Missing Moments (?)

di Kyoya Ootori
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Parto. ***
Capitolo 2: *** Smell of sex. ***
Capitolo 3: *** Tomatoes. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Parto. ***


Missing Moments (?)
Parto.

Non capiva tutto quel dolore; Natsuko, per prepararla psicologicamente, le aveva raccontato minuziosamente che cosa aveva provato quando aveva partorito lei e le sue sorelle, ma in quel momento nella sua mente c’erano solo le urla di un Takumi isterico che, con sua grande sorpresa, era riuscito a raggiungerla in sala parto e le sedeva accanto  osservando con occhio attento tutto quello che stava succedendo.
<< Perché non vuole nascere?! >>
Come un bambino che non vuole condividere con gli altri il suo giocattolo preferito, si ostinava a tenerla per sé nella sua torre di cristallo, isolandola dagli altri così come un tempo aveva fatto con Reira. Ma un bambino dispone di molti giochi, e Nana sapeva di non essere l’unica, anche se restava comunque la sua preferita. Era per quello che ritornava sempre da lei.
<< Si calmi, signor Ichinose. >>
<< Col cavolo che mi calmo! Perché mia figlia non sta nascendo come da programma!? >>
“Come sai, pianifico tutto.”
Quello non l’aveva pianificato.
 
Sai, Nana
In questi mesi ce ne sono successe di tutti i colori, tant’è che adesso non riesco più a distinguerli, nella tela che stiamo dipingendo insieme. Ma io non sono mai stata portata per fare l’arte, figuriamoci per comprenderla.
 
Le sembrava che le stessero strappando le viscere con un uncino, con l’intento di raschiare l’interno del suo ventre sino a svuotarlo del tutto. Come se ci fosse qualcuno che le volesse portare via la bambina.
<< Sembra che le si sia stretto il cordone ombelicale intorno al collo, continui a respirare profondamente signora Ichinose. >>
La sedia cadeva a terra, mentre il colletto della camicia del medico si stropicciava fra le mani di Takumi.
<< La faccia nascere ADESSO. >> Non sopportava essere ignorato.
<< Lei pensi a stare vicino a sua moglie, della nascita della bambina mi occuperò io. >>
Nessuno aveva mai osato rivolgersi a lui a quel modo, e forse proprio per quello la risposta sortì l’effetto desiderato. Per un attimo Nana l’aveva visto mandare a quel paese tutto e tutti, e uscire dalla sala parto per andare a fumare una sigaretta; ma Takumi si era seduto accanto a lei, prendendola per mano, senza proferire parola.
<< Fai come dice. >>
 
Il primo a venire a trovarci è stato Yasu, accompagnato da Shin e Miu. Ci hanno fatto festa, a loro modo, e hanno detto di tutto, tranne quello che volevo sentire.
<< Le insegnerò a giocare a Mahjong, diventerà ancora più brava di me. >> Miu sa essere molto gentile, è stata capace di sfiorare la mia sensibilità senza urtarla. Di questo le sono grata.
Siamo riusciti ad immortalare Takumi con in braccio la bambina, era così nervoso che non sembrava nemmeno lui; Satsuki gli sorrideva, incatenandolo a sé col suo sguardo d’onice, mentre lui le sfiorava con la punta delle dita il ciuffetto di capelli neri. Ammetto che mi sono sentita sollevata, sono contenta che sia sua figlia.
Ancora oggi sono convinta che sia lei il collante che tiene insieme il nostro castello di carte.

 
Lei aveva annuito, concentrandosi poi sulle parole del dottore e dell’ostetrica, che si comportava da stronza. Aveva sentito che lo facevano apposta, per far spingere di più.
Però la sensazione che qualcuno gliela volesse togliere restava, qualcuno che forse si sentiva solo, su in Paradiso. Ma lei non gliel’avrebbe potuto permettere: la sua famiglia era l’unica cosa per cui si fosse seriamente impegnata fino a quel momento, non avrebbe lasciato che gliela portassero via senza reagire.
 
Sono venuti tutti, oggi, persino Naoki e Reira, che mi ha rivolto uno sguardo gentile, quasi pietoso, mentre mi sorrideva. Se ci fossi stata tu la cosa non mi avrebbe toccato, ma senza di te mi sento completamente persa. Nemmeno Junko  è riuscita ad alleviare questa sensazione, per quanto lei e Kyosuke svolgano un ruolo fondamentale nella mia vita e, spero, in quella della bambina. So che Nobuo ha chiesto di me, e mi basta; se devo essere felice, io e lui non potremo che avere che sporadici rapporti. I momenti passati nella stanza 707 sembrano così lontani …
 
<< Perfetto, signora Ichinose. Spinga. >> Era un medico impassibile, il suo tono di voce era incolore e l’espressione neutra, ma era riuscito a far sì che non le portassero via Satsuki, gli era profondamente grata. Non erano più le urla di Takumi a rimbombare nella stanza, ma il vagito della loro bambina.
<< Vuole tagliare lei il cordone ombelicale, signor Ichinose? >> Però sembrava non essere sprovvisto di senso dell’umorismo.
<< EH? Cosa? >>
<< Non mi dica che ha paura di una bambina. >>
<< Assolutamente no! Mi dia le forbici! >>
 
È venuto a trovarmi persino Ren,  lo so perché l’ho visto. Era appoggiato allo stipite della porta, vestito solamente della giacca di pelle e dei jeans strappati; portava la chitarra in spalla, e stava per accendersi una sigaretta, con il classico atteggiamento di chi sa di aver perso una battaglia e ne prende atto. Mi ha sorriso.
<< Te la lascio. >>
 
Fine.


Penso sia come minimo doverso spiegare il titolo della storia, così che possiate comprenderla meglio; si tratta di una racclta di shot riguardanti momenti della vita quotidiana di Takumi e Hachi, che mirano ad inquadrare gli istanti sereni e quelli più turbolenti, per potere in qualche modo giustificare la distanza che li separa negli episodi ambientati nel futuro.
Perché il "?" di "Missing Moments (?)" ? Non avendo Ai Yazawa continuato a disegnare, per ovvi motivi, il manga di Nana, non so, se mai lo riprenderà, se inserirà o meno scene simili (o anche accenni) a quelle inventate da me. Se mai dovesse succedere, vedrò di pensarci al momento. 

In questa shot la parte in corsivo rappresenta i pensieri di Hachi che rievoca i ricordi del dopo parto, ho immaginato che avesse avuto delle difficoltà nel partorire Satsuki, come se Ren avesse cercato di portargliela via; la scena finale può essere considerata stucchevole fino alla nausea, lo so, ma non ho potuto fare a meno di inserirla.  Come avete potuto leggere, la Osaki non si è presentata, ma non escludo che lo farà, dopotutto si parla sempre di Nana, e lei è imprevedibile.

Grazie dell'attenzione
Kyoya Ootori

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Capitolo 2
*** Smell of sex. ***


Missing Moments (?)
Smell of sex.

 
C’era l’odore del sesso, nella loro camera da letto. Per quanto potesse essere innamorata di Takumi, non poteva fare a meno di chiedersi come facesse a passare da un letto all’altro con tanta nonchalance, e se non si stancasse ogni volta a fare tutto quel tran tran notturno.
Sarebbe stato più pratico se fosse rimasto a dormire fuori, ma da quando vivevano insieme non era mai capitato, se non per lavoro. E in quei casi non aveva il tempo per tradirla.
Sapeva per certo che era stato con un’altra donna e glielo confermava il fatto che, tornato dal lavoro un po’ più tardi del solito, si fosse fiondato sotto la doccia, senza nemmeno passare dalla camera di Satsuki per darle un bacio.
Era egoista, ma non strafottente. E quello era il suo segnale, che lei, nel corso del tempo, aveva colto quasi inconsciamente.
Doccia uguale tradimento.
 
 “Dagliele finché non ti sentirai soddisfatta”
 
Sai, Nana
Ormai ho rinunciato alle botte, che non ho mai avuto il coraggio di dargli, al rancore o all’indifferenza; sono proprio come un cane, per quanto lui possa trattarmi male non riesco a non volergli bene. Sono dell’idea che Takumi sia di tutte e di nessuna, perché non c’è un’amante, ne sono certa, che duri più di una notte.
 
 
Puntualmente, dopo essersi ripulito dagli aloni di rossetto e dal profumo di marca, come se smacchiandosi delle ultime tracce del tradimento avesse potuto purificarsi , la raggiungeva sotto le coperte, stringendola a sé, baciandole la spalla nuda per controllare se fosse sveglia o meno. Il più delle volte lei lo era, anche se alcune volte faceva finta di non esserlo. Le piaceva essere stretta a lui, in un abbraccio che non era quello erotico, e addormentarsi con il suo vero odore fra le narici.
Capitava certe volte che  dormisse veramente e anche in quei momenti avvertiva  nel sonno il suo tocco levigante.
 
<< Nana. >>
<< Mmh. >> Un mugolio sommesso, mentre le palpebre, rese pesanti dal dormiveglia, si schiudevano lentamente, e le gambe si stiracchiavano sul materasso, intrecciandosi alle sue.
<< Sei ancora una bambina, dormi con la luce accesa. >>  Un sussurro che le riempiva la mente, facendole venire i brividi.
<< Ti stavo aspettando …  Lo so che ti piace farlo con la luce accesa. >> Stava lentamente tornando al mondo reale. Si stropicciò gli occhi, che le bruciavano.
<< Perché mi piace guardarti in volto. >>
<< Lo fai con la luce accesa anche con le altre? >>
Un tono a metà fra il sarcastico e l’accusatorio, mentre  si voltava per incontrare il suo sguardo.
 
So che può sembrare patetico nutrirsi di queste magre consolazioni, ma mi permettono di detestarmi di meno, perché sono fermamente convinta che Takumi non possa fare a meno di tradirmi perché io non riesco ad essere abbastanza accattivante. Eppure ritorna ogni volta, come un figliol  prodigo che non ha il coraggio di svoltare l’angolo della strada, e si prende il mio amore.

<< No, con loro c’è sempre la luce spenta. >>

Un bacio dato ad occhi semichiusi, mentre già veniva spogliata della vestaglia e poteva avvertire sul corpo la carezza dei suoi serici capelli.
 
“Metticela tutta per essere felice”
 

Fine. 

Anche qui, mi sembra il caso di fornire delle spiegazioni.
Punto primo: ho notato che, nell'anime, quando due personaggi fanno l'amore, spesso e volentieri c'è la luce accesa, e ho pensato di inserire un dialogo riguardante l'argomento. 
Punto secondo: nel mio immaginario, e la frase "come un figlio prodigo che non ha il coraggio di svoltare l'angolo" lo conferma, Takumi tradisce Nana, ma  ritorna sempre da lei, per poterle dormire affianco; pur essendo egoista, però, non è menefreghista, e prima di coricarsi accanto a lei (e poi, in caso, copulare) passa dal bagno, per potersi togliere di dosso l'odore del sesso fatto con una donna già dimenticata. Anche l'Ichinose, quindi, ha una propria etica.
L'argomento "tradimento" è stato già accennato nel precedente capitolo, ragion per cui, dal terzo capitolo in poi, farò attenzione a non riproporlo troppo spesso, per evitare di risultare ripetitiva e monotona. 

Le due frasi fra le virgolette appartengono alla Osaki, se ben ricordate, e sono pronunciate nell'ultimo episodio (della prima sono sicura, mentre della seconda un po' meno, ma il succo è quello).
Vorrei porvi una domanda: tenendo in considerazione questo secondo capitolo, ritenete che sia opportuno modificare il rating da giallo ad arancione, o pensate che possa restare sul giallo? 

Il titolo, Smell of sex, si riferisce sia alle avventure extraconiugali dell'Ichinose che hai rapporti fra Takumi e Nana. 

Un grosso grasso grazie a Raffa Kiryu, Loonaty, Pich Shrooms e Lirin Lawliet che hanno recensito e a Pich Shrooms e Lirin Lawliet che hanno inserito la storia fra le preferite. 

Vi ringrazio dell'attenzione, 
Kyoya Ootori.

p.s. Da domani sino all'uno settembre sarò fuori città, ma continuerò a scrivere sul mio blocco di appunti. 

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Capitolo 3
*** Tomatoes. ***


Missing Moments (?)
Tomatoes.


<< Mi sono iscritta ad un corso di cucina, mi piace l’idea di poter rendere felici le persone cucinando! >>*

Il corso era riuscita a completarlo, e dopo aver studiato su tre libri di teoria spessi come la Bibbia, aveva partecipato ad un concorso per diventare l’assistente di una famosa maestra di cucina. Si divertiva, le sue colleghe erano giovani come lei, se non un po' più vecchie, ognuna con un sogno nel cuore. 
<< Non è necessario che lavori, posso tranquillamente mantenere te e la bambina. >>
Se Nana avesse cominciato a lavorare, l’avrebbe trovata la sera, ad accoglierlo a casa? Riusciva a pensare solo a questo. 
<< Voglio essere indipendente, così se ci separiamo potrò dare anche io qualcosa a Sa-chan! >>
Lui era scoppiato a ridere, conscio che lei non sapesse cosa volesse realmente significare quello che aveva detto, e le aveva accarezzato il capo, proprio come avrebbe fatto con un cagnolino.
<< Che c’è? Perché ridi? Avanti, su, dimmelo! >> Aveva gonfiato le guance. 
Spiegarle che la vedeva come una bambina, e che riteneva impossibile che lei diventasse veramente indipendente, così come che loro due si separassero, gli risultava impossibile, perché era una di quelle cose che non si potevano dire. Pensava di conoscersi abbastanza per poter dire che non si sarebbe mai veramente stancato di lei, e che non avrebbe permesso che qualcuno, oltre lui, l’avesse.
<< Niente, niente. Mi pareva, però, di averti già detto che non voglio cederti a nessuno. >>
Lei aveva sorriso, mentre lui si chinava per baciarla.
 
“Amo solo te.”**
 
Otto anni dopo.
 
“Sai, Nana
Non credo più che il mio matrimonio sia felice come lo era, o come credevo che fosse qualche anno fa, ma ormai, adesso che te ne sei andata anche tu, è l’ultima cosa che mi rimane.”
 
 I pomodori che le regalava Jun erano gli stessi, forse anche più buoni, ma lui non li apprezzava più come prima.
<< Sono i pomodori di zia Jun, vero mamma? >>
<< Esatto, Ren-chan, ti piacciono? >>
<< Sono buonissimi, mamma! >> All’esclamazione di Satsuki, Ren aveva sorriso timidamente, come a confermare quanto detto dalla sorella. Era un bambino timido e posato, al contrario di lei, e aveva l'animo gentile, inconsueto per i suoi quattro anni.
<< E a te, Takumi, a te piacciono i pomodori? >>
Stava leggendo il giornale, era riuscito a passare per pranzo solo perché gli era saltato un impegno di lavoro. Alzò lo sguardo da alcune quotazioni della borsa che lo interessavano, poi posarlo sul piatto che non aveva nemmeno toccato.
<< Sì, sì, sono buoni. >>
 
“Dove sei, Nana?
Anche adesso che sono cresciuta e so cosa vuol dire essere adulti, continuo a sentirmi persa senza di te.”
 
Fine.


Buongiorno, miei cari, e buon settembre! Per alcuni settembre significa l'inizio della scuola,  per chi frequenta l'università la fine della sessione estiva, e forse un po' di risposo, per altri ancora la fine delle ferie. 
Hallo, september! 
* La prima frase, se non sbaglio, la dice Hachi nell'anime, a Junko, quando l'amica si trova  casa sua per vedere l'intervista dei Trapnest e dei Blast. Non è esattamente così, forse, ma il succo è quello. È scritta in corsivo perché è stata detta nel passato.
** Amo solo te, è una frase pronunciata da Takumi in un capitolo del manga, prima della morte di Ren.

Mi sembra opportuno specificare in quale punto della linea del tempo ho collocato la prima parte della storia: ebbene, potrebbe essere interpretata come un missing moments vero e proprio, prima della morte di Ren, e quindi in un periodo di relativa serenità per la coppia o come un  "missing moments" ambientato dopo la morte di Ren, ma anche dopo la nascita di Sa-chan. In questo periodo, i due dovrebbero essere abbastanza stabili, anche se Ren se n'è andato qualche mese prima. 
C'è da considerare che hanno una figlia a carico, e che non possono passare il tempo a deprimersi. 
Nella seconda parte, invece, Ren-chan ha 4 anni e Satsuki 8. Ho pensato che potrebbero levarsi quattro anni, perché nel capitolo ambientato nel futuro, dove Takumi vive a Londra con il bambino, lui ha 5 anni e lei sembra averne 9. La seconda parte, quindi, vuole rappresentare la situazione qualche mese prima della partenza di Takumi (anche se, effettivamente non sappiamo quando Takumi parte con Ren per cercare Nana, ma concedetemi questa licenza, please).



Detto questo, vi saluto e vi auguro un buon settembre!
Kyoya Ootori

p.s. grazie a tutte le persone che recensiscono e leggono la stori, è anche merito vostro se continui ad aggiornare (abbastanza regolarmente, per i miei canoni xD)




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