l'anima nera

di Dark Aeris
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione ***
Capitolo 2: *** la nave ***
Capitolo 3: *** Ardore ***
Capitolo 4: *** paure ***



Capitolo 1
*** Prefazione ***


Un'altra notte stava cominciando

Un'altra notte stava cominciando.

Un’altra notte di sangue.

Le strade erano deserte,tranne che per qualche eccezione.

Donne afflitte dai loro problemi,uomini in cerca di fortuna,bambini poveri costretti a lavorare.

E lui…

Julian.Uomo da venticinque anni,vampiro da molto di più.

Avanzò verso di lui un giovane ragazzo.Non gli diede nemmeno il tempo di accorgersi di quello che gli stava accadendo,che già aveva affondato i suoi canini nella morbida pelle del collo.

L’odore e il sapore del sangue era inebriante.

“Come inizio della serata non è niente male” pensò tra sé e sé.

Continuò la sua cena in un vecchio teatro della zona.

Come sempre.

Si,era proprio quello il problema…tutto era sempre così uguale.

Solo in una città che non lo soddisfaceva.

E dire che fino a qualche anno fa la sua vita era totalmente diversa.

Viveva con il suo amante.

A dir la verità non avevano mai consumato fisicamente la loro passione,ma,dal loro primo incontro,si erano amati.

Erano comunque vampiri e le nottate erano basate sulla caccia,ma la vita in coppia era più entusiasmante.

Se Julian avesse dovuto raccontare la sua storia dall’inizio,avrebbe cominciato dal 6 ottobre del 1790.Allora era un giovane nobile,viveva in un palazzo lussureggiante ed i suoi unici interessi erano le donne e i soldi…

 

 

 

Questa voleva essere una prefazione.I prossimi capitoli saranno più grandi e più interessanti.Vi prego di recensire.

Ciao.

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Capitolo 2
*** la nave ***


Quando era ancora un giovane,Julian abitava in un paese di mare,dove,a quel tempo,i pirati erano molti,anche se non ancora cru

Quando era ancora un giovane,Julian abitava in un paese di mare,dove,a quel tempo,i pirati erano molti,anche se non ancora crudeli come lo sarebbero diventati in seguito.

Benché Julian fosse nato e cresciuto lì, proprio come sua sorella minore Selene,odiava quel luogo.

Non sopportava tutta la gente povera del villaggio o gente sudicia e “lavorativa”,come li chiamava lui.

Questo suo carattere scontroso lo portava ad essere odiato da tutti.L’unica che lo amava era sua sorella che,da sempre,gli era stata accanto,ignorando ciò che la gente diceva di lui.

La loro vita procedeva sempre uguale,senza cambiamenti di alcun genere;né positivi,né negativi.

La sera del 6 ottobre 1790,però,accadde qualcosa che sconvolse del tutto quella loro calma esistenza.

Alle undici di sera arrivò al porto del paese una grande nave.

Nessuno si accorse di questo evento,dato che le navi che passavano la notte in quel luogo erano molte.

L’equipaggio della “Black Moon”(nome che descriveva quella gente in modo impeccabile)giunse in un locale dove,quella sera,erano andati anche Selene,Julian e qualche loro amico.

Julian vide entrare la ciurma e rimase colpito da quello che,con molta probabilità,doveva essere il capitano.

I suoi occhi erano azzurri,i suoi capelli castani e la sua pelle bianchissima.

Era molto bello.

Quel pensiero confuse non poco Julian che aveva sempre attribuito la beltà al gentil sesso e mai ad un uomo.

Si accorse che anche il capitano lo stava fissando.

Spostò subito lo sguardo da lui per poi riposarlo qualche attimo dopo.L’uomo lo stava ancora guardando.

Si accorse di arrossire.

Chi era quel tizio che si permetteva di fargli provare quelle sensazioni?

Continuò a guardarlo,finché Selene non lo riportò alla realtà chiamandolo.

Julian guardò la sua bella sorella dagli occhi verdi come i suoi,ma più chiari,e i capelli rossi.

-In cosa posso servirvi,dolcezza?-le chiese.

Lei sorrise e gli rispose,atteggiandosi a Gran Dama:

-Vorrei sapere a chi sono rivolti i vostri pensieri,signore.-

Il fratello ammutolì.

Non sapeva cosa risponderle.Come dirle che stava immaginando quell’uomo a torso nudo?Come dirle che avrebbe voluto sapere se,oltre quella maglietta,ci fossero muscoli d’acciaio e braccia possenti?

-Ad una donna splendida.-Mentì,ma giustificò il suo atto convincendo sé stesso che la sua delicata sorella non avrebbe sopportato un tale shock.In realtà sapeva bene che era un vigliacco.

Un vigliacco attratto da un uomo con gli occhi color del cielo.

 

 

 

Vi è piaciuta?Commentate.Prometto che aggiornerò presto,ma voi fatemi trovare tante recensioni altrimenti divento triste…LCiao

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Capitolo 3
*** Ardore ***


La serata continuò tranquilla fino a tarda ora,quando Julian e la sorella decisero di tornare a casa

La serata continuò tranquilla fino a tarda ora,quando Julian e la sorella decisero di tornare a casa.

Salutarono gli amici e uscirono dal locale.

Julian lanciò un ultimo sguardo al capitano ed ebbe un fremito nel constatare che egli lo stava ancora guardando.

La strada che portava alla dimora dei due era molto buia e Selene strinse il braccio del fratello,per cercare protezione.Lui le cinse la vita e insieme si incamminarono.

Passò qualche minuto quando,ad un tratto,arrivarono due individui loschi che li aggredirono alle spalle. Selene gridò forte,mentre uno dei due uomini la trascinava con sé. Julian imprecò contro i due e tentò di seguire la sorella,ma venne colpito in pieno volto e svenne.

Si risvegliò qualche minuto dopo e,ignorando il forte dolore alla testa,cominciò a correre,cercando Selene.

Corse e corse finché non arrivò al porto.Non sapeva perché,ma era sicuro che i rapinatori fossero proprio lì.Non si sbagliava.

La sorella gridava ancora,ma il suono era soffocato da delle bende.

Si avvicinò ad essi e vide che stavano salendo su una nave.

Una nave molto grande con delle grandi e bianche vele.

Aspettò che i pirati fossero entrati e,con un grande atto di coraggio che non lo rispecchiava,salì a bordo.

Seguì con passo lento i due malfattori,convinto di passare inosservato,ma,prima che lui potesse avvertire anche solo un rumore,qualcuno lo colpì.

 

 

 

-Che cosa volete da noi?-urlò Julian.

Era stato legato ad una sedia e guardava i due squallidi individui che li avevano aggrediti il giorno prima.Stava ponendo loro domande di questo tipo da ore,senza ottenere la minima risposta.

-Veramente siete voi che vi siete intromesso-disse una voce calma e seducente all’improvviso.

Nella stanza entrò l’uomo che tanto lo aveva fatto sospirare nel locale.

Julian rimase senza fiato.

Quel bellissimo uomo era un delinquente!Niente di lui dava questa impressione e meno che mai i suoi occhi,che avrebbero suscitato invidia ad un angelo.

Legato e prigioniero lo spirito viziato di Julian si fece spazio,rendendo la sua posizione ancora più ridicola.

-Vi ordino di lasciare me e mia sorella all’istante!-disse.

I due pirati risero,il capitano lo guardò fisso negli occhi. Ordinò ai suoi uomini di “lasciarlo solo con il prigioniero”,volendo usare le sue parole,e chiuse la porta della stanza.

-Mi dispiace,principino,ma non credo che vi troviate nella situazione più appropriata per dettar ordini.-Gli disse l’uomo dai meravigliosi occhi celesti.

Poi estrasse un enorme pugnale,che Julian guardò con la paura che glielo conficcasse nel cuore,e tagliò le corde che tenevano legato il prigioniero.

-Complimenti,principino.Non mi ero accorto del meraviglioso verde scuro dei vostri occhi.-

-Perché ci avete rapiti?-

-Io ho ordinato il rapimento di tua sorella,per ragioni che non posso spiegarti.Il mio ordine non comprendeva anche te.-Fece una pausa e poi disse,con sguardo passionale:

-Non che mi dispiaccia. -

Julian tremava,ma non per paura.

Quello era desiderio.

-Permettetemi di presentarmi:capitano Gerard Hayes al vostro servizio.-

Nome elegante e raffinato.La sua descrizione.

-Julian Field.Vorrei potervi rispondere dicendo che è un vero piacere,ma,data la situazione spero mi perdonerete la mia mancanza di cordialità.-

-Sarcasmo.Lo adoro.Mi diverte in misura sconsiderata.-

Julian guardò il suo interlocutore con un misto di odio e desiderio e si bloccò quando lui lo toccò per invitarlo ad andare a dormire.

Accettò la proposta e prese sonno con l’intento di cercare la sorella il giorno successivo.

 

 

L’indomani non riuscì a trovare in nessun posto Selene,o meglio i pirati non gli permisero di cercarla.

Rimase solo tutto il giorno,senza neanche vedere la luce del giorno.

Si accorse che Gerard non stava con i suoi uomini e si chiese dove fosse.

Quando giunse la sera,il suo stomaco implorava del cibo che non gli arrivava.

Verso le ventidue qualcuno bussò alla porta.

Gerard.

Aveva in mano un vassoio con del cibo che Julian mangiò inizialmente con lo sguardo,poi realmente.

Solo dopo aver ingerito quel cibo,Julian si accorse che Gerard era a torso nudo.

Deglutì.Era perfetto.La pelle liscia e muscolosa completamente priva di peli,tranne che nelle braccia.

Provò il desiderio irrefrenabile di spingerlo contro il muro e di baciarlo.

Lui lo guardava con una sorta di piccolo sorriso.

-Vedo che vi è piaciuto.- Disse.

-Avevo molta fame.-

-Immaginavo.-

-Dov’è mia sorella?Dove la tenete nascosta?-

-Nella nave.-

-Sarcasmo!A me non piace.-

-Non avrete informazioni da me.-

Gli mise una mano sulla spalla e disse:

-Mi dispiace.-

A quel tocco Julian rimase pietrificato,incapace di respirare.

-Capitano?-

-Signor Field?-

-Io…-Julian non riuscì a completare la frase.Rimase a fissarlo,sospirando qualcosa che non riusciva a pronunciare.

E Gerard lo fece.

Le sue labbra reclamarono quelle di lui con una decisione che lasciò Julian senza fiato.Le sue braccia lo strinsero con forza,attirandolo contro un corpo possente e solido.

Julian aprì la bocca per cogliere pienamente il sapore di quella di lui,affondandogli le mani nei capelli.

Quando Gerard si staccò da lui emise un gemito di disappunto.

-A presto,principino.-Gli disse.

Poi andò via,lasciando Julian attonito.

Aveva appena baciato un uomo.

Gli era piaciuto e voleva rifarlo.

Ma quel che è peggio era che non gli bastava.Voleva tutto il suo corpo.

“Maledetto il giorno che ti ho incontrato seducente uomo dagli occhi celesti!”si disse Julian “mi hai sconvolto la vita…”

 

 

 

Vi è piaciuta?Si?Bene ditemelo.No?scrivetemi perché(senza essere troppo cattivi,magari)

Ringrazio:

Galadwen:Sono contenta che ti piaccia.Continua a scrivere,per favore.Penso che questo capitolo ti piacerà parecchio.Spero di non entrare troppo in Anne Rice,anche perché ho letto tutti i suoi libri e non vorrei lasciarmi influenzare.Dimmi tu.Ciao

Lallotta12:Continua a scrivermi,mi raccomando.Grazie per il tuo commento!

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Capitolo 4
*** paure ***


Intanto chiedo perdono per l’enorme ritardo,ma ho avuto molto da fare

Intanto chiedo perdono per l’enorme ritardo,ma ho avuto molto da fare!

Ringrazio tantissimo le persone che mi hanno spinta a continuare la fic!un bacio,spero che il seguito vi entusiasmi!

 

 

Capitolo 4-Paure-

 

Erano passate settimane da quando Julian era intrappolato a bordo di quella nave di pirati.

Dal giorno del rapimento non aveva più visto né la luce del sole né sua sorella e la sua preoccupazione aumentava in maniera considerevole ogni qualvolta si soffermava a pensare alla tremenda situazione in cui si trovava.

Gerard continuava a trattarlo come se il suo giocattolino preferito e amava farsi beffe di lui,giocando sulla passione che riusciva a creare nella propria preda.

Quella notte sembrava che sarebbe passata come le altre venute precedentemente.

Sveglia,cibo,stress mentale e fisico alla presenza di Gerard e poi di nuovo a dormire.

Ma quella notte non andò affatto così…

Julian si svegliò all’orario che ormai il suo corpo aveva assimilato e mangiò il pasto,che consisteva in una brodaglia di qualche sottospecie di verdura e in una brocca d’acqua,e aspettò l’arrivo del suo tormento.

Attese un’ora…due ore…tre ore…cosa era successo?

Si alzò,si avvicinò alla porta della sua cabina e,con sua enorme sorpresa,la trovò spalancata.

Rimase lì,immobile,a contemplare l’accaduto,poi si riprese ed uscì velocemente,ritrovandosi in un corridoio in legno scuro,piuttosto lungo…

Lo percorse,guardandosi attorno con sospetto,poi sentì dei mormorii venire da una stanza piccola,nascosta da un tendaggio molto antico…

-Cosa diavolo avete fatto?Vi aveva esplicitamente ordinato di non toccarla fino al nostro arrivo in India!-

Era la voce di Gerard.

Julian si avvicinò,scostò leggermente il tendaggio e rimase senza fiato alla vista che gli si parò di fronte.

La stanza era totalmente buia,tranne che per una piccola luce che veniva da una lanterna vecchia e lurida.

Sua sorella giaceva svenuta sul pavimento,il suo viso era di un pallore esagerato,ma respirava correttamente.

Accanto a lei vi erano due uomini…no,non erano uomini,erano dei mostri!

Nel loro volto non esisteva del rosa,erano interamente bianchi…

I loro occhi erano rossi,di un rosso acceso,scarlatto…

Il loro aspetto era tremendamente animalesco,mente ansimavano selvaggiamente.

Poi l’attenzione dell’ormai sconvolto Julian passò a Gerard…

Anche lui era cambiato.

I suoi occhi avevano una scintilla di pura ira e sembrava potesse distruggere i suoi due uomini con la forza di una spinta.

Una delle due bestie rispose al proprio capitano:

-Ci scusi,ma erano giorni che non toccavamo sangue…-

Gerard lo interruppe con uno schiaffo in pieno viso.

-Riportatela nella sua cabina e se oserete di nuovo toccarla vi darò alle fiamme!-

Disse loro e si avvicinò al tendaggio…

Poi il suo sguardo da iracondo divenne sorpreso…

Diamine!

Gerard spostò il tendaggio velocemente e trovò Julian impietrito,capace appena di respirare,a guardarlo.

-Vi è piaciuto lo spettacolo?Adesso venite con me!-

Gerard portò il suo prigioniero nella sua cabina e,prima di richiudere la porta,scoppiò in una risata isterica e gli disse:

-Ora sapete tutto!Benvenuto nella nostra nave,Julian,benvenuto nel regno dei Non-Morti!-

Poi riprese a ridere e chiuse di scatto la porta…

Julian rimase lì…ancora,ancora e ancora…

Ora sapeva?No,il suo cervello aveva ideato tutto!

E poi cosa erano in Non-Morti…?

Chiuse gli occhi,sperando che una volta riaperti,tutto sarebbe apparso solo un brutto sogno…

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