Mai Sottovalutare i Sogni...

di Louisseyes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: I sogni non esistono. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: Io credo nei sogni e se questa ragazza esiste davvero io la troverò! ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Quando un sogno si ritrova dietro una porta a cui tu stai per bussare senza neanche accorgertene. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: Se sapessee di essere tra le tue braccia sverrebbe... ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: Ripetilo se ne hai il coraggio! ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5: Sembrate quasi innamorati! ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6: Un momento perfetto, una situazione perfetta... ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7: Se ti piace davvero non fartela scappare! ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8: E' come se fossero ricoperte di cioccolato bianco... ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9: Quindi pensi che il giudizio della gente sia più importante di me? ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10: Lo faccio solo per quegli occhi verdi e quei ricci meravigliosi! ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11: Brutto bastardo, io ti ammazzo! ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12: Toglimi le mani di dosso! ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13: Balli per me? ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14: Ti fidi di me? ***
Capitolo 16: *** Capitolo 11: E io che credevo fossimo entrati nei tuoi occhi! ***
Capitolo 17: *** Capitolo 12: Che c'è? Gelosa? ***
Capitolo 18: *** Capitolo 13: Ho fatto qualcosa di sbagliato? ***
Capitolo 19: *** Capitolo 14: Non ho mai fatto l'amore con la donna che amo! ***
Capitolo 20: *** Capitolo 15: Ora come ora il mio sogno più grande è lei! ***
Capitolo 21: *** Capitolo 16: Gli ho detto che lo amo e questo è il risultato! ***
Capitolo 22: *** Capitolo 17: Cosa c'entra il sangue? ***
Capitolo 23: *** Capitolo 18: Harry Styles è un puttaniere... ***
Capitolo 24: *** Capitolo 22: Io già l'ho perdonata, papà! ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24: Partiremo domani mattina! ***



Capitolo 1
*** Prologo: I sogni non esistono. ***


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I sogni non esistono.

Prologo


PULA’S POV

“Pula, dov’è la mia giacca blu?”- mi chiede urlando la donna che tanto dice di avermi messa al mondo dalla stanza da letto mentre io sono in cucina.
“Non lo so, tu sai dove l’hai messa!”- rispondo urlando anche io mentre continuo ciò che dovrebbe fare lei: stirare.
“IO VOGLIO SAPERE DOV’E’ LA MIA GIACCA!”- urla entrando in cucina. Per fortuna sono munita di auto controllo e subito dopo aver staccato la spina del ferro da stiro dalla corrente mi allontano anzicchè lanciarglielo dietro.
“Non lo so dov’è la tua giacca, ti ho detto che non lo so! Come te lo devo dire? NON LO SO!”- urlo anche io mentre la sorpasso per andare alle camere e mettere a posto gli indumenti che ho stirato poco fa. Lei mi segue continuando ad urlare ininterrottamente. Ogni giorno è sempre la stessa storia.
“E allora dov'è? Secondo me è entrato qualcuno di nascosto e me l’ha rubata.- riflette urlando (ovviamente).- Io vorrei sapere perché tu non fai la guardia alla casa.- ora se la prende con me. Ma che crede che io sia un cagnolino che fa tutto quello che dice lei? No, si sbaglia di grosso.- Ancora non capisco che ti tengo a fare, io!”- ed ecco che una delle sue solite frasi fa crescere in me il pensiero che io quando sono nata sia stato un errore, e, nonostante le mie orecchie abbiano sentito spesso parole del genere, rimango sempre più senza parole. Lei continua a cercare nei cassetti dei mobili buttando tutto per l’aria, tanto dopo mette a posto Pula, no?
“Ma chi vuoi che ci entri in questa casa se siamo al terzo piano e abbiamo tutte le porte blindate?- le chiedo retoricamente.- solo se lei non nasconderebbe le sue cose per paura che vengano i ‘ladri’ per poi non trovarli, subito li troverebbe, senza scerverllarsi. Invece no, li deve nascondere- parlo come se stessi parlando con un’altra persona- così se la prende con me o con papà….”-
“Brava- m’interrompe.- è stato tuo padre. Quel cretino di tuo padre mi ruba sempre tutto. Io prima o poi chiamerò i carabinieri, eh! Non può andare avanti così. Che razza di uomo è?”-urla continuando a distruggere mezza casa imprecando contro l’ uomo più importante della mia vita. Ora ha superato il limite di sopportazione, sto per scoppiare.
“Che razza di uomo è? Ma ti stai ascoltando? Come fai a parlare male dell’uomo che ti ha dato tutto nella sua vita? Ti ha dato la possibilità di creare una famiglia che tanto desideravi. Ti ha tolto la certezza di morire in solitudine con la tua malattia. Ha patito le pene dell’inferno per te, per noi, per farti stare bene, per farci vivere una vita dignitosa, per farci studiare. Lui continua ad andare al lavoro pur guadagnando una miseria per farci vivere. E tu lo ripaghi così?”- urlo cercando di non piangere, ma lei fa come se non avessi parlato per niente.
“Lo dovresti ringraziare che ti sta ancora accanto, che non ha il coraggio di lasciarti perché prova pena per te. Si, perché lui prova pena nei tuoi confronti, non amore. Perché tu non sei capace di farti amare, non sai ne amare ne farti amare. Neanche da me ed Anna che siamo le tue uniche figlie.”- le lacrime non riescono a trattenersi, fanno a cazzotti con le palpebre pur di poter uscire, e ci riescono. In meno di cinque secondi mi ritrovo il viso completamente bagnato e il poco trucco che avevo sbavato, ma ora poco me ne importa.
“Se non era per lui noi ora stavamo chissà dove a chiedere l’elemosina. Continua pure a distruggere mezza casa tanto dopo è Pula che pulisce e mette tutto a posto.”- cerco invano di asciugarmi.
“Forse è meglio che me ne vado. In questa casa non si respira.”- afferma prendendo, come al solito, la borsa e andarsene.
“Ecco, solo questo sai fare: fuggire. Ma guarda non me ne importa più ormai, ci sono abituata”- le urlo dietro cercando di farla reagire ma nulla. Si infila nell’ascensore senza nemmeno chiudere la porta dell’appartamento.
Mi lascio scivolare lungo la parete di fronte alla porta spalancata. Appoggio la testa tra le ginocchia senza preoccuparmi di chi potrebbe vedermi dal pianerottolo. Dopo qualche minuto sento una borsa cadere alla mia sinistra e due braccia avvolgermi in un abbraccio. Dal profumo e dai capelli riesco a capire che è Chiara, la mia migliore amica.
“Cos’è successo, Pula?”- mi chiede accarezzandomi la testa per farmi smettere di singhiozzare.
“Ho di nuovo litigato con mamma.”- l’abbraccio anche io.
“Cosa non trovava questa volta?”- mi chiede prendendo il mio viso tra le mani e asciugandomi le lacrime con i pollici.
“Quella maledetta giacca blu. Però questa volta ha dato la colpa prima a me e poi a papà.”- rispondo calmandomi. Gli abbracci di Chiara sono magici, mi calmano, mi tranquillizzano. Anche quelli di Maria e Antonio, i genitori di Chiara, mi fanno sentire, in un certo senso, protetta. Io, mio padre e mia sorella non immagineremo la nostra vita senza di loro. Ci sono sempre in momenti del genere. Ci danno la forza per andare avanti, ci sono vicini in qualsiasi momento. Anche perché non possono farne a meno: sono i nostri vicini di casa. Hanno l’appartamento proprio di fronte al nostro. Siamo una famiglia, facciamo tutto insieme. Sanno sempre quando abbiamo bisogno del loro aiuto. Anche perché con tutte le nostre urla è difficile non saperlo. Ecco perché Chiara è subito corsa di qua, perché ha capito tutto.
“Chiara, non ce la faccio più con lei. avvolte penso che la vita senza di lei sarebbe migliore per tutti.”- affermo alzandomi per andare in bagno a lavarmi il viso mentre lei chiude la porta.
“Pula quante volte te lo devo ripetere? Non puoi desiderare la morte di una persona, soprattutto della persona che ti ha dato alla luce, che ti a fatto nascere. Non puoi desiderare la morte di tua madre.”- inizia a mettere a posto un po’ di cose.
“E tu una persona del genere la chiami ‘madre’?”- le chiedo asciugandomi ed indicando la porta d’ingresso. -Una madre non è una persona che ti mette al mondo solo per farti sentire una merda, non è la persona che ti fa pagare l’errore di essere nata. Una madre non è la persona che mangia, beve, dorme ed esce quando le pare senza nemmeno dirti ‘grazie per quello che fai per me’. Solo un grazie pretendo. Pretendo tanto?- accenna un no con la testa. –Ma lei non solo non mi dice ‘grazie’, fa peggio. Mi dice persino ‘ho fatto tanto per farvi nascere e ora mi trattate così?’. Se lo poteva risparmiare di farci nascere. Se io e Anna non nascevamo adesso papà sarebbe felice senza tutte queste preoccupazioni per la testa. Così si risparmiava anche tre persone che soffrono per colpa sua. Ora tu dimmi se questa è una mamma, se lo è allora- alzo le mani- scusami, ma non ho capito nulla della vita.”- l’aiuto a mettere a posto.
“Pula, tu hai ragione. Ma devi capire che non è nemmeno colpa sua se lei è così. E’ la malattia che se l’è divorata. Non devi dare la colpa a lei perché non è lei, è la malattia che parla e agisce per conto suo.”- mi dice aggiustando il letto.
“Lo so, ma io non ce la faccio più. A stare con lei quasi impazzisco.”- affermo mettendomi le mani nei capelli e sedendomi sul letto.
“Devi resistere ancora un po’. Tra poco più di un anno diventeremo maggiorenni e ce ne andremo via da Napoli, andremo nella nostra città preferita: Londra. Ma ti immagini? Io e te a Londra, sotto il Big Ben, sul London Eye, sul Tamigi….- afferma mettendo un braccio davanti come a mostrarmi una nuvoletta immaginaria. -….Da Harrods!”- esclama eccitata facendomi scoppiare a ridere.
Lei adora fare shopping e se non fosse per la sua paghetta abbastanza limitata svaligerebbe tutti i negozi di via Roma.
“E perché no, potremo anche realizzare il nostro sogno: incontrare i One Direction.”- mi sorride con gli occhi spalancati lasciandosi cadere a peso morto sul letto.
Io e Chiara abbiamo sempre desiderato andare a Londra e, si, anche incontrare i One Direction. Un giorno forse io l’ho sognato. Più che sogni, lei ha fatto più pensieri perversi su di loro, se vogliamo essere sinceri. Si, anche io a volte li ho fatti ma mai come lei. Non è una bimbaminchia, è solo una donna in astinenza.
Lei dice che se lei conoscesse Zayn Malik l’equivalente del tempo che lui dice di passare in bagno lei lo usufruirebbe volentieri per violentarlo come si deve.
All’apparenza potrebbe fare paura ma non è una ragazza così aggrassiva, lo dice solo per apparire una ragazza forte ma in realtà non lo è.
All’interno è molto fragile, quasi come me. Forse è per questo che siamo così legate, ci facciamo forza a vicenda.
Poi ora che ci penso, lei ha buone possibilità di essere notata da Zayn-pettorali-scolpiti-Malik. Con  i suoi capelli biondi, ricci, corti dietro e lunghi davanti e i suoi occhi verde smeraldo, direi più che unici, ha sempre avuto la scia di ragazzi dietro.
Io invece.
Si, ho anche un corpo bellissimo e delle labbra invitanti ma ho avuto, si e no, 3 ragazzi in quasi 17 anni di vita. L’unica differenza da allora a oggi è che non credo più nel sogno di incontrarli. Certo sarei contentissima se venissero qui ma più che altro cerco di non illudermi. Non ho per nulla voglia di soffrire di nuovo per un sogno che non potrebbe mai realizzarsi. Ho già sofferto fin troppo.
“Chiara per quanto io possa amare i One Direction e desiderare d’incontrarli, non credo e non crederò mai nei sogni.”- mi siedo accanto a lei.
“Non ho mai conosciuto una persona più pessimista di te. Cosa ti costa crederci?”- mi chiede sbuffando.
“Nulla ma a me è costato tanto credere nei sogni e tu lo sai.”- affermo. “E poi io amo sognare, se non lo facessi da dove uscirebbero le mie fan fiction?”-
“Infatti come scrivi tu non scrive nessuno.- ammette.- Però come fai a non sognare d’incontrare Harry Styles, il tuo amore platonico?”- si alza sui gomiti per guardarmi meglio.
“Ma io desidero più di tutti incontrare lui e gli altri…- affermo alzandomi e avvicinandomi alla finestra della mia camera per guardare un po’ fuori.- ma credo, anzi ne sono sicura, che non succederà mai. La realtà è più forte dei sogni e li sconfiggerà sempre.”- continuo.
“Te ne farò ricredere, vedrai!”- esclama alzandosi e sistemandosi i pantaloni.
“Come vuoi! Ma sappi che io non cederò mai!”- esclamo con finto tono superiore.
“Vedremo!”- esclama con tono di sfida deciso e determinato. Quel tono, non so perché, mi fa un po’ spaventare ma non ci penso più di tanto.
Dopo aver finito di sistemare vado in cucina per cercare qualcosa per preparare la cena, ma frigo e dispensa sono vuoti. Oggi è lunedì e tutti i supermercati sono chiusi. Ci conviene mangiare da Chiara. Andiamo nel suo appartamento e riferiamo tutto a Maria, la mamma di Chiara, ma anche lei è a corto di cibo.
“Non ci rimane che la pizzeria.”- suggerisce Chiara.
“Allora dovremo aspettare tuo padre..- Maria indica Chiara.-….Carlo..- mio padre.- e Anna e Marco.”- finisce riferendosi a mia sorella e il fratello di Chiara e il fidanzato di mia sorella.
“Per fortuna che oggi hanno lo stesso turno.”- rifletto riferendomi ai nostri turni lavorativi.
Dico nostri perché lavoriamo tutti nello stesso albergo.
Lavoriamo nel più grande e famoso albergo di Napoli: Hotel Excelsior.
E’ un albergo a 5 stelle, molto antico e che gode di una buona clientela.
Tutti i più grandi artisti almeno una volta nella loro vita hanno alloggiato lì.
Mio padre fa il cuoco; Antonio, il padre di Chiara, è un barman; la mamma di Chiara è un sommelier; Marco il fratello di Chiara e, quasi, mio cognato, è uno commis; Anna, invece, fa il servizio in sala.
Chiara si occupa delle camere e del room service mentre io sono una receptonist.
Mi occupo del cliente all’arrivo, durante il soggiorno e alla partenza.
Io e Chiara siamo due stagiste, frequentiamo il quarto anno dell’istituto alberghiero ed è grazie a questa scuola se abbiamo questo lavoro.
I nostri orari combaciano con i nostri turni e molto raramente capita che abbiamo turni diversi. Come avrete capito il lunedì ce lo abbiamo libero.
I miei pensieri sono interrotti dal citofono che suona. Sono arrivati. Finalmente si mangia.




CHIARA’S POV

“Dai, Chiara! Andiamo ad ordinare le pizze.”- mi tende la mano.
“No, Pula. Andate tu, Anna e Marco.”- affermo sedendomi al tavolo della pizzeria con mamma, papà e Carlo. Ci troviamo nella nostra pizzeria preferita, dove si fanno le vere pizze napoletane. Amiamo questo posto infatti ci veniamo molto spesso.
“Io voglio la margherita.”- afferma papà rivolgendosi ai tre al bancone. Pula gli sorride facendogli ‘ok’ con la mano.
“Per fortuna non sei andata anche tu ad ordinare”- afferma Carlo con le labbra increspate in un sorriso.
“Perché?”- chiedo confusa bevendo un po’ della mia coca cola.

“Perché ti devo dire una cosa.”- continua a ridere mentre io, mamma e papà lo guardiamo confusi.
“Oggi De Angelis, il direttore amministrativo dell’albergo, mi ha convocato per parlarmi.- inizia cercando di tenere un tono serio ma continua a sorridere. Gli faccio un cenno con la mano fer farlo continuare. “E mi ha detto che tra una settimana….. beh…… tra una settimana….. averemo…..avremo come clienti……. Non so come dirtelo!”- esclama balbettando.
“Come clienti?”- domando nervosa bevendo un altro sorso di coca cola.
“I ONE DIRECTION alloggeranno nell’albergo dove lavoriamo.”- risponde subito. No, ma dico delle notizie del genere si danno così? Al solo ascoltare quelle parole tutto ciò che poco prima stava per andare nel mio stomaco si ritrova improvvisamente in faccia a quel poverino di mio padre che coglie al volo la risposta.
“Cosa?”- chiedo stupita.
“Hai capito bene cosa ti ho detto!”- esclama lui. Lo fisso per un po’ di tempo negli occhi con gli occhi sgranati per capire se dice la verità. Più di una volte mi hanno fatto uno scherzo del genere. Lui annuisce ridendo beffardo.
Di scatto mi alzo dalla sedia su cui sono seduta facendo traballare tutto ciò che è sul tavolo.
“Devo dirlo subito a Pula!”- ma la mano di Carlo che mi tiene il polso mi impedisce di correre da lei a raccontarle tutto e mi obbliga a sedermi.
“L’ho detto solo a te perché per il momento non voglio che lo sappia.”- mi dice invitandomi a non urlare.
“Ma come fai a non dirglielo? Non crederebbe alle sue orecchie.”- affermo gesticolando.
“Appunto per questo non voglio dirglielo. Sai com’è fatta, non crede nei sogni. Crede che i sogni non  esistano e questo solo per colpa mia. Perché non sono riuscito a realizzare i suoi sogni.”- afferma mettendosi le mani nei capelli.
“Carlo, lo sai benissimo che non è colpa tua, non potevi saperlo.”- dice mia mamma accarezzandogli la schiena.
“Ti sbagli…. Ma non è questo il punto. Questa volta voglio che veda il suo sogno in faccia senza troppe parole, che illudono solo creando false speranze. Capite cosa intendo? Con il suo lavoro sicuramente li incontrerà. E, chissà, magari smetterà di farsi tutte queste paranoie.”- spiega. In effetti, pensandoci non è una cattiva idea. E’ un modo per farle cambiare idea sui sogni..
“Si! Si, mi piace!”- esclamo battendo le mani come una bambina di cinque anni.
“Ma Carlo, spiegami una cosa- dice papà avvicinandosi.- Perché il direttore lo ha detto prima a te e non a Pula, che dovrebbe essere la prima a venire a conoscenza dei clienti dell’albergo?”- gli chiede.
“I ragazzi amano il cibo italiano e stanno cercando qualcuno che possa cucinare esclusivamente per loro. E il direttore ha consigliato loro di assumere me. ”- spiega Carlo.
“E tu hai accettato?”- chiedo speranzosa in una risposta positiva.
“Come potevo dire di no agli idoli di mia figlia?”- chiede retorico.
“Non ci posso credere.”- affermo sbalordita portando le mani alla bocca spalancata.
“E farai meglio a crederci se vorrai conoscerli.”- afferma facendomi l’occhiolino.
Urlo silenziosamente per cinque minuti, poi non so perché scoppio a ridere senza motivo.
Quei cinque fustacchioni mi fanno decisamente un brutto effetto.
Questi sono gli effetti collaterali che mi provocano. Continuo a ridere come una cretina tanto che Pula accorgendosi di me, si avvicina e mi chiede il perché di tutto questo entusiasmo.
Devo pur trovare una scusa e gli mollo una cazzata.
D’altronde è nei miei parametri sparare cazzate a tutto spiano.
“Tuo padre mi ha detto che oggi mentre lui e Marco erano in pausa e stavano bevendo una birra, lui le ha chiesto che ore erano e Marco, distratto, si è versato tutto addosso. Che cretino!”- esclamo continuando a ridere tenendomi la pancia.
“Ah AH AH, com’è divertente!”- esclama Marco ironico mentre si siede facendomi l’occhiolino senza farsi vedere. Credo che lui ed Anna sappiano già della grande notizia.
“A cosa ti sei ridotta!”- esclama finta esasperata Pula.
“Questa settimana ti ci dovrai abituare, mi dispiace!”- esclamo cercando di darmi un contegno, ma scoppio di nuovo a ridere. In fondo è vero, credo che questa settimana avrò qualche attacco di pazzia improvvisamente e senza motivo. Mi sembra anche normale. Tra una settimana incontrerò i ONE DIRECTION!

PULA'S POV


“Buonanotte, ci vediamo domani!”- ci saluta Maria aprendo la porta di casa loro.

“Buonanotte!”- ricambio sorridendole. “Ah, Chiara! Domani ti vengo a chiamare io oppure ci becchiamo la nota, come al solito, per colpa della tua sveglia!”- l’avverto sorridendo.

“Ok, simpaticona!”- borbotta pizzicandomi le guance.
Sa benissimo che mi da enormemente fastidio che mi tocchino il viso.
Proprio come a Zayn da fastidio che gli si toccano i capelli. Divento isterica soprattutto quando lo fanno proprio per farmi arrabbiare, come nel caso di Chiara. Potrei scatenare la mia ira contro di lei ma lei sembra fregarsene. Non so perché ma si diverte tantissimo nel provocarmi e prima o poi mi divertirò anche io.

Entro in casa cercando di alleviare il dolore ma nulla da fare. Lascio perdere tanto ci sono abituata.
Mi tolgo le scarpe che lascio nello stanzino di servizio, prendo le ciabatte e costringo Anna e papà a fare lo stesso. Odio terribilmente la puzza di piedi sudati per casa. Non parliamo del fumo poi.
Ecco, appunto. Come al solito mamma fuma in camera e, per giunta, con tutte le finestre chiuse.
La vedo sdraiata sul suo lettino singolo, che dorme. Lei e papà non dormono insieme. Dice che non vuole dormire con un uomo che le ruba le sue cose.
Bah, contenta lei.
Migliaia di cicche di sigarette sono sparse sul comodino e per terra.
Non mi stupirei se avesse svaligiato un tabacchino. Ma faccio finta di niente. Sinceramente, mi sono stancata di riprenderla a vuoto. Non mi ascolta.
Sprecherei il mio fiato inutilmente. Vorrà dire che domani mi sveglierò all’alba per pulire. Socchiudo la finestra e mi dirigo in camera chiudendo la porta. Ora ho voglia di chiudermi in camera, mettermi il pigiama e stendermi sul letto, come sempre, con il mio adorato pc, che mi ha regalato papà per il mio sedicesimo compleanno. L’unica cosa che poteva fare per rendermi, anche solo un pizzico, felice. Oltre al fatto che mi abbia concesso di farmi il tatuaggio dietro l’orecchio sinistro.
Lo so che è difficile da credere ma mi ci ha portato proprio lui. Forse mi ha concesso di farmi un tatuaggio per cercare di riparare a quello che mi aveva fatto. E lo stimo per questo.
In meno di 5 minuti mi ritrovo nel mio letto cercando di mettere su un capitolo leggibile. La scrittura è la seconda tecnica che uso per esprimere le mie emozioni ma da poco tempo è diventata la prima e l’unica. Scrivendo esprimo tutto ciò che ho dentro, più insicurezze che certezze.
Se non scrivessi non saprei come comunicare le mie sensazioni riguardo alla vita in generale. Non credo saprei resistere senza scrivere, soprattutto dopo quello che è successo quattordici mesi fa.
E poi scrivendo inizio il mio viaggio nei miei sogni ‘irrealizzabili’.
Si, sono una super pessimista, ma più che pessimista mi ritengo realista.
Perché, è vero, i sogni non esistono oppure esistono ma ti illudono facendoti soffrire.
Ecco cosa cerco di evitare: soffrire.
Dico ‘cerco’ perché ci soffro comunque.
 
“Pula sveglia. E’ tardi!”- qualcuno mi scuote con l’intento di svegliarmi. Ma quello che raggiunge è un mio borbottio.

“Pula sveglia! Sveglia! Meno male che ero io quella ritardataria.”- continua a scuotermi quella voce.

“Angelo, lasciami dormire.”- borbotto io girandomi dal lato opposto a cui ero.

“Angelo? Chi è Angelo?- si chiede da sola quella voce.- Pula sono io, Chiara! E' tardi! Dobbiamo andare a scuola.”- mi urla in un orecchio facendomi sobbalzare dal letto.

“Ma che ti urli? Mi fa male la testa e tu urli?”- le urlo (?) alzandomi e andando in bagno.

“Buongiorno. La mia piccolina si è svegliata.”- papà si avvicina per poi lasciarmi un bacio in fronte.
Ricambio con un bacio sulla guancia per poi chiudermi in bagno.

“Ma che ore sono?”- urlo per ricevere una risposta che di solito non arriva.

“Le 7 e mezza!”- risponde Chiara.

“Ah, le 7 e mezza…”- dico tranquilla. “Oh cazzo, ma è tardissimo!”- esco di colpo dal bagno.

“Oh, finalmente te ne sei accorta.”- esclama Chiara sbracciandosi. Mi chiudo nel armadio cercando qualcosa di decente da mettere.

“Stai zitta che tu fai peggio di me.”- affermo.

“Acida, la mattina eh?”- faccio finta di non aver sentito e le domando:- “Ma se non ti ho svegliato io stamattina chi ti ha svegliato?”- mi vesto in fretta.

“Mamma.”- risponde facendo spallucce mentre mi aspetta seduta sul letto.

“Oh cazzo, io dovevo pulire la camera di mamma. E’ un casino.”- mi metto le mani nei capelli.

“Non ti preoccupare. Per una volta posso farlo io.”- esclama Anna appoggiandosi allo stipite della porta.

“Sicura?”- chiedo cercando di rendermi presentabile truccandomi.

“Si, sei sempre tu quella che fa le faccende in casa. Per una volta che le faccio io non casca mica il mondo!”- sorride. Da piccola l’ho sempre attaccata sul fatto che andava a lavorare e non mi aiutava in casa.
Lo facevo, più che altro, per sfogarmi perché ero e sono arrabbiata con mamma.
Sapevo che non era colpa sua o di mio padre se stava così ma io ne soffrivo e ancora ne soffro.
Avevo tutta la casa sulle spalle.
Ero io la casalinga.
Eccetto Chiara, non avevo una vita sociale perché il tempo libero che avevo tra scuola e compiti lo passavo a fare le faccende e/o a preparare pranzo e cena oppure lo passavo a…….
Vabbè, non mi va di pensarci.

Per colpa di mia madre non ho avuto un’ infanzia e un’adolescenza.
Sono sempre stata caricata di responsabilità più grandi di me e prima di me mia sorella.
Lei ha sofferto il doppio di me. Non doveva badare solo a mamma, controllare cosa faceva, avvolte anche pedinarla, come faccio io oggi. Ma anche badare a me, che ero piccola.
Io mi rifugio nella scrittura e nella….. (ma non più purtroppo) mentre lei si rifugiava nel cibo.
Piangeva e mangiava, mangiava e piangeva.
Finche a quattordici anni è arrivata a pesare 120 chili.
Se non ci fosse stato Marco, che allora era il suo migliore amico, e non ci fossimo stati tutti noi, ora era già morta di obesità.
Ci sono voluti cinque e lunghi anni per farla guarire.
Ora ha 20 anni ed è più bella che mai.
Ha un fidanzato, un lavoro e delle persone che le vogliono bene.
Cosa cerca di più? Nulla. Eccetto la felicità di papà, ovviamente.
Avvolte le chiedo come ha fatto a raggiungere la felicità e lei mi risponde ‘credendo nei sogni’.
Ma io preferisco restare dove sono che sognare.
Soffro di meno.

“Ma chi è Angelo?”- Chiara interrompe i miei pensieri.

“Angelo?”- le chiedo confusa.

“Si, prima lo chiamavi!”- ci penso un po’ su poi le rispondo.

“Ah, stanotte ho fatto un sogno un po’ strano.”-

“Racconta!”- Anna si siede accanto a Chiara curiosa.

“Stavo dormendo quando un angelo di nome Angelo (?) mi sveglia e mi dice di avere tre desideri per me da farmi realizzare.”- spiego loro.

“E tu cosa hai desiderato?”- mi interrompe Anna.

“Ho desiderato che papà si realizzasse, che tutto quello che sogna si realizzi poi ho desiderato di andare a Londra con le persone che amo.”-

“Hai fatto bene…. E il terzo?”- mi chiede Chiara sorridendo sfacciata. Già so che lei sa cosa ho desiderato.

“Tanto lo sai già!”- esclamo facendo spallucce.

“Vogliamo sentirlo dire da te.”- afferma Anna. Sbuffo rispondendo.

“Ho desiderato incontrare i ONE DIRECTION.”- alla pronuncia delle mie ultime parole loro si scambiano occhiate maliziose e si danno il cinque.

“Mi nascondete qualcosa voi due?”- chiedo indossando le mie All Star firmate ONE DIRECTION.

“Nulla perché?”- “Cosa vai a pensare?”- chiedono entrambe all’unisono forse un po’ troppo agitate.

“Era solo una domanda, non c’era bisogno di tutta quest’agitazione. Troppo caffè la mattina.”- esclamo raccogliendo tutto l’occorrente.
Saluto Anna e papà (ovviamente mamma non c’è) e trascino Chiara fuori, come ogni mattina, correndo.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: Io credo nei sogni e se questa ragazza esiste davvero io la troverò! ***


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Io credo nei sogni e se qusta ragazza esiste davvero io la troverò!

Capitolo 1


Una settimana dopo…

HARRY’S POV

“Harry svegliati, siamo arrivati.”- mi dice Louis scuotendomi.
“Ah!!!”- salto su improvvisamente facendo prendere un colpo a tutti.
“Harry tutto bene?”- mi chiede Emma, la nostra assistente e una dei nostri manager. 
Annuisco tranquillizzandola.

“Ho fatto un sogno!”- dico ancora un po’ scosso. “C’era una ragazza che ballava ‘Moments’ tutta sudata. Era bellissima.”- continuo con un sorriso da ebete in faccia.

“Questi sono i giorni d’astinenza dal sesso, te lo dico io!”- afferma Louis con aria da esperto. Tutti lo guardiamo straniti mentre l’aereo atterra.

“Scommetto quello che vuoi che questa ragazza aveva i capelli neri, occhi azzurri quasi blu, corpo sinuoso da ballerina, labbra rosee e carnose e gambe lunghissime.”- afferma.
“Come fai a saperlo?”- gli chiedo.

“Harry è una settimana che sogni sempre e solo la stessa ragazza. Inizialmente faceva la scrittrice, poi la receptionist ora la ballerina. e' diventata un'ossessione, ormai. A te manca una ragazza, ti manca l’amore.”- afferma con tono di ovvietà. Gli altri annuiscono.

“Parli facile tu che con Eleanor vai tranquillo.”- protesto io.

“Dai, Hazza. siamo o non siamo in Italia? Sai quante belle ragazze troverai qui a Napoli?”- mi chiede retorico. “E poi, cavolo, le fan non fanno altro che guardare te. E’ impossibile che non esista una ragazza che ti piaccia.”- continua.

“Il problema non è che non mi piaccia una ragazza, anzi. Il problema è che non voglio la ragazza fan che non vuole altro che fidanzarsi con me solo per avere un po’ di popolarità oppure per far scattare l’invidia delle persone attorno. Non voglio una persona che sta con me solo per i soldi. A questo ci a già pensato Caroline.- mi sorride- Voglio una persona che mi ami perché sono io, Harry, non Harry Styles.- continuo.- Voglio che mi ami per quello che sono e non per quello che posseggo. Capisci Louis!”- gli metto una mano sulla spalla. “Io credo nei sogni e se questa ragazza esiste davvero allora io la troverò. Sia chiaro.”- dichiaro guardandolo negli occhi.

“E noi ti aiuteremo!”- esclamano Liam, Zayn e Niall venendomi ad abbracciare appena ci dicono di essere atterrati e di slacciare le cinture.

“Alla ricerca della mora perduta!”- esclama Louis alzando un braccio. Scoppiamo a ridere.
Arrivati in hotel ci fanno conoscere il cuoco che ci hanno proposto e devo dire che è simpaticissimo e fa dei piatti squisiti.
Per la felicità di Niall lo assumiamo all’istante.
Dopo aver esplorato la suite dove alloggeremo per l’intero mese, m’incappuccio per benino ed esco dall’hotel per fare una passeggiata mentre gli altri si riposano un po’.

PULA’S POV

“Chi è?”- chiedo rispondendo al citofono che ha appena suonato.
“Sono papà, Pula apri!”- lo sento un po’ strano. Chissà cosa sarà successo.
“Certo!”- affermo premendo il pulsante per aprire il portone per poi mettere la cornetta al suo posto.
“Allora?”- chiede mamma fissando papà che rientra dopo una mattinata di duro lavoro mentre io metto a lavare la sua divisa.

“Allora cosa?”- chiede papà confuso.
“Oggi è 14!”- afferma lei incrociando le braccia al petto.
“E quindi?”- chiede ancora papà.
“Come ‘e quindi’? esattamente un mese fa hai detto che mi avresti portato il mensile. Dov’è?”- ecco che inizia la solita litigata mensile.
Ma il problema non è mai il fatto che papà non guadagna a fine mese, anzi. 

Il problema è che se mia mamma sa che mio padre guadagna molto più di quanto porta a casa, lui è costretto a dargli tutto il mensile così che lei possa avere tutti i soldi necessari per soddisfare i suoi bisogni.
E se questo succede a casa non si mangia.
Ogni volta che lei ha qualche soldo in tasca subito li spende.
Ha la mania del denaro.
Tartassa sempre mio padre perché crede che lui abbia chissà quanti soldi, ma non è così.
Anche perché se non fosse per i soldi che guadagniamo io e mia sorella non avremmo più un tetto sulla testa. Purtroppo mio padre, per non litigare continuamente, le da qualcosa, giusto per calmarla.

“Ecco, questo è il mese di Aprile.”- dice papà porgendole cento euro.
“Ma lo vuoi capire che io con cento euro non ce la faccio. Come faccio a farti da mangiare?”- urla lei.
“Perché quando ci hai fatto da mangiare tu? Dimmi una sola volta in cui tu ci hai preparato da mangiare.”- propone lui.

“Ah si…….- sospira- E chi è che fa la spesa?”- cerca di trovare un’altra scusa anche se sa benissimo contro chi si è messa.

“Pula e Anna, con i soldi che guadagnano lavorando. E’ sempre stata Pula a preparare colazione, pranzo e cena mentre tu non facevi e fai altro che stare seduta a guardare, come se stessi al cinema.”- cerca d’imitarla papà. “Loro lavorano mentre tu te ne esci  oppure consumi miliardi di pacchetti di sigarette al giorno spaparanzata sul divano o sul letto in camera tua. Non ti vergogni?”- le chiede cercando di farla reagire.

“Ti voglio ricordare che io sono la loro madre. Già è tanto che le ho fatte nascere….”- urla lei.

Basta, non ce la faccio più.
Raccolgo la mia coda di cavallo nel mio adorato berretto grigio, lasciando in bella vista il tatuaggio.
Prendo la borsa in tinta con il cappellino, l’i-phone che mi ha prestato Marco perché il mio BB si è rotto, l’mp3 con le auricolari ed esco mentre loro continuano a litigare.
Faccio una passeggiata sul lungomare di Napoli.
Indosso le cuffie e m’immergo nelle meravigliose voci di quei cinque deficienti.

Molto spesso li chiamo deficienti o cretini, in senso affettivo, perché con tutte le cazzate che fanno, riescono a tirarmi su il morale, a farmi ridere nei momenti peggiori e tristi e, credetemi, sono tanti.

Mi metto comoda sulla sabbia mentre le parole di ‘Moments’ invadono le mie orecchie.
Per tutto il tempo non faccio altro che sorridere come un’ ebete. Sorriso che dura pochissimo.
Oggi ho il turno di pomeriggio insieme a Chiara, quindi tra qualche minuto dovrei essere in albergo.

Mentre cerco di vedere l’ora tirando fuori dalla borsa il cellulare un ragazzo incappucciato dalla testa ai piedi mi cade addosso facendomi ritrovare sotto di lui. Ha una sciarpa e un cappello di lana nonostante qui facesse un caldo della madonna.
Siamo a pochi centimetri di distanza.
Riesco a capire il colore dei suoi occhi: verde smeraldo.

Quel verde smeraldo.
Quegli occhi.

Di colpo mi sorride e mi chiede scusa in inglese abbassandosi di poco la sciarpa, il giusto per riuscire ad intravedere il suo sorriso.

Quel sorriso.
Quelle fossette.
Le mie amate fossette.

Per più di due minuti caliamo in un silenzio abbastanza imbarazzante, che viene rotto dalla mia voce.
Non avrei mai voluto parlare in quel momento ma è inevitabile se non voglio perdere il lavoro.

“Mh, potresti alzarti? Sono in ritardo”- gli chiedo cortesemente e in un inglese perfetto.
Si, l’inglese è la mia lingua preferita in assoluto perciò lo parlo come se fosse la mia lingua madre.

“Oh, certo!”- esclama alzandosi e scrollandosi la testa facendo spuntare qualche riccio ribelle dal cappello.

Quei ricci.

Ma no, non può essere lui.
Non può essere a Napoli.
Qui a malapena ci viene Gigi D’Alessio che ci è nato qui, figurarsi Harry Styles.
Dopo aver intravisto l’orario sul display del mp3 mi accorgo di essere in un ritardo pazzesco.

“Senti devo andare, sono in ritardo. Ci si vede in giro.”- affermo sorridendo e iniziando a correre verso l’hotel.
“Scusa ancora!”- lo sento urlare da lontano.




HARRY’S POV

Stavo evitando le fans quando ho cominciato a correre.
Paul ed Emma ci dicono sempre di non uscire mai senza guardia del corpo, soprattutto ora che ci conosce praticamente tutto il mondo.
Io amo le fans ma in questo momento non ho proprio voglia di fare foto o autografi.
Ho bisogno di stare da solo.
Non so neanche come, ma mi ritrovo in una piccola spiaggetta molto vicina alla strada.
Un po’ più lontano c’è una scogliera lunga un paio di kilometri.
Forse mi trovo sul lungomare di Napoli.
Questo posto è fantastico c’è una luce meravigliosa.
E poi l’odore del mare che mi invade le narici è indescrivibile.

Mi volto qualche secondo per accertarmi che le fan non mi avessero avvistato.
Ma non faccio in tempo a rivoltarmi che inciampo su una borsa e cado rovinosamente su una bellissima ragazza.

“Scusa!”- le dico mentre cerca di capire cosa sia successo.
Di scatto volta il suo sguardo nel mio.
Solo adesso posso definire il colore dei suoi occhi.
Sono di un blu fantastico, tanto da intrappolarmici dentro.
Non riesco più ad uscirne.
Non riesco più a distogliere lo sguardo. 
Ci siamo calati in un silenzio abbastanza imbarazzante ma da parte mia piacevole.
La sua voce limpida e meravigliosa mi fa ritornare alla realtà.

“Mh, potresti alzarti? Sono in ritardo!”- mi dice in un inglese perfetto.
Mentre parla noto le sue labbra carnose ed invitanti, troppo; e un piccolissimo neo a destra del labbro superiore visibile solo a questa distanza.

“Oh, certo!”- mi lascio cadere alla sua sinistra tanto da intravedere un tatuaggio sotto l’orecchio.
Ci alziamo entrambi mentre io sorrido ebete.
Scuoto di poco la testa per aggiustarmi i capelli.
Entrambi andiamo alla ricerca dei nostri effetti personali.
Lei trova il suo cellulare mentre io continuo a cercare il mio che, non so come, si trova un po’ più lontano da dove siamo caduti.

“Senti, devo andare. Sono in ritardo, ci si vede in giro!”- mi liquida sorridendomi lievemente prima di iniziare a correre.

“Scusa ancora!”- urlo mentre lei è già lontana.
Continuo a pensare alla bellissima ragazza che mi sono appena fatto sfuggire, quando sento un piccolo vociare e un ‘Eccolo’ strillato in italiano tartassarmi le orecchie. Sibilo un ‘Oh, cazzo!’ a bassa voce. 
Cavolo le fan, me ne ero dimenticato.
Ma ormai è troppo tardi per rimediare.
Sfoggio un bel sorriso e dopo 20 minuti abbondanti di foto e autografi riesco a liquidarle.

Mi incammino verso l’hotel, per fortuna non mi sono allontanato di molto.
Per strada mi vibra il cellulare in tasca. Lo prendo.
Una certa Chiara mi sta chiamando.
Guardo il cellulare squillare cercando di capire chi sia questa ragazza.
E un altro ‘Oh, cazzo’ esce dalla mia bocca.
Ci siamo scambiati i cellulari nel vero senso della parola.
Ora come cavolo faccio?

Angolo autrice...

Ciaooo a tutte.

Questa è la prima fanfiction che pubblico e, a dirla tutta, mi vergogno da morire.
Il prologo di questa storia non ha avuto molto successo e lo capisco perchè si capisce poco e niente.
Ma dal primo capitolo la storia inizierà a prendere forma.
Voglio solo dirvi che mi piacerebbe molto sapere i vostri pareri e, perchè no, imparare qualcosa dalle vostre probabili critiche. Io adoro scrivere e molto raramente faccio leggere le mie storie ad altre persone.
Quindi ora vorrei sprofondare per quello che sto facendo, me la sto facendo addosso, ma a voi non interessa.
Spero che la storia vi piaccia, tutto qui.


Grazie per aver letto.

 hllzn4ever

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: Quando un sogno si ritrova dietro una porta a cui tu stai per bussare senza neanche accorgertene. ***


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Quando un sogno si ritrova dietro una porta a cui tu stai per bussare senza neanche accorgertene.

Capitolo 2

Salgo in camera.
Busso ma nessuno mi apre.

Busso un’altra ventina di volte e, finalmente, un Niall assonnato mi da la possibilità di entrare in suite.
“Ragazzi non potete capire cosa mi è successo!”- esclamo euforico entrando. anche se una ragazza ha il mio adorato i-phone tra le mani non riesco ad essere arrabbiato.
“Ragazzi, mi dovete aiutare.”- affermo entrando nella camera da letto cercando di svegliare in tutti i modi possibili quei due babbuini sul letto mentre Niall chiude la porta e Zayn, con un solo asciugamano avvolto dalla vita in giù, esce dal bagno.
Liam e Louis dormono abbracciati ai loro cuscini, con sopra le foto delle rispettive ragazze.
Li scuoto un po’ ma niente.

Borbottano qualcosa di incomprensibile.

Nulla non si muovono di un centimetro.

“E’ mai possibile che nemmeno le cannonate li svegliano?”- mi arrendo sedendomi sulla panca ai piedi del letto guardando Zayn.
“Veramente un metodo c’è!”- ammicca facendomi capire dove vuole andare a parare.
“Non credevo di doverlo usare anche qui.”- affermo.
“Mi sa che non puoi farne a meno.”- mi guarda il moro incitandomi con lo sguardo.
“Non posso farlo, non ho il cellulare qui!”- esclamo sbuffando.
“E quello cos’è?”- indica l’i-phone sul letto.

“Proprio di questo che devo parlarvi!”-
“Allora prova a voce”- sbuca Niall dalla porta con una busta di patatine in mano.
“Ok, però non ridete altrimenti non mi viene bene.”- dico cercando si rimanere serio ma, tempo 2 secondi, e scoppiamo a ridere pensando a come è andata l’ultima volta in cui abbiamo usato questo metodo.
Dopo essermi calmato, mi avvicino all’orecchio dei due, rimanendo, comunque, ad una distanza tale da tutelarmi dalla loro possibile reazione.
“Eleanor, Danielle, siete arrivate! Come è andato il viaggio?”- urlo facendoli sussultare.
“Amore della mia vita, dove sei?”- Louis salta di scatto giù dal letto urlando in giro con i capelli tutti arruffati.
“Danielle tasoro! Come? Dove? Quando? Perché?”- si alza Liam di scatto cercando di nascondere il più possibile i cuscini sotto il lenzuolo.
Li hanno fatti fare per averle più vicine, in un certo senso.

Eleanor e Danielle non sanno nulla.

Quando non sono insieme e quando gli mancano da morire tantissimo abbracciano sempre quei cuscini.

Quando loro sono presenti, invece, fanno finta che non gli sono mancate poi così tanto e fino a questo punto.

“Amore, amore!”- urlano correndo per il corridoio alla ricerca delle loro ragazze mentre noi ci sbellichiamo dalle risate.

“Siete dei bastardi!”- ci guardano appoggiandosi allo stipite della porta dopo essersi accorti che era tutto uno scherzo.
“Scusate ma era inevitabile. Mi dovete aiutare!!”- continuo a ridere mentre loro mi maledicono mentalmente per la figura di merda appena fatta.
“Confessaci i tuoi peccati!”- mi dice ormai rassegnato ‘padre’ Liam mentre Louis cerca invano di riaddormentarsi.
Ma che bel migliore amico che ho.
Devo dire che è in una posizione leggermente strana.

E’ appoggiato al cuscino a pancia in giù ma con il sedere all’insù.

Non so perché ma mi ricorda molto una foca in quella posizione.
“Louis però così mi provochi!”- esclamo scoppiando a ridere.
“Era questo il mio intento Hazza!”- si alza, si avvicina e mi accarezza una guancia lanciandomi uno sguardo malizioso.
“Dai, ragazzi! Finitela di masturbarvi mentalmente.”- scoppiamo tutti a ridere per l’affermazione di Liam.
“Seriamente, ci spieghi perché sei così in entusiasmo, improvvisamente.”- esclama Liam gesticolando.
“Allora, stavo passeggiando per il lungomare di Napoli, tutto incappucciato. Quando delle ragazze, non so come abbiano fatto, mi riconoscono e da 3 diventano 30.”- racconto tranquillo.
“Hazza no, ti sei fatto scoprire. Avevamo detto che per questo mese cercavamo di non farci vedere così potevamo rilassarci in santa pace!”- cantilena Zayn.
“Lo so Zayn, ma non ho potuto farci nulla. Comunque, dopo aver corso per un quarto d’ora……”- continuo a spiegare tutto per filo e per segno.

“Era una ragazza bellissima. Penso che sia anche una directioner perché aveva un tatuaggio sul collo, un segno dell’infinito a forma di cuore con scritto all’interno ONE DIRECTION e HARRY STYLES.”- sorrido al fatto che una ragazza che nemmeno mi conosce si sia tatuata il mio nome sulla pelle. “Però è strano. Le altre subito mi hanno riconosciuto mentre lei non so se ci sia arrivata.”- continuo con la mia spiegazione.

“Styles ha fatto colpo di nuovo!”- riepiloga Niall dandomi una pacca sulla spalla.
“Si, ma peccato che sia fuggita via.”- affermo continuando a sorridere.

“Cosa? Harry Styels che si fa scappare una ragazza? Allora la fine del mondo è vicina!”- si stupisce Louis.

Scoppiamo tutti a ridere.

“Lo so è incredibile ma è così. Dopo che ci siamo guardati negli occhi, lei mi ha chiesto di togliermi da dosso perché era in ritardo non so per cosa ed è corsa via.”- finisco.


“E non le hai chiesto come si chiama?”- chiede Liam.
“Il numero, l’inidrizzo, che lavoro fa, dove lavora, carta d’identità, patente, stato di famiglia, codice fiscale…?”- continua Louis.
Rido.


“Niente di niente Lou.- affermo sconsolato.- Non so cosa mi sia preso. Ero bloccato, ero stupito dalla sua bellezza tanto che non sono riuscito a parlarle. Volevo solo continuare a guardarla negli occhi. Anche lei sembrava volere la stessa cosa. Sembrava che non volesse andarsene ma, credo, ne era costretta.”- spiego fissando un punto impreciso davanti a me.
“Comunque non è vero che non ho niente di lei.”- distolgo lo sguardo e prendo il cellulare dal letto. “Prima di cadere lei stava con il cellulare in mano e io ce lo avevo in tasca e quando siamo caduti sono caduti anche i cellulari. Ora io ho il suo e lei ha il mio.”- continuando a guardare il cellulare.

“E cosa stai aspettando?”- mi chiede retorico Zayn.
“Chiamala….cioè chiamati……cioè chiama…….oh hai capito.”- afferma confuso Louis. Rido.
“Credete sia la cosa giusta?”- domando incerto

“No, questa è davvero bella. Harry Styles che non ha il coraggio di chiamare una ragazza per chiederle un appuntamento. La fine del mondo non arriva il 21 dicembre.”- afferma Louis finto disperato.

“Ok!”- esclamo convincendomi.
Prendo il telefono e gli tolgo il blocco touch, vado nel menu per aprire la tastiera numerica ma dal nervosismo non riesco a premere bene tanto che riesco a far aprire una cartella bloccata dalla password e per ritornare indietro devo immettere la password.

“Cazzo, si è bloccato!”- esclamo agitato mentre loro si avvicinano.
“Ok, dobbiamo cercare di indovinare la password.”- afferma Zayn.
“Ma non sappiamo nulla di lei!”- ribatte Niall mentre io mi metto le mani nei capelli.
Adesso lei crederà che sono un impiccione.
“Ma scusa non avevi detto che era una directioner?”- mi chiede Louis, annuisco.
Apre le braccia come a farmi capire che ci è arrivato. “Prova con One Direction o qualcosa di simile.”-
Provo tutto ciò che può riguardare noi e la band, ma niente di niente.
“Niente!”- affermo agitato.

“Harold Edward Styles!”- esclama di colpo Niall.
“Niall, quante volte ti ho detto che non devi chiamarmi così.”- lo fulmino con lo sguardo.
“Cretino, la password!”- esclama lui indicando il cellulare. “Hai detto che si è tatuata il tuo nome, no? Perché non dovrebbe tenerlo come password?”- chiede con tono di ovvietà. Ci provo e si, si è sbloccato.


“Grande!”- esulto sorridendogli.
Appena si apre la cartella, mi appaiono davanti alcuni appunti scritti in italiano, delle foto e dei video.
Dalle foto riesco a vedere una ballerina che sta ballando.

Non voglio impicciarmi dei fatti di questa ragazza ma la curiosità mi sta divorando. Me ne frego apro un video.


E’ lei mentre balla ‘Moments’ proprio come la ragazza nel sogno che ho fatto stamattina.
Guardo attentamente il suo viso e la vedo: è lei.

“Ragazzi è lei. E’ la ragazza che ho sognato.”- affermo mentre loro si avvicinano per vedere con me.
“Chi?”- mi chiedono.

“Si è lei.”- continuo a vedere il video.
“Wow!”- esclama Niall.
“Ve lo avevo detto che è bellissima.”- affermo.

Vediamo altri video: lei dove balla ‘I wish’ e ‘More Than This’, dove balla dei balli da spiaggia in spiaggia, dove balla la danza del ventre (sotto l’affermazione di Louis ‘se questa fa l’amore come balla la danza del ventre allora è perfetta per te Hazza’. Che cretino!), dove balla il tango e altri balli di coppia.
C’è un altro video dove scorrono foto di lei e, penso sia, la sua migliore amica.
“Carina la biondina!”- esclama Zayn riferendosi alla migliore amica di Pula, la cartella dove ci sono tutti questi video porta il suo nome, almeno credo sia il suo.
“Harry, Chiamala!”- esclama Lou.
Non me lo faccio ripetere due volte e compongo il mio numero di telefono.
Mentre squilla faccio segno ai ragazzi di stare zitti.
Pronto!”- dice in italiano una voce femminile dall’altra parte del cellulare.
Mh, ciao sono Harry, il ragazzo che ti ha scontrato poco fa sul lungo mare.”- spiego.
Oh, si ricordo. Io sono Pula,- si presenta.- Mi sa che ci siamo scambiati i cellulari.”- ridacchia. 
Che suono meraviglioso. Oddio, sto diventando come Liam e Louis.
Già, che ne dici di incontrarci per riscambiarceli?”- le chiedo mentre dall’altro lato sento un urletto soffocato.
Certo!”- esclama.
Per te va bene tra un paio d’ore all’Hotel Excelsior, dove alloggio io?”- chiedo ancora.
Che coincidenza, io ci lavoro lì.- afferma. Rido mentre vedo Louis esultare sottovoce. –Si, va bene! Ci vediamo nella hall allora.”- afferma.
Esatto!”- esclamo.
Allora a più tardi!”- mi saluta.

A più tardi.”- affermo io chiudendo la telefonata e buttandomi a peso morto sul letto.


PULA’S POV

“Finalmente! Ti sto chiamando da mezz’ora!”- mi urla contro Chiara appena arrivo in hotel e corro negli spogliatoi per cambiarmi. Lei mi segue già vestita.
La ignoro mentre inizio a spogliarmi e apro il mio armadietto.

“Si può sapere cosa ti è successo?”- mi chiede mentre si appoggia alla porta chiusa con le braccia incrociate.
Le spiego tutto mentre mi infilo la camicia e la gonna che fanno parte della divisa dell’albergo.

“Poi la cosa strana…”- affermo mettendomi la giacca. “E’ che quel ragazzo assomiglia molto a Harry.”- continuo provocando un suo soffocamento anche se non stava mangiando nulla.

“Ma dai! E' impossibile! Sarà un directioner boy che ama così tanto i One Direction da voler assomigliare a uno dei suoi idoli.”- afferma mentre io metto i miei vestiti nell’armadietto e indosso i tacchi.
La guardo come a dire ‘Stai dicendo davvero?’.

“Ok, ho detto una cazzata. Però è davvero impossibile che Harry sia a Napoli.”- continua mentre io mi aggiusto il trucco e la coda.
“Sarà ma quello assomigliava proprio a lui.”- affermo prendendola sottobraccio e uscendo dagli spogliatoi.

“E poi io non ho ricevuto nessuna tua chiamata.”- affermo guardandola mentre ci avviamo in reception.
“Ma se ho finito i minuti sulla scheda per chiamarti!”- esclama.

“Controlla!”- esclamo porgendogli il mio cellulare.
Lei lo afferra ed inizia ad armeggiare.

“Perché hai cambiato lo sfondo?”- mi chiede.
“Io non ho cambiato lo sfondo.”- rispondo guardandola confusa.

“E questa allora?”- mi chiede facendomi vedere lo sfondo del mio cellulare.
La foto che mi appare davanti non è più la foto della copertina di Take Me Home, ma una foto che fa vedere i ragazzi che fanno delle strane facce.

Afferro di scatto quello che dovrebbe essere il mio cellulare e me lo rigiro tra le mani.
Il retro è liscio, non scheggiato come il mio.
Vado subito nella rubrica per confermare quello che mi passa per la testa.
Ed è quello che penso.
La rubrica è piena di numeri che non conosco e questo sta a significare solo una cosa.

“Chiara questo non è il mio cellulare.”- affermo.
“Cosa?”- mi chiede lei prendendomi di novo il cellulare da mano.

“Non è il mio- rispondo.- Cazzo, ora come glielo dico a tuo fratello? Marco mi ammazzerà.”- mi metto le mani nei capelli mentre arriviamo in reception e, con un cenno della testa, salutiamo Serena e Giulia, le nostre colleghe.

“Pula calmati, dovrebbe essere il cellulare del ragazzo che ti ha scontrato, no? Se tu hai il suo lui dovrebbe avere il tuo.”- mi dice tranquilla sedendosi sullo sgabello dietro il bancone del front-office.
“Tu dici?”- le chiedo seguendola.
“Si, chiamalo e digli dove vi potete incontrare per riscambiarvi i cellulari.”- propone porgendomi il cellulare.
Nemmeno a farlo apposta sento il telefono vibrare tra le mie mani.

“Eccolo, è lui!”- esclao mostrandogli il cellulare.
“Rispondi e metti il vivavoce.”- mi dice avvicinandosi e incitandomi con lo sguardo. Faccio come dice.

Pronto!”- dico in italiano.
Mh, ciao, sono Harry, il ragazzo che ti ha scontrato sul lungomare.”- dice lui in inglese, ha una voce familiare.

Vedo Chiara spalancare gli occhi e la bocca stupita non so per cosa.
La guardo stranita.

Oh si, ricordo. Io sono Pula, mi sa che ci siamo scambiati i cellulari.”- affermo ridacchiando.
Già, che ne dici di incontrarci per riscambiarceli?”- mi chiede mentre Chiara tira un urlo ma faccio in tempo a tapparle la bocca.
Certo!”- esclamo solo.
Che ne dici tra un paio d’ore all’Hotel Excelsior, dove alloggio io?”- propone.
Che coincidenza, io ci lavoro lì.- sento dei piccoli rumori provenire dall’altra parte del telefono.- Si va bene, ci vediamo nella hall allora.”- affermo.
Esatto!”- accetta.
A più tardi allora!”- lo saluto.
A più tardi!”- ricambia attaccando.

Chiara sta per dire qualcosa ma appena posa lo sguardo alle mie spalle si zittisce subito e si siede dov’era prima.

“PULA, SEI IN RITARDO!”- mi urla contro il direttore amministrativo dell’albergo uscendo dal back office.
“Si, mi scusi direttore. E’ che ho avuto un contrattempo.”- mi scuso, il suo volto si apre subito in un sorriso tranquillo.
Cambia umore velocemente quell’uomo.

“Per fortuna è la prima volta che capita, te le sei scampata. Poi oggi sono di buon umore.”- afferma sorridendomi.
Che cavolo si ride?

“Pula, visto che tu sei la migliore nell’accogliere i clienti….-dice provocando lo sbuffare delle altre due al bancone e un sorriso smagliate da parte di Chiara.- oggi devi fare una cosa per me.”- continua prendendo dal bancone una cartellina nera con il logo dell’albergo sopra.

“Cioè?”- lo incito a continuare.
“Questa mattina sono arrivati dei nuovi  ed importantissimi clienti…..”- afferma sorridendo.
Di colpo Chiara scende dallo sgabello e si avvicina al bancone con gli occhi e la bocca spalancati.

“Cosa?”- chiede stupita.
Io la guardo confusa e lei se ne accorge.

“No, cioè dico cosa dovrebbe fare Pula?”- riformula la domanda, io faccio finta di crederla e mi rivolto verso il direttore.

“E vorrei che tu li accogliessi come solo tu sai fare e che li spiegassi tutto ciò che offre l’hotel.”- finisce.

Chiara batte le mani come se fosse una bambina di cinque anni che riceve il regalo che desiderava.
Devo dire che da una settimana si comporta in modo strano, come se fosse super eccitata per qualcosa che deve accadere. Mah.. e chi la capisce.
Annuisco per fargli capire di aver capito tutto.

“Qui...- mi porge la cartellina che aveva in mano. Faccio per prenderla ma Chiara me la soffia da sotto il naso.-... ci sono tutte le informazioni riguardanti i clienti in questione. Alloggiano nella suite 504 al quinto piano.”- spalanco la bocca a sentire il numero della camera.
La 504 è una delle più belle suite che ci sono in quest’albergo.

“E penso proprio che Chiara voglia accompagnarti.”- afferma guardando la bionda alle mie spalle.
Chiara annuisce fragorosamente iniziando a saltellare eccitata.

“Davvero posso andare con lei?”- chiede indicandomi mentre io guardo la scena confusa.
L’uomo al mio fianco annuisce provocando un urlo stridulo della mia migliore amica.
Ma cosa….?
Non faccio nemmeno in tempo a formulare l’ultimo pensiero che Chiara esce dal front-office e prendendomi per un braccio mi trascina verso l’ascensore. Fa aprire le porte ed entriamo.
Mentre l’ascensore inizia a salire lei apre la cartellina e inizia a leggere sempre più stupita.
Tanto che vedo anche una lacrima solcargli una guancia.

“Ehi, cos’hai?”- le chiedo prendendo il suo viso tra le mani e asciugandogli la lacrima con il pollice.
“Nulla è che mi è entrato un moscerino nell’ occhio e mi sta torturando.”- risponde alzando gli occhi al cielo e chiudendo quella cartellina.

“Così va bene?”- le chiedo dopo averle soffiato in un occhio.
Lei annuisce sorridendomi.

“Ma è la famiglia del presidente della Repubblica per alloggiare alla 504?”- le chiedo.

La 504 è sempre stata la mia suite preferita.
E’ una suite bellissima: è divisa in due vani, appena si entra c’è il corridoio che porta alle varie stanze.
Il primo vano è composto da una cucina con un enorme tavolo, un salotto con un enorme divano e un televisore al plasma e una piccola piscina idromassaggio coperta.
Nel secondo vano ci sono due camere matrimoniali, una camera matrimoniale con lettino singolo e un bagno.
Ma l’unica cosa che caratterizza quella suite è l’enorme vetrata che si espande per tutte le camere e che affaccia su un enorme terrazzo.
E’ una vetrata fantastica e speciale, da dentro puoi vedere tutto ciò che c’è fuori ma da fuori non puoi vedere cosa c’è dentro, è adatta alla privacy del cliente.
Dal terrazzo si può vedere tutto il paesaggio di Napoli.
Io amo quella camera proprio per quello.

“Molto di più, credimi!”- esclama Chiara appena si aprono le porte dell’ ascensore.
Entrambe scendiamo dall’abitacolo e appena arriviamo davanti la porta della suite, Chiara mi blocca per un braccio.

“Senti Pula, io non ce la faccio!”- esclama nervosa, la guardo confusa.
Due secondi fa era stra eccitata ed ora sembra quasi aver paura e per giunta per un motivo che io non so.
Cosa diavolo mi sta nascondendo?

“Io devo andare a controllare le altre camere del piano, ti dispiace se fai da sola?”- mi chiede. Annuisco incerta.
“E ti prego, promettimi di non svenire qualsiasi cosa accada.”- mi implora con lo sguardo.

“Perché dovrei svenire scusa?”- chiedo io accigliata.
“Tu promettimelo!”- ignora la mia domanda.
“Te lo prometto!”- esclamo.

Lei mi sorride e dopo qualche passo sparisce dietro l’angolo.
Mi sistemo la divisa e sfoggiando un sorriso gentile busso alla porta di fronte a me.

Dopo poco la porta si apre lasciando entrare nel mio raggio visivo colui che non credevo di vedere mai qui, ora, in carne ed ossa, di fronte a me.
Appena quei pozzi verdi si impossessano del mio sguardo il mio sorriso si apre di più, ma tutto intorno a me inizia a girare.
Non riesco a distogliere lo sguardo da quei due fari e le lacrime iniziano a riempirmi le orbite.

“Pula?”- chiede lui.
Come diamine fa a sapere il mio nome?
Oh mio dio, sto avendo un allucinazione, cosa cavolo sta succedendo?
Le gambe mi iniziano a tremare e di scatto la cartellina che avevo in mano cade rovinosamente a terra.
Per fortuna riesco a sciogliere quell’ intreccio di sguardi per poi posare il mio sulle mie scarpe.
Indietreggio appoggiandomi alla parete alle mie spalle e mormorando dei ‘NON CI POSSO CREDERE’, ‘NON E’ POSSIBILE’, ‘NON PUO’ ESSERE VERO’.
Rialzo di nuovo lo sguardo e lui è sempre lì di fronte a me, aspettando una mia parola.
Riabbasso di nuovo lo sguardo non riuscendo a reggere il suo, non lo rialzo nemmeno quando Zayn, lo riconosco dalla voce, gli chiede chi sia.
Perché cavolo ho…… lui davanti?
Cosa ci fa nella 504?
Cosa ci fa nell’albergo dove lavoro?
Cosa ci fa qui a Napoli?
Perché cavolo non ne sapevo nulla?

La mia testa inizia a riempirsi di tutte queste domande a cui non so dare una risposta.
So solo che di colpo mi ritrovo a terra priva di sensi.

Ora capisco perché Chiara era tanto preoccupata per un mio possibile svenimento.
Mi sa che la promessa sia andata a farsi, scusate il termine, fottere.

Angolo autrice…

Ecco la seconda parte del primo capitolo.

Spero che vi piaccia e che mi facciate sapere al più presto cosa ne pensate…….


Grazie mille per aver letto.

hllzn4ever

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Capitolo 4
*** Capitolo 3: Se sapessee di essere tra le tue braccia sverrebbe... ***


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Se sapesse di essere tra le tue braccia sverrebbe.

Capitolo 3

HARRY’S POV

Appena attacco al telefono prendo possesso del bagno per prepararmi all’appuntamento.
Dopo essermi vestito vado in cucina quando sento il campanello suonare costringendomi ad andare ad aprire.
Appena spalanco la porta mi ritrovo davanti una ragazza dal volto familiare vestita da receptionist. Aspetta...mah....
E’ Pula, la ragazza che ho scontrato.

“Pula?”- le chiedo sorpreso, ma non mi risponde.
Stava per dirmi qualcosa ma appena si accorge di chi ha davanti sbianca.
Credo che lei (come quasi tutto il resto del mondo) non sa che sono qui, o almeno fino ad ora.
La guardo negli occhi, di un azzurro profondo, che a poco a poco si fanno lucidi.
In essi vedo tutta la sorpresa che prova nel vedermi davanti a lei.
Riesco anche a capire che sta tremando senza distogliere lo sguardo, ma lo distoglie lei quando indietreggia per appoggiarsi alla parete alle sue spalle e abbassa lo sguardo.
Non mi muovo di un centimetro neanche quando Zayn e gli altri mi raggiungono chiedendomi chi fosse.

Dopo qualche minuto la vedo accasciarsi a terra, è svenuta.
E’ una situazione nuova per me, il 98% delle fan che mi hanno incontrato da vicino urlavano e sembravano delle pazze, l’altro 2% urlavano prima e impazzivano e poi svenivano improvvisamente.
Non ho la minima idea del perché abbia avuto questa reazione.
La soccorro cercando di farla riprendere.

“Harry ma chi è?”- chiede nuovamente Zayn.
“E’ Pula, la ragazza di cui vi ho parlato. Guardate, ha il tatuaggio!”- indico loro il tatuaggio abbastanza visibile ai lati del collo.

“E cosa ci fa qui?”- chiede Liam.
“Non lo so ma mi aveva detto per telefono che lavora in questo albergo!”- rispondo continuando a cercare di farla riprendere.
Le faccio aria invano finchè una ragazza bionda vestita più o meno ugualmente ci raggiunge imprecando in italiano e facendole aria come poco fa ho fatto io.
Ha una faccia sconvolta e non so se sia dovuta al fatto che sia vicino a noi o al fatto che, credo la sua migliore amica, sia svenuta senza motivo.
Ok il motivo c’era.

“Cosa le è successo?”- mi chiede in inglese finalmente.
“Appena le ho aperto la porta, mi ha visto ed è svenuta!”- le spiego sinteticamente.
“Lo sapevo, non dovevo lasciarla da sola.”- afferma cercando ancora di rianimarla mentre i ragazzi sono ancora sul ciglio della porta e ci guardano preoccupati.
Vedo Zayn imbambolato come se avesse visto un fantasma.

“Senti, mi aiutereste a portarla in una delle camere libere?”- mi chiede gentilmente implorandomi con lo sguardo.
“Neanche per sogno, la portiamo in camera nostra.”- rispondo.
Di certo non mi faccio scappare quest’occasione da sotto il naso.
“No, non vorremmo disturbare. Non è la prima volta che capita e potrebbe risvegliarsi dopo ore. Non credo sia il caso.”- mi dice.

“Fa niente, non abbiamo nulla da fare.”- le dico prendendo la ragazza in braccio a mo’ di sposa e portandola in suite.
Se sapesse che ora è tra le tue braccia sverrebbe!”- ridacchia la sconosciuta seguendomi.
“Peccato che lo ha già fatto!”- esclama Louis chiudendo la porta mentre io la faccio sdraiare delicatamente sul mio letto.

“Oh, comunque noi siamo Harry, Louis, Liam, Niall e….”- le presento tutti prima di essere interrotta da lei.
“Zayn!”- sospira fissando Zayn abbastanza imbarazzata e il moro ricambia con piacere il suo sguardo.
Io e gli atri ci guardiamo straniti per poi tossicchiare fintamente per interrompere il loro dialogo visivo.

“Ehm, io sono Chiara, piacere.”- dice salutandoci con la mano. “Lei è Pula.”- afferma indicandoci la ragazza sul letto. “E comunque so chi siete.”- continua tranquilla, troppo tranquilla per essere una fan.

“Ma allora sei nostra fan?”- chiede Niall.

“Si, sfortunatamente io e Pula siamo vostre fan.”- afferma sorridendoci.
“Eppure a primo impatto non sembrate fan, cioè, dico lei appena ha visto Harry è svenuta senza dire una parola. Tu appena ci hai visti non ci hai urlato contro. E’ un po’ strano tutto questo. In senso positivo, ovviamente.”- osserva Liam.
Lei, per tutta risposta abbassa lo sguardo diventando rossa in viso e farfugliando qualcosa in italiano, forse.

“Eh?”- le chiedo non capendo cosa stesse dicendo.
“Nulla, lasciate stare.”- ci sorride ancora. “Diciamo che riesco a controllare le mie emozioni.”- continua.

“Oh, e perché ‘sfortunatamente’ sai chi siamo?”- chiede Niall imitando le virgolette.
“Perché è da quando ho saputo che voi sareste stati qui per un mese e che, in più, vi avrei conosciuto sembro una pazza appena uscita da un manicomio.”- risponde tranquilla.
Ok, è ufficiale, questa ragazza mi fa paura.
E’ una directioner e non è per niente imbarazzata o balbuziente, niente di niente, sembra che stesse parlando con dei suoi parenti.

“COSA? TU LO SAPEVI?”- urla quasi nervosamente Louis.
“Ehm, si. Non vedete come sono vestita? Sono una receptionist dell’albergo. E poi so anche che avete assunto un cuoco italiano che cucinasse esclusivamente per voi e che vi seguirà in tutto e per tutto.”- risponde.

“E come fai a saperlo?”- chiede Liam mentre io mi avvicino a Pula controllando come sta.
“Il cuoco che avete assunto è suo padre, e dato che io sono molto legata a lei e alla sua famiglia ho saputo tutto quello che c’era da sapere.”- la sento rispondere indicando la ragazza davanti a me.

“Oh, allora significa che vi vedremo spesso.”- afferma Zayn entusiasta e sorridendole.
Ecco che comincia ad attaccare bottone.
“Si, credo proprio di si.”- afferma lei arrossendo imbarazzata per il suo sguardo.

“La finite di flirtare voi due, e cerchiamo di risvegliarla.”- dico a tutti accarezzando una guancia a Pula ma credo che la ragazza alle mie spalle sia arrossita ulteriormente per la mia frase.

“Noi non stiamo flirtando!”- esclama Zayn sussurrando, a malapena l’ho sentito,  grattandosi la nuca con la mano destra e abbassando lo sguardo. Da quanto in qua è imbarazzato?
“E poi ti ho detto che non si sarebbe svegliata subito. Non è la prima volta che succede.”- dice rivolgendosi a me riprendendo un colorito normale.

“Perché? E’ svenuta altre volte?”- chiede Niall.
“Si, le capita quando prova forti emozioni. E beh, incontrare i propri idoli nell’albergo in cui lavori senza saperne nulla, non è una passeggiata.”- risponde affiancandomi.

“E perché tu sai tutto e lei no? Non hai detto che lavorate insieme?”- chiede ancora Niall. Ma quante domande!
“E’ una lunga storia.”- cerca di congedare il discorso ma come si vede che non ci conosce del tutto, soprattutto Zayn.

“Abbiamo tutto il tempo che serve.”- le dice portandola a sedere ai piedi del letto.

“Oh.......ok.”- sospira confusa. - “Dovete sapere che Pula non crede nei sogni, ha sempre creduto nella loro inesistenza. Si, è una ragazza molto pessimista. E anche se vi ama da morire ha sempre pensato che fosse impossibile incontrarvi. Così il padre, il vostro cuoco ha deciso di farle una sorpresa in modo tale che si ritrovasse il suo sogno proprio davanti agli occhi. E ci è riuscito.”- spiega guardandoci tutti.
“Poi con il lavoro che fa, in un modo o nell’altro, anche senza il nostro aiuto, vi avrebbe incontrato comunque.”- continua.

“Oh, ma la sua reazione mi preoccupa un po’. Sicura che si risveglierà?”- le chiedo preoccupato toccandomi la nuca..
“Harry ha detto che non è la prima volta che le capita. Dobbiamo solo aspettare, calmati!”- esclama Zayn notando il mio andare avanti e indietro per la stanza.

“Sarà anche come dite voi ma io comunque non riesco a calmarmi. E non mi chiedete perché, perché non lo so.”- affermo isterico.
“Si, ma siediti.”- mi blocca Louis facendomi sedere sul letto accanto a Zayn.

“Intanto che aspettiamo perché non ci parli un po’ di te, Chiara?”- le chiede Zayn continuando a fare il galletto con lei (galletto per la sua enorme cresta).

“Mi chiamo Chiara Bianchi, il 18 maggio compio 17 anni, sono nata e cresciuta qui a Napoli, ho una famiglia perfetta e un fratello più grande di me di 4 anni.”- spiega. “Lavoro in quest’albergo da stagista e mi occupo di room service e delle camere. Sono al quarto anno dell’istituto alberghiero e la mia unica e migliore amica è Pula Romano. Abbiamo la stessa età, frequentiamo la stessa scuola e fa il mio stesso lavoro. Io sono una ragazza molto solare, non sono affatto timida. Ma sono molto introversa, difficilmente lascio trasparire le mie emozioni.”- continua prima di essere interrotta da Zayn.

“Oh allora siamo uguali, anche io sono molto timido sotto quel punto di vista.”- gli sorride facendola arrossire. Mister Malik colpisce ancora.

“Che coincidenza!”- sussurra Louis in modo tale che lo possa sentire solo io e gli altri ma loro no.
Tutti soffochiamo una risata mentre loro continuano la loro conoscenza e noi li ascoltiamo attenti.

“Già, ma io non mi faccio problemi ad esternare il mio pensiero, se mi stai sulle palle te lo dico chiaramente.”- continua lei.

“Ecco Malik! Te lo ha detto chiaramente, le stai antipatico.”- continua a prenderlo in giro Louis.
Zayn fa per rispondere ma Chiara lo precede.

“Non è vero Zayn non mi sta antipatico.”- afferma lei rivolgendosi al mio migliore amico. Zayn gli fa la linguaccia. “Da quello che ho visto fin ad ora mi è sembrato dolcissimo.”- continua sviando lo sguardo del moro che arrossisce di colpo.

“Ehi, sono io il più dolce del gruppo!”- gli mette il broncio Niall.

“Infatti non ho detto che è il più dolce del gruppo. Nessuno potrà arrivare al tuo livello.”- le dice lei sorridendogli.
Lui gli manda un bacio volante.

“OH, MIO DIO NIALL HORAN MI HA MANDATO UN BACIO!”- imita una directioner impazzita Chiara facendo scoppiare tutti a ridere.

“E se ti mandassi io un bacio cosa faresti?”- le chiede Zayn facendola smettere di ridere di colpo.  Arrossisce.
Si prende qualche secondo prima di rispondere.

“In quel caso non potrei rispondere delle mie azioni.”- risponde sorridendogli maliziosamente.
“Oh, quest'informazione mi servirà in futuro!”- le dice ammiccando, rispondendo al suo sguardo e mordendosi un labbro. Quei due non me la raccontano giusta.

“Per fortuna che non stavate flirtando voi due. Eh?”- dico io alzandomi e facendo il giro del letto per inginocchiarmi accanto a Pula. “Dai ragazzi ci sarà pure un modo per svegliarla.”- continuo accarezzandole una guancia.

“Oddio Harry!”- esclama nervosamente Zayn.
“Ma perché sei così preoccupato per lei?”- domanda Chiara guardandomi.

“Beh perché si è in…..”- Niall sta per dire tutto prima che Liam gli tappasse la bocca.
“Si sono scontrati sul lungomare e si sono scambiati i cellulari, tutto qui!”- continua Liam stappando la bocca del biondino.
E poi io non sono innamorato, mi piace soltanto, tutto qui.

“Ah, si me lo ha detto. Per un attimo ha pensato che fossi tu ma io ho dovuto negare tutto per arrivare alla fine del piano. C’ero anch’io quando l’hai chiamata poco fa.”- spiega guardandomi.

“Ok, adesso che abbiamo spiegato tutto cerchiamo di svegliarla per favore! Non ce la faccio a vederla così!”-esclamo accarezzandole una guancia.
La sua guancia è morbidissima e soffice.
Corruccia la fronte appena sente il mio tocco sulla sua guancia, ma dopo poco sorride flebilmente afferrando la mano e portandola sotto la sua testa a mo’ di cuscino.

“Avete visto anche voi?”- sussurro voltandomi verso di loro.
Loro annuiscono.

“Si, credo si stia svegliando.”- afferma Chiara.
Si muove ancora e borbotta come infastidita dalle nostre voci.
Alza di poco la testa lasciando la mia mano libera.

“Harry forse è meglio se vi spostate. Sai non vorrei svenisse di nuovo!”- mi dice soffocando una risata, facendomi alzare e raggiungere gli altri al lato opposto del letto.

Angolo autrice...

Non ho resistito a pubblicare anche il terzo.
Ho appena visto che la storia ha molte visite ma nessuno che recensisce, ma io sono una che è molto paziente e che non molla facilmente.
Sono sicura che ci sarà pur qualcuno a cui piaccia la mia storia quindi io sono qui.
Non mi muovo. ;)
Ok, ora vado!

Grazie mille per aver letto.

hllzn4ever

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Capitolo 5
*** Capitolo 4: Ripetilo se ne hai il coraggio! ***


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Ripetilo se ne hai il coraggio.

Capitolo 4


PULA’S POV

Sento una mano accarezzarmi dolcemente la guancia.
Sono con gli occhi chiusi quindi non vedo chi possa essere.
Non ha un profumo familiare ma sono sicura di averlo già sentito.
Il suo tocco è soffice e delicato, quasi come se avesse paura di svegliarmi.
Non posso fare a meno di sorridere. Sembra quasi una piuma.

Di scatto porto quella mano sotto la mia testa, come se fosse un cuscino, e sorrido inconsapevolmente.
Sento delle voci bisbigliare fastidiosamente alle mie orecchie e mi muovo lasciando libera quella mano.
Delle altre voci arrivano alle mie orecchie e riesco a sentire chiaramente la voce di Chiara.
Mi sento scuotere leggermente e di colpo apro gli occhi riducendoli ad una fessura a causa della luce, istintivamente mi porto una mano alla fronte come a pararmeli.

“Chiara ma dove sono?”- le chiedo in un sussurro.
“Pula prima ti devo dire una cosa molto importante.”- mi dice prendendomi una mano, come a tenermi calma.

“E me la dici dopo. Ora dimmi dove sono, questa non è la mia camera.”- la interrompo tirandomi su con i gomiti e guardandomi in giro.
Alla mia destra vedo delle persone che non ho mai visto e la vetrata che tanto amo.
I miei occhi si illuminano di colpo e un sorriso prende il sopravvento sul mio viso.

“Ohh, mio diooooo!”- esclamo alzandomi di colpo e sorpassando il letto per raggiungere la magnifica vetrata sul panorama di Napoli.
Non ho mai visto niente di così spettacolare.

“Pula, ti prego non svenire.”- mi dice Chiara con tono implorante mentre io mi attacco con la faccia alla vetrata.
“Perché dovrei svenire. Sono nella mia suite preferita..”- affermo continuando a vedere il panorama. “…mica ho i ONE DIRECTION davanti?”- le chiedo voltandomi verso di lei per poi rigirarmi subito.
Aspetta ma chi sono quelle persone davanti a Chiara?

Mi volto di nuovo per vedere meglio e li vedo tutti e cinque davanti a me, in carne ed ossa.

Aspetta Pula, è una cosa impossibile.
Loro non possono essere qui a Napoli, sarà sicuramente un sogno.
Ora ti giri poi ti volti di nuovo e vedrai che sparirà tutto.
Lo faccio ma non funziona, loro sono ancora lì, di fronte a me.
Mi fissano, stanno guardando me. E le gambe iniziano a tremare improvvisamente.

“Non è possibile! E’ un sogno!”- esclamo in Italiano  mentre due lacrime iniziano a scorrermi lungo le guance.
“No, Pula. Non è un sogno.”- afferma Chiara in inglese, raggiungendomi e piazzandosi davanti a me. “E’ la realtà. Loro sono qui per una vacanza e ci rimarranno per un mese. Il nostro sogno si è avverato staremo con loro per un mese. Io ancora stento a crederci!”- continua in italiano ed entusiasta cme una pasqua.

“Si, non siamo un sogno. Siamo veramente noi.”- ci dice Louis facendoci spostare lo sguardo su di lui. “Siamo veri, guarda!”- mi dice dando un pugno alla parete al suo fianco e facendosi male alla mano.

“Cretino, siamo delle popstar mica possiamo attraversare i muri!”- gli dice Liam dandogli uno schiaffetto sulla nuca.
Noi scoppiamo tutti a ridere.

“Già, però non c’è nessun bisogno di piangere. Noi siamo delle persone normali…”- inizia Niall, prima di essere interrotto da me.
“Spero tu stia scherzando.”- lo guardo allibita. “Potreste anche essere delle persone normali, ma non credo che le persone normali possano far felici miliardi di ragazze senza nemmeno conoscerle. Le persone normali non fanno emozionare solo cantando, non ti fanno battere il cuore solo quando li vedi in tv o in foto. Io non sono una di quelle fan accanite ma quando vi ascolto io provo questo e credetemi vado in iperventilazione solo quando dite ‘grazie’ in italiano. Significa che in un modo o in un altro ci amate, e di questo non ho dubbi.”- continuo, cavolo non so neanche io dove ho preso tutto questo coraggio.

“Crazie!”- dice Zayn in italiano, mi sta provocando e lo guardo in cagnesco mentre fa una risatina insieme agli altri.
“Non so nemmeno da dove cavolo mi sono uscite queste parole.”- bisbiglio meravigliandomi di me stessa. Chiara mi ha sentita e mi dice- “Ti sono uscite dal cuore!”- in italiano.

“Però ti prego….”- mi dice Harry alzandosi e abbracciandomi improvvisamente. “Non svenire ancora, mi sono preoccupato tantissimo!”- continua sussurrandomi all’orecchio.
Io rimango sconvolta dal suo gesto e dalle sue parole.
Il mio cuore inizia a battere interrottamente e confusa rispondo all’abbraccio.

“Non lo farò!”- gli sussurro anche io.
Si stacca da me e mi guarda con quei suoi fantastici occhi verdi imbarazzandomi. 
Oddio, quanto è bello, non credevo potesse succedere davvero, sembra surreale.
E quel suo sorriso incorniciato da quelle fantastiche fossette di certo non aiutano.
Di colpo arrossisco tanto che non riesco a sostenere il suo sguardo a lungo e lo abbasso.

Dopo poco sento tossicchiare, Niall per fortuna ha interrotto quel silenzio imbarazzante.
“Tieni, è acqua e zucchero ti farà bene!”- mi dice porgendomi un bicchiere.
Lo afferro e lo bevo.
“Grazie!”- gli sorrido gentilmente porgendogli il bicchiere vuoto.

“Cavolo, io devo andare ad un appuntamento.”- esclamo battendomi una mano in fronte appena vedo l’ora su una sveglia sul comodino.
“No, Pula aspetta. Ti devo fare vedere una cosa.”- mi dice Harry uscendo di scatto fuori dalla stanza e rientrando subito dopo con qualcosa tra le mani.

“Questo è tuo?”- mi chiede mostrandomi il mio telefono.
“Oh, si.- affermo afferrando il mio cellulare.- “Allora sei tu il ragazzo che non sa dove mette i piedi?”- gli chiedo sorridendo.
“Esatto.”- mi sorride spiazzandomi di nuovo.

“Allora questo deve essere tuo?”- gli dico uscendo il suo cellulare dalla mia tasca della giacca.
“Oh, grazie!”- esclama.

“Chiara hai visto? Te lo avevo detto io che quel ragazzo assomigliava troppo ad Harry Styles!”- esclamo voltando lo sguardo verso Chiara ma lei sembra avere occhi solo per il bel moretto, sembra quasi che non mi avesse sentito.
Harry scoppia a ridere.

“Chiara?”- cerco di attirare l’attenzione ma nulla continua a fissarlo venendo risposta con successo da Zayn.
“Lascia stare.”- mi sussurra Harry all’orecchio. “Sono tre ore che si mangiano con gli occhi.”- continua facendomi rabbrividire, ringrazio il cielo che sono munita di autocontrollo.

“Oh, no!”- esclamo sbuffando mentre gli altri ci raggiungono lasciando da soli i due sul letto.
“Che c’è?”- chiede Harry confuso.
“Quando inizia a guardare un ragazzo con quello sguardo e lo guarda per più di 5 minuti vuol dire che dopo, massimo, finirà nel suo letto a giocare a scopa.”- continuo bisbigliando e ammiccando.

“Oh, ce ne siamo accorti.”- afferma Niall.
“Allora per Zayn va più che bene.”- esclama Liam.

“Non so perché ma ho una voglia matta di prenderli un po’ in giro.”- afferma Louis.
“Oh, anche io!”- esclamiamo all’unisono io ed Harry.
Dopo esserci accorti dell’accaduto entrambi ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere insieme mentre ci grattiamo la punta del naso.

“Ho un’idea!”- esclamo bloccandomi di colpo. “Guardate!”- continuo schiarendomi la voce.

OMMIODDIO, OMMIODDIO, OMIODIO, ZAYN MALIK NUDO!”- urlo in italiano, così da farmi capir solo da Chiara.
“DOVE? DOVE?”- chiede Chiara alzandosi di colpo.
Ma come? Non se ne è accorta che ce lo aveva proprio davanti gli occhi?

Di fronte a te!”- le rispondo indicando Zayn ancora seduto sul divano che ci guarda confuso.
“Sei una cretina!”- mi dice in inglese.
“Vi state spogliando con gli occhi.”- affermo scoppiando a ridere.
“Magari!”- la sento borbottare.

“Ci volete spiegare cosa vi state dicendo. Non abbiamo capito una ceppa!”- dice Zayn più confuso di prima mentre io mi siedo sul letto accanto ad Harry e Louis.
“Nulla di importante! Cosa mi stavi dicendo prima?”- cerca di sviare il discorso mentre io scoppio a ridere.

Harry mi mette una mano sulla spalla facendomi voltare verso di lui e mi fa una faccia come per dire ‘WTF’.
Gli sussurro tutto per non farmi sentire dagli altri e lui scoppia a ridere.
“Ora guarda!”- si blocca lui adesso.

“Ragazzi vi ricordate della storia delle due J?”- dice ad alta voce ammiccando ai ragazzi e attirando l’attenzione di Zayn.
“Oh e chi se le scorda!”- esclama Louis scoppiando a ridere ricordando.
“Di cosa state parlando?”- chiedo io in modo da alimentare il loro gioco.
“Ora ti spiego.”- mi dice prima di essere interrotto da Zayn.

“Harry!”- ringhia tra i denti.
Dovrebbe essere una cosa abbastanza imbarazzante da come Zayn guarda Harry.
“Che c’è?”- il riccio fa finta di non capire cosa volesse Zayn.
Wow è un bravissimo attore.
Come immaginavo.

“Dai, continua!”- esclamo io interrompendo quegli sguardi di fuoco.
“Allora, le due J sono Johanna e Juliette, due ragazze con cui stava Zayn. L’unico problema era il fatto che stava contemporanea mente con entrambe senza che nessuna delle due sapesse niente. Dopo qualche mese le due sono venute a scoprire tutto dell’altra e si sono conosciute ma a Zayn non hanno detto nulla in modo tale che si potessero vendicare tranquillamente. Comunque un giorno Zayn era a casa da solo e ricevette la visita di una delle due facendogli credere di fare sesso. E dato che lei era molto fantasiosa lo incatenò alla testiera del letto con delle manette spogliandolo completamente. L’altra ragazza, non so come fece, ma prese tutti i vestiti di Zayn e li mise in un borsone. Entrambe se ne andarono soddisfatte lasciandolo attaccato alla testiera del letto nudo. Noi quando tornammo trovammo sul tavolo in cucina un borsone e un biglietto con una chiave vicino. Nel biglietto c’era scritto ‘Dite a quello stronzo del vostro amico che il fatto di avere due ragazze ti si può ritorcere contro e che la vendetta è squisita. Questa è la chiave per la sua liberazione, fatene quello che volete! Le due J xoxo’. Dopo aver letto il biglietto ci precipitammo nella sua camera e lo trovammo come mamma lo aveva fatto..”- spiega scoppiando a ridere.
Noi tutti lo seguiamo, anche Chiara, subendo le occhiatacce di Zayn.

“Dai, poverino! Che aveva fatto di male?”- chiede Chiara accarezzandogli una guancia mentre lui mette su un finto broncio.
Cioè, ma si sta sentendo?
Non era lei quella che era super gelosa delle ragazze del moro? Ah, ho capito!
È una tattica.
Non ho capito per cosa, ma sarà sicuramente una tattica.

“Allora perché siete qui?”- chiedo a tutti.
“Abbiamo deciso di farci una bella vacanza post-tour.”- risponde Liam.
“E perché nessuno sa niente?”- chiedo ancora.
“Vogliamo stare per un po’ tranquilli senza paparazzi e fan intorno.”- dice Niall.
“I media sanno che siamo in vacanza ma non sanno dove!”- afferma Louis.

“Oh, capito. Quindi ancora non avete visitato nulla di Napoli?”- continuo.
“No, siamo arrivati stamattina.”- risponde Harry sorridendomi.
“Che ne dite di farci da guida in questi giorni?”- chiede Zayn rivolgendosi più a Chiara che a me.
“Certo!”- risponde forse troppo eccitata Chiara.
Dove è andato a finire tutto l’auto controllo che aveva fino ad ora?

“Cioè…- cerco di rettificare- ci farebbe molto piacere!”- esclamo. “E perché avete scelto Napoli? Potevate scegliere comodamente Los Angeles o Miami o Madrid, che ne so. Perché proprio Napoli?”- chiedo ancora.

“Beh qui non ci siamo mai venuti, siamo stati dappertutto tranne che qui, e volevamo venirci. Tutto qui.”- risponde Zayn facendo spallucce.
“Poi Napoli è la città dove è nata la pizza.”- dice Niall con gli occhi luccicanti. “E di certo non potevamo mancare.”- afferma.
Scoppiamo tutti a ridere.
“Dove c’è la pizza c’è Niall Horan.”- afferma Louis.

“Ancora non avete assaggiato nessun piatto tipico italiano o napoletano, giusto?”- chiedo.

“No, ma tra poco lo faremo.”- risponde Harry ammiccando agli altri, anche a Chiara.
Questi sei non me la raccontano giusta.

Continuiamo a chiacchierare del più e del meno.
Io soprattutto parlo con Harry e Louis, mi fanno sbellicare dalle risate, come gli altri.
E chi se lo immaginava che un giorno li avrei conosciuti e ci avrei fatto amicizia in così poco tempo.
Dopo una mezz’oretta piena sentiamo il campanello bussare e Harry va ad aprire.

“Louis, Liam ci sono Eleanor e Danielle.”- grida Harry dal corridoio.
“Si, ed io sono la regina Elisabetta.”- urla Louis di rimando.
“Ma come? Ci sono le vostre ragazze e voi non correte a salutarle?”- chiede Chiara confusa, come me.
“Lo faremo volentieri se davvero fossero qui.”- afferma Liam.

“Ultimamente Harry è in vena di scherzi.”- esclama Louis prima di spiegarmi lo scherzo che ha fatto loro qualche ora prima. “....La penultima volta che ha detto una cosa del genere mi sono dovuto fare la doccia con l’aceto”- continua Louis, scoppiamo a ridere cercando di immaginare cosa possa essere successo.

“Che teneri! Anche i cuscini.”- affermo io mentre loro ci fanno vedere i cuscini con le facce di Eleanor e Danielle su.
“Si, ma…”- cerca di dire Louis prima di essere interrotto.

“El forse è meglio che ce ne ritorniamo a Londra. I nostri ragazzi non ci vogliono nemmeno salutare.”- afferma Danielle entrando nella camera.
Liam subito nasconde i cuscini per poi lanciarsi tra le braccia della riccia.

“Allora è vero!”- esclama Louis andando a baciare la sua ragazza.
Oddio come sono belli, ho sempre amato queste due coppie, sono troppo cucciolose.

“Certo che è vero, cosa credevi?”- gli chiede Eleanor mentre lui la stritola in un abbraccio.
“Nulla, nulla.”- sussurra lui sorridendo come un’ ebete.
E’ straordinaria la velocità con cui cambiano atteggiamento quando ci sono le loro ragazze presenti.
Si vede che sono molto innamorati.
Mi scende una lacrima vedendoli così felici.
Sono sempre stata una loro fan e quando ho scoperto che erano fidanzati con queste due bellissime ragazze sono stata felicissima.
Ho sempre invidiato la loro bellezza e la loro semplicità.
Sono il mio mito dopo i ragazzi, le amo quanto amo loro.

“Ah- si stacca di scatto Louis da El- loro sono Pula e Chiara, due receptionist dell’albergo. Ci faranno da guida qui, a Napoli. Le abbiamo conosciute oggi.”- ci presenta indicandoci mentre io cerco invano di smettere di piangere.

“Piacere di conoscervi ragazze.”- afferma Danielle porgendoci la mano.
“Oh, il piacere è tutto nostro!”-esclama Chiara con la voce rotta dal pianto.
Non ci posso credere, anche lei sta piangendo.

“Ma perché state piangendo?”- ci chiede El.
“Era da tanto che volevamo incontrarvi.”- risponde Chiara.
“Vi amiamo, anche più di quanto amiamo loro.”- continuo io indicando gli altri alle loro spalle.

“Ovvio, noi siamo molto più sexy di loro.”- li prende in giro El mentre Danielle mi abbraccia affettuosamente.
“Ehy, così ci offendete!”- esclama Louis mettendo il broncio.

“Perché? E' la verità.”- affermo io.
“Tu stai dicendo che loro sono più belle di noi cinque messi insieme?”- mi chiede Harry.

“Di voi cinque messi insieme non lo so, ma di te sicuramente.”- gli dico sorridendo. “Cioè guarda Danielle.- la indico- lei ha dei ricci ben definiti mentre i tuoi capelli sembrano più un cespuglio incolto.”- lo provoco.
Oh, Pula ma cosa stai dicendo? I suoi ricci sono divini, se lui avesse i capelli biondi potrebbero essere tranquillamente scambiati per fili d’oro.

“Ripetilo se ne hai il coraggio”- mi dice guardandomi minaccioso.

“I tuoi ricci sembrano un cespuglio incolto.”- obbedisco sorridendo.
“Lo hai voluto tu!”- esclama prendendomi di peso e buttandomi sul letto, si mette a cavalcioni su di me bloccandomi e inizia a torturarmi i fianchi con il solletico.
Inizio a ridere come una pazza cercando di fermarlo ma lui sembra non voler cedere.
Allora ribalto la situazione, mettendomi io a cavalcioni su di lui, afferro un cuscino  e inizio a colpirlo.
Lui cerca di sviare i colpi, senza alcun successo, ridendo.
Dopo poco afferra un cuscino sotto la sua testa e me lo lancia.
Ma io mi scanso e il cuscino atterra in faccia a Louis.

“Ehy!”- esclama Louis unendosi in mia difesa contro il ricciolino che inizia a lanciare cuscini a destra e a manca. Dopo poco ci ritroviamo tutti e nove a fare una gara di cuscini, divertendoci come pazzi.

Dopo qualche minuto ci stendiamo tutti stremati sul letto continuando a ridere
.
“Non ho mai riso così tanto in vita mia!”- affermo io.
“Anche io!”- esclama Danielle.
Dopo suonano alla porta e un Liam tutto scompigliato e ancora ridendo va ad aprire la porta.

“Ragazzi, è arrivata a cena!”- urla il castano dal corridoio.
“Finalmente!”- esclama Niall alzandosi e cercando di raggiungere la cucina.
Appunto, cercando.
Lui essendo al centro del letto, tra me e Harry, per scendere doveva passare su qualcuno e, dato che io sono una donna e gli sembrava maleducato, si alza in piedi sul letto e mettendo un piede sui gioiellini di Harry fa per scendere.
Mentre Harry ulula dal dolore e io scoppio a ridere, il riccio gli afferra di colpo una caviglia facendo cadere il biondo addosso a Louis e Zayn ai piedi del letto.
E io e le ragazze continuiamo a ridere mentre molto lentamente entriamo in cucina.
Appena vedo chi c’è mi blocco di colpo.

“Papà?”- chiedo mentre vedo l’uomo, che mi ha messo al mondo, cacciare fuori da una sacca dei tegami coperti da della carta stagnola e poggiandoli sul tavolo.
“Oh, ciao tesoro!”- afferma lui tranquillo.
Lo guardo stupita ed inerte sulla soglia della cucina.

“Papà che ci fai qui?”- chiedo isterica mentre tutti lo aiutano a fare i piatti. Io sono troppo arrabbiata per vedere cosa c’è in quei tegami.

“Ma come, non lo sai?”- mi chiede retorico, lo guardo non muovendo un muscolo.
“Da oggi in poi sarò il cuoco ufficiale dei ONE DIRECTION.”- continua volto solo le pupille verso i ragazzi che annuiscono.
Spalanco la bocca incredula.

“E’ uno scherzo?”- chiedo guardando tutti che mi guardano divertiti.
“No, è tutto vero!”- esclama Chiara.
No no no, ferma tutto.
Quindi loro sapevano che i miei idoli sarebbero venuti qui a Napoli e che mio padre sarebbe diventato il loro cuoco?
E me lo hanno nascosto per tutto il tempo?

“Quindi voi sapevate tutto?”- chiedo loro indicandoli.

“Si, piccola mia. Sapevo che sarebbero venuti qui…….”- mi spiega tutto dall’inizio e io ad ogni parola che dice spalanco sempre di più la bocca.
Appena finisce tutti mi guardano in silenzio aspettando una mia reazione.
Corro subito da uno dei sei uomini più importanti della mia vita e me lo sbaciucchio tutto.

“Oddio papà, quanto ti voglio bene!”- gli sussurro mentre lo abbraccio.
“Anche io te ne voglio tanto piccola mia.”- afferma rispondendo calorosamente al mio abbraccio.

“Mh, che buono odorino”- afferma Niall, facendo sciogliere il nostro abbraccio e aprendo un tegame.
“Oddio babbo ha fatto la lasagna!”- esulto come una bambina appena vedo cosa c’è in quel tegame.

“Dove cavolo sono i piatti?”- chiede Louis facendoci capire di avere mooooolta fame.
Scoppiamo tutti a ridere.
Ci mettiamo tutti a tavola e tra qualche chiacchiera e qualche risata finiamo di mangiare.

Continuiamo a parlare e a ridere fin che non sentiamo il campanello suonare e Niall va ad aprire.
Dopo qualche secondo in cucina entra Paul, il bodyguard dei ragazzi, con un foglio in mano.
Dice che quello è il contratto che deve firmare papà per essere ufficialmente il cuoco della band.

Dopo poco  entra bellissima donna sulla trentina con i capelli ramati e gli occhi verdi, dovrebbe essere la manager e l’assistente-babysitter dei ragazzi.

“Emma?”-chiede papà.
“Carlo?”- chiede anche lei avvicinandosi.

Cosa? Si conoscono?

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Capitolo 6
*** Capitolo 5: Sembrate quasi innamorati! ***


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Sembrate quasi innamorati.

Capitolo 5


“Dai, Pula! Sbrigati che è tardi. I ragazzi ci stanno aspettando.”- afferma Chiara nervosa mentre mi sto truccando in bagno.
Sbuffo.

“Chiara calmati. Tanto Zayn ti sbava dietro, non preoccuparti.”- affermo mettendo a posto l’eyeliner.
Arrossisce appena pronuncio il nome del moro.
So di aver centrato in pieno il motivo del suo nervosismo.

“Si vede così tanto?”- mi chiede sorridendomi.
Annuisco.
“Te ne sei sempre fregata di come ti vedevano i ragazzi e di quanto facevi ritardo.- le faccio notare.- E poi una migliore amica riesce a capire quando la sua migliore amica è innamorata.”- continuo enfatizzando l’ultima parola.
Il suo sguardo si fa di nuovo furioso, lei ha sempre odiato innamorarsi, crede che sia una perdita di tempo e il suo tempo vuole impiegarlo nel divertirsi.
Ma so che prima o poi tutte queste parole risulteranno cazzate ai suoi occhi e al suo cuore.

“Non dirlo nemmeno per sogno…… Io non sono i..inn…inn”- balbetta facendo finta di non saper dire quella parola. “Vabbè hai capito. Mi piace soltanto.”- fa spallucce sorridendo come un ebete e arrossendo.

“Si e io sono un criceto.”- la prendo in giro uscendo dal bagno.
Mi sistemo i capelli e mi guardo allo specchio.
Ho un paio di shorts neri strappati, una t-shirt nera con una canotta larga fucsia con su scritto ‘You don’t know you’re beautiful’ in nero.
Le mie adorate All Star e il mio adorato cappellino.
Con il trucco non ho voluto esagerare una semplice liea di eyeliner e matita nera che mi mettono in risalto gli occhi blu.
Afferro il cappellino e lo indosso sui capelli ben piastrati e gli occhiali da sole.

“L’avevo detto io che questa maglietta era adatta a te.”- afferma Chiara spuntando da una mia spalla.
Sorrido, me l’hanno regalata i suoi genitori sotto suo consiglio e devo dir che ha scelto benissimo.

“Anche tu sei magnifica.”- le do un bacio su una guancia ringraziandola.
E’ vero, lei ha già un fisico perfetto, poi per far colpo sul bel moretto, si è messa una vestitino a righe bianche e nere che le arriva a metà coscia, dei sandali bassi neri, in vita ha un cinturino beige abbinato ai bracciali color oro e nero al polso e al fiocchetto che usa per fermare i capelli.
Ha una borsa nera e un paio d’occhiali da sole.
 
“Adesso andiamo che siamo davvero in ritardo.”- affermo prendendo la borsa e gli occhiali per poi prenderla per un braccio e trascinarla fuori casa.

Ieri abbiamo deciso che oggi li avremmo portati a fare un giro per tutta Napoli e alle 10 abbiamo l’appuntamento all’ingresso dell’hotel.
Sono le 9.50, in dieci minuti ce la faremo.
Arriviamo appena in tempo, tutti e sette stanno uscendo proprio ora dall’albergo tutti incappucciati, a malapena li riconosco.

“Buongiorno belle ragazze!”- esclama Zayn salutando Chiara con un abbraccio e me con un bacio sulla guancia.
Vedo Chiara rossa come un peperone.
Abbraccio tutti tranne Harry che si tiene per ultimo.

“Allora come sto?”- mi chiede facendo un giro su se stesso e abbassando di poco gli occhiali da sole, mettendosi in una posizione alquanto sexy.
“Benissimo però gli occhiali coprono la parte più bella di te.”- affermo mentre lui mi toglie il fiato con il suo sorriso.
Da dove cavolo mi sono uscite queste parole?

“Grazie. Anche tu sei bellissima- mi dice mentre io arrossisco lievemente per fortuna lui non se ne accorge.- Soprattutto le scarpe e la maglia sono fantastiche.”- continua appoggiando un braccio sulle mie spalle.
Rido non sapendo che fare mentre iniziamo a camminare seguendo gli altri davanti a noi.
Infatti mi metto a guardare Louis che fa il cavalluccio sulle spalle di Liam mentre attraversiamo la strada.

“PTPOM PTPOM!”- Louis imita una cavallo al galoppo mentre schiaffeggia Liam sul fianco come se fosse un vero cavallo.
“Ma fanno sempre così?”- chiedo indicandoli mentre scoppio a ridere.
“Pure peggio.”- mi risponde Harry.
“Louis vieni qui!”- esclama El come se fosse una madre che  stesse sgridando il proprio figliolo.

“Allora dove si va?”- chiede Zayn dopo che i due cretini si siano ricomposti.
“Andiamo a Piazza Dante, perciò dobbiamo prendere il pullman.”- risponde Chiara indicando il mezzo di trasporto che si è fermato proprio davanti a noi.
Lo prendiamo e arriviamo fino in piazza.

“Avete fatto colazione?”- chiedo appena scendiamo dal pullman.
“No, Carlo ci ha detto che ci portavate voi.”- mi risponde El.
“Ok, allora andiamo”- affermo facendo segno a tutti di entrare in un bar.
Appena entriamo Niall si attacca letteralmente con la faccia al bancone dei dolci.

“Pula quello cos’è? e quello? E quello? E qu…”- comincia a chiedermi a raffica indicando, i vari dolci ancora fumanti, esposti.
Lo zittisco con la mano e mentre tutti si avvicinano gli spiego i vari dolci.

Dopo aver ordinato ci sediamo ad uno dei tavolini fuori ma un po’ nascosto.
Io sono seduta tra Chiara ed Harry, che continua a sorridermi mandandomi in extasi.
Perché quando mi guarda sento un vuoto allo stomaco?
Perché ogni volta che mi sorride mi toglie il respiro?
Per non parlare poi della sua voce, della sua risata, delle sue mani quando mi abbracciano…..

Oddio sono completamente andata.
Chissà lui cosa pensa di me.
Non è che per caso mi sto……..
No, no, è impossibile.
Ci conosciamo da meno di due giorni, è impossibile.
Anche se io so tutto di lui, sono una sua fan.
No, no, Pula non è possibile punto.

Ora che li vedo seduti tutti vicini mi viene da ridere.
Fa un caldo tremendo e loro sono tutti coperti da sciarpe e cappelli di lana.
Per non parlare poi delle loro posizioni, tutti accucciati attorno al tavolo come se fossero ricercati dalla polizia. Loro mi guardano straniti per il mio ridere improvviso.

“Ragazzi sembrate dei ladri ricercati dalla polizia.”- gli faccio notare, loro si guardano e fanno spallucce mentre noi ragazze scoppiamo a ridere.

Dopo poco, per la felicità di Niall, arriva il cameriere con le nostre ordinazioni.
Un babà enorme con panna e cioccolato per Niall, una sfogliatella per Louis e Liam, un cannolo siciliano per Zayn e una frolla per Harry.
Noi ragazze ci accontentiamo di un bel cappuccino.
Dietro di noi c’è un gruppo di ragazze che spettegolano e io e Chiara ci mettiamo ad ascoltare la loro conversazione.

“Ragazze ma se Harry fosse davvero a Napoli? Vi immaginate?”- afferma una.
“Sarebbe bellissimo, e poi se c’è lui dovrebbero esserci anche gli altri, no?”- chiede un’altra.

“Speriamo ci sia anche Niall, lo adoro. E’ il più sexy della band.”- afferma un’altra ancora eccitata all’idea. “Nel caso lo incontrassi mi farò autografare la maglia proprio qui.”- continua quella ragazza indicandosi la zona del seno.
Io e Chiara ci guardiamo e scoppiamo a ridere.

“Cosa c’è ora?”- ci chiede Liam.
Ci riprendiamo e rispondiamo.
“Queste ragazze qui dietro- Chiara indica il tavolo dietro di noi.- sono vostre fan.”-
Alla parola ‘fan’ si accucciano di più di quanto già non siano e si coprono il più possibile.

“E....?”- chiede Zayn.
“Sospettano il fatto che voi siete qui a Napoli.”- rispondo io.
“Ma una ragazza ha anche detto che Niall è il più sexy della band.”- continua Chiara.

“Lo sapevo che le italiane erano le più intelligenti.”- afferma vantandosi Niall mentre gli altri sbuffano.

“Aspetta a dirlo.- lo blocco io- Sempre quella ragazza ha detto che se ti incontrerebbe si farebbe fare un autografo qui.”- continuo indicando il petto.
Scoppiano tutti a ridere mentre lui diventa un peperone.

“Infatti sono molto carine.”- afferma Zayn sporgendosi per sbirciare oltre le nostre spalle.

“Di sicuro è più carina del cesso di mia nonna.”- afferma nervosa Chiara in italiano.
Scoppio a ridere tenendomi la pancia.

“Dai, ragazze ma è impossibile.- continuano a parlare quelle ragazze ed io non posso fare a meno di ascoltare. – Se hanno visto Harry non vuol dire che ci sono anche i ragazzi.”- afferma una ragazza che prima non ha parlato. “E poi se c’è Harry sicuramente lo incontrerò.”- continua un po’ troppo sicura di se.

“Guarda che non sei il centro del mondo.”- le fa notare quella dell’autografo. “Anche se lo incontrassi per lui saresti solo una fan. E poi chi ti dice che lui non sia già fidanzato o innamorato?”- continua.

“Non me ne frega che sia fidanzato.. fidanzato o no lui sarà mio.”- afferma ancora quella.
Ma chi si crede di essere?

“Ma chi ti credi di essere? Lui di certo non starà a sentire una fan come te.”- un’altra ragazza da voce ai miei pensieri.
E una come questa si chiama FAN?

“A me di certo no, ma a tutte le altre fan si. Se fosse fidanzato noi subito l’avremmo fatta fuori. I ragazzi ci amano e ci accontentano in tutto quindi sarebbe facilissimo marcare il territorio.”- afferma ancora.

Di colpo caccio via tutto il cappuccino che stavo bevendo, iniziando a tossire.

“Pula che hai?”- mi chiede Harry iniziando a picchiettare sulla mia schiena.
“Nulla non ti preoccupare!”- rispondo dopo qualche colpo di tosse.
“Sicura? Tieni, bevi un po’ d’acqua.”- mi dice porgendomi un bicchiere d’acqua.
Lo bevo e lo ringrazio tranquillizzandolo.
Volgo lo sguardo verso Chiara che mi fa capire che anche lei ha ascoltato tutto.

Ma stiamo scherzando?
Questa ragazza non si può ritenere una fan.
E’ solo una bimbaminchia che mira solo e soltanto alla popolarità.
E l’ho capito solo sentendo la sua voce.
Una vera fan dovrebbe essere felice per il proprio idolo anche se lo è con una persona che non è la fan stessa. Io se amo davvero il mio idolo e tengo a lui più di me stessa non faccio in modo di infastidire le persone che lui ama.
Anzi.
lo appoggio in tutto e per tutto.

Una fan dovrebbe accettare le scelte che fa il suo idolo, che esse siano giuste o sbagliate.
Non dovrebbe andargli contro, in questo modo non si conclude niente, si riceve solo odio.

Certo quando ho saputo del fatto che Harry stava insieme a Caroline sono andata in bestia, ma di certo non ho fatto di tutto per farli lasciare.
Non ho fatto parte di quelle persone che la offendevano in tutto e per tutto, non ero d’accordo ma non potevo farci nulla.
Lui aveva fatto quella scelta e doveva accorgersene da solo del tipo di scelta cha aveva fatto, infatti si sono lasciati.
Se ami davvero i tuoi idoli sorridi quando loro sorridono, piangi quando loro piangono, ridi quando ti fanno ridere…
Non puoi imporre a delle persone cosa fare.
Loro hanno un cervello, ragionano e devono pur vivere la loro vita, no?
Il ruolo delle fan è quello di far capire ai propri idoli che li sostengono, che saranno sempre lì qualora ne avessero bisogno, di supportarli, di consolarli quando sono giù, un po’ come degli amici a distanza di cui non conosci nemmeno il nome. Ecco.

E poi se tutte le ‘directioner’ sono come lei io non avrei alcuna possibilità con Harry.
Io sono quel tipo di ragazza che non regge molto le critiche gratuite e le cattiverie della gente.
Sono molto sensibile e non saprei fare altro che abbassare la testa e andarmene per la mia strada senza dire una parola.
Non sopporterei il fatto di essere giudicata solo perché il mio ragazzo è una popstar e ha milioni e milioni di fan intorno che farebbero di tutto per essere al mio posto.
Anche se mi piace Harry sarò costretta a levarmelo dalla testa.
Non posso innamorarmi di lui.

“Questo babà è buonissimo!”- esclama Niall leccandosi i baffi, che non ha. “Quasi quasi me ne prendo un altro.”- continua alzandosi per ritornare all’interno del bar.
Liam lo blocca per un polso.

“Niall no, dobbiamo andare.”- affermo io parlando al posto del castano mentre faccio segno a tutti di alzarsi.
“Uff, io ho fame!”- protesta come un bambino.
Che tenero!
“Dai, non ti preoccupare che tra poco ti porto in un altro posto.”- affermo io avvicinandomi a lui e iniziando a camminare verso Via Roma.

“E dove?”- mi chiede lui illuminandosi.
“In gelateria!”- gli sussurro in un orecchio.
Lui esulta come un bambino iniziando a saltellare superandomi.
Credo proprio che mi divertirò tantissimo con loro.
Mentre siamo per strada penso e ripenso alle parole di quella ragazza e il mio umore si abbassa di colpo.

“Pula tutto bene?”- mi chiede Harry avvicinandosi.
“Eh? Si, tutto bene, grazie!”- affermo sorridendogli lievemente per tranquillizzarlo.
“Bene, perché mi serve il tuo sorriso per fare una bella foto.”- afferma tirando il suo cellulare da una tasca dei suoi pantaloni e facendomi capire di voler fare una foto con me.

“Ok!”- affermo sorridendogli.
Sfoggia il suo miglior sorriso e lo imito.
Si affianca a me, troppo, facendomi rabbrividire e scatta la sua foto.

“Magnifica!”- esclama appena vede come è venuta.
“Già, siamo perfetti.”- mi lascio sfuggire avvicinandomi a lui per vedere la foto.
Appena sente la mia frase si volta verso di me sorridendomi e togliendomi il respiro ancora una volta.

“Io sono più bella di te però.”- affermo prendendolo in giro e interrompendo quel silenzio che si è creato.
“Davvero?”- mi chiede retorico.
“Ovvio se non ci fossi io e la mia sensualità quella foto non varrebbe nulla.”- affermo con tono egocentrico.
Ma che cavolo sto dicendo?
Sembra un dio in quella foto.

“Quindi tu stai mettendo in dubbio la mia sensualità?”- chiede mettendosi davanti a me a braccia incrociate e sorridendomi.
“Si!”- esclamo mettendomi nella sua stessa posizione.

“Adesso ti faccio vedere io chi è il più sexy in quella foto!”- afferma avvicinandosi con un sorriso malizioso.
“Harry cos’hai intenzione di fare?”- gli chiedo confusa da ciò che le passa per la testa.
“Nulla.”- afferma prendendomi di colpo e mettendomi a sacco di patate sulla sua spalla.

“Harry mettimi giù.”- affermo iniziando a scalciare per farlo cedere fin che non mi blocca la gambe con le braccia.
“Nemmeno per sogno.”- afferma con tono tranquillo.
“Cretino, stiamo facendo un figura di merda per tutta via Roma.”- dico mentre lui si ferma di fronte una vetrina per aggiustarsi i capelli.

“Non me ne frega niente. Tu non scendi da qui fin che non dici che sono il più sexy in quella foto.”- mi da un ultimatum.
“Scordatelo!”- esclamo facendogli la linguaccia dal riflesso della etrina mentre lui riprende a camminare, lo sento ridacchiare, bastardo.

Appena alzo lo sguardo vedo tutti i ragazzi e le ragazze piegati in due dalle risate e Chiara fare un video ricordo.
“Invece di ridere voi venite ad aiutarmi.”- urlo ma loro continuano a ridere.
Guardate un po’ che amici mi devo ritrovare io.

“Ok, fai come vuoi- dico rivolgendomi ad Harry- ma se dopo ti ritrovi la schiena a pezzi non venire a lamentarti da me.”- continuo.
“Ok!”- dice solo sorridendo beffardo.
Io mi ammutolisco per, massimo, 10 secondi ma dopo sbotto.

“CAZZO HARRY FAMMI SCENDERE!”- protesto mentre lui si ferma di scatto.

“Vuoi scendere?”- mi chiede, ma è cretino glielo sto dicendo da due ore.
“Si!”- esclamo esasperata.
“Allora devi urlare a tutti che sono più bello e sexy di te.”- riprende a camminare.
Oh andiamo, come se nessuno lo sapesse che è il più sexy tra i due.

“Guarda che se mi metto ad urlare il tuo nome sarai circondato dalle fan.”- gli faccio notare.
“Non devi urlare per forza anche il mio nome.”- afferma.
Sbuffo fintamente, quello che sto per dire lo penso da sempre.
SEI IL RAGAZZO PiU’ BELLO E SEXY DELL’INTERO PIANETA.”- urlo sorridendo.
Ah, come cavolo è vero.

“Va bene così?”- gli chiedo mentre lui soddisfatto mi mette a terra.

“Benissimo ma…- mi sorride avvicinandosi.- tu sei la ragazza più bella e sexy dell’intero universo.”- mi sussurra in un orecchio, facendomi rabbrividire, per poi lasciarmi un lieve bacio sulla guancia.
Si volta ricominciando a camminare lasciandomi lì come un pesce lesso.
Io non posso fare altro che sorridere e seguirlo.
Continuiamo a camminare per via Roma continuando a farci foto e video tutti insieme fin che non ci fermiamo a piazza del Plebiscito.
Ho accontentato Niall e l’ho accompagnato a prendere un gelato.
Ora ci sediamo tutti su una panchina e ci gustiamo la scena che ci si presenta davanti. 
Louis con la macchina fotografica di El in mano che cerca di sfuggire dalle grinfie della sua ragazza che lo sta rincorrendo per tutta la piazza.
Noi ridiamo come pazzi quando continuano a rincorrersi girando continuamente attorno ad una colonna.
Dopo poco Louis si nasconde dietro la panchina dove siamo seduti.

“Louis dove sei?”- chiede El mentre lo cerca. “Ragazzi avete visto dov’è Louis?”- ci chiede.
“No!”- neghiamo ma con le mani gli indichiamo la figura di Louis accovacciata come un bambino dietro di noi.

“Oh, chissà dove si sarà cacciato quel cretino…”- afferma sporgendosi lentamente per guardare se si fosse accorto di qualcosa. “Peccato che si perderà questo!”- esclama afferrando di colpo il gelato dalle mani di Niall e ficcandoglielo in testa.
Scoppiamo tutti a ridere mentre il castano, stupito esce dal suo nascondiglio.

“Uh, amore finalmente sei uscito fuori!- afferma El come se non sapesse nulla.- Ora dammi la mia fotocamera perché devo fare una foto molto divertente.”- continua facendogli una foto.
Certo che El è buona e cara ma quando si arrabbia diventa molto vendicativa.

Continuiamo a ridere mentre lui cerca invano di pulirsi con qualche tovagliolo.
E questo non è nulla, le figure di merda con i ragazzi non finiscono di certo qui.

Dopo aver aspettato Niall, che aveva insistito tanto per prendere un altro gelato, abbiamo preso un altro autobus per arrivare a Mergellina.
Abbiamo iniziato a passeggiare per il piccolo mercatino che c’è lì e ogni cinque secondi scoppiamo a ridere.

Harry, non so perché, si è ritrovato a ricevere delle borsate da una vecchietta che imprecava contro di lui in napoletano.
Niall si era imbattuto in un venditore napoletano di brodo di polipo che cercava di spiegargli invano cosa vendeva.
Louis e Liam che, dopo aver adocchiato due cappelli da cow-boy su una bancarella, hanno iniziato a sfidarsi come in un film western. 
Zayn che, mentre eravamo seduti ad un tavolino aveva visto una ragazza e aveva chiesto a Chiara come si dicesse ‘Lo sai che sei bellissima?’ in italiano; lei, gelosa marcia, le aveva detto ‘Con il tuo mandolino mi farei una bellissima suonata’ e lui, dopo averlo ripetuto alla ragazza, aveva rimediato un bel bicchiere di granita fredda alla menta sul suo adorato ciuffo.
Ovviamente non sono mancate le risate.

Ora stiamo rientrando tutti in suite.

“Ciao papà!”- lo saluto appena entro in cucina e lo vedo armeggiare ai fornelli.
“Ciao tesoro, come è andata?”- mi chiede, mentre le ragazze mi seguono in cucina.
“Alla grande guarda!”- esclama sarcastica Danielle poggiando la borsa sul tavolo e sedendosi.

“Perché? Cosa è successo?”-ci chiede voltandosi.
Subito dopo entrano nella stanza Liam e Louis con i cappelli in testa mentre fingono di spararsi a vicenda.

“Non so se rendono l’idea.”- afferma El.
“Povere ragazze.”- afferma papà mentre soffoca una risata.
Io afferro un pezzo di pane e lo immergo nel ragù che sta preparando papà.
Lo faccio sempre.

“Ehy, tu! Dimmi cosa stai preparando altrimenti ti faccio assaggiare un colpo della mia Jenny.”- afferma Louis avvicinandosi a papà, puntandogli la mano messa a mo’ di pistola contro mentre imita un cow-boy e fingendo di parlare come se avesse una patata in bocca.
Liam si siede a capotavola mettendo le gambe su tavolo e facendo finta di fumare una sigaretta spenta rubata a Zayn.

“Zitto e mangia.”- affermo ficcandogli un pezzo di pane col ragù in bocca.
“Mmmhhh buono, cos’era?”- chiede mentre papà gli risponde dicendogli cosa sta preparando. Ragù con le polpette, vi lascio solo immaginare.
Cerco di farmi un altro pezzo di pane ma papà colpisce la mia mano con il mestolo.

“Ehy, voglio farlo assaggiare a Niall.”- protesto.
“Ah, se è  per Niall va bene.”- dice mentre scopre la pentola.

Dopo averlo fatto assaggiare a Niall tutti vogliono provarlo quindi taglio il pane per poi immergerlo nel sugo.

“Questi sono per Danielle, El, Chiara e Zayn.”- affermo.
“Pula!”- mi chiama Harry avvicinandosi, già so cosa vuole dirmi.
“Ah, ho dimenticato Liam!”- affermo facendo sorridendo per provocarlo.
Lui mi incenerisce con lo sguardo ma io lo ignoro.

“Oh, poverino! Perché lo tratti così?”- mi chiede papà indicando Harry che ora ha messo il broncio.
“Mi ha fatto fare una brutta figura per tutta Via Roma.”- protesto finta arrabbiata.

“Se tu avessi detto subito che io ero il più sexy in quella foto non te l’avrei fata fare.”- ribatte sorridendomi sfacciato.
“Voi avete ‘litigato’ per una foto?”- chiede El stupita.
“E’ vero che sono il più sexy in quella foto.”- afferma mettendo di nuovo il broncio.

“Vabbè ho capito"- affermo preparandogli una fetta di pane. “Tieni e mangia.”- gliela porgo.
“Ora non la voglio più”- mette le braccia incrociate sfidandomi.
Faccio spallucce.

“Fa niente, vuol dire che la mangio io.”- affermo portando la fetta alla bocca.
Subito dopo Harry prende la mia mano, mi fa fare una piroetta e, mi attira a sè facendomi poggiare le mani sul suo petto muscoloso, mentre mi sfila il pezzo di pane dalla bocca sfiorandomi le labbra con le sue.
Al tocco delle nostre labbra rabbrividisco.  
Lo mastica senza spostarsii e guardandomi dritto negli occhi.

“Mh, com’è buono.”- afferma guardandomi soddisfatto e io gli rispondo sorridendogli.
Dopo poco sentiamo qualcuno tossicchiare fintamente.

“A me non sembra afftto che stanno litigando.”- dice Chiara.
“Già, sembrate quasi innamorati.”- afferma Papà sorridendo agli altri.
Di colpo mi stacco da Harry cercando di far crollare i loro castelli in aria.

“Io? Innamorata di Harry? Pffffff”- affermo con un tono di voce poco credibile.
“Già, è una cosa impossibile.”- afferma il riccio sedendosi al tavolo sorridendo.
C’è qualcosa che mi dice che sta scherzando, almeno spero.
Ma che dico?
Lui non può scherzare, lui non deve scherzare.

“Sarà!”- esclama papà.

“Dove sono i piatti?”- chiedo cercando di far smettere quel discorso lì.
Dopo poco siamo tutti intorno al tavolo mentre pranziamo ridendo e scherzando.
Ma, come sempre, quando una persona si sente felice arriva qualcosa a distruggere la sua felicità.

Appena finiamo di pranzare Harry mi fa una domanda un po’ scomoda.

“Pula, ma dimmi una cosa.”- inizia.
“Dimmi!”- esclamo incitandolo a continuare.

“L’altra volta sul tuo telefono avevo visto tanti video in cui ballavi, perché non c’hai detto che sei una ballerina?”- mi chiede.
Subito il mio sorriso si spegne.

“Tu hai ficcato il naso tra le cose del mio telefono?”- gli chiedo alzandomi furiosa.
“Si, m-ma…”- afferma guardandomi confuso.

“Non ti permettere mai più di fare una cosa del genere!”- esclamo puntandogli il dito contro per poi uscire dalla stanza.

“Pula, Pula aspetta.”- cerca di fermarmi ma io esco dalla suite per correre il più lontano possibile dal mio passato.




Angolo autrice:

Ecco qui il quinto capitolo, spero vi piaccia.
Io mi sono divertita molto a scriverlo.
Un grazie speciale va a ‘saraTHPMS’ e a ‘Hope_Happy’ che sono le uniche, per ora, a seguire la mia storia.
Un altro grazie va a chi legge silenziosamente.

Però sapete una cosa?
Per recensire non si paga, non vi preoccupate.
Davvero, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate.
Anche un  semplice ‘la tua storia fa schifo’ va benissimo.

Ok, ora vado!

Grazie mille per aver letto.

hllzn4ever

Ps: come cavolo erano belli ai VMA?

Sono stati fantastici.
Sono fiera di loro. *-*

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Capitolo 7
*** Capitolo 6: Un momento perfetto, una situazione perfetta... ***


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Un momento perfetto, una situazione perfetta...

Capitolo 6

HARRY’S POV

“Pula aspetta!”- cerco di fermarla.
Ma cosa ho detto di male?

“No, Harry. Fermati! Lasciala stare, ha bisogno di stare un po’ da sola”- mi ferma Chiara.
“Ma cosa ho detto di male?”- chiedo.

“Nulla- mi risponde Carlo- è solo che per lei è un argomento molto delicato. Ed….. E’ difficile parlarne”- continua sospirando.

“No, non so voi ma io non ce la faccio a vederla così.”- dico solo uscendo dalla suite per raggiungerla.


 

PULA’S POV


Ma che cretina che sono stata.
So solo scappare dal passato, tutto qua.
Sono una codarda degna di questo aggettivo.
Non faccio altro che scappare dai problemi, invece di affrontarli.
Infatti ora mi ritrovo su un scoglio a Mergellina con il viso bagnato dalle lacrime.

Il problema più grande è che ho dato la colpa di tutto ad Harry, che non meritava per niente di essere trattato come l’ho trattato io.
Certo, avrà pure messo il naso tra le mie cose, ma di sicuro non era sua intenzione.
Poi lui non poteva sapere di quanto ci stia male solo a sentir parlare di quell’argomento.
Non sa quanto io possa aver sofferto e sto soffrendo ancora.
Non sa quanto cavolo odi il mio passato per quello che mi ha fatto.
Non sa nulla.

Per questo devo scusarmi, lo devo fare.
Di colpo mi sento toccare una spalla.
Mi volto e trovo Harry che mi sorride dolcemente.

“Ehy!”- mi sorride facendomi rabbrividire.
“Ehy!”- ricambio sorridendo lievemente cercando di asciugarmi le lacrime.

“Senti, Harry. Scusa per prima. Non volevo trattarti in quel modo. Tu non hai nessuna colpa.”- continuo io mentre lui si mette a sedere al mio fianco.

“Non preoccuparti. Non è successo nulla.”- mi sorride per tranquillizzarmi.
Ricambio per poi posare lo sguardo verso il fondo del mare e quelle scene, quei momenti si impossessano di nuovo di me.
Scoppio a piangere silenziosamente.

Harry se ne accorge e, mettendomi un braccio sulle spalle, mi attira al suo petto mentre mi sussurra in un orecchio che va tutto bene.

“Pula so che ti fa molto male parlarne, però io non riesco a vederti in questo stato.”- mi dice mentre io alzo lo sguardo su di lui. “Vorrei poterti aiutare, ma se non so cosa ti è successo sarà un po’ difficile.”- continua anche se ha paura di quello che mi sta chiedendo.
Infondo potrebbe farmi bene parlarne con qualcuno che non sia Chiara o papà.
Annuisco flebilmente per poi sospirare.

“Tutto iniziò quando avevo sei anni e papà mi portò ad una recita di mia sorella.- iniziai- Me lo ricordo come se fosse ieri. Lei, anche se era negata, insieme alle sue compagne doveva fare la parte di una ballerina. Lei non era un granchè ma le altre erano bravissime. Appena le vidi su quel mini palco mi venne come un’illuminazione, da lì capii che era quello che volevo fare da sempre.”- continuo anche se mi scende una lacrima silenziosa appena pronuncio l’ultima frase.
Mentre lui se ne sta in silenzio ad accarezzarmi la testa, ascoltandomi.

“Quando tornai a casa cominciai a cercare di imitare quelle bambine sul palco ma non ci riuscivo.- rido al ricordo.- e lì papà capii che doveva iscrivermi in una scuola di danza. Da allora in poi non feci altro che ballare, ballare e ballare. Per me la danza era tutto. Io vivevo ballando. Non riuscivo a farne a meno, era più forte di me. Mi divertivo, mi emozionavo ed emozionavo gli altri. A tredici anni divenni la più brava di tutte. La mia maestra di danza diceva che io fossi nata per ballare, che incantavo tutti solo ballando. Io non ci credevo allora lei me lo dimostrò procurandomi un provino per entrare a far parte del balletto del San Carlo. Io non ci potevo credere. Era un sogno che si stava realizzando.”- continuo guardando il fondo del mare.

“Mi allenavo 5 ore al giorno, volevo che la coreografia fosse perfetta. Non dovevo sbagliare nulla altrimenti non mi prendevano.”- continuo gesticolando mentre lui continua ad accarezzarmi la testa.
“Ma ad ogni pro c’è un contro. Era tutto troppo bello per essere vero.”- affermo mentre un'altra lacrima mi bagna il viso. Lui la raccoglie accarezzandomi dolcemente una guancia.

“Il giorno del provino ero nervosissima. Ero talmente nervosa che mi preparai il borsone un paio d’ore prima e lo misi in macchina. Ma proprio mezz’ora prima dell’inizio dei provini mia madre iniziò ad urlare per mezza città di non avere le sigarette. Era talmente fastidiosa che mio padre cedette e gliele andò a comprare con la macchina. Passò più di mezz’ora e lui non ritornava. Non potevo andare da sola perché il borsone con tutto l’occorrente ce lo aveva mio padre in macchina. Ero furiosa e maledicevo in continuazione mia madre senza avere nessuna risposta. Dopo 40 minuti mio padre tornò e andammo di corsa in teatro. Io andai subito a cambiarmi e in pochi minuti ero pronta. Ma non mi lasciarono il tempo di riscaldarmi che subito mi chiamarono. Non potevo oppormi quindi feci il provino senza essere riscaldata. Ballavo alla grande e i giudici erano a bocca aperta. Ma proprio mentre stavo per fare le ultime piroette ebbi uno strappo alla gamba e caddi a terra.”- mi fermo perché i singhiozzi non mi fanno continuare.
Appena mi calmo continuo.

“Per quello non fui presa.”- sospiro- “Lì vidi tutti i miei sogni svanire. Per me fu una cosa bruttissima. Mi ero fatta tutti quei castelli in aria che vennero spazzati via dall’amara realtà. Da quel momento in poi iniziai ad odiare tutto e tutti. Lasciai perdere la danza, non volevo più sentirne parlare. Se non ero stata presa a quel provino non c’era bisogno di continuare.”- faccio spallucce. “Non mangiavo più, stavo anche per diventare anoressica ma mio padre e mia sorella se ne accorsero in tempo.”- continuo- ”Diedi la colpa a mio padre solo perché aveva fatto in modo che il mio sogno non si realizzasse.”- sospiro. “Sapevo che non era giusto ma io ci credevo davvero. Credevo davvero in quel sogno e per me fu una bastonata tremenda che mi fece molto male. Ora penso che i sogni siano solo parole che illudono portandoti alla falsa speranza.”- gli dico.
“La realtà è più forte dei sogni e noi non possiamo farci nulla.”- rifletto.

“Pula sai benissimo anche tu che non è vero.”- mi dice facendomi posare lo sguardo nel suo. “Ora ti faccio un esempio: tu sai che io e i ragazzi inizialmente non eravamo stati presi ai provini?”- mi chiede cingendomi i fianchi con le braccia.
Ma è cretino?

“Ovvio che lo so, altrimenti che directioner sarei? Se non fosse stato per Simon voi non saresta dove siete ora.”- affermo accarezzandogli orizzontalmente l'avambraccio che mi cinge la vita.
“Ecco. Tu non sai quanto ci siamo stati male appena ci hanno detto che non passavamo i bootcamp. Io ci avevo scommesso tutto su quel provino e non volevo crederci. Anche io vidi tutti i miei sogni sparire. Ma questo non vuol dire che doveva per forza accadere di nuovo.”- mi dice.

“Cosa intendi dirmi con questo?”- gli chiedo.

“Che non bisogna arrendersi al primo crollo. Se non hai superato quel provino non vuol dire che non ne supererai altri. Nella vita bisogna cadere per poi saper alzarsi ed andare avanti. Tu non puoi arrenderti, Pula.”- cerca di convincermi.
“Harry perché lo stai facendo?”- gli chiedo mentre lo guardo.

Perché ti ho vista ballare, e penso che tu sia bravissima. Mi ha colpito subito il tuo modo di ballare, lasci trasparire tutte le tue emozioni e fai emozionare chi ti guarda e questo pochi ballerini riescono a farlo.”- mi dice guardandomi negli occhi.

Lo pensi davvero?”- gli chiedo voltandomi verso di lui e ritrovandomi a pochi centimetri dalla sua bocca. Appena poso il mio sguardo nel suo, i suoi occhi prendono una luce diversa.
Dolcemente mi scosta un capello dalla guancia accarezzandola delicatamente.

Non ho mai visto una ballerina come te.”- mi sussurra senza distogliere i nostri sguardi.
Non ho mai visto una ragazza come te!”- rettifica.

 I centimetri fanno spazio ai millimetri, diminuiscono man mano.
 Ho una voglia matta di incollare le mie labbra alle sue ma non posso.
Le parole di quella ragazza mi frullano ancora in mente e non posso baciarlo.
Ma non riesco ad allontanarmi.
Il mio sguardo si alterna dai suoi occhi alla sua bocca e questo non fa altro che aumentare la mia voglia di baciarlo.
La sua mano è ferma sulla mia guancia come se mi implorasse di non allontanarmi.
 Il suono delle onde del mare ci fa da sottofondo.
La luce del sole ci fa da sfondo.

 Un momento perfetto, una situazione perfetta.

I minuti passano e noi non ci muoviamo di un centimetro, anzi continuiamo ad avvicinarci ma senza baciarci.
Di sicuro io non mi allontano, ma sono costretta appena sento il mio cellulare squillare.

“Mh….mh…devo rispondere.”- mi allontano mentre lui annuisce lievemente.  
Cerco di riprendere a respirare prima di rispondere.

“Pronto!”- esclamo forse un po’ troppo brusca.
“Ehi, calma! I nervi non si sono ancora calmati?”- mi chiede Chiara dall’altra parte del telefono.
Sbuffo:- “Che vuoi?”- le chiedo.

“Harry è con te?”- mi chiede.
Sospiro guardando il riccio accanto a me mentre guarda l’orizzonte con le sopracciglia corrucciate e qualche riccio che le ricade sugli occhi.
Mi perdo a guardare il suo profilo e mi pento di non aver fatto quello che potevo fare poco fa.
 Ma forse è meglio così.
Anzi, senza il forse, è meglio così.

Scuoto la testa e ritorno a Chiara.

“Si, è qui con me.”- rispondo sospirando.
“Ho capito, ho interrotto qualcosa giusto?”- mi chiede ancora.
“No, non hai interrotto niente, stavamo solo parlando, tutto qua. Sei tu che ti fai i soliti film mentali.”- rispondo ancora un po’ troppo brusca.
Sento Harry sospirare.

“Sarà! Comunque io sto andando a casa, vengono anche Danielle ed Eleanor, vieni anche tu?”- mi chiede.
“Si, arriviamo subito.”- affermo alzandomi e tendendo la mano al riccio al mio fianco.
“Ok, noi siamo ancora in hotel. Ci vediamo direttamente a casa.”- mi dice attaccandomi il telefono in faccia.

“Chiara mi ha detto se la raggiungevo a casa, ci sono anche Danielle ed Eleanor.”- spiego ad Harry. Lui si alza pulendosi i pantaloni.
“Ok, andiamo.”- afferma mentre iniziamo a scavalcare gli altri scogli per raggiungere la strada. Lui appoggia un braccio sulla mia spalla facendomi sussultare e in silenzio ci avviamo in albergo.

“Allora ci vediamo domani!”- esclamo appena arriviamo davanti l’ingresso dell’albergo.
“Non sali?”- mi chiede.
“No, mi avvio direttamente a casa. Non preoccuparti.”- gli sorrido per tranquillizzarlo.
“Ok, a domani allora.”- mi saluta.
“A domani.”- mi avvicino per dargli un bacio sulla guancia.

Appoggio le mani sulle sue spalle e ricambia il bacio sulla guancia.
Ma lui scosta la testa facendo ricomparire quei fastidiosi millimetri di distanza.
Di nuovo quella voglia mi attanaglia lo stomaco, incitandomi ad avvicinarmi ulteriormente.
Lui continua a guardarmi negli occhi senza proferire parola.
Ma se prima poteva essere sbagliato questa volta lo è davvero.

Di colpo mi avvicino alla sua guancia, di poco e gli lascio un bacio all’angolo della bocca.
Non ce nulla da fare quelle labbra attirano le mie in una maniera impressionante.
Scappo via prima che potesse dire qualsiasi altra parola….




 
Appena arrivo sulle scale del condominio mi fermo ripensando alle parole che mi ha detto Harry: devo riconsiderare i miei pensieri sui sogni.
Dopo poco sento una voce abbastanza conosciuta con un accento inglese chiamarmi.
Mi volto e vedo Chiara, Danielle ed El salire le scale raggiungendomi.

“Pula non sai cosa è successo!”- esclama Danielle avvicinandosi mentre El si sganascia dalle risate e Chiara sembra un peperone.
“Cos’è successo?”- chiedo sorridendo mentre entriamo in casa mia.
Per fortuna mamma non c’è, non voglio che le ragazze la vedano e la conoscano.

“Prima gli facciamo vedere camera tua e dopo raccontiamo cos’è successo.”- afferma Chiara avviandosi in camera mia.
Perché ho la sensazione che voglia allungare il più possibile i tempi?
Appena le ragazze entrano in camera mia spalancano gli occhi e non so perché.
 La mia camera non è poi tutto questo granchè.

Il letto singolo è attaccato alla parete a destra, che è dipinta di porpora e riempita da qualche poster dei ragazzi qua e là.
Di fronte la porta c’è la porta finestra che affaccia su Napoli e di fronte al letto c’è il mio piccolo armadio.
Alla destra della porta invece c’è la scrivania con il pc e le foto incorniciate di me con Chiara, papà Anna e tutti gli altri.
Tutte le pareti sono bianche tranne quella alle spalle del letto.

“Che carina.”- afferma Dan appena vede sul comodino una foto che ritrae lei ed El insieme.
Sorrido mentre mi siedo sul letto e le altre mi imitano.

“Allora cos’è successo di così tanto imbarazzante per far arrossire Chiara?”- riprendo il discorso di prima.

“Allora- El inizia a raccontare- ..quando tu ed Harry siete usciti Chiara e tuo padre ci hanno spiegato tutto- afferma guardandomi mentre io abbasso il capo.- e dopo poco Chiara è andata in bagno e Zayn l’ha seguita. Ora non lo so cosa è successo la dentro. So solo che dopo una mezz’oretta piena ne sono usciti entrambi con i capelli tutti scompigliati e le labbra rosse e gonfie.”- conclude Dan.
Io mi volto stupita verso Chiara che mi sorride rossa in faccia.

“Non mi guardare così, non abbiamo fatto niente di male.”- afferma.
“Mi avevi detto che con lui volevi una cosa seria, non una botta e via.”- le dico.

“Infatti non lo è. Non abbiamo fatto nulla di quello che pensate voi e quei tre decerebrati che stanno rompendo le scatole a Zayn.”- afferma mentre io e le altre soffochiamo una risata. “Ci stavamo solo baciando.”- ribatte facendo spallucce.
“Già, perché i baci durano più di una mezz’ora, giusto?”- chiede Dan.

“Giuro che non c’è stato nulla di più”- afferma alzando la mano destra.
Noi la guardiamo diffidenti.

“Ora vi racconto io come sono andate davvero le cose.- afferma mettendosi comoda mentre noi annuiamo. – Io ero andata in bagno perché ero arrabbiata con Zayn del fatto che si era messo a fare il galletto con quelle ragazze stamattina….. Lo so che non avevo motivo perché lui non è il mio ragazzo ma la gelosia mi stava uccidendo.- afferma mentre noi sorridiamo.- Comunque sono andata in bagno e mi sono chiusa dentro. Dopo poco lui ha bussato alla porta dicendomi che dovevo fare presto perché gli scappava. Io gli ho risposto che non me ne fregava nulla ma lui insisteva ed insisteva perciò l’ho fatto entrare per poi uscire io. Ma lui mi ha bloccato per un polso tirandomi di nuovo dentro il bagno. Aveva chiuso la porta a chiave e mi ci aveva bloccato sopra in modo che non potessi scappare. Io cercavo di uscire ma lui mi bloccava sempre di più attaccando il suo corpo al mio.- continua arrossendo.- Mi ha chiesto il perché lo stessi evitando ed io gli ho risposto : “Com’è adesso te ne frega qualcosa di me? Perché invece non vai da quella finta bionda di stamattina invece di rompere le palle a me?”- spiega. 
“Molto fine devo dire, eh?”- le chiedo ironica.

“Già.  Lui mi ha chiesto se fossi gelosa ed io, orgogliosa come sono, ho negato dicendo che era una cosa impossibile e che di uomini ne potevo trovare quanti ne volevo. Ma lui mi ha sussurrato in un orecchio che solo lui sapeva come farmi rabbrividire. Infatti, quando mi ha sussurrato quelle parole io stavo tremando.- racconta mordendosi un labbro. -E dopo che se ne accorto sghignazzava e si avvicinava sempre di più. Io volevo svenire ma, grazie al mio orgoglio, sono riuscita a reggere quella distanza. Ci guardavamo negli occhi e ci avvicinavamo sempre di più ma senza baciarci.- afferma raccontando con occhi sognanti e un sorriso da ebete in faccia. – Lui mi ha chiesto sussurrandomi il perché non lo baciassi e gli ho risposto perché io bacio solo il mio ragazzo. Lui mi ha detto: “Anche io bacio solo la mia ragazza, che facciamo?”- lo imita.- ed io come una cretina ho fatto spallucce quando volevo solo sbatterlo al muro e togliergli quei vestiti che aveva di dosso. Dopo ci siamo solo guardati negli occhi e lui mi ha chiesto se volevo essere le sua ragazza. Io, stupita, ho accettato e abbiamo incominciato a baciarci senza più staccarci.”- finisce.
Noi la guardiamo stupite.

“Quindi ora state insieme?”- chiedo, lei annuisce.
“Oh, finalmente. Malik single proprio non si sopportava.”- afferma Danielle mentre io abbraccio la mia migliore amica.

“Ora mancano solo Niall ed Harry e la piazza è pulita.”- afferma El.
Io al nome di Harry mi rabbuio di scatto.

Come vorrei averlo mio anche solo per un momento....

 

 

Angolo autrice:


Eccomi qui ragazze, scusate per il ritardo ma non ho avuto molto tempo per finire di scrivere questo capitolo. Infatti non so ancora quando pubblicherò il settimo capitolo che ancora devo iniziare.

Grazie a chi segue, preferisce e ricorda la storia.
Non sapete quanto mi fate felice.
Grazie a chi recensisce ma sono davvero molto pochi.
Quindi, dato che le visite aumentano a dismisura, perché non mi lasciate una piccola recensioncina?

Vorrei sapere se la storia piace o non piace.
Io scrivo per me stessa ma vorrei sapere anche cosa ne pensa il lettore.
Perché senza il lettore la storia non ha senso, no?

 Ora vi lascio, spero che vi piaccia…………..

Grazie mille per aver letto
hllzn4ever


Ps: tra due o tre capitoli succederà qualcosa da non perdere assolutamente.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7: Se ti piace davvero non fartela scappare! ***


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Se ti piace davvero non fartela scappare.

Capitolo 7

“Dai, ripeti!”- le dico chiudendo il libro.
                                                                    
“Il quoziente di una potenza è una potenza che ha per base la stessa base e per esponente la somma degli esponenti.”- sbuffa Chiara fissando il cellulare.

“No!!!”- la riprendo. “E’ la differenza degli esponenti.”- le correggo.

“Eh?”- mi chiede mentre scrive qualcosa sul cellulare.

“Il quoziente di una potenza è una potenza che ha per base la stessa base e per esponente la differenza degli esponenti.”- le dico senza ricevere alcuna considerazione.

“Chiara? Chiara? CHIARA?”- la richiamo.

“Ho capito, ho capito!”- sbuffa lei annuendo.

“Si deve sempre vedere. Tanto dovrà sempre arrivare il momento in cui il professore t’interrogherà e prenderai quattro.”- cerco di farla ragionare.
Ma niente da fare.
Ci rinuncio, è da ieri sera che sta attaccata a quell’ affare messaggiando con Zayn.
Sono diventati peggio delle sanguisughe.

Siamo a casa di Chiara, in cucina, a studiare quella benedetta materia fatta di numeri comunemente chiamata ‘MATEMATICA’.
Non siamo proprio delle cime, dopotutto; ma a quanto pare sono l’unica che vuole recuperare qui.
Dopo poco sentiamo suonare il campanello e vado ad aprire io dato che la bionda di fronte a me non fa altro che smanettare con il cellulare.

“Mi raccomando non correte- affermo appena entro in salotto e vedo i genitori di Chiara, Marco e Anna seduti sul divano a vedere un film. “Potreste farvi male e dopo vi avrei sulla coscienza, non vi preoccupate faccio io.”- continuo non venendo calcolata minimamente.

“Chi è?”- chiedo rispondendo al citofono.
“Pula apri sono papà!!!”- esclama con tono euforico.
Premo il pulsante per aprire il cancello e metto a posto la cornetta.
Dopo poco entra in casa di Chiara sventolando un foglio e sorridendo felice.

“Non potete capire cos’ è successo.”- afferma mettendosi davanti il divano e quindi coprendo la visuale agli spettatori.
Nel frattempo io ritorno in cucina, dove stavamo studiando, prendo Chiara per un braccio e la trascino in salotto.

“Cos’è successo?”- chiede Antonio sbuffando.
“Leggete qui!!!”- afferma porgendo il foglio che aveva in mano a Maria mentre io mi appoggio con i gomiti sullo schienale del divano.
Lei lo afferra e lo legge per poi aprirsi in un enorme sorriso incredulo.

“Davvero?”- chiede a papà.
Lui annuisce sorridendo.
“Non ci posso credere!”- esclama stupita mentre Anna le strappa il foglio dalle mani per capire cosa sta succedendo.
Marco e Antonio si mettono ai suoi lati per leggere anche loro e dopo poco iniziano ad urlare felici.

“Si può sapere cosa sta succedendo?”- chiede Chiara dopo essere ritornata sulla terra, finalmente, e confusa come me.
“Già, papà cosa sta succedendo?”- chiedo guardando l’uomo che mi ha messo al mondo aspettando delle spiegazioni.
Per essere così euforico e felice deve essere successo qualcosa di assolutamente impossibile.
Anche se dopo aver saputo che mio padre lavorerà a Londra per i miei idoli e che io starò per sempre con loro mi risulta un po’ difficile credere nell’impossibilità delle cose.

“Ora vi racconto tutto dall’inizio.- inizia calmandosi ma comunque con tono enusiasmato. –Stamattina stavo andando in albergo per preparare la colazione ai ragazzi e ho visto la cassetta della posta giù al portone piena. Ho preso la busta intestata a me e l’ ho aperta subito. Dentro c’era questo foglio da parte della banca in cui c’è scritto che ho ricevuto un bonifico da un mittente sconosciuto di
€ 2.500.000. (due milioni e cinquecento mila euro)
Mi è sembrato uno sbaglio. Cioè, voglio dire, è vero che ora lavoro per delle popstar di fama mondiale ma mi sembrava troppo presto per ricevere il primo stipendio. Comunque sono andato in banca per chiedere delle spiegazioni e il direttore della banca mi ha detto che questi- indica il foglio in mano ad Anna- sono tutti i soldi che sono stati detratti dal mio stipendio per vent’anni. Tutte le volte che il direttore mi dava la busta paga io notavo che sul foglio c’era scritto una cifra e in mano ne avevo un’altra. Insomma questo è quello che mancava dalle mie mani."- continua.

“E’ come se fosse stato una specie di prestito!”- esclama Marco.
“Esatto! Ora che mi sono licenziato, l’albergo, o non so chi sia, ha voluto restituirmi tutto fino all’ultimo centesimo più gli interessi.”- finisce.

Sono stupita.
Com’è possibile che si siano presi tutti questi soldi dallo stipendio di papà con la probabilità di farci morire di fame?
E’ una cosa assurda.
Mio padre si ammazzava di lavoro per ricevere settecentocinquanta euro sporchi anzicchè duemila per stipendio?
Ma poi è strano anche perché se andiamo a contare, la cifra che viene fuori è molto bassa rispetto a quella scritta lì sopra. Cioè, è così grande quella cifra che non riesco nemmeno a pronunciarla.
Due milioni e cinquecento mila euro, solo a pensarci mi viene da ridere.
Infatti scoppio a ridere mentre tutti mi guardano confusi.

“Ma dai, è assurdo. Bello scherzo davvero. Ci stavo cascando!”- affermo continuando a ridere tenendomi la pancia. “Davvero cos’è successo?”- chiedo calmandomi facendo finta di asciugarmi una lacrima appena sotto l'occhio.

“No, tesoro mio!”- afferma papà sorpassando il divano, raggiungendomi e prendendomi entrambe le mani.
“E’ tutto vero. Lo so che è incredibile ma siamo diventati milionari.”- continua guardandomi negli occhi.

Non ci posso credere.
Tutto quello che credevamo non potesse mai accadere ci sta accadendo davvero.
Ed è tutto così maledettamente reale.
Guardo fisso papà negli occhi e capisco che lui finalmente è felice, ed è questo l’importante: la felicità di papà.

Di colpo mi scende una lacrima che lui raccoglie accarezzandomi una guancia, per poi stamparmi un bacio in fronte.

“SIAMO MILIONARI!!!”- urlo improvvisamente cominciando a saltellare come una pazza.
Non so neanche se ridere o piangere per la felicità.
Perciò faccio entrambe le cose.
Sono tanto felice che mi viene voglia di ballare e lo faccio senza dar conto a nessuno.
Dopo poco mi blocco e noto tutti guardarmi sbalorditi e con gli occhi lucidi.

“Che c’è? Cosa sono quelle facce?”- chiedo loro anche se so benissimo il motivo del loro stupore, ma diciamo che non ho ancora voglia di ammetterlo a me stessa.
Non mi rispondono neanche, mi abbracciano tutti felici e questo rende felice anche me.

“Oh, ma quanto affetto oggi.”- li prendo in giro.
Infatti Chiara mi da un bel pizzicotto su una natica.
Rido.
Dopo poco sentiamo la porta sbattere e straniti ci stacchiamo dal nostro abbraccio ma non ci facciamo troppo caso.

“Ok, ora cosa avete intenzione di fare con tutti questi soldi?”- chiede Antonio rivolgendosi a papà.

“Non ne ho proprio idea, ma penso che per il momento sarà meglio fare come se non fosse successo nulla, non vorrei che ci montassimo la testa. E’ vero, i soldi sono fatti per essere spesi ma per ora voglio che restassero dove sono.”- risponde papà. Io annuisco concordando con papà e la stessa cosa fa Anna.

“Ok, quindi visto che dobbiamo fare finta che non fosse successo niente non possiamo permetterci di essere bocciate quest’anno.- affermo guardando Chiara che mi guarda confusa. – Quindi sarà meglio che ritornassimo a studiare o perderemo l’anno.”- continuo mentre lei sbuffa avviandosi in cucina.
La seguo ridacchiando.

“Ok, forse è meglio che iniziamo con qualche esercizio così applichiamo le regole.”- affermo sedendomi al tavolo e aprendo il libro degli esercizi mentre lei annuisce.
“Che ne dic…”- le indico un esercizio prima di essere interrotta da una suoneria che inizia.

So c-come on, you got it wrong, to prove I’m right I put it in a so-o-ong….”- l’assolo di Zayn mi fa capire che sta chiamando Chiara.
Ieri noi e i ragazzi, Danielle ed Eleanor ci siamo scambiati i numeri e lei ha allegato ad ogni numero un assolo del proprietario del numero.
Così quando qualcuno la sta chiamando, attraverso l’assolo, sa chi è che la cerca.
In questo caso è Zayn.

“Come non detto.”- sbuffo appena la vedo accettare la chiamata.

Pronto?”- chiede lei con tono finto indifferente, mentre dentro sta morendo dalla felicità, dopo aver messo l’altoparlante. Che ruffiana che è.
Ehy, come va lì?”- le chiede Zayn mentre io sghignazzo sotto voce per la velocità con cui è arrossita.
Abbastanza bene!”- risponde la bionda.
Ciao Zayn!”- lo saluto io.
Oh, ciao Pula.”- ricambia.
E lì invece? Cosa state combinando?”- chiede lei non dandomi tempo di formulare una domanda e cercando di non farsi tradire dalla voce.
Niall e Louis stanno cercando di prendere possesso della tv mentre El cerca di calmarli, Liam e Danielle si sono chiusi in camera….”- fa una pausa e poi dice- “E Pula Harry sta facendo un bagno in piscina da solo.”- risponde enfatizzando la parola solo.
Alla parola ‘Harry’ sussulto ma non ci faccio tanto caso.
Da ieri sto cercando di evitarlo ma mi risulta un po’ difficile.
Guardo stranita Chiara, io non gli ho chiesto nulla.

Ohhh ok! Ma Zayn io non ti ho chiesto nulla.”- gli faccio notare.
Infatti te l’ho detto per precauzione, almeno ora sai che è solo.”- risponde rienfatizzando la parola ‘solo’, quasi volesse farlo sentire a qualcun altro.
Mah, com’è strano quel ragazzo.

‘Da che pulpito viene la predica…’- mi dice qualcuno nella mia testa ma non ci faccio caso.

E tu cosa stai facendo?”- chiede la bionda cambiando discorso.
Secondo te uno che sta parlando con te al cellulare sta facendo qualcos’altro??”- chiede lui retorico.
“Ehy, era per chiedere. Quanto siamo suscettibili oggi, cos’è? il tuo caro ciuffo non ti sta più su?”- chiede lei prendendolo in giro.
“Fai poco la spiritosa tu. Il mio caro ciuffo è quello che ieri avevi tra le mani mentre ci baciavamo. Amore mio!”- risponde lui. la mia migliore amica diventa un peperone dalla testa ai piedi.
Di scatto si alza e si nasconde in camera sua mentre io ridacchio per la sua reazione.
Per così poco poi.

Chiara è fatta così.
E’ vero, è una pervertita nata, ma quando ci sono in mezzo i suoi sentimenti diventa timida e introversa perfino con me. Arrossisce per ogni cosa riguardi anche un piccolo bacio tra lei e il suo ‘innamorato’.
Forse è anche questo che la rende speciale ed unica.

Dopo poco ritorna in cucina con ancora il cellulare tra le mani.

“Pula Zayn mi ha chiesto se oggi saremmo andate in albergo da loro.”- mi dice.
“Chiara dobbiamo studiare se non vogliamo venire bocciate.”- protesto mentre lei sbuffa sonoramente.

“Oh e che ne dite se invece veniste stasera a cena?”- mi chiede Zayn speranzoso.
No, Zayn, grazie ma oggi abbiamo il turno di notte e attacchiamo alle 9 e mezza.”- risponde Chiara al mio posto.
“Ok, fa niente allora.”- risponde il moro con tono intristito. “Già ho capito come devo fare per vedervi. Ci sentiamo più tardi Chiara. Ciao cucciola.
Ciao.”- risponde Chiara triste ma rossa in viso per il nomignolo.
Ciao Pula”- mi saluta.
Ricambio prima che la bionda attaccasse.


CARLO’S POV

“Ok, io vado in albergo! Ci vediamo più tardi!”- esclamo salutando tutti.
Esco da casa Bianchi e mi avvio per la strada dell’albergo a piedi.
Tanto non è poi così lontano.

Mi fermo per strada dal mio pescivendolo di fiducia e faccio la spesa per il pranzo.
Voglio far assaggiare ai ragazzi i migliori piatti di pesce napoletani.

Non ci posso ancora credere che tutto quello che pensavamo non potesse mai accadere sta accadendo davvero.
Prima l’arrivo dei cinque ragazzi che ama mia figlia e che io avevo visto solo nei poster che ha Pula in camera sua chi se lo sarebbe immaginato che sarei diventato il cuoco di una boyband di fama mondiale?
Chi si sarebbe immaginato che tra poco andrò a vivere a Londra?
E’ un sogno che si avvera.

Anche se il sogno è più quello della mia piccolina che mio.
Poi dovrei lasciare Anna, la mia bambina, che più bambina non è.
Infatti ieri mi ha parlato e mi ha detto che forse tra qualche mese lei e Marco si sposeranno. 
E non posso non essere felice per loro.
Perciò ho pensato che appena noi ci trasferiremo a Londra la casa rimarrà a loro, se la meritano.

Riguardo a Mena, la mamma delle mie figlie, perché questo è quello che è, non la considero più mia moglie ormai, non so cosa potrebbe accadere.
Non mi importa più.

Ho sempre fatto il possibile per lei, senza mai essere ripagato a dovere.
Ho sempre fatto in modo che vivesse felice, che stesse bene fisicamente nonostante la malattia continuasse a mangiarsela piano piano senza mai essere ringraziato.
Ho fatto di tutto pur continuando a ricevere fango addosso, come se non fossi un buon marito.
Ma queste cose peR me non sono nulla.

La cosa che mi fa più male è che ha fatto in modo che nostra figlia non realizzasse il suo più grande ed unico sogno facendola cadere quasi nell’autolesionismo.

Già, una volta la beccai con un rasoio da barba in mano mentre l’avvicinava lentamente al polso.
Fu una scena terribile per me, già non mangiava per nulla ma vomitava in continuazione, quello era proprio il colmo.
Non so se era in sè quel giorno, non so se sapeva quel che faceva.

Poteva essere anche una mia impressione ma per fortuna la riuscii a fermare in tempo. Ora non so se lei ricorda quell’ episodio ma da quel giorno in poi le sono stato sempre addosso.
Nonostante lei continuava ad odiarm.
E per fortuna non è più accaduto.
Ma  non posso perdonare Mena per tutto quello che ci ha fatto.
Cosciente o no, ha rovinato metà della mia vita e ha privato le mie due figlie di un’infanzia ed un’adolescenza.

Ricordo ancora quando Anna e Pula avevano rispettivamente 10 e 6 anni, il giorno di Natale regalai loro due bambole di principesse.
Loro dopo qualche ora subito le ruppero perché non sapevano come ci si giocava.
Quello fu uno di quei momenti in cui mi pentii di aver detto si davanti all’altare ad una persona che non amavo.

Io non l’ho mai amata, non la amo e mai l’amerò.
Nel mio cuore c’è sempre stato una sola persona.
Ma quella persona 22 anni fa mi lasciò per inseguire i suoi sogni.

Entrambi frequentavamo lo stesso istituto alberghiero.
Lei era molto bella, con i suoi capelli rosso fuoco e gli occhi verdi come smeraldi.
Aveva un fisico slanciatissimo e la sua passione per le lingue, soprattutto per quella inglese, la portò via da me.
Eravamo migliori amici, nessuno poteva dividerci.
Io ero innamorato ma non dissi niente per paura di rovinare la nostra amicizia.
Ma poi fu lei a dichiararsi e ci mettemmo insieme anche se per poco.
Dopo qualche mese spuntò fuori Mena che era stata una mia ex.
Lei e Mena non avevano un buon rapporto, non si erano simpatiche a vicenda e penso anche oggi sia così.
Mi disse che era incinta e che ero io il padre.
A quei tempi dovevi prenderti le tue responsabilità perciò fui costretto a lasciare la donna della mia vita.
Continuammo ad essere migliori amici nonostante ci amavamo troppo.
Avevamo rispettivamente 23 e 19 anni quando lei partì scegliendo di stare lontano da me per coltivare le sue passioni più grandi.
E ci è riuscita benissimo a quanto pare.

Una dei tanti manager della Sony Music inglese e manager e assistente dei One Direction.
Questo è quello che è oggi.
Una manager.

Già, sto parlando di Emma, l’assistente dei ragazzi.
L’altro ieri quando l’ho vista mi è venuto un colpo al cuore.
Non me l’aspettavo per niente di ritrovarmela come capo-collega improvvisamente.
Nonostante il mio amore per lei fosse ancora vivo dentro me la speranza di rincontrarla l’avevo persa da un po’.
E’ stato come se un mio sogno si fosse realizzato finalmente.
E non posso essere più felice di così, anche se il problema ‘Mena’ non mi da poi tutta quella felicità che desidero.

Scuoto la testa per togliermi questi pensieri dalla mente ed entro nel bar di fronte l’hotel.
Ho ancora un po’ di tempo prima di andare a preparare la cena ai ragazzi.

“Buonasera!”- saluto il cameriere dietro al bancone.
“Buonasera.”- mi saluta sorridendomi per poi servire un altro cliente.
“Mi fai un caffè, per piacere?”- gli chiedo cortesemente mentre mi siedo ad uno dei tavolini e appoggio le buste della spesa su una sedia.
Lui annuisce e torna al suo lavoro.

“Ehi, Carlo!”- sento qualcuno chiamarmi pochi passi prima di me.
Alzo lo sguardo e incontro un paio di occhi verdi fantastici.

“Emma!”- mi alzo per salutarla quando si avvicina.
Le do un bacio sulla guancia e sorridendomi si siede di fronte a me.
“Allora cosa ci preparerai stasera a cena?”- mi chiede sbirciando nelle buste.
“Ho pensato di cucinare il tuo piatto preferito.”- gli dico sorprendendola.
Il suo viso si apre in un sorriso incredulo.

“I paccheri alla pescatrice?”- mi chiede.
Annuisco.
“Mh, già mi sta salendo l’acquolina.- afferma toccandosi la pancia. Nonostante i suoi 48 anni è rimasto in lei ancora quel poco di bambina che conoscevo io. –Da quanto tempo è che non me ne prepari un bel piatto???”- mi chiede lasciandosi andare sullo schienale della sedia.
“Da troppo tempo!”- esclamo guardandola.
Dopo poco arriva il cameriere con il mio caffè e una fetta di torte Caprese per Emma, che aveva ordinato prima.

“Tutto bene con Mena?”- mi chiede improvvisamente.
Annuisco indeciso bevendo il mio caffè.
“Potrebbe andare meglio.”- faccio una smorfia. “Te invece? Con Paul?”- le chiedo forse con una punta di gelosia nel tono di voce.
Agrotta le sopracciglia confusa.

“Non state insieme?”- chiedo ancora.
Di tutta risposta lei scoppia a ridere ma dopo poco smette.
“Oh, no!! Lui è sposato ed ha anche dei bambini.”- afferma.
“Oh!”- esclamo sollevato.

“Io sono ancora single fortunatamente.- sorride- Sarà che nessuno mi vuole.”- continua sarcastica.
“Vedo che sei rimasta la solita insicura di vent’anni fa.”- osservo finendo il caffè.
Mi sorride.
“In verità non sono cambiata per nulla da allora.”- afferma.
Cosa vuole dire con quella frase??

“E quindi vivi con i ragazzi?”- le chiedo per cambiare discorso.
“Si, loro sono come i figli che non ho mai avuto. Mi fanno lavorare sodo, si, ma sono unici, speciali. E guai a chi me li tocca.”- afferma come se fosse davvero la loro mamma.
Sorrido.

“A proposito di bambini. Sarà meglio che andiamo su per preparare la cena o dovrò sopportarmeli in tutte le loro lamentele.”- afferma alzandosi e prendendo alcune buste dal tavolo lasciandomene una.
Poggio i soldi del caffè sul tavolino e la seguo a ruota.

Entriamo nell’hotel, prendiamo l’ascensore per salire al quinto piano.
Appena bussiamo al campanello della suite ci viene ad aprire Niall che appena ci vede sbianca.

“OH, EMMA SEI TU? GIA’ SEI TORNATA?”- urla.
Forse per farsi sentire dal salone.

“COSA STATE CONBINANDO??”- urla Emma sorpassandomi per entrare in cucina mentre Niall mi saluta con un cenno del capo. Io ricambio con un occhiata divertita per poi chiudermi la porta alle spalle ed entrare in cucina.
Poggio le buste del pesce nel lavandino e indosso un grembiule mentre ascolto Emma richiamare i ragazzi in salotto.

“Oh, ciao Emma!”- esclama Louis in piedi davanti la tv pestando teatralmente i piedi per terra.
“Louis non fare il finto tonto. Cosa hai combinato?”- gli chiede con le braccia incrociate al petto.
“Perché devo essere per forza io a combinare qualcosa??”- chiede lui continuando a pestare i piedi per terra.
Sembra quasi un ballerino di tip tap.

“Perché tu sei l’unico che nonostante la sua età ha un piccione in prognosi riservata al posto del cervello.”- sbuffa lei rispondendo.
“KEVIN!”-urla lui facendo scoppiare a ridere tutti, compreso me.
“Louis dimmi cos’hai sotto i piedi!”- esclama lei.

“Emma lo sai che ogni volta che una donna della tua età urla gli si forma una ruga in viso? Dovresti smettere, non farebbe bene alla tua faccia tra cinque anni.”- osserva lui cambiando di nuovo discorso.

“LOUIS!”- urla ancora.

“Ok, ok!! Però giuro che non lo ho fatto apposta.”- afferma impaurito scostandosi e alzando le mani in aria a mo’ di difesa. Emma si abbassa e, alzando il tappeto trova tutti detriti di ceramica sparsi per terra.

“Non mi dite che questo è quel vaso che pochi minuti fa era accanto alla tv!”- esclama notando un posto vuoto sulla parete attrezzata della suite.
I ragazzi scoppiano a ridere silenziosamente mentre El spiega.

“Stavamo guardando un film di Chuck Norris e Louis voleva cercare di imitarlo in una delle sue risse prendendo come complice Zayn. Gli stava per tirare un calcio perciò Zayn si è scansato e il povero vaso ne ha subito le conseguenze.”- finisce El mentre Emma fulmina con lo sguardo Louis.

“Cavolo Louis, avevi detto che cercavi di non combinare casini e invece guarda qua.”- afferma Emma.
“Lo so, lo so. Scusa è stato quel Walker dei miei stivali a provocarmi.”- se ne esce Louis con le sue solite frasi.

“Non farlo mai più.- gli dice esasperata. –Ora pulisci tu questo macello.”- afferma indicando i cocci rotti a terra ed entrando in cucina seguita da Niall, Harry, Zayn, Liam, El e Danielle.
“Oh, ciao Carlo.”- mi saluta Harry.
“Ciao ragazzi.”- ricambio.

“Cosa ci prepari per cena?!”- mi chiede Niall mentre io torno alla pescatrice nel lavandino per pulirla.
“Oddio cos’è quello?”- chiede Zayn indicando il pesce nel lavandino.
“E’ una pescatrice. Stasera vi preparo i paccheri alla pescatrice.”- rispondo alzando il pesce per farglielo vedere meglio.

"Emh, Carlo io mi fido di te ma.. quel coso non ha una bella faccia.”- afferma Harry.
“Ha pure i baffi.”- esclama Niall guardando il pesce che ho in mano inorridito.
“Lo so, è bruttissimo, ma vi posso assicurare che è buonissimo e poi non dovremmo mangiare anche la testa, solo la polpa.”- rispondo loro continuando a lavare il pesce.

“Già, questo è uno dei piatti migliori di Carlo. Ed è anche il mio preferito. Dopo averlo assaggiato ne riparleremo.”- afferma Emma alle mie spalle.
“Ok, noi andiamo a farci una doccia.”- afferma El schioccando un bacio a fior di labbra a Louis, che ha appena finito di pulire, e dirigendosi in camera.
“Anche io vado.”- la stessa cosa fa Danielle con Liam uscendo dalla stanza e chiudendosi la porta della cucina alle spalle.

“Ragazzi da un po’ di tempo avevo in mente di fare un bella sorpresa ad El ma non mi viene in mente nulla.”- afferma Louis sedendosi al tavolo.
“Anche io avevo pensato a qualcosa per Danielle ma mi sembra tutto così scontato o già fatto. Ci vorrebbe qualcosa di unico.”- lo appoggia Liam appoggiandosi al tavolo.

“Ah, ragazzi prima di continuare questo discorso vi devo dire una cosa….”- affermo alludendo al fatto del bonifico. Mi volto e comincio a raccontar loro tutto.
“Oh, ma è magnifico.- esulta Emma.- Sono felice per voi.”- viene ad abbracciarmi.
“Anche noi!”- la seguono i ragazzi intrappolandomi in un abbraccio di gruppo.
“Ok, ragazzi ma così non respiro.”- affermo sciogliendo l’abbraccio.

“Ma questo cosa centra con la sorpresa che vogliamo fare ad El e Danielle?”- chiede Liam.

“Avevo pensato a un piccolo week-end a *sorpresa* in modo tale che voi- indico Liam, Zayn e Louis- potrete fare una sorpresa romantica a Danielle, El e Chiara. Che Harry possa acquistare punti con Pula, che voi tutti conosciate un posto nuovo dell’Italia e che potremmo fare una vacanza tutti insieme. Che ne dite?”- chiedo loro.
Mi guardano con sguardi tra l’indeciso e l’eccitato.
“Siamo sicuri che questo posto è all’altezza del tipo di sorpresa che vogliamo fare noi?”- chiede Louis.

“Ragazzi ho capito cos’ha in mente Carlo. Secondo me non c’è sorpresa più romantica.”- osserva Emma.
“OK, sono d’accordo. Vada per questa sorpresa.”- afferma Liam e tutti lo seguono eccitati.
Soprattutto Harry.
“Allora organizzo tutto io.”- afferma Emma eccitata.
Sorrido ma dopo poco mi accorgo che Harry non ha più quel sorriso acceso che aveva pochi secondi fa in viso.
Anche a pranzo non era molto sorridente.
Devo parlargli.

“Harry che ne dici di darmi una mano a preparare la cena?”- gli chiedo.
Lui alza lo sguardo e annuisce andando a prendere un grembiule per poi indossarlo.
Gli dico di prendere una casseruola e di metterci dell’olio all’interno.

“Allora? Come va con Pula?”- gli chiedo.
Non so se sia davvero questo il problema ma ne ho la certezza appena si blocca e mi guarda impaurito, come se lo avessi colto in flagrante.

“Eh?”- mi chiede, come se non avesse capito.
“No, dico. Come va con Pula? Siete diventati amici?”- gli riformulo la domanda.
“Ah!!! Oh, si! Amici!”- esclama ritornando a sbucciare degli spicchi d’aglio che gli ho appena passato.

“Sicuro che siete solo amici??”- gli chiedo guardandolo.
Annuisce con il capo basso.
“Sicuro sicuro?”- chiedo ancora.
“Ok, no! Non sono sicuro.”- afferma alzando finalmente lo sguardo.
Gli altri, seduti intorno al tavolo, ascoltano.
“Ieri ho provato a baciarla!”- esclama secco.

“COSA?”- chiedo alzando il tono di voce più del dovuto.
Lui mi guarda impaurito.

“Cioè, voglio dire. Davvero? E’ fantastico. E lei cosa ha fatto?”- riformulo la domanda.
Questa volta il suo sguardo, come lo sguardo di tutti, si fa confuso.

“Nulla, si è scostata.”- mi risponde lui riabbassando lo sguardo.
Lascio stare il pesce sul fuoco e mi avvicino a lui prendendolo per le spalle.

“Harry a te piace veramente, perché si vede. Te le mangi con gli occhi ogni volta che è nel tuo raggio visivo.”- gli dico.

“Io….-sospira- non lo so.- sorride alzando lo sguardo- Ti dico solo che ogni volta che la vedo non riesco a smettere di guardarla. Starei ore ed ore ad ammirarla in tutta la sua bellezza. Però non riesco a capire se lei farebbe la stessa cosa con me. Ieri siamo stati così bene e quando mi sono avvicinato per baciarla la prima volta non si è mossa. Non voleva muoversi ma poi siamo stati interrotti. La seconda, invece si è scostata come se fosse qualcosa di tremendamente sbagliato. Io non so cosa fare, sono confuso.”- continua.

“Harry non so definire con una parola quello che provate perché solo voi siete capaci di farlo. Posso solo dirti che mia figlia ha sempre avuto una cotta per te. E’ vero, si. Vi ha sempre amati tutti e cinque ma quello che le ha rubato maggiormente il cuore con la sua voce sei tu.-gli dico facendolo sorridere.-   Lei non me lo ha mai detto, l’ho dedotto io guardandola ogni volta che ascoltava una vostra canzone. Posso scommettere quanto volete voi che i suoi occhi brillavano appena sentiva la tua voce registrata. Quindi credo che anche lei provi le stesse cose che provi tu. Il problema forse già so qual' è. Lei ha paura di soffrire, l’ha sempre avuta. Perciò ti dico che se ti piace davvero, se ci tieni davvero a lei, conquistala, cerca di avere la sua fiducia, non lasciartela scappare nonostante gli ostacoli, amala. Perché se la ami e te la lascerai scappare te ne pentirai per tutta la vita. Vorresti tornare indietro nel tempo ma non puoi. Perché forse quella persona sarà di qualcun altro. L’ho vissuto sulla mia pelle e non è una bella cosa. Te lo garantisco.”- concludo guardandolo.
Sento uno sguardo addosso trapassarmi da una parte all’altra facendomi rabbrividire.

“Grazie, Carlo. – mi abbraccia.- Ma non ti dà fastidio il fatto che io possa diventare il tuo futuro genero nonostante tu sappia della mia reputazione?”- mi chiede sciogliendo l’abbraccio.

“Perché dovrebbe darmi fastidio la felicità di mia figlia?”- rispondo sorridendogli.

“Ora ritorniamo alla cena altrimenti moriremo di fame stasera.”- affermo.

“Oh, finalmente qualcuno se ne è accorto.”- afferma Niall con tono serio.
Scoppiamo tutti a ridere.
 

Angolo autrice:

I know, I know…
Non aggiorno da tantissimo tempo ma sono successe una marea di casini…

Avevo i capitoli pronti fino al sedicesimo ma, non so come abbia fatto, mia sorella me li ha cancellati tutti quindi sono stata costretta a riscriverli.
E con l’inizio della scuola, i compiti ecc… non ho avuto abbastanza tempo per finire il capitolo ed aggiornare.
Tutto qui.

Comunque grazie a chi segue, preferisce e ricorda la storia.
Grazie all’unica che recensisce, l’unica che mi sentire considerata.
Ma sorvoliamo.
No, ragazze.
A parte gli scherzi.
Ho visto che le visite aumentano a dismisura ma le recensioni non aumentano mai.
Ve lo chiedo in ginocchio...

RECENSITEEEEEE.

Ora vado!

Grazie mille per aver letto in oni caso.
hllzn4ever 

Ps: ora non so quando aggiornerò perché ancora devo iniziare il capitolo.
Può essere anche che riesco ad aggiornare in questa settimana.
Ma non credo.
Non garantisco nulla.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8: E' come se fossero ricoperte di cioccolato bianco... ***


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E' come se fossero ricoperte di cioccolato bianco.

Capitolo 8

PULA’S POV

“Pula sei in ritardo!- esclama il direttore amministrativo da dietro il bancone appena mi vede arrivare.- Di nuovo!”- finisce sbuffando e incrociando le braccia al petto.
Fortunatamente ho già indossato la divisa.

“Mi scusi, signor direttore, ma ho avuto un altro imprevisto. Le giuro che non accadrà più.”- affermo mettendomi una mano sul cuore.
“Speriamo!- esclama- Allora stanotte starai dietro al bancone con Chiara. Devi mettere a posto queste carte nell’archivio del computer e devi registrare i clienti degli ultimi due mesi nel computer. Chiara- si scosta per farmi vedere la bionda alle sue spalle che mi guarda in cagnesco. Come ho fatto a non vederla prima?- ..ti farà compagnia al Front-office. Appena arriva qualche richiesta di room-service sapete già cosa dovete fare, no?”- ci chiede ad entrambe.
Annuiamo con veemenza.

“Ok, buon lavoro!”- esclama uscendo dal front-office e raggiungendo gli spogliatoi maschili per cambiarsi.

“Si può sapere dov’eri finita?”- mi chiede Chiara fulminandomi con lo sguardo mentre appoggia il suo sederino sullo sgabello.
Appena ho saputo del bonifico mi è venuto in mente una cosa che volevo fare da tanto tempo e che prima non potevo fare. Ma se le dico quello che ho fatto lei non la smetterà più di implorarmi di averne uno anche lei, voglio che sia una sorpresa quindi non posso dirle nulla.

“Mamma mi aveva chiesto di farle una commissione e non ho potuto dirle di no.”- le mollo la prima balla che mi passa per la testa.
Ma subito me ne pento, lei sa benissimo che ogni volta che mia mamma mi chiede di farle una commissione finiamo per urlarci contro a vicenda.
Infatti mi guarda come a dire ‘i Maya sono più credibili di te’.
“Ho detto mamma? Che sciocchina!- mi batto una mano in fronte per essere più credibile- Volevo dire, papà mi ha mandata a fare una commissione e non ho potuto dire di no.”- le dico.
Lei sembra convincersene.

“Ok, fingerò di crederti. Allora, hai iniziato a riempire qualche scatolone?”- mi chiede con entusiasmo.
Io la guardo accigliata.
“Per il trasferimento!”- si spiega.
“Chiara mancano ancora più di tre settimane al nostro trasferimento a Londra!”- le faccio notare sorridendo.

“Lo so, ma pensavo che forse avessi già impacchettato qualche scatolo.”- mi dice gesticolando.
La guardo bene per studiare la sua espressione e per cercare di capire cos’ha in mente.
Devo dire che è un po’ strana.
Mi soffermo sugli occhi e noto che sono velati di una luce speciale che fa risaltare ancora di più quel verde meraviglioso.
Solo ora capisco tutto.

“Chiara mi devi dire qualcosa??”- le chiedo.
“Zayn mi ha detto che dopo aver finito la scuola posso venire anche io a Londra se voglio. Con voi, con i ONE DIRECTION, nella casa dei ONE DIRECTION.- scoppia improvvisamente entusiasta ed incredula. Sorrido.- Ma ci pensi è un sogno che si avvera, stiamo realizzando i nostri sogni, Pula. Io ancora stento a crederci.”- afferma abbracciandomi forte.
Sento qualche lacrima salire ai miei occhi ma le rimando subito indietro.
Sono così contenta di vederla felice.

“Già, sono molto contenta che tu potrai venire con noi, Chiara. L’ idea di lasciarti qui non mi alletta per niente. Sono molto felice di vederti felice, piccola pervertita.”- le accarezzo i capelli.
Lei ride e scioglie il nostro abbraccio.

“Anche io sono molto felice di vederti sorridere una volta per tutte. Ora almeno non potrai più dubitare sui sogni.”- afferma.
Improvvisamente nella mia testa appaiono una testa riccia incolta, un paio di occhi verdi da paura e un sorriso smagliante che mi fa andare il cuore a mille chilometri l’ora.
Mi rabbuio di colpo.

“Chiara non è cambiato nulla…. Anzi si, è cambiato, non credo più nell’inesistenza dei sogni ma credo ancora nella loro impossibilità.”- spiego.
“Pula ma cosa stai dicendo? Allora quei cinque cretini su sono dei sosia? Non pensi che il fatto di averli conosciuti e di andare a vivere con loro darebbe una svolta alle cose?”- mi chiede.
Ma non mi da il tempo di rispondere che riprende di nuovo.

“Ma se ti riferisci al ballo non ti devi preoccupare. Sono sicura che sconfiggerai le tue paure e penserai una volta per tutte che è quello che vuoi fare davvero nella vita. Invece di stare dietro un bancone d’hotel a servire persone più importanti di te.”- mi dice prendendomi le mani.
Già, il ballo! E’ proprio questo il mio problema.’ Cerco di autoconvincermi inutilmente.

Dopo qualche secondo sentiamo squillare il telefono del room service e Chiara corre a rispondere.

Hotel Excelsior, servizio di room service. Sono Chiara, posso esserle utile?”- chiede al suo interlocutore con il suo tono gentile e cordiale come sempre.
Mentre io inizio a registrare qualche cliente nel computer.
Dopo poco la sento ridere divertita.

Dai Niall dimmi.”- afferma guardandomi sorridente e rossa in viso (?).
Rido anche io cercando di immaginare cosa cavolo stanno combinando.

Un paio di sandwich prosciutto e formaggio e cinque buste di patatine? Ma avete svuotato il frigo lì per chiamare il room service?”- gli chiede Chiara divertita.

Oh, ma sei un pozzo senza fondo Niall.”- afferma.
Penso proprio che tutte quelle patatine e quei sandwich siano per lui.

“Ok, cinque minuti e arrivo!”- esclama mettendo giù. “Indovina chi era!”- mi dice sorridendo.
La guardo ridendo.

“Dai vai, altrimenti va a finire che si mangia le carote di Louis!”- esclamo spingendola oltre le porte a soffietto della sala. Lei ride di gusto mentre io ritorno al mio lavoro.

DOPO 45 MINUTI


Ma dove cavolo è finita Chiara?
E’ arrivata tardi su e Niall per la troppa fame ha mangiato anche lei?
Oppure quell’ insaziabile moretto se l’è chiusa in camera?
Sorrido nel pensare a quello che potrebbe fare Zayn quando ha nel suo raggio visivo la mia migliore amica.
Sono molto felice per lei, ha sempre voluto un ragazzo come Zayn.
Oh, mi correggo.
Ha sempre voluto Zayn.
Ora ce l’ha, ha finalmente trovato l’amore.
O almeno spero sia così.
Poi lei è sempre stata più fortunata di me nell’argomento ‘uomini’.

Io in questa materia ho sempre preso due di picche.
Ma il problema non è che i ragazzi non mi vogliono, anzi.
Attiro solo ragazzi stronzi o impossibili.
E nella maggior parte dei casi ci rimango di merda e ci soffro come un cane.

Nella mia mente le parole di quella ragazza di ieri non vogliono sparire.
Certo, continuo a pensare che quella è, probabilmente, solo una….. ragazza in cerca di denaro e uomini sexy da abbordare per soddisfare i propri interessi, ma il fatto che ci possano essere altre ragazze come lei mi fa andare in bestia.

Poi il mio cuore la pensa in modo inversamente proporzionale al mio cervello.
Più il mio cervello mi dice di allontanarmi per non fare in modo che possa accadere qualcosa di…..impossibile, più il mio cuore mi dice di andare da lui e farlo mio perché lui è la chiave a tutti i miei problemi, perché è quello di cui ho bisogno.
E io non posso che dar ragione al cervello, soprattutto dopo le parole di quella ragazza.
Non posso innamorarmi di lui.
Non devo innamorami di lui.
O lo sono già?

Ma cosa sto pensando, non può essere.
Non posso pensare una cosa del genere.
E’ colpa di Chiara, se lei fosse qui mi distrarrebbe e non penserei cose insensate.
Invece non c’è e quella testa calda del cantante super sexy e romantico non vuole uscire dalla mia testa.
Testa calda o no, ha degli occhi fantastici’ penso. Sorrido.
Oh, Chiara. AIUTO!

“Ehy Pula!”- sento chiamarmi.
Oh, finalmente.

“Ma quanto tempo ci hai messo?”- le chiedo bruscamente.
“Ehy calma, calma!”- esclama mettendo le mani avanti.
Sono stata troppo brusca.
“Scusa, è che ci hai messo troppo.”- le dico.
“Lo so, ma cause di forze maggiori mi hanno trattenuto su.”- spiega alzando le spalle.
La guardo prima torva poi rido scuotendo la testa.

“Era irresistibile.”- afferma con occhi sognanti mordendosi un labbro, le lancio una penna mentre lei scoppia a ridere.

“Chiara- Max sbuca la testa dalla porta a soffietto della sala con il cappello da chef in testa.- potresti venire ad aiutarmi, per favore?”- le chiede.
“Ok, arrivo.”- gli dice alzandosi.
“Ciao Pula.”- mi saluta mentre Chiara lo raggiunge.
Gli sorrido.

Max è il capo cuoco che oggi fa il turno di notte, ha 25 anni ed ha una cotta per  Chiara ma lei non se ne è mai accorta di niente.

“Ah, Pula se c’è qualche richiesta di room- service vai tu per favore?”- mi chiede aprendo la porta al suo fianco.
“Ok, vai pure.”- le sorrido mentre lei sparisce nella sala.

Ogni volta che io e lei abbiamo il turno di notte insieme Max coglie al volo l’occasione per stare un po’ solo con lei.
Ma, nonostante, i suoi 25 anni non ha mai avuto il coraggio di dichiararsi.
Non gliel’ho mai chiesto ma penso sia perché lei in un certo senso ha sempre preferito uomini più… carini.
No, che Max non sia un bel ragazzo eh?
Ma i suoi occhiali a fondo di bottiglia e i suoi capelli ricci malcurati simili ad una criniera di leone non è che sia molto invitante.
Non  è quel tipo di ragazzo che bada molto all’aspetto come fa Zayn.

Dopo poco quel benedetto telefono squilla di nuovo e io rispondo tranquillamente.

Buonasera, Hotel Excelsior, servizio di room-service. Sono Pula, in cosa posso esserle utile?”- chiedo cordialmente e tranquilla.
Ciao Pula!”- una voce roca risuona dall’altro lato del telefono.

Il respiro si blocca all’istante e il cuore comincia a battermi forte nel petto.
Perché è come se non sentissi questa voce da tantissimo tempo?
Perché mi sta facendo questo effetto?

H-Harry!- balbetto colta di sorpresa, non mi aspettavo per niente che fosse lui –Dimmi!”- gli dico cercando di controllarmi.
Cerco di accumulare ossigeno inspirando silenziosamente perché è come se fossi in apnea.

Vorrei un pacchetto di Haribo. Potresti portarmelo per favore?”- mi chiede con una lentezza estenuante.
Possibile mai che quando parla sembra una moviola? E poi con quella sua voce….. mh….
Oh, Pula! Auto controllo!

Certo! Arrivo subito!”- continuo ad ispirare facendo per mettere giù.

Grazie, piccola!”- ma lui mi spiazza ringraziandomi.
Mi sciolgo come un ghiacciolo al sole.
Ma perché deve sempre complicare tutto?

Pre-ego!”- esclamo balbettando.

Questa volta penso che se ne sia accorto perché lo sento ridacchiare.
Bastardo!
Subito metto giù come se mi stesse prendendo in giro.
In teoria lo è.
Anche in pratica, ma è tremendamente dolce.
Sorrido inebetita dirigendomi verso la sala per provvedere alla soddisfazione del cliente.
Rido per quello che ho appena pensato.

Dopo essermi munita di Pacchetto di Haribo prendo l’ascensore e salgo al piano della suite. 
Davanti alla porta esito un po’ poi premo il pulsante del campanello aspettandomi Harry.
Invece viene ad aprirmi Zayn.

“Oh, ciao Pula!”- mi sorride.
“Ciao Zayn- ricambio- Harry?”- chiedo entrando.
Lui mi sorride malizioso.
Ma perché pensano subito male?
Scuoto la testa sbuffando mentre lui ridacchia.

“Te lo dico solo ad una condizione.”- incrocia le braccia al petto.
“E sarebbe..?”-  lo imito.
“Te lo dico se mi dici che posso stare giù con Chiara.”- afferma.
Rido.

“E c’era bisogno di chiedermi il permesso?- chiedo retoricamente.- Basta che non vi accoppiate sul bancone della reception o sul mio sgabello, sai ci tengo all’igiene.”- affermo con tono finto irritato solo al pensiero.
Lui ride abbracciandomi.

“Grande!! Non ti preoccupare, i banconi non sono molto comodi!- esclama. Rido mentre scioglie l’abbraccio. –Corro subito da lei.”- afferma uscendo dalla porta.
Ma è cretino?
Non ha dimenticato qualcosa?
Lo guardo accigliata.

“Sul terrazzo!”- mi dice sorridendo prima di chiudersi la porta alle spalle.
Scuoto la testa mentre attraverso la cucina per entrare nel salotto raggiungendo la porta della vetrata che dà sul terrazzo.
Ma dove sono gli altri?
Mah!

Piano apro la porta venendo invasa da quella poca brezza marina che mi invade le narici.
Chiudo gli occhi godendomi quel profumo.
Appena li riapro mi accorgo di una figura di spalle, al chiaro di luna, appoggiato al tavolino con le braccia incrociate.
E’ Harry.
Mi avvicino di poco in modo tale da riuscire a vedere il suo volto di profilo.
Nonostante il chiaro di luna riesco a scorgere ogni piccolo contorno del suo viso.
Il suo sguardo è intento a guardare il meraviglioso panorama con attenzione e sorpresa.
I capelli gli accarezzano dolcemente la fronte occupando di poco il suo raggio visivo.
Quanto vorrei accarezzare quei ricci meravigliosi.

“Ehy!”- gli dico dopo aver preso un enorme respiro.
Lui distoglie lo sguardo dal panorama e lo posa su di me.
I suoi occhi si illuminano appena vedono i miei.
Mi sorride illuminando l’intera terrazza.

“Ehy!”- esclama.
Lo affianco appogiandomi anch’io al tavolino alle nostre spalle.
Gli sorrido.

“Ecco a te le tue preziose caramelle!”- esclamo porgendogli il pacchetto.
Lui lo afferra senza smettere di guardarmi.

“Grazie! Senza di loro non posso vivere!”- afferma.
Ridacchio mentre lui apre il pacchetto.
Di colpo il suo sguardo diventa più intenso, velato da un pizzico di dolcezza e di tenerezza.
Le sue labbra si chiudono per poi inumidirsi con la punta della lingua.
Ho una voglia matta di baciarlo ma devo tenere a freno le mie voglie se non voglio complicarmi la vita.
Abbasso lo sguardo imbarazzata mordendomi un labbro. 
Lo sento irrigidirsi.

“Forse è meglio che io scenda.”- affermo voltandomi per ritornare dentro.
Ma mi sento afferrare di colpo per un polso, la pelle si infuoca.

“Aspetta!”- esclama. 
Volto lo sguardo verso l’uomo alle mie spalle e il mio cuore perde un battito.

“Resta qui, con me!”- continua.
Io serro le labbra come a negare il suo invito.
Non posso restare a pochi centimetri da lui.
Il mio cuore e ogni singola parte del mio corpo è troppo sensibile alla sua presenza.
Solo a stargli così vicina, senza nemmeno sfiorarlo, le gambe mi  diventano molli.
Ma lui mi implora con lo sguardo di restare.

“Ok!”- imito con le labbra. Lui mi sorride contento. “Ma solo perché giù, la reception non è vuota e Chiara non è da sola!”- lo avverto sorridendo.
Lui annuisce continuando a sorridermi senza smettere di guardarmi.
Arrossisco lievemente.

Il suo sguardo mi mette in soggezione, mi imbarazza e non poco.
Quindi, porto il mio al panorama alle sue spalle e lo sorpasso raggiungendo la ringhiera.
Lui mi raggiunge.
Restiamo per un po’ ad ammirare il panorama in silenzio.

“Napoli è fantastica!”- esclama meravigliato. “Non credi?”- mi chiede.

“Si, è bellissima. Certo ha qualche lato negativo ma è bella proprio perché ci sono quelle piccole cose che la rendono speciale, naturale, verace….”- cerco di spiegarmi meglio ma lui m’imterrompe.

“Già, da quando sono qui penso che le persone di Napoli, anche se non capisco una sola parola napoletana, siano le persone più naturali e vere che abbia mai conosciuto. Anche se non ti conoscono ti fanno sentire a casa e questa è una bella cosa.- afferma.- Raccontami qualcosa di Napoli.”- mi dice.

“Beh, non c’è nulla da raccontare. Napoli è quello che vedi: mare,-gli indico il panorama- sole, che ora non c’è, e cibo…. Molto cibo”- affermo.
Lui ride.

“E’ vero, il cibo napoletano è il migliore in assoluto!”- osserva.
Gli sorrido.

“Poi ci sono, come hai detto tu, le persone. Certo, a volte sono pervase dai pregiudizi, ma quando ci si mettono ti possono dare anche il cuore.”- affermo voltando lo sguardo verso il suo.
Lui mi guarda intensamente come ad interpretare meglio quello che ho detto.
“Napoli è amata proprio per questo. Per il suo essere naturale senza badare alle formalità. Pensa che una volta – gli dico appoggiandomi di spalle alla ringhiera.- ho chiesto ad una vecchietta che cosa sia il bon-ton e lei mi ha risposto che era una razza canina giapponese!”- affermo. Lui scoppia a ridere.

“Davvero?”- mi chiede continuando a ridere.
Annuisco godendomi il suono della sua risata.

“Loro prendono alla lettera ogni singola cosa che dici o che fai. E fraintendono subito ogni cosa. Tipo la vecchietta di ieri.”- gli faccio capire.
Ride.

“Quella li sembrava indemoniata. Mi fa ancora male la schiena per tutte quelle borsettate.”- questa volta rido io rivivendo la scena.
Lui mi guarda in cagnesco.

“Ora Napoli- ritorno al discorso di prima- è considerata un luogo di pace per i napoletani e per i turisti. Nonostante i suoi lati negativi, le persone non rinunciano al mare e alla tranquillità di questa città.- mi sento un po’ una guida turistica e non so perché.- Guarda lì.- gli indico il lungo mare. – Ci sono persone di ogni età: bambini che giocano sugli scogli o che mangiano zucchero filato; i genitori che li guardano sperando che non si facciano male; i vecchietti che passeggiano ricordando i vecchi tempi; gli adolescenti che si incontrano con i loro amici per divertirsi e formare ricordi che ricorderanno per sempre; e gli innamorati- volta il suo sguardo verso di me perforandomi la pelle centimetro per centimetro ma io faccio finta di niente continuando a parlare. –che si baciano su qualche scoglio lontano dalla terra ferma e vicino al mare sperando di amarsi per sempre.”- finisco.

“Sai, una volta un comico napoletano molto famoso qui, disse che prima il mare di Napoli era una piccola goccia e per contenere tutti questi pensieri è diventato una mare immenso, come un pensiero che non si stanca mai.”- affermo riappogiandomi di nuovo alla ringhiera. Lui continua a guardarmi facendomi arrossire.

“Perché vuoi andare via da Napoli?”- mi chiede imitandomi.

“Perché Napoli è diventata una città dimenticata dal mondo. E’ una città bellissima ma piano piano si sta distruggendo con le sue stesse mani e a me non va di vedere tutti questi pensieri sparire.”- alludo alla citazione di prima. “Questa città mi ricorda troppi momenti negativi ricordandomi quanto ho sofferto e quanto soffro ancora oggi. E poi c’è mia mamma…”- spiego abbassando lo sguardo.

“E’ così terribile?”- mi chiede in un sussurro.

“No!- esclamo secca.- Peggio Harry, peggio.”- affermo. "Non so nemmeno perchè la chiamo ancora mamma!"- esclamo- “Io penso addirittura di odiarla e di desiderare la sua morte.”- sussurro. Con la coda dell’occhio lo vedo spalancare gli occhi.

“Lo so che è tremendamente sbagliato desiderare la morte della persona che ti ha messo al mondo. Ma lei ogni fottuto giorno mi fa pensare di essere un errore.”- le lacrime non resistono e iniziano a rigarmi le guance silenziosamente. “Per lei sono stata un errore, uno sbaglio da non rifare e questo fa soffrire davvero. Io penso di essere stata un peso per lei, per mia sorella e per mio padre. Non sono la conseguenza di un preservativo rotto perché mio padre mi voleva davvero.
Mia mamma non lo so, ma lui mi voleva davvero solo non così presto. Credo.”- tiro su col naso. Lui se ne accorge e mi abbraccia facendomi affondare la testa nel suo petto.  

“Continua a trattarmi come una sconosciuta, come una serva senza mai preoccuparsi di avere dei figli, un marito, un famiglia che hanno bisogno di una mamma. Io non so il significato della parola mamma, non ho idea di cosa significhi questa parola perché non ne ho mai avuta una reale. Mia mamma è il contrario di un fantasma: si vede ma non c’è. perciò desidero che… che…”- la gola viene invasa dai singhiozzi mentre lui mi interrompe accarezzandomi la schiena e i capelli.

“Sssshhh, basta! Basta!”- mi dice con la voce più roca di quanto già abbia. “Basta!”- mi sussurra in un orecchio. Mi culla dolcemente facendomi calmare mentre io inalo il suo profumo rilassandomi.

“Per questo voglio andare via da Napoli, Harry! Non ce la faccio più!”- esclamo alzando lo sguardo verso il suo. Lui mi accarezza dolcemente le guance portandosi via le lacrime.

“Non ti preoccupare, Pula!”- mi dice facendomi riappoggiare la testa sul suo petto. “Ti prometto che non soffrirai più…… dovranno passare sul mio cadavere.”- afferma. Serro le labbra a quest’affermazione.
‘Non fare promesse che non puoi mantenere, Harry’ mi dice qualcuno nella mia mente. 

“Ora ho bisogno di energia.- mi dice scostandomi dolcemente per afferrare il suo pacchetto di caramelle.
Ne afferra una e la mangia. “Ne vuoi un po’?”- mi chiede porgendomi il pacchetto.
Annuisco infilando la mano nel pacchetto e prendendo una bella manciata di caramelle.
Ne restano davvero poche nel pacchettino.
“Ehy!”- protesta lui guardandomi.

“Che c’è?”- chiedo lui retorica.
“Ti sei presa tutte le caramelle!”- afferma protestando come un bambino.
Rido mangiando le caramelle che ho in mano.
Dopo poco le finisco.
Faccio per mettere la mano di nuovo nel pacchetto ma lui lo ritira.

“Dai solo una!”- esclamo allungandomi verso la sua schiena.
“No, ne hai già mangiate abbastanza!”- mi dice spostando il pacchetto da una mano all’altra.
Dopo allunga la mano sinistra verso l’alto in modo tale che io non possa raggiungerla.

“Cavolo Harry, sei alto 1 e 78! Daiii!”- lo imploro.
Lui non demorde.
“Come fai a sapere la mia altezza?”- mi chiede senza muoversi mentre io saltello per arrivare al mio obbiettivo.

“Bello, mi stai sottovalutando come directioner?- gli chiedo fermandomi. – Se vuoi posso dirti anche a che ora sei nato.”- gli dico.
“Davvero?”- mi chiede abbassando il braccio di colpo.
Si, ci è cascato.
Di colpo afferro il pacchetto iniziando a correre per la terrazza.

“Ehy, dove vai? Guarda che ti prendo!”- esclama mentre io scoppio a ridere per la faccia che ha fatto prima.
In realtà so davvero a che ora è nato ma non credevo che potesse arrendersi così presto.
Ma mi sbaglio comunque perché continua a rincorrermi senza fermarsi.

“Immagina, puoi!”- lo prendo in giro continuando a sfuggirgli facendo diverse slalom tra le sedie e le siepi del terrazzo.
“Cavolo! Vieni qui.”- impreca lui.
Continuo a ridere di cuore.
E’ uno spasso.

Senza nemmeno accorgermene mi ritrovo davanti un muro ricoperto di edera fino in cima.
Sono fottuta.

Mi volto cercando di cavarmela ma dopo un millesimo di secondo mi ritrovo spiaccicata al muro e contro il petto del mio cacciatore.
Alzo lo sguardo confusa e mi ritrovo due occhi verdi e una bocca a pochi centimetri di distanza direi più millimetri.
Il mio petto combacia con il suo, il suo battito è accelerato per la corsa e la sua bocca è socchiusa per cercare di respirare meglio.
Le sue mani mi avvolgo le braccia per attutire il colpo.

“Presa!”- sussurra facendo toccare per un istante quelle labbra tanto invitanti.

Lui, accorgendosi della vicinanza, sposta le sue mani dalle sue braccia ma appena nota che mi sto mordendo le labbra si irrigidisce senza muoversi.
I suoi occhi scrutano attentamente i miei.
Faccio per spostarmi di lato ed eliminare quella vicinanza ma la sua mano è più veloce di me e si appoggia alla sinistra del mio viso non lasciandomi via di fuga.

Guardo la sua mano e fisso di nuovo lo sguardo nel suo, impaurita da quello che potrebbe succedere.
Una parte di me non vede l’ora che succeda ma l’altra pensa che è fottutamente sbagliato.
Mentre si inumidisce le labbra con la punta della lingua sposta lentamente la sua mano verso la mia guancia accarezzandola dolcemente.
Inclino la testa di lato come a dirgli di non smettere.

I nostri sguardi continuano ad intrecciarsi tra loro facendoci perdere l’uno nell’altro.
I suoi occhi verdi mi hanno sempre affascinato in una maniera incredibile, e da vicino sono tutt’altra cosa.
Sembra quasi di essere persi in un prato verde immenso, liberi, senza problemi, senza tristezza.
Un prato che ispira felicità e amore da tutti i pori.

Il suo sguardo, in questo momento, mi dice tantissime cose, per questo ho paura.
Non posso ascoltare ciò che hanno da dirmi, potrei soffrirne troppo.
E il mio sguardo lo rende esplicito ai suoi occhi.
Ma lui non si lascia intimidire, continua ad accarezzarmi la guancia cominciando ad avvicinarsi lentamente.
Vorrei muovermi per spostarlo ma il mio corpo non risponde ai comandi che gli manda il cervello.
Sembra quasi che il suo miglior avversario stia prendendo la meglio sul mio corpo cominciando a battermi ininterrottamente nel petto.
Vorrei aprire bocca per dirgli che quello che sta per fare è sbagliato ma riesco ad aprirla solo per respirare meglio, sono a corto di ossigeno.
Passo la punta della lingua sulle labbra inumidendole di poco, sembra quasi che stia per assaggiare un piatto squisito.

Questo è l’effetto che fanno le sue labbra su di me, è come se fossero ricoperte di cioccolato bianco, il mio preferito, quindi irresistibili.
Mi mordo di nuovo il labbro mentre il suo sguardo si vela di una luce a me sconosciuta.
Continua ad avvicinarsi restando a pochi millimetri dalle mie labbra, un sospiro ci distanzia.
Il suo sguardo si alterna dagli occhi alla bocca e viceversa e così anche il mio.
Il mio cuore continua a battere indisturbato, in compagnia a quello del ragazzo che sta per commettere un terribile errore.

Senza aspettare un solo istante in più, le sue labbra sfiorano di poco le mie e le nostre palpebre si chiudono all’unisono.
Le nostre labbra sono finalmente unite in un dolce e casto bacio a stampo e il mio cuore perde un battito.
Sono sospesa in aria, i miei piedi non sono più sul pavimento del terrazzo, la sua mano sulla mia guancia mi sostiene mentre sento lo stomaco fare festa.
Le mie ciglia accarezzano le sue mentre lui non si muove di un centimetro.
Finalmente le mie mani rispondono ai comandi del cervello e si muovono appoggiandosi sul suo petto come a respingerlo. Ma lì si fermano, si bloccano di nuovo senza muoversi.

Harry si stacca un istante dalle mie labbra restando comunque a pochi millimetri dal mio viso.
Come a farmi reagire.
Ma io non mi muovo, resto immobile desiderando un tocco più approfondito.

E lui realizza il mio desiderio facendo toccare di nuovo le nostre labbra.
La sua mano destra si posa sul mio fianco mentre la sinistra si sposta delicatamente sulla nuca continuando a massaggiarmi la guancia con il pollice.

Le nostre bocche iniziano a muoversi all’unisono facendo scoppiare nel mio stomaco un raduno di miliardi di farfalle.
La sua lingua percorre il perimetro delle mie labbra chiedendomi il permesso.
Glielo do senza perdere alcun istante, schiudo le labbra mentre le nostre lingue finalmente si incontrano per danzare insieme.
Porto le braccia dal petto alla sua nuca aggrappandomi al suo collo mettendo da parte le proteste del cervello e seguendo i battiti del mio cuore.

Ormai è deciso, a me piace Harry ed è tremendamente sbagliato.




 

Angolo autrice:

Buongiorno, finalmente sono riuscita a finire il capitolo e ad aggiornare.

Mi dispiace moltissimo per non aver aggiornato prima ma il capitolo non era pronto e non ho avuto per niente tempo.
Ma ora penso che avrò più tempo perché la mia scuola è occupata fino al 21 poi ci sono le feste di natale, praticamente io vado direttamente a gennaio a scuola….

Però c’è un altro problema.
Se nessuno recencisce che continuo a fare??
Io scrivo per me stessa, perché è un bisogno personale ma mi piacerebbe davvero ricevere più di un parere.

Qui l’unica a considerarmi davvero è quella santa di Hope_Happy!!! 

Poi se le visite sono tante e nessuno recensisce vuol dire che ho sbagliato qualcosa, e vorrei davvero sapere cosa….
Quindi 
RECENSITEEEEEEEEEEEE…..


Comunque andiamo oltre…. Come sopra accennato, Hope_Happy è la mia unica salvezza, se non ci fosse lei io non starei più qui ad aggiornare. Grazie bellissima, anche per il banner (che è venuto uno schifo per altro :D)…..
Grazie a chi segue, preferisce, ricorda o visualizza la storia….. per favore
RECENSITE… ve lo chiedo in ginocchio!

Ok, ora vado….. :D

Grazie mille  per aver letto
hllzn4ever



x 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9: Quindi pensi che il giudizio della gente sia più importante di me? ***


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Quindi pensi che il giudizio della gente sia più importante di me?

Capitolo 9


Un bacio.
Come può un semplice bacio confondermi le idee così tanto.
Come può farmi cambiare idea così facilmente.
Forse sarà lui.

Harry!

E’ lui a confondermi così tanto?
E’ lui a stoppare il mio cervello soltanto sfiorandomi la pelle?
E’ lui a farmi scoppiare il cuore in petto in questo momento, mentre le nostre labbra continuano ad accarezzarsi felici di essere l’una sopra l’altra?

Si, è proprio lui.


Mi risponde qualcuno nella mia testa.

Certo, ma non può, non deve farlo, non lui.’ penso.
Le parole di quella ragazza mi frugano nella testa come un tormento.


Non me ne frega che sia fidanzato.. fidanzato o no lui sarà mio.
Se fosse fidanzato noi subito l’avremmo fatta fuori. I ragazzi ci amano e ci accontentano in tutto quindi sarebbe facilissimo marcare il territorio.


Lui continua a baciarmi delicatamente facendo andare in estasi il mio cuore e le mie labbra, mentre la mia testa sembra una campana.
Continuano a rimbombare quelle parole facendomi pensare che tra noi due non potrà mai esserci niente.

Ho paura!
Si, ho paura.
Ho paura che se tra noi accadesse qualcosa di più soffrirei da morire.
Certo, mi ha promesso che non mi farà soffrire più, ma nessuno mi garantisce che mantenga la promessa.
Lui è un uomo come tutti gli altri.

Ed è Harry Styles, e tra noi non può succedere nulla.
Niente di niente.

Il mio cuore sentendo i miei pensieri si contrae in una morsa di disaccordo.
Il mio conflitto interiore tra cuore e cervello non ha intenzione di finire.
Sono entrambi determinati in quello che vogliono fare, ma sono io quella che dovrà stare lontana di lui per precauzione.
Sono io quella che non potrà più affondare nei suoi pozzi verdi senza rischiare di caderci dentro, sono io quella che dovrà stare lontana dalle sue labbra.

Da coloro che in questo momento stanno incontrando le mie in cerca della felicità….

…Dell’amore!

Cosa che io non posso dargli, ne’ ora e ne’ mai.
 
Subito una lacrima mi solca una guancia arrivando all’intreccio delle nostre labbra.
Lui si allontana di poco spaesato e le mie mani finalmente rispondono ai comandi e spingono il suo petto lontano da me.

“Non posso, Harry!”- apro di scatto gli occhi vedendo la sua espressione tra il confuso e il triste. Quella luce che poco fa avevo visto brillare nei suoi occhi si spegne facendo cadere un’altra lacrima sulla mia guancia.

“Pu…”- fa per parlare ma lo interrompo in modo tale che non mi faccia cambiare di nuovo idea.

“No, Harry! Non possiamo!”- esclamo secca guardandolo negli occhi mentre stringo la maglia sul suo petto.
Lui afferra le mie mani con le sue, ma io subito le ritiro.

“Non possiamo!”- sussurro abbassando lo sguardo.
Lui mi guarda impaurito senza dire una parola mentre mi allontano da lui per andare via.
Lo lascio avvicinandomi alla porta del terrazzo mentre le lacrime continuano a scorrermi sulle guance ininterrottamente.

“Pula aspetta”- mi dice prima di varcare la soglia ma io lo ignoro entrando nel salotto.
Appena alzo lo sguardo vedo tutti seduti sul divano a guardare la tv.

“Ehy, Pula! Che succede?”- mi chiede Danielle accorgendosi di me e delle mie lacrime.
Gli altri si voltano verso di me in attesa di una spiegazione.

“Nulla, non è successo nulla!”- cerco di rassicurarla ma ho la sensazione che mi stia autoconvincendo.
Ma le lacrime continuano a scendere nonostante io stia cercando di reprimerle.

“Scusate ragazzi!”- esclamo uscendo rapidamente dal salotto e quindi dalla suite.

“Pula aspetta!”- sento dire da qualcuno in suite.
Eleanor, penso, ma faccio finta di niente ed esco arrivando all’ascensore cercando di asciugarmi inutilmente.

In questo momento ho bisogno di stare da sola, di schiarirmi le idee.
Di pensare a ciò che provo realmente per Harry e a quello che è giusto per me.
Cazzo, lui è il mio idolo.
E’ la persona che ho sempre desiderato incontrare anche se cercavo di nasconderlo.
E' la persona che mi ha stregato solo cantando.
E' quella persona che, realizzando il suo sogno, è diventato il mio.
Ho desiderato tanto essere tra le sue braccia e ancor di più essere sfiorata dalle sue labbra, non gli sono così tanto indifferente.
Le mie lacrime ne sono una prova.
Il cuore, che in questo momento sta protestando, né è una prova.
E’ la prova che a me lui piace.
Ma piace, piace!
Nel senso che potrebbe diventare anche qualcosa di più.
Ma non deve diventarlo, non sono preparata.

L’ascensore arriva veloce ma non faccio in tempo a salire che vengo raggiunta da El e Danielle.

“Ci dici cosa cavolo sta succedendo?”- mi chiede El guardandomi mentre io butto gli occhi al cielo per far cessare le lacrime ma niente.
Nel frattempo le porte dell’ascensore si chiudono e inizia a scendere.

“N-nulla!”- esclamo singhiozzando.
Ma loro sono testarde, non mollano la presa facilmente.

“Cazzo, Pula stai piangendo! Deve essere per forza successo qualcosa!”- esclama in tono esasperato Danielle.
Le porte dell’ascensore finalmente si aprono facendomi uscire fuori da lì.

“Pula, ti prego! Dillo, non ce la facciamo a vederti in questo stato!”- esclama El prendendomi per un braccio facendomi fermare.
Dalla reception Chiara e Zayn si accorgono di noi e ci raggiungono.

“Cosa è successo?”- chiede Chiara.
Mi siedo su uno dei divanetti della hall per cercare di calmarmi.
Sono molto sensibile, ho la lacrima facile.
Ed è anche per questo che penso che quello che è accaduto su sia tremendamente sbagliato.
Sono molto sensibile alle critiche gratuite e al pensiero negativo delle persone che neanche mi conoscono.
Vedo sempre il bicchiere mezzo vuoto, non ci posso fare niente.
Danielle ed El le raccontano tutto per poi chiedermi cosa sia successo.
Zayn si siede accanto a me cercando di consolarmi e di farmi calmare.

“Mi ha baciata, cazzo! Mi ha baciata!”- esclamo brusca.
Loro mi guardano stupite.

“E perché stai piangendo? È una cosa bellissima!”- afferma Danielle.
“No, non lo è!”- esclamo asciugandomi le gote.
“Ma non ti piaceva Harry?”- mi chiede Chiara, avvolte la vorrei davvero strozzare per quanto la voglio bene.

“Certo che mi piaceva, e mi piace ancora oggi. Ed è questo il problema.”- affermo.
Loro mi guardano confuse.

“Noi non possiamo stare insieme. Lui è una popstar mentre io sono una persona che ha sofferto molto e non vuole soffrire più!”- esclamo.
“Perché? Pensi che lui possa farti soffrire anzicchè renderti felice?”- mi chiede El.
Annuisco.

“Sappiamo come è fatto Harry e voi più di me. Chi mi garantisce che lui resterà fedele senza andare con la prima che incontra? Chi mi dice che rispetterà la nostra relazione senza tradirmi?”- chiedo loro.

“Noi!- esclama Zayn al mio fianco. –Pula Harry è cambiato in meglio, non è più quel puttaniere di una volta. E per come lo vedo ora, penso non lo sia mai stato.”- afferma.
“Da come si comporta con te capisco davvero che ci tiene a te, che le piaci davvero. Era da tanto che cercava qualcuno che gli facesse battere il cuore e credo proprio che ora l’abbia trovata. Quando parliamo solo di te i suoi occhi si illuminano e inizia a sorridere come un imbecille da solo. E lo posso capire!- esclama alludendo a qualcuno al mio fianco, sorrido lievemente.
-Io non l’ho mai visto così…ed è bello”- finisce.
Mi metto la testa tra le mani.
Le sue parole magicamente mi hanno fatta calmare.

“Facciamo finta che sia come hai detto tu….- affermo, lui sbuffa per la mia cocciutaggine. – restano comunque il fatto che lui è una pop-star ed ha milioni e milioni di fan che vorrebbero essere al mio posto e farebbero di tutto per esserci. Io conosco bene la mentalità delle directioner, ne sono prima io una e so che possono essere crudeli avvolte.- El, Danielle e Zayn abbassano lo sguardo consapevoli di quello che sto dicendo.
–Certe volte mi sono anche vergognata di essere directioner quando vi insultavano perché semplicemente non trovavo giusto il fatto che insultassero persone che vogliono essere felici accanto alla persona che amano….- osservo mentre El e Danielle si mordono un labbro. – Sono stata la prima a piangere appena vedevo un insulto nei vostri confronti perché non vi ritengo persone che meritano quei tipi di insulti, non meritate insulti e basta. Figuratevi come potrei reagire io. Sarebbe il colmo per me essere giudicata da persone che non conosco, che non sapevano della mia esistenza finchè non mi sono fidanzata con il loro idolo. Non lo sopporterei….- affermo.
-Poi ci sono gli Haters, i paparazzi, le copertine… io non mi ci vedo proprio in copertina, non sono fatta per stare su una copertina…- cerco di spiegarmi.- La vostra vita è così complicata. E' bella ma è complicata.”- affermo guardando Zayn.

“Puoi dirlo forte ma non ci sono solo i lati negativi. Se non avessimo le fan a supportarci non saremmo dove siamo ora, non….”-

“Ma io non lo metto in dubbio, dico solo che la vostra vita mi fa paura. Ho paura di soffrire ancora, e non voglio!- esclamo. – Ora, per quanto mi piace Harry e ho voglia di andare su, baciarlo e fregarmene di tutti, non voglio vederlo. Non posso vederlo.”- affermo.

“Ma perché?”- mi chiede Chiara.
La guardo cercando di capire la sua espressione.

“Perché se sono anche a due metri di distanza da lui mi tremano le gambe. Potrei cedere a quello che provo per lui se solo provo ad avvicinarmi a lui e questo non deve accadere.”- spiego con un tono che non ammette repliche.
Infatti non dicono niente, nonostante non sono d’accordo con me non ribattono e li ringrazio per questo.

 

 

DUE GIORNI DOPO…


“Pula, tuo padre vuole far conoscere mamma, papà, Anna e Marco ai ragazzi, andiamo tutti a mangiare Da Peppe, vuoi venire?”- mi chiede Chiara sbucando la testa dalla porta della mia stanza. Distolgo lo sguardo dal pc dove sto scrivendo uno dei miei capitoli e lo rivolgo a lei.

E’ più carina del solito oggi, si vede lontano un miglio che è felice, e lo sono anche io per lei.
La guardo come a dire ‘Sai già la mia risposta che me lo chiedi a fare?’.
E poi non mi va nemmeno di mangiare, non ho fame.
Lei sbuffa entrando in camera mia raggiungendomi sul letto.

Oggi non sono proprio uscita, sono le 2 del pomeriggio e io sono ancora nella mia tenuta da notte (canotta e coulotte) chiusa in questa stanza.
Mi guarda per un po’ come a capire cosa mi passa per la testa.

“Ma ti rendi conto che stai buttando all’aria la tua felicità per il tuo pessimismo del cazzo?”- mi chiede seria.
Sbuffo esasperata.


“E’ inutile che sbuffi, sai come la penso. Secondo me sono tutte cazzate.
C’è di mezzo la tua felicità, non è una cosa da poco. Dove è finito l’amore per i tuoi idoli?”- mi chiede.


“Appunto perché amo i miei idoli che sto facendo questo, perché tengo a loro più di me stessa.”- affermo incrociando le gambe.
“Quindi mi stai dicendo che preferisci soffrire il doppio anzicchè vivere con l’uomo che ami?”- mi chiede.
La incenerisco con lo sguardo.

“Io non amo Harry!”- esclamo secca.
Lei si alza mettendosi le mani nei capelli.

“Ma ti senti? Dove è finita quella ragazza che mi diceva in continuazione che prima o poi avrei trovato l’amore della mia vita? Dov’è quella ragazza che nonostante fosse un pessimista cronica mi diceva di inseguire il cuore?”- chiede retoricamente.
Io abbasso lo sguardo consapevole del fatto che ha ragione.


“Dici che non vuoi stare con Harry perché non vuoi soffrire quando sei chiusa in questa maledetta camera da due giorni con due occhiaie enormi al posto degli occhi e la faccia bianca bianca. Mi sembra di essere ritornata indietro nel tempo, a quando….. mhhhh!”- urla come se non volesse ricordare.
Le lacrime iniziano a salire alle palpebre ma io le reprimo.
Anche a me sembra di essere ritornata indietro nel tempo ma, non so come, sento la sofferenza peggio di come la sentivo allora.
L’afferro per la mano e l’attiro a me abbracciandola.


“Ti giuro che non è come allora, sto solo cercando di capire se sono pronta, se potrebbe essere la cosa giusta per me. Sto solo valutando la situazione, non ti preoccupare.”- le spiego carezzandole la testa.
“Solo il pensiero di doverti vedere di nuovo in quello stato mi rode il cervello.”- mi dice con la voce soffocata dai miei capelli.
“Non mi vedrai più così!”- ridacchio anche se non c’è nulla da ridere.


“Promesso?”- mi chiede come una bambina sciogliendo l’abbraccio.

“Promesso!- esclamo anche se non sono molto convinta. –Ora vai oppure Zayn mi ammazzerà!”- le dico spingendola verso la porta.
Lei ride.
“Ok!”- esclama dandomi un bacio sulla guancia e facendo per uscire.

“Ah, e salutami tutti.”- affermo prima che chiuda la porta.
Lei si ferma e ritorna indietro.
“Hai detto tu tutti, eh? Io non mi assumo nessuna responsabilità!”- esclama avvisandomi.
“Cretina, hai capito bene.”- le lancio una ciabatta appresso ma lei chiude in  tempo la porta.
Ah, cosa farei senza di lei?
Scuoto la testa e ritorno al pc.


In questi due giorni papà si è accorto del mio umore e ha cercato di parlarmi per capire cosa avessi anche se penso già lo sapesse.
Ma io ho sempre rimandato la cosa o negato.
Non volevo pensasse che stia soffrendo. 
Anche se è così sostanzialmente.
Anche se ho negato le ipotesi di Chiara dentro me penso che quello che ha detto sia vero.
E se dovessi diventare come 14 mesi fa?
Se soffrissi così tanto da pentirmi della scelta che ho fatto.
Se volessi ritornare indietro per cercare di rimediare?
Se Harry non mi aspettasse e si innamorasse di un’altra.
Lo sopporterei?
Sarei capace di sopportare questo tipo di sofferenza anzicchè gli insulti delle directioner che difendono troppo possessivamente i propri idoli?
Non lo so.
So solo che la scelta che ho fatto ora mi sembra quella più giusta al momento.
Sarò anche codarda ma non posso farci nulla.
Ho paura e davanti alle paure si scappa sempre.


Passo due ore al computer venendo interrotta continuamente da papà.
Da quando è tornato dal ristorante mi sta assillando chiedendomi se voglio accompagnarlo in albergo per preparare qualche torta ma ovviamente rifiuto.
Si fanno le 4 e ormai, dopo aver spento il computer, mi stendo un po’ sul mio letto verso la finestra, iniziando a pensare a come sarà la mia vita a Londra.
Finalmente andrò via da questa casa, dal mio passato.
Inizierò una nuova vita con i miei idoli, la mia passione, il ballo, le mie amiche e il mio papà.
Chissà come sarà la casa.
I ragazzi mi hanno detto che è enorme, ha un sacco di stanze da letto e un panorama meraviglioso.
Non vedo l’ora di partire, anche se c’è sempre quel piccolo intoppo che mi fa rimuginare su questa cosa.
Se qui è già difficile starci lontana come farò quando vivremo sotto lo stesso tetto? Mah…

I miei pensieri vengono interrotti di nuovo da qualcuno che picchietta sulla porta socchiusa come a chiedere il permesso per entrare.

“Papà ho detto che non voglio venire in albergo!”- esclamo esasperata rimanendo a contemplare il panorama di Napoli dalla mia finestra.

“Non sono papà!”- esclama una voce fin troppo conosciuta.
La sua voce.

Sbianco di colpo e il respiro si mozza all’istante.
Che ci fa qui?
Mi volto lentamente come a sperare che fosse solo la mia immaginazione ma non è così.
Lo ritrovo nella mia camera con lo sguardo rivolto verso di me e quel ciuffo di capelli che gli sfiora dolcemente la fronte.
Possibile mai che ogni giorno diventa sempre più bello?
Porta una T-shirt bianca, dei jeans neri attillati a vita bassa come li porta lui e delle converse bianche.
Le labbra socchiuse e le mani infilate nelle tasche dei jeans gli danno quell’aria da tenero e sfacciato allo stesso tempo. 
E’ incredibilmente stupendo.

“Harry!”- esclamo stupita.
Scosto il lenzuolo dal mio corpo per poi scendere dal letto senza alcun pudore.
Nonostante fossi molto timida e arrossisco facilmente non mi vergogno di stare in canotta e coulotte davanti a qualcuno.
Non so quante volte ci ho ballato vestita così.
Lui si morde un labbro mentre mi guarda dall’alto verso il basso e viceversa e i suoi occhi sono velati sempre da quella luce a me sconosciuta.

“Cosa ci fai qui?”- normalmente sarei scoppiata a ridere per la sua faccia in questo preciso istante ma sono arrabbiata.
Non voglio che venga qui, non voglio che veda mamma.
Alla mia domanda mi guarda incrociando le braccia al petto.

“Dobbiamo parlare!”- esclama.
Maledico mentalmente chiunque sia stato a farlo entrare.

“Di cosa?”- chiedo senza guardarlo negli occhi.
Devi fare finta di niente Pula, devi fare finta di niente.


“Stai scherzando?- chiede retorico. –Di noi, dobbiamo parlare. Di quello che è successo due giorni fa. Perché sei corsa via? Perché continui ad ignorarmi?...- mi domanda. Continuo a guardare fuori dalla finestra mentre le lacrime cominciano a farsi largo tra le palpebre – Non ti piaccio? Eh?- viene verso di me e mi prende per un braccio delicatamente facendomi voltare il mio sguardo verso il suo.  -Se non ti piaccio ti prego dimmelo.”- mi dice.
I suoi occhi sono più verdi che mai, vivi, splendidi.
La sua voce è spezzata come se stesse per scoppiare a piangere.
E solo al pensiero una lacrima cade dalla presa delle palpebre.
E’ così insicuro di se stesso?


“Ma cosa stai dicendo Harry? Non è vero che non mi piaci, tu sei la persona più bella che abbia mai conosciuto.”- affermo asciungandomi la guancia.

“Allora perché sei scappata? Perché mi ignori?”- mi chiede di nuovo avvicinandosi sempre di più.
Sento che le mie gambe all’improvviso potrebbero sciogliersi, il mio cuore si sta dando alla pazza gioia e la pelle del braccio racchiusa dalla sua mano diventa incandescente.

“Perché non possiamo Harry! Non possiamo stare insieme noi due!”- esclamo guardandolo dritto negli occhi e le mie gote si bagnano di nuovo.

“Perché? Perché cazzo?- mi dice lasciandomi il braccio e mettendosi le mani nei suoi ricci perfetti. –Perché sono un puttaniere giusto? Perché non sono capace di avere una storia seria con una ragazza sola non è così?- mi chiede retoricamente- Io non sono così, lo volete capire? Non sono quel ragazzo sfacciato che tutti credete.- afferma sedendosi sul letto mentre io sono stupita dal suo atteggiamento.
-E’ vero, sono stato con tante donne nella mia vita ma solo perché credevo che così qualcuna sarebbe riuscita a farmi innamorare davvero. E ora ti ho trovata, Pula!- alza il suo sguardo su di me mentre io lo guardo confusa. –Tu sei l’unica che mi fa battere il cuore solo pensando a te, sei l’unica che mi fa sentire un imbecille per quello che penso su di te.”- dice.
Il mio cuore ormai è partito per la tangente, mi sta martellando in petto.


“C-cosa pensi su di me?”- gli chiedo.


“Cose che non vorresti sapere davvero! Mi prenderesti per un pazzo!”- esclama ridacchiando. Sorrido sentendo quel dolce suono invadermi le orecchie.
Restiamo per un po’ in silenzio, nonostante la mia curiosità di sapere cosa pensa su di me mi stia divorando non ne faccio più parola, anche perché sarei costretta a dire anche i miei pensieri depravati su di lui e non è il caso.

“E’ per quello che mi stai ignorando?”- chiede improvvisamente lui alzandosi e avvicinandosi di nuovo.
Scuoto la testa rivolgendo lo sguardo di nuovo verso la finestra.

“No, Harry! Non è solo per quello.- affermo.- Io provo le stesse cose che provi tu, forse anche di più ma ci sono tante cose che mi fanno pensare che questa non è la cosa giusta.- spiego- La prima sono le directioner, il solo pensiero che potrebbero insultarmi mi fa paura…”- gli dico.

“Quindi pensi che il giudizio della gente sia più importante di me?”- mi chiede guardandomi.

“Oh no, Harry! Perché capisci una cosa per un’altra?”- gli chiedo a voce troppo alta.


“Pula!”- la porta si apre di scatto facendo entrare nella stanza mia mamma portando con se quell’odore terribile di fumo.
Ormai i suoi vestiti hanno quell’ odore lì.
I nostri sguardi si voltano verso di lei e il suo sguardo nel vedere Harry così vicino a me mentre io sono mezza nuda si fa di fuoco, lo incenerisce con lo sguardo.
Ha i capelli bianchi tutti scompigliati e la faccia tutta intorpidita segno che stava dormendo.

“Che vuoi?”- le chiedo in italiano sperando esca al più presto da questa stanza.

“Chi è?”- mi chiede indicando Harry, che la guarda confuso, con il mento.
Dopo qualche secondo facendo il confronto con i poster della mia camera ed Harry capisce tutto.

“Ah, è quello della band di sfigati che ascolti tu?”- mi chiede retorica.
Il sangue raggiunge il cervello facendomi diventare di fuoco.


“Che cazzo vuoi?”- mi avvicino verso di lei con un nervo per capello.

“Fate meno casino che devo dormire. E copriti, puttanella che non sei altro, mi posso solo vergognare di avere una figlia come te.”- afferma guardandomi dal basso verso l’alto come inorridita.

“Qui quella che si deve vergognare sono io, Mena!”- la chiamo per nome. 
Mi incenerisce con lo sguardo e di scatto mi vedo la sua mano prendermi direttamente in viso ma io la fermo in tempo.

“Non ti permettere di mettermi le mani addosso quando c’è lui davanti.”- le dico minacciandola.

“Oh, perché?- fa la faccia da finta intenerita.- Il piccolo inglesino canterino se la fa sotto? Fifone.”- scoppia a ridere. -Tanto è inutile, non te la dà, sei troppo grassa. Agli uomini piacciono le donne magre e tu con quel culone enorme nemmeno il Gabibbo ti si fila.”- afferma.
Se prima piangevo perché non posso stare con la persona che può rendermi felice ora piango perché ho una mamma di merda.

“Vaffanculo!”- sussurro tra i denti.

“Non ti permettere mai più di usare questo linguaggio con me. Sono tua madre e devi portarmi rispetto.”- afferma indietreggiando con un sorriso da stronza.

“Preferisco essere un ibrido anzicchè averti come madre.”- le sbatto con un enorme tonfo la porta in faccia e mi butto di pancia sul letto iniziando a piangere come una cretina per avere una madre del genere.
Harry subito corre al mio fianco cercando di consolarmi.
Poverino, non avrà capito una parola.

IO LA ODIO, LA ODIO!”- le mie urla vengono soffocate dal cuscino.


“Calmati, Pula! Basta piangere, basta!”- esclama mentre si stende accanto a me e mi fa appoggiare la testa sul suo petto consolandomi.

“La odio Harry, la odio!”- esclamo in inglese.
“Lo so Pula, lo so. Ma ora calmati, non ne vale la pena piangere per una persona del genere.”- mi sussurra in un orecchio.

“Hai capito qualcosa di quello che ci siamo dette?”- gli chiedo alzando lo sguardo verso il suo.
Mi accarezza le guance asciugandole.

“No, e non voglio sapere cosa vi siete dette. Per come la guardavi non dovevano essere belle cose.”- afferma accarezzandomi i capelli.

“Infatti non lo sono.”- affermo serrando gli occhi per cercare di non rivivere il momento appena vissuto.
Per quello mi sono arrabbiata quando ho visto Harry qui, non volevo che mamma lo vedesse iniziasse a buttare fango su di lui senza alcun diritto e non volevo che ci vedesse litigare.

“Ehy,- con un dito sotto il mento mi alza la testa per intrappolare il mio sguardo nel suo. – Ci sono io con te. Ricordi la promessa? Con me non soffrirai più.”- afferma.


'Non fare promesse che non puoi mantenere Harry.’- di nuovo quella vocina.

Di colpo sento le sue labbra sulle mie e le farfalle nel mio stomaco si risvegliano.
Inizia a baciarmi dolcemente sorprendendomi, bloccando ogni minima parte del mio corpo e facendo muovere solo le nostre labbra dolcemente.
Dopo poco sento la sua lingua premere contro le mie labbra chiedendomi il permesso che gli viene concesso.
E iniziano una danza insieme facendomi completamente perdere la testa.
E’ incredibile come i suoi baci mi cancellano la memoria.
Cambiamo posizione, ora lui è disteso completamente su di me e con un ginocchio in mezzo alle mie gambe, la sua mano destra mi accarezza dolcemente un fianco e l’altra la nuca. Le mie braccia avvolgono il suo torace coperto dalla T-shirt.
Le mie mani sono tentate nell’accarezzare la sua pelle sotto quel pezzo di stoffa ma le ritiro subito. Lui racchiude il mio labbro inferiore tra le sue labbra e lo succhia dolcemente facendolo diventare rosso e gonfio.
Io sorrido scostandolo da me.

“Harry hai appena detto che con te non soffrirò più.”- gli faccio la morale mentre lui mi scosta i capelli dalla fronte per guardarmi meglio.
Mh, tra le sue braccia mi sento in paradiso, rilassata.

“Era un modo per consolarti ma se non ti piace…”- dice facendo spallucce.
Rido e i suoi occhi splendono.

“Mi piace da morire- affermo mordendomi un labbro. - però sai come la penso.”- gli dico seria.
I suoi occhi si spengono di colpo ma senza perdere quell’ironia che avevano poco fa.

“Ok!”- si lamenta  mi da un bacio a stampo.
Io lo guardo stupita.
Lui ride e si alza.
Io mi alzo solo sui gomiti restando a letto.

“Ti dico solo una cosa: anche se tu non vuoi sarai mia perché Harry Styles non si arrende facilmente.”- mi dice abbassandosi e dandomi un altro bacio a stampo.
Ma è cretino?
Ora è ritornato l’Harry sfacciato?


“Ehi, la vuoi finire di rubarmi i baci?”- gli faccio la morale seria.
Sta facendo crollare quel muro che avevo tirato su per cercare di dimenticarlo.
Lui fa spallucce e si abbassa di nuovo dandomi un altro bacio a stampo.
Lo incenerisco con lo sguardo mentre lui ride di gusto prima di uscire da casa mia.


Sorrido pensando a quanto mi sconvolge questo ragazzo.
Non è normale il fatto che io stia guardando inebetita la porta da dove è appena uscito.
Anche se un po’ di paura ce l’ho, ha detto che non si arrenderà facilmente.
E se riesce a rubarmi dei baci senza alcun problema io ho già perso in partenza.
Ora mi dite voi come cavolo faccio a stare lontano da quest’uomo?
Soprattutto se lui viene a casa mia così, senza avvisarmi.
A proposito, come ha fatto a sapere dove abito?
Come ci è arrivato fin qua?

Chissà se Chiara e papà c’entrano qualcosa….

 
Angolo Autrice…

Bonjour, ecco il nuovo capitolo.
Finalmente sono riuscita a pubblicarlo.

E’ stato bellissimo scriverlo, è un turbinio di emozioni e sentimenti.
Mi piace come è venuto,  e a voi??

Poi sono particolarmente felice, finalmente oltre  alla mia amata Hope_Happy, qualcun altro si è degnato di lasciarmi una recensione….
Grazie a Faby_styles e saraTHMPS siete fantastiche….. ;D
Spero continuerà a piacervi.

Grazie anche a chi preferisce, ricorda e segue la storia.
E anche a chi legge la storia silenziosamente.


RECENSITEEEEEEEEEEEEE…..

Ora vado..

hllzn4ver

Ps: il prossimo capitolo è quasi pronto, manca solo la parte finale,
penso anche che aggiornerò domani ma non prometto nulla….

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Lei è Chiara...


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E questo è il tatuaggio che ha Pula dietro l'orecchio...

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Capitolo 11
*** Capitolo 10: Lo faccio solo per quegli occhi verdi e quei ricci meravigliosi! ***


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Lo faccio solo per quegli occhi verdi e quei ricci meravigliosi.

Capitolo 10

                                                                                                                                                  CHIARA’S POV


“Fate piano!”- bisbiglio loro aprendo piano la porta della cameretta di Pula.

“Però sbrigati, che ho fame.”- afferma Niall spingendomi nella camera.
Lo fulmino con lo sguardo mentre lui fa spallucce.


“Ma è mai possibile che pensi solo a mangiare?”- gli urla Harry sempre bisbigliando.

“Ragazzi finitela che altrimenti si sveglia.”- sussurro irritata indicando Pula che sta ancora dormendo beatamente.
Ma ancora per poco.

I ragazzi iniziano a girare con attenzione per la camera.
Questo è l’unico luogo che rappresenta quasi Pula completamente, mancano solo le foto di lei quando ballava.

Quanto mi mancano quei momenti.

“Io adoro questa camera!”- esclama Zayn notando i numerosi poster sulla parete alle spalle del letto.

“Io preferisco la versione in carne ed ossa!”- esclamo sorridendo e schioccandogli un bacio a fior di labbra.
Mi volto sorridendo e notando mio padre che mi fulmina con lo sguardo.
E’ molto geloso di me, ma so che è molto felice per me per quello che mi sta accadendo.


“Ragazzi, sembra che stiamo vegliando un morto.- afferma Danielle notando il fatto che siamo tutti intorno al letto di Pula guardandola dormire.
Scoppiamo tutti a ridere per la sua affermazione. -La vogliamo svegliare?”- chiede ancora guardando me ed Harry che siamo ai suoi lati.


“Che ne dite di un bel secchio di acqua gelata?”- propone Louis entusiasta.
Eleanor gli da uno schiaffetto sulla nuca fulminandolo con lo sguardo.


“La dobbiamo svegliare dolcemente!”- esclama Harry sorridendo come un’ebete e guardando Pula dormire con gli occhi lucidi accarezzandole una guancia.
Che tenero!
Si vede a chilometri e chilometri da qui che è innamorato marcio di Pula.
Forse ‘innamorato’ è una parola un po’ grossa ma di sicuro quello che prova non è poco.
Io e le ragazze sorridiamo a quella scena.


“La dobbiamo svegliare dolcemente!”- lo prende in giro Marco, facendo scoppiare a ridere i ragazzi.

“Cretini!”- li fulmino con lo sguardo.
Loro fanno per rispondere ma vengono bloccati da Carlo che ci dice di svegliare Pula mentre lui va a preparare la colazione.
Annuiamo.


“Allora, come la svegliamo?”- chiede Liam.

“Ho un idea!”- esclamo illuminandomi improvvisamente.
Spiego a tutti le mie intenzioni e mettiamo in atto il piano.


“1…2…..3”- conto.
Di colpo iniziamo tutti a smuoverla da ogni parte del letto.


ODDIO IL TERREMOTO!!”- esclama in italiano Pula.
Scoppio a ridere per la sua faccia mentre Anna traduce ai ragazzi cosa ha urlato, io proprio non ci riesco.

Sono impegnata a sbellicarmi dalle risate.

“Ma siete scemi?”- chiede con la voce tremendamente assonnata, fulminandoci con lo sguardo, dopo che si è accorta che la casa non è venuta giù (fortunatamente) e che siamo tutti intorno al suo letto. 

“Può essere e tu?”- la prende in giro Louis.
In tutta risposta Pula lo fulmina con lo sguardo e gli lancia in faccia il cuscino con la band sopra.


“Ehi, noi cosa ti abbiamo fatto?”- le chiede Niall facendo il finto offeso.
Lei lo ignora.


“Lascatemi dormire!”- esclama chiudendo gli occhi e girandosi dal lato di Harry.

“No!”- risponde secco Harry facendole aprire di nuovo gli occhi. Sorride impercettibilmente. “Tu ora ti alzi perché dobbiamo andare al mare.”- continua scoprendogli il corpo.
Lui non sa che dorme solo con canotta e coulotte, infatti rimane scioccato davanti ai suoi occhi.
Anche se so che l’ha vista anche ieri in questo stato, mah!

Lei si mette seduta per afferrare il lenzuolo ai suoi piedi per ricoprirsi.

“Ti odio Styles!”- esclama irritata ma scoppiando a ridere.
Questa volta si copre fin sopra la testa.


“Oh si, certo, tu lo odi!”- esclamo prendendola in giro.
“Anche io, profondamente!”- esclama Harry cogliendo la sua affermazione e portandosi una mano al cuore.ù
“Allora, Pula? O ti alzi con le buone o ti alzi con le cattive.”- cerca di avvisarla Louis.
“Neanche per sogno!”- urla da sotto il lenzuolo.
“Ok, lo hai voluto tu!”- esclama uscendo dalla stanza.
“Pula io fossi in te mi alzerei.”- la avviso sedendomi sul comodino e tutelando il suo cellulare da un possibile attacco di Louis.

“Oh, andiamo. Che potrebbe mai f….”- non riesce nemmeno a finire la frase che si ritrova completamente zuppa dalla testa ai piedi.

LOUIS ‘THE TOMMO’ TOMLISON!”- urla. Scoppio a ridere per come l’ha chiamato.
Di colpo si alza, mandando, ormai, a quel paese il lenzuolo, e mettendosi in piedi sul letto.


“Dimmi.”- le dice tranquillo con un sorriso soddisfatto sul volto.

“Ringrazia il cielo che non ho voglia di correre altrimenti già saresti morto.”- gli dice indicandolo con l’indice e scendendo dal letto sotto lo sguardo stupito di Harry, è ancora sotto shock per aver visto il bellissimo corpo di Pula.

“Sto tremando dalla paura!”- la provoca facendo vibrare una mano.
Lei lo evita raccogliendo il suo accappatoio da dietro la porta e fiondandosi in bagno per una doccia veloce.


“Comunque io non vengo da nessuna parte!”- ci urla da sotto la doccia.
Mentre lei si lava cerchiamo tutti di convincerla restando nella sua cameretta ma nulla da fare.

“Dai, piccola!”- ritenta Carlo avvicinandosi alla porta del bagno dalla cucina. “Fallo per me, per i ragazzi, per Eleonor e Danielle, per tua sorella…….”- fa una breve pausa. ”...Per Harry!”- continua strizzando gli occhi come ad aver paura per quello che ha detto.

“Ehi, grazie per la considerazione eh?”- gli dico io irritata mentre lui mi guarda sorridente. 
Lei non risponde subito.


“Ok!”- si arrende. “Lo faccio solo per quegli occhi verdi e quei ricci meravigliosi.”- continua.
Il viso di Harry si illumina improvvisamente in un sorriso fantastico.
Ognuno di noi in questa stanza spera che sia come pensiamo ma non lo è.


“Non fatevi film mentali.”- dice subito dopo. “Lì dentro ci sono due persone che hanno i capelli ricci e gli occhi verdi.”- continua, spegnendo il getto d’acqua, riferendosi a me ed Harry. 
Lui sospira pesantemente, gli sorrido tranquillizzandolo mentre Pula rientra in camera avvolta nel suo accappatoio.


“Allora, che ci fate qui? Non sono ancora diventata una porno-star! Fuori!”- esclama scoppiando a ridere e indicando la porta.
“Oh, noi pensavamo di si!”- esclama Louis prendendola in giro.

“Louis perché vuoi morire così giovane? Le tue fan non ne sarebbero molto contente!”- gli dice quasi esasperata.
“Non oseresti!”- esclama sorridendo.
“Tu esci dalla stanza, fammi vestire e poi vediamo.”- gli dice spingendolo fuori dalla camera mentre noi facciamo per seguirlo fuori.

“No, voi restate qui!”- esclama rivolgendosi a me, Eleanor, Danielle, Emma, Anna e mamma.
“Comandi!”- esclamiamo imitando delle guardie militari.

“Eh ma non è giusto! A loro le fai stare solo perché non hanno quella cosa che abbiamo noi.”- protesta il castano rientrando in camera.

“E di sicuro non vogliamo averla.”- gli dice Eleonor facendo una faccia finta inorridita mentre io scoppio a ridere.
“Si, ma non puoi farne a meno.”- le ammicca lui guardandola maliziosa.
“Louis!”- lo rimprovera lei diventando di colpo rossa in faccia e sorridendo imbarazzata.

“Che c’è? Sto solo dicendo che voi ci invidiate quella cosa che abbiamo solo noi.”- continua lui deciso.

“E voi invece desiderate follemente quella che abbiamo noi!”- gli dico io stando al suo gioco e alludendo a tutte le volte che abbiamo fatto sesso in soli cinque giorni io e Zayn.

“Ok, questo è vero.”- mi da ragione.  “Ma dovete ammettere che se non ci fossimo noi uomini e quella cosa voi non sareste mai nate.”- continua.

“E’ finita, la lezione di anatomia?”- urla Harry dalla cucina.
Scoppiamo tutti a ridere.

“Louis fuori!”- lo butta di nuovo fuori ma lui insiste ancora.

“Ti dico solo una cosa: sei una razzista sessuale (?).”- le dice.


“E tu sei un porco!”- gli chiude la porta in faccia Pula.

“El ma come fai a sopportarlo? E’ un coglione!”- esclama scoppiando a ridere rivolgendosi a Eleanor.

“Guarda me lo sto chiedendo anche io in questo momento!”- le risponde scoppiando a ridere.
“Scherzo! E’ proprio perché è un coglione che lo amo follemente, se un giorno cambierebbe, lo lascerei all’istante.”- continua.

“Già! Per questo ho sempre amato la vostra coppia, siete così carini e dolci insieme. Anche tu e Liam- dice rivolgendosi a Danielle.- Si vede lontano un miglio che vi amate follemente e questo mi fa particolarmente felice, anche perché li fate sorridere e questo è l’importante.”- afferma, le due le sorridono.

“Magari fossero tutte come te!”- esclama Danielle. Lei ridacchia.

“Ok, ora devo farvi vedere una cosa!”- esclama iniziando a frugare all’interno dell’armadio e uscendone con una bustina tra le mani.

“L’ho comprato tre giorni fa quando abbiamo saputo del bonifico. Sapevo che me lo potevano fare quindi non ho perso tempo e me lo sono fatta fare. L’ho ritirato ieri.”- ci dice avvicinandosi al letto e sedendosi proprio davanti a noi.

“Cos’è?”- chiedo incuriosita.

“Guardate da sole!”- mi dice porgendomi una scatolina bianca.
La apro e dentro ci trovo un bellissimo costume.
Ma non un costume normale, il costume dei ONE DIRECTION.
Appena lo caccio fuori dalla scatola per vederlo meglio tutte spalanchiamo gli occhi stupite.


E’ bellissimo.
E’ un bikini; la parte inferiore è un semplice slip, tendente quasi ad una coulotte, davanti ha la bandiera dell’Inghilterra con il logo della band stampato in nero, dietro, invece, è completamente bianco con la scritta ONE DIRECTION in nero.
La parte superiore è un reggiseno a fascia, con un cerchio al centro del petto e un laccettino da legare al collo, con sopra le facce dei ragazzi in quest’ordine: (da sinistra a destra) Liam, Louis, Zayn, Niall ed Harry.

“E’ bellissimo. Perché non mi hai detto nulla?”- chiedo toccandolo come se fosse d’oro.

“E’ stata una cosa decisa all’improvviso. Quando sono andata a fare le scarpe con la loro scritta ho visto un cartello su cui c’era scritto che si potevano fare dei costumi personalizzati e appena me lo sono potuta permettere sono andata a prenotarlo. Io non sono mai stata una ragazza a cui piace avere cose che gli altri non hanno ma questo mi sembrava molto carino quindi eccolo qui.”- lo indica.

“E’ bellissimo! Ti starà sicuramente da dio!”- esclama Danielle mentre io ed El annuiamo, lei fa spallucce.

“Pula!”- la chiama mia madre. “E’ un caso che la faccia di Harry stia sulla zona cuore?”- le chiede indicando il costume.
E’ vero la faccia di Harry si trova proprio sul lato destro del reggiseno, proprio dove si trova il cuore.
Lei a quella domanda sorride abbassando lo sguardo.


“No, non è un caso. Ho scelto io la disposizione delle facce.”- risponde rossa in viso. “Guardate!”- ci dice indicandoci il reggiseno. “Liam, Louis e Zayn non si toccano.”- spiega sorridendo a me, El e Danielle. “Niall è un tenerone e si merita un posto vicino al mio cuore. Ed Harry sta lì perché……perché…”- si blocca di colpo.

“Perché?”- la incitiamo tutte a parlare lei rimugina un po’ come se non ce lo volesse dire e poi sbotta.

“Perché penso di provare qualcosa per lui- sussurra ma la sentiamo benissimo- ma non è nulla di sicuro!- afferma abbassando lo sguardo. –E’ sbagliato e devo cercare di togliermelo al più presto dalla testa.”- finisce.
Sbuffo sonoramente fulminandola con lo sguardo, come fa a non capire che si sta rovinando con le sue stesse mani.
Non la capisco proprio.


“Chiara!”- mi riprende come se fossi io quella che sta facendo la cazzata più grossa della sua vita.
“Cosa vuoi? Sai benissimo che non sono d’accordo…”- le dico.

“Ha ragione Chiara, Pula!- mi appoggia Anna. –Noi vogliamo solo la tua felicità e pensiamo che Harry possa renderti più che felice.”-
Questa volta è lei a sbuffare.

“Come posso essere felice con lui se ogni cosa che potrei fare passerà sulla bocca di ogni singola persona della terra?”- afferma esasperata. “E’ vero, quando sono con lui mi sento felice e molto anche, ma so e lo sapete anche voi che la vita con lui potrebbe essere bellissima ma anche pessima.”- finisce guardandoci decisa, ma sa benissimo che una delle cose che ci accomuna è la determinazione.

“Cavolo, la vuoi finire di vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto. Hai 17 anni cazzo, devi pur affrontare la vita. Non puoi sempre fuggire davanti ad ogni ostacolo.”- le dico non riferendomi solo a lei ed Harry.
Lei mi guarda impassibile.


“Lo so, hai ragione…-sospira- ma non sono pronta a tutte le critiche e ai riflettori.- afferma- A me Harry piace e forse un giorno cambierò idea ma per ora sto bene così. Certo, sarei più felice con lui al mio fianco ma davvero, sto bene.”- mi guarda prendendomi la mano.
Allora ammette che ci soffre comunque?

Ma non mi va di ribattere ancora, se lo sta facendo vuol dire che la ritiene la cosa più giusta da fare anche se non lo è.
E anche se non sono assolutamente d’accordo non riuscirò mai a farle cambiare idea.
Abbasso lo sguardo sconfitta.


“Ok, ma promettici che ci penserai bene.- afferma Emma- A nessuno di noi va di vedervi stare male.”- continua.

“Già, devi anche pensare che Harry potrebbe davvero uscirne leso da questa storia.”- le dice El.
Lei la guarda e leggo un filo di paura e confusione nel suo sguardo ma annuisce sussurrando un lieve:

Ve lo prometto!”-

Dopo poco iniziamo a parlare di me e di Zayn ed io divento di ogni tonalità di rosso esistente sulla faccia della terra.
Iniziano a prendermi in giro in tutti i versi e non c’è alcun modo di farle smettere.
Anche mia madre si sta alleando con il diavolo.
Urlo loro di smetterla, ma lo faccio troppo forte e i ragazzi di là ci sentono.


“Cosa succede?”- chiede il riccio appena apre la porta.
Di colpo afferro il costume e cerco di nasconderlo dietro la schiena.


“Chiara cos’hai lì dietro?”- mi chiede Zayn subito  notando la mia agitazione.

“Mh, no niente! Cose di donne!”- rispondo lasciando il costume sul letto e alzandomi. ”Ora usciamo così Pula può indossare il costume tranquillamente.”- dico facendo segno alle ragazze di uscire e a Pula di indossare il suo nuovo costume.

“Pula non dirmi che ti è venuto il ciclo!”- esclama con tono esasperato Louis entrando in camera.

“Zitto e cammina. Altrimenti faccio in modo che venga a te il ciclo.”- gli dice El spingendolo fuori dalla stanza. Scoppiamo tutti a ridere uscendo dalla camera di Pula e andiamo in cucina dove ci sono gli altri a fare una mini colazione.
Zayn si siede a tavola e io mi siedo sulle sue gambe come le altre.


“Amore perché prima stavate gridando?”- mi chiede Zayn.

“Mh, niente di che!”- esclamo cercando di essere credibile mentre mordo il mio muffin.
Annuisce guardandomi.


“Stavamo parlando di Pula ed Harry- gli sussurro per non farmi sentire. –Continua a dire che è una cosa sbagliata e che con Harry non sarà mai felice.- gli dico triste. –Vede sempre il lato negativo delle cose e questo mi fa andare in bestia. Non la capisco proprio.”- affermo esasperata.

“Devi ammettere che ha ragione però, la nostra vita non è molto facile, dobbiamo sopportare molte cose per rimanere dove siamo.”- afferma.

“Lo so, ma anche io sono nella sua stessa situazione. Anche io ho una paura matta ma farei questo ed altro per stare con la persona che amo..- mi sorride. – E’ questo che fa una persona che ama davvero no?”- gli chiedo.

“Questo vuol dire che tu mi ami?”- mi chiede sorridendo.
Arrossisco come un peperone.
Sorrido imbarazzata ma evito la sua domanda come se non l’avesse mai fatta.


“Cosa vuol dire che lei non tiene abbastanza ad Harry per fare quest’enorme passo?”- gli chiedo io.
Lui scuote la testa.


“Io, invece, penso che ci tenga più di qualsiasi altra cosa. Si vede lontano un miglio che è cotta marcia. Non vuole soffrire, tutto qui. E forse ha anche ragione. Ha solo bisogno di tempo, vedrai che prima o poi si renderà conto dello sbaglio che ha fatto e se ne pentirà amaramente.”- finisce.
Io annuisco sorridendogli e dandogli un bacio a stampo, dopodichè finisco il mio muffin.


“Allora? Andiamo?”- chiede Pula entrando in cucina in tenuta da spiaggia e con una sacca tra le mani.
Afferra un mini muffin preparato da Carlo e ci guarda mangiando.


“Certo!”- esclamiamo tutti alzandoci e avviandoci all’uscita dell’appartamento.






PULA'S POV

“Allora, noi andiamo con la mia macchina e voi con il pulmino, ok?”- chiede papà appena scendiamo le scale, nell’ascensore non c’entravamo tutti.


“Quale pulmino?”- chiedo io mentre usciamo dal enorme cancello.
“Quello!”- risponde Liam indicando un pulmino simile a quello in ‘WMYB’ rosso con il tettuccio bianco.
“Wow!”- esclama Chiara senza parole.
“Ma è bellissimo! Dove lo avete preso?”- chiedo io stupita.

“Lo abbiamo noleggiato!”- risponde Niall.
“E poi siamo o non siamo delle popstar?”- chiede Zayn aprendo lo sportello di dietro e fiondandosi subito sui sediolini posteriori.


“Harry guidi tu giusto?”- gli chiede Louis salendo anche lui sui sedili posteriori.

“Ovvio!”- risponde il riccio afferrando le chiavi che gli ha appena lanciato Louis.

“Harry lo sai che qui siamo in Italia e che si guida a destra?”- gli chiedo guardandolo mentre lui fa il giro della vettura per poi sedersi al posto del guidatore ed accendere il motore.

“Certo! Per chi mi hai preso? Non ti preoccupare, ho fatto pratica in un parcheggio!”- esclama mentre aspetta che tutti siano a bordo.
Cavolo quanto è bello.

Ok, Pula elimina i pensieri perversi dalla tua mente.
Scuoto la testa mentre cerco di salire anche io sui sedili posteriori.


“Pula che stai facendo?”- mi chiede Liam.
“Sto cercando di salire.”- rispondo mentre una mia natica si ritrova in faccia a Chiara e il mio gomito sta fracassando la cassa toracica di Niall.

“Pula non vedi che qui non c’è più posto? Il tuo posto è avanti!”- mi dice Louis tirandomi fuori dal pulmino.

“Stai scherzando? Io davanti non mi ci metto!”- dico mettendo le braccia incrociate sembrando una bambina con i capricci.

“Dai, tanto lo so che muori dalla voglia di stare al mio fianco.”- afferma il ricciolino facendo quel suo maledetto sorriso sfacciato.
Ma perché deve essere così fottutamente bello, perfetto e sexy? Uff..

“Si, nei tuoi sogni Styles!”- esclamo acida.
Lui fa per rispondere ma la sua voce viene sovrastata dal clacson che suona ininterrottamente proveniente dall’auto di papà.


“Pula muoviti!”- mi dice Zayn impaziente chiudendo la portiera scorrevole.

“Lo faccio solo perché ho voglia di andare al mare.”- affermo sedendomi al posto del passeggero e chiudendo la portiera, in modo tale che Harry potesse partire tranquillamente.

“Si certo!”- “Certo, come no!”- esclamano tutti alle mie spalle mentre Harry ride sotto i baffi.
Mi volto verso di loro fulminandoli con lo sguardo.


“Vi siete alleati con il diavolo stamattina!”- mi sorridono sfacciati.
Scuoto la testa esasperata mentre Harry scoppia  a ridere.
Che suono meraviglioso’- penso.


“Pula accendi la radio!”- mi dice Chiara mentre Harry segue l’auto di papà.

“Ok!”- la accontento mettendo la radio su Radio Kiss Kiss.
Subito parte Drive By dei Train, bellissima. E adatta al momento.

Subito dopo inizia ‘Mama lover’ delle Serebro.

“Si, amo questa canzone.”- affermo alzando un pochetto il volume.
Inizio a ballare con una pazza e a fare movimenti strani alternati a movimenti sensuali proprio come nel video. Harry fa destra e sinistra con il capo, sta attento alla strada ma molto spesso si volta a guardarmi mentre rido per le strane mosse che fanno Louis e Niall alle mie spalle.


“Pula guarda!”- mi chiama Louis mentre fa una faccia strana.
Io scoppio a ridere fragorosamente mentre la canzone volge alla fine.


“Shhhh!”- mi tappa la bocca Chiara per sentire cosa dice la presentatrice.

“Ora, numerosi ascoltatori, lasciamo spazio ai nuovi talenti. Sono sulla piazza da poco tempo ma hanno già tantissime fan sparse per tutto il mondo. Sono cinque ragazzi molto bravi e, devo dire anche molto carini. Loro sono i ONE DIRECTION con il loro singolo che ha scalato tutte le classifiche. WHAT MAKES YOU BEAUTIFUL.”- conclude la presentatrice mandando la canzone dopo la pubblicità.

“Sbaglio o stava parlando di noi?”- chiede Harry.
“Esatto ha detto che dopo la pubblicità manderanno ‘WMYB’!”- risponde Chiara.
Mi è venuta un’idea.


“Ma non sarà cantata da voi.”- dico io sorridendo maliziosa e guardando Chiara che capisce subito e bisbiglia qualcosa all’orecchio di Danielle ed El, che annuiscono entusiaste.

“Ah si, e da chi?”- chiede Zayn, mentre gli altri mi guardano confusi.
Non rispondiamo, aspettiamo solo che inizi la canzone.


You’re insecure, don’t know what for, you turning heads when,you walk through the door. Don’t need make up, to cover up, being the way that you are is enough.
- attacca Danielle cominciando a prendere in giro Liam.

Everyone else in the room can see it, everyone else but you.
- continuo imitando la voce roca di Harry. Lui scoppia a ridere per la mia pessima imitazione.


Baby you light up my worlds like nobody else, the way the you flip you hair gets me overwhelmed, but when you smile at the ground it aint to tell. You don’t know, you don’t know you’re beautiful. If only you saw what I can see, you’ll understand why I want you so desperately. Right now I’m looking at you and I can’t believe, you don’t know, you don’t know you’re beautiful! That’s what makes you beautiful
- insieme intoniamo il ritornello mentre loro se la ridono per le nostre mosse.


So c-come on, you got it wrong.
- Chiara intona la seconda strofa imitando Zayn quando reppa (?).
To prove I’m right I put it in a song, I don’t know why, you’re being shy, and turn away when I look into your eyes.
- continua facendo strane mosse come se stesse sfidando Zayn al suo fianco.


,“Everyone else in the room can see it, everyone else but you.
- continuo ma senza neanche accorgermene guardo Harry che proprio in questo momento mi sta guardando sorridendo.


Baby you light up my worlds like nobody else, the way the you flip you hair gets me overwhelmed, but when you smile at the ground it aint to tell. You don’t know, you don’t know you’re beautiful. If only you saw what I can see, you’ll understand why I want you so desperately. Right now I’m looking at you and I can’t believe, you don’t know, you don’t know you’re beautiful That’s what makes you beautiful!
- continuiamo tutti appena distolgo lo sguardo.


Na na na na, na na na na na! Na na na na, na na na na na!
- continuiamo battendo le mani.


Di colpo Harry accosta al lato della strada.
Ora dovrei cantare io la sua parte ma lui mi zittisce mettendomi un dito sulle labbra e canta la sua strofa guardandomi dritto negli occhi.


“Baby you light up my worlds like nobody else,”
-inizia guardandomi con quei smeraldi che ha per occhi.
Tutti nel pulmino sono con il fiato sospeso, proprio come me, come se stessero vedendo un film.
Non so perché ma ho la sensazione che loro ne sapevano qualcosa, parlo di questa scena.
Credo che loro sapessero che sarebbe successo qualcosa del genere.
”the way that you flip your hair gets me overwhelmed,
- cavolo si sta avvicinando.
Di colpo mi avvicina a lui per poi appoggiare la sua fronte alla mia, proprio come nel video.
“but when you smile at ground it aint to tell.
- finisce spiazzandomi con quel suo magnifico sorriso e quelle dannatissime fossette.


You don’t know, you don’t know you’re beautiful.
- continua El come se nulla fosse successo.


Baby you light up my worlds like nobody else, the way the you flip you hair gets me overwhelmed, but when you smile at the ground it aint to tell. You don’t know, you don’t know you’re beautiful. If only you saw what I can see, you’ll understand why I want you so desperately. Right now I’m looking at you and I can’t believe, you don’t know, You don’t know you’re beautiful. You don’t know you’re beautiful!
- continuano gli altri, io non ci riesco sono ancora scossa.


THAT WHAT MAKES YOUBEAUTIFUL.”
- finisce Harry con un sorriso sfacciato in faccia, e ripartendo per raggiungere l’auto di papà.



Non faccio altro che pensare a come cavolo era bello mentre diceva quelle parole.
Lo ha fatto apposta, per mettermi in difficoltà.
Sapeva benissimo come avrei reagito e questo lo ha reso determinato in quello che faceva, glielo leggevo negli occhi.
Non capisce che così peggiora solo le cose.
Lui non sa quanto desidero baciarlo in questo momento, quanto desideri averlo solo per me, ma è fottutamente sbagliato.


Eppure, non riesco a smettere di sorridere da quando è ripartito.
Nonostante la vicinanza lui non ha cercato di baciarmi e questo in un certo senso mi rende desiderosa di avere uno di quei suoi magnifici baci.
Non ho parole per descrivere quello che ho provato in quel momento.
Desideravo vivere questa scena ogni volta che guardavo quel video e ora che è accaduto.
Devo dire che non mi è dispiaciuto.
Il cuore mi batteva fortissimo, come se fosse un martello pneumatico.
Ed ora non ha intenzione di fermarsi.
Non faccio altro che guardare la strada sorridendo come un’ebete e non riesco nemmeno a sentire le voci dei ragazzi che commentano la nostra esibizione.


Dopo un buon quarto d’ora arriviamo alla spiaggia di Positano.
Harry ci fa scendere all’entrata del lido e va a parcheggiare la macchina accanto a quella di mio padre.
Dopo aver scaricato tutto ci rechiamo alla spiaggia mentre Emma e papà prendono 4 ombrelloni per ripararci dal sole a pranzo, e le sdraio per prendere il sole.

Non faccio neanche in tempo ad arrivare agli ombrelloni che inizio a spogliarmi.

“Che stai facendo?”- mi chiede Harry togliendosi gli occhiali da sole, mentre mi tolgo i pantaloncini.
“Tu il bagno te lo fai vestito?”- gli chiedo guardandolo mentre tolgo la maglietta lasciando scoperto il costume.

“Siamo noi quelli lì sopra?”- mi chiede Liam dando voce ai pensieri dei ragazzi, che hanno la faccia stupita.
“Esatto, vi piace?”- chiedo facendo un giro su me stesso.
“E chi se lo immaginava che prima o poi la mia faccia sarebbe finita sulle tette di una ragazza!”- esclama Niall facendoci scoppiare tutti a ridere.

“Beh, pappamolle sbrigatevi che ho voglia di divertirmi.”- dico iniziando a correre verso la riva.
Dopo poco vengo alzata in aria da qualcuno a mo’ di sacco di patate.
E dal suo fondoschiena deduco che sia Harry.


“Chi hai chiamato pappamolle?”- mi chiede. 
Inizio a dimenarmi senza risultato.


“Proprio a te.”- rispondo dandogli un pizzicotto abbastanza forte sul fianco.
“Ahio!”- geme dal dolore. “Mi hai fatto male.”- afferma fermandosi e toccandosi il fianco.
“Ti volevo far male!”- scoppio a ridere.

“Lo hai voluto tu.”- mi dice buttandomi in acqua ma mi avvinghio a lui in modo che lui caschi in acqua con me. Dopo qualche istante ritorniamo a galla scoppiando a ridere.

“Prova a prendermi!”- esclamo cominciando a nuotare verso il fondo.
Lui mi rincorre cercando di raggiungermi invano.


Adoro nuotare.
E' una di quelle cose che mi fa sentire libera.
Un po’ come il ballo.
Quando sono su una pista da ballo oppure in una sala da ballo, mi sento improvvisamente a mio agio.
Ma da quando è successo quello che è successo non ci sono più entrata, faceva troppo male.
Anche se devo dire che mi manca moltissimo.
E quindi il nuoto rimaneva l’unica cosa che mi faceva sentire libera.
Ha un effetto strano su di me.
Cancella ogni pensiero negativo dalla mente lasciando spazio a quelli positivi.
E’ come se lasciassi il mio orgoglio sulla terra ferma e iniziassi a farmi guidare dal cuore.
Non so se rendo l’idea.


Ogni volta che sto per nuotare mi sento incredibilmente felice e spensierata e questo sulla terra ferma non succede quasi mai.
Inizio a nuotare cercando di non farmi prendere da Harry e nuoto così veloce che lui stenta ad inseguirmi. Infatti ogni tanto mi volto facendogli la linguaccia, ma non si arrende.
Continua a nuotare cercando di raggiungermi.


Una delle cose che ho capito di lui e che prima non sapevo è che è molto determinato in quello che fa, non si arrende facilmente.
E’ un tipo tosto proprio come me. 
Abbiamo troppe cose in comune.

Continuo a nuotare e dopo poco mi sento afferrare per i fianchi da dietro.

E’ Harry!
Come ha fatto a raggiungermi così velocemente?


La mia schiena è incollata al suo petto, i nostri corpi combaciano e il tocco della sua pelle con la mia mi fa rabbrividire anche sott’acqua.
Poggio le mie mani sulle sue voltando solo la testa verso di lui.

Con quelle labbra fantastiche mi lascia un bacio dietro l’orecchio, sul tatuaggio.
Chiudo gli occhi deliziata da quel tocco.

Li riapro e mi ritrovo i suoi occhi poco distanti dai miei, sott’acqua sono più verdi.
Sembrano due fari e sono incredibilmente brillanti, sorridono, uno spettacolo fantastico.


Sorrido anche io.
Quanto cavolo è bello.
Qui sotto è tutto più amplificato, sembra un dio greco.
La sua bocca socchiusa è rosea e carnosa, sembra chiamarmi.


Sono ammaliata dalla bellezza di questo ragazzo ormai. 



Angolo Autrice

Lo so, lo so.
Faccio schifo.
Avevo detto che aggiornavo subito invece ho fatto passare quasi un mese!
Mi dispiace ma le feste mi hanno risucchiato come mai hanno fatto! 

Gli altri anni a malapena si accorgevano della mia presenza ora invece tutti mi cercano per qualcosa, boh!
Comunque, AUGURI POSTICIPATI per Natale e il nuovo anno.
Spero che lo abbiate passato nel megligliore dei modi.

Anche se per noi directioner il 2013 poteva iniziare meglio.... 
E' vero, a me non piace Taylor ma Harry ha 19 anni.
Prima di essere un cantante è un uomo e anche lui ha diritto ad una vita privata.
Non può restare single a vita.. 

Poi ho letto dei bruttissimi commenti su twitter, sono sconvolta!
Noi non siamo nessuno per dirgli cosa deve fare.
Il nostro compito è di esserci in qualsiasi momento, qualsiasi siano le loro scelte.
Non attaccarli su tutto ciò che non va a nostro favore.
Loro ci amano e lo faranno sempre ma non ci ameranno mai come amano le loro ragazze.
E poi tutte quelle minacce....
Sappiamo come è fatto Harry, da molto peso alle parole.
E' molto sensibile.... e solo il pensiero di vederlo piangere di nuovo mi sta torturando... 

Ma lasciamo stare, a voi non interessa il mio pensiero.

Grazie a chi preferisce/ricorda/segue/visualizza la storia...
Grazie a chi ha recensito lo scorso capitolo.
Spero che recensiate anche questo...

Ok, oraaa devo andare.

hllzn4ever

Ps: scusate gli errori non ho avuto tempo di rileggere.

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Capitolo 12
*** Capitolo 11: Brutto bastardo, io ti ammazzo! ***


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mai sottovalutare i sogni.... capitolo 11

Brutto bastardo, io ti ammazzo!


Capitolo 11


Le mie labbra mi implorano di colmare questa distanza così fastidiosa ma io cerco di resistere in ogni modo.

E’ la legge del contrappasso!
Prima in macchina mia ha fatto battere il cuore a mille e desideravo a morte un suo bacio, ora sta a lui provare le stesse cose che h provato io.
Occhio per occhio, dente per dente…
Gli sorrido sfacciata e, sciogliendo le sue braccia dai miei fianchi, risalgo in superfice.
Mi porto i capelli bagnati tutti all’indietro, ricominciando a respirare.

“Oh Pula, finalmente! Dove eravate finiti?”- mi chiede Niall vedendomi riemergere.
Sento Harry riemergere alle mie spalle.
“Volevo seminarlo ma mi ha preso!”- faccio spallucce, ed inizio a nuotare verso gli altri.
Sento lo sguardo del riccio alle mie spalle su di me ma faccio finta di nulla.

I ragazzi stanno facendo una battaglia d’acqua senza di me e mi unisco a loro.
Dopo poco si aggiungono anche Harry e Niall ed iniziamo a lanciarci acqua in tutti i modi possibili.
E’ magnifico il modo con cui riesco a divertirmi con loro, sembra che ci conosciamo da anni ed anni.

Dalla battaglia d’acqua passiamo alla battaglia a coppia.
Danielle sulle spalle di Liam, El sulle spalle di Louis, Chiara sulle spalle di Zayn e io sulle spalle di Niall ed Harry, non mi andava di lasciare nessuno da solo.
Anche se era un po’ difficile muoversi.
Niall andava da una parte ed Harry dall’altra ed io cadevo come una cretina in acqua.
Ovviamente non sono mancate le risate e le mie occhiatacce.
Ma è stato divertente.

Dopo poco io e le ragazze decidiamo di risalire mentre loro continuano a giocare a palla.
Ci stendiamo sulle sdraio per prendere un po’ di sole guardando i ragazzi giocare a palla in acqua.
Sorrido vedendoli scherzare, loro sono i miei idoli.
Delle persone normali.

E’ incredibile come possa essere diventata loro amica in un batter d’occhio.
Appena 6 giorni fa credevo di non poterli mai conoscere e invece mi ritrovo a rilassarmi in spiaggia con loro e tra poco ci andrò a vivere insieme.
Sembra quasi un sogno.
Forse avevo un’impressione sbagliata dei sogni, devo riconsiderare il mio pensiero su di loro.

“Perché ridi come un’ebete?”- mi chiede Dani al mio fianco.
Volgo il mio sguardo verso di lei.
“Mi sembra incredibile tutto questo.”- le rispondo.
Lei mi guarda interrogativa.

“Il fatto di essere in spiaggia con i miei idoli e le loro ragazze, coloro che credevo di non poter incontrare mai. E ora siamo amici come se niente fosse. Ed è bellissimo.”- spiego.
Lei sorride.
“Sembra un sogno, giusto?”- mi chiede.
Annuisco sorridendo.

“Prima non credevo nei sogni, pensavo fossero delle fragature. Ma ora che sono insieme ai miei idoli in spiaggia li sto completamente riconsiderando.”- affermo.
“Pula non sottovalutare mai i sogni. Avvolte possono essere malintesi e quindi presi nel verso sbagliato ma quando si avverano ti stupiscono in una maniera impressionante.”- osserva.
Annuisco per confermare la sua tesi. –“ E avvolte desiderano anche quello che desideravi ma non sapevi di desiderare.”- finisce.
La guardo interrogativa mentre lei è stesa sulla sdraio con gli occhi chiusi e un sorriso sfacciato stampato in volto.
Ripenso alla sua frase e un’unica persona mi viene in mente.
Sbuffo sonoramente.
Perché cavolo continuano ad insistere?
Anche se cerco di non pensare a lui, loro me lo ricordano facendomi rimpiangere alcuni momenti. Come odio quando nessuno mi capisce!

Ho un nervo per capello in questo preciso momento e non ho per nulla voglia di scherzare. Nonostante questo mi sento di colpo una scossa elettrica per tutto il corpo.
Realizzo che era una secchiata d’acqua gelata lanciatami da Harry e Louis solo dopo alcuni secondi, e non solo a me ma anche alle altre.
Ma uno non si può rilassare in pace?

Guardo Harry con sguardo truce e mi alzo vendicativa.
Lui fa una smorfia da finto impaurito mentre i suoi occhi sorridono.
Io non ci riesco.
Avevo la pelle incandescente e l’acqua era congelata.
Mi avvicino con chissà quale intento ma lui inizia a correre per l’intera spiaggia urlando.

Brutto bastardo, io ti ammazzo!”- urlo anch’io mentre tutti i bagnanti ci guardano straniti.
Per fortuna che oggi ci sono solo anziani e bambini di tre o quattro anni, almeno non rischiano di essere riconosciuti.
“Non lo faresti.”- urla lui senza fermarsi.
“Oh puoi scommetterci.”- affermo avvicinandomi a lui e saltandogli sulla schiena facendolo cadere a terra.

Capovolge la situazione facendomi ritrovare con la schiena sulla sabbia e il petto incollato alla sua schiena con le gambe intorno ai suoi fianchi.
Si slega dalle mie gambe e si volta mettendosi a cavalcioni su di me velocemente.
E inizia a solleticarmi i fianchi.
La mia ira viene sostituita dal mio divertimento.
Sto ridendo come una pazza e lui son me.
Respiro a fatica mentre mi dimeno cospargendomi di sabbia.

“Sei più sexy quando ti arrabbi.”- afferma sorridendo un po' troppo sfacciatamente.
“Ora ti faccio vedere la parte più oscura di me allora!”- esclamo bloccandogli i polsi con entrambe le mani e spingendolo al mio lato mi inginocchio al suo fianco puntando un ginocchio verso i suoi gioiellini.

“NO, no, no. Ti prego no risparmiami.”- mi implora impaurito ma divertito.
Io rido distratta dal suo sguardo infatti riesce a slegarsi dalle mie mani e si alza.
Di colpo mi prende in braccio passando una braccio sotto la mia schiena e l’altro sotto le ginocchia. Ha il petto pieno di sabbia come tutto il corpo, anche io sono completamente ricoperta di sabbia.

“Mi sa che ci serve una bella doccia!”- esclama avvistando le docce poco lontane da noi.
“NO, no, no, Harry ti prego no, l’acqua lì è congelatissima.”- lo imploro io ora.
Lui ride, ma che si ride?
Cerco di farmi il più piccola possibile per non essere bagnata dal getto d’acqua che sta per aprire. Appena lo apre una scarica di freddo mi invade, inizio a dimenarmi come una pazza schizzando acqua da tutte le parti.
Ormai rassegnata mi avvinghio a lui in modo tale che si bagni anche lui.

“Brrrr, è congelata.”- afferma cercando di allontanarsi.
Lo guardo in cagnesco.

“Ma sai, non lo sapevo!”- esclamo spingendogli una spalla.
Continuo a tenerlo stretto a me senza lasciarlo e non so neanche perché.

“Oh, ma quanto affetto.”- afferma facendosi più vicino e sorridendo come un cretino.
Mi perdo in quegli occhi meravigliosi e, nonostante volessi prenderlo a sprangate, gli sorrido arrossendo.
L’acqua si blocca subito dopo improvvisamente.
Piano piano fa per avvicinarsi e inizio a cercare una via di fuga, il suo sguardo mi incatena ma non può succedere di nuovo, no!

“Ragazzi, a mangiareee!”- esclama papà da sotto l’ombrellone.
Si blocca subito e si irrigidisce.
Sbuffa mentre io mi allontano da lui guardandolo con sguardo tra il dispiaciuto e il sollevato.

Arrivata sotto l’ombellone, seguita da Harry, afferro un asciugamano indossandolo e un elastico per attaccare i capelli mentre papà comincia a tirare fuori tegamini su tegamini da una sacca termica enorme.

“Papà, quante cose hai preparato? Siamo al mare!”- affermo esasperata.
Fa sempre questo, ogni volta che andiamo al mare prepara degli enormi panini ripieni con tutto ciò che io mangio in una settimana così sono costretta ad aspettare due ore prima di rifare il bagno e io adoro fare il bagno in mare.

“Non ti preoccupare. Sono cose leggere, insalata di mare e sandwich, niente di che.”- afferma.
Sospiro sollevata ma il mio sguardo nota quello di Niall che guarda papà in cagnesco.
Anche papà se ne accorge.

“A te invece ho preparato un panino con cotolette e patatine.”- afferma mentre il biondo si inumidisce le labbra affamato.
“Niall ma guarda che dopo dovresti aspettare un paio d’ore prima di fare il bagno.”- cerco di avvertirlo ma lui fa spallucce iniziando a guardare papà in attesa. 

Dopo che papà ha dato il panino a Niall e le porzioni di insalata a tutti iniziamo a mangiare indisturbati, almeno io fino a qualche istante fa.

Harry è seduto di fronte a me e non la smette di fissarmi.
Appena alzo il mio sguardo nel suo sorride inumidendosi le labbra con la punta della lingua.
Istintivamente schiudo la mia bocca stupita da quel gesto.
E’ troppo bello non c’è nulla da fare, sono ammaliata da quelle labbra da dio.

Vorrei assaporarle millimetro per millimetro.
L’ho già fatto e mi manca da morire quel tocco.
Mi mordo un labbro tentata da quella bocca rosea e lui mi imita provocandomi.

Ultimamente mi provoca in continuazione. 
Il bacio consolatore e i baci a stampo rubati di ieri prima di andarsene, il suo assolo oggi in macchina, il quasi bacio sott’acqua, il secchio d’acqua congelata, il solletico, la doccia e ora questo sono tutte provocazioni per farmi cedere, per farmi cadere ai suoi piedi, per farmi capire cosa mi sto perdendo anche se lo so benissimo.
E’ un provocatore nato.

Ma io non sono di certo da meno, anche io so provocare in modo assurdo.
Dovrò fare il suo stesso gioco.
Chi si crede di essere?
Un mago ammaliatore?
Beh, allora io sono uno di quei suonatori di flauto indiani che ipnotizzano i serpenti.
Gli faccio vedere io.
Nonostante sia già cotta marcia di lui, lo farò cadere ai miei piadi come se non lo fossi.
Anche se sarà un po’ difficile ma è una sfida ed io adoro le sfide, soprattutto quando ho la vittoria in pugno.

Eppure con quel suo sguardo mi ipnotizza impedendomi di muovere muscolo, ma appena lo vedo mordersi di nuovo il labbro il cervello riprende a funzionare e volto il mio sguardo verso Niall al suo fianco sbuffando sonoramente.
Lui scoppia a ridere e sorrido godendomi quel suono meraviglioso finendo la mia porzione di insalata.

“Ciao ragazzi!- esclama un ragazzo in italiano con degli occhiali da sole e un bermuda nero avvicinandosi a noi.- Avete voglia di divertirvi?”- ci chiede io lo guardo confusa, ha un’aria familiare. I ragazzi chiedono cosa ha detto e lui, capendo che non sanno l’italiano, ripete in inglese.
Per fortuna sono coperti da asciugamani e occhiali.

“Sono un animatore e insieme agli altri stiamo riunendo tutti i bagnanti per divertirci un po’ ballando.”- afferma togliendosi gli occhiali.
Oh mio diooo. Spalanco gli occhi sorpresa.

“Filippo?”- gli chiedo alzandomi, lui volta il suo sguardo nel mio confuso.
Subito dopo si apre in un sorriso sorpreso.
“Pula?”- mi chiede io annuisco.

“Oh mio dio, vieni qui!- mi abbraccia- ...Da quanto tempo non ci vediamo?”- mi chiede in italiano alzandomi.
Filippo era il mio partner nei balli da sala e quando potevo venivo a fare animazione qui in spiaggia con lui.

“Da tantissimo tempo! Oh, mio dio non ci posso credere, sei cambiato tantissimo!”- esclamo staccandomi dall’abbraccio e squadrandolo dal basso verso l’alto.
Si vede che ha fatto palestra.

“Oh, anche tu sei cambiata da quando ci siamo visti l’ultima volta. Sei molto più felice, lo capisco dal tuo sguardo, cosa è successo?”- mi chiede indicandomi con un dito.
Io sorrido imbarazzata, non so cosa dirgli.
Ci conosciamo da quando siamo piccoli ed è una delle persone che sa tutto di me.

“Oh, e questo costume? Sei ancora cotta di quei cinque cantanti inglesi?”- mi chiede.
Annuisco fulminandolo.

“Non sono solo dei semplici cantanti, sono i miei idoli!”- esclamo, scoppia a ridere insieme a tutti tranne i ragazzi che non stanno capendo una ceppa.

“Ok, calmati! Lo so che sono la tua vita! E’ per loro che sei così felice, giusto?”- mi sorride indicando i ragazzi.
Io sorrido confusa.

“Come…”- cerco di chiedergli ma mi interrompe.

“Pula io non sono ceco, so benissimo che sono loro. Ma non sapevo che fossero a Napoli.”- mi guarda accigliato.
Faccio per spiegargli ma Harry tossisce fintamente, per attirare l’attenzione, ma ho l’impressione che sia anche per qualcos’altro ma non ci faccio caso.

“Oh, ragazzi-  affermo voltandomi verso di loro.- Lui è Filippo, era il mio partner per i latini americani e i balli da sala.”- lo presento. “E loro sono Liam, Louis, Zayn e Harry e sai chi sono! però ti scongiuro, non dire a nessuno che sono qui!”- esclamo implorandolo, lui annuisce facendoci tirare un sospiro di sollievo.

“A proposito di ballo Pula, come va?”- mi chiede dopo avergli presentato anche le ragazze.
Il suo sguardo è serio e gli sorrido tranquillizzandolo.

“Sto riconsiderando l’idea di tornare a ballare. Mi manca troppo.”- affermo mentre lui mi sorride tranquillo.
“Oh finalmente!”- esclama papà sorridendomi.
“Almeno su questo ragiona!”- esclama Chiara guardandomi.
Sbuffo fulminandola con lo sguardo.

“Perché?”- chiede Filippo accigliato.
Maledetta Chiara.
Il mio sguardo è ancora su di lei e con la coda dell’occhio riesco a vedere lo sguardo di Harry rivolto verso di me.
Mi guarda impassibile, con un espressione indecifrabile.
Ha le labbra serrate e le mani strette in un pugno, fa quasi paura.
Cerco di ignorarlo voltandomi verso Filippo.

“Nulla, è Chiara che continua a farsi paranoie su paranoie.”- gli sorrido lievemente.
“Da che pulpito viene la predica.”- afferma ancora sottovoce la bionda ma io l’ho sentita comunque.
La ignoro cambiando discorso.

“Allora? Io ho voglia di ballare voi che fate?”- chiedo guardandogli altri che mi guardano sbalorditi.
Da qualche parte inizio a sentire Loca di Shakira invadermi le orecchie.
Mi spoglio dall’asciugamano e mi slego i capelli ormai asciutti e mi dirigo verso le casse messe apposta in spiaggia per ballare.

Tutti mi raggiungono stupiti e iniziano a formare un cerchio intorno a me mentre inizio a ballare alternando movimenti sensuali a colpi di anca.
Non me la ricordo bene ma cerco di fare la coreografia che facevo prima di smettere di ballare.

I ragazzi e soprattutto Harry mi guardano stupiti, persino Danielle.
Mentre ballo vedo gli sguardi degli altri felici di vedermi ballare come una volta, e sono felice per questo.
Poi mi sto divertendo da matti a vedere lo stupore di Harry.
Ha la bocca aperta e gli occhi spalancati.
L’avevo detto io che potevo provocarlo tranquillamente e non è ancora finita qui.
Appena finisce Loca inizia Rabiosa e una volta  ho fatto un passo a due con Filippo per una gara con questa canzone.
E non posso resistere alla tentazione di far impazzire Harry.
Prendo Fil per un braccio e lo trascino con me, gli metto una mano sulla spalla e con l’altra la faccio combaciare alla sua mentre lui mi afferra un fianco.

“Te la ricordi?”- gli chiedo.
Lui annuisce divertito mentre iniziamo a muoverci seguendo i passi della coreografia.
Facciamo qualche passo poi mi afferra entrambi i fianchi e mi fa fare dei casquè alzandomi un ginocchio su un suo fianco. 
Poi mi alza facendomi alzare il petto a tempo di musica.
Mi alzo in piedi e facciamo qualche passo insieme, mi lancia di spalle al lato della ‘pista’ proprio davanti ad Harry e inizio ad ancheggiare provocandolo, sento il suo sguardo sul mio fondo schiena e sorrido sentendo la vittoria in tasca.

Mi blocco aspettando Fil che finisce i suoi passi e mi riprende per mano e per i fianchi facendomi fare una piccola piroetta per poi lasciarmi fare un movimento di petto.
Ballando inizia a scendere arrivando perpendicolarmente ai miei fianchi e, seguendo la canzone, con un mio colpo di anca fa finta di cadere spiaccicato a terra mentre io continuo a ballare.
Passo davanti al riccio che ha ancora la bocca aperta.

“Chiudi la bocca Hazza che ti ci entrano le mosche!”- esclamo guardandolo con sguardo di sfida mentre mi metto i capelli su una spalla e continuo a ballare con Filippo.
Questa coreografia è molto provocante e ricca di movimenti sexy e ciò non sfugge per niente ad Harry che continua a fissarmi senza spiaccicare parola.
Finita la canzone Filippo mi abbaraccia.

“Non sai quanto mi è mancato ballare con te!”- esclama.
Sorrido.
“Anche a me!”- ricambio sorridendogli.

“Wow, Pula! Sei sicura di non ballare da un anno anno e mezzo? Sei bravissima!”- esclama Niall.
“Ha ragione, Niall- lo appoggia Danielle- Sono quasi invidiosa.”- afferma.
Io scuoto la testa.
“Ah, ma che dici, io sono nulla in confronto a te. Non sono così brava!”- esclamo.
“Ed ecco che la Pula pessimista riaffiora, Sei una bomba sexy, punto!”- esclama El.
Gli altri annuiscono.

“Già, vero Harry?”- gli chiede Louis.
Io sorrido sfacciata.
Il riccio continua a guardarmi stupito.
Wow, mi aspettavo tutto, ma non pensavo potesse perdere la parola.

“Mi sa proprio che non ha parole.”- afferma Filippo.
Tutti scoppiamo a ridere ma lui finalmente si sblocca.
“Ok, sei bravissima! Ma non puoi mai essere sexy più di me!”- esclama guardandomi sfacciato.
Lo imito.

“Ne sei così convinto?- annuisce- Aspetta a parlare, fidati!”- gli ammicco.
Vado verso il computer che c’è al tavolino per far partire le canzoni che ho intenzione di ballare.

Addicted to you di Shakira, cosa da poco.
Raggioungo il centro del cerchio e comincio a ballare come prima ma facendo movimenti diversi.
Arrivata alla seconda strofa allungo le braccia sulla testa e molto lentamente scendo verso il basso molto sensuale, arrivata al ventre alzo e abbasso la pancia con colpi secchi, ripetendo questo passo più volte.
Gioco con i capelli e il bacino guardando la sua reazione.
Lo sto stendendo anche se non lo ammette.
Mi sta mangiando con gli occhi.

Finita la canzone afferro Danielle, El e Chiara per un braccio e le porto al centro del cerchio chiamando anche Anna, Emma e Maria.
Appena parte la canzone Chiara capisce e si mette al mio fianco per fare da tutorial alle altre che non conoscono la coreografia.

Mueve la colita: latino americano, amico delle donne e che ha fatto molti morti tra gli uomini per i suoi movimenti troppo sexy.

Iniziamo a ballare e a muovere il bacino come se niente fosse, guardo Chiara che mi sorride maliziosa capendo le mie intenzioni e imitandomi fa cadere la mascella al moro al suo fianco, la stessa cosa El e Dan davanti a noi.
Appena dopo qualche passo mi avvicino ai ragazzi e li prendo tutti e cinque trascinandoli, nel vero senso della parola, accanto alle ragazze e quindi di fronte a me.

“No, Pula! Io non so fare nulla!”- protesta Zayn.

“Lo so Zayn, lo so. Basta che segui noi.- lo tranquillizzo sorridendogli. –E poi stiamo tra di noi, non c’è nessuno.”-

Gli altri obbiettano per poco ma poi si lasciano andare e cercano di imitare i  nostri movimenti ma ne esce fuori una vera e propria commedia, sto morendo dalle risate.
E Louis con un asciugamano sulle spalle e Liam che se l’è messa a mo’ di turbante di certo non aiutano.
Continuiamo a ballare normalmente mentre loro sembrano dei bradipi in calore.
Sono unici, non c’è nulla da fare.

Dopo poco arriva il momento di far vedere ad Harry se sono sexy o meno.
Ce l’ho proprio davanti in questo momento e questo va a mio favore.
Guardo Chiara maliziosa e lei mi risponde annuendo fragorosamente. 

Di colpo apro le gambe iniziando a far roteare il bacino verso il basso, molto lentamente.
Lo guardo dritto negli occhi e nel suo sguardo ci trovo stupore e passione, molta passione.
Chiara e le ragazze cominciano a muoversi come me ma il mio sguardo è concentrato sull’espressione di Harry.
Sta per cedere lo sento, le gocce che mi inumidiscono la pelle e scendono dal collo verso il ventre e i capelli su una sola spalla di certo non lo aiutano.
Infatti lo vedo socchiudere la bocca per respirare meglio.
Si inumidisce le labbra mentre io continuo a scendere sempre di più e sempre molto lentamente.
Il suo sguardo si alterna tra i miei occhi, le mie labbra e il mio corpo.
Continuo a scendere e, arrivata quasi a terra ormai, comincio a risalire sempre con movimenti rotatori ma questa volta veloci.
E lui questa volta si morde un labbro, facendomi accorgere di essere a corto di ossigeno. Socchiudo la bocca risalendo completamente e lasciargli un ultimo sguardo malizioso e sfacciato. Continuo a ballare come se nulla fosse mentre lui continua a fissarmi estasiato per poi finire la canzone.

Appena finisce dico a papà di andare un attimo in bagno, ho bisogno di rinfrescarmi.

Sono molto confusa, sembra quasi che stava provocando lui me anzicchè io a lui.
Forse mi sa che ha ragione, lui è molto più sexy di me.
Sembra un dio greco sceso apposta dall’Olimpo per me.
Se non fossimo nel terzo millennio potrei dire tranquillamente che fosse Eros, il dio dell’amore e dell’attrazione.
Non c’è nulla da fare, ormai sono cotta.
E questa è la mia rovina, me lo sento.
Se continuo ad andare avanti così ci soffrirò molto, già lo so!

Sbuffando esco dal bagno del bar del lido per ritornare in spiaggia ma nemmeno a farlo apposta mi sento tirare per un braccio dentro ad uno sgabbuzzino.

Spalanco le orbite degli occhi e faccio per urlare ma Harry, che mi ha appena tirato qui dentro, mi bacia improvvisamente facendomi zittire. Spalanco gli occhi e faccio per allontanarlo ma ormai le sue labbra sono come una droga per me e non riesco ad allontanarmi.
Anzi comincio a ricambiare il suo tocco chiedendo di più.

Disegno il perimetro delle sue labbra con la mia lingua e schiude le labbra facendo incontrare finalmente le nostre lingue.
Gli metto le braccia al collo avvicinandolo di più a me, lui mi spinge verso il muro accanto alla porta e incrocia le mani dietro la mia schiena attaccando il suo petto nudo al mio coperto dal costume.
E’ incredibile i modo in cui riesce ad attrarmi, è pazzesco.
Giocherello con i suoi capelli mentre lui mi accarezza dolcemente la schiena facendomi rabbrividire.
Dopo poco capisco cosa sto facendo, cosa stiamo facendo, e mi allontano.

“Harry perché mi hai baciato?”- gli chiedo.
Restando comunque poco distante da lui.
“Perché non resistevo più. Mi stavi provocando e non ce l’ho fatta più.”- afferma guardandomi serio.
Gli sorrido.
“Ma io non ti stavo provocando!”- esclamo con ancora le mani nei suoi capelli.

“Oh ma davvero? Qualcun altro non la pensa così!”- esclama appoggiando la sua fronte alla mia.
Mi faccio seria di scatto capendo.
Gli faccio davvero quest’effetto?
E solo con uno sguardo e con dei piccoli movimenti del corpo?
Sono sconvolta, è la prima volta che faccio quest’ effetto ad un uomo.
Lo guardo confusa.

“Pula, te l’ho detto. Io provo qualcosa di speciale per te, mi fai un effetto strano. Nessuna donna mi sta facendo quello che mi stai facendo tu. Prima ho provato tutti i tipi di sentimenti che abbia mai provato in 18 anni di vita. Ho provato felicità, gelosia, attrazione, gioia, rabbia e forse…..”- afferma guardandomi dritto negli occhi, il mio cuore fa una capriola e perde alcuni battiti.
“F-forse?”- sussurro forse impaurita da ciò che sta per dire ma la curiosità mi sta divorando.

“Forse…..Forse amore Pula!”- mi dice senza paura.
Mi allontano da lui di scatto.

“Harry no, no!”- esclamo secca.

“Cosa no Pula? Io ti amo….- mi guarda mentre il mio cuore si da alla pazza gioia e a momenti mi sento svenire, mi manca l’aria.
Non può amarmi, non può! – E so che anche tu mi ami!”- esclama.

“No, Harry! Tu non puoi amarmi, non puoi essere innamorato di me.”- affermo scuotendo la testa e allontanandomi di qualche passo da lui senza guardarlo negli occhi.

“Perché no, Pula? Io quando sto con te mi sento fottutamente felice, è come se avessi tutto ciò di cui ho bisogno, come se tu mi completassi. Io ti amo e sono il ragazzo più felice del mondo.”- mi dice.
Continuo a scuotere la testa cercando di autoconvincermi.

“Tu non devi amarmi, Harry.”- gli dico.
“Mi dici perché? Qual è il problema? Io ti amo, tu mi ami, ci amiamo non vedo ancora qual sia il tuo problema.”- afferma.

Io non ti amo Harry!”- esclamo stupendolo.

“Non è vero, Pula! Lo sappiamo benissimo entrambi. So benissimo quello che senti quando ti tocco o solo ti guardo, lo vedo dal tuo sorriso e dal tuo sguardo. Hai un aspetto angelico ogni volta che i nostri occhi si incrociano. Forse sarò io ma sei bellissima.
E poi ogni volta che mi mordo un labbro o solo quando le mie labbra si sfiorano per parlare inizi a respirare a fatica, andando quasi in iperventilazione…”- mi dice. Come cavolo fa?

“Harry sei uno dei miei idoli penso sia normale.”- rido isterica cercando di fargli credere che tutto ciò che sta dicendo siano tutte cazzate.

“No, questa non è una reazione da fan. Potrebbe anche essere ma la tua è una reazione da innamorata, ne sono certo.”- inizia a camminare verso di me facendomi indietreggiare.

“E su che base è costruita questa certezza?”- continuo a ridere, ma vorrei piangere.
Lui mi guarda fisso negli occhi con sguardo serio.
E mia attrae sempre di più.

“Sul mio istinto.- risponde- Tu mi ami, perché continui a negarlo a te stessa?”- mi chiede ma ignoro la domanda.
Forse non so nemmeno io il perché continuo a negarlo a me stessa.
Forse perché è un modo per cercare di non soffrire o semplicemente non lo sono e basta.

“Harry smettila!”- esclamo andando ad urtare contro il muro alle mie spalle.

Cosa dovrei smettere di fare? Attrarti? Bloccarti il respiro? Farmi desiderare? Desiderarti? Farti innamorare? Amarti? O dovrei solo smettere di continuare a farti capire la verità?-  mi chiede stupendomi sempre più.
Come cavolo fa a capire così facilmente le mie reazioni e le mie emozioni e a non capire le mie ragioni?
Come fa a non capire che non possiamo?

“Non è vero, tu non mi attrai, mi sei completamente indifferente.”- mento guardando alle sue spalle.
Lui resta per qualche secondo in silenzio.

“Ah, è così allora?”- mi chiede abbassando il tono di voce.

“Si!”-esclamo annuendo per poi abbassare lo sguardo.
Riflette ancora un po’ in un silenzio estenuante.

“Non mi ami?”- mi chiede in un sussurro questa volta.
A questa domanda il respiro si blocca costringendomi a schiudere la bocca per prendere ossigeno.

“No!”- gli dico.
Lo sento irrigidirsi all’ istante per poi portare il suo sguardo nel mio.
Io cerco di sviarlo voltandomi per non scoppiare a piangere per tutte le bugie che gli sto dicendo. Ma lui mi costringe a guardarlo negli occhi alzandomi il viso con un dito sotto il mento.

“Dimmelo guardandomi negli occhi, allora!”- esclama.
Lo guardo cercando di prendere tutte le forze possibili.
Afferro quel poco ossigeno tirando un enorme respiro e parlo senza smettere di guardarlo.

Io non….- mi gira la testa-… non…. sento le gambe tremarmi. -….non….- ho la gola secca a stento riesco a parlare.- Non……..Posso”- affermo lasciando cadere la testa all’indietro appoggiandola al muro.

Il mio sguardo è rivolto al soffitto ma con la coda dell’occhio riesco a vedere il suo enorme sorriso. L’ho mai detto che è un fottuto bastardo?

Appena riprendo a respirare poso il mio sguardo nel suo che mi ipnotizza in una maniera impressionante.
Mi prende la testa tra le mani e annulla le distanze per la seconda volta in questa giornata.
Il respiro mi si mozza all'istante appena le nostre lingue si intrecciano per la seconda volta oggi.

Mi bacia come solo lui sa fare e lo ricambio con piacere.
Lo sento sorridere sulle mie labbra.
BASTARDO.

Sorrido anch’io pensando che ormai è lui a determinare le mie azioni.
Lui è la causa di ogni mio movimento ogni volta che è nel mio raggio visivo.
Lui è la chiave a tutto.

E’ la chiave del mio cuore.

Una chiave di cristallo che va trattata con molta cura, altrimenti può cadermi e frantumarsi in mille pezzi.
E’ una chiave che costa troppo ed io non ho tanto da dargli in cambio per averla.

Mi stacco dopo poco con le labbra arrossate e gonfie.
Lo guardo un ultima volta negli occhi sorridendogli lievemente per poi allontanarlo e uscire da quello sgabuzzino al più presto.

Ritorno in spiaggia non riuscendo a smettere di sorridere, sembra che abbia messo una protesi alle guance.
Le sento immobilizzate, come se i muscoli delle gote non riuscissero a ritornare al proprio posto.

Un po’ come il cervello, oggi sembro quasi fuori di testa.
Non sembro me stessa, sono stata completamente telecomandata dal cuore.  
Mi sento come se non avessi mai avuto pensieri negativi e non so il perché.

Sarà come dice Harry? Sarà lui a farmi quest’ effetto?

Sorrido sempre di più pensando ancora una volta a quanto mi sconvolge i pensieri quell’uomo.

“Pula tutto bene?”- mi chiede papà appena ritorno sotto l’ombrellone.
Tutti si voltano verso di me e mi guardano confusi e un po’ sorpresi notando la mia espressione.

“Si, papà!- gli rispondo ma subito dopo tutti volgono lo sguardo alle mie spalle.
Non mi giro ma so di chi si tratta.  “Sono solo felice di essere ritornata a ballare tutto qui!”- finisco sorridendogli.

I loro sguardi ritornano a me e sorridono.
Chissà che razza di film mentali si staranno facendo.
E li capisco, un figone della madonna mi ama ed io come una cogliona devo respingerlo per non cercare di soffrire.


Che vita di merda che ho!

 
 

Angolo Autrice:

Sembra strano, ma sono riuscita ad aggiornare oggi.

Il capitolo era quasi pronto quindi non ci ho messo nulla a finirlo.
Anche perché questo capitolo è molto importante perché Harry dichiara il suo amore a Pula anche se un po’ prematuro.
E Pula cercando di respingerlo capisce di dipendere molto da lui e di esserne attratta follemente.
Poi le provocazioni dominano un po’ la situazione e devo dirvi che ce ne saranno anche delle altre ve lo assicuro.

Non so perché ma mi sono divertita molto a scrivere questo capitolo, è uno dei miei preferiti.

Ora passiamo ai ringraziamenti…

Ringrazio come sempre chi segue/ricorda/preferisce la storia.
Un grazie immenso ad Hope_Happy che recensisce ogni mio capitolo e mi sostiene sempre.
E grazie anche a chi legge la storia silenziosamente.

 Recensiteeee…
Mi farebbe molto piacere sapere anche un vostro parere, ne ho bisogno.

Ora vado…

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Capitolo 13
*** Capitolo 12: Toglimi le mani di dosso! ***


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Toglimi le mani di dosso...

Capitolo 8

Suono al campanello della suite sperando che ad aprire non sia lui.
Dopo un’intera giornata passata dietro al bancone della reception continuando a pensare a ciò che è successo ieri, al mare, spero proprio di non dover incrociare il suo sguardo.
Anche se qualcuno nel mio petto la pensa diversamente.

Ma tutte le mie speranze svaniscono appena appare davanti a me la sua figura alla porta.

Magari si aspetta un saluto più caloroso e forse anche io ma devo essere il più fredda possibile se voglio mantenere alti i miei ideali.
Mi faccio paura da sola, sto parlando come una guerriera.

“Ciao, Harry!”- lo saluto fredda senza nemmeno guardarlo negli occhi.
Sento il senso di colpa invadermi lo stomaco ma non posso farci nulla.
Devo prendere tutte le distanze possibili.
Con la coda dell’occhio lo vedo sospirare amaramente mentre borbotta un triste ‘ciao’.
Lo sorpasso ed entro in cucina mentre lui chiude la porta.

“Auguri piccola!”- nemmeno il tempo di entrare che me li ritrovo tutti addosso.
Ah, giusto. _
Oggi è anche il mio 17° compleanno.
Sono stata così occupata a pensare a….. ad altro che ho dimenticato il mio compleanno?
Wow, sono stupita di me stessa.

“Grazie papà!”- lo abbraccio. “Grazie ragazzi!”- sorrido loro abbracciandoli uno ad uno.

“Oh, Chiara scusa!”- esclamo quando si avvicina a me, sono mortificata.
Lei mi guarda confusa.

“Ho dimenticato di farti un regalo, scusa!”- già, oltre ad essere il mio compleanno è anche il suo.
Siamo nate lo stesso anno e lo stesso giorno ma ad orari diversi.
“Non ti preoccupare.”- mi sorride abbracciandomi.

“L’unico regalo che desideravo l’ho avuto, non mi importa di nient’altro.”- continua sussurrandomi.
Sciolgo l’abbraccio sorridendogli lievemente.
D’ improvviso mi sento afferrare il braccio delicatamente da dietro.
E mi ritrovo davanti a due pozzi verdi infiniti.

“Auguri!”- esclama con quella voce tremendamente roca e profonda sorridendomi per poi abbracciarmi.
Possibile mai che non si accorga del mio distacco nei suoi confronti.
Sembra quasi ignaro di quello che penso, di ciò che faccio eppure so che non è così.

Prima ho letto nei suoi occhi la delusione e la tristezza dopo che l’ho salutato ma poi mi abbraccia come se niente fosse.
Facendo crollare in un soffio quel muro di ghiaccio che stavo costruendo, rendendomi sempre più vulnerabile e confusa, insistendo.
E’ un testardo cronico peggio di me.

Ma appunto perché sono testarda devo ricostruire quel muro anche se il ghiaccio si è trasformato in fuoco ormai.
Lo ringrazio sciogliendo il suo dolce abbraccio contro voglia.

“E queste sono per te!”- esclama Liam indicandomi 3 enormi scatole sul tavolo.
Li guardo confusa mentre il riccio alle mie spalle si gratta dolcemente la nuca.
“Cosa sono?”- chiedo loro.
“Mentre tu facevi il turno in reception noi siamo andati un po’ in giro per Napoli!”-afferma Louis, li guardo stranita.
Già ho capito tutto.

“Cosa? No,  ragazzi dai! Come vi è saltato in mente?”- chiedo.
Non mi piacciono queste cose.

“Oggi è il tuo compleanno Pula…”- afferma Louis con ovvietà.
“..E ci stiamo affezionando molto a te…”- afferma Harry sorridendomi e mettendosi al mio fianco senza sfiorarmi.
Cavolo, quant’è bello’.
Oh, Pula dati un contegno, dove è finita tutta la determinazione di prima?

“..Quindi avevamo pensato che sarebbe stata una buona idea farti qualche regalo.”- finisce El.
'Cosa?

“Mmhh grazie! Ma cosa intendete per ‘qualche regalo’?”- chiedo imitando le virgolette.
“Guarda tu  stessa!”- esclama Niall mettendomi una prima scatola davanti.
Li guardo titubante ma loro mi incitano con lo sguardo.
Sospiro e apro la scatola.

Davanti ai miei occhi appaiono due vestitini e due pochette.
Il primo vestitino è blu e nero, senza scollatura, arriva fino alla base del collo, e a giro maniche, credo arrivi fino a sopra il ginocchio.
Una della pochette è blu abbinata a questo vestitino.
Il secondo è color rosa pesco con scollo a cuore e senza bretelline.
Sul ventre la stoffa si intreccia dolcemente per poi cadere ai lati dei fianchi, arriva a malapena sotto il sedere.
Diciamo che questo è il più sexy.
L’altra pochette è, anch’essa, rosa pesco abbinata al secondo vestitino.

Li guardo ammaliata, non ho mai avuto dei vestiti così.
Non fanno per me.
Alzo lo sguardo verso di loro fulminandoli.

“Ma ragazzi…”- non mi lasciano parlare che mi mettono le altre due scatole davanti aprendole.

In una c’è un paio di tacchi, credo tacco 12, blu, chiusi.
Molto semplici.
Nella seconda invece ci sono delle zeppe, sempre color rosa pesco,  alti 12 centimetri e chiusi fino al collo del piede.
Sofisticati ma perfetti.

“Cavolo!”- sussurro stupita e loro ridono divertiti.

“Ragazzi…”- affermo sconvolta.
Non voglio che spendano tutti questi soldi per me.
E’ vero che se lo possono permettere comodamente ma non credo che facciano per me questo genere di regali.

“Non ti piacciono?”- mi chiede Niall confuso.
“No no, anzi. Sono bellissimi! Ma…”-
“Ma?”- chiede Zayn.
“Ma non posso accettarli.”- dico.
Mi guardano sempre più confusi. “Io non sono il tipo che indossa certi vestiti, non ne ho mai avuto uno. A malapena so cosa sono. Non so cosa farmene.”- affermo delusa.

“Veramente uno di questi vestiti ti servirà proprio stasera.”- afferma Danielle.
Ora sono io a guardarla confusa.

“E’ o non è il vostro 17° compleanno?”- chiede retoricamente El rivolgendosi a me e Chiara. “Quindi bisogna festeggiare!”-
SI VA IN DISCOTECA!”- esclama Zayn esaltato al mio fianco alzando di poco la voce.
Chiara inizia a battere le mani, poco entusiasta mi dicono.

“Cosa? No!”- esclamo. Io non ci sono mai stata in discoteca. “Io in discoteca non ci vengo.”- affermo scuotendo la testa.
Il loro entusiasmo si blocca di scatto.
“Perché?”- chiede Niall intristito.

“Io non ci sono mai stata. Non fa per me. Io sono più il tipo da libro, letto, musica e solitudine. Non sono il tipo da… sesso, droga e rock n’ roll!”- esclamo gesticolando.
Chiara di fronte a me sbuffa.

“Ed ecco che la Pula pessimista riaffiora.”- afferma.
La fulmino.
“Chiara…”- affermo esasperata cercando di scampare ad una sua prossima ramanzina.

“Chiara cosa?”- alza di poco il tono di voce. Io abbasso lo sguardo. “Lo vuoi capire che ora hai 17 anni? Non puoi continuare ad essere chiusa in te stessa perché hai paura di soffrire. Hai ricominciato a ballare, si,  ma non mi riferisco solo a quello.”- afferma.
Mi volto di scatto verso di lei fulminandola.
“Devi vivere anche tu senza pensare sempre a ciò che può accadere!”- esclama.

Ce l’hanno insegnato i nostri idoli ricordi?”- mi chiede in italiano guardandomi intensivamente aprendomi di poco gli occhi.

Ha completamente ragione, coloro che mi hanno fatto questi regali sono prima di tutto i miei idoli, le persone che mi hanno insegnato a non credere a ciò che pensano le persone, a vivere la vita così come viene anche se non l’ho mai messo in pratica.
Ed io che faccio?
Rifiuto il loro regali?
Per dello stupido orgoglio?
Sono una cretina.
Loro stanno cercando di aiutarmi e in parte ci stanno riuscendo alla grande.
E poi questo potrebbe essere un inizio per cambiare stile di vita.

“Ok, hai ragione!”- esclamo sorridendo alla mia migliore amica.
Lei sorride soddisfatta.

“Però già so che non mi sentirò a mio agio con uno di questi vestiti addosso. Sono troppo……. sexy per me.”- affermo.
E’ vero, sono anche una ballerina a cui piace molto provocare, ma non mi va di apparire per quella ‘aperta’, diciamo così.

“Spero tu stia scherzando!”- esclama Danielle.
“Cavolo Pula! Lo vuoi capire che tu sei bellissima e fai perdere la testa a chiunque?”- mi chiede retoricamente Harry al mio fianco.
Volto lo sguardo nel suo e noto che dice sul serio.

Davvero pensa che sono bellissima?
Davvero pensa questo?
Lo guardo intensamente afferrando la risposta.
Si, lo pensa davvero, non sta scherzando.
‘Cretina, te lo ha detto anche ieri in spiaggia quello che pensa di te ricordi?’ la mia coscienza riaffiora.
E’ vero, ha detto anche che forse….
Ridacchio cercando di smorzare la tensione che si sta creando senza, però, distogliere lo sguardo.

“Harry non copiare le frasi delle vostre canzoni!”- gli dico sorridendo.
Lui mi guarda ancora per poi sospirare pesantemente e sorridere dolcemente abbassando lo sguardo.
Il mio cuore ricomincia a battere….aspetta, quando si era fermato?

“Ora tu scegli il vestito che più ti piace, lo prendi, vai a casa e ti prepari perché alle dieci ti veniamo a prendere oppure sarò costretta a prenderti a parole in napoletano stile ‘vasciaiola dei quartieri spagnoli’ capito?”- mi avverte Chiara.
Rido mentre gli altri si guardano tra loro confusi.
Certo, non sanno nulla delle trasformazioni di Chiara.

“Ok!”- esclamo rassegnata. “Che ne dite del completo blu?”- chiedo loro.

“Per me è indifferente ma io dico che quello rosa pesco ti starebbe meglio.”- fa spallucce Harry.
Lo guardo e noto il suo sguardo malizioso e il fatto che si sta mordendo il labbro.
Bastardo!

“Tu non fai testo, pervertito che non sei altro!”- papà gli da uno schiaffetto sulla nuca.
Scoppio a ridere.

“Ok, allora vada per il completo blu!”- esclamo provocandolo dopo essermi ripresa.
Il riccio sbuffa sonoramente.
 
 
Dopo aver fatto un ‘piccolo’ spuntino con Niall, verso le otto di sera, afferro le tre scatole e la borsa e mi avvio a casa per prepararmi.
Appena entro in casa appoggio la borsa sul divano e vado direttamente in camera mia per mettere a posto i miei regali.
Il vestitino color pesco, la pochette e le scarpe le sistemo nell’armadio mentre l’altro completo lo lascio sul letto.
Per fortuna ho fatto le faccende domestiche stamattina quindi la casa più o meno è in ordine e non ho nulla da mettere a posto o pulire.
Afferro l’asciugamano dietro la porta, l’intimo e la pochette con le creme per poi andare in bagno e spogliarmi.
Entro in doccia iniziando a lavare corpo e capelli.
Mentre l’acqua scorre sul mio corpo sciacquandomi da tutta la schiuma penso a quella massa informe di ricci che non ha intenzione di lasciare libera nemmeno per un secondo la mia mente.

Ma io non mi rassegno ovviamente.
Non sono il tipo.
Come è testardo lui lo sono anch’io.
Non la spunterà così facilmente.

Appena ho finito, chiudo il getto d’acqua e mi strizzo per bene i capelli per poi afferrare l’asciugamano e, uscendo dalla doccia, inizio ad asciugarmi davanti allo specchio del bagno.
Io non mi ci vedo tutta questa bellezza.
Il riccio dice che sono bellissima ma io non sono d’accordo.

Un metro e settant'uno di curve mediterranee e una terza di seno abbondante.
Gambe lunghissime come steli di rosa e collo del piede sviluppato.
Spalle piccole e chiuse e sedere sodo.
Non sono da buttare certo ma di sicuro non sarò tutto sto granchè.
Cioè dico, ce ne sono molte di più belle di me.
Cosa ci trova in me?

Perché proprio io?
Ho un carattere di merda, una passato non da meno e sono molto complicata.
Come faccio a piacergli?
Lui è perfetto, è bello, è un bravissimo cantante, è amato da tutti, ha sempre avuto quello che desiderava, ha avuto una mamma che lo ha cresciuto in bene in meglio.
Ha una mamma mentre io non ce l’ho!

Siamo completamente diversi, non potrebbe funzionare.
Perché continua ad insistere?

Scuoto la testa cercando di darmi una risposta ma nulla.
Finisco di asciugarmi i capelli con l’asciugacapelli per poi mettere a posto il bagno.
Spalmo la crema allo zucchero a velo per tutto il corpo e indosso l’intimo per poi ritornare in cameretta.
Inizio a vestirmi con calma.
Indosso il vestitino, e devo dire che mi calza a meraviglia, alcuni miei bracciali in tinta con il vestito e le scarpe.
Non  so se lasciare i miei boccoli o piastrarmi i capelli ma poi decido per la seconda opzione, anche se l’idea di rimanere al naturale così mi alletta molto.

Dopo aver finito di piastrarmi i capelli passo al trucco: fondotinta, correttore, mascara e eye liner sfumato per uno smoky eye con i fiocchi e rossetto nude.
Direi più che impeccabile.

“Dove vai tu conciata così?”- mi volto verso la porta di scatto e trovo mamma appoggiata allo stipite che mi guarda con uno sguardo di fuoco mentre sorseggia un caffè.

“Non sono affari tuoi!”- esclamo restando calma  finendo di aggiustare i capelli.
Afferro la pochette e la sorpasso andando in cucina con lei alle calcagne.
Inizio a mettere il cellulare e il portamonete nella pochette ma mamma mi strattona per un braccio, facendomi quasi cadere.

“Tu non esci vestita così!”- esclama stringendo le dita intorno al mio braccio.
“Oh, davvero! E tu chi sei per impedirmelo?”- le chiedo retoricamente.
Mi guarda truce.

“Sono tua mamma, devi fare quello che dico io!”- esclama sprigionando una puzza di fumo incredibile con il suo alito.
Rido divertita.

“Oh ma valla a raccontare a qualcun altro! Tutte balle!”- esclamo bloccandomi di scatto, velocemente.
Esattamente come parte la sua mano atterrando in uno schiaffo, veloce e forte.
Molto forte, tanto da farmi fare quasi un giro su me stessa.
Mi porto una mano alla guancia dolorante per poi fulminarla con lo sguardo.

“Razza di zoccola, io sono tua mamma e tu stasera resti qui a prepararmi la cena perché ho fame.”- mi urla contro.
Ma è proprio la convinzione che la fotte.
Non sarà certo uno o più schiaffi a non farmi uscire da qui, ad andarmene da questo mostro.

“Io non sono la tua serva, se hai fame cucinati da sola! Io stasera esco e non sarai di certo tu ad impedirmelo.”- affermo sorridendole maligna, nonostante la mia guancia sembra immobilizzata.
Afferro la poochette che prima mi è caduta e faccio per uscire da questo appartamento con l’intenzione di aspettare i ragazzi giù.
Ma lei mi afferra di nuovo il braccio stringendolo fino a farmi diventare la pelle rossa.

Toglimi le mani di dosso.”- protesto cercando di svincolarmi, ma lei stringe la stretta.

“Che c’è? Non ti piace essere toccata? Oppure ti piace essere toccata da quel puttaniere dell’inglesino?”- mi chiede ridendo da sola.
A cosa si riferisce?
Mi immobilizzo cercando di capire qualcosa dal suo sguardo.

“Piccolina! La piccola Pula ha bisogno di coccole perché ha una mamma cattiva e aggressiva!”- esclama con tono da finta bambina. -“Non ha ancora visto niente, il ricciolino!”- cambia espressione di botto. -“Se vuoi posso dargli anche un assaggio!”- esclama sorridendomi fintamente.

“Non permetterti di toccarlo!”- soffio tra i denti.

“Oh, perché? La piccola Pula si è innamorata?- mi chiede ancora con quel tono odioso. – Che carina! Peccato che il ricciolino non sia tanto interessato, lui non vuole bacini di qua e carezze di là, no.- afferma guardandomi con quegli occhi che mi fanno venire il voltastomaco –Lui vuole solo fotterti, perché tu solo questo sei capace di dargli, puttana che non sei altro.”- afferma stupendomi sempre di più per la sua cattiveria.
Come cavolo si permette?
Come fa a sapere queste cose?
Chi è lei?
Non può sapere cosa prova per me Harry, lui non è così.
Non lo è mai stato.

Ha detto che gli piaccio, che vuole stare con me.
Lei non ha nessun diritto di diffamarlo così.
Una lacrima solca la guancia cercando di autoconvincermi che quello che ha detto non è vero.
Di tutta risposta raccolgo tutta la saliva che ho in gola e gliela lancio in faccia in un solo colpo.
Questo merita.
Lei stupita del mio gesto allenta la presa sul mio braccio lasciandomi.
Mi guarda furiosa, il suo sguardo traspare rabbia.

Di colpo un altro schiaffo, sempre lì, sulla stessa guancia.
Ma questa volta più forte, il doppio di quello di prima e cado rovinosamente a terra senza nemmeno accorgermene.

“Fa quello che vuoi, ma tu una puttana sei e una puttana rimarrai.”- afferma indicandomi per poi afferrare la borsa sul tavolo facendo cadere a terra la tazzina piena di caffè che stava sul tavolo facendomi sporcare tutta.

Se ne va lasciandomi lì, stesa a terra, circondata dai residui della tazzina frantumata e un vestito pieno zeppo di caffè, con una guancia dolorante e il labbro spaccato –sento il sapore metallico del sangue in bocca- piangendo sola.
Una sola parola mi pulsa nella mente facendomi girare la testa: PERCHE’?

Perché devo avere una mamma del genere?
Perché devo essere chiamata colei che non sono?
Perché non posso essere una persona normale?
Perché non posso avere una vita normale?
Perché devo subire tutto questo? Me lo merito? Ho fatto qualcosa di sbagliato?
Perché continuo a vivere? Qual è il mio ruolo sulla faccia della terra se devo continuare a subire le violenze morali e fisiche della presunta persona che mi ha messo al mondo? Perché continuo a vivere quando l’unica persona che dovrebbe volere vedermi felice, fiera della persona che sono mi disprezza più di se stessa?
Perché? Perché?
Perché sono nata? Ne potevo fare a meno.

Non ce la faccio più a vivere questa vita.
La testa continua a girarmi vorticosamente, il sangue mi ha sempre fatto quest’effetto, e le palpebre continuano a riempirsi di lacrime facendomi colare tutto il trucco.
Sono stanca di tutto questo, stanca.
 
“Pula? Oh mio Dio, Pula!”- esclama una voce poco lontano da me.
La sua voce.

“Harry!”- esclamo scoppiando a piangere di nuovo.
Lui si avvicina di corsa a me afferrandomi per le spalle abbracciandomi stretta stretta.




Angolo Autrice:


Buonasera a tutti!
Scusate l’enorme ritardo, ma come al solito ho avuto dei problemi che non sto ad elencarvi.

Il capitolo non è completo, cioè questa è solo una parte, penso si sia capito.
Il continuo lo metterò nei prossimi giorni.
Presto, don’t worry! ;D


Grazie a chi preferisce/ricorda/segue/visualizza la storia…….
Ve lo chiedo in ginocchio, per favore recensite. Ne sarei contentissima se lo faceste.


Grazie a Hope_Happy, emy_styles e Lola_styles che hanno recensito lo scorso capitolo motivandomi a continuare.

Grazie infinite!


Ora vado a finire di scrivere il continuo che non so quando posterò!!!

A presto!

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Capitolo 14
*** Capitolo 13: Balli per me? ***


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Balli per me?

Capitolo 13

“E’ tutto a posto! Non preoccuparti! È tutto a posto!”- mi sussurra accarezzandomi dolcemente la testa.

“Come fai a dirlo! Non sai nulla!”- affermo senza smettere di piangere sulla sua spalla.
Il cuore sta battendo all’impazzata.
Sono travolta da un vortice di emozioni, tutte in un solo momento.

“Lo so Pula- alza la sua testa afferrando la mia. Mi asciuga con i pollici le guance ricoperte dalle lacrime. – Ora ci sono io con te, non può accadere nulla.”- afferma sorridendomi ma con lo sguardo riesco a capire che non è del tutto convinto.
Ha paura lo so, lo vedo.
Vedendo il mio labbro spaccato si irrigidisce e serra la mascella. 
Non posso trascinarlo con me in questo pozzo, non posso sovraccaricarlo di tutti i miei problemi, perché non lo capisce?

“Harry….”- faccio per protestare scoppiando di nuovo ma lui mi abbraccia di nuovo togliendomi il fiato.

“Shh shh, calmati! Sshhh!”- mi sussurra dolcemente facendomi calmare un po’.
Stiamo per un po’ così, in silenzio.
Harry mi culla dolcemente rilassandomi, mentre continuo a piangere silenziosamente.


“Piccioncini vi stiam…..!”- esclama Chiara entrando dalla porta seguita da tutti i ragazzi.
Io ed Harry ci stacchiamo di colpo ma lui mi prende la mano stringendola.
Il loro sguardo ispeziona l’intera stanza cercando di capire cosa stia succedendo.

“Cosa è successo?”- chiede Chiara.
“Perché stai piangendo Pula?”- Eleanor si avvicina a me abbracciandomi stretta stretta, sciolgo la mia mano da quella di Harry per rispondere all’abbraccio.
Sono tutti quanti vestiti perfettamente, soprattutto i ragazzi.
Sono magnifici.

“Nulla, non vi preoccupate.”- affermo cercando di sorridere ma tutto ciò che mi esce è una smorfia.

“Non è possibile. Hai un labbro spaccato.”- osserva Louis con sguardo serio.
Non l’ho mai visto così.
“E hai anche tutto il vestito sporco.”- afferma Chiara mentre sciolgo l’abbraccio di El e mi alzo con l’aiuto di Harry.
Eh, già, sono proprio ridotta male.
Li guardo cercando di asciugarmi meglio il viso, sembrerò un panda.

“Non è successo nulla, ho solo litigato con mamma.”- faccio spallucce come se fosse una cosa da poco.
“Ti ha messo di nuovo le mani addosso?”- mi chiede Chiara avvicinandosi a me per guardarmi meglio.
“No, non preoccuparti.”- affermo, non voglio che i ragazzi sappiano di lei.
Ma il fatto che mi pizzicano gli occhi non è un buon segno.

“Pula non mentirmi!”- mi guarda attentamente dritto negli occhi, io non ce la faccio e scoppio a piangere di nuovo immaginando di nuovo quelle immagini di poco fa.
Harry al mio fianco, come tutti i ragazzi, ha le sopracciglia corrucciate e le labbra serrate.
Con lo sguardo tra il confuso e l’arrabbiato.

“Come può essere successo? Come può farti una cosa del genere?”- urla improvvisamente Harry con la voce più roca del solito.

“Harry, sua mamma non è in lei! E’ malata….”-  Chiara risponde per me voltandosi verso di lui, Danielle prende il suo posto consolandomi.
“Una persona malata non fa questo, solo una pazza ne è in grado.”- afferma furioso. “E’ da denuncia una persona come questa.”- continua.
“Non la si può denunciare, è malata. Non è lei che parla e agisce. Non possiamo farci nulla.”- ribatte Chiara.

“Ma Pula sta male, non riesco a vederla in quello stato.”- urla.
Sussulto a quelle parole, il mio cuore perde un battito per poi riprendere a battere.
Io alzo lo sguardo sciogliendo l’abbraccio e asciugandomi spero per l’ultima volta le lacrime.
Tutti sono in silenzio.

“Ragazzi io non ho voglia di uscire scusatemi.”- affermo mortificata rompendo questa tensione molto palpabile.

“Cosa? No, Pula!”- protesta Chiara. “Non puoi restare qui a deprimerti.”- continua.

“Quella donna ha fatto quello che ha fatto, ma questo non deve impedirti di divertirti. Reagisci, cerca di dimenticarla per stasera. Hai 17 anni, è il nostro compleanno e non voglio passarlo senza di te, daiii.”- afferma supplicandomi.
La guardo delusa, sono davvero distrutta.
Non credo di farcela, non voglio apparire una puttana come mi ha definito lei.

“E poi ci sono sempre i cocktail che per dimenticare sono ottimi.”- mi dice.
“Mi stai proponendo di ubriacarmi?”- le chiedo.
“No, solo di divertirti e lasciare qui i problemi.”- mi dice facendo spallucce.
Vedo Harry ancora teso ma che mi guarda aspettando una risposta, come tutti gli altri.
Mi sa che sono d’accordo tutti con la bionda.

“Ti prego Pula, fallo per me.”- mi guarda con quegli occhioni dolci.
“Anche se volessi…”- affermo vaga.

“Siii....”- esulta Chiara.
La fermo.

“Si, ma come faccio? Ho il vestito completamente zuppo di caffè.”- affermo indicando il mio vestitino nuovo.

“Se non sbaglio…- afferma Harry- ….hai anche il vestitino rosa, no?”- mi chiede trasformando il suo sguardo dal triste e arrabbiato al malizioso.
Poco lunatico il ragazzo eh?
Rido facendolo sorridere.
Non ho scampo.

“Ok, però ci metterò un po’ di tempo a prepararmi.”- affermo.

“Non ti preoccupare, ti aiuteremo noi!”- esclama Eleanor.
Mi afferrano entrambe per un braccio e mi trascinano in camera mentre Chiara raccomanda ai ragazzi di fare come se fossero a casa loro.
Mi lanciano nella doccia intimandomi di lavarmi completamente per togliermi quella puzza insopportabile di caffè e fumo di dosso.
Dopo essermi lavata, spalmo la crema sul mio corpo e infilo l’intimo raggiungendo le ragazze in cameretta.

“Dai, vestiti.”- afferma Chiara porgendomi quel magnifico vestito.
Lo indosso e con esso anche le scarpe.

“Siediti lì!”- esclama El indicandomi la sedia di fronte alla scrivania.
Lei inizia ad asciugarmi i capelli con il diffusore mentre Danielle mi trucca.

“Guarda qui cosa ti ha fatto.”- afferma Dan esaminando il mio labbro spaccato.
Le sorrido tranquillizzandola.

“Pula, secondo me, ha ragione Harry ora che ci penso.”- afferma Chiara di fronte a me.
La guardo confusa.
“Non puoi continuare a vivere con lei che ti maltratta per ogni cosa, forse sarebbe meglio denunciarla.”- osserva.
“Non voglio parlare di lei ora. Cambiamo discorso per favore.”- la imploro, lei annuisce.

“Perché prima eri così fredda con Harry?”- mi chiede El provocandomi perché la sento ridacchiare insieme a Danielle di fronte a me.
Sbuffo.
“Ok, ho capito! E’ meglio se stiamo zitte.”- affermo sorridendo, loro ridono.

Dopo che hanno finito mi fanno vedere la loro ‘creazione' e devo dire che sono state bravissime, meglio di me. Danielle mi ha fatto un trucco leggero sulle palpebre sfumando vari tipi di rosa mentre sulle labbra ha osato un po’ con del rossetto rosso tendente al rosa salmone.
El invece mi ha lasciato i capelli al naturale e, asciugandomeli con il diffusore, ha definito i miei boccoli, lasciandomeli cadere dolcemente sulle spalle.

“Sei una bomba sexy.”- afferma Chiara.
Devo dire cha ha proprio ragione.
Anche Harry ce l’ha, questo vestito mi sta un incanto.

Dopo aver preso la pochette usciamo dalla mia camera raggiungendo i ragazzi.
Interrompono il loro discorso appena ci vedono entrare in salotto.
Vedendomi sono tutti con il fiato sospeso.
Soprattutto Harry.

“Wow, per fortuna che non faceva per te quel vestito, eh?”- inizia Louis complimentandosi seguito dagli altri mentre Harry non spiccica parola.
“Ora possiamo andare!”- afferma El aprendo la porta di casa e facendo uscire tutti.
Io esco per ultima e chiudo la porta a chiave.

Mi sento afferrare per i fianchi e un sospiro dolce si posa sul mio collo facendomi rabbrividire.

“Lo avevo detto io che sei bellissima.”- afferma Harry.
Chiudo gli occhi mentre il mio stomaco viene invaso da vuoto totale e sospiro cercando di riprendere a respirare. Infilo le chiavi di casa in borsa e mi volto verso di lui sorridendo lievemente per ringraziarlo.
Non posso distruggere il muro di ghiaccio ma devo pur ringraziarlo.

“Anche tu lo sei.”- affermo staccandomi svogliatamente dal suo corpo.
Lui mi sorride lievemente, non è il suo solito sorriso.
Forse è un po’ deluso ma non posso farci nulla.

“Andiamo?”- gli chiedo, annuisce lievemente abbassando lo sguardo.
Nell’ascensore mi prende la mano stringendola, facendomi capire che non mollerà facilmente, anche se lo respingerò fino alla morte.
Eppure se va contro i miei principi continuo a stringergli la mano perché mi fa stare bene e poi non ho tanto coraggio da lasciargliela.

 

HARRY’S POV

Si, un po’ ci sono rimasto male per come mi ha risposto.
Certo, ha ammesso che sono bellissimo ma non lo ha detto con il suo solito sorriso, sembra quasi che lo abbia detto per farmi un favore, per ringraziarmi.
Ma io so che non è così, ho letto nei suoi occhi la voglia di sorridere e abbracciarmi, ne ho la certezza.

Ma non l’ha fatto perché è testarda, sta cercando di coprire i suoi sentimenti ma per me lei è come un libro aperto.
Riesco a decifrare ogni sua emozione o sguardo.
Riesco a capirla in un modo impressionante, l’unica cosa che non capisco è il perché si ostina a non ammettere i suoi sentimenti nei miei confronti.

Glielo si legge in faccia che mi ama, che ha bisogno di me, che vuole stare con me eppure continua ad insistere ignorando il suo cuore.
Ma non sa contro chi si è messa, o forse si.
Sta il fatto che se lo sa meglio per lei, perché non mi arrenderò facilmente.
Anche io ho un enorme bisogno di lei, e non parlo solo dall’aspetto fisico.
Lei non è come tutte le altre è speciale, mi fa sentire speciale.
Come se non fossi nessuno, come se non fossi famoso, amato da ogni donna del pianeta.
Lei mi fa completamente dimenticare di essere Harry Styles.
Mi fa ricordare che sono Harry, un ragazzo semplice con un unico sogno: amarla.

Si, lo ammetto.
Mi sono innamorato perdutamente di questa ragazza.

La amo e non posso esserne più felice.
Stasera ne ho avuto la prova, quando l’ho vista a terra, che piangeva da sola, senza nessuno, indifesa.
Mi sono sentito vuoto, come se stessi per perdere un organo del mio corpo.
E poi quel labbro spaccato ora ricoperto da quel rossetto, mi ha fatto incazzare completamente, stavo per spaccare qualcosa se non avessi dovuto farla calmare.
Lei viene prima di tutto e in quel momento aveva bisogno di me.

Mi ero sentito debole, come lei.
Non sapevo cosa fare perché solo vederla piangere mi rendeva incapace di fare qualsiasi cosa.
Stavo odiando quella donna che dice di essere sua mamma con tutto me stesso.
Non aveva il diritto di maltrattare in quel modo la donna che amo più di me stesso, quasi più di mia mamma.

Scuoto la testa appena arriviamo al piano terra, non lascerò la sua mano per nulla al mondo.
Appena i ragazzi ci vedono uscire dal portone del condominio mano nella mano sorridono lievemente anche se i nostri sguardi fanno capire tutt’altra cosa.

Entriamo in macchina senza spiccicare parola e ci avviamo al locale che ci ha detto Emma sotto l’indicazione stradale di Chiara.
Entriamo dal retro, per evitare di essere riconosciuti, venendo scortati da un uomo alto e grosso.
Solo lui sa chi siamo, Emma lo conosce e si fida di lui.
La nostra manager ci ha prenotato un tavolo nel privè quindi andiamo a sederci.

“Oh, finalmente un cocktail!”- esclama Chiara fiondandosi subito su uno dei bicchieri appoggiati sul tavolino circondato dai divanetti.
Pula mi lascia la mano raggiungendo la sua migliore amica.
Dal suo sguardo capisco che ha in mente qualcosa ma non so cosa.

“Dammene uno anche a me!”- esclama indicando un bicchiere all’amica.
“Ok!”- esclama Chiara porgendoglielo.
Lei lo beve tutto di un sorso.
Io e i ragazzi ci guardiamo straniti.

“Pula, piano!- esclama Chiara mentre Pula comincia a tossire per la velocità con cui ha mandato giù quell’ intruglio. “Non sei abituata a certe cose!”- afferma guardando l’amica preoccupata.

“Siamo qui per divertirci, no?”- chiede retorica la mora.
La bionda annuisce.
“Allora non fare la paranoica, mi hai detto tu di non pensare almeno stasera al negativo. Stasera voglio vivere la vita che desidero anche solo per una notte.”- afferma. 

Che cosa intende?

 

 

PULA’S POV

Vogliono che mi diverta?
E così farò!
So benissimo che non sono abituata a bere, che non reggo molto l’alcool ma questa volta non voglio pensare a ciò che potrebbe accadere domani.
Voglio vivere ogni momento di questa sera come se non avessi nessun problema.
Voglio sentirmi libera come una farfalla anche se so che domani sarà tutto come prima.

Afferro un altro bicchiere dal tavolino e lo butto giù tutto d’un fiato.
Sono solo al secondo bicchiere e già sento la testa girare.
Però la sensazione di libertà e spensieratezza inizia a farsi spazio nella mia mente.
La musica mi rimbomba nella mente e inizio a ballare sul posto da sola sorseggiando, questa volta lentamente, il mio terzo cocktail al cocco.

Le tre belle coppiette si buttano in pista a ballare mentre io inizio a divertirmi con Niall, Harry non ho idea di dove sia.
Mi sto divertendo da matti.
Stiamo ballando da un’ ora, si può dire, e ho la gola secca.
Do un bacio a Niall e gli urlo che vado a prendere qualcosa da bere al nostro tavolo.

Arrivata al tavolo afferro il mio bicchiere e lo bevo godendomi quella sensazione.
Guardo un po’ tutto ciò che mi circonda anche se è un po’ difficile dato che non si vede un tubo.
Poco lontano da me vedo i ragazzi fare mosse strane e scoppio a ridere per il loro modo di ballare.
Stanchi e assetati mi raggiungono anche loro.

“Ragazzi mi sto divertendo tantissimo!”- esclamo saltando sul posto, forse traballando un po’ dati i cocktail che ho buttato giù.
Ne ho perso anche il conto.

“Oh, lo abbiamo capito!”- esclama Liam.
“Voglio un altro cocktail!”- affermo afferrando l’ennesimo bicchiere.
“Pula basta con i cocktail, sei ubriaca fradicia!”- esclama Niall cercando di togliermi il bicchiere dalle mani ma lo scanso.
"No, è buono! Mi piace!”- protesto come una bamina.

Dopo un po’ sento le prime note di  We found love di Rihanna invadere l'intera discoteca.

“Oh mioo Diooo, io amo questa canzone!!! Andiamo a ballare!”- esclamo iniziando a trascinarli verso la pista.
Fanno un po’ di resistenza ma poi mi seguono al centro della pista dove inizio a scatenarmi.
Poco lontano da me vedo Harry guardarmi ballare.
Dov’era finito prima?

Voglio provocarlo, voglio fargli capire quali sono le mie intenzioni stasera.

Yellow diamonds in the light 
And we're standing side by side 
As your shadow crosses mine 
What it takes to come alive
 “


Mi muovo sensualmente seguendo il ritmo della canzone.

It's the way I'm feeling 
I just can't deny 
But I've gotta let it go
 “


Gioco con i capelli e ondeggio il ventre avanti e indietro, alzo le braccia in alto e le faccio scendere lentamente mentre mi muovo a destra e sinistra.  Non stacco per niente lo sguardo dal suo, lo vedo mordersi il labbro mentre continuo a ballare.

We found love in a hopeless place 
We found love in a hopeless place 
We found love in a hopeless place 
We found love in a hopeless place

Ora mi muovo velocemente sotto i vari flash della discoteca, scatenandomi come non ho mai fatto.

"Shine a light through an open door 
Love and life I will divide 
Turn away cause I need you more 
Feel the heartbeat in my mind 

It's the way I'm feeling 
I just can't deny 
But I've gotta let it go.
"


Ritorno a muovermi sensualmente ma con determinazione, lo guardo di fronte a me avvicinarsi sempre di più.
È a pochi passi da me e continua a mordersi il labbro facendomi fremere, ho una voglia matta delle sue labbra sulle mie.

"It's the way I'm feeling 
I just can't deny 
But I've gotta let it go.
"

Mi avvicino a lui e, continuando a ballare, lo afferro per il colletto della camicia e lo avvicino a me, attaccandolo al mio corpo.

"We found love in a hopeless place 
We found love in a hopeless place 
We found love in a hopeless place 
We found love in a hopeless place
"


Incollo le sue braccia ai miei fianchi e comincio a muovermi seguendo il ritmo della canzone.
Lui stringe la mani intorno ai miei fianchi facendomi rabbrividire.
Scoppio a ridere, forse a causa dell’alcool che ora campeggia nella mia testa.
Mi sento libera e spensierata, si, ma ho la sensazione di percepire le emozioni in modo più amplificato di quanto non lo sia da sobria.
Ed è piacevole.

Di colpo mi giro sentendolo incollarsi alla mia schiena, è completamente attaccato a me.
Afferro il suo collo portando le braccia indietro e abbasso la testa poggiandola nell’incavo del suo collo.
Sento il suo fiato corto da dietro l’orecchio fino alla base del mio collo.
Inizia a lasciarmi dei piccoli e casti baci facendomi rabbrividire di nuovo.

Vuoi la guerra Styles?
E che guerra sia.

Yellow diamonds in the light… “-

la musica rallenta ed io con lei.
Lentamente mi volto verso il riccio alle mie spalle continuano a tenere salde le sue mani sui miei fianchi.
Siamo a pochi centimetri di distanza e, con il mio avvicinarmi sempre di più, si trasformano in millimetri.
Le sue labbra mi attirano come calamite e il fatto che continui a mordersele non mi aiuta.

And we're standing side by side…” 
Di scatto mi incollo a lui succhiandogli forte il labbro inferiore, facendolo diventare rosso.
Glielo mordo dolcemente per poi staccarmi di poco per vedere la sua reazione.
E’ stupito, non si aspettava lo facessi davvero.

As your shadow crosses mine… “-

Mi sorride mentre allaccia le sue braccia intorno al mio bacino e si avvicina, mi bacia togliendomi il fiato.
Unisco le braccia sulla sua nuca mentre lui disegna il perimetro delle mie labbra con la punta della lingua chiedendomi il permesso.
Glielo concedo schiudendo le labbra.

Cominciamo a baciarci come mai abbiamo fatto mentre gli altri continuano a ballare ignari di ciò che sta succedendo tra noi due.

CHIARA’S POV

We found love in a hopeless place 
We found love in a hopeless place 
We found love in a hopeless place 
We found love in a hopeless place 

We found love in a hopeless place 
We found love in a hopeless place 
We found love in a hopeless place 
We found love in a hopeless place
”-

Io e Zayn, balliamo uno come se ci fosse solo l’altro.
Lo so che è presto ma per lui sto provando cose che non ho mai provato con nessuno.
Mi fa sentire completa, felice, amata.
Ed è una bellissima sensazione.

Anche lui mi ha confessato che mai ha provato ciò che sta provando con me in passato e sono molto felice di questo.
Significa in un certo senso che sono importante per lui e non è poco.
Continuiamo a ballare indisturbati, finchè una scena un po’ inaspettata cattura il mio sguardo.
Spalanco gli occhi e la bocca stupita attirando l’attenzione del mio ragazzo.

“Che succede?”- mi urla nelle orecchie data la musica a palla.
Lo guardo senza cambiare espressione per poi voltare il suo viso verso quell’immagine meravigliosa.

Anche se si vede poco qui li vede lo stesso e la sua espressione lascia palesemente intendere il suo stupore, ha la mia stessa espressione.
Dopo aver visto meglio e aver capito di non stare sognando, tocca la spalla a Liam al suo fianco, catturando l’attenzione del castano e della sua ragazza, facendogli vedere cosa sta succedendo.
In poco tempo siamo tutti fuori pista stupiti a goderci la scena nonostante non ci stiamo capendo un tubo.

“Ragazzi che dite? Secondo voi si è resa conto di ciò che stava facendo e ha capito che la sua strada è quella?”- chiedo io mentre butto giù un bicchiere d’acqua, basta con gli alcolici per stasera.

“Non lo so, però guardate come sono carini! Si vede lontano un miglio che si amano, spero proprio che Pula abbia capito cosa prova davvero.”- afferma Danielle.
Volgo il mio sguardo verso i due piccioncini e li vedo continuare a baciarsi senza mai smettere sotto le note di Gettin Over You.

“Si, ma guardate! Non si staccano, sono peggio delle sanguisughe.”- osserva Louis.

“Ho paura che sia solo l’effetto dell’alcool- afferma Niall- avete visto prima Pula com’era euforica? Ha bevuto cocktail su cocktail ed in pista sembrava che non fosse la prima volta che entrava in una discoteca.”- continua.
Lo guardiamo tutti prendendo in considerazione ciò che ha detto.
Potrebbe essere.

La Pula che conosco io è una pessimista cronica, è realista e razionale, non avrebbe mai il coraggio di fare ciò che ha fatto stasera o che sta facendo in questo momento.

“Mi sa che Niall ha proprio ragione- afferma El- guardate lì!”- esclama indicandoci un angolo del locale.
Seguo la direzione del suo dito e la figura di Pula che balla su una sottoforma di cubo prende forma nella mia mente.
Si sta scatenando ridendo da sola mentre il riccio ai piedi del cubo la guarda ammaliato.
Continua a ballare sensualmente mentre noi cerchiamo di capire cosa sta facendo o cercando di fare.

Appunto, dopo alcuni istanti la vediamo girarsi e iniziare ad abbassarsi la zip del vestito sulla schiena.

“Cazzo!”- esclama Zayn preoccupato.

“Ragazzi la situazione sta degenerando.”- affermo.
“Io chiamo Carlo ed Emma, ci vediamo al suv!”- sbuffa Liam afferrando il cellulare e avviandosi all’uscita sul retro del locale.
Mentre noi afferriamo le intenzioni di Liam e cerchiamo di salvare il salvabile.

“Pula cosa stai facendo? Scendi da lì sopra!”- gli urla Louis cercando di farla scendere invano.
Ride come una cretina continuando a tirare giù la zip.

“Pula cazzo, scendi!”- esclamo salendo anche io sul cubo per poi fermarla e avvicinarla alle scale, Louis la prende e si mette un suo braccio intorno al collo.

“No, Harry! Amore, vieni qui!”- esclama vedendo Harry e abbracciandolo di scatto.
Lui ride ricambiando dondolandola dolcemente.
Di scatto Pula cade a terra come un sacco di patate per una storta alla caviglia e lui e il riccio scoppiano a ridere.

“Dai andiamo!”- l’aiuto ad alzarla e circondo le mie spalle con il suo braccio mentre Zayn e Liam cercano di non far cadere Harry anche lui ubriaco.
Tutti e sette usciamo dal retro del locale e ci avviamo al suv dove troviamo Liam.

“Hai avvisato Carlo?”- gli chiedo mentre saliamo tutti in macchina.
Pula si siede tra me ed Harry.
Mentre Louis è alla guida, Liam è al suo fianco.

“Si, ha detto che lui ed Emma cenavano e rimanevano a dormire a casa di Pula e che voi avreste potuto dormire nella camera di Emma.”- risponde.

“Si, così posso baciare tutta la notte queste labbra meravigliose.”- esulta Pula sorridendo e cominciando a baciare il riccio al suo fianco.
Li osservo per qualche secondo e noto che, anche se sono ubriachi fradici, si baciano dolcemente come se avessero tutto il tempo del mondo, si godono il momento e il fatto che probabilmente domani non si ricorderanno di nulla.

Spero con tutto il cuore che non sia affatto così.
Non ho mai visto Pula così felice.
Harry la completa, la ama, la fa sentire viva e le fa provare cose che non ha mai provato in vita sua.
E anche lei per lui è la stessa cosa.
Si amano e ne sarei davvero felice se Pula la finisse con tutte quelle paranoie.

Dopo poco arriviamo in hotel, ovviamente entriamo dal retro.
Anche perché quei due non si scollano nemmeno con l’acido.
Entriamo in ascensore e premo il tasto 5 per arrivare al quinto piano e quindi alla suite.
Loro continuano a baciarsi indisturbati mentre noi ci godiamo la scena come a paura che non possa ripetersi. Dopo poco guardiamo altrove per lasciarli ‘soli’.

“Harry mi dici un po’ ‘Simple but effective’?”- gli chiede Pula staccandosi di poco e accarezzandogli i capelli scompigliandoglieli.
Ha sempre desiderato sentirglielo dire dal vivo.
Lui ride.

“Simple but effec-ctive!”- esclama il riccio facendo un singhiozzo.
Scoppiamo tutti a ridere.
Anche Pula.

“Hazza sei così sexy!”- esclama Pula mordendosi un labbro guardandolo.
Lui sorride riavvicinando di nuovo le sue labbra a quelle di Pula.
Mi sbaglio o è arrossito.
Volto lo sguardo interrogativo verso Zayn che mi fa spallucce.
Mi attira a sé abbracciandomi e lasciandomi un casto bacio sul collo.
Rabbrividisco.

“Mhhhh- Pula si stacca dal bacio con un espressione rilassata. – Ora voglio sentire Kevin.”- afferma voltandosi verso Lou, al suo fianco, che è abbracciato alla sua ragazza proprio come me e Zayn.
Lui ride pensando sia uno scherzo.

“Dai dimmelo Boo!”- protesta Pula facendogli gli occhi dolci mettendo le mani intorno i fianchi del riccio.
“Kevin? Kevin! KEVIN!”- esclama Lou vedendola sorridere.
“Oh, yes!”- urla Pula alzando le braccia in aria. “Vas Happenin?”- chiede voltandosi verso Zayn.

“Vas Happenin!”- le fa l’occhiolino divertito.
Lei ride di gusto.

“Ora dite ‘Hi, we are One Direction’”- chiede a tutti mentre io e le ragazze la guardiamo divertite.
Loro ridono per poi accontentarla.

“And this is a video diary.”- urla lei abbracciandoli.
Ridiamo tutti arrivando al piano.
Di scatto lei esce dall’ascensore togliendosi le scarpe e iniziando a fare piroette e spaccate per il corridoio. Prendo le sue scarpe e insieme agli altri la seguiamo.

“Pula fermati!”- esclamo fermandola davanti alla camera di Emma.

“No, io voglio dormire con il mio ricciolino stasera!”- mette il broncio per poi correre verso gli altri e  lanciarsi su di Harry.
I due, perdendo l’equilibrio, si appoggiano alla parete del corridoio ricominciando a baciarsi con trasporto.

“Mhhh...”- gemono entrambi appena gli diciamo di entrare.
Continuando a baciarsi entrando in suite avviandosi in camera di Harry, Niall e Zayn.
Li seguiamo, non si sa mai, potrebbe succedere qualcosa di cui potrebbero pentirsene.

Balli per me?”- le chiede Harry a poca distanza appena si siedono sul letto.
Sono appoggiata al comò di fronte alla vetrata insieme agli altri e noto che gli occhi di lei brillano come stelle a quella domanda.
Alzandosi si avvicina a me chiedendomi il cellulare per mettere una canzone e accontentare il suo amato.
Inizia a ballare Follow the leader di Jennifer Lopez come solo lei sa fare.
L’ho sempre detto che lei ha un corpo da far paura ad una modella.
Avvolte l’ho anche invidiata.
E poi sa provocare in modo eccezionale anche se non è quello lo scopo delle sue movenze.
Le piacciono le sfide ed è anche per questo che non capisco le sue paranoie sul suo amore per Harry.

Il riccio la guarda ammaliato seduto ai piedi del letto, nei suoi occhi non si legge solo attrazione e passione per Pula ma anche amore e voglia di andare lì e baciarla con tutto se stesso, come se non lo potesse fare sempre, come se fosse l’ultima volta che potesse farlo e quindi viverlo al meglio.
Infatti si alza e la raggiunge circondando i suoi fianchi con il braccio sinistro mentre intreccia la mano destra a quella sinistra di Pula attaccando il più possibile i loro corpi.
Iniziano a ballare insieme sorridendo felici, lui le fa fare anche un cascquè per poi baciarle la parte del collo al di sotto del mento.
E’ così dolce.

Sento le braccia di Zayn abbracciarmi da dietro facendomi rabbrividire e arrossire mentre guardiamo inteneriti la scena di fronte a noi.


Verso la fine della canzone iniziano a girare velocemente per la stanza per poi inciampare sui loro stessi piedi e cadere sul letto.
Scoppiano a ridere entrambi, si guardano accarezzando l’uno i capelli dell’altro e si ribaciano.

“Guardate! Si vede lontano un miglio che è innamorata pazza di lui, perché continua a negarlo?”-  chiedo rivolgendomi ai ragazzi.
“E’ vero, sono molto presi dall’altro, sono innamorati! Non ne ho idea del perché faccia così.- afferma Danielle- Tu dovresti conoscerla più di noi.”- mi dice.

“Lo so ma davvero non la capisco. Mi ha sempre riempito la testa di parole sull’amore, che era un’emozione indescrivibile e che appena ne avrei dovuto fare i conti avrei dovuto prendere l’occasione al volo perché non capita sempre nella vita. Che l’innamoramento è una fase che può essere breve o lunga ma ugualmente intensa, molto intensa.- Zayn mi stringe la mano, gli sorrido arrossendo.- Non so nemmeno come faceva a sapere quelle cose anche se non le aveva mai provate, anche se continuava a credere nell’impossibilità dei sogni.- spiego.- Ora fa tutto il contrario di ciò che mi aveva detto. Harry potrebbe essere il suo più grande e unico amore e lei lo respinge così? Come se tutto ciò che mi aveva detto non fosse mai esistito? Non la capisco. Non ci riesco.”- finisco.

“Non si fida di Harry, la capisco!- esclama El- Non è facile essere la ragazza di una popstar.”- finisce guardando Louis.
Lui ride, forse per sdrammatizzare la situazione.
Anche io ho un po’ paura a dir la verità.

“Si, è difficile ma se si amano supereranno tutto.- ribatte Louis.- Secondo me è solo Pula un po’ paranoica.”- afferma.
“Un po’ troppo.”- sottolineo.
Ridono.

“Mhhh, qui c’è qualcuno che si sta risvegliando!”- geme Pula ridendo staccandosi da Harry, che è tutto rosso.
Voltiamo lo sguardo verso di loro preoccupati.

“Oh, ciao Edwuard piacere di conoscerti!”- esclama.
Afferro al volo le affermazioni di Pula e mi avvicino a loro di scatto con l’intenzione di staccarli.
Cosa stavano cercando di fare?

“Ehm ehm, Harry che ne dici di una bella doccia fredda?”- gli chiedo sarcastica mentre Louis e Zayn lo fanno alzare dal letto portandolo in bagno.
Non voglio diventare zia ora!





Angolo Autrice:

Buonaseraaaa, ecco a voi il nuovo capitolo!!
Visto? Che vi avevo detto?
Ho aggiornato presto….poi non ditemi che sono cattiva!! Lol

Allora, che ne dite del capitolo?
Vi piace?
A me sinceramente piace, ho scritto proprio quello che avevo in mente e mi piace come è uscito…..
Se vi va fatemi sapere il vostro pensiero attraverso una recensione!!!!
Vorrei avere qualche considerazione in più, tutto qui! ;D

Ora passiamo ai ringraziamenti. 

Grazie a chi preferisce/segue/ricorda/visualizza la mia storia
.
e devo dire che siete aumentati di un bel po’ eh?

Grazie!
 

Grazie a Hope_Happy e emy_Styles per aver recensito!

Volevate il capitolo?? Eccolo….hahaha…….

Grazie infinite, non so davvero come altro ringraziarvi!
Siete fantastiche!!! 

Ok, ora devo andare!! Mi raccomando eh?
Recensiteee…


Bye bye!!!

hllzn4ever



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Capitolo 15
*** Capitolo 14: Ti fidi di me? ***


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Ti fidi di me?

Capitolo 14

“Pula ciao, ciao Chiara!”- ci saluta la nostra compagna di scuola, Giusy.
“Ciao!”- la salutiamo all’unisono mentre attraversiamo la strada per sederci sul muretto di fronte all’entrata della scuola.

“Ehi!”- ci saluta Anna avvicinandosi a noi.
Anna e la sua migliore amica, Rosa, fanno più o meno la stessa strada che facciamo noi per andare a casa. Entrambe sono al quinto anno ma, nonostante le differenti età, siamo buone amiche ma non tanto attaccate.

“Ehi”- le salutiamo. “Come è andato il compito di diritto?”- chiede Chiara.
“Oh, è stato faticoso. Quella stronza della D’Amico non mi toglieva gli occhi di dosso ma gliela sono riuscita a fare comunque. Ho copiato comunque tutto.”- risponde Anna mentre si aggiusta il ciuffo alla ‘Emma Marrone’.
“Ma come fai a copiare sempre tutto? Io non ci riuscirei mai.”- spiego io.
“Infatti lei non ha ancora capito che se continua di questo passo Londra non la vediamo nemmeno con il cannocchiale.”- mi dice Rosa canzonando per l’ennesima volta Anna mentre lei sbuffa.

“Ma scusate. Sapete come sono fatta io, odio studiare, non fa per me, ma amo da morire l’ inglese, l’Inghiterra e tutto ciò che ne fa parte. Farei di tutto per l’Inglese…..-“ risponde.
“Tranne studiare!”- la interrompo io facendo scoppiare le tre a ridere.

“Ok, lo ammetto studiare non è proprio la mia aspirazione ma se fosse una delle soluzioni per andare a Londra, lo farei volentieri…”- risponde.
“Certo!”- la prendiamo in giro noi.
“Ma comunque copiare è una delle cose che mi riescono alla perfezione, quindi sto bene pure ora come sto.”- continua facendo finta che noi non abbiamo detto nulla.
“Siete delle bastarde!”- esclama facendo la finta offesa.

“Oh, non sai quanto.”- affermo io facendo una risata malefica.

“Pula ti posso chiedere una cosa?”- mi chiede Anna facendosi seria improvvisamente.
“Dimmi!”- la incito a parlare sorridendo.

“In questi giorni ti vedo molto più felice, sorridi più spesso. Come mai? E’ successo qualcosa?”- mi chiede pronta ad ascoltarmi.
Lei, da tre anni, dopo la mia famiglia e Chiara, è stata una persona che mi ha ascoltato e mi ha supportato in tutte le mie scelte.
E’ una buona osservatrice, e capisce all’istante l’umore delle persone che le stanno intorno.

Come vorrei dirle che ho conosciuto i miei idoli, mio padre lavora per loro e che tra tre settimane andrò a vivere con loro.
Ieri i ragazzi, dopo avermi dato un’aspirina, mi hanno detto che il quinto anno lo farò in Inghilterra in modo da non perdere il diploma.
Le vorrei dire che l’altro ieri ho festeggiato il mio compleanno con i miei idoli e mi sono ubriacata per la prima volta non ricordandomi nulla il giorno dopo ma non posso.
Lei non è una directioner accanita ma ama molto le loro canzoni e li stima tantissimo come cantanti e persone.
Io e Chiara abbiamo deciso di non dire nulla a nessuno a scuola.
Perché qui, la maggior parte delle ragazze, sono delle fan pazze e super accanite.
Sappiamo come vanno queste cose e dirlo a tutti significherebbe avere persone false per tutto il resto del mese alle calcagne, e poi la voce si spargerebbe in tutto il mondo e la meta per le vacanze dei ONE DIRECTION sarebbe svelata.
Questo non significa che non ci fidiamo di Anna e Rosa, ma preferiamo evitare.

“Nulla, non so cosa mi succede! Mi sono stancata di avere il muso lungo tutto il giorno, si vive una volta sola, no?”- rispondo sorridendo.
Annuisce ma sono sicura che non è convinta della mia risposta.
Ma non posso farci nulla.

Continuiamo a ridere e scherzare mentre aspettiamo il pullman che ci deve venire a prendere fin che la nostra attenzione non si focalizza su un suv nero, abbastanza grande con i vetri oscurati, che è parcheggiato un po’ lontano dall’ entrata della scuola.
Io e Chiara ci guardiamo confuse.
E’ uguale al suv dei ragazzi quello.

“Mmh Pula! Emergenza ONE DIRECTION!”- mi sussurra improvvisamente Chiara all’orecchio.
Dopo aver letto un messaggio.
Devo inventare una scusa con le ragazze.

“Ragazze ci vediamo mercoledì, ci è venuto a prendere mio padre e dobbiamo andare. Ok?”- chiedo fingendo un tono dispiaciuto, quanto mi dispiace dover mentire proprio a loro ma è una questione di vita o di morte.

“Ok, a martedì!”- ci liquidano.
Le salutiamo e subito dopo Chiara mi trascina per un braccio verso il suv nero, che è parcheggiato a pochi passi da noi, ma in modo da passare inosservato (anche se un suv di questa portata difficilmente passa inosservato).

“Chiara cosa succede?”- le chiedo seguendola.
“Non lo so neanche io, ma Zayn mi ha mandato un messaggio dicendomi di avvicinarmi al suv immediatamente e senza dire nulla a nessuno.”- risponde guardandosi intorno in modo che nessuno ci vedesse.
Siamo al lato della porta scorrevole che è sul lato del muretto.

“Pssss!”- sentiamo bisbigliare poco dopo. “Ragazze!”- qualcuno ci chiama bisbigliando alle nostre spalle.
Appena ci giriamo vediamo la faccia di Zayn sbucare dalla porta scorrevole.

“Zayn!”- urla di scatto Chiara facendo voltare due ragazze verso di noi.
Lui la afferra per un braccio e le tappa la bocca dicendo di stare zitta tirandola all’interno dell’ auto.
Io sorrido alle ragazze che si sono girate sventolando una mano, facendo capire loro che è tutto apposto, non è successo nulla.

“Ragazzi siete pazzi? Che ci fate qui?”- urlo restando fuori dall’auto sottovoce appena mi accorgo che ci sono tutti lì dentro.
“Siamo venuti a prendervi!”- risponde Liam tranquillo.
“Siete pazzi? Qui sono tutte vostre fan e la maggior parte degli uomini vorrebbero incontrare Eleanor e Danielle.”- rispondo.

“Davvero? Infatti sono molto carini!”- afferma Danielle guardando fuori dal finestrino.
“Già!”- l’appoggia El.

“Anche quelle due ragazze laggiù sono molto carine! Vero Payne!”- inizia a fare il loro stesso gioco Louis.
“Si, hai proprio ragione.”- gli tiene il gioco Liam.
Infatti riescono a far ingelosire di più le due ragazze che gli danno dei colpi di borsate.
Noi altri scoppiamo a ridere fragorosamente.

“Ragazzi, dico davvero. Sono tutti vostri fan! Basta che vedono solo una vostra foto che vanno in iperventilazione.”- affermo.
“Davvero?”-. mi chiede Niall.
“Si, guarda!”- esclamo allontanandomi dall’abitacolo e attraversando la strada mi dirigo da Marika, una mia compagna di classe, uscendo il cellulare dalla tasca.

“Marika!”- la chiamo, mentre sta parlando con delle sue amiche oche, facendola girare verso di me.
“Oh, Pula! Ciao!”- mi guarda con il suo solito sguardo da finta interessata.

“Ciao!- le sorrido fintamente. “Hai visto la foto che ha pubblicato Louis su Istangram?”- le chiedo, godendomi questo momento di gloria.
Lei è una di quelle fan che è continuamente aggiornata sui movimenti dei ragazzi e ha sempre delle foto diverse sul cellulare.
Ma non questa volta.
Ieri ho fatto una foto ad Harry per averlo, in un certo senso più vicino, ma una di queste mi è venuta mentre lui starnutiva, quindi è un misto tra l’imbarazzante e l’esilarante.

“No, di che si tratta?”- mi chiede attorcigliandosi una ciocca dei suoi capelli biondi intorno al dito e mettendosi a braccia incrociate.

“Guarda tu stessa!”- esclamo mettendole il cellulare in faccia.
Appena un millesimo di secondo dopo parte ad urlare e a saltare come una pazza.
Sembra una gazzella.
Diciamo che il suo modo di saltare somiglia molto a quello di un canguro.
Qui ci vuole un video!

OMMMMIO DDDIOOO.”- urla per qualche minuto. “IO. VOGLIO. QUELLA. FOTO.”- mi dice sottolineando bene ogni parola e indicandomi con un dito.
Wow, mi stupisce ogni giorno sempre di più questa ragazza.
Tutto questo per una foto di Harry che starnutisce?
E se vedeva la foto che gli ho fatto mentre giocava a beach volley, in spiaggia l’altro giorno, quando era in costume cosa mi avrebbe fatto? Una statua?

“Ok, ora vedo se posso mandartela.- affermo facendo finta di armeggiare col cellulare. “Oh, mi dispiace! E’ bloccata non te la posso mandare.”- faccio la stessa cosa che ha fatto lei per tanti anni. Una piccola vendetta.

“Ok, vuol dire che la prenderò su Istangram.”- mi liquida dandomi due baci su entrambi le guance per poi allontanarsi.
Peccato che non la troverà mai’.
 La guardo inorridita mentre continua ad emettere striduli urletti con le sue amiche oche e mi allontano anche io ritornando al suv.

“Oh, grazie Pula per la bellissima fotografia. Sei fantastica!”- continuo a prenderla in giro imitando la sua voce stridula.
“Ma cosa le è preso? Sembrava che il demonio avesse preso possesso del suo corpo.”- ridacchia Chiara mentre si accoccola tra le braccia del suo Zayn.
 “Oh, le ho solo fatto vedere una foto che lei non ha ed ha iniziato ad urlare inspiegabilmente.”-

“Le hai fatto vedere una mia foto a torso nudo, vero?”- afferma ammiccando Zayn.

“Veramente no, se le avessi fatto vedere una tua foto credo che la sua reazione sarebbe giustificata.”- rispondo ricevendo un’ occhiataccia da Chiara. “Ma le ho fatto vedere questa foto.”- continuo evitando lo sguardo di Chiara e mostrandogli la foto.
Scoppia a ridere probabilmente per la faccia di Harry.

“Ok, è abbastanza imbarazzante.”- afferma Louis alle sue spalle, scoppiando a ridere guardando Harry. Quest’ultimo mi toglie il cellulare dalle mani vedendo la foto.

“Ma sono io!- guarda il cellulare -E sto starnutendo!”- afferma quasi isterico guardandomi furioso.
Non posso fare a meno di ridire, è troppo esilarante.
“Esatto!”- confermo ciò che ha detto, mentre tutti gli altri continuano a ridere.

“Ritieniti fortunata che siamo in mezzo a delle fan imbizzarrite e che non posso scendere da qui per strangolarti.”- afferma passandosi una mano tra quei suoi riccioli perfetti.
Cavolo quant’è bello!

“Sto tremando di paura!”- lo provoco.
Lui mi risponde con un’ occhiataccia di fuoco che subito dopo si trasforma in un sorriso meraviglioso.
Io amo quest’uomo, letteralmente.
Ma perché cavolo quando mi prende una botta di culo io devo usare il cervello per non farlo andare fuori uso?

“Dai, Pula Sali che dobbiamo andare.”- mi dice papà dal posto di guida e voltandosi verso di me.
Possibile che ancora non l’abbia visto?

“OK, ma dove si va?”- chiedo mentre mi siedo tra Danielle e Chiara.
Chiudo la portiera scorrevole in modo che papà possa partire tranquillamente.

SORPRESA!”- esclamano tutti tranne noi ragazze.

“Ecco, le abbiamo provate tutte, niente. Non cedono.”- sbuffa El accanto al finestrino.
Le guardo cercando di capire cosa hanno appena detto.
I ragazzi hanno organizzato una sorpresa per noi, ragazze?
E non vogliono dirci nulla, giusto?
Devo sapere assolutamente cosa hanno in mente.
Io sono una curiosona e quando voglio sapere qualcosa divento logorroica e paranoica, anche se quello lo sono sempre.

“Toh, guarda cos’ ho trovato nella mia borsa, un kinder bueno white. Chissà se qui c’è qualcuno che vuole mangiarlo al posto mio.”- affermo maliziosa, cercando di persuadere Niall.

“Già fatto, ha uno ziano pieno solo di prodotti kinder.”- sbuffa Danielle mentre il biondo mi sorride beffardo.
Io la guardo passando ad altro.
“Zayn ti brucio la valigia e ti rompo tutti gli specchi presenti in suite, e con tutti quelli che ci sono sette anni di sfiga sono niente in confronto ad una vita intera.”- affermo voltandomi verso di lui.

“Primo: ho già nascosto tutto. Secondo: anche se fosse io non direi comunque niente.”- afferma soddisfatto.
Io lo guardo tipo ‘non ci credo nemmeno morta’.

“Ok, ve lo direi ma tanto i miei piccolini stanno al sicuro, quindi!”- fa spallucce aggiustandosi il suo ciuffo.

“Malik per un mese te la scordi.”- ringhia all’improvviso Chiara dandogli le spalle.
“Non oseresti!”- esclama tra i denti e guardandola con tono di sfida.
“Oh puoi scommetterci. Appena uscirò da qui vado a comprarmi una cintura di castità e butto la chiave nel mare!”- risponde.
“Eh, ma non è giusto!”- piagnucola come un bambino mettendo il broncio e incrociando le braccia al petto.

“Dai, Chiara lascialo stare. Vedrete che appena arriveremo la sorpresa piacerà a tutte e quattro.”- ci dice Emma voltandosi verso di noi e sorridendoci.

“Cosa? Tu sai questi sei coglioni che hanno in mente?”- urlo, per poco non spacco un timpano a Chiara, che mi augura una lunga e buona morte.
“Ehi, i sei coglioni sono gli uomini più importanti della tua vita.”- mi dice papà mentre è concentrato sulla guida.

“Si deve sempre vedere.”- sbuffo mentre loro mi lanciano degli schiaffetti dietro la nuca mentre scoppio a ridere.
“Ma perché stiamo prendendo l’autostrada per andare al porto?”- chiedo bloccando le parole dei ragazzi e indicando il cartello con una nave sulla strada.
“Ragazzi, le bende.”- afferma papà come se non avessi detto niente.

“Quali bende?”- chiedo stranita.
“Queste!”- risponde Louis uscendo quattro bende dalla tasca dei suoi pantaloni.
Faccio per ribattere ma Harry mi precede tappandomi la bocca con una mano.

Ti fidi di me?”- mi sussurra dolcemente all’orecchio, facendomi venire i brividi.
Di scatto chiudo gli occhi godendomi quella voce tremendamente sexy e quel suo tocco leggero.    
Tanto è di spalle e non può vedermi.

“N-no!”- rispondo balbettando appena mi stappa la bocca.
Lo sento sorridere.
Bastardo!
Sa benissimo qual è il mio punto debole.

“Ora devi fidarti, non hai scelta.”- continua a torturarmi bisbigliando al mio orecchio.
“E chi te lo assicura?”- chiedo cercando di non cedere.
“Ne sono certo!”- continua.

“Piccioncini avete finito di amoreggiare?”- chiede Louis, arrossisco di botto.

“Taci!”- esclamo isterica.
Mentre loro scoppiano a ridere.

Harry, senza ascoltare le mie ribellioni mi copre gli occhi con la benda ed io e le ragazze siamo costrette ad arrenderci.

“Ok, ragazze adesso dovete seguirci.”- afferma Louis aprendo la portiera del suv.
“Oh, certo! Tanto con una benda sugli occhi non ho problemi a vedere dove metto i piedi.”- ribatte El ironica.
“E i vostri ragazzi che ci stanno a fare qui?”- chiede Liam.

“Però non è giusto.”- piagnucolo. “Io non ho un ragazzo che può guidarmi.”- continuo.
“Grazie della considerazione, eh!”- esclama Harry.
"Perché non è vero? Mi sento una forever-alone.”- incrocio le braccia al petto e metto il broncio.
“Per tua informazione sarò io la tua guida.”- afferma mentre sento gli altri uscire dal suv mentre io sono ancora dentro.
“Ok, dov’è il mio cane guida e il bastone? Penso proprio che non posso farne a meno.”- affermo prendendolo in giro.
“Sarò io il tuo cane.”- sta al gioco Harry.

“Oh, bene! Così potrò frustrarti quando mi pare. Mi piace!”- esclamo facendo ok con la mano.
Ho la percezione che in questo momento stia sorridendo.
Sorrido anche io mentre lui mi afferra una mano, rabbrividisco al tocco, e mi aiuta a scendere.

“Adesso possiamo toglierci le bende?”- chiedo posizionando già le mani senza aspettare una risposta.
“No! Ti dirò io quando potrai farlo.”- mi dice la mia guida bloccandomi le mani.
Sbuffo sonoramente anche se tutto questo mi diverte.
Camminiamo per qualche minuto mano nella mano, e non riesco a smettere di sorridere e arrossire.

“Ok, adesso dobbiamo salire delle rampe di scale, mi raccomando.”- sento dire a mio padre dopo che ha parlato, più bisbigliato, con qualcuno.

“Dio mio aiutami tu.”- bisbiglio in italiano facendo scoppiare a ridere Chiara, Emma e papà.

“Pula davanti a te c’è Louis con El. Io sono dietro di te.”- inizia a darmi delle indicazioni Harry. “Ora alza il piede di un bel pò.”- continua mentre mi tiene ancora la mano.
Faccio come mi ha detto e salgo il primo gradino attaccandomi ad una specie di bastone ai lati della scala.
Harry mi dice di ripetere quest’operazione per svariate volte.
Tasto le pareti ai miei lati e capisco che siamo in un corridoio molto molto stretto.

Harry mi dice di salire ancora e dopo due, tre gradini mi ritrovo con le ginocchia a terra e con le mani sulle spalle di Lou.
La stessa cosa Harry dietro di me.

“Che diavolo è successo?”- urlo isterica.

“Sono inciampata.”- risponde Danielle gemendo dal dolore.
“Eh, cavolo! Potevi avvisare prima.”- afferma Chiara.
“Certo dicevo: ‘Ragazzi attenzione che sto per inciampare quindi fermatevi prima di ritrovarvi addosso a qualcuno’.”- dice Danielle mentre si rialza, sbloccando il ‘traffico’. “Che razza di ragionamenti fai?”- ringhia ancora.
I ragazzi scoppiano a ridere.

“Che diavolo vi ridete?”- ringhia El mentre continuiamo a salire in quel corridoio stretto.
“Nulla!”- esclama Lou soffocando un’altra risata insieme ad Harry.
Quest’ultimo subito dopo mi blocca dicendomi di svoltare alla mia destra e di continuare a salire.

“Ma quando finiscono queste scale? Sembra che stiamo salendo sulla Tour Eiffel.”- affermo io.

“Non ti preoccupare sono quasi finite.”- risponde Harry.
Infatti dopo qualche gradino siamo arrivati, o almeno credo.
Immediatamente sento un’ondata di aria fresca e cha sa di mare invadermi le narici.
Ma non ho nemmeno il tempo di realizzare che quell’aria divina viene sostituita da un aria proveniente da un condizionatore.
Subito dopo ci sediamo su delle poltrone molto comode.
Harry si siede al mio fianco e dai tonfi capisco che gli altri si siano seduti di fronte a noi.
Dopo poco sento la poltrona vibrare molto forte tanto da farmi alzare.

“Oddio, ma che cazzo era?”- chiedo dicendo ormai addio alla finezza mentre continuo a tastarmi il culo.

“Pula ha ragione, perché il mio culo sta vibrando?”-. chiede Chiara dicendo addio alla finezza.

“Non è nulla, non preoccupatevi.”- cerca di tranquillizzarmi papà. “Pula siediti!”- esclama ancora.
Ma non faccio in tempo a sedermi che sento il pavimento ondeggiare sotto i miei piedi.
Spaventata mi aggrappo al bracciolo della poltrona.

“Perché diavolo il pavimento si muove?”- chiedo urlando isterica.

“Non è nulla, Pula siediti. Non ti preoccupare!”- mi dice Harry aiutandomi a sedere, a causa del pavimento che continua a muoversi.
“Io non sento nulla!”- esclama El tranquilla.

“Si, mettiti in piedi e vediamo se senti qualcosa.”- protesto io continuando a tenere stretta la poltrona.
Subito dopo sento un ‘ooooo’ come se qualcuno stesse per cadere.

“Perché il pavimento si sta inclinando?”- chiede El con un tono simile al mio di poco fa.
“Non è nulla amore, siediti!”- esclama Lou alzandosi per aiutare la ragazza. “Fa parte della sorpresa!”- continua. Ma è cretino?

“Che cosa? Un terremoto fa parte della sorpresa?”- chiedo isterica, iniziando a sudare freddo.

“Come un terremoto? Ragazze ci state facendo preoccupare!”- esclama Chiara intimorita.
“Ragazze calme, non c’è nulla di cui preoccuparsi è tutto apposto.”- ci tranquillizza Liam.
“Non so, ma vi dico solo una cosa: voi siete dei pazzi.”- ribatte El.

“Spero che almeno ne valga la pena di tutto questo.”- continua Danielle.
“Potete metterci la mano sul fuoco!”- esclama Niall.
“Nemmeno per sogno, con voi in mezzo rischierei di ustionarmela”- risponde sarcastica Chiara.
Scoppiamo tutti a ridere.
Dopo tre quarti d’ora buoni Harry mi dice di alzarmi perché siamo quasi arrivati e mi afferra di nuovo la mano.
Io di certo non la rifiuto.

“Adesso invece di salire dobbiamo scendere.”- mi avvisa.
“Oddio, di nuovo?”- chiedo con tono scocciato.
“Si, davanti a te c’è Emma ora, io sono dietro di te.”- mi avvisa. “Vai scendi, le scale sono tutte davanti a te.”- continua mentre io scendo il primo gradino titubante.

“Ok, allora posso anche anda…”- affermo lasciando la sua mano e scendendo velocemente quelle maledette scale.

“No, Pula aspetta.”- cerca di fermarmi Harry mentre io continuo a correre per le scale.
Ma ancora per poco!
Dopo una decina di gradini vado a finire con la testa contro qualcosa di abbastanza duro.

“Ahio!”- gemo dal dolore tastandomi la fronte dolorante.

“Mai correre per le scale bendata, potresti andare a sbattere contro qualche parete.”- afferma Harry con tono filosofico raggiugendomi e prendendomi la mano di nuovo.

“Grazie per avermi avvertito…..”- affermo fermandomi. “IN RITARDO!”- continuo con tono arrabbiato calpestandogli un piede, anche se sono bendata l’ho centrato in pieno.

“Ahi, io ho provato a fermarti ma tu non mi hai ascoltato.”- mi dice andando lui davanti questa volta. Continuiamo a scendere fin che non mi sento palpare la testa da due mani.

“Louis? Dove sei Lou?”- chiede El scendendo a tastare la mia faccia.
“Amore ma tu non avevi la barba?”- chiede ancora facendomi il solletico sotto il mento.
“E poi queste cosa sono?”- continua palpandomi le gemelle questa volta.

“Finiscila di palparmi le tette El.”- urlo facendola fermare di botto.
“Oddio scusa credevo….”- si scusa venendo interrotta da Louis.
“El mi stai tradendo con Pula?”- le chiede Louis alle nostre spalle.
“Cretino credevo fossi tu.”- gli da un colpetto di gomito perché lo sento gemere dal dolore.

“Oh, non credevo che mi fossero cresciute le tette.”- afferma lui alzandosi la maglietta, lo capisco perché subito dopo El gli urla di coprirsi all’istante se ci tiene alla sua virilità.

Dopo aver sceso scale, scale e ancora scale usciamo da quel corridoio stretto e di nuovo quell’aria marina invade le nostre narici.

“Dove siamo?”- chiedo mentre iniziamo a camminare.
“Non te lo posso dire ancora, ma siamo quasi arrivati.”- mi risponde Harry continuando a tenermi per mano.
Subito dopo sento una voce abbastanza familiare invadermi le orecchie.

“Finalmente! Quanto ci avete messo?”- chiede mia sorella.
“Anna?”- chiedo io ignorando la sua domanda. “Da dove sei spuntata fuori tu?”- chiedo ancora.

“Siamo tutti qui Pula, ma non posso dirti ancora nulla! Vi spiegheranno tutto i ragazzi tra poco.”- risponde papà al suo posto. “Allora ragazzi noi andiamo, ora andate da Gennaro e vi porterà lui dove sapete.”- continua mio padre rivolgendosi ai ragazzi che annuiscono.
Ma cosa diavolo stanno tramando?
Chi è Gennaro?
Decido di non fare più domande anche se la curiosità mi sta divorando dentro.

“Ok, non ti preoccupare!”- li liquida Liam. “Ci vediamo dopo in albergo!”- si lascia sfuggire Niall.
Cosa sta dicendo, il biondo?

“Come in albergo? Cosa vuoi dire Niall?”- chiede Chiara dando voce ai miei pensieri.
Tutto questo tempo passato a salire e scendere delle scale infinite e dopo dobbiamo ritornare in albergo?
Cosa cavolo stanno combinando?

“Mmh……..mmhhh!”- esclama titubante, scommetto quello che volete che ora si sta toccando la nuca. “Dai, questo possiamo dirvelo!”- sbuffa Liam dando fine all’imbarazzo di Niall.

“Resteremo qui per l’intero week-end!”- esclama euforico. “Ma ora non fate più domande, tappatevi quelle bocche e seguiteci.”- sbotta Zayn facendoci ammutolire all’istante.
Oh, certo!
Ci hanno detto molto.
Io ancora non so dove sono intanto.

 Continuiamo a camminare per un breve tratto fin che Harry non mi dice di passare su una trave molto stretta tenendomi per mano.
Dopo essere arrivata alla fine di quella piccolissima trave Harry mi fa scendere da un enorme gradino prendendomi in braccio, e lì il mio stomaco si da alla pazza gioia.
Sento il suo fiato sul collo per alcuni secondi che mi sembrano minuti.
Lo sento irrigidirsi per poi staccarsi e fammi scendere dalle sue braccia.

Subito dopo mi dice di sedermi accanto ad El.
Da quello che ho sentito noi siamo insieme a Louis, Eleanor e Niall, mentre Danielle, Liam, Chiara e Zayn sono saliti su una cosa simile alla nostra ma sento ancora le loro voci, quindi credo che siano vicini a noi.
Dopo poco capisco che siamo su una barca, l’ho capito da come ci muoviamo.

 E forse ho anche capito dove siamo ma non ne sono tanto sicura.
Ci hanno portato a Capo Palinuro vero?
Così si spiegherebbe il perché siamo su una barca, ma non si spiegherebbero le smisurate scale di prima. 
Ok, non ho la più pallida idea di dove ci stanno portando questi cinque coglioni.
So solo che finalmente mi sto divertendo da morire.
Certo, suona un po’ strano per una che è bendata e non vede una cippa, ma per me è una cosa nuova.
E’ una fuga dalla solita routine, qualcosa di pazzo.
Qualcosa che va fuori le regole, la quotideanità, qualcosa che una persona normale non si può permettere, e tutto questo mi diverte.
Mi fa capire che in qualche modo la mia vita sta cambiando, in senso positivo.
Tutto questo grazie a questi meravigliosi cinque ragazzi.
I miei angeli.
E non posso non essere felice per ciò che stanno facendo.

Dopo una buona mezz’oretta di battute squallide di Louis, Harry ci dice di essere arrivati.
Ci dice di stenderci lungo la barca e non riesco a capire il perché.

“Ecco ora potete alzarvi, ragazzi!”- ci dice una voce che non avevo sentito fino ad ora.

Facciamo come ci ha detto e dopo ancora qualche minuto Harry inizia a smanettare con il nodo per slegarmi la benda.
Gli altri ragazzi fanno la stessa cosa con le altre e sento dei sospiri di stupore.
Mentre Harry impreca perché non riesce a sciogliermi il nodo.
Dopo poco ci riesce, mi slega quel fottuto pezzo di stoffa e me lo toglie lentamente da davanti gli occhi.
Appena riesco a vedere tutto ciò che mi circonda mi si illuminano gli occhi.

La scena che mi appare davanti è meravigliosa, spettacolare.
Al solo sguardo mi vengono le lacrime agli occhi.

Aveva ragione Niall.
Ne valeva davvero la pena.




 

Angolo Autrice:


Ciaooo racazze…..
Avete visto?
Sono stata anche questa volta bravissima ad aggiornare presto.

Anche se questo capitolo non mi convince molto, introduce un po’ quello che accadrà nei prossimi capitoli e non ho potuto farne a meno.
Spero che vi piaccia…

Ringrazio chi segue/preferisce/ricorda/visualizza la mia ff….
Grazie mille!

Grazie a Hope_Happy, directioner1995, emy_Styles, alisia1D e Lola_styles per aver recensito lo scorso capitolo….
5 recensioni, non sapete come sono contenta….
Non so come ringraziarvi…
Grazie infinite….

Ora vado…
forse, probabilmente, pubblicherò un altro capitolo ma non ne sono sicura…. :/
Voi che ne dite??


Ciao ciao…

hllzn4ever

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Capitolo 16
*** Capitolo 11: E io che credevo fossimo entrati nei tuoi occhi! ***


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Mai Sottovalutare I Sogni…

Capitolo 11

Appena Harry mi toglie la benda vedo che tutto intorno a me è dominato dall’azzurro e dal blu profondo. Siamo nella Grotta Azzurra, la meravigliosa Grotta Azzurra a Capri.
Ho sempre sognato andarci e ora ci sono.
E’ proprio come nelle foto. L’acqua è dominata da un blu profondo con dei magnifici riflessi argentati. Sembra quasi di volare anzicchè galleggiare. Ho gli occhi lucidi dall’effetto della sorpresa. E’ uno spettacolo stupendo e le altre sono d’accordo con me. Sono stupita dal fatto che ci abbiano portato proprio qui. Ho sempre considerato questo posto il regno del romanticismo. Il fatto di essere in una grotta completamente azzurra mi fa crescere la voglia di condividere questo posto con qualcuno.
Non faccio in tempo a concepire questo pensiero che una mano mi sposta i capelli che scendono su una spalla dal collo. Dal suo tocco delicato posso benissimo capire chi sia il proprietario di questa mano.

“E io che credevo fossimo entrati nei tuoi occhi!”- mi sussurra all’orecchio facendomi venire i brividi. Mi volto di scatto trovandomi a pochi centimetri dal suo viso. Appoggio le mani sul suo petto e lui le sue sulle mie.

“Harry perché lo hai fatto?”- gli sussurro anche io mentre una lacrima scende sulla mia guancia. Lui la cattura subito con un lieve bacio sulla guancia.

“Te l’ho detto! Perché ti amo!”- bisbiglia guardandomi negli occhi. Perché deve sempre complicare le cose? Scuoto la testa aprendo la bocca per ribattere ma lui m’interrompe appoggiando due dita sulle mie labbra, bloccandole.

“Shhh, non dire nulla!”- sospira dandomi un bacio sulla punta del naso per poi avvolgermi in un tenero abbraccio. I nostri cuori battono insieme cullandoci in questo dolce momento. Mi guardo intorno e vedo le altre tre coppie unite in un tenero bacio. Sorrido a quella tenera scena. Come vorrei essere al loro posto in questo momento, con Harry.

Continuo a guardarmi in giro e noto che il marinaio sulla nostra barca e quello su quella dov’è Chiara stanno continuando a remare intonando qualche canzone d’amore napoletana creando l’atmosfera ancora più magica di quanto già sia.  Il silenzio, l’eco delle parole dei marinai e il suono dell’acqua che si muove domina intorno a noi rendendo il tutto più romantico.

Mentre i due marinai intonano le note di ‘Reginella’, ho sempre amato quella canzone, penso e ripenso alla cocciutaggine del ragazzo di fronte a me. Non c’è nulla da fare è più duro dei faraglioni. Nulla può  fargli cambiare idea, nulla può farlo arrendere e questo, anche se è una bella cosa, non è giusta.
Devo fargli capire che deve finirla di insistere perché io per lui non provo nulla, perché non posso provare nulla.

“Harry ti prego!”- esclamo sospirando e staccandomi, con dispiacere, da quell’abbraccio. Attraverso la barca per poi andarmi a sedere vicino a Niall. Mi accucciolo vicino a lui in modo tale che non possa accorgersi che sto piangendo silenziosamente.

“Pula ti posso chiedere una cosa?”- mi chiede il biondo mentre io appoggio la testa su una sua spalla.

“Dimmi!”- sospiro chiudendo gli occhi per cacciare di nuovo all’interno quelle maledette lacrime.

“Perché hai paura?”- mi chiede tranquillo. Alzo lo sguardo confusa.

“Perché hai paura d’innamorarti?”- mi chiede rettificando. Ritorno con la testa sulla sua spalla richiudendo gli occhi.

“Io non ho paura d’innamorarmi, anzi.”- rispondo tenendo gli occhi chiusi. “Lo sono già!”- ammetto a bassa voce sperando che lui non possa sentirmi ma nulla da fare.

“Allora perché non vuoi stare con lui?” mi chiede ancora inarcando le sopracciglia. Sospiro prima di rispondere.

“Perché lui non è come tutti gli altri!”- apro gli occhi posando lo sguardo sulla figura di Harry che è di spalle con la testa china.

“Non ti seguo!”- esclama lui grattandosi una guancia.

“Niall, lui è Harry Styles, una pop-star di fama mondiale. E’ il ragazzo che tutte le ragazze presenti sulla faccia della terra vorrebbero conoscere. E’ ricco sfondato e ha avuto più relazioni lui che George Clooney.”- affermo ovvia. “Mentre io?”- continuo indicandomi. “Io sono nessuno in confronto a lui. Sono un’aspirante ballerina che non sa nemmeno baciare una persona come si deve.”- mi indico da sola continuando a bisbigliare quelle parole nell’orecchio del biondino. Qui c’è molto eco quindi se non voglio farmi sentire devo bisbigliare.

“Quindi tu mi stai dicendo che hai paura della sua vita mondana?”- mi chiede guardandomi.

“No, Niall.”- nego. “Ho paura di soffrire.”- ammetto. “Ho già sofferto tanto nella mia vita, ora mi sono stufata.”- mi sfogo cercando di cancellare le lacrime che stanno riprendendo il sopravvento e ci riesco. Mi guarda come se sapesse che devo dire qualcos’altro.

“Sappiamo benissimo come è fatto Harry. Non sa stare più di due giorni senza sesso. Chi mi garantisce che lui sia cambiato? Chi mi garantisce che se ci metteremmo insieme, lui da un giorno all’altro non mi tradirà con la prima troietta che incontra? Chi mi garantisce che lui non voglia stare con me solo per portarmi a letto? Chi mi dice che un giorno lui non si stancherà di me e non mi lascerà senza una spiegazione? Chi mi dice che la mia relazione con lui sarà tutta rose e fiori? E poi c’è quella vipera di Caroline. So benissimo quante volte si sono presi e lasciati in questi mesi. Chi mi dice che non ritornerà da lei?”- continuo ininterrottamente.

“Poi ci sono le fan, i giornalisti, i paparazzi…… Niall io non sono pronta ad affrontare tutto questo. La mia vita è già un completo disastro e questa sarebbe la ciliegina sulla torta.”- concludo posando lo sguardo al di là della barca, nell’acqua profonda.

“Pula tu hai ragione, nessuno ti garantisce che lui sia cambiato. Ma per questo c’è la fiducia. Tu ti fidi poco di lui perché hai la testa piena di pregiudizi. Puoi sapere chi è la sua famiglia, chi sono i suoi amici, dov’è nato, quanti tatuaggi ha, quali sono le sue abitudini…. Ma non saprai mai cosa gli passa per la testa quando ci sei tu. E’ vero potrebbe pensare di portarti a letto ma potrebbe anche star male per i tuoi continui rifiuti.”- mi spiega appoggiando i gomiti sulla trave alle nostre spalle.

“Ma io credo a quello che mi dice, ma non posso fare neanche a meno di pensare alle fan e a……tutto.”- ammetto sbuffando e mettendomi le mani nei capelli. “La vostra vita è così complicata!”- sospiro guardandolo. Annuisce.

“Lo so, ma ha anche le sue parti positive.”- mi sorride prendendo un panino enorme dal suo zaino. Scuoto la testa come per dire ‘non cambierai mai’. Dopo aver dato un enorme morso alla sua merenda lo sporge verso di me come a dire ‘ne vuoi un po’?’ gli faccio segno di no con la testa.

“Comunque!”- esclama mentre mastica il boccone. “Pensa a quello che ti ho detto!”- deglutisce. “I giornalisti non fanno conoscere a fondo le persone. Se non ci provi non saprai mai cosa prova realmente Harry per te.”- mi dice. “E poi io non ho mai visto Harry fare certe cose per una ragazza, ritieniti fortunata!”- mi dice gesticolando, come ad avvisarmi. Io lo ringrazio abbracciandolo. “Di niente, ballerina!”- rido per la sua esclamazione.

“Piccioncini, avete finito di mangiarvi le facce?”- chiede Niall rivolgendosi alle tre coppie. “Qui ci sono dei forever-alone!”- continua Harry interrompendo il loro momento romantico.

“Ma che cavolo volete?”- ci ringhia contro Louis.

“Ehm, è da mezz’ora che vi state accoppiando. Noi tre ci stiamo leggermente fracassati i coglioni.”- affermo dicendo addio alla finezza.

“Ma se tu nemmeno ce li hai!”- esclama Louis indicandomi.

“Si, ma se continuavate un altro po’ mi crescevano.”- rispondo alzandomi per stirarmi un po’.

“Già, voi due finitela!”- esclama Niall indicando Zayn e Chiara che continuano a mangiarsi la faccia.

“Ha ragione Niall. Non ho voglia di vedere come si fanno i figli proprio ora.”- affermo schizzandogli dell’acqua. I due scoppiano a ridere, staccandosi, insieme agli altri per la mia affermazione. Scoppio a ridere anche io.

“Ok, adesso usciamo di qui.”- affermo guardando i due marinai che ci guardano con tono preoccupato.

“There is a problem!”- esclama uno di loro grattandosi la nuca. Proprio lui mi dice di avvicinarmi così da spiegarmi cosa succede. Dalla sua pronuncia inglese si capisce che non ne parla molto, infatti mi spiega il problema in napoletano.

“Pula cosa succede?”- mi chiede Chiara sull’altra barca appena finisco di parlare con il marinaio dalla maglia a righe.

“Non possiamo uscire da qui.”- affermo paurosa delle loro reazioni.

“Cosa?”- chiede di colpo Niall. “Perché?”- riformula la domanda subito dopo.

“Praticamente c’è un problema di alta marea. Il marinaio mi ha detto che l’alta marea ha fatto chiudere il varco d’ingresso. Così siamo costretti ad aspettare che si abbassi il livello del mare per poter uscire da qui.”- spiego brevemente.

“E quanto dovremo aspettare?”- chiede El tranquilla, mi sa che le piace questo posto.

“Se ci va bene 2-3 mesi!”- esclamo sorridendo. Di colpo urlano un ‘COSA’ che con l’eco che c’è qui dentro è talmente forte da farmi sussultare.

“Calma, calma. Scherzavo!”- esclamo mettendo le mani davanti.

“Il marinaio ha detto che non è la prima volta che succede, è capitato molte volte. e il tempo massimo è di 30-40 minuti.”- rispondo facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti.

“Ok, che si fa nel frattempo?”- chiede Chiara battendo le mani per attirare l’attenzione.

“Io avrei una vaga idea.”- affermo facendo un sorriso malizioso al primo che mi capita sott’occhio. Harry. Lui fa lo stesso guardando l’acqua. Di colpo iniziamo a spogliarci dei pochi indumenti che abbiamo addosso, senza dare peso alle domande che ci fanno i ragazzi, e ci lanciamo nell’acqua senza esitare, anche se siamo in intimo. Appena mi tuffo faccio il giro della barca ritrovandomi tra le due barche e riemergo.

“Allora che fate lì impalati?”- chiedo iniziando a lanciare loro degli schizzi d’acqua. “Muovete quei bei culetti che avete. Su!”- li incito mentre loro mi guardano stupiti. Soprattutto Niall, stupito dal mio cambio repentino d’umore. Subito dopo sento qualcuno passare tra le mie gambe e alzarmi su. E’ Harry che con i suoi ricci mi fa il solletico alle gambe.

“Oddio Harry!”- gli dico aggrappandomi alle sue mani che sono tese verso l’alto.

“Questo è perché mi hai rovinato la sorpresa.”- afferma non dandomi il tempo di realizzare e lanciandomi in acqua all’indietro. Appena riemergo lo trovo che si sistema i capelli, come a vantarsi, soddisfatto di quello che ha fatto. E’ di spalle, mi avvicino a lui e, facendo pressione con una mano sulla sua enorme testa, cerco di affogarlo.

“Allora vuoi la guerra?”- mi chiede appena riemerge.

“Esatto!”- rispondo alla sua domanda iniziando a schizzargli l’acqua. Lui fa lo stesso cercando in tutti modi di farmi smettere ma non sa contro chi si è messa. Non si arrende, allora mi volto dandogli le spalle e mettendo i miei piedi di fronte a lui, che mi guarda confuso. Di colpo inizio a battere i piedi sull’acqua, nemmeno fossi un pesce, e schizzandogli l’acqua a più non posso, lui cerca di tirarla a me ma invano. Dopo poco si scansa ma io me ne accorgo troppo tardi, dietro di Harry c’è Louis.

“Allora, Styles non ti arrendi? Su, dai pappa molle!”- continuo a battere i piedi velocemente. Non sento nulla, niente di niente.  Mi blocco confusa e mi volto. E subito escono fuori tutti e due lanciandomi l’acqua a più non posso. Si sono alleati e io non posso fare altro che arrendermi pregandoli di smetterla. Continuiamo a divertirci mentre aspettiamo che l’acqua si abbassi. Una mezz’oretta dopo ci ritroviamo tutti sulle barche mentre ci stiamo rivestendo. Dopo essere usciti dalla Grotta Azzurra facciamo il giro dell’isola per ritornare al porto di Capri.

“Ragazzi ma mi spiegate come vi è venuto in mente di portarci qui?”- chiede Chiara mentre si gode il sole rimanendo in reggiseno.

“Già, come facevate a sapere che volevamo venire qui da tanto tempo?”- chiedo io guardandoli Mentre scendono dalla barca.

“Abbiamo tirato ad indovinare!”- risponde Louis tranquillo. Ma non so perché penso che ci sia lo zampino di papà in tutta questa storia.

“Sicuri?”- chiede El notando il mio tono confuso.

“Ok, ci ha detto tutto Carlo.”- ammette con tono sconfitto Zayn prima che gli altri ragazzi gli tirino una sberla sulla nuca.

“Volevamo farvi una sorpresa e lui voleva farsi una vacanza dopo aver saputo del bonifico. Ci ha confidato che aveva sempre desiderato andare a Capri perché non ci veniva da tanto tempo e che qui c’era una grotta adatta al livello di sorpresa che volevamo farvi noi.”- spiega Liam mettendo un braccio sulla spalla di Danielle.

“E aveva proprio ragione! Quella grotta è fantastica!”- esclama Niall.

“Già, poi abbiamo deciso di passare qui tutto il week-end tutti insieme. Ed eccoci qui!”- continua Liam indicando il porto.

“Devo dire che avete avuto proprio una bella idea!”- esclama Chiara dando un bacio a Zayn.

“Si, ci voleva proprio una bella vacanza.”- affermo fiondandomi subito su una delle bancarelle che ci sono qui, al porto.

“Ma ora dove sono tutti gli altri?”- chiede El dopo che abbiamo comprato qualche souvenir.

“Hanno detto che andavano in albergo per sistemare tutto e che poi ci aspettavano da qualche parte di cui non ricordo il nome.”- ci dice Liam.

“Si la piazzona, piazzina…..piazz…”- balbetta Louis prima che io lo interrompo.

“La piazzetta!”- esclamo io.

“Si, quella.”- mi sorride.

“Ok, allora sapete anche che dobbiamo prendere la funicolare?”- chiedo loro indicando l’entrata.

“MMHHH veramente no, ha detto Carlo che voi due sapevate come arrivarci.”- risponde Harry grattandosi la nuca. Se fa così mi fa morire. Ok, Pula. Elimina i pensieri perversi dalla tua mente all’istante.

“Beh, allora andiamo!”- esclama Chiara entrando per fare i biglietti. Dopo aver timbrato i biglietti ci rechiamo verso le scale che portano ai vagoni della funicolare.
Niall, Louis, Zayn e Harry si fiondano subito nel primo vagone che vedono.

“Ragazzi che state facendo?”- chiedo io mentre Chiara e gli altri continuano a salire le scale.

“Non dobbiamo salire?”- chiede Niall.

“Si, ma in questo vagone vi perdete la meravigliosa vista che c’è nell’ultimo vagone!”- rispondo indicando la fine delle scale. Loro subito si alzano e corrono, seguiti, da me verso l’ultimo vagone. Ci mettiamo comodi mentre la funicolare parte. All’ inizio entriamo in una specie di galleria poi ne usciamo iniziando a vedere la fantastica vista che c’è mentre continuiamo a salire. Dopo esattamente 7 minuti arriviamo.

“Ragazzi, avete considerato il problema ‘’fan’’”- chiedo loro prima di uscire. Loro si guardano preoccupati.

“Oh, se non ci fossi io!”- esclama El tirando fuori dalla sua borsa cinque paia di occhiali.

“Ecco fatto,  ora possiamo andare.”- afferma Louis dopo che tutti hanno indossato gli occhiali e sorpassando me e Chiara. Appena saliamo le scale davanti a noi si apre una vista grandiosa: il porto. Ci avviciniamo tutti alla ringhiera stupiti e subito dopo, con la macchina fotografica di El, iniziamo a fare foto su foto. Finche non vedo qualcuno in lontananza sbracciarsi mentre urla il mio nome.

“Papà!”-urlo appena mi accorgo di chi si tratta. Gli corro incontro e appena mi avvicino noto che sono tutti lì, papà, Anna, Marco, i genitori di Chiara ed Emma. Ma per il momento non m’interessa.

“Tu!”- indico mio padre con tono furioso mentre lui sorride beffardo.

“Perché non mi hai detto nulla?”- gli chiedo avvicinandomi con le braccia incrociate al petto mentre i ragazzi mi raggiungono.

“Dai Piccola mia, era una sorpresa. Come potevamo dirvi tutto?”- risponde Emma per lui.

“Zitta tu che sei loro complice.”- le ringhio contro con finto tono arrabbiato.

“Non mi dire che non ne è valsa la pena!”- esclama papà mentre beve un sorso di caffè.

“Oh, dovevi vederla stava quasi per piangere!”- esclama Harry mettendomi un braccio sulla spalla. Io lo guardo cercando di rimanere indifferente. Tutti soffocano qualche risata. Appunto ‘cercando’, perché non ci riesco.

“Ok!”- esclamo ignorando lo sguardo del riccio, spostando la sedia che ho davanti a me e sedendomi sopra. “Ammetto che è stato fantastico.”- dico sorridendo, tutti mi guardano sorridendo beffardi, soprattutto il riccio che ho alle spalle. Anche se non lo vedo posso scommetterci la pelle che sta sorridendo.

“Ma questo non vuol dire che non avevamo il diritto di sapere.”- li guardo in cagnesco.

“Si, si!”- esclama Niall cercando di cambiare discorso. “Parlando di cosa serie….”- ci guarda tutti con tono molto serio.

“Dove si comprano i gelati?”- chiede sorridendo facendoci scoppiare tutti a ridere.

“Ha ragione il biondo! Io avrei un certo languorino.”- affermo toccandomi la pancia.

“Sapete noi oggi non abbiamo pranzato!”- esclama Chiara che è seduta sulle ginocchia di Zayn. Mio padre sorride e chiama il cameriere. Io, Chiara e Niall prendiamo un cono gelato. Louis e Harry un cocktail al cocco e gli altri un’aperitivo.

Cioccolato bianco e menta, i miei gusti preferiti sono questi. Devo ammettere che son un tantino strana ma sono pur sempre una directioner e una directioner non è per niente una persona normale.

 Mentre continuo a gustarmi il mio cono chiedo a papà di come faremo noi per la biancheria se rimarremo qui l’intero weekend.

“Non ti preoccupare Pula. Io e Maria abbiamo preparato tutto l’occorrente a te e a Chiara.”- mi risponde Anna.

“Ed io ho preparato la vostra valigia.”- afferma Emma rivolgendosi a Danielle ed El. Mentre loro la ringraziano mi volto e vedo che Harry, che è seduto al mio fianco, continua a fissarmi facendomi arrossire.
Abbasso lo sguardo imbarazzata. Lui con due mani sotto il mento me lo rialza facendomi scontrare di nuovo con quei meravigliosi occhi, piano piano si avvicina alle mie labbra.
Io perdo un battito quando lui devia il percorso delle labbra posandole all’angolo della mia bocca.

“Eri sporca!”- mi sussurra staccandosi.
Io rimango inerte stupita per l’ennesima volta dal suo gesto mentre lui continua a bere il suo cocktail come se nulla fosse successo.
Gli altri si sono accorti di quello che è appena successo, lo capisco dai sguardi d’intesa che si scambiano con il riccio, ma non accennano parola a riguardo.

“Ok, andiamo in albergo?”- chiedo alzandomi di colpo per dare fine a quegli sguardi.

“Certo”- afferma mio padre alzandosi. Dopo aver pagato, ci imbuchiamo tutti in una di quelle stradine. Sono tutti davanti a me mentre io rimango indietro per pensare un po’ a quello che sta accadendo. Fin che papà non si accorge di me e del mio sorriso e si avvicina.

“Lo sapevo io che ti faceva quest’effetto.”- afferma abbracciandomi.

“Cosa?”- chiedo come se non avessi capito la sua affermazione.

“Dai, non fare finta di non capirlo. Tu ti sei innamorata. E non provare a negarlo.”- mi dice mentre continuiamo a camminare seguendo gli altri.

“Non lo nego, papà. Mi sono innamorata di Harry…”- ammetto.

“Ma?”- continua la frase per me.

“Ma è una cosa impossibile, papà e tu sai a cosa mi riferisco.”- gli dico guardandolo.

“Pula devi sapere che non esistono cose impossibili ma improbabili. Se non ci provi non potrai mai saperlo.”- mi dice la stessa cosa che mi ha detto poco fa Niall.

“Papà ti prego, ne abbiamo già parlato. Tanto prima o poi mi dimenticherò di lui non ti preoccupare!”- esclamo sperando di chiudere il discorso qui.

“Come vuoi!”- esclama lui mentre io mi accorgo che i ragazzi stanno varcando l’ingresso dell’albergo più lussuoso e costoso di Capri: il QUISISANA. Guardo papà con sguardo speranzoso e lui annuisce.

“Oddio papà, ma come hai fatto? E’ costosissimo!”- gli dico mentre lo abbraccio più forte che posso.

“Piccola lo sai che ora non è più un problema. E poi cavolo, sono il cuoco dei ONE DIRECTION.”- esclama ad alta voce facendo voltare qualche passante.

“Shhh papà! zitto!”- gli tappo la bocca all’istante. Per fortuna che i ragazzi sono già all’interno dell’hotel.

“Scusa me ne sono dimenticato.”- mi sussurra facendo una smorfia. Stando attenti al fatto che nessuno abbia ascoltato entriamo nell’ hotel. Emma aveva prenotato due suite una per loro adulti e una per noi ragazzi.
La nostra suite è composta da cinque camere da letto, un piccolo salottino e due bagni. Io dormo nella camera singola mentre gli altri in quelle matrimoniali. Liam e Danielle in una, Louis ed El, Zayn e Chiara e Niall ed Harry. La mia camera ha uno dei due bagni ed è comunicante con la camera di Zayn e Chiara. Tutte le camere comprese quelle della suite dove è papà hanno il terrazzo in comune. Dopo aver esplorato la camera ed aver cacciato le cose dal mini-trolley mi faccio una doccia veloce per poi prepararmi e raggiungere i ragazzi in reception.

“Allora dove si va ora?”- chiedo a papà mentre gli altri mi seguono nella Hall dell’albergo.

“Andiamo a fare un giro per Capri e poi andiamo a cena.”- risponde papà mentre tutti usciamo dall’albergo.



Angolo Autrice:

E poi non dite che non sono generosa….aggiornare in meno di 6 non è da me, lo so!!! Però vi ho stupite eh?? Ammettetelo!! Hahaha
Infatti anche io son stupita di me stessa, non ho mai scritto così velocemente………forse è anche perché il capitolo non parla di chissà cosa eh?? Lo so non è un granchè ma mi rifarò con i prossimi... promesso!
Come ho detto precedentemente introduce un po’ quelli che verranno successivamente… e vi assicuro che quelli sono imperdibili…..nella mia mente lo sono….
Non vedo l’ora di scriverli….
Avete ntato che manca il banner?? Scusate ma non riesco a caricarla...ultimamente il mio cmputer è un poò difettoso...
Grazie a chi segue/preferisce/ricorda/visualizza la storia….. mi piacerebbe avere anche un vostro parere, se vi va…
Grazie a chi ha recensito il capitolo precedente, non vi scrivo perché ormai già sapete che mi riferisco a voi…  Grazie infinite, mi fate sentire sempre considerata e questo capita poche volte nella mia vita…
Ora vado..
Xo xo Rosa

Ps: il prossimo capitolo non è ancora terminato, credo che ci metterò qualche giorno prima di aggiornare…..mi dispiace!!!

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Capitolo 17
*** Capitolo 12: Che c'è? Gelosa? ***


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Mai sottovalutare i Sogni…

Capitolo 12

“Oh guarda che forza, queste auto.”- esclama Louis indicando il tipico mezzo di trasporto caprese che ci sta venendo incontro.

“Qui non si possono guidare le auto normali a causa delle piccole stradine perciò chi deve spostarsi da una parte all’altra usa queste auto simili alle golf-car.”- spiega Chiara.

“Ne voglio provare una!”- esclama Louis fissando il mezzo passargli di fianco.

“Dai Lou non fare il bambino, cammina.”- cerca di metterlo in riga Emma mentre lui mette le mani incrociate al petto, proprio come un bambino.
Continuiamo a passeggiare per le strade del centro di Capri dando delle occhiate ai piccoli negozietti che ci ritroviamo davanti. La maggior parte dei negozi sono boutique di gran lusso. Noi ragazze ci imbamboliamo a fissare le vetrine e a comprare tutto quello che ci capita sott’occhio mentre i ragazzi alzano gli occhi al cielo. Io ho comprato: un vestitino bianco senza bretelline, che arriva fino a metà coscia, con delle stampe floreali coloratissime, adatto per andare al mare insomma; sotto consiglio delle ragazze invece ho preso un vestito nero con le bretelline, che risalta le mie curve e arriva fino a metà coscia, molto carino. Poi ho comprato due costumi da bagno, tre paia di sandali bassi e cinque cappellini (se non lo avete capito vado pazza per i cappellini).

Dopo poco passiamo accanto all’ennesima vetrina e la mia attenzione si focalizza su un vestito bellissimo, lungo, con sfumature tra l’azzurro, verde acqua al blu profondo. È senza bretelline a fascia con la scollatura lievemente a cuore. Sotto il seno ha tre nastri ricoperti da brillantini che variano tra il blu e il bianco. La gonna è morbida ed è aperta in uno spacco laterale per lasciare scoperte le gambe fin sopra il ginocchio. Attraverso lo specchio che c’è in vetrina riesco a vedere anche come è fatto dietro. La fascia che ricopre il seno davanti, dietro, è divisa in due nastri, che unendosi in un morbido fiocco, lasciano la schiena abbastanza scoperta fino al fondoschiena. Volto lo sguardo altrove e noto che abbinati al vestito ci sono anche una stola, dello stesso colore e della stessa fantasia del vestito, e delle scarpe aperte col tacco 15, completamente ricoperte da brillantini azzurri e un piccolo fiocco blu profondo sulla punta. Praticamente un completo bellissimo. Sono tentata nel fiondarmi dentro e comprarlo subito. Ma appena vedo il prezzo ci ripenso.
2.500 € sono un po’ troppi per una come me. Certo, ora i soldi non sono un problema, ma con tutto quello che ho comprato oggi credo che basti. Poi non avrei nemmeno un motivo valido per comprarlo. Nah Pula te lo puoi solo sognare un vestito così. Penso.

“Pula, andiamo?”- mi chiede Emma risvegliandomi dai miei pensieri.

“Eh? Si, andiamo!”- rispondo. Mentre mi allontano vedo la commessa togliere il vestito dalla vetrina. Oh, anche se avessi voluto comprarlo qualcuno è arrivato prima di me. Scuoto la testa cercando di non pensarci e mi riunisco agli altri.

“Dove si va?”- chiedo avvicinandomi a papà.

“Si va a cena, tesoro!”- mi risponde mettendomi un braccio sulla spalla.

“E dove?”- chiede Niall dopo che gli si siano illuminati gli occhi.

“Da zio Michele?”- chiediamo io e Chiara all’unisono. Ci guardiamo mentre ci grattiamo il naso.

“Esatto! Da chi volevate andare?”- ci chiede ironico mentre noi esultiamo entusiaste.

“Chi è Zio Michele?”- chiede Louis accigliato.

“E’ il fratellastro di papà. Ha uno dei migliori ristoranti qui, a Capri, e ora andremo a mangiare proprio da lui.”- gli spiega Anna. Mentre io e Chiara continuiamo ad esultare. Eh, già, papà ha un fratellastro. Mio nonno e mia nonna non sono stati per sempre insieme, lui era un di quegli uomini che adorava le donne e non era in grado di starne con una soltanto. Insomma dopo la nascita di papà nonno tradì mia nonna con un'altra facendoci altri due figli: zio Michele e zia Teresa. Zia Teresa abita a Milano con la sua famiglia, credo che abbia due figli di qualche anno più grandi di me e una figlia più piccola. Non siamo molto in contatto con lei. Zio Michele, invece, abita più vicino a noi di quanto lo sia lei e da un po' di tempo che non ci sentiamo. Un paio di anni, credo!

“Finalmente rivedrò la mia Luna.”- esclamo io.

“Chi?”- mi chiedono il biondino e il riccio all’unisono.
Ma da dove è sbucato fuori Harry? Mah!
Mi avvicino a Niall maliziosa.

“E’ mia cugina, ha 17 anni- la descrivo tirandogli delle gomitate maliziose- fa la guida turistica inglese per i turisti stranieri. E ha un fisico da sballo.”- finisco urlando le ultime parole.

“Oh, perfetta per me allora!”- esclama Harry. Mi giro verso di lui con uno sguardo minaccioso.

“Non ti azzardare a toccarla!”- lo minaccio forse un po’ troppo furiosa. Lui sorride beffardo, mi sono scavata la fossa da sola. Si avvicina di scatto a me, mi blocca tenendomi per i polsi.

“Che c’è? Gelosa?”- mi chiede sussurrandomi all’orecchio facendomi rabbrividire. Si allontana subito dopo lasciandomi lì impalata come una cretina.


Dopo qualche secondo mi riprendo e raggiungo la compagnia con un nervo per capello.

“Per niente Styles.”- alzo il tono di voce sull’ultima parola.

“A me non sembra!”- esclama continuando a sorridere sfacciato.
Come se non lo sapesse che sono gelosa marcia di lui, ma il motivo del mio comportamento è un altro.

“Stavo solo dicendo che Luna è più adatta a Niall.”- continuo affiancando di nuovo il biondo.

“E cosa te lo fa credere?”- mi chiede il biondo confuso.

“Chi meglio di me lo può sapere? Luna è una ragazza che ama la dolcezza ed è la dolcezza fatta a persona, è molto timida ma quando deve dire la sua la dice e basta, le piace coccolare e farsi coccolare, e chi meglio di te può coccolare un piccolo cuore solitario?”- rispondo ammiccando. Continua a guardarmi confuso.

“Pula mi stai combinando un’ appuntamento?”- mi chiede ancora.

“Può darsi!”- rispondo prendendolo a braccetto. Lui anche se è ancora confuso mi sorride iniziando a fantasticare su mia cugina,  almeno spero.

Dopo una ventina di minuti di passeggiata arriviamo al ristorante. E’ proprio come me lo ricordavo, un ristorante molto caratteristico, che si affaccia sul mare. Arredato con i soliti colori capresi, il bianco, il blu e l’azzurro. La sala interna è molto elegante, al centro di essa ci sono svariate colonne che rendono il tutto più elegante e chic, i tavoli sono rotondi e coperti da delle tovaglie color panna e avorio, e le sedie sono coperte da dei copri sedia anch’essi avorio. La sala esterna, invece, è molto più romantica e tranquilla. L’enorme balconata si apre per una cinquantina di metri, ed è ornata da dei piccoli archi coperti da stole bianche, sulle nostre teste ci sono degli intrecci di edera e ramoscelli che creano una sorta di soffitta. Per il resto tutto come all’interno.

Dopo aver esplorato un po’ le sale mi riavvicino agli altri affiancando papà.

“Mi scusi signorina, ci può chiamare un attimo lo chef Luongo, per favore?”- chiede papà ad una ragazza seduta accanto alla porta della sala.

“Certo, lo cerca il signor…?.”- afferma lei per sapere il suo nome.

“Lo chef Romano, lo chef Carlo Romano.”- risponde papà mentre lei annuisce e sparisce all’interno della cucina.

“Secondo te, ci riconosce?”- chiedo a Papà.

“Non lo so tesoro, sono 2 anni che non ci vediamo!”- mi risponde. Dopo qualche secondo un uomo robusto più o meno come papà, pelato e vestito in tenuta da cucina esce dalla porta a soffietto seguito dalla signorina di prima.

“Oh, allora sei davvero tu!”- esclama zio buttandosi a capofitto tra le braccia di papà che risponde con piacere al suo abbraccio.

“Certo, e chi altrimenti?”- risponde lui. Appena si staccano lo sguardo di mio zio si focalizza su i genitori di Chiara e su Marco. Poi dopo passa ad Anna e Chiara ed infine a me.

“Ommiodio Pula come ti sei fatta bella!”- esclama abbracciandomi- stritolandomi.

“Si, zio. Però vorrei continuare a respirare.”- gli dico mentre lui soffoca una risata.

“Finalmente ti vedo sorridere. L’ultima volta che ti ho visto eri tutta pelle e ossa e non sorridevi nemmeno con una protesi.”- afferma guardandomi.

“Lo so zio, ma ora sto bene! Non ti preoccupare.”- lo tranquillizzo sorridendo. Si è sempre preoccupato per me nonostante non ci vedessimo spesso.

“Meno male. E con mamma come va?”- chiede rivolgendosi a me, Anna e papà. Lui la conosce e non ci è mai andato d’accordo. Infatti è sempre stato contrario al matrimonio tra lei e mio padre, ha sempre dubitato di lei. Crede che non sia una persona affidabile e che nascondesse segreti che andassero contro di noi. E devo dire che ha sempre avuto ragione ma questo lo deve capire papà che non si convince a mollarla.

“Sempre la stessa storia ma ora non siamo qui per questo.”- svia il discorso papà. Lo vedo prendere la mano di Emma e avvicinarsi a zio. “Lei ti ricorda qualcuno?”- chiede indicandola sorridendo. Zio la guarda prima confuso poi la sua bocca si apre in un sorriso fantastico.

“Oddio Emma, da dove sei sbucata fuori tu?”- chiede abbracciandola. “Non eri a Londra per ‘coronare il tuo sogno’?”- continua lui mimando le virgolette. E a quanto pare conosce anche Emma. Ma solo io non sapevo della sua esistenza?

“Si, ma sono ritornata per ricordare il passato- guarda papà- e per realizzare qualche sogno.”- e poi posa il suo sguardo su di me sorridendomi. Lui ci guarda confuso.

“Nulla, lascia stare. Piuttosto ti dobbiamo presentare delle persone….”- afferma scostandosi per fare segno ai ragazzi e alle ragazze di avvicinarsi. Sono stati in silenzio tutto questo tempo senza capire nulla, stavamo parlando in italiano.

“Due anni fa a Londra sono diventata una dei tanti manager della Sony Music di Londra e sono diventata la manager di questi ragazzi.”- dice indicandoli mentre loro guardano me e Chiara confusi. Noi li rassicuriamo con un sorriso.

“Loro sono i ONE DIRECTION  e sono una boy-band inglese famosa in tutto il mondo.”- li presenta.

“O mio dio, potevate dirmelo prima che erano inglesi così avremmo parlato inglese.”- afferma in inglese mortificato. I ragazzi lo guardano divertiti.

“Scusate ragazzi, io sono Michele Luogo, il fratello di questo fustacchione qua!”- esclama dando una pacca sulla spalla a papà.

“Non si preoccupi, io sono Liam!”- si presenta il castano stringendogli la mano.

“E loro sono Niall, Zayn, Harry e Louis.”- continua Emma al posto suo indicandoli.

“Benvenuti nel mio ristorante ragazzi.”- dice mentre stringe la mano ad ognuno.

“Loro invece sono Eleanor e Danielle.”- gli presento le ragazze al mio fianco. –Le ragazze di Liam e Louis.”- li indico.

“Benvenute anche a voi ragazze.”- afferma facendo loro un piccolo baciamano. Che gentil uomo!!  – E voi due come state messe a fidanzati? Non credo che con la bellezza che vi ritrovate siate ancora sulla piazza.”- afferma rivolgendosi a noi.

“Chiara è felicemente impegnata con Zayn.”- risponde papà per noi mentre il moro afferra la mano della bionda. Zio sorride loro contento.

“Mentre Pula…. Diciamo che sia single ma ancora per poco.”- continua facendo l’occhiolino ad Harry che sorride sfacciato, mentre io li guardo con la bocca spalancata.

“Ah, ho capito! Il ricciolino ha fatto colpo!”- afferma con uno sguardo malizioso zio. ‘Ma che ca***!!!’ Penso mentre divento rossa come il peperoncino, e non so se è per la rabbia o per l’imbarazzo. -“Però hai scelto bene Pula. Mi piace il ragazzo!”- esclama dando una pacca sulla spalla ad Harry.
Ma che cavolo dice se non lo conosce nemmeno?
Non ci posso credere, si è conquistato anche zio solo con uno sguardo.

“Zio, guarda che noi due non stiamo insieme!”- urlo isterica.

“Oh, e perché allora non vi mettete insieme? Siete così carini!”- osserva mentre Harry mi si avvicina e mi mette un braccio intorno la spalla sorridendo sfacciato. Subito lo scosto e mi metto a braccia incrociate arrabbiata.
Ma si rendono conto di quello che dicono?

“Era meglio quando parlavamo in italiano.”- sbuffo facendo scoppiare a ridere gli altri. Volto lo sguardo verso Harry che mi fa spallucce continuando  a sorridere, come se lui non sapesse nulla.

“Tu ora mi dici dove hai imparato a parlare inglese così bene.”- sbraito contro mio zio mentre continuano a ridere. Ma mi stanno prendendo per il culo?

“E’ tutta colpa di Luna che mi ha riempito la testa di tutte queste parole e alla fine me lo sono imparato anche io.”- risponde alzando le mani come a dire ‘non è colpa mia’. Lo fulmino con lo sguardo per poi rilassarmi.

“A proposito, dov’è Luna?”- gli chiedo riprendendo un colorito normale.

“E’ andata a cambiarsi. Ha appena finito un giro dell’isola con un gruppo di americani ed è tornata una decina di minuti fa. Tra poco inizia il suo turno in sala.”- mi spiega mentre io annuisco.

“Papà che ci fai qui? Torna in cucina a preparare le portate altrimenti i clienti si lamentano con me.”- afferma in italiano una ragazza rossa con la frangetta sbraitando contro mio zio. Deduco che sia Luna.
Cavolo, come è cambiata in due anni. La ragazza bruna, senza un filo di trucco, acqua e sapone si è trasformata in una ragazza dai capelli rosso fuoco e  gli occhi truccati con un filo di matita e eye-liner. Ha una canotta bianca, con una bellissima scollatura che lascia vedere un seno normale, racchiusa in un pantalone attillato nero a vita alta. Ha delle scarpe col tacco verniciate nere e chiuse. Se non fosse per i modi di fare e la voce potrei dire che non fosse mia cugina. Semplicemente bellissima. E non lo penso solo io. Io i ragazzi, Eleanor, Danielle e Chiara. Rimaniamo a bocca aperta.

“Wow”- si lascia sfuggire Danielle. Io, confusa dal fatto che i ragazzi non fiatano, mi volto verso di loro e li trovo letteralmente sorpresi.

“Ragazzi chiudete le bocche altrimenti vi entrano le mosche.”- affermo io mettendomi davanti a loro. Loro subito obbediscono tranne Niall, che sembra imbalsamato.
Mi avvicino a lui, gli chiudo la bocca con un dito sotto il mento e faccio finta di asciugargli la bava.

“L’avevo detto io, mia cugina è bellissima.”- affermo  mentre Luna si avvicina per parlare chiaramente con mio zio.

“Si, Luna. Stavo dando il benvenuto a dei nuovi clienti molto importanti.”- risponde in italiano indicandoci. La rossa ci guarda sorridendo porgendomi la mano, mi sa che non ci ha riconosciuto.

“Benvenuti a Villa Lorena, siamo lieti di avervi come nostri clienti. Io sono…”- afferma accogliendoci con la sua solita gentilezza e dolcezza prima che la interrompessi.

“Luana Luongo, meglio detta Luna, 17 anni compiuti il 16 febbraio, adori la cioccolata e…..- le dico in inglese mentre lei mi guarda confusa. -ti sei dimenticata della tua piccola cuginetta Pula.”- finisco mettendole il broncio come facevo ogni volta che lei mi rimproverava per qualche mia marachella. Infatti lei subito mi riconosce appena vede il broncio.

“Oddio Polla,  non ci posso credere.”- afferma stupita abbracciandomi e facendomi sentire una nana tra le sue braccia. Cioè, dico io se una ragazza è già un metro e 70 senza tacchi perché si mette altri 15 centimetri di tacco, bah.

“Che ci fai qui?”- mi chiede ma mentre sto per risponderle Chiara m’interrompe.

“Ehi, stronza ci sono anche io qui.”- afferma sventolando una mano e fingendo un tono arrabbiato nei confronti di Luna che non l’ha nemmeno considerata. Tra noi tre ci siamo sempre chiamate in questo modo, è una nostra forma di affetto.

“Chiara ci sei anche tu?”- chiede sorpresa mentre Zio e papà ridono.

“Ci siamo tutti Lù!”- esclama la bionda abbracciandola. Subito dopo che ha abbracciato tutti Luna si avvicina a me e mi chiede chi fossero i ragazzi in italiano.

“Luna loro sono i ONE DIRECTION!”- rispondo in inglese mentre i ragazzi ci sorridono.

“Chi?”- mi chiede Luna accigliandosi. Il sorriso dei ragazzi subito si spegne, soprattutto quello di Niall.

“Luna non dirmi che non li conosci. Sono una boy-band famosa in tutto il mondo e tu non sai chi sono?”- le chiedo delusa. Speravo davvero che li conoscesse. Lei mi guarda scuotendo la testa dispiaciuta.

“Dai, sono inglesi e tu, che sai tutto dell’Inghilterra dovresti conoscerli.”- continuo.

“Mi dispiace davvero ragazzi.”- afferma sentendosi in  colpa. Forse sono stata un po’ esagerata.
Lei è una ragazza che si dispiace per ogni singola cosa anche se la cosa non riguarda lei di persona.

“Su, non è successo niente. Può capitare.”- afferma Niall sorridendo. Lei si riprende subito. ‘Il biondo sta colpendo il bersaglio, vai!’ esulto nella mia testa.

“Io sono Niall, piacere di conoscerti Luna.”- si presenta il biondino baciandole dolcemente una guancia. La rossa, inizialmente è stupita di quel gesto ma poi ricambia con piacere. ‘Vai così mio piccolo irlandesino!’.
Lui si stacca sorridendole dolcemente mentre lei arrossisce guardandolo.

“Io invece sono Zayn, il fidanzato di Chiara!”- si presenta il moro togliendo Luna leggermente dall’imbarazzo. Gli stringe la mano stupita sorridendogli.

“E brava Chiara!!! Ottima scelta!”- si rivolge a Chiara che ride. Gli presento anche Louis, Eleanor, Liam e Danielle.

“Io sono Harry e sono il ragazzo che piace a tua cugina!”- esclama il riccio avvicinandosi. Lei gli stringe la mano guardandomi come a chiedere conferma. Se il riccio ha intenzione di farmi arrabbiare ci sta riuscendo alla grande.

“Lascialo stare, dice tutte cazzate!”- esclamo sventolando una mano cercando di lasciare lì il discorso. Ma nulla.

“Oh, davvero?”- chiede retorico il riccio avvicinandomi. Nemmeno il tempo di realizzare che si fionda sul mio collo scoperto dalla coda di cavallo.

Mi accarezza la pelle dolcemente con le labbra facendomi venire i brividi.
Il respiro si blocca all’istante e il cuore inizia a darsi alla pazza gioia. Mi bacia castamente, sfiorandomi appena, risalendo dietro l’orecchio.
Mi prende i fianchi saldamente con le mani e passando un braccio sulla mia schiena, mi stringe di più a se. Continua a baciarmi per poi racchiudere un pezzo di pelle tra le sue labbra succhiando avidamente. Chiudo gli occhi godendomi quella sensazione rilassante e gli poggio una mano tra la spalla e il collo, sperando che non si staccasse.
Ma sembra che qualcuno lassù ce l’abbia con me. Il riccio si stacca dopo qualche secondo mentre io sono ancora scossa da quel vortice di emozioni e sensazioni.

“Non ti piaccio eh?”- mi chiede il riccio di fronte a me. Apro gli occhi confusa, lui ha il maledetto potere di non farmi capire più nulla con dei semplici tocchi.
Dopo qualche secondo riconnetto e lo fulmino con lo sguardo mentre lui scoppia a ridere seguito da tutti, soprattutto Luna, che hanno assistito alla scena.

“Bastardo!”- esclamo indicandolo furiosa ma con il sorriso sulle labbra. Mi sa, mi sa che lui è molto più forte di me in questa dura battaglia.
Loro ridono più forte mentre mi guardano andare a fuoco, sto arrossendo come una cretina per colpa di quel figo da paura. Come cavolo ho fatto a dire che non mi piace? Era sicuramente un eufemismo.

Scuoto la testa e sorridendo al riccio di fronte a me entro in sala seguita da tutti.

“Allora siete voi che avete prenotato un tavolo per 15 persone?”- ci chiede Luna mentre ci scorta al nostro tavolo nella sala all’esterno.

“Si ho prenotato tutto io!”- esclama Emma mentre ci accomodiamo. Papà e Antonio ai due capotavola, Emma e Maria alle loro destre mentre tutti gli altri accanto alla propria ragazza. Alla mia destra ho Louis, a sinistra ho Danielle e indovinate di fronte a me chi c’è? Penso sia chiaro.

“Allora? Cosa vi porto?”- chiede zio Michele a tutti mentre Luna lo affianca.

“Oh ma che domande!- esclama papà- I prodotti della casa, come da tradizione!”- afferma guardandolo. Zio e Luna ridono ricordando le nostre vecchie cene tutti insieme.

“Anche la parmigiana di cioccolato?”- gli chiede zio.

“Ovvio..-affermo io –quella non può assolutamente mancare.”-

“Ok!”- esclamano. “Allora a dopo!”- esclama zio sorridendoci e sparendo in cucina.


"La parmigiana di cioccolato?"- Niall mi guarda confuso. Annuisco pensando a quella prelibatezza. 

"Esatto, dovete assoolutamente assaggiarla! E' un piatto tipico caprese ed è buonissima. Zi Michele è uno dei migliori nel prepararla!"- spiego. Lui mi sorride ringraziandomi. 

“Cosa volete da bere?”- chiede Luna. Maria le chiede delle bottiglie di vino bianco di cui non ho capito il nome, non sono una sommelier, non mi interesso di vini. Dopo poco la rossa torna con le bottiglie, le appoggia sul tavolino di servizio e le apre per poi metterle sparse al centro della tavola. Fa per andarsene ma Niall la ferma per un braccio.

“Perché non rimani con noi?”- gli chiede alzandosi. Sono faccia a faccia e lei sta per diventare, inspiegabilmente, del colore dei suoi capelli.

“Vorrei ma non posso. Devo lavorare!”- esclama declinando la proposta di Niall dispiaciuta.

“Dai, Luna per questa sera puoi prenderti una pausa, poi non vedo nemmeno tanta gente stasera.”- afferma Chiara cercando di convincerla.

“Non so, non mi va di far perdere dei clienti a papà.”- afferma Luna.

“Ma dai, ci sarà pur qualcuno che ti possa dare il cambio!”- esclama papà.

“Se non accetti mi offendo eh?”- gli chiede Niall scherzando. Wow, determinato il biondino. Luna ride divertita arrendendosi.

“Si vede che siete cugine però, eh?”- mi chiede retorico Harry mentre Luna si siede tra me e Danielle, di fronte a Niall. Lo guardo confusa.

“Siete entrambi cocciute e orgogliose.”- spiega Harry mentre gli altri parlano per conto proprio. ‘Che intende dire?’

“Oh ma io non sono orgogliosa.- gli risponde Luna- A me piace prendermi le mie responsabilità, non sono abituata a dipendere dagli altri e ho sempre fatto tutto da sola, forse in questo siamo uguali io e Pula. Ma la cosa certa e che io non sono orgogliosa come lo è lei. – spiega la rossa al mio fianco.  -Non so se lo avete capito o la conoscete abbastanza ma lei è testarda peggio di un mulo e nulla può farle cambiare idea.”- continua. Harry e Niall scoppiano a ridere mentre io li fulmino con lo sguardo.

“Oh lo sappiamo eccome…”- afferma Harry. Luna lo guarda confusa.

“Nulla lascia stare!- esclamo io cambiando discorso. Harry ridacchia. – Dimmi invece, sei fidanzata?”- le chiedo guardandola mentre sorseggio un po’ di vino. Lei arrossisce lievemente scuotendo la testa.

“Mmhh no, non ho tempo per quel genere di cose lo sai, Pula!- mi dice. –E poi a me nessuno mi si fila, quindi!”- fa spallucce guardandomi. Niall la guarda confuso.

“Davvero?”- le chiede. Lei annuisce confusa dalla sua domanda.

“Sono stupito, sei una ragazza bellissima!”- il biondo la guarda facendola arrossire più di quanto non lo è già. Io guardo Harry e ridiamo insieme a ciò che sta accadendo al nostro fianco. Da dove ha preso tutto questo coraggio Niall? Non sembra quasi lui.

“Ecco a voi!”- un paio di camerieri ci servono un antipasto di mare interrompendo il dialogo di sguardi che stavano avendo i due al nostro fianco. La rossa tossisce facendo iniziando a fare qualche raccomandazione ai due camerieri mentre Niall mi guarda arrossendo.

“Niall per caso ti piace mia cugina?”- gli chiedo sussurrando, Harry ride mentre lui arrossisce di più.

“Credo proprio di si!”- esclamo scoppiando a ridere anche io.

“Parla per te, signorina Styles!”- esclama facendomi bloccare all’istante. ‘Ma che ca…’ Questa volta sono io ad arrossire abbassando la sguardo mentre lui scoppia a ridere. ‘Sono dei bastardi!’

Dopo qualche secondo sento qualcuno prendermi la mano e una scossa mi precorre la schiena. Alzo lo sguardo e trovo quello di Harry di fronte a me che mi sorride ammaliandomi. E’ bellissimo come sempre e le fossette ai lati della bocca lo rendono dolcissimo. I ricci gli ricadono lievemente sulla fronte coprendogli di poco gli occhi, ma riesco a vederli chiaramente. Sono più verdi del solito e brillano di una luce a me sconosciuta. La bocca è leggermente schiusa e le labbra sono rosse e carnose attirandomi come calamite. Il cuore inizia a martellarmi nel petto appena mi accarezza dolcemente le dita e il palmo della mano e il respiro mi si mozza in gola subito dopo che ha intrecciato le nostre dita.

Entrambi volgiamo lo sguardo alle nostre mani notando quanto siano perfette insieme, unite.

Porto di nuovo lo sguardo a lui e sorrido impercettibilmente sentendo le gambe diventare sempre più molli.
Possibile mai che mi faccia provare tutte queste sensazioni in piccoli gesti? E’ una sensazione così bella che annulla tutti i pensieri negativi nella mia mente, ha un potere assoluto su di me rendendo dipendente ogni mio gesto, ogni mia emozione.
Ormai quando lui è solo a pochi centimetri da me o, solo, presente nel mio raggio visivo annulla ogni funzione di ogni neurone nella mia testa. Sono comandata solo dal cuore e da lui, non ho alcun potere sul mio corpo e non so se questo sia positivo o meno.

Sarà che sia solo una mia impressione, che tutto ciò a cui penso sia derivata dalla mia attrazione fisica nei suoi confronti? Non lo so, sono così confusa.

A me Harry piace tanto e il fatto che stia andando in iperventilazione in questo momento ne è una prova.

“Harry mi passi il vino, per favore?”- gli chiede Chiara interrompendo i miei pensieri. Lui distoglie di colpo lo sguardo guardandomi tra il dispiaciuto e lo scocciato.
Slega le nostre dita portando la sua mano alla bottiglia poco lontano dalla mia.

Riprendo improvvisamente a respirare e un strano formicolio mi invade la mano, me la tocco stranita da quella sensazione.

Che mi sia innamorata di Harry?

 

Angolo Autrice:

Eccomi ritornata, lo so, mi dovete scusare per il ritardo, dovevo aggiornare qualche giorno fa ma non ho potuto.. Ho avuto dei problemi con la connessione e non ho potuto aggiornare... Mah ieri ho notato di aver ricevuto molti messaggi in cui mi chiedevano di continuare la sto e ho dovuto fare un casino, che non sto a spiegarvi, per portare il mio pc qui, a casa di mia cugina.. Perciò eccomi qui...

Passando al capitolo....allora, qui si spiegano poche cose ma importanti per ciò che accadrà tra due capitoli. Pula ha capito di essere innamorata di Harry ma chissà se si dichiarerà, è un po’ testarda come avete capito.

Nei prossimi capitoli ci saranno dei colpi di scena che si ripercuoteranno sui personaggi, secondo voi cosa potrebbe succedere?

Passiamo ai ringraziamenti…
Grazie, come sempre a chi segue/ricorda/preferisce/visualizza la mia ff….. mi farebbe piacere ricevere un vostro parere, quindi  se vi va io sono qua, non mi muovo…lol

Grazie a
Hope_Happy, emy_Styles, x___Oblivion, Trinity95 e Lola_styles per aver recensito lo scorso capitolo e per tutti quei complimenti…….non sapete quanto sono contenta!
Almeno so che a qualcuno piace quello che scrivo!!!

Ora vado a scrivere il prossimo capitolo che non so quando pubblicherò, ancora devo iniziarlo... pensate un po’!
Hahaha Ciao!

Xx Rosa
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Capitolo 18
*** Capitolo 13: Ho fatto qualcosa di sbagliato? ***


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Mai Sottovalutare i Sogni…

Capitolo 13

La cena prosegue magnificamente, Louis ci sta facendo morire dalle risate. Possibile mai che abbia sempre la battuta pronta? Ha un tempismo perfetto, da record! Non per nulla nei video diary mi fa sganasciare dalle risate.

“Ma sei scemo o cosa?”- gli chiedo mentre mischia in un bicchiere del vino con della coca cola.

“Credo sia la prima!”- esclama El al suo fianco.

“Ehi, guarda che è buonissimo! Assaggia!”- afferma porgendomi il bicchiere.

“Ma nemmeno se mi pagano!”- esclamo spostando il bicchiere dal mio naso disgustata.

“Assaggia!”- esclama avvicinando di nuovo il bicchiere.

“No!”- protesto.

“Dai, se lo bevi Hazza ti da un bacino come premio!”- continua. Ma è cretino? Arrossisco lievemente mentre loro scoppiano a ridere.

“Louis hai bevuto?”- gli chiedo cambiando discorso.

“Ovvio, ma tu no quindi bevi!”- esclama serio ma io scoppio a ridere, è incredibile quanto sia credibile. Anche se sta scherzando fa quella faccia seria che mi fa morire ogni volta.

“Dai, Lou finiscila!”- gli dico ridendo. Lui sbuffa e, alzandosi, mi versa il miscuglio in testa per poi allontanarsi. Furiosa mi alzo e inizio a rincorrerlo per l’intera sala. Per fortuna è quasi mezzanotte e non c’è nessuno.

“Ma io ti uccido!”- gli urlo mentre lui si rifugia alla spalle di papà per proteggersi da un mio attacco.

“Non lo faresti, sono il tuo idolo…”-

“Il mio idolo un corno!”- esclamo mentre lui scoppia a ridere seguito da tutti gli altri.

“Vieni qui, razza di idiota.”- affermo mentre faccio il giro del tavolo cercando di prenderlo. Stufa mi tolgo una scarpa e gliela lancio colpendolo alle spalle, ma non si ferma continua a correre mentre io gli lancio la seconda scarpa.

“Vuoi fermarti cavolo?”- gli chiedo sentendo già l’affanno.

“No!”- continua a girare il tavolo.

“Ok!”- gli dico bloccandomi e sedendomi di scatto al mio posto. Lui confuso mi raggiunge e mi provoca.

“Che c’è Pollina (?) ? Ti sei arresa?”- mi chiede avvicinandosi e toccandomi i capelli zuppi di vino.

“Louis se non la smetti subito ti do un calcio nelle palle ti faccio venire il ciclo e non sto scherzando!”- affermo seria. Il resto del tavolo scoppia a ridere mentre lui impaurito si siede al suo posto lasciandomi stare. Subito dopo vedo Chiara ridere tenendosi la pancia mentre, con Zayn, guarda la sua facchina fotografica. Io li guardo confusi mentre lei volta il display della macchina fotografica verso di me facendomi vedere la foto che ha scattato. Louis con il bicchiere in mano mentre io ho una faccia a dir poco indescrivibile, sembro un incrocio tra uno gnu e uno babbuino. Faccio letteralmente schifo. Eppure scoppio a ridere anche io guardando quella foto.

Dopo poco mi accorgo che manca qualcuno.

“Ma Luna   e Niall dove sono finiti?”- chiedo a tutti.

“Sono andati a fare un giro per Capri, Niall ha chiesto a Luna se poteva farle visitare un po’ l’isola e lei ha accettato.”- mi spiega papà interrompendo il suo discorso con zio Michele.

“A mezzanotte?”- gli chiedo confusa. Lui sorride malizioso.

“Si, Niall ha insistito tanto…”- fa spallucce mentre continua a sorridermi. Ah, il biondino furbetto.

“L’ho detto io che lui e Luna sono fatti apposta per stare insieme.”- sorrido.

“E non solo loro!”- esclama Harry guardandomi mentre beve l’ultimo sorso di vino. Gli sorrido ammaliata da quelle labbra che stanno accarezzando dolcemente il vetro del bicchiere.
‘Cavolo Pula dove sono andati a finire tutti i tuoi principi? Datti un contegno!’ afferma una vocina dentro la mia testa, la mia coscienza. Di colpo scuoto la testa riprendendo la mia versione realista e mi alzo.

“Che ne dite, andiamo a letto?”- chiedo a tutti. Loro si alzano iniziando a raccattare le loro cose. Io mi rimetto le scarpe e afferro la borsa. Ho un bisogno immediato di pensare a ciò che sento, sono così confusa. Ho un filo di lana attorcigliato intorno al cervello in testa, non ci sto capendo più nulla.


“Buonanotte Pula!”- mi saluta Zio dopo aver salutato papà. Gli do un bacio ricambiando. Ma lui mi attira a se abbracciandomi.

“Pula non aver paura di ogni cosa, la vita è una sola! E certi momenti capitano poche volte nella vita.”- mi sussurra in un orecchio. Sciolgo l’abbraccio guardandolo confusa.

“Carlo mi ha spiegato tutto e tu non puoi lasciar stare una cosa così importante per te.- mi dice, scuoto la testa mentre lui me l’afferra per guardarmi dritto negli occhi. – Stammi a sentire, quel ragazzo ti ama. Lo vedo da come ti stava guardando prima e da come ti guarda ora.- afferma guardando qualcosa, o meglio qualcuno, alle mie spalle. -E da come mi ha detto tuo padre anche tu lo ami.- riporta lo sguardo a me.   -Non lasciarti sfuggire una cosa simile, l’amore è bello.”- mi dice. Scuoto la testa.

“E’ tutto così complicato, Zio! Sono così confusa!”- esclamo guardandolo.

“Lo so, lo vedo nei tuoi occhi ora! Io non sono nessuno per dirti ciò che devi fare, queste sono decisioni che devi prendere tu! Io ti posso dire solo che meriti davvero tutto l’amore di Harry, o come si chiama, e lui merita, da quanto ho visto, tutto il tuo amore. Tu hai sofferto molto, lo so, e so anche perché sei ancora qui e non tra le braccia della persona che ami ma nella vita bisogna rischiare. La vita è un soffio, Pula! Non possiamo permetterci di vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno delle cose.- continua. –Pensaci, quel ragazzo potrebbe farti del male, come potrebbe renderti felice. Nessuno può saperlo, nemmeno tu. Perciò devi provarci, altrimenti non saprai mai se ne vale davvero la pena.”- finisce. Si è facile parlare, quella che ci rimette l’anima e il cuore sono io.

“Ci penserai?”- mi chiede. Io annuisco cercando di finirla lì. E’ vero tutto ciò che ha detto, sono d’accordo con lui, mi ha fatto aprire un po’ di più gli occhi ma ci sono ancora altri fattori da considerare e in questo momento mi sta scoppiando la testa per potermici soffermare. Zio mi bacia dolcemente la fronte ringraziandomi. Mi allontano raggiungendo l’uscita, mentre lui saluta gli altri.

Dopo poco iniziamo a camminare tra le strade deserte di Anacapri diretti in albergo e dopo una decina di minuti di passeggiata arriviamo. Davanti la porta delle due suite saluto papà, Emma, Maria, Antonio, Anna e Marco con un bacio sulla guancia e loro ricambiano dandomi la buonanotte.

“Buonanotte a tutti ragazzi!”- esclamo con sguardo neutro avviandomi alla mia camera appena entriamo nella suite riservata a noi ragazzi.

“Buona notte, Pula!”- mi salutano tutti all’unisono tranne Harry che sta cercando di studiare la mia espressione. Svio il suo sguardo entrando nella camera dove dormo da sola.

“Pula, aspetta!”- esclama Harry infilando un piede nella porta prima che io la chiuda. Il mio cuore perde un battito e schiudo le labbra restando a corto di ossigeno.

“Che c’è Harry?”- lo guardo esasperata. Non ce la faccio davvero più, questa situazione mi ha stancato.

“Stai bene?”- mi chiede sussurrando guardandomi intensamente facendomi rabbrividire.

“Si, Harry sono solo molto stanca.”- affermo cercando di finirla qui. Ma lui continua a guardarmi impassibile.

“Sicura?”- mi chiede appoggiando una mano sulla mia che è appoggiata alla maniglia della porta. Di scatto la pelle della mia mano inizia a bruciare, la ritiro subito.
Lui guarda la mia mano stranito dalla mia reazione. Non so cosa mi sta succedendo.
Fissa di nuovo il suo sguardo nel mio.

“Ho fatto qualcosa di sbagliato?”- mi chiede avvicinandosi ma io mi allontano di più.

“No, non hai fatto niente!- non posso stargli molto vicino, ogni suo movimento mi confonde sempre più, ha un potere assoluto su di me e potrei fare cose di cui potrei pentirmene -Ho solo voglia di riposare tutto qui.”- cerco di convincerlo. Lui mi guarda ancora confuso, sta ancora studiando la mia espressione quando si arrende.

“Ok!”- afferma.
Mi guarda ancora e sto quasi per cedere alla sua tristezza, in un certo senso mi fa male vederlo così. Distolgo lo sguardo aprendo di poco la porta come per fargli segno di uscire.

Ma di scatto mi afferra per un fianco e la sua mano sulla mia schiena stringe la stoffa della maglietta spingendomi contro il suo petto. Alzo lo sguardo contrariata sentendo la pelle andare a fuoco ma rabbrividire. Mi guarda serio, impassibile come se non avrei potuto resistergli perché non posso farlo. Magari perché lui è colui che è in grado di telecomandare ogni mia mossa, ogni movimento. Infatti sento la testa che comincia a girare e il respiro mancarmi completamente.
Faccio per spingerlo lontano da me ma lui mi precede.
Improvvisamente sfiora le mie labbra con le sue accarezzandomi la nuca con l’altra mano. Spalanco gli occhi sorpresa con l’intenzione di allontanarmi all’istante da lui, ma come ho detto prima, ogni volta che le nostri pelli si sfiorano il mio cervello annulla qualsiasi forza contro di lui. Chiudo gli occhi non potendo farne a meno. Un bacio di pochi secondi che a me sembrano minuti interminabili.
Dopo qualche secondo si allontana di poco mentre io sono ancora in estasi.

“Buonanotte allora!”- esclama lasciandomi il fianco. Apro di scatto gli occhi fulminandolo mentre lui se ne esce lasciandomi un lieve sorriso, per poi chiudersi la porta alle spalle.
Ancora scossa mi appoggio con le spalle alla porta.

Ma perché è così testardo? Perché è così cocciuto? Perché non capisce che così mi rende sempre più confusa?
Scuoto la testa iniziando a spogliarmi, per poi afferrare l’intimo dalla valigia e andare in bagno sperando che una doccia riesca a schiarirmi le idee. Ma l’acqua non fa altro che farmi pensare a come potrebbe essere avere le sue mani al posto dell’acqua. E tutto ciò mi manda ancora più in confusione.
Mi asciugo, spalmo la mia crema al muschio sul tutto il corpo e indosso l’intimo e il completo, canotta e coulotte, come pigiama per poi uscire dal bagno e infilarmi nel letto.

Forse ha ragione zio Michele, se non ci provo non potrò mai sapere se ne varrà davvero la pena. Ormai, diciamola tutta, io sono innamorata di Harry. Lo amo e non solo da fan, da directioner ma come una donna ama un uomo. Come se quell’uomo potesse essere l’uomo che mi porterà all’altare, come se potrebbe essere il padre dei miei figli. Ogni suo gesto, ogni sua parola mi sconvolge e determina ogni mia singola emozione. Non potrei mai evitarlo, ormai lui è parte della mia vita, del mio cuore ed io non posso ne ignorarlo ne cancellarlo. Ma ci sono tanti di quegli ostacoli che mi fanno rimuginare su come sarebbe la mia vita al suo fianco.

Se le directioner inizierebbero ad insultarmi come reagirei? Se inizierebbero ad insultarlo perché le deluderebbe mettendosi con me cosa farei? Sono sempre stata male quando la band ha iniziato a perdere fan per colpa del fatto che loro avessero una vita privata oltre alle fan e alla fama. Fa male vedere le persone disprezzare i tuoi idoli solo ed esclusivamente perché vogliono essere felici con le persone che amano.

Poi ci sono le copertine e i paparazzi, riuscirei a sopportarli? Sempre alle calcagne in cerca di scoop da vendere. Riuscirei ad avere qualcuno che mi segue ovunque vado senza fregarmene minimamente? Riuscirei a pianificare ogni luogo dove andare o ogni vestito da indossare senza metterlo nei guai?

In più ci sono molte belle donne a Londra, se lui un giorno si stancasse di me e mi lascerebbe all’istante? O se peggio, mi tradirebbe nascondendomelo, prendendomi per il culo? Come reagirei?
Sarei capace di sopportare tutto questo solo per amore di Harry?

Mi metto le mani nei capelli sbuffando, ho la testa che mi scoppia con tutte queste domande! Scuoto la testa e  afferro il cellulare sul comodino per vedere l’ora: sono le due meno cinque ed io non riesco a chiudere occhio. Continuo a rigirarmi nel letto cercando di ritrovare la giusta posizione per dormire ma continuamente la faccia di Harry che mi sorride mi appare davanti come un ossessione.
Stufa mi alzo diretta al mini frigo della suite nel salotto per prendere un po’ di latte fresco. Ne riempio un bicchiere per poi rimettere a posto il cartoncino nel mini frigo.
Mi avvicino alla finestra iniziando a bere il mio bicchiere di latte.

Dopo poco sento la porta della suite aprirsi lentamente e confusa mi volto notando Niall rientrare silenziosamente con l’intento di non svegliare nessuno.

“Ehi!”- gli sussurro. Lui sussulta voltandosi di scatto verso di me.

“Oh, Pula! Mi hai fatto spaventare. Ti ho svegliata?”- mi chiede a bassa voce.

“No, non ti preoccupare! Non riuscivo a dormire e sono venuta a prendere un bicchiere di latte.”- gli spiego sussurrando indicandogli il bicchiere. Annuisce sfilandosi la giacca e lanciandola sul divano. Si avvicina al mini frigo e lo apre afferrando un sandwich al prosciutto. Scuoto la testa divertita.

“Che c’è? Ho fame!”- si spiega sedendosi sul divano con il sandwich tra le mani. Ridacchio silenziosamente raggiungendolo.

“Come è andata con Luna?”- gli chiedo mentre finisco il mio bicchiere di latte. Sorride mentre gli si illuminano gli occhi.

“Benissimo, tua cugina è bellissima.”- afferma lasciando ricadere la testa sullo schienale del divano. Gli sorrido contenta.

“Dai, racconta per filo e per segno ciò che è successo!”- lo incito mettendomi comoda. Lui mi guarda divertito schiarendosi lievemente la voce.

“Allora, mentre stavamo cenando avevamo parlato un po’ ed è uscito fuori il fatto che io non avessi ancora visitato l’intera isola quindi mi è venuta l’idea di andare a fare un passeggiata insieme, da soli anche se era mezzanotte. Mentre camminavamo parlavamo un po’ di tutto e ci siamo conosciuti un po’ di più.”- spiega.

“Una specie di appuntamento?”- gli chiedo sussurrando.

“Esatto, le ho chiesto cosa le piacesse dell’Inghilterra e lei mi ha chiesto cosa mi aveva colpito di più dell’Italia o di Napoli e Capri. Poi abbiamo iniziato a parlare della nostra infanzia, dei cartoni animati che guardavamo, dei nostri gusti musicali. Abbiamo parlato un po’ di tutto insomma…”- mi dice.

“L’hai fatta ridere?”- gli chiedo. Secondo me il cavallo di battaglia di Niall, ciò che fa cadere ai suoi piedi le ragazze è proprio il suo umorismo e la sua risata, dopo la sua tenerezza ovviamente. Non ho mai sentito un suono più puro e sincero di quanto non lo sia la sua risata. E’ semplicemente favolosa.

“Oh, si!! Se non fossimo stati all’aperto, credo che sarebbe morta soffocata dalle tante risate che si stava facendo. E poi ha una risata bellissima.”- guarda un punto fisso alle mie spalle, forse rivivendo un momento di pochi minuti prima. Lo guardo confusa.

“Di solito, le ragazze per ricevere una mia attenzione o solo compiacermi, ridono ad ogni singola cosa che dico, anche se è una cosa seria. Hanno una risata acuta, capisco perfettamente che non è una risata sincera. Invece Luna no, Luna rideva di gusto proprio. Con una risata strana, contagiosa.”- si spiega.

“Come la tua!”- osservo.

“Già, i ragazzi mi dicono spesso che faccio battute squallide ma quando ci rido sopra scoppiano a ridere anche loro per la mia risata contagiosa.”- mi sorride dandomi un esclusiva. Scoppio a ridere silenziosamente.

“Davvero?”- chiedo. Annuisce.

“Secondo me, invece, le tue battute sono divertenti, non sono squallide.”- gli dico. Mi guarda come a dire ‘si, certo, come no!’.

“Lo dici solo perché sei una mia fan e sono il tuo idolo.”- afferma. Rido scuotendo la testa.

“No, giuro!- alzo le mani in aria. Lui mi guarda alzando le sopracciglia.- Ok, forse. Ma io no faccio testo, io scoppierei a ridere anche solo per un tuo starnuto.”- affermo. Lui sorride rinfacciandomi il fatto che ha ragione.

“Hai dei movimenti e un modo di fare che mi fa sganasciare dalle risate.”- affermo.

“Non capisco se è una cosa positiva o meno.”- mi dice.

“Positiva ovvio. Sei unico nel tuo genere, nessuno sa toccarsi il gomito con la lingua come fai tu.”- gli dico. Lui scoppia a ridere ricordando anche lui quella famosa twitcam.  

“E poi? Non è successo nient’altro?”- gli chiedo. Mi guarda ammiccando. Mi metto comoda aspettando qualcosa di più interessante.

“Abbiamo iniziato a parlare di te ed Harry…- mi dice, il mio sorriso si spegne di colpo, lo fulmino con lo sguardo sbuffando.- Lei mi ha detto di aver notato il vostro comportamento nei confronti dell’altro e ha capito che c’è qualcosa di molto serio tra di voi. Gli ho raccontato l’intera situazione crede che se non vi date una mossa soffrirete moltissimo e che non ci sarà possibilità di ritornare indietro…”- mi ignora continuando a mangiare.

“Lo crede lei o tu?”- gli chiedo.

“Lo crediamo entrambi, Pula.- mi dice, abbasso lo sguardo. - Ha completamente ragione ed io sono d’accordo con lei. Lo vuoi capire che Harry non ti aspetterà per sempre?- mi chiede retorico. Rialzo lo sguardo spalancando gli occhi senza fiatare. –Con questo non voglio dire che non ti ama e che non ci tiene a te ma…”- si spiega.

“Ma che con il sua carattere si potrebbe stancare presto di me.- lo interrompo. -E’ lo stesso motivo per cui sono ancora qui e non con lui.- gli dico. –Se è così allora se un giorno ci fidanzassimo lui, prima o poi, si stancherà di me e se ne andrà con qualcun altra. Ed io rimarrò fregata.”- affermo. Mi guarda.

“Pula, può essere anche che sia così!- mi dice- Ma io credo che non succederà mai! Fidati, Harry lo conosco. So cosa significhi per lui in questo momento. Non me lo ha detto, ma l’ho capito da come si comporta quando ci sei tu nel suo raggio visivo o quando è con noi. Non l’ho mai visto così, è diverso! E’ cambiato, e questo è merito tuo.”- afferma guardandomi mentre io ho lo sguardo basso. Una frase mi frulla nella mente e la dico senza accorgermene.

“Il lupo perde il pelo ma non il vizio.”- affermo giocherellando con la stoffa del divano.

“Nemmeno chi nasce tondo può morire quadrato!”- ribatte lui invece. Alzo lo sguardo verso di lui confusa, mi guarda intensamente come se volesse farmi capire qualcosa. E dopo poco ci arrivo.

“Io sono diversa da lui…”- affermo.

“Invece, no!!! Siete uguali credimi, in tutto! Avete lo stesso identico carattere.”- afferma. –Testardi come muli e tremendamente orgogliosi. Ma la differenza tra te e lui sai qual è?”- mi chiede. Scuoto la testa negando.

“La differenza è che lui ti ama davvero e farebbe di tutto, sarebbe capace di rischiare pur di farlo liberamente. Davanti a tutti, senza paura!- lo guardo per vedere se dice sul serio. –Anche se potrebbe soffrire, anche se potrebbe stare male, darebbe la vita per averti al suo fianco. Per farti sua!”- esclama. Mi stanno salendo le lacrime agli occhi, ma le reprimo. Mi guarda come a studiarmi.

“Pula tu lo ami?”- mi chiede guardandomi negli occhi. Una lacrima sfugge dalla presa delle palpebre e mi riga una guancia. La raccolgo all’istante.

“Lo ami?”- mi chiede ancora. Alzo lo sguardo verso il suo guardandolo. Le parole mi muoiono in bocca, non riesco a parlare.

“Certo, che lo ami.- mi dice. –Allora perché non vuoi rischiare? Perché non vuoi stare con lui per poi affrontare tutto?”- mi chiede.

“Non puoi capire, Niall.”- cerco di sviarmela, ma lui non è cretino.

“Cosa non posso capire? Che hai sofferto e che non vuoi soffrire ulteriormente? Lo capisco benissimo, lo so! Ma credi che stando lontana da Harry, che lasciandolo vivere la sua vita, con un’altra ragazza, felice non ti farà soffrire? Non soffrirai quando lo vedrai sotto il tuo stesso tetto mano nella mano con un’altra ragazza?”- mi chiede. Di colpo un’immagine mi attraversa la mente: una ragazza bionda, tinta, con un vestito che lascia ben poco all’immaginazione. Occhi ghiaccio e curve sinuose nei punti giusti, su un divano bianco e grande. Al suo fianco Harry con una mano intorno al suo fianco e l’altra sul suo seno, palpandolo leggermente mentre si morde un labbro. Di colpo le si avvicina e la bacia.
E un’altra lacrima mi solca il viso.

Una morsa mi attanaglia lo stomaco: rabbia, amarezza, tristezza, sofferenza. Tutto ciò che ho provato nella mia vita e che non vorrò mai più provare.

Niall ha ragione, non potrò mai assistere ad una cosa del genere, mi farei molto male. Ma se quella scena la vedrei mentre ho una vita dentro di me? Come reagirei?
Starei male il doppio, o la sofferenza sarà minore?
Mi gira di nuovo la testa, troppi pensieri.

“Possiamo parlare di te e Luna, per favore?”- gli chiedo supplicandolo mentre mi asciugo la guancia. Lui mi guarda dispiaciuto nel vedermi in questo stato, ma comunque determinato perché in questo modo mi ha fatto aprire gli occhi.

“Stavamo parlando di te ed Harry e, improvvisamente, il discorso si è spostato sull’amore in generale.- mi spiega, cerco di annullare ogni pensiero nella mia mente concentrandomi il più possibile su ciò che sta dicendo. –Le ho chiesto se è mai stata innamorata e mi ha risposto di no. Ha detto che è quel tipo di ragazza che aspetta l’uomo giusto, quello che le farà provare cose che non ha mai provato. Il principe azzurro, insomma.”- afferma, lo guardo maliziosa mentre lui arrossisce sorridendomi.

“E tu?”- gli chiedo.

“Ed io le ho detto ‘Peccato, sei una ragazza bellissima’.”- afferma sorridendomi. Lo guardo stupita.

“Niall da quando sei diventato così sfacciato?”- gli chiedo.

“Non lo so da dove mi sia uscita. Quando stavo con lei non capivo niente più.- mi dice ripensando forse a qualche momento prima. –E poi stando con i ragazzi, ho imparato le tecniche del mestiere!”- afferma, scoppio a ridere immaginando i ragazzi attaccare bottone.

“Ti piace, eh?”- gli chiedo quando mi sono calmata. Lui annuisce arrossendo.

“E’ davvero una bellissima ragazza. Non lo so, mi ha colpito molto. Appena l’ho vista ho sentito una specie di scossa elettrica attraversarmi la schiena e non mi era mai capitato.- afferma serio. –Non so cosa sia, so solo che lei attirava il mio sguardo in una maniera impressionante. E poi è così tenera quando arrossisce che me la spupazzerei di baci.”- mi dice. Sorrido intenerita da questa scena.

“L’hai baciata?”- chiedo.

“No!- esclama. –Però avrei tanto voluto farlo, ha delle labbra molto invitanti.- guarda un punto indefinito davanti a lui. –E poi tu vuoi sapere troppe cose.”- mi dice voltandosi verso di me finto infastidito, rido.

“Peccato che tra due giorni ritorneremo a Napoli e non la potrò vedere più!”- esclama.

“Ma dai, certo che la rivedrai.- lo spintono. –E’ pur sempre mia cugina, e poi non potrò mai permettere una cosa del genere. Lo capisco che ti piace davvero e so anche che difficilmente ti colpisce una ragazza.”- gli dico. Lui mi sorride ringraziandomi. Di colpo si illumina, come se avesse avuto un’idea.

“E se le chiedessi di venire con noi a Londra?”- mi chiede. Ma che genio che è?

“Wow, sarebbe fantastico! Ma sei sicuro che possa venire?”- gli chiedo.

“Certo, abbiamo tante di quelle camere che avvolte mi ci perdo in casa.”- afferma. Sorrido immaginandomi come potrebbe essere enorme la casa in cui tra qualche settimana andrò a vivere.

“Allora potrebbe essere un’ipotesi.”- affermo.

“Già, devo chiederglielo! Se lei non volesse venire? Se no l’avessi colpita a tal punto da seguirmi a Londra? Se avesse altri programmi? Non ci conosciamo così tanto da arrivare a questo punto.”- inizia a parlare a raffica. Wow, ma cos’è? L’ho contagiato?

“Niall, Niall calma! Non c’è bisogno di farsi tutte queste paranoie.”- gli dico. Lui mi guarda divertito.

“Giusto, io non mi chiamo Pula Romano.”- afferma prendendomi in giro. Gli do un piccolo schiaffo sulla nuca.

“Dillo che Louis ti ha insegnato anche a lanciare frecciatine.”- gli dico, lui scoppia a ridere trascinando anche me nella sua risata.

“E se le cantassi una canzone?”- gli propongo. Mi guarda confuso.

“Qual è la cosa che sai fare meglio?- gli chiedo, lui mi guarda inumidendosi le labbra. –A parte mangiare!”- lo guardo mentre lui scoppia a ridere.

“Cantare!”- esclama.

“Ecco, quindi cantale una canzone che ti rappresenta, che ti descrive.- gli dico, lui annuisce pensando alla mia proposta. –Però devi sbrigarti, tra due giorni ritorniamo a Napoli. Devi essere veloce e convincente.”- affermo.

“E’ una bellissima idea, ho già la canzone perfetta da cantarle. Domani chiedo in reception se hanno una chitarra.”- mi dice. Gli sorrido entusiasta. Luna gli cadrà letteralmente ai piedi, Niall con la chitarra è Niall con la chitarra, non c’è nulla da fare.


IL MATTINO DOPO…

Inserisco il cd nello stereo dell’albergo e afferro il telecomando in modo tale che possa far partire la canzone a distanza. Silenziosamente apro le porte di ogni camera, stanno tutti quanti dormendo ma ancora per poco.

Nonostante il mio malumore di ieri, mi sono svegliata allegra oggi. Ho tante cose a cui pensare, la confusione campeggia ancora nella mia mente ma ho deciso di rimandare tutto a quando saremo di nuovo a Napoli. Siamo a Capri e voglio godermela in tutto e per tutto.

Appena mi sono svegliata mi è arrivato un messaggio da parte di papà in cui mi diceva che tra tre quarti d’ora ci dobbiamo vedere in reception per andare in spiaggia. Quindi devo svegliare tutti e quale modo migliore di una buona e rilassante canzone?
Premo play e la canzone inizia lentamente. Alzo lo stereo a tutto volume ed inizio a cantare seguendo la canzone.


It feels lie we been living in fast-foward
Another moment passing by…”

-inizio a cantare cominciando a girovagare per il piccolo salotto che unisce tutte le stanze.

The party's ending but it's now or never 
Nobody's going home tonight

-continuo passando per ogni porta vedendo già qualcuno muoversi infastidito.
Katy perry is on replay, 
She's on replay 
DJ got the floor to shake 
The floor to shake 

People going all the way 
Yeah, all the way
 
I'm still wide awake
-mi fermo davanti una porta ed inizio a ballare mimando le parole con le labbra e usando il telecomando come microfono.

I wanna stay up all night 
And jump around until we see the sun 
I wanna stay up all night 
And find a girl and tell her she's the one…

-continuo entrando nella stanza di Zayn e Chiara per svegliarli per bene.

“Cazzo Pula!”- impreca Zayn contro di me affondando la testa sotto il cuscino.

Hold on to the feeling 
And don't let it go 
Cause we got the flow now 
Get out of control 
I wanna stay up all night 
And do it all with you…

-ignoro il moro facendo qualche passo di danza, mentre Chiara si alza assonnata per guardarmi e capire cosa ho in mente.Esco dalla loro camera e ritorno in salotto.

Up all night 
Like this, all night, hey
-urlo entrando in camera di Danielle e Liam.
Up all night 
Like this, all night, hey
-ritorno in salotto e faccio la stessa cosa con Louis ed Eleanor.
Up all night!
Don't even care about the table breaking 
We only wanna have a laugh

-ricomincio a ballare facendo qualche piroetta come mio solito. Mi diverto da morire a ballare questa canzone.



“Ma si può sapere che ti prende?”- chiede Louis appoggiandosi allo stipite della porta e guardandomi confuso mentre io continuo a dimenarmi.

“Secondo me è stata la parmigiana al cioccolato di ieri che non le ha fatto bene.”- afferma Chiara uscendo dalla sua camera e sedendosi sul divano guardandomi.

“Ma cos’è tutto sto casino?”- chiede Danielle uscendo dalla sua camera mentre Liam e Zayn mi maledicono in tutte le lingue dai loro letti.

Katy perry is on replay, 
She's on replay 
DJ got the floor to shake 
The floor to shake
People going all the way 
Yeah, all the way 
I'm still wide awake

-scoppio a ridere mentre entro in camera di Niall e Harry.


“Si va al mareeeeee!”- urlo e inizio a saltare sul loro letto continuando con il ritornello.
“Awwwww!”- esclama Harry appena il mio piede sfiora i suoi gioielli.

I wanna stay up all night 
And jump around until we see the sun 
I wanna stay up all night 
And find a girl and tell her she's the one 
Hold on to the feeling 
And don't let it go 
Cause we got the flow now 
Get out of control 
I wanna stay up all night 
And do it all with you

-continuo a ballare sul loro letto mentre tutti entrano in camera tremendamente assonnati guardandomi arrabbiati ma so che mi vogliono bene. Prima ho dimenticato il telecomando in salotto e improvvisamente sento la musica spegnersi.

“Oh, finalmente!”- sbuffa Zayn. Ma ancora non è finita qua, loro sono svegli ma questi due no. E devono svegliarsi, ora.

“Alzatevi, alzatevi, alzatevi, alzatevi, alzatevi…”- ripeto interrottamente finchè non mi arriva anche un cuscino in faccia.

“Ma da dove viene tutto questo entusiasmo?”- mi chiede El. Chiara ha persino la sua adorata telecamera e mi riprende mentre rompo le scatole ai due dormiglioni.

“E’ colpa loro, fanno canzoni troppo divertenti.”- affermo io continuando a saltare indisturbata, faccio persino qualche passo di danza.

“Ti prego Pula!”- mi supplica Niall.

“No! Se non vi alzate entro 5 secondi continuo con Gotta Be You!”- esclamo divertita avvertendoli.

“Oh no, per l’amor del cielo ragazzi alzatevi! Non voglio perdere l’udito proprio ora!”- li implora disperatamente Chiara.

It’s gotte be youuuuuuu, only youuuuuu!
It’s got to be youuu, oh, only youuuu!

-inizio inondando la stanza con le mie capacità canore.

“Zitta!”- esclama Harry d’improvviso sorprendendomi e mettendomi una mano sulla bocca. Mi blocco di scatto ammaliata da quegli occhi un po’ assonnati e da quel sorriso divertito.

“Finalmente!”- esclamano sollevati tutti. Io mi dimeno cercando di liberarmi ma il riccio non si stacca. Sto quasi per perdere il respiro. Mi muovo quasi indemoniata arrotolandomi nelle lenzuola ma niente, non si scolla.
Stufa gli mordo un dito.

“Ahi, ma sei cretina?”- mi chiede guardandomi dolorante.

“Stavo soffocando!”- esclamo afferrando un cuscino e tirandogli una cuscinata. Lui scoppia a ridere rispondendo anche lui con una cuscinata.

“Così la prossima volta impari a rispettare il sonno degli altri.”- afferma continuando a tirare cuscinate a destra e a manca.

“Ma sono le 10 di mattina e io voglio andare al mare.”- rispondo con piacere tirandogli un’altra cuscinata e facendolo cadere giù dal letto.

“E poi prima mi ha chiamato Luna!”- esclamo rivolgendomi a Niall mentre il riccio si rialza e mi colpisce alle spalle.

“Cosa? e che ti ha detto?”- mi chiede il biondino mentre Harry mi immobilizza di colpo mettendosi a cavalcioni su di me.

“Ha – Det-to che ti asp-et-ta in piaz-zetta tra un quarto d’ora!”- esclamo balbettando per colpa di Harry che non mi lascia un attimo di respiro.

“E tu ora me lo dici?”- mi chiede retorico Niall fiondandosi di colpo sui suoi vestiti e iniziando a vestirsi in fretta e furia. Appena vestito entra in salotto fiondandosi su una brioche seguito da tutti gli altri mentre Harry continua a lanciarmi cuscinate.

“Harry fermati cavolo!”- esclamo guardandolo finta arrabbiata.

“E dammi un bacio!”- mi dice guardandomi divertito. Ma che si è fumato? E' a pochi centimetri di distanza da me e se non si allontana non oso immaginare cosa potrebbe succedere.

“Ma nemmeno se mi pagano!”- esclamo. ‘Che cavolo sto dicendo?’

“Oh andiamo so benissimo che non desideri altro!”- mi guarda malizioso alzando e abbassando le sopracciglia più volte. Com’è sexy!

“Si certo, e la convinzione che fotte le persone, Styles.”- rido prendendolo in giro mentre lui non si muove da dosso a me.

“Se non me lo dai tu me lo prendo da solo.”- ritratta sfidandomi. Lo guardo per vedere se fa sul serio. Nemmeno il tempo di realizzare che ritrovo le sue labbra sulle mie facendomi rabbrividire di scatto. Spalanco gli occhi stupita ma subito li chiudo godendomi quel tocco così casto e puro. Di colpo la mia mente si azzera, facendo diventare delle enormi cazzate tutte le mie paranoie.
E’ un bacio a stampo ma le emozioni che sta scatenando in me in questo momento lo fanno sembrare un bacio dato con tutta la passione del mondo.
Si stacca dopo qualche secondo di poco portando le labbra sulla mia guancia baciandola dolcemente.

“Buongiorno piccola!”- mi sussurra allungandosi fino al lobo dell’orecchio per poi mordermelo lievemente. Sono fottuta.
Si alza di poco studiando la mia espressione a dir poco stupita e si alza sorridendo soddisfatto e trionfante.
‘Ma cosa ho fatto di male io per meritarmi una tortura del genere?’ penso. Pula è meglio che rimandi tutto a quando sarai a Napoli.

Ancora sconvolta mi alzo raggiungendo tutti in salotto per sgranocchiare qualcosa.

“Ah, Niall non ti dimenticare la sorpresa!”- gli faccio l’occhiolino sedendomi accanto a Chiara e Danielle.

“Non ti preoccupare!”- esclama bevendo un sorso di succo d’arancia.

“Poi ci raggiungerete al mare?”- gli chiedo.

“Si, credo di si! A dopo!”- esclama salutando tutti e uscendo dalla suite. Spero che vada tutto bene, Niall se lo merita davvero.

“Ma come ti è venuto in mente di cantare Up All Night stamattina?”- mi chiede Danielle mentre beve il suo caffellatte.

“Mi sono svegliata contenta e piena di energia e avevo voglia di ballare un po’!”- faccio spallucce.

“Ma non c’era bisogno di alzare la musica a tutto volume.”- protesta Zayn ancora mezzo assonnato.

“Scusate se avevo voglia di ascoltare un po’ i miei idoli.- affermo mentre loro mi sorridono.- E poi se vi ha dato fastidio potevo mettere tranquillamente Glad You Came.”- li provoco. Loro si bloccano all’istante e mi guardano in cagnesco mentre io scoppio a ridere.

“Stavo scherzando!- gli scoppio a ridere in faccia mentre loro tirano un sospiro di sollievo. –Con tutto il rispetto per la canzone e per i The Wanted vi preferisco decisamente.”- affermo. Louis alza una mano come a dire ‘batti il cinque sorella’. Io divertita ricambio.

Dopo un po’ finiamo di fare colazione e, vestiti e pronti per andare al mare, raggiungiamo papà, Emma e il resto del gruppo avviandoci alla spiaggia dell’hotel.
 
Angolo Autrice:

Eccomi qui,
lo so questo capitolo fa pena. E’ orrendo ma ultimamente non so cosa mi prende, credo di avere lo blocco dello scrittore…
Certo, ho le idee chiarissime per i capitoli della storia ma riesco a fatica a metterle per iscritto… Spero che sia una questione di tempo…

Il capitolo ho dovuto dividerlo per forza altrimenti usciva fuori una cosa enorme e noiosa da leggere…. il continuo lo pubblicherò entro questa settimana e poi verrà il famoso capitolo che aspetto di pubblicare da quando ho iniziato questa storia, credo. Manca poco non temete… ;)

Grazie come sempre a chi preferisce/segue/ricorda/visualizza la ff……..le visite sono salite a 969 mlmlmlmlml hahahaha….
Che pervertita che sono!!! Lol

Grazie a
Hope_Happy, Trinity95, x___Oblivion, emy_styles, Lola_styles  che continuano a sostenermi……. Grazie infinite ragazze!!!

Ora sparisco…..
Ciaoooooo <3

Xo xo Rosa
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Capitolo 19
*** Capitolo 14: Non ho mai fatto l'amore con la donna che amo! ***


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Angolo Autrice:

Ciao a tutte! Eccovi il nuovo capitolo.
Ho deciso di mettere l’angolo autrice all’inizio per spiegarvi un paio di cosine.
Vi ho fatto aspettare fin troppo e ho deciso di incorporare due capitoli
in modo tale che la scena che credo vi interessi di più arrivsse prima del previsto.
Anche se mi è uscito un po più lungo del solito, ma sono sicura che non vi annoierete, don't worry.

Allora, vi avviso questo è un capitolo a RATING ROSSO e non vi dico per cosa,
anche se so a cosa state pensando, pervertite che non siete altro.
Comunque se siete deboli di stomaco o non vi va di leggere fate pure anche se è un capitolo molto importate, darà una piccola svolta alla storia. A dir la verità mi sento un po’ strana a pubblicare questo capitolo, mi è venuta fuori una cosa pazzesca, e non so nemmeno se va bene, non sono così esperta dell’argomento.
Ma capitemi, ho letto la trilogia di 50 sfumature… e quei libri mi hanno ispirato molto.
Quindi se il capitolo fa schifo prendetevela con E.L. James.... lol

Comunque grazie mille a chi preferisce/ricorda/segue/visualizza la storia, grazie anche se non vi fate sentire.
Grazie a che ha recensito lo scorso capitolo, scusate se non vi cito come le altre volte ma ormai sapete che parlo di voi, e poi non voglio dilungarmi troppo.
Il capitolo già è lungo 6.000 parole se continuo così cambiate fanfiction all’istante quindi vi lascio al capitolo…

Ciauuu
Xo xo hllzn4ever

Capitolo 18

“Ragazzi, io vado a letto!”- esclamo sbadigliando fintamente avvicinandomi alla porta della mia camera appena rientriamo in suite dopo la lunga serata.
E’ stata una giornata abbastanza lunga.
Stamattina siamo andati al mare e mi sono divertita da matti nonostante le mie continue paranoie.
Harry continuava a provocarmi, come sempre, mi ha persino riempito di succhiotti. Ne ho il corpo pieno, persino vicino all’interno coscia ne ho uno. Ma la cosa che più mi stupisce è che io non me ne sono per niente accorta. Eravamo in acqua e lui continuava a baciarmi ed accarezzarmi nonostante io lo respingessi costantemente. Mi baciava dappertutto tranne sulle labbra. Solo dopo, quando sono uscita dall’acqua, ho capito il perché. Improvvisamente, tutti erano scoppiati a ridere mentre mi guardavano ed io stranita volsi il mio sguardo alle mie gambe e alle mie braccia. Ho iniziato a rincorrere Harry per tutta la spiaggia, nonostante i sassi mi facessero male ai piedi.
Ciò che aveva fatto era inaccettabile, piacevole ma inaccettabile.
Non ha il diritto di macchiare la mia pelle così, a suo piacimento. Anche se la cosa non mi dispiacesse molto. ‘Mlmlmlmlm’

Comunque ho passato una mattinata e un pomeriggio fantastico. Verso pranzo ci hanno raggiunto anche Niall e Luna sorridenti e raggianti, avevano qualcosa di strano. Sembravano felici, infatti ne ho avuto la conferma quando stasera Niall mi ha raccontato come è andata la sorpresa.
Mi ha detto che hanno parlato e che forse si sentiva un po’ geloso nei suoi confronti, Luna è una bella ragazza e di certo non passa inosservata. Le aveva fatto la famosa proposta di venire con noi a Londra ma lei ha declinato la sua proposta nonostante fosse il suo sogno più grande. Pensa che lei e Niall non si conoscessero abbastanza da fare un passo simile.
Come darle torto!
Ma Niall non si è arreso, le ha cantato e suonato ‘Introducing me’ di Nick Jonas pensando di presentarsi e darle modo, quindi, di conoscerlo. Lei poco prima aveva ricevuto un messaggino dal padre in cui le diceva di raggiungerlo immediatamente al ristorante e quindi Niall era costretto a cantargliela per strada, mentre si dirigevano al ristorante. In fin fine Niall l’ha stupita così tanto che lo ha baciato fregandosene altamente di mio zio che in quel momento aveva bisogno d’aiuto.
Insomma, Niall è felice di aver incontrato Luna, mi ha confessato, e spera che fosse lei quella giusta. Lo spero anche io, lui se lo merita davvero.

Ritornando a noi, in spiaggia ci siamo divertiti da morire. Abbiamo fatto di tutto, dalle gare acquatiche a quelle di apnea, dalla partita a pallavolo in riva al mare a quelle di tennis con le racchette da ping pong (?), dai tuffi normali ai tuffi enormi lanciandoci da uno scoglio a 15 metri circa di altezza dal livello dell’acqua. E ovviamente non sono mancate le risate.
Mentre stavamo pranzando Luna ci ha detto che in un locale in Piazzetta, La Taverna, dove lei e Carlo sono di casa, ci sarebbe stata una festa a tema nutella e canzoni napoletane così abbiamo deciso di andarci.
Verso le 6 di oggi pomeriggio siamo ritornati in camera per prepararci alla serata ed io ho indossato il tubino nero, che mi hanno consigliato le ragazze ieri, e i tacchi blu, che mi hanno regalato i ragazzi, che tutt’ora indosso. Non è che sia un granchè ma non è male.
Comunque appena siamo entrati in quel locale eravamo circondati da nutella e cioccolato da tutte le parti. Era pieno di gente e, anche se il locale era abbastanza grande, a malapena c’entravamo tutti. C’era persino una specie di gigante statua di cioccolato che raffigurava i faraglioni, era semplicemente fantastica.
Ovviamente Niall sembrava aver trovato il paradiso lì dentro e scorrazzava mano nella mano con Luna per degustare quanto gli è stato più possibile quella delizia divina.
Io adoro la cioccolata, soprattutto la nutella, e avevo fatto volentieri compagnia a Niall nel mangiare un enorme panino ripieno di nutella. Lì dentro tutto era a base di nutella, persino la pizza, dolce ovviamente. L’unica cosa che con la nutella poco centrava erano i cocktail. Ne ho mandati giù pochi, tre credo, ma erano molto pesanti. Infatti ora mi sento più di là che di qua.
Abbiamo cenato tutti lì, in quel locale. E poi con tutta la nutella che avevamo mangiato difficilmente il mio stomaco avrebbe gradito qualcos’altro.
Dopo aver mangiato tutti si erano buttati in pista sulle note delle classiche canzoni napoletane. I ragazzi non capivano una ceppa, anche se da come ‘ballavano’ credo a loro piacesse il ritmo. In più si muovevano come dei…. dei…. non so come descriverveli ma si muovevano stranamente ed io me la stavo facendo sotto dalle risate. Io con loro mi diverto da pazzi non c’è nulla da fare.

“Ok, Polla! Ci vediamo domani!”- esclama Louis salutandomi. Lo fulmino con lo sguardo. Mi sta provocando.
Di tutta risposta gli lancio un cuscino che si trova sul divano, anche se lo scanso. Nello stato in cui mi ritrovo, non è che abbia una buona mira. Infatti, inciampo nei miei stessi piedi cadendo stesa a terra. Lui scoppia a ridere facendomi la linguaccia per poi rifugiarsi in camera sua.
“Sono troppo stanca per correrti dietro Tommo!”- esclamo mentre mi rialzo molto lentamente. Eppure non è che sia così tanto ubriaca.
Non ho bevuto come l’ultima volta. Mi hanno detto i ragazzi che ho bevuto così tanto il giorno del mio compleanno che avevo fatto tutto ciò che avrei voluto fare da sobria. Io non mi ricordo un fico secco, ricordo solo quando avevo iniziato a bere i primi cocktail poi buio assoluto. Anche se ho un brutto presentimento, in questo momento l’unica cosa che vorrei fare da sobria è una e tutti sanno qual è.
A passi pesanti mi dirigo verso la mia camera mentre mi sento chiamare da qualcuno, credo sia Liam.

“Pula, domani non ti dimenticare di mettere tutto in valigia. Alle 10 abbiamo il traghetto per Napoli!”- esclama ricordandomi che domani si ritorna a casa.
Uffa, non ho proprio voglia di ritornare lì. Voglio stare con la mia Luna e con mio zio, non ho voglia di ritornare così presto alle mie responsabilità. Ma devo per forza. E’ una mia responsabilità prendermi le mie responsabilità (?).

“Si, non ti preoccupare Daddy!”- esclamo facendo dietro front per salutarlo con un bacio sulla guancia. Saluto anche Dan, El, Chiara, Zayn e Niall per poi rintanarmi in camera e riordinare i pensieri.

Harry non c’è, non è tornato con noi in albergo.
Abbiamo discusso e non so dove sia.
Mentre stavamo ballando al locale hanno messo ‘Tu si na cosa grande’, una canzone d’amore bellissima, e papà si è offerto di farmi da partner. Abbiamo iniziato a ballare quando Harry si avvicina e chiede la mia mano (?) a papà.
Ovviamente lui, che sta dalla parte del diavolo, ha accettato e si era allontanato. Io troppo presa dalle emozioni che mi fa provare lui ogni volta che mi è vicino e dalle emozioni provocatemi dalla canzone, gli ho sussurrato le parole esatte della canzone. Anche se lui non aveva capito nulla di ciò che stavo dicendo mi fissava felice e continuando a ringraziarmi silenziosamente. Io, come da più di una settimana a questa parte, non ce l’ho fatta a reggere lo sguardo e, mentre continuavamo a dondolarci, ho appoggiato la testa sulla sua spalla abbracciandolo stretto stretto.
Avevo un turbinio di emozioni dentro di me, non capivo più nulla e ci ho messo poco prima di scoppiare a piangere. Non volevo farmi vedere da lui in quello stato, era troppo per me e sono scappata via, lasciandolo lì.
Ero arrivata fino all’entrata del parco di Capri, un posto immerso nel verde e da cui ci si poteva vedere la vista spettacolare di Capri di notte.
Lui testardo, come sempre mi ha seguita. Io continuavo a respingerlo nonostante avessi mille emozioni dentro di me e la testa offuscata dall’alcool.
Allora lui, stanco, come sempre, mi ha bloccato al muro e mi ha baciata.
Non so nemmeno io dove ho trovato il coraggio e la forza, ma l’ho scansato fulminandolo con lo sguardo, nonostante desiderassi da morire quel tocco delizioso. Gli ho urlato di lasciarmi in pace, di farmi vivere la mia vita e di smetterla di insistere perché io non provo ciò che prova lui.
Già, tutte cazzate.
Ho detto tutto il contrario di ciò che provo davvero, ho detto il contrario di ciò che gli avevo detto in camera mia il giorno in cui è venuto a cercarmi.
Lui era rimasto sconvolto, non si aspettava per niente una reazione del genere ed io vedendolo in quello stato non ce l’ho fatta e sono scoppiata. Piangevo mentre continuavo a guardare la sua espressione, pietrificata come se un proiettile lo avesse colpito sul suo punto più debole.
E proprio quello avevo fatto io, ho fatto stare male l’unica persona che mi ama davvero.
Mi facevo schifo da sola in quel momento, e mi faccio schifo tutt’ora, infatti sono ritornata di nuovo nel locale raggiungendo gli altri e lasciandolo lì, da solo, con quello sguardo che ancora adesso è impresso nella mia mente.
Ma nonostante tutto, nonostante mi sentissi una persona crudele, cattiva, meschina non mi pento della scelta che ho fatto. Sono innamorata, si, e desidero con tutto il cuore averlo al mio fianco ma non possiamo, la nostra relazione è impossibile.
E lui lo deve accettare.
Come sto cercando di accettarlo io.

Entro in camera mia per rilassarmi dopo la lunga serata. Mi toglo le scarpe tirando un sospiro di sollievo. I tacchi sono bellissimi, per carità, ma sono troppo dolorosi.  Dopo qualche secondo sento un odore poco sopportabile e apro la porta/finestra per far cambiare aria.
Mi spoglio, afferro l’intimo e il completo che uso per dormire e entro in bagno con l’intenzione di farmi una doccia. Ho la mente piena di pensieri e l’alcool me la fa girare più di quanto non lo facesse da sobria. Una doccia potrebbe farmi più che bene.
Dopo aver finito mi asciugo con calma spalmandomi la mia adorata crema allo zucchero a velo. Mi metto degli short fucsia, una maglia larga che mi lascia scoperta una spalla e mi lego i capelli in una coda di lato.
E’ l’una meno venti quando sto per andarmene a dormire, ma sento dei rumori provenire dal terrazzo.
Mi avvicino impaurita, chi mi dice che non può essere un maniaco?
Ok, sto esagerando ma non si può mai sapere.
Mi avvicino afferrando la prima cosa che mi ritrovo tra le mani: la scarpa con il tacco.
Di colpo la porta del terrazzo si spalanca facendo entrare nella stanza la persona che non mi sarei mai aspettata di trovare qui, ora!

“Harry, cazzo! Mi hai fatto prendere un colpo!- esclamo lasciando cadere la scarpa a terra.- “Ma che cavolo ci fai qui?”- continuo urlando sottovoce, gli altri nelle camere affianco potrebbero fraintendere.

“Non riuscivo a dormire da solo!”- esclama guardandomi.
Ha uno sguardo indecifrabile, tra l’arrabbiato e il deluso. Una tortura per il mio povero cuore e per i miei occhi.
Abbassa lo sguardo entrando nella mia camera superandomi. Lo seguo con lo sguardo mentre si siede ai piedi del letto con nonchalance. Sospiro pesantemente, devo tirare fuori le mie doti di attrice. Devo fargli capire che quello che vuole è impossibile, anche se sarà molto difficile.

“Ma se sei in camera con Niall.”- gli dico avvicinandomi a lui. Lui mi guarda come se mi stesse dicendo ‘e tu ci credi pure?’. Già so che intenzioni ha quindi lo precedo.

“Harry perché continui ad insistere?”- gli chiedo fronteggiandolo e mettendo le mani incrociate sul petto. Sospira per qualche secondo ignorando la mia domanda, ma di colpo si alza sovrastandomi in altezza.

“Perché ti amo, Pula. Ti amo, come te lo devo dire? In aramaico? Ti amo e non mi arrenderò finche tu non cederai.”- mi risponde. Al sentire quelle parole un brivido mi percorre la schiena. Non posso credere che lo stia dicendo, davvero. Come fa a non capire?

“Harry ne abbiamo già parlato e….”- gli dico rispondendo al suo sguardo ma cercando di non cedere ai suoi magnifici ma, allo stesso tempo, fottuti occhi.

“No, tu ne hai già parlato.- m’interrompe alzando di poco la voce- “Tu  hai deciso di non amarmi, tu hai deciso di non voler stare insieme a me.- afferma guardandomi e facendomi stare male dentro, il suo sguardo è distrutto. Mi viene da piangere solo a guardarlo. -“Ma tanto io so che non è così.- si avvicina di più a me, facendo sfiorare quasi i nostri nasi.  -Tu mi desideri più di ogni altra cosa, tu mi ami e non vuoi ammetterlo a te stessa per paura.”- continua, lo guardo cercando di trovare qualche via di fuga.

“E cosa te lo fa pensare?”- gli chiedo ridacchiando come se tutto ciò che ha detto fossero tutte cazzate. Ma è la pura e santa verità.

“Il modo in cui mi guardi, mi parli, mi accarezzi……..mi baci.”- risponde prima che io lo interrompessi.

“E, sentiamo, com’è che ti bacerei?”- gli chiedo soffocando una risata nervosa e stringendo la presa sui miei gomiti. E’ una tortura incredibile. Sto lacerando dentro.

“L’ultima volta che ci siamo baciati, lo hai fatto con tutta la passione e la dolcezza che c’era in te, ti sei lasciata andare. Lì ho capito che ne vale la pena insistere, che è quello che vogliamo entrambi. Noi due ci amiamo e non vedo ancora il motivo di tutti questi problemi.”- mi dice allontanandosi di poco e sbracciandosi teatralmente. Ha perfettamente ragione.

“Non è vero, Harry. Io non ti voglio, non ti amo.”- gli dico abbassando lo sguardo. Lui si prende un momento di riflessione mentre si passa una mano tra i capelli.

“Allora se è così dimmelo guardandomi negli occhi!”- mi sussurra balbettando e alzandomi il viso con due dita sotto il mento e imprigionandomi nei suoi occhi, ora come ora, di una verde profondo e vivo.
Raccolgo le ultime forze che ho. Dopo averlo guardato negli occhi è un po’ difficile mettere una frase di senso compiuto insieme, e gli dico tutto guardandolo.

“Non ti amo, Harry. Non ti amo!”- esclamo secca e a voce alta, come a volerglielo stampare in testa. Lui rimane impietrito, inerte, di sicuro non credeva che io lo facessi davvero.
Continuo a guardarlo negli occhi vedendo quest’ultimi prendere possesso di una luce a me ignota, è quella luce che ti fa capire che è stato ferito, che il suo cuore ha sprigionato un suono che mai aveva fatto prima, che da un momento all’altro sarebbe scoppiato a piangere.
E io non voglio vederlo piangere, mi fa male solo immaginarlo in uno stato del genere. Non posso fare altro che affondare nei sensi di colpa perché sono io che l’ho reso in questo stato.

Prima che possa dire una sola parola, mi allontano aprendo la porta di camera mia e della suite per non scoppiare a piangere davanti a lui, apro la porta nel corridoio che porta alla spiaggia e arrivo fino alla riva.

Fuggire, solo questo so fare! Fuggire!
Fuggire da tutto ciò che mi da problemi, fuggire da tutto ciò che è più grande di me ma che potrebbe essere la mia felicità.
Sono una codarda e una vigliacca. Sono un egoista.
Lui non immagina quanto lo desidero, nessuno può immaginarlo. E’ il mio sogno più grande in questo momento, anche più grande del ballo, ma non posso averlo. Sarebbe un’assicurazione di morte nei confronti della mia anima.
Si, sarei felice con lui, ma per i primi mesi. Poi io che farò se lui un giorno si stancherà di me? Quando non mi vorrà più tra i piedi?
Sappiamo tutti come è fatto Harry, non prendiamoci in giro.
Non lo sopporterei, soffrire per lui sarebbe troppo per me. Anche se sarà difficile lo devo dimenticare ad ogni costo.

Non riesco nemmeno a finire di concepire il pensiero che sento due mani accarezzare dolcemente le mie. So benissimo che è lui, lo sento dal suo inconfondibile profumo, lo riconoscerei tra milioni e milioni di persone cosparse di letame.
Eccolo, il testardo raffiora in ogni caso non c’è nulla da fare.
Lentamente sale sulle braccia facendomi venire la pelle d’oca e facendomi battere il cuore incessantemente.

“Allora se faccio così non succede niente!”- mi sussurra con quel suo vocione tremendamente sexy, in un orecchio. Prendendo a baciarmi il collo da dietro, quasi fosse un vampiro in cerca della sua cena giornaliera.
Non so quante emozioni sta scatenando in me in questo preciso istante, tanto che ci metto un po’ prima di rispondergli.

“H-Harry!”- lo richiamo per allontanarlo ma lui sembra fregarsene.
Afferra, di colpo, i miei fianchi e mi gira di colpo verso di lui.

“Shhh!”- esclama mettendomi un dito sulle labbra. Nonostante il chiaro di Luna riesco a vedere chiaramente i suoi occhi determinati e decisi.
Mi sorride beffardo. Ha capito cosa sto pensando. Bastardo! Penso.
Non lasciandomi il tempo di rispondere si fionda di nuovo sul mio collo sapendo quello che sta facendo. Istintivamente porto le mie mani sui suoi pettorali per allontanarlo ma il mio cuore prende il sopravvento lasciandomi in balia dell’emozioni.
Quando sale dietro il collo e prende a baciare il tatuaggio il respiro comincia a mancare, eppure siamo all’aperto.
Mi tiene i fianchi con le sue possenti mani non lasciandomi via di fuga.

“Dimmi adesso che non  mi ami.”- mi sussurra, ancora una volta sexy, per poi mordermi il lobo dell’orecchio. Una scarica di brividi mi percorre la schiena donandomi una sensazione più che piacevole.
Io non resisto, non ce la faccio. Soprattutto dopo quella frase.
Afferro la sua testa fra le mani e lo avvicino a me.

Lo bacio. Porto le mie braccia dietro il suo collo e lo bacio.
Lui sorride sulle mie labbra.
Già l’ho detto che è un bastardo?
Subito dopo passa una mano dietro la mia schiena avvicinandomi a se e l’altra la porta sul lato opposto al mio collo.
Le nostre lingue danzano insieme in un passionale ma dolce tango. Ormai il mio stomaco ha preso il cervello a braccetto e se n’è andato a fare una vacanza, lasciandomi lì, a fare i conti con il cuore.

Ah, il cuore. Perché ho la sensazione che mi stia per uscire dal petto? Perché non smette di battere torturandomi le costole?
Ah, già sto baciando l’uomo che amo. L’uomo che non credevo di poter conoscere, l’uomo che solo cantando mi ha fatto innamorare di lui, l’uomo che ho scontrato sul lungomare non sapendo chi fosse, l’uomo che mi ha soccorso quando gli sono svenuta davanti, l’uomo che solo con uno sguardo mi manda in pappe il cervello, l’uomo che mi ha fatto sbellicare dalle risate dopo parecchio tempo, l’uomo che mi ha fatto fare una grande figura di merda per via Roma, l’uomo che ha saputo consolarmi quando non stavo bene moralmente, l’uomo che ha voluto incontrarmi usando come scusa un pacchetto di Haribo (tanto lo sapevo che era tutto un piano), l’uomo che ha fatto fare le capriole al mio cuore quando mi ha baciata per la prima volta, l’uomo che ho evitato per due giorni per cercare di non perderlo, l’uomo che non si è arreso all’evidenza e mi e venuto a cercare nonostante io lo avessi respinto, l’uomo che ha il cervello più testardo che avessi mai conosciuto, l’ uomo che mi ha fatto divertire in una sola giornata al mare (anche se è impossibile non divertirsi quando si sta anche solo un momento con lui), l’uomo che stasera ha ballato una delle più belle canzoni romantiche napoletane con me.
L’uomo che in questo momento sto baciando è l’uomo che mi ama e di certo non ho la minima idea di respingerlo ora.

Cavolo, solo lui ha il potere di far diventare tutto quello a cui stavo pensando prima una marea di cazzate.
Ma cosa cavolo me ne frega della realtà ora? Io voglio sognare.
Altrimenti a cosa servono i sogni, la Luna e le stelle. A farti capire che avvolte non c’è bisogno di rimanere solo nella ragione, facendoti fare una vita monotona, sempre e solo la solita routine, ma a farti vivere, anche solo per un momento, la vita  che desideri, non quella che ti impongono. Sognare è la cosa più bella che l’uomo possa fare, ed io lo sto facendo proprio ora.
Ci stacchiamo appena ci manca il respiro e sorridiamo come idioti.

“Ti amo, ok?”- gli sussurro appoggiando la mia fronte alla sua e intrecciando le nostre mani insieme. “Hai vinto! Ti amo più di qualsiasi cosa al mondo. Amo i tuoi occhi, amo il tuo sorriso, amo la tua voce tremendamente sexy.”- mi sorride, come se non lo sapesse. - “Amo il tuo fisico, amo la tua gelosia, amo la tua dolcezza, amo persino la tua perversione. Amo il modo in cui ti sistemi i capelli senza toccarli con un dito, amo il modo sfacciato con cui ti poni agli altri, amo il tuo modo di parlare lentamente come a rallentatore, amo il modo in cui canti. Ti amo quando sei in imbarazzo, ti amo quando mi fai fare figure di merda, ti amo quando ti tocchi l’angolo della bocca con la punta della lingua dopo aver finito un assolo, ti amo quando inizi a fare dei movimenti strani sul palco credendo di stare ballando, ti amo tanto da poter fare l’amore anche qui, ora, in spiaggia, al chiaro di luna, con te.”- continuo a sussurrargli mentre lui mi ascolta senza spiccicare e spiazzandomi ancora una volta col suo sorriso. E’ incantevolmente bello.

“Amo te,…… ti amo. Mah….”- gli sussurro preparandomi a quello che sto per dire. Il suo sguardo si fa confuso tutto d’un tratto.

Quando arriva il giorno i sogni finiscono dandola vinta ancora una volta alla ragione e alla realtà.


“Ma noi due non possiamo stare insieme.”- sussurro già con la voce tremante. Continuo a guardarlo anche se quello che vedo mi fa male.

“Sarebbe un errore per noi due…- affermo, lui mi guarda stranito. -Soffriremmo tantissimo.- mi spiego, lo sento irrigidirsi.  -Ed io….. io non sono pronta!”- continuo cercando di fermare le lacrime che stanno riprendendo il sopravvento sulle mie guance vedendo il suo sorriso, che aveva illuminato metà di quest’isola, sparire dal suo volto.
Nonostante la mia vista appannata e la poca luce che c’è qui, riesco a vedere una lacrima cadere sulla sua guancia
.
“Così fai soffrire me, però!”- mi dice con la voce tremante mentre tira su col naso.  E’ scoppiato, lo so! Lo sento.

“Lo so, Harry. Ci soffro anche io.- affermo accarezzandogli dolcemente la guancia bagnata asciugandogliela. –Non sai quanto mi fa male starti affianco senza avere la possibilità di averti tutto per me, di baciarti come se nulla esistesse.”- gli spiego mentre una lacrima mi solca il viso. “Ma come faremo quando saremo lontani, quando tu sarai in tour ed io sarò a Londra?”- gli chiedo retoricamente, mentre altre lacrime scorrono sulle sue guance, seguendo le mie. Le asciugo tutte.

“E’ la cosa migliore per entrambi!”- concludo, asciugandogli l’altra guancia. Gli afferro il viso di nuovo e mi avvicino a lui stampandogli un ultimo bacio sulle labbra.
Mi sento una persona orribile in questo momento. 
Lo guardo un’ ultima volta prima di allontanarmi da lui.
Sto superando quasi il cancello che divide il giardino dell'albergo dalla spiaggia con gli occhi pieni di lacrime quando sento Harry gridare dalla riva.

“No, Pula!”- esclama. Mi volto e lo vedo corrermi incontro. Sono ancora in spiaggia e la riva è poco lontano da noi. Arriva da me con il fiatone, mi prende una mano intrecciandola con la sua. Io confusa, guardo le nostre mani per poi volgere il mio sguardo a lui.

“Pula, la notte è ancora lunga abbiamo ancora un sacco di tempo per stare insieme.”- mi dice avvicinandomi per poi asciugarmi la guancia. Ma cosa sta dicendo?

“Harry cosa stai dicendo??”- gli chiedo confusa. Cosa diavolo gli passa per la testa?

“Tu hai detto che mi ami tanto che lo faresti subito ora qui con me. Anche io ti amo troppo e non ho intenzione di lasciarti andare così…..- mi dice sicuro di se stesso, il suo sguardo è velato di una luce di determinazione. -Sarei disposto a dimenticarti anche domani per poterti amare liberamente!- spiega. -Non mi va per niente di lasciare il nostro sogno a mezz’aria. Abbiamo ancora tanto tempo a disposizione. Possiamo vivere il nostro amore stasera, senza problemi.”- mi dice deciso.

“Ti prego!”- mi supplica con la voce tremante continuando ad accarezzarmi una guancia.

Praticamente mi sta chiedendo di passare la notte con lui.
Di fare l’amore con lui, di concedermi a lui completamente.
E me lo ha chiesto con tanta di quella facilità che sono stupita. Anche se la proposta non è per niente male, quello che ho sognato per mesi si avvererà e domani sarà tutto come prima. Come se non fosse successo nulla.
Ma un altro problema mi fa rimuginare su questa cosa.

“Non lo so, Harry!”- gli dico bagnandomi i piedi nel bagno/asciuga e guardando il mare calmo.

“Qual è il problema ora?”- mi chiede sbuffando e cercando il mio sguardo. Lo guardo sospirando pesantemente, prima o poi lo dovrà sapere.

“I- io non l’ho mai fatto prima!”- gli sussurro guardandolo e sperando che non abbia sentito ma non è come spero. Con tutto il silenzio che c’è qui anche un urlo di una formica (?) sarebbe udibile.
Lui mi guarda inerte come se non si aspettasse una cosa del genere.
L’ho colto di sorpresa.

“Ecco, io lo sapevo, tu….”- gli dico distogliendo lo sguardo. Di colpo mi interrompe avvicinandosi a me.

Lo faresti con me?”- mi sussurra appoggiando la sua fronte alla mia. Stupita mi stacco da lui per guardarlo meglio negli occhi.
Non posso credere che me lo abbia chiesto veramente. In fondo anche io lo desidero fino a questo punto. Gli sorrido contenta, lo amo da morire.

“E’ l’unica cosa che voglio in questo momento.”- gli sussurro avvicinando di nuovo le nostre fronti e ritrovando di nuovo il suo sorriso sul suo viso. E’ semplicemente stupendo.

Molto lentamente fa combaciare le nostre mani unendole senza smettere di guardarmi.
Stufa di quella distanza mi fiondo sulle sue labbra, baciandole dolcemente. Lui percorre il perimetro del mio labbro inferiore con la punta della lingua mentre porta le nostre dita intrecciate sulla mia schiena avvicinandomi di più a lui. Sciolgo l’altra mano dalla sua e la porta sulla sua nuca accarezzandogli i morbidi ricci.
Una sensazione strana, di piena felicità si fa spazio nel mio stomaco. La mia mente è spoglia di qualsiasi pensiero negativo. Non faccio altro che pensare che sto per vivere il momento più bello e più felice della mia vita.
Inizia a farmi indietreggiare in cerca di un appoggio. Impaziente di toccare la sua pelle con la mia mi stacco di poco dalle sue labbra sfilandogli la maglietta e ritornando a baciarlo. Lui, di tutta risposta, mi tortura i fianchi con le sue virili e possenti mani senza togliermi la maglietta mentre continua a spingermi indietro.
Dalla mia bocca si sposta lentamente lungo il collo senza lasciarmi un attimo di respiro.
Stanca di aspettare una sua mossa mi tolgo la maglietta da sola interrompendo per un secondo il nostro bacio.
Lui mi sorride tornando al mio collo.
Subito dopo sento il mio sedere toccare qualcosa di duro, uno scoglio.
Sembra una specie di piattaforma, ampio e liscio.
Continuando con la sua tortura sul mio collo mi sfila gli shorts facendoli scivolare a terra.
Si stacca un altro secondo e mi guarda imbambolato.

Sei bellissima!”- mi sussurra all’ orecchio e mordendomi il lobo facendomi rabbrividire. Sorrido.
Decisa gli slaccio la cintura e il pantalone per poi sfilarglieli determinata. Con un gesto secco mi fa sedere sullo scoglio mentre allaccio le mie gambe attorno al suo bacino incollandolo di più a me.
Continuando a baciarmi come solo lui sa fare mentre mi slaccia il reggiseno sfiorandomi la schiena con le sue mani facendomi rabbrividire. Mi fa abbassare piano piano, per poi scendere a baciare ogni lembo della mia pelle dalla base del mento all’incavo del seno. Inizio ad ansimare sotto di lui appena lo sento sfiorarmi un capezzolo con la lingua. Comincia a torturarmi molto lentamente racchiudendo l’altro seno tra la sua mano e pressando leggermente. Mi sta facendo sentire le stelle con solo dei semplici tocchi.
Mentre continua a baciarmi il seno con la mano libera mi accarezza dolcemente fino ad arrivare all’elastico della mutandina. Sempre lentamente, scende, con le sue incredibili labbra, fino all’ombelico mentre inserisce due dita all’interno della stoffa delle mutandine, accarezzandomi il pube. Sbarro gli occhi, che fino a quell’istante ho tenuto chiusi, confusa da ciò che sta per fare. Che intenzioni ha?
Solo quando continua a scendere con le dita premendo leggermente sul clitoride capisco tutto. Non voglio che lo faccia, non ne ho bisogno.
Alzo il capo a fatica.

“Harry n-non…”- affermo mettendo la mano sul suo polso bloccando il suo viaggio all’interno della mia intimità. Lui interrompe il suo percorso di baci sul mio ventre avvicinandosi alle mie labbra.

“Io ti amo Pula.- afferma guardandomi dritto negli occhi per poi lasciarmi un bacio a stampo. – E stasera voglio amarti in tutto e per tutto!”- esclama continuando a muovere le dita verso la mia apertura. Sento l’interno coscia lievemente bagnato.
Mi bacia di nuovo approfondendo di più il bacio mentre, premendo il pollice sul clitoride, entra dentro di me con le due dita. Ansimo sulle sue labbra mentre una sensazione di piacere inizia a farsi sentire nel basso ventre.
Inizia a muovere le sue dita dentro di me lentamente mentre bacia il mio collo, facendomi un succhiotto.

“Tu sei solo mia…- afferma introducendo un terzo dito dentro di me, iniziando ad aumentare lievemente la velocità mentre io ansimo sempre più forte. - …E di nessun’altro!”- continua facendomi sentire quasi le stelle. Stringo le gambe intorno al suo polso piegando le ginocchia a causa del vertice del piacere che sto per raggiungere. Harry mi guarda negli occhi mentre la sua dolce tortura mi fa rabbrividire dal piacere.
Un’altra fitta si fa spazio dentro di me e sento che il mio primo orgasmo sta per prendere vita dentro di me.
I miei ansimi sussurrati stanno per diventare dei veri e propri gemiti prima che lui sfilasse le mani da dentro me lasciandomi insoddisfatta.

Lo guardo fulminandolo e lanciandogli un verso di dispiacere.
Lui mi sorride intenerendomi e ritornando a baciarmi, avvolgo le mie mani sulla sua schiena accarezzandogliela centimetro per centimetro. Arrivo fino all’orlo dei boxer e, sentendo un senso di vendetta invadermi la testa, glieli abbasso sul davanti sfiorandogli l’evidente erezione. Lui mi morde un labbro mentre lo sento irrigidirsi, a causa del piacere.  Non gli darò mai questa soddisfazione, anche se qualcosa sta campeggiando nella mia mente ma lascio perdere. Glieli abbasso fino alle ginocchia in modo tale che lui scalci per farli cadere a terra. Ha un ginocchio tra i miei e sento la sua, ormai, enorme erezione pulsare sul mio fianco e non faccio altro che calmare il mio spirito perverso per mantenere la mia vendetta.
Mentre continuiamo a baciarci mi sfila l’ultimo indumento rimasto tra noi, rendendomi vulnerabile. Io stringo forte la pelle della sua schiena mentre si posiziona dolcemente tra le mie gambe aprendomele. Un leggero peso mi comprime lo stomaco, non so cosa sia.
Subito dopo mi guarda.

“Sicura?”- chiede. Ma è cretino? Ovvio che sono sicura.

“Mai stata più sicura in vita mia!”- gli sussurro accarezzandogli la punta del naso con la mia.

“Se ti faccio male dimmelo!”- esclama. Annuisco decisa e pronta, ho una voglia matta di sentirlo una parte di me.
Dopo poco lo sento entrare in me e si ferma facendomici abituare. Inizio a rabbrividire visibilmente e non perché siamo all’aperto. Rabbrividisco così tanto che sembra stia tremando. Sento qualcosa rompersi e una fitta di dolore piccola ma intensa.

“Ti faccio male?”- mi chiede con voce ansimante mentre mi guarda negli occhi appena vede una mia smorfia.

“Per niente!!!”- gli rispondo sorridendo. Sorride anche lui prima di baciarmi dolcemente.
Inizia ad entrare ed uscire un paio di volte lentamente facendo si che il dolore si tramuti in piacere. Non riesco a trattenermi e gli mordo un labbro ad ogni spinta che da e ad ogni scarica elettrica che mi fa sentire. Mi sento finalmente felice, spensierata e libera. È una sensazione meravigliosa.
Gli accarezzo la schiena mentre lui mi tortura il collo, marchiandomi con dei piccoli bacetti. Mi accarezza dolcemente il seno, le gambe e i glutei con il suo tocco delicato mentre aumenta di poco la velocità

“Harry!”- lo chiamo con voce ansimante. Lui di colpo si blocca e mi guarda come se avesse paura di ciò che mi passa per la testa.
Gli sorrido tranquillizzandolo.

“Ti amo!”- gli dico accarezzandogli una guancia. Lui mi sorride baciandomi.

“Anche io ti amo, Pula.”- mi sussurra a pochi millimetri dal mio viso. "Tanto!"- esclama guardandomi intensamente negli occhi. Mi accarezza le labbra dolcemente con le sue mentre riprende a spingere questa volta un po’ più velocemente. Alzo il mio bacino andandogli incontro ad ogni spinta, inarcando la schiena.
Continuiamo a muoverci in sincronia fin che non mi stufo del fatto che comandi lui. Lo spingo per le spalle staccando solo il suo petto dal mio e spingendolo al mio fianco con me a cavalcioni su di lui. La mia vendetta è durata fin troppo.
Lo voglio fare impazzire come lui ha fatto con me.
Lo bacio dolcemente per poi scendere sul suo collo e sul suo petto.
Dopo poco mi sollevo in modo da ritrovarmi seduta sul suo bacino e comincio a muovermi sensualmente e con movimenti circolari. Prendo le sue mani che sono ferme sui miei fianchi e incastro le sue dita alle mie.
Come se fossero pezzi di puzzle che, uniti, formano un unico disegno: il nostro amore.
Le porto alla mia bocca baciandole e piano piano le faccio scendere lungo il mio corpo mentre lo guardo negli occhi. Appena sfioro i miei seni con le nostre mani inizio ad aumentare i movimenti facendolo gemere.
Quando appoggio le nostre mani sui fianchi lo vedo lasciarsi andare chiudendo gli occhi. Così mi lascio andare anche io chiudendo gli occhi, buttando la testa all’indietro e inarcando la schiena mentre i nostri gemiti ci fanno da sottofondo.


HARRY’S POV

Ora è lei a comandare, e per essere la prima volta, lo fa abbastanza bene. Tanto da lasciarmi andare.
Per la prima volta nella mia vita mi sento strano, diverso.
Come se fossi inesperto.
So benissimo come far impazzire una donna ma con lei quasi mi sembra impossibile.
E poi non ho mai fatto sesso con una donna facendomi comandare da lei e rilassandomi.
Sono sempre stato io il cacciatore e la donna la preda e perché ora non riesco a muovere mano?
Sento il cuore scoppiare mentre continua muoversi su di me.
E non mi è mai capitato mentre facevo sesso.
Ma cosa sto dicendo? Questo non è sesso.
E’ AMORE.

Sto facendo l’amore con la donna che amo, e al solo pensiero tremo. Eppure è una sensazione bellissima, quasi irreale. Tutto intorno a noi ora sembra quasi inesistente, come se fossimo in un mondo parallelo dove esistiamo solo io, lei e il nostro amore.
Con il sorriso sulle labbra, e ansimando mi metto a sedere raggiungendola e ricominciando a baciarla. Incrocio le mie mani sulla sua schiena incollando il più possibile i nostri petti. Il cuore continua a battere forte insieme al suo ma il tremolio non ha intenzione di sparire. E lei se ne accorge.

“Perché tremi?”- mi chiede ansimando e allontanandosi di poco dalle mie labbra.

Non ho mai fatto l’amore con la persona che amo!”- rispondo sussurrando e appoggiando la mia fronte alla sua mentre le sposto una ciocca di capelli dalla sua guancia. Ha la fronte imperlata di sudore e ciò la rende molto più sexy di quanto già non sia.
Mi sorride allacciando le braccia al mio collo, attaccandomi di più a lei, e baciandomi come non ha mai fatto.
La sua pelle è così morbida e così liscia che non riesco a staccarmene, mi attira in un modo impressionante.
Impaziente di assaggiare di nuovo quella pelle fantastica, la spingo al mio lato ritornando sopra di lei. Le bacio le labbra per poi riconcentrarmi su quel magnifico collo.
Inizio a darmi da fare con le spinte. Afferro una sua gamba alzandola e premendola contro il mio bacino, lei capisce incrociandole entrambe sui miei glutei.
Iniziamo ad ansimare più forte e il vortice di piacere inizia a farsi spazio dentro di me. Lei inizia a rabbrividire stringendo sempre di più la presa delle sua gambe sul mio bacino e la presa delle sue mani sulla mia schiena segno cha sta per arrivare.
Altre tre spinte e scoppio dentro di lei continuando a spingere ininterrottamente.
Due secondi dopo lei inizia a gemere forte in preda al piacere. Con le poche forze che mi rimangono incollo le mie labbra alle sue attudendo i suoi gemiti. Non vorrei che ci sentissero.

“Harry…!”- mi sussurra lei gemendo a pochi millimetri dalle mie labbra e arrivando. 

 Mi accascio su di lei stremato e affannato, cercando di riprendere fiato.
Siamo guancia a guancia e sentire il suo respiro affannato nel mio orecchio mi fa sorridere.
E’ stato perfetto, unico. La amo da morire, non c’è nulla da fare.

Dopo aver ripreso fiato le lascio un piccolo bacio sul tatuaggio sotto l’orecchio e la guardo per cercare di decifrare la sua espressione.
E’ felice, lo vedo.
E’ felice e spensierata, finalmente. Anche se per poco. 

Esco da dentro lei e mi alzo lasciandole un bacio a fior di labbra. Vado ad uno degli ombrelloni della spiaggia e afferro un telo da mare dell’hotel e la raggiungo. E’ stesa completamente sullo scoglio, nuda. Bellissima. Potrei benissimo scambiarla per una dea se.
Le porgo il telo e prima di sdraiarmi accanto a lei prendo il cellulare dalla tasca dei miei pantaloni per vedere l’ora.

“Sono le 3 e 30. Abbiamo ancora tanto tempo per stare insieme.”- le dico guardandola, lei mi sorride mentre dolcemente l'affiancando e l'abbracciando. Lei si accoccola dolcemente sul mio petto iniziando a tracciare dei cerchi immaginari mentre io le accarezzo i capelli.
Non posso credere che tutto questo tra poco finirà, che appena nascerà il sole ci dimenticheremo l’uno dell’altra.
Sto quasi iniziando a pensare che non riuscirò mai a dimenticarla.
Dopo questa magnifica notte mi riuscirà parecchio difficile.

“Harry!”- mi chiama interrompendo i miei pensieri e tenendo la testa bassa. Ho quasi paura di ciò che sta per dire.

“Dimmi!”- rispondo.

“Ti devi dimenticare di me!”- alza il capo guardandomi. La Pula felice e spensierata ha lasciato di nuovo il posto alla Pula realista e pessimista. Ecco, lo sapevo, è arrivato il momento.

“Se è quello che vuoi lo farò.”- le sorrido lievemente senza far trasparire il mio disaccordo e la mia tristezza. Io la amo, la amo follemente e non ho affatto intenzione di lasciarla andare.

“Io lo farò!”- riabbassa lo sguardo e continua ad accarezzarmi il petto. Quelle parole sono come lame taglienti che, strappando la pelle, mi strappano il cuore lascandomene senza. E fa un male cane essere sottratti alla propria vita.

“Pula!”- le prendo il viso tra le mani per guardarla bene negli occhi. “Non pensiamoci ora. E’ ancora presto. Continuiamo a viverci il nostro amore senza pensare a cosa succederà domani.”- le dico con la voce rotta dal pianto ma senza lasciar cadere nessuna lacrima. Non credevo che potessi arrivare a tanto.

Non ho mai provato tutta questa sofferenza per nessuna donna.
Solo lei ha il potere di lacerarmi dentro con delle semplici parole o dei semplici gesti.
In questo momento mi sento così bene con me stesso, mi sento così completo che non credo riuscirei a resistere senza di lei. Credo proprio che sarà la cosa più difficile che farò nella mia vita.

Lei sorride annuendo e si avvicina baciandomi come se non avesse detto nulla, come se domani avremmo continuato a stare insieme ma ciò non capiterà.

E non posso che stare male per questo.
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Capitolo 20
*** Capitolo 15: Ora come ora il mio sogno più grande è lei! ***


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Capitolo 15

PULA'S POV

La luce del primo sole mi sveglia, l’odore del mare invade le mie narici, il suono delle onde che si infrangono sugli scogli mi fa da sveglia. Di colpo apro gli occhi, e vedo che sono ancora qui, su questo scoglio, che per questa lunga notte è stato il nostro letto d’amore, sdraiata accanto all’uomo che amo. Mi sento completamente rilassata e riposata, ho passato una notte da sogno che rimarrà per sempre nel silenzio, nell’oscurità senza essere più rivissuta.
Ormai la notte è finita e con essa anche i nostri sogni.
I sogni hanno un inizio e una fine. E questa è la fine di un sogno irrealizzabile.
Meglio che mi alzi prima che cominci a piangere.
Cerco di alzarmi ma il braccio di Harry mi cinge la vita intrappolandomi. Lo scosto delicatamente cercando di non svegliarlo e scendo dallo scoglio.
Raccolgo tutti i miei vestiti e li indosso. Prendo il cellulare di Harry dalla tasca dei suoi pantaloni e controllo l’ora. Le 6 e 30, ho ancora mezz’ora prima che inizi la colazione e un’ora e mezza prima che si sveglino gli altri. Ripongo  il cellulare da dove l’ho preso e fisso per qualche secondo il ragazzo della mia vita dormire.
E’ a pancia in giù, completamente nudo e con un asciugamano che gli copre il fondoschiena.  I capelli scompigliati gli ricadono sul viso completamente spiaccicato sullo scoglio, le labbra carnose e rosee sono schiuse rendendolo ancora più angelico di quanto già non sia.
Cercando di fare il meno rumore possibile mi avvicino alla sua bocca lasciandogli un lieve bacio a stampo. Premo le mie labbra contro le sue assaporandole per un ultima volta.
Alzo la mano per accarezzargli una guancia ma subito la ritiro, facendo così peggioro solo la situzione. Lo guardo un’ultima volta come a stampare questo momento e quest’immagine nella mia mente. E corro subito nell’albergo.
Per fortuna Harry ieri ha lasciato la porta della mia camera aperta così non sono costretta a cercare un doppione delle chiavi in reception.
Appena entro in camera mi spoglio e mi butto sotto la doccia. Cerco di cancellare i residui di questa notte, come se l’acqua avesse il potere di cancellarla, eliminarla dalla mia mente, come se essa fosse uno scarabocchio di matita fatto a caso su un foglio e che si potesse cancellare con un colpo di gomma. Ma è tutto inutile, l’acqua non fa altro che scorrere sul mio corpo portandomi con la mente a poche ore fa, quando lui, con le sue mani possenti, accarezzava ogni minima parte del mio corpo, quando marcava il mio collo con dei piccoli bacetti, quando racchiudeva la mia pelle tra le sue labbra e mi lasciava un piccolo segno rossastro.
Istintivamente mi porto le dita sulle labbra come a ritornare ad assaporare di nuovo uno dei suoi magnifici baci. L’acqua continua a scorrere sul mio viso e con lei anche le lacrime che sono riuscite a scendere. Subito mi porto le mani nei capelli bagnati chiudendo gli occhi.
Sto iniziando a pensare che questa notte sarà impossibile da dimenticare.
Ma cosa sto dicendo?
Devo dimenticarla assolutamente, devo dimenticare Harry a costo di farmi cancellare la memoria.
Apro gli occhi di scatto posando lo sguardo al piano doccia sotto i miei piedi. Subito mi accorgo di alcune macchioline di sangue che scorrono verso lo scarico insieme all’acqua, durante la notte dovranno essersi seccate sulla mia pelle.
Proprio in questo momento mi accorgo che non portò mai dimenticare una notte del genere.
La prima volta non si scorda mai e io come faccio a dimenticare questa magnifica prima volta? L’ho fatto con l’uomo che amo su uno scoglio, su una spiaggia a Capri, di notte. E’ stato terribilmente romantico ed indimenticabile. Non potrei mai dimenticarla.  
E’ una cosa impossibile.
Scuoto la testa, esco dalla doccia e cerco di eliminare le tracce rimanenti.
Vado in camera e mi spalmo la mia crema alla fragola. Metto l’intimo, un pantaloncino di cotone nero e fucsia, una t-shirt bianca a mezze maniche  e una canotta larga fucsia con la scritta ‘FREE HUGS’ in nero. Ovviamente le mie amate All Star nere non possono mancare. Afferro il cellulare che ieri avevo lasciato sul comodino e controllo l’orario: le 8 e 20. Possibile mai che ho passato tutto questo tempo sotto la doccia? Ultimamente non ci sono più con la testa che sto quasi iniziando a perdere la percezione del tempo che passa.
E’ vero, non potrò mai cancellare questa notte. E’ troppo importante.
 Ma potrò dimenticare Harry, e di questo statene sicure che ci riuscirò.
Dopo aver preparato la valigia prendo il cellulare e invio un messaggio. Sospiro pesantemente afferrando le chiavi della camera ed esco dalla camera. Raggiungo la sala del ristorante per fare colazione anche se so che non ci sarà ancora nessuno.


HARRY’S POV

L’arrivo di un messaggio interrompe il mio sonno. Alzo di scatto la testa ancora assonnato e scopro che sono solo e che la notte è finita, si è portata i miei sogni con se.
Chiudo gli occhi per impedire alle lacrime di uscire e mi porto le mani alla testa. E’ vero, l’amore fa terribilmente soffrire.
Mi ricordo del messaggio e con la mano afferro i pantaloni sullo scoglio di fianco. Afferro il cellulare e appena tolgo il blocco touch la bustina di un nuovo messaggio con il nome della mia vita su mi fa scattare e mettere seduto mentre un sorriso raggiante spunta sul mio viso.
Prima di aprirlo prendo un profondo respiro….. come da una settimana e mezza a questa parte.

Buongiorno sole, a dopo Luna.
Addio dolci ma irrealizzabili sogni, ciao crudele ma giusta realtà.
Sappi che questa notte ho vissuto la notte più bella della mia vita, difficilmente la dimenticherò.
Ma lo farò, com’è giusto che sia, non accadrà mai più, nulla accadrà più, anche una semplice carezza. Addio sogni. Addio Harry.

Dopo aver letto queste parole una lacrima sfugge dalla presa delle palpebre e mi riga il viso. Mi dice addio come se non ci rivedremmo mai più, quando sa benissio che non è così. Cosa succederà quando partiremo per Londra e vivremo sotto lo stesso tetto? Quando dormirà nella camera accanto alla mia? Quando condivideremo il bagno? Quando dovremo vederci ogni giorno? Perché si ostina a non capire che è dannatamente sbagliato ciò che sta facendo? Che sta facendo soffrire comunque entrambi con questa scelta?
Eppure non riesco più a ribellarmi, mi sento così vuoto dentro. Ormai ho capito con cosa sto avendo a che fare, ho capito di chi mi sono innamorato. E’ testarda, e nonostante lo fossi anche io, nessuno potrà mai farle cambiare idea se non il suo cuore. Anche se continuo ad amarla con tutto me stesso e la desidero tremendamente accanto a me e tutta per me, non riesco più a farle cambiare idea.

Come è possibile che una donna possa rendermi così facilmente vulnerabile?
Come è possibile che riesca a comandare le mie emozioni come se nulla fosse?
Lei non è come tutte le altre. Lei è Pula, ed io me ne sono innamorato come un coglione e sto soffrendo come un cane. Nessuna donna mi ha mai fatto quello che mi sta facendo Pula da pochi giorni.
Cavolo, com’è difficile amare?
Serro le palpebre all’istante impedendo ad altre lacrime di uscire.
Con le mani tremanti e abbastanza titubante rispondo al messaggio.

Ehy, sole.
Lo sai che stanotte io ho passato la notte più bella della mia vita?
Mai ho provato tutte queste emozioni in una volta sola.
Ecco, devi sapere anche che hai distrutto il mio sogno più grande in questo momento.
Me ne hai privato proprio come se mi avessi tolto la vita.
Perché è questo che hai fatto. Mi Hai tolto la vita dalle mani e chissà forse un giorno sarà di qualcun altro.
Pula, tu sei la mia vita e anche se mi fa soffrire molto questa situazione ti dimenticherò.
Addio vita. Addio Pula


Anche se è difficile premo invio per poi rivestirmi. Ritorno in albergo e mi dirigo direttamente in sala.
Sono le 9:55 e gli altri dovrebbero già essere a fare colazione. Non ho voglia nemmeno di fare una doccia.
Anche se mi fa soffrire molto, voglio sentire ancora il suo profumo sulla mia pelle, voglio sentirla ancora vicina. Perché mai come in questo momento la sento lontana chilometri e chilometri da me.

‘Ok, Harry. Adesso devi cacciare fuori la tua dote di attore. Fingere, fingere e fingere.’ Mi ripeto nella mia mente prima di aprire la porta del ristorante. Appoggio la mano sulla maniglia a pressione e sfoggio il sorriso più sfacciato che ho.


PULA’S POV

Sono al nostro lungo tavolo in sala, aspettando che gli altri mi raggiungano per iniziare la colazione. Dopo poco sento il telefono vibrare nella tasca. Un nuovo messaggio.
Di Harry.
Lo leggo e una lacrima mi solca il viso.

“Ehy, già qui?”- mi chiede Emma sbucando alle mie spalle. Subito mi asciugo la guancia sorridendole debolmente.

“Ehy, si non avevo sonno e mi sono svegliata presto.”- rispondo mentre lei si siede accanto al posto del capotavola. Io sono seduta alla fila di fronte alla sua e qualche posto più distante.

“Meglio, credevo che a causa del ritardo di ieri, oggi avremmo perso il traghetto.”- sospira mentre si versa del succo d’arancia nel bicchiere. Ridacchio sgranocchiando una fetta biscottata vuota.
Dopo poco gli altri, tranne Marco, il solito ritardatario, ci raggiungono ridendo alle battute di Louis. Fortunatamente occupano tutti i posti di fronte e accanto a me.
Tutti continuano a parlare di cose che non riesco nemmeno a sentire.
Ormai la mia mente risulta assente anche a me stessa.

“Buongiorno a tutti.”- di colpo una voce rimbomba nelle mie orecchie, come se mi avesse ridato l’udito. È lui.
Di colpo il cuore inizia a battere molto forte nel mio petto, alzo lo sguardo vedendo il suo viso illuminato da un magnifico sorriso. Ha i capelli completamente spettinati e lui, con il suo solito gesto, li rimette a posto, tossendo con una mano davanti la bocca. Ha i stessi vestiti della scorsa notte: T-shirt bianca, che lascia intravedere i suoi addominali, e jeans neri a bassa vita.
Lo fisso, non sapendo fare a meno di sorridere, mentre lui decide dove sedersi. Di scatto volta il suo sguardo verso di me e il suo sorriso si allarga ancora di più. Io non riesco a reggere il suo sguardo e abbasso la testa imbarazzata continuando a sgranocchiare la mia fetta biscottata.  Decide di sedersi qualche posto lontano da me, sul mio stesso lato. Anna e Zayn ci dividono.
Per un attimo penso che tutte le parole di questa notte e di quei messaggi siano delle enormi cazzate.
Ma subito dopo la realtà riprende il sopravvento nella mia mente. E il mal umore si rimpossessa della mia anima.

“Allora come avete dormito stanotte?”- chiede papà dopo l’ennesima risata ad una battuta di Louis.

“Una favola guarda, dopo tutti quei cocktail il mal di testa non mi ha risparmiata.”- risponde El massaggiandosi le tempie.

“Dovevate bere di più ieri!”- esclama ironica Emma senza essere considerata da nessuno.

“Io ho dormito poco. Non ho proprio voglia di ritornare a Napoli e lasciare la mia Luna qui.”-  piagnucola Niall. Che cucciolo!!!

“Dai, non ti preoccupare che la rivedrai al più presto.”- cerca di tranquillizzarlo Anna. Lui le sorride ringraziandola. Agrotto le sopracciglia, mi sono persa qualcosa?

“Perché? Ha deciso di non venire a Londra con noi?”- chiedo rivolgendomi al biondo poco lontano da me. Lui scuote la testa deglutendo il suo succo all’arancia.

“No, ha detto che non si trasferirà a Londra- afferma con sguardo triste- ma che ogni tanto verrà a trovarci.”- mi sorride. Gli sorrido anch’io rassicurandolo. E’ già qualcosa e poi si vede lontano un miglio che a lei lui piace.
Subito dopo continuano a parlare mentre io mi immergo di nuovo nell’enorme abisso che è la mia mente.

“Pula tu invece come hai dormito?”- mi chiede papà mentre io ho lo sguardo posato sulla fetta biscottata sul mio piatto.

“Eh, bene!- gli sorrido- solo che ho un po’ di mal di schiena”- affermo portandomi una mano sulla schiena. Non l’avessi mai detto.

“E’ normale, gli scogli non sono il massimo della comodità.”- afferma lui tranquillo. Spalanco la bocca e gli occhi di colpo mentre qualcuno qualche posto un po’ più lontano da me sputa tutto quello che teneva in bocca in faccia al biondino di fronte a lui. Oh Dio, lui sa qualcosa?

“Ehy, ho capito che non vi piace la mia maglietta ma non ti sembra di esagerare Harry?”- gli chiede Niall alzandosi per andarsi a cambiare.

“Scusa Niall, e che la cioccolata era bollente.”- si scusa Harry mentre il biondo sbuffa sonoramente.

“Cosa c’entrano gli scogli?”- chiede Danielle mentre Niall torna in camera per cambiarsi.

“No… è che stanotte- balbetto- non riuscivo a… a…. a dormire e sono andata a fare una passeggiata in…in spiaggia e sono finita per addormentarmi su uno scoglio.”- invento una scusa all’istante mentre vedo papà sghignazzare con la coda dell’occhio. Mi ci voleva solo questa in questo momento.

“Ben svegliato dormiglione.”- Afferma Maria appena Marco si avvicina al nostro tavolo sbadigliando e sedendosi al posto di Niall di fronte ad Harry. Li benedico mentalmente per avermi salvata da questa dura tortura.

“Per favore datemi un cuscino, sto morendo dal sonno.”- borbotta poggiando la testa sul tavolo.

“Non ti azzardare a riaddormentarti che dobbiamo prendere il traghetto.”- lo avvisa mia sorella con tono minaccioso. Lui non la calcola proprio.

“Ragazzi ma a che ora siete andati a letto stanotte?”- chiede il padre di Chiara, rivolgendosi a tutti, compresa me, che sembriamo degli zombie ambulanti (?).

“Meglio che non lo sai, ti potresti spaventare.”- afferma Zayn bevendo del succo.

“A proposito…”- afferma Niall ritornando e sedendosi di fronte a me e subito dopo se ne pente della scelta che ha fatto.

“Harry perché il tuo letto, in camera non è sfatto? Non hai dormito in camera stanotte?”- chiede tranquillo il biondino. Questa volta sono io a sputare tutto quello che poco fa stava andando nel mio stomaco sulla maglietta di Niall, che rimane a bocca aperta.

“No, cioè, ditelo se ce l’avete con le mie magliette.”- afferma lui guardandomi stupito mentre gli altri soffocano una risata.

“Oddio Niall, scusa! E’ questa cioccolata, sembra la lava del Vesuvio.”- mi scuso mentre mio padre ride talmente tanto da tenersi la pancia. Tutti lo guardiamo straniti, io più che altro lo sto fulminando con lo sguardo.

“Harry stanotte è rimasto con me a fare quattro chiacchiere al bar, vero?”- afferma tirando una pacca un po’ forte sulla spalla del riccio, che annuisce. Il biondo non fa altre domande e, sbuffando, se ne ritorna in camera per cambiarsi di nuovo. Dopo poco ritorna con una fetta di torta caprese tra le mani e si siede all’altro capotavola, di fronte a papà.

“Ora, almeno che Carlo non abbia una fionda in bocca, questo posto non dovrebbe farmi finire di nuovo in camera.”- afferma fulminando me e Harry con lo sguardo.

“Anche perché ho finito le T-shirt pulite.”- continua mentre noi soffochiamo una risata.
La colazione procede nel verso giusto e appena finiamo tutti di mangiare ci rechiamo nelle stanze per recuperare le valige per poi incontrarci nella hall un quarto d’ora dopo.

“Ok, ora possiamo andare.”- afferma Emma seguita da papà che ha appena finito di consegnare le chiavi delle camere in reception. Tutti insieme ci avviamo in piazzetta per prendere la funicolare che ci porterà al porto. Appena saliamo sul traghetto cerco di avvicinarmi a papà per vedere cosa sa di stanotte, ma vengo catturata da Louis e Niall, che mi costringono a fare una partita a carte con loro per ammazzare il tempo.


HARRY’S POV

Siamo sul traghetto e, mentre gli altri sono tutti nella parte interna della nave io mi rintano fuori per prendere una boccata d’aria. 
Ma la verità è che non riesco a togliere gli occhi dall’immagine di Pula. Sono convinto che il suo piano per dimenticarmi al più presto stia andando a gonfie vele. Mentre io sono ancora al punto di partenza. Questa notte non ha intenzione di uscire dalla mia testa e lei, con il suo profumo e il suo ridere alle continue battute di Louis, di certo non mi aiuta.
Appena esco fuori chiudo la porta e mi aggrappo con i gomiti alla ringhiera, cominciando a fissare le onde del mare che si infrangono contro la nave al suo passaggio. Non ho mai visto un’ acqua così. Certo, è inquinata ma di certo quel blu oltremare ce lo ha ancora.
Un blu così profondo e vivo l’ho visto solo una volta: negli occhi di Pula.
Sbuffo portandomi le mani nei capelli.
È mai possibile che qualsiasi cosa attiri la mia attenzione mi ricorda lei? Se continuo di questo passo mi risulterà molto difficile dimenticarla.

“Vedo che non sono l’unica ad essere triste, qui!”- esclama una ragazza in inglese avvicinandosi a me. non ho voglia di parlare, la ignoro continuando a tenere lo sguardo basso e a pensare.

Dopo poco una risata arriva ovattata alle mie orecchie, proviene dall’interno.
E’ una risata inconfondibile, la sua.
Di scatto alzo la testa e la intravedo dalla finestra che c’è alle mie spalle.
Continua a ridere fragorosamente tenendosi la pancia, Louis le avrà fatto un’altra delle sue battute. Potrei benissimo confonderla per un angelo dal meraviglioso suono della sua risata. La fisso mentre cerca di calmarsi riprendendo fiato, la vedo respirare a fondo mentre alza e abbassa il suo petto. Quel petto che sei ore fa avevo tra le braccia e stavo amando con tutto me stesso.
 Abbasso lo sguardo di scatto serrando le palpebre per proibire alle lacrime di scendere.

“La ami?”- mi chiede ancora quella ragazza accanto a me. Sospiro, capisco che è un osso duro e che difficilmente me la sarei levata dai piedi. Rispondo vagamente portando di nuovo lo sguardo all’orizzonte.

“Più di quanto credessi.”- sussurro ma so che mi ha sentito.

“E allora che ci fai qui, con il muso lungo?”- mi chiede ancora lei con tono di ovvietà. Di scatto mi volto verso di lei assottigliando lo sguardo. Solo adesso noto che è una bella ragazza, non pensate male.
E’ bionda con qualche ciocca nera all’interno, ha gli occhi color ghiaccio, rabbrividisco solo a guardarli. Ha il viso tondeggiante e il piercing al naso, un brillantino argentato. Nonostante faccia un caldo allucinante ha una cardigan nero che le copre le spalle. Ha una canotta normale giallo canarino, un pantalone a sigaretta bianco e delle converse basse nere. Una ragazza normale, almeno questo è quello che penso ora.

“Se potessi ora sarei dentro senza fregarmene di nulla!”- esclamo facendo spallucce e sperando la finisse con quelle domande abbastanza impertinenti.

“Perché? Non puoi?”- chiede ancora. Ora mi sono proprio rotto.

“Senti ma tu i fatti tuoi no?”- le chiedo io con tono un po’ troppo brusco. Adesso è lei a portare lo sguardo all’orizzonte.

“Mi sono stancata di pensare per l’ennesima volta ai fatti miei.”- afferma ignorando il mio tono di voce, sembra che non l’ abbia toccata nemmeno un po’. “Non sai quante volte al giorno penso ai miei problemi, e avevo deciso di non pensare per qualche momento solo a me stessa. Tutto qui!”- fa spallucce imitando la mia posizione. Non so cosa dirle.
Per un po’ rimaniamo in silenzio fissando la figura dell’ isola diventare sempre più lontana.

“Sai, amare è la cosa più bella e più difficile e complicata che l’uomo possa fare.”- riflette. “E’ l’unico sentimento capace di farti andare in pappa il cervello, capace di farti impazzire positivamente. E’ una sensazione indescrivibile, che impari a conoscere solo se la provi davvero, solo se ci sei dentro veramente.”- continua.

“Non trovi?”- mi chiede. Io annuisco sorridendo sghembo.

“Credimi, io ci sono passata e ci sono ancora dentro.”- si volta dando le spalle alla ringhiera e appoggiandoci i gomiti sopra.

“Ed è stata la cosa più bella è più brutta che io abbia mai provato.”- afferma decisa. Sorrido dal modo in cui lo ha detto.

“Non credo che tu sia nella mia stessa situazione.”- afferma scuotendo la testa.

“Cioè, dico. Tu sei Harry Styles, non credo ti faccia mettere i piedi in testa da un sentimento così semplice e complicato allo stesso tempo.”- rettifica facendomi sgranare gli occhi.

“Mi conosci?”- le chiedo confuso.

“Si, ti conosco grazie a mia sorella.- mi sorride- Lei è una directioner ma io non intendo diventarlo.”- afferma finta inorridita. Anche se non ho capito che quello che ha appena detto fosse positivo o meno, ridacchio divertito.

“Mai come in questo momento vorrei non essere quello che sono.”- riprendo il discorso di prima.

“Wow…”- esclama stupita lei. “Sei proprio cotto allora.”- continua dandomi uno schiaffetto sulla spalla. Io continuo a tenere lo sguardo basso.

“Davvero rinunceresti al tuo sogno per lei?”- mi chiede rimettendosi nella mia posizione. Rialzo lo sguardo su di lei.

“Ora come ora, il mio sogno più grande è lei.”- rispondo. Lei spalanca le orbite stupite per poi sorridere intenerita. E’ molto strana questa ragazza.

“Io però, non ho ancora capito perché sei ancora qui e non lì dentro, accanto a lei.”- dice indicando la finestra.

“Perché è un sogno irrealizzabile.”- faccio spallucce.

“Lei non ricambia?”- mi chiede ancora.

“Non ci crederai, ma ricambia anche più di me forse.”- lei mi guarda accigliata, anche io sarei confuso se fossi al suo posto.

“Non ho capito bene. Tu e lei vi amate follemente ma non potete stare insieme?”- riepiloga lei. Annuisco.

“E perché mai? Siete i nuovi Romeo e Giulietta e le vostre famiglie non vogliono? Siete la reincarnazione di Jake e Rose e questa nave affonderà a momenti?”- chiede ironica. Rido guardandola. Scuoto la testa.

“Ah, ho capito…”- dice lei diventando di nuovo seria. “Centra la tua fama, vero?”- mi chiede lei. Annuisco senza spiaccicare parola.

“Lo sapevo.”- batte una mano sul pezzo di ferro davanti a lei come se avesse vinto una scommessa. “E’ logico, la volta che un ragazzo si innamora veramente nella sua vita non può vivere sonni tranquilli.”- protesta. Devo dire che è un po’ strana questa ragazza ma è divertente.

“Ma ti posso dire una cosa?”- mi chiede riavvicinandosi, gli faccio segno di si con il capo. “E’ la cazzata più grande che io abbia mai sentito in 17 anni di vita.”- esclama sottolineando la parola ‘cazzata’.

“Lo so!”- affermo solo.

“Quando sei innamorato, o almeno a parer mio, non te ne freghi nulla degli altri. L’amore è più forte di tutto e di certo non si fa mettere i piedi in testa da quattro pelati, senza una vita, con un apparecchio immortala persone tra le mani; se ne frega di quello che pensano le fan e di quello che dicono quelle testa di cazzo, scusa il termine, che non fanno altro che mettere in mostra l’unica cosa che hanno, e non intendo il cervello, dietro un piccolo schermo. L’amore, anche se tu cerchi di reprimerlo non sparirà mai, anzi crescerà, facendoti soffrire. Certo, anche chi ha la possibilità di amare apertamente soffre, ma nella vita bisogna avere il coraggio di buttarsi. Se ognuno di noi avrebbe paura di ogni singola cosa non sarebbe la stessa cosa.”- osserva gesticolando.  “A volte fare qualche pazzia non nuoce mica alla salute, eh?”- mi dice sorridendomi. “Ma forse queste cose già le sai.”- rettifica subito. “Sto parlando con il re delle pazzie.”- afferma. Rido.

“Già!”- esclamo. “Infatti queste cose le dovresti dire a lei.”- continuo appoggiandomi alla ringhiera di spalle e incrociando le braccia al petto.

“Posso sapere cosa è successo davvero?”- mi chiede un po’ insicura. Tiro un sospiro e inizio a raccontarle tutto dall’ inizio. Le racconto anche di questa notte e della promessa che le ho fatto. Anche se non so nemmeno il suo nome, sento a pelle di potermi fidare di lei.

“Ma è un contro senso. Non potete stare insieme perché avete paura di soffrire. Perché? Se non state insieme e continuate ad amarvi smettete di soffrire?”- mi dice con tono di rimprovero. Rido nonostante la situazione sia tragica.

“Certo, per una ragazza che, come mi hai detto, ha sofferto molto e sta soffrendo ancora, non dovrebbe essere facile sopportare tutti i pregiudizi delle fan. Ma, come già ti ho detto, quando uno è innamorato se ne frega di quello che pensano gli altri.”- riflette ancora. “Sai, te lo leggo negli occhi che faresti qualsiasi cosa per lei.”- continua guardandomi. Le sorrido dandole ragione.

“Invece tu vuoi sapere un’altra cosa?- lei annuisce inarcando le sopracciglia. – Stiamo parlando da mezz’ora ma io non so ancora il tuo nome.”- le faccio notare. Lei ride.

“Piacere, Giorgia Cinquegrana, 17 anni, napoletana doc, ma so parlare benissimo l’inglese…”- si presenta porgendomi la mano che stringo. “E all’apparenza una ragazza normale.”- continua.

“Perché all’apparenza?”- le chiedo confuso.

“Perché sono tutto tranne che una ragazza normale.”- afferma con il sorriso sulle labbra. Vedendomi confuso, cerca di trovare un modo per spiegarmi bene. Appena volge lo sguardo alle mie spalle il suo viso si illumina improvvisamente.

“Devo dire che hai dei buoni gusti al livello di donne, eh?”- afferma continuando a guardare alle mie spalle mordendosi un labbro. Seguo la traiettoria del suo sguardo e scopro che si tratta di Pula che si sta facendo alcune foto con El e Danielle.

“Ha proprio delle belle gambe- continua – per non parlare del culo poi.”- finisce inumidendosi la bocca con la lingua. Mi volto verso di lei fulminandola con lo sguardo, sento il sangue salirmi al cervello. Lei vedendo la mia espressione scoppia a ridere. Io la guardo confuso e lei si blocca di colpo.

“Non dirmi che non hai capito!”- esclama incrociando le braccia. Ci penso qualche secondo su e l’unica spiegazione è una sola. Di colpo sgrano gli occhi e spalanco la bocca stupito.

“Noooo!”- esclamo portandomi le mani alla bocca. Lei annuisce come a confermare la mia spiegazione.

“Wow, non l’avevo capito!”- esclamo sorridendole e abbracciandola.

“Te lo avevo detto che non ero una persona normale.”- afferma mentre siamo ancora abbracciati.

“Si, ma… attenta a dove metti gli occhi. Quella è proprietà privata.”- affermo dandole dei colpetti sulla spalla. Lei ride.

“Si, e chi te lo ha detto?”- chiede ironica.

“Ehi, guarda che anche se sei una ragazza, un pugno sul naso non te lo leva nessuno.”- affermo ironico anche io, lo so che ha capito.

“Ma come siamo aggressivi!”- esclama sciogliendo l’abbraccio mentre entrambi scoppiamo a ridere. Le nostre risate si bloccano di colpo mentre sentiamo dei finti colpi di tosse provenire dalla porta della sala.


Angolo Autrice:

Hi Girls!!!! Eccomi con il nuovo capitolo!!!
Che ne dite?? Com'è?? 
A me sineramente piace, è un capitolo di passaggio: descrive un po' le emozioni dei personaggi e penso di aver fatto del mio meglio... sono anche scoppiata a piangere mentre lo scrivevo!!! E' molto drammatico!!
E poi c'è una new entry: Giorgia!! Lei avrà un ruolo molto importante nella storia che non sto qui a spiegarvi.... lo scoprirete nei prossimi capitoli!!! ;)
Ora passiamo ai ringraziamenti...

Grazie a chi visualizza/segue/preferisce/ricorda la storia...... crescete sempre di più!!!
Grazie immensamente a
Hope_Happy, MarsLoves1D, Trinity95 ed emy_styles per aver recensito e avermi supportato!!!
Spero vi piaccia questo capitolo!!

xoxo hllzn4ever

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Capitolo 21
*** Capitolo 16: Gli ho detto che lo amo e questo è il risultato! ***


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Capitolo 16

PULA’S POV

Continuo a ridere come una matta vedendo il modo in cui Louis cerca di imbrogliare Niall mentre giochiamo a carte. Il biondo, distratto dai tramezzini che papà gli ha comprato al bar del traghetto, continua a perdere e dopo poco comincia ad intuire la situazione. Allora comincia a battibeccare, con la bocca piena, con Louis che continua a prenderlo in giro dicendo che non stava affatto imbrogliando la partita. Io non posso fare a meno di ridere. Immaginatevi la scena, Niall che urla contro Louis con la bocca piena e un tramezzino in mano, Louis che fa finta di non aver fatto nulla subendosi ogni tanto un pezzo di prosciutto che gli arriva in un occhio. Una scena indescrivibile.

“Pula diglielo tu che non è vero che stavo imbrogliando.”- dice il castano rivolgendosi a me, che cerco di riprendere fiato, facendo un’ occhiolino.

“Te lo assicuro Niall, nessuno dei due imbrogliava.”- affermo io cercando di reggergli il gioco. Ma non ci riesco e scoppio di nuovo a ridere.

“LO FAPEVO.- mi indica continuando a masticare. –E’ FCOPPIATA A VIDEVE!”- esclama rivolgendosi al castano. Alla doppia ‘P’ gli parte un altro pezzo di prosciutto dalla bocca e va a finire quasi in un occhio. Io rido più forte di prima alla vista della faccia di Louis.

“Cazzo Niall, almeno quando urli potresti ingoiare prima?”- gli chiede pulendosi con un fazzoletto. “E poi tu continuavi a distrarti con quei tramezzini.”- afferma indicando il tramezzino che ha in mano.

“Allora lo ammetti che stavi imbrogliando.”- ribatte il biondo dopo aver ingoiato.

“Si, è vero. Ma ha fatto tutto lui.”- dico io alzando le mani. Louis mi fulmina con lo sguardo. Per fortuna arriva El in mio aiuto.

“Dai, amore. Finitela di litigare.”- afferma accarezzandogli un braccio. Lo vedo sciogliersi all’istante appena vede il suo sorriso. Lui dopo qualche secondo la avvolge in un tenero abbraccio baciandola.

“Ora Pula, che ne dici di farci qualche foto per ricordo?”- mi chiede appena si stacca dal bacio.

“Oh, anche io ti amo, amore!”- esclama Louis sentendosi escluso. Lei gli sorride e lui si scioglie di nuovo, che tenero. Dopo qualche lamentela da parte di Louis, mi lascia andare con la sua ragazza dagli altri per fare qualche foto. Appena finiamo di fare l’ennesima foto Emma arriva da noi con tono preoccupato.

“Ragazzi sapete dov’è Harry?”- ci chiede. Scuotiamo tutti la testa guardandoci in giro all’interno della sala.

“Lo sto cercando  per tutta la nave e non l’ho ancora trovato!”- esclama portandosi una mano tra i capelli. Oddio dove si sarà cacciato, quel cretino?

“Non ti preoccupare, ora lo cerchiamo tutti insieme.”- afferma papà. tutti ci dividiamo per la nave mentre Emma mi chiede di andare con lei e Louis. Io non so che fare, sono preoccupatissima ma nel caso me lo ritrovassi davanti non saprei cosa dirgli, cosa fare. Ma decido comunque di andare, potrebbero insospettirsi. Lo cerchiamo nell’enorme sala e nei bagni ma niente. Allora io mi avvicino ad alcune porte che portano ai balconi della nave. Nelle prime due niente.

Appena mi avvicino alla terza lo intravedo dalla finestra accanto la porta. E quello che vedo mi fa tremendamente male. È abbracciato ad una bionda ossigenata, della sua stessa altezza e con un corpo da modella. E sorride felice.
Non ci posso credere che ne abbia trovata un’altra così presto. Si, è già dimenticato di me. prima che qualche lacrima mi possa rigare il volto. Sento qualcuno mettermi una mano sulla spalla. Mi volto e vedo Louis con uno sguardo dispiaciuto.
Con il dorso di una mano mi asciugo la lacrima che è appena sfuggita alla presa della palpebra.

“Louis, va tu. Ti prego!”- sussurro con sguardo basso. Lui annuisce e prima di aprire la porta aspetta che mi allontani. Prima di raggiungere gli altri e avvisarli che Harry è sulla balconata, cerco di ristamparmi in faccia il sorriso che avevo poco fa. E ci riesco.



 

 HARRY’S POV 

 Appena ci stacchiamo sentiamo dei finti colpi di tosse provenire dalla porta da cui sono uscito.

“Harry! Ti stiamo cercando per tutta la nave. Ci hai fatto prendere un colpo.”- mi rimprovera Louis avvicinandosi.

“Scusa Lou, volevo stare un po’ da solo.”- gli rispondo.

“Lo vedo.”- mi sussurra sorridendo alla bionda di fronte a me.

“Oh, Lou. Lei è Giorgia, l’ho conosciuta qui, sul traghetto.”- li presento mentre lei gli porge la mano. “E sono…..”- continua lei al posto mio ma prima che possa dire quella parola la interrompo. Per il momento non voglio che sappiano nulla, voglio vedere la reazione di Pula appena le presenterò, perché gliela voglio presentare.

“Carina! Lei è molto carina!”- esclamo facendo un’ occhiolino a Giorgia per farmi reggere il gioco.

“Esatto!”- esclama lei sorridendogli. Vedo Lou con uno sguardo confuso. So già a cosa sta pensando.

“Piacere, io sono….”- le dice stringendole la mano prima divenire interrotto.

“Louis Tomlinson.”- finisce lei. Il suo sguardo si fa ancora più confuso.

“Si, vi conosco ma non sono una directioner.”- spiega la ragazza. Louis si apre in un sorriso.

“Ah. Ok, ma….. Harry forse è meglio che rientri. Emma sta quasi per chiamare la guardia costiera per trovarti!”- esclama. Rido immaginandomi la scena.

“Certo. Giorgia vieni!”- esclamo ignorando il suo sguardo e prendendola per mano.

“Ho capito cos’hai in mente. Ti prego dimmi che non è vero.”- mi sussurra implorandomi con lo sguardo mentre seguiamo Louis. Scuoto la testa sorridendole mentre raggiungiamo gli altri, in sala.

“HAROLD EDWARD STYLES!”- urla Emma appena ci avviciniamo al gruppo. Per fortuna che al momento, non c’è anima viva nella sala. Mi preparo alla ramanzina anche se quello che ho fatto non è gravissimo. “COME TI E’ SALTATO IN MENTE?”- continua prendendomi per un orecchio.

“Emma, mi fai male!”- esclamo scostandomi la sua mano dall’orecchio senza lasciare la mano di Giorgia.

“Non ho fatto nulla di male. Avevo bisogno di una boccata d’aria, tutto qui!”- spiego rivolgendomi a tutti. Noto Pula poco più lontana da me in piedi e con le braccia incrociate al petto. Il suo sguardo è indecifrabile.

“Si, ma potevi avvisarmi. Mi hai fatto prendere un brutto spavento.”- sbraita ancora Emma.

“Non sono mica scappato di casa. Non è successo nulla.”- cerco di tranquillizzarla abbracciandola.

“E volevo vedere pure cosa doveva succedere.”- afferma staccandosi dall’abbraccio. Rido dalla sua faccia.

“Ragazzi- inizio riprendendo la mano di Giorgia e affiancandola.- Lei è Giorgia, l’ho conosciuta mentre stavo fuori e abbiamo parlato un po’.”- la presento mentre lei saluta tutti con la manina.

“Piacere io sono….”- afferma Liam allungandosi per porgerle la mano.

“Fermo amico, sa già chi siamo!”- lo interrompe Louis sedendosi su una poltroncina.

“NON DIRMI CHE SEI UNA FAN!”- esclama con tono alto Emma. tutti la guardiamo confusi. Ma Giorgia per fortuna non sembra farci caso.

“No, e non intendo esserlo.”- risponde lei.
Emma tira un sospiro di sollievo:- “Meglio. Ma mi raccomando non devi dire a nessuno che i ONE DIRECTION sono a Napoli, ok?”- le dice avvisandola. La bionda annuisce.

“Non lo avrei detto comunque a nessuno.”- sorride.

“Giorgia, sai loro chi sono ma non sai chi siamo noi.”- afferma Emma indicando me e i ragazzi.

“Io sono Emma, una loro manager e devo anche fare loro da baby sitter.- si indica da sola- lui è Carlo, il cuoco che hanno appena assunto….”- li presenta tutti. E per ultima le presenta Pula, che è ancora nella posizione di prima.

“E infine lei è Pula, la seconda figlia di Carlo.”- la indica mentre lei si avvicina per stringerle la mano. La bruna la afferra sorridendo lievemente prima di essere baciata dalla bionda sulla guancia, proprio come ha fatto con le altre ragazze.

“Che bei occhi che hai.”- afferma Giorgia accarezzandole una guancia, forse un po’ troppo vicina al suo viso. Le accarezza troppo dolcemente una guancia. Cosa diavolo ha intenzione di fare?

“Giorgia!”- mi alzo di scatto facendola voltare. “Ora che abbiamo finito con le presentazioni, che ne dici se io e te andiamo a prendere qualcosa al bar della nave?”- le chiedo afferrandola per un braccio e indicando il bancone del bar di fronte a noi. Con la coda dell’occhio vedo Pula con uno sguardo tra il confuso e triste. Mi fa male vederla così ma per averla farei questo ed altro, lo so può risultare tremendamente egoista questo atteggiamento ma io lo sto facendo anche per lei. In un certo senso penso che anche lei stia soffrendo più o meno come me.

“Certo!”- la bionda mi regge il gioco appena la fulmino con lo sguardo. Subito dopo, sotto gli sguardi stupiti di tutti, ci avviciniamo al bancone mano nella mano.

“Ma ti sei fumata il cervello? Cosa avevi intenzione di fare?”- le chiedo dopo esserci seduti agli sgabelli di fronte al bancone. Io mi metto di spalle mentre lei si mette di lato in modo da poter osservare anche tutta la sala.

“Scusa se la carne è debole.”- afferma lei ironica. La fulmino con lo sguardo.

“Harry, guarda che sto scherzando.”- dice lei mettendomi una mano sulla spalla dopo aver ordinato una coca cola fredda.

“Lo so.- affermo tranquillizzandola con un sorriso. – una coca cola a quest’ora?”- le chiedo confuso anche se non sono nella posizione giusta per parlare: ho ordinato una birra.

“La bevo quando mi pare e piace…”- afferma aprendo la lattina e infilandoci dentro una cannuccia. “E poi sono sempre una donna in astinenza.”- afferma decisa bevendo un po’ di coca maliziosamente mentre guarda una donna, credo sui 30 anni, seduta al mio fianco. Io scoppio a ridere.

“Comunque scusa per prima..”- mi scuso bevendo un sorso di birra.

“Non ti preoccupare, è normale essere gelosi della persona che si ama.”- mi dice seria e sorridendomi. Annuisco come ad appoggiarla. “E poi ho deciso di aiutarti. Ho capito cos’hai in mente…”- afferma guardandomi maliziosa e indicandomi con un dito. “E ti aiuterò a far ingelosire la tua ‘Giulietta’”- mi prende in giro. Le sorrido felice e l’abbraccio.

“Grazie, grazie! Sai mi stai molto simpatica.”- affermo lasciandola andare.

“Leccaculo- risponde facendomi scoppiare a ridere. –Spero solo che non mi metta le mani addosso, ho appena fatto la manicure e non ho voglia di rovinarmela.”- continua imitando una oca senza cervello e fingendo di laccarsi le unghie, che di sicuro, non sanno cosa sia lo smalto. Rido.

“Harry, non sto scherzando! La tua innamorata mi sta fulminando con lo sguardo. Sai io non voglio morire così giovane.”- afferma finta impaurita.

“Davvero?”- le chiedo guardandola. Non voglio voltarmi a controllare personalmente.

“Posso scommettere quello che vuoi che se potesse disintegrarmi solo con lo sguardo ora non sarei qui seduta su questo sgabello.”- afferma.

“Non ti preoccupare. Pula non è così aggressiva. E poi se è gelosa fino a questo punto vuol dire che l’avrò più presto di quanto pensassi.”- affermo dandole un bacio a stampo mentre lei mi sorride. Poco dopo sentiamo un tonfo provenire dal fondo della sala, ci voltiamo per capire cosa stia succedendo e notiamo che Pula non è più nella sala. Ci guardiamo sorridendo.
‘Non vedo l’ora di riaverti tra le mie braccia, amore mio.’ Penso.

Dopo 5 minuti la nave attracca al porto e, dopo aver recuperato tutte le nostre cose, scendiamo dal traghetto dirigendoci all’uscita del porto. Ho chiesto a Giorgia se le andava di fare un giro per Napoli, lei mi ha risposto che doveva prima portare la sua valigia a casa e dopo poteva fare ciò che voleva. Così ora è con me vicino agli altri.

“Ragazzi, io vado a fare un giro con Giorgia. Ci pensate voi alla valigia?”- chiedo rivolgendomi ad Emma, che annuisce acconsentendo.

“Certo! Harry, non ti preoccupare, vai pure.- afferma Emma. “Ma non ti stai dimenticando qualcosa?”- mi chiede. La guardo confuso. Sbuffa aprendo la sua enorme borsa e tirandone fuori un paio di Ray-Ban a specchio e un cappellino grigio di lana, come piace a me.

“Se non ci penso io…”- afferma porgendomeli. Li afferro e li indosso mentre le sorrido ringraziandola.

“Ci vediamo più tardi in albergo per il pranzo, allora!”- esclamo salutandoli. “E Giorgia pranza con noi.”- li avviso mentre Emma mi sorride come a dirmi di aver capito.

“Ok!”- affermano sorridendomi tutti tranne Pula e le ragazze che hanno un’espressione indecifrabile sul volto.

“Ciao ragazzi!”- li saluta sorridendo Giorgia e afferrando la mia mano.

“Ciao!”- ricambiano. Noi ci incamminiamo nella direzione opposta alla loro, che stanno andando a prendere dei taxi.

“Allora dov’è casa tua?”- le chiedo passando un braccio attorno alle sue spalle.

“Harry, io abito a Piedigrotta.”- afferma sorridendomi. “Dobbiamo prendere il pullman!”- continua trascinandomi verso il mezzo di trasporto dall’altra parte della strada. Lo prendiamo e ci sediamo su due posti liberi appartati.

Le chiedo di parlarmi di lei  e mi racconta un po’ della sua vita e il motivo per cui era a Capri. I suoi genitori sono separati e lei vive con la mamma, era a Capri perché il padre e sua sorella vivono lì e lei è stata lì fino a poco fa. Due mesi fa ha scoperto di provare una forte attrazione fisica per la sua migliore amica e una sera, quando era ubriaca, la baciò per confermare quello che provava. Ed era così, si era innamorata della sua migliore amica e quando le ha confessato di essere lesbica lei le è scoppiata a ridere in faccia. Così ha deciso che una come lei, una persona senza cuore, non meritava di essere amata in generale, perciò, anche se sta soffrendo da morire ha rotto i ponti con lei fino ad arrivare a trasferirsi dalla mamma qui, a Napoli.

“Mi dispiace!”- riesco solo a dirle appena la vedo scoppiare a piangere. La abbraccio cercando di farla calmare.

“Non è colpa tua Harry, non ti devi dispiacere. Vuol dire che doveva andare così.”- afferma asciugandosi le lacrime con il dorso della mano e sorridendo lievemente.

“Vedrai che troverai una persona che ti amerà per quello che sei.”- cerco di confortarla. Lei scoppia a ridere isterica dandomi un bacio a stampo per ringraziarmi.

“Sai non ti facevo così sensibile, Styles!”- esclama dandomi un pugno giocoso su una spalla.

“Guarda caso, lo sono.”- affermo sorridendole. Dopo poco cambiamo pullman per arrivare fuori casa sua. Mi dice di aspettarla di sotto, il tempo di posare la valigia ha detto. Infatti dopo 3 minuti scende e andiamo a piedi sul lungomare per poi andare in albergo per pranzare.



PULA’S POV

Mentre tutti salgono su in suite, io accompagno papà a fare la spesa per il pranzo. Non riesco a cancellare la scena che ho visto poco fa: Harry con un braccio sulla spalla di…….. quella.
Solo ripensandoci mi si attanaglia lo stomaco. E questo non è nulla.
La scena di quando quelle labbra hanno sfiorato le labbra che qualche ora prima stavo amando con tutta me stessa continua a frugarmi nella mente come un ossessione. La gelosia mi sta divorando e questo non è affatto un bel segno. Io gli ho detto di dimenticarsi di me e ci sta riuscendo benissimo mentre io…… io non so ancora se ci riuscirò.

“Tesoro, tutto bene?”- mi chiede papà mentre entriamo nel supermercato di fianco all’hotel.

“Eh…. Si si, tutto bene.”- affermo evitando il suo sguardo. Lui riesce anche solo guardandomi negli occhi a capire quello che mi passa per la testa e in questo momento non mi va che sappia.

“Sicura?”- mi chiede ancora guardandomi. Annuisco prendendo un carrello.

“Pula, sai benissimo che non mi prendi in giro facilmente.”- afferma bloccandomi per un braccio.

“Papà non ti preoccupare, è tutto apposto. Se ci sarebbe qualcosa che non va saresti il primo a saperlo.”- cerco di tranquillizzarlo posando lo sguardo nel suo. Non l’avessi mai fatto. Mi fissa concentrando il suo sguardo nel mio.

Centra Harry, vero?”- mi chiede ancora. Non rispondo, continuo solo a guardarlo.

“Si, centra lui decisamente.”- afferma lui sospirando mentre prende alcune confezioni di spaghetti. “Pula, so cosa è successo stanotte.”- afferma come se avesse detto la cosa più normale del mondo. Mi volto di scatto verso di lui, prendendolo per un braccio.

“Cosa sai?”- chiedo. Domanda stupida, se sa degli scogli deve sapere per forza tutto.

“Tutto. E non ho intenzione di dirti niente.- mi guarda sorridendomi lievemente.
-Sei grande ormai e prima o poi doveva succedere.”- mi sorride facendo spallucce. Cerco di sorridere per ringraziarlo ma tutto ciò che mi esce è una smorfia. “Anzi sono anche felice che sia successo proprio con il ragazzo che ami…- mi dice mentre afferro un barattolo di nutella sotto grande richiesta di Niall. Mi volto di scatto verso di lui per oppormi ma lui mi blocca prima ancora di parlare. – Pula si vede che lo ami, e se proprio devo dirtela tutta non sono per niente d’accordo con la decisione che avete preso entrambi….”- fa per continuare ma lo blocco subito.

“Papà, avevi detto che non mi dicevi nulla. Per favore, non ne parliamo più e continuiamo a fare la spesa altrimenti Niall finisce per mangiarsi i piedi delle sedie.”- affermo implorandolo con lo sguardo sorpassandolo. Per fortuna mi capisce e finchè non ritorniamo in albergo non riapre il discorso.

“Oh, finalmente!- esclama Niall appena ci vede sull’uscio della suite con tutte le buste della spesa in mano. –Siete andati in America per comprare due cose? Ci avete messo un’eternità.”- afferma ironico chiudendo la porta e raggiungendoci in cucina.

“Niall ci abbiamo messo mezz’ora.”- dico con tono scocciato mentre mi attacco i capelli e indosso un grembiule per aiutare papà a preparare il pranzo.

“Appunto. Dov’è la nutella che ti avevo chiesto?”- mi chiede iniziando a frugare nelle buste di plastica e lanciando per aria tutto ciò che non è nutella.

“E’ in una delle buste all’ingresso.”- gli dico. Mi avvicino alla porta del salotto e li trovo tutti seduti/ammassati sul divano mentre cercano di guardare un telefilm su MTV, ma sono in italiano e non  capiscono nulla di ciò che stanno ascoltando.

“Niall, aprila. Ne voglio un po’.”- afferma Chiara appena il biondino entra in salotto con il barattolo sotto braccio.

“No! L’ultima volta che tu e il moro avete toccato o visto la mia nutella l’avete usata per fare le vostre cosacce.”- risponde sedendosi su un puffo. “Questa non si tocca fin che non viene la mia Luna.”- afferma stringendosi al barattolo e accarezzandolo come se fosse un neonato. Che cucciolo!

“Bravo, non mangiarla. Altrimenti a pranzo non mangi.”- afferma papà. Tutti ci guardiamo confusi e subito dopo scoppiamo a ridere. No dico, da quando in qua Niall salta il pranzo? E’ come….. come ….. come dire ad Harry di diventare prete. Imposs…. Ma possibile mai che quel riccio sta sempre nella mia testa? Uff.

“Ragazzi cosa ve ne pare di Giorgia?”- chiede improvvisamente Danielle. Ritorno in cucina come se niente fosse, ma in realtà il mio orecchio è  tra di loro.

“Fino ad ora mi è sembrata molto simpatica.”- afferma Zayn.

“Mister Hazza colpisce ancora!”- esclama  Louis.

“Dai, anche a me sembra molto simpatica, non vedo l’ora che arrivi per pranzo.”- li appoggia Chiara, ma che fa? Si allea con il diavolo? Penso mentre loro continuano con il loro commenti.

“Pula tu che ne pensi?”- mi chiede El rivolgendosi a me dal divano.
Nella mia mente si fanno spazio le oriibili scene a cui ho assistito meno di un’ora fa. E Le uniche parole che mi vengono in mente sono del tutto offensive.

Carina!”- rispondo facendo spallucce. Iniziando a tagliare il prezzemolo. Per fortuna accetta il mio parere e non dice niente. Certo, lei. Ma non Louis.

La gelosia è una brutta bestia!”- esclama. Di colpo il coltello anzicchè tagliare il prezzemolo mi taglia un dito.

“AW!”- gemo dal dolore lasciando perdere il coltello e immergendo il dito sotto il getto d’acqua per fermare le fuori uscita del sangue mentre i cretini scoppiano a ridere notando la mia reazione.
Mentre mi asciugo le mani noto lo sguardo di papà perforarmi da una parte all’altra. Lo guardo anche io mentre lui mi guarda come se volesse dirmi ‘ha ragione’. Io lo ignoro e ritorno al prezzemolo.

Dopo qualche minuto suonano alla porta e, data la voglia dei ragazzi di alzarsi pari a zero e il risotto di papà che vuole per forza attaccarsi alla pentola costringendo papà a continuare a mescolare, vado ad aprire io.
Indovinate chi è? Vi do qualche indizio. Due occhi verde smeraldo che assomigliano al colore verde dei semafori di notte e una chioma di capelli spettinati tra il biondo e il nero.

“Ehi, Pula!”- mi saluta la bionda appena occupo il suo raggio visivo. Si butta addosso a me abbracciandomi. Io rimango inerte, stupita da quel gesto. Mentre Harry mi sorride lievemente, come a salutarmi, e ci sorpassa andando in cucina.

“Ciao Giorgia.”- affermo mentre lei mi sorride distogliendosi dall’abbraccio per poi seguire Harry. Chiudo la porta ed entro anche io in cucina. Trovo i ragazzi ad abbracciare calorosamente la nuova arrivata e le ragazze salutarla gentilmente mentre io aiuto papà a mettere i piatti in tavola.

“Ragazzi il pranzo è pronto! Tutti a tavola.”- afferma mentre Niall, a sentire quelle parole, si fionda immediatamente sulla sua porzione.

Il pranzo questa volta è diverso da tutti gli altri che ho fatto finora insieme a loro. Loro continuano a parlare e a ridere, soprattutto quella Giorgia, mentre io giocherello con quello che è rimasto del pranzo nel mio piatto mandando ogni tanto un sorriso di qua e di la per nascondere il mio malumore. Sto attenta a tutti e a nessuno. I continui sorrisini e le occhiate che si mandano Harry e la bionda non fanno altro che peggiorare la situazione. Ormai è così, sono gelosa marcia di questo ragazzo. Non posso pensare che le meravigliose parole di questa notte se le sia portate il vento. Lui sta vivendo questa giornata come se stanotte non fosse successo nulla. Si, è vero che gli ho detto io di dimenticarmi, di cancellare questa notte come se non fosse mai esistita ma non credevo fosse così dannatamente difficile. Stamattina ero così determinata nelle mie scelte ma perché ora non faccio altro che serrare le palpebre e sospirare per non scoppiare a piangere?

Tiro l’ennesimo sospiro mentre mi alzo per mettere il mio piatto nel lavello, o forse per non vedere un altro sguardo malizioso arrivare da due occhi verdi a due occhi color ghiaccio. Inizio a lavare il mio piatto mentre gli altri si alzano per andare in salotto e papà segue Emma nella sua camera.

“Ragazzi, noi andiamo in camera.- avvisa tutti il riccio prendendo per mano Giorgia. –Se ci cercate sapete dove trovarci.”- conclude uscendo dalla stanza ed entrando in camera sua, di Zayn e Niall.

“Che ti cerchiamo a fare poi.- rifletto tra me e me mentre inizio a sparecchiare, non l’avessi mai fatto. – Cioè se sappiamo dove trovarti che ti cerchiamo a fare?”- osservo raccogliendo i tovaglioli sporchi e gettandoli nella pattumiera.

“Pula ti senti bene?”- mi chiede una voce femminile al mio fianco. Come ho fatto a non accorgermi che El, Danielle e Chiara erano rimaste in cucina con me?

“Eh?....- chiedo loro stralunata.- Si tutto bene, ragazze.- affermo raccogliendo i piatti sporchi in una pila. –Tutto alla grande.”- affermo isterica appena i piatti che ho in mano mi scivolano rumorosamente nel lavello. Per fortuna non si è rotto nessun piatto.

“Pula cos’hai?”- mi chiede Chiara avvicinandosi e accarezzandomi la schiena.

“Niente, non ti preoccupare.”- le rispondo iniziando a lavare i piatti il più velocemente possibile posando lo sguardo nel lavello. Con la coda dell’occhio riesco a vederla mentre tira dei sguardi confusi ad El e Danielle che fanno spallucce.

“Perché vai così di fretta?”- mi chiede El avvicinandosi anche lei. Non le rispondo continuo a tenere lo sguardo sull’acqua che scorre velocemente sui piatti sciacquandoli.

“Pula?”- mi richiama lei.
Subito dopo si sente un urlo provenire dalla camera di Harry e una morsa mi attanaglia lo stomaco.
Vedo le ragazze guardarsi confuse. Tiro un sospiro prima di rispondere.

“Nulla ragazze, voglio solo ritornare a casa per sistemare la valigia, tutto qui.”- le sorrido continuando a lavare i piatti. Dopo qualche secondo si sente un altro urlo un po’ più forte di quello di prima.
Sbianco mentre sento un peso sopprimermi la pancia. Non voglio nemmeno pensare a cosa stia succedendo in quella stanza. Anche le ragazze l’avranno sentito perché mi guardano come se si aspettassero una mia reazione.

“Sicura?”- chiede Danielle mentre i ragazzi entrano nella stanza con degli sguardi confusi, sicuramente avranno sentito anche loro.

“Sei tutta pallida!”- osserva Chiara accarezzandomi una guancia.

“E’ che non mi sento molto bene.”- affermo mentre i ragazzi ci guardano in silenzio.

Un altro urlo riempie il silenzio che si è creato qui in cucina. Ma questa volta è diverso. Questa volta quella voce urla il motivo del mio imminente pianto.
HARRYYYYY!!!”-
Mi blocco di scatto sentendo quelle parole. Questa volta il peso diventa uno sparo secco, un proiettile che ti perfora la pelle. Ma esso non è diretto allo stomaco, molto più su. A quel muscolo che ci tiene in vita ma che molto spesso ci fa morire senza una spiegazione. Il mio respiro si blocca, come se i polmoni avessero finito l’ultima scorta di ossigeno. Faccio cadere il piatto che ho in mano provocando un tonfo nel lavandino e appoggio le mani al limitare del piano di fronte a me. Cerco di riprendere a respirare e appena acquisisco un colorito normale mi volto verso il tavolo afferrando uno straccio per pulirmi le mani.

Gli ho detto che lo amo…- affermo asciugandomi le mani con lo sguardo basso. – E questo è il risultato.”- concludo lanciando lo straccio alle mie spalle e uscendo dalla stanza trattenendo le lacrime. Non voglio scoppiare a piangere davanti a loro.

“PULA ASPETTA!”- urla Chiara uscendo dalla stanza insieme agli altri. Mi guardano mentre afferro la borsa, il cappellino e la valigia. Sto per aprire la prta d'ingresso e andarmene quando, di scatto, la porta, che chissà cosa nascondeva al suo interno, si apre facendo sbucare fuori la testa di colui che in questo momento non ho il coraggio di guardare in faccia. Con la coda dell’occhio riesco a vedere che ha i capelli e i vestiti tutti scompigliati.

“Ma cosa sta succedendo?”- chiede facendo fischiare le mie orecchie. Perché è questo l’effetto che mi fa in questo momento. Se stamattina era come se mi avesse ridato l’udito ora mi da un fastidio enorme sentirla. Eppure la voglia di continuare ad ascoltarla non mi abbandona.

“Scusate ragazzi!”- esclamo uscendo da quella suite prima che la prima lacrima mi rigasse una guancia. Appena chiudo quella porta alle mie spalle sento il cuore riprendere a battere, anche se debolmente, e l’ossigeno riprendere possesso dei miei polmoni. Ma, ovviamente, qualcuno lassù ce l’ha con me.
Dopo qualche secondo vedo Emma e papà svoltare nel corridoio parlottando tra loro.

“Ehi, piccola. Dove stai andando?”- mi chiede dal fondo del corridoio appena mi nota al centro del corridoio. Per fortuna è tanto lontano da non poter notare la mia lacrima che subito raccolgo.

“A casa papà, devo mettere a posto delle cose.”- rispondo. Per fortuna il tono di voce non mi tradisce. Lui annuisce raggiungendomi. “Ci vediamo più tardi, ciao. Ciao Emma.”- affermo salutando entrambi con un bacio sulla guancia e, afferrando la mia valigia, chiamo l’ascensore per poter uscire da quest’albergo.



Angolo Autrice:

Buongiornooooo…..

Allora, direi che questo è un capitolo molto forte, c’è di tutto all’interno. Pula sta iniziando a capire che scelta ha fatto e a pagarne le conseguenze! Harry non sembra volerla dimenticare e farebbe di tutto per averla di nuovo tutta per se, anche se questo comporterebbe molte sofferenze da parte di Pula.
Lo so, non mi decido a farli mettere insieme una volta per tutte ma ultimamente sono un po’ a corto di idee. E poi non mi sono mai piaciute le storie scontate, monotone! I colpi di scena e le attese, non troppo lunghe, rafforzano la curiosità del lettore, o almeno così è con me.
E’ anche per questo che sto cercando di trovare dei buoni colpi di scena…. anche se dovrete aspettare un po’.
Ho già qualcosa in mente ma non è nulla di sicuro, quindi probabilmente, ci metterò un po’ prima di aggiornare…..

Ora passiamo ai ringraziamenti…
Grazie a chi recensisce/preferisce/segue/ricorda/visualizza la mia storia……. Siete, come sempre i migliori e continuate a motivarmi!!! Non so davvero come ringraziarvi!!!

Ora vado… ho tante cose da fare oggi!!!

Ciaooo
xoxo hllzn4ever
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Capitolo 22
*** Capitolo 17: Cosa c'entra il sangue? ***


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Capitolo 17

HARRY’S POV

“Io dico che quella ragazza prima o poi mi farà fuori. E tu mi avrai sulla coscienza.”- mi dice indicandomi appena entriamo nella nostra camera e, senza troppe cerimonie ovviamente, si siede sul letto.

“Ti ho detto che Pula non è così aggressiva come credi, anzi lei è la ragazza più dolce di tutte.”- affermo stendendomi sul letto accanto a lei sospirando.

“Parlami di lei.”- mi dice mettendosi sui gomiti.

“Ancora?”- le chiedo confuso, con tutte quelle cose che le ho detto stamattina sul traghetto potrebbe scriverci un libro. Annuisce.

“Parlami del suo carattere, dei suoi pregi e dei suoi difetti, di ciò che ti ha fatto innamorare pazzamente di lei, di ciò che ti spinge a fare qualsiasi cosa per lei….. parlami di lei.”- fa spallucce. Mi metto seduto a gambe incrociate davanti a lei in modo da concentrarmi meglio.

“Lei è una ragazza molto sensibile ma non lo da a vedere, se le fai una critica lei la accoglie anche se non è d’accordo e cerca di rimediare subito allo sbaglio che ha fatto; è una persona molto altruista, se la persona a cui lei vuole molto bene sta male lei fa di tutto pur di farle spuntare di nuovo il sorriso, sarebbe capace anche di stare male lei per farti stare bene;- le spiego.- lei è una ragazza che sorride sempre, anche se sta male dentro, sorride per nascondere tutto il suo dolore agli altri e cerca di farlo nel modo migliore ogni volta. Il suo sorriso è la cosa più bella che io avessi mai visto, anzi la seconda. La cosa che più mi fa impazzire in lei sono i suoi occhi, e la sua bocca, e i suoi capelli, e il suo profumo, e le sue man….- le elenco prima che lei possa interrompermi.

“Ho capito. Tutto, di lei, ti fa impazzire.”- afferma sorridendo. Le sorrido anche io.

“E’ una provocatrice nata, una provocatrice migliore di lei non l’ho mai incontrata. Sa giocare molto con le parole e con il corpo, non per nulla è una ballerina.”- affermo.

“Non mi avevi detto che era una ballerina.”- osserva accigliandosi.

“Si, lei è una ballerina ed è bravissima, quando balla sembra un angelo che sta per spiccare il volo….”- affermo.

“Ok, basta. Troppo paranoico Styles. E’ vero che amo l’amore ma tu, caro mio, sei proprio andato, un caso perso.”- afferma mettendomi una mano in fronte come se volesse misurarmi la febbre. Ma io faccio finta di nulla.

“Proprio qui.”- affermo io indicando il cuscino accanto a me, lei mi guarda confusa.

“Proprio qui lei dormiva quando mi svenne davanti.”- affermo accarezzando quel cuscino come se fosse fatto di seta. Lei sbuffa esasperata.

“Dovevi vedere com’era bella. Quando le accarezzavo una guancia, anche se dormiva, sorrideva, come se le piacesse il tocco della mia pelle contro la sua. Devo ammettere che anche a me piaceva quel tocco, sembrava che stessi toccando un petalo di rosa, delicato e profumato…..”- stavo per andare avanti quando un cuscino mi arriva diretta mente in faccia.

“Ma che ca…”- m’ interrompe di nuovo.

“Styles l’amore ti rende troppo sdolcinato. Sei più dolce di una zolletta di zucchero sciolta come un marshmallow in una pentola piena di caramello fumante e appiccicoso impreziosito da piccole scaglie di cioccolato fondente e miele in quantità.”- afferma mentre io la guardo confuso per la cazzata che ha appena detto.

“Lascia stare, oltre ad essere una donna in astinenza, sono una donna sottoposta alle durissime regole che m’impone quella dieta del cazzo.”- esclama lanciandomi un’ altra cuscinata appena dice le ultime parole.

“E non te la prendere con me adesso. E poi io non sono così sdolcinato come hai detto tu.”- ribatto mettendomi di nuovo seduto a gambe incrociate.

“Ah, no! prima, vedendo il barattolo di nutella che aveva nascosto Niall sotto il cuscino del divano, mi è venuta una voglia matta, ora che ho sentito le tue parole sto seriamente prendendo in considerazione l’idea di mangiarmi un cetriolo imbottito con del passato di carote, che anche se adoro le carote, è tutto tranne che invitante.”- risponde gesticolando. Rido.

“Dai, non è vero. Non sono diventato così paranoico. Sono solo innamorato.”- rispondo facendo spallucce, mi vengono i brividi appena mi accorgo di averlo detto ad alta voce. Lei, di tutta risposta fa una faccia stramba, e si butta con la testa sul cuscino facendo un urletto che viene soffocato dal cuscino.

“Ehi, così non vale. Mi hai fatto sciogliere.”- afferma tirandosi su di colpo e tirandomi un’altra cuscinata ma questa volta molto più forte delle altre, facendomi, così, cadere rovinosamente a terra. Gemo dal dolore.

“Questa me la paghi!”- esclamo con sguardo di sfida appena riprendo coscienza e rialzandomi le punto il dito contro. Mi avvicino lentamente a lei mentre mi guarda con tono finto impaurito.

“Harry, che hai intenzione di fare?”- mi chiede mentre io continuo ad avvicinarmi minaccioso.

“Harry!”- mi richiama ma io continuo ad avvicinarmi fiondando le mani sulla sua pancia cominciando a farle il solletico. Lei caccia un urlo abbastanza forte da farmi fermare.

“Cretino, ho la pancia sensibile e mi metto ad urlare quando mi fanno il solletico, anche se non me ne accorgo.”- mi spiega.

“Correrò il rischio.”- affermo ritornando a farle il solletico mentre lei continua ad urlare. Sta diventando rossa come un peperone a forza di dimenarsi per fermarmi. Continuo così per svariati minuti anche se mi richiama per farmi smettere. Ma nulla allora lei, non so come, mi blocca sotto di lei, e inizia a tirarmi cuscinate a tutta forza.

“Sei un cretino, sta-vo sof-focando.”- dice fermandosi ogni tanto per tirarmi un’altra cuscinata. Dopo poco sentiamo un grido provenire dal corridoio ed entrambi ci guardiamo confusi, lei si sposta da sopra di me per farmi andare a vedere cosa succede. Appena apro la porta mi ritrovo tutti nel corridoio. Tutti che guardano Pula che è di fronte alla porta con la sua valigia in mano e il capo chino.

“Ma cosa sta succedendo?”- chiedo ma nessuno mi risponde Niall e Liam hanno lo sguardo basso mentre gli altri mi fulminano con lo sguardo.

“Scusate ragazzi!”- esclama Pula aprendo la porta e uscendo. Forse so già cosa sia potuto accadere ma voglio averne la certezza.

“Mi spiegate che sta succedendo?”- chiedo ancora a tono più alto questa volta raggiungendo il centro del corridoio.

“Succede che sei uno stronzo. Ecco cosa succede.”- urla Chiara rientrando in cucina.

“Perché?- chiedo ancora entrando anche io in cucina- Cosa ho fatto?”- continuo indicandomi.

“Fai anche finta di non saperlo?”- mi dice El seguendomi.

“Questa volta hanno ragione loro, Hazza. Hai fatto un enorme cazzata.”- afferma Louis guardandomi a braccia incrociate.

“Hai superato il limite.”- afferma Liam.

“Ragazzi mi spiegate di cosa state parlando?”- chiedo ancora isterico appoggiando i palmi delle mani sul tavolo.

“Oh, andiamo che lo sai benissimo.”- esclama Danielle incrociando le braccia. Io la guardo ancora come a dire ‘non è vero’.

“Cazzo Harry, ti ha detto che ti ama.- spiega Niall incazzato, e per vedere Niall incazzato deve essere una cosa abbastanza seria. Ma appena sento il continuo mi ricredo. –E tu che fai? Vai a letto con un’altra?”- continua. Ma che cavolo ha detto? Io a letto con Giorgia, ma che …….. ah, ora ho capito. Sentendo tutte le urla loro credono che io e Giorgia…… no, non ci posso credere. Cioè sapevo che la cosa riguardava Pula ma non credevo che sarebbero potuti arrivare a tanto. A pensarci mi viene da ridere, è un’enorme cazzata quella che hanno appena detto. Infatti non mi trattengo scoppio a ridere procurandomi le loro occhiatacce.

“Davvero v-oi pensavate che i-io e Gio-rgia…..”- affermo continuando a ridere tenendomi per la pancia.

“Che sta succedendo qui?”- chiede Emma entrando nella stanza con Carlo. Gli altri non rispondo mentre io continuo a ridere di gusto.

“Aspettate…”- dico uscendo dalla stanza. Entro nella camera da letto e, prendendo Giorgia per mano, la porto in cucina.

“Giorgia questa la devi sentire.”- affermo mettendomi davanti agli altri.- credono che io e te siamo andati a letto insieme.”- continuo a ridere. La bionda soffoca anche lei una risata.

“COSA?”- urla Carlo con tono molto arrabbiato. Mi blocco di colpo.

“Fermo!”- esclama Giorgia fermandolo prima che si scagli addosso a me, anche se non si è mosso da dov’era, nei suoi occhi si leggono le intenzioni che aveva.

“Ragazzi, questa è la seconda cazzata che ho sentito oggi.”- afferma guardando gli altri. Loro continuano a guardarci confusi.

“No, spiegatemi una cosa. Tutte quelle urla, cos’erano?”- chiede Chiara sedendosi.

“Harry mi stava facendo il solletico e quando me lo fanno io urlo come una pazza.”- spiega Giorgia. Tutti mi guardano come a cercare conferma. Annuisco.

“Quindi, prima….- inizia a boccheggiare Zayn- non…. È successo nulla?”- chiede appoggiandosi allo schienale della sedia dove è seduta Chiara.

“Niente di niente.”- risponde la bionda. Tutti tirano un sospiro di sollievo.

“Anche se volevamo non poteva comunque succedere nulla, quindi….”- affermo io scuotendo la mano, mi guardano confusi. Io cerco lo sguardo di Giorgia per chiederle il permesso di parlare e lei annuisce posando lo sguardo a terra.

“Giorgia è lesbica.”- affermo a bassa voce. Credo che non abbiano sentito ma appena vedo le loro facce mi ricredo subito. Hanno la stessa faccia che avevo io stamattina.

“Wow!”- riesce solo a dire Chiara.

“Ma è fantastico.”- esclama euforico Carlo andando ad abbracciare Giorgia, che è un po’ confusa dalla reazione del cuoco.

“Non mi dite che non ve ne eravate accorti.”- affermo finto deluso mentre sono ancora scioccati. Loro scuotono la testa.

“Parla per te Styles, anche tu appena lo hai saputo hai avuto la loro stessa reazione.”- afferma Giorgia appena si stacca dall’abbraccio di Carlo. I ragazzi mi fanno la linguaccia.

“Ecco perché prima ti ho beccato svariate volte a guardare il seno di Pula.”- afferma Chiara. – Lo sapevo io che qualcosa non quadrava.”- continua mentre il sangue inizia a salirmi al cervello.

“Cosa stavi facendo tu?”- le chiedo indicandola.

“Chiara perché non ti sei stata zitta?”- le chiede sarcastica nascondendosi dietro Emma che è la più vicina.

“Non ti azzardare più, Pula non si tocca!”- esclamo sedendomi per far sbollire la rabbia.

“Va bene, però lo sai che mi riuscirà un po’ difficile. Sono ancora una donna in astinenza io.”- afferma sbucando la testa da dietro la spalla di Emma.

“Tu prova a toccarla con un dito e te la faccio colmare io quest’astinenza.”- la minaccio scherzosamente facendo ridere tutti.

“Oh, ma come siamo diventati gelosi.”- afferma Louis avvicinandosi e dandomi una pacca sulla spalla.

“E questo non è nulla, tu non hai visto come mi ha guardato quando ho iniziato a fare dei commenti su di lei.”- afferma appoggiandosi allo schienale della sedia. “Sembrava volesse uccidermi con lo sguardo.”- continua.

“Anche Pula aveva uno sguardo assassino mentre stavate al bar del traghetto, era talmente incazzata che stava per spaccare una delle poltrone su cui eravamo seduti.”- afferma Eleanor. Mi illumino di scatto.

“Visto! Che ti avevo detto?”- mi chiede Giorgia facendo dei gesti con la mano.

“Davvero si è ingelosita?”- chiedo ad El ignorando la domanda della bionda. Lei annuisce confusa.

“Allora il piano sta andando a gonfie vele.”- affermo sorridendo. Chiara si alza di scatto.

“Cioè, tu vuoi dirmi che quello era tutto un piano per farla ingelosire?”- mi chiede minacciosa, io impaurito rispondo. Chiara, da come mi dice Zayn, avvolte sa essere molto aggressiva.

“Esatto. Dopo quello che è successo stanotte non potevo di certo lasciare che finisse così.”- affermo sperando capisca la situazione. Lei agrotta le sopracciglia come tutti gli altri tranne Carlo, Giorgia ed Emma, penso che Carlo le abbia detto tutto.

“Perché? Cos’è successo stanotte?”- chiede Danielle dando voce ai pensieri di tutti. Carlo lancia lo straccio che teneva in mano sullo schienale della sedia per poi sorridere beffardo.

“Voi davvero credevate che io ed Harry stanotte siamo stati tutto il tempo al bar dell’albergo?- chiede Carlo ai ragazzi mentre io mi godo le loro reazioni appoggiando il mento su un palmo della mano e sorridendo beffardo. –Secondo voi vi sembra credibile la scusa di dormire tutta la notte in spiaggia, su uno scoglio per poi avere il mal di schiena il mattino dopo?- chiede ancora mentre i ragazzi lo guardano confusi. – E poi avete fatto caso al fatto che Harry stamattina aveva i stessi vestiti che aveva ieri sera?”- continua sorridendo anche lui. I ragazzi si voltano verso di me e, anche se notano la mia espressione, non ci arrivano.

“Pronto, hanno passato la notte insieme.”- afferma Giorgia illuminandoli mentre batte una mano sul tavolo. La loro faccia si trasforma in stupita mentre io scoppio a ridere.

“Tu e quella cretina della mia migliore amica stanotte avete….”- fa per continuare ma viene interrotta dall’occhiataccia che le manda Carlo.

“Giocato a scopa. Stanotte hanno giocato a scopa.”- continua Giorgia al suo posto facendo scoppiare tutti a ridere. Ma si guadagna anche lei un’occhiata da parte di Carlo.

“Ma tu come facevi a saperlo?”- chiede improvvisamente Niall rivolgendosi a Carlo. Già lui come ha fatto a saperlo? Ancora non glielo ho domandato.

“Li hai visti mentre…..?”- chiede Louis facendomi diventare tutto rosso nel caso la risposta del nostro cuoco fosse positiva.

“Se li avessi visti mentre…. Vabbè avete capito, ora lui non stesse sorridendo come un’ebete.”- mi indica, io mi copro la bocca di scatto impaurito.

“Per fortuna mi sono fermato prima,- afferma facendomi tirare un sospiro di sollievo. -ma ho sentito tutto dall’inizio alla fine. E  non sono d’accordo su quello che vi siete detti.”- finisce guardandomi. Danielle, sedendosi, mi chiede cosa ci siamo detti e io spiego tutto dall’inizio.

“E’ una fottutissima ed enorme cazzata. Lo sai si?”- mi chiede ironica Chiara. Io annuisco.

“Anche io glielo ho detto. Si vede lontano chilometri e chilometri che loro si vogliono e sono fatti per stare insieme. Per questo ho deciso di collaborare per farla ingelosire- afferma Giorgia- anche se per metà non sono d’accordo.”- continua.

“Infatti anche io penso che non sia una buona idea.”- afferma Eleanor. Le guardo confuso.

“Harry, tu non l’hai vista quando ha sentito quelle urla provenire da quella camera. Era pallida, le gambe le tremavano, respirava a stento e aveva gli occhi pieni di lacrime.- spiega. Solo immaginando Pula in quelle condizioni mi vengono le lacrime agli occhi. Tutti annuiscono come a confermare quello che ha appena detto. –Harry io lo so che quello che è accaduto la dentro non è quello che pensavamo noi. Tutti lo sappiamo ma lei no. E ci sta soffrendo per questo.- mi dice. - E io non so se posso sopportare il fatto di vederla in quello stato.”- continua facendomi abbassare lo sguardo. Cerco di cacciare le lacrime, che mi stanno riempendo le orbite, ma no ci riesco.

“Lo so che soffre tantissimo, ma anche io sto soffrendo come un cane avendola vicina senza poterla accarezzare, abbracciare, baciare……”- affermo con voce tremate ma ancora con lo sguardo basso.

“Harry io sono qui.”- mi dice Carlo facendoci ridere almeno un pochino.

“E’ vero…- ammetto continuando a parlare.- io non sono un ragazzo da storie serie. Ma questa volta è diverso. Io mi…- balbetto- mi…. Mi sono… mi sono innamorato davvero.”- alzo lo sguardo facendo sfuggire una lacrima. “Io Pula la amo davvero e mai come in questo momento desidero vedere un suo sorriso, sentire una sua risata, tuffarmi nel mare dei suoi occhi.- continuo guardandoli. Loro mi sorridono.- Potrei essere sdolcinato.- abbasso lo sguardo alludendo al discorso di prima con Giorgia. – Ma, in fondo, è questo l’effetto che fa l’amore, no?”- chiedo rialzando lo sguardo. Annuiscono.

“E chi lo avrebbe mai detto che il nostro Styles un giorno sarebbe finito a parlare d’amore.”- afferma Louis facendoci ridere.

“Ragazze, io se lo faccio, lo faccio anche per lei. So che sta soffrendo come me in questo momento, e questa è l’unica possibilità che mi rimane per riuscire a farle cambiare idea. Ora l’unica cosa che voglio è stare con lei, non me ne frega un cazzo di quello che diranno le fan o i paparazzi. Io la amo e voglio vivere tutta la mia vita con lei. Non fa nulla che poi potrebbe finire male, non voglio pensare al futuro. Voglio pensare solo al presente e il mio presente in questo momento è lei.”- affermo deciso e asciugandomi le lacrime. I ragazzi mi sorridono fieri di me e corrono ad abbracciarmi.

“Sappi che noi siamo con te, Hazza!”- mi avverte Niall.

“Grazie ragazzi.”- li ringrazio sorridendo loro appena ci stacchiamo dall’abbraccio di gruppo.

“Ok, Harry! Ci hai convinte, anche noi siamo con te ma attento a quello che fai.”- mi avvisa Chiara. Rido. Dopo poco sentiamo un cellulare squillare, è quello di Carlo. Tutti facciamo silenzio in modo che lui possa rispondere comodamente.

“Pronto….- dice, subito dopo la sua faccia si fa confusa come se non riuscisse a capire cosa dice il suo interlocutore. –Te…tesoro…calmati!- dice- cosa sta succedendo?- chiede- come una pozza di sangue! - sbianca di colpo guardando Emma con gli occhi sbarrati. Tutti, alla parola sangue, iniziamo a preoccuparci. Cosa cavolo sta succedendo?- Pula…..Pula- a sentire quel nome mi alzo di colpo e mi avvicino a Carlo per sentire cosa dice. Sento qualcuno piangere dall’altro capo.-Pula calmati…. Sto arrivando! Tu non ti muovere, rimani dove sei.”- stacca subito la chiamata senza aspettare risposta ed inizia a raccattare le sue cose.

“Carlo cosa succede?”- chiede Chiara dando voce ai miei pensieri.

“Scusate ragazzi, è successo un casino. Chiara ci pensi tu alla cena?”- le chiede, lei annuisce.

“Si, ma cosa c’entra il sangue?”- chiede Louis.

“E’ successo qualcosa a Pula?”- chiedo seguendolo in corridoio.

“Non lo so Louis, Pula mi ha chiamato in lacrime, mentre parlava piangeva. Non ci ho capito molto. Tutto ciò che ho capito è che la casa è in una pozza di sangue. Non ho la minima idea di cosa possa essere successo. Devo raggiungerla immediatamente.”- risponde tutto d’un fiato e agitato mentre apre la porta.

“Vengo con te!”- affermo facendo per uscire ma lui mi blocca.

“No, Harry! Non sappiamo cosa possa essere successo, potrebbe essere tutto o niente.”- mi dice.

“Piangeva per me, per colpa mia! Non posso stare senza far niente, se le è successo qualcosa non me lo potrò mai perdonare.”- urlo quasi con le lacrime agli occhi.

“Harry Carlo ha ragione. Se Pula è riuscita a chiamare non vuol dire che è successo qualcosa a lei, non sarà nulla, non preoccuparti.”- cerca di calmarmi Liam.

“Harry, davvero. Appena so qualcosa vi avviserò subito. Calmati!”- esclama sparendo dietro la porta mentre io penso ad ogni possibile cosa che possa essere successa.
 

Angolo Autrice:

Lo so, lo so, vi aspettavate qualcosa in più ma questo, penso si sia capito, è un capitolo di passaggio... 
Nel prossimo accadrà un colpo di scena e in qualche modo doveva introdurlo... e poi questo capitolo mi è servito a chiarire un paio di cosette... ;)

In più, se non avete nulla da fare, ho scritto una One-Shot rossa su Harry....
@http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1691672&i=1... si chiama 'Amore incorrisposto' se vi va di passare mi farebbe molto piacere.... e poi ho bisogno di un po' di pareri... grazie comunque!!

Grazie mille  a chi ha recensito lo scorso capitolo e a chi visualizza/segue/preferisce/ricorda la mi ff.... grazie infinite!!!!

Ora devo andare... spero di non avervi deluso!!! In ogni caso pubblicherò entro questa settimana il prossimo capitolo... parola mia!!! ;)

Un bacioneee... 
xoxo hllzn4ever
 

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Capitolo 23
*** Capitolo 18: Harry Styles è un puttaniere... ***


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Capitolo 18

Apro la porta d’ingresso del condominio ed entro chiudendola dietro di me. Mi asciugo una guancia anche se inutilmente ed inizio a salire i pochi scalini che portano all’ascensore. Premo il pulsante e le porte del porta persone davanti a me si aprono, entro premendo il pulsante numero tre. Le porte si chiudono e l’ascensore inizia a salire mentre le lacrime ricominciano a scendere sulle mie guance appena si fanno spazio nella mia mente le scene di poco fa.
 
Mi sento come se mi avessero strappato il cuore, come se fossi stata privata di qualsiasi emozione. 
Sto male e non riesco a smettere di piangere.  Le lacrime continuano a solcarmi le guance, mi sento terribilmente male.
Non riesco a pensare che Harry mi abbia così……. usata per poi ignorarmi così facilmente.
Gli ho detto io di dimenticarmi, di fare come se stanotte non fosse successo nulla, ma non credevo che avrei sofferto così. Questa notte sembrava così frustato pensando a ciò che sarebbe successo mentre ora l’ho visto completamente rilassato, tranquillo e, forse, felice.
Non si è per niente accorto di me, o, meglio non se ne è mai accorto.
Ha ottenuto ciò che voleva e chi si è visto si è visto.

Mi fa male pensare certe cose ma da come si sta comportando non ho scelta.
A questo punto mi fa pensare che ciò che credevo potesse succedere solo se avremmo iniziato una relazione è successo lo stesso. Facevo bene a pensare che fosse un puttaniere, che cambia ragazze come cambia le mutande, che va a letto con chiunque.

Fa così male pensare che io sono innamorata di questo puttaniere. Lo amo cazzo!
Lo amo mentre lui adesso starà ridendo di me, del fatto di una mia ipotetica illusione. Che cretina che sono!
Io che mi preoccupavo tanto del fatto che se ci saremmo fidanzati avrei sofferto da morire, invece ci sto soffrendo comunque. Mi ha preso solo per il culo, ed io sono stata così ingenua da farmi abbindolare.  
Mi sento così male che a malapena riesco a respirare, i singhiozzi stanno prendendo la meglio su di me.

Sono distrutta.

Tutto ciò che voglio fare in questo momento è chiudermi in camera, da sola, stesa sul letto, pensando a cosa farò quando partiremo per Londra, a come farò quando lo avrò sotto il mio stesso tetto, quando vivremo insieme.

Asciugandomi di nuovo le guance esco dall’ascensore del condominio trovandomi davanti la porta del nostro appartamento. Ho gli occhi pieni di lacrime e a malapena riesco a trovare le chiavi di casa all’interno della mia borsa.
Mi asciugo gli occhi scacciando ulteriori lacrime e la vista si fa più nitida.

Mentre sto per mettere la chiave nella serratura mi accorgo di una chiazza rossa alla base della porta.
Sul fondo della porta c’è un’enorme chiazza rossa che occupa tutto il varco d’ingresso.
Lascio la chiave nella serratura e mi abbasso confusa, i singhiozzi sono cessati di colpo. Che diavolo è?

Lentamente mi abbasso inginocchiandomi sulle punte dei piedi davanti la porta di casa. Agrotto le sopracciglia e avvicino due dita alla chiazza di fronte a me.
E’ un liquido denso e fresco, guardo le mie dita e noto che sono di un colore rosso acceso, sembra quasi sangue.
Strizzo gli occhi appena mi accorgo di ciò che ho appena pensato, come potrebbe essere?
Tocco di nuovo la superfice liquida e confermo ciò che ho pensato.

E’ sangue!

Di colpo tutto intorno a me inizia a girare, sento lo stomaco aggrovigliarsi e la nausea invadermi la testa. Le mie mani iniziano a tremare, il sangue mi ha sempre fatto un certo effetto.
Che cosa significa? Che ci fa del sangue sotto la porta di casa mia?

Mi lascio cadere al fianco della porta, sedendomi mentre domande del genere prendono vita nella mia mente. Cerco di formulare un’ ipotesi logica ma l’unica soluzione sembra quella  di aprire la porta ed entrare in casa.
Ma ho tanta paura, non so cosa potrei trovarci dentro quindi sconvolta afferro la borsa velocemente e cerco il mio cellulare. Appena lo trovo faccio il numero di papà con l’intenzione di chiamarlo.  
Con la voce tremante e il respiro accelerato avvio la chiamata. Dopo il secondo squillo mi risponde fortunatamente.

“Pronto?”- risponde. Lo sento sorridere ma sento che non durerà per molto.

“P-papà, sono Pula.- inizio mentre un singhiozzo mi prende la gola. –Devi correre subito a casa, sono sul pianerottolo e c’è una macchia di sangue enorme.”- affermo disperata mentre i singhiozzi fanno apparire il tutto indecifrabile.

“Te-tesoro calmati…”- afferma tranquillo ma confuso. Prendo un respiro profondo anche se in difficoltà e parlo.

“Papà, la casa è in una pozza di sangue, è pieno qui!”- esclamo mentre le lacrime riprendono il sopravvento su di me.

“Come in una pozza di sangue?”- mi chiede confuso.

“Si, ti prego aiutami, papà! Ho paura!”- esclamo piangente.

“Pula calmati….sto arrivando! Tu non ti muovere, rimani dove sei!”- esclama per poi attaccare lasciandomi scossa dai singhiozzi. Prendo svariati respiri profondi calmandomi. I singhiozzi diminuiscono mentre mi alzo da terra decisa ad aprire la porta e scoprire cosa c’è dietro. Certo, la paura non è sparita ma non sono una bambina e so benissimo come difendermi.
Con tutto il coraggio che mi rimane sospiro nuovamente. Sento il mio respiro fermo e il sangue accalcato tutto nella mia testa quando mi avvicino alla serratura cominciando a girare la chiave. Appena mi fermo prendo un enorme sospiro e apro la porta di casa.

Lentamente la spalanco la porta mentre davanti a  me si apre una visuale a dir poco sgradevole. Il pavimento della cucina è pieno zeppo di cocci di ceramica e vetro, che appartenevano ai piatti e bicchieri, tutte le ante dei mobili sono spalancate lasciando vedere le varie cose all’interno tutte disordinate. Passo lo sguardo oltre restando ancora sulla  soglia. Vedo le sedie, che prima erano intorno al tavolo, sparpagliate per la  stanza disordinatamente come se qualcuno le avesse lanciate.
Raccolgo la borsa al mio fianco entrando in casa. Una smorfia prende possesso del mio volto appena vedo meglio tutto il casino che mi circonda.
Sembra che un tornado abbia invaso la mia casa. E’ tutto sparpagliato e vedo anche i vetri della parete attrezzata rotti.  Se non ci fosse almeno qualcosa di intero direi che fosse tutto distrutto.
E il bello è che dovrò pulire e mettere a posto tutto io, come se non avessi altri pensieri per la testa.

Voi vi chiederete come mai mi preoccupo di essere io a pulire tutto e non del perché la mia casa fosse in queste condizioni? Beh, ho vissuto di peggio nella mia vita, e questo momento l’ho vissuto almeno un paio di volte prima. Ci sono abituata.
Ma la cosa che differenzia questo momento dagli altri è la presenza di un enorme chiazza di sangue ai piedi della porta.

Mi volto verso la porta con l’intento di capire il perché e tutto ciò che vedo è una scena terribile.

Mi porto le mani alla bocca sconvolta appena realizzo ciò che c’è di fronte a me. Una morsa mi attanaglia lo stomaco alla vista di tutto quel sangue.
La donna che mi ha messo al mondo è immersa in una chiazza di sangue, senza vita.
E’ seduta a terra appoggiata al lato chiuso della porta.
Ha un  buco sulla tempia, probabilmente un colpo di pistola. Ce ne ha uno anche sulla gamba destra, ricoperta da un pantalone bianco. Ha gli occhi spalancati e la pelle bianchissima, una scena orribile.

Nonostante mi faccia un terrore tremendo continuo a guardare il suo corpo senza vita di fronte a me. Aspetto che qualche reazione si faccia spazio dentro di me ma nulla.
Sono una persona orribile, lo so, ma ho desiderato che…….. se ne andasse dalla mia vita per sempre ma non riesco ad esprimere nessuna emozione.

Dovrei  essere triste perché avrei perso mia madre, la donna che mi ha dato la vita ma non lo sono perché una madre cresce il proprio figlio, lo ama e lei non lo ha mai fatto, mi ha sempre disprezzato e le cosa è, o meglio era, reciproca.

Dovrei essere felice per tutto ciò che mi ha fatto, per tutto ciò che mi ha fatto passare, per tutte le volte che mi ha messo le mani addosso, per aver distrutto il mio sogno, per aver disprezzato le persone che amo e per cui non potrei vivere senza… Avrei mille motivi per essere, in un certo senso, contenta di vivere questo momento ma non lo sono, non ci riesco.

Una smorfia prende posto sul mio viso appena sento di nuovo lo stomaco contrarsi, il sangue è stato un mio nemico da sempre e vedendo quasi metà stanza immersa in quel viscido liquido rosso penso sia normale avere dei mancamenti.
Sento la mancanza di ossigeno pervadermi e un abbassamento di zuccheri si fa spazio dentro di me.

La riconosco questa sensazione.
E’ la sensazione che ho ogni volta che sto per svenire, cosa che capita spesso ultimamente.
La testa comincia a girarmi ed io faccio appena a vedere papà che entra in casa, accorgendosi della situazione, per poi accasciarmi a terra.
***
 
Delle urla mi invadono le orecchie interrompendo il mio quieto sonno.
Apro gli occhi di scatto stordita.
Sono immersa nel buio totale, le luci della stanza in cui mi trovo sono completamente spente. Il mio volto, poggiato sul cuscino di lato, è voltato verso la vetrata facendomi capire di essere in suite, nella camera di Harry, Zayn e Niall.  Intravedo il favoloso panorama del Vesuvio ricoperto di piccoli brillantini rappresentanti le luci accese di ogni singola casa. Il lungomare, in basso, è illuminato da luci dolci e poco cariche, facendomi intendere che sia ormai notte.

Sospiro, voltandomi con la testa al soffitto e portandomi due dita alle tempie massaggiandomele, mentre mi chiedo perché sia qui, in questo momento.
Di colpo la ripugnante scena della donna che mi ha messo al mondo seduta in una pozza di sangue con due pallottole conficcate nel corpo si fa spazio nella mia mente.

Cosa è successo mentre eravamo via? Come potrebbe essere successo?
Con lei non avevo un buon rapporto anzi, non ce l’avevamo proprio ma comunque la preoccupazione e la confusione regnano dentro me.
Perché le è successo ciò? Perchè aveva due pallottole in corpo?
Chi avrebbe potuto fare una cosa simile? Chi ne aveva motivo?
C’è qualcosa che non quadra.
Sento che in tutto questo tempo non ho mai saputo nulla. E’ come se la mia mente si fosse fermata.
Ho la piena curiosità di sapere che diavolo è successo, sono sicura che foose qualcosa che mi riguarda pienamente, ma cosa?

Delle altre urla interrompono tutti i miei pensieri. Ma cosa sta succedendo?

Confusa ulteriormente mi alzo restando scalza per poi avvicinandomi alla porta semi aperta. La apro inoltrandomi nel corridoio illuminato dalle luci led lungo i battiscopa e il perimetro del soffitto. Avanzo lentamente cercando di capire da dove potrebbero provenire tutte quelle urla. La cucina è completamente deserta e così anche il salotto. Le altre due camere sono vuote lasciandomi intendere che i ragazzi sono fuori.
Mi avvicino alla porta della stanza in cui c’è la piscina interna della suite e le urla si fanno più chiare. Tranquilla la apro credendo di trovare i ragazzi.

Ma mi sbaglio.

Harry e quella….. quella Giorgia si stanno divertendo in acqua schizzandosi a vicenda. Immediatamente ricordo ciò che è successo proprio questa mattina e il disprezzo e la tristezza si impossessano di me stessa.
Le lacrime cominciano a salirmi alle orbite appena vedo quel ragazzo, che stanotte mi aveva posseduta facendomi credere di essere per la prima volta amata davvero, sorridere come se tutto fosse a posto, come se non fosse successo nulla.

Quel sorriso mi appare così sfacciato e meschino che quasi mi fa provare odio verso il suo padrone. Ancora non posso credere a ciò che è stato capace di fare, gliela farei pagare amaramente se non fossi lacerata dentro.
Un verso gutturale esce dalla mia bocca lasciando trasparire tutto il mio disprezzo e il disgusto.

Entrambi si bloccano di scatto voltandosi verso di me. Le urla che poco fa alimentavano l’eco presente in questa stanza danno improvvisamente spazio ad un silenzio tombale.
Mi guardano atterriti, come se si aspettassero una mia reazione, come se li avessi colti in flagrante.
Infatti tutto ciò conferma tutte le mie supposizioni: Harry Styles è un puttaniere.

“Ciao, Pula!”- la bionda si avvicina al bordo piscina salutandomi con un lieve sorriso. La pena è chiara sul suo volto e non fa altro che aumentare dentro me l’irritazione. Di fatti non ricambio.

“Scusate, non volevo interrompervi!”- esclamo ignorando la bionda e afferrando la maniglia della porta con la fretta di uscire.

“No, Pula aspetta…”- afferma Harry uscendo di fretta dalla piscina, afferrando un asciugamano sul piccolo tavolino che affianca una parete della stanza, avvicinandosi a me. Troppo. “…. Come stai?”- mi chiede guardandomi dritto negli occhi. Il primo sguardo diretto che abbiamo dopo ciò a cui ho assistito stamattina.

Che diavolo di domanda è? Mi sta prendendo in giro? Se è così io non mi sto divertendo affatto.
Come dovrei rispondergli? Male? Male perché l’uomo che amo con tutta me stessa mi ha usata come si usano un paio di mutande per poi fregarsene senza alcun pudore? Male perché mi sono soltanto illusa? Male perché credevo, anche in piccola parte, che da questa notte sarebbe cambiato qualcosa? Male perché credevo che lui fosse diverso? Male perché lo amo con tutta me stessa e ci sto fottutamente male?

No, non gli darò questa soddisfazione.

Lo guardo anche se mi fa un male da morire.

“…Bene!”- esclamo annuendo lievemente. La voce mi è uscita in un flebile sospiro facendo risultare la risposta meno credibile.
Mi scruta attentamente con quei fottuti pozzi verdi che mi hanno fregata come dio solo sa come.

“Non dirmi bugie, Pula!”- esclama inclinando la testa di lato incerto. Ma chi si crede di essere? E’ un uomo normale, come tutti gli altri. Peccato che io l’ho capito troppo tardi.

“Cosa dovrei dirti?”- gli chiedo fredda stanca ormai di questo discorso, anche se questo è il più lungo che abbiamo avuto da stamattina.

“Tua madre è morta, non puoi stare bene!”- esclama alzando di poco la voce.
Oh giusto, dovevo pensarci prima. Dopo tutto quello che mi ha fatto crede che la mia sofferenza in questo momento sia dovuta alla morte della donna che mi ha messo al mondo e non per colpa sua? Mi stupisce ogni volta di più.

Certo, la morte di mia madre non mi è del tutto indifferente ma ciò che più mi sta facendo male ora come ora è la sua presenza nella mia vita. Nonostante sia il mio idolo, la persona che mi abbia salvata da una possibile depressione, la persona che è stata in grado di farmi sorridere, anche quando non ne sentivo la necessità, con la sua incredibile voce, mi irrita solo a sentirlo parlare. Nonostante sia la persona che amo come non ho mai amato nessuno lo odio con tutta me stessa.
Come gli può essere così indifferente ciò che ha fatto?

Mi viene da ridere per come sono stata stupida e ingenua. Non avevo capito nulla fino ad adesso.

“Sto vivendo molto di peggio nella mia vita…”- esclamo guardandolo fredda. Lui abbassa lo sguardo dispiaciuto e mi spiazza ancora una volta.
Allora pensa a ciò che mi sta facendo? Ne è consapevole? Eppure fa di tutto per restarne indifferente o per continuare a farmi stare male per lui. Non fa nulla per farmi pensare diversamente.
Mi passo una mano nei capelli mentre un dubbio mi pervade.

“Dov’è papà?”- gli chiedo. Alza di nuovo il suo sguardo verso me, scrutandomi.

“E’ nella camera di Emma, ha avuto una pesante giornata in commissariato.”- afferma confondendomi.

“Commissariato?”- chiedo guardandolo accigliata. Annuisce.

“Pula, la morte di tua madre è un omicidio. - afferma guardandomi per capire la mia reazione. – E’ stata colpita da più proiettili e la polizia sta intervenendo per capire chi avrebbe potuto fare una cosa del genere. Ne avranno per un po’ di giorni con le indagini a casa tua e tuo padre ha deciso di venire a stare qui in albergo.”- continua facendomi capire un paio di cose.

“Ok, devo cercami una camera allora.”- affermo facendo per uscire. Ma lui mi blocca per un braccio.

“No, Pula! Zayn ha deciso di dormire in un’altra camera, tu puoi rimanere qui!”- esclama.
Che ha detto? Io dovrei dormire con lui? Ma come può minimamente pensare ad una cosa simile?

“E dormire con….- mi blocco abbassando lo sguardo. Non saprei nemmeno come descriverlo, anzi lo so ma io non sono quel genere di ragazza. In fondo lo amo e, anche se mi sta facendo soffrire, non voglio fargli del male, anche se lo meriterebbe. –No, grazie!”- esclamo irritata, il tono non è cambiato per niente.

“Pula non puoi dormire in un’altra camera quando abbiamo un posto letto libero.”- protesta.

“Oh, certo che posso e tu non sei nessuno per dirmi ciò che devo o non dove fare.”- affermo guardandolo dritto negli occhi il più fredda possibile, in modo tale che possa capire ciò che voglio dirgli. Infatti abbassa lo sguardo subito dopo reggendosi quasi alla parete al mio fianco. Il mio stomaco si comprime in una morsa di dispiacere.

“Non sei nessuno per me, non vali niente!”- esclamo guardandolo per poi uscire.

 
 Nonostante tutto mi fa male vederlo in quello stato. Abbasso lo sguardo uscendo dalla stanza e chiudendo la porta alle mie spalle. Mi ci appoggio sopra sospirando, sono una stupida. Non ho capito nulla e mi sono lasciata abbindolare facilmente.
Ma la cosa che più mi stupisce è il fatto che quelle parole stanotte sembravano più vere che mai, era tutto così vero che in questo momento sembra che non l’abbia mai vissuto. Sembrava quasi un sogno, ma non lo è. E’ la fottuta realtà.
Sono stata a letto per la prima volta con l’uomo che amo più di me stessa ma che non ricambia affatto, anzi. Si comporta come se per lui non fosse significato nulla e, chissà, magari è davvero così.

A lui non importa nulla di me.



HARRY’S POV


Mi accascio a terra lungo la parete, stremato. Ho il cuore a mille e le lacrime cominciano a farsi spazio nei miei occhi.
Come è possibile che uno sguardo possa fare così male? Come possono delle parole lacerarti terribilmente il cuore?

Quello che ho visto mi ha fatto un male terribile. Vedere l’unica donna che amo trattarmi in quel modo, rivolgermi la parola come se fossi l’uomo più terribile del pianeta. Mi sento uno schifo in questo momento.
Forse sto sbagliando tutto, la sto facendo soffrire e con lei sto soffrendo io. Non ce la potrei mai fare a vederla in quello stato di nuovo. Fa male.

I suoi occhi erano spenti e freddi segno di rabbia e sofferenza, il suo viso era pallido e disidratato segno di stanchezza, confusione e ancora sofferenza. Ma ciò che mi ha più colpito erano le sue parole.
Ha detto che io per lei non sono nessuno, che non valgo niente. E questo fa molto male, più di qualsiasi altro gesto. Sentirsi dire dalla persona che si ama con tutto se stesso e si è posseduta la notte stessa è terribile.

Mai nella mia vita ho provato una sensazione simile. Mi sento vuoto, perso, come se avessi giocato l’ultima carta e avessi perso tutto quello che avevo. Mi sento uno schifo e merito di soffrire come sto facendo soffrire lei.
Mentre una lacrima mi solca il viso Giorgia, che ha assistito a tutto restando in acqua, esce dalla piscina, afferra un asciugamano e si avvicina a me inginocchiandosi di fronte a me. Mi abbraccia stringendomi forte mentre mi sfogo in un pianto liberatorio.

“La sto distruggendo!”-  sussurro a me stesso sprofondando nei sensi di colpa. Non avrei mai dovuto farle credere di aver già dimenticato tutto, come se non fosse successo nulla.

“Non dire così, Harry!”- esclama Giorgia accarezzandomi la schiena per farmi calmare. L’allontano di scatto.

“Si, invece…”- protesto asciugandomi le lacrime. – Sta continuando a soffrire per colpa mia, per le mie stupide idee del cazzo.”- mi alzo dando un calcio agli asciugamani scaraventandoli.

“Si ma ora calmati!”- Giorgia si riavvicina riabbracciandomi per tenermi fermo. Cerca di porre resistenza contro i miei istinti rabbiosi riuscendoci. Mi calmo dopo qualche minuto sprofondando la testa nei suoi capelli.

“Giorgia io la amo!- affermo piangendo come un bambino sulla sua spalla. – La amo e non voglio farla soffrire, solo vederla in quello stato mi verrebbe voglia di spaccare tutto.”- continuo stringendola di più a me.

“Lo so, Harry!”- esclama.

“Sono un coglione, non valgo a niente! Io…”- le parole mi muoiono in bocca incapace di esprimere la mia tristezza.

“Harry…”- cerca di opporsi lei.

“L’ha detto anche lei, Giorgia!”- esclamo allontanandomi per guardarla. Serra le palpebre e si acciglia chiaramente in disaccordo.

“Harry, ascoltami ora!- esclama fissandomi. – Lei ti ama, si vede! Ti ama con tutta se stessa e farebbe qualsiasi cosa per te. Solo che sta soffrendo troppo per qualcosa che non è vero. Io non la conosco e non sono nessuno per dirlo ma vedo che si sta chiudendo in se stessa, sta cercando di soffrire da sola in solitudine senza farlo sapere agli altri. Cerca di apparire forte e determinata ma è totalmente fragile.- spiega. – Dalle il tempo di capire cosa sta provando, di capire cosa ha fatto l’altra notte e cosa farà in futuro, anche se soffre deve capirlo.- afferma, faccio una smorfia in disaccordo. – Lo so, sarà difficile ma devi resistere se vuoi riaverla di nuovo con te. Mi starò anche sbagliando ma ci metterei la mano sul fuoco che prima o poi scoppierà ed esternerà tutti i suoi pensieri e la sua rabbia. Appena capirà che sta perdendo la cosa più importante che le potesse mai capitare sono sicura che si rimangerà tutto ciò che ha detto ieri, tutte quelle paranoie sui sogni e sulla realtà per lei le appariranno come delle grandissime cazzate. Credimi, se continui ciò che stai facendo la riavrai ancora e per sempre.”- finisce sorridendomi. Ma io qualche dubbio ancora ce l’ho.

Mettiamo il caso avesse ragione Giorgia, se lei non reagirebbe mai e arriverebbe a conclusioni affrettate cosa farei? Non voglio che stia male ulteriormente, sta già soffrendo troppo.
Mi passo entrambe le mani tra i capelli sospirando.

“L’amore è così complicato!”- esclamo sbuffando mentre mi asciugo le guance.

“Ma ne vale la pena, credimi!”- afferma continuando a sorridere. Le sorrido lievemente per poi dirle di aver bisogno di pensare.
Esco dalla stanza, lasciandola da sola in piscina, avviandomi verso il bagno con l’intenzione di farmi una doccia per chiarirmi le idee.

Faccio per aprire la porta ma è socchiusa lasciando intravedere una scena alquanto stupenda.
La donna che amo e per cui poco fa stavo piangendo, cosa mai successa, nuda nel box doccia. Una visione celestiale di cui ho potuto bearmene solo ieri notte.

E’ bellissima, come stanotte.

Con lo sguardo percorro ogni singolo centimetro del suo corpo seguendo le scie d’acqua che le bagnano la pelle.
E’ di spalle e i suoi capelli, neri come la pece, le ricadono bagnati e morbidi lungo la spina dorsale. Il mio sguardo raggiunge il suo fondoschiena sodo accarezzato ogni tanto dall’enorme spugna che sta usando per lavarsi. Le sue gambe lunghe e non troppo magre mi fanno venire voglia di stringerle a me come ho fatto stanotte con tutto il suo corpo.

Di colpo lancia la spugna in un angolo remoto della doccia cominciando ad insaponarsi con le mani. Si volta di profilo mentre con una mano insapona il suo seno, poco pronunciato ma perfetto, facendo smuovere qualcosa dentro me che non è solo amore. Continua ad insaponarsi salendo lungo il suo collo puntellando il mento verso il soffitto.

Di scatto si volta interamente verso di me, lasciandomi godere tranquillamente della sua figura interamente nuda. Il mio sguardo si sofferma ancora un po’ sul suo seno mentre mi mordo un labbro, poi slitta dolcemente verso le sue costole, abbastanza visibili, il suo ventre piatto e liscio e la sua dolce intimità facendomi riprovare le sensazioni di essere dentro lei e l’esigenza di ripossederla nuovamente.

Il mio sguardo slitta di nuovo alla parte superiore del corpo vedendola mordersi un labbro mentre si insapona i capelli con attenzione. I suoi occhi si chiudono e la sua bocca si spalanca mentre fa scorrere l’acqua dall’alto sciacquandola completamente dalla schiuma che ricopriva il suo corpo perfetto.

Una dea è nulla confrontata a lei.
Un angelo si potrebbe dire. Un angelo che mi ha fatto perdutamente innamorare di lei.

L’amo terribilmente e solo il fatto di vederla soffrire ulteriormente mi fa accaponare la pelle, ha già sofferto troppo.
Ma in fondo Giorgia ha ragione. E’ una ragazza terribilmente testarda che ha bisogno di soffrire per capire davvero ciò di cui ha bisogno e di cui non può fare a meno. Anche se sarà difficile continuerò a fare ciò he stavo facendo.
Voglio assaporare di nuovo quelle labbra fantastiche.

Ti riavrò di nuovo, amore mio.




 

Angolo Autrice:


Ciaooo a tutteeee e buon pomeriggio!!! Come promesso ho aggiornato in settimana, visto che brava? Lol

Allora? Che ne dite di questo capitolo? Vi piace? A me si, è molto drammatico e introduce un po’ quello che accadrà nei prossimi giorni. Pula sta iniziando ad avere i primi cedimenti ma è ancora molto lontana dallo scoppiare, in più ha scoperto che la madre è morta, qualcuno l’ha sparata e nei prossimi capitoli si capirà chi  è stato e perché. Harry sta iniziando ad avere dei ripensamenti riguardo il suo piano per dei sensi di colpa nei confronti di Pula, la ama e appena la vede nella doccia nuda capisce che ciò che sta facendo lo sta facendo per entrambi e che la riavrà molto presto.

Spero che vi sia piaciuto e che non vi abbia deluso… ;)

Grazie mille a chi ha recensito/seguito/ricordato/preferito/visualizzato la mia storia……. non so più come ringraziarvi per il vostro supporto!!!!

Ora vado…
Ciaoooo

Xoxo hllzn4ever

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Capitolo 24
*** Capitolo 22: Io già l'ho perdonata, papà! ***


Angolo Autrice:

*sinascondedietrounpilastro*
Scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi, scusatemi,
scusatemi.....ed altre mille volte SCUSATEMI.

Siete autorizzati dalla sottoscritta a lanciarmi tutte le parolacce possibili sulla faccia della terra.
Me le merito tutte.
Non ho scusanti e non merito affatto di essere perdonata ma vi dico davvero che l'ispirazione mi ha praticamente lasciato a piedi.
In questi mesi non ho fatto altro che pensare a come continuare questa storia.

Perchè, si, quello che avevo in mente quando ho iniziato a scriverla iniziava a sembrarmi un po' banale.
Mi sono messa nei panni del lettore e ho capito che se averi letto la storia che avevo in mente mi sarei annoiata a morte e avrei immediatamente cambiato ff.
Perciò ho cominciato a pensare di nuovo a tutto rendendola il meno banale possibile.
Ed eccomi qua.  

Ho deciso di cambiare il ruolo del personaggio della mamma.
Prima era un antagonista, ora, con la lettera, è diventato un personaggio buono e caratterizzante della storia.
Per quanto riguarda la relazione tra Harry e Pula continuerò su quello che avevo in mente.
Anche se sarà molto ardua la cosa.

Insomma ho deciso di dedicarmi di più  a questa storia e metterci tutto l'impegno possibile per portarla a termine nel migliore dei modi.
Poi ho deciso di mettere l'angolo autrice all'inizio in modo tale da farvi rimanere un po' con il fiato sospeso verso la fine.
Certo non è uno di quei capitoli bchbdbg ma è molto importante per la storia.
Da un po' una svolta a tutto, dai.

Ringrazio le persone che recensirono l'ultimo capitolo che pubblicai.
Grazie a chi ha tra le preferite/ricordate/seguite la mia storia...

Spero mi perdoniate per tutto il tempo che vi ho fatto aspettare.
Eh... niente.
Il prossimo capitolo lo sto scrivendo e credo lo pubblicherò durante questa settimana.
Ma, come al solito, non prometto nulla.


Ora vado... Vi lascio al capitolo!

Grazie in anticipo per aver letto.
Mi farebbe molto piacere se lasciaste una recensione anche per prendermi a parole, come ho detto prima! LOL
Ok, mi dileguo!

hllzn4ever


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Io già l'ho perdonata, papà!
Capitolo 19



“Pula!”- sento qualcuno chiamarmi interrompendo il mio sonno.
“Pula?”- quella voce ritenta questa volta scuotendomi.
Grugnisco lievemente muovendomi infastidita.

“Pula, svegliati!”- socchiudo gli occhi trovandomi il viso di Niall davanti.
La luce mattutina del sole mi fa chiudere di nuovo gli occhi infastidendomi.
Mi porto le mani chiuse a pugno agli occhi strofinandoli ripetutamente.

“Buongiono Niall!”- biascico con la voce impastata dal sonno, eppure ieri sono andata a letto molto prima delle altre volte.

“Buongiorno, alzati che stamattina hai il turno in reception.”- afferma.
"E poi oggi pomeriggio arriva Luna e dobbiamo andare a prenderla..."- continua entusiasta scuotendomi per il fianco.
Sorrido immaginando la sua faccia da bambino in questo momento.

“Oh, giusto me ne ero dimenticata!”- esclamo spalancando gli occhi e sedendomi sul letto per poi stiracchiarmi leggermente.
“Te ne eri dimenticata? Ma se ti sto assillando da quando sei qua?”- mi chiede divertito.
Già, me lo sto chiedendo anche io.

E’ una settimana che alloggio nella suite dei ragazzi, ho praticamente preso possesso della camera di Niall, Zayn ed Harry, obbligando Zayn a dormire in un'altra camera ed Harry nel lettino di Niall.
Dopo tutto ciò che è successo non potevo permettergli di dormire con me.
Nonostante le sue continue e inutili proteste sono riuscita ad evitarlo anche la sera.
Mi chiudevo in camera subito dopo cena con Niall o qualcuno dei ragazzi e mi distraevo per poi addormentarmi mentre lui veniva a coricarsi molto più tardi.
La stessa cosa la mattina.
Si alzava molto prima di me facendomi sospirare di sollievo ogni volta che aprivo gli occhi.
Anche in questo momento il suo letto è vuoto facendomi intendere che fosse già fuori.

“Lo so, scusa Niall. Ma sai, ultimamente ho tanti problemi per la testa!”- faccio una smorfia pensando a ciò che mi sta accadendo.
Se farei il resoconto di tutto ciò che mi passa per la testa ad uno sconosciuto mi prenderebbe sicuramente per pazza.
“Oh, scusami tu, Pula! Non volevo.”- afferma allarmato.
Non mi da nemmeno il tempo di ribattere che mi abbraccia di scatto, stupendomi.

“Ma dai Niall, non è nulla! Sono solo un po’ stanca!”- esclamo tranquillizzandolo mentre gli accarezzo la schiena appoggiando il mento sulla sua spalla.
“Scusa se ti ho assillato in questi giorni.”- afferma.
“Non dire sciocchezze!”- gli do uno scappellotto sulla nuca. – Lo sai che ho sempre desiderato un Horan’s hug?”- gli chiedo cambiando discorso.
Lui scoppia a ridere facendo vibrare il suo petto, la mia bocca si spalanca in un sorriso strabiliante.
La sua risata è un qualcosa di unico.

“E anche sentire la tua risata è sempre stata un mio sogno!”- esclamo allontanandomi per guardarlo.
Ha il viso completamente rilassato in un dolce sorriso lasciando vedere chiaramente i suoi denti incastrati in un apparecchio trasparente, i suoi occhi sono divertiti e velati di una luce di impazienza, come se non vedesse l’ora di fare qualcosa.

“Non dire sciocchezze!”- esclama imitandomi per le mie parole di poco fa dandomi una cuscinata.
Scoppio a ridere per la sua pessima, ma allo stesso tempo esilarante, imitazione.

“Lo sai che sei il mio idolo proprio per questo?”- gli chiedo guardandolo sorridente.
Lui mi guarda confuso.
“Sei il mio idolo perché sei un cretino biondo, irlandese e sexy!”- esclamo ammiccandogli fintamente, lui ridacchia arrossendo.
Che tenero!

“Ehi, io ho una ragazza che sta per arrivare per trasferirsi insieme a me a Londra. Non provocarmi!”- esclama guardandomi e portandosi due dita agli occhi, come a tenermi d’occhio.
Di colpo si alza aggiustandosi i pantaloni e la T-shirt bianca, con un cuore rosso sul lato destro del petto, per poi uscire dalla stanza ancheggiando come un incrocio tra un gay e un marciatore in gara alle olimpiadi.
Scoppio a ridere alzandomi seguendolo fuori dalla camera, arrivo in cucina sotto l’occhio sbalordito degli altri tenendomi la pancia.

“Oddio, tu sei un mito Niall!”- esclamo continuando a ridere, ho quasi le lacrime agli occhi.
Papà, Emma e i ragazzi mi guardano divertiti.
“Ok, ma ora calmati.”- afferma papà cercando di farmi calmare.
Prendo un profondo respiro sedendomi di fronte a Louis e Zayn, che mi guardano con sguardi tra il confuso e il divertito.

“Ma tu lo hai visto come stava camminando?”- chiedo a papà retoricamente per poi scoppiare di nuovo a ridere.
“Ragazzi state attenti quando fate certe cose, sta rischiando il soffocamento.”- afferma Liam a capotavola guardando gli altri divertito.
“Credo sia psicologicamente impossibile!”- esclama El guardandomi sorridente. Le sorrido anche io calmandomi e asciugandomi le lacrime che mi offuscano gli occhi.
Faccio un sospiro di sollievo per poi guardare tutti.

“Ragazzi per favore non cambiate mai! Mi piace quando fate i cretini e lasciate da parte i problemi.”- dico loro.
Mi sorridono
“E perché mai dovremmo cambiare, Kevin!”- esclama Louis con quella sua voce facendomi scoppiare di nuovo a ridere.

“Oddio Louis, di nuovo. Perché non ti stai mai zitto?”- gli chiede retoricamente Emma.
“Ma come cavolo ridi?”- mi chiede Zayn guardandomi divertito.
“Sembri Niall quando è ubriaco, non la smette mai di ridere.”- afferma Louis facendo scoppiare a ridere Niall. Continuo a ridere senza fermarmi.

“Oddio vi prego, mi fa male la pancia!”- esclamo calmandomi per la terza volta stamattina.
“Ma è vero che Kevin è italiano?”- chiedo a Lou.
“Si, l’ha comprato a Milano…”- risponde Emma.
“Niall se la stava facendo sotto con tutti quei piccioni che ci volavano intorno così ho deciso di prenderne uno per fargli qualche scherzetto.”- Louis la interrompe guardandomi con uno sguardo finto malefico.
Non posso trattenermi e scoppio di nuovo.

“Lou…”- lo richiama Danielle.
“Che c’è? Questa volta non ho fatto nessuna battuta!”- esclama alzando le mani discolpandosi.
Ok, ha ragione, questa volta sono scoppiata a ridere di proposito ma le loro facce sono troppo esilaranti per smascherarmi.
Dopo un po’ di continue risate decido di ricompormi e iniziare a fare colazione. 
Improvvisamente vedo i ragazzi alzarsi.

"Dove andate?"- chiedo loro mentre mordo il mio muffin.
"Facciamo un giro per Napoli, non vogliamo distrurbarvi con l'incontro con il commissario."- afferma Zayn guardandomi facendo spallucce.
Lo guardo confusa per poi voltare lo sguardo verso papà al mio fianco.

“Si, tra poco arriverà il commissario, ha delle novità per noi!- mi dice – E poi hai anche il turno in reception.”- mi ricorda.
Annuisco lievemente.

"Ma comunque non c'è bisogno che usciate, vi non distrubate mai."- affermo guardando i ragazzi.
"Pula è una cosa di famiglia- dice Liam. -Noi non c'entriamo nulla." continua guardandomi.

"E poi volevo fargli vedere il Vomero e il Belvedere visto che manca poco alla partenza per Londra."- afferma Chiara sollevando le spalle e sorridendomi.
Ah già, tra cinque giorni partiremo per Londra.
Mi rabbuio di colpo.
Scuoto la testa cercando di non pensarci per poi alzarmi.

“Ok, allora ci vediamo più tardi in reception!”- esclamo salutandoli uno ad uno con un bacio sulla guancia.

"Papà, io vado a vestirmi!"- esclamo avvisandolo  per poi lasciare la cucina ed entrare in camera.

Afferro l’intimo dalla valigia dietro la porta e vado in bagno con l’intento di farmi una doccia.
Mi spazzolo i capelli facendo in modo che riesca a lavarmeli facilmente.
Tolgo i pantaloncini e la canotta del pigiama e l’intimo per poi immergermi sotto il getto tiepido della doccia.
Inizio ad insaponarmi tutto il corpo mentre penso a ciò che il commissario ha da dirci.

Da una settima la nostra casa è diventata inaccessibile.
E’ stato il luogo di un omicidio e la polizia ha dovuto mettere i sigilli per fare le dovute indagini e per fare in modo che le possibili prove, che certificano in qualche modo il possibile assassino di mia madre, al suo interno non spariscano improvvisamente.
Anche se nonostante avessero rovistato dappertutto non hanno trovato ben molto.
Quasi nulla, perciò mi stupisco del fatto che il commissario abbia qualche novità per noi.
Non vedevo l’ora.
Da quando ho visto ciò che ho visto la mia mente è in piena confusione, ho cercato di pensare a tutto e a niente.
La polizia ci ha fatto migliaia di domande su mia mamma e sui suoi parenti ma la realtà è che io non ho mai conosciuto nessuno della famiglia di mia mamma.
Non ho mai avuto zii, cugini o nonni che appartenessero alla sua famiglia, ed è alquanto strana come cosa.
Infatti io e mia sorella abbiamo cominciato a cercare qualcosa su di loro, ma non abbiamo trovato granchè.

L'unica cosa strana è che nel cimitero, una paio di giorni fa, il giorno del funerale, vidi un uomo completamente vestito di nero, i capelli neri come la pece e il viso ricoperto da della barba molto folta e lunga, segno che non se la faceva da tanto.
Era stata una questione di pochi secondi.
Io ero appoggiata di spalle ad un pilastro, a pochi passi dal punto in cui stavano seppellendo il corpo di mamma.
La confusione era chiara in me e non mi andava di assistere al rito da vicino quindi mi ero messa in disparte.
Mentre cercavo di capirci qualcosa, dal lato opposto in cui mi trovavo io, di fronte a me, vidi la sagoma di quell'uomo sconosciuto che fissava attentamente la bara di mia madre che veniva calata sotto terra.
Nonostante la lontananza riuscì a percepire il suo sguardo, era uno sguardo pieno di sensi di colpa e tristezza.
Dopo qualche secondo si accorse che lo stavo guardando e scomparì dietro una cappellina facendo crescere a dismisura la mia confusione.
Quando fui raggiunta da tutti cercai di non pensarci anche se era molto strano.

Appena chiudo il getto d’acqua sento il campanello della suite suonare, il commissario sarà arrivato.
Mi asciugo il più velocemente possibile e asciugo i capelli lasciandoli al naturale.
Indosso la gonna, la camicia e la giacca della divisa e, dopo aver afferrato il foulard, metto i tacchi neri ed esco dalla camera entrando in cucina mentre mi allaccio il foulard al collo.
Appena entro nella stanza vedo papà, Emma ed un uomo sulla quarantina, il commissario, vestito in borghese, seduti intorno al tavolo che parlottano a bassa voce ma non ci faccio troppo caso perché il commissario subito si accorge di me alzandosi.

“Buongiorno Pula, come stai?”- mi saluta il commissario porgendomi la mano.
“Bene…- ricambio la stretta sorridendo lievemente. –So che ha delle notizie per noi!”- esclamo arrivando dritta al punto.

“Ecco…. Siediti!”- mi incita spostando lievemente la sedia su cui era seduto lui.
Dal suo tono non riesco a decifrare se siano belle notizie o meno, mi volto verso papà ed Emma che hanno un espressione tra il curioso e il confuso, non so davvero cosa pensare.
Mi siedo guardando il commissario in attesa.

“Allora….”- mi guarda senza spiccicare parola.
“Arriviamo subito al punto, per favore!”- esclamo.
Lui annuisce uscendo dalla tasca dei jeans un paio di fogli ripiegati tra di loro.

“Durante le indagini a casa vostra non abbiamo trovato molto se non per le macchie di sangue e una valigia stracolma di vestiti di tua madre. Ma nell’ultimo sopralluogo avuto ieri, in camera tua abbiamo trovato questa.- afferma appoggiando un foglio sul tavolo davanti a me. –E’ una lettera di tua madre, era molto nascosta per questo non l’abbiamo trovata prima.”- conclude anche se so che ha qualcos’altro da dire.

Confusa afferro il foglio di carta con l’intento di leggere il suo contenuto.
Guardo papà che annuisce infondendomi coraggio.
Tiro un respiro profondo e abbasso lo sguardo iniziando a leggere.




“Ciao piccola mia, so benissimo che non ho nessun diritto per chiamarti così ma credo sia arrivato il momento che tu venga a sapere di tutta la verità.
Non sono stata una mamma modello, anzi non lo sono stata per niente.
Ho fatto di tutto per farmi odiare, i rapporti che avevamo erano più che pessimi ma tu e tua sorella dovete sapere delle cose.
Non sono mai stata una che gira molto intorno alle cose quindi arrivo subito al punto.
Ho sempre mentito, tutto quello che facevo o dicevo non era vero.
Non sono mai stata malata, sono sempre stata sana di mente e consapevole delle mie azioni e credimi, non ne vado molto fiera.
Ho fatto delle cose orribili  e vi chiedo scusa.
Non sai quante volte mi sono odiata per avervi reso la vita impossibile, per avervi maltrattato o toccato, per aver distrutto i vostri sogni e per avervi indotto all’esasperazione.
Ma c’è un motivo per cui ho fatto tutto questo, anche contro la mia volontà.
Perché non volevo farlo.
Voglio che tu, Anna e papà sappiate che sono sempre stata contro tutto questo, ho sempre lottato per fare in modo che vi lasciassero in pace ma non ho potuto fare molto.
- qualche lacrima inizia a prendere forma nei miei occhi.-

Mio padre è il più potente boss della malavita napoletana, un camorrista.
Eh già, io sono la figlia di un ricco e potente camorrista e non sai quanto me ne vergogno ancora oggi.
La mia vita è stata sempre orribile ed è colpa sua se ho fatto ciò che ho fatto.
Vent'anni fa io e tuo padre eravamo fidanzati, ma lui non mi amava, lo sapevo.
Sapevo che non era innamorato di me, non quanto lo amavo io e come lo amo ancora adesso.
Sapevo che era innamorato di Emma, la nostra, la sua migliore amica, ma fui costretta a fidanzarmi con lui.
Ero costretta a stare insieme ad un uomo che non mi amava, che amava una donna che non ero io solo per obbedire a mio padre.
Si, un giorno venni a scoprire che tuo padre ed Emma si vedevano di nascosto, che avevano una relazione in segreto.
Il mio cuore andò in frantumi, spezzato in mille pezzi.
Mi sentii vuota e buttata via come se fossi uno fazzoletto di carta usa e getta.
- una lacrima sfugge via dalla presa delle palpebre bagnandomi la guancia ma continuo a leggere.-

Iniziai a capire che non potevo fare altro che accettare la realtà e lasciarlo essere felice con l'amore della sua vita, nonostante facesse un male cane.
Ma quando mio padre venne a sapere delle mie intenzioni mi picchiò a morte, come mai vorresti essere picchiata.
Quello che facevo a te era nulla a quello che mi faceva lui, era un mostro intrappolato nel corpo di un uomo.
Voleva che costringessi tuo padre a sposarmi, anche contro la sua volontà.
Mi minacciò dicendo che se non facevo quello che diceva lo faceva ammazzare senza alcun pudore.
Non ebbi scelta, dovetti obbedirlo.
E l'unico modo era quello di rimanere incinta.
Una volta feci ubriacare tuo padre e quella sera stessa andammo a letto insieme concependo, così, tua sorella.
Raggirai tuo padre facendogli credere di essere una malata cronica di un'intensa depressione quando invece sapevo quello che facevo e ne ero responsabile. 
Appena gli dissi che ero incinta di lui, fu costretto a dirlo ad Emma e si lasciarono.
Non mi disse nulla di loro due, io dalla sua bocca non ho mai sentito una parola a riguardo, ma sapevo tutto.
Sapevo anche quanto stavano soffrendo entrambi ma quella era l'unica soluzione.
Non potevo lasciare che mio padre uccidesse l'uomo che amavo con tutta me stessa, non potevo permettere che la sua vita fosse troncata in quel modo per un suo solo e semplice capriccio.
Si, l'intento di mio padre era quello di avere un erede.
Qualcuno che avesse il suo stesso sangue e che un giorno prendesse le redini di tutto il suo enorme patrimonio.
Ma le sue speranze affondarono quando, da quello che lui credeva fosse un maschio, nacque una bambina meravigliosa: tua sorella.
Io ero la donna più felice di questa terra, avere un figlio era stato da sempre un mio sogno ed Anna fu il regalo più bello che Dio potesse donarmi.
Ma la sua nascita non cambiò per niente la mentalità di mio padre.
Continuava a pretendere un erede e qualche anno dopo riuscii incinta.
Di te.
Se tua sorella era il regalo più bello che Dio potesse farmi tu non eri da meno.
Eravate le mie piccoline, le mie bambine.
Vi ho amate fin dalla nascita, non ho mai voluto farvi del male.
Mi pentivo ogni giorno di più di aver obbedito a quell'uomo.
Mi pentivo ogni volta che vi picchiavo, che vi trattavo male, che vi stavo rovinando la vita, i vostri sogni, i vostri ideali.
Mi odiavo quando vedevo tua sorella mangiare e piangere, piangere e mangiare perchè non sapeva come badare a me e a te che eri piccola.
Mi odiai quando tua sorella finì in ospedale per sovrobbesità, quando fu operata d'urgenza per fermare l'arresto cardiaco che la fece svenire ai miei piedi.
Mi odiai quando feci in modo che arrivassi tardi al provino per entrare al San Carlo e non passasti.
- scattai in avanti leggendo quella frase. Era stata lei la causa di tutto, lo fece apposta. Fu costretta a farlo. Un'altra lacrima mi rigò la guancia mentre una morsa cominciava ad attanargliarmi lo stomaco.- 

Mi odiavo quando ti chiudevi in camera senza parlare con nessuno, quando ti chiudevi in te stessa, quando smettesti di ballare per colpa mia.
Un giorno, di nascosto, venni a vedere una tua esibizione.
Eri stupenda, bravissima, tutto il pubblico era ammaliato dalle tue movenze e dai tuoi sguardi ricchi di passione per la danza, ed io non ero da meno.
Eri perfetta su quel palco.
- altre lacrime mi bagnano il viso.-

Mi odiavo quando dicevo tutte quelle cattiverie sulle uniche persone che ti facevano sorridere solo cantando.

Vedevo quanto erano e sono importanti per te e mi sentivo un mostro a parlare in quel modo nei loro confronti senza nemmeno conoscerli.
Dovevo ringraziarli per averti dato la forza di uscire da quel tuo guscio una volta per sempre, anche se qualche cenno di pessimismo in te c'era ancora.
- nonostante le lacrime sorrisi lievemente.-

Quando, poi, venni a sapere che erano qui, a Napoli, e che li avresti incontrati ero la donna più felice del mondo, anche se non lo davo a vedere.
Tu li amavi e li ami e so quanto ti fanno stare bene.
So che non vedi l'ora di andare via di qui, di liberarti di me e non hai torto.
Per questo ho deciso di andarmene, voglio che tu ti goda gli ultimi giorni a Napoli con i tuoi idoli prima di partire.
Quando tu avrai finito di leggere questa lettera io sarò già in qualche posto, molto lontano da qui.
Ho capito che ormai è il tempo di uscire di scena  e lasciare il posto a chi ne è più adatto.
Con l'arrivo dei tuoi idoli è ritornata anche Emma e papà, credo, ne sia più che felice.
So che si amano e non voglio mettere più i bastoni tra le ruote a nessuno.
Da ora in poi vivrete la via che avete sempre sognato, non quella orribile che vi stavo facendo vivere io.
Voglio che viviate tutti felici: tuo padre con Emma, tua sorella con Marco e tu con l'uomo che ami.
- spalanco gli occhi alle ultime parole, alzo lo sguardo verso papà ed Emma mentre sento il cuore perdere un battito, per poi continuare a leggere.-

Credi che non sappia quanto ami quel ragazzo?
E da come ti guarda lui ricambia pienamente.
Pula non voglio farti anche io la morale..
- sospiro rumorosamente.-

 ... so che molti te l'hanno fatta.

Ma non permettere che la tua felicità si dissolva per dei semplici pensieri pessimisti.
Vi amate e quando c'è l'amore c'è tutto.
Tutto il resto passa in secondo piano.
Non pensare al futuro, pensa che potresti vivere il presente con la persona che ti ama più qualsiasi altra.
Non sprecare un'occasione del genere.
Io non so cosa significhi essere amati da qualcuno..
- le lacrime non la smettono di scendere.-

...nessuno mi ha mai amata, ma credo sia una sensazione bellissima.
Tu hai papà, tua sorella, Chiara, i tuoi idoli... tante persone ti tengono a cuore, ma l'unica persona che desidera vivere per sempre la vita con te è quella persona che ti fa battere il cuore a mille, che ti farà piangere quando litigherete per gelosia o altri motivi da semplici innamorati, che ti farà ridere per le cose più stupide, che ti farà sentire importante, unica, amata.
E non è una cosa da poco.
Essere amati ed amare sono le cose più belle che una parsona può fare.
Ama quel ragazzo, non lasciartelo scappare.
Capita una sola volta nella vita e sarebbe un peccato sprecare un'occasione del genere...
- lancio questo maledetto foglio sul tavolo accasciandomici sopra continuando a piangere.




Non riesco a continuare, le lacrime coprono tutto e mi rendono impossibile continuare a leggere.

Non ci posso credere, non posso credere a tutte quelle parole.
Ho sempre odiato una persona che mi ha amato con tutta se stessa.
Ho sempre odiato una persona che soffriva per salvarci la vita.
Quella persona che ha rovinato la mia infanzia e la mia adolescenza, quella persona che era la causa della quasi morte di mia sorella, quella persona che fece in modo che i miei sogni s'infrangessero facendomi chiudere in me stessa stava combattendo di nascosto con suo padre per permettere che l'unico uomo che aveva sempre amato non venisse ammazzato senza alcuna colpa.

E' tutto così surreale.

I sensi di colpa stanno prendendo vita nel mio stomaco, facendomi stare quasi male.

"Pula!"- papà si avvicina iniziando ad accarezzarmi la schiena per farmi calmare.
Continuo a piangere con la testa appoggiata al tavolo davanti a me.
"P-papà!"- singhiozzo.
Lui mi solleva la testa facendomela voltare verso di lui.
Mi sento un mostro orribile.

"Piccola mia!"- esclama guardandomi, non vedo nulla.
Le lacrime mi offuscano la vista.
Mi attira di scatto a se avvolgendomi le spalle, tenendomi stretta al suo petto.
Avvolgo la sua maglia in un pugno come a tenerlo stretto a me.

"St-tavo odiando una p-persona che c-ci ha salvato la vita, papà!"- esclamo singhiozzando.
"Lo so piccola, lo so!"- esclama papà.
Alzo lo sguardo stranita.
A stento vedo una lacrima solcare la sua guancia.
Mi asciugo gli occhi con le mani per vedere meglio e lo vedo con gli occhi lucidi.

"Lei ti amava papà. Ha fatto tutto quello per salvarti, per salvarci!"- esclamo con la voce tremate.
"Si..."- abbassa il capo non sapendo che dire.
"Se solo lo avessimo saputo prima!"- ritorno con la testa appoggiata sul suo petto continuando  a stringere la sua maglia.

"Dobbiamo perdonarla piccola mia. Ormai non possiamo più ritornare indietro..."- afferma.
"Io già l'ho perdonata papà!- rialzo lo sguardo. - E non  sai come mi sento in questo momento."- continuo.

"Ti capisco, invece. Non è una bellissima sensazione, ma dobbiamo andare avanti, dobbiamo continuare a vivere la nostra vita. Ce lo ha chiesto lei. La nostra vita da oggi in poi cambierà in tutto. Nonostante non abbiamo nessun ricordo positivo di lei dobbiamo ricordare il motivo per cui faceva quel che faceva. Non dobbiamo dimenticarla..."- mi dice guardandomi.

"Glielo dobbiamo, papà!"- esclamo interrompendolo.
"Esatto!"- esclama continuando ad accarezzarmi la testa.

"Commissario... -dice Emma sottovoce rivolgendosi all'uomo con il capo chino al mio fianco, ma riusciamo a sentirla lo stesso.
Alzo la testa dal petto di papà cercando di ricompormi mentre i singhiozzi cessano.
Il commissario alza lo sguardo guardandola. -Qui c'è scritto che ha lasciato loro dei beni in eredità..."- afferma Emma stranita leggendo la lettera tra le sue mani.
La parte finale credo, quella che stavo per leggere prima d'interropermi.
Il mio sguardo si  fa confuso di botto.
Guardo papà ma è più confuso di me.

"Si- la interrompe l'uomo. -Questa è un'altra delle cose che abbiamo scoperto! Tua madre- mi indica. - Ha lasciato l'incarico ad un notaio di farvi sapere dell'esistenza dei beni di sua proprietà e che ad una sua eventuale morte sarebbero diventati di vostra proprietà!"- continua, ma la confusione regna ancora in me.

"Pula tua madre era figlia di un ricco camorrista, si potrebbe dire che quasi mezza Napoli fosse di sua proprietà."- afferma guardandomi.
Lo incito con lo sguardo a continuare.

"Venticinque milioni di euro depositati in banca a vostro nome- afferma riferendosi a me, mia sorella e papà.  -...una villa sulla costiera sorrentina di 300 mq, uno yacht attraccato nel porto di Capri, e il famoso Hotel Romeo al porto."- esclama.
Io, Emma e papà spalanchiamo la bocca stupiti.

"Cosa?"- chiede papà come se non avesse capito.

"L'Hotel Romeo? Ma quello non è proprietà di un americano?"- chiedo stranita.
"In teoria si. - mi guarda sorridendo. - Abbiamo fatto delle ricerche e a quanto pare un nipote di tuo nonno, nato in america, lo fece costruire qualche anno fa. Poi, quello che dovrebbe essere tuo cugino di secondo grado, lasciò perdere i comandi interessandosi a qualcos'altro e tua madre, colta dall'occasione prese le redini dell'edificio facendolo diventare di sua proprietà. Ma questo è accaduto un paio di mesi fa, è recente la cosa..."- afferma.
Annuisco capendo qualcosa.

Quell'hotel faceva concorrenza all'Hotel Excelsior, dove lavoro io, e in hotel avevo sentito delle voci sulla perdita di clienti che stava affrontando.
Ora si spiega anche l'entusiasmo del direttore amministrativo dell'albergo.

"Cazzo...- afferma di colpo papà.
Mi volto verso di lui stranita, non ha mai parlato in questo modo. - Eravamo e siamo ricchi sfondati e non lo sapevamo!"- continua guardando Emma con un sorriso a 32 denti stampato in faccia.
Corre verso di lei, abbracciandola stretta per poi sollevarla in alto e facendola volteggiare.

Mi ritrovo a ridacchiare vedendolo così euforico.

"Pula, piccola mia!- esclama dopo aver dato un bacio alla rossa di fronte a me e averla messa a terra. - Ti rendi conto di cosa sta accadendo?- mi chiede avvicinandosi e guardandomi negli occhi. - Noi che non avevamo nulla, che a malapena arrivavamo a fine mese, che lavoravamo duro senza mai essere ricambiati a dovere, che ci accontentavamo anche se non era quello che volevamo adesso siamo completamente l'opposto. Abbiamo e stiamo realizzando i nostri sogni, oltre ad aver conosciuto la band più famosa del momento ed essere diventato un loro dipendente, oltre ad avere un conto in banca miliardario e una famiglia stupenda abbiamo sconfitto tutto ciò che ci ostacolava. La fortuna sta girando dalla nostra parte in questo momento ed io non ci posso ancora credere.- afferma facendomi venire gli occhi lucidi, diciamo che non tutti gli ostacoli sono superati. Abbasso lo sguardo di colpo. -Cioè io...- sospira bloccandosi. -.. cazzo...- di nuovo, alzo lo sguardo e o trovo con le mani nei capelli mentre si tira le punte. -... io ho sempre desiderato possedere uno yacht e una villa a Sorrento tutta per me!"- esclama alzando di poco la voce.
Io ed Emma ci guardiamo per poi ridacchiare, sembra me quando scleravo davanti al computer per i ragazzi.

E' felice.

Finalmente è felice.
Non l'ho mai visto così.
I suoi occhi brillano di una luce sconosciuta, riesco a leggere in loro tutta la felicità che sta provando in questo momento.
Non ci sono pensieri negativi in lui.
Solo e soltanto ottimismo e felicità.
E' una visione stupenda.
Aspettavo questo momento da tanto tempo.
Vedere papà felice era uno dei miei più grandi sogni, ed ora sento il cuore in gola.
Vedere quegli occhi, che fino a qualche mese prima erano sofferenti, stanchi, tristi, arrabbiati, affamati di sogni realizzabili e felicità, ora colmi di felicità, gioia, orgoglio, amore, positività e chi più ne ha più ne metta.

Se prima piangevo perchè soffriva a stare con una donna che non amava, che odiava anche se non se lo meritava, ora piango perchè finalmente lo vedo felice e soddisfatto.
Una lacrima mi solca di nuovo il viso, ma questa volta non è per rabbia, non è per tristezza, non è per un amore non corrisposto, non è per i sensi di colpa.
Questa volta piango perchè sono felice, soddisfatta, orgogliosa di mio padre, di mia madre, e di tutto e tutti quelli che hanno contribuito a rendere mio padre l'uomo più felice su questa terra.
Il primo dei sei uomini che amo più di tutta me stessa.

Sono così felice che non m'importa più di nulla, neanche di me stessa.
Sarei capace di provare la sofferenza più grande del mondo per vederlo sorridere in questo modo.
Se soffrire significa vedere l'uomo della mia vita felice allora ne vale davvero la pena.

"Oh, papà!"- mi alzo di scatto dalla sedia e mi butto tra le sue braccia, abbracciandolo stretto a me.
Lui ricambia con piacere accarezzandomi la schiena mentre le lacrime continuano a scorrere bagnandogli tutta la spalla.

"Amore mio..- sussurra portandomi il capo all'altezza del suo per guardarmi bene negli occhi. -... non piangere! E' inutile piangere ora, dobbiamo ridere invece!"- esclama ridendo.
Gli sorrido mentre mi asciugo una guancia.

"Sei felice, papà?"- gli chiedo dopo qualche secondo.
Lui mi guarda e mi sorride, un sorriso stupendo.

"Si...- annuisce sussurrando. - SI!"- ripete a voce un po' più alta.
Gli sorrido contenta.

"E tu?"- mi chiede cogliendomi di sorpresa.
Il mio sorriso si spegne di botto perdendo di credibilità.
Lui s'irrigidisce vedendo il mio sguardo smarrito, in cerca di una risposta che non sia la verità.
Non posso dirgli la verità, non posso dirgli che non sono felice, che non lo sono completamente.
Io non ho mai provato una sensazione simile ma ho sempre creduto che quando sei felice ti senti completa, piena, come se fossi sazia.

Beh, io non lo sono.
Mi sento vuota, come se dentro me avessi un'enorme caverna dove se urli l'eco termina dopo dieci minuti, come se mi mancasse qualcosa, un qualcosa che non potrò mai avere, che non riuscirà mai a colmare quel vuoto.
Almeno credo.

Gli occhi pizzicano di nuovo, ma questa volta serro le palpebre.
Le riapro dopo qualche secondo e annuisco lievemente.

"Si!"- sussurro sorridendogli.
Ma un sorriso diverso da quello precedente, uno di quei sorrisi in qui non si vedono per nulla i denti, formato solo e soltanto da una falsa incurvatura verso l'alto delle labbra.
Lui corruccia le sopracciglia.
Non mi crede, lo so.

Sa che non sono felice, che non ho tutto ciò di cui ho bisogno per esserlo davvero.
Ma non posso farci nulla.
Non voglio distruggere tutti quei pensieri positivi, tutta quella felicità per colpa mia.
Non ce la farei a sopportare di nuovo quello sguardo.
Ma so che prima o poi dovrò riaffrontarlo.
Prima o poi dovrà sapere della decisione che ho preso qualche giorno fa.
Gli farà del male, ma dovrà saperlo.
Non posso non dirglielo.



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Capitolo 25
*** Capitolo 24: Partiremo domani mattina! ***


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Partiremo dopodomani mattina!

Capitolo 24




Sbuffo pesantemente poggiando il gomito al limitare de bancone e appoggiandoci il mento.
Lo so che non dovrei lamentarmi tanto perchè ultimamente di ritardi sono la regina però se il fine è quello di prendermi per il culo, no.
Sinceramente non ci sto.
Sono venti minuti che aspetto Giusy per il cambio e ancora non c'è anima viva qui, in reception.
Eppure lei è una così maniaca del controllo.
E' strano che non sia ancora arrivata.

Sbuffo di nuovo afferrando il mio pc da dentro la borsa, con l'intento di perdere un po' di tempo.
Ho fatto tutto ciò che mi aveva chiesto il direttore amministrativo stamattina.
Ho messo a posto i documenti della clientela, le prenotazioni, ho dato il benvenuto ai nuovi clienti e risposto al telefono quando squillava.
Non ho niente da fare e il mio turno è finito da un bel pezzo.
Poi di nuovi clienti non se ne vedono.
L'ingresso è vuoto, ci sono solo io.
Insomma non mi resta che accendere il pc e aspettare che la mia collega si faccia viva.
Potrei anche andarmene ma dato che sono una persona responsabile e non mi va di lasciare la reception scoperta aspetto.

Accedo a Facebook e a Twitter.
Era da tanto che non c'entravo.
Da quando sono arrivati i ragazzi. Infatti trovo tantissime notifiche.
Nessun messaggio e nessuna richiesta d'amicizia e non mi stupisco più di tanto.
Non è che sia stata calcolata così tanto dagli altri, eh!
Ma gli amici che ho sono tanti e mi bastano.
Poi la maggior parte sono tutte directioner quindi non mi lamento.
Scorro un po' la home e la trovo zeppa di stati di pagine sui ragazzi.

"Finalmente... la fortuna doveva girare un po' dalla nostra parte!"
"Io ancora non ci credo!"
"Com'è possibile che non ce ne siamo accorte prima?"
"Oggi esco e mi metto alla ricerca, li devo trovare assolutamente."

Che cosa intendono?

Subito una vaga idea si fa spazio dentro di me.
Spalanco gli occhi stupita.
Ditemi che non è quello che penso!
Scorro sempre più giù in cerca di qualcosa che confermi i miei pensieri.
Infatti trovo le foto dei ragazzi a Napoli.
Lo sapevo, li hanno beccati.

E il bello e che ci sono tantissime foto.
Anche quelle a Capri.
Sono tutte sfocate però.
Si capisce che sono state fatte da delle fan col cellulare e non dai paparazzi.
C'è una foto di Lou mentre corre in Piazza del Plebiscito.
Una foto è stata scattata il giorno del compleanno mio e di Chiara in discoteca mentre i ragazzi si scatenavano in pista. 
Poi c'è una foto di Harry ma molto sfocata al buio, credo sia stata scattata anche questa in discoteca, ed è di spalle.
C'è anche una foto di Niall e Luna vicino all' entrata del ristorante di zio.
Si guardano sorridenti e si abbracciano.
E ce n'è una anche dove si baciano.
Sorrido guardando quella foto.
Sono stupendi.
Succederà un casino ora con le fan, ne sono sicura ma poco ci penso ora.

Scorro ancora le foto e ne trovo alcune che devono essere scattate oggi e che, dai commenti e gli stati, abbiano fatto capire a tutti dove si trovano davvero i ragazzi.
La foto di Piazza del Plebiscito è molto sfocata, sarà stata scattata di sfuggita, ed è quindi molto confusionaria.
Invece queste foto scattate al Vomero e al Belvedere sono più chiare e definite.
Dal fatto che la fan doveva essere molto lontana dei ragazzi data la foto e dallo sguardo dei ragazzi si capisce che loro non se ne sono accorti di nulla.
Mi sa che sono completamente all'oscuro di tutto quello che sta succedendo su Facebook e Twitter.
A proposito di twitter, ci entro e trovo tweet di qualsiasi ragazza proveniente da ogni angolo della terra che riguardano la meta della band e la località dove si trovano.
Ne leggo qualcuno e devo dire che la cosa è migliore di quanto me l'aspettassi.
Nessuno si aspettava che fosse proprio Napoli la meta scelta dai ragazzi quindi sono tutti stupiti, soprattutto le italiane.
Per l'Italia questo rappresenta un qualcosa di unico.
Napoli è sempre stata sottovalutata e messa in un angolo da parte.
Ora che è stata considerata dalla più grande band del mondo è diventata importante persino dalle città del Nord Italia.

Io sono stupita.
Ho letto tweet di fan milanesi, toscane, o per fino romane ma anche quelli di alcune straniere in cui dicono di organizzare qualcosa per venire qui e quindi incontrarli. 
E questo non è mai successo.

Per quanto ne so non ho mai letto tweet del genere "Come vorrei vivere a Napoli in questo momento!".
Sono completamente stupita e da qualche parte dentro di me sta nascendo un lato vendicativo, ma gli do poca importanza.
Insomma twitter è invaso da tweet riguardanti Napoli e gli One Direction.
E molte altre foto stanno venendo fuori.

Clicco sulla prima che mi ritrovo davanti e il mio cuore perde un battito.

L'immagine di Harry e quella bionda che mangiano un gelato passeggiando per il lungo mare mi fa contorcere lo stomaco.
Sento il sangue salirmi al cervello quando vado avanti con le foto.
Nei commenti c'è scritto che sono state scattate di recente. Sarà questa settimana, penso.
Appena ne vedo un'altra i miei occhi si riempiono di lacrime.
Lei si tiene la pancia, scoppiando a ridere mente lui le sorride.

Quel sorriso che non vedo da tanto.
E' passata una settimana ma è come se fosse passato un'anno.
Mi sembra quasi un'eternità e mi manca, da morire.
E' da tanto che non ascolto la sua voce, che non lo vedo a pochi passi da me.
Ma non m'importa più di tanto.
Già vedere queste foto mi fa stare male.
La rabbia ha preso possesso della mia anima in questo momento e non saprei cosa potrebbe succedere se solo lo avessi proprio di fronte a me.
Quello che mi ha fatto fa molto male, mi ha usata e queste foto ne sono la prova.
Dal suo sguardo sembra anche che mi stia deridendo ma sono troppo offuscata dal dolore per ammetterlo.

Ma è tutto apposto, almeno per lui.
Sto soffrendo si, ma ne ho fatto l'abitudine oramai.
Non è che m'interessi molto di me stessa.

Lui è felice?
Ha ottenuto quello che voleva?
Beh sono felice per lui.
Non m'interessa niente più.
Ora l'unica cosa che mi rimane da fare è uscire dalla sua vita definitivamente.
Guardo per l'ultima volta quella foto per poi stringere le palpebre e repimere le lacrime mentre chiudo di scatto il computer.
Mi sono stancata persino di piangere ormai.

"Pula!"- una voce proveniente dalla mia destra mi chiama.
"Giusy, finalmente!"- esclamo prendendo di scatto la mia borsa e il pc dal bancone per poi raggiungerla oltre il front-office.
Mi passo due dita poco sotto gli occhi per non lasciare tracce di lacrime in giro.
"Lo so, scusa il ritardo è che ho avuto qualche problema con il traffico. Non capisco cosa stia succedendo, oggi Napoli mi sembra più affollata manco ci fosse la partita del Napoli in casa."- afferma aggiustandosi la divisa e prendendo il mio posto.

"Infatti c'è molto peggio!"- sussurro tra me e me abbassando lo sguardo.
"Cosa?"- mi chiede la bruna di fronte a me.
"Nulla, nulla!- sventolo una mano davanti al viso. - Io vado, ci vediamo!"- gli sorrido lievemente.

"Aspetta Pula.- mi bloccandomi per un braccio. -Tutto bene?"- mi chiede.
"Si!"- esclamo guardandola stranita.
"No, è che...- inizia a gicherellare con le proprie mani, quasi imbarazzata. Anzi lo è davvero, ma non capisco per cosa. - Mi dispiace per tua madre!"- esclama, il suo sguardo è stracolmo di pietà e non so davvero cosa pensare.

"Ehm, anche a me!- la guardo. -Ciao!"- le faccio un ultimo sorriso per poi avviarmi verso l'ascensore senza nemmeno darle il tempo di ricambiare.
Premo il pulsante al mio fianco chiamando l'ascensore per poi entrare e iniziare a salire verso il quinto piano.

Ho sempre odiato le persone che si avvicinano a te solo quando ti succede qualcosa di poco piacevole e fanno sentire la loro presenza con tanta di quella pietà che lo fanno sembrare quasi un dovere, qualcosa che facesse quasi un piacere al diretto interessato.
E' una cosa odiosa.

Scuoto la testa eliminando quegli inutili pensieri dalla mia mente mentre le porte dell'ascensore si aprono.
Attraverso il corridoio per poi arrivare davanti la porta della suite.
Apro la borsa con l'intento di prendere la tessera magnetica ma nemmeno il tempo di avvicinarla al lettore accanto alla maniglia che la porta si spalanca improvvisamente lasciando uscire papà.

"Oh, piccola!"- esclama sorridendomi.
"Papà!"- esclamo confusa.
A quest'ora dovebbe essere a preparare il pranzo.

"Pula è successo un casino!"- esclama mettendosi le mani nei capelli.
Ne è venuto a sapere anche lui?
"Oh, si papà, lo so! Hanno scoperto tutto, ho visto le foto! Ma tu come lo hai saputo?"- chiedo guardandolo.
"Ho appena ricevuto una chiamata da Emma. E' stata chiamata da Paul e ha detto che la partenza è stata anticipata. Partiremo dopodomani mattina."- afferma. Spalanco gli occhi.

"Cosa?"- urlo quasi.

"Si, Pula. Sai come sono fatte le directioner, no? Emma ha detto che non possiamo rischiare. Ho chiamato il commissario e ci ha dato il permesso per rientrare a casa. Devo andare a preparare le valige. Non è che puoi iniziare a preparare tu il pranzo? Tra poco arriveranno i ragazzi!"- esclama parlando velocemente.
Io scuoto la testa.
Devo dirgli tutto ora.

"No, papà aspetta!"- esclamo ma lui m'interrompe.

"In cucina c'è già il sugo per gli spaghetti pronto, devi solo tagliare le patate e mettere a cuocere il pollo. Mi raccomando fallo dorare bene che a Niall piace croccante."- mi raccomanda velocemente allontanandosi verso l'ascensore.

"Ma papà aspetta, devo dirti una cosa importantissima!"- esclamo cercando di corrergli dietro.

"Scusa piccola ma ne parliamo dopo, non ho tempo ora!"- esclama ancora sparendo dentro l'ascensore mentre le porte si chiudono proprio davanti a me.
Sbuffo pesantemente mettendomi le mani nei capelli, scompigliandoli.
Come glielo dico ora?

Rassegnandomi trascino pesantemente i miei piedi verso la porta della suite ed entro.
Mi tolgo le scarpe una dopo l'altra e le lancio accanto la porta della camera per poi togliermi la giacca e lanciarla sul letto.
Abbasso la zip sul lato della gonna e me la sfilo, infine passo alla camicia sbottonandomela e lanciandola anch'essa sul letto di fronte a me.
Sono in mutandine, reggiseno e collant nella camera dei ragazzi, da sola, avvolta nei miei pensieri.

O almeno lo ero prima che un fischio di piacere invadesse la stanza.

Mi volto di scatto coprendomi il seno con entrambe le bracce.
La figura di Harry mi guarda divertito dal ciglio della porta mordendosi un labbro.

Il mio cuore perde un battito vedendolo così dannatamente bello.
Ha una canotta bianca, dei bermuda neri che lasciano scoperte le sue gambe poco mascoline e un cappellino di lana verde scuro in testa che intrappola quei ricci meravigliosi.
Insomma è dannatamente sexy in questo momento e, considernado il suo sguardo che continua a fare su e giù lungo il mio corpo quasi denudato, mi fa capire che anche io non sono da meno.
E lui me lo conferma.

"Sei bellissima!"- esclama con sguardo ammaliato, sembra che abbia una dea davanti a lui.
E' un complimento quello che ha fatto ma la mia mente sta pensando a tutt'altro in questo momento.
In questo momento sono furiosa dentro di me.  

"Stronzo!"- gli urlo contro avvicinandomi alla porta per poi chiuderla sbattendogliela in faccia degnandolo di uno sguardo fucilatorio.

E' quello che è per me in questo momento.
Uno stronzo.
Lo odio con tutta me stessa.

Mi appoggio con le spalle alla porta mentre cerco di riprendere fiato, nemmeno avessi fatto una maratona.
Sospiro pesantemente per poi afferrare qualcosa da mettermi addosso per andare a preparare il pranzo.
Anche se la mia voglia di restare da sola con quel cretino di là non è che mi allettasse molto.
Indosso una canotta nera e una tuta rossa larga, da hip hop, per poi sciogliermi i capelli e rifarmi la coda mentre esco dalla stanza.
Attraverso il corridoio per poi entrare in cucina trovandola vuota.
Non ho idea di dove si sia cacciato ma poco me ne importa.
Devo cucinare ora.

Inizio a tirare fuori il pollo dalla confezione, lo lavo, lo asciugo e lo lascio sul piano cucina per poi accendere la fiamma sotto il sugo di mare che ha preparato prima papà aggiungendo qualche mestolo di acqua per riscaldarlo e farlo finire di cuocere.
Passo alle patate sulla tavola.
Afferro un paio di ciotole belle grosse e un coltello e mi siedo a tavola iniziando a pelarle mentre inizio a pensare a come fosse possibile che Harry fosse in suite se quando ero entrata non avevo sentito nessuno.

Forse era entrato subito dopo di me ma è stata una questione di pochi secondi e l'ascensore era occupato da papà. Sarà salito per le scale.
Ma dai se fosse salito per le scale me ne sarei accorta prima di entrare in camera, le scale si trovano in fondo al corridoio.
Allora come ha fatto ad essere alle mie spalle durante quei pochi secondi?
L'idea che mio padre sapesse che era in suite e che mi avesse lasciata da sola di proposito con lui inizia a pervadermi la testa.
Sarebbe potuto andare a preparare le valigie anche stasera o oggi pomeriggio ma chissà perchè doveva andarci proprio adesso.
Sbuffo per l'ennesima volta oggi.

"Siamo di buon umore oggi, a quanto pare!"- mi provoca il riccio appena entrato in cucina.
Da dove cavolo è rispuntato fuori?

Mi risparmio di rispondergli, è di spalle e sta cercando di capire cosa ci sia in quella dannata padella.
Gli faccio una smorfia e lui ridacchia, quasi come se mi avesse visto.
Ma cos'ha? E' telepatico?

"Cosa si mangia oggi?"- chiede voltandosi e appoggiandosi al limitare del piano cucina con le braccia incrociate al petto.
"Quello che vedi in padella!"- rispondo acidamente abbassando lo sguardo alla patata che sto pelando senza guardarla veramente.
Lui ridacchia, ancora.
Ma cos'ha da ridere?

"E i ragazzi?- chiede. -Quando tornano?"-
Sospiro fulminandolo con lo sguardo senza degnarlo di una risposta.
Mi sono stancata di rivolgergli la parola.

"Pula?"- mi richiama con tono impaziente.

"Cosa vuoi? Non ne ho la minima idea di quando tornano, va bene?"- gli urlo contro scoppiando.
Lui mi guada confuso mentre la patata che stavo pelando è diventata più piccola di una biglia tanta la rabbia con cui la stavo pelando.

Il silenzio cala nella stanza facendo crescere sempre più la tensione.
Non mi va di parlare.
In questo momento avrei solo voglia di scappare e restare sola, magari rifugiandomi nella mia camera. Ma non posso, almeno finchè non arrivano i ragazzi.

"Pula perchè mi stai trattando in questo modo?"- mi chiede guardandomi mentre mi alzo per andare a lavare le patate per tagliarle.
Sussulto a quella domanda.
Non credevo se ne fosse accorto.

Non rispondo subito.

"Non ti sto trattando in nessun modo!"- esclamo.
In parte è vero.
Fosse per me farei finta che non esistesse, che fossi sola in questa stanza.

"Invece si. Mi rispondi come se ti avessi fatto qualcosa."- afferma avvicinandosi troppo per i miei gusti.
Ho lo sguardo perso sull'acqua che scorre sulle mie mani e ridacchio appena sento quelle parole.

"Già!"- sussurro, ma lui mi ha sentito.
Sospira per poi avvicinarsi ancora.
Sento il cuore scoppiare quando percepisco il suo respiro sfiorarmi il braccio scoperto.

"Allora cosa ti ho fatto? Dimmelo!"- mi dice alzando una mano verso di me.
Mi allontano di scatto.

"Non mi toccare!"- soffio tra i denti guardandolo furiosa.
Non può toccarmi dopo quello che mi ha fatto.

Lui mi guarda con uno sguardo tra il confuso e l'impaurito.
Il silenzio ritorna tra di noi e le lacrime iniziano a farsi spazio tra le mie palpebre.
Mi sono stancata di tutto questo.
Più lo guardo e più mi chiedo come ho fatto a cadere tra le sue braccia così facilmente, come ho fatto a credergli quella notte, come ho potuto andarci a letto nonostante fossi consapevole di tutto quello che avrei passato.
Sto iniziando sinceramente a pensare che quella notte è stato tutto uno sbaglio.
Non sarebbe mai dovuto accadere.
Sono stata così ingenua.
La colpa è solo mia se mi ritrovo in questo stato.
Lui non ha nessuna colpa e soolo ora me ne rendo conto.
Prima che accadesse quello che accadde pensavo che se mi ci sarei fidanzata avrei sofferto tantissimo anche se volevo stare con lui più di qualsiasi altra cosa.
Poi, cretina com'ero, ci andai a letto pensando che con il tempo mi sarebbe passata, che non avrei sofferto per nulla. E invece è da più di una settimana che trattengo le lacrime.
Non vivo più.
Non sento più nessun emozione oltre alla rabbia, alla tristezza e al disprezzo rivolto un amore non corrisposto dentro di me. 
Non mi sembra quasi più di vivere.
Mi sento un vegetale che parla e cammina.
Solo il fatto che non sono rinchiusa nelle quattro mure della mia stanza mi elimina dalla mente il pensiero che fossi ritornata come un anno e mezzo fa.

Sto male, molto male.
E il fatto di vederlo con un'altra ragazza che non sia io, di vederlo così vicino a me, o, addirittura, che lui mi accarezzasse di nuovo come fece quella sera prendendomi per il culo non mi aiuta per niente.

"Dimmi allora cosa ti ho fatto."- afferma con un filo di voce continuando a fissarmi.
Abbasso lo sguardo sulla sua mano che si abbassa dandomi di nuovo l'opportunità di ritornare a lavare le patate.

"Nulla!"- esclamo guadandolo truce.
"Non mi hai fatto nulla!"- continuo continuando quello che avevo interrotto pochi istanti fa.

"Allora perchè mi tratti così se non ti ho fatto nulla?"- chiede ancora alternando ogni tanto lo sguardo a me e alle patate che sto lavando.
Lo vedo con la coda dell'occhio.
Sbuffo rumorosamente alzando gli occhi al cielo.
Mi ha proprio rotto.

"Perchè mi irriti, contento?- volto lo sguardo verso di lui allargando le braccia. - Ora vattene da quella bionda che ti tratta meglio di me, lasciami in pace!"- sbotto senza filtrare le parole e me ne pento subito dopo.
Che cretina che sono!

Lui, come da previsto, si stampa in faccia un sorriso da coglione ascoltando quelle parole senza spiccicare parola.

Sono tanto avvolta nei miei sensi di colpa che non faccio in tempo a sentire le sue braccia avvolgermi i fianchi da dietro, spingendoli contro il suo bacino e attaccare completamente la mia schiena al suo petto poco ma ben scolpito.

Sussulto spalancando gli occhi.
Lui se ne accorge e mi avvolge il ventre con le sue bracce mandando il mio cuore in coma e rendendo i miei movimenti parecchio limitati.

"Har..."- non mi da nemmeno il tempo di replicare che m'interrompe.

"Ho capito tutto...- mi sussurra avvicinando completamente quelle labbra perfette al mio orecchio destro. -Sei tremendamente gelosa di Giorgia.- continua sfiorando ad ogni parola che sussurra il mio lobo scatenando miliardi di scariche di brividi lungo la mia spina dorsale facendomi inarcare lievemente la schiena.

Lui sa cosa mi sta provocando e lo sento sorridere mentre mi lascia qualche casto bacio proprio sotto l'orecchio scendendo sul mio collo.
I brividi aumentano smisuratamente e mi mordo un labbro cercando di reprimere i gemiti che stanno prendendo vita tra le mie labbra.
Raggiungo le sue mani sul mio ventre con le mie bagnate stringendole e cercando di staccarle per sciogliermi da quella tortura dannatemente piacevole e allo stesso tempo dannatamente sbagliata.

Lui non si arrende, continua nel suo percorso di baci scendendo lungo clavicola: il mio punto debole.
A questo punto alzo la testa verso l'indietro appoggiandola sulla sua spalla.
Lui raccoglie al volo l'opportunità avvicinandosi di nuovo con quelle dannate labbra all'orecchio.

"Non hai nessun motivo di essere gelosa di lei. Io non voglio lei."- sussurra mordendomi, questa volta, il lobo.
Questa frase mi sembra così piena di bugie.

E' un bugiardo.
Un dannato bugiardo.
Ed io amo questo bugiardo.
Sono completamente innamorata di lui.
Amo follemente l'unica persona che sa farmi provare tutte queste sensazioni in poche semplici mosse.
Lo amo e, per quanto la sua voce, possa apparirmi sincera in questo momento, non credo nemmeno ad una sola parola che ha pronunciato.
E il fatto che l'uomo che amo più di me stessa sapesse prendermi per il culo e sapesse toccarmi e farmi rabbrividire senza nessun problema mi toglie il respiro.

Una lacrima mi sfugge dalla presa delle palpebre rigandomi una guancia.

"Harry, ti prego lasciami stare!"- esclamo con la voce tremante.
Altre lacrime si susseguono sulle mie guance appena lui scioglie l'intreccio delle sue braccia attorno il mio ventre staccandosi da me.
Alzo il capo dalla sua spalla e tolgo le mani dalle sue braccia mentre lui afferra i miei fianchi e mi volta verso di lui.

"Non toccarmi!"- esclamo facendo un passo indietro attaccandomi al piano cucina lasciando che le sue mani lascino i miei fianchi, mettendo distanza tra noi due mente cerco invano di asciugarmi le lacrime che continuano a scorrere lentamente lungo le mie guance.

"Io non capisco...- scuote lievemente la testa lui guardandomi.
Non riesco a vedere il suo sguardo a causa delle lacrime che mi offuscano la vista. - Perchè reagisci così per una cosa non vera?"- chiede.

Mi asciugo le lacrime guardandolo finalmente negli occhi notando quella luce di cui ho molta paura ma che mi attrae come se fossi una calamita ogni volta.
Scuoto la testa senza parlare.
Mi guarda ancora in attesa di una risposta che non avrà mai.

Non posso dirgli che sono davvero gelosa di quella ragazza, che, nonostante tutto, vorrei essere io a mangiare un gelato con lui, a ridere alle sue battute, a baciarlo, ad averlo tutto per me.
Nonostante fossi arrabbiata marcia con lui lo desidero più di me stessa ma non posso dirglielo.
Finirei per essere presa in giro di nuovo e non sarebbe giusto.
Soffrirei ulteriormente.

"Quando saremo a Londra..."- afferma con quella sua voce dannatemente sexy e lenta ma io lo interrompo.

"Io non ci vengo a Londra, Harry!"- esclamo asciugandomi ulteriormente le guance lasciandolo di stucco.






Angolo Autrice:

Ed ecco a voi il ventiquattresimo capitolo. Come vi sembra?
Secondo me è venuto bene, anche perchè l'ho appena finito di scrivere e non vorrei che non si fosse capito qualcosa.
In ogni caso vi faccio un piccolo rissuntino:
il capitolo non è un granchè ma spiega un po' la situazione e quello che accadrà nei prossimi capitoli.
Pula viene a scoprire che la meta della band è stata scoperta grazie a delle foto scattate dalle fan e che, per non rischiare, dovranno partire in anticipo.
Nell'ultimo pezzo ha il primo confronto con Harry dopo la notte che hanno passato insieme a Capri e inizia a capire che, anche se prima non voleva soffrire a causa del suo fidanzamento con Harry, ora ci soffre lo stesso perchè è molto gelosa e molto dipendente da lui. Sta così tanto male che ha deciso di non voler più partire per Londra.
Che cosa succederà nel prossimo capitolo secondo voi?
Secondo voi dice realmente o è solo una scusa per far smettere ad Harry di provocarla?
A voi la parola.

Volevo anche dare
un GRAZIE immenso a   x__Oblivion, xTizianossmile, emy_styles, Gioy_1D_Love, IgLovepn e _Pez per aver recensito lo scorso capitolo.
Scusate se non vi ho risposto ma le ho lette tutte e sono molto contenta che vi sia piaciuto molto.
Spero che gradirete anche questo in ogni caso, se ho sbagliato qualcosa fatemelo sapere.
Il sonno non mi da tregua e magari ho fatto un errore e non me ne sono resa conto.
In quel caso chiedo scusa!

Grazie anche a chi segue/preferisce/visualizza la mia storia.
Spero che piaccia anche a voi questo capitolo e che mi lasciate una recensione per mettermi al corrente dei vostri pensieri sulla mia storia.


Infine volevo dirvi che qualche mese fa ho scritto
anche una One-Shot rossa su Harry se vi va di passare eccola: Amore incorrisposto...

Grazie ancora!

Ciao!

hllzn4ever


Ps: volevo lasciarvi con una foto di questa meravigliosa città!
Ecco a voi!

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