The Legend of Rubhen

di niky999
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: la maledizione ***
Capitolo 2: *** La prima pietra preziosa ***
Capitolo 3: *** I pirati ***



Capitolo 1
*** Prologo: la maledizione ***


PROLOGO: LA MALEDIZIONE


Misa si svegliò di colpo, completamente sudata e ansimante. L’aveva sognato ancora! Quell’incubo, che la perseguitava giorno e notte, sembrava davvero reale.
Si alzò di scatto,  poi si diresse a passo veloce in direzione del bagno, si spogliò e andò sotto l’acqua gelida per rilassarsi un po’.  Si avvolse nel suo asciugamano e si guardò allo specchio.
I suoi capelli, blu come l’oceano, erano tutti scompigliati, perciò si pettinò per bene cercando invano di sistemare il suo ciuffo ribelle e indomabile. Si toccò la pelle, liscia e pulita, poi vide le sue labbra sottili e infine i suoi occhi celesti, profondi quanto la sua anima, che potevano facilmente raccontare tutta la sua storia, dall’inizio alla fine. Il suo seno era cresciuto notevolmente, si vedeva.
Stava cambiando. Ormai era ricoperta da un velo di maturazione, in poche parole stava diventando adulta, una donna a tutti gli effetti.
Il gorgoglio del suo stomaco la distolse dai suoi pensieri.
Si rimise in fretta i suoi vestiti, poi scese le scale e andò in cucina a fare colazione, dove c’era la madre intenta a lavare i piatti.
“ Buongiorno tesoro “ la salutò dolcemente la madre.
“ Ciao mamma …” le rispose la figlia, un po’ pensierosa.
“ Che hai? Hai fatto ancora quel sogno? “ le domandò la donna, con voce preoccupata.
“ Sì, ma non ti preoccupare, va tutto bene! “ la rassicurò lei.
“ Lo spero bene … “
“ Ciao Eli, ciao Misa, come state? “ chiese una voce maschile.
“ Guarda che si chiama Elizabeth, che diritto hai di darle un diminutivo? “ si arrabbiò la ragazza.
“ Calmati, perché lo tratti così …? “
“ E poi cosa ti interessa se sto bene o male? Suppongo niente, sei solo un verme che tradisce mia madre, ecco cosa sei “ la ignorò Misa.
“ Adesso basta, se continuerai ancora così finirai in punizione! “ la sgridò la donna.
“ Mamma, ma proprio non capisci? Tuo marito è morto, e ora lui cerca di rimpiazzarlo per poi prendersi tutti i nostri soldi! E poi, comunque vadano le cose, come fai a tradire papà in questo modo? Oltretutto con questo bastardo … “ non riuscì a finire la frase che subito venne interrotta.
“ Ora mi sono stancata signorina! Fuori da questa casa, non ti voglio più vedere!! “ gridò la donna al limite della pazienza.
“ Fantastico! “ ironizzò la ragazza, sbattendo dietro di sé la porta di casa.
“ Sarà meglio farmi un giro nel bosco, chissà che non riesca un po’ a tranquillizzarmi … “ pensò.
Stava ancora camminando, quando all’improvviso sentì diverse grida provenienti dal villaggio e subito tirò fuori la sua spada allarmata. Poi altre urla spaventate sino a sentire il rumore delle fiamme in lontananza. Evidentemente c’era un incendio, ma non uno normale, se lo sentiva. Poi il fuoco si fece strada nell’intero villaggio, e solo allora vide che il fuoco era scuro.
“ Oh no, i  ‘Legys’ sono tornati!! “ gridò spaventata la ragazza.
Poi cercò di raggiungere il più in fretta possibile la sua abitazione, per mettere in salvo sua madre, ma l’unica cosa che vide fu un mucchio di macerie sparse. Una lacrima le rigò il viso, poi si buttò a terra disperata, scoppiando in un lungo pianto interminabile.
Aveva perso tutto. A quel punto si alzò in piedi, si asciugò il viso e promise con tutto il cuore a sé stessa che un giorno si sarebbe vendicata, con la rabbia che ormai sgorgava dalla sua anima.
Poi vide alcuni Legys, spiriti di colore scuro che si divertivano a portare morte e distruzione.
Impugnò la sua spada, poi corse in direzione dello spirito e infilzò l’arma nel suo petto. Ma non accadde nulla. Poi il nemico scagliò un raggio oscuro contro la ragazza, che con agilità lo evitò.
“ Come faccio a ucciderli!? “ si chiese agitata la ragazza.
“ Ma certo! “ esclamò.
Poi prese la sua spada ma stavolta lo infilzò sulla spalla, dove c’era uno strano cerchio giallo e nero, e lo spirito svanì.
Vide che i Legys stavano aumentando, e pensò che la cosa migliore sarebbe stata allontanarsi da lì.
 
“ No!! I Legys! “ esclamò una ragazza, spaventata. “ sono troppi! Non riuscirò mai a sconfiggerli da sola, meglio andarmene! “ pensò, correndo in direzione del bosco.
 
“Cavolo questa proprio non ci voleva! Maledetti Legys, un giorno ve la farò pagare per quello che avete fatto! “ gridò un ragazzo, in preda alla rabbia.
 
“ Aaaaaaah!! “ Misa ormai aveva raggiunto il bosco, quando la sua spalla incominciò a bruciarle in modo folle. Sentiva dolori lancinanti, come se la stessero torturando, poi il suo sangue scendere pian piano sino al gomito. Infine vide apparire uno strano segno sulla zona ferita, dalle forme incomprensibili, poi il dolore la colpì di nuovo ma sta volta molto più ferocemente. Poi, priva di sensi, si lasciò cadere a terra, in una pozza di sangue.
 
“ Ahahah “
“ Cosa, ancora tu? “
“ Sì, certo! Sei sorpresa? Ti fa male la spalla, oh poverina …! “ la prese in giro una donna, alta con lunghi capelli neri e occhi scuri che incutevano paura e terrore. “
“ Chiudi quella boccaccia! “ si innervosì la ragazza. “ Guarda, la lama della mia spada è affilata, ma la mia rabbia e volontà di ucciderti lo è ancora di più, lurida bastarda! “
“ Come ti permetti, tu non sai chi sono io!! Vedi quel segno sulla tua ferita? Significa che sei stata marchiata dalla sottoscritta, in poche parole ti ho lanciato una maledizione, mocciosa! “ la informò lo spirito della donna.
“ Cosa? E perché mai lo avresti fatto?? “
“ Avanti, non crederai che io ti dica tutto “
“ Aspetta, come faccio a spezzare la maledizione? “
“ Non sono mica cretina da rivelartelo, stupida insolente! “ poi lo spirito chiuse gli occhi e la fece urlare dal dolore, risvegliandola dall’incubo.
“ Noooooooo “
 
 
“ Svegliati! Dai, non puoi dormire così a lungo! “
Misa strizzò gli occhi, poi li aprì e vide una ragazza che la stava scrollando freneticamente. Era mora, con due occhi verdi chiaramente spaventati.
Poi fissò di nuovo la sua spalla. Quel segno era ancora lì, e il suo sangue aveva impregnato tutti  vestiti. Ciò significava che era tutto reale.
“ Chi sei tu? “ domandò la ragazza.
“ Mi chiamo Giudy, piacere di conoscerti! Ti ho trovata qui per terra, e ho pensato di aiutarti “ si presentò la mora.
“ Oh, grazie! Io invece sono Misa “ le strinse la mano lei.
“ Beh, questo spettacolo non è uno dei migliori “ le disse Giudy, osservando con tristezza il villaggio ormai deserto “ Senti, ho visto il tuo segno  sulla spalla, è lo stesso che ho io sul petto, quindi mi chiedevo se anche tu facessi quel sogno con quello spirito … non so come si chiamasse “
“ Sì, lo sogno sempre anch’io! Lo spirito di una donna che mi minaccia, se non sbaglio attorno è tutto scuro, riesci a vedere solo lei …”
“ Certo! Allora significa che tutte e due siamo state colpite dalla maledizione! “ capì la mora sorpresa.
“ Secondo te come si farà a spezzare l’incantesimo? “
“ Qualcosa ho in mente, ma non sono sicura di dirti il giusto … magari è un’assurdità! “ le rispose Giudy.
“ Non fa niente, racconta! Non si sa mai! “ la intimò Misa curiosa.
“ Devi sapere che mio nonno era un potente mago, quando era ancora in vita. Quando avevo 4 anni, sul punto di morte, mi regalò un libro, spiegandomi che un giorno mi sarebbe servito per spezzare una maledizione. Non so se si tratti solo di una favola o se sia tutto reale, però propongo di andare nella mia abitazione e controllare … sempre che sia ancora intatto! “ spiegò la mora.
“ Forza allora! Muoviamoci! “

 
 

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Capitolo 2
*** La prima pietra preziosa ***


CAP.2 LA PRIMA PIETRA


 
“ Ecco, deve essere qui sotto! “ spiegò la mora, chinandosi per prendere il libro.
“ L’hai preso? “ domandò ansiosa Misa.
“ Si ce l’ho, eccolo!! “ esclamò, poi  soffiò sulla copertina piena di polvere.
“ Se non sbaglio ci sono disegnati sei ciondoli con delle pietre incastonate “ ipotizzò lei.
“ Sì esatto! Vediamo, qui parla di una maledizione e … guarda! “
“ è il nostro segno!  Forza, va’ avanti! “ la intimò Misa.
“ Dice che se verranno ritrovate quelle pietre preziose, la maledizione si spezzerà per sempre “ spiegò la mora fissa sul libro.
“ Beh, mi sembra facile, che aspettiamo?? “
“ Calma! Hai per caso idea di dove si possano trovare quelle pietre? Potrebbero essere più lontane di quanto ci si aspetti “
“ Cavolo hai ragione! Che stupida! Ci servirebbe una specie di mappa … prova a vedere se ce ne sono nel libro “propose Misa.
“ Niente, non ci sono indizi! Credo che mio nonno se la sia presa per evitare che cadesse in mani indiscrete “ ipotizzò.
“ Non ti ha detto proprio niente al riguardo? “
“ Nulla “ rispose tristemente.
“ Siamo proprio in un vicolo cieco …”
“ Aspetta, Misa guarda! “esclamò Giudy, indicando un foglietto sul retro del libro “ è di mio nonno! spiega dove si trova la mappa:dove il sole sorge e si guarda allo specchio, fonte di vita dei Rubhinnel. Solo mia nipote, con la sua perla di astuzia e saggezza, riuscirà a trovare la vera mappa! “
“ Ma cosa sono i Rubhinnel? “ chiese impressionata Misa.
“ Sono animali tipici di Rubhen che per questo hanno preso il suo nome. Sono degli specie di cervi ma con le corna rosse color rubino, che si trovano solo nelle caverne. Per il suo continuo brillare, si narra che loro nascano in grotte di rubini, la loro fonte di cibo che poi gli fa crescere corna di quella pietra preziosa, ma è solo una diceria … “
“ Dove il sole sorge e si guarda allo piccolo specchio … ma certo! Il ruscello in mezzo alla prateria! Quando il sole sorge, il suo riflesso rimane fermo esattamente nel ruscello! “ esclamò Misa con espressione soddisfatta.
“ Giusto! Non ci avevo pensato! Poi però dice fonte di vita dei Rubhinnel, dovrebbe intendere che si trova in una grotta! Forza, andiamo subito a recuperare la mappa “ propose la mora.
 
“ Guarda laggiù, c’è un ragazzo per terra! “
“ Cosa? Andiamo subito a soccorrerlo “ si preoccupò Giudy.
“ Ehi, va tutto bene? “
“ Aspetta, guarda sul collo! È il segno della maledizione! Che anche lui sia stato marchiato? “
“ Può darsi … guarda, sta aprendo gli occhi “ la informò.
“ T- tu chi sei? “ chiese il biondo, fissando con i suoi occhi celesti, quelli identici di Misa.
“ Mi chiamo Misa e lei è Giudy! Abbiamo visto il tuo segno sul collo, sei stato colpito dalla maledizione?  “
Il ragazzo rimase lì, a fissare intensamente Misa facendole notare un lieve rossore sul viso.
“ Ehi, va tutto bene? “ si preoccupò la mora.
“ Oh, sì! Io mio chiamo Steve, piacere! Quindi se ho capito bene non sono l’unico marchiato? “ si distolse lui.
“ No, anche noi abbiamo la maledizione … Comunque, leggendo un libro antico, regalato a Giudy da suo nonno, abbiamo trovato delle informazioni al riguardo e abbiamo scoperto che per spezzare l’incantesimo bisogna ritrovare sei ciondoli con queste pietre preziose, le vedi? “ spiegò Misa indicando l’immagine sulla copertina.
“ Sì, quindi? “ la incitò lui.
“ Sul retro abbiamo trovato questo foglietto e siamo giunti alla conclusione che la mappa si trovi vicino al ruscello “
“ Capisco, allora andiamo alla ricerca della mappa!”
 
“ Ehi guardate! Credo di averla trovata!! “ esclamò il biondo, indicando un barattolo in una grotta nelle vicinanze “ Provo ad aprirlo “
“ Sì, è proprio la mappa! “ si complimentò Misa.
“ Grazie! “ la ringraziò lui, mostrando un altro segno di rossore.
“ Guardate, la prima pietra si chiama Blenda e dice che si trova sulla Cima di Urs “
“Fantastico! Dovremmo scalare un’intera montagna! Niente di più facile “ ironizzò Misa.
“ Aspettate, conosco un incantesimo che potrebbe aiutarci “ li informò la mora, poi chiuse gli occhi e pronunciò parole incomprensibili. Subito dopo apparve una magnifica colomba.
“ Scusa, come potrebbe risolvere il problema una colomba? “ si impressionò Misa.
“ Pazienta ancora un attimo!! “ rispose nervosa, poi aggiunse altre parole e il volatile prese le dimensioni di un drago.
“ Forte!! “ si stupirono i due ragazzi.
“ Forza dai, salite! “ li incitò lei.
 
“Guardate! La pietra è nel nido di un’aquila! “ li informò Misa indicandolo.
“ E a quanto pare, c’è anche la madre che protegge le sue uova “ aggiunse Giudy pensierosa.
“ Se provassimo solo ad avvicinarci, penserebbe che vorremmo fare del male ai suoi piccoli … “ pensò Steve.
“ Quindi? Cosa possiamo fare? “
“ Aspettate un attimo “ disse la mora, prendendo il suo libro e sfogliandolo freneticamente.
“ Cos’hai in mente ora? “ s’incuriosì Misa.
“ Ecco! Proprio come sospettavo! Per ogni pietra, un guardiano la difenderà e l’unico modo per entrarne in possesso è uccidere il nemico. So che può sembrare crudele uccidere la madre di alcuni cuccioli, ma in questo momento è l’unica cosa che possiamo fare … “ spiegò Giudy saggiamente.
“ Beh, se le cose stanno così la uccideremo, costi quel che costi! “ si fece coraggio il biondo.
“ Bene allora, si comincia! “ concluse Misa determinata.
Poi si lanciò dalla colomba e quando arrivò sopra la madre infilzò la spada sulla sua schiena. L’aquila si dimenò talmente forte che riuscì a scrollarsi di dosso Misa, che stava cadendo nel vuoto.
“ Forza colomba, salvala presto!! “ gridò Giudy, poi il volatile volò in picchiata e prese al volo la ragazza.
“ Bene, ora è il mio turno! “ esclamò Steve, che stavolta infilzò la spada sul torace. Ma ancora l’aquila era in piene forze e pronta ad ucciderli appena se ne sarebbe presentato il momento.
“ Forse ho un’idea! “ disse la mora, poi impugnò il suo arco, prese la mira e scagliò una freccia nel occhio della madre, la quale emise un rumore assordante e poco dopo si lasciò cadere per un attimo per terra.
“ Sì!! “
“ Aspetta ad esultare. Anche se l’hai colpita è ancora viva! È  cieca in un occhio, ma può comunque combattere facilmente! “spiegò Misa.
“ Attenzione, arriva!!! “ le avvisò Steve spaventato.
L’aquila ora, infuriata più che mai, prese il volo e aprì il becco cercando di catturare e poi ingoiare le sue prede.
“ Ho un’idea! Steve, vai a prendere la pietra mentre tu Giudy, lancia la freccia nell’altro occhio! “spiegò Misa.
 
“ Ce l’ho! L’ho presa! “ gridò Steve puntando il ciondolo verso il cielo.
“ Ecco fatto! Mira perfetta! “ L’aquila incominciò a barcollare per poi agitarsi in cerca di orientamento.
“ Bene colomba, portaci subito via di qui! “ ordinò Giudy.
 
“ Ecco fatto! La prima pietra ora è sistemata! “ fece la mora soddisfatta.
“ Dove possiamo metterla? “
“ Ognuno la legherà al collo! “ ipotizzò Steve.
“ Ma le pietre sono sei “ replicò Misa.
“ Vorrà dire che le legheremo anche hai polsi “ spiegò lui.
“ Non so, mi sembrano troppo in vista non credete? “ pensò Giudy.
“ Sì forse hai ragione … “
“ Prova a guardare cosa c’è nel libro “
“ Ok, vediamo … qui le pietre sono incastonate in una spada “ spiegò Giudy.
“ Potremmo usare il mio coltellino svizzero! “ ipotizzò il biondo.
“ Sì buona idea! Provvediamo subito ! “ propose Misa.
“ Groowl “
“ Cavolo, il mio stomaco incomincia a protestare “ fece Steve con le braccia conserte.
“ Anche io incomincio ad avere qualche languorino “ si rassegnò Giudy.
“ Beh, allora fermiamoci qui a cenare e a dormire! “ propose Misa.
“ Ottimo! Vado a prendere i sacchi a pelo e le tende a casa mia! “ spiegò Steve.
“Misa … “
“ Sì? “
“ Non hai notato qualcosa di strano in Steve? “ domandò la mora pensierosa.
“ A dire il vero sì … “ si rassegnò lei.
“ Voglio dire, mi sembra un po’ innamorato di te “ spiegò Giudy.
“ Sì l’ho notato, ma non ti preoccupare, non è corrisposto “ fece lei sistemandosi i suoi lunghi capelli blu.
“ Eccomi qua! “ gridò Steve in lontananza “ Ho anche portato qualcosa da mangiare “ aggiunse lui.
 
 
“ Che mangiata! “ esclamò Misa soddisfatta.
“ Beh, se non vi dispiace io incomincio a dormire “ disse la mora assonnata, poi si accasciò sul suo sacco a pelo.
 
“ Misa, ehi Mì sei sveglia? “ domandò Steve sotto voce.
“ Sì certo! “
“ Senti, volevo farti vedere una cosa “
“ Ok, dove mi porti? “ s’incuriosì lei.
“ Sorpresa …” si limitò a dire lui, poi la prese per la mano e attraversarono tutto il villaggio, sino ad arrivare ad un piccolo bosco. Camminarono ancora per alcuni minuti, poi incominciò a sentire un rumore scrosciante.
“ Ecco siamo arrivati! “ esclamò lui soddisfatto.
“ Wao!! “
I due erano giunti ad un’enorme cascata, dove il panorama era semplicemente splendido.  Si vedeva chiaramente l’orizzonte, grazie alla luna che rifletteva un velo di luce su tutto l’ambiente circostante. Attorno prendeva posto la vegetazione, fitta e rigogliosa, insieme ai versi dei tanti animali che circondavano quel posto meraviglioso.
“ Quando l’hai scoperto? “ gli chiese ancora incredula Misa.
“ Quando ancora avevo 7 anni! Mi ero perso e poi sono giunto a questo magnifico posto! Non è fantastico? “
“ Sì! Davvero splendido! “
Intanto il biondo, continuava a fissare i lisci capelli blu della ragazza, che fluttuavano elegantemente nel vento. Il suo viso delicato illuminato dai deboli raggi lunari, poi i suoi bellissimi occhi celesti, il suo seno, la sua maglia scollata e la sua minigonna bianca.
“ è davvero bellissima ... “ pensò sognante lui “ abbiamo anche tutti e due 17 anni! Meglio di così non si può desiderare” aggiunse pensieroso.
“ Beh, sarà meglio tornare, si è fatto tardi … “ propose lei, ancora ammaliata da quella bellezza naturale.
“ Sì ok, ora possiamo andare “ affermò lui, poi si alzarono e tornarono alle loro tende per mano, come due innamorati.
Giudy ancora non si era addormentata, e si accorse subito di come sembravano affiatati entrambi. Pensò che il giorno dopo, avrebbe parlato in privato a Misa per farsi spiegare tutti i dettagli dall’inizio alla fine. Ora però, poteva solo stare lì ad osservarli dormire quasi abbracciati,  mentre si scambiavano magnifici sguardi in quella fantastica notte speciale …
 
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** I pirati ***


CAP.3 I PIRATI

 
Quella mattina, quando Misa aprì gli occhi, si ritrovò ad un centimetro di distanza dalla bocca di Steve, tutta impregnata di sangue. Cercò di allontanarsi cautamente, senza farli svegliare, per poi andare al fiume a sciacquarsi nell’acqua. Si spogliò rimanendo vestita solo con le mutande e il reggiseno. Poi si immerse nell’acqua gelida, facendo scorrere il suo sangue insieme al ruscello. Rimase lì un po’ di minuti, poi uscì dall’acqua andando a rimettere i propri vestiti, sperando che nessuno venisse a lavarsi in quell’istante. Steve però si svegliò proprio in quel momento, e anche lui pensò di andare a pulirsi al fiume.
Appena Misa lo vide, ancora con la biancheria intima, fece appena in tempo a cacciare un urlo per poi sbilanciarsi e cadere di nuovo nel ruscello. Steve divenne tutto rosso dall’imbarazzo, ma seppe approfittare dell’occasione che non si sarebbe forse mai più presentata in tutta la sua vita.
“ Tranquilla, non sei mica nuda! Aspetta che mi lavo anch’ io, questa sensazione è davvero insopportabile“ poi si tolse i vestiti anche lui, e si tuffò in acqua.
Misa era immobile, completamente fissa sul fisico scolpito e muscoloso del biondo.
“Ora cosa c’è? Ho qualcosa che non va? “ si preoccupò lui, sistemandosi i capelli.
“ No no! Va tutto bene! È solo che non mi piace molto restare così … “ si rassegnò lei.
“ Beh, anche io sono in mutande! Non ti preoccupare, fai finta che sono costumi “ si limitò lui.
“ Ehi ma cosa succede qui, chi urlava … “ disse una voce assonnata “ Cosa cosa cosa?? Che ci fate in biancheria intima nel fiume?? “
“ Emh … siamo venuti a lavarci perché? “ le rispose Misa.
“ Oh niente, mi sembrava solo un po’ strano che ci foste andati insieme … ma niente di che tranquilli “
“ Beh, vuoi venire anche tu a sciacquarti? “ propose il biondo.
“ No no!! Fa niente! Mi laverò più tardi … “ si limitò la mora.
“ Beh, io esco! Sai sono qui da un po’ … “ finse la bluastra.
“ Ok, io arrivo fra poco … “ concluse lui. Poi Misa, si rivestì e andò di corsa da Giudy.
“ Misa, cose ci facevate lì nel fiume? E per di più svestiti? >> sussurrò la mora.
“ Io non centro niente! Mi ero spogliata per andare a lavarmi, e poi è arrivato lui. Avrei tanto voluto uscire, poi infatti sei venuta tu e io me la sono filata! Ecco tutto “ spiegò lei sottovoce.
“ Ieri sera mi avevi spiegato che tutto ciò non era corrisposto … “ si innervosì lei.
“Il fatto è che qualcosa in me sta cambiando … aspetta, non dirmi che lui ti piace!? >> si meravigliò lei.
“ Beh, e anche se fosse? “
“ Sì, è così! Lui ti piace, per questo fai tanto la gelosa! “ capì Misa.
“ Cosa? No, ti stai sbagliando di grosso! “ finse la mora.
“ No, tu sei innamorata di lui, quindi fai l’invidiosa! “
“ Ok, mi piace! E tu me lo stai soffiando sotto al naso, ecco cosa c’è “ si rassegnò lei.
“ Ti ho detto che non centro niente! “ si difese lei, alzandosi in piedi.
“ Beh, ora mi basta solo che tu sappia cosa provo per lui “ concluse, poi si allontanò infastidita.
“ Ehi, ma cosa sta succedendo? “ s’incuriosì il biondo avvicinandosi a Misa, la quale le spiegò dall’inizio alla fine tutto ciò che era accaduto.
“ Che disastro! “ esclamò Steve, portandosi le mani al viso.
“ Puoi dirlo forte. E ora, cosa facciamo? “
“ Le parlerò con calma, piuttosto, dove si è cacciata? “
“ E andata in quella direzione, nel bosco “ spiegò lei indicando un punto indefinito del luogo.
“ Allora forza, prendiamo le nostre cose e andiamo a cercarla “ propose Steve. Quindi Misa, prese la tenda e in quello stesso istante il biondo toccò la mano della bluastra.
Entrambi divennero rossi come non lo erano mai stati, poi si distolsero da quei pensieri e incominciarono il cammino per trovarla.
Gridarono più volte il suo nome, ma l’unica risposta fu il cinguettio degli uccellini e il verso delle tortore.
“ E adesso, dove cazzo è finita! “ si innervosì lui.
“ Non chiederlo a me … ehi, lo senti anche tu? “
“ No, cosa dovrei sentire? “
Nessuna risposta.
“ Allora? “ la incitò lui.
“ I pirati! Stanno arrivando i pirati! “ gridò intimorita lei.
“ è vero, sento il rumore dei cannoni! Dobbiamo trovarla subito, e in fretta!! “
I due attraversarono l’intera foresta alla ricerca dell’amica, ma di lei nessuna traccia. Finché giunsero alla spiaggia, dove davanti a loro, si ergeva uno scenario spaventoso. Due navi si stavano attaccando ferocemente per il predominio su Rubhen, ma loro non sapevano che la città, ormai era deserta. Poi videro una ragazza, legata e bendata a bordo di una delle due navi.
“ Ehi, vedi quella ragazza? “
“ Sì, la vedo! Ma è Giudy! “ si stupì il biondo.
“ Forza, andiamo a liberarla! Presto! “ gridò Misa spaventata.
I due nuotarono più veloci che poterono verso l’imbarcazione, stando attenti a non farsi vedere o colpire dalle bombe. Poi si arrampicarono cautamente, salirono sulla nave e pian piano, giunsero dall’amica. Era sdraiata su un lato, bendata alla bocca, legata alle mani e ai piedi, inoltre aveva perso conoscenza.
Steve prese il suo coltellino svizzero e la liberò con uno scatto fulmineo, poi la sistemò sulla sua schiena, ma proprio in quel momento uno della ciurma li scoprì. Li sorprese con un colpo alla testa e per il dolore svennero. Poi avvisò immediatamente il Capitano, intento a dare ordini a destra e a manca. Appena seppe la notizia, si precipitò a vedere i volti dei prigionieri e quando li osservò, fece un sussulto e poi un’espressione di interesse.
“ Portali nella prigione di sotto “ ordinò infine l’uomo.
“ Capitano, Capitano! “ chiamò terrorizzato un uomo dell’equipaggio.
“ Ora cosa c’è? “ s’innervosì lui.
“ Ci hanno colpiti, c’è pericolo che la nave affondi! “ lo avvertì lui.
“ Non importa, rimarremo su questa nave fino alla morte se necessario “ gli rispose coraggiosamente.
“ Ok … “
“ All’arrembaggio!!! “
Il capo della seconda nave aveva dato ordine di attaccare direttamente i nemici. Avvicinarono la propria imbarcazione, poi saltarono all’altra, armati fino al collo.
“ Questa non ci voleva … “ si arrabbiò il Capitano “ FORZA! PRENDETE LE ARMI E ATTACCATE! “
Lo scontro fu inevitabile. Il campo di battaglia era una distesa di sangue che si seccava al sole. I pirati della ciurma avversaria erano molti di più, perciò la vittoria era di certo in altre mani. Ma il capo non aveva intenzione di arrendersi proprio in quel momento, dopo che aveva trovato finalmente  i ragazzi che gli interessavano.
Decise anche lui di passare all’attacco, e come obiettivo puntò sul superiore dei nemici. Prese la sua spada e si precipitò su di lui.
Sembrava una battaglia senza fine, anche se l’equipaggio nemico aveva sterminato parecchi uomini. Ne rimanevano giusto due o tre, che vennero immediatamente uccisi a causa della differenza di numero.
Restava solo il Capitano, solo lui. Ad un certo punto, l’avversario si distrasse e lui riuscì a infilzare la spada nel suo torace.
“ Ritirata … presto … ritirata “ ordinò lui affaticato, con la mano fissa sulla ferita.
Il capo fece un grande sorriso, poi corse affannosamente alla prigione. I ragazzi si stavano svegliando.
Quando Misa aprì gli occhi, si ritrovò dietro le sbarre e davanti a lei un uomo alto, dal fisico scolpito, con i capelli e gli occhi verde smeraldo che brillavano di orgoglio. Aveva una maglia bianca aderente, che faceva subito notare la sua muscolatura, dei pantaloncini neri, una casacca rossa e un cappello dalle sembianze di un’onda, nero con un piuma che sporgeva, tipici dei Capitani.
Subito dopo si svegliarono Steve e Giudy, che fissavano impressionati l’uomo davanti a loro.
“ Siete davvero dei dormiglioni! “ ironizzò lui.
“ Calma, non farci arrabbiare “ lo avvertì la bluastra, puntando la sua spada contro di lui.
“ Tranquilli, sono dalla vostra parte! Il mio nome è Andrew, piacere “ si presentò il Capitano porgendogli la mano.
“ E noi ti dovremmo credere? “ disse Steve, prendendo il suo coltellino.
“ Già, come facciamo a sapere che tu non vuoi attirarci in una trappola, eh? Magari sei anche un Legys! “ ipotizzò la mora, puntando la sua freccia su di lui.
“ Perché io sono marchiato, come voi! Anch’io sono contro lo spirito di quella donna! Ve lo dimostro subito “ spiegò lui, poi mostrò la cicatrice sul suo polso.
Tutti e tre abbassarono le armi, convinti che non ci fosse nessun pericolo.
“ Aspettate, vi apro la cella “
“ Grazie, quindi anche tu hai la maledizione? “
“ Certo, non sapete quanto lo odio quello spirito, in tutti questi giorni ha saputo portarmi solo guai “ li informò lui.
“ Perché, se possiamo sapere? “ chiese a quel punto il biondo.
“ Beh, è stato difficile farsi accettare come Capitano in questa ciurma. Vedendo quel segno hanno sempre pensato fossi un traditore, un Legys per intenderci. Poi le loro convinzioni erano sempre più decise, dato che tutte le notti sentivano le mie grida per il dolore. Pensavano fossi un mostro … ecco tutto “ spiegò lui.
“ A proposito di equipaggio, dov’è finito? “ s’incuriosì Misa.
“ Tutti morti, nessuno escluso “
“ Cosa? E tu come hai fatto a sopravvivere? “ si meravigliarono i tre.
“ Sono riuscito a impregnare la mia spada del sangue dell’altro Capitano. Perciò si sono ritirati per curarlo adeguatamente. Quanti anni avete? Giusto per sapere …! “
“ Io e Steve diciassette “ spiegò la bluastra.
“ Io invece diciannove, quasi venti “ disse la mora.
“ Io ventidue da poco! Comunque, ce l’avete la mappa, vero? “ gli chiese serio Andrew.
“ Certo, non la molleremo mai! “
“ Bene, allora dove si trova la prima pietra? “
“ L’abbiamo già recuperata “ lo informò il biondo, mostrandogliela.
“ Bene, allora dov’è la seconda? “ domandò lui, cercando di vedere la cartina.
“ Allora, fammi controllare: si chiama Eudialite e si trova nella grotta sotterranea dell’isola di Elios “ spiegò Giudy.
“ Bene allora. Ciurma, si parte! “

 
 
 
 

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