The Book Of Love

di Frency94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 20 Dicembre 2024 ***
Capitolo 2: *** The First Time Ever I Saw Your Face ***
Capitolo 3: *** The First Sleepover ***
Capitolo 4: *** Dreams Sometimes Come True ***
Capitolo 5: *** I'll be There for You ***
Capitolo 6: *** The Wonder of You ***



Capitolo 1
*** 20 Dicembre 2024 ***


The Book Of Love

 


20 Dicembre 2024

 
La neve continua imperterrita a cadere sui grattacieli della Grande Mela, come da un paio di settimane a questa parte. Le vie sono irriconoscibili e per le strade, solitamente trafficate, di New York regna una pace surreale.
Le macchine parcheggiate sono completamente ricoperte di neve e nessuno si azzarda ad uscire di casa per paura di prendersi un’ influenza o di tornare a casa congelato.


Lo stesso accade in una villetta, sul confine di Central Park, in cui, sul divano davanti al caminetto di pietra acceso, riposa placidamente, con un enorme gatto accoccolato al suo fianco, una ragazza bionda.
Intenta com’è ad osservare il fuoco scoppiettante non si accorge nemmeno della sua ragazza che, seduta di fianco a lei la sta osservando “Hey Britt…” cerca di riscuoterla dal suo torpore “Terra chiama Britt!” la bionda non risponde anche se non riesce a fare a meno di sorridere.
Vedendo il sorrisetto stampato sulla bocca della fidanzata, senza destare sospetti, si alza e con uno scatto felino le salta addosso, sdraiandosi completamente sopra di lei “Ciao San, hai detto qualc..” Brittany non fa in tempo a finire di parlare che le sue labbra vengono rapite da quelle di Santana, che se ne impossessa avidamente. 
Rimangono abbracciate per un tempo indefinito, fino a quando Brittany, guardando negli occhi la ragazza distesa sopra di se chiede “Hey San, avevi bisogno di qualcosa?”
A quelle parole la mora sembra ridestarsi “Guarda cosa ho trovato!” dice mostrandole un album tutto impolverato “è il nostro album! Quello che abbiamo iniziato il primo giorno che ci siamo incontrate, ricordi?”
Brittany fa un cenno d’assenso, incantata dal sorriso di Santana, che dopo tanti anni le fa ancora quell’effetto.
“Ti va di guardarlo?” chiede una Santana euforica come una bambina quando ritrova un giocattolo che pensava di aver perso.
La bionda la guarda sorridendo a sua volta “Certo amore, ma ci vuole una bella colonna sonora ed una cioccolata calda! È meglio che della cioccolata me ne occupi io, sai com’è… non voglio dar fuoco alla casa….” dice facendo nascere un adorabile broncio sulla faccia della latina, che fa immediatamente sparire con un bacio “tu occupati della musica, va bene?”

Così, mentre in cucina Brittany si da da fare a preparare una squisita cioccolata, Santana in soggiorno rovista fra i CD sugli scaffali, cercandone uno adatto alla situazione “Perfetto!” esclama soddisfatta con un CD di Elton John fra le mani “Dolce e romantico al punto giusto!”

Quando Brittany torna in soggiorno con due tazze fumanti in mano sente una melodia fin troppo nota provenire dallo stereo e la mora che posando le tazze sul tavolino e prendendola per mano inizia ad intonare, sovrastando la voce proveniente dalle casse, Your Song, quella che era stata la colonna sonora della loro storia d’amore.

It's a little bit funny this feeling inside
I'm not one of those who can easily hide
I don't have much money but girl if I did
I'd buy a big house where we both could live 
If I was a sculptor, but then again, no
Or a woman who makes potions in a travelling show
I know it's not much but it's the best I can do
My gift is my song and this one's for you 
 
Continua a dedicarle la canzone trascinandola in giro per la stanza e ben presto alla sua voce si aggiunge quella della bionda.
 
And you can tell everybody this is your song
It may be quite simple but now that it's done
I hope you don't mind
I hope you don't mind that I put down in words
How wonderful life is while you're in the world
 
Cantano entrambe a squarciagola, senza preoccuparsi di niente, cercando di far sentire all’altra quanto profondo sia il suo amore.
 
I sat on the roof and kicked off the moss
Well a few of the verses well they've got me quite cross
But the sun's been quite kind while I wrote this song
It's for people like you that keep it turned onSo excuse me forgetting but these things I do
You see I've forgotten if they're green or they're blue
Anyway the thing is what I really mean
Yours are the sweetest eyes I've ever seen
 
Alla fine della canzone sono entrambe in lacrime per l’emozione “Santana Lopez sai che ti amo?” dice la bionda sedendosi sul divano e facendo accomodare Santana sulle sue ginocchia.
“E chi non lo farebbe?!” risponde l’altra ricevendo in risposta un leggero schiaffo dalla sua ragazza “Scherzavo! Ti amo anche io Brittany Susan Pierce, non sai quanto!” dice per poi baciarla dolcemente.
 
“Allora, pronta a ricordare?” chiede la bionda porgendole la cioccolata e prendendo l’album fra le mani.
“Certo!” dice sorridente Santana scoccandole un altro bacio sulla guancia.



Continua...



Angolo dell'autrice: oggi stavo ascoltando un vecchio CD di Elton John e non so come mi è venuta l'idea per questa FF. Che ne dite? Vale la pena di continuare?
Aspetto le vostre recensioni :)
Baci
Frency94

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Capitolo 2
*** The First Time Ever I Saw Your Face ***


Angolo dell'autrice: ecco qui il secondo capitolo! Aspetto le vostre recensioni per capire se vale la pena o meno continuare :)
Buona lettura!
Frency94






The First Time Ever I Saw Your Face

 
 
 
Le due ragazze aprono l’album sulla prima pagina. 
In alto, a destra, con una scrittura infantile è segnata una data: 11 Settembre 2000.
Al centro la foto di due bambine, una bionda con due occhioni azzurri e i capelli raccolti in due lunghe trecce, l’altra più bassa, mora con la carnagione e i tratti tipicamente latini e i capelli sciolti, tirati indietro da un cerchietto rosso. 
Sotto, scritto con più colori: The Firs Time Ever I Saw Your Face.
 
Santana sorride “Ti ricordi quel giorno? Il primo giorno di elementari”
Brittany sorride a sua volta “E come potrei dimenticarlo?! È stata la prima volta che ci siamo incontrate…”
 

 
Era l' 11 Settermbre del 2000, un lunedì. In tutti gli Stati Uniti era il giorno di inizio delle scuole, purtroppo per gli studenti.
 
In una scuola elementare di Lima, in Ohio, l’edificio era gremito di bambini che non vedevano l’ora di raccontare ai loro compagni delle loro vacanze. 
Tra la folla c’erano anche i bambini impauriti che dovevano cominciare il loro primo anno, accompagnati dalle madri.
Fra questi si distingueva una bambina, più bassa rispetto ai nuovi compagni e con un viso decisamente particolare; al contrario degli altri non era accompagnata dalla madre, che dovendo lavorare l’aveva lasciata a scuola da sola, raccomandandole di fare la brava. 
Aveva un’espressione impaurita sul volto, non era abituata a stare in mezzo a così tanta gente. Gli occhi le si riempirono di lacrime che subito scivolarono silenziose sul suo volto.
Una delle mamme, vedendola così impaurita e sola le si avvicinò “Piccola, cosa succede?” chiese dolcemente prendendola per le spalle.
“I-io n-non lo so” disse la bambina calmandosi lievemente.
La donna si abbassò per riuscire a guardarla meglio “Dov’è la tua mamma?”
La piccola tirò su col naso e poi rispose “È andata al lavoro…”
“Quindi sei qui da sola?” chiese apprensiva e la bambina annuì “Devi andare in prima giusto?” annuì nuovamente. “Bene, anche la mia Brittany.”
Da dietro la donna comparve una bambina con dei capelli biondissimi raccolti in due lunghe trecce e gli occhi talmente azzurri da sembrare due zaffiri “Piacere, io sono Brittany Susan Pierce” disse con enfasi porgendole la mano.
Santana gliela strinse esitante “Ciao, io sono Santana Lopez.”
“Che bel nome Santana, mi piace!” disse cingendole le spalle con un braccio “Ci sediamo vicine in classe? Sai, non conosco nessuno… Vuoi essere mia amica?”
Santana ascoltava incredula il fiume di parole che continuava a scorrere dalla bocca della piccola Brittany “Ok” fu l’unica cosa che riuscì a dire.
“Yuppiii, ci divertiremo un mondo San, posso chiamarti San?” chiese la bambina tutto di un fiato.
“Va bene” rispose nuovamente la piccola latina, questa volta però le si aprì un sorriso sul volto, trovava divertente quella bambina.
 
Entrarono in classe dove trovarono la maestra ad accoglierle calorosamente e individuarono immediatamente due posti vicini in cui sedersi.
Dopo aver preso posto iniziarono a tirare fuori dalla cartella il materiale necessario e immediatamente Brittany prese i due astucci e li mise uno attaccato all’altro, sotto lo sguardo incuriosito di Santana “Così fanno amicizia anche loro!” disse come se fosse la cosa più ovvia al mondo.
“Non ci avevo pensato…” ammise la latina, per poi prendere la sua cartella e posizionarla al fianco di quella della nuova amica “Così fanno amicizia anche loro, va bene?” chiese rivolta a Brittany.
“Brava San!” disse sorridente la biondina “Sai, tu sei la mia prima amica, tutti gli altri bambini non vogliono essere miei amici perché dicono che sono strana.” continuò avvilita.
Santana alzò lo sguardo per incontrare quello di Brittany “Io non ti trovo strana, anzi sei simpatica!” disse facendo sorridere l’amica “Sai che anche tu sei la mia prima amica?”
La biondina sgranò gli occhi “Davvero?” l’altra annuì “Perché?”
“Perché gli altri bambini dicono che sono cattiva” rispose incupendosi a sua volta.
Brittany si stupì da quella risposta “Ma non è vero! Sei l’unica che non pensa che io sia strana, sono gli altri bambini che sono cattivi, tu sei mia amica e sei simpatica!” disse facendo sorridere la piccola Lopez.
“Grazie Britt! Posso chiamarti Britt?” chiese guardandola.
“Britt… mi piace! Ciao, sono Britt! Suona bene, grazie San! Non avevo mai avuto un soprannome!” rispose estasiata abbracciando la nuova amica.
 
Le prime ore di lezione passarono velocemente per le due bambine che non avevano smesso un attimo di parlare, raccontandosi dei loro interessi, delle loro famiglie.
 
Quando uscirono trovarono immediatamente al cancello la mamma di Brittany mentre quella di Santana era in ritardo.
“Hey piccole, com’è andata la giornata?” chiese felice di vederle insieme.
“Bene!“ risposero in coro per poi mettersi a ridere.
“Dov’è la tua mamma?” chiese poi la donna rivolta a Santana.
La piccola si guardò in giro e poi rispose “Non lo so, mi sa che è in ritardo.”
“Ti va se la aspettiamo qui con te?” chiese con il consenso della figlia che prese a saltellare intorno a Santana.
La piccola Lopez annuii e si sedette con Brittany su un muretto li vicino in attesa che arrivasse sua madre. Questa arrivò qualche minuto dopo, scusandosi per l’attesa.
“Scusatemi per avervi fatto aspettare, mi hanno trattenuto al lavoro. Sono Maribel, la mamma di Santana” disse stringendo la mano alla mamma di Brittany che si presentò a sua volta.
“Io sono Grace, la mamma di Brittany” disse indicando la figlia che stava parlando con Santana.
Brittany scese agilmente dal muretto e si affiancò alla madre “Mami, andiamo a prendere il gelato?” chiese facendo uno sguardo da cucciolo a cui la madre non seppe dire di no.
“Certo! Chiedi anche a Santana se vuole venire.” rivolgendosi poi a Maribel “Volete accompagnarci?”
“Certo, se Santana è d’accordo…” non fece in tempo a concludere che le due bambine arrivarono mano nella mano saltellando, intimando alle madri di sbrigarsi.
 
Andarono alla gelateria vicino al parchetto di Lima “Che gusti prendi?” chiese la biondina all’amica.
Quest’ ultima guardava ammirata tutti i gusti che aveva davanti, incapace di prendere una decisione “Non lo so, ce ne sono troppi… prendo quello che prendi tu!” disse infine sorridendo.
“Perfetto, allora due coni al cioccolato bianco e… ai frutti di bosco” finì ringraziando educatamente il gelataio.
 
Dopo aver finito i gelati ed essersi macchiate per bene i vestiti andarono nel parchetto a giocare, lasciando le madri sedute su una panchina a chiaccherare del più e del meno.
Giocarono per più di un’ora senza stancarsi e quando le madri le chiamarono per tornare a casa si misero entrambe a piangere, tenendosi per mano.
“Ma mamma io voglio giocare ancora con San!” disse Brittany fra le lacrime.
E anche Santana si oppose “Anche io, ti prego non andiamo via!” disse piangendo, se possibile, ancora più forte.
Le madri non sapevano che fare, era la prima volta che le figlie si opponevano di tornare a casa, solitamente ne erano più che felici, dato che al parco non riuscivano a farsi degli amici.
Fu Grace a trovare una soluzione “Potremmo fare una cosa, se non è un problema per lei, Maribel, mio marito è fuori città per lavoro, potreste venire a cenare da noi e a passare una serata fra donne!”
Alle bambine si illuminarono gli occhi e Maribel non potè fare altro che accettare.
 
Appena arrivate a casa le due donne si misero ai fornelli, mentre Brittany fece visitare la casa a Santana e poi la portò in camera sua “Cavolo Britt, hai una casa bellissima!” esclamò la latina guardandosi intorno ammirata.
La cameretta di Britany era una specie di paradiso per una bambina: le pareti erano rosa, riempite di poster raffiguranti personaggi della Disney. I mobili erano tutti colorai con colori pastello. Il letto ad una piazza e mezza occupava il centro della stanza ed era sovrastato quasi completamente da tantissimi pupazzi, per la maggior parte di papere. Restò a fissare la camera ancora per qualche secondo per poi esclamare “Wow!”
“Hey San, ci facciamo una foto?” chiese la piccola Pierce tirando fuori da un cassetto una vecchia polaroid.
Santana annuii e si misero l’una al fianco all’altra, sorridendo “Tre, due, uno… Cheeesee!” esclamarono in coro le due bambine.
Pochi secondi dopo uscì la fotografia, erano entrambe bellissime. Brittany si avvicinò ad uno scaffale e ne tirò fuori un album blu e azzurro.
Lo porse a Santana “È nuovo! Possiamo cominciarlo oggi!” disse sorridente prendendo dello scotch dalla scrivania per attaccare la foto.
“Potremmo scrivere la data!” disse la latina guardando Brittany.
“Giusto… che giorno è oggi?” chiese, cercando di ricordare.
“È l' 11 settembre!” rispose Santana.
“L'11 settembre, giusto! L'11 settembre ho incontrato la mia migliore amica!” disse Brittany, abbracciando calorosamente Santana che, arrossendo, rispose all’abbraccio.

 
 
“Eravamo tenerissime!” dice Santana, stringendosi di più a Brittany.
“Già, due cucciole! Me lo ricordo come se fosse ieri… ti ho voluto subito bene!” risponde Brittany sorridendo e baciando dolcemente la sua fidanzata. “Pronta a voltare pagina?”
“Io sono nata pronta!” esclama Santana sorridendo e fingendo uno sguardo altezzoso alla vista del quale Brittany non può fare a meno di ridere.
 
 
 

 
Continua…

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Capitolo 3
*** The First Sleepover ***


The First Sleepover
 
 
 
 
Voltano pagina e si trovano davanti una foto scattata solo qualche mese dopo quella precedente.
La data, immancabile, in alto a destra indica che è stata fatta il 27 dicembre del 2000.
Nella foto le due bambine hanno entrambe i capelli sciolti ed indossano il pigiama.
Sul loro volto è dipinto un sorriso che va da orecchio a orecchio mentre le loro mani sono intrecciate.
 
Entrambe le ragazze rivedendosi in quella foto sorridono, ricordando i tempi passati “Il nostro primo ‘pigiama party’!” esclamano all’unisono per poi mettersi a ridere scambiandosi un’occhiata complice.
 
 
 
Dopo il primo giorno di scuola Santana e Brittany erano diventate inseparabili, non vedevano l’ora delle lezioni per potersi vedere e raccontarsi ciò che era successo in quelle poche ore in cui erano state separate.
Quasi tutti i pomeriggi dopo scuola andavano al parco a giocare, sotto gli occhi vigili delle madri che avevano sempre paura che potessero combinare qualche danno, oppure andavano, a turno, a casa dell’una o dell’altra a fare i compiti e poi giocare, anche se la casa di Brittany era la più gettonata dato che era più ampia e più provvista di giocattoli e cartoni di ogni genere.
Erano così legate che anche le madri, volenti o nolenti, fecero amicizia, arrivando a fidarsi ciecamente l’una dell’altra al punto di affidare all’altra la propria figlia quando, per problemi di lavoro, non potevano essere presenti.
 
Pochi giorni dopo Natale Maribel, la madre di Santana, era stata mandata per due giorni dal suo capo in Virginia, per svolgere alcune pratiche burocratiche, così quest’ultima, non sapendo a chi affidare Santana dato che anche il marito era fuori per lavoro, chiese ai Pierce se la potevano ospitare per una notte.
Questi non se lo fecero ripetere due volte ed accettarono volentieri, sapendo che sarebbe stata una buona occasione per le bambine di divertirsi.
Così la piccola Santana, dopo aver preparato con la madre la borsa con tutto il necessario per la notte, fu accompagnata a casa di Brittany.
 
Alle cinque di pomeriggio era davanti alla casa, al fianco della madre, davanti alla porta d’ingresso. Questa si aprì e apparvero sulla soglia le due donne di casa.
Santana salutò la madre e, dopo averle dato un bacio sulla guancia, seguì l’amichetta al piano superiore, dove si trovava camera sua.
Le madri si salutarono a loro volta “Grazie infinite Grace! Ti devo un favore!” disse Maribel sincera.
“Nessun problema, mi fa piacere avere Santana come ospite” rispose Grace educatamente, dopo di che si congedarono e quest’ultima tornò in cucina per iniziare a preparare la cena.
 
Le bambine appena entrate in camera si sedettero sul letto e cominciarono a parlare dei regali che avevano ricevuto per Natale, a dir la verità fu Brittany a parlare, sotto lo sguardo divertito della piccola latina che non smetteva mai di stupirsi di quanto potesse parlare quella bambina.
Il fiume di parole fu interrotto solo dalla voce di Grace che le diceva di andare a lavarsi le mani dato che la cena era pronta.
 
Una volta a tavola Brittany fece sedere Santana fra lei e la madre, mentre lei si sedette al fianco del padre, Fred.
Grace cominciò a servire la prima portata e la piccola Lopez, nonostante dopo pochi bocconi fosse già piena, vedendo gli altri che continuavano a mangiare con gusto non volle sembrare scortese così svuotò il piatto.
Lo stesso fece con la seconda portata e così con quelle a seguire “Non sapevo che fossi una mangiona come la mia Brittany!” disse Grace sorridendole benevola e servendole un’enorme fetta di torta.
Santana a quella vista spalancò gli occhi e un senso di nausea cominciò a crescerle nello stomaco, mentre il suo volto diventava decisamente pallido.
Fred se ne accorse immediatamente “Santana stai ben…” non riuscì a concludere che la bambina si alzò di scatto scusandosi con la famiglia e correndo al bagno più vicino.
Brittany si alzò subito e la raggiunse in bagno, trovandola davanti al water, mentre vomitava tutto ciò che si era imposta di mangiare per non deludere i Pierce.
 
Furono raggiunte immediatamente dai genitori che si avvicinarono alla piccola latina, cercando di calmarla.
Quando i conati finalmente furono terminati la bambina si sedette a terra, esausta.
Grace le si avvicinò con fare materno e la prese in braccio “Hey, piccolina, stai meglio?”
Santana annuii e, sfinita adagiò la testa sulla spalla della donna.
“Che ne dici se adesso ci facciamo un bagnetto e poi guardi qualche bel film con Britt?” chiese nuovamente alla bambina che annuii nuovamente. Allora si rivolse alla figlia “Britt, hai voglia di andare di sopra a cercare qualche cartone da guardare nel tuo lettone con Santana?” la biondina annuii, felice di poter aiutare l’amica in qualche modo e corse di sopra.
 
Una volta rimasta sola con Grace Santana cominciò a piangere mentre continuava a scusarsi con la donna.
Questa, intenerita dalla bambina l’abbracciò “Non ti devi scusare, sono cose che capitano!” disse guardandola negli occhi.
La piccola, ancora scossa dai singhiozzi cominciò a parlare “È solo che io non avevo fame ma ho mangiato tutto perché la mamma dice che avanzare il cibo nel piatto è da maleducati e io non volevo essere maleducata! scusa, io non volevo…” una nuova ondata di singhiozzi scosse il suo corpicino mentre Grace tentava nuovamente di calmarla.
Dopo averle fatto un bagno ed averle messo il pigiamino bianco che Maribel le aveva dato, portò Santana al piano di sopra dove trovò, nella cameretta, Brittany già pronta nel suo pigiama azzurro con le paperelle, mentre aspettava di vedere il film con l’amica.
Santana si arrampicò subito sul letto, sedendosi di fianco a Brittany che le sorrise e le prese la mano “Stai meglio San?” chiese preoccupata. La piccola latina sorrise e annuì.
Brittany sorrise e prese in mano la sua polaroid “Mamma ci puoi fare una foto?” chiese porgendole la macchina.
“Certo! Fate cheese!” entrambe le bambine sorrisero e qualche secondo dopo uscì la foto.
“Grazie Mami!” disse la bionda dando un bacio sulla guancia alla madre.
“Prego care” rispose sorridente “Ora vado giù a lavare i piatti, se avete bisogno di qualcosa chiamate, d’accordo?” le bambine annuirono e lei, dopo aver chiuso la porta della cameretta scese al piano terra.
 
“Attacchiamo la foto all’album?” chiese Santana, ricordandosi della foto che avevano scattato il primo giorno che si erano incontrate.
“Certo!” urlò eccitata Brittany saltando giù dal letto e andando a prendere l’album in questione dallo scaffale.
Attaccarono la foto e dopo che Brittany ebbe scritto la data Santana le rubò la penna dalla mano e, sotto la foto, scrisse: Pigiama Party, contornando la scritta con dei cuoricini.
Guardarono la loro opera soddisfatte e dopo di che si sdraiarono sotto le coperte “Che cartone guardiamo?” chiese la moretta curiosa.
“Il re leone, l’hai mai visto?” chiese Brittany rivolta all’amica che scosse la testa. “Vedrai, è bellissimo!” disse per poi spegnere le luci e far partire la cassetta.
Iniziarono a guardare il film e ben presto Santana si ritrovò, dopo aver visto la scena della morte di Mufasa, a piangere fra le braccia di Brittany che avendo visto il film talmente tante volte non si impressionava più alla vista di quella scena.
Non riuscirono neanche a vedere metà del film che si addormentarono entrambe, abbracciate.
 
La mattina seguente si svegliarono di buon ora e, dopo aver fatto colazione, misero le loro giacche ed uscirono in cortile a giocare con la neve.
La giornata passò in fretta e in men che non si dica arrivò la sera e con questa Maribel, che era arrivata per portare a casa Santana.
 
 
 
“È stata la prima notte che abbiamo passato insieme!” dice Brittany mentre un sorriso le si apre sul volto.
“Già… la prima di tante!” risponde Santana, con un sorrisetto malizioso stampato sul volto, guadagnandosi subito un’ochiataccia dalla bionda. “Va bene, va bene… la smetto!” dice scoppiando a ridere e trascinando anche Brittany nell’euforia del momento.
 
Dopo essersi riprese dall’attacco di risate è Santana a parlare “Comunque non ti perdonerò mai per avermi fatto vedere il re leone quella sera! Non sono più stata la stessa… mi viene ancora da piangere a pensarci! Povero Simba… povero Mufasa…” quel fiume di parole viene subito bloccato da Brittany che le scocca un bacio dolce sulle sue labbra piene.
Nello stesso momento dalla radio parte la canzone Can You Feel the Love Tonight, di Elton John, parte della colonna sonora del re leone. Le due si guardano e sorridono  “Oh sì, l’amore è nell’aria stasera!” conclude Brittany, rubando un altro bacio alla sua fidanzata.
 
 
 
Continua…
 
 
 
 
 
Angolo dell’autrice: eccoci qui alla fine di un altro capitolo! Come film ho scelto il re leone perché, secondo il telefilm, Brittany e Santana sono nate nel ’94 (come me! :D ) ed il re leone è l’unico classico della Walt Disney uscito proprio in quell’anno. Inoltre è anche l’unico film per cui abbia pianto in tutta la mia vita (la mia reazione era stata proprio come quella di Santana :D )
Bando alle ciance, spero vivamente che vi sia piaciuto! Aspetto con ansia le vostre recensioni!
Baci :*
Frency94

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Capitolo 4
*** Dreams Sometimes Come True ***


Dreams Sometimes Come True
 
 
 
La pagina successiva è impostata diversamente da quelle precedenti, le foto sono due e altrettante sono le date.
 
Nella foto in alto, datata 15 giugno 2002, la protagonista è Brittany, un po’ più alta rispetto alle foto precedenti.
I capelli biondissimi sono legati in uno chignon tiratissimo, mentre il corpo è fasciato in un tutù bianco.
La piccola si trova su un palco, circondata da altre ballerine, tutte più grandi di lei, vestite allo stesso modo.
 
 
 
Fin dall’asilo Brittany aveva sempre dimostrato un grande interesse per la danza. Ogni qual volta sentiva della musica, di qualsiasi genere ed in ogni luogo, cominciava a ballare, cercando di trascinare nella sua danza chi era con lei.
Proprio per questo, ancora prima che iniziassero le elementari, Grace la iscrisse ad un corso di danza.
 
Nonostante fosse la più piccola dimostrò immediatamente di essere la migliore del suo corso, perciò venne spostata in quello successivo. Anche qui riuscì a distinguersi, attirando su di se le attenzioni di tutti gli insegnanti della scuola che la ritenevano un talento naturale, una vera promessa della danza.
Ben presto, con il consenso della madre, iniziò a seguire dei corsi singolarmente, diventando, nonostante fosse appena ai primi anni di danza, la beniamina della preside della scuola, ex ballerina professionista.
 
Il primo ruolo in uno spettacolo le venne assegnato nel 2002, quando aveva solo otto anni. Non era un ruolo da protagonista, ma per una bambina così piccola era più di quanto si potesse desiderare.
Da quando le avevano annunciato che avrebbe preso parte allo spettacolo aveva iniziato ad impegnarsi, se possibile, ancora di più. Ogni mattina, prima di andare a scuola, ripassava i passi, ed ogni pomeriggio si esibiva davanti a Santana che non smetteva mai di ripeterle quanto fosse brava e quanto fosse bello guardarla ballare.
 
Continuando ad allenarsi ogni giorno fino allo sfinimento, ben presto arrivò il giorno dello spettacolo.
Brittany non era mai stata così tesa in vita sua, Grace dovette costringerla con la forza a mangiare qualcosa prima di andare al teatro.
Una volta arrivate furono subito raggiunte da una delle insegnanti che strappò la biondina dalle braccia della madre per portarla dietro le quinte a cambiarsi e riscaldarsi.
 
Mancavano pochi minuti all’inizio, era agitatissima, le gambe le tremavano e le mani continuavano a sudarle, si sentiva come se dovesse morire da un momento all’altro. Voleva andarsene, scappare dal teatro, andare a casa sua a vedere qualche film.
Il filo dei suoi pensieri però si interroppe quando oltre la tenda del sipario, leggermente aperta, vide Santana, la sua migliore amica, che, incrociando il suo sguardo le sorrise, cercando di infonderle coraggio e, mimando le parole, le disse “Sei grande Britt! Spacca tutto!”
A quelle parole ogni paura, ogni ansia scivolò via dal corpo di Brittany. Prese un profondo respiro “Si va in scena!” pensò quando il sipario si aprì di fronte a lei, mostrando il pubblico che le acclamava.
Cominciò a ballare, lasciandosi trasportare dalla musica, senza pensare, cercando di trasmettere al pubblico, a sua madre, a Santana, la felicità che provava in quel momento.
La musica finì e la piccola si inchinò di fronte al pubblico, godendosi i meritati applausi che rimbombavano nel piccolo teatro.
Fu in quel momento che Brittany capì ciò che avrebbe fatto da grande. “Voglio diventare una ballerina, voglio essere la migliore di tutte!” penso mentre tornava dietro alle quinte, dove le sue compagne l’abbracciarono, congratulandosi con lei.
 
Finito lo spettacolo uscì dal teatro dove ad aspettarla c’erano i suoi genitori e Santana, che teneva in mano una foto.
Appena li raggiunse la latina le saltò addosso abbracciandola “Bravissima Britt! Sei stata mitica, la migliore!” disse sorridendo “Guarda!” riprese poi porgendole la foto.
Brittany la guardò e sorrise “Grazie San, è bellissima!” guardò la foto per qualche secondo, pensando a quanto fosse stato bello e gratificante ricevere tutti quegli applausi.
 
 
 
“Eri stata mitica!” dice Santana sorridendo alla sua amata.
La bionda sorride di rimando “È successo tutto grazie a te!” dice lasciando la latina confusa “Sai… prima dello spettacolo ero agitatissima, volevo tornare a casa, pensavo che sarei morta da un momento all’altro… ma poi ho visto te! Tu mi hai dato il coraggio salire sul palco e far vedere a tutti di che pasta ero fatta, mi hai fatto capire che il mio desiderio più grande era quello di diventare una ballerina! Non te l’avevo mai detto, Grazie San!”
Questa la guarda stupita, non sapeva che poche semplici parole avessero avuto quell’effetto “Ce l’avresti fatta comunque, Britt… Io non ho fatto niente” risponde poi sorridendo.
“Tu hai fatto tutto!” risponde Brittany stringendosi a lei “Ti sarò debitrice a vita!”
 
Si coccolano per qualche minuto e poi la loro attenzione cade sull’altra foto presente nella pagina.
In questa, datata 22 giugno 2002, una, sempre minuscola, Santana, con indosso un vestitino bianco e i capelli tirati indietro da un cerchietto dello stesso colore, è seduta davanti ad un pianoforte a coda, su un palco.
 
 
 
Santana era sempre stata una bambina, come si può dire, particolare. Era diversa dagli altri bambini, la sua camera non era colma di giocattoli o pupazzi, non aveva gli scaffali pieni di libri per bambini o cartoni della Disney.
Ovviamente le piaceva giocare e guardare i cartoni, ma solo quando era in compagnia. Quando era da sola si chiudeva in camera con il suo stereo e ascoltava la musica, ma non musica per bambini.
I suoi scaffali erano ricchi di CD che spaziavano per genere ed epoca, dalla musica classica alla dance anni ottanta, fino ad arrivare al rock degli anni sessanta e alle colonne sonore.
 
Questa sua passione per la musica aveva sempre incuriosito i genitori che da parte loro non erano dei grandi intenditori.
Ogni volta che andavano a fare shopping la piccola Santana al posto che guardare i giocattoli spendeva ore nel reparto musica. Si perdeva ad ammirare gli scaffali colmissimi di CD e le scatole in cui venivano custoditi i vecchi vinili.
Grazie alla musica riusciva ad estraniarsi dal mondo, era il modo in cui si distraeva quando i suoi genitori litigavano, entrava in un mondo tutto suo in cui le parole non servivano, un mondo in cui era la musica a regnare.
 
Fu la madre ad accorgersi una volta, che quando Santana ascoltava qualcosa muoveva le dita, come a tenere il tempo.
Così come regalo di natale nel 1999 le regalò una tastiera.
Non aveva mai visto la figlia così felice, si mise subito a provarla e, nonostante non ne avesse mai suonata una, le sue dita si muovevano agilmente fra i tasti, componendo le melodie delle canzoni che era solita ascoltare.
 
Pochi giorni dopo era già in grado di accompagnare la melodia con la mano sinistra, Maribel era veramente sorpresa così chiese ad un collega di lavoro, ex concertista di andare ad ascoltarla.
Questo rimase sconcertato dalle capacità strabilianti della piccola latina e disse alla madre che gli avrebbe dato delle lezioni lui stesso.
 
In pochi mesi, con l’aiuto dell’insegnante la bambina divenne bravissima, prima di iniziare le elementari aveva già imparato alcuni dei brani di repertorio più complicati. Il suo solo limite era la grandezza delle sue mani che le imponevano di raggirare alcuni passaggi in modo tale che le sua dita arrivassero alle note.
Nonostante fosse bravissima non si era mai esibita in pubblico, per lei suonare era qualcosa di intimo, personale. Quando si metteva al pianoforte si sentiva bene, ogni altro pensiero veniva scacciato.
 
La prima volta che si esibì fu perché glielo avevano imposto la madre e il professore.
Lima aveva organizzato un concerto per artisti emergenti, l’iscrizione era gratuita e così la sera del 22 giugno del 2002 si ritrovò su quel palco da sola, con in mano i suoi spartiti.
Non aveva paura, l’unico suo timore era quello di deludere la madre sbagliando e facendo una figuraccia davanti a tutti.
Guardò il pubblico davanti a lei e fece un inchino, vide Brittany fra la folla; nonostante fossero migliori amiche non l’aveva mai sentita suonare ed era curiosissima.
Si avvicinò al pianoforte e saltò sullo sgabello, alto per lei, che non le permetteva di toccare terra con i piedi. Il pubblico era incuriosito, non sapeva cosa aspettarsi da quello scricciolo alto un metro.
Dopo essersi seduta Santana posizionò per bene le pagine della lunga partitura sul leggio e, dopo aver preso un respiro profondo, cominciò a suonare.
Gli spettatori rimasero a bocca aperta nell’assistere alla straordinaria performance di Santana che eseguì uno dei suoi pezzi preferit:i The Heart Asks Pleasure First, colonna sonora del film Lezioni Di Piano.
Le sue dita si muovevano agilmente fra i tasti bianchi e neri del bellissimo pianoforte a coda,  mentre sul volto della bambina si apriva uno splendido sorriso che dimostrava quanto profondamente amasse la musica.
 
Non l’aveva mai detto ad alta voce per paura che non si avverasse, ma il suo più grande desiderio era quello di diventare una musicista e non le importava di diventare famosa, di suonare per dieci persone oppure per dieci mila, purché quelle dieci persone si emozionassero a sentirla quanto si emozionava lei a suonare.
 
Non appena staccò le sue manine dal pianoforte un boato partì dalla folla che si era alzata in una Standing Ovation. Trovò immediatamente lo sguardo di Brittany che piangeva commossa mentre le applaudiva, fiera di lei.
Scese dal palco per raggiungere la sua amica che, non appena la vide le corse in contro e l’abbracciò “San, non lo sapevo che eri così… wooow!” disse facendo ridere la moretta.
 
Quella sera le famiglie Lopez e Pierce al completo andarono a cena fuori insieme.
Appena furono serviti i genitori, insieme, si alzarono e fecero un brindisi “A Brittany e Santana, le nostre piccole, grandi artiste!”
Le bambine arrossirono e sorrisero, leggermente imbarazzate da tutte quelle attenzioni.
 
Ad entrambe si era spalancata la porta del mondo dello spettacolo, erano disposte a tutto per avverare i loro sogni che, con tantissimo impegno, molte rinunce  e forse un briciolo di fortuna, riuscirono a raggiungere.
 
 
 
Sono entrambe commosse da quei ricordi.
“Guardaci in queste foto e guardaci ora, avresti mai pensato che saremmo riuscite ad avverare i nostri sogni?” chiede Brittany guardando Santana negli occhi.
Questa risponde dopo un momento “Sì, ero sicura che ci saremmo riuscite… nonostante abbiamo incontrato molti ostacoli non ci siamo mai arrese, siamo sempre andate avanti a testa alta verso la nostra meta. Ce lo siamo meritate, Britt!” conclude visibilmente commossa.
“Già…” dice Brittany annuendo e permettendo a Santana di appoggiare la testa sulla sua spalla “Ce l’abbiamo fatta insieme!” sorride alla latina, che si alza guardandola negli occhi.
“Mamma mia… siamo due miti!” esclama ridendo “Batti il cinque sorella!”
La bionda ride esasperata dandole il cinque “Ma tu dieci secondi seria riesci a stare?!” dice attirandola a se e baciandola con trasporto.
Santana sorride nel bacio stringendosi a lei.
 
Brittany sorride, intenerita dalla scena “Amore, se continuiamo così però l’album finiamo di vederlo fra sei mesi!”
La mora sorride a sua volta “Ok, nessun problema, posso prendermi sei mesi di vacanza!” dice aspettando di ricevere la solita sberla da Brittany, che però non arriva.
La bionda ride ed esclama “Santo cielo amore, sei completamente fuori di testa!”
“È tua la colpa, sei tu che mi fai andare fuori di testa!” risponde l’altra per poi fiondarsi sulle sue labbra imprimendole un bacio dolce e colmo d’amore.
 
 
 
Continua…
 
 
 
Angolo dell’autrice: ecco un altro capitolo! Che ve ne pare?
Vi consiglio vivamente di ascoltare, se non la conoscete già The Heart Asks Pleasure First di Michael Nyman, colonna sonora di Lezioni Di Piano (Film che vi consiglio :D ). È un pezzo veramente magnifico ed è un piacere sia da ascoltare che da suonare! :D
Aspetto le vostre recensioni!
Baci :*
Frency94
 

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Capitolo 5
*** I'll be There for You ***


 I’ll be there for you
 
 
 
 
 
Non appena voltano pagina il sorriso luminoso che poco prima risplendeva sul volto di Santana sparisce, lasciando spazio ad un’espressione sofferente.
La bionda se ne accorge immediatamente e, come per riflesso, le stringe la mano, cercando di rassicurarla.
 
Nella foto, datata 12 dicembre 2005, una Santana, un po’ più grandicella rispetto alle foto precedenti, è addormentata sul letto di Brittany; non è in pigiama e facendo attenzione si possono notare i suoi occhi gonfi a causa del pianto.
 
“San?” Brittany vede gli occhi della sua ragazza diventare lucidi, prima di scoppiare in un pianto silenzioso.
 
 
 
Santana e Brittany da qualche mese avevano cominciato le scuole medie, come era già successo per tutta la durata delle elementari, vennero escluse dagli altri compagni ma infondo a loro non importava finché erano insieme.
La latina era la prima della classe e, grazie al suo aiuto, anche Brittany riusciva a ricevere voti più che discreti.
 
Nonostante sembrasse una ragazzina educata e molto solare, soprattutto quando era con l’amica bionda, in realtà Santana stava attraversando un momento molto difficile.
Ogni santo giorno, quando tornava a casa, era costretta ad assistere ai sempre più frequenti e pesanti litigi fra i suoi genitori.
Per non sentirli si rinchiudeva in camera sua, con la musica ad alto volume, concentrando al massimo la sua attenzione sullo studio oppure si metteva al pianoforte, suonando per ore, consumando i tasti.
Tutto questo però non bastava, il senso di irrequietezza da cui era pervasa ogni volta che i suoi litigavano non scompariva e lentamente la stava lacerando.
Si sentiva impotente, ed ogni volta che cercava un pretesto per farli smettere veniva trattata in malo modo e allontanata.
 
Aveva sempre sopportato pazientemente fino a quando un giorno non ce la fece più  e scoppiò.
Era il 12 dicembre del 2005, il giorno del suo undicesimo compleanno.
Era un lunedì e, come sempre al suo compleanno, non vedeva l’ora di tornare a casa, per ricevere le attenzioni e le coccole dei suoi genitori.
Quel giorno però, dopo essere scesa dal pulmino ed aver varcato la soglia di casa, non trovò l’atmosfera festante che i suoi le riservavano in quel giorno dell’anno.
Al contrario, trovò entrambi seduti sul divano, con un’aria afflitta. Entrò in soggiorno e vide un’altra persona seduta di fronte a loro, si mise ad ascoltare ciò che stavano dicendo, una parola continuava ad essere ripetuta: Divorzio.
Non ci vide più dalla rabbia, non solo le stavano rendendo impossibile l’esistenza con le continue liti ma le stavano anche rovinando il giorno del compleanno, quello in cui, più di tutti, una persona dovrebbe essere contenta e libera da ogni altro pensiero.
Entrò in salotto e si pose subito davanti ai suoi genitori “Sapete che giorno è oggi?” chiese fissandoli.
“Santana, per favore, non è il momento di scherzare! Non vedi che stiamo parlando con una signora?” disse il padre infastidito.
“Scherzare? Credete che io stia scherzando?” chiese sull’orlo delle lacrime “Avanti, ditemi che giorno è!”
“Santana, mi hai stancato! Vai in camera tua!” disse la madre indicandole la via.
“Ma che bravi genitori! Non vi ricordate neanche il compleanno di vostra figlia!” urlò, con le lacrime agli occhi mentre si allontanava, zittendo i genitori “Io me ne vado da Brittany, almeno lei mi vuole bene! Non azzardatevi a venire a prendermi!” disse sbattendo la porta d’ingresso.
 
Cominciò a correre più velocemente possibile, le lacrime non accennavano a fermarsi e questo le rendeva respirare ancora più faticoso.
Dopo una decina di minuti arrivò davanti alla villetta dei Pierce e ad accoglierla alla porta trovò Brittany, il sorriso che aveva sempre dipinto sul volto si spense non appena vide l’amica ridotta in quello stato.
“San, che cosa è successo?” chiese preoccupata avvicinandosi alla latina.
“I-io, i-i miei genitori…” le lacrime presero a caderle dagli occhi ancora più violentemente.
La bionda annullò le distanze fra loro e la strinse in un abbraccio di cui aveva disperatamente bisogno.
Pochi minuti dopo uscì Grace “Hey Britt, entra! Fa freddo li…” le sue parole si arrestarono non appena vide il faccino di Santana completamente rigato dalle lacrime, si inginocchiò al suo fianco, per riuscire a guardarla bene negli occhi “Piccola, cos’è successo?” chiese preoccupata, prendendo in braccio Santana, che nonostante fosse cresciuta era ancora uno scricciolo, e portandola in casa.
 
Andarono in cucina dove la donna fece accomodare la moretta su una sedia, e venne subito affiancata da Brittany, che non era mai stata così preoccupata in vita sua. “San?”
Dopo essersi ripresa la piccola cominciò a raccontare alle due ciò che era successo “È da un bel po’ di tempo che la mamma e il papà continuano a litigare, mi ha sempre fatto paura vederli arrabbiati, ma non ho mai detto niente. Oggi però quando sono tornata a casa, pensavo di trovarli lì ad aspettarmi per festeggiare il mio compleanno… invece erano in salotto a parlare di divorzio con un avvocato… non si sono neanche ricordati che è il mio compleanno, non mi hanno fatto gli auguri!” una nuova ondata di lacrime scosse la bambina “Non è giusto!”
Brittany abbracciò immediatamente Santana, che iniziò a piangere silenziosamente nella sua stretta.
 
Grace era basita dal racconto della bambina, sapeva che fra Maribel e suo marito Antonio c’erano dei problemi, ma Santana in tutto ciò non c’entrava niente! Non era lei a doverne subire le conseguenze.
Prese immediatamente il telefono e chiamò Maribel per avvertirla che Santana era lì e stava bene, si offrì anche di ospitarla per un po’ di giorni, almeno finché la sua rabbia nei loro confronti fosse sbollita, e l’altra donna accettò riconoscente.
 
Dopo la telefonata Grace tornò dalle bambine, erano ancora abbracciate ma la piccola latina sembrava essersi calmata. “Grazie Britt” sussurrò dandole un bacio sulla guancia.
“Stai meglio?” chiese la biondina apprensiva e l’amica annuii.
“Allora se stai meglio puoi venire qui da me a farti fare gli auguri?!” disse Grace aprendo le braccia. Santana ci si fiondò subito, venendo stritolata dalla stretta della donna “Tanti auguri mostriciattolo!” concluse poi stampandole un bacio in fronte.
“Che ne dite se noi tre andiamo a fare un giro al centro commerciale e poi andiamo a cenare al McDonald?” chiese attirando l’attenzione delle due bambine che non se lo fecero ripetere due volte e saltarono immediatamente in macchina.
 
Le due Pierce cercarono in ogni modo di distrarre la piccola Lopez, per tutto il pomeriggio la tennero occupata, facendole godere il suo compleanno.
La giornata passò velocemente, in men che non si dica arrivarono le nove e tornarono a casa.
 
Le due bambine andarono subito in camera e Santana corse immediatamente a sedersi sul letto, sentiva che stava per piangere, ma non voleva far preoccupare Brittany ulteriormente.
I suoi sforzi di trattenersi però non andarono a buon fine, cominciò nuovamente ad essere scossa dai singhiozzi e la biondina, come sempre molto premurosa nei confronti dell’altra, le fu subito al fianco “San?” disse cercando di farla voltare.
Santana sentì le mani di Brittany stringere le sue, si volto ed iniziò a giocherellare con le sue mani mentre le lacrime continuavano a rigarle le guancie “Britt… io non voglio che la mamma e il papà divorzino, ho paura  che poi mi vogliano meno bene, dato che è successo tutto per colpa mia, anche se loro non lo dicono…”
L’amica era stupita da quelle parole “San, non devi dire queste cose… loro ti vogliono bene, non è colpa tua se loro non si vogliono più bene come prima!” disse sdraiandosi e attirando al suo fianco la moretta.
Questa si strinse forte a lei e sfogò le sue ultime lacrime in quell’abbraccio “Ti voglio tanto bene Britt” disse appoggiando il volto, visibilmente sfinito, sulla sua spalla.
“Anche io ti voglio bene San!” disse per poi cullarla fra le sue braccia fino a quando, stremata da quella giornata difficile, si addormentò.
 
Dopo qualche minuto che Santana dormiva placidamente, Brittany, attenta a non svegliarla, si alzò ed andò a prendere la polaroid.
Scattò una foto alla piccola latina, dopo di che prese l’album e dopo aver scritto la data ci attaccò la foto.
Guardò per qualche minuto Santana, che dopo quella giornata era finalmente riuscita a rilassarsi, prese una penna e, sotto la foto appena incollata, scrisse: Tanti auguri San, ti voglio bene!
 
Per la settimana seguente Santana restò ospite dai Pierce, solo la domenica riuscì a trovare il coraggio di rivedere i suoi genitori.
Suo padre nei mesi seguenti si trasferì in California e le volte in cui lo vedeva erano sempre più rare, mentre con la madre i rapporti si raffreddarono.
 
Quell’evento segnò profondamente la vita di Santana negli anni successivi, si bloccò emotivamente, e divenne incapace di amare veramente qualcuno, per  paura di finire come i suoi.
Solo Brittany riuscì a sbloccarla, promettendole che mai, in vita sua, l’avrebbe fatta soffrire… ma questa è un’altra storia.
 
 
 
Brittany stringe Santana a se, sa che l’argomento genitori, è ancora taboo con Santana.
Quest’ultima sospira pesantemente, cercando di scrollarsi di dosso tutti i pensieri che non fanno altro che farla soffrire.
“Hey piccola, non pensarci…” cerca di tranquillizzarla la bionda, posandole un bacio in fronte ed asciugandole con un altro bacio la lacrima solitaria che stava scivolando sulla sua guancia.
Santana solleva il volto guardando la sua ragazza e accennando un sorriso sul volto “Sai Britt… sei straordinaria! Ci sei sempre stata quando avevo bisogno di te! Anche quel giorno nonostante avessi appena undici anni, sapevi esattamente cosa dirmi per farmi stare bene. Non ti ringrazierò mai abbastanza! Grazie amore mio…” disse baciandola dolcemente.
“Ci sarò sempre per te, piccola mia!” rispose prendendole il volto fra le mani per darle un altro bacio e asciugare le ultime lacrime.
 
 


 Continua...
 
 




Angolo dell’autrice: Eccoci qui alla fine di un altro capitolo, spero che vi sia piaciuto! ;)
Se fate i bravi e recensite in tanti… magari il prossimo ricordo potrebbe essere quello del primo bacio…
(ooosssanti numi come sono caduta in basso… pure i ricatti! O.o #ScleroTime)
Va beh, fatemi sapere il vostro parere!
Baci :*
Frency94

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Capitolo 6
*** The Wonder of You ***


The Wonder Of You
 
 
 

 
Voltano pagina, lasciandosi alle spalle quei ricordi ancora così intensi e dolorosi della vita di Santana.
 
Non appena i loro occhi cadono sulla foto seguente, i loro volti si illuminano e nasce spontaneamente il sorriso al ricordo di quello che forse era stato il momento più strano della loro vita, ma allo stesso tempo uno dei più belli.
La foto è datata 17 Luglio 2008 e rappresenta le due ragazze, una affianco all’altra, mentre si tengono per mano, sui entrambi volti è ben evidente un rossore sulle guance, dovuto all’imbarazzo.
 
Brittany e Santana si guardano e scoppiano in una risata complice.
 
 
 
Brittany e Santana avevano, da qualche settimana, finito le scuole medie.
Santana era uscita con il massimo dei voti in tutte le materie, riuscendo anche a guadagnarsi una borsa di studio, in modo tale da aiutare economicamente la sua famiglia.
Brittany invece non aveva ottenuto grandi risultati come l’amica però era comunque passata e risultata idonea ad affrontare la scuola superiore.
 
Entrambe in quegli anni avevano passato in modo eccellente gli esami di pianoforte e danza che era possibile effettuare alla loro età, mettendosi in luce in mezzo a molti altri ragazzi che non riuscivano ad eguagliarle in alcun modo.
Inutile dire che, finite anche le scuole superiori, avevano aperte le strade per le più prestigiose scuole d’arte.
 
Come praticamente tutte le ragazzine di quattordici anni, anche Brittany iniziò a sentirsi attratta dai ragazzi del sesso opposto, finendo però sempre delusa dato che nessuno degli oggetti del suo interesse ricambiava lo stesso coinvolgimento per lei, e correndo ogni volta a sfogarsi dall’amica.
A Santana invece non le importava nulla dei ragazzi, a dir suo era perché non aveva ancora compiuto i quattordici anni, perciò non era grande abbastanza per quel tipo di interesse.
 
In quel periodo la biondina era particolarmente presa da un ragazzo di nome Michael, della sua stessa età, che abitava neanche a duecento metri da lei.
 Dopo mesi a tartassarlo di messaggi e bigliettini, aiutata da Santana, che avrebbe fatto di tutto per renderla felice, riuscì a farsi invitare ad un appuntamento, probabilmente dovuto al fatto che il povero ragazzino era esasperato.
La data stabilita per l’appuntamento era il 17 luglio.
Quella mattina la bionda invitò Santana a casa sua per aiutarla a scegliere i vestiti che avrebbe messo quel pomeriggio e per chiacchierare un po’, in modo da sciogliere la tensione.
La moretta aveva una strana sensazione riguardo a quella giornata, aveva paura che potesse essere l’ennesima delusione per Brittany e lei, se c’era una cosa che odiava, era proprio vedere la sua amica soffrire, però non disse niente, sperando che la sua sensazione rimanesse infondata, in modo tale che la bionda potesse godersi il suo primo appuntamento.
Si congedarono verso mezzogiorno e la latina tornò a casa con la sensazione sempre più forte che qualcosa sarebbe andata male.
 
Erano le tre e mezza quando Brittany uscì di casa, si erano dati appuntamento al parchetto, una volta arrivata si mise ad aspettare seduta su una panchina.
Dopo che era li ad attenderlo da dieci minuti guardò l’orologio, era in ritardo ma per lui avrebbe aspettato.
Arrivò dopo altri venti minuti, accompagnato dai suoi amici.
Le passarono davanti, senza neanche fermarsi, dicendole “Hey stupida! Come mai sei lì da sola? Ti sei persa?” il loro tono era ironico e colmo di cattiveria.
Brittany dopo essere rimasta interdetta per qualche secondo si alzò, sentendo gli occhi che cominciavano a pizzicarle e si mise a correre, diretta a casa.
 
Non appena arrivò mandò un messaggio a Santana ‘Ti prego, vieni da me! Ho bisogno di te ’ dopo di che si fiondò sul letto, piangendo.
La latina non appena vide il messaggio si mise a correre verso la casa dell’amica e dopo una decina di minuti era lì, davanti alla porta d’ingresso.
Non fece in tempo neanche a suonare il campanello che la porta sì aprì mostrando una Brittany scossa dai singhiozzi, che si fiondò immediatamente fra le sue braccia.
La cullò fra  per qualche minuto, fino a quando si calmò, allora prendendola per mano le chiese dolcemente “Che ne dici se adesso entriamo in casa, ci sdraiamo sul tuo lettone e mi racconti tutto?”
Brittany annuì, passandosi il dorso della mano sul volto per asciugare le lacrime, entrarono in casa chiudendosi la porta alle spalle e salirono le scale fino alla sua camera.
 
Santana si sedette sul letto e lo stesso fece la bionda, tenendola sempre per mano “I-io so-sono a-arrivata la e-e lui non c’era…” disse per poi riprendere fiato “… è arrivato mezzora dopo c-con i suoi amici… mi-mi hanno chiamato stupida e-e poi se ne sono andati!” concluse per poi scoppiare nuovamente in un pianto disperato.
Santana l’abbracciò nuovamente, stringendola a se il più possibile, permettendole di sfogare tutte le sue lacrime.
I singhiozzi che scuotevano il corpo della bionda lentamente si calmarono, si staccò dall’amica e i suoi occhi, prima tristi e delusi si accesero di rabbia.
Si alzò di scatto, camminando nervosamente per la stanza “Perché? Io non mai fatto niente di male, non ho mai offeso nessuno! Perché loro devono offendere me? Perché devo sentirmi chiamare stupida da tutti?” disse affranta “Io non ce la faccio più! Mi sono stancata di sopportare tutto senza dire niente perché se mi lamentassi con qualcuno ai loro occhi sembrerei ancora più stupida, dato che non so difendermi da sola! San, perché mi trattano tutti così?” chiese Brittany nuovamente in lacrime.
Santana le si avvicinò e, prendendola per mano, la portò davanti allo specchio che occupava interamente un’antina del suo armadio “Sai perché ti trattano così?” le chiese guardando il riflesso di Brittany nello specchio che scosse la testa “Ti trattano così perché sono invidiosi, ti trattano così perché sanno di non meritarti!” disse sorridendo dolcemente all’amica “Guardati! Sei una ragazza simpaticissima, dolcissima, sei sempre disposta a farti in quattro per le persone che ami, sei intelligente, sei una ballerina straordinaria, tutti invidiano il tuo talento, poi, caspita, hai un fisico da paura e… sei bellissima!” dicendo quelle ultime parole le guance di Santana divennero rosse, non glie l’aveva mai detto ma aveva sempre pensato che Brittany fosse la ragazza più bella che avesse mai visto.
La bionda le sorrise riconoscente “Grazie San, sei dolcissima ma… a cosa serve avere tutte queste doti se poi non ho nessuno con cui condividerle?” ribatté incupendosi nuovamente “Morirò zitella, senza aver mai avuto neanche mezzo ragazzo e… senza essere stata baciata neanche una volta…” concluse con le lacrime che tornarono copiose a rigarle il volto.
A sentire quelle parole Santana non riuscì a frenare i suoi istinti, si avvicinò a lei e, dopo averle preso il volto fra le mani, la baciò.
Non se ne rese neanche conto, le sue labbra carnose incontrarono quelle morbide e calde di Brittany che, con sua sorpresa, non si sottrasse al bacio, un calore improvviso invase entrambe, i loro cervelli erano in tilt, in quel momento tutti i loro problemi, le loro delusioni non esistevano, c’erano solo loro due, le loro labbra unite che non accennavano a lasciarsi andare.
Brittany, senza interrompere il bacio si strinse di più a Santana, e la sua lingua sbatte contro i denti della mora, chiedendo il permesso di approfondire quel bacio, questa la accolse immediatamente, fondendo i loro sospiri.
 
Per entrambe era la prima volta che entravano in contatto, così profondamente, con un’altra persona, eppure, nonostante non l’avessero mai fatto prima, quel bacio fu perfetto.
 
Dopo un tempo indefinito si staccarono, bisognose d’aria, ma rimasero abbracciate.
Si fissarono per qualche minuto, per poi scoppiare a ridere imbarazzate “Grazie San, è stato bellissimo!” disse poi Brittany sorridendo genuinamente a Santana che, felice come non mai, si rifiondò fra le sue braccia, stringendola forte a se.
 
Ti va di fare una foto chiese la bionda all’amica, che accettò subito di buon grado.
La polaroid scattò e velocemente uscì la foto in cui le due amiche, tenendosi per mano, sorridendo, con le gote arrossate.
La attaccarono all’album e, dopo aver scritto la data, Brittany prese la penna e sotto la foto scrisse parte del testo di una canzone di Elvis Presley, che entrambe amavano:
 
When no-one else can understand me
When everything I do is wrong
You give me hope and consolation
You give me strength to carry on
And you're always there to lend a hand
In everything I do
That's the wonder
The wonder of you

 
“Grazie San” disse poi rivolta alla latina “ci sei sempre quando ho bisogno… ti voglio bene!” concluse poi, dandole un bacio a stampo.
Santana, colta alla sprovvista da quel gesto arrossi, ma si riprese subito “Sai Britt? Mi sa proprio che finiremo tutte e due zitelle… ma almeno saremo insieme!” disse poi sorridendo e facendo ridere l’amica.
 

 
Le due fidanzate si baciano dolcemente, mentre, fra un bacio e l’altro, canticchiano la canzone che anni addietro avevano scritto sull’album.
“Se non fosse stato per te sarei ancora in giro a cercare qualche povero cristo disposto a stare con me!” dice Brittany ridendo.
“Peccato per quei poveri cristi che ti hanno perso! Io, con quel bacio, ci ho solo guadagnato… cioè guarda che bomba sexy che ho per ragazza!” risponde Santana ridendo a sua volta e stringendosi alla bionda.
La giovane Pierce sorride “Sì, lo so! Sono uno schianto… ma tu non sei da meno! Diciamo che ci abbiamo guadagnato entrambe!”
“Va bene capo!” risponde la latina per poi baciare con passione la sua ragazza, che risponde al bacio con altrettanta lussuria.
 
 


Continua...





 
Angolo dell’autrice: ecco qui il capitolo tanto atteso! Che ve ne pare?
La canzone di cui ho scritto parte del testo è Wonder of You, di Elvis Presley. Vi consiglio vivamente di andare ad ascoltarla perché è un capolavoro!
Aspetto con ansia le vostre recensioni :D
Baci :*
Frency94

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