Dio ama, l'uomo uccide

di Giulz95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Il cuore non batte più. Ecco fatto, perfetto. Ne è morto un altro.

-Concentrati, Rayleeth. Trova l'ultimo respiro.-

Ascolto le parole del professore. Chiudo gli occhi spostando la mano sul torace del bambino e cerco di concentrarmi. Devo trovarlo. Devo trovare quell'ultimo brivido che passa attraverso il corpo di Francis. Dai Francis, aiutami.

Le mani inziano a pizzicarmi. Sta funzionando. Apro gli occhi e vedo i polpastrelli illuminarsi mentre sfiorano lo sterno del piccolo Francis. Eccolo l'ultimo respiro. L'ultimo brandello di energia. Lo lascio entrare in me, sentendo il suo profumo di primavera. Mi riempie i polmoni mentre sento nuova energia dentro di me, energia che viene rilasciata dopo qualche secondo dritta sul petto del bambino, che scosso da un fremito ricomincia a respirare e riapre gli occhi.
Simulazione terminata.
Francis scompare, così come il parco in cui eravamo.
-Bene! Molto bene Leeth. Stai facendo moltissimi progressi, lo sai vero?-
-Grazie, professore.- Sorrido. -Anche se richiede moltissima energia.-
-È passato poco più di un anno, Leeth. Vedrai che con il tempo imparerai a controllarlo meglio.-
È passato un anno da Liberty Island. Un anno di pace, di pochi cambiamenti. Insomma, un anno tranquillo. Magneto è in un carcere di massima sicurezza, costruito interamente in plastica. Mistica è ancora sotto le sembianze del senatore Kelly, anche se per ora non sembra intenzionata a creare problemi. Tutto va per il verso giusto, se non fosse che i miei incubi sono peggiorati notevolmente da quando Logan se ne è andato, e ancora di più da quando ho sviluppato la mia mutazione secondaria. Dopo che io e lui abbiamo salvato la vita di Rogue, a Liberty Island, ho tenuto diverse simulazioni con il professore, dove ho scoperto di essere in grado di raccogliere l'energia delle persone, umani compresi, e di amplificarla, per poi farla scorrere nel corpo più potente di prima. Posso salvare delle vite, insomma. Finalmente qualcosa di utile.
-La ringrazio professore.- Sorrido di nuovo, mentre camminiamo verso l'ascensore. Ad un tratto si blocca guardando un punto fisso davanti a lui. Ok. Cosa succede ora?
-Professore? Tutto bene?-
-Sì. Sì, assolutamente.- Torna in sè, sorridendomi, anche se sembra turbato. -Vai pure, Leeth. Gli altri ti aspettano per l'uscita didattica.-
-A più tardi, professore.-
Sorrido, entrando nell'ascensore e salendo al piano di sopra.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


-Arthur, no.- Sussurro al ragazzino di dodici anni di fianco a me, dopo essermi accorta della sua linguaccia ad una bambina dell'altro gruppo. Non ci sarebbe nulla di male, se non fosse che la sua lingua è biforcuta come quella di un rettile. Mi guarda a testa bassa.
-Mi scusi.-
Torno ad ascoltare Ororo mentre mi accorgo che una ragazza si stacca dal gruppo. Non la riconosco subito, così, dopo aver accennato a Ororo le mie intenzioni, la seguo. Si ferma davanti ad un cartellone raffigurante l'evoluzione del'uomo, e per un secondo abbassa lo sguardo sulle sue mani, con aria sconsolata. Sento le dita delle mani pizzicarmi, come se fossero attraversate da elettricità. È lei.
-Ragazzina?-
Lei sobbalza, girandosi a guardarmi e nascondendo le mani dietro la schiena.
-Mi scusi.-
-Tutto bene?- Le chiedo, osservando i suoi lineamenti asiatici.
-Sì. Stavo solo... Dando un'occhiata in giro.-
-Come ti chiami?-
-Nori.-
-Nori. Sei nella classe di Jean, vero?-
-Sì.-
-Bene.- Le sorrido. -Cerca di non distrarti, d'accordo? E rimani tranquilla, vedrai che non succederà niente alle tue mani.-
Lei mi sorride di rimando, mentre torna con me verso il gruppo. Quando mancano pochi passi, Josh mi viene incontro con aria preoccupata. 
-Eccoti qui! Hai visto Rogue e gli altri?-
-Credo siano alla caffetteria. Li hai persi?-
-Credo di essere un pessimo babysitter.- Sorride.
-Teoricamente saresti un insegnante. E loro non sono certo...-
La testa comincia a girarmi, come non faceva da mesi. Sto captando un potere che all'inizio fatico a riconoscere, un potere assordante, che mi permette di sentire un miliardo di voci parlare una sopra l'altra. Una forza telepatica tanto potente da essere frastornante. Quando riesco a riprendermi, riconosco l'impronta di Jean, e istintivamente la cerco con lo sguardo. La vedo poco più lontana, mentre parla con Scott, e ha l'aria piuttosto preoccupata. 
-Leeth? Tutto bene?-
-Sì, scusami.- Torno a guardarlo. -Jean ha mollato per un secondo le redini.-
Si gira a guardarla, e torna cupo per un attimo.
-Sembra cambiata, vero?-
-Come?-
-Non lo so. È da un po' che le capita di non controllare la sua telepatia o sbaglio?-
-Sarà stanca, Josh. Sai com'è fatta: non si ferma nemmeno per respirare.-
-Sì, hai ragione.- Sorride, prima di incamminarsi verso la caffetteria accanto a me. Mancano ormai pochi metri, quando improvvisamente tutto sembra fermarsi. Letteralmente. Nessuno si muove più. Mi guardo intorno, e quando scorgo Jean, Scott e Ororo mi avvicino a loro.
-Cosa è successo?-
-John.- Risponde Ciclope, accennando alla scena davanti a noi.
Un ragazzo sulla ventina è semisdraiato a terra, con un braccio ricoperto di ghiaccio, e sembra guardare con occhi terrorizzati Bobby e John, davanti a lui, mentre Rogue si guarda intorno circospetta. Il potere del professore mi fa pizzicare leggermente la schiena, tanto è forte, e quasi come chiamato, lui arriva dietro di noi.
-La prossima volta che ti viene voglia di metterti in mostra, non farlo.- Ammonisce John, che abbassa lo sguardo mormorando le sue scuse. 

-Notiziario flash: vi informiamo che c'è stato un attentato nello studio ovale della casa bianca.- Automaticamente giriamo tutti lo sguardo verso il monitor appeso alla parete.-Non siamo ancora a conoscenza di ogni particolare, ma siamo stati informati che sia il presidente che il vice presidente sono illesi. Le
nostre fonti dichiarano che l'attentato sia stato opera di uno o più mutanti.
-

-Professore, penso sia meglio andare.-
-Sì, lo penso anche io.-

Usciamo dall'edificio, e solo quando siamo sulla via di casa sento il potere di Xavier dileguarsi.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


-Volete la mia opinione?- La voce di Scott risuona nell'ufficio di Xavier, nel quale io, Josh, Ororo, Scott e Jean siamo stati convocati. -C'è Magneto dietro tutto questo.
-No, io non credo, Scott.- Risponde Jean, seduta sul divanetto dietro di lui.
-Magneto potrebbe organizzare una cosa del genere dalla prigione, ma non avrebbe ragione di farlo.- Continua Xavier -Nuocerebbe al suo intento di vedere la prosperità dei mutanti.-
-Vuole dire "superiorità".- 
-Proprio così. Se avesse mano libera.-
Josh si avvicina a noi, dopo essere rimasto di spalle a guardare l'immenso giardino della villa.
-E sappiamo come risponderebbe il governo: ripresentando la Legge sulla registrazione.-
-Potrebbe accadere di peggio.- Intervengo. -Il presidente potrebbe dichiarare lo stato di allerta e far rinchiudere ogni mutante del paese.-
-Sarebbe un bel problema.- Ironizza Josh, e francamente lo trovo un po' irritante quando fa così. Gli lancio un'occhiataccia di sbieco. Lui se ne accorge, ma viene interrotto da Ororo.
-Crede che l'attentatore abbia lavorato da solo?-
-Lo sapremo soltanto se lo troviamo prima delle autorità. Ho tentato di localizzarlo servendomi di Cerebro ma i suoi movimenti sono inesplicabilmente erratici. Quando avrò coordinata più esatte Tempesta, Jean e Josh cercheranno di andare a prenderlo.-
Tempesta, Jean e... Josh? E' davvero così pericoloso da dover smuovere tre mutanti, tra cui due donne e il mio fidanzato?! Okay, Leeth, rilassati.
Urge una lunga chiacchierata di coppia.
 

-Si può sapere che cosa ti prende?- Sì, lo so che ho detto che avevo bisogno di parlare con lui, e questo può portare a chiedersi perché lo stia praticamente costringendo a rincorrermi pr tutta la scuola. -Ti vuoi fermare?!- Mi posa una mano sulla spalla, costringendomi a girarmi verso di lui.
-Niente, Josh. Non mi prende niente.-
-Non mentirmi, Rayleeth. Non ne sei capace.-
-Ah sì? E tu come lo sai? Sei improvvisamente diventato un telepate? O te l'ha detto Jean, giù in infermeria? In fondo avrete dovuto parlare di qualche cosa lo scorso pomeriggio, visto che siete rimasti giù delle ore.- Mi accorgo di aver esagerato. Non è esattamente così che volevo affrontare l'argomento, però...
Josh mi guarda spiazzato, le sopracciglia alzate in segno di stupore.
-Cos... Sei gelosa?-
-Io non sono gelosa, ma detesto quando la gente mi chiede perché sono nervosa, e tu lo sai! E io sono stufa di te che te ne dimentichi costantemente.-
-E' per la missione con Ororo e Jean, vero?- Mi chiede incorciando le braccia.
-E' la quarta.-
Sostengo il suo sguardo indecifrabile per qualche minuto, prima che lui lo abbassi sorridendo nervosamente.
-Non hai motivo di...-
Sento la porta principale aprirsi con uno scatto giù, nel salone di ingresso, e sento anche la sua impronta farsi più nitida nella mia testa. E' tornato. 
Alzo la mano fermando Josh, e mi precipito vero le scale, che scendo frettolosamente. Al centro del salone Rogue, Bobby, Ororo e Logan si guardano sorridendo.
-Ma guarda un po' chi si rivede.- Sorrido scendendo le scale. Lui alza lo sguardo, beffardo come al solito. -L'Alaska ti ha congelato le chiappe?- 
Sorride di sfuggita, ma prima che possa rispondermi, Jean scende le scale salutandolo. Lui si volta, e nei suoi occhi qualcosa cambia.
-Ciao, Logan.-
-Come stai Jean?-
Ororo mi guarda sorridendo, prima di parlare.
-Vado a preparare il jet per la partenza.-
-E' stato un piacere conoscerti.- Dice Bobby, prendendo la mano guantata di Rogue e tirandola verso la caffetteria. -Andiamo..-
-Ciao Logan! Ci vediamo dopo!- Finisce la ragazza.
-Ok...-
Jean si avvicina a Logan senza che lui le scolli gli occhi di dosso, e improvvisamente mi sento di troppo.
-Beh, io vado a... Fare... Qualcosa.- Sorridono entrambi, mentre mi allontano da loro e mi dirigo verso la biblioteca. Un buon libro è l'ideale per rilassarsi. Incrocio Scott lungo il corridoio che non appena mi vede mi ferma per un braccio.
-Uhm Leeth, Josh ti stava cercando poco fa.-
-Sì, lo so.- Sorrido. -E' tornato Logan, sai?-
-Che bella notizia...-  Sorride anche lui, con la mia stessa punta di amarezza.
-Rilassati, non te la ruba nessuno...-
-Potrei dirti la stessa frase.- Lo sento parlare mentre si allontana di spalle. 

Ma maledizione, cos'è che ho fatto di male?!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Dopo un paio d'ore passate in assoluto silenzio con me stessa, torno alla luce e in mezzo alla civiltà, e come immaginavo, la prima persona che incontro in arrivo dai sotterranei è...
-Logan...-
Si volta appena, accennandomi un saluto.
-Leeth.-
-Hai trovato quello che cercavi?-
-Ho trovato un mucchio di macerie.-
-Mi dispiace...-
Mi guarda per un po', prima di parlare.
-Nemmeno tu hai l'aria di una che se la sta spassando alla grande...-
Eh?!
-Io sto benissimo.-
Sorride. -Se lo dici tu. Credo che stasera dovremo tenere d'occhio i mocciosi. Hanno tutti un appuntamento tranne noi due.-
-E' una specie di invito al ballo dei diplomandi?-
Ride alla mia battuta.
-No, non credo proprio. A più tardi.-
-A più tardi.-
Salgo le scale verso la mia stanza, e la trovo vuota. Josh deve essere già partito. D'accordo, il segreto è distrarsi. Non pensare a come le cose stiano andando allo scatafascio, e tutto andrà bene...
Bene un corno.
E' da Liberty Island che va così. E' un anno ormai ormai. Credo che il non vedersi praticamente più, pur vivendo sotto lo stesso tetto sia piuttosto rara come cosa. Eppure è così. Io non vado in missione da un sacco di tempo, lui invece... Xavier lo manda ovunque. E' come se stesse cercando di dividerci.

Ma cosa stai dicendo, Leeth... Sto delirando.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Di nuovo. Di nuovo in questo posto, come ogni notte. La vasca, i volti, il dolore...

-Calibrare l'incisione. Bisturi.-

La paura.

-Non ricorderà niente.-

Per un sogno che nemmeno è mio. 

-Wolverine.-

Urlo, sapendo di non poter essere salvata. Urlo, e corro, scappo dal dolore. Scappo verso una luce fredda, gelida, che ighiotte ogni cosa.

Apro gli occhi di scatto ritrovandomi a fissare il soffitto della stanza da letto. Mi giro automaticamente per cercare Josh, ma è a Boston, e comunque sia mi avrebbe sentito urlare. Sapevo che dopo il ritorno di Logan questo incubo sarebbe ritornato. E' frastornante avere paura di un ricordo non tuo. Mi alzo a sedere, passandomi una mano tra i capelli e accendendo l'abatjour. La sveglia sul comodino di Josh segna le due del mattino. Di riaddormentarsi non se ne parla nemmeno, dunque. Potrei scendere, ma sarei da sola e per quanto sia bella di giorno, questa villa al buio è maledettamente spettrale. Mi risdraio dopo aver sistemato il cuscino e mi metto a leggere uno dei libri che tengo sul comodino per le situazione come questa. Dopo qualche pagina e una mezz'ora  passata a sperare inutilmente di riaddormentarmi, mi alzo, sistemo la cannottiera ed esco in corridoio chiudendo la porta dietro di me. Scendo le scale lentamente, per non svegliare nessuno e mi dirigo verso l'area TV. Ma qualcuno mi ha preceduto. Mi avvicino al divano, posando una mano sulla spalla di Jones, il bambino di tredici anni tecnopatico.
-Jones.-
-Salve signorina Turner. Nemmeno lei riesce a dormire?-
-Nemmeno io.- Sorrido. -Posso farti compagnia?-
-Sì, certo.-
Mi siedo di fianco al ragazzo, senza fare caso alla televisione. 
-C'è qualcun altro di sveglio oltre a noi due?-
-Bobby Drake è in caffetteria. E anche il tizio che è arrivato stamattina.-
-Logan?-
Annuisce senza guardarmi.
-Perché non provi ad andare a riposarti, Jones?-
-Perché non posso dormire.-
-Non ho detto che tu debba dormire. Ma si sta facendo tardi, e dovresti andare in camera come tutti gli altri.-
Mi guarda per qualche minuto attraverso gli occhiali, prima di alzarsi dal divano.
-Buonanotte, signorina Turner.-
Sorrido.
-Buonanotte, Jones.-
Cammina verso il corridoio, e dopo pochi secondi mi alzo e spengo la televisione, dirigendomi verso la caffetteria. Dopo poco sento dei passi dietro e di me, mi giro ma non vedo nessuno. Alzo le spalle entrando dalla porta, e quando lo faccio Logan si volta di scatto estraendo gli artigli. Faccio un passo indietro spaventata, prima di riprendermi.
-Cosa ti prende?- Gli chiedo, prima che lui ritragga gli artigli e tenda le orecchie verso un altro suono, che però ne io ne Bobby, seduto al tavolo, riusciamo a sentire. 
-Sssh.- Mi zittisce, prima di uscire dalla caffetteria. Rimango per un attimo immobile, guardando Bobby, che intanto si alza ad osservare qualcosa fuori dalla finestra.
-Sono elicotteri?- Chiede ad un tratto. Mi avvicino alla finestra, quando nel riflesso del vetro vedo un uomo incappucciato avvicinirarsi con un fucile in mano, puntato alle nostre schiene. Mi giro di scatto spingendo Bobby dietro al tavolo, quando Logan sbuca da dietro l'uomo, immobilizzandolo.
-Hai scelto la casa sbagliata amico.-
Un urlo arriva alle orecchie di tutti, come l'antifurto di una macchina, e gli ultrasuoni mi lacerano il cervello. Mi inginocchio premendomi le mani sulle orecchie, imitata da Bobby, mentre l'uomo inizia a sparare, pur immobilizzato da Logan. Raggiungo Bobby dietro il tavolo, poco prima che il suono si interrompa e noto lo sguardo spaventato del ragazzo.
-Tranquillo, andrà tutto bene.-
Bobby annuisce, per poi sobbalzare di nuovo all'urlo di Logan. Mi alzo di scatto, solo per vedere il cadavere del tizio a terra, davanti al frigorifero. Logan si volta guardandomi.
-State bene?-
Annuisco guardando Bobby, che fa lo stesso.
-Chi diavolo era quello?!- Chiede il ragazzo.
-Non credo fosse un ladro. Cos'era quel rumore?- Risponde Logan, ritarendo gli artigli. Ci rifletto un attimo e la preoccupazione mi passa davanti agli occhi.
-Siryn! I ragazzi!-
Usciamo dalla caffetteria, ma Logan ci ferma.
-Restate qua.- Si allontana, e sparisce dietro l'angolo. Altre urla e passi di corsa arrivano dai piani superiori. 
-Rogue...- Mormora Bobby.
Lo prendo per mano trascinandolo al piano di sopra, dove i bambini corrono senza sapere cosa fare. 
-Vai a cercare Rogue e John, mi occupo io di loro.-
Il ragazzo annuisce, mentre vedo Peter, Colosso, arrivare con una bambina incoscente in braccio.
-E'...-
-Paralizzata. Cosa facciamo?-
Rifletto un secondo prima di rispondere.
-I passaggi sotterranei. C'è un cunicolo sotto la scuola che porta in giardino.-
-Ok.-
Mi volto verso i bambini, e prendendo in prestito il potere di Siryn urlo cercando di radunarli.
-Bambini!- Si girano tutti verso di me, tappandosi le orecchie. Ok, forse è il caso di abbassare la voce. -Per di qua!-
Faccio strada seguita da Peter e i ragazzi, e una volta giunti davanti una delle pareti cerco di aprire il passaggio a pressione. Peter mi raggiunge e cede Siryn nelle braccia di un ragazzo, prima di dare una gomitata al muro, che subito si sposta rivelando il cunicolo buio.
-Forza, tutti dentro! Via!- Urlo, aspettando che i bambini si incanalino nel cunicolo. -Peter, portali fuori e nascondetevi finché saremo fuori pericolo.-
-Ehy!-  Mi volto per vedere Logan arrivare di corsa, con Jones in braccio. Si avvicina a Peter, porgendogli il ragazzo. -Prendilo tu, è svenuto.- Poi si rivolge a me. -Dov'è Drake?-
-E' andato a cercare Rogue, credo...-
-Recuperali e tornate qui.-
Annuisco, correndo giù per il corridoio e giù per le scale, con il cuore in gola. Ci sono muri sfondati e pezzi di vetro delle finestre dovunque. Ad un tratto vedo una figura femminile uscire dai dormitori.
-Rogue!-
-Signorina Turner! Cosa sta succedendo?!-
-Qualcuno sta cercando di rapire i bambini. Dove sono John e Bobby?-
-Li stavo cercando ma...-
-Vieni. Dobbiamo trovarli e aspettare Logan!-
Corriamo insieme verso il salone, e dopo poco sento la voce di Bobby.
-Rogue!-
-Bobby!-
-Muoviamoci!- Urlo tornando indietro, ma una delle vetrate esplode davanti a noi. Rogue urla, mentre cerco di girarmi di schiena e proteggerli. Dovremo passare per l'entrata principale per raggiungere gli altri in cortile. -Per di qua!-
Ricominciamo a correre tra il suono degli elicotteri, ma quando raggiungiamo l'ingresso le porte si aprono, e ci ritroviamo la strada sbarrata di nuovo. Mi metto davanti ai ragazzi indietreggiando e cerco di inventarmi qualcosa, ma non ce n'è bisogno: Logan si lancia dal corrimano delle scale superiori alla porta e cade stendendo le braccia. Due dei soldati cadono con lui, mentre pugnala poi gli altri due. 
I ragazzi rimangono pietrificati, mentre lui si rialza.
-Filiamocela.- Fa qualche passo verso l'uscita ma le porte si riaprono sotto il vento, e la luce del'elicottero ci investe.
-Per di qua!- Bobby fa strada verso un altro passaggio segreto, nei corridoi. Un volta davanti ad esso, lo apre con una spallata prima di entrare seguito da Rogue, John e me. 
-Prendi una macchina e andatevene.- Mi dice, prima di chiudere lo sportello.
-No, Logan!- Rogue urla, tornando indietro.
-Andiamo! Sa badare a se stesso!-
-Lo uccideranno! Non possiamo lasciarlo qui!- La ragazza mi guarda supplichevole. -Leeth, ti prego!-
Maledizione. Mi avvicino allo sportello cercando di alzarlo ma è più pesante di quanto credessi.
-Datemi una mano ad aprirlo!-
Mentre cerchiamo di sollevare il pannello di metallo, sento la voce di qualcuno provenire dall'altra parte.

-Non sapevo che Xavier avesse animali in casa, seppure una bestia rara come te.-
-Tu chi sei?-
-Non te lo ricordi?-

John da uno strattone verso di sè, e il pannello si solleva. Mi sporgo insieme ai ragazzi. Logan è di schiena, davanti ad un uomo sulla cinquantina, circondato da soldati. Osservo l'uomo attentamente, e provo uno strano senso di familiarità. Come se l'avessi già visto, non so dove. Logan fa qualche passo verso di lui. Io guardo Bobby, che annuisce prima di posare una mano sul muro: la scia di ghiaccio corre verso di loro, creando un muro a separarli.
-No!- Urla lui, lanciandosi su di essa.
-Logan dobbiamo andare!- 
-Andate, me la cavo da solo!-
-Ma noi no!- 
Logan si volta verso Rogue, e finalmente sembra darle retta. Torna verso di noi, entrando nel passaggio, che si richiude dietro lui. Corriamo lungo il cunicolo sotterraneo, fino alle scale che portano al garage, dove saliamo sulla macchina di Ciclope. Logan prende il posto del guidatore, mentre io di fianco a lui chiudo la portiera.
-Questa è la macchina di Ciclope!- Esclama Bobby.
-Ah, davvero?- 
 Estrae un artiglio e lo infila nel cruscotto, mettendo in moto la macchina, che sgomma fuori dal garage. Dopo qualche minuto siamo fuori dalla proprietà, cercando di recuperare fiato.
-Chi era quel tipo?- Chiede John ad un tratto.
-Stryker. Si chiama Stryker.- 
-E chi è?-
-Non riesco a ricordarmelo.- Continua Logan, creando il silenzio. John si sporge dal sedile posteriore, allungandosi verso l'autoradio.
-Ehy, cosa fai?-
-Non mi piacciono i silenzi imbarazzanti.-
Dalle casse escono le note assordanti di qualche canzone dei Backstreet Boys, e automaticamente mi viene da ridere. Dio mio, come può Scott ascoltare i Backstreet Boys?!
John preme un altro tasto, la musica si interrompe e uno strano congegno si stacca da sotto lo stereo.
-Non credo che sia un lettore CD.-
Logan lo prende, facendolo scattare, e prende la forma di un telefono cellulare.
-Oh.- Esclama guardandolo. -Stai al tuo posto.-
-Dove andiamo?- Chiede Bobby.
-Tempesta, Jean e Josh sono a Boston. Potremmo raggiungerli.- Rispondo, guardando Logan.
-I miei sono di Boston.- Continua il ragazzo dagli occhi azzurri.
-Perfetto.-

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


-Mamma, Papà?- Bobby apre la porta di casa  guardandosi intorno, mentre noi altri entriamo dopo di lui. -Ronnie? C'è nessuno in casa?- Nessuna risposta. -Vado a cercare dei vestiti. Cerca di non bruciare niente.- Dice poi, rivolto a John, prima di salire le scale seguito da Rogue.
-Proverò a chiamare Jean.- Logan si allontana verso un'altra stanza, mentre John rimane a fissare le foto di famiglia di Bobby, appese alle pareti. So come si sente. Sono stata anche io un'orfana. Mi avvicino a lui rimanendogli dietro.
-John.- Si volta verso di me, quasi con le lacrime agli occhi. -Tutto bene?-
Mi fissa per un po', poi si gira di nuovo verso le foto.
-Sì... E' solo che...- Sospira. -Lasci perdere.-
-So come ti senti, John.-
-No, non sa proprio niente.-
-Sì, invece. Ci sono passata anche io.- Gli poso una mano sulla spalla. -So come ci si sente davanti a foto del genere.-
-Gliel'ho detto, professoressa Turner: lei non sa niente.- Strattona via la spalla, prima di allontanarsi. 
Ma dannazione.
 

Josh:

-Ora gli metto uno stivale in bocca.-
Jean ridacchia alla mia battuta. Da quando lo abbiamo trovato questo tizio non ha fatto altro che pregare. Ora, non che a me diano fastidio certe cose, ma mi sta dando sui nervi pesantemente, e per di più odio l'accento tedesco. 
-Non risponde nessuno, non riesco ad avere segnale.- Ororo sembra stanca e frustrata. Beh, sono ore che pilota e cerca di mettersi in contatto con qualcuno a casa, inutilmente. La cosa comincia a preoccupare anche me in effetti.
-Perché non ti riposi? Vai a tenere compagnia al funanbolo, così magari la smette con questa tiritera. Ci penso io qui.-
Mi sorride, prima di alzarsi e andare verso Wagner. Prendo il suo posto di fianco a Jean, allacciando la cintura ed indossando l'auricolare. Cerco un paio di volte di mettermi in contatto con la scuola, dopodiché provo al cellulare di Leeth, ma non risponde. Comincio seriamente a preoccuparmi. Soprattutto per come è finita la discussione di ieri.
Non l'avrei mai immaginata gelosa. Insomma, io sono quello che dovrebbe essere geloso. Ma non ho detto nulla. Non sono io a chiedere al professore di mandarmi in missione con Jean e Ororo. Dovrei probabilmente parlarne anche con lui. E dovrei parlare anche con Leeth.
Devo parlare con troppe persone.
-Tutto bene Josh?-
Mi volto verso Jean, accorgendomi di essermi accigliato.
-Sì!- Recupero il sorriso. -Sì, sto bene. Stavo solo pensando.-
-A Rayleeth?-
La guardo stupito. 
-Mi leggi nel pensiero?-
-Non ce n'è bisogno.- Sorride lei. -La tensione tra voi due si sente a un miglio di distanza ultimamente. E' successo qualcosa?-
-E'... E' diversa. Da Liberty Island. E' come se non facesse altro che pensare a Logan.-
Mi guarda per un secondo.
-Davvero?-
-Già. Dovrei iniziare a preoccuparmi.-
-No, non credo proprio. Tu e Leeth siete insieme da tantissimo tempo. E' normale litigare qualche volta.-
-Tu e Scott litigate?-
-Beh... A volte.-
Annuisco tornando a guardare il pannello di comunicazione, e un puntino rosso indica un dispositivo acceso.
-Bingo!-
Lei si volta senza capire, poi osserva il monitor.
-C'è un dispositivo di comunicazione attivato.- 
-Dove?- Chiede Ororo, da dietro di noi.
Fortunatamente vicino.
 

Leeth:

-Logan, penso sia il tuo.- Accennando alla tasca dell'uomo, in piedi appoggiato allo stipite della porta. Lui si allontana, rispondendo al telefono, lasciando noi in salotto. E con noi intendo me, John, Rogue, Bobby e... I suoi genitori, che hanno appena scoperto di aver un figlio mutante, e che sono considerevolmente scioccati.
-Bobby...- Inizia la madre. -Hai provato a... Non essere un mutante?-
-Come scusi?- La guardo sorridendo, ma lei non sembra avere intenzione di ripetersi. -Non si può fingere di non essere quello che si è.-
-Cerchi di capire, come si sentirebbe se suo figlio fosse malato?- Continua il padre. Prego?
-Malato?- Inizio ad inalterarmi. -Nessuno ha parlato di malattia qua, signor Drake. Suo figlio è sano come un pesce.-
-E' un mutante!-
-E' un mutante sano come un pesce! Ed è comunque vostro figlio, fatevene una ragione.-
Il silenzio cala nel salotto, e viene interrotto dai passi veloci di Logan, che entra richiudendo la porta di vetro dietro di lui a chiave.
-Dobbiamo andarcene.-
-Che succede?-
-Adesso!-
Ci alziamo seguendolo verso la porta, e quando usciamo ci ritroviamo circondati dalla polizia. Logan estrae gli artigli, mentre noi ci guardiamo intorno senza capire.
-Butta i coltelli e metti le mani in alto!- Urla un poliziotto, puntando la pistola verso Logan.
-Che cosa vuol dire?- Lui si rivolge a noi, e Bobby risponde con lo sguardo di chi ha appena realizzato qualcosa che già temeva.
-Ronnie...-
-Ho detto butta i coltelli!-
-Non posso.- Logan si gira verso l'agente, e alza un braccio verso di lui. Pessima idea.                  -Guarda...-
La pallottola lo prende in piena fronte, e lui cade a terra con un tonfo. Non riesco a trattenere un urlo.
-Tutti a terra ora!- 
Lo guardo per un secondo, poi mi sdraio seguita da Rogue e Bobby. 
-John...- 
Il ragazzo non mi risponde, continuando a guardare gli agenti.
-John, maledizione!-
-Non vogliamo farti del male ragazzo!-
-Avete presente quei mutanti di cui parlano i telegiornali...?- Estrae l'accendino dalla tasca, facendolo scattare.
No, no!
-John!-
-Io sono il più cattivo.-
La fiamma salta dall'accendino alle mani del ragazzo, ed egli la spinge vero i due agenti ai nostri lati, prima di mirare i due entrati in casa. 
-John, smettila subito!-
Le macchine davanti a noi esplodono.
Devo farmi venire un'idea.
-Rogue!-
La ragazza guarda il corpo di Logan, terrificata. D'accordo, faccio da me!
Attingo al suo potere e afferro con una mano la caviglia del ragazzo, che si vede la fiamma morire tra le mani. Mentre le forze lo abbandonano, uso il suo potere per spegnere le fiamme. 
John cade in ginocchio. Lascio la sua caviglia quando un vento improvviso ci investe. Ci alziamo tutti, Logan compreso, e osserviamo il Black Bird atterrare in mezzo al giardino, tra le macchine distutte. John mi guarda per un secondo.
-Ne parleremo più tardi, ragazzo.- Gli dico dura, prima di rivolgermi a Logan. -Tutto bene?-
-Che diavolo è successo?-
Sospiro, incamminandomi verso il jet, seguita dagli altri. Drake si ferma, voltandosi verso casa, guardando verso la finestra più alta, dove la famiglia lo fissa, quasi come fosse un mostro.
-Bobby?- Si volta verso di me. -Andiamo.-
Annuisce prima di seguirmi. 

Questa storia non finirà mai.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Saliamo sul jet, e la prima persona che cerco con lo sguardo è Josh. Mi vede e sorride per un secondo. Faccio lo stesso, mentre mi avvicino al sedile accanto al suo. Mi fermo quando mi accorgp del passeggero dietro Ororo. 
-Guten tag!-
Lo fisso per un secondo prima di sorridere e sedermi. I ragazzi prendono posto, fino a quando sale Logan.
-Ma chi è questo?-
-Kurt Wagner.- L'accento tedesco è marcatissimo. -Al circo di Monaco ero noto come "L'incredibile Nightcrawler"-
-Ah, ti prego... Tempesta?- 
Solito tatto da Logan. Il mutante blu sembra rimanerci male per un secondo, ma quando alza gli occhi gli sorrido di nuovo, e vengo ricambiata.
-Si parte.-
il jet decolla, e in pochi minuti siamo in volo.
Ad un tratto Josh mi prende la mano, e io mi volto a guardarlo.
-Ehy.-
-Ehy.- Sorride, per poi sospirare. -Mi dispiace per...-
-Non ora. Ne parleremo a casa, ok?-
-D'accordo. Che cosa è successo lì sotto?-
-Un incidente.-
-Con tutto quel fuoco?-
-Un incidente mutante.-
Sorride insieme a me, prima di stringermi di più la mano. 
-Mi sono preoccupato quando non mi hai risposto al cellulare.-
-Temo di averlo dimenticato nella fuga. Mi mancherà.-
-Sono serio.- Mi guarda negli occhi.
-Sto bene. Me la sono cavata. Sono i bambini che non sono stati così fortunati. Io dovevo tenerli d'occhio, e invece...-
-Ehy, non è colpa tua. Non potevi saperlo.-
-Non importa. Li troveremo.- Mi volto a guardare fuori dal finestrino, e Josh non dice più nulla. Dopo poco si alza, per dare il cambio a Ororo, che va a sedersi accanto a Kurt.
Passa circa mezz'ora, quano Logan si slaccia la cintura avvicinandosi al posto di comando e si appoggia al sedile di Jean.
-Quanto manca?-
-Siamo praticamente arrivati.-
Il radar comincia a suonare, catturando l'attenzione di tutti.
-Due segnali in avvicinamento.- Josh alza lo sguardo preoccupato. -Avanzano velocemente.-
-Veicolo non identificato, vi ordiniamo di scendere a 20.000 piedi e tornare scortati da noi alla base militare. Avete dieci secondi per eseguire.-
Meraviglioso.
-Qualcuno è arrabbiato...-
-Chissà perché...- Mi volto a guardare John, che abbassa lo sguardo.
-Ripeto: scendere a 20.000 piedi. Questo è l'ultimo avvertimento.-
I jet che ci avevano affiancati si spostano, tornando verso di noi.
-Ci hanno ripensato?- Josh stringe le mani sulla cloche. Passano pochi secondi prima che il radar ricominci a suonare più insistentemente. -Ci hanno preso di mira.-
-Che cosa?-
-Tenetevi forte!-
Logan torna a sedersi di corsa, ma rischia di cadere quando Josh accende i motori secondari. Il jet schizza in avanti facendoci sentire il contraccolpo. Tutti allacciamo le cinture, e il mutante blu fa il segno della croce. Bene, è molto d'aiuto!
-Spero che nessuno di voi abbia mangiato pesante!- Urla Josh, dal posto di comando, prima di inclinarsi da un lato. Il jet compie un giro di trecentosessanta gradi. Non ho mai sofferto il mal d'aria, ma potrei iniziare a farlo oggi.
-Ti prego, non farlo mai più.- John si è aggrappato al sedile, ed ha gli occhi sgranati.
-Mi associo.- Lo segue Logan. -Non ci sono armi su questo rottame?!-
Ce ne sono nove. Gli occhi di Tempesta si riempiono di nuvole bianche, ben diverse da quelle nere che si creano fuori. Una decina di trombe d'aria iniziano a formarsi fuori dal jet. Passano un paio di minuti, prima che il radar smetta di suonare e il cielo si riapra. 
-Tutti bene, là dietro?- Chiede Jean.
-Sì.-
-No.- Logan risponde senza guardarla, e io non posso fare a meno che sorridere.
Il radar ricomincia a suonare.
-Abbiamo due missili alle costole.- Josh aumenta la velocità, con gli occhi fissi sul radar. Svolta bruscamente, facendo inclinare l'aereo verso destra, ma nessuno dei due missili si sgancia. -Avanti...-
Una fitta alla testa mi fa stringere i denti e portare una mano alla tempia. Logan si volta a guardarmi senza capire.
-Leeth, tutto bene?-
Il potere di Jean è enorme, lo sento pulsare nel mio cervello come fosse una bomba ad orologeria. Mormoro il suo nome a bassa voce, ma non riesco a sganciarmi. Vedo la coda del missile dietro di noi, come fossi a dieci centimetri da essa. L'ultima cosa che vedo prima che cominci a tremare ed esplodere è un immenso rapace coperto di fiamme. Jean si ferma, e il mio dolore se ne va com'era venuto. Riapro gli occhi, ma ho bisogno di un attimo per rimettermi.
-Ce n'è un altro...- Josh si volta verso la rossa. -Jean...?-
Niente mal di testa, niente potere. Cerco di recuperare il contatto e dirottare il missile, ma c'è troppo poco tempo. Riesco solo a deviarlo di poco verso l'alto, prima che l'esplosione apra il retro del jet come una scatola di sardine. Veniamo sbalzati in avanti, mentre l'allarme comincia a suonare, sovrastato dalle urla di Rogue. Mi volto appena per vedere la ragazza cadere verso il fondo dell'aereo e fuori da esso.
-Rogue!- 
-No!-
Maledizione!
Un odore di zolfo arriva dal sedile di Kurt, che sparisce in una nuvola viola per ricomparire poco dopo, con Rogue stretta tra le braccia, sdraiato a terra.
Wow.
-No no no...- Josh mormora mentre cerca di far riprendere quota all'aereo, che ormai sta precipitando verso terra. Questa è proprio la fine.
Guardo Logan, ma lui ha già stretto contatto con Jean. Ovviamente. John chiude gli occhi, Bobby si stringe sul sedile, Ororo cerca di respirare regolarmente e Kurt borbotta prega a bassa voce. 
Avverto un potere che non sentivo da tempo, e che non riconosco subito. Logan si volta a guardare il fondo dell'aereo, che si ricompone velocemente. La caduta rallenta.
-Jean?- 
-Non sono io! Rayleeth?-
-No! Viene da fuori!- Rispondo, prima che il jet si inchiodi a pochi metri da terra, sballottandoci. Può essere...? Riapro gli occhi e deduco che sì, è. 
Magneto e Mystica sono davanti al nostro jet. 

Non so qual è la cosa più strana: il fatto che siano qui, o il fatto che ci abbiano appena salvato la pelle.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


-Si chiama Colonnello William Stryker, e ha invaso la vostra scuola con uno scopo: voleva Cerebro.- Di tutte le persone con cui pensavo che avrei passato una serata davanti ad un falò, questa è la più improbabile. Riunione immediata della squadra, meno Ciclope. Invece che nello studio di Xavier, in una radura. Niente Xavier. Al suo posto, Magneto ci sta dicendo ciò che sa sull'attacco alla scuola. -O quanto gli serve per costruirne un altro.-
-Solo il professore può usare Cerebro.- Puntualizzo, incrociando le braccia.
-E' l'unica ragione per la quale il mio vecchio amico è ancora vivo.-
-Oh mio Dio...- Ororo alza lo sguardo verso Jean, e Josh stringe la mascella.
-Si può sapere di che avete paura?- Chiede Logan.
-Quando il professore usa Cerebro la sua mente si collega a tutte le persone del pianeta. Se fosse costretto a concentrarsi su un gruppo di persone, e se ho capito le idee di Stryker azzarderei a dire i mutanti, potrebbe ucciderci tutti in men che non si dica.- Rispondo, cercando di mantenere la calma.
-Ehy, come faceva questo Stryker a sapere dov'era Cerebro?- Josh guarda Magneto, fissandolo negli occhi, e subito il suo dubbio diventa il mio. Guardo anche io nella sua direzione, mentre lui aspetta un secondo per rispondere.
-Perché gliel'ho detto io.- Stringo i pugni. -Ho aiutato Charles a costruirlo, ricordate? Il signor Stryker ha potenti mezzi di persuasione, persino per un mutante dai grandi poteri come il vostro professore.-
-Ma chi è questo Stryker, esattamente?- Chiede Jean.
-Uno scienziato militare. Ha passato tutta la vita a cercare di risolvere il problema mutanti.- Posa lo sguardo su Logan, sorridendo. -Se vuoi un'opinione più diretta puoi provare a chiedere a Wolverine. Non te lo ricordi, vero?- I flashback dell'incubo mi passano davanti agli occhi, costringendomi a chiuderli. -William Stryker, l'unico oltre me in grado di manipolare l'adamantio. Il metallo nelle tue ossa porta la tua firma.-
-Ma il professore...-
-Il professore sperava che tu riuscissi ad arrivarci da solo. Ah, ti da più credito di me.-
-Perché hai bisogno di noi?- Chiedo riaprendo gli occhi.
-Mystica ha scoperto le coordinate di una base dalla quale Stryker sta operando da decenni. Sappiamo che è là che sta costruendo il nuovo Cerebro, ma non sappiamo dove sia questa base. E penso che uno di voi potrebbe...-
-Il professore ci ha già provato.-
-Non sei tu, Logan.- Si volta verso di me, e io alzo lo sguardo verso l'alto, imitata da tutti.
-Oh! Hallo...!- Kurt sorride, appeso a testa in giù.
 

-Io non volevo ficcare il naso...-
-Prova a rilassarti.- Jean alza le mani, portandole alle tempie del mutante, ed entrambi chiudono gli occhi. Vedo in diretta le immagini che Jean legge nella mente di Kurt, e riconosco il luogo dove si svolge il mio incubo, o meglio, quello di Logan. E sono pronta a scommettere che in fatto di incubi, il tedesco sia messo come noi. Kurt urla, e Jean abbassa le mani.
-Perdonami. Stryker è ad Alkali Lake.-
-Il professore mi ci ha già mandato, non c'è niente.- Logan guarda Jean, senza venire ricambiato.
-
Non in superficie.- Si voltano tutti verso di me. Ma perché mi metto sempre in mezzo? -La base è sottoterra.-

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Josh entra in una delle tende di emergenza che si trovavano sul jet, mentre mi lego i capelli.
-Eccoti qui.- Sorride, baciandomi il collo.
-Ehy...-
-Ti ho cercata ovunque. Ti volevo chiedere scusa per quello che ti ho detto l'altra mattina.-
-E cosa mi hai detto? Che non so mentirti? Hai ragione.- Sorrido. -Sono io che mi devo scusare. So che non è colpa tua, è solo che... Sento che ci stiamo allontanando molto, e la cosa mi spaventa, perché non è mai successo.-
-Lo so...- Mi stringe la mano. -Ma ti prometto che una volta fuori da questa situazione staremo più insieme.-
-E cosa te lo fa pensare?-
-Capirai quando tutto sarà finito.- Sorride, prima di avvicinarsi per baciarmi. Ricambio il bacio per un po', ma quando sento la sua mano scendere lungo la mia schiena lo fermo, posandogli una mano sul petto.
-Scusa.- Lui mi guarda stranito. -Devo andare a parlare con Logan.-
-Che cosa?-
-Torno tra un attimo. Devo parlargli di una cosa che ho visto prima, quando Jean ha letto la mente di Kurt. Sarò di ritorno tra poco.-
Esco dalla tenda senza dargli tempo di ribattere e cerco Wolverine. Lo trovo dopo qualche minuto, mentre si avvicina al jet.
-Ehy!-
Si volta verso di me levandosi il sigaro dalla bocca.
-Ehy...-
-Devo parlarti di una cosa.-
-Veramente stavo... Andando a prendere delle cose sul Jet.-
-E' importante.-
-Anche quello che devo andare a prendere è importante.-
-Senti, lascia perdere Jean per un secondo e ascoltami: si tratta del tuo incubo.-
Aggrotta le sopracciglia, fissandomi.
-Tu cosa ne sai dei miei incubi?-
-Ricordi la notte che sei arrivato all'istituto, quando Rogue ti ha quasi steso? Mentre sognavi io ho perso il controllo sul mio potrere e ho visto il tuo incubo, e da quel momento è anche il mio. Non chiedermi di spiegarti il perché, non ne sarei in grado. Comunque sia, quando Jean ha letto la mente di Kurt prima ho visto anche io e... E lui è stato nel posto in cui è successo.-
Mi guarda in silenzio, masticando il sigaro.
-Alkali Lake è...-
-Alkali Lake è la base di Stryker. E probabilmente è lì che ti hanno...-
-Ok, ora basta.- Si gira di spalle e torna a camminare verso il jet. E' proprio un uomo. Quando si tratta di donne... Giro i tacchi e torno verso la tenda, quando lo sento chiamarmi.
-Grazie per avermelo detto.-
Mi volto, ma lui continua a camminare. Sorrido, prima di tornare da Josh, che ovviamente si è già addormentato. Mi stendo di fianco a lui, e dopo qualche minuto prendo sonno anche io.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


-Noi non abbiamo uniformi.-
-Già perché non le abbiamo?-
-Sono state ordinate, arriveranno tra un paio d'anni.-
Sorrido alla battuta di Logan, legandomi i capelli. Poi mi volto verso Bobby e Rogue.
-Abbiate pazienza, ragazzi. Arriverà il momento in cui indosserete l'uniforme. E in quel momento avrete la possibilità di prendere a calci Wolverine.-
-Sì, certamente.- Sorride lui allontandosi verso il posto di comando. Lo seguo per poi spostarmi verso Josh, che chiaramente non mi parla da ieri sera. Anche lui ha indossato la sua informe, in attesa che si trovi un modo per entrare nella base di Stryker. 
John si siede accanto dietro Kurt, ma si vede che sta pensando ad altro.
-Pyro.- Si volta verso di me. -Tutto bene?-
Annuisce con un sorriso di scherno, mentre Ororo inizia a parlare davanti alle proiezioni ortografiche, facendole scorrere davanti a lei.
-Allora, questa è una mappa topografica della diga, e questo è il condotto di scarico. Vedete questo cambio di livello del terreno? Sono segni di pneumatici.-
-L'entrata.- Accenna Josh, con le braccia incrociate, prima che Ororo annuisca.
-Questi segni indicano il livello dello spessore del ghiaccio intorno alla diga, mentre la linea azzurra mostra che c'è stata attività idrica recente.-
-Se entriamo da lì Stryker potrebbe allagare il condotto.-
-Kurt, puoi teletrasportarti là dentro?- 
-No. Devo poter vedere dove vado. Altrimenti potre finire dentro un muro.-
Logan ha lo sguardo fisso nel vuoto. So cosa sta pensando. E so che è una pessima idea.
-Vado io.- Ecco. -Credo che Stryker mi voglia vivo.-
-Wolverine.- Magneto si avvicina a Logan. -Chi entra nella diga deve saper manovrare il sistema di allagamento. Come pensi di fare? Graffiandolo con i tuoi artigli?-
-Correrò il rischio.-
-Ma io no.- Si volta verso Mystica. 

Quest'uomo è geniale.
 


-Sono dentro.-
Dopo qualche minuto, la voce di Mystica risuona nell'apparecchio di comunicazioni del jet.
-E' brava.- Esclama Logan, senza distogliere lo sguardo dal monitor.
-E non sai quanto.- Sorride Magneto.
-Andiamo.-
Scendiamo dal jet lasciandovi a guardia i ragazzi, e dopo poca resistenza posta da qualche guardia prontamente eliminata superiamo le porte della diga.
-Ora?- Chiede Josh, massaggiandosi le nocche della mano. Ha dato un pugno così forte al soldato da essersi fatto male. Si vede che non è affatto rilassato.
-Andiamo alla sala comandi. Da là dentro ci divideremo per andare a salvare i bambini e il professore. Leeth, puoi sentire il potere di Mystica?- Jean mi guarda annuire. Chiudo gli occhi e sento il potere della mutante provenire da poco lontano.
-Da questa parte.- Mi seguono attraverso un corridoio. Sto per girare l'angolo ma Jean mi ferma, posandomi una mano sulla spalla. Mi supera, e sento due uomini urlare. Quando svolto l'angolo insieme agli altri la guardo sorridendo, mentre  le due guardie sono sospese in aria. 
-Come facciamo ad entrare?-
-Penso di poter essere utile.-
Magneto si posiziona davanti a noi, e in men che non si dica porta di metallo cade in avanti, mostrando Mystica al suo interno. Jean lascia cadere i due soldati, che perdono i sensi, e noi entriamo.
-Lo hai trovato?- Chiede Magneto, ragginugendo la sua alleata, che gli mostra un punto sul monitor.
-Gran parte dell'energia prodotta dalla diga è stata deviata in questa stanza.-
-Cerebro!- Ororo si avvicina alla mutante. -Puoi interrompere il suo flusso?-
-No.-
-Andiamo, non c'è tempo.-
-Non sensa di noi.- Josh incrocia le braccia davanti all'uomo, con uno sguardo di sfida. Lo guardo per un qualche secondo, prima che il mio sguardo si sposti su un altro monitor, oltre le spalle di Josh.
-Merda... I bambini!- Mi avvicino al monitor con Ororo e Kurt. 
-Dobbiamo andare a salvarli. Kurt, vuoi venire con me?-
-Ja.-
-Dove sono?- Ororo si rivolge a Mystica.
-Li tengono prigionieri in una cella del primo livello.-
-D'accordo, dividiamoci: Tempesta, tu e Kurt andate a prendere i bambini. Josh e io cercheremo Scott mentre Leeth, Mystica e Magneto andranno dal professore. Ci rivediamo fuori Cerebro.- 
Meraviglioso, con i cattivi. Aspetta un minuto...
-Dov'è Logan?-
Ci voltiamo tutti per vedere la ricetrasmittente di Wolverine appoggiata sul piano di comando.
-Se n'è andato.-
-Vado a cercarlo.- Mi incammino verso l'uscita quando la voce di Josh mi arriva alle orecchie
-Sa cavarsela da solo.-
-Sta inseguendo un fantasma.- Lo guardo fisso negli occhi, prima che lui si volti ridacchiando sotto i baffi.

Non ci posso credere!

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Josh:

Non ci posso credere! E' andata da lui!
Cammino dietro Magneto e Mystica, con accanto Jean. 
E devo rimanere concentrato... Lo ammazzo.
Lo cuocio come un marshmellow.
Mi accorgo che Jean si è fermata, rimanendo indietro di qualche passo.
-Jean, tutto...?-
Vengo spinto in avanti da un'onda di telecinesi e cado a terra insieme agli altri due, mentre un raggio laser di una potenza che nemmeno voglio sapere passa sopra la nostra testa.
Scott.
-Andate! Mi occupo io di lui.
-Jean, sei sicura di farcela?-
-Vai con loro!-
Annuisco, e mi alzo porgendo una mano a Magneto. Non posso credere a quello che sto facendo. Lui la afferra e si alza, seguito da Mystica.
-Grazie giovanotto. Andiamo, questo bisticcio tra innamorati non ci riguarda.-
Ci allontaniamo correndo.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Leeth

-Logan?- Cammino svelta per i corridoi. -Logan, dove diavolo sei?-
Svolto l'angolo, quando sento un fucile caricarsi dietro di me.
-Non muoverti, sporco mutante.-
Benissimo. Mi volto lentamente, con le mani in alto. 
-Ho detto di non muoverti!-
Guardo un punto dietro la sua schiena per un minuto, prima di tornare di fronte a lui.
-Credimi, non girarti.-
Ci mette un secondo, ma poi fa esattamente il contrario di quello che gli ho detto. Mi avvicino velocemente, afferro la canna del fucile e la sposto verso l'alto. Lui si volta verso di me cominciando a sparare in aria, prima di piegarsi su se stesso a seguito della ginocchiata che gli ho appena dato in mezzo le gambe. Gli assesto un pugno sul naso così potente da farlo indetreggiare, e quando prova a ripuntarmi l'arma addosso disarmo afferrando il fucile nuovamente per la canna, prima di spostarmi dietro di lui e con tutta la forza che ho alla nuca, con l'impugnatura dell'arma. Cade a terra privo di sensi. Quando sento dei passi dietro di me mi giro di scatto puntando la arma in avanti.
-Ehy, Kill Bill! Sono io.- Logan alza le mani guardandomi negli occhi.
-Ce ne sono anche per te. Grazie per aver abbandonato la tua squadra.-
-E' una questione personale.- Mi leva il fucile dalle mani avvicinandosi, forse un po' troppo, o comunque abbastanza perché senta il suo profumo. -Anzi, tu dovresti andartene. Gli altri...-
-Gli altri sanno che sono qui.- Lo sorpasso. -E tu non te ne andrai in giro nella base di Stryker da solo. Quel bastardo deve pagarla.-
Si accosta al mio passo. 
-Non ho bisogno del tuo aiuto.-
-Lo so. Ora muoviti.-
Mi guarda accennando un sorriso mentre ricominciamo a camminare in silenzio, fino a quando...
-Questo posto...-
Mi volto e mi accorgo che si è fermato all'entrata di una stanza. Torno indietro, e quando vedo la vasca al suo centro un brivido gelido mi corre sulla schiena. Lui entra guardandosi intorno, mentre io rimango pietrificata davanti al luogo che ho visto ogni notte nei miei incubi.
-Non posso crederci.- 

Sulla parete davanti a noi sono appese delle lastre. Logan le fissa per qualche secondo, mentre io lo vedo immerso nella stessa vasca che ho accanto, circondato dal dolore. 

-Logan...-

Gli aghi contro la sua pelle.

-Logan basta...-

La corsa verso la luce. Una luce fredda, e gelida, che ighiotte ogni cosa.

-Ti prego...-

Urla di dolore.

-Logan!!-

Si volta verso di me. Nei suoi occhi lo stesso orrore che c'è nei miei. 
-Perché...?- Mi chiede ad un tratto.
-Io non...-

-L'adamantio è un metallo difficile.- Ci giriamo verso di lui, che è accompagnato da una donna dai tratti asiatici, totalmente apatica. Un'altra persona che mi sembra di aver visto in un'altra vita. Quindi immagino per niente amichevole. -Lo si riesce a lavorare solo nella sua forma grezza, liquida. E devi mantenerlo così, mantenerlo incandescente. Perché una volta che il metallo si raffredda è indistruttibile. Ma tu questo lo sai già.- Logan lo guarda come se lo stesse già immaginando morto, e non posso che dargli ragione. Ma la donna asiatica in piedi e sorridente tra di loro non mi piace per niente. -Credevo fossi un esemplare unico, Wolverine. Mi sbagliavo.-
Si volta, intenzionato ad andarsene, ma Logan lo insegue, senza far caso a come lei si sia messa a sbarramento.
-Logan, aspetta!-
La donna salta più in alto di quanto pensassi fosse possibile, e assesta un calcio dritto sul viso di Logan, che cade all'indietro. La donna punta me, e maledico me stessa per non essere rimasta con gli altri. Mi viene incontro camminando, quando Logan si rialza dietro di lei.
-Ehy!- 
La donna si volta, a pochi passi da me, mentre gli artigli di Logan fanno la loro entrata in scena. La donna lo guarda per un po', e le sue unghie si allungano a dismisura, diventando artigli affilati.
-Oh cazzo.-
Rimango immobile mentre loro due iniziano a combattere. Gli artigli della donna sono di adamantio, industruttibili. Mi sento di un'inutilità impressionante. Logan viene scagliato contro una colonna, e subisce un brutto colpo.
-Logan!-
-Stryker! Non farlo scappare!-
Annuisco, correndo dietro quel bastardo, quando sento un peso sulla schiena che mi fa cadere in avanti urlando. Cinque lame nella schiena, e non mi rimane più fiato nemmeno per quello.
-Leeth!-
Libera dal peso riesco a voltarmi a fatica su un fianco, per vedere la donna correre verso di Logan, in ginocchio. Quando arriva davanti a lui però, l'uomo alza la mano, prendendola in pieno. Lei si piega in avanti sul suo braccio, prima che Logan tiri in piedi entrambi affondando anche l'altro terno. La donna alza il viso guardandolo, e qualcosa sembra fermarlo.
Qualcosa che lui guarda oltre i suoi occhi.
Qualcosa di simile ad un petalo di ciliegio.

-Ho paura di non rivederti più.-

-Tornerò Yuriko. Qualunque cosa succeda, aspettami. Tornerò da te.-

Merda. 

-Logan, non... Farlo.-
Non mi sente. E' troppo impegnato a prenderle di santa ragione. La vista comincia ad annebbiarsi.
Aspetta un attimo.

Ma quanto sono stupida?!
 


Logan:

-Brutta figlia di...-
Cerco di raggiungere la catena le ponte di ferro sopra quella maledetta vasca, ma sono immobilizzato da questa stronza, che per altro mi sta riducendo a un colabrodo. Ci sarà abbastanza acqua per annegare in quella vasca? L'adamantio non galleggia, e io ne so qualcosa. Le catene si tagliano come fossero di burro, e la pedana cede sotto il nostro peso, intrappolando la strega sotto di me.
Libero dalla sua presa al collo inizio a tossire come un dannato, e mi giro su un fianco per vedere se la ragazzina è ancora viva, ma non c'è. 
-Leeth?-
Un dolore atroce alla schiena.
No, non c'era acqua a sufficienza in questa maledetta vasca.
Non riesco nemmeno a muovermi. Mi ha bloccato.
Tendo una mano verso gli aghi, ma non ci arrivo. Una mano estranea afferra l'ago più lontano da me, e la presa sulla mia schiena cede.
 


Leeth:

Sgancio la sicura dell'ago, e il metallo scorre dritto nella sua pancia. Logan si volta a guardare, mentre il serbatoio dietro di noi si svuota lentamente. Lei guarda lui, gli occhi non più grigi e vacui, ma scuri e profondi, come quelli di una donna innamorata devono essere. Due occhi dai quali subito dopo cadono linee di metallo liquido, così come ai lati della bocca e dalle narici.
-Dio...- Logan distoglie lo sguardo, chiudengo gli occhi, ma io no. 
Estraggo l'ago, e lei cade sul fondo della vasca come una lastra d'acciaio.

Scusa, Yuriko.

Lascio cadere l'ago e mi giro verso Logan.
-Stai bene?-
-Come fai ad essere...-
-In una stanza con due mutanti con abilità rigenerative? E' proprio un mistero.- Gli sorrido  tendendogli la mano. Lui la afferra alzandosi a sedere e scende dalla pedana in ferro.
-Chi era?-
La guardiamo entrambi attraverso il vetro della vasca. 

-Era...-

Era tua moglie.

Lei era tua moglie.

No.

-Era?-
-Una delle colleghe di Stryker, durante l'operazione.-
-Davvero?-
-Sì. L'ho visto nel tuo sogno.-
Annuisce, tornando a guardarla.

Scusa, Logan.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Josh:

-Come superiamo le guardie?-
-Lascia fare a me, giovanotto.-
Ci fermiamo dietro un angolo, prima che le urla dei soldati seguano le sicure delle bombe a mano, nelle mani di Magneto.
-Aspetta, no!-
Troppo tardi. L'esplosione cessa le urla, ed è meglio per me che non mi venga in mente di guardare quello che è successo a loro.
-Un po' drastico, non credi?-
-Forse.-
Ci avviciniamo all'entrata di Cerebro, dove Magneto indossa il suo elmetto. Guardo Mystica, che osserva il suo mentore con totale fiducia. E' divertente come io debba sperare di essere salvato dal mio peggior nemico. Le luci lampeggiano.

Un dolore lancinante alla testa.

Leeth.

E poi nient'altro.
 

Leeth:

-Cosa diavolo è?!-
Io e Logan siamo accasciati a terra, abbastanza vicini perché eventualmente uno dei due possa vedere gli ultimi istanti dell'altro. Chissà se lui guarirebbe.

Sto morendo.

E questa è la fine veramente.

Dio mio.

La mia mano stretta nella sua. 

Quando ci è finita li?

Stretta.

Protetta, in punto di morte.

Josh.

E poi nient'altro.

Niente più rumore, niente più dolore. Riapro gli occhi, insieme a Logan, che lascia subito la mia mano come se nulla fosse. Mi guarda e si mette in ginocchio.
-Stai bene?-
-Siamo vivi.- Ci alziamo in piedi. -Magneto ce l'ha fatta. E' finita.-
-Prima usciamo da qui.-
-Troviamo gli altri e andiamocene.-
Corriamo fuori dalla stanza e lungo una decina di corridoi, prima di trovare un porta aperta, dalla quale entra un freddo micidiale. Logan si ferma a guardarla e io mi fermo davanti a lui guardandolo.
-Logan.- Mi guarda per un attimo. Ognuno segue i suoi fantasmi. -Vai.-
E questi sono i suoi, non i miei.
-Pensa tu a loro.-
Annuisco, tornando a correre verso gli altri, mentre lui esce inseguendo Stryker.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Kurt:

-Per di qua.-
Ororo ci fa strada, i bambini ci seguono. Alcuni di loro non riescono a camminare, si appoggiano l'uno all'altro. La paura si legge ancora nei loro occhi, ma nessuno di loro vuole fermarsi. Ho pregato più oggi di quanto abbia mai fatto. 
-Oh mio Dio, Josh!-
E ho impressione che non finirà qua.
Ororo si avvicina al corpo del ragazzo dai capelli ricci, voltandolo sulla schiena prima di premergli due dita sul collo. Credo sia il momento.

-Ave Maria, Piena di grazia...-
 

Leeth
 
-Jean, Scott!-
-Soak!- Scott si volta, con il braccio di Jean appoggiato alle spalle.
-Jean, sei ferita?-
-Sto bene, non preoccuparti. Dov'è Logan?-
-Fuori, credo abbia trovato Stryker.- E a quest'ora l'avrà anche fatto fuori. -Dobbiamo raggiungere gli altri.-
Camminiamo in silenzio fino a quando la massa di bambini infondo al corridoio ci mostra che siamo nel posto giusto. Corro verso di loro, ma quando arrivo le gambe mi cedono. 

Josh sdraiato sul pavimento.

No.

No.

-No!-

Mi inginocchio davanti a lui, ma Ororo mi prende per un braccio impedendomelo.
-E' vivo! Leeth, è vivo!-
Mi volto a guardarla.
-Ha perso coscenza dopo che Magneto è entrato dentro Cerebro, ma è vivo.-
-Era ora che arrivaste.- 
Josh si tira in piedi in qualche modo, mentre Scott e Jean ci raggiungono.
-Stammi lontano, o ti giuro che ti do un pugno e ti faccio svenire di nuovo.-
Mi guarda per un attimo prima di sorridere e abbracciarmi.
-Non farlo mai più.- Sussurro nella sua spalla, quasi in lacrime.
-Ehm ehm.- Mi allontano da lui osservando Scott. -Toccante. E sono felice che tu non sia morto Josh, ma c'è altro a cui pensare ora.-
-Che sta succedendo là dentro?- Ororo si gira verso le porte di Cerebro prima che Jean le risponda.
-Il professore è lì, con un altro mutante... Intrappolato in una specie di illusione...- Magneto. Mai fidarsi di un tizio col mantello. -Oh mio Dio... Magneto ha invertito Cerebro, l'obbiettivo non sono più i mutanti.-
-E qual'è l'obbiettivo adesso.- Guardo Josh di fianco a me. A volte sei così stupido, amore mio.
-Tutti gli altri.-
C'è un minuto si silenzio, prima che Scott parli.
-Va bene, tutti indietro, ora la apro.-
-Come, buttando giù la porta?- Lo fulmino con lo sguardo. -Se danneggi la macchina ucciderai il professore e tutti quelli a cui è connesso.-
Ororo si volta verso Kurt.
-Kurt, ho bisogno che mi porti lì dentro.-
-Aspetta, Tempesta, chi è questo? Chi sei?- Scott perde le staffe, rivolto al mutante blu, che come al solito non raccoglie le provocazioni.
-Mi chiamo Kurt Wagner. Ma al circo di Monaco...-
-E' un teleporta.- Lo interrompo, rivolta a Scott.
-Allora?-
-Te l'ho detto: se non posso vedere dove vado, io non...-
-Io ho fede in te.-
Kurt la guarda per qualche secondo.
-Non credere a niente di quello che vedrai.- Dice Jean.
-Padre Nostro,- La abbraccia continuando a recitare la preghiera. -Che sei nei cieli, Sia santificato il Tuo Nome, venga il Tuo Regno, sia fatta la Tua Volontà, come in cielo...-
Spariscono in una nuvola nera.
Passano momenti che durano in eterno. E passano in silenzio. 
Logan, dove sei?
Josh mi stringe le spalle.
No, non andrà bene per niente.
-Ho un pessimo presentimento.-
-Puoi farne a meno.- Mi volto verso Jean. -Cerebro è scollegata.-
-No, mi riferivo a...-
Le pareti tremano, il soffito si inclina sopra di noi. 
-La diga.-
Ororo ricompare davanti a noi, e subito dopo fanno la stessa cosa Kurt e il professore. 
-Andiamocene.-
Josh prende il professore tra le braccia, e cominciamo a correre verso il condotto di scarico.
-Forza! Da questa parte!-
I bambini urlano spaventati. Sono pur sempre bambini. 
Dopo qualche minuto arriviamo davanti al canale da cui siamo entrati ore fa, ma le porte si chiudono a pochi passi da noi. 
-Meglio non andare di là, credetemi.-
-Logan!-
Un rombo arriva dal tunnel, e l'acqua esce violentemente dalla fessura tra le porte. Logan ritrae gli artigli, permettendo alle porte di chiudersi definitivamente.
-Seguitemi, c'è un'altra uscita.-
In pochi minuti raggiungiamo la porta davanti alla quale io e Logan ci eravamo divisi, la luce quasi mi acceca. Corriamo verso gli elicotteri il più in fretta possibile. Un ragazzino, Arthur credo, scivola e cade, per poi essere preso in braccio da Logan. Arriviamo fin davanti allo spiazzo dov'era rimasto l'elicottero di Magneto, sul quale eravamo arrivati, ma rimaniamo fermi dove siamo.
-Dove diavolo è finito l'elicottero?!- Logan mi guarda, e io faccio lo stesso. Siamo spacciati.
-Guardate!- 
Il Black Bird, rimasto nella boscaglia, comincia a volteggiare in aria un paio di volte, per poi cadere con un atterraggio di emergenza. 
-Ai ragazzi servono più simulazioni di volo.- Josh si incammina seguito dagli altri verso il jet, prima di cedere il professore a Kurt, che si teletrasporta insieme a lui direttamente sul veivolo. Arrivo a pochi metri da esso, prima di girarmi indietro.
-Logan...-
Torno indietro di corsa,  ma lo vedo arrivare verso di me, con il ragazzo tra le braccia.
-Tutto bene?-
-Andiamo.-

-Un giorno qualcuno completerà quello che ho iniziato, Wolverine! Un giorno!-

La voce di Stryker rimane alle mie spalle. Penso proprio che avrà quello che si merita.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Salgo sul jet dietro di lui, che subito lascia Arthur nelle braccia di Bobby, per poi avvicinarsi a Jean.
-Come ti senti?-
-Meglio ora.-
Sorride, avvicinandosi al posto di pilotaggio.
-Stai bene?- Josh mi viene incontro guardandomi negli occhi.
-Ho ancora un pessimo presentimento. Starò bene a casa credo.- 
Ed è vero. Sento che qualcosa non va, e non so il perché, è come se mi sentissi avvolta dalle fiamme. Probabile febbre, da stress, credo.
Spero.
-Josh, vieni qui.-
Josh si volta verso Scott raggiungendolo. -Che succede?-
-I propulsori non sono allineati.-
-Cosa?-
-E tu allineali!- Logan interviene. 
-Ci sto provando!-
-Ehy, qualcuno ha visto John?- Chiede Rogue, da un sedile.
-Pyro? Dove diavolo è?- Logan si volta.
-Con Magneto.-
Mi guarda. Sapevamo che sarebbe successo.
-D'accordo, Scott attiva i propulsori di riserva. Dovrebbero bastare ad allontanarci dalla diga.-
-Non rispondono!- 
Il pannello di controllo si spegne con un rumore che non promette nulla di buono.
-Stiamo perdendo potenza...-
-Dannazione...- Josh, Scott e Ororo continuano a cercare di far decollare il jet, mentre la testa mi scoppia. Mi siedo chiudendo gli e massaggiandomi le tempie.
La diga ha ceduto.
-Dovremmo muoverci, ragazzi.-
Inutile nessuno mi ascolta.
-Il sistema di controllo non risponde più.-
-Ororo, cerca di riaccendere i pannelli.-
-Non c'è più energia!-
-Sentite, se non facciamo volare questa carretta andremo a casa a nuoto!-
-Vuoi tacere?!- Josh si volta verso Logan, per poi tornare con lo sguardo sul pannello. -Va bene, Scott alzati. Provo a riaccedere ai sistemi di emergenza.-
Troppe voci, troppe voci. Non ce la faremo mai. L'acqua è già quasi a metà strada, dannazione! Ehy. Jean.
-Jean?- Tutti guardano prima me. 
-Dov'è Jean?- Ciclope mi guarda attraverso la visiera.
-Là fuori.-
Si alza di scatto correndo verso il portellone, che però si chiude prima che lui riesca a scendere.
-Motori inseriti.- La voce metallica del jet risuona come un necrologio alle mie orecchie.
-No! Non ce ne andiamo! Josh, abbassa la rampa!-
-Non ci riesco!-
L'acqua. No.
-Aah!- Urlo prendendomi la testa fra le mani. Il potere di Jean è immenso, come un'incudine sul cervello. 
-Leeth!- Logan si volta verso di me. 
-Sto bene! E'...- Dio, che dolore. -E' Jean... Lei sta... Sta deviando l'acqua della diga!-
-Sta controllando il jet!- 
M sdraio a terra con la testa fra le mani. Non so quanto ancora posso resistere, ma so cosa vuole fare Jean, e non sopravviverà.
-Va a prenderla, che aspetti?- Logan si volta verso Kurt, che non riesce a teletrasportarsi.

No, ha deciso.

Ha scelto.

O lei, o noi.

Sa quello che fa.

-So quello che faccio.- La voce è la mia ma le parole sono le sue. Strano non abbia usato il professore. Si voltano tutti verso di me, mentre mi metto a sedere con la testa appoggiata alla parete del Jet e gli occhi chiusi. -E' l'unico modo.-
Scott si avvicina a me, prendendomi per le spalle.
-Jean... Ascoltami, ti prego... Non lo fare.- 
-Addio...-
Lo sento piangere. 
Come può essere perdere lei?

Josh sdraiato sul pavimento.

No.

No.

-No!- 
Riapro gli occhi e non riesco più a trattenere le lacrime. Scott si rialza.
Rimango ancora in preda al potere di Jean. Di nuovo bollente, di nuovo così potente da stordirmi. Cosa succede? Jean, cosa stai facendo?
Il Jet si solleva da terra.

Fenice.

Rapace in fiamme. 

Jean avvolta nel fuoco davanti un muro d'acqua.

Un ultimo spasmo di potere.

Poi più niente.

Nessuno parla. Ci limitiamo a guardare un qualcosa di intangibile per un lasso di tempo che sembra infinito. Siamo spariti tutti. Non c'è più nessuno. C'è solo Fenice. Io la sento, dentro di me. Il potere, il fuoco. Dorme, ma è rimasta. Non è finita.
-E' finita...- Logan è il primo a parlare. -E' morta.-
-No! Non dirlo!- Scott gli si lancia addosso urlando. -Dobbiamo tornare da lei!-
-E' morta.-
-NO!...- Scott... -No!-
Piange sulla spalla di Logan, che stavolta non nasconde le lacrime, no, le lascia andare. Josh abbassa la testa, ma non può alzarsi da posto di pilotaggio. Le spalle scattano. Anche lui piange. Ororo lo guarda, gli tende una mano da stringere, ma lui non lo fa. Anche Ororo piange. E Xavier. Xavier piange. Bobby, Rogue, i ragazzi... Ma nessuno li sente. Si sente solo Scott. 
Scott e una preghiera dall'accento tedesco.

E io. 

Io piango. 

Ma la Fenice rinasce.

Non muore.

E non piange.



Fine

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