Apocalyptic Love

di smarties89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** 15 ***
Capitolo 16: *** 16 ***
Capitolo 17: *** 17 ***
Capitolo 18: *** 18 ***
Capitolo 19: *** 19 ***
Capitolo 20: *** 20 ***
Capitolo 21: *** 21 ***
Capitolo 22: *** 22 ***
Capitolo 23: *** 23 ***
Capitolo 24: *** 24 ***
Capitolo 25: *** 25 ***
Capitolo 26: *** 26 ***
Capitolo 27: *** 27 ***
Capitolo 28: *** 28 ***
Capitolo 29: *** 29 ***
Capitolo 30: *** 30 ***
Capitolo 31: *** 31 ***
Capitolo 32: *** 32 ***
Capitolo 33: *** 33 ***
Capitolo 34: *** 34 ***
Capitolo 35: *** 35 ***
Capitolo 36: *** 36 ***
Capitolo 37: *** 37 ***
Capitolo 38: *** 38 ***
Capitolo 39: *** 39 ***
Capitolo 40: *** 40 ***
Capitolo 41: *** 41 ***
Capitolo 42: *** 42 ***
Capitolo 43: *** 43 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


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1987

 

John, noi andiamo!”

 

Ok, ragazze, ci vediamo domani sera!”

 

Bridget e Claudia uscirono dal locale dove lavoravano come ballerine e spogliarelliste.

 

Non mi sento più i piedi per quei cazzo di tacchi!” disse la bionda, Bridget.

 

A chi lo dici...speriamo almeno che Zoe sia già nel mondo dei sogni...” rispose la rossa, Claudia.

 

Solitamente Paul non ha problemi a farla addormentare...”

 

Mi domando perchè con Paul si addormenta in un nano secondo e con me, invece, balliamo tutta la notte!”

 

Avrà preso dalla sua mamma, ballerina nata!”

 

Spero davvero che il futuro le riservi qualcosa di più piacevole che ballare mezza nuda davanti a degli uomini arrapati!”

 

Lo spero anche io...che ne dici se ci fermiamo a bere qualcosa al Rainbow?”

 

Ma solo mezz'oretta, ok?”

 

Le due ragazze entrarono in quel pub, molto più tranquillo di quello in cui lavoravano; si avvicinarono al bancone e ordinarono due vodke lisce.

Stavano parlando tranquillamente quando furono avvicinate da due ragazzi: uno era mulatto, con una testata di capelli ricci e neri incredibile, e l'altro aveva i capelli rossi e lisci e un sorriso sghembo sul viso.

Erano una gioia per gli occhi...come le due ragazze, del resto. Indossavano entrambe shorts di jeans, Claudia con un paio di anfibi neri e una maglia di pizzo nera, e Bridget con converse bianche e una maglietta dei Led Zeppelin.

 

Che ci fanno due belle ragazze come voi da sole?” disse ammiccando il riccio.

 

Bello, sei estremamente originale!” lo sfotté Claudia.

 

Il ragazzo si ammutolì. “Scusatelo, bambole, è cresciuto allo zoo. Io mi chiamo Axl Rose e lui è il mio amico Slash. Voi come vi chiamate?”

 

Io sono Bridget e lei è Claudia!”

 

Molto piacere!” Axl, da vero galantuomo, fece il baciamano a entrambe le ragazze, che alzarono gli occhi al cielo: non erano così sciocche da farsi ingannare da stupide moine.

 

Rose, i tuoi modi da checca non funzionano con loro!” disse Slash, facendo anche ridere le due ragazze. “Visto? Chi fa ridere una donna è un vero macho!”

 

Ma fammi il favore, cespuglio!!!”

 

Fottiti, pel di carota!”

 

Gli insulti andarono avanti ancora per un po', facendo morire dal ridere le due ragazze; troppo tardi i due si resero conto di aver fatto davvero una magra figura con quelle due bellezze.

 

Cosa bevete, ragazze?” chiese Slash.

 

Nulla, grazie...” disse Claudia.

 

Eddai, ragazza, non darci buca...”

 

Io ci sto!” urlò Bridget.

 

Bri, guarda che dobbiamo tornare a casa....”

 

Solo una bevuta, Claudia, dai!”

 

Dai, rossa, che vuoi che sia...” Slash le si era avvicinato pericolosamente, e Claudia girò prontamente il viso, colpita dall'odore di fumo e alcool.

 

Io me ne vado. Ci vediamo a casa” disse a Bri, dirigendosi velocemente verso la porta.

 

Scusate, ragazzi, devo andare anche io...ci si vede, ok?”

 

Anche la bionda fuggì, lasciando i due ragazzi a bocca perplessi.

 

Quelle due sono proprio fuori...” disse il riccio.

 

Già...oh, Hudson, le hai viste quelle due brunette? Ci stanno lanciando sguardi della serie...'scopami'!”

 

Non sono niente male, Rose...che dici, ci buttiamo all'attacco?”

 

Puoi ben dirlo, man!” E, dopo essersi dati un cinque, si diressero verso quella che sarebbe stata una scopata assicurata.




Eccomi di nuovo qui per vostra (s)fortuna!!! A voi la nuova storia...non so bene dove mi condurrà, spero che l'ispirazione mi assista ;) Ah, spero di non aver causato danni irreversibili con la fotografia ;) Grazie di cuore a tutti voi che avete ancora il coraggio di sopportare le mie follie!!! Un bacione

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Capitolo 2
*** 2 ***


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Bridget (Lauren Conrad)

 

Ma ti pare che ti dovevi mettere a fare la puttanella con quei due morti di fame?” disse Claudia.

 

Eddai, che problema c'è...erano carini!”

 

Seeeh, come no...!”

 

Claudia, il riccio ti ha mangiato con gli occhi...”

 

Che sogni pure...”

 

Potevamo bere qualcosa con loro, però...”

 

Bridget, devo ricordarti che ho una figlia a casa che mi aspetta?”

 

Il tono della rossa colpì subito la bionda, che si rese conto di aver esagerato.

 

Scusami...”

 

Non importa, dai...” Claudia aprì la porta di casa. “Ciao Paul!”

 

Amori, siete arrivate” baciò le amiche sulle guance. “Avete fatto più tardi del solito...come mai?”

 

La signorina qui voleva fermarsi a bere con due capelloni da strapazzo!” precisò Claudia indicando la sua amica.

 

Erano carini?”

 

Paul, non ricominciare!”

 

Erano due rocker?”

 

Paul!” urlò Claudia.

 

Sssssh, vuoi svegliare tua figlia?! Comunque, rispondi! Sono due rocker?”

 

Due rocker fighi, Paul!”

 

Oh Bridget, tu sì che mi dai delle soddisfazioni!”

 

Claudia guardò i suoi due amici scuotendo la testa .

 

Tutto bene con Zoe, Paul?”

 

Oh sì...è stata un angelo come sempre! Ora dorme come una marmotta.”

 

Grazie al cielo. Me ne vado a letto, ragazzi, a domani!”

 

Claudia andò nella cameretta della sua bambina e la vide dormire tranquilla nel suo lettino; si impressionò quando, guardandola, si rese conto di quanto fosse cresciuta...aveva già tre anni e sembrava ieri quando l'aveva presa tra le braccia per la prima volta.

Era il 1984 e lei aveva 18 anni: il giorno che fece il test di gravidanza dopo ben tre settimane di ritardo e scoprì che era positivo, il primo pensiero che ebbe fu quello di farla finita. Come avrebbe fatto lei, da sola, che viveva con Bridget in un appartamento dove c'era a malapena l'acqua corrente e faceva la ballerina in un locale puzzolente, a tirare su un bambino?

Appena lo confessò al suo ragazzo, lui se la diede a gambe levate senza nemmeno darle il tempo di finire la frase.

Il pensiero di abortire era naturalmente passato per la sua testa, ma non ce l'aveva fatta; con l'aiuto di Bri aveva portato a termine la gravidanza e, il giorno del parto, durante le 14 traumatiche ore di travaglio, avevano conosciuto Paul, che faceva l'infermiere.

Aveva aiutato quelle due giovani ragazze che sembravano così smarrite e fuori posto in quella stanza bianca e che sapeva di disinfettante. Lui non era molto più grande di loro, ma, avendo entrambi i genitori medici, gli ospedali erano la sua seconda casa.

Claudia mise al mondo una perfetta bambina di quasi 4 kg, con radi capelli rossi.

La ragazza sorrise al pensiero: era così buffa, appena nata!

Le cose poi erano state più facili del previsto dopo il parto: avevano mantenuto i rapporti con Paul, che aveva proposto alle due ragazze di andare ad abitare con lui nella vecchia villa dei suoi genitori, troppo grande per un ragazzo single, che nelle relazioni aveva sempre avuto poca fortuna. Paul era omosessuale ed era una persona estremamente buona e gentile, e troppo spesso gli uomini approfittavano della sua bontà.

Non dovendo pagare l'affitto e avendo tutti e tre un lavoro riuscivano ad andare avanti senza grossi problemi: Paul continuava a fare l'infermiere e le due ragazze le cameriere e ballerine in un locale. Certo, non era un granchè, ma non potevano lamentarsi, dato che non dovevano spogliarsi completamente e il padrone del locale, John, aveva una predilezione per loro: se qualcuno gli avesse dato fastidio, avrebbero dovuto vedersela con quell'omone di un metro e novanta e 120 kg.

Alla fine della storia, la loro vita, nonostante tutte le difficoltà incontrate, era perfetta a modo suo. Mancava solo una cosa, nella vita delle due ragazze: l'amore.


 

Eccoci con il secondo capitolo di questa follia! Ringrazio le fedelissime Ormhaxan e Foxygiu che hanno recensito, e un grazie enorme anche a Foxygiu (di nuovo ;D), GiadiX_McKagan, Ila_Ashba, rocketqueen91 e Sandy_xXche hanno inserito la storia tra le seguite! Spero di non deludere le vostre aspettative! Alla prossima :) 

 

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Capitolo 3
*** 3 ***



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Claudia (Bonnie Wright)

 

Allora, ce la fate? Forza ragazzi!” Izzy sbuffò per l'attesa di Slash e Steven, che dovevano ancora prepararsi.

 

Pochi istanti dopo uscirono dalla loro stanza, tutti in tiro...per quanto il loro stile lo concedeva, ovviamente.

 

Finalmente! Cosa facevate di là da soli, finocchi che non siete altro?”

 

Axl, vai a cagare!” Steven gli fece un bel dito medio.

 

Smettetela di sbraitare e vediamo di uscire, per favore!!!” Izzy si accese una sigaretta, varcando la porta del loro magazzino. “Mi chiedo perchè McKagan doveva andare proprio stasera da Mandy e non poteva uscire con noi!”

 

Dai, Jeff, lo sai che McKagan è una checca!” disse Axl.

 

E' innamorato, dice lui...ma se si innamora due volte alla settimana, quello!” Slash rise, seguito dagli altri.

 

Bisogna ammettere che Mandy è una gran gnocca!” intervenne Steven.

 

McKagan, con quella faccina d'angelo riesce sempre a beccarsi le migliori...”

 

Beh, Axl, anche tu con quella bionda dell'altro giorno non scherzavi...come si chiamava?”

 

Bridget!”

 

Giusto, Bridget! E la rossa...che gnocca, porca troia! Un po' acida, ma gnocca!”

 

Erano stati piazzati in quel postaccio da ormai un mese dalla Geffen Records; erano stati adocchiati dal talent-scout Tom Zutaut, ma nessuno era disposto a rappresentare quella banda di capelloni tossici e probabilmente con qualche rotella fuori posto.

Ora non facevano altro che continuare a provare e comporre e fare lavoretti occasionali per riuscire a campare: la vita da rock star non era di certo come se l'aspettavano.

Per consolarsi, quella sera avevano deciso di andare su e giù per il Sunset a bere qualche birra, a trovare una striscia da sniffare e perchè no...qualche ragazza disponibile.

 

Dove andiamo?” chiese Slash.

 

Io opterei di farci quanti più locali possibili!”

 

Rose, spiegaci dove troviamo i soldi!”

 

Con i spiccioli che ci restano riusciamo a bere a malapena in un locale!”

 

Che ne dite di un locale dove possiamo vedere qualche bella chiappa all'aria?”

 

Adler, per una volta hai detto una cosa intelligente!” disse Slash, dando una calorosa pacca sulla spalla all'amico.

 

Entrarono in un locale con una grande insegna colorata e furono subito investiti da un'aria irrespirabile di fumo e sudore; si accomodarono a un tavolino sotto al palco, al momento vuoto.

Una cameriera bionda molto carina e molto poco vestita si avvicinò ai quattro.

 

Salve ragazzi! Che volete?” domandò scribacchiando qualcosa sul blocchetto e senza alzare gli occhi sui clienti del tavolo.

 

Bridget?”

 

Solo sentendo il suo nome la bionda alzò gli occhi, incontrando lo sguardo del rosso.

 

Axl! Ciao! Scusami, non ti avevo riconosciuto!”

 

Nessun problema, baby! Che ci fai qui?”

 

Slash, ciao anche a te! Tu che dici? Non mi diverto a indossare minigonna di pelle, bustino strizzatette e stivali con tacco vertiginoso...”

 

Tu non ti divertirai, baby, ma fidati...sei una visione!”

 

Grazie, Axl, sei gentile...” la ragazza arrossì e il rosso le fece un occhiolino.

 

Gli altri tre sbuffarono, alzando gli occhi al cielo, consapevoli che anche questa volta Axl era riuscito a far cadere ai piedi una ragazza con una semplice frase.

 

Allora, volete ordinare?”

 

Portaci 4 birre grandi, 4 Jack e 4 vodke...”

 

Ehm, Slash?”

 

Che c'è Izzy?”

 

Non abbiamo abbastanza soldi...”

 

Che palle, ma io voglio lo zio Jack!”

 

Slash, piantala di frignare!” lo rimproverò Izzy.

 

Ehi, ragazzi...tranquilli, mi pagate solo quello che riuscite, il resto lo offre la casa...”

 

Troverò il modo di sdebitarmi, piccola...”

 

Lo spero bene, rosso...” Bridget se ne andò ancheggiando, dopo aver sfiorato con un dito la guancia del cantante.

 

I ragazzi guardarono senza molta galanteria lo splendido fondoschiena della bionda.

 

Sei il solito rotto in culo, Rose!” disse Slash con rabbia.

 

Che ci vuoi fare, Hudson, sei solo invidioso...non puoi negare che io abbia charme!”

 

Ma vai a cagare va!!”

 

Poco dopo arrivarono i drink; riuscirono a pagare le birre e due Jack, il resto venne offerto da Bridget, che sotto al bicchiere del rosso aveva messo un foglietto bianco con un numero di telefono.

Ghignando, il rosso se lo mise in tasca.

Stavano brindando quando si spensero le luci...

 

 

Vi lascio con la suspance, eheheheheheheh ;) A lunedì!!! Grazie a tutti!

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Capitolo 4
*** 4 ***


Partì 'Kiss' di Prince e una ragazza fece il suo ingresso sul palco.

Indossava un reggiseno nero a balconcino, perizoma sempre nero con reggicalze e autoreggenti e per concludere decolletè vertiginose; aveva i capelli raccolti in uno chignon basso e portava un cilindro in testa.

Fece il suo ingresso a passo lento e sensuale, tenendo nelle mani un bastone bianco e nero, che la accompagnò nella sua esibizione.

 

Axl, è Claudia!”

 

Chi?”

 

Claudia, la rossa dell'altro giorno!”

 

Cazzo, è vero! Porca puttana, che figa!”

 

Giù le zampe, Rose, è mia!”

 

Tua? Ma se non ti ha cagato di striscio!”

 

Gli altri due risero. “Beh, Slash, se non caga te, potrei provarci io!”

 

Adler, fallo e ti taglio l'uccello!”

 

Il riccio si beccò un bel dito medio sulla faccia.

Osservarono tutti a bocca aperta la straordinaria esibizione di Claudia, che venne salutata da applausi calorosi e urla.

 

Quella ragazza deve essere mia...”

 

Slash, piantala...” disse Axl.

 

Io dico che ce la fa...” constatò Izzy “100 dollari che se la porta a letto!”

 

100 dollari? Stradlin, io dove li trovo 100 dollari?”

 

Adler, prova a sperperare meno in troie e coca...vedrai che i 100 dollari li trovi!”

 

Il biondo sbuffò, ma alla fine acconsentì. “Ci sto, 100 dollari!”

 

Axl?” chiese il moro.

 

Anche io...”

 

Slash guardò la rossa, vestita ora in maniera molto semplice con jeans aderenti chiarissimi, t-shirt nera dei Queen, converse nere e i capelli ancora legati nello chignon, avvicinarsi al bancone e alla sua amica Bridget. Si sfregò le mani, pregustando già le morbide curve di quel meraviglioso corpo.

 

Stradlin, considerati già vincitore!!!”
 

 

Intanto, al bancone del locale...

 

Hai visto chi c'è?” Bridget era in fibrillazione.

 

Seh...li ho visti dal palco che sbavavano...”

 

Beh, che pretendi! Eri uno schianto...”

 

Claudia sbuffò e si fece dare una vodka liscia, aspettando che Bridget finisse il turno.

 

Claudia, vado a salutare Axl prima di andare a casa...”

 

Bri, ti prego...”

 

Eddai, ci metto un attimo! Tu intanto vieni a salutarli, non fare sempre la maleducata!!!”

 

Claudia alzò gli occhi al cielo e seguì di malavoglia l'amica.

 

Bambolina!” la voce di Axl risuonò nel locale.

 

La bionda si sedette sulle ginocchia del rosso, che appena vide Claudia la salutò.

 

Bellezza, la tua esibizione è stata fantastica!”

 

Grazie, Axl...”

 

Sì, baby, eri splendida...” Slash le rivolse un bel sorriso, che attirò l'attenzione della rossa: faceva luce quando sorrideva.

 

Che ne dite di bere qualcosa con noi? Oh, le presentazioni...dove ho lasciato le buone maniere!” la finta educazione di Axl era un'arma letale con le donne...Bridget infatti sorrise orgogliosa di lui. “La scimmia è il nostro batterista, Steven, e il daltonico è Izzy, il chitarrista!”

 

Le due risero sentendo quegli appellativi e strinsero le mani ai due musicisti.

 

Bevete qualcosa con noi, ragazze?” propose il biondo con un sorrisone da bambino.

 

In realtà dovremmo andare....”

 

Rossa, ma hai sempre fretta! Dove devi andare?”

 

Claudia arrossì alle parole di Axl...finchè la timidezza venne sostituita dalla rabbia.

 

Io ho delle responsabilità, Axl...a differenza tua. Scusatemi, ragazzi...buona serata”

 

Claudia si alzò e fece per andarsene.

 

Ehm, ragazzi, non posso lasciarla andare da sola, scusatemi. Axl...chiamami, ok?”

diede un bacio a stampo al cantante e scappò via.

 

E' già mia...che gnocca ragazzi, non vedo l'ora di portarmela a letto. Anche tu sei a buon punto, eh, Hudson?” disse Axl ironico.

 

Slash fece un rabbioso dito medio all'amico, scatenando le risate degli altri.

Decisero di passare la fine della loro serata a bere e a cercarsi qualche ragazza da portarsi al magazzino per una nottata di divertimento.


 


Eccomi qui!!! Aggiornamento arrivato prima del previsto, contenti?? ;) Grazie di cuore a tutti, soprattutto a Alex Rose McKagan, Ormhaxan e Foxygiu che hanno recensito, a cui inoltre chiedo scusa per non aver risposto causa mancanza di tempo!!! Un bacione :)

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Capitolo 5
*** 5 ***


Pronto”

 

Ciao Bridget, son Axl!”

 

Axl!!!” la bionda pronunciò quel nome con un tono di voce un po' troppo alto e stridulo, che attirò inevitabilmente l'attenzione di Paul e Claudia, i quali stavano giocando con la piccola Zoe.

 

Come stai bellezza?”

 

Molto bene grazie, e tu?”

 

Anche io. Senti, volevo chiederti se una di queste sere ti andava di fare qualcosa insieme!”

 

Bridget si aprì in un sorriso che andava da un orecchio all'altro, e i suoi coinquilini la guardarono curiosi.

 

Certo! Domani è la mia serata libera dal locale, se ti va...”

 

Paul, a sentire quelle parole, si avvicinò alla bionda battendo le mani, eccitato come una ragazzina; Claudia, invece, sbuffò vedendo l'entusiasmo, per lei così immotivato, di quei due.

 

Perfetto, allora se mi dai il tuo indirizzo ti passo a prendere alle 8!”

 

Bridget diede le indicazioni al rosso e, dopo mille saluti e bacini, mise giù.

 

Oh mio diooooo!!!!”

 

Bri, calmati...” Claudia tentò di placarla.

 

Sono così felice per te, tesoro!” Più facile a dirsi che a farsi, dato che anche Paul si stava riscaldando.

 

Oh mio dio! Mi dovete assolutamente consigliare sul cosa mettere, ok?”

 

Io opto per andare a fare shopping!”

 

Ottima idea, Paul! Claudia, vieni?”

 

La rossa riflettè un attimo, per poi acconsentire: se si fosse annoiata tanto avrebbe portato Zoe al parco a giocare.

 

Così, dopo una mezz'oretta, tutti e quattro erano a vagare per i negozi di LA, quelli alla loro portata si intende; niente firme troppo famose o costose, ma negozietti semplici, i cui abiti però erano comunque belli ed eleganti.

 

Oh cielo, Bridget, guarda questo!” Paul tirò fuori dallo scomparto di un negozio un vestitino verde smeraldo, legato intorno al collo e lungo fino a metà coscia.

 

E' splendido, lo provo!”

 

La bionda si rintanò in un camerino e, poco dopo, si fece vedere: il vestito le stava divinamente, fasciava benissimo le sue forme sinuose e le risaltava il viso. Paul le passò un paio di sandali argentati con il tacco alto e una borsetta anch'essa argentata.

 

Come sto?”

 

Sei una favola, ragazza! Axl sbaverà tutta la sera! Oh, come ti invidio!” disse Paul con aria sognante.

 

Claudia?”

 

La rossa era rimasta in disparte per tutto il tempo, un po' perchè doveva controllare Zoe, un po' perchè non dava più molta importanza a certe cose: era da quando era nata la figlia che non usciva con un uomo, tanto meno si comprava qualcosa di carino ed elegante. Le vedeva come cose superficiali, ma allo stesso tempo un po' le mancava la sensazione che si prova quando si deve uscire la prima volta con un ragazzo.

 

Sei bellissima, Bri!” Claudia sorrise alla bionda, sapendo quanto per lei fosse importante il suo giudizio.

 

La ragazza si aprì in un bellissimo sorriso e rientrò nel camerino per cambiarsi; acquistò tutto e, dopo un bel gelato per far felice Zoe, tornarono a casa. Le ragazze dovevano prepararsi per andare al locale, dove attaccavano alle 7.

Quella sera i Guns, con grande dispiacere della bionda, non si fecero vedere.

 

 

Intanto, non molto lontano da lì...

 

Dai stronzi, sabato suoniamo al Roxy e non ho intenzione di fare figure di merda ok?”

 

Porca troia, Rose, perchè devi sempre fare la checca isterica! Facciamo una pausa di 5 minuti, dato che suoniamo da 4 ore...cazzo, ho sete!” rispose Slash aprendosi una birra.

 

Sarei tornato volentieri al locale di ieri sera...”

 

Adler, ti ho già detto che Claudia non la devi nemmeno guardare con il binocolo, ok?”

 

Ma che cazzo vuoi, Slash! Mica è la tua donna!”

 

No, ma voglio provarci!”

 

Io vorrei vincere la scommessa, ti avviso!”

 

La vincerai, Izzy, la vincerai!”

 

Io sento già il frusciare dei miei bigliettoni in tasca!”

 

Vai a cagare, Rose!” Slash fece un bel dito medio al cantante “Riprendiamo a suonare, stronzi, non voglio più sentire le vostre cagate!” 

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Capitolo 6
*** 6 ***


Alle 8 del sabato sera Axl suonò al campanello della villetta. Fu Paul ad aprire.

 

Tu devi essere Axl!” l'entusiasmo del ragazzo era palpabile e intimorì non poco il rosso.

 

Ehm...c'è Bridget?”

 

Ceeeerto, te la vado a chiamare. Tu intanto accomodati!”

 

Lo fece accomodare nel salotto e salì in camera della bionda, che stava finendo di prepararsi con l'aiuto di Claudia.

 

Bri-Bri è arrivato! Santo Signore...”

 

Che c'è Paul?” chiese Claudia.

 

Mi chiedi che c'è? E' un dio greco quel ragazzo! Il fisico...oh mio dio il fisico! Con quella camicia bianca un po' sbottonata! E i pantaloni di pelle...oh mio dio i pantaloni di pelle! Quel fondoschiena...oh mio dio qu...”

 

Paul! Fermati ti prego!” Bridget era in preda alle lacrime per il troppo ridere, come anche Claudia.

 

L'unica sana di mente, in quel momento, era Zoe che guardava la sua famiglia allargata con una espressione della serie 'Sono matti da legare'.

 

Vado a offrirgli qualcosa da bere!” Paul stava già uscendo dalla camera da letto ma Claudia lo fermò.

 

No aspetta, vado io. Zoe, vieni amore mio!”

 

La bambina diede mano alla sua mamma e le due scesero di sotto.

Quando la rossa vide Axl non potè non pensare che era davvero un figo galattico.

 

Ciao Claudia” il ragazzo si alzò e le baciò le guance.

 

Ciao Axl, come stai?”

 

Tutto bene, grazie” lo sguardo di Axl fu attirato dalla piccola creatura che stava attaccata come un koala alla gamba della sua mamma. “E questa principessa chi è?”

 

Lei è Zoe...è mia figlia” Claudia alzò lo sguardo su Axl, per vedere la sua reazione.

 

Se era rimasto stupito, fu molto bravo a nasconderlo. Si inginocchiò per arrivare alla stessa altezza della bambina.

 

Ciao principessa. Io mi chiamo William!”

 

Zoe lo salutò con un sorrisone che illuminò il suo viso da bambola di porcellana.

Claudia si stupì non poco: intanto, il rosso aveva usato probabilmente il suo vero nome, dato che Axl era senza dubbio un nome d'arte, e poi aveva parlato alla bambina con un tono davvero dolce e gentile, che non si addiceva a un tipo come lui.

I suoi pensieri furono interrotti dall'arrivo di Bridget.

 

Ciao Axl!” lo salutò scendendo le scale.

 

Claudia vide gli occhi del cantante illuminarsi alla vista della sua amica, che quella sera era più meravigliosa del solito.

 

Bridget, sei incantevole” le disse dandole un bacio sulla guancia.

 

Anche tu” sorrise la bionda.

 

Che ne dici di andare? Ho prenotato il ristorante per le 8,30 ed è piuttosto lontano!”

 

Certo, andiamo. A più tardi ragazzi!”

 

I due uscirono, lasciando Claudia, Paul e Zoe pensierosi.

 

Che figo stratosferico...” Paul era ancora sognante.

 

Claudia ridacchiò, per poi rendersi conto che erano già le 19,30 e che alle 8 doveva essere al locale.

 

Cazzo è tardissimo, devo andare! Allora, Paul, Zoe ha già mangiato. Un po' di cartoni e poi alle 9,30 a nanna, d'accordo?”

 

Il ragazzo guardò la rossa: “Mica è la prima volta che te la tengo...”

 

Fingo di sentirmi una madre normale, che tutte le sere non è costretta a lasciare sua figlia per andare a lavorare...”

 

Appunto, andare a lavorare...mica a divertirti, Claudia...”

 

Lo so lo so...” la rossa sbuffò, per poi prendere la giacca di pelle e la borsa.

 

A domani, amore della mia vita” baciò la figlia sulla testa “Ciao Paul”

 

Claudia uscì e prese la metro per arrivare al locale, che quella sera pareva tranquillo.

Una volta entrate venne accolta dalla classica nube di fumo che aleggiava nel locale e vide che pochi tavoli erano occupati: non sarebbe stato particolarmente faticoso. Inoltre quella sera non doveva ballare, bensì solo servire.

Salutò John e le altre cameriere e andò nello spogliatoio a mettersi la micro divisa; tornata nella sala vide subito che erano arrivate alcune persone che conosceva: quei rocker da strapazzo.

Andò subito al loro tavolo, dato che le altre erano impegnate, e vide che c'era un altro ragazzo con loro, un tipo alto e magro con i capelli biondi tinti con ciocche nere.

 

Chi si vede! Ciao bellezza!” Slash si illuminò alla vista della rossa.

 

Salve ragazzi, che vi porto?”

 

Ordinarono e poi la ragazza si allontanò per preparare le bevande richieste.

 

Duff, abbiamo fatto una scommessa: Slash riuscirà a portarsi a letto la cameriera!” lo mise al corrente Steven.

 

Cazzo, bel bocconcino, man, complimenti!”

 

Peccato che l'unico che ha un po' di fiducia in me qui è Stradlin! Sia la scimmia che pel di carota pensano che non ce la farò!” disse Slash.

 

Io dico che ce la fa!”

 

Grazie, Duff, almeno tu!”

 

Intanto, Claudia era tornata.

 

Stasera il vostro cantante è venuto a prendere la mia amica per uscire...” disse.

 

Già! Si è messo tutto in tiro...sembrava una mezza checca!”

 

Riccio, dì pure al tuo amico che se tratterà male Bridget una checca lo diventerà, dato che gli taglierò le palle! Fanno 15 $.”

 

Claudia prese i soldi dalle mani di Duff e si allontanò sculettando vistosamente.

 

Che donna...” gli occhi di Slash erano incollati sul culo della ragazza.

 

 

Erano le tre quando finì il turno di Claudia; davanti alla porta di servizio del personale, una persona la stava aspettando.

 

Che ci fai tu qui?”

 

Non è sicuro per una bella ragazza come te vagare a quest'ora della notte!”

 

Lo faccio tutte le sere, riccio, perciò smamma!”

 

Ma le altre sere c'è Bridget con te...dai, voglio solo accompagnarti!”

 

Claudia lo guardò e non vide malizia nei suoi occhi; e poi non aveva tutti i torti: tornare da sola non era esattamente il massimo.

Si limitò ad annuire e i due iniziarono a camminare.

 

Dimmi qualcosa di te, Claudia...”

 

Slash, non credo che...”

 

Ok ok” la interruppe “Ho capito, sei una tipa riservata. Allora parlerò io. Che posso dirti...ho 22 anni, il mio vero nome è Saul Hudson, il soprannome Slash me lo ha affibbiato un amico di famiglia. Suonare la chitarra è tutta la mia vita e finalmente abbiamo la nostra occasione: siamo sotto contratto con la Geffen Records e stiamo aspettando solo un manager che ci rappresenti!”

 

Claudia sorrise all'entusiasmo di quel ragazzo: si vedeva che amava suonare ed era felice che avesse una possibilità.

 

Magari una sera potremmo venire a sentirvi suonare!” Claudia si stupì da sola per le sue parole.

 

Wow, sarebbe fantastico! Appena sappiamo di una serata te lo dirò!”

 

Slash rivolse a Claudia un sorriso bellissimo, lucente e sentito, che per un attimo le fece mancare la terra sotto i piedi.

Si riscosse subito quando si rese conto che erano arrivati.

 

Eccomi, io vivo qui!”

 

Wow...se puoi permetterti una casa così, perchè lavori in quella topaia?”

 

Non è casa mia, è casa di un amico che ci ospita. E poi...ho bisogno di soldi perchè...perchè...ho qualcuno a cui badare e...” Claudia non sapeva come proseguire, dato che non voleva dirle che aveva una figlia.

 

Non è il caso che continui: se non me lo vuoi dire, avrai i tuoi buoni motivi. Buonanotte Claudia”

Slash le diede un bacio sulla guancia e si allontanò.

La rossa si toccò dove lui l'aveva baciata e dove aveva sentito una piccola scossa; scrollò il capo ed entrò velocemente in casa.
 

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Capitolo 7
*** 7 ***


Bridget aprì il raffinato menù del ristorante e cominciò a leggerlo; in realtà, prestò davvero poca attenzione a quello che c'era scritto, dato che sbirciava oltre la lista per guardare Axl e cercare di realizzare dove si trovasse.

L'aveva portata al mare, a Santa Monica, in un bel ristorantino sulla spiaggia; sembrava piuttosto costoso e le dispiaceva che il rosso dovesse spendere tanti soldi.

 

Hai deciso cosa mangiare, piccola?”

 

In realtà...no...prendo quello che prendi tu, d'accordo?”

 

Come vuoi” Axl le sorrise e chiamò il cameriere.

 

Ordinò degli spaghetti ai frutti di mare e del pesce fresco alla griglia.

 

Questa sera voglio farti sentire una principessa. Avrei fatto molto di più. Ma questo è davvero il massimo che posso permettermi.”

 

Axl...andava bene anche una pizza. Non ti devi preoccupare...è fin troppo!”

 

Il rosso le sorrise. Cominciarono a parlare del più e del meno, delle loro vite, delle loro aspirazioni, dei loro sogni. Il sogno di Axl era più che noto.

 

E tu che vorresti fare, Bridget? Non credo lavorare tutta la vita in quel buco!”

 

Mi piacerebbe tanto studiare letteratura inglese all'università...Chaucer. Shakespeare, Milton...amo le loro opere! E poi diventare insegnante...ma la retta dell'università è troppo alta e non riesco a fare tutto. Ho frequentato un anno, ma comunque non ce la facevo con il lavoro...portava via tanto tempo e i soldi erano sempre troppo pochi.”

 

I tuoi genitori non possono darti una mano?”

 

La mia famiglia è molto numerosa...io sono la più piccola, ma loro devono già dare una mano ad altri miei fratelli in difficoltà...”

 

Il cantante vide la ragazza incupirsi, e capì quanto davvero le dispiacesse non poter realizzare il suo sogno.

 

Quando sono venuto a Los Angeles da Lafayette non avevo un soldo. Ho vissuto per giorni rubacchiando qua e là qualcosa da mangiare mentre cercavo Izzy...è stata una faticaccia!” Axl fece l'occhiolino a Bridget, che sorrise.

 

Venne servita la cena, che era deliziosa; gustarono le pietanze e poi decisero di fare una passeggiata sulla spiaggia.

Axl prese Bridget per mano e la ragazza si beò della morbidezza della sua pelle.

 

Che ne dici se ci sediamo qui?” propose il rosso.

 

La ragazza annuì e si sedettero in silenzio sulla spiaggia a guardare il mare; rimasero un tempo indefinito a parlare, finchè Axl non mise un braccio intorno alle spalle di Bridget, che appoggiò la testa sulla sua spalla.

Il rosso girò con lentezza la testa, fino a trovarsi a pochi millimetri dalle labbra della ragazza; fu lei a cancellare quella breve distanza, vedendo la titubanza di Axl, cosa decisamente non da lui.

L'abbraccio si sciolse così che i due potessero avvicinarsi di più e baciarsi sempre più profondamente; le loro lingue si incontrarono e presto Bridget si ritrovò distesa sulla sabbia.

La ragazza era in balia di sensazioni mai provate: non era una novellina, assolutamente, ma Axl...le sue labbra, le sue mani, il suo profumo...era incredibile.

Il suo cervello era completamente spento...fino a quando non sentì una mano del rosso chiudersi su un seno; allora aprì gli occhi e lo fermò.

 

Axl...aspetta...non...non è il caso di...di...ecco...”

 

Va bene, piccola, non ti preoccupare.”

 

Dici sul serio?”

 

Sì. In effetti ci conosciamo appena ed è meglio aspettare. E' che tu sei così...morbida e calda e...”

 

Bridget sentì i brividi lungo la schiena e quelle parole, pronunciate da quella voce roca e profonda...dio, era eccitata come non mai. Ma doveva resistere, se lo ordinava!

Rimasero a baciarsi per un tempo indefinito, finchè non decisero che si era fatto tardi ed era ora di andare a casa.

Axl fermò la macchina davanti alla villetta e diede un lieve bacio a stampo a Bridget.

 

E' stata una splendida serata, piccola. Ci vediamo domani sera al locale, ok?”

 

Bridget annuì sorridendo e, dopo aver baciato di nuovo Axl, scese dalla macchina, salutandolo ancora una volta con la mano mentre si allontanava nella notte.

Aprì lentamente la porta di casa e vide Claudia in cucina che beveva una tisana.

 

Ehi, ancora in piedi?”

 

Sono arrivata poco fa dal locale. Come è andata con Axl?”

 

Da dio, Claudia, da dio...”

 

Ci hai fatto sesso?”

 

Wow...senza mezzi termini, eh...”

 

Rispondimi...”

 

Claudia non lo faceva per cattiveria, e Bri lo sapeva: semplicemente era preoccupata per lei. La bionda era una che si invaghiva facilmente dei ragazzi con cui usciva e con cui andava a letto e, quando la situazione era più critica del previsto, si chiudeva in camera per giorni uscendo solo per andare al lavoro. Non voleva che soffrisse ancora, ecco tutto.

 

No, Claudia, stai tranquilla. Ci siamo solo baciati!”

 

Claudia tirò un sospiro di sollievo più forte del previsto, facendo sorridere Bridget.

 

E' stata una bella serata?”

 

Sì, molto bella. Abbiamo cenato in riva al mare e poi abbiamo passeggiato sulla spiaggia.”

 

Wow, romantico questo Axl...non l'avrei mai detto...”

 

Già, nemmeno io...”

 

Come siete rimasti?”

 

Verrà domani sera al locale...”

 

Oh no...speriamo non ci sia anche Slash!”

 

Perchè?”

 

Stasera mi ha accompagnato a casa!”

 

Come?”

 

Hai capito bene...mi ha aspettata fuori dall'uscita del personale con la scusa di farmi da bodyguard nel tragitto verso casa...”

 

Che cosa romantica!”

 

Romantica? Bridget, io con uno così non ci uscirei nemmeno fosse l'ultimo uomo sulla faccia della terra!”

 

Seh, come no...”

 

Come no un tubo! Dai andiamo a dormire che è tardissimo!”

 

Ok, notte Claudia. E non sognare troppi riccioloni!”

 

La rossa la salutò con un dito medio prima di chiudersi in camera. 

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Capitolo 8
*** 8 ***


Axl Rose che non si scopa la sua nuova fiamma?” tutti scoppiarono a ridere alle parole di Slash.

 

Fottetevi stronzi! Non è che tutti devono essere dei cavernicoli come voi, eh!”

 

Bill, in effetti è strano che non te la sei trombata...”

 

Senti, Jeff, io magari lo avrei anche fatto, ma lei mi ha fermato e non ho insistito. Tanto credo che ci rivedremo.”

 

Oh cazzo!”

 

Che c'è, Slash?” chiese il rosso alzando gli occhi al cielo.

 

Da quando Axl Rose esce due volte con la stessa ragazza?”

 

Ora mi hai rotto il cazzo, pecora...”

 

Ok ragazzi, basta così! Piuttosto, domani c'è la serata al Roxy e dobbiamo ancora preparare una scaletta!” disse Duff.

 

Stai tranquillo, McKagan, ora facciamo tutto!” disse Izzy.

 

Che ne dite di invitare le due bamboline al concerto?”

 

Lavorano, Slash...”

 

Beh, potrebbero raggiungerci dopo il lavoro!”

 

Hai ragione...chiamo Bridget!” disse Axl.

 

 

Intanto, in un'altra casa, la bionda stava raccontando a Paul della sua serata di gala con il cantante.

 

E quelle labbra...dio Paul, tu non sai che labbra...”

 

Oh mio dio bambina...basta con questi dettagli che mi sto eccitando!”

 

Fai schifo, Paul!”

 

Claudia, non sono asessuato come te!”

 

Io non sono asessuata!”

 

Da quanto è che non fai sesso?” chiese il ragazzo.

 

Che c'entra...”

 

Rispondi...da quanto è che non fai sesso?”

 

Tre anni...”

 

Oh dio, io sarei già morta!”

 

Vai a cagare, Bri! Sentite, ragazzi, io non posso permettermi di andarmene in giro tranquilla, come se niente fosse, a trovarmi ogni sera un ragazzo diverso!”

 

Tesoro, non è il caso di andare con uno diverso ogni sera...potresti trovare qualcuno con cui fare una storia seria...” disse Bridget.

 

Claudia alzò le spalle, pensierosa; nessuno disse più nulla per un po', finchè il silenzio fu spezzato dal telefono.

 

Pronto?...Axl, ciao! Sì, sto bene, tu?...Dimmi...Domani?...Oh, io domani lavoro fino alle 11...al Roxy?...Wow che figata!...Certo vi raggiungerò sicuramente! Magari, potrebbe venire Claudia che domani sera non lavora!...Certo, glielo dico allora!...A domani!”

 

Dove è che dovrei andare io?” chiese la rossa, che si era insospettita immediatamente.

 

Domani sera i Guns suonano al Roxy e ci han chiesto se andiamo! Io gli ho detto che li raggiungo dopo il lavoro, ma che tu andrai!”

 

Chi ti ha detto che io ci voglio andare, scusa?”

 

Nessuno, ma tu ci andrai comunque!”

 

E Zoe?”

 

La terrà un po' la vicina! Ieri l'ho incontrata e mi ha chiesto quando le portiamo un po' quella bella bambina, che lei si sente così sola...”

 

Posso venire anche io?” Paul sembrava un bambino che voleva andare al luna park.

 

Tu devi venire, Paul...io non vado in quel covo di pazzi da sola!”

 

Dio, trasuderanno ormoni da ogni poro!” Paul stava già viaggiando con la mente.

 

Le due ragazze risero.

 

Bridget, io non credo sia il caso...”

 

Claudia, vai un po' fuori a divertirti! E' vero, hai una figlia, ma hai anche 21 anni! Ormai esci solamente per andare al lavoro! Per una sera non morirà nessuno!”

 

La rossa rimase a riflettere un attimo...avevano ragione, dannatamente ragione. E lei aveva una voglia irrefrenabile di farsi bella, uscire e divertirsi un po', fingendo di non avere un milione di responsabilità sulle spalle.

 

Ok, andrò!”

 

Siiiiiii!!!” Paul era come al solito il più felice “Cosa devo mettermi, secondo voi?”

 

Niente di troppo elegante, Paul...andiamo in un locale di buzzurri!” rispose Claudia.

 

Buzzurri sexy!” le ragazze risero di nuovo: Paul era un caso disperato.

 

Bri, senti...e se andassimo più tardi insieme a te?”

 

No, Claudia, ho detto a loro che tu andrai alle 9, e non voglio passare per la contapalle! E poi almeno rivedrai Slash!”

 

Slash? Chi è Slash?”

 

Il chitarrista della band...ti piacerebbe Paul...” Bridget gli fece l'occhiolino.

 

Descrivimelo!” chiese il ragazzo battendo le mani eccitato.

 

Fisico da dio greco, capelli riccissimi neri e lunghi...ed è mulatto!”

 

Oh mio dio...mulatto...”

 

Ti piacciono i ragazzi mulatti, Paul?” chiese la rossa stupita.

 

Claudia, si sanno come sono messi a parti basse i neri e i mulatti, no?”

 

Claudia alzò le mani al cielo esasperata e si rifugiò nell'altra stanza, tra le risate dei suoi coinquilini.





Salve a tutti!!! Vi chiedo umilmente scusa per la mia assenza, ma questa settimana è intensissima e non ho un attimo libero D: Finalmente riesco ad aggiornare!! Mi scuso con le meravigliose lettrici che hanno recensito e che non ho ringraziato una a una per mancanza di tempo!!! Sorry :) Grazie a tutti :D


 

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Capitolo 9
*** 9 ***


Ma dai, Paul! Sembra che vado a battere!”

 

Claudia si osservò critica allo specchio: era splendida, anche se la sua opinione era diversa. Aveva indossato un paio di pantaloni di pelle che le fasciavano magnificamente la gambe e il fondoschiena, una maglia bianca lunga che le lasciava una spalla scoperta e decorata da delle paillettes nere e il tutto corredato a delle decolletè nere a punta con tacco altissimo; i capelli erano legati in una treccia morbida, che le cadeva su una spalla sul davanti.

 

Claudia, sei una meraviglia...Non sembra assolutamente che vai a battere!”

 

Paul, non so se...”

 

Oddio!” l'arrivo di Bridget interruppe la rossa “Ma sei tu? Che hai fatto alla mia amica?”

 

Claudia sorrise, sempre guardandosi allo specchio. “Sto bene davvero?”

 

Claudia, perchè non accetti il fatto che sei una bella ragazza?”

 

Non è solo bella, è una strafiga! Ragazza, ringrazia che sono gay al cento per cento!!” scherzò Paul.

 

Ok ok, vi credo! Hai portato Zoe dalla vicina?”

 

Sì, Claudia, sta tranquilla. Le ha preparato penso 5 torte! Alle 9 poi vengono qui, così mette la bambina a dormire. Le ho lasciato le chiavi.”

 

Grazie, Bri.”

 

Di nulla! Io vado, ragazzi, ci vediamo verso le 11.30 al Roxy! Bye!”

 

La bionda uscì allegramente e canticchiando.

 

Paul, non è meglio che anche tu vai a vestirti?”

 

Sono così indeciso, Claudia! Cosa posso mettere?”

 

La rossa guardò i numerosi vestiti che il coinquilino aveva messo sul letto.

 

Io opterei per questi jeans strappati, la camicia nera e i mocassini. Che ne dici?”

 

Dico che darei qualunque cosa perchè almeno uno di quei rocker sudati e sexy sia gay!”

 

Claudia rise ancora, osservando il suo amico che andava a cambiarsi; impiegò poco tempo e poi salirono in macchina diretti al locale.

Quando arrivarono al Roxy la coda per entrare era piuttosto lunga.

 

Wow, famosi questi Guns 'n Roses!” esclamò Claudia stupita.

 

La rossa attirò molti sguardi di uomini e la cosa fece sentire ancora più a disagio.

Dopo una ventina di minuti riuscirono a entrare; il locale era affollato, ma riuscirono a trovare due sgabelli a un tavolino piccolo molto vicino al palco. Si sedettero lì e ordinarono due birre grandi.

 

Ehi guarda c'è Axl!” esclamò Paul “Axl!” lo chiamò.

 

Il rosso, quando li vide, si avvicinò al loro tavolo.

 

Ciao Claudia! Paul...” guardò con ribrezzo il ragazzo che lo fissava sbattendo le ciglia come una vamp “Sono felice che siate venuti. Bridget arriva più tardi vero?”

 

Certo, caro!” intervenne subito Paul.

 

Be...bene...” Axl si allontanò da lui di mezzo metro “Claudia, dirò a Slash che sei seduta qui!” le strizzò l'occhio e si allontanò.

 

Slash? Il ricciolone mulatto?”

 

Non farti troppi viaggi, Paul!”

 

Chiacchierarono ancora un po', finchè le luci si spensero e il locale fu invaso da una potentissimo riff di chitarre.

Dietro la batteria c'era quel biondo con il sorrisone da bambino, il chitarrista moro e silenzioso, Izzy, il bassista biondo, Duff, Axl e poi Slash; Claudia non riuscì a fissarlo per alcuni istanti: era a torso nudo, con pantaloni di pelle che lasciavano davvero poco spazio all'immaginazione e camperos.

 

Stai sbavando!” le urlò Paul sopra la musica.

 

La ragazza gli rispose con un dito medio, ritornando a concentrarsi sulla band...o meglio, sul chitarrista della band.

Il concerto durò un'ora e mezza, e fu uno spettacolo fatto di musica potente, energia e musicisti bravissimi.

 

Devo ordinare qualcos'altro da bere, Claudia, perchè sono un po' accaldato!” Paul non aveva fatto altro che guardare i musicisti a bocca aperta: erano decisamente un concentrato di ormoni e sesso.

 

Claudia stava ancora ridendo quando videro avvicinarsi una ragazza bionda con un caschetto, molto magra e alta.

 

Scusa, sei Claudia?”

 

Sì...ci conosciamo?”

 

In realtà no. Sono la ragazza di Duff, il bassista della band, e Axl mi ha chiesto di venire a chiamarvi per andare nel backstage!”

 

Veniamo molto volentieri!” esclamò Paul, senza dare tempo a Claudia di aprire bocca.

 

Così, i due seguirono quella ragazza. “Scusate, non mi sono presentata. Mi chiamo Mandy!”

 

Piacere, Mandy, io sono Claudia e lui è Paul.”

 

Percorsero un corridoio stretto e piuttosto buio, arrivando a una porticina protetta da un bodyguard; lasciò passare Mandy senza fare domande.

 

Claudia, ciao! Piaciuto il concerto?”

 

Ciao Axl. Sì sì, grazie.” la rossa era tutt'altro che convinta di stare lì.

 

Paul, in compenso, stava vagando per il backstage a stringere la mano ai musicisti, la cui espressione si alternava tra lo spaventato e il disgustato.

 

Ciao Claudia” Slash si avvicinò alla rossa e la baciò sulla guancia “Sei bellissima, stasera.”

 

La ragazza arrossì e mormorò un grazie.

 

Tuuuu devi essere Slash! Sei più sexy di quanto pensassi!”

 

Il riccio si stampò sul viso uno sguardo di pure terrore e si appoggiò subito al muro che stava dietro di lui, scatenando le risate di tutti.

 

Che ne dite di andare al bar a bere tutti insieme?” propose Izzy.

 

Tutti accettarono volentieri la proposta; iniziarono a bere a volontà, brindando a cosa assurde come le corde della chitarra di Slash e le bacchette di Steven.

Paul continuava a chiacchierare con tutti, in particolare con Mandy e Duff: la ragazza si trovava bene con lui, Duff invece rimaneva piuttosto dubbioso nei suoi confronti.

Claudia aveva trangugiato abbastanza alcool da essersi sciolta con Slash, che ci stava provando spudoratamente con lei.

Verso mezzanotte arrivò Bridget.

 

Briiii!” la rossa si alzò e tentò di raggiungere l'amica barcollando. Slash le si avvicinò per evitarle qualche bel ruzzolone.

 

Claudia, ma quanto hai bevuto?”

 

Qualche birra!” le parole strascicate e le risate dimostravano però il contrario.

 

Bridget, piccola.” Axl le si era avvicinato e le aveva dato un lieve bacio sulle labbra.

 

Sono in ritardo, scusami. Ci sono stati dei problemi al locale.”

 

Non ti preoccupare. Vieni a bere qualcosa...”

 

Slash e Claudia si accomodarono su uno sgabello, precisamente Claudia in braccio a Slash, e Bridget e Axl vicino a loro.

Inizialmente rimasero un po' isolati dagli altri, impegnati con qualche fan oppure a sbevazzare. Paul si accorse della bionda dopo un po'.

 

Bridget, finalmente sei arrivata!” urlò l'amico. “Ti presento Mandy” la ragazza le fece un bel sorriso che Bridget ricambiò “e Duff”.

Il ragazzo biondo seduto vicino a Mandy si voltò, dato che dava la schiena a Bridget, e alla ragazza si fermò il cuore.

Duff aprì la bocca come a dire qualcosa, ma la sua voce non uscì.

Bridget fece l'unica cosa che le venne in mente: scappare dal locale.

 

Bridget!” tentò di chiamarla Axl.

 

Bri!” Claudia tentò di alzarsi ma un capogiro le fece perdere l'equilibrio.

 

Tutto bene, piccola?” le chiese Slash.

 

Devo andare da Bridget!” disse, camminando veloce verso la porta. 

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Capitolo 10
*** 10 ***


Claudia uscì e respirò a pieni polmoni: le girava la testa. Un po' di aria non le avrebbe fatto male. Si guardò in giro alla ricerca di Bridget: la vide dall'altra parte della strada che camminava velocemente verso la fermata dei taxi.

 

Bridget!” la chiamò “Bri, fermati! Aspettami!”

 

Un taxi, intanto si avvicinò alla bionda, che salì, lasciando la portiera aperta per Claudia; la rossa camminò veloce verso la macchina e montò su.

 

Che succede?” chiese con il fiatone “Perchè sei scappata così?”

 

Niente.”

 

Ma come niente, Bridget, dai! Non venire a raccontarmi palle! Non a me!”

 

E' complicato.”

 

Non mi importa, sono tua amica e voglio saperlo lo stesso. Io e te ci diciamo sempre tutto, no?”

 

La bionda annuì. “A casa ti spiego”.

 

Il viaggio in taxi fu fortunatamente breve. Le ragazze entrarono in casa e trovarono la loro vicina che guardava tranquillamente la tv sul divano.

 

Bridget! Claudia! Siete tornate presto!”

 

Eravamo stanche. Grazie di cuore per aver accudito Zoe.”

 

Di nulla, cara, di nulla. Sai che adoro quella bambina. Dorme con un angioletto ed è stata bravissima.”

 

Meno male. Grazie di cuore, Sarah, davvero.”

 

Di nulla, figliole. Buona notte.”

 

Claudia la accompagnò alla porta e, dopo averla ancora salutata e ringraziata, la donna andò via.

La rossa andò di sopra: entrò in camera di Zoe a vedere se era tutto a posto; la piccola dormiva tranquilla e Claudia si sentì pervasa da un forte senso di colpa per essere uscita quella sera. Sera in cui aveva bevuto e flirtato con quel chitarrista da due soldi. “Merda. Che razza di madre sono?”

Con questi pensieri uscì dalla cameretta ed andò nella stanza di Bridget, che si era già cambiata e ficcata sotto le coperte.

 

Allora, mi vuoi spiegare che cavolo succede?”

 

Bridget alzò le coperte del lato del letto opposto al suo e Claudia, dopo essersi tolta le scarpe, si mise nel lettone vicino a lei.

 

Allora, come ben sai io vengo da Seattle e da una famiglia molto numerosa. Mio padre era un alcolizzato e lavorava saltuariamente. Mia madre aveva quindi sulle spalle la famiglia, una famiglia di ben 9 figli, sia economicamente che non. I miei fratelli più grandi, subito dopo il diploma, andarono a lavorare per poter portare a casa un po' di soldi e aiutare mia madre. Io ho sempre avuto un rapporto piuttosto conflittuale con la mia famiglia e in particolare mia madre; l'ho sempre accusata di essere lei il motivo per cui papà beveva e che la vita da schiava che faceva se l'è sempre meritata. Quando mi sono diplomata, io volevo iscrivermi all'università e studiare letteratura inglese, come ben sai la mia grande passione. La mia famiglia non voleva, mia madre soprattutto. I soldi per pagarmi gli studi non c'erano e poi sarebbero stati solo sprecati, dato che non ero mai stata una studentessa modello. Dicevamo che era solo un'altra delle mie fissazioni, che sarebbe passata dopo pochi mesi. Io volevo lasciare Seattle, andare a studiare a New York, dove c'è una delle università di letteratura inglese più rinomate del mondo. Ma niente, non riuscii a farmi dare nemmeno un po' di soldi con cui pagarmi l'iscrizione, e che poi avevo intenzione di restituire. Scappai di casa. Mia madre mobilitò tutte le forze dell'ordine di Seattle per ritrovarmi. E così fu...mi ritrovarono in un locale di un paese vicino completamente sbronza che mi sniffavo un striscia di cocaina. Mia madre mi costrinse a stare in casa finchè non le disse che me ne sarei andata; lei mi diede il suo ultimatum, dicendomi che se me ne andavo non sarei più dovuta tornare. E così fu. Non li sento da quattro anni ormai.”

 

Perchè non me lo hai mai detto prima?”

 

Perchè mi vergognavo...sono stata egoista e per questo ho perso la mia famiglia.”

 

Ma Bri...non ho capito la connessione con questa sera...”

 

Duff è mio fratello.”

 

Claudia spalancò gli occhi. “Il bassista biondo?”

 

Sì. Lui ha solo due anni in più di me. Era lì a Seattle quando è successo tutto questo. Lavorava in una pasticceria e suonava la chitarra. Non sapevo fosse venuto qui a LA.”

 

Potrebbe essere un modo per riallacciare i rapporti con la tua famiglia.”

 

No. Se me ne fossi andata non sarei più stata parte della famiglia. Duff ha sempre cercato di convincermi a cercarmi un lavoro, di dare una mano alla mamma. Ma niente...forse avevano ragione, ero semplicemente una sfaticata egoista, chi lo sa. Quando sono scappata sono venuta qui a LA; ho trovato il posto al locale come ballerina e pensavo di guadagnare abbastanza per pagarmi l'università, ma come sai, dato che eri con me, sia i soldi che il tempo erano troppo pochi. E così il mio sogno è andato in frantumi, dimostrando che mia madre aveva ragione. E...e la odio per questo. E odio anche Duff...e tutti i miei fratelli. Avevano ragione, non avrei mai potuto seguire quella strada.”

 

Secondo me dovresti provarci, Bri.”

 

Ho detto di no, Claudia.”

 

La rossa si stupì del tono con cui le aveva parlato: non era da lei. Capì che non sarebbe riuscita a convincerla.

Uscì dalla camera della bionda senza dire una parola e andò in cucina; aveva bisogno di farsi una tisana per cercare di placare il dolore allo stomaco causato dall'alcool e anche la confusione che aveva in testa. Non sapeva che pensare: da un lato, Bri avrebbe dovuto dare una mano a casa, se i problemi erano questi...dall'altra è brutto dover rinunciare ai propri sogni. Ma a volte, ci sono cause di forza maggiore...anche a lei era accaduto. Quante volte, quando era tranquilla in camera sua, si metteva a disegnare? Vestiti per la precisione...il modello del suo abito da sposa era riposto in un cassetto. Chissà se l'avrebbe mai realizzato e indossato?

Stava bevendo la sua tisana calda quando sentì il campanello: chi diavolo era all'1 di notte?

 

Chi è?” domandò al citofono.

 

Sono Slash.” 

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Capitolo 11
*** 11 ***


Claudia impallidì a sentire quel nome, ma aprì il portone. Vide il riccio arrivare sorreggendo Paul: cazzo, come avevano potuto dimenticarsi del loro amico?

 

E' sbronzo. Mettiamolo a dormire”

 

Claudia annuì e aiutò Slash a portarlo di sopra nella sua camera; gli tolse le scarpe e i jeans, senza avere una minima reazione dal ragazzo che russava di brutto.

Lo sistemò sotto le coperte, gli mise una bacinella ai piedi del letto in caso gli venisse da vomitare e uscì dalla stanza.

 

Grazie per averlo accompagnato. Io ho seguito Bri e mi sono dimenticata di lui, guarda. Come ho fatto proprio non lo so!!”

 

Stai tranquilla. Che è successo a Bridget?”

 

Storia lunga, Slash...”

 

Anche Duff era sconvolto...”

 

Ecco, fatti raccontare da lui allora. Vuoi qualcosa da bere? Ho fatto una tisana se vuoi...”

 

Una tisana? Non bevo mai tisane”

 

Claudia ridacchiò prendendo una tazza dalla credenza. “Mi sta aiutando contro la sbronza.”

 

Hai bevuto parecchio stasera, in effetti” disse Slash sedendosi su una sedia.

 

Già. E non è da me, credimi...”

 

Perchè? Una volta ogni tanto...”

 

Non posso Slash...io non posso concedermi le cose normali per una ragazza della mia età.”

 

Quanti anni hai Claudia?”

 

21. Ma nella mia vita sono successe così tante cose che me ne sento 40.”

 

Che ti è successo, ragazza?” le chiese il riccio, alzandosi e avvicinandosi a lei.

 

Storia lunga.”

 

Anche questa una storia lunga?” le era sempre più vicino. La ragazza, appoggiata al lavandino della cucina, era rimasta immobile vedendo lui avvicinarsi.

 

I loro corpi ora si sfioravano; Claudia poteva sentire il suo odore: fumo, whisky e la sua pelle. Era un odore inebriante, che per un istante le fece di nuovo girare la testa.

 

Sì...” la risposta le uscì come un sussurro.

 

Slash sentì il fiato caldo di Claudia sul viso e si sentì subito eccitato. Ci aveva provato spudoratamente quelle sera e pensava che sarebbe riuscito a concluderci qualcosa...forse anche a vincere la scommessa di portarsela a letto.

Ma poi era andata via con Bridget e i suoi piani erano andati a rotoli; quando si erano resi conto che il loro amico finocchio era rimasto lì, mezzo morto per il troppo alcool, si offrì di portarlo a casa. Tanto era in condizioni talmente pietose che non poteva essere tanto pericoloso.

Ora era lì, davanti a quella splendida ragazza troppo cresciuta, chissà mai perchè. E sentiva un impulso irrefrenabile di baciarla. Ma non di portarsela a letto, solo di baciarla.

E lo fece.

Vedendo che lei non si muoveva, inclinò la testa e si avvicinò a lei, che rimase sempre immobile; appoggiò le sue labbra su quelle di Claudia quasi con titubanza, ma poi, sentendo il loro calore e la loro morbidezza, si lasciò subito andare.

Pensava di prendersi una bella sberla dalla rossa ma, quando sentì che lei rispondeva al bacio, sorrise tra sé e sé e chiese con la lingua l'accesso alla sua bocca.

Si baciarono a lungo, con lentezza e sensualità, e si staccarono solo quando ormai erano a corto di ossigeno.

La guardò e vide i suoi occhi luccicanti di desiderio e forse...di felicità.

 

Slash, io...”

 

Sssshhh, non dire niente. Non è il caso.”

 

Io non posso.”

 

Cosa non puoi?”

 

Avere una relazione...”

 

Perchè?”

 

St...”

 

Storia lunga, lo so” la interruppe il riccio. “Senti, te lo chiedo senza impegno, da...da amici. Ti andrebbe di venire a cena con me una di queste sere? Una sera che non lavori.”

 

La mia serata libera è martedì.”

 

Perfetto. Ti va, allora? Semplice cenetta tra amici...”

 

Claudia riflettè: quel bacio le era piaciuto, e anche tanto. Le era piaciuto il suo sapore, il suo odore, le sue mani che le accarezzavano i fianchi e la schiena. Da quanto non si sentiva così...eccitata? Arrossì a quel pensiero.

 

Che c'è?” le chiese Slash sorridendo, vedendo le sue guance rosse.

 

Niente, niente. Comunque, ok per la cena. Da amici.”

 

Da amici. Allora ti vengo a prendere martedì alle 8, d'accordo?”

 

Sì, perfetto.”

 

Si avvicinarono alla porta e Slash le diede un bacio sulla guancia.

 

Buonanotte, honey” disse uscendo.

 

La rossa lo salutò e, chiusa la porta, vi si appoggiò. Merda merda merda...sarebbe andata a cena con lui. Che sarebbe successo? Si sarebbero di nuovo baciati? Avrebbero fatto di più? Accidenti a lei che aveva detto di sì.

Mentre si malediva non potè fare a meno di pensare che non vedeva l'ora che arrivasse martedì.

 

Slash, intanto, stava camminando lentamente per andare a casa. Da quanto tempo non invitava una donna a cena fuori? Forse non ne aveva mai invitata una, a dire la verità...Però Claudia non era una sgallettata come tutte le altre e ci sarebbe voluto più tempo a conquistarla...e quindi per portare a termine la sua scommessa.

Forse, avesse insistito un po', sarebbe riuscita a farsela già quella sera...magari sul tavolo della cucina. Ma non ce l'aveva fatta...aveva sentito solo il desiderio di baciare quelle labbra rosse e così invitanti. Non era il caso di andare subito oltre. Lei era diversa.

La scommessa l'avrebbe portata a termine martedì...che poi, era davvero solo più una scommessa?

Slash scosse energicamente la testa a quel pensiero: certo che era per la scommessa, lui non si invaghiva di una ragazza, mai e poi mai!

Si fermò nel primo pub che trovò. Aveva bisogno di un Jack...possibilmente doppio.  

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Capitolo 12
*** 12 ***


Duff era tornato a casa con Mandy, dopo l'incontro al pub.

Era silenzioso e la ragazza stava cominciando a preoccuparsi: il suo primo pensiero era che si fosse trattato di una ex con cui era finita male, oppure di cui magari era ancora innamorato.

A casa della ragazza, si misero a letto, sempre in silenzio; Mandy si accoccolò accanto al suo uomo e fece la fatidica domanda: “Michael, chi era quella ragazza?”

Il bassista sobbalzò, completamente perso nei suoi pensieri.

 

E' mia sorella”

 

Mandy si stupì non poco a quella rivelazione. “Tua...tua sorella?”

 

Sì, mia sorella che non vedo da anni.”

 

Mi dispiace, non lo sapevo.”

 

Non potevi piccola” le diede un bacio sulla punta del naso “Non ne ho mai parlato con nessuno, nemmeno con i ragazzi.”

 

Ti va di raccontarmi che è successo?”

 

Beh, la storia risale ad alcuni anni fa, poco prima che io venissi a LA da Seattle. Mia sorella aveva un sacco di problemi con mia madre e con la famiglia in generale: mia mamma era l'unica che mandava avanti la casa, economicamente e non, e i figli già diplomati lavoravano, perchè essendo in nove i soldi non erano mai abbastanza. Bridget voleva studiare: voleva andare a New York all'università a studiare letteratura inglese, ma mia madre le disse di no perchè i soldi per una retta di una università prestigiosa proprio non c'erano. Dopo alcune fughe, in cui mia sorella venne sempre ritrovata fatta e ubriaca, se ne andò...mia madre le disse che se usciva da quella casa non ci sarebbe mai più dovuta tornare. Dopo alcuni mesi me ne andai anche io per tornare a LA e da allora non avevamo più avuto notizie di Bridget.”

 

Cazzo, che brutta storia. Tua madre?”

 

Mia madre era distrutta...e lo è ancora. Il discorso Bridget non esce da anni, ma di certo non è un discorso sepolto. Anzi. Secondo me, mia madre ci pensa ogni mattina appena apre gli occhi e ogni sera prima di chiuderli.”

 

E' normale, è pur sempre sua figlia.”

 

Sì, e si sente in colpa. Più volte l'ho sentita dire che se non le avesse dato quell'ultimatum forse Bridget sarebbe ancora con noi. Chi l'avrebbe mai detto che l'avrei incontrata a LA...dove fa la spogliarellista tra l'altro.”

 

Fa la ballerina, Duff.”

 

E' uguale. E' pur sempre mezza nuda. E chi l'avrebbe mai detto che fosse la ragazza con cui Axl si vede.”

 

Quello potrebbe essere un problema.”

 

Cazzo, Mandy, che casino. Cosa devo fare?”

 

Sinceramente? Parlare con Bridget. Fregatene di che lavoro fa o se si vede con Axl. E' pur sempre tua sorella.”

 

Sei matta, Mandy? Io non ho nessuna intenzione di riallacciare i rapporti con quella stronza egoista che ha mandato a rotoli la nostra famiglia.”

 

Ma Michael...”

 

No, Mandy, e il discorso è chiuso.”

 

Duff si girò dall'altra parte dando la schiena alla ragazza, che capì subito che non ci sarebbe stato nulla da fare. O forse no...come si chiamava l'amica di Bridget? Claudia, ecco...forse avrebbe potuto mettersi d'accordo con Claudia e organizzare un incontro tra i due fratelli. Sì, non sarebbe stata una cattiva idea. Intanto, se in certe occasioni non intervengono le donne, non si va da nessuna parte.

Decise che ci avrebbe ripensato su il mattino dopo, con la mente fresca e riposata.

 

 

Intanto, al magazzino...

 

Cazzo, Jeff...è un vero casino.”

 

Certo Rose che anche tu...con tutte le ragazze che ci sono a LA...la sorella di McKagan. Hai davvero fiuto, sai!!”

 

Fottiti, Stradlin! Cazzo ne sapevo io che era sua sorella? A me sembrava solo una super gnocca con cui farsi una scopata.”

 

Ricordati che la scopata non ce l'hai fatta.”

 

E ora che è successo 'sto macello men che meno, mi sa...Che merda...”

 

Non è detto, tu a Bridget piaci...”

 

Dici?”

 

Ma dai Axl, si vede lontano un miglio! E non dire che non te la sei data perchè saresti un conta palle!”

 

Sì, sì è vero me la son data. Però io non voglio combinare guai, capito? Io mi conosco, Jeff, io ci impiego 30 secondi a stancarmi di una ragazza. Io non sono tipo da storie serie. E non posso rischiare di spezzare il cuore alla sorella di Duff, perchè lui si incazzerebbe con me...cosa che farei anche io fosse mia sorella.”

 

Ma magari non sarà così, dato che non si parlano da anni...”

 

Oh cazzo, non lo so! Jeff, speravo di trovare aiuto in qualche tuo saggio consiglio, ma stavolta mi sei scaduto un po'!” disse Axl fingendosi arrabbiato.

 

Perdonami Rose, se a volte non trovo soluzioni ai tuoi casini che più incasinati non ci sono! Senti, ci facciamo una canna per rilassarci un po'?”

 

E cosa c'è di meglio di una buona canna quando si è nervosi?”
 

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Capitolo 13
*** 13 ***


 Bridget si risvegliò il giorno dopo con un forte mal di testa; guardò l'ora: le 7.45. Consapevole del fatto che non sarebbe più riuscita a prendere sonno, decise di alzarsi; aprì leggermente la porta della stanza di Claudia, poi quella di Paul, e li vide entrambi profondamente addormentati. Andò poi nella stanza della piccola Zoe: anche lei dormiva come un angelo, tenendo stretto a sé Mr. Canguro, il suo pupazzo preferito. Quanto adorava quella bambina, come se fosse sua figlia; lei e Claudia stavano crescendo con lei, e non c'era cosa più bella. Vivendo con Zoe, aveva capito cosa vuol dire essere madre, avere l'ansia ogni volta che esci di casa, tanto che non riesci a staccarle gli occhi di dosso per il terrore che te la possano portare via, il desiderio perenne di vederla felice e in salute, la preoccupazione continua per ogni minima cosa.

Era così che si era sentita sua madre, nonostante fosse una figlia ribelle? Come si sentiva ora, dopo anni che se era andata?

Scrollò il capo, cercando di mandare via quei pensieri che assolutamente non si poteva permettere.

Ripensò alla sera precedente, alla visione di Duff e alla sua fuga...non aveva nemmeno parlato con Axl...Axl! Corse in camera sua a vestirsi velocemente per andare al magazzino a parlargli: non voleva che questa inaspettata e poco gradita sorpresa mandasse a monte la sua 'quasi' relazione.

Una volta vestita, lasciò un messaggio per i coinquilini sulla lavagnetta della cucina e uscì; prese la macchina che lei e Claudia avevano in comune e guidò diretta al magazzino.

Il percorso durò circa mezz'ora, a causa del traffico mattutino, e per tutto il tempo pensò a cosa fare se gli avesse aperto Duff; si auto convinse poi che Duff probabilmente era andato a dormire da quella tizia che era con lui, forse la sua ragazza.

Dopo aver parcheggiato nello squallido vicolo dove si trovava il magazzino, bussò al portellone. Alcuni istanti dopo arrivò ad aprire Steven, con una faccia da cadavere da manuale e i capelli più scompigliati del solito.

 

Bridget...ma che ore sono?”

 

Presto, Steven, scusami per il disturbo, ma devo parlare con Axl.”

 

Bridget!” Izzy uscì dalla sua stanza e salutò la ragazza. “Che fai qui?”

 

Devo parlare con Axl...ora”

 

La sua camera è quella lì” il moro indicò una porta chiusa “L'unica stanza singola, quel rotto in culo. Tu vai pure, noi intanto andiamo a fare colazione. Steve, vai a svegliare Saul...”

 

Ma Izzy...”

 

Vai, Adler!”

 

Al tono duro di Izzy, Steven ubbidì, andando a svegliare il riccio con la coda tra le gambe.

Izzy impiegò una decina di minuti a far cambiare i due e farli uscire.

 

Grazie...” gli disse Bridget mentre stava uscendo, e il chitarrista gli rispose con un occhiolino.

 

La bionda entrò nella camera del rosso, che continuava a dormire profondamente; si sedette sul bordo del letto e lo guardò: era bello da mozzare il fiato, con la bocca leggermente aperta, l'espressione imbronciata e i capelli che gli ricadevano sul viso. Glieli scostò e Axl si mosse; Bridget ritrasse subito la mano e, dopo un istante, lo vide aprire gli occhi.

Se li sfregò un attimo, cercando di mettere a fuoco la ragazza.

 

Che fai qui?” le chiese con la voce ancora roca.

 

Ti volevo parlare.”

 

Lui le accarezzò una guancia con il dorso della mano.

 

Ok, dammi un attimo.” Axl si alzò e andò in bagno, lasciando la ragazza più tesa che mai.

 

Eccomi” tornò con due tazze di caffè.

 

Grazie”

 

Dimmi tutto piccola...”

 

Volevo parlarti di ieri sera...”

 

Oh, certo...il fatto che sei la sorella di Duff...”

 

Axl, io non sapevo che lui fosse a Los Angeles, tanto meno che fosse il tuo bassista. Ma io non voglio che per lui io e te non ci vediamo più; tu mi piaci, Axl. E sono certo che uno con tanta esperienza come te l'abbia capito...”

 

Il rosso sorrise. “Sì, l'avevo capito. Ma anche tu mi piaci, Bridget, e credimi...non sono uno che dice sovente certe cose. Però io non voglio sorgano problemi con Duff, capisci? Lui è come un fratello, per me, e la band sta iniziando a decollare...”

 

Lo so, e lo capisco. Ma lui non ha nessun diritto di dirmi cosa devo o non devo fare. Vivo sola da anni e me la sono sempre cavata. E non avrò alcun problema a dirgli queste cose se necessario.”

 

Axl le sorrise, con un desiderio fortissimo di baciarla. Ma non trovava il coraggio di farlo.

Da quando Axl Rose si faceva scrupoli a baciare una ragazza?

Bridget capì il filo dei suoi pensieri e fu lei a posare le sue labbra su quelle del cantante; Axl rispose prontamente, chiedendole l'accesso alla sua bocca con la lingua.

Il bacio divenne passionale e voglioso e la bionda gli si mise a cavalcioni; Bridget spense il cervello appena sentì l'erezione del rosso sotto di lei: non desiderava altro che la prendesse, lì, in quel momento.

Axl ormai non capiva più niente, troppo eccitato da quel contatto che tanto aveva desiderato; quando le baciò il collo e la sentì sospirare, il vaso traboccò.

La fece alzare e con impeto iniziò a spogliarla; Bridget mise una mano nei pantaloni della tuta di Axl, che sospirò sorpreso dall'audacia della ragazza.

In un attimo si ritrovarono nudi, sul letto, a darsi piacere; quando non resistettero più, Axl entrò dentro di lei con una forte spinta.

I suoi movimenti erano forti, brutali, ma Bridget non aveva mai provato così tanto piacere in vita sua; impiegò poco, infatti, a raggiungere il limite e, sentirla gridare, fece perdere il controllo anche ad Axl, che uscì da lei e si liberò tra le lenzuola.

Ansimanti, si coricarono abbracciati.

 

Io voglio stare con te, Bridget, e farò in modo che sia così...nonostante tutto.”

 

La ragazza sentì il cuore esploderle nel petto a quella frase. Non avrebbe mai creduto che uno come Axl potesse invaghirsi di una ragazza semplice come lei.

 

Parlerò io con Duff, gli dirò che tengo a te e che anche se sei sua sorella io voglio stare con te, d'accordo?”

 

Sì, d'accordo. Ma ora basta parlare di Duff...anzi, basta parlare.”

 

Bridget si attaccò di nuovo vogliosa alle labbra del rosso, che di certo non si fece pregare. Passarono il loro pomeriggio in quella stanza, a fare sesso, finchè non si addormentarono distrutti. 

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Capitolo 14
*** 14 ***


 
Era arrivata la serata della fatidica cena con Slash e Claudia era completamente nel panico. Non usciva con un uomo da tempo immemore e non aveva idea di cosa indossare, di come comportarsi, di come…di come tutto!
 
“Tesoro, stai calma! Ora andiamo a frugare nell’armadio di Bridget!” disse Paul.
 
“Che ha il mio armadio che non va?”
 
“Mi chiedi che ha? E’ un armadio da…non te la prendere eh…da suora!”
 
“Ma Paul!”
 
“Claudia…”
 
“Ok ok forse un po’…ma non esco mai!”
 
“Appunto! Il tempo per andare a comprare qualcosa non lo abbiamo, quindi usufruiremo dell’armadio di Bridget! Nemmeno se ne accorgerà, fuori di testa come è negli ultimi giorni!”
 
Bridget era da Axl, come del resto accadeva negli ultimi giorni; tornava a casa solo per cambiarsi e poi viveva in pianta stabile là, dato che Duff stava a casa di Mandy anch’egli in pianta stabile.
 
“Ok, dai…diamo un’occhiata. Ma niente di troppo esagerato, ti avviso!”
 
Così, i due andarono nella stanza di Bridget e iniziarono a frugare nel suo armadio.
 
“Questo?” chiese Paul tirando fuori un vestitino di paillettes rosso fuoco.
 
“Ti pare che possa mettermi una roba del genere?”
 
“No hai ragione! Pantaloni di pelle?”
 
“No!”
 
“Minigonna?”
 
“Assolutamente no!”
 
“Claudia sei un caso disperato!”
 
“Senti, Paul…questa sera esco con un rocker arrapato e…”
 
“Ma incredibilmente sexy!” la interruppe il ragazzo.
 
“Ma che c’entra…”
 
“C’entra sempre!”
 
“Comunque, sto uscendo con un rocker arrapato e non posso andare con vestiti striminziti perché mi salterebbe addosso dopo 15 secondi!”
 
“Come sei sempre apocalittica, Claudia.”
 
“Dai, diamoci un taglio. Metterò i jeans, cerchiamo un top carino…”
 
Frugarono ancora un po’ finche scelsero un top grigio scuro con il collo alto davanti, ma che lasciava tutta la schiena scoperta.
 
“E’ perfetto! Scarpe?” chiese Paul.
 
“Io ho delle decolleté nere…”
 
“Guarda qui!” esclamò il ragazzo esultante tirando fuori un paio di decolleté di vernice grigia, decorate sul retro da delle borchie a spuntoni.
 
“Non male! Dai, vado a prepararmi! Vieni Zoe”
 
Claudia prese la figlioletta per mano e se la portò in bagno. Si guardò allo specchio: poteva nasconderlo a tutti, Paul compreso, che era eccitata per quell’uscita…ma non a se stessa. Cominciò a saltellare davanti allo specchio come una ragazzetta, sotto la sguardo di sua figlia.
 
“Amore, balla con la mamma!” la prese in braccio e iniziò a girare con la bambina, che rideva di gusto per l’esaltazione della sua mamma.
 
“Ok, ora devo prepararmi!” la posò per terra e iniziò il restauro.
 
Si truccò con mascara, eyeliner e un po’ di fard, si cotonò i capelli e si vestì: i jeans le fasciavano  perfettamente le gambe lunghe e sinuose e la scollatura sulla schiena del top la rendeva molto sensuale.
Uscita dal bagno, venne investita da Paul.
 
“Sei una divinitààààà!” cominciò a urlare “Vero, Zoe, che la mamma è bellissima?” prese la bambina per le manine e, anche lui, improvvisò una danza. La bambina iniziò a ridere contenta di tutta quell’allegria che quella sera c’era in casa.
 
A un certo punto, il citofono suonò facendo sobbalzare Claudia.
 
“Oh dio è lui! Vado ad aprire!” Paul volò al citofono e aprì la porta di casa.
 
Slash percorse il vialetto del giardino in tutto il suo splendore: indossava pantaloni di pelle che lasciavano poco spazio alla fantasia, camicia bianca sbottonata e chiodo.
 
“Ciao, Saul!” urlò Paul, facendo spaventare non poco il riccio.
 
“Ehm…ciao Paul, come stai?”
 
“Molto bene, sei bellissimo…” Paul era ormai con la bava alla bocca.
 
“Ciao Claudia!” il riccio si illuminò quando la vide arrivare, bella come il sole.
 
“Ciao Slash. Noi andiamo, Paul…ricordi tutto quello che ti ho detto no? Massimo 9.30 a letto, minestrone per cena e quant’altro…”
 
“Tranquilla, ragazza! Divertitevi!” Paul li salutò con la mano e poi chiuse la porta.
 
“Fai le raccomandazioni a Paul?”
 
“Eh?”
 
“Sì, di andare a letto presto e di mangiare il minestrone!”
 
Claudia arrossì: non si sentiva pronta di dirgli che aveva una figlia, così improvvisò:
“No…no è che…è che Paul ieri era un po’ influenzato e allora…gli ho fatto da infermiera, ecco…”
 
“Anche a me piacerebbe avere un’infermiera come te!” Slash le mise un braccio intorno alla vita avvicinandola a sé e dandole un bacio mozzafiato.
 
Claudia si fece travolgere dall’enfasi del ragazzo, anche sollevata dal fatto che lui aveva già scordato l’argomento precedente.
 
“Andiamo, ho prenotato il ristorante per le 8.30!” il riccio le aprì la portiera dell’auto e la fece salire.
 
Salì a sua volta e, rivolgendo un caldo sorriso a Claudia, partì sgommando.
 

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Capitolo 15
*** 15 ***


 
“Allora, come sta Bridget?” chiese Claudia.
 
“Perché me lo chiedi?”
 
“Beh, ormai vive praticamente da voi al magazzino!”
 
Slash rise. “Sì, hai ragione. Quando non è al lavoro è sempre chiusa in camera con Axl. Trombano come due conigli!”
 
Claudia storse il naso a quell’affermazione. “Ormai torna a casa solo per fare la doccia e cambiarsi…e nemmeno tutti i giorni.”
 
“Io non li capisco proprio quei due…”
 
“Chi, Axl e Bri?”
 
“No, Duff e Bri…non capisco perché non vogliono provare a parlare e riappacificarsi…”
 
“Duff ti ha raccontato la storia?”
 
“Sì, una sera si è confidato con me. Quando verrà a sapere che Axl si vede con lei, saranno guai…”
 
“Che pasticcio. Ma Duff non ha intenzione di parlarle? Perché se aspettiamo Bridget diventiamo vecchi!”
 
“Al momento non dire. Ma Duff è un sentimentalone, vedrai che cambierà idea!”
 
Slash le rivolse un bel sorriso, che bloccò le parole in gola a Claudia: come poteva essere così bello? Come poteva avere un sorriso così coinvolgente in cui si perdeva ogni santa volta?
 
“Eccoci arrivati!” i suoi pensieri furono interrotti dal ragazzo. “Il ristorante è quello lì. E’ un ristorantino italiano, molto modesto ma dove fanno del cibo fantastico. Mi dispiace ma è il massimo che mi posso permettere!”
 
Claudia gli sorrise, forse per la prima volta dall’inizio della serata. “E’ perfetto, Slash.”
 
Il riccio le si avvicinò felice e si avvicinò per darle un bacio a stampo.
 
“Slash…solo amici, ricordi?”
 
“Giusto giusto. Scusami!” il ragazzo scese dall’auto e andò ad aprirle la portiera.
 
Entrarono nel ristorante, piccolo ma molto accogliente; il proprietario, un simpatico signore di mezza età nato e cresciuto a Roma, ma trasferitosi venti anni prima in America, li salutò con affabilità e gli diede il migliore tavolo del ristorante.
I ragazzi ordinarono pietanze tipicamente italiane e la cena fu squisita e piacevole.
Dopo aver pagato, uscirono.
 
“Grazie mille della cena, Slash…”
 
“Vuoi già andare via?” le chiese il chitarrista un po’ allarmato.
 
“Non posso fare troppo tardi, ma posso restare ancora un po!”
 
“Meno male, perché avevo in mente una cosa!”
 
“Cioè?”
 
“Vieni, dobbiamo prendere la macchina!”
 
Risalirono a bordo dell’auto e partirono; arrivarono in una zona piuttosto bella e ricca di LA.
 
“Che ci facciamo qui?” chiese la ragazza perplessa.
 
“Sai, c’è una villa i cui proprietari sono sempre fuori…lì, c’è una piscina enorme e bellissima a forma di chitarra!”
 
“A forma di chitarra?”
 
Slash annuì con vigore. “Ti va di fare un bagno?”
 
“Ma…Slash, ma è violazione di una proprietà privata!”
 
“Io e gli altri lo abbiamo fatto centinaia di volte e non ci hanno mai beccato! Dai andiamo!” il ragazzo scese dall’auto, la raggiunse dalla parte del passeggero e la tirò per una mano.
 
Claudia sorrise eccitata all’idea: da quanto non faceva una cosa così…trasgressiva? Da talmente tanto tempo che ora non vedeva l’ora di ripetere l’esperienza.
Scavalcarono il cancello e arrivarono proprio di fronte alla splendida piscina.
 
“Wow!” esclamò la ragazza.
 
“Ti piace?”
 
“E’…è incredibile!”
 
“Dai, tuffiamoci!”
 
Slash si tolse la camicia e i pantaloni di pelle rimanendo in boxer e  si tuffò; Claudia, dal canto suo, era un po’ intimidita all’idea di spogliarsi, anche perché non aveva indossato il reggiseno quella sera.
 
“Vieni, piccola, l’acqua è bellissima!”
 
“Arrivo…tu però girati fin quando non te lo dico io…”
 
“Ok…” Slash si girò e le diede la schiena. Claudia si tolse velocemente i jeans e il top.
 
Corse nell’acqua, dove si immerse fino al collo, così che non si potesse vedere nulla: la quasi totale assenza di luci nel giardino aiutava molto.
 
“Ok, fatto…”
 
“Ti vergogni a farti vedere in intimo da me?”
 
“No, è che…”
 
“Guarda che lo so che non hai il reggiseno…”
 
Claudia divenne rossissima a quelle parole.
 
“E’ che…” tentò di giustificarsi la rossa.
 
“Non ti devi giustificare!” disse Slash, andando verso di lei.
 
Claudia iniziò ad indietreggiare istintivamente fino a toccare con la schiena il bordo della piscina.
Slash era ormai vicinissimo a lei.
 
“Non era una cena da amici?” chiese Claudia a voce bassa.
 
“Tu mi provochi piccola. Sei qui mezza nuda in una piscina con me…”
 
Slash parlò con una voce così roca ed eccitata che la rossa si sentì percorrere da un brivido di piacere; guardò il chitarrista: il petto marmoreo era solcato da goccioline d’acqua e i capelli gli ricadevano sulle spalle.
Era l’uomo più sexy che avesse mai visto.
Non resistette e gli buttò le braccia al collo baciandolo; il ragazzo non si fece di certo pregare e chiese subito accesso alla sua bocca con la lingua.
Continuarono a baciarsi per un tempo indefinito; Slash, a un certo punto, abbassò le mani verso i suoi seni iniziando a stringerli leggermente e a torturare i capezzoli.
Claudia sospirò e cinse istintivamente la vita di Slash con le gambe, sentendo distintamente la sua erezione; portò una mano sott’acqua, iniziando a carezzarlo lentamente da sopra ai boxer, finchè non glieli calò.
 
“Che vuoi fare, piccola?” chiese Slash con la voce roca per l’eccitazione.
 
“Secondo te?”
 
“Guarda che possiamo aspettare…”
 
“Voglio farlo. Ti prego, prendimi ora!”
 
A quelle parole Slash non resistette più e, scostatele le mutandine, entrò in lei. Claudia urlò per il piacere provato, piacere che aumentò quando lui iniziò a muoversi sempre più velocemente. Poco dopo, Claudia venne e, sentirla invocare il suo nome, fece venire anche il chitarrista.
Rimasero lì nella piscina per un tempo indefinito, finchè non fu il momento di uscire e tornare a casa.
 

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Capitolo 16
*** 16 ***


Erano le 6 di sera quando Duff, dopo giorni di assenza, ritornò al magazzino. Quella sera, strano ma vero, erano tutti in casa tranquilli: Steven e Axl guardavano un quiz televisivo spaparanzati su quel divano sfondato, mentre Izzy e Slash, nell’altra stanza, strimpellavano qualche motivetto di chitarra.

Bridget era al pub e quella sera sarebbe tornata a dormire a casa, dato che anche lei non vedeva i coinquilini da giorni.

 

McKagan, sei tornato all’ovile?”

 

Sì, Rose…dopotutto è sempre casa mia questa, ti pare?”

 

Certo che sì, man!! Ehi, stronzi!” urlò Axl avvicinatosi alla porta della stanza dove stavano i due chitarristi “E’ arrivato Duff!”

 

I due uscirono subito. “Man ci sei mancato!” Slash lo abbracciò.

 

Che froci che siete…” commentò Izzy.

 

Ehi, è colpa sua non mia, ok?? Lui mi è saltato al collo!” precisò subito il biondo.

 

Cosa ti riporta qui?”

Mi mancavano i miei amici, non si può?”

 

Vedete che è lui il frocio!!!” protestò subito Slash.

 

Non è successo qualcosa con Mandy, vero?”

 

No, Izzy, tranquillo. Tra me e Mandy va tutto alla grande. E ne sono davvero felice!”

 

E noi per te, amico!” Steven gli diede una calorosa pacca sulla spalla.

 

Lo dico e lo ripeto…che froci!”

 

Tutti risero allegramente, per poi decidere di andare in cucina a scolarsi una birra fresca.

 

Allora, novità? Che si dice da queste parti?” chiese il bassista.

 

Tutto come al solito.”

 

La Geffen si è sentita?”

 

Non ci hanno più chiamati quei figli di troia!”

 

Io dico che dobbiamo andare là!” affermò Slash.

 

Ragazzi, dobbiamo andarci piano…”

 

Tutti, chi più chi meno, iniziò a dire cosa ne pensava riguardo a quella situazione. Tutti, tranne Axl.

 

Ehi, Axl, va tutto bene?” gli chiese Duff e il rosso abbassò il capo.

 

No, non andava tutto bene. Non gli aveva ancora detto che lui stava con sua sorella. Sapeva che la cosa non sarebbe piaciuta al biondo e aveva una paura fottuta; lui era uno dei suoi migliori amici, non poteva permettersi di perderlo.

 

Ecco, Michael, io…” il cantante indugiò. Guardò verso il fidato Jeff che annuì impercettibilmente come per incoraggiarlo. “Io ti devo parlare.”

 

Oh, d’accordo. Dimmi…”

 

Ti va di andare in camera mia, da parlare da soli?”

 

Duff si alzò dalla sedia su cui si era accomodato e seguì il rosso nell’altra stanza; nessuno degli altri fece commenti: sapevano bene cosa turbava Axl.

Nella stanza del rosso, Duff si mise sul brodo del letto mentre Axl rimase in piedi.

 

Ecco Duff. Io…io non so come dirtelo…”

 

Bill, mi stai facendo preoccupare. Che succede?”

 

Premettendo che questa cosa è cominciata fin da prima che venissimo a sapere questa…quest’altra cosa diciamo…”

 

Axl, non ti sto capendo…”

 

Io mi frequento con tua sorella Bridget!” disse il cantante tutto d’un fiato.

 

Duff rimase a bocca aperta: si aspettava di tutto, ma quello proprio no.

 

Ci siamo conosciuti prima che venisse fuori che è tua sorella. L’avevamo incontrata una sera che siamo andati al pub dove lavora. Tu non c’eri, eri da Mandy. Lei mi ha dato il suo numero di telefono e siamo usciti a cena fuori insieme. Da lì, ci frequentiamo regolarmente.”

 

Quindi tu continui a vederla anche ora che hai saputo tutta la verità?”

 

Axl annuì, timoroso della risposta del bassista.

 

Ok, senti…io non sono nessuno per dirti di non farlo. Io non ho più alcun rapporto con Bridget da anni, non so se lei ti ha raccontato…”

 

Sì, mi ha raccontato tutto.”

 

Ecco…appunto, non ho alcun rapporto con lei e di certo non mi interessa con chi scopa o che altro, ok? Per me non è più una sorella ormai…”

 

Ma Duff, sei sicuro?”

 

Sì, sicuro.”

 

Non è da te dire certe cose.”

 

Le dico perché so quanto ha sofferto per lei mia madre. Povera donna, non erano sufficienti tutte quelle che le sono capitate…no, anche una figlia ribelle. Io la odio per il male che ha fatto a mia madre.”

 

Axl annuì, senza dire nulla. Forse, non c’era davvero nulla da dire in quel momento: ogni famiglia ha il suo equilibrio, e di certo un estraneo non può tentare di modificarli…e forse nemmeno tentare di capirli.

 

Hai la mai benedizione, Axl. Puoi stare con Bridget quanto vuoi. E come ti dico sempre per tutte le donne con cui ti vedo, non trattarla come una pezza da piedi.”

 

Lei è diversa, Duff…”

 

Non mi dici nulla di nuovo, Axl. Credimi.” Il bassista gli sorrise “Torniamo di là dagli altri.”

 

Tornati di là, li videro sul divano che discutevano.

 

Che succede, gente?”

 

Axl, vogliamo andare a parlare a Niven e Zutaut domani! Non possono lasciarci a marcire qui dentro!” rispose Slash.

 

Io sono perfettamente d’accordo con voi, ragazzi! Domani mattina andremo all’attacco, ci state?” disse il rosso.

 

Certo che ci stiamo!” urlò Steven scattando in piedi, raccogliendo i consensi anche degli altri.
 

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Capitolo 17
*** 17 ***


 
Claudia era appena tornata a casa dopo aver preso Zoe all’asilo; in casa non c’era nessuno: Bridget era da Axl, tanto per cambiare, e Paul era in ospedale. Era felice che ci fosse un po’ di pace in quella casa a volte troppo caotica. Iniziò a svolgere alcune faccende, mentre la piccola faceva il suo sonnellino pomeridiano.
Attaccò la lavatrice e iniziò a stirare, per essere presto interrotta dal campanello.
Sbuffando, staccò dalla corrente il ferro da stiro e chiese chi fosse.
 
“Sono Mandy, la fidanzata di Duff McKagan.”
 
Anche non si fosse ricordata di Mandy perché quella sera era troppo ubriaca, il nome McKagan le avrebbe comunque fatto capire di chi si stesse parlando. Apr’ il cancello del giardino, domandandosi cosa volesse da lei quella ragazza.
 
“Ciao Claudia. Scusami se sono qui, ma ti vorrei parlare.”
 
“Ciao Mandy. Prego, entra pure”
 
La rossa la fece accomodare in salotto. “Gradisci qualcosa da bere?”
 
“No, grazie sono a posto così.”
 
Claudia annuì e le si sedette accanto, guardandola. “Dimmi tutto.”
 
“Ecco, so che tu sei una carissima amica di Bridget…”
 
“Sì, ci conosciamo da pochi anni ma siamo inseparabili.”
 
“Capisco. Senti, tu cosa ne pensi di questa storia con Duff?”
 
Claudia fece un debole sorriso: aveva sospettato fosse lì per quello. Capì subito che quella ragazza teneva davvero a Duff: il biondo era fortunato.
 
“Ho cercato di convincere Bridget a parlargli. Ok che ci saranno stati dei problemi tra loro, però sono passati anni e sono pur sempre fratello e sorella.”
 
“Lo so, ho provato a convincerlo anche io dicendogli la stessa cosa…ma nulla, non ne ha voluto sapere. Io vorrei farli riappacificare…o perlomeno parlare. Conosco Duff e non è di certo una persona che porta rancore.”
 
“Sì, immagino. Da quel punto di vista lì Bridget è più risoluta. Ma sono certa che le manca la sua famiglia.”
 
“Te ne aveva mai parlato?”
 
“No. Mi ha confidato tutto dopo che abbiamo visto Duff al locale. Mi è dispiaciuto che non me ne avesse parlato, perché ci siamo sempre dette tutto. Probabilmente, è un tasto troppo dolente.”
 
“Già. Senti, io vorrei provare a organizzare qualcosa, così che loro si possano incontrare e parlare. Sei con me?”
 
Claudia riflettè un attimo: Bridget si sarebbe incazzata come una bestia, però se avessero fatto pace lei sarebbe stata di nuovo serena e avrebbe fatto pace con la sua famiglia.
 
“Sì, ci sto! Cos’hai in mente?”
 
“Pensavo a una semplice bevuta,  niente di troppo esagerato che possa far nascere in loro dei sospetti. Tu dai appuntamento a Bridget e io a Duff come se nulla fosse, e poi loro due si troveranno là!”
 
“Lo sai, vero, che se va male quei due ci uccidono?”
 
“Credo valga la pena correre il rischio! Allora, che ne dici di giovedì prossimo alle 17 davanti al Rainbow?”
 
“Sì, direi che è perfetto. Lasciami il tuo numero di telefono, così se c’è qualche problema ti chiamo!” disse Claudia passandole un foglietto.
 
Mandy scrisse tutto e glielo porse di nuovo.
 
“Sono felice di trovare in te un appoggio. Da sola non ci riuscirei.”
 
“Mi fa piacere aiutare te…e anche Bridget a fare pace con la sua famiglia.”
 
Mandy le rivolse un bel sorriso alzandosi dal divano. “Ora devo andare. Grazie di tutto Claudia!”
 
“Grazie a te, Mandy. A presto!” le disse aprendole la porta.
 
Claudia sorrise e la chiamò quando era già a metà vialetto. “Mandy!”
 
“Dimmi!”
 
“Duff è davvero fortunato ad avere una ragazza come te!”
 
“E Bridget ad avere un’amica come te!”
 
Le due si sorrisero per poi salutarsi di nuovo e tornare alle loro cose, serene per aver cercato di dare una mano a una persona che adoravano.
 

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Capitolo 18
*** 18 ***


Il mattino dopo, i Guns partirono diretti alla Geffen; le loro intenzioni non erano buone: erano stufi di stare a marcire in quel magazzino…dovevano iniziare a registrare quel benedetto album che quei due cazzoni, Niven e Zutaut, gli avevano detto che sarebbe partito a breve.

Entrati nel grande palazzo che ospitava la casa discografica, senza chiedere niente a nessuno, andarono al 4° piano, dove sapevano esserci l’ufficio di Niven; nessuno li considerò più di tanto: del resto, erano abituati a vedere gruppi di capelloni rockettari vagare per quei corridoi.

Senza tante cerimonie Axl bussò all’ufficio di Niven e, senza aspettare risposta, aprì.

 

“Rose, che piacere vederti”

 

“Vorrei poter dire lo stesso, Niven!”

 

“Oh, ma ci siete tutti ragazzi. Bene bene. Che ci fate qui?”

 

Il sorrisetto di scherno che l’uomo aveva sulle labbra fece incazzare ancora di più i 5.

 

“Senti, Niven. Noi ci siamo rotti il cazzo di aspettarvi; ci avevate promesso un album…benissimo, noi di materiale ne abbiamo per due album è chiaro? Quindi cerchiamo di darci una mossa perché ci siamo rotti il cazzo di fare la fame in quel magazzino puzzolente.”

 

“Sempre senza mezzi termini, eh Rose?” Alan sembrava irritato dalle parole di Axl. L’ansia strinse lo stomaco a tutti: erano fottuti. “Attendete un attimo che faccio chiamare Tom.”

 

Dopo pochi minuti, Tom era nell’ufficio.

 

“Bene ragazzi. Sarò breve…” disse Alan e di nuovo i 5 sentirono una grande tensione “Noi vi stavamo aspettando. Intendo, che stavamo aspettando il vostro arrivo qui. Volevamo vedere se eravate tipi determinati e se vi sareste adagiati sugli allori, nonostante non abbiate un soldo in tasca. Siamo lieti di avervi qui e di informarvi che c’è una sala registrazione prenotata che vi sta aspettando.”

 

“Come ha detto?”

 

“Hai capito bene, Adler. Lunedì cominciamo le registrazioni del vostro album. E finalmente è ora di darvi quell’anticipo concordato.”

 

Alan prese da un cassetto un assegno sotto gli occhi sconvolti dei ragazzi; il manager lo porse ad Axl.

 

“75.000 dollari…”

 

“Esatto, come concordato. Allora a lunedì, cazzoni. Questo è l’indirizzo dello studio di registrazione. Ci vediamo lì a mezzogiorno.”

 

Alan concluse così il suo discorso; ma, vedendo che quei 5 erano immobilizzati, rise e aggiunse:

 

“Vi dispiacerebbe schiodarvi dalle mie sedie? Tom vi accompagnerà fuori.”

 

A quelle parole i 5 si alzarono e uscirno con Tom; una volta fuori realizzarono cosa gli era accaduto e iniziarono ad abbracciarsi e a saltare come matti.

 

“Ragazzi” li interruppe Tom “Voi siete una delle migliori band che io abbia ascoltato negli ultimi tempi. Potete fare strada, sul serio. Ma ricordatevi che non è un gioco. Non fottetevi tutti questi soldi in stronzate, coca, alcool, puttane. Compratevi degli strumenti nuovi per le registrazioni. Ora si fa maledettamente sul serio.”

 

I ragazzi annuirono consapevoli di ciò e, dopo aver salutato Tom, uscirono.

La prima cosa che fecero fu quella di andare a prendere i soldi: ora ciascuno di loro aveva il suo gruzzoletto.

 

“Ok, stronzi. Io vado da Mandy a festeggiare” disse Duff “Ci vediamo domani!”

 

“Anche io vado froci.” Disse Axl.

Rimasero Izzy, Steven e Slash.

 

“Noi che facciamo?”

 

“Io voglio andare in quel bel negozio di musica che c’è vicino all’università a comprare corde e plettri. E magari una nuova bambina…” disse Izzy.

 

“Concordo con te, Stradlin. Andiamo!”

 

I tre si avviarono così al negozio di musica, felici come non lo erano da tanto tempo: il loro sogno si stava realizzando.

 

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Capitolo 19
*** 19 ***


Dopo aver riscosso il tanto agognato anticipo dell’album, Axl decise di andare da Bri. Sapeva che a quell’ora l’avrebbe trovata a casa: aveva voglia di festeggiare con lei. Con i soldi presi le aveva anche comprato un piccolo regalo.

Era incredibile come si fosse affezionato a quella ragazza; era incredibile, ma da quando c’era lei non aveva più scopato con nessun’altra. Potrebbe sembrare una banalità ma per lui non lo era…non era stato così nemmeno con Erin, la sua storica ragazza con cui si era lasciato da circa sei mesi.

Bridget aveva qualcosa di particolare: era una tipa tosta, con le palle, allegra, sempre sorridente…e a letto era una bomba.

Suonò al citofono e la sentì rispondere.

 

“Sono Axl, piccola…”

 

Il cancello si aprì con un click e il rosso si avviò per il vialetto, guardando la sua splendida ragazza aspettarlo sulla porta di casa.

 

“Ehi, non ti aspettavo…”

 

“Sorpresa, honey” le cinse la vita e le diede un bacio a fior di labbra “Ho grandi notizie!”

 

“Entra, siamo soli. Paul è al lavoro e Claudia è a prendere Zoe.”

 

“Perfetto, allora” Axl si attaccò alle labbra della bionda che rispose prontamente.

 

La fece sdraiare sul divano, dato che la strada per la camera da letto era decisamente lunga, e la spogliò con foga. Iniziò a lasciarle caldi baci sul corpo nudo, scatenando gemiti nella ragazza; la baciò di nuovo, avvolgendo la sua lingua intorno a quella di Bridget. Quando si staccarono, si guardarono negli occhi lucidi di passione.

 

“Sei troppo vestito!” lo fece alzare e gli sfilò la maglietta.

 

Poi si inginocchiò di fronte a lui e gli sbottonò i jeans; li calò insieme ai boxer per cominciare ad accarezzare con le mani e con le labbra l’erezione del rosso.

Axl respirava sempre più velocemente e, quando si sentì ormai al limite, la fece di nuovo sdraiare e le fu sopra, come una fiera sulla sua preda. La penetrò in un colpo solo, facendola urlare. Bridget si sentì invadere da un piacere fortissimo: Axl si muoveva con foga e impeto. Con lui era sempre così, era sempre una cosa violenta e selvaggia, che però la lasciava appagata come non mai.

Una volta raggiunto il piacere, si sedettero abbracciati, avvolgendosi in una coperta; Bridget era appoggiata al petto di Axl, che le carezzava delicatamente la schiena.

 

“Allora, quali sono le novità che mi devi dire?”

 

“Lunedì iniziamo le registrazioni dell’album!”

 

“Scherzi?” Bridget tirò su la testa per guardarlo negli occhi.

 

“Sono serissima, piccola. E ci hanno dato un anticipo di 75.000 dollari.”

 

“Wow! Sono molti soldi!”

 

“Sì, lo sono. Gli altri si compreranno degli strumenti, mentre a me non servono al momento.”

 

“Risparmiateli…mettili da parte…”

 

“Sì, farò così! Però…” Axl si alzò dal divano e prese la giacca che aveva lanciato su una sedia e prese un sacchettino di raso blu.

 

Tornò a sedersi sul divano e lo diede a Bridget. “Questo è per te”

 

“Per me?” gli si illuminarono gli occhi.

 

“Sì, aprilo!”

 

Bridget aprì il sacchettino e si rovesciò sulla mano una collanina con un ciondolo a forma di chiave di sol.

 

“E’ bellissimo Axl…grazie…”

 

“Vieni, te la metto” le legò la catenina al collo “Così, ti ricordi sempre di me.”

 

“Ma io mi ricordo comunque sempre di te.”

 

“Lo so, piccola” si avvicinò a lei e le diede un bacio passionale.

 

Si ritrovarono di nuovo sdraiati sul divano, a fare l’amore, e, raggiunto di nuovo il piacere, lui disse le fatidiche paroline. “Ti amo, Bridget…”

 

 

 

Duff, dopo essersi preso i suoi soldini, andò da Mandy.

 

“Amore, grandi notizie!” le disse entrando nel piccolo appartamento delle ragazza.

 

“Spara!”

 

“Lunedì si inizia a registrare l’album!”

 

“Ma è una notizia fantastica!” Mandy si lanciò al collo del suo uomo e lo baciò con ardore.

 

“Inoltre ci hanno dato un anticipo, quindi ho un po’ di soldi per un basso nuovo!”

 

“Che bello, amore! Sono così felice per voi! Ve lo meritate!!”

 

“Ma mi avanzeranno un po’ di soldi e ti voglio portare a cena…e intendo una cena come si deve!”

 

“Sul serio?”

 

Duff annuì sorridendo. “Che ne dici di sabato sera?”

 

“Dico che è un’idea fantastica!” Mandy baciò di nuovo Duff e lo portò in camera da letto, da dove non uscirono per molto tempo.

 

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Capitolo 20
*** 20 ***


 
Dopo essere andato al negozio di musica con Izzy e Steven e aver comprato corde e plettri e volontà, Slash li salutò e decise di andare a fare una passeggiata.
Era raro che gli venissero queste voglie…ma voleva stare un po’ da solo a pensare.
La loro vita stava cambiando: avrebbero iniziato a incidere un album e, lo sapeva, avrebbero fatto strada. Erano bravi, loro, sapevano suonare bene e con il cuore…questo era ciò che il pubblico cercava.
Prese il pacchetto di Marlboro dalla tasca e se ne ficcò una in bocca; appena rialzò gli occhi vide dall’altra parte della strada una ragazza a lui ben nota, con i capelli rossi: Claudia.
Dove andava a quell’ora e in quella zona? Non l’aveva più vista dopo quella parentesi in piscina…forse una delle “parentesi” migliori della sua vita. Quella ragazza era una bomba.  Gli piaceva ma sapeva che era una particolarmente restia nei legami e nelle relazioni; per questo non l’aveva più cercata e non era stato insistente.
Però era incuriosito da lei, gli piaceva; decise di seguirlo. Si mantenne sul marciapiede opposto a quello dove camminava Claudia che comunque era concentrata sulla sua strada e sembrava anche piuttosto di fretta…dove cavolo stava andando?
Claudia svoltò a sinistra e Slash continuò a seguirla, vedendola poi varcare un cancello aperto, che circondava una bella palazzina. Nel giardino c’erano tanto giochi per bambini e una piccola folla in attesa.
Cercando di nascondersi, si avvicinò al cancello per leggere la targa che vi stava sopra: ‘Asilo Saint John’.
Asilo? Che diavolo ci faceva a un asilo?
Si nascose dietro un albero e continuò a guardare; poco dopo una mandria di bambini urlanti uscì dall’edificio. Slash vide una bimba che poteva avere 3-4 anni avvicinarsi a Claudia per mano a una maestra; era piuttosto lontano, ma vide benissimo i capelli rossi della bimba, così simili a quelli della ragazza...chi era quella bambina? Una sorellina minore? Una…figlia? Slash capì subito tutto quello che gli aveva detto Claudia: il fatto che lei non potesse fare tutto quello che voleva, che aveva delle responsabilità…il motivo di tutto ciò era la bambina.
Si era distratto con tutti quei pensieri e non si era accorto che in quel momento Claudia stava passando davanti all’albero dove lui era nascosto. E sentì distintamente la bambina, ora in braccio alla ragazza, chiamarla ‘mammina’.
Claudia aveva una figlia…quella bambina era sua figlia. Perché cazzo non glielo aveva detto? Lui non l’avrebbe di certo giudicata o ignorata per quel motivo. Sentì montargli dentro una grande rabbia; uscì dal suo nascondiglio e le seguì.
Le due andarono nel parco giochi lì vicino; da lontano vide Claudia sedersi su una panchina vicino al recinto della sabbia, dove la bambina stava giocando con paletta e secchiello.
Decise quindi di avvicinarla; era intenta a leggere una rivista, lanciando occhiate alla figlia.
 
“Ciao Claudia” Slash la vide fare un balzo e voltarsi verso di lui.
 
“Slash…ciao. Che fai qui?”
 
“Passavo…c’è un negozio di musica bellissimo qui vicino.”
 
Il riccio si sedette accanto a lei, che lanciò subito uno sguardo alla bambina.
 
“Che fai qui al parco giochi?” le chiese il ragazzo fingendo di essere all’oscuro di tutto.
 
“Io…ecco…”
 
“Chi è quel signore, mammina?” la piccola Zoe era incuriosita da quello strano signore che si era seduto accanto alla sua mamma.
 
Claudia si alzò di scatto vedendo la bambina alzarsi e cercare di raggiungere la madre un po’ barcollando.
La rossa prese Zoe in braccio e si girò verso Slash, le guance del colore dei suoi capelli.
 
“Ti ho vista che la andavi a prendere all’asilo. Perché non me lo hai detto?”
 
“Slash, non è il momento.” Claudia si risedette sulla panchina e tirò fuori dalla borsa uno yogurt da dare alla figlia.
 
Slash la guardò e potè vedere la straordinaria somiglianza con Zoe: erano due gocce d’acqua.
 
“Come ti chiami piccolina?”
 
“Zoe…” disse la bimba con un sorrisone: era affascinata da quel tipo buffo con tanti capelli in testa.
 
“Ciao Zoe, io mi chiamo Slash.”
 
“Splash!” ripetè ridendo la bambina.
 
“No, non Splash! Slash!”
 
“Splash!” ripetè imperterrita Zoe.
 
Claudia non riuscì a trattenere una risata; prese il cucchiaino e iniziò a imboccare la figlia, che mangiò il suo yogurt alla fragola con gusto.
 
“Scivolo, mamma!” con la piccola non c’era mai un attimo di riposo.
 
Claudia fece per alzarsi ma Slash la bloccò mettendole una mano sul braccio.
 
“Zoe, ti va di venire sullo scivolo con me?”
 
“Sìììììì! Splash!”
 
Il riccio si alzò e, presa in braccio, si avviò verso lo scivolo.
 
 
Claudia guardò Slash andare verso lo scivolo con sua figlia in braccio. L’aveva beccata…colta in flagrante. Aveva letto della rabbia nei suoi occhi, sostituita poi dalla tenerezza verso quella bambina meravigliosa che era sua figlia.
Ripensò a quella serata in piscina…non si erano più sentiti dopo quell’episodio…e ora, lui aveva scoperto il suo segreto, quello che la bloccava nel fare qualunque cosa adatta a una ragazza della sua età.
Sorrise, vedendo Slash scivolare giù tenendo Zoe stretta a sé…ecco cosa mancava a sua figlia, un padre. C’era Paul, ma non era la stessa cosa.
Vide Zoe ridere alle smorfie del chitarrista e poi li vide voltarsi verso di lei e farle ciao con la mano; ricambiò il saluto sentendo gli occhi riempirsi di lacrime.
I due continuarono a giocare ancora un po’, fino a che Zoe volle tornare nel recinto della sabbia. Dopo avercela messa con delicatezza, Slash si andò a sedere accanto a Claudia.
 
“Perché non me l’hai detto?”
 
“Devo proteggere mia figlia, Slash.”
 
“E’ lei il motivo per cui non volevi uscire con me?”
 
“Certo. Viene prima lei di tutto. Non posso permettere che un uomo entri nella mia vita, che lei si affezioni e che poi lui se ne vada come ha fatto suo padre.”
 
“Dove è suo padre?”
 
“Che ne so…se l’è data a gambe appena ha saputo che ero rimasta incinta.”
 
“Che bastardo…”
 
“Gli uomini hanno paura di una tale responsabilità. Ecco perché non voglio uomini nella nostra vita.”
 
“Cazzo Claudia, gli uomini non sono tutti bastardi come il tuo ex!”
 
“L’80% Saul. Pensa un po’ a te stesso…vuoi diventare una rock star affermata, la tua vita è fatta di sesso, coca e chissà che altro. C’è spazio per fare anche il papà?”
 
“Ok, non sarebbe una passeggiata. Ma si potrebbe fare…se ci si tiene davvero.”
 
“E a chi è che tieni? A me? Slash, abbiamo solo scopato.”
 
“Claudia…”
 
“Mi dispiace, Slash…avrei dovuto dirtelo che ho una figlia. Ma avevo paura. E forse è meglio che non ci vediamo più…credimi, è meglio per tutti.”
 
“Claudia…” tentò di nuovo il riccio.
 
“Mi dispiace, Slash.”
 
Il riccio questa volta non parlò. Si alzò in piedi e andò a salutare la bambina a cui diede un bacio sui capelli; guardò ancora una volta la rossa e si allontanò sotto lo sguardo di Claudia, che non potè non domandarsi se non aveva fatto una stronzata.
 

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Capitolo 21
*** 21 ***


Cioè, spiegami...tu lo hai lasciato andare così?”

 

Claudia aveva raccontato a Bridget quello che era successo con Slash, compresa la serata del sesso in piscina che aveva volontariamente omesso.

 

Ripetendoti che ti odio per avermi nascosto una cosa come il sesso sfrenato in piscina con Slash...ma perchè lo hai lasciato andare?”

 

Bri, non è così facile...”

 

Claudia, è facilissimo!”

 

No che non lo è! Io devo pensare a Zoe, al fatto che potrebbe affezionarsi a lui. E quando lui se ne andrà? Lei ci soffrirebbe e io non voglio.”

 

Secondo me il problema è un altro...”

 

Ovvero?”

 

Sei tu quella che ha troppa paura di soffrire.”

 

Quella frase colpì Claudia come un diretto: era vero...era stra maledettamente vero. Vedendo che la sua amica non rispondeva, la bionda capì di aver fatto c'entro.

 

Bingo!”

 

Bingo un cazzo, Bridget! Sì ho paura di soffrire e allora? Tu come la vivresti dopo che il padre di tua figlia ti ha abbandonato quando eri incinta? Avresti fiducia negli uomini? Ti butteresti nelle braccia del primo capitato? Oh, che sciocca, tu l'hai già fatto!”

 

Claudia parlò con un tono rabbioso e violento, non da lei.

 

Se ti riferisci ad Axl, mi ha detto che mi ama...”

 

E pensi che possa cambiare qualcosa?” Claudia si pentì subito di quella frase, vedendo la sua amica abbassare il capo intimidita. “Scusami, Bri...non so cosa mi sia preso. Non penso davvero quello che ti ho detto.”

 

Scuse accettate...anche se so benissimo cosa pensi di Axl.”

 

Io...io devo solo imparare a fidarmi, ok? Sono dei musicisti squattrinati, puttanieri, drogati e alcolizzati!”

 

Decisamente non è la descrizione del ragazzo perfetto!” le due ridacchiarono e la tensione accumulata scemò.

 

Claudia, io credo che tu debba dare una chance a Slash. E' vero, non sarà il ragazzo perfetto, come nemmeno Axl, però voglio provare a fidarmi. Lui mi piace e so che me ne pentirei se non lo facessi.”

 

Ho paura...”

 

E' normale, tesoro. Ma hai 21 anni e non puoi buttare via la tua vita per un coglione che non avrà mai la possibilità di conoscere la splendida figlia che hai messo al mondo! Buttati Claudia...buttati come quella sera in piscina. Dai una possibilità a lui e una a te stessa.”

 

Claudia sorrise e abbracciò la sua amica. “Da quando sei così saggia?”

 

A forza di stare con te avrò imparato qualcosa, no? E ora usciamo da questo spogliatoio, se no il capo ci viene a prendere per le orecchie!”

 

Le ragazze iniziarono a lavorare alternando il servizio al tavolo con qualche esibizione. Il locale era piuttosto affollato e di lavoro ce n'era davvero tanto; così tanto, che Claudia non si accorse dell'arrivo di Slash con Axl e Steven.

Fu un urlo di Bridget a fargli notare i tre.

 

Amooooore!” la bionda si tuffò sul cantante, con il quale iniziò una conversazione non esattamente verbale.

 

Slave ragazzi, che vi porto?” chiese Claudia con tono professionale, cercando di staccare la sua amica da Axl.

 

Tre birre grandi, dolcezza” Steven le rivolse il suo solito sorrisone che la contagiò, portandola a sorridere a sua volta.

 

Arrivano!” Claudia si allontanò diretta al bancone, quando vide Bridget strapparle il bloc notes di mano. “Ehi, ma che fai?”

 

Prenditi 10 minuti di pausa, ok?” Bridget le strizzò l'occhio e le indicò con la testa la porta del retro, davanti alla quale Slash la stava aspettando.

 

Claudia fece un respiro profondo e si avviò verso di lui; le aprì la porta e entrambi furono colpiti dall'aria fresca del cortiletto.

 

Vuoi?” Slash la offrì una sigaretta, che Claudia accettò. “Non sapevo fumassi...”

 

Fumo solo quando sono nervosa...”

 

Il riccio le fece un sorriso sornione: “E cosa ti rende nervosa?”

 

Claudia lo fulminò con lo sguardo. “Tu mi rendi nervosa, cazzo! Tu! Perchè quando mi sei vicino non riesco a formulare una frase di senso compiuto, perchè mi confondi, perchè mi eccita da morire solo guardarti da lontano. E sono spaventata, fottutamente spaventata perchè non provo queste cose da anni...e tu...tu sei tu...un musicista squattrinato, con tanti vizi...e io sono una ragazza madre costretta a ballare mezza nuda per guadagnare abbastanza spiccioli da dare alla figlia una vita dignitosa. E' complicato Slash...molto complicato.”

 

Claudia, io non ti posso dire di essere il ragazzo perfetto, quello che ogni genitore vorrebbe per sua figlia. Ma le cose che faccio le faccio con il cuore...e se insisto così con te, ben sapendo quanto è difficile la tua vita, è perchè mi piaci. Perchè voglio conoscerti meglio e vedere se tra noi potrebbe funzionare, in qualche modo...”

 

Il riccio si passò una mano tra i capelli, scompigliandoli ancora di più: non era bravo con le parole, non lo era mai stato. Ma Claudia era diversa...

 

Va bene...” disse dopo un po' di silenzio la rossa.

 

Va bene cosa?”

 

Proviamoci”

 

Dici sul serio?”

 

Sì...tanto anche volendo non riesco a starti lontana!”

 

Slash le si avvicinò sorridendo e la baciò, un bacio dolce e passionale.

 

Devo tornare al lavoro...”

 

Certo piccola, andiamo...” e rientrarono nel locale, per mano, scatenando l'euforia dei loro amici a quella visione.
 

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Capitolo 22
*** 22 ***


 Quel mattino Duff si svegliò a fatica: la sera prima aveva portato Mandy in un bel ristorante per festeggiare il loro contratto…e  poi avevano festeggiato ancora meglio facendo sesso fino alle prime luci dell’alba. Aveva male ovunque…troppa attività sportiva non era da lui…o meglio, dipendeva da che attività sportiva! Ma così tanta era un po’ che non ne faceva…Mandy lo stupiva ogni giorno di più!
Guardò l’ora e si rese conto che fra solo mezz’ora aveva le prove con gli altri…merda! Prese un pezzo di carta e lasciò un bigliettino alla sua ragazza…tanto nel pomeriggio si sarebbero visti al Rainbow…chissà poi perché…ha detto che voleva presentarle qualcuno…boh! Sperava solo non fosse un genitore perché lui proprio ai genitori delle sue fidanzate era allergico.
Si vestì di tutta fretta e uscì dall’appartamento della bionda; si fermò in un bar a prendere un caffè e poi proseguì per la sua strada fischiettando. Era felice: non l’avrebbe mai ammesso, ma era da tanto che non stava bene con una ragazza come con Mandy. Si stava innamorando? Probabile…Merda, lui odiava innamorarsi!7
 
“McKagan, finalmente!” la voce di Axl lo accolse appena aprì il portellone di quello squallido magazzino che era la loro casa.
 
“Salve ragazzi! Come butta?”
 
“Sei allegro, McKagan…che succede?” chiese Slash curioso.
 
“Oh, nulla di che!”
 
“Avrà scopato come un riccio con Mandy…” la voce della verità apparteneva a Izzy…come sempre.
 
“Cos’è, siete invidiosi che voi non battete chiodo?”
 
“A proposito di non battere chiodo…ragazzi, ho una novità!”
 
“Cosa, Saul, hai smesso di farti le seghe?”
 
“Io non ho bisogno di farmi seghe, Rose. Ho scopato con Claudia!”
 
“Chi, la cameriera rossa?” chiese Steven.
 
“Proprio lei!”
 
“Cazzo, ma allora non vi siete limitati ad uscire per manina come due coglioni dal
retro del locale! Te la sei anche fiondata!”
 
“Steven, me l’ero già fiondata prima…dovevamo…parlare ecco.”
 
“Da quando tu parli, Slash?” chiese ancora Steven, ma il riccio ignorò la domanda…non poteva dire che si stava facendo prendere da quella ragazza. Ne andava della sua reputazione!
 
“Ok, gente, mi dovete 100 verdoni!” di nuovo la voce della verità.
 
“Ma vaffanculo, Izzy!”
 
“I patti sono patti ragazzi…”
 
Nessuno trovò una buona argomentazione, per cui furono costretti a dare di malavoglia i soldi a Izzy. Duff, che non era al corrente della scommessa, scosse il capo.
 
“Slash, non fare del male a quella ragazza per una stupida scommessa…”
 
“Tranquilli, man.” Slash gli strizzò l’occhio e il biondo capì che c’era dell’altro sotto…non dissero nulla ad alta voce, ma si capirono…questo è quel grande dono che si chiama amicizia.
 
I ragazzi provarono per tutto il giorno, facendo solo una breve pausa pranzo. Verso le 5 si fermarono stravolti; Duff si fece una doccia e si preparò per raggiungere Mandy al Rainbow.
 
“Dove vai, man?”
 
“Al rainbow con Mandy, Slash…non staremo molto credo. Se poi venite più tardi ci becchiamo, ok?”
 
“Perfetto, Michael! A dopo!”
 
Duff salutò tutti e uscì dal magazzino; il Rainbow distava dieci minuti da casa loro e ammazzò il tempo fumando una sigaretta.
Arrivato là, si fermò in attesa della sua ragazza che ancora non si vedeva. Era totalmente perso nei suoi pensieri, infatti sobbalzò quando sentì una voce.
 
“Duff?”
 
Si voltò di scatto e sbiancò. “Bridget?”
 
“Che cazzo ci fai tu qui?”





Hola :) Capitolo breve, giusto per lasciare la suspance per il fatidico incontro ;) Il nuovo capitolo arriverà domani o domenica!! Pazientate ;) Grazie a tutti quanti!!!





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Capitolo 23
*** 23 ***


“Che cazzo ci fai tu qui?” il tono di Bridget era tra il sorpreso e l’incazzato.

 

“No, che cazzo ci fai tu qui!”

 

“Io sto aspettando Claudia…”

 

“E io sto aspettando Mandy…”

 

“Bene!”

 

“Bene!”

 

Rimasero lì impalati per una decina di minuti buona e dei loro accompagnatori nemmeno l’ombra.

 

“Io Claudia la ammazzo…”

 

“Pensi che abbiano organizzato tutto loro per farci incontrare?”

 

“Sì…credo di sì.”

 

“E allora, già che ci siamo parliamo, no?”

 

“Michael, io non ho proprio nulla da dirti!”

 

“Non vuoi nemmeno sapere come sta la tua famiglia? Le tue sorelle, i tuoi fratelli…tua madre?” il biondo stava giocando sporco, lo sapeva. Ma non gli importava,

 

“E a loro importa? Loro mi hanno cercato, si sono fatti sentire? No! E io nemmeno…non gli devo niente! A nessuno di loro!”

 

“Bridget sei tu che te ne sei andata spezzando il cuore alla mamma!”

 

“La mamma non mi ha mai capito…non ci ha nemmeno provato, a dire la verità!”

 

“Non dire stronzate. La mamma ti adorava…come tutti noi! Tu non hai mai fatto un cazzo per la famiglia…pensavi solo a te stessa senza aiutare mamma che si spaccava la schiena giorno e notte per mantenerci!”

 

“Tutta colpa di quello stronzo di nostro padre, non di certo colpa mia!”

 

“Certo, nostro padre ha colpe…ma poi ci siamo rimboccati tutti le maniche. Io andavo a scuola e lavoravo, come tutti gli altri, Bruce, Joan. Tutti contribuivano, tranne te. Tu non hai fatto altro che darci preoccupazioni!”

 

“Ho sentito abbastanza” Bridget fece per andarsene “Ah, inoltre…probabilmente lo sparai già, Axl te ne avrà parlato. Io e lui stiamo insieme, ci amiamo…e non farti venire in mente di metterci i bastoni tra le ruote perché giuro su dio che te la faccio pagare!”

 

“Non ti preoccupare, non mi frega un cazzo da chi ti fai scopare…che sia un mio amico o no!”

 

“Tanto meglio. Ciao, Michael!”

 

Bridget si allontanò a grandi passi, senza dargli il tempo di replicare. Era talmente incazzata da far fatica a ragionare…voleva solamente tornare a casa e urlare, sbraitare, imprecare contro Claudia che l’aveva messa in quella situazione del cazzo.

 

“CLAUDIA!” urlò non appena entrò in casa.

 

Dalla cucina sbucò Paul con in braccio Zoe.

 

“Hola Bri!”

 

“Dove cazzo è Claudia?”

 

“Sta facendo la doccia, perché?”

 

“Tappa le orecchie alla bambina.”

 

Bridget fece le scale a due a due ed entrò nel bagno senza nemmeno bussare.

 

“Ehi!” Claudia si spaventò, essendo rilassata e sovrappensiero sotto il getto d’acqua calda.

 

“Ti sei bevuta il cervello?”

 

“Di che parli?” chiese la rossa, chiudendo l’acqua a prendendo l’accappatoio.

 

“Sai benissimo di cosa parlo. Che cazzo ti è venuto in mente, eh? Ti costava tanto farti i cazzi tuoi una buona volta?”

 

Claudia sentì montarle dentro una forte rabbia alle parole della sua amica. “Prova un po’ a pensare al perché io possa averlo fatto. Non ti viene in mente? Ah no, giusto…tu sei troppo occupata a pensare a te stessa per riuscirci!”

 

“Ma come ti permetti?”

 

“Mi permetto eccome, Bridget! Tu hai una famiglia che non vedi da anni ma che ti sta aspettando…perché è questo che fanno le famiglie, anche se te ne vai da loro. Cerca di crescere un po’ e di capire che la famiglia è una cosa essenziale nella vita e una fortuna che non tutti hanno. Secondo te come posso essermi sentita quando i miei mi hanno cacciato di casa perché ero incinta? Eh? Tu pensi che io non la voglio una famiglia che mi ami? Tu ce l’hai, porca puttana, e non concepisco il fatto che stai buttando tutto all’aria per orgoglio.”

 

“Senti Claudia, non devi ficcarti in questa storia, ok? Tu non sai nulla…”

 

“Noi vogliamo solo farvi ragionare!”

 

“Noi chi?”

 

“Io e Mandy, la ragazza di tuo fratello.”

 

“Ripeto…dovete starne fuori!”

 

“No che non ne stiamo fuori, se le persone che amiamo si fanno a pezzi da sole, ok? Non chiedermi di stare a guardare senza dire nulla, ok???”

 

“Fai che cazzo vuoi allora!” Bridget uscì dal bagno sbattendo la porta lasciando Claudia impalata.

 

“Ehi, che è successo?” tentò di chiedere Paul che aveva sentito urlare.

Ma in tutta risposta la bionda uscì di casa facendo ancora sbattere la porta.

 

In quel momento voleva stare solo con una persona: Axl. Prese la metropolitana per arrivare al magazzino; passò l’intero viaggio con la mente da un’altra parte. Non riusciva ancora a realizzare quello che era successo…non aveva mai avuto un litigio così violento con Bridget…e per cosa? Perché lei voleva darle una mano a riappacificarsi con la sua famiglia. Ma lei non voleva…non poteva…non avrebbe sopportato di stare sotto i loro occhi come la figliola prodiga che si era pentita ed era tornata all’ovile. No, lei aveva un orgoglio da difendere.

Senza accorgersene era arrivata al magazzino: bussò con forza, mentre le lacrime avevano cominciato a scorrerle senza tregua sulle guance. Arrivò ad aprirle il rosso, che la guardò stupito.

 

“Piccola! Che succede?” lei non gli rispose, limitandosi a entrare di corsa nel magazzino, già in preda ai singhiozzi.

 

 

Anche Duff, dopo l’incontro con la sorella, fece la stessa cosa: ovvero andare da Mandy.

Quando la bionda se lo trovò davanti, non disse una parola, limitandosi a farlo accomodare pronta alla sua ira.

Ma Duff non esplose: si sedette sul divano, prendendo una lattina di birra già aperta che stava sul tavolino accanto. Mandy gli si sedette vicino e gli poggiò una mano sul braccio.

 

“Mi odi?”

 

“No…”

 

“Sei arrabbiato?”

 

“Un po’…”

 

“Scusami se ho fatto tutto di nascosto…è che…mi dispiace che tu debba rinunciare a tua sorella. Sei così una brava persona Duff, e non voglio che porti rancore.”

 

“Credimi, tra i due chi porta rancora non sono io…”

 

“Sì, lo so. Claudia me lo ha detto.”

 

“Claudia?”

 

“Sì…sono andata a casa sua per parlarle di questa situazione e per chiederle se le andava di aiutarmi a provare a farvi riappacificare.”

 

“Non ci siete riuscite…Bridget mi ha mangiato vivo…” e Duff raccontò tutto quello che lui e la sorella si erano detti. “E se un po’ la conosco ancora, temo che Claudia si sia presa una ramanzina da manuale.”

 

“Non mi sembra una che si fa mettere i piedi in testa…”

 

“No, ma credimi…Bridget è una vera furia quando ci si mette.”

 

Mandy lo abbracciò stretto stretto, facendogli sentire che lei c’era…che era lì per lui.

 

“Ti amo, Mandy…”

 

“Ti amo anche io, Duff.”

 

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Capitolo 24
*** 24 ***


 I mesi passarono e in un attimo arrivò l’estate del 1987: per i ragazzi la primavera era stata intensa, con registrazioni, spettacoli qua e là e quant’altro.
Le cose stavano andando bene, per loro, e mancava appena una settimana alla pubblicazione dell’album.
Anche le vite sentimentali andavano a gonfie vele: Bridget e Axl continuavano la loro storia, che aveva stupito non poco gli amici del rosso che non lo avevano mai visto così preso per una ragazza. Anche Slash e Claudia stavano insieme, e ormai formavano un terzetto indivisibile con la piccola Zoe, che si era innamorata del nuovo fidanzato della mamma, tutto ricci e simpatia. E poi c’erano Mandy e Duff, che ormai vivevano insieme nell’appartamento della bionda.
Duff e Bridget non si erano più parlati dopo quel tentativo fatto da Claudia e Mandy, ma per il resto tutto sembrava girare per il verso giusto.
Quando l’album fu pubblicato, i ragazzi ricevettero un buon compenso dalla casa discografica con il quale finalmente potevano andare a vivere in una casa decente e comprarsi un’auto o strumenti nuovi…
Slash aveva deciso di organizzare una sorpresa per Claudia e Zoe: le avrebbe portate a Disneyland. Una volta ne aveva parlato con la rossa, la quale gli aveva detto che aveva già pensato più volte a portarla, ma non aveva mai abbastanza soldi. Lui si era fatto due conti in tasca e, anche portandole, gli avanzava parecchio…tanto poi sarebbe andato a stare da qualche in affitto. Lui era un cane randagio, non voleva comprarsi una casa. Per quello c’era tempo “da grande”.
Cercando di fare la persona seria, era andato in una agenzia di viaggi e aveva prenotato tutto: un week end con partenza venerdì pomeriggio e ritorno domenica sera, alloggio nell’albergo del parco bellissimo e lussuosissimo, e biglietto al parco per due giorni.
Quando finalmente aveva tutto, decise di invitare a cena fuori le sue donne per darle la bella notizia.
 
“Pronto”
 
“Ciao piccola!”
 
“Saul, amore! Tutto bene?”
 
“Sì, tutto alla grande! Senti, avete voglia tu e Zoe stasera di andare a mangiare una bella pizza calda e profumata?”
 
“Sì, volentieri! Stasera ho la serata libera del locale…”
 
“Lo so, te l’ho chiesto per questo motivo!”
 
Claudia sorrise. “Bene, allora per che ora?”
 
“Facciamo alle 7 da voi?”
 
“Ottimo, a dopo.”
 
“A dopo honey!”
 
Slash mise giù la cornetta del telefono pubblico da cui aveva chiamato e torò al magazzino.
Lì c’era Izzy, che guardava un qualche programma spazzatura fumacchiando distrattamente una sigaretta; ai suoi piedi, numerosi giornali di annunci di case.
 
“Come butta, Jeff?”
 
“Una merda, Saul…stavo cercando un appartamento, ma cazzo…sono davvero cari!”
 
“Ma per andare a stare da solo?”
 
“E con chi ci dovrei andare, scusa?”
 
“Non lo so…con uno di noi…”
 
“Duff sta da Mandy, Steven penso continuerà a scroccare il letto di Adriana, te e Axl siete quasi sull’orlo del matrimonio…”
 
“Va beh, man, non esagerare adesso.”
 
“Non avete intenzione di andare a vivere con le vostre donne?”
 
“Non so Axl, ma io per adesso no. Claudia ha una figlia, Jeff, e non si può spostarla avanti e indietro a nostro piacimento. Per ora restano a vivere lì, poi si vedrà!”
 
“Allora tu affitteresti l’appartamento con me?”
 
“Certo, man! Saremmo un bella coppia io e te!” Slash si lanciò su Izzy per abbracciarlo, e lui si scostò disgustato.
 
“Ehi ehi ehi…se sei diventato frocio non ti voglio come coinquilino!”
 
“Tranquillo Stradlin che non sei il mio tipo!”
 
“Grazie al cielo!”
 
“Ah man…il prossimo week end porterò Claudia e Zoe a Disneyland!”
 
“Davvero?”
 
“Sì…con i soldi dell’album volevo farle un regalo.”
 
“Cazzo, Saul…fai proprio sul serio, eh?”
 
“Claudia mi piace davvero…era così tanto tempo che non stavo così bene con una donna…subito ero un po’ spaventato per il fatto che ha una figlia…che ora stravedo anche per lei…”
 
“Sono felice per te, Saul…davvero, te lo meriti!”
 
“Grazie, Jeff” diede una possente pacca sulla spalla al moro che mugolo un ‘ahi’. “Vado a prepararmi che stasera le porto a cena!”
 
Alle 7 in punto, Slash aspettava Claudia e Zoe sulla macchina che Izzy gli aveva prestato. Le vide arrivare sorridenti.
 
“Ciao Splash!” la piccola Zoe salì in macchina e gli diede un bacino sulla guancia.
 
“Ciao nanetta! Ciao amore!” disse a Claudia, una volta che questa ebbe sistemato la bimba dietro e si era accomodata al suo posto.
 
“Ciao Saul. Tutto bene?”
 
“Certo! E voi principesse?” chiese, guardando Zoe dallo specchietto retrovisore.
 
“Abbiamo fame!” urlò la bambina.
 
“E allora non perdiamo tempo!” il riccio ingranò la marcia e partì alla volta della pizzeria.
 
 
Una volta terminata la cena, al momento del dolce, Slash partì all’attacco con ilsuo regalo.
 
“Dunque, mie donne…sapete che il nostro album verrà pubblicato tra poco, no? E ci hanno dato un cospicuo anticipo di denaro…con il quale possiamo fare cosa vogliamo!”
 
“Sììììììì!” Zoe si immaginava già chissà quale giocattolo o che altro.
 
“Zoe, da brava!” la rimproverò Claudia.
 
“E ho deciso di fare un regalo…a noi 3…” concluse il riccio, passando la busta a Claudia.
 
La rossa la aprì titubante e, appena lesse il contenuto dei biglietti, palancò la bocca per lo stupore.
 
“Saul non ci posso credere!”
 
“Ve lo meritate! Zoe, ti va di andare a Disneyland?”
 
“Disneyland?”
 
“Sì amore…”
 
“Sììììììììììììììììì!!!” tutti si voltarono verso la bambina, a dir poco entusiasta.
 
 
Verso le dieci tornarono a casa; Slash prese in braccio Zoe, che si era addormentata in macchina. La portarono nella sua stanza e poi Slash e Claudia andarono nella stanza della rossa.
 
“Grazie, Saul…davvero…non dovevi spendere così tanti soldi per noi.”
 
“Mi fa piacere…so quanto ci volevi portare Zoe… e in questo modo ci possiamo andare tutti insieme!”
 
Claudia gli buttò le braccia al collo e lo baciò. “Ti amo…”
 
“Ti amo anche io, piccola.”
 
Slash attaccò le sue labbra a quelle della ragazza e presto il loro bacio diventò qualcosa di più; si amarono con passione per tutta la notte, felici e rilassati come non erano da tempo.
 

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Capitolo 25
*** 25 ***


“Appetite for Destruction” venne pubblicato il 21 luglio 1987. All’inizio non ottenne i risultati sperati, anche perché Mtv si era rifiutata di mandare in onda il video di ‘Welcome ti the jungle’. Ma grazie alle doti persuasive di certi pezzi grossi della Geffen, il pezzo venne mandato e da lì la strada fu in discesa.

Venne organizzato un tour di promozione del disco negli Stati Uniti, tout che avrebbe portato i ragazzi lontani da casa per due mesi.

Fu difficile per le coppiette lasciarsi…anche perché, le ragazze lo sapevano, i loro fidanzati tendevano a esagerare parecchio dopo i concerti…e le loro necessità erano note a tutti.

I ragazzi erano pronti a salire sul tour bus su cui avrebbero vissuto per i prossimi due mesi e le lacrime scorrevano a fiumi: Slash aveva Zoe in braccio e con l’altro stringeva Claudia. Axl e Bridget continuavano a sbaciucchiarsi, come anche Duff e Mandy.

 

“Promettimi che mi aspetterai, piccola…”

 

“Duff, sai che non vado da nessuna parte…” Mandy non riusciva a trattenere le lacrime.

 

“Ti prometto che ti chiamerò ogni volta che potrò e che non ti tradirò, Mandy…ti amo, piccola.” La bionda sprofondò tra le braccia del suo uomo, beandosi del calore del suo corpo e cercando di imprimersi il più possibile nella mente il suo profumo.

 

 

“Splash, quando torni?” alla piccola Zoe non era ben chiaro cosa stava succedendo…sapeva solo che il suo compagno di giochi andava via per un po’.

 

“Tornerò presto, tesoro…e ti porterò tanti tanti regali!”

 

“Davvero? Anche a mamma?”

 

“Certo, sia per te che per mamma!”

 

 

“Mi mancherai, Axl…”

 

“Anche tu, honey. Ti chiamerò tutte le volte che trovò un telefono.”

 

La bionda lo abbracciò stretto, desiderosa di non lasciarlo andare via. Ma ciò non era possibile e, dopo un ultimo bacio, il rosso salì sul bus seguito da Duff.

Bridget si avvicinò a Slash e gli prese Zoe.

 

“Tesoro, saluta Slash…”

 

“Ciao Splash, ti voglio bene!”

 

“Ti voglio bene anche io, piccola.”

 

Bridget si allontanò con Zoe per lasciare un po’ di spazio ai due.

 

“Dio, non riesco a pensare di stare due mesi senza di te…”

 

“Due mesi passano in fretta, piccola. Vedrai che in un attimo mi rivedrai scendere, da ‘sto catorcio di bus.”

 

“Mi raccomando Slash…senti, se tu…se tu dovessi andare con qualche ragazza io…io lo capirei…”

 

“Piccola, ti sarò fedele…te lo giuro…vieni qui” si abbracciarono per l’ultima volta, con Claudia che piangeva a dirotto.

 

Poi anche il riccio salì sul bus e, dopo un istante, il mezzo partì.

Le ragazze rimasero lì in silenzio, guardando il bus che si allontanava.

Fu Zoe a distrarle: “Andiamo a prendere un gelato, zia Bridget?”

 

“Sì, amore, andiamo.”

 

“Mandy vieni con noi?” chiese Claudia alla bionda. Erano diventate molto amiche, loro due. Bridget invece si teneva un po’ a distanza: non si sentiva del tutto a suo agio con la donna di suo fratello.

 

“Sì, ok…”

 

Le ragazze arrivarono in una gelateria, dove si sedettero e presero un bel gelato.

 

“Due mesi saranno davvero lunghi, accidenti…” disse Mandy pensierosa.

 

“Io ho molta paura di quello che possano combinare…”

 

“Claudia, Slash non ti tradirà…ti ama troppo. E anche Duff…” disse Bridget arrossendo e incupendosi un attimo “Qui l’unico che può tradirmi è Axl.”

 

“Axl? Ma che dici? Guarda che anche lui ti ama…”

 

“Sì, ma è una persona instabile, Claudia…”

 

Nessuna delle due rispose, sapendo che Bridget aveva ragione.

 

“Che ne dite se, quando fanno la tappa a New York al Ritz, andiamo a sentirli? Io miei genitori sono di New York e possono ospitarci!”

 

“Wow, sarebbe una grande idea!” disse Bridget.

 

“Io non posso ragazze…come faccio con Zoe?” disse la rossa guardando la figlia che, poco lontano, giocava con il suo peluche a forma di canguro.

 

“Puoi chiedere a Paul…”

 

“Sì, ma non so se mi sento di lasciarla due tre giorni da sola…”

 

“Una volta è successo…quando eravamo andate a fare quel balletto a San Francisco.”

 

“Sì, Bri, ma lei era piccolissima e nemmeno se lo ricorda.”

 

“Beh, ragazze, pensateci un po’, ok? Se vuoi portare Zoe, Claudia, i miei sarebbero ben contenti di accudirla mentre noi siamo fuori. Comunque, parlatene e poi appena decidete io chiamo i miei e prenotiamo i voli!”

 

“Ok, grazie mille, Mandy! Sei gentile!” disse Claudia, guardando Bri e incitandola con uno sguardo molto eloquente a ringraziarla a sua volta.

 

“Sì, grazie, Mandy” disse un po’ riluttante.

 

La bionda sorrise. “Ma di nulla, ragazze! Spero davvero che riusciremo a organizzare questa spedizione per i nostri uomini! Troppo tempo senza di noi che li controlliamo rischiano di diventare dei pazzi…”

 

“Più di quanto non lo siano già?” scherzò Bridget.

 

Tutte risero. “Sì, più di quanto non lo siano già!”

 
 

 

Buonsalve a tutte! Capitolo breve e di passaggio, giusto per anticipare i disastri che accadranno dal prossimo capitolo D: Non uccidetemi!!!! Grazie a tutti coloro che seguono, leggono e recensiscono!!!

 

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Capitolo 26
*** 26 ***


Una ventina di giorni dopo le tre ragazze partirono alla volta di New York: avevano l’aereo al mattino, sarebbero andate al concerto la sera stessa e tornate la sera successiva. Toccata e fuga insomma, ma Claudia non voleva stare troppo lontana da Zoe.
 
“Mi raccomando Paul…sul tavolo della cucina c’è scritto tutto quello che le devi dare a ogni pasto. Al pomeriggio mezz’ora di tv durante la merenda e mezz’ora alla sera dopo cena. Nanna alle 9, massimo 9.30. Tutto chiaro?”
 
“Claudia, non è la prima volta che mi occupo di Zoe, eh!!!” replicò il ragazzo un po’ risentito.
 
“Lo so scusami…è che non sono mai stata così tanto tempo lontana da lei.”
 
“Non ti preoccupare, staremo benissimo! Tu pensa un po’ a dedicarti al tuo riccio!”
 
“Puoi scommetterci! Grazie davvero, Paul!”
 
“Smettila di ringraziarmi e muoviti, che le altre ti stanno aspettando!”
 
Claudia baciò sulle guance Paul e uscì di casa: erano le 5.50 del mattino, ma avevano il volo alle 7.20.
 
“Claudia, finalmente! Dai, il taxi è già qui da 5 minuti!” disse Bridget.
 
“Scusate ragazze, ho fatto le ultime raccomandazioni a Paul!”
 
“Vedrai che andrà tutto bene” la tranquillizzò Mandy.
 
 
Arrivarono a New York alle 11.30. Non avevano valigie, solo il bagaglio a mano, quindi uscirono subito dall’aeroporto, dove cercarono un taxi per andare all’hotel dove alloggiavano i loro fidanzati.
 
“Sono agitata, ragazze!” Mandy non riusciva a stare ferma sul sedile.
 
“Stai tranquilla, vedrai che Duff sarà felicissimo di vederti!”
 
“Speriamo!”
 
“Io ho un brutto presentimento, invece…” disse Bridget.
 
“Cioè?”
 
“Non lo so…ho paura che Axl non sia felice di vedermi…”
 
“Non dire sciocchezze, Bri. Dai rilassati…!” le disse Claudia.
 
Arrivarono all’hotel dove alloggiavano i ragazzi; fecero chiamare Alan Niven, che conosceva le ragazze.
 
“Bellezze, come state?”
 
“Buongiorno Alan! Tutto bene!” le tre baciarono sulle guance il manager.
 
“Anche noi, i ragazzi sono ancora nel mondo dei sogni! Però sono sicuro che vedere voi appena svegli non potrà che renderli felici!”
 
“Fantastico! In che camere sono?”
 
“Allora, Duff nelle 456, Slash nella 461 e Axl nella 462. Andate pure!”
 
Le ragazze non se lo fecero ripetere e corsero all’ascensore.
 
Mandy si piantò davanti alla stanza 456 e bussò…nulla. Sapeva bene che Duff aveva il sonno pesante. Provò ad aprire la porta, che era aperta. Le persiane lasciavano entrare un po’ di luce, quindi potè vedere bene la stanza; tirò un sospiro di sollievo quando vide che il biondo era solo, nel suo letto. Aveva fatto finta di nulla, ma temeva che potesse tradirla. Mandy sorrise e si tolse le scarpe, per poi ficcarsi sotto le coperte accanto al suo ragazzo. Lo guardò e, solo in quel momento, si rese conto di quanto le fosse mancato; gli scostò una ciocca di capelli ribelle dal viso e lo sntì mugugnare: si stava svegliando.
Duff aprì gli occhi di colpo, per poi richiuderli dato che quello che aveva visto non poteva essere reale.
 
“Ciao, Michael”
 
Li riaprì al suono di quella voce…la sua voce. “Mandy…sei tu?”
 
La bionda ridacchiò. “Certo che sono io…”
 
“Ma che ci fai qui?” le chiese tirandosi su e stropicciandosi gli occhi, ancora incredulo.
 
“Sono venuta a vedere il tuo concerto di stasera, no?”
 
“Dio, non ci credo!” la abbracciò e si attaccò alle sue labbra. “Mi sei mancata da morire, piccola.”
 
“Anche tu Michael” la ragazza si riattaccò alle sue labbra e presto il loro bacio diventò estremamente passionale.
 
Duff era a secco da tre settimana ormai: non aveva tradito Mandy, né aveva intenzione di farlo. La amava. Ma ora, averla lì, nel suo letto, dopo che aveva fatto chilometri per vederlo, gli fece perdere il lume della ragione. Si amarono con passione e desiderio, felici di essere di nuovo insieme.
 
 
Claudia era davanti alla stanza 461; bussò, ma niente. Anche la sua stanza era aperta, perciò entrò. Le persiane era aperte, come la finestra, segno che Slash era già in piedi; e infatti, aguzzando le orecchie, Claudia sentì il rumore dell’acqua della doccia.
Sorrise e sentì un fremito al pensiero di Slash, nudo e bagnato sotto la doccia; silenziosamente si tolse i vestiti ed entrò nel bagno.
Fortunatamente, lui dava la schiena alla porta quindi non potè vederla; si avvicinò alla doccia e aprì la porticina.
 
“Ma che cazz….” Slash fece un salto, spaventato. “Claudia????”
 
“Ciao, amore”
 
“Oddio, ma mi vuoi far venire un infarto?” si appoggiò al muro della doccia e si mise una mano sul petto.
 
Claudia rise. “Scusami è che…io e le altre siamo venute a trovarvi, abbiamo incontrato Alan che ci ha detto quali erano le vostre stanze…e volevo farti una sorpresa.”
 
“Beh, honey…” disse Slash guardando il suo corpo nudo “Direi che la tua è una bellissima sorpresa! Vieni qui!”
 
Le tese una mano e la trascinò sotto la doccia, dove la baciò con veemenza.
 
“Dio, quanto mi sei mancata” la schiacciò contro la parete e lei gli cinse subito la vita con le gambe.
 
“Anche tu, Saul…” rispose Claudia, sospirando per i baci che Slash le stava lasciando sul collo. Gli era mancato infinitamente essere tra le sue braccia, fare l’amore con lui “Prendimi, ti prego”
 
Il riccio non se lo fece dire due volte, anche lui in astinenza da troppo tempo. La penetrò con violenza, scatenando un urlo nella ragazza; i movimenti erano veloci e fecero presto a raggiungere il culmine.
 
“Ti amo, Claudia…”
 
“Anche io, Saul…”
 
 
Anche Bridget era davanti alla stanza 462, quella di Axl; il brutto presentimento non l’aveva abbandonata e aveva quasi paura ad entrare. Si rimproverò per le seghe mentali che si stava ormai facendo da ore…tanto se non bussava, non avrebbe mai scoperto se il suo sesto senso aveva avuto ragione o no. Bussò con forza.
 
“Chi cazzo è?” la voce di Axl era rabbiosa: non amava essere svegliato. Aprì la porta di scatto e rimase impalato.
 
“Bridget?”
 
“Ciao Bill…”
 
“Che cazzo ci fai qui?” glielo chiese con un tono quasi spaventato.
 
Il cuore di Bridget iniziò a battere forte…qualcosa non andava.
 
“Ecco, io…”
 
“Axl, chi è??” una voce femminile provenne dall’interno della stanza. A Bridget si gelò il sangue, come anche al rosso.
 
“Chi cazzo c’è in camera con te?”
 
“Bridget, io…”
 
“Levati” gli diede una spallata ed entrò nella stanza, dove accese la luce.
 
Nel letto c’era una ragazza coperta solo con il lenzuolo, che la guardava perplessa.
Bridget si sentì morire: lo sapeva, lo sapeva fin dall’inizio. Non sarebbe nemmeno dovuta partire.
 
“Bridget, lasciami spiegare…”
 
“Non c’è da spiegare un cazzo, Rose! SEI SOLAMENTE UN GRANDISSIMO BASTARDO!!!”

 
 
Ta daaaan!!! Ve l’avevo detto che sarebbero iniziati i problemi!!!! Non uccidetemi, ma il prossimo capitolo arriverà sabato. Grazie a tutti coloro che seguono, leggono e recensiscono! Un bacione ;)
 

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Capitolo 27
*** 27 ***


“SEI SOLAMENTE UN GRANDISSIMO BASTARDO!!!”

 

Quella frase, urlata da Bridget con tutto il fiato che aveva in gola, si udì in tutto il 4° piano.

Claudia, che era appena uscita dalla doccia, riconobbe la voce della sua amica e uscì dalla camera in accappatoio. La vide davanti alla porta della stanza accanto a lei, che sbraitava cose senza senso contro Axl e qualcuno che non poteva vedere nella stanza.

Un brivido le percorse la schiena: c’era qualcuno in camera con Axl…e, considerando quello che stava accadendo, era senza dubbio una donna.

 

“Bridget!” Claudia la prese per un braccio tentando di calmarla “Bridget tesoro, calmati.”

 

“Oh Claudia…” la ragazza le si buttò tra le braccia piangendo disperatamente.

 

Anche Mandy e Duff, insospettiti da quelle urla, fecero capolino dalla loro stanza. La ragazza vide Claudie che abbracciava una Bridget disperata e Axl che parlava con qualcuno dentro la sua stanza. Oh no…i suoi sospetti furono confermati quando vide una ragazza uscire velocemente dalla camera del rosso e andarsene, dopo averlo mandato a quel paese.

 

“Vieni, Bri, andiamo in camera di Saul.” La bionda si fece portare dentro la camera del riccio e chiusero la porta.

 

“Rose, sei sempre il solito coglione.” Gli disse il chitarrista, rimasto fuori per lasciare da sole le due donne.

 

“Io sono fatto così, Saul…”

 

“Sei fatto così? Che cazzo di giustificazione è? Credi che per me e Duff sia stato facile non scopare per tre settimane, nonostante delle stragnocche ce la sbattessero in faccia ogni sera? Eh? No, non è stato facile, ma amiamo le nostre donne e le rispettiamo e per due fottuti mesi possiamo anche resistere e tenere l’uccello dei pantaloni!”

 

Mandy e Duff erano rimasti in silenzio sulla porta, senza farsi notare; la bionda sorrise al suo uomo sentendo quelle parole, per lei estremamente belle. Si sentì fortunata adavere accanto uno come Duff.

 

“Slash, te l’ho già detto. Io non ce la faccio a resistere!”

 

“Beh, vedi di imparare! Non puoi essere sempre fortunato e passarla liscia…stavolta infatti ti è andata male!”

 

Slash girò sui tacchi e tornò in camera; Axl si passò una mano sul viso e rientrò anche lui.

 

Dentro la stanza del riccio, Bridget era coricata sul letto, singhiozzando senza freni. Era distrutta. Slash si sedette sul letto accanto a Claudia.

 

“Ehi, Bri” tentò di chiamare la bionda, che però lo ignorò “Mi dispiace davvero…Axl quando vuole è proprio uno stronzo.”

 

“E io sono stata così stupida di innamorarmi di uno stronzo…”

 

“Non si sceglie di chi innamorarsi tesoro…pensa che io mi ero innamorata di Ted!”

 

Slash la guardò, come per chiedere chi fosse Ted. “Il padre di Zoe…” gli sussurrò.

 

“Senti tesoro” le disse la rossa dopo un po’ di silenzio “Ora io e te andiamo all’aeroporto e prendiamo il primo volo per LA!”

 

“No, Claudia, assolutamente! Tu sei venuta qui per stare con Slash e di certo non sarò io a impedirtelo. Me ne torno io a LA, d’accordo? Tu resta qui…”

 

“No, non ti lascio andare da sola.”

 

“Claudia, se tu vieni con me io non vado all’aeroporto.”

 

“Non posso lasciarti andare da sola!”

 

“Certo che puoi! Chiamerò Paul e Zoe che mi vengano a prendere. Tu tornatene con calma domani sera. Prendetevi almeno una giornata per voi!”

 

“Sei sicura?”

 

“Al 100%”

 

“Grazie, Bri” le due si abbracciarono.

 

“Grazie a te…avresti sacrificato una giornata con il tuo uomo per me. Ti adoro.” Prese la giacca e la valigia. “Salutami Mandy, ok? Ci vediamo a LA!”

 

“Bridget!” la chiamò Slash.

 

“Dimmi!”

 

“Ti chiamo il nostro autista per farti portare all’aeroporto…”

 

“Va bene, Slash, grazie…”

 





Stasera vi ho fatto la tripletta :D  Non sono certa di poter aggiornare domani...in ogni caso a lunedì! Grazie mille a tutti quanti :D

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Capitolo 28
*** 28 ***


 

Ciao Paul, sono Bridget!”

 

Bridget ciao! Tutto ok? Siete a New York?”

 

Ehm…non proprio…io sto tornando a casa…”

 

Cosa? Ma stai male? E’ successo qualcosa??”

 

No, Paul, stai tranquillo. Stiamo tutte bene. Io però sto già tornando a casa, le altre tornano domani sera come previsto. Ho il volo fra mezz’ora, mi verresti a prendere all’aeroporto nel pomeriggio?”

 

Certo certo! Poi mi dovrai raccontare che cazzo è successo…”

 

Va bene! A più tardi, ciao!”

 

Bridget appoggiò la cornetta del telefono pubblico e si lanciò su un divanetto. Le sembrava di essere in un sogno…in un brutto sogno…vedere quella ragazza nel letto di Axl le aveva spezzato il cuore…come non le accadeva da tempo. Forse da quando aveva lasciato la sua famiglia…perché lei, sì, faceva tanto la dura…ma la sua famiglia le mancava come l’aria.

Era stata fortunata ad aver trovato un volo per LA che partiva poco dopo…non voleva stare un attimo di più in quella città. Pensare che aveva sempre amato New York e aveva sempre desiderato studiare letteratura lì…invece…niente va come si vorrebbe.

Quando il suo volo venne chiamato, si imbarcò, sprofondando poi nel sonno appena seduta…era distrutta, mentalmente ed emotivamente.

 

Venne svegliata quando l’aereo era già atterrato da un hostess; si stropicciò gli occhi confusa…gli occhi bruciavano, per le lacrime e la stanchezza. Prese uno specchietto che teneva sempre in borsa e si guardò: fece fatica a riconoscersi. Lei che era sempre perfettamente truccata e pettinata, senza un capelli fuori posto…scese dall’aereo, felice di essere a casa. All’uscita c’erano Paul e Zoe ad aspettarla.

 

Zia Bri!” la bambina le corse incontro e la bionda la abbracciò, sentendo calde lacrime scorrerle sulle guance.

 

Se le asciugò in fretta. “Ciao Paul!”

 

Bridget…che faccia!”

 

Fai tu avanti e indietro fino a New York in mezza giornata…”

 

Sai che non mi riferivo a quello…”

 

A casa ti spiego.”

 

I tre arrivarono rapidamente a casa; non toccarono l’argomento fino a quando Zoe non andò a letto. Solo in quel momento si rilassarono in cucina, davanti a una tazza fumante.

 

Da quando hai sostituito la tisana con la cioccolata calda, Paul?”

 

Da quando ha senza dubbio qualche motivo per dover essere consolata…”

 

Bridget abbassò il capo, ricominciando a piangere. Paul l si avvicinò e le mise una mano sul braccio. “C’entra Axl vero?”

 

La bionda annuì, tirando su con il naso.

 

Che ha combinato?”

 

C’era una ragazza nel suo letto…”

 

Oh signore…” Paul era sconvolto…più per quello che aveva fatto Axl, che da uno come lui se lo poteva aspettare, per come stava Bridget. Non l’aveva mai vista così.

 

Lei era sempre stata una dura, senza grossi problemi nei confronti degli altri, a meno che non fossero lui, Claudia e Zoe. Ma ora era così…fragile…

 

Io…io non so cosa fare, Paul…Axl negli ultimi mesi è stata tutta la mia vita…io…non so come fare ora…” scoppiò di nuovo a piangere.

 

Bri…tu sei capacissima ad andare avanti anche senza di lui. Sei indipendente, testarda, forte…la supererai…”

 

Io lo amo, Paul…” il ragazzo la abbracciò e Bridget continuò a piangere.

 

Furono interrotti dal telefono, che iniziò a squillare, nonostante la tarda ora.

Paul andò a rispondere.

 

Pronto….Oh…Ecco, Bridget…No, non credo sia il caso…Lei….ok, ok te la passo…” poggiò la cornetta sul tavolino. “Bridget! Telefono per te…”

 

La ragazza lo raggiunse. “Chi è?”

 

Axl…”

 

Bridget impallidì ma prese la cornetta in mano. “Pronto”

 

Bri, sono William.”

 

Cosa vuoi?”

 

Parlarti”

 

Non è necessario.”

 

Sì che lo è…fammi spiegare!”

 

Axl, non c’è un cazzo da spiegare, ok? Mi hai tradito, chiuso il discorso!”

 

Avevo bevuto, Bridget…ti prego, perdonami…”

 

Perdonarti per cosa, Axl? Per vivere con l’angoscia ogni volta che vai a suonare da qualche parte? No, mi dispiace…hai tradito la mia fiducia…e quindi con me hai chiuso. Addio, Axl.”

 

Bridget, aspet…” ma la bionda non sentì cos’altro aveva da dire, dato che aveva già messo giù.

 

Prese un profondo respiro…il dolore che sentiva dentro era straziante. “Vado a letto, Paul. Buonanotte.”

 

L’unica cosa che voleva fare era dormire…dormire e svegliarsi per scoprire che era solo un brutto sogno.

Ma quando il mattino dopo riaprì gli occhi, realizzò che era tutto vero…che nulla era cambiato…tantomeno il dolore che provava. 

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Capitolo 29
*** 29 ***


Il concerto al Ritz era stato strabiliante, come sempre del resto. Claudia aveva passato il pomeriggio con il suo uomo, ma non riusciva a fare a meno di pensare a Bridget. Anche durante il concerto la sua testa non era lì.

 

Claudia, stai tranquilla. Vedrai che è arrivata a casa senza problemi.”

 

Non è quello, Mandy...è che era così...distrutta...”

 

Sì, ho visto. Beh vorrei vedere...fai chilometri per andare a trovare il tuo ragazzo che becchi a letto con un'altra...da spaccare tutto!”

 

Io spaccherei Axl, potessi...”

 

Dai ora rilassati...i ragazzi hanno finito, vorranno festeggiare!”

 

I musicisti rientrarono dopo essersi presi tutti i meritatissimi applausi. Slash si buttò su Claudia, che lo strinse forte facendogli i complimenti.

Anche Duff tentò di abbracciare Mandy che si scostò disgustata. “Duff, sei tutto sudato!”

 

E dai piccola, un bacino...”

 

Prima ti fai la doccia e poi ti do tutti i bacini che vuoi. Dai...”

 

Ma uffa...Claudia ha abbracciato Slash senza dire nulla!”

 

McKagan, non essere invidioso...è che io sono sexy anche sudato!” disse il chitarrista.

 

In effetti, un po' puzzi...”

 

Ma Claudia!” tutti scoppiarono a ridere a quella scena.

 

Dopo che i ragazzi si furono fatti la doccia, iniziarono i festeggiamenti a base di alcool e donne. Alcune ragazze molto disponibili arrivarono e cominciarono subito ad avvicinare i chitarristi; a quella visione, Claudia e Mandy si avvicinarono subito ai loro uomini, marcando il territorio. Vedendo le facce minacciose delle due, le intruse se la diedero a gambe.

Claudia, piuttosto ubriaca, si lanciò al collo di Slash iniziando a baciarlo voglioso; si sedettero su una poltroncina sfondata lì vicino, dove continuarono a fare i loro comodi. Anche Mandy e Duff si erano accomodati poco lontano.

Izzy, Steven e Axl avevano il loro bel da fare con le tre tipe rimaste; Izzy pomiciava con una biondina tutta tette. Steven faceva molto più che pomiciare con una brunetta e Axl stava limonando come un dannato con un'altra bionda.

La carica erotica nella stanza era alle stelle e, nonostante fossero ben 5 coppie, nessuno guardava quello che facevano gli altri.

Tutto crollò quando Claudia, alzatasi dalla poltrona dove stava con Slash, anche a causa dell'alcool, iniziò a urlare:

 

Bravo, Rose! Sbattitene pure un'altra di troietta!”

 

Tutti smisero di fare quello che stavano facendo e la fissarono allibiti “Non ci pensi alla mia amica che si è fatta ore di volo per venire da te, eh?”

 

Claudia...”

 

Lasciami Saul” la rossa, un po' barcollante, si avvicinò al cantante, che la fissava senza riuscire a dire nulla. “Lei ti amava, cazzo. Non faceva altro che dirmi quanto eri meraviglioso, gentile, premuroso...e invece che fai? Ti fai trovare a letto con un'altra...e ora qui, sotto i miei occhi, te ne sbatti un'altra ancora. Fottiti Axl Rose, sei solo un perdente!”

 

Claudia era fuori controllo. Slash la prese in braccio, mentre lei si metteva a piangere e continuava a urlare. Duff, senza che nessuno gli dicesse niente, si alzò e, dopo essersi abbottonato i jeans, uscì dal camerino.

La rossa continuava a piangere e a ripetere: “Le hai spezzato il cuore, bastardo!”

 

Fate tacere questa pazza!” disse una delle tre ragazze.

 

Se non ti va bene sentire la mia amica che urla, ti levi dai coglioni! Anzi, levatevi tutte e tre! Veloci!!!” anche Mandy stava perdendo il controllo.

 

Le tre, con la coda fra le gambe, se ne andarono, proprio come ore prima avevano fatto le altre due. Duff tornò.

 

Qui fuori c'è l'auto per tornare in hotel, Saul.”

 

Grazie man.”

 

Mandy, vai anche tu.”

 

Tu non vieni, Duff?”

 

Io arrivo fra un po'...” Duff guardò Axl con gli occhi socchiusi: era incazzato nero.

 

Izzy, Steve, andate anche voi. Io e Duff arriviamo fra un po' con un taxy.” Il rosso aveva capito: del resto, era sempre così con Duff, loro si capivano con uno sguardo.

 

Quando tutti furono usciti, Axl parlò: “Michael, mi dispiace...”

 

No, Bill...non dire che ti dispiace perchè saresti solo ipocrita. Ti dispiacesse davvero non ti saresti quasi scopato quella tizia sotto gli occhi di Claudia...della migliore amica di Bridget. Ti importasse davvero, avresti preso il primo volo per LA, a costo di saltare il concerto. Invece, non ti interessava nemmeno di mia sorella, come di tutte le persone che ti circondano.”

 

Ad Axl fecero male quelle parole, molto male. Sapeva di essere uno stronzo, ma sentirselo dire da Duff, da uno dei suoi amici più cari, lo feriva ancor di più.

 

Mi dispiace...io sono fatto così...non sono come te e Slash che avete resistito...”

 

Come ti ha già detto lui, abbiamo fatto fatica, ma amiamo le nostre donne e per una scopata non le tradiamo. Tu lo hai fatto, ok...però poi non venire a fare la parte della vittima. Forse Claudia ha esagerato perchè era ubriaca, però ha ragione.”

 

Ha dato fastidio anche a te, vero Duff?”

 

Il biondo si sedette sul divano, prendendosi la testa tra le mani. “Pensavo di riuscire a fregarmene, a dire che erano cazzi suoi e io ormai non c'entravo più nulla. Ma non ce la faccio. Oggi quando l'ho vista andare via in lacrime qualcosa mi si è mosso dentro...è pur sempre mia sorella, Axl, e io sono incazzato nero per il fatto che le hai spezzato il cuore.”

 

Ti prego, Duff, non voglio che ce l'hai con me...”

 

Non ce l'ho con te, però...stalle lontano d'ora in avanti, chiaro? Non ti avvicinare mai più a lei o giuro che ti metto le mani addosso.”

 

Duff uscì furioso dal backstage, lasciando solo Axl, che si coprì il viso con le mani.

 

 

Come molte di voi avevano predetto, Duffino non ce la fa proprio a non fare il salvatore di donzelle!!! :) Bene, grazie a tutti coloro che seguono, recensiscono e leggono! Un bacione :) 

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Capitolo 30
*** 30 ***


 

Il tour era finito e i ragazzi erano finalmente ritornati a casa. Mandy e Claudia andarono ad aspettare i loro uomini davanti alla sede della Geffen, dove sarebbero arrivati con il tourbus.

 

Slash!”

 

Claudia, piccola!” i due si abbracciarono felici di essere di nuovo insieme.

 

Lo stesso fecero Mandy e Duff.

Era passato un mese e mezzo dalla loro disastrosa visita a New York, quando Bridget aveva beccato Axl a letto con un'altra donna, e la bionda viveva da allora come su un altro pianeta: andava al lavoro, tornava a casa e si metteva a dormire. Aveva perso molto peso dato che mangiava pochissimo, Claudia e Paul dovevano costringerla e sorvegliarla che finisse tutto.

Stavano vivendo tutti e tre un incubo, anche se cercavano di fare andare le cose il meglio possibile soprattutto per il bene di Zoe.

Claudia raccontò tutto ciò a Slash e Duff, dato che dopo il loro arrivo le due coppie erano andate in un ristorante a pranzare insieme.

 

Dobbiamo fare qualcosa...”

 

Saul, noi è quasi due mesi che lottiamo. Non riesco veramente ad aiutare Bridget. Ci stiamo provando, le abbiamo proposto di andare da uno psicologo per farsi dare una mano, ma niente è di coccio. In casa è davvero un macello e sono preoccupata per Zoe, che possa risentire del brutto clima che c'è ogni santo giorno...” Slash vide Claudia prendersi la testa fra le mani e capì che la situazione era critica.

 

Potrei provare a parlarle...” propose Duff.

 

Non saprei Duff...”

 

Secondo me vale la pena tentare, Claudia” intervenne Mandy “Tanto peggio di così...” la bionda era stata molto vicina alla rossa negli ultimi tempi e la loro amicizia era diventata solida.

 

Forse hai ragione...allora, se ti va di provare Duff. Preparati a qualsiasi tipo di reazione, eh...”

 

Conosco mia sorella. E' sempre stata mezza matta!” il biondo fece un mezzo sorriso.

 

Lo so bene, ma io ti giuro che non la riconosco più. E' spenta, è come se non avesse più nessuna voglia di vivere...quando esce di casa io vivo con l'ansia che possa fare qualche stronzata. Vi giuro ragazzi, non so che fare...” Claudia sospirò e Slash la prese tra le braccia.

 

Rimasero lì ancora un po' di tempo e poi si salutarono. Duff e Mandy andarono a casa loro, mentre Claudia e Slash a casa del riccio: viveva con Izzy, ma il moro era con Axl, dato che il giorno dopo sarebbero andati a Lafayette a fare visita ai fratelli del cantante.

Una volta arrivati al piccolo appartamento, i due furono travolti dalla passione, che aveva dovuto placare durante i mesi di lontananza.

A Claudia sembrò di respirare una boccata di ossigeno di cui aveva estremo bisogno: si lasciò andare tra le braccia del suo uomo e fecero l'amore per ore.

Era tardo pomeriggio e i due erano sdraiati a letto.

 

Paul come sta?” chiese il riccio.

 

Bene. Diciamo che si sta concentrando su Zoe...anche oggi, la portava al Luna Park. Tanto Bridget con lui non ci vuole parlare...parla solo con me, quel poco che dice. Oh, Saul...avevo così tanto bisogno di te...”

 

Sono qui piccola...”

 

Io sono preoccupata per Bridget, ma anche per mia figlia...non lo voglia viva in un clima di tensione.”

 

Slash rimase un po' in silenzio a riflettere. “Senti, magari Zoe potrebbe venire a stare con me per un po'...”

 

Cosa?”

 

Sì, qui da me...chiederò a Izzy se può stare per un po' con Axl, che tanto ha una casa piuttosto grande e di certo non ha problemi a ospitarlo.”

 

Ma io? Non sto lontano da Zoe!”

 

Puoi venire qui anche tu! Passi la giornata con Bridget dedicandoti solamente a lei, dato che a Zoe ci penserò io. E poi alla sera dopo il lavoro vieni a dormire qui!”

 

Claudia riflettè un attimo...era una pazzia, ma in quel momento le sembrava una delle poche cose sensate.

 

Se per te non è un problema...”

 

No, tanto ora ci potremo prendere un mesetto di pausa. Ok, a volte proverò con i ragazzi, ma farò in modo che sia al mattino mentre la piccola è all'asilo.”

 

Claudia gli sorrise, un sorriso talmente luminoso e pieno d'amore che sciolse il cuore di Slash.

 

Grazie, Saul...”

 

Di nulla...solo a vederti sorridere così vengo ripagato di ogni cosa!”

 

I due si baciarono di nuovo, finchè Claudia non dovette a malavoglia alzarsi da quel letto caldo e profumato del suo uomo per tornare a casa. Si diedero appuntamento al giorno dopo, quando insieme avrebbero provato a spiegare a Zoe la situazione.

 

In macchina diretta a casa, Claudia si sentì un po' più tranquilla. Non si sarebbe aspettata una tale proposta da Saul...in fondo era un po' come andare a vivere insieme, cosa che loro avevano evitato per il bene della bambina. Ma ora quel cambiamento si rivelava necessario...era sicuramente più salutare la casa di Slash, al momento, che la loro.

Arrivata a casa, fece un profondo respiro prima di aprire la porta; la scena che le si parò davanti le fermò il cuore: Bridget distesa a terra, che piangeva e singhiozzava, e vicino a lei una bottiglia di vodka quasi vuota. Vide Paul uscire dal bagno, bianco come un cencio, con degli asciugamani e una bacinella piena d'acqua.

 

Claudia, grazie a dio”

 

Dov'è Zoe?” sua figlia prima di tutto.

 

L'ho portata dalla vicina, tranquilla.”

 

Dopo aver tirato un sospiro di sollievo, almeno per quello, si avvicinò alla sua amica.

Bridget...”

 

Claudia...” balbettò. “Sei qui...avevo paura che mi avessi lasciato anche tu...”

 

No, io non vado da nessuna parte, sta tranquilla.” Come le avrebbe detto che si trasferiva da Slash? Decise di lasciar perdere per il momento. “Paul, aiutami a portarla a letto.”

 

La sollevarono di peso e la portarono nella sua camera; la svestirono e la misero sotto le coperte.

 

Sto male...” disse la bionda sottovoce.

 

Stai male sì, ti sei scolata una bottiglia di vodka! Paul, fai del caffè...magari riusciamo a farla vomitare.”

 

Il ragazzo annuì e sparì in cucina.

 

Tesoro...mi si spezza il cuore vederti così...” Claudia prese la mano dell'amica, così magra e sciupata.

 

E' tornato vero?...Axl...”

 

Sì, sono tornati stamattina...”

 

Bastardo...”

 

Sì, è stato un bastardo. Ma tu devi reagire, Bri...tu sei sempre stata una tosta, una con le palle...perchè devi distruggerti così per uno stronzo!?”

 

Io lo amo...”

 

Lo so, ma lui non ti merita. Sai quanti altri uomini meravigliosi puoi trovare? Sei giovane e bella, hai il mondo ai tuoi piedi...”

 

Io voglio lui...” parlava sempre più sottovoce e Claudia si rese conto che stava sprofondando nel sonno.

 

Resta sveglia, devi vomitare, forza.”

 

Quando arrivò Paul le diedero il caffè nero e amarissimo, e subito Bridget vomitò nel catino che aveva accanto al letto. Claudia la pulì e la fece ristendere; in un attimo, Bridget si addormentò.

 

Paul e Claudia andarono a prendere Zoe e, dopo averla mesa a letto, si sedettero in cucina. Paul preparò una tisana rilassante.

 

Avrei bisogno di una birra, altrochè...”

 

Claudia, ci manchi solo tu!”

 

Sto scherzando, Paul. Ah, ho parlato con Slash...”

 

Che dice Mr. 'Emetto sesso da ogni poro'?”

 

Claudia rise, nonostante tutto. “Io e Zoe andiamo a stare da lui per un po'. Perlomeno Zoe, io mi limiterò a dormire là e poi passo la giornata qui.”

 

Credo che per Zoe sia la cosa migliore. Adora Slash...”

 

Infatti.”

 

Ma non vive con il moretto bello e misterioso?”

 

Sì, ma andrà a stare da Axl per un po'.”

 

Capito...beh, mi sembra un'ottima idea.”

 

Bene. E senti...Duff vorrebbe provare a parlare con Bridget...magari riesce a darle una mano...”

 

Sai che ci avevo già pensato anche io? Potrebbe essere un'ottima idea...”

 

Ok, allora lo chiamo un attimo se può già venire domani mattina...”

 

Glielo facciamo trovare appena si sveglia?”

 

Che ne dici?”

 

Dico che è un'ottima idea, ragazza!”

 

 

Ribuonsalve a tutti :) Capitolo anche questo di poca sostanza, ma nel prossimo avremo finalmente un incontro serio tra i due fratellini! Scusate ma arriverà lunedì! :( Grazie a tutti coloro che continuano a seguire, leggere e recensire! Un bacione!:D 

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Capitolo 31
*** 31 ***


Bridget aprì gli occhi e potè subito constatare che le sembrava che un tir l’avesse messa sotto. Si stropicciò gli occhi e tentò di aprire la bocca: era totalmente impastata e la lingua immobilizzata. Si sporse verso il suo comodino dove teneva sempre una bottiglietta d’acqua e la scolò tutta d’un fiato; si ridistese a causa del mal di testa lancinante e chiuse gli occhi. Dio, si era presa una bella sbronza stavolta.
Fece tutto quanto senza notare che, in fondo al letto, su una sedia c’era una persona: fece un salto per lo spavento appena la vide.
 
“Ciao Bridget”
 
“Ma ti sei bevuto il cervello? Vuoi farmi venire un infarto??”
 
“Scusa, non volevo…”
 
“Che cazzo fai qui, Michael?”
 
“Voglio parlarti…”
 
“Certo, ci manchi solo tu a farmi la predica!”
 
“Non voglio farti la predica, voglio aiutarti…visto che non lo fai fare da nessun’altro!”
 
“Io non ci vado da uno strizzacervelli, sia chiaro! Io non sono matta.”
 
“Non bisogna essere per forza matti per andare da uno psicologo. Può aiutare ad aprirsi, a confidare cose che altrimenti non diresti…”
 
“Non ho nulla da dire che voi non sappiate già…è solo colpa sua…mi ha tradito, io lo amavo…” una lacrima solitaria le solcò il viso.
 
Duff le si avvicinò. “Bridget, lo so che è dura. Credimi, ci sono passato anche io…ma si supera. Devi solamente trovare qualcuno o qualcosa per cui valga la pena andare avanti e ricominciare.”
 
“Hai proposte?” gli domandò con ironia.
 
“Torna a casa.” Duff disse quelle parole con una tale tranquillità che qualcosa nel petto di Bridget si sbloccò, finalmente.
 
Scoppiò a piangere e Duff sorrise, sapendo che aveva colpito nel segno: era un momento difficile per lei e parlare della famiglia sarebbe stato impossibile per lei senza far cadere le difese. Forse avevano giocato sporco, ma ne sarebbe valsa la pena.
 
“Come sta la mamma, Duff?”
 
Il biondo sorrise. “Sta bene. E’ sempre lei, la solita Alice. Lavora dal mattino alla sera senza pace, nonostante non sia più necessario che faccia così tante ore dato che ce ne siamo andati tutti.”
 
“Non è mai riuscita a stare con le mani in mano…” sorrise Bridget.
 
“Puoi ben dirlo! Ti ricordi quando io e te eravamo piccoli? Che anche i nostri fratelli vivevano ancora a casa con noi…”
 
“Accidenti che casino che c’era sempre. E per andare a scuola? A fare la gara per il bagno?”
 
I due risero, sereni. “Ci sei mancata, Bridget. Abbiamo pensato a te ogni giorno, ogni volta che ci ritrovavamo a casa tutti quanti per un compleanno, Natale, il Ringraziamento…nessuno diceva niente per non far sanguire ferite mai davvero chiuse, ma tu c’eri…”
 
“Io vi pensavo in ogni istante. Non ero sola, c’erano Claudia, Zoe, Paul…ma voi…voi mi siete mancati come l’aria.”
 
“Torna a casa con me, questo fine settimana…”
 
“Ma io mi vergogno,  Duff…con che faccia torno come se nulla fosse dopo quello che vi ho fatto? Dopo quello che ho fatto a mamma?”
 
“Lei ne sarebbe talmente felice che scorderebbe tutto vedendoti!”
 
“Oh, capisco…senti, ho bisogno di riprendermi un attimo da questa storia di Axl…poi ti prometto che andiamo, ok?”
 
“Perfetto, ci conto. Posso abbracciarti…sorellina?”
 
Bridget sorrise e tese le braccia verso il suo fratellone. “Mi sei mancato da morire, Michael!”
 
Si staccarono senza smettere di sorridere. Qualcuno bussò: “Si può?” era Claudia, sorridente. Aveva origliato e aveva sentito tutto.
 
“Entra spiona!” scherzò Bridget.
 
Claudia entrò in camera.
 
“Come ti senti?” le chiese la rossa dandole un bacio sui capelli.
 
“A parte la nausea, la testa che esplode e il cuore a mille per avere Duff qui?”
 
Tutti risero a quelle parole. “Sì, a parte quello” scherzò a sua volta Claudia.
 
“Oh, beh, a parte quello benone!”
 
Risero di nuovo.
 
“Zoe come sta?”
 
“Bene. L’ho portata all’asilo. Tra l’altro, Bri, vorrei dirti una cosa al riguardo…”
 
“Devo preoccuparmi?”
 
“No no. Zoe e dio andremo a stare da Slash per un po’…Zoe ha risentito del clima teso che c’è stato qui in casa negli ultimi mesi e…vorrei darle un po’ di tranquillità.”
 
Bridget iniziò a piangere. “Vi ho rovinato la vita…”
 
“Ma che dici sciocchina” le rispose Claudia “Non hai rovinato la vita a nessuno. Ma almeno lei avrà tranquillità e tu potrai stare qui in pace a riprenderti. E, Bri…” Claudia indugiò…sapeva che la sua amica si sarebbe arrabbiata a quello che stava per dire.
 
“Che c’è?”
 
“Io a Paul abbiamo chiamato una psicologa…”
 
Bridget si alterò subito. “Cazzo, Claudia, avevo detto di no!”
 
“Lo so ma…in ospedale da Paul c’è questa dottoressa bravissima, che fa visite a domicilio. Quindi verrebbe lei qui a casa…”
 
“Uff, io…non lo so…”
 
“Bridget” il tono di Duff era duro “Smettila di fare la bambina. Questa dottoressa potrà solo farti del bene, su…”
 
Bridget sospirò, ma poi disse quelle tre paroline che Claudia mai si sarebbe aspettata. “Ok, va bene.”
 
Vedere Bridget obbediente era uno spettacolo più unico che raro…il fratello aveva questo potere su di lei…buono a sapersi.
Chiacchierarono ancora un po’, finchè Bridget decise di dormire un po’ e Duff e Claudia uscirono dalla sua stanza.
 
“Grazie di cuore, Michael…” gli disse la rossa, mentre il ragazzo stava andando via.
 
“Di nulla. Sono felice di aver fatto pace con lei e di averla fatta ragionare.”
 
“Hai questo grande potere che noi non abbiamo mai avuto.”
 
“E’ sempre stata così, fin da bambina. Lei dava retta solo a me…tranne va beh…quando poi è scappata. Forse sta tornando sulla retta via.”
 
“Speriamo. La psicologa verrà già domani mattina. Ti va di esserci?”
 
“Eccome, verrò di sicuro. A domani Claudia.”
 
“A domani Duff…e grazie!”




 
 
Buonsalve a tutti!! Scusate se aggiorno a tarda ora ma è stata una giornata piena! Bene, finalmente i nostri fratellini hanno fatto la pace…ma non credete che i guai siano finiti qui…tenetevi pronti…;) Grazie di cuore a tutti quanti, un bacione!!!
 

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Capitolo 32
*** 32 ***


 

Passarono alcune settimane, settimane nelle quali la vita di Claudia si fece sempre più caotica: Bridget era seguita quotidianamente dalla psicologa, che trascorreva due ore al pomeriggio con la bionda. La rossa passava la mattina e il pomeriggio con lei, dopo aver portato Zoe all’asilo al mattino, mentre al pomeriggio lo andava a prendere Slash. Poi alla sera andava al lavoro: in conclusione, non stava mai a casa e riusciva a vedere ben poco sua figlia e il suo uomo. Dispiaceva, ma non poteva abbandonare la sua migliore amica nel momento del bisogno, amica che le era stata vicina più di chiunque altro quando lei era incinta.

 

“Ciao amore…” Claudia era tornata a casa alla fine del suo turno al locale, distrutta.

 

“Piccola…come stai?” Slash la abbracciò e la ragazza si rilassò.

 

“Sono a pezzi…”

 

“Lo vedo, cucciola…sai che se vai avanti così sarai tu ad avere bisogno di una psicologa?”

 

“Lo so…avrei bisogno di una vacanza…una settimana in un posto caldo a rilassarmi e non pensare a nulla…”

 

“Anche io…solo noi tre…Zoe anche ne sarebbe felice. Vi vedete così poco ultimamente…”

 

“Lo so, e questa cosa mi spezza il cuore. Ma Bridget mi è stata tanto vicino quando aspettavo Zoe e non posso abbandonarla ora.”

 

“Lo so, e sei un’amica meravigliosa. Dai, andiamo a letto ora…”

 

Claudia annuì. “Vado a salutare Zoe e a fare una doccia veloce.”

 

“Vado a prepararti il calduccio sotto le coperte!” disse Slash con un sorrisone e avviandosi verso la camera da letto.

 

Claudia sorrise a sua volta e andò a vedere la figlia: dormiva come un angelo. Come le mancava…stavano insieme pochissimo, le mancava…e sapeva che lei mancava a Zoe. Per fortuna c’era Slash con lei.

Dopo aver dato un bacio alla figlia, andò in bagno e si diede una rinfrescata: l’acqua calda la rilassò un po’…ma, come aveva detto prima, ci sarebbe voluto ben altro per farle dimenticare lo stress delle ultime settimane.

Dopo aver indossato la maglietta e i pantaloni di tuta che fungevano da pigiama, andò in camera da letto; Slash era appoggiato al cuscino e sfogliava distrattamente Rolling Stone. Non alzò gli occhi quando Claudia entrò in camera e la cosa la stupì un pochino, lo stupore aumentò quando vide sul suo cuscino una grande busta.

 

“Cos è, Saul?”

 

“Mhm?” Claudia alzò gli occhi al cielo: odiava quando faceva il finto tonto.

 

Prese la busta, la aprì e la rovesciò sul letto: dentro c’erano tre biglietto d’aereo per le Hawaii e un voucher di un villaggio all inclusive per 8 giorni.

 

“Vorresti spiegarmi cos è questa roba?”

 

“Non avevi bisogno di una vacanza? Ecco a te…lunedì prossimo partiamo per le Hawaii…io, te e Zoe.”

 

“Saul, ma sei impazzito?”

 

“Per niente, piccola…”

 

“Ma…il lavoro, Bridget…”

 

“Ho già organizzato tutto…ho chiamato il tuo capo per chiedergli le ferie e ho parlato con Bridget e Paul!”

 

“Oddio santo…” Claudia si sedette sul letto, piuttosto confusa. “Cioè, tu hai prenotato questo viaggio e hai mobilitato tutti…per me?”

 

“Sì, e allora?” Slash disse quelle parole con una naturalezza tale che Claudia sentì il cuore scoppiarle di gioia e amore nel petto.

 

Si fiondò su di lui per abbracciarlo. “Come ho fatto a meritarmi uno come te?”

 

“Piccola, lo so che sono il dio del sesso, della chitarra e che sono bellissimo…però…”

 

Claudia scoppiò a ridere. “Ma smettila!” Si attaccò alle labbra del suo chitarrista baciandolo appassionatamente.

 

Slash capovolse subito le posizioni ritrovandosela sotto: “Grazie…” gli disse Claudia.

 

“No piccola, grazie a te…anzi a voi. Voi avete dato un senso alla mia vita!”

 

I due si baciarono di nuovo e, pochi istanti dopo, si ritrovarono senza vestiti ed eccitati; Slash baciò ogni parte del corpo della ragazza, che ansimava sempre di più sotto il suo tocco leggero ma estremamente potente. Si diedero piacere per molto tempo, fino a quando Slash entrò dentro di lei; le spinte erano forti e, presto, li portarono all’estasi.

Poi si sdraiarono abbracciati e rilassati.

 

“Spiegami un po’ bene la nostra vacanza…”

 

“Che ti posso spiegare…che risiederemo in un villaggio super lusso e comfort, dove ci sono moltissime attività per i bambini, quindi anche Zoe si divertirà come una matta. E noi potremo rilassarci, abbronzarsi…fare tanto sesso…”

 

Claudia rise. “Come se qui a casa non ne facessimo!”

 

“Era dall’altro ieri che non lo facevamo!”

 

“Saul! L’altro ieri…non una settimana fa!”

 

“E allora?”

 

Claudia rise ancora e lo baciò di nuovo. “Che ne dici, riccio, se recuperiamo gli arretrati di ieri?”

 

“Molto volentieri, honey!”



Buonsalve a tutti voi! Chiedo scusa che ieri non ho aggiornato questa storia! D: Dunque, capitolo breve e di passaggio che però ci porterà ad avere nuovi sviluppi...e inizieranno i problemi per la nostra famigliola felice!!! D: Il prossimo capitolo penso (e spero) arriverà martedì! Grazie mille a tutti! Un bacione!

 

 

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Capitolo 33
*** 33 ***


 

Così, la settimana successiva Slash, Claudia e Zoe partirono alla volta della Hawaii. Il viaggio fu piuttosto lungo, soprattutto per la bambina che sembrava aver perso ogni traccia di sonno, ma una volta giunti là ogni pensiero, stanchezza o altro se ne andò.

Quello era un vero e proprio paradiso terrestre...vennero portati nel loro bungalow, a pochi passi dal mare, e gli fecero fare un giro turistico del villaggio. Non era molto grande, ma c'era qualsiasi cosa possibile ed immaginabile. Zoe venne iscritta alle attività ricreative del giorno dopo e non faceva altro che saltellare e dire che non vedeva l'ora che fosse il giorno dopo. Claudia e Slash, invece, sognavano solo di potersi rilassare su quelle spiagge bianche e infinite.

E così fu: i primi due giorni furono all'insegna del sole, del caldo e del relax per Claudia e Slash; per Zoe dei giochi e delle attività di gruppo, tanto che alla sera era sempre distrutta dalla stanchezza.

Tutto cambiò quando, una mattina, Claudia decise di fare un salto alla hall per chiedere un'informazione. E lì vide una persona che mai e poi mai aveva anche solo lontanamente sognato di incontrare di nuovo...in quel luogo, per di più.

Quando Claudia vide Ted, il papà di Zoe, lo stronzo che l'aveva abbandonata quando era incinta, era troppo tardi per scappare: lui l'aveva già vista e la stava avvicinando a passo spedito.

 

Claudia, sei proprio tu?” quella voce...quella voce che tanto aveva amato e che ora odiava più di qualsiasi cosa.

 

Ted...”

 

Come stai, ragazza?” la abbracciò, come se nulla fosse, senza però ricevere nulla in cambio. “Vedo che ce l'hai ancora con me.”

 

Ted, non credo sia né il luogo né il momento per parlarne. Ti sembra?”

 

Attendi un attimo...” lo vide allontanarsi da lei e avvicinarsi a una donna alta e bionda, sicuramente la sua ragazza, e dirle qualcosa. La tizia annuì e gli diede un rapido bacio sulle labbra.

 

Ecco fatto. Scusa, io e Madeleine siamo qui in viaggio di nozze!”

 

Claudia sbarrò leggermente gli occhi per lo stupore e lui se ne accorse. Ghignò.

 

Ci prendiamo qualcosa da bere?”

 

Ted, non credo che...”

 

Eddai, il tuo uomo non si ingelosirà per un drink!”

 

Claudia si stava odiando per essere ancora succube di quell'uomo che aveva amato alla follia...e che l'aveva lasciata in mezzo alla strada.

Claudia ordinò un drink analcolico alla frutta mentre Ted un mojito.

 

Allora, Claudia...come sta mia figlia?” quella domanda così chiara ed esplicita la colpì come un diretto. Ted sapeva che aveva portato a termine la gravidanza tramite amici comuni.

 

Non è più tuo diritto saperlo.”

 

Certo che lo è. Sono suo padre.”

 

No, suo padre è un altro.”

 

Chi, un tossico alcolista che vive di musica?”

 

Claudia si disse che sicuramente aveva saputo della sua relazione con Slash tramite i giornali, dove erano comparse alcune loro fotografie fatte di nascosto dai paparazzi.

 

Lui non è un tossico ed un padre sicuramente migliore di te.”

 

Ted rise, una risata priva di allegria, che fece accapponare la pelle alla rossa. “Povera illusa che sei. Lo sei sempre stata, del resto... come quando sei venuta da me tutta gioiosa a dirmi che aspettavi 'il nostro bambino'. Come se a vent'anni si potesse essere felici di una cosa del genere. E ti sei ancora stupita quando me ne sono andato...”

 

Claudia si alzò. “Sono passati anni, ma tu sei sempre il solito stronzo.” E se ne andò, lasciando il suo ex lì.

 

La rossa tornò di corsa al suo bungalow. Zoe non c'era, era come sempre con gli animatori, e Slash era al telefono. Quando la vide entrare tutta trafelata e in lacrime liquidò subito l'interlocutore, che era Axl, e le si avvicinò.

 

Amore, che è successo?”

 

Lui è qui, Saul! E' qui!” stava urlando, come in preda a una crisi isterica.

 

Lui chi, Claudia? Spiegami!”

 

Il padre di Zoe! E' qui in viaggio di nozze! L'ho incontrato nella hall...”

 

Oh porca puttana... certo che questa è sfiga, eh.” quelle ultime parole le disse tra sé e sé. “Claudia, siediti qui vicino a me e spiegami bene cosa è successo!”

 

La fece sedere sul letto accanto a lui, e lei iniziò a raccontare: “Io non l'ho subito riconosciuto, quando ho visto che era lui ormai si stava avvicinando a me. Volevo evitare scenate da circo da parte sua quindi mi sono fermata...e ho accettato di bere un drink con lui.” Slash si sentì ribollire dalla rabbia e dalla gelosia: sapeva che Claudia aveva amato molto quell'uomo e, anche se adesso lo odiava per motivi più che chiari, non riusciva a non avere paura che lui gliela portasse via. Anzi, gliele portasse via.

 

La prima domanda che mi ha fatto è stato come sta Zoe. E quando gli ho detto che ormai non è più suo diritto sapere ha cominciato a dire stronzate...su quando abbiamo scoperto che ero incinta e su di te...io gli ho detto che tu sei il padre migliore per Zoe, sicuramente migliore di lui. Poi me ne sono andata perchè stavo impazzendo.”

 

Claudia, possiamo anticipare il volo di ritorno, se vuoi!”

 

Cosa? Neanche per sogno! Me ne ha già fatte passare tante quell'uomo, di certo non interromperà la nostra vacanza. Manterremo le distanze. E faremo in modo che non entri in contatto con Zoe.”

 

Come vuoi, amore...”

 

Dio, Slash...ma perchè doveva accadere, perchè...”

 

Non lo piccola...è veramente assurdo. Ma la supereremo, ok? Supereremo anche questa...insieme!”

 

 

Ta daaaaaaaaaan!! Ve l'aspettavate? ;) Inutile dirvi che il 'simpaticissimo' Ted ha tutt'altro che buone intenzioni! Vi avviso che il prossimo capitolo arriverà mercoledì o giovedì. Grazie a tutti quanti! Un bacione :D 

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Capitolo 34
*** 34 ***


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Ok, so bene che non c'entra una benemerita mazza con la storia, dato che è ambientata negli anni d'oro dei Guns...ma ho visto questa foto e non potevo non mettervela...e se qualcuno se la fosse persa?? Direi un vero e proprio spreco...anyway...questo capitolo sarà dedicato a Duffino e consorte Mandy, che se la spassano mentre gli altri poveretti sono alle Hawaii a fare brutti incontri D:

Ultima cosa...Happy Bday Myles Kennedy <3 Tanto love per lui!

Ok, mi eclisso...buona lettura ;)

 

 

In quei giorni Duff era strano: era fuggente, usciva al mattino e tornava alla sera, e poi si fiondava subito a letto a volte senza nemmeno cenare.

Sapeva che doveva badare a sua sorella, dato che Slash e Claudia erano via, però sapeva anche dalla bionda che lui non passava tutta la giornata da lei. Tantomeno a provare con gli altri, dato che la band era in pausa al momento.

Mandy era preoccupata.

Il suo primo pensiero fu che Duff avesse un'altra donna...altrimenti come spiegare queste prolungate assenze fuori casa?

Decise che quella sera gli avrebbe parlato: ormai convivevano da tempo, si amavano, o almeno lei lo amava...e non poteva rimanere a lungo con questo dubbio atroce.

Mandy stava facendo un po' di pulizie in casa verso il tardo pomeriggio quando suonarono il campanello; andò ad aprire e trovò davanti un corriere con due pacchi piuttosto grossi.

 

Lei è la signorina Amanda Smith?”

 

Sì, sono io.”

 

Questi sono per lei. Mi dovrebbe fare una firma qui.”

 

Mandy firmò e prese i suoi pacchi, chiudendosi la porta alle spalle. Chi era che le mandava quelle cose? Che poi, che cavolo erano??

Si appoggiò sul tavolo della cucina: il primo pacco svelò un paio di scarpe con il tacco vertiginoso argentate e di brillantini. Sempre più perplessa, aprì anche il secondo pacco, tirando fuori un bellissimo abito: era verde acqua, lungo fino alle caviglia, con le spalline allacciate dietro il collo.

Ora sì che poteva dirsi allibita; sul fondo del secondo pacco c'era una busta dello stesso colore dell'abito. Sul retro c'era scritto 'Per la mia adorata Mandy' e, con un sorriso, riconobbe subito la scrittura fine ed elegante: era di Duff.

Tirò fuori il biglietto dalla busta e lesse: 'Amore mio, so che tutto ciò che stupisce. Ma non è finita qui. Questa sera, alle 8, una limousine verrà a prenderti a casa nostra e ti porterà in un posto...tu non fare domande, fidati di me. Ti amo. M.'

 

Oh, Michael...” il cuore di Mandy traboccava d'amore e si diede della sciocca ad aver pensato che lui la stesse tradendo.

 

Dato che erano già le 6.30, si fiondò in bagno per prepararsi: si fece la doccia e la vò con cura i capelli, che poi asciugò facendosi dei piccoli boccoli, per rendere un po' diversi i suoi corti capelli.

Dopodichè, si truccò leggermente con un po' di mascara argentato, fard e lucidalabbra; mise il vestito che le stava d'incanto: Duff aveva azzeccato la taglia.

Prima di mettere le scarpe si fiondò in camera dove sapeva di avere da qualche parte una pochette argentata. La trovò, dopo aver messo a soqquadro l'armadio. Mise le scarpe e guardò l'ora: le 8.05. Bene, era pure in ritardo. Scese velocemente le scale, rischiando di spaccarsi qualche arto per i tacchi alti, e aprì il portone: davanti a lei una limousine bianca era in attesa.

L'autista la salutò e le aprì la portiera; lei salì, ricambiando il saluto, e una volta sopra, trovò un altro biglietto, sempre dello stesso colore dell'abito.

'Un calice di champagne alla tua salute...' Alzò gli occhi e vide davanti a sé un secchiello, con una bottiglia di champagne e un calice; se ne versò un po' e lo bevve: era delizioso.

Dopo mezz'oretta la limousine si fermò: Mandy scese e si trovò davanti a una villa completamente bianca e illuminata. Percorse il vialetto nel bel giardino curato e vide aprirsi la porta, una splendida e imponente porta di legno scuro: e lì, c'era Duff.

Era bellissimo, con un completo elegante bianco e sotto una camicia nera lasciata sbottonata fino a metà petto.

 

Buonasera, mademoiselle.” le disse il ragazzo.

 

Buonasera, monsieur.”

 

Sei splendida...” le sussurrò Duff nell'orecchio abbracciandola.

 

Merito del tuo abito...”

 

Sì, ma merito soprattutto di chi lo indossa.” le diede un bacio a fior di labbra e la prese per mano. “Vieni con me...”

 

La condusse su una terrazza che dava su un immenso giardino sul retro della villa: Mandy spalancò la bocca per lo stupore. Vide che nel mezzo della terrazza c'era un piccolo tavolino, con una candela nel mezzo, e dei calici di champagne. Duff gliene porse uno e brindarono.

Mandy sorseggiò lentamente il vino, senza smettere di guardarsi intorno...non era mai stata in un posto del genere.

Dopo che si furono accomodati, arrivarono due camerieri, che iniziarono a portare gli antipasti.

 

Scusami, piccola, se sono stato assente ultimamente...è che...volevo organizzarti una serata...speciale.”

 

Mandy sorrise. “E ci sei riuscito, Michael. Pensa che questa sera ti avrei parlato per chiederti se avevi un'altra donna.”

 

Scherzi?”

 

No, sono serissima. Tu eri sempre fuori, quasi non ci vedevamo...cosa dovevo pensare?”

 

Duff le prese una mano. “Credimi, tutt'altro, honey.”

 

Mandy gli sorrise e i due continuarono a mangiare; chiacchierano tranquillamente, di Bridget che stava migliorando, di Slash e Claudia che erano a crogiolarsi al sole.

Arrivò il momento del dessert e a ciascuno venne portato un piattino con appoggiato un calice contenente della panna cotta ai frutti di bosco.

Ma sul piatto di Mandy c'era anche qualcos'altro...

 

Duff...che cos'è?” domandò la bionda, prendendo in mano la piccola scatola, anch'essa in tinta con il suo abito.

 

Aprila...”

 

Mandy scartò lentamente la scatolina e la aprì: spalancò gli occhi quando vide l'anello. Era una fascetta di brillantini, raffinato e bellissimo.

 

Oh mio dio Michael...”

 

Il ragazzo le sfilò la scatola dalle mani e prese l'anello; le andò vicino e, da vero galantuomo, si inginocchiò.

 

Sposami, Mandy...”

 

Oh mio dio, Michael...” la ragazza era sconvolta.

 

Duff le mise l'anello nell'anulare della mano sinistra e la guardò sorridendo: Mandy aveva le guance solcate dalle lacrime e un sorriso radioso sul viso.

 

Sì, Michael, sì!” gli buttò la braccia al collo e lo baciò con passione. “Non ci posso credere, amore mio.”

 

Duff le sorrise e le asciugò le lacrime con il pollice. “Se felice, piccola?”

 

Come non lo sono mai stata...ti amo, Michael!” 

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Capitolo 35
*** 35 ***


La notte successiva all’incontro con il suo ex, Claudia non chiuse occhio: continuava a sentire strani rumori, probabilmente immaginari, e aveva il terrore di vedere Ted che si portava via Zoe.

Si alzò dal letto, cercando si non svegliare il suo riccio, e andò nella stanza adiacente dove dormiva sua figlia: Zoe dormiva serena stringendo Mr. Canguro che non abbandonava mai, nemmeno in vacanza.

C’era una poltrona accanto al lettino e si sedette lì…si sentiva più tranquilla all’idea di essere lì, accanto a lei.

Quando Slash si svegliò nel cuore della notte non vide Claudia accanto a lui e sentì il cuore fare un balzo nel petto: non lo avrebbe mai ammesso, ma aveva il terrore di quello che sarebbe potuto accadere con Ted. Aveva paura che gli portasse via le sue donne e non poteva nemmeno lontanamente pensare al dolore che avrebbe provato.

Si alzò dal letto in cerca di Claudia, e lo trovò addormentata sulla poltrona accanto al lettino di Zoe…anche lei aveva paura, paura di vedersi portare via la figlia.

 

“Amore…” Slash tentò di svegliarla per farla tornare a letto.

 

“Mhm…Saul…”

 

“Dai vieni…” la prese in braccio per tornare di là.

 

“Non voglio lasciare Zoe da sola.”

 

“Claudia, non può accaderle nulla. Siamo chiusi qui nel nostro bungalow, controllato a vista da due guardie del corpo. Rilassati.” Slash la mise sul letto e la abbracciò.

 

Lei non potè non rilassarsi tra le braccia del suo uomo: erano meglio di qualsiasi altra cosa…

 

“Ho tanta paura, Saul. E se me la volesse portare via?”

 

“Non accadrà, sta tranquilla. Abbiamo avuto una sfiga colossale a incontrarlo qui, ma vedrai che non succederà nulla.”

 

Tranquillizzata da quella parola, Claudia si addormentò tra le braccia di Slash che la cullavano dolcemente.

 

Il mattino dopo la famigliola, dopo essersi preparata, andò a fare colazione; come sempre, era una giornata calda e soleggiata, con una leggera brezza che dava un po’ di respiro.

Dopo la colazione, gli animatori del villaggio passarono a prendere i bambini per le attività della giornata.

Claudia si alzò e parlò un attimo all’animatore: “Mi raccomando, solamente io posso venire a prendere mia figlia. Per favore, non la faccia avvicinare a nessun altro.”

 

“Certamente signora, non si preoccupi.”

 

Claudia sapeva che gli animatori erano molto responsabili con i bambini dei clienti, però preferì specificare la cosa.

Dopodichè, lei e Slash andarono sulla spiaggia a prendere il sole; era quasi l’ora di pranzo quando Claudia si alzò dalla sdraio.

 

“Saul, amore, io vado a fare Aquagym in piscina. Ci vediamo fra due ore al ristorante?” si chinò per dare un bacio al suo uomo.

 

“Piccola, te l’ho già detto che non serve che rassodi. Il tuo culettoè perfetto così!”

 

Claudia rise. “Scemo! A dopo…”

 

La ragazza arrivò alla piscina e, dopo essersi immersa, iniziò a nuotare un po’ per riscaldarsi. Vide gli animatori dei bambini arrivare alla piscina accanto alla sua, sicuramente per qualche attività. Stava già uscendo dall’acqua per andare a salutare sua figlia, quando vide una cosa che le gelò il sangue: Ted era lì, con gli animatori, a guardare i bambini. Che cazzo stava facendo?

Uscì di scatto dalla piscina e si avvicinò a lui.

 

“Claudia, ciao!” le disse come se nulla fosse.

 

“Che cazzo fai, Ted?”

 

“Come ben sai, io sono un amante dei bambini e mi sono offerto di aiutare gli animatori per un paio di ore al giorno!” la faccia di Ted era piegata in un ghigno che faceva capire benissimo che non aveva buone intenzioni.

 

“Smettila di dire stronzate…” sibilò Claudia, tentando di mantenere un tono di voce basso e non farti sentire. “Stai lontano da mia figlia, o giuro che...”

 

“Cosa giuri, Claudia? Sai che se volessi io avrei i soldi per i migliori avvocati d’America che ti porterebbero via la bambina in un nano secondo.”

 

“Non provare mai più ad avvicinarti a noi, Ted. Giuro che ti ammazzo se le fai qualcosa.” Claudia si avvicinò a Zoe che le corse incontro. “Amore, dobbiamo andare. Slash ci aspetta.”

 

“Ancora un po’, mamma…”

 

“No, Zoe, andiamo.” La bambina ubbidì e diede mano alla sua mamma.

 

Claudia lanciò un ultimo sguardo carico d’odio a Ted e si allontanò.

Non vedeva l’ora di arrivare al bungalow per preparare le valigie e andare via dal quel luogo…e anche perché aveva tanta voglia di piangere.


Buogiorno a tutte voi! Ecco che continuano le disavventure della nostra famigliola...i problemi non finiranno molto presto, vi avviso D:
Anyway, il nuovo capitolo dovrebbe arrivare sabato! Grazie a tutti voi che seguite, leggete e recensite! Un bacio

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Capitolo 36
*** 36 ***


Slash iniziò a preparare le valigie, mentre Claudia decise di chiamare Bridget e Paul per avvisarli del loro ritorno anticipato.
 
“Pronto”
 
“Paul, ciao. Sono Claudia!”
 
“Claudia! Ciao! Allora come va al sole delle Hawaii?”
 
“E’ successa una cosa, Paul…”
 
“E dal tuo tono capisco che non è una cosa bella…”
 
“Esattamente. Senti, vai da Bridget e metti in vivavoce così vi spiego…”
 
“Ok, attendi…”
 
Claudia rimase in silenzio, mentre sentiva Paul muoversi probabilmente per andare da Bri; le spiegò tutto e un attimo dopo la rossa sentì la sua voce.
 
“Claudia, ci stai facendo preoccupare.”
 
“No, Bri, non ti agitare. Semplicemente, stasera prendiamo un volo per tornare.”
 
“Cosa? Di già? E perché mai?”
 
“Ted è qui…”
 
Calò il silenzio dall’altra parte; una lacrima solitaria cadde sulla guancia di Claudia.
 
“Che cazzo ci fa lì quel pezzo di merda?”chiese Paul.
 
“E’ in viaggio di nozze. Gli ho parlato, gli ho chiesto di stare lontano da Zoe, ma lui sta facendo di tutto per avvicinarla. Quindi, stasera andiamo via.”
 
“Certo certo, fate bene. Vi veniamo a prendere all’aeroporto, ok?”
 
“Grazie Paul. Vi chiamo prima di decollare. Ciao.”
 
“Ciao Bri…”i due la salutarono e misero giù, sconvolti.
 
Anche Claudia mise giù, e guardò il suo uomo che aveva preparato tutti bagagli.
 
“Andiamo alla reception a organizzare tutto?”
 
Claudia annuì e prese per mano il chitarrista, che aveva Zoe in braccio.
Arrivati alla reception, spiegarono che dovevano tornare a LA quella sera per motivi famigliari e che volevano prendere il volo della serata. Diedero i loro passaporti e l’uomo iniziò a controllare un mucchio di fogli.
 
“Signori, c’è un problema…”
 
A Slash e Claudia si ghiacciò il sangue nelle vene. “Cosa vuol dire c’è un problema? All’andata andava tutto bene…”
 
“Sì, ma è arrivata ieri una lettera dall’avvocato di un ospite qui del nostro villaggio.”
 
“Che cazzo vuol dire?” Claudia si agitò subito, sapendo senza dubbio chi fosse quell’ospite.
 
“Il minore non può partire.”
 
“E’ mia figlia, certo che può partire. Ha il passaporto, e non abbiamo mai avuto problemi.”
 
“Lo so, signora, ma ora c’è questa lettera…legga lei stessa.” Il tizio le porse un foglio che Claudia gli strappò di mano.
 
La lettera diceva che Claudia aveva portato via la bambina da Los Angeles senza il permesso del padre, a cui ha negato il diritto di vederla fin da quando è nata. Ora veniva revocato il passaporto della bambina poiché mancava la firma del padre biologico.
Claudia lasciò scivolare dalle mani il foglio. Era un incubo…un orribile e spaventoso incubo. Non poteva accadere davvero.
Il ragazzo della reception vide Claudia sconvolta. “Posso fare qualcosa per lei, signora?”
 
“Sì, mi chiami il signor Ted Ledoraw, per favore.”
 
“Certo, signora.” Dopo una breve telefonata, disse: “Il signor Ledoraw ha detto di attenderlo al bar.”
 
Claudia annuì. “Senta ho bisogno urgente di una baby-sitter. E’ possibile?”
 
“Gliela chiamo subito, signora.”
 
Dopo pochi minuti comparve una ragazza, con la maglietta da animatore. Claudia vide che era giovane e dall’aria gentile. Le spiegò che doveva portare la bambina al bungalow e non uscirne per nessun motivo. La ragazza annuì e diede a Claudia una sorta di walkie-talkie con cui avrebbero potuto comunicare per qualsiasi cosa.
La rossa si rilassò, vedendo che la bambina era in buone mani. Slash la prese per mano e la condusse al bar. Ted era già lì.
 
“Claudia, ci rivediamo. Slash, è un onore conoscerti. Amo la vostra musica.”
 
“Vorrei poter dire lo stesso di te…” Claudia mise una mano sul braccio del riccio per calmarlo: ci mancava solo che si insultassero senza nemmeno aver iniziato a parlare.
 
Claudia diede la lettera a Ted. “Che cazzo vuol dire?”
 
“Vuol dire che reclamo i miei diritti di padre.” Rispose lui ghignando.
 
“Tu non hai mai voluto fare il padre. Ora che ti passa per la testa??”
 
“Sono cambiato, sono cresciuto. E voglio Zoe con me.”
 
Claudia spalancò gli occhi a quella frase. “Pensi di poterlo fare trattenendola qui alle Hawaii?”
 
“No…semplicemente lei non può uscire da qui con te. Ma può farlo con me.”
 
“Che cazzo stai dicendo, Ted? Non mi porterai davvero via Zoe…” Claudia era sull’orlo delle lacrime, ma si doveva trattenere. “Tu non hai nessun diritto di farlo…”
 
“Forse no. Ma come ti ho già detto ho al mio servizio i migliori avvocati d’America. E quando voglio una cosa, io trovo sempre un modo per ottenerla.”
 
Claudia era paralizzata. Aveva perso l’abilità di parlare, di pensare, di reagire…gliela portava via…la bambina non poteva tornare a LA con lei e Slash. Sarebbe ripartita, ma con lui…era scritto nero su bianco. La legge era dalla parte di Ted.
Slash si alzò in piedi, prendendo Claudia per andare via.
 
“Lurido bastardo, ti prometto che non la farai franca. La bambina non andrà via con te. Non solo te hai dalla tua parte dei bravi avvocati. Giuro che ti farò schiacciare, brutto figlio di puttana.” Slash era incazzato nero.
 
Claudia si staccò dal riccio e si buttò sul suo ex, che cominciò a prendere a pugni, a schiaffi, a calci. Slash, aiutato da due uomini della sicurezza, la staccarono dall’uomo e la portarono via.
 
“TE NE PENTIRAI! TE NE PENTIRAI, TED LEDORAW! NON ME LA PORTERAI VIA! DOVESSI PASSARE SUL MIO CADAVERE!”
 
Claudia continuò a urlare ma la voce si dissolse mentre la portavano via.
Ted si risedette, ghignando, e gustandosi il drink della vittoria.

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Capitolo 37
*** 37 ***


Una volta in camera, Slash chiamò subito John, l'avvocato dei Guns, che tante volte li aveva tolti dai casini.

 

John?...Ciao, sono Slash...No, no sto bene...è successa una cosa...sì, sono alle Hawaii...sì...no...senti, mi lasci palare porca puttana?...Oh, finalmente. Dunque, abbiamo dei problemi a far tornare a LA Zoe, la figlia di Claudia...sì, esatto...no, la questione è che...”

 

Slash spiegò tutta la storia al suo avvocato, mentre Claudia era seduta sul letto in uno stato di trans: non aveva idea di cosa avrebbe fatto. Ok, rivolgersi a un avvocato...ma se non avessero vinto? Cosa avrebbe fatto senza Zoe? Cosa ne sarebbe stato della sua vita? Quella bambina era tutto per lei.

 

Ok, John...Sì, ti mando tutto via fax...Va bene, a dopo allora...Ciao...Ciao.” Slash chiuse la conversazione e si sedette vicino a Claudia. “Amore, vado alla reception a chiedere di mandare un fax a John con i documenti...amore?” chiese ancora il riccio, vedendo che lei non reagiva.

 

Claudia rispose con un semplice cenno del capo.

 

Vuoi venire con me?” all'ennesima domanda di Slash, lei scosse il capo. L'unica cosa che voleva fare in quel momento era raggomitolarsi su quel letto e sparire. “Ok, dieci minuti sono qui. Nell'altra stanza c'è Zoe, vai un po' da lei, su...”

 

Slash le diede un bacio sui capelli e uscì dal bungalow. Claudia si alzò dal letto e andò nella stanza adiacente, dove la bambina giocava con la baby-sitter; la guardò mentre rideva divertita...un groppo le chiuse la gola e le mancò l'aria. Cominciò a vedere tutto nero e cadde a terra. La baby-sitter andò subito verso di lei e la trascinò sul letto: prese un piccolo asciugamano bagnato e glielo mise sulla fronte.

 

Signora, si sente bene?” le chiese.

 

Non respiro...” Claudia piangeva, e intanto annaspava per la sensazione di non avere aria. La ragazza, che per lavorare nel villaggio aveva seguito un corso di primo intervento, si rese conto che la donna stava avendo un attacco di panico bello e buono.

 

Le mise dei cuscini dietro la schiena, così che potesse stare seduta, e iniziò a farle aria con una rivista che c'era sul comodino.

 

Si rilassi...respiri profondamente...” Claudia ubbidì e, pochi istanti dopo, riprese a respirare regolarmente. “Tenga” la baby-sitter le porse un bicchiere d'acqua con un po' di zucchero. “Beva tutto, la tirerà un po' su.”

 

In quel momento rientrò Slash. “Che succede?” chiese allarmato, vedendo Claudia sul letto.

 

Sua moglie ha avuto un attacco di panico, signor Hudson.”

 

Il riccio si avvicinò a quella che non era sua moglie, ma che comunque amava come se lo fosse.

 

Piccola, va meglio?”

 

Sì...sì, Saul. Hai mandato il fax?”

 

Sì, tutto a posto. Ora aspettiamo la telefonata di John.”

 

Ok. Dobbiamo prolungare la nostra permanenza qui.”

 

Ho già fatto tutto. Ho prenotato questo bungalow a tempo indeterminato.”

 

Saul...grazie...non so cosa farei senza di te in questo momento.”

 

La baby-sitter, vedendo che la coppia aveva bisogno di parlare, prese la bambina e tornarono nell'altra stanza a giocare.

 

Amore, non ti avessi regalato questo cazzo di viaggio, ora non saremmo in questa situazione.” Slash abbassò il capo: si sentiva in colpa, anche se non avrebbe mai potuto prevedere una cosa del genere. Non era colpa di nessuno, solo di quel figlio di puttana.

 

Claudia, vedendolo così mortificato, lo abbracciò. “Saul, tesoro mio, non è colpa tua. Nessuno di noi avrebbe potuto immaginare una cosa del genere. Siamo stati sfortunati...ma ce la faremo...vero?”

 

Nemmeno lei sembrava crederci sul serio. “Sì, Claudia, ti prometto che ce la faremo. Fosse l'ultima cosa che faccio.”

 

Erano ancora abbracciati quando suonò il telefono. Slash si alzò e rispose.

 

Pronto?...John, hai ricevuto tutto?...Ottimo, dimmi cosa ne pensi...Sì...sì...cosa? Stai scherzando, spero...quindi noi dobbiamo farla tornare in America con lui???...Lui vive a Washington...sì...no...Cosa?...non ci posso credere...ma non possiamo farla tornare con lui! Chissà dove cazzo la porta...ah...ah, ok...e quando me lo puoi mandare quel documento?...ok, fantastico, vado subito a prenderlo...e lo hai già sentito?...ok...cazzo...non ci posso credere...per due settimane?? Lo so, lo so...grazie John. Sì, a domani.”

 

Slash mise giù e si voltò verso Claudia.

 

Allora?” lo incalzò lei.

 

Allora, John mi ha mandato un documento con il quale Ted può portare la bambina solo a Washington, non può portarla altrove. Poi, ha già contattato il suo avvocato...ci sarà la sentenza a Washington fra due settimane...ma in queste due settimane Zoe deve restare con Ted.”

 

Cosa???”

 

E' il massimo che ha potuto fare. Già riuscire a fissare una sentenza del genere così presto è stata dura...per fortuna ha delle conoscenze in tribunale a Washington. Ah, Ted inoltre ha il rientro obbligato per lui e la bambina fra tre giorni.”

 

Oh mio dio...” Claudia si mise una mano sulla bocca, incapace di dire o pensare altro. Era un incubo, l'incubo peggiore che avesse mai potuto immaginare.

 

Dobbiamo parlare con Ted.”

 

Parlaci tu, Saul...io non ce la faccio.”

 

Va bene, amore mio. Vado subito da lui.”

 

La baciò e uscì.

Lo trovò al suo bungalow e gli chiese di parlargli un attimo.

Ted disse che sapeva già tutto, che era stato avvisato dal suo avvocato: fra tre giorni doveva tornare a Washington con Zoe e fino al risultato della sentenza non poteva portarla da altra parte.

 

Sai bene, chitarrista, che io vincerò?” Ted era convinto del suo potere e, soprattutto, dei suoi avvocati.

 

Lo deciderà il giudice. Vedremo fra due settimane se potrai cantare vittoria.”

 

Potrò...potrò, credimi. Otterrò l'affidamento esclusivo e Claudia non potrà più vedere sua figlia nemmeno in cartolina!”

 

Slash sentì prudere le mani come non mai, ma si trattenne...ci mancava solo di complicare le cose con una bella rissa. Non gli rispose, e si voltò per tornare al suo bungalow.

Ora veniva una delle parti più terribili: spiegare tutto a Zoe.
 

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Capitolo 38
*** 38 ***


Quei tre giorni prima della partenza, Slash e Claudia li passarono con Zoe: all'idea di non vederla per due settimane e di saperla con quel bastardo, gli mancava l'aria...a entrambi. Però sapevano che avrebbe trattato bene la bambina, dato che in caso contrario, non avrebbe mai avuto l'affidamento esclusivo, cosa che al momento lui sembrava desiderare più di ogni altra.

Avevano tentato di spiegare la situazione a Zoe, dicendole che doveva stare un po' di tempo con quel signore e poi sarebbe tornata da loro. Subito Zoe reagì male, pianse, non dormì per una notte intera...ma poi, come è normale per i bambini, trovò cose più interessanti a cui pensare e non ci diede nemmeno più troppo peso.

Il fatidico giorno, Claudia diede la valigia della bambina a quell'uomo spregevole, che ghignava come se avesse vinto alla lotteria; per la disperazione, mentre Slash salutava Zoe che era già sul taxi diretto all'aeroporto, la rossa parlò a Madeleine:

 

Se hai un minimo di sentimento materno...fai ragionare tuo marito. Ti prego...”

 

Ma quella bambolina tutta rifatta, in risposta, si limitò a sbuffare e a darle la schiena per poi salire sulla macchina ancheggiando.

Claudia non disse nulla e non pianse: ormai aveva buttato fuori tutte la lacrime possibili e immaginabili.

 

Ci vediamo in tribunale, Claudia.” disse Ted, sempre ridacchiando.

 

Sì, dove potremo finalmente mandarti con il culo per terra, bastardo.”

 

Ted rise e salì in macchina; il taxi partì sgommando, lasciando vedere solo dal vetro posteriore Zoe che salutava con una manina.

Senza dire nulla, Slash e Claudia tornarono al bungalow, dove prepararono la valigia: il giorno dopo avrebbero avuto loro il volo. La notte la passarono insonne, guardando il soffitto della loro stanza abbracciati. Non avevano nulla da dire...semplicemente ringraziavano il fatto di essere l'uno accanto all'altra...almeno quello.

Il giorno dopo, partirono per LA; avevano già avvertito tutti, a casa, e una volta sbarcati trovarono ad aspettarli i Guns al completo, Mandy e Paul.

 

Claudia!” il ragazzo, con gli occhi arrossati per il pianto, la abbracciò.

 

Paul...non posso credere di essere qui senza di lei.”

 

I musicisti salutarono Slash e gli dissero che gli offrivano tutto il loro aiuto e sostegno.

 

Ciao Mandy.”

 

Dio, Claudia, non ci posso credere.” la rossa si lasciò abbracciare dalla sua amica.

 

Paul, dov'è Bridget?”

 

E' rimasta a casa...è distrutta Claudia...questa cosa l'ha ributtata giù...”

 

Merda...ci manca anche Bridget...”

 

Ehi, tu ora devi solo pensare a tua figlia.” le disse Mandy “A Bri penseremo noi.”

 

Grazie ragazzi, davvero. Mai come in questo momento abbiamo bisogno del vostro aiuto!”

 

Siamo qui per questo!” disse Izzy, interpretando i pensieri di tutti.

 

Dopodichè, tutti tornarono a casa e Claudia andò da Bridget: la trovò sdraiata sul letto, che fissava un punto davanti a sé...esattamente come i giorni dopo che si era lasciata con Axl.

Sospirando, si sedette sul letto e le prese una mano.

 

Bri, tesoro...”

 

La bionda girò lo sguardo verso di lei. “Zoe...” le lacrime iniziarono a solcarle le guance e anche Claudia non riuscì a trattenersi.

 

Bri, ti prometto che la riporteremo a casa. Farò qualsiasi cosa per farla stare con noi...”

 

Tutte le persone che amo se ne vanno...William, Zoe...”

 

Zoe tornerà...”

 

E William?”

 

William non lo so, Bri...se lo ami ancora, perdonalo...”

 

Bridget non rispose più, limitandosi a chiudere gli occhi e piangere in silenzio. Claudia rimase ancora un po' lì con lei, per poi andarsene quando sentì che il suo respiro era profondo e regolare; di là, c'erano Slash e Paul.

 

Come sta?”

 

E' a pezzi...mi sembra di essere tornata al giorno dopo che ha lasciato Axl.”

 

Secondo me quei due dovrebbero tornare insieme...” disse Saul.

 

Io non ne sono molto convinto...” rispose Paul.

 

Axl è distrutto da quando si sono lasciati...”

 

Non l'ha mai cercata...”

 

Perchè Duff si incazzerebbe...”

 

Dio, che casino...” Claudia prese la testa tra le mani.

 

Amore...ora noi dobbiamo solo pensare a Zoe. Io parlerò con Duff, per cercare di capire se Axl può far migliorare Bridget...”

 

Slash ha ragione. Un passo alla volta risolveremo tutto. Ora andate a casa a riposare.”

 

Dopo essersi salutati, Claudia e Slash tornarono nella loro casa, che non era mai sembrata così vuota. 

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Capitolo 39
*** 39 ***


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Buonsalve, people!!! Prima di tutto, come potrete capire dalla foto qui sopra, facciamo tanti auguri al nostro Todd 'Dammit' Kerns, nonostante non c'entri una benemerita mazza con questa storia O.o !!! <3 Anyway, vi dico subito che la depressione continua...e le cose si complicano ancora di più, come se non lo fossero già abbastanza!! Fatemi sapere che ne pensate :) Buona lettura!! :)



Erano le 6 del mattino, quando il telefono di casa di Slash iniziò a suonare; i due stavano dormendo da poco, dato che non riuscivano a prendere sonno, e non realizzarono subito cosa fosse.

Claudia, appena reagì, sentì il cuore battere all'impazzata: il primo pensiero era che fosse accaduto qualcosa a Zoe.

Si tirò su a sedere e vide Slash tirare fuori da sotto le coperte una mano e afferrare la cornetta.

 

Pronto...Paul!Sono le 6 del mattino, porca troia...eh, dimmi...COSA??”

 

Claudia si allarmò. “Che succede?”

 

Bridget è scappata...” le rispose il riccio. “Paul, dimmi...”

 

Slash continuò a parlare con il ragazzo, mentre Claudia si passava una mano sul viso stanco e tirato...e probabilmente, era solo l'inizio. Ma perchè era scappata? A volte era proprio senza cervello...va bene la depressione, va bene tutto...ma cazzo, non si rendeva conto che lei aveva già problemi fin sopra i capelli.

 

Sì, Paul, lo chiamo io, tranquillo...no, tu vai al lavoro...sì, se sappiamo qualcosa ti chiamiamo. Ciao...ciao.” Slash mise giù e si voltò verso la sua donna. “Pare che una preoccupazione sola non bastasse.”

 

Cazzo...ma siamo sicuri che è scappata? Magari è solo andata a fare un giro...”

 

No, Paul ha detto che ha preso un borsone e dei vestiti.”

 

Merda merda merda...ora cosa facciamo?”

 

Paul ha suggerito di parlare con Duff.”

 

Giusto, hai ragione. Andiamo da lui.”

 

Nonostante fosse l'alba, i due si alzarono e andarono in macchina a casa McKagan. Inutile dire che Mandy fu non poco stupita quando li vide sulla soglia.

 

E' successo qualcosa a Zoe?” chiese, subito allarmata: il primo pensiero di tutti, in quei giorni, era la bambina.

 

No...cioè, non abbiamo più saputo nulla...” Claudia abbassò la testa: sentiva che le lacrime sarebbero riaffiorate da lì a poco.

 

Vedrai che sta bene...” Mandy le mise una mano sulla spalla. “Ma allora, che succede?”

 

Slash non fece in tempo a rispondere, che comparve Duff. “Che cazzo ci fate qui?”

 

Bridget è scappata.”

 

Mandy spalancò la bocca per lo stupore, mentre Duff scosse il capo. “Tipico. Quando le cose non vanno lei se ne va.”

 

Duff, è malata...” disse Mandy.

 

Lo so, amore, ma non si rende conto che questa povera anima” disse indicando Claudia “Ha già molto a cui pensare? Perchè cazzo ci si deve mettere anche lei?”

 

Lo so, Duff, hai ragione...ma io voglio trovarla...”

 

Lo so, Claudia...anche io ovviamente. Venite a sedervi, parliamo con calma.”

 

Faccio il caffè.” disse Mandy sparendo in cucina.

 

Slash raccontò la telefonata con Paul e tutti e tre cercarono di pensare a dove potesse essere andata.

 

Io inizierei qui da Los Angeles...” suggerì Claudia.

 

Sì, anche io...i luoghi che è solita frequentare...il Sunset, i locali...”

 

Il mare...”

 

Perchè il mare, Claudia?”

 

E' dove è stata con Axl la prima sera che sono usciti...”

 

Duff strinse i pugni arrabbiato. Slash tentò con la diplomazia.

 

Man, senti...come vedi anche tu, Axl sta male per questa situazione. Perchè non lasci che quei due si parlino?”

 

Certo, così poi tornano insieme, lui le fa di nuovo le corna e lei questa volta si ammazza definitivamente!”

 

Ma no, man...Axl ha capito i suoi errori.”

 

Stiamo parlando di Axl Rose, Slash...”

 

Ok, ma è ancora innamorato di Bridget.”

 

Duff non rispose, perchè sapeva che era vero. Aveva minacciato il rosso, ma sapeva che lui aveva rinunciato alla bionda solo per non mettere a repentaglio la band.

 

Michael, posso proporti una cosa?” Mandy arrivò con un vassoio on sopra 4 tazze fumanti.

 

Slash sorrise: sapeva che Duff non avrebbe resistito a Mandy. “Dimmi, amore...”

 

Slash e Claudia hanno da fare con avvocati e cose varie. Perchè non ti fai aiutare da Axl a cercare Bridget?”

 

Duff si irrigidì ancora, ma non rispose subito. Guardò Mandy, che lo fissava con il suo solito sguardo pieno d'amore. “Ok...ok, parlerò con Axl.”

 

Slash e Claudia esultarono in silenzio.

 

Fate poco i finti tonti voi due” disse Duff alla coppia di amici “So che esultate perchè non so dire di no a Mandy.”

 

Tutti risero e iniziarono a sorseggiare il caffè, in silenzio.

 

Tra l'altro, ragazzi...non è il momento migliore, ma io e Mandy vi dobbiamo dire una cosa.”

 

Spara, Duff.”

 

Ci sposiamo!” annunciarono i due in coro.

 

Claudia si alzò e abbracciò gli amici, seguita da Slash.

 

Sono tanto felice per voi, ragazzi...” disse Claudia.

 

Anche noi lo siamo. Volevamo aspettare a dirlo di far passare tutti questi problemi...ma con voi non potevamo resistere.”

 

Si abbracciarono ancora, felici di aver sentito almeno una bella notizia in quel momento di catastrofe generale.

Per fortuna, si resero tutti conto di avere al loro fianco degli amici veri e sinceri.
 

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Capitolo 40
*** 40 ***


Duff aveva parlato con Axl: i due avevano finalmente chiarito e il bassista si era messo il cuore in pace, vedendo la sincera preoccupazione del cantante per sua sorella.

Aveva sbagliato a tenerli lontani, a minacciare Axl di lasciare la band se si fosse ancora avvicinato a lei: non ne aveva diritto, erano adulti e vaccinati.

Ma gli si era spezzato il cuore a vedere Bridget a pezzi; aveva sofferto tanti anni non sapendo che fine avesse fatto, dove fosse andata...il destino gli aveva permesso di incontrarla di nuovo, ma non per questo doveva essere possessivo e impedirle di essere felice.

Nei due giorni successivi, cercarono per tutta Los Angeles...ovunque. Anche dove era praticamente impossibile che lei fosse andata.

Ora i due non sapevano dove sbattere la testa.

 

Michael, senti...” disse Axl timidamente “Non credi che sia tornata a Seattle?”

 

Duff non ci aveva pensato...o meglio, ci aveva pensato ma aveva escluso l'opzione a priori.

 

Non credo, Bill...”

 

Perchè comunque non ci proviamo? Magari tua madre ha qualche idea di dove possa essere...”

 

Duff approvò l'idea e i due partirono alla volta di Seattle. Il biondo avrebbe preferito che tutta la famiglia fosse presente al momento dell'annuncio del ritrovamento e riscomparsa della loro sorella. Ma così all'ultimo era impossibile.

E infatti, una volta arrivato a casa di sua madre, era sola.

Fece un mucchio di feste al suo bambino e fu felice di conoscere il suo amico.

 

Venite in cucina, ho appena sfornato la torta di mele.”

 

La mia preferita, mamma!”

 

Lo so, Michael, lo so. A proposito, amore mio, sei talmente magro. Ma mangi?”

 

Duff alzò gli occhi al cielo. “Sì, mamma, mangio.”

 

Anche tu sei magro William. Sicuri che mangiate?”

 

Sì, signora, non si preoccupi.”

 

Speriamo bene. Comunque...” disse mettendo due piatti davanti ai ragazzi. “A cosa devo questa visita inaspettata?”

 

Ti devo parlare, mamma...”

 

Oh, Michael...cos'hai combinato?”

 

Ma perchè devo aver per forza combinato qualcosa, scusa?” Axl scoppiò a ridere vedendo Duff un po' alterato.

 

Scusa tesoro...è che non sei mai stato esattamente un angelo.” altre risate di Axl, che si prese un calcio in uno stinco.

 

Mamma, non siamo qui per parlare di me...di un altro tuo figlio, diciamo...”

 

Ovvero?”

 

Di Bridget, mamma...”

 

La signora McKagan sbiancò. “L'hai...l'hai trovata?”

 

Duff annuì e raccontò tutta la storia a sua madre: il loro ritrovamento, la depressione, la riappacificazione, la nuova fuga.

 

Oh mio dio...Michael io...io proprio non mi aspettavo una cosa simile.”

 

Scusa mamma se non te ne ho parlato. Lei voleva riprendersi prima di chiamarti.”

 

Certo, certo...è che...” la donna si mise a piangere “E' così un sollievo sapere che sta bene...”

 

Duff si alzò e la abbracciò. Axl si sentì di troppo e facendo finta di nulla andò in bagno.

 

Mamma, noi siamo qui perchè la stiamo cercando. Hai idea di dove possa essere andata?”

 

A New York, Michael...”

 

A New York?”

 

Sì, all'università di letteratura inglese. Quando scappava andava sempre lì, nella biblioteca, a leggere.”

 

Duff si battè un palmo sulla fronte. “Ma come cazzo ho fatto a non pensarci...”

 

Il linguaggio, Michael...”

 

Scusa...Bill! BILL!”

 

Il rosso uscì dal bagno. “Dimmi”

 

E' a New York!”

 

New York?”

 

Sì! Andiamo, ti spiego per strada. Mamma, appena ho novità ti chiamo.”

 

Portamela a casa, Michael.”

 

Contaci” le diede un bacio sulla guancia e si allontanò con Axl alle calcagna.

 

 

 

Mentre loro erano a Seattle, Slash e Claudia avevano appuntamento con John, l'avvocato.

 

Allora, ragazzi...voglio subito dirvi che non sarà facile...quel bastardo è assistito da ben tre avvocati, i migliori che si possono trovare negli Stati Uniti. In ogni caso, noi non ci faremo mettere i piedi in testa. Ho chiamato un avvocato in pensione, un uomo incredibile con cui ho cominciato a lavorare appena finito il college. Era il migliore della West Coast, dieci anni fa. Gli ho spiegato tutto e verrà con noi in tribunale.”

 

Cosa ne pensa, lui?”

 

Che abbiamo delle chance. Se la bambina ha il cognome della madre, già teoricamente la posizione del padre è inferiore. Certo, lui potrà dire che Claudia lo ha fregato e quant'altro, ma potremo trovare dei testimoni.”

 

Ci sono i genitori di Paul, che erano là quando ho partorito. Loro sanno che Zoe non ha mai avuto un padre...” propose Claudia.

 

Sì, va bene...dobbiamo trovarne il più possibile, e anche il più imparziale possibile. Amici e parenti va bene, ma non sono particolarmente credibili...”

 

Cercherò chiunque possa aiutarci.”

 

Brava, Claudia. Per il resto...avete più sentito lo stronzo?”

 

Claudia scosse il capo...non sapere come stesse sua figlia la stava distruggendo. Ma doveva essere forte e combattere quella battaglia la massimo.

Dopo aver lasciato lo studio, i due andarono subito all'ospedale dove lavorava Paul, alla ricerca di testimoni.

 

 

Salve people :) Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto!!! Vi avviso comunque che mancano pochi capitoli alla fine, 4-5 all'incirca... D:

Grazie a tutti voi che leggete, seguite e recensite!

Un bacio 

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Capitolo 41
*** 41 ***


Axl era a New York: era riuscito a convincere Duff a farlo andare da solo. In realtà, non sapeva bene se era una buona idea...temeva che Bridget avesse una crisi isterica vedendolo. Ma sapeva che solo così poteva provare a riconquistarla. Sperava di riuscire a portarla a casa...in caso contrario, Duff gli avrebbe tagliato le palle.

Prese un taxi per arrivare alla biblioteca di cui tanto gli aveva parlato quando stavano insieme; gli aveva descritto ogni scaffale, ogni tavolo con una precisione tale, che quando Axl vi entrò gli sembrò un luogo famigliare.

Attirò inevitabile sguardi: un rockettaro capellone non era un frequentatore di quel luogo, dove erano conservate addirittura alcuni manoscritti originali che risalivano a secoli prima.

Si sentiva un pesce fuor d'acqua: da quanti anni non metteva piede in una biblioteca? Da quando era bambino, probabilmente...

Ricordò che Bridget gli aveva raccontato che lei amava sedersi nell'ultimo tavolo di fronte alle scale, perchè era appartato e intimo, e lì riusciva a entrare in prima persona nel libro.

La guardò da lontano: aveva i capelli raccolti in una coda e un paio di occhiali sul naso per leggere; era totalmente concentrata sulla lettura, nulla l'avrebbe distratta...nulla, tranne lui.

Bridget si sentì osservata e, quando alzò la testa, sentì il cuore mancarle un battito.

Cosa ci faceva lì William? Che domanda, era andato a cercarla...chissà come aveva fatto a sapere che era lì. Ok, non era un posto granchè nuovo, quando scappava lei andava sempre lì...sicuramente glielo aveva detto Michael.

Lo guardò fisso negli occhi e lui non distolse lo sguardo: si avvicinò al tavolo e si sedette sulla sedia di fronte a lei.

Da vicino, non potè non notare quanto fosse bello...quanto amava percorrere con il dito il profilo del suo viso mentre dormiva. Perchè non riusciva a toglierselo dalla testa?

 

Ciao Bridget” Axl parlò a bassa voce ma per lei fu come un urlo.

 

Cosa fai qui, Axl?”

 

Voglio riportarti a LA con me...”

 

Axl...”

 

No, aspetta, lasciami parlare. Sono stato uno stronzo...uno stronzo, bastardo, lurido, e tutto quello che vuoi. Ma io in questi mesi sono stato di merda. Tu mi manchi da impazzire e io ci sto facendo una fatica terribile ad andare avanti senza di te. Io ti amo, Bri...”

 

Calde lacrime iniziarono a scorrerle sul viso. “Perchè non me lo hai detto prima?”

 

Axl sentì un moto di gioia nello stomaco: non poteva crederci che avesse ceduto così facilmente.

 

Bridget, perdonami...davvero...sono stato un coglione.”

 

Lei si alzò e lo prese per mano per uscire dalla biblioteca.

Camminarono veloci, fino ad arrivare fuori, dove lei lo abbracciò stretta e lo baciò con passione.

 

Quanto mi sei mancata, piccola...” la strinse a sé, felice di sentire di nuovo quel profumo che tanto aveva amato.

 

Accompagnò Bridget a prendere il borsone in un hotel cadente dove aveva affittato una camera, e andarono all'aeroporto.

 

Ho già i biglietti. Tieni.” Axl le porse un biglietto e lei sbarrò gli occhi.

 

Che significa, Will?”

 

Sai, quando sei scappata abbiamo provato a cercarti. A LA non ti abbiamo trovata e, non sapendo come fare, siamo andati a Seattle da tua madre. Duff le ha raccontato tutto ed è stata lei a suggerire che tu fossi qui a New York. E non ha sbagliato...”

 

Perchè vuoi portarmi da lei?”

 

E' il momento di fare i conti con il passato, Bridget. Hai ritrovato tuo fratello, non puoi continuare a fare finta di non avere una famiglia.”

 

Lei annuì docilmente e i due, dopo il check-in, salirono sull'aereo.

Il viaggio fu silenzioso: Bridget era molto tesa per quell'incontro inaspettato...ma che allo stesso tempo desiderava da tempo.

All'aeroporto di Seattle, presero un taxi e, un'ora dopo, arrivarono a casa McKagan.

Appena chiusero le portiere, la porta della villetta si aprì e la donna corse per il vialetto verso la bionda.

 

Bridget! Oh mio dio, bambina mia!”

 

La ragazza posò il borsone per terra e corse incontro alla mamma. Le due si abbracciarono, in un intrico di braccia, capelli e lacrime.

 

Mamma! Mamma scusami, ti prego. Scusami.”

 

Amore mio, scusami tu. Scusami tu...non sono mai riuscita a capirti. Perdonami.”

 

Le due donne rimasero abbracciate, piangendo dalla gioia, mentre Axl le guardava da lontano sorridendo.

Mamma McKagan si staccò dalla figlia e disse: “William, vieni qui.” il rosso si avvicinò per poi ricevere un abbraccio da orso. “Grazie per averla riportata a casa”

 

Il cantante ricambiò l'abbraccio: era un abbraccio dolce, da mamma...come non ne riceveva da tempo...o forse non ne aveva mai ricevuti.

Si sentì subito parte di quella che era la grande famiglia McKagan.


 


Buonsalve! La cara Bridget è finalmente tornata all'ovile...ci son voluti 40 capitoli ma ce l'abbiamo fatta ;) Come già detto, ne mancano pochi alla fine...3 massimo 4.
Grazie a tutti! un bacione :)

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Capitolo 42
*** 42 ***


Oh mio dio, Bridget!!” Claudia corse incontro alla sua amica bionda abbracciandola. Axl l'aveva portata a casa di Slash. “Non fare mai più una cosa del genere, hai capito?”

 

Scusami, Claudia...è che...è stato tutto così difficile...poi la storia di Zoe...avevo bisogno solo di estraniarmi dal mondo.”

 

Una lacrima scivolò sul viso della rossa. “Lo so...Zoe...”

 

Bridget la abbracciò. “La riporteremo a casa, Claudia, a qualunque costo. Avete novità?”

 

La rossa le raccontò della loro conversazione con l'avvocato e della loro ricerca di testimoni: avevano 5 persone, per il momento.

 

Andrà tutto bene, tesoro. Vedrai che vinceremo contro quel bastardo.”

 

Claudia annuì. “Allora, immagino tu abbia fatto pace con Axl. Duff ci ha raccontato che è venuto a cercarti e, dal tuo viso, deduco che sia andata bene.”

 

Il sorriso di Bri era smagliante. “Mi ha chiesto di perdonarlo, che è stato un coglione e che vuole stare con me.”

 

Claudia ricambiò il sorriso: aveva tanti pensieri per la testa, ma vederla così felice le dava un sollievo non da poco.

Axl arrivò. “Claudia! Come va?”

 

Ciao Axl. Nulla di nuovo, purtroppo...”

 

Quando è la sentenza?”

 

Fra 4 giorni.”

 

Andrà tutto bene, ragazza, sta tranquilla. Sono disposto a ucciderlo con le mie mani quel pezzo di merda.”

 

Grazie Bill, grazie davvero. Ora andate a casa, forza. Sarete stravolti.”

 

Sì, un po'...non dormiamo da parecchie ore. Ci sentiamo domani, tesoro.” Bri diede un bacio sulla guancia alla rossa e, con il suo ragazzo, uscì, pronta a passare la notte con Axl dopo tanto tempo.

 

I 4 giorni successivi furono pieni di tensione e di preparativi per la sentenza.

La mattina del fatidico giorno, Claudia si alzò verso le 6; in realtà, non aveva chiuso occhio, come anche Slash. Non avevano fatto che rigirarsi nel letto tutta la notte.

Claudia si buttò sotto la doccia, sperando che l'acqua calda mandasse via la stanchezza e la tensione; dopodichè uscì e, indossato l'intimo, andò in camera per prendere i vestiti. Trovò Slash già in piedi e vestito di tutto punto: competo elegante giacca e pantaloni nero e camicia azzurra, lasciata debitamente sbottonata. La ragazza, nonostante tutto, non potè non pensare che era bello come il sole.

 

Sei splendido, amore mio.” gli diede un lieve bacio a fior di labbra.

 

Insomma...sono distrutto.”

 

Lo so, anche io.”

 

Vedrai che oggi finalmente si sistemerà tutto.”

 

Speriamo Saul, perchè sto davvero impazzendo.”

 

Claudia aprì l'armadio e iniziò a cercare: optò alla fine per un tailleur grigio scuro giacca e gonna, con sotto una camicetta di seta bianca e un paio di decolletè nere.

Si guardarono allo specchio insieme e Slash fece una piccola risata.

 

Certo che vestiti così siamo alquanto improbabili...”

 

E aveva ragione, contando l'abituale look casual di Claudia e quello trasgressivo di Slash.

Alle 8 uscirono di casa, diretti al tribunale: si sarebbero visti là davanti alle 8.30 con gli avvocati, gli amici e i testimoni.

Entrarono e si sedettero in aula, dove concordarono le ultime cose; un'ora dopo arrivò Ted, con Zoe in braccio e Madeleine al seguito.

Claudia fece per alzarsi vedendo sua figlia, ma l'avvocato le poggiò una mano sulla gamba per fermarla: il giudice stava entrando in aula.

Tutti si alzarono alla vista del giudice, che poi iniziò a parlare.

L'avvocato dei Guns iniziò a parlare, interrotto subito da quello dell'altra parte; fu un susseguirsi poi di accuse reciproche, testimonianze e quant'altro, finchè fu Claudia in persona ad andare a testimoniare contro il suo ex ragazzo.

Si sedette e stava per iniziare a parlare, quando si sentì una voce di donna richiamare Zoe.

 

Zoe! Vieni qui!”

 

Ma la bambina corse verso la sua mamma, urlando: “Mammina mammina! Portami con te e Splash, mammina!”

 

Claudia iniziò a sentire il volto bagnato dalle lacrime e, quando tentò di parlare, la voce si ruppe. Guardò Slash, che, anche lui in lacrime, si era alzato per prendere la piccola.

Il giudice, vedendo questa scena, intervenne.

 

Bene...non è necessario che la signorina parli. Io ho già preso la mia decisione.”

 

Il lieve brusio che c'era in aula dopo la commovente scena di Zoe si spense.

 

Non ho bisogno di sentire altre testimonianze. Non c'è testimonianza migliore di quella della diretta interessata, nonostante sia una minore di appena tre anni. I bambini comprendono tutto molto meglio di noi, a volte. Quindi, stabilisco che venga dato l'affidamento esclusivo alla signorina Claudia Wilson, che ha sempre provveduto alla cura e al mantenimento della minore, mentre il padre è sempre stato assente e incurante. Così è deciso.” sbattè il martelletto e si alzò. Un tizio della corte porse dei documenti ai due avvocati.

 

Claudia era ancora seduta lì incredula, mentre i suoi si abbracciavano felici. Slash le si avvicinò con Zoe in braccio.

 

Claudia, amore, ce l'abbiamo fatta! Zoe, dì alla mamma che ce l'abbiamo fatta!”

 

Ce l'abbiamo fatta, mammina!” Claudia sorrise, ricominciando a piangere, e alzandosi in piedi per prendere sua figlia.

 

La strinse a sé e si sentì felice e fortunata per averla di nuovo lì con lei. Raggiunse gli altri e tutti si salutarono, felici. Ringraziarono l'avvocato per poi andare a prendere un gelato come una tranquilla famigliola.

Stavano gustando il gelato, quando Slash disse:

 

Claudia...io...vorrei adottare Zoe.”

 

Claudia si bloccò con il cucchiaino a mezz'aria. “Cosa?”

 

Hai capito bene. Vorrei diventare il padre di Zoe...anche legalmente, almeno. Se per te è ok, naturalmente.”

 

Oh, Saul...è bellissimo quello che mi stai chiedendo...Zoe?” si rivolse poi alla bambina, che distolse per un attimo l'attenzione dal suo gelato al cioccolato. “Ti piacerebbe che Slash diventasse il tuo papà?”

 

Zoe sembrò rifletterci un po' su, per poi alzarsi dalla sua sedia per andare a sistemarsi sulle ginocchia del riccio.

 

Ti voglio bene, papà.”

 

 

Buonsalve! Avete visto che si è sistemato tutto?? *.* E Slashino papà...che bella cosa *.* Bene, vi avviso che mancano due capitoli finali, dove vedremo come vanno le cose tra le nostre coppiette.

Grazie a tutti :)

Un bacione


 

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Capitolo 43
*** 43 ***


UN ANNO DOPO

 

Ok, ragazze, è ora di andare!”

 

Mandy, vai piano! Anche se la sposa arriva in ritardo non importa!”

 

Sì che importa! Dio, 'ste scarpe con il tacco! Maledizione a te Bridget che mi hai convinto a comprarle!”

 

Era il grande giorno per Duff e Mandy: il matrimonio era slittato a causa dei vari problemi dei loro amici e di questioni lavorative dei Guns 'N Roses. Ma finalmente, ce l'avevano fatta.

Claudia, Bridget e Zoe erano le damigelle della sposa, che era piuttosto nervosetta. Salirono velocemente sulla limousine bianca e partirono dirette alla chiesa, con Mandy che continuava a sproloquiare di cose senza senso; le ragazza non ci facevano nemmeno più caso, dato che era così da una settimana. Anzi, si facevano delle gran risate vedendo quanto fosse nervosa la loro amica.

 

Duff era già in chiesa e continuava a torcersi le mani; di certo, gli altri non erano da meno dato che continuavano a prenderlo in giro dicendo che Mandy se l'era data a gambe levate prima di fare la cazzata della sua vita.

Duff faceva finta di non crederci, ma lo videro tirare un sospiro di sollievo quando la limousine bianca arrivò. Il bassista rimase incantato dalla bellezza della sua futura sposa e si sentì l'uomo più fortunato del mondo.

Quando si scambiarono le promesse, Slash guardò Claudia negli occhi e le sorrise, ammiccando a quello che stava accadendo; Claudia capì cosa le stava chiedendo e sorrise a sua volta. Quando, uscendo dalla chiesa, gli si avvicinò, gli disse: “Non vedo l'ora di essere tua moglie.” D'altra parte, loro erano già una famiglia: Slash aveva adottato la bambina, ormai sulla carta Zoe Hudson, e avevano comprato una piccola villetta perfetta per loro.

Poi c'erano Bridget e Axl: le cose non erano così semplici per loro, ma del resto non sono mai state persone semplici. Anzi. Trovare un equilibrio tra due personalità così particolari e a volte difficili non era stato facile, ma con l'aiuto di un analista le cose si erano messe a posto e adesso i due vivevano insieme.

Anche il mitico Paul aveva trovato l'anima gemella: un infermiere che era stato trasferito all'ospedale dove lui lavorava, si chiamava Andrew e ormai viveva nella villa, che, dopo la dipartita delle ragazze, era troppo vuota.

 

Tutti loro avevano passato momenti difficili, ma sostentandosi a vicenda erano riusciti a superarli.

Ora la loro vita era completa.

 

 

 

THE END

 
 

Ed eccoci qui, alla fine di questa storia!!!

Spero che il finale non vi abbia deluso!

Dunque, ringrazio le mie recensitrici fidatissime, che non si sono perse nemmeno un capitolo!

Tanto love per voi <3 <3

Poi ringrazio tutti coloro che hanno messo la storia tra le seguite, le preferite e le ricordate...

Grazie anche a chi ha letto in silenzio!

Vi avviso che ho pubblicato la continuazione di “Italians do it better”; il titolo è “If I ain't got you”.

A presto!

Un bacione :D 

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