Io sono qui

di Ladym
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Io sono qui ***
Capitolo 2: *** Riflesso ***



Capitolo 1
*** Io sono qui ***


Io sono qui

 

Pansy Parkinson sedeva, per una volta, in ultima fila. Quel giorno, infatti, non aveva la minima intenzione di seguire la lezione, o di essere, in ogni caso, subito sotto lo sguardo attendo dell’insegnante.

Era per Pansy una di quelle giornate in cui non si sarebbe neanche voluta alzare dal letto, ma vi era stata costretta da forze superiori. Così, sedeva lontano da sguardi indiscreti, già immersa nei suoi pensieri, con l’intenzione di rilassarsi, di passare inosservata.

 

La settimana terminata da poco era stata pesante per tutti, ma lei aveva sofferto un poco più degli altri: Draco Malfoy, il ragazzo di cui era (non troppo) segretamente innamorata dal primo anno, era stato colpito da Salvo-il-mondo Potter con un qualche incantesimo oscuro, e ora si trovava in Infermeria, ma non aveva permesso a nessuno di venirlo a trovare. Ovvero, lei non lo vedeva da giorni ormai, e stava cominciando a preoccuparsi.

 

Era infatti a lui che ora la giovane Serpeverde stava pensando, seduta fra gli ultimi banchi dell’aula di Trasfigurazione.

A sentir chiamare il suo nome durante l’appello, notando che la professoressa non era riuscita a vederla fra le prime file, alzò la mano, esclamando con un’improvvisa voce stridula “Qua!”.

Risatine varie si diffusero immediatamente a questa esclamazione, ma la McGrannitt impose rapida il silenzio, facendo scorrere il temibile sguardo glaciale sugli alunni della sua classe.

 

A fine lezione, però, il primo sussurro la raggiunse lesto dopo il suono della campanella.

“Qua! Qua!” facevano il verso quei puri Grifondoro. “Non sei altro che una stupida ochetta Parkinson.”, diceva qualcun altro.

“Sei fortunata, se solo fossi meno oca saresti già in compagnia di Malfoy!”

 

Si voltò da una parte e dall’altra, cercando di capire chi le avesse riso alle spalle. Vide solo visi ostili, visi che su confondevano dietro al velo di lacrime che aveva già cominciato a formarsi.

Riusciva però a percepire distintamente lo scherno in quelle voci crudeli.

Sospirò, facendosi coraggio, e abbandonò l’aula a testa alta, il morale basso, mentre quelle risate si spegnevano lentamente dietro di lei, che cercava di dare l'impressione che nulla la turbasse.

Ma quelle parole che lei sperava scivolassero via lasciandola intonsa in realtà incidevano solchi sanguigni sulla sua pelle pallida, la sua anima; tuttavia, nessuno li avrebbe mai visti, se non lei.

 

Giunse infine nella sua stanza e lì le sue difese caddero, lasciandola sfinita a sfogarsi con lagrime calde, che avrebbero lasciato segni visibili, se solo qualcuno si fosse dato pena di guardarla veramente.

 

 

 

Note:

Magari 'oca’ è più adatto a Lav-lav, ma non mi andava di parlare di Grifoni... ancora... c'è già troppa gente che lo fa anche per me!  :)

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Capitolo 2
*** Riflesso ***


Riflesso

 

Oca

Oca

Oca

 

loro non vedono le tue lacrime

perché tu le trattieni, mentre corri

corri con la forza della tristezza

che ti prosciuga di energie.

 

corri nella tua stanza

e lì ti lasci andare…

 

Oca

Oca

Oca

 

e finalmente lagrime scendono

calde lungo le tue guance di porcellana

quanto tempo hai impiegato stamattina?

 

Oca

Oca

Oca

 

tempo perso a fissare il tuo riflesso

senza ascoltare l’ingannevole specchio

perché hai incantato lui

 

ma non puoi incantare te stessa

non puoi mentirti

far finta che nulla stia accadendo

perché le senti anche tu quelle voci infami

perché niente potrà cambiarti

 

metà della tua vita passata a mascherarti

solo ora ti vedi veramente

 

Oca

Oca

Oca

 

labbra rosse tumefatte di pianto

quante volte le hai morse, oggi?

 

 

  

 

 

Note: questa era la versione originaria da cui sono poi partita per scrivere il primo capitolo. Sono effettivamente due cose scindibili, seppur legate cronologicamente. Le ho messe insieme, benché lo stile sia completamente differente!

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