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di Camiwosh
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** she'll be there forever, I know it. ***
Capitolo 2: *** Carpe Diem. ***
Capitolo 3: *** i could watch you for a lifetime. ***
Capitolo 4: *** I wish that i can have this moment for life. ***
Capitolo 5: *** You should let me love you. ***



Capitolo 1
*** she'll be there forever, I know it. ***


Girovagava per il parco della sua città, lo faceva spesso per allontanare la tensione, il nervosismo e per rilassarsi.
Aveva il suo iPod con se, ma non per caso, lei lo aveva sempre dato che amava la musica. Dopo essersi messa le cuffiette mise una canzone, stava ascoltando il suo cantante preferito.
all around the world’, la canzone che avrebbe ballato sul palco per il saggio di danza, rimbombava nelle sue orecchie e la coreografia nella sua mente.
Era davvero entusiasta che il tema dei balletti dell’intera scuola di danza si concentrasse sui cantanti pop per i teenagers, ed era ancora più contenta che al suo gruppo, il quarto gruppo, fosse capitato il suo idolo.
Accennava qualche passo tanto per ripassare, dato che il saggio ci sarebbe stato tra tre giorni.
Amava ballare ed appena sentiva una canzone che potesse ispirarla improvvisava qualche passo tanto per divertirsi, viveva per quello.
Secondo lei, era nata con le scarpe sporche e consumate dal ballo. Secondo lei, nel grembo della madre ballava già.
Secondo lei, quello sarebbe stato il suo futuro.
Le piaceva pensare di diventare una ballerina famosa, oppure una di quelle ballerine che ballano ai concerti dei cantanti, le piaceva fantasticare sul suo futuro, le piaceva semplicemente ballare ed era l’unica cosa che non la stancava mai e che non avrebbe mai smesso di fare.
Camille Lily Cornish era una ragazza che amava immaginare il suo futuro, glielo si  leggeva nei suoi grandi occhi blu con delle macchioline celeste ghiaccio. Aveva un viso bellissimo, sembrava fosse stato pitturato, due guance rosee decorate da lentiggini, guance rosee come le sue labbra né troppo carnose né troppo sottili, un nasino alla francese che le si adattava benissimo al viso non troppo tondo, aveva un profilo stupendo.
Era una ragazza non troppo bassina, alta quasi un metro e sessantacinque, i suoi capelli lunghi e lisci (che le arrivavano poco più giù della metà della schiena) erano così scuri color cioccolato che la gente credeva fossero tinti, invece erano naturali e nelle giornate di sole, maggiormente in estate, le si poteva vedere benissimo qualche riflesso castano chiaro, soprattutto le punte le si schiarivano.
Era piccola di statura, con un metabolismo velocissimo, una pelle che sembrava porcellana e con un fisico quasi perfetto, anche se per lei non lo era affatto.
Pancia piatta, seno non troppo prorompente ma abbastanza per una ragazza di diciassette anni, gambe piccole ma non troppo e le fossette di venere nel fondo della schiena.Lei amava tre cose di lei: il suo sorriso perfetto e sempre bianchissimo, le fossette che le venivano sul viso quando rideva e un tatuaggio che aveva dietro l’orecchio destro, una chiave di sol.
Per come vestiva era un maschiaccio, le diceva la madre, sempre e comunque scarpe da ginnastica e jeans, amava i jeans, odiava mettersi le gonne e le scarpe da ragazza (ovviamente escludendo i tacchi, che tanto amava e che usava solo per le feste, ma che le facevano sempre male dato che non era abituata a mettere scarpe alte) ma comunque non rinunciava alle magliette scollate, ovviamente non troppo dato che i commenti sul suo corpo non è che le davano fastidio, ma si sentiva imbarazzata quando li facevano, anche se non le dispiaceva essere discorso dei ragazzi.
Aveva un carattere solare, era gentile e sempre disponibile, rideva sempre ed era amica di tutti ed era sempre pronta a stare con gli amici, anche se amava stare da sola, amava avere del tempo solo per lei e per fare quello che voleva, amava sedurre i ragazzi e giocare con loro, ma odiava sentirsi dire che era una troia, era testarda, orgogliosa ed anche stronza, ammetteva di avere un carattere di merda sotto quest’aspetto.
Lei, oltretutto, era pronta ad amare anche se nessuno le permetteva di farlo.
Non aveva mai avuto una vera storia d’amore, al massimo aveva cambiato vari ragazzi ma non si era mai davvero innamorata di nessuno di questi, non stravedeva per nessuno di loro.
Nessuno le aveva dato la chiave del proprio cuore.
Ultimamente si sentiva con un ragazzo, Josh Spinner, il capitano della squadra di basket del suo liceo, ma non le piaceva tanto, non era il suo tipo di ragazzo.
Amava i ragazzi romantici, dolci, pronti a qualsiasi cosa pur di difendere la propria ragazza e che la riempivano di attenzioni.
Amava quelli mori, con gli occhi scuri.
E ‘sto Spinner era tutt’altro che moro con gli occhi cioccolato, era biondo con gli occhi azzurri come lei, appunto a lei non piaceva.
 
Le vibrò il telefono, segno che le era arrivato un messaggio.
‘Isabelle’ oppure Bella.
La sua migliore amica, la conosceva dai tempi dell’asilo e condivideva tutto con lei, ma proprio tutto.
Andavano a scuola insieme nella stessa classe, quarto liceo ed erano le secchione della scuola, studiavano insieme e quindi ognuna trasmetteva all’altra la propria intelligenza.
Andavano anche a danza insieme, nella stessa scuola, da più di nove anni.
Danzavano a livello agonistico, quattro ore al giorno per tre volte alla settimana.
Era il suo contrario, ma non caratterialmente, dato che avevano più o meno lo stesso carattere e gli stessi gusti.
Era bionda e abbastanza riccia, anche se si piastrava i capelli quasi sempre, aveva gli occhi grandi color verde smeraldo, delle lentiggini e una pelle dorata che la faceva sembrare abbronzata tutto l’anno, e anche lei aveva un fisico come quello di Camille.
Bella aveva un tatuaggio dietro al collo, una serratura di chiave.
L’unico disagio del suo tatuaggio era che a volte, per i saggi di danza, doveva coprirlo con del fondotinta oppure una crema colorata data la grandezza.
La amava da morire, stava sempre insieme a lei, e da poco avevano scoperto che le mamme di entrambe stavano nella stessa classe di liceo insieme ed erano migliore amiche a loro volta, ed i loro padri abitavano allo stesso palazzo ed erano vicini di casa.
Che piccolo il mondo, pensò.
“ehi zoccoletta, che ne dici se oggi andiamo un po’ in giro? Magari a fare shopping, ho visto delle scarpe che mi dicevano ‘COMPRAMI’ e devo assolutamente prenderle, ti prego fammi compagnia! Ti voglio troppo bene. :) ”
Sorrise e le rispose:
“certo battona del mio cuore, tanto non ho niente da fare. Alle tre a casa mia a prepararci e poi usciamo, ti voglio bene anche io. :) ”
Amava insultarsi con la sua migliore amica, quando stavano insieme a dormire l’una dall’altra la sera facevano sempre tardi a ridere per le cazzate e gli insulti che si sparavano a vicenda e che inventavano sul momento. Non c’era cosa più bella di passare giorni interi con la propria migliore amica.
 
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Suonò il campanello e sapeva che era la sua migliore amica.
mamma per favore apri tu che io mi sto asciugando i capelli!” urlò alla madre.
va bene tesoro!” rispose lei.
Andò ad aprire la porta della sua villa e si trovò davanti la figlia della sua migliore amica.
buongiorno zia Emily!” (per lei era come una zia, dato che l’aveva cresciuta)
ehi bellezza, dove andate oggi tu e mia figlia?”
in giro, ho visto delle scarpe stupende che devono essere mie assolutamente!”
di sicuro saranno bellissime, dato che io e te abbiamo gli stessi gusti e tua madre e quel maschio di mia figlia sono uguali, magari eri tu mia figlia!”
lo penso anche io zia, mamma scassa sempre e mi dice che vado in giro troppo acchittata
ah, non darle retta, sei bellissima
E Bella le scoccò un bacio enorme sulla guancia e salì di sopra urlando il nome della sua migliore amica.
Cam!”
mi spieghi che cazzo ti urli?”
che ne so ti stai asciugando i capelli e magari non mi senti.”
ti sento benissimo, io.”
perché vorresti dire che io non ti sento mai?”
sei più sorda della mia bisnonna con due tappi nelle orecchie.”
non dire cazzate, stronza.”
è la semplice e pura verità, e poi tu sarai stronza, stronza!”
E ridendo si abbracciarono fortissimo.
prepariamoci in fretta e poi andiamo, credo che non sarà bel tempo, guarda che nuvole nere di merda.” Disse Camille.
hai ragione, prima facciamo meglio è.”
Si prepararono in fretta, si truccarono e prepararono le loro borse portando due ombrelli.
Andarono con la macchina di Camille, una bellissima fiat 500 che si era fatta personalizzare: bianca di fuori con la tappezzeria dentro blu elettrico, il suo colore preferito. Addirittura il cambio delle marce era tutto blu elettrico.
Aveva poi uno stereo con un sound perfetto e con l’attacco usb e l’attacco per l’iPod/iPhone.
Arrivarono al centro di New York a fare spese a più non posso e non si accorsero che il tempo andava sempre peggiorando.
Appena uscirono da Starbucks perché si presero due mocaccini, i loro preferiti, tirò giù uno sgrullone d’acqua che si ritrovarono zuppe, cominciarono a correre e si rifugiarono sotto il tendone di un barbiere, aprirono gli ombrelli e di corsa si diressero verso la macchina che Camille aprì in fretta.
Appena entrate si guardarono, in contemporanea, negli specchietti e dopo essersi viste a vicenda ed aver notato che entrambe avevano il trucco calato per tutto il viso cominciarono a ridere di cuore con le lacrime agli occhi, che si confondevano con la pioggia.
Camille accese il motore e si diresse a casa con l’amica, almeno per farla asciugare e per prestarle qualcosa da mettersi per non tornare tutta zuppa a casa. Non immaginava però, cosa sarebbe successo nel percorso centro-casa, qualcosa che non si sarebbe mai aspettata.
 

 
ciau fanciulle che hanno letto fin qua :)
Prima di tutto vi ringrazio di aver letto tutto.
È la mia prima fan fiction su Bieber, e non so ma mi prende di più rispetto ad una che ho fatto che ha due capitoli e che non ho continuato. Ho scritto tutto questo oggi in cinque/sei ore in una giornata di pioggia al mio campeggio. Mi annoiavo ed ho cominciato a scrivere ed è uscito questo, fatemi sapere che ne pensate perché se fa davvero cagare la tolgo e non la continuo ç_ç
Non sono mai stata così precisa nel descrivere i personaggi di una mia storia fin ora, mi sento realizzata perché mi sembrano fatte bene, poi non so ditemi voi con una recensione, mi farebbe davvero tanto piacere, ve lo giuro.
#muchlove.

ps: per chiunque mi volesse scrivere, contattare o sapere di più, sapere dettagli e curiosità su questa fan fiction io sono
@camiwosh su twitter. Vi riseguo di sicuro, promesso!

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Capitolo 2
*** Carpe Diem. ***


Girò l’angolo con la macchina quando si accorse che c’era del traffico, non gli diede tanto peso dato che New York è sempre trafficata. Era un traffico diverso però, uno di quei traffici dove si cammina. Andando avanti con la macchina si accorse di una folla davanti ad un teatro.
Ci sarà uno spettacolo importante.” pensò.
Solo che essendo una di quelle che è curiosa fracica, decise di accostare, di parcheggiare e spengere il motore. Con l’amica, dopo essersi sistemata e ritruccata nonostante la pioggia, si diresse verso la folla. Notò delle urla che pian piano si facevano più forti, cartelloni scritti e ragazze con una maglietta con qualcuno stampato sopra. “Allora c’è qualche cantante.” riformulò.
Man mano che si avvicinava sentiva urlare un solo nome che lei conosceva benissimo, il nome di colui che le aveva fatto capire la parola idolo, colui che l’aveva salvata, colui che le aveva rubato il cuore solamente con la voce.
Justin, Justin, Justin, Justin.”
Il cuore cominciò a batterle fortissimo, talmente forte che cominciò a sudare. Cercò di trovare uno spazio dove guardarlo e trovò uno spazietto davanti nel quale si mise con la sua amica che urlava il nome del cantante.
Un ammasso di Beliebers nell’intento di farsi ascoltare da lui, Justin Bieber.
Una domanda le sorse spontanea, perché era dentro un teatro?
Nessun cartellone, volantino o quant’altro annunciavano un concerto, un meet&greet, una qualsiasi cosa riguardante Justin.
Non ebbe il tempo di cercare una risposta che ci fu un insieme di urla più forte del previsto, provò ad immaginare.
Era uscito dall’edificio, bello come sempre.
Ah quanto era bello, ed era il più coglione di tutti.
Era cresciuto ed era cambiato tantissimo, non solo dal punto di vista fisico, ma la sua voce cazzo.
Era un timbro così marcato, profondo e maledettamente sexy.
Urlò anche lei, ed aveva la sensazione che il cuore le sarebbe scoppiato a momenti data la forza con cui usava la sua voce.
Lui uscì sorridendo e si avvicinò alla massa di ragazze per qualche autografo e qualche foto, quando ad un certo punto si avvicinò a lei e Bella.
Cominciò a tremare e ad avere la vista appannata, non capiva da cosa ma quando si sentì il viso bagnato capì che stava piangendo.
Lui la guardò sorridendo e con la mano le sfiorò il viso asciugandolo dalle lacrime, che sicuramente erano di gioia.
Camille prese il telefono tremando e scattarono una foto, lui le risorrise e la abbracciò.
La abbracciò
La abbracciò fortissimo, lei riusciva a sentire il suo profumo.
Era buonissimo.
La mora cominciò a tremare ancora di più, lui si allontanò per andare in macchina e Camille riuscì a malapena a urlargli:
Grazie di tutto Bieber.”
Lui le si rigirò di scatto, le sorrise ancora una volta e le rispose:
Grazie a te, bellezza.”
Bellezza.
L’aveva definita bella.
Camille rimase talmente tanto tempo a sorridergli che le sembrava di aver preso una paresi al viso.
Lo vide allontanarsi verso la sua Range Rover nera.
Salì in macchina e prima di partire urlò un “vi amo beliebers”.
Quanto era dolce il suo idolo.
Partì e le tutte le ragazze che erano li cominciarono ad andare via, ad andare a casa o in giro, ovviamente tutte con gli occhi gonfi dal pianto.
Rimasero lei e Bella davanti a quel teatro vuoto, sia dentro che fuori.
Guardando per terra ripianse insieme alla migliore amica, quando un volantino colse la sua attenzione.
Nei giorni 29-30 Aprile e 01 Marzo, alle 15:30 al teatro Radio City Music Hall, si svolgeranno le audizioni per scegliere 5 ballerine che faranno parte del corpo di ballo di Justin Bieber.”
No.
Non ci voleva credere.
Aveva davanti il suo sogno, quello che voleva fare da sempre.
Ballare nel corpo di ballo di un cantante.
E che cantante.
Il suo cantante.
Justin Bieber.
Si girò incredula alla sua migliore amica:
Bella cazzo questa è la mia occasione, la nostra occasione! E domani è anche il mio compleanno!
Si soffermò sul ‘nostra’ , sottolineandolo con il tono della voce.
Il primo Marzo sarebbe stato il compleanno di Camille, avrebbe compiuto finalmente diciotto anni, anche se per lei era già diciottenne. Come tutte le persone che aspettano il proprio compleanno lei era entusiasta di fare una grande festa, ma la madre glielo aveva impedito dicendole che non c’era tempo per organizzare una grande festa, anche se di tempo ce n’era ed anche tanto. Non le capiva le persone così.
Cam, è davvero il nostro sogno, domani noi ci saremo e spaccheremo i culi a tutti, dobbiamo farlo. Oggi prepareremo una coreografia da presentare insieme domani. Ci stai?
Ovvio che ci sto, Bella!
Saltando dalla gioia si recarono in macchina e chiamarono la madre di Isabelle, Kathy, per avvisarla che la figlia avrebbe dormito da Camille e che l’indomani avrebbero avuto da fare tutto il giorno.
Appena arrivarono a casa diedero la notizia dei provini del giorno dopo e si recarono direttamente nella sala da ballo che Camille si era fatta fare accanto al garage.
Era piena di specchi a muro e sbarre, quadri che raffiguravano ballerine, e poi delle punte di gesso appese al muro rosa confetto.
Uno stereo nero con dei particolari rosa e delle casse enormi con un sound perfetto. Era una vera e propria sala da ballo.
Si misero sedute per terra sul parquet a decidere insieme le canzoni da ballare per il provino del giorno dopo.
Io porterei All Around The World da ballare, magari è qualche punto in più per noi e poi abbiamo già la coreografia.” Disse Bella.
No, io no, mi sa troppo di lecchinaggio, insomma sembra fatto apposta, e poi voglio avere una coreografia del tutto diversa per quest’evento, io opterei per Where Have You Been. Possiamo prendere qualche passo dal video e aggiungere nostri passi.
si hai ragione, per me va bene, però vorrei fare un mix, che ne pensi?” ribatté Bella.
Ottimo, allora Where Have You Been con?..
Potremmo mixarla con I Can’t Only Imagine di David Guetta?
Si ti prego amo quella canzone!” disse Camille entusiasta.
Ok facciamo subito il mix e poi mettiamoci al lavoro.
Presero il pc di Camille e cominciarono a mixare quelle due canzoni.
Secondo me domani, dopo la nostra coreografia, ci faranno improvvisare qualcosa.”  Disse sicura Camille.
Non saprei, secondo me no, so solo che se lo faranno non avrò una mente pronta ad inventarmi dei passi!
E continuando a ridere come matte finirono il loro capolavoro.
No vabbè, siamo due genie, senti che mix che abbiamo fatto!” concluse Bella.
Porca vacca davvero!” rispose Camille.
Ora però andiamo a metterci una coreografia sopra, insomma diamoci da fare.
Si alzarono e misero la musica, cominciarono a improvvisarci qualcosa sopra, ognuna per conto suo a creare un insieme di passi che andassero bene, che avrebbero potuto incantare le persone che il giorno dopo le avrebbero giudicate.
Camille si bloccò un attimo e si fissò allo specchio, guardando la sua immagine.
Cam, tutto apposto? C’è qualcosa che non va?” le disse Bella preoccupata.
Isa, domani è primo Marzo.”  Ribatté seria Camille.
Si è il tuo compleanno, me lo ricordo, perché?
No, non hai capito. Domani è primo Marzo.” Insisté la mora.
Cam, mi prendi per il culo?
La mora staccò lo sguardo dallo specchio per metterlo negli occhi della bionda, per far si che lei capisse.
Chi è nato il primo Marzo, Bella?
Oddio sicura di non avere la febbre, o qualcosa del genere? Sei nata tu il primo Marzo cazzo, scendi sulla terra Camille, noi siamo tutti qui!
E la mora ridendo le sbuffò:
Cazzo ma non ci arrivi? E’ nato Justin in primo Marzo, e noi domani lo vedremo. Dopo questa posso anche andare a morire.
La bionda sbiancò e si sentì stupida per non averlo pensato prima.
Porca puttana hai ragione.
Non insultarmi zoccola!” Camille sapeva sempre come sdrammatizzare.
Ora quella che mi insulta sei tu, baldracca di una Camille!
Ma vaffanculo cogliona!
E ridendo si abbracciarono fortissimo.
Bella, domani è nostra occasione per sfondare, io non voglio perderla.
Non la perderemo, stanne certa.
Si staccarono e si sorrisero.
Ah quanto si volevano bene quelle due, solo Dio lo sapeva.
Fecero presente l’una all’altra la coreografia creata da ognuna, la modificarono ed usarono passi inventati da entrambe le ragazze, aggiungendo quelli di Rihanna, la provarono tante volte per poi finirla.
E perfetta.” Disse la mora. “proprio come la volevo io.
hai ragione, Cam.
 Il tempo passò così in fretta che non si accorsero di aver passato cinque ore a provare, non se ne accorsero dato che erano abituate a lunghe ore di lezioni.
Corsero di sopra, nella camera della mora e si buttarono sul letto matrimoniale.
Opterei di farci una doccia, puzziamo di cane bagnato.” Propose la bionda.
Mh, hai ragione, preferisci il bagno fuori o questo il camera mia?” ribatté la mora.
Quello fuori, è viola ed io amo il viola
Ok intanto vai, sai bene che sta accanto alla camera dei miei, ti porto la roba io.
ok, sei un tesoro Cam.
La casa di Camille era grande, molto grande.
Vantava di una villa, ovviamente nelle periferie della città.
Aveva tre piani, più il garage, la sala da ballo, un enorme giardino con una piscina grandissima che circondava un sottoscala enorme dove avevano creato un bar per farsi dei drink, mangiare e quant’altro durante una delle tante feste in piscina che si organizzavano, davanti al bancone erano installate delle sedie tonde ricoperte di pelle nera.
Si, era ricca la mora. Ma non era una bimba viziata o una figlia di papà, era generosa e amava condividere ciò che era suo con i suoi amici più cari. Quando usciva fuori la parola “festa” lei era la prima ad invitare tutti a casa sua e a far si che ognuno si sentisse a casa propria, ogni persona che entrava, per lei, non doveva neanche dire un “posso fare” oppure un “che potrei”, tutti dovevano sentirsi come se fossero a casa propria. Ed i genitori erano contenti che la figlia fosse così.
Aveva la madre avvocato ed il padre ragioniere, poi un fratello che aveva deciso di andare con la compagna ad abitare in Italia, a Roma, dato che la compagna era romana. Quando Josh andò ad abitare in Italia con la ragazza Alessandra, per Camille fu un brutto colpo. Il fratello era tutto per lei e non accettava il trasferimento. Sapeva che prima o poi sarebbe accaduto, dato che lui aveva 24 anni e si sarebbe fidanzato e forse anche sposato. Ormai erano due anni che il fratello era a Roma, quindi ci aveva fatto l’abitudine.
 
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Il giorno dopo si svegliarono tardi, dato che la sera prima l’avevano passata a cazzeggiare, a guardare film ed a mangiare schifezze. Avevano fatto le 7 di mattina. Si alzarono alle 14:00.
porca troia.” Disse la mora con voce impastata.
Per la fretta di svegliare la migliore amica inciampò a terra e dopo essere caduta si ricordò che la notte prima la bionda era caduta dal letto e realizzò che era inciampata proprio su di lei.
che cazzo fai Cam, ho sonno dai.
La mora si rialzò e scoprì la bionda, che nella notte si era portata via la coperta.
No no svegliati abbiamo un’ora e mezza per prepararci ed essere li, porco mondo sono le due del pomeriggio Bella, alzati!” le urlò.
La bionda si alzò di scatto e cominciò a correre preoccupata per la stanza.
Cazzo, cazzo, cazzo oddio sbrighiamoci!
ti presto io la tuta e stai calma ma sbrigati senza urlare bionda!
Si lavarono a turno e in fretta si vestirono e truccarono.
Salirono nella macchina e con una corsa contro il tempo arrivarono con mezz’ora di anticipo. Andarono da Starbucks a fare colazione in fretta, per poi andare al teatro e ritrovarsi in fila con dei numeri attaccati alla maglietta.
Cam io ho il numero 68, tu che numero hai?
Si girò lentamente e guardò in faccia Camille, che la vide sbiancata e le rise in faccia.
io..io ho il 69.” La mora provò un imbarazzo assurdo ad avere quel numero addosso che guardò con gli occhi sbarrati dalla vergogna ed il viso rosso l’amica che rideva di cuore a gran voce, con uno sguardo per dirle “ma la vuoi smettere di ridere?” e la bionda si fermò e le sussurrò all’orecchio “scusa, ma fa ridere la tua faccia.”
La mora, però, non immaginava che quel numero che aveva addosso le avrebbe portato fortuna, e non solo per il provino.
 
 
Hey beliebers :).
Ecco il secondo capitolo, ci ho messo un po’ di più a farlo, ma ci ho messo il cuore. La protagonista mi rispecchia nel carattere, e nella statura ho messo anche qualcosa di mio, ma l’ho descritta come vorrei essere io veramente.
Purtroppo nessuno è perfetto ma esistono le Fan Fiction per descrivere ciò che vorresti essere davvero, o no?
Per adesso nessuno ha ancora recensito la mia storia, mi dispiace davvero tanto sapere che forse non è piaciuta, ma accetto anche commenti negativi, anzi sono i benvenuti dato che con quelli e con i vostri consigli potrei migliorare. Quindi non preoccupatevi e non fatevi scrupoli, se c’è qualcosa che non va meglio parlare che tacere. Poi ovvio, le recensioni positive sono accettate, e a me farebbe piacere sapere cosa ne pensate.
Scusate se insisto ma ci tengo davvero çwç
#muchlove.
PS: @camiwosh su twitter :)

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Capitolo 3
*** i could watch you for a lifetime. ***


Erano li da un’ora e mezza, sedute a terra come tutte le altre ragazze.
Più passava il tempo e più erano tese, la tensione si sentiva nell’aria nel dietro delle quinte del palco del teatro.
Riusciva a sentire la tensione salirle pian piano su per ogni cellula del corpo, ed era strano dato che di provini ne aveva fatti tanti in vita sua.
Forse era così tesa perché era una cosa importante, almeno per lei.
La mora si alzò in piedi e cominciò a camminare a destra e a sinistra con le braccia incrociate, non ce la faceva più a stare ferma voleva muoversi, voleva ballare e togliersi quel magone che aveva sullo stomaco.
Cam ti prego siediti, mi stai facendo venire il mal di testa.
Bella io non ce la faccio, e poi è strano non credi? Insomma mi hai mai vista così? Non me lo so spiegare guarda. E poi il bello è che fanno ad estrazione, non vanno in ordine e sono ancora più agitata.” ribatté Camille.
Oh ma che palle ti giuro mi stai facendo salire l’ansia. Ti prego fermati o almeno esci a prendere una boccata d’aria, ma togliti da qui davanti a me.
Ok ok mi hai convinta, esco.” e in men che non si dica, la mora si trovò di fuori con il vento newyorkese che le scompigliava i capelli. Fissava il vuoto e cercava di rilassarsi, quando una musica da una piazza vicino attirò la sua attenzione. Le sembrava una canzone conosciuta e infatti la riconobbe subito.
Si avvicinò sempre di più, fino a ritrovarsi davanti ad una folla.
C’era un palco con una band sopra che stava cantando.
E c’era lui.
Christian Lott era il cantante della band dove anche lei prima cantava, e lui era il suo ex, o meglio prim’ancora il suo migliore amico. Lui la lasciò durante l’estate per una bionda ossigenata che oltretutto le stava sul cazzo e decise allora di lasciare la band. In cuor suo solo lei sapeva di star male davvero per quel ragazzo.
Non riusciva a dimenticarlo e per questo provava ad uscire con diversi ragazzi, lo faceva solo per cancellare il passato. Infondo erano rimasti amici, ma a lei dispiaceva davvero aver chiuso il bellissimo rapporto che aveva prima con lui. Si fissò a guardarlo mentre cantava quando lui incrociò lo sguardo della mora e le sorrise. Ah se era bello.
Ed era proprio moro con gli occhi scuri.
Si stava gustando la canzone con le orecchie ed il ragazzo con gli occhi, senza sapere che la sua migliore amica la stesse cercando, ed improvvisamente la tensione svanì, ma fece un salto di paura quando sentì una mano che cadeva pesante sulla sua spalla.
Cam ma che cazzo fai, ti sto cercando da prima! E’ il nostro turno, che cazzo ci fai qui?
Niente..” rispose con aria sognante Camille, che fece cenno con la testa in direzione del palco.
Ah, ora ti capisco. Solo che adesso tocca a noi, vuoi muovere quel culo o ti prendo per i capelli?
Dai solo un attimo, infondo che dobbiamo far.. oh porca la puttana, tocca a noi hai detto? Dio santo ma che cazzo sto facendo, corri!” E la mora prese per il braccio l’amica e la condusse correndo al teatro per poi entrare nel palco e fare la loro performance.
 
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Sudate e con il fiatone arrivarono dentro e si buttarono sul palco.
Entrarono imbarazzatissime, ma soprattutto diventarono rosse in viso entrambe non per aver corso, ma perché si accorsero che nella “giuria” che le avrebbe giudicate oltre ad esserci Scooter, Pattie ed altra gente c’era anche l’interessato di entrambe: Justin.
Scusateci davvero, c’è stato un inconveniente.” Disse la bionda.
Si scusate.” Aggiunse la mora.
Bene, possiamo sapere i vostri nomi?” disse Scooter.
Allora io sono Camille Cornish, lei è Isabelle Levine.
Età?
17 anni Isabelle, io oggi 18.
anche tu sei nata il primo marzo? Che coincidenza.” rispose Bieber.
Già, infatti auguri..” non sapeva che rispondere la mora, non era mai stata così impanicata prima d’ora.
Allora anche a te!” le rispose sorridendo Justin.
Era la seconda volta in due giorni che le sorrideva, la voleva davvero morta.
Insomma il proprio idolo non si vede frequentemente per le strade, e di certo neanche frequentemente si partecipa a concorsi in cui è possibile incontrarlo.
Le sembrava di sognare.
Possiamo sapere cosa ci farete vedere oggi ?
La mora prese il cd dalla borsa e scendendo lo diede a Pattie che le sorrise.
Abbiamo fatto un mix tra Where Have You Been e I Can’t Only Imagine .” stava parlando con Scooter.
Sembra interessante.” Le disse Justin guardandola negli occhi. La mora girò di scatto lo sguardo verso il ragazzo.
Li divideva solo un tavolino, ma riusciva a vedere come fosse seduto scomposto e come era vestito. Stava con le gambe incrociate ed i gomiti sul tavolino. Una felpa bianca con sotto una maglia nera, capelli coperti da un cappello nero della NY messo con la visiera dietro alla testa e un paio di jeans scuri con le Nike Blazer nere. Ah e non dimentichiamoci gli orecchini, neri anche quelli.
Era davvero figo. Ed era sempre coglione.
Infatti lo sarà.” Rispose con aria di sfida Camille.
E se ne andò risalendo sul palco accanto alla bionda per iniziare il suo balletto, il loro balletto.
Sentiva lo sguardo di Bieber addosso a lei e le diede carica, ma tanta carica. Forse perché sentiva che lui era interessato a tutto questo o forse perché voleva impressionarlo e voleva fargli capire che era davvero una cosa interessante vederla ballare.
Si misero in posizione di partenza e con un pollice ed un occhiolino fece cenno a Pattie che poteva partire la musica.
 
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Finirono di ballare dopo 4 minuti e 32 secondi, durante i quali si era sentita sempre più carica e il fatto di sentirsi fissata da colui che le emozioni gliele faceva provare con la voce, le provocava emozioni che trasformava in energia.
Era andata forte, come sempre.
Anche la bionda aveva dato il meglio di sé.
Al termine si alzarono in piedi tutti quanti e cominciarono a battere le mani per congratularsi, tutti tranne Justin che la guardava con un sorriso soddisfatto. Un sorriso come per dirle che le era piaciuto tutto e che il balletto si era dimostrato davvero interessante, insomma per dire alla mora che aveva davvero ragione, che la sfida l’aveva vinta lei.
Le due si inchinarono e Camille incrociò lo sguardo di Justin, e vide che la stava guardando e le stava sorridendo. Le fece una faccia come per dirle “niente male.” La mora alzò le spalle e ricambiò il sorriso.
Scesero dal palco per riprendersi il cd e ricevettero tantissimi complimenti.
Mentre la bionda si presentava meglio al resto della giuria, la mora andò da Justin per riprendersi il cd.
Sei brava a ballare.” Le disse lui porgendole il cd.
Nove anni e anche più di danza sono serviti a qualcosa a quanto pare.” ribatté lei prendendo il suo disco.
Justin alzò un sopracciglio per la risposta ricevuta e mettendosi in piedi difronte alla mora, la guardò negli occhi blu.
Siccome oggi non ho niente da fare, ti va di uscire? Magari festeggiamo insieme il nostro compleanno.
Ok, doveva tenere la calma e cercare di non diventare viola in faccia. Aveva la voglia di cominciare ad urlare e saltare per tutto il teatro ma si limitò a sorridere immaginando la scena. Sentiva una strana sensazione allo stomaco, ma non le dava peso, non voleva dargli peso.
Certo, perché no.” Rispose la mora cercando di rimanere tranquilla.
allora allo Starbucks qui fuori alla fine dei provini, quindi tra almeno un’ora, se vuoi aspettarmi aspettami dietro le quinte così andiamo insieme, ci stai?
Porca puttana se andava bene. Era perfetto, era un appuntamento. Forse si o forse no ma a lei che importava, l’importante era che il pomeriggio sarebbe uscita con il suo idolo per festeggiare il compleanno di entrambi. Sembra strano dire ‘usciva con il suo idolo’, suona male perché non è una cosa da sempre, ma cosa voleva di più? Fosse stato per lei avrebbe cominciato a fare davvero tutta quella scenetta che si era allegramente immaginata prima.
Si va bene.” rispose seria.
Ti aspetto dietro le quinte allora, tieni questo.
La mora porse la mano e lui le mise in mano un foglietto e lui, rigirandosi non prima di averle sorriso, tornò a sedersi.
La mora prese per il braccio la bionda e la trascinò, chiedendo scusa a tutti, dietro le quinte del palco sclerando.
oddio oddio ti prego Bella, per favore tienimi che potrei svenire da un momento all’altro, oddio.
che è successo, Cam stai bene?” rispose preoccupata la bionda.
no non sto bene!” urlò la mora.
e si ma che cazzo dimmi cos’è successo però!
Io-Justin-oggi-pomeriggio.
Isabelle sbarrò gli occhi e rimase a bocca aperta, non aveva capito di preciso cosa doveva fare, ma sapeva che per la sua migliore amica era qualcosa di importante.
non puoi capire, mi ha detto di festeggiare insieme il nostro compleanno e mi ha detto di aspettarlo qui dietro, dopo i provini andiamo, ti giuro non sto nella pelle. Devo assolutamente andare a casa a cambiarmi, devo farmi una doccia puzzo di sudore, oddio sono così agitata.” Continuò Camille.
cazzo Cam, questo è un appuntamento.
eh no è! Non mi far fare pensieri stupidi perché poi mi incazzo con te.
vabbè, ora stai calma però.” le disse ridendo la migliore amica.
calmissima guarda. Però posso fare una cosa?
si ma oddio Cam, mi preoccupi, cosa?
La mora la guardò, le sorrise e cominciò a correre e ad urlare come una matta dietro le quinte del palco. Tutte le altre ballerine si girarono di scatto e la guardarono male e la presero per pazza. Lei alzò la mano come per dire “scusatemi.
Non immaginava che Justin avesse sentito tutto e che si stava facendo delle grasse risate. Uscirono dal Radio City Music Hall ed entrarono in macchina, durante il tragitto però la bionda si ricordò che la migliore amica aveva un foglio in mano.
Cam ma te non avevi un foglio in mano?
Si è vero, me l’ha dato Justin. Dovrebbe stare nella borsa, cerca un po’ e se lo trovi leggimelo.
Dopo aver frugato un po’ nella borsa, trovò il bigliettino.
Leggo?
Si si vai, che io sto guidando come ben vedi e non posso leggerlo.” Disse sfottendola come per farle vedere che ovviamente non poteva leggere.
Questo è il mio numero, per qualsiasi cosa chiamami. Ti aspetto, ci tengo. Baci, Justin. No ma dai ti ha dato il suo numero, che culo che hai.
Davvero ho il suo numero? Oddio ti prego.
Hai finito con questo oddio? Si hai il suo numero, dai ora sbrighiamoci così ti aiuto.
Grazie zoccola, sei sempre la migliore.” Disse scherzando Camille.
Di niente, insomma tra donne di strada ci si aiuta” e concluse la frase ridendo. Inizialmente venne guardata male dalla mora ma poi cominciò a ridere anche lei.
Mancava davvero poco all’incontro che le avrebbe cambiato tutto.
 
Buonasera a tutte! Almeno adesso è sera, poi dipende, buon giorno o buon pomeriggio, in base a quando leggerete.
Scusate il ritardo ma non avevo idee per continuare e mi sono presa una pausa, oggi dopo una brutta notizia che ho ricevuto mi sono messa a scrivere con la tranquillità e le idee sono uscite fuori tutte insieme.
Comunque avete visto il video di As Long As You Love Me, no? Di sicuro.
E’ troppo bello, sia il video, sia lui, la canzone, TUTTO uhuh.
Sono sempre più fiera di lui, basta.
Comunque spero vi sia piaciuto, ma io non so scrivere çwç *si nasconde*
Alla prossima :)
@camiwosh su twitter, twitteriani fatevi sentire! u.u 

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Capitolo 4
*** I wish that i can have this moment for life. ***


Arrivarono dopo poco a casa di Camille, e di fretta entrarono nella camera della ragazza, senza ascoltare Emily che le chiedeva come fosse andato il provino, le urlò un semplice “mamma stasera ti spiego tutto” mentre saliva le scale con la migliore amica.
allora io corro a farmi una doccia, tu intanto vedi nell’armadio che posso mettermi, dato che non abbiamo tanto tempo per pensare.” Disse di fretta la mora.
si ma sbrigati anche tu, in modo che arrivi puntuale, dato che la puntualità non è tua amica.” Ribatté la bionda.
Camille si recò nel bagno che era in camera sua a farsi la doccia. Nel frattempo la bionda si mise a frugare nella cabina armadio dell’amica.
allora dimmi, sportiva o un po’ elegante?
non so, entrambe?” rispose la mora da dentro il bagno.
potresti metterti i tacchi con dei jeans stretti.” Propose Isabelle.
toglietelo assolutamente da quella testa di cazzo che ti ritrovi.
oh, ti ricordo che non stai uscendo con Christian.
la smetti cazzo? Non ricordamelo, è l’ultimo dei miei pensieri ora.
si ma stai per uscire con qualcuno di importante.
si ok hai ragione, ma vai avanti.
e se ti mettessi le scarpe da ginnastica con la tuta e la felpa?
ho detto sportiva , ma non troppo!
e che cazzo, ma quanto ci metti la mattina a scegliere che ti vuoi mettere?
lo faccio la sera prima, sono furba.
si infatti ti chiamano volpe. Ma smettila!
cosa avresti contro la mia intelligenza?
no niente, anche perché non vedo tanta intelligenza in te, sempre se quella caccola del tuo cervello ne abbia un po’.
senti chi parla, ti ricordo che quella che una mattina si è messa i calzini invece dei guanti sulle mani sei stata tu.
se ti svegliassi alle sei anche tu, dopo aver dormito tre ore, per andare al campo-scuola lo faresti.
no, io non sono stupida che vado a dormire alle 3.
hai ragione, infatti non dormi proprio!
oh vaffanculo dai!” e cominciarono a ridere entrambe veramente di cuore.
La mora terminò la sua doccia ed uscì con l’asciugamano intorno al corpo ed il turbante in testa per tamponare i capelli.
e se mi mettessi il maglione lungo blu scuro, con la cinta elastica azzurra, e sotto le calze trasparenti e le ballerine azzurre?” propose Camille.
alleluja, abbiamo trovato cosa metterci, si mi piace staresti bene. Poi però ti trucco io, ed i capelli lasciali sciolti.
Va bene, però adesso mi asciughi i capelli? Per favore.” E la mora, tirando fuori il labbro inferiore, rivolse uno sguardo dolce alla sua amica.
si va bene, ma leva questa faccia che altrimenti ti riempio di mozzichi e bacetti perché sei davvero dolce.
ok allora la smetto, però prima mettiamo un po’ di musica.
La mora andò verso il suo stereo con l’attacco per l’iPhone e mise “canzoni casuali”, capitò “Ain’t No Another Man” di Christina Aguilera. Amava quella donna. Le ragazze si recarono in bagno, ed Isabelle cominciò ad asciugare i capelli all’amica. Dopo circa un quarto d’ora i capelli erano asciutti, uscirono dal bagno e la mora si vestì in fretta, ma si accorse di avere le calze bucate.
eh no porca puttana, che cazzo tutte le volte che vai di fretta c’è sempre qualcosa che va storto. Ed ora? Io non ho altre calze trasparenti da mettere!
vai senza calze allora.
Camille sbuffando buttò le calze al cestino di camera sua, andò verso una cassettiera e chiamò Isabelle per dirle di scegliere i trucchi con i quale l’avrebbe truccata.
La bionda prese un rimmel blu, la matita nera da mettere nella rima interna dell’occhio, blush rosato e un pennello, non voleva truccarla troppo. Truccò prima gli occhi e poi con il pennello le mise il blush sulle guance per dargli un po’ di colore.
stai benissimo.
grazie zoccola, e grazie anche per avermi aiutata.
di niente, tra zoccole ci si aiuta come ti ho detto.
Si sorrisero e la mora prese di fretta il telefono e una borsetta azzurra, scese le scale di fretta e salutò la madre.
Amore, te l’ha detto Isabelle che ho parlato con la madre e lei stasera rimane qui a dormire?” le disse la madre Emily.
No non me l’aveva ancora detto.” Rispose guardando l’amica.
Si scusami Cam, mi sono dimenticata per la fretta.
Mi dispiace lasciarti qui da sola.
Tranquilla, tu intanto vai.” Abbracciò la migliore amica e si recò di fretta davanti alla porta.
Dove devi andare?” chiese preoccupata la madre.
Fattelo spiegare da Bella, io scappo che sono in ritardo, ciao!” rispose di fretta la mora scappando di casa.
E’ proprio un uragano mia figlia.” E ridendo, Bella accompagnò Emily in cucina e si mise a raccontare la giornata e quello che avrebbe fatto di li a poco la migliore amica.
 
- - - - - - - - - - - - - - - -
 
Camille entrò di fretta in macchina ed accese il motore, guardò l’ora. Calcolando quello che le aveva dato Justin alle 18 doveva stare li, si accorse che aveva solamente un quarto d’ora di tempo.
Stava pregando in tutti i modi che non ci fosse troppo traffico durante il percorso. Dopo cinque minuti di corsa contro il tempo si accorse che le sue preghiere erano risultate inutili: il traffico c’era, ed era tanto.
Pensò di chiamare Justin per avvertirlo del ritardo, ma ricordò solamente dopo di aver lasciato il biglietto che le aveva dato a casa.
e adesso che faccio?” si disse.
Pensò di parcheggiare la macchina in un posto li vicino e di farsela a piedi, e trovò parcheggio davanti ad un Mc Donalds.
Parcheggiò la macchina, uscì, la chiuse e cominciò a correre verso il teatro.
 
- - - - - - - - - - - - - - -
 
Non sapeva perché l’aveva fatto, però gli piaceva l’idea di festeggiare il proprio compleanno in modo diverso, i provini erano finiti da un bel po’, prima del previsto e lui aspettò la ragazza proprio dove le aveva detto, ma con il passare del tempo il teatro chiuse e fu costretto ad aspettarla di fuori. Voleva chiamarla per chiederle dove fosse ma sfortunatamente non aveva il suo numero, quindi stava aspettando una sua chiamata. Nonostante avesse organizzato tutto questo proprio lui, Bieber era abbastanza teso. Fortunatamente non erano passate beliebers oppure paparazzi.
Erano le 18:00 e della figura di Camille nemmeno l’ombra, quando ad un tratto vide una persona che correva verso di lui vestita di azzurro con i capelli lunghi al vento.
Justin sono Camille!
Lo raggiunse e lei con il fiatone si appoggiò al muro.
Sei stata puntuale, ma perché cazzo correvi?
Allora, c’era del traffico, ho parcheggiato la macchina davanti ad un Mc Donald, è a dieci minuti da qui e me la sono fatta tutta di corsa per la paura di ritardare.
Almeno potevi chiamarmi così ti venivo in contro.
Ecco, e poi un altro problema, mi sono dimenticata il tuo numero a casa, quindi non sapevo come chiamarti.
Ok ho capito che il tuo secondo nome è Sbadata.
No in verità il mio secondo nome è Lily.
Hai davvero un secondo nome? Anche io ce l’ho.
La mora alzò la mano e lo bloccò.
Già so tutto, risparmiati il fiato.
sei una mia fan?
da due anni, precisiamo.
davvero?
no, io mi diverto a prendere per il culo la gente.
sei o non sei una belieber?
si che lo sono, quello si chiama sarcasmo, ma comunque possiamo parlarne davanti ad una tazza di mocaccino, seduti su un tavolo oppure devi tartassarmi di domande qui?
no ok, hai ragione tu andiamo.
Ed insieme si diressero verso lo Starbucks. Davanti al locale Justin aprì la porta e fece cenno alla ragazza di entrare prima.
oh, sei anche un gentiluomo.
ovvio che lo sono.
Si diressero al tavolo ed ordinarono lei il solito mocaccino e Justin un caffellatte.
insomma dimmi qualcosa di te.” Disse curioso Justin.
che devo dirti? Chiedimi qualcosa ed io ti rispondo.
fidanzata?” ma che cazzo di domande erano?
no, sono single, e tu?” Già sapeva la risposta ma sentirsela dire proprio da lui faceva tutt’altro effetto.
anche io, strano che non lo sai.
non mi cambia la vita saperti fidanzato o meno.
bella stronza eh.
ma tutta questa confidenza? Comunque si, di secondo nome.
non era Lily il tuo secondo nome?” rispose scherzando.
oddio prendi tutto così alla parola.”
ora fammi tu qualche domanda, rispondo a tutto.” Dove voleva arrivare con questo?
io e Bella siamo state prese come ballerine?
no, non posso parlare di questo, e poi non vale!” rispose.
mi hai chiesto di farti una domanda e hai aggiunto che avresti risposto a tutto, quindi rispondi.
voglio che sia una cosa a sorpresa, se sei stata presa lo scoprirai domani li al teatro. Sai che devi venire li a vedere la lista appesa alla bacheca no?
si lo so, ma lo voglio sapere adesso.” Sottolineando l’adesso si appoggiò con gli avambracci sul tavolo e avvicinò la sua faccia a quella di Justin. Li dividevano più o meno dieci centimetri.
Vide Justin un po’ più colorito di prima.
sai che hai degli occhi bellissimi?” le disse lui.
non cambiare discorso, rispondimi.” Insisteva Camille avvicinandosi di più. Stava facendo la stronza, ma aveva imparato che solo così avrebbe evitato prese per il culo nella vita. Justin alzò un sopracciglio, lo fece anche lei e si fissarono a vicenda per qualche istante.
no, non te lo dico.
sei proprio uno stronzo.
tutta questa confidenza? Si, di secondo nome faccio stronzo.
Disse imitandola.
non copiarmi coglione, sono battute mie, voglio il copyright.
ok allora la prossima volta che la dirò aggiungerò alla fine che me l’hai detta tu, va bene?
si va benissimo. E dai dimmelo!” Alla ragazza venne un’idea. Usò la sua arma migliore. Tirò fuori il labbro inferiore e con occhi dolci lo supplicò di rispondergli. Justin la guardava e sorrise, dopo il sorriso diventò risata.
sai di essere dolcissima?
dai, me lo dici?” disse lei tornando seria.
che palle che sei, va bene te lo dico. Però te lo voglio dire in un modo diverso.” Lo sguardo della mora si trasformò in un enorme punto interrogativo, non capiva cosa intendeva per ‘modo diverso’.
dammi il tuo cellulare.
che cazzo vuoi dal mio telefono?
lo vuoi sapere? Allora dammi il telefono.
La mora le diede il telefono e vedeva Justin smanettare il suo cellulare.
Intanto andiamo alla cassa a pagare, così andiamo al Central Park.
ho già pagato io.” La ragazza rimase con gli occhi sbarrati.
e quando hai pagato se non ti sei alzato per niente?
prima quando sono andato ad ordinare il mio caffellatte.” Rispose senza alzare la testa dall’iPhone della ragazza.
sei uno stronzo, non è giusto, ma comunque grazie.
prendilo come il mio regalo per il tuo compleanno.” Alzò la testa e le sorrise. Com’era bello quando sorrideva.
ah beh, allora grazie.” rispose Camille diventando un po’ rossa.
che fai, ti vergogni?
no è che mi fa strano stare sullo stesso tavolino con il mio cantante preferito.
per favore non trattarmi come un dio, fai conto che io sia un tuo amico, trattami come tale. Io sono Justin l’amico di Camille adesso.” Le aveva detto questo per farla stare a suo agio.
quindi tu sei mio amico?
si sono tuo amico, ora andiamo.
Si alzarono dal tavolo, presero entrambi i propri bicchieri di cartone firmati Starbucks, ancora pieni, e si recarono al Central Park.
posso riavere indietro il mio telefono, amico?
si eccotelo, amica.
mi fa strano sentirmi chiamare amica da te.
prendici l’abitudine.
perché?
Justin con lo sguardo indicò lo schermo del telefono di Camille, per dirle che doveva guardare. La mora notò un messaggio non letto. “Amico.
Non riusciva a capire chi era, non si ricordava di aver memorizzato qualcuno con questo nome. Lo aprì e lesse.
ora il mio numero ce l’hai memorizzato nella memoria del telefono, in modo che mi chiami ogni volta che vuoi, e poi ti servirà per sapere l’orario delle prove per il tour.”
Alzò il viso dallo schermo e con occhi sbarrati si rivolse a Justin.
davvero siamo state prese? Dimmi che non mi prendi in giro.
no sono serio, fate parte del mio corpo di ballo.
La mora, con le lacrime agli occhi, istintivamente abbracciò forte Justin, che rimase a bocca aperta. Realizzò l’azione appena compiuta e si staccò.
guarda non ti impedisce nessuno di abbracciarmi.” Disse lui.
La guardò e notò che aveva gli occhi lucidi, le sorrise e decise di abbracciarla lui. Quando la ragazza sentì le braccia di Justin avvinghiarla tutta e tirarla su, cominciò a piangere di gioia ed avvolse le sue braccia al collo di lui.
non sei contenta?” le chiese lui, sorridendole e mettendola giù.
è il regalo di compleanno più bello che qualcuno mi abbia mai fatto.” Rispose Camille.
in verità te lo sei fatto da sola, dato che sei tu quella che ha ballato.
si hai ragione, ma se non mi avessero scelto loro, io ora non starei qui a piangere davanti a te.
guarda che anche io ti ho scelta.
ah si? E che hai detto sul mio conto?” chiese lei curiosa.
niente di che, ho detto che per il corpo di ballo saresti stata perfetta perché sei potente e trasmetti energia quando balli.
ah beh, sono contenta.
ma non stavamo andando al Central Park?” disse Justin cambiando letteralmente discorso.
si, andiamo va.
Durante la passeggiata Starbucks-Central Park di cinque minuti circa, Justin non fece altro che ascoltare Camille che parlava a raffica di mille argomenti, di come era contenta di essere stata scelta, di come avrebbe reagito secondo lei la migliore amica, di come l’aveva conosciuto e di come era diventata sua fan.
e alla fine ho ascoltato Somebody To Love, ma non quella con Usher, e mi sono davvero innamorata.” Disse lei mentre stavano entrando nell’enorme parco.
aspetta, tu sei innamorata di me?” rispose lui, bloccandola.
oddio si fa per dire, innamorata nel senso che mi hai incantata mentre cantavi e da li sono diventata tua fan, ma una di quelle vere, non una bimbaminchia.
ah ora ho capito.
se le cose non ti si spiegano non capisci un cazzo.
non farmi passare da coglione.
infatti non è che ti ci faccio passare, lo sei!
comincia a scappare che ti sto per rincorrere.
starai scherzando.
no, non scherzo.
La mora iniziò a correre, e Justin cominciò a rincorrerla fino a raggiungerla, acchiapparla, e cadere tutti e due a terra sull’erba.
Camille gli dava le spalle e con il fiatone stava ridendo, mentre anche Justin rideva ed aveva un braccio che cingeva il ventre della ragazza, per la presa dopo la rincorsa. Lei si girò e lui tolse il braccio e si sdraiarono entrambi, guardando il cielo e la forma delle nuvole.
cazzo, che corsa che mi hai fatto fare.” Disse Justin.
guarda che io sono veloce eh, tipo le nuvole adesso.
ma se non si muovono.
fermati a guardarle attentamente e vedrai che ho ragione io, quando voglio rilassarmi lo faccio sempre a casa mia.
hai ragione, quella a destra sembra un gelato con una cialda.
secondo me assomiglia di più ad un’aquila.
no ho ragione io stavolta.
no ma vedi quella che per te è una cialda, sembra più un becco?
ho detto che ho ragione io!
Justin allora aspetta che faccio una cosa, ora vado a chiederle di che forma è.
dimmi che non lo farai davvero.
La mora, sorridendogli, si alzò in piedi ed urlò : “scusa nuvola, non è che potresti dirmi se sei a forma di gelato, oppure sei a forma di aquila?
Justin si mise seduto, la guardò incredulo e scoppiò a ridere con le mani sullo stomaco. Aveva una risata così contagiosa che anche lei si mise a ridere e, lasciandosi andare, cadde a terra dalle risate.
Facciamo che è un gelato a forma di aquila.” Concluse Justin.
ottima idea, un gelato a forma di aquila. Immagina che figa una coppetta così. Un’aquila fatta di tiramisù, nocciola e bacio.
io amo la nocciola.
io amo tutti e tre i gusti, sono i miei preferiti.
a cosa stai pensando?” perché le aveva fatto quella domanda?
che domande sono?
che ne so, tanto per parlare di qualcosa.
ok allora sto pensando che, quando arrivo a casa, devo farmi una doccia perché sono sporchissima, e che devo dire a Bella della notizia, tu invece?
penso che è stato il compleanno più bello e divertente che io abbia mai passato in vita mia.
Camille si sentì onorata in quel momento, divenne rossa in viso e guardò a terra, sorridendo.
però se devi sorridere fallo guardandomi in faccia, non guardando a terra.”  Le disse lui.
Alzò lo sguardo da terra e gli sorrise guardandolo negli occhi. Lui ricambiò il sorriso. Justin si alzò da terra e tese la mano alla ragazza per farle cenno di alzarsi. Lei stese la mano, la tenne stretta a quella di Justin e si tirò su, per poi pulirsi e togliersi la terra da dosso.
credo si ora di andare adesso, è quasi ora di cena.” Disse lei.
già te ne vai? Stavo così bene.
lo so, anche io stavo bene, ma devo davvero andare, e poi ho lasciato a casa da sola Bella, non vorrei si stia annoiando.
va bene ti capisco. Allora ci vediamo domani al teatro per i risultati?
Anche se li so già, verrò di sicuro, a che ora?
Alle 11:00
va bene, allora ci vediamo domani.
ok, a domani Cam.
Si abbracciarono, e nell’abbraccio lui le sussurrò un “grazie per oggi” nell’orecchio.Lei gli sorrise e se ne andò dal parco, inconsapevole che le sorprese non erano finite li.
 
Ciau a tutti! :)
Questo capitolo è luuuuuuuuunghissimo. Mi dava 8 pagine su word D:
comunque l’ho scritto ridendo anche io alle scene, immaginandole nella testa. Sembravo una stupida a ridere davanti al pc.
Spero vi sia piaciuto e come sempre, le recensioni sia positive che negative sono ben accettate, spero ne lascerete qualcuna :)
Gngngn ho paura di far schifo davvero.
Alla prossima!
#muchlove.
Ps: aggiungetemi su twitter, sono @camiwosh !

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Capitolo 5
*** You should let me love you. ***


Arrivò a casa con un po’ di dubbi, vedeva tante macchine davanti alla strada di casa sua, non diede peso a quella vista dato che i vicini davano sempre feste, pensò fosse un’altra delle tante.
Parcheggiò la macchina, scese e si diresse al cancello di casa, entrò, passò nel giardino e arrivata davanti alla porta di casa tirò fuori le chiavi. Non suonò dato che la madre l’aveva chiamata, dicendole che era uscita con Bella per farsi un giro. Diede tre mandate e aprì la porta.
Accese la luce.
Tanta gente.
Un coro.
Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri Camille, tanti auguri a te!
Ma che cazzo..?! Ok, doveva avere delle spiegazioni.
Sbucò la madre, Emily.
Amore mio tanti auguri! Non ti ho fatto organizzare la festa perché volevo fartela a sorpresa, insomma diventi maggiorenne.
Ah, adesso capisco, e pensare che volevo strozzarti! Grazie mà, sai che amo le sorprese.
La abbracciò un po’ commossa e si girò alla folla.
Grazie a tutti, ma mi auguro che la festa non sia qui in salone.
Infatti no Cam, vieni nel dietro va.” disse Isabelle.
Si diressero nel dietro della casa, dove c’era la piscina. Aprì la porta scorrevole.
C’era la piscina con le luci accese sotto, tavoli pieni di cibo, una console per dj con delle casse abnormi, festoni e tanti drink. Era un piscina-party.
Oddio, mi viene da piangere. Grazie di nuovo, ma intanto andate pure tutti quanti, io devo cambiarmi!” E dopo aver detto questo prese per il braccio la migliore amica per dirigersi di sopra.
Ma dopo aver camminato si sentì presa sul polso sinistro.
Ehi.
Eh no anche qui, l’avevano invitato anche qui!
Ciao Christian, anche tu qui?
Se ti sto salutando ed ho il costume, probabilmente sono invitato alla tua festa!
Sono contenta, ci becchiamo dopo eh.
E dopo avergli dato una pacca sul petto, cominciò a correre per salire in camera. Arrivata, aprì la porta e la batté.
L’hai invitato tu, vero?
Si, ho pensato che sarebbe potuto succedere qualcosa stasera.
Ok, ti ringrazio ma potevi risparmiartela, sai quanto mi è stato difficile eliminarlo dalla mia testa, e tu che fai? Lo inviti al mio compleanno! Incredibile!
Ho pensato di fare qualcosa di carino, scusa..” disse mortificata la bionda. Sentendosi in colpa, Camille le sorrise.
No, hai fatto bene, cioè si, ma, oddio non lo so neanche io se hai fatto bene ma ti ringrazio comunque, anche se cercherò di evitarlo.
Come vuoi, anche se, io fossi in te, coglierei l’occasione.
Non lo so, vedrò come andrà la festa.
Si sorrisero e poi la mora scappò davanti la sua cabina armadio per scegliersi il costume. Ne trovò uno double face. Da una parte blu elettrico (tanto per cambiare) e dall’altra pieno di fiorellini con petali bianchi contornati di blu elettrico. Andò in bagno e se lo mise. Decise di mettersi il sotto a fiori ed il sopra intrecciato, ossia una parte blu elettrico e l’altra con i fiori.
Sei troppo figa per i gusti miei.” Disse la bionda, scrutandola.
Non è vero, e poi senti chi parla.
Si che lo sei, guarda fossi uomo ti avrei spogliata non prima di subito.
Dai smettila! Ora andiamo dato che ho una festa da mandare avanti.
La mora prese dei pantaloncini dello stesso colore da mettere sopra, si struccò e scese con la bionda.
Appena scesa cominciò a salutare tutti, quando ad un certo punto suonò la porta ed andò ad aprire.
Girò la maniglia guardando a terra.
tanti auguri principessa.
Alzò lo sguardo.
Il tempo di realizzare e cominciò a piangere.
Josh.” Disse la mora.
Non era il Josh Spinner con cui lei usciva,
era il Josh che l’aveva vista crescere,
era il Josh che aveva giocato con lei,
era il Josh che l’aveva difesa tutte le volte con i genitori.
Era suo fratello, il suo fratellone.
Mi aspettavo qualcosa di più accogliente da mia sorella.
Ho capito ma mi ripiombi qui davanti casa, dopo due anni, e l’unica cosa che posso fare è piangere.
Ma finiscila, fatti abbracciare.
Lui la prese per i fianchi e l’abbraccio fortissimo, così forte che i loro cuori per quanto erano vicini potevano scoppiare. Si mancavano, era ovvio.
A chi non mancherebbe il proprio fratello?
E’ inutile aggiungere che Camille stava singhiozzando.
Di sicuro sei il regalo più bello di tutti.” Disse lei asciugandosi le lacrime.
Ah, non sono venuto da solo. Ho con me altre tre persone.
La mora non capì, quando da un angolo uscirono fuori Alessandra, la cognata, ed un cane.
Tanti auguri cognatina, questo è il nostro regalo per te! E’ un labrador ed è femmina, come piace a te.
O mio dio Ale fatti abbracciare, grazie ad entrambi sono contentissima che siete qui ora, ma la quarta persona?
Beh io ed Alessandra avremmo due notizie.
Non riuscirono a finire di parlare, che in quel momento arrivò la madre che, dopo aver salutato il figlio ed essersi scusata, si intromise tirando Camille alla festa in piscina. La mora riuscì a malapena a fare un “ne parliamo dopo” girando il dito.
Arrivata venne presa e buttata nell’acqua.
Non capiva da chi fosse stato a buttata, ma quando vide chi stava risalendo dall’acqua capì tutto.
Mi spieghi perché non ti fai i cazzi tuoi?
Ma è la tua festa.
Si Christian, ok, hai ragione anche tu ma non capisco perché stasera sei così, ecco, gentile.” gli fece un sorriso nervoso e uscì dalla piscina. Andò da Isabelle, che stava parlando con un ragazzo che stava in classe loro. Le si avvicinò all’orecchio.
facendo così perde solo punti, che coglione che è.
lascialo fare, la festa è appena iniziata.
comunque vedo che anche tu ti dai da fare.” Le si allontanò e le fece un occhiolino, e la bionda le diede una pizza sul braccio e le sorrise.
Prese un asciugamano ed andò a salutare quella che era la sua compagna di cazzate e risate: Effie Amber Jones. Era una bella ragazza con gli occhi marroni, la pelle chiara, le lentiggini ed i capelli castani ricci.
ciao vecchiaccia cogliona!
quella vecchia sei tu, dato che è il tuo compleanno, non il mio.
Ok ok sta volta hai ragione, Sai per caso dov’è Maya?
per quanto è timida è possibile stia nascosta ad un angolo.
ok la vado a cercare, a dopo.
Maya era la timida e la chiusa del gruppo.
Quale gruppo?
Camille, Isabelle, Effie e Maya avevano una specie di gruppo, stavano sempre insieme e facevano di tutto insieme. Si erano conosciute in primo, ed avevano legato subito, allora decisero di creare questo gruppo.
Con lo sguardo la mora cercava la sua amica.
Come le aveva detto Effie, Maya si trovava proprio ad un angolino con una pizzetta in mano. Le si avvicinò e si sorrisero a vicenda. Maya aveva capelli lisci color caramello, gli occhi celeste ghiaccio e la pelle ambrata, anche lei aveva le lentiggini.
Maya Madison Williams mi spieghi perché sei così timida e cogliona? Amore mio bello, ti prego, puoi non fare così il giorno del mio compleanno?
non ricattarmi così, stronza.
e dai ma smuoviti, non puoi essere così timida e chiusa tutta la vita!
ci provo ok, ci provo. Ma che palle però, non è giusto!
comincia con il toglierti pantaloncini e maglietta e fai un tuffo va.
mi vergogno.
Le tirò uno sguardo fulminante.
ok, va bene mi spoglio.
Maya si spogliò e posò i vestiti su una sedia poi, con un sorrisone, la mora prese per mano l’amica e la fece tuffare insieme a lei. Risalirono e, dopo essere uscite insieme, andarono a prendersi un drink.
Passarono accanto ad Adam Smith, il tipo che piaceva a Maya, ma essendo troppo timida, non ci aveva mai parlato. Quindi la mora prese posto accanto a lui ed in mezzo ci schiaffò l’amica.
ciao Adam.
ciao Cam, comunque tanti auguri!
grazie bel moro!” Maya si girò e le lanciò uno sguardo fulminante, ma la mora le sorrise.
come mai da queste parti?
niente, volevo salutarti e volevo farti conoscere una mia amica.
piacere Adam.” Si rivolse a Maya con la mano. Diventando un po’ rossa in viso, strinse la sua mano a quella del ragazzo.
piacere, io sono Maya.
facciamo una cosa” disse Camille. “Ora vi lascio qui in modo che vi conoscete un pochino.
Ed alzandosi si allontano e sorrise ai suoi amici.
Come sperava che Maya si sarebbe aperta un pochino di più.
Si diresse alla console, dal DJ.
Era figo.
senti scusa, che puoi darmi un attimo il microfono, devo dire una cosa.” Aveva gli occhi verde acqua, era moro con il piercing sul sopracciglio sinistro. Era senza maglia anche lui, ed aveva un bel fisicone.
Le sorrise e le diede il microfono.
sei tu Camille, vero?
si piacere, tu sei?” gli tese la mano.
Chaz, piacere tutto mio.” Inoltre aveva un bel nome.
Gli sorrise e lui ricambiò, accese il microfono.
Buonasera allora, intanto ringrazio tutti voi per essere qui presenti e vi ringrazio di avermi nascosto benissimo la sorpresa, siete tutti degli stronzi.” Partirono degli applausi e delle risate e lei si lasciò ad un sorriso enorme.
anche se la prima persona che devo ringraziare è mia madre che ha reso tutto questo possibile.” La indicò e la guardò con uno sguardo dolce e le sorrise e lei, con le lacrime agli occhi, ricambiò.
poi vorrei ringraziare anche quelle stronze di Isabelle, Effie e Maya che, vedendole sempre, mi hanno nascosto benissimo tutto questo, e vorrei ringraziarle anche per essere le migliori amiche di sempre.” Le guardò una ad una e rivolse a tutte un sorriso.
poi ringrazio anche mio padre, che adesso è a lavoro purtroppo, ma voglio che sappia che lo amo da morire e che so che è l’unico uomo sulla terra che non mi tradirà mai.
Sentì urlare un “Ehi sono qui!” e vide sventolare una mano.
Era suo padre che era appena arrivato.
ah eccolo, ciao papà, spero tu mi abbia sentita.
si si ti ho sentita, ti amo anche io.
Gli sorrise e ricambiò.
poi voglio ringraziare il miglior fratellone di sempre che, nonostante la grande distanza, è tornato alla sua vecchia casa per farmi gli auguri.” Il fratello, accanto alla fidanzata, alzò una mano e le sorrise imbarazzato.
ringrazio poi la miglior cognata di sempre.
Si rivolse ad Alessandra, sorridendole.
e alla fine ringrazio anche il DJ che ci sta intrattenendo con questa ottima musica.
Si girò e lui le sorrise.
l’unico problema sarà andare domani a scuola dopo aver fatto tardi, o no?” Venne subito bloccata da un’amica di classe, si chiamava Megan.
Cam, non devi preoccuparti, domani non ci sono quasi tutti i prof, avremmo fatto solo due ore di lezione, quindi credo che nessuno vada!
Partirono esulti da tutti i compagni di classe.
menomale, grazie della preziosa informazione Megan, ok la smetto di parlare, parlo troppo. Può ripartire la musica!
Spense il microfono e lo ridiede al Dj, che intanto si divertiva a mixare diverse canzoni da discoteca.
Scese dal mini-palco dove era salita e si tuffò in piscina. Disse alle sue amiche di cazzeggiare facendo aquagym a ritmo di 212 di Azealia Banks.
(http://www.youtube.com/watch?v=i3Jv9fNPjgk)
Chiamò tutti gli altri amici e cominciarono tutti a fare gli stupidi in piscina.
Quando il gruppo si sciolse ognuno continuò a ballare per conto proprio e Camille si recò ad un angolo, appoggiandosi coi gomiti sulle mattonelle del contorno della piscina. Le piaceva stare sola, in quel momento poteva vedere tutto quello che gli altri stavano facendo.
Vide Maya ridere e scherzare con Adam, le scappò un mega sorriso.
Isabelle ed Effie avevano bevuto ed erano un po’ ubriache, erano anche loro con altri due ragazzi ubriachi altrettanto. Fortunatamente i genitori ed il fratello con la cognata erano usciti per lasciare la casa, altrimenti se la madre avesse visto tutto si sarebbe incazzata da morire.
Vide poi altra gente altrettanto ubriaca che ballava a ritmo di Scheiße di Lady Gaga.
Poi vide qualcuno sott’acqua che si dirigeva verso di lei.
Girò gli occhi e sbuffò.
Come mai qui da sola?
Christian, mi spieghi perché ti accolli così tanto?
Non posso tornare a parlare con la mia ex?
Si certo che puoi, ma lasciatelo dire, due dita negli occhi sono meno fastidiose di te.
Vide Christian tirare fuori il labbro inferiore con una faccia triste.
Oddio che palle.” Disse lei sbuffando. Lui le sorrise.
Posso abbracciarti?
La mora alzò un sopracciglio, come mai tutta quella confidenza? Christian allargò le braccia e lei si fece rinchiudere nel suo abbraccio. Riusciva a sentire il suo cuore battere, era più alto di lei. Lui affondò il naso nei suoi capelli e chiuse gli occhi, nel frattempo lei era con gli occhi sbarrati ed una faccia sorpresa dalla tanta dolcezza del ragazzo. Camille chiuse le sue braccia intorno a lui e si lasciò andare ad un sorriso. Le piaceva, ovvio. Non era riuscita dimenticarlo, ma non ne era innamorata. Infondo erano stati insieme solo tre mesi, ma come già detto nessuno le aveva dato la chiave del proprio cuore, e quindi lei nemmeno lo aveva fatto, cambiare ragazzo ogni tre mesi non ti permette di nutrire fiducia in ognuno di loro, e quindi è difficile lasciarsi andare ad una vera storia d’amore.
Si staccarono e sentì un filo d’alcool uscire dal respiro di Christian.
hai bevuto?
no, non ho bevuto.
non dirmi cazzate coglione, ti conosco bene.
va bene ho bevuto, poco però.
cosa?
un Bacardi, uno shortino, un po’ di Rum e Pera ed un po’ di Vodka e Pesca.
sicuro che hai bevuto solo questo?
si si, sicurissimo.
e menomale che hai bevuto poco.
però vedi come reggo?
meglio così.
Partì We Found Love di Rihanna.
Quella era la sua canzone con Christian quando erano ancora fidanzati, sbiancò e sbarrò gli occhi, ciò che fece anche lui.
Lei cercò di svagare di distogliere lo sguardo da quello del ragazzo, diventando rossa, mentre Christian la guardava e le sorrideva.
che fai, ti vergogni?
no, mi sento solo in imbarazzo.
chiudi un attimo gli occhi.
perché dovrei?
lo fai, per favore? Devo darti una cosa.
In testa sua ed in cuor suo sapeva cosa forse voleva fare.
e se non volessi chiuderli?
mi incazzerei davvero.
ok, ora li chiudo.
Camille con un sorriso chiuse gli occhi ed in una frazione di secondo sentì le labbra di Christian posarsi sulle sue. Era proprio quello che si aspettava, ed era proprio quello che lei avrebbe voluto fare, ma aspettava la sua iniziativa. Mise la sua mano destra nei capelli di Christian e cominciò a baciarlo con foga. Lui mise le mani sui suoi fianchi, alzandola ed adagiandola sul contorno della piscina. La mora si lasciò andare ad un sorriso. Era contenta perché aveva riavuto quello che una gallina bionda le aveva tolto. Era contenta perché riaveva indietro il suo Christian.
Era come se le loro lingue stessero danzando la stessa canzone. Il loro era un bacio sincero, entrambi provavano sentimenti puri e veri verso l’altro.
Camille cominciò ad avere la pelle d’oca per il freddo.
Christian allora la prese e la rimise in acqua e continuò a baciarla con foga mentre l’abbracciava per ripararla dal freddo.
Si sentiva protetta, ecco.
Nel frattempo da lontano Maya vide la scena cercò tra la gente Isabelle ed Effie per dirgli del ritorno di fiamma. Corse da loro che, appena videro la scena, cominciarono a saltare di gioia e si diressero dal DJ per dirgli di mettere una canzone lenta, gli proposero Let Me Love You. (http://www.youtube.com/watch?v=NARjr3fMMvY)
Il Dj la mise e le tre ragazze si gustavano la scena:
la gente in pista che ballava lenta a coppia e Camille con Christian che, abbracciati, si amavano più che mai.
Uscirono dalla piscina e  Christian diede l’asciugamano a Camille, la coprì e la prese in braccio, continuava a baciarla e si recò lontano dalla festa con lei.
Camille era sicura che quella sarebbe stata la volta buona in cui avrebbe messo il cuore in una storia, ma si sbagliava di grosso.
 

Ok chiedo perdono per averla postata solo ora.
Soprattutto chiedo perdono a Federica, che ora starà sorridendo come una cogliona, che le dicevo sempre “si si ora la metto.” ma non l’ho mai messa.
Allora, in questo capitolo Justin non è apparso e capite anche il perché, ma state sicure che dal prossimo ritornerà nelle scene.
Comunque forse non c’entra un cazzo ma volevo farvi sentire questo mix-up con Whistle di Flo-rida (
http://www.youtube.com/watch?v=p6cUz9mreHw) è davvero bellissimo, me ne sono innamorata, stop.
Alla prossima! :)
PS: @camiwosh on twitter!

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