Jones Sisters

di SectumsempraByGinny
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un treno molto affollato ***
Capitolo 2: *** Il Professor Paciock ***
Capitolo 3: *** Accese discussioni ***
Capitolo 4: *** Si, infatti, ma a modo mio ***
Capitolo 5: *** Il duello di mezzanotte ***
Capitolo 6: *** Codice morale - Parte 1 ***
Capitolo 7: *** Codice morale - Parte 2 ***
Capitolo 8: *** Istituto S. King ***
Capitolo 9: *** Quidditch ***
Capitolo 10: *** L' Antico Potere ***
Capitolo 11: *** Kyra Blackmoore ***
Capitolo 12: *** Torneo Tremaghi ***
Capitolo 13: *** Necessarie ma noiose spiegazioni ***
Capitolo 14: *** Rapite ***
Capitolo 15: *** L'Erbologia non sarà mai il mio mestiere ***
Capitolo 16: *** Il Consiglio ***
Capitolo 17: *** Sangue di assassina nelle vene ***
Capitolo 18: *** Indagate ***
Capitolo 19: *** Gioco Doppio ***
Capitolo 20: *** Fiabe Antiche ***
Capitolo 21: *** Il vecchio bicchiere di Hogwarts ***
Capitolo 22: *** Il Ballo del Ceppo ***
Capitolo 23: *** Il prezzo della magia ***



Capitolo 1
*** Un treno molto affollato ***


Teddy, con un ultimo cenno della mano, salutò il suo padrino e la nonna Andromeda che lo avevano accompagnato alla stazione di King’s Cross.
Trascinando il suo baule si mise in cerca di un posto dove sedersi. Ad un certo punto il corridoio si riempi di una stana nebbiolina turchese che odorava di bruciato.  La porta di uno scompartimento si aprì di scatto e ne uscirono due ragazze identiche scosse dalla tosse.

“Mel, segna: meno polvere di corno di Erumpment, così è troppo forte!” disse una all’altra che, proprio in quel momento, stava agitando la bacchetta per far sparire la nebbiolina.
Teddy osservava la scena incuriosito, soprattutto perché loro non davano segno di aver notato la sua presenza.

Ora che la osservava meglio riusciva a vedere piccole differenze che le distinguevano.  Mel, ad esempio aveva i capelli leggermente più lunghi dell’altra ed era vestita con maggiore accuratezza e raffinatezza.
Indossava un maglioncino nuovo di zecca su una camicia perfettamente stirata. I piedi erano calzati in ballerine nere di velluto ricamato e ai polsi indossava un braccialetto d’argento.
Anche la sorella portava lo stesso gioiello ma era vestita in modo completamente differente a partire dalla camicia, che era tutta stropicciata, alle scarpe: due scarponcini di cuoio nero alti appena sopra la caviglia. In più portava dei guanti di pelle di drago e occhiali protettivi.

Mel corse a prendere un quaderno i cui appuntò qualcosa, poi alzò gli occhi e scorse Teddy.
“Towner…” disse sottovoce dando una gomitata alla gemella che alzò gli occhi per osservare l’oggetto di tanta attenzione.

Appena si accorse della presenza di Teddy si la sciò sfuggire un gemito si sorpresa, poi tese la mano e disse
“Jones e Jones, specializzazione esplosivi, al tuo servizio!” e così facendo concluse con un inchino. Mel sospirò.
“Lasciala stare! Io sono Melissa e lei è Towner… primo anno anche tu? Vieni accomodati pure ho notato che tutti gli scompartimenti sono pieni”. Melissa entrò nello scompartimento e Towner gli fece cenno col capo di entrare, sorridendo.

Una volta seduti, i tre incominciarono a parlare. Teddy notò che Towner era la più loquace o, per la precisione, non stava mai zitta. Melissa, dopo un po' che stavano parlando gli chiese
“Ma anche uno dei tuoi genitori era un Metamorfomagus o sei il primo in famiglia?”

Teddy, che era stato tutto il tempo a cercare di nasconderlo, fece un balzo dalla sorpresa e chiese tutto d’un fiato
“Da che te ne sei accorta?” lei sorrise
“Oh beh, hai capelli turchesi, o meglio ora sono rossi…”. Teddy cercò di dare ai suoi capelli un colore normale ma diventarono di un verde caccola inguardabile, Towner ridacchiò
“Sinceramente il turchese ti donava di più!”.

In quel momento la porta dello scompartimento si spalancò e le sagome di due ragazzi e una ragazza si stagliarono contro la porta.
“Stavamo facendo un giro, giusto per vedere che genere di persone ci saranno quest’anno ad Hogwarts… ehi bellissima” e si rivolse a Towner
“Sei Purosangue?”.

La gemella scoppiò in una fragorosa e, con le lacrime agli occhi, si scusò
“Mi dispiace ma non sono mai riuscita a trattenere una risata in vita mia”
“Fin troppo vero” commentò Mel, ma Towner non si lasciò scoraggiare
“E’ solo che non ne ho la più pallida idea e, a dirla tutta, non mi interessa neanche un pochino” il ragazzo la guardò esterrefatto. 

Con un rapido sguardo di occhiate si assicurò che i suoi compagni lo appoggiassero.
“Lo sai chi siamo noi? Lei è Rosalie Blackheart, purosangue, lui è Trevor Avery, purosangue, e io sono William Selwyn, ovviamente purosangue” Towner questa volta si fece cupa
“Molto interessante, ora potete anche sparire dalla circolazione e vi interesserà sapere che noi siamo semplicemente e unicamente Towner e Melissa Jones e Ted Lupin” con un ultimo scambio di occhiate cupe i tre intrusi lasciarono lo scompartimento. 



Benvenuti all'angolo dell'autrice...

Questa storia la dedico a quell' ignorante capra di Hermy a cui voglio tutto il bene del mondo <3

Continuate a leggere perchè solo alla fine della storia si può giudicare!

LASCIATE UNA RECENSIONE

Vostra Ginny di Sectumsempra


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Capitolo 2
*** Il Professor Paciock ***


Melissa, Towner e Teddy arrivarono davanti all’ufficio del Professor Paciock e bussarono. Una voce profonda rispose dall’interno
“Avanti”. A Melissa batteva il cuore: solo ora le veniva la paura di mettere nei guai la propria casa e poi lei non era capace di mentire! In quello era Towner l’esperta.
Diede un’occhiata alla sorella che sorrideva tranquilla al suo fianco. Towner spinse avanti la porta e i tre videro un uomo sulla trentina che li guardava curioso da dietro la scrivania .

“Buongiorno Professore” salutò allegra Towner, Mel lanciò un’occhiata d’intesa a Teddy che, come lei, non riusciva a credere che Towner fosse davvero così tranquilla.
Poi lui parlò con voce tremante
“Professore mi scusi, sono Ted Lupin , Grifondoro primo anno”.

Al Professor Paciock si illuminarono gli occhi ricordando un vecchio amico
“Il Professor Lumacorno mi ha detto di consegnarle questo” posò il foglio di pergamena sigillato sulla scrivania.
Il Professor Paciock sospirò e, scrutando i tre da capo a piedi chiese
“Chi di voi è riuscito a prendere una punizione il primo giorno di scuola? È un record se non si contano i gemelli Weasley” Towner sorrise
“Che peccato Professore speravo proprio di batterlo, quel record. Va bene io e Mel ci rifaremo l’anno prossimo, magari potremo far saltare il treno”.

Contro ogni aspettativa di Mel, che era abituata a vedere gente che non comprendeva il particolare senso dell’umorismo della sorella, il Professor Paciock rise.
Si immerse nella lettura della pergamena
“Avete fatto a botte?” fissava le gemelle indeciso se sgridarle o mostrarsi comprensivo
“Perché?” chiese infine.

Towner e Mel i scambiarono un’occhiata
“A lui lo potremo pure dire. Pensaci Towner risparmieremo un sacco di energie se non dovremo inventarci tutte le volte quelle ridicole scuse” sussurrò Mel
“Ma il nostro accordo non lo prevedeva”
“Oh, Towner sai benissimo che non riusciremo mai a nascondere tutto. Tanto vale che lui ci aiuti!”
“E perché proprio lui?” chiese d’un fiato Towner
“Perché è il Capo della nostra casa ed è uno degli eri della Guerra” rispose Mel concitata. Towner ci pensò qualche istante.

Intanto il Professor Paciock le guardava stralunato, non sapendo come comportarsi visto che loro ignoravano completamente la sua presenza.
Alla fine si alzò in piedi per fermare il loro dibattito ma Teddy lo fermò
“Le lasci finire, Professore. Se le interrompe adesso non ne caverà niente di buono”.

Così Towner e Melissa continuavano
“Perché non la Professoressa McGranitt allora? Insomma è la Preside”
“Ma sarebbe troppo occupata per badare a noi e poi è vecchia…”
“E perciò più saggia!”
“Ma a noi serve qualcuno veloce di mente, qualcuno di più giovane”.

Il Professor Paciock incominciava a stranirsi.
“Professore” incominciò infine Mel
“Noi avremo un piccolo problema, per così dire”
“Mel se ti azzardi a fare una cosa del genere…”
“Tu prova a fermarti e le tue narici diventeranno abbeveratoi per gli uccellini” rispose Mel senza distogliere lo sguardo dal Professore

“Noi...”
“Oh, no” gemette Towner
“Noi non siamo capaci di controllare a dovere i nostri poteri. E smettila di lagnarti Towner!”.

Il Professor Paciock alzò un sopracciglio
“In che senso?” Teddy si protese curioso per ascoltare,
“Nel senso che facciamo cose strane senza accorgercene” disse Towner in un filo di voce.

Il Professore rimase in silenzio, sul suo viso rotondo si scorgeva la stessa curiosità di Teddy.
“Professore, noi spostiamo gli oggetti, voliamo e qualche volta leggiamo anche nel pensiero”
“Provatemelo” disse lui in un sussurro.
Melissa guardò Towner che le lanciò un’occhiata carica di vergogna, poi saltò di scatto e rimase sospesa per aria.

Siamo ancora ad inizio anno e uesto si prospetta decisamente più lungo della Paura dell'Amore ovviamente sareste molto gentili a continuare a leggere...

Vi ricordo anche che sareste molto gentili a LASCIARE UNA RECENSIONE

Non lascitevi scoraggiare...

Vostra Ginny di Sectumsempra

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Capitolo 3
*** Accese discussioni ***


 

Una quarantina di ragazzini undicenni era in fila nella sala grande, tutti erano agitati e temevano il momento dello Smistamento.
Un cappello logoro e un po' bruciacchiato era posato su uno sgabello. Un professore che aveva l’aria di un vecchio tricheco spelacchiato si alzò e disse

“Ora vi chiamerò uno per uno in ordine alfabetico. Voi vi siederete e vi metterete sul capo il Cappello Parlante che sceglierà in quale casa dovrete stare. Ad Hogwarts ci sono quattro case: Grifondoro, Corvonero, Serpeverde e Tassorosso, saranno la vostra famiglia per i prossimi sette anni quindi non protestate perché il Cappello sa il fatto suo” così detto si sedette.

Incominciò a chiamare i piccoli maghi e uno dopo l’altro si sedettero tutti sullo sgabello.
“Melissa Jones” Melissa prese posto e si posizionò il Cappello su capo, una voce, come un sussurro nell’orecchio incominciò a parlare
“Mmm ingegno, ambizione, voglia di fare, bontà di cuore qui dentro c’è di tutto! Senti, senti… e così vuoi stare con tua sorella, ma io non la ho ancora conosciuta, non lo posso sapere. Credo proprio però che saresti un’ottima GRIFONDORO!”.

Dal tavolo dei Grifondoro si scaturì un fiume di applausi. Poi fu il turno di Towner
“Mamma mia quanto siete diverse, tu e tua sorella intendo” incominciò il Cappello
“Decisamente non Tassorosso e neanche Corvonero, non per mancanza d’intelligenza è ma per un certo disprezzo per le regole. Direi proprio che faccia al caso tuo GRIFONDORO!”.

Anche Teddy venne smistato in Grifondoro. Rosalie Blackheart, Trevor Avery e William Selwyn finirono, ovviamente, a Serpeverde.    

 Le lezioni di Pozioni si tenevano nei sotterranei. Quando Melissa, Towner e Teddy arrivarono, Lumacorno era già seduto alla cattedra pronto a incominciare la lezione con gli occhi vispi sempre attenti. Melissa si sedette accanto a Teddy mentre Towner si mise vicino a Will Selwyn. Dopo poco tempo il Professore incominciò a spiegare  “Jones, come stai?”

“Molto bene, grazie, Selwyn” rispose Towner con falsa gentilezza
“Tu ti da tante arie, Jones. Ma secondo me sotto sotto non vali un gran che. Ti comporti come se fossi invincibile, ma non lo sei”  Towner si girò per accertarsi che stesse scherzando e fu sollevata nel vedere che lui sorrideva tranquillo.

“Tu dici? A me sembra che quello che pensa di essere imbattibile sei tu” sorrideva anche lei e i due si scambiarono uno sguardo di sfida.
“Jones” cominciò lui “Che ne dici: io e te, a mezzanotte, le stelle, il chiaro di luna… un duello all’ultimo sangue?” Towner si finse pensierosa
“Tra una settimana si potrà vedere la luna piena dalla Torre di Astronomia” Will stava per risponderle ma Lumacorno li richiamò alla lezione

“Jones, Selwyn! Prestate attenzione! E tu, Jones, vai a prendermi del succo di pastinaca selvatica” così detto si girò ed incominciò a scrivere alla lavagna. Una boccetta contenete un liquido verde brillante volò sulla cattedra. Una volta finito, Lumacorno si voltò nuovamente e, notando Towner ancora al suo posto, esclamò “Jones, non ti avevo chiesto di prendermi qualcosa?”

“Oh, ma professore la pastinaca è sulla sua cattedra”rispose Towner tranquillamente
"Se ti ho chiesto di andarla a prendere ci sarà un motivo, no?” ribatté Lumacorno seccato
“Ma io le dico che è proprio li!”.

Anche Towner incominciava a stranirsi. Lumacorno batté una mano sulla cattedra e l’oggetto della discussione sarebbe caduto in mille pezzi se non si fosse magicamente fermato a mezz’aria. Il Professore guardò istintivamente Towner che fissava la boccetta
“Towner!” sussurrò Melissa preoccupata, Towner la guardò e il succo cadde a terra, infrangendosi all’impatto con il suolo.

Lumacorno ci mise qualche secondo per trovare le parole giuste e comunque la domanda che pose sembrava più un’accusa che altro
“Sei stata tu?” Towner lo guardò negli occhi
“No”
“Si invece” continuò Lumacorno “Hai fatto si che la boccetta si fermasse a mezz’aria. Come hai fatto?”

“Eravamo d’accordo che non sarebbe accaduto” sbottò Melissa, alzandosi
“Eravamo d’accordo. Io non sono disposta a rimetterci per colpa del tuo scarso impegno” Towner la guardò sorpresa
“E’ stato un incidente!” si giustificò.

Melissa incrociò le braccia “E’ sempre un incidente. Ovviamente toccherà a me rimediare, come ogni volta, ai tuoi incidenti”
“Tu sei responsabile quanto me degli 'incidenti'. Io non ti ho mai obbligato a fare niente”
“No ma se non ti avessi seguito ti saresti arrabbiata e avresti messo il muso” Towner si alzò
”Stavo solo cercando di evitare che venisse fuori quanto codarda sei in realtà”.

Lumacorno cercò di farle sedere “Abbassate i toni! E tornate al vostro posto, da brave” ma le gemelle non lo stavano ascoltando. Melissa era rossa
“Io, codarda" disse scandendo bene le parole “Tu, bugiarda, sciocca irresponsabile, come osi?”.

Uno dei pugnali d’argento passò a pochi centimetri dal viso di Towner
“Non lo hai fatto…Non.” Esclamò lei incredula. Prese il libro di Pozioni e lo lanciò contro la sorella che, per tutta risposta, le mollò un cazzotto sul naso. Un attimo dopo erano entrambe a terra  e Towner imprecò contro l’inutilità della gonna.

Lumacorno sfoderò la bacchetta e le allontanò l’una dall’altra. Dimenticando la faccenda della pastinaca, il Professore prese penna e calamaio e scisse un messaggio che sigillò e diede a Teddy
“Portalo al Professor Paciock e” indicando le gemelle col capo
“Accompagna loro, assicurati che non ricomincino.

Appena uscite dall’aula Towner e Melissa scoppiarono a ridere
“La finta litigata funziona sempre!” e sorridendo guardarono Teddy che non credeva alle proprie orecchie.

Eccomi ancora una volta a rompervi le scatole... Non vi preoccupate il nuovo capitolo arriverà tra poco sono solo MOLTO impegnata...

Sono una palla totale lo so, ma CONTINUATE a leggere, pleaseeeeee!

E sentitevi in dovere di lasciare una recnsione mi raccomando ;)

Vostra Ginny di Sectumsempra


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Capitolo 4
*** Si, infatti, ma a modo mio ***


Il Professor Paciock cadde all’indietro con uno schianto e si rialzò barcollante
“Che forza!” urlò Teddy
“Ti posso toccare?” chiese a Towner con gli occhi spalancati.

Lei gli lanciò un’occhiataccia e ritornò con i piedi per terra.
Neville le guardava stralunato, poi agguantò la pergamena e rilesse il tutto
“Fatemi capire: avete litigato perché…?”
“Abbiamo fatto finta di litigare per coprire il fatto che una boccetta piena di pastinaca selvatica era volata ‘magicamente’ sulla cattedra” rispose tranquillamente Melissa.

Per la terza volta il Professore rilesse la lettera di Lumacorno poi la gettò nel camino, dove ardeva un fuoco scoppiettante.
“Perfetto. Ora che vi aspettate che faccia?”
“Te lo avevo detto ce non ero quello giusto” commentò Towner soddisfatta, ma Melissa la ignorò
“Noi ci chiedevamo solo se, nel caso in cui accadano spiacevoli incidenti, lei ci potrebbe aiutare a far sentire le voci”.

Il Professor Paciock si stropicciò gli occhi pensieroso
“Mel sei tremendamente brava a mediare”
“Che genere di incidenti?” chiese Teddy, preoccupato.
Ne Mel ne Towner risposero.

“Vi aiuterò” disse infine il Professor Paciock
“A patto che si faccia a modo mio” Mel guardò Towner vittoriosa che le ricambiò lo sguardo contrariata.
“Per la punizione ci vediamo questo giovedì”
“Pensavo che ci avrebbe aiutato” esclamò Towner
“Si, infatti, ma a modo mio” e detto questo i tre furono congedati.

Il giorno dopo Teddy si svegliò di buon ora e andò a svegliare le sue due nuove amiche.
Peccato che erano già sveglie: erano nel cortile e stavano tirando di scherma, con dei bastoni al posto delle spade.

In una rapida successione di affondi e parate, le due si affrontavano senza curasi della potenza dei colpi.
A turno cadevano rotolando a terra, quando sembrava che il duello si stesse per concludere, si rialzavano, pronte a sferrare un nuovo attacco.
Teddy le guardava affascinato quando Towner gli scaraventò Mel addosso.

“Buongiorno Teddy” rantolò lei
“Towner credo che sia ora di smettere”
“Sono sicura che prima o poi ti batterò” urlò lei di rimando.

Mentre rientravano al castello Melissa spiegò a Teddy che erano dieci anni che lei e Towner lottavano assieme senza che l’una prevalesse sull’altra e che si allenavano quotidianamente.

Le lezioni di Incantesimi si tenevano nell’ala sud dove le pareti di pietra erano baciate dal sole.
“Corri Mel!” strillava Towner
“Teddy fai il palo: dobbiamo provare un numero esplosivo”.
Le gemelle si arrampicarono sulle travi e si sedettero comodamente.

Scusate ma in questo periodo sono molto occupata con il giornale e pubblico quando posso

Spero che vi piaccia

Vostra Ginny di Sectumsempra

 

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Capitolo 5
*** Il duello di mezzanotte ***


“Via libera” urlò Teddy. Melissa aprì la borsa e passò un sacchettino rosso a Towner che si era messa i guanti e gli occhiali protettivi, che subito dopo indossò anche la sorella.
“3… 2… 1…” La voce squillante di Towner scandiva bene i numeri
“…0…” ci fu un bagliore dorato e la terra tremò per alcuni istanti, ma poi tutto sparì come se non fosse successo niente.

“Wow” sussurrò Teddy, ma non fu l’unico. Un uomo più o meno della stessa età del Professor Paciock con i capelli biondo paglia ed una marea di lentiggini correva verso le gemelle
“Io adoro gli esplosivi!” esclamò eccitato.
“Voi come li realizzate compatti o on polvere? E sono con innesco magico o no?” sia Towner che Melissa erano molto perplesse e lui, accorgendosene si presentò
“Seamus Finnigan, Professore di Incantesimi e collaboratore della Gazzetta del Profeta” e tese la mano alle gemelle per aiutarle a scendere.

Le due saltarono giù agilmente e si presentarono a loro volta. Il Professore li scortò fino all’aula dove incominciò la sua lezione.
Incominciarono con il Wingardium Leviosa, Melissa pronunciò l’incantesimo chiaramente e fece volare in un attimo  la piuma su cui si stava esercitando mentre Towner era troppo impegnata a chiacchierare con Teddy per accorgersi che tra uno scherzo e l’altro non aveva pronunciato l’incantesimo.

Il Professor Finnigan la guardò ammirato
“Signorina Towner, ha fatto un incantesimo non verbale?”
“Boh, può darsi…”
“Ottimo, venti punti a Grifondoro. Ora però ti dispiacerebbe pronunciare incantesimo ad alta voce”
“Non ne sono capace” commentò distrattamente lei

“Come può qualcuno capace di far un incantesimo non verbale al primo colpo non saper fare un incantesimo semplice come questo” Towner alzò le spalle
“Faccia almeno un tentativo” Towner agitò pigramente la bacchetta scandendo bene l’incantesimo ma la piuma non si mosse di un millimetro
“Ma come è possibile?” il Professore non riusciva a crederci, Towner si limitò a fare nuovamente spallucce mostrando tutto il suo isinteresse per la faccenda.   

Il giovedì di quella settimana fu uno dei giorni più lunghi nella vita delle gemelle: le lezioni si svolsero con le solite piccole scaramucce con i Professori. Specialmente la Professoressa Thornyrose, l’insegnante di Trasfigurazione.
Durante l’ora di Erbologia, Towner si era anche fatta beccare dal Professore mentre imprecava contro l’inutilità di quella materia.

Il pomeriggio sia lei che Mel avevano la punizione con il Professor Paciock, si presentarono puntuali nel su ufficio.
Da un lato c’erano ammassati alcuni enormi scatoloni stracarichi di libri dall’aria molto vecchia e pesante.
“Dovete metterli sul ripiano più alto della libreria” disse il Professore indicando una gigantesca scaffalatura che prendeva tutta una parete.

“Non c’è problema” disse tranquilla Towner e uno dei libri si librò in aria
“Ah no. Senza magia Towner” Melissa sgranò gli occhi
“Senza magia?”
“Esattamente. Più vi abituerete a fare il contrario di ciò che vi viene istintivo, più vi sarà facile controllare i vostri istinti” rispose lui tranquillo e con l’aria di chi la sa lunga
“Potete usare le scale” e indicò due vecchie scale a pioli ai lati della libreria.

Le gemelle passarono tutto il pomeriggio a portare su e giù i tomi impolverati e alla sera gli dolevano le braccia.
Lo stesso giorno Towner aveva appuntamento per un duello di mezzanotte con William Selwyn.

Si videro nella Torre di Astronomia a mezzanotte in punto.
“Buona sera, Jones” incominciò Will
“Buona sera, Selwyn” rispose lei
“Pensavo che non saresti mai venuto da solo”
“E perdere questa fantastica occasione per stare insieme? Allora, incominciamo?” si inchinarono l’uno all’altra e incominciarono uno scontro senza esclusione di colpi, tutti non verbali
“Come fai a fare incantesimi non verbali?”
"Non sei l’unica dotata sai” si dicevano tra un incantesimo e l’altro

“Sono stato istruito fin da piccolo ad usare al massimo la mia mente”
“Non si direbbe”
“Sono anche un ottimo Legilimens e Occlumante”
“Ah ma davvero? Anche io non sono per niente male” Will venne colpito da un Expelliarmus e la sua bacchetta venne scagliata lontano
“Tu come fai a conoscere così tanti incantesimi”
“Ho imparato a memoria un libro che ho preso in libreria”.

Towner si avvicinava a William come un felino si avvicina alla preda, sicura di avere la vittoria in tasca.
Lui allungò la mano verso la sua arma perduta e quella tornò in un attimo in suo possesso, rendendolo libero di colpire Towner che finì contro la parete opposta.
Lui la bloccò e le disse
“Attenta all’elemento sorpresa le prossima volta. Mi sembrava di averti già detto che sono in gamba almeno quanto te”.

Per un attimo i due rimasero a guardarsi negli occhi, quelli blu di Will che si rispecchiavano in quelli viola di Towner,poi lui se ne andò lasciandola arrabbiata e ferita nell’orgoglio.

Scusate per il ritardo (scusa gufa!) ma sono parecchio impegnata e ho intenzione di pubblicare una nuova storia.

Se non mi sono spiegata bene potete sempre contattarmi tramite messaggio personale o scrivendo una recesione e sarò felice di dare chiarimenti

Vostra Ginny di Sectumsempra

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Capitolo 6
*** Codice morale - Parte 1 ***


Fino ad Halloween le cose andarono bene tra i tre e, tra scherzi ed esplosioni la loro amicizia si rinforzò piano piano.
La festa del 31 Ottobre fu eccezionale e mangiarono tutti molto tra caramelle e pasticcini.
La sera Teddy si sentiva troppo pieno per dormire così scese nella sala comune.

Si sporse dalla finestra per ammirare la magnifica notte stellata.
L’aria fredda gli accarezzava i capelli e un brivido gelido gli attraversò la schiena.
Per un attimo ebbe la sensazione di essere osservato e si girò di scatto e si trovò dietro Melissa che lo stava guardando.

Improvvisamente Teddy notò qualcosa che non aveva mai notato prima
“Hai gli occhi viola?”esclamò infine
“Ma va? Come hai fatto a non accorgertene prima?”
“Non mi sono mai accorto di tante cose. Nonna dice sempre che ho la testa tra le nuvole”
“Ed è vero” disse Mel, sogghignando.

“Anche tu non riesci a dormire?” le chiese lui
“No soffriamo di insonnia: Towner è su che disegna”
“C’è qualcosa che dovrei sapere su di voi che non so?”Chiese Teddy
“Cosa vuoi che ti dica? A parte il nostro gigantesco problema con la magia non saprei…. A si: abbiamo un regolamento” rispose Mel
“Regolamento?”
“Si. È composto da dieci regole”

1.       Tutto è possibile; non arrendersi mai


“Jones” due teste ricciolute si girarono, anche Teddy si fermò e si voltò insieme al loro.
William, Rosalie e Trevor venivano verso di loro.
Towner strinse i pugni: anche se era quasi Natale la sconfitta contro Selwyn le bruciava ancora e non riusciva a sopportare il sorriso compiaciuto che aveva ogni volta che la guardava.

“Mi riferivo a Towner” ci tenne a precisare William
“Non pronunciare il mio nome, Selwyn, equivarrebbe a bestemmiare”.
I due si guardarono negli occhi
“Se avete finito di fissarvi possiamo andare a lezione” propose Melissa

“Shh palla di riccioli!” le intimò Rosalie
“Non le parlare in questo modo!” scattò Teddy in avanti
“Non osare rivolgersi a lei, non sei degno di lucidarle gli stivali” sbottò Trevor contro Teddy, dandogli uno spintone.

Quel gesto fece scattare la scintilla: Mel tentò di attaccare Trevor ma Will parò il colpo e spinse lui e Rosalie lontano.
Teddy fece la stessa fine mentre Towner colse l’occasione per rifarsi contro William.

La Professoressa McGranitt e il Professor Paciock svoltarono l’angolo e si trovarono davanti a un piccolo tornado che girava intorno a Towner, Will e Mel. La prima stava per sferrare un destro portentoso sul naso del secondo mentre la terza cercava di impedirglielo
“Finiremo tutti nei guai!”. 

Fu così che nel giro di mezz’ora lo studio della preside divenne pieno di gente arrabbiata e lievemente ferita. 
“Allora vediamo a chi tocca la Foresta Proibita e a chi la Sala Trofei. A proposito lei non mi stavi dicendo qualcosa riguardo le signorine Jones, Neville” chiese la preside
“Le stavo chiedendo di poter gestire io le loro punizioni” rispose il Professor Paciock
“E c’è un motivo che ti spinge a fare questa richiesta?”
“Assolutamente si, e se le signorine acconsentono glielo potrò illustrare in privato” Melissa sbiancò mentre Towner annuì energicamente.

"Bene allora credo che voi tre potrete andare a trovare Hagrid, il nostro Custode delle Chiavi, per fare una visita ai dintorni della Foresta Proibita per dare la caccia a degli Spauricchi Succhiasangue, a quanto pare si stanno riproducendo troppo in fretta” disse ai tre Serpeverde
“Il signorino Lupin può sempre andare da Gazza per proporsi come volontario per lucidare i pavimenti, mi raccomando olio di gomito. Quanto a voi…”

“Non si scomodi a fissarci tutto il tempo, Professore” disse Towner
“Non se ne parla: non mi fido neanche un po'” rispose lui che osservava attentamente le gemelle che cercavano di issare con una carrucola alcuni massi con lo scopo di far suonare un campanellino appesa sul soffitto.
Melissa era quasi riuscita a toccare quando la fune le scivolò dalle mani e il masso cadde tra un tonfo e le ristate del Professore.
“Se almeno fossi più pesante potrei sfruttare la forza di gravità!” poi con uno sguardo d’intesa si girò verso Towner, che prese la rincorsa.
Mel si inginocchiò e la sorella, con un salto da giaguaro, le passò sopra usandola come pedana, si appese alla fune precipitando in un movimento fluido accolto dal furioso tintinnare della campana.

2.       Bisogna fare di tutto per aiutare un amico


La professoressa Thornyrose insegnava Trasfigurazione da più di dieci anni e non era mai stata interrotta.
Leggende metropolitane narravano di studenti scomparsi dopo che avevano osato contraddirla o anche solo per aver pronunciato il suo nome di battesimo.

Durante la lezione prima di Natale, Melissa ebbe le malaugurata idea di spedire a Teddy un bigliettino volante  a forma di angelo e la Thornyrose se ne accorse.
“Tu!” urlò al povero Teddy
“Tu rimpiangerai i tempi in cui eri felice e spensierato” sembrava che il fumo le stesse per uscire dalle narici, il ragazzo sbiancò e i suoi capelli diventarono bianco cenere.

“Mi scusi Professoressa, è stata colpa mia” tutti si girarono per guardare Melissa che si era ritta in piedi col mento alzato e gli occhi fieri
“Mi dispiace averle causato tanto dispiacere”. In un attimo la Thornyrose si scagliò contro la sua nuova vittima con i capelli cotonati che ballonzolavano e gli occhi talmente fuori alle orbite che sembrava toccassero le lenti degli occhiali.

Allora si alzò anche Towner
“Mi scusi ma penso di essere io il colpevole” allora anche Teddy si alzò in piedi, appena recuperato il coraggio eil turchese (anche se un po' spento) dei capelli.
Anche Selwyn saltò su, seguito da Blackheart e Avery e molti altri insieme a loro.
“Rivoltosi! Sovversivi!” andava farneticando la Thornyrose e in pochi minuti Towner, Melissa e Teddy si ritrovarono davanti allo studio del Professor Paciock.

“Perché l’avete fatto?” chiese Teddy, incuriosito.
“Perché siamo  ‘Rivoltose e Sovversive!’” rispose Towner imitando la voce della Thornyrose.
I tre amici scoppiarono a ridere pronti a iniziare le vacanze natalizie con il sorriso sulle labbra.

Ho diviso questo capitolo in due parti per non rimandare troppo la pubblicazione; la seconda non tarderà ad arrivare.

Non lascite recensioni: potrei morire di infarto! Scherzo, lo sapete che sono sempre benvenute.

La pappardella la conoscete.

Vostra Ginny di Sectumsempra

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Capitolo 7
*** Codice morale - Parte 2 ***


3.       Non rinunciare mai ai propri sogni; 

Anche dopo Natale le lezioni nei sotterranei non migliorarono affatto.
Melissa era sempre la più brava del corso mentre Towner combina i disastri più improbabili e più di una volta aveva fatto esplodere la sua pozione. 
Inoltre non riusciva a tenere chiusa la bocca e i battibecchi col Professore erano all’orine del giorno e spesso si concludevano con punizioni decise dal Professor Paciock che non facevano che esasperare Towner.

Non che mancasse l’impegno da parte sua, ma ogni tanto aveva dei cali d’attenzione, spesso provocati da Selwyn, in cui la pozione che stava preparando diventa una brodaglia non meglio identificabile e priva di ogni interesse.
In quei momenti chi se ne accorgeva si metteva in salvo.

“Jones!” strepitò Lumacorno. Towner aveva sbagliato di nuovo: la pozione di un viola acceso schizzava dappertutto
“Per fortuna non sei obbligata a diventare una pozionista e tantomeno una medimaga: tremo al pensiero di quel che potrebbe succedere!”
“Per la verità io diventerò un Auror!” urlò Towner al disopra della voce del Professore
“Auror?” lui urlava ancora di più e qualcuno fu costretto a tapparsi le orecchie

“Non lo sarai mai! Non è materialmente possibile: vorrei vederti anche solo a preparare un qualsiasi antidoto!”
“Glielo posso preparare anche subito!” lui scoppiò a ridere
“Vedremo” e così dicendo tirò fuori dalla sua borsa una boccetta contenente un liquido opalescente.

In un attimo Towner si mise al lavoro, passò la boccetta sul fuoco, la annusò, la mise alla luce.
Ogni in gradiente che aggiungeva all’antidoto Lumacorno sbiancava. Melissa e Teddy osservavano la scena mano nella mano, con il fiato sospeso in un’apnea senza fine.
Alla fine Towner consegnò il suo antidoto al Professore che ci mise alcuni secondi per articolare le parole

“Perché le altre non ti vengono?” chiese in un fiato
“Perché non ho un motivo che mi spinga a concentrarmi, perché lei, da insegnate incapace che è, non è capace a far passare il concetto astratto della pozionistica su un piano reale, rendendola possibile da applicare alla vita di tutti i giorni e, di conseguenza, interessante. Questa volta mi è venuta perché davo la caccia ad un sogno e ci tenevo a dimostrarle che non sono incapace come crede ma che semplicemente non ho bisogno di dimostrarlo”. 

Lumacorno assunse tutte le tonalità del verde e del rosso prima di rispondere con una calma glaciale “Questa volta la punizione la decido io” 

4.       Non esitare a chiedere aiuto;


“Nella giornata di domani dovrai pulire tutti i bagni della scuola, senza usare la magia, pena la sospensione” un sorriso diabolico gli illuminava il volto.
“Sono spacciata!” sussurrò Towner a Teddy e Melissa appena uscita dall’aula
“No” le rispose la sorella “Hai solo bisogno di un piccolo aiuto e di una valida ragione”

“Allora: Selwyn tu e i Serpeverde prendete i sotterranei e i piani bassi, Teddy e i Tassorosso i piani intermedi, Mel e i Corvonero i piani alti e noi Grifondoro le torri” annunciò Towner
“Allora che la sfida abbia inizio e che vinca il migliore!”

Il giorno dopo non si presentò nessuno degli studenti a lezione e i Professori correvano su e giù per i corridoi cercando di capire la ragione di quella misteriosa sparizione.
L’unico che sedeva tranquillo su una poltrona in sala professori a leggere la Gazzetta del Profeta era Neville.
Alla fine Lumacorno se ne accorse
“Perché non cerchi gli studenti?” chi chiese con fare inquisitorio
“Perché credo di sapere dove si trovano” il Professor Finnigan, che stava ascoltando la conversazione, scoppiò a ridere.

“Se magari Sua Signoria si degnasse di illuminarci la via noi potremo riprendere le lezioni ” disse Lumacorno con fare ironico
“Suggerirei di dare un’occhiata nei bagni” rispose girando pagina
“Nei bagni?” ripeté l’altro
“Già! A quanto pare stanno aiutando le signorine Jones”.

Lumacorno schizzò via dalla sala come spinto da una forza invisibile e si diresse ai bagni dove trovò centinai di studenti affaccendati con scope e stracci.

5.       Non mentire guardando negli occhi

A Giugno successe un fatto che fece molto parlare: ne bel mezzo di una lite tra Melissa e Rosalie si aprì una voragine al centro della Sala Grande che le separò l’una dall’altra.
Le due ragazze barcollarono e caddero all’indietro. La Professoressa McGranitt , che assisteva alla scena, si alzò in piedi e trascinò Melissa e la sorella nel suo studio
“Che cosa è successo? Cosa credete di fare?” sbottò la preside.
“Niente!” urlò esasperata Melissa
“Non siamo state noi” guardò negli occhi la Professoressa

“Stavi litigando con un’altra ragazza e, improvvisamente, una voragine si pare nel terreno davanti a voi: menti” la interruppe lei 
“Ma non siamo le uniche a fare cose strane”
“Ah, no?”
“No. E, tanto per la cronaca, io non mento guardando negli occhi” le due continuarono a fissarsi

“Chi allora? Esigo un nome!”
“Neanche morta: se lo cerchi un nome”
“Chi cerchi di coprire?”
“E’ semplicemente che non mi credereste”
“Mettici alla prova”  
“William Selwyn”.

Il Professor Paciock entrò in quel momento nella stanza.
Lui e la McGranitt si scambiarono uno sguardo greve
“Selwyn” sussurrò
“Oh, no. Allora è vero!”
“Vero cosa?” intervenì Towner
“E’ vero che William porta avanti l’oscura tradizione di famiglia”.

Sono stata una scheggia con la seconda parte del capitolo ma ora dovete aspettare che pubblichi Girl for Piton prima che ricominci con questo (tempo d'attesa stimato 3-5 giorni)

Continuate a leggere perchè ho delle vere chicche per voi.

Vi ricordo che le recensioni non mi fanno affatto schifo.

Vostra Ginny di Sectumempra

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Capitolo 8
*** Istituto S. King ***


Teddy stava leggendo Le cronache del Mondo Emerso (Nihal stava per affrontare Aster, il Tiranno) quando qualcuno bussò.
Sbuffando, aprì la porta ma la richiuse subito dopo aver visto chi era colui che osava disturbarlo.
Will cadde all’indietro, la bocca ancora aperta, pronto per parlare. 
Si massaggiò il naso laddove la porta si era abbattuta con forza.

Si rialzò per bussare di nuovo di nuovo ma non fece in tempo ad alzare la mano che Teddy aprì la porta nuovamente.
“Che vuoi?” chiese acido
“Posso entrare?”
“No. Ti ho fatto una domanda” insisté Teddy, con i capelli verde cachi
“Il verde non ti dona” commentò Will pensieroso

“Ad ogni modo avrei bisogno di un indirizzo” continuò con fare eloquente
“Di chi?” chiese Teddy, imperterrito.
“Dovrei parlare con le Jones ma, a quanto pare, tu sei l’unico a sapere dove abitano e con cui intrattengono una corrispondenza privata” rispose strascicando le parole
“Towner non ti vuole vedere” disse Teddy, ben sapendo dove colpire.

William vacillò per un attimo, perdendo la sua sicurezza, ma si riprese immediatamente.
“Comunque intendo farle visita” fissò Teddy negli occhi. Con i capelli color melanzana, lui rientrò in casa e riuscì dopo una decina di minuti, lavato e stirato
“Ti accompagno io” Will stava per ringraziarlo
“Ma una condizione” aggiunse Teddy, a l’altro le parole si bloccarono in gola e lo guardò interrogativo, attendendo che continuasse.
“Dovrai dire, davanti a tutta la classe, anzi in Sala Grande, che Trevor Avery è un idiota” Will alzò il sopracciglio, poi tese la mano a Teddy
“Ci sto!”

Qualche minuto dopo, i due ragazzi erano alla stazione della metropolitana
“Non dirmi che dovremmo prendere questa cosa” supplicò Will
“Almeno che tu non sappia guidare, si”.
I due scesero le scale della metro mentre il Serpeverde mugolava. 

Nella periferia di Londra le case erano squadrate e trasandate.
In fondo ad una larga strada si erigeva una costruzione più imponente delle altre, fatta di piccoli mattoncini neri con un’enorme insegna di marmo su cui si leggeva ‘ISTITVTO S. KING’
“Ehm… quale di queste è la casa delle Jones?” chiese Will indicando le palazzine lì intorno
“Non sai che vivono all’Istituto?” chiese a sua volta Teddy.

William rimase a bocca aperta
“E perché mai?”
“Perché sono orfane, idiota”
“Orfane? E chi erano i loro genitori?”
“Non lo sanno. E non lo vogliono sapere” lo ammonì Teddy.

Entrarono dentro l’Istituto e una vecchia donna arcigna li accolse freddamente.
Quando fecero i nomi di Towner e Melissa sbiancò e li spinse nel cortile interno, senza dire una parola.
William e Teddy non ebbero problemi a riconoscerle,  nonostante fossero circondate da bambini.

Sentirono subito la voce di Towner che si levava sopra le altre
“Prenditela con qualcuno alla tua altezza, bastardo” disse una poco più alta di un pigmeo a due batussi.
Marciava veloce verso di loro che presero a spintonarla.
Lei assestò due rapidi cazzotti sul naso e pestò i piedi ad entrambi.

Mentre veniva sollevata da terra, sotto gli occhi di un incredulo William, i bambini si radunarono intorno a una figura loro nota: una ragazza dai ricci capelli corvini, ormai lunghi fino alle spalle e gli occhi viola intenso
“Mel” la chiamò Teddy, andandole incontro
“Ciao!” lo salutò lei gioiosa
“Nn è che l’altra Jones ha bisogno di una mano?” chiese Will senza staccare gli occhi dalla figura di Towner, che cadeva ripetutamente a terra, per rialzarsi, indistruttibile.

“Buon giorno, Selwyn” il tono di voce di Melissa era diventato vagamente inquisitorio
“E no, non ha bisogno d’aiuto”. Tuttavia Will si gettò nella mischia, dopo aver visto Towner schiacciata dal peso dei due ragazzi che, ad occhio e croce, pesavano tre volte lei.
“Selwyn! Che diavolo ci fai qui” urlò infuriata lei
“Ti aiuto” rispose lui, gettandosi su uno dei due
“Non ho bisogno dell’aiuto di nessuno” strepitò lei indignata.

“Allora, perché sei venuto con Selwyn?” chiese Mel a Teddy
“Abbiamo fatto un patto” rispose lui sorridendo.
Un bambino con i capelli rosso intenso si appiccicò alla gamba della ragazza.
Lei lo prese in braccio e gli scompigliò i capelli dolcemente.
“Lui è il tuo fidanzato?” chiese il bimbo a Teddy
“Oh no!” scoppiò a ridere Melissa.

Un urlo rabbioso squarciò l’aria: William cadde all’indietro ruzzolando mentre Towner abbatteva l’ultimo dei due sferrandogli un calcio in bocca.

“Towner”
“Chi ti ha dato il permesso di pronunciare il mio nome”
“Se chiamo Jones si gira anche l’altra”
“Bene allora che vuoi Selwyn?”
“Chi sono i tuoi genitori?”
“Non sono affari tuoi”
“E dai!”
“Se io ti rispondo, tu risponderai ad una mia domanda?”
“Si”
“Si chiamavano Alice e Rupert. Non so altro”
“Non sai neanche se erano maghi? Se sono morti?”
“No e non mi interessa”
“Perché?”
“Perché loro non mi riguardano: appartengono a qualcosa di sconosciuto e che non ho desiderio di conoscere. Sono due estranei, nient’altro”.
Pausa.
“Che oscuro segreto nasconde la tua famiglia?”
“E’ un segreto”
“Hai promesso di rispondere a una domanda”
“Ma tu già lo sai”
“Non stai tenendo fede al patto”
“Io tengo sempre fede alle mie promesse. SEMPRE”


Appena tornati ad Hogwarts, tutta la Sala Grande ebbe il piacere di sentire Will dare dell’idiota a Trevor Avery.                    

Scusate per il ritardo ma spero che questo capitolo vi abbia soddisfato. A presto il prossimo.

Lasciate una recensione ;)

Vostra Ginny di Sectumsempra

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Capitolo 9
*** Quidditch ***


“Sai Towner” incominciò Melissa qualche giorno dopo il loro ritorno ad Hogwarts
“Ho pensato che, dato che cercano delle Cacciatrici, mi proporrò per il ruolo”
“Mel, per una volta la pensiamo esattamente allo stesso modo” commentò Towner compiaciuta. Il giorno dopo si presentarono alle audizioni accompagnate da Teddy.
Volarono in perfetta sintonia e il Portiere non parò loro neanche un lancio.
Cavalcare una scopa era una sensazione meravigliosa, niente a che vedere con le lezioni di volo che praticavano con Madama Bumb.

Era tutto così distante dal regno reale che sembrava che il tempo si fermasse.
Il vento che ti sfreccia accanto ti rende impossibile sentire i suoni e i movimenti, al tempo stesso così rapidi e improvvisi, diventano lenti e prevedibili.
Nella mente delle gemelle si formava un unico schema ben preciso, facevano automaticamente calcoli ben precisi sulle traiettorie e sulle velocità.
Sembravano leggersi nel pensiero. I loro tiri erano così precisi, passaggi di mano in mano, lanci potenti. Sembravano nate per non fare altro.

“Perfetto!” urlò il capitano, il terzo Cacciatore, e incominciò a guardarle come se avesse la vittoria a portata di mano
“Prese. Tutte e due” il suo sguardo continuava a ondeggiare sulle gemelle
“Io sono Theodor Moore. Quest’anno la vittoria è nostra”.

Mentre uscivano dal campo entrarono i Serpeverde
“Selwyn?” William e Teddy si erano scontrati 
“Che diamine ci fai qui? Magari stavi ammirando LE Jones…” gli chiese Teddy
“Veramente faccio le audizioni per diventare Cacciatore” rispose l’altro con il suo solito tono altezzoso.

Rosalie lo raggiunse
“Vieni Will, non diamo confidenza a Mezzosangue e Lupi Mannari”.
Melissa si girò, come accorgendosi solo in quel momento che qualcosa la infastidiva, poi si rivolse a Blackheart
“Senti sono molto stanca della gente che parla a vanvera quindi, se non sei abbastanza intelligente da insultarmi senza nasconderti dietro uno stereotipo, chiudi quella tua inutile boccaccia. Ci siamo intesi?”
“Ti senti bene Mel?” le chiese Towner, che fu la prima tra i presenti a ritrovare le parole.

Melissa se ne andò velocemente, seguita da Teddy “Io però rimango” annunciò Towner
“Non voglio perdermi Selwyn che cade dalla scopa” aggiunse con un sorriso malizioso.
Con grande disappunto di Towner, William volò divinamente e fu subito ammesso nella squadra.

Presto arrivò l’ora del primo incontro tra Grifondoro e Serpeverde.
Le due squadre presero posto sul campo zuppo a causa della pioggia del giorno prima.
Le gemelle si erano allenate tutti i giorni ed erano consapevoli di essere imbattibili.
Staccarono i piedi da terra e il mondo sembrò non contare più di tanto: c’erano solo loro e la Pluffa.

La partita continuava e Towner si gettò  alla conquista della Pluffa. Il vento le scompigliava i ricci corvini e si insinuava tra le ciglia, facendole lacrimare gli occhi.
La mano sfiorò la palla rossa e sentì il cuoio tra le dita ma qualcuno l’afferrò per i fianchi, la scopa scivolò nel vuoto e il suo placcatore la issò sulla sua
“Selwyn!” urlò Towner fuori di se
“Fallo! Questo… è… un… fallo” 
“Zitta e smettila di dimenarti: ti ho appena salvato la vita!”.

Towner stava per ricominciare ad urlare quando un fattura le passò a pochi centimetri dal viso, cioncandole una ciocca di capelli.
Spaventata, si strinse a William
“Brava, ora torniamo a terra”
“No andiamo a recuperare Mel!" Ma Melissa stava già venendo verso di loro, schivando agilmente gli incantesimi.

Teddy stava osservando la partita quando aveva notato alcuni fasci di luce arancione partire dalla tribuna dei serpeverde e dirigersi verso le gemelle.
Si alzò in piedi e scattò nella direzione di provenienza degli incantesimi. Facendo ciò passò davanti alla tribuna dei Professori, che si erano tutti alzati.
Il Professor Paciock dimostrò di avere i nervi saldi e allungò la mano munita di bacchetta della direzione della scopa caduta di Towner.

Pochi secondi dopo l’aveva in mano e ci stava montando sopra.
“Accio scopa” sentì urlare al Professor Finnigan mentre si staccava da terra.
Entrambi si diressero verso le gemelle. Teddy continuò la sua corsa a perdifiato perso colui che sospettava essere il colpevole: Trevor Avery.

Non appena arrivò li vide, lui e la Blackheart, stretti mano nella mano, che lanciavano fatture verso il cielo, ridendo istericamente.
Teddy si gettò a dosso ad Avery e gli mise le mani al collo
“Bastardo”.

Intanto i Professori avevano raggiunto William e le gemelle e li scortarono fino a terra.
“Chi è stato?” chiese Moore venendo loro incontro con un diavolo per capello
“Chi ha osato sabotare la partita?” urlò fuori di se.

Arrivarono anche la Professoressa McGranitt e il Professor Lumacorno, trascinandosi dietro Avery, Rosalie e Teddy.
“Temo siano stati loro tre” annunciò Lumacorno
“No io non centro niente!” si giustificò Teddy
“Io cercavo di fermarli!”

“Strangolandoli?” chiese la Preside a bruciapelo
“Beh no… cioè si”
“Bene allora siete tutti e tre in punizione” concluse lei severa e, notando lo sguardo omicida delle gemelle ci tenne ad aggiungere
“E se vi viene in mente di fare qualsiasi cosa che non rispetti le regole della scuola ci finirete anche voi”

Ecco l'ultimo capitolo, il prossimo srriverà tra un po perchè devo andare avanti con Girl for Piton 

LASCIATE UNA RECENSIONE

Vostra Ginny di Sectumempra

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Capitolo 10
*** L' Antico Potere ***


Teddy, Towner e Melissa camminavano fianco a fianco lungo il corridoio dirette all’aula di Trasfigurazione.
Dalle finestre penetrava la fredda luce invernale.
“Jones” William Selwyn le sorprese da dietro e mise loro un braccio intorno alle spalle, cosa che fece stranire Teddy
“Allora come state?”.

Un lampo d’illuminazione brillò negli occhi di Towner
“Sei stato tu!” esclamò
“Sei stato tu a dire ad Avery di colpirci” Melissa si liberò da quell’abbraccio sgradito
“Già Avery non sarebbe stato abbastanza intelligente per prendere l’iniziativa, figuriamoci poi Blackheart!”
“Mentre tu” continuò Teddy
“Saresti stato decisamente in grado di ideare un piano che ti avrebbe messo in buona luce alla vista delle Jones che probabilmente, dopo il tuo atto eroico, avrebbero lasciato perdere il tuo ‘segreto’”.

William sgranò gli occhi, non riuscendo a credere che qualcuno avesse potuto anche solo pensare una cosa del genere.
A Towner inoltre aveva appena salvato la vita! I tre Grifondoro lo accerchiarono ma Teddy fu quasi subito sbalzato all’indietro.
Dalle bacchette schizzavano lampi di luce colorata senza che un fiato uscisse dalle bocche.
Melissa si prese una gomitata sul naso, che cominciò a sanguinare. William afferrò Towner e la sbatté contro il muro.

Lei optò per un colpo basso e ne approfittò per ribaltare la situazione, mettendolo al muro.
Peccato che il muro non c’era. William fu scaraventato attraverso la finestra.
I tre trattennero il fiato ma non udirono ne uno schianto ne un lamento.

All’improvviso la figura del ragazzo si stagliò contro il rettangolo di cielo azzurro che si vedeva dalla finestra, volando.
Afferrò Towner per un braccio e lo scontro si spostò nei cieli.
Melissa li raggiunse librandosi leggera mentre Teddy si rialzò e si sporse dalla finestra.

“Lupin!” tuonò la Thornyrose alle sue spalle
“Che diamine sta succedendo?”.
Lei e il Professor Paciock arrivarono di fretta e preoccupati, probabilmente avevano notato il sottile taglio sulla fronte di Teddy.
“Sono le Jones vero?” chiese Paciock.

Teddy si limitò ad annuire.
I due Professori si sporsero per osservare la scena e videro, in un intreccio di colori, i tre alunni librarsi in aria a parecchi metri da terra
“Che facciamo?” chiese la Thornyrose
“Niente. ci limitiamo ad aspettare, sperando che nessuno precipiti” rispose Paciock
“Ma non dovremmo…” incominciò lei
“Lei sa volare? Io no” tagliò corto lui.

Towner volava agile: dopo anni e anni di costrizione poteva finalmente essere se stessa.
La magia fluiva in ogni singola parte del suo corpo riempiendo l’aria di scintille.
Lei era la magia.
Senti un qualcosa di caldo fluirle nelle vene e improvvisamente ebbe paura di ciò che stava per diventare.

Guardò il viso della sorella, contratto dallo sforzo ma comunque controllato, lei era sempre stata più brava a controllarsi.
Guardò William che non sembrava avere problemi di sorta e cercò di interrompere il flusso di energia che andava aumentando sempre più.
Salì in picchiata, determinata ad allontanarsi quanto più possibile da ogni essere vivente.
Salì fin quando non vide gli altri ridotti a minuscoli puntini, fin quando la lana non bastò più a scaldarla e l’aria divenne così rarefatta che era difficile respirare.

Poi accadde.
Sarebbe impossibile descrivere quello che provò Towner e che Melissa conosceva bene ma si può dipingere lo scenario cosi come apparve agli occhi di William e Teddy, dei due Professori, di coloro che passeggiavano ignari nel cortili.

Ci fu un lampo di luce o meglio, di buio.
Per un secondo l’aria si tinse del nero più intenso.
Poi rimase solo un puntolino scuro in cielo. Con un urlo lacerante, Towner precipitò verso il suolo.

A pochi centimetri dal terreno ghiacciato, Towner, ormai priva di sensi, si fermò grazie alla mano salda del Professor Paciock.
Poi incominciò a brillare di una luce soffusa che sembrava staccarsi dal suo corpo e saturare l’aria, accarezzando la pelle di Melissa e William che l’avevano raggiunta.

Teddy e Melissa stavano accanto a Towner che era stessa su un letto dell’infermeria.
La McGranitt, la Thornyrose, Lumacorno, Finnigan e Paciock stavano parlando parlottando in un angolo
“Voglio sapere che cosa è successo esattamente” disse la Preside

“Credo che la signorina Jones abbia usato troppa energia magica e che quindi il suo organismo, nel tentativo di riequilibrarsi, abbia assorbito l’energia che la circondava. Come voi tutti sapete, Hogwarts è satura di magia e io ho ragione di credere che ne abbia assorbita troppa così da causare il ‘rilascio’ a cui io e il Professor Paciock abbiamo assistito” spiegò la Thornyrose freddamente.

Tutti la guardarono non riuscendo a credere che si potesse usare tanta indifferenza per spiegare una cosa tanto complicata.
“Ma come ha fatto ad utilizzare tanta energia magica da aver bisogno di riequilibrarsi?”  chiese Lumacorno sbigottito
“Possibile che tu non abbia ancora capito che le Jones hanno capacità superiori al normale, Horace?” gli chiese la Thornyrose
“Beh so che sono ottime studentesse e sono incredibilmente dotate ma…”
“Non è questo” intervenì Paciock
“Loro hanno l’Antico Potere”.

Tutti tacquero, consapevoli di quanto fosse azzardata quell’affermazione
“Nessuno lo possiede più da secoli” sussurrò Finnigan
“Nessuno da quando sono scomparsi i Druidi Celti”. 

Ecco diciamo che, siccome il concetto è un po complicato, potrei non essermi espressa sufficientemente spiegata così se avete bisogno mi potete sempre contattare tramite recensione o messaggio personale.

Dovrete attendere un po' per il prossimo perchè devo scrivere il nuovo capitolo di Girl for Piton

Vostra Ginny di Sectumsempra

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Capitolo 11
*** Kyra Blackmoore ***


Ho un disperato bisogno di cioccolata pensava Towner vagando per la scuola. 
Benché fosse ancora estate,  faceva un freddo cane e il vento tagliente imperversava sul castello. 
È ufficiale: sono cioccolato dipendente. 
A volte avvertiva una morsa allo stomaco, un infinito senso di vuoto. 

Dopo lo sfogo che aveva avuto in autunno aveva evitato accuratamente Selwyn per evitare che il suo orgoglio si ferisse ancor più profondamente.
Melissa se la cavava bene, a modo suo.
Certo il fatto di far sapere a tutto il corpo docente tutti i suoi dubbi e le sue  incertezze non le era piaciuto. 
E poi tutte le cose a scuola in cui prima era brillante sembravano ora nient'altro che giochi di prestigio.

A Katrina non dispiaceva che si sapesse in giro ciò di cui era capace: almeno gli scocciatori le stavano alla larga.
A differenza di Mel lei non amava la compagnia ed stava benissimo anche da sola, cosa che la sorella non sopportava proprio.
Nonostante tutto gli altri studenti non lo sapevano quindi i loro rapporti non cambiarono più di tanto.

Il loro terzo anno si preannunciava molto invitante.
Infatti era già stata annunciata la ripresa del Torneo Tremaghi e sia Melissa che Towner erano ansiose di sapere chi si sarebbe proposto per gareggiare.
“In ritardo anche tu Towner?” il Professor Paciock la raggiunse da dietro e le mise una mano sulla spalla.
“Non sei curiosa di sapere chi è il nuovo insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure? Beh io sì! Sai non ho avuto ancora di vederlo, dicono che sia un vecchio cacciatore di taglie” era tutto felice

“Comunque perché eri in giro così ti perderai lo smistame…” erano entrati nella Sala Grande e lo sguardo del Professore si era fermato sul tavolo degli insegnanti
“Non può essere” sussurrò intanto la McGranitt stava dicendo
“Permettetevi di presentarvi la vostra nuova insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure: Kyra Blackmoore”
“Kyra!” urlò il Professore.

Una giovane donna con lunghi capelli castani e gli occhi azzurri gli sorrise e lui le corse in contro e la abbracciò
“Professor Paciock non è tempo per le smancerie” gli disse mezza soffocata
“Sono contenta di rivederti, piccola”
“Lo sai che odio quando mi chiami così” si lagnò lei
“Come siete poco professionali” si lamentò la Thornyrose.

“Towner perché ci hai messo così tanto ad arrivare?” le chiese Melissa.
“Lo hai sentito anche tu quel bzz? Quello strano non so che nell’aria?”
“Si ma questo che centra?”
“Ho cercato di capire cos’era”
“E quindi?” gli chiese Teddy
“E quindi cosa?”
“Cosa hai scoperto?”
“Niente” rispose Towner alzando le spalle.
 
Teddy, Mel, Towner e il Professor Finnigan stavano nel cortile di Trasfigurazione e mescolavano della polvere di ametista con del succo di verbena.
“E tu dici che prima o poi questa cosa esploderà?” chiese Teddy
“Ma certo, basterà che aggiungiate dell’erba fondente a pezzetti”disse il Professore.

Towner prese una bustina contenente frammenti di una cosa bluastra
“Vacci piano con quella” la ammonì Mel
“E’ piuttosto forte”.

In quel momento qualcuno si sedette vicino alla ragazza.
Non possiamo sapere che cosa sarebbe successo se Towner non avesse alzato lo sguardo e avesse dosato correttamente l’erba fondente, fatto sta lei si girò per scoprire che colui che le stava accanto era niente meno che William Selwyn e mise un po' d’erba di troppo nella miscela così da provocare un’esplosione istantanea.
“Te lo avevo detto” commentò Melissa.

I quattro alunni si girarono verso il Professore per vedere la sua reazione.
Lui fissava, con la faccia coperta di fuliggine, la sua giacca tremendamente bruciacchiata.
“Questa è da buttare” disse infine
“Ma sapete una cosa? Così mi imparo a vestirmi carino mentre maneggio esplosivi” sul volto annerito si aprì un enorme sorriso.

Con grande orrore i cinque videro un puntolino verde brillante: le Professoressa più temuta di tutta Hogwarts si dirigeva verso di loro che non potevano far altro che prepararsi all’ira di Colei-di-cui-non-si-sa-il-nome Thornyrose.
“Esplosivi!” urlò
“E’ illegale!” Come se non fosse ovvio! Pensò Melissa.
“Oh oh oh! Vi farò a pezzi e li spargerò nel Lago”disse con una specie di isteria nella voce
“Che punizione? Che punizione!” adesso sussurrava e basta ma la cosa spaventava ancora di più i cinque.

“Bene! In punizione!”. Finnigan guardò i ragazzi con aria mortificata
“Mi dispiace” gli sussurrò
“Non ti preoccupare Finnigan” gli disse la Thornyrose
“Sei in punizione anche tu”.

Il Professore si alzò in piedi rosso per la vergogna
“Non lo può fare! Insomma, sono un Professore io!” urlò
“Anche io ma sono più alta in grado, essendo capo della Casa di Corvonero, tant’è vero che mi dai del lei” ribatté l’arpia
“Vada a frignare da Paciock se intendi farti levare la punizione”.

Se ne andò con camminata militare
“Io odio quella donna” sussurrò il Professore
“Non è una donna” lo corresse Teddy.

Le lezioni della Professoressa Blackmoore erano quanto più fuori dall’ordinario si possa immaginare.
Già a partire dalla prima lezione diede prova di essere piena di sfaccettature.
Il Professor Paciock la accompagnò fino alla soglia e le augurò buona lezione.
Entrò in classe a passo svelto e si sedette sulla cattedra.

Indossava una maglietta attillata nera con la minigonna nera, gli scarponcini da montagna neri e le calze a righe rosse e nere.
“Ora suppongo che vi dovrei fare quella palla di discorso sul rispetto reciproco etc… ma io non riuscirei a sopportarmi da sola, quindi… direi che possiamo andare dritti al sodo: voi siete carini con me e io sarò un angelo con voi in caso contrario vi suggerirei di fare un giro ad Azkaban per farvi spiegare dai Carrow quanto io vi possa rendere la vita insopportabile”.

Le gemelle si scambiarono uno sguardo con Teddy
“I Carrow?” chiese Melissa
“Erano i Mangiamorte che insegnavano ad Hogwarts durante l’ultimo anno della Guerra Magica” spiegò lui
“E la Professoressa che centra?”
“Lei era al primo anno ma la nonna mi ha detto che ad un certo punto quasi impazzirono. Dovremmo chiedere al Professore Paciock. Lui era a capo della rivolta insieme alla direttrice del Cavillo e alla Cacciatrice delle Holyhead Harpies” le due lo guardarono sbalordite

“Come fa ad essere caduto così in basso?” chiese Towner ma capì subito di non essersi spiegata bene
“Insomma ha comandato una rivolta e ora  insegna Erbologia? È la materia più inutile che esista”
“Lo penso anche io”. Mentre spiegava la Professoressa non aveva perso neanche una parola del loro discorso
“Non a caso sono stata bocciata. Ad ogni modo a lui piace…” fece una smorfia e riprese con i suoi discorsi.

Ad un certo punto si tirò su le maniche lasciando intravedere una sottile ma lunga cicatrice di colore verde sull’avambraccio che ricordava terribilmente un’impronta dentale.
“Che si è fatta?” chiese una ragazza da in fondo alla classe
“Ehm conoscete l’espressione morsa da una Chimera?” disse lei imbarazzata
“E’ successo letteralmente”.

Tutta la classe la guardò stralunata
“E come ha fatto a sopravvivere?”.
Nessuno riusciva a capacitarsi: come poteva qualcuno sopravvivere a un mostro gigantesco con la testa da leone, il corpo da capra e la coda da drago.
“Avevo casualmente dietro una fiala di veleno di Basilisco e lo ho iniettato della vena che passa proprio qui” si toccò con due dita la gola.

“Ma non è illegale?” chiese William, accigliato.
“No è illegale venderla”. Di nuovo scambio di sguardi.
“Sta dicendo che se lo è procurato da sola?” continuò lui
“Si”
“Dove?”
“Se mai decidessi di dirtelo signorino Selwyn mi dovresti preoccuparti sul serio” disse accigliata
“Lei mente”.

Lui lo disse con voce arrogante.
“Tu dovresti tenere a freno la lingua”.
Improvvisamente sia la Professoressa che le due gemelle si girarono a guardare fuori dalla finestra.
“Lo avete sentito anche voi?” chiese la Blackmoore a Towner e Melissa. 

Finalmente ce l'ho fatta! Ecco il nuovo capitolo: LASCIATE UNA RECENSIONE!

Vostra Ginny di Sectumsempra 

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Capitolo 12
*** Torneo Tremaghi ***


Questo capitolo è scritto completamente usando i dialoghi e quindi è scritto come un testo teatrale:

TOWNER: “Mel ti ricordi quando sono arrivati gli studenti di Dumstrang e Beauxbatons?”

MEL: “Si con la bella preside Madmoiselle Labelle. Capelli biondi raccolti in una treccia e occhi azzurri. Povero Professore!”

TEDDY: “Perché che gli è successo?”

MEL: “Non hai visto? Sia Kyra che sua moglie gli hanno assestato una bella gomitata nel fianco”

TOWNER: “Non ci posso ancora credere! Il Professore sposato con una Tassorosso! Meriterebbe molto di più: è un uomo eccezionale!”

TEDDY: “Towner abbiamo capito che sei innamorata di lui ma almeno cerca di nasconderlo …”

TOWNER: “Spiritosa! E poi io lo vedevo così bene insieme a Kyra …”

WILL: “Perché vi ostinate a chiamarla per nome? Insomma è una Professoressa!”

TOWNER: “Una Professoressa molto simpatica che ha detto che la possiamo chiamare per nome”

TEDDY: “Secondo voi qual è il nome della Thornyrose?”

MEL: “Teddy ma ti sembra il momento?”

TOWNER: “E il direttore di Dumstrang? Ve lo ricordate? Carl Heinz”

MEL: “Col ridicolo pizzetto e la camminata impettita”

TEDDY: “Come quel cretino di Treis!”

WILL: “Piacere Treis Dudemeinster: il futuro campione di Dumstrang”

TOWNER: “Scusate ma state parlando del mio ex ragazzo”

WILL: “Seriamente Jones ma come hai fatto?”

TOWNER: “Non sono fatti tuoi Selwyn”

WILL: “Si che sono fatti miei visto che hai rifiutato il mio invito per andare al ballo con quel tizio”

MEL: “Raffreddate i bollenti spiriti e ricominciamo da dove eravamo arrivati”

TEDDY: “Già eravamo arrivati a Treis che neanche era arrivato che già ci provava con Towner”

TOWNER: “Teddy!”

MEL: “No eravamo arrivati alla scelta dei Campioni”

TOWNER: “Vero. Erano Treis, Sophie De la Ville e Richard Weasley”

TEDDY: “E’ il figlio di uno dei cugini di Arthur Weasley vero?”

TOWNER: “Si. Ovviamente da buon Weasley qual è con capelli rossi e lentiggini”

WILL: “Io tifavo per lui”

TOWNER: “Tutti tifavamo per lui, Selwyn”

MEL: “Vi ricordate la prima prova? Finalmente io e Towner abbiamo scoperto che cos’era il bzz che sentivamo!”

TOWNER: “Quello schifoso Quintaped! E ce ne erano addirittura tre! Non potevo vederli co quelle cinque zampe pelose e il corpo simile ad un ragno. Pensa Treis che ci ha combattuto corpo a corpo!”

TEDDY e WILL: “Povero Treis!”

MEL: “Ha fatto una performance penosa. Non è giusto che abbia preso 10 da Heinz!”

TOWNER: “Però ha recuperato il cerchio di pietra, che era l’obbiettivo della prova, al contrario di Sophie”

TEDDY: “Infatti lei ha totalizzato il punteggio più basso: soli 23 punti contro i 27 di Treis e i 34 di Richard”

WILL: “34 punti ben meritati. Ci ha messo meno tempo di tutti, non ha ucciso il Quintaped ma lo ha semplicemente imprigionato in una gabbia di
fuoco”

MEL: “Comunque poi il cerchio ce lo avevano tutti. E c’era scritto sopra TRE VOLTE DEVI GIRARE SE LA VISIONE DEL MONDO VUOI CAMBIARE
…”

TOWNER: “… Perché se te lo giravi tre volte in un palmo vedevi tutto rosso e nella seconda prova rilevava la bussola che dovevano cercare”

WILL: “Si ma prima della seconda prova c’è stato il ballo”

MEL: “Il ballo? Vi ricordate il ballo?”

TOWNER: “Io mi ricordo benissimo i giorni che lo hanno preceduto. Che incubo”

WILL: “Già hai dovuto dire un sacco di bugie non è vero?”

TOWNER: “Fino a prova contraria mi hai costretto tu ad accettare l’invito di Treis”

WILL: “Ti ho solo chiesto se volevi venire con me!”

TOWNER: “E io ho dovuto trovare una scusa!”

MEL: “Come siete noiosi voi due!”

TEDDY: “Ti ricordi come ‘mi hai chiesto’ di accompagnarti?”

MEL: “Si. Scusa se sono stata un po' brusca ma dovevo chiedertelo prima di Victoire, che stava arrivando a passo di carica”

TEDDY: “Chissà che cosa mi rende così affascinante! Saranno i capelli azzurri?”

WILL: “Sarà che sei talmente scemo che diventi il fidanzato ideale per qualsiasi donna con manie i controllo”

MEL: “E io avrei manie di controllo?”

WILL: “Da quando siete fidanzati?”

MEL: “Non siamo fidanzati!”

WILL: “E allora perché dovresti essere tu la fidanzata con manie di controllo?”

Silenzio.

TOWNER: “Mel ti ricordi i preparativi per la sera della festa?”

MEL: “Ma certo: il mio vestito era spettacolare! Seta lilla lunga fino ai piedi e con lo strascico, guanti e scarpe di raso nero … e avevo i capelli raccolti in uno chignon”

TOWNER: “Io invece mi ero messa un tubino nero con la cinta e le scarpe con i tacchi di scamosciato turchese”

WILL: “Peccato che Treis non abbia apprezzato!”

TOWNER: “Tu però si durante il nostro volo al chiaro di luna …”

TEDDY: “Questa non la sapevo! Racconta!”

TOWNER: “Ha semplicemente trovato divertente il buttarmi giù dalla finestra”

WILL: “Tanto non ti potevi far male!”

MEL:  “Che rottura questi due! Ti era piaciuto il mio vestito Teddy?”

TEDDY: “Tantissimo e poi hai ballato divinamente!”

TOWNER e WILL:“Che piccioncini!”

MEL e TEDDY: “Smettetela!”

WILL: “Passiamo alla seconda prova. Era una caccia al tesoro all’interno di Hogwarts”

TOWNER: “Dovevano trovare tre bussole nascoste nel castello”

MEL: “Chi arrivava per primo guadagnava più punti”

TEDDY: “E la classifica è stata Treis, Sophie e Richard”

WILL: “Che schifo di prova che ha fatto: è cascato almeno sei volte e ci ha messo mezz’ora in più degli altri a trovare la bussola”

TOWNER: “E così Treis si è portato a 47, Sophie a 38 3 Richard a 44”

TEDDY: “E così nella terza prova chi aveva più punti partiva da più vicino”

MEL: “Era una specie di corsa ad ostacoli nella Foresta proibita vero?”

WILL: “Si per primo è partito Treis ma è stato anche il primo a fermarsi”

TEDDY: “Che stupido! Pensava di combattere i centauri come si combatte un’acromantula!”

MEL: “Richard però era avvantaggiato da questo punto di vista: sapeva che i centauri non vanno stuzzicati”

WILL: “Peccato che si sia fatto quasi fare fuori da un gruppo di acromantule”

TOWNER: “Vorrei vedere te con quelle bestiacce!”

MEL: “Morale della favola? Ha vinto Sophie”

TOWNER:“Solo perché ha avuto la fortuna di avvicinare un unicorno che la ha portata dritta alla meta!”

MEL: “Sono sicura che tu avresti superato la prova con molta più classe”

TOWNER: “Ridi finché puoi. Tra quattro anni si ripeterà il Torneo e io mi proporrò come campionessa di Hogwarts”

MEL: “Anche io”

TEDDY: “Farete onore alla nostra scuola”

WILL: “Speriamo!”


 
Questa invece è la forma normale ->

Qualche giorno dopo arrivarono gli studenti di Dumstrang e Beauxbatons.
Madame Maxime era andata in pensione e al suo posto insegnava Madmoiselle Labelle, una giovane donna sulla trentina con lunghi capelli biondi raccolti in una treccia e gli occhi celesti.

A diversi Professori cascò la mascella me Paciock fu l’unico a prendersi non una, ma ben due gomitate nel fianco.
Infatti oltre a Kyra una donna dai capelli rossi lo riproverò.
“Chi è quella?” chiese Towner a Melissa
“La moglie del Professore, Hannah Abbott”.

Towner, che stava bevendo, sputò tutto il succo di zucca
“No! Così mi rovini tutto! Era destinato a stare con la Blackmoore! Hai visto come lui la saluta tutte le mattine?” le chiese
Piccola è scherzoso, per farla arrabbiare”.

Il preside di Dumstrang era Carl Heinz, un uomo con il pizzetto appuntito e muscoli voluminosi.
Le due squadre si accomodarono nella Sala Grande e, dopo le opportune presentazioni, si mischiarono agli studenti di Hogwarts per fare amicizia.

“Piacere zono Treis Dudemeinster”  si presentò un ragazzo alto e biondo
“Il prozzimo campione ti Dumstrang” Towner sorrise mentre Mel sbuffò. William arrivò di corsa
“Questo tipo ti da fastidio?” chiese a Towner guardando Treis minaccioso
“Veramente quello fastidioso sei tu” gli rispose Towner senza smettere di sorridere
“Hei Will!” lo chiamò Teddy
“Victoire mi vuole far conoscere un paio di cugine francesi” Will gli fece cenno di aspettarlo
“Gelosa?” chiese a Towner
“Ma ti pare!” rispose lei disinvolta.

Mel strinse i pugni
“Io si però” sussurrò
“Qvello ezzere tuo ragazzo?” chiese Treis
“NO!” urlò Towner
“Allora tu ezzere libera per Hogzmead”
“E’ un invito?” fece lei civettuola
“Ma zerto!” rispose lui sicuro di sé
“Allora ci penserò” disse lei facendogli intuire che avrebbe accettato.

“Non è un po' grande per te?” chiese Mel
“Ha solo quattro anni in più!”
“Appunto!” guardarono Teddy e Will che scherzavano nel loro francese maccaronico
“Stanno facendo amicizia” commentò Mel
“Purtroppo si”
“Sai Towner ho l’impressione che tu abbia accettato l’invito di Treis per far ingelosire qualcuno”
“Ma che dici!” disse Towner disse scandalizzata me per Mel la sorella non aveva segreti.

Come preannunciato, Treis divenne campione di Dumstrang, per Beauxbatons invece si preparava a gareggiare Sophie De La Ville e, rullo di tamburi, per Hogwarts Richard Weasley, Grifondoro, capelli rossi e lentiggini.
Per orientarci era il figlio di uno dei cugini di Arthur.

Towner uscì con Treis il weekend successivo  ma per quanto desiderasse non riuscì a trovarlo realmente attraente.
Era molto simpatico e carino ma anche abbastanza rozzo e pieno di sé.
La prima prova si tenne a dicembre.
Tutti gli studenti vennero riuniti nello stadio creato appositamente.

Al centro vi era un essere simile a un grosso ragno peloso con cinque zampe: un Quintaped.
Batté le zampe e le gemelle avvertirono di nuovo quel bzz e capirono che era quell’essere a provocarlo.
La Professoressa Blackmoore annuì quando loro la guardarono in cerca di consenso.
Lo scopo della prova era recuperare un piccolo cerchio di pietra da lui custodito.

Il primo a gareggiare fu Treis che optò per un corpo a corpo e, una volta sotto il ventre dell’animale, lo colpì con un Incantesimo Lacerante e lo uccise all’istante.
Prese il cerchio e lo sollevò in alto in segno di vittoria totalizzando 27 punti.

Poi fu la volta di Sophie che uccise il mostro lapidandolo con le pietre presenti sul campo, purtroppo  nel far questo il cerchio si ruppe e fu costretta a richiederne un altro.
Lei ottenne 23 .

Poi Richard entrò in campo accolto da uno scroscio di applausi.
Lui spinse il mostro in un angolo a furia di incantesimi e lo imprigionò in una gabbia di fuoco.
Si portò subito in prima posizione con 34 punti. 

Quando annunciarono che il Ballo del Ceppo sarebbe stato aperto anche agli studenti del terzo anno si scatenò il panico.
Victoire Weasley si presentò da Teddy una mattina mentre faceva i compiti con Melissa e gli chiese un sussurro se voleva accompagnarla
“Assolutamente no” rispose Melissa
“Lui viene con me”.

Se Teddy aveva assunto un’espressione stupefatta dopo la richiesta di Victoire, non poté evitare di spalancare la bocca dopo l’intervento di Mel.
Victoire guardò Melissa come se fosse pronta a farla saltare in aria
“Allora con chi ci vai?” chiese a Teddy senza distogliere lo sguardo da Melissa.
Teddy si riprese solo allora
“Mi dispiace Vicky, ma lo avevo già promesso a Mel” si scusò balbettando.

Mentre usciva con la coda tra le gambe, Victoire incontrò Towner scarlatta e arrabbiata.
“Che ti è successo?” le chiese la sorella
“Will mi ha invitato al Ballo e io ho finto che ci sarei andata con Treis. Il problema è che poi è comparso davvero Treis che mi ha chiesto di accompagnarlo e io non potevo più rifiutare. In più adesso Will sa che gli ho mentito e ce l’ha con me” si sfogò lei
“Ma che ti importa di Selwyn?”
“Hai ragione: non mi importa niente di lui!” concluse Towner.

Al Ballo le gemelle decisero di vestirsi in stili completamente diversi.
Melissa indossò un vestito di seta lilla, come i suoi occhi, lungo fino ai piedi e senza spalle, scarpe di velluto nero con il tacchetto, e guanti neri a tre quarti.
Si era legata i capelli in uno chignon con due boccoli che le ricadevano sulle spalle.
Towner optò invece per un tubino nero con una cintura di vernice azzurra, come le scarpe e il cerchietto.

Towner scoprì ben presto che Treis non era un ballerino alla sua altezza mentre Will, che si era fatto accompagnare da una Serpeverde bionda, era un ballerino eccellente.
Melissa e Teddy, per quanto impacciati, sembravano fatti l’uno per l’altra e anche Avery e Blackheart formavano una bellissima coppia.

Treis era andato a prendere da bere e Towner si sedette su una finestra.
William le si avvicinò
“Hai visto come brilla Venere?” le chiese
“Finalmente qualcuno che non è così ignorante da chiamare Venere una stella!” sospirò Towner
“Non ti viene da toccarle?”
“Senz’altro!”
“Allora vai!” le disse lui spintonandola fuori dalla finestra.

Lei si alzò in volo e rientrò volando dolcemente ma aveva le braccia incrociate
“Ti credi divertente?” chiese acida
“Si, molto in effetti” rispose lui.

La Seconda Prova si tenne in aprile.
Il cerchio di pietra recava un’iscrizione in rune antiche: TRE VOLTE DEVI GIRARE SE LA VISIONE DEL MONDO VUOI CAMBIARE.
Si era scoperto poi che se te lo giravi tre volte nel palmo, guardandovi attraverso si vedeva tutto rosso e metteva in evidenza l’oggetto da cercare nella prova che consisteva in una caccia al tesoro all’interno di Hogwarts.

Questa volta Treis fu il primo, poi Sophie (ci cadde sopra) e infine Richard.
Erano tre bussole.
Ovviamente sarebbero servite nella Terza Prova che venne presentata come una prova di sopravvivenza nella Foresta Proibita.

Partirono in contemporanea.
Treis, con 47 punti totali era il più vicino alla meta, poi venivano Richard, con 44, e Sophie, 38.
Treis affrontò in un corpo a corpo più acromantule ma fu fermato dai centauri perché insisteva a voler passare nella loro zona proibita.

Richard invece li superò con facilità, conoscendo il carattere orgoglioso di quelle creature ma fu fermato dalle famose acromantule.

Sophie si imbatté in un unicorno e perse molto tempo ad ammirarlo me, quando riuscì ad avvicinarlo, vi montò sopra e lo cavalcò a pelo finché non superò tutti gli ostacoli.
Con grande orrore per Hogwarts e Dumstrang, la coppa brillò in mano alla Campionessa di Beauxbatons.

“Noo!” urlò Towner coprendosi gli occhi
“La prossima volta ci sarà il torneo sarò l’onore di Hogwarts” Melissa, Teddy e Will videro un fuoco sacro che si accendeva nei suoi occhi. 

Scusate per il ritardo ma ho avuto la settimana zeppa di compiti in classe.

Questo è il capitolo in "forma normale"

Vostra Ginny di Sectumsempra

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Capitolo 13
*** Necessarie ma noiose spiegazioni ***


Dopo la lezione la Professoressa Blackmoore trattenne Towner e Melissa.
Le accompagnò nel suo ufficio
“Non vi preoccupate” le rassicurò
“Garantirò io con il Professor Lumacorno per la vostra assenza. Vi devo solo fare un paio di domande”.
“Sapete perché sono stata assunta?” chiese loro entrando nel suo ufficio.
Le ragazze scossero la testa.

L’ufficio della Blackmoore era adeguato al suo modo di pensare confusionale e fuori dagli schemi.
Libri erano dappertutto: sugli scaffali, sul pavimento, sulla scrivania e su ogni altra superficie disponibile.
Qua e là erano intervallati da barattoli o bottiglie di pieni di liquidi colorati e scatole contenenti zanne, artigli, foglie o fiori essiccati o parti di animali sotto spirito.
Centinaia di candele verdi e viola illuminavano la stanza. Un piccolo armadietto conteneva boccette di inchiostro ognuna di un colore diverso, e penne di uccelli variopinti.
In un angolo erano ammassate diverse e su uno scaffale sostavano lucidi e perfetti diversi strumenti d’oro, d’argento e d’ottone.
Kyra si sedé dietro la scrivania e fece cenno alle gemelle di accomodarsi su due poltrone, una arancione e una rosa acceso.

“Sono stata assunta perché di recente ho scoperto che le cose di cui sono capace corrispondono a quel che chiamano Antico Potere, vi hanno spiegato che cosa è?”
“A grandi linee” rispose Mel
“Bene prima di tutto mi devo accertare che voi abbiate questa fortuna/sfortuna” disse Kyra
“Oggi in classe cosa avete sentito, esattamente?” chiese poi
“Come un tonfo, però senza rumore” rispose Towner
“E un formicolio alle orecchie” aggiunse Mel
“Bene ora che cosa provate quando fate un incantesimo senza bacchetta” chiese nuovamente
“Come se tutto il sangue confluisse nelle dita” spiegò Mel
“Più che altro è come fosse l’ energia” specificò Towner
“E quando volate?”
“Liberazione” dissero in coro.

La Blackmoore sospirò
“Neville aveva ragione: avete l’Antico Potere, come me”
“Ma il Professor Paciock ha detto che nessuno lo possiede da secoli”
“Il Professore non lo sapeva; non vado ad urlarlo ai quattro venti e poi è ereditario quindi qualcuno prima di noi lo ha avuto per forza. Comunque l’unico essere vivente che lo sapeva era la Professoressa McGranitt che non poteva in alcun modo dirlo in giro perché vincolata da giuramento. Per quel che vale mi ha subito contattata appena ha riconosciuto i sintomi”spiegò

“La domanda è: cos’è l’Antico Potere?”. Silenzio.
“Non esiste una definizione possiamo dire che è la capacità di far reagire la nostra energia magica interna con quella esterna al fine di proiettarla con una potenza superiore al di fuori di noi. Mi sono spiegata?” le gemelle la guardarono stralunate
“Suppongo di no. Bene facciamo un esempio: quando facciamo un incantesimo, non parlo dei piccoli incantesimi senza bacchetta o del volare di cui è capace anche il piccolo Selwyn, che sono comunque influenzati dal Potere ma non lo descrivono perfettamente. Io parlo di quelle cose assolutamente spontanee come fermare un oggetto a mezz’aria o far alzare il vento, quelle cose che non richiedono neanche lo straccio di concentrazione. Per quelle cose la nostra sola energia magica non basta allora noi ne assorbiamo dall’esterno per poi restituirla lentamente. Più l’incantesimo sfida le leggi della natura, più energia richiede. Più chiaro ora?”.

Melissa si fece coraggio e chiese
“Quindi in pratica è come se chiedessimo un prestito all’ambiente che ci sta intorno?”
“Esattamente e quello esigerà che gli sia reso con gli interessi. Per incantesimi molto potenti esige la vita. È molto importante che capite che questi 3 tipi di incantesimi vi costeranno la vita:
1.       Creare dal nulla e distruggere completamente
2.       Uccidere direttamente
3.       Salvare una persona da morte certa, considerando che nessun incantesimo può richiamare in vita i morti
E in più non dovrete mai fare più incantesimi impegnativi, come comandare gli elementi della natura, in un lasso di tempo ravvicinato”.

Attese nuovamente che facessero una domanda
“Uccidere direttamente?” chiese Towner sicura di non aver capito bene
“In pratica non abbiamo l’equivalente dell’Avada Kedavra ma potresti generare un uragano e uccidere un centinaio di persone”.
Il tono distaccato con cui lo disse colpì le gemelle
“Ovviamente senza qualcuno che ti porti all’ospedale più vicino rischieresti parecchio. Ma voi due siete avvantaggiate: fare incantesimi in due li rende molto più leggeri. Io aiutavo sempre mia madre”.

Si alzò e si allungò per arrivare a prendere un vecchio libro sullo scaffale più alto della libreria
“Questo vi aiuterà: sono storie di druidi celti: l’Antico Potere era una loro prerogativa”.
Kyra le accompagnò alla porta, lì c’era Teddy ad aspettarle.
Melissa incominciò a raccontare tutto mentre l’unico desiderio di Towner era farsi un bel bagno caldo e pieno di schiuma prima di cena per recuperare le forse perdute.

Scusate se questo capitolo era un po noioso e complicato ma era proprio necessario!

Spero di poter pubblicare il prossimo capitolo tra poco e di farmi perdonare con quello.

Vostra Ginny di Sectumsempra

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Capitolo 14
*** Rapite ***


Melissa camminava sovrappensiero nel vicolo buio che conduceva all’orfanotrofio.
La sorella la precedeva saltando sopra i bidoni della spazzatura
e producendo un tonfo sonoro ogni volta che atterrava sui coperchi metallici.
Stava guardando come la sua gonna scozzese le si muoveva intorno ai polpacci seguendo la sua andatura
quando sentì un mugolio soffocato provenire da Towner.
Alzò la testa appena in tempo per vedere la gemella crollare a terra, schiantata, che qualcuno le premette sulla bocca uno straccio imbevuto in qualcosa dal sapore dolciastro: Pozione Soporifera.
Prima di svenire formulò un solo semplice pensiero, un pensiero che si distingueva dagli altri per intensità e lunghezza d’onda, un pensiero che non era l’unica a sentire.
 
Un funzionario dell’Ufficio Reclami al ministero della Magia alzò la testa,
sentendo nelle orecchie un fischio acuto che gli ricordava vagamente la parola ‘aiuto’
ma poi tornò a lavoro non potendo permettersi di rallentare vista la fila chilometrica che si srotolava a partire dal su sportello.
Come ci sono finito io qui? Si chiese
Tutti dicevano che col mio talento avrei potuto fare cose eccezionali.

Contemporaneamente un bimbo si girò nella culla e la madre, ignorando il fischio nelle orecchie, si chinò su di lui per tranquillizzarlo.

Nello stesso istante una bimba che andava sulla sua scopa giocattolo si distrasse e cadde
a causa di uno strano fischio che aveva sentito e il padre
che la guardava dalla soglia di casa le corse in contro troppo preoccupato dal sangue rosso che scorreva sui riccioli dorati della sua bambina per anche solo per sentire qualsiasi altra cosa che non fosse il grido acuto della figlioletta.

Così un’altra decina di maghi in tutto il mondo ma solo una strega rispose alla disperata richiesta.
 
Kyra Blackmoore stava compilando scartoffie nel suo ufficio ad Hogwarts quando sentì il fischio.
Saltò in piedi e si precipitò fuori dalla porta e le carte sulla scrivania caddero frusciando sul pavimento.
Corse fuori dalla sua stanza e travolse Neville Paciock  che le stava venendo in contro e lo condusse fuori dalla scuola.

Come sempre quando qualcuno come lei e le gemelle lanciava una richiesta d’aiuto,
a chi la riceveva bastava smaterializzarsi per raggiungere chi l’aveva mandata.
Ora lei e Neville si trovavano in un vecchio magazzino che una volta conservava “Pozioni per capelli: ad ognuno la sua”.
Una volta doveva essere stata rosa shocking ma adesso era vagamente giallognolo ed era scheggiato in più punti.
Kyra si diresse verso l’entrata e Neville la seguì.
 
Quando ripresero i sensi, le gemelle si ritrovarono all’interno di un vecchio magazzino, sdraiate su un pavimento.
Per la precisione era stata Towner a svegliarsi e aveva scosso dolcemente Melissa fino a che non si svegliò anche lei
“Che succede?” le chiese
“Ti vista mentre ti schiantavano, poi non ricordo...”  le spiegò Mel
“Dove siamo?”
“Nel vecchio magazzino della Potion Lotion” rispose un uomo dalla voce strascicata.

Mel e Towner si girarono contemporaneamente e videro un uomo sulla sessantina con occhi chiarissimi che sembrava però più vecchio per via dei lunghi capelli bianchi.
“Lucius Malfoy, è un sincero piacere fare la vostra conoscenza”.
Le gemelle si scambiarono uno sguardo, visibilmente preoccupate.
“Non temete” continuò Malfoy
“Mi hanno solo mandato a discutere di affari”

“Ma lei non era ad Azkaban?” chiese Towner non potendo più trattenersi.
Sulle labbra di Malfoy si dipinse un sorriso amaro
“Lo ero”.

Towner era ansiosa di saperne di più ma in quel momento ci fu una grossa esplosione e Malfoy fu scaraventato contro la parete alla loro destra. Tra i calcinacci apparvero Neville e Kyra
“Piaciuti gli effetti speciali?” subito dopo il suo sguardo si posò su Malfoy che sedeva immobile e spaventato.

Senza staccare lo sguardo da lui prese le gemelle per mano e si avvicinò a Neville
“Ho ricambiato” disse ad alta voce, poi si girò verso Neville
“Portaci al Ministero, per favore, io sono troppo stanca”
“E lui?” chiese
“Per favore” insistette Kyra e alla fine si smaterializzarono.
 
“Cosa volete denunciare?” chiese l’Auror che li accolse
“Rapimento” rispose Neville
“Di chi?”
“Delle due gemelle more laggiù” indicò Towner e Melissa che stavano parlando vivacemente con Kyra.

L’Auror che aveva una faccia stanca e insofferente incominciò a compilare un modulo
“Nomi?”
“Towner e Melissa Jones”
“Le ha rapite lei?”
“Ma che diamine...?” Neville arrossì in viso
“Senta signor...”
“Paciock, Neville Paciock”
"Signor Paciock, non ho tempo da perdere. Le bambine sono vive e vegete e suppongo che non ci sia stato nessun rapimento”.

Neville non ci vedeva più dalla rabbia
“Si, come io suppongo che vi siate dimenticati di dirci che Lucius Malfoy è in circolazione” ribatté acido.
L’Auror si rianimò
“Come ha detto?”
“Ho detto che non sono stato informato dell’evasione di Lucius Malfoy”.
Dieci minuti dopo erano tutti e quattro in una sala interrogatori.
 
Harry Potter era sempre occupato in quegli ultimi tempi
(Da quando era diventato Capo Auror) e poi dopo l’evasione di Malfoy da Azkaban non aveva più avuto un minuto libero.
Camminava per l’Ufficio Auror dando ordini a destra a manca quando Stanley Morris gli si affiancò con gli occhi spalancati.
Harry si fermò immediatamente perché da quando lavorava lì, ovvero quattordici anni, non aveva mai visto Stanley completamente sveglio, cosa che in quel momento sembrava di essere.

Stanley era un uomo sulla cinquantina non particolarmente intelligente ma con un grande senso del dovere.
Harry sapeva che sul campo era un disastro ma era perfetto per il lavoro d’ufficio per via della sua perenne calma che Harry sospettava dovuta al fatto di non essere completamente sveglio.
“Che è successo?” chiese preoccupato
“Non so come ma in sala interrogatori c’è un signore che dice di aver visto Malfoy mentre cercava di salvare delle ragazzine”

Harry dovette fare un grande sforzo per non spalancare la bocca
“Puoi ripetere?”
“Cosa?” domando scioccamente Stanley.

Harry prese il fascicolo che gli porgeva e si diresse verso la sala interrogatori, deciso ad occuparsene personalmente.
Se avesse aperto il fascicolo si sarebbe risparmiato un infarto scoprendo che nella stanza c’era nientemeno che l’uomo che aveva salutato la sera prima sull’uscio di casa dopo un’allegra cenetta tra amici.
“Neville, Santo Cielo, che ci fai qui?” Neville lo salutò con un cenno della mano.

Harry decise allora di aprire il fascicolo mentre si sedeva ma questa volta non riuscì a trattenersi
“Kyra?” guardò prima il nome scritto sulla pergamena e poi la bella donna bruna con gli occhi azzurri che gli sorrideva dall’altra parte della scrivania
“Che fine avevi fatto?”
“Sono uscita da Hogwarts e ho girato il mondo per poi ritornarci, come insegnate di Difesa Contro le Arti Oscure” rispose lei
“Fatti il segno della croce: quel posto è maledetto”.

Kyra scoppiò a ridere e guardò le gemelle
“Allora perché siete qui?”
“Perché Lucius Malfoy, tra parentesi potevi dirmi che era evaso, ha rapito le gemelline qui accanto” rispose Neville
“Le avete salvate voi? E dove erano?”
“Le abbiamo salvate noi” confermò Kyra
“Erano nel Magazzino della Potion Lotion”
“Aspettate che mando una squadra a controllare...”
“Ho buttato giù una parete” aggiunse lei.

Harry uscì e rientrò dopo pochi minuti.
“Come facevate a sapere dove erano?” chiese loro
“Harry, lo sai di quel che sono capace io” rispose Kyra
“Non posso scrivere in un rapporto che so cosa è capace di fare l’interrogato”
“Ma non posso dirti di più, e sai anche questo”.

Harry guardò Neville con sguardo supplichevole, ma lui non batté ciglio.
“Dobbiamo parlare di una cosa seria” incominciò
“Perché fino ad adesso abbiamo solo scherzato” fece Kyra sarcastica
“No ma potreste essere indagati” ribatté lui
“Voglio sapere per filo e per segno com’è andata”.

Neville, aiutato dalle gemelle,  raccontò tutto come era avvenuto tralasciando solo le strane parole di Kyra.
Alla fine Harry si massaggiò le tempie e chiese
“Perché non lo avete catturato?” Neville e Kyra si guardarono, pallidi in volto
“Non ho ben capito la domanda” disse lei
“Avete detto che era solo, due maghi estremamente capaci contro un vecchio non avrebbero avuto problemi a metterlo KO, non pensi?”.

Alla fine Kyra sospirò 
“Gli dovevo un favore”
“Ora basta!” scattò in piedi Towner
“La signorina Blackmoore non si è resa conto subito che quell’uomo era Lucius Malfoy e, siccome ha notato che eravamo in perfetta salute, ha deciso di non intervenire per evitare di fargli del male e ha chiesto l’intervento degli Auror. È andata così”

Harry fu sorpreso dal tono autoritario con cui si era espressa e avrebbe voluto insistere ma gli altri tre confermarono la sua versione e non ci fu altro da fare a part rilasciarli.
“Verrete con me al castello” annunciò Kyra alle gemelle mentre uscivano
“Lì sarete al sicuro”.

Nelle tenebre, Lucius Malfoy sorrise, nutrendo piena fiducia nel suo piano.

Ecco l'ultimo capitolo dell'anno 2011!

Scusate per il ritardo ma qui dove sto passando le vacanze non ho libero accesso ad internet e poi, sapete, stoscrivendo il mio libro...

Vostra Ginny di Sectumsempra

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Capitolo 15
*** L'Erbologia non sarà mai il mio mestiere ***


“I walk this empty street on the Boulevard of Broken Dreams”
“Ti prego Towner!  Sei stonata come una campana!” esclamò Teddy
“My shadow...”.

Melissa le tappò la bocca.
Da quando era ricominciata la scuola Towner non stava mai zitta: chiacchierava, canticchiava, parlava da sola e perfino incominciato a fare la voce fuoricampo del cinegiornale come Richie Tozier in It
“Jones tappa la bocca a Jones mentre si prepara psicologicamente all’incontro di Quidditch contro Serpeverde".
“Jones due mi sa che Jones uno è andata fuori di testa” commentò Will che passava lì accanto
“Pronte a perdere?” chiese ù
“Puoi scommetterci!”
 
Draco camminava lungo i corridoi di Hogwarts.
Negli ultimi tempi aveva incominciato a far riguadagnare un po' di dignità alla sua famiglia ma l’evasione di suo padre da Azkaban aveva distrutto tutto ciò che aveva costruito negli ultimi quattordici anni.
Bussò alla porta dello studio della Professoressa Blackmoore.
“Un attimo!” urlò lei da dentro.

Gli aprì la porta una donna bellissima con lunghi capelli castano scuro e occhi blu oltremare.
“Draco?” chiese lei vagamente stupita
“Vieni, entra, se non ti da fastidio il disordine”.

In effetti nell’ufficio c’erano scatoloni dappertutto
“Mi sto traslocando negli appartamenti di Neville” arrossì
“Non con lui dentro ovviamente. Lui va a vivere con Hannah”.

Sembrò momentaneamente assente, poi fece cenno a Draco di sedersi
“Ti fidi di me così tanto da aprirmi la porta e da voltarmi le spalle?” chiese lui non riuscendo a trattenersi.
“Intendo dire, ci siamo trovato più di una volta contro: io dalla parte dei Mangiamorte, tu da quella di Potter”
“Direi di si” rispose semplicemente.

“Cosa vuoi?” non era stata né fredda né sospettosa: aveva pronunciato quelle parole come se ritenesse inutile aggirare l’iceberg e invece preferisse schiantarcisi contro.
Draco decise di fare lo stesso
“Voglio parlare con le gemelle che hanno visto mio padre” spiegò
“Devo trovarlo e riportarlo ad Azkaban o per la mia reputazione e per quella di Astoria e Scorpius sarà la fine”.

Kyra sorrise
“Lo sai che c’ero anche io, no?”
“Si e so anche che lo hai lasciato andare perché gli devi la vita” lei annuì.
Seguirono alcuni attimi di imbarazzato silenzio.
“Vieni ti porto da loro. Sii gentile con loro, anche se ormai siamo vicini a Natale non vorrei tirare di nuovo fuori la storia. Diciamo che l’interrogatorio è stato abbastanza imbarazzante”.

Durante il tragitto incontrarono Neville che ebbe una reazione leggermente più ostile di Kyra nei confronti di Draco
“Che ci fa lui qui?” fu il suo saluto
“Vuole parlare con Towner e Melissa. Sono a lezione da te, vero?” chiese Kyra
“Si e sarò felice di darti Towner: è un insulto all’Erbologia”.

Entrarono in classe proprio mentre Towner inveiva contro un tranello del diavolo e, preso il suo pugnale in mano, aveva deciso di farlo fuori.
Le sue esatte parole furono:
“Ti faccio vedere io chi è l’essere umano”.

“Towner!” la riprese Neville
“Poggia quel pugnale sul banco”.
“Il signor Malfoy, è buffo chiamarti così Draco, vuole parlarvi”.
Le gemelle lo seguirono di buon grado, curiose di sapere di più sul loro ‘rapitore gentile’.

Si sedettero nel futuro ex-studio della Professoressa.
“Si trasferisce?” chiese Towner
“Si vado... ehm... cambio appartamento”.
Draco le guardava seduto sopra la scrivania
“Mio padre vi ha detto niente sul luogo dove era diretto?”
“No” risposero in contemporanea
“Aveva indosso qualcosa che può dirci dove era nascosto? Ad esempio fango o graffi”.
Ripensarono a cosa indossava Lucius Malfoy ma non venne loro in mente niente di particolare
“No” rispose invece Kyra
“Anzi era vestito abbastanza bene con un abito nero e la camicia”.

Draco sospirò
“Grazie. A rivederci” disse e se ne andò.
Kyra lo seguì.
“E’ leggermente scorbutico non trovate?” commentò Neville
“Un po'” rispose Towner, poi lo guardò implorante
“Dobbiamo per forza tornare a lezione ora?”.
 
Qualche giorno dopo quando Towner, Melissa e Teddy andarono a lezione dalla Professoressa Blackmoore la trovarono fuori dalla stanza in preda ad una crisi isterica
“Come si è permesso!” urlava
“Che è successo, Professoressa?” chiese Mel
“Va! Corri! Chiama il Professor Paciock! Digli che c’è qualcosa che potrebbe interessargli” Melissa e Towner corsero giù per le scale e fuori dal portone, preoccupate per la Professoressa.

La porta della serra era chiusa ed entrarono senza bussare.
Il Professore, che sembrava infastidito dall’interruzione, le guardò sospettoso
“Le vuole parlare la Professoressa Blackmoore” incominciò a dire Towner, ma lui alzò gli occhi al cielo
“Siete riuscite a farvi mettere in punizione da lei?” chiese loro sconcertato
“Ma se quella donna vi adora!”.
Melissa arrossì
“Ehm... veramente... non si tratta di noi”
“Già è andata fuori di testa e dice che c’è qualcosa che le può interessare” concluse Towner.

Neville si precipitò fuori dalle serre e salì con loro le scale fino all’aula di Difesa Contro le Arti Oscure.
Lì Kyra li attendeva circondata da una massa di ragazzine urlanti
“Che romantico!” esclamò Blackheart.
Melissa pensò che se quell’arpia era riuscita a provare una qualsiasi emozione umana, qualsiasi cosa c’era nell’aula valeva certamente la pena d’esser vista anche se riduceva Kyra in un fascio di nervi.

Lei, Towner e Teddy si sporsero per guardare dentro e non poterono evitare di spalancare la bocca davanti allo spettacolo che si trovarono a rimirare: fiori e piante di ogni specie ingombravano l’aula e, dal modo in cui Neville le guardava, Teddy che dovevano essere molto preziose.
Erano decorati qua e la di nastri sui quali si poteva leggere SPOSAMI e solo dopo Melissa si accorse che Kyra teneva in mano una lettera ed una fede nuziale.
“Romantico?” disse Towner schifata
“Questo è sdolcinato! Bleah!”
“Grazie per la dritta” commentò Will da dietro di loro.

Towner lo guardò stupita: erano mesi che non le rivolgeva la parola e ora giocava a  fare il galante? Sentì la mano di Mel sfiorarle il braccio per indurla a calmarsi.
“Io e te dovremmo parlare” disse Will improvvisamente molto serio
“Da soli”.

Towner sentì la voce del Professore distante mille miglia
“Wow, Kyra, probabilmente è il mago più ricco d’Inghilterra, lo sai?”.
Guardò Will  e lo trovò immensamente bello con i capelli mori e gli occhi azzurri.
Acconsentì.
Ovviamente non poteva sapere verso cosa andava in contro.

Ecco il nuovo capitolo. Se non LASCIATE UNA RECENZIONE mi INALBERO!

Vostra Ginny di Sectumsempra

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Capitolo 16
*** Il Consiglio ***


“Teddy” lo chiamarono le gemelle.
Era l’ultimo giorno dell’anno e loro volevano festeggiare a modo loro.
“No!” Melissa afferrò il braccio della sorella
“Vuoi far saltare tutto in aria?”.

Teddy sorrise e si avvicinò.
Man mano che crescevano, le gemelle diventavano sempre meno somiglianti.
Melissa si era lasciata crescere i capelli fino alle spalle mentre Towner li portava cortissimi e fermati con un cerchietto.
Inoltre Mel era leggermente più magra e, da quando avevano incominciato a truccarsi, si era sempre messa solo un po' di mascara, al contrario di Towner che si tingeva pesantemente gli occhi di nero.

“Teddy, continua tu” disse Towner
“Io devo andare”
“Da Selwyn?” chiese Teddy.
Towner annuì
“Non capisco perché tu provi ancora a ragionarci: quello è malato di mente”.
Towner fece spallucce ed uscì dalla sala

“Per lei è importante” gli spiegò Melissa
“Lasciala fare”.
 

Quasi 5 mesi prima...
 

Erano sul treno.
Melissa e Teddy chiacchieravano, Towner leggeva.
In quei tre anni la visita di Selwyn, Avery e Rosalie era stata un punto di riferimento durante il tragitto, ma la signora dal carrello era già passata e loro non si erano ancora fatti vedere.
Guardava la porta dello scompartimento, aspettando che fosse aperta e che Selwyn le dicesse, come sempre
“Ehi, Bellissima!”. Ma quella volta la porta non si aprì.

William aveva passato l’estate sentendo suo padre di quanto fossero importanti le gemelle per il loro piano.
Era sicuro che li avrebbero aiutati a radunare tutti gli ex e futuri Mangiamorte: nessuno riesce a sfuggire al fascino del potere.
Will si era spaventato. Towner era più incline di Melissa a trasgredire le regole ed era nata per comandare.
Will non avrebbe mai sopportato di sapere che aveva accettato: non aveva la forza per vederla dall’altro lato della barricata.

Un conto era combattere contro suo padre, un conto contro Towner.
Era tornato a scuola in uno stato nella più completa confusione.
Se non andò a trovarla nel suo scompartimento fu solo perché temeva di dover dare ragione a Selwyn Senior.
 
Arrivati a scuola, Towner lo salutò.
Doveva stare solo, doveva pensare, se non riusciva ad allontanarla non avrebbe avuto pace.
“Will” lo chiamò.
“Vattene!” quel pensiero malsano gli impediva di pensare a quel che stava facendo
“Pensi che mi faccia piacere essere in compagnia di... un... di un MOSTRO?”.

Nell’esatto istante in cui pronunciò quelle parole seppe di aver commesso uno sbaglio, ma non poteva tornare più indietro.
Quel che era fatto era fatto, Will si girò lasciandola in mezzo alla sala.
Per i mesi seguenti Will aveva cercato costantemente di rimediare, ma Towner si era chiusa in sé, forse per sempre.
 
 

                                                                                                      Al tempo della narrazione

 
Towner ebbe un tuffo al cuore quando lo vide immobile ad aspettarla.
E se le avesse chiesto se lo aveva perdonato?
Certo che lo aveva perdonato, in fondo non aveva poi tutti i torti: lei stessa a volte era spaventata da quel che poteva diventare.
Solo che saperlo da lui le aveva fatto male.

Avevano incominciato come acerrimi nemici, ma poi erano diventati indispensabili l’uno per l’altra.
Melissa ancora non lo sopportava, ma Towner sapeva che Teddy lo aveva preso in simpatia dal giorno della visita all’istituto.
Will aveva già detto tutto ciò che poteva per farsi perdonare, tranne la verità.
Fu così che, senza neanche darle il tempo di aprire bocca le raccontò tutto, senza nasconderle niente.

Towner rimase a bocca aperta, in parte perché aveva finalmente capito cosa voleva dirle Malfoy, in parte perché non capiva come Will  l’avesse ritenuta capace di fare una cosa del genere.
Poi lo abbracciò.

Will ci rimase un po' male perché quell’abbraccio significava ‘siamo solo amici’.
Era buffo non aveva mai pensato a Towner come la sua ragazza, ma doveva ammettere che quell’idea non gli dispiaceva per niente.
Poi Towner chiuse gli occhi e fu come addormentarsi.

Nello stesso istante Melissa svenne, spargendo la polvere che stava preparando con Teddy sul tappeto.
E così Kyra che stava parlando con Neville, ed il papà con la sua bambina dai riccioli biondi e la mamma ed il neonato.
Anche l’impiegato dell’ Ufficio Reclami, che cadde su un mare di scartoffie ed i pochi altri nel mondo che avevano ereditato l’Antico Potere.

Si risvegliarono tutti quanti insieme nel nulla.
Era tutto nero, non c’erano porte, non c’erano muri né soffitti, non c’era gravità, c’erano solo una ventina di maghi di diverse nazionalità.
Oltre a quelli già elencati c’erano anche un’anziana signora ed una ragazza dai lineamenti asiatici, un paio di indiani, quattro uomini di colore abbigliati con manti dai colori sgargianti, un uomo con un lungo mantello nero con il cappuccio alzato ed una bambina di circa cinque anni.

“Chi diavolo ha evocato il Consiglio?” chiese Kyra adirata.
Nessuno rispose.
L’uomo con il mantello si avvicinò alla bambina e, con un rapido movimento le ruppe il collo, producendo uno schiocco secco che riecheggiò nel buio.

“Ma che fai?” urlo Kyra disperata
 “Non lo sai che se uccidi una persona in Consiglio, quella muore anche nel mondo reale”
“So perfettamente quello che faccio” rispose una voce fredda da sotto il cappuccio.

Kyra sembrava sconvolta, l’uomo si avvicinò alla ragazza asiatica, che evidentemente non aveva capito, e tirò fuori un pugnale.
Kyra fu più veloce e, sguainata le bacchetta, la schiantò.
Nell’istante stesso in cui l’incantesimo tocco la ragazza, quella scomparve. Kyra schiantò anche la vecchia, gli indiani e gli uomini di colore prima che l’uomo col mantello la raggiungesse e incominciassero a lottare corpo a corpo.
La bacchetta di Kyra fluttuò lontano ed iniziarono un corpo a corpo.
 
Nell’infermeria di Hogwarts, Minerva McGranitt, Neville Paciock ed Horace Lumacorno circondavano le gemelle e la Professoressa di Difesa Contro le Arti Oscure.
Improvvisamente una goccia di sangue scarlatto scese dalla bocca di quest’ultima.
I tre si avvicinarono per vedere meglio: aveva un labbro spaccato, dovuto al fatto che in Consiglio Kyra aveva appena ricevuto un pugno sulla bocca, seguito da uno sull’occhio.

Quindi tutto intorno all’occhio destro comparve il viola caratteristico dei lividi.
I professori notarono poi che anche le nocche erano sporche di sangue, segno che stava rispondendo all’offensiva.
In Consiglio Towner e Melissa assalirono l’uomo con il mantello, che le prese per i capelli e fece scontrare le loro teste.

Kyra cercava di agguantare la sua bacchetta, ma non faceva in tempo a raggiungerla che veniva fermata dall’uomo.
“Schiantatelo!” urlò
“Se lo schiantate si sveglierà!”
“Pensaci tu” disse Melissa alla sorella
“Io schianto gli altri”.

Si misero all’opera.
In breve Mel schiantò la madre e il neonato e il padre con la bimba, ma prima che riuscisse a schiantare anche l’impiegato, l’uomo incappucciato lo attaccò da dietro, aprendogli un ampio squarcio nella gola.
Coloro che ancora cercavano di svegliare l’impiegato videro il sangue sgorgare sulle scartoffie, segnando la fine, o forse l’inizio, dell’infelice vita dell’uomo.

Intanto l’assassino continuava a schivare agilmente gli Schiantesimi di Towner, però ad un certo punto gli cadde il mantello.
Kyra riconobbe in lui il bambino che quindici anni prima aveva cercato di ucciderla durante la battaglia di Hogwarts e che credeva affogato nel Lago Nero.
“TU!” Kyra gli si scagliò contro e gli mise le mani intorno al collo.

Towner lanciò un altro incantesimo, ma colpì la Blackmoore.
Kyra si risvegliò in infermeria e perse con mani tremanti il braccio del Professor Paciock
“Neville, Flebes è vivo”.

Intanto in Consiglio, Melissa schiantò la sorella e rimase sola con l’assassino.
Passarono cinque minuti buoni prima che si risvegliasse.
Towner passo ogni secondo con l’indice e il medio sul polso della sorella per controllare che il cuore continuasse a battere.
Melissa non venne ferita, ma quando le chiesero cosa era successo in quei cinque minuti disse di aver lottato contro l’uomo per riprendersi la bacchetta.

E' un po' più lungo del solito perché voglio risparmiare sui capitoli. 

Vostra Ginny di Sectumsempra

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Capitolo 17
*** Sangue di assassina nelle vene ***


“Mel, finalmente ti ho trovata!” esclamò Towner, guadagnandosi un’occhiata del tipo ‘non si urla in biblioteca’dalla sorella
“Sono tre giorni che sei chiusa qua dentro!”
“Stavo cercando notizie su quel tipo del Consiglio”.

La Professoressa Blackmoore aveva spiegato loro che chi possedeva l’antico potere poteva radunare quelli come loro.
Aveva anche detto loro che durante il Consiglio si poteva venire feriti o anche uccisi, come era successo  quella volta.
Evocare un Consiglio era pericoloso per questo e Kyra aveva assistito solo ad un altro, ma non aveva rivelato quando.

“Ho cercato tra gli articolo del Profeta, del Cavillo e perfino nella pagina d’attualità del Settimanale delle Streghe, prima riguardo a bambini (perché di bambino si doveva trattare all’epoca se sia lei che il Professor Paciock lo conoscevano) uccisi, poi a quelli scomparsi e questo articolo, del Cavillo, parla del nostro uomo” fece una pausa per aprire il giornale
“Flebes – non si sa il cognome – era uno studente del primo anno durante la battaglia di Hogwarts e, a quanto pare, scomparve proprio durante il combattimento”.
“Scomparso non significa morto” ribatté Towner
“Si, ma se consideri che Kyra lo credeva morto e la madre di Kyra era un’assassina...”
“Che cosa?” Towner spalancò gli occhi e le strappò di mano un’altra copia del Cavillo che risaliva alla II Guerra Magica.

“LA GIUSTIZIA FATTA IN CASA” era il titolo dell’articolo che parlava di Aberdeen Blackmoore, madre di Kyra e nipote di Voldemort, che uccideva Mangiamorte con una sola pugnalata al cuore e li appendeva fuori dalle loro case con il manifesto di ricercata sulla faccia.
“Ma è orribile!” commentò
“Già”
“Quindi tu pensi che sia stata complice di questo ipotetico omicidio?” chiese Towner perplessa
“Per il momento mi sono limitata al ruolo di testimone” rispose Melissa calma.
“Non so Mel: non mi sembra il suo modus operandi... e poi sono tutte congetture, troppo poco per fare qualunque cosa” disse la prima pensierosa, ma la sorella non le stava dando ascolto
“Dovremmo andare a parlare con la Professoressa, ed anche con il Professor Paciock”
“E magari anche con l’Ufficio Auror” continuò Towner, sarcastica. Uscirono dalla biblioteca e si diressero verso lo studio della Professoressa.

Sentirono la voce di Kyra ancor prima di svoltare per il corridoio su cui dava il suo ufficio.
“Ti ho detto di no! Per Merlino non ho nessuna intenzione di sposarti Paul!”
“Paul?” fece eco Towner
“Chi Morgana è Paul?”
“Non essere volgare” la riprese Melissa
“Ci credo che non lo vuole sposare: lei è innamorata di Paciock!”
“Il Professore è sposato” ribatté Mel
“E questo che centra? Lei è innamorata lo stesso!”.

Le due furono costrette a tacere perché si levò alta la voce del Paul in questione
“Sarai una principessa! Non mi importa se mi ami, potrai continuare ad insegnare, tutto per te sarà uguale, non ti toccherò neanche se non vuoi!”.
Era disperato
“Ma perché?” Kyra non riusciva a comprendere
“Perché se non ti amo?”
“Perché io amo te”.

In quel momento le gemelle sentirono dei passi nel corridoio e la porta dello studio si spalancò
“Vattene!” era la voce del Professore di Erbologia
“Non sei più il benvenuto ad Hogwarts”.
Il Professore e Paul si scambiarono un altro paio di battute che le gemelle non riuscirono ad afferrare e poi sentirono due paia di passi che venivano nella loro direzione e fecero appena in tempo a nascondersi in un’aula vuota prima che il Professor Paciock ed il misterioso Paul svoltassero.

“Hai pensato a Will?” chiese Melissa.
Come diavolo le venisse in mente di pensare a Selwyn in quel momento era un mistero
“Non dovevamo andare dalla Professoressa?”chiese Towner cercando di cambiare argomento
“Non mi sembra più il momento opportuno”.
Rimasero qualche secondo in silenzio, poi Melissa ricominciò a parlare
“Insomma è stato tre giorni davanti alla porta dell’infermeria, beccandosi anche una punizione da Lumacorno”
“Non mi va di parlarne, ok?” disse Towner cercando di sembrare arrabbiata, anche se in realtà era solo confusa.

La porta si aprì, rivelando un Kyra in lacrime e confusa
“A-avete sentito tutto?” chiese
“In buona parte” rispose Mel, guadagnandosi un’occhiataccia dalla sorella.
Kyra si sedette su un banco e cercò di darsi un contegno
“Che ci fate qui?”
“Stavamo aspettando per parlarle” incominciò Melissa, calma e assennata
“Di Flebes. Crediamo che lei non ci abbia detto qualcosa” finì Towner, disastrosamente schietta.

La Professoressa le guardò rassegnata
“Cosa volete sapere?”.
Oh, no.
Così non andava bene: sarebbero state costrette a pronunciare ad alta voce le loro accuse, ma per Towner parlare francamente non era mai stato un problema
“Ha assistito al tentato omicidio di quell’uomo?”
“Non esattamente” rispose la Blackmoore
“E cosa è successo esattamente?” chiese Melissa, ritrovando le parole.
“E’ successo” incominciò la Professoressa, facendo ben attenzione a fare una pausa per avere l’attenzione totale delle gemelle
“Che ho avuto sulla coscienza un peso inutile, che è sparito per pochi secondi, giusto il tempo per rendermi conto che si era solo appesantito”.
Si alzò in piedi ed incominciò a camminare in tondo
“Vedete ero convinta di averlo affogato nel Lago Nero...”
“Lei?” la interruppe Mel, ma la Professoressa le fece cenno di tacere
“Dovevo scegliere se la mia vita o la sua, semplicemente. Comunque il punto è che non è passato giorno,o notte, senza che io pensassi a quel che credevo il mio più grande errore. Solo dopo il Consiglio ho realizzato che è stata colpa mia se tutte le vittime di Flebes sono morte, in fondo”.

Non piangeva, non più.
Il suo sguardo era fisso nel vuoto e aveva parlato con voce piatta e distaccata, il viso contratto in una smorfia.
“Altre domande?”
“In effetti si” disse Towner
“Si?” chiese Melissa stupita
“Si. Ma non hanno a che fare con questa storia”.

Kyra era tornata in sé e vagamente perplessa
“Chi era quel Paul?”.
Melissa si batté una mano sulla fronte e la Professoressa scoppiò in una risata sonora
“Lo stesso che ha riempito la mia aule di piante: Paul Castle, il mago più ricco del mondo” rispose tranquilla
“E più stupido se pensa che prima o poi accetterò” anche le gemelle si unirono alla sua risata
“Wow che conquista prof!”.
 
“Towner! Mel!” le chiamò Teddy
“Sbrigati Teddy che dobbiamo andare ad Hogsmead!” lo incitò Melissa
“Devo proprio parlarvi di questo” le raggiunse correndo
“Ci vado con William”.

Melissa assunse un’aria interrogativa
“Oh che coppietta dolce!” commentò Towner
“Aspettate San Valentino per il fidanzamento ufficiale?”
“No...” disse Teddy imbarazzato
“No... Will mi deve presentare una ragazza”.

Questa frase ebbe un effetto portentoso sulle gemelle: Melissa sbiancò e Towner avvampò.
“Un appuntamento a quattro?” chiese acida
“No lui è da solo... ha anche litigato con Avery e Blackheart... Towner tutto ok?”
“Ora molto meglio” rispose lei prima di riuscire a tenere a freno la lingua
“E chi sarebbe la ragazza in questione?” chiese Melissa con in filo di voce
“Non lo so... ha detto solo che era una gran... oh ma che vi prende a tutte e due?” Mel stava stritolando la sua borsa
“Andiamo Mel” disse Towner “Ci vediamo ad Hogsmead Teddy!”.

Era ufficiale: Teddy non avrebbe mai capitolo che cosa vagava per la mente della gemelle Jones.
 
“Eccoci qua!” William entrò nei Tre Manici di Scopa seguito da nientemeno che Victoire Weasley.
‘oh no!’ pensò Teddy
‘non lei’ ma sorrise ugualmente.
Si sedettero ad un tavolo, ma quasi subito Victoire senti il bisogno di andare al ‘bagno delle signorine’ e Teddy e Will rimasero da soli.

“Ma che Merlino ti salta in mente?” chiese Teddy infuriato
“Mi ha praticamente costretto!” si giustificò William
“E poi ti dovevo parlare ed uscire noi due soltanto sarebbe stato imbarazzante”
“Potevano venire Mel e Towner” ribatté Teddy
“Ti devo parlare di Towner”
“Ah”.

Towner era argomento delicato.
Teddy e Will avevano passato i tre giorni in cui le gemelle erano state ricoverate in infermeria sempre insieme ed ormai mentirsi l’un l’altro era inutile.
“Credi che potrei piacerle?” chiese.
Teddy lasciò cadere il boccale che si stava portando alla bocca
“Ma ti è entrato un nargillo nel cervello?” Teddy riprese in mano il boccale
“Questo è un si?”
“Se è un si? Quella è pazza di te, a modo suo. Devi proprio avere due prosciutti sugli occhi!”
“Beh non sono l’unico!” esclamò Will.

Teddy poggiò delicatamente il boccale sul tavolo, per evitare di farlo cadere di nuovo.
“Che intendi dire?” chiese Teddy
“Melissa ti sbava dietro”
“Ma che Merlino dici!” esclamò Teddy cascando all’indietro con tutta la sedia
“Eccomi!” cinguettò Victoire
Teddino sono tornata!”.
Will scoppiò a ridere e Teddy lo incenerì con lo sguardo.

Come vi ho già detto questo e This Shouldn't Be The End sono strettamente collegati.

Ancora non ho pubblicato i capitoli legati ad Aberdeen-serial killer e quello di Flebes sarà tra gli ultimi, ma se volete approfondire basta che sappiate che prima po poi usciranno (spero più prima che poi)

Vostra Ginny di Sectumsempra

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Capitolo 18
*** Indagate ***


Al binario 9 ¾ Towner e Melissa stavano salutando un Teddy dai capelli verdi (“Sto provando un nuovo look”).
“Towner potrei parlarti un attimo" disse William, ce era comparso all’improvviso.
Perplessa, Towner lo seguì
“Ti va di uscire una volta quest’estate, noi due soltanto? Voglio presentarti mia madre” e poi, vedendo la faccia terrorizzata di Towner, si affrettò ad aggiungere
“Come amici, si intende”.

Towner sorrise tristemente
“Pensavo avessi solo amici Purosangue”
“Ma tu lo sei” ribatté Will, per poi tapparsi la bocca subito dopo.
“Ti avevo detto che non volevo sapere niente dei miei genitori!” si era fatta rossa in viso ed al carrello di una signora che passava la vicino si ruppe una ruota.
“Scusa” mormorò Will mentre la ragazza gli voltava le spalle, cercò di afferrarla per un braccio ma il contatto con la sua pelle gli provocò un’ustione.
Towner raggiunse la sorella e presero la via dell’Istituto.

Durante l’estate Melissa uscì dall’Istituto più volte senza la sorella e non disse mai dove stava andando.
Anche Towner fece lo stesso, ma una volta soltanto.
Arrivò a  Trafalgar Square verso le dieci del mattino, lì l’aspettava un ragazzo seduto sotto uno dei leoni
“Si può sapere che vuoi?” gli chiese aspra
“Non si saluta? Replicò William Selwyn. Towner alzò il sopracciglio
“E va bene! Allora ci vieni a pranzo da noi? Poi magari ci prendiamo un gelato”.

Il sopracciglio salì un altro po'
“Mi inviteresti lo stesso se fossi una Nata Babbana?” gli chiese sarcastica
“Si” rispose Will con una tale schiacciante sincerità da farla rabbrividire.
Towner era ancora indecisa
“Non ti aspetterò per sempre” le disse Will
“Non sei l’unico ragazzo che mi interessa” replicò Towner, ma in realtà sapevano entrambi che avevano mentito.

Towner seguì Will attraverso le vie di Londra fino ad una piccola ma pittoresca piazza nei pressi dei Docs.
Il ragazzo bussò ad una porticina dipinta di verde e venne ad aprire una donna bionda.
“Mamma lei è Towner, la mia amica” la presentò il Serpeverde
“Towner lei è mia madre, Altea Selwyn”.
Le due donne si strinsero la mano e poi la ragazza fu invitata ad entrare.

I Selwyn erano proprietari di tutta la palazzina ma, al contrario dei Black, avevano messo come unico incantesimo Anti-Babbani l’oscuramento dei vetri.
La casa era caotica e colorata.
Libri, oggetti di ogni forma e colore e perfino qualche animale erano posti qua e là con noncuranza tanto che si faticava a distinguere l’arredamento originario.

Il pranzo con la Signora Selwyn fu deludente: niente scheletri polverosi nell’armadio o oscuri segreti che Towner si aspettava di scoprire.
Fu solo utile a chiarirle quale fosse la posizione della famiglia nei confronti dei Babbani: non erano ostili a patto che non si mescolassero con i Maghi ma, saggiamente, riconoscevano che essere nati magici non significava aver rubato i poteri a qualcuno.
Towner era in imbarazzo ed anche un po' stanca perciò declinò l’offerta del gelato, anche se William si offrì di riaccompagnarla all’Istituto. Durante il tragitto ci fu un perenne silenzio carico di timore e cose non dette.

Il quinto anno ad Hogwarts incominciò decisamente male per le gemelle. Melissa e Teddy, che erano stati nominati Prefetti, dovettero andare nello scompartimento a loro riservato e Towner si dovette sedere con William, Victoire, Rosalie e Trevor Avery.
Il treno fu fatto fermare verso mezzogiorno e vi salirono a bordo diversi Auror, capeggiati da Harry.
Questi entrarono nello scompartimento di Towner e le fecero cenno di seguirli.

Quando Melissa vide la sorella scendere dal treno, corse fuori dallo scompartimento e scese anche lei.
“Dove la state portando?” chiese preoccupata.
Towner era sollevata dalla sua presenza
“Al Ministero per interrogarla” rispose Harry, distratto.
Caricarono la gemella dai capelli corti su un’automobile, ma la portiera non si chiudeva
“Voglio salire su quell’auto” intimò Melissa.
Harry la guardò sconcertato, ma poi acconsentì.

Sul treno sia Teddy che Will avevano i volti pigiati contro il finestrino.

Quando il fatto fu raccontato a i Professori, Neville e Kyra si avviarono preoccupati verso Hogsmeade, la sciando il comando di tutto a Seamus.
Si presentarono all’Ufficio Auror poco dopo
“Che sta succedendo Harry?” chiese Neville al Capo Auror
“Non sono affari tuoi Neville”
“Si che lo sono! Sono mie studentesse! Sono sotto la mia tutela!”
“Sappi allora che Towner Jones è sospettata di aver fornito aiuto a Lucius Malfoy”.

Neville spalancò e richiuse la bocca più volte, senza però dire niente.
“Non ci credo! Siete talmente disperati da ripiegare su due ragazzine!” intervenne Kyra
“Ah già! Stiamo indagando anche su un certo Flebes Ox, per caso ne sai niente, Blackmoore?”.
Questo chiuse la bocca anche alla Professoressa di Difesa Contro le Arti Oscure che, solo per un attimo, pensò che le gemelle avessero detto qualcosa.

“Che stai facendo, Harry?” chiese Neville appena ritrovate le parole
“Che stai facendo tu, Neville” ribatté Harry
“Che vuoi dire?”
“Perché tua moglie dorme nel mio salotto?”
“I miei problemi coniugali non hanno niente a che vedere con l’arresto di sue studentesse di Hogwarts. Avete prove?"
“No, ma è nostro diritto trattenerle per 24 ore”.

Kyra e Neville passarono il resto delle 24 ore nell’Ufficio Auror, cercando di dar quanta più noia possibile.


Scusate per l'immenso ritardo e so che questo capitolo non è particolarmente soddisfacente perchè è un capitolo di transizione.

Comunque d'ora in poi proederò piuttosto velocemnte verso la conclusione

Vostra Ginny da Sectumsempra

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Capitolo 19
*** Gioco Doppio ***


Alla fine le gemelle furono rilasciate per mancanza di prove.
“Si può sapere perché proprio io dovevo essere la cattiva?” protestava Towner con la sorella
“Non ti hanno neanche considerato!”.
Melissa alzò le spalle e tornò a studiare
“La smetti di leggere per un attimo e mi dai ascolto?”
“Abbiamo i GUFO quest’anno”
“E’ settembre!”.

In quel momento arrivò una bambinetta bionda con un foglio di pergamena tra le mani e lo porse alle gemelle.
Lo afferrò Melissa
“Siamo state invitate alle cene di Lumacorno domani sera”
“Fantastico” rispose Towner
“Ma stavamo riflettendo su un certo avvenimento”
“No. Tu ci stavi riflettendo” precisò Melissa.

La sera seguente Towner se ne diresse velocemente verso l’ufficio di Lumacorno, cercando di limitare il ritardo.
Con sua enorme sorpresa William la aspettava per entrare con lei.
Le mise una mano sul fianco e le ragazza sentì un brivido potente attraversarle tutto il corpo.
Si sedettero vicino a tavola e Towner dovette fare uno sforzo enorme per non stare a fissare il Serpeverde per tutta la sera.
Ad un certo punto realizzò che aveva un bisogno disperato di sfiorare la sua pelle e di vedere il suo sorriso beffardo.
Ma non doveva cedere: William era di certo il ragazzo sbagliato per lei.

Ma non era vero e lo sapeva benissimo.
Era intelligente tanto da tenerle testa, eccezionalmente dotato nella magia e bastardo quanto basta.
Melissa sembrava di nuovo vivere su un altro pianeta.
Alla fine della serata Will le sussurrò all’orecchio di aspettarlo fuori.
Indecisa se dargli buca o pure no, la Grifondoro si attardò tanto da essere ancora fuori dallo studio quando uscì il Serpeverde.

William aveva deciso che doveva farsi avanti o lui e Towner avrebbero passato tutta la vita rincorrersi.
La prese dolcemente posandole le mani sui fianchi e la addossò al muro. La baciò appassionatamente.
Towner andò nel panico appena le labbra di Will sfiorarono le sue.
Quando si staccarono lei fece una smorfia, non sapendo cos’altro fare.

Purtroppo Selwyn intese quella sua strana espressione come un rifiuto implicito, così si allontanò velocemente.
“Che significa questo Selwyn?” gli chiese Towner da dietro.
Lui si fermò immediatamente
“In che senso?”
“Per te sono una ragazza da una botta e via o cosa? Devo essere proprio sciocca ad aver pensato anche solo per un momento che mi considerassi al di sopra delle altre” si sentiva la rabbia nella sua voce crescere esponenzialmente.

Will si girò le andò in contro
“Sei sciocca se pensi che io possa aver pensato una cosa del genere” gli occhi blu del ragazzo la fissavano intensamente
“Io sono solo e soltanto tuo, Towner, e tu lo sai”.
La ragazza chiuse gli occhi e le labbra di William tornarono a poggiarsi sulle sue.

Melissa studia tutto il giorno senza tregua ed i professori non avevano più voti da assegnarle visto che superava di gran lunga l’Eccezionale di Towner.
Quando non studiava, nessuno, compresa la sorella, sapeva dove andasse.
Una sera di febbraio non fece neanche ritorno al dormitorio.
Uscì verso le sette di sera ed aveva evaso facilmente tutti i controlli di sicurezza.
Alle sette e mezzo sedeva, con i lineamenti opportunamente alterati, ai Tre Manici di Scopa.
Un uomo alto e dinoccolato con i folti riccioli biondi sistemati impeccabilmente le si avvicinò
“Buon giorno mia signora”
“Fate silenzio Flebes”.

A Teddy sembrava di esser stato separato con la forza dalle gemelle: Towner orami stava solo con William e Melissa aveva eretto una colossale barriera tra lei ed il resto del mondo.
Quella stessa sera in cui Melissa era andata al pub aveva deciso anche lui di andarsi a prendere una Burrobirra per tirarsi su di morale.
Quando vide la ragazza di cui era innamorato parlare con un ragazzo biondo e riccio non poté fare a meno di pensare che fosse quello il motivo per cui lo ignorava.

Dopo due pinte di birra si sentiva moderatamente coraggioso.
Si alzò e si diresse verso il tavolo dei due piccioncini.
Scansò la sedia con forza e si sedette, i capelli rosso Grifondoro.
“Piacere Teddy Lupin, sono sicuro di non averti mai visto da queste parti, amico” disse allo sconosciuto biondo.
Melissa impallidì quando vide un lampo di follia attraversare gli occhi di Flebes.
“Non ti preoccupare” lo rassicurò
“Ci penso io. Teddy che ci fai qui?”
“Non lo vedi Melissa?”.

Il ragazzo ingoiò tutto d’un fiato il bicchiere di Whisky Incendiario sul tavolo
“Non lo vedi che cerco di conquistarti da cinque anni?”.
Melissa era costretta dalla presenza dell’altro mago a rimanere impassibile
“Non sai cosa dici” sentenziò
“Vattene” aggiunse poi rivolta a Flebes.

Prese Teddy sottobraccio e lo ricondusse al dormitorio.
Uno volta che lo ebbe messo a letto sguainò la bacchetta magica e gliela calò delicatamente sugli occhi.
“Dormi sonni tranquilli, tu che puoi” sussurrò al ragazzo addormentato e gli sfiorò le labbra con un dito.

 A metà marzo tutti gli studenti furono chiamati ai colloqui per l’orientamento professionale.
La prima fu Melissa, che alla domanda del Professor Paciock si limitò a rispondere tutto, anche se in realtà desiderava diventare Guaritrice.
Towner annunciò che non si sarebbe presentata agli esami di Storia della Magia, Divinazione perché non necessari per diventare Auror.
Si sarebbe resentata ad Erbologia solo per non ferire il Professore.
Teddy non seppe dare un’indicazione precisa ma disse che gli sarebbe piaciuto insegnare, mentre William annunciò che avrebbe intrapreso una carriera in Magisprudenza.

Come si può immaginare le gemelle non ebbero alcun tipo di problema ai GUFO.
Teddy venne bocciato in Storia della Magia ma se la cavò con una O in tutto il resto.
Will tutte E ed O.

Sorvolando velocemente sul quinto e sul sesto anno ci avviamo alla conclusione che è bella corposa.

Vostra Ginny di Sectumsempra

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Capitolo 20
*** Fiabe Antiche ***


Nessuno si accorse che Towner e William erano fidanzati prima della partita Grifondo-Serpeverde del loro sesto anno ad Hogwarts.
Entrambi cacciatori, si stavano fronteggiando sul campo quando lui riprese il solito discorso:
“Tu non vuoi far sapere che sei fidanzata con un Serpeverde! Ti vergogni!”
“Non è vero” rispose Towner
“E’ che non posso andare in giro canticchiando io e Will siamo fidanzati, io e Will siamo fidanzati pappappero come farebbe una bambina di cinque anni”
“Se il problema è come dirlo ci penso io” ribatté lui con un sorriso scaltro
“Accomodati pure” fece lei
“Bene”.

William lasciò cadere la Pluffa e puntò verso la ragazza, la disarcionò dalla scopa, la issò sulla e la baciò al centro del campo.
Gli spalti esplosero in un applauso mentre Madama Bumb fischiava ed urlava a più non posso
“FALLO!”.
Intanto Melissa recuperò la palla e scartò veloce tra gli altri giocatori fino ad arrivare al canestro, dove segnò per ben cinque volta prima che il Portiere distogliesse lo sguardo dai due piccioncini e se ne accorgesse.
 
Le gemelle tornarono alle loro normali abitudini quali fare esplodere cose (di Lumacorno) e professori (Lumacorno).
Purtroppo la maggior parte delle volte finivano gambe all’aria o intrappolate, bruciacchiate, tagliuzzate, affumicate e tutto l’-ate che vi viene in mente senza contare che finivano sempre ed irrimediabilmente in punizione con il Professor Paciock (ultimamente aiutato dalla Professoressa Blackmoore) che insegnavano loro a controllare i propri poteri.

Però Towner non si sentiva più a proprio agio con la sorella perché il velo delle cose non dette era calato tra di loro.
Non aveva voluto forzarla perciò sperava che si confidasse d sua spontanea volontà, cosa che però non avvenne.
Alla fine esplose
“Mi vuoi dire che cosa ti passa per la testa?” le chiese una sera nel dormitorio desolato
“Che cosa stai combinando, Melissa?”.
La ragazza sospirò e si lasciò cadere su di una soffice poltrona
“Vorrei tanto dirtelo ma non posso... fidati di me a tempo debito saprai tutto”.
Non è che Towner fosse molto confortata ma si accontentò
“E’ una cosa di cui preoccuparsi?” Melissa annuì vigorosamente.
 
Melissa passava una montagna di tempo in biblioteca ed ogni volta ci andava con un piccolo quaderno di cuoio.
Towner desiderava ardentemente scoprire cosa vi ci fosse scritto così, dopo diversi giorni di combattimenti interiori, lo sottrasse dalla borsa della sorella.
Sulle pagine di pergamena erano scritte, con fitto inchiostro blu, decine di fiabe, ognuna con una morale alla fine che non era altro che una delle regole dell’Antico Potere.
Erano scritte in modo incantevole e Towner non poté fare a meno di leggerle tutte.

Quando Melissa rientrò in stanza, la sorella stava ancora con il quadernino in mano
“Le hai scritte tu?” chiese sbalordita
“Beh i fatti sono realmente accaduti ma io li ho romanzati un po'” rispose lei.
Non sembrava per niente seccata dal fatto che il suo prezioso quaderno fosse stato letto
“Che ne pensi?”
“Penso che dovresti fare la scrittrice”
“Veramente io pensavo a qualcosa del tipo Guaritrice... ma l’idea di pubblicare un libro non mi dispiace”.

Towner scoprì che c’erano altri nove quaderni e li volle leggere tutti.
Ne rimase talmente affascinata che continuava a ripercorrerle con la mente.
Ce ne era una in cui una strega si sacrificava per il suo amore irraggiungibile (una vita si paga solo e soltanto con un’altra vita, regola che Kyra aveva sperimentato con mano), una riguardante i dodici druidi celti che instituirono il Consiglio e che poi furono tutti uccisi da un membro ribelle, ma quella che più l’affascinava in assoluto era quella che parlava di due gemelli.

Riassunto de Il Sole e la Luna, Fiabe Antiche, Melissa Jones, Obscurus Books

 
La moglie di un re di una terra lontana, perennemente sotto assedio, diede un giorno alla luce due gemelli, un maschio ed una femmina, Phoebus e Luna.
Uniti dalla nascita, ma differenti nel crescere, raggiunta l’età adulta si assomigliavano ben poco.
A differenza di quel che si potrebbe pensare dai nomi, Luna era la più radiosa, sempre solare e raggiante, disposta a far risorgere la nazione che tanti anni di guerra avevano prostrato.
Phoebus era invece votato alle armi ed all’arte bellica, irascibile e scontroso.
Nessuno però si sarebbe mai aspettato un suo tradimento: il giovane principe si unì all’esercito nemico e lo guidò direttamente contro le proprie terre.
Solo giunto al palazzo la bella Luna capì le sue reali intenzioni.
Phoebus tese le mani verso di lei e, nel momento stesso in cui quelle di lei le toccarono, i loro corpi furono avvolti dalla luce più pura, del giorno e della notte.
I due fratelli si abbracciarono e sparirono nel nulla, trascinando con loro chiunque fosse stato infedele al Regno.

 
Seamus sedeva dietro la sua scrivania con i piedi sul banco.
Insegnare Incantesimi gli piaceva ma ancora un anno e sarebbe diventato un vero giornalista.
Sentì bussare alla porta
“Avanti!”.
Neville, il suo migliore amico da quando aveva smesso di sentire Dean, entrò bianco come un cencio.
Si sedette sulla sedia di fronte a lui ed incominciò a torturarsi le mani.

“Io non ce la faccio più!” esclamò all’improvviso
“Se non lo dici a qualcuno muoio!”.
Lì per lì a Seamus venne un colpo
“Dimmi che non hai ucciso Hannah!”
“Ma no! È solo che.... che... per la barba di Merlino... credo di amare Kyra!” l’altro alzò un sopracciglio
“Ma davvero?” esclamò sarcastico
“Non si era capito!”.

Neville lo guardò sorpreso
“E’ così evidente?”
“Se ne è accorto anche Harry e questo dice tutto”.
Neville sbuffò
“Ma che devo fare allora?” era quasi divertente vedere l’amico così sconvolto
“Siamo seri, Neville. Quella ti aspetta da sedici anni, non attenderà ancora per molto”.
Paciock si alzò in piedi
“Hai ragione! Ora mi faccio avanti!”.
E così uscì con la stessa rapidità con cui era entrato, lasciando Seamus a riflettere sulla sua futura vita da giornalista.
 
Neville aveva divorziato.
Kyra si sentiva un verme ma non poteva fare a meno di gioire: in fondo chi era Hannah Abbot al suo confronto?
E poi lei era venuta molto prima.
Sedici lunghi anni passati ad aspettare che potessero stare insieme.
Certo c’erano stati altri ragazzi, e neanche pochi in fin dei conti, ma nessuno di loro aveva avuto la posizione privilegiata che Neville aveva nel suo cuore.
Aprì la porta del suo studio e, quando accese la luce, si trovò davanti Neville in persona, vestito elegante e tirato a lucido.
“Questa sera usciamo insieme?”
“Va bene!” rispose Kyra senza aspettare i tradizionali due secondi di riflessione.
Lui le mise una mano dietro la nuca e la tirò a sé, lei gli gettò le braccia al collo e ricambiò il bacio.

Spero di essermi risollevata un po' con queto capitolo perchè mi rendo conto che gli ultimi facevano abbastanza schifo.

Se lasciaste una recensione per dirmi su cosa migliorare ancora vi sarei immensamente grata

Vostra Ginny di Sectumsempra

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Capitolo 21
*** Il vecchio bicchiere di Hogwarts ***


“Devo andare ad Azkaban”annunciò Kyra alle sue spalle, facendogli fare un salto
“Con molto piacere, cella singola o doppia?” rispose ironico il Capo Auror
“Devo soltanto vedere Rosalie”
“Non se ne parla”.

Harry si fermò di scatto e Kyra gli andò addosso
“La signora Richie uscirà tra un anno. Le potrai parlare solo dopo quel momento”.
Kyra si stava torturando le maniù
“E se...”
“Se?” Harry spalancò gli occhi
“Se io ti dessi un paio di dritte?” finì la giovane donna
“Si si si!” esultò lui
“E se saranno abbastanza buone potrei anche far uscire Rosalie qualche mese prima!”.

“Allora siediti perché: a) Flebes è vivo; b) sta aiutando Lucius Malfoy a nascondersi, o forse è Lucius che lo aiuta; c) ha convocato un Consiglio ed ha ucciso un paio di persone; d) non so in quale modo vogliono prendere il potere del mondo magico ; e) qualcuno all’esterno, probabilmente anche qui al Ministero li sta aiutando”
“Ed anche all’interno di Hogwarts” commentò Harry
“Io non c’entro niente!”
“Coda di paglia Blackmoore? Comunque io mi riferivo a Towner Jones”
“Non accusare ingiustamente quella ragazza! Non ti ha fatto niente”
“No ma ha un modo di rispondere che non mi piace per niente”
“Allora, le chiavi di Akaban dove sono?”
“Non ti allargare, ti ci accompagno io”.
 
Da quando Rosalie Richie era stata rinchiusa nel carcere di massima sicurezza per aver tentato, in preda ad un attacco d’isterismo, di uccidere il marito Babbano, c’erano stati continui subbugli nella prigione.
A dire il vero i primi tempi erano abbastanza tranquilli: Kyra si premurava di farle avere due libri alla settimana e lei leggeva senza protestare.
Poi Rosalie aveva fondato una specie di club del libro prestando i sui volumi agli altri detenuti ed avevano incominciato a discutere ogni mese di un romanzo prestabilito.

Per la prima volta molti dei carcerati non erano poi tanto depressi e probabilmente era per questo che Harry l’aveva considerata pericolosa e sovversiva.
Aveva ordinato di non farle recapitare più alcun libro e di metterla in una cella separata.
Si era scatenato l’inferno: c’era mancato poco che i carcerati evadessero per riavere con loro la compagna. 
Alla fine Harry accettò di farle arrivare solo un libro a settimana e la Lady si accontentò.

“Rosalie!” le due amiche si strinsero le mani attraverso le sbarre
“Non sai quanto mi sei mancata!”
“Che ci fai qui?”
“Ti faccio uscire!”.
Harry aprì svogliatamente la porta della cella e le due donne potettero finalmente abbracciarsi.

“Starai con me e Neville ad Hogwarts” a queste parole Harry, che aveva preso le parti di Hannah, la guardò schifato, ma Kyra non ci fece caso
“Quest’anno ci sarà il Torneo Tremaghi! Devi assolutamente fare da cronista!”.

Quando a suo tempo Rosalie aveva commentato le partite di Quidditch era stata probabilmente una delle più amate dell’intera Hogwarts.
Infatti si era presto scoperto che non era affatto priva di senso dell’umorismo, ma ne aveva uno talmente fine e sarcastico anche se non saltava subito all’occhio.
Tenendosi per mano, Kyra e Rosalie uscirono da Azkaban, facendo fumare Harry di rabbia.
 
“Seamus, questa è Rosalie” la presentò Kyra al Professore di Incantesimi
“Una mariticida con i fiocchi”.
Era vestita da gran signora ed i grandi occhi celesti della Lady bionda fecero subito colpo sul signor Finnigan.
“Piacere Seamus” disse e si chinò per baciarle la mano
“Oh, no!” esclamò lei
“Ho sposato l’ultimo che mi ha fatto il baciamano”.
Risero insieme e poi il Professore la accompagnò, dopo aver scoccato un’occhiataccia a Kyra che li voleva seguire, nelle sue stanze.
 
“Non sei stata ancora rinchiusa ad Azkaban?” chiese William a Towner quando la vide incolume sul treno
“Se vuoi scaricarmi non c’è bisogno di farmi segregare in un carcere di massima sicurezza “ rispose lei schioccandogli un bacio sulle labbra
“Mi sei mancata”.
Melissa finse un conato di vomito, facendo scoppiare a ridere Teddy.

Una volta seduti Towner esclamò
“Ho diciassette anni”
“Anche io, se è per questo!” commentò Melissa
“Già non era una grande novità” disse Teddy
“No. La novità è che quest’anno parteciperò al Torneo Tremaghi”
“Non pensi di avere già abbastanza problemi?” le chiese la sorella
“Sarà meraviglioso! E poi lo sai che sono portata per l’azione!”.

I tre amici capirono che erano inutile insistere perché quando Towner si metteva in testa una cosa non c’era verso di farle cambiare idea, ma era ugualmente molto preoccupata.
Quando ad ottobre arrivarono gli studenti di Dumstrang e Beauxbatons (ovviamente il Torneo Tremaghi si teneva sempre ad Hogwarts perché l’ubicazione delle altre scuole restava segreta), Towner li andò ad accogliere con William che la seguiva lanciando occhiatacce a chiunque degli studenti stranieri osava mettere gli occhi addosso alla sua fidanzata.
Le regole furono ripetute eccetera, eccetera... Towner era sempre più eccitata ed i tre amici aveva l’impressione che ne stesse combinando una delle sue.
Impressione che si amplificò quando impiegò un’eternità a scrivere il proprio nome sul foglietto che mise dentro il Calice di Fuoco.

Il povero bicchiere doveva essere rimasto stordito dopo l’incantesimo Confundus di Crouch Jr., perché quando la McGranitt estrasse il nome del Campione di Hogwarts dal Calice urlò
“Towner Jones! Vieni qui immediatamente!”.
Paonazza in viso sventolò il bigliettino bruciacchiato su cui c’era scritto, con la calligrafia sbilenca della ragazza, ‘TownerEMelissaJones’.
“Mi spiegheresti questo?” chiese infuriata
“Ho pensato che non sarebbe stato giusto gareggiare da sola”

“Bene allora gareggerete insieme, ciò che dice il Calice è legge” intervenne Percy Weasley, che aveva preso il posto di Cruoch.
“Non ezzere giusto!” strepitò Carl Heinz, preside di Dumstrang
“Hogwartz ha di nuofo tvue campioni!”.
Così Melissa si dovette alzare e raggiungere la sorella sul palco dei professori, mormorando minacce di morte contro di questa
“Una cerca di arrivare viva a fine giornata, e poi si ritrova una deficiente suicida come sorella!”.
 
 Innanzi tutto mi scuso con il Calice di Fuoco per averlo chiamato 'vecchio bicchiere' e poi con voi per il ritardo.

Compiti permettendo, il prossimo capitolo dovrebbe essere pronto a breve.

Vostra Ginny di Sectumsempra

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Capitolo 22
*** Il Ballo del Ceppo ***


Rosalie era la cronista del Torneo.
La sua voce spazientita annunciava le regole della prima prova.
I campioni erano in stanze diverse, costruite appositamente
“Dietro di voi potete osservare alcuni oggetti...”  i campioni si girarono istintivamente e si ritrovarono a fissare il nulla
“Maledizione Finnigan! Dove sono gli oggetti?”.
Subito Seamus si lanciò sulla propria bacchetta e gli oggetti in questione apparvero.

“Bene. Gli oggetti che ora potete vedere vi serviranno ad oltrepassare la barriera”.
Rosalie fece un pausa
“Finnigan, dov’è la barriera?” e subito anche un barriera di fiamme azzurrine comparve.

“Come dicevo... dovrete oltrepassare la barriera e spingere il grande pulsante rosso dall’altro lato. Mano a mano sparirà la cianfrusaglia lì dietro. Avete tre quarti d’ora di tempo. Che la prova abbia inizio!” Melissa si gettò subito sugli oggetti, mentre Towner si concentrò sulla barriera: non bruciava, ma si rifiutava categoricamente di farla passare.

Ad un certo punto notò un piccola area che le fiamme sembravano evitare.
Vi pose la becchetta sopra e, chido schiaccia chiodo, dette fuoco all’intera barriera, disintegrandola.
Schiacciò il pulsante vittoriosa e si girò verso la folla che l’acclamava.

“Quant’è bella!” sussurrò il piccolo James Potter a Teddy.
Un piccolo sorriso scappò a quest’ultimo mentre si immaginava Harry che scopriva James Sirius innamorato di colei che voleva arrestare.
Mentre Melissa esultava per aver trovato un borsone tra la cianfrusaglia, Kyra si avvicinò a Neville, completamente assorto.

“Neville!” lo chiamò
“Mmmhh”
“Vorrei che mi prestassi un po' d’attenzione”
“Ti sto ascoltando, cara”
“Bene allora sappi che sono incinta”.

Neville distolse lo sguardo proprio mentre Melissa, dopo aver riempito la borsa ed averla fatta volare al di là dalla barriera, applicava l’incantesimo di scambio (che, come sappiamo, si può eseguire solo tra corpi di peso molto simile).
In un batter d’occhio si ritrovò dall’altra parte e premette il pulsante per terza, dopo Cyril.

“E’ mio?” chiese Neville in un sussurro
“No, guarda... sono la vergine immacolata!”.
Il Professore sbiancò
“E ora che si fa?” chiese
“Ero venuta a chiederti la medesima cosa” rispose Kyra.
 
“Splendida prova, sorella. Siamo prime a pari merito con Deflois”
“Si davvero splendida! Stavo morende d’ansia!”
“Sul serio Mel, sei sicura di esser Grifondoro?”
“Rimpiango Tassorosso: almeno nessuno si sarebbe aspettato niente da me!”.

Teddy entrò in quel momento nello spogliatoio riservato ai campioni
“Complimenti davvero! Prime!” esclamò
“A pari merito” aggiunse Melissa
“Colpa tua” la rimboccò Towner.
Si diedero il cinque
“Alla faccia delle Anglaises irritanti e di quel francesino da strapazzo!”.

“Ehm ehm” tossicchiò qualcuno dietro di loro.
Si girarono e si trovarono davanti Cyril
“Il francesino da strapasso si stava chiedendo se gli avresti concesso l’onore di accompagnarlo al Ballo del Ceppo”.
Melissa cercò lo sguardo di Teddy, ma questi era troppo sconvolto per rilanciare la proposta.
Visto che non ci sarebbe andata con Teddy, tanto valeva accettare.
“Va... bene...” farfugliò e poi uscì precipitosamente dalla stanza.
 
“Perché non glielo hai chiesto tu?” lo rimproverò più tardi Towner
“Non lo so... non ci ho pensato” si giustificò Teddy
“Comunque oramai è tardi"
“Già. Ci vediamo più tardi. Will mi aspetta”.
 
“Ziao!” la salutò Zacharias
“Hem... ciao” salutò a sua volta Towner
“Con chi zi vai al Ballo?”
“Non è un po' presto per pensarci?”
“E’ che io zono libero...”
“Io a rigor di logica ci andrò con il mio ragazzo, William Selwyn... ah ecco che arriva”.

Will infatti era appena sbucato da dietro l’angolo.
“Ciao Towner e... ciao Hoete”
“Ziao” rispose freddo quest’ultimo
“Ci zi vede, Towner”.

Se ne andò con la coda tra le gambe
“Che voleva quello" chiese William
“Sapere se ero libera per il ballo”
”E tu che gli hai detto?”
“Che pensavo di andarci con quello figo di Serpeverde... capelli bruni occhi chiari, molto alto...”
“Ah ma che peccato! E io che pensavo davvero di andarci con te!”
“Idiota!”.
Risero insieme, poi Will la trasse a se e la baciò.
 
“Non puoi bere!” esclamò Neville bloccando il bicchiere di Burrobirra che Kyra si stava portando alle labbra
“Se non bevo io non bevi neanche tu”.
Allora Neville prese il suo bicchiere di Idromele e lo versò nel secchio.
“Ecco fatto. Ora possiamo parlare”
“Va bene” assentì Kyra
“Sarò diretta. Io ho intenzione di tenere il bambino, tu hai intenzione di riconoscerlo?”
“Certo che sì. Pensavo che su questo non ci fosse neanche da discutere!”
“E allora di cosa dobbiamo parlare?” chiese lei, perplessa.

Neville si frugò nelle tasche del mantello
“Bhe, sai che ho divorziato ufficialmente da Hannah... mi chiedevo se volessi diventare mia moglie”.
Dal mantello estrasse un piccolo anello d’oro con un rubino incastonato
“Ce lo passiamo da generazioni, noi Paciock” disse guardandolo
“Mio nonno lo diede a mia nonna, mio padre a mia madre ed ora io lo sto offrendo a te”.

Lo infilò delicatamente all’anulare sinistro di Kyra
“A suo tempo fu Hannah a chiedermi di sposarla, quindi non ebbi occasione di darglielo”.
Kyra ancora non aveva detto niente ma, quando alzò il viso, sorrideva.
“Lo sai quant’è che aspetto questo momento?” chiese, commossa
“Da quando ti ho visto è sempre stato il mio sogno”
“Il nostro sogno” la corresse Neville
“Solo che io ero troppo cieco per accorgermene”.
 
“Wow Towner! Non mi sorprende che Harry voglia arrestarti: sembri una regina cattiva delle fiabe!”
“Se non è un complimento scappa prima di venire affatturato” sogghignò la ragazza, appoggiandosi al braccio che le veniva porto da William.
Indossava in lunghissimo ed attillatissimo vestito nero, a collo alto ed ornato di merletti.
Portava sul capo una tiara d’argento e vistosi anello ed orecchini d’argento ed opali.

Subito dopo apparve la sorella, altrettanto spaventosamente bella.
Il suo abito era di seta bianca, senza spalle.
Al collo ed alle orecchie portava gioielli di argento anticato ed i capelli erano raccolti in uno stretto chignon da cui sfuggivano alcune ciocche di riccioli corvini.
Per l’ennesima volta, William si rese conto di quanto fossero diverse le gemelle: quanto più era aggraziata Melissa, tanto più era spigliata Towner.

“Ma dimmi tu se mi tocca andare al ballo con quel cretino francese!” esclamò adirata mentre si sistemava i boccoli ribelli.
Teddy alla fine non si era fatto avanti ed aveva ripiegato su Victoire Weasley, che gli sbavava dietro da sempre.
Anche la mezzo-veela era carina nel suo vestito celeste ma, ovviamente, il ragazzo non era troppo contento di averla accanto.

“Pronta ad aprire le danze, mon Amour?” chissà da dove era spuntato adesso Cyril
“Prontissima” rispose Melissa, tossicchiando.

Mentre si dirigevano verso la Sala Grande Towner, non tenendo conto della presenza di Cyril, esclamò
“Sono assolutamente sicura che vinceremo!”
“A me va bene anche il secondo posto” commentò Mel.
Towner sembrò quasi ringhiare
“C’è una bella differenza tra primeggiare e rimanere nell’ombra per sempre. Ma tu sei proprio sicura di essere Grifondoro?”
“E tu?” le chiese Melissa di rimando
“Mi sembri più che altro Serpeverde”
“Ma lei è  Serpeverde” intervenne William
“Il Cappello era un po' ubriaco quando l’ha smistata”.
Scoppiarono tutti a ridere (tranne Cyril) e si ripresero giusto in tempo per fare il loro ingresso trionfale al Ballo del Ceppo.

Mentre Towner e Will ballavano, Teddy non riusciva a staccare loro gli occhi di dosso: sembravano voler annunciare a tutti la felicità pura che tanto avevano cercato e che ora trasmettevano agli altri.
Non avevano bisogno di parole né di gesti per comprendersi perché le loro menti erano in perfetta simbiosi.
Quanto avrebbe voluto essere come loro!
E la cosa era assolutamente impossibile con Victoire, il cui pensiero più profondo era se il verde del vestito di Johanne Ripsdale significasse speranza o invidia.

I suoi occhi incrociavano in continuazione quelli di Melissa, come lui costretta a sorbirsi chiacchiere superficiali e per lei prive di ogni interesse.
Improvvisamente colto da un moto di stizza, lasciò le mani di Victoire e si diresse a passo svelto il centro della sala, dove la gemella stava ballando con il Campione di Beauxbatons.
“Mi permette questo ballo, signorina?” le chiese freddamente, scostando il rivale.

Il punch che aveva bevuto gli stava probabilmente dando un po' alla testa.
Melissa annuì, seppur sorpresa, senza perdere il proprio contegno.
Dopo un po' che ballavano, Teddy interruppe il silenzio:
“Devo dimostrare di essere Grifondoro e smettere di scappare per una buona volta”
“Davvero non capisco”
“Dovremmo provare ad essere un po' più sinceri l’uno con l’altra” la interruppe
“Io mi sono innamorato di te il primo giorno che ti ho vista, tu provi qualcosa per me?”.

Tutta la Sala Grande li stava osservando, anche Avery e Blackheart che pedinavano Melissa per conto di Flebes.
Towner si liberò dalla stretta di Will e corse incontro alla coppia, ostruendo la visuale dei due Serpeverde.
Melissa si lasciò scappare una smorfia addolorata: se confessava adesso i suoi sentimenti avrebbero usato Teddy per ricattarla.

"No” rispose con un gemito.
Teddy la fissò terribilmente deluso e quell’espressione avrebbe accompagnato Melissa fin nella tomba.
William riacciuffò Towner prima che assalisse la sorella, che lasciò la Sala in fretta e furia e corse fino alla Foresta Pribita, dove l’aspettavano i suoi seguaci.

Ho già scritto il prossimo capitolo, devo solo ricpiarlo. Sarà l'ultimo della storia, la più lunga che io abbia scritto. 

Devo ammettere che un po' mi mancheranno le gemelle.

Vi chiedo per la penultima volta di LASCIARE UNA RECENSIONE se in fondo un po' vi è piaciuta questa storia.

Vostra Ginny di Sectumsempra

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Capitolo 23
*** Il prezzo della magia ***


Siccome questo è l'ultimo capitolo voglio una merea di recensioni. Spero vi sia piaciuta la storia, io ho cercato di scriverla al meglio, anche se non sempre mi è riuscito.

Seguite le mie altre storie, Ginny.


Per la seconda prova vennero rinchiusi tutti e quattro in una stanza ottagonale, con otto porte esattamente uguali, con lo scopo di trovare l’uscita.
Un gioco da ragazzi, se non si conta che le porte cambiavano di posto ogni volta che ne veniva aperta una.
Dopo diversi minuti in cui Towner, Zacharias e Cyril si accanivano sulle porte senza alcun risultato, Melissa levò alta la voce, muovendo la mano in un gesto autoritario.

“Fermatevi!” li rimproverò
“Le cose si fanno con metodo! Altrimenti non ci si cava niente!” poi incominciò a dirigerli come fosse un generale
“Cyril, tieni la prima e la seconda porta; Towner la terza e la quarta; Zacharias la quinta e la sesta. Al mio tre le apriamo tutte ok?”.
Una volta aperte tutte le porte, svelarono ognuna un paesaggio diverso e Melissa li guidò verso l’uscita, ottenendo il punteggio massimo.
 
Towner non riusciva a perdonare la sorella per aver umiliato Teddy, ma ogni volta che sentiva la rabbia montare si ricordava che Melissa aveva le sue faccende a cui badare e che forse era implicata in qualcosa più grande di loro.
Ottennero un permesso per sostenere gli esami a Marzo ed ottennero entrambe tutti Eccezionale, ma solo perché non c’erano voti più alti.
In seguito furono liberi di esercitarsi per la terza prova, in cui erano in testa.
 
Sfortunatamente questa non ebbe mai inizio.
Tutti i Campioni erano pronti ed in formazione, Rosalie con la voce amplificata mano nella mano con Seamus, Kyra, vistosamente incinta,accanto a Neville.

Si pregustava nell’aria l’attesa vittoria di Hogwarts, poi, improvvisamente, comparve al disopra della costruzione eretta come arena una figura nera incappucciata.
Ed un’altra seguì la prima e poi un’altra ancora, finché tutto il profilo dell’arena non fu ricoperto di puntini neri.
“I Mangiamorte!” esclamò Neville, stringendo Kyra a sé
“Flebes!” lo corresse lei, con un singhiozzo.

La figura che era comparsa per prima si scoprì il capo, confermando i suoi timori.
Harry Potter e Ron Weasley, che erano venuti per supervisionare il Torneo, scattarono in piedi, le bacchette in mano.
Kyra scattò verso di lui, nonostante la pancia di otto mesi.
“Come hai fatto ad entrare?” chiese al suo acerrimo nemico
“Io lo ho fatto entrare” rispose Melissa, con voce solenne.
Raggiunse Flebes in cima all’arena e questi le porse il braccio
“Vi presento la mia signora” disse rivolto alla platea.

“Lei?” esclamò Harry sorpreso
“Te lo avevo detto che Towner era innocente” gli sibilò Neville all’orecchio.
“Bene” cinguettò Melissa gelida
“Ora non ho più bisogno di lei. Uccidila, caro”.
Towner si ritrovò al centro del fuoco incrociato dei Neo-Mangiamorte.
Tutti gli anni che seguirono, fino a quello della sua morte, avrebbe ripetuto che sentiva Melissa era dalla sua parte e che non aveva temuto neanche un attimo per la propria incolumità.

Kyra scattò in avanti, ma subito fu fermata da Rosalie
“Questa non è più la tua battaglia” le disse
“Mettiti in salvo e lascia fare a me”.
Rosalie attaccò Flebes frontalmente ed il duello tra loro si prolungò per diversi minuti, molto più di quanto ci si sarebbe potuti aspettare.

Si susseguirono una serie di colpi spettacolari: l’erba ai piedi di Rosalie si trasformò in serpenti e lei a sua volta li trasfigurò in coltelli e li diresse verso il druido, che venne ferito ad un fianco. 
Alla fine, stanco di lottare, Flebes alzò una mano irradiata di luce e scaraventò Rosalie lontano.
La giovane Lady batté la testa e fu subito soccorsa da Seamus.

La terra si separò ai piedi del mago come le acque si aprirono a Mosè e da una parte rimasero tutti i suoi seguaci, compresa Melissa, e dall’altra Harry, Ron, Neville, Kyra, Towner, Teddy, Will, Lumacorno, la McGranitt ed i pochi che erano rimasti, un po' per curiosità, un po' per coraggio, un po' perché non avevano ben capito la situazione.

La gemella ‘buona’ levò alta la voce, fingendo rancore
“Perché?”
“Perché, mi chiedi?” le fece eco la sorella
“Per il potere, ecco perché. Sono stata per tutta la vita quella meno brillante, meno spiritosa, meno vivace, meno avvenente, voglio dimostrare di cosa sono realmente capace”.

Teddy sentì una morsa al cuore vedendo colei che amava trasformata in un austero blocco di pietra.
“Per una volta” concluse
“Sarò io il Sole che oscura la Luna”.
In quel momento Towner comprese quelle che erano state le intenzioni di Melissa fin dall’inizio.
Si ricordò della storia dei due fratelli, diversi come il giorno e la notte, di lui, il sole, che aveva finto il tradimento per salvare il proprio Paese.
Non conosceva formule, ma sapeva che non sempre l’Antico Potere ne ha bisogno.

Insieme si mossero, le gemelle, insieme saltarono la voragine, incontrandosi esattamente nel centro.
Nell’esatto momento in cui le loro dita si sfiorarono una luce accecante avvolse ogni cosa nel giro di chilometri.
Towner intravide l’espressione terrorizzata di Melissa.
In effetti quest’ultima lo era: l’incantesimo avrebbe teoricamente bruciato tutta la loro energia vitale, ma sperava di riuscire a bloccare la magia prima che scomparissero del tutto.
E così fu, anche se non lo capirono subito perché quando la luce sparì, di loro e di tutti i loro nemici non v’era traccia.

Quando coloro che assistettero a quell’incantesimo prodigioso chiesero a Kyra, ormai partoriente, spiegazioni, lei si limitò a rispondere che ogni magia ha un prezzo.
Il piccolo Paciock che nacque alla mezzanotte di quel giorno avrebbe conservato l’impronta di quella luce nei capelli, che sembravano oro liquido.
 

1° settembre 2017

 
Teddy aveva appena salutato Victoire Weasley, con la quale aveva cercato di ricucire l’enorme squarcio che gli si era aperto nel cuore dopo la sparizione di Melissa e stava tornando da William quando una voce familiare emise un verso schifato alle sue spalle.
Si girò e vide, avvolta nel vapore del treno, la figura snella di Towner Jones
“Ciao Teddy” lo salutò.

Un pensiero si impadronì della sua mente: se c’era Towner, doveva esserci anche Melissa.
E la vide comparire dalla nebbia dietro la sorella.
Le corse incontro e la prese tra le braccia, deciso a non lasciarla mai più.
“Mai io dico!” protestò Towner mentre i due si baciavano
“Sette anni di scuola e di me non importa niente a nessuno!”.

William la vide in quel momento.
All’inizio pensò fosse solo uno scherzo della mente, poi la sentì parlare.
Le si avvicinò lento per sfiorarle una guancia
“Sei qui!” esclamò
“Sì, lo sono” rispose lei prendendogli la mano. Una lacrima rigò il viso di Will
“Ma eri svanita!”
“Nah! Mi sono solo fatta tre mesi da Babbana in Kenya, ma adesso sono in perfetta forma”.
Sorrise, uno di quei sorrisi che lo facevano impazzire.
 

Gennaio 2101

La fortuna sembrava aver baciato i quattro amici: avevano avuto tutti un matrimonio splendido, dei figli meravigliosi ed una carriera stupefacente.
Dopo la morte dei rispettivi mariti, Towner e Melissa erano tornate a vivere insieme ed avevano visto la tanto attesa alba del nuovo secolo, di cui non avrebbero mai fatto parte.

Ora, sedendo al tramonto in cima alla collina dove riposavano il più grande preside di Hogwarts, dopo Silente, e l’ex Ministro della Magia William Selwyn, ripensavano ai tre secoli visti passare in fretta e che avevano donato loro gioie e dolori.
Una volta, ai tempi in cui Towner era Capo Auror e Melissa direttrice del San Mungo, erano conosciute in tutto il mondo magico per le loro abilità straordinarie, ma adesso erano ricordate solo da una manciata di nipotini di nuovo le loro mani, fonti della più grande magia di sempre, si unirono ed insieme espressero il desiderio di pagare insieme quel debito che dovevano alla magia da più di un secolo.
Lentamente diventarono sempre più diafane ed incorporee ed infine sparirono.

Una rosa rossa ed una bianca crebbero nel luogo dove avevano salutato questo mondo.
Crebbero insieme, indissolubilmente, legate l’una all’altra come le gemelle lo erano state nella vita e lo sarebbero state nella morte.
 

FINE
 

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