finale
Con
una destrezza ed un’agilità incredibile Yuriko ci fa infiltrare tra lo stuolo
di inservienti e servitori di Raflesia. Solo nella stanza dedicata alla
dispensa ne incontriamo più di quindici, tutti affaccendati nei loro compiti ed
attenti ad eseguire alla perfezione ogni istruzione ricevuta. Non ci degnano di
uno sguardo o lo fanno di sfuggita, non per maleducazione ma per riservatezza.
Vietato perdersi in chiacchiere.
Una
signora sulla cinquantina chiede che le vengano portate le casse di verdura
fresca nelle cucine. Raflesia che è notoriamente vegetariana predilige verdure
e frutta di stagione e per sé vuole solo il meglio.
Ci
confondiamo tra gli altri e cominciamo a consegnare la merce alla cuoca che
seleziona ad uno ad uno gli ortaggi.
“Biondina,
sbuccia le mele, taglia i limoni e spremi le arance!” mi ordina guardandomi di
sfuggita.
Mi
siedo sullo sgabello e comincio a pelare la frutta e ad affettare i limoni. Le
arance hanno un aspetto meraviglioso e a ben pensarci è da parecchio che non
metto qualcosa sotto ai denti. Quasi quasi….
“Non
provarci nemmeno!! Quella non è roba per la servitù! A noi spettano quelle
altre!” mi sbraita in faccia la donna, indicandomi con il suo coltello un
contenitore sul tavolo.
Frutta
avariata.
Naturalmente.
Comincio
a capire perché Raflesia abbia la fama di tiranna e di regina dal pugno di
ferro.
Harlock
si è mischiato agli altri inservienti e si sta occupando dello smaltimento
della spazzatura. Una quantità imponente dato che lo vedo trasportare,
attraverso le vetrate della cucina, diversi carrelli per diverse volte.
Le
cucine sono modernissime, dotate di tutte le suppellettili possibili e
immaginabili. Vedo sul piano di lavoro diversi frullatori, sbattitori,
impastatori ed altri aggeggi simili. Quattro grossi forni ed un fornello con
almeno una dozzina di fuochi. Immagino che anche tutto il resto del palazzo sia
dotato di tecnologia all’avanguardia.
Partono
le prime portate: passato di verdura con crostini dorati. Due porzioni.
La
cuoca compone il piatto con estrema eleganza e maestria.
“Per
la mia Regina solo il meglio!” borbotta mentre decora il piatto con un ciuffo
di prezzemolo. “E a noi gli scarti!”dice un attimo dopo in tono indispettito.
“Perché
non ve ne andate a lavorare altrove, signora?” le chiedo sottovoce.
“Perché
mia figlia è arruolata nell’esercito della Regina
ed ha solo quattordici anni. E’ una bambina!! Come minimo potrebbero
giocarle dei brutti scherzi per vendetta!!” mi dice a mezza bocca. “Gira più
veloce la crema con quelle manine! Avanti!!” mi ordina subito dopo tornando
acida.
Mentre
monto la panna lei prepara il secondo piatto: sformato di radicchio e miele.
Sistema
diverse pirottine al centro di un grosso piatto da portata e tutto intorno
spande verdura condita con una vinaigrette dal profumo intenso.
“Questa
è leggera, senza grassi. Sua maestà ci tiene alla linea” mi confida la signora.
Chiama ad alta voce una ragazza bionda di nome Brigit che accorre subito a
prendere il carrello da portare a Raflesia.
La
cuoca infine si mette a preparare il dolce: un tortino di mele tiepido servito
con salsa aromatizzata all’arancia e crema di vaniglia.
“Brigit!!
Briiiiiigiiiitt” grida, appena sformato il dessert. “Santo cielo..non è ancora
tornata!! Dov’è finita quell’incosciente?? Sa benissimo che sua maestà non
vuole attendere! Non deve attendere!!” La donna si agita vistosamente.
Ci
siamo, è il momento di entrare in azione.
“Signora
non si disperi! Andrò io a consegnare il dolce alla Regina! Forse Brigit si è
sentita poco bene…” dico con aria angelica e servile allo stesso tempo.
Lei
sembra pensarci su. Probabilmente ha delle disposizioni precise in merito o non
si fida.
“Coraggio,
sono in gamba! Fidatevi di me!” la incalzo.
“Ooohhh!
E va bene! Ma fai presto, il tortino dev’essere servito tiepido, non freddo!!”
mi risponde lei. “Peter! Peter!! Forza con quel carrello del vino! Mostra la
strada alla signorina e fate presto se non volete finire nelle celle di
rigore!!”
Entra
Peter.
Un
signore dai lunghi capelli grigi raccolti a codino con la schiena leggermente
curva ed un paio di occhiali le cui lenti sono spesse come fondi di bottiglia.
Lo
seguo mentre percorre i corridoi bui di Inferno Nero con estrema naturalezza.
Svoltiamo un paio di volte e poi prendiamo il montacarichi che ci porterà ai
piani nobili, dove vive sua maestà.
Improvvisamente
la luce dell’ascensore si spegne mentre sento un tonfo sordo alle mie spalle ed
un lamento soffocato.
La
luce torna subito dopo.
“Harlock!”
esclamo vedendo il capitano accanto al carrello dei vini e Peter a terra
tramortito. A dire la verità credo lo abbia colpito con troppa forza…sembra
quasi morto…
“Sono
Peter! E tu sei Brigit !” mi dice con sorriso complice infilandosi gli occhiali
dell’uomo mentre l’ascensore arriva a destinazione.
Appena
le porte si aprono trasciniamo il malcapitato in uno sgabuzzino, all’interno
del quale, guarda caso, è stata rinchiusa ed imbavagliata anche Brigit.
Dovrebbe essere stata Yuriko a tramortirla e a nasconderla lì.
Non
ci sono guardie in quest’ala di palazzo e scorgo in lontananza solo una
telecamera di sicurezza.
Probabilmente
Raflesia si sente sicura quassù…..però è strano.
Procediamo
a passo spedito verso la stanza situata in fondo al corridoio.
Vi
è una porta a doppio battente finemente intarsiata e decorata, chiusa da grandi
maniglie dorate.
Sento
la tensione salire alle stelle.
Tra
poco sarò di fronte a Raflesia. E questa volta non sarà Cleo con le sue
sembianze ma lei in persona.
Un
brivido mi percorre la schiena mentre vedo le porte aprirsi e Yuriko fare
capolino dall’interno del salone reale.
Scorgo
alle sue spalle una lunga tavola sontuosamente apparecchiata con argenteria di
ottima fattura e un paio di candelabri accesi al centro. Sono l’unica fonte di
luce all’interno di questo salone. Da un lato siede la regina e dall’altro la
piccola Mayu. Piccola non più oramai. Porta i capelli lunghi ed ha la fronte
incorniciata da un gioiello luccicante. Ho un strana sensazione vedendola
agghindata così.
Testa bassa e sguardo a
terra si era raccomandata Yuriko mentre ci spiegava i dettagli
del piano.
Entriamo
lentamente mentre la donna ci precede ed illustra a Raflesia nel dettaglio come
è stato preparato il suo dessert.
“Bene!
Procedi pure Yuriko” risponde la
Regina con la sua consueta voce profonda che ben ricordo.
Rabbrividisco.
Le
mani cominciano a tremarmi mentre tento di tagliare la porzione di tortino che
Yuriko servirà a Raflesia.
La
vedo estrarre furtivamente da sotto la divisa una bustina con della polvere
bianca che sparge con grazia su tutta la fetta. Subito dopo fa sparire con
gesto felino quella dello zucchero a velo che era accanto al piatto di portata
e quella della polverina bianca che invece ha usato.
Arretro
fino alla porta per lasciare il passo ad Harlock ed al suo carrello dei vini.
“Ad
accompagnare il dessert la cantina è onorata di offrirvi dell’ottimo Moscato
ambrato, servito all’ideale temperatura di 8-10 gradi per esaltare i profumi e
l’aroma sia del vino che del dolce.” Recita Harlock con convinzione, alterando
leggermente la voce, calato perfettamente nella parte del sommelier.
Versa
il vino nel calice e Yuriko prontamente lo serve a Raflesia che attende che
anche Mayu venga servita.
“Vedi
cara, dopotutto essere la
Regina ha anche dei vantaggi oltre che doveri….non sempre
piacevoli!” dice Raflesia rivolgendosi a
Mayu.
La
ragazza annuisce e comincia ad assaporare il dolce mentre la regina fa la
stessa cosa dall’altro capo della tavola.
Resto
in silenzio ad osservare la scena.
Harlock
si è accostato a me e mi lancia una rapida occhiata. Presto dovremo
intervenire.
“Questo
dolce è davvero ottimo…” mormora Raflesia degustando subito dopo un sorso di
moscato ambrato.
Si
gira verso la mia direzione e mi fissa a lungo, tenendo il calice in mano e
facendo ondeggiare il suo contenuto.
Resto
a testa bassa sperando che non mi riconosca, almeno non ancora.
In
questo momento vorrei avere l’incoscienza di Tadashi e lanciarmi contro di lei
per trafiggerla con il pugnale di gautrion che tengo sotto la divisa.
“Una
vera delizia…” ripete Raflesia.
“Tu!
Avvicinati e servimene ancora!” mi ordina con tono secco e deciso facendomi
gesto di avanzare.
Questo
non era previsto. Assaggiando il vino avrebbe dovuto avvertire dei capogiri
immediatamente. Invece , a giudicare dal suo tono di voce, sembrerebbe perfettamente
lucida e presente.
“Lasciate
che lo faccia io, Regina Raflesia, è compito mio!!” interviene Yuriko con
atteggiamento decisamente preoccupato. Forse qualcosa sta andando storto nel
nostro piano….
“No!
Voglio che sia lei a servirmi.” Ribatte la sovrana seccata.
Spingo
il carrello del dessert lentamente, cercando di guadagnare tempo nella speranza
che l’anestetico cominci a fare il suo effetto e che la scarsa luce del salone
mi nasconda.
Resto
a qualche passo di distanza dalla tavola e comincio a tagliare un’altra
porzione di dolce. Appoggio con delicatezza la fetta su un piatto di fine
porcellana, la cospargo di salsa aromatizzata e lo servo al tavolo, passando
accanto a Raflesia.
Sento
distintamente il suo profumo di petali di rosa.
Indietreggio
di qualche passo per tornare al mio posto.
“Aspetta!”
mi intima Raflesia.
Deglutisco.
Sento
le gambe tremarmi leggermente ed una morsa allo stomaco. Guardo con la coda
dell’occhio Harlock che rimane immobile al suo posto.
“Mayu
cara, precedimi alla terrazza, io devo parlare un attimo con questi signori. Ci
vediamo più tardi al momento della cerimonia!” le dice in tono quasi materno.
La
ragazza annuisce sorridendo e si alza, lasciando velocemente il salone.
Passa
accanto ad Harlock sorridendogli con cortesia.
Lui
non fa una piega. Non un’ombra di commozione o altro passa sul suo viso.
Che
strano….tutta questa situazione è surreale a dire il vero.
Ora
siamo solo noi quattro nella stanza.
La
regina si alza da tavola mostrandosi in tutta la sua eleganza ed avvenenza,
fasciata in un abito nero, tempestato di cristalli, che ondeggia in modo
sinuoso accompagnando i suoi movimenti.
“Seguimi!”
mi ordina.
In
silenzio si allontana verso un angolo del salone nascosto dalla penombra.
Guardo
furtivamente verso Harlock che però non accenna alcun movimento. Yuriko si
dirige nella medesima direzione della regina e si avvicina ad un grande quadro
sfiorandone la cornice.
Nello
stesso istante un cono di luce proveniente dall’alto illumina Raflesia,
rivelandola seduta su di un trono di
granito nero. Da un lato, accanto a lei,
brilla sinistramente la sua inseparabile sfera di cristallo mentre sul
lato opposto, illuminato separatamente da un fascio di luce più piccola, spicca
un tavolino di pietra.
Vi
è appoggiato sopra qualcosa che è nascosto alla vista da un drappo di velluto
nero.
“Avvicinati!”
mi dice con un ghigno stampato sul viso.
Mi
muovo lentamente verso di lei, osservandola di sottecchi.
Il
nostro piano per liberare Mayu sta andando in pezzi….è chiaro che ci ha
scoperti. Forse Yuriko ci ha traditi e le ha rivelato la nostra identità.
“Avvicinati
anche tu!” ordina guardando Harlock.
Gli indica di mettersi accanto a me.
Siamo
a qualche passo da lei che ci osserva in silenzio con espressione indecifrabile
sul volto.
Sebbene
la luce non ci investa direttamente, sento come se il suo sguardo di ghiaccio
ci trapassasse da parte a parte.
Ad
un suo cenno Yuriko si avvicina al tavolino di pietra.
Harlock,
senza guardarmi, si sposta dal mio fianco e raggiunge la ragazza.
“Ho
una sorpresa per te….Kei Yuki!” mi dice Raflesia, scoppiando subito dopo in una
risata malefica.
Sono
pietrificata…..ha capito benissimo chi le sta di fronte.
Yuriko
ci ha traditi davvero.
“oh…non
fare quella faccia!!” mi dice sarcasticamente Raflesia. “Il meglio deve ancora
venire!! Preparati, tra poco ti sarà servito il dolce!”. Fa un gesto con la
mano a Yuriko.
Lei
ed Harlock si scambiano un rapido sguardo d’intesa e contemporaneamente
cominciano a sollevare il drappo nero che copre qualcosa di semitrasparente che
non riesco ancora ad identificare.
“E
tu puoi smetterla di recitare!” dice ad alta voce Raflesia, rivolta ad Harlock,
quasi spazientita.
Yuriko
sogghigna mentre il corpo di Harlock
cambia forma improvvisamente emanando un agghiacciante bagliore verde.
Riconosco in lui una pericolosa razza di mutanti proveniente da Thelen.
Mi
sento svenire.
Mi
sono lasciata abbindolare come una principiante credendo che fosse davvero il
mio amato capitano.
Il
drappo si solleva completamente rivelando un cubo trasparente al cui interno vi
è qualcosa che ancora non riesco a distinguere nettamente.
Ma
mi occorrono solo pochi istanti per metterne a fuoco il contenuto.
Mi
sento nuovamente mancare, la testa mi gira vorticosamente ed il respiro è come
spezzato.
“Si
è conservato bene, non credi?” sibila Raflesia con espressione sadica negli
occhi.
No!
Non è possibile!!
Osservo
pietrificata quella scatola di resina trasparente.
Vorrei
gridare ma la voce non esce.
Sento
lo stomaco rivoltarsi e le lacrime annebbiarmi la vista.
Muovo
alcuni passi barcollando, trascinando le gambe che sembrano paralizzate, fino
ad arrivare al tavolino.
Appoggio
entrambe le mani sulla superficie gelida della teca vedendo con orrore al suo
interno il volto cereo di Harlock. Del vero Harlock.
“Lo
decapitai personalmente, con queste stesse mani, cinque anni fa!” mi dice
Raflesia con orgoglio.
Si
alza dal trono e si avvicina osservando con distacco il cubo ed il suo
contenuto mentre io scivolo sulle ginocchia ed appoggio la fronte al freddo
sarcofago.
“E
ora ti dirò come: cambiaii idea e non me ne andai dal sistema solare. Lo colsi
di sorpresa sul vostro satellite artificiale e lo affrontai in duello.
Ovviamente vinsi io e non ebbi pietà di lui. Feci a pezzi anche la vostra amata
nave. Tutto di Harlock e dei suoi pirati doveva essere distrutto, annientato!”
mi vomita in faccia con alterigia.
Sono
senza parole, frastornata dalla visione della testa di Harlock nella resina e
dalla crudeltà di Raflesia nel raccontarmi i minimi dettagli della sua
vendetta.
Si
china verso di me avvicinandosi in maniera minacciosa al mio volto.
“Ora
manchi solo tu all’appello!! Mi sei sfuggita cinque anni fa durante l’invasione
ma ora che sei alla mia mercé….potrò completare la mia vendetta!!”.
“Questo
è ancora da vedere!” rispondo accennando una debole reazione.
Il
suo ceffone mi colpisce in pieno viso.
“Non
vuoi sapere il resto della storia?” mi dice con aria derisoria. “Ti ho fatta
seguire a lungo mentre con l’aiuto inconsapevole di Mayu ricostruivo il vostro
passato sull’Arcadia. Concessi la grazia al più pericoloso dei mutanti di
Thelen che era rinchiuso nelle nostre prigioni affinché impersonasse alla
perfezione il ruolo che serviva alla tua cattura…e come vedi lo ha fatto con
estrema diligenza! Sei caduta in trappola come una stupida ragazzina
innamorata!!”
Smette
di parlare e scoppia a ridere in una risata satanica che mi fa rabbrividire da
capo a piedi.
Come
posso uscire da questa situazione?
Improvvisamente,
in un barlume di lucidità, mi ricordo del pugnale di gautrion nascosto sotto
alla gonna della divisa da cameriera. Muovo appena la mano per raggiungere
l’arma.
Con
un balzo repentino Raflesia mi è addosso afferrandomi il polso e stringendolo con estremo vigore, obbligandomi
a piegare il braccio dietro la schiena.
“Non
ho ancora finito di raccontare!!” sbraita, spingendomi con una forza spaventosa
verso la parete del salone mentre continua a tenermi bloccata la mano armata.
“La
mia vendetta verso Harlock si concluderà nel modo più sublime….” Mi sussurra
mentre con i suoi occhi gelidi mi scruta a distanza ravvicinata.
Attende
ancora qualche istante prima di sputarmi in faccia il suo piano infame: ”Ho
trasformato l’essere a lui più caro. Ho fatto della sua pupilla la mia discendente!
Mayu diventerà la nuova Regina di Mazone!” .
“Lei
non accetterà mai!” grido sconvolta da quanto ho appena sentito.
“Oh
si che lo farà! Io stessa ho provveduto personalmente alla sua educazione e ti
assicuro che ho ottenuto ottimi risultati!” mi risponde con fierezza. “Le ho
inculcato l’amore per il suo nuovo popolo ed il disprezzo per i terrestri….per
quei pochi rimasti…” Mi dice aprendosi in un sorriso beffardo. “Ed al momento
opportuno le ho fatto cancellare i ricordi di Harlock e della Terra…Ora è sulla
terrazza dove tra poco si concluderanno i festeggiamenti ed io annuncerò la sua
candidatura a mia erede!” conclude in un ghigno.
Non
posso crederci.
Abbasso
la testa per un istante, completamente priva di forze mentre lascio che le
lacrime che ho trattenuto fino ad ora scorrano liberamente sul mio viso.
Raflesia
allenta la presa al polso per un istante e lascia che il mio braccio ritorni
nella posizione naturale senza però liberarmi.
“Ti
rimane una sola cosa da fare…” mi suggerisce guardandomi dritta negli occhi e
appoggiando la punta del pugnale, che stringo ancora tra le dita, al centro del
mio petto.
Mi
sta concedendo la possibilità di togliermi la vita da sola.
Almeno
è quello che pensavo prima di vederla premere il pugnale con violenza inaudita
contro di me.
Cado
sulle ginocchia ma lei non lascia la presa e rigira la lama nelle mie carni.
“Ora
sono soddisfatta.” Mi sibila in faccia con perfidia “ questa è la mia vittoria
mentre per voi….è la fine di tutto…….”.
* * *
Uhm….mi
sembra di udire grida di gioia.....Jose sei tu???Spero di non essere
stata troppo crudele…e consiglio a chi non l’avesse fatto
di leggere “Red sky” per vedere nei dettagli
com’è andato il duello in cui
Harlock ha perso la testa!
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