Ombre

di MorwenFuinur
(/viewuser.php?uid=122984)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ombre ***
Capitolo 2: *** come nascono le ombre ***



Capitolo 1
*** Ombre ***


Vi è mai capitato di vedere delle ombre?
A me si.
Sono ovunque.
Dietro le porte,negli angoli delle stanze,negli armadi,
dietro il divano,sotto il letto.
Si nascondono nei rumori secchi e scricchiolanti delle vecchie case,
materializzandosi con movimenti fugaci quando tutti dormono.
Si nascondono dentro i cuscini rendendoli scomodi e bitorzoluti,
e da li ti sussurrano incubi terribili.
Ti fissano con sorrisi sornioni e ridono.
Ridono-ridono-ridono-ridono-ridono
aspettando pazienti.
Se ne stanno acquattate per non essere viste,aspettando di coglierti
alla sprovvista e d’insinuarsi dentro il tuo corpo,banchettando con
tutto ciò che c’è di buono e gioioso.
Le puoi sentire divorare,masticare e ingurgitare finché non rimane
che un guscio vuoto senza più emozioni,la cui unica nota di colore è
un grigio opaco negli occhi.
E voi?
Di che colore sono i vostri occhi? 

----------------------------------------------------------- essendo il mio primo racconto(spero che ci si avvicini almeno un pò XD) apprezzerei che lasciasse un qualche commento o se ne avete consigli. spero che questa piccola "cosa" vi sia piaciuta un pò ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** come nascono le ombre ***


E’ dall’età di cinque anni ce vedo le Ombre,silenziose e spaventose compagne di giochi perversi.
 

“Non è nulla “

Non erano in grado di vedere.

“Sono solo brutti sogni”

Continuavano.

 
Ma mai nessuno si era fermato ad osservare,mai nessuno si era fermato ad ascoltare.
No,hanno preferito rinchiudermi in un ospedale quelle brave persone che erano i miei genitori.
 

Dietro consiglio dei medici, ovviamente.
 

Facendomi man mano visite sempre più rare.

Ora hanno smesso.

 
Si rifiutavano di guardare i segni che lasciavo con le unghie sulle pareti della mia stanza,si rifiutavano di osservare le mie dita massacrate.
Solo le Ombre,solo loro erano sempre presenti.
Anche ora,mentre scrivo queste righe convulse,anche ora mi osservano,mi aggrediscono.
E un altro attacco e un’altra crisi,poi il collasso.
Ogni giorno,ogni ora,ogni minuto,ogni respiro e si portavano via un’emozione,un ricordo,un pezzo di me.
E mi riempivano in cuore con il loro vomito corrotto che mi gelava il sangue nelle vene e lo tramutava in bile.
 

Ma non cera nessuno a salvarmi.

 
Ora sono anch’io un’ Ombra e mentre vago per le stanze dell’ospedale in cui ero stata gettata
 

Come una vecchia bambola rotta.

anch’io mi nascondo negli angoli e negli armadi,nutrendomi della follia;prodotto della mente umana.


Dai vieni,fatti assaggiare.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=865212