Senza luce, sotto voce

di elisa85
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 - Il tempo guarisce tutte le ferite...e ne crea di nuove ***
Capitolo 2: *** 2 - La notte ***
Capitolo 3: *** 3 - Tutto o niente ***
Capitolo 4: *** 4 - Senza luce, sotto voce ***



Capitolo 1
*** 1 - Il tempo guarisce tutte le ferite...e ne crea di nuove ***





Senza luce, sotto voce
 





 
 
1- Il tempo guarisce le ferite...e ne crea di nuove

 
 


Non credo di essere del tutto cosciente di come sia stato possibile giungere a questo punto.
A volte non riesco proprio a capacitarmene.
Mi accorgo di vagare in un limbo misto di disperazione e desiderio, dove chi sembra comandare sei tu.
Come sempre. 
O forse più codardamente lascio a te le redini, perchè non ho abbastanza coraggio da sovvertire l'ordine delle cose.
Un attimo mi ritrovo appagato alle porte del paradiso e l'istante seguente riscivolo nelle tenebre, le stesse che sembrano offuscare anche la tua anima.
Sarebbe tutto più semplice se tu ti lasciassi aiutare.
Ma temi le debolezze, temi il più umano momento di sconforto, la fragilità delle emozioni che ci rendono per questo unici.
Ma del resto, sei stata così chiara e risoluta quel giorno, sarebbe sciocco continuare a centillinare e scandire ogni tuo impercettibile gesto o leggera inflessione della tua voce che mi faccia sperare in un tuo ripensamento.
 
" Voglio ritrovare quell'età in cui credevo di essere un maschio! Si, devo farlo!"
 
A distanza di tempo, le tue parole risuonano ancora nella mia mente, occupano i miei pensieri con prepotenza, senza preavviso, inaspettate come un lampo abbagliante che squarcia il buio della notte, come il tuono assordante che irrompe la quiete apparente; come allora.
Ghiaccio nella tua voce.
Ghiaccio nelle mie vene.
 
Quel ghiaccio che mi ha spinto a reagire con fermezza agguantandoti i polsi ed a stringerli nella morsa delle mie mani; la rabbia più cieca mi ha condotto ad urlarti in faccia quella verità troppo scomoda; la paura più nera, che ha preso il sopravvento all'idea per me assurda di poterti perdere per sempre, ha fatto si ch'io oltrepassassi il limite del rispetto che provo per te. 
Folle per il troppo amore.
Si. 
Non vuole essere una giustificazione la mia.
Si può essere malati d'amore? 
Ora, credo di si.
La colpa di questa mia folle mancanza rimarrà sempre una ferita viva nel mio petto, così come so aver scosso violetemente la tua anima. Ed è forse per questo che ti nascondi da me, ora, che non mi permetti più di leggere quel tumulto che si cela dentro di te.
La paura di non poterti fidare più di me vince su tutto?
Nonostante il tempo, fino poco addietro, sembra averci ridato una sorta d'inerzia in cui convivere, tu ora sei una creatura nuova anche per me; oscura come il buio che ti avvolge quando compari e luminosa come solo l'alba di quello che potrebbe essere il domani sa esserlo.
Ed io sono in balia del tuo essere. Oscar.
 
Hai stravolto tutto tra noi ed io immobile non ho fatto nulla per evitarlo. 
Avrei potuto, davvero. Se solo avessi voluto.
Che io sia puramente un egoista?
Che io abbia solamente voluto riscattare in parte quell'amore tanto sofferto?
No. Forse, tu potrai pensare questo.
Quella notte in cui, silenziosa e misteriosa, ti sei intrufolata in camera mia.
Nessuna parola dalle tue labbra.
Nessuna risposta alle mie solite domande di convenienza, miste all'incredulità della tua presenza in quella stanza.
I tuoi occhi folgoranti, incendiati da un ardore che non potevo comprendere.
Nessun ostacolo, nessun tentennamento nel tuo incedere fino ad arrivare dinnanzi a me, fissandomi severamente negli occhi.
Vicina. Troppo vicina.
Il tuo respiro caldo sulle mie labbra.
" ...Oscar...non capisco..."
L'affanno in quelle mie poche parole.
La tua bocca si dischiude appena e il tuo sguardo cade sulle mie di labbra, rubandomi anche la parola.
Oscar che stai facendo...
Catturi il mio labbro inferiore e lo premi con intensità tra le tue, imprigionando in quello stesso istante l'aria nei miei polmoni.
Assaporo il gusto della tua bocca, morbida ed attraente.
Il tuo profumo irrefrenabile si fa strada plagiandomi la mente.
Disorientato, quasi estraneo a tutto quello che sta accadendo, incredulo al punto tale da rimanere pietrificato.
Ti stacchi da me e lo rifai, di nuovo. Ed ancora.
"...Oscar...Perchè? Perc..hè? "
Ancora allibito, non mi capacito da dove sia riuscito a trovare il fiato per farti quella domanda.
Ma il mio cuore deve sapere. Se è vero. Se anche tu mi vuoi, come ti voglio io. Con tutto l'amore che c'è.
Mi fissi senza timore, mentre continui imperterrita.
Ed io lo prendo come un si. 
E ci credo. 
Anche se non l'ho sentito fuoriuscire dalla tua bocca.
Decido di credere ai tuoi gesti.
E bruciano ancora i ricordi, vividi sulla nostra pelle, di quella notte poco lontana a Saint Antoine.

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Capitolo 2
*** 2 - La notte ***


 
Senza luce, sotto voce






2 - La notte


 


 
So cosa vuoi quando mi cerchi nel cuore della notte.
Capita spesso ultimamente.
Ti muovi nel buio, l'oscurità ormai è tua amica; ti protegge e ti difende ed è diventata la tua arma migliore.
Del tutto inutile tentare di parlarti, tentare di capire.
Ormai ci ho rinunciato.
Fuggi, fuggi sempre.
Come quella notte. La prima di tante.
 
" Ti amo Oscar. Ti amo così tanto..."  ti ho detto, mentre ti stringevo forte a me con delicatezza, con una timorosa dedizione intento a non sgualcire il fiore più bello, nel mio cuore una corsa di emozioni, impazzito dalla gioia, sembrava esplodermi nel petto ed il tuo ansimare giungeva nitido al mio udito.
Ti sei irrigidita di colpo. Nel buio mi è parso di poter vedere i tuoi occhi sgranarsi.
Ti sei divincolata frettolosamente, approfittando del mio stupore e senza perdere tempo ti sei rivestita pronta a scappare da quella camera.
Ho tentato di fermarti, ho provato a domandarti, ma il muro contro cui mi sono scontrato mi ha provocato solo un grande dolore.
 
" Dove vai?"
" Via. E' tardi "
" Cosa significa, Oscar?...Dobbiamo parlare "
" Io non credo Andrè "
" Oscar! Abbiamo fatto l'amore, come puoi..."
" Io non ho tempo per l'amore "
" Cosa?! No, tu non sei così! L'Oscar che conosco e che amo, non parlerebbe mai così!"
" Tu non ami nessuno. Quella persona non esiste più, Andrè. Se non ti va bene, basta farmelo sapere. 
E questo è tutto "
Le tue ultime parole prima di abbandonarmi inerme e confuso nella mia stanza. 
Ed io non ho mai voluto smentire quella tua ultima frase, certo che anche tu un giorno possa renderti conto di amarmi a tua volta.
 
 
 
Altre notti si sono susseguite a quella.
Notti di passione travolgente, momenti di pura frenesia ed estasi, di gemiti e carezze seducenti.
Ti sento Oscar. Sento il tuo desiderio.
Sento la tua passione.
Il trasporto con cui ti doni e mi accogli.
Colgo ogni più piccolo ricordo di te, ogni tuo dettaglio, ogni tuo respiro e gesto.
Perchè quando sei tra le mie braccia, stretta a me, il tuo agire tradisce quella difesa ragionata e impenetrabile con cui ti proteggi e pungi.
Checchè tu ne dica, non può essere solo sesso. 
No.
Traspare dal tremore delle tue labbra quando ti guardo, con un'intensità tale da volerti toccare l'anima.
Il modo in cui le tue mani mi cercano, s'insinuano tra i miei capelli e ad un tratto mi attirano ancora di più a te, quando pronuncio il tuo nome.
I tuoi sussulti soffocati contro la mia spalla, il respiro veloce che si spezza e quel brevissimo, ma per me chiaro, attimo di smarrimento che il tuo corpo ha, quando ci allontaniamo.
Ed io lo assecondo, assieme alla speranza che nutro in segreto di averti davvero un domani.
Nel cuore e nella mente.
Perchè sono maledettamente convinto che un giorno, le tue barriere crolleranno e quella maschera che indossi scivolerà, facendoti finalmente respirare. Vivere. La tua, è solo paura di vivere.
Perchè l'amore fa paura, sai Oscar? Non desiderare la felicità, quando ciò che desideri è già ciò che hai.
E sogno di te, di noi come se dovessi vivere per sempre e ti vivo come se dovessi morire in questo istante.
 
 

 
 
*******************

 
 
 
 
Troppa luce non ti piace.(1)
Lo so. Ti conosco.
Preferisci farlo al buio. Tra i sospiri.
Non è pudore il tuo, ma la colpa perciò che fai che non ti permette di guardarmi negli occhi quando siamo assieme.
Perchè sai cosa troveresti nei miei, l'amore più profondo e completo. Perchè sai di specchiarti e di riflesso io vi leggerei le stesse cose nei tuoi.
Ma credi di non essere ancora pronta per questo. Non sei pronta ad ammetterlo a te stessa.
Aggrappandoti alle mie spalle, le tue lunghe gambe intorno al mio bacino, ti vedo inarcare la schiena fino a che i tuoi seni non combaciano contro il mio petto ansante. I tuoi capelli scomposti sul cuscino, dei riccioli sottili rimasti appiccicati alle tue guance arrossate, alle tue labbra infuocate.
Graffi la mia pelle e graffi il mio cuore, lasciando segni indelebili della tua presenza nella mia vita. Mi mordi le labbra fino a farmi male, fino a farmi bene.
Senza farmi capire mai davvero se per te è più sesso o amore (2)...perchè impazzisco, quando l'attimo dopo, scappi da me, senza mai una parola di più, mai uno sguardo che possa trapelare la minima emozione, facendomi capire che si è trattato solamente della mia ennesima illusione.
Fuggi in fretta, ti vesti. Mi confondi ogni volta che credo di aver notato uno spiraglio di luce per noi.
Questo gioco ti sta scivolando di mano, finirai con fare del male anche a te stessa, Oscar.
E non riesco più a sopportarlo. Questa volta parlo.
 
" Dove vai?"
" In camera mia..."
" Resta "
" No, Andrè "
" Resta o dimmi il motivo per cui fuggi sempre da qui "
" Non sono affari tuoi "
Capisco che l'inquisizione che ti sto facendo sta peggiorando solo il tuo umore.
" Avanti comandante, non avrete paura di me?" Ti sfido.
Smetti di rivestirti, chiudi gli occhi e sospiri quasi come se tu fossi sfinita, prima di riaprirli verso me.
" Non è paura la mia..."
" E allora? Cosa ti impedisce di fermarti cinque minuti di più? In fondo ora...condividiamo anche a letto..." Ti dico con aria da sbruffone, cercando di essere credibile in quello che dovrebbe essere il tuo gioco da uomini, in quello che credi essere un tuo vantaggio di cui andare fiera.
Una pugnalata mi avrebbe ferito di meno e credo di aver infastidito anche te; ma non lo ammetteresti mai.
" Non ho niente da dirti..." La regina dei ghiacci. 
Come se non ti conoscessi; stai tentando di tutto pur di demolirmi. Non sai però che io non sono pronto a cederti il passo.
" Oh, beh...non mi sembra che i silenzi tra noi siano mai stati fonte di grandi problemi...sbaglio?"
Dall'altra parte nessuna replica. Touchè.
Questa volta pare abbia vinto io.
Finisci di infilare la manica della camicia e torni a sdraiarti al mio fianco, sopra le lenzuola, con le braccia dietro alla testa.
Questo sarà il tuo primo cedimento.
Ti osservo di sottecchi, studio il tuo profilo così pulito, lineare, le sopracciglia leggermente accigliate, la bocca rosea e carnosa.
Quel leggero broncio che accompagna sempre il tuo viso.
Non cambierei nulla di te, amore mio. 
Mi guardi, ti accorgi. T'innervosisci.
 
" Lo sapevo. E' inutile...io me ne vado "
" Oscar, aspetta!" Tento di prenderti una mano ed invece rimango solo tra le lenzuola, mentre tu ti stai dirigendo già verso la porta.
Mi catapulto giù dal letto, incurante delle mie nudità e ti blocco contro l'anta ormai quasi aperta.
" Oscar...non andare"
" Lasciami Andrè!"
" Guardami. Guardami negli occhi"
" No, questa cosa non può più funzionare..."
" Maledizione, guardami. Di cosa hai paura, di vedere sgretolarsi le mure che hai eretto per difenderti, temi di non essere uomo abbastanza!
Cosa credi? Che un uomo non ami o non soffra per amore?"
" Taci!"
" Stai commettendo l'errore più grande..."
" Sta zitto!"
Intrappolo la tua mano e la poggio aperta sul mio petto.
" Cosa stai facendo?"
" Shhh. Sta zitta tu ora"
Cala il silenzio in quella stanza dopo esserci ringhiati contro la rabbia e il rancore.
Nelle mie orecchie il pulsare incessante del mio cuore per te.
La tua mano trema stretta nella mia...mi fissi cercando una spiegazione al mio gesto.
" Non lo senti, Oscar? Questo martellare continuo...quella piacevole ansia nell'averti affianco. Linfa vitale, mi nutro di te, di quegli attimi che ci vedono vicini e gioisco e piango allo stesso modo, perchè ho tra le mie braccia la persona più importante della mia vita e non posso averla come vorrei.
Solo quando sono con te sento di vivere, Oscar "(3)
" Andrè, io... "(4) esitazione nella tua voce e una nuova luce nei miei occhi.
"...Mi spiace Andrè, io non posso darti quello che cerchi. Sarà bene porre fine a questo rapporto. E' chiaro che non ti giova. Avresti dovuto dirmelo subito, dopo quella prima notte, come avevo espresso"
" Si forse, hai ragione tu...avrei dovuto dare un taglio a questo gioco senza senso, che probabilmente infanga il ricordo della nostra amicizia, non da parte mia per quanto mi riguarda"
" Cosa vorresti dire? Come osi mettere in dubbio ciò che è stata la nostra amicizia?"
" Perchè con il tuo comportamento la stai ridicolizzando, come se non avesse nessuna importanza!
Proprio quando avevamo trovato un pò di tranquillità nelle nostre vite...dopo aver accettato la tua assurdità di voler vivere a tutti costi come un uomo, dopo il tuo perdono per ciò che ti ho fatto...dopo quella sera a Saint Antoine sei cambiata..."
" Sono sempre la stessa..."
" Stronzate..."
" Bada a come parli...tu non sai niente di me!"
" Certo, non lo so più...se tu la finissi di negarti sempre a me, forse potrei comprenderti!"
" Ecco, vedi...non le voglio queste complicazioni...al diavolo tutto, al diavolo tu!"
" Ipocrita!"
" Scusa?!"
" Ma come diamine hai potuto pensare che non vi fossero complicazioni...con me! Tra tutte le persone, sei venuta da me! Non ti credo, Oscar, non ti credo..."
" Sapevi perfettamente della mia volontà di allontanarmi da tutto ciò che coinvolgesse il cuore di una donna...credevo avresti capito..."
" Perchè, perchè io?"
" ....
perchè non con te?"
" Perchè ne avresti potuti avere a migliaia, Oscar...tutti, proprio tutti! Anche lui.
 Ed invece hai scelto me.
Sai ciò che provo...l'hai sempre saputo. La vecchia Oscar non l'avrebbe mai fatto, non avrebbe giocato ed illuso sapendo di non poter corrispondere i miei sentimenti. La vera Oscar non si sarebbe donata ad un uomo, se non avesse provato anche lei lo stesso amore...non mentire...ti prego non farlo..."
Hai gli occhi ricolmi di lacrime, mentre ti stai massacrando il labbro nel tentativo di farti passare quel nodo che ti stringe la gola.
"...Ti sbagli Andrè...io non...ti amo "
" Non è vero. Tu hai bisogno di me, come io ne ho di te..."
" Io avrei potuto smettere di venire da te...quando volevo!"
" Ma non lo hai fatto...continui ad infilarti in questa stanza, notte dopo notte; e come io non riesco a resistere alla voglia di poterti finalmente stringere, tu non resisti all'impulso di tornare da me "
" ...E allora...ti giuro lo farò ora..." Hai sussurato tra le lacrime.
" Shhh, non dirlo Oscar " ti cullo tra le mie braccia, mentre scossa da tremiti ti lasci avvolgere "...non giurare..."
 
Ti vedo sparire inghiottita dal nero di palazzo Jarjayes. Sono solo. Di nuovo.
Per un'ultima volta.
Perchè ci sarà una prossima; che tu ne dica tornerai di nuovo da me, con una scusa, un pretesto per sfogare la tua rabbia, non importa...
Io attenderò quel giorno Oscar.
La prossima volta non ti permetterò di fuggire ancora.
 
 



 
 
 
* 1-2 : frasi estrapolate e riviste della canzone dei Modà "Sono già solo"; canzone che ha ispirato alcuni passaggi di questa fic.
   3-4: Frasi tratte direttamente dall'anime.




 

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Capitolo 3
*** 3 - Tutto o niente ***



Piccolo capitolo di transizione, dove tutto sembra fermo...o quasi!


 

Senza luce, sotto voce






3 - Tutto o niente 
 

 
 
Sono giorni ormai che mi eviti.
Anzi, settimane.
Il tuo sguardo sempre alto, intransigente, sembra essersi indurito.
Neanche per errore, nemmeno per il lavoro che ci unisce beffardamente ogni giorno, mi hai rivolto la parola.
Non è certo una sorpresa per me questo tuo comportamento. 
Ci avrei scommesso.
Stai prendendo le debite distanze dalla verità per paura di dover ritrattare frasi, parole, pensieri..che ti sei imposta da sola, cara Oscar. Perchè per quanto tuo padre ti abbia impedito di scegliere facendolo al tuo posto, tu ti sei resa prigioniera nell'anima con le tue stesse mani. E forse questa è la cosa peggiore.
Ti spegnerai a poco a poco. Verrai sopraffatta dall'abitudine e dalla solitudine; la mia intenzione non è certo quella di rimanere a guardare, ma di scuoterti fino a farti svegliare dall'incubo, anche se per farlo avrò bisogno di te, che tu...faccia la tua parte.
Quella più difficile, amore mio.
Probabilmente sei convinta che sarò io a cedere per primo, venendo da te con una scusa qualsiasi, ma questa volta ti sbagli. 
Rischierò. Forse fino al punto di perderti. 
Perchè se tornerai da me, sarà per sempre Oscar.
Sarà per tua volontà e consapevolezza, dovrà essere il tuo cuore a suggerirti.
 

 
 
***********

 
 
 
Un'altra settimana è volata assieme alle mie speranze.
Ti osservo mentre mi trovo di guardia in caserma e tu impeccabile come al solito, conduci le esercitazioni.
La tua voce sicura e forte si spande per la piazza d'armi, come sempre, anche se percepisco una nota diversa.
Quella brillantezza nell'impartire i comandi, di preparare i tuoi uomini,... non c'è.
Sei sempre più assente, i tuoi occhi ti tradiscono.
A cosa pensi? Forse,...a me...?
O magari a lui...magari hai capito di amarlo davvero. Sarebbe troppo.
Basta. Ho deciso.
Prima che lo faccia tu, ti infliggerò il colpo di grazia.
 
 
 
E' sabato pomeriggio, c'è agitazione tra i soldati.
E' giorno di visite. 
Mi preparo come se dovessi avere il solito incontro con la nonna.
Quasi sempre, dopo, vi fermate spesso a parlare te e lei.
Ti intravedo alla tua finestra, anche oggi la stai aspettando.
Invano, aggiungerei io.
Il cielo è terso dopo il temporale di ieri sera ed il vento fresco lascia piccoli brividi sulla pelle.
Finalmente la vedo arrivare di corsa, trafelata, mentre si preoccupa di agitare una mano per attirare la mia attenzione. I capelli mossi dal vento, il fiocco rosa a legarli, i suoi occhi dolci e rassicuranti.
Diane. Ti stavo aspettando piccolo fiore.
" Andrè! Andrè! Sono qui...scusami, sono in ritardo "
" Ciao Diane, calmati...sei in perfetto orario, sono io che sono arrivato in anticipo, perchè non bisogna mai far attendere una signora " Ti dico, strizzandoti l'occhio.
Sorridi imbarazzata ed abbassi lo sguardo, con un'innocenza tale da intenerire anche il più brutale tra i boia.
" Smettila Andrè, altrimenti mi farai arrossire "
" Lo sai, sono davvero fortunato. Il tuo caro fratellone mi ha concesso quest'incontro, con tanto di minacce a seguito, ma nonostante tutto sono qui..."
" Si, non ci avrei giurato Andrè"
" Probabilmente non sarà da Alain che dovrò tenermi alla larga, ma da tutti i miei comilitoni...sai, sono tutti perdutamente innamorati di te, Diane! "
" Oh, basta Andrè! Ma che schiocchezze vai dicendo..chi la vuole una come me"
Non perdo tempo nell'afferrarti la mano, incatenando il mio sguardo al tuo, mentre mi esibisco nel più cavalleresco dei baciamano.
" Mademoiselle, spero che vogliate scherzare...siete di una bellezza incantevole " 
Continui a fissarmi stupita, sopraffatta un pò dell'emozione.
" ...Tu, tu sei così premuroso...e dolce..."
" Ora sei tu che mi metti in imbarazzo,...comunque, grazie. Grazie di tutto Diane " Le mie dita scivolano leggere e delicate tra la seta castana dei tuoi capelli " ed ora sarà meglio salutarci se non voglio scatenare le ira funeste di tuo fratello!"
" Si, hai ragione. A proposito, potresti consegnargli questa sacca da parte mia? 
" Senza altro... se vogliamo andare, le faccio strada prego..." Sorridi, accettando il mio braccio offerto per accompagnarti fino all'entrata della caserma. Uno a fianco all'altra.
Attendo immobile fino a quando Diane non svolta l'angolo delle mura e subito m'incammino verso le camerate.
Diventa irresistibile la voglia di alzare lo sguardo verso quella finestra, sicuro di trovarla vuota.
Invece no. Invece sei ancora li, impassibile come se nulla ti potesse scalfire; sento il tuo sguardo indifferente, quel fuoco di ghiaccio, bruciare su di me.
Ma dura giusto lo scorrere di un attimo, poi con uno scatto ti allontani, voltando le spalle a tutto. 
Lasciandomi ancora solo.
 
 
 
Siamo rientrati tutti e due a palazzo Jarjayes questa sera. 
Ti vedo entrare nella sala da pranzo, mentre termino di servire tuo padre e Madame, sorpresi anch'essi di vederti a casa. Alle loro domande rispondi serratamente, ma sempre con garbo; soprattutto quando ti rivolgi a tua madre. Tu non puoi vederti Oscar, ma il tuo viso si riempie di dolcezza quando puoi goderti quelle brevi attenzioni di Madame.
Dilungo le mie mansioni nel servirvi i piatti e il vino, perchè anch'io sono proprio curioso di sapere quale sia il motivo del tuo inaspettato rientro.
" Ho semplicemente terminato ogni obbligo, ho finito di programmare i turni e gli ordini delle prossime due settimane e per domani non ho in previsione nulla, per cui...salvo urgenze, ho deciso di riposarmi qui a casa, madre "
" Oh, ne sono felice Oscar, anche se per un solo giorno..."
" Uhm, mi sembri pensiorosa Oscar?"
" Ehm, non più del necessario...ho semplicemente alcune cose da sistemare qui a palazzo, Generale "
" Capisco, con un lavoro come il nostro, si finisce con l'accumulare molta corrispondenza, ma direi che è un compito che dev'essere anch'esso assolto...Bene Oscar, sono lieto di constatare che non ti dimentichi di mantenere i rapporti con gli esponenti dell'alta nobiltà in quanto erede dei de Jarjayes "
" Si padre... quindi se non vi dispiace, preferirei ritirarmi nelle mie stanze terminata la cena e saltare il salotto e il whisky per questa sera, sempre che siate d'accordo..."
" Certo, vai pure Oscar, ci sarà un'altra occasione...Ah Andrè, mi raccomando avvisa tutti...niente e nessuno dovrà disturbare Oscar "
E così dopo tanto, troppo, tempo rincontro i tuoi occhi così freddi, luminosi e sembra mancarmi la voce per rispondere a tuo padre.
" Senza altro Generale, provvedo immediatamente " Mi defilo silenziosamente sbirciandoti appena, convinto che sia l'ultima occasione che avrò per guardarti, perchè a quanto pare ho azzardato troppo tentando il tutto ed invece mi ritrovo a stringere il niente tra le mie mani.




 

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Capitolo 4
*** 4 - Senza luce, sotto voce ***


 
Senza luce, sotto voce





4 - Senza luce, sotto voce
 


 
 
Sono trascorse un paio d'ore da quando mi sono rifugiato nelle cucine.
La nonna non ha smesso un secondo di muoversi, accalorata dal vapore dei fuochi e dal gran d'affare a cui deve far fronte ogni giorno. A maggior ragione stasera, in cui i Jarjayes si sono riuniti inaspettatamente a casa.
Presa dall'agitazione, è stata un borbottio continuo senza sosta, il suo lamentarsi su dove siano finite le buone maniere; le sarebbe bastato un messaggero da parte di Oscar che annunciasse il suo rientro. Così, invece,le ha scombussolato la sua tabella di marcia.
E pur di starti il più lontano possibile, le dò una mano a riassettare.
Se solo la nonna sapesse quanto la tua sola presenza a palazzo abbia scombussolato anche me. Inutile ammettere la delusione nel sapere che la tua visita a casa è stata obbligata ancora dal dovere, quello verso un grande casato. E' giusto così. Anche questo fa parte della tua vita e dev'essere onorato.
Alla resa dei conti...a cosa serve sperare?
Ancora peggio credere che sia qui per me.
Magari per gelosia nell'avermi visto con un'altra.
Basta! Che stupido che sono! Ormai farnetico in preda all'ossessione di lei.
Perchè mi occupa i pensieri, il cuore e la ragione. Tutto è in funzione a lei. 
La mia vita è per lei.
Maledizione...dovrei essere felice per aver avuto la fortuna di poterle stare ancora accanto, addirittura di poterla avere anche se di nascosto, di poterla avere anche se solo a metà, perchè questo mi ha permesso di mostrarle quanto il mio amore sia immenso e totale.
E devo ringraziare Dio che lei cerchi e pretenda solo me. Perchè se solo cambiasse idea, se solo decidesse di stare tra le braccia di un altro uomo...io, io...ne morirei. Ne sono certo.
Mi perdo assorto tra i miei deliri e nel mentre, lo strofinaccio stritolato nella mia mano rimane immobile sul tavolo.
" Andrè! Ma che cosa fai li impalato?!"
Mi ridesto dai miei pensieri preso alla sprovvista dalla nonna che mi guarda minacciosa. Il mio sguardo viaggia veloce dal suo volto alla mia mano ferma sul ripiano. E poi capisco.
" Scusami nonna, ero sovrappensiero..."
" Si, si certo...sei sempre il solito pigrone. Dà qua, finisco io. Piuttosto...Madamigella Oscar ha chiesto di te"
" Cosa? Oscar..."
" Si, Madamigella Oscar, Andrè! ...Vuole che sia tu a portarle il tè. Non farla aspettare"
" No, preferisco di no. Tanto che differenza vuoi che faccia. Io, tu o una delle tante cameriere di questo palazzo.
No, no...finisco io di pulire. Vai tu, così dopo puoi ritirarti in camera tua"
" Andrè...Oscar ha chiesto espressamente di te. Per favore, non farmi tribolare ragazzo mio. Porta questo vassoio a Madamigella"
E così cedo infine, il mio comportamento è già parso fin troppo strano e un mio rifiuto chiederebbe delle spiegazioni che ovviamente non potrei dare.
" E va bene nonna, come non detto"
 
 
********


 
Salgo queste scale rese ancora più buie dal quel velo, che ormai da qualche tempo, ricopre il mio occhio destro.
Incerto nei passi, mi muovo con lentezza e il rumore delle mie suole, il lieve tintinnare delle porcellane sembra ovattato, come se improvvisamente il mondo intero fosse intrappolato sotto una cupola di cristallo.
E' una forza che non conosco quella che spinge il mio corpo fino ad arrivare davanti alla tua porta e nonostante non sia pronto per sfidare il gelo dei tuoi occhi e la mia mente si rifiuti di vederti, mi ritrovo con i piedi ad un soffio dai tuoi appartamenti. Non voglio affrontarti, non ne ho la forza. Perchè potrebbe essere l'ultima.
So che il mio è un puro, semplice e codardo rimandare.  
Come se fuggire da te potesse per assurdo tenermi ancora legato.
Perchè mi hai chiamato, Oscar? Qual è il tuo gioco...ti rincuora vedere che non sei la sola ad aver sofferto per amore? Come se riconoscere quel dolore negli altri potesse allontanarlo dal tuo cuore e convincerti che in fondo la tua è la scelta più sensata. Ma non ti accorgi che tutte le persone intorno a te conoscono queste pene...Fersen, la Regina e persino Girodelle. Come è profondamente triste a volte l'amore.
E' passato molto tempo da quando siamo rimasti soli, io e te.
Troppe ferite hanno accompagnato queste notti di solutidine; ferite rafforzate da un orgoglioso rimugino che ti avranno indurita ancora di più.
Sono tentato ad abbandonare il vassoio a terra, prima di bussare e lasciare che ci sia solo questo ad attenderti al di là della porta; eppure sento crescere dentro me una rabbia, che risale dalle viscere fino ad infuocarmi i polmoni, che accelera il respiro annullando il buon senso.
Un calore improvviso investe il mio viso. 
L'istinto soffocato da troppo tempo domina impetuoso sulle mie azioni.
Non so ancora cosa dirò, se parlerò.
Non ho idea di ciò che mi aspetta e di come mi comporterò.
Una volta entrato guarderò in faccia al mio destino.
So solo per certo, che quando uscirò, avrò una sola certezza. 
Sarai persa o mia, per sempre.
 
 
Inspiro.
" Avanti "
Trattengo il fiato al suono della tua voce perentoria.
Sgonfio il petto cercando di svuotare la mente dai pensieri insieme all'aria che esce dalla mia bocca.
Vuoto, indifferente.
Sento il rumore della porta chiudersi dietro me e mi dico che ora è tutto vero.
Alzo lo sguardo e ti vedo girata di spalle, apparentemente assente oltre alla finestra davanti a te.
Senza rivolgerti parola decido di posare il vassoio su di un tavolino poco lontano dall'ingresso, padroneggiato al centro da un magnifico vaso ricolmo di rose e gigli rigorosamente bianchi.
Stacco le mani dall'argento ed esito un secondo sulla tua figura in penombra con l'ansia d'incrociare il tuo sguardo, ma sento una piccola fitta quando realizzo che tu sei ancora voltata verso i vetri.
A questa visione le mani si stringono in pugni serrati, le braccia s'irrigidiscono lungo il mio corpo come voler sfogare quell'urlo che non posso lasciar andare.
Mi avvicino alla porta e attendo un tuo congedo. Ti prego Oscar lasciami andare.
Invece ignori questa mia supplica silenziosa prendendo il mio posto vicino al tavolino e sorseggi con calma, assaporandone l'aroma.
Non mi guardi, ma sai perfettamente che sto attendendo solo un tuo cenno che tarda ad arrivare.
Non resisto più in questa stanza dove anche l'aria che respiro sembra essere pensante come un macigno.
" Con il tuo permesso..."
Finalmente ti volti, un pò stupita, ma le tue labbra rimangono sigillate. Ed io impazzisco.
Agguanto la maniglia pronto ad andarmene " ...Buonanotte" irreverente come non lo sono mai stato.
" Potevi dirmelo "
Lascio la presa e chiudo gli occhi, quasi come se fossi stato scoperto. Ci siamo.
" Scusa?"
" Diane..."
Mi giro di scatto cercandoti come a voler trovare una conferma alle parole appena udite.
" Potevi dirmelo già da tempo, non sarebbe stato un problema, tu non sei più il mio attendente da tanto ormai e non sei costretto a starmi vicino. Spero che tu non abbia dovuto mentire alla piccola. In qualsiasi caso sai benissimo che sei libero di fare ciò che vuoi...sarei ben felice per voi"
Allora l'hai notato...ti sei accorta di quei gesti d'affetto; a volte le apparenze ingannano e dire che è proprio ciò che ha detto Alain, riaccendendo in me la speranza; ma ho sperato che tu ne fossi gelosa, non che ne fossi felice. 
Eppure non ti credo.
" Io non ho mentito a nessuno, ben che meno a Diane" Ovviamente non riesci a capire il reale significato.
Ti volti osservandomi titubante, quasi senza parole. Poi torni in te, recuperando un pò di freddezza. 
" Bene. Noto con piacere che ogni cosa sta andando al proprio posto..."
Basta. Ti voglio esasperare. Voglio vedere fino a che punto ti spingerai, Oscar.
" Diane è molto dolce. Chissà un domani, potrei pensare di abitare in una casa tutta mia"
" ...Davvero, Andrè?"
" Si,...e magari anche di sposarmi...Buonanotte, Oscar " Lascio cadere queste ultime parole in un silenzio acuto, mentre riapro la porta.
" ...Perchè?" La tua voce in un sospiro.
" ...Voglio dire, perchè lei...sei sicuro che ti ami, Andrè? E' così poco che vi conoscete"
" Non credo che Diane provi dei sentimenti così profondi per me..." ti confesso sarcastico.
" ...E...e tu?"
" Io, cosa...?"
" La ami?"
" ...Ma a te che importi poi?"
" E' una domanda semplice la mia, non dovrebbe essere difficile rispondermi...Allora la ami? 
" Beh, che importanza ha?"
" Come puoi pensare di sposarla, se non la ami? Come si può passare una vita insieme ad una persona senza volerle bene?"
Eccola la mia Oscar. Stai tornando, amore.
Non è tempo per me di demordere.
" Amare, non amare...non fa differenza. Non è forse così?"
Gli occhi lucidi, increduli, la bocca semiaperta. Ti senti presa in causa.
" Io,...io certo non avrei voluto farti arrivare al punto di ragionare in questo modo, non prendermi come esempio..." 
" Non è questo il punto!"
" E qual è il punto?!..."
" Come puoi passare una vita intera continuando a rinnegare l'amore?"
" Andrè, non è così semplice..."
" No, sei solo tu ad impedirtelo!"
" Anche tu, allora, saresti disposto a sposarti privandoti dell'amore!"
" Forse. Ma so di essere capace di amare, di un amore assoluto che ti toglie il respiro, ti toglie il sonno e tutto il tuo essere è donato ad una persona soltanto. A quella persona. L'unica. Io ho saputo riconoscerlo ed ammetterlo, anche se questo è significato soffrire, così come non mi è mai accaduto prima nella vita. Ma posso dire di essere stato fortunato, perchè vissuto. Tu...tu puoi dire lo stesso, Oscar?!"
" Io...anche se fosse, ora, non avrebbe più senso, Andrè..."
" Perchè, Oscar... "
Piangi. Lacrime lucenti riempiono i tuoi occhi addolciti da un dolore che spetta me raccogliere. Ed io non chiedo nient'altro. Le tue labbra appena incurvate come a rasserenarmi che va tutto bene, che si tratta solo di un attimo di debolezza e scorgo anche un lieve imbarazzo nei tuoi gesti, quando con una mano ti porti i capelli all'indietro 
liberandoti la fronte.
" ...Vai pure, Andrè..."
Non mi trattengo più, annullo la lontananza tra noi stringendoti tra le mie braccia e le mie labbra sfiorano leggere la pelle della tua guancia " Io non devo andare da nessuna parte..."
Scuoti la testa convulsamente e le tue unghie graffiano il tessuto della mia camicia raggiungendo la carne.
" Ti prego, vai Andrè...scappa da me. Ti terrei in trappola. Io voglio solo che tu sia felice"
La mia guerra con te sta iniziando solo ora.
" Tu sei la mia felicità" ti dico iniziando a baciarti il collo per risalire fino alla mascella. 
Cerchi di opporre resistenza, senza convinzione.
" Diane è perfetta..."
Sposto i tuoi lunghi riccioli da un lato per poi sussurrarti affannato dal desiderio al tuo orecchio, stuzzicandoti con la punta del naso il tuo lobo.
" Diane è solo la sorella di Alain, Oscar. Nulla di più " Ti bacio il mento e poi le guance e poi gli angoli della bocca dal sapore salato. I tuoi occhi incerti non hanno ancora compreso appieno il senso della mia ultima frase 
" Nessun inganno, solo quello che la paura nel tuo cuore ti ha fatto vedere. 
Solo tu sei perfetta, sei perfetta per me "
Le mie mani sui tuoi fianchi attirano il tuo corpo contro il mio, per poi strigerti la vita con possesso e la mia bocca affamata di te, ti cerca, ti brama trovando la tua pronta ad accogliermi.
E' subito passione, quella passione che abbiamo imparato a conoscere durante quelle notti clandestine. Una complicità da subito esistita, ma affinata e rafforzata si risveglia nel profondo. Eppure lo sento.
Questa volta è diverso. 
C'è calma e lentezza nei tuoi movimenti, mi guardi come se mi stessi vedendo ora per la prima volta.
Questa volta non scapperai; io non te lo permetterò fin quando le tue labbra non pronunceranno ciò che voglio sentire, quelle parole che stai tenendo relegate nel profondo perchè fanno paura. Perchè sai che una volta liberate, non ti sarà più possibile avere il controllo sui tuoi sentimenti. 
Le mie dita scorrono con indolenza sulla seta che cela la tua pelle delicata, sul tuo ventre fino a risalire sfiorandoti il seno, le spalle per poi intrappolare il tuo viso, che attiro a me. Il peso del mio corpo t'invita ad indietreggiare per poi arrestarci entrambi contro il tuo letto. Sussulti appena quando la schiena si poggia sul legno del baldacchino e capisci che non ti lascerò via di fuga da me. 
Mi fissi quasi impaurita, timorosa per ciò che sta accadendo tra noi; nemmeno quella notte, la prima, ti sei mostrata così vulnerabile; credo perchè non ti sei mai concessa di amare lasciando libero il tuo cuore. E sento di doverti dire qualcosa per confortarti.
" Sono sempre io, Oscar. Sono lo stesso Andrè di sempre" 
Ti sfilo la camicia dai pantaloni accompagnando i miei movimenti con scie di baci sul tuo corpo percorso da brividi fino a ritornare alla tua bocca e perdendomi di nuovo nell'intensità de tuoi occhi.
Faccio lo stesso con il mio indumento, lasciandolo cadere ai nostri piedi e guido le tue mani lentamente sul mio torace, in una carezza che non vorrei avesse fine. Chiudo gli occhi per assaporarne il piacere, per sentire con ogni fibra del mio essere la sensazione impareggiabile di questo contatto.
In un attimo di distrazione mi slacci i pantaloni ed io faccio lo stesso con te.
Ti osservo, bellissima ed indifesa.
Come non ti ho mai visto prima, ecco...fra poco avrò davvero la donna che amo.
Ti prendo tra le braccia sollevandoti da terra, mentre ti appoggi a me arrendevole.
Ti lascio sul letto, sola, ancora un istante, uno soltanto per ammirarti, amore mio.
I tuoi occhi urlano, Oscar, urlano il bisogno che hai di me ed io sorrido felice perchè finalmente riesco di nuovo a leggere i tuoi segreti. Ti raggiungo adagiandomi delicatamente, percependo chiaramente i nostri corpi combaciare perfettamente, ventre contro ventre, petto contro petto, bocca contro bocca. E' qualcosa di meravigliosamente indescrivibile come le nostre anime si riconoscono, si ritrovano dopo tanta attesa.
Sospiri profondamente.
E' così anche per te, non è vero? Sei tornata da me, sei a casa, Oscar. 
Lo so, è lo stesso anche per me.
Il tuo viso ad un soffio dal mio, ci ritroviamo a respirare l'aria dell'altro, a sfiorarci le labbra umide di baci e sento il bisogno di guardarti, di leggere la tua espressione, di percepire ogni particolare, mentre mi spingo in te con attenzione, con accortezza senza mai lasciare il tuo sguardo incatenato al mio. 
Stai per piangere, anche se combatti con tutta te stessa per tenere quelle gocce imprigionate; ma ti accorgi che non è sempre possibile controllare tutto e così ti arrendi, lasciandole libere. 
Non ti preoccupare, non cadranno nel nulla, ci sarò io a raccoglierle; blocco le tue lacrime tra le mie labbra, il loro sapore sulla mia lingua. Rapisco un pò di quel dolore che hai dentro o lo faccio mio. 
" Ti prego fermati...è uno sbaglio..."
Ma non ti credo neanche questa volta. Per tutta risposta sorrido lievemente e passo il mio pollice sulle tue labbra asciugandole. La mia mano accarezza i tuoi capelli morbidi per giacere tra essi, avvolgendo delle ciocche dorate tra le dita; ti stringo ancora più forte al mio petto e sprofondo in te, con maggior impeto, amandoti come solo io posso fare, senza remore, completamente, infinitamente.
E tu mi segui, questa volta mi assecondi, mi accompagni nei movimenti e non riesci più a trattenere le mani aggrappandoti alla mia schiena, offrendoti al mio amore; le tue dita tra i miei capelli e con l'altra mano premi sulle mie reni come se mi volessi ancora più vicino.
" Andrè..."
Il mio cuore è un diavolo nel petto; è la prima volta che pronunci il mio nome ed io perdo il controllo.
" Ti voglio Oscar...solo te, sempre. Ti proteggerò io, non sarai più sola. Non lo sei mai stata"
E non smetto di accarezzarti, di averti, perchè la fame di te è inarrestabile e le tue unghie s'infilano nella mia carne " ...Andrè, io..."
E lo sento che impazzisci se ti parlo, perchè solo io lo so quanto ti piace.(1)
" Dimmelo, Oscar. Dimmelo" La mia voce è un graffio sulla tua pelle " Dimmi che mi ami, come io..."
" Ti amo, Andrè. Ti amo "
Senza luce, sotto voce.(2)
Tu, mio amore... tu, Oscar, mi hai donato il tuo cuore.
 
 
 
 
* 1- 2: Frasi tratte sempre dalla canzone dei Modà.
 
 
Fine??
Si, credo proprio si!
Forse vi aspettavate qualcosa in più dopo la confessione di Oscar, ma ho preferito chiudere tutto con questo momento. In fondo tra loro era già chiaramente amore, mancava solo che Oscar lo ammettesse a sè stessa ed ovviamente ad Andrè! Sant'uomo!
Comunque vi lascio con una mia fan art e un mio video, quest'ultimo fatto come omaggio alla mangaka Mrs Kodemari (che adoro follemente).
Ecco...prendetela pure come una sorta di proseguimento!;)
Grazie a tutte! A presto!
Elisa


http://youtu.be/YkI9dm6NzL0







 

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