Heartbreaker

di xtomx95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Linea Oltrepassata ***
Capitolo 2: *** Soul Gem ***
Capitolo 3: *** Angel Gem ***
Capitolo 4: *** Le Streghe ***



Capitolo 1
*** La Linea Oltrepassata ***


Thers's a line that you cross,
when you've lost someone, and you can't accept it.
La Linea Oltrepassata

Lei era lì, nella mia cucina. Era a terra ed al tatto era fredda. Aveva un coltello nella mano, sporco di sangue come gran parte del pavimento attorno a lei.
-Che cazzo hai fatto?- continuavo a ripetermi in lacrime, shockato da quella visione -Che cazzo hai fatto?-.
Ero seduto sulle ginocchia e tenevo le mani su quei capelli, quei capelli così puliti, ma allo stesso tempo sporchi delle mie gesta. Li avrei voluti strappare da quanto erano contaminati, così come i miei occhi e tutto ciò che aveva causato questo dramma.
La mia vista aveva preso vita propria: si spostava da quegli occhi con le pupille dilatate fino al collo, quel collo che portava il segno della mia cattiveria.
Quando ripensai alla cosa peggiore, al fatto che non mi ricordavo neanche il suo nome, persi totalmente il controllo del mio corpo ed iniziai ad urlare e a distruggere tutto ciò che mi ricordasse il mio successo, perché era quest'ultimo ad avermi corrotto fino a questo punto. Se solo avessi dato retta a mio padre...
Smisi di sfregiare foto in cui c'era il mio viso e di lanciare trofei dove capita quando una voce risuonò nella mia testa.
- Fa male ritrovarsi faccia a faccia con noi stessi e capire come siamo - Disse la voce ed io urlai:
- Chi sei? Fatti vedere -
- Ti accontento subito -
Cominciai a guardarmi attorno, in cerca dell' essere che aveva parlato, ma non notavo  nessuno e continuài a girare come un pazzo fino a che la voce non mi disse:
- Eccomi -.
Mi girai di scatto e proprio sull'armadio c'era un cucciolo di cane marroncino con dei segni neri sul pelo che ricordavano le pitture rupestri.
- Chi o cosa cazzo sei tu?- Gridai ancora in preda alla pazzia.
- Calmati, non c'è bisogno di scaldarsi tanto. Sono Engaño, e sono un alieno che vuole stipulare un contratto con te -
Oramai ero impazzito, stavo delirando, e ciò mi portò a proseguire quella conversazione.
Gli chiesi:
- In che cosa consiste questo contratto? -
- Io esaudirò un tuo desiderio, qualsiasi desiderio che non riguardi la morte o la vita di un'altra persona, ma tu in cambio dovrai accettare dei poteri che ti concederò per combattere delle creature -
Era perfetto, potevo rimediare a tutto quello che era successo negli ultimi diciassette anni.
- Sono disposto a stipulare il contratto - Dissi con decisione alla creatura.
- Bene, qual è il tuo desiderio?-
- Desidero non essere mai entrato nel mondo dello spettacolo -
- D'accordo -
La terra iniziò a tremare, ed un forte vento trascinò via i muri della mia casa, poi gli alberi e le montagne ed infine anche le stelle ed il cielo, lasciando il grigio attorno a me. La terra crollò sotto i miei piedi lasciandomi sospeso in mezzo a quell'uragano che si era creato. D'un tratto tutti gli avvenimenti che erano successi dal 1995 fino a quel giorno si materializzarono attorno a me, e li rividi tutti, come se stessi guardando dei filmati. A un certo punto iniziarono ad andare in frantumi, uno ad uno. Quando anche l'ultimo momento della mia carriera di cantante si distrusse, divenne tutto nero e persi conoscenza.

- Icaro svegliati! - Mi disse una voce femminile - Andiamo! mi devi raccontare di come è andato il provino! -
Aprii lentamente gli occhi, e mi ritrovai su un letto in una stanza che mi sembrava familiare, ma non capivo dove ero. Davanti a me c'era una ragazza dai capelli lunghi e biondi egli occhi celesti. Appena realizzai chi era mi alzai dal letto di scatto e la abbracciai gridando:
- Ahorro! Ma da quanto tempo! eppure non sei cambiata per niente, e poi cos'è questa storia dei provini? -
- Primaria cosa: calmati. Secondaria cosa: l'ultima volta che ci siamo visti era ieri, quando ti ho portato in macchina fino al posto in cui davano le audizioni -
A quella risposta feci una faccia confusa e mi guardai attorno. Quando vidi Engaño su una mia mensola, Ricordai tutto ciò che era successo la sera prima e ricordai anche tutto ciò che era accaduto da quando quel provino andò benee ciò che aveva comportato.
- Scusa, ma non credo di stare bene - Dissi ad Ahorro
- Sì, l’ho notato, sembri confuso, mi spieghi cos’ha… -
- Ahorro, esci da questa stanza – Le gridai
- Ok, scusa, volevo solo sapere com’era andato il provino – Disse lei con voce dispiaciuta uscendo dalla stanza.
Io mi sedetti sul letto e mi misi le mani sui capelli, proprio come la sera scorsa.

Note D'Autore

Ok, l'ho cancellata e l'ho riscritta, ma quella di prima faceva pena e penso che molti di voi saranno d'accordo.
Spero che vi sia piaciuta perché stavolta la continuo così com'è. Alla prossima.
A presto.

-xtomx95-

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Capitolo 2
*** Soul Gem ***


Whatever it is, whatever it was

I know you've done this before

I say, whatever it is, whatever it was

I just gotta let it go.

Soul Gem

Ormai avevo ottenuto ciò che volevo, il mio desiderio era stato esaudito e avevo cancellato tutti gli errori del passato. Allora perché quel ricordo continuava a ritornare nella mia mente? L'immagine della ragazza in lacrime che è in piedi nella mia cucina con un coltello in mano era agghiacciante. Ripensai anche alla domanda che lei mi fece in quel momento, e mi stava per riprendere l'attacco di pazzia che ebbi la notte prima, ma ancora una volta mi fermò quella voce che risunava nella mia testa:

-Puoi solo ridere della stupidità umana-

Era Engano, che avevo visto qualche minuto fa nella mia stanza.

-Sei un bugiardo- gli gridai, ma lui non cambiò espressione. Infatti, con molta calma mi chiese:

-Dimmi... su cosa ti ho mentito?-

-Avevi detto che avresti esaudito un mio desiderio- continuai ad urlare.

-E l'ho fatto...- rispose la creatura, ancora con molta calma -... il tuo desiderio non era "non aver mai fatto successco"?-

-Sì, ma allora perché i ricordi ci sono ancora?-

-Non mi avevi chiesto di cancellarli-

Quella risposta mi ammutolì e, con tristezza, mi misi a fissare lo specchio che avevo vicino al letto.


-Tieni...- Disse Engano, interrompendo il mio attimo di riflessione -...questa è una Soul Gem-

Un punto, tra me e lo specchio, iniziò a luccicare; in quello stesso punto dove qualche istante dopo apparì una pietra luminosa, grande metà del palmo del palmo della mia mano, contornata da quattro fili di ferro che andavano a formare due ali che sembravano tagliate a metà. Al momento che la pietra finì di materializzarsi, io misi la mano sotto di essa, e lo strano oggetto ci cadde sopra. Era calda e più che la toccavo, più sembrava che qualcuno toccasse il mio cuore.

-Ti consiglio di non stringerla troppo- Disse Engano.

-A cosa serve?- Chiesi io.

-Lo saprai a tempo debito. Ora devo andare, ma tu esci e goditi la tua nuova vita, è da stupidi stare male per un qualcosa che non esiste ancora-

Engano scomparve, ma l'ultima sua frase mi risuonò nella testa per almeno due minuti. Era riuscito a tirarmi su di morale. In quel momento volevo uscire da quella stanza (anche se ero contento di rivedere la camera mia ai tempi in cui vivevo con mio padre in America).

Aprii la porta, percorsi quel lungo corridoio, scesi le scale ed arrivai in quella grande stanza, che non era altro che l'ingresso della villa di mio padre, e li ci trovai Ahorro che mi disse:

-Ti stavo aspettando- Ed io con sorpresa urlai:

-Allora non te la sei presa a male?!-

Figurati!- Urlò sorridendo mentre mi tirava un pugno sulla spalla, poi mi pizzicò una guancia e cominciò a dirmi con una vocina stupida:

-Ti conosco: sei un timidone, ma quando ti arrabbi, ti arrabbi per bene-

-Se non la smetti di distruggermi la guancia, mi riarrabbierò presto, promesso-

-Ok, scusa. Ma dalla sfuriata di prima capisco che il provino non è andato bene-

In realtà, non sapevo come fosse andato il provino, ma se il desiderio si era realizzato bene, allora era andato di sicuro male.

-Hanno detto che mi richiameranno- Le dissi, inventando.

-La conosco quella frase, e mi dispiace...- Disse lei con una voce triste, poi continuò a parlare -...Allora stasera niente karaoke, m'immagino che del canto no...-

-No!...- La interruppi io -...Al karaoke ci andiamo-.

Nota Dell'Autore

 

Mi scuso un sacco per il ritardo e per i possibili errori, ma il fatto è che non sapevo come continuare la storia. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto (so che è noioso, ma era fondamentale per la storia). Vi assicuro che nel prossimo capitolo ci sarà più azione.

Grazie a Yume Kourine per avermi recensito, sostenuto e incoraggiato e spero che sia soddisfatta del capitolo (ma ne dubito)

Detto questo vado a fare altro.

Un saluto a tutti da parte di

-xtomx95-

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Capitolo 3
*** Angel Gem ***


Angel Gem
 
Io e Ahorro eravamo seduti al tavolino ad attendere il nostro turno per cantare. Erano circa venti minuti che nessuno dei due spiccicava parola; del resto io mi ero scordato di come fosse avere vent’anni e di quali fossero gli argomenti di discussione a quell’età. La noia mi stava uccidendo, ma Ahorro pensò bene di interrompere quel silenzio dicendo:
-Ok… In genere sei un tipo abbastanza silenzioso, ma non con me! Quindi le cose sono due: O hai la febbre, o hai litigato di nuovo con tuo padre. Fammi sentire la fronte!-
Allungò il braccio verso la mia fronte ad una velocità tale che sembrava volesse picchiarmi, così per difesa istintiva la respinsi con un movimento rapido del braccio e gridai:
-Ho litigato con mio padre, ma non mi picchiare!-
-Uh che novità!- Disse Ahorro con tono sarcastico, poi continuò –Ti va di parlarne?-
La guardai in malo modo, dicendole:
-Sul serio? Vuoi davvero che parli di mio padre? Eppure lo sai come divento quando lo faccio.-
Dopo aver sentito queste parole, Ahorro decise saggiamente di chiudere l’argomento dicendo:
-No! Fai finta che non ti abbia chiesto niente.-
Effettivamente non avevo un bel rapporto con mio padre.
Lui è stato un cantante di successo ancor prima di me, e per questo continuava a dirmi che facevo pena a cantare e che non ero abbastanza bravo per poter entrare nel mondo della discografia. A quanto pare, però, si sbagliava, e a dimostrarlo erano i vent’anni di successo che avevo deciso di cancellare il giorno prima. Pensate che per il mio primo provino mi è toccato persino cambiare cognome da Martinez a Ferdinandez per non farmi scoprire da quell’essere che la natura ha voluto che fosse mio padre.
 
Ahorro stette zitta per ancora qualche secondo creando quasi un silenzio di tomba, poi mi fece ancora un’altra domanda:
-Che canzone hai scelto?-
-Non te lo dico.- Le risposi con un sorrisetto –Deve essere una sorpresa.-
La mia amica fece una faccia stupita, e mi chiese:
-In che senso una sorpresa?-
-Guarda, è semplice: Io non ti dirò che canzone canterò, di modo di che sarai tu sola a scoprirlo. In genere è così che funzionano le sorprese-
A questa burla lei rispose con ironia dicendo:
-Ah ah ah, quanto sei spiritoso.- Io risi e le chiesi:
-Tu invece? Cosa canti?-
-Che faccia tosta!- Urlò lei –non dici a me cosa canterai e pretendi che io faccia l’opposto?-
-Vedo che ancora la perspicacia non l’hai persa.- Dissi io, prendendola ancora in giro.
Allora lei si imbronciò e mi disse:
-Io invece noto che riesci ancora a farmi arrabbiare!-
E non scherzava: Si era davvero arrabbiata, ma sapevo che le sarebbe passato tutto in pochi minuti. Così mi misi a ridere ancora di più di prima e dissi con sincerità:
-Oh mio Dio! Devo ammettere che mi mancavano le serate passate insieme alla mia migliore amica.-
-A parte che l’ultima sera che siamo usciti insieme è stata una settimana fa, e poi a me non sei mancato per nulla.- Rispose lei tutta orgogliosa.
-Anch’io ti voglio bene.-
Detto questo, Ahorro si girò verso il palco (che era alla sua destra) e incrociò le braccia mantenendo uno sguardo furioso. Ero sadicamente divertito da ciò, perché si arrabbiava veramente per poco (fortuna che perdonava per ancora meno).
M’approfittai di questa situazione guardarla. Non fraintendetemi: Era la mia migliore amica e non altro per me, ma la sua bellezza era notevole.
Aveva una pelle bianca e delicata, e il suo viso (nonostante fosse contratto per la rabbia) infondeva un non-so-che di tranquillità. I suoi occhi erano di un celeste profondo, e le sue labbra non erano né eccessivamente carnose, né troppo sottili. Dalla sua testa partiva una lunga cascata di capelli biondi e mossi che riuscivano a coprirle le spalle e metà schiena. Il suo fisico era perfetto, e l’abbigliamento era… Beh… Una simpatica contraddizione: Portava una camicia bianca da donna che riusciva a far capire tutte le sue curve, ma ma la teneva del tutto agganciata per non far notare la sua scollatura. Portava, poi, una gonna nera lunga almeno fino alle ginocchia, ma con un “taglio” dalla parte destra che partiva da metà coscia fino alla fine della gonna.Da questa spaccatura si vedevano benissimo le gambe, coperte per metà, da calze scurissime e da stivali marroni con la chiusura a lampo aperta.
Guardandola meglio, poi, mi resi conto di un bozzolo che aveva sul petto.
-Cos’hai lì?- le chiesi indicando, appunto, il petto.
Lei cambio espressione e tornò sorridente. Si sganciò i bottoni della camicia e in seguito afferrò un filo sottile che attorniava il suo collo e lo alzò. Facendo ciò, fece spuntare una gemma a forma di uovo contornata da un filo di metallo che, con risvolti eleganti andavano a formare due ali che si spiegavano verso l’esterno. Quel filo di metallo reggeva anche un piccolo triangolo di vetro rivolto verso il basso, posto davanti alla gemma.
La guardai e mi sorse un dubbio: Mi sembrava uguale a…
-Per caso quella collana ha un nome tipo “Soul Gem”?- Le chiesi.
-No, ma quasi: Si chiama “Angel Gem”. Me l’ha regalata un amico- il suo sorriso le si illuminò ancor di più alla parola “amico” -E dice che quando un Angelo la tocca, questa gemma si illumina.-
 
Stavo per farle un’altra domanda, quando il presentatore annunciò:
-E ora è il turno di Icaro, con “Mentiroso”-
-Beh…- Disse Ahorro –Buona fortuna-
Le sorrisi, poi corsi sul palco.
Stare li sopra mi fece uno strano effetto, perché, ovviamente, non erano tante come nei miei concerti, ma l’emozione era la stessa.
Afferrai il microfono e iniziai a cantare, divertendomi come non facevo da vent’anni.
La canzone finì ed il pubblico mi applaudì, ma con disinteresse, come si fa con un bambino quando si esibisce in qualcosa e non lo si vuole far rattristire.
La cosa mi lasciò perplesso perché non mi era mai successa fino ad allora.
Scesi dal palco e mi diressi verso Ahorro per chiederle com’era andata la mia esibizione, ma qualcosa attirò la mia attenzione:
Engaño era lì su un tavolino.
Lo presi in braccio e gli chiesi con tono irritato e preoccupato allo stesso tempo:
-Che ci fai qui?-
-Calmati- Mi rispose lui, ma tramite il pensiero -Non mi può né vedere né sentire nessuno.-
-Ok, ma non hai risposto alla mia domanda.-
-Hai presente il nostro contratto? Adesso devi fare delle cose per me-
-E cosa potrei farti ora?-
-Anzitutto prendi questa…- e di fronte a me apparve la Soul Gem luminosa che fluttuava nell’aria. La presi prima che qualcuno la potesse notare. Poi Engaño continuò:
-Guarda in quel punto e attendi.- La creatura mi indicò un angolo del locale dove colava un liquido nero e appiccicoso. Quella si illuminò all’improvviso, e di colpo tutto attorno a me cambiò.

Note D'Autore

Mi scuso tremendemente tanto per l'attesa, ma l'ispirazione gioca brutti scherzi avvolte.
Anche questo capitolo scorre un po' lento e le descrizioni potrebbero risultare un po' pesanti, ma devo parlare in qualche modo dei personaggi della storia.
Beh, non credo di aver altro da aggiungere se non chiedervi di recensire e di non aver paura di criticare. Vi ringrazio tanto della pazienza.
Alla prossima (che spero non sia un'altra volta tra sette mesi).

xtomx95

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Capitolo 4
*** Le Streghe ***


Le Streghe
 
In quel momento la paura m’invase: Avevo capito che quell’oscurità non si trattava di un semplice black-out.
-Ahorro!- Urlavo preoccupato per lei –Ahorro! Stai bene?-
-Perché ti agiti tanto?!- Intervenne Engano tra i miei pensieri –Ahorro sta alla grande, per ora…-
A quelle parole mi salì ancora più l’ansia, e in preda al panico iniziai a urlare con tutto il fiato che avevo in corpo, senza nemmeno accorgermene:
-Engano! Che cazzo sta succedendo! Dammi una spiegazione!- Stavo per avere un altro attacco di pazzia.
-Ti ho detto di rilassarti. Avvicina alla fronte la tua Soul Gem.-
Feci come mi disse. Engano continuò a darmi istruzioni:
-Adesso pensa alla luce, ma fa che sia una luce abbastanza potente, perché siamo in uno spazio molto esteso.-
Anche se non capii la seconda parte della frase, eseguii il consiglio. Dalla Soul Gem partì, inizialmente, un calore intenso (come quando la presi tra le mie mani per la prima volta) e poi da quella pietra partì una luce molto potente che invase quel posto. Grazie ad essa riuscii a vedere che ero in un luogo stranissimo: Sembrava una specie di enorme grotta, e sulle pareti si muovevano immagini raffiguranti pentagrammi, note, percussioni, e ancora altro che mi sembra assurdo starvi a elencare. Avete presente com’è quando guardate qualcosa mentre tra voi e quella cosa c’è del gas? A voi sembrerà che quella cosa tremi tutta; ecco, quello era lo stesso effetto che mi facevano quelle immagini.
-Bene, vedo che sai usare la magia.- Disse Engano, ma io ignorai il suo complimenti e gli chiesi:
-Dov’è Ahorro?-
-Calmo, tutto a tempo debito. Ora devi imparare a evocare la tua tenuta da combattimento.-
-Non ho tempo per queste cazzate!-
-Non definirei “cazzate” le cose che potrebbero salvarti la vita.-
Non risposi subito perché capii che se aveva detto “salvarti la vita” voleva dire che potevo anche morire, così chiesi:
-Come faccio?-
-Beh, pensavo avessi capito che non devi fare altro che pensare a quel che vuoi per ottenerlo (sempre che rientri nei limiti del tuo potere magico).-
-Quindi sarei un mago?-
-Pensavo che avessi già capito anche questo. A quanto pare sei più stupido di quel che credevo… Ora su, immagina una divisa degna di un combattente.-
Obbedii senza far caso all’offesa, e subito mi apparvero addosso tutti gli elementi della divisa: Un mantello verde, una camicia bianca a maniche lunghe, un corpetto con bottoni d’oro con disegnato sopra delle note spezzate e verdi, dei pantaloncini verdi che arrivavano fin sotto le ginocchia e un paio di stivali neri con le stringhe bianche.
Ero ridicolo, ma la mia fantasia, per ora, mi consigliava questo.
Engano commentò:
-Perfetto, e adesso ti manca solo l’arma. Quella, però, non la scegli te, ma la tua magia. Ti consiglio di aspettare a evocarla, perché la strega potrebbe avvertire la tua presenza.-
-Strega? Esiste?-
-Sì, ma non nella forma che pensi tu. Non abbiamo tempo da perdere, perciò ti dirò solo ciò che ora ti occorre sapere di loro. Le streghe sono creature invisibili all’occhio umano, e generano barriere attraverso le quali creano danni, indisturbate.-
-cos’è una barriera.-
-Questo posto, ad esempio, è una barriera. Questi sono i luoghi in cui risiedono le streghe; difatti sono piene delle loro creature e delle loro trappole. Ora muoviti! Altrimenti la strega in questione potrebbe uccidere qualcuno in quel locale.-
-E da che parte vado?-
Chiesi ciò perché quelle pareti, oltre che a essere piene d’immagini fluttuanti, erano anche piene di cavità che formavano delle vie da poter percorrere. Nel momento stesso in cui chiesi la direzione a Engano, mi volsi verso una cavità, e vidi qualche ciuffo di capelli rossi sparire dentro ad essa. Non persi tempo e corsi subito verso di essa. Lì non vi trovai la proprietaria di quelle ciocche di capelli, ma decisi lo stesso di percorrere quella strada. Corsi con velocità quasi straordinaria, arrivando, così, alla fine di quel passaggio sotterraneo.
Oltre quel cunicolo la grotta si allargava e cambiava completamente colore e forma: Essa, infatti, formava una grande cupola che aveva le pareti colorate di giallo e ben illuminate. Anche sopra di queste c’erano disegni mobili, che raffiguravano sfere e segmenti alternati di colorati di rosso. Al centro di quella zona c’era qualcosa che somigliava ad una specie di palco a forma di cerchio, alto almeno quattro metri, e sembrava sorretto da delle assi di legno poste ai lati ad intervalli regolari.
Stavo per passare il confine tra la zona blu e quella gialla, quando dai lati delle pareti spuntarono velocemente dei triangoli bianchi che sembravano fatti di carta, ma era capibile che non poteva essere così. In quel punto le pareti cominciarono a restringersi. Di reazione agitai le braccia e subito comparvero due katane (spade giapponesi) nelle mani. Sempre in poco tempo, nel momento in cui rischiavo di essere sminuzzato da quei triangoli, infilzai le spade per diagonale dentro quelle pareti, e iniziai a spostarle, tagliando la parte delle pareti a cui erano attaccati quei triangoli. Quest’ultimi non fecero a tempo a staccarsi che scomparvero nel nulla.
-Complimenti!- Si congratulò Engagno –Hai del talento-
Non lo ascoltai e feci per continuare la ricerca della strega, ma dopo due passi trovai qualcosa per terra, proprio vicino ai miei piedi: Era un Angel Gem, ma diversa da quella di Ahorro. Essa infatti aveva le ali più corte, ma più elaborate; al posto del triangolo in vetro verde c’era una spirale in oro rosso, incastonata sulla gemma.
Decisi di raccoglierla e infilarla in una tasca della camicia.
Appena finii l’opera, un grande rumore pervase in quella “stanza”. Cercai subito la causa, e vidi qualcosa di bizzarro: Il palco si era alzato in volo, e si era messo a sbattere di parete in parete. Quando si calmò, vidi che esso non era un palco, ma un tamburello in formato gigante, dotato di bocca arricciata e di occhi tondi e neri, come quelli dei cuccioli nei cartoni animati.
-Cosa diavolo è?- Esclamai.
-Complimenti!- Fece Engano –Hai trovato la strega. Ti auguro buona fortuna.-
Quella creatura si volse verso di me, e cominciò a ridere come un idiota. Feci riapparire le katane. La strega smise di ridere e spalanco la bocca. Da essa sputò a raffica una serie di sfere rosse dal diametro poco più grande di me. Ne evitai alcune, ma la strega continuava a sparare quei cosi, seguendo i miei movimenti.
Allora decisi: Rallentai e feci un balzo, tagliando tutte le palle che mi venivano scagliate addosso. In seguito al dimezzamento, esse sparivano nel vuoto come la parete di poco fa. Grazie all’aiuto della magia sarei arrivato molto alto, ma non riuscii a tagliare una sfera che mi colpi in pieno e mi schiacciò a terra con violenza, per poi rimbalzare via. Credevo di essere ormai morto, ma, con gran sorpresa, non fu così. Purtroppo, però, non riuscivo ad alzarmi in piedi. Non mi rimaneva che restare lì in ginocchioni e sperare in un miracolo.
La bestia iniziò di nuovo a scagliare quelle palle. Stavano per raggiungermi, e di reazioni strinsi con molta forza le palpebre. Quando mi accorsi, però, che non mi stava succedendo niente, mi tranquillizzai e riaprii gli occhi. Le palle rosse erano ferme sopra di me, e formavano una fila che portava di fronte alla strega che in quel  momento era immobile. Mi accorsi che una luce di color giallo proveniva da una tasca della mia camicia. Era la tasca in cui avevo messo l’Angel Gem!
Feci per tirarla fuori, ma essa uscì da se svolazzando qua e la. Emanava una luce potente, ma non fastidiosa per gli occhi. Si fermo di fronte al mio viso; poi si avvicinò lentamente, poggiandosi al centro dei miei occhi. Aumentò l’intensità della luce, e i dolori che prima mi impedivano di alzarmi scomparvero. Il mio cuore si riempì di gioia, e mi rialzai a gran velocità. L’Angel Gem svolazzò sopra la sfera che era sistemata proprio di fronte alla bestia ed emise un verso particolare. Capii perfettamente cosa mi volle dire, e cominciai a rimbalzare di palla in palla, per poi arrivare all’ultima ed eseguire un salto verso il tamburello in formato gigante. Feci apparire una katana e divise quella malefica bestia esattamente a metà. In seguito, atterai perfettamente in piedi nonostante l’altezza, e le sfere mi seguirono. La strega, dopo aver iniziato a dividersi, esplose, lasciando cadere di fronte a me un’oggetto di color nero.
Ormai l’avevo sconfitta, quindi feci sparire la katana e quant’altro era apparso grazie alla magia, tornando, così, con i miei vestiti da persona normale. La barriera scomparve, e (non so come) mi ritrovai in un bagno. L’Angel Gem tornò dentro la mia tasca e smise di brillare. Mi chinai per prendere l’oggetto che era caduto di fronte a me. Non sapevo cosa fosse, però era particolare: Era formato da del fil di ferro nero, che al centro formava una piccola sfera dal diametro di poco meno di un centimetro. Il fil di ferro andava poi a formare, verso due lati opposti, degli spunzoni abbastanza appuntiti ma la loro lunghezza non arrivava ai due centimetri, e la loro larghezza era circa di mezzo centimetro. Incuriosito chiesi ad Engano (sempre per via telepatica):
-Cos’è questo aggeggio?-
-Quello è un Grief Seed. Con quell’oggetto ci puoi purificare la Soul Gem.-
-Purificare?-
-Guarda la tua Soul Gem.- Eseguii il comando e vidi che, rispetto a prima, all’interno aveva una macchia un po’ più scura.
-Quindi questo… Grift sit servirebbe a levare la macchia?-
-Complimenti umano, sei sempre più intuitivo. Ora appoggialo alla Soul Gem.-
-Appoggia cosa?-
-Il Grief Seed, razza di idiota.- La tentazione di mandarlo a quel paese c’era, ma mi trattenni e feci quello che mi disse. Quella macchia che era sulla mia Soul Gem venne assorbita dal Grift Sit, e la gemma tornò splendente come prima. A quel punto mi sorse un dubbio:
-Perché la mia Soul Gem si era macchiata?-
-Domanda intelligente. La limpidezza di una Soul Gem è pari alla quantità di forza magica del suo proprietario; quindi, più userai la magia, più la Soul Gem diverrà scura. È questo uno dei motivi per cui devi combattere le streghe: Per ottenere il Grief Seed che ricarica la tua magia. Quindi, se per puro caso ti viene in mente di smettere di combatterle per annullare il contratto, ripensaci! Potresti rimanere a corto di magia e…- Quando arrivò a quel punto, mi ero già distratto da un bel pezzo perché stavo cercando di ricordarmi qualcosa. Cosa cavolo avevo gridato durante la formazione della barriera?
-Ahorro!- Gridai, per poi scappare via dal bagno.
-Ma mi stai ascoltando?- Chiese Engano, ma era tutto inutile.
Uscito dal bagno ritrovai Ahorro in mezzo ad una folla di gente che stava circondando qualcosa o qualcuno. La raggiunsi e le chiesi:
-Ahorro, stai bene?-
-Sì, ma dov’eri finito?-
Beh…- Ansimai io… e a quel punto cosa mi sarei potuto inventare?
-Ero in bagno…- Dissi
-Ma se non rispondevi nea…- Disse Ahorro, am la interruppi chiedendo:
-Cosa succede?-
-Niente di preoccupante. Il batterista era svenuto, ma ora si è ripreso e dice che tutto bene e che deve essere stato un calo di zuccheri. Gli abbiamo chiamato comunque un’ambulanza. In quel momento divenni pensieroso: Pensavo al collegamento tra lo svenimento del batterista e della strega. Quel fatto era opera della strega? Se per caso non l’avessi eliminata, cosa sarebbe accaduto? Sarebbe morto?
Preso dall’ansia, non guardai neanche come stava la vittima del mancamento e chiesi ad Ahorro:
-Usciamo di qui?-
-Aspetta! Volev…- Non finì la frase, perché la presi per un braccio e la condussi fuori dal karaoke-bar con delicatezza. Lei non disse nulla; molto probabilmente aveva capito che mi sentivo a disagio.
 
In seguito decidemmo di fare una passeggiata per il parco. Finalmente superai la fase “Sono più grande di lei” e riuscii a sciogliermi, iniziando a conversare e ridere come ai vecchi tempi. A un certo punto, però, mi ricordai di aver cantato sul palco prima che la barriera si formasse, così le chiesi:
-Insomma, come ho cantato stasera?-
Lei mi guardò nello stesso modo in cui un dottore guarda il proprio paziente prima di dirgli che ha una malattia grave. In seguito abbassò il capo e disse con tono quasi imbarazzato:
-Sì… Era ok…-
-Era ok?!- Esclamai io sorpreso –In genere mi fai sempre un mucchio di complimenti esagerati per come canto.-
-Sì, è vero. Il problema è che stasera…-
-…Ho fatto schifo.- La interruppi cercando di completare la frase.
-No… Riguardo a come hai cantato hai cantato bene, solo che non sei stato così emozionante come al solito…-
Quella fu la frase che mi rovinò la serata.
 
N.d.A.
E finalmente riesco ad aggiornare. Lo so… Fa pena… Ma non ho saputo fare di meglio in questi periodi. Devo migliorare sullo stile… E anche sulle descrizioni. Datemi un parere voi con una recensione e ditemi se mi sto sbagliando oppure se ho ragione. Per il resto non mi sembra di avere altro di cui parlarvi. Potrei farvi notare che ancora non si è capito di chi erano quei capelli rossi, oppure da dove venisse l’Angel Gem; Oppure potrei passare ai ringraziamenti:
Ringrazio chi mi ha recensito, e in particolar modo ringrazio Yume Kourine che continua a seguire questa storia. Ringrazio chi altro ha letto questi capitoli in silenzio, e chiedo a tutti di non demordere ora, perché il bello deve ancora arrivare. E, come tutte le volte, mi scuso per il ritardo. Menomale che è finita la scuola, e io potrò concentrarmi di più sui racconti.
Tanti cari saluti da Xtomx95.

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