FaberritanaMode

di RBflawless
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** RainyMood (1) ***
Capitolo 3: *** RainyMood (2) ***
Capitolo 4: *** ForestyMood (1) ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Sono sempre io, errebì, ritornato alla carica con una nuova storia! :3
Questa volta si tratterà di tre capitoli più sul lungo, che ruotano intorno a tre video di youtube che emulano i rumori di alcuni ambienti naturali specifici. Questo capitolo non fa parte della trinità, dato che è il prologo di tutto (ci sarà anche un epilogo).. beh, che altro da dire? Stavolta ci sono anche Brittany e Santana, è una storia più sul genere avventura-sovrannaturale che romantico-erotico-drammatico, ma avrete comunque qualche bacio e qualche scena fluff:P
Non mi resta che augurarvi buona lettura <3

 
 
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Conversazione Whatsapp "che diavolo dovrei metterci qui? bah"

san1994: Ho qualcosa di spettacolare da farvi vedere e non sto più nella pelle. Vediamoci tutte a casa mia, e vedete di muovervi.
britt.any: Di che si tratta? Un altro video dove Lord Tubbington fa le faccende di casa?
quinnfb: Oggi pomeriggio non posso, San, devo studiare.. fra pochi giorni ricomincia la scuola e sono indietrissimo.. è il nostro ultimo anno, voglio diplomarmi a pieni voti..
san1994: Quinn ci metterò poco, è importante, la tua media del 10 non ne risentirà. Ragazze non potete minimamente immaginare!.. Aspetta, perché quella suora della Berry non risponde ancora?
imastar*: Credo sia ancora presto per farmi suora. Cioè, da piccola ci pensavo spesso, ma poi ho scoperto che la Chiesa non ha una grande opinione dei gay e quindi..
britt.any: Cavolo Rachel il tuo nickname mi ricorda tanto un incrocio fra un pokémon e il vomito di Lord Tubbington..
san1994: Tagliate corto, ci vediamo alle 15, puntuali. Lo sapete l'indirizzo, no?
imastar*: Dovrei avercelo salvato da qualche parte..
quinnfb: Possiamo andare con la mia macchina (Rachel e Brittany)
britt.any: Okay.. oh no, Lord Tubbington ha di nuovo preso il mio cellulare! Come farò a rispondere ora?
quinnfb: Va bene Santana, a più tardi..
san1994: A più tardi ;)
 
 
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Di che sorpresa parla Santana? Che succederà? Seguite il prossimo capitolo per scoprirlo :3
(per chi non lo sapesse, Whatsapp è un'applicazione per il cellulare che permette di messaggiare gratis se si è connessi a Internet)

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Capitolo 2
*** RainyMood (1) ***


Ed eccoci al primo dei mood, il Rainy (la pioggia). Devo fare una precisazione: teoricamente io avrei voluto pubblicare solo TRE CAPITOLI di storia + il prologo e l’epilogo.. ora, c’è stato un piccolo problema: questo capitolo in origine era di 9-10 pagine, e perciò ho deciso di spezzarlo a metà perché sennò diventava troppo lungo. Tuttavia (si può vedere anche nel titolo) va considerato come una sola unità, cioè come due parti che però INSIEME formano il primo capitolo. Spero di essere stato chiaro:3 buona lettura <3
ovviamente vi consiglio di ascoltare il video da cui è tratto il titolo, http://www.youtube.com/watch?v=AYw7eJYadco :3
 
 

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RainyMood, parte 1

Era il primo di settembre. La pioggia batteva appena sulla finestra della camera di Quinn Fabray. Le piaceva osservare lo scrosciare delle goccioline da dietro le tende rosa ricamate. A volte le piaceva anche far entrare quell’odore piovano nella stanza, per potersi sentire come sotto la pioggia, così fresca e così libera.
Prima che le arrivasse il messaggio di Santana Lopez, la sua migliore amica, Quinn stava studiando algebra. La scuola sarebbe iniziata fra tredici giorni, e Quinn non vedeva l’ora di ritornare al McKinley per rincontrare tutti i suoi vecchi amici e l’adorato Glee Club. Ma prima di tutto doveva finire i compiti delle vacanze. Passava i pomeriggi a studiare, di sera leggeva e la mattina ripeteva le materie orali. Ci teneva a mantenere intatta la sua media del 10. Ne aveva passate di tutti i colori, ma quel numero non era mai cambiato. Era qualcosa di immobile, di statuario, era la sua speranza.
Ma dopo l’invito di Santana, Quinn si era presa una pausa. Da quasi una settimana non accendeva il computer e non distoglieva lo sguardo dai libri. Sarebbero bastati altri due giorni per finire tutti i compiti rimanenti. Poteva permettersela una pausa, no? Poteva alzarsi e andare a divertirsi, se lo meritava. Faticava tanto ed era stanchissima. Così si alza, poggia i suoi piedi sul parquet freddo e apre l’armadio. Guarda nei cassetti e prende uno dei suoi vestiti preferiti, quello bianco pieno di merletti, che a detta di sua madre la faceva sembrare un angioletto. Scioglie i capelli dalla classica coda di cavallo e li pettina per renderli più fluenti. Si guarda nello specchio. Vede il suo viso dolce riflesso, e abbozza un sorriso abbassando timidamente gli occhi. “Sono.. carina” pensa, mentre continua a districare i possibili nodi. Una volta finito, indossa un paio di ballerine nere, si siede sul letto e inizia a ticchettare con le dita sul materasso, aspettando che arrivino le due amiche.

Rachel Berry si stava esercitando nelle scale. Tentava di raggiungere un do minore (o era un fa maggiore?) quando poi il cellulare era vibrato. “Un messaggio su Whatsapp da Santana” ed ecco che la sua routine quotidiana era cambiata di colpo. Non che fosse così impegnata, dopotutto doveva solo provare e riprovare le canzoni di ogni possibile musical sulla faccia della terra, e ormai le conosceva tutte a memoria. Sarebbe stato un anno fantastico: avrebbe vinto le Nazionali con il Glee Club, sarebbe entrata in una prestigiosa scuola di New York e si sarebbe diplomata. E i ragazzi? Quest’anno Rachel lo avrebbe passato pensando solo a se stessa e al suo futuro. Da poco era stata mollata per l’ennesima volta dal fidanzato Finn, e non sembrava intenzionata a ritornarci insieme. Perciò eccola sistemarsi il cerchietto e raddrizzarsi la gonna, prendere il cellulare e uscire di casa sotto la pioggia battente, diretta verso casa di Quinn. Un passo alla volta, fin quando non si rende conto di aver dimenticato l’ombrello. Ma ormai eccola arrivata.

La camera di Brittany S. Pierce è disordinatissima. Chiunque entrandoci si metterebbe le mani ai capelli. Il letto disfatto, i cuscini da tutte le parti, la lettiera del gatto dispersa qua e là, la finestra aperta e la pioggia che era entrata bagnando il davanzale. Tutta opera del dispettoso Lord Tubbington, una peste che faceva sempre preoccupare la povera Brittany. Una volta l’aveva persino beccato a fumare. Dopo quell’episodio non si erano parlati per un bel po’, ma un’intervista a “Fonduta per due” aveva risolto tutto. Brittany e il suo gatto erano buoni amici, si confessavano i segreti e la sera giocavano a scarabeo. Spesso Tub prendeva in prestito il suo iPhone, il più delle volte per ascoltare GaGa. Ma mentre il micione era intento a guardare un video di cucina, ecco che arriva il messaggio di Santana. Porta il telefono a Brittany, che risponde e va in camera sua a prepararsi.
O almeno, questo sarebbe l’intento. Ma la camera è un porcile e bisogna riordinare. Britt però non ha tempo, e se non si sbriga arriverà in ritardo. Prende una maglietta a caso dall’armadio e un jeans e va in bagno a cambiarsi.
- Ci pensi tu alla mia camera, Lord T? - dice al gatto, iniziando a uscire di casa.
Questo si limita a emettere un suono simile a uno sbuffo.
- Ma ora che mi ci fai pensare.. - continua Brittany rigirandosi verso l’animale - sei stato tu a combinare quel disastro! Sei a un punto critico Tub, sto seriamente pensando di toglierti le sigarette.. -
A quella minaccia, il micio si precipita in camera della padrona per sistemare.
- Bravo gattone.. - commenta Britt sorridendo.
Esce di casa saltellando, curiosa di sapere cosa nasconde Santana.

La madre di Quinn apre la porta e si ritrova davanti una Rachel Berry zuppa fradicia.
- Entra pure cara - commenta dolcemente, per poi andare a prendere un asciugamano per la ragazza.
Rachel si guarda intorno, leggermente nervosa. Non era mai stata a casa di Quinn, e fino a non molto tempo fa erano nemiche-rivali. Ma ora che entrambe avevano rinunciato a Finn, erano diventate qualcosa di simile a due amiche. Parlavano spesso al telefono e qualche volta erano anche andate a fare shopping insieme.
- Ecco, asciugati un po’ o ti verrà il raffreddore - dice la signora Fabray, ritornando.
Rachel prende fra le mani il panno rosa e si asciuga i capelli e il collo, e tampona i vestiti affinché non restino troppo umidi. Poi di nuovo porge gentilmente l’asciugamano alla madre di Quinn.
Il campanello suona di nuovo, ma Rachel non sa cosa fare. Aprire? Non aprire? Si sente così a disagio in quella casa, nonostante la cordialità della padrona. Che di ritorno apre la porta, sfoggiando all’ospite un sorriso che dice “non ti preoccupare”.
Ecco arrivata anche Brittany, pimpante e felice. Entra, salutando e saltellando. Non sembra avere con sé un ombrello, eppure non è minimamente bagnata.
- Come hai fatto a non bagnarti? Cioè, non hai l’ombrello - chiede Rachel confusa.
- Sono passata sotto le tettoie, no? - risponde Britt, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
A Rachel sfugge però quali siano queste tettoie, ma non ha importanza.
Ecco apparire Quinn, sorridente e raggiante, che scende le scale tenendosi dalla balaustra.
- Ciao Britt. Ciao Rachel.. - al pronunciare questo nome, la sua voce sembra abbassarsi, come imbarazzata.
Quinn saluta la madre e prende le chiavi dell’auto, pronta a dirigersi verso casa Lopez.

- Allora, questa dovrebbe essere Lima Heights.. - commenta Rachel, in tono leggermente intimorito.
- È un quartiere normalissimo, come tutti gli altri. Ci sono stata molte volte, e non preoccuparti per quello che ha detto Santana a New York, non ti accadrà nulla di brutto - risponde Quinn, tentando di tranquillizzarla.
- Una volta ho visto Lord Tubbington in quel bar. Anche se indossava delle strane calze e un paio di scarpe col tacco.. - dice Brittany, dal sedile accanto al posto di guida.
Quinn parcheggia l’auto e le ragazze scendono. Salgono alcune rampe di scale, finché non arrivano al quarto piano. Suonano il campanello, ad aprire è la madre, Maribel, ancora munita di grembiule da cucina.
- Buenas tardes! - le accoglie festosamente con quel suo bellissimo accento ispanico, dando un bacio a ognuna di loro. - Mi amor, ci sono le tue amiche! - urla, chiamando Santana.
- Venite in camera mia! - risponde quella, da una qualche stanza.
Vedendole esitanti, la signora Lopez indica alle tre la strada. Brittany, Rachel e Quinn giungono in camera di Santana, che le aspetta seduta sul letto. Tiene qualcosa in mano. Sembrerebbe un mazzo di chiavi.
Chiudono la porta, si siedono e formano una specie di cerchio. La serranda è abbassata, e nella camera c’è un buio leggermente macabro dissipato solo da una lava lamp rosa.
- Suppongo vogliate sapere perché vi ho convocate qui con così tanta urgenza.. - inizia a parlare Santana - ed è per una ragione molto più che valida. Stamattina mi aggiravo per il quartiere, quando qualcosa ha attirato la mia attenzione. - solleva il mazzo di chiavi - Un venditore ambulante parlava di una baita, una specie di casetta in stile Heidi, in mezzo ai boschi. E udite udite, tutto gratis! Non ho esitato più di tanto a prenderle. È stato un affare! - sembra soddisfatta.
- Fammi capire.. ci stai chiedendo di andare in un.. cottage - Rachel sembra schifata - sperduto in mezzo a chissà cosa? -
- Sì, Barbra, esattamente. Andiamo ragazze, ci sono rimasti pochi giorni! Abbiamo un accordo, la casa è nostra solo per due notti. Ci sono la vasca idromassaggio, lo stereo, ampie stanze e letti molto comodi.. -
- Aspetta, perché non lo hai detto prima? - Rachel ha repentinamente cambiato idea e ora è entusiasta.
- Non mi hai lasciato finire di parlare, hobbit. Quindi? Ci state? -
- Posso portare Lord Tubbington? -
- Non lo so, San.. dobbiamo preparare le valige, e parlarne ai nostri genitori.. - Quinn non è molto convinta.
- Già fatto. Ho una valigia piena di cambi e vestiti per tutti i gusti, anche quelli ottocenteschi di Rachel. E i vostri genitori sono favorevoli. Non dobbiamo fare altro che partire. - porge il mazzo di chiavi a Quinn.
Lei lo squadra per un attimo. Sono arrugginite, graffiate. E se non dovessero entrare? E se poi restassero con un palmo di naso? La pioggia ricomincia a farsi sentire. Quinn vuole davvero rilassarsi e divertirsi, ma c’è qualcosa che non la convince. Incrocia per un attimo lo sguardo speranzoso della sua migliore amica, e non riesce a dirle di no. Cos’ha da perdere, in fondo?
- E va bene.. - risponde Quinn, sorridendo.
Le quattro si stringono in un abbraccio, felici, e pronte a partire per un’ultima avventura estiva.

 
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Piccola precisazione: ho iniziato a narrare utilizzando l’imperfetto per descrivere una situazione di basa precedente al vero inizio della storia (l’invito di Santana). Il cambio fra imperfetto e presente è voluto affinché cambi la focalizzazione da un esterno che conosce già i fatti a Quinn e le altre ragazze. Grazie a tutti per le recensioni al prologo e le visualizzazioni, siete fantastici*w* <3

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Capitolo 3
*** RainyMood (2) ***


Seconda parte del primo capitolo :3 ripropongo il video da cui è tratto il titolo, http://www.youtube.com/watch?v=AYw7eJYadco:33
 
 
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RainyMood, parte 2

Salendo in macchina, Santana si mette dietro con Brittany, e Rachel si mette al posto di quest’ultima. Attaccano la radio, e cantano a squarciagola ogni canzone che viene riprodotta. Le gocce e la nebbia abbassano la visibilità, ma Quinn è un’ottima guidatrice e le quattro non corrono alcun pericolo. Seguono le indicazioni di Santana, e nell’arco di un’ora arrivano alla casa. È un edificio vecchiotto, in legno, a due piani e con un tetto spiovente e il camino. C’è persino la parabola, il che lascia presupporre che dentro disponga almeno di un televisore.
Le ragazze scendono dall’auto, prendono la valigia preparata da Santana e si fiondano sotto il porticato della casa. Santana esce il mazzo di chiavi, ne sceglie una e apre la porta della baita. Al suo interno, è qualcosa di semplicemente meraviglioso. Tutto si poteva immaginare, tranne che un edificio con mobili nuovi, moderni e di grande classe. Televisore al plasma, stereo, un salone enorme con una moltitudine di divani dalle fodere sgargianti (da questo si intravede il piano superiore, che ha come una specie di balcone che ci sporge); una scala molto sofisticata e persino un ascensore per giungere al piano superiore e alla cantina; una cucina dotata di lavastoviglie, credenza con argenteria, frigorifero stracolmo di cibo e tritarifiuti; camere da letto singole e matrimoniali; tre bagni e una vasca idromassaggio. In una sola parola, il paradiso.
- Mio Dio.. - esclama Quinn stupefatta.
- Ho un’improvvisa voglia di ballare - aggiunge Brittany euforica.
- Sembra un hotel a cinque stelle e sono sicura che c’è un’acustica eccezionale - a Rachel brillano gli occhi.
- Che vi avevo detto? - dice Santana, le braccia incrociate e un sopracciglio sollevato. - E adesso scateniamoci! -
Va ad accendere lo stereo, inserisce un cd a caso, prende Brittany da un braccio e iniziano a ballare, sorridenti e felici. Ovviamente, nessuno sa che Santana è lesbica, a eccezione della professoressa Holly Holliday e della ragazza di cui è innamorata, Brittany. Non stanno proprio insieme, perché San si è scoperta da poco e non vuole ancora fare coming out, ma si amano. E adesso, in quell’angolo di paradiso, potranno finalmente stare insieme senza preoccuparsi di nessuno, dato che le altre due ragazze saranno troppo impegnate per dargli retta. È il loro momento.
Rachel sale sopra per scegliere in quale camera dormire e farsi un bagno; la bionda decide di squadrare la cucina e di pensare a cosa cucinare per la cena. Brittany e Santana continuano a ballare, ormai prive di maglietta. La pioggia non sembra voler cessare, e nella cucina c’è una finestrella dalla quale si può osservare il paesaggio esterno: una foresta si dirada alle spalle della casa, mentre davanti vi è come una pianura che poi si chiude sempre in una selva. Quinn nota che il vetro e alcune parti del piano cottura in marmo sono sporche, e decide di dargli una pulita. Cerca il detersivo e qualche pezza, ma non trova nulla. Decide di cambiarsi e mettersi qualcosa di più comodo per poi cercare il materiale nel bagno.

Rachel si è spogliata e ha lasciato i vestiti nel lavandino. Sta per poggiare un piede nella vasca, quando la porta si apre di colpo. È Quinn. Rachel salta in aria e tenta di coprirsi come meglio può con le mani.
- Cavolo Rachel scusa, avrei dovuto bussare! - commenta Quinn arrossendo e abbassando lo sguardo.
L’altra è ancora spaventata, ma riesce solo a sillabare un - N-non fa n-n-niente - e abbozzare un mezzo sorriso.
Quinn prende gli oggetti che le servono e chiude velocemente la porta.
Rachel ha le guance che scottano, tanto è imbarazzata. Apre il rubinetto e lascia uscire l’acqua calda, poi aziona l’idromassaggio e si immerge totalmente, insieme a una miscela di bagnoschiumi e saponi. Tuttavia, c’è qualcosa di strano nel suo corpo, qualcosa di così diverso e così nuovo. La mora non fa in tempo a focalizzarlo che scivola nel torpore della vasca.
 
Brittany e Santana hanno approfittato dell’assenza delle altre due amiche per cominciare a baciarsi su un divano. La musica è ancora accesa, ma loro due sono chiuse nel calore della loro effusione e non danno retta al mondo circostante. Sono entrambe sudate, fa caldo e non hanno minimamente pensato di accendere il condizionatore. Santana guida Brittany nei movimenti, le loro labbra si scontrano e si cercano, scivolano l’una sul corpo dell’altra. Di colpo, Santana avverte la presenza di qualcuno e termina tutto, la magia cessa improvvisamente e in maniera brusca. Brittany ne resta ferita, come tutte le altre volte.
- San.. - inizia, a voce bassa.
L’ispanica sa già dove la ballerina andrà a parare, e tenta di non darle retta.
- Santana ascoltami, devo parlarti - Britt ha un tono così rigido che non sembra neppure suo.
Cede. - Non ce la faccio più. Sono stanca di dovermi nascondere e dover far finta di niente ogni qualvolta che qualcuno interferisce. Quinn è la tua migliore amica, e Rachel ha due padri unicorni. Non potremmo semplicemente amarci e basta, per una volta? -
Santana non sa mai cosa rispondere o a chi dare la colpa in questi casi. Ma lo sa che la persona da incolpare è una e una sola: se stessa. È abbastanza coraggiosa da affrontare chiunque, ma non i suoi sentimenti. Ed è questo a renderla così aggressiva verso chi ci riesce.
- Non sono ancora pronta, Brittany. - ammette infine, sconfitta.
- Sembra che per una volta tu abbia detto la verità..- commenta l’altra, rivestendosi.
Santana ha la piena consapevolezza di tutto. E ogni volta che non riesce a esprimere se stessa e deve nascondersi è un pugno nello stomaco, una sberla alla sua autostima. La Regina di Lima Heights che viene retrocessa a infima serva.
Non riesce a trattenere le lacrime. La sua voce così forte e così dura si spezza e si rompe in un pianto delicato e simile a quello dei bambini. Brittany non può fare a meno di abbracciarla e supportarla. - Andrà tutto bene.. Arriverà il giorno in cui tu ce la farai.. e fino ad allora io sarò con te, perché ti amo. -
Santana è incredula. Non le sembra vero, eppure è così. Forse non è la prima volta, ma Brittany le ha detto “ti amo”. E così l’ispanica capisce che in questo gioco non è da sola. Tutto sembra più facile, se affrontato in due.
Si danno un altro bacio, intenso e vissuto. Poi si stringono in un abbraccio, e Britt gioca coi capelli di Santana. Quando si sciolgono, la prende per la mano. - Andiamo a farci un bel bagno? - propone la mora.
E la risposta è un “sì” più che scontato.

- Berry vuoi muoverti? Io e Brittany vogliamo lavarci - commenta alquanto seccata Santana bussando alla porta del bagno.
- Sto uscendo! - risponde Rachel, aprendo la porta. - Tutto vostro -
La Berry va nella sua stanza e comincia ad asciugarsi. Per la seconda volta, la porta si apre di colpo ed è sempre la stessa persona. In preda allo spavento, Rachel lascia cadere l’asciugamano e resta nuovamente nuda agli occhi della bionda. L’imbarazzo è tale che non riesce completamente a riprenderlo, e Quinn deve avvicinarsi per aiutarla.
- Ecco, tieni.. - dice dolcemente, la faccia a pochi centimetri dalla sua.
- Grazie.. - sussurra Rachel, le guance così calde che ci si potrebbero cuocere gli hamburger.
Quinn fa per andarsene, ma, arrivata alla soglia della porta, si gira per dire qualcos’altro.
- Rachel.. vorrei parlarti di una cosa. Beh, prima vestiti. Aspetto fuori okay? -
- Okay - si limita a fare eco, sempre più imbarazzata.
“Cosa c’è che non va, Rachel? È la seconda volta che ti becca nuda, eppure la cosa non sembra darti fastidio. Desideri le attenzioni di Quinn? Vorresti che ti guardasse, ti spalleggiasse e ti.. amasse?” questi i pensieri che turbinano nella sua mente. Perché si sente così strana? Com’è che inizia a vedere Quinn in una maniera così diversa? Rachel ha paura, sta ricominciando a sudare e iniziano a sorgere milioni di dubbi.
- Entra pure! - urla di colpo, come per voler scacciare via tutte quelle domande.
Quinn apre la porta lentamente, per paura di ritrovarla nuda. Ma vedendola vestita, si accomoda sul letto e inizia il discorso.
- Noi.. siamo..  amiche, o qualcosa del genere, no? - Quinn è imbarazzata, si rigira il pollice per alleviare il nervosismo.
Rachel si siede non molto vicino a lei, fissa un punto sul muro e risponde a bruciapelo. - Sì, qualcosa del genere. -
- Ecco.. beh.. vorrei farti una domanda su Finn -
- Chiedi pure.. -
- Rachel.. - non sa da dove iniziare - tu e Finn.. avete fatto l’amore? -
Nella stanza cade il silenzio più tombale. Si sente solo il rumore della pioggia e qualcosa proveniente dal bagno.
- No. - risponde infine Rachel.
Altri minuti di silenzio.
- Rachel tu credi che Santana e Brittany stiano insieme? Le ho viste baciarsi, sotto.. -
- Non lo so, non lo sospettavo nemmeno a dirla tutta.. - risponde innocentemente.
- Rachel.. tu come pensi che si capisca se si è lesbiche o no? - la piega del discorso ha una sfumatura di dolcezza e di bonarietà, sembra quasi che a parlare siano due bambine di cinque anni, ingenue e pure.
- Credo che.. - tutte le domande nella sua testa vanno a indicare la bionda, la causa di così tanti problemi - ci si senta attratti dallo stesso sesso, dalle ragazze -
Di nuovo silenzio.
- Rachel? -
- Sì? -
- Credo di essere bisessuale. -
Questa volta il silenzio si prolunga per molto di più. Svariati minuti. Forse addirittura un quarto d’ora. Rachel è andata in cortocircuito. Bisessuale. E se lo fosse stata anche lei? Se tutte quelle domande, nate dal bisogno di affetto femminile, la stessero spingendo verso la sua nuova amica? E se quell’amica potesse diventare di più?
Quinn si alza, in preda a un pianto furioso, e fa per andarsene.
- No, ferma! - urla Rachel, e la ragazza si paralizza, continuando però a piangere.
Le viene istintivo di alzarsi e abbracciarla, come prima aveva fatto Brittany con Santana. - Shh.. - cerca di non farla più piangere, e riesce a ridurla a piccoli singhiozzi.
La riporta sul letto come erano sedute prima, ma stavolta faccia a faccia, e ricominciano a parlare.
- Perché pensi di essere bisex, Quinn? - chiede Rachel, dolcemente.
Silenzio. - Perché mi sono accorta che mi piaci, Rachel. -
Il cervello di Rachel Berry smette di funzionare. Il suo cuore perde un battito. Tutto manca di senso. Non è possibile. Non sta succedendo davvero.
Quinn è disperata. Fiumi di lacrime le scendono dagli occhi. E Rachel non sa cosa fare. Perché a Rachel piace Quinn? Rachel l’aveva sempre stimata. L’aveva sempre vista come una bella ragazza. Ma nelle ultime due ore iniziava a guardarla con occhi diversi. Non le avrebbe fatto schifo baciarla. Ma non aveva mai provato nulla per lei. Ma cos’era questo allora? Innamoramento o no?
- E io ti piaccio Rachel? Ti prego dimmi di sì.. - non riesce a parlare, vittima di così tante lacrime e così tanto dolore.
Rachel è ancora basita. Quelle domande trovano un senso: le erano sempre piaciuti i ragazzi; non aveva mai pensato alle ragazze. Ma, a discapito di cosa fosse Quinn, ora le piaceva. Le piaceva stare con lei, parlarle, comportarsi come due amiche. E se si fossero comportate come qualcosa di più? Cos’ha da perdere, in fondo?
- Sì, anche tu mi piaci, Quinn. -
Entrambe si aprono in un sorriso.
Le loro bocche si avvicinano sempre di più, gli occhi socchiusi. Stanno quasi per toccarsi, quando un’esplosione che proviene dalla cantina scuote violentemente tutta la casa.

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Capitolo 4
*** ForestyMood (1) ***


Eccoci al secondo dei mood, il Foresty (la foresta). Ringrazio tutti i visualizzatori e i recensori, come al solito riuscite a farmi sentire gratificato <3 buona lettura :3
Ecco il video dal quale è tratto il titolo: http://www.youtube.com/watch?v=GYHdnvsGSO8

 
 
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ForestyMood parte 1

La pioggia cessa di colpo. Al suo posto iniziano a subentrare i rumori della foresta. C’è un silenzio così fitto che si possono sentire gi alberi respirare. Le foglie ondulano, gli uccellini e le cicale canticchiano. Eppure neanche cinque minuti fa c’è stata un’esplosione. La casa ha tremato violentemente dalle fondamenta stesse. Rachel e Quinn sono state sbalzate via dal letto, dal piano di sotto sono arrivati rumori di oggetti rotti, Santana e Brittany hanno lanciato un urlo dalla vasca idromassaggio. È stata una bella scossa, durata solo una manciata di secondi. Ma ora tutto tace in una maniera fin troppo sospetta.
- Stai bene? - chiede Quinn preoccupata, sollevandosi da terra.
- Sì.. - risponde Rachel, scrollandosi la polvere di dosso - e tu? -
- Non c’è male - abbozza un sorriso.
Si guardano ricercando la complicità di poco fa, ma la porta sbatte violentemente rivelando una Santana Lopez alquanto furiosa.
- Ma che accidenti combinate? Non possiamo lasciarvi sole neppure per dieci minuti che demolite l’intera casa! - è coperta a malapena da un telo bianco, ha ancora la schiuma su buona parte del corpo.
- Credi davvero che siamo state noi? - domanda Rachel incredula, sul punto di iniziare una lite.
- Va tutto bene, calmatevi. Proviene dalla cantina - dice Quinn, calmando le acque.
Santana è ancora spaventata, e dietro di lei Brittany si guarda intorno.
- Dalla cantina? - domanda, confusa.
- Sarà stata una scossa di terremoto.. - cerca di concludere Rachel, alquanto nervosa e terrorizzata.
- Non è stata una scossa di terremoto. - Quinn mantiene il sangue freddo.
Un altro attimo di silenzio. Le tre si guardano negli occhi. - E allora cos’è stato? - chiede Santana.
- Lord Tubbington! - esclama Brittany felice. - Oh vieni qui bel micione, hai guidato con la tua moto fin qui? Ma come sei un tenerone! - gli fa i grattini sullo stomaco.
- Brittany non è il moment.. - inizia Santana girandosi. Ma quando nota il gatto fra le braccia della ragazza, inizia a indietreggiare.
- Ma che diavolo.. - esclama Rachel, iniziando a sudare per la paura.
Persino Quinn inizia a perdere il controllo. - Brittany, togliti quel coso di dosso - dice, iniziando a boccheggiare.
Lei sembra stranita. - Ragazze va tutto bene! È solo Lord Tubbington -
Santana fa in tempo per notarla. Della durata di un nano secondo, quasi invisibile all’occhio umano. Ma l’occhio della ispanica, fisso sull’innamorata, lo cattura subito. Un guizzo. Un bagliore sinistro negli occhi dell’animale.
Santana prepara un gancio e, colpendolo dal basso, scaglia via il gatto dalle braccia di Brittany, facendolo arrivare a pochi passi da lei.
La sua reazione è furiosa. - Ma che fai?! È il mio gatto! - e fa per riprenderlo in braccio.
- Britt ferma! - Santana la afferra e la scosta indietro, appena in tempo prima che il micio cominci a ruggire.
Gli occhi si illuminano di nuovo della luce sinistra, e adesso dalla giugulare proviene una specie di lamento. Le ragazze indietreggiano, spaventate. Ma l’animale svanisce di colpo, dissolvendosi.
- Vi prego ditemi che è tutto un sogno e che non è nulla vero - dice Rachel, con il terrore nella voce, pronta a urlare per la paura.
- Dobbiamo andarcene da qui - dice Quinn, il respiro accelerato.
Le ragazze si guardano e annuiscono all’unisono.
- Vado a sciacquarmi - dice Brittany.
- Ti tengo la porta - la segue Rachel.
- Santana, dove hai messo la valigia con le nostre cose? - domanda Quinn, che è quella che ha più autocontrollo di tutte.
- Sotto, all’ingresso.. - sembra sul punto di scoppiare da un momento all’altro, come appesa a un filo.
- Manteniamo la calma, San. Per sicurezza, prendiamo qualcosa dal frigo e filiamocela - ma neanche a metà frase l’amica è già in lacrime. - Ehi sciocchina, andrà tutto bene.. - la abbraccia e le carezza i capelli. - Sei la Regina di Lima Heights, non dimenticartelo. -
Santana riesce a riprendersi e torna nella vasca per togliersi di dosso la schiuma e asciugarsi. Rachel lascia la sua postazione e torna in camera da Quinn. Su una scrivania di mogano ci sono i vestiti che aveva indossato la Berry, ordinati e piegati, pronti per essere riposti nella valigia. Ma Quinn sta raccattando anche altre cose: cuscini, lenzuoli, piumoni..
- Che stai facendo? - domanda Rachel confusa.
Quinn è laboriosa come una formica e non si ferma neanche per un secondo. - Ho un brutto presentimento, Rachel. Me lo sentivo fin dall’inizio. E ora.. beh.. meglio essere previdenti. Dammi una mano - le porge gli angoli di una coperta.
Rachel non capisce ancora dove Quinn voglia andare a parare. - Non ho la più pallida idea di cosa tu voglia ottenere.. - quella in risposta sbuffa - ma mi fido di te. - Quinn si gira sorpresa, con un sopracciglio inarcato. Legge l’espressione sicura di Rachel, e, capendo che non mente, mostra i suoi denti bianchi e perfetti con un sorriso sfavillante.
Santana e Brittany escono dalla vasca, pulite, asciutte e vestite. Le quattro sono di nuovo insieme, pronte per lasciare la baita.
- Okay, ora scenderemo al piano di sotto. Non giratevi intorno, non temporeggiate e soprattutto uscite fuori. Io mi fermo un attimo in cucina per prendere alcune provviste - Quinn detta ordini precisi.
- Provviste? Servono per incentivare la vista? - domanda Brittany, giocando con una ciocca di capelli.
- Quinn vuoi farti ammazzare? In un’ora saremo a casa, non abbiamo bisogno di nulla! - urla Santana, colpita dall’idea dell’amica.
- Fate come vi dico! - risponde di rimpetto la bionda.
- Ragazze.. - tenta di introdursi Rachel.
- Quinn non ti lascerò in questa specie di trappola mortale da sola, sia ben chiaro! - continua a gridare Santana.
- Questione di pochi secondi, non mi accadrà nulla! -
- Allora lasciami restare con te! -
- Ragazze.. - ritenta la Berry.
- NON ORA RACHEL! - urlano all’unisono Santana e Quinn.
Quella è zittita. - C’è di nuovo il gatto.. - sussurra, mortificata.
Le due si girano, e ritrovano Lord Tubbington sulla soglia della porta, deciso a non farle passare. Brittany si muove lentamente verso l’animale, la mano tesa pronta per accarezzarlo. Si gira appena verso Santana con un sorriso tranquillizzante.
Le dita della ballerina sono quasi sulla testa del micio, sfiorano il pelo color cioccolata, quando un calcio montante lo colpisce in pieno muso, facendolo rotolare fino al bagno di fronte.
- Tutte fuori! - grida Brittany, iniziando a scendere per la scala.
Seguita dalle altre cariche di scartoffie, corrono fino alla porta d’ingresso, afferrano la valigia di Santana, escono dal porticato e raggiungono l’auto.
- Dove sono le chiavi? - domanda Rachel a Santana.
Quella sembra cadere di colpo dalle nuvole.
- Sul tavolino del salone - risponde terrorizzata la Lopez.
Le quattro si guardano spaventate.
- Vado io - dice Quinn, tenendosi con una mano il petto per mantenere la calma.
- Vengo anch’io - aggiunge Rachel, guardando negli occhi la coraggiosa Fabray.
- No, andrò io con lei. È colpa mia, non avrei dovuto lasciarle lì.. - Santana ricomincia a piangere, ma stavolta non è Quinn a consolarla.
Brittany le stampa un bacio e la abbraccia. - Noi due restiamo qui a controllare l’auto. Andate - dice, autoritaria e forte per entrambe.
Quinn e Rachel si guardano negli occhi, e sul volto di entrambe nasce un sorriso. Fianco a fianco ritornano alla casa, coraggiose e determinate.
 
Dentro sembra tutto normale. I mobili al loro posto, nessun rumore, niente gatti che spariscono. Quinn individua subito le chiavi, site sul tavolino. Le due tentano a muovere i primi passi verso il salone, ma ecco che la casa trema di nuovo. La scossa stavolta dura di più, è più intensa e le due sono spinte verso il basso, schiacciate contro il pavimento. I divani si ribaltano, il televisore al plasma cade per terra spappolandosi in schegge e frammenti metallici, il lampadario trema. Quando finalmente si ferma, il salone sembra un campo di battaglia. Le poltrone e i divani sono disposti per formare una specie di anello tutto intorno al tavolino, unico mobile a essere rimasto fermo e intatto.
- Seguimi e non fare rumore - sussurra Quinn a Rachel, iniziando a gattonare verso un altro divano.
C’è di nuovo quella quiete sospetta, quel silenzio effimero e pericoloso. Le due cominciano a muoversi, ma non appena si ritrovano nella traiettoria del mazzo di chiavi, piatti e bicchieri vengono scagliati contro di loro. Tutto il materiale dell’argenteria levita ora intorno al tavolino, pronto a scattare contro una qualsiasi presenza. Quinn e Rachel tentano di nascondersi dietro a quegli scudi, ma un’altra scossa li fa ribaltare e così restano allo scoperto.
- Corri! - urla Quinn iniziandosi ad alzare.
La pioggia sta ricominciando. Coltelli, forchette, cucchiai, tutto letale come frecce affilate. Le due percorrono tutto il salone, che ora sembra dieci volte più grande. Tornano all’ingresso e salgono le scale fino al piano di sopra. Nel mentre, finisce l’assalto d’argenteria ma comincia a scatenarsi un’onda d’urto. I gradini si sfracellano pochi secondi dopo che i loro piedi li toccano, il terreno sotto i loro piedi comincia a mancare. Rachel è esausta, e Quinn, davanti a lei, incespica in una tavola di legno dissestata, sbattendo con il busto. Vedendola a terra e sentendo l’impellenza di scappare, Rachel si sente come ricaricata. Si rialzano insieme e arrivano al balconcino che sporge sul salone. Ed ecco scattare la trappola.
Un colpo secco colpisce entrambe, sfracellando la balconata e facendole precipitare nuovamente nel salone, schiacciate da una massa di detriti. Non fanno in tempo a risollevarsi, che si ritrovano faccia a faccia con il gatto, un ghigno sorridente e malefico sul volto e gli occhi scintillanti. Pronto a scattare all’attacco. Rachel ha ancora una gamba incastrata e Quinn non riesce a muoversi. Cerca la sua mano e la stringe, chiudendo nervosamente gli occhi.
Un coltello enorme colpisce e mozza la testa del micio, facendola volare ai piedi del camino. Dalla cucina, Santana sorride trionfante, soffiando su un altro coltello come di solito si fa con le pistole dopo un colpo da bacio accademico. Quinn e Rachel si alzano e si abbracciano. Rachel annusa il profumo di balsamo delicato che proviene dai capelli di Quinn, e l’altra preme il suo corpo contro quello della ragazza, come per sanare i dolori che le scuotono il petto.
- Fabray smettila di amoreggiare con Berry e prendi quelle maledette chiavi! - urla, iniziando a uscire dalla casa.
Quinn si scinde da Rachel, afferra il mazzo ed entrambe, tenendosi per mano, corrono fuori dalla trappola mortale. Arrivate all’auto, si fiondano dentro, chiudono con le sicure e partono a tavoletta. Distanziata la casa di qualche metro, tutte e quattro battono insieme il cinque e sorridono, esultando felici di essere riuscite a salvarsi, insieme come una vera squadra.

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