Oh shit, I'm in love! di JulieMary (/viewuser.php?uid=180622)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Summer camp ***
Capitolo 2: *** Idiot guys ***
Capitolo 3: *** Smoke and thoughts ***
Capitolo 4: *** Friends ***
Capitolo 5: *** My name is Anonymous! ***
Capitolo 6: *** Tennis lesson ***
Capitolo 1 *** Summer camp ***
*AVVISO:
prologo più lungo del previsto. Don't worry, la lettura
sarà comunque scorrevole*
1
– Summer camp
Katherine
Le prove di
oggi mi
hanno sfinita ma ero troppo incazzata, troppo carica, troppo in fuga
dalla mia
schifosa vita per non cantare e suonare la chitarra. Lei è
la mia amica più
fedele, diciamo, e ogni volta che ho bisogno di sfogarmi ci sono sempre
quelle
sei corde tese pronte ad oscillare ad ogni mio comando.
Insieme a Tori e
Oliver, certo, i miei colleghi di band, nonché miei migliori
amici.
Mi butto a peso morto
sul puff arancio che sta accanto a me dopo essermi sfilata la chitarra
di dosso,
poi estraggo dai miei shorts il pacco di sigarette e
l’accendino.
-Che caldo, ragazzi-
esclamo dopo aver aspirato e poi gettato una grossa nuvola di fumo.
Perfetto,
tra poco questo garage puzzerà ancora di più di
tabacco.
L’altro giorno la mamma di Tori ci
ha fatto una predica pesante per questo, ma io non intendo di certo
rinunciare
a fumare solo per il naso delicato di una donna isterica!
-Già, sto morendo- commenta Tori poggiando
il suo basso al muro e prendendo una sedia per mettersi successivamente
di
fronte a me; stessa cosa fa Oliver.
-Quanti gradi ci sono oggi?- chiedo
io per curiosità.
-Non saprei- mi risponde Tori mentre
estrae una sigaretta dal mio amato pacchetto che avevo poggiato sulla
gambe.
-Una anch’io- dice Oliver allungando
la mano verso le mie sigarette, ma io lo blocco.
-Giù le mani, stronzone! Sono le
mie!- esclamo in difesa.
-Qui la stronza sei tu, dammi una
sigaretta!- si lamenta il mio amico.
-Oggi hai fatto schifo, non te la
meriti! Di solito suoni meglio- adotto la prima scusa stupida per
averla vinta.
Oliver suona la batteria e ogni
volta che lui sbatte con grinta le bacchette sullo strumento, io mi
rendo conto
di quanto lui sia fantastico.
C’è anche da dire, però, che adoro
vedere Oliver incazzarsi, ogni volta è uno spettacolo.
-Dai Kat, solo una sigaretta! Ti
ricordo che io te ne ho date tante- continua lui a supplicarmi e io ci
godo.
Scuoto la testa sorridendo malignamente, poi do un altro tiro alla mia
stizza.
-Perché a Tori si e a me no?-
piagnucola Oliver come un bambino e io rido.
-Perché lei è una brava ragazza ed è
un figona, vero Tori?- includo la mia migliore amica nel
“gioco” guardandola
maliziosamente.
Lei mi risponde annuendo e
arricciando le dita di una mano per imitare una pantera.
La smorfia che si è formata sul suo
volto mi fa ridere e il suo finto ruggito anche.
-Non è giusto che voi facciate
comunella tra di voi, ragazze- dice Oliver incrociando le braccia al
petto e
qui, decido di rompere i giochi.
Beh, come si dice, il gioco è bello
quando dura poco, no?
-Toh, stupido- lancio il pacchetto
di sigarette al mio amico beccandolo in piena faccia, provocando in lui
un
verso strano. Uh, si è fatto male?
-Ah, che dolore! Lanciarmelo più in
basso ti costava molto?- continua lui a rompere i coglioni.
-Zitto e fuma, scemo- gli rispondo
ridendo, poi mi volto verso il cielo; la saracinesca aperta dovrebbe
far
entrare qualche spiffero d’aria ma qui fa così
caldo che chiedere un
po’ di fresco è troppo.
All’improvviso mi torna in mente
quell’odioso di mio padre. Ma perché, cazzo?
Perché deve scartavetrarmi i
maroni anche quando sono fuori casa semplicemente apparendomi in testa?
-Kat, alla fine non ci hai più detto
perché hai litigato con tuo papà anche stavolta-
mi riprende Tori. Eh che
diamine, adesso ci si mette pure lei a martoriarmi?
Io le ho sempre confidato tutto ma
non mi va sempre di nominare quell’ uomo che mi ha creata.
Mi volto verso la mia amica
soffiandole involontariamente il fumo in faccia.
-Niente di che, sempre le solite
menate- dico prima di abbassare lo sguardo sui miei shorts.
-Ossia?- chiede Oliver.
-Vuole sempre che io faccia cose che
non mi piacciono, mi sta addosso e mi tratta ancora come se avessi
cinque anni!
Ancora non ha capito che non riuscirà mai a farsi perdonare-
dico tutto d’un
fiato sentendo tutti i nervi del mio corpo vibrare aggressivamente.
Già, mio papà non riuscirà mai ad
avere il mio perdono per aver tradito mamma. Lo odio, sarà
così per sempre e
nulla cambierà, parola mia.
-Che ti ha detto?- domanda Tori
seria, pronta ad ascoltarmi per la millesima volta sui miei problemi in
famiglia.
-Quello stronzo vuole spedirmi in un
campo estivo nel Tennessee! Dice che così mi svago, che
posso fare nuove
amicizie e che cambio aria per un po’, ma lui non ha capito
che io da qui non
parto- dico decisa.
Oliver e Tori sgranano gli occhi.
-Nel Tennessee?!- esclamano
all’unisono.
Si, nel Tennessee. Che c’è di così
entusiasmante? Ma non lascerò mai il Texas solo per andare
in uno stupido campo
estivo! Mio papà se lo può scordare!
Bonnie
Leggo per la centesima volta quel
messaggio che in realtà dovrei cancellare.
Non solo dal mio cellulare, ma anche
dalla mia memoria. Eppure continuo a leggerlo, anche se si tratta di un
testo
che odio con tutto il cuore, come il ragazzo che me l’ha
scritto e mandato:
Gordon.
Anzi, non è che lo odio. Lo amo e lo
odio, ecco.
Per intenderci, fino a qualche
giorno fa eravamo insieme, anche felicissimi, oserei dire.
Si, ero molto felice con lui e
credevo che tutto fosse rose e fiori tra noi ma ciò che non
sapevo era che, in
realtà, dietro a quel viso di lui che tanto pareva angelico,
si nascondevano un
miliardo di bugie.
“C’è
una cosa che dovrei dirti.. ecco, mi sono messo da poco con Odette,
perdonami.
È da un
bel po’ che non ti amo più e mi
sono innamorato di Ody. Sono stato un bastardo, lo so, ma sappi che
nonostante
questo, ti vorrò sempre bene”.
Beh, peccato
che io molto
probabilmente, tra un po’, smetterò di volergli
bene.
Sempre se riuscirò a dimenticarlo,
certo. Ma mi chiedo come farò.
E poi, Odette, manco fosse davvero
bella come un cigno.. è un anatroccolo, anzi.
Sono stata scaricata tramite un
messaggio per una ragazza più brutta di Patty appena alzata
dal letto dopo una
notte insonne. Che classe, eh?
Eppure ci sto male comunque, davvero
Gordon non immagina quanto.
Le mie amiche dicono che non devo
più pensarlo, stessa cosa pensando i miei, eppure io trovo
che sia la così più
difficile da fare in questo momento.
All’improvviso sento bussare alla
porta e per poco non mi viene un colpo!
Nascondo subito il telefonino sotto
un cuscino e mi metto seduta sul mio letto.
-Chi è?- chiedo asciugandomi
frettolosamente le lacrime che mi coprono il viso.
-Sono Hilary, posso entrare?- sento
la voce di mia sorella oltre la porta e già ho capito che
vuole parlare con me,
ancora un volta.
-Si, vieni- la invito ad entrare e
le faccio posto accanto a me.
Hilary mi si avvicina a passi calmi,
sedendosi poi sul letto, pronta a cominciare un nuovo discorso tipico
da
sorella maggiore.
-Hai pianto ancora, vero?- mi chiede
guardandomi negli occhi ancora umidi e leggermente rossi. Io annuisco
tirando
su con il naso, non posso negare l’evidenza.
-Lo sai benissimo che Gordon non
merita le tue lacrime, perciò smettila di rinchiuderti tutti
i pomeriggi in
camera tua a leggere quel fottuto messaggio!- mi riprende mia sorella;
quasi
sembra volermi sgridare per la mia infinita stupidità, ma la
comprendo.
Ho rotto persino a me stessa, un
po’.
-E’ difficile- mi limito a dire,
guardando fuori dalla finestra. Hilary mi schiocca le dita davanti gli
occhi
per invitarmi a guardarla.
-Ehi, devo ricordarti di tutte
quelle volte che lui ti ha detto “esco con amici”
mentre invece usciva con
un’altra?- mia sorella mette il dito nella piaga, come
sempre; è il metodo per
farmi odiare Gordon e ricordarmi quante volte lui mi ha mentito per
Odette.
Sembra una soluzione crudele, ma a
volte funziona: quando mi ricordo di tutte quelle frottole, in me
salgono certi
istinti omicidi che fanno paura anche a me stessa.
L’unica cosa negativa è che, subito
dopo qualche attimo, io ricomincio a pensare ai bei momenti passati con
Gordon
e lì non riesco più a pensare a certe cose.
Sono una debole.
Rimango muta cercando di ricacciare
le nuove lacrime dentro i miei occhi e mia sorella intuisce che sto
ancora per
piangere.
-Non devi prendertela male quando ti
ricordo certe cose- mi dice Hilary con dolcezza avvicinandosi un
po’ di più a
me.
Il mio intento di ignorare le
lacrime fallisce completamente e io ritorno a singhiozzare come prima.
Mia
sorella mi abbraccia forte, provocando in me ulteriore sofferenza.
Lo so, lei mi abbraccia per
consolarmi ma io penso che sia più che normale piangere
più forte quando
qualcuno mi abbraccia, no? A me capita sempre così.
-Passerà vedrai, devi solo
distrarti- aggiunge Hilary mentre mi accarezza la testa, poi si stacca
da me
mentre io la fisso quasi stranita.
È già finito l’abbraccio?
-Infatti voglio proporti una cosa-
continua a parlare mia sorella, estraendo stavolta un volantino
spiegazzato da
una tasca dei jeans.
-Guarda cos’è arrivato oggi in
agenzia- mi dice lei sorridente mentre apre il volantino, poi me lo
mette tra
le mani.
Mi asciugo le lacrime e comincio a
leggere a voce alta cosa c’è scritto sopra il
pezzo di carta. –Campo estivo
“Forever Young”, attivo ogni estate dalla
metà di giungo fino alla fine di luglio.
Inviaci la richiesta di partecipazione via internet o via posta e in
pochi
giorni riceverai subito risposta!- leggo con la voce rotta per il
pianto, poi
punto lo sguardo su mia sorella, rimanendo perplessa.
-Tu vuoi che io mi iscriva a un
campo estivo?- le chiedo non essendo sicura di voler accettare la sua
proposta.
-Esatto! Così ti distrai e conosci
gente nuova! Sarebbe il top per te- cerca di convincermi Hilary. In
effetti non
ha tutti i torti ma sono un po’ preoccupata: e se fosse
inutile? Se ci andassi
senza concludere nulla? Senza escludere il fatto che potrei anche
annoiarmi a
stare sempre in mezzo alla natura, nonostante i paesaggi riportati su
questo
volantino siano molto belli.
Poggio nuovamente lo sguardo sul
volantino che tengo in mano e leggo che questo campo estivo si trova
sul fiume
Cumberland a Nashville, nel Tennessee.
-Oddio, tu mi vuoi.. far andare.. in
America?- chiedo incredula.
-Già, non trovi sia un’idea
stupenda? Lasci l’Inghilterra, ti fai un bel viaggietto e ti
svaghi! Vorrei
essere io al posto tuo- mi dice Hilary sempre con quel sorriso che mi
esprime
sicurezza.
Rimango senza parola, insomma,
andare in America è sempre stato un mio sogno, ma faccio
bene se accetto di
partire? Si tratta di un’avventura che degna di essere
vissuta ma ammetto che
un po’ devo pensarci su.
Cavoli, avere una sorella che lavora
in un’agenzia di viaggi hai suoi lati positivi; mi trovo a un
passo dal mio
sogno e tutto dipende solo dalla mia decisione.
-Posso pensarci per bene? È
probabile che stasera io sappia risponderti-
sforzo un sorriso e mia sorella improvvisa un piccolo applauso, tutta
contenta,
manco le avessi detto che parto già da adesso.
-Oh che bello, pensaci bene, intesi?
Ti voglio bene, Bonnie- esclama Hilary abbracciandomi nuovamente, poi
si alza
dal letto per uscire dalla stanza.
La lascio andare senza dire nulla; i
miei pensieri adesso ruotano intorno al volantino del Forever Young e
al mio
tentivo di dimenticare Gordon.
Che faccio, se accetto di partire
riuscirò davvero a voltare pagina?
Lo spero davvero con tutto il cuore.
Brittany
“Boy
you can say anything you want
I
don’t give a shh, no one else can have ya
I want you back
I want you back
Wa-want you,
want you back
I broke it off
thinking you’d be cryin’
Now I feel like
shh looking at you flyin’
I want you back
I want you back
Wa-want you,
want you back”
Amo questa
canzone, anzi, amo chi la
canta: Cher Lloyd, ti amo! Diventerei lesbica per te!
Ok, non esageriamo. La amo e basta.
È da minuti che passo l’aspirapolvere
per tutta la casa con le mie mega cuffie alle orecchie e non riesco a
stancarmi
di “I want U back” della Lloyd, canticchiandola.
No dai, siamo sinceri: io non
canticchio, ma urlo come un gallina a cui stanno tirando il collo, non
so se mi
spiego. Adoro cantare, ma mi riesce male, ecco.
Non mi sono mai divertita così tanto
a fare le pulizie di casa, poiché ogni volta che comincia
l’estate mia mamma mi
riempie di commissioni e mestieri da fare.
A parte che il fatto che sono un
vero e proprio disastro.
L’altro ieri stavo stendendo i panni
e, distraendomi per colpa di una farfalla, mi è caduto il
mio reggiseno in
pizzo nero sulla testa di un vecchietto.
Si, era colpa di una stupida
farfalla che io mi sono fermata ad osservare. Era bella, cavolo! E che
colori!
Assomigliava tanto a quelle farfalle che ho stampate sul lenzuolo del
mio
letto.
Fatto sta che, per colpa di un
insetto, ho fatto una grandissima figura di merda.
Il nonnetto, dopo aver ricevuto quel
“dono dal cielo”, ha alzato lo sguardo e ha beccato
me, un stupida ragazza di
diciassette anni che si distrae per una farfalla!
“Salve” lo salutai sorridente e con
un imbarazzo che mi stava mangiando viva.
“Bel reggiseno, è tuo?” mi ha
chiesto tutto sorridente tenendolo sollevato da una bretella.
Pervertito!
No ma va, che dice? Non ha sentito
il meteo? Hanno detto che oggi sarebbero piovuti reggiseni! Credetemi,
avrei
voluto rispondergli così.
“Ehm si, aspetti che scendo a
recuperarlo! E mi scusi per l’accaduto!” gli urlai
dal balcone, poi scesi giù a
riprendermi “il gioiello”. Lo chiamo
così perché mi è costato e, con
permesso,
ci tengo in un modo particolare.
Invece ieri sera, per cena, avevo il
compito di mettere in forno il tacchino e dovevo starci ben attenta.
Peccato
invece che, proprio mentre stavo controllando che la cottura procedesse
per
bene, mi ha chiamata Louis al telefono e, parlando con lui, mi sono
scordata
completamente della cena in forno!
Ah, chi è Louis? Beh, Louis è un
ragazzo inglese per cui ho preso una cotta l’estate scorsa,
esattamente dalla
prima volta che l’ho conosciuto al Forever Young, il campo
estivo che frequento
da tre estati.
Io e Louis siamo solo amici e lui
non lo sa che vado matta per lui. La cosa un po’ mi deprime
ma non perdo mai la
speranza: forse quest’anno gli dico cosa provo, ho deciso e
devo essere
determinata.
Ieri sera abbiamo parlato della
nuova estate che ci attende e io non vedo l’ora di rivedere
Louis, sto davvero
morendo dalla voglia di riabbracciarlo!
Anche lui dice che non vede l’ora di
vedermi e quando me l’ha detto mi sono sciolta come burro al
sole, anzi, mi
sono proprio abbrustolita da quanto mi sono cotta! Troppa emozione in
quel
momento e, insieme a me, senza che io me ne accorgessi subito, si
è
abbrustolito anche il tacchino.
All’improvviso ho sentito puzza di
bruciato e, strabuzzando gli occhi, mi sono voltata lentamente verso il
forno.
Ho visto uscire anche del fumo nero!
Ho chiuso a malincuore la chiamata
con Louis e mi sono precipitata dal tacchino per salvarlo. O almeno, ci
ho
provato.
Ho tirato fuori velocemente con i
guanti la teglia dove giaceva il tacchino e ,proprio quando sono
rimasta con la
teglia in mano, mia mamma è arrivata dal lavoro e mi ha
guardato con due occhi
che dicevano “adesso ti ammazzo, Brit!”.
“Ehm.. sicura che hai preso un
tacchino? Magari era una gallina nera” le ho detto per
sdrammatizzare la
situazione, ma lei non si è ammorbidita manco un
po’.
Non potete immaginare le urla
isteriche di mia mamma e le risatine di mio fratello Matthew mentre la
vedeva
ricorrermi per tutta casa con un mattarello in mano, ma lasciamo stare.
Torniamo a oggi. Come ho detto
prima, oggi sto passando l’aspirapolvere fin troppo
allegramente per essere
normale ma il fatto è che son troppo felice: tra pochissimo
rivedrò Louis e
anche i suoi amici! Rivedrò pure Devonne e Joelle, le mie
vecchie compagne di
bungalow.
Quest’anno mi metteranno sicuramente
insieme ad altre due ragazze e io non vedo l’ora di
conoscerle!
Ad un tratto, sento mio fratello
tirarmi per un lembo della canottiera ma io lo scanso.
-Levati Matthew! Non rompere!- gli
dico continuando a giocare con l’aspirapolvere e ad ascoltare
Cher Lloyd,
mettendo daccapo “I Want U Back”.
Faccio finta che il tubo
dell’elettrodomestico sia un palo da lapdance e comincio a
ballare come una
pazza; in qualche modo devo pur sfogare il mio entusiasmo.
Matthew mi tira di nuovo per la
canottiera.
-Smettila Matt!- lo scanso di nuovo
senza neanche guardarlo.
Continuo a ballare e a cantare come
una psicopatica; mi diverto troppo a scatenarmi.
Mi muovo come una pazza deficiente,
fin quando mio fratello mi importuna per la terza volta.
Infastidita, mi sfilo le cuffie
senza spegnere la musica e presto attenzione a questa piccola peste di
otto
anni.
-Si può sapere che vuoi?- gli
domando acida.
-C’è mamma alla porta!- esclama
indicandomi l’ingresso.
Mi rendo conto che Matthew ha
ragione quando sento bussare insistentemente alla porta e corro subito
ad
aprire.
-Se aprivi tu moriva Dora
l’esploratrice?- rimprovero scorbuticamente il mio fratellino
mentre spengo
l’aspirapolvere e mi precipito da mia madre rimasta chiusa
fuori. Eh ma anche
lei però, non ha le chiavi? Devono sempre rompere a me,
logico, no?
Giro le chiavi nella serratura e
spalanco la porta. Trovo mia madre furiosa che mi guarda male. Ho un
po’ di
paura.
-E’ da cinque minuti buoni che suono
il campanello, idiota!- mi urla dietro scavalcandomi per sistemare sul
tavolo
della cucina i sacchetti della spesa.
-Scusa mamma, ma avevo le cuffie
alle orecchie- mi giustifico, sbuffando.
-Prima o poi te le brucio quelle
cuffie!- mi minaccia mentre comincia a tirar fuori dai sacchetti i
prodotti che
ha appena comprato al discount.
-Toh, questa è per te- dice mia mamma
lanciandomi una busta bianca ed io so già di cosa si tratta:
è la lettera di
conferma da parte del Forever Young!
Quest’anno, la conferma mi è
arrivata per posta perché mi si è rotto il
computer e non ho potuto procedere
via mail, ma l’importante è che adesso ho questo
foglio tra le mani. Non vedo
l’ora di lasciare Ottawa per tornare a Nashville!
Riprendo a saltare per tutta casa
per la felicità ma mia mamma, come sempre molto adorabile,
mi riporta coi piedi
per terra.
-Smettila di fare la cretina!
Piuttosto, aiutami a mettere a posto la spesa!- mi urla dalla cucina.
Ok va bene, agli ordini, mammina
cara!
-Comunque sei stonata, Brit- mi
punzecchia mio fratello facendomi ricordare di poco fa, quando stavo
giocando
con l’aspirapolvere.
-Comunque sei più irritante di un
foglia d’ortica, Matthew- gli rispondo a tono,
infischiandomene se ha nove anni
in meno di me.
Hello
world c:
Nuova
ff, nuovo saluto!
Lo so, questo prologo è lunghissimo (mi serviva per
descrivere i caratteri delle protagoniste) ma i prossimi capitoli
saranno più corti, promesso ;)
per adesso, che ve ne pare? Secondo voi, da ciò che avete
letto delle protagoniste e da ciò che avete visto dalle
ragazze che sono sul banner, chi è Kat? E Bonnie? E Brit?
Vediamo se le sapete riconoscere! Ho scelto delle foto che potessero
mettere in evidenza le loro personalità..
Per il primo capitolo ho già parlato troppo,
perciò sparisco.. Fatemi sapere i vostri pareri! :3
Twitter:
@JulieMary_x
|
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Capitolo 2 *** Idiot guys ***
2
– Idiot guys
Katherine
Dopo lunghe ore
di viaggio, il mio
aereo è finalmente arrivato a Nashville.
“Ascolta
tuo padre, è meglio se
parti” mi ha consigliato mia mamma qualche giorno fa e io,
guardandola storta,
mi sono sentita tradita.
Si, tradita,
perché ho sempre
pensato che io e lei fossimo sempre state dalla stessa parte, la parte
contro
mio padre, e invece? Da quando mia mamma approva quello dice lui?
È assurdo!
“Cosa?”
le ho chiesto sbalordita.
“Credevo mi avresti aiutata a convincerlo a farmi rimanere
qui!” ho aggiunto,
gridando quasi.
“Ti
prego Katherine, non cominciare!
Trovo che sia giusto per te cambiare aria” mi ha detto lei
con tono calmo, come
se non si fosse accorta che io avevo appena alzato il tono di voce.
“Non
ho bisogno di cambiare aria! So
benissimo cosa voglio e cosa mi fa bene!” ho insistito, ma
invano.
“E
sentiamo, cosa vuoi fare?” mi ha
sfidato mia mamma, rimanendo tutta orecchi.
“Cosa
voglio fare? Passare tutta
l’estate con Tori e Oliver, qui in Texas! Cosa farei in un
campo estivo nel
Tennessee? Una piccola esploratrice che si diverte a studiare il
comportamento
delle marmotte? O a imparare come accendere il fuoco? Ma
andiamo!” ho
cominciato ad alterarmi sul serio, molto infastidita dalla situazione.
“Non
è il campeggio dei boyscout,
Katherine! È un campo estivo per ragazzi della tua
età! Papà ha detto che fanno
fare molti sport”.
“Al
diavolo gli sport!” le ho urlato
in faccia, poi le ho dato le spalle per uscire dalla cucina e correre
in camera
mia, dove poi mi sono chiusa a chiave e ho messo la musica a tutto
volume.
Escape the
fate, per intenderci.
Subito poco
dopo essermi buttata sul
letto, ho sentito qualcuno bussare alla porta.
“Kat,
abbassa la musica!”.
Ho riconosciuto
la voce di mio papà
e, avendocela maggiormente con lui, mi sono alzata dal letto e ho
alzato la
musica ancora di più. “Chi cazzo se ne
frega” mi sono detta tra me e me, poi mi
sono buttata nuovamente sul letto, ignorando tutti gli altri richiami
dei miei;
alla fine sapevo che prima o poi mi avrebbero lasciata in pace.
Beh, ma non per
molto.
Il giorno dopo
mi hanno ancora
parlato del campo estivo.
“Tu
hai bisogno di rilassarti” mi ha
ripetuto mia mamma. Perfetto, ci mancava solo lei a farmi arrabbiare;
mio papà
a quanto pare non bastava.
Ogni volta che
lei mi parlava di sto
cazzo di campo la ignoravo, certa che prima o poi non avrebbe
più toccato
l’argomento, fin quando poi, la sera, ho visto mio
papà tornare a casa con un
biglietto aereo.
Avrei voluto
spaccare qualsiasi cosa
in quel momento; le mie mani tremavano incessantemente per il nervoso.
“Ma
si, che sparisca! Così non vedrò
per un bel po’ le vostre facce!” ho urlato dopo
aver strappato via dalle mani
di mio papà il biglietto per Nashville e adesso eccomi qui,
sola in un
aeroporto a me sconosciuto.
Sono incazzata,
tanto per cambiare:
per un mese e mezzo non potrò vedere i miei amici e per di
più non potrò
suonare la chitarra, infatti non ho potuto portarla con me.
Motivo? I miei
me l’hanno chiusa in
cantina!
“Non
ti servirà” mi ha detto mio
padre. Oh, fanculo!
E il cellulare?
Confiscato anche
quello, roba da matti. Per fortuna ho le mie sigarette con me.
Dopo aver
girovagato per l’aeroporto
per trovare l’uscita, mi dirigo trascinando il mio trolley
dietro di me verso
un taxi, prenotandolo.
-Campo estivo
“Forever Young”, per
favore- ordino al tassista appena salgo sull’autovettura
gialla. Forever Young,
che nome del cazzo. Mi sento la bocca amara ad averlo pronunciato.
-Subito
signorina- mi risponde
l’uomo gentilmente e poco dopo parte.
Per fortuna non
ci metto molto ad
arrivare e, appena scendo dal taxi, dopo aver pagato il viaggio,
comincio a
guardarmi attorno: qui è pieno zeppo di alberi, siepi e
staccionate di legno;
molti ragazzi appena arrivati scorrazzano di qua e di là
allegramente mentre vicino
all’entrata del campo –dove si alza
l’alta insegna verde “Forever Young”- ci
sono due signore che parlano con un megafono.
-Benvenuti ad
un nuovo anno del
campo estivo ragazzi! Rincontrerete gli amici dell’anno
scorso, praticherete i
nostri sport di sempre e vi divertirete!- dice una tizia sulla
quarantina dai
capelli corti e biondi. Penso che sia la direttrice.
-Andate tutti
al centralino per
recuperare le chiavi dei vostri bungalow!-prende parola
l’altra signora,
leggermente più bassa dell’altra e coi capelli
rossicci lunghi fino alle
spalle. Chissà, magari è la vice, oppure
l’assistente della direttrice.
Oh, che cazzo
ne so.
Do ascolto
all’ordine di
quest’ultima e mi avvio alla ricerca del centralino. Varco
l’entrata del campo
e voltandomi a destra, appena dietro la pedana dove stanno urlando
quelle due
galline, noto un’insegna con scritto
“centralino” e vado lì a passi svelti;
voglio sistemare subito il mio bagaglio nel mio bungalow.
-Come ti
chiami, cara?-mi chiede la
signora che c’è dietro il bancone in legno.
-Katherine
Ortega- rispondo
tranquillamente. La tizia occhialuta controlla una specie di registro
con dei
nomi e subito dopo mi vengono consegnate le chiavi. Uhm, bungalow
numero 81.
È
meglio se comincio ad avventurarmi
per il campo, voglio arrivare al bungalow il prima possibile.
-Ehi ciao!-
sento un qualcuno che mi
saluta. Mi volto e trovo un ragazzo biondo, occhi azzurri, pelle rosea
e
espressione da coglione. E questo chi cazzo è?
-Ciao- ricambio
il saluto facendo
una smorfia spontaneamente.
-Hai delle
belle poppe, tesoro- mi
dice il tipo facendomi l’occhiolino. Come scusa?
-Screanzato!-
esclamo e gli tiro un
ceffone in piena faccia, facendogli emettere un verso. Ma come si
permette di
prendere in giro la mia seconda di tette?
Ad un tratto
sento delle risate da
parte di un gruppo di ragazzi, immagino anche loro idioti come questo
biondino
dalla faccia paragonabile ad una cacchetta di piccione.
-E chi lo
pensava che Horan sarebbe
stato capace di farlo?- dice uno di loro continuando a ridere.
Quei tizi non
oso nemmeno guardarli
in faccia e me ne vado a passi svelti verso il mio bungalow, disperso
chissà in
quale parte del campo.
Bah, lo sapevo
che qui ci vengono solo
dei bambocci! Il posto non s i dovrebbe chiamare “Forever
young” ma “Forever
idiot”!
Brittany
-Louiiiis!-
chiamo il ragazzo più
bello del mondo non appena lo vedo ridere con quegli altri quattro
babbuini.
Mr. Doncaster
si guarda intorno e,
dopo avermi trovata, apre il suo viso in un sorriso smagliante.
-Briiit!- urla
il mio nome
sistemandosi in un lampo il ciuffo.
Comincio a
corrergli incontro come
una deficiente e lui mi raggiunge. Appena ci incontriamo, Louis mi
prende in
braccio facendomi fare una giravolta, poi mi rimette a terra, dove
giacciono i
miei due bagagli che avevo mollato poco prima di stringermi al mio
inglesino.
-Che bello
rivederti, mi sei
mancata- mi dice lui dolcemente, facendomi arrossire.
-Anche tu mi
sei mancato, Lou-
ammetto dandogli un buffetto sulla guancia.
Oh, quanti
gliene ho dati l’anno
scorso!
-Ehi Brit,
ciao!- sento la voce di
Zayn salutarmi e mi volto verso di lui, dove dietro la sua schiena
trovo Harry,
Liam e Niall che, stranamente, si massaggia una guancia.
-Ciaooo!- mi
apro in un sorriso
ancora più grande per salutare quegli altri pazzi dei miei
amici d’estate e, a
turno, abbraccio tutti.
Dopo aver abbracciato Niall, noto
che la guancia che poco fa si stava massaggiando è rossa
come un pomodoro e.. a
forma di cinquina!
-Che ti
è successo?- chiedo al
biondino sfiorando con un dito la sua guancia arrossata.
-Ehm..-
comincia la frase
imbarazzato, guardando per terra e sorridendo lievemente.
-E’
stato schiaffeggiato da una
ragazza a cui ha detto che ha delle belle poppe!- parla Harry
divertito,
cominciando a ridere. Mi contagia subito.
-Dio ragazzi,
siete appena arrivati
e già vi date alle solite cazzate?- chiedo io, ma lo
ammetto, non sono poi così
sorpresa.
Mi ricordo
quando Zayn doveva dire a
Joelle che odia i francesi (che non è vero, tra
l’altro) ma in compenso ci ha
guadagnato degli spicci! Ho ancora impressa nella mente la faccia che
ha fatto lei
quando lui gliel’ha detto, povera!
A proposito,
spero di rivedere
Joelle. E anche Devonne, ma dove saranno?
-Credimi,
quest’anno ne faremo a
migliaia- dice convintissimo Louis.
-Sono proprio
curiosa- lo sfido
guardandolo con un sopracciglio alzato e un ghigno malizioso. Da questi
cinque
pazzi c’è d’aspettarsi di tutto.
Bonnie
Chissà
se ho fatto bene ad accettare
la proposta di Hilary; a prima impressione sembra tutto così
bello qui al
campo.
Infilo le
chiavi nella serratura
dorata, le giro due volte e apro lentamente la porta lignea.
Guardo
l’interno del bungalow
timidamente affacciandomi con la testa, rimanendo con il corpo dietro
il grande
pezzo rettangolare. Uh, non c’è nessuno.
Mi decido ad
entrare completamente
nella casettina e chiudo
alla mie spalle
la porta.
È
carino qui: sia le pareti che il
pavimento sono in legno, dando all’ambiente una particolare
aria montanara; al
centro c’è disteso un grande tappeto a tinta unita
lilla ed è coperto su tre
lati dai letti che vi sono sopra, anch’essi lilla, grazie ai
lenzuoli dello
stesso colore del tappeto; c’è un comodino per
letto, un armadio, una scrivania
e, sulle pareti, pochi quadri sparpagliati di qua e di là.
Non male per un
bungalow femminile. Mi chiedo se siano tutti uguali.
Poggio la mia
grossa valigia di
pelle sul letto vicino alla finestra. Si, questo sarà il mio
letto, ho deciso.
Mi ci siedo sopra, vicino al mio bagaglio.
Uhm,
chissà chi occuperà il bungalow
con me, sono proprio curiosa!
Sul volantino
che mi ha dato mia
sorella avevo letto che le camere venivano condivise a tre e, per
questo
motivo, sono un po’ agitata: io sono un po’ timida,
non mi sarà facile
attaccare subito bottone con le altre ragazze.
Per scaricare
un po’ la tensione,
decido di cominciare a sistemare i miei vestiti nell’armadio,
cercando comunque
di non occupare tutto lo spazio. Per fortuna sotto le ante ci sono
anche tre
cassetti.
Inizio a
posizionare ordinatamente
le mie magliette nel primo cassetto e, dopo averne messe dentro
quattro, mi
capita tra le mani la canottiera blu che Gordon mi ha regalato per il
compleanno, precisamente due mesi fa.
La osservo per
bene, facendomi
passare davanti agli occhi la scena in cui Gordon ha insistito a
farmela
provare dopo averla scartata di fretta. Aveva detto che ero bellissima
e che mi
donava il blu.
L’aveva
fatto apposta a regalarmi
proprio quella canottiera, dato che c’è stampata
la tour Eiffel in tinta
argentata e con scritto Paris sotto. Gordon sapeva quanto adoro e sogno
Parigi.
Sospiro nel
ricordare il momento in
cui questa canottiera mi è stata regalata e sento che le
lacrime stanno per
scendere dai miei occhi, ancora un volta.
All’improvviso,
sento qualcuno entrare
e mi ricompongo in un lampo. Lascio ricadere la canottiera blu nella
valigia e mi
volto di scatto verso la porta che si sta aprendo. Da lì,
vedo entrare una
ragazza dai capelli neri e un fisico mingherlino. Mi guarda quasi
spaventata,
ho qualcosa di strano?
-Ehm..ciao- la
saluto timidamente
scuotendo una mano e sistemandomi i capelli dietro un orecchio con
l’altra.
-Chi sei?- mi
chiede anziché
ricambiare il mio saluto. Ci rimango un po’ di merda.
-Sono Bonnie,
una tua compagna di
stanza- mi presento.
-Ma come?
Questo bungalow non è..
solo per me?- mi domanda la ragazza.
-No. Non li
vedi gli altri due
letti?- le indico i due mobili uguali.
-Oh, merda!
Perfetto! - esclama con
una punta d’ironia, mollando il suo trolley dietro di se.
Rivolge lo sguardo a
terra, grattandosi la testa e sbuffa.
Uhm, ho il
presentimento che questa
ragazza sia molto “simpatica”.
-Comunque
sono Kat- aggiunge, dopo
aver rialzato lo sguardo su di me e decide di raggiungermi per
stringermi la
mano. Spontaneamente, le sorrido, anche se lei non ricambia.
Hello world! c:
Ed ecco a voi il nuovo capitolo!
Prima di tutto vorrei ringraziarvi per la recensioni bellissime del
prologo, davvero :3
prometto che in questi giorni risponderò a tutte, spero solo
di trovare il tempo..
sono molto contenta che l'inizio di questa storia vi sia piaciuto e
spero che siano di vostro gradimento anche i prossimi capitoli!
ci tengo a precisare una cosa su Katherine.. da questo capitolo non si
capisce molto, ma per chiarirvi le idee vi dico che i suoi genitori
sono separati in casa!
Per questo entrambi sono nella stessa abitazione e Kat non sopporta
alcuni loro atteggiamenti.. ma nella continuazione della storia si
capirà tutto un pò meglio, vedrete ;)
Uhm, secondo voi cosa succederà di interessante durante
questa vacanza?
ve lo dico io, tutto e di più (?)
per ora rimaniamo sul vago..uhm.
Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento; esprimete le
vostrte opinioni con una recensione! :3
ciaooo, alla prossima! :)
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Capitolo 3 *** Smoke and thoughts ***
3
– Smoke and thoughts
Brittany
-Non posso
ancora crederci che
quest’anno saremo vicini di Bungalow!- esclamo mentre cammino
a braccetto con
Louis e Niall che stanno facendo la strada insieme a me e Liam, dato
che i
nostri bungalow sono il numero 81 e il numero 82.
Il loro
è di fronte al nostro; i
bungalow maschili sono di fronte a quelli femminili e sono tutti numeri
pari,
mentre invece i nostri sono dispari.
Oh, sono sempre
più felice!
Harry e Zayn
hanno fatto la
richiesta alla direttrice di stare nello stesso bungalow, altrimenti
sarebbero
rimasti soli in mezzo ad altri sconosciuti. Per fortuna non sono molto
lontani,
hanno il bungalow numero 69. Uhm, numero piuttosto ambiguo.
“Io
ho il 69, invidiatemi!” ci ha
detto Harry mostrandoci le chiavi. Che scemo Styles.
Avendo la
stanza prima della nostra,
io, Liam, Niall e Louis abbiamo dovuto lasciare Harry e Zayn poco fa.
-Non andate
così veloci, le valigie
pesano!- urla Liam che sta qualche metro dietro di noi. Uh, quasi
dimenticavo
che, oltre al suo zaino, sta portando anche i miei bagagli.
Quasi mi fa
pena, poverino!
-Aspetta dai,
una la riprendo io-
dico slacciandomi da Louis e Niall per correre in aiuto di Liam; ha
quasi il
fiatone.
-Scusami
Liammuccio!- gli dico una
volta averlo raggiunto, lasciandogli su una guancia un bacino.
-Non lo
viziare, Brit!- mi dice
Louis a voce alta per farsi sentire. Oh, fa il geloso?
Si, secondo me
è geloso. Ohoh,
quanto mi fa piacere!
-I miei vizi se
li merita tutti
perché lui è un gentiluomo, diglielo Liam- spingo
Payne ad essere dalla mia
parte, prendendogli da una mano il borsone che voglio portare io.
-Hai ragione,
come me non c’è
nessuno- scherza.
-Cazzo, sembri
Zayn!- esclama Niall
ridendo. Quanto mi è mancata la sua risata, lui non
può immaginare quanto!
Ancora qualche
metro a fare i
cretini ed eccoci qui, tra i nostri due bungalow.
-Uffa, ci
dobbiamo già dividere
ragazzi- faccio finta di piagnucolare, ma un po’ mi scoccia
davvero dover
smettere di divertirmi con loro. Vorrei tanto sistemare i miei bagagli
più
tardi ma non mi sembra il caso; è meglio se mi tolgo ora il
pensiero.
-Ma tanto
stasera ci vediamo ancora-
dice sorridendo Liam.
-Ah
già, c’è la festa del rientro,
quasi me ne stavo scordando- aggiunge Louis spiaccicandosi una mano in
fronte.
-E’
vero, anche gli anni scorsi l’abbiamo
fatto!- esclamo anch’io cadendo dal pero. Certo che delle
volte ho una memoria
corta quanto quella di un pecora!
Oh, ma che
dico? Le pecore manco ce
l’hanno la memoria. Almeno credo.
-Lou, ma
secondo te le pecore ce
l’hanno la memoria?- rivolgo la domanda a Louis essendo
consapevole di avergli
appena chiesto una cosa stupidissima.
Infatti mi
guarda con un
sopracciglio inarcato. Niall e Liam ridono.
-Come?
-Niente, lascia
stare- mi pento
subito di ciò che gli ho appena chiesto. –Allora
ci vediamo stasera alla festa!
È sempre in riva al fiume?- provo a cambiare argomento
cercando di liquidare i
ragazzi; è ora di mettere a posto le mie cose nel mio
bungalow.
-Si
è sempre sul fiume, vicino al
molo- mi assicura Louis mentre gli altri due cretini tentano di placare
le loro
risate per la mia stupida domanda di prima.
-E smettetela
voi due!- li
rimprovero, mentre prendo l’altro mio bagaglio che Liam ha
ancora in mano.
-Sei sempre la
solita scema, Brit-
mi dice Niall scuotendo la testa e accennando ancora qualche lieve
risatina.
-E tu sei
sempre il solito cretino,
Niall- lo canzono. –Adesso vado, a stasera!- saluto i
ragazzi. Ricambiano. Oh,
non vedo l’ora della festa di stasera! Sicuramente
rivedrò anche Devonne e
Joelle, è da tanto che desidero riabbracciarle.
Salgo
frettolosamente i tre scalini
che danno sullo stretto portico del bungalow e, arrivata davanti la
porta,
inserisco la chiavi nella serratura.
Entro e
ciò che trovo sono quelle
che dovrebbero essere le mie due nuove “compagne
d’avventura” che stanno
preparando le loro cose in silenzio. Ma cos’è sto
cimitero?
Una
è mingherlina, capelli neri,
occhi scuri, pelle pallida.. mi pare Mortisia Addams, però
è carina! L’altra è
leggermente più in carne di lei, capelli fluenti castani,
occhi verdi e viso da
bambolina.. ha l’aria di essere una ragazza delicata e
timida, glielo leggo
negli occhi e nell’espressione che fa non appena mi vede.
-Ciao ragazze!
Sono Brittany, ma
potete chiamarmi Brit!- mi presento allegramente andando loro in
contro; le
abbraccio anche, prima una e poi l’altra.
Noto
però di averle lasciate
abbastanza scosse. Ops, ho forse esagerato con l’entusiasmo?
Katherine.
Ma questa
drogata da dove salta
fuori? Vi prego, ditemi che tutto questo è uno scherzo e che
adesso entra
qualcuno con un cartellone con scritto “Sei su scherzi a
parte!”. Per favore,
ditemi che è cosi’! In questo campo estivo non
può esserci tutto questo alto
tasso di pura demenza!
-E voi? Come vi
chiamate?- ci chiede
la folle sorridendoci a trentadue denti. E chi ha visto? Zac Efron con
addosso
solo un grembiulino da cucina?
Non mi sono mai
piaciute le ragazze
troppo allegre, mi preoccupano.
-Kat- le porgo
la mano e lei, anzi
che stringermela, me la stritola.
-Eh sta buona!-
la rimprovero
ritraendo la mano per scuoterla.
-Perdonami!
Sono troppo esaltata!-
esclama. Beh, lo vedo, cara. Perché non ti fai vedere da uno
psicologo?
-Io invece sono
Bonnie, piacere- si
fa avanti la mummia. Si, mummia: non parla mai!
-Siete nuove,
vero?- ci chiede
Brittany buttandosi su un letto; lo capisco dal tonfo che ho appena
sentito.
-Ehi bella,
quello è il mio letto!- le
dico lasciando i miei vestiti nell’armadio, affacciandomi da
dietro un’anta
aperta.
-Davvero?-
chiede la ragazza
rialzando la testa.
-No guarda, per
finta- le rispondo
ironicamente. –Dico sul serio, alzati- aggiungo con un
pizzico di acidità.
Ok, forse non
sono poi così carina,
ma detesto tutti in questo momento.
-Sta calma,
babe- si difende lei
alzandosi dal mio letto per buttarsi sull’altro, quello di
fronte.
-Allora,
dicevo, siete nuove? No
perché io vengo qui da tre estati ma voi non vi ho mai
viste. Da dove venite?
Io sono canadese, vengo da Ottawa! È una bella
città sapete? Ma io preferisco
di gran lunga Nashville- Minchia, che parlantina. È
l’esatto opposto di Bonnie
La Mummia.
-Sono del
Texas- le rispondo mentre
continuo ad appendere per bene i miei vestiti sulle grucce.
-E tu Bonnie?
-Inghilterra-
dice timidamente la
ragazza accanto a me.
-Oh, come il ragazzo che piace a me!
Doncaster?
-No,
Manchester- la corregge Bonnie.
Da qui, tra le
due, nasce una bella
conversazione di presentazione. Poco dopo aver finito di sistemare le
sue cose,
Bonnie si è seduta sul letto di Brittany, proprio accanto a
lei. Sembrano
andare d’accordo le due, anche se quella che alimenta di
più la conversazione è
Brit, naturalmente.
Beh, a volte,
per un timido, la
miglior cosa che possa capitare è incontrare una persona
estroversa; solo così
lui si tirerebbe fuori dalla buca.
Io invece, in
una buca, sembro quasi
affogarci; non è per il fatto che io sia timida, anzi, non
lo sono mai stata.
La mia buca non è uno scavo di insicurezza, ma di
infelicità.
Finisco di
mettere a posto i miei
vestiti nell’armadio, metto il mio trolley vuoto sotto il mio
letto ed esco
fuori per fumare un po’ sotto il portico. Ho bisogno di
pensare.
-Dove vai?- mi
chiede Brittany
sempre con quel buonumore che le contorna il viso.
-Fuori-
rispondo fredda, aprendo la
porta e richiudendola subito. Già, ho risposto male anche
stavolta, spero che
quella ragazza mi perdoni. Anzi, non mi importa.
Mi siedo sulla
recinzione in legno
del portico, la quale rende lo spazio come
un piccolo balconcino; accendo una sigaretta e mi guardo intorno.
E pensare che
ho lottato pur di non
venire in questo campo estivo, ma i miei mi stavano assillando.
Almeno qui non
li sento parlare, per
fortuna. Ah, e litigare.
Anche se qui
è pieno di citrulli,
non è un brutto posto esteticamente parlando. Se non fosse
per gli altri
ragazzi, oserei anche dire che questo campo è un luogo
perfetto per pensare e
riflettere. Dopotutto, qui c’è solo natura su
natura.
Non ho
cominciato al meglio il mio
soggiorno qui ma d’altronde sono appena arrivata; nel corso
del tempo qualcosa
potrebbe cambiare, ma la vedo molto dura.
Le cosa che mi
peserà di più è il
fatto di non poter più suonare per un po’ con i
miei amici. Mi mancheranno,
come la mia chitarra.
Per un bel
po’ non potrò più suonare
e cantare, bella storia.
Niall
Un’altra
estate è appena cominciata qui
al Forever Young ed erano un sacco di giorni che facevo il countdown
per la mia
partenza dall’Irlanda. Per un bel po’ di tempo non
vedrò i miei amici ma la
verità è che anche qui ne ho, e adesso
è il loro turno.
Quest’anno
dividerò il bungalow con
Louis e Liam e mi aspetto dei giorni molto divertenti da passare con
loro.
Anche insieme a
Harry e Zayn,
ovviamente. E anche Brit.
-Ti prego
Louis, dimmi che
quest’anno non spargerai la tua biancheria in giro!- supplica
Liam,
ricordandosi delle brutte esperienze degli anni passati. Liam ha sempre
pernottato con Louis dalla prima volta che sono capitati nello stesso
bungalow.
-Tranquillo,
nel frattempo che sono
stato a casa ho imparato ad essere ordinato- gli assicura Lou mentre
comincia a
tirar fuori dalla valigia i suoi indumenti.
In effetti non
penso che quest’anno
cambierà qualcosa; sicuramente stasera appena
tornerà dalla festa getterà tutti
i suoi vestiti per terra e si butterà a letto in boxer.
-Certo
Tomlinson, se tu sei
diventato ordinato io allora ho cominciato ad odiare Nando’s-
mi diverto a
ironizzare.
-Non
sottovalutarmi, Horan- si
difende Louis lanciandomi un suo paio di mutande in faccia.
-E tu non
prenderti in giro!-
ribatto, rilanciandogli le sue mutande. –Lo sai meglio di noi
che non sarai mai
un ragazzo ordinato- aggiungo.
Louis scuote la
testa ridendo. Ha
capito che ho perfettamente ragione e se ne sta zitto.
-Cosa vi
metterete stasera?- ci
chiede Liam mentre osserva massaggiandosi il mento i suoi vestiti
ancora
piegati nella valigia.
-Uhm, io non lo
so. Penso che
metterò una camicia e.. dei bermuda- dico mentre posiziono
sul letto i capi che
ho nominato.
-E’
molto probabile che io metta una
maglietta a righe e un paio di pantaloni rossi. Che ne dite?- ci
propone il
Tommo.
-Tanto per
cambiare, no?- lo prendo
un po’ per il culo, ridendo.
-Niall, sbaglio
o quest’estate sei
molto più simpatico?- mi sfida lui in modo giocoso.
-Ci hai visto
bene, amico- gli
rispondo.
-Ehi, qui
nessuno chiede cosa mi
metterò io invece?- ci interrompe Liam, desideroso di un
po’ d’attenzione.
-Sentiamo, che
ti metti?- gli chiede
Louis, soddisfandolo.
-Questa!-
esclama Payne mentre ci
mostra fiero una maglietta blu elettrico con una scritta fluo che dice
“I’m
sexy and I know it”. –Che ne dite?- continua.
Io e Louis
scoppiamo a ridergli in
faccia. Ma fa sul serio?
-Giuro, se te
la metti, ti do venti
sterline!- dice Louis mentre soffoca dalle risate; io invece continuo a
piegarmi in due senza riuscire a spiccicare parola.
-Spiritosi-
sibila Liam dopo averci
fatto il verso. –Comunque scherzavo eh- aggiunge, ma io e Lou
sappiamo
benissimo che l’ha detto per tirarsi fuori
dall’imbarazzo che lo sta mangiando
vivo dall’interno.
-Si si, certo-
diciamo io e
Tomlinson all’unisono, provando a trattenerci dalle risate
per non scoppiare
come poco fa.
Finalmente, tra
sghignazzi e
battute, ho finito di trasferire tutti i miei vestiti dalla valigia
all’armadio.
Mi affaccio
alla finestra che dà la
visuale al bungalow di fronte, proprio dove sta Brit.
La mia
attenzione viene catturata da
una ragazza, una ragazza che non mi sarei mai aspettato di trovare
sotto quel
portico che sta di fronte al mio, nella stessa casetta di Brittany.
Ma.. ma..
è la ragazza delle poppe!
O sbaglio?
La vedo proprio
lì, seduta sul
balconcino mentre fuma e fissa un punto indefinito vicino le sue gambe.
Chissà
a cosa pensa.
Certo
però che, nonostante la pelle
cadaverica e i capelli nero corvino, la ragazza è davvero
molto carina. Ma in
fondo è proprio per questo che ho scelto lei poco fa per il
primo scherzo
dell’anno. Oh, se mi sfioro la guancia destra la sento ancora
lievemente
bruciare.
Uhm. La tipa
è interessante, carina
e anche forzuta per essere così minuta!
-Aah! Louis!-
mi viene un colpo
quando all’improvviso mi atterra un t-shirt in testa e sono
sicurissimo che è
stato Lou a lanciarmela, distraendomi da ciò che stavo
pensando.
Louis comincia
a ridere.
Mi allontano
dalla finestra, pronto
e desideroso di vendetta.
-Vuoi
la guerra, Tomlinson?- gli
chiedo sfidandolo con lo sguardo. E che guerra sia!
Hello
world! c:
JulieMary è tornata con il terzo capitolooo!
Eh si, Brittany è nello stesso bungalow con Kat e Bonnie, ma
penso che la cosa era abbastanza scontata xD
A parte questo.. volevo chiarire delle cose, in modo che non ci siano
malintesi:
1) Questa storia NON è anti-Niall! Lo dico prima che
qualcuno mi dica che sono esagerata con il personaggio di Katherine
ecc.. ma sappiate che è stato tutto fatto apposta per la
trama della storia. Io NON ho nulla contro Niall, anzi, lo amo! E' il
mio puffetto puffoso :3 (?)
2) Anche stavolta non sono riuscita a rispondere alle recensioni! E si,
mi faccio schifo .-.
Per chi mi segue dai tempi di It's not a joke (la mia prima ff) sa che
io tendo SEMPRE a rispondere alle recensioni, ma adesso le cose stanno
in un modo diverso.
Vi spiego.. Io prima non andavo a scuola (anche prima delle vacanze)
perciò avevo molto tempo da dedicare ad efp e alle altre
cose.. Quest'anno ho deciso di iscrivermi di nuovo a scuola e tra tutti
i preparativi non ho più tempo. Quest'anno poi ho deciso di
impegnarmi e di fare sul serio (dato che devo ripetere l'anno) per cui
non mi sarà possibile rispondere a tutte voi.
Per questo ho comunque una soluzione: in ogni spazio autrice,
dedicherò qualche riga alle "risposte flash", ossia,
sceglierò alcune di voi e vi risponderò in breve.
Avranno la precendenza quelle che hanno qualcosa da chiedere o da
chiarire. Che ne ve pare come idea?
dal mio punto di vista è molto comoda, e poi in
più vi darò un segno della mia esistenza xD
Comunque, colgo l'occasione di ringraziare tutte voi per seguire,
recensire e leggere la mia storia, siete dolcissime, leggo sempre tutto
ciò che mi scrivete :3
detto questo, vi lascio.. Ciao, alla prossima! :)
ps:
spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche se non succede niente
di che.. è un capitolo di passaggio ;)
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Capitolo 4 *** Friends ***
4 –
Friends
Bonnie
Ma
cos’ha Kat? Proprio non capisco
quale motivo abbia per essere così acida.
Che le sia
successo qualcosa? O è
proprio così di carattere? Bah.
-Certo che
è strana quella- mi dice
Brittany subito dopo che Kat è sparita da dietro la porta.
-Già-
concordo il suo pensiero
annuendo, sperando però che Kat non abbia sentito.
-Insomma, se la
tira un po’, non
trovi?- continua Brit a parlarmi di lei, ma io riesco solo a concordare
scuotendo la testa su e giù.
-Ma comunque,
come mai hai deciso di
venire qui al campo? Volevi provare qualcosa di nuovo?- mi chiede la
bionda,
sempre con quel sorriso che mi esprime dolcezza. Devo ammettere che mi
fa
sentire a mio agio, ma all’improvviso mi viene ancora in
mente Gordon e la
scena in cui mia sorella mi ha dato in mano il volantino del Forever
Young.
-Ehm.. si,
più o meno- rispondo
rimanendo vaga. Abbasso lo sguardo sulle mie gambe incrociate e
comincio a
giocolare con i capelli.
-Cioè?-
si incuriosisce Brit. Non so
se sia una buona idea parlarle già da adesso dei miei
problemi, insomma, è
un’estranea.
-Me
l’ha consigliato mia sorella-
dico solamente, ma immagino che ben presto dovrò rispondere
ad altre domande.
-Ah si? E come
mai?- ecco, le
domande non sono finite. Certo che è proprio curiosa
Brittany!
-Uhm.. non so
se ho voglia di
parlarne- dico grattandomi imbarazzata la testa e alzo di poco lo
sguardo per
vedere la faccia della bionda.
-Tranquilla,
sono un’ottima
ascoltatrice- mi assicura lei facendomi l’occhiolino. Eccolo,
ancora quel
sorriso dolce. Mi dispiace respingerla.
Che dite?
Parlo? Spero solo di non
piangere un’altra volta.
-Ecco vedi..
mia sorella vuole che
io dimentichi una persona e che io mi distragga- accetto di soddisfare
la
curiosità di Brit, facendomi forza.
-Oh.. e scusa
se sono invadente..
chi è questa persona?- mi chiede Brittany, toccando il punto
più dolente del
tasto.
-Il mio ex
ragazzo- dico a bassa
voce, mentre dentro di me ricomincia a farsi spazio uno strano senso di
inutilità. Si, Gordon mi fa sentire inutile da quando mi ha
mollata.
I miei occhi
pizzicano ma lotto
comunque contro il mio cuore, non devo piangere.
-Ehi, tutto
bene?- Brit si preoccupa
per me, parlandomi sempre più con dolcezza e poggiandomi una
mano sul braccio.
A quel tocco, una lacrima solca il mio viso e mi sento ancora
più una
deficiente nel vedere che ancora una volta ho perso.
Ho perso contro
la mia volontà di
stare calma; la mia debolezza è una cosa fuori dal normale.
-Scusami, non
volevo farti piangere-
cerca di rassicurarmi lei, dispiaciuta e pentita di aver scavato dentro
i miei
problemi personali. Guardandola negli occhi,
capisco che è davvero consapevole di aver
chiesto un po’ troppo; quasi
mi sento in colpa io per essermi messa a piangere davanti a lei.
-Non ti
preoccupare- dico mentre mi
affretto ad asciugare questa lacrima prepotente, cercando di non
cacciarne
fuori di nuove. Insomma, è possibile che non ci voglia
proprio nulla per farmi
piangere? Io la forza non so nemmeno cosa sia.
-Vedrai che tua
sorella si sentirà
realizzata quando scoprirà che sei riuscita a dimenticare il
tuo ex. Sono
sicura che qui conoscerai un ragazzo che sappia renderti felice! Sai,
ce ne
sono tantissimi di carini- mi dice Brittany usando lo stesso tono dolce
che usa
sempre Hilary quando mi consola. Le sue parole mi fanno accennare un
sorriso.
Ad un tratto,
Brit si spiaccica una
mano in fronte spalancando la bocca. Quasi mi prendo un colpo.
-Uh, mi ero
scordata di nuovo!-
esclama. Ma cosa si è dimenticata?
-E cosa?- la
incinto a parlare.
-Di dirti che
stasera c’è la festa
di rientro per tutti i ragazzi del campo! Sai, la facciamo ogni anno!
Oh, non
vedo l’ora di farti conoscere i miei amici! Fidati, sono dei
ragazzi davvero
niente male, però non puntare quello alto, occhi azzurri,
ciuffo ribelle e culo
sodo perché è mio, ti avverto- ricomincia
Brittany a parlare a raffica e io
faccio quasi fatica a starle dietro.
Ciò
che ho capito è che vuole farmi
conoscere i suoi amici ad una festa e che non devo guardare un certo
tizio con
un bel sedere. Ma si, ho capito bene.
L’esuberanza
di questa ragazza
riesce con qualsiasi cosa a strapparmi un risata, è
incredibile.
-Ok, ho capito!
E’ il ragazzo di
Doncaster?- le chiedo, ricordandomi di poco fa, quando mi ha chiesto se
anch’io
venissi da quella città inglese.
-Si, hai
indovinato- mi ammicca
Brit.
Io sorrido
nuovamente ma nella mia
testa cominciano a prendere posto dei dubbi e delle insicurezze.
-Però..
non sono molto sicura di
voler conoscere gente nuova già da stasera- ammetto, ma
Brittany mi guarda già
fulminandomi.
-Tu stasera
verrai, è un obbligo
cara- mi dice lei puntandomi un dito in faccia. Anche se molto
probabilmente
sta agendo in modo teatrale, devo ammettere che un po’ mi fa
paura.
-Ok ok, ci
sarò- le rispondo
pronunciandole parole tutte di fretta. Ad entrambe ci scappa una risata.
-Brava,
così va bene- dice Brit
soddisfatta. Questa ragazza ha il potere sovrannaturale di divertirmi
anche nei
momenti in cui vorrei solo piangere.
Ok, magari
è un po’ troppo presto
per dirlo, ma a giudicare da questo momento intuisco che tra me e lei,
nei
prossimi giorni, potrà nascere una bella amicizia.
-Devo parlare
della festa anche a
Kat! Vado da lei, mi segui?- mi propone Brittany e io annuisco con la
testa,
alzandomi poi dal letto insieme a lei.
Katherine
Alzo di scatto
lo sguardo verso il
bungalow di fronte al mio. Ho la strana impressione che poco fa
qualcuno mi
stesse fissando. Bah.
-Katherine-
sento il mio nome e mi
volto verso la porta della casetta in cui pernotto, da dove escono le
mie due
compagne. Che palle, è proprio impossibile rimanere soli qui?
-Che
c’è?- rispondo con malavoglia.
-E’
questo che significa Kat, vero?
Katherine? Comunque, stasera si terrà la festa per il
rientro qui al campo, ti
va di venire con me e Bonnie? Così ti faccio conoscere i
miei amici- mi propone
la bionda tutta euforica. Peccato che io in questa cosa non ci veda
niente di
euforico, anzi.
-Non mi va-
rispondo dando un’altra
boccata di fumo, voltando il mio sguardo verso il cielo.
-E comunque si,
mi chiamo Katherine
ma è meglio se mi chiamate Kat- tengo a puntualizzare.
-Dai Kat,
vieni! Ci divertiremo! È
in riva al fiume Cumberland, ti piacerà- tenta Brittany di
dissuadermi ma no,
non ci riuscirà mai.
-Le feste non
fanno per me, mi
annoio sempre- sparo la prima scusa idiota che mi viene in mente. La
verità è
che non ho voglia di buttarmi subito nella società di questo
campo estivo,
preferisco rimanere ancora un po’ da sola prima di cominciare
tutte le attività
di questo posto; voglio prepararmi psicologicamente.
Forse esagero,
ma preferisco agire
così.
-Ma ci saremo
io e Bonnie!- continua
Brittany con la persuasione.
-E con questo?-
chiedo, senza capire
perché dovrei venire anche se ci vanno anche loro; insomma,
non ha senso, manco
le conosco!
-Ti vogliamo
con noi, dai- si
aggiunge anche Bonnie a convincermi. Strano.
-Ragazze,
ascoltatemi- comincio la
frase scendendo dalla ringhiera lignea su cui stavo seduta.
–E’ meglio se mi
lasciate qui sola al bungalow, a me le feste non piacciono- continuo e
concludo
marcando la voce sul “non piacciono”; butto la
sigaretta a terra pestandola con
un piede e, scavalcando le due ragazze, rientro nel bungalow, diretta
verso il
mio letto.
Ho troppa
voglia di gridare al mondo
un vaffanculo.
Cari genitori,
anzi, togliamo il
“cari”: sappiate che se sto in questo posto
è solo perché non sopportavo più di
vivere in quella maledetta casa insieme a voi, non per altri motivi.
Odio stare
qui, non sapete quanto! Spero soltanto che nel corso dei giorni io
possa
integrarmi nell’ambiente ma so già che
sarà dura. L’ho già detto, vero? Ma se
lo ripeto è perché sta cominciando a diventare un
mio pensiero fisso, cazzo.
La mia vita
è una merda e mi chiedo
ripetutamente il perché; perché tutto questo?
Non so
più cosa voglio fare.
Insomma, secondo voi sono ancora in tempo per andare alla festa? Non
che io
voglia andarci.. ma in fondo mi sento una sfigata nel sapere che
stasera
passerò tutto il tempo stando distesa come un morto sul mio
letto mentre tutti
i ragazzi del campo si divertiranno come matti al fiume.
Oggi ho visto
la mensa, non è brutta
e puzzolente come mi aspettavo, ma più che altro
è stata la gente a
preoccuparmi: erano tutti troppo allegri.
Ok, non posso
pretendere che tutti
siano dei depressi come me o che tutti impieghino tempo a tritarsi il
cervello
con pensieri su pensieri come faccio io, però
l’impatto con la gente troppo
allegra è sempre notevole per me.
Io riesco ad
essere allegra solo con
Tori e Oliver, i miei amici di infanzia, ma con gli altri no,
è più forte di
me.
Comunque,
nonostante questo non è
stato male passare un mezz’oretta in mensa ma ne andava del
mio stomaco: se non
avessi avuto fame, credo che me ne sarei rimasta ancora sul portico a
fumare e a
torturarmi con i miei soliti pensieri.
Il cibo non
è stato ottimo ma
neanche pessimo; si mangia abbastanza bene qui.
Sentire
Brittany parlare tutto il
tempo mi faceva innervosire sempre di più. “Mi
sarebbe piaciuto venire qui con
i miei amici ma loro hanno preferito fare un bagno al fiume per poi
pranzare là
a riva. Ma dico, potevano venire con noi, no? Tanto il fiume lo
avrebbero visto
stasera alla festa! Anzi, non capisco perché non mi abbiano
invitata con
loro!”. Madonna, che lingua lunga! Mi stava scartavetrando i
coglioni!
Quella ragazza
è davvero fissata con
questi suoi amici e io già non ne posso più. Sono
davvero così simpatici e
brillanti? Bah.
Dopo un
po’ me ne sono andata da
quella grande sala, anch’essa tutta in legno come i bungalow,
e ho deciso di
fare quattro passi. Beh, visto che erano tutti a mangiare, non avrei
incontrato
molta gente fuori.
Adesso
però mi chiedo se ne vale
davvero la pena rimanere qui a fare la muffa. Sono un po’
indecisa.
-Noi andiamo-
mi avverte Brittany.
Sposto la testa verso le due che stanno per uscire e annuisco.
-Sei sicura di
non voler venire?- mi
chiede sempre lei, e io annuisco un’altra volta.
Brittany e
Bonnie escono dal
bungalow a braccetto, tutte vestite bene e pettinate.
Beate loro che
sono felici. A
guardarle sembra che siano già diventate amiche.
Mi infilo le
cuffie alle orecchie,
pronta a cliccare play e ad ascoltare le mitiche canzoni dei Green Day.
Billie
Joe è il mio idolo.
*twenty
minutes later*
Ascoltare la
musica mi ha già
annoiata. Spengo l’mp3 e lo poso accanto a me; mi metto
seduta sul letto e
guardo fuori da una finestra.
Mi decido ad
alzarmi e raggiungo la
finestra che continuo a fissare. In giro non c’è
proprio nessuno e questo
sembrerebbe essere un mio grande sogno che si realizza.
Nonostante
questo mi sento un po’ a
disagio. Anzi, mi sento sfigata, ecco.
Che faccio, ci
vado alla festa? So
già che di ragazzi allegri ce ne saranno a bizzeffe ma ne
vale la pena; non
voglio sentirmi così stupida.
Ragionandoci
bene, penso di starmi
perdendo un’opportunità:
l’opportunità di integrarmi con gli altri.
Insomma, se
non lo faccio adesso quando lo farò?
Ok, lo so, mi
sto contraddicendo
alla grande: non sono poi così elettrizzata
all’idea di passare qui un mese e
mezzo insieme a tutti i citrulli del campo, ma sento anche che se
continuo ad
isolarmi potrei crearmi altri problemi che sicuramente mi rovineranno
la
“vacanza!”. Problemi inutili, probabilmente.
Si, ho deciso:
raggiungo i ragazzi
al fiume! Se solo sapessi dov’è!
Va beh, mi
arrangerò. Dopotutto, ci
sono sempre i cartelli.
Hello
world! c:
... e dopo molto tempo,
JulieMary riprende vita! (?)
chiedo davvero perdono
per non aver aggiornato ultimamente ma ho avuti degli impegni.
purtroppo anche in
questo capitolo non succede niente di particolare, ma vediamo Bonnie e
Brittany fare amicizia.
Kat alla fine si
è decisa ad andare alla festa, che succederà?
il prossimo capitolo
sarà importante, perciò non perdetevelo!
ho notato che le
recensioni sono diminuite tantiiiiissimo! ma come mai? :(
forse la storia non vi
sta piacendo più di tanto? siete libere di dirmi tutto eh,
non aggredisco nessuno u.u
se la mia ff non vi
piace posso anche non continuarla più, non è un
problema.
per chi invece
piacesse, dedico un enorme GRAZIE.
adesso mi dedico alla
mia "rubrica". Rispondo solo ad una perchè nell'ultimo
capitolo avete recensito in poche.
grazie comunque a
tutte :3
RISPOSTE
FLASH:
@aoibh
nod grazie mille per la tua recensione! Per fortuna ho
cominciato bene la scuola, e i miei nuovi compagni di classe mi sono
molto simpatici :)
|
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Capitolo 5 *** My name is Anonymous! ***
5
– My name is
Anonymous!
Katherine
Non mi va di
mettermi in ghingheri
per questa festicciola; di certo non è nulla di importante,
perciò opto per un
paio di shorts neri e una maglia grigio topo dei Guns n’
roses. I capelli? Li
lascio ribelli, come a mio solito, ma stasera ho voglia di tenerli
lunghi da un
lato. Mi sento più figa così.
Mi decido ad
uscire dal bungalow e
comincio a camminare verso una meta che devo trovare per forza con le
insegne;
qui in giro non c’è nessuno. E ci credo!
Mentre cammino
con le braccia
conserte e lo sguardo altalenante da destra a sinistra, scorgo vari
cartelli:
mensa, bagni, docce, campi sportivi, centralino.. ma possibile che non
ci sia
un cartello che dice “fiume”?
Ok, forse
pretendo l’impossibile.
All’improvviso,
sento della musica
diventare sempre più forte. Che possa provenire dalla festa?
Sento persino
delle trombette! Oddio, ma dove sto andando? Speriamo che il cielo mi
assisti.
Mi metto a
seguire la musica andando
sempre dritto e più avanzo, più sento la musica e
il vociare della gente. È
forse Maracaibo quella che sto sentendo?
Ok, sto per
mandare una lettera
d’addio ai miei familiari per poi suicidarmi in pace.
Arrivo davanti
ad un enorme
cartellone verde con scritto in pennarello “Festa in riva al
fiume” con sotto
una grande freccia che indica il fondo della stradina, dove poi trovo
una
curva.
Giro per di
là e mi ritrovo in un
sentiero che finisce proprio sulla riva del fiume, riesco a vedere
l’acqua e,
insieme al Cumberland, vedo anche la grande massa di idioti che ballano
e si
dimenano come se avessero tutti assunto delle sostanze stupefacenti.
Mi avvicino
cautamente all’ingresso
della festa e mi guardo intorno preoccupata.
Non sono
abituata a stare in mezzo a
tanta gente che balla musica latinoamericana ma cerco di non
soffermarmi troppo
sulla cosa. Si, sono strana.
Non sapendo
bene dove andare, dato
che non mi va di mettermi a cercare Bonnie e Brittany, mi precipito sul
bancone
del buffet. Magari c’è qualcosa di interessante da
bere.
Do
un’occhiata alle varie bottiglie
che stanno sul tavolo: coca-cola, aranciata, gassosa.. ma qualcosa di
alcolico
no, eh? È proprio un party per bambini, già che
c’erano potevano metterci pure
il latte coi biscotti plasmon!
Va beh, vada
per la coca-cola. Ne verso
un po’ in un bicchiere di plastica.
-Ehi ciao, ma
allora ci sei alla
festa!- sento qualcuno che mi rivolge la parola, mi giro e sputo la
bevanda
gassata a terra, di colpo. Tossisco colpendomi il petto più
volte e il ragazzo
che ho di fronte si è messo a ridere. E’ la
seconda volta che lo vedo e già mi
sta sui coglioni.
-Ancora tu?
Guarda che se sapevo che
ti avrei incontrato me ne sarei rimasta al bungalow- gli rispondo
acidamente.
Non posso crederci che il ragazzo biondo bello quanto la suola delle
mie
converse sia ancora davanti ai miei occhi!
-Ce
l’hai ancora con me per lo
scherzo di oggi?- mi chiede lui con uno strano ghigno stampato in
faccia, quasi
come se ci godesse nel vedermi incazzata.
-Lo vuoi tanto
sapere? Si! E
comunque le mie tette sono una seconda e ne vado fiera!- difendo me e
le mie
poppe, fieramente piccole.
Il ragazzo
biondo scoppia nuovamente
a ridere. Sono davvero così comica?
Senza
più pazienza, gli do le spalle
e riempio ancora un po’ il mio bicchiere di coca-cola.
-Comunque sono
Niall- parla ancora
quel rompipalle. Mi volto verso di lui e noto la sua mano protesa verso
di me.
Guardo Niall accigliata.
-Tzè,
non sperare che io ti dica il
mio nome- spruzzo un’altra volta
acido
dalla bocca, bevendo poi un sorso di cola. Il ragazzo ritrae la mano ma
ancora
non si scolla da me.
-Eh dai, voglio
solo sapere come ti
chiami, non ti ho mica chiesto il numero di telefono! Anche se qui al
campo non
mi sarebbe comunque servito- mi ammicca lui, ricordandomi che qui
è proibito
l’uso del cellulare. È davvero patetico.
-Sappi che non
ti avrei dato manco
quello- gli rispondo con la mia solita “carineria”.
-Come sei
simpatica- si diverte ad
ironizzare mister “faccio-scherzi-e-poi-rimorchio”.
-Grazie, sempre
saputo- dico
fingendo un sorriso e poi faccio per allontanarmi ma questo rompi
cocomeri mi
blocca per una spalla. Oddio, che schifo, mi ha toccata!
-Che cazzo vuoi
ancora?-mi volto di
scatto vero di lui, stavolta con la rabbia disegnata in volto, ma lui
rimane
impassibile, come se nei miei occhi non leggesse niente.
-Dai, dimmi
come ti chiami e ti
lascio in pace, promesso- tenta lui di convincermi ma tanto non sa che
è
difficile convincermi a fare cose che io non voglio.
-Per te mi
chiamo Anonima, ok? Il
mio vero nome non lo saprai mai, caro- gli dico ormai spazientita.
-Ehi Katherine!
Kat!- sento la voce
di quella suonata di Brittany chiamarmi.
Oh, che figura
di merda! Prima o poi
la strozzo quella! Vedo Niall sorridere soddisfatto.
-Beh, piacere,
Katherine- mi dice
lui a bassa voce, evidentemente per non farsi sentire da Brit che ci
sta
raggiungendo.
-Zitto, idiota-
gli sibilo
incrociando le braccia al petto.
-Alla fine ti
sei decisa a venire,
sono contenta!- esclama Brittany una volta avermi raggiunto e dietro di
lei
appare anche Bonnie, sempre silenziosa. Uno di questi giorni le chiedo
se ha un
gatto. No perché se non è stato il gatto, allora
chi le ha mangiato la lingua?
-Stavo
cominciando ad annoiarmi- le
rispondo con tono neutro, poi finisco di bere la mia coca-cola.
-Vedo che hai
conosciuto Niall-
aggiunge Brit, sempre con quel sorriso simpatico che contagerebbe
chiunque.
Beh, chiunque tranne me.
-Già,
purtroppo- dico a bassa voce
e, con la coda dell’occhio, vedo Niall voltarsi verso di me
un po’ offeso. Eh
che diamine, non si era capito che rivederlo è uno
scassamento di palle per me?
Se non l’ha ancora capito allora è proprio tarato.
-E’
uno dei tuoi amici?- le chiedo,
e lei annuisce.
-Comunque-
inizia Brit la frase
voltandosi indietro. –Ti presento gli altri- conclude.
Oh, no. Altri
scemi che fanno
battute sulle tette non li voglio, grazie.
Dietro la
bionda, appaiono quattro ragazzi:
uno sembra che abbia la foresta amazzonica in testa; un altro ha il
naso a
patata, quello vicino mi pare un folletto e..
I miei occhi si
spalancano. I
polmoni e il cuore mi hanno appena abbandonata. I miei arti non li
sento più.
Cazzo, ho
davanti a me la
perfezione, cazzo. Ho già detto cazzo?
-Ehi, ma
è la ragazza delle poppe!-
esclama il ragazzo coi ricci selvaggi, indicandomi.
Io mi risveglio
dal mio stato di trans,
di colpo.
-Oh! Ancora con
sta storia?- lo
rimprovero battendo un piede per terra e all’improvviso mi
viene una cosa in
mente: che siano loro quattro quelli che se la ridevano quando ho dato
lo
schiaffo a Niall? Che poi, ora che ci penso, mica si chiama Horan? Bah,
che
razza di nome. Uhm, ma potrebbe essere il cognome.
I quattro
citrulli si mettono a
ridere e a turno si presentano.
-Io sono Harry-
dice la bella copia
di Caparezza (e mi chiedo come cavolo faccio a conoscere quel rapper
italiano!).
-Io Liam- dice
quello col naso
simile a quello di Ronald McDonald.
-Io Louis- dice
il sosia di Peter
Pan.
-E io Zayn-
dice codesto bronzo di
Riace. Che poi del bronzo ha il colore della pelle, e anche gli occhi.
Zayn ha la mano
calda e gliela
stringo con piacere, quasi non la voglio più mollare.
-Fattelo dire
Zayn, sei proprio un
gran figone!- gli confesso, senza peli sulla lingua.
Eh no, a me il
gatto non mangia la
lingua, preferisce di gran lunga i suoi croccantini.
Zayn fa
un’espressione imbarazzata,
è lusingato.
-Ehm.. grazie-
mi risponde
sorridente.
-Di nulla- gli
ammicco.
-Uhhh stasera
Malik cucca!- esclama
Harry malizioso, coinvolgendo gli altri ragazzi in una risatina
complice.
-Ma sta zitto!-
reagisce Zayn dando
una spinta all’amico.
Niall
Sincera la
ragazza! Le piace Zayn,
eh?
Alla fine
è sempre così: ogni volta
che adocchio qualcuna, lei finisce sempre per invaghirsi di uno di loro
quattro
e io sono come invisibile. È una brutta sensazione e quasi
non sopporto l’idea
di doverla sentire anche stavolta.
Ma no, ora mi
sono stancato di
questa storia che continua a ripetersi. Io non mollerò, non
lascerò che anche
Kat sia una delle tante ragazze che potrò soltanto guardare
ma non toccare.
Devo conquistarla.
-Niall, vieni a
ballare anche tu!
Non stare sempre piantato al bancone del buffet!- sento Liam
richiamarmi,
svegliandomi dai miei pensieri.
-Già,
sei sempre il solito ingordo-
aggiunge Zayn ridendo.
-Arrivo
ragazzi!- rispondo forzando
un sorriso; lancio un ultimo sguardo a Katherine e mi allontano insieme
ai miei
amici. Brittany e la sua nuova amica Bonnie ci seguono.
-Dai Kat, vieni
anche tu!- Brit
invita Katherine tirandola per un braccio, ma lei si ritrae con forza,
facendo
perdere la presa alla bionda.
-No, odio
ballare!- esclama quasi
infastidita.
-Mmh, ok- si
rassegna Brittany. –Ma
non sparire, mi raccomando!- aggiunge, poi riprende a seguire noi
ragazzi.
Ma
perché Kat è così scontrosa?
Proprio non capisco; certi atteggiamenti potrebbe anche evitarli.
Brittany
Stasera mi sto
divertendo troppo ed
era tantissimo tempo che non mi scatenavo con i miei amici
d’estate,
soprattutto con Louis.
Credete che si
sia accorto di
qualcosa nel vedere che ho messo una maglietta a righe?
Forse
è un modo un po’ strambo per
fargli capire che mi piace, ma per adesso non ho saputo trovare altri
metodi
per lanciargli dei segnali.
Per
quest’anno mi sono imposta di
farmi avanti, devo far a capire a Louis che mi piace. Non voglio il
rimpianto
di essere stata zitta quando ripartirò per tornare a Ottawa.
I rimpianti non li
reggo.
-Vieni Brit,
facciamolo anche noi!-
mi chiama Louis tirandomi per un braccio e io lo seguo a ruota.
-Ma cosa?- gli
chiedo mentre gli
corro dietro.
-Il limbo!- mi
urla sopra la musica,
indicandomi dei ragazzi che si stanno sfidando al classico gioco delle
spiagge.
Wow, fico il
limbo! Vediamo chi è
migliore tra me e Louis.
Ti
straccerò Tomlinson, stanne
certo!
-Non
è giusto, dovevo essere io la
più brava!- dico mentre mi accorgo di quanto Louis se la
cavi meglio di me a
passare sotto l’asta senza cadere.
-Mi dispiace
cara, ma il limbo è la
mia specialità- si vanta l’inglesino.
-Ma smettila
scemo- gli rispondo
dandogli una manata sulla spalla, finendo per ridere insieme a lui.
Oh, sento le
farfalle nello stomaco,
mi sto agitando sempre più! Chissà se saranno
anch’esse uguali a quelle che ho
stampate sul lenzuolo del mio letto a casa..
Mah, lasciamo
stare. Quando smetterò
di sparare idiozie finirà il mondo.
-Ehi guarda, ma
quelle non sono mica
Devonne e Joelle?- mi chiede Louis indicando un punto davanti a noi.
Con lo
sguardo, seguo la traiettoria del suo dito e si, i miei occhi vedono
proprio le
mie due amiche.
Il mio sorriso
si apre a trentadue
denti e sto per andare incontro alla ragazze, ma la visione di una
terza
incomoda mi blocca.
Oh no, non ci
voglio credere.
-Ma che ci fa
Lucy con loro?-
domando con disprezzo, facendo svanire nel nulla il sorriso che avevo
prima.
-Già,
me lo chiedo anch’io- mi
risponde Louis mentre osserva meglio la scena.
Perché
Joelle e Dev stanno parlando
allegramente con la troia del campo?
Perché
si stanno divertendo con lei?
Perché
mi sembra di vedere le mie
amiche come quella zoccola mezza italiana?
-Dev! Joelle!-
le chiamo e loro
cominciano a voltarsi di qua e di là. Qualche secondo e mi
trovano. Io scuoto
la mano per salutarle ma loro non mi cagano, girandosi verso Lucy per
continuare a divertirsi con lei. Ma sono stronze?
-Ehi ma..
perché fanno così?-
chiedo, avendo paura della risposta.
-Non lo so
Brit. Magari sono
diventate amiche- dice Louis rimanendo scioccato quanto me nel vedere
come
siano diverse quelle due rispetto all’anno scorso.
Che fine ha
fatto tutto l’odio che
loro provavano verso Lucy?
Che fine ha
fatto tutto il disprezzo
che noi tre avevamo per lei?
Devonne,
Joelle: non vi riconosco
più, è assurdo! E poi come si sono vestite?
Io non metterei
mai quelle
canottiere iper scollate con un paio di shorts inguinali!
-Allora siete
qui- ci dice Harry
seguito dal resto del gruppo; in effetti dopo la gara di limbo, io e
Louis, ci
siamo allontanati senza accorgerci.
-Oh, guarda Dev
e Joelle! Sembrano
due copie esatte di Lucia- dice Louis mostrando ai ragazzi quanto siano
cambiate
le mie amiche, mettendo in evidenza la vera pronuncia del nome di
quella
sciacquetta. Già, si chiama Lucia, non Lucy, ma tutti la
chiamano così per
inglesianizzare il nome. Quella è una riccona mezza italiana
(da parte di sua
madre) che viene sempre qui nel Tennessee a farsi le vacanze gratis.
Beh certo,
la direttrice, la signora Saunders, è sua zia.
-Non ci credo, sono
diventate amiche di
quella?- chiede incredulo Niall.
-Sembrerebbe di
si, purtroppo-
rispondo voltando lo sguardo a terra; non riesco più a
guardare quelle due
ragazze con cui ho passato un’estate fantastica
l’anno scorso.
Mi sento
tradita, anzi, presa per il
culo.
Nel vedermi
così delusa e senza più
parole, Louis mi abbraccia da dietro la schiena, posandomi subito dopo
un
bacino sui capelli.
Poso le mie
mani sulle sue braccia
con cui mi avvolge tutta, arrossendo.
Oh Louis, meno
male che ci sei tu!
Ehi, ma che
significa questo
abbraccio? Il mio cuore batte all’impazzata.
-Dai, torniamo
al buffet ragazzi- ci
propone Harry con tono scocciato e io posso capirlo; anch’io
sarei scocciata
nel vedere un mio ex quando meno me l’aspetto.
-Che hai?- gli
chiede Louis
voltandosi verso l’amico che fissa il suolo.
-Non ho voglia
di vedere quella
puttana- risponde Harry mantenendo sempre lo stesso tono, poi si avvia
da solo
verso il buffet.
Io e i ragazzi
lo seguiamo a ruota.
Non vogliamo lasciarlo solo.
Vedo che la
visuale di quelle tre
non ha scosso solo i miei pensieri, ma anche quelli del mio amico.
Lucy ha davvero
dei poteri
soprannaturali: sa urtare le palle e le ovaie a chiunque la veda, non
è
fichissimo?
Ok, no. Lucy
è solo una stronza!
Ghiacciolo
preferito? Il calippo.
Frutto
preferito? La banana.
Verdura
preferita? Il cetriolo.
Vi permetto di
fraintendere.
Hello
world c:
fiiiinalmente un capitolo interessante! (?)
come vedete succedono un bel pò di cose:
1) Katherine incontra ancora Niall e rimane fulminata da Zayn
2) Brittany passa una bella serata con Louis e rivede le sue
vecchie amiche del campo.. in brutta compagnia!
3) Entra in scena l'antagonista (ma in
fondo c'è sempre in ogni storia) ed è Lucia,
detta Lucy
4) Lucy è un ex di Harry ma..
come avranno fatto a lasciarsi?
secondo voi, cosa succederà nei prossimi capitoli?
ve lo dico io: tutto e di più (?)
vi ho aiutate molto, vero? ahah ma non mi va di spoilerare u.u
grazie molte a quelle poche ragazze che non hanno mollato questa storia
e che, nonostante la scuola, riscono ancora a seguirla!
davvero grazie :3
oggi niente risposte flash, poichè mi sento buona
e rispondo a tutte (?)
sono di buon umore perchè penso di aver fatto una bella
verifica di storia dell'arte.. spero almeno in un 7!
basta, sto parlando troppo, perciò.. adios!
ciao a tutte!! vi ringrazio ancora di cuore per tutto!
<3
ps:
qualcuna di voi guarda Calciatori-Giovani speranze su MTV? E' il mio
programma preferitooooo (Saverio è mio u.u)
|
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Capitolo 6 *** Tennis lesson ***
6 – Tennis
lesson
Bonnie
Apro lentamente
gli occhi, per poi
sbadigliare. Nel bungalow entra silenziosa la prima luce del mattino
attraverso
le finestre aperte. Sento persino gli uccellini cantare.
Nonostante io
mi sia appena
svegliata, non ho voglia di alzarmi proprio ora.
Guardando il
soffitto scuro, ripenso
alla prima volta che ho incrociato lo sguardo di Liam: i suoi dolci
occhi sono
dello stesso colore del legno di questo soffitto e sono davvero belli;
più me
li immagino e più ho voglia di scavarci dentro.
“Piacere,
Liam” mi ha detto
stringendomi delicatamente la mano e, nel mentre, ho sentito una strana
scarica
elettrica percorrermi tutto il corpo. È stata una sensazione
stranissima.
“Bel
nome Bonnie” ha aggiunto dopo
che mi sono presentata io. Non potete immaginare quanto mi sono sentita
lusingata!
Ma poi mi
è arrivato lui in testa,
il ragazzo per cui ho deciso di lasciare Manchester per più
di un mese: Gordon.
Appena
l’ho visto proiettato davanti
la mia faccia, ho scosso la testa, come per cacciarlo via. Mi sono
sentita in
colpa a ripensare alla strana sensazione che mi ha provocato Liam, ma
poi mi
sono detta “cavolo Bonnie! Non sei tu quella che deve
sentirsi in colpa,
insomma!”.
So di aver
ragione a pensarlo, ma in
quel momento c’era qualcosa che mi faceva sentire male.
Per fortuna,
successivamente, ho
imparato a mettere un po’ da parte i pensieri per Gordon e mi
sono lasciata
poco a poco andare con Liam.
“Che
vuoi da bere?” mi ha chiesto
mentre mi guardava con un sorriso dolcissimo.
“Ehm..
un po’ d’acqua, grazie” gli
risposi grattandomi la testa imbarazzata e lui, subito dopo avermi
ascoltata,
ha versato dell’acqua in un bicchiere e me l’ha
offerto.
Ok, so
benissimo che la cosa non è
poi così speciale, però ammetto che mi ha
emozionata molto. Liam è davvero
carino.
E poi, vogliamo
parlare di quando mi
ha voluto coinvolgere in un ballo di gruppo?
Io stavo
morendo dalla vergogna ma
lui mi ha tirata per un braccio.
“Segui
i miei passi, è facilissimo!”
mi ha suggerito mentre mi teneva per una mano.
All’inizio
ero un po’ rigida ma
gradualmente sono riuscita a diventare sempre più sciolta e
Liam non mi
abbandonava mai; aveva sempre i suoi fissi sui miei e non smetteva mai
di
sorridere. È stata una serata stupenda.
-Buongiorno
Bonnie! Vedo che sei di
buon umore- mi richiama la voce di Brittany mentre sto ancora con la
testa per
aria. Molto probabilmente si sarà accorta del mio sorriso da
ebete stampato in
faccia.
-Ehm.. si, sono
felice. Buongiorno
anche a te comunque- le rispondo mettendomi seduta sul letto, togliendo
poi il
lenzuolo via dalle mie gambe.
-Ammettilo,
pensami a Liam, eh?- mi
chiede Brit maliziosa.
-Uhm no, che
dici?- rispondo
cercando di camuffare la realtà. Brittany mi guarda storta.
-Tu non me la
racconti giusta, cara-
aggiunge, riducendo gli occhi sottili come due fessure. Io arrossisco
aggressivamente.
-Te ne
parlerò un’altra volta,
promesso- le dico mentre mi mordicchio un’unghia per
l’imbarazzo.
-Ok, come vuoi.
Ti starò addosso, te
lo dico- mi assicura lei mentre mi indica con un dito e io annuisco.
Qualche minuto
di silenzio.
-Ehi, sei sexy
coi capelli tutti
arruffati- aggiunge Brit alzando il pollice di una mano. È
sempre pronta a fare
battute lei.
-Grazie, anche
tu sei.. bella con il
trucco sbavato- le rispondo, stando allo scherzo. Io e Brit finiamo per
scambiarci una risata.
-Sai, mi scordo
sempre di struccarmi
la sera- mi dice lei.
-Sbagli, devi
sempre struccarti, è
importante- le raccomando, ma lei sembra fregarsene dalla faccia che
fa. Quando
poi le verrà un’infezione agli occhi vedremo se se
ne fregherà ancora!
-Oh, svegliamo
Kat!- mi propone
Brittany mentre si alza dal suo letto e, a passi felpati, si avvicina
alla
ragazza ancora dormiente.
-Hai mai
sentito il detto “non
svegliare il can che dorme?”- le chiedo avendo un
po’ paura di ciò che lei sta
per fare.
-Oh, ma Kat non
è un cane- mi
risponde Brit ammiccandomi. Dio, che stupida che è.
Brittany
comincia a far dondolare il
braccio di Katherine che penzola dal materasso.
Quando Kat
emette un mugugno, a Brit
scappa una risatina e anche a me, ma cerchiamo di ricomporci subito.
Brit riprova a
giocare col braccio
bianco di Kat facendolo dondolare ancora più veloce di prima.
-Uhmm, non
rompete i coglioni- dice
la ribella con la voce impastata dal sonno.
-Eh no, adesso
ti alzi cara- insiste
Brittany, ma stavolta, il braccio, lo tira.
Katherine si
aggrappa alla testata
del letto. Brit tira più che può ma non riesce a
far scendere la rockettara dal
materasso.
-Smettila di
tirare, idiota!- grida
Kat, e Brittany la molla, facendole fare un balzo sul letto. Io non la
smetto
più di ridere.
-Ma ti sei
rincitrullita per caso?
Ah no, tu sei già nata citrulla- viene rimproverata e poi
presa per il culo
Brit, ma lei non si offende o forse vuole evitare di mostrarsi offesa.
Katherine si
mette seduta sul letto
scompigliandosi tutti i capelli.
-Te lo meriti,
così impari a sparire
alle feste!- le rinfaccia Brittany.
-Non sono
scomparsa, sono solo
tornata prima di voi al bungalow- dice Kat con un pizzico di nervoso in
voce.
-Te
l’avevo detto di non svegliare
il can che dorme- rinfaccio a Brittany l’avviso che le avevo
dato e che non
aveva ascoltato.
-Io invece ti
ho detto che Kat non è
un cane- ripete Brit. Cavolo, mi chiedo se sia seria quando dice questa
cose.
Katherine alza
lo sguardo
lentamente e mi
guarda, poi sposta la
visuale su Brittany.
-Si
può sapere che discorsi fate?-
ci chiede incredula. È come se in fronte avesse scritto
“wtf?”.
Katherine
-Tennis? Corsa
campestre? Yoga?-
chiedo senza credere ai miei occhi.
Riprovo a
leggere gli sport sul
tabellone in cui mio padre mi ha iscritto. Ma è scemo?
-Oh no, io non
faccio questi sport!-
esclamo rifiutandomi di partecipare alle attività.
-Ormai devi,
sei iscritta ai corsi!-
mi dice Brittany ma io non mollo.
-No, no e poi
no! Non ci penso
proprio! A tennis non so giocare, quando corro mi accascio a terra dopo
due
minuti e yoga.. non fa per me! Insomma guardatemi, vi sembro una che ha
bisogno
di rilassarsi?- chiedo a Brit e a Bonnie.
Le due si
scambiano un’occhiata, poi
ripongono la loro attenzione su di me.
-Si!- mi
rispondo annuendo con la
testa.
Ok, forse yoga
mi può servire, ma
gli altri due sport? Oh, andiamo!
-Ma scusa, non
potevi sceglierli tu
gli sport da fare?- mi chiede Brit e in effetti ha ragione.
-L’avrei
fatto se mi fossi
interessata davvero a venire qui, ma mio padre ha fatto tutto contro il
mio
consenso- rispondo acida.
-E come mai?-
mi domanda questa
curiosona e scassapalle di Brittany.
-Senti, non ho
voglia di parlarne,
ok?- continuo con le mie spruzzate di acido gratuite.
-Ciao ragazze!-
oh, no. Ancora
quella voce!
Mi volto e vedo
quell’idiota di
Niall venirci incontro con il sorriso. Ecco, ci mancava solo lui per
considerare questa giornata una vera e propria merda.
Brittany e
Bonnie lo salutano, ma io
no, rimango zitta.
-Ciao Kat!- mi
saluta.
-Wow, ti
ricordi il mio nome?- gli
chiedo guardando in aria. Sembro cieca.
-Beh sai, ti ho
“conosciuta” ieri
sera, non è passato un millennio- mi risponde simpaticamente
il biondo imitando
con le dita le virgolette sulla parola “conosciuta”.
Beh, in effetti
non sono stata di
certo io a presentarmi ma ci ha pensato Brit al posto mio. Che carina,
vero?
No, per niente.
Bonnie e la
cretina si mettono a
ridere. Ah si wow, molto divertente.
-Che sport fate
quest’anno?- ci
chiede Niall allegro.
-Io
quest’anno ho deciso di fare
Karate! Ce l’ho oggi tra un quarto d’ora- risponde
Brit imitando qualche mossa
della lotta cinese. In effetti ce la vedo Brittany a spaccare il naso
di
qualcuno per sbaglio..
-Io faccio
canoa- dice timidamente
Bonnie. –Mi piace l’acqua- aggiunge.
Ok, anche se
non lo diceva era
uguale.
-E tu?- Niall
si rivolge a me. Ma è
proprio impossibile fare finta che io non esisti?
-Tra poco ho
tennis- rispondo
sbuffando.
-Non ci credo!-
esclama il finto
biondo. Si, secondo me è finto.
-Pensi che ti
racconti balle?- gli
chiedo accigliata.
-Ma no
è che.. anch’io faccio
tennis!- esclama Niall sempre più esaltato. Oh, no. Questa
si chiama sfiga,
ragazzi.
-Oh santa
Madre, non ci credo-
impreco ad alta voce, mettendomi una mano in fronte.
-Cos’è,
pensi che ti racconti
balle?- mi imita il ragazzo. Dio, quant’è
irritante!
-Non sei
divertente- dico scazzata.
Con tutti gli
sport che ci sono qui,
Niall doveva proprio scegliere tennis? Vedo che la sfiga sta sempre
dalla mia
parte, fantastico.
Esco dagli
spogliatoi con addosso il
completino tipico da tennista bianco e mi dirigo con malavoglia verso
il campo.
Spero di non beccare ancora Horan. Per quello che ne so io,
è ancora a
cambiarsi e spero che rimanga chiuso là dentro per sempre.
Io e un gruppo
di ragazzi, ci posizioniamo
al centro del campo aspettando che l’istruttore cominci ad
introdurci
l’attività.
-Kat?- sento
qualcuno chiamarmi. E
sono calma, perché a giudicare dal tono di voce non si
tratta di Niall. Mi
volto dietro di me e vedo Zayn correre verso la mia direzione
sorridente.
Oh, ma che
piacere rivederti,
carissimo.
-Ehi- lo saluto
aprendo il mio viso
in un sorriso.
-Anche tu
tennis, eh?- mi chiede
sorpreso, ma sincerante non riesco bene a capire se la cosa gli faccia
sul
serio piacere. Oh, ma si che gli fa piacere.
-Già-
dico, rimanendo purtroppo a
secco di argomenti. Stranamente non so che dire.
-Te la cavi?-
mi chiede guardandomi
e io sto cominciando a sentire in me delle strane sensazioni;
è come se nel mio
stomaco di fosse formato un cumulo di energia che continua ad agitarsi
e pian
piano aumenta di forza.
-Veramente
faccio cagare- rispondo
sinceramente. –Ma ci provo lo stesso- concludo con una
risatina ironica. E ora
che ci penso è la prima volta da quando ho messo piede qui
che mi sento bene.
-Vedrai,
sarà bello- mi incoraggia
Zayn poggiandomi una mano sulla schiena per poi farla scivolare via
subito. A
quel tocco, sento il cuore mancare. Oh Cristo!
-Ah eccoti
Zayn! Non ti avevo visto
agli spogliatoi- ed ecco ancora quella voce terribilmente irritante
penetrare
nelle mie orecchie. Roteo gli occhi al cielo come per dire
“oh, ma è ancora al
mondo quello lì?”.
-Sono venuto in
anticipo- ammette il
ragazzo moro voltandosi verso Niall. Il biondo ci raggiunge subito, poi
si
mette tra me e Zayn per metterci le sue braccia sulle nostre spalle.
-Non vedo
l’ora di cominciare!-
esclama Horan entusiasta mentre guarda Zayn e poi me. Io scanso il suo
braccio
sbuffando.
Eh che cazzo,
proprio ora doveva
uscire dagli spogliatoi? Ha rovinato tutto!
-Ma non sei mai
allegra tu?- mi
chiede quell’odioso. Mi volto verso di lui guardandolo con un
sopracciglio
inarcato.
-Fino a un
secondo fa ero felice,
Horan- gli sibilo. Uhm, forse esagero con il mio atteggiamento ma non
so come
spiegare; dalla prima volta che ho incrociato gli occhi azzurri di
questo pirla
mi è stato sulle scatole a pelle.
E a quanto
pare, non sempre le prime
impressioni sono sbagliate.
-Come fai a
sapere il mio cognome?-
mi chiede Niall stranito.
-Me
l’ha detto un uccellino- gli
rispondo rimanendo sul vago; non mi va di dirgli che l’ho
sentito dire dai suoi
amici quando lui mi ha fatto i “complimenti” per le
mie tette.
Ricordarmi di
quel momento mi mette
i nervi.
Mi allontano
dai due ragazzi
mischiandomi tra il gruppo dei tizi che attendono l’inizio
della prima lezione.
Se per stare in compagnia di Zayn devo sopportare Niall, preferisco
starmene in
mezzo a gente che non conosco.
-Però,
meno male che facevi cagare a
tennis- mi dice Zayn sorpreso poggiando una mano sulla mia spalla
destra.
Percepisco nuovamente dei stranissimi ma piacevoli brividi percorrermi
tutto il
corpo.
-Sai, ammetto
di aver sorpreso
persino me stessa- ironizzo mentre mi dirigo verso gli spogliatoi con
Zayn.
Dopo i primi allenamenti, l’istruttore ci ha fatto fare
qualche piccola partitella
e si, ora che ci penso me la sono proprio cavata.
Peccato
però che, quando mi sono
ritrovata a dover sfidare Niall, lui mi abbia tirato la pallina in
testa!
L’avrei
ucciso e fatto fritto in
padella in quel momento, credetemi. Sentire tutte le persone ridere di
me mi ha
fatto infuriare e così, nelle mosse seguenti, ho messo tutta
la carica che
avevo in corpo.
Uhm, in un
certo senso è anche
grazie a Horan se ho vinto le due partire dopo.
Si, grazie
Horan. Ma ora sparisci
dalla mia testa!-Belle
partite oggi!- ed
eccolo sbucare di nuovo. Minchia, ma è onnipresente?! Se
dalla mia testa può
sparire, ho paura che nella mia vita invece sia proprio indelebile.
Lucy
Questa bella topolona (?)
è Lucia, detta Lucy. Volevo metterla nel capitolo
scorso ma mi sono dimenticata! Comunque, preparatevi ad odiarla, oh si.
Hello
world c:
Saaaalve!
lo so, l'ultimo capitolo pubblicato risale all'età della
preistoria e chissà, magari nell'attesa siete anche
cresciute (?)
ma bando alle ciance! il nuovo capitolo è finalmente qui!
in questo episodio troviamo Bonnie che, a quanto pare, si è
presa una piccolissima sbandata per Liam :3
le tre ragazze stanno cominciando a relazionarsi tra loro, anche se Kat
è ancora un pò fredda. Ma si, togliamo quel "un
pò".
ma traaanquille ragazze, c'è tempo (?).
provate a rispondere a questa domanda: Kat riuscirà a
concludere qualcosa con Zayn? lei sembra volerselo mangiare a suon di
baci, ma Niall lo permetterà?
uhmmm.. le risposte le troverete solo nei prossimi capitoliiii.... che
io purtroppo non so quando pubblicherò!
non ho molto di pronto, considerando il fatto che il capitolo 7 non ho
ancora finito di scriverlo D:
ma spero di farcela!
alla pross.... aaaaalt! mi stavo dimenticando: ho scritto una nuova
storiella intitolata "The list" ma non è sui one direction.
nonostante questo, avreste la pazienza, la voglia e il piacere di
leggere il primo capitolo? ci teeeengo!
la storia non sarà lunga, poichè ho deciso di
dividerla in soli due capitoli, ma spero che sia comunque di vostro
gredimento!
mi raccomando, spero che leggiate la prima parte in numerose!!
adesso devo sparire, ma voi recensite, intesi?? ecco u.u
qui trovate "The list": ---->
www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=13255123&i=1
(copiate/incollate)
spero vi piaccia!!
ciaooooooo, al prossimo anno! (?)
ps:
scusate se stavolta non ho risposto alle vostre bellissime recensioni
ma la scuola.. beh.. è sempre lei xD
ps2:
se avete trovato qualche errore di ortografia perdonatemi, ma stavolta
non ho riletto!
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