Divine Heart

di MoonLory92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1° Capitolo ***
Capitolo 3: *** 2° Capitolo ***
Capitolo 4: *** 3° Capitolo ***
Capitolo 5: *** 4° Capitolo ***
Capitolo 6: *** 5° Capitolo ***
Capitolo 7: *** 6° Capitolo ***
Capitolo 8: *** 7° Capitolo ***
Capitolo 9: *** 8° Capitolo ***
Capitolo 10: *** 9° Capitolo ***
Capitolo 11: *** 10° Capitolo ***
Capitolo 12: *** 11° Capitolo ***
Capitolo 13: *** 12° Capitolo ***
Capitolo 14: *** 13° Capitolo ***
Capitolo 15: *** 14 ° Capitolo ***
Capitolo 16: *** 15° Capitolo ***
Capitolo 17: *** 16° Capitolo ***
Capitolo 18: *** 17° Capitolo ***
Capitolo 19: *** 18° Capitolo ***
Capitolo 20: *** 19° Capitolo ***
Capitolo 21: *** 20° Capitolo ***
Capitolo 22: *** 21° Capitolo ***
Capitolo 23: *** 22° Capitolo ***
Capitolo 24: *** 23° Capitolo ***
Capitolo 25: *** 24° Capitolo ***
Capitolo 26: *** 25° Capitolo ***
Capitolo 27: *** 26° Capitolo ***
Capitolo 28: *** 27° Capitolo ***
Capitolo 29: *** 28° Capitolo ***
Capitolo 30: *** 29° Capitolo ***
Capitolo 31: *** 30° Capitolo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Caos, dolore, sofferenza…..ecco cosa regna nell’isola Wonder. Wonder era un isola dove un tempo regnava la pace e la serenità. Dove ogni essere vivente si amava e si rispettava.
Ma dove erano adesso quei sentimenti positivi e puri che regnavano nell’isola? DISTRUTTO….OPPURE ERA MEGLIO DIRE UCCISO, da colui che nel cuore non c’era traccia né di bontà né di purezza, ma c’era solo odio e rancore verso un bellissimo territorio in cui regnava la pace.
- AH AH AH….si adoro questo odore di dolore, disperazione, paura- disse un uomo mentre si godeva dall’alto la vista dell’isola che stava bruciando.
- Bene è giunto il momento di fare scomparire quest’isola. Addio cara Wonder!!!- esclamò l’uomo mentre dalla sua mano destra usciva una grossa sfera di energia negativa.
Mentre il misterioso uomo si preparava a lanciare la sfera, qualcuno lo fermò
- FERMATI IMPERIUS!!!!!-
Egli si girò infastidito, per vedere in faccia la persona in cui aveva interrotto il suo divertimento
- Oh mia cara Grace, che onore vederti. Sei qui per vedere finire l’opera di distruzione che ho fatto sulla tua bellissima isola?- disse egli con un sorriso
- No. Non mi interessa. Sono qui per distruggerti una volta per tutte e salvarla. Vieni potere a me POTERE ETERNAL SOLAR PROMINENCE- urlò la donna, che dalla sua mano uscì uno scettro con il simbolo del potere di Prominence
- Oh così vuoi combattere. Peccato che una bella donna come te deve essere distrutta. Sarà un vero piacere distruggerti-
- Non ci contare Imperius. Sarai tu a essere distrutto-
- Allora prepararti mia cara Grace. Il destino della tua amata isola è nelle tue mani-
Così la battaglia cominciò. Tra due ci furono tanti colpi, che facevano muovere l’intero pianeta. Chi poteva vincere? il bene o il male? La luce o l’oscurità?
Passarono ore dall’inizio della loro l’ultima battaglia e tutte e due erano stanchi e stremati
- Devo ammetterlo cara Grace, sei un ottima combattente. Ma adesso basta giocare. Quest’ultimo attacco deciderà il destino dell’isola-
- Per una volta sono d’accordo con te-
- POTERE DELL’OSCURITA’ DATEMI LA FORZA DI DISTRUGGERE L’ULTIMO OSTACOLO PER LA CONQUISTA DELL’UNIVERSO-
Dal corpo dell’uomo uscì una gigantesca sfera che poteva distruggere il pianeta.
- Addio Grace- e detto questo lanciò la sfera contro Grace
Ella rimase ferma nella sua posizione. Alzando lo scettro, si concentrò per dare maggiore energia
- PER IL POTERE DI PROMINENCE IO VI INVOCO: FUOCO, ACQUA, TERRA, ARIA, LUCE, LUNA E INFINE SOLE. DISTRUGGETE IL POTERE DELL’OSCURITA’ E SALVATE WONDER-
Lo scettro si illuminò così tanto, tanto da creare una potentissima sfera dorata di energia positiva che riuscì a respingere la sfera negativa verso colui che l’ aveva creata
- AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHH NNNNNNNNNOOOOOOOOOO- la sfera negativa colpì in pieno il suo creatore, e prima di scomparire del tutto disse queste ultime parole
- RITORNERO’MALEDETTA. RITORNERO’ LO GIURO-
Finalmente il bene aveva trionfato sul male e Wonder era finalmente libera
- Bene. Wonder adesso è libera- disse sorridendo mentre il suo corpo stava scomparendo
- Mia cara Wonder, il mio spirito rimarrà sempre con te. E quando sarai di nuovo in pericolo io ci sarò sempre- detto questo ella scomparì
Il suo spirito si fuse con l’isola dando l’energia per ricostruire la vita in essa dove era stata distrutta. Sembra che tutto stava tornando alla normalità, e l’isola stava al sicuro……..ma sarebbe sempre stata così?


Continua...

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Capitolo 2
*** 1° Capitolo ***


Capitolo 1

Sono passati ormai 150 anni dalla battaglia tra Grace e Imperius e l’isola Wonder era abitata tranquillamente e pacificamente dalle sue guerriere. C’erano solo abitanti femmine. Nessun maschio. Erano delle amazzoni che vivano tra loro e quando arrivavano all’età di sedici anni, andavano in un'altra terra per cercare un uomo con cui procreare. Restavano con il prescelto massimo un mese per poi rimanere ingravide e tornare a Wonder. Dal loro ventre, se nasceva un maschio dovevano abbandonarlo ad altre persone, mentre le femminucce venivano istruite per diventare abili nel combattimento. C’era una scuola apposta per questo e le sue allieve erano tutte molto diligenti… tutte tranne una.
-AHHHH!!! SONO IN RITARDO ANCHE OGGI!- urlò una ragazza dai lunghi capelli rossi e gli occhi del medesimo colore.
Stava correndo per i corridoi della scuola per poi arrivare precipitosamente nella sua classe. Sperava proprio di non trovarsi di fronte lo sguardo arrabbiato della sua maestra un'altra volta ma non fu così.
-B-buon giorno a tutti!- salutò un po’ impaurita dallo sguardo di fuoco.
-SIGNORINA FINE! POSSIBILE CHE NON RIUSCE AD ESSERE PUNTUALE?- urlò la maestra Camelot. Una anziana donna dai capelli grigi raccolti per aria in modo strano e occhi viola. Come scordarsi di una persona simile?
-M-mi scusi!-
-Quando diventerete una guerriera come si deve? Un giorno voi dovrete succedere al comando della nostra isola-
-Lo so, Camelot. Cercherò di migliorare- disse dispiaciuta.
-D’accordo. Ma adesso andate al vostro posto e seguite la lezione-
-Sì- e andò a sedersi vicino alla sua amica del cuore, Lione. Era ragazza davvero simpatica. Capelli raccolti in una coda color arancio e occhi dello stesso colore. Al contrario di lei, Lione era un’allieva modello. Arrivava puntuale e aveva ottime valutazioni.
-Un'altra mattina a cui non volevi svegliarti, Fine?- chiese divertita dalla solita scenata Camelot-Fine.
-Eh eh… già- disse facendo la linguaccia come una bambina.
-Ah ah… scherzi a parte però- disse facendosi all’improvviso seria.-Tra poco compirai il tuo sedicesimo anno. Non puoi continuare così-
-E’ vero! Tra una settimana è il mio compleanno. Finalmente potrò viaggiare fuori da Wonder- pensò entusiasta.
-Allora ragazze, oggi parleremo della nostra sacerdotessa protettrice Grace e delle sue pietre- cominciò a raccontare Camelot finendo il discorso delle due ragazze.
-La leggenda narra che 150 anni fa, un essere malvagio di nome Imperius stava mandando Wonder alla distruzione. Solo la somma Grace riuscì a salvarla. Sfidò Imperius e uscì vincitrice dalla grande battaglia. Ancora adesso non si sa che fine ha fatto lui. Alcuni dicono che sia morto e altri che si sia rifugiato in un posto sperduto attendendo il suo momento di vendetta. Però c’è una profezia.
Quando la pace su Wonder verrà violata da una presenza oscura, sette pietre sacre, appartenute alla sacerdotessa Grace, trovate dovranno. Riunite daranno vita ad un potere enorme in grado di sconfiggere la minaccia malvagia sull’isola. E così tornerà di nuovo la prosperità.
Da quanto si sa, le sette pietre sono di colori differenti. Hanno i colori dell’arcobaleno e ognuno rappresenta un sentimento. Sia sentimenti buoni, sia quelli cattivi. Insieme formano l’equilibrio universale. Luce e Ombra. Sole e Luna. Due opposti che si attraggono e che si completano a vicenda-
-Maestra. Una persona qualsiasi potrebbe cercare le pietre?- domandò un allieva.
-No. Solo una prescelta potrà essere degna di svolgere questo compito-
-Come si farà a riconoscerla?-
-Nel nostro tempio, si trova una collana divina. Nell’esatto istante in cui la collana verrà indossata dalla predestinata, il ciondolo si illuminerà mostrandoci la nostra nuova protettrice- così dicendo, smise di spiegare e lasciò le sue allieve alla prossima ora di ginnastica.
Finì la lezione, e così Fine si diresse ,insieme a Lione, alla palestra. Infatti l’unica disciplina in cui andava bene era lo sport. Era la più agile e sportiva di tutte le ragazze dell’isola ma anche la più pasticciona e golosa. Nonostante amasse mangiare e ingozzarsi, il suo fisico era perfetto e invidiato dalla maggior parte delle sue compagne.
Passato tutto l’orario di lezione, le ragazze se ne ritornarono a casa.
-Oh finalmente è finita anche oggi!- esclamò soddisfatta Fine mentre percorreva la strada di casa con Lione.
-Lo dici tutte le volte-
-E non smetterò mai di dirlo finchè non finirò del tutto la scuola al compimento del mio sedicesimo compleanno-
Infatti, nell’isola Wonder le ragazze finivano la scuola quando compivano sedici anni per poi iniziare il loro viaggio alla ricerca del prescelto con cui procreare.
-Sì ma dopo dovrai affrontare il viaggio verso il tuo destino-
-Uffa! Non voglio pensare a questo. Il mio desiderio è solo viaggiare per altre terre, non trovare uno che mi metta incinta. E poi mi sembra una cosa crudele farsi ingravidare da una persona sconosciuta e dimenticarla il giorno dopo come fossimo delle prostitute. Anche mia madre è d’accordo con me-
-Tua madre potrebbe eliminare questa regola essendo la somma madriarca di Wonder-
-Non è così semplice. Ci dev’essere l’approvazione di tutto il consiglio per questo. Tua madre ne fa parte e sono sicura che voterebbe a favore nostro ma c’è la nobile Ortensia che farebbe di tutto per ostacolarci e lasciare così la legge sulla procreazione-
-Quanto è complicato! Quella donna è insopportabile. Crede che stiamo ancora nel medioevo e le donne venivano trattate come animali che ti sfornavano figli-
-Già. Sono d’accordo con voi- disse una voce di fronte a loro.
-Mamma!- la chiamò sorpresa. Sbadata com’era non si era accorta di essere arrivata d’avanti casa.
-Non ti eri accorta di essere arrivata, eh sciocchina- la derise dolcemente Elza.
-Somma Elza- salutò rispettosa, Lione. Era la madre della sua miglior amica ma era pur sempre la donna che governava sull’isola.
-Salve, Lione. Vuoi entrare un po’ in casa?-
-Sì dai! Entra- la incoraggiò Fine.
-No, mi dispiace. Mia madre mi starà aspettando. Sarà per la prossima volta-
-Ok, allora ciao- la salutò Fine.
-Arrivederci, cara. E saluta tua madre da parte mia-
-Lo farò. Arrivederci. Ciao Fine. A domani- salutò andandosene via.
-Hai un amica fantastica, figliola. Sia lei che sua madre, Nina, sono delle persone squisite-
-Proprio vero-
-Su, entriamo in casa. Ti devo parlare di una cosa-
-Sì, eccomi- ed entrarono in sala da pranzo per mangiare.
-Allora, mia cara. Tra poco compirai sedici anni-
-Già- disse abbuffandosi come suo solito.
-Vorrei tanto che a te non capitasse il mio stesso destino, tesoro mio. Vorrei che la nuova generazione non sia sottoposta a questo viaggio per trovare un uomo per avere eredi femmine… Io amavo molto tuo padre. Ed è molto doloroso separarsi da colui con cui perdi la verginità-
Sentendo la parola “verginità” e capendo che stava per iniziare un discorso imbarazzante, stava per andargli di traverso il cibo.
-Coff coff… ma mamma! Non mi sento ancora pronta per questi discorsi!-
-Lo dovrai essere invece. Appena avrai sedici anni dovrai partire e ti posso assicurare che il mondo fuori da qui è molto diverso da come te lo immagini. Per una che non ha mai visto un uomo, è difficile comprendere che cosa gli passi per la testa mentre guardano una bella ragazza. Tu sei ancora così innocente- disse accarezzandole la guancia.
-Che vuoi dire?-
-Ci sono uomini che non ci penserebbero due volte ad approfittare di te, mia cara. Ma quello non sarebbe un giusto modo per perdere la purezza. Mi raccomando. Trova una persona da amare sinceramente e che sia ricambiato-
-Io ancora non ti capisco, mamma- disse confusa. Era ancora troppo immatura e bambina per capirla.
-Lo capirai, tesoro. Lo capirai. Sappi solo che per me, i bambini sono il frutto dell’amore tra un uomo e una donna. Non oggetti per tramandare le stirpe-
-Me lo ricorderò-
-Brava, figlia mia- disse sorridendogli.
Adesso la situazione era abbastanza tranquilla ma ben presto Wonder avrebbe riscoperto la paura della distruzione imminente.

Continua…

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Capitolo 3
*** 2° Capitolo ***


2° capitolo

Dopo essersi abbuffata come al suo solito, Fine andò in camera sua a prepararsi lo zaino, perché l’indomani mattina lei la sua classe devono andare a visitare il tempio di Grace.
Mentre stava cercando alcune cose dall’armadio, qualcosa cadde sul pavimento. Fine accorgendosi lo raccoglie e lo guardò con attenzione. Era un piccolo ciondolo, piccolo e semplice. Fine lo aprì. All’interno del ciondolo c’era una foto, in cui raffigura la sua mamma abbracciata ad un uomo con i capelli azzurri e gli occhi verdi, che sorrideva.
-Papà- disse e dal suo viso scese un lacrima.
Non sopportando più di vedere quella foto, lo rinchiuse e lo mise nella tasca dello zaino. Dopo aver preparato lo zaino, Fine si sdraiò, ma non riuscì a prendere sonno.

- La mamma mi ha sempre detto che l’amore è uno dei sentimenti più belli del mondo. Ma cos’è l’amore? Cosa lega un uomo e una donna per l’eternità? Io riuscirò a trovare colui che amerò e soprattutto lui che riuscirà ad amare me?- pensò Fine

-Naaa è impossibile, chi amerebbe una ragazza goffa e golosona come la sottoscritta? Soltanto un pazzo amerebbe una tipo come me, e a parte io non sono un tipo che pensa all’amore e al principe azzurro delle favole. E’ meglio che dorma altrimenti farò tardi e Camelot mi farà fuori- esclamò Fine
Detto questo si spogliò e si mise la vestaglia rosa, lunga e allo stesso tempo trasparente.
Non ci volle molto che Fine si addormentasse.
Quando Fine aprì gli occhi, si accorge di non essere in camera sua, ma in una fitta foresta.
-Ma dove sono? E come mai ho la divisa da guerriera?- disse accorgendosi che non aveva più la vestaglia.
- E’ strano sono sicura di essere in camera mia a dormire. Non vorrei essere sonnambula- si disse ad alta voce.
Cominciò ad camminare per capire dove si trovava, camminò per lunghe ore finchè non riuscì ad uscire dal bosco. E da lontano Fine poteva vedere il suo villaggio.
-Ah ecco il mio villaggio. Lo riconoscerei tra mille- esclamò entusiasta Fine
Ma quando fece un solo passo, fu colpita da un potentissima ondata di vento che la fece cadere per terra
- Ma cosa succede?-
Guardò il cielo, prima era illuminata da un bellissimo raggio di sole che riscaldava l’isola, ma adesso il cielo era ricoperto da grossi nuvoloni neri.
- E’ la prima volta che vedo il cielo oscurarsi così. Questa cosa non mi piace per niente-
All’improvviso dai nuvoloni neri uscì un grosso fulmine nero che colpi il villaggio, mandandolo in fiamme
-NNNNNNOOOOOOO MAMMMMAAAAAAAA!!!!!!!!!!- urlò Fine, cominciando a correre più forte che poteva
Arrivata al villaggio lo spettacolo che le presentava davanti era orribile. Fiamme che distruggevano le case, i giardini…le fiamme non risparmiava niente.
- MAMMA, LIONE, AMICHE MIE DOVE SIETE????!!!!- continuò ad urlare.
Fine continuò a cercare dappertutto, ma non trovò nessuno. Stava per perdere la speranza, quando all’improvviso appare uno strana figura con il mantello nero.
-La prego! Deve aiutarmi. Non riesco a trovare nessuno del villaggio- disse Fine con le lacrime agli occhi.
Ma la misteriosa figura non disse niente
- Ma mi ha ascolta? La prego mi deve aiutare- implorò Fine
All’improvviso la misteriosa figura afferrò il collo di Fine e la fece sbattere contro il muro
- MA COSA STA FACENDO?! LASCIATEMI MI STA SOFFOCANDO!!- urlò Fine
Invece la figura misteriosa fece uscire dal mantello una lama affilata, pronta ad essere usata contro Fine
-AHH AIUTATEMI!!!-
La figura cominciò a ridere con una voce roca che faceva venire brividi a tutti coloro che la sentono. Alzò la mano con la lama e proprio quando stava per colpirla, appare una potentissima luce che colpì la figura misteriosa e scomparì all’istante.
- Coff...coff…ma cosa era quella cosa?- chiese Fine cercando di riprendere fiato.
- Quella era una creatura dell’oscurità- rispose una voce calda e affettuosa.
Fine alzò lo sguardo per vedere chi stava parlando, ma la troppa luce non gli permette di vedere la figura
- Ma tu chi sei?-
- Non ha importanza chi sono, ricorda le mie parole Fine. Al tempio trova la stanza dove si trova la collana divina e lì troverai le tue risposte- rispose sempre la voce e allo stesso stava per scomparire
- La collana divina? Un attimo come fai a sapere il mio nome? No aspetta non te ne andare….-
-NO ASPETTA!!!!- disse Fine con il fiatone.
All’improvviso si accorse di essere nel suo letto e aveva indosso la vestaglia
- Ma era un sogno. Però mi è sembrato così reale. Ma poi quella voce ha detto di trovare “ la stanza dove si trova la collana divina” ma è impossibile! non è riuscita a trovare quella stanza neanche mia madre-
Fine si alzò e andò verso la finestra a guardare il paesaggio.

- Perché ho la strana sensazione che qualcosa di terribile sta per arrivare e metterà in pericolo Wonder e i suoi abitanti?- pensò Fine

E dopo aver pensato per un po’, si rimise sul letto a dormire.

Continua....



PiccoloKoala: XD grazie mille sono contenta che ti sta piacendo la trama...per quanto Rein e Shade....non dico niente XD *risata crudele* lo scoprirai più avanti e credermi andando più là i capitoli diventerranno interessanti ( a parar mio e poi vediamo se ti piacerà^^) cmq grazie della recensione. kiss kiss 

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Capitolo 4
*** 3° Capitolo ***


Capitolo 3

Lo zaino era pronto e perciò, dopo essersi preparata e fatto colazione, uscì per andare in gita al tempio di Grace.
Mentre correva, entusiasta per la giornata che doveva passare, all’improvviso pensò al suo sogno e ne rimase turbata. Era davvero solo un sogno? O c’era qualcosa di vero? Sperava proprio di no. Quel sogno gli aveva mostrato la morte di Wonder. Trovare la stanza della collana divina. Camelot aveva spiegato ad una lezione, che solo chi ne è degno troverà quella stanza. Strano che per una volta, aveva seguito i suoi insegnamenti. Tuttavia, chissà se lei poteva essere quella persona… Naaa! Goffa com’era, non poteva certo essere lei la futura protettrice di Wonder della profezia. Sempre se si avverava.
Non volendo più pensarci, si diresse davanti alla scuola precisamente all’ora dell’incontro.
-Che miracolo, amica mia! Sei arrivata in orario- disse scherzosa Lione.
-Spiritosa! Per quelle poche volte che andiamo in gita, è naturale che mi svegli prima-
-Se lo dici tu. Comunque sono sicura che la visita al tempio sarà molto interessante-
-Lione! Tu che sai sempre tutto. Sai qualcosa sulla stanza della collana divina?-
-So solo che è una stanza inaccessibile. Solo alla prescelta protettrice è dato il permesso di entrarci e prendere la collana-
-Capisco ma questa collana ha qualche potere in particolare?-
-Si dice che dia un potere enorme a chi la indossa. Un potere in grado di sconfiggere l’oscurità-
“Oscurità…” pensò Fine ricordando il suo sogno con terrore. “Era una creatura dell’oscurità… così aveva detto quella voce calda nel mio sogno. E’ stato orribile. Trovarmi quel mostro davanti che stava per uccidermi, mi ha fatto provare una sensazione agghiacciante”
-Fine! Stai bene? Sei diventata pallida e stai tremando. C’è qualcosa che non va?- chiese Lione preoccupata. Dal canto suo, Fine non si era accorta di come aveva reagito ai suoi pensieri.
-Eh? No no! Non è niente. Sto bene- cercava di tranquillizzare l’amica.
-Non me la racconti giusta. Si può sapere che cos’hai? Mi nascondi qualcosa, vero?-
-Certo che no, Lione!-
-Allora?- disse incitandola a confessarsi.
-E va bene!... Stanotte ho fatto uno strano sogno-
-E’ stato così orribile da spaventarti tanto?-
-Sì. C’erano fiamme dappertutto. Wonder era lì davanti a me distrutta. Io non potevo far altro che urlare aiuto finchè una persona incappucciata mi si presentò di fronte. E’ stato orribile. Quella persona stava per uccidermi se non fosse stato per l’intervento di una figura luminosa. Fu a quel punto che la voce di quella figura mi disse queste parole “Al tempio trova la stanza dove si trova la collana divina e lì troverai le tue risposte”. Io non capisco. Che risposte devo trovare? E poi come faccio a trovare la stanza?- disse agitandosi.
-Calmati, Fine. Era solo un sogno- disse Lione abbracciandola per infondergli tranquillità.
-Eppure sembrava così reale. Te lo giuro-
-Non ci pensare più. Ti stai preoccupando per niente. Vedrai che non succederà nulla-
-Lo spero tanto, Lione-
-Dai! Finiamo con questi musi lunghi e cerchiamo di goderci la gita, ok?-
-Ok!- disse sorridendogli.
Dopo aver fatto l’appello, si avviarono al tempio. Era una costruzione molto imponente ed emanava un aura benefica e pura.
-Ascoltatemi bene, ragazze! Restate sempre vicino a me e alla nostra sacerdotessa guida, mi raccomando. Potreste perdervi perciò state attente- le avvisò Camelot.
-Sì, Camelot- risposero in coro le allieve.
-Benissimo. Entriamo ora- disse facendo entrare il gruppo all’interno del tempio.
Era bene arredato e il panorama da una finestra era spettacolare.
-Tra poco arriveremo nella zona più buia del tempio. State attente a dove mettete i piedi- disse la guida.
-Ehy Lione! Andiamo a cercare la stanza!- gli sussurrò entusiasta per la ricerca.
-Ma sei matta? Non hai sentito quello che ti ho detto prima? E poi neppure tua madre che è la madriarca, è mai riuscita a trovarla questa misteriosa stanza-
-Però ci voglio provare lo stesso-
-Dì pure che non vuoi stare ad ascoltare le spiegazioni della guida- disse con un gocciolone, Lione.
-Ma cosa ti salta in mente!? Non è vero- disse cercando di trovare una scusa alla sua fuga.
-Ah sì? Guarda che ti conosco-
-Eh eh… Su su! Andiamo a cercare la stanza- disse trascinandola letteralmente lontano dal gruppo.
-Ehy Fine! Vacci piano!-

Continua…

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Capitolo 5
*** 4° Capitolo ***


4° capitolo

Mentre le due ragazze si allontanano dal gruppo per trovare la misteriosa stanza, fuori dal tempio precisamente nella parte più oscura della foresta dell’isola tre figure osservavano il tempio.
- Secondo le istruzioni del nostro sommo signore questo deve essere il tempio della somma sacerdotessa Grace- disse uno di loro
-Già. A quanto pare lì dentro dobbiamo cercare e prendere la leggendaria “ collana divina”,prima che la prescelta si faccia viva- disse il secondo
- Esattamente. Non vedo l’ora di entrare e chi sa magari fare danni dentro il tempio e divertirmi con qualche abitante dell’isola…e tu cosa ne pensi Eclipse?- chiese il primo
Però la terza figura che si chiama Eclipse, invece, di rispondere al suo compagno, ne sta appoggiando su un tronco e ammirando il tempio
-Ah lascialo perdere Argar, lo sai benissimo com’è fatto il nostro Eclipse- disse il secondo
- Hai ragione Ortruns, faccio più chiacchiere con un sasso che con lui- disse sarcastico Argar
In quel momento, Eclipse si avvicinò ai suoi due compagni, con il sguardo serio e che non esprimeva nessun sentimento
-Invece di fare battutine nei miei confronti, muoviamoci ad entrare nel tempio e rubare quella collana. Sono stato chiaro?-
-Certo chiarissimo capo- rispose Argar
E con un lampo movimento, le tre figure scompaiono e con grande velocità si dirigevano verso il tempio.

Intanto le due ragazze, stavano ancora cercando la stanza
- Dai Fine è inutile, nessuno è riuscito a trovare quella stanza da almeno 150 anni. E pensi che noi potremmo riuscirci?- cercò di far ragionare Lione alla sua amica rossa
- A dire la verità, non lo so Lione- ammise Fine fermandosi
- Lo so, ma…forse mi prenderai per pazza. Ma temo che qualcosa di terribile sta per accadere su Wonder- disse seria Fine
-Ma Fine, stai ancora pensando a quel sogno. Secondo me stai un pochino esagerando-
-No. Lione non sto esagerando. E che…. una parte di me dice che devo assolutamente trovare quella stanza per trovare le risposte del mio sogno, ma soprattutto voglio evitare che tutte le cose orribili accadano alla nostra bella isola- disse Fine stringendo le mani.
Lione la guardò con ammirazione. Di tutte nessuno la superava nella bontà. Fine riusciva sempre vedere il lato buono delle persone, anche se sono antipatiche. Infatti quando erano ancora bambine, Fine mostrava tutta la sua bontà a tutte le persone del villaggio, e nessuno riusciva a non voler bene alla figlia della sacerdotessa.
Così Lione si avvicinò alla sua amica e lo abbracciò
- D’accordo Fine. Mi fido di te- disse Lione sorridendo
-Grazie Lione. Sei in assoluto l’amica migliore che ogni persona desidererebbe- rispose anche lei con un sorriso.
Così ripresero la loro camminata, nessuno delle due avrebbe immaginato che il tempio fosse stato così grande, e dopo aver camminato per un po’ decisero di fermarsi
-Af af…mamma quanto sono stanca. Non mi immaginavo che il tempio fosse così grande- disse Fine con il fiatone, appoggiandosi sul muro
-Già. Hai ragione- disse Lione anche lei con il fiatone
-Fine….-
-Eh? Lione l’hai sentita?!- esclamò staccandosi dal muro
-Che cosa?- chiese Lione
-Quella voce….ma certo è la stessa voce del mio sogno-
- Ne sei sicura?- chiese Lione
-Fine….-
- Si non posso sbagliarmi. Su Lione dobbiamo seguire il suono della voce- disse decisa Fine.
- D’accordo-
Forse Fine non si era resa conto che la sua amica Lione non aveva sentito nessuna voce

”Ma chi sa se Fine mi sta prendendo in giro oppure mi sta dicendo la verità?” pensò Lione.

Camminarono ancora un po’, Fine che seguiva il suono della voce, invece, Lione seguiva la sua amica ancora con i dubbi sulla testa.
Si fermarono quando di fronte trovarono una porta con un simbolo.
-AH!!!- esclamò Lione
-Cosa c’è Lione?- chiese preoccupata Fine
- Fine! questo è….il simbolo del potere di Prominence- rispose Lione mentre era avvicinata alla porta per toccare il simbolo
- Questo cosa significa?- chiese Fine mentre si era avvicinata alla sua amica
-Fine cr-credo che siamo arrivate alla stanza che stavamo cercando- rispose Lione che non poteva credere ai suoi occhi.
Fine non riuscì a spiccicare nessuna parola. Finalmente dopo aver fatto lunghe camminate, sono riuscite ad arrivare alla meta.
Cosa avrebbero trovato lì dentro? Avrebbero trovato la leggendaria collana divina? E finalmente Fine avrebbe trovato risposte alle domande che tormentavano i suoi pensieri?

Continua....


PiccoloKoala: grazie ancora che continui a recensire...bhè di shade nn posso dirti niente altrimenti addio sorpresa XD

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Capitolo 6
*** 5° Capitolo ***


Capitolo 5

Quella porta… eppure gli sembrava già di averla vista. Anche Fine andò a toccare il simbolo di Prominence ma appena la sua mano si appoggiò su di esso, gli apparsero davanti delle immagini. Ricordi del passato.
Una donna bellissima dai lunghi capelli rosa e stupendi occhi viola. Stava lì di fronte alla porta della stanza che pronunciava un incantesimo. Così la porta si chiuse finchè la prescelta non fosse giunta. Guardandola meglio, quella sacerdotessa gli sembrava familiare… ma certo! Era la somma Grace! Aveva visto il suo ritratto nell’ufficio della sacerdotessa superiore della scuola. Perché aveva chiuso la porta del tutto? E perché aveva l’impressione che andava di fretta? Il suo volto era pallido e spaventato.
-Fine! Ehy Fine! Hai sognato un'altra volta?- gli chiese Lione risvegliandoli da quei ricordi estranei a lei.
-Eh? Lione! Ho visto la somma Grace!-
-Dove?-
-Appena ho toccato il simbolo, mi sono apparse delle immagini del passato dove lei stava sigillando la porta-
-Dev’essere stato quando era quasi giunta alla battaglia finale del bene contro il male. Forse cercava di proteggere la collana divina da mani indegne-
-Hai ragione. Dev’essere così-
“Entra Fine… Entra”
-Di nuovo la voce- disse Fine sentendola.
-Che dice?-
-Che devo entrare. Vieni con me- disse prendendola per mano.
-Ma Fine, forse io non sono degna di entrarci-
-Non dire sciocchezze! Non voglio entrare senza la mia migliore amica-
-Grazie Fine-
-Adesso entriamo su- e varcarono la soglia per entrare in una stanza antichissima. Era semplice e vuota con solo al centro un piedistallo contenente un oggetto luccicante.
-E’-è la collana divina. Incredibile. L’abbiamo trovata!- esclamò felice Lione abbracciando l’amica. Non credevano che un giorno avrebbero trovato la leggendaria collana che nessuno aveva trovato finora.
-Wow! Siamo grandi, Lione! Abbiamo compiuto una cosa che a nessuno è mai riuscito-
-Ma come abbiamo fatto?-
-Non lo so- e si girarono contemporaneamente verso la collana. Si avvicinarono al piedistallo e ne osservarono il contenuto.
-Questa sarebbe la collana che dovrebbe scegliere la prossima salvatrice di Wonder- disse Fine prendendola in mano.
“Indossala. Sei tu la prescelta. Me lo sento” gli diceva la voce.
“La devo indossare?” pensò Fine.
-Emmm... Fine. Non avrai intenzione di indossarla?-
-Ci voglio provare. La voce me lo sta dicendo- e se lo mise al collo ma non successe niente. Nessuna luce.
-Lo sapevo! Non potevo essere io la prescelta. Ah ah…- disse la rossa.

Intanto il gruppetto maschile che era venuto per cercare la stanza divina erano avanzati attraverso il tempio.
-Ehy Eclipse! Lasciamo perdere. Tanto non la troveremo mai. Dovremo dire al nostro signore che abbiamo fallito- disse Argar stanco di girare a vuoto.
-Mai! Dovessi stare per l’eternità qua dentro. Voi andate via se volete-
-Ok ok. Continuiamo a cercare- disse Ortruns rassegnato alla determinazione del loro compagno.
E poi, finalmente la loro pazienza fu premiata. Si trovarono davanti alla porta della stanza divina e senza indugi l’aprirono. Tuttavia, vedendo che c’era qualcuno, si nascosero.
-Ma che ci fanno quelle due lì?-
-Che sia giunta la prescelta? In quel caso siamo arrivati tardi-
-Però! Devo dire che sono molto carine-
-Smettetela di chiacchierare voi due! Piuttosto diamoci una mossa ad agire. Cobra dell’oscurità vai e attacca!- disse Eclipse interrompendo la conversazione dei compagni ed evocando il mostro contro Fine e Lione.
-Grande Eclipse!- si complimentarono i due.
Le due ragazze, sentendo qualcosa alle loro spalle, si girarono trovandosi un enorme cobra.
-Oh mio Dio! Fine!-
-Lione!-
Cercarono di scappare ma il serpente non gli dava scampo. Ma all’improvviso, il mostro colpì Lione facendola cadere a terra senza sensi.
-OH NO! LIONE!- urlò preoccupata Fine.
“Che cosa farai ora, ragazzina?” pensò Eclipse mentre vedeva la scena.
“Che cosa posso fare?” pensò lei con le lacrime agli occhi.
“Ti prego, collana… Dammi la forza per proteggere” e proprio in quel momento una luce apparve proveniente dal ciondolo della collana.
-Ma cosa…- esclamò incredula.
-Cosa succede?- disse il ragazzo.
-POTERE DI PROMINENCE A ME! FINE FINE FINE!- e si trasformò. I suoi vestiti erano cambiati in un’armatura da guerriera rosso cuoio e in mano aveva uno scettro. Non lo capì nemmeno lei come aveva fatto e da dove gli fossero venute fuori quelle parole ma ora l’importante era salvare Lione da quel mostro.
-POTERE DI PROMINENCE, VOGLIO CHE QUEL COBRA SPARISCA!- pronunciò.
La magia funzionò perfettamente e la luce andò a colpire direttamente il serpente facendolo scomparire.
-C-ce l’ho fatta… Lione…- disse andando dall’amica che era ancora non rinveniva.
-Oh Lione… amica mia- pianse Fine.
-Andiamo via- annunciò Eclipse.
-Ma come? Non dovevamo prendere la pietra?- disse Argar.
-E’ tardi ormai. La prescelta è arrivata e il potere gli appartiene-
-Uff… Il nostro signore non ne sarà per niente contento- disse Ortruns.
-Lo so- ma prima di raggiungere i suoi compagni, diede un ultimo sguardo alla ragazza rossa.
Era molto bella, non c’è che dire. Ma quello che gli importava adesso era conoscere il viso della sua nemica.

Continua…

 redprincess: grazie della recensione

PiccoloKoala: cioa^^ bhè forse Lione avrà provato un po' di invidia ma stai tranquilla, che più in là sarà utile a Fine ...XD nn dico altro

Red Dark Angel : tranquilla XD sono contenta che ti piace come sta uscendo la storia...x shade bhè dovresti aspettare, ma stai tranquilla ci sarà di sicuro^^  
 

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Capitolo 7
*** 6° Capitolo ***


6° capitolo

Fine cercò di svegliare Lione dopo essere colpita dalla spaventosa bestia
- Ti prego Lione svegliati- disse con le lacrime agli occhi.
All’improvviso Fine sentì uno strano rumore verso l’entrata, e girò per vedere. Dalla porta vide una strana figura. Era alta, indossava una lunga giacca e un cappello. Improvvisamente quella strana figura scomparì

“ Cosa era quella?” pensò

Ma i suoi pensieri furono interrotti da un lamento di Lione
-Stai tranquilla ti porterò via da qui-
Così Fine mise Lione sulle sue spalle e uscirono dalla stanza. Passarono mezz’ora da quando le ragazze uscirono dalla stanza e non avevano trovato nessuno, finchè Fine non sentì la voce di Camelot
-FINE, LIONE DOVE SIETE?!!!!- urlò Camelot
-Siamo qui Camelot- urlò anche Fine
E in un attimo Camelot raggiunse le due ragazze, e dalla faccia sembrava molto arrabbiata
-Eccovi qui, adesso siete nei….- non terminò la frase perché rimase perplessa vedendo Lione sulle spalle di Fine ferita, ma soprattutto la lasciò perplessa vedendo la collana sul collo di Fine
-Ma quella è..- cercava dire di Camelot
-Camelot presto dobbiamo andare in ospedale. Lione è stata ferita- esclamò Fine
-Si hai ragione. Fine porta Lione fuori dal tempio, io invece, cercherò aiuto. Hai capito?-
-Si Camelot-
Così aveva ordinato Fine portò Lione fuori dal tempio, e la fece stendere sul prato
-Stai tranquilla Lione, presto arriveranno i soccorsi- disse accarezzandole il volto della sua amica
E proprio in quel momento, arrivò Camelot con i soccorsi.
-Presto portiamola in ospedale- disse una dei soccorsi
- Voglio venire anche io in ospedale!!!- esclamò Fine
- No Fine. Adesso tu vieni con me- disse seria Camelot
-Ma io….-
-Niente ma signorina. Adesso tu devi spiegare a me e a tua madre cosa sta succedendo-
- Si va bene. Per favore Camelot, prima voglio accompagnare la mia amica in ospedale. Quando saprò come sta Lione, ti giuro che dirò tutta la verità- disse Fine con le lacrime
Camelot la guardò con dolcezza. Il suo cuore d’oro e la sua bontà li ha presi tutti da sua madre
-Va bene. Però quando saprai come sta Lione ti voglio nell’ufficio di tua madre, sono stata chiara?-
-Si Camelot- disse sorridendo
Così Fine, insieme ai due soccorritori, portarono Lione in ospedale

“ Mi dispiace Lione è stata tutta colpa mia. Se non avessi insistito che tu venissi con me, a quest’ora non ti troveresti in questo stato” pensò Fine guardando per un solo un momento la collana

Intanto in un posto molto lontano da Wonder, dove regnava solo l’oscurità, il gruppetto maschile entrava nel tempio.
-Cavolo adesso cosa diremo al nostro capo- disse agitato Argar
-Già, potevamo prendere facilmente quella maledetta collana. Ma no il “mister andiamo via” ha voluto rinunciare alla missione. Non è così Eclipse?- disse Ortruns guardando il compagno
Ma come al solito Eclipse non rispose, anzi questa volta non stava ascoltando le lamentele dei suoi compagni, era troppo occupato a pensare allo straordinario potere di Prominence, ma soprattutto non riusciva a dimenticare gli occhi cremisi della prescelta. Ma qualcosa fece tornare alla realtà Eclipse
-Bentornati ragazzi- disse una voce femminile
La ragazza aveva capelli lunghi argentati che le arrivarono metà schiena, gli occhi erano di colore ghiaccio. Indossava una semplice tunica e in mano teneva uno specchio
-Akira. Cosa vuoi?- chiese Argar
-Il sommo signore vuole assolutamente vedervi- rispose Akira
Così il gruppetto maschile seguirono la ragazza, verso una stanza. Come entrarono si poteva percepire una presenza negativa
- Eccoli li ho portati come aveva ordinato- disse Akira inchinandosi davanti a un cristallo nero.
- Molto bene… ARGAR, ORTRUNS, ECLIPSE- disse una voce proveniente dal cristallo.
-Si signore- dissero all’unisono inchinandosi
-Così avete fallito-
-Si ma..- stava cercando di dire Argar
-SILENZIO!!!!!!!!!!! Vi avevo chiesto di prendere quella collana prima che arrivasse la prescelta, invece,……………Akira mostrami la prescelta-
-Si signore-
E lo specchio si illuminò, e dallo specchio si poteva vedere il viso di Fine
- E così sarebbe lei la prescelta. Incredibile si vede che quella ragazza è una discendente di Grace. Voi tre!-
-Si?-
- Dovete tenerla d’occhio. Potrebbe diventare molto pericolosa e non voglio che accada. Sono stato chiaro?-
-Si signore-
Così i tre uscirono dalla stanza.
- Uff ci siamo beccati una ramanzina dal nostro capo- disse Ortruns
-Già per colpa di…..ma dove Eclipse?- disse Argar notando che Eclipse non c’era più
Intanto Eclipse stava percorrendo il corridoi per dirigersi verso l’uscita.

“ Pericolosa? Voglio vedere cosa è capace di fare quella ragazzina” pensò Eclipse mentre dalla sua tasca estraeva una frusta.


Continua...

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Capitolo 8
*** 7° Capitolo ***



Capitolo 7

La ragazza era ancora lì con le lacrime agli occhi e guardava la sua amica nel letto d’ospedale. Si sentiva in colpa per quello che gli era successo e gli sembrava di essere inutile. Incapace di aiutarla. Era sempre stata Lione quella che dava conforto e aiuto all’imbranata Fine e non viceversa. Senza la sua amica era distrutta.
-Signorina Fine- la chiamò piano Camelot.
-Sì, Camelot?-
-Io e vostra madre dobbiamo parlarvi-
-Prima voglio sapere come sta Lione-
-Il dottore mi ha detto che ha solo sbattuto la testa ma non è niente di grave. Guarirà-
-Grazie al cielo-
-Ora venite, per favore. è una cosa importante-
-Arrivo subito- e seguì l’anziana maestra fuori dalla stanza.
-Fine- la chiamò mentre stavano percorrendo il corridoio.
-Dimmi-
-No, niente- disse ripensandoci.
-Ok- e finalmente giunsero davanti alla somma Elza.
Nell’ufficio c’erano solo loro tre. Fine, Camelot ed Elza. Nessun’altro.
-Fine, tesoro. Dove hai trovato quella collana?- gli chiede emozionata e indicando la collana al collo della figlia.
-Ti giuro, mamma, non volevo allontanarmi davvero dal gruppo ma…-
-Rispondi alla mia domanda!-
-Nella stanza della collana divina- sussurrò incerta se gli avessero creduto. Quella storia aveva dell’incredibile.
-Come pensavo. Che cosa è successo?-
-Una voce, mamma. C’è stata una voce che mi diceva di indossare la collana. La stessa che mi portò al cospetto della porta della stanza segreta. Non so spiegarmi che cosa mi successe. Poi ho avuto anche delle immagini del passato nella mia mente-
-Di che tipo?-
-La somma Grace che sigillava la porta e la stanza sarebbe rimasta chiusa e nascosta finchè…-
-Finché non giungerà la prescelta- finì la madre per lei.
-Già. Questo pronunciò la voce-
-Fine… tu sei la prescelta, figliola-
-COSA? M-ma non può essere. Io sono così imbranata e goffa. Come può essere che sia io la prescelta?-
-Che tu sei imbranata e goffa, fa parte del tuo carattere. Non è un male, tesoro. Ti hanno scelto per il tuo essere te stessa, difetti compresi-
-Non posso ancora crederci-
-Neanch’io. E pensare che sei la peggiore delle mie allieve- disse Camelot commossa.
-Oh Camelot!-
-Ma come mai Lione è in quello stato?- chiese Elza.
-Purtroppo un mostro ci attaccò. All’inizio io non sapevo cosa fare ma poi una luce fuoriuscì dal ciondolo e mi dette il potere per scacciare il mostro. Però… Lione è stata colpita ed io non sono stata capace di difenderla- disse cominciando a piangere.
-Non devi rimproverarti, tesoro mio. Non è colpa tua- disse la madre abbracciandola.
-Sì invece. Non avrei dovuto coinvolgerla per il mio stupido sogno-
-Sogno?-
-Il giorno prima della gita, feci un strano sogno-
-Raccontamelo-
-Stavo su Wonder…- e così cominciò a raccontare del suo incubo su Wonder distrutta e del resto.
Passò un quarto d’ora. Le due donne erano molto preoccupate mentre ascoltavano le parole di Fine.
-Oh mio dio!- esclamò Camelot prossima allo svenimento.
-Che hai, Camelot?- gli domanda Fine preoccupata.
-Ha ragione nel reagire così. Quello che hai sognato non è una cosa da prendere alla leggera. Tu ci hai appena descritto la catastrofe che si manifestò su Wonder 150 anni fa-
-Questo significa… che la profezia è vera- disse l’anziana donna.
- Quando la pace su Wonder verrà violata da una presenza oscura, sette pietre sacre, appartenute alla sacerdotessa Grace, trovate dovranno. Riunite daranno vita ad un potere enorme in grado di sconfiggere la minaccia malvagia sull’isola. E così tornerà di nuovo la prosperità…Sei tu la prescelta per questo compito, figlia mia-

Continua…


PiccoloKoala: XD sono cattiva eh eh!! comunque per la tua teoria, hai quasi  centrato...xò nn dico qual'è altrimenti non sarebbe bello se ti dico tutto vero? e grazie tante kiss, kiss 

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Capitolo 9
*** 8° Capitolo ***


8° capitolo

Dopo aver discusso con sua madre e con Camelot, Fine uscì dalla stanza ancora più sconvolta di prima dalle rivelazioni di sua madre

“ Ma allora il mio brutto presentimento non era infondata. Wonder è davvero in pericolo. Ma come faccio io a difenderlo? Perché la somma Grace ha scelto proprio me? Che cosa ho io di speciale per avere il potere di proteggere Wonder dalla distruzione? Ahhhh con queste domande mi sta cominciando a scoppiare la testa” pensò Fine agitata mettendosi le mani in testa

-Calmati Fine. Non serve a niente agitarsi così. Per calmarmi andrò al mio rifugio segreto. Si ho deciso- disse decisa mentre correva verso il suo rifugio

Intanto nella sala consiglio del tempio, la somma Elza, con l’aiuto di Camelot, aveva fatto chiamare con urgenza tutti i membri del consiglio per discutere la vicenda
- Allora somma Elza perché ci avete chiamato così urgentemente?- chiese
- Vi ho riunito qui per discutere di una vicenda che potrebbe mettere in pericolo Wonder- disse seria la somma Elza
- E quali sarebbero?- chiese preoccupata Flower
-Adesso vi racconto tutto-
Dopo che la somma Elza finì di raccontare, tutti componenti del consiglio erano rimasti senza parole e perplesse
-Ma è terribile somma Elza se quello che sta dicendo è vero, Wonder rischierà di essere distrutta di nuovo- esclamò Camelia quasi sulla punto di svenire
-Purtroppo è così- disse la somma Elza
-Allora che cosa dobbiamo fare?- chiese Ada
-Per evitare che la nostra amata isola non venga distrutta, dobbiamo trovare le sette pietre sacre di Grace-
- Le sette pietre sacre!? E’ impossibile trovarle, ma soprattutto quelle pietre possono essere trovate solo dalla prescelta. A meno che voi…sappiate chi è la prescelta-
-Si so chi è la prescelta-
-Allora dici chi è la prescelta-
-Mia figlia….Fine-
Al sentire pronunciare il nome, tutte rimanevano in silenzio. Tutte bisbigliavano tra di loro, certo non immaginavamo che la figlia della sacerdotessa fosse la famosa prescelta della leggenda
-Ditemi somma Elza sa dove si trovano queste pietre?- chiese Yarmul
-Secondo alcune leggende le pietre si trovano nel “Mondo Esterno” –
-Nel mondo esterno!? La terra in cui sono abitati non solo da donne ma anche dagli uomini?- esclamò Flower
-Esattamente-
- Così mia cara Elza, se tua figlia dovesse andare in queste terre, deve non solo cercare le pietre ma anche eseguire la legge della nostra terra- disse la nobile Ortensia
-Di quale legge state parlando- chiese Camelot
-Ma come non avete capito, sto parlando della legge della procreazione- rispose con indifferenza
-Nobile Ortensia come può pensare una cosa del genere, quando l’isola rischia di essere distrutta?- chiese la somma Elza iniziando ad arrabbiarsi
- E’ così mia cara sacerdotessa, la legge è legge. Se la tua cara figlia non eseguirà questa legge, sa cosa accadrà a voi?- chiese con un ghigno la Nobile Ortensia
-Ma come vi permettete….- disse arrabbiata Camelot, ma fu interrotta dalla somma Elza
-Calmati Camelot-
-Allora somma Elza cosa decidete di fare?- chiese la nobile Ortensia
La somma Elza non voleva che sua figlia dovesse essere obbligata a trovare presto un uomo che la metteva incinta, sopratutto senza amore. Ma non aveva altra scelta
-D’accordo parlerò con mia figlia di questa vicenda-
Detto questo l’assemblea fu sciolta. Elza uscì dalla stanza ancora perplessa

Chi sa come la prenderà Fine questa cosa?” pensava Elza mentre ritornava a casa sua

Continua...

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Capitolo 10
*** 9° Capitolo ***


Dedico a tutte coloro che seguono la mia ff...spero che vi piaccia^^

 Capitolo 9

Fine era ancora nel suo rifugio. Una grotta nascosta vicino al mare. Lo aveva scoperto quando aveva 5 anni e da allora ci viene sempre stare da sola e pensare.
“Che cosa farò? Non so proprio qual è sarà il mio compito in tutto questo. Grace! Ma perché la collana ha scelto me? Nell’isola ci sono ragazze molto più preparate e adatte di me. Ma se la scelta è ricaduta su di me, non posso che rispettare il suo volere e fare tutto quello che posso per salvare Wonder e gli abitanti. Mia madre… Lione… Cosa succederebbe se fallissi? No! Non ci voglio pensare”
-Ehy ragazza! Che ci fai qui?- gli chiese una voce alle spalle.
-Eh? Ma chi è che…- ma non poté finire la frase che rimase ad ammirare il bellissimo ragazzo che aveva parlato. Aveva dei capelli in disordine color cobalto e dei profondi occhi del medesimo colore. Era davvero bellissimo. Senza accorgersene rimase imbambolata a fissarlo con la faccia arrossata.
-Dico a te! Che cosa ci fai qui?- insistette lui.
-Che ci fai tu piuttosto! Questo è il mio posto personale!- controbatté lei irritata dal tono impertinente del ragazzo. Sarà anche carino ma è anche maleducato!
-Non ho visto il tuo nome scritto sopra, ragazzina. Perciò questo posto è di tutti-
-Sarà ma che ci fa un maschio a Wonder? Non è il tuo mondo-
-Lo so. Qui sono tutte femmine e conosco anche le vostre stupide regole-
-Stupide lo dirai a qualcun altro! Sono leggi che ci tramandiamo da generazioni-
-Dì pure quello che ti pare ma resta il fatto che non le capirò mai-
-Questo non ti deve interessare visto che non sei di Wonder-
-Che caratterino! Posso sapere come ti chiami?-
-Fine. E tu?-
-Eclipse-
-Che strano nome-
-Come il tuo-
-Ma devi sempre controbattermi?-
-Ovviamente-
-Bene. Comunque non hai risposto alla mia domanda-
-Quale?-
-Che ci fa un maschio su Wonder? Lo sai che è proibito?-
-Si lo so. Ma avevo qualcosa da fare-
-Posso sapere che cosa?-
-No. Tanto ho già risolto-
-D’accordo. Certo che sei un ragazzo di poche parole eh-
-Già. Sono fatto così. Tu piuttosto… Non immaginavo che la prescelta fosse una ragazza così bella- disse avvicinandosi a lei con il viso a due centimetri dal suo.
-Eh?- disse Fine imbarazzata. Perché quel ragazzo le faceva sentire degli strani effetti mai provati prima e che cosa significavano?
Intanto Eclipse stava fissando le labbra di Fine. Erano così invitanti. Non aveva mai provato un’attrazione così forte per una ragazza.
-Finalmente è giunto il momento- disse alzando gli occhi su quelli di Fine.
-Ch-che vuoi dire?-
-Lo capirai presto. Addio- e se ne andò via lasciando la ragazza impalata a guardare la direzione dov’era sparito il misterioso ragazzo.
“Che strano ragazzo! Come ha fatto a scoprire il mio rifugio e che voleva dire con quelle ultime parole? Uffa! Un altro enigma! Ma quante domande ho in testa? Non ne posso più!”
I suoi pensieri non andarono tanto oltre visto che un altro mostro si mostrò a lei.
-Oh cavolo! Un altro!- esclamò terrorizzata.
“Su Fine! Raccogli il coraggio e affrontalo come si deve! D’ora in avanti dovrò essere forte” pensò determinata. Il tempo dei giochi era finito. Ora era tempo di crescere e affrontare le difficoltà.
-POTERE DI PROMINENCE A ME! FINE FINE FINE!- pronunciò trasformandosi. Il potere scorse in tutto il suo corpo infondendogli sicurezza. Combatté come una vera guerriera e riusciva a tenere testa al mostro senza problemi.
-POTERE DI PROMINENCE, VOGLIO CHE LA CREATURA DELL’OSCURITA’ SVANISCA!- disse usando la sua magia definitiva. Anche questo scontro era andato bene. Il mostro scomparve e lei ritornò alla sua forma normale.
“Fiuuu… c’è l’ho fatta” pensò con un sorriso dolce.
Una persona però non era contenta come Fine ed era la stessa che aveva evocato il mostro.
“Anche questa volta gli è andata bene” pensò il ragazzo cobalto nascosto dietro all’uscita della grotta.
Ci sarebbero state altre occasioni per i due di incontrarsi e la prossima volta sarebbe andata diversamente?

Continua…
 

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Capitolo 11
*** 10° Capitolo ***


10° capitolo

Dopo aver sconfitto il mostro, Fine decise di ritornare a casa. Il sole stava per tramontare, se non ritornava presto, sicuramente sua madre si sarebbe preoccupata. Uscita dalla caverna si diresse verso casa pensando ancora all’incontro con Eclipse.

Chi sa cosa doveva fare? Ma soprattutto……come faceva a sapere che sono la prescelta? C’è qualcosa che non mi convince” pensò Fine

Certo non poteva immaginare Fine, che la persona, che stava proprio pensando, la inseguiva, intento di avere più informazioni su Fine. Mentre Fine si stava incamminando, improvvisamente fu invasa da una fortissima luce dorata.
-Ah….ma che succede?- disse Fine prima di essere avvolta completamente dalla luce dorata
Agli occhi di Eclipse scomparì la vista della ragazza.
-Ma cosa?- esclamò Eclipse uscendo dal suo nascondiglio

“Ma dov’è andata a finire? Era qui un attimo fa. Come è possibile che sia scomparsa così velocemente?” pensò
Eclipse mentre si guardava in giro, ma improvvisamente dal nulla comparvero delle sue conoscenze.
-Eccoti qui Eclipse! Ma dove eri finito?-
Egli si girò e vide i suoi compagni Argar e Ortruns
-Ah siete voi- disse Eclipse
-E chi credevi che fossimo?-
-No…niente-
-Sbaglio Eclipse o mi sembri preoccupato per qualcosa?- chiese Ortruns notando il tono della voce di Eclipse, che di solito rispondeva in maniera burbera, ma questa volta aveva un tono di preoccupazione
-Cosa?- esclamò Eclipse
Ma come poteva essere che Eclipse si preoccupasse per qualcuno? Di solito non gli fregava di nessuno, neanche dei suoi compagni. Possibile che si stava preoccupando veramente di Fine? Preoccupando della sua nemica?
-Ehy Eclipse mi stai ascoltando?- chiese Ortruns risvegliando il suo compagno dai suoi pensieri
-Non ho niente… Allora perché siete venuti qui?-
-Il nostro signore ci vuole vedere immediatamente- rispose Argar
-Che cosa vuole?-
-Non lo sappiamo ma ha detto che è urgente-
-Allora andiamo-
-D’accordo- dissero all’unisono Argar e Ortruns prima di scomparire
Prima che anche Eclipse scomparisse, egli guardò il posto in cui era scomparsa Fine

Fine” pensò


Intanto Fine riprese i sensi
-Ma cosa successo? Ma certo! Ero stata avvolta da una strana luce e…..ma dove sono?- disse Fine guardandosi in giro
Si trovava in una strana stanza… sembrava una stanza di un castello. Fine rimase meravigliata dalla bellezza della stanza, ma poi improvvisamente si accorse di indossare un lungo abito bianco con le spalline dorate e delle scarpette dello stesso colore.
-Ma cosa? Ma da quando indosso questo vestito?- esclamò
-Fine-
Quella voce, Fine lo conosceva molto bene. Era la stessa del suo sogno e del tempio. Improvvisamente Fine vide davanti a sè una altra luce, ma questa volta la luce stava assumendo una forma…umana. Al posto della luce c’era una donna che agli occhi di Fine era la donna più bella che avesse ma visto. Lunghi capelli rosa che le arrivarono sul fondoschiena e due bellissimi occhi viola. Il suo vestito era uguale a quella di Fine ma a differenza che non aveva le spalline.
Fine non poteva credere che davanti a se, c’era la grande protettrice Grace, l’eroina che aveva salvato Wonder dalla distruzione.
-Somma Grace- disse Fine inchinandosi
-Alzati Fine. Non è necessario che ti inchini- disse dolcemente Grace
-Come vuole lei-
Alzando lo sguardo Fine si accorse che Grace stava sorridendo

Com’è bella” pensò Fine

-Sai una cosa cara Fine?-
-Cosa?-
-Sono molto felice di incontrarti. Sei la prescelta dell’antica profezia-
-Ma io…Somma Grace…io non merito di essere scelta. Insomma sono una ragazzina goffa e pasticciona, in cui il suo unico pensiero è quello di mangiare dolci. Ci sono ragazze più brave ed esperte e…- non potè terminare la frase, perché Grace le mise un dito sulle labbra
-Ti sbagli, Fine. Tu sei una ragazza speciale-
-Ma che cosa ho di speciale?-
Come risposta Grace prese la mano di Fine e lo mise sul suo petto
-Non riesco a capire- disse Fine ancora più confusa
-Il tuo cuore puro-
-Il mio cuore puro?-
-Esattamente Fine. Tu sei la ragazza che ha il dono di dare alle persone il sorriso e l’allegria. E con queste tue rare capacità che ti ho scelto di essere colei che aiuterà salvare Wonder dalla distruzione-
-Ma non riesco a capire chi è che vuole la distruzione?-
-Tu sai che 150 anni fa io riuscii a sconfiggere il potere dell’oscurità-
-Certamente-
-Purtroppo Imperius l’uomo che aveva tentato di distruggere Wonder è vivo e sta architettando qualcosa per distruggere l’isola, ma questa volta il suo potere è più potente che mai e il mio potere non riuscirà a fermarlo e per questo ho bisogno del tuo aiuto-
- Che cosa posso fare?-
-Devi andare nel “ Mondo Esterno” e trovare le mie sette pietre sacre-
- Le sette pietre sacre?-
-Esattamente. Uno di queste pietre hanno un particolare potere legato con un sentimento: il rosso rappresenta l'amore, il verde la dolcezza, il blu rappresenta l’amicizia, il viola la forza, il celeste rappresenta la saggezza, il giallo rappresenta la speranza, infine, l’arancione rappresenta il coraggio –
-Incredibile. Ma come posso trovarli?-
-Appariranno quando il sentimento è talmente forte che la pietra reagirà e si mostrerà davanti a tutti-
-Capisco-
-In questa missione non sarai da sola-
-Che cosa?-
-Mi hai capito. Con te ci saranno altre quattro guerriere che ti aiuteranno in questa missione-
-E chi sono?-
- Lo scoprirai con il tempo. Ma voglio che tu dai questo alla tua amica Lione- disse Grace mentre dalla sua mano compare una penna di colore arancione con un simbolo
Fine lo prese e non capì perché doveva dare questo oggetto a Lione
-Lione è la prima guerriera che ti aiuterà in questa ricerca. Il suo elemento sarà il fuoco. E il suo nome da battaglia sarà Sailor Lione-
-Sailor Lione?-
-Si esattamente. Come tu sei Sailor Fine che rappresenti Wonder-
Incredibile chi poteva immaginare che la sua migliore amica potesse diventare una guerriera speciale.
-Non riesco a capire perché Lione? La mia migliore amica… Io non voglio che le accada qualcosa!!- disse Fine decisa e allo stesso tempo preoccupata per la sorte della sua amica
-Capisco la tua preoccupazione Fine. Vedi, nelle sue vene scorre il sangue della sua antenata Fleminia, una delle nobile guerriere dell’isola-
Una volta Camelot in storia aveva parlato delle quattro guerriere che combattevano insieme a Grace, ma come al solito Fine non aveva ascoltato quasi niente. Ma certamente Fine non poteva immaginare che Lione fosse discendente di una di queste guerriere
-D’accordo Somma Grace, farò quello che mi ha chiesto-
-Molto bene. Adesso ritorna a casa e ricorda le mie parole. Io credo in te-
-Grazie della fiducia, Somma Grace-
-Adesso chiudi gli occhi e quando li riaprirai sarai di nuovo su Wonder. E a proposito! A casa troverai qualcuno che sarà la tua guida, mi raccomando ascolta sempre i suoi consigli, d’accordo?-
-Va bene-
E come aveva detto la Somma Grace, Fine chiuse gli occhi e quando riaprì si ritrovò sul posto in cui era stata avvolta dalla luce

Sarà stata un sogno” pensò Fine mentre si guardava.

Non aveva più quel splendido abito, ma la sua tunica da guerriera.Ma quando guardò la mano si accorse di avere la penna che doveva dare a Lione.

Ma allora non è stato un sogno” pensò mentre cominciava a correre verso casa

Continua...

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Capitolo 12
*** 11° Capitolo ***


11 Capitolo

I tre seguaci stavano al cospetto del loro capo e stavano discutendo sui piani malefici verso la prescelta.
-Argar! Ortruns! Eclipse! Possibile che siete così incapaci di ostacolare una ragazzina?- li rimproverò il capo.
-Ci perdoni, capo- dissero in coro inchinandosi. Colui che li comandava non era una persona da prendere alla leggera. Era perfidia allo stato puro.
-Tsk! Voglio i poteri della prescelta e per averli dovremo proprio uccidere la ragazza- disse con un sorriso maligno.
“Eh? Addirittura a questo è disposto il capo? Ad uccidere una donna per quei poteri” pensò sconvolto Eclipse. Finora avevano ucciso uomini come veri mercenari ma mai una donna.
-Ehy! Che hai Eclipse?- gli chiese Ortruns.
-No niente- mentì lui. Ma avrebbe avuto davvero il cuore di uccidere quella ragazza di persona? E i suoi compagni?
-Mi sembri sconvolto, ragazzo. Non mi dire che non hai il coraggio di uccidere una semplice adolescente?- disse derisorio il capo.
Loro lo chiamavano il capo ma solo perché non hanno mai saputo qual è il suo vero nome e la sua vera faccia, visto che la nascondeva sempre dietro un cappuccio nero.
-Non dica sciocchezze, capo. Non è forse vero che sono il suo dipendente più promettente?- disse Eclipse con un sorriso di scherno.
-Bravo Eclipse! Così mi piaci. Ora però andate! Finora non vi siete impegnati abbastanza perciò mostrate il peggio di voi d’ora in poi- disse l’uomo.
-D’accordo, capo- dissero congedandosi lasciando da solo il loro capo.
“Finalmente dopo 150 anni, riavrò di nuovo Wonder e nemmeno la somma Grace potrà fermarmi stavolta”

Nel frattempo, Fine era ritornata a casa. Aveva ancora in mano l’oggetto che doveva dare a Lione, così appena entrata in casa, andò in camera sua e posò la penna arancione e se ne andò in sala da pranzo a mangiare. Tanto domani sarebbe andata, come al solito, a trovare Lione all’ospedale e in quel punto gli avrebbe detto tutto. Anche se per lei sembrava ancora assurdo quello che stava accadendo.
-Tesoro, bentornata- la salutò Elza che l’aspettava in tavola.
-Ciao mamma! Come è andata la riunione?-
-Non molto bene, cara. E sai anche perché-
-La nobile Ortensia- disse con tono annoiato. Quella donna era davvero irritante e noiosa con il suo attaccamento eccessivo per le regole di Wonder.
-Già. Mi dispiace- disse dispiaciuta Elza.
-Non preoccuparti, mamma. Tu fai sempre del tuo meglio e questo Wonder lo apprezza molto-
-Ti ringrazio-
-Dico solo la verità. Tutte ti ammirano per la tua saggezza e per la tua bellezza-
-La mia bellezza? Ma Fine… non sono niente di speciale- disse imbarazzata.
-Non è vero. Guardati attentamente allo specchio. Sei tra le donne più belle di tutta Wonder. Scommetto che facevi molte conquiste tra i ragazzi del mondo esterno- disse allegra, Fine. Lei, invece, si sentiva insignificante. Non all’altezza della madre. Bellissima e potente.
-Esagerata. E poi l’unico per cui avevo gli occhi era tuo padre- disse facendosi triste al ricordo dell’unico uomo che gli rapì il cuore.
-Oh! Scusami scusami! Non avrei dovuto farti ricordare papà- disse Fine dispiaciuta di aver parlato troppo.
-Stai tranquilla, tesoro. Non hai fatto niente di male-
-Sì invece. Io so che parlare del mondo esterno ti fa sempre ricordare mio padre e ti rende triste. Per questo non avrei dovuto dirlo!-
-Ma tanto è inevitabile parlare del mondo in cui andrai tra poco. Soprattutto per la tua missione- disse seria. Era giunto il momento di dirgli della decisione presa in assemblea.
-Lo so. Quello di trovarmi l’uomo per la procreazione. La nobile Ortensia me ne parla da quando avevo 5 anni-
-Non solo quello, Fine. Devi anche… trovare le pietre di Grace-
“Ah già! Le pietre. Me ne ha parlato la somma Grace poco fa” pensò Fine ricordando la conversazione con la donna.
-Perciò… una volta nel mondo esterno, non dovrai solo trovare un uomo ma anche le pietre per salvare Wonder. Ce la farai a fare entrambe le cose?- disse preoccupata Elza.
Fine non sapeva che rispondere. Sicuramente è stato duro per la madre accettare questa sentenza nel consiglio ma lei, una ragazza appena sedicenne, avrebbe compiuto ai suoi due doveri? Sia di abitante di Wonder che di prescelta? Non ci doveva nemmeno pensare! Lei era stata scelta e lei doveva diventare responsabile di ciò. La salvezza di Wonder e la vita della madre dipendevano da lei. Non poteva rinunciare a nessuno dei due compiti. Il rinuncio al ruolo di prescelta avrebbe causato la distruzione di Wonder mentre il rinuncio alla legge sulla procreazione ci sarebbe andata di mezzo la madre. Perciò…
-Sì, mamma. Ce la farò! Abbi fiducia in me- disse sorridendogli per rassicurarla.
-Sì, Fine. Io crederò sempre in te, bambina mia- disse abbracciandola.
Da dopodomani, sarebbe partita con Lione per la volta del Mondo Esterno.

Continua…

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Capitolo 13
*** 12° Capitolo ***


12° capitolo

Dopo aver parlato con sua madre, Fine decise di andare in camera sua. Una volta entrata si buttò nel letto stanca e stremata, oggi gli erano capitati di tutti colori: aver acquistato i poteri che potrebbe segnare il destino di Wonder, lo scontro con i mostri, l’infortunio di Lione, l’incontro con la Somma Grace, ma soprattutto l’incontro con Eclipse. Già Eclipse. Chi era quel ragazzo? Che cosa voleva da lei? E perché quando l’ha visto ha sentito un brivido percorreva per tutta la schiena? Tutti questi pensieri le faceva girare completamente la testa.
Improvvisamente i suoi pensieri furono interrotti da uno strano rumore
-Chi va là?- chiese mettendosi sedere sul letto e guardandosi in giro, ma però non trovò niente
-Che strano, mi è sembrato di aver sentito un r….- non terminò la frase, perché noto che sul tavolo c’era una strana scatola
La scatola era molto carina, era azzurra e aveva una sfumatura bianca e argentate, e al centro aveva il simbolo del potere di Prominence. Presa dalla curiosità, Fine con una mano cercò di toccarla, ma improvvisamente la scatola si aprì e uscì una potente una luce potentissima. Per la troppa luce Fine si dovette coprire gli occhi. In pochi minuti la luce sparì
-Chi sa che cosa era quella luce?- si chiese avvicinandosi alla scatola e guardando dentro
Ma dentro la scatola non c’era niente, e a Fine le scese un grosso gocciolone sulla testa
-Ma come, è vuoto, ma dovrebbe esserci qualcosa se uscita tutta quella luce- disse prendendo la scatola e guardando ancora dentro.
Ma sicuramente Fine si immagina che qualcosa dietro di lei la stava guardando
-E’ inutile che continui a guardare lì dentro, tanto non trovi niente- disse una voce dietro di lei
-Ma cosa?- disse Fine che si girò per vedere chi apparteneva quella voce
All’improvviso agli occhi di Fine vide una cosa bianca volante che le stava guardando
-AHHH UN MOSTRO!!- esclamò cadendo all’indietro
-EHY A CHI MOSTRO, GUARDAMI BENE SECONDO TE SONO UN MOSTRO!!!- esclamò quel piccolo essere
Fine fece quello che gli aveva detto, e guardando bene, in effetti non sembrava un mostro….ma un peluche bianco, con un fiocco sul collo viola, e con uno strano capello volante
-Ma tu chi sei?- chiese Fine
-Mi presento, mi chiamo Poomo. E sono lieto di conoscere la famosa prescelta della leggenda- disse Poomo inchinandosi
-Chiamami solo Fine ok? Quindi tu saresti colui che sarà la mia giuda giusto?- chiese un po’ dubbiosa
-Certamente mi ha inviato proprio Grace in persona. Perché hai qualche dubbio?-
-No no è che ti immaginavo…..più….grosso-
-Ah mia cara Fine tu mi sottovaluti, sembro piccolo, ma quando voglio sono una vera furia- disse facendo alcune mosse di karaté
-Si certo come no. A proposito Poomo! Vorrei farti alcune domande-
-Quali genere di domande?-
-Ecco…- disse prendendo la penna arancione in cui dovrebbe darlo alla sua amica Lione
-Parlami delle guerriere che combattevano insieme alla Somma Grace 150 anni fa- continuò Fine
-Si va bene. Ma prima siediti così te lo racconto-
E Fine fece quello che gli aveva detto, si siede sul letto e questa volta cercò di ascoltare il racconto sulle guerriere del passato, anche se la storia non è la sua materia preferita, ma pur di salvare l’isola e i suoi abitanti avrebbe ascoltato per ore
-Coff coff…tu sei che la Somma Grace non ha combattuta da sola per difendere Wonder-
-Si, oltre a Grace c’erano altre guerriere, come la…..-
-La grande nobile Fleminia, una forte e amica del cuore della Somma Grace- terminò la frase Poomo
-Incredibile, non credevo che la nobile Fleminia fosse l’amica del cuore della Somma Grace- esclamò Fine
-Ci sono tante cose che non sai mia cara Fine, che con il tempo lo scoprirai presto….comunque in pratica le nobili guerriere erano in quattro, oltre la nobile Fleminia, c’erano la nobile Isabel il quale il suo elemento era l’acqua, poi c’era la nobile Serafìn in cui il suo elemento era il vento, poi c’era la nobile Serena in cui il suo elemento era la terra, infine l’ultima nobile era Elia in cui il suo elemento era il fulmine-
-E dimmi Poomo, alla fine cosa è successo a queste guerriere dopo che Grace riuscì a fermare Imperius dalla distruzione?- chiese Fine incuriosita
Lo sguardo si fece pensieroso
-Bè……posso dirti molto, posso solo dire che dopo la battaglia le altre guerriere decisero di abbandonare e vivere la loro vita nel Mondo Esterno, a parte la nobile Fleminia, che decise di rimanere sull’isola a proteggere l’isola e custodire la collana divina, affinché arrivasse la prescelta della leggenda-
-Ma perché lo hanno fatto?-
-Vorrei darti la risposta, ma….neanche io so il motivo della loro decisione -
-Capisco-
Chi sa perché le guerriere avevano deciso di andarsene dall’isola? Ci sarà stato un motivo talmente grande tanto da costringere le tre guerriere ad abbandonare l’isola?
-Dai Fine non fare quella faccia pensierosa, sono sicura che con il tempo troverai le risposte alle tue domande, ti suggerisco di riposarti, da quanto so oggi per te è stata una giornata faticosa-
-Si hai ragione. Grazie Poomo della spiegazione-
-Non c’è di che. Ah…sarà meglio che vada anche io a letto, domani dovrò andare a conoscere la guerriera che è la discendente della nobile Fleminia, non vedo l’ora. Buona notte Fine- disse il piccolo folletto entrando nella scatola
-Buona notte anche a te Poomo-
Così Fine cominciò ad prepararsi per andare a letto, ma le domande di prima non gli lasciarono in pace. Si sdraiò sul letto, e dopo qualche ora alla fine si addormentò.
All’improvviso una misteriosa figura dagli occhi cobalto appare nella stanza, mentre guardava la ragazza addormentata. Si avvicinò e le accarezzò la guancia
“Da quanto, ti ho visto per la prima volta, sei stata il tormento dei miei pensieri. Sei solo una schiocca ragazzina e per di più la mia peggior nemica, in cui devo per forza prendere i tuoi poteri anche al costo di eliminarti. Però….” pensò mentre con il viso si avvicinò, e cominciò, senza far svegliare Fine, ad annusare il suo collo, poi salendo il viso e i capelli. Emanava un buon odore di fragole. Alla fine guardò il suo viso, si avvicinò e le diede un piccolo bacio sulla fronte, e
“Questa è l’ultima che ti potrò vedere, anche se….no è il mio dovere! Non posso dissobidire agli ordini del capo, io sono il suo dipendente più promettente, allora perché ho questi dubbi? Che cosa mi trattiene a non ucciderla come ho già fatto con le altre persone?” pensò Eclipse mentre si dirigeva verso la finestra.
Prima di uscire, guardò per un ultima volta la ragazza addormentata, in lui si stava entrando delle strane sensazioni, voleva avere quella ragazza tutta per sé, sia la sua anima e sia il suo corpo.
Dopo fatto questi pensieri, uscì dalla finestra, e con una grande velocità raggiunse le montagne, dove c’erano i due compagni
-Oh eccoti qua Eclipse, ma dove diavolo eri finito?- chiese Argar
-Non sono affari che vi riguardono- rispose facendo l’indifferente, mentre si sedeva su una roccia
- Sbruffone…- disse Argar seccato, ma Ortruns lo fermò
-Calmati. Abbiamo una missione da compiere, e questo non è il momento per bisticciare-
-Va bene. Però che….- disse Argar
-Allora cosa facciamo per eliminare la prescelta?- chiese Ortruns, e poi guardando Eclipse che stava facendo un sorriso, capì immediatamente
- Fammi indovinare Eclipse, tu hai già un piano-
-Esattamente Ortruns- rispose Eclipse, e con schiocco con le dita fece apparire una creatura dell’oscurità che aveva una forma di un ragno, e dall’aria si poteva avvertire che la creatura era molto potente
-Ottimo lavoro, sono sicuro che questa volta non falliremo- esclamò compiaciuto Argar
-Già, e questa volta non deluderemo il nostro capo, non è così Eclipse?-
-Già- rispose Eclipse, guardando dall’altra parte
E di nuovo, dentro di lui, avverte quelle strane sensazioni, che non riesce capire che cosa sono. Possibile che una parte di lui non volesse proprio eliminare quella ragazza? Perché? Domani come si sarebbe comportato, avrebbe compiuto con successo la missione, o avrebbe fallito anche questa volta?


Continua..

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Capitolo 14
*** 13° Capitolo ***


13 capitolo

Il giorno dopo, Fine si recò all’ospedale per andare a vedere Lione. Quel giorno l’avrebbero rimessa dalla cura e perciò era venuta a prenderla per stare con la sua amica. Così ne avrebbe approfittato anche per parlargli della missione. Era insicura però. Forse essendosi rimessa da poco, non era consigliato farle carico di un peso così grande. Tuttavia la loro isola era in pericolo e quindi non potevano proprio tirarsi indietro.
Entrò in ospedale e la vide uscire dalla sua stanza. Lione era in ottima forma. Menomale! Fine si sentiva ancora responsabile di ciò che gli era accaduto. Ma si promise che non sarebbe più successo che la sua amica si sarebbe fatta male a causa sua e della sua imbranataggine.
-Ciao Lione! Amica mia!- esclamò felice Fine abbracciando forte Lione.
-Ehy Fine! Calma. Sembra che non mi vedi da una vita- disse sorridente la ragazza divertita dall’entusiasmo della rossa.
-Uffa. Devi sempre rovinare un momento tenero tra amiche?- disse imbronciata.
-Ma dai! Sei tu che sei esagerata. Adesso sto bene. Sono stata qui solo pochi giorni-
-Solo per colpa mia. Perdonami, Lione- disse cominciando a piangere.
-Non dire così, Fine. Non è stata colpa tua. Noi non potevamo sapere cosa sarebbe accaduto- disse cercando di fermare le lacrime della sua amica.
-Però avrei potuto evitarlo se avessi capito prima come funzionavano quei poteri-
-Non è così. Neanch’io avrei capito in quel momento come usare i poteri. Eravamo entrambi scosse ed emozionate per la rivelazione del secolo dopotutto- disse facendo l’occhiolino a Fine.
-Rivelazione del secolo?-
-La figlia della Somma Elza, Fine, è la nuova sacerdotessa protettrice di Wonder. Chi l’avrebbe detto eh?-
-Nessuno lo avrebbe detto visto che mi considerano tutti una pasticciona buona a nulla-
-Non è affatto vero! Quando la smetterai di pensare queste cose? Sarai anche una pasticciona ma nessuno è perfetto. Oltre ai difetti, hai anche buoni qualità tra cui la tua vivacità, il tuo sorriso radioso. Sono tutte cose che contano e ti rendono speciale non solo ai miei occhi ma anche agli altri-
-Hai detto delle parole bellissime, amica mia. Sono felice di averti con me- disse contenta Fine.
-Anch’io, Fine. Credo che sarò molto triste quando tu te ne andrai dall’isola per la tua missione- disse abbracciandola.
-Non credo proprio, mia cara- disse Fine con un sorriso furbo.
-Che vuoi dire?-
-Che tu verrai con me. Faremo questo viaggio insieme-
-Ma come? Io non sono la prescelta perciò a che servirei nella missione per salvare Wonder?-
-Lione, anche tu sei necessaria per questo compito. Ma ora andiamo al parco. Ti spiegherò tutto lì con calma- disse facendogli un bel sorriso.
Per tutto il tragitto dall’ospedale al parco, non avevano spiccicato parola. Lione era molto curiosa di sapere quello che doveva dirgli Fine. Sicuramente doveva essere molto importante e la ragazza arancione avrebbe aspettato fino ad arrivare al parco.
Si sedettero e ricominciarono a parlare. Fu Lione ha parlare per prima.
-Allora dimmi, Fine. Perché hai detto quelle cose prima? Perché sarei necessaria?- gli chiese al culmine della curiosità. Fine sorrise al carattere insistente dell’amica. Le era sempre piaciuta Lione per la sua curiosità e dolcezza.
-Ora ti racconto. Vedi, in questi giorni che tu eri all’ospedale, sono successe delle cose tra cui una che ti deve interessare-
-Continua-
-La somma Grace mi è apparsa di nuovo e stavolta mi ha dato una notizia che mi rende sia felice che preoccupata allo stesso tempo. Tu, Lione, verrai con me e mi aiuterai nella missione grazie ai tuoi poteri di guerriera. Sei la discendente di una delle nobili guerriere che combattevano al fianco di Grace per proteggere l’isola. La somma Fleminia-
-Wow! Davvero sono la discendente di una donna così importante? Non posso crederci- disse imbarazzata Lione. Non se lo aspettava. Sua madre non glielo aveva mai detto questo.
-E’ così-
-Ma perché ti dovrebbe preoccupare? Staremo insieme e combatteremo per una buona causa. Dovresti essere contenta-
-E lo sono ma sono comunque preoccupata per te, Lione. Ti sei già ferita una volta e non voglio che anche tu sia coinvolta in questa missione pericolosa-
-Sentimi bene, Fine! Prima di tutto, non sono fatta di materiale fragile e ci vuole ben altro per ferirmi veramente. E poi, non abbiamo scelta. Entrambe dobbiamo andare per salvare la nostra isola dove ci sono i nostri cari, giusto?-
-Hai ragione. Anche questa volta sono io la sciocchina e tu la grande mente di Wonder- disse sapendo che Lione era la più intelligente dell’isola.
-Modestamente, carissima Fine. Come sempre- disse Lione per poi scoppiare a ridere entrambe.
Non smetterò mai di pensarlo. La mia vita non sarebbe niente senza la mia amica cervellona. Non c’è niente da fare” pensò Fine mentre godeva di quei momenti di felicità che stavano ormai per finire.

Continua…

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Capitolo 15
*** 14 ° Capitolo ***


14° capitolo

Intanto Poomo si era appena svegliato, e si guardò notando che Fine si era dimenticata di svegliarlo
-Ecco lo sapevo, non posso neanche fidarmi di lei, almeno per svegliarmi. Mi chiedo se la Somma Grace non avesse sbagliato scegliere lei a essere la predestinata in cui salverà l’isola- si chiese dubbioso Poomo, all’improvviso notò che sul comodino c’era la penna magica che doveva essere consegnata a Lione
-AHHH ECCO LO SAPEVO. FINE SI E’ DIMENTICATA DELLA PENNA. Devo portarla assolutamente, e quando avrò consegnato la penna alla discendente alla nobile Fleminia, quella peste le farò una bella ramanzina che non si dimenticherà tanto facilmente- disse Poomo prendendo la penna e uscendo dalla finestra per dirigersi verso il parco.

Nel frattempo che le due amiche chiacchieravano allegramente, i tre ragazzi apparivano però nascosti per non farsi scoprire dalle due ragazze.
-Eccola la prescelta e quanto pare c’è anche la sua amica- disse sorridendo malignamente Argar
-Prendiamo in questo modo la sua adorata amichetta le farà compagnia mentre andranno nell’aldilà…..sei d’accordo con me Eclipse?- chiese Ortrens rivolto al suo compagno
Anche questa volta Eclipse non aveva ascoltato la discussione dei due, il suo pensiero e sguardo erano rivolti a lei….quella ragazza dai capelli rossi, la sua acerrima nemica che non lasciava in pace la mente di Eclipse, ma i suoi pensieri, furono interrotti da Ortrens
-Ehy! Mi stai ascoltando Eclipse!- esclamò il compagno
-Tsz si ti ho ascoltato idiota. Lo sapete che non mi interessa i vostri noiosi discorsi- disse mentendo seccato Eclipse
-Sei sicuro? Ultimamente sei molto distratto. A cosa stai pensando?- chiese dubbioso Argar
-No sto pensando niente e poi cosa te ne frega. Forza mettiamoci a lavoro….RAGNO DELL’OSCURITA’ ATTACA E DISTRUGGI LA PRESCELTA E LA SUA AMICA!!- urlò Eclipse.
Improvvisamente il cielo si era oscurata e una forte volata di vento colpì le due ragazze cadendo per terra
-Fine ma cosa sta succedendo?- chiese Lione preoccupata
-Credo che stiamo essere attaccate- disse Fine alzandosi
Davanti alle ragazze appare un mostro che aveva l’aspetto di un ragno, però gigantesco
-Ah ah…prepararti prescelta ad essere distrutta- disse maligno il mostro
-Lione presto vai nasconderti- disse Fine
-Ma Fine….-
-Presto vai nasconderti!- esclamò Fine non voleva che la sua amica si facesse di nuovo male
-D’accordo- disse nascondesi dietro l’albero
-A noi due mostro- disse guardando il mostro
-POTERE DI PRO…..- urlò Fine per attivare i suoi poteri, ma il mostro sputò dalla sua bocca una ragnatela che la bloccò su un albero, e Fine cercava in tanti modi di liberarsi, ma non riuscì a liberarsi

Adesso come la mettiamo eh Fine?” pensò Eclipse guardando la scena

Oh no Fine! Basta devo intervenire subito” pensò Lione prendendo un bastone e colpì il mostro con pessimi risultati

-Scappa Lione non pensare a me. Scappa!!- urlò Fine
-Mi dispiace Fine sei la migliore amica e non posso lasciarti qui da sola, resterò qui anche se mi costerà la vita- disse decisa Lione
-Oh Lione-
In quel momento il folletto arrivò al parco
-Oh mamma che fatica. Giuro se becco Fine io…- disse Poomo ma poi guardando al parco vide legata a un albero e il mostro e lì capì tutto
-AHH MA QUELLO E’ UNA CREATURA DELL’OSCURITA’. Ma quella ragazza…- disse guardando Lione e notò l’incredibile somiglianza con la nobile Fleminia
-Ma certo è la discendente della Nobile Fleminia, devo darle subito la penna- disse deciso e volando a grande velocità verso di Lione
-Oh che amica leale, allora sarai tu che sparirai prima- disse il mostro intento a colpire la ragazza
-LIONE!- urlò Poomo.
E Lione si girò verso il folletto
-Presto tieni- disse Poomo lanciando la penna. E come aveva detto Lione prese la penna e evitò l’attacco del mostro
-Adesso devi dire “ Potere di Fuoco di Promincence vieni a me”- disse Poomo
All’inizio Lione era confusa e allo stesso spaventata, cosa doveva fare? Lione guardò prima la sua amica legata e infine il mostro che la guardava malignamente
-POTERE DI FUOCO DI PROMINCENCE VIENI A ME!!- urlò Lione e la penna si illuminò, e i vestiti di Lione cambiarono e a loro posto ella indossò un’armatura uguale a Fine a differenza chi il cuoio era di colore arancione
-Si è trasformata allora la Somma Grace non si era sbagliata Lione è la seconda guerriera e il suo nome da battaglia è Sailor Lione- disse sorpreso e entusiasta Poomo
-Incredibile- disse Fine sorpresa dalla trasformazione di Lione, ma anche i tre ragazzi rimasero sorpresi della trasformazione della ragazza
-E’ fantastico! Sento in me crescere una nuova energia….mostro pagherai di aver attaccato la mia amica, adesso dovrai prendertela come- disse decisa Lione
E il mostro iniziò a correre verso di Lione per attaccarla. Un nuovo combattimento stava per iniziare


Continua...

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Capitolo 16
*** 15° Capitolo ***


15° capitolo

Lione era pronta a combattere. Il mostro si stava avvicinando e questa volta ce l’avrebbe fatta a sconfiggerlo. Aveva il potere del fuoco ereditato dalla sua antenata e se lo sentiva scorrere in tutto il corpo.
-POTERE DEL FUOCO AIUTAMI A SCONFIGGERE LE TENEBRE! STRISCE DI FUOCO!- disse facendo il suo primo attacco e andò a colpire il mostro. La creatura del male bruciò urlando di dolore finchè non scomparve del tutto. Era tutto finito e… ce l’aveva fatta stavolta. Gli era bastato solo un attacco per batterlo e questo la rendeva molto orgogliosa di sé ma la guerra con tutte le sue future battaglie non era ancora finita.
Fine era svenuta. Ciò che la teneva legata all’albero era scomparso insieme al nemico lasciandola libera.
-Fine, amica mia!- corse andando da lei preoccupata Lione.
- È solo svenuta. Prenditi cura tu di lei mentre io vado ad avvisare la somma Elza. Sbrigatevi a ritornare a casa- disse Poomo andando a casa di Fine per avvisare Elza di quello che era accaduto.
Intanto tre uomini erano rimasti tutto il tempo dietro le quinte.
-Al diavolo! Abbiamo fallito anche stavolta e le prede sono diventate due- disse con rabbia Argar.
-Non saranno così fortunate per sempre. Dobbiamo dire al capo che c’è una nuova guerriera che ci ostacola- disse Ortrens.
-Andate intanto voi. Io vi raggiungerò più tardi per affrontare quel vecchiaccio del capo- disse Eclipse.
-Abbi più rispetto per colui che serviamo. E’ grazie a lui se abbiamo il potere di cui vantarci- disse Ortrens.
-Capirai che poteri. Io comunque posso permettermi di insultarlo quanto voglio. Non ho paura di morire come voi e questo il vecchio lo sa-
-Sei sempre il solito sbruffone, Eclipse. Ma vedrai che un giorno avrai quello che ti merito- disse Argar prima di sparire insieme ad Ortrens.
Questo è sicuro, Argar. E credo che quel giorno non è poi così lontano” pensò il ragazzo cobalto posando lo sguardo sulla ragazza dai capelli rossi ancora una volta. Forse sarà proprio lei ad ucciderlo con le sue stesse mani.
Perché provava tutto ciò? Preoccupazione e ansia per quella sconosciuta? Eppure era lui che la metteva in difficoltà uccidendola quasi. Il dovere diceva una cosa e il cuore un'altra. Quale avrebbe ascoltato delle due alla fine?
Senza accorgersene, uscì allo scoperto e camminò fino a trovarsi di fronte alle due con sguardo impassibile.
Lione si era calmata dopo essersi accertata che Fine stava bene e la lasciò riposare. Girò lo sguardo vedendo la figura del ragazzo vicino a loro. D’istinto abbracciò l’amica in fare protettivo.
-Chi sei tu?- gli domandò la ragazza arancione.
-Diciamo un conoscente della tua amica- rispose Eclipse.
-Sei un uomo. Non dovresti trovarti qui-
-Mi ha già avvertito Fine ma come potete capire, io faccio quello che voglio-
-Pagherai per questo affronto alla nostra isola di amazzoni-
-Che paroloni per una ragazzina. Non essere così formale già alla tua età. Pensa a divertirti finchè puoi-
-Non accetto consigli da sconosciuti arroganti. E poi qualcosa mi dice che tu centri con l’attacco di poco fa, non è così?-
-Sei molto intelligente. Brava-
-Che vuoi da noi ancora? So che la guerra è appena iniziata ma oggi hai perso-
-Questo non significa che non desideri subito una rivincita. Come sta adesso lei?- disse indicando Fine.
-Come se ti importasse qualcosa. Tu sei il nostro nemico-
-Apposta perché sono vostro nemico che mi interessa sapere se la prescelta sia già al tappeto. La caccia non è divertente se la preda non resiste almeno un po’-
-Tranquillo. Fine è più forte di quanto immagini e ti sconfiggeremo-
-Peccato che non sono io il vostro vero obiettivo-
-Che vuoi dire?-
-Che c’è un'altra persona che è al dì sopra di me ed è il più temibile e malvagio di tutti-
-Quindi sei solo un leccapiedi-
-Modera il linguaggio, ragazzina. Io non servo nessuno. Sono padrone solo di me stesso-
-Buon per te. Avrai benissimo i tuoi motivi per cui stai dalla parte del male-
-Già. Ora è meglio che vada- disse girandosi dandogli le spalle.
-Aspetta! Perché quella persona cerca di ucciderci? Che cosa sta cercando in questa isola pacifica?-
-Solo la vendetta- disse scomparendo davanti i suoi occhi facendo risuonare le sue parole al vento.
Vendetta? Per che cosa? Che torto ha fatto Wonder al mondo esterno? Devo capirci chiaro” pensò Lione ma i suoi pensieri non durarono molto poiché Fine stava per aprire gli occhi.
-Fine! Come ti senti?-
-L-Lione- disse con voce debole.
-Non sforzarti. Hai sbattuto forte la schiena-
-Ora ricordo. C’era quel mostro e… e che fine ha fatto?-
-Ce l’ho fatta Fine! Sono riuscita ad usare il potere del fuoco- disse soddisfatta di sé.
-Sono felice per te, amica mia. Sono sicura che saremo un ottima squadra insieme alle altre guerriere-
-Anch’io ne sono certa- disse prendendo l’amica sulle spalle.
-Ehy Lione! Che fai? Sono troppo pesante per te-
-Non dire sciocchezze. Sei ancora debole per tenerti in piedi e poi non pesi affatto. Nonostante mangi come un bue, sei leggera come una piuma-
-Se lo dici tu. Oh! Ma io non mangio come un bue!- disse offesa.
-Si come no. Infatti sono io che divoro 10 torte alla panna di fila-
-Uffa. D’accordo, mi sto zitta che è meglio- disse mettendo il broncio come una bambina.
-Ahahah come sei buffa, Fine. Rimani per sempre la ragazza che sei adesso. Non cambiare mai, mi raccomando- disse portandola a casa sua. Fine, in cuor suo, era felice delle parole dell’amica e non rispose per non rischiare di rovinare il loro momento dolce.
Arrivarono a casa di Fine e subito si precipitò la somma Elza preoccupata per la figlia.
-Oh mio Dio! Fine, figlia mia!-
-Sto bene, mamma. Non preoccuparti- disse scendendo dalle spalle di Lione.
-Come faccio a non preoccuparmi quando la mia unica figlia è ridotta così?- disse guardandola da capo a piede con qualche graffio al braccio.
-Mi dispiace, somma Elza. È colpa mia se Fine sta in questo stato- disse mortificata Lione.
-Ma che dici, Lione? Non dirlo nemmeno per scherzo!- disse Fine.
-Ha ragione Fine, cara. Tu non hai nessuna colpa piuttosto congratulazioni per i tuoi nuovi poteri. Poomo mi ha detto tutto- disse Elza facendo un dolce sorriso alla ragazza dai capelli arancioni.
-G-grazie, somma Elza- rispose imbarazzata.
-Forse è il caso che ritorni anche tu a casa, Lione. Tua madre stava morendo di crepa cuore quando ha saputo del combattimento e devi anche salutarla prima di partire domani- disse facendosi malinconica. Già. Domani era il giorno che Fine e Lione sarebbero partite per il mondo esterno.
-Ora vado. Arrivederci somma Elza. A domani, Fine- salutò andandosene lasciando da sole madre e figlia.
-E’ già domani- commentò triste Fine.
-Proprio così. Mi mancherai, bambina mia- disse abbracciandola forte e piangendo.
-Anche tu, mamma. Ma abbi fiducia in me. Salverò Wonder insieme alle altre guerriere e farò il mio dovere di abitante dell’isola. Ritornerò vincitrice e sarai fiera di me- disse piangendo anche lei.
-Buona fortuna. Che la somma Grace sia con te-
-Grazie mamma. Ti voglio bene- disse beandosi del calore del suo abbraccio per l’ultima volta prima di partire.
-Anch’io, tesoro-
Proprio domani, le nostre due ragazze partiranno all’alba per il mondo esterno. La loro avventura stava per iniziare.

Continua…

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Capitolo 17
*** 16° Capitolo ***


16 capitolo

Intanto il ragazzo dagli occhi blu cobalto arrivò nel suo rifugio, come stava per raggiungere la porta una figura femminile lo stava aspettando
-Eclipse, il nostro padrone vuole assolutamente vedere- disse Akira
-Bene- rispose con indifferenza, non gli importava che cosa gli sarebbe successo non era come i suoi compagni che temevano la rabbia del loro padrone e non aveva paura della morte, ma quello che preoccupava di più era l’incolumità della prescelta.
Eclipse scosse la testa per togliere dalla mente il viso della ragazza, più cercava di dimenticarla e più la sua immagine gli ritornava in mente
-Eclipse c’è qualcosa che non va?- chiese preoccupata Akira notando l’espressione di Eclipse.
Akira e Eclipse si conoscevano da tantissimo tempo, diciamo che sono cresciuti insieme, con il tempo Akira nutriva un certo sentimento nei confronti di lui, ma per sua sfortuna egli non la ricambiava, nonostante che lui sapeva cosa provava quella ragazza nei suoi confronti.
-Niente che ti interessi- rispose freddo lui dirigendosi verso la porta, ma proprio quando stava per aprire, Akira lo abbracciò da dietro
-Perché sei così cattivo con me, mi interessa cosa ti prende, sai benissimo dei sentimenti che nutro per te- disse stringendo l’abbraccio Akira
- Purtroppo si e poi mi hanno insegnato di non provare nessun emozione per nessuno e questo tu lo sai benissimo-
-Si ma….-
-Niente ma! Ora ti levi d’addosso- interruppe Eclipse e spingendo la ragazza buttandola per terra.
Akira lo guardava con le lacrime che le riempivano il viso.
-Ora ti dispiace accompagnarmi dal padrone non voglio perdere tempo e beccarmi la ramanzina per colpa tua- disse freddo Eclipse
-S…si- disse alzandosi e asciugandosi il viso e entrando insieme al ragazzo per condurlo nella stanza del padrone.
Una volta arrivati, i due entrarono nella stanza trovando Argar e Ortrens
-Alla buona ora Eclipse, pensavo che ti fossi perso- disse sarcastico Argar
- Spiritoso, spero che tu non ti sia messo a piangere per chiedere perdono al nostro capo- disse con un sorriso maligno Eclipse
-Ma come osi moccioso- ghignò Argar
-Basta ragazzi! Non è il momento di bisticciare fra un po’ arriva il nostro padrone- disse Ortrens cercando di calmare i due
All’improvviso davanti ai tre dove c’era una poltrona appare il loro capo, alla sua presenza i tre si inchinarono
-E così avete fallito un'altra volta- disse il capo
-Ma capo non è stata colp…..- cercò di dire Argar
-SILENZIO! Non ho chiesto la tua spiegazione. So benissimo che si è aggiunta una nuova guerriera, la discendente della Nobile Fleminia…. adesso per colpa vostra la prescelta ha un alleata, siete un branco di incapaci!- disse con durezza il capo
A quelle parole, Eclipse strinse i pugni trattenendo la sua rabbia

Eclipse” pensò Akira guardando il suo amato

-Lo sai che mi hai deluso Eclipse, essendo il mio dipendente più promettente…..ma voglio concederti un’altra opportunità…..Akira prendi la mia custodia, e darlo ad Eclipse- ordinò il capo ad Akira
-Si signore- disse Akira facendo quello che aveva detto il padrone

Chi sa che vuole darmi il capo….qualcosa mi dice che riguarderà anche Fine” pensò Eclipse

In pochi minuti Akira, tornò con una scatola nera, che emanava una forte energia negativa
-Tieni- disse porgendo la scatola a Eclipse
Senza perdere tempo, egli prese la scatola e lo aprì. Improvvisamente dalla scatola uscì una potente luce nera che fecce coprire gli occhi a tutti i presenti a parte il loro capo che sotto il suo mantello nero sorrideva malignamente. Dopo che finalmente la luce scomparve, Eclipse aprì gli occhi e guardò all’interno della scatola e vide un coltello nero e molto affilato, che sprigionava una potente aura.
-Che cos’è?- chiese Eclipse
-Quello mio caro ragazzo è la “Lama del drago nero”-
-Ma non è possibile….pensavo che quest’arma fosse andata perduta dopo che la Somma Grace ha salvato Wonder- esclamò sorpreso il ragazzo dagli occhi cobalto
-Per nostra fortuna non è andata così. Adesso mio caro Eclipse tu userai quell’arma per trafiggere il cuore della prescelta-
-Cosa!?- esclamò Eclipse
-Mi hai sentito benissimo, tu ucciderai la ragazza con quell’arma, puntando proprio sul cuore così il veleno dell’arma percorrerà tutto il suo corpo e la ucciderà in un istante- spiegò il capo sempre con quel sorriso maligno
Eclipse rimase senza parole, doveva uccidere quella ragazza con le sue stesse mani. Era il suo dovere eliminare la sua nemica eppure qualcosa dentro di lui non voleva farlo, avrebbe potuto uccidere chiunque, tutti…ma non lei.
-Cosa hai Eclipse? non mi dire che hai paura di uccidere una semplice adolescente…oppure stai provando qualcosa per quella ragazza- disse con disgusto il capo
-Spero che lei stia scherzando, io non so provare nessun sentimento per nessuno specialmente per quella ragazza, inoltre non ho problemi ad ucciderla anzi sono onorato di eliminarla con le mie stesse mani- disse deciso Eclipse
-Molto bene, così mi piaci ora vai e portami il sangue della discendente della Somma Grace-
-Si signore- disse Eclipse inchinandosi e uscendo dalla stanza
Mentre percorreva il corridoio il ragazzo riguardò l’arma, questa volta era deciso avrebbe compiuto la sua missione senza commettere errori, uccidendo la ragazza si sarebbe liberato da quei strani sentimenti che lo tormentano una volta per tutte.

Preparati Fine, la tua ora è vicina” pensò Eclipse stringendo l’arma


Intanto Fine dopo aver parlato con la madre, andò nella sua camera per preparare la valigia per la partenza di domani
-Ah domani si parte…..mia cara Fine ti rendi conto che stai per compiere un importante missione che aiuterà a salvare l’isola?- disse Poomo guardando fuori dalla finestra
Però Fine non rispose era immersa nei suoi pensieri
-Ehy Fine c’è qualcosa che non va?- chiese preoccupato Poomo
-No niente Poomo, è che sono emozionata per domani. Sai da tantissimo tempo che ho sognato di andare nel mondo esterno dove la mamma ha conosciuto il mio papà….ma ho paura di fallire e di deludere tutti specialmente mia madre- disse Fine con le lacrime agli occhi
-Fine sono sicuro che non deluderai tua madre, se la Somma Grace ti ha scelto ci sarà un motivo. Credimi piccola Fine. Se ti troverai nei guai ci sarò io ad aiutarti- disse Poomo facendo le solite mosse di karate
-Grazie Poomo, sei un vero amico- disse Fine con uno dei suoi meravigliosi sorrisi
-Non c’è di che….ora è meglio che vai a letto altrimenti domani non ti sveglierai e Camelot ti darà una bella strigliata-
-Si hai ra….ma cosa c’entra Camelot?- chiese confusa Fine
-Ma come? la Somma Elza non te l’ha detto? Camelot partirà insieme a noi diventando la tutrice tua e di Lione-
-Cosa?? Oh no!! Qualcosa mi dice che nel mondo esterno con Camelot la mia vita non sarà facile- disse buttandosi sul letto con un gocciolone in testa
-Bhè pensala come vuoi…ahh mamma mia che sonno. Buonanotte Fine- disse Poomo spegnendo la luce
-Buonanotte Poomo- disse mettendosi sotto le coperte Fine e dopo si addormentò aspettando con ansia il sorgere del sole che avrebbe segnato la sua nuova avventura con la sua amica Lione.

Continua......

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Capitolo 18
*** 17° Capitolo ***


Capitolo 17

Il sole stava per fare la sua entrata in scena nel manto celeste e ciò significava che presto due ragazze sarebbero partite per l’avventura più grande di tutta la loro vita.
Lione si era svegliata puntuale come un orologio, come sempre del resto. Si preparò e prendendo la sua valigia per il viaggio, già preparata la sera prima, scese per prepararsi la colazione.
Con sua grande sorpresa trovò già il suo pasto pronto in tavola.
Mamma… grazie” pensò facendo un sorriso malinconico. Sua madre Nina aveva già capito che la figlia non avrebbe avuto il coraggio di salutarla una seconda volta prima di partire. Si sarebbero sentite ancora più male per il distacco.
Mangiò la sua colazione e ripulì tutto. Menomale che era una persona ordinata almeno lei. Chissà come sarebbe stato convivere con quella casinista di Fine?
Uscì di casa pronta ad andare a prendere la sua amica ma prima di scomparire nella strada deserta di prima mattina, guardò per l’ultima volta casa sua.
Ritornerò presto, mamma. Abbi fiducia in me. Ti voglio bene e scusami se sono stata così vigliacca da non salutarti. A presto” e se ne andò con il suo bagaglio.
Intanto, Fine stava ancora sonnecchiando. E ti pareva! Il povero Poomo si era svegliato di colpo per via di un calcio di Fine durante il sonno e da allora aveva cercato di svegliarla.
-SVEGLIA FINE! SEI PEGGIO DI UN GHIRO!- urlò esasperato il folletto. Ma poi gli arrivò l’illuminazione.
-Di sotto c’è una colazione abbondante con la torta al cioccolato, credo proprio che la finirò tutta- disse provocatorio e come volevasi dimostrare, la rossa si sveglia di scatto.
-Torta al cioccolato?- scivolò giù dal letto e scese di corsa le scale per andare in cucina a divorare la colazione.
-Ma guarda te! Che ragazza incredibile- disse Poomo con un gocciolone in testa. A quanto pare, aveva fatto bene a preparargli la colazione conoscendo da poco la sua fame perenne.
La raggiunse in cucina prima che finisse anche la sua parte di cibo e dopo aver fatto colazione, se ne ritornarono in camera per prepararsi.
-Ahhhhh Poomo! Ci siamo dimenticati di fare i bagagli!- esclamò Fine nel panico visto che doveva ancora lavarsi e vestirsi.
-CI SIAMO dimenticati? Casomai TI SEI dimenticata! Dai sbrigati a cambiarti che ti preparo io la valigia- disse sbuffando il folletto.
-Grazie, Poomo. Sei un vero amico- disse dandogli un bacetto sulla guancia veloce e poi scappare in bagno. Dopo un quarto d’ora, fu tutto pronto.
-Ora possiamo andare-
-No. Aspetta Poomo. Devo fare un ultima cosa prima- disse la ragazza andando silenziosamente nella stanza della madre ancora dormiente.
Si avvicinò piano al suo letto per non svegliarla e gli diede un leggero bacio sulla fronte.
-Arrivederci mamma. Tornerò da te perciò non ti preoccupare. Ti voglio un mondo di bene- sussurrò andandosene via di casa. Dagli occhi della donna che invece di dormire era sveglia, uscirono copiose lacrime che non riuscì a trattenere più.
Vai per la tua strada, figlia mia. Mia gioia, mia luce. Mi sentirò tremendamente sola senza di te” pensò la povera Elza bagnando il cuscino con la sua tristezza. L’ultima volta che aveva sofferto come in quel momento è stato quando dovette separarsi dal suo unico amore, il padre di Fine. Solo la nascita della sua bambina gli fece ritornare il sorriso dopo tanto tempo ma ora la sua unica fonte di felicità se ne stava andando via.
“Ritorna presto, Fine. Ritorna”
Fine chiuse la porta di casa sua alle sue spalle e si trovò di fronte Lione.
-Ce l’hai fatta finalmente. È da minuti che ti sto aspettando- disse sbuffando la ragazza dai capelli arancioni.
-Scusami ma dovevo fare assolutamente una cosa. Ora possiamo pure andare-
-ok ok. Diamoci una mossa se no ci beccheremo la milionesima ramanzina da Camelot-
-Non mi dire che Camelot è già lì ad aspettare che arrivi il treno marino?- disse sconvolta la rossa. Quella donna è un mostro!
-Proprio così-
-Te lo avevo detto, Fine, che ci sarebbe stata anche lei, no?- disse Poomo.
-Sì ma quella donna mi fa paura! Praticamente sta alla stazione dalle 5 di mattina quando ci siamo svegliate noi. Dove trova tutta quell’energia già all’alba?-
-Camelot è Camelot. Bisogna tenersela così ma ora dobbiamo correre o perderemo il treno marino per il mondo esterno e poi chi la sente davvero la nostra tutrice- disse Lione.
-Forza ragazze-
-Avete ragione, andiamo!- disse Fine per poi andare alla stazione.
Arrivati al luogo di partenza, trovarono una Camelot piuttosto innervosita per il ritardo delle due che ormai conosceva troppo bene.
-Possibile che non riusciate ad essere puntuali o in anticipo nemmeno una volta nella vostra vita!? Oggi è pure il vostro giorno speciale. State per fare il viaggio che vi aiuterà a maturare, ragazze-
-Sì Camelot. Scusaci- dissero inchinandosi le due.
-Va bene per questa volta passo ma la prossima vi metto in punizione sul serio-
-Grazie, Camelot- dissero di nuovo all’unisono.
-Sono sicura che proverò una soddisfazione enorme nel vedervi diventare donne nel mondo esterno. Magari sarà la volta buona che Fine diventi una vera guerriera con tanto di fascino e intelligenza- sognava con la lacrimuccia l’anziana.
-Ehy- si lamentò Fine sentendosi offesa.
-Su su. Saliamo che sta per partire il treno- disse Lione ridacchiando sotto i baffi insieme al folletto.
-D’accordo. Forza e coraggio! Destinazione Mondo Esterno!- esclamò con entusiasmo Fine salendo sul mezzo che avrebbe portato lei e gli altri verso una nuova vita, diversa da quella vissuta finora.

Continua…

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Capitolo 19
*** 18° Capitolo ***


18 capitolo

Una volta entrate Fine e Lione guardavano con curiosità e ammirazione l’interno del treno. Era tutto lussuoso, tutti gli oggetti, le pareti e i lampadari erano ricoperti di pietre preziose.
-Caspita questo treno è davvero…..- disse Lione meravigliata
-Lussuoso- terminò Fine anche lei meravigliata
-Coraggio ragazze dobbiamo andare nelle nostre stanze- disse Camelot risvegliando le due ragazze
-Va bene!- dissero all’unisono Fine e Lione
Così i tre andarono a cercare loro stanze, finchè non trovarono una controllatrice
-Buon giorno a voi, benvenuto nel nostro treno marino…prego mostrate i vostri biglietti-
-Si certo….ecco questi sono il mio biglietto e di queste due ragazze- disse Camelot estraendo dalla borsa i tre biglietti, aveva tenuti i biglietti per evitare che le ragazze lo perdessero, certamente Lione non avrebbe perso il biglietto ma a differenza di Lione, Fine lo avrebbe perso in meno di 5 secondi. Era meglio non rischiare.
La controllatrice controllò i biglietti e li restituì a Camelot
-Molto bene…prego la vostra stanza è la numero 8, invece delle ragazze la numero 9. Buon viaggio-
-Grazie mille….avete sentito ragazze andiamo- disse Camelot ricominciando a camminare e le due ragazze la inseguirono, ansiose di vedere come sarebbe stata la loro stanza.
Intanto fuori dal treno marino una guardia stava controllando in giro, finchè non intravide un ombra
-Chi è là?- esclamò la guardia andando verso dove aveva visto l’ombra, guardava a destra, a sinistra ma non trovò niente
-Che strano credevo di aver visto….- non terminò la frase perché qualcuno la colpì fortemente sul collo facendola svenire e avanzò silenziosamente per entrare nel treno.
Nel frattempo le due ragazze arrivarono di fronte alla loro stanza
-Wow sono proprio curiosa di vedere come sarà la nostra stanza- disse eccitata Fine
-Anch’io- disse con lo stesso tono
-Bè cosa aspettiamo entriamo- disse Fine aprendo la porta
Una volta aperta la porta le due ragazze rimasero ad bocca aperta. Era bellissima, sembrava una stanza delle famiglie reali.
-Che meraviglia!!- esclamarono le due
-Fine siamo sicure che questa è la nostra stanza? O stiamo solo sognando?-
-No Lione questa è la realtà….wow- disse entrando con un salto nella stanza e poi il suo sguardo si posò sul tavolo che era pieno di cibo
-Ahh…guarda Lione ci hanno preparato qualcosa da mangiare- disse mettendosi a sedere e prendendo il coltello e la forchetta
-Buon appetito!- esclamò mangiando come se non avesse mangiato, Lione la guardava con un gocciolone in testa
“Spero tanto che quando saremo nel mondo esterno Fine rimanga sempre così allegra, golosona e vivace…non so che cosa farei senza la solita Fine” pensò Lione sorridendo
Fine notò che la sua amica la stava guardando
-Lione perché mi guardi così, ho qualcosa in viso?-
-Ah…no tranquilla- disse risvegliando dai suoi pensieri e si siede anche lei per mangiare
-Attenzione signore, vi avvertiamo che il treno è in partenza per il mondo esterno. Vi auguriamo buon viaggio- disse il capo del treno marino sul citofono
-Lione che ne dici di guardare la partenza dalla finestra?- chiese Fine dopo essersi abbuffata
-Molto volentieri- disse andando insieme a Fine a guardare dal finestrino.
Così le due ragazze guardavano la partenza e in pochi minuti si ritrovarono a guardare il mare, con tutte le specie di pesci, di tartarughe marine e altre specie marine
-Che spettacolo!- esclamò Fine
-Già. Mia madre me l’ha sempre raccontata come era stato il suo viaggio….ma non credevo che fosse così meraviglioso-
-Hai ragione- disse continuando a guardare lo spettacolo
Nel frattempo Eclipse arrivò nella sala dei comandi del treno, sbarazzando facilmente delle guardie, aprendo la porta si ritrovò davanti a sé la guidatrice del treno
-E lei chi è? E poi perché un uomo si trova in questo treno- esclamò la guidatrice dopo essersi accorta della presenza di Eclipse
-Non ha importanza chi sono…..- disse Eclipse mettendo k.o. la ragazza
- L’importante che lei sappia che sono qui per manovrare il treno- continuò Eclipse andando verso i comandi
-Te lo impedirò- disse strisciando la ragazza dolorante e con un grande sforzo fecce suonare l’allarme

Brava. in questo modo farai attirare la mia preda” pensò con un sorriso Eclipse

Intanto Fine e Lione sentirono l’allarme
-Ma che succede?- chiese spaventata Fine
-Non lo so…credo che ci sono guai alla sala dei comandi del treno- rispose Lione
-Allora cosa aspettiamo andiamo a controllare-
-Si- disse Lione uscendo insieme a Fine nella loro stanza per dirigersi verso la sala dei comandi
Alla loro corsa, le due ragazze trovarono delle guardie svenute
-Ma cosa succede…perché queste guardie sono a terra?- chiese Fine
Lione si avvicinò a uno di loro per controllare
-Sono ancora vive….ma sembra che qualcuno li abbia colpite con molta forza- rispose Lione
-Lione occupati tu delle guardie, io vado nella sala comandi- disse ricominciando a correre Fine
-Ma Fine…-
-Tranquilla Lione….ritornerò- disse Fine sparendo dalla vista di Lione
Secondi dopo, Camelot raggiunse Lione
-Ma cosa… cosa sta succ…..Oh santo cielo! Cosa è successo?!- esclamò la donna
-Camelot non è il momento delle domande. dobbiamo aiutare queste persone-
-Si hai ragione- disse Camelot aiutando la ragazza dai capelli arancioni

Intanto Fine correva sempre più veloce verso la sala dei comandi

Ma cosa sta succedendo qui? L’allarme, persone svenute…e se tutto questo fosse opera di…Eclipse” pensò Fine correndo

Quando arrivò, ella entrò immediatamente e vide la guidatrice per terra. Andò a soccorrerla
-Ehy, la prego si svegli- disse Fine
-Non preoccuparti per lei, è solo svenuta- disse una voce che lei conosceva bene
Fine alzò la testa e si ritrovò davanti a sé quel ragazzo dai meravigliosi occhi cobalto
-Ciao Fine-
-Eclipse-

Continua....

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Capitolo 20
*** 19° Capitolo ***


Capitolo 19

Rimase a fissare il ragazzo di fronte a sé affondando per un attimo nel profondo dei suoi occhi.
-Dovevo immaginarlo che centravi tu in tutto ciò- disse Fine.
-Già. Tutto quello che ti accadrà di brutto da adesso in poi, mia cara, sarà solo opera mia e della mia organizzazione-
-Che cosa ci guadagni in tutto questo? Vuoi uccidermi perché sono la prescelta, no? Allora fallo, su! Adesso sono indifesa-
-La mia missione è ucciderti, questo è vero. Tuttavia mi voglio divertire ancora con te perciò non voglio farti fuori subito-
-Non permetterò te e alla tua gente di portare il caos su Wonder. Io proteggerò la mia isola!-
-Nobile cuore il tuo ma sai, a me non importa molto della tua isoletta. Interessa solo al mio signore distruggerla-
-E tu? Perché lo segui allora?-
-Non sono affari che ti riguardano. E poi non credi che il motivo sia solo che mi piaccia uccidere e fare del male?-
-No che non ci credo!-
-Perché?-
-Me lo sento. Tu non sei una persona cattiva. I tuoi occhi, il tuo sguardo… non mi portano a pensare ad una persona malvagia. Mia madre mi ha sempre detto che ho un potere speciale nel capire la gente nel profondo-
-Su di me ti sbagli! Sono malvagio e per di più tuo nemico. Mi dovresti odiare-
-Io non ti odio invece e mai lo farò- disse guardandolo seria.
Quelle parole entrarono nel cuore di Eclipse come una freccia. Nemmeno lui la odiava come avrebbe dovuto. Provava un altro sentimento che stava cercando di sopprimere. Fine era sua nemica e lui doveva ucciderla. Non doveva guardarla come donna. Una bellissima donna.
-Dovresti invece. Noi siamo come un cacciatore con la sua preda-
-Allora tu… mi odi?- chiese la ragazza. La domanda a cui il cobalto non poteva dare risposta.
-A te che inporta? Combatti piuttosto. Sei la prescelta quindi sfoderà i tuoi poteri, sto aspettando- disse sfoderando la sua arma oscura.
-Te la sei voluta, Eclipse- disse per poi trasformarsi nella guerriera prescelta.
Adesso si trovavano faccia a faccia. Stava per iniziare un combattimento alla guida del treno e nessuno avrebbe assistito. Lione, Poomo e Camelot stavano soccorrendo gli altri passeggeri mentre la rossa era lì ad attendere la mossa del ragazzo.
-Preparati, Fine-
-Sono pronta- disse mettendosi in posizione.
Quell’arma che ha in mano emana un aura oscura davvero enorme” pensò Fine.
Eclipse iniziò andando all’attacco e la rossa lo parò con difficoltà. I colpi si susseguirono per chissà quanto tempo e la giovane era quasi al limite. Il cobalto invece sembrava che la fatica non lo avesse toccato. Fece volare via l’arma magica di Fine e puntò la lama della sua spada nera sul cuore di lei.
-Hai perso, mia cara. Ultimo desiderio?- gli disse lui.
-Tu non mi farai del male- disse lei ignorando le sue parole.
-Cosa te lo fa pensare? Sei un ingenua se pensi che io provi buoni sentimenti-
-Io credo in quello che mi dice il cuore. E lui mi dice che non sei malvagio ma solo una persona sola e piena di rancore-
-STAI ZITTA! Che ne puoi sapere di me? Sei solo una mocciosa che non sa niente della vita vera e propria. Tu che hai vissuto un esistenza allegra e senza preoccupazioni che ne può sapere di dolore e solitudine?-
-Cosa ti fa credere che io abbia una vita senza preoccupazioni? Ogni persona ha i suoi problemi e le sue sofferenze. La vita non è tutta rosa e fiori-
-Non ti preoccupare. Ti do una mano io a finire le tue preoccupazioni- disse sfiorando la pelle di lei e graffiandola. Uscì un po’ di sangue ma non era grave.
-FINE!- la chiamò Sailor Lione entrando in azione.
-Lione, amica mia- disse Fine felice di vederla.
-Ma guarda chi si rivede. La cervellona. Sei molto attraente con il tuo abbigliamento da guerriera-
-Combatti con me se ne hai il coraggio, Eclipse!- disse la ragazza arancione.
-Come siamo temerari!- ma proprio in quel momento gli arrivò un segnale nella mente da parte di Ortrens.
Eclipse! Aiutami! Argar è rimasto incastrato vicino al carburatore” gli disse telepaticamente.
Stupidi idioti! Meritereste di essere uccisi” rispose lui con rabbia. Proprio adesso che stava per finire il lavoro.
-Mi dispiace non poterti accontentare, dolcezza. Ora purtroppo devo andare- disse iniziando a svanire.
-No aspetta!- cercò di fermarlo Fine ma fu troppo tardi. Lui scomparve del tutto.
-Fine, come stai?- gli chiese andandogli incontro, Lione.
-Sto bene. Grazie per essermi venuta in aiuto-
-Non devi ringraziarmi. Siamo amiche, no? Che razza di amica sarei se ti lasciassi al tuo destino?- disse sorridendogli.
-Lione cara- disse abbracciandola.
Eclipse… chi sei in realtà? Che segreti nascondi?

Continua…

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Capitolo 21
*** 20° Capitolo ***


20 capitolo

Le due rimasero abbracciate, finchè non arrivò Camerlot insieme con alcune soccoritori
-Fine Lione...aff aff...state ben....- non terminò la frase perchè ella vide la ferita di Fine svenne
-Camelot!!!- esclamarono le due ragazze andando a soccorrere la loro tutrice
-Camelot che ti prende? La prego mi risponda- disse Fine molto preoccupata
Una delle soccoritori si avvicinò
-Cosa è successo?- chiese
-Aiutateci signorina la nostra tutrice è svenuta- rispose Lione
-Fatemi vedere - disse la ragazza a Camelot
Passò 5 minuti e la ragazza alzò lo sguardo
-Allora?- chiese Fine, e la ragazza sorrise
-State tranquille è solo svenuta- rispose
-Svenuta?- esclamarono le due ragazze
-Si. Evidentemente l'ansia e la preoccupazione l'hanno fatto svenire. Forse è stata anche la vista della tua ferita. E' meglio fasciarlo-
-Ma non è niente di grave- disse Fine
-Non sarà grave ma non vogliamo chela vpstra tuttrice quando si risvegli riveda la ferita ,giusto?-
- Fine la signorina ha ragione. Scommetto che Camelot è già molto preoccupata per noi per quanta riguarda la missione, immagina se ci vede ferite- disse Lione cercando di far ragionare Fine
-Si hai ragione-
Così mentre la soccoritrice fasciava la ferita della ragazza e Lione si occupava di Camelot, Fine stava pensando alla discussione con Eclipse
"Sono sicura al 100% che lui in realtà non è cattivo e sono sicura chenon mi avrebbe uccisa però nei suoi occhi c'era tanta tristezza, rabbia e solitudine....oh Eclipse cosa ti è successo per provocare tanta rabbia nel tuo cuore nei confronti di tutti? E cosa ti ha spinto ad allearti con il male se non ti interessa a distruggere Wonder?" pensò Fine
-Ehy Fine tutto ok?- chiese Lione notando che la sua amica era pensierosa
-Eh? Niente tranquilla- mentì Fine
-Sicura?-
-Certamente e che....sono emozionata che fra un po' arriviamo al mondo esterno e come sai non vedo l'ora di scendere, e scoprire tante cose nuove che a noi sull'isola è sconosciuta- continuava mentire Fine
-Già anch'io sono curiosa a vedere queste cose, e magari conosciamo tanta gente- disse sorridendo Lione
-Già-
"Perdonami Lione ma, non posso dirti che sto pensando ad Eclipse ti metterei di nuovo in pericolo" pensò Fine
All'improvviso arrivò Poomo
-Ehy ragazze tutto bene? E cosa è successo alla vostra tutrice?- chiese il Poomo notando che Camelot era svenuta
-Non ti preoccupare Poomo Camelot è solo svenuta- rispose Lione
-Si e noi stiamo bene- continuò Fine
-Meno male e dimmi Fine sai il responsabile di questo atacco?- chiese il folletto
-Ecco...è stato...-
-Eclipse- rispose Lione al posto di Fine
-E' il tizio dell'ultima volta?-
-Si. E' un tipo molto pericoloso prima ha tentatodi uccidere Fine, ma poi è sparito- disse Lione
-Cosa!? Bè non c'è da stupirsi da un tipo del genere se sta dalla parte del male, è sicuramente un farabutto e un meschino-
-Si hai ragione- concordò Lione
"Non è vero lui non è così, non voglio crederci che lui sia così crudele" pensò Fine
Improvvisamente Camelot cominciò a riprendere
-Guardate sta cominciando a riprendere i sensi- disse il folletto
Camelot all'inizio era un po' stordita e poisi mise a sedere
-Ma cosa è successo?- chiese Camelot
- Quando siete entrate siete svenuta- rispose Lione
-Svenuta? Ah....Fine ....la ferita...dimmi piccola stai bene?- chiese preoccupata Camelot
-Tranquilla Camelot sto bene e poi la ferita non era niente di grave- disse sorridendo Fine
E improvvisamente Camelot abbraccia Fine
-Non fatemi prendere uno spavento del genere, se vi accadesse qualcosa io non mi perdonerei mai- disse cominciando a piangere la tutrice
-Oh Camelot- dissero all'unisono le ragazze abbracciando Camelot
A quella scena Poomo cominciò a piangere
"Mi dispiace tanto Camelot, ti prometto che non ti farò più preoccupare" pensò Fine

Intanto nella sala delle macchine....
-Razza di idioti! Per colpa vostra e della vostra stupidità la prescelta e la sua compagna mi sono sfuggite di nuovo...dovrei uccidervi in questo istante- disse arrabbiato Eclipse
-Ci perdoni capo- dissero all'unisono i due
-Tsz lasciamo perdere. Con voi perdo solo il fiato- disse Eclipse sedendosi e guardare fuori dal finestrino
"Io non ti odio invece e mai lo farò"
Quella frase ritornò nella mente di Eclipse e questo fece confendere la mente del ragazzo
"Fine perchè non mi odi? Io sono tuo nemico e tu sai io dovrei eseguire gli ordini del capo....però perchè....perchè io non riesco ad odiarti? E cosa questo sentimento che mi blocca quando voglio odiarti" pensò Eclipse
-Capo- chiamò Argar
-Cosa vuoi sottospecie di idiota-
-Guardi dalla finestra siamo quasi arrivati al mondo esterno-
-Bene- disse alzandosi
-Preparatevi razza di idioti fra un po' scendiamo- continuò Eclipse
" Lurido moccioso! Fai tanto il gradasso perchè il nostro capo ha molto fiducia in te...preparati quando meno te lo aspetti ti rovinerò, così vedrai chi è l'idiota" pensò maligno Argar
"Fine prepararti...morirai nel mondo esterno con le mie stesse mani" pensò Eclipse stringendo l'arma

Continua..

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Capitolo 22
*** 21° Capitolo ***


Capitolo 21

Il treno arrivò a destinazione. Le nostre ragazze con Camelot erano finalmente arrivate al mondo esterno e non vedevano l’ora di scendere per ammirare il mondo che fino ad ora gli era sconosciuto.
-Siamo arrivate! Evviva!- esclamò entusiasta Fine saltando continuamente dal sedile.
-Signorina Fine! Vi prego di comportarvi bene. Ricordatevi che vi terrò d’occhio per tutto il tempo che staremo in questo posto e vedrete che diventerete femminile e brava come Lione-
-Uffa. Ok- disse mettendo il broncio. Già cominciava con i rimproveri.
-Su Camelot. Per stavolta si può pure lasciar stare visto che sia io che Fine siamo emozionate per essere qui- disse Lione con un sorriso.
-D’accordo. Per oggi non vi dirò niente- si arrese l’anziana.
Fine e Lione si scambiarono uno sguardo d’intesa e sorrisero. Per oggi niente Camelot!
Scesero dal treno con i loro bagagli e con un taxi arrivarono nel loro nuovo appartamento. Non era affatto male. Il condominio era ben curato e pulito. Fornito di una lavanderia per tutte le persone degli appartamenti e un bagno termale ovviamente diviso in uomini e donne.
Quindi è questa un abitazione del mondo esterno” pensò Fine guardandosi intorno.
Arrivarono di fronte alla porta del loro appartamento ed aprirono. Anche la loro nuova casa non era niente male. Il mobilio era di ottimo gusto e le tende erano di un bel color panna. Aveva un bagno, due stanze, una cucina, il soggiorno e l’ingresso abbastanza accogliente. Una delle stanze era con un letto matrimoniale dove avrebbe dormito Camelot e nell’altra stanza c’erano due letti singoli per le due giovani ragazze.
-Ma chi è che ha preso in affitto questo appartamento? È meraviglioso- disse Poomo svolazzando qua e là.
-Sono stata io. Vedete questa è la terza volta che vengo nel mondo esterno- spiegò Camelot.
-La terza?- domandò curiosa Fine.
-Bhè la prima è stata per via della legge della procreazione e la seconda per accompagnare tua madre, Fine- continuò la donna.
-Raccontaci qualcosa, Camelot. Com’è stato per te la prima volta qui?- gli chiese Lione.
-E la mia mamma? Vorrei sapere di più sul periodo che è stata nel mondo esterno soprattutto come ha conosciuto mio padre- disse la rossa.
-Calma ragazze. D’accordo, vi racconterò qualcosa- acconsentì.
Le due ragazze insieme a Poomo si accomodarono per terra sul pavimento del soggiorno mentre Camelot si sedette sul divanetto cominciando a raccontare.
-Io ormai ho 62 anni perciò è passato molto tempo da quando sono venuta qui la prima volta. Tuttavia ricordo ancora chiaramente come mi ero sentita quando dal finestrino del treno vidi il mondo esterno per la prima volta. Mi era sembrato fantastico con nuove cose da scoprire tra cui l’amore. Non dovete ascoltare le baggianate che dice la nobile Ortensia sulla legge della procreazione. Non è detto che scegliate il primo che capita di uomo. Ebbene io volevo l’amore e non mi sarei fatta mettere incinta da nessun’altro che non era l’uomo che amavo-
-E alla fine le cose andarono come volevi tu?- gli chiese Lione.
-Certo. La vostra Camelot riuscì nell’impresa. Trovai un uomo meraviglioso dai capelli e gli occhi verdi smeraldo. Un vero principe- disse con aria sognante e il viso rosso.
-Ma pensa, la nostra Camelot innamorata- disse ridacchiando all’imbarazzo della sua tutrice, Fine.
-Che vorresti dire? Ricorda che sono una donna come le altre io- disse Camelot.
-Sì scusami, Camelot. Continua pure- la incitò Fine ma se ne pentì subito vedendo la tristezza improvviso nello sguardo della donna.
-Come avrete capito, è stato con lui che ho fatto un figlio ma… il nostro bambino era maschio e, secondo la legge di Wonder, se nasce un erede maschio si deve abbandonare il piccolo. Lo lasciai al padre e abbandonai entrambi. Le persone che ho amato di più al mondo-
Fine guardò Lione e Poomo per poi volgere lo sguardo triste a Camelot.
-Ci dispiace, Camelot- disse la rossa.
-Non preoccupatevi. Ormai è acqua passata-
-No che non è acqua passata! Detesto le leggi di Wonder. Sono crudeli!- disse scattando in piedi arrabbiata Fine.
-Fine- Lione e Poomo la guardarono sorpresi da quello scatto d’ira e Camelot era sorpresa quanto loro. Fine non aveva mai insultato le leggi di Wonder.
-D’accordo che ci devo essere le leggi per mantenere l’equilibrio tra la gente ma non sopporto che costringano una donna a separarsi dal proprio amore e dal figlio. Per colpa della legge della procreazione, molte donne di Wonder non fanno che soffrire non riuscendo a dimenticare l’uomo con cui fanno una creatura- continuò Fine prossima alle lacrime.
-Ma noi non possiamo fare niente per cambiare le cose- sussurrò Lione.
Fine non controbatte. Che cosa poteva dire? Nemmeno sapeva che cosa si potesse fare per annullare questa crudeltà.
-Piccola cara. E’ bello che tu ti preoccupi per ciò. Anche se non si può far nulla, mi basta che tu ci abbia messo il pensiero- disse Camelot abbracciandola.
-Tu stavi pensando a tua madre, vero?- continuò l’anziana. Fine annuì.
-La somma Elza, come tante altre di noi, soffre per l’amore perduto. Però ha avuto te. Sei stata la sua gioia. La sua benedizione. Se fossi nata maschio e avrebbe perso anche te, sarebbe morta di dolore. Conosco tua madre da quando è nata ed è sempre stata sensibile. Il suo cuore non avrebbe retto anche la perdita di un figlio- spiegò ancora.
-Però è triste vederla ogni giorno affranta. La notte quando non riuscivo a prendere sonno, sorprendevo la mamma a piangere sulla foto di papà-
-Lo so, Fine. Ma rimane il fatto che è felice ed orgogliosa di avere una figlia come te. A lei basta sapere che tu sia felice e sorridente. Adesso, ad esempio, la faresti rattristare- disse riferendosi alle lacrime. A quelle parole, Fine smise di piangere e sorrise. E’ vero. Sua madre ha sempre adorato il suo sorriso.
-Tu somigli molto di carattere a tuo padre, Fine-
-Davvero, Camelot? Quindi lo hai conosciuto-
-Sì. Ti ricordo che ero con tua madre come tutrice allora proprio come lo sono con voi due adesso-
-Parlami un po’ di lui, ti prego. Non ho mai avuto il coraggio di chiederlo alla mamma per paura di farla piangere ancora di più ma a te posso chiederlo-
-Siamo anche noi curiosi di sapere come era il padre di Fine- dissero Lione e Poomo.
-Bhè fisicamente, come hai già visto tu Fine dalle foto, tuo padre era un bell’uomo dai capelli azzurri e gli occhi verdi. Era una persona molto dolce e gentile ma era anche molto goloso- ridacchiò ricordando le mangiate che si faceva quell’uomo.
-Proprio come Fine- disse Lione.
-Già- sorrise vedendo la felicità di Fine nel sentire ciò.
-E come si sono conosciuti i miei genitori?-
-Toulouse, tuo padre, era un tirocinante alla scuola superiore dove andò tua madre. Aveva solo 20 anni e già insegnava ai studenti più giovani di lui-
-E che materia insegnava?- chiese Poomo.
-Questo non me lo ricordo. È passato così tanto tempo. Ricordo solo il sorriso e la felicità di Elza quando ritornò nel nostro appartamento e mi raccontò del suo incontro con un uomo fantastico. Lei si arrampicò su un albero di ciliegio in fiore. Voleva raccogliere la palla che era finita lassù dopo che lei e le sue amiche stavano giocando a pallavolo. Ma goffa com’era, potete immaginare come andò a finire. Stava per cadere quando finì tra le braccia di lui che gli sorrise dolce-
-Ah che bello! È stata davvero fortunata la somma Elza- commentò sognante Lione. Anche lei voleva trovare un uomo bello e gentile.
-E non è tutto. Lo sai, Fine, è stato tuo padre a scegliere il tuo nome-
-Ma come?-
-Vedi, lui non sapeva che Elza era incinta di te ma un giorno toccarono questo argomento. Lei gli chiese che nome gli sarebbe piaciuto per una bambina e Toulouse rispose “Fine” che significa “bene”-
-Oh papà- sussurrò commossa Fine.
-Bene! Ora basta racconti del passato. Sono già le 16. Sistemiamo la nostra roba e poi si va alla scoperta del nuovo mondo per voi, ragazzi- disse Camelot
-Sì!- esclamarono entusiasti Fine, Lione e Poomo per poi mettere a posto le valigie. Presto avrebbero passeggiato per le vie del mondo esterno.

Continua…

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Capitolo 23
*** 22° Capitolo ***


22° Capitolo


Esse cominciarono ad visitare le vie della città, entrambe le ragazze guardavano con meraviglia la gente, i negozi ecc...ma quella che era più emozionata era Fine, non poteva ancora credere che il suo sogno si stava avverando, lei le sognava ad occhi aperti come era il mondo esterno basandosi sui racconti di sua madre quando era giovane, ma non immaginava certo che visto con i propri occhi era ancora più meraviglioso. Quello che colpiva di più alla rossa è la vista degli uomini, è vero che aveva incontrato Eclipse che era un uomo ma meglio dire un ragazzo, ma vedendo tantissimi uomini era strano per lei. Era abituata a vedere solo le donne con età diverse sulla sua isola ma di uomini di età diversa no, infatti c'erano tanti bambini che giocavano a calcio, ragazzi che scambiavano battutine o guardavano le minigonne delle ragazzine che passavano, uomini che facevano una passeggiata sicuramente con la propria fidanzata o moglie,infine vecchietti che chiacchieravano con altri vecchietti o giocavano a scacchi
-Ragazze vi va del gelato?- chiese Camelot interrompendo i pensieri
-Gelato?- chiese Fine cercando di ricordare che cosa era, ne aveva sentito nominare ma non si ricordava
-Ma Fine, il gelato è un tipico cibo del mondo esterno che mangiano tutti, specialmente nei periodi molto caldo. Questo particolare cibo è fresco ed ha dei diversi gusti, come fragola, cioccolato ecc...per favorire le persone a mangiare il loro gusto preferito- spiegò Lione
-Ah è vero!! Eh eh grazie Lione di avermelo fatto ricordare- disse imbarazzata Fine
-Per fortuna che c'è Lione altrimenti sei messa proprio male, mia cara Fine- disse Poomo uscendo poco poco dalla borsa di Fine
-Ehy Poomo devi stare dentro, lo sai che nessuno deve vederti altrimenti potrebbero scoprirci- esclamò Fine rimettendo dentro Poomo
-Emm… Fine- chiamò Lione
-Che c'è?- chiese Fine notando che Lione era diventata rossa e poi si guardò intorno. Tutta la gente la stava guardando
-Eh eh eh scusate eh eh....ho la borsa piena eh eh ...Camelot ci prendi il gelato?-
-Va bene e che gusto volete?- chiese Camelot anche lei un un po' in imbarazzo
-Come vuoi tu Camelot. Giusto Lione?-
-Ehm...si-
-Bene. aspettatemi in quella panchina-
-Ok- dissero all'unisono le due ragazze
Così le due ragazze si sedettero sulla panchina. per loro fortuna la gente che prima li guardava hanno ripresero quello che stavano facendo prima
-Incredibile, non mi sono sentita così in imbarazzo in vita mia- disse Lione
-Già anch'io...credimi Lione non volevo attirare l'attenzione di quelle persone, sai c'era Poomo che stava uscendo e...-
-Tranquilla Fine, anch'io avrei fatto la stessa cosa e quindi non hai motivo di scusarti- disse interrompendola e facendo un sorriso che Fine ricambiò.
Dopo pochi minuti Camelot ritornò con due coni gelati
-Ecco a voi, Fine per te ho preso al cioccolato, invece per te Lione alla fragola- disse la tutrice dando il gelato alle ragazze.
-Ma è buonissimo!!!!- esclamò Fine assaggiando il suo gelato
-Hai ragione e poi è così fresco che non senti il caldo che c'è adesso- disse Lione
-Sono contenta che vi piaccia, ci sono tante cose che non avete mai mangiato e che su Wonder non c'è- disse la tutrice
-Non vedo l'ora, voglio assaggiare assolutamente i dolci di questo mondo- disse sognando ad occhi aperti
Lione e Camelot la guardavano con un gocciolone in testa
-Coff coff...sarà meglio che procediamo la nostra passeggiata- disse Camelot
-Ok su andiamo Fine- disse Lione trascinando Fine che stava ancora sognando ad occhi aperti
Come passeggiavano, aumentava il numero di gente, che fra un po'non facevano passare, superato la massa di persone, Camelot e Lione si fermarono
-Cavolo non ho mai visto così tanta persone, vero F....ma Fine dove sei?- chiese Lione notando che la sua amica non c'era più
-Camelot! Fine è sparita!!-esclamò disperata Lione
-Oh mio Dio, non perdiamo tempo andiamo a cercarla, se le succedesse qualcosa non me lo perdonerei-
-Si- disse la ragazza andando insieme alla tutrice a cercare Fine

-Camelot Lione dove siete!! Cavolo mi sono persa- disse Fine continuando a camminare.
Mentre camminava, Fine sentì dei gemiti
-Ah....continua....ah -
-Così piccola...ah-
"Ma cosa…?" pensò Fine avvicinando al luogo di quei gemiti
Arrivata al luogo, la scena che gli si presentò era davvero imbarazzante che il suo viso diventò uguale al colore dei suoi capelli. C'era una ragazza mezza nuda, l'unica cosa che aveva ancora addosso erano gli slip, che continuava a gemere, invece il ragazzo aveva addosso i pantaloni e stava leccando i seni di quella ragazza.
" Oh cavolo!!! Allora è questo che mia madre mi ha raccontato e che io dovrei fare eseguendo la legge......devo allontanarmi prima che mi scoprano" pensò Fine cercando di allontanarsi ma per sua sfortuna, fece cadere il cestino che fece tanto rumore
-Chi va là?- disse una voce maschile
Fine non rispose si alzò e cercò di correre ma venne bloccata per il polso, e venne girata verso chi l’ha presa, e guardando il ragazzo esclamò sorpresa, quel ragazzo aveva gli occhi cobalto e i capelli del medesimo colore ed… era uguale ad Eclipse!
"Ma non è possibile!" pensò Fine
-Ehy tu ragazzina che cosa ci facevi lì prima?- chiese il ragazzo. Fine lo guardò bene negli occhi, ma capì che non era Eclipse, ne era sicura.
-Allora mi rispondi?- chiese duro il ragazzo
-Ehm....no n...niente ci sono passata per caso, n....non volevo spiare- esclamò imbarazzata
-Mhmm- disse girando intorno a Fine e guardandola.
Era la prima volta che incontrava questa ragazza, e doveva ammettere che era molto bella, ma il suo sguardo si spostò al suo corpo, e tutte le sue forme erano più che perfette.
-Ehy ma che cosa stai facendo?- chiese ingenuamente Fine
-Tu hai detto che prima non volevi spiare giusto?-
-Te l'ho detto anche prima, non l’ho fatto apposta-
-Allora credo dovresti rimediare- disse malizioso avvicinando di più a lei
-E come?- chiese ancora ingenuamente
-Bhè...potresti unirti a noi e continuare quello che stavamo facendo con quella ragazza-
-S...st...stai scherzando?- chiese stupita e allo stesso tempo sorpresa
-No...lo sai che è meglio il sesso a tre?- disse malizioso
-Br...brutto maniaco e pervetito, secondo te io dovrei farlo....con te? Te lo scordi!- esclamò arrabbiata, incredibile il primo ragazzo dell'esterno con cui ha parlato era un maniaco
-Ehy stai tirando fuori gli artigli bella gattina-
-Gattina? Come ti permetti di chiamarmi con quei nomignoli....e soprattutto io non farò sesso con te, feriresti la tua ragazza-
-Ragazza? Oh no. non è la mia ragazza, è una delle tante che mi scopo-
-Cosa?-
-Hai sentito benissimo, tutte le ragazze sono fatte così. tutte mi vogliono e io le accontento e godo, mia cara gattina. Tutte le ragazzine danno il loro corpo e si comportano come p...- non terminò la frase che Fine gli diede uno schiaffo
-Come ti permetti? Tu tratti le ragazze come se fossero oggetti, non ti vergogni!!! Sei un grandissimo bastardo, sai una cosa? Quella povera ragazza non si merita di fare sesso con te. Addio!!!!- disse allontanandosi con le lacrime agli occhi
Intanto il ragazzo la guardava allontanarsi e fece un sorriso
"Questo non è un addio ma un arrivederci, mia bella gattina" pensò il ragazzo ritornando dalla ragazza e finendo quello che avevano cominciato.

Continua....


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Capitolo 24
*** 23° Capitolo ***


Capitolo 23

Camelot insieme a Lione e Poomo fecero il giro di tutta la città per trovare la rossa e alla fine i loro sforzi furono premiati.
Trovarono Fine vicino al parco ed aveva il respiro affannato come se stesse scappando da qualcosa.
-Fine finalmente!- esclamò Lione andando ad abbracciarla.
-Signorina Fine, ci ha fatto spaventare. Dove siete stata?- disse l’anziana.
-Mi dispiace. Io…- cercava di dire Fine ancora un po’ scossa per l’incontro di prima.
-Per caso, hai ricevuto l’attacco di un altro mostro?- domandò preoccupato Poomo.
-No, niente di tutto ciò. Mi sono solamente persa. Sono un disastro, vi chiedo scusa- disse dispiaciuta veramente. Doveva ancora migliorare come persona. Non poteva sempre far preoccupare gli altri.
-D’accordo. Ma adesso ritorniamo a casa, continueremo domani il nostro giro- disse Camelot comprensiva.
-Ah Camelot!- la chiamò.
-Cosa c’è, Fine?-
-Ecco… dopo posso chiederti una cosa importante?- gli domandò titubante e un po’ imbarazzata. Era più forte di lei. Era curiosa di sapere se quella “cosa” che stavano facendo il sosia di Eclipse con quella ragazza, era davvero quello che avrebbe dovuto fare lei per aspettare un bambino. Possibile che quello che gli aveva descritto la mamma non fosse vero? Lei diceva che unirsi con la persona che si ama era una bellissima sensazione. Come stare in paradiso. Ma allora perché quello che aveva visto non la convinceva?
-Va bene, cara. Però ora avviamoci. Devo preparare la cena-
Ha detto “cena”?
-Giusto! Andiamo!- disse come rianimata Fine per poi sfrecciare verso il loro appartamento.
Ai tre comparve un gocciolone in testa e si guardarono con uno sguardo d’intesa.
“La solita Fine”
-Ehy che fate? Non venite?- domandò la rossa.
-Sì sì. Arriviamo- disse Lione sorridendo.
Ritornarono nel loro appartamento e Camelot si mise subito all’opera mentre le due ragazze insieme a Poomo si misero a giocare a carte.
-Evvai ho vinto di nuovo!- esultò Lione.
-Uffa! Hai barato- si lamentò mettendo il broncio Fine.
-Ma come fai a vincere sempre?- disse Poomo.
-Se-gre-to- rispose l’arancione lasciando i due a rodersi il fegato.
-Crudele!- dissero in coro gli sconfitti.
-Ragazzi, chi di voi si offre di andare a comprarmi velocemente le uova? Vi ho spiegato come si fanno le compere qui, no?- disse Camelot sporgendo la testa dalla cucina.
-Vado io. Vedrai che farò in un attimo- si propose la rossa.
-Sei sicura? Potresti riperderti. E’ meglio che venga con te- disse il folletto.
-No. Faccio da sola. Non preoccuparti-
-Tanto il supermercato è a due passi da qui. E’ quello dove ci siamo passati prima- disse la donna dando a Fine i soldi.
-Ok. A dopo- disse andando allegra fuori.
Speriamo bene. Se no questa è la volta buona che chiamiamo l’FBI” pensò Poomo con un gocciolone in testa.
La ragazza andò al supermercato senza problemi. Prese il necessario per la cena, pagò e si riavviò a casa con la spesa.
Certo che oggi me ne sono capitate di cose. Mi sono persa e poi ho incontrato quel pervertito. A proposito di quello. Come si è permesso di propormi quella cosa? Spero di non rincontrarlo mai più! Ma perché proprio uno così doveva essere il primo uomo che vedo nel mondo esterno?... No. Non è stato il primo. Il primo in assoluto è stato Eclipse su Wonder” pensò, poi si girò verso una vetrina di una gioielleria.
Wow! Che meraviglia
Osservò tutte quelle belle creazioni fino a fermare lo sguardo su un ciondolo argento con incastonato uno zaffiro. Non sapeva il perché, però quel gioiello gli faceva venire in mente Eclipse… e il ragazzo del parco.
Si somigliano come due gocce d’acqua. Che sia solo una coincidenza? Oooooh ora basta Fine! Ultimamente stai pensando troppo” disse esasperata.
-Quello è uno delle nostre migliori opere- disse una voce dietro di lei facendola sussultare. Si girò e vide un bel ragazzo, biondo con occhi color del fuoco.
-D-davvero?- si imbarazzò.
-Già. Scusami se ti ho spaventato- disse sorridendogli.
-Eh? No no. Non preoccuparti-
-Sei nuova? Non ti ho mai visto da queste parti-
-Proprio così. Sono arrivata questo pomeriggio nel mond… volevo dire in questa città- disse lei rispondendo al sorriso.
-Immaginavo. Io mi chiamo Bright e sono il figlio del proprietario di questo negozio- gli porse la mano.
-Piacere di conoscerti. Io sono Fine- disse stringendogli la mano. Gli era simpatico quel nuovo ragazzo appena conosciuto. Grazie al cielo era diverso da quello prima.
-Fine? Hai davvero un bel nome. Se non sbaglio, in inglese significa “Bene”-
-Esatto. Invece Bright significa…mmm… “Luminoso”?-
-Brava. Vedo che anche tu sai l’inglese-
-Eheh solo un po’- disse. Strano che si era ricordata un minimo di lezioni d’inglese impartite da Camelot. Pensava che avrebbe fatto la medesima figuraccia.
-Vuoi entrare un po’ e dare un occhiata? Ho visto che ti piacciono particolarmente i zaffiri-
-Vorrei ma sono già in ritardo. Devo sbrigarmi a ritornare a casa con la spesa- disse un po’ dolente. Non gli sarebbe dispiaciuto dare un occhiatina.
-Va bene. Sarà per la prossima volta. Abiti lontano da qui?- disse comprensivo.
-No. In realtà sono quasi arrivata. E’ quell’appartamento laggiù- gli indicò.
-Allora a presto, Fine. Mi ha fatto piacere conoscerti- gli fece un sorriso radioso.
In quel momento, il nome Bright non poteva essere più azzeccato. Sembrava un principe dal sorriso luminoso.
-Anche a me. Ciao Bright- disse la rossa correndo via. Sicuramente Camelot l’avrebbe rimproverata di nuovo.
Arrivò davanti al condominio e salendo le ultime scale, si scontrò improvvisamente con qualcuno che per non farla cadere la prese tra le braccia.
-Oh mi scusi. Sono una tale imbranata, mi dispiace- si scusò in fretta senza guardarlo.
-Ehy ma tu sei…-
Alzò il viso e in quel momento si trovò l’ultima persona che avrebbe voluto rivedere.
-AH! Il maniaco del parco!-

Continua…

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Capitolo 25
*** 24° Capitolo ***


24° capitolo

-Ma guarda chi si rivede, ciao bella gattina, a quanto pare il destino ha voluto che ci incontrassimo di nuovo- disse il ragazzo con il sorriso malizioso.
-Destino un corno!- disse la rossa staccandosi da lui
-Che ci fai tu qui? Mi stai inseguendo?- continuò lei puntando il dito contro di lui, con lo sguardo sospettoso.
-No dolcezza, io abito qui- rispose con calma il ragazzo. Fine lo guardò sperando che fosse uno scherzo
-Stai scherzando, vero?-
-Mai stato così serio. Se vuoi saperlo, abito nell'appartamento numero 7-
-Nell'appartamento numero 7? Aspetta...io abito nell'appartamento numero 8. Questo significa....- diventò pallida Fine
-Che siamo vicini, che notizia interessante- disse malizioso
-PER NIENTE!! Io non voglio abitare vicino a un maniaco come te!- esclamò Fine
-Ancora questa storia del pervetito, dolcezza sei davvero noiosa- disse il ragazzo sbuffando
-Sarò noiosa quanto vuoi, ma almeno ho detto la verità e smettila di chiamarmi "dolcezza" o "gattina"....odio essere chiamata così- disse Fine cominciando ad arrabbiarsi
-Allora dimmi il tuo nome- disse guardandola negli occhi, lasciando la rossa un po' stupita della richiesta, e poi lo guardò anche lei negli occhi
-Scordatelo!- rispose decisa
-Allora se non mi dici il tuo nome ti chiamerò ancora con quei nomignoli- disse il ragazzo incastrando la rossa
"Maledetto ricattatore" pensò con il broncio Fine
-Mi chiamo Fine-
-Fine eh? Un nome adatto ad una bella ragazza come te....- disse prendendo la mano sinistra di Fine e avvicinarlo al suo viso
-Io sono Shade, piacere di conoscerti, mia cara Fine- baciando la mano della ragazza. A quel gesto, entrambi i ragazzi, ebbero un brivido che gli percosse tutta la schiena. Fine con poca lucidità che gli rimaneva ritirò la mano
-Ma che fai!?- chiese rossa in viso Fine
-Che c'è? non hai mai ricevuto un baciamano in vita tua? Comunque senti, che ne dici di andare da qualche parte e conoscerci meglio, magari approfondendo- disse il ragazzo. All'inizio la ragazza non capiva, ma poi finalmente colse il doppio senso della frase e questo la fece arrabbiare ancora di più
- Brutto maniaco che non sei altro!!! Non uscirei con te neanche se fossi l'ultimo ragazzo rimasto in questo pianeta, tu credi che io sia una ragazza facile. Bhè! ti sbagli di grosso e poi se speri che con queste moine, cadrò ai tuoi piedi, puoi scordartelo!- esclamò superandolo tutta rossa dalla rabbia, in vita sua non aveva incontrato una persona così antipatica, visto che lei andava d'accordo con tutti, fra un po' che faceva amicizia con i sassi.
Intanto Shade guardava la ragazza andare via e fece un sorriso. Era la prima volta che una ragazza aveva rifiutato un suo invito, se fosse stata un'altra persona, non l’avrebbe mai rifiutato, visto che in città era considerato uno dei ragazzi più attraenti.
-Fine...che tipetto interessante- disse per poi uscire dal palazzetto.

Nel frattempo i tre scagnozzi dell’oscurità, una volta ritornati nel mondo esterno, decisero di immischiarsi fra le gente normale, affinchè le guerriere non li scoprono.
-Uffa! ma dobbiamo immischiarci con questi esseri inferiori? Troviamo le guerriere e uccidiamole direttamente- disse Argar sbuffando.
-Senti Argar, se non vuoi rimanere qui, tornatene alla base, così farai due chiacchiere con il capo- disse Eclipse seccato di sentire le lamentele del suo compare per ore
-Va bene, non c'è bisogno che ti scaldi tanto-
- Come faccio a stare calmo, quando un cretino non smette di lamentarsi-
-A chi cretino!?-
-Ragazzi smettetela! Eclipse, hai in mente qualcosa per attirare le guerriere?- chiese Ortrens
-Naturalmente- rispose schioccando le dita e facendo apparire di fronte un mostro invisibile agli occhi delle persone comuni.
-Ai suoi ordini, mio signore- disse inchinandosi il mostro
-Crea il caos e attira le guerriere. Elimina pure la guerriera dai capelli arancioni, ma la rossa la voglio viva perchè sarò io ad eliminarla- ordinò Eclipse sotto lo sguardo stupito dei suoi compari
- Si signore- disse il mostro scomparendo
"Fine per quanto tu ti nasconda in questo mondo, ti troverò e ti farò fuori" pensò Eclipse continuando a camminare con i suoi seguaci , sotto lo sguardo di ammirazione delle ragazze che c'erano che lo guardavano come se fosse un Dio.

Intanto Shade si stava dirigendo verso il bar, doveva incontrare una persona. E finalmente dopo 5 minuti arrivò al luogo dell'incontro.
-Shade, finalmente sei arrivato, pensavo che non venivi più- disse una voce
- Scusa Bright, ho avuto un incontro inaspettato- disse il ragazzo cobalto
-Una ragazza?- chiese Bright
-Yes- rispose Shade con un sorriso malizioso
-Sei sempre il solito, sai una cosa anch'io oggi ho incontrato una ragazza, e a quanto pare è nuova qui-
-Davvero?-
-Si. Devo dire, Shade, che è davvero una bellissima ragazza, non so il perchè ma sembra diversa dalle altre che noi conosciamo- disse pensieroso
-Dai Bright! proprio tu "il principe luminoso" che hai preso una cotta per questa misteriosa ragazza? Deluderesti le tue ammiratrici- disse Shade prendendolo un po' giro
-Ma che dici, guarda che non sono come te- disse dandogli un colpo scherzoso sulla spalla
-Cosa vorresti insinuare?-
-Niente-
All'improvviso i due ragazzi, videro la gente scappare via terrorizzata
-Ma cosa succede?- chiese preoccupato Bright
-Non lo so, andiamo a controllare- rispose Shade andando al luogo dello scompiglio

Nel frattempo...
-Fine come puoi essere così imbranata a perdere il borsellino di Camelot?- chiese esasperato Poomo.

"Inizio Flash Back"
-Sono tornata!- disse Fine entrando nell'appartamento
-Finalmente Fine eravamo preoccupati che ti fossi di nuovo persa- disse Lione avvicinandosi all'amica
-Bhè non mi stupirei se si fosse persa un altra volta- disse con un gocciolone Poomo.
-Grazie della fiducia, Poomo- disse sarcastica Fine
-Oh Fine! finalmente sei tornata, allora hai preso tutto quello che ho chiesto?- chiese Camelot
-Si ecco- disse porgendo la busta alla donna.
-Molto bene Fine, allora mi puoi dare il borsellino?-
-Certo- disse Fine mettendo la mano sulla tasca, ma per sua sfortuna non riusciva a trovarlo e stava cominciando a sudare freddo.
-Allora?-
-Camelot,credo di averlo perso- disse Fine con un sorriso nervoso.
Passarono qualche minuti e in quell'appartamento c'era un silenzio tombale, ma alla fine…
-COME LO HAI PERSO!? FINE SE NON TROVI IL MIO BORSELLINO TI SCORDI LA CENA!!!- urlò Camelot
"Fine Flash-back"

-Vi chiedo scusa- disse Fine dispiaciuta
-Dai Poomo non essere così severo con lei- disse dolcemente Lione
-Magari se Fine fosse come te Lione- disse Poomo, ricevendo le occhiatacce della rossa
Ma improvvisamente, i tre videro la gente scappare via terrorizzata
- Fine tu credi...-
-Non c'è altra spiegazione i nostri nemici sono qui-
"Soprattutto ci sarà Eclipse" pensò Fine
-Che aspettate ragazze, trasformatevi!- esclamò Poomo
-Va bene- dissero all'unisono le due ragazze trasformandosi per poi andare al luogo dove è iniziato il caos

Continua...

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Capitolo 26
*** 25° Capitolo ***


CAPITOLO 25

I due ragazzi finalmente arrivarono al luogo dello scompiglio, e quello che videro li lasciò sorpresi...il parco era distrutto.
-Ma..ma cos'è successo? Qui sembra che sia passato un uragano- disse Bright all'amico
-Non lo so, ma ho un brutto presentimento- disse Shade guardandosi intorno.
Ma all'improvviso alle loro spalle apparve la creatura mostruosa mandata da Eclipse e i scuoi scagnozzi, i due ragazzi sentirono una presenza alle loro spalle e si girarono con un sguardo di terrore.
-Oddio ma che cosa è?- chiese Bright
-Non chiedermelo, ma dall'aspetto non promette niente di buono- gli rispose l'amico.
Con un movimento veloce il mostro colpì il povero Bright, che finì con il sbattere contro un albero
-BRIGHT!!-urlò Shade andando a soccorrere l'amico
-Avanti Bright riprenditi! Ti prego- disse Shade disperato. Ma il ragazzo biondo non riprese conoscenza, Shade sapeva che per la forte botta che si era preso il suo amico era svenuto, ma guardò il mostro con uno sguardo omicida, che fece arretrare il mostro credendo che fosse il suo capo, ma non avvertì nessun potere in quel sosia di Eclipse, quindi decise di avvicinarsi per colpire Shade.
-Maledetto mostro! Ti pentirai di aver fatto del male al mio amico.- disse predendo un tubo di ferro che aveva trovato lì vicino e andò a colpire contro la creatura, ma con pochi risultati. La bestia colpì il povero Shade che sbattè contro il muro.
Per il troppo dolore il ragazzo non riuscì a sollevarsi
-Maledizione, devo alzarmi non posso permettere che quel bastardo ci uccida- si disse Shade cercando di alzarsi con scarsi risultati. Ormai la creatura era vicina, e si preparava per dare il colpo di grazia
Oh no è la fine” pensò Shade chiudendo gli occhi pensando che per lui ormai era la fine
-STRISCE DI FUOCO!!!- urlò una voce, e una striscia infuocata colpisce la creatura, allontanandolo da Shade.
-Ma cosa…?- esclamò il ragazzo, ma poi all'improvviso vide due figure.
-Tu mostro come osi creare caos in questo meraviglioso parco, dove molti bambini giocano, e dove le persone vogliono godersi una passeggiata. Non ti perdoneremo mai per questo. Preparati mostro, siamo qui per punire in nome di Wonder- disse Sailor Fine.
Senza perdere tempo, il mostro iniziò ad attaccare le guerriere, ma esse lo schivarono con grande abilità. Poi il mostro cercò di colpire le ragazze ma spezzò l'albero che stava per cadere addosso a Shade.
Con grande abilità Sailor Fine riuscì a salvarlo.
-Grazie- disse Shade
-Di niente, ora cerca un riparo, a lui ci pensiamo noi- disse con un sorriso che fece battere il cuore di Shade. Quella ragazza era davvero bella.
-O...Ok- disse andando verso l'amico svenuto.
Mentre il ragazzo si allontanava Fine guardò in faccia il mostro.
-A noi due- disse facendo apparire lo scettro
-POTERE DI PROMINENCE FAI SPARIRE QUESTO MOSTRO DELL'OSCURITA'- con questo formula lo scettro si illuminò facendo scomparire la bestia, sotto gli occhi stupiti del ragazzo che aveva assistito alla scena.
Quando le due guerriere stavano per andare via...
-Aspetta. Ci rivedremo un giorno?- chiese riferendosi a Sailor Fine.
-Bhè se il destino vorrà, forse ci rivedremo. Arrivederci- disse scomparendo insieme con l'altra guerriera
Chi sa se un giorno ci rincontreremo. No, certo chela rivedrò, non so chi sei misteriosa guerriera ma ti voglio vedere un altra volta” pensò guardando il punto dove erano sparite le due guerriere, ma Shade non sapeva che nell'angolo buio del parco c'era una persona con i suoi identici occhi che lo stava osservando.

Continua...


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Capitolo 27
*** 26° Capitolo ***


Capitolo 26

Era notte in quella città dove le guerriere insieme alla tutrice e al piccolo aiutante Poomo risiedevano per compiere la loro missione. Fine, dopo aver cenato, andò direttamente in camera sua per schiacciarsi un pisolino. Le sono capitate moltissime cose, il suo sogno si era avverato. Era nel Mondo Esterno dove sua madre ha incontrato il suo grande amore, il suo papà; ha assaggiato delle cose che su Wonder non esistono, ha incontrato quel pervertito di Shade, il sosia di Eclipse; e ha combattuto contro il mostro nel quale poi ha salvato quest’ultimo. Per sua fortuna, Shade non l'aveva riconosciuta, altrimenti i suoi nemici avrebbero attaccato anche lui. Ma lei non voleva che accadesse, non che provasse simpatia nei suoi confronti, ma non voleva che un innocente, antipatico o no, venga coinvolto in questa faccenda.
In quel momento dalla stanza entrò Lione con uno sguardo serio.
-Fine- chiamò l'amica
-Si. Cosa c'è, Lione? C'è qualche problema?- chiese la rossa preoccupata dal suo sguardo.
-Si Fine. Vorrei parlarti del ragazzo che hai salvato-
In quel momento Fine si alzò dal letto.
-Lione ho capito cosa vuoi dire, ma ti assicuro che quel ragazzo non è Eclipse-
-Come fai ad essere sicura che lui non è Eclipse? Insomma! Quei ragazzi sono due gocce d'acqua-
-Non lo so Lione. Ma ho visto nei loro occhi ed ho la conferma che sono due persone diverse- disse Fine.
-Sarà ma non è che non creda alle tue parole ma dobbiamo stare in guardia i nostri nemici ci possono attaccare in qualsiasi momento, e quindi sarà meglio di stare lontane da questo sosia di Eclipse-
-Ma Lione...-
-Fine ti prego, non possiamo commettere nessun errore, dobbiamo trovare le altre guerriere e le pietre sacre di Grace prima che sia troppo tardi- disse Lione
-Si hai ragione. Cercherò di stare lontana da lui, e di concentrarmi sulla missione-
-Sono contenta- disse abbracciando l'amica -Sarà meglio che andiamo a letto, domani dovremo andare a scuola- disse Lione andando nel suo letto
-Come a scuola!?- esclamò Fine
-Come non lo sai? Camelot ci ha iscritto in una scuola, così passeremo inosservate-
-Ma non voglio andarci- disse Fine con una voce da bambina.
-Certo, certo. Buonanotte Fine- disse Lione cominciando a dormire.
-Uffa non è giusto!- disse sdraiandosi sul letto con il broncio, ma in poco tempo riuscì ad addormentarsi.

Nel frattempo in una palazzina abbandonata che si trova fuori città, i tre scagnozzi parlavano con il loro sommo signore attraverso lo specchio magico che egli aveva dato loro.
-Mio signore, abbiamo la certezza che le guerriere si trovano in quella città, e di conseguenze c'è la possibilità anche le pietre sacre di Grace si trovino qui- disse Eclipse inchinandosi insieme ai suoi compagni
-Eccellente! Dobbiamo assolutamente trovare quelle pietre prima che le trovi la prescelta, perciò vi consegnò questo- e dalle mani dei ragazzi apparsero tre cristalli neri.
-Dei cristalli neri?- chiese Argar confuso guardando il suo cristallo nero.
-Che cosa servono, se permetto mio signore?- chiese Ortrens
-Grazie ai cristalli neri, quando appare una pietra sacra di Grace, i cristallo si attiverà e vi indicherà dove si trova. E poi ha una altra funzione-
-Quale?- chiese Eclipse
-Con questi cristallo, potete sottrarre ad un essere umano il loro “cristallo anima” e potete trasformarli in creature dell'oscurità, che saranno il doppio più potenti di quelli che avete usato per combattere contro le guerriere-
-Interessante- disse Eclipse con un sorriso maligno
-Bene, adesso, miei seguaci, trovate le pietre e uccidete le guerriere- disse prima di scomparire dallo specchio.
-Si signore!-

La mattina arrivò e le due ragazze, con addosso la divisa della scuola, stavano andando con la loro tutrice verso la presidenza.
-Eddai Fine non fare quel muso lungo-
-E' facile per te, visto che sei un genio e non avrai problemi con lo studio- disse abbattuta la rossa
-Guarda la parte positiva delle cose, qui ci faremo dei nuovi amici-
-E' vero non ci ho pensato! Ero talmente preoccupata per lo studio che mi ero dimenticata che la cosa più importante è farsi dei nuovi amici!- esclamò felice.
-Brava! Così mi piaci- disse con un sorriso Lione.
Arrivati in presidenza, Camelot parlò con il preside per iscrivere le due ragazze, ma improvvisamente la porta si aprì ed entrò qualcuno.
-Mi ha chiamato, signor Preside?- chiese una voce maschile.
-Si professore, da oggi avrà due nuove studentesse nella sua classe. Ragazze, vi presento colui che sarà il vostro professore- disse il preside.
-Piac....- A Fine le si bloccò la voce quando si girò per salutare il suo nuovo professore, e l'unica parola che aveva in mente era...
Papà

Continua..

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Capitolo 28
*** 27° Capitolo ***


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Capitolo 29
*** 28° Capitolo ***


scusate del mio enorme ritardo >-< questo capitolo lo dedico a himeno che da poco ha fatto gli anni^^

28° Capitolo

Il giorno dopo arrivò, le due ragazze si prepararono per andare a scuola anche se....
-Ahhhhhhh siamo in ritardo!! Accidenti Fine! Possibile che con te per farti alzare da letto ci vuole un ora e poi, ti metti a guardare con la bava alla bocca la vetrina della pasticceria- disse Lione correndo.
-Cosa ci posso fare se c'erano quelle torte così stupende e pronte per essere mangiate- disse Fine con gli occhi a cuoricino
A Lione le scese un gocciolone in testa.“Non cambierà mai” pensò.
L’arancione continuò a correre ma non si accorse che Fine si era nuovamente fermata a guardare le bancarelle con i dolci. E finalmente dopo 5 minuti buoni, Fine si accorse che Lione non c'era più e che poi mancavano pochi minuti all'inizio delle lezioni, così si mise a correre più veloce che poteva.
-Per la gloria di Grace! se non arrivo in tempo, scommetto che la professoressa di chimica si arrabbierà moltissimo-
Quando arrivò in cortile per sua sfortuna, ella si scontrò con qualcuno.
-Ahia, ahia. Mi dispiace, non ti ho visto- disse massaggiandosi la testa.
-Oh no, scusami tu- disse una voce femminile.
Fine alzò lo sguardo e vide una bellissima ragazza con i capelli castano chiaro a caschetto e gli occhi color viola, che stava raccogliendo i fogli in tutta fretta.
-Aspetta che ti aiuto- disse Fine aiutandola.
-Grazie mille- disse la ragazza con un sorriso
-Di niente- disse ricambiando il sorriso.
In un battibaleno le due ragazze raccolsero tutti i fogli.
-Ecco questi sono gli ultimi- disse Fine porgendoglieli.
-Grazie mille-
-Non c'è di...- si bloccò sentendo la campanella
-Oh no la campanella! Sono in ritardo- disse correndo disperata dentro l'edificio.

Nel frattempo nel rifugio dove si trovavano Eclipse e i suoi seguaci...
-Vi prego capo mandate me, vi assicuro che eliminerò le due guerriere utilizzando il cristallo nero- disse Argar
-Si certo come no. Scommetto che farai la figura del pezzente- disse Ortrens
-A chi pezzente, razza di lecca piedi-
-Come mi hai chiamato?- esclamò adirato Ortrens
-Hai sentito bene, sei un lecca piedi- rispose Argar
Mentre i due continuavano a battibeccare Eclipse, guardò il suo cristallo nero.
Questo cristallo nero ha la capacità di trasformare un essere umano con l'animo corrotto in un mostro mille volte più potente di quello che abbiamo usato fino adesso. Se quello che ha detto il capo è vero, ci sarà veramente la possibilità di eliminare le guerriere, però prima lo devo verificare. E credo che Argar mi sarà utile in questo momento” pensò il cobalto guardando i due
-Va bene- disse Eclipse, facendo finire il litigio fra i due.
-Ti do la possibilità, di eliminare le guerriere, ma se fallirai sai cosa ti succederà-
-Certo capo, non se ne pentirà- disse Argar facendo un inchino, scomparendo dalla vista dei due.
-Ma capo perchè non ha mandato me? Io sarei più efficiente di quell'idiota- chiese Ortrens
-Tranquillo Ortrens avrai il tuo momento. Il caro Argar per adesso sarà la mia cavia per vedere se il cristallo nero funziona veramente. Se riuscirà a mettere in fin di vita le guerriere, io metterò fine alla vita della prescelta- disse con un sorriso malvagio.

-Signorina Solaria, mi dispiace ma è arrivata in ritardo, quindi per tutta la mia ora di lezione resterà fuori dalla classe- disse severa la professoressa
-Va bene professoressa- disse Fine uscendo dalla classe sotto gli occhi dispiaciuti di Lione.
Una volta uscita dalla classe, ella si appoggiò sul muro.
-Uffa io ce l’ho messa tutta per arrivare in tempo. Uff... pazienza tanto non è la prima volta che vengo sbattuta fuori dalla classe, quando mi trovavo ancora su Wonder- sbuffò Fine.
-Aspetta Francis!!- urlò una voce
-Ma questa voce la conosco- si disse Fine andando verso il luogo della voce. Girando l'angolo ella vide due figure che stavano discutendo.
-Ma quella ragazza è la stessa di questa mattina. Chissà cosa sta succedendo?- si chiese avvicinandosi senza farsi scoprire dai due e ascoltò la loro discussione.
-Insomma Francis, mi spieghi cosa ti sta succedendo ultimamente? Sembra che vuoi evitarmi-
-Non è così Mirlo, è la tua impressione- disse Francis
-Non è così. Insomma mi puoi dire che cosa ti ho fatto? Sei il mio migliore amico, e mi sembra giusto che mi dici il motivo della tua freddezza nei miei confronti- disse Mirlo con le lacrime agli occhi.
-Non capiresti....non capiresti!!!- esclamò arrabbiato allontanandosi da Mirlo.
-No, Francis, ti prego! non andare- esclamò Mirlo inseguendolo.
Meglio seguirli”pensò Fine andando dietro ai due ragazzi.
Il ragazzo finì di correre in cortile.
Mirlo mi dispiace se mi comporto da stronzo, è più forte di me essere cattivo nei tuoi confronti, perchè ti amo. Voglio cancellare questo sentimento dal mio cuore, tanto non mi ricambierai mai” pensò Francis.
-Interessante… il cristallo nero reagisce a questo ragazzo- disse una voce.
-Ma chi sei?- chiese Francis guardandosi intorno e non vedendo nessuno.
-Oh caro mio, sono colui che ti aiuterà a farti passare questo dolore che provi dentro- disse Argar comparendo all'improvviso davanti a Francis
-E..e...come?-
-Guarda questo cristallo nero, stai tranquillo che grazie a questo oggetto i tuoi problemi svaniranno- disse Argar mostrandogli il cristallo.
Alla vista del cristallo, gli occhi di Francis diventeranno vuoti come ipnotizzato e dal suo petto uscì un cristallo che prima era di un colore bello e splendente poi diventò oscuro.
-Perfetto!- esclamò soddisfatto Argar
In quel momento arrivò Mirlo
-Franc....- si bloccò vedendo lo sguardo del ragazzo che non era il suo.
-CHE LA TRASFORMAZIONE ABBIA INIZIO!!- urlò Argar
La luce nera del cristallo dell'anima di Francis lo circondò trasformandolo in un mostro, sotto gli occhi scioccati di Mirlo.
Finalmente anche Fine arrivò e vide che di fronte a Mirlo c'era un mostro
-Finalmente sei arrivata Prescelta- disse Argar con un sorriso maligno.
-Ma tu chi sei? Sei un compare di Eclipse?- chiese la rossa.
-Esatto mademoiselle. Mi presento, sono Argar-
-Francis, cosa ti è successo Francis?- urlò tra le lacrime Mirlo.
-Perchè lo st....non mi dire che...-
-Esatto Prescelta, questo mostro era il ragazzo di prima, adesso è un essere potente che ti distruggerà-
-Ma com'è possibile?- chiese incredula Fine.
-Che t'importa? adesso prova a difenderti se non vuoi essere eliminata- disse Argar
Adesso che faccio non posso trasformarmi davanti a Mirlo, e poi se lo facessi non potrei distruggere quel mostro, altrimenti ucciderei quel ragazzo e non me lo perdonerei mai. Ho le mani legate, che devo fare?” pensò.

Continua


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Capitolo 30
*** 29° Capitolo ***


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Capitolo 31
*** 30° Capitolo ***


Voglio dedicare questo capitolo a tutte quelle che aspettano tanto per leggere i capitoli di questa ff^^ Grazie e buona lettura
Kiss kiss
Lory;)

30° Capitolo

Lione con la dipserazione nel cuore, trasportò sulle spalle la sua amica ferita durante la battaglia con il mostro, la povera Fine continuava perdere sangue e mugolava dal dolore.
-Resisti Fine, siamo qusi arrivate.- disse agitata Lione.
In pochi minuti, finalmente le due ragazze arrivarono in ospedale.
-Vi prego aiutatemi, la mia amica sta perdendo molto sangue, vi prego aiutatemi!!!- urlò disperata. La sua richiesta venne udita dagli infermieri che portavano subito la povera Fine in sala operatoria. Un'infermiera chiese a Lione come la sua amica come si è procurata quella ferita, Lione inventò una scusa che Fine si era arrampicata sull'albero ma, ha perso l'equilibrio e sbattutto contro una roccia appuntita. Certo la ragazza non poteva raccontare, la verità, altrimenti tutti avrebbe scoperto il loro segreto.
Rimasta da sola Lione decise di chiamare Camelot, per avvertire cosa è successo. Prese il suo cellulare, che Camelot aveva regalato sia a lei e sia Fine per casi d'emergenza. E questo caso è una vera emergenza.
-Pronto?- rispose Camelot
-Ca...Camelot...sono Lione- disse la ragazza sull'orlo delle lacrime.
-Lione perchè stai piagendo?- chiese preoccupata la tutrice.
-F...Fine....- cercò di dire Lione
-Cosa è successo a Fine? Dove vi trovate?- chiese sempre più preoccupata Camelot
-Siamo in ospedale, e Fine....è stata ferita e ha perso molto sangue. E questo successo per colpa mia!!- urlò disperata Lione piagendo.
-Lione adesso calmati. Io e Poomo vi raggiungeremo subito- disse la tutrice
-Ok- la ragazza chiuse la chiamata, e si siede sui sedili, unendo le mani pregando.
"Santissima Grace, se mi sente la prego salva Fine , la prego. E' colpa mia se Fine è in questa condizione è solo per colpa mia" pensò la povera Lione disperata.
 
-La prego signore ora che la Prescelta è ferita e debole, è l'occasione giusta per elimiarla facilmente, la prego Eclipse- disse suplichevole, Argar.
-E vedendoti di nuovo fallire un'altra volta? La mia risposta è no- disse deciso il cobalto
-Ma...-
-Niente ma!! Devi stare solo zitto- disse deciso Eclipse -E ora andiamo, Ortrens tu vai in giro per la città, fammi sapere se riesci trovare informazione sulle pietre di Grace, dobbiamo trovarle prima delle guerriere e consegnarle al nostro padrone- ordinò Eclipse.
-Si capo- disse Ortrens scomparendo dalla vista dei due ragazzi.
-Su andiamo razza d'idiota, torniamo  al rifugio-
-Un momento capo, non è che tu in realtà non vuoi che attachi la Prescelta perchè ci tieni alla sua vita?- chiese con un ghigno Argar.  In uno baleno Argar  si trova appeso sul muro, con Eclipse che lo sta strangolando sulla gola.
-Non ti avevo detto di startene zitto, e poi se vuoi sapere una cosa, voglio eliminare la Prescelta in una morte lenta e dolorosa, in questo modo- disse con un sorriso malvagio, Eclipse puntando il suo pugnale nel petto, all'altezza del cuore. A quel gesto Argar ingoiò la saliva dalla paura e stava soffocando per la presa troppo del suo capo. - T do un consiglio molto utile, prima di parlare pensa a quello che dici se, non vuoi rimanere ancora in vita. Sono stato chiaro?- chiese il cobalto lasciando la presa.
-Coff coff...si...signore- rispose il seguace.
-Benissimo- disse prima di sparire.
"Maledetto moccioso. Basta mi sono stufato di questa situazione, se voglio dimostrare al Sommo Signore oscuro che io sono più in gamba di quel bastardo dI Eclipse, e finalmente verrò ricompensato al meglio. L'unico modo per riuscirci, è quello di eliminare la Prescelta" pensò maligno Argar.
 
-Ecco questo è il tutto- disse Lione finendo di raccontare alla tutrice e al folletto, la terribile battaglia con il mostro,  ora i tre si trovano nella stanza dove hanno trasferito Fine, dopo l'operazione, nella quale Fine riuscì a salvarsi miracolosamente.
-Incredibile a quanto pare quei vigliacchi utilizzano il potere oscuro, per trasformare dei poveri innocenti in mostri- disse incredulo Poomo.
- E c'è di più questi mostri, sono più forti quelli che abbiamo combatuto- disse Lione.
- Ragazzi adesso basta parlare di questo, adesso l'importante che state tutti bene e adesso pensiamo ad aiutare a riprendersi completamente- disse Camelot guardando Fine che dormiva profondamente.
-Si hai ragione- disse Lione.
Improvvisamente il muro della camera venne un distrutto da un mostro.
-Maledizione!!- esclamò Lione mettendosi davanti ai suoi amici per proteggere i suoi amici
-Tsz è inutile che cerchi di proteggere la Prescelta, tanto sarà tutto inutile- disse facendo la sua apparizione Argar.
-Chi sei?- chiese Lione
-Ti accontento la tua curiosità guerriera del fuoco, sono Argar uno dei seguaci del Sommo signore oscuro.- 
-Argar-
-Esattamente, ora basta chiacchiere, avanti mio mostro attaca al Prescelta- ordinò il ragazzo e il mostro attacò Fine
-NOOOOO FINE. POTERE DI FUOCO DI PROMINCENCE. VIENE A ME!-   si trasforma Lione nella leggendarioa guerriera e difende la sua amica dando un potenta calcio  facendolo allontanare da Fine.
-Camelot  proteggi Fine- disse la guerriera andando a combattere.
-Stupida guerriera perchè non ti arrendi e mi consegni la tua amica- disse Argar
-Sei un povero illuso se io abbandono la mia amica, quindi preparati a essere sconfitto. STRISCE DI FUOCO!!- usò il suo potere contro il mostro, ma il mostro lo rispedisce indietro e colpì la povera Lione, nella quale sbatte contro un albero di Fiordaliso. 
-Arrendeti guerriera ormai è finita. Sai una cosa io non capisco fai tutto questo per difendere la tua amica, gli amici sono capaci di voltare le spalle quando hai problemi pensano loro stessi. L'amicizia è roba da babbei- disse Argar facendo arrabbiare Lione.
-STAI ZITTO! Tu non sai niente sull'amicizia che lega a me e a Fine. Lei da sempre mi ha aiutato nei momenti di difficoltà e mi ha aiutato a non sentirmi mai sola e da essere quello che sono. E per questo che voglio aiutarla e sostenerla a sconfiggere l'oscurità e salvare il mondo. IO CONTINUO A CREDERE NEL POTERE DELL'AMICIZIA CHE BRILLA DENTRO DI ME- urlò Lione.
A queste parole l'albero si illuminò e un petalo del fiore di Fiordaliso si trasformò nella leggendaria pietra di Grace.
-Incredibile quella è la pietra di Grace-  disse incredula Camelot
-Il semtimento di amicizia di Lione nei confronti di Fine ha risvegliato la pietra di Grace- spiegò Poomo. La pietra con il suo bagliore colpì Fine facendola guarire la ferita e trasformarla nella leggendaria guerriera.  In un secondo Fine si svegliò piena di energia e confusa.
-Ma dove sono?- si chiese
-Fine! Sei guarita- disse felice Lione raggiungendola.
-Lione ma cosa sta succedendo?- chiese Fine all'amica.
-Ti spiegherò tutto più tardi. Ora dobbiamo sistemare quel mostro- disse Lione
-D'accordo- concordò Fine. E insieme diedero un potente calcio al mostro che cade sbattendo contro il muro.
-Vai forza Fine- incitò Lione a dare il colpo di grazia al mostro. E Fine non si fece ripetere due volte e con lo scettro distrugge il mostro in pochi secondo.
-Maledette questo me la pagherete!!- esclamò Argar sparendo in un secondo.
Intanto Poomo mise la pietra in un custodia nella quale diede alle ragazze.
-Allora questa è una delle famose pietre di Grace.- disse felice, Fine
- E' davvero bellissima la pietra di Grace color azzurro, adesso ne mancano solo sei- disse Lione.
- Non mi stupico se la pietra di Grace si nascondeva in questo albero- disse Poomo
-Cosa vorresti dire?- chiese confusa la rossa
-Vedete ragazze ogni fiore ha un significato, e in questo caso il Fiordaliso significa amicizia sincera. Un'amicizia sincera che lega a voi due- spiegò Camelot, nella quale le ragazze si guardarono scambiando un dolce sorriso.
 
-Allora è questo è il potere delle pietre di Grace. Davvero interessante- disse Eclipse con un sorriso maligno.
 
Continua......

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