Slash mi guardava sorridendo e i nostri occhi erano incatenati, persi gli uni negli altri.

La cerimonia fu breve, ma molto intensa ed emozionante; quando Slash mi baciò alla fine lo strinsi forte a me, felice come non mai. Era mio, mio e di nessun altro.

Alla cerimonia seguì un rinfresco, sempre allestito sulla spiaggia, e, quando venne buio, ci trasferimmo sulla pista da ballo del villaggio, dove un dj metteva musica disco anni '80. Ci scatenammo come non mai e lasciammo la pista ormai alle 5 del mattino, ovviamente genitori esclusi.

 

Che ne dite se aspettiamo l'alba?” propose Duff.

 

Wow, è un ottima idea! Potremmo andare a prendere del caffè e dei cornetti per fare colazione!” aggiunse Carolina.

 

Perfetto! Voi ragazze cominciate ad andare sulla spiaggia, noi andiamo a procurare la colazione!” disse Slash, dandomi un lieve bacio.

 

Noi ragazze ci accomodammo sulla sabbia.

 

Allora, Sophia, come ti senti?” mi domandò Susan.

 

Mi sento...wow...ho ancora tanta adrenalina addosso! Non ho mica ancora realizzato!”

 

Ridemmo tutte insieme.

 

E se vi dicessi che io, dopo tre anni, non ho ancora realizzato di avere un marito e ora pure un figlio?” scherzò Priscilla.

 

Ridemmo ancora alle parole della mia pazza amica.

 

Poco dopo arrivarono i ragazzi con bibite e viveri: avevano preso roba per un esercito.

Io e Slash eravamo abbracciati stretti stretti ad osservare l'alba, consapevoli che era anche la nostra alba, l'inizio della nostra vita da sposati.

 

 

Ciao a tutti!!! Avviso che domani non riuscirò ad aggiornare nessuna delle mie storie...e probabilmente nemmeno lunedì :( Per farmi perdonare ora vi aggiorno anche 'All we need is love'. Grazie a tutti coloro che seguono, leggono e recensiscono! Un bacione 

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Capitolo 9
*** 9 ***


Trascorremmo un'altra settimana a Maui, io e Slash da soli, dedicandoci solo a noi stessi; le nostre giornate erano all'insegna del relax e della pace.

Fu quasi un trauma tornare nella caotica LA, dopo essersi abituati al silenzio di quel luogo da sogno.

Avevamo appena varcato la soglia di casa nostra quando squillò il telefono.

 

Non siamo nemmeno arrivati e rompono già i coglioni” imprecò Slash “Chi cazzo è?”

 

Tentai di origliare un po' la telefonata ma, dato che non capivo una mazza, decisi di rendermi utile e di cominciare a portare le valigie al piano di sopra. Che mi fosse venuto un po' di bene quando avevo deciso di portare tutti quei vestiti per appena due settimane! Stavo cominciando a dividere la roba da lavare da quella da mettere a posto che comparve mio marito (oddio, che impressione dirlo!!!) sulla porta della camera con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.

 

Chi era?”

 

Era Frank...Ray Charles ha chiesto di me!”

 

Scherzi?”

 

Ti pare che potrei scherzare su una cosa del genere???” storse il naso a quella mia affermazione.

 

Hai ragione! Spiegami per bene” dissi sedendomi sul letto.

 

Lui mi imitò e mi disse, entusiasta: “Ha chiesto di me per un'incisione di 'God bless America'. Inoltre ha avviato un progetto di beneficenza per bambini poveri con talento musicale e mi ha chiesto se sono disponibile ad andare là un paio di volte alla settimana per suonare con questi ragazzini!”

 

Beh, mi sembra un'ottima opportunità, non trovi?”

 

Un'ottima opportunità? Sophia, stiamo parlando di Ray Charles, mica dell'ultimo pirla che si trova per strada!”

 

Sono felice per te amore! Quando devi andare a registrare?”

 

Già domani! Non sto più nella pelle!”

 

Allora mettiti a letto. Devi dormire almeno un po' ed essere in forma!”

 

Hai ragione” mi diede un lieve bacio a stampo e andò in bagno.

 

Continuai ancora un po' a riordinare finchè lui non fece la sua ricomparsa con un asciugamano legato in vita e i capelli che gli gocciolavano sul petto. Sentii un nodo allo stomaco: possibile che mi facesse ancora quell'effetto??

 

Vieni a letto anche tu?” mi chiese.

 

No, voglio mettere un po' in ordine.”

 

Metterai in ordine domani, dai...” mi si avvicinò e cominciò a darmi dei lievi baci sul collo.

 

Dai, Saul...lasciami” il mio tono non era più così convinto.

 

Sentii una sua mano infilarsi sotto la t-shirt e, lesta, sotto la stoffa del reggiseno; sentii subito una scarica di piacere irradiarsi in tutto il corpo.

 

Al diavolo!” dissi prima di attaccarmi famelica alle labbra del mio uomo.

 

 

Quando mi svegliai il mattino dopo, il posto accanto a me era vuoto: Slash era già uscito.

Decisi di alzarmi e subito il mio sguardo cadde sulle valigie mezze sfatte abbandonate sul pavimento...bene, sapevo cosa fare quella mattina.

Stavo bevendo il caffè quando suonò il campanello: chi diavolo era alle 9,30 del mattino??? Aprii e mi trovai davanti Priscilla con la carrozzina di Alexander.

 

Che ci fai qui?”

 

Oh, grazie Sophia, anche io sono felice di vederti dopo ben una settimana di assenza!”

 

Risi e abbracciai la mia amica. “Come stai Pri?”

 

Da dio. Stanotte abbiamo dormito ben 5 ore di seguito! Un record!”

 

Mica tanto...”

 

Contando che di solito siamo svegli ogni due ore...”

 

In effetti...comunque, capiti qui a fagiolo!”

 

E perchè mai?”

 

Ho le valigie da disfare!”

 

Te lo scordi se pensi che ti aiuti! Sono venuta qui per riposare e fare due chiacchiere!”

 

Ho poco tempo, oggi attacco in ospedale alle 4...”

 

No!!!”

 

Ti prego...” sporsi in avanti il labbro inferiore, tattica infallibile per convincere Priscilla a fare qualcosa.

 

Maledetta! Ti odio quando fai così! Forza, prima cominciamo prima finiamo!”

 

Salimmo al piano di sopra e ci mettemmo al lavoro.

 

Come sta Slash?” mi chiese.

 

Bene, stamattina è a suonare con Ray Charles!”

 

Sul serio? Wow!”

 

Era felicissimo!”

 

Immagino, cazzo, Ray Charles! Quindi tutto bene, nessun altro episodio di...hai capito...”

 

No no...è completamente pulito. Lo tengo molto più d'occhio di prima...e soprattutto so quali sono i segnali sospetti da captare!”

 

Bene, sono contenta. Speriamo trovi presto una band in cui suonare...”

 

Già, quello preoccupa un po' anche me. Ho paura di quello che può accadere se si ritrova solo senza nulla da fare...”

 

Come fai, Sophia?”

 

A fare cosa?”

 

A vivere così...con l'ansia che lui un giorno o l'altro possa tornare a casa fatto, oppure magari coglierlo in flagrante...io non so se lo sopporterei.”

 

Tutto ha un prezzo, Priscilla...e lo stare con lui ha questo. E' alto, lo so, perchè comunque non riesci mai a essere del tutto tranquilla. Ma lo amo alla follia e sono disposta a sopportare questo e ben altro per stare con lui!”

 

Slash è fortunato ad avere a fianco una persona come te!”

 

Ridendo, scherzando e lavorando si fece tardi e Priscilla tornò a casa; io mi preparai per andare a lavorare. Venni accolta calorosamente dai colleghi che non vedevo da due settimane e mi organizzarono anche una piccola festicciola per congratularsi per il mio matrimonio.

Erano circa le 7 ed ero nel mio ufficio a compilare delle cartelle cliniche quando sentii bussare alla porta.

 

Avanti”

 

Ciao amore!”

 

Slash! Che fai qui?”

 

Non potevo resistere senza vederti fino a domani!” si sedette sulla mia scrivania e mi diede un bacio a stampo.

 

Come è andata?”

 

Benissimo! Lavoreremo insieme per un paio di mesi...inoltre ho sentito Frank e c'è già un progetto in ballo per giugno!”

 

Ovvero?”

 

Ronnie Wood mi vuole in tour con lui in Inghilterra e Irlanda per promuovere il suo album solista!”

 

Wow, ma è fantastico!”

 

Non durerà molto, un mese circa! Però sarà una figata! Ronnie è un grande!”

 

E' fantastico, Saul, sono davvero felice per te! Vorrà dire che sfrutterò le poche ferie che mi sono rimasta per accompagnarti!”

 

Sarebbe magnifico amore mio!!” mi rispose abbracciandomi. 

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Capitolo 10
*** 10 ***


Due mesi dopo partimmo alla volta dell'Irlanda con Ronnie Wood e sua moglie Jo; li conoscevo già, ma quel viaggio mi ha permesso di apprezzarli ancora di più, dato che sono due persone fantastiche.

Slash e Ronnie facevano le prove in un edificio adiacente alla casa di Ronnie e che era un vero e proprio pub, con tanto di biliardo e Guinnes alla spina.

Dire che ne bevemmo camionate è un eufemismo...maledetta me, quella birra è così buona! E così, quando ero alticcia, il mio controllo verso il consumo d'alcool di Slash era molto più basso. Solo un giorno gli feci una bella ramanzina e il suo consumo di Guinnes diminuì drasticamente!

Fu un mese davvero molto bello e divertente: vedere Slash così sereno mi fece sentire davvero bene.

Suonava quasi tutte le sere, il sorriso dipinto sul volto mentre dava il meglio di sé su quel palco.

 

Eravamo tornati a casa da circa 3-4 settimane e quella mattina sarebbe venuta Priscilla a trovarmi dato che ero a casa dal lavoro. Mi ero presa alcuni giorni di mutua dato che non stavo molto bene...dovevo aver contratto uno di quei virus dell'influenza intestinale, che portava nausea e vomito. Uno spasso insomma.

Stavo passando l'aspirapolvere quando sentii il campanello.

 

Hola!” Priscilla entrò allegramente in casa.

 

Ciao Pri”

 

Madonna, hai l'entusiasmo di un gatto morto. Che succede?”

 

Succede che st'influenza non mi passa. Ho di nuovo rimesso stamattina. Che palle...”

 

Intossicazione alimentare?”

 

Ma no, non ho mangiato nulla di strano...”

 

Mhm...ce ne è di influenza in giro eh...”

 

Già...poi sono così stanca....” dissi buttandomi sul divano.

 

Priscilla mi si piantò davanti a fissarmi.

 

Che c'è?” domandai con un sopracciglio.

 

Sei mica incinta?”

 

Cosa? Ma figur...” mi interruppi pensando subito al mio ciclo...l'ultimo mese era saltato. Avevo pensato a un ritardo per il viaggio, il cambiamento d'aria e via dicendo. Ma poi il ciclo non era venuto e io me ne ero dimenticata. “Cazzo!”

 

Ecco svelato l'arcano!”

 

Svelato proprio niente, Pri! Però l'ultimo mese non ho avuto il ciclo...”

 

Come mai la cosa non mi stupisce?”

 

Porca puttana. E ora?”

 

Ora fai un test di gravidanza!”

 

Ma non ce l'ho!”

 

E beh, lo andiamo a comprare. Forza, cambiati”

 

Corsi in camera a cambiarmi, mettendo rapidamente un paio di shorts di jeans, una canotta bianca e converse bianche alte. Presi la borsa e tornai di sotto dove Priscilla mi aspettava già con la porta aperta.

Uscii senza dire una parola, dato che in quel momento la mia bocca era completamente secca.

La mia amica si fermò davanti alla prima farmacia che trovammo e andai a prendere il test; risalii rapidamente in macchina, tenendo il test in grembo, sempre senza parlare.

 

Vuoi che andiamo da me?” mi domandò “Il bambino è all'asilo”

 

Annuii, dato che avevo paura che Slash tornasse a casa da un momento all'altro.

Priscilla guidò per circa mezz'ora, finchè arrivammo a casa sua.

 

Ok” disse mentre poggiava la borsa sul divano di casa sua “Sai come si fa?”

 

Priscilla, non ho 13 anni!”

 

Ne hai mai fatto uno?”

 

Io no, ma con tutti quelli che da ragazzina hai fatto tu ho imparato!” le lanciai questa frecciatina piuttosto infelice.

 

Uno a zero per te. Vai, su, ti aspetto qui”

 

Andai in bagno e scartai il test; feci quel che dovevo e lo poggiai sul lavandino. Nei tre, infiniti minuti di attesa cominciai a pensare all'eventualità di essere incinta.

Beh, ero sposata, non ci sarebbe stato nulla di strano; l'idea di avere un figlio c'era già stata, io e Slash ne avevamo già parlato, ma volevamo aspettare un po' più di stabilità In particolare dopo la sua ricaduta. Lui era ben consapevole dei suoi limiti. E anche io.

Ogni giorno pregavo Dio o chi per lui di aiutarlo ad avere la forza di non cadere in tentazione, o di non avere occasione di...però si sa, un ex tossico impiega un nano secondo per buttare nel cesso tutto quello che ha recuperato E anche se lui è mio marito e lo amo più di me stessa, ne sono consapevole.

Guardo l'orologio. Tre minuti e mezzo. E' il momento.

Prendo il test e lo guardo...positivo. Merda.

Tornò in salotto da Priscilla, che dal mio sguardo capisce subito.

 

Ti posso fare le congratulazioni o mi mandi a cagare perchè per te è una pessima notizia?”

 

No...beh, non so bene cosa sto provando in questo momento”

 

E' normale, tesoro, è normale. Ora ciò che devi fare è andare a casa, rilassarti, capire bene cosa sta succedendo e poi parlare con Slash!”

 

Ok...ok. Vado allora” sembravo un automa in quel momento.

 

Ti do uno strappo?”

 

No no prendo un taxi. Ciao”

 

Mi chiusi la porta alle spalle e scesi in strada per fermare un taxi, che grazie a dio arrivò dopo pochi istanti.

Ero incinta. Incinta. Aspettavo un bambino. Il bambino di Slash. Saremmo diventati genitori.

E per la prima volta da quando avevo ricevuto la notizia mi aprii in un sorriso. 

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Capitolo 11
*** 11 ***


Quando Slash tornò a casa ero sul divano a guardare la tv...o meglio, la tv era accesa ma la mia testa era da tutt'altra parte.

 

Ehi amore” mi disse con un tono un po' troppo alto. Infatti lo guardai perplessa.

 

Saul, tutto bene?”

 

Sììììì, tutto bene!” Si lanciò sul divano e un forte odore di alcool mi invase le narici.

 

Capii subito: era ubriaco.

 

Hai bevuto!” la mia non era una domanda, ero più che sicura di quel che stavo dicendo.

 

Naaaaa”

 

Saul, non prendermi per il culo per favore!” mi ero alzata in piedi ed ero ferma davanti a lui.

 

Ok ok, ho bevuto qualcosa...ma ho incontrato un vecchio amico e siamo andati al Whisky a bere insieme!”

 

E naturalmente non ti potevi bere una coca-cola!”

 

Dai, Sophia, cosa vuoi che sia una piccola bevuta in compagnia!” ridacchiò, su di giri.

 

Stavo davvero perdendo la pazienza, quando lo vidi toccarsi il naso. Un altro sospetto mi salì subito.

 

Hai sniffato?”

 

Eh?”

 

RISPONDIMI! Hai sniffato?”

 

Vidi che non mi rispondeva e capii subito.

 

Sei il solito coglione, Saul Hudson, il solito coglione! Ti rendi conto che hai un pacemaker al cuore? Vuoi morire a nemmeno 40 anni solo perchè sei un idiota incapace di controllarti? Dio! DIO!”

 

Stavo urlando, ma in quel momento ero fuori di me...quella sera dovevo dirgli che ero incinta...e invece mi trovavo qui a rimproverarlo come un ragazzino perchè aveva bevuto e tirato, di nuovo.

Per un solo, brevissimo momento l'istinto fu quello di fare le valigie e andarmene, non rivedere mai più quell'uomo; poi come al solito l'amore per lui aveva avuto la meglio. Mi dovrebbero fare santa, cazzo!

 

Ok, senti...ora starai un paio di giorno in casa così da far passare la scimmia. E poi se serve andremo di nuovo dal medico, ok?”

 

Cosa? No no, tu sei pazza, io non ci sto in casa! Stasera suonano gli Aerosmith al Forum e sono già d'accordo con il mio amico che andiamo a sentirli!”

 

Saul ti prego, non andare...”

 

Ma lui era troppo fuori per poter anche solo capire lontanamente il senso delle mie parole; rimasi impalata in salotto mentre lui andava in camera a cambiarsi la maglietta e a prendere il chiodo.

Dove era finita la donna cazzuta di un tempo? Che fine aveva fatto? Perchè ero diventata così pappamolle da non riuscire più a gestire mio marito? Marito tossico, per precisare.

Avevo sottovalutato la situazione...avevo pensato di farcela, come ce l'avevo fatta quando era in ospedale...ma la vita è diversa, la vita non perdona. E lui stava pagando il suo conto, ritrovandosi senza una band con cui suonare, senza ispirazione, senza scopi. E una persona debole fa presto a crollare...di nuovo, come con la prima ricaduta, avevo glissato sulla situazione.

Continuai a rimanere in silenzio, mentre lui prendeva le chiavi di casa e apriva la porta; mi precipitai sulla soglia e, prima che potesse scendere la prima rampa di scale, lo chiamai. Dovevo dirglielo, non ce la facevo.

 

Slash” lui si voltò verso di me “Sono incinta”

 

Lo vidi bloccarsi e fissarmi; la cosa lo aveva colpito come un diretto, forse anche perchè era fatto e ubriaco. Ci guardammo per qualche istante come se il tempo si fosse fermato.

 

Ok” disse “Ne parliamo quando torno”

 

Lo vidi girarsi e andarsene e le lacrime cominciarono a scendere copiose. Chiusi la porta e mi ributtai sul divano, in preda allo sconforto più totale.

Dovevo essermi appisolata, stremata, quando mi sentii scuotere leggermente; mi sfregai gli occhi e guardai chi era: Saul.

 

Amore, sono tornato”

 

D'istinto guardai l'orologio sulla parete: le 6 del mattino. Era stato fuori tutta la notte...e non osavo pensare cosa avesse fatto.

Alzai lo sguardo verso di lui e notai che aveva delle profonde occhiaie.

 

Sei fatto?”

 

No”

 

Ma stanotte lo eri...”

 

Si limitò ad annuire.

 

Non ho fatto altro che pensare a quello che mi hai detto, Sophia”

 

E io non ho fatto altro che pensare al fatto che questo bambino avrà un padre tossico!”

 

Sophia io...”

 

Mi tirai su a sedere. “No, Saul, senti tu. Io non ho intenzione di crescere un figlio in questa situazione...o ti ripulisci, e questa volta definitivamente, o io me ne vado. E se ci ricadrai io ci metterò un secondo a fare le valigie e ad andarmene con nostro figlio!”

 

Amore, non accadrà. Sono felicissimo del fatto che tu sia incinta, davvero. Domani andremo dal dottore e mi farò ricoverare se pensa che sia necessario. Io voglio vederlo nascere, questo bambino, e crescermelo...voglio vederlo sorridere per la prima volta, fare i primi passi, dire la prima parola...voglio insegnargli ad andare in bicicletta, accompagnarlo il primo giorno di scuola...voglio esserci per lui, voglio esserci davvero.”

 

Ricominciai a piangere a quelle parole e lui mi abbracciò stretta.

 

Perdonami, Sophia. Tu sei una donna così buona...e io sto davvero mettendo a dura prova la tua pazienza”

 

Sai, ho provato a pensare di fare le valigie e andarmene, ma non ce l'ho fatta...ti amo troppo Saul. E poi ce lo siamo promessi, no? Nella gioia e nel dolore...”

 

Come ho fatto a meritami una donna meravigliosa come te?”

 

Guarda che anche tu sei un uomo meraviglioso, se no non ti avrei sposato. E' che ogni tanto hai questi momenti di debolezza...”

 

Lo so lo so...perdonami...”

 

Sai che ti perdono...l'ho già fatto...”

 

Mi diede un bacio sulle labbra e mi abbracciò di nuovo.

 

Parlando di cose serie” mi disse “Non abbiamo mai usato molte precauzioni, ma non è mai successo nulla...come si spiega come mia improvvisa fertilità?”

 

Risi, per la prima volta dopo molte ore.

 

Secondo i miei calcoli, dovremmo aver concepito il bambino mentre eravamo in Irlanda...sarà stata l'aria buona...”

 

Secondo me, è merito della Guinness!”

 

Risi ancora. “Può darsi!”

 

Voto per chiamare nostro figlio o figlia Guinness!”

 

Cosa? Ma il cane di Ronnie e Jo si chiama Guinness!”

 

Lui rise, e io lo seguii. “E' vero...no, allora non va bene. Ma ci penseremo al nome, no? Abbiamo tempo. Perchè ora non ripassiamo in metodo di concepimento?”

 

Sorrisi, mentre lui si attaccava alle mie labbra e si coricava sopra di me. 

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Capitolo 12
*** 12 ***


Erano passati un paio di mesi da quando avevamo avuto la notizia della gravidanza; andava tutto bene, avevo fatto le ecografie e il piccolo cresceva benone.

Slash era pulito e settimanalmente faceva delle sedute dal medico e dallo psicologo, che lo avrebbero aiutato a non ricadere in tentazione. Lui sembrava più che ben intenzionato a portare avanti la cosa: sicuramente il fatto di diventare padre è l'incentivo più grande che abbia mai avuto.

Era un pomeriggio caldo e io e Saul eravamo sdraiati a poltrire a bordo piscina quando ricevemmo una chiamata da Frank, il suo manager.

 

Ciao Frank, tutto ok?...No, non ho sentito nulla...Cosa?...Ma porca troia non è possibile, ci siamo visti pochi mesi fa!...Quando è il funerale?...Ok, grazie...sì...sì...ciao”

 

Appena mise giù gli domandai cosa era successo, dato che avevo notato il suo tono triste e avevo udito bene la parola funerale.

 

E' morto Randy Castillo” il mio sguardo gli fece capire che non avevo idea di chi stesse parlando. “Era un mio caro amico, che ho conosciuto quando stavo ancora con i Guns. Era uno dei batteristi più richiesti in tour e in studio; ha suonato con Ozzy, Lita Ford e chiunque ti possa venire in mente. Era una delle persone più genuine, tranquille e con i piedi per terra che io abbia mai incontrato...anche se si sfracellava con alcool e coca...”

 

Oh, amore, mi dispiace tanto” gli dissi sedendomi sulla panchina vicino a lui e dandogli un bacio sulla fronte. “Di cosa è morto?”

 

Era malato...tumore. Stava facendo la chemioterapia quando noi eravamo in tour, l'avevo visto e aveva davvero un aspetto terribile. Poi l'ho rincontrato cinque, sei mesi dopo e il suo tumore era regredito e stava molto meglio. Non avevo idea che la situazione fosse precipitata di nuovo così.”

 

Non gli dissi nulla, mi limitai ad abbracciarlo.

 

Il funerale è venerdì alle 10 al Forest Lawn Cemetery”

 

Va bene, ci andremo sicuramente”

 

 

E così il venerdì eravamo pronti per andare al funerale; stavamo salendo in macchina quando vidi Slash bloccarsi e fare un profondo respiro. Il mio istinto di medico uscì subito.

 

Saul, tutto bene? Il cuore?”

 

Amore, sto benissimo, non ti preoccupare. E' che...mi dispiace così tanto per Randy...se penso che anche solo un anno fa sono arrivato anche io a un passo dalla morte. Io sono stato fortunato, ma Randy no...lui...lui non se lo meritava...”

 

Vidi alcune lacrime scorrere sulle sue guance; lo abbracciai.

 

Nessuno merita di morire, Saul. Purtroppo accade, e te lo dice una che di persone che muoiono ne vede tutti i giorni...tu sei stato fortunato ma non te ne devi fare una colpa, ok?”

 

Lui annuì e, dopo avermi dato un bacio sulle labbra, salimmo in auto.

Arrivati là, rimanemmo allibiti dalla quantità di gente presente; da quanto mi spiegò Slash c'erano tutte le band in cui aveva suonato, c'era Ozzy, c'era la sua famiglia e tutti coloro che lo amavano.

Al termine della celebrazione, all'ingresso, incontrammo Matt Sorum.

 

Ehi, Slash”

 

Ciao Matt. Brutta occasione in cui incontrarci, eh?”

 

Già. Mi dispiace così tanto per Randy...”

 

Anche a me...era un buon amico.”

 

Restammo alcuni istanti in silenzio a guardare le persone che uscivano dal cimitero.

 

Senti Saul, avevamo pensato di fare un concerto di beneficenza in onore di Randy. Ci stai?”

 

Certo, per lui più che mai!”

 

Avevo pensato che potremmo chiamare Duff...”

 

Non è molto che l'ho sentito, quindi non c'è problema, lo chiamo io!”

 

Ottimo. E per cantante e chitarrista ritmico?”

 

Mhm...è un po' che mi guardo in giro, dato che ultimamente in fatto di musica sono un vagabondo. Mi ingegno un po' e ti faccio sapere, ok?”

 

Perfetto. Allora ci sentiamo presto, Slash. Mi ha fatto piacere vederti. Sophia, sempre incantevole."

 

Grazie Matt, ciao!”

 

Lo salutammo e ci avviammo verso la macchina. Forse non era l'occasione più adatta, ma lo vidi subito sul viso di Slash: era felice all'idea di suonare con i suoi vecchi compagni. 

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Capitolo 13
*** 13 ***


Il giorno dopo il funerale Slash chiamò Duff.

 

Amore, sono un po' nervoso”

 

E perchè mai?”

 

E se Duff mi dicesse di no?”

 

Se Duff ti dice di no sono certo che riuscirai a trovare un altro bassista! Ok, non sarà la stessa cosa, però...”

 

Ti va di fare la telefonata con me? Metto il vivavoce almeno puoi ascoltare...”

 

Beh...ok, Saul...se ci tieni...”

 

Grazie amore mio” mi diede un lieve bacio a stampo e andammo al piano superiore nello studio.

 

Slash digitò il numero e una voce femminile rispose.

 

Pronto”

 

Ciao Susan, son Slash!”

 

Slash! Ciao! Come stai?”

 

Bene bellezza, bene. Ti saluta Sophia!” disse finalmente, dato che mi stavo sbracciando da un quarto d'ora.

 

Oh, che dolce. Salutamela tanto! La gravidanza procede bene?”

 

Sì sì, grazie. C'è quel pirla di tuo marito?”

 

Susan rise. “Certo, te lo passo! Ciao Slash!”

 

Dopo un attimo sentimmo la voce di Duff. “Ehi man!”

 

Duff, ciao! Come stai?”

 

Bene bene. Ho saputo di Randy...mi dispiace davvero molto.”

 

Già, è stato un brutto colpo...senti ma ti chiamo proprio a questo proposito!”

 

Dimmi”

 

C'era anche Matt al funerale e abbiamo pensato di fare uno spettacolo di beneficenza in suo onore. Volevamo chiederti se ti andava di suonare con noi.”

 

Certo, più che volentieri!”

 

Slash mi guardò e gli sorrisi.

 

Davvero? Grande!”

 

Non voglio perdere l'occasione di suonare di nuovo un po' con te e Matt!”

 

Sono davvero contento! Senti, va bene se ci vediamo il prossimo giovedì da Mates per provare?”

 

Perfetto, man! A presto e grazie per aver pensato a me!”

 

A chi altro avrei potuto pensare, Michael? A presto, ciao!”

 

Slash mise giù e mi abbracciò, facendomi girare per aria.

 

Evvaiii! Sarà un successone, lo so, me lo sento!”

 

Sono davvero contenta, Saul! Ora però mi metteresti giù? Sto per vomitare!”

 

Oh cazzo, scusa. Che ho nella testa, tu sei anche incinta. Stai bene, sì?”

 

La sua preoccupazione mi fece ridere e lo tranquillizzai.

 

Ok, ora chiamiamo Matt. Ho anche da proporgli alcune persone per il cantante e il chitarrista!”

 

Devo stare qui o posso andare a preparare la cena?”

 

No no stai qui. Stasera ceneremo fuori per festeggiare!”

 

Slash digitò un altro numero e rispose direttamente Matt.

 

Pronto”

 

Matt, sono Slash!”

 

Slash! Aspettavo una tua chiamata! Hai sentito Duff?”

 

Sì, ed è dei nostri!”

 

Grande!”

 

Inoltre pensavo di chiamare Josh Todd come cantante e Keith Nelson come chitarrista ritmico dei Buckcherry!”

 

Buona idea, Josh ha una bella voce. Io avevo pensato di chiamare anche B-Real e Sen Dog dei Cypress Hill!”

 

Ok, perfetto. Ho prenotato da Mates per giovedì prossimo. Ci troviamo tutti lì e vediamo come va?”

 

Mi sembra un'ottima idea! A giovedì Saul!”

 

Ciao Matt!”

 

Slash mise giù con un sorrisone.

 

Fatto! E ora, vai a metterti qualcosa di carino che usciamo!”

 

Tentai di protestare, ma non ci fu nulla da fare. Andai in camera e optai per un abito blu scuro stile impero e a palloncino a cui abbinai un paio di ballerine gialle e una borsa gialla. Saul si era messo una camicia nera, i jeans e i camperos.

Uscimmo di casa e mi portò in quel ristorantino italiano che tanto amavamo.

Mangiammo come dei maiali come al solito e poi andammo a fare una passeggiata in un parco al chiaro di luna; era pieno di coppiette, più o meno giovani, seduti sulle panchine o distese sui prati a guardare le stelle. Eravamo a LA, ma la città sembrava lontanissima.

Anche noi ci accomodammo su una panchina e io mi accoccolai addosso a lui, che mi poggiò una mano sulla pancia.

 

Come sta la piccola?”

 

Ancora convinto che sia una femmina?”

 

Certo! Lo sarà, fidati!”

 

Vedremo. A me non importa se è maschio o femmina.”

 

Nemmeno a me...se è femmina avremo una spesa in più ma poco male...”

 

Una spesa in più?”

 

Certo! Il collegio fino ai 40 anni!”

 

Risi. “Ma Saul!”

 

Pensi che lascerò mia figlia libera in balia dei ragazzini arrapati? Pensa se sono come eravamo noi!”

 

Voi eravate estremi, Saul! Non sono tutti così, grazie al cielo!”

 

Ma io non voglio correre rischi!”

 

Risi ancora e tirai su il viso per baciarlo; inizialmente fu un bacio dolce, per poi diventare qualcosa di più passionale.

 

Che ne dici se ce ne torniamo a casa a proseguire il discorso?” gli proposi sorridendo maliziosa.

 

Dico che è un'ottima idea!”
 

Mi prese per mano e ci avviammo alla macchina sorridendoci e guardandoci come due ragazzini alle prime armi...ma era questo che amavo del nostro rapporto: ogni giorno era come il primo. 

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Capitolo 14
*** 14 ***


Il giovedì che ci sarebbero state le prove per lo spettacolo ero in ospedale a lavorare e avrei finito a mezzanotte.

Ero in corsia a fare i soliti giri di controllo quando mi suonò il cercapersone: ero desiderata alla reception. Terminai ciò che stavo facendo e andai là velocemente, pensando fosse un emergenza.

Quando vidi chi mi aveva fatto chiamare scossi la testa...solo mio marito poteva fare queste cose.

 

Mary, ti pare il caso di usare il cercapersone per una cosa del genere?” chiesi ridendo all'infermiera.

 

Non so se ti ricordi, Sophia, ma quando ero qui io e Mary eravamo molto amici.”

 

Oh sì che mi ricordo Saul! Ricordo anche che ti portava le sigarette di nascosto!”

Ridemmo tutti e poi io e Slash andammo nel mio ufficio.

 

Come sono andate le prove?”

 

Amore, sono qui proprio per raccontarti, perchè sono andate divinamente!”

 

Dai allora, racconta. Tanto per ora è tutto tranquillo, non ho nulla di che da fare.”

 

Allora, ci siamo trovati tutti da Mates. L'atmosfera era...era...era elettrica, ecco! Ritrovarmi nella stessa sala con Duff e Matt mi ha fatto sentire come ai tempi dei Guns, c'era la stessa sintonia! Fin dal primo accordo ci sono stati uno spirito di squadra e un'intesa da spaccare i culi!”

 

Sono contenta” sorrisi al suo entusiasmo.

 

Abbiamo provato 'Paradise City', 'It's so easy', 'Mama Kin', 'Jailbreak' dei Thin Lizzy, 'Rock 'n' Roll Superstar e Bodies dei Sex Pistols. B-Real e Sen Dog hanno rappato su Paradise City. E' stato...fottutamente grandioso!”

 

Lo abbracciai sorridendo ancora: ero così felice per lui.

 

Sai, era dai primi Snakepit che non mi sentivo così artisticamente soddisfatto. Loro sono musicisti davvero in gamba, che sanno come ottenere il suono giusto, anche dal vivo! Sono felice Sophia...e ho paura...”

 

Paura? Di cosa?”

 

Beh, quando si è troppo felici poi succede sempre qualcosa di brutto che distrugge tutto...”

 

Non è mica una regola, no? Vedrai che andrà tutto bene...magari questo spettacolo è un trampolino di lancio per una nuova band...”

 

Vedremo amore. Ora vado, ti lascio lavorare. A che ora stacchi?”

 

A mezzanotte. A più tardi” ci salutammo e uscì.

 

Era entusiasta, e si vedeva. Speravo sul serio che non accadesse nulla che potesse rovinare tutto.

 

 

Due settimane dopo ci fu lo spettacolo al Key Club. Tutti in tiro ed eleganti, io e mio marito uscimmo di casa e, una volta là, fummo travolti da giornalisti e fotografi.

Dopo aver posato per le foto di rito, entrammo e nel locale trovammo già Duff e Matt con consorti; i musicisti andarono subito nel backstage a preparare gli strumenti e noi ci accomodammo a un tavolo.

Prima dello show vennero fatti vari discorsi da amici e parenti di Randy e tutti ringraziarono con calore i musicisti che quella sera avrebbero suonato.

Erano anni che così tanti membri dei Guns non suonavano insieme...ma sembrava che non fosse passato un giorno. Dire che furono bravissimo è riduttivo; cantò anche Steven Tyler su Mama Kin e l'altro cantante, Josh, se la cavò egregiamente...ma loro tre, beh...loro tre erano incredibili.

La serata fu un vero e proprio evento e si riuscirono a raccogliere notevoli somme di denaro.

Slash era in estasi; non dormì per tutta la notte. Passò un po' di tempo a rigirarsi nel letto finchè lo sentii alzarsi ed andare nella sala prove a suonare. Mi alzai per andare a vedere se era tutto ok (lo ammetto, un po' di paura che potesse fare qualche stronzata ce l'avevo sempre!) e lo vidi seduto su una sedia con la chitarra in grembo e degli spartiti sulle ginocchia: stava componendo. Quanto tempo era che non lo faceva? Troppo.

Con la morte di Randy era iniziata la rinascita di Saul.

 

Il mattino dopo stavo facendo la lavatrice quando squillò il telefono.

 

Pronto”

 

Ciao Sophia sono Duff!”

 

Ciao Duff, come stai?”

 

Tutto a posto! E tu?”

 

Anche io. Attendi che ti chiamo Saul”

 

Mio marito stava, incredibile ma vero, rasando il prato. Non l'aveva mai più fatto negli ultimi tempi e avevo dovuto chiamare un giardiniere; il fatto che avesse ripreso era un altro sintomo del suo buon umore.

 

Slash!” lo chiamai “C'è Duff al telefono”

 

Spense quell'arnese e venne veloce verso di me; ero curiosa come una scimmia di sapere cosa si dicevano. Fui fortunata e Slash venne a sedersi in cucina, dove stavo andando anche io, e quindi potei sentire almeno una parte della conversazione.

 

Ciao man...Bene...sì, è vero. E' tutta la mattina che ci penso su...Duff, senti, dovremmo fare qualcosa insieme”

 

Le mie antenne si rizzarono a quelle parole: finalmente Saul aveva capito. Aveva suonato con tanti musicisti di ogni genere e bravura...mentre la soluzione era sempre stata sotto il suo naso.

 

Saremmo stupidi a non provarci. Fanculo se tutti ci paragoneranno ai Guns!...ah ok, lo chiami tu?...ottimo, ci vediamo domani qui da me. Ciao Duff...ciao”

 

Chiuse la telefonata e gli saltai tra le braccia senza dire nulla.

 

Sono sempre stato un coglione. Abbiamo evitato di lavorare insieme perchè sapevamo che saremmo stati etichettati come 'progetto velleitario degli ex Guns'. Forse un tempo poteva importarmi, ma ora...abbiamo accumulato talmente tanta energia in questi anni che siamo pronti ad affrontare qualsiasi cosa!”

 

Sorrisi ancora e mi attaccai con foga alle labbra di Saul...quanto le adoravo. Il bacio degenerò rapidamente...ma del resto, quale modo migliore di festeggiare se non con una sana scopata sul bancone della cucina?

Oddio, sto diventando sboccata come mio marito! 

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Capitolo 15
*** 15 ***


Il giorno delle prove arrivarono Duff, Matt, Josh Todd e Keith Nelson. Io, da brava donna di casa, mi ero messa di buona lena a preparare tramezzini, biscotti e bibite varie (ovviamente analcoliche) per i musicisti.

 

Sophia, sei sempre più bella!”

 

E tu sei sempre più bugiardo Matt!” abbracciai quell'uomo tutto muscoli e gentilezza.

 

Sorum, tieni giù le tue manacce da mia moglie!”

 

Ma smettila, Saul. Ciao splendore!” anche Duff mi abbracciò calorosamente, sotto lo sguardo assassino di Slash, che scatenò le nostre risate.

 

Slash, anziché fare lo sciocco, sii educato e presentami i tuoi amici” dissi cercando di farlo calmare.

 

Oh, giusto. Sophia, lui è Josh e lui è Keith. Ragazzi, mia moglie Sophia”

 

Strinsi la mano a quei due tipi gentili e dall'aria simpatica.

Dopodichè si rifugiarono nella sala prove, dove io fece capolino solo per portare cibi e bevande e per avvisare Slash che andavo al lavoro.

 
 

La cosa andò avanti per alcune settimane; Slash non mi diceva mai nulla di quello che accadeva, come andava e come procedeva e trovavo la cosa piuttosto strana.

Comunque quel pomeriggio decisi che gli avrei chiesto se andava tutto bene; avremmo passato tutto il pomeriggio insieme poiché avevo un'ecografia, a cui lui mi avrebbe accompagnato.

In macchina verso lo studio del ginecologo gli chiesi:

 

Saul, va tutto bene col gruppo?”

 

Perchè me lo chiedi?”

 

Perchè sei silenzioso, non mi dici nulla e la cosa è strana dato che tu mi hai sempre raccontato tutto!”

 

Hai ragione...scusami è che...con Josh proprio non va”

 

Oh...come mai? Avete discusso?”

 

No no, lui è molto bravo, sia come cantante che come persona...ma la sua voce non è adatta alla nostra musica...è troppo lineare, stridente...secondo me a volte anche un po' stonata. La cosa mi preoccupa perchè Duff e Matt non hanno detto nulla...io ho ascoltato le registrazioni e credimi...proprio non va.”

 

Prova a parlarne con loro!”

 

Con Duff e Matt?”

 

Se non ne parli con loro con chi vuoi farlo, Saul?”

 

Hai ragione. Domani gli parlerò. Eccoci, siamo arrivati”

 

Scendemmo dall'auto ed entrammo nello studio; c'erano alcune donne in attesa, tra cui due che avevano una pancia che sembrava stessero per esplodere da un momento all'altro. Sospirai.

 

Tutto bene, piccola?”

 

Sì, è che...mamma mia, diventerò una balena”

 

Vidi Slash seguire la direzione in cui stavo guardando e ridacchiò.

 

Vedrai che dopo sarai di nuovo bellissima come sempre. Ma che cazzo dico, tu sei bellissima anche ora...e lo sarai pure con 20 kg in più!”

 

Venti? Oh mio dio...”

 

Sophia, venga!” Il ginecologo mi chiamò e io e Saul ci alzammo velocemente ed entrammo nello studio.

 

Allora, come andiamo?” mi chiese.

 

Bene, dottore.”

 

Nausee? Dolori? Stanchezza?”

 

Nausee non più. Dolori no. Stanchezza un pochino.”

 

Forse è meglio che si metta in maternità”

 

Di già?”

 

Beh, Sophia, la sua professione la porta a stare molto in piedi e a muoversi. Può farlo ancora per un mesetto dato che sta bene, ma non di più.”

 

D'accordo dottore”

 

Bene, siamo alla 17° settimana, corretto?”

 

Sì”

 

Allora, se il bambino non ci dà la schiena potremmo vedere il sesso. Volete saperlo?”

 

Guardai Saul emozionata.

 

Certo dottore” disse mio marito “Anche perchè in caso dobbiamo prenotare il collegio!”

 

Come?”

 

Niente, dottore, non lo stia a sentire” Lo fulminai con lo sguardo, ma non riuscii a trattenere una risata a quella sua faccia da schiaffi.

 

Bene, eccolo qui. Ha intenzione di farsi vedere il piccolo...o forse dovrei dire la piccola...”

 

E' una bambina?” chiesi emozionata.

 

Sì, è una bellissima bambina, sana come un pesce che sta crescendo benissimo! Congratulazioni!”

 

Saul mi diede un bacio sulla fronte e lo vidi guardare estasiato lo schermo dell'ecografia, nonostante non si capisse una mazza in quelle strane immagini.

Il dottore mi porse della carta per pulirmi la pancia e mi diede l'appuntamento per la visita successiva.

Uscimmo di là felici come delle pasque.

 

Visto che avevo ragione? E' una femmina!”

 

Oh Saul, sono così felice! Ora dovremmo pensare al nome!”

 

Non era Guinnes?”

 

Ma no!” risposi ridendo.

 

Dai abbiamo tempo per pensarci! Che ne dici di chiamare Priscilla e di andare a mangiare qualcosa con lei e suo marito? Intanto gli diamo la grande notizia!”

 

Ottima idea!”

 

Presi il cellulare e chiamai la mia amica, che ci invitò a mangiare una pizza da loro.

 

Una bambina! Che meraviglia!” Priscilla fu entusiasta della notizia.

 

Come la chiamerete?” domandò il marito.

 

Non ci abbiamo ancora pensato in realtà. Proposte?” rispose Saul.

 

Julia!”

 

Banale!”

 

Margaret!”

 

Da vecchia!”

 

Samantha!”

 

Mia cugina si chiama così”

 

Mildred!”

 

Oddio, è da megera!”

 

Andammo avanti così, per tutta la sera, a sparare nomi, alcuni carini, altri orribili, altri ancora davvero assurdi. Ma nessuno ci aveva colpito davvero.

In macchina per il ritorno Saul disse: “Sai, Sophia, avere questa bambina è la gioia più grande che abbia mai provato!”

 

Rimasi un attimo in silenzio a riflettere: mi si era accesa la lampadina.

 

Sophia? Tutto ok?”

 

Joy!”

 

Cosa?”

 

Il nome per la bambina! Joy!”

 

Joy...mi piace, suona bene! E che Joy sia!” 

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Capitolo 16
*** 16 ***


Che casino! Che razza di casino!” Slash entrò in cucina come una furia mentre stavo preparando la cena. Gli altri musicisti erano appena andati via.

 

Saul che succede?”

 

Allora...ho parlato con Duff e Matt di quella storia di Josh...”

 

Sì...”

 

Hanno ascoltato le registrazioni e mi hanno dato ragione. Ne abbiamo parlato con Josh oggi appena è arrivato ed è andato tutto bene, in modo amichevole.”

 

E allora dove è il problema?”

 

Il problema è Keith! Noi pensavamo che se ne sarebbe andato con Josh...invece ha detto che gli piace quello che stiamo facendo e che lui resta.”

 

Io ancora non capisco dove è il problema” ero decisamente perplessa.

 

Fammi finire, Sophia! Lui suona quello che suono io...nello stesso momento! Quel che viene fuori sono due Les Paul che suonano gli stessi passaggi!”

 

Capisco...gliene avete parlato?”

 

No, ancora no. Abbiamo deciso di aspettare per vedere se se ne accorge da solo. Intanto cercheremo un cantante.”

 

Sono sicura che ce la farete!”

 

Speriamo! Senti, sabato sera Duff suona con i Loaded al Viper Room, a una rassegna glam metal. Ci andiamo?”

 

Sì! Perchè no? E' una vita che non vado a un concerto!”

 

 

Così, il sabato mi stavo preparando per andare a un concerto. Avevo decisamente dimenticato cosa ci si metteva in quelle occasioni!

Alla fine optai per un vestitino nero piuttosto corto, molto semplice sul davanti ma con tutta la schiena di pizzo; ci abbinai un paio di scarpe col tacco non molto alto fucsia e la borsa sempre fucsia. Infine mi stirai i capelli, così che fossero liscissimi.

 

Come sto?” chiesi al mio uomo, che si stava abbottonando la camicia nera.

 

Ehi, chi sei tu?” mi chiese scherzoso “Sei splendida” mi disse mettendomi le mani sui fianchi.

 

Trovi?” cominciai a provocarlo lasciandogli una scia di baci sul collo.

 

Piccola, se fai così finisce male...”

 

Non gli risposi, semplicemente gli sbottonai la camicia che aveva abbottonato pochi istanti prima, e feci subito scivolare la mano più giù, verso il bottone dei suoi pantaloni di pelle.

Prontamente mi sollevò e mi mise sul comò della nostra camera da letto, senza curarsi di aver fatto cadere gran parte delle fotografie che ci sono lì sopra. Si attaccò famelico alle mie labbra, accarezzandomi ovunque.

Gli sbottonai i pantaloni e glieli calai insieme ai boxer; lui mi tirò su il vestito e mi sfilò il perizoma. Entrò in me con violenza, facendomi urlare un po' per il fastidio, un po' per la piacere.

Quella sveltina ci aveva talmente eccitati che impiegammo poco a raggiungere il limite; Slash appoggiò la testa nell'incavo del mio collo per riprendere fiato e, quando i nostri sguardi si incontrarono di nuovo, scoppiammo a ridere.

Lo abbracciai forte, come se avessi paura che potesse scappare da me.

 

Ti amo da morire, Sophia!”

 

Anche io” gli risposi sempre sorridendo “Ora però sbrighiamoci o faremo tardi!”

 

Ci sistemammo e velocemente prendemmo l'auto per andare al Viper Room.

C'era parecchia coda, ma noi entrammo subito, scatenando urla e richiami di mio marito da parte della folla.

Una volta là dentro mi sembrò di essere catapultata a quando ero ragazzina e frequentavo questi locali; guardandolo, capii che anche per Saul era la stessa cosa. Tutti con lo stesso look, gli stessi vestiti, a fare le stesse cazzate.

Parecchie persone si avvicinarono a mio marito e lui le salutò tutte con calore, presentandole poi a me: tizio con cui si vedeva sempre al Troubadour, caio con cui suonava alla high school, sempronio che suonava nell'altra band.

Dopo i saluti, io e Slash ci accomodammo a un tavolo e, dopo aver ordinato dei drink rigorosamente analcolici, il concerto iniziò.

 

Lo vedi il chitarrista lì a destra?”

 

Annuii.

 

Lui è David Kushner, veniva a scuola con me. Quando ero nei Guns, aveva una forte dipendenza da alcool, ma ora so che è sobrio da quindici anni. E' un bravo chitarrista e Duff ci teneva che lo vedessi per eventualmente inserirlo al posto di Keith.”

 

Annuii ancora, e mi concentrai sulla musica di quella band. Erano bravi, mi piacevano le loro canzoni.

Alla fine del concerto Duff ci raggiunse al nostro tavolo con Susan, che salutai calorosamente.

 

Allora, vi siamo piaciuti?” chiese Duff.

 

Moltissimo!” dissi convinta.

 

Vorrei salutare Dave, sai dove è?” chiese mio marito.

 

Sta prendendo da bere e poi viene qui!”

 

Poco dopo, un ragazzo pelato e con i baffi e il pizzetto, che riconobbi come il Dave di cui mi aveva parlato Saul, si avvicinò al nostro tavolo.

 

Slash! Quanto tempo!”

 

Ciao Dave! Ti vedo in forma!”

 

Sono in forma, man, sono in forma!”

 

Dave, posso presentarti mia moglie Sophia?”

 

Tanto piacere Dave” tesi la mano a quel ragazzo dall'aria simpatica e gentile.

 

E' un piacere conoscerti Sophia. La donna che ha fatto mettere la testa a posto a Slash!”

 

Ridemmo tutti.

 

Ormai ho una certa età, Dave. Avremo anche un bambino, sai?” disse Saul con uno sguardo così orgoglioso che mi fece stringere il cuore.

 

Avevo notato una pancetta sospetta, ma non volevo fare gaffe!”

 

Ridemmo ancora e poi ci sedemmo tutti insieme a bere e chiacchierare. Tornammo a casa verso le 2 di notte, felici di aver passato una bella serata con i nostri amici.
 

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Capitolo 17
*** 17 ***


Il periodo seguente non fu facile per nessuno: io fui costretta a mettermi a letto dato che avevo avuto delle contrazioni e Slash continuava a darci dentro con la band.

La parte 'musicale', dopo la sostituzione di Keith con Dave, era a posto; mancava il cantante. Un po' la storia della vita di mio marito.

Avevano messo degli annunci su 'The Recycler', 'Music Collection' e 'Hollywood Reporter' e anche una breve inserzione su MTV.

Credo siano stati un po' incoscienti a fare una cosa così vistosa che portò, inevitabilmente, all'arrivo di migliaia di cassette, cd e demo da ogni angolo della terra.

Inoltre, vedere 3/5 dei vecchi Guns in azione per formare una nuova band creò non poco scompiglio; su internet non si parlava d'altro.

 

La notizia arrivò addirittura a Izzy Stradlin, che venne a casa nostra.

Io ero al sesto mese, ero una balenata arenata sul divano che usciva pochissimo di casa...una tortura e una noia mortale. Grazie a dio Priscilla veniva a trovarmi quasi tutti i giorni.

 

Amore, da domani avremo un ospite!” mi disse allegramente Slash.

 

Un ospite?”

 

Izzy viene a trovarci!”

 

Sul serio? E' una vita che non lo vediamo!”

 

Si fermerà per due settimane e suonerà con noi!”

 

Fantastico! Mai pensato di avere lui come cantante?”

 

Izzy? Non lo so, lui è sempre così strano. E' capace di venire qui, lavorare come un matto e poi andarsene perchè semplicemente sta bene dove è. Va beh, vedremo...è ok se dorme qui?”

 

Certo, nessun problema. Io non posso fare molto però...”

 

Non ti preoccupare amore. Gli preparo io la stanza!”

 

Quando Izzy arrivò il giorno dopo era esattamente come lo ricordavo, non invecchiato di un giorno.

 

Ciao Izzy”

 

Sophia, sei ancora più bella con questo pancione. Come stai?”

 

Così così...devo stare a letto...”

 

Manca tanto?”

 

Circa tre mesi”

 

Tieni duro, dai!”

 

Quel giorno mi piazzai sul divano della sala prove ad assistere; non avevo nulla da fare, o meglio non potevo fare nulla, tanto valeva ascoltare un po' di buona musica.

Izzy era arrivato con chitarra, amplificatore e un paio di demo, che fece subito ascoltare agli altri. Erano magnifici come sempre, c'era poco da fare...la loro sintonia non sarebbe mai cambiata.

 

La cosa andò avanti per due settimane, durante le quali i ragazzi composero ben 12 pezzi che, secondo un mio modesto parere da profana, potevano tranquillamente finire in uno dei migliori album dei vecchi Guns.

Izzy poi andò via esattamente come era arrivato.

I ragazzi continuavano la ricerca del cantante, che sembrava diventare sempre più ardua. C'era un tale via vai di gente in casa mia, che sembrava l'aeroporto: erano tutti i fantomatici cantanti che i ragazzi provavano ad ascoltare...ma nessuno andava bene.

Slash era particolarmente frustrato e stressato così decisi di organizzargli una sorpresa: avevo prenotato una spa al mare dove saremmo andati a rilassarci per il week-end.

 

Sono distrutto” mi disse buttandosi sul divano accanto a me.

 

Lo so amore mio” mi avvicinai a lui che mi abbracciò “Che ne dici di staccare per un paio di giorni?”

 

Mi ci vorrebbe davvero, sai?”

 

Meno male, perchè ho prenotato una spa al mare dove rilassarci tutto il week-end!”

 

Sei seria?”

 

Serissima!”

 

Vieni qui”

 

Mi baciò appassionatamente; era un po' che non facevamo l'amore...vuoi la mia pancia ingombrante, vuoi che lui finiva sempre di provare tardissimo e o io dormivo o lui era stravolto.

 

Scusami se sono stato assente in questo ultimo periodo”

 

Non importa, lo capisco”

 

No, ho sbagliato. Tu sei incinta e hai bisogno di me”

 

Amore, stai tranquillo. Ora passeremo due giorni in cui potremo dedicarci solo a noi.”

 

Mhmm, ho proprio voglia di dedicarmi un po' a te” mi disse malizioso, lasciandomi una scia di baci sul collo.

 

Ti piaccio ancora nonostante sia una balena?”

 

Ti trovo ancora più bella amore mio”

 

Lo abbracciai, gustandomi già il nostro week-end romantico.
 

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Capitolo 18
*** 18 ***


Il nostro week-end fu a dir poco meraviglioso; staccammo i cellulari e ci rilassammo nelle vasche idromassaggio e sulla spiaggia, oltre che fare lunghi massaggi rigeneranti. Inutile dire che passammo anche molto tempo in camera da letto, a dedicarci a noi e al nostro piacere; avere Slash che si dedicava così a me mi fece sentire di nuovo bellissima, nonostante i 15 kg presi nella gravidanza.

Finì troppo presto e fummo costretti a tornare alla vita di tutti i giorni; Slash riprese a pieno ritmo la ricerca del cantante.

In quei tempi un nome veniva sempre a galla: Scott Weiland.

Sapevo che era il cantante degli Stone Temple Pilots e che Slash, Duff e Matt gli stavano dando la caccia.

 

Merda! Merda! Merda!”

 

Slash entrò in camera da letto piuttosto agitato; io stavo già sonncchiando, dato che era piuttosto tardi, e feci un salto.

 

Che...che c'è?” domandai stropicciandomi gli occhi.

 

Ha chiamato Weiland e ha detto che per ora non ha intenzione di mollare gli Stone Temple Pilots!”

 

Gli avevano mandato un demo di alcune nuovi canzoni e gli avevano chiesto di fargli sapere se gli andava di collaborare con loro...a quanto pare era andata male.

Si buttò sul letto e sbuffò sonoramente; mi avvicinai a lui che mi abbracciò.

 

Scusami se ti ho svegliato, piccola!”

 

Stai tranquillo. Come stai?”

 

Stanco, stufo...uno schifo...non pensavo sarebbe stato così complicato...”

 

Sono certa che ce la farete...dovete avere pazienza.”

 

Sbuffò ancora e mi strinsi di più a lui, sapendo che aveva bisogno della mia vicinanza.

 

 

Passarono altre settimane, in cui i ragazzi continuavano nel loro intento, senza grandi risultati.

Era il 1° dicembre, un giorno come gli altri, o così credevo, e stavo mettendo a posto delle magliette in un cassetto, quando...

 

Porca puttana! Saul! SAUL!”

 

Il riccio uscì dal bagno con lo spazzolino da denti in bocca. “Che c'è?”

 

Mi si sono rotte le acque”

 

Ah ah” fece per tornare in bagno come se non avesse capito nulla di ciò che gli avevo detto. Lo vidi bloccarsi, guardarmi e spalancare gli occhi. “Cazzo!”

 

Andò in bagno a sciacquarsi la bocca e mettere la maglietta mentre io prendevo la borsa con il cambio.

 

Andiamo” prese la borsa dalle mie mani e ci dirigemmo verso la porta.

 

Mi fermai quando sentii la prima contrazione arrivare, forte e dolorosa.

 

Amore! Tutto bene?”

 

Sì...sì, è passata...andiamo”

 

Nel tragitto verso l'ospedale ebbi altre contrazioni e, ogni volta che gemevo di dolore, Slash accelerava un po' di più per fare in fretta.

In ospedale mi visitò subito il ginecologo, che disse che la dilatazione non era ancora cominciata e che probabilmente ci sarebbero volute alcune ore.

Slash telefonò alle nostre famiglie, che arrivarono in ospedale a tempo di record.

Tutto inutile, dato che la bambina non dava segno di voler uscire; il mio travaglio durò 18 ore ed è una cosa che non auguro nemmeno al mio peggior nemico. Per la maggior parte del tempo fui assistita da Priscilla: Slash si sentiva morire a ogni mio urlo, mia madre era svenuta appena mi aveva visto e mio padre manco a parlarne.

Quella santa donna della mia amica si fece anche lei un travaglio, assistendomi con pazienza; con un po' di aiuti da vari medicinali, grazie al cielo arrivò il momento.

Slash entrò tutto imbardato con tuta verde e mascherina.

 

Ci siamo piccola. Tienimi la mano, ok?”

 

Annuii, non avendo aria sufficiente per parlare.

 

Sophia, forza, spingi!” mi disse l'ostetrica.

 

Cominciai a spingere, spingere, spingere...stavo provando un dolore che mi trapanava il cervello...non so quanto tempo passò...sentii solo, a un certo punto, un pianto...il pianto di un bambino...

 

Eccola qui! Benvenuta Joy!”

 

Aprii gli occhi e vedi un fagottino in braccio a Slash.

 

Guardala, amore, è bellissima!”

 

Me la porse e capii tutto all'istante...capii che avrei fatto di tutto per quell'esserino urlante, con una massa di capelli scuri proprio come quelli del suo papà. Capii quello che mi avevano sempre detto, ma che non avevo mai compreso veramente...capii cosa si provava ad essere madre, a prendere in braccio la creatura che avevi portato in grembo per nove mesi...capii che avrei dedicato ogni singolo istante della mia vita, ogni respiro, ogni attimo a quella creatura, che sarebbe diventata la mia ragione di vita.

Mi voltai verso Slash e lo vidi piangere come un bambino.

E in quel momento, tutto per me ebbe senso. 

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Capitolo 19
*** 19 ***


Restammo in ospedale per quattro giorni e poi tornammo a casa; Joy, grazie a dio, era una bimba piuttosto tranquilla e di notte dormiva, a parte i risvegli per le poppate.

Dopo un paio di settimane, mentre ero nella camera della bambina, che dormiva profondamente, Saul entrò urlando.

 

SOPHIA!”

 

Ovviamente la piccola si svegliò e lanciai uno sguardo assassino a mio marito.

 

Ops, scusami. Dammi, me ne occupo io” gli passai Joy e lui cominciò a farle boccacce divertenti e a cullarla.

 

Dopo poco ricadde in un sonno profondo e io e Slash ci spostammo nella nostra camera per evitare altri risvegli.

 

Allora, che succede che sei arrivato urlando come un'aquila?”

 

Gli Stone Temple Pilots si sono sciolti!”

 

Impiegai un attimo a capire il perchè di quella gioia incontenibile...e poi mi si accese la lampadina. Se gli STP si erano sciolti, voleva dire che Scott Weiland era di nuovo 'sul mercato'.

 

E' una bellissima notizia, amore!” lo abbracciai felice per lui: forse le cose si stavano sbloccando.

 

Duff l'ha chiamato e oggi verrà qui per ascoltare il demo di 'Set me free'!”

 

La canzone che mi hai fatto ascoltare ieri sera?”

 

Esatto!”

 

E' splendida, sono certa che gli piacerà!”

 

Speriamo! Oh, che bello, fatti abbracciare!” lo strinsi forte sorridendo “Sta andando tutto bene: Joy che è sana come un pesce, Scott che forse verrà a cantare con noi...tu che sei sempre bellissima...”

 

Lo guardai storcendo il naso...bellissima era davvero un parolone dato che per ora della gravidanza mi rimaneva una pancetta molla e inguardabile. Inoltre era da quando ero tornata dall'ospedale che non facevamo più l'amore...avevo cominciato a pensare che mio marito non fosse più attratto da me.

 

Non è vero, Saul...sono diventata grassa e flaccida...e non ti piaccio più...” sembravo una bambina in quel momento.

 

Lui mi mise due dita sotto il mento e mi guardò negli occhi; non disse niente, limitandosi a poggiare le sue labbra morbide e carnose sulle mie.

Il bacio divenne subito profondo e in un attimo ci ritrovammo sdraiati sul letto, lui sopra di me. Mi sfilò la t-shirt e i pantaloni della tuta che indossavo, e cominciò a baciarmi il ventre, la pancia e tutto ciò che in quel periodo odiavo del mio corpo. Si spostò più su e mi tolse il reggiseno; mi palpò il seno con delicatezza tornando a baciarmi con passione. Mi tirai a sedere e lo spogliai completamente; mi ritrovai davanti la sua prepotente erezione, che cominciai a torturare prima con le mani e poi con le labbra. Sentii lui respirare sempre più con affanno, finchè mi interruppe; mi guardò malizioso e mi fece togliere gli slip.

In un attimo mi fu sopra ed entrò dentro di me con dolcezza; le sue spinte erano lente per poi diventare sempre più veloci mano a mano che ci avvicinavamo all'orgasmo.

Raggiungemmo il culmine insieme, urlando, liberando finalmente tutto quel desiderio che avevamo represso in quelle settimane.

Ci coricammo tranquilli, abbracciati.

 

Sai, mi eri mancato” gli dissi sorridendo, dopo un po'.

 

Beh, piccola, ora che non hai più quel pancione ingombrante possiamo ricominciare con i ritmi di una volta, non credi?”

 

Che intendi con i ritmi di una volta?” domandai maliziosamente portandomi su di lui a cavalcioni.

 

Amore, dammi almeno un po' di tempo per recuperare!”

 

Non gli risposi e mi attaccati vogliosa alle sue labbra; inutile dire che Slash recuperò in fretta e passammo le due ore successive a letto a dedicarci a noi, prima di tornare ognuno alle proprie faccende.

 

 

Scott Weiland arrivò e mi venne subito presentato; era un tipo alto e magro, dall'aria non particolarmente simpatica. Sperai fosse solo apparenza.

Si sistemarono in soggiorno, quindi sentii bene la loro conversazione: i ragazzi gli diedero il demo di 'Set me free', su cui Scott avrebbe registrato la voce, da capire come sarebbe stato il risultato il risultato finale.

Il cantante disse subito che non era sicuro di essere adatto a quello che stavano facendo, ma che comunque avrebbe provato.

Una settimana dopo Scott venne di persona a casa nostra con il demo su cui aveva registrato la voce.

E appena lo mise nello stereo capimmo tutti che lui era quella giusto: finalmente avevano trovato il cantante. 

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Capitolo 20
*** 20 ***


Scott è perfetto! Perfetto! Fa risaltare tutti...tutti gli elementi su cui abbiamo lavorato io e gli altri!”

 

Stavamo cenando a casa, io e Slash, e l'unico argomento della serata era il demo con la voce di Scott che avevamo ascoltato nel pomeriggio.

 

Peccato che non sa ancora se unirsi a noi o no...” aggiunse, cambiando immediatamente tono di voce.

 

Come mai?”

 

Vuole registrare un album solista e poi...ha dei...problemi personali...”

 

Cosa vuol dire problemi personali?” mi insospettii sentendo la titubanza di mio marito.

 

Ecco lui...”

 

Si droga, vero?”

 

Già...”

 

E credete sia una buona idea farlo entrare nella band di quattro persone che finalmente si sono ripulite ma che potrebbero ricaderci in qualunque momento?”

 

Sophia, io...”

 

Rispondimi: credete sia una buona idea?” non avrei voluto, ma mi stavo già alterando: era da tempo che lui era pulito, ma quello era uno spettro che non si sarebbe mai dissolto.

 

Amore, devi stare tranquilla perc...”

 

No Saul, no! Ti ricordi che ci eri ricaduto per molto meno, sì? E pensi che passare tanto tempo con un tossico, andarci in tour e tutto possa aiutarti? Hai una figlia, te lo devo ricordare?”

 

Sophia...”

 

No, Saul, Sophia un cazzo. Cerca di essere prudente perchè questa volta io devo badare a qualcuno più importante di te e di me...e non so se potrei starti vicino come l'altra volta.”

 

Amore...”

 

Basta, Saul, lasciami in pace” mi alzai di scatto dalla sedia e andai subito in camera da letto, dopo aver dato un'occhiata a Joy, che dormiva pacifica.

 

Sapevo che avevo sbagliato a reagire così...ma avevo una paura fottuta di quello che sarebbe potuto succedere. I concerti, i tour...sono una tentazione troppo grande, che tu abbia un cantante tossico o meno.

Mi sentivo in colpa ma allo stesso tempo non avevo nessuna intenzione di scusarmi; rimasi lì a letto a pensare finchè sentii mio marito entrare.

Si sdraiò e subito si avvicinò a me, nonostante gli dessi la schiena; mi cinse la vita con un braccio e mi diede un bacio sulla testa.

 

Tu e Joy siete troppo importanti perchè io possa fare una stronzata e rischi di perdervi. Ne abbiamo già parlato con gli altri e la prima cosa che faremo se Scott farà parte nel nostro gruppo è farlo ripulire: siamo 4 ex tossici e alcolizzati, è un pericolo per tutti. E nessuno di noi ne vuole correre di pericoli.”

 

Li voltai verso di lui. “Ti amo” gli dissi. Immersi il viso nel suo petto e, dopo poco, ci addormentammo.

 

 

Le voci di questa nuova ipotetica band continuarono a diffondersi e in particolare a loro si interessò un certo David Codikow, che organizzò uno showcase da Mates.

I ragazzi erano eccitatissimi, dato che era la prima volta che suonavano tutti insieme davanti a un pubblico.

La fatidica sera io, Susan, Ace e Mary, la moglie di Dave, eravamo nel backstage con i nostri uomini; io mi ero appena allontanata per chiamare la baby-sitter e chiedere se Joy stesse bene, quando sentii Matt urlare.

 

Ma siamo noi che siamo sfigati, o tutti i cantanti sono degli stronzi???”

 

Matt...”

 

No, Duff, Matt un cazzo. Non è possibile che nelle ultime ventiquattrore non abbiamo saputo nulla di lui. E se non viene?”

 

Verrà, Matt, verrà...”

 

Cazzo cazzo cazzo...” Matt continuava a imprecare e nemmeno Ace riusciva a calmarlo.

 

Anche gli altri erano molto nervosi, ma non lo davano a vedere.

Mancava pochissimo all'inizio dello show quando Scott arrivò e tirammo tutti un sospiro di sollievo; finalmente andarono in scena e fin dalla prima nota tutto andò a meraviglia.

Il pubblico era fatto di manager musicali, produttori, responsabili di grossi studi cinematografici...c'era anche Tom Zutaut.

Stavano facendo buona impressione, si vedeva dai volti di quelle persone; suonarono 'Set Me Free' e, quando rientrarono nel backstage, l'entusiasmo era alle stelle.

Avevano suonato bene, e lo sapevano.

 

Siamo stati grandiosi, ragazzi! Grandiosi!” disse Slash abbracciando gli altri “Bravo Scott, davvero...”

 

Grazie ragazzi, anche voi siete stati fantastici. Io credo che noi potremmo fare davvero qualcosa di grande insieme...quindi...se la proposta è sempre valida...sono dei vostri, ragazzi...”

 

Se la proposta è ancora valida? Scherzi? Certo che è ancora valida!” disse Slash

 

Benvenuto nella band Scott!” disse Duff abbracciandolo, seguito anche dagli altri.

 

 

Buongiorno a tutti :) Oggi sono al settimo cielo perchè ho appena comprato i biglietti per il concerto di Slash del 23 ottobre *.* Ok, vi lascio in pace e vado a crogiolarmi dalla felicità da un'altra parte! Grazie mille a tutti, un bacione :D
 

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Capitolo 21
*** 21 ***


I ragazzi provavano tutti i giorni ed era una gioia vederli: ridevano, scherzavano e si prendevano in giro come se si conoscessero da tempo, e non fossero una band appena formata. Forse è stato proprio questo che li ha aiutati ad avere successo.

Un giorno Slash e Duff arrivarono felici in camera di Joy, mentre la stavo allattando.

 

McKagan, girati!”

 

Che?”

 

Non devi guardare le tette di mia moglie!”

 

Ma fottiti Hudson!”

 

Che succede ragazzi?” chiesi ridendo sotto i baffi per quello scambio di battute.

 

Buone notizie, Sophia!” disse Duff.

 

David Codikow ci ha proposto di incidere le colonne sonore di due film!”

 

Sul serio?”

 

Sì! Sarà il nostro primo lavoro come band!” l'entusiasmo di Slash era palpabile.

 

E' una bellissima notizia, ragazzi! Complimenti!”

 

Grazie grazie...speriamo di riuscire a fare qualcosa di buono. In questo modo avremo la strada in discesa!” aggiunse Duff.

 

Sono sicura che sarete bravissimi!” mi alzai e presi la bambina sulla spalla, per farle fare il ruttino.

 

Duff, intanto, ci salutò e uscì, diretto a casa da Susan.

 

Amore, sono così felice!” urlò mio marito.

 

Ssssh, aspetta” sussurrai, portandolo fuori dalla cameretta, dato che Joy si era addormentata.

 

Una volta fuori lo abbracciai e mi attaccai alle sue labbra; in un attimo ci ritrovammo in camera da letto, a festeggiare nel modo che più ci piaceva.

 

 

Alcuni giorni dopo la band doveva andare ai Chalis Studios di Hollywood ad incidere una cover di 'Money' dei Pink Floyd, colonna sonora del film 'The Italian Job'.

Slash voleva che lo accompagnassi, così preparai Joy e uscimmo insieme diretti agli studi; era la prima uscita con la bambina e attirammo molti sguardi.

Finalmente riuscimmo a giungere a destinazione e, dopo aver salutato mio marito, feci una passeggiata con Joy in un parco che c'era lì vicino.

Dopo un paio d'ore, mi arrivò un sms di Slash che mi chiedeva dove fossimo; poco dopo, lo vidi arrivare.

 

Ciao amore! Come è andata?” gli domandai.

 

Benissimo Sophia, benissimo! Ciao principessa del papà...” si affacciò sulla carrozzina guardando la sua creatura con un'espressione così dolce che ogni volta mi si stringeva il cuore.

 

 

Andò così anche due giorni dopo, quando ci recammo agli Oceanway Studios per la registrazione di 'Set Me Free', colonna sonora di 'Hulk'.

Di nuovo andò tutto per il meglio e queste esperienze permisero alla band di sentirsi sempre più uniti.

I ragazzi continuarono a provare come matti e un pomeriggio, mentre si rilassavano con un bagno in piscina, uscì fuori l'argomento nome.

 

Ragazzi, dobbiamo darci una svegliata perchè senza nome che cazzo di band siamo?” disse Matt.

 

Io un'idea ce l'avrei...” azzardò mio marito.

 

Spara!” disse Scott.

 

Revolver”

 

Revolver?”

 

Sì...l'ho sentito l'altro giorno e mi si è accesa una lampadina. Alla fine ha tanti significati, e tutti adatti a noi...non solo la pistola, ma anche la porta girevole...che contando da quante band diverse proveniamo è azzeccato. E poi non dimentichiamoci che è uno dei più dei dischi dei Beatles.”

 

Slasher, sei fatto?”

 

McKagan, non è che perchè ho avuto una buona idea devo essere fatto per forza...sei solo invidioso che non l'hai avuta tu!”

 

Ma vai a cagare, va, Hudson!”

 

Ragazzi, e se fosse Black Velvet Revolver? Mi piace l'idea di qualcosa di intimo come il velluto, contrapposto a un affare mortale come una pistola!” disse Scott.

 

Non è un po' troppo lungo?” constatò Matt.

 

E se fosse Velvet Revolver?” concluse alla fine mio marito.

 

Devo ammettere che in quel momento anche io la pensai come Duff: aveva avuto davvero delle buone idee.

 

Bello, mi piace!” disse Scott.

 

Anche a me, è perfetto!” si unì Duff.

 

Hudson, per una volta hai detto qualcosa di intelligente!”

 

Invidioso anche tu, Sorum, eh?”

 

Quando vidi Slash prendere carta e penna e cominciare a disegnare il logo, capii che erano partiti sul serio...adesso che c'erano anche il nome e il logo, erano una vera band.  

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Capitolo 22
*** 22 ***


Maggio 2003

I Velver Revolver erano partiti: organizzarono una piccola conferenza stampa e uno showcase a 'El Rey Theater'; era soprattutto per gente del settore, ma era ammesso anche il pubblico. Volevano mostrarsi al mondo, per la prima volta al completo.

I ragazzi avevano appena composto la splendida 'Slither', che eseguirono in maniera eccelsa; suonarono poi anche 'Set Me Free', 'It's so easy', 'Negative Creep' dei Nirvana e 'Pretty Vacant' dei Sex Pistols.

C'eravamo anche noi mogli e fidanzate ad assistere e l'entusiasmo di tutti era palpabile; si vedeva che la band era in sintonia e suonavano in modo potente.

Quando andammo nel backstage dai nostri uomini, li trovammo a saltare, abbracciarsi e brindare. Ci unimmo ai festeggiamenti, che continuarono poi al nostro amato Rainbow, sede delle nostre serate tra amici.

 

Il giorno seguente, dopo una notte insonne dovuta all'adrenalina di Slash e a Joy che probabilmente sentiva il flusso di agitazione della casa, Slash si incontrò con Duff e Matt a casa nostra; io ero riuscita a far addormentare mia figlia e stavo sonnecchiando sul divano.

Il loro arrivo interruppe la mia quiete: sembravano una banda di sedicenni casinisti.

 

Io sono dell'idea che al momento il tour non ci sta. Abbiamo poco materiale nostro” constatò quello che riconobbi come Duff.

 

Duff, materiale ne abbiamo. Mancano i testi...”

 

Slash, basta darli a Scott, no?” disse Matt.

 

Ci sa fare con i testi?”

 

Non lo so, mettiamolo alla prova!” rispose Duff.

 

Ok, dai...mandiamogli tutte le nostre tracce. Vedremo che ne tira fuori!”

 

Sono d'accordo Slasher!”

 

Ebbero questa conversazione in cucina e, ormai sveglia, mi alzai per andare a salutarli.

 

Ehi, ragazzi”

 

Sophia! Ciao!” Matt mi abbracciò.

 

Sorum! Quante volte ti ho detto di tenere giù le tue manacce da mia moglie!”

 

Fottiti Hudson!”

 

Ciao Duff” salutai il biondo.

 

Ciao Sophia. Che brutta cera, ti senti bene?

 

Chiedilo al tuo chitarrista, qui, che non mi ha fatto chiudere occhio!”

 

Che bugiarda, amore, è colpa di Joy se non abbiamo dormito!”

 

Diciamo che entrambi avete fatto la vostra parte!”

 

Joy sta bene?” chiese Matt.

 

Sì, a parte che sta cominciando a mettere i dentini e le notti insonni sono molto frequenti!”

 

Fai stare un po' sveglio Slasher!” propose Duff sghignazzando.

 

Taci McKagan!”

 

Ridemmo e scherzammo ancora un po', finchè Duff si offrì di andare a casa di Scott a portargli i demo con le ipotetiche nuove canzoni.

 

 

Passarono alcuni giorni di relativa tranquillità: i ragazzi avevano temporaneamente interrotto le prove in attesa del lavoro di Scott.

Fece un buon lavoro: da quella settimana di lavoro solitario tirò fuori 'Big Machine' e 'Dirty Little Thing'.

Dopo continuarono di nuovo a produrre tutti insieme e crearono 'You Got No Right', 'Sucker Train Blues' e 'Do It for the Kids'.

Slash mi diceva che era incredibile, che veniva tutto fuori in modo molto naturale.

Andava tutto bene, tutto liscio...finchè un pomeriggio di fine maggio, squillò il telefono e rispose Saul.

 

Pronto...Oh ciao Duff, dimmi...cosa? Stai scherzando, spero...Merda...Ok ok, dieci minuti sono lì!”

 

Mise giù e si voltò verso di me, che l'avevo raggiunto sentendo il suo tono allarmato.

 

Hanno arrestato Scott...” 

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Capitolo 23
*** 23 ***


Scott era stato arrestato una sera in un parcheggio del Lavish: lo presero mentre era seduto in macchina con una tipa e avevano della roba. Lui era già in libertà vigilata, e quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Quando Slash tornò a casa, dopo essere andato a parlare con il manager della band per capire come affrontare la situazione, gli leggevo in faccia che era preoccupato.

Mi disse che con il manager avevano deciso di non fare nulla, di aspettare che Scott fosse rilasciato e che avesse cominciato la disintossicazione prima di avviare l'incisione dell'album

 

Che dicono gli altri?”

 

E che vuoi che dicano?! Aspettiamo...Scott è troppo in gamba e ormai siamo una band, non lo molliamo per questa cosa...inoltre lui tiene al nostro progetto perciò sono certo che si impegnerà per migliorare!”

 

Annuii in silenzio.

 

Sophia, stai tranquilla che davanti a noi Scott non ha mai nemmeno parlato di droga. Sa che per noi è un argomento più che delicato!”

 

Annuii di nuovo.

 

Ti vuoi fidare di me per una volta? Ti ho già detto che amo troppo te e Joy per ricaderci e rischiare di perdervi!”

 

Mi fido...sono così stanca, Saul...” sussurrai. Le notti in bianco continuavano ed ero distrutta.

 

Perchè non te ne vai a letto, amore?”

 

Tanto fra un'ora devo alzarmi di nuovo...”

 

No, senti...tu ora vai a dormire. Resto io con Joy, mi occupo io di tutto. Sono stato così assente in questi ultimi tempi e non mi sono accorto che tu sei stanca morta. Tanto finchè Scott non si sistema siamo fermi; ora tocca a me fare un po' di notti in bianco.”

 

Grazie” sussurrai, scivolando già nel sonno.

 

Saul mi prese in braccio e mi portò in camera da letto; mi sistemò sotto le coperte e, senza che nemmeno me ne rendessi conto, ero già nel mondo dei sogni.

 

Mi risvegliai 13 ore dopo, alle 10 del mattino; quanto tempo era che non dormivo così tanto? Mi sembrava una vita...e quella mattina mi sentivo bene come non mi accadeva da mesi. Una notte intera senza alzarsi...un sogno.

Andai subito in camera di Joy e aprii lentamente la porta; sulla poltrona accanto alla culla, c'era Slash addormentato con la testa all'indietro e la bocca aperta...e con in braccio Joy, con un ditino in bocca e l'altra manina che stringeva il pollice di Saul.

Quella scena era così bella che corsi in salotto a prendere la macchina fotografica...feci un sacco di fotografie, una più bella dell'altra. Non vedevo l'ora di mostrargliele!

Sicuramente la loro doveva essere stata una notte agitata, perciò decisi che quel che ci voleva per mio marito era una colazione sostanziosa.

Preparai i pancakes che tanto amava e apparecchiai la tavola con cura; terminai giusto in tempo per vedere uno zombie entrare in cucina e non potei fare a meno di ridacchiare.

 

Cosa ridi...sono a pezzi...”

 

Ora mi capisci? Buongiorno amore mio...” gli dissi dandogli un lieve bacio sulle labbra.

 

Si accomodò al tavolo e si svegliò improvvisamente vedendo una pila di pancakes profumati sotto il suo naso.

Li trangugiò in un nano secondo.

 

Ci volevano” disse ancora con la bocca piena.

 

Vedo che ti sono piaciuti”

 

Come fai te i pancakes!” mi rispose facendomi l'occhiolino.

 

Mi alzai dalla mia sedia e andai a sedermi a cavalcioni su di lui. Mi attaccai vogliosa alle sue labbra e lo sentii rispondere con desiderio; in poco tempo il bacio divenne sempre più profondo e potevo sentire chiaramente la sua erezione sotto di me. Mi prese in braccio e con agilità mi portò in camera da letto, senza staccarsi dalle mie labbra.

Facemmo l'amore con passione e desiderio e, una volta che ci ritrovammo abbracciati a letto, mi disse:

 

E se facessimo un altro bambino?”

 

Lo guardai perplessa. “Saul, Joy non ha nemmeno un anno!”

 

E allora?”

 

Non credi sia un po' presto?”

 

Beh, no...poi crescerebbero insieme, andrebbero ancora più d'accordo...”

 

Oddio...io...non lo so...”

 

Senti, non deve arrivare per forza adesso, no? Interrompi la pillola e poi quando arriverà, arriverà...”

 

Sapevo che era una follia, dato che la nostra primogenita aveva appena sei mesi...ma sentirgli dire quelle cose mi rese talmente da felice da non desiderare altro che un altro figlio da lui.
 

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Capitolo 24
*** 24 ***


Passarono alcune settimane e finalmente i ragazzi poterono riprendere l'attività con Scott; aveva cominciato la disintossicazione, e aveva alcune ore di permesso dalla clinica in cui era ricoverato per produrre il disco.

In quelle settimane aveva scritto la famosa 'Fall to Pieces', che è un onesto ritratto di quello che stava passando in quel periodo: Scott mise tutto sé stesso in quella canzone.

Il problema successivo davanti al quale si ritrovarono i ragazzi fu la scelta di chi potesse produrre il loro disco. Avevano provato parecchie persone, Rick Rubin, Brendan O'Brien e altri.

Gli venne suggerito Bob Erzin e andarono agli Henson Studios a registrare 'Slither'...ma non andò bene come avevano sperato.

 

“Cazzo, i suoi lavori parlavano da soli! Pink Floyd, Alice Coope, Jane's Addiction...” mi spiegò Slash una sera “Ma i suoi suggerimenti sono troppo artificiosi...mette troppe cose allo stesso tempo, usa troppe tracce...quello che veniva fuori era congestionato e complesso, mentre noi volevamo una canzone semplice per una rock band semplice!”

 

Dopo numerose prove, optarono per Josh Abraham, che aveva prodotto l'album degli Staind e che adesso stava lavorando al nuovo disco di Courtney Love.

Incisero con lui agli NRG Studios di North Hollywood una traccia prova di un pezzo intitolato 'Headspace'; il risultato piacque alla band e così decisero che avrebbero fatto l'album con lui.

Intanto, molte etichette cominciarono a interessarsi ai Velvet Revolver: Chrysalis, Elektra, RCA e Warner.

Dopo parecchie indecisioni scelsero l'RCA e da lì si aprì un periodo di party, cene e quant'altro a cui ovviamente fui costretta a partecipare.

 

I mesi successivi furono all'insegna delle registrazioni; i ragazzi lavoravano duramente per ottenere un grande risultato.

Intanto Joy aveva compiuto un anno e io avevo scoperto di essere di nuovo incinta: avrei partorito ad ottobre.

Le cose andavano per il meglio finchè nella primavera del 2004 Slash e Duff si recarono a New York per assistere alla session di mixaggio con George Marino dopo le quali 'Contraband', così i ragazzi chiamarono l'album, fu pronto.

E fu in quell'occasione che Duff e Slash, in una conferenza stampa, spararono a zero su Axl; quando vidi in televisione quella conferenza stampa e quando sentii ciò che dissero, capii che dopo anni di pace il caso GNR sarebbe tornato a galla.

Slash e Duff denunciarono il loro ex compagno di gruppo Axl Rose chiedendogli la somma di 1 milione di dollari per danni. Nell’atto legale, presentato dai due, e di cui io non sapevo nemmeno l'esistenza, si riporta che Rose avrebbe respinto tutte le richieste, avanzategli dai produttori di vari film hollywoodiani, di poter utilizzare musiche dei Guns all’interno delle colonne sonore. Non solo avrebbe negato l’utilizzo dei brani, ma avrebbe pure omesso di informare gli altri delle offerte; tra i film più importanti, che avrebbero potuto includere uno o più brani del gruppo, è da annoverare “Black hawk down”: i produttori avrebbero ripetutamente chiesto la canzone “Welcome to the jungle”.

Non riuscivo a crederci...a mio marito spettava un bel discorsetto appena sarebbe tornato a casa!

 

Appena tornò due giorni dopo gli chiesi perchè non mi avesse mai parlato di questa denuncia.

 

“Non volevo coinvolgerti, Sophia. I Guns erano, sono e saranno sempre un gran casino...e chi è coinvolto finisce in una spirale da cui poi non può più uscire”

 

“Ma stai scherzando? Sono tua moglie, Saul, io sono coinvolta a prescindere! E voglio esserlo coinvolta, porca puttana! Non voglio venire a sapere dalla televisione che hai denunciato quello che un tempo era il tuo amico e il tuo frontman.”

 

“Lo so...ma temevo non saresti stata d'accordo...”

 

“E temevi bene, perchè avrei senza dubbio cercato di dissuaderti. Ma era una decisione tua quindi ti avrei solo espresso il mio pensiero, poi avresti fatto come credevi.”

 

“Scusami, Sophia...”

 

“Sai che Axl ribatterà, vero?”

 

“Certo...sono proprio curioso di vedere cosa dirà!”

 

“Basta con questi rancori, Saul...sono passati quasi dieci anni. Perchè rivangare nel passato per...cosa? Una colonna sonora? Soldi in più...ne abbiamo a sufficienza di soldi, riusciamo ad andare avanti anche senza quelli di queste colonne sonore!”

 

Slash non mi rispose...avevo colto nel segno. Il problema non erano ovviamente i soldi, quanto il principio...il fatto che Axl non gliene avesse parlato. Aveva preso la decisione da solo, di nuovo...

Il discorso cadde e, con grande stupore di tutti, Axl non si fece sentire: la cosa aveva davvero dell'incredibile.

Il fatto venne rimosso rapidamente, anche perchè eravamo ormai alla vigilia di un evento importante: la pubblicazione dell'album.

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Capitolo 25
*** 25 ***


Contraband venne pubblicato l'8 giugno del 2004. Ottenne subito un ottimo riscontro, anche grazie alle numerose conferenze stampa fatte dai ragazzi in giro per il mondo. Il disco andò in vetta alle vendite nelle prime due settimane.

E poi arrivò la parte che più di tutte avevo temuto: il tour.

Due settimane dopo la pubblicazione dell'album, partirono con il primo concerto in Kansas e da lì toccarono ogni città di quasi ogni stato.

Slash tornava a casa abbastanza frequentemente, in particolare durante il tour americano, anche perchè la mia pancia stava crescendo sempre di più; avevamo scoperto che sarebbe stato un maschietto e che il tempo mi scadeva il 12 ottobre. I concerti furono così organizzati seguendo questa fatidica data.

Il bambino era podalico, ma fortunatamente non sorsero complicazioni fino a poche settimane dal parto; mia madre e la mia cara amica Priscilla mi aiutavano tantissimo, soprattutto con Joy.

Il 10 ottobre cominciai a non stare bene e ad avere contrazioni e venni portata in ospedale. Chiamai subito mio marito.

 

Sophia, amore mio! Come stai?”

 

Saul sono in ospedale!”

 

COSA?????”

 

Ho cominciato ad avere delle contrazioni, ma è ancora presto...”

 

Lo sentii tirare un sospiro di sollievo. “Ok, amore, io stasera ho il concerto ad Atlantic City e ho già prenotato il volo notturno per essere da te il prima possibile. Mi raccomando aspettami!”

 

Devi dirlo a tuo figlio, questo...”

 

Cash, aspetta che arrivi papà prima di uscire da lì dentro, ok???”

 

Scoppiai a ridere e lo salutai.

Sì, avevamo deciso di chiamare nostro figlio Cash; so bene che non è un nome molto...come dire...comune. Il consiglio ci venne dato da un nostro caro amico, il boss del cinema Robert Evans che, quando aspettavo Joy e ancora non sapevamo che sarebbe stata femmina, ci disse: “Se è maschio, dategli il nome più bello che un uomo possa mai avere! Chiamatelo Cash!”

La prima volta non avevamo potuto sfruttare il nome dato che nacque una bimba, ma questa volta...decidemmo di seguire il consiglio di Robert.

Era quasi l'alba quando mi si ruppero le acque...e Slash non era ancora arrivato.

Cominciai ad andare nel panico perchè non volevo partorire senza di lui; riuscimmo a posticipare un po' il cesareo, giusto in tempo perchè lui arrivasse.

 

Finalmente arrivò. “Sophia, amore mio...sono in orario?”

 

Tuo figlio ha provato ad uscire prima ma siamo riusciti a convincerlo ad attenderti!”

 

Ci portarono in sala parto, dove venne effettuato il cesareo; in confronto al primo parto durante il quale mi sono ritrovata ad affrontare 18 ore di travaglio, questo fu una vera passeggiata.

L'11 ottobre 2004 nacque il nostro perfetto secondogenito di tre kg e mezzo.

Venimmo raggiunti subito dalle nostre famiglie e soprattutto da Joy, che cominciò a guardare con curiosità quel nuovo pupazzetto che era entrato nelle nostre vite. Non la interessò più di tanto comunque, dato che poi si buttò tra le braccia del suo papà che non vedeva da 10 giorni.

Alla sera Slash ripartì, scatenando le lacrime di Joy...e un po' anche le mie: vederlo andarsene mi faceva male al cuore. Priscilla portò fuori dalla stanza Joy così io e mio marito riuscimmo a salutarci tranquilli.

Mi diede un bacio, profondo, sensuale, facendomi rendere conto quanto davvero avevo sentito la sua mancanza in quei mesi...e quanta ancora ne avrei sentita.

 

Mi dispiace...” mi sussurrò “Potessi rimarrei, ma domani sera c'è un altro concerto...”

 

Lo so amore...stai tranquillo, ok?”

 

Guarda che vita ti tocca fare...vi tocca fare...”

 

Saul, smettila. Finirà anche questo tour, no? E poi avremo tutto il tempo che vogliamo per recuperare.”

 

Ti amo, Sophia, ti amo con tutto me stesso.”

 

Anche io ti amo, da morire...”

 

Ci abbracciammo stretti e per l'ennesima volta rimasi lì a guardarlo andarsene.




Salve a tutti!! Volevo solo avvisarvi che mancano solo due capitoli alla fine di questa storia!!!! Grazie come sempre a tutti coloro che seguono, leggono e recensiscono! Un bacione :)
 

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Capitolo 26
*** 26 ***


agosto 2005

 

Il tour era finito e i ragazzi erano di nuovo in studio di registrazione per preparare il nuovo album, 'Libertad'.

I nostri figli crescevano: Joy aveva già due anni e Cash quasi uno.

Ci furono alcuni problemi con Axl, durante l'estate: nuove denunce, nuove dichiarazioni televisive, ipotesi di riappacificazione tentata da parte di Slash e quant'altro.

Ma questa volta non furono solo pettegolezzi...la situazione divenne più seria e i Velvet Revolver attraversarono un periodo piuttosto complicato.

La versione di Axl, che sosteneva che Slash gli avesse chiesto di sistemare le cose e di tornare nei Guns 'n Roses, suonò molto verosimile; mio marito non negò mai, semplicemente perchè aveva preferito lasciar correre e non gettare altra benzina sul fuoco.

Scott la prese male e, quando venne organizzata a casa nostra una riunione della band, non si presentò.

 

Perchè cazzo non è potuto venire, dico...”

 

Ecco, Slash...” Duff sembrava in imbarazzo.

 

Cosa? Che c'è?”

 

Duff e Matt si guardarono sempre più in difficoltà.

 

Voi gli credete?” Saul aveva capito quale era il problema “Credete a quel figlio di puttana di Axl?”

 

Noi...abbiamo le idee confuse, Slash!”

 

No, voi siete solo degli idioti a credergli! Pensavo che la nostra amicizia fosse basata sulla fiducia...ma a quanto pare mi sbagliavo!”

 

Slash salì di sopra di corsa e non riuscii a fermarlo. Guardai Duff e Matt, mortificati.

 

Ragazzi, credetegli. Lui non parla con Axl dal '96.”

 

Siamo dei coglioni, cazzo. Come abbiamo potuto pensare che lui abbia chiamato Axl?”

 

Lo so, Michael, lo so...cazzo, ma la conferenza stampa di Axl era così...convincente! Merda...Slash sarà incazzato nero...”

 

Già” sorrisi.

 

E' di sopra?”

 

Solitamente, quando è incazzato va a giocare con i suoi figli.”

 

Quale metodo migliore per rilassarsi!? Grazie Sophia e scusaci...siamo dei coglioni” Matt e Duff mi diedero un bacio sulla guancia e salirono di sopra.

 

Anche quel problema, quindi, si era risolto piuttosto in fretta, dato che poi anche Scott dovette ricredersi.

 

La nostra vita andò avanti...Slash ormai era pulito da anni e ci alternavamo tra album, tour, figli e il nostro amore.

Sì, perchè nonostante fossero passati anni quello era esattamente come il primo giorno; certo, non era facile con tutti gli impegni che avevamo, ma quando l'amore è vero e sincero...gli ostacoli si superano.

Ogni giorno sono felice che lui sia riuscito a prendere la strada giusta...con tutti gli amici che negli anni abbiamo visto morire a causa della droga, non posso far altro che ringraziare Dio ogni giorno.

 

Non avrei mai immaginato che la mia vita sarebbe stata più perfetta: due figli meravigliosi e un marito che amavo alla follia.

Tutto ciò che avevo sempre desiderato.




Ciao a tutti!!!! Vi avviso che il prossimo capitolo sarà l'ultimo!!!! :) Grazie di cuore a tutti voi! Un bacione
 

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Capitolo 27
*** EPILOGO-Slash ***


L'epilogo è tratto dall'ultima parte dell'autobiografia di Slash (nomi dei personaggi esclusi e modificati secondo la mia ff), da cui mi sono liberamente ispirata nella scrittura di questa storia. Dato che è stata narrata dal punto di vista di Sophia, concludo con il punto di vista del nostro riccio preferito! A dopo per i ringraziamenti! Buona lettura ;)

 

 E' strano ripensare alla tua vita in questo modo. Ci sono stati momenti in cui sembrava che non ci fossi e ho letto alcune di queste storie come se fosse la prima volta. Ma più di tutto ho messo le cose in prospettiva. Questa specie di esercizio non è semplice, ma alla lunga è sempre una buona idea.

E' importante per me comprendere realmente come e perchè sono ancora lo stesso, anche se, al contempo, diverso da come sono sempre stato.

Sembra che la mia personalità sia rimasta sempre la stessa, ma la mia saggezza sia cresciuta. Se c'è una cosa che ha fatto regredire tutte le mie cazzate, è la paternità.

La realtà che io stavo per diventare padre di qualcuno non mi ha colpito finchè non mi sono trovato intento a leggere le istruzioni per montare una culla. Avevamo appena finito di dipingere la nostra stanza degli ospiti e proprio lì dovevo montare quell'affare. Non c'era modo di tornare indietro.

E, nonostante all'inizio fossi terrorizzato, dopo non volevo più tornare indietro.

Venivo attratto da questa cosa, non me ne allontanavo. Alla fine mi sono fatto rapire dal mondo dei bambini, che è bellissimo e mi diverte.

Tutto considerato, quella volta fu tutto molto spontaneo. Finito di montare la culla, sapevo che era tutto vero, sapevo che noi saremmo entrati in questa nuova dimensione. A quel tempo Sophia, Joy e io fummo fotografati per la copertina di qualche rivista per bambini di cui non ricordo il nome ed ero molto preso dalla cosa. Quel servizio fotografico non era per la copertina di 'Creem' o 'Rolling Stone', ma ero piuttosto emozionato. Era un po' come arrivare in vetta nel giro dei bambini. Ed ero molto orgoglioso.

Quando sei un genitore, hai momenti in cui ti scopri a fare tutte quelle cose con quella piccola persona nuova che fa parte della tua vita, che sta...lì.

I bambini diventano parte della tua esistenza quotidiana in modo così naturale e così istintivo che, senza che tu ci pensi, loro ci sono...e non riesci a ricordare la vita che facevi quando non c'erano.

I miei figli hanno ora tre e cinque anni e ho iniziato a valutare, almeno un paio di volte al giorno, quanto velocemente cambiano e crescono. E' una specie di confronto quotidiano, inevitabile. Quando tuo figlio di quattro anni sta davanti a te provocandoti e discutendo, come se voi due foste alla pari, come fai a non chiederti: sta accadendo veramente? Sto discutendo con un bambino di quattro anni? E non vorrei altro: Sophia e io abbiamo fatto dei bellissimi bambini e le nostre personalità si ritrovano così fortemente in loro che la cosa ci emoziona.

Sono sicuramente un prodotto dei loro genitori, una loro immagine riflessa: allo stesso tempo teneri e ribelli.

 
 

 

 

THE END





Ed eccoci qua, alla fine di quest'altra mia follia!!! Non è stata particolarmente lunga, o per lo meno più corta delle mie altre FF, ma seguendo la bio di Slash sono arrivata qui!

Ringraziamenti obbligati:

  • a coloro che hanno recensito, alcune fedelissime addirittura OGNI capitolo (loro sanno e a loro va un bacione enorme;) ): Ormhaxan, Foxygiu, I Am A Yellow Walrus, chiaretta78, Charlie Hudson, Niki97, Alex Rose McKagan, owen_hudson;

  • a coloro che hanno inserito la storia tra le seguite: Charlie Hudson, CheccaWeasley, Foxygiu, chiaretta78, GiadiX_McKagan, I Am A Yellow Walrus, lizardqueen, Mrs Hudson, rocketqueen91;

  • a Niki97 che l'ha inserita tra le preferite e a CheccaWeasley che l'ha inserita tra le ricordate.

 

Infine, ringrazio tutti coloro che hanno letto in silenzio.

Grazie a tutti voi, senza il vostro sostegno non sarei riuscita a portare a termine anche questa FF!!!!

Alla prossima :D

 


 

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