You are the only exception.

di MrsPhelps
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 ***
Capitolo 2: *** Cap.2 ***
Capitolo 3: *** Cap.3 ***
Capitolo 4: *** Cap.4 ***
Capitolo 5: *** Cap.5 ***
Capitolo 6: *** Cap.6 ***
Capitolo 7: *** Cap.7 ***
Capitolo 8: *** Cap.8 ***
Capitolo 9: *** Cap.9 ***
Capitolo 10: *** Cap.10 ***
Capitolo 11: *** Cap.11 ***
Capitolo 12: *** Cap.12 ***
Capitolo 13: *** Cap.13 ***
Capitolo 14: *** Cap.14 - Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Cap.1 ***


You are the only exception.


Cap.1 -
Need something that I can confess, til’ all my sleeves are stained red.






2 Maggio 1998, Hogwarts.

Hermione Granger si ritrovò stesa a terra mentre la battaglia volgeva al termine e l’odore del fumo le invadeva i polmoni.

Non ricordava esattamente cos’era successo prima, ma sentiva un vuoto nel cuore che non riusciva a comprendere; nella sua mente affiorò l’immagine sbiadita di una figura pallida, alta con un mantello scuro: “un Mangiamorte deve avermi schiantata un attimo fa” pensò, ma poi ricordò che quello sguardo che aveva davanti, quegli occhi chiari che la guardavano con un misto d’amore e tristezza non potevano essere di un Mangiamorte, perché uno di loro non avrebbe mai guardato ‘quella lurida Mezzosangue’ in quel modo.

Assorta in quei pensieri decise di aprire gli occhi e ritrovò quegli occhi chiari che ricordava così tristi e capì che davanti aveva Ron Weasley, il suo ‘ragazzo’ che aveva baciato dopo aver distrutto l’Horcrux nella camera dei segreti.




***

“Due anni prima..

Dopo l’ascesa di Voldemort il mondo magico stava cambiando, c’era molta paura nell’aria, e pochissima fiducia..
Chi diceva la verità sul Signore Oscuro veniva ritenuto un bugiardo dal Ministero della Magia, e visto che molte persone preferivano credere ad una facile bugia che ad una scomoda realtà, quelle che sostenevano il vero erano veramente poche.




Hermione Granger frequentava il quinto anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, quello era un posto sicuro secondo tutti, ma purtroppo con il passare degli anni stava diventando una calamita di guai e tragedie.
Era una delle poche sostenitrici di coloro che dicevano il vero, su Harry Potter, il suo migliore amico, insieme a Ron Weasley … l’altro suo migliore amico.

Con loro aveva passato quasi tutto il suo tempo e gli raccontava tutto quello che succedeva nella sua testa, tranne una buona parte, che occupava un terzo della sua mente.
Era l’unico segreto che nascondeva ai suoi amici, non aveva il coraggio di raccontarglielo, non l’avrebbero capita, nessuno l’avrebbe capita.

Da un po di tempo provava dei sentimenti per una persona: lei se ne era accorta solo quell’anno, ma il suo interesse era iniziato da molto prima.
Questa persona era molto diversa da lei, non l’avrebbe mai ricambiata e questo la faceva stare male, ma non riusciva a togliersela dalla testa. Quando lo vedeva sentiva i battiti del cuore accellerare, le guance si tingevano di un rosso acceso ed i suoi soliti toni autoritari si trasformavano in impacciati e imbarazzati.

- Ginny, devo parlarti. - disse alla rossa che era intenta a leggere un libro dalla copertina verde, seduta a gambe incrociate su una poltrona nella sala comune.. aveva deciso di raccontare a lei il suo segreto, non riusciva a tenersi tutto dentro.

- Che succede Hermione? -

- Ginny, io … provo dei sentimenti per qualcuno, non riesco a capirlo nemmeno io m …- quando le stava per rivelare il nome, Ginny spalancò la bocca,

- Finalmente!! Lo sapevo, e lui che non ci credeva! -

- Cosa? Chi è lui? - disse Hermione preoccupata

- Fred! Sai, abbiamo fatto una scommessa, anche tu piaci a Ron, Hermione! - , Hermione era sconvolta.

- Tu … Ron … Cosa? -

- Si, abbiamo notato che ti guarda spesso, che gli diventano le orecchie rosse quando sente il nome Krum, e dovevi vedere la sua faccia al ballo del ceppo l’anno scorso! Ho scommesso con Fred che anche tu l’avresti ricambiato, ed ho vinto! –

- Pensavo che te ne saresti accorta più tardi, o mai … - disse Fred scendendo le scale del dormitorio, aveva sentito le urla di gioia di Ginny.
- Vabbè … Ginny, ti devo una burrobirra - ed oltrepassò il ritratto col broncio.

- Cioè … quindi, io piaccio a Ron? – disse Hermione notevolmente sorpresa.

- Si Hermione, perché quella faccia? Dovresti essere contenta - disse Ginny entusiasta, ma la faccia di Hermione era tutto fuorchè contenta …

" il mio migliore amico è innamorato di me, ed io non lo ricambio ... anzi, a me piace il suo peggior nemico" pensò Hermione.
Era assorta nei suoi pensieri, allora Ginny chiuse con un colpo secco il libro facendola sussultare.

- Seriamente, cos’è che ti butta giù? -

- I-i-o … niente, dobbiamo andare alla lezione con l’ES - fece per andarsene, ma Ginny la prese per un braccio,

- Non è Ron la persona per cui provi qualcosa, vero? -

- D-dobbiamo andare Ginny -

- Senti, la lezione è fra mezz’ora, gli altri non arriveranno prima delle otto -

Hermione si accorse dello sbaglio che stava per fare, non poteva raccontarlo a Ginny, non poteva raccontarlo a nessuno.

- Devo andare a fare una cosa … Si Ginny, mi piace Ron, ma ti prego … non dirglielo -
Cercò di sembrare più sincera che poteva e detto questo anche lei oltrepassò il ritratto della Sala Comune.




***




- Spero che queste lezioni segrete non vengano scoperte dalla Umbridge o dalla sua squadra dobbiamo fare attenzione a Draco, farà di tutto per farci passare dei guai - disse Hermione agitata mentre s’incamminava con Harry e Ron nel lungo corridoio del terzo piano verso la stanza delle necessità

- Non preoccuparti Hermione, non ci possono scoprire - disse Harry per l’ennesima volta.

- Scusa, da quand’è che lo chiami per nome? - disse Ron fulminandola con lo sguardo, Hermione si sentì avvampare,
- Insomma Ron, non vuol dire niente se qualche volta mi dimentico di chiamarlo per cognome! -

Ora sapeva cosa intendeva Ginny, doveva evitare di pronunciare quel nome davanti a lui.


Le lezioni procedevano a gonfie vele, anche Neville sembrava migliorare più di quanto Harry s’immaginava, era riuscito a schiantare Luna senza che lei se ne accorgesse.


A lezione finita tutti uscirono velocemente tranne Hermione.

- Aspettate, ho dimenticato il libro d’incantesimi! -

- Muoviti Hermione!! - urlò Harry sentendo dei passi in lontananza
- sta arrivando qualcuno! -

- Vai via Harry, faccio veloce! - appena uscita dalla stanza delle necessità si mise a correre più veloce che poteva.


- Cosa ci fai nei corridoi a quest’ora, Granger? Il coprifuoco è saltato da un pezzo - sentì una voce strasicata dietro di sé, non fece in tempo a girarsi che Draco la prese per il colletto e la sbattè al muro puntandole la bacchetta addosso,

- Dimmi la verità Granger, non stai saltellando per il corridoio solo perché ti va di farlo, so che tu ed i tuoi amichetti state escogitando qualcosa -

Il viso di Draco era così vicino al suo che Hermione sentiva il suo respiro sulla pelle, aveva gli occhi spalancati, non riusciva a spiccicare parola, sarà stata la paura, o quello che provava per lui aumentava d’intensità ... perché il suo sguardo era incatenato a quello di Draco ... riuscì per la prima volta ad osservare i suoi lineamenti duri, aveva la pelle molto più pallida ed un ciuffo di capelli biondi gli ricadeva sulla fronte.

- I-i-o … stavo andando in biblioteca a p-p-rendere un libro, m-mi serviva per i c-c-ompiti - quella fu l’unica frase sensata che riuscì a formulare, si sentì il viso avvampare.

- DIMMI LA VERITA’!!! - urlò Draco in preda alla rabbia, Hermione teneva una mano tremante sulla bacchetta nascosta in una tasca pronta a schiantarlo, se fosse stato necessario.

Prima che Draco potesse fare una qualsiasi azione da dietro si vide un fiotto di luce rossa e cadde a terra con un tonfo.

- E' la prima cosa che mi è venuta in mente, non ti ho vista tornare - disse Harry dopo un occhiataccia di Hermione.


"Avremmo dovuto confonderlo prima" pensò Hermione preoccupata mentre correvano verso la Sala Comune,
- La parola d'ordine - disse la signora Grassa,
- Mimblus Mimbletonia - disse Harry vedendo che Hermione non riusciva a parlare.

Il ritratto si aprì ed entrarono nella Sala Comune.


- Che cosa ti ha fatto quello s…- disse Ron furente, mentre camminava avanti e indietro per tutta la sala -

- Non mi ha fatto niente, Ron, mi ha quasi scoperta ... quando Harry l’ha schiantato - disse Hermione seduta davanti al camino, cercando di apparire tranquilla.
- Sicuramente adesso starà raccontando alla Umbridge quello che è successo, scusate, dovevo stare più attenta -

Si immaginava la sua faccia da rospo compiaciuta, mentre lei scriveva alla lavagna e le colava il sangue dalla mano,

- Non preoccuparti, non può scoprirci finchè non entra nella stanza delle necessità prima che noi la chiudiamo - disse Harry in tono rassicurante.
Hermione annuì, si alzò e andò nel dormitorio delle ragazze.


***


Non riusciva a calmarsi … Draco, colui che occupava un terzo dei suoi pensieri, qualche minuto prima era a pochi centimetri da lei, era riuscita a sentire anche il suo profumo … era forte, come lui d’altronde.

"sto impazzendo" pensò, mentre si infilava il pigiama.
Si sentiva una stupida, che razza di Grifondoro era?!

Perchè aveva perso la sua sicurezza soltanto per averlo visto?

E quello sguardo, era così imbarazzata che cercava di non guardarlo, ma non ci riusciva … era come se avesse avuto una calamita al posto degli occhi.

Gli faceva proprio uno strano effetto, non poteva fare così ogni volta che lo vedeva, doveva ricomporsi!

Si stese nel letto a baldacchino e si addormentò, cullata dai respiri delle sue compagne addormentate.

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Capitolo 2
*** Cap.2 ***


Cap.2 -
It 's just a dream!

 









Quel giorno Draco si era svegliato male, aveva fatto un sogno strano.

Era in una stanza che non riconosceva, aveva delle grandi finestre ed un lampadario appeso al soffitto, più avanti c’era un ammasso bianco e verde incastrato in un angolo ed una terribile puzza di fumo.

Un individuo pallido aveva in mano una bacchetta da cui uscì un fiotto di luce rossa che colpì un’altra persona davanti a lui, che cadde a terra; non riusciva a vederli bene in faccia perché il sogno era sfocato, ma mentre cercava di mettere a fuoco, la stanza svanì in un turbine di luce bianca.

Si svegliò con un dolore forte al petto e la sensazione che gli avessero portato via qualcosa, o qualcuno che gli stava molto a cuore, che amava.

“Il signore Oscuro ha ucciso mio padre!” fu la prima cosa che gli venne in mente e lo prese il panico,
“Non può essere … ma io non sono veggente, era solo un sogno!” pensò, e decise però che prima della lezione di pozioni avrebbe mandato una lettera alla Villa Malfoy, tanto per essere sicuro che stavano tutti bene.


Ebbene sì, anche se Draco è scontroso e cattivo con tutti, quel briciolo di sentimento che possiede è riservato alla sua famiglia, che ha sempre rispettato.


Dopo essersi lavato e vestito uscì dalla Sala Comune ed andò nella Sala Grande; era presto, c’erano poche persone … ma quelle bastavano per essere disprezzate da Draco.

Si sedette nel lungo tavolo dei Serpeverde per fare colazione e vide che nel tavolo più avanti c’erano Potter con i suoi amici intenti a leggere dei libri ed a scrivere appunti su dei fogli sparpagliati qua e là, sicuramente stavano studiando per i G.U.F.O; ma questo a Draco non importava, perché era interessato a guardare la mano della Granger, che era avvolta in una benda.

“Molto bene, le punizioni della Umbridge stanno facendo effetto, vediamo se la smette quella lurida mezzosangue di girovagare per i corridoi dopo il coprifuoco” pensò soddisfatto.

Solo dopo che la Granger, sentendosi osservata, si girò verso di lui, Draco trovò molto più interessante il pasticcio di rognone fumante che aveva sotto gli occhi.

Quando ebbe finito di mangiare, visto che Tiger e Goyle non si erano ancora svegliati, andò direttamente alla guferia per inviare la lettera.



Padre,
sono felice del nuovo lavoro che ti hanno affidato, volevo sapere semplicemente come state e dirti che sto escogitando un piano per far passare dei guai a quel Potter ed alla sua marmaglia. Non metterti nei guai,
Draco.




Evitò di scrivere la parola Mangiamorte, per paura che la lettera venisse intercettata.
Chiuse la lettera e la legò alla zampa di uno dei gufi della scuola.


– Anche tu qui così presto? Io ci vengo tutti i giorni, la compagnia di questi adorabili animaletti rende le mie giornate più belle -,
senza che lui se ne accorgesse, era arrivata Luna che aveva i capelli scompigliati ed i suoi soliti orecchini con i ravanelli.

– Non ho voglia di parlare con te, stupida ragazzina - disse Draco scocciato,

– Sai che se fosti più educato con le persone saresti più felice? - i suoi occhi azzurri si erano fatti più piccoli, ma Draco se ne andò senza replicare e trovò Tiger e Goyle fuori dalla porta.

– Che ci facevi nella guferia? - borbottò Goyle,
- pensavo fossi ancora a letto –

- Da quand’è che tu pensi, Goyle? - disse Draco in tono sprezzante,
- fatti gli affaracci tuoi – li oltrepassò e si diresse verso i sotterranei, Tiger e Goyle lo seguirono come due guardie del corpo.


Quel giorno la prima lezione era di pozioni, una delle poche lezioni dove l’insegnante andava a genio a Draco, e visto che era lo studente preferito di Piton, poteva far passare dei guai a Potter ed ai suoi amici quanto voleva, tanto Piton sarebbe stato contento.


– Oggi dovrete preparare la Veritaserum, tre goccie di questa pozione bastano per far trapelare tutti i segreti dalle vostre bocche, anche i più intimi … quando avrete finito di prepararla portatemela dentro una fialetta, dev’essere incolore ed inodore, se non sarà così prenderete un votaccio … iniziate – disse Piton con la sua voce gelida.

La pozione di Draco ovviamente venne perfetta, dopo che l’ebbe finita portò la fialetta a Piton e lui gli diede il massimo dei voti.
Visto che stava architettando un piano contro Potter ed i suoi amici, prese un’altra fialetta e di nascosto ci versò dentro tre gocce di pozione Veritaserum.


– Ho in mente un piano per far fare delle figuracce a Potter ed ai suoi amici … però sono riuscito a prenderne poca - fece vedere a Tiger e a Goyle la fialetta con pochissimo liquido trasparente dentro,
- ho deciso di attuare il mio piano l’anno prossimo, ho iniziato tardi a studiare e mi manca ancora molto … ma l’attesa verrà premiata, tre gocce di questa ad uno di loro e verranno presi in giro a vita, devo solo scegliere il mio bersaglio. –

E ridacchiando fra loro, si immersero nel corridoio buio che portava alla Sala Comune.



Spazio Autrice.

Salve lettori, spero che questo capitolo interamente dedicato a Draco vi sia piaciuto. Ho voluto dedicarlo a lui perchè il primo era dedicato alla vita ed i pensieri di Hermione, quindi volevo dare un po di spazio a lui. Dal prossimo capitolo la storia cambia un po, i capitoli non verranno incentrati solo su una persona, ma sarà generale (ovviamente ci saranno più scene con Draco o Hermione) e passeremo al Sesto anno u.u
Ringrazio coloro che hanno lasciato le recensioni, messo la mia storia fra i preferiti, seguiti e ricordati...grazie a voi sento che la mia storia non fa proprio schifo come credevo :3
A voi ed ai nuovi lettori, se poteste lasciare delle recensioni per farmi sapere come vi sembra e per qualche consiglio, mi farebbe un enorme piacere ;)
Alla prossima,
Manu.

P.S. Il prossimo capitolo lo pubblicherò il 6, in questi giorni ho gli esami e non ho tempo di scrivere D:

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Capitolo 3
*** Cap.3 ***


Cap.3 -
You build up hope, but failure’s all you’ve known.
 









Il sole era alto nel cielo, illuminava Hogwarts in un modo innaturale e nell’aria regnava la calma e la felicità; molti studenti dopo le lezioni si erano seduti sull’erba morbida e curata dei giardini a chiacchierare allegramente o a leggere un buon libro.

Mentre Harry camminava e l’aria fresca gli scompigliava i capelli, si chiedeva perché in quel periodo le persone fossero così felici e tranquille, mentre Voldemort in quel momento stava sicuramente attuando il suo piano per prendere il potere; pensava a come doveva stare Sirius, avrebbe voluto parlargli, ridere e scherzare con lui e raccontargli i suoi problemi e le sue preoccupazioni … ma dopo essere sparito all’interno di quel velo l’anno prima, di lui erano rimasti solo i ricordi.

– Hey Harry, pronto per domani? – Katie Bell interruppe i suoi pensieri, si era quasi dimenticato della partita di Quidditch contro i Serpeverde del giorno dopo.

–Certo Katie, li batteremo! – disse Harry che era riuscito a trovare un po di entusiasmo,

“Riusciremo a battere i Serpeverde, costi quel che costi, e Malfoy farà l’ennesima figuraccia” pensò eccitato, mentre s’immaginava la sua faccia davanti ai festeggiamenti color scarlatto ed oro.

Pensava di aver camminato per una mezz’ora, ma invece era già diventato buio e rientrò nel castello; i ritratti erano già addormentati e così la signora Grassa, gli ci volle un po di tempo per svegliarla e riuscire ad entrare, e quando il ritratto si aprì trovò Hermione seduta sulla sua poltrona preferita, intenta a leggere il libro di Storia della Magia.

– Anche a quest’ora, Hermione? - chiese Harry perplesso, Hermione annuì continuando a leggere.

- … comunque, domani giochiamo contro i Serpeverde, vieni a vedere la partita? –

Hermione impallidì ed alzò gli occhi dal libro, tre parole vagavano nella sua mente, Serpeverde – Draco – Malfoy.

– Certo Harry – disse con voce flebile cercando di apparire tranquilla, e detto questo si alzò dalla poltrona rossa ed andò nel suo dormitorio.



***



Il giorno dopo la Sala Grande era già piena di studenti con sciarpe e bandiere, quando i tre fratelli Weasley videro Harry lo seguirono verso gli spogliatoi.

– Bene ragazzi, il grande giorno è arrivato - disse Harry mentre la squadra indossava le divise Scarlatto – Oro,
- questa è una delle partite più importanti, non solo perché dobbiamo rimetterci in corsa per vincere la Coppa delle Case, ma perché i nostri avversari sono i Serpeverde e dobbiamo assolutamente batterli, se no ce lo rinfacceranno per tutta la vita. – detto questo presero le scope e si diressero verso il campo.


La folla urlava ed agitava le bandiere e le sciarpe, il campo era un turbine di colori Scarlatto – Oro e Verde – Argento,

– Capitani, qui davanti a me - Harry e Flint si misero uno davanti all’altro davanti a Madama Bumb.
- Adesso stringetevi la mano – la stretta di Harry fu un po troppo forte per Flint che ritirò subito la mano.

Quando tutti furono saliti sulle loro scope Madama Bumb liberò la Pluffa, i Bolidi ed il Boccino e fischiò,

– Che la partita abbia inizio! -

– Grifondoro prende la pluffa, Bell la passa a Weasley e … GRIFONDORO SEGNA!!! – urlò Lee Jordan dalle tribune.

- Oh no! -, Marcus Flint diede uno spintone così forte a Katie Bell da farla cadere dalla scopa.

– Flint ha fatto cadere Bell dalla scopa, questo è fallo, quello st … –

- Basta Lee! - urlò la McGranitt vicino a lui.

– Rigore per i Grifondoro! – urlò Madama Bumb, Harry era girato perché gli era sembrato di vedere il Boccino, quando si sentì un boato dal pubblico color Scarlatto – Oro, Katie Bell aveva segnato.


Finalmente Harry vide il Boccino ed insieme a lui anche Malfoy, mentre cercavano di inseguirlo il punteggio era di 150 a 150, se Harry lo prendeva avrebbero vinto.

Vide Malfoy scendere in picchiata, il boccino si stava dirigendo verso il basso … dopo aver schivato un Bolide mandato da Tiger, Harry seguì Malfoy, quando furono abbastanza in basso cambiò traiettoria, Malfoy non riuscì a frenare e cadde giù, mentre Harry ci riuscì per un soffio.

Il Boccino era davanti a lui, a pochi centimetri dalle sue dita, brillante come al solito; dopo essersi alzato sulla scopa, la sua mano si chiuse su quella piccola pallina dorata e le piccole ali smisero di muoversi.


Un boato esplose nel campo e tutti scesero ad abbracciare Harry, pubblico incluso.


Malfoy era ancora a terra che si massaggiava la testa, chiamò Tiger e Goyle.

– Il piano inizierà domani a colazione, dovete mettere la pozione dentro il succo di zucca di Potter, e poi vedremo chi farà una bella figuraccia –

Aveva deciso di farla bere a Potter, perchè la Granger all’inizio dell’anno aveva sentito una sua conversazione con Piton mentre parlavano del compito di Draco, le aveva fatto un incantesimo di memoria, ma l’aveva solo sfiorata, e magari con la Veritaserum il segreto veniva fuori.


Harry venne portato in braccio nella Sala Comune da tutti i giocatori della squadra, la sala era addobbata a festa, i bicchieri di succo di zucca e di Burrobirra erano già pieni sui tavolini ed era pieno di cibo portato precedentemente dai folletti della cucina.

I festeggiamenti durarono fino alle quattro del mattino, quando anche Fred e George, dopo che si erano stancati di fare scherzi, erano andati nel dormitorio, rimasero soltanto Harry, Ron ed Hermione.

– Sei stato grande, Harry! – disse Ron dopo aver bevuto l’ennesimo bicchiere di Burrobirra.

– Anche tu Ron, hai parato tre rigori difficilissimi! – disse Harry entusiasta,

– Abbiamo battuto quegli sfigati! – esultò Hermione e saltellando andò nel corridoio delle ragazze.

Il giorno dopo i festeggiamenti continuavano nella Sala Grande, anche se c’erano poche persone, Harry e Ron erano seduti sul lungo tavolo a fare colazione ed a ripassare per i G.U.F.O.
D’un tratto arrivò Hermione correndo,
– Ho una sete terribile! – e prima che Harry bevve il primo sorso del suo succo di zucca, lei glielo strappò dalle mani e lo bevve tutto in un sorso.



***



Draco, Tiger e Goyle erano nascosti dietro un pilastro ad osservare la scena.

– Fra pochi secondi assisterete alla figuraccia del secolo – disse Draco eccitato, rivolto verso Goyle.

– Draco, la Mezzosangue ha bevuto dal bicchiere di Potter, va bene lo stesso s… – Tiger non ebbe il tempo di finire la frase che Draco si mise a correre e riuscì ad acciuffare la Granger senza che Potter e Weasley se ne accorgessero.

La portò in un’aula con una piccola finestra aperta tappandole la bocca, e quando furono nascosti tolse la mano.


– Draco, io sono innamorata di te da tanto tempo e non riesco a non pensare a te. Io piaccio a Ron, è il mio migliore amico e non voglio farlo soffrire, ma a me piaci tu … Draco, io ti amo. – disse Hermione tutto d’un fiato.


Draco, che si aspettava tutto tranne che quello, era traumatizzato... quelle parole erano vere, la Granger provava qualcosa per lui e non riusciva a capacitarsene.

Il viso della Granger da sicuro e felice, divenne impaurito ed imbarazzato, dai suoi occhi Draco capì che l’effetto della pozione era svanito e che lei si era accorta di quello che aveva appena detto.

Si guardavano senza dire una parola, avevano la stessa faccia, non riuscivano a muovere un dito.

Nelle loro menti vagavano i pensieri più terribili mentre l’aria scompigliava i loro capelli; si guardavano da secondi, minuti o anche ore... non lo sapevano neanche loro, il tempo era l’ultimo dei loro problemi.

Ad un certo punto Draco ruppe il contatto visivo e corse fuori dalla stanza, lasciando Hermione da sola, sconcertata.



Spazio Autrice.

Salve lettori :D
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, siete invitati a lasciare delle recensioni, e ... ringrazio coloro che hanno lasciato le recensioni agli scorsi capitoli ed a coloro che hanno messo la mia storia fra le preferite, ricordate e seguite. Alla prossima :)
P.S. Il titolo della storia l'ho preso dalla canzone Iridescent dei Linkin park.
 
 

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Capitolo 4
*** Cap.4 ***


Cap.4 -
I'll do whatever you want me to do. And if it's not enough, try again. 



 










Ad un certo punto Draco ruppe il contatto visivo e corse fuori dalla stanza, lasciando Hermione da sola, sconcertata.


Tutto diventò più buio, le immagini erano sfocate e l’aria era tesa.

Hermione realizzò pienamente quello che era successo non appena Draco uscì dalla stanza, le lacrime le rigavano il viso e le nuvole coprivano il Sole; era ancora lì, ferma a guardare un punto fisso, il punto dove prima c’era Draco, che aveva la sua stessa espressione …

Era come se il contatto visivo fosse ancora intatto, ma lei era sola, in una stanza che con l’avvicinarsi delle nuvole diventava sempre più buia.

Si maledì per quello che aveva appena detto, non era sua intenzione dirlo, ma era quello che provava …
Per la prima volta era stato il suo cuore a parlare, non la sua testa; Draco non doveva venirlo a sapere così, anzi … non doveva proprio saperlo.


***


– Dov’è finita Hermione? Era qui un attimo fa – disse Harry perplesso,

– Sarà corsa in biblioteca, come suo solito .. – disse Ron, che era intento a mangiare una fettona di torta alla melassa.

– Avete visto Hermione? Devo dirle, hem … una cosa –
Nel frattempo era arrivata Ginny, in un turbine di capelli rossi.

– Nmlo spmmo – bofonchiò Ron, che si era infilato in bocca metà fetta di torta,

– Ronald Weasley, quando ti deciderai una volta per tutte a mangiare come un normale essere umano? – disse Ginny irritata, Ron la ignorò.

– Era qui un attimo fa, poi è sparita – disse Harry trattenendo le risate e cercando di non fissarla con aria sognante.

“Mi sta fissando da quando sono arrivata” pensò Ginny arrossendo lievemente.

– Beh, vado … hem, a cercarla – disse impacciata, e si diresse verso l’alta scalinata fuori dalla Sala Grande.


Ad un tratto vide Draco Malfoy uscire da una stanza sopra la scalinata correndo, le passò vicino, ma anziché rivolgerle i soliti insulti sulla sua famiglia, non la degnò di uno sguardo …
Era molto pallido ed aveva un’espressione indecifrabile.

Si fermò a guardarlo, finchè scomparì dietro la porta che conduceva ai sotterranei, non l’aveva mai visto così.

“Dev’essere successo qualcosa di grave” pensò, quando sentì dei singhiozzi provenire dalla stanza da cui era venuto...

“Hermione”, fu la prima persona che le venne in mente, e senza pensarci due volte corse verso la stanza dando spintoni agli studenti che le stavano davanti, per poco non fece cadere dalle scale un ragazzino del primo anno.

Appena varcò la porta lo spettacolo che aveva davanti era terribile, la sua migliore amica era rannicchiata a terra in preda ai singhiozzi, la stanza era buia e pioveva a dirotto ... sembrava che il cielo piangesse insieme a lei.

Le vennero in mente le cose più terribili, chi aveva fatto del male alla sua migliore amica?

Poi si ricordò che Malfoy era appena uscito da lì.

– Hermione, sono Ginny … che è successo? – Hermione non riusciva a parlare.

– E’ stato Malfoy, vero? Cosa ti ha fatto quel b …-

– Ginny no!! - urlò Hermione, Ginny spalancò gli occhi.

- lui non ha fatto niente, sono stata io … io, non volevo – e ricominciò a piangere.

– Che è successo, Hermione? - Ginny era seriamente preoccupata,
- Io l’ho visto uscire da questa stanza, aveva un espressione terribile … Hermione! – la prese per il colletto,
- che cosa è successo in questa stanza?!! -

– Ginny, io … ho detto delle cose che non doveva sapere … gli ho detto quello che stavo per dire a te, l’anno scorso … –

“A lei non piace Ron … c’ero quasi arrivata, allora perché mi ha mentito? Sono la sua migliore amica … “ si sentì tradita,

– Ginny, ti prego … non devi dirlo a nessuno, io non te l’ho detto … avevo paura di essere giudicata, le vostre famiglie sono nemiche ed io … Ginny, io lo amo



***



“Non può essere, non è stata lei a dire quelle cose … lei mi odia, come tutti quelli come lei” pensò Draco sconvolto, quelle parole l’avevano colpito come macigni.

Draco, io ti amo”
Non riusciva a togliersi dalla mente quelle tre parole.


Io ti amo”


Tre gocce di questa pozione bastano per far trapelare tutti i segreti dalle vostre bocche, anche i più intimi

L’effetto della pozione aveva agito su di lei …
Poteva dire qualunque segreto, ma il suo più grande segreto sono io, non può avermi preso in giro, non ha agito di testa sua.

“Non agire con il cuore, Draco … agisci con la testa, devi finire il tuo compito, perché se agisci con il cuore tutto andrà perduto. Il Signore Oscuro ha affidato a te questo compito, non a tuo padre … non ad un altro Mangiamorte” ,

alzò la manica del braccio sinistro ed ammirò il Marchio Nero impresso sulla sua pelle.


“Devo portare a termine il mio compito, non devo perdere tempo con quella lurida mezzosangue, sono stato prescelto dal Signore Oscuro per un compito che lui non avrebbe mai fatto, sarò il suo Mangiamorte preferito e tutti mi rispetteranno” pensò Draco soddisfatto, ritornando in sé.

Adesso gli importava solo una cosa, portare a termine il compito affidatogli dal Signore Oscuro, nient’altro.



Spazio Autrice.

Buonasera Lettori, ecco a voi il quarto capitolo di questa storia ... spero vi sia piaciuto :)
Qui le cose si fanno più interessanti (almeno per me è così xD)
Come sempre ringrazio coloro che hanno lasciato le recensioni, e coloro che hanno messo la mia storia fra le preferite, seguite, ricordate, e vi invito a continuare :3
Se volete fare una chiacchierata, sono su Facebook, http://www.facebook.com/profile.php?id=100001582854431&ref=tn_tnmn .
Alla prossima :)
P.S. Il titolo del capitolo è stato preso dalla canzone "A little piece of Heaven" degli Avenged Sevenfold.
Manu.
 

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Capitolo 5
*** Cap.5 ***


Cap.5 -
Because she loves him, always. 


 










– Ginny, ti prego … non devi dirlo a nessuno, io non te l’ho detto … avevo paura di essere giudicata, le vostre famiglie sono nemiche ed io … Ginny, io lo amo –

 

A quella dichiarazione Ginny sbarrò gli occhi, non riusciva a capire perché non ne aveva parlato con lei, quel segreto che portava dentro l’ha portata a fare questo.

Hermione la guardava aspettandosi una brutta reazione, quella che temeva di più … invece dalla sua migliore amica ricevette un sorriso di compassione,

- Hermione, perché non me l’hai detto? Sono la tua migliore amica, non ti giudicherò mai – disse Ginny, Hermione sorrise,
- adesso usciamo di qui, c’è troppo buio … Harry e Ron ti stanno cercando, e … - le mise le mani sulle spalle,
– se vuoi parlarne, io ci sarò sempre, non lo saprà nessuno –.

Hermione cercò di trattenere le lacrime,

- Grazie mille Ginny, e tu … se vuoi parlare di Harry, io ci sarò – le fece l’occhiolino, Ginny arrossì e disse un flebile - Grazie - , detto questo uscirono da quella stanza così buia.


Mentre Hermione scendeva le scale per dirigersi verso la Sala Grande, il suo sguardo si posò sulla porta che conduceva ai sotterranei, si chiedeva dov’era Draco.

Si stava sicuramente prendendo gioco di lei, raccontando a tutti quello che era successo prima … sentì come una morsa allo stomaco.
Chissà a cosa pensava, come si sarà sentito dopo quella dichiarazione, sicuramente la stava maledicendo … lei, quella lurida mezzosangue, ama un nobile purosangue, la rabbia la stava invadendo.

- Hermione!! Dov’eri finita? - Appena Ron l’ebbe vista, si alzò dalla panca.

– Hem, sono andata in biblioteca – quella era l’unica scusa a cui avrebbero creduto,

- Come al solito – disse Harry che era appena arrivato con la Mappa del Malandrino –
- bene, adesso che ci sei anche tu, controlliamo dove si trova Malfoy, giuro solennemente di non avere buone intenzioni – disse Harry con un colpo di bacchetta, e dalla Mappa apparvero un sacco di scritte e di simboli.

– Speriamo che non sia già nella stanza delle Necessità, dobbiamo seguirlo prima che ci arrivi – disse Ron serio.

– Perdete il vostro tempo – intervenne Hermione –
- non ficcatevi nei fatti degli altri, avete da studiare per i G.U.F.O, siete ancora molto indietro da come vedo – disse Hermione seccata.

– Hermione, abbiamo un giorno libero … possiamo usarlo per … - disse Harry, ma Hermione la interruppe,

– infatti, questo giorno libero lo dovete usare per i compiti, non per seguire a Draco. -

– Prima di tutto, perché lo chiami Draco? E’ dall’anno scorso che lo chiami così … cos’è, non vuoi che lo seguiamo perché vai tu con lui nella Stanza delle Necessità a fare … - disse Ron, schernendola, Hermione si infuriò, alzandosi dalla sedia sbattendo le mani sul tavolo,

– Ronald Weasley, cosa ti è venuto in mente?! Lo sai benissimo che io non starei con lui neanche se mi regalassero tutti i libri della biblioteca … sei così stupido, non devi dubitare di me in questo modo!!! – urlò Hermione, e detto questo corse fuori dalla Sala Grande, lasciando Harry e Ron spiazzati.

- Sei stato esagerato, Ron … anche se noi non vogliamo, lo dice per il nostro bene, sai che lei non andrebbe mai con Malfoy – disse Harry a voce bassa.

– I - i - o, non volevo … non so cosa mi sia successo – disse Ron, che era arrossito … ma Harry sapeva che cosa succedeva nella sua testa.


***

23 giugno 1997, Hogwarts.

Era arrivato il giorno.
Il giorno in cui le richieste del Signore Oscuro si sarebbero avverate.
Più si avvicinava e più Draco perdeva quella sicurezza che tanto aveva nei giorni scorsi, ma non poteva tirarsi indietro … era troppo tardi, era stato marchiato, e dopo questo se non esaudiva le sue richieste, ne avrebbe pagato le conseguenze.

Si tirò bene la cravatta color Verde – Argento e si diresse verso la Stanza delle Necessità.

Una volta entrato si diresse verso il grande armadio, ed una volta aperto uscirono decine e decine di Mangiamorte, tra cui Fenrir Greyback, pronti a combattere.

Si riversarono tutti verso fuori dalla stanza, lanciando maledizioni contro chiunque gli capitava a tiro, si vedevano lampi di luce verdi e rosse, persone che cadevano e le mura che si sgretolavano,

era in atto la prima guerra di Hogwarts.



Mentre Draco avanzava verso la torre nord, scagliando maledizioni, cercò di riservare i suoi pensieri al suo compito.

Non poteva fermarsi, doveva farlo, per lui e per la sua famiglia … aveva attirato Silente in una trappola, e doveva ucciderlo.
Per qualunque Mangiamorte sarebbe stata la cosa più facile, ma non per lui, perché aveva paura … aveva paura di uccidere Albus Silente, l’unico mago che il Signore Oscuro abbia mai temuto, il tanto amato preside di Hogwarts.


Mentre Hermione combatteva contro un Mangiamorte, il suo incantesimo rimbalzò contro il muro, sfiorando il braccio di Draco … la manica sinistra della sua giacca si incendiò, scoprendo il Marchio Nero, impresso sulla sua pelle.

Allora lui era un Mangiamorte, era stato lui a farli entrare … chi altro avrebbe potuto farlo? Ecco che faceva nella Stanza delle Necessità, lei si era innamorata di un Mangiamorte.

-Expulso! – urlò Ginny dietro di lei,
– Hermione, stai attenta!! Rischiavi di essere cruciata! –,
ma Hermione non l’ascoltava, si stava dirigendo verso Draco … doveva parlargli, non voleva che la sua sorte fosse quella di servire Voldemort.

 

- Perché l’hai fatto? – Draco sentì una voce familiare dietro di lui, la Granger lo stava guardando con il volto coperto di lacrime.

– Perché parli con me, Granger? Sai che potrei ucciderti da un momento all’altro? – disse Draco infuriato,

– Non puoi farlo Draco, non rovinare la tua vita, so che non lo faresti …
L’altro giorno non ero me stessa, ma adesso te lo dico veramente. Io ti amo, ti prego … non ridurti come tuo padre … non farlo, Draco. – disse Hermione decisa.

Doveva dirgli la verità, prima che fosse troppo tardi, a qualunque costo.

– Tu non sai niente di me, lurida mezzosangue!! – urlò,

Stupeficium!

Hermione fu scaraventata nella parete dietro di lei, Draco si affrettò a raggiungere la torre nord …

Avrebbe potuto ucciderla, o cruciarla come aveva fatto con gli altri … ma non ci aveva minimamente pensato.




***




Era arrivato il momento, Draco aveva in pugno la bacchetta contro Silente, privo di forze e disarmato, avrebbe dovuto pronunciare l’anatema, ed avrebbe portato a termine il suo compito.
La mano gli tremava, la bocca era sigillata, qualcosa lo teneva inchiodato lì.
Ripensava a tutti i bei momenti, anche se pochi, passati ad Hogwarts, ma una persona in particolare aveva in mente … colei che lo amava, anche se era un Mangiamorte, anche se era un suo nemico, lei lo amava comunque.

Mentre era assorto nei suoi pensieri, Piton lo spinse rudemente di lato e scagliò l’anatema al posto suo, noncurante delle suppliche di Silente.

Un fiotto di luce verde lo colpì in pieno petto, facendolo precipitare dalla torre nord.


Piton prese Draco per il colletto e lo portò fuori dalla scuola, ed una volta arrivati al cancello, si smaterializzarono.

Spazio Autrice

Salve lettori, spero che questo capitolo vi sia piaciuto ... in effetti c'ho messo molto a scriverlo.
Bene, come tutti già sapevate Piton ha ucciso Silente, ma volevo scrivere i pensieri (secondo la mia immaginazione) di Draco, e spero di esserci riuscita :3
Come al solito ringrazio coloro che hanno scritto una recensione e che hanno messo la mia storia fra le seguite, ricordate e preferite.
Per tutti voi, anche per i lettori silenziosi, vi invito a lasciare una recensione, che fa sempre piacere :)

Alla prossima,
Manu.
 

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Capitolo 6
*** Cap.6 ***



Cap.6 -
Just because I’m losing, doesn’t mean I’m lost, doesn’t mean I’ll stop. 

 










- Tu non sai niente di me, lurida mezzosangue!! - urlò Draco,

- Stupeficium! -


Hermione fu scaraventata nella parete dietro di lei, cadendo a terra, fra le macerie.

- Hermione, svegliati!! - qualcuno la stava scuotendo,

- ...non...farlo... - mugugnò Hermione, le lacrime si facevano strada fra la sua pelle sporca di cenere, ed una goccia di sangue le scendeva dallo zigomo.

- Con chi stai parlando? - Hermione aprì gli occhi, aveva gli occhi rossi...come se avesse pianto per ore.

Ron la scrutava attentamente, le stava dolcemente accarezzando la testa...aveva un'espressione spenta, sembrava fosse successo qualcosa di più di un semplice schianto.

- Stai tranquilla, gli altri stanno tutti bene, grazie alla Felix Felicis che ci ha dato Harry -

Ron non capiva...Hermione era sicura che agli altri non sarebbe successo niente, ma quello che era successo prima la addolorava...e la cosa peggiore era che Draco l'aveva rifiutata per l'ennesima volta, ma lei non riusciva ad odiarlo, anche se era un Mangiamorte.


- Sono preoccupato per Harry, non è più tornato dalla missione con Silente...spero stia bene - disse Ron con un velo di tristezza nello sguardo, quando si sentirono delle urla dai giardini.


- Tu hai il coraggio di usare i miei incantesimi contro di me, Potter? Sono stato io a inventarli... Io, il Principe Mezzosangue! - la voce di Piton non era più gelida e melliflua come al solito, ma colma di rabbia e assolutamente irriconoscibile...

Senza che Ron se ne accorgesse, Hermione si alzò ed andò verso la torre nord...a cercare Draco.

Appena sentì le urla, Ron si affacciò subito alla finestra, dove Harry e Piton avevano la bacchetta puntata, mentre Malfoy e gli altri Mangiamorte gli stavano dietro.

- Mi uccida allora...come ha ucciso lui, vigliacco.. - Ron trattenne il respiro...che diavolo stava succedendo?!


- Ron...Silente... - Hermione sbucò da dietro una colonna... le parole le si erano bloccate in gola, Ron si girò,

- Silente...terra...giù..- era sconvolta, aveva gli occhi e la bocca spalancati.


- Cosa? Cosa Silente? -

Non riusciva a capire...un'ora prima se ne stava tranquillo nella sala comune, seduto davanti al camino su una delle comode poltrone...ed in pochi secondi era scoppiata una guerra. Ed ora si trovava in una Hogwarts semi - distrutta, tra le grida del suo migliore amico e la faccia sconvolta di Hermione, la persona che amava.


- ...Silente...torre...giù..-


- Hermione, che stai dicendo?! -


- SILENTE È MORTO!!! -

Urlò quelle tre parole con tutto il fiato che aveva in corpo, voleva cacciarle via dalla sua testa, ma l'immagine di Silente accasciato a terra era impressa nella sua mente. Quell'uomo, l'unico che Voldemort avesse mai temuto, era morto.
Lui, la quasi incarnazione della bontà e della forza, colui che proteggeva Hogwarts ed i suoi abitanti, colui che risolveva ogni problema, non c'era più.

Ron si sentiva perso, solo...adesso non avevano più una protezione, dovevano proteggersi da soli, adesso senza Silente il Signore Oscuro era al potere.

Dopo quella visione Hermione si era completamente dimenticata di Draco, anche quando Ron si avvicinò a lei e l'abbracciò. Lei ricambiò l'abbraccio, sentendosi al sicuro, e sentendosi amata...era quello di cui aveva bisogno in quel momento.



***



Nella mente di Draco vagavano troppi pensieri, dall'espressione supplicante di Silente prima di morire, alla crudeltà di Piton nell'ucciderlo.
Se prima aveva paura di uccidere Silente, adesso era terrorizzato...il Signore Oscuro avrebbe ucciso lui ed i suoi genitori, aveva tradito la sua famiglia, era tutta colpa sua.

L'immagine della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, semi - distrutta, scomparve in un turbine di luce bianca.

Quando arrivò alla Villa Malfoy, Piton era sparito.

- Tu! Lurido traditore del tuo sangue, perchè non hai ucciso quel vecchio?! Hai lasciato a quello schifoso traditore di Severus il tuo compito, perchè sei un vigliacco - un' attimo dopo sua zia Bellatrix gli prese il braccio sinistro e glielo mise davanti agli occhi.

- Tu sei un Mangiamorte, non devi avere pietà per nessuno!! Devi onorare il nostro Signore e questo marchio! - lo prese per i capelli quasi bianchi e gli incollò la faccia sul pavimento, con così tanta forza da rompergli il naso.


- Ti ho visto, sai? - la sua voce si fece più maliziosa, mentre si avvicinava al suo orecchio,


- Ho visto il modo in cui lanciavi maledizioni a tutti quelli che ti capitavano a tiro...mi sei sembrato quasi un vero Mangiamorte - il sangue gli colava dal naso, sporcando il pavimento lucido.


- ma poi, quando ti si è avvicinata quella quella lurida mezzosangue, le hai lanciato un debole incantesimo, anziché ucciderla, come avrebbero fatto tutti gli altri...come avrei fatto io. -

- Sai una cosa? - qui la sua voce divenne un sussurro,


- se quella feccia mi capita a tiro, la farò morire lentamente. -


"Prova a toccarla e sarò io ad ucciderti"


Quelle furono le prime parole che vennero in mente a Draco, si stupì di questo.

Dov'era arrivato con la testa?

Perché aveva pensato a quelle cose?


Dopotutto lei era solo una sporca mezzosangue, come aveva sempre pensato...ma una cosa aveva impedito a Draco di ucciderla.

Lei lo amava, anche se era un Mangiamorte, anche se aveva tradito la sua scuola, anche se era il suo nemico.
Per Draco tutte le persone diverse da lui erano feccia, ma la Granger era l'unica che non lo reputava un mostro...e questo non se lo sarebbe mai dimenticato.



***



Il funerale di Silente si era concluso, la sua morte sarà ricordata per sempre...era molto coraggioso, ed era morto da vero uomo.

Harry, Ron ed Hermione stavano parlando all'ombra di una betulla, era sempre stato il loro posto preferito per parlare.


- Devo trovare e distruggere gli Horcrux, poi devo cercare l'ultimo frammento dell'anima di Voldemort...sarò io ad ucciderlo. - disse Harry, pensando a quello che gli aspettava in futuro.

La sua sorte, quella di sconfiggere il Signore Oscuro, era stata segnata, da quando era sopravvissuto al suo anatema...e se fosse andata male, la sua sorte sarebbe stata quella di morire per mano sua.

Tutte le sue avventure le aveva passate in compagnia dei suoi amici, tutte quelle in cui centrava Voldemort.

Ma non quello, quello sarebbe stato il suo ultimo viaggio, e doveva essere solo...non voleva che i suoi amici rischiassero la vita per lui, avrebbe preferito morire lui invece di far morire loro per colpa sua.

- Harry, noi verremo con te. - Ron gli mise una mano sulla spalla, sembrava avergli letto nel pensiero.

- No...- la voce gli uscì quasi come un sussurro.

- Ce l'hai già detto, Harry...che avevamo tutto il tempo per tornare indietro, se avessimo voluto. - Hermione e Ron sorrisero,

- Saremo con te, ovunque vada, qualunque cosa accada - .



Spazio Autrice.

Eccomi qua con il sesto capitolo...quante cose sono successe, eh?
Scusate il ritardo, ma non avevo l'ispirazione...spero che questo capitolo vi piaccia.
Come avrete notato, alcune frasi le ho prese dal libro, perchè se no non avrebbe avuto senso.
Bene, dal prossimo capitolo arriveremo al settimo anno, e lì le cose si faranno più intriganti u.u
Come sempre, ringrazio coloro che hanno messo la mia storia fra le preferite, ricordate e seguite...ed a quelli che hanno lasciato una recensione, ve ne sono immensamente grata :3

Vi invito a lasciarmi altre recensioni, mi servono come da incoraggiamento per continuare la storia.
Ed a voi, lettori silenziosi, perchè so che state leggendo...potete anche lasciarmi una recensione di poche parole, o un messaggio di posta, per farmi sapere cosa ne pensate...perchè le vostre opinioni sono di fondamentale importanza per me :3

Beh, non mi resta che augurarvi una buona lettura!

P.S. Il titolo del capitolo l'ho preso da una frase di Lost! dei Coldplay.
 

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Capitolo 7
*** Cap.7 ***


Cap.7 -
I wanna break the spell, you've created. 





 

L'alba ha una sua misteriosa grandezza che si compone
d'un residuo di sogno e d'un principio di pensiero.
(Victor Hugo)
  




 





- Saremo con te, ovunque vada, qualunque cosa accada -

Hermione ripensava alla faccia di Ron mentre diceva quella frase...si era fidata di lui, si erano fidati di lui..invece li aveva lasciati soli in quel lungo viaggio, con quello stupido medaglione, perchè la vita che aveva deciso di accettare non gli andava bene.

- Se fosti davvero nostro amico...se mi amassi, come aveva detto Ginny, non ci avresti mai abbandonati - disse sottovoce tra sè e sè, mentre l'aria fresca invernale le scompigliava i capelli.

Si sentiva abbandonata.

Prima Draco e poi Ron.
Che aveva fatto di male per essere rifiutata da tutti i ragazzi a per cui provava qualcosa?
Alla fine solo Harry non l'aveva abbandonata, per questo era il suo migliore amico...lui non abbandona le persone che cercano di aiutarlo.


E Draco?

Chissà che faceva in quel momento...poteva essere morto, dato che aveva fallito il suo compito.
Cercò di ricacciare indietro le lacrime, ma le aveva tenute dentro per troppo tempo, per paura che Harry la vedesse.

Sicuramente lui pensava che fosse triste per Ron...lo era, perchè l'aveva abbandonata, come aveva fatto Draco...ma la persona che amava veramente era troppo lontana da lui, sia esteriormente che interiormente.
Negli ultimi anni ad Hogwarts era in atto una guerra, e loro due stavano dalle parti opposte, non sarebbero mai potuti stare insieme.

Lui l'aveva sempre trattata male, aveva sempre lo stesso atteggiamento, scontroso e fiero.
Però ricordava quel giorno, il giorno in cui lei gli aveva rivelato i suoi sentimenti.

La maschera di ferro che portava sempre svanì al suono di quelle tre fatidiche parole; lo aveva colto di sorpresa, poteva benissimo rivolgerle uno dei suoi soliti insulti, ma non l'aveva fatto.

E l'anno prima, quando gli aveva di nuovo rivelato i suoi sentimenti, lei era disarmata, e lui poteva ucciderla...ma non l'aveva fatto.


Era notte fonda ed Harry dormiva, Hermione si dedicò ad un pianto liberatorio, era quello che ci voleva in quel momento.

La notte la passò così, pensando a tutto quello che era accaduto in quegli anni. Pensando a quello che sarebbe successo in futuro, perchè mica Voldemort se ne stava con le mani in mano!

Pianse tutte le lacrime che aveva in corpo, finché non si addormentò.



***



La luna era ancora alta nel cielo, illuminava la foresta in un modo quasi fiabesco, e le stelle brillavano in tutta la loro lucentezza.

Il fruscìo delle foglie mosse dal vento fecero sobbalzare Hermione, che pensava ci fosse qualcuno.
In effetti qualcuno c'era stato, perchè vicino alla sua mano c'era un biglietto ben ripiegato.

Con una faccia sorpresa, prese il biglietto e lo aprì, all'interno c'era un messaggio scritto con un'accurata calligrafia.


Se non te ne sei ancora accorta, vicino a te c'è un'elfa.
So che avrei potuto usare una qualsiasi cosa per attirare la tua attenzione, ma penso che quest'orribile creatura per te sia perfetta.
Seguila senza fare troppe domande e non farti vedere da nessuno.


P.S. Brucia il foglietto,
Anonimo.




Dopo aver letto il biglietto, Hermione guardò alla sua destra e notò che vicino a lei c'era una piccola elfa, con il naso a punta e con grandi occhi verdi, vestita con soli stracci.

- Salve signorina Granger, padrone ha detto tutto di lei e della sua passione per noi elfi.
Se vuole seguire Manny, la accompagnerà da lui. -

La piccola elfa le fece cenno col capo di seguirla, e senza pensarci due volte Hermione la seguì.

Di chi era quest'elfa?
Chi era il suo padrone?

All'inizio pensò che fosse Ron, ma di certo le avrebbe chiesto di portare anche Harry.


Mentre camminavano, Hermione non potè più resistere alla curiosità,

- So che il tuo padrone mi ha scritto di non farti domande, ma volevo sapere se stiamo dalla stessa parte - Chiese gentilmente Hermione, cercando di nascondere la sua preoccupazione.

- So che tu non fidare di gente sconosciuta, ma noi stare più o meno dalla stessa parte - disse Manny, mentre camminavano fra gli alberi illuminati dalla luna.

Cosa significa 'più o meno dalla stessa parte' ?
Quella poteva essere una trappola di Voldemort, che sapendo il suo punto debole, poteva mettere in trappola sia lei che Harry.

Prima che potesse cambiare idea, l'elfa si fermò; le prese tutte e due le mani e le rivolse un grande sorriso, mentre un turbine di luce bianca le avvolse ed Hermione sentì la familiare sensazione di schiacciamento.


Si sentiva quasi soffocare, quando quella sensazione finì e si ritrovarono in un'altra parte della foresta, solo che al posto della semplice tenda bianca, davanti a loro si ergeva una grande tenda color verde - argento.

- Non si preoccupi signorina Granger, questa zona essere protetta con appositi incantesimi, nessuno poter vedere lei...prego, entri. - disse Manny, con un sorriso rassicurante.
- Grazie, Manny - disse Hermione, ed entrò all'interno della tenda.


L'interno della tenda era completamente diverso dall'esterno: era ben arredata, con mobili pregiati, verso sinistra stava una semplice ma graziosa cucina, nell'angolo a destra un piccolo bagno e nella parete davanti a lei c'era un grande letto a baldacchino; il colore che risaltava di più era il verde.


Ma quello che colpì quasi subito Hermione era l'individuo che stava al centro della stanza: era vestito con un abito nero, che stonava completamente con la sua pelle pallida ed i capelli quasi bianchi.

Hermione spalancò gli occhi, perchè dopo tutto quello che era successo, Draco l'aveva portata da lui?!

"È un Mangiamorte adesso" pensò Hermione, poteva averle teso una trappola, dopo che lei gli aveva rivelato i suo sentimenti, lui la stava usando per portare Harry da Voldemort...e di lei che ne avrebbe fatto?
L'avrebbe cruciata fino a farla morire, o l'avrebbe uccisa velocemente?


- So quello che stai pensando - disse ad un certo punto Draco, guardandola con il suo sguardo di ghiaccio...era uno sguardo diverso da tutti quelli che le aveva rivolto, era quasi...dolce.

- So quello che credi io sia..ma io non sono così, io mi sono pentito di tutti i miei errori, io non voglio diventare un mostro. - il suo sguardo si perse nel vuoto.

- Perchè dovrei crederti? - chiese Hermione rudemente.

Era arrabbiata con lui, non poteva servirsi di lei in quel modo, non l'avrebbe aiutato a portare Harry da Voldemort...al costo di venire uccisa.

- Pensi che non ti avrei già uccisa, anziché portarti qui? -

- Cosa vuoi da me, Draco? - chiese Hermione spazientita.

- Volevo dirti che...dopo l'assassinio di Silente, io e Piton siamo tornati al Malfoy Manor, e mia zia Bellatrix ha detto che se ti avrebbe avuta sotto tiro, ti avrebbe uccisa lentamente. - disse Draco, senza smettere di guardarla,

- Beh, in quel momento ho pensato che se ti avesse toccata, l'avrei uccisa con le mie stesse mani...fregandomene delle conseguenze. - disse Draco tutto d'un fiato.

Hermione in quel momento si sentì la persona più felice del mondo, ma quando si ricordò che quella poteva essere una trappola, si sentì ancora peggio di prima.

- So che non mi credi, Hermione - Hermione si sorprese, non l'aveva mai chiamata così..se quella era una trappola, lei ci stava cadendo fin sopra i capelli.

- ti dimostrerò che non mento...chiudi gli occhi - Hermione chiuse gli occhi, tanto ormai era in trappola, non poteva scappare...sperava che almeno Harry si fosse messo in salvo.

Si aspettava da un momento all'altro di sentire un dolore indescrivibile, o di morire...ma invece l'unica cosa che sentì furono le labbra di Draco sulle sue...erano morbide e calde, ed il suo respiro emanava un fresco odore di menta.

Non pensava che la morte fosse così dolce, ma non fece a meno di ricambiare il bacio, dopotutto era quello che aspettava da quattro anni.

Quella doveva essere la sensazione dopo un Avada Kedavra, quando si sentì stringere nei fianchi, pensava che Draco la stava avvolgendo in un dolce abbraccio, ma quando le sue labbra si staccarono dalle sue, aprì gli occhi, e si trovò coricata davanti alla tenda che aveva costruito con Harry; le prime luci dell'alba illuminavano la foresta.


Era stato soltanto un sogno.











 Spazio Autrice.


Salve Lettori, eccomi con un nuovo capitolo di questa Dramione.
Alcuni di voi nelle recensioni mi hanno scritto che non amavano questa coppia, ma che io ero riuscita a fargliela amare...beh, vi ringrazio.
Questa è una grandissima soddisfazione :D

Ma torniamo alla storia.
Mi scuso con voi per i continui cambiamenti di tempo all'interno dei capitoli, ma vi prometto che adesso andrò avanti senza cambiare il tempo, così la storia sembrerà più regolare; e della lunghezza del capitolo, volevo dedicarlo alle riflessioni di Hermione, dai prossimi ci saranno più dialoghi e movimenti.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, soprattutto per la scena del bacio.
So che adesso mi vorrete cruciare, perchè sembrava troppo bello per essere vero.
Infatti...non vi sembrava un po troppo strano questo Draco, un po troppo OOC? Beh, quindi ho scritto che era un sogno u.u
Ma non disperate, ragazze mie...perchè quello che vi aspettavate in questo capitolo arriverà presto :D

Come sempre ringrazio coloro che hanno lasciato le recensioni e coloro che hanno messo la mia storia fra le preferite, ricordate e seguite.
Ovviamente vi invito a lasciare altre recensioni, anche piccole se volete :)

Alla prossima,
Manu.

P.S. Il titolo del capitolo l'ho preso da Time is running out dei Muse.
 








 

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Capitolo 8
*** Cap.8 ***


Cap.8 -
I'm not a perfect person. There's many things I wish I didn't do, but I continue learning. 


 









Era stato solo un sogno, eppure sembrava così reale..in quella foresta non trovavano nessuna via d'uscita, non sapevano dov'erano gli Horcrux; potevano essere in una qualunque parte del mondo, e loro erano in una foresta, soli, dimenticati da tutti.

Solo una volta Hermione si era sentita sicura, come se avesse saputo come completare la loro missione, fra le braccia di Draco.

Sapeva che era stato un sogno, ma c'era qualcosa che le dava la speranza che fosse stato tutto vero.

Mentre fantasticava con la mente, non si era accorta che Harry la osservava da un pezzo.

- Scusa Hermione, hem...era da molto che non ti vedevo così...felice - disse Harry sorridendo, Hermione increspò un sorriso.

- Penso che Ron prima o poi tornerà - si sedette vicino a lei, con lo sguardo perso nel vuoto,

- secondo me è stato l'horcrux a fargli dire quelle cose, non ha agito di testa sua - disse Harry, cercando una scusa migliore per perdonare il suo migliore amico.

- No Harry, l'horcrux potrà avergli fatto dire quelle cose, ma lui già le pensava, si lamentava sempre, ed io...non penso che tornerà - disse Hermione, abbassando la testa e nascondendosi il viso fra i capelli crespi.

- Pensavo che fossi felice perché pensavi che Ron prima o poi sarebbe tornato...- disse Harry spostandole una ciocca di capelli, voleva farsi gli affari suoi, ma era curioso di sapere il perché di tanta felicità.

- Beh, ho sognato che uccidevi Voldemort..e che il male non regnava più sul mondo magico..che potevi stare finalmente con Ginny, ed io... -

"io potevo stare con Draco, senza giudizi, senza odio da parte sua, senza che noi stessimo dalle parti opposte"

- Beh, io uccidevo Bellatrix Lastrange. -

Voleva dirglielo, voleva sfogarsi e far avverare quel sogno, sia quello che aveva raccontato ad Harry che quello che aveva fatto veramente, non voleva stare con Ron, se avesse potuto esprimere un desiderio avrebbe chiesto quello, sapeva che per farlo avverare avrebbe dovuto lottare, ed avrebbe lottato.

- Io vado a fare un giro, tu controlla qui - disse Harry ad un certo punto, mentre si infilava un cappotto,

- Harry, fai attenzione.. - disse Hermione preoccupata per il suo amico, lui annuì ed uscì.



***



Molto lontano da quella foresta, qualcuno si svegliò di soprassalto.

- Mio caro 'dracuccio', dato che non ti svegliavi ho dovuto lanciarti una fattura - disse Bellatrix con voce dolce,

- Cosa vuoi? - disse Draco, fulminandola con lo sguardo,

- Tu, stupido ragazzino, prova a ritrattarmi così e ti porterò dal Signore Oscuro!! - lo prese per la maglietta e lo trascinò fuori dalla stanza,
- muoviti, tuo padre ha un avviso da darci -

Quando arrivarono nella sala da pranzo del Malfoy Manor, tutti i mangiamorte erano seduti attorno ad un lungo tavolo.

- Bene Draco, vedo che hai deciso di unirti a noi - disse Lucius Malfoy con la sua solita voce strascicata, facendo segno a Draco di sedersi vicino a lui.


- Come vi ho già annunciato, ho un avviso da darvi...il Signore Oscuro mi ha incaricato di dirvi che Harry Potter è fuggito in un'ignota parte del mondo con i suoi 'compagni d'avventure', sarà molto difficile trovarli...per questo con un incantesimo ha fatto in modo che chiunque pronunci il suo nome, voi sarete avvisati e li porterete qui...e dato che Potter lo pronuncia molto spesso, non sarà difficile trovarli. - disse rivolto a tutti i presenti,

- Una volta che verranno portati qui faranno di tutto per non farsi riconoscere, quindi, Draco...tu dovrai riconoscerli ed una volta trovato Potter chiamerete il Signore Oscuro. - Draco annuì, serio, e quando Lucius congedò tutti, lui tornò nella sua stanza.



***



I giorni passarono e di Potter nessuna traccia,

"Deve essersi nascosto proprio bene" pensò Draco,
poi pensò ad Hermione, doveva essere per forza con lui, insieme a quel Weasley.
Se li avessero trovati lui li avrebbe dovuti riconoscere...per Potter e Weasley non c'erano problemi, ma la Granger...lei era l'unica persona che lo apprezzava anche se era diventato un Mangiamorte, era l'unica, anche se inconsciamente, che non l'aveva abbandonato.

Anche il suo unico amico, Theodore Nott, dopo aver saputo il suo segreto, l'aveva abbandonato, e si era messo con la sua ragazza, Pansy Parkinson.

Neanche i suoi genitori erano più gli stessi, si sentiva solo, abbandonato, le rimaneva solo la Granger.

Suonava strano detto così, ma era la verità..e se l'avrebbe riconosciuta avrebbe dovuto ucciderla, o l'avrebbe fatto sua zia Bellatrix.

I suoi pensieri vennero interrotti da un terribile baccano che proveniva da fuori.
Draco si precipitò fuori dalla sua stanza, si affacciò alla porta senza farsi vedere e vide che nel salone tutti i mangiamorte erano radunati attorno a qualcuno, non riusciva a vederli bene, quindi dovette entrare.


- Che succede qui? - disse una voce dietro di lui,

I mangiamorte si spostarono e mostrarono Fenrir Greyback e due ghermidori che tenevano tre ragazzi, uno con la faccia malridotta.

- Abbiamo trovato Potter!! - urlò uno dei due Ghermidori, entusiasta,

- Veramente non riusciamo a capire se è lui, ha la faccia malridotta, però questi occhiali sono sicuramente suoi - ringhiò Fenrir Greyback, lanciando gli occhiali a Lucius.


- Molto bene Draco, sapresti dirmi se riconosci questi ragazzi? - disse Lucius, facendolo avvicinare.

Draco notò subito la Granger che appena lo vide lo guardò implorandolo con lo sguardo, non sapeva cosa dire...non poteva mentire davanti a loro, ma se avesse detto la verità l'avrebbero uccisa.

- Hem..io.. -


- Io li conosco questi!! - urlò Bellatrix, che era appena entrata nel salone,

- vedo che Draco non dice niente...bene, portate quei due nei sotterranei, la signorina Granger saprà dirmi la verità - mentre i Ghermidori li portarono nei sotterranei e Ron imprecava contro Bellatrix, lei trascinò Hermione nella cucina.


- Draco, vorresti venire con me? - gli disse con voce cattiva.

" Ha mantenuto la sua promessa " pensò Draco terrorizzato.

- Bene Draco, ci pensi tu a farla parlare o ci penso io? - chiese Bellatrix rigirandosi la bacchetta fra le mani,


Draco non riuscì a dire niente, guardava Hermione cercando di rassicurarla, ma non riuscì a fare altro.


- Bene, dato che sei un codardo figlio di tuo padre, ci penserò io - lo spinse contro il muro e si inginocchiò davanti ad Hermione.


- Bene, piccola mezzosangue, adesso devi dirmi la verità, se no non ne pagherai le conseguenze. - disse Bellatrix,

- Io non so niente!! - urlò Hermione,

- Crucio!! - Hermione sentì dolore in tutte le parti del corpo, era un dolore indescrivibile, così forte che ad un certo punto desiderò che la uccidesse.

- Dimmi la verità, stupida mezzosangue!! - sbraitò Bellatrix,

- Ho già detto che non so niente!! - urlò Hermione contorcendosi dal dolore,

- l'hai voluto tu..adesso ti farò capire quanto il tuo sangue sia sporco, quanto tu sia inutile - disse Bellatrix, le prese il braccio e con dei lenti movimenti della bacchetta le scrisse sul braccio la parola mezzosangue, il sangue le colava dalle ferite, andando a finire sul lucido pavimento della cucina.

Draco assisteva alla scena, orripilato, nella sua mente le immagini di quando lei si era confessata con lui sfrecciavano come fossero dei flash-back.


Non poteva continuare così, non poteva lasciare che morisse in questo modo, doveva fare qualcosa, e subito.

Poi si ricordò una cosa, ricordò che aveva un'elfa domestica, Manny, che aveva sempre tralasciato.
Adesso aveva bisogno del suo aiuto..mentre Bellatrix era girata lui uscì dalla cucina per andare in una stanza vuota.
- Manny - la chiamò impaziente, mentre sentiva le urla di Hermione dalla cucina.

Si udì un crac e la piccola elfa apparve facendo un inchino,

- Signor Malfoy - disse con la sua voce acuta.

- Manny, ho bisogno che tu chiami l'elfo amico di Harry Potter, Dobby, digli che lui ed i suoi amici sono in pericolo, non dire che ti ho mandato io, fai in fretta!! - disse Draco preoccupato, mettendosi le mani fra i capelli biondi.
Non l'aveva mai chiamata per nome, le aveva sempre soltanto rivolto degli insulti, ma quella situazione era diversa.

L'elfa fece un inchino e su smaterializzò.


Dopo un paio di minuti, che a Draco parvero l'eternità, si sentirono delle urla dal salone, corse nella cucina e vide che Bellatrix ed Hermione non c'erano più.

Arrivò in tempo per l'inizio di uno scontro, i Malfoy contro Potter ed i suoi amici.

Fiotti di luci rosse e verdi vagavano nella stanza, e Potter, con un semplice incantesimo di disarmo, prese la bacchetta a Draco.
Mentre tutti erano intenti a duellare, Draco vide che Bellatrix aveva disarmato Hermione ed era pronta ad ucciderla, ma lui con la prima bacchetta che trovò la schiantò.

Hermione lo guardò stralunata, e lui le fece segno di non dire niente a nessuno.
Poco dopo Dobby fece cadere l'immenso lampadario appeso nel salone e riuscirono a scappare.


Anche se Bellatrix aveva mantenuto la promessa di torturare Hermione, Draco avrebbe sicuramente mantenuto la sua, si sarebbe vendicato di lei.



Spazio Autrice.

Salve lettori, innanzitutto mi scuso per il ritardo ma non avevo ispirazione, spero che con questo capitolo sia riuscita a sorprendervi, almeno un po. Finalmente il nostro Draco si è svegliato ed ha fatto capire ad Hermione che lei in un qualche modo è importante per lui, speriamo che Hermione l'abbia capito u.u
Come sempre ringrazio coloro che hanno scritto una recensione ed aggiunto la mia storia fra le preferite, seguite e ricordate..vi invito a lasciarmi altre recensioni u.u

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto...fatemi sapere!!
Alla prossima,
Manu.



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Capitolo 9
*** Cap.9 ***


Cap.9 -
Far from the world of you and I, where oceans bleed into the sky. 


 









Successe tutto in un attimo.

Dalla rabbia mista a felicità di quando Ron era tornato insieme ad Harry e le dissero che avevano distrutto un Horcrux, a quando vennero catturati dai Mangiamorte e portati al Malfoy Manor.

Il tempo era passato velocissimo, tranne in quel momento.
Il momento in cui Bellatrix la stava torturando.
Sì, perché quella era una tortura, ben diversa da quelle di cui si racconta nella storia babbana.
Si trovava lì, stesa a terra in quella cucina, mentre Bellatrix le ordinava di dirle la verità.

Una qualunque persona al costo di non farsi torturare avrebbe parlato, ma non lei.
Hermione Granger era una Grifondoro, ed in quella casa aveva imparato ad essere coraggiosa e leale.

Coraggiosa, perché sopportava quelle torture senza aprir bocca.

Leale, perché non avrebbe mai tradito i suoi migliori amici.

E mentre lei si contorceva dal dolore e sperava in una dolce morte piuttosto che a quello, Draco era lì che la guardava.

Non era il suo solito ghigno alla Malfoy, ma era uno sguardo terrorizzato, uno sguardo che cercava di tranquillizzarla, perché altro non poteva fare.

Il dolore fu così forte che Hermione dovette chiudere gli occhi. Ma ad un certo punto si sentì un boato dal salone, il dolore svanì e quando aprì gli occhi, Draco non c'era più.

Bellatrix alzò la bacchetta e corse fuori dalla cucina lasciando Hermione lì da sola, che non se ne rimase con le mani in mano.
Appena sentì le urla dei suoi amici si precipitò nel salone tirando fuori la bacchetta e trovò davanti a lei tutti i Mangiamorte schierati contro Harry, Ron, Dobby ed Unci Unci.

Appena Ron la vide la abbracciò con le lacrime agli occhi e le sussurrò all'orecchie un - Non lascerò più che ti facciano questo - , Hermione sorrise e si mise fra lui ed Harry, pronta a scontrarsi contro i Mangiamorte.



La 'battaglia' proseguiva da un po', e Bellatrix quando vide Hermione da sola, non fece a meno di non scontrarsi con lei.

Non faceva altro che lanciare maledizioni su maledizioni, a cui Hermione sfuggiva per un soffio; quando vide che Harry aveva disarmato Draco, Hermione si distrasse e Bellatrix la disarmò, intrappolandola in una parete.

Non poteva scappare, mentre la vide avvicinarsi intenta ad ucciderla, non poteva fare niente, perché erano tutti intenti a duellare e lei era in trappola.

Pensò che non era giusto, che non poteva morire in questo modo, i suoi amici avevano bisogno di lei e non poteva lasciarli soli.
Si stava preparando alla sua morte, quando ad un certo punto Bellatrix cadde a terra con un tonfo e mostrò Draco, con la bacchetta puntata e la faccia soddisfatta.

Hermione non potè credere a quello che vedeva..Draco le aveva salvato la vita.
L'aveva sempre rifiutata, l'aveva sempre odiata, ma quel giorno no, quel giorno era cambiato.

Lo guardò stralunata, come a chiedergli perché aveva fatto quell'azione. Di conseguenza lui le fece segno di non dire niente e la lasciò scappare.

Lucius Malfoy alzò la manica del braccio sinistro e toccò il Marchio per chiamare il Signore Oscuro, per non farli scappare; Dobby prese la bacchetta di Draco dalle mani di Harry e fece cadere il grande lampadario appeso al soffitto per distrarre Bellatrix che si era lanciata verso di loro appena si era ripresa dallo schianto.

Mentre si stavano smaterializzando lanciò il suo pugnale verso di loro e scomparirono in un turbine di luce bianca.

Bellatrix urlò con tutta la rabbia che aveva in corpo,

- CHI È STATO QUELL'INSULSO CHE HA AVUTO IL CORAGGIO DI SCHIANTARMI?! - andò verso Draco, puntandogli la bacchetta al collo,

- Sei stato tu, vero? Tu che non hai avuto il coraggio di uccidere quella sporca Mezzosangue, tu che... -

- Non è questo il momento di litigare.. - intervenne Narcissa separando i due,

- ..abbiamo un problema più grosso, il Signore Oscuro sta arrivando e si aspetterà di trovare Potter..- non fece in tempo a finire la frase che con un turbine di fumo nero, Voldemort arrivò nel salone del Malfoy Manor, accompagnato dal suo fedele Nagini e dal suo servo Minus.

- Dov'è Potter? - disse Voldemort con un sussurro che fece raggelare il sangue a tutti i presenti.

- Mio signore.. - Bellatrix si fece avanti, inchinandosi davanti a lui,

- ..Potter e la sua marmaglia erano qui, li avevamo catturati; ce li avevamo sotto tiro quando.. - si girò ed indicò Draco,

- ..quello stupido ragazzino mi ha schiantata e.. - Voldemort le fece cenno di tacere.

- Vieni qui, Draco - Sebbene il terrore si stava impossessando di lui, Draco andò verso il Signore Oscuro indossando la sua solita maschera di ghiaccio, che nascondeva le sue emozioni.

- Draco, caro ragazzo..è vero quello che dice lei? - disse Voldemort, indicando Bellatrix.

Avrebbe voluto dire di sì, la verità voleva uscire orgogliosa dalla sua bocca, perché quella megera doveva lasciare in pace Hermione, o ne avrebbe subìto le conseguenze.
Ma non poteva tradire il Signore Oscuro, perché lui e la sua famiglia sarebbero morti, e lui non avrebbe potuto mostrare alla Granger la sua gratitudine.

- No, mio signore, non mi sarei mai permesso. - disse con voce sicura.

Bellatrix non osò replicare, e tornò al suo posto.

- So a cosa state pensando, lo sto leggendo dalle vostre inutili menti; ma non vi punirò. Potter mi è sfuggito parecchie volte, ed immagino quanto sia difficile per voi stolti catturarlo. Mi servite vivi, perché dobbiamo distruggerlo prima interiormente e poi esteriormente; e per distruggerlo interiormente dobbiamo privarlo di tutto ciò che ama, rendendolo debole..ed io, io lo catturerò. Io ucciderò Harry Potter, in persona. - disse Voldemort, con un sorriso amaro.



***


- Sono sicuro che la coppa di Tosca Tassorosso centri con i Lestrange...quando Bellatrix ha visto la spada di Grifondoro era terrorizzata. - disse Harry, mentre lavava i piatti della cucina di Villa Conchiglia.

In quei giorni non era più lui, la morte di Dobby l'aveva stravolto.

La notte non dormiva, anzi..piangeva.
Aveva perso un grande amico; avrebbe continuato a lottare, e lo avrebbe fatto per lui..gli doveva la vita.
La cosa più deprimente era che le sue ultime parole erano state il suo nome, non lo avrebbe mai dimenticato.


- Secondo me hai ragione.. - intervenne Hermione, che lo stava aiutando ad asciugare i piatti insieme a Ron,

- quando Bellatrix mi stava torturando, era per chiedermi se sapevo qualcosa della coppa..solo prima che arrivasse Dra..Malfoy, poi quand'è arrivato me l'ha chiesto in generale, come se non voleva che lo sapesse. - disse, ricordandosi con orrore quella situazione.

- Malfoy? - disse Ron, che incominciava ad assumere un colorito più rosso,
- Malfoy era lì? Mentre Bellatrix ti torturava? O è stato lui?! - disse quell'ultima parola con una nota di disgusto, dai suoi occhi si capiva che avrebbe voluto che al posto di Hermione ci fosse stato lui.

- No Ron, Bellatrix gli ha chiesto se voleva prendere il suo posto, e lui non ha detto niente..era terrorizzato quasi quanto me - disse Hermione, cercando di ricordarsi la sua espressione.

- A proposito.. - cercò di cambiare discorso,

-..avete chiamato voi Dobby? Per salvarvi? - chiese ad Harry.

- No, a dire il vero pensavo l'avessi chiamato tu..è arrivato insieme ad un'altra elfa..si chiamava, hem..iniziava con la M. - disse Harry, passandosi una mano fra i capelli.

- MANNY! - Sbottò Hermione, con un lampo di genio,

- Esatto, come fai a sapere il suo nome? - chiese Harry curioso.

- Hem..io, me l'ha presentata Dobby, lavorava nelle cucine di Hogwarts - Hermione si accorse dello sbaglio che stava per fare..Draco le aveva detto di non dire niente.

- Vado in camera mia, devo cercare qualche altro indizio sugli Horcrux..Harry, faresti meglio a parlarne con Unci - Unci della coppa, buonanotte ragazzi. - disse posando lo straccio.


***

"Manny, si chiamava Manny..stando al sogno che ho fatto quando eravamo nella foresta dovrebbe essere l'elfa domestica dei Malfoy. " pensò Hermione, coricandosi nel letto.

Sarà stata una coincidenza?
Hermione non ne era certa.

Prima della 'battaglia' nel salone del Malfoy Manor, quando lei aprì gli occhi Draco non c'era più. Poi ci fu il boato.

"E' stato Draco a chiamare Dobby" , quell'idea le balenava in testa da un po di tempo.

Poi lui l'aveva salvata da Bellatrix, anche quello le risultava strano.
Dopo tutto quello che era successo tra loro, lui l'aveva salvata, e le aveva fatto segno di non dire niente.

No, non c'era nessuna coincidenza..era la pura realtà.
Draco le aveva salvato la vita due volte.

Doveva trovarlo, prima che fosse troppo tardi..doveva parlargli, e ringraziarlo, perchè senza di lui sarebbe morta.

Immersa nei suoi pensieri, poco dopo si addormentò, con un sorriso stampato in faccia.




Spazio Autrice.

Eccomi finalmente con il nuovo capitolo che tanto reclamavate!
Dopo tutta quest'attesa spero che vi sia piaciuto, ho fatto del mio meglio per accontentarvi u.u
Beh, aspetto le vostre recensioni!
Come sempre ringrazio coloro che hanno lasciato le recensione e che hanno inserito la mia storia fra le preferite, ricordate e seguite :3

Alla prossima,
Manu.

P.S. Il titolo l'ho preso da The Catalyst dei Linkin Park.
 

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Capitolo 10
*** Cap.10 ***


Cap.10 -
When love wants to speak, reason must be silent. 



 










La suprema felicità della vita è essere amati per quello che si è o, meglio,
essere amati a dispetto di quello che si è.

(Victor Hugo)





 






Era passato molto tempo da quella 'battaglia' al Malfoy Manor, i tre amici avevano già trovato la coppa di Tosca Tassorosso, e visto che Unci
Unci aveva preso loro la spada, dovevano trovare un altro modo per distruggere l'Horcrux.



- Ragazzi, stanotte ho fatto un sogno...sono sicuro che gli altri Horcrux si trovino ad Hogwarts - disse Harry sicuro,

- Non possiamo andarci Harry, ci scoprirebbero..come fai ad esserne sicuro? - chiese Hermione, mentre si stavano scaldando davanti al fuoco.

- L'ho sognato, ho sognato Hogwarts, e Voldemort. È una sensazione che ho da quando mi sono svegliato , non è lo stesso sogno dove Sirius veniva torturato, Voldemort non centra niente..è la mia mente che me lo sta dicendo. - disse Harry ritrovando un po' di speranza, sarebbe tornato in quella scuola, nella sua vera casa, avrebbe rivisto tutti i suoi amici, e soprattutto avrebbe rivisto Ginny.

Sapeva che Voldemort l'avrebbe trovato, perché con Piton come preside ed i Carrow fra i piedi non avrebbe potuto nascondersi.
Sarebbe scoppiata una guerra per colpa sua, e non poteva evitarla.

- Un modo c'è per entrare ad Hogwarts senza venire catturati - all'improvviso ebbe un lampo di genio,

- Mielandia - al suono di quella parola tutti e tre sorrisero, ricordando gli anni passati.

- Come facciamo a distruggere l'horcrux senza la spada? - Hermione interruppe il loro fantasticare, con un nuovo problema,

- Ma certo!! - disse Ron esaltato,

- Harry, se ci serve il veleno di Basilisco per distruggere gli Horcrux, dobbiamo entrare nella camera dei segreti - disse rivolto ad Harry, con un sorrisone stampato in faccia,

- Dove cinque anni fa hai salvato Ginny...per la barba di Merlino, come ho fatto a non pensarci prima?! Sei un genio, Ron! - disse Hermione abbracciandolo, Ron arrossì.

- Perfetto, domani partiremo per Mielandia, e raggiungeremo Hogwarts - disse Harry prima di spegnere il fuoco ed accucciarsi nel suo sacco a pelo.



***



Nel frattempo ad Hogwarts le cose andavano peggio, i Carrow torturavano tutti tranne i Serpeverde, e Piton non si faceva vedere.

Minerva McGranitt approfittò di entrare nello studio del preside mentre Piton era assente.

- Inferius - disse schifata, la nuova parola d'ordine l'aveva sentita da Alecto Carrow, mentre entrava nello studio di Piton.
Ormai la scuola era diventata un covo di Mangiamorte con i suoi prigionieri, tra quelli c'era anche lei, che non poteva disubbidire ai Mangiamorte, perché sapeva quali sarebbero state le conseguenze.

- Minerva - sentì una voce dietro di se, si voltò e vide il ritratto di Silente, che la stava osservando dietro i suoi occhiali a mezzaluna.

- Albus, non sai quello che sta succedendo lì sotto, torture, magia oscura, maledizioni senza perdono... -

- Lo so Minerva, so quello che sta succedendo. Però posso prometterti una cosa, quest'inferno finirà, tutto finirà, bisogna avere pazienza. - disse Silente sorridendo.

- Come fai a saperlo? - disse la McGranitt confusa,

- Ti fidi di me, Minerva? -

- Mi fiderò sempre di te - disse con le lacrime agli occhi.


All'improvviso si sentì un frastuono e lei fece in tempo a correre fuori dallo studio per non farsi vedere, Alecto ed Amycus Carrow stavano correndo diretti verso la Sala Comune di Corvonero, così decise di raggiungerli.

Una volta entrata nella Sala Comune, vide Alecto ed Amycus che puntavano le loro bacchette contro Luna Lovegood,

- Che succede qui dentro? - disse rivolta a Luna, che guardò in basso vicino a se.


Ad un tratto si vide un fiotto di luce rossa provenire da vicino a lei ed i due Mangiamorte caddero a terra con un tonfo.

Dal nulla comparse Harry Potter, e per poco non le venne un infarto.

- Signor Potter, cosa ci fa qui? - disse sorpresa la McGranitt,

- Buonasera a lei, professoressa..Silente mi ha affidato un compito necessario per distruggere Voldemort, non posso dirle niente di più, deve fidarsi di me - disse Harry riemergendo dal mantello dell'invisibilità.

- Se è necessario per distruggere il Signore Oscuro, farò in modo che venga portato a termine..però prima dobbiamo liberarci di questi due. - disse indicando i due fratelli, che si stavano risvegliando dallo schianto.

- Signor Potter, è autorizzato a compiere una maledizione senza perdono, deve confonderli..e lei, signorina Lovegood, si nasconda insieme a lui. - Luna ed Harry si nascosero bene sotto il mantello, pronti ad uscire,

- Imperio - sussurrò Harry, i due Mangiamorte incominciarono a camminare avanti e indietro per la stanza, senza un obiettivo.

- Bene, seguitemi - disse decisa la McGranitt, pronta a rivoltarsi contro Voldemort.




***




Come tutti i giorni, Draco se ne stava in camera sua a pensare, a pensare a come si era ridotto, a tutto quello che era successo, e alla Granger.

Sì, perché dopo la 'battaglia' al Malfoy Manor i suoi sentimenti erano cambiati, ed anche lui.

Non provava più disprezzo per lei, ma un sentimento che non sapeva spiegare,
Troppo lontano dall'odio, ma molto vicino all'..

"No, non è possibile" pensò.


Amore, quella era la parola che sebbene a lui sembrasse così strana, era terribilmente vera.

Amore, per uno come lui quella parola non aveva mai avuto senso, per lui sarebbero dovute esistere soltanto le parole morte, potere e magia oscura, ma non voleva essere una persona così già dall'inizio; la strafottenza che dimostrava ogni giorno era solo una maschera che nascondeva i suoi veri sentimenti.

Ma stava cambiando, quella maschera di ghiaccio che portava dal primo anno ad Hogwarts aveva incominciato a sgretolarsi da quando Hermione gli aveva rivelato i suoi sentimenti, da quando lo aveva fatto sentire importante..almeno per lei.

Doveva parlarle, doveva dire ad Hermione che ricambiava i suoi sentimenti, prima che fosse troppo tardi.

"L'ho chiamata Hermione?" Pensò sorpreso,

"quella ragazza mi sta facendo uno strano effetto" gli scappò un sorriso, che subito nascose dietro la sua 'maschera' appena bussarono alla porta.

- Avanti - disse serio,

- Draco, devi scendere...Severus ed il Signore Oscuro sono arrivati - disse Narcissa con voce roca, le sue già presenti occhiaie erano più marcate del solito..da quando il Signore Oscuro si era praticamente trasferito a casa loro, lei non era più la stessa.

Draco cercò di non preoccuparsene, perchè doveva scendere subito.




- Ora che ci siamo tutti - disse Voldemort rivolto alla tavolata dei Mangiamorte,

- Severus ha un annuncio da darci - Piton si alzò dalla sedia e si schiarì la voce.

- Potter è ad Hogwarts - disse con la sua voce gelida, gli occhi rossi di Voldemort sembrarono illuminarsi,

- Quindi Potter è ad Hogwarts? Bene, andremo lì e finchè non si consegnerà a me, dovrete distruggere qualsiasi cosa e qualsiasi persona che ama, a partire dai suoi amichetti. -


A Draco per poco non venne un colpo, per amichetti intendeva anche Hermione..avrebbero incominciato da lei, l'avrebbero seguita.

- Io penserò alla sua amichetta, la Granger - disse Bellatrix con voce malvagia, rigirandosi la bacchetta,

- No, penserò io a lei - disse ad un certo punto Draco,

- Come tu? Non sei riuscito ad ucciderla due volte, non ci riuscirai nemmeno adesso! -

- Per questo, voglio dimostrarti che non sono un codardo come pensi tu - disse tranquillo, se Hermione fosse stata nelle sue mani non sarebbe successo nulla, ma se il Signore Oscuro scoprisse quello che ha in mente, gli avrebbe uccisi tutti e due, compresa la sua famiglia..non poteva rischiare di essere scoperto..doveva fare qualcosa.


- Bene.. - disse Voldemort, accarezzando il suo inseparabile serpente Nagini,


- E' in atto una guerra, che guerra sia! - urlò, e tutti si materializzarono verso Hogwarts, in un turbine di fumo nero.




Spazio Autrice.

Buonasera lettori, finalmente ho pubblicato il decimo capitolo, non ci credo di essere arrivata fino a qui..e questo è grazie a voi, che mi avete sempre dato fiducia :')
Prima di tutto volevo chiedere scusa per il capitolo corto, ma questo è un capitolo di transizione..il prossimo sarà un capitolo molto importante, dove inizierà la seconda guerra magica, e ci sarà la cosiddetta sorpresa di cui vi avevo parlato nelle recensioni..ho già in mente cosa scrivere (in realtà questo capitolo ce l'avevo in mente dall'inizio della storia), quindi non tarderà ad arrivare.

Spero comunque che questo capitolo vi sia piaciuto, è più riservato alle riflessioni di Draco, che sono molto importanti in questa parte della storia.
Come sempre ringrazio coloro che hanno lasciato le recensioni (vi invito a lasciarne tante altre :3), e coloro che hanno inserito la mia storia fra le preferite, seguite e ricordate :3

Preparatevi psicologicamente al prossimo capitolo, io vi ho avvisati u.u

Alla prossima :)
 

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Capitolo 11
*** Cap.11 ***


Cap.11 -
And with the cataclysm raining down; insides crying, “save me now”. You were there impossibly alone. 


 









Il ritorno ad Hogwarts per Hermione non era stato dei migliori.

L'aveva immaginato felice e tranquillo, come il primo giorno di scuola.

Immaginava di non veder l'ora di tornare, come tutti gli anni; ma quella volta era diverso, temeva il ritorno ad Hogwarts, perché lì tutto sarebbe finito, perché non era più la stessa..perché stava per scoppiare una guerra, ancor peggiore di quella dell'anno prima.

Sì, una guerra..perché Piton aveva scoperto che loro erano ad Hogwarts ed era andato a riferirlo a Voldemort.

La professoressa McGranitt aveva radunato tutti per proteggere il castello, aveva lanciato il Protego Maxima e tutti erano pronti per combattere, l'esercito di Voldemort stava arrivando.

Si stava chiedendo dov'era Draco, doveva essere da qualche parte lì fuori.
Doveva parlargli e chiedergli perchè non l'aveva uccisa quando ne aveva avuto l'occasione, doveva vederlo, almeno per l'ultima volta.

Harry e Ron arrivarono dietro di lei, distogliendola dai suoi pensieri.

Dovevano trovare al più presto il veleno di Basilisco, e dovevano distruggere l'Horcrux.

- Hermione, dobbiamo andare nella camera dei segreti! - disse Ron prendendola per mano, prima che lo scudo protettivo venisse distrutto.





***





Mentre i sotterranei venivano evaquati, Draco si materializzò nella massa, per evitare di farsi vedere.

Aveva un compito, doveva pensare ad Hermione, ma non come voleva il Signore Oscuro: doveva parlarle, al più presto, rivelarle i suoi sentimenti, prima che fosse troppo tardi.

Nel frattempo la guerra era iniziata, lo scudo protettivo creato per proteggere Hogwarts era stato distrutto ed i Mangiamorte si erano riversati nel castello.

Fiotti di luci rosse e verdi sfrecciavano fra le mura del castello, molti corpi si erano riversati al suolo ed il Marchio Nero risplendeva nel cielo con la sua luce accecante.

In quel momento Draco si accorse (anche se lo aveva sempre fatto) di desiderare con tutto il suo cuore la morte di Voldemort, desiderava con tutto se stesso che Potter lo sconfiggesse.



Altri corpi cadevano, altre anime buone morivano per mano dei Mangiamorte, l'esercito di Voldemort stava sopraffando quello di Hogwarts.

In quel momento ebbe il terrore che Potter non ce la facesse, che Voldemort fosse più forte di lui e che vincesse.

Se Voldemort avrebbe vinto, se avesse scoperto i sentimenti che provava per Hermione l'avrebbe uccisa...perché lei avrebbe parlato, perché un suo brutto difetto era che non riusciva a tenere la bocca chiusa. Anche se quel difetto per una volta aveva portato a Draco ad innamorarsi di lei.

Mentre altri corpi cadevano e la scuola piano piano veniva distrutta, Draco corse su per le scale a cercarla.

Appena arrivato al primo piano sentì la sua voce provenire dall'infermeria.

I letti erano tutti accatastati in un angolo, c'era una terribile puzza di fumo ed il grande lampadario tramava.

Hermione stava lottando contro un Mangiamorte, doveva trattenersi se no l'avrebbero scoperto...ma l'impazienza di parlare con lei ed il terrore che la uccidesse lo travolsero.

- Avada Kedavra! - un fiotto di luce verde colpì il Mangiamorte in piena schiena che cadde a terra con un tonfo, Hermione guardò Draco con gli occhi spalancati, aveva addosso i segni della battaglia, Draco non potè resistere.

Piano piano si avvicinò a lei, e più si avvicinava, più lei si allontanava.

- Non voglio farti del male, voglio solo parlarti - disse Draco guardandola dritta negli occhi.

"Sei bellissima, Mezzosangue" pensò mentre la guardava,

- È da molto che devo dirtelo. Dal giorno in cui mi hai detto che mi amavi non mi sono mai dimenticato le tue parole.
Non ho passato giorno senza pensarci, senza pensare a te.
Mi hai fatto sentire importante, mi hai fatto capire che almeno per te non ero un mostro...mi hai fatto capire che anche le persone come me possono cambiare. Sì, sono cambiato, ho ripensato a tutti i miei errori, e... - lentamente si avvicinò a lei, le accarezzò il viso e la baciò.

Non era un semplice bacio, ma un bacio che sapeva di rimorso, di tristezza, di paura...di amore.



Hermione non credeva a quello che stava succedendo, Draco le aveva detto quello che aspettava di sentire da più di tre anni, era cambiato finalmente, l'aveva ascoltata, tutto quello che desiderava si era avverato.

Avrebbero continuato a baciarsi per altri minuti, secondi o anche ore, ma un problema li travolse.

Era in corso una guerra, se si fossero messi assieme e Voldemort l'avesse scoperto li avrebbe uccisi.

Quando si staccarono si guardarono negli occhi senza proferire parola, ancora abbracciati e sorridenti.

- So quello che stai pensando.. - Hermione ruppe quel silenzio,

- Non ci scopriranno mai, possiamo nasconderci..poi quando Harry sconfiggerà Voldemort sarà tutto finito, potremo stare insieme, niente e nessuno ce lo impedirà. - disse tutto d'un fiato.

Prima di rispondere Draco la guardò intensamente, poi tutte le sue emozioni vennero a galla, la sua maschera di ghiaccio si ruppe in mille pezzi.

- E se Potter non riuscisse a sconfiggere Voldemort? Come faremo noi due? Non hai ancora capito che a me non importa niente di me stesso, ma solo di proteggere te? - disse Draco con le lacrime agli occhi,

- Non puoi sapere quello che succederà, ci scopriranno, e tu verrai uccisa..io non sarò lì a proteggerti perché sarò già morto! È questo quello che vuoi, Hermione? - era disperato, non poteva fare niente per loro, non era destino che stessero assieme, erano troppo diversi..eppure troppo
simili.

- I - i - io..non posso lasciarti andare, non posso, ti ho sempre amato, ed il dolore nel lasciarti sarebbe ancor peggiore di una maledizione.
Ma non voglio neanche perderti, non voglio che tu muoia per causa mia..non me lo perdonerei mai. - disse Hermione fra i singhiozzi.

Le parole di Draco erano così vere da far paura.

Era sempre stata sicura che Harry avesse potuto sconfiggere Voldemort, ma se fosse stato il contrario? Avrebbe perso tutto, Harry, Ron, Ginny...Draco.

- Hermione.. - Draco la chiamò con un sussurro.

Aveva trovato un modo per salvarla dal futuro che la attendeva, per non farla soffrire, ma lei non doveva saperlo.

Era l'unico modo per risolvere quel terribile problema, non c'erano altre soluzioni.

Le prese il viso fra le mani ed appoggiò le labbra sulle sue, le lacrime scendevano sui loro visi e si mischiavano come i loro sentimenti.

Si lasciarono andare ad un bacio colmo di tristezza e d'amore..forse l'ultimo che si sarebbero dati.

- Hermione ascoltami, io ti amo, ti amerò sempre e lo sto facendo per questo..chiudi gli occhi - disse Draco tentando di reprimere i singhiozzi, per non farle capire quello che stava per fare.

- Anch'io ti amo, Draco - disse chiudendo gli occhi, Draco prese la bacchetta e gliela puntò alla tempia.




- Oblivion –





***




Dopo aver pronunciato l’incantesimo Draco si materializzò nella Sala Grande, il dolore si stava impossessando di lui, sentiva delle fitte al cuore molto forti e all'improvviso ebbe un Deja - Vu.

Aveva già vissuto quella scena, si ricordò che due anni prima aveva fatto un sogno, e quando si era svegliato aveva sentito quella fitta al cuore.
Aveva pensato che fosse dovuta alla sua famiglia, ma era dovuta ad Hermione, la donna che amava e che aveva perso.

Si riprese dai suoi pensieri quando vide sua zia Bellatrix e la madre di Weasley sche tavano combattendo, appena Draco la vide provò un senso di dolore e di rabbia tale che non riuscì a trattenersi.

Quella donna li aveva sempre tenuti lontani, avrebbe fatto qualunque cosa pur di uccidere Hermione…e lui.

Pensava fosse un codardo, che non sarebbe mai riuscito ad uccidere nessuno, quello era il momento di dimostrarle il contrario.

- Cosa ci fai qui? Vuoi uccidermi? Sappi che non mi farò sconfiggere da un lurido Mangiamorte come te – disse Ginny con le lacrime agli occhi, puntandogli la bacchetta sul petto, la morte di Fred l’aveva stravolta, ed avrebbe ucciso chiunque pur di vendicarlo.

- Non voglio ucciderti, stupida ragazzina, la tua amica è in infermeria..vai subito da lei, ha bisogno di te – disse Draco, mentre le lacrime scendevano sul suo viso pallido.

All’inizio Ginny lo guardò curiosa, poi corse fuori dalla Sala Grande.


- Oh caro Dracuccio, eccoti qui..hai ucciso la Granger o sei un lurido codardo come ho sempre pensato? – disse Bellatrix mentre lanciava maledizioni contro Molly Weasley.

- Sai zia, penso che non mi reputerai più un codardo, perché oggi ho ucciso una persona. Avada Kedavra! – Bellatrix cadde a terra con la bacchetta ancora puntata e gli occhi sgranati per la sorpresa, Draco la guardò con un sorriso soddisfatto, aveva mantenuto la sua promessa.


Molly Weasley lo guardò stupefatta, poi gli rivolse un dolce sorriso.

- Sapevo che non eri veramente come tutti dicevano – disse con le lacrime agli occhi,

- Hai salvato me e la mia famiglia, sarò sempre in debito con te – e detto questo uscì dalla Sala.

Si era vendicato di quella donna, l’aveva uccisa, come aveva promesso, ma non era felice.

Aveva salvato Hermione, privandola delle sofferenze, ma non aveva salvato se stesso.

Urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, come per cacciare via il dolore e la rabbia, ma quelli rimasero, e sarebbero rimasti sempre.




Spazio Autrice.

Lo so, ora vorrete uccidermi.
Non era questa la sorpresa che vi aspettavate, però a me era venuta in mente questa scena, ce l'avevo in mente da quando ho iniziato a scrivere la storia ed alla fine ho dovuto scriverla.

Non disperate però, la storia non è finita, tutto può succedere...nel prossimo capitolo, perchè forse sarà l'ultimo *piange*.
Spero che questo capitolo vi abbia fatto lo stesso effetto che ha avuto su di me mentre scrivevo, stavo piangendo come una fontana ç___ç
La storia sta per finire, ed io ancora non ci credo...mi ci sono tanto affezionata e mi duole tanto finirla DD:


Ma prima o poi tutto finisce, e qualcosa di nuovo inizierà, vi voglio sempre qui presenti, ok?
Bene, ringrazio coloro che hanno lasciato delle recensioni e coloro che hanno inserito la mia storia fra le preferite, seguite e ricordate.
Voglio assolutamente sapere che effetto vi ha fatto questo capitolo, quindi recensite! :D

Alla prossima! :)

 

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Capitolo 12
*** Cap.12 ***


Cap.12 -
There's a feeling I get when I look to the west, and my spirit is crying for leaving. 


 









Hermione Granger si ritrovò stesa a terra mentre la battaglia volgeva al termine e l’odore del fumo le invadeva i polmoni.

Non ricordava esattamente cos’era successo prima, ma sentiva un vuoto nel cuore che non riusciva a comprendere; nella sua mente affiorò l’immagine sbiadita di una figura pallida, alta con un mantello scuro: “un Mangiamorte deve avermi schiantata un attimo fa” pensò, ma poi ricordò che quello sguardo che aveva davanti, quegli occhi chiari che la guardavano con un misto d’amore e tristezza non potevano essere di un Mangiamorte, perché uno di loro non avrebbe mai guardato ‘quella lurida Mezzosangue’ in quel modo.

Assorta in quei pensieri decise di aprire gli occhi e ritrovò quegli occhi chiari che ricordava così tristi e capì che davanti aveva Ron Weasley, il suo ‘ragazzo’ che aveva baciato dopo aver distrutto l’Horcrux nella camera dei segreti.


- Hermione... - disse Ron con voce roca,

- Ron.. - disse Hermione confusa.

La parola giusta in quel momento era la confusione, sentiva che dentro di se mancava qualcosa, come se avesse perso una parte importante della sua vita.

Ed ecco lì Ron, che la guardava con le lacrime agli occhi, che la chiamava con voce roca.

- Ti ho cercata dappertutto, dov'eri finita? - chiese aiutandola ad alzarsi,

- Io, non ricordo.. - disse Hermione ancora più confusa.

- Che è successo, Ron? - gli chiese, notando le lacrime che scendevano dal suo viso,

- Fred... - disse fra i singhiozzi,

- ...è morto. - A Hermione cadde il mondo addosso.

Fred, colui che la faceva sempre ridere anche quando era triste, colui che era riuscito a trovare la sua unica vena scherzosa e ribelle.

Era morto.
E con lui era morta la felicità che trasmetteva alle persone con cui stava.

- Ed...Harry dov'è? - chiese Hermione con la testa bassa,

- È andato a consegnarsi a Voldemort...e se non ce la facesse? Se non riuscisse a sconfiggerlo? Non voglio perdere anche lui! - disse Ron singhiozzando, Hermione si avvicinò a lui e lo abbracciò,

- Andrà tutto bene - disse accarezzandogli la testa.

- Hermione!! - Ginny sbucò dalla porta e corse ad abbracciarla,

- Hem, io vado in Sala Grande - disse Ron grattandosi la testa, come Ron uscì Ginny si affacciò alla porta per vedere se non c'era nessuno.
- Stai bene? Malfoy mi ha detto che eri qui - disse Ginny asciugandosi le lacrime,

- C - cosa? Malfoy? - chiese Hermione confusa,

- Si, Malfoy! Mi ha detto che avevi bisogno di me - disse Ginny spostandosi una ciocca di capelli dal viso,

- Come poteva saperlo? C'era Ron davanti a me quando mi sono svegliata - disse cercando di ricordare.

- Svegliata? Perché, cos'è successo? - le chiese agitata,

- Non lo so, Ginny..mi sono ritrovata stesa a terra, ma non ricordo il perchè, non ricordo niente di quello che è successo prima..ti sembra normale? -

- Non lo so Hermione, a meno che qualcuno non ti abbia Obliviata. Fatto sta che quando Malfoy mi ha detto di andare da te stava piangendo, è questa la cosa strana..era come se mi stesse implorando con lo sguardo - disse Ginny perplessa,

- Malfoy stava piangendo? Da quando in qua? Aspetta...È davvero possibile che qualcuno mi abbia Obliviata? - Quella era l'unica soluzione possibile, se non ricordava quasi niente di quello che era successo prima di risvegliarsi allora qualcuno doveva averla Obliviata...ma chi?

"Come faceva Malfoy a sapere dov'ero, e perchè stava piangendo quando lo ha detto a Ginny?" queste domande la tormentavano da quando si era svegliata, quando ad un certo punto entrò Ron e prendendole per mano le portò fuori da quella stanza.

- Che succede, Ron? - chiesero la rossa e la riccia all'unisono, mentre correvano fuori dalla scuola,

- Harry sta per scontrarsi con Voldemort, dobbiamo stargli vicino!! - urlò Ron, che aveva ritrovato un pò di speranza.




***




- Avada Kedavra! -


- Expelliarmus! -


Era l'ultimo scontro fra Potter ed il Signore Oscuro, quel giorno la guerra sarebbe finita, o avrebbe regnato il male, o il male sarebbe stato sconfitto.

Dalle loro bacchette uscirono dei fiotti di luce rossa e verde che andarono ad unirsi formando una specie di sfera al centro, che li divideva.

In quel momento Draco, dalla parte dei Mangiamorte, osservava insieme a loro la scena, sperando con tutto il cuore che il Signore Oscuro venisse sconfitto..anche se, vedendolo così forte, le speranze erano poche.

Hermione era lì, dall'altra parte, abbracciata a Weasley.
Era bellissima, come sempre, qualche ora prima era abbracciata a lui, dicendogli che lo amava, adesso invece non si ricordava niente, per colpa sua.

Era la cosa migliore però, l'aveva salvata da una sorte peggiore, se il Signore Oscuro avesse vinto ed li avesse scoperti, li avrebbe uccisi tutti e due, ed avrebbe spezzato il loro amore.

Così Draco le aveva cancellato un pezzo di memoria, facendole dimenticare che amava lui, e non Weasley.
Continuava a ripetersi che l'aveva fatto per il suo bene, perchè l'amava; ma il dolore per la sua perdita era troppo forte.
No, non era morta, ma lui stava lentamente morendo interiormente.

Ed eccola lì, bella come il sole, che gli rivolgeva uno sguardo.
Uno sguardo che tempo fa lo rendeva indifferente, ma in quel momento no.
Quello sguardo gli ricordò il giorno in cui l'aveva salvata da Bellatrix, era interrogativo.

Forse si stava chiedendo perchè lui la guardasse, perchè la guardasse sorridendo, senza quel ghigno malefico che le aveva sempre rivolto.
Si era perso in quello sguardo, in un mondo dove nessuno sarebbe arrivato, dove c'erano lui e lei, finalmente felici.

Si risvegliò da quel sogno quando lei spostò lo sguardo dal suo e corse davanti a sè, mentre le urla e gli applausi rimbombavano in quella che restava della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.


Il Signore Oscuro era stato sconfitto.





***




La guerra era finita, una guerra che durava da più di quindici anni, e che era terminata con la vittoria del bene.

Erano liberi, non dovevano più scappare, il male non c'era più.

Harry, Ron ed Hermione erano abbracciati in mezzo alla folla, ridendo e piangendo dalla felicità, non credevano neanche loro a quello che era successo.
Quando sciolsero l'abbraccio Ginny corse da Harry e lo baciò come non aveva mai fatto, come per dimostrargli la sua gratitudine e Ron corse ad abbracciare la sua famiglia.

Hermione rimase lì, con un sorriso stampato in faccia, quando ad un certo punto vide Malfoy correre dentro la scuola.
In quel momento ricordò il suo sguardo prima della sconfitta di Voldemort, le stava sorridendo e lei si chiedeva il perchè.
Si chiedeva anche come faceva a sapere che lei qualche ora prima era stesa a terra in infermeria, perchè stava piangendo e perchè, anche dopo che la guerra era finita, sentiva ancora quel vuoto dentro.


Sentiva dentro si sè che Malfoy centrava qualcosa con quella storia, decise così che doveva parlargli.
Mentre tutti erano impegnati a gioire ed ad abbracciarsi, Hermione corse dentro la scuola per cercarlo.

Non sapeva dove cercarlo, così decise di andare in infermeria, dove tutto era iniziato.

Vicino all'infermeria c'era una porta socchiusa, quella porta dal secondo anno era stata chiusa con un incantesimo molto potente, in grado di non farla aprire da nessuno.
Da quell'anno Hermione si chiedeva cosa di fosse all'interno.
Presa dalla curiosità entrò in quella stanza, all'interno c'era un enorme specchio, lo specchio delle brame.
Lo specchio che sei anni prima aveva mostrato ad Harry dov'era la pietra filosofale.

Si dice che quello specchio rifletta qualunque cosa che desideriamo con tutti noi stessi.
Solo che Hermione vedeva solo lei stessa e dietro di lei una figura sbiadita, che la guardava con un misto d'amore e tristezza, la stessa figura che ricordava da quando si era svegliata.

Non riusciva a capire chi fosse, la sua mente era offuscata.
Quando ad un certo punto la porta si aprì e quella figura prese forma,


"Non è possibile" pensò Hermione, mentre sentiva che quel vuoto al cuore pian piano si colmava.






Spazio Autrice.

Salve lettori, ecco finalmente il tanto atteso capitolo che chiedevate con impazienza.
Come avrete notato la storia non è finita, perchè (per la vostra felicità) questo capitolo ha un finale sospeso.
Sì, voglio creare mooolta suspance, è questo che ci vuole in questo momento u.u
Non posso dirvi se il prossimo sarà l'ultimo capitolo, perchè non sapete ancora il finale della storia..tutto si deciderà nel prossimo capitolo.
Voglio ringraziare coloro che hanno lasciato delle recensioni e coloro che hanno inserito la mia storia fra le preferite, ricordate e seguite u.u
Vorrei tanto sapere il vostro parere su questo capitolo, quindi non siate timidi u.u

Continuate a seguirmi, perchè la storia non è ancora finita!
Alla prossima :)


P.S. Il titolo del capitolo è una frase di Stairway to Heaven dei Led Zeppelin.
 

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Capitolo 13
*** Cap.13 ***


Cap.13 -
And when the night is cloudy, there is still a light that shines on me. 


 









"Non è possibile" pensò Hermione, mentre sentiva che quel vuoto al cuore pian piano si colmava.

Dietro di lei prese forma una figura alta e snella, bionda con la pelle pallida.

Lentamente si avvicinò e si mise accanto a lei, guardando lo specchio.

Non poteva crederci, nello specchio vedeva soltanto il loro riflesso, anche se dopo averlo visto quel vuoto che sentiva si stava colmando.

- Cosa vedi? - le chiese Draco, ormai sicuro che il suo incantesimo avesse fatto effetto.

- I - io...vedo il nostro riflesso -,

non era possibile, lo specchio doveva sicuramente essere rotto.

- Anch'io lo vedo.. - disse Draco scoraggiato, forse lo specchio era rotto, perché lei non avrebbe mai potuto vedere il loro riflesso.


Ad un certo punto vide che nello specchio stava passando un braccio attorno alle spalle di Hermione, e tutti e due sorridevano spensierati.
Sul viso di Draco comparve un sorriso amaro, ed Hermione spalancò la bocca.

- Che succede? - chiese Draco,

- Pensavo che lo specchio fosse rotto, ma...tu mi hai passato un braccio attorno alle spalle e stiamo sorridendo..è possibile? - chiese Hermione sconcertata,

- C - cosa? - chiese Draco sorpreso,

"Non è possibile, il mio incantesimo deve aver funzionato, allora perché lei vede quello che vedo io? " pensò,


- So che può sembrare strano, ma mi sembra di aver perso una parte importante della mia vita..ho sentito un vuoto al cuore per tutto questo tempo, ma quando ti ho visto è sparito - disse Hermione pensierosa,

"Sei sempre la solita, Granger" pensò Draco sorridendole,

- Ma tu non provi queste cose quando stai con Weasley? -

- Io non sto con Ron, ci siamo baciati, anche se non ricordo di averlo mai fatto.. - disse Hermione cercando di ricordare, poi in quel momento si ricordò delle domande che doveva rivolgergli.

- Volevo chiederti una cosa, come facevi a sapere che mi trovavo in infermeria? Non so perché, ma ho la vaga idea che centri tu con tutta questa storia - disse Hermione scrutandolo attentamente, sul suo viso comparve un sorriso,

- Prima mi hai detto che hai l'impressione di aver dimenticato una parte importante della tua vita..ma sei proprio sicura di aver dimenticato tutto? -

- Ho il vago ricordo di una figura pallida con gli occhi chiari, la stessa che ho visto nello specchio, solo che quando sei entrato tu ha preso le tue sembianze. - disse Hermione pensierosa.

In effetti da quando era entrato in quella stanza quel vuoto al cuore che sentiva da quando si era risvegliata in infermeria era scomparso.
Per quale motivo?
Perché Malfoy?

Avrebbe dovuto odiarlo, ma questo lo sentiva come un ordine, come se qualcuno le avesse ordinato di odiarlo contro il suo volere.

In quel momento Draco si rese conto che c'era ancora una speranza per riavere la sua amata.
Il suo incantesimo non aveva avuto completamente effetto, perché lei ricordava quella figura, la sua figura, che era sbiadita a causa dell'incantesimo.

Ricordò la regola che le aveva insegnato sua madre,
Se vuoi che i tuoi incantesimi abbiano completamente effetto devi volerlo davvero.

Aveva cercato di seguire quella regola, ma il suo cuore gliel'aveva impedito.
Aveva fatto bene ad impedirglielo, gli aveva dato un'altra possibilità.

- Ho una risposta a tutte le tue domande, seguimi - disse Draco ritrovando un po' di speranza,

- Dove andiamo? - chiese Hermione, mentre uscivano dalla stanza,

- Tu vuoi ricordare giusto? Farò in modo che questo avvenga - disse Draco, mentre imboccavano un angolo.


Aveva trovato un modo per far tornare la memoria ad Hermione, sperando che quello sarebbe bastato.

E cosa di più utile del Pensatoio?

Impiegarono un po' di tempo ad arrivare per via della gente che correva e saltava, infine riuscirono ad arrivare nella torre più alta della scuola, in quello che rimaneva del vecchio studio di Silente.

Non dovettero nemmeno pronunciare la parola d'ordine perché l'ingresso era stato distrutto durante la guerra.

Quando entrarono nello studio li accolsero tante urla e risate dei vecchi presidi nei ritratti, che stavano festeggiando la sconfitta del Signore Oscuro.

Mentre Hermione sorrideva ai ritratti che la ringraziavano e le offrivano del thè, Draco stava trascinando il Pensatoio al centro della stanza, poi tornò indietro e prese una fialetta dall'armadio dietro di lui.

Con un lento movimento appoggiò la punta della bacchetta sulla sua tempia e ne uscì fuori un liquido trasparente che andò a finire dentro la fialetta.

- Che stai facendo? - chiese Hermione guardando prima lui e poi il Pensatoio,

- Questo è l'unico modo per farti recuperare la memoria, e come già sospettavi sono l'unico che può aiutarti a recuperarla - disse Draco versando il liquido trasparente nel Pensatoio.

- Adesso entra dentro il Pensatoio, dopo di te - disse facendole cenno di andare,

- Fidati di me, tutte le tue domande avranno una risposta - disse sorridendole, vedendola incerta.

Hermione mise la testa dentro il Pensatoio, sperando di riuscire a trovare la memoria, anche se continuava a trovare strano che Draco potesse aiutarla; subito dopo di lei entrò anche lui, sperando con tutto il cuore che funzionasse.

Con un turbine di luce azzurra si ritrovarono nella cucina del Malfoy Manor, dove l'immagine in bianco e nero di Bellatrix che stava torturando Hermione riportò alla luce dei brutti ricordi nella mente di tutti e due.

- Ricordi quella scena? - chiese Draco, mentre le urla di Hermione riecheggiavano nella stanza,

- Sì, purtroppo - disse Hermione toccandosi la cicatrice che le aveva inflitto Bellatrix.

- ..e quello sei tu, hai una faccia preoccupata..questa parte non la ricordo - disse Hermione guardando attentamente il Draco in bianco e nero, che si stava allontanando dalla stanza.

- Che stai facendo? - chiese Hermione, mentre insieme lo seguivano,

- Come hai detto tu, ti sembra di aver perso delle parti importanti della tua vita, io te le sto mostrando - disse Draco, mentre si appostavano vicino ad una mensola della cucina.





- Manny - sussurrò Draco, guardandosi attorno.

Si udì un crac e davanti a lui comparve un'elfa dagli occhi verdi, coperta solo di stracci,

- Signor Malfoy - disse con la sua voce acuta.

- Manny, ho bisogno che tu chiami l'elfo amico di Harry Potter, Dobby, digli che lui ed i suoi amici sono in pericolo, non dire che ti ho mandato io, fai in fretta!! - disse Draco preoccupato, mettendosi le mani fra i capelli biondi.







- Perchè l'hai chiamata? Per liberare Harry e Ron? Non capisco.. - disse Hermione confusa,

- No, l'ho fatto per aiutare te - disse Draco guardando l'elfa che spariva,

- P - perchè? - chiese guardandolo dritto negli occhi,

- Te lo spiegherò a tempo debito, seguimi - disse Draco, mentre uscivano dalla cucina.


Si ritrovarono nel salone, dov'era in corso una battaglia, i Mangiamorte contro i tre ragazzi, Dobby e Unci - Unci.
Come ricordava bene, Hermione stava combattendo con Bellatrix, ma poi accadde una cosa che non ricordava: da dietro Bellatrix, Draco prese una bacchetta e la schiantò.


- C - cosa? Non me la ricordo questa scena, è stato Dobby a salvarmi facendo cadere il lampadario! - disse Hermione spalancando gli occhi, in effetti subito dopo si udì il rumore del lampadario che si frantumava a terra, facendo sussultare i due.

- Alla fine di questo viaggio capirai perchè non ricordi molte cose - disse Draco prendendole la mano, e si ritrovarono nella Sala Grande, dove tutti stavano facendo colazione.

Si vedevano le figure di Harry e Ron che mangiavano, quando ad un tratto arrivò Hermione che bevve il succo di zucca di Harry tutto d'un sorso; da una colonna comparve Draco che a tutta velocità prese Hermione e la portò in una stanza fuori dalla Sala Grande.

- Ecco, ricordo soltanto di aver bevuto il succo di zucca, ma questa scena no..che è successo? - chiese Hermione, mentre uscivano dalla Sala Grande,

- Dentro quel succo di zucca c'era della Veritaserum, era uno scherzo per Potter, ma tu non dovevi berla, sapevi cose che nessun altro doveva sapere. - disse Draco, mentre entravano nella stanza.





- Draco, io sono innamorata di te da tanto tempo e non riesco a non pensare a te. Io piaccio a Ron, è il mio migliore amico e non voglio farlo soffrire, ma a me piaci tu … Draco, io ti amo. – disse Hermione tutto d’un fiato.




- C - cosa?! Io ti amavo? - chiese Hermione sconcertata,

- Si Hermione, tu mi amavi, questa è la parte più importante che non ricordi - disse Draco, mentre la sua figura usciva dalla stanza,

- E tu come hai reagito? Cioè, tu... -

- All'inizio rimasi sconcertato, ma più il tempo passava e più i sentimenti per te aumentavano. - disse Draco interrompendola, mentre si ritrovarono fuori dall'infermeria di una Hogwarts semi - distrutta, il giorno della grande battaglia.

Hermione si sentiva strana, sembrava di averle già vissute quelle scene, ma non le ricordava perfettamente.
Lei amava Draco, non le sembrava per niente una cosa strana, perchè cominciava a sentire dentro di se un po di calore, forse stava recuperando la memoria, perchè si sentiva stranamente bene.

Nella sua mente sfrecciavano delle immagini, le stesse immagini che ricordava così sbiadite quando si risvegliò nell'infermeria, ma che adesso stavano acquistando la loro giusta forma.

E in quelle immagini c'erano lei e Draco.


Mentre la figura in bianco e nero di Hermione stava combattendo contro un Mangiamorte, entrò correndo quella di Draco.





- Avada Kedavra! - un fiotto di luce verde colpì il Mangiamorte in piena schiena che cadde a terra con un tonfo, Hermione guardò Draco con gli occhi spalancati,

piano piano Draco si avvicinò a lei, e più si avvicinava, più lei si allontanava.

- Non voglio farti del male, voglio solo parlarti - disse guardandola dritta negli occhi. - È da molto che devo dirtelo. Dal giorno in cui mi hai detto che mi amavi non mi sono mai dimenticato le tue parole.
Non ho passato giorno senza pensarci, senza pensare a te.
Mi hai fatto sentire importante, mi hai fatto capire che almeno per te non ero un mostro...mi hai fatto capire che anche le persone come me possono cambiare. Sì, sono cambiato, ho ripensato a tutti i miei errori, e... - lentamente si avvicinò a lei, le accarezzò il viso e la baciò.





Hermione guardò Draco, e lui guardò lei,

- Questa è un'altra scena che sicuramente non ricorderai - disse con un sorriso amaro,

- A me invece sembra di ricordarla, le immagini sbiadite che avevo in mente prima erano queste, vero? - disse Hermione sorridendo,

- Esattamente. - disse Draco, tornando a guardare la scena.




Quando si staccarono si guardarono negli occhi senza proferire parola, ancora abbracciati e sorridenti.

- So quello che stai pensando.. - Hermione ruppe quel silenzio,

- Non ci scopriranno mai, possiamo nasconderci..poi quando Harry sconfiggerà Voldemort sarà tutto finito, potremo stare insieme, niente e nessuno ce lo impedirà. - disse tutto d'un fiato.

- E se Potter non riuscisse a sconfiggere Voldemort? Come faremo noi due? Non hai ancora capito che a me non importa niente di me stesso, ma solo di proteggere te? - disse Draco con le lacrime agli occhi,

- Non puoi sapere quello che succederà, ci scopriranno, e tu verrai uccisa..io non sarò lì a proteggerti perché sarò già morto! È questo quello che vuoi, Hermione? - disse disperato.

- - I - i - io..non posso lasciarti andare, non posso, ti ho sempre amato, ed il dolore nel lasciarti sarebbe ancor peggiore di una maledizione.
Ma non voglio neanche perderti, non voglio che tu muoia per causa mia..non me lo perdonerei mai. - disse Hermione fra i singhiozzi,

- Hermione.. - Draco la chiamò con un sussurro.

Le prese il viso fra le mani ed appoggiò le labbra sulle sue, le lacrime scendevano sui loro visi e si mischiavano come i loro sentimenti.

Si lasciarono andare ad un bacio colmo di tristezza e d'amore..forse l'ultimo che si sarebbero dati.

- Hermione ascoltami, io ti amo, ti amerò sempre e lo sto facendo per questo..chiudi gli occhi - disse Draco tentando di reprimere i singhiozzi,

- Anch'io ti amo, Draco - disse chiudendo gli occhi, Draco prese la bacchetta e gliela puntò alla tempia.




- Oblivion - .
.l.





In un turbine di luce azzurra i due ragazzi si ritrovarono nello studio di Silente, davanti al Pensatoio.

Per Draco rivivere quella scena era troppo, non riuscì a reprimere le lacrime che si facevano strada sul suo volto pallido, lo stesso per Hermione: sentì un dolore forte all'altezza del petto, adesso ricordava tutto.


Tutte le sue domande avevano avuto la loro risposta, tutto era spiegato.

- P - perchè l'hai fatto?! - urlò Hermione in preda ai singhiozzi, Draco si girò verso di lei.

- L'ho fatto per te, Hermione! Se Voldemort avesse vinto e ci avesse scoperti, ci avrebbe uccisi tutti e due, e questo quello che avresti voluto? Ti ho privata di qualsiasi sofferenza, e farti dimenticare dell'amore che provavi per me era l'unico modo - disse piangendo,

- E tu? Non hai pensato a te? Guarda come sei ridotto - disse Hermione avvicinandosi a lui,

- No, non ho pensato a me. Tu sei la cosa più importante, avrei preferito vivere sapendo che stavi bene invece di perderti per colpa mia; ti ho persa lo stesso in questo modo, ma sei ancora viva. - disse Draco scoraggiato.

- Non dire così, non mi hai persa, perchè io adesso ricordo tutto - disse Hermione sorridendo,

- C - come? T - tu...hai ricordato? - disse Draco asciugandosi le lacrime,

- Si Draco, ricordo tutto: ricordo il giorno in cui ti confidai i miei sentimenti, ricordo tutte le notti passate pensando a te, ma soprattutto, ricordo che ti amo. - disse Hermione abbracciandolo,

- Anch'io ti amo, Hermione - disse Draco accarezzandole il viso e baciandola.

I loro desideri si erano avverati, adesso potevano stare insieme, avrebbero risolto tutti i problemi insieme, perchè niente e nessuno li avrebbe più ostacolati.



Spazio Autrice.

Salve lettori, ecco il capitolo che tanto volevate leggere!
Alla fine la storia ha avuto una bella fine, da e vissero per sempre tutti felici e contenti.
I desideri dei nostri protagonisti si sono avverati, e così anche i vostri, che desideravate un lieto fine u.u
Ebbene, il prossimo sarà l'ultimo capitolo, l'epilogo della storia..perchè non vi ho parlato degli altri personaggi.
Quindi, poggiate i fazzoletti e statemi a sentire.
Grazie per essere sempre stati con me, per avermi dato consigli e per i tanti complimenti, siete i lettori migliori che un'autrice potrebbe avere; non ringrazio nessuno in particolare, ma tutti voi, che mi siete sempre stati vicini <3

Mi raccomando, voglio sapere il vostro parere su questo capitolo, quindi non siate timidi u.u
Ci vediamo all'epilogo!

P.S. Il titolo del capitolo è una frase di Let it be dei Beatles.
 

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Capitolo 14
*** Cap.14 - Epilogo. ***


Cap.14 (Epilogo) -
Nothing and nobody will separate. 



 










19 anni dopo...



Il treno color scarlatto che portava alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts aspettava nel binario nove e tre quarti che tutti i passeggeri salissero a bordo.

Hermione guardava quella scena con il sorriso, ricordandosi le emozioni del primo anno, mentre immaginava come avrebbe passato gli anni futuri.

Ora si ritrovava come in quell'anno, ripercorrendo i momenti passati e pensando al futuro di suo figlio, sperando con tutto il suo cuore che non diventi eccessivamente movimentato come il suo.

I flashback le sfrecciavano nella mente, ricordò il primo incontro con Harry e Ron, con Neville...e con Draco.
Tutto era nato lì dentro, si era innamorata di lui da quando si presentò ad Harry con il suo ghigno malefico, anche se inconsciamente.
Al quinto anno si era finalmente accorta di amarlo, e nel sesto anno, per colpa della Veritaserum, lui l'aveva scoperto.

Beh, non era proprio una colpa, perchè grazie a quella pian piano anche lui si era innamorato di lei.
Dopo tantissimo tempo passato a piangere e a disperarsi, era arrivato il giorno in cui tutti i suoi desideri si erano avverati.
L'ultima guerra contro Voldemort aveva portato via con se tante innocenti anime, ma era stato il giorno in cui si sono dichiarati, e si sono amati.

E finalmente poteva vivere la sua vita come aveva sempre desiderato, senza pregiudizi, senza guerre.



Ad un certo punto vide Harry che le si avvicinava sorridente, distogliendola dai suoi pensieri, e non fece a meno di abbracciarlo.

- Ciao Herm!! - disse lui felice,

- Ciao Harry, come stai? - chiese Hermione,

- Oh, benone! Al e James non vedono l'ora di entrare ad Hogwarts! E tu? Come va con il "furetto"? - disse scherzosamente,

- Va benissimo con il mio "furetto", lo sto giusto aspettando, dovrebbe arrivare da un momento all'altro con Scorpius - disse Hermione guardandosi attorno.

- Ci pensi? - disse Hermione fantasticando,

- Ventisei anni fa eravamo qui, in questo punto, non sapevamo cosa ci avrebbe riservato il futuro -

- Già, non mi aspettavo che proprio in quell'anno e negli anni futuri avrei dovuto combattere con il mago più oscuro e potente - disse Harry mettendosi vicino a lei,

- Ma ora basta pensarci, dobbiamo pensare che tutto questo è finito, e che i nostri figli avranno davanti a loro un meraviglioso futuro - disse sorridendo.

- Ciao mamma, guarda tutto quello che abbiamo compr... - Scorpius si bloccò alla vista di Harry, lo guardava come per contemplare un tesoro,

- Tu sei Harry Potter? Quello che ha sconfitto il mago più potente degli ultimi tempi? - disse indicando la sua cicatrice,

- Si, sono proprio io - disse Harry sorridendogli,

- Piacere di conoscerti - disse porgendogli la mano,

- Il piacere è tutto mio, mamma mi ha parlato tanto di te - disse Scorpius stringendogliela.

Nel frattempo si avvicinarono Ron e Ginny con Rose, Al, Lily e James, Hugo rimase con Lavanda, più indietro.
Mentre Al, Lily e James continuavano a discutere su quale casa sarebbero stati smistati, Rose e Scorpius andarono a parlare vicino al treno.

- Vedo che Rose e Scorpius vanno d'accordo - disse Hermione osservandoli,

- Non avrei mai immaginato un potenziale Serpeverde andare d'accordo con una potenziale Grifondoro - disse Ron sorridendo,

- Suvvia Ron, ormai la lotta continua tra Grifondoro e Serpeverde è finita! - disse Ginny,

- Piuttosto, perché Lavanda non si è avvicinata? - chiese Hermione,

- Ce l'ha ancora con te, sai com'è... - disse Ron grattandosi la testa,

- Oh... - disse Hermione a testa bassa,

- Almeno i nostri figli vanno d'accordo -

- È questo quello che conta! - disse Ron sorridendo.

Il treno sbuffò per l'ultima volta, ciò voleva dire che stava per partire, i tre amici si abbracciarono ed tornarono ai loro posti con i figli, Draco arrivò appena in tempo.

- Sei pronto figliolo? - disse Draco a Scorpius, ma lui aveva una faccia preoccupata,

- Hermione, ci aspetti un attimo? - disse dandole un bacio sulla guancia,


- Che succede? - chiese Draco inginocchiandosi alla sua altezza,

- Papà, e se io dovessi essere smistato in Serpeverde e Rose in Grifondoro? Per adesso è l'unica amica che ho, non saremo più amici - disse Scorpius triste,

- Senti Scorpius, la lotta fra Serpeverde e Grifondoro ormai è finita, è finita quando ho finito la scuola, se siete amici nessuna Casa, nessun pregiudizio vi separerà - disse Draco,

- Tu e la mamma come avete fatto? - chiese Scorpius curioso,

- Vedi figliolo, io e la mamma siamo stati l'unica eccezione, abbiamo avuto dei problemi all'inizio, ma li abbiamo superati, infischiandocene dei pregiudizi - disse guardando Hermione sorridendo,



- Se tu e Rose vi volete veramente bene, niente e nessuno vi potrà separare. -





Spazio Autrice.

Salve lettori!
Prima di tutto volevo scusarmi con voi per l'enorme ritardo, purtroppo ho avuto troppi impegni e poca ispirazione, spero che comunque il breve epilogo vi sia piaciuto.

Grazie a tutti voi per essermi stati vicini durante la realizzazione della storia, grazie per i complimenti ed i consigli.
La storia è finita, non ci credo nemmeno io *piange rannicchiata in un angolino* DD:

Spero di essere stata una brava autrice e che la storia vi abbia soddisfatti , non so a voi, ma a me mancherà tutto questo: scrivere i nuovi capitoli, leggere le vostre recensioni, e soprattutto leggere quelle recensioni dove mi minacciate di lanciarmi un Avada Kedavra ed i vostri vaneggi :D
Se siete arrivati fino a qui, senza stancarvi della mia pazza, strampalata storia, vi prego di lasciare un’ultima recensione, per farmi sapere che ci siete sempre stati.

Beh, per non dilungarmi troppo sulle note (che fra un po’ diverranno più lunghe del capitolo) vi saluto e…mi mancherete tanto ç____ç

Un bacio, la vostra autrice che ama le Dramione <3 u.u
 

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