Just in Love

di LondonGirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il passato che ritorna. ***
Capitolo 2: *** find you again ***
Capitolo 3: *** eyes to eyes ***
Capitolo 4: *** All yours ***



Capitolo 1
*** Il passato che ritorna. ***


Settembre.

 

 

-Odio la metropolitana.

-Esistono anche i taxi infatti!- risposi,sbadiglando e guardando l'orologio.

-Si ma la metropolitana è più veloce, visto il traffico di mezzogiorno e delle otto di mattina. unica pecca? la gente che che non si lava.

-Benvenuta a New York!

Lily mi sorrise e appoggiò la sua testa sulla mia spalla tenendo il cappuccino fra le mani, in attesa del nostro treno.

Lily e io eravamo colleghe, lavoravamo nello studio di Vogue, la famosa rivista di moda.

Se ve lo state chiedendo la risposta è si : Quel mondo è un inferno.Il mondo della moda intendiamoci.Ma il nostro lavoro ci piace, anche se ancora non siamo state promosse in una posizione di importanza un pochino più alta.

Per ora rispondiamo alle telefonate, prendiamo appuntamenti, facciamo qualche commissione.

Lo stipendio è buono e ci permette di arrivare a fine mese con un bel gruzzoletto di guadagno e tenerci stretti i nostri appartamenti.

Avevo puntato a quel tipo di carriera per potermi permettere un buono stile di vita, molto incentrato sul lavoro certo, ma con una sicurezza economica alla base.

Partì per New York a 19 anni accompagnata da papà, ci trasferimmo lì e mi aiutò a trovarmi un lavoro nel campo della moda, come ho sempre desiderato.

Papà possedeva un azienda che vendeva mobili di qualità molto raffinata e per l'appunto abbastanza costosi.Mamma non l'ho mai conosciuta e non credo nemmeno di ricordarmela.Se l'è filata con il suo amante quando avevo 1 anno lasciandomi a papà.A volte ho sentito la mancanza della presenza materna nella mia quotidianità, i consigli,la complicità le confidenze che però trovai lo stesso con mio padre.

Crescere senza madre mi ha portato ad essere una donna più indipendente e forte.

Papà era in pensione e ha deciso di passare il resto della sua vita in campagna,nel verde e nella tranquillità, cosa che  a New York non puoi trovare, infatti la mia metropoli viene chiamata anche "la città che non dorme mai".Io la amo proprio per questo, mi fa sentire meno sola ed è piena di vita.

Per quanto riguarda Lily, è la mia migliore amica.Un po' pazza, sempre allegra e sincera.La puoi riconoscere anche in mezzo ad una folla quella stangona con la chioma di capelli biondi e gli occhi verdi.

Io invece sono il suo "alter ego" : Un po' bassina, castana rossiccia occhi marroni.La semplicità, la ragazza che passa inosservata.

Alle 7,46 arrivò la nostra metro e salimmo per essere in ufficio alle 8 in punto,come ogni mattina, 5 giorni su 7. 

Si,lavoriamo full time ma il sabato e la domenica sono sacri per tutti in studio,anche per il nostro capo (meglio dire capa).

-Buongiorno ragazze, oggi giornata piena e voglio assolutamente la vostra attenzione.- Lauren, vicecapo e assolutamente il mio modello di donna.Indipendente, sicura di se', brava organizzatrice e sa farsi rispettare. 

- Dobbiamo organizzare il servizio fotografico per Joe Jonas,tenete a bada gli ormoni- aggiunse immediatamente -Lily, ti lascio il fascicolo con tutto il guardaroba che dovrà essere presente nello studio fotografico.Spunta la lista, controlla che ci sia tutto nei magazzini. Mi raccomando!-

-Certo Lauren!- rispose la mia amica, con un sorriso che le andava da un orecchio all'altro.

-Melissa, tu avrai tutti i recapiti telefonici dell'equipe e di Joe e il programma della giornata con gli orari. Ah,sarai presente allo studio fotografico per controllare che tutto vada bene.

Per un attimo la guardai senza battere ciglio.

-Sei..sei sicura Lauren? Ti fidi di me?

-Se ti lascio questo incarico mi fido al 100% di te.Sei una grandissima lavoratrice e mi ricordi me da giovane.Testarda e determinata.-

Lauren mi sorrise. -Allora buon lavoro ragazze.Mi raccomando.Per qualsiasi cosa mi trovate in ufficio o sul cellulare.- Ci fece l'occhiolino e se ne andò.

-OMMIODDIO FAMMI VEDERE IL SUO NUMERO!

-Lily!- allontanai il mio foglio dietro la mia testa aggrottando le sopracciglia.

-Ma hai capito? Sarai in studio con Joe! Dio quanto ti invidio.

-Mi ricordo a malapena com'è fatto.

-Meli! Joe Jonas!

-Non ricordo.

-Sei pessima.- si alzò con un sorriso da furba. -Ti consiglio di cercarlo su Google Immagini.

-CIAO LILY, ci vediamo più tardi!- Le risposi, evidenziando con un pennarello i numeri più importanti da contattare subito.

Lily spalancò la bocca teatralmente e se ne andò con il mento alzato facendo la finta offesa.

Le feci la linguaccia, e la seguì con lo sguardo finchè non aprì la porta di vetro e se ne andò diretta ai magazzini di Vogue per spillare la sua lista.

Ero una bravissima, astuta bugiarda.

Me lo ricordavo eccome, Joe.

 

*

 

-Ma dove andiamo?

-Shh, o ci beccano.

-Joe!- esclamai a bassa voce.

-Shh!

Joe infilò lentamente la chiave e la fece girare due volte, e udendo uno scatto secco, aprì la porta.In punta di piedi mi fece cenno di entrare, guardandosi attorno e seguendomi.

Percorrendo un corridoio bianco,con gli armadietti grigi ai lati, arrivammo poi a quella che inizialmente aveva forma di una palestra per la grandezza, ma al posto del pavimento c'era una grandissima piscina azzurra, illuminata dalle luci sott'acqua.

-E' la piscina della scuola! Come hai fatto a..

Joe si avvicinò e mi posò un dito sulle labbra,poi mi attirò a se' e mi baciò dolcemente.

-Sorpresa.

Rimasi in silenzio qualche secondo e mi guardai attorno.

-Tu sei pazzo.

Ridacchiai e lo baciai.Si levò la maglietta e io mi levai la mia e i pantaloncini e le sneakers.Joe rimase qualche secondo a guardarmi,posando lo sguardo sul mio corpo quasi incantato e poi con un gesto meccanico si levò i pantaloni e le scarpe.

-Non abbiamo i teli per asciugarci..-mormorai,portandogli le braccia attorno il collo.

-Io ne ho uno..-

Di colpo mi prese di peso e ci buttammo insieme.Riemersi ridendo e mi aggrappai alla scaletta.Joe nuotò verso di me e riemerse esattamente a pari del mio viso, delle mie labbra.

Ci guardammo negli occhi un paio di secondi.

-Sei bellissima.

-Lo dici a tutte, forse è ora di cambiare complimento.

-Ok…sei simpaticissima.-

Gli diedi una pacca.- Stronzo!-

Joe rise  e poi tornò a guardarmi negli occhi.

-Sono serio..

-Joe..-abbassai lo sguardo e sospirai.

-Dimmi.-Joe si aggrappò alla scaletta con un braccio e con l'altro al muretto dietro alla mia testa.

-Tu domani parti, vero?Domani mattina.

Joe rimase in silenzio, guardandomi dritta negli occhi.

-Come l'hai saputo?

-Matt l'ultimo giorno di scuola …2  giorni fa..ne parlava con Luke, in classe e insomma..ho sentito, visto che è dietro di me.

Joe sospirò.

-Mi dispiace io..

-Perchè non me l'hai detto subito?

-Ci tengo a te e non volevo farti soffrire.

-Oh..così domattina saresti partito senza dirmi niente e arrivederci, chi s'è visto s'è visto.-risposi.

-No…te l'avrei detto..

-Quando Joe?

-Che importanza ha dirtelo oggi o dirtelo due settimane fa? non saresti riuscita a vivere la nostra storia serenamente ma con l'angoscia della mia partenza.

Rimasi in silenzio, poi mi girai dandogli le spalle,tenendomi aggrappata al muretto.

-Quando..quando torni?

Joe rimase in silenzio ancora.

Guardai in alto.- Non torni.-

Joe mi abbracciò da dietro e mi parlò all'orecchio.

-Mi trasferisco a New York per lavoro, la nostra band sta andando bene e vogliono farci firmare un contratto con la casa discografica.E' un sogno che si realizza capisci? I nostri genitori hanno deciso di prendere la casa lì.Ti giuro, mi è dura staccarmi da te..anche se è due settimane che ci frequentiamo..penso..penso di essermi innamorato di te.E muoio dentro ogni volta che penso che me ne devo andare e lasciarti qui.

Sentì la sua presa stringermi ancora più forte e le sue labbra appoggiarsi sul mio collo,creandomi piccoli brividi sulle braccia e lungo la schiena.

Mi voltai e lo guardai negli occhi.

-Vorrei tanto chiederti di restare ma so che sarebbe inutile..

Joe mi accarezzò il viso, poi mi baciò ancora dolcemente.

-Ti scriverò sempre e ci sentiremo.- mormorò.

Scossi la testa.

-No Joe, dovrai farti una nuova vita e io non posso aspettare il tuo ritorno ogni singolo giorno.

-Ma…

-No..Joe..credimi è meglio per tutti e due.- dissi,abbassando lo sguardo per evitare che una lacrima scendesse ma fu inevitabile.

*

Ritornai in me e scossi la testa.

Il numero di Joe era in cima alla lista dei recapiti telefonici.Presi il telefono ma prima di alzare la cornetta respirai a fondo, ci misi qualche minuto.

"Non fare la codarda,non ricorderà nemmeno il tuo nome o la tua faccia, per quel che ne sai." mormorai fra me  e me.

Composi lentamente il numero e aspettai, con il cuore a mille.Chiusi gli occhi e ricordai a me stessa di non perdere il controllo.

" Le emozioni devono essere lasciate fuori dal lavoro." mi ripetei.

Il telefono squillava, segno che era libero.



Grazie a tutte/i quelle/i che leggeranno. Spero vi piaccia!! a presto con il prossimo capitolo :) cercherò di tenerla aggiornata spesso!
M.

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Capitolo 2
*** find you again ***


Stai calma. Stai calma.

 

-Pronto?

Mi schiarii la voce e parlai.

-..Ehm..salve, chiamo dallo studio di Vogue.Parlo con Joe Jonas?-

-Si!salve, sono io.-

-Volevo comunicarle che è tutto pronto per il servizio fotografico di oggi pomeriggio.-

Sentivo il mio cuore letteralmente in gola e facevo fatica a respirare.Chiusi gli occhi e mi concentrai.

-Perfetto.A che ora devo venire allo studio fotografico?-

Diedi un'occhiata agli orari  sulla fotocopia.

-Alle 3.-

Chiusi gli occhi e cercai di calmarmi.

-D'accordo.Grazie per avermi contattato signorina…-Joe lasciò in sospeso la frase aspettando una mia risposta.

-Francesca!-esclamai.

"Dire il nome falso a Joe Jonas quando di pomeriggio saresti stata in studio con lui.Bella mossa.Brava." pensai. "Se riconosce la tua voce e la tua faccia oggi pomeriggio sei al fresco."

-…Signorina Francesca.- ripetè Joe.

-Esatto!-

-Bene, grazie!Arrivederci!-

Misi giù la cornetta come se fossi in preda ad un attacco di panico.

-Hai parlato con Joe Jonas?-Lauren era ferma davanti alla mia scrivania.

-…Si.-dissi, cercando di mostrarmi tranquillissima,ma forse la mia faccia mi tradiva.

-Fa lo stesso effetto a tutte le ragazze.-disse,con un mezzo sorriso divertita e poi se ne andò.Afferrai la mia borsa, e cercai lo specchietto nella trousse dei trucchi.

Ero rossa come un pomodoro.

Che imbarazzo.

*

Dei sassolini sulla finestra mi svegliarono.Mi alzai e camminai mezza intontita verso la finestra. Un altro sassolino sbattè contro il vetro e capii che il rumore di prima non era stato frutto di un'allucinazione da sogno.

Strizzai gli occhi per vedere nell'oscurità e notai la figura di un ragazzo sotto l'albero del mio giardino.Alzai il vetro e misi la testa fuori.

-Mel!-

-Joe!…che ci fai qui?-

-Posso salire?-chiese,a bassa voce ma abbastanza forte perché io sentissi.

Mi guardai alle spalle.

-Aspetta.-mormorai.

Andai verso la porta della mia camera e la chiusi in punta di piedi poi tornai velocemente alla finestra e feci cenno a Joe di salite tramite la scaletta di legno.Entrò un po' goffamente nella mia stanza e si mise difronte a me.

-Che ci fai qui?-ridomandai.

Joe mi guardò e mi prese le mani.

-Non potevo andare via sapendo che tu mi odi.Senza lasciarti un ricordo di noi.-

-Non ti odio..-mormorai.

Dalla tasca prese un braccialetto. Era semplice, un cordoncino marroncino con un paio di perle argentate e un cuoricino come ciondolo.

-Joe..è carinissimo..non dovevi.

Joe mi guardò per qualche istante e poi me lo legò al polso.

-Così penserai a me ogni volta che lo guarderai.

Lo baciai mettendomi sulle punte dei piedi e lui mi tenne stretta a se'.

-Vorrei tanto non andarmene..-mormorò, appoggiando il mento sulla mia nuca.

-Anche io vorrei..Ma devi, è il tuo sogno, è il vostro sogno.-

-Mi mancherai.

-Anche tu mi mancherai.

Joe mi baciò di nuovo dolcemente.Mi strinse ancora e senti il suo cuore,appoggiando l'orecchio sul suo petto.Lo sentì andare all'impazzata.

*

Uscì dall'edificio e mi recai in una mensa poco lontana dal mio luogo di lavoro.Presi un piatto di pasta e dell'insalata e un po' di macedonia.Mangiai un po' in fretta.La mia pausa durava un'ora e mezza,avrei dovuto truccarmi (insomma presentarmi decente) e  poi sarei dovuta correre allo studio fotografico prendendo al volo un taxi.Avevo una sorta di nodo al petto, più guardavo l'orologio e il tempo passare,più mi sentivo agitata.

"La tua vita privata non deve mescolarsi con il lavoro." mormorai, inforchettando qualche foglia d'insalata.

Finii di mangiare,andai a pagare e feci una corsa in bagno.Mi pulii con le salviette per il viso che portavo sempre nella mia borsa e poi mi ritruccai e mi spruzzai nel collo il mio Chanel n°5.

Mi misi sul ciglio della strada, chiamai un taxi e appena salita gli diedi l'indirizzo dello studio fotografico.

Quando arrivai trovai Lauren all'entrata.

-Lauren, che ci fai qui?-le chiesi,salutandola.

-Beh sai, avevo voglia di assistere al servizio fotografico.E poi come fai a stare con le mani in mano quando sai che c'è Joe Jonas per la copertina di Vogue del prossimo mese?-ridacchiò,sistemandosi la chioma di capelli ricci.

Lauren aveva ragione,eccome. Mi sforzai sorridere.

-Beh, allora entriamo?-mi chiese.

-Si certo.

-Joe dovrebbe essere già arrivato.-

Entrammo nell'edificio e percorremmo vari corridoi, fino ad arrivare in uno stanzone grandissimo dove era tutto allestito per il servizio.C'erano una decina di persone che facevano avanti indietro per la sala : truccatrici,menager,parrucchieri indaffaratissimi.

Subito notai una figura maschile girata di spalle,seduta su una sedia davanti ad uno specchio,mentre veniva leggermente truccato e i sistemati i suoi capelli.

-Joe Jonas!- esclamò Lauren avvicinandosi. Io rimasi in disparte.

Il ragazzo si voltò e sorrise.

-Lei è Lauren,giusto?-

Lauren sorrise -Dammi pure del tu!-esclamò Lauren,stringendogli la mano.Scambiarono qualche parola, poi la vidi guardarsi attorno.

-Oh eccoti qua, perché sei in disparte? Vieni!-mi fece segno di avvicinarmi e mi mise la mano su una spalla.

-Lei è Melissa, la mia assistente.Controllerà che il servizio vada liscio come l'olio.

Alzai lo sguardo e incontrai quello di Joe.Aveva accorciato i capelli, il suo fisico era più scolpito ( grazie alla palestra) e aveva un po' di barba che lo faceva sembrare più uomo e non ragazzino.

Lui rimase in silenzio per qualche secondo.Poi sorrise.

-Grandioso, piacere.- disse porgendomi la mano.La guardai forzando un sorriso e poi la strinsi velocemente.

Non mi aveva riconosciuta?

Ci rimasi un po' male.Mi allontanai un po' per controllare la lista della troupe per il servizio.Vidi con la coda dell'occhio che mi stava guardando dal riflesso dello specchio.Spostai i miei capelli da un lato per nascondere un po' il mio viso e continuai a guardare la mia lista.

Il pomeriggio passò abbastanza velocemente, guardai alcuni scatti e non potei fare a meno di pensare a quanto fosse bello Joe.

Finito il servizio la troupe iniziò a smontare tutto e dovevo rimanere lì finchè non fosse finito il lavoro.C'era un piccolo buffet in fondo alla sala così mi avvicinai e mangiai qualche salatino per mettere qualcosa nello stomaco in attesa della chiusura.

-Fame?-

Rabbrividii.Mi voltai e misi una mano sulla bocca e masticai.

-Mm!- annui.

Joe era lì, davanti a me e mi guardava divertito.

-Non pensavo ci saremmo incontrati dopo così tanto tempo.

Mandai giù e aspettai qualche secondo prima di parlare.

-Pensavo non mi avessi riconosciuto.

-Sei la stessa di sempre, solo più..bella.

-Ti ringrazio.-risposi, e mi sentii avvampare.

-Allora, che fai dopo?

-Come scusa?

Joe mi guardò divertito e alzò le sopracciglia. -Hai impegni?- chiese esplicitamente.

-Oh..No, no. 

-Non c'è nessuno che ti aspetta a casa?

-No, sono sola.

-Allora che ne dici di mangiare qualcosa insieme? Così mi racconti tutto quello che mi sono perso durante questi anni.

Ridacchiai.

-Mi stai prendendo in giro o dici sul serio?

-Perchè mai ti dovrei prendere in giro??

Rimasi in silenzio e ci pensai un po'.

-Ok..dove ci troviamo?

-Ti passo a prendere io.Quando saresti pronta?

-Sulle otto e mezza dovrei farcela.

-Perfetto.-

Joe mi diede il suo numero di cellulare e poi gli mandai il mio indirizzo di casa.

Stava succedendo davvero?

 

 

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Capitolo 3
*** eyes to eyes ***


Cercai di non vestirmi troppo elegante, una via di mezzo. Chic ma comoda.In fondo non sapevo dove mi volesse portare e non potevo chiamarlo nemmeno un vero e proprio appuntamento…O si?

Mi guardai allo specchio.Ero accettabile.

Ero molto critica nei confronti di me stessa, un po' dura. Forse perché lavorare in un ambiente come quello della famosa rivista " Vogue", pieno di bellissime ragazze, a contatto con modelle, mi faceva sentire bella solo un quarto di tutte loro messe insieme.

Però ero particolare, avevo gli occhi a cerbiatto, molto scuri, e un neo piccolo  sopra al labbro che,quando ero di buon umore e mi guardavo nel riflesso delle vetrine, mi faceva sentire affascinante.

Mi ero messa un blazer blu elettrico con un top dorato sotto e un paio di jeans strappati e decoltè blu non altissime, abbinate al blazer . Presi la mia pochette dorata di YL e guardai fuori dalla finestra, in attesa di Joe.

Guardai il mio orologio da polso . Erano le 20.35. Era in ritardo di 5 minuti ma niente per cui allarmarsi.

Respirai a fondo e diedi di nuovo un'occhiata allo specchio da muro vicino al mobile con sopra il cordless.

Udì il suono del campanello due volte e mi precipitai ad aprire.Sentii dei passi per le scale e poi riuscì a intravedere la testa di Joe , i capelli scuri lucidi.

Accesi la luce e lui mi raggiunse.

-Ciao.- disse sorridendo, avvicinandosi per darmi un leggero bacio sulla guancia.

-Benvenuto nella mia dimora..-dissi,aprendo le braccia e facendogli strada.

-Molto carina.-commentò.-Hai anche una bella vista sulla città.-disse,indicando il balcone che dava sul mio quartiere e lasciava intravedere il gioco di luci dei grattacieli.

-Si, l'ho comprato proprio per questo.Di sera mi godo il panorama mettendomi a sedere  lì fuori. E' magico.-

-E' l'effetto che fa New York- rispose.

Rimanemmo in slenzio un paio di secondi guardando fuori.

-Beh allora che dici, andiamo?-chiese.

-Si, certo!-

_____

Il ristorante era italiano.Sapevo che era la cucina preferita di Joe quindi non mi sorpresi.

-Il tempo passa ma i gusti non cambiano eh?- chiesi.

Joe rise.

-Adoro la cucina italiana.-

Sorrisi e guardai il menù.

-Allora, a cosa devo questa…cena?-chiesi, mentre leggevo i piatti.

Joe sorrise.

-Mi faceva piacere parlare con te, passare una serata insieme dopo quasi..

-…5 anni.-

Joe annuì.

-Cavolo si..5 anni che non ci vedevamo.-

Chiusi il menù e lo guardai. Era molto, molto bello. Portava una giacca nera con sotto una camicia bianca, un paio di Jeans scuri e scarpe abbastanza eleganti ( e costose).Si era anche accorciato la barba e aveva un profumo decisamente inebriante.

Il cameriere si avvicinò e ordinammo un piatto di spaghetti con sugo e polpette e una bottiglia di vino rosso.

-Lily e il vagabondo- mormorò e io ridacchiai.Mi lanciò un occhiata e intanto versò il vino che ci era stato portato nel mio bicchiere.Lo ringraziai e lo sorseggiai.

-Buono.- commentai. Joe concordò annuendo dopo averlo assaggiato anche lui.

-Hai intenzione di farmi ubriacare?-

-Perchè no…-rispose, con un sorriso ammiccante.

Scossi la testa divertita.

-Allora, da quanto lavori a Vogue?

-mmm..due anni.- risposi,pensandoci un po' su.- Prima ho dovuto accontentarmi di lavorare nel reparto fotocopie come tutte.-

-E' la gavetta.

Annuì.

-La tua carriera musicale procede alla grande, come vedo..-

-Si.Mi piace il lavoro che faccio, l'adoro.- rispose.

Il cameriere ci portò la nostra portata (enorme) di spaghetti e iniziammo a mangiare.

-E la vita amorosa?-mi chiese, tra una forchettata e l'altra.

-Cosa vorresti sapere?-chiesi di rimando, guardandolo negli occhi.

-Non c'è nessun ragazzo?

-Mi sono lasciata circa 6 mesi fa.

-Dopo quanto?-chiese, incuriosito.

-Un anno..

-E come mai? Sempre se non sono indiscreto..-

-Mi ha tradita.-

Joe rise.-COSA?-

-Si…-dissi, sorridendo amaramente.

-Mi spiace, non voglio che percepisci la mia risata come un divertimento ma, voglio dire, come si fa a tradirti?

-Ti ringrazio Joe- dissi ridacchiando.- Comunque è acqua passata.- aggiunsi,con un'alzata di spalle e inforchettando altri spaghetti.

Poi alzai lo sguardo e chiesi velocemente.

-Tu? Single ma ogni notte una diversa?-chiesi sarcastica.

Joe piegò la testa da un lato e socchiuse gli occhi.- Per chi mi hai preso?

-Per un playboy- dissi ridacchiando.

Joe scosse la testa.

-Dai, lo sai che sono un romanticone, a me piacciono le storie serie.

Lo guardai dopo quell'affermazione e ricordai come flashback alcuni momenti dolci   insime a lui.Scossi la testa velocemente e tornai al mondo reale.

-Quindi sei impegnato?-

-Non ti porterei fuori a cena se lo fossi.

-Ah, sei anche fedele!- esclamai,prendendolo in giro.

Joe aprì bocca divertito e stupito.

-Questa me la paghi.- disse puntandomi il dito.

Avevamo finito entrambi i nostri piatti ed eravamo pieni.Joe fece cenno al cameriere e chiese il conto.

Cercai nella mia borsetta il portafogli e presi i soldi.Li porsi a Joe e lui mi bloccò il polso.

-Che fai?-

-Ti do i soldi!-

-Sei impazzita?!

-Joe..-

-Metti a posto quei soldi, offro io.- disse serio.

Sorrisi.

Quando uscimmo dal ristorante mi avvicinai e gli diedi un bacio sulla guancia.

-Grazie-

Per un attimo rimasi stupita del mio gesto ma poi lasciai perdere. Era un modo carino ( e un po' goffo/ adolescente) per rigraziarlo. No?

Joe si voltò un po sorpreso  poi mi sorrise dolcemente.

-Di nulla.-

Guardò avanti a se' e poi si bloccò.

-Ohh no.

-Cosa?

-Ci sono dei paparazzi.

-Dove??-chiesi, allungando il collo e guardando fra le macchine.

-Vieni.- mi prese per il polso e corremmo fino alla sua macchina inseguiti da continui flash.

Entrammo e grazie al cielo il suo fuoristrada aveva i vetri oscuranti.

-Non vedo niente- dissi, mettendomi le mani sugli occhi.

-Mi dispiace, ogni volta è così.-disse, leggermente innervosito dai continui flash anche se eravamo entrati in macchina.-Ci spostiamo. Dove vuoi andare?-

-Andiamo a casa mia.

Joe si voltò un attimo per guardarmi.

-Ok..-disse, mettendo in moto e allontanandosi da tutti i paparazzi.

___

Arrivammo a casa mia dopo circa 15 minuti, dopo aver seminato i paparazzi ci sentimmo più rilassati.

Joe si sedette sul divano e si levò la giacca, rimanendo con la camicia e si arrotolò le maniche fini a sopra al gomito.

-Hai caldo?Apro le finestre.- dissi, vedendolo un po' accaldato in viso.

-Si grazie.-

Andai in cucina ( che in pratica era tutt'uno con il salotto), presi due bicchieri e versai acqua e ghiaccio con una fetta di limone e glielo porsi.

Mi sedetti accanto a lui.

-Quelle foto saranno sui giornali di gossip domani vero?-

Joe annuì.

-Mi spiace,spero che questo non comprometta la tua carriera a Vogue..-

-Ma no, figurati.-

Rimanemmo in silenzio per un po'.

Appoggiò il bicchiere sul tavolo insieme al mio.

Mi guardò intensamente negli occhi e il mio cuore di nuovo, perse il controllo.

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Capitolo 4
*** All yours ***


-A che pensi?- chiesi.

-A quanto sei bella.-

Rimasi in silenzio e sorrisi, abbassando un po' la testa per l'imbarazzo.

Joe si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia.Poi mi guardò dritta negli occhi per qualche secondo,intensamente,spostando lo sguardo sulle mie labbra, per poi ritornare al mio sguardo, come per chiedermi permesso.

Non mi mossi e lui si avvicinò alla mia bocca, baciandomi delicatamente e quando io risposi al bacio, fece più pressione,mordendomi un po' le labbra.

Sentì la sua mano sul mio viso e l'altra dietro la schiena, poi sotto la maglia, accarezzandomi la pelle bollente.

-Sei caldissima..-mormorò sorridendo, con gli occhi socchiusi.Mi inumidii le labbra e annuì, respirando il suo profumo.

Mi baciò dolcemente accarezzandomi il viso.

-Joe…-mormorai.Lui aprì lentamente gli occhi senza staccare le mani dal mio viso.

Afferrai con una mano il suo polso e lo strinsi,mordendomi il labbro inferiore e passando lo sguardo dalla sua bocca ai suoi occhi.Avrei voluto dirgli "Non andartene ancora, cosa succederà domani?Ci rivedremo?" e invece l'unica cosa che riuscì a dirgli fu - Non è un sogno vero?-.

Joe sorrise e scosse la testa.

-No, non lo è…ma se vuoi ti posso dare un pizzicotto.-

Ridacchiai e lo baciai.

_____________

Mi addormentai mentre Joe mi accarezzava dolcemente i capelli,infilando le sue dita affusolate tra le mie ciocche castane,dandomi ogni tanto un bacio leggero sulla nuca.L'ultima cosa che vidi prima di chiudere gli occhi e addormentarmi fu il suo sguardo intenso, i suoi occhi verde scuro che mi scrutavano al buio, con la sola luce della luna sul mio profilo.

Quando mi svegliai la luce del sole mi colpiva in pieno viso.

Mi misi una mano davanti gli occhi per il fastidio e mi voltai dall'altra parte.

Poi realizzai che era mattina, non sapevo che ore erano, se troppo tardi o troppo presto per andare a lavoro, se la mia faccia era sui giornali di gossip, se Joe se ne era andato, se ero nei casini.

Mi alzai di scatto barcollando,inciampando nelle mie scarpe e imprecando fra i denti, cercando il mio cellulare.Lo trovai e guardai l'orario ansiosa : erano le 7 e mezza.Dovevo essere in ufficio per le 8.La metropolitana l'avevo già persa da qualche minuto.

Mi guardai attorno ricordandomi di Joe; Non lo vidi.Ma sul tavolino c'era un post it. Emozionata lo presi.

"Scusa se me ne sono andato senza svegliarti, ma eri bellissima mentre dormivi.Joe"

Sorrisi.

Poi una marea di domande,paranoie e ansie affollarono la mia mente.

" E se non mi chiamasse più? Se fosse stato solo un bacio e nient altro? Se fossero state solo carezze e poi più niente?Se sparisse?"

Respirai a fondo.

Prima il lavoro.Lavoro lavoro lavoro.

Presi il cellulare e chiamai Lily informandola del mio ritardo e di dirlo a Lauren, dicendole parzialmente la verità, ovvero che non avevo sentito la sveglia.

-Tutto ok però?-

-Si. Cioè ti racconto appena arrivo.-le risposi, levandomi nel frattempo la maglietta e correndo in bagno.

Preparai l'acqua calda per la vasca.

-Lauren chiede quanto tardi.-

-Non lo so..non lo so mi devo ancora lavare,fare colazione-risposi in fretta.

Sentì  qualche voce di sottofondo,probabilmente era Lauren.

-Lauren ha detto di dirti che oggi hai giornata libera e che ti chiama più tardi per chiederti delle cose.

-Come? Sul serio?- chiesi, girando il pomello dell'acqua calda chiudendo il flusso.

-Si. Non ho idea cosa però!-

-Va bene..-

-So che è successo qualcosa quindi faresti bene dirmi tutto!

-E ti dirò tutto,promesso, ma ora ho bisogno di..relax.-

-Va bene.Ci conto eh!-

-A presto! -

Appoggiai il telefono sul bordo della vasca, mi denudai e poi entrai con calma,in mezzo alla schiuma profumata.

Ripensai al viso di Joe, al suo profumo, ai baci e alla sua dolcezza.

Avrei dovuto chiamarlo?

O aspettare che il primo passo lo facesse ancora lui?
Chiusi gli occhi e respirai profondamente.
Forse dopo un bagno caldo avrei avuto le idee chiare.
 

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