Tu corri

di Francesco Romeo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Haru ***
Capitolo 2: *** Si inizia ***



Capitolo 1
*** Haru ***


Una violenta pioggia si abbatteva su Osaka, non c’era nulla e nessuno per le strade o nelle piazze cittadine, nessuno tranne un ragazzino che correva  tenendosi il giubbotto sopra la testa per ripararsi, ma non serviva a niente era ormai completamente zuppo dalla testa ai piedi. Ad ogni passo si udiva uno “splash!” sembrava che stesse correndo in un enorme pozzanghera, ma questo sembrava l’ultimo dei suoi pensieri perché correva, correva e correva senza pensare a nulla. Nello stesso momento in una casa in periferia una donna camminava ansiosamente avanti ed indietro per il corridoio “ma dove sarà? Doveva essere già qua da almeno dieci minuti… non dovevo mandarlo ad allenarsi con questo tempaccio, sono una pessima madre” la donna era molto bella: lunghi riccioli neri che sci scendevano dai capelli fino a metà schiena, e un bel ciuffo che le cadeva sul volto che gli davano quell'aspetto cosi giovane e non assomigliava assolutamente alle solite mamme isteriche che conosciamo. Ad un tratto si sentì la porta aprirsi, e un gocciolio sul pavimento, la donna corse subito a vedere chi fosse… (esatto! Era il ragazzino di prima) “HARU TI SEMBRA QUESTO L’ORARIO DI TORNARE A CASA ERO MOLTO PREOCCUPATA!” la giovane donna sembrava veramente su tutte le furie tanto che Haru abbassò la testa e si scusò ma la donna non volle calmarsi e gli ordinò di andare subito a farsi un bagno caldo, il ragazzo ubbidì. La donna successivamente parve però molto dispiaciuta “forse non avrei dovuto sgridarlo…in fondo non è colpa sua se ha iniziato a piovere…” in quel preciso istante Haru scese dal piano superiore e mentre stava per lasciarsi alle spalle l’ultimo gradino venne “aggredito” dalla madre che lo strinse forte a se “Haru…piccolo mio…scusami e che da quando non c’è più papà ho paura di perdere anche te” il piccolo Haru quasi in lacrime strinse anch’egli la madre, avrebbe voluto dirle tante cose per farla stare meglio ma un “ti voglio bene mamma” bastò a rincuorare la donna.
Il sole sorgeva su Osaka, ed illuminava tutta la città, Haru era pronto da un pezzo e allo scoccare delle sette e mezza si diresse verso scuola. Gli alberelli sul viale e le foglie buttate giù dal vento coronavano la strada percorsa dal giovane che proseguì per alcuni metri per poi soffermarsi sotto una casa molto modesta “EHI ATSUMORI SBRIGATI E’ TARDI!” Haru era davanti la porta in legno a battere nervosamente il piede in attesa dell’amico “uff…non voglio fare ritardo di nuovo…” pensava tra se e se. La porta si aprì di colpo, Atsumori afferrò Haru e velocemente lo trascinò con se “Ehi Atsu ma che sei scemo?! RALLENTA!” disse Haru spaventato di finire contro un muro “Senti Haru non possiamo fare ritardo a scuola, non oggi”. Atsumori era un ragazzo di qualche centimetro più alto di Haru, capelli biondi e lisci, ma sempre coperti  da un cappellino, come diceva Atsumori quello era il suo stile. “COSA?! Tu che non vuoi fare ritardo a scuola? Dai seriamente vuoi uccidermi? Che ti ho fatto??” disse Haru ironicamente, “Sei il solito smemorato…oggi c’è l’iscrizione alle selezioni per la squadra di calcio della scuola…tra un mese comincia l’Hintercity Cup Under 18!” Disse irritato Atsumori “Oh cavoletti di Bruxelles…CORRI!” i due iniziarono a correre al massimo delle loro possibilità…erano quasi le 7 e 50. Arrivati a scuola i due si trovarono una marea di ragazzini davanti alla bacheca delle iscrizioni “dannazione Haru è solo colpa tua…uff” “Ma sentilo…ti ho aspettato dieci minuti sotto casa” “bene anche oggi faremo ritardo” “e ti pareva…”.
Un centinaio di ragazzi dopo…
“ok andiamoci a iscrivere Atsu…WOAH!” Haru rimase di stucco davanti alle numerosissime iscrizioni.” Atsu sono 95 ragazzi…..” “bene vorrà dire che ci sarà da divertirsi, dai Haru sai benissimo che sei la miglior seconda punta di Osaka non avrai problemi” disse Atsumori “già hai ragione…ecco iscritti tutti e due…grazie per le tue parole Atsu…” disse sorridente Haru “non lo pensavo davvero ma se a te non ti elogiano non ti senti realizzato….bene entreremo la seconda…il signor Hojiyo ci darà una strigliata…” “ti odio Atsu…”
Così inizia l’avventura dei nostri due nuovi amici…ce la faranno a entrare in squadra? E verranno bocciati? Tutto questo nei prossimi capitolo :D

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Capitolo 2
*** Si inizia ***


“Toc-Toc”

“avanti” disse un uomo sui 40, capelli corti neri, camicia bianca accoppiata a pantaloni e cravatta neri, togliendosi gli occhiali rotondi dal volto, come a sapere già chi ci fosse dall’altro lato della porta. “a-avanti…” disse titubante Atsumori… l’uomo di mise la mano sulla faccia per poi scuotere la testa “ Signor Tsuba…Signor Hisake ma quale piacevole sorpresa…prendete posto e copiatae dalla lavagna…” “sissignore” risposero i due che andarono a prendere posto tra i commenti dei compagni.

“ma questi non hanno genitori?” “mio padre mi ammazzerebbe” “bha…proprio due mele marce”

Astumori era fiero di quei commenti, si sentiva un vero dura, ma Haru era ferito da quelle parole, che belle figure faceva fare a sua madre, lei che lo ha tirato avanti con tanti sacrifici. “ehy ragazzi, ma come fate ad arrivare sempre in ritardo… disse loro un ragazzo  con degli occhi di ghiaccio, abbastanza alto ed i lungi capelli neri fino alle spalle.

 “lunga storia Hayato…lunghissima storia..” disse Atsumori che già si era preparato lo zaino come cuscino per schiacciare un pisolo…Hayato guardò entrambi con disprezzo Haru lo fissò per qualche istante per poi abbassare gli occhi non appena gli sguardi si incrociarono, Hayato era piuttosto popolare a scuola, era bello, aveva i soldi e ottimi voti… era soltanto un po schivo con tutti anche con le ragazze (le avesse avute Atsumori). “bene signori chi mi sa rispondere alla domanda…mmm vediamo…Atsumori…allora perché il Giappone venne sconfitto nella seconda guerra mondile, quale fu la causa della resa del nostro paese” chiese l’insegnante, Atsumori grattandosi nervosamente la testa

 Le lezioni terminarono e la maggior parte dei ragazzi e delle ragazze tornavano a casa, ma per Atsumori ed Haru, come per tantissimi altri ragazzi la sfida iniziava adesso, erano le 15:00 e sul campetto polveroso della scuola erano arrivati tutti tranne il mister. “Haru, ricordi quando ho detto di non preoccuparti?” “Si atsu…perché?” “Bhè mentivo” Haru(-.-).  “Ehi perdenti non ditemi che siete qui per le selezioni” Un ragazzo alto come Atsumori, con un folta capigliatura castana e due ciuffi biondi che gli cadevano sugli occhi stuzzicò i due “ciao Fujimaro…bhè ci proviamo” disse un po intimorito Haru..”perdenti” il ragazzo voltò le spalle e se ne andò “brutto idiota, gliela do io una lezione adesso vedrai” Atsumori era pronto all’attacco ma Haru lo afferrò dal braccio”senti finiscila ti manderebbe all’ospedale in 5 secondi…idiota” “e va bene…ma la prossima volta” “si Atsumori certo…certo”.  D’un tratto dal vecchio cancello arrugginito apparvero due figure: uno sembrava un uomo tutto d’un pezzo, giacca e cravatta con logo scolastico, alto, occhiali rotondi, capelli castani e sguardo deciso, l’altro era molto più basso, grassottello, pochi capelli bianchi, tuta bianca e due bei baffoni grigi, i due arrivarono fino a raggiungere il centro del campo, tutti i ragazzi rimasero in silenzio fino a quando, dopo averli scrutati l’anziano disse “Buon pomeriggio, io sono il Signora Hakamura, e questo di fianco a me è il mio vice il Signor Johnson, viene dagli stati uniti, mi aiuterà ad allenare chi di voi sarà selezionato, bene solo 16 di voi supereranno le selezioni ...bene ci sono domande?”

-il silenzio-                                   

“bene, inziamo…25 giri di campo forza!”

I ragazzi dopo un po di esitazioni iniziarono tutti a correre….”Haru, è stato un errore…ci elimineranno subito…” “ e su con la vita Atsumori…possiamo sempre arare patate”.

“SILENCE E CORRETE!” riproverò Johnson.

“appunto Haru, corri”

 

Iniziano così le selezioni, Haru e Atsumori ce la faranno?

 

 

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