Oh shit, I'm in love!

di JulieMary
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Summer camp ***
Capitolo 2: *** Idiot guys ***
Capitolo 3: *** Smoke and thoughts ***
Capitolo 4: *** Friends ***
Capitolo 5: *** My name is Anonymous! ***
Capitolo 6: *** Tennis lesson ***



Capitolo 1
*** Summer camp ***


*AVVISO: prologo più lungo del previsto. Don't worry, la lettura sarà comunque scorrevole*

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1 – Summer camp

 

Katherine

Le prove di oggi mi hanno sfinita ma ero troppo incazzata, troppo carica, troppo in fuga dalla mia schifosa vita per non cantare e suonare la chitarra. Lei è la mia amica più fedele, diciamo, e ogni volta che ho bisogno di sfogarmi ci sono sempre quelle sei corde tese pronte ad oscillare ad ogni mio comando.
Insieme a Tori e Oliver, certo, i miei colleghi di band, nonché miei migliori amici.
Mi butto a peso morto sul puff arancio che sta accanto a me dopo essermi sfilata la chitarra di dosso, poi estraggo dai miei shorts il pacco di sigarette e l’accendino.
-Che caldo, ragazzi- esclamo dopo aver aspirato e poi gettato una grossa nuvola di fumo. Perfetto, tra poco questo garage puzzerà ancora di più di tabacco.
L’altro giorno la mamma di Tori ci ha fatto una predica pesante per questo, ma io non intendo di certo rinunciare a fumare solo per il naso delicato di una donna isterica!
-Già, sto morendo- commenta Tori poggiando il suo basso al muro e prendendo una sedia per mettersi successivamente di fronte a me; stessa cosa fa Oliver.
-Quanti gradi ci sono oggi?- chiedo io per curiosità.
-Non saprei- mi risponde Tori mentre estrae una sigaretta dal mio amato pacchetto che avevo poggiato sulla gambe.
-Una anch’io- dice Oliver allungando la mano verso le mie sigarette, ma io lo blocco.
-Giù le mani, stronzone! Sono le mie!- esclamo in difesa.
-Qui la stronza sei tu, dammi una sigaretta!- si lamenta il mio amico.
-Oggi hai fatto schifo, non te la meriti! Di solito suoni meglio- adotto la prima scusa stupida per averla vinta.
Oliver suona la batteria e ogni volta che lui sbatte con grinta le bacchette sullo strumento, io mi rendo conto di quanto lui sia fantastico.
C’è anche da dire, però, che adoro vedere Oliver incazzarsi, ogni volta è uno spettacolo.
-Dai Kat, solo una sigaretta! Ti ricordo che io te ne ho date tante- continua lui a supplicarmi e io ci godo. Scuoto la testa sorridendo malignamente, poi do un altro tiro alla mia stizza.
-Perché a Tori si e a me no?- piagnucola Oliver come un bambino e io rido.
-Perché lei è una brava ragazza ed è un figona, vero Tori?- includo la mia migliore amica nel “gioco” guardandola maliziosamente.
Lei mi risponde annuendo e arricciando le dita di una mano per imitare una pantera.
La smorfia che si è formata sul suo volto mi fa ridere e il suo finto ruggito anche.
-Non è giusto che voi facciate comunella tra di voi, ragazze- dice Oliver incrociando le braccia al petto e qui, decido di rompere i giochi.
Beh, come si dice, il gioco è bello quando dura poco, no?
-Toh, stupido- lancio il pacchetto di sigarette al mio amico beccandolo in piena faccia, provocando in lui un verso strano. Uh, si è fatto male?
-Ah, che dolore! Lanciarmelo più in basso ti costava molto?- continua lui a rompere i coglioni.
-Zitto e fuma, scemo- gli rispondo ridendo, poi mi volto verso il cielo; la saracinesca aperta dovrebbe far entrare qualche spiffero d’aria ma qui fa così caldo che chiedere  un po’ di fresco è troppo.
All’improvviso mi torna in mente quell’odioso di mio padre. Ma perché, cazzo? Perché deve scartavetrarmi i maroni anche quando sono fuori casa semplicemente apparendomi in testa?
-Kat, alla fine non ci hai più detto perché hai litigato con tuo papà anche stavolta- mi riprende Tori. Eh che diamine, adesso ci si mette pure lei a martoriarmi?
Io le ho sempre confidato tutto ma non mi va sempre di nominare quell’ uomo che mi ha creata.
Mi volto verso la mia amica soffiandole involontariamente il fumo in faccia.
-Niente di che, sempre le solite menate- dico prima di abbassare lo sguardo sui miei shorts.
-Ossia?- chiede Oliver.
-Vuole sempre che io faccia cose che non mi piacciono, mi sta addosso e mi tratta ancora come se avessi cinque anni! Ancora non ha capito che non riuscirà mai a farsi perdonare- dico tutto d’un fiato sentendo tutti i nervi del mio corpo vibrare aggressivamente.
Già, mio papà non riuscirà mai ad avere il mio perdono per aver tradito mamma. Lo odio, sarà così per sempre e nulla cambierà, parola mia.
-Che ti ha detto?- domanda Tori seria, pronta ad ascoltarmi per la millesima volta sui miei problemi in famiglia.
-Quello stronzo vuole spedirmi in un campo estivo nel Tennessee! Dice che così mi svago, che posso fare nuove amicizie e che cambio aria per un po’, ma lui non ha capito che io da qui non parto- dico decisa.
Oliver e Tori sgranano gli occhi.
-Nel Tennessee?!- esclamano all’unisono.
Si, nel Tennessee. Che c’è di così entusiasmante? Ma non lascerò mai il Texas solo per andare in uno stupido campo estivo! Mio papà se lo può scordare!

 

 

 

Bonnie

 
Leggo per la centesima volta quel messaggio che in realtà dovrei cancellare.
Non solo dal mio cellulare, ma anche dalla mia memoria. Eppure continuo a leggerlo, anche se si tratta di un testo che odio con tutto il cuore, come il ragazzo che me l’ha scritto e mandato: Gordon.
Anzi, non è che lo odio. Lo amo e lo odio, ecco.
Per intenderci, fino a qualche giorno fa eravamo insieme, anche felicissimi, oserei dire.
Si, ero molto felice con lui e credevo che tutto fosse rose e fiori tra noi ma ciò che non sapevo era che, in realtà, dietro a quel viso di lui che tanto pareva angelico, si nascondevano un miliardo di bugie.

 

C’è una cosa che dovrei dirti.. ecco, mi sono messo da poco con Odette, perdonami. È  da un bel po’ che non ti amo più e mi sono innamorato di Ody. Sono stato un bastardo, lo so, ma sappi che nonostante questo, ti vorrò sempre bene”.

 

Beh, peccato che io molto probabilmente, tra un po’, smetterò di volergli bene.
Sempre se riuscirò a dimenticarlo, certo. Ma mi chiedo come farò.
E poi, Odette, manco fosse davvero bella come un cigno.. è un anatroccolo, anzi.
Sono stata scaricata tramite un messaggio per una ragazza più brutta di Patty appena alzata dal letto dopo una notte insonne. Che classe, eh?
Eppure ci sto male comunque, davvero Gordon non immagina quanto.
Le mie amiche dicono che non devo più pensarlo, stessa cosa pensando i miei, eppure io trovo che sia la così più difficile da fare in questo momento.
All’improvviso sento bussare alla porta e per poco non mi viene un colpo!
Nascondo subito il telefonino sotto un cuscino e mi metto seduta sul mio letto.
-Chi è?- chiedo asciugandomi frettolosamente le lacrime che mi coprono il viso.
-Sono Hilary, posso entrare?- sento la voce di mia sorella oltre la porta e già ho capito che vuole parlare con me, ancora un volta.
-Si, vieni- la invito ad entrare e le faccio posto accanto a me.
Hilary mi si avvicina a passi calmi, sedendosi poi sul letto, pronta a cominciare un nuovo discorso tipico da sorella maggiore.
-Hai pianto ancora, vero?- mi chiede guardandomi negli occhi ancora umidi e leggermente rossi. Io annuisco tirando su con il naso, non posso negare l’evidenza.
-Lo sai benissimo che Gordon non merita le tue lacrime, perciò smettila di rinchiuderti tutti i pomeriggi in camera tua a leggere quel fottuto messaggio!- mi riprende mia sorella; quasi sembra volermi sgridare per la mia infinita stupidità, ma la comprendo.
Ho rotto persino a me stessa, un po’.
-E’ difficile- mi limito a dire, guardando fuori dalla finestra. Hilary mi schiocca le dita davanti gli occhi per invitarmi a guardarla.
-Ehi, devo ricordarti di tutte quelle volte che lui ti ha detto “esco con amici” mentre invece usciva con un’altra?- mia sorella mette il dito nella piaga, come sempre; è il metodo per farmi odiare Gordon e ricordarmi quante volte lui mi ha mentito per Odette.
Sembra una soluzione crudele, ma a volte funziona: quando mi ricordo di tutte quelle frottole, in me salgono certi istinti omicidi che fanno paura anche a me stessa.
L’unica cosa negativa è che, subito dopo qualche attimo, io ricomincio a pensare ai bei momenti passati con Gordon e lì non riesco più a pensare a certe cose.
Sono una debole.
Rimango muta cercando di ricacciare le nuove lacrime dentro i miei occhi e mia sorella intuisce che sto ancora per piangere.
-Non devi prendertela male quando ti ricordo certe cose- mi dice Hilary con dolcezza avvicinandosi un po’ di più a me.
Il mio intento di ignorare le lacrime fallisce completamente e io ritorno a singhiozzare come prima. Mia sorella mi abbraccia forte, provocando in me ulteriore sofferenza.
Lo so, lei mi abbraccia per consolarmi ma io penso che sia più che normale piangere più forte quando qualcuno mi abbraccia, no? A me capita sempre così.
-Passerà vedrai, devi solo distrarti- aggiunge Hilary mentre mi accarezza la testa, poi si stacca da me mentre io la fisso quasi stranita.
È già finito l’abbraccio?
-Infatti voglio proporti una cosa- continua a parlare mia sorella, estraendo stavolta un volantino spiegazzato da una tasca dei jeans.
-Guarda cos’è arrivato oggi in agenzia- mi dice lei sorridente mentre apre il volantino, poi me lo mette tra le mani.
Mi asciugo le lacrime e comincio a leggere a voce alta cosa c’è scritto sopra il pezzo di carta. –Campo estivo “Forever Young”, attivo ogni estate dalla metà di giungo fino alla fine di luglio. Inviaci la richiesta di partecipazione via internet o via posta e in pochi giorni riceverai subito risposta!- leggo con la voce rotta per il pianto, poi punto lo sguardo su mia sorella, rimanendo perplessa.
-Tu vuoi che io mi iscriva a un campo estivo?- le chiedo non essendo sicura di voler accettare la sua proposta.
-Esatto! Così ti distrai e conosci gente nuova! Sarebbe il top per te- cerca di convincermi Hilary. In effetti non ha tutti i torti ma sono un po’ preoccupata: e se fosse inutile? Se ci andassi senza concludere nulla? Senza escludere il fatto che potrei anche annoiarmi a stare sempre in mezzo alla natura, nonostante i paesaggi riportati su questo volantino siano molto belli.
Poggio nuovamente lo sguardo sul volantino che tengo in mano e leggo che questo campo estivo si trova sul fiume Cumberland a Nashville, nel Tennessee.
-Oddio, tu mi vuoi.. far andare.. in America?- chiedo incredula.
-Già, non trovi sia un’idea stupenda? Lasci l’Inghilterra, ti fai un bel viaggietto e ti svaghi! Vorrei essere io al posto tuo- mi dice Hilary sempre con quel sorriso che mi esprime sicurezza.
Rimango senza parola, insomma, andare in America è sempre stato un mio sogno, ma faccio bene se accetto di partire? Si tratta di un’avventura che degna di essere vissuta ma ammetto che un po’ devo pensarci su.
Cavoli, avere una sorella che lavora in un’agenzia di viaggi hai suoi lati positivi; mi trovo a un passo dal mio sogno e tutto dipende solo dalla mia decisione.
-Posso pensarci per bene? È  probabile che stasera io sappia risponderti- sforzo un sorriso e mia sorella improvvisa un piccolo applauso, tutta contenta, manco le avessi detto che parto già da adesso.
-Oh che bello, pensaci bene, intesi? Ti voglio bene, Bonnie- esclama Hilary abbracciandomi nuovamente, poi si alza dal letto per uscire dalla stanza.
La lascio andare senza dire nulla; i miei pensieri adesso ruotano intorno al volantino del Forever Young e al mio tentivo di dimenticare Gordon.
Che faccio, se accetto di partire riuscirò davvero a voltare pagina?
Lo spero davvero con tutto il cuore.

 

 

 

Brittany

 

“Boy you can say anything you want

I don’t give a shh, no one else can have ya

I want you back

 I want you back

Wa-want you, want you back

I broke it off thinking you’d be cryin’

Now I feel like shh looking at you flyin’

I want you back

 I want you back

Wa-want you, want you back”

 

 

Amo questa canzone, anzi, amo chi la canta: Cher Lloyd, ti amo! Diventerei lesbica per te!
Ok, non esageriamo. La amo e basta.
È da minuti che passo l’aspirapolvere per tutta la casa con le mie mega cuffie alle orecchie e non riesco a stancarmi di “I want U back” della Lloyd, canticchiandola.
No dai, siamo sinceri: io non canticchio, ma urlo come un gallina a cui stanno tirando il collo, non so se mi spiego. Adoro cantare, ma mi riesce male, ecco.
Non mi sono mai divertita così tanto a fare le pulizie di casa, poiché ogni volta che comincia l’estate mia mamma mi riempie di commissioni e mestieri da fare.
A parte che il fatto che sono un vero e proprio disastro.
L’altro ieri stavo stendendo i panni e, distraendomi per colpa di una farfalla, mi è caduto il mio reggiseno in pizzo nero sulla testa di un vecchietto.
Si, era colpa di una stupida farfalla che io mi sono fermata ad osservare. Era bella, cavolo! E che colori! Assomigliava tanto a quelle farfalle che ho stampate sul lenzuolo del mio letto.
Fatto sta che, per colpa di un insetto, ho fatto una grandissima figura di merda.
Il nonnetto, dopo aver ricevuto quel “dono dal cielo”, ha alzato lo sguardo e ha beccato me, un stupida ragazza di diciassette anni che si distrae per una farfalla!
“Salve” lo salutai sorridente e con un imbarazzo che mi stava mangiando viva.
“Bel reggiseno, è tuo?” mi ha chiesto tutto sorridente tenendolo sollevato da una bretella. Pervertito!
No ma va, che dice? Non ha sentito il meteo? Hanno detto che oggi sarebbero piovuti reggiseni! Credetemi, avrei voluto rispondergli così.
“Ehm si, aspetti che scendo a recuperarlo! E mi scusi per l’accaduto!” gli urlai dal balcone, poi scesi giù a riprendermi “il gioiello”. Lo chiamo così perché mi è costato e, con permesso, ci tengo in un modo particolare.
Invece ieri sera, per cena, avevo il compito di mettere in forno il tacchino e dovevo starci ben attenta. Peccato invece che, proprio mentre stavo controllando che la cottura procedesse per bene, mi ha chiamata Louis al telefono e, parlando con lui, mi sono scordata completamente della cena in forno!
Ah, chi è Louis? Beh, Louis è un ragazzo inglese per cui ho preso una cotta l’estate scorsa, esattamente dalla prima volta che l’ho conosciuto al Forever Young, il campo estivo che frequento da tre estati.
Io e Louis siamo solo amici e lui non lo sa che vado matta per lui. La cosa un po’ mi deprime ma non perdo mai la speranza: forse quest’anno gli dico cosa provo, ho deciso e devo essere determinata.
Ieri sera abbiamo parlato della nuova estate che ci attende e io non vedo l’ora di rivedere Louis, sto davvero morendo dalla voglia di riabbracciarlo!
Anche lui dice che non vede l’ora di vedermi e quando me l’ha detto mi sono sciolta come burro al sole, anzi, mi sono proprio abbrustolita da quanto mi sono cotta! Troppa emozione in quel momento e, insieme a me, senza che io me ne accorgessi subito, si è abbrustolito anche il tacchino.
All’improvviso ho sentito puzza di bruciato e, strabuzzando gli occhi, mi sono voltata lentamente verso il forno. Ho visto uscire anche del fumo nero!
Ho chiuso a malincuore la chiamata con Louis e mi sono precipitata dal tacchino per salvarlo. O almeno, ci ho provato.
Ho tirato fuori velocemente con i guanti la teglia dove giaceva il tacchino e ,proprio quando sono rimasta con la teglia in mano, mia mamma è arrivata dal lavoro e mi ha guardato con due occhi che dicevano “adesso ti ammazzo, Brit!”.
“Ehm.. sicura che hai preso un tacchino? Magari era una gallina nera” le ho detto per sdrammatizzare la situazione, ma lei non si è ammorbidita manco un po’.
Non potete immaginare le urla isteriche di mia mamma e le risatine di mio fratello Matthew mentre la vedeva ricorrermi per tutta casa con un mattarello in mano, ma lasciamo stare.
Torniamo a oggi. Come ho detto prima, oggi sto passando l’aspirapolvere fin troppo allegramente per essere normale ma il fatto è che son troppo felice: tra pochissimo rivedrò Louis e anche i suoi amici! Rivedrò pure Devonne e Joelle, le mie vecchie compagne di bungalow.
Quest’anno mi metteranno sicuramente insieme ad altre due ragazze e io non vedo l’ora di conoscerle!
Ad un tratto, sento mio fratello tirarmi per un lembo della canottiera ma io lo scanso.
-Levati Matthew! Non rompere!- gli dico continuando a giocare con l’aspirapolvere e ad ascoltare Cher Lloyd, mettendo daccapo “I Want U Back”.
Faccio finta che il tubo dell’elettrodomestico sia un palo da lapdance e comincio a ballare come una pazza; in qualche modo devo pur sfogare il mio entusiasmo.
Matthew mi tira di nuovo per la canottiera.
-Smettila Matt!- lo scanso di nuovo senza neanche guardarlo.
Continuo a ballare e a cantare come una psicopatica; mi diverto troppo a scatenarmi.
Mi muovo come una pazza deficiente, fin quando mio fratello mi importuna per la terza volta.
Infastidita, mi sfilo le cuffie senza spegnere la musica e presto attenzione a questa piccola peste di otto anni.
-Si può sapere che vuoi?- gli domando acida.
-C’è mamma alla porta!- esclama indicandomi l’ingresso.
Mi rendo conto che Matthew ha ragione quando sento bussare insistentemente alla porta e corro subito ad aprire.
-Se aprivi tu moriva Dora l’esploratrice?- rimprovero scorbuticamente il mio fratellino mentre spengo l’aspirapolvere e mi precipito da mia madre rimasta chiusa fuori. Eh ma anche lei però, non ha le chiavi? Devono sempre rompere a me, logico, no?
Giro le chiavi nella serratura e spalanco la porta. Trovo mia madre furiosa che mi guarda male. Ho un po’ di paura.
-E’ da cinque minuti buoni che suono il campanello, idiota!- mi urla dietro scavalcandomi per sistemare sul tavolo della cucina i sacchetti della spesa.
-Scusa mamma, ma avevo le cuffie alle orecchie- mi giustifico, sbuffando.
-Prima o poi te le brucio quelle cuffie!- mi minaccia mentre comincia a tirar fuori dai sacchetti i prodotti che ha appena comprato al discount.
-Toh, questa è per te- dice mia mamma lanciandomi una busta bianca ed io so già di cosa si tratta: è la lettera di conferma da parte del Forever Young!
Quest’anno, la conferma mi è arrivata per posta perché mi si è rotto il computer e non ho potuto procedere via mail, ma l’importante è che adesso ho questo foglio tra le mani. Non vedo l’ora di lasciare Ottawa per tornare a Nashville!
Riprendo a saltare per tutta casa per la felicità ma mia mamma, come sempre molto adorabile, mi riporta coi piedi per terra.
-Smettila di fare la cretina! Piuttosto, aiutami a mettere a posto la spesa!- mi urla dalla cucina.
Ok va bene, agli ordini, mammina cara!
-Comunque sei stonata, Brit- mi punzecchia mio fratello facendomi ricordare di poco fa, quando stavo giocando con l’aspirapolvere.
-Comunque sei più irritante di un foglia d’ortica, Matthew- gli rispondo a tono, infischiandomene se ha nove anni in meno di me.

Hello world c:

Nuova ff, nuovo saluto!
Lo so, questo prologo è lunghissimo (mi serviva per descrivere i caratteri delle protagoniste) ma i prossimi capitoli saranno più corti, promesso ;)
per adesso, che ve ne pare? Secondo voi, da ciò che avete letto delle protagoniste e da ciò che avete visto dalle ragazze che sono sul banner, chi è Kat? E Bonnie? E Brit?
Vediamo se le sapete riconoscere! Ho scelto delle foto che potessero mettere in evidenza le loro personalità..
Per il primo capitolo ho già parlato troppo, perciò sparisco.. Fatemi sapere i vostri pareri! :3

Twitter: @JulieMary_x

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Capitolo 2
*** Idiot guys ***


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2 – Idiot guys

 

 

Katherine

 

Dopo lunghe ore di viaggio, il mio aereo è finalmente arrivato a Nashville.

“Ascolta tuo padre, è meglio se parti” mi ha consigliato mia mamma qualche giorno fa e io, guardandola storta, mi sono sentita tradita.
Si, tradita, perché ho sempre pensato che io e lei fossimo sempre state dalla stessa parte, la parte contro mio padre, e invece? Da quando mia mamma approva quello dice lui? È assurdo!
“Cosa?” le ho chiesto sbalordita. “Credevo mi avresti aiutata a convincerlo a farmi rimanere qui!” ho aggiunto, gridando quasi.
“Ti prego Katherine, non cominciare! Trovo che sia giusto per te cambiare aria” mi ha detto lei con tono calmo, come se non si fosse accorta che io avevo appena alzato il tono di voce.
“Non ho bisogno di cambiare aria! So benissimo cosa voglio e cosa mi fa bene!” ho insistito, ma invano.
“E sentiamo, cosa vuoi fare?” mi ha sfidato mia mamma, rimanendo tutta orecchi.
“Cosa voglio fare? Passare tutta l’estate con Tori e Oliver, qui in Texas! Cosa farei in un campo estivo nel Tennessee? Una piccola esploratrice che si diverte a studiare il comportamento delle marmotte? O a imparare come accendere il fuoco? Ma andiamo!” ho cominciato ad alterarmi sul serio, molto infastidita dalla situazione.
“Non è il campeggio dei boyscout, Katherine! È un campo estivo per ragazzi della tua età! Papà ha detto che fanno fare molti sport”.
“Al diavolo gli sport!” le ho urlato in faccia, poi le ho dato le spalle per uscire dalla cucina e correre in camera mia, dove poi mi sono chiusa a chiave e ho messo la musica a tutto volume.
Escape the fate, per intenderci.
Subito poco dopo essermi buttata sul letto, ho sentito qualcuno bussare alla porta.
“Kat, abbassa la musica!”.
Ho riconosciuto la voce di mio papà e, avendocela maggiormente con lui, mi sono alzata dal letto e ho alzato la musica ancora di più. “Chi cazzo se ne frega” mi sono detta tra me e me, poi mi sono buttata nuovamente sul letto, ignorando tutti gli altri richiami dei miei; alla fine sapevo che prima o poi mi avrebbero lasciata in pace.
Beh, ma non per molto.
Il giorno dopo mi hanno ancora parlato del campo estivo.
“Tu hai bisogno di rilassarti” mi ha ripetuto mia mamma. Perfetto, ci mancava solo lei a farmi arrabbiare; mio papà a quanto pare non bastava.
Ogni volta che lei mi parlava di sto cazzo di campo la ignoravo, certa che prima o poi non avrebbe più toccato l’argomento, fin quando poi, la sera, ho visto mio papà tornare a casa con un biglietto aereo.
Avrei voluto spaccare qualsiasi cosa in quel momento; le mie mani tremavano incessantemente per il nervoso.
“Ma si, che sparisca! Così non vedrò per un bel po’ le vostre facce!” ho urlato dopo aver strappato via dalle mani di mio papà il biglietto per Nashville e adesso eccomi qui, sola in un aeroporto a me sconosciuto.
Sono incazzata, tanto per cambiare: per un mese e mezzo non potrò vedere i miei amici e per di più non potrò suonare la chitarra, infatti non ho potuto portarla con me.
Motivo? I miei me l’hanno chiusa in cantina!
“Non ti servirà” mi ha detto mio padre. Oh, fanculo!
E il cellulare? Confiscato anche quello, roba da matti. Per fortuna ho le mie sigarette con me.
Dopo aver girovagato per l’aeroporto per trovare l’uscita, mi dirigo trascinando il mio trolley dietro di me verso un taxi, prenotandolo.
-Campo estivo “Forever Young”, per favore- ordino al tassista appena salgo sull’autovettura gialla. Forever Young, che nome del cazzo. Mi sento la bocca amara ad averlo pronunciato.
-Subito signorina- mi risponde l’uomo gentilmente e poco dopo parte.
Per fortuna non ci metto molto ad arrivare e, appena scendo dal taxi, dopo aver pagato il viaggio, comincio a guardarmi attorno: qui è pieno zeppo di alberi, siepi e staccionate di legno; molti ragazzi appena arrivati scorrazzano di qua e di là allegramente mentre vicino all’entrata del campo –dove si alza l’alta insegna verde “Forever Young”- ci sono due signore che parlano con un megafono.
-Benvenuti ad un nuovo anno del campo estivo ragazzi! Rincontrerete gli amici dell’anno scorso, praticherete i nostri sport di sempre e vi divertirete!- dice una tizia sulla quarantina dai capelli corti e biondi. Penso che sia la direttrice.
-Andate tutti al centralino per recuperare le chiavi dei vostri bungalow!-prende parola l’altra signora, leggermente più bassa dell’altra e coi capelli rossicci lunghi fino alle spalle. Chissà, magari è la vice, oppure l’assistente della direttrice.
Oh, che cazzo ne so.
Do ascolto all’ordine di quest’ultima e mi avvio alla ricerca del centralino. Varco l’entrata del campo e voltandomi a destra, appena dietro la pedana dove stanno urlando quelle due galline, noto un’insegna con scritto “centralino” e vado lì a passi svelti; voglio sistemare subito il mio bagaglio nel mio bungalow.
-Come ti chiami, cara?-mi chiede la signora che c’è dietro il bancone in legno.
-Katherine Ortega- rispondo tranquillamente. La tizia occhialuta controlla una specie di registro con dei nomi e subito dopo mi vengono consegnate le chiavi. Uhm, bungalow numero 81.
È meglio se comincio ad avventurarmi per il campo, voglio arrivare al bungalow il prima possibile.
-Ehi ciao!- sento un qualcuno che mi saluta. Mi volto e trovo un ragazzo biondo, occhi azzurri, pelle rosea e espressione da coglione. E questo chi cazzo è?
-Ciao- ricambio il saluto facendo una smorfia spontaneamente.
-Hai delle belle poppe, tesoro- mi dice il tipo facendomi l’occhiolino. Come scusa?
-Screanzato!- esclamo e gli tiro un ceffone in piena faccia, facendogli emettere un verso. Ma come si permette di prendere in giro la mia seconda di tette?
Ad un tratto sento delle risate da parte di un gruppo di ragazzi, immagino anche loro idioti come questo biondino dalla faccia paragonabile ad una cacchetta di piccione.
-E chi lo pensava che Horan sarebbe stato capace di farlo?- dice uno di loro continuando a ridere.
Quei tizi non oso nemmeno guardarli in faccia e me ne vado a passi svelti verso il mio bungalow, disperso chissà in quale parte del campo.
Bah, lo sapevo che qui ci vengono solo dei bambocci! Il posto non s i dovrebbe chiamare “Forever young” ma “Forever idiot”!

 

 

 

 

Brittany

 

-Louiiiis!- chiamo il ragazzo più bello del mondo non appena lo vedo ridere con quegli altri quattro babbuini.
Mr. Doncaster si guarda intorno e, dopo avermi trovata, apre il suo viso in un sorriso smagliante.
-Briiit!- urla il mio nome sistemandosi in un lampo il ciuffo.
Comincio a corrergli incontro come una deficiente e lui mi raggiunge. Appena ci incontriamo, Louis mi prende in braccio facendomi fare una giravolta, poi mi rimette a terra, dove giacciono i miei due bagagli che avevo mollato poco prima di stringermi al mio inglesino.
-Che bello rivederti, mi sei mancata- mi dice lui dolcemente, facendomi arrossire.
-Anche tu mi sei mancato, Lou- ammetto dandogli un buffetto sulla guancia.
Oh, quanti gliene ho dati l’anno scorso!
-Ehi Brit, ciao!- sento la voce di Zayn salutarmi e mi volto verso di lui, dove dietro la sua schiena trovo Harry, Liam e Niall che, stranamente, si massaggia una guancia.
-Ciaooo!- mi apro in un sorriso ancora più grande per salutare quegli altri pazzi dei miei amici d’estate e, a turno, abbraccio tutti.
Dopo aver abbracciato Niall, noto che la guancia che poco fa si stava massaggiando è rossa come un pomodoro e.. a forma di cinquina!
-Che ti è successo?- chiedo al biondino sfiorando con un dito la sua guancia arrossata.
-Ehm..- comincia la frase imbarazzato, guardando per terra e sorridendo lievemente.
-E’ stato schiaffeggiato da una ragazza a cui ha detto che ha delle belle poppe!- parla Harry divertito, cominciando a ridere. Mi contagia subito.
-Dio ragazzi, siete appena arrivati e già vi date alle solite cazzate?- chiedo io, ma lo ammetto, non sono poi così sorpresa.
Mi ricordo quando Zayn doveva dire a Joelle che odia i francesi (che non è vero, tra l’altro) ma in compenso ci ha guadagnato degli spicci! Ho ancora impressa nella mente la faccia che ha fatto lei quando lui gliel’ha detto, povera!
A proposito, spero di rivedere Joelle. E anche Devonne, ma dove saranno?
-Credimi, quest’anno ne faremo a migliaia- dice convintissimo Louis.
-Sono proprio curiosa- lo sfido guardandolo con un sopracciglio alzato e un ghigno malizioso. Da questi cinque pazzi c’è d’aspettarsi di tutto.

 

 

 

Bonnie

 

Chissà se ho fatto bene ad accettare la proposta di Hilary; a prima impressione sembra tutto così bello qui al campo.

Infilo le chiavi nella serratura dorata, le giro due volte e apro lentamente la porta lignea.
Guardo l’interno del bungalow timidamente affacciandomi con la testa, rimanendo con il corpo dietro il grande pezzo rettangolare. Uh, non c’è nessuno.
Mi decido ad entrare completamente nella casettina e  chiudo alla mie spalle la porta.
È carino qui: sia le pareti che il pavimento sono in legno, dando all’ambiente una particolare aria montanara; al centro c’è disteso un grande tappeto a tinta unita lilla ed è coperto su tre lati dai letti che vi sono sopra, anch’essi lilla, grazie ai lenzuoli dello stesso colore del tappeto; c’è un comodino per letto, un armadio, una scrivania e, sulle pareti, pochi quadri sparpagliati di qua e di là. Non male per un bungalow femminile. Mi chiedo se siano tutti uguali.
Poggio la mia grossa valigia di pelle sul letto vicino alla finestra. Si, questo sarà il mio letto, ho deciso. Mi ci siedo sopra, vicino al mio bagaglio.
Uhm, chissà chi occuperà il bungalow con me, sono proprio curiosa!
Sul volantino che mi ha dato mia sorella avevo letto che le camere venivano condivise a tre e, per questo motivo, sono un po’ agitata: io sono un po’ timida, non mi sarà facile attaccare subito bottone con le altre ragazze.
Per scaricare un po’ la tensione, decido di cominciare a sistemare i miei vestiti nell’armadio, cercando comunque di non occupare tutto lo spazio. Per fortuna sotto le ante ci sono anche tre cassetti.
Inizio a posizionare ordinatamente le mie magliette nel primo cassetto e, dopo averne messe dentro quattro, mi capita tra le mani la canottiera blu che Gordon mi ha regalato per il compleanno, precisamente due mesi fa.
La osservo per bene, facendomi passare davanti agli occhi la scena in cui Gordon ha insistito a farmela provare dopo averla scartata di fretta. Aveva detto che ero bellissima e che mi donava il blu.
L’aveva fatto apposta a regalarmi proprio quella canottiera, dato che c’è stampata la tour Eiffel in tinta argentata e con scritto Paris sotto. Gordon sapeva quanto adoro e sogno Parigi.
Sospiro nel ricordare il momento in cui questa canottiera mi è stata regalata e sento che le lacrime stanno per scendere dai miei occhi, ancora un volta.
All’improvviso, sento qualcuno entrare e mi ricompongo in un lampo. Lascio ricadere la canottiera blu nella valigia e mi volto di scatto verso la porta che si sta aprendo. Da lì, vedo entrare una ragazza dai capelli neri e un fisico mingherlino. Mi guarda quasi spaventata, ho qualcosa di strano?
-Ehm..ciao- la saluto timidamente scuotendo una mano e sistemandomi i capelli dietro un orecchio con l’altra.
-Chi sei?- mi chiede anziché ricambiare il mio saluto. Ci rimango un po’ di merda.
-Sono Bonnie, una tua compagna di stanza- mi presento.
-Ma come? Questo bungalow non è.. solo per me?- mi domanda la ragazza.
-No. Non li vedi gli altri due letti?- le indico i due mobili uguali.
-Oh, merda! Perfetto! - esclama con una punta d’ironia, mollando il suo trolley dietro di se. Rivolge lo sguardo a terra, grattandosi la testa e sbuffa.
Uhm, ho il presentimento che questa ragazza sia molto “simpatica”.
-Comunque sono Kat- aggiunge, dopo aver rialzato lo sguardo su di me e decide di raggiungermi per stringermi la mano. Spontaneamente, le sorrido, anche se lei non ricambia.





Hello world! c:


Ed ecco a voi il nuovo capitolo!
Prima di tutto vorrei ringraziarvi per la recensioni bellissime del prologo, davvero :3
prometto che in questi giorni risponderò a tutte, spero solo di trovare il tempo..
sono molto contenta che l'inizio di questa storia vi sia piaciuto e spero che siano di vostro gradimento anche i prossimi capitoli!
ci tengo a precisare una cosa su Katherine.. da questo capitolo non si capisce molto, ma per chiarirvi le idee vi dico che i suoi genitori sono separati in casa!
Per questo entrambi sono nella stessa abitazione e Kat non sopporta alcuni loro atteggiamenti.. ma nella continuazione della storia si capirà tutto un pò meglio, vedrete ;)
Uhm, secondo voi cosa succederà di interessante durante questa vacanza?
ve lo dico io, tutto e di più (?)
per ora rimaniamo sul vago..uhm.
Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento; esprimete le vostrte opinioni con una recensione! :3
ciaooo, alla prossima! :)

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Capitolo 3
*** Smoke and thoughts ***


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3 – Smoke and thoughts

 

 

Brittany

 

-Non posso ancora crederci che quest’anno saremo vicini di Bungalow!- esclamo mentre cammino a braccetto con Louis e Niall che stanno facendo la strada insieme a me e Liam, dato che i nostri bungalow sono il numero 81 e il numero 82.

Il loro è di fronte al nostro; i bungalow maschili sono di fronte a quelli femminili e sono tutti numeri pari, mentre invece i nostri sono dispari.
Oh, sono sempre più felice!
Harry e Zayn hanno fatto la richiesta alla direttrice di stare nello stesso bungalow, altrimenti sarebbero rimasti soli in mezzo ad altri sconosciuti. Per fortuna non sono molto lontani, hanno il bungalow numero 69. Uhm, numero piuttosto ambiguo.
“Io ho il 69, invidiatemi!” ci ha detto Harry mostrandoci le chiavi. Che scemo Styles.
Avendo la stanza prima della nostra, io, Liam, Niall e Louis abbiamo dovuto lasciare Harry e Zayn poco fa.
-Non andate così veloci, le valigie pesano!- urla Liam che sta qualche metro dietro di noi. Uh, quasi dimenticavo che, oltre al suo zaino, sta portando anche i miei bagagli.
Quasi mi fa pena, poverino!
-Aspetta dai, una la riprendo io- dico slacciandomi da Louis e Niall per correre in aiuto di Liam; ha quasi il fiatone.
-Scusami Liammuccio!- gli dico una volta averlo raggiunto, lasciandogli su una guancia un bacino.
-Non lo viziare, Brit!- mi dice Louis a voce alta per farsi sentire. Oh, fa il geloso?
Si, secondo me è geloso. Ohoh, quanto mi fa piacere!
-I miei vizi se li merita tutti perché lui è un gentiluomo, diglielo Liam- spingo Payne ad essere dalla mia parte, prendendogli da una mano il borsone che voglio portare io.
-Hai ragione, come me non c’è nessuno- scherza.
-Cazzo, sembri Zayn!- esclama Niall ridendo. Quanto mi è mancata la sua risata, lui non può immaginare quanto!
Ancora qualche metro a fare i cretini ed eccoci qui, tra i nostri due bungalow.
-Uffa, ci dobbiamo già dividere ragazzi- faccio finta di piagnucolare, ma un po’ mi scoccia davvero dover smettere di divertirmi con loro. Vorrei tanto sistemare i miei bagagli più tardi ma non mi sembra il caso; è meglio se mi tolgo ora il pensiero.
-Ma tanto stasera ci vediamo ancora- dice sorridendo Liam.
-Ah già, c’è la festa del rientro, quasi me ne stavo scordando- aggiunge Louis spiaccicandosi una mano in fronte.
-E’ vero, anche gli anni scorsi l’abbiamo fatto!- esclamo anch’io cadendo dal pero. Certo che delle volte ho una memoria corta quanto quella di un pecora!
Oh, ma che dico? Le pecore manco ce l’hanno la memoria. Almeno credo.
-Lou, ma secondo te le pecore ce l’hanno la memoria?- rivolgo la domanda a Louis essendo consapevole di avergli appena chiesto una cosa stupidissima.
Infatti mi guarda con un sopracciglio inarcato. Niall e Liam ridono.
-Come?
-Niente, lascia stare- mi pento subito di ciò che gli ho appena chiesto. –Allora ci vediamo stasera alla festa! È sempre in riva al fiume?- provo a cambiare argomento cercando di liquidare i ragazzi; è ora di mettere a posto le mie cose nel mio bungalow.
-Si è sempre sul fiume, vicino al molo- mi assicura Louis mentre gli altri due cretini tentano di placare le loro risate per la mia stupida domanda di prima.
-E smettetela voi due!- li rimprovero, mentre prendo l’altro mio bagaglio che Liam ha ancora in mano.
-Sei sempre la solita scema, Brit- mi dice Niall scuotendo la testa e accennando ancora qualche lieve risatina.
-E tu sei sempre il solito cretino, Niall- lo canzono. –Adesso vado, a stasera!- saluto i ragazzi. Ricambiano. Oh, non vedo l’ora della festa di stasera! Sicuramente rivedrò anche Devonne e Joelle, è da tanto che desidero riabbracciarle.
Salgo frettolosamente i tre scalini che danno sullo stretto portico del bungalow e, arrivata davanti la porta, inserisco la chiavi nella serratura.
Entro e ciò che trovo sono quelle che dovrebbero essere le mie due nuove “compagne d’avventura” che stanno preparando le loro cose in silenzio. Ma cos’è sto cimitero?
Una è mingherlina, capelli neri, occhi scuri, pelle pallida.. mi pare Mortisia Addams, però è carina! L’altra è leggermente più in carne di lei, capelli fluenti castani, occhi verdi e viso da bambolina.. ha l’aria di essere una ragazza delicata e timida, glielo leggo negli occhi e nell’espressione che fa non appena mi vede.
-Ciao ragazze! Sono Brittany, ma potete chiamarmi Brit!- mi presento allegramente andando loro in contro; le abbraccio anche, prima una e poi l’altra.
Noto però di averle lasciate abbastanza scosse. Ops, ho forse esagerato con l’entusiasmo?

 

 

 

Katherine.

 

Ma questa drogata da dove salta fuori? Vi prego, ditemi che tutto questo è uno scherzo e che adesso entra qualcuno con un cartellone con scritto “Sei su scherzi a parte!”. Per favore, ditemi che è cosi’! In questo campo estivo non può esserci tutto questo alto tasso di pura demenza!

-E voi? Come vi chiamate?- ci chiede la folle sorridendoci a trentadue denti. E chi ha visto? Zac Efron con addosso solo un grembiulino da cucina?
Non mi sono mai piaciute le ragazze troppo allegre, mi preoccupano.
-Kat- le porgo la mano e lei, anzi che stringermela, me la stritola.
-Eh sta buona!- la rimprovero ritraendo la mano per scuoterla.
-Perdonami! Sono troppo esaltata!- esclama. Beh, lo vedo, cara. Perché non ti fai vedere da uno psicologo?
-Io invece sono Bonnie, piacere- si fa avanti la mummia. Si, mummia: non parla mai!
-Siete nuove, vero?- ci chiede Brittany buttandosi su un letto; lo capisco dal tonfo che ho appena sentito.
-Ehi bella, quello è il mio letto!- le dico lasciando i miei vestiti nell’armadio, affacciandomi da dietro un’anta aperta.
-Davvero?- chiede la ragazza rialzando la testa.
-No guarda, per finta- le rispondo ironicamente. –Dico sul serio, alzati- aggiungo con un pizzico di acidità.
Ok, forse non sono poi così carina, ma detesto tutti in questo momento.
-Sta calma, babe- si difende lei alzandosi dal mio letto per buttarsi sull’altro, quello di fronte.
-Allora, dicevo, siete nuove? No perché io vengo qui da tre estati ma voi non vi ho mai viste. Da dove venite? Io sono canadese, vengo da Ottawa! È una bella città sapete? Ma io preferisco di gran lunga Nashville- Minchia, che parlantina. È l’esatto opposto di Bonnie La Mummia.
-Sono del Texas- le rispondo mentre continuo ad appendere per bene i miei vestiti sulle grucce.
-E tu Bonnie?
-Inghilterra- dice timidamente la ragazza accanto a me.
-Oh, come il ragazzo che piace a me! Doncaster?
-No, Manchester- la corregge Bonnie.
Da qui, tra le due, nasce una bella conversazione di presentazione. Poco dopo aver finito di sistemare le sue cose, Bonnie si è seduta sul letto di Brittany, proprio accanto a lei. Sembrano andare d’accordo le due, anche se quella che alimenta di più la conversazione è Brit, naturalmente.
Beh, a volte, per un timido, la miglior cosa che possa capitare è incontrare una persona estroversa; solo così lui si tirerebbe fuori dalla buca.
Io invece, in una buca, sembro quasi affogarci; non è per il fatto che io sia timida, anzi, non lo sono mai stata. La mia buca non è uno scavo di insicurezza, ma di infelicità.
Finisco di mettere a posto i miei vestiti nell’armadio, metto il mio trolley vuoto sotto il mio letto ed esco fuori per fumare un po’ sotto il portico. Ho bisogno di pensare.
-Dove vai?- mi chiede Brittany sempre con quel buonumore che le contorna il viso.
-Fuori- rispondo fredda, aprendo la porta e richiudendola subito. Già, ho risposto male anche stavolta, spero che quella ragazza mi perdoni. Anzi, non mi importa.
Mi siedo sulla recinzione in  legno del portico, la quale rende lo spazio come un piccolo balconcino; accendo una sigaretta e mi guardo intorno.
E pensare che ho lottato pur di non venire in questo campo estivo, ma i miei mi stavano assillando.
Almeno qui non li sento parlare, per fortuna. Ah, e litigare.
Anche se qui è pieno di citrulli, non è un brutto posto esteticamente parlando. Se non fosse per gli altri ragazzi, oserei anche dire che questo campo è un luogo perfetto per pensare e riflettere. Dopotutto, qui c’è solo natura su natura.
Non ho cominciato al meglio il mio soggiorno qui ma d’altronde sono appena arrivata; nel corso del tempo qualcosa potrebbe cambiare, ma la vedo molto dura.
Le cosa che mi peserà di più è il fatto di non poter più suonare per un po’ con i miei amici. Mi mancheranno, come la mia chitarra.
Per un bel po’ non potrò più suonare e cantare, bella storia.

 

 

 

 

Niall

 

Un’altra estate è appena cominciata qui al Forever Young ed erano un sacco di giorni che facevo il countdown per la mia partenza dall’Irlanda. Per un bel po’ di tempo non vedrò i miei amici ma la verità è che anche qui ne ho, e adesso è il loro turno.
Quest’anno dividerò il bungalow con Louis e Liam e mi aspetto dei giorni molto divertenti da passare con loro.
Anche insieme a Harry e Zayn, ovviamente. E anche Brit.
-Ti prego Louis, dimmi che quest’anno non spargerai la tua biancheria in giro!- supplica Liam, ricordandosi delle brutte esperienze degli anni passati. Liam ha sempre pernottato con Louis dalla prima volta che sono capitati nello stesso bungalow.
-Tranquillo, nel frattempo che sono stato a casa ho imparato ad essere ordinato- gli assicura Lou mentre comincia a tirar fuori dalla valigia i suoi indumenti.
In effetti non penso che quest’anno cambierà qualcosa; sicuramente stasera appena tornerà dalla festa getterà tutti i suoi vestiti per terra e si butterà a letto in boxer.
-Certo Tomlinson, se tu sei diventato ordinato io allora ho cominciato ad odiare Nando’s- mi diverto a ironizzare.
-Non sottovalutarmi, Horan- si difende Louis lanciandomi un suo paio di mutande in faccia.
-E tu non prenderti in giro!- ribatto, rilanciandogli le sue mutande. –Lo sai meglio di noi che non sarai mai un ragazzo ordinato- aggiungo.
Louis scuote la testa ridendo. Ha capito che ho perfettamente ragione e se ne sta zitto.
-Cosa vi metterete stasera?- ci chiede Liam mentre osserva massaggiandosi il mento i suoi vestiti ancora piegati nella valigia.
-Uhm, io non lo so. Penso che metterò una camicia e.. dei bermuda- dico mentre posiziono sul letto i capi che ho nominato.
-E’ molto probabile che io metta una maglietta a righe e un paio di pantaloni rossi. Che ne dite?- ci propone il Tommo.
-Tanto per cambiare, no?- lo prendo un po’ per il culo, ridendo.
-Niall, sbaglio o quest’estate sei molto più simpatico?- mi sfida lui in modo giocoso.
-Ci hai visto bene, amico- gli rispondo.
-Ehi, qui nessuno chiede cosa mi metterò io invece?- ci interrompe Liam, desideroso di un po’ d’attenzione.
-Sentiamo, che ti metti?- gli chiede Louis, soddisfandolo.
-Questa!- esclama Payne mentre ci mostra fiero una maglietta blu elettrico con una scritta fluo che dice “I’m sexy and I know it”. –Che ne dite?- continua.
Io e Louis scoppiamo a ridergli in faccia. Ma fa sul serio?
-Giuro, se te la metti, ti do venti sterline!- dice Louis mentre soffoca dalle risate; io invece continuo a piegarmi in due senza riuscire a spiccicare parola.
-Spiritosi- sibila Liam dopo averci fatto il verso. –Comunque scherzavo eh- aggiunge, ma io e Lou sappiamo benissimo che l’ha detto per tirarsi fuori dall’imbarazzo che lo sta mangiando vivo dall’interno.
-Si si, certo- diciamo io e Tomlinson all’unisono, provando a trattenerci dalle risate per non scoppiare come poco fa.

 

 

Finalmente, tra sghignazzi e battute, ho finito di trasferire tutti i miei vestiti dalla valigia all’armadio.
Mi affaccio alla finestra che dà la visuale al bungalow di fronte, proprio dove sta Brit.
La mia attenzione viene catturata da una ragazza, una ragazza che non mi sarei mai aspettato di trovare sotto quel portico che sta di fronte al mio, nella stessa casetta di Brittany.
Ma.. ma.. è la ragazza delle poppe! O sbaglio?
La vedo proprio lì, seduta sul balconcino mentre fuma e fissa un punto indefinito vicino le sue gambe. Chissà a cosa pensa.
Certo però che, nonostante la pelle cadaverica e i capelli nero corvino, la ragazza è davvero molto carina. Ma in fondo è proprio per questo che ho scelto lei poco fa per il primo scherzo dell’anno. Oh, se mi sfioro la guancia destra la sento ancora lievemente bruciare.
Uhm. La tipa è interessante, carina e anche forzuta per essere così minuta!
-Aah! Louis!- mi viene un colpo quando all’improvviso mi atterra un t-shirt in testa e sono sicurissimo che è stato Lou a lanciarmela, distraendomi da ciò che stavo pensando.
Louis comincia a ridere.
Mi allontano dalla finestra, pronto e desideroso di vendetta.
-Vuoi la guerra, Tomlinson?- gli chiedo sfidandolo con lo sguardo. E che guerra sia!





Hello world! c:


JulieMary è tornata con il terzo capitolooo!
Eh si, Brittany è nello stesso bungalow con Kat e Bonnie, ma penso che la cosa era abbastanza scontata xD
A parte questo.. volevo chiarire delle cose, in modo che non ci siano malintesi:
1) Questa storia NON è anti-Niall! Lo dico prima che qualcuno mi dica che sono esagerata con il personaggio di Katherine ecc.. ma sappiate che è stato tutto fatto apposta per la trama della storia. Io NON ho nulla contro Niall, anzi, lo amo! E' il mio puffetto puffoso :3 (?)
2) Anche stavolta non sono riuscita a rispondere alle recensioni! E si, mi faccio schifo .-.
Per chi mi segue dai tempi di It's not a joke (la mia prima ff) sa che io tendo SEMPRE a rispondere alle recensioni, ma adesso le cose stanno in un modo diverso.
Vi spiego.. Io prima non andavo a scuola (anche prima delle vacanze) perciò avevo molto tempo da dedicare ad efp e alle altre cose.. Quest'anno ho deciso di iscrivermi di nuovo a scuola e tra tutti i preparativi non ho più tempo. Quest'anno poi ho deciso di impegnarmi e di fare sul serio (dato che devo ripetere l'anno) per cui non mi sarà possibile rispondere a tutte voi.
Per questo ho comunque una soluzione: in ogni spazio autrice, dedicherò qualche riga alle "risposte flash", ossia, sceglierò alcune di voi e vi risponderò in breve.
Avranno la precendenza quelle che hanno qualcosa da chiedere o da chiarire. Che ne ve pare come idea?
dal mio punto di vista è molto comoda, e poi in più vi darò un segno della mia esistenza xD
Comunque, colgo l'occasione di ringraziare tutte voi per seguire, recensire e leggere la mia storia, siete dolcissime, leggo sempre tutto ciò che mi scrivete :3
detto questo, vi lascio.. Ciao, alla prossima! :)

ps: spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche se non succede niente di che.. è un capitolo di passaggio ;)

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Capitolo 4
*** Friends ***



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4 – Friends

 

Bonnie

 

Ma cos’ha Kat? Proprio non capisco quale motivo abbia per essere così acida.
Che le sia successo qualcosa? O è proprio così di carattere? Bah.
-Certo che è strana quella- mi dice Brittany subito dopo che Kat è sparita da dietro la porta.
-Già- concordo il suo pensiero annuendo, sperando però che Kat non abbia sentito.
-Insomma, se la tira un po’, non trovi?- continua Brit a parlarmi di lei, ma io riesco solo a concordare scuotendo la testa su e giù.
-Ma comunque, come mai hai deciso di venire qui al campo? Volevi provare qualcosa di nuovo?- mi chiede la bionda, sempre con quel sorriso che mi esprime dolcezza. Devo ammettere che mi fa sentire a mio agio, ma all’improvviso mi viene ancora in mente Gordon e la scena in cui mia sorella mi ha dato in mano il volantino del Forever Young.
-Ehm.. si, più o meno- rispondo rimanendo vaga. Abbasso lo sguardo sulle mie gambe incrociate e comincio a giocolare con i capelli.
-Cioè?- si incuriosisce Brit. Non so se sia una buona idea parlarle già da adesso dei miei problemi, insomma, è un’estranea.
-Me l’ha consigliato mia sorella- dico solamente, ma immagino che ben presto dovrò rispondere ad altre domande.
-Ah si? E come mai?- ecco, le domande non sono finite. Certo che è proprio curiosa Brittany!
-Uhm.. non so se ho voglia di parlarne- dico grattandomi imbarazzata la testa e alzo di poco lo sguardo per vedere la faccia della bionda.
-Tranquilla, sono un’ottima ascoltatrice- mi assicura lei facendomi l’occhiolino. Eccolo, ancora quel sorriso dolce. Mi dispiace respingerla.
Che dite? Parlo? Spero solo di non piangere un’altra volta.
-Ecco vedi.. mia sorella vuole che io dimentichi una persona e che io mi distragga- accetto di soddisfare la curiosità di Brit, facendomi forza.
-Oh.. e scusa se sono invadente.. chi è questa persona?- mi chiede Brittany, toccando il punto più dolente del tasto.
-Il mio ex ragazzo- dico a bassa voce, mentre dentro di me ricomincia a farsi spazio uno strano senso di inutilità. Si, Gordon mi fa sentire inutile da quando mi ha mollata.
I miei occhi pizzicano ma lotto comunque contro il mio cuore, non devo piangere.
-Ehi, tutto bene?- Brit si preoccupa per me, parlandomi sempre più con dolcezza e poggiandomi una mano sul braccio. A quel tocco, una lacrima solca il mio viso e mi sento ancora più una deficiente nel vedere che ancora una volta ho perso.
Ho perso contro la mia volontà di stare calma; la mia debolezza è una cosa fuori dal normale.
-Scusami, non volevo farti piangere- cerca di rassicurarmi lei, dispiaciuta e pentita di aver scavato dentro i miei problemi personali. Guardandola negli occhi,  capisco che è davvero consapevole di aver chiesto un po’ troppo; quasi mi sento in colpa io per essermi messa a piangere davanti a lei.
-Non ti preoccupare- dico mentre mi affretto ad asciugare questa lacrima prepotente, cercando di non cacciarne fuori di nuove. Insomma, è possibile che non ci voglia proprio nulla per farmi piangere? Io la forza non so nemmeno cosa sia.
-Vedrai che tua sorella si sentirà realizzata quando scoprirà che sei riuscita a dimenticare il tuo ex. Sono sicura che qui conoscerai un ragazzo che sappia renderti felice! Sai, ce ne sono tantissimi di carini- mi dice Brittany usando lo stesso tono dolce che usa sempre Hilary quando mi consola. Le sue parole mi fanno accennare un sorriso.
Ad un tratto, Brit si spiaccica una mano in fronte spalancando la bocca. Quasi mi prendo un colpo.
-Uh, mi ero scordata di nuovo!- esclama. Ma cosa si è dimenticata?
-E cosa?- la incinto a parlare.
-Di dirti che stasera c’è la festa di rientro per tutti i ragazzi del campo! Sai, la facciamo ogni anno! Oh, non vedo l’ora di farti conoscere i miei amici! Fidati, sono dei ragazzi davvero niente male, però non puntare quello alto, occhi azzurri, ciuffo ribelle e culo sodo perché è mio, ti avverto- ricomincia Brittany a parlare a raffica e io faccio quasi fatica a starle dietro.
Ciò che ho capito è che vuole farmi conoscere i suoi amici ad una festa e che non devo guardare un certo tizio con un bel sedere. Ma si, ho capito bene.
L’esuberanza di questa ragazza riesce con qualsiasi cosa a strapparmi un risata, è incredibile.
-Ok, ho capito! E’ il ragazzo di Doncaster?- le chiedo, ricordandomi di poco fa, quando mi ha chiesto se anch’io venissi da quella città inglese.
-Si, hai indovinato- mi ammicca Brit.
Io sorrido nuovamente ma nella mia testa cominciano a prendere posto dei dubbi e delle insicurezze.
-Però.. non sono molto sicura di voler conoscere gente nuova già da stasera- ammetto, ma Brittany mi guarda già fulminandomi.
-Tu stasera verrai, è un obbligo cara- mi dice lei puntandomi un dito in faccia. Anche se molto probabilmente sta agendo in modo teatrale, devo ammettere che un po’ mi fa paura.
-Ok ok, ci sarò- le rispondo pronunciandole parole tutte di fretta. Ad entrambe ci scappa una risata.
-Brava, così va bene- dice Brit soddisfatta. Questa ragazza ha il potere sovrannaturale di divertirmi anche nei momenti in cui vorrei solo piangere.
Ok, magari è un po’ troppo presto per dirlo, ma a giudicare da questo momento intuisco che tra me e lei, nei prossimi giorni, potrà nascere una bella amicizia.
-Devo parlare della festa anche a Kat! Vado da lei, mi segui?- mi propone Brittany e io annuisco con la testa, alzandomi poi dal letto insieme a lei.

 

 

Katherine

 

Alzo di scatto lo sguardo verso il bungalow di fronte al mio. Ho la strana impressione che poco fa qualcuno mi stesse fissando. Bah.

-Katherine- sento il mio nome e mi volto verso la porta della casetta in cui pernotto, da dove escono le mie due compagne. Che palle, è proprio impossibile rimanere soli qui?
-Che c’è?- rispondo con malavoglia.
-E’ questo che significa Kat, vero? Katherine? Comunque, stasera si terrà la festa per il rientro qui al campo, ti va di venire con me e Bonnie? Così ti faccio conoscere i miei amici- mi propone la bionda tutta euforica. Peccato che io in questa cosa non ci veda niente di euforico, anzi.
-Non mi va- rispondo dando un’altra boccata di fumo, voltando il mio sguardo verso il cielo.
-E comunque si, mi chiamo Katherine ma è meglio se mi chiamate Kat- tengo a puntualizzare.
-Dai Kat, vieni! Ci divertiremo! È in riva al fiume Cumberland, ti piacerà- tenta Brittany di dissuadermi ma no, non ci riuscirà mai.
-Le feste non fanno per me, mi annoio sempre- sparo la prima scusa idiota che mi viene in mente. La verità è che non ho voglia di buttarmi subito nella società di questo campo estivo, preferisco rimanere ancora un po’ da sola prima di cominciare tutte le attività di questo posto; voglio prepararmi psicologicamente.
Forse esagero, ma preferisco agire così.
-Ma ci saremo io e Bonnie!- continua Brittany con la persuasione.
-E con questo?- chiedo, senza capire perché dovrei venire anche se ci vanno anche loro; insomma, non ha senso, manco le conosco!
-Ti vogliamo con noi, dai- si aggiunge anche Bonnie a convincermi. Strano.
-Ragazze, ascoltatemi- comincio la frase scendendo dalla ringhiera lignea su cui stavo seduta. –E’ meglio se mi lasciate qui sola al bungalow, a me le feste non piacciono- continuo e concludo marcando la voce sul “non piacciono”; butto la sigaretta a terra pestandola con un piede e, scavalcando le due ragazze, rientro nel bungalow, diretta verso il mio letto.
Ho troppa voglia di gridare al mondo un vaffanculo.
Cari genitori, anzi, togliamo il “cari”: sappiate che se sto in questo posto è solo perché non sopportavo più di vivere in quella maledetta casa insieme a voi, non per altri motivi. Odio stare qui, non sapete quanto! Spero soltanto che nel corso dei giorni io possa integrarmi nell’ambiente ma so già che sarà dura. L’ho già detto, vero? Ma se lo ripeto è perché sta cominciando a diventare un mio pensiero fisso, cazzo.
La mia vita è una merda e mi chiedo ripetutamente il perché; perché tutto questo?

 

 

 

 

Non so più cosa voglio fare. Insomma, secondo voi sono ancora in tempo per andare alla festa? Non che io voglia andarci.. ma in fondo mi sento una sfigata nel sapere che stasera passerò tutto il tempo stando distesa come un morto sul mio letto mentre tutti i ragazzi del campo si divertiranno come matti al fiume.

Oggi ho visto la mensa, non è brutta e puzzolente come mi aspettavo, ma più che altro è stata la gente a preoccuparmi: erano tutti troppo allegri.
Ok, non posso pretendere che tutti siano dei depressi come me o che tutti impieghino tempo a tritarsi il cervello con pensieri su pensieri come faccio io, però l’impatto con la gente troppo allegra è sempre notevole per me.
Io riesco ad essere allegra solo con Tori e Oliver, i miei amici di infanzia, ma con gli altri no, è più forte di me.
Comunque, nonostante questo non è stato male passare un mezz’oretta in mensa ma ne andava del mio stomaco: se non avessi avuto fame, credo che me ne sarei rimasta ancora sul portico a fumare e a torturarmi con i miei soliti pensieri.
Il cibo non è stato ottimo ma neanche pessimo; si mangia abbastanza bene qui.
Sentire Brittany parlare tutto il tempo mi faceva innervosire sempre di più. “Mi sarebbe piaciuto venire qui con i miei amici ma loro hanno preferito fare un bagno al fiume per poi pranzare là a riva. Ma dico, potevano venire con noi, no? Tanto il fiume lo avrebbero visto stasera alla festa! Anzi, non capisco perché non mi abbiano invitata con loro!”. Madonna, che lingua lunga! Mi stava scartavetrando i coglioni!
Quella ragazza è davvero fissata con questi suoi amici e io già non ne posso più. Sono davvero così simpatici e brillanti? Bah.
Dopo un po’ me ne sono andata da quella grande sala, anch’essa tutta in legno come i bungalow, e ho deciso di fare quattro passi. Beh, visto che erano tutti a mangiare, non avrei incontrato molta gente fuori.
Adesso però mi chiedo se ne vale davvero la pena rimanere qui a fare la muffa. Sono un po’ indecisa.
-Noi andiamo- mi avverte Brittany. Sposto la testa verso le due che stanno per uscire e annuisco.
-Sei sicura di non voler venire?- mi chiede sempre lei, e io annuisco un’altra volta.
Brittany e Bonnie escono dal bungalow a braccetto, tutte vestite bene e pettinate.
Beate loro che sono felici. A guardarle sembra che siano già diventate amiche.
Mi infilo le cuffie alle orecchie, pronta a cliccare play e ad ascoltare le mitiche canzoni dei Green Day. Billie Joe è il mio idolo.

 

*twenty minutes later*

 

Ascoltare la musica mi ha già annoiata. Spengo l’mp3 e lo poso accanto a me; mi metto seduta sul letto e guardo fuori da una finestra.

Mi decido ad alzarmi e raggiungo la finestra che continuo a fissare. In giro non c’è proprio nessuno e questo sembrerebbe essere un mio grande sogno che si realizza.
Nonostante questo mi sento un po’ a disagio. Anzi, mi sento sfigata, ecco.
Che faccio, ci vado alla festa? So già che di ragazzi allegri ce ne saranno a bizzeffe ma ne vale la pena; non voglio sentirmi così stupida.
Ragionandoci bene, penso di starmi perdendo un’opportunità: l’opportunità di integrarmi con gli altri. Insomma, se non lo faccio adesso quando lo farò?
Ok, lo so, mi sto contraddicendo alla grande: non sono poi così elettrizzata all’idea di passare qui un mese e mezzo insieme a tutti i citrulli del campo, ma sento anche che se continuo ad isolarmi potrei crearmi altri problemi che sicuramente mi rovineranno la “vacanza!”. Problemi inutili, probabilmente.
Si, ho deciso: raggiungo i ragazzi al fiume! Se solo sapessi dov’è!
Va beh, mi arrangerò. Dopotutto, ci sono sempre i cartelli.




Hello world! c:
... e dopo molto tempo, JulieMary riprende vita! (?)
chiedo davvero perdono per non aver aggiornato ultimamente ma ho avuti degli impegni.
purtroppo anche in questo capitolo non succede niente di particolare, ma vediamo Bonnie e Brittany fare amicizia.
Kat alla fine si è decisa ad andare alla festa, che succederà?
il prossimo capitolo sarà importante, perciò non perdetevelo!
ho notato che le recensioni sono diminuite tantiiiiissimo! ma come mai? :(
forse la storia non vi sta piacendo più di tanto? siete libere di dirmi tutto eh, non aggredisco nessuno u.u
se la mia ff non vi piace posso anche non continuarla più, non è un problema.
per chi invece piacesse, dedico un enorme GRAZIE.
adesso mi dedico alla mia "rubrica". Rispondo solo ad una perchè nell'ultimo capitolo avete recensito in poche.
grazie comunque a tutte :3

RISPOSTE FLASH:
@aoibh nod  grazie mille per la tua recensione! Per fortuna ho cominciato bene la scuola, e i miei nuovi compagni di classe mi sono molto simpatici :)

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Capitolo 5
*** My name is Anonymous! ***



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5 – My name is Anonymous!

 

 

Katherine

 

Non mi va di mettermi in ghingheri per questa festicciola; di certo non è nulla di importante, perciò opto per un paio di shorts neri e una maglia grigio topo dei Guns n’ roses. I capelli? Li lascio ribelli, come a mio solito, ma stasera ho voglia di tenerli lunghi da un lato. Mi sento più figa così.

Mi decido ad uscire dal bungalow e comincio a camminare verso una meta che devo trovare per forza con le insegne; qui in giro non c’è nessuno. E ci credo!
Mentre cammino con le braccia conserte e lo sguardo altalenante da destra a sinistra, scorgo vari cartelli: mensa, bagni, docce, campi sportivi, centralino.. ma possibile che non ci sia un cartello che dice “fiume”?
Ok, forse pretendo l’impossibile.
All’improvviso, sento della musica diventare sempre più forte. Che possa provenire dalla festa? Sento persino delle trombette! Oddio, ma dove sto andando? Speriamo che il cielo mi assisti.
Mi metto a seguire la musica andando sempre dritto e più avanzo, più sento la musica e il vociare della gente. È forse Maracaibo quella che sto sentendo?
Ok, sto per mandare una lettera d’addio ai miei familiari per poi suicidarmi in pace.
Arrivo davanti ad un enorme cartellone verde con scritto in pennarello “Festa in riva al fiume” con sotto una grande freccia che indica il fondo della stradina, dove poi trovo una curva.
Giro per di là e mi ritrovo in un sentiero che finisce proprio sulla riva del fiume, riesco a vedere l’acqua e, insieme al Cumberland, vedo anche la grande massa di idioti che ballano e si dimenano come se avessero tutti assunto delle sostanze stupefacenti.
Mi avvicino cautamente all’ingresso della festa e mi guardo intorno preoccupata.
Non sono abituata a stare in mezzo a tanta gente che balla musica latinoamericana ma cerco di non soffermarmi troppo sulla cosa. Si, sono strana.
Non sapendo bene dove andare, dato che non mi va di mettermi a cercare Bonnie e Brittany, mi precipito sul bancone del buffet. Magari c’è qualcosa di interessante da bere.
Do un’occhiata alle varie bottiglie che stanno sul tavolo: coca-cola, aranciata, gassosa.. ma qualcosa di alcolico no, eh? È proprio un party per bambini, già che c’erano potevano metterci pure il latte coi biscotti plasmon!
Va beh, vada per la coca-cola. Ne verso un po’ in un bicchiere di plastica.
-Ehi ciao, ma allora ci sei alla festa!- sento qualcuno che mi rivolge la parola, mi giro e sputo la bevanda gassata a terra, di colpo. Tossisco colpendomi il petto più volte e il ragazzo che ho di fronte si è messo a ridere. E’ la seconda volta che lo vedo e già mi sta sui coglioni.
-Ancora tu? Guarda che se sapevo che ti avrei incontrato me ne sarei rimasta al bungalow- gli rispondo acidamente. Non posso crederci che il ragazzo biondo bello quanto la suola delle mie converse sia ancora davanti ai miei occhi!
-Ce l’hai ancora con me per lo scherzo di oggi?- mi chiede lui con uno strano ghigno stampato in faccia, quasi come se ci godesse nel vedermi incazzata.
-Lo vuoi tanto sapere? Si! E comunque le mie tette sono una seconda e ne vado fiera!- difendo me e le mie poppe, fieramente piccole.
Il ragazzo biondo scoppia nuovamente a ridere. Sono davvero così comica?
Senza più pazienza, gli do le spalle e riempio ancora un po’ il mio bicchiere di coca-cola.
-Comunque sono Niall- parla ancora quel rompipalle. Mi volto verso di lui e noto la sua mano protesa verso di me. Guardo Niall accigliata.
-Tzè, non sperare che io ti dica il mio nome- spruzzo un’altra volta  acido dalla bocca, bevendo poi un sorso di cola. Il ragazzo ritrae la mano ma ancora non si scolla da me.
-Eh dai, voglio solo sapere come ti chiami, non ti ho mica chiesto il numero di telefono! Anche se qui al campo non mi sarebbe comunque servito- mi ammicca lui, ricordandomi che qui è proibito l’uso del cellulare. È davvero patetico.
-Sappi che non ti avrei dato manco quello- gli rispondo con la mia solita “carineria”.
-Come sei simpatica- si diverte ad ironizzare mister “faccio-scherzi-e-poi-rimorchio”.
-Grazie, sempre saputo- dico fingendo un sorriso e poi faccio per allontanarmi ma questo rompi cocomeri mi blocca per una spalla. Oddio, che schifo, mi ha toccata!
-Che cazzo vuoi ancora?-mi volto di scatto vero di lui, stavolta con la rabbia disegnata in volto, ma lui rimane impassibile, come se nei miei occhi non leggesse niente.
-Dai, dimmi come ti chiami e ti lascio in pace, promesso- tenta lui di convincermi ma tanto non sa che è difficile convincermi a fare cose che io non voglio.
-Per te mi chiamo Anonima, ok? Il mio vero nome non lo saprai mai, caro- gli dico ormai spazientita.
-Ehi Katherine! Kat!- sento la voce di quella suonata di Brittany chiamarmi.
Oh, che figura di merda! Prima o poi la strozzo quella! Vedo Niall sorridere soddisfatto.
-Beh, piacere, Katherine- mi dice lui a bassa voce, evidentemente per non farsi sentire da Brit che ci sta raggiungendo.
-Zitto, idiota- gli sibilo incrociando le braccia al petto.
-Alla fine ti sei decisa a venire, sono contenta!- esclama Brittany una volta avermi raggiunto e dietro di lei appare anche Bonnie, sempre silenziosa. Uno di questi giorni le chiedo se ha un gatto. No perché se non è stato il gatto, allora chi le ha mangiato la lingua?
-Stavo cominciando ad annoiarmi- le rispondo con tono neutro, poi finisco di bere la mia coca-cola.
-Vedo che hai conosciuto Niall- aggiunge Brit, sempre con quel sorriso simpatico che contagerebbe chiunque. Beh, chiunque tranne me.
-Già, purtroppo- dico a bassa voce e, con la coda dell’occhio, vedo Niall voltarsi verso di me un po’ offeso. Eh che diamine, non si era capito che rivederlo è uno scassamento di palle per me? Se non l’ha ancora capito allora è proprio tarato.
-E’ uno dei tuoi amici?- le chiedo, e lei annuisce.
-Comunque- inizia Brit la frase voltandosi indietro. –Ti presento gli altri- conclude.
Oh, no. Altri scemi che fanno battute sulle tette non li voglio, grazie.
Dietro la bionda, appaiono quattro ragazzi: uno sembra che abbia la foresta amazzonica in testa; un altro ha il naso a patata, quello vicino mi pare un folletto e..
I miei occhi si spalancano. I polmoni e il cuore mi hanno appena abbandonata. I miei arti non li sento più.
Cazzo, ho davanti a me la perfezione, cazzo. Ho già detto cazzo?
-Ehi, ma è la ragazza delle poppe!- esclama il ragazzo coi ricci selvaggi, indicandomi.
Io mi risveglio dal mio stato di trans, di colpo.
-Oh! Ancora con sta storia?- lo rimprovero battendo un piede per terra e all’improvviso mi viene una cosa in mente: che siano loro quattro quelli che se la ridevano quando ho dato lo schiaffo a Niall? Che poi, ora che ci penso, mica si chiama Horan? Bah, che razza di nome. Uhm, ma potrebbe essere il cognome.
I quattro citrulli si mettono a ridere e a turno si presentano.
-Io sono Harry- dice la bella copia di Caparezza (e mi chiedo come cavolo faccio a conoscere quel rapper italiano!).
-Io Liam- dice quello col naso simile a quello di Ronald McDonald.
-Io Louis- dice il sosia di Peter Pan.
-E io Zayn- dice codesto bronzo di Riace. Che poi del bronzo ha il colore della pelle, e anche gli occhi.
Zayn ha la mano calda e gliela stringo con piacere, quasi non la voglio più mollare.
-Fattelo dire Zayn, sei proprio un gran figone!- gli confesso, senza peli sulla lingua.
Eh no, a me il gatto non mangia la lingua, preferisce di gran lunga i suoi croccantini.
Zayn fa un’espressione imbarazzata, è lusingato.
-Ehm.. grazie- mi risponde sorridente.
-Di nulla- gli ammicco.
-Uhhh stasera Malik cucca!- esclama Harry malizioso, coinvolgendo gli altri ragazzi in una risatina complice.
-Ma sta zitto!- reagisce Zayn dando una spinta all’amico.

 

 

 

Niall

 

Sincera la ragazza! Le piace Zayn, eh?

Alla fine è sempre così: ogni volta che adocchio qualcuna, lei finisce sempre per invaghirsi di uno di loro quattro e io sono come invisibile. È una brutta sensazione e quasi non sopporto l’idea di doverla sentire anche stavolta.
Ma no, ora mi sono stancato di questa storia che continua a ripetersi. Io non mollerò, non lascerò che anche Kat sia una delle tante ragazze che potrò soltanto guardare ma non toccare. Devo conquistarla.
-Niall, vieni a ballare anche tu! Non stare sempre piantato al bancone del buffet!- sento Liam richiamarmi, svegliandomi dai miei pensieri.
-Già, sei sempre il solito ingordo- aggiunge Zayn ridendo.
-Arrivo ragazzi!- rispondo forzando un sorriso; lancio un ultimo sguardo a Katherine e mi allontano insieme ai miei amici. Brittany e la sua nuova amica Bonnie ci seguono.
-Dai Kat, vieni anche tu!- Brit invita Katherine tirandola per un braccio, ma lei si ritrae con forza, facendo perdere la presa alla bionda.
-No, odio ballare!- esclama quasi infastidita.
-Mmh, ok- si rassegna Brittany. –Ma non sparire, mi raccomando!- aggiunge, poi riprende a seguire noi ragazzi.
Ma perché Kat è così scontrosa? Proprio non capisco; certi atteggiamenti potrebbe anche evitarli.

 

 

 

Brittany

 

Stasera mi sto divertendo troppo ed era tantissimo tempo che non mi scatenavo con i miei amici d’estate, soprattutto con Louis.

Credete che si sia accorto di qualcosa nel vedere che ho messo una maglietta a righe?
Forse è un modo un po’ strambo per fargli capire che mi piace, ma per adesso non ho saputo trovare altri metodi per lanciargli dei segnali.
Per quest’anno mi sono imposta di farmi avanti, devo far a capire a Louis che mi piace. Non voglio il rimpianto di essere stata zitta quando ripartirò per tornare a Ottawa. I rimpianti non li reggo.
-Vieni Brit, facciamolo anche noi!- mi chiama Louis tirandomi per un braccio e io lo seguo a ruota.
-Ma cosa?- gli chiedo mentre gli corro dietro.
-Il limbo!- mi urla sopra la musica, indicandomi dei ragazzi che si stanno sfidando al classico gioco delle spiagge.
Wow, fico il limbo! Vediamo chi è migliore tra me e Louis.
Ti straccerò Tomlinson, stanne certo!

 

 

-Non è giusto, dovevo essere io la più brava!- dico mentre mi accorgo di quanto Louis se la cavi meglio di me a passare sotto l’asta senza cadere.

-Mi dispiace cara, ma il limbo è la mia specialità- si vanta l’inglesino.
-Ma smettila scemo- gli rispondo dandogli una manata sulla spalla, finendo per ridere insieme a lui.
Oh, sento le farfalle nello stomaco, mi sto agitando sempre più! Chissà se saranno anch’esse uguali a quelle che ho stampate sul lenzuolo del mio letto a casa..
Mah, lasciamo stare. Quando smetterò di sparare idiozie finirà il mondo.
-Ehi guarda, ma quelle non sono mica Devonne e Joelle?- mi chiede Louis indicando un punto davanti a noi. Con lo sguardo, seguo la traiettoria del suo dito e si, i miei occhi vedono proprio le mie due amiche.
Il mio sorriso si apre a trentadue denti e sto per andare incontro alla ragazze, ma la visione di una terza incomoda mi blocca.
Oh no, non ci voglio credere.
-Ma che ci fa Lucy con loro?- domando con disprezzo, facendo svanire nel nulla il sorriso che avevo prima.
-Già, me lo chiedo anch’io- mi risponde Louis mentre osserva meglio la scena.
Perché Joelle e Dev stanno parlando allegramente con la troia del campo?
Perché si stanno divertendo con lei?
Perché mi sembra di vedere le mie amiche come quella zoccola mezza italiana?
-Dev! Joelle!- le chiamo e loro cominciano a voltarsi di qua e di là. Qualche secondo e mi trovano. Io scuoto la mano per salutarle ma loro non mi cagano, girandosi verso Lucy per continuare a divertirsi con lei. Ma sono stronze?
-Ehi ma.. perché fanno così?- chiedo, avendo paura della risposta.
-Non lo so Brit. Magari sono diventate amiche- dice Louis rimanendo scioccato quanto me nel vedere come siano diverse quelle due rispetto all’anno scorso.
Che fine ha fatto tutto l’odio che loro provavano verso Lucy?
Che fine ha fatto tutto il disprezzo che noi tre avevamo per lei?
Devonne, Joelle: non vi riconosco più, è assurdo! E poi come si sono vestite?
Io non metterei mai quelle canottiere iper scollate con un paio di shorts inguinali!
-Allora siete qui- ci dice Harry seguito dal resto del gruppo; in effetti dopo la gara di limbo, io e Louis, ci siamo allontanati senza accorgerci.
-Oh, guarda Dev e Joelle! Sembrano due copie esatte di Lucia- dice Louis mostrando ai ragazzi quanto siano cambiate le mie amiche, mettendo in evidenza la vera pronuncia del nome di quella sciacquetta. Già, si chiama Lucia, non Lucy, ma tutti la chiamano così per inglesianizzare il nome. Quella è una riccona mezza italiana (da parte di sua madre) che viene sempre qui nel Tennessee a farsi le vacanze gratis. Beh certo, la direttrice, la signora Saunders, è sua zia.
 -Non ci credo, sono diventate amiche di quella?- chiede incredulo Niall.
-Sembrerebbe di si, purtroppo- rispondo voltando lo sguardo a terra; non riesco più a guardare quelle due ragazze con cui ho passato un’estate fantastica l’anno scorso.
Mi sento tradita, anzi, presa per il culo.
Nel vedermi così delusa e senza più parole, Louis mi abbraccia da dietro la schiena, posandomi subito dopo un bacino sui capelli.
Poso le mie mani sulle sue braccia con cui mi avvolge tutta, arrossendo.
Oh Louis, meno male che ci sei tu!
Ehi, ma che significa questo abbraccio? Il mio cuore batte all’impazzata.
-Dai, torniamo al buffet ragazzi- ci propone Harry con tono scocciato e io posso capirlo; anch’io sarei scocciata nel vedere un mio ex quando meno me l’aspetto.
-Che hai?- gli chiede Louis voltandosi verso l’amico che fissa il suolo.
-Non ho voglia di vedere quella puttana- risponde Harry mantenendo sempre lo stesso tono, poi si avvia da solo verso il buffet.
Io e i ragazzi lo seguiamo a ruota. Non vogliamo lasciarlo solo.
Vedo che la visuale di quelle tre non ha scosso solo i miei pensieri, ma anche quelli del mio amico.
Lucy ha davvero dei poteri soprannaturali: sa urtare le palle e le ovaie a chiunque la veda, non è fichissimo?
Ok, no. Lucy è solo una stronza!
Ghiacciolo preferito? Il calippo.
Frutto preferito? La banana.
Verdura preferita? Il cetriolo.
Vi permetto di fraintendere.






Hello world c:


fiiiinalmente un capitolo interessante! (?)
come vedete succedono un bel pò di cose:
1)  Katherine incontra ancora Niall e rimane fulminata da Zayn
2)  Brittany passa una bella serata con Louis e rivede le sue vecchie amiche del campo.. in brutta compagnia!
3)  Entra in scena  l'antagonista  (ma in fondo c'è sempre in ogni storia) ed è Lucia, detta Lucy
4)  Lucy  è un ex di Harry ma..  come avranno fatto a lasciarsi?
secondo voi, cosa succederà nei prossimi capitoli?
ve lo dico io: tutto e di più (?)
vi ho aiutate molto, vero? ahah ma non mi va di spoilerare u.u
grazie molte a quelle poche ragazze che non hanno mollato questa storia e  che, nonostante la scuola, riscono ancora a seguirla!
davvero grazie :3
oggi niente risposte flash, poichè  mi sento buona e rispondo a tutte (?)
sono di buon umore perchè penso di aver fatto una bella verifica di storia dell'arte.. spero almeno in un 7!
basta, sto parlando troppo, perciò.. adios!
ciao a tutte!! vi ringrazio ancora  di cuore per tutto! <3

ps: qualcuna di voi guarda Calciatori-Giovani speranze su MTV? E' il mio programma preferitooooo (Saverio è mio u.u)

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Capitolo 6
*** Tennis lesson ***



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6 – Tennis lesson

 

 

 

Bonnie

 

Apro lentamente gli occhi, per poi sbadigliare. Nel bungalow entra silenziosa la prima luce del mattino attraverso le finestre aperte. Sento persino gli uccellini cantare.

Nonostante io mi sia appena svegliata, non ho voglia di alzarmi proprio ora.
Guardando il soffitto scuro, ripenso alla prima volta che ho incrociato lo sguardo di Liam: i suoi dolci occhi sono dello stesso colore del legno di questo soffitto e sono davvero belli; più me li immagino e più ho voglia di scavarci dentro.
“Piacere, Liam” mi ha detto stringendomi delicatamente la mano e, nel mentre, ho sentito una strana scarica elettrica percorrermi tutto il corpo. È stata una sensazione stranissima.
“Bel nome Bonnie” ha aggiunto dopo che mi sono presentata io. Non potete immaginare quanto mi sono sentita lusingata!
Ma poi mi è arrivato lui in testa, il ragazzo per cui ho deciso di lasciare Manchester per più di un mese: Gordon.
Appena l’ho visto proiettato davanti la mia faccia, ho scosso la testa, come per cacciarlo via. Mi sono sentita in colpa a ripensare alla strana sensazione che mi ha provocato Liam, ma poi mi sono detta “cavolo Bonnie! Non sei tu quella che deve sentirsi in colpa, insomma!”.
So di aver ragione a pensarlo, ma in quel momento c’era qualcosa che mi faceva sentire male.
Per fortuna, successivamente, ho imparato a mettere un po’ da parte i pensieri per Gordon e mi sono lasciata poco a poco andare con Liam.
“Che vuoi da bere?” mi ha chiesto mentre mi guardava con un sorriso dolcissimo.
“Ehm.. un po’ d’acqua, grazie” gli risposi grattandomi la testa imbarazzata e lui, subito dopo avermi ascoltata, ha versato dell’acqua in un bicchiere e me l’ha offerto.
Ok, so benissimo che la cosa non è poi così speciale, però ammetto che mi ha emozionata molto. Liam è davvero carino.
E poi, vogliamo parlare di quando mi ha voluto coinvolgere in un ballo di gruppo?
Io stavo morendo dalla vergogna ma lui mi ha tirata per un braccio.
“Segui i miei passi, è facilissimo!” mi ha suggerito mentre mi teneva per una mano.
All’inizio ero un po’ rigida ma gradualmente sono riuscita a diventare sempre più sciolta e Liam non mi abbandonava mai; aveva sempre i suoi fissi sui miei e non smetteva mai di sorridere. È stata una serata stupenda.
-Buongiorno Bonnie! Vedo che sei di buon umore- mi richiama la voce di Brittany mentre sto ancora con la testa per aria. Molto probabilmente si sarà accorta del mio sorriso da ebete stampato in faccia.
-Ehm.. si, sono felice. Buongiorno anche a te comunque- le rispondo mettendomi seduta sul letto, togliendo poi il lenzuolo via dalle mie gambe.
-Ammettilo, pensami a Liam, eh?- mi chiede Brit maliziosa.
-Uhm no, che dici?- rispondo cercando di camuffare la realtà. Brittany mi guarda storta.
-Tu non me la racconti giusta, cara- aggiunge, riducendo gli occhi sottili come due fessure. Io arrossisco aggressivamente.
-Te ne parlerò un’altra volta, promesso- le dico mentre mi mordicchio un’unghia per l’imbarazzo.
-Ok, come vuoi. Ti starò addosso, te lo dico- mi assicura lei mentre mi indica con un dito e io annuisco.
Qualche minuto di silenzio.
-Ehi, sei sexy coi capelli tutti arruffati- aggiunge Brit alzando il pollice di una mano. È sempre pronta a fare battute lei.
-Grazie, anche tu sei.. bella con il trucco sbavato- le rispondo, stando allo scherzo. Io e Brit finiamo per scambiarci una risata.
-Sai, mi scordo sempre di struccarmi la sera- mi dice lei.
-Sbagli, devi sempre struccarti, è importante- le raccomando, ma lei sembra fregarsene dalla faccia che fa. Quando poi le verrà un’infezione agli occhi vedremo se se ne fregherà ancora!
-Oh, svegliamo Kat!- mi propone Brittany mentre si alza dal suo letto e, a passi felpati, si avvicina alla ragazza ancora dormiente.
-Hai mai sentito il detto “non svegliare il can che dorme?”- le chiedo avendo un po’ paura di ciò che lei sta per fare.
-Oh, ma Kat non è un cane- mi risponde Brit ammiccandomi. Dio, che stupida che è.
Brittany comincia a far dondolare il braccio di Katherine che penzola dal materasso.
Quando Kat emette un mugugno, a Brit scappa una risatina e anche a me, ma cerchiamo di ricomporci subito.
Brit riprova a giocare col braccio bianco di Kat facendolo dondolare ancora più veloce di prima.
-Uhmm, non rompete i coglioni- dice la ribella con la voce impastata dal sonno.
-Eh no, adesso ti alzi cara- insiste Brittany, ma stavolta, il braccio, lo tira.
Katherine si aggrappa alla testata del letto. Brit tira più che può ma non riesce a far scendere la rockettara dal materasso.
-Smettila di tirare, idiota!- grida Kat, e Brittany la molla, facendole fare un balzo sul letto. Io non la smetto più di ridere.

-Ma ti sei rincitrullita per caso? Ah no, tu sei già nata citrulla- viene rimproverata e poi presa per il culo Brit, ma lei non si offende o forse vuole evitare di mostrarsi offesa.

Katherine si mette seduta sul letto scompigliandosi tutti i capelli.
-Te lo meriti, così impari a sparire alle feste!- le rinfaccia Brittany.
-Non sono scomparsa, sono solo tornata prima di voi al bungalow- dice Kat con un pizzico di nervoso in voce.
-Te l’avevo detto di non svegliare il can che dorme- rinfaccio a Brittany l’avviso che le avevo dato e che non aveva ascoltato.
-Io invece ti ho detto che Kat non è un cane- ripete Brit. Cavolo, mi chiedo se sia seria quando dice questa cose.
Katherine alza lo sguardo lentamente  e mi guarda, poi sposta la visuale su Brittany.
-Si può sapere che discorsi fate?- ci chiede incredula. È come se in fronte avesse scritto “wtf?”.

 

 

 

 

Katherine

 

-Tennis? Corsa campestre? Yoga?- chiedo senza credere ai miei occhi.

Riprovo a leggere gli sport sul tabellone in cui mio padre mi ha iscritto. Ma è scemo?
-Oh no, io non faccio questi sport!- esclamo rifiutandomi di partecipare alle attività.
-Ormai devi, sei iscritta ai corsi!- mi dice Brittany ma io non mollo.
-No, no e poi no! Non ci penso proprio! A tennis non so giocare, quando corro mi accascio a terra dopo due minuti e yoga.. non fa per me! Insomma guardatemi, vi sembro una che ha bisogno di rilassarsi?- chiedo a Brit e a Bonnie.
Le due si scambiano un’occhiata, poi ripongono la loro attenzione su di me.
-Si!- mi rispondo annuendo con la testa.
Ok, forse yoga mi può servire, ma gli altri due sport? Oh, andiamo!

-Ma scusa, non potevi sceglierli tu gli sport da fare?- mi chiede Brit e in effetti ha ragione.

-L’avrei fatto se mi fossi interessata davvero a venire qui, ma mio padre ha fatto tutto contro il mio consenso- rispondo acida.
-E come mai?- mi domanda questa curiosona e scassapalle di Brittany.
-Senti, non ho voglia di parlarne, ok?- continuo con le mie spruzzate di acido gratuite.
-Ciao ragazze!- oh, no. Ancora quella voce!
Mi volto e vedo quell’idiota di Niall venirci incontro con il sorriso. Ecco, ci mancava solo lui per considerare questa giornata una vera e propria merda.
Brittany e Bonnie lo salutano, ma io no, rimango zitta.
-Ciao Kat!- mi saluta.
-Wow, ti ricordi il mio nome?- gli chiedo guardando in aria. Sembro cieca.
-Beh sai, ti ho “conosciuta” ieri sera, non è passato un millennio- mi risponde simpaticamente il biondo imitando con le dita le virgolette sulla parola “conosciuta”.
Beh, in effetti non sono stata di certo io a presentarmi ma ci ha pensato Brit al posto mio. Che carina, vero?
No, per niente.
Bonnie e la cretina si mettono a ridere. Ah si wow, molto divertente.
-Che sport fate quest’anno?- ci chiede Niall allegro.
-Io quest’anno ho deciso di fare Karate! Ce l’ho oggi tra un quarto d’ora- risponde Brit imitando qualche mossa della lotta cinese. In effetti ce la vedo Brittany a spaccare il naso di qualcuno per sbaglio..
-Io faccio canoa- dice timidamente Bonnie. –Mi piace l’acqua- aggiunge.
Ok, anche se non lo diceva era uguale.
-E tu?- Niall si rivolge a me. Ma è proprio impossibile fare finta che io non esisti?
-Tra poco ho tennis- rispondo sbuffando.
-Non ci credo!- esclama il finto biondo. Si, secondo me è finto.
-Pensi che ti racconti balle?- gli chiedo accigliata.
-Ma no è che.. anch’io faccio tennis!- esclama Niall sempre più esaltato. Oh, no. Questa si chiama sfiga, ragazzi.
-Oh santa Madre, non ci credo- impreco ad alta voce, mettendomi una mano in fronte.
-Cos’è, pensi che ti racconti balle?- mi imita il ragazzo. Dio, quant’è irritante!
-Non sei divertente- dico scazzata.

 

 

 

Con tutti gli sport che ci sono qui, Niall doveva proprio scegliere tennis? Vedo che la sfiga sta sempre dalla mia parte, fantastico.

Esco dagli spogliatoi con addosso il completino tipico da tennista bianco e mi dirigo con malavoglia verso il campo. Spero di non beccare ancora Horan. Per quello che ne so io, è ancora a cambiarsi e spero che rimanga chiuso là dentro per sempre.
Io e un gruppo di ragazzi, ci posizioniamo al centro del campo aspettando che l’istruttore cominci ad introdurci l’attività.
-Kat?- sento qualcuno chiamarmi. E sono calma, perché a giudicare dal tono di voce non si tratta di Niall. Mi volto dietro di me e vedo Zayn correre verso la mia direzione sorridente.
Oh, ma che piacere rivederti, carissimo.
-Ehi- lo saluto aprendo il mio viso in un sorriso.
-Anche tu tennis, eh?- mi chiede sorpreso, ma sincerante non riesco bene a capire se la cosa gli faccia sul serio piacere. Oh, ma si che gli fa piacere.
-Già- dico, rimanendo purtroppo a secco di argomenti. Stranamente non so che dire.
-Te la cavi?- mi chiede guardandomi e io sto cominciando a sentire in me delle strane sensazioni; è come se nel mio stomaco di fosse formato un cumulo di energia che continua ad agitarsi e pian piano aumenta di forza.
-Veramente faccio cagare- rispondo sinceramente. –Ma ci provo lo stesso- concludo con una risatina ironica. E ora che ci penso è la prima volta da quando ho messo piede qui che mi sento bene.
-Vedrai, sarà bello- mi incoraggia Zayn poggiandomi una mano sulla schiena per poi farla scivolare via subito. A quel tocco, sento il cuore mancare. Oh Cristo!
-Ah eccoti Zayn! Non ti avevo visto agli spogliatoi- ed ecco ancora quella voce terribilmente irritante penetrare nelle mie orecchie. Roteo gli occhi al cielo come per dire “oh, ma è ancora al mondo quello lì?”.
-Sono venuto in anticipo- ammette il ragazzo moro voltandosi verso Niall. Il biondo ci raggiunge subito, poi si mette tra me e Zayn per metterci le sue braccia sulle nostre spalle.
-Non vedo l’ora di cominciare!- esclama Horan entusiasta mentre guarda Zayn e poi me. Io scanso il suo braccio sbuffando.
Eh che cazzo, proprio ora doveva uscire dagli spogliatoi? Ha rovinato tutto!
-Ma non sei mai allegra tu?- mi chiede quell’odioso. Mi volto verso di lui guardandolo con un sopracciglio inarcato.
-Fino a un secondo fa ero felice, Horan- gli sibilo. Uhm, forse esagero con il mio atteggiamento ma non so come spiegare; dalla prima volta che ho incrociato gli occhi azzurri di questo pirla mi è stato sulle scatole a pelle.
E a quanto pare, non sempre le prime impressioni sono sbagliate.
-Come fai a sapere il mio cognome?- mi chiede Niall stranito.
-Me l’ha detto un uccellino- gli rispondo rimanendo sul vago; non mi va di dirgli che l’ho sentito dire dai suoi amici quando lui mi ha fatto i “complimenti” per le mie tette.
Ricordarmi di quel momento mi mette i nervi.
Mi allontano dai due ragazzi mischiandomi tra il gruppo dei tizi che attendono l’inizio della prima lezione. Se per stare in compagnia di Zayn devo sopportare Niall, preferisco starmene in mezzo a gente che non conosco.

 

 

 

 

-Però, meno male che facevi cagare a tennis- mi dice Zayn sorpreso poggiando una mano sulla mia spalla destra. Percepisco nuovamente dei stranissimi ma piacevoli brividi percorrermi tutto il corpo.

-Sai, ammetto di aver sorpreso persino me stessa- ironizzo mentre mi dirigo verso gli spogliatoi con Zayn. Dopo i primi allenamenti, l’istruttore ci ha fatto fare qualche piccola partitella e si, ora che ci penso me la sono proprio cavata.
Peccato però che, quando mi sono ritrovata a dover sfidare Niall, lui mi abbia tirato la pallina in testa!
L’avrei ucciso e fatto fritto in padella in quel momento, credetemi. Sentire tutte le persone ridere di me mi ha fatto infuriare e così, nelle mosse seguenti, ho messo tutta la carica che avevo in corpo.
Uhm, in un certo senso è anche grazie a Horan se ho vinto le due partire dopo.
Si, grazie Horan. Ma ora sparisci dalla mia testa!-Belle partite oggi!- ed eccolo sbucare di nuovo. Minchia, ma è onnipresente?! Se dalla mia testa può sparire, ho paura che nella mia vita invece sia proprio indelebile.


Lucy



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Questa bella topolona (?) è Lucia, detta Lucy. Volevo metterla nel capitolo
scorso ma mi sono dimenticata! Comunque, preparatevi ad odiarla, oh si.

Hello world c:


Saaaalve!
lo so, l'ultimo capitolo pubblicato risale all'età della preistoria e chissà, magari nell'attesa siete anche cresciute (?)
ma bando alle ciance! il nuovo capitolo è finalmente qui!
in questo episodio troviamo Bonnie che, a quanto pare, si è presa una piccolissima sbandata per Liam :3
le tre ragazze stanno cominciando a relazionarsi tra loro, anche se Kat è ancora un pò fredda. Ma si, togliamo quel "un pò".
ma traaanquille ragazze, c'è tempo (?).
provate a rispondere a questa domanda: Kat riuscirà a concludere qualcosa con Zayn? lei sembra volerselo mangiare a suon di baci, ma Niall lo permetterà?
uhmmm.. le risposte le troverete solo nei prossimi capitoliiii.... che io purtroppo non so quando pubblicherò!
non ho molto di pronto, considerando il fatto che il capitolo 7 non ho ancora finito di scriverlo D:
ma spero di farcela!
alla pross.... aaaaalt! mi stavo dimenticando: ho scritto una nuova storiella intitolata "The list" ma non è sui one direction.
nonostante questo, avreste la pazienza, la voglia e il piacere di leggere il primo capitolo? ci teeeengo!
la storia non sarà lunga, poichè ho deciso di dividerla in soli due capitoli, ma spero che sia comunque di vostro gredimento!
mi raccomando, spero che leggiate la prima parte in numerose!!
adesso devo sparire, ma voi recensite, intesi?? ecco u.u
qui trovate "The list": ----> www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=13255123&i=1 (copiate/incollate)
spero vi piaccia!!
ciaooooooo, al prossimo anno! (?)

ps: scusate se stavolta non ho risposto alle vostre bellissime recensioni ma la scuola.. beh.. è sempre lei xD
ps2: se avete trovato qualche errore di ortografia perdonatemi, ma stavolta non ho riletto!

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