Emerald and Ice.

di PansyPk
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La prima notte. ***
Capitolo 2: *** Il viaggio. ***



Capitolo 1
*** La prima notte. ***


Era Natale, Pansy aveva appena finito di riempire il baule, dopo il ballo sarebbe tornata a casa a riabbracciare sua nonna, non le importava più di tanto dei suoi genitori, come a loro non importava nulla di lei. Il loro principale interesse era il lavoro, infatti, una volta che Pansy avresse finito gli studi sarebbe andata a lavorare con loro mantenendo comunque il suo impiego da Mangiamorte come già stabilito.
Era seduta sul suo letto quando la giovane Daphne, nonché sua migliore amica, si catapultò fuori dal bagno sfoggiando il suo abito per la sera.
-Che ne pensi?- Esclamò Daphne facendo un giro su se stessa. Un abito argentato percorreva il corpo della ragazza mettendo in risalto i grandi occhi celesti mentre, i lunghi capelli biondi, le cadevano sulle spalle lasciandosi andare in qualche onda qua e la.
-Stai da Dio! Theodore apprezzerà di certo.- Le sorrise, era felice per lei e Theo, sembravano una coppia così affiatata!
 
Pansy non era come le altre ragazze della sua casata, lei non sbavava dietro a Malfoy, era un suo alleato, tutto qui, solo il loro destino, non propriamente splendente, li portava ad unirsi in accese conversazioni.
 
Era tardi, tutte le sue compagne erano praticamente pronte mentre lei era appena uscita dalla doccia, Daphne la osservava, ammirava Pansy, tutti l’ammiravano in un certo senso, chi per paura e chi per invidia.
-Tu Daph vai, io vi raggiungo appena ho fatto.- Si rivolse Pansy alla bionda, i lunghi capelli scuri ancora bagnati sembravano spaghetti, e il suo volto acqua e sapone non presentava alcuna imperfezione tranne una piccola cicatrice sopra l’occhio, nessuno sapeva cosa le fosse successo, era il suo segreto.
 
L’intera scuola aspettava quella sera con ansia, le ragazze sfoggiavano i loro abiti migliori, persino la Granger , a braccetto con quello zotico di Weasley, sembrava quasi carina. Pansy non si sentiva mai a proprio agio in certe situazioni, indossava un tubino corto, verde con sfumature argentee, lungo fino a metà coscia e che le evidenziava il seno, troppo prosperoso per quel corpicino al quanto gracile. I capelli sciolti sulle spalle facevano risaltare i suoi occhi verde smeraldo.
Scendeva tranquilla le scale che l’avrebbero portata alla stanza delle necessità, quando una voce familiare, se così si può definire, catturò la sua attenzione, Draco era li, che voleva ora?
-Pansy aspetta!- Urlò il ragazzo da in cima alla scalinata. Okay, era un bel ragazzo, con un corpo mozzafiato ma lei non poteva distrarsi.
-Che vuoi Malfoy?- Non aveva voglia di starsene li a parlare, i piedi, chiusi in deliziosi decolté troppo alti, le facevano già male e in più aveva sete.
-Quanta cattiveria Parkinson, dato che t’ho vista tutta sola ho pensato di accompagnarti!-
-Non mi mangia nessuno Malfoy, so cavarmela da sola.
-Beh con questo vestito, chiunque, vorrebbe mangiarti.- Draco la guardava dalla testa ai piedi sorridendo malizioso. Tutti sapevano quello che Draco provava per lei e, qualsiasi ragazza, avrebbe voluto essere al suo posto. Certo, la maggior parte delle ragazze erano entrate nel suo letto ma nessuna era riuscita a entrare nella sua testa e nel suo cuore.
-Malfoy piantala!- Esclamò per poi riprendere a camminare, non gestiva più quella situazione, non le sarebbe dispiaciuto passare del tempo con lui ma non poteva, no.
Fece per scendere l’ultimo scalino, quando Draco afferrò la sua mano avvicinandosi veramente troppo al viso di lei.
Era fregata se lo sentiva, poteva sopportare la sua voce, il suo corpo, ma non i suoi occhi, quelli la facevano morire. Si guardarono per qualche istante, immobili, mani incrociate l’una con l’altra, gli occhi glaciali di lui e gli smeraldi di lei si capivano alla perfezione, un leggero bacio unì le loro labbra, non erano poi così male, anzi le piacevano parecchio.
-D-draco..- Bisbigliò lei staccandosi lentamente, ma lui la zittì baciandola ancora, il ballo poteva aspettare.
 
Rimasero per parecchio su quelle scale, abbracciati, le labbra sempre unite, finchè un urlo li fece tornare alla realtà. Corsero verso la stanza delle necessità, Astoria era a terra, non si sa come, qualcuno l’aveva colpita, ma chi?
Astoria era la sorella inferiore di Daphne, si assomigliavano moltissimo, si vedeva proprio che erano sorelle. Pansy restò con Daph in infermeria finchè Astoria non riprese conoscenza, non spiccicava parola, i suoi occhi erano spaventati, come quelli di tutti intorno a lei. Madama Chips aveva fatto uscire tutti, lasciando sole le due sorelle, Astoria era ancora troppo piccola per restare sola.
Pansy andò nella sua stanza, finalmente poteva togliersi quei trampoli e rilassarsi un po’, si spogliò di fretta infilando la sua grande felpa, adorava dormirci, e si gettò sul letto. Chiuse gli occhi per qualche istante, ripensò  a tutto ciò che era successo, Draco, Astoria, non ci capiva più nulla quando sentì la porta aprirsi cigolando. Che ci faceva lui li? Draco le fece cenno di alzarsi e seguirlo, si vergognava a farsi vedere in quelle condizioni ma assecondò il ragazzo. Fino a che punto si sarebbe spinta?
Seguì il ragazzo fino alla sua stanza, essendo caposcuola aveva una stanza riservata. Entrò senza proferire parola, non era intimidita anzi, era piuttosto sicura di ciò che voleva lui, e per lei non era la prima volta.
-Siediti.- Malfoy si rivolse a lei con un tono che lei non aveva mai sentito, era come dire, dolce? Si dolce.
Pansy annuì sedendosi infondo al letto sapendo benissimo che sarebbe rimasta li ancora per poco. Infatti fu così, Draco la prese per mano e la avvicinò a lui.
-Ti faccio così schifo che ti siedi a distanza?- Disse lui ghignando.
-Malfoy sai come stanno le cose, non possiamo, non c’è futuro.-
-Smettila Pansy! Tu non vivi, so come stanno le cose, lo so meglio di te.- Urlò il biondo tirando su la manica della camicia, il marchio nero era lì, Pansy si bloccò, sarebbe arrivato il momento anche per lei.
-Lo vedi Pansy? Dimmi su, lo vedi? Eppure io sono qui, io vivo a differenza tua, tu scappi da tutto ciò che potrebbe farti stare meglio.-
-Draco sta zitto! Pensi che a me faccia piacere? E poi cosa cambierebbe? Ti porti a letto me una notte e poi continui con le tue amichette? Io non voglio questo.-
Draco non rispose, non avrebbe mai confessato a Pansy ciò che provava per lei, non le avrebbe detto tutto almeno. Si limitò ad abbracciarla, perdendosi nel profumo dei suoi capelli, dormirono così, la prima notte insieme, abbracciati, l’uno nel destino dell’altra.

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Capitolo 2
*** Il viaggio. ***


La notte era passata senza troppe distrazioni, lasciando poi che i primi raggi di sole le scaldassero le gambe coperte da un leggero lenzuolo. Il biondo ancora si stringeva a lei, facendole salire dei leggeri sensi di colpa, come sarebbe andata a finire? Sapeva ciò che stava facendo, ma non fino in fondo. Si alzò dal letto, spostando con delicatezza, il braccio del ragazzo che le cingeva la vita in una fievole morsa, raccolse le sue scarpe e con assoluto silenzio sgattaiolò fuori dalla stanza, correndo poi verso i propri dormitori. Poche ore dopo sarebbe dovuta partire e, ancora il suo baule, era aperto a terra colmo di cose. Le raccolse tutte, schiacciandole dentro l’enorme valigia, e la richiuse restando a terra accanto ad essa per qualche secondo, fin quando la porta si spalancò. Daphne, dolce e cara Daphne, con le tue domande insistenti.
-Dove sei stata stanotte?- Ecco che arrivava quella raffica di domande stile sergente.
-In giro, non riuscivo a dormire.- Semplice e concisa, d’altro canto se l’amica lo fosse venuta a sapere, l’avrebbero saputo tutti entro breve.
-Sicura? Hai uno strano profumo addosso.- Daphne stavolta era seria, non aveva tutti i torti in fondo, ma certamente non poteva dirle la verità, insomma –Sai Daph, mentre tua sorella era in infermeria stanotte, io ho dormito con Malfoy.- nessuno l’avrebbe presa nel verso giusto.
-Tutto normale, Malfoy mi ha accompagnata in infermeria e, per ringraziarlo, l’ho abbracciato, semplice.- Era stato più semplice del previsto, pensò la mora, quando notò il viso dell’amica che venne pervaso da un sorriso sollevato.
-Okay, sei pronta per partire? Le carrozze partono a breve!- La bionda trascinò l’amica in piedi, per poi avvicinarsi alla porta e sparire, lasciando solo un gesto della mano e due parole per salutarla.
 
Il viaggio era stato piuttosto tranquillo, nonostante le solite occhiate dei ragazzi, straniti nel vederla messa in un determinato modo, il suo viso era stanco, gli occhi accompagnati da grosse occhiaie e di certo non sorrideva come suo solito. Non vedeva l’ora di scendere da quello stramaledetto treno, la voce di Daphne certe volte, era seriamente insopportabile.
La stazione era meravigliosa e stracolma, come di routine, e lei, non aspettava nessuno, se non l’auto di famiglia pronta a raccattarla su, arrivata qualche istante dopo.
 
Si ricordava perfettamente casa di sua nonna, soprattutto il piccolo spazio in giardino, dedicato a lei. Sua nonna era già sulla soglia di casa, impaziente tanto quanto lei, di abbracciare sua nipote, dopo mesi e mesi. La mora scese con velocità dall’auto correndo incontro a sua nonna, stringendola dolcemente in un abbraccio.
-Nonna! Dio come mi sei mancata.- Le parole della mora fecero spuntare un lieve sorriso sul volto della nonna, ormai troppo anziana per sopportare i genitori di Pansy.
-Devi mangiare qualcosa, sistemare un po’ il tuo giardino, ed aiutarmi a fare delle torte.- La nonna era fiscale, decideva sempre lei per tutti, senza obiezioni.
Quei pochi giorni in quella casa, la fecero riprendere, dimenticare, sua nonna era in disaccordo con i genitori in quanto al lavoro di mangiamorte nel suo futuro, lasciando un bagliore di speranza nei suoi occhi, che si spense subito dopo, quando suo padre chiuse il discorso. Il ritorno a scuola non fu di certo dei migliori, contando che quell’imbecille di Malfoy, aveva sparso in giro la voce del loro ‘aver fatto sesso’ solo nei suoi sogni più reconditi.

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