Mentre Ryan era già tornato in salotto, io ero rimasta in camera a pensare, strano.
Non facevo altro che pensare e pensare, senza mai arrivare da nessuna parte, mi capitava una sciocchezza ed io pensavo, senza mai fermarmi.
-siamo a casa. riconobbi la voce dello zio e mi precipitai all'ingresso per accoglierli o meglio questa è casa loro quindi sono loro ad accogliere me,
in ogni caso mi fiondai all'entrata e avvolsi entrambi in un abbraccio caloroso come ringraziamento per l'ospitalità.
-allora Lu, come stai? andato bene il viaggio? ripensai ai miei auricolari ma ormai la rabbia era passata e quindi mi limitai ad accennare un sorriso
annuendo con il capo.
-mamma e papà come stanno?tutto bene? il lavoro?
-stanno tutti bene, lavorano poco per i miei gusti sono sempre in mezzo alle palle
-Lu, non si dicono queste cose
-scherzavo zia ahahah
-io e lo zio andiamo a sistemare queste cose, voi perchè non andate a fare un giro?
Guardai Ryan negli occhi e nel suo sguardo trovai la risposta.
-vado a cambiarmi Rayray torno subito.
Faceva freddo li, ed io ero arrivata con i miei pantaloncini e la canottiera, pensando che la differenza di clima non fosse tanto diversa, sbagliandomi
notevolmente. Nell'aprire l'armadio, uscii un profumo che conoscevo molto bene, erano i sacchettini di lavanda che zia metteva ogni anno dentro
gli armadi, amavo quella fragranza, rimaneva impressa nei vestiti e lasciava loro un'odore fresco e dolce.
Misi un paio di leggins neri e sopra un felpa azzurra, il tempo di pettinare i capelli e raggiunsi Ryan, in salotto.
Insieme uscimmo di casa e proprio mentre stavamo per uscire dal cancelletto del casale uno strano rumore rimbombò nelle orecchie di entrambi, nemmeno
il tempo di pensare a cosa potrebbe essere stato che un ragazzo con dei pantaloni larghi ed una canottiera bianca ci venne incontro chiudendo
la portiera della sua porche che a parer mio sembrava uno specchio.
-Hey buddyyyyyyy
-Juuuuuuuustin?
-come stai buddy?non ci vediamo da un casino
-bene e tu bello? come va col lavoro? nuovi album in progetto?novità?
-io ho sempre novità, sono Justin Bieber man
guardavo quella scena disgustata mentre l'aria fredda mi faceva venire la pelle d'oca. Com'era possibile che Justin Bieber il ragazzo dolce e premuroso che tutti
noi conoscevamo si fosse trasformato in quella sottospecie di cafone, capace solo a elogiarsi montando sempre di più la sua figura? una domanda
a cui evidentemente non c'è risposta, eri così e basta, nessuno avrebbe potuto farci nulla.
Dopo dieci minuti buoni Justin si accorse della mia presenza e mio cugino fortunatamente se ne ricordò.
-non mi presenti la tua amichetta buddy?
-ciao bieber. replicai in fretta, lo vidi avvicinarsi, non mi aveva riconosciuta e non era alquanto sorpreso del fatto che io lo conoscessi, come dice
sempre 'Lui è Justin Bieber' e bla bla bla.
-Oddio Lindsay? Ma che cazz? Sei cambiata tantissimo, non ti avevo riconosciuta
-ho notato, ciao Justin. dissi improvvisando un abbraccio che avrei volentieri evitato.
-allora Justin hai portato le valigie? sbottò mio cugino
-le valigie?
-si Lu, Justin passerà le vacanze con noi, a casa nostra
-Eh che culo rayray non potevi darmi notizia migliore di questa guarda
-Ehi bella ricorati che io sono Ju..
-sisi tu sei Justin Bieber, tu sei quello, sei questo, e sei quell'altro, lo sappiamo juju lo sappiamo
-Come mi hai chiamato Lu?
-Juju perchè? non ti ricordì nemmeno questo? non ricordi il soprannome che ognuno aveva dato all'altro?
-beh veramente no.
-Non mi sorprende, probabilmente eri troppo intento a segnare sull'agenda il numero di qualche altra tua amichetta da portare a letto
-Può darsi, non è che sei gelosa beibe?
-ma ti prego Bieber, non provarci nemmeno, potrai incantare le altre ma non me
-questo è da vedere
-e vediamo all..
-la volete smettere? ci interruppe Ryan
-smettetela di fare i bambini e portiamo dentro le valigie a Justin dai.
Tutti e tre ci caricammo due valigie a testa, non mi sorpresi del fatto che si fosse portato dietro tutta quella roba montato com'era.
Entrammo in casa e dal nervoso me ne tornai in camera, mi sdraiai sul letto e come se fosse un gesto abitudinario presi matita e fogli cominciando a disegnare
cercai di riprodurre il grande albero che intravedevo dalla finestra e a fine disegno ero soddisfatta di come era venuto, non era perfetto ma ci andava vicino.
Sentii bussare alla porta e d'istinto dissi di entrare.
-Ciao beibe
-oddio proprio tu? cosa vuoi Bieber?
-madonna come siamo scontrose
-dai non fare il carino e dimmi cosa sei venuto a fare
-cosa ci fai qua sopra, io e ryan siamo giù
-non me la sento di venire giù con voi, preferisco restare qua
-ammettilo beibe non vieni giù perchè ci sono io
-come scusa?
-dai lo sappiamo entrambi, muori dalla voglia di saltarmi addosso e per frenarla te ne stai qua tutta sola
-ti sbagli di grosso sai? non gira tutto intorno a te caro
-io sono Justin Bieber te lo ricordo
-ma non ti stanchi mai?
-e di fare cosa beibe?
-di comportarti come se tutto ti fosse dovuto, di mettere gli altri a disagio imponendo loro la tua superiorità, di essere circondato dal tuo ego talmente a lungo che nemmeno
tu sai più chi sei, di continuare a rinfacciare alla gente 'io sono Justin Bieber' come se chi ti ascolta a confornoto è una merda, smettila Justin, smettila di comportarti da cafone egocentrico
smettila di far finta di essere chi non sei solo perchè ti senti solo.
-ptf io solo? io posso avere qualsiasi ragazza sulla faccia di questo pianeta
-ecco lo vedi? a questo mi riferisco, ti senti il migliore, ma dovresti imparare a scendere da quel piedistallo e ricordarti chi eri, chi eri veramete quando
non avevi il mondo ai tuoi piedi.
-ah, allora è questo il problema Lu? ti manca il vecchio me? ti senti tagliata fuori dalla mia vita? vorresti che tornassi ad essere il perdente di prima, allora
è tutta gelosia?
-ma gelosia di cosa Justin? tu davvero ti ritenevi un perdente prima? davvero ti faceva schifo la tua vita? il vecchio te lo snobbi così? te lo ricordi però
chi ti voleva bene quando non eri nessuno? te lo ricordi quando avevi paura di non essere preso ai provini chi c'era a darti la forza?
-cosa pretendi ora che ti dica anche grazie? la mia vecchia vita era una merda, non avevo niente e ora ho tutto, ho donne, ho soldi, ho potere
ho tutto ciò che gli altri vorrebbero, è tutto mio.
-gli altri tranne me, ed ora vattene sei solo un coglione justin, vaffanculo.
Se ne andò dalla mia stanza sbattendo la porta dal nervoso, era da troppo tempo che dovevo dirgli tutte quelle cose, era da troppo che tenevo per me quei pensieri
ed era arrivato il momento di sfogarsi.
a cena nessuno dei due rivolse una parola all'altro e finito di mangiare volai in camera mia per mettermi sotto le coperte a leggere, 'il rifugio' di paul young,
il mio scrittore preferito, leggevo ma non ero assolutamente concentrata sulle parole, continuavo a ripensare alle parole di Justin, a tutto quello che aveva detto
sulla sua vecchia vita facendomi capire che ormai a lui di me e ryan non fregava molto, noi siamo un dollaro e i suoi amici superstars sono i 100 dollari, chi mai
sceglierebbe un dollaro al posto dei 100? nessuno.
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