Una nuova vita

di Elle xxx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il nuovo inizio ***
Capitolo 2: *** dodici anni dopo ***
Capitolo 3: *** Loren e una telefonata inaspettata ***
Capitolo 4: *** al parco ***
Capitolo 5: *** preparazione pre-festa ***
Capitolo 6: *** la festa ***
Capitolo 7: *** un pranzo inaspettato ***
Capitolo 8: *** la notizia ***
Capitolo 9: *** cambiamenti ***
Capitolo 10: *** il problema ***
Capitolo 11: *** anoressia ***
Capitolo 12: *** Il bacio ***
Capitolo 13: *** brutte notizie ***
Capitolo 14: *** ti amo ***
Capitolo 15: *** la proposta ***
Capitolo 16: *** un anno dopo... ***



Capitolo 1
*** Il nuovo inizio ***


 
-Amy svegliati!!- urlò mia madre spalancando la porta della mia camera e aprendo le tende della grande finestra.
-La nonna è già qui, ti sta aspettando di sotto i salotto, dai sbrigati!-
Avevo solo cinque anni quando iniziò la mia bellissima storia d’amore. Mi vestii in fretta e scesi di sotto a fare colazione. Dopo soli cinque minuti ero in macchina con mia nonna diretti nel posto che cambiò la mia vita per sempre.
 
Scendemmo dalla macchina e ci dirigemmo verso quella porta enorme con  contorni in oro, entrammo e ci invase una luce candida, pura, quasi fossimo in paradiso. Ai nostri piedi si stendeva un pavimento in marmo rosa, era tutto così in sintonia, ogni minima cosa era studiata nel dettaglio. Stupendo. Ci aspettava una lunghissima scalinata che affrontai con ansia ma in modo deciso. Ed eccoci arrivati alla platea  del teatro della mia città. Io e mia nonna prendemmo posto e attendemmo che la magia iniziasse. Mi aveva portato a vedere Il lago dei cigni. Lei era affascinata dal mondo della danza classica,da giovane era una promettente ballerina ma a causa di un brutto infortunio al ginocchio non poté più aspirare al suo grande sogno di entrare in una prestigiosa compagnia di Londra.
Lei voleva trasmettermi la stessa passione per  questa meravigliosa arte.
Quello era il mio primo spettacolo; non sapevo a cosa andavo incontro ma di una cosa sono sicura: ero rimasta estasiata. Il cigno leggiadro con quelle scarpette rossa, sfiorava il palco per poi librarsi in volo, era quasi una magia. Ogni movimento sembrava eseguito senza il minimo sforzo.
 
A spettacolo finito mi disse:
<< Amy ti è piaciuto?>>
Io ricordo che risposi:
<< Si, anche io voglio farlo… >>

Recensite in tanti
vorrei sapere quello che ne pensate!
grazie mille

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Capitolo 2
*** dodici anni dopo ***


Dodici anni dopo…
Dopo la risposta che detti a mia nonna, mia madre non esitò ad iscrivermi alla migliore scuola di danza classica della mia città.
Ricordo ancora il mio primo body celeste, il tutù, quelle scarpette di stoffa rosa così morbide.
Sono arrivata a 17 anni ed ancora ho voglia di danza.
Fino ad oggi però la mia vita non è stata così semplice come avrei voluto, ho meglio, immaginato.
La danza in questi ultimi anni ha occupato la maggior parte della mia vita, quattro volte a settimana per 3 tre ore. Forse quand’ero piccola non era troppo complicato, ma ora lo sta diventando.
A volte penso che questa non sia stata una buona scelta, anche se non la rimpiango assolutamete.
Solo che mi sento un po’ pressata dalla mia insegnante, da mia madre e dalla competizione che c’è nel mondo della danza.
Le mie amiche mi chiedo:
-          Amy che fai sabato?? Ti va di venire a ballare?-
Ed io la maggior parte delle volte mi ritrovo a rispondere:
-          Mi dispiace ragazze, domenica ho uno spettacolo…-
A volte vorrei avere solo una vita più normale, come le mie amiche.
Esco poco e conosco poche persone. Fino ad oggi ho avuto un solo ragazzo e qualche flirt.
A volte la danza non basta a farti non sentire sola.
Un giorno la mia insegnante mi disse:
-          Domani avrai una lezione con uno dei grandi della danza!-
Ero troppo eccitata al fatto che avrei ballato in presenza di una persona così importante.
Dopo due settimane arrivo il grande giorno.
Indossai un  body blu con delle cuciture rosa che mia madre aveva comprato per l’occasione, calze nuove e punte. Raccolsi i miei lunghi capelli in uno chignon e fui pronta per la lezione.
 
Entrai in sala eccitata. Eravamo solo io e lui.
Ci presentammo e iniziammo a lavorare.
Come riscaldamento mi aspettarono plié, ronde jambe, grand battement... succesivamente alcuni esercizi al centro ed infine un balletto che aveva ideato lui per me. Mi insegnò i passi e mentre li eseguiva controllavo attentamente ogni suo movimento ogni minuscola contrazione dei suoi muscoli per poi sperare di ripeterli alla perfezione. Mentre eseguivo i passi ero sempre più convinta che quel pezzo mi calzasse a pennello. Infine mi registrò e mi regalò il video. Alla fine della lezione ci sedemmo a terra e cominciammo a parlare e io esternai le mie paure, le intenzioni che avevo riguardo la danza. Lui mi ascoltò con molta curiosità e alla fine disse:
-          Ascolta  Amy, io vedendoti oggi a lezione da sola, vedo che potrai diventare qualcuno. Quando ti mostravo i passi vedevo bei tuoi occhi la determinazione nell’eseguirli perfettamente uguali senza sbavature. Tu sarai una grande ballerina. Hai grazia, dolcezza, decisione, determinazione. Perché vedi una brava ballerina deve essere aggraziata ma quando serve deve avere coraggio di osare, provare cose nuove, non rimanere ancorata ai soliti movimenti. Ci sono sacrifici da fare ma sicuramente anche molte soddisfazioni non solo nella danza ma anche nella vita. Inoltre se vorrai io sarò disponibile per darti altre lezioni.-
-          Grazie non so che dire! Sicuramente la contatterò, ancora grazie!-
Ci abbracciamo e poi andai nello spogliatoio a cambiarmi, mi feci una doccia mi infilai un paio di shorts una maglietta che mi lasciava una spalla scoperta e andai a farmi un giro in città, non avevo voglia di tornare a casa, volevo riflettere su quello che mi aveva detto il quasi mio secondo insegnante.

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Capitolo 3
*** Loren e una telefonata inaspettata ***


La sveglia suonò alle 7.00, odiavo quel suono ,cercavo il tasto per spegnerla e la sveglia cadde a terra smettendo di suonare. Mi alzai dopo un quarto d’ora. Mi feci una doccia, infilai un paio di jeans, un top, un filo di matita e aspettai che Loren suonasse il campanello. Quella mattina io e Loren avevamo progettato di andare a fare colazione insieme. Finalmente un momento libero da godermi con la mia migliore amica!
Ecco il campanello.
-          Vado io mamma! Ciao Loren!-
Seguì un lunghissimo abbraccio.
-          Pronta?-
-          Prontissimaaa!-
Presi una felpa e uscimmo. Avevamo deciso di andare a piedi così da raccontarci tutto quello che era successo nel periodo che non ci eravamo viste.
 
Sedute al tavolo ordinammo cappuccino e cornetto, perfetti per una mattina fresca mattina d’autunno!
-          Come va la danza- Chiese Loren
-          Abbastanza bene, però vorrei più tempo per stare con te…-
-          Tu con Alex, come va?- Alex era il suo ragazzo.
-          Alex?? Ci siamo lasciati, non eravamo più felici, litigavamo sempre…-
-          Ah mi dispiace Le- era il diminutivo di Loren.
Passammo altre tre ore interminabili a parlare di tutto quello che ci passava per la testa.
 
Entrai in casa e mi invase un profumo proveniente dalla cucina.
-          Nonna!-
-          Ciao Amy! Oggi rimango a pranzo e sto cucinando le lasagne!
-          Come mi conosci bene nonna!-
Salii in camera mi cambiai e scesi per dare una mano a mia nonna con il pranzo.
-          Com’è andata stamattina con Le?-
-          Benissimoo!! Mi ha proprio fatto bene incontrarla!-
-          Si vede sei molto felice!-
Mangiammo, parlammo, ridemmo e ci mettemmo sul divano con la TV accesa.
 
Mi svegliò la vibrazione del cellulare.
-Pronto?-
- Amy?-
- Si chi parla?-
- Sono Max. la tua insegnante di danza mi ha dato il tuo numero, ti ricordi di me?-
-Emm, no, scusa-
- Max quello che tre anni fa faceva danza nella tua scuola, la tua insegnante mi ha proposto di ballare insieme il prossimo novembre per uno spettacolo al teatro qui in città, che ne pensi?-
- Ah si ora mi ricordo! Beh sarebbe fantastico! Però per le prove quando le facciamo?-
-Se vuoi possiamo incontrarci oggi pomeriggio al parco  per discuterne-
-Ok va bene, verso le 17.00 al parco, ciao-
-ciao-
 
Al parco? Bah speriamo non sia uno stalker, penso tra me e me.
Max era un ragazzo simpatico lo avevo conosciuto nella mia scuola di danza, ma non si sa mai quello che una persona può diventare.
-Amy!!-
Mia madre mi distolse dai miei pensieri.
-Mia accompagni nel pomeriggio a fare compere?-
-Mamma scusa ma oggi mi devo vedere con Max per discutere dello spettacolo di novembre..-
- Max della tua scuola di danza?
-Proprio lui-
-Sisi discutere del balletto per novembre, Amy non me la racconti giusta!-
-Sei pessima mamma!-
Andai di sopra ridendo.
Misi un paio di jeans e una maglia a maniche lunghe blu, presi il giubbetto e vi avviai verso il parco.
 

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Capitolo 4
*** al parco ***


Quel pomeriggio faceva davvero freddo.
Max non me lo ricordavo per niente. Cercai tra la gente una persona che gli somigliasse vagamente.
Sento una mano che si poggia sulla mia spalla.
-Amy?-
Mi volto, era lui, ma era molto cambiato. Non aveva più quell’aria da bambino, era diventato un ragazzo e neanche bruttino com’era prima.
-Max!-
Ci abbracciamo e iniziammo a camminare.
Arrivati ad una panchina ci sedemmo.
-Allora com’è questa storia dello spettacolo?- chiesi.
-Dobbiamo inventare una coreografia e metterla in scena-
-bene, hai qualche idea?-chiesi.
-Francamente? No-
-dobbiamo andare in sala prove e vedere quello che esce, altrimenti non ci riusciremo mai.-
-Hai ragione, va bè dai raccontami come va la vita…-
- Normale danza scuola danza scuola,un vero spasso!-
- Non esci mai?-
-Poco, non ho tempo!, tu come fai?-
-Anche io esco poco però qualcosa faccio-
-Domani sera ci sarà una festa a casa di una mia “amica”, vieni anche tu-
- Non lo so, il giorno dopo ho lezione.-
-Ok ti passo a prendere alle 20.30, fatti trovare pronta.-
- Ma…-
-Perfetto!- e sorrise. Trascorremmo il resto del pomeriggio a parlare.
Era l’unica persona fino a quel momento che mi aveva convinto anche se in un certo senso costretto ad andare ad una festa.
Tornata a casa, salii in camera e sopra al mio letto c’erano dei pacchetti.
Pensai subito a mia madre che nel pomeriggio era andata a fare compere. Gli aprii e c’erano 3 body nuovi  e 2 pantaloncini neri. I body erano stupendi: uno rosa con degli strass, uno verde con delle sfumature e l’altro nero incrociato dietro la schiena. Erano davvero belli ma ne avevo migliaia. Ero contenta che mia madre comprasse tutte quelle cose per me ma non volevo comprasse sempre cose di danza.
-Grazie mamma, però domani mi devi accompagnare a comprare un vestito perché Max mi ha invitato ad una vesta!- dissi con il sorriso sulle labbra.
-Facciamo progressi!-
-dai mamma!-
-Pronto Le?-
-Amy!!-
Raccontai tutto ad Loren.
-aaaaaaaaaaaa che bello! Sono contentissima per te!-
-Non vedo l’ora!-
-Ci credo!-
- ti racconterò tutto, un bacio!-
Quella  sera non riuscii a dormire per l’emozione del giorno dopo, Max non mi piaceva o meglio credevo non mi piaceva, però ero contenta che mi avesse invitato alla festa.
 

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Capitolo 5
*** preparazione pre-festa ***


Il sole riscaldò la mia guancia, mi svegliai e fui accecata dalla sua luce. Erano le 8.30 di una bellissima domenica autunnale. Scesi in cucina a fare colazione.
-Amy sbrigati, dobbiamo andare a comprare il vestito!-
-Adesso?-sbuffai.
-Lo sai che di domenica i negozi sono aperti sono di mattina!-
-Arrivo-
Mangiai l’ultimo biscotto e andai in camera a prepararmi.
Misi un paio li leggins e una maglietta giallo fluorescente, mi metteva di buon umore.
Presi il giubbetto e salii in macchina.
 
Arrivate al primo negozio mia madre cercava affannata tutti i vestiti che mi potessero star bene.
Dentro quel negozio c’era talmente tanta roba che mi disorientava. Non sapevo da dove iniziare.
Sbirciando un po’ in giro vidi un vestito verde bosco abbastanza attillato, eh si, mi aveva proprio colpito.
-Amy guarda cosa ho trovato!- urlò mia madre con i mano troppi vestiti.
-Mi piace questo verde- dissi soffocando una risata.Alla fine provai anche i suoi per farla felice.
Il vestito verde era proprio bello, evidenziava le mie forme e mi la sciava scoperta una spalla.
Abbinai delle scarpe color tortora e una pochette dello stesso colore.
Soddisfatta degli acquisti tornammo a casa.
Passai il resto della domenica al pc parlando con delle mie amiche e curiosando su qualche sito di danza.
Mi telefonò la mia insegnante ricordandomi delle prove del giorno seguente e di non stancarmi troppo.
In fondo è solo una festa!
Erano le 18.00 e ancora dovevo lavarmi i capelli, cenare e prepararmi!!
CALMA!
Mi lavai i capelli; a cena mangiai pochissimo perché ero troppo agitata.
Salii in camera a prepararmi.
Mi truccai poco ma ben,volevo risultare naturale; mi infilai il vestito verde, le scarpe e la pochette…pronta!
Suonò il campanello, oddio era Max.
Scesi le scale velocemente, mancava poco che cadessi a terra.
Aprii la porta.
-ciao….Max?-
-emmm…sei bellissima!-
-Grazie- arrosii.
-mi vedi sempre in body è normale, anche io mi sono sentita, come dire, diversa…-
Salutai i miei e salimmo in macchina.
Max mi fissò per alcuni secondi e poi si avvicinò sempre di più a me.
No, no, no non poteva succedere…

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Capitolo 6
*** la festa ***


-Hai il cartellino del vestito ancora attaccato!- disse ridendo.
O mio dio che figura.
-è vero! Che stupida non mi sono ricordata di tagliarlo- disse rossa di vergogna.
-dai vieni che te lo taglio-disse prendendo un coltellino.
-grazie, e io pensavo che volessi baciarmi, che stupida…-
-perché stupida? Non puoi piacere ad un ragazzo?- disse serio
-si ma io sono imbranata, e non conosco quasi nessuno...-
-Amy quanto sei sciocca, tu sei una bellissima ragazza, non vedo il motivo per cui tu non possa piacere a nessuno-
-cambiamo discorso…-
-come vuoi-
Passammo il quarto d’ora che ci voleva per arrivare alla festa parlando del più e del meno.
 
Arrivati scesi dalla macchina e Max mi prese sottobraccio.
Mentre entravamo nella villa dell’”amica” di Max, mi guardavo intorno per vedere com’erano vestite le altre ragazze. Mi sentivo a disagio, non so perché, tutti mi guardavano…
-Ehi Max! chi è la tua amica?-urlò un ragazzo
-carina!!-disse un altro.
Stavo sprofondando.
-Fortuna che non conoscevi quasi nessuno!- sbottai.
-Dai Amy sono amici, tranquilla!- disse- sei agitata?-
-da morire- risposi.
-Ci sono io con te, e poi ricordati che sei una ballerina, quindi hai un fisico stupendo! Queste ragazze ti invidiano tutte!- disse cercando di confortarmi, ma non ci riuscì.
 
La serata passò abbastanza tranquilla, c’era la musica e io e Max ballammo. In fondo eravamo due ballerini cosa volevamo di più?c’era la musica, ci accompagnava in ogni momento.
Conobbi altre persone, simpatiche ma il giusto.
Bevvi un po’, forse un po’ troppo perché la testa cominciava a girare e non capivo più niente.
Dopo un po’ ritornò Max che si era allontanato per andare a parlare con dei vecchi amici e mi chiese se stavo bene.
-Insomma, stavo meglio prima, qui gira tutto!-
-Ok andiamo a casa-
Lasciammo la festa, mi tolsi i tacchi perché non riuscivo a stare in equilibrio.
Salita in macchina mi addormentai.
Mi svegliai appena arrivati, Max mi aiutò a scendere e aprì la porta di casa.
Non c’era nessuno, dove erano i miei genitori?
Dopo qualche secondo arrivò un messaggio: stiamo da tua nonna che non sta molto bene, ci vediamo domani mattina, notte. Mamma e papà.
-Notte Max, grazie di avermi accompagnata.
-Ma quale notte io dormo con te, non ti lascio sola in una casa di notte e ubriaca-
-Non sono ubriaca, ho solo bevuto un po’-
-Si come vuoi io dormo con te, tanto domani abbiamo entrambi le prove-
Salimmo in camera e crollai sul letto, Max dormì per terra con una coperta affianco a me.
 
 
 
Che ne pensate? Recensite così posso sapere se vi piace o no.  Grazie!

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Capitolo 7
*** un pranzo inaspettato ***


La sveglia suonò alle 8.30.
Non la sentii, Max si. Spalancò le tende e la luce inondò la mia stanza.
-Mamma, chiudi queste maledettissime tende!- dissi, girandomi dall’altra parte.
-Sono Max- rispose.
-Oddio, Max. Scusa pensavo fosse mia madre. Non sono arrivati?- chiesi alzandomi e ricadendo sul letto, girava ancora un po’ la testa.
-No ancora non sono tornati, ti serve un’aspirina?-chiese.
-Dopo la prendo, non ti preoccupare-
Ero stata davvero stupida ad ubriacarmi, avevo perso di vista l’unica cosa fondamentale: la mia danza. Lo dissi a Max.
-Succede Amy, non te ne puoi fare una colpa-
-Lo so ma sono venuta meno hai miei doveri-
-Ma hai diciassette anni, è normale che vuoi divagarti-
-lo so però ho sbagliato-
-tu lo sai come la penso, credi quello che vuoi- troncò il discorso.
-mi vado a cambiare, dobbiamo essere in sala prove tra mezz’ora- dissi.
-Amy io che mi metto?- chiese imbarazzato?
-ah scusa, ti presterò una maglia di mio fratello, tanto è fuori per lavoro-
Dopo un quarto d’ora eravamo pronti. Un biscotto al volo, l’aspirina e di corsa in sala prove.
-Ciao Ely!-salutai la mia insegnate.
-ciao a tutti e due, pronti per la coreografia?-
-certo!- rispondemmo in coro.
Passammo il resto della mattinata a provare, le idee erano buone ora c’era solo da perfezionarle.
-Ok stmattina abbiamo finito, ci vediamo alle 15.00- disse Elisa.
-Perfetto!-
Mi feci la doccia nello spogliatoio mi misi un paio di leggins e una maglia larga e chiamai mia madre mentre aspettavo che Max  finisse di vestirsi.
-siete tornati? Come sta la nonna?-
-bene Amy era solo un attacco d’ansia per fortuna, voi come siete stati alla festa?-
-bene ci siamo divertiti, torno per il pranzo?-
Vedevo che Max diceva di dirgli di no
-No scusa mamma no vengo a pranzo ci vediamo stasera..-
-ok piccola ci vediamo stasera, saluta Max!- chiuse ridendo.
-ti saluta mia madre- dissi a Max
-grazie, a pranzo ti porto in un posto bellissimo!-
-facciamo i misteriosi!- risposi ridendo.
 
Comprammo un po’ di pizza dal fornaio e salimmo in macchina. Non avevo la più pallida idea di dove mi stesse portando.
Arrivammo in spiaggia! Che ragazzo romantico!
Ci mettemmo seduti sulla sabbia fresca e pranzammo. Stavo proprio bene con lui.
Squillò il cellulare.
-Le!!!! Che bello sentirti!, ah si hai ragione ti devo raccontare tutto!- dissi allontanandomi un po’ da Max.
Ci misi un bel quarto d’ora, quando ritornai Max era steso a terra.
-Ehi scusa ma non la sentivo da alcuni giorni-
-tranquilla figurati-rispose
Mi stesi affianco a lui guardando il cielo. Era davvero bello!
Passammo così una bella mezz’ora.
-cosa pensi?- mi chiese
- mah, alla mia vita-
-come siamo profondi- rispose sarcastico.
-sono seria Max. Non hai mai pensato a quello che farai? Se la danza sarà la tua vita o semplicemente una via di fuga dalla realtà?-
-si, penso che la danza completi la mia vita, ma non so se si la mia vita-
-io non lo so-
Dopo poco Max si alzò e senza che me ne accorgessi mi prese di peso e corse verso il mare.
-Max no ti pre..!-urlai. Non feci in tempo a finire la parola che mi ritrovai in acqua.
-tu sei matto!-urlai.
-Lo so!- disse ridendo.
Si buttò anche lui. L’acqua era gelida ma si stava benissimo.
-cosa dirà Elisa!-
-ahahahaha- riuscì solo a ridere.
Salimmo in macchina tutti bagnati.
Entrati nello spogliatoio ci cambiammo e io mi asciugai i capelli con un phon che era li a portata di mano.
Entrammo in sala ancora un po’ umidi. Elisa ci guardò perplessa ma non chiese nulla. Meglio.
Il pomeriggio trascorse in sala prove.
La sera Max mi portò a casa e mi diede un bacio sulla guancia.
-Grazie Max per la giornata passata insieme!- dissi.
-Figurati!-
 

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Capitolo 8
*** la notizia ***


Dopo poco tempo iniziò la scuola. Si aggiunsero le prove, i pomeriggi con Max.
Arrivammo a novembre, la sera dello spettacolo.
Avevamo provato tantissimo, quella sera doveva essere tutto perfetto!
Il vestito era bellissimo. Blu scuro con il tutto piatto. Il body con brillantini che esaltavano il suo colore, una meraviglia!
Dietro le quinte c’era un’aria satura di paura, felicità, emozione…la musica iniziò.
Sentivo il rumore della pece sotto le mie scarpette che accarezzavamo il suolo producendo un suono buffo.
Era il mio momento, il nostro momento, per far vedere quello che eravamo, nati per ballare. La coreografia ci rappresentava perfettamente. Il pubblico doveva rimanere estasiato attraverso la storia che stavamo raccontando, era questa la soddisfazione più grande per Max e me.
Ed eccoli i miei 32  fouettes, provati e riprovati migliaia di volta. Dovevano essere perfetti.
Il finale…ed ecco una cascata di fragorosi applausi per il nostro duro lavoro. Era davvero gratificante.
Chiuso il sipario io e Max ci abbracciamo e ci gratificammo a vicenda.
Ero super felice!
La mia insegnante si complimentò con noi.
Seguirono foto, fiori, ringraziamenti.
Arrivata a casa quella sera non riuscii a dormire. Ripensai a tutti quei mesi di lavoro e alla fine il risultato, sicuramente positivo, anzi, positivissimo!
 
-Amy sono Elisa vieni a scuola che ti devo parlare-disse dopo qualche giorno dallo spettacolo.
Cos’era successo? Telefonai a Max e pregai di accompagnarmi.
Lui accettò.
Arrivati Elisa mi disse che la sera dello spettacolo un uomo le aveva proposto per me e Max un provino per una prestigiosa scuola di Parigi.
Il coronamento della mia favola.
Mi avrebbe aspettato settimane di durissimo lavoro per la preparazione, ma io ero pronta e Max con me.
 

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Capitolo 9
*** cambiamenti ***


Nei giorni seguenti curiosai nel sito di questa scuola e c’era una fotogalery in cui c’erano le foto di tutte le allieve ammesse.
Erano magrissime.
“io non sarò all’altezza!” dovevo dimagrire assolutamente per riuscire a far bene tutti gli esercizi e ad entrare nell’accademia.
Iniziai a controllare il cibo che mangiavo, le calorie, il mio peso e le calorie che bruciavo.
Ero soddisfatta del mio impegno.
Arrivò dicembre e finalmente il Natale! Adoravo questa festività. I regali, i dolci, i cibi. Quest’anno però dovevo stare attenta a non esagerare.
 
-Ehi Max! Come stai?-
-Amy! Ciao io bene, tu?-
- bene bene, la preparazione per l’accademia?-
-procede, diciamo sono in ansia però non vedo l’ora-
-hahah mancano ancora tre mesi!-
-hai ragione, le vacanze come procedono?-
-perfette! Senza scuola, senza compiti solo relax!-dissi soddisfatta.
-si ma sta attenta con il relax, sta attenta alla linea!- disse ridendo.
-non ti preoccupare mi controllo sempre!-
-brava Amy! Ora vado che ci sono i parenti, un bacio…ah domani ci vediamo insieme per le prove!-disse contento.
-ok! Un bacio-
La sera del 25 dicembre aprii i regali. Come al solito mia madre mi aveva regalato un paio di punte nuove, bellissime. Non vedevo l’ora di indossarle.
Mio padre mi regalò uno stupendo vestito color rosa chiaro. L’avrei messo sicuramente in un’importante occasione.
Quella sera trascorse aprendo i regali che ci eravamo fatti.
 
Il giorno seguente mi svegliai di buon ora, mi vestì, non feci colazione come al solito, dovevo dimagrire.Mi avviai verso la palestra.
Nello spogliatoio salutai Max appena mi misi le calze e il body Max mi guardò strano.
-Amy il body è largo o sei dimagrita?- chiese preoccupato
-volevo perdere qualche chilo per fare bella figura all’esame dell’accademia- risposi sicura di me.
- Amy lo sai che non si scherza con l’alimentazione, vero? Sei troppo magra!-disse allarmato.
-Max sono solo due chili, ok? Sto bene, non ti preoccupare per me!-
-prometti che non dimagrirai ancora?- chiese
- ma chi sei mio padre? Lasciami in pace! So io quello che devo fare!- urlai sbattendo la porta. Ero furiosa.
 

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Capitolo 10
*** il problema ***


Quella mattina mi aspettavano quattro ore di prove.
-Amy che è successo di la?-chiese Elisa.
-Niente io e Max abbiamo litigato, non ti preoccupare.
Non disse niente.
Andai alla sbarra per fare riscaldamento.
-Ciao Ely!-disse Max mettendosi a terra facendo stretching.
-quando sei pronta iniziamo- disse Elisa.
Dopo 10 minuti iniziai la coreografia da presentare all’esame. Elisa mi illustrò gli ultimi dieci otto e avrei terminato.
-Posso mettere i 32 fouettes?-chiesi.
-speravo me lo chiedessi!-disse la mia insegnante orgogliosa di me.
-Li aggiungerei verso la fine prima dei taleve-
-a tua scelta, dove ti è più comodo-
Riprovai quella coreografia fino a quando non ero sicura di saperla far bene.
-Ok abbiamo finito per oggi! Max tocca a te!-Disse Elisa.
Raccolsi le mie cose:asciugamano, bottiglia d’acqua, lo raggiunsi:
-Visto, sto bene non è successo niente-
Mi guardò con l’aria rassegnata.
Mi feci una doccia, mi cambiai e andai a casa.
Per pranzo mangiai un po’ di pasta, dissi che non avevo fame e mi diressi in camera; missione:smaltire le calorie assunte!
Mi infilai una tuta, rassicurai tutti dicendo che andavo a fare una passeggiata.
Arrivai al parco e cominciai a correre. Quando pensai di aver smaltito tutto tornai a casa.
A cena mangiai poco e niente.
 
 
Passarono due mesi, ero diventata magrissima.
Quella mattina mi aspettavano le prove. Mi guardai allo specchio e vidi una ragazza, magra si, ma dovevo farlo per entrare all’accademia.
Mi infilai un body più piccolo comprato nuovo pochi giorni prima.
C’era anche Max. Non lo sentivo da quasi due mesi. Non volevo mi facesse la predica.
-Ciao Amy- disse lui, con un’aria sconsolata.
Non lo salutai neanche.
Andai in sala prove; il solito riscaldamento e poi coreografia.
Oggi la mia insegnante non c’era, aveva detto che era malata; oggi sala prove tutta per me.
Max era seduto che aspettava di provare.
Arrivata ai 32 fouettes mancava l’aria, il respiro si faceva affannoso, non riuscivo a respirare…ricordo solo i primi 3 fouettes, poi nulla.
 
 

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Capitolo 11
*** anoressia ***


-Amy, Amy, mi senti?- penso fosse Max.
Sentivo tutto ovattato, non vedevo quasi niente.
Mi ritrovai sul letto dell’ospedale.
Max era vicino a me, mi stava tenendo la mano quando mi svegliai.
-Ehi, come stai?- disse.
-Bene, penso.-
-Sei svenuta, ti ho portato all’ospedale- Disse con la voce tremante.
-Stai tranquillo, non è successo niente- dissi in un sussurro.
-No Amy. Non è successo niente perché c’ero io. Se non ci fossi stato? Cosa sarebbe successo? È?-disse urlando.
-Scusa- dissi, le lacrime stavano pungendo, ma riuscii a  trattenermi.
-I medici hanno detto che dovrai andare in terapia da uno psicologo- disse tornando calmo.
-Mi accompagnerai, vero?- chiesi supplichevole.
-Se è questo che vuoi…-
 
 
Dopo una settimana ero a casa. Max veniva a trovarmi tutti i giorni.
Anche Loren aveva saputo cosa era successo, lo sapevano tutti.
Il medico diede una dieta da seguire e tutti:mamma , papà, Max si accertavano che io la seguissi alla lettera.
-Amy, come stai?-era Loren al telefono.
-Ciao Le,adesso bene, grazie, mi sto riprendendo-
-posso venire oggi pomeriggio a trovarti?-
-Ma certo! Tutte le volte che vuoi-
 
Suonò il campanello. Era Le. passammo l’intero pomeriggio a parlare e raccontai tutto quello che era successo.
-come ti è venuto in mente?-
-non volevo farmi del male, solo dimagrire 2, 3 chili. Poi è stata una cosa psicologica. Non ne voglio più sapere. Tra un po’ Max mi accompagnerà dallo psicologo.-
Suonò il campanello, era lui.
-pronta?- chiese.
-no- sbuffai.
-ciao Loren!.salutò lui.
-Ehi! Non è che mi potete dare un passaggio a casa?- chiese
-certo!-
Salimmo in macchina. Quando Le scese mi sedetti davanti. Per tutto il viaggio fissai il vuoto, Max non disse una parola. L’aria era tesa. Iniziai a piangere; le lacrime uscivano da sole, non riuscivo a fermarle.
Max lo notò:
-         Ehi che hai?- chiese dolcemente.
-         Niente!-dissi tra i singhiozzi.
Accostò e prese il mio viso fra le sue mani.
-come me puoi parlare Amy-
-scusa, non  era mia intenzione ferirti. Quando ti ho trattato male perché non volevo ascoltarti, non ti salutavo. Scusa davvero tanto. Tu avevi ragione, hai avuto sempre ragione. Ma io sono una stupida!-dissi tra i singhiozzi.
-Amy tranquilla. Non è stata colpa tua ma colpa della tua malattia. Ne usciremo insieme, ti fidi di me?- disse abbracciandomi forte.
Feci di si con la testa.
Volevo restare abbracciata a lui tutto il tempo.
 

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Capitolo 12
*** Il bacio ***


 
Arrivammo davanti lo studio dello psicologo. Max vide che ero agitata , così mi strinse la mano.
-Buna sera!- ci salutò
-buona sera- dicemmo in coro.
-Vieni Amy!, il tuo ragazzo aspetterà qui- disse.
-no la prego, può entrare con me, ho bisogno di lui- dissi supplichevole.
-va bene, se ti aiuterà a guarire, come rifiutare-
Spiegai per l’ennesima volta che io volevo solo dimagrire un po’ per entrare all’accademia. Poi non so come volevo dimagrire ancora e ancora contro la mia volontà.
Max stava ascoltando tutto con attenzione e timore.
-Ma grazie a lui non sono morta-
-Amy non dirlo neanche per scherzo!- sbottò Max.
-è la verità, mi hai salvato la vita!-dissi.
Passarono due ore.
Salutammo e uscimmo dallo studio.
 
Nella macchina silenzio totale. C’era un po’ di musica alla radio, così Max per smorzare la tensione si mise a cantare.
-Max ti prego smettila, potrei diventare sorda!- sorrisi.
-visto? Ti ho strappato un sorriso- disse compiaciuto.
-vero, sei la persona che mi è stata più vicino in questo momento, non ti ringrazierò mai abbastanza-
-mi hai già ringraziato chiedendomi di aiutarti-
Il telefonò squillò
-Mamma dimmi, sisi è andata bene, state fuori a cena? Ok, Max? non lo so aspetta-
-Hanno detto se puoi rimanere con me stasera- chiesi a Max.
-sisi ha detto che rimane come, baci e divertitevi-
-Stasera ti cucino io!-disse con il sorriso sulle labbra.
Gli stampai un bacio sulla guancia.
 
Arrivati a casa mi buttai sul divano.Mi addormentai, ero troppo stanca, mi dovevo riprendere dalla malattia.
-Amy, è pronta la cena- bisbigliò Max al mio orecchio.
-Non ho fame…- sbuffai.
-Dai vieni-
Ci sedemmo e iniziammo a mangiare.La scua compagnia mi faceva bene.Riuscii a mangiare tutto.
-E brava la piccola Amy!-
-questo solo grazie a te!-
 
Ci sedemmo sul divano. c’era un film in televisione. Non mi interessava, però ero con lui.
Dopo un po’ appoggiai la testa sulla sua spalla.
Iniziò a toccarmi i capelli. Mi rilassava tantissimo.
Ad un certo punto iniziò a farmi il solletico.
-No Max ti prego! Ahahh no lo soffro tantissimo!- urlai
-lo so per questo mi piace- urlò soddisfatto.
Caddi per terra e lui sopra di me, fu un attimo e mi ritrovai il suo viso a millimetri di distanza.
Le sue labbra poggiarono sulle mie e non mi importava più di nulla. Mi stava baciando.
Non so quanto durò, ma fu meraviglioso.
Rimanemmo abbracciati tutta la durata del film, poi salimmo le scale,misi un pigiama carino e mi infilai sotto le coperte. Lui prese una maglia e un paio di pantaloni della tuta di mio fratello e si infilò nel letto con me. Mi abbracciò e restammo così tutta la notte.
 
 

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Capitolo 13
*** brutte notizie ***


Il mattino seguente mi svegliai, Max non c’era.
Dov’era andato?
Il telefono squillò, era Elisa.
-Ehi ciao, come stai?-
-ora molto meglio, grazie-
-Max?-
-max mi ha salvato la vita-
-Che paura mi hai fatto prendere!!-
-Non dirlo a me- dissi.
-Quando tornerai a ballare?-chiese curiosa.
-non lo so dipende dalla mia guarigione.-
-Oggi posso venire? Dobbiamo parlare dell’esame all’accademia- disse
-Si ok vieni verso le 17.00, un bacio-
 
-Amy? Con chi parli?- chiese Max.
-Oi! Pensavo te ne fossi andato!.
-macchè! Non posso stare senza di te! Guarda che ti ho portato?-
La colazione a letto, che ragazzo adorabile!, c’era tutto spremuta, cornetto, acqua…
-Che tesoro che sei- dissi scoccandogli un bacio sulle labbra.
-siediti sul letto con me-dissi.
-ai suoi ordini!-disse ridendo
Mangiai tutto.
-sai ha chiamato Elisa, ha detto che verrà alle 17.00 per parlarmi dell’esame all’accademia.-
-capisco, paura?-chiese
-non sai quanta! Ma tu come farai con l’esame?-chiesi curiosa.
-Non lo so sai, forse non lo farò, in fondo non è così importante come te-disse baciandomi.
Quanto amavo quel ragazzo.
Il telefonò squillò di nuovo, era la scuola.
-ti prego rispondi tu-dissi supplichevole.
-si?, si sta riprendendo. No non so quando tornerà, dipende dalla guarigione, arrivederci.-
-grazie mille!, mi abbracci?-
-certo, vieni qui-
-sai vorrei restare così per il resto della giornata!- lo provocai.
-per me va bene!- rispose alla provocazione.
 
Nel pomeriggio arrivarono i miei che chiesero a Max come mi ero comportata.
-Benissimo, è stata bravissima!-
-con un cuoco come te!- risposi baciandolo.
-ma state insieme??-chiese curiosa la mamma.
-a quanto pare-risposi.
-Amy lo sapevo! Quanto sono felice, venite qui ragazzo!- esultò.
Ero rossa dalla vergogna.
 
Arrivò anche la mia insegnante. La feci accomodare in cucina e Max venne con me.
-Amy nelle tue condizioni non puoi allenarti, l’esame è fra una settimana e non me la sento di farti rischiare-
-hai ragione- risposi delusa.
-Lo farai più in la- disse rincuorandomi.
-si ma non so se vorrò farlo. In fondo si la danza fa parte della mia vita da tantissimi anni, ma non so se è la mia vita. Posso comunque fare spettacoli allenandomi nella mia palestra, giusto?-
-si hai ragione, rilettici e poi vedremo-
-ok...-
-tu Max?- chiese Elisa.
-per me è lo stesso. Ora la cosa più importante per me è starle vicino nella guarigione, poi vedremo. Ho altri progetti per il mio futuro; la danza non è esclusa ma non è la principale.-
-bene ragazzi, vedo che avete le idee chiare. Fatemi sapere. Ora scappo che ho lezione-
 
Salimmo in camera.
-sono contento di quello che hai detto oggi, hai riflettuto sulle mie parole.- disse Max
-si. Mi hanno fatto riflettere-risposi.
 
 
 
Passarono tre mesi. Ero quasi del tutto fuori dalla malattia.
In questi mesi ho preso lezioni privare dai miei professori.
Max è sempre vicino a me.. Lo amo anche se ancora non gliel’ho mai detto.
-Amy che facciamo stasera?- chiese Max spalancando la porta della mia camera.
-Quando sei arrivato? E non bussi?-chiesi un po’ innervosita.
-scusa..-
-perdonato, comunque non lo so, possiamo andare a casa tua, ordiniamo una pizza e ci guardiamo un film.- proposi.
-affare fatto Ti passo a prendere alle 20.00!-rispose compiaciuto.
-Perfetto!-
Mi diede un bacio e scappò via.
-Mamma!-Urlai dal piano di sopra.
-si amore, dimmi!- rispose.
-stasera vado a cena da Max!-
-A che ora viene?- disse entrando nella mia stanza.
-Verso le 20.00-
-per me va bene, non rientrare tardi però-
-promesso-gli scoccai un bacio sulla guancia e andai a prepararmi.
Mi misi un paio di jeans, una maglietta fucsia a maniche lunghe e sopra una felpa nera, le mie amate converse nere; misi un filo di eyeliner, matita, mascara, un po’ di blush ed ero pronta.
 
 
 

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Capitolo 14
*** ti amo ***


Il campanello squillò.
-mamma vado è Max-
-ok tesoro, buona cena-
Presi il giubbetto e salii in macchina.
Arrivati a casa sua mi sedetti sul divano, presi il telefono e ordinai due pizze.
-ordinato?-chiese Max.
-si, già fatto!-
-che film guardiamo dopo?-domandò.
-mah, quello che vuoi, per me è uguale.-
Dopo un quarto d’ora suonò il campanello.
Max andò ad aprire mentre io apparecchiavo la tavola.
-i tuoi non ci sono stasera?- chiesi curiosa.
-no sono a cena fuori!, lo fanno ogni sabato- rispose.
-buono a sapersi!-sorrisi.
Mangiammo le pizze e poi ci buttammo letteralmente sul divano.
Ero davvero stanca.
C’era un film in TV ma non sapevo cosa fosse.
Dopo mezz’ora ero crollata dal sonno.
Max mi portò nella sua camera e mi adagiò sul suo letto. Si mise accanto a me.
Si stava mettendo la tuta quando per sbaglio mi diede una gomitata.
-Ahia!-urlai.
-oddio scusami tanto Amy! Non volevo.-disse pentito.
Mi alzò la maglietta per vedere se mi aveva lasciato un livido.
-non mi fa male, tranquillo!- lo rassicurai.
-sicura?-
-si, è tutto ok-
Mi baciò, io ricambiai il suo bacio non volevo finisse quella magia.
Ci trovammo uno sopra l’altro.
-Ti amo.- gli sussurrai all’orecchio.
-anche io-
Mi levò la maglietta….
 
-Le?-
-Amyy! Dimmi!-
-io  e Max…l’abbiamo fatto!-
-ma che dici?-
-siii è stato bellissimo!-
-sono contentissima per te!-
Passò così la prima ora dopo il mio risveglio.
 
-Buongiorno amore!- disse Max.
-Giorno anche a te!-
-Max ti amo!- urlai.
-io di più!- mi abbracciò fortissimo e restammo così per un bel po’ di tempo.
-Oggi è l’ultima seduta dallo psicologo.pronta?- chiese.
-prontissima!-
Squillo il telefono, era mia madre….
 
 
 

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Capitolo 15
*** la proposta ***


-Amy?-
-Si mamma?-
-Non sei tornata ieri sera, ti avevo detto di non fare tardi..-
-lo so, scusa. Ci siamo addormentati entrambi..-
-ok lasciamo stare, oggi devi andare dallo psicologo-
-si mi sto preparando-
-ok fammi sapere quello che ti ha detto-
-baci-
 
Mi preparai e ci dirigemmo verso lo studio.
Max non entrò, ormai potevo farcela anche da sola.
Dopo due ore lo psicologo mi salutò facendomi i migliori auguri.
-Che ti ha detto?-chiese Max curioso.
-Che posso tornare a ballare!- dissi piena di gioia.
-Sul serio? È fantastico Amy!- mi abbracciò.
-chiamo Ely-
 
-Ely, ho finito la terapia e lo psicologi mi ha detto che posso ricominciare!-
-Amy che bello, sono felicissima!-
-allora ci vediamo la prossima settimana, sempre ala stessa ora!-
-perfetto!-
 
 
Quella settimana tornai a scuola, tutti mi chiesero come stavo, se avevo intenzione di ricominciare a ballare.
BASTA! Non ne potevo più di questo soffocamento.
La settimana proseguì tranquilla, compiti, Max , compiti e ancora compiti.
 
Era la mattina del mio re-inizio.
Le cinque di scuola trascorsero troppo lente; appena suonò la campanella scappai come un razzo. Dovevo fare pranzo e correre in palestra.
Misi il bellissimo body rosa che mi comprò mia madre:ero pronta.
-Ciao Ely!-
-Amy!-mi abbracciò.
-ti sei ripresa bene, vedo-disse soddisfatta.
-che facciamo?-chiesi curiosa.
-riscaldamento e potenziamento, per iniziare-rispose decisa.
-mmm, ok- odiavo il potenziamento, ma dovevo rimettermi in forma.
Il pomeriggio passò tra addominali, salti, dorsali…
-allora, che hai deciso per l’esame?- chiese interrompendo la mia concentrazione.
-non la farò Ely. Fino a poco tempo fa era il mio sogno, però entrare all’accademia significa lasciare la famiglia, la scuola, questa palestra e sinceramente non ne ho voglia.-
-bene, visto che hai deciso, se ti proponessi di insegnare in questa scuola con me? Tu penserai ala bimbe più piccole e io a quelle più grandi. Il tuo impegno sarà ripagato.-
-davvero?? Non sarebbe male, in fondo mi piacciono i bambini, mi piace la danza, combinazione perfetta direi-sorrisi a trentadue denti.
-dovrai venire il lunedì  e il mercoledì, poi per il tuo allenamento possiamo fare quando vuoi-
-perfetto!-
-inizierai dopodomani, per oggi abbiamo finito-
-grazie ancora Ely, ci vediamo mercoledì-
 
Corsi nello spogliatoi a farmi la doccia, mi vestii e corsi a casa.
-Mamma! Elisa mi ha proposto di lavorare con lei nella sua scuola!-
-l’esame per l’accademia?-
-non lo farò, ho deciso che non è per me-
-se è questo quello che vuoi…sono contenta per te, ma con la scuola come fai?-
-lezione ce l’ho lunedì e mercoledì, poi l’allenamento quando voglio-
-ok, poi parlerò con Elisa-
 
Andai in camera a studiare.
Dopo circa 3 ore finii. Il cellulare vibrò.
-Ehi Max!, si è andata bene!, ELy mi ha proposto di lavorare con lei!-
-Maestra Amy!. Disse ridendo.
-Spiritoso!-
-ora devo scappare, ci sentiamo-
-ok, baci-
 
Quella sera ero davvero felice. Avevo un ragazzo, la danza, la famiglia tutto a portata di mano. Cosa volevo di più?

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Capitolo 16
*** un anno dopo... ***


 
Un anno dopo…
La mia vita era cambiata in così poco tempo.
Mi diplomai con il massimo dei voti, non feci l’università, ho meglio per ora insegnavo danza, lo studio almeno per me passava in secondo piano.
La scorsa settimana ho dato la prima del mio spettacolo. C’era davvero tanta gente.
Il lavoro è fantastico. Quelle bimbe così piccole che hanno sogni più grandi di loro. Spero che loro li possano realizzare un giorno.
Loren si è rimessa con Alex, sono così carini insieme. Ora sono a Parigi, si sono regalati un bel viaggio!
Io e Max stiamo ancora insieme. Ha lasciato la danza, ho meglio si allena ma non ha voglia di fare spettacoli. Ha deciso così. Si è iscritto all’università e si sta impegnando davvero tanto!
Tra un po’ anche noi due andremo in vacanza a Londra. Non vediamo l’ora.
Per il resto la mia vita scorre tranquillamente.
Max aveva ragione. Pensavo fosse diversamente :la danza mi completa; è e rimarrà sempre una parte della mia vita; ma non è la mia vita.
 

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