La serata continuò tranquilla fino a tarda ora,quando Julian
e la sorella decisero di tornare a casa.
Salutarono gli amici e uscirono dal locale.
Julian lanciò un ultimo sguardo al capitano ed ebbe un
fremito nel constatare che egli lo stava ancora guardando.
La strada che portava alla dimora dei due era molto buia e
Selene strinse il braccio del fratello,per cercare protezione.Lui le cinse la
vita e insieme si incamminarono.
Passò qualche minuto quando,ad un tratto,arrivarono due
individui loschi che li aggredirono alle spalle. Selene gridò forte,mentre uno
dei due uomini la trascinava con sé. Julian imprecò contro i due e tentò di
seguire la sorella,ma venne colpito in pieno volto e svenne.
Si risvegliò qualche minuto dopo e,ignorando il forte dolore
alla testa,cominciò a correre,cercando Selene.
Corse e corse finché non arrivò al porto.Non sapeva
perché,ma era sicuro che i rapinatori fossero proprio lì.Non si sbagliava.
La sorella gridava ancora,ma il suono era soffocato da delle
bende.
Si avvicinò ad essi e vide che stavano salendo su una nave.
Una nave molto grande con delle grandi e bianche vele.
Aspettò che i pirati fossero entrati e,con un grande atto di
coraggio che non lo rispecchiava,salì a bordo.
Seguì con passo lento i due malfattori,convinto di passare
inosservato,ma,prima che lui potesse avvertire anche solo un rumore,qualcuno lo
colpì.
-Che cosa volete da noi?-urlò Julian.
Era stato legato ad una sedia e guardava i due squallidi
individui che li avevano aggrediti il giorno prima.Stava ponendo loro domande
di questo tipo da ore,senza ottenere la minima risposta.
-Veramente siete voi che vi siete intromesso-disse una voce
calma e seducente all’improvviso.
Nella stanza entrò l’uomo che tanto lo aveva fatto sospirare
nel locale.
Julian rimase senza fiato.
Quel bellissimo uomo era un delinquente!Niente di lui dava
questa impressione e meno che mai i suoi occhi,che avrebbero suscitato invidia
ad un angelo.
Legato e prigioniero lo spirito viziato di Julian si fece
spazio,rendendo la sua posizione ancora più ridicola.
-Vi ordino di lasciare me e mia sorella all’istante!-disse.
I due pirati risero,il capitano lo guardò fisso negli occhi.
Ordinò ai suoi uomini di “lasciarlo solo con il prigioniero”,volendo usare le
sue parole,e chiuse la porta della stanza.
-Mi dispiace,principino,ma non credo che vi troviate nella
situazione più appropriata per dettar ordini.-Gli disse l’uomo dai meravigliosi
occhi celesti.
Poi estrasse un enorme pugnale,che Julian guardò con la
paura che glielo conficcasse nel cuore,e tagliò le corde che tenevano legato il
prigioniero.
-Complimenti,principino.Non mi ero accorto del meraviglioso
verde scuro dei vostri occhi.-
-Perché ci avete rapiti?-
-Io ho ordinato il rapimento di tua sorella,per ragioni che
non posso spiegarti.Il mio ordine non comprendeva anche te.-Fece una pausa e
poi disse,con sguardo passionale:
-Non che mi dispiaccia. -
Julian tremava,ma non per paura.
Quello era desiderio.
-Permettetemi di presentarmi:capitano Gerard Hayes al vostro
servizio.-
Nome elegante e raffinato.La sua descrizione.
-Julian Field.Vorrei potervi rispondere dicendo che è un
vero piacere,ma,data la situazione spero mi perdonerete la mia mancanza di
cordialità.-
-Sarcasmo.Lo adoro.Mi diverte in misura sconsiderata.-
Julian guardò il suo interlocutore con un misto di odio e
desiderio e si bloccò quando lui lo toccò per invitarlo ad andare a dormire.
Accettò la proposta e prese sonno con l’intento di cercare
la sorella il giorno successivo.
L’indomani non riuscì a trovare in nessun posto Selene,o meglio
i pirati non gli permisero di cercarla.
Rimase solo tutto il giorno,senza neanche vedere la luce del
giorno.
Si accorse che Gerard non stava con i suoi uomini e si
chiese dove fosse.
Quando giunse la sera,il suo stomaco implorava del cibo che
non gli arrivava.
Verso le ventidue qualcuno bussò alla porta.
Gerard.
Aveva in mano un vassoio con del cibo che Julian mangiò
inizialmente con lo sguardo,poi realmente.
Solo dopo aver ingerito quel cibo,Julian si accorse che
Gerard era a torso nudo.
Deglutì.Era perfetto.La pelle liscia e muscolosa
completamente priva di peli,tranne che nelle braccia.
Provò il desiderio irrefrenabile di spingerlo contro il muro
e di baciarlo.
Lui lo guardava con una sorta di piccolo sorriso.
-Vedo che vi è piaciuto.- Disse.
-Avevo molta fame.-
-Immaginavo.-
-Dov’è mia sorella?Dove la tenete nascosta?-
-Nella nave.-
-Sarcasmo!A me non piace.-
-Non avrete informazioni da me.-
Gli mise una mano sulla spalla e disse:
-Mi dispiace.-
A quel tocco Julian rimase pietrificato,incapace di respirare.
-Capitano?-
-Signor Field?-
-Io…-Julian non riuscì a completare la frase.Rimase a
fissarlo,sospirando qualcosa che non riusciva a pronunciare.
E Gerard lo fece.
Le sue labbra reclamarono quelle di lui con una decisione
che lasciò Julian senza fiato.Le sue braccia lo strinsero con forza,attirandolo
contro un corpo possente e solido.
Julian aprì la bocca per cogliere pienamente il sapore di
quella di lui,affondandogli le mani nei capelli.
Quando Gerard si staccò da lui emise un gemito di
disappunto.
-A presto,principino.-Gli disse.
Poi andò via,lasciando Julian attonito.
Aveva appena baciato un uomo.
Gli era piaciuto e voleva rifarlo.
Ma quel che è peggio era che non gli bastava.Voleva tutto il
suo corpo.
“Maledetto il giorno che ti ho incontrato seducente uomo
dagli occhi celesti!”si disse Julian “mi hai sconvolto la vita…”
Vi è piaciuta?Si?Bene ditemelo.No?scrivetemi perché(senza
essere troppo cattivi,magari)
Ringrazio:
Galadwen:Sono contenta che ti piaccia.Continua a
scrivere,per favore.Penso che questo capitolo ti piacerà parecchio.Spero di non
entrare troppo in Anne Rice,anche perché ho letto tutti i suoi libri e non
vorrei lasciarmi influenzare.Dimmi tu.Ciao
Lallotta12:Continua a scrivermi,mi raccomando.Grazie
per il tuo commento!