Il Potere dell'Amore

di Diletta_86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La notte in cui Lily Evans fu salvata ***
Capitolo 2: *** L'uomo che è sopravvissuto ***
Capitolo 3: *** Un segreto che non era un segreto ***
Capitolo 4: *** Era suo padre ***
Capitolo 5: *** Tempo ***
Capitolo 6: *** Il destino di uno Snape ***
Capitolo 7: *** Rosa D'oro ***
Capitolo 8: *** Runaway ***
Capitolo 9: *** Una nuova profezia ***
Capitolo 10: *** Aveline De Ridlestrange ***
Capitolo 11: *** Aveline de Ridlextrange - Pt. 2 ***



Capitolo 1
*** La notte in cui Lily Evans fu salvata ***


Nel silenzio di un Inverno Spettrale Godric's Hollow dormiva. In fondo al paese,lievemente isolata ed invisibile al mondo, la villetta dei coniugi Potter appariva assopita come l'intero paese, ma il torpore non era destinato a protrarsi ancora a lungo. Una figura incappucciata,seguita da un enorme serpente si avviava,infatti, lungo il vialetto d'ingresso. A vederla la figura aveva un chè di spettrale, quasi fosse un fantasma perduto nelle nebbie del tempo. 

"Alohmora"

Bisbigliò l'uomo agitando la bacchetta di fronte alla porta d'ingresso. Da dentro giunse l'improvviso tramestio di un uomo che corre lungo le scale e di qualcuno, probabilmente una donna, che si dirige in fretta dall'altro capo della casa. 

" Lily lui è qui! Svelta! Prendi Harry e scappa! Io provo a fermarlo!"

Gridò alla moglie James Ephias Potter, un uomo all'incirca sulla trentina dagli spessi occhiali sul naso e dai capelli perennemente scompigliati. L'uomo attese ancora un momento, il tempo di vedere la moglie correre in direzione della stanza del figlio e poi discese le scale in fretta, con la bacchetta stretta in pugno.

"Avada Kedavra!" 

L'oscuro signore non diede nemmeno il tempo all'uomo di provare a difendersi, un lampo verde e di James non rimaneva che il vuoto involucro di carne che un tempo aveva accolto la sua anima, lasciato a marcire di fronte all'uscio divelto di casa. Voldemort non si preoccupò più di tanto, limitandosi ad oltrepassare il cadavere con mala grazia, dirigendosi al piano superiore. 

"Oltre che un maiale sei sempre stato un grandissimo idiota Potter!" 

bisbigliò una voce qualche istante dopo il passaggio di Voldemort. Qualcuno viaggiava in casa dei potter protetto dal mantello dell'invisibilità e quel qualcuno era Severus Snape.  L'uomo non poteva permettersi di perdere Lily, non sapendo che la colpa del pericolo che stava correndo era esclusivamente sua. Se solo non fosse corso come un balbettante bubotubero a riferire quella stupida profezia ammezzata! Eppure ormai il dado era tratto e lui era ufficialmente una spia dell'ordine della fenice. -Una spia morta- pensò affrrettandosi a salire le scale. Avrebbe salvato Lily e quel suo marmocchio così simile al padre e sarebbe probabilmente morto nell'intento, ma almeno dopo lei avrebbe potuto perdonarlo, in qualche maniera. 

Distrratto dal filone dei suoi pensieri l'uomo era ormai giunto all'ingresso della camera del bambino. Si udiva il lieve pianto del piccolo e l'oscuro signore che intimava a Lily di spostarsi per lasciarlo passare. Ovviamente lei non ci pensava neppure. Così testarda la sua Lily, così bella anche in quegli attimi di puro terrore... Severus spalancò la porta con un tonfo, costringendo Voldemort a perdere tempo prezioso per voltarsi, senza peraltro vedere nessuno.  -POP- Lei ce l'aveva fatta! Il cuore di Severus esultò per la gioia nel sentire il classico suono secco della smaterializzazione e nel vedere la stanza ed il lettino vuoto. Ora restava il lavoro più difficile, disfarsi del suo padrone per un numero sufficiente di anni da permettere al giovane Harry di crescere ed a lui di porre rimedio a qualcuno dei suoi sbagli.

" Mi hai molto deluso Severus..."

Sibilò l'oscuro individuando finalmente la ragione del suo fallimento ed alzando la bacchetta contro l'uomo, pronto a colpire con l'anatema che uccide.

"Avada Kedavra!"

"Devius Incantatem!"

Severus era stato un ottimo studente, ed aveva già collaudato e creato molti incantesimi ancora non ufficialmente riconosciuti dal ministero, ma non nutriva speranza di vedersi salvato. Eppure... qualcosa era accaduto perchè quando aprì gli occhi trovò al suo fianco una massa di capelli rossi che puntavano una bacchetta contro il luogo dove un tempo era stato l'Oscuro signore. 

"Lily.."

fu la sola cosa che riuscì a dire prima di crollare a terra privo di conoscienza. Una enorme cicatrice a forma di fulmine si apriva al centro della sua fronte.  

Nota dell'autore:

Si lo so sono impazzita! Questa cosa mi è venuta di getto ma..spero che sia di vostro gradimento! :) Un saluto a tutti..e vi aspetto per suggerimenti & CO! 

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Capitolo 2
*** L'uomo che è sopravvissuto ***


Severus si svegliò in un luogo che non conosceva, intorpidito come se gli fosse passata sopra una mandria di ippogrifi infuriati e con un mal di testa degno della peggior sbronza della storia. Per lunghi attimi l'uomo si osservò attorno strizzando le palpebre ogni qual volta incontrava una qualsiasi forma di luce. Per quel poco che i suoi sensi ottenebrati riuscivano a trasmettergli doveva trovarsi quasi sicuramente in uno dei rifugi segreti dell'ordine.

"Lilian?!"

Mormorò sforzandosi di superare il fastidio di una lingua che sembrava fatta di cartone, dubitando di ricevere una qualche risposta. Sicuramente il fatto che lei fosse tornata indietro in suo aiuto era stato un parto della sua mente malata. Lentamente, prestando attenzione ad ogni possibile sintomo di vertigine, Severus riuscì a posizionarsi seduto su quello che scoprì essere un logoro divano di simil pelle viola. Sicuramente quella era la casa di Andromeda Black in Tonks;nessun altro aveva uno spiccato amore per il colore come la più grande delle sorelle Black. 

"Severus Snape, colui che è sopravvissuto..."

Quella voce profonda lo fece sussultare e quando volse lo sguardo sussultò. Avrebbe potuto aspettarsi chiunque, ma di sicuro non lui, non Taddeus Jeremia Cornell, niente popò di meno che il ministro della magia in persona. Severus non era pronto per finire sui giornali, non era mai stato suo desiderio apparire celebre, il suo unico desiderio era essere un buon pozionista ed avere Lily al suo fianco. Nonostante tutto ormai il dado era tratto e tanto valeva fare buon viso a cattivo gioco. 

"Buonasera a lei Ministro. Come andiamo?"

" Oh..per andare si va, signor Snape, e grazie a lei direi che si potrà andare decisamente meglio."

"Io non ho fatto niente di particolare, signore, soltanto quel che sentivo."

" Senza dubbio, Snape, senza dubbio.Eppure qualcosa mi dice che senza questa sua -azione normale- molte cose sarebbero state diverse per il mondo magico..."

Severus roteò gli occhi al soffitto. Non era nella condizione di salute e d'umore migliori per intavolare un discorso filosofico con chicchè sia. 

"  Il bambino?"

"Il giovane signor Potter e sua madre stanno più che bene,anche se devo dire che mi meraviglia il modus in cui entrambi stanno bene..." 

"Non capisco dove lei stia andando a parare." 

"Basta cosi adesso Ministro !"

Quella voce... Solo sentirla alleviava le pene di Severus, anche se ancora non riusciva a vederla lui avrebbe riconosciuto quel suono anche dall'oltretomba.  Perfino in quei due pozzi senza luce comparve l'ombra di un sorriso nel solo sapere che lei era ancora li. Il ministro scosse il capo con fare apparentemente bonario,ma sarebbe tornato alla carica...c'era ancora troppo lavoro da fare perchè quell'uomo potesse mollare la presa sull'osso cosi facilmente. 

"Lily...."

" Sei sempre stato un disgraziato ..... " 

" Sempre." 

Raccontami di te
se hai voglia ancora
di parlare
un po' di verità 
stasera non può farmi male
aiutami così
almeno a non dimenticare
la vita che cos'è
raccontami
raccontami di te
di come riesci a respirare
questi giorni soffocati
dalla solita allegria
vuoti a perdere sui prati
che la gente butta via
questo tempo senza tempo
che non ci accarezza mai
dentro a un labirinto
di cemento
questa fabbrica di eroi
raccontami di te
da quando mi hai lasciato solo
soffrendo più di me
spiccando il volo
verso un'altra te
teneramente forte
come sei
insegnami a non vergognarmi mai
d'innamorarmi dell'amore
raccontami di te
se sei riuscita a perdonare
tuo padre che non c'è
non piangere
raccontami di te
di come riesci a sopportare
questi eterni fallimenti
di ogni splendida utopia
la processione dei rimpianti
nel freddo dell'ipocrisia
questo vivere aspettando
che qualcosa cambierà 
in questo indifferente girotondo
oltre questa libertà 
raccontami di te
adesso che ti sei sposata
di quanta vita c'è
in quel bambino
che assomiglia a te
perdutamente bella
come sei
da questo sogno
non svegliarti mai
lo sai quanto ti voglio bene
la tua felicità 
è un treno in corsa verso il mare
tu vivila per me
amore mio
raccontami di te
Avrebbero parlato probabilmente per tutta la notte, se ad un certo momento lo choc degli ultimi accadimenti non avesse fatto crollare il fisico da sempre mingherlino di Severus. L'ultima cosa che vide prima di cadere in un sonno finalmente senza incubi furono gli occhi della sua Lily che gli accarezzava i capelli. Forse tutto sarebbe andato bene..




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Capitolo 3
*** Un segreto che non era un segreto ***


“Come ti senti severus?”

“ Sono vivo, decisamente è molto più di quanto mi sarei aspettavo.”

“Siamo tutti vivi, grazie a te.”

  Non tutti, purtroppo…mi dispiace Lily…”

Severus abbassò colpevolmente lo sguardo, attanagliando la coperta patckwork che lo copriva con entrambe le dita.  Si era praticamente  catapultato a Godric’s Hollow nel tentativo di impedire la morte dei Potter e questo mentre quel disgraziato di Silente se ne stava tranquillo nel suo ufficio alla ricerca di informazioni sulla bacchetta di sambuco. Nonostante la fretta però era arrivato tardi per James, lo odiava certo, ma nei suoi confronti aveva pur sempre un debito di riconoscenza, era merito di Potter se,anni prima, era uscito vivo dalla stamberga strillante.

“ James era comunque perduto Severus…nessuno avrebbe fatto in tempo a fare niente…”

“Perché non vi siete smaterializzati tutti immediatamente Lil?”

La rossa fece spallucce. In effetti non sapeva spiegarsi nemmeno lei il motivo per cui non avessero preferito una onorevole fuga in uno dei rifugi dell’ordine piuttosto che quella follia di combattere contro Voldemort.

“ Siamo stati due imbecilli in effetti Sev…sarà stato l’istinto dell’Auror, non lo so..”

“L’importante è che tu stia bene…e,per inciso, non saresti dovuta tornare..che avrebbe fatto tuo figlio senza di te?”

“ E secondo te dovevo lasciarti li?”

“ Sarebbe stata la giusta espiazione per quello che ho combinato.”

Gli occhi verdi come zaffiri di Lilian Evans in Potter lo fulminarono all’istante per quella uscita vagamente autocommiserativa.

“ Severus Tobias Snape adesso non mettiamoci a fare il mea culpa eh.”

“ Tu non sai…”

Un lungo indice pallido ed affusolato si andò a puntare dritto contro il naso adunco di Severus Snape facendolo sentire di nuovo un ragazzino indifeso dinnanzi ad una predica.

“Oh io so benissimo ogni cosa Severus.. forse non James, forse non l’ordine, ma posso assicurarti che io so! Era di mio figlio, della mia sicurezza che si parlava e nemmeno Albus Silente sarebbe riuscito a tenermi nascosto qualcosa! Io so che è opera di quella tua testaccia dura da serpe verde se sei filato da Voldemort a riportare quella stupida profezia, ammezzata per di piu, come un pappagallo che aspetta un biscotto, e so anche che è sempre opera tua se Silente è riuscito a tenerci al sicuro per un intero anno. So che fai il doppiogioco a nostro favore e so anche tante altre cose che non mi hai mai detto, ma quelle aspetterò sempre che tu le dica…”

Interrompere quel fiume in piena sarebbe stata un impresa titanica anche per un uomo in perfetta salute, figurarsi per un uomo acciaccato come Severus Snape. Fu così che l’uomo rimase allibito in ascolto della storia della sua gioventù oscura senza nemmeno realizzare quanti e quali sottofondi vi fossero celati.

“ E dopo tutto questo che cosa intendi fare ?”

“ Proteggere mio figlio…..ed uccidere Voldemort. Mi aiuterai?”

“ Temo che sarà più difficile di quanto credi ma… non sono mai riuscito a negarti niente Lilian….”

“ Mhhh.. ho dei dubbi ma..sorvoliamo.”

Concluse la donna  voltandosi per prendere alcune cose dalla comodina.

“ Adesso zitto e fammi vedere che si può combinare per questa dannata cicatrice, dopo mocciosus non vorrei a qualcuno dei malandrini venisse in mente di darti pure dello sfregiato…

Severus grugnì un disappunto ma non si oppose all’essere soccorso.  Aveva ancora il cervello sottosopra dalle rivelazioni inaspettate di Lilian. –Figurarsi se Silente era capace di tenere quella ciabatta chiusa su qualcosa! – Riflettè Severus; come minimo il preside stava già provvedendo a far stampare edizioni straordinarie della Gazzetta del profeta a suo nome! Lui non era una star! Non gliene interessava niente della fama né della riabilitazione morale agli occhi della comunità! Anzi! Severus sarebbe stato ben felice di chiudersi nel buio del suo laboratorio di Spinner’s End ed uscirne nel 2016 quando il discorso fosse stato archiviato.  E tutto questo non gli era già più concesso non ora che Lily gli aveva formalmente chiesto aiuto per proteggere suo figlio.

Per un istante l’uomo si concesse di estraniarsi dalla realtà ed immaginare un futuro prossimo dove ancora c’era speranza per lui e per Lilian, per crescere Harry così come lui non era mai stato cresciuto… avrebbe comprato quella villetta deliziosa che lui e Lily avevano adocchiato così tante volte quando erano ragazzi, quella che s’affacciava sul lago dove abitavano i signori Evans….Dannazione! Avrebbe perfino tentato di farsi piacere il quiddich se gli fosse stato concesso di vivere una vita normale….ma probabilmente era inutile pensarci, lui era Severus Snape la spia ed Albus non si sarebbe lasciato sfuggire l’occasione di servirsi di una carta tanto ben congeniata.

“ Snape io starei parlando con te eh!!”

Il tono stizzito e vagamente divertito di Lily lo riscosse , riportandolo sulla terra con un espressione confusa stampata in faccia.

“ Cosa?!”

“ Stavo domandandoti se tu avessi fame e se ti andasse di vedere Harry…in fondo..beh… se ti andava via…oh per dinci!”

C’era qualcosa  di strano nei pensieri di Lily, le doti da Legilimante di Severus stavano letteralmente gridando messaggi di allerta, ma lui s’impose di ignorarli. Leggere la mente degli amici era disgustoso e lui si sentiva sufficientemente disgustoso senza bisogno di aggiungere altro pattume.  Dopo molti anni si sforzò di accennarle un sorriso.

  Giusto un poco di latte, grazie e va bene.. puoi portare Harry, basta che non si metta a fare baccano. Non sono abituato ai bambini…”

La donna sorrise di quella risposta e dopo poco rientrò nella stanza con un vassoio ricolmo di biscotti,fette biscottate, panini,latte caffè e quant’altro che levitava dinnanzi a lei mentre Harry lo osservava con aria perplessa cercando di catturarlo. –Lo choc  deve averle fatto perdere qualche rotella!- Pensò Severus, quella Lily non assomigliava nemmeno lontanamente alla ragazza che gli aveva intimato di non farsi vedere mai più di fronte ai suoi occhi.

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Capitolo 4
*** Era suo padre ***


Un paio d’ore più tardi Severus si trovò disteso sul pavimento intento ad osservare ciocco rane insieme ad un esserino minuscolo dai capelli arruffati e vagamente sfumati di un rosso ramato. L’uomo era sinceramente stupito da quel bambino. Per avere soltanto un anno e mezza il giovane Potter dimostrava acume, era riuscito a dividere le figurine delle ciocco rane tra buoni e cattivi senza forse nemmeno capire perché. Anche in quel preciso istante il ragazzo lo osservava con quei suoi splendidi occhi verde smeraldo, gli occhi della sua Lily, come se cercasse di farsi una opinione definitiva su quell’uomo dai capelli scialbi e dal naso adunco.
“ Sai signor Potter quello che tu guardi con tanto interesse non è mica sempre stato un naso tanto brutto! Una volta, prima che quel pulcioso del tuo padrino Sirius decidesse di rompermelo con una fattura era un naso quasi da nobile il mio!”
“Lungo!”
Rispose Harry a quella sua tirata. Che cosa intendesse era impossibile comprenderlo attraverso metodi tradizionali. Certo che avrebbe potuto dare una sbirciatina abusiva alla mente del ragazzino, solo per vedere come era bella sua madre quando lo cullava…
Ci pensò un attimo, tergiversando un po’ tra coscienza e curiosità ed alla fine cedè, avvicinandosi lentamente e con cura ai ricordi del piccolo Harry. Sorrise vedendo che il più bel ricordo del mondo era sua madre che cantava una vecchia ballata, una ballata che proprio Severus aveva insegnato a Lily durante le estati Babbane in riva al lago. Stava per allontanarsi dalla mente del piccolo quando qualcosa lo attrasse, un fenomeno poco conosciuto nel mondo magico, un fenomeno in cui lui credeva fortemente, la memoria condivisa, il famoso legame di una madre con suo figlio. Si riavvicinò, sondando quel minuscolo frammento di vita di Lily.
Era il settimo anno e loro già non si parlavano più, eppure quella notte Severus l’aveva raggiunta in uno dei suoi giri di guardia come Caposcuola e, incoraggiato da un po’ troppo Burrobirra , l’aveva trattenuta lievemente per un braccio, trascinandola in uno dei corridoi in disuso. Nonostante il suo carattere schivo, quella sera Severus non aveva perduto tempo e non appena i suoi occhi neri come la notte avevano incontrato quelli zaffirei di Lily l’aveva baciata- Tutto il resto nella sua mente appariva confuso, un veleggiar di mantelli e vestiti e poi l’oblio del sonno. Quello che Severus non avrebbe mai potuto sapere, se non per quel caso, era che quattro settimane più tardi Lily aveva scoperto di essere incinta.
“ Per le mutande di merlino incantatore!”
L’esclamazione usci dalle labbra di Severus prima che potesse fermarla. Non ci credeva, non era possibile! Si mise a contare freneticamente su entrambe le mani,osservando il bambino di tanto in tanto ed alla fine ammutolì.  Harry Potter era suo figlio?!  NOTA AUTRICE: Vi ringrazio per i commenti. Sono davvero felice che questa storia vi piaccia. Perdonatemi la brevità dei capitoli ma sono un pò arrugginita però..ora che ho ripreso filo abbastanza spedita. Vabbeh..non mi dilungo..buona lettura!

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Capitolo 5
*** Tempo ***


L’uomo barcollò in avanti, riuscendo ad afferrare per miracolo una sedia poco distante. Harry pareva non aver percepito nessuna stranezza intento qual’era ad impilare una sull’altra mattonelle colorate di lego, un famosissimo gioco babbano. Se non ricordava male le aveva avute anche lui da piccolo.
Doveva assolutamente parlare con Lily! Anche se un dubbio lo attanagliava come le spire di un serpente. Se Harry fosse stato veramente suo figlio, e fin ora niente lasciava pensare al contrario, perché diavolo era nato a Luglio? E perché diavolo si era permesso quel maiale di Potter di reclamare la paternità di suo figlio?!
< nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese...
l'Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto...
e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perché nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive...
il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore nascerà all'estinguersi del settimo mese...
 >>
Borbottò fra se e se l’uomo, poggiando distrattamente una mano sul mento in un gesto riflessivo. Dio! Quanto era stato imbecille in vita sua! Non solo aveva messo a repentaglio la vita di Lily andando a riportare una profezia inesatta, ma aveva anche messo a rischio la vita di suo figlio e di mezzo ordine della fenice!
“ Tu sai vero che la nascita di Harry è stata prematura, vero Severus?”
Di nuovo fu costretto a sobbalzare,voltandosi al suono della voce di Albus Silente. Tecnicamente il suo cervello stava già domandandosi come mai non s’era ancora vista cotale illustre presenza, ma il corpo sperava tanto di potersi evitare un interrogatorio in piena regola ad opera del capo dell’ordine della fenice.
“ No Albus, non ne avevo la più pallida idea. A quanto sembra ci sono una marea di cose di cui tu hai preferito non mettermi a parte…”
Replicò piccoso il pozionista andando ad incrociare lo sguardo azzurro cielo dell’uomo che comunque lo aveva salvato dalla dannazione oscura. Evidentemente era stata proprio Lily a far accomodare il preside, entrando di soppiatto mentre lui rifletteva ed uscendo subito dopo accompagnata da Harry.
“ Non era sicuro per te sapere…”
“Non…non era… non era SICURO?! Dì un po’ ma ti ha dato di fuori il cervello o cosa? Come se fosse sicuro quello che faccio, indipendentemente dalle informazioni che posseggo!”
L’uomo si alzò facendo involontariamente schioccare ,nel gettarla altrove, la coperta dentro la quale si era avvolto.  Un lampo d’ira attraversò lo sguardo nero come la notte mentre forze che si pensava nelle sue condizioni lo  avessero abbandonato. In due passi Severus andò a fronteggiare Silente, i pugni serrati in un improvviso istinto omicida.
“ Credi che sarei stato tanto cretino da andare a fare il pappagallo per Riddle se avessi anche solo lontanamente sospettato che il famoso bambino prescelto poteva essere mio figlio!? Credi che mi sarei fatto marchiare come una dannatissima mucca se avessi avuto un figlio da crescere eh Albus?! Lo credi?!”
Silente scosse il capo bonariamente, allontanandosi di qualche passo da Severus mentre continuava a parlare. Decisamente quell’uomo era perfetto come insegnante,incapace di parlare senza muoversi e senza sbracciarsi.
“ Saresti andato a morire come un tacchino a natale e con te sarebbero probabilmente morti anche Lily ed Harry, o pensi che Riddle avrebbe permesso che uno dei suoi aspiranti servi cambiasse idea cosi, come si fa con una spesa?!”
“ Per Merlino…sono così stufo dei tuoi complotti Albus…non puoi continuare a servirti di tutti noi per le tue guerre, non senza darci le stesse informazioni che tu possiedi!. Lui tornerà, questo lo sappiamo tutti, perché non penso che né io né Lily siamo riusciti davvero ad ucciderlo…e stavolta sarà peggio perché l’ira di Riddle è sempre stata grande.”
Il preside tacque lungamente, lisciando la barba con fare pensoso, dando le spalle al proprio pupillo ed osservando la neve che lieve aveva preso a cadere all’esterno. No… la questione con Tom certo non era finita, aveva il dubbio già prima che nascondesse qualche trucchetto da fattucchiere nella manica ed ora la sua scomparsa, senza nessun tipo di cadavere né era la prova. Il dilemma adesso era cercare di capire in quale forma sarebbe tornato alla carica.
“ Avremo del tempo Severus…tempo per ricostruire e per migliorare..tempo per perdonare e ricominciare a credere.”
“ Ho iniziato a litigare col tempo quando avevo sei anni Albus, non venirmi a parlare del tempo, perfavore.”
Silente tutto sommato sorrise. Che Severus fosse sempre stato un uomo impaziente lo dimostravano le sue scelte scolastiche e gli enormi errori commessi, ma c’era una cosa che lo avrebbe sempre salvato dal tempo e quel qualcosa era Lily Evans.
“ Cosa comporterà questa cicatrice Albus? E vedi di dirmi le cose per come sono, una volta in vita tua perfavore. “
“ Non lo so… ma ti prometto che indagherò sulla questione…”
Il che tradotto significava che avrebbe tergiversato fin quando Riddle non avesse rimesso piede nel mondo, pensò tristemente Severus mentre il preside si congedava, lasciandolo di nuovo solo coi suoi dubbi e pensieri.

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Capitolo 6
*** Il destino di uno Snape ***


Severus non si voltò a guardarlo andare via.  Troppi pensieri che vorticavano attorno a lui troppo velocemente.  Aveva un figlio! Lui! Se glielo avessero profetizzato non ci avrebbe mai e poi mai creduto!
La gioia è un animale strano.. si nasconde sotto le rocce e ti salta addosso all’improvviso. A Severus si era incollata come un gorgosprizzo tenace e sbarazzino. Si sarebbe volentieri messo a saltare per la stanza, se non fosse stato per quella stupida cicatrice a forma di saetta che gli provocava fitte allucinanti.
“Ci sei arrivato eh…testa dura..”
Si divertivano a coglierlo di sorpresa. Anche se Lily si era sempre divertita a farlo sobbalzare come un gattino nei momenti meno opportuni. Il Severus che era andato a coricarsi la sera prima di quella le sarebbe probabilmente saltato al collo in preda all’ira. C’era un nuovo Severus in giro, tuttavia.
“ Sapevi tutto..e non mi hai comunque detto niente… perché Lilian?”
“ Perché non  volevo che ti facessi ammazzare e non sapevo quanto saresti potuto rimanere lucido, o quanto a lungo..”
“ James?!”
“ Lo sapeva lo ha capito da subito…”
“Come..?!”
Si era avvicinato a lei di non più che un paio di passi, timoroso che quel loro fragile equilibrio potesse di nuovo spezzarsi dopo essere ricomparso in maniera tanto inattesa.
“Capelli troppo scuri per esser nato da una rossa ed un castano chiaro, occhi troppo verdi, ma soprattutto…il quiddich.. Harry è assolutamente negato come sportivo. “
Lo scoppio di risa di Severus fece vibrare le pareti. Liberando una miriade di sentimenti repressi per mesi, una gioia incontenibile che il pozionista non era più stato in grado di provare, non dopo quel disastroso pomeriggio in riva al lago di Hogwarts.
“Hai tenuto il figlio dell’uomo per cui provavi ribrezzo..”
“Ero delusa, e ferita… dannazione Sev! Non vedevi al di là del tuo naso!”
“ Beh.. in effetti con un naso come il mio è una cosa complicata”
“Cretino.”
 
Improvvisamente Lily e Severus erano tornati indietro di almeno dieci anni. Erano di nuovo la coppia affiatata dei tempi della scuola, una coppia di giovani genitori dediti al figlio, come sarebbe dovuto essere dal principio.
 
"Mi sei mancata Lils...."
"Anche tu...e ti domando scusa... "
"Niente scuse..e niente silenzi tra noi...non piu'.."
 
Riaverla con se era tutto cio' che Severus desiderava,saperla al sicuro la sola cosa importante. Sarebbe andato tutto bene adesso. 
 
Da quella notte ormai erano trascorsi dieci anni. Harry Potter ormai non era che uno sbiadito ricordo nelle menti dei pochi mangiamorte ancora nascosti nei sobborghi di Londra in attesa del ritorno del loro signore. Al suo posto un giovanotto dall'aria intellettuale si apprestava ad andare ad Hogsmeade coi suoi genitori a fare acquisti per la scuola. Il ragazzo si chiamava Frederick Harrison Snape, primogenito dei coniugi Snape, ma quasi tutti lo chiamavano Harry.
 
"Harry Muoviti o faremo tardi!"
"Scendo subito Mamma!"
"Rose! Hannah, James anche voi moversi!"
'Arriviamo!"
 
Lily e Severus attendevano impazienti che la loro piccola tribu' fosse riunita nell'ingresso di casa. Si erano sposati un anno dopo le tristi vicende di Godric's Hollow. A far loro da testimoni c'erano perfino i malandrini superstiti Sirius e Remus ed i due, orfani di James, ormai consideravano Severus un membro del loro gruppo ristretto. Gli unici assenti il giorno della cerimonia erano Petunia Evans in Dursley e il suo nuovo,obeso marito, Vernon. 
 
Pochi mesi dopo il matrimonio Silente aveva richiesto Snape come docente di pozioni e Lily come docente di incantesimi e cosi' erano tornati la' dove tutto era iniziato.  Gia' cosi' per Severus la vita appariva meravigliosa, ma quando, in una sera di fine ottobre Lily, la sua Lily, si sede' sul sofa' della loro casa, quella stessa casa sulla riva del lago di cui tanto avevano sognato da adolescenti, per comunicargli la novita' piu' grossa che il suo cuore di nato mezzosangue potesse sopportare, Severus fu visto saltare per la casa come un bambino la mattina di natale.
 
Rose Eilleen Snape era nata sul finire di Luglio. Aveva una cascata di ricci color rame  come sua madre e i neri occhi di Severus a fare da contorno. Suo fratello maggiore, Harry l'adorava.  Due anni piu' tardi erano arrivati i gemelli. Hannah Lilian  e James Tobias.  Con la loro nascita la famiglia Snape, sino ad allora sull'orlo dell'estinzione cosi' come il ramo magico dei Prince, si trovava a far concorrenza diretta ai Wesley quanto a numero di prole.   
 
Ed ora eccoli li. In procinto di vedere il loro primogenito intraprendere una carriera senza dubbio brillante.  Arrivarono ad Hogsmead che mancava poco all'ora di pranzo. Severus conduceva la truppa affiancato da Harry mentre Lils e le ragazze restavano nelle retrovie per godersi le vetrine e conversare con i conoscenti.  A parte qualche sporadica recrudescenza nessuno aveva piu' avuto notizie degli eventi accorsi negli anni precedenti e Severus aveva mascherato la cicatrice a forma di saetta con un incanto di sua invenzione che pareva funzionare egregiamente.
 
Dalle indagini di Albus pareva che nessun tipo di effetto collaterale, a parte lo squarcio sulla fronte, fosse rimasto nel giovane uomo, ma c'erano notti in cui ancora Sev si svegliava sudato e tremante al pensiero di una luce verde che abbagliava il suo mondo. Non sarebbe potuta durare ancora a lungo, lo sentiva nelle ossa.
 
"Buongiorno professor Snape"
"Salve Ollivander e' un piacere rivederla. "
" Sembra ieri che le ho venduto la sua prima...."
" Ed anche unica bacchetta.."
 
Tornare un uomo gioviale era stata una delle sue soddisfazioni maggiori. Senza la pessima influenza del padre, senza le preoccupazioni inutili di adolescente inquieto, infatti, Severus si era dimostrato un uomo gentile,arguto ed a tratti perfino divertente.  Harry sbirciava lo scambio di convenevoli da dietro il mantello del padre. Era un ragazzino timido, con quella stessa punta d'insicurezza che Severus aveva avuto alla sua eta'. Nascosto sotto agli strati pero', di questo ne era sicuro, c'erano la forza e la determinazione di sua madre.
 
" E qui abbiamo.. "
" Il maggiore dei miei figli.. Harry..."
" Il tempo scorre inesorabile per tutti... vieni avanti giovanotto..vediamo cosa ha in serbo la comunita' magica per un nuovo giovane Mago.."
 
Harry si avvicino' al bancone di legno consunto osservando con occhi curiosi quell'anziano dagli occhi un po spiritati che armeggiava con varie scatole e scatoloni estraendone bacchette. Ne provo' una e non accadde niente. Allora Ollivander gliene passo un'altra, presa dallo scaffale opposto al precedente: per poco la fiammata non ridusse Severus ad un uomo completamente calvo. -Non ci siamo- borbotto' il venditore.  Poi si fermo' , un piede a mezzo sulla scala a pioli, sembrava fosse stato colpito da una folgore.  Scese con un balzo che non ci si sarebbe attesi da un uomo della sua eta', si chino' sotto al bancone e ne estrasse una confezione di lucido cuoio nero. -Chissa' che..-  bofonchio' porgendo al giovane Snape la bacchetta contenuta all'interno.  Quando il ragazzo la afferro' una luce calda invase la stanza. -Per l'anima dannata di mille gorgosprizzi... un grande futuro l'attende signor Snape. Agrifoglio, 11 pollici... nucleo di piuma di fenice-
 
Severus impallidi. Ricordava la descrizione di quella bacchetta fin troppo bene.  E lo sguardo che Ollivander gli lancio' confermo' le sue paure peggiori. Suo figlio e Riddle condividevano una bacchetta gemella. Lily sarebbe impazzita! All'uomo occorse tutto il suo sangue freddo da spia per saldare il conto ed uscire dal negozio senza tremare come una ragazzina. Improvvisamente un ombra scura si addensava di nuovo sulle loro vite.  Libri e vestiario trascorsero senza che la mente impegnata in congetture dell'uomo se ne rendesse effettivamente conto. Solo il ciarlare delle ragazze impedi' alla sua aria cupa di rovinare un giorno di festa. La sola consolazione era sapere che quando Riddle fosse ricomparso sarebbe andato a caccia di lui e non della sua famiglia.
 
" Cosa?!"
" Calmati Lils e' soltanto una bacchetta..."
" Una bacchetta gemella di quella di Riddle ! Nelle mani di un ragazzino di undici anni ! Severus dio mio come fai a non capirlo! Lui sta' tornando!"
" Sapevamo che sarebbe tornato Lils..."
 
Nella penombra della loro camera da letto debitamente insonorizzata coi migliori incantesimi impenetrabili i coniugi Snape affrontavano l'inevitabile che tornava a bussare alle loro porte.
 
"Se non sapessi che viviamo tutti ad Hogwarts per nove mesi l'anno sarei atterrita al solo pensiero di cosa accadra'"
" Sai bene che non voglio che Albus tiri dentro i nostri figli nelle sue macchinazioni, la sua e' una folle rincorsa contro i suoi sensi di colpa. Ha creato lui un simile mostro..."
 
Snape aveva sempre avuto rancori repressi nei confronti del preside Silente.  Lo aveva visto operare per anni coi membri dell'ordine della fenice, perseguendo ogni volta scopi inconoscibili ai piu, quasi che cercasse un modo per rimediare a sbagli irrimediabili. I Longbotton erano stati i primi a rimetterci, torturati da quella pazza di Bellatrix Lestrange per la sola colpa di avere un figlio coetaneo di Harry.   Ed anche ora che era soltanto lui a portare il peso di una cicatrice incancellabile Silente si rifiutava di rivelare i suoi piani.
 
" .. Sev guardami.. detesto quando ti isoli..."
" Sono qui Lils... sono qui.. "
 
Estraniarsi,chiudersi nella sua mente erano cose che Severus faceva abitualmente quand'era una spia. Occludere la mente e rendersi illeggibile era la prima cosa. Aveva smesso di ricorrere alle sue infinite difese quando lui e Lily si erano sposati,ma la paura era una bestiaccia difficile. E con lei alcune delle vecchie abitudini stavano tornando.
 
" Tornera' a cercarci.... "
" Non permettero' a quel pazzo di toccare la mia famiglia... non.. non di nuovo... avete perso James e mi rendo conto che forse sarebbe stato tutto diverso se lui fosse stato qui..."
 
La carezza gentile di Lily lo costrinse ad alzare gli occhi per incontrare i suoi. Erano occhi innamorati. Certo. James era stato un buon marito, una persona capace di farla ridere, ma non c'era mai stato niente di paragonabile all'uragano di sentimenti che Severus le aveva regalato.
 
"James era andato comunque....ricordi?! Mi domandasti perche' non ci smaterializzammo semplicemente.... beh.. non credo che avremmo potuto senza correre il rischio di dividerci.. troppo distanti.... troppo rancorosi.. non sarebbe durata comunque.... e forse senza di te saremmo morti entrambi adesso.."
 
Snape rabbrividi'. Pensarlo lo annientava. E come se non bastasse adesso anche la sua stupida cicatrice camuffata aveva iniziato a formicolare.  Sorrise alla moglie, portando inconsciamente una mano alla cicatrice sulla tempia nel tentativo di dare sollievo al formicolio. Lily  lo osservo' preoccupata.  Albus aveva detto che probabilmente la cicatrice era solo un effetto mal riuscito dei loro incantesimi combinati, ma lei era quasi sicura che ci fosse dietro ben altro. Silente non era persona da lasciarsi sfuggire un mistero, o una bestia sacrificale... Sospiro'.
 
-Andiamo a dormire Sev...-
 
Lui le depose un tenero bacio sui capelli color del tramonto ed annui'. In effetti era davvero sfinito.  Qualcosa si addensava nell'aria e lui non sapeva come sarebe andata a finire. Severus detestava l'incertezza.
 
Nonostante le loro paure fu un estate all'insegna del divertimento. I ragazzi si abbronzavano sulle rive del lago e vagavano alla ricerca di rane e gorgosprizzi. Un paio di volte , ed entrambe di controvoglia, Severus si era visto costretto al sequestro della bacchetta di Harry ed ad una sonora lavata di capo. Non solo il ragazzo era ancora privo della sua traccia magica di sicurezza, ma utilizzava una bacchetta gemella di quella del Lord Oscuro, in una zona dove latitavano ancora alcuni mangiamorte.  Le ragazze parvero fiorire in quella loro ultima estate da bambine e James andava sceso a forza dalla sua firebolt nuova. Una giovane promessa del quiddich nella famiglia Snape..e chi l'avrebbe mai detto!.  Poi, sul finire di settembre, giunse inattesa e gioiosa la notizia che Lily attendeva un altro figlio.
 
" L'avresti mai detto Lils ?! Noi due... con cinque figli!"
" Veramente io ho sempre puntato sul sette... e in quel caso siamo indietro sulle consegne!"
".... tu.. tu immaginavi una cosa del genere ?! "
" oh...si... quello con la testa di legno che non capiva eri tu... "
" non ti saresti mai dichiarata vero?! "
" Non spetta alle ragazze perbene farlo..."
" ..avrei potuto perderti..."
" eppure siamo qua... ci sono cose che resistono per sempre "
"Gia'... per sempre "
 
Partirono per Hogwarts puntuali dal binario 9 e 3/4 con bambini, gufi, bagagli e quant'altro al seguito. Una breve corsa contro l'emozione ed erano la', sulla piu' famosa banchina della stazione di King's Kross, affollata di gente, famiglie e bagagli come ad ogni inizio di anno scolastico. Si erano ripromessi di rimanere una famiglia nonostante tutto e tutti. Nemmeno il loro ruolo di insegnanti l'avrebbe impedito. Lily era una professoressa di incantesimi bellissima col suo pancino appena visibile e quell'aria sbarazzina. Avrebbe potuto essere tranquillamente una delle studentesse. 
 
Erano arrivati con l'anticipo necessario a sistemare i loro bagagli in una delle carrozze riservate ai docenti ed ora sostavano assieme ad Harry come qualsiasi altro nucleo familiare. Il ragazzo era nervoso. Severus si ricordava della sua prima volta verso Hogwarts: un sacco di aspettative e ben poca coscenza di se. Sarebbe potuto essere un disastro.
 
"Papa...e se... e se il cappello mi smista in qualche casa minore? Che ne so.. tassorosso?!"
 
Severus si chino' per scrutare gli occhi verdi del figlio: gli occhi della sua Lily e sorrise con fare rassicurante.
 
" Harry, figliolo... qualsiasi casa rendera' me e tua madre orgogliosi.... ma.. voglio svelarti un segreto... il cappello tiene conto dei tuoi suggerimenti... io glielo ho impedito, ma lui avrebbe voluto smistarmi in grifondoro... senti cosa ha da dire e poi decidi..noi ci saremo comunque... siamo in numero sufficiente da poter colonizzare l'intera Hogwarts!"
 
Padre e figlio scoppiarono a ridere dandosi pacche sulle spalle con fare complice.  

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Capitolo 7
*** Rosa D'oro ***


Padre e figlio scoppiarono a ridere dandosi pacche sulle spalle con fare complice.  Il ragazzo parve tranquillizzato e prese a girovagare nei dintorni assieme al fratello ed alle sorelle. Lily li osservava con attenzione, come una chioccia che conta i suoi pulcini. Severus le si affiancò , poggiandole un braccio sulla spalla e tenendosela stretta. I loro ragazzi si mischiavano con una folla di ragazzi e ragazze dai capelli color carota.
 
" Guarda Lils..ci sono Arthur e Molly.."
" Ed anche loro hanno messo su una discreta tribù...."
" Te lo avevo detto io che avremmo avuto concorrenza qui..."
 
Lily rise avvicinandosi al folto gruppo di ragazzi e salutando Molly con un sorriso.  Era da molto tempo che lei e Severus non partecipavano attivamente alle attività dell'ordine.
 
"Heyla' Snape buona giornata!"
"Salve a lei Arthur..come procede giù al ministero ?!"
"Oh.. ci sono sempre un sacco di cose interessanti da esaminare... "
" Vedo che hai conosciuto già la mia piccola truppa pestifera... "
" Hai delle ragazze deliziose Severus..e una giovane promessa del quiddich! E..beh... sai anche tu il resto no ?!"
 
Severus sorrise, tornando per un attimo il ragazzo schivo dei tempi della scuola. Aveva ribrezzo per la popolarità e si era impegnato per fare in modo che la sua cicatrice non diventasse argomento di gossip nei bar dei maghi di tutta Europa. Ovviamente non ci era riuscito con i membri dell'ordine.
 
"Lily loro sono.. dunque... Bill, Charlie, Percy, i gemelli Fred e George, Ronald e lei e' Ginny"
 
Molly Weasley declamava i nomi dei figli poggiando loro una mano sul capo, quasi ad assicurarsi che fossero ancora nei dintorni. Severus prese mentalmente atto del loro numero. Sette. Pareva quasi una congiura. Un sorriso sarcastico non riuscì a non farsi largo sul volto del professore.  Sua moglie lo aveva notato. Lily aveva scritto in faccia che erano indietro sulle consegne. Ridacchiarono suscitando gli sguardi perplessi dei loro amici.
 
Ad un tratto qualcosa attirò lo sguardo sempre vigile di Snape. Una ragazza con un enorme gatto rosso sulla cima di una enorme pila di bagagli. Pareva intrappolata nel mezzo di tre ragazzini, due dei quali sicuramente obesi. Con quattro falcate l'uomo si fece alle spalle del gruppo; alla testa dei due grassoni c'era un ragazzino dai capelli biondo platino e dall'aria superba.
 
" Lurida Mezzosangue non ti devi permettere di passare.."
 
Un piccolo tic all'occhio sinistro e la mascella che si serra più del dovuto. Severus aveva riconosciuto quell'ignobile terzetto ed era scattato in avanti,afferrandoli tutti e tre in un colpo unico, facendo schioccare il mantello.
 
" Malfoy..Avery e Mulciber senza dubbio ... " - ringhio sollevandoli verso l'alto,attirando l'attenzione di tutti i genitori a portata d'orecchio. Se c'era una cosa che gli anni trascorsi gli avevano insegnato era portare rispetto ai nati babbani ed ai mezzimaghi. Il mantello nero che Severus era solito portare schioccò come una frusta.  La voce normalmente pacata si era fatta gelida come la morte.  Lily si limitò ad esercitare una lieve pressione sul suo braccio. Harry stava già porgendo una mano alla spaventatissima ragazza presa di mira dai tre.
 
" ...non siamo ancora ad Hogwarts...ed io non ho alcun potere di insegnante su di voi... ma sarà mia premura far si che voi tre non dimentichiate mai cosa vuol dire rispetto. Vi tengo d'occhio signori... COSTANTEMENTE!"
 
Concluse la frase lasciandoli cadere con un tonfo sonoro. L'unico col coraggio di fronteggiare il suo sguardo fu il giovane Malfoy che osò addirittura borbottare un " ..mio padre ne verrà informato. " E suo padre era stato il primo dei giovani servi di Voldemort, quando il nonno del ragazzo era la seconda bacchetta oscura dei mangiamorte.  Certe famiglie erano una vera disgrazia.
 
Lasciò che il trio disgraziato se ne andasse con la coda tra le gambe, per appurarsi che la giovane studentessa stesse bene.
 
"  Tutto apposto miss..?"
" Granger..e si..grazie signore... immaginavo che avrei avuto a che fare con simili tipi, ho letto su storia di Hogwarts che... "
 
Ronald, Harry,  James e lo stesso Severus  rotearono gli occhi al cielo. Quella streghetta era un insopportabile so tutto io ! Il fischio improvviso della locomotrice richiamò tutti loro al dovere. Sarebbero stati in marcia tra poco e non era più tempo di convenevoli. 
 
" Harry figliolo... noi andiamo coi tuoi fratelli nello scompartimento... "
"..si papà lo so... andrà bene vero?"
" Sempre. "
 
Lily abbracciò un ultima volta il maggiore dei suoi figli e si soffermò a salutare i Weasley prima di salire a bordo coi ragazzi. Severus era dietro di loro quando vide arrivare, trafelato e sottosopra quello che quasi sicuramente era Neville Longbotton. Scosse il capo. Sarebbe stato un ciclo di studi complicato.
 
Per fortuna il viaggio si dimostrò privo di grossi scossoni. Severus era passato solo una volta per il corridoio dove Harry aveva trovato posto, e lo aveva trovato intento a chiacchierare con la signorina Granger, Ronald Weasley , Longbotton ed un altro paio di ragazze e ragazzi, compresa Luna Lovegood.  Il professore si trovò a sghignazzare sommessamente senza un perché.  Forse era perché neppure lui a dieci anni era stato capace di infilarsi in un gruppo talmente complicato.
 
Arrivarono in vista del villaggio di Hogsmeade al tramonto e furono impegnati a sorvegliare i ragazzi più grandi ed i trasporti con i Thestral fino quasi all'ora di cena. Ci fu solo il tempo di affidare i gemelli e James al loro elfo domestico, ci credereste?! Severus Snape con un elfo domestico, un elfo liberato per giunta, affinché li scortasse al sicuro nella torre verde un alloggio speciale che Silente aveva fatto realizzare esclusivamente per le famiglie dei docenti, sito nel mezzo tra la torre Grifondoro e i sotterranei. 
 
Harry invece era stato accompagnato al castello a mezzo navale, assieme agli altri ragazzi del primo anno, ed era ancora affascinato dal brillare delle lanterne sulle increspature dell'acqua. Semplicemente magnifico. Certo.. uno dei suoi nuovi amici, Neville, era finito a mollo prima ancora di entrare ed  il custode delle chiavi, un mezzo gigante di nome Hagrid, aveva dovuto riprenderlo prima che le sirene se lo tenessero.
 
Adesso attendevano tutti in trepidazione lungo l'immenso scalone che conduceva alla sala grande. Li accompagnavano altri due membri del corpo docente, la signora McGrannit, la vicepreside e professoressa di trasfigurazione, ed il professore di storia della magia, il nome proprio gli risultava difficile da ricordare.  C'era anche quel ragazzo biondo della stazione, Malfoy, che continuava a fare il gradasso sia con Neville che con Hermione. Harry aveva la tentazione fortissima di prenderlo a pugni, ma resisté: finalmente lo smistamento sarebbe arrivato.
Furono fatti entrare attraverso un enorme portone a doppia anta di legno massiccio, ordinati in fila casuale per due. Distrattamente Harry osservò i tavoli delle quattro case: agli estremi opposti stavano Serpeverde, sulla sinistra, e Grifondoro, sulla destra. A dividere i contendenti c'erano i casati di Tassorosso e Corvonero.  In fondo alla sala era disposto, leggermente rialzato rispetto agli altri tavoli, quello riservato al corpo docente. I rossi capelli di sua madre rilucevano alla luce delle candele. Li affianco suo padre ridacchiava, ne era sicuro.
Uno sgabello di legno fu posto al centro della sala, esattamente a mezzo tra tutti i tavoli, sul primo gradino che conduceva al corpo docente. Minerva McGrannit estrasse il vecchio cappello parlante che proferì un discorso che il giovane Harry nemmeno ricordava. In ordine alfabetico fu chiamata la prima ragazza : " Abbott Mary!" . Una ragazzina bionda avanzò per vedersi poggiare sul capo il cappello che dopo qualche istante strillò " Tassorosso!" L'applauso della sua nuova casata l'accolse. 
L’elenco scorreva a rilento. Per alcuni il cappello sembrava metterci un eternità a decidere.  “Granger Hermione!” Harry si scosse. Era curioso di sapere dove la ragazza sarebbe finita.  Nemmeno si era poggiato che il cappello gridò fiero : “Grifondoro!” ed Harry applaudì in fondo Hermione era adatta ai giallo-oro.  Poco dopo fu il turno di un’altra sua nuova conoscenza : Luna Lovegood. Anche per lei la decisione fu presa in fretta; sarebbe stata una Corvonero.
Un altro paio di nomi e fu la volta di Draco Malfoy. Harry  rabbrividì; quel viscido non avrebbe meritato nemmeno l’ammissione per come si era comportato. Perfino il cappello parve volersene disfare, limitandosi a proferire un laconico : “Serpeverde”.  Subito dopo fu il turno del giovane Neville ed anche per lui il cappello scelse la casata di Godric, suscitando una marea di applausi. 
“ Frederick Snape “ , che poi era il suo nome. Harry sospirò, spesso si dimenticava della sua storia. Sforzandosi di essere il figlio che tutti i genitori si meritano il ragazzo si avvicinò allo sgabello di legno a testa alta e con passo fermo.  Si sedé e la professoressa poggiò il cappello sulla sua testa.
“.. oh..cos’abbiamo qui..un giovane mago davvero particolare…mmmh..vedo del coraggio e una grande astuzia. Forse staresti bene… ma aspetta! C’è anche intelligenza qui.. e una sottile ironia…chissà che tu non stia meglio..” 
“ Non voglio deludere nessuno cappello.. scegli al meglio perfavore…”
“ Rosa d’oro!”
Un eco di ooh… stupiti si levò dall’intera sala. Perfino il preside silente si alzò in piedi all’uscita del cappello parlante.; preceduto soltanto da Severus e Lily che osservavano l’oggetto incantato con uno sguardo stupito. 

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Capitolo 8
*** Runaway ***


" Albus se questo e' un altro dei tuoi trucchi da prestigiatore io... "
" Calmati Sev... "
" Papà ma che cosa ?!"
Le voci del professore di pozioni , di Lily e dello stesso Harry si sovrapposero in un frastuono incomprensibile. L'intera sala era allibita ed in silenzio. Nessuno di loro aveva mai sentito parlare di una quinta casata. A dire il vero l'intera storia era finita nell'oblio del tempo dopo che l'ultimo studente appartenutovi aveva lasciato la terra dei vivi. Perche' diamine il cappello parlante avesse optato una simile scelta restava un mistero, ma essendovi uno studente di Rosa d'oro, la magia della scuola provvide a fornirlo di una apposita tavolata , posta al centro esatto della sala , di gonfaloni dorati con una rosa nera in campo argento e del dormitorio apposito, posto sotto la torre di grifondoro ed annesso ai sotterranei per mezzo di appositi tunnel e scale.  Mancava un capocasata, ma a quello si sarebbe potuto provvedere l'indomani mattina. 
' Se sarete così generosi da riprendere tutti i vostri posti e fare silenzio vi narrerò delle vicende che  volete sapere con così nobile veemenza; anche lei signor Snape.. prenda pure posto perché e' un onore averla tra noi. "
Il preside Silente riuscì in tal modo a portare l'ordine nel caos. Harry sedé in solitaria al suo nuovo enorme tavolo, privato degli applausi dei compagni ed isolato come nessuno si era mai sentito ad Hogwarts, forse neppure suo padre: tuttavia lui aveva una famiglia alle spalle, una famiglia da cui sarebbe stato sostenuto e protetto. Nel battere di un ciglio,infatti, il ragazzo si trovò a scrutare due occhi simili a quelli del padre circondati da una cascata di ricci bordeaux.
" A quanto pare fratellino trovi sempre il modo di fare entrate extralusso eh... "
" Rose! Hannah! James! Ma cosa... "
" La vicepreside McGrannit ci ha concesso il permesso di farti compagnia e sentire la storia... non e' giusto sedere da soli al primo anno. "
Harry avrebbe ringraziato la signora McGrannit fino allo sfinimento per quella piccola concessione.  Sgranocchiando grissini coi suoi fratelli, ai quali ben presto si aggiunsero i suoi nuovi amici : Hermione, Luna,Neville e perfino Ronald, che era stato smistato come tutti i suoi fratelli tra i grifondoro. Non sarebbe stato un totale disastro dopotutto.
La cena si concluse in fretta, erano tutti troppo impazienti di sentire il racconto del preside. Silente si alzò sistemò sul naso gli occhiali a forma di mezzaluna ed iniziò a narrare.
" Quando Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso, Cosetta Corvonero e Salazaar Serpeverde fondarono questa scuola accesero molto più di una semplice rivalità tra casati. Nessuno ricorda, infatti, che Salazaar aveva una sorella gemella; ella si chiamava Nimue ed era tanto bella che nessuno resisteva al suo charme.  Anche Godric Grifondoro fu colpito dall'eterea bellezza della donna e fu in suo onore che decise, di nascosto dai suoi tre compari, di fondare una quinta casata di studenti, Rosa d'oro appunto.  I membri di cotal casato sarebbero stati giovani maghi e giovani streghe dal passato tormentato, dalla grande intelligenza e dall'estrema generosità. Anche la giovane Nimue amava Godric, seppure i due si incontrassero solo di nascosto e dal loro amore nacque una figlia, che visse nascosta e praticamente segreta all'intera comunità dei maghi. Si dice che fu per lei e per la donna da lui amata che Godric fondò il villaggio che oggi porta il suo nome, il villaggio tristemente noto per le vicende di dieci anni fa.  Purtroppo per Godric Salazaar scoprì il suo interesse per la sorella e s'infurio' cacciandolo malamente.  Non seppe mai che un erede legittimo di ambedue le stirpi fosse venuto al mondo e non ne fu mai informato. I rapporti tra i fondatori si guastarono, irrimediabilmente rovinati dalla lite tra i due personaggi maggiori. Il resto lo fecero il tempo ed il decadimento e dopo cent'anni non restavano ormai ché pochissimi soggetti in grado di appartenere al casato della nobile dama Serpeverde.  Come se non bastasse la donna, sopraffatta dalla tirannia del fratello era stata braccata come un animale fin quando venne rintracciata e rinchiusa in un eremo e la sua storia divenne uno sbiadito ricordo. Niente mai fu reso noto della giovane figlia della dama e nessuno sa' se cotale stirpe sia perdurata... "
Gli studenti pendevano letteralmente dalle labbra dell'anziano mago e sarebbero rimasti incantati in quel modo sino al mattino se l'improvviso spalancarsi del portone non li avesse ricondotti al mondo reale. Un uomo basso e smunto con un logoro tubante in capo si stava avvicinando al bancone degli insegnanti.
" Preside mi scuso enormemente per il mio ritardo.. io..."
" si sieda professor Quirrel... e bando ai convenevoli. "
 
L'uomo occupò il posto libero al fondo del tavolo, proprio affianco di Severus che improvvisamente si accasciò sul tavolo. Qualcosa non andava come avrebbe dovuto... la cicatrice pareva volergli aprire la testa a metà come un melone.  Lily fu subito al suo fianco, preoccupata da quell'improvviso mancamento.  Lo stesso preside si premurò di controllare che il suo più giovane pupillo stesse bene. Per fortuna Severus manteneva la sua cicatrice occultata dall'incanto; se l'istinto non lo tradiva i problemi erano solo al principio. Fu rapidamente deciso che il quinto capocasa fosse nominato nella persona della signora Sprite e poi tutti gli studenti furono spediti a letto, anche un recalcitrante Harry ancora troppo preoccupato che il suo invincibile genitore fosse in serio pericolo.  Al ragazzo fu concesso unicamente di poter avere i suoi amici con se, per quella notte, a patto che l'accesso al suo particolarissimo dormitorio non fosse divulgato a chiunque.
" Miseriaccia Harry! Avresti mai detto che esisteva una gemella di Salazaar?!"
" Non ne parla nemmeno Storia di Hogwarts...vi rendete conto ?!"
" Il primo studente dopo millenni.. devi essere un tipo davvero particolare...."
" Oh andiamo ..piantatela! Io sono solo Harry! Se si sono dimenticati di scrivere una cosa.. o se non ci sono studenti della mia casa da millenni non vuol dire che io sia chissà chi !"
Il ragazzo non aveva intenzione di essere sgarbato, ne' tantomeno di gridare contro i suoi nuovi amici, ma proprio come il padre non credeva di essere una persona così tanto speciale, solo uno che fa del suo meglio ed odiava la popolarità.
" Scusate Ragazzi non volevo gridare..sono meravigliato quanto voi..e stanco.."
Inaspettatamente tutto il gruppetto parve comprendere le sue ragioni, annuendo. Dopotutto quella prima serata aveva regalato sufficienti emozioni a tutti.  Ormai erano giunti alle scale che conducevano, salendole, ai dormitori grifondoro ma loro le avrebbero discese, seguendo il naturale movimento della magia che le animava, fino a raggiungere il seminterrato rosa d'oro.  Non fu un impresa semplice. -Alle scale piace cambiare- aveva sempre detto sua madre, eh dannazione aveva proprio ragione !
Si trovarono infine davanti ad un elegante porta dorata che s'affacciava su un corridoio con i gonfaloni del casato in fondo al quale un enorme quadro con la cornice di broccato attendeva,mascherando l'ingresso al dormitorio.  Una donna dai neri capelli ricci e dall'aspetto elegante, con profondi occhi color ametista attendeva che i ragazzi proferissero la corretta parola d'ingresso. Il suo nome era Lady Chat, disse.
" Ventotempesta"
Disse Harry ancora ammaliato dalla bellezza della signora del quadro. Gli riportava alla mente come i frammenti di un ricordo lontano nel tempo.  La donna gli sorrise, scostandosi per lasciarlo passare assieme alla sua piccola ciurma.
" Ben arrivato ragazzo... era troppo tempo che nessuno giungeva fin qui... e complimenti per la squadra"
Detto questo la donna si dileguò. All'interno i ragazzi trovarono un elegante salotto in stile barocco, nei colori tipici dell’;oro e del nero. Vetrate intarsiate lasciavano passare la luce proveniente dal giardino della scuola e dal lago. Un enorme camino ardeva rendendo l'ambiente caldo ed accogliente.
" Wow! Mica male ! "
E decisamente non era male per niente. Sulla sinistra, proprio sotto ad una enorme vetrata intarsiata a soffitto dalla quale si intravedeva il profilo della torre di grifondoro, si aprivano a ventaglio quattro scale di legno lucido, forse frassino. Conducevano agli alloggi maschili e femminili , alla camera del capocasa ed ai bagni. Semplicemente magnifico.
“ Io propongo di esplorare con calma.. sono esausto…vado a dormire !”
“Agli ordini signor Snape!”
Risero i ragazzi tutti in coro. In effetti gli sbadigli si spargevano contagiando tutti con sempre maggiore facilità fin quando non si furono sistemati ognuno nei propri letti.  
Harry si destò al mattino con due enormi occhi color smeraldo che lo fissavano. Non era Hannah e non era sua mamma.   Sobbalzò.
“ Buongiorno signora McGrannitt”
“ Salve signor Snape “
“ A cosa devo questa visita?!”
“ Principalmente alla curiosità. L’ultimo studente appartenente al suo casato risale all’anno in cui io entrai ad Hogwarts per il mio primo anno… la ragazza si chiamava Elizabeth”
Harry sarebbe volentieri rimasto a sentire quel che la professoressa McGrannitt aveva da raccontare in proposito, ma era maledettamente tardi e lui aveva la sua prima lezione proprio con suo padre. Se fosse arrivato in ritardo probabilmente sarebbe stato il test ideale per qualche pozione aumenta foruncoli. Borbottando scuse frustrate all’indirizzo della capocasa di Grifondoro il ragazzo si precipitò a vestirsi, e di li in sala grande per arraffare un qualcosa da colazione. Perché mai i suoi compagni erano già tutti in piedi e non lo avevano svegliato?!
Giunse nell’aula dei sotterranei trafelato, accaldato e sottosopra.
“ Bene…anche oggi abbiamo la nostra piccola celebrità..”
Conosceva di fama il tono che suo padre era solito adottare con gli studenti. Incuteva un reverenziale timore. Il ragazzo si trovò ad appiattire le orecchie come un cucciolo. Lo sapeva che sarebbe finita cosi!.
“ Si sieda laggiù, affianco a Longbotton e come i suoi compagni prenda carta e penna. Sappiamo tutti quanti chi siamo, ma qui dentro non si fanno favoritismi.. in fretta che il tempo è tiranno!”
In fretta Harry si sedé laddove suo padre aveva indicato, cercando di nascondere l’espressione tirata che gli era comparsa sul viso.  L’unica traccia rimasta del genitore amorevole che solitamente l’uomo era  la si poteva cogliere nel barlume divertito dell’espressione. 

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Capitolo 9
*** Una nuova profezia ***


Quello che il piccolo Harry non poteva sapere era ciò che era accaduto la sera precedente, subito dopo la ritirata degli studenti per la notte.
 
 

 
-LA SERA PRECEDENTE-
 
Severus sbatte' la porta alle sue spalle.  Ci erano volute ore per calmarsi, e una dura camminata nella foresta proibita.  L'intero castello dormiva da un pezzo, perfino i suoi figli erano crollati. Lily stava mettendo a letto il giovane James proprio quando lui si decise a rientrare.
I verdi occhi della moglie lo scrutavano alla ricerca di una scintilla del vecchio Severus, ma ogni cosa in lui non era mutata, il tutto era solo divenuto più consapevole dei rischi e del pericolo imminente. Sospirò.
" Sei tornato..."
" Temevi il contrario?!"
" Non penso che saresti corso a buttarti in ginocchio dai Malfoy o dai Mulciber, se è questa la tua insinuazione..."
" Non insinuo niente Lils... è solo..."
" Cosa ?!"
" Lui sta' tornando... "
Non riusciva a mentirle per un secondo di più.  Con un gesto brusco sollevò la manica sull'avambraccio sinistro.  Il nero marchio dell'infamia era poco più di un ombra contro la pelle pallida di Severus, ma era netto e delineato.  Lily rabbrividì.
" Tu non... non puoi Sev!"
" Verrà a cercarci! Sono un maledetto mangiamorte traditore sposato con una... "
Deglutì. Non lo avrebbe ripetuto. Lo aveva giurato il giorno delle loro nozze e sarebbe rimasto fedele al giuramento a qualsiasi prezzo. E comunque la sua Lils aveva già inteso il senso delle sue parole.  Non sembrava ferita dai cupi pensieri che avvolgevano la mente del marito, anzi, era molto più preoccupata che il lato scriteriato del giovane docente di pozioni lo conducesse in qualche gigantesco disastro.
" A costo di legarti con la più potente fattura che io conosca, Severus Snape tu non andrai ad infilarti dritto nella tana del lupo! Non te lo consento! "
Se fosse rimasta sposata con Potter avrebbe finito coll'essere un Auror. Aveva la tempra ed il piglio che Malocchio Mody non si lascia mai sfuggire in un mago.  Severus fu costretto ad arretrare di fronte all'irruenza della moglie, finendo seduto di colpo sulla sedia del loro soggiorno.
"Vedi di darti una regolata, supereroe."
Gli soffiò prima di girare sui tacchi ed allontanarsi, lasciandolo solo coi suoi pensieri.  Severus sapeva che la moglie aveva ragione, non potevano permettersi di venire divisi dalle necessità di una nuova guerra alle porte. Anche perchè, se l'istinto non lo tradiva, quasi sicuramente il preside Silente aveva informazioni che non aveva condiviso e che sarebbero uscite solo quando all'uomo forse parso comodo.
Non era riuscito a coricarsi prima dell'alba e anche allora uno strano incubo aveva tormentato le sue stanche meningi. Lily aveva dato alla luce due splendidi gemelli, di nuovo un maschio ed una femmina. Voldemort però aveva trovato il luogo dove lui li aveva nascosti... Si era svegliato in ritardo e coperto di sudore.  Sarebbe rimasto più che volentieri a dormire, se non fosse stato per la sua prima lezione dinnanzi al figlio.
 
C'era un tacito accordo tra lui ed Harry, sarebbero stati padre e figlio per l'intero ciclo di studi, eccezion fatta per le lezioni di pozioni. Severus era il capocasata di serpeverde e se si fosse dimostrato debole i suoi studenti avrebbero fatto di lui un boccone e conseguentemente sarebbe stato un bersaglio per i loro padri, quasi tutti ex mangiamorte. 
Fu anche per questo motivo che Severus si vide costretto ad infliggere una bruciante umiliazione al figlio maggiore, in quel loro primo giorno da insegnante ed alunno, ed ancora se ne pentiva. 
-Suvvia Severus... non farti troppo il sangue amaro... -
La voce di Albus che entrava, come sempre senza permesso, nel suo ufficio lo distrasse dai foschi pensieri.  Come se non bastasse la cicatrice prudeva in maniera incessante, ed era impossibile per lui anche solo pensare di stare nella stessa stanza quando il corpo insegnante era al completo.
-Che cosa ti occorre Albus?!-
- Non posso essere qui solo per una visita?!-
- Oh si...puoi. Ma in quel caso le falci di Spinner’s possono pensare di accedere alla serie cadetta del campionato di quiddich-
Ed infatti le intenzioni del preside non erano quelle di un cortese amico. Albus aveva ricevuto una serie di lamentele dai genitori degli alunni. Nessuno dei nobili blasonati capiva come fosse possibile che un casato reietto ed estinto fosse tornato a rivivere per l'arrivo di un, testuali parole, -banale figlio di due mezzosangue-. Severus avrebbe volentieri dimostrato loro quali erano le vere qualità del mezzosangue e dove esercitare un discreto autocontrollo per non prendersela con Albus che innocentemente alimentava il conflitto per poter nascondere a tutti i suoi piani.
- Sai che non mi curo granché` dei mugugni dei nobili Albus-
- E tu sai che quelli stessi genitori sono stati quasi tutti servi di Riddle e che non rialzerebbero la cresta se non temessero per il loro padrone...-
Un brivido improvviso scosse le membra del pozionista. Sembrava quasi che…che Silente fosse contento del ritorno di Voldemort.
-Quindi come intende procedere, preside ?! –
Silente girava attorno alla scrivania allisciando le punte della barba. Niente di buono. Quando si fermò Severus era pronto a sentirsi dire che era licenziato. Ma non accadde.
  • Opteremo per una soluzione creativa. Decisamente. –
  • E quale sarebbe ?! –
  • Oh. Lo vedrai Severus... Lo vedrai... –
 
E come al solito non vi fu modo di scucire null’altro a quel vecchio scarpone di Silente. Severus lo vide lasciare il suo studio fischiettando e avrebbe tanto desiderato affatturarlo ben bene. Per quell’uomo lui e tutta la sua famiglia erano null’altro che carne da macello. Doveva studiare qualcosa... né andava di troppe cose.  
Si alzò, uscendo dalla stanza con passo deciso. Aveva bisogno di riflettere e dell’aria aperta. Raggiunse il cortile che, come al solito, era ricolmo di studenti nullafacenti tra una lezione e l’altra. Parevano osservarlo con aria diversa dal solito. Probabilmente era opera della nuova popolarità di Harry. 
-Buongiorno Sibilla...-
- Salve Sev…-
La docente di divinazione non ebbe tempo di terminare il suo saluto. Qualcosa le velò lo sguardo e prese a tremare. Irrigidita lo squadrava con occhi velati e quando riprese a parlare perfino la voce era diversa:
 
Nati da coloro che sei volte hanno sfidato l’oscuro,
Nati in una notte di luna rossa...
Due sono i figli dell’uomo marchiato,
Due anime antiche che la leggenda ha dimenticato,
Giovani eredi di una buona novella,
L’amore tra Godric e della di Salazaar sorella.
In due cuori legati da un uguale destino,
Del mondo magico si decide il cammino.
Ardue prove e cocenti rancori
Decideranno la sorte dei due nobil signori.
Il casato perduto ritornerà
E l’Oscuro signore alfine cadrà.
 
Severus sudava freddo. Quella dannata svitata non era un inutilità magica come tutti credevano! Lui sapeva bene che alcune profezie si avveravano, si avveravano sempre. Si scostò tremante dalla professoressa che, ripresasi, lo guardava stranita.
 
  • Ho forse detto qualcosa? –
Borbottò allontanandosi in una folla impietrita. Il professore minacciò di confinarli tutti fuori da Hogsmeade per i seguenti tre secoli se avessero parlato, ma c’erano alunni la cui fedeltà non andava certo alla causa del ministero. Era un uomo rovinato… rovinato ed in pena. 

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Capitolo 10
*** Aveline De Ridlestrange ***


Il problema successivo giunse coi suoi rossi capelli all’angolo del corridoio successivo. Lilian Evans in Snape, col suo pancione prominente ed il suo sorriso assassino. Vide il marito e alzò una mano per salutarlo gioviale, Severus sbuffò appena.

-Sai..avremo dei gemelli-

Dissero in coro per poi guardarsi sempre più reciprocamente allibiti.  

-Lo sai?!-

Ripeterono in un buffo coretto tragicomico. Severus riuscì ad afferrare la moglie. –Calmati Lils..-  Lei gli scoccò un occhiataccia. Pessima strategia! Tanto valeva vuotare il sacco una volta per tutte. Delicatamente l’uomo accompagnò la moglie a sedersi su uno dei muriccioli esterni delle ampie vetrate.
-Calmati…lo so perché Sibilla me lo ha detto. –
- Sibilla?! Quella Sibilla Severus?!-
In breve l’uomo la mise al corrente degli ultimi accadimenti. Compresa la nuova profezia emessa sui loro figli ancora non nati. Come se la storia di Harry non fosse sufficiente.  Sospirò, scostando un ciuffo ribelle di capelli neri dal punto in cui giaceva la cicatrice celata.  Vuotare il sacco lo aveva fatto sentire più leggero, ma restava l’ansia, come un groppo depositato sotto lo stomaco. Non intendeva perdere nessuno in quella che si prospettava come una nuova guerra magica.
  • Dobbiamo scoprire qualcosa su questa sorella di Salazaar –
  •  Se vuoi posso provare a torturare Albus...magari si dimentica e ci scuce i dettagli...-
La risata cristallina di Lilian provvide a risollevare del tutto l’umore grigio di Severus. Se c’era qualcosa capace di sciogliere le tensioni quello era vederla ridere. Ogni volta che gli sorrideva s’innamorava di nuovo di lei.

-Non sapevo fossi un uomo di spirito, signor Snape-

- Solo perché non mi hai visto nel mio periodo sperimentale come distillatore di alcolici di contrabbando. –

La verità era che non era mai stato una persona d’umore. Al massimo era una persona sarcastica, e senza di lei sarebbe diventato una persona acida e decisamente poco incline alla risata, ma era stato fortunato.
  • E comunque è più facile che le falci di Spinner’s end si candidino a vincere la coppa del mondo di quiddich che Silente ci riferisca qualche informazione essenziale. –
  • Quiddich? Hai davvero detto quiddich Snivell...ehm. Severus? -
Sirius Black. La parlata era inconfondibile. Ed anche il pessimo vizio di fare battute. Si credeva interessante.  O più semplicemente era convinto che fosse il solo modo per non perdere del tutto quel suo charme da mago purosangue.  Severus roteò gli occhi nel vederlo. Certo, era il padrino di suo figlio e dopo i tragici eventi erano anche diventati quantomeno amici, ma certe battute non riusciva ancora a mandarle giù, né ci sarebbe mai riuscito.
  • Che ci fai in giro senza guinzaglio Felpato? –
  • Oh beh… mi hanno detto che il mio figlioccio ha fatto un entrata da gran star al suo smistamento, ero curioso di vedere cosa fosse stato capace di inventarsi. –
  • Eravamo tutti curiosi e preoccupati assieme … -
Dietro di lui spuntava il viso pallido e perennemente in tensione di Remus J. Lupin, Licantropo e compagno di Sirius, una di quelle coppie così male assortite da crederle impossibili, ma comunque reali.  Con lui i rapporti erano molto più semplici che con Black, in fondo, una volta scoperto cosa nascondesse e quale sofferenza, a Severus non era riuscito di mantenersi in collera con lui.
  • Vedo Rem, vedo… -
  • Ed io vedo, Sinvvy, che non riesci a tenerti lontano dalle brache di Lilian per più di due secondi, e quando lo fai c’è sempre qualche nuovo disastro incombente.
  • Oh. Piantatela! Siete i soliti ragazzini. Abbiamo problemi più seri direi, che battibeccare come coppiette gelose. !! –
Il tono da professoressa di Lils aveva il medesimo effetto di quello della McGrannit. Tutto il gruppo rabbrividì e si accomodò in religioso silenzio.  In breve fu deciso che era tempo di rispolverare le abitudini della prima guerra magica, prima che al preside venissero le fregole di guidare tutti loro come marionette, avrebbero rimesso in pedi l’ordine della fenice per il bene di tutti.
  • A costo di chiuderti sotto incanto fidelius non farai niente di pericoloso, Evans, fin quando i gemelli, mia dea avrò altri due gemelli, non oso pensare al disastro, non saranno nati chiaro!?-
  • Senti sfregiato…-
Qualcosa bloccò sul nascere la tirata di Sirius sull’eccessivo senso di protezione di Severus nei confronti della moglie. Dal fondo del corridoio stavano infatti arrivando alcuni studenti del primo anno e tra di loro, nei colori dorati della sua casa, c’era Harry, dietro di lui i fratelli, e tutti loro erano impegnati a parlare con… l’insegnante di pozioni era sbalordito! suo figlio stava ridendo e scherzando con una ragazza della sua casata il cui aspetto gli ricordava qualcosa, ma non riusciva ad identificare bene che cosa.

“Hey Harry!!”

“Zio Sir! Remus! Cosa ci fate qui?!”

La truppa degli Snape corse in contro ai due nuovi arrivati, seguita dai giovani grifondoro conosciuti allo smistamento, lasciando indietro la giovane serpeverde che li osservava apparentemente intimidita.   Aveva capelli ricci neri come ali di corvo ed eternamente in disordine e due occhi color ghiaccio dall’aria implacabile. Si chiamava Aveline, se Severus non ricordava male.  Aveline De Ridlextrange.  Un brivido gli scorse lungo la spina dorsale mentre lo sguardo si incrociava con quello di lei ed un pizzico, come una bucatura profonda, si sollevò dalla cicatrice. Fece fatica a trattenersi dal portarvi una mano. L'istinto suggeriva che non fosse prudente con la giovane lì. 

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Capitolo 11
*** Aveline de Ridlextrange - Pt. 2 ***


Aveline De Ridlextrange.  Un brivido gli scorse lungo la spina dorsale mentre lo sguardo si incrociava con quello di lei ed un pizzico, come una bucatura profonda, si sollevò dalla cicatrice. Fece fatica a trattenersi dal portarvi una mano. L'istinto suggeriva che non fosse prudente con la giovane lì. 
  • Quella ragazza mi ricorda qualcuno… -
  • Tua cugina Sir-
Era il sussurro di Remus ed aveva ragione. Se non fosse stato per i colori più scuri e lo sguardo apparentemente innocente, quella ragazzina del primo anno poteva essere Bellatrix da giovane.
-Dimmi che quella pazza non si è riprodotta...-, Severus che mugugnava, appoggiandosi con discrezione ad una colonna. Aveva male alla testa, e se Lils se ne fosse accorta sarebbero stati bubotuberi amari. Per fortuna era troppo presa dalle presentazioni ufficiali del gruppo.  Eludere le domande dei ragazzi fu decisamente più complesso. Per fortuna erano ancora giovani e troppo affascinati dai misteri di Hogwarts, così proseguirono la loro esplorazione non appena convenevoli e discorsi banali si esaurirono.
Rimasti di nuovo soli si accomodarono in un lato appartato del chiostro. In breve venne fuori che la notizia del quinto casato aveva fatto il giro del mondo magico in meno di una notte e che tutte le teste nobili di mezzo universo erano puntate dritte su Harry. Come era possibile, dicevano, che il figlio di due insegnanti avesse scatenato una simile rivoluzione.  Ovviamente le buone notizie non finivano li.
-Quello che i bravi ragazzi non sanno è che Albus aveva già notizia della cosa. Le lettere di iscrizione si scrivono da sole quando tutti noi nasciamo... E per chi osserva nascere una di loro beh... Hanno un biglietto, chiamiamola una seconda pagina, che ovviamente non viene spedita… -
Con un trucco degno del peggior merlino Sirius fece apparire tra le dita della mano destra un foglietto, o forse lo aveva sempre tenuto nel palmo ed era soltanto una delle sue azioni ad effetto.
Lo porse a Severus, i cui occhi neri si stavano lentamente riducendo a due fessure al pensiero che Albus avesse giocato loro l’ennesimo scherzo. Una montagna di domande già affollava la sua mente, facendo a gara con la rabbia repressa per uscire.  Lily lo osservava, incuriosita e preoccupata al contempo. Non era sicura di voler sapere cosa fosse quel biglietto, o a quale dei suoi figli fosse indirizzato.
 
Frederick Michael Harrison Snape
Nato il 31 Luglio 1998
Purosangue
Rosa D’Oro
 
  • Come diavolo hai ottenuto questo foglio Sir? ma soprattutto... Quando lo hai ottenuto?!-
La voce profonda del professor Snape era divenuta un sibilo tagliente.  Sirius lo guardava comprensivo, come un vecchio amico preoccupato dalle conseguenze delle sue azioni.
-Sono andato a prenderlo appena mi è arrivato il gufo di Lils, ero sicuro che ci fosse qualcosa di strano… in fondo Harry è quel che è -
-cioè Stanotte- precisò Remus affiancandosi all’amico. I malandrini erano così, magari si detestavano, litigavano tutti i giorni, ma poi c’era sempre qualcosa che li faceva scattare in soccorso di uno di loro.
- Quel vecchio mago rincretinito adesso me la paga...-
Da dove fosse comparsa la bacchetta di Snape non lo capirono mai, forse davvero la magia opera in modi misteriosi e sconosciuti. Fatto stà che l’unica cosa che permise a tutti loro di fermare in tempo l’ira ceca dell’uomo fu lo schiocco secco, quasi urlante, del mantello che si sollevava nell’impeto della corsa. Quello, ed il fatto che il professor Snape non usava le doti da animagus apprese dai suoi amici con la loro stessa spavalderia.
-No. Sev, respira, prendi fiato, studieremo un piano, dobbiamo agire bene…o resteremo eternamente delle marionette...-
L’uomo grugnì, andandosene comunque. Aveva bisogno di riflettere, da solo. 

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