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di Starships
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1      

Ero seduta al mio banco, come al solito il posto accanto a me era vuoto. La lezione del professor Lee come sempre era di una pallosità unica. Passava ore e ore a parlare della filosofia, secondo lui, dell'arte. A metà ora bussarono alla porta. Il preside di colore entrò in classe vestito di gricio. Al suo fianco c'era un ragazzo dalla carnaggione scura che indossava un pantalone nero e una T-shirt bianca con un disegno al centro. Aveva anche una bella giacca in pelle nera. 

"Vi presento il vostro nuovo compagno, Jamie Richards."

Il ragazzo accennò un sorriso. Lo vidi avvicinarsi ed arrossii. Era davvero bello. Si mise comodo accanto a me senza né parlare e né guardarmi. 

"Jamie è un vero peccato che non eri presenti la settimana scorsa quando è iniziata la scuola." disse Mr Lee. Il ragazzo non disse nulla. "Va beh dai, non preoccuparti la tua compagna di banco, Lucy, sarà felice di passare qualche pomeriggio con te." Concluse. 

Era vero. Era verissimo mi sarebbe davvero piaciuto, e sottolineo sarebbe, passare del tempo con lui. "Grandioso!" Esclamai. Passare del tempo sola con lui? No, grazie. Ogni volta che ero sola con un ragazzo combinavo qualche pasticcio o facevo figuracce davanti a tutti, figuriamoci se sarei dovuta stare sola con lui. Mi avrebbe sicuramente preso per pazza. 
Le ragazze intorno a noi lo guardarono affascinate, come se non avessero mai visto un bel ragazzo. 
Dopo le tre estenuanti ore con Mr Lee andai al mio armadietto per cambiare i libri. Quando mi girai vidi Jamie all'armadietto accanto al mio. 

"Oggi pomeriggio ci vediamo così... puoi recuperare la materia di Mr Lee?" chiesi titubante.
"Anche no!" esclamò secco. 
"Guarda che se ti prende in antipatia ti torturerà tutto l'anno!" dissi incamminandomi.
"ok vengo da te dopo scuola!" 

Gli diedi l'indirizzo e ci separammo. 
Durante il traggitto a piedi vidi un suv nero soprpassarmi e fermarsi poco più avanti. 
Iniziai a pensare: "Oh no! E' come uno di quei film che guardo sempre. L'auto si ferma, la ragazza si avvicina e viene caricata su di peso. Dopo tre giorni la ritrovano morta in un campo.
Camminai a testa bassa. 

"Hey!" Sentii, ma continuai a camminare. "Hey!" Mi voltai con il cuore in gola. Era Jamie. "Non hai un auto?" Scossi la testa. "OK, sali. Stavo venendo da te."

"A quest'ora non c'è mai nessuno di solito." Dissi entrando in casa. Appena dentro si guardò intorno. 
"Carino."

Lo feci accomodare in cucina. Aprii il frigo e presi il succo d'arancia. "Ne vuoi un po'?"
"Si, grazie" Rispose imbarazzato. Era davvero bello. Gli porsi il bicchiere senza fare danni. Mi accomodai di fronte a lui e tentai di dire qualcosa. 

"Mr lee è un tipo..." Non trovai la parola adatta. 
"Strano?" Suggerì. 
"Più che strano direi assurdo. Alcuni giorni viene completamente incazzato ed inizia a interrogare. Poi mette brutti voti anche se hai fatto una bella interrogazione. Quando è di buon umore invece spiega senza sosta convinto che a qualcuno interessi." 

Mi sorrise e mi mancò il respiro. Gli spiegai tutto quello che MR Lee aveva spiegato la settimana prima. 

"Sono già le sei." Disse guardando l'orologio da polso. 
" E abbiamo già finito la prima parte!" Esclamai sarcastica.
"Ti ho osservata oggi." Disse rimettendo i libri nello zaino.

Mi aveva osservata? Quando? Come ? E io non me ne ero accorta?

"Non hai delle amiche?" Continuò. 
"No, cioè si. Sono state scelte per un corso di disegno insieme ad altri ragazzi. Staranno via per qualche giorno."

Gli squillò il telefonino. "Mio padre vuole che torni a casa." 
"Ti accompagno alla porta." 

Si fermò ad osservare una foto appesa al muro. "Chi è quella ragazza accanto a te?" 
"E' mia sorella, Lara, è anche la mia migliore amica."
Sorrise. "Ora dov'è?" 
"O a lavoro o all'università. Dovrebbe arrivare  a momenti."
"E' meglio che vada, mi stanno aspettando." Disse uscendo. "Ci vediamo domani." Continuò sull'uscio facendomi l'occhiolino. 

Mi sciolsi come un ghiacciolo al sole. Le guance erano in fiamme. La gola era secca. Chiusi la porta e andai in cucina a preparare la cena con la testa fra le nuvole. Fantasticai sulla stizzata d'occhio ch emi aveva fatto. Dopo un po' arrivò Lara che mi diede una mano ad apparecchiare. Appena la tavola fu pronta arrivò anche nonna Bea. Entrò in cucina gridando "oh mio Dio!!" Prese fiato e continuò " La mia collega Callie mi ha detto che ieri sera sono arrivati in città i Richards." Al suono di quel nome arrossii. 

"woow... e chi sono?" Chiese Lara. Nonna Bea prese una bottiglia di vino dal frigo e ci mostrò l'etichetta. 
"Sono i produttori di vino più famosi e più ricchi d'America"
"Woow che emozione, quasi non mangio più." Disse Lara per prenderla in giro. 
"Oggi a scuola è arrivato un nuovo ragazzo, si chiama Jamie Richards." Dissi sedendomi a tavola. 
"Il signor Joseph Richards, propreietario del vino e del marchio, è vedovo da 10 anni e ha - tenetevi forte - ben cinque figli. Beem! Il più vecchio si chiama Anthony è sposato con Rebecca  e hanno due splendidi figli Sebastian e Jamie. Poi c'è Adrian che ha solo una moglio, come il fratello Benjamin. Gli ultimi due fratelli sono single e sono Cole e Damian."
"Però, non sai niente su di loro." dissi sarcastica.

La giornalista della tv locale era emozionatissima. Stava parlando della famiglia Richards. Piano piano sullo schermo apparvero le foto della famiglia. "E' lui Jamie!" Esclamai.
"E quello deve essere il fratello Sebastian." Disse Lara. 
"Guardate il signor Joseph che uomo!" Esclamò Bea attratta da lui. 
"Oggi Jamie è venuto qui per recuperare storia dell'arte" dissi
"Un Richards è stato qui ? In casa mia ?"" Disse Bea spalancando gli occhi. 

Dopo cena andai in camera mia seguita da Lara. Era alta poco più di me, era snella e aveva i capelli lunghi marroni e le punte erano sul rossiccio. I suoi occhi tondi erano cangianti tra marrone e verde. Si accomodo ai piedi del mio letto e mi guardò con il suo solito sguardo da pesce lesso. 

"Sicura che avete solo studiato?" Chiese maliziosa. 
"Ma è possibile che pensi sempre a male?" 
"Guarda che se avete fatto altro a me lo puoi dire." Disse toccandomi la gamba. "Dai non si può dire che lui sia un brutto ragazzo!" 
"Abbiamo solo studiato, Lara!" Dissi lanciandole il cuscino. 

Rimanemmo lì a chicchierare e a stuzzicarci, poi andammo a dormire. 
La mattina dopo mi svegliai in ritardo di mezz'ora. Inc asa non c'era nessuno. Mi preparai veloce e uscii. Iniziai a correre il più veloce possibile. Arrivata a scuola corsi subito in classe di Mr Lee. Mi guardò malissimo. "Scusi il ritardo." Dissi con l'affanno. Andai a sedermi accanto a Jamie. Frugai nella borsa alla ricerca dell'libro "Accidenti!" Esclamai. 

"Che succede?" Mi chiese Jamie
"Ho scordato il libro a casa."

Senza dire niente sposto il suo libro al centro. Gli sorrisi per ringraziarlo. 
Caminando nel corridoi Jamie si avvicinò. "Come mai hai fatto tardi?"

"Ehm... la sveglia non è suonata e non avendo un auto..." Lasciai la frase  a metà.
"Ciao Jamie" dissero delle ragazze passando.

Ci separammo.

A mensa mi accomodai al primo tavolo libero che trovai. Appena entrò Jamie si azzittirono tutti  per qualche secondo.

"A quanto pare tutti hanno visto il telegiornale ieri sera."Disse sedendosi di fronte a me.  Tutti ci fissarono, ero decisamente a disagio. "Tu lo hai visto?" 
"Cosa?" Chiesi con la bocca piena invasa da imbarazzo per tutti quelli che ancor aci stavano guardando. 
"Il telegiornale:" 
"Ehm.. si." Dissi. "Oh, ma tu ti riferisci al servizio sulla tua famiglia." 

Era un bel ragazzo senza dubbio, ma se stare con lui sarebbe significato avere sempre tutti quegli occhi a dosso, beh, no grazie. La gente che mi guarda mi mette in imbarazzo, come i ragazzi, e faccio cose stupide e insensate. Non mi va che ridano di me. 

"E' da quando sono arrivato che tutti mi salutano ocn la bava alla bocca. Senza distinzione tra maschi e femmine." Disse amareggiato.

Due ragazzi si avvicinarono e gli chiesero di uscire, ma lui rispose con un "No, mi spiace." 
"Vado in bagno, ci vediamo dopo." Inventai una scusa per uscire di lì. Le ragazze dopo la sua risposta negativa mi avevano guardata male. Come s ela causa del suo "no" fossi io. A lezione di spagnolo cercai un posto lontano da lui e da tutti quegli occhi  che lo guardavano incontinuazione. 
Notai però che per tutta l'ora i suoi occhi erano quasi sempre su di me. Arrossii. 
All'uscita mi sentii toccare la schiena. 

"Hey!" Esclamò Jamie accanto  a me. 
"Hey"
"Ehm... hai bisogno di un passggio? Magari potremmo finire la second aparte?!" Propose. Annuii.
"Però oggi ci sarà mia nonna a casa. Aveva il turno solo di mattina." Dissi una volta in auto.
"Che lavoro fa?" Chiese fermandosi allo stop del parcheggio. 
"E' un infermiera." 
"E i tuoi?" 
Feci un respiro profondo. "Sono morti quattro anni fa di incidente stradale." Buttai giù il nodo alla gola che mi si era formato. 
"Mi mi dispiace, non lo sapevo." Disse effettivamente dispiaciuto. 

Rimanemmo in silenzio per tutto il resto del tempo. 


 

- "This is impossible"      

- "Only if you believe it is."

Mad Hatter



Spero che questo primo capitolo, sin troppo lingo, vi sia piaciuto.
Scrivetemi nelle recensioni e fatemi sapere che ne pensate. 
Un bacio  Cla'


 


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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2 


Appena entrammo in casa trovammo Bea in cucina a sfogliare un giornale. Quando alzò lo sguardo e vide Jamie i suoi occhi brillarono. 
Fortunatamente contenne il suo entusiasmo. 
 
"Ciao!" Esclamò Bea alzandosi. 
"Nonna, lui è Jamie. Jamie lei e mia nonna Bea."
"Piacere di conoscerla." Disse molto educato.
"Noi dobbiamo studiare" tagliai corto.
"Si, ok io andrò a fare un po' di pulizie." Disse e se ne andò al piano di sopra. 
 
Jamie si accomodò al tavolo e uscì i libri. Presi il succo d'arancia e gli e lo porsi, presi anche delle patatine. La nonna scese ogni tanto per prendere qualche detersivo dal mobiletto sotto il lavabo della cucina.  Appena finimmo i compito calò un po' d'imbarazzo. 
 
" E così abiti solo con tua nonna e tua sorella.." 
"Già" 
"Che fai di solito la sera?"
 
Il cuore arrivò in gola galoppando come un matto. 
 
"Non molto... quando resto a casa dopo cena tutte e tre vediamo un film. Quando esco vado in giro con le ragazze che ora sono fuori città."
 
Nella mia testa vorticavano solo queste parole: Chiedimi di uscire. 
 
"Perché?" Chiesi titubante.
"Per sapere che si fa la sera d aqueste parti." 
"COSA?" Sentimmo. Era la nonna che stava ascoltando la nostra conversazione dalle scale. 
 
Jamie mi guardò con aria interrogativa. Avrei voluto morire. 
 
"Oggi a scuola si sono comportati tutti in maniera strana... le ragazze non facevano altro che chiedermi di uscire." Disse 
"Caspita è davvero una cosa brutta." Dissi prendendolo in giro. Si mise a ridere e vidi per la prima volta il suo sorriso mozzafiato. 
"Lo so che è il sogno di ogni ragazzo, ma... Quelle ragazze vogliono uscire con me solo perchè sono ricco e diciamo anche bello."
"Hai saltato modesto." 
 
Rise di nuovo. 
 
"Ehm... si è fatto tardi è meglio ch evada o a mia madre le verrà un infarto." 
"Si.. ok. Ci vediamo domani a scuola." Dissi accompagnandolo alla porta. 
 
Mi fece un cenno con la mano e chiusi la porta. 
 
"E' più bello dal vivo che in foto." Mi gridò Bea nell'orecchio. 
Solbazzai. 
 
Dopo cena Lara volle esere raccontato tutto. 
 
"Allora, Lucy è entrata con Jamie alle spalle, io mi sono impietrita appena l'ho visto. Lui educato, mi ha salutata e poi gli ho lasciati da soli. 
"Ti prego nonna dimmi che hai origliato!" Esclamò Lara impaziente. 
"Lara!" Esclamai 
"Ovvio, ma che domande?!"
"Nonna!" Esclamai
"Lara, dopo avre studiato hanno chiacchierato un po'. A un certo punto lui le ha chiesto: Che fai di solito la sera?" Disse Bea imitando la voce
del ragazzo." E poi ha detto che tutte le ragazze della scuola gli hanno chiesto di uscire. Va beh Lara, non è successo niente di che." 
"Comunque cara nonnina, ti abbiamo sentita quando hai gridato "Cosa?"" Aggiunsi. 
 
Mi fece una smorfia. 
 
"Alla fine se ne è andato, mi è sembrato come se volesse dire qualcosa, ma non ne aveva il coraggio. Mi ha dato una strana sensazione quando parlavate."
"Che vuoi dire ?" Chiesi curiosa
"Alla fine ha detto: "Vogliono uscire con me solo perché sono bello e ricco." Questa frase mi ha lasciata di stucco. Non so spiegartelo."
 
 
La mattina dopo mi svegliai in orario e con calma mi preparai. A prima ora c'era Mrs Munez di lettere.  Era davvero una petegola, non le sfuggiva nulla. Magrolina con il reggiseno imbottito, i capelli biondi tinti dalle punte all'insù. E le lenti a contatto verdi.   
Arrivai in orario e mi accomodai al mio solito banco. Dopo qualche minuto arrivò Jamie. 

"Signor Richards, non sa come mi sento onorata di essere la sua professoressa." Disse tutta rossa. "Spero che i suoi compagni le abbiano dato il benvenuto?!"
"Certo!" Esclamò Annie alzandosi. Era la preferita di Munez. Annie era magrolina e con i capelli ricci e quasi biondi. Aveva il naso un po' storto. 
"Gli abbiamo chiesto di uscire, ma lui ha detto di no." Disse come una povera vittima. 

La maggior parte delle ore in classe di Mrs Munez le passavamo spettegolando. Non che il non fare lezione mi dispiacesse, ma a me dei fatti degli altri proprio non interessava. Mentre la classe se ne stava lì a spettegolare sul perché della risposta negativa di Jamie, io me ne stavo in silenzio a fissare fuori dalla finestra il nulla totale, picchiettando con la penna sul banco. 

"Lucy qualcosa non va?" Chiese Mrs Munez. 
"Ehm... no."
"Sembri triste. Ho capito... hai litigato con il tuo ragazzo!" Esclamò Mrs Munez convinta di aver indovinato. 

Vidi Jamie fulminarmi con lo sguardo e di colpo si irrigidì. 

"Direi di no." Dissi confusa della reazione del ragazzo. 
"Jamie perdonala, lei è un po' scontrosa certe volte..." Disse Mrs Munez lasciando la frase a metà. 

Finalmente sunò la campanella e corsi duori dall'aula. Verso ora di pranzo andai a mangiare nel campetto di football. Nessuno che mi fissava e soprattutto nessun vociare.  Durante l'ora di spagnolo, Jamie si accomodò accanto a me. La professoressa ci divise in gruppi da due e ci diede da tradurre quattro pagine per il giorno dopo. 
Quando l'ora finì andai con calma al mio armadietto e vidi Jamie camminare a centimetro dietro di me senza neanche rivolgermi la parola. Quando chiusi l'armadietto incrociai il suo sguardo. 

"Oggi studiamo da me ?" Mi chiese guardandomi negli occhi. 
"Ok." Dissi pensado a come avrebbe reaggito la nonna quando lo avrebbe scoperto. Nella mia testa c'era l'immagine della nonna che saltellava qua e là per la casa, facendosi film su una futura nascita di un bambino. "Diventerò bisnonna!"







- "This is impossible"      

- "Only if you believe it is."

Mad Hatter

 

Bene questo è il secondo capitolo, spero vi sia piaciuto. Sto finendo di scrivere il terzo e spero di poterlo postare il prima possibile. 
Recensite per farmi sapere se o fatto pena o no. 
Grazie mille un bacio   Cla'


 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3 



"Allora..." Incominciò Jamie durante il tragitto "hai il ragazzo?"
"No. Non più almeno." Dissi quasi soddisfatta.
"Quando avete rotto?"
"La settimana scorsa con l'inizio della scuola."
"E perché avete rotto?" Mi chiese guardando un po' me e un po' la strada.
"L'ho lasciato perché mi ero scocciata del suo atteggiamento. Faceva lo scemo con le altre. Era geloso, molto geloso. Litigavamo per ogni cosa
e ogni scusa era buona per lasciarmi, ma poi tornavamo di nuovo insieme."
"E tornerete di nuovo insieme ?"
"Certo che no."
 
Arrivammo a casa sua e l'enorme cancello si aprì da solo. Parcheggiò davanti all'ingresso dell'enorme villa.
L'ingresso era grandissimo. Sulla destra c'era un ufficio, almeno per quello che riuscivo a vedere dalla porta semi aperta.

“Vieni andiamo in cucina, ti presento la mamma e le zie.”

Di fronte a noi c’era la cucina con i mobili bianchi, sulla sinistra una grande porta a vetro che dava nella sala da pranzo che aveva un’altra porta a vetro che dava nel soggiorno. Le tre donne erano sedute al tavolo a prendere un tè. Avevano i capelli lunghi e neri come gli occhi. Erano davvero molto belle.
Dopo le presentazioni andammo al piano di sopra e mi ritrovai in un lungo corridoio con tante porte chiuse.
La stanza di Jamie era grande almeno quanto la cucina. Sulla destra c’era un divano e una tv al plasma. Dietro c’era il letto e di fronte ad esso c’era il grande armadio in legno. E infine una finestra che dava su un piccolo  balconcino e accanto c’era una scrivania bella grande con un computer.

“Mettiamoci sul divano.” Disse sedendosi. “Ti svelo un segreto… sono di origini messicane e cubane, e parlo correttamente lo spagnolo.”
“Quindi mi stai dicendo che finiremo presto la traduzione ?” Chiesi speranzosa.
Mi fece l’occhiolino. “Io detto e tu scrivi.”

Dopo mezz’ora avevamo già finito.

“Allora… tu hai la ragazza?” Incalzai. Divenne di colpo serio e mi disse “NO!” Secco.

Bussarono alla porta, era sua madre, Rebecca. Mi sorrise ed appoggiò sul tavolino un vassoio con cola e tramezzini. “Grazie.” Le dissi.

“Ma il tuo ex ragazzo, viene a scuola con noi?” Chiese addentando il tramezzino.
“Si, purtroppo. Abbiamo quasi gli stessi corsi.”
“Come si chiama?”
“Dustin. E la tua ex?”
“Questi non sono affari tuoi!” Esclamò secco prendendo il bicchiere di cola.
“Scusami?” Rimasi di stucco. “Tu puoi farmi tutte le domande che vuoi e io non posso fartene nemmeno una?”
“Già!” Rispose acido.
“Non è giusto!” Esclamai lanciandoli il cuscino che avevo dietro la schiena. “Oh no! Aspetta!”
“Scusami, tu puoi lanciarmi tutti i cuscini che vuoi e io no?” Mi fece il verso.
“Già!” Dissi alzandomi e indietreggiando.

In un battito di ciglia fu davanti a me. Non so come, ma mi ritrovai sul suo letto a pancia in su con lui sopra.

“Ok Jamie mi dispiace… non prendermi cuscinate.” Lo implorai.
“Troppo tardi!” Esclamò e mi colpì.

Mi feci scudo con le braccia. Al terzo colpo riuscii a toglierli il cuscino dalle mani e lo lanciai giù dal letto.

“E adesso?” Gli chiesi a un centimetro dal suo naso.

Il mio cuore batteva così forte che avevo paura che potesse sentirlo. Si avvicinò sempre di più. Il suo labbro superiore sfiorò il mio. Eravamo così vicini.

“Oopss… scusate!” Esclamò una voce maschile. Jamie si alzò subito. “Allora non state studiando?!”
“Che vuoi Seb?” Chiese Jamie maleducato.
“Sono venuto a prendere il vassoio.” Disse guardando Jamie. “Ciao, io sono Sebastian, suo fratello. Tu sei?” Chiese guardandomi.
“Sono Lucy. “ Dissi imbarazzata. “Ehm… credo sia il caso che me ne vado.”

Presi di corsa la mia roba e uscii dalla stanza.

“ Lucy, aspetta. Non puoi tornare a casa a piedi è troppo lontano.” Disse Jamie prendendo le chiavi dell’auto.
“Jamie ti vuole papà, l’accompagno io a casa.” Disse Sebastian.

Jamie lanciò le chiavi al fratello e se ne andò senza neanche salutarmi. Mi venne un crampo allo stomaco.
Salimmo in macchina. Anche Sebastian era bello, aveva la carnagione più chiara e i capelli marroni. Gli occhi erano verdi. Rimanemmo in silenzio per tutto il tragitto. Quando arrivammo a casa spense il motore.

“Grazie del passaggio.” Dissi slacciando la cintura di sicurezza.
“Figurati.” Disse slacciando la cintura a sua volta.
“Mi dispiace di avervi interrotto prima.” Non mi sembrò tanto sincero.
“No, anzi meno male.” Dissi. “Sarebbe stato un disastro.”
“Perché?” Chiese curioso.
“ Perché…” Non avevo voglia di parlarne con lui, non lo conoscevo nemmeno. “Ehm… ora devo andare, grazie per avermi accompagnata.”

Entrai in casa. Andai a farmi la doccia avevo bisogno di un po’ di tempo per me. L’acqua scorreva calda. Fortunatamente non ci eravamo baciati. Anche se lo desideravo. Non mi aveva neanche degnata di uno sguardo. Non mi aveva nemmeno salutata. Perché? Forse non gli piaccio?! O forse … non lo so. Pensai.
Anche se mi avesse baciata, dopo non sarebbe dovuto succedere nient’altro. Non potevamo metterci insieme. Ci conoscevamo solo da quattro giorni. E poi Dustin e le ragazze sarebbero tornati di li a poco. Dopo che ci eravamo lasciati io e Dustin non avevamo avuto il tempo di chiarirci perché lui doveva partire. Se al suo ritorno mi avesse trovata con Jamie si sarebbe subito fatto un film. Per non parlare della scenata che avrebbe fatto.
Stare con Jamie sarebbe diventato come un grande fratello, tutti a scuola e non ad osservarci. Solo perché il ragazzo più ricco della città usciva con l’orfanella. No. Io e Jamie saremmo stati solo amici. 
Quando uscii dalla doccia trovai un messaggio.

“Ciao Lucina mia. Ti volevo avvertire che domani sera usciamo tutte insieme per festeggiare. Annie mi ha detto del nuovo ragazzo, io, Amanda e Kailyn non vediamo l’ora di conoscerlo. Dicono che sia un figo pazzesco. LoL
Ora ti devo lasciare, stiamo per caricare le valigie sul pullman. Bacini Lela.” 





- "This is impossible"      

- "Only if you believe it is."

Mad Hatter

 

Bene gente questo è il terzo capitolo spero che sia di vostro gradimento. 
Recensite. Conto di mettere il quarto capitolo al più presto.
Se volete seguirmi su twitter sono @xxheartbeat
Un bacio  Cla' 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4 



Non ero riuscito a incontrare lo sguardo di Lucy per tutta la mattinata. Era sempre con quelle sue amiche. Volevo parlarle… del quasi bacio. Volevo dirle che non mi dispiaceva. Volevo dirle che l’avrei baciata al più presto. Ma cosa stavo pensando? La conoscevo solo da quattro giorni e già la volevo baciare?!
Da quando mi ero lasciato con Tina non avevo avuto altre storie serie. Dopo due anni che stavo con Tina aveva scoperto che mi tradiva con qualunque cosa respirasse. Anche qui tutte le ragazze che mi si avvicinavano non erano sincere. Ma Lucy… lei mi sembrava sincera.
Non riuscivo a spiegarmi perché avesse detto a Seb che era stato un bene che ci avesse interrotti.
Quando entrai in mensa la vidi seduta al tavolo con le sue amiche. Mi avvicinai. Prima o poi avrei dovuto fare amicizia con qualcun’ altro.

“Posso unirmi a voi?” Chiesi. Le tre ragazze con lei mi guardarono come se fossi Dio.
“Certo.” Balbetto con una con i capelli lunghi e biondi.
“Ciao, io sono Lela e loro sono Kailyn e Amanda.”
“Piacere di conoscervi.”

Lucy era seduta accanto a me che mangiava in silenzio. Non mi guardò neanche.

“Jamie noi stasera usciamo. Vuoi venire con noi?” Chiese Lela.
“Si, perché no?!” Dissi guardando un po’ lei e un po’ le altre.
“Lucina tu vieni vero?”
“Ehm… non lo so. Quando l’ho detto alla nonna ha fatto una faccia.”
“ Non mi interessa quello che dice la vecchia, esci dalla finestra se necessario!” Disse Kailyn con i capelli lunghi e neri alzandosi seguita da Lela e Amanda. Mi salutarono e se ne andarono.
“Perché tua nonna ha fatto una faccia?” Chiesi.
“Non vuole che esco con loro. Le ultime volte sono tornata a casa ubriaca.”
“E che male c’è?”
“Tornava do sola a casa… ha detto che se succede di nuovo non mi fa più uscire!”
“Ti passo a prendere alle otto?” Chiesi.
“Ok.” Disse e se ne andò.

Alle sette ero a prepararmi. Misi una T-shirt rossa, un pantalone corto e le nike nere. Dopo aver salutato tutti andai a prendere Lucy. Mi aprì la nonna.

“Lucy non è ancora pronta.” Disse la donna. “Spero che sia tu a riportarla a casa.”
“Non si preoccupi, ci penso io.”

Dopo qualche minuto scese. Indossava un jeans chiaro, stivaletti e una camicetta rosa. Era davvero bella.
Non parlammo molto durante il tragitto. Andammo al parco e le sue amiche ci stavano aspettando ad un tavolo da picnik con una borsa frigo che conteneva alcolici e birre.
Passarono due ore e le 3 ragazze non fecero altro che farmi domane. Lucy aveva già bevuto tre birre.
Ad un certo punto arrivò un ragazzo con i capelli ricci e una brutta maglia gialla.

“Lucy dobbiamo parlare.” Disse.

Lei si alzò barcollando con una birra in mano. Osservai tutta la scena, rimase a discutere con quel tipo per un ora e mezza circa bevendo la quarta birra.

“Tanto adesso tornano di nuovo insieme!” Esclamò seccata Lela.
“Non possiamo permetterglielo!” Esclamò Amanda alzandosi.
“Sta seduta. Lasciali perdere che te ne importa se tornano insieme. Sono problemi suoi se soffre.” Disse acida Kailyn. Amanda tornò a sedersi contro voglia. E come me continuò a guardarli.

Lui le mise una mano sul braccio sinistro e la tirò a se. “Lasciami!” Esclamò Lucy. Amanda mi guardò come se volesse dirmi di intervenire. Con forza il ragazzo provò a baciarla, ma lei riuscì ad allontanarlo. “È finita!” Esclamò Lucy chiaramente ubriaca. Lui l’abbracciò e lei non fece niente per impedirlo.
Non potevo lasciare che tornassero insieme. Lei doveva essere mia. Solo mia.

“Scusa amico, ma devo riportarla a casa.” Dissi.
“Amico? Scordatelo! La porto io a casa!” Disse Dustin con aria di minaccia.
“Mi spiace, ma ho promesso a sua nonna che lo avrei fatto io!” Disse con tono forte.
“Dustin lasciala andare. Tu sei ubriaco non puoi accompagnarla.” Mi aiutò Amanda.

Presi Lucy in braccio e la portai all’auto. Poi presi il suo cellulare e chiamai Lara, mentre mettevo in moto. Le spiegai la situazione e lei accettò di coprirla con la nonna. Poi chiamai Sebastian per avvertirlo che Lucy avrebbe dormito da noi e che di doveva aiutare per non farla scoprire dai nostri genitori.
Quando arrivai a casa Seb era sull’uscio.

“Io vado a parcheggiarti l’auto tu entra in silenzio. Stanno già dormendo tutti.”

Portai Lucy in camera mia. E incominciò ad agitarsi per scendere. La misi a terra prima che iniziasse a gridare.
Appoggiò la testa nell’incavo del mio collo. “Che buon profumo.” Disse e incominciò a darmi tanti piccoli  bacetti sul collo. Un brivido scese lungo la schiena. Cercai di reprimere l’istinto di spogliarla e lanciarla sul letto.

“Dai Lucy basta!” Esclamai allontanandola.

La feci sdraiare sul letto e lei incominciò a sbottonarsi la camicetta. “No,no,no!” Dissi fermandola.
“Ho preso una coperta.” Disse Seb entrando.

Andai a cambiarmi mettendomi una canotta e un pantaloncino della tuta. Quando tornai Seb aveva finito di sistemare la coperta su Lucy. “Grazie fratello.” Dissi e lui fece un cenno con il capo e uscì.
Mi sdraiai accanto a Lucy. E pensare che i primi due giorni non mi piaceva poi così tanto. Ora invece avevo una bella cotta per lei e la trovavo anche bella. La camicetta era ancora sbottonata e le intravidi il reggiseno nero. Cercai di nuovo di trattenere l’impulso di saltarle addosso. Le diedi le spalle per cercare di calmarmi, ma lei si avvicinò e mi abbracciò. Peccato che il giorno dopo non si sarebbe ricordata niente.
Le accarezzai dolcemente la mano sapendo che quella sarebbe stata l’ultima volta. Mi voltai e la strinsi forte a me, avrei voluto non lasciarla andare. Dopo poco mi addormentai con il profumo dei suoi capelli. 





- "This is impossible"      

- "Only if you believe it is."

Mad Hatter



Ok gente questo è il 4 capitolo, spero che vi sia piaciuto. Fatemelo sapere nelle recensioni. 
Ho scritto questo capitolo dal punto di vista di Jamie perché altrimenti Lucy, ubriaca, non avrebbe potuto raccontare quello che era successo in camera di Jamie. 
Oggi stesso inizierò a scrivere il 5 capitolo e se ho fortuna lo pubblicherò domani.
Se volete aggiungermi su twitter sono:  @xxheartbeat
Un bacio  Cla' 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5 



Mi svegliai con un gran mal di testa e un peso sulla pancia. Aprii gli occhi. Notai un leggero venticello sulla spalla destra. Quando mi voltai vidi la faccia di Jamie. “Oh porca vacca!” Esclamai sottovoce. Cercai di togliere il suo braccio dalla mia pancia senza svegliarlo. Una volta in piedi notai che i primi due bottoni della mia camicetta erano sganciati. Presi tutte le mie cose e uscii di corsa dalla villa. Dopo circa un ora ero a casa mia.
Mi infilai sotto le coperte e ripresi sonno. Quando mi svegliai il mal di testa era sparito. Non riuscivo a ricordare niente della notte precedente. Rimasi nel letto a fissare il soffitto cercando di fare mente locale e ricordare ogni cosa.

“Cosa è successo ieri con Jamie?” Mi chiese Lara sedendosi ai piedi del mio letto.
“Non lo so, non ricordo nulla.” Dissi sconsolata “Aspetta. E tu come fai a saperlo?”

Mi raccontò cosa le aveva detto Jamie. E rimanemmo sul mio letto a parlare. Dopo un ora la nonna ci chiese di aiutarla con le pulizie. Passammo il sabato a casa, io non avevo voglia di uscire e Lara non aveva voglia di lasciarmi da sola. Durante la cena mi raccontarono del loro incontro con alcuni Richards.

“Io ero allo scaffale dei cereali e i miei preferiti erano sull’ultimo ripiano dove non arrivavo. Ad un certo punto vedo una mano afferrarli al posto mio. Mi volto e mi trovo davanti Sebastian Richards. Sono rimasta senza fiato era così bello. Mi ha detto: ‘non dovrebbero metterli così in alto.’ E io gli ho risposto che aveva ragione. Me li ha dati e mi ha sorriso. Io ero completamente rossa e lui mi ha accompagnata sino al carrello e abbiamo chiacchierato un po’.” Disse Lara tutta emozionata.
“Io invece mi sono schiantata contro il carrello del signor Joseph.” Disse la nonna ridendo. “Ti giuro Lucy, non mi ero accorta che fosse lui. Quando mi sono girata per chiedergli scusa e mi sono resa conto che era lui, mi sono bloccata. E ho saputo dire solo: ‘Mi spiace.’ E lui mi ha detto di non preoccuparmi. E se ne è andato.”

Risi della faccia della nonna. Non era contenta del fatto che se ne fosse andato. Dopo cena andai a letto. Mi sentivo uno straccio. La domenica quando mi svegliai ero molto più riposata e ancora non ricordavo nulla di venerdì notte. Speravo solo di non aver combinato qualche casino. Quando scesi un cucina la nonna era in giardino a parlare con la sua collega Callie. Suonarono alla porta ed andai ad aprire. Era Jamie. Era lì davanti a me con le mani in tasca. “Dobbiamo parlare.” Disse. Al suono di quelle parole mi sentii la bocca secca.
Ci sedemmo sugli scalini che portavano al portico.

“Mi dispiace per qualunque cosa io abbia fatto.” Dissi veloce. Mi guardò non capendo.
“Non ricordi niente vero? Comunque sia non devi preoccuparti, non è successo niente. Eri ubriaca e ti ho portata a casa mia dopo di che ti sei addormentata sul mio letto, fine della storia.” Disse. “Però c’è una cosa che non capisco… perché te ne sei andata via come una fuggiasca?”
“Beh dormivi e non ti volevo svegliare e poi avevo paura di…” Mi bloccai imbarazzata.
“Paura di..??”
“Che avessimo fatto qualcosa di… si insomma avessimo fatto…” Fu lui a inte5rrompermi sta volta.
“Cosa? No. No. Non lo avrei mai fatto, soprattutto sapendo che molto probabilmente il giorno dopo non te lo saresti ricordata.”

Rimanemmo in silenzio. Solo in quel momento notai che il tempo era nero e che stava gocciolando.

“Credo che sia il caso di entrare.” Dissi.

Una volta dentro Callie mi saluto e se ne andò. “Rimani a pranzo?” Chiesi a Jamie.
“Ok.”
“Nonna prepari anche per lui?” Chiesi.
“Se per lei non è un problema, se no posso anche tornare a casa mia.” Disse Jamie di un educazione inaudita.
“Oh no. Sei il ben venuto qui.” Disse Bea sorridendogli.

Appena fu pronto ci sedemmo a tavola. La nonna fece alcune domande a Jamie. E lui molto educato rispondeva. Dopo pranzo andammo in camera mia. La guardò tutta. Io mi sdraiai sul letto e lui si avvicinò. “Posso?” chiese indicando il letto.
“Certo.”

Mi aveva chiesto il permesso per potersi sdraiare accanto a me. Il letto era ad una piazza e mezzo era inevitabile stare attaccati. “Mi dici che ho combinato ieri sera?”

“Dopo un po’ sei andata a parlare con Dustin e lui ha provato a baciarti, ma ti sei allontanata. Lela e Kailyn sono proprio due belle persone. Amanda è l’unica che si è preoccupata per te mentre eri con quel tizio.”
“Solo lei?”
“Beh anche io ero preoccupato. Infatti sono intervenuto quando ha tentato di baciarti per la seconda volta.” Disse. “Se posso essere sincero credo che dovresti allontanare Lela e Kailyn e avvicinarti di più ad Amanda. Credimi non sono alla tua altezza quelle due.”

Si era preoccupato per me. Che carino. Volevo ringraziarlo, ma forse un semplice grazie non sarebbe bastato.
Gli diedi un bacio a stampo. Quando mi staccai avevo il cuore in gola. Jamie mi guardava attonito.

“Questo per cosa era?” Mi chiese sollevandosi sul gomito destro. “Per ringraziarmi o per fare chiodo scaccia chiodo?”
“Cosa? No, Jamie no. Volevo ringraziarti, ma per tutto quello che hai fatto per me un grazie non bastava.”
Sorrise.”Beh allora se la metti su questo piano neanche un bacio a stampo basta.” Disse con uno sguardo malizioso.
“Che cosa dovrei fare allora?” Chiesi avvicinandomi di più.
“Beh dovremmo andare a letto insieme tanto per incominciare. Però non credo che questo sia né il luogo e né il momento. E poi credo sia presto, infondo siamo solo amici.” Disse ancora maligno.
“Allora cosa posso fare?” Be forse dovresti darmi un bacio vero, uno di quelli con la lingua.” Disse alzando il sopracciglio destro. Scoppiai a ridere.
“Si può fare.” Dissi avvicinandomi.
“Si, ma non voglio essere il tuo chiodo scaccia chiodo! È solo un bacio per ringraziarmi per venerdì notte.”
“Si, lo so. Non ho intenzione di usarti solo per far ingelosire Dustin. Io non voglio stare con lui. Non lo amo e non mi fa più battere il cuore. E non ho bisogno di fare chiodo scaccia chiodo, perché non c’è nessun chiodo da scacciare.” Dissi sorridendogli. Jamie mi sorrise a sua volta e piano piano ci avvicinammo sinché…






- "This is impossible"      

- "Only if you believe it is."

Mad Hatter



Volevo ringraziare tutti quelli che stanno leggendo la mia storiella. Fatemi sapere se vi piace nelle recensioni. 
Cercherò di pubblicare il prima possibile il capitolo 6. 
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Un bacio  Cla' 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6 


Mi baciò. Mi baciò lentamente e con passione. Dopo qualche minuto si staccò e torno a guardare il soffitto. Volevo un altro bacio. Era stato grandioso, non avevo mai baciato nessun altro ragazzo in quel modo con il cuore che batteva fortissimo e la voglia di abbracciarlo e stringerlo a me. Appoggiai la testa sul suo braccio destro e si voltò a guardarmi. Non riuscii a dire nulla e neanche lui.

“Accidenti sono già le 6 è meglio che torni a casa.” Disse alzandosi senza alcuna espressione sul volto.
“No aspetta. Rimani un altro po’.” Dissi fermandolo da un braccio e tornò accanto a me. “Ci sarà pur qualcos’altro per cui ringraziarti.” Si mise a ridere. “ok ti ringrazio io per avermi aiutato con storia dell’arte.” Disse e si avvicinò per baciarmi di nuovo.

Intenso. Perfetto. La mia mano tra i suoi capelli corti e neri. La sua mano sinistra sulla mia schiena appena sopra il sedere. Sollevai la mia gamba destra e la misi intorno alla sua vita. Si staccò di qualche centimetro.

“Lucy… io credo che stiamo andando un po’ oltre.”
“Cosa? No.” Dissi riavvicinandomi, ma si spostò.
“Io vorrei che restassimo solo amici. Niente di più.” Il mio cuore si strinse.
“Allora perché hai accettato di baciarmi?”
“Perché…” Si fermò forse non lo sapeva neanche lui. “Noi non… non riesco a trovare le parole per dirtelo.” Dopo qualche minuto di silenzio disse: “Credo che sarebbe meglio se rimanessimo solo amici.”

Tornò a guardare il soffitto. Un nodo in gola non mi permise di parlare.

“Hai ragione è tardi, devi andartene.” Dissi acida con la voce tremolate per lo sforzo.

Si voltò a guardarmi con gli occhi sgranati come se non si aspettasse una reazione del genere. Senza aggiungere altro si alzò e una volta vicino alla porta della mia camera mi disse : “Mi spiace, spero che tu possa perdonarmi.” Quando chiuse la porta una lacrima mi rigò il viso. Avevo bisogno di distrarmi, non potevo di certo stare male per un ragazzo. Per quanto bello e perfetto potesse essere o sembrare, non potevo. Presi il telefono e scrissi un messaggio a Lela dove le dicevo che sarei uscita con loro. Una scelta stupida è vero, ma in quel momento sembrava una decisione giusta. Bere e passare qualche ora senza pensare a niente e a nessuno. La nonna si sarebbe arrabbiata come non mai e mi avrebbe messo in punizione.
Cos’altro avrei potuto fare ? Rimanere li a piangere? Parlare ore e ore con Lara senza alcun risultato, sapendo che lei era di parte, la mia parte, non mi avrebbe aiutato di certo.
Mi preparai e uscii senza dare tante spiegazioni. Lara mi fermò sul portico.

“Ho sentito cosa ti ha detto. Stavo venendo a chiederti una cosa,ma… . Non fare stupidaggini. Non esiste solo lui al mondo.”
“Lo so Lara. Ma non ha alcun senso. Perché baciarmi se sai già che non ti piaccio.”
“Io non lo so. Ma non fare stupidaggini solo perché ti senti sola e abbandonata. Ogni volta che succede qualcosa del genere rivivi il momento della morte dei nostri genitori e non è bello. So come ti senti, ma non puoi continuare a tornare a casa ubriaca solo per alleviare il dolore che provi. Non funziona così.”
“Tranquilla Lara è tutto sotto controllo. Cercherò di non tornare a casa ubriaca.” Dissi andandomene.
“Lucilla!” Esclamò Lara.

Quando arrivai al parco incontrai Lela e Kailyn e con loro Dustin. Mi accomodai e presi una birra.
Le ragazze mi diedero il tormento perché il giorno prima non ero uscita con loro. Dustin invece tento in tutti i modi di convincermi a tornare con lui.
A fine serata ero ancora lucida, non avevo bevuto molto. Dustin decise di accompagnarmi per metà strada.

“Ascoltami queste due settimane fuori città e senza di te mi hanno fatto riflettere. Ho capito dove sbagliavo e sono pronto per ricominciare.” Mi disse.
“ Non voglio tornare con te.” Dissi  guardando i miei piedi fare un passo dopo l’altro.
“Perché no? Cosa c’è ti piace il nuovo tipo? Com’è che si chiama ? Jamie.”
“ No non mi piace il nuovo tipo, ma anche se fosse… noi non torneremo insieme!” Esclami acida.
“Secondo me ti piace. Lo hai già fatto conoscere a tua nonna!”
“E’ Stato un caso.” Dissi stanca e assonnata.
“Si certo come no. Io e te siamo fatti per stare insieme lo vuoi capire?!”

Non lo sopportavo più dovevo liberarmi di lui il più presto possibile.

“Va bene Dustin. Ci penserò.”
“Penserai a cosa?”
“Penserò se possiamo tornare insieme o no.” Dissi e me ne andai.

Mi ero presa una gran bella cotta per Jamie e non ero per niente ricambiata. Tornare con Dustin era fuori discussione. Jamie aveva ragione era meglio rimanere solo amici, senza complicare le cose. La mia cotta per lui sarebbe sparita in un niente. Forse ero cotta di lui solo perché era il nuovo ragazzo.
La soluzione ai miei problemi era sbarazzarsi di Dustin ed essere amica di Jamie, smettere di frequentare Lela e Kailyn e incominciare ad uscire con Amanda. 





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Non sono molto entusiasta sul finale di questo capitolo però dai sempre meglio di niente. 
Fatemi sapere che ne pensate nelle recensioni. 
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Un Bacio  Cla' 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7 

 

Erano passate due settimane da quando mi ero baciata con Jamie. Il giorno dopo vidi Jamie entrare a scuola, era così dannatamente bello. Aspettai che raggiungesse il suo armadietto, accanto al mio. Dovevo assolutamente parlargli.

“Ciao.” Dissi appena arrivò accanto a me.
“Ciao.” Disse incerto.
“Ho riflettuto su quello che hai detto ieri e per me va bene essere solo amici.” Dissi a malincuore.
“Ne sei sicura?”
“Certo, perché non dovrei?!”
“Bene allora.” Disse e chiuse l’armadietto. “Ci vediamo in classe.”

S’incamminò verso l’aula e rimasi senza parole. Era stato freddo e distaccato.

“Aspetta.” Dissi afferrandolo dal braccio.
“Che c’è?”
“Mi dispiace per come mi sono comportata ieri. Però vorrei che fossimo amici, non voglio perderti.” Dissi
“Nemmeno io lo voglio…”
“Ma…?”
“Non c’è nessun ma. Ora andiamo in classe che è tardi?” Mi chiese facendo un piccolo sorriso. Annuii mettendomi sotto braccio. Durante la lezione scherzammo e ridemmo per tutto il tempo.

Era arrivato il fine settimana e io e Jamie eravamo inseparabili anche se eravamo solo amici. La mia cotta per lui ancora non era sparita e non sembrava volesse andarsene. Jamie era un ragazzo stupendo, avevamo scoperto che ci piacevano le stesse cose, come il cibo piccante, la cioccolata, i videogiochi e chi più ne ha più ne metta. Eravamo in aula e la professoressa ancora non era arrivata.
Dustin era seduto al banco davanti a noi e si girò con una faccia disgustata.

“Ciao, io sono Dustin, il ragazzo di Lucy!”
“Il ragazzo di Lucy?” Ripeté Jamie spiazzato. Mi guardò con aria interrogativa.
“ Dustin non siamo tornati insieme. Ti ho detto che ci avrei pensato.”

Fortunatamente entrò in aula la professoressa che interruppe la conversazione. Dopo un quarto d’ora mi voltai a guardare Jamie. Anche di profilo era dannatamente bello. Non riuscivo a smetterlo di guardare. La voglia di baciarlo si fece strada nella mia mente. Si voltò a guardarmi, evidentemente si sentiva osservato. Girò gli occhi al cielo come spazientito o arrabbiato. Forse non voleva che lo guardassi. Iniziò a giocherellare con la matita.
Dopo un po’ gli cadde la matita dalle mani e rotolò verso di me. Feci per prenderla e la mia mano sfiorò la sua, la ritrasse subito. Perché era così freddo che gli avevo fatto?

“Perché sei così freddo con me?” Gli sussurrai avvicinandomi un po’. Non mi rispose gli diedi una gomitata e sbuffo.
“Sei tornata con Dustin?” Mi chiese quasi arrabbiato.
“No. Ieri sera sono uscita con Lela e Kailyn e c’era anche lui. Abbiamo parlato e mi ha chiesto di tornare con lui. Non mi lasciava più in pace così gli ho detto che ci avrei pensato.”
“E ci hai pensato?” Chiese ancora con tono freddo e arrabbiato.
“No, non ancora.”
“ Hai detto che vuoi essere mia amica, ma a me non sembra proprio!” Esclamò senza guardarmi.
“Cosa? Ma che stai dicendo io voglio essere davvero tua amica.” Dissi con il cuore in gola.
“Davvero? Tu di solito ascolti i consigli degli amici?” Mi chiese guardandomi.
“Si.” Dissi non capendo. Fece una risata amara sempre sottovoce. “Che c’è?”
“C’è che sei una bugiarda ecco cosa c’è!” Esclamò.

Non riuscii a replicare perché la campanella suonò e lui uscì subito dall’aula. Lo rincorsi. Uscì fuori nel parcheggio. Lo seguii sino alla sua macchina.

“Aspetta ti prego. Io non sono una bugiarda, perché sei convinto che lo sia?”
“Perché non è vero che segui i consigli dei tuoi amici.”Disse alzando il tono di voce. “Ti ho detto che sarebbe stato meglio non uscire più con Lela e Kailyn e dopo che me ne sono andato sei uscita con loro! Mi hai detto che non avevi alcuna intenzione di tornare con quell’idiota e vengo a sapere che hai deciso di pensarci!”

Aprì lo sportello del suv e ci gettò dentro i libri e la giacca. Era arrabbiatissimo, anche così era bellissimo.

“Ho detto che ci avrei pensato solo per togliermelo davanti. E quella è stata l’ultima uscita con Lela e Kailyn!” Dissi quasi gridando a mia volta.
“Si certo!” Disse entrando in macchina.
“Jamie aspetta.” Dissi con un nodo alla gola. Mi guardò seccato. “Non capisco perché te la prendi tanto, ho deciso di seguire il tuo consiglio…”
“Lascia perdere.” Disse e chiuse la portiera.

Quando mise in moto una lacrima uscì rigandomi il viso. La asciugai con il dorso della mano. Appena si allontano di qualche metro iniziai a piangere come una fontana. Mi aveva spezzato il cuore. Non solo non mi voleva come sua ragazza, ma neanche come sua amica. Mi odia profondamente per essere così maledettamente fragile. Mi odia perché provavo dei fottuti sentimenti per un ragazzo che non mi voleva.
Non dovevo stupirmi di questo. Ogni volta che mi piaceva un ragazzo puntualmente io non piacevo a lui.
Perché la vita doveva essere così crudele con me? Mi appoggiai alla macchina dietro di me e guardai a terra con le lacrime che uscivano senza sosta.
Mi sentii toccare il braccio. Alzai lo sguardo e vidi gli occhi marroni di Jamie. Mi strinse forte a se. E io ricambia l’abbraccio.

“Mi dispiace tanto, non volevo litigare.” Mi disse all’orecchio.
“Io ti voglio bene Jamie, non volevo che…” Non riuscii a terminare la frase un po’ per il pianto e un po’ perché lui mi azzittì.
“Saltiamo le lezioni oggi e andiamocene in giro solo io e te.”
“Va bene.” Dissi guardandolo negli occhi.

Mi sorrise e mi prese per mano. Entrai in macchina e partì a tutto gas.
Dopo un ora che camminavamo gli chiesi: “Dove stiamo andando?”
“In un posto carino.” Mi disse sorridendomi.
“In un posto carino dove potrai uccidermi? Un posto dove nessuno sentirà le mie urla e ne troverà il mio cadavere?”
“Io credo che tu veda troppi film polizieschi.” Disse ridendo.
“Non è vero!” Esclamai.
“Si certo come no.”

Finalmente parcheggiò su un prato all’inglese e dietro cerò un piccolo boschetto. Dopo essere scesi dalla macchina mi prese per mano e mi portò nel boschetto.

“Come hai intenzione di uccidermi?” Chiesi scherzando.
“Non ho ancora deciso, si accettano suggerimenti.”
“Ok allora voglio una morte rapida e indolore.”
“Temo che non sia possibile.” Disse fingendo di essere dispiaciuto.

Mi fece sdraiare a terra e lui accanto a me. Appoggiai la mia testa sul suo petto e sentii i battiti del suo cuore accelerare. La cosa strana e che per arrivare lì non avevamo corso. Appoggiai la mano destra sul suo petto e pian piano la feci scendere sino al suo ombelico. I battiti del suo cuore aumentarono ancora. Sollevai la testa per guardarlo e notai che aveva gli occhi chiusi e cercava di respirare regolarmente.

“Qualcosa non va?” Chiesi preoccupata.
“Non è tutto ok. Puoi solo toglierti di dosso?”
“Perché ti do fastidio?” Chiesi
“Non proprio. “
“Perché il tuo cuore batte così forte? E perché stai respirando in quella maniera?”
“Quanto sei curiosa!” Esclamò sarcastico.
“Non cambiare discorso.” Dissi e si sollevò per guardarmi meglio.

I suoi occhi erano immersi nei miei. Il mio cuore iniziò a battere velocemente. Volevo baciarlo senza sosta. Non desideravo altro. 

 


 


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Bene questo cpaitolo è uscito da solo, spero vi piaccia, se me lo recensite non mi arrabbio xD 
Spero di poter postare presto l'ottavo capitolo. Nel frattempo se volete leggere la mia FF sui The Wanted fate pure lol
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Un mega bacio e un mega grazie a tutti quelli che hanno messo nelle seguite questa storia. 
xxx  Cla' 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8 


Mi ero sollevato per guardarla meglio. Mi aveva appena chiesto perché il mio cuore batteva così forte e perché respiravo in quella maniera. Che cosa avrei dovuto rispondergli? “Sei tu la causa di tutto questo? Respiro così perché voglio baciarti e spogliarti e chi più ne ha più ne metta?”
Quella che pensavo fosse una semplice cotta in poco tempo era diventato amore.
La domenica in cui ero rimasto a mangiare da lei l’avevo baciata, intensamente. Lei lo voleva e anche io lo volevo. Quando le avevo chiesto di essere solo amici avevo visto la sua faccia. Le avevo spezzato il cuore. Mi ero sentito una merda. Le avevo chiesto di essere amici perché non volevo innamorarmi di lei e soffrire come avevo sofferto con Tina. Per non parlare di quella mattina. Quando Dustin mi aveva detto che erano tornati insieme e Lucy invece aveva detto che ci stava pensando il mio cuore pian piano iniziò a sgretolarsi. La gelosia mi aveva ormai invaso il corpo e non voleva lasciarmi. Al suono della campanella ero praticamente scappato per non picchiarlo. Quando ho visto Lucy piangere dallo specchietto retrovisore, il mio cuore già in polvere era sparito. Al suo posto c’erano i sensi di colpa.
Continuai a guardarla negli occhi… volevo baciarla e dirle quanto ci tenessi a lei. Quanto per me fosse importante. Non aveva alcun senso resisterle ancora. Mi ero innamorato di lei. Se fosse stata mia avrei potuto soffrire, ma mai quanto esserle amico, vederla baciare un altro. Non passare più del tempo con lei perché doveva pensare al suo nuovo ragazzo.
La baciai intensamente con passione, con amore. Ricambiò il mio bacio. In un battito di ciglia mi ritrovai sopra di lei. Aveva le mani tra i miei capelli e le mie mani erano sui suoi fianchi. Lasciarla andare era fuori discussione.
Mi squillò il telefono, ma non risposti. Non avevo alcuna intenzione di smettere di baciare la ragazza che mi aveva rubato il cuore.

“Non rispondi?” Mi chiese staccandosi.
“No ora sono impegnato.” Dissi e tornai a baciarla. Il cellulare smise di squillare. Dopo una manciata di secondi tornò a squillare.
“Dai rispondi, magari è importante.” Disse staccandosi di nuovo. Presi il cellulare dalla tasta e risposi ancora sopra di Lucy.

“Fratello, ma perché cazzo non hai risposto prima?” Disse molto fine Sebastian.
“Sono a scuola, che vuoi?” Dissi guardando negli occhi Lucy che mi accarezzava il collo. Volevo dirle di starsi ferma perché ero un ragazzo e perché avevo gli ormoni a mille. Ma non lo feci perché Seb se ne sarebbe accorto. “Guarda che sono le 4 saresti dovuto essere a casa circa un ora fa! Comunque chi se ne frega. Ho incontrato di nuovo quella ragazza, devi tornare subito a casa!” Esclamò e riattaccò.

Sbuffai. Misi la testa nell’incavo del collo di Lucy e iniziai a darle tanti piccoli bacetti. Non avevo alcuna intenzione di separarmi da lei.

“Chi era?” Chiese curiosa.
“Mio fratello.” Dissi continuando a baciarla sul collo.
“Che voleva?”
“Niente.” Dissi, mi prese il viso tra le mani e mi guardò negli occhi.
“Non è che adesso mi dici di nuovo di essere solo amici vero?” Mi chiese triste.
“Non ho alcuna intenzione di essere tuo amico a meno che tu non lo voglia.” Dissi. Frase epica, mi era uscita dal cuore che si era velocemente ricomposto. Volevo farmi un applauso da solo per com’era bella quella frase.
“Vuoi essere il mio ragazzo?” Mi chiese incerta.
“Più di ogni altra cosa al mondo.”

BRAVO! SEI BRAVISSIMO!  Volevo gridarmi. Delle parole così belle non mi erano mai uscite per una ragazza.
Lucy mi sorrise e mi baciò con passione. Sebastian mi fece uno squillo per dirmi di muovermi.

“Piccola ora dobbiamo andare, Sebastian vuole che torni a casa.” Le dissi a malincuore.
“Ok” Disse dispiaciuta.

La aiutai ad alzarsi e mano nella mano tornammo alla macchina. Mentre guidavo le tenevo la mano, non mi andava di lasciarla. Lei mi guardava e sorrideva.

“Perché volevi essermi amico?” Mi chiese.
“ Perché non volevo soffrire.”
“E cosa ti ha fatto cambiare idea?”
“Il fatto che mi sono innamorato di te. E in un modo o nell’altro avrei sofferto comunque, perciò…”

Arrivammo a casa sua e prima di scendere dalla macchina mi diede un bacio intenso. Nessuno dei sue si voleva staccare. La vidi scendere dalla macchina e aspettai che entrasse in casa. Il suo sedere era davvero bello.
Un altro squillo di Seb. Lo volevo uccidere. Si era innamorato anche lui, con la differenza che per lui era la prima volta in assoluto. Era stato con tante ragazze e donne e per nessuna di queste aveva provato un sentimento qualunque esso fosse. Non provava né compassione per quelle che ci rimanevano male e né sensi di colpa per quelle che gli piangevano tra le braccia. Non stava mai con la stessa ragazza per più di una settimana.
Ora invece aveva incontrato una ragazza al supermercato, le aveva dato una mano a prendere un pacco di biscotti e quando si era girata per ringraziarlo. BOOM! Colpo di fulmine. Si era innamorato di lei. Gli occhi della ragazza marroni/verdi erano stati fatali per lui. Non faceva altro che pensare a lei giorno e notte. Sapeva solo che si chiamava Lara, che le piaceva passare il tempo con sua sorella e che andava all’università. Non sapeva nient’altro perché il nonno lo aveva chiamato per andare alla cassa a pagare.
Quando arrivai a casa andai dritto in camera sua. Lo trovai seduto sul letto con le mani tra i capelli.

“Che cosa è successo?” Gli chiesi.
“Ho fatto il giro di alcune università qua vicino.” Incominciò a dire. Si aveva iniziato a cercarla girandosi tutte le università. “E stamattina rassegnato mentre tornavo a casa, l’ho vista attraversare la strada ed è entrata in un negozio di souvenire. L’ho seguita e ho scoperto che lavori lì. Ho dovuto comprare un portachiavi per non dare nell’occhio.”
“E tu mi hai fatto correre sin qui per dirmi questo?” Chiesi furioso. Lui annuì. “Ma sei un imbecille! Stavo baciando Lucy quando hai chiamato ho dovuto riaccompagnarla a casa per venire qui da te!”
“Quindi di sei deciso finalmente.” Disse felice.
“Io ti ammazzo!” Esclamai.
“Dai fratello mi devi aiutare, devo uscire con quella ragazza. Non posso andare al suo negozio ogni giorno e comprare qualcosa. Solo per vederla.”
“E io cosa dovrei fare?” Chiesi non capendo.
“Ti accompagno al negozio entri compri qualcosa e scopri se ha il ragazzo o no.”
“Cosa? Ma sei matto? Non puoi chiederglielo tu?”
“NO! Quando l’ho vista stamattina non sono riuscito a dirle niente se non un ‘Ciao, tu non sei quella dei cereali?’ E lei: ‘ si sono io.’ Devi aiutarmi dai dobbiamo andare in quel negozio io se ci torno faccio la figura dello scemo.”
“Va bene.” Dissi mi dispiaceva vederlo in quello stato.

Lui era sempre stato sicuro di se. Se voleva una ragazza non si sa come ma dopo dieci secondi era sua. E ora aveva bisogno di me per conquistarne una. Andammo alla macchina e guidai io perché lui non ci riusciva era troppo agitato. Arrivati al negozio parcheggiai un po’ distante.

“Lei è bassina, ha i capelli lunghi sino a sotto il seno e alla fine ha dei boccoli. E i suoi capelli sono di un nero quasi rosso, non te lo so spiegare, comunque dovrebbe esserci solo lei.” Disse e mi spinse fuori dalla macchina.
“Con calma!” Lo rimproverai.

Entrai nel negozio con nonchalance e trovai una ragazza dietro il bancone.

“Mi scusi.” Dissi per attirare la sua attenzione. Quando si voltò vidi chi era.

Era Lara, la sorella maggiore di Lucy. 




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Ciao a tutte spero che questo capitolo vi piaccia. L'ho scritto dal punto di vista di Jamie perché molto suoi comportamente non erano stati ben decifrati da Lucy. 
Spero di essere stata abbastaza veloce a pubblicarlo. Continuate  arecensire perché mi fa piacere sapere cosa ne pensate. 
Volevo ringraziare tutti quelli che stanno seguendo questa storia. GRAZIE.
Ho scritto una fancfiction sui THE WANTED se volete leggerla questo è il link : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1266367&i=1

S
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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9
 

Lara mi aveva raccontato che Jamie era andato a comprare dei regali al suo negozio. Ero in veranda che aspettavo Jamie, avremmo dovuto passare il pomeriggio insieme. Dovevamo parlare di quello che era successo il giorno prima nel bosco. Quando arrivò scese velocemente dalla macchina e sfoggiò un bel sorriso. Quando si avvicinò si accomodò accanto a me.

“Ciao” Dissi. Ma lui non mi rispose e mi baciò appassionatamente. Ricambiai il suo bacio.
“Non vedevo l’ora di vederti.” Disse ancora sorridendo.
“Anch’io.” Dissi incerta. Ancora non avevo capito niente. Ogni volta che mi baciava dopo ero tipo: “Dove sono? CHI sono? Come sono arrivata qui?”
“Stavo pensando che stasera potremmo uscire tutti insieme.”Disse cercando i miei occhi.
“Tutti insieme chi?”
“Io, tu, Lara e Seb.” Disse come una cosa ovvia.
“Perché anche Sebastian e Lara?” Chiesi, non gli avevo detto che a Lara piaceva Sebastian.
“Beh, mio fratello non ha ancora fatto amicizia con nessuno… voleva uscire con noi, ma non voglio che faccia da terzo incomodo. Fa venire anche Lara così non sta da solo.”
“Ma non sta da solo ci siamo noi.” Dissi come una cretina.
“Si?!” Disse e riprese a baciarmi.

Appena se ne fu andato corsi dentro da Lara a darle la grande notizia. Questa fu la sua reazione: “AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH! AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH! AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH!” Continuò così per circa un quarto d’ora. “Hai finito?” Chiesi sarcastica.
“Si. Cosa mi metto? Non ho niente!!” Disse mettendosi le mani tra i capelli.
“Non hai niente?? E tutti quei vestiti che sono nell’armadio?” Chiese nonna Bea.
“C’è un vestito che non ho mai messo!” Esclamò come se le si fosse accesa la lampadina delle idee.
“E se non lo hai mai messo perché vuoi metterlo adesso?” Chiesi per farla innervosire.
“Smettila!” Disse acida.

Si provò il vestito, ma addosso non diceva niente era… beh non era niente di speciale.

“Lucilla, andiamo a fare shopping!” Esclamò come un’esperta condottiera.
“Non se ne parla!” Esclamò Bea.
“Dai nonna.” Piagnucolò Lara. Incominciarono a discutere e così me ne tornai in camera mia per decidere cosa mettere.
Nel mio armadio non c’erano vestiti. Avevo solo jeans. L’idea di avere le gambe scoperte non mi andava tanto a genio. Misi un jeans e una camicetta. Lara invece decise di mettere una mini-gonna e una camicetta.
Quando uscimmo l’auto di Jamie era già fuori. I due fratelli erano appoggiati alla macchina. Non guardai tanto Sebastian, comunque sembrava carino. Jamie indossava un jeans scuro e una maglietta a maniche corte blu cenere.
Jamie presento Lara a Sebastian e quest’ultimo disse : “Hey ma tu non sei la ragazza del negozio di souvenir?”
La sua voce mi era sembrata falsa, finta. Non capivo il perché.  “Si, sono io.” Disse Lara imbarazzata.
Entrammo in macchina e Sebastian si accomodò dietro con Lara, facendo mettere me accanto a Jamie che guidava.

“Dove andiamo?” Chiesi curiosa.
“In un ristorante appena fuori città.” Disse Jamie felice.
“Allora Lara il tuo ragazzo?” Chiese Sebastian.
“Ehm… non ce l’ho.” Fece spallucce.
“Io credevo che lo fossi…” Disse Sebastian, la sua voce era strana, non mi convinceva molto.

Continuarono a chiacchierare per tutto il tragitto, ma Sebastian non mi convinceva proprio. Entrammo nel ristorante e ci accomodammo al tavolo che ci indicò la cameriera. La ragazza magra e biondo avevo un cartellino con il nome “Kurt”. Non se la smetteva di guardare Sebastian e Jamie.
Lara si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò “Ma che vuole una foto sta scema?!” Scoppiai a ridere e lei con me. “Perché ridete?” Chiese Sebastian.
“Niente.” Dissi un po’ acida.
“Dai perché state ridendo?” Chiese Jamie come un bambino.
“Nulla di che.” Dissi.

Kurt continuava a passare e a spassare davanti, da dietro, da sopra e da sotto il nostro tavolo. Cercava di farsi notare in tutti i modi, in tutti i luoghi e in tutti i laghi, ma quei due non se la filavano manco per sbaglio. La cosa mi faceva piacere. Sebastian continuò a parlare con Lara. La stava tempestando di domande.
Io e Jamie non ci dicemmo molto. Kurt tornò imperterrita al nostro tavolo.
“Volete il dolce?” Chiese.
“No grazie, il conto.” Disse Sebastian con un piccolo sorriso. Era davvero bello. Entrambi i fratelli erano di una bellezza inaudita.
I due fratelli andarono alla cassa per pagare seguiti da Kurt.

“Tagliamole la testa!” Ordinò Lara come la regina rossa.
“Stai calma, tanto loro non l’hanno calcolata proprio.” Dissi e proprio in quel momento Kurt mise una mano sulla spalla di Sebastian. Lara mi guardò torva. “È lei che lo sta toccando.” Aggiunsi.
“Chissà se gli piaccio.” Disse più a se che a me.
“Non lo so. È stato strano per tutta la sera. Non ho capito se ci provava o ti prendeva in giro.” Dissi.
“Secondo me mi prendeva in giro.” Disse triste. “Lui è troppo bello per stare con me.”
“Io direi che è troppo bello per stare con chiunque.” Dissi sarcastica. Ci mettemmo a ridere.
“Signorine vogliamo andare?” Disse Jamie. Io e Lara ci alzammo contemporaneamente. Una volta in macchina decisi di smetterla di farmi i fatti miei e di incominciare a fare la scema. Volevo capire che intenzioni avesse Sebastian e perché Jamie era… silenzioso.
“Avete visto la cameriera, non la smetteva di guardarvi.” Dissi.
“Si, ma io guardavo solo te Lucy.” Disse subito Jamie.
“Non era per niente carina.”Disse Sebastian. “E comunque avevo di meglio da guardare.” Aggiunse guardando Lara con un sorrisetto malizioso.  

Lara fece una risata nervosa. Quando arrivammo davanti a casa, Sebastian e Lara scesero per andare sul portico, mentre io e Jamie rimanemmo in macchina.

“Bella serata…” Disse.
“Si.” Dissi poco convinta.
“Io voglio che tu sia la mia ragazza…” Disse buttando lì la frase.
“E io voglio esserlo.” Dissi sorridendogli. Mi baciò. “Scusa se sono stato strano per tutta la sera, ma stavo pensando a come e quando dirtelo. Ma alla fine non ho trovato un modo giusto.” Disse ridendo.

Ci baciammo ancora e ancora e ancora. Poi mi voltai per vedere Lara e Seb. Erano seduti sul portico che scherzavano e ridevano come matti.

“Tuo fratello è proprio strano.” Dissi.
“Già. Ma ci si può fidare di lui. Non lo dico solo perché sono suo fratello, ma credo che se Lara decidesse di stare con lui potresti stare tranquilla.” Disse guardandoli.

Non sapevo il perché ma gli credevo. Sentivo che potevo fidarmi del fratello e che potevo fidarmi anche di Jamie. Tornammo a baciarci. 




 




- "This is impossible"      

- "Only if you believe it is."

Mad Hatter

 
Ecco questa chicca di capitolo. Spero vi piaccia e ho cercato di farlo un po' più lungo visto che non so quando potrò postare un altro capitolo. 
Fatemi sapere se vi piace o no nelle recensioni.
 
Volevo ringraziare tutti quelli che stanno seguendo questa storia. GRAZIE.
Ho scritto una fancfiction sui THE WANTED se volete leggerla questo è il link : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1266367&i=1

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Un bacio  Cla' 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10 


Jamie mi venne a prendere da casa. Quando arrivammo a scuola mi prese la mano. Il mio cuore incominciò a battere forte.
Vidi Dustin entrare a scuola.
Se ci avesse visti mano nella mano sarebbe andato su tutte le furie. Avrebbe sicuramente dato spettacolo… immaginai tutta la scena nella mia testa. Dustin che si avvicina e picchia Jamie. Fanno a botte per un po’ sinché il preside o un professore non li separa e nel frattempo io grido che devono smetterla. Decisi che il mio sogno ad occhi aperti non sarebbe dovuto diventare realtà perciò decisi di lasciare la mano di Jamie.

”Perché mi hai lasciato la mano?” Chiese Jamie.
”Non mi va che Dustin ci veda” Dissi sincera.
”Perché?” Chiese acido.
”Farà sicuramente una scenata e non mi va. Già mi guarderanno tutti perché sto con te figuriamoci che faranno quando Dustin inizierà a sbraitare.” Sbuffo. “Lascia che gli parli da sola dopo scuola.”
”Da sola? Non lo so.” Disse serio scuotendo la testa.
”Dai Jamie.”
”Non so se riuscirò a non baciarti sino all’uscita da scuola.” Disse ancora serioe dopo fece un piccolo sorrisetto.
Mi misi a ridere. “Dai scemo!” Esclamai e mi fece un sorriso a 32 denti.

Il suo solito sorriso. Quello che mi lasciava senza fiato. Mi baciò. Ricambiai il suo bacio molto volentieri. Quando ci staccammo notai che alcune ragazze ci stavano guardando.

“Ci hanno visti.” Dissi abbassando la testa. “Speriamo non corrono a dirlo a Dustin!” Esclamai.

Dopo la terza lezione incontrai Dustin. Aveva la mascella serrata e mi guardava con aria arrabbiata. Sapeva tutto, me lo sentivo. Mi avvicinai titubante convinta che mi avrebbe presa a schiaffi.

”è vero?” Chiese a denti stretti. Annuii. “Da quanto state insieme?”
”Due giorni.” Dissi.
”Quando avevi intenzione di dirmelo?” Chiese con un tono freddo e acido.
”Oggi dopo scuola.”
”Si, come no!”
”Dustin mi dispiace…”
”Anche a me!” Esclamò interrompendomi.

Vide qualcosa dietro di me e mi afferrò il braccio trascinandomi fuori dall’istituto.

”Dustin dove mi porti?” Chiesi camminando.
”Dobbiamo parlare!” Esclamò ancora freddo e acido.

Salimmo in macchina e partì a tutto gas. Dopo un oretta di macchina decise di fermarsi. Non lo avevo mai visto così arrabbiato.
Quando scendemmo dalla macchina tirò un calcio a un cestino che poveraccio aveva avuto la sfiga di trovarsi proprio sotto i suoi piedi.

“Io non posso crederci, come hai potuto farmi questo?” Chiese gridando.

Ci trovavamo in un parco simile a quello dove qualche giorno prima mi aveva portata Jamie.

”Dustin, mi dispiace tantissimo, ma io non provo più niente per te…”
”Lucy io ti amo!” Esclamò interrompendomi. “Io ti amo più di ogni altra cosa al mondo! Non puoi lasciarmi. La nostra storia dura da un sacco di tempo ormai. È vero nell’ultimo periodo litigavamo spesso, ma questo non vuol dire che dovevi scappare con il primo che passava!”

Fece avanti e indietro cercando di calmarsi.

“Come puoi dire che non provi più niente per me? Io sono stato il tuo primo bacio. Io sono stato il tuo primo fidanzato. Io sono stato il tuo primo amore e soprattutto io sono stato la tua prima volta a letto!!” Esclamò l’ultima parola con molta enfasi. “Non puoi dirmi che non provi più niente per me! Non puoi!!”

Con quest’ultime due frasi si era agitato moltissimo. Si era avvicinato più del dovuto e sembrava volesse baciarmi. Mi squillò il cellulare.

“Non rispondere!” Mi ordinò.
”Devo farlo, se è la nonna e non rispondo le verrà un infarto!” Esclamai.
”Vedi chi è.”

Non era la nonna, era Jamie e Dustin se ne accorse perché guardo sul display. Mi tolse il cellulare dalle mani e lo spense. Dopo averlo tenuto qualche secondo in mano se lo mise in tasca.

”Lo devi lasciare!” Ordinò.
”No!” Esclamai secca con il nodo alla gola.

Volevo piangere. Accidenti se volevo farlo. Dustin era completamente fuori di se, muoveva le mani come se volesse schiaffeggiarmi, ma fortunatamente non lo fece. Dopo un po' mi mise le mani sulle spalle e mi scosse fortissimo facendomi male al collo.

”Dobbiamo tornare insieme!” Esclamò gridandomi in faccia.
"Lasciami mi fai male!" Gridai cercando di allontanarlo.

Mi lasciò andare e scoppiai a piangere e mi buttai a terra.

“No, mi dispiace. Non voglio tornare con te. Sarai anche stato il mio primo di tutto, ma io non ce la faccio più. Non provo più niente per te. Ho smesso di provare dei sentimenti nei tuoi confronti da quando abbiamo iniziato a litigare.” Dissi piangendo come una fontana.
”Ti piace Jamie solo perché ha i soldi!”
”No. Ti sbagli.”

Mi lanciò il cellulare. Non lo accessi. Dustin era ancora infuriato e non mi sembrava il caso di rispondere ai messaggi di Jamie.

”Alzati ti riaccompagno a casa!” Disse tornando ad essere freddo come un cubetto di ghiaccio.

Mentre eravamo in macchina continuò a parlare: “Lucy non ho alcuna intenzione di lasciarti andare. Io sono ancora innamorato di te e ho intenzione di fare il possibile per riaverti. Quando ti accorgerai che il caro signor Richards è un completo idiota e donnaiolo, tornerai da me, ne sono certo.”
“E se invece si dimostrasse tutto il contrario?” Chiesi ancora con le lacrime agli occhi.
”Beh… tu sappi solo che prima o poi torneremo insieme!” Disse accostando davanti al vialetto di casa mia.

Non avevo voglia di tornare a casa. Sicuramente Lara e la nonna mi avrebbero abbracciata e consolata, ma il loro abbraccio avrebbe potuto aspettare. Ora avevo bisogno di Jamie. Avevo bisogno che mi abbracciasse forte forte a se. Volevo sentirmi protetta  e coccolata tra le sue braccia muscolose.
Così decisi di incamminarmi verso casa Richards.
Quando arrivai il grande cancello si aprì da solo. Avevo ancora il viso rigato di lacrime perché durante il tragitto avevo continuato a piangere. Arrivata alla porta bussai delicatamente.
Dopo qualche secondo mi aprì Sebastian che mi guardò con un misto di gioia e dispiacere. Mi abbracciò fortissimo dandomi piccoli bacetti sulla testa. Scoppiai di nuovo a piangere.

”Lucilla dimmi che quel verme non ti ha toccata.” Disse a denti stretti. Jamie doveva avergli raccontato tutto.
”No.” Dissi con poca voce.
”Lucy!” Sentii gridare Jamie da dietro Sebastian.




- "This is impossible"      

- "Only if you believe it is."

Mad Hatter

 
Mi scuso in anticipo per gli errori. Questo capitolo credo che sia davvero caruccio...Dustin aveva bisogno di spazio per spiegare i suoi sentimenti. Spero che quasto capitolo sia piaciuto anche a voi, fatemelo sapere nelle recensioni LoL 
Ringrazio tutti quelli che hanno già recensito i capitoli precedenti, tutti quelli che hanno messo la storia tra: preferite/ricordate/seguite. E naturalmente ringrazio anche tutti i lettori silenziosi, che carucci che siete :D 
Un grazie di cuore. 

Ho scritto una fancfiction sui THE WANTED se volete leggerla questo è il link : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1266367&i=1

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11


Quando Sebastian sciolse l’abbraccio vidi Jamie che correva giù dalle scale. Mi abbracciò anche lui.

”Che cosa è successo? Perché non mi rispondevi? Ma stai piangendo. Perché piangi?” Partì Jamie come un treno.

Mi prese in braccio tipo sacco di patate. Avevo la testa che sbatteva sul suo fondo schiena e la cosa non mi dispiaceva affato. Mi portò in camera sua e chiuse la porta. Mi lanciò sul divano e si mise accanto a me.
Gli raccontai tutto, tralasciando le parti in cui mi aveva scossa e tolto il cellulare per poi rilanciarmelo.
 
“Se lo prendo giuro che lo faccio a fettine.” Disse serrando la mascella. Aveva il fumo che gli usciva dal naso come nei cartoni animati.
“Jamie adesso ho solo bisogno che mi abbracci.”
 
Mi strinse forte a se. La mia testa era schiacciata sul suo petto muscoloso. Mi sentivo in colpa per Dustin. Io non lo amavo più, ma vederlo così mi faceva male. Mi addormentai tra le braccia di Jamie. Quando mi svegliai ero sdraiata sul suo letto e accanto a me c’era Sebastian che guardava il soffitto. Io e lui non avevamo mai avuto una conversazione. Mi tornò in mente quando qualche ora prima mi aveva abbracciata e baciata sulla testa.
 
“Oh finalmente ti sei svegliata.” Disse. “Jamie è andato un attimo in cucina.”
”Sei strano lo sai?!” Dissi sollevandomi.
”Come sono strano?” Mi chiese con aria interrogativa.
“Ti comporti in modo strano. L’altra sera quando siamo usciti tutti e quattro insieme sembrava che stessi prendendo in giro Lara. E poi prima mi hai abbracciata preoccupato.”
”Io e Jamie siamo abituati ad essere circondati da persone false e quindi non ci fidiamo di nessuno e avvolte ci comportiamo in modo strano o menefreghista. Mi dispiace se il mio comportamento l’altra sera ti è sembrato una presa in giro. Ma credimi ho le migliori intenzioni con tua sorella. Riguardo a quello che è successo prima, non devi preoccuparti. Non sono innamorato di te. È solo che stamattina Jamie mi ha raccontato quello che è successo con Dustin a scuola. Ha visto mentre ti trascinava via. Era molto preoccupato. Non ho mai visto mio fratello così preoccupato. Ha completamente perso la testa per te. L’idea di vederlo soffrire come soffrì con Tina, non mi piace per niente. Quando ti ho vista piangere ho capito che avevi bisogno di un abbraccio.” Mi spiegò.
“Ti ringrazio.” Dissi. “Così hai le migliori intenzioni con mia sorella eh?!”
Sorrise. “Sì. Mi piace molto.”

Entrò Jamie e si buttò sul letto alla mia destra.

“Che fate?” Chiese sorridendomi.
“Niente, parlavamo di Lara.” Dissi.
”Vi lascio soli.” Disse Sebastian alzandosi.

Appena chiuse la porta Jamie incominciò a baciarmi con foga. Mi infilò la mano sotto la maglietta. Poi piano piano la fece salire sino al reggiseno.

“No, io non credo sia il caso.” Dissi.
”Dai, non ci sentirà nessuno.” Disse malizioso.
”No Jamie.” Dissi.

Fece una faccia seccata e mi venne un nodo alla gola. Le lacrime scesero da sole.

”Hey amore perché piangi?” Mi chiese abbracciandomi forte. “Guarda che non è un problema posso aspettare.”
”Mi dispiace.” Dissi.
”Tranquilla.” Disse accarezzandomi la schiena.
 
Mi fece stendere sopra di lui e lo baciai.

”E così Dustin è stato il tuo primo di tutto.” Disse guardandomi negli occhi.
”Già.” Dissi dispiaciuta per Dustin.
”Io sarò il secondo e l’ultimo.” Disse facendo un sorriso a 32 denti.
”Cosa? L’ultimo?” Dissi ridendo.
”Sì hai capito bene sarò l’ultimo.”
“Io non credo.” Dissi ancora ridendo.

Mi spinse e si buttò addosso. Mi presi i polsi e li portò sopra la mia testa.

”Dopo questa affermazione sarò costretto a torturarti, spero che tu non soffra tanto il solletico.” Disse.
”Oh, no Jamie!” Esclami ridendo perché mi stava facendo il solletico. “Ti prego basta.”

Dopo un po’ si fermò e si buttò sulle mie labbra. Mi baciò con foga.

”Jamie che hai? Vuoi calmarti?” Dissi.
”Scusa è che ho passato metà pomeriggio a mangiarmi le mani, adesso voglio mangiare te.”
”Puoi farlo con calma però.” Dissi ridendo.
”Io sono follemente innamorato di te. Non so se provi lo stesso, ma ogni volta che ti vedo il cuore mi batte fortissimo. Quando non ci sei non faccio altro che pensarti. Quando mi arriva un tuo messaggio il cuore mi esce dal petto. E ho in continuazione le farfalle allo stomaco. Credo di essere innamorato di te da quando ti ho portata qui ubriaca. Nei giorni in cui siamo stati solo amici il mio amore per te non ha fatto altro che aumentare di giorno in giorno.” Disse e mi baciò con delicatezza.
”Anche io ho le farfalle allo stomaco quando ti vedo. E il mio cuore batte forte quando mi arrivano i tuoi messaggi, quando ti vedo, quando sto con te. Batte forte in continuazione e solo per te.”
Dissi baciandolo. 




- "This is impossible"      

- "Only if you believe it is."

Mad Hatter

 
Ho pubblicato presto che brava piccina che sono. 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto fatemolo sapere nelle recensioni.
Vi ringrazio tutti per aver anche solo letto la storia. 
Ringrazio tutti quelli che recensiscono, tutti quelli che hanno messo la storia tra: preferite/ricordate/seguite.


Ho scritto una fancfiction sui THE WANTED se volete leggerla questo è il link : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1266367&i=1

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