Elena Gilbert's Diary

di meiousetsuna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A Nightmare Before Christmas! ***
Capitolo 2: *** Romance and Cigarettes ***
Capitolo 3: *** Sweet Smell of Success ***
Capitolo 4: *** The Perfect Man ***



Capitolo 1
*** A Nightmare Before Christmas! ***


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Rivisitazione, il più possibile esatta, del delizioso "Il diario di Bridget Jones"! Partecipa alla challange: D'infiniti mondi e AU di AleDic

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Personaggi principali: Alcoholic!Oversize!Smoker!Elena/Human!(But always bipolar!)Stefan/Human!Damon!

Capitolo 1 : A Nightmare Before Christmas!

 

Dal diario di Elena Gilbert.

Tutto cominciò poco dopo il mio ventesimo compleanno da single depressa, convinta che in questa piccola cittadina che risponde al nome di Mystic Falls, non avrei mai incontrato un ragazzo intelligente, affascinante e che passasse sopra il piccolo dettaglio che fumo tanto, bevo senza troppa moderazione e non sono proprio attenta a quei dieci... quindici? Chiletti di troppo! Sarà che trascorro le serate davanti alla tv, un plaid sulle gambe, guardando gli episodi di True Blood e Buffy l’Ammazzavampiri, sgranocchiando  patatine e sandwich al burro di arachidi e anche un po’ rodendomi dall’invidia.

Perché queste Sookie e Buffy devono avere dei misteriosi diabolici sconosciuti che irrompono nelle loro vite? Perché sono bionde, magre, belle e abbronzate? In ogni caso di dieta non se ne parlava in quel momento; dopo due giorni sarebbe stato Natale e nulla avrebbe potuto salvarmi dal partecipare all’annuale party di mia madre, salvo essere oggetto di rimbrotti che arrivavano perfino a ‘Facevo meglio a darti in adozione da piccola, figlia degenere!’ A volte Isobel Gilbert era poco umana, anzi non lo sembrava per niente!

Pensai come fare almeno bella figura col mio contributo per la cena ed ebbi un’idea a dir poco geniale… chili con carne! Nessuno ci avrebbe pensato! Peccato che in cucina fossi una frana totale, per cui risolsi il problema telefonando a Matt, uno di miei migliori amici, che lavorava al Mystic Grill, facendo preparare tutto salvo trasferirlo in una teglia di casa. Armata delle migliori intenzioni, indossai i miei jeans salva-forme ed un comodo maglioncino rosso, parcheggiando dopo una notevole fila di macchine, segno che gli invitati erano ancora più numerosi del solito; sbuffando, sperai almeno che a differenza dell’anno passato non cercassero di appiopparmi qualche tronfio sbruffone, tutto griffato dalla testa ai piedi, che mi guardava schifato, o con appetito, a seconda che amasse di più i piatti vegetariani, o un buon roast-beef, ci siamo capiti!

 Mamma mi venne incontro con un sorriso inquietante sulle labbra e ovviamente un bicchiere di champagne nella mano, sapevo da chi avevo preso il mio lato da bevitrice.
“Elenuccia! Sei arrivata, tesoro! – squittì con voce impastata – Pensa ci sono anche i Whitemore*, con il figlio, Damon, poverino, a soli ventisette anni è già divorziato, la moglie era bulgara**, una razza cattiva!”  
Jenna, la sorellastra di mamma al solito era la sua ombra, ripetendo la fine delle sue frasi, come il Gatto e la Volpe. “Cattiva! – annuì con convinzione – e lui è pure un avvocato di successo e tu ti presenti così?” 

Isobel mi guardò davvero solo in quel momento.
“Di corsa a cambiarsi, per fortuna ti ho preparato qualcosa di carino!”
Avrei preferito nascondermi, ma non avevo speranze: sospirando pesantemente tolsi i miei vestiti per mettermi un discutibile abitino a tema, verde abete, con sopra il panciuto protagonista della festa che guidava allegro la slitta.
“Mamma lo sai che fin da piccola odio Santa Klaus, è più forte di me…”
“Poche storie, signorina, andiamo a offrire qualcosa a Damon, non vorrai che qualcun’altra se lo prenda per prima! Quasi quasi ci farei un pensiero anch’io!”
“Mamma!”

In quel momento sopraggiunse ‘zio Logan’, che poi tale non era, trattandosi di uno spasimante alquanto bavoso della zia Jenna, ma insisteva che lo chiamassi così, anche mentre mi palpava quando gli passavo vicino!
“Auguri, zio Logan”.
“Auguri a te! Da sola, anche quest’anno? Se continui a ingrassare così, ti soffieranno tutti i ragazzi!” Una mano portata con decisione sul mio posteriore, mi confermò ancora una volta il baratro che c’era tra le parole e i pensieri di quell’uomo. Mi allontanai stizzita, fermandomi a parlare coi primi che mi capitarono, per distrarmi.
“La cosa più ridicola che si possa fare ad una festa natalizia è cercare di essere trandy vestendosi che ne so… tutti di nero, per cercare di fare l’effetto "Hey, sono cool, non vedete come risalto tra  questi buffoni con la felpa con le renne, io si che ho stile!”

Mi girai, e desiderai che una botola si aprisse sotto i miei piedi; Damon Whitemore era di fronte a me, indossando un maglioncino attillato con i polsini volutamente slabbrati, jeans che sagomavano il suo corpo tentatore e stivaletti, il tutto nero come la pece, come pure i suoi capelli, leggermente spettinati. Solo gli occhi cerulei, con un’espressione affranta, davano una parvenza di umanità in quell’insieme quasi cimiteriale. Disperata, tentai la carta della simpatia.
“Hem… il Diavolo veste John Varvatos?”
“Divertente. Il punto è che resto sempre me stesso anche in una giornata come questa – gli tolsi con decisione il bicchiere dalle mani, annusando con aria da esperta – che fai?”

“Tra i buoni propositi per il prossimo anno, c’è quello di smettere di bere bourbon, quindi approfitto adesso, aiuta sempre!”
“Capisco…” Il bruno si allontanò, incrociando sua madre che lo osservava perplessa.
“Non finirò mai con una così! E con questa, metto fine alle tue feste paesane, hai visto? Hanno fatto tutti il chili, ‘la ricetta di famiglia’, che imbecilli!”
Ora fu il suo turno di sentirsi tale. Mi ero avvicinata per tentare una riconciliazione e mi ero appena sentita dare di stupida provinciale… andai via con indifferenza, gli occhi pieni di lacrime di dispetto. È stato quello il momento in cui ho capito che doveva cambiare tutto…


Prima pagina del nuovo Diario di Elena Gilbert, single incallita, ancora bevitrice, ancora fumatrice…


Programma per l’anno nuovo: perdere dieci chili e dare un taglio a tutti gli stravizi! Altrimenti morirò grassa, soffocata da un quadruplo hamburger del Grill e mi divoreranno dei licantropi, giunti appositamente dal regno delle favole! Oppure impazzirò, come Glenn Close in “Attrazione fatale” ed ucciderò un coniglio… l’idea di questo animaletto mi suggerisce qualcosa, ma non saprei cosa potrebbe entrarci nella mia inesistente vita sentimentale. Mentre sono qui, nel mio pigiama coi pipistrelli, ad ascoltare le romantiche note di “Show me your Teeth” di Lady Gaga, decido che da oggi, su queste pagine, terrò un resoconto dei miei miglioramenti; dirò la verità sul mio peso, laverò le mutande belle e cercherò un ragazzo non alcolista, con oscuri segreti di famiglia, sessuofobico, con strane allergie, o amante delle sedie delle torture e soprattutto smetterò di fantasticare su Stefan Salvatore, il mio capo!

Per pagarmi parte degli studi, ho trovato un lavoretto part-time in una casa editrice. Mi sembra ieri che alla festa prenatalizia dell’ufficio mi stavo esibendo nella più penosa esecuzione di karaoke mai ascoltata da anima viva, il microfono in una mano e l’immancabile Black Devil Special*** nell’altra, mentre cercavo di star dietro ai Nirvana, attirando solo l’attenzione di quel maniaco di Niklaus, il vice direttore, che assumeva sempre un’aria di superiorità, come se i dipendenti fossero il suo esercito personale, da comandare come schiavetti! Inoltre, lo chiamiamo tutte “micro-coso” per via del cavallo dei pantaloni incredibilmente liscio… lui sbaglia il mio, di nome e mi chiama ‘Delena’ un nome che nemmeno esiste!

C’è una sola persona che gli incute rispetto, la coordinatrice più anziana, Esther. Quando entra nella sua stanza, corre a sistemare il lavoro arretrato, sembra un bambino sorpreso a rubare le caramelle. A completare il quadro, la mia collega Anna, un tipo dalla lacrima facile, mi aspettava nel corridoio, spuntando all’improvviso come sua abitudine, quasi evocata con la forza del pensiero!
“Elena è tuo fratello… non mi chiama, non mi risponde… sono trasparente per lui, come se fossi un fantasma! Non potresti metterci una buona parola?” Avrei voluto dirle che avevo ben poca autorità con lui, da quando lo avevo coperto coi nostri genitori per quella questione delle strane piantine che coltivava sul terrazzo, ma non ne ebbi tempo.

Alle spalle di Anna, si stagliava la siluette di Stefan. È un bel ragazzo, alto, palestrato, anche se ha un che di ambiguo. Ci squadrò come due perfette oche, consegnandomi un promemoria.
“Gilbert, non hai ancora mandato nessun invito per la presentazione”. CavoloCavoloCavoloCavolo…
Poche ore più tardi, ero ad un tavolo del Grill, con i miei più cari amici che a volte mi sembrano ancora più svitati di me; Caroline, una maniaca del controllo, Matt, che non era di turno e Bonnie; quest’ultima è leggermente intrattabile a volte, ma mi vuole bene, è proprio il suo carattere…
”Io ti licenzierei su due piedi!”
Appunto…

In quel momento un bel tipo dall’aria latina si avvicinò al nostro tavolo, puntando dritto verso Matt.
“Scusa il disturbo… sei tu che hai scritto ‘Sopravvivenza umana’, quella guida per vacanze avventurose? Mi faresti un autografo? A Tyler, con affetto...”
Matt continuava a rimorchiare con quella assurda guida, con consigli tipo ‘Non campeggiate nelle notti di luna piena’ e ne era particolarmente fiero. Naturalmente, sono tornata a casa ubriaca…


Diario di Elena Gilbert, donna perduta


Ieri mattina mi sono vestita ancora con gli occhi chiusi, ho fatto colazione col bourbon e sono arrivata alla mia scrivania quasi in orario. Pochi minuti dopo, ho aperto una mail ‘Urgente’, che recitava così: “Hai scordato la gonna? Non siamo ad una festa  a tema sulla liberazione degli anni sessanta! Firmato: Stefan Salvatore”. La mia risposta è stata: “Verrò in sede con corsetto e crinolina epoca Jack The Ripper!” Che inizio anno… peso, 70; sigarette, 40; drink, 10… Devo essere più perseverante nella ricerca di un uomo giusto, e smettere di concentrarmi su quell’ottocentesco del capo!

Neanche a dirlo, oggi indossavo una camicetta completamente trasparente, che lasciava vedere il mio stupendo reggiseno di nylon rosso, il mio preferito. Anche Stefan l’ha gradito, scrivendomi in un messaggio “Oggi ti mangerei viva!” Da una parte mi ha un po’ inquietata, dall’altra mi sono vista sull’altare, abito bianco e quell’orrendo anellone col suo stemma di famiglia al dito! Più tardi ci siamo trovati in ascensore, in tre.
“Buonasera Stefan, Delena…”
“Salve, Niklaus” Mentre gli rispondeva, sentii la mano morta di Stefan, non ci avrei mai pensato! Quel ragazzo aveva davvero due personalità!
“Delena, che bel nome! – Stefan mi fece l’occhiolino – che fai  domani sera?”
“C’è la presentazione del libro, non ti ricordi?”
Già, quell’orrendo tomo, “Le Maledizioni Vikinghe” del prof. Saltzman! Riunione d’emergenza!!!


Bonnie mi squadrò dalla testa ai piedi.
“Intanto devi essere strafiga e poi cerca di ignorare il tuo capo!” Me lo ripetevo come un mantra, strappando la striscia della ceretta alla verbena per pelli delicate e facendomi i boccoli col ferro.
“Sembra colta”. Facile, il consiglio di Matt! “Che ne pensate delle scuole che invece del programma di studi organizzano soltanto feste?”
Caroline mi disse la sua: “Presenta tutti in modo interessante, tipo ‘questa è X, balla nei cimiteri e questo è Y, un grande intenditore di tè inglesi!” Già…

Più tardi, ero preda di un vero dilemma, la scelta della biancheria intima! Se avessi avuto fortuna, il perizoma di pizzo nero avrebbe fatto il suo effetto, ma ne facevo di più prima, con la guaina stringipancia… Ero piuttosto soddisfatta, quando entrai nella sala del rinfresco, per annunciare il vicedirettore, che avrebbe fatto da apripista al noto professore. Quand’ecco che dal nulla, apparve l’ultima persona che avrei voluto incontrare. Damon, in un impeccabile completo scuro, sicuramente di alta sartoria, mi osservava con distacco.
“Non credevo di trovarti, qui, Elena”. Chi giunse a salvarmi? Esther!

“Mi introdurresti al tuo amico?”
“Damon, questa è Esther, una pazza sospettata di aver eliminato la sua precedente famiglia, Esther, questo è Damon, un borioso esibizionista, si dice che apra la porta nudo”. No… repressi subito quella fantasia!
“Damon, questa è Esther, una maga nel suo lavoro; Esther, lui è Damon, ed è un donatore di sangue!” In quel mentre, l’incubo di ogni ragazza normale si materializzò davanti a me.
“Lei è Rebekah, avvocato specializzato in diritto di famiglia”. Una specie di Barbie, di versione allo stadio ultimo delle protagoniste dei telefilm di vampiri che mi piacevano tanto, era di fronte a me e mi squadrava impietosita, stringendo il braccio di Damon. Per fortuna, era l’ora che tutti aspettavano…

Certo che il microfono avrebbe potuto collaborare, ma nulla!
“SCUSATE!” Damon scosse la testa con l’aria di essere imbarazzato per me, ma che potevo fare, se non gridare?
“Non funziona! Benvenuti alla presentazione di ‘Le Maledizioni Vikinghe', una meravigliosa raccolta di vecchie, noiose leggende – ma cosa stavo dicendo? Troppi cocktail – ma farà gli onori di casa l’uomo che noi tutti chiamiamo (micro-cosomicro-cosomicro-cosomicro-cosomicro-coso)Mi… Mi… (OMG! Non posso andare nel panico!) Mi… kaelson Niklaus, perché è il suo nome!”

“Grazie, Delena, ma era meglio accendere il microfono”.
Una risata mi seppellì… Fumavo la mia quindicesima sigaretta, quando Stefan mi raggiunse, anticipando Damon che mi si stava avvicinando, di sicuro per prendermi in giro.
“Mandali all’inferno, Gilbert! Andiamo a mettere un boccone sotto i denti, non puoi dirmi no!” Incredibile, ero con Stefan in un lussuoso ristorante!
“Che ne pensi del degrado del programma scolastico nel nostro Stato?”
“Francamente, sono per ripetere gli anni scolastici! Piuttosto com’è che conosci Damon Whitemore?”
“Da piccoli facevamo il bagno nel fiume, senza costume… e tu?”
“Lo stesso!” Che umorismo…
”E poi?” Stefan ruotò gli occhi al cielo con sofferenza.
“Sono stato il suo testimone di nozze… poi…”
“Dimmi pure!”
“Purtroppo, gli ho presentato la mia fidanzata… lui piace molto alle donne”.


*Whitemore era il cognome scelto in origine, prima di Salvatore. Non essendo Stefan e Damon fratelli, in questa storia, ho usato il cognome ‘di riserva’.
**Non penso che i bulgari siano cattivi! Nel film viene detto: “la moglie era Giapponese, una razza crudele”,(mi dissocio anche da questo!)e volevo solo far capire che si trattava di Katherine!
***Vere sigarette!

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Capitolo 2
*** Romance and Cigarettes ***


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Grazie alle carissime Seizerus, Iansom, Hugghina, Cassie95, everlily, che mi rincuorano non poco!

E NanaBianca TvD, che segue....

p.s. conoscete i film da cui sono tratti i titoli dei capitoli? ^-^ curiosità! (che curiosità scema, finora ne avete visti 2 su 4... sopportatemi!)

 

Capitolo 2 : Romance and Cigarettes

“Li ho trovati insieme, seguendo una scia di incarti di marshmallows, di cui Damon va pazzo, fino alla camera da letto - gli occhiotti da Bambi di Stefan erano davvero teneri – e non perdonerei mai né lui né lei, vivessi centocinquant’anni! Ma basta parlare di loro, raccontami delle storie piccanti sulle feste dei Fondatori”.
“Ma non ce ne sono!”
“Inventale, o vieni a casa mia, per il sesso più fantastico che tu abbia mai provato!”  Un minuto dopo ero a casa Salvatore, una vera reggia, constatando che era reale quello che si raccontava; quando siamo entrati, malgrado non ci fosse nessuno, il camino era già acceso!

Senza neanche capire come mi ritrovai sul tappeto, con Stefan che mi sfilava il tubino nero, per trovare…
”Le mutande della prozia Honoria! Incredibile, Gilbert, mi stupisci veramente!” Come avevo potuto dimenticarmene?
“Non dovresti vederle…” Ogni tentativo di riabbassare il vestito andò a vuoto.

Diario di Elena Gilbert, amante segreta del capo

Mentre andavo al lavoro, pensavo a quante calorie avevo bruciato la sera prima: e dire che avevo fatto anche un penoso tentativo per attrezzare una mini-palestra nel mio appartamento, tempo addietro, senza risultati! Però alla mia domanda sul fatto che forse CI avrebbero scoperti, lui ha risposto di aspettare ad usare quella parola. Stavo per replicare, quando è suonato il telefono.
“Qui è Elena Gilbert, sfrenata dea del sesso, con un mostro tra le gambe… buongiorno, mamma!?” Isobel aveva trovato un diversivo, faceva la dimostratrice di balestre nel locale negozio di attrezzature sportive e fu li che la raggiunsi.

“Vedete, con questo mirino di precisione potrete colpire al cuore del bersaglio e infilzarlo per sempre, è quercia bianca, il legno migliore per questo tipo di uso!” Più tardi consumavamo insieme l’immancabile bourbon di mezzogiorno al bar.
“Elena sono stufa di tuo padre! Sempre sospettoso, chiuso in cantina, a cercare certificati, documenti… è troppo noioso, non mi apprezza! Invece, Richard dice che ho un talento inespresso!”
“Mamma, chi è questo Richard?”
“Ma pallottina, Richard Lockwood, il famoso gioielliere che fa vendite in TV! Mi ha proposto di diventare la sua assistente. E tu, hai fatto un pensiero su Damon?” “Ciao, mammina…”

Poche settimane dopo, andando a casa trovai mio padre seduto a terra, in uno stato comatoso, a guardare la televendita.
“Ed ecco il pezzo forte di oggi, la copia esatta della Bussola del Consiglio dei Fondatori, creata da Johnathan Gilbert nel 1864, riprodotta in oro diciotto carati; come vi mostrerà la mia bella aiutante, Isobel, si può smontare ed utilizzare come un elegantissimo orologio da taschino!”
“Hai visto? Che ci trova in quel cafone arricchito, abbronzato con la lampada tutto l’anno?”
“Coraggio, papà! Puoi farla ingelosire alla festa ‘vampiri e conigliette’ di zio Logan, se ci provi con altre donne impazzirà! In questo momento posso dare consigli, sai ho un ragazzo fantastico…”

Il quale, il giorno dopo mi portava a fare una romantica gita al lago, come una vera coppietta! Per tutto il viaggio, fece degli strani sorrisi mostrando i denti, ma ero abituata al suo tipo di scherzi. Scesa dalla macchina entrammo in albergo, per scoprire che a parte una convention, gli altri ospiti erano Damon e Rebekah. “Che coincidenza… noi siamo qui per riposarci dal lavoro, l’ultima causa ci ha stancati moltissimo”. Non avrei lasciato Damon con quell’aria di superiorità stampata sul suo bel faccino a nostro danno.
“Ma vi avranno pagato, so che siete piuttosto succhiasangue, con le vostre parcelle!” Come speravo, se ne andò con la coda tra le gambe. Nel pomeriggio ci incrociammo di nuovo sul lago, in due identiche barchette a noleggio, che noia! Stefan si mise in piedi, cantandomi la mia canzone preferita.

“Don't go around tonight / Well, it's bound to take your life / There's a bad moon on the rise/”* Che romantico! Che parole d’amore! Finché non cadde in acqua, per fortuna bassa. Damon ci guardava con una specie d’invidia, mentre Rebekah commentava a voce alta. “Che giochi puerili, mica come me, che per hobby organizzo sfilate con le mie amiche volenterose!”


Diario di Elena Gilbert, cortigiana & coniglietta

Questa notte Stefan mi ha fatto ripetutamente una cosa che, sono certa, può considerarsi illegale. Essere riempita di morsi abbastanza forti, non si potrebbe definire ‘lesioni personali’? Ma non mi ero lamentata e i segni non si notavano troppo, così lo lasciai proseguire, gli piaceva decisamente! Peccato che al mio risveglio l’ho trovato già vestito, che stava per partire.
“E la festa? Non mi accompagni più?”
“Mi dispiace, Elena, c’è un imprevisto, la casa editrice è nei guai, devo veramente correre, anche a super-velocità! Ma ti lascio una macchina con l’autista e mi raccomando, vinci la gara di stasera!”

Mi aveva comprato un costume per la festa, che carino! Era il più bel completino da coniglietta che avessi mai visto.
“Niente mi ecciterebbe come vederti con questo addosso, e inseguirti nel bosco… - mi mise il cerchietto con le orecchie di pelouche, sbavando in modo spaventoso – dovrai indossarlo di nuovo per me, magari solo le orecchie e questa…” In mano aveva la codina a batuffolo. Che depravato! Peccato che al mio ingresso mi accorsi di essere l’unica in maschera! Jenna aggredì il suo fidanzato.
”Logan! Non hai avvisato Elena del cambio di programma?”
“Mi sono dimenticato! (come no, vecchio maniaco! E intanto, tra gli invitati c’era Rebekah, che gongolava vistosamente) E il tuo fidanzato, è già scappato a seguire altre prede?”

Anche mamma e Richard erano lì, lui insopportabile al solito.
“Ciao Elena, sembri una passeggiatrice del Wikery Bridge”. Sempre pieni di tatto…
”Appunto… e papà?”
“Ha appena spaventato Kelly Donovan, e ce ne vuole!” Mi girai. Mio padre, vestito da Dracula, inseguiva la signora nel giardino; era proprio distrutto. Jenna ci raggiunse col vassoio degli stuzzichini.
“Vedi Elena, non sei sola, anche Kelly non era stata avvertita”.
“IO SÍ!” Si allontanò mortalmente offesa.
“Ecco… Jenna era famosa per le sue gaffes a ripetizione – e il tuo fidanzato? Steven, Steward, come si chiama?”

“Stefan Salvatore - Damon era sopraggiunto, con la sua solita aria strafottente - e non è certo un buon fidanzato, per Elena”. Come si permetteva?
“Lui direbbe lo stesso, visto il tuo comportamento in passato”.
Il mio?” prima che potesse andare oltre, fortunatamente Rebekah lo richiamò con quella sua vocetta da gatta morta, togliendomelo dai piedi. Non mi restava che farmi consolare da Stefan. Arrivata a casa sua fu molto gentile, suggerendomi di fare un bel bagno caldo e non pensandoci più. Però qualcosa attrasse la mia attenzione, un rumore sospetto.

“Stefan, c’è qualcuno?”
“No, a meno che sia lo spettro di qualche zio seppellito nelle segrete...” Il mio istinto però mi disse di non fidarmi, e controllai la camera da letto… nessuno. Che figura!
“Scusa, io... oggi sono fuori di me!”
“Non è colpa tua, è chiaro”. Qualcosa però mi spinse a cercare un distacco.
“Ora avrai pensato che sono gelosa, quindi innamorata, non è così, insomma”. Stavo uscendo, quando un assurdo giubbottino borchiato, di jeans, con la faccia di Bon Jovi e la scritta “Atalanta 2010, C’ero anch’io!” attrasse la mia attenzione e corsi nel bagno. Nella vasca era seduta una biondona, con la faccia più simile ad un criceto che avessi mai visto.
“Ciao, sono Lexi”. Conoscendo la passione di Stefan per i roditori, non ebbi bisogno di fare domande.

Diario di Elena Gilbert, sedotta e abbandonata

Ero a casa e avevo versato tutte le mie lacrime, guardando Glenn Close cadere riversa nella vasca, l’unico modo in cui l’ex amante aveva potuto distaccarsene; poi anche il documentario sulla vita erotica dei corvi non aiutava! Il mattino dopo, la cricetona mi squadrava, e Stefan mi aspettava nella mia stanza.
“Mi dispiace, Gilbert, il punto è che noi siamo due insicuri e non saremmo andati molto avanti. Alexia... Lexi invece è di New Orleans, sai che belve sanguinarie sono, loro! Ha preso in mano la situazione…” Secondo me, aveva preso in mano altro, ma lo lasciai finire.

”Penso che ci dovremmo sposare, sai, quando mi ha conosciuto avevo dei problemi e lei mi gestisce così facilmente… era una cosa decisa, mi sento un criminale e tu mi vedevi quasi un santo…”
Le ore non passavano mai, poi finalmente arrivai a casa, dando fondo alle provviste nel frigorifero, finché un barlume di orgoglio si accese nella mia testa. Scelsi il bourbon, scelsi Taylor Swift e dopo aver toccato il fondo, risalii. Giù con la palestra, via le sigarette, nella spazzatura con le altre bottiglie di alcolici, i libri “Come conquistare un italo-americano” e “Come soggiogare un uomo fuggitivo” e avanti con la mia nuova biblioteca, a partire da “Combattere da sole” e “Restare umane, malgrado tutto”. In quanto al lavoro, volevo infliggere un bello smacco a Stefan, annientarlo col mio successo. Tutti mi dicono che ho un bel faccino, quindi perché non la TV? Ero pronta!

*Bad Moon rising, 2x3

Grazie a chi è arrivata a leggere fin qui! Vi aspetto per il terzo (e penultimo!) capitolo, tra una settimana! baci, Setsuna

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Capitolo 3
*** Sweet Smell of Success ***


Documento senza titolo

La cosa più importante! Grazie, Cassie95, Seizerus, Iansom, everlily, Hugghina! la vostra presenza è un balsamo...

Grazie infinite anche a NanaBiancaTvD,Sunao, Himawari chan, che seguono!

Capitolo 3: Sweet Smell of Success

 


L’aria del suo interlocutore non avrebbe potuto essere più dubbiosa.
“Elena, dimmi, perché ci tieni a lavorare in tv? E che ne pensi delle sparizioni misteriose nella nostra cittadina, se fosse quello il tuo primo servizio?”
“Ovvio! Attacchi da parte di animali!”


Diario di Elena Gilbert, scartata in dieci secondi.


“Cosa ti spinge a voler lavorare in televisione?”
“Annunciare chi ha vinto il titolo di Miss Mystic Falls?”


Cinque secondi.


“Perché cerchi un nuovo lavoro qui in tv?” Presi un bel respiro. La verità paga ancora, ai giorni nostri?
“Mi devo licenziare perché mi sono ripassata il capo”.
Il direttore del personale, tal Elijah, un tipo simpatico, è stato subito entusiasta e mi ha offerto un posto! Adesso avrei fatto pentire Stefan Salvatore!
“Elena, non starai dicendo sul serio -  Stefan la prendeva per una bambinata, era evidente – non vale la pena di trovarti in difficoltà per così poco, discutiamo la tua posizione ”.

“Non credo ti mancherà una specie di rifornimento di riserva se ti viene appetito - Esther, Niklaus e Anna erano lì a fauci aperte che non si perdevano una virgola – e se devo stare a meno di tre metri da te, preferisco tagliarmi le vene!”
Lo sentii imprecare pesantemente mentre uscivo tra l’ammirazione di tutti. Pochi giorni dopo, ebbi quello che senza dubbio si può definire ‘il battesimo del fuoco’.
“Bene Gilbert, pronta alla tua prima diretta?” La voce di Elijah mi arrivava un po’ disturbata attraverso le cuffiette e non ero meno confusa dal direttore delle riprese.

“Allora. Scenderai dalla pertica dei vigili, con una bella minigonna, ok? Pronta?”
Peccato che alla terza falsa partenza mi sia girata male e il mio ingombrante di dietro sia stato l’unica parte di me ripresa dall’inquadratura… Ho passato tutta la notte a guardare la scena sul dvd, come se potessi cancellarla col pensiero e domani avrò anche una cena da Rose e Trevor e c’è una sola cosa più avvilente di una coppia sposata… tante coppie sposate! 

“Entra, Elena – Rose era dolce come al solito – questi sono Mason e Jules, Pearl e Thomas, Miranda e Greyson, Tony e Mindy (salutavano in due con lo stesso gesto, che smielatezza!) e forse già conosci Damon e Rebekah”.
Ecco qui. E lei non perse l’occasione.
“Ciao Elena, non sei più in cerca di conigli?” Non ebbi il tempo di rispondere perché intervenne Tony.
“Stai ancora col tuo capo?”
“No, in effetti! Voi ancora sposati? Mi pare che un matrimonio su quattro finisca in divorzio”.
“Uno su tre”. Incredibile, Damon mi aveva soccorsa.

“Elena, ma non vuoi neanche fidanzarti?” Thomas era sempre inopportuno.
“Magari ho una gemella, da qualche parte, provvederà lei!” Potevo dare risposte serie? Finalmente stavo andando via, quando Damon mi sorprese all’ingresso. Sembrava infelice, più del solito, perfino sinceramente dispiaciuto per me.
“Non è andata con Stefan, allora. Sono contento”. Perché non gli davo uno schiaffo e via? Qualcosa mi decentrava.
“Non girare il coltello nella piaga, so di aver sbagliato, va bene?”
“Io dicevo… - mi fissò e mi resi conto all’improvviso dell’incredibile colore cangiante dei suoi occhi per la prima volta – a volte sei troppo impulsiva e non seguiresti mai un consiglio, hai una madre imbarazzante che guarda i ragazzini; e io alla festa di Natale sembravo uno spocchioso insopportabile, ma quel completo era un regalo di mio padre, è difficile dirgli di no e così ti ho disprezzata… insomma, sto cercando di dirti che mi piaci da morire”.

“A parte essere ridicola, stupida e…”
“Così come sei”. 
“Damon? – Rebekah era corsa a cercarlo – parliamo di legge, vieni a sederti o devo incatenarti alla parete?” Damon mi sorrise, sollevando un angolo delle (bellissime-carnose-morbide-sconvolgenti) labbra.
“Becky chiama all’ordine, mi tiene in una tagliola. Ma era tutto vero”. Dopo diversi drink schiarisci-pensieri, convocai una riunione d’emergenza. Bonnie era sempre costruttiva.
“Come fa ad amarti se non fai la liposuzione e prendi la laurea come Rebekah?”
Caroline era positiva. “Fantastico! Facci sesso!”
“Ma non lo odiavi?” Matt era il più pratico.
“Sì, sì”. Solo l’alcool che avevo ingurgitato rispose al mio posto.


Diario di Elena Gilbert, in fase di ricostruzione dell’Ego.

Peso,69; sigarette… poche sù; compleanni, quasi ventuno e interviste per i diritti civili, una! Elijah credeva ancora in me.
“Gilbert, conosci il caso Sinn, vero?”
“Hem… certo, il famoso cantante rock, Sinn?”
“Ma dove vivi? “I” Sinn, Sage e Finn, i due perseguitati politici!” Odiavo le aplologie con tutte le mie forze, ma chi avrebbe voluto il suo nome storpiato così, magari da fan assatanati?

“Elena, Sage è un’assitente sociale, lui un reduce di guerra maltrattato dalla famiglia e lei cerca di farsi dare il suo affidamento. Malgrado siano sposati una strana legge tribale li ostacola ed oggi c’è il verdetto. Vai, e portami un pezzo fantastico”.
  Mentre aspettavo fuori dal tribunale, mi allontanai solo un attimino.
”Vorrei le gomme da masticare, una birra, un panino…”
“Ciao Elena”. Era lui, Damon. Involontariamente, il cuore fece un piccolo salto. Era davvero bellissimo.“Ti piaccio”.

“Cosa?” L’avevo detto così piano che ci sarebbe voluto un udito soprannaturale.
“Elena! – il cameraman irruppe nel bar – li abbiamo persi, nessuno ha l’intervista!”
“Veramente sono il loro avvocato”. Mai come in quel momento Damon Whitemore mi parve un angelo. Tranquillamente seduta su un divano, intervistai Damon, che spiegava come l’amore di Sage per Finn l’avesse portata a battersi contro il diritto tribale Celtico per lunghissimi anni.
“E vi siete innamorati subito?” Queste sono le domande che piacciono al pubblico! Mi sentivo un genio dell’etere e decisi di festeggiare preparando una bella cena di compleanno ai miei amici. Chi non ci sarebbe riuscito col libro: “Ricette dei Fondatori”?

‘Legate le verdure con lo spago’. Bene, eccone un rotolo nel cassetto. Arrivata al dessert, ero palesemente in difficoltà, fiocchi di panna ricadevano dal soffitto (ma perché, il frullatore andava chiuso?) e il brandy destinato a bagnarlo scendeva per la mia gola direttamente dalla bottiglia. Fui interrotta dal telefono. Mamma, che si lamentava della prepotenza di Richard, ma non me la sentivo proprio di ascoltare anche le loro prodezze da letto, quindi accolsi con gioia lo squillo del campanello. Di fronte a me, c’era Damon, più elegante che mai, con una camicia blu sotto l’immancabile completo scuro. Il mio stato: crema sui capelli, panna sul grembiulino, cioccolato sulle mani. Ovvio.

“Congratulazioni – mi porse col suo ghigno enigmatico un giornale che parlava di me – è un momento inopportuno?”
“No… che fai sulla porta?”
“Ho un’educazione all’antica, se non mi inviti, non posso entrare”.
Tornata dal bagno in condizioni più decenti lo trovai ad osservare la mia zuppa di verdure con un’espressione indecifrabile.
“Sembra sangue”. OMG! Avevo usato lo spago rosso scuro, e aveva stinto!
“Tranquilla, non ti mangeranno! Buon compleanno!” Brindai con vera felicità.
“E per la cena?” Damon guardò le portate con occhio critico.

“C’è la zuppa da telefilm Horror, la torta nei tuoi capelli... vediamo, hai qualcosa in frigo? Dal nulla, Damon stava facendo le lasagne!
“Ho lontane origini Italiane, devo saper cucinare! Non vorrai mica rifilarmi il chili dello scorso Natale?” Si ricordava! Stavo per fare un gesto sconsiderato, quando Matt Bonnie e Caroline bussarono vivacemente. Restarono come impalati all’ingresso.
“Damon resta con  noi”. Con naturalezza, mi strinsi al suo braccio. La lasagna era deliziosa, ma lui lodò soltanto la mia inquietante zuppetta.

”Allora Damon – Caroline aveva la lingua troppo lunga  -perché tua moglie ti ha lasciato?”
“C’È UN OTTIMO DOLCE!” Per fortuna capì!
“Questo è... buono…” Matt voleva valorizzarmi.
“Elena, la torta fa schifo!” In un altro momento mi sarei offesa, ma Damon lo diceva in un modo, come se semplicemente non potesse che essere sincero. Andava bene così. Ma il campanello suonò di nuovo. L’ingresso di Stefan fu accolto da una ventata d’aria glaciale.
“Forse disturbo? Damon? Che fai qui? No, capisco, è che credevo di trovarla sola”.

“Scusateci”. Che potevo fare, se non parlarci “privatamente”, in cucina? Se non fossero stati tutti ad ascoltarci!
“Sono un idiota – Stefan fu distratto un momento dalla ciotola di liquido sanguigno – quella volta in hotel, ho avuto paura della serietà della cosa, ho un carattere instabile, tu sola puoi salvarmi!”
“E Lexy?”
“Se n’è andata, le piacciono i casi disperati, lo so che non ti fidi, ma da quando ti ho rivista in tv penso solo a te…”
Non so perché, ma ero insicura e stavo per avvicinare le mie labbra alle sue che mi aspettavano, quando Damon ci passò davanti, incenerendoci con lo sguardo.

“Vado via”.
“No, dai, Whitemore – Stefan mi passò un braccio sulle spalle – resta con noi, gettiamoci il passato alle spalle, mi sembra un secolo ormai!” Niente da fare. “Damon…  - qualcosa dentro di me si spezzò, ma non capii subito perché - Stefan, sei capitato per caso?”
“Certo, non crederai che abbia seguito quell’idiota… oddio, eccolo!” Damon era tornato indietro.
“E va bene, Salvatore, vieni fuori?”
“Fuori? E per il duello va bene un banale fioretto, o vuoi una cosa più alternativa, che so, un palo di legno?”

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Capitolo 4
*** The Perfect Man ***


Documento senza titolo

Mi scuso del ritardo con le lettrici superstiti, spero che vorrete ugualmente leggere il finale...

Era ora, direte! Grazie dal mio cuoricino a Iansom ,everlily, Cassie95, Seizerus e Hugghina, Miss MilunaNanaBiancaTvD, cateyes, Himawari chan, miksom_93, Sunao

Capitolo 4 : The Perfect Man

Diario di Elena Gilbert, damigella contesa


All’inizio non ero proprio spaventata, quando Damon e Stefan scesero in strada, li ascoltavo un po’ come in un sogno. L’espressione di Damon era imperscrutabile. “Avrei già dovuto farlo”.
“Cosa?” Stefan la stava mettendo più a ridere, finché un pugno fortissimo gli fece decisamente cambiare espressione!
“Bastardo, che pensi di fare?”
“Questo!” E di nuovo, un colpo sul viso che lo mandò lungo a terra. Matt questa non se la poteva perdere, adorava una bella lotta tra due ragazzi prestanti e partecipò la sua gioia entrando nel caffè dell’università che era proprio davanti casa mia.
“Correte a guardare, è una rissa, una rissa vera!”

Tutti i suoi amici si precipitarono fuori.
“Mi arrendo, ok?” Stefan sembrava già fuori gioco, ma appena Damon gli voltò le spalle, lo aggredì a tradimento e finirono col rotolare a terra, dandosi calci, pugni, schiaffi, perfino tirandosi i capelli e dire che quelli di Stefan erano difficili da afferrare, vista la quantità di gel. Che spettacolo indecoroso… Matt raccoglieva scommesse dagli amici, mentre Caroline e Bonnie mi mandavano ancor più in confusione.
“Tifo Damon, non ti ha lasciata per una con la faccia a palloncino!”
“Io Stefan, non ha soffiato la fidanzata all’amico!” Aiuto…

Intanto quei due erano finiti sui tavoli del bar, creando ogni tipo di danno, ma in quel momento l’ignaro cuoco uscì dalla cucina con una torta di compleanno a forma di casa coloniale ‘modello fondatori’. Ci siamo bloccati tutti, cantando ‘Happy Birthday’, non siamo mica incivili! Ma poi, il colmo, i ragazzi hanno spaccato la vetrina, volando letteralmente fuori, atterrando tra un mare di schegge.
“Basta, siamo pari”. Lo dissero quasi contemporaneamente e Damon, che era messo meglio, si voltò per andarsene, ma Stefan bisbigliò alle sue spalle.
“Scappi, coniglio ?” Damon non tollerava di sentirselo dire da lui e si voltò dandogli un destro alla mascella che lo mise definitivamente K.O.

“Che problema hai, Damon? – in quel momento, pensavo di aver visto un colpo basso – Credevo fossi un uomo migliore di così, sembri gentile, sai anche cucinare… ma sei troppo cattivo!”
“Già, hai visto della gentilezza e ti aspetti troppa bontà, sempre! Forse sono io che ho sbagliato”. Damon raccolse i brandelli, sia della sua giacca che della sua dignità e si allontanò con passo deciso. Stefan rialzò prontamente la testa.
“Doveva andare così, sono sempre stato solo io… era destino, sogno le tue orecchie da coniglietta solo per me...”
Tutta la mia esitazione svanì.
“Mi dispiace, ma sei tu che me lo hai insegnato; sto cercando qualcuno di più straordinario, un amore eterno”. Gli girai le spalle, finalmente convinta.


Diario di Elena Gilbert, depressa natalizia


Data, 25 dicembre; peso, 72 più un secchio di gelato; sigarette, troppe; drink… non riesco a ricordare


Ero in pigiama, con mio padre, a guardare mamma in TV. Richard sembrava più acido del solito.
“Ed ecco uno straordinario regalo per le feste, un ciondolo con Pietra di Luna, pare che sia un portafortuna!”
Isobel era visibilmente a disagio, quand’ecco, chi c’era fuori la porta? Proprio lei!
“John, io voglio tornare a casa. Sai, Richard è strano, molto aggressivo e poi è pelosissimo, sembra un animale selvatico! Tu sei normale… non valuti la mia intelligenza, lo so, tu e Jenna mi prendete in giro…”
“Non lo so, ci devo pensare a lungo…” Isobel stava cominciando a piangere, quando John la abbracciò forte.
“Sto scherzando, è una battuta che mi ha insegnato Elena!” Ero felice per loro, anche se l’uscita di mio padre non mi era proprio scesa giù.

“Elena, ma non ti prepari? - ‘mammina’ aveva ripreso il controllo -  c’è la festa di anniversario dei Whitemore e Damon è ancora divorziato! Questo è un brutto periodo per lui, quella Petrova, la moglie bulgara, è scappata proprio a Natale col suo ex carissimo amico dell’università, il loro testimone di nozze, pensa che crudeltà! Damon il giorno della vigilia era tornato prima per farle una sorpresa e li ha trovati nudi nel loro letto antico, in una posizione inequivocabile, che ci davano dentro come conigli!”
Dieci minuti dopo, col mio miglior abito da sera, avevo preso il posto di guida, mio padre era lento, aveva la fobia di fare un incidente passando sui ponti.

Mi tremavano le gambe, mentre lo cercavo tra la folla e mi avvicinavo, cosa potevo dirgli?
“Ciao, hai una cravatta verde orrenda”.
“Mi fa piacere saperlo, è un regalo di Becky e tu che fai qui?” La diretta interessata sopraggiunse subito.
“Damon, tuo padre vorrebbe fare un discorso”.
“Damon, solo un attimo – lui si bloccò, lasciando andare avanti Rebekah – io devo chiederti scusa, Stefan mi aveva raccontato una grossa bugia su te e la sua fidanzata”.
“No, era mia moglie, Katarina e mi hanno spezzato il cuore, credevo che non battesse più”. Stavo male, malissimo.
“Potremmo uscire un attimo?” Damon mi seguì.

“Ecco... – non avevo osato andare fuori nella neve – hai detto che ti piaccio e anche tu… sì, ti fai scegliere i vestiti dagli altri, sei sempre altezzoso e mi critichi perché mi piace bere, però sei capace di veri sentimenti e non ti cambierei. Se qualche volta vuoi passare a trovarmi, sarei più che felice”.
“Certo, non avere quell'aria spaventata, non mordo mica”.
Un accenno di sorriso lo rendeva ancora più bello.
“Prego, venite tutti qui!” La voce tonante di Giuseppe Whitemore non ammetteva repliche, e anche noi andammo nel salone principale.
“Propongo un brindisi al mio caro figlio Damon, che ha avuto un grande successo, è stato fatto socio di uno studio a New York! E mi rende ancora più fiero sapere che andrà con la straordinaria Rebekah, che spero diventi sua compagna di vita!”

Tutti alzarono il calice brindando, solo io, per la prima volta, non pensavo di tollerare il gusto dello champagne, anzi, non tolleravo nulla di quella situazione!
“NO!” Tutti si girarono verso di me.
“Dicevo, no, la Virginia non può perdere un avvocato come Damon! Un professionista ed un uomo così. Ma devo scappare, ad altre feste piene di single come me... ci vediamo!”


Diario di Elena Gilbert, artefice dei propri mali


Caro diario, passo le giornate immaginando Damon a New York, tutte le colleghe pazze di lui, mentre mangio cioccolato e ascolto musiche deprimenti; stavolta è colpa mia, lo rimpiangerò finché vivrò. Caroline Bonnie e Matt sono arrivati a casa mia, con un fantastico regalo, un biglietto per Parigi, l’ho sempre sognata. “Fregatene di Damon, è così negativo, mi da il mal di testa solo pensarlo!” Bonnie non l’aveva mai davvero apprezzato.
“Se non ti ha messo la lingua in bocca, non ti ama”. Caroline sapeva il fatto suo. Ero li, che annaspavo cercando le chiavi, il bagaglio già nella macchina di Matt, quando arrivò l’ultima persona che mi aspettavo.

Damon era sotto la neve, soltanto con una giacca di pelle, più sexy che mai.
“Non eri in America?”
“Sono tornato, mi mancavano i tuoi discorsi, sei disponibile anche per altre feste, tipo celebrazione della battaglia di Dawson Creek? E poi ero partito senza bacio d’addio”.
Non c’era niente da pensare, soltanto lasciare che succedesse quello che desideravo da tanto tempo, misi le braccia intorno al collo di Damon, avvicinandomi a quelle labbra sublimi, ma il clacson di Matt e le battute delle ragazze ci costrinsero, con divertimento, a nasconderci a casa…

Ottima idea, avrei potuto cambiarmi, avevo un cassetto di finissima biancheria intima da esibire! Lo lasciai qualche minuto, con dei giornali, senza accorgermi di un grosso, grossissimo errore. Sotto innocue riviste di arte e moda, c’era proprio il mio diario! Mentre io facevo le prove allo specchio, Damon leggeva su di sé le seguenti frasi.
“Sembra che gli abbiano piantato un palo dove gli fa più male”.
“È davvero inaffidabile, chiaro che non abbia amici”.
Quando ormai ero pronta, sentii la porta dell’ingresso chiudersi, e trovai il diario aperto ad una pagina piena di “Lo odio!” e dalla finestra, vidi Damon andar via.

C’era una sola cosa da fare; incurante di indossare solo mutande e reggiseno zebrati, misi su il cappotto, correndo a inseguire il mio vero amore! Corsi nella neve, disperata, senza sentire neanche il freddo sotto i piedi nudi, finché non lo raggiunsi mentre usciva da un negozio.
“Damon, mi dispiace, non intendevo davvero dire quelle cose! Cioè in quel momento sì, ma sai, i diari sono solo pieni di stupidaggini, scusami, era solo uno sfogo sulla pagina, non volevo…”
“Non sono un tipo che giudica. Te ne ho solo comprato un altro, da oggi inizia una nuova pagina”.

Non risposi, ma mi abbandonai alle sue braccia dolci e possessive, sentendomi finalmente nel posto giusto, per la prima volta. Lui sembrava non potersi staccare da me, baciandomi come se da quello dipendesse tutta la sua vita. I fiocchi di neve scendevano e i passanti si giravano, mentre continuavamo a cercarci senza poter smettere.
“Damon… un bravo ragazzo non bacia così”. Ricambiò il mio sorriso, prendendomi in braccio.
“Posso fare molto di più”.


Diario di Elena Gilbert. Peso, in calo; sigarette, zero; drink, solo bourbon; fidanzati, uno. Perfetto.

 

 

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